38
Titoli alcuni articoli del La Provincia dall’1 al 15 novembre 15 novembre 2001 1)Il deputato azzurro: «E’ scorretto chi mi attribuisce candidature a catena» Savo: «Mai fatto nomi» «Ognuno può fare le supposizioni che vuole, ma è scorretto attribuirle sistematicamente a me». Taglia corto l’on. Benito Savo, finito in questi ultimi giorni, al centro di una ridda di indiscrezioni relative alla designazione del candidato sindaco del centrodestra che dovrà sfidare Domenico Marzi nelle amministrative di primavera. Ed aggiunge: «Non ho mai chiesto a nessuno di candidarsi alla carica di sindaco di Frosinone. Il che ovviamente non significa che non abbia le mie idee. A questo punto però mi viene il sosspetto che qualcuno stia giocando a far confusione per impedire alla Casa delle Libertà di lavorare con tranquillità per mettere in campo una squadra in condizione di vincere la sfida elettorale con il centrosinistra». Non esiste, dunque, alcun “teorema Savo”? A sentire il deputato azzurro proprio no. E non a caso Savo aggiunge: «Ho sempre detto che bisogna riunirsi all’interno della Casa delle LIbertà per studiare tutti insieme quale sia la soluzione migliore per vincere anche a Frosinone partendo da un presupposto per me irrinunciabile e cioè la piena autonomia decisionale di Frosinone e della provincia in tema di candidature». La messa a punto di Savo, ovviamente, nulla toglie alle indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi, a partire dall’incontro avuto (dallo stesso parlamentere unitamente a Gianni Silvano) con Giuseppe Zeppieri anche se lui si limita ad osservare che troppo spesso «qualcuno dimentica che Zeppieri è prima di tutto un banchiere». Anche il senatore Mauro Cutrufo (Cdu) esce allo scopero per negare di aver «proposto un nome per la candatura a Sindaco di Frosinone», aggiungendo di non aver mai «caldeggiato la candidatura di alcuno che non venga designato dal tavolo comune della Casa della Libertà. Qua-lunque sia il valore dei nomi ogni tanto sospinti tra le righe dei giornali, io ritengo che l’indicazione debba essere collegiale e non c’è da parte mia alcuna intenzione di protagonismo o di personalismo che generi “terra bruciata” nella zona di mia competenza in quanto sono i vertici del partito che si occupa della materia e che, anche con il mio ausilio, stanno lavorando oer una prudente e vincente soluzione della vicenda elettorale che abbiamo di fronte». Ringrazia ma nega un qualsiasi interessamento anche Antonio Arcese, nome circolato in queste ultime ore come possibile candidato: «Sono onorato della considerazazione - dice - ma non sono interessato ad alcuna candidatura. D’altra parte i miei im-pegni, compreso quello di governatore del Rotary, assorbono tutto il mio tempo». E così si torna al punto di partenza. Nomi che vengono messi in circolazione e “bruciati” nel giro di poche ore. Ma Benito Savo minimizza: «Entro la fine del mese arriveremo certamente ad una prima conclusione. Basta avere un briciolo di pazienza». 2)Intanto i Democratici sfogliano la... margherita Cdl, slitta il vertice

Titoli alcuni articoli del La Provincia dall’1 al 15 novembrespazioinwind.libero.it/edicola_ciociara/laprovincia/novembre1-15.pdf · Titoli alcuni articoli del La Provincia dall’1

  • Upload
    vuliem

  • View
    215

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Titoli alcuni articoli del La Provincia dall’1 al 15 novembre 15 novembre 2001 1)Il deputato azzurro: «E’ scorretto chi mi attribuisce candidature a catena» Savo: «Mai fatto nomi» «Ognuno può fare le supposizioni che vuole, ma è scorretto attribuirle sistematicamente a me». Taglia corto l’on. Benito Savo, finito in questi ultimi giorni, al centro di una ridda di indiscrezioni relative alla designazione del candidato sindaco del centrodestra che dovrà sfidare Domenico Marzi nelle amministrative di primavera. Ed aggiunge: «Non ho mai chiesto a nessuno di candidarsi alla carica di sindaco di Frosinone. Il che ovviamente non significa che non abbia le mie idee. A questo punto però mi viene il sosspetto che qualcuno stia giocando a far confusione per impedire alla Casa delle Libertà di lavorare con tranquillità per mettere in campo una squadra in condizione di vincere la sfida elettorale con il centrosinistra». Non esiste, dunque, alcun “teorema Savo”? A sentire il deputato azzurro proprio no. E non a caso Savo aggiunge: «Ho sempre detto che bisogna riunirsi all’interno della Casa delle LIbertà per studiare tutti insieme quale sia la soluzione migliore per vincere anche a Frosinone partendo da un presupposto per me irrinunciabile e cioè la piena autonomia decisionale di Frosinone e della provincia in tema di candidature». La messa a punto di Savo, ovviamente, nulla toglie alle indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi, a partire dall’incontro avuto (dallo stesso parlamentere unitamente a Gianni Silvano) con Giuseppe Zeppieri anche se lui si limita ad osservare che troppo spesso «qualcuno dimentica che Zeppieri è prima di tutto un banchiere». Anche il senatore Mauro Cutrufo (Cdu) esce allo scopero per negare di aver «proposto un nome per la candatura a Sindaco di Frosinone», aggiungendo di non aver mai «caldeggiato la candidatura di alcuno che non venga designato dal tavolo comune della Casa della Libertà. Qua-lunque sia il valore dei nomi ogni tanto sospinti tra le righe dei giornali, io ritengo che l’indicazione debba essere collegiale e non c’è da parte mia alcuna intenzione di protagonismo o di personalismo che generi “terra bruciata” nella zona di mia competenza in quanto sono i vertici del partito che si occupa della materia e che, anche con il mio ausilio, stanno lavorando oer una prudente e vincente soluzione della vicenda elettorale che abbiamo di fronte». Ringrazia ma nega un qualsiasi interessamento anche Antonio Arcese, nome circolato in queste ultime ore come possibile candidato: «Sono onorato della considerazazione - dice - ma non sono interessato ad alcuna candidatura. D’altra parte i miei im-pegni, compreso quello di governatore del Rotary, assorbono tutto il mio tempo». E così si torna al punto di partenza. Nomi che vengono messi in circolazione e “bruciati” nel giro di poche ore. Ma Benito Savo minimizza: «Entro la fine del mese arriveremo certamente ad una prima conclusione. Basta avere un briciolo di pazienza». 2)Intanto i Democratici sfogliano la... margherita Cdl, slitta il vertice

Convocati gli stati maggiori del centrosinistra 3)Avrebbe cercato di “piazzare” il prezioso modello Flatron trafugato allo Smau di Milano Ruba una Tv da 60 milioni Un autotrasportatore frusinate denunciato per furto aggravato dalla polizia 4)Alberto De Carolis (Prc) si rivolge al Collegio dei Revisori Ferentino, Parcheggio non realizzato, danno erariale del Comune 5)Guarcino/ Morini: “Una manovra politica di Pastorino” Rottura con la “Cristallo”, Campocatino rischia grosso 6) Il personale sanitario che opera nell’ex Inam infuriato per l’impianto di riscaldamento Anagni, Municipio sotto accusa 7)Fiuggi / Domani, intanto, riunione della maggioranza: sarà la serata dei lunghi coltelli? Si privatizza ma non si sa come Settimana decisiva quella che comincia sulle dismissioni dei “gioielli” fiuggini 8)Cassino/Russo ed il Cda restano in carica fino al 31 dicembre Vertici Adisu prorogati 9)CASSINO/GLI INCARICHI AVREBBERO FATTO LIEVITARE LE SPESE Lanni chiede che la Procura accerti l’uso corretto delle consulenze esterne 10)Cassino/L’anziana avrebbe “dimenticato” di comunicarlo Vedova si risposa negli States e “gabba” una fortuna all’Inps 11)Isola/Continuano i problemi per l’assessore Iafrate Crepe sul muro di un’aula 50 bambini via dall’asilo 12)I rifiuti nascosti con materiale di riporto e fango scoperti in via Colle S.Paolo. Residenti preoccupati Una discarica sotterranea Siamo andati a scovare un’altra situazione nella vasta campagna ceccanese che, oltre a destare tempo fa preoccupazione per la pericolosità dei grossi tubi ab-bandonati incustoditi che finalmente sono stati rimossi, non è un bel vedere per i cittadini della zona costretti ad imbattersi giornalmente in un cumulo di rifiuti dalle dimensioni cospicue. Parliamo di via Colle San Paolo nei pressi dell’ormai celebre Bosco Faito il cui ciglio della strada è usato come rimessa di materiali adoperati per alcuni lavori comunali che riguardano le arterie circostanti, sia come discarica abusiva di materiali d’ogni genere abbandonati a cielo aperto. Il tratto incriminato, della lunghezza di circa 50 metri, si trova sul ciglio della strada senza transenne che ne impediscano l’accesso e per di più senza avvisaglia alcuna. Per non parlare del vero e proprio pantano che si è creato. E’ comprensibile il disagio che crea tale situazione ai cittadini del posto alquanto indispettiti anche dal lungo perdurare dei lavori secondo loro causa di tutto questo. Quindi sarebbe au-spicabile un intervento per non rendere così facile l’accesso. Una soluzione

potrebbe, per esempio, essere la collocazione di transenne ma lasciamo lo studio di eventuali rimedi ai tecnici comunali. Senza aggiungere, poi, che a pochissima di-stanza ce n’è uno dei tratti più inquinati del fiume Cosa (buste di plastica e detriti che vi avevamo documentato con un ampio spazio qualche giorno fa). Ci associamo all’appello del-la gente del luogo per un monitoraggio comunale (del resto in zona c’è una densità di consiglieri comunali per chilometro quadrato che non ha eguali a Ceccano: li avete, sollecitateli). Atten-diamo chiarimenti e, soprattutto, provvedimenti in me-rito. L’aver rimosso i grossi tubi che erano presenti non è un motivo valido per cullarsi sugli allori. L’immondi-zia è ancora lì a due passi, sommersa di fango peraltro, dal palazzetto dello sport. Una bomba ecologica che va disinnescata. 14 novembre 2001 1)Ora puntano sul dottor Di Giovanni. Ma Foglietta (An) pone subito i paletti Savo e Cutrufo hanno un piano Il teorema dell’on.le Benito Savo (quello che prevedeva il trio Silvano-Piacentini-Scaccia) sembra, di fatto, in archivio. Ma il deputato di Forza Italia ha già pronta un’altra soluzione. Quella del dottor Ciro Di Giovanni, primario del reparto di ortopedia dell’Umberto I di Frosinone che Savo vedrebbe ottimamente nel ruolo di sfidante del sindaco Dome-nico Marzi. Nella telenovela dei candidati, il nome di Ciro Di Giovanni avrebbe già ottenuto il via libera di Mauro Cutrufo, senatore del Cdu. Un’operazione, quella del duo Savo-Cutrufo, che, al di là prospettiva elettorale tutta da decifrare, ha soprattutto una valenza interna. Ciascuno per la sua parte Savo e Cutrufo stanno tentando di fare terra bruciata all’interno dei rispettivi partiti per assumerne il controllo, almeno per quanto riguarda il collegio di Fro-sinone. Cercano, in altri termini, di escludere dal gioco i colleghi che hanno cariche istituzionali. Il che, guardando oltre i problemi contingenti, accresce altri dubbi . Ed infatti questa nuova mossa dell’estemporaneo deputato forzista non è assolutamente piaciuta ai vertici provinciali e al leader storici del partito, da Tajani a Iannarilli a Perlini che, sia pure ufficiosamente, hanno già fatto intendere di non gradire. Chi non si è limitato a farlo intendere ma ha preso posizione ufficiale è, invece, Alessandro Foglietta, presidente provinciale di An il quale commenta: «A questo punto mi sembra evidente che l’on.le Savo intenda mettere fuori gioco tutti, a cominciare dai responsabili del suo stesso partito. Per quanto mi riguarda An non può che confermare la sua posizione: se Forza Italia ritiene di averlo presenti ufficialmente il suo candidato facendo una volta per tutte nome e cognome. Ma lo faccia chi nel partito ha la responsabilità e l’autorità per farlo». Poi aggiunge: «L’ipotesi Di Giovanni? E’ un’opzione alla quale Alleanza Nazionale non è minimamente interessata. Il candidato della Casa delle Libertà, ribadisco, deve essere spendibile ma soprattutto deve venire dai partiti. E questa è una necessità di chiarezza e di trasparenza sulla quale An non è disposta a transigere». Il fatto è che in questo gioco al massacro un nome brucia l’altro nel giro di poche ore. Non è infatti un caso se accanto a Di Giovanni Savo starebbe pensando anche ad Antonio Arcese, già vicepresidente dell’Unione degli Industriali. Il tutto nella personalissima ottica del parlamentare secondo il quale, come avrebbe dichiarato nei giorni scorsi, solo un medico (e Di Giovanni è un medico) o un imprenditore (e Arcese è dell’ambiente)

a-vrebbero le carte in regola per aspirare a fare il sindaco del capoluogo. Una posizione tutto sommato arrogante e settaria che rischia di far perdere consensi a Forza Italia e che non può essere ignorata dai vertici provinciali e regionali azzurri. In questo clima di assoluta incertezza domani sera dovrebbe svolgersi il primo incontro ufficiale tra le delegazioni della Casa delle LIbertà. Potrebbe essere l’occasione per fare un minimo di chiarezza in una situazione che si sta pericolosamente ingarbugliando. Tutto sommato Forza Italia e Alleanza Nazionale (i due partiti che si giocavo l’investitura) i loro candidati li hanno messi in campo e sono l’avvocato Fernando Picchi ed il dottor Fabio Bracaglia. Peccato che, soprattutto all’interno di Forza Italia, qualcuno finga di dimenticarselo, se non proprio di ignorarlo. E questo non è certamente un buon viatico per affrontare il con fronto con i partners. 2)Nuovo vertice interlocutorio nel gruppo de I Democratici Piacentini invitato a riflettere ma la decisione sembra presa 3)Nonostante le promesse, ancora bloccato il flusso idrico Alatri, le 40 famiglie senza acqua ricorrono alla Magistratura 4)L’uomo è stato tratto in arresto e condotto in carcere. Nell’auto cinque chili di droga purissima Preso con 10 miliardi di eroina Un “corriere” albanese bloccato dalla Guardia di Finanza nei pressi del casello di Frosinone 5)Domani mattina in carcere a cassino i primi interrogatori Banda dei Tir, ancora indagini Per “scovare” altri 4 rapinatori ritenuti la “mente” della gang 6)Fiuggi/I dipendenti della società sono preoccupati per il loro futuro Terme: sos dei sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono di nuovo aiuto al presidente Francesco Storace La delicata questione legata alla vertenza della so-cietà Acqua e Terme di Fiug-gi è stata oggetto di una lettera inviata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Mollica, Fratarcangeli e Fracasso, al Presidente della Regione Lazio, on. Francesco Storace. Una questione ancora irrisolta, quella legata all’azienda pubblica, apertasi da or-mai più di un anno e per la quale non si riesce evidentemente a trovare una soluzione concreta, nonostante la decisione di privatizzazione operata dalla stessa amministrazione comunale. Crisi dunque non soltanto per la società, ma altresì per l’intero comprensorio turistico collegato alla cittadina termale, certamente non più fiorente come qualche anno fa. Ecco allora che Cgil, Cisl e Uil di Frosinone promuovono la questione al fine di ot-tenere al più presto una rapida svolta per questa vicenda di vitale importanza, decisiva per scongiurare il definitivo tracollo economico ed occupazionale di un settore, quello del turismo termale, determinante per l’economia non solo di Fiuggi ma dell’intera provincia. «La Regione, come più volte abbiamo avuto modo di dire - hanno sottolineato all’unisono Benedetto Mollica, Romano Fratarcangeli e Do-menico Fracasso rivolgendosi al presidente Storace - può e deve svolgere un ruolo decisivo e determinante. Le chiediamo, pertanto, un suo intervento diretto per la riapertura del tavolo di confronto presso la Regione coinvolgendo tutti i soggetti interessati a costruire un progetto complessivo capace di dare una risposta positiva all’obiettivo del rilancio economico ed occupazionale dell’azienda e, indirettamente, della città di Fiuggi e

del suo comprensorio. In assenza, in tempi brevi, di risposte adeguate, saranno inevitabili conseguenti azioni sindacali, stante il clima di pesante tensione determinatasi tra le maestranze e nella città». Le offerte per risolvere una volta per tutte la drammatica situazione, a dire il vero, non mancano: forse il sindaco sta aspettando il momento buono? Se lo augurano i dipendenti delle terme. 7)L’incarico ad un funzionario al centro di una ironica interrogazione al sindaco Casisno, Polemica sul condannato 8)Pico/L’autopsia chiarirà l’esatte cause del decesso Recuperato il corpo di Conti Vigili del Fuoco impegnati per ore per togliere la salma dal pozzo 9)Vallerotonda-Acquafondata/I tre uffici soppressi dalle Poste Italiane «Intervenga la magistratura» Il comitato dei cittadini: l’inverno accresce i problemi di pensionati e utenti 10)Alcuni commercianti lo “spaccerebbero” per “Parma” Procura e Nas investigano sulla “prosciuttopoli” cassinate 11)Il ragazzo di Isola del Liri è morto ieri mattina intorno alle 6 all’Umberto I di Roma Andrea non ce l’ha fatta L’incidente nella notte tra domenica e lunedì, lungo la Sora- Frosinone Procura e Nas investigano sulla “prosciuttopoli” cassinate 13 novembre 2001 1)Riunito ieri sera il gruppo dirigente de “I Democratici” del capoluogo Piacentini verso le dimissioni? La notizia ha cominciato a circolare ieri mattina anche se non ha trovato conferma ufficiale: Adriano Piacentini, assessore all’urbanistica della Giunta Mar-zi, potrebbe rassegnare le dimissioni già nella giornata di domani e chiamarsi definitivamente fuori dalla mischia. Per fare che cosa? Anche su questo è filtrata una ipotesi, egualmente ufficiosa: si presenterebbe alle elezioni quale candidato sindaco di un raggruppamento civico sul quale gli amici più fidati starebbero già lavorando. Fantasia? Non più delle tante che sono circolate in questi giorni in cui si sta facendo più calda la polemica per la designazione del candidato del centrodestra alla carica di sindaco di Frosinone. Qualcosa di più preciso dovrebbe sapersi nella giornata di oggi. Ieri sera sul tardi infatti sono riuniti gli stati maggiori de “I Demo-cratici” del Capoluogo proprio per sciogliere i dubbi che sono emersi in queste ultime settimane. «Una decisione va presa in un modo o nell’altro - ha commentato prima dell’inizio della riunione Dome-nico Spaziani Testa, presidente del consiglio comunale - anche perché tra qualche giorno dovrà riunirsi il consiglio comunale e non sarebbe corretto presentarsi in aula in una situazione poco chiara». Ovviamente, trattandosi di una decisione di estrema delicatezza, qualche che sia lo sbocco finale, il partito ha deciso di riunire gli

organi dirigenti per assumere una decisione ufficiale. Soltanto questa mattina, pertanto, sarà possibile sapere con assoluta certezza se il rapporto di collaborazione dei Democratici del capoluogo con il centrosinistra proseguirà o se, invece, verrà imboccata una strada diversa. Non va dimenticato infatti che Piacentini rientra nei piani di autorevole esponenti del centro destra (non tutti per la verità) quale valore aggiunto per vincere nella prossima settimana la sfida con il sindaco uscente Domenico Marzi, già certo della candidatura ed ancora in attesa di conoscere il nome del suo avversario. 2)Grave infortunio sul lavoro all’aurelio di Roma Sprofonda il pavimento: in fin di vita due operai 3)Intervista al presidente del comitato di controllo, avv. Sperati Più autonomia ai Comuni con l’abolizione del Coreco 4)Rapine e violenze, presi i banditi Sgominata dai cc la banda dei Tir 5)Saranno risentiti i testi per chiarire l’esatta dinamica della tragedia di Mole Bisleti Morto nello scavo, altre indagini ad Alatri Gli accertamenti peritali hanno fatto sorgere diversi dubbi agli inquirenti 6)I carabinieri di Boville e Alatri hanno faticato non poco a riportare la calma Botte da orbi in centro Giovani ceccanesi vengono alle mani con pari età del luogo per un parcheggio 7)Colleferro/ Alle brillanti operazioni hanno partecipato decine di militari Arresti a raffica dei Cc I carabinieri della Compagnia sono stati impegnati per diversi giorni 8)Centri commerciali/A sostegno della delibera adottata da Giacchetti Longo, contro-ricorso al Tar di Mimma Panaccione Dopo la Cedis Izzi Spa, anche l’altra società interessata alla realizzazione di un centro commerciale a Cassino, la Longo Spa, ha presentato un controricorso presso la sezione staccata di Latina del Tar del Lazio, per resistere alle richieste di Unione Commercianti e Confcommercio che puntano ad invalidare tutte le procedure che stanno portando all’apertura di entrambi le grandi strutture distributive. La “Longo Spa” chiede al giudice amministrativo di dichiarare “inammissibile il ricorso” presentato dalle due associazioni di categoria e “l'infondatezza del gravame in facto ed in iure”. Nell’istanza viene confermato, al contrario di quanto sostenuto dai commercianti, che l'iniziativa della “Longo Spa” rientra nel Patto Territoriale della provincia di Frosinone, tanto da essere stata inserita nella graduatoria del Cipe, pur non fruendo dei contributi statali a fondo perduto: l’intero investimento, infatti, è a pieno carico della società stessa. Al centro della contesta resta, tuttavia, la famosa delibera adottata dall’ex commissario prefettizio Giacchetti che dava il via libera urbanistico ai progetti. I rappresentanti delle associazioni di categoria

contestavano la delibera commissariale in questione, la numero 14/7 del 17/11/2000; al contrario nel controricorso della “Longo Spa” si afferma che è da ritenersi «in linea procedurale un mero atto preparatorio per precostituire la situazione giuridica necessaria per legittimare gli atti successivi in cui intervengono i vari organi interessati (comunali, Conferenza dei Servizi, regionali). Pertanto, l'atto commissariale era doveroso ed è meramente dichiarativo della sussistenza della circostanza de iure e de facto». Alle accuse dei commercianti, che vedono minacciate le loro attività dalla realizzazione dei centri commerciali, e pertanto si sentono legittimati ad adire il giudice amministrativo, la società replica sostenendo che «in questa fase preparatoria non esiste una lesione dei propri interessi, per cui si è presentato un ricorso per contestare un’eventuale lesione di interessi che potrebbe verificarsi in futuro. E’ altresì contestabile perché la lesione dovrebbe riguardare l'interesse pubblico e si potrebbe configurare nelle esigenze dei consumatori o dell'equilibrio distributivo, quindi non solo per i titolari degli esercizi preesistenti». Quindi, anche in queste ultime eventualità, andrebbe verificata la legittimazione ad agire da parte di Confcommercio e Confesercenti. Inoltre, nel documento viene puntualizzato che una sentenza del Consiglio di Stato chiarisce che le associazioni di categoria sono legittimate ad impugnare solo gli atti amministrativi concernenti lesioni dell'interesse collettivo e quindi non quelli recanti lesioni dei singoli associati. Pertanto, «il ricorrente chiede al Tar di dichiarare inammissibile il ricorso non essendoci motivi fondati». 9)Sotto accusa la politica in tal senso “lassista” dell’Ulivo Cassino, allarme pentiti in città Lo ha lanciato l’avvocato Valente dai banchi consiliari 10)Pico/I carabinieri allertati da qualcuno che ha udito un urlo Cade nel pozzo e muore Aldo Conti, 54 anni, stava cercando funghi in località Pazzacone 11)Sora/Dopo la richiesta di dimissione da parte del gruppo della Quercia Sperduti difende Ganino 12)Tremendo incidente sulla Sora-Frosinone presso Castelliri, tra domenica e lunedì Va sotto un Tir, gravissimo Andrea Natalizio, 24 anni, di Isola del Liri, è stato ricoverato all’ Umberto I di Roma 13)Ceccanese condannato per aver malmenato un giovane più veloce di lui Mi sorpassi? E io ti picchio 12 novembre 2001 1)Ricostituito il Consiglio di amministrazione dopo un’assemblea non priva di asprezze Popolare, punto e a capo Alla fine, come in tutte le competizioni, c’è stato un vincitore, ma l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Frusinate ha confermato quello che già si sapeva. C’era e resta una spaccatura nell’assemblee ed il ricomposto

consiglio di amministrazione rappresenta appena poco più della metà dei soci, o, se preferite, quasi il 50% dei soci da oggi non sarà più rappresentato all’interno dell’organo decisionale della Banca. Per la cronaca diamo subito conto dei risultati: i partecipanti all’assemblea sono stati 1.150 a fronte dei circa 1400 che avevano diritto al voto. Hanno deposto la loro scheda nell’urna 1.096 soci. La lista denominata “Con-siglio”, quella per intenderci capeggiata da Domenico Polselli, ha ottenuto 499 consensi, 42 in più della lista denominata “Soci”, capeggiata da Mauro D’Itri che si è fermata a 457. Uno scarto minimo, come si può bene vedere, a conferma del sostanziale equilibrio tra i due schieramenti. Ma sono stati sufficienti per conquistare la vittoria e quindi i sei seggi in palio. Grazie ai voti di lista e ai consensi conseguiti individualmente intorno alle 19 di ieri il notaio Piacitelli è stato in condizione di annunciare i nomi dei sei neo eletti che, per la cronaca sono, nell’ordine, Massimiliano Chiappini, Domenico Capogna, Giacomo Toti, Domenico Polselli, Adriano Pistilli e Gaetano Visocchi, che vanno pertanto ad aggiungersi ai cinque membri del Cda che non avevano rassegnato le dimissioni quando la maggioranza dei componenti aveva deciso di chiamarsi fuori. Tutti i neo eletti appartengono alla lista denominata “Consiglio”. Sin qui la cronaca spicciola dell’assemblea che poi è quella che fa testo in quanto consente la ricostituzione di un Cda in evidente crisi (per le dimissioni della maggioranza dei suoi componenti) ma che ora ha i numeri per avviare, sempre che esista anche la volontà politica, quella pacificazione necessaria per il rilancio dell’istituto ed anche e soprattutto per garantire quei soci, che sono quasi la metà, che non avendo alcun rappresentante nel consiglio di amministrazione, potrebbero sentirsi non tutelati a sufficienza. Dovrebbe essere questo l’impegno dei neo eletti, ma lo sarà veramente? Soltanto le prossime mosse del Cda potranno dare una risposta. Tornando all’assemblea di ieri, c’è da dire che la relazione introduttiva era stata svolta dal presidente Bruno Di Cosimo che aveva ripercorso per sommi capi la storia recente della Banca cercando di dare una spiegazione a comportamenti che molti non hanno né capito né condiviso. L’ingegner Ennio Savoriti ha letto una lettera indirizzata alla assemblea dal Cavaliere del lavoro Benito Stirpe, impossibilitato ad essere presente per motivi di salute e nel successivo dibattito - non privo di alcune asprezze - si sono delineati gli schieramenti ma riferire in dettaglio le posizioni espresse sarebbe una inutile ripetizione dal momento che nei giorni scorsi accuse e controaccuse sono emerse con chiarezza. C’è anche da aggiungere che ci sono state alcune contestazioni e ad un certo punto era circolata anche la voce di un annullamento dell’assemblea ma alla fine tutto è rientrato nella normalità. Nel primo pomeriggio l’avvio delle operazioni di voto (ed anche qui non sono mancate alcune contestazione peraltro subito rientrate). Ciò che conta, a questo punto, è di lavorare tutti per un futuro di un istituto di credito che comunque rappresenta un patrimonio per tutta la provincia e che dunque va tutelato ed aiutato a crescere. 2)Per definire il programma e parlare di candidature Clima avvelenato, slitta il vertice del centrodestra 3)Alcuni eventi criminosi avvenuti in Toscana avrebbero similitudini con quelli verificatisi in Ciociaria Rapine, indaga anche Arezzo

Il sostituto procuratore, Ersilia Spena, chiede gli atti dei casi di Anagni ed Arce 4)Operazioni in via telematica Oltre 11.000 società entrano in “rete” 5)Ampio dibattito nella sala consiliare del comune di Ceprano Spinosa rivisita Churchill Rimpatriata per il giornalista-scrittore premiato dal Sindaco 6)Campocatino: accordo o la stazione chiude 7)Condizioni pietose per il posto di pronto intervento sanitario di Anagni Il 118 “alberga” in un tugurio 8)Polemiche per il ripetersi di incidenti gravi e i rimedi tardano ad arrivare Palianese sotto accusa Si svolgeranno oggi a Colleferro i funerali di Miriam Caravallotti 9)SICUREZZA A CASSINO TOFANI PRESENTA UN DOSSIER AL MINISTRO di Giovanni Trupiano All’ultimo Consiglio comunale, tenutosi giovedì 9 novembre, a sottolineare anche la attenzione con cui il Governo guarda al problema sicurezza, era presente anche il senatore Oreste Tofani, presidente dei senatori di Alleanza Nazionale: «Sul problema sicurezza - esordisce l’alleanzino - ho interessato il ministero dell’Interno, perché la città, non può rimanere con un commissariato come quaranta anni fa». Tofani spiega: «Ho disdetto tutti gli impegni per essere presente al Consiglio comunale di Cassino, la sicurezza dei cittadini é uno dei punti di forza su cui é basato il programma della Casa delle Libertà». Il senatore aggiunge: «Ho presentato al ministro competente, una dettagliata relazione sul problema sicurezza a Cassino»; ed ancora: «Bisogna elevare il commissariato a livello dirigenziale, con un relativo potenziamento del personale e dei mezzi a loro disposizione». Avendo seguito il Consiglio comunale, il senatore Tofani entra anche nel merito della polemica innescata dall’opposizione, relativa alla presunta presenza nel team del sindaco, di persone condannate per reati contro la pubblica amministrazione: «Chi ha avuto problemi con la giustizia in specialmodo per reati contro lo Stato - dice Tofani - e ovviamente accertati inequivocabilmente dalla magistratura, é bene che non venga coinvolto in attività amministrative». Pur tuttavia, aggiunge il senatore, «esiste anche una cultura della riabilitazione, comunque ogni caso andrebbe valutato singolarmente». Sulla stessa linea anche il deputato di collegio, onorevole Giulio La Starza: «Ero assente al Consiglio perché in aula a Montecitorio, sono convinto però che la soluzione sia nel vigile di quartiere: una figura essenziale, un poliziotto che conosce tutti, e che tutti conoscono. La sicurezza - conclude - passa attraverso questa istituzione». 10)Invalidi civili/Appello di amministrazione e sindacati «Intervenga il prefetto» 11)Sora /Da alleati di coalizione ad acerrimi nemici del Primo

Cittadino Ds a Ganino: «Si dimetta» 11 novembre 2001 1) Il coordinamento cittadino stoppa Savo: “Non faccia il primo della classe” An, ultimatum a Forza Italia Giancarlo Bevilacqua, coordinatore comunale di Alleanza Nazionale è un uomo prudente e dunque non lo dice apertamente. Ma lo lascia capire: se Forza Italia non la smette con il suo assurdo balletto di nomini gettati in pasto all’opinione pubblica, se Savo continua nei suoi giochetti An potrebbe prendere decisioni clamorose. Quali? Magari correre per conto proprio alle prossime comunali di Frosino-ne. Basta leggere la nota licenziata nella giornata di ieri che è insolitamente pesante per concludersi con u£n vero e proprio aut aut. Il destinatario non c’è ma si intuisce con molta chiarezza. «Il coordinamento comunale di AN - vi si legge - prende atto che i ripetuti appelli lanciati nei giorni scorsi, per una maggiore cautela riguardo le strategie da adottare per la scelta del candidato a Sindaco di Frosinone, sono stati accolti soltanto da una parte degli alleati della Casa delle Libertà e nonostante l’accorato appello del Sen. Oreste Tofani, le indiscrezioni più fantasiose continuano ad impazzare sulla stampa locale. Questo coordinamento è consapevole che ci sono vari modi per far transitare notizie, vere o presunte, e che c’è un modo per far dire. Al fine di combattere però ogni malinteso e l’insorgenza di sia pur minime tracce di ambiguità, il ricorso ad una smentita ufficiale, da parte di chi si vede attribuito, suo malgrado, disegni e strategie, appare d’obbligo e doveroso. Smentita che, tagliando la testa al toro, renderebbe giustizia a tutti e ripristinerebbe i corretti rapporti all’interno della coalizione. Se poi qualcuno pensa di possedere e di poter gestire in forma privata tutti i voti che in forza ad un sistema elettorale maggioritario si è visto attribuire, è intenzione di questo coordinamento ricordare quanto invece sia stato determinante nel corso dell’ultima tornata elettorale il contributo d’immagine del presidente Berlusconi, e quanto di quel successo si deve alla disciplina dei singoli partiti, che con senso di appartenenza e grande spirito di coalizione, hanno rinunciato di fatto a propagandare la propria immagine, pagando cara questa scelta in termini di consensi di lista, per l’affermazione di un superiore interesse di schieramento. Questo fenomeno di identificazione fra il partito del Presidente e la coalizione stessa persiste ancora oggi nell’immaginario collettivo, soprattutto fra gli elettori più disincantati, pertanto, ogni attrito ed ogni ambiguità, sia essa vera o presunta, che coinvolge elementi rappresentativi del partito del Presidente, data in pasto all’opinione pubblica, rischia di porre in cattiva luce, nostro malgrado, l’intera coalizione. Questo coordinamento considera la leadership, che qualcuno ha inteso reclamare, in forza di un mandato parlamentare ricevuto in questo collegio, un ruolo di estrema criticità che imporrebbe maggiore cautela e, dote non comune, la giusta sensibilità per gestire i processi e tutelare i legittimi interessi di tutti gli uomini e di tutte le componenti della coalizione e non i singoli interessi di correnti di partito. A nostro parere, in questo frangente questa visione globale è venuta completamente a mancare ed in forza di questo deficit attitudinale, i componenti tutti di questo comitato non sono intenzionati a riconoscere alcuna leadership. Inoltre, la

sistematica stroncatura e la mancanza di considerazione per le risorse interne alla CdL e l’affannosa ricerca di profeti esterni ed di chi da anni è impegnato nella causa e nel tentativo di affermazione delle tesi del centrodestra, finisce con attrarre inevitabilmente l’attenzione dei media, trasformandosi in un insperato e gratuito aiuto offerto ad un centrosinistra in pieno sfaldamento, facendo così passare in secondo piano la devastante crisi interna della sinistra ed il fallimento programmatico della giunta Marzi. Queste considerazioni costringono AN a scendere in campo in modo più deciso, a ribadire ancora con più forza la candidatura di Fabio Bracaglia alla carica di Sindaco e considerare valide tutte le ipotesi a tutela dei propri legittimi interessi e della propria reputazione nei confronti del proprio elettorato e dei cittadini di questa città». 2)Indagini a tutto campo della Squadra Mobile per individuare i rapinatori da 100 milioni Criminalità “scatenata” Raffica di furti in meno di due settimane, da via Aldo Moro a via Armando Fabi 3)Impegno del consigliere Angelilli in aiuto alle famiglie bisognose Libri gratuiti: chiesta la proroga per la richiesta 4)Animata assemblea contro i tagli nel salone della Provincia su iniziativa dei sindacati Poste, appello al ministro Sottoscritto un documento unitario, impegno del senatore Oreste Tofani 5)Alatri/ Conferenza del dottor Magliocca, candidato a sindaco del Polo “Lavoreremo per le esigenze della gente e del territorio” 6)Veroli/ Tutto il paese si stringerà intorno a sua moglie Luciana ed ai figli Cristian e Danilo L’ultimo viaggio del Capitano Oggi pomeriggio, nella cattedrale di S.Andrea, i funerali di Enrico De Simone 7)Una missiva contenente polvere bianca recapitata alla stazione dei carabinieri di Boville Lettera sospetta in caserma I militi allarmati dal fatto che sulla busta non vi era l’indirizzo del mittente 8)Anagni/ Vittima un bambino di soli tre anni, figlio di un pasticciere Mano nell’impastatrice 9)Miriam Caravallotti è rimasta incastrata tra le lamiere per quasi sei ore Palianese, un morto e due feriti Due incidenti si sono verificati nel giro di poche ore nello stesso punto 10)Il sindaco di Cassino: «Non posso controllare le fedine penali di tutti gli incaricati» Consulente condannato, è bagarre di Giovanni Trupiano

Un componente della squadra di governo, non assessore in ogni caso, del sindaco Bruno Scittarelli, potrebbe essere stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione. E’ questo, in sintesi, l’allarme lanciato da un autorevole personaggio dell’opposizione nel suo intervento finale durante l’ultimo Consiglio comunale. In effetti, questa notizia, che ovviamente è tutta da confermare, sta girando nei corridoi di piazza De Gasperi da diversi giorni: uno degli uomini di fiducia del primo cittadino, sarebbe stato condannato ad otto mesi di reclusione, da un tribunale della Repubblica, per reati ancora non bene identificati, di sicuro, reati contro lo Stato Italiano. La vicenda, che rischia di creare non poco imbarazzo all'interno della maggioranza, verrà chiarita nei prossimi giorni, almeno secondo quanto riferito da Mario Abbruzzese di Forza Cassino: «Allo stato attuale - ha detto Abbruzzese - non mi risulta un cosa del genere, ma è chiaro che se dovesse verificarsi, chiederemo spiegazioni al sindaco». Laconico anche il commento del Presidente del Consiglio Massimiliano Mignanelli: «Non entro nelle competenze del sindaco». Gianni Valente di Forza Italia, in merito alla notizia, si è trincerato dietro ad un “no comment”. Mentre «cautela» ha espresso Antonio Valente del Cdu, l'avvocato cassinate inoltre ha invitato «a verificare la veridicità di certe notizie». Ma l'imbarazzo si taglia con il coltello. Commento squisitamente tecnico da parte di Angelo Picano, l'ex senatore ha detto in riferimento a questa vicenda che «funzionari dello Stato condannati senza appello per reati contro la pubblica amministrazione non possono nemmeno avere contratti con l'amministrazione cittadina». Picano in sostanza, ha espresso lo spirito di una legge, la numero 97/2001, in verità ancora poco nota, e che nel testo prevede proprio un sistema sanzionatorio, nella sua sussidiarietà per gli impiegati dello Stato, che hanno commesso “marachelle” nell’esercizio delle loro funzioni. Ed anche il primo cittadino della città Martire, ha commentato la notizia: «Non mi risulta che nel mio staff, composto da Giuseppe Gentile, ed Erasmo Di Vito, ci siano persone condannate, non so cosa dire in merito, non posso controllare il casellario giudiziale di tutti i nostri tecnici o consulenti: parecchi di loro - conclude Scittarelli -, mi vengono indicati dalla maggioranza». 11)Tensione al massimo ieri alla Stazione di Ceccano per l’astensione dal lavoro dei ferrovieri Scioperi? E io meno le mani 12)Bando contestato dalla minoranza a Cassino Si tratta della gara per la gestione del servizio “vigile di quartiere” 10 novembre 2001 1)Domani oltre 1300 soci si riuniscono all’interno del cinema Nestor Popolare, assemblea rovente 2)PROVINCIA/ DEPOSITATE LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI 2000 Pezzella (Udeur) in pole position Soltanto otto consiglieri e tre assessori inadempienti Non vorremmo essese qualunquisti ed attribuire alla circostanza un valore di esempio che certamente non ha, ma è un fatto che, almeno questa volta, consiglieri e assessori provinciali sono stati

assai più sensibili dei loro colleghi del Co-mune. Parliamo del rispetto della legge sulla trasparenza dei patrimoni dei pubblici amministratori e quindi del deposito della dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno 2000. Ieri l’altro abbiamo pubblicato l’elenco degli amministratori comunali rilevando che solo 13 su 41(e tra essi nemmeno un assessore anche se non obbliogato) avevano adempiuto all’obbligo di legge. Alla Provin-cia, come accennato, sono stati più bravi o, se preferite, più sensibili. I consiglieri inadempienti, infatti, sono stati solo 8 su 31 e tra gli assessori solo 3 su 11 hanno finto di dimenticarsi della scadenza. E allora citiamoli questi amministratori inadempienti che per la cronaca sono Rita Martelluzzi (DF - presidente del Consiglio), Fabio Forte (Ccd), Ennio Marrocco (Forza Italia), Maurizio Proietto (Ds), Antonello Rea (Democra-tici), Lucio Migliorelli (Ds), Stefano Scerrato (Forza Italia) e Attilio Turchetta (Forza Italia). La dichiarazione non è stata presentata nemmeno da Fabio Bracaglia, il quale per altro ha dichiarato di non aver conseguito alcun reddito nel corso dell’anno 2000. E passiamo invece a coloro che hanno adempiuto al dovere previsto dalla legge. Cominciamo dalla Giunta con il Presidente France-sco Scalia che ha denunciato 127.626.000; a seguire il vicepresidente Filippo Materiale con 125.201.000, Antonello Antonellis (61.466.000),; Fernando D’Amata ( 136.407.000), Oreste Della Posta (88.-049.000), Domenico Merfi (83.833.000), Francesco Raffa (113.619.000), Ettore Urbano (135.069.000) e , per chiudere Gennarino Scaccia (ormai ex- 116.-259.000). Non hanno ritenuto di dover presentare la dichiarazione gli assessori Carlo Di Cosmo, Giuseppe Langella ed Antimo Simon-celli. E veniamo ai consiglieri: Antonio Abbate (107.-673.000), Rolando Amata (61.393.069), Pasquale Ca-salese (52.004.000), Paolo Coladarci (55.556.000), Enzo Colantoni (58.529.-000), Cesare Fardelli (60.-080.000), Piergianni Fior-letta (81.447.000), Dome-nico Gemma (125.590.-000), Francesco Giorgi (66.404.000), Alessandro Iannoni (46.769.000), Gio-vanni Melone (35.437.000), Wal-ter Pacifico (119.697.-000), Valerio Pecchioli (127.182.000), Tommaso Pezzella (200.103.000), Picchi Fernando (130.-715.000), Rufa Mario (58.-838.000), Salvati Antonio (87.357.000), Spinelli Carlo (47.873.000), Tanevini Franco (66.955.000), Vac-ca Bruno (13.543.000). 3) Siglato per la crisi internazionale, rimarrà un progetto stabile Emergenza sanitaria: intesa tra Asl e Comune 4)I ragazzi con un’età compresa tra i 13 ed i 14 anni devono rispondere di danneggiamenti Sassi dal tunnel, denunciati Si tratta di cinque minorenni che si “divertivano” a colpire le auto in transito Per ogni auto colpita, dieci punti assegnati. A vincere chi per primo arrivava a cento. Invece, ad esultare non è stato proprio nessuno. Anzi, i cinque minorenni che ieri mattina avevano messo in atto lo stupido e pericoloso gioco sul tunnel di via San Gerardo, la strada che collega la parte alta a quella bassa del capoluogo, sono stati denunciati per danneggiamenti. A fermarli sono stati gli agenti della sezione volanti. I poliziotti, coordinati dal dottor Marco Bertolotti, attorno alle 12 avevano iniziato a ricevere delle segnalazioni al centralino del 113. A chiamare, una decina di automobilisti spaventati ed inferociti dal fatto che dal tunnel venivano giù sassi, come se fossero caramelle. E’ bastato inviare una volante sul posto per individuare la causa di tale fenomeno. Alla vista della macchina della polizia, i ragazzini hanno cercato di

darsi alla fuga. Tre sono stati bloccati immediatamente; gli altri due sono stati identificati e rintracciati nelle loro abitazioni. Sono ragazzini che vivono in famiglie senza alcun tipo di problema e che questa mattina, per un presunto sciopero non sono entrati a scuola. Per ingannare il tempo, in attesa dall’ora di pranzo, avevano deciso di mettere in atto la “sfida”. Dopo l’identificazione di tutti e cinque, in Questura sono stati convocati i genitori a cui, il dottor Bertolotti ha riaffidato le “pesti”. Dopo qualche lacrima e “lo giuro non lo farò più” i bambini hanno potuto uscire con aria mesta ed afflitta dal palazzo di Piazza della Libertà. 5)Veroli/ L’uomo forse per un improvviso malore è caduto dal tetto della sua abitazione De Simone, oggi l’autopsia Intanto ieri amici e parenti si sono portati presso la camera mortuaria 6)Cassino/ Il Consiglio comunale ha approvato il protocollo proposto dalla Prefettura Un “governo” per la sicurezza 7)L’ACCESSO DEI MALATI AL REPARTO DEL “DE POSIS” FINISCE SUL TAVOLO DI STORACE Dialisi, sparito il parcheggio riservato Il consigliere regionale De Angelis polemizza anche per la cauzione di 40mila lire sull’area di sosta 8)Sant’Elia Fiumerapido/Ancora sviluppi dello scandalo delle tettoie Entra in gioco la Finanza La Procura ne ha richiesto l’opera per setacciare i conti sospetti 9)Esperia/ Anziano trovato morto in mezzo ai cavalli, forse è stato un malore la causa del decesso 10)Sora/ L’asl e le forze dell’ordine hanno sequestrato la busta Allarme “antrace” alle Poste Per una lettera arrivata ieri mattina dal Pakistan 11)Atina/ I genitori sollecitano i lavori per l’istallazione di un ascensore Isolati dal resto della scuola Dieci i bambini tra cui un disabile costretti a vivere lontano dai propri compagni 12)Il gallo di Arce/ Parla Guglielmo Mollicone «Vogliono farmi tacere, ma non ci riusciranno» 9 novembre 2001 1)Le strategie del deputato azzurro per conquistare il Comune. Salvo imprevisti Tre nomi per una scommessa Mettiamoci per un attimo nei panni di Benito Savo, neo deputato, coordinatore del collegio di Frosinone per conto di Fora Italia, e cerchiamo di capire come e perché gli stia frullando nella testa l’idea di mettere in campo (alleati permettendo) una terna che veda Gianni Silvano sindaco, Adriano Piacentini vicesindaco e Gennarino Scaccia presidente del consiglio comunale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il voto dato dal delegato del Comune di Fiuggi a rappresentanti della sinistra,

nell’ambito della conferenza dei sindaci per la sanità e la diffidenza che nei partiti, specie in Forza Italia, si nutriva nei confronti dei cosiddetti rappresentanti della “società civile” prestati alla politica, è cresciuta notevolmente. L’on. Savo lo ha fatto presente alla riunione ristretta che i vertici di Forza Italia hanno tenuto sabato sera a Fiuggi e probabilmente lo avrà portato a considerare, per quanto riguarda la situazione di Frosinone che era inutile andare a “cercare lontano” quanto aveva a portata di mano. Sappiamo che dietro la cautela ufficiale si nasconde un alacre lavoro sotterraneo di indagine e di contatti, attraverso il quale giungere, “a tempo debito” a rivelare le proposte che Forza Italia farà agli alleati della Casa delle Libertà. Qualcosa però trapela e dopo il “colpo” Scaccia si stanno infittendo i contatti per togliere al centro sinistra anche Adriano Piacentini per fargli riprendere il suo posto nel centro destra, dopo l’incauta “cessione” nella passata tornata elettorale; “costi quel che costi”, insomma, per intenderci, anche facendo i sacrifici che, ad esempio, ha fatto il Real Madrid per sottrarre Zidane alla Juve. L’obiettivo di Savo è evidente, fare del “centro” la spina dorsale della coalizione che, nelle intenzioni, dovrebbe battere la sinistra di Marzi e governare il capoluogo. Una volta assicuratosi Pia-centini e Scaccia, Savo starebbe pensando di individuare un personaggio alieno dalle diatribe locali e che, con visione manageriale, potrebbe dare a Frosinone l’impulso necessario a promuoverne una politica di rinnovamento e di sviluppo. E Savo avrebbe nell’imprenditore e dirigente provinciale di Forza Italia Gianni Silvano, il suo asso nella manica da calare al tavolo delle trattative. Una scelta che, a prima vista, potrebbe far “storcere qualche bocca” ma che, oltre a raccordare le varie fazioni di Forza Italia, ne potrebbe aggirare anche i “veti incrociati” in quanto Silvano pur essendosi schierato in tempi non sospetti con Benito Savo si è sempre tenuto fuori dalla mischia delle infuocate diatribe che hanno animato negli ultimi tempi Forza Italia le cui fiamme, come constatiamo un giorno si e un altro pure non sono ancora del tutto spente. Ecco composta la terna sulla quale Savo potrebbe contare per debellare il centro sinistra e governare Frosinone: una ventata di novità con la candidatura a sindaco di Gianni Silvano unita alle solide basi di due profondi conoscitori della macchina amministrativa comunale come Scaccia e Piacentini e attorno il ruolo vigile e propositivo dei partiti della Casa delle Libertà che a cominciare da Alleanza Nazionale avrebbero maggiore spazio negli assessorati e negli altri organismi. Resta da vedere se An, Ccd, Cdu e quant’altri saranno disposti a lasciare tutto il campo a Savo e alle sue strategie. Le esporrà il deputato del collegio ai suoi partners lunedi prossimo? O continuerà a tenersele per sè? Vedremo nei nei prossimi giorni gli ulteriori sviluppi della telenovela nella speranza di ritrovare traccia di Pic-chi e Braca-glia. O sono già desaparecidos? 2)Ma Forza Giovane “vuole” Scaccia sindaco 3)Nei piani dell’assessore Mancini e del comandante Segneri “Scuola di Polizia Locale”, primi passi per il progetto 4)Ai danni dell’ingrosso di casalinghi di Giuseppe Ceci Rapina a mano armata,

bottino da cento milioni 5)La Cgil sta per inoltrare un ultimatum al Sindaco Anagni, Agitazione in Comune 6)Apco, sono in arrivo altri licenziamenti 7)Cassino/Polizia e carabinieri sgomberano con la forza la sala giunta Barricati in Comune 7 disoccupati di Giovanni Trupiano Giovedì 8 novembre, ore 10: un gruppo di disoccupati, “armati” solo della loro disperazione, aprono la porta che conduce negli uffici amministrativi del Comune, ed occupano la sala della giunta cittadina. Un gesto estremo, che arriva dopo mesi e mesi, di tensioni, con Di Zazzo prima, con Scittarelli oggi. I giovani, tutti appartenenti al movimento dei “Disoccupati Organizzati” si chiudono dall’interno, e dalla finestra che affaccia sulla piazza De Gasperi, urlano con un megafono tutta la loro disperazione, il loro disagio. «Anche oggi manifestiamo - urla con quanto fiato ha in gola Vincenzo Durante - dopo oltre tre anni di iniziative, tra l’altro mai riconosciute per rivendicare - continua Durante - un diritto che per lungo tempo è stato negato ad una fascia sociale, perché c'è chi non vuole conformarsi all'idea della suddittanza». «Abbiamo portato avanti questioni sociali che l’amministrazione attuale e quella precedente - dice ancora Durante - non hanno avuto né la sensibilità, né la volontà politica di risolvere con risposte reali». Siamo stati capaci - urla dal megafono - «di far aprire un capitolo di bilancio nell’occupazione, mai fatto prima a Cassino, che funzionari vendicativi, hanno azzerato». «Probabilmente - aggiunge dal balcone - perché il loro alto stipendio li colloca in una posizione sociale di sicurezza. Abbiamo fatto proposte - urla Durante al limite del collasso - per risolvere le questioni sul problema lavoro, che questi politicanti dell’ultima ora, hanno solo strumentalizzato. «Noi chiediamo - conclude esausto Durante - una quota di posti da concordare nella costituenda azienda speciale, la Gescom, la quale potrà essere istituita solo per merito nostro. Poi - aggiunge - l'allargamento del reddito sociale di inserimento per quelle persone anche single, o senza figli, che versano in gravi condizioni economiche. Infine - dice quasi rantolando dallo sforzo - l’impegno delle imprese che si sono aggiudicate gare di appalto sul nostro territorio, a riservare una quota per i lavoratori locali, visto l'altissimo numero di disoccupati». Questi giovani sono decisi, e vogliono risposte concrete: infatti, arrivano i vigili urbani, la polizia, i carabinieri, e poi, per snidarli dal loro “bunker” comunale, i vigili del fuoco, i quali forzano una porta laterale dello stanzone ed entrano. I disoccupati non oppongono resistenza, vengono condotti in commissariato dove saranno denunciati a piede libero. Gli striscioni ed il megafono sequestrati. In serata, Vincenzo Durante, ha chiesto al Prefetto ed al Questore, un incontro urgente sul problema lavoro, e dagli schermi di Canale 31, ha invitato il sindaco Bruno Scittarelli ad un pubblico confronto. 8) Nel sinistro morì un medico venafrano di origini greche Punita una gara fra bolidi Due anni per omicidio colposo inflitti ad un campano 9)Cassino/Arrestati Claudio Tummunello e Bianca Loria Aggredita e derubata

Picchiata per una giacca di pelle ed un telefonino 10)Cassino/ molti sperano nel potenziamento del posto di polizia Rubato un compressore in ospedale Il nosocomio, accessibile a tutti, manca di adeguata sorveglianza 11)Mamma e figlia si incontrano grazie ad una nipote rappresentante Sora, Si ritrovano dopo 50 anni 12)Ceccano / Ennesimo episodio di malasanità e di ottusa burocrazia Computer in tilt, niente visite All’Asl un calcolatore rotto da due settimane impedisce di fornire le prestazioni 8 novembre 2001 1)Il coordinatore provinciale de I Democratici dopo il vertice scacciacrisi «Siamo nel centrosinistra» «Le polemiche qualche volta aiutano a crescere». Luciano Gatti, segretario provinciale dei Ds in partenza per Roma dove oggi comincia il congresso regionale del partito, è visibilmente soddisfatto per l’esito del vertice di martedì sera convocato sul “caso Frosinone” e non solo. «E’ stata una riunione decisamente utile - ha aggiunto - perché abbiamo affrontato questioni importanti e so-prattutto perché ogni partecipante ha avuto modo di gettare sul tavolo le varie questioni aperte. Ora sono fiducioso che in tempi rapidi sapremo superare tutte le questioni politiche. E non posso non sottolineare un elemento importante e cioè che i Democratici sono fortemente interessati al rafforzamento del centrosinistra, che è la loro naturale collocazione». «L’importante - dice ancora Gatti - è che tutti quanti ci convinciamo che in politica non si può ottenere tutto e subito e che si sia avviato un percorso virtuoso. Non solo per Frosinone». «Abbiamo avviato, devo dire in termini positivi, una riflessione complessiva sulla situazione della Provincia - sottolinea Ettore Urbano, segretario provinciale del Ppi e assessore a Palazzo Gramsci - in vista dei futuri impegni. Ovvia-mente c’è qualche frizione, soprattutto e livello dialettico, ma nulla che non possa essere risolto nel quadro di una coalizione che tutto sommato ha ben operato sul territorio. Voglio dire, insomma, che non ci sono sostanziali problemi di linea politica che possano turbare la coalizione ma più giustamente una legittima esigenza di prospettiva per un partito che era e resta una componente essenziale della maggioranza. Per quanto riguarda il Ppi voglio approfittare dell’occasione per ribadire che noi non abbiamo fatto la guerra a nessuno. Non è nel nostro Dna fare guerre. Il nostro obiettivo in realtà è solo quello di consolidare il centro sinistra: i nostri sindaci hanno lavorato bene ed i risultati, come quelli conseguiti da Marzi a Frosinone, sono sotto gli occhi di tutti. Ci sono le condizioni per vincere di nuovo e sarebbe sciocco per problemi che non esistono». «E’ fuori discussione - taglia corto Francesco Montanelli, coordinatore provinciale de I democratici - che noi facciamo parte del centro sinistra. Abbiamo avuto un incontro proficuo nella prospettiva dei prossimi appuntamenti elettorale e della ripresa dell’attività politica dell’Ulivo con particolare riferimento alle scadenze di Frosinone, Cec-cano ed Alatri ». Se le parole hanno un senso il discorso è chiuso e Marzi, partito

ieri mattina per un breve periodo di vacanza (segno evidente che ritiene che la tempesta sia passata), può dormire sonni tranquilli. Ma in politica, si sa, non sempre è così. Resta infatti da vedere cosa ne pensano i Democratici del Capoluogo che l’altra sera hanno preso tempo (anche per quanto riguarda la firma del documento predisposto) e decideranno nel corso di una riunione ad hoc. 2)In attesa dell’assemblea dei creditori della prossima settimana Permaflex: Flc dal Giudice per il concordato preventivo 3)Viaggiavano a bordo di una Ford Focus diretta a nord e carica della preziosa sostanza stupefacente Due miliardi di cocaina, fermati Vittorio Ciuffarella e Gianluca Toti, ventenni, sono stati sorpresi ad Arezzo 4)Approvato dalla giunta comunale il bando di gara per la locazione dei locali commerciali in Largo Sant’Antonio. L’immobile di proprietà comunale è ormai in fase finale di ristrutturazione. Al piano terra come già detto in più di qualche occasione sono stati predisposti cinque locali, di cui tre destinati ad attività commerciali oggetto di bando, gli altri due locali invece destinati ad edicola e l’altro ad ufficio comunale del Centro di Orientamento al lavoro. I tre locali oggetto di bando sono i seguenti: il primo locale di circa 65 mq. netti, comprensivo di servizi igienici, sarà destinato, con preferenza di punteggio, ad attività commerciale del settore alimentare. Per favorire un migliore servizio alla città la giunta ha inoltre previsto di incentivare l’esercente del settore alimentare attraverso l’abbattimento del 50% del costo della localizzazione nel caso in cui lo stesso effettui l’apertura, nei limiti delle 13 ore giornaliere, tra le ore 13 alle ore 16 e tra le ore 20 alle 22 ed al contempo preveda quale servizio aggiuntivo la consegna a domicilio; il secondo locale di circa 104 mq. comprensivo di servizi igienici, verrà destinato ad attività commerciale; il terzo di circa 123 mq. comprensivo di servizi igienici e di utilizzo di terrazzo sovrastante di circa 109 mq., sarà destinato ad esercizio pubblico (ristorante e/o bar) mediante trasferimento o voltura di licenza rilasciata nella zona 1 (centro storico) dell’attuale piano commerciale. Saranno privilegiate eventuali proposte innovative da parte del gestore. La domanda deve essere presentata entro e non oltre il 28/12/2001, il giorno successivo si procederà con l’apertura delle buste. 5)Ad Anagni e non solo cresce la tensione per la recrudescenza dei criminali Sono stati esplosi dieci colpi Il vigilantes della Metropol ha ricaricato la pistola di ordinanza? 6)Cassino/ In aula a gennaio dopo gli 8 anni inflitti in I Grado Omicidio Guerra: notificato l’appello per Marco Simone 7) Cassino/ Al vaglio del Gip la necessità di quell’intervento chirurgico Indagati due medici Una donna li accusa di averle asportato un’ovaia 8)Cassino/Niente impronte, difficile le indagini per risalire al mittente

La lettera sospetta a Foggia Sterilizzata e “scortata” dalla Protezione civile 9)Caso Mollicone/ Dopo “Chi l’ha visto”, parla un investigatore che collabora con l’Uacv «La fune non è un depistaggio» Il rito dell’incaprettamento a cui fu sottoposto il cadavere può essere una firma 10)Sgurgola / Sergio Deodati, di 58 anni, non ce l’ha fatta a reggere il mal di vivere Depresso s’impicca in cantina A trovarlo sono state la moglie e la figlia preoccupate di non vederlo in casa 11)Amministratori & patrimoni inadempienti 28 consiglieri Il termine è scaduto da oltre due mesi (31 agosto) ed anche la proroga è passata. Ma a conti fatti soltanto soltanto 13 dei 41 consiglieri comunali del capoluogo hanno depositato presso la segreteria generale la loro dichiarazione dei redditi riferita all’anno 2.000. Ben 28 sono inadempienti rispetto ad un dovere per il quale la legge non prevede particolari sanzioni ma che dovrebbe essere particolarmente sentito da amministratori che spesso e volentieri parlano di trasparenza. Salvo a dimenticarsela quando serve veramente. Per dovere di cronaca diciamo che la dichiarazione è stata resa dal sindaco Domenico Marzi ( 284.600.000) e dai consiglieri Gennarino Scaccia (116.259.000), Stefano Pizzutelli (65.555.000), Danilo Collepardi (105.427.000 - a proposito auguri di pronta guarigione), Pierluigi Quaresima (60.537.000), Nicola Beltempo (41.339.000), Ombretta Ceccarelli (54.485.000), Massimo Renzi (38.849.000), Biagio Cacciola (42.289.000), Adriano Morgia (174.634.000), Marilena La Marra (45.975.000), Domenico Spaziani Testa (60.646.000) e Mauro Patrizi (51.466.000). E gli altri? Fanno ancora in tempo. Se vogliono. 7 novembre 2001 1)Candidature/ Con un duro attacco a Savo l’ex deputato si chiama fuori Mastrangeli sbatte la porta Riccardo Mastrangeli spegne la luce. Stanco (presumiamo) di uno stillicidio di polemiche sul suo nome (ad opera soprattutto dell’on. Benito Savo) si chiama definitivamente fuori dalla corsa alla candidatura a sindaco per il centro destra. Ma coglie l’occasione per togliersi più di qualche sassolino nelle scarpe, soprattutto all’indirizzo del neodeputato. E scrive testualmente: «Rin-grazio il dr. Savo per le di-chiarazioni rivolte alla mia persona “ha già un’altra funzione ed è più utile altrove”, segno e testimonianza di stima del lavoro che sto svolgendo allo IACP, dove ha toccato con mano che, al pari di altri Comuni, il Comune di Torrice dove è Sindaco ha visto approvato dalla nostra Commissione Tecnica dopo anni di letargo, un progetto definitivo il giorno 4 giugno 2001 ed il progetto esecutivo il giorno 15 settembre 2001 per un finanziamento di Lire 400 milioni. Non ho mai suggerito o posto la mia candidatura a Sindaco di Frosinone, e quindi, per la proprietà transitiva, nessuno può porre veti o esercizi di bocciatura ad essa, anche perché essa non è mai stata proposta da alcun organo competente. In sincerità e nell’interesse di Forza Italia, ho sempre consigliato ai dirigenti del mio partito di evitare di interrompere la mia esperienza all’IACP. Essendo uno dei 50 Con-siglieri Nazionali eletti (e non uno dei 260 Parlamen-tari di Forza Italia), in ragione delle mie precise responsabilità partitiche,

ho sempre dato la mia disponibilità ad accettare qualsiasi direttiva dei miei vertici, ivi compresa la candidatura a Sindaco della Città di Frosinone. Conseguentemente alle di-chiarazioni del dr. Savo, delegato del collegio elettorale di Frosinone di Forza Italia con responsabilità territoriali organizzative e consultive, tese ad abortire la mia disponibilità espressa in termini esclusivamente di partito, la stessa mia disponibilità da oggi deve essere considerata definitivamente un capitolo chiuso. Stupisce il richiamo a parole del dr. Savo all’autonomia delle realtà locali di partito, quando poi nei fatti non tiene in assoluta considerazione il deliberato del Co-mitato Comunale di Fro-sinone che indica l’avv. Fer-nando Picchi a Sindaco della Città. Quando Forza Italia, in sinergia con gli altri componenti della CdL, indicherà il nominativo del Candidato Sin-daco, che esso si chiami Picchi, Ottaviani, Bracaglia o ancora Silvano, Plocco, Iacobucci userò il massimo delle mie energie nella campagna elettorale, così come ho fatto nelle ultime elezioni politiche proprio a favore del dr. Savo. Il dr. Savo, già da tempo fa riferimento alle mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale conseguenti all’acquisto della Farmacia Comunale da parte di una società che fa riferimento alla mia persona. A distanza di quasi due anni da quel momento, ancora oggi ritengo e sostengo che le mie dimissioni siano state un momento di profondo rispetto del Consiglio Comunale e non, al contrario, un disimpegno dal mio amore per la Città di Frosinone o dall’interesse per i Suoi Cittadini e per i miei elettori che continuo a servire con una funzione diversa ma con lo stesso impegno di sempre». Posto che ve ne fosse bisogno la nota di Mastrangeli conferma l’estrema confusione che regna attualmente in Forza Italia ove nessuno dei big (o presunti tali) tiene in considerazione l’unica designazione ufficiale (quella di Fernando Picchi) ed anzi si continua sfornare nomi destinati a resistere esattamente come l’ultima neve di primavera. Il che, ovviamente, finisce per dare un vantaggio al candidato del centrosinistra, Domenico Marzi, che pure qualche problemino in casa sua ce l’ha, ma finisce per passare in secondo piano di fronte alle fibrillazioni della controparte di centro destra. 2)An: ultimatum a Forza Italia Tofani: «Basta con il balletto delle candidature» 3)Chiusa dal Gip l’inchiesta giudiziaria sull’operazione da 180 miliardi all’Asl Mega appalto, otto a giudizio A processo l’ex direttore generale Giuseppe Torti, imprenditori e tecnici Turbativa d’asta: con questa ipotesi di reato il giudice per le indagini preliminari di Frosinone, dottoressa Impo-simato, accogliendo la richiesta del pubblico ministero dottor Tonino Di Bona, ha rinviato a giudizio, con la sola eccezione di Gianfranco Mar- giotta (prosciolto da ogni addebito) tutti i protagonisti di quello che alcuni anni or sono fu definito l’appalto miliardi dell’Asl, un mega progetto di oltre 180 miliardi finalizzato alla costruzione dei nuovi presidi ospedalieri di Frosinone e di Cassino. Al centro dell’inchiesta il bando di gara che, a suo tempo, venne energicamente contestato non solo individualmente da alcuni liberi professionisti ma anche dall’ordine degli architetti con una serie di ricorsi al tar (alcuni sono ancora in itinere) e di denunce penali. Denunce che fecero scattare l’inchiesta della magistratura arrivata ora ad una prima conclusione con il rinvio a giudizio dei funzionari Asl (componenti della commissione di gara) Pio Pilozzi, Antonio Pantanella e Gianfranco Zonfrilli, dell’ex direttore generale dottor Giuseppe Torti, dell’ing. Lupoi, amministratore dello studio Speri che si aggiudicò l’appalto con una offerta formulata in maniera considerata per lo meno singolare, dell’ing. Silvio Mancini, amministratore di una società collegata con lo studio Speri, dell’avvocato Pietro Sciubba di Roma, redattore del bando di gara e, infine, di Franceso Belli, l’inossidabile sindaco di Roccardarce che la pubblica accusa ritiene una sorta di “grande vecchio” che avrebbe manipolato le carte per favorire l’aggiudicazione allo studio Speri del mega appalto. Ipotesi accusatorie che dovranno ora essere provate nel dibattimento che avrà inizio il prossimo 5 di febbraio.

Nell’inchiesta, come è noto, l’architetto Vona si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Marco Pizzutelli; parte civile anche l’Asl costituita in giudizio con l’avvocato Sandro Salera. Nutrito il collegio dei difensori, tra cui gli avvocati Felici, D’Orio e Galella. 4)Massimiliano Reali sbalzato dall’auto finì con la testa in una pozzanghera d’acqua Morì annegato, due indagati Dal Gip la titolare del terreno ed il legale rappresentante dell’Anas in provincia 5)La moglie ha riconosciuto il cadavere. Si continua comunque ad indagare Liburdi ucciso da due proiettili Ieri mattina i risultati dell’esame autoptico sul corpo del rapinatore 6)GiuLIANO ANTONUCCI E COLOMBO PIZZUTI SI AVVALGONO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE 7)Anagni/ I carabinieri del Nor inseguono e acciuffano un ladro d’auto Casilina, fuga con brivido 8)Amministratori di due legislature e tecnici nel mirino per appalti e incarichi professionali Parco del Gari, dossier della Procura 9)Cassino/Il grande gesto d’amore materno di Giovanna Dona il rene per salvare la figlia da sette anni in lista per il trapianto 10) Ieri mattina la Procura di Cassino ha portato alla luce altri resti archeologici Altri reperti, l’inchiesta si amplia 11) «I parlamentari dovranno presentare idonei emendamenti alla finanziaria 2002» Atina - Isernia, Scalia rilancia Chiede un vertice con il presidente della provincia della cittadina molisana 7 novembre 2001 1)Riuniti i leader del centrosinistra per discutere del “caso Frosinone” Ulivo, vertice notturno 2)NUOVA INIZIATIVA DEI SINDACATI CONFEDERALI PER RIVEDERE IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE Poste, i parlamentari sono l’ultima chance Appello anche ai consiglieri regionali ed ai sindaci interessati 3)Ha trascorso due notti e due giorni insieme ad una donna conosciuta da qualche settimana Dimentica di tornare in cella Adriano D’Alessio era in regime di semi libertà presso la casa circondariale 4)Ferentino/ Molte autorità presenti alla presentazione della struttura Ospedale, primo passo verso la riapertura 5)Gli esami balistici e del Dna potrebbero chiarire la sanguinosa rapina di Anagni

Nelle perizie la chiave del giallo Intanto il difensore di Giuliano Antonucci ricorre al Tribunale del Riesame «Non c’è nessuna prova che il mio cliente abbia partecipato alla tentata rapina di Anagni». Alla luce di questa considerazione l’avvocato Lello Maietta, difensore di Giuliano Antonucci, oggi stesso presenterà ricorso al Tribunale del Riesame avverso l’ordine di custodia cautelare in carcere firmato ieri l’altro dal Gip, Riga. Si tratta della prima mossa ufficiale di uno dei difensori dei personaggi coinvolti nel mortale tentativo di rapina avvenuto venerdì mattina davanti al Credito Cooperativo di Anagni. Impossibile ipotizzare quale esito potrà avere questa mossa, anche perché le indagini dei carabinieri, coordinate dai sostituti procuratori Di Bona e Tomassini sono in pieno svolgimento. Si cerca di capire con esattezza cosa sia accaduto. Ma prima ancora di definire i ruoli dei singoli protagonisti. E a questo scopo particolarmente importanti saranno da un lato i risultati della perizia balistica sulle armi (quella del presunto rapinatore Vincenzo Liburdi e quella del vigilante Luigi Curcio) e dall’altro le analisi sul sul sangue rinvenuto sul giubbotto di Colombo Pizzuti e che si sospetta possa essere quello perduto da Vincenzo Liburdi, ferito a morte dal vigilante, durante il conflitto a fuoco. A proposito del quale era ormai accertato che vennero esplosi ben nove colpi, due dei quali andati a segno. E proprio sulla sparatoria sta lavorando l’avvocato Enrico Pavia, che cura gli interessi dei familiari di Vincenzo Liburdi, il quale chiede che venga fatta chiarezza proprio sulla sparatoria. Per ora il legale resta in posizione di attesa: vuole capire perché a fronte di una pistola che non ha sparato (si era inceppata?) c’è stata una risposta caratterizzata da una vera e propria valanga di fuoco. 6)E nella chiesa stracolma di giuliano l’ultimo saluto a vincenzo liburdi 7)Alatri / La sua ditta stava installando le tubature per le fogne Un operaio muore cadendo in uno scavo 8)Casino / Nel mirino di quella cassinate un “indagato eccellente” Videopoker e potere: investigano due Procure 9)Primo intervento del nucleo di bonifica batteriologica e chimica dei vigili del fuoco Un’altra lettera sospetta Missiva giunta da Bagdad e indirizzata ad un docente di Ingegneria di Luciano De Leo Stavolta la busta sospetta è arrivata per posta, proveniente dal rettorato. Il destinatario (il professore di Costruzioni in zona Sismica e Meccanica della Frattura, Luciano Raimondo, docente del corso di laurea in Ingegneria Civile) si è preoccupato non appena si è reso conto che mancava l’indicazione del mittente ed oltretutto un timbro (datato 13 ottobre) indicava la provenienza dalla capitale dell’Iraq, Bagdad. Per questo ha avvertito le forze dell’ordine. La lettera è arrivata a Cassino pochi giorni fa ed è stata recapitata nella stessa giornata al rettorato. In via Marconi la missiva è stata accatastata per alcuni giorni in attesa dell’ulteriore smistamento interno. Così solo ieri mattina la lettera è arrivata alla portineria della facoltà di Ingegneria. Intorno alle 16,30 il custode, Pasquale Amato, ha consegnato al

professor Luciano Raimondo, la busta. Il docente è salito nei suoi uffici, ma solo in serata, alle ore 18, si è insospettito. Ha riportato la lettera ad Amato e questi ha avvertito subito i carabinieri della Compagnia di Cassino, diretta dal capitano Angelo Megna, che sono giunti sul posto alle 18,45. A due settimane dal ritrovamento di tre lettere - indirizzate al preside e ad altri due docenti della Facoltà - con polvere poi rivelatasi innocua (gesso), recapitate a mano nelle buche postali interne alla struttura didattica, ieri alla Facoltà di Ingegneria è scattato di nuovo l’allarme “bioterrorismo”. Ma stavolta c’è stata grande circospezione e molta cura nel prelevare la missiva incriminata. La facoltà universitaria è stata immediatamente blindata. Sono intervenuti, oltre ai carabinieri, anche i responsabili della Asl (dottor Di Russo), i vigili del fuoco di Cassino. Dopo un primo sopralluogo, le autorità presenti hanno chiesto l’intervento dello speciale nucleo di bonifica batteriologica e chimica costituito proprio nei giorni scorsi presso il comando provinciale dei Vigili del Fuoco a seguito della emergenza Antrace scattata in tutto il territorio nazionale. Attorno alle 22, dopo circa 40 minuti di preparativi, 3 uomini del nucleo specializzato dei vigili del fuoco sono entrati nella struttura per prelevare la lettera e sigillarla in apposito contenitore da inviare, per le analisi del caso, a Roma o a Foggia, gli unici centri a fare esami per rilevare la presenza di spore di Antrace. A coordinare le operazioni sono stati i caposquadra Roberto Incitti, Maurizio Cipolla e Antonio Capogna. Ora si tratta di vedere se il personale che è venuto a contatto con la missiva, tra Poste centrali, Rettorato e Facoltà, sarà o meno sottoposto a controlli sanitari. 10)Sora/ Le forze di maggioranza si sono riunite per discutere della situazione Duello per un posto in Giunta 6 novembre 2001 1)Spunta un altro nome nel centro destra quale possibile candidato sindaco Iannarilli “sogna” Pigliacelli Forse già questa mattina, nel corso di un incontro informale tra i big della Casa delle Libertà, verrà fissata la data del primo vertice ufficiale tra le varie componenti per cominciare a discutere seriamente delle candidature al comune di Frosinone. L’incontro, stando alle anticipazioni, dovrebbe tenersi nel corso di questa stesa settimana con l’obiettivo di stringere i tempi e di cominciare ad entrare nel concreto. Il punto di partenza, ovviamente, è rappresentata dalle designazioni ufficiali del comitato comunale di Forza Italia (Fernando Picchi) e del coordinamento cittadino di Alleanza Nazionale (Fabio Braca-glia). Nomi ai quali si è aggiunta una pletora di candidati virtuali, quelli cioè che sono nei desiderata di questo o quel big, quelli che si autopropongono, quelli che sono inseguiti ma non hanno nessuna intenzione di farsi raggiungere. Una specie di gioco cartaceo che tuttavia anima il dibattito. Tra gli ultimi, ma non per importanza, a rimpolpare l’elenco anche Augusto Pigliacelli già presidente dell’Unione degli Industriali ed attualmente al vertice della Camera di Commercio. L’idea è dell’assessore regionale di Forza Italia Antonello Iannarilli che avrebbe già sondato il terreno (ma la risposta non sarebbe stata incoraggiante) e che ne avrebbe parlato in alcuni ristretti circoli. reazione piuttosto tiepide tra gli alleati del centrodestra. Insomma un altra ipotesi di lavoro tutta da verificare. 2)De Angelis:: “risolveremo i problemi” 3)Solenne celebrazione per l’anniversario della vittoria

Nel giorno delle forze armate richiamo all’unità nazionale 4)Anagni/ Arrestata dai carabinieri a Porta Cerere con la merce addosso Una ladra poco attenta 5)La famiglia Compagnone distrutta in un incidente mentre si recava ad Arce Tragico ritorno al paese 6)Cassino, Si mascherano per Halloween: presi a bastonate 7)Intercettate le telefonate in gergo per l’acquisto della droga Spacciatori eccellenti Un Gip piemontese indaga su alcuni cittadini cassinati 8)Sant'Andrea/ investita e uccisa alla fermata del bus 9)Oggi la verità per Pizzuti e Antonucci di Angela Nicoletti E’ il giorno della verità per Giuliano Antonucci e Colombo Pizzuti. I due verranno ascoltati questa mattina alle 10, in carcere a Frosinone, dal dottor Tonino Di Bona, magistrato che si occupa della vicenda e dal Gip, dott. Riga. Stando alle indiscrezioni il dott. Di Bona avrebbe già chiesto la convalida degli arresti per entrambi. L’ex pugile di Patrica ed il carrozziere di Ceccano, difesi dagli avvocati Raffaele Maietta e Mario Di Sora, non hanno ancora potuto parlare con i loro legali. Si attendono anche i risultati dell’esame autoptico sul corpo di Vincenzo Liburdi. Gli inquirenti hanno effettuato decine di sopralluoghi, ispezionato il parcheggio nei pressi della banca e soprattutto il punto (nell’area industriale della città dei papi) dove, poi, i carabinieri del Nucleo radiomobile hanno intercettato la Mercedes di Giuliano Antonucci. Al suo fianco, come i lettori ricorderanno, c’era anche Colombo Pizzuti, complice di Liburdi nel mettere a segno una rapina finita nel sangue. Lo abbiamo già scritto nei giorni scorsi: molti dubbi sulla dinamica dovrebbero arrivare dalla visione del filmato: le telecamere dell’Istituto di credito, infatti, non dovrebbero aver fatto cilecca. Luigi Curcio, la guardia giurata della Metropol, ha ripetuto più volte ai carabinieri della compagnia della città dei papi, agli ordini del capitano Fernando Maisto, che ha sparato per legittima difesa. Il Liburdi gli aveva puntato contro la pistola e lui, senza esitare, ha prima esploso un colpo in aria e poi, visto che le cose si mettevano male, ha fatto fuoco contro il rapinatore. E’ ancora sconvolto il vigilantes che non aveva mai avuto a che fare con azioni delittuose di questo genere. La moglie, in una intervista rilasciata al nostro giornale, aveva più volte sottolineato che il marito era stato costretto a sparare. “O io o lui” aveva detto in lacrime Luigi Curcio alla signora Angela (moglie del vigilantes ndr). 10)Sora/ Questa sera si deciderà il sostituto del diessino Moreno Rotondi Forse Savona nuovo assessore 5 novembre 2001 1)Candidature/ Con un duro attacco a Savo l’ex deputato si chiama fuori Mastrangeli sbatte la porta Riccardo Mastrangeli spegne la luce. Stanco (presumiamo) di uno stillicidio di polemiche sul suo nome (ad opera soprattutto dell’on. Benito Savo) si chiama definitivamente fuori dalla corsa alla candidatura a sindaco per il centro destra.

Ma coglie l’occasione per togliersi più di qualche sassolino nelle scarpe, soprattutto all’indirizzo del neodeputato. E scrive testualmente: «Rin-grazio il dr. Savo per le di-chiarazioni rivolte alla mia persona “ha già un’altra funzione ed è più utile altrove”, segno e testimonianza di stima del lavoro che sto svolgendo allo IACP, dove ha toccato con mano che, al pari di altri Comuni, il Comune di Torrice dove è Sindaco ha visto approvato dalla nostra Commissione Tecnica dopo anni di letargo, un progetto definitivo il giorno 4 giugno 2001 ed il progetto esecutivo il giorno 15 settembre 2001 per un finanziamento di Lire 400 milioni. Non ho mai suggerito o posto la mia candidatura a Sindaco di Frosinone, e quindi, per la proprietà transitiva, nessuno può porre veti o esercizi di bocciatura ad essa, anche perché essa non è mai stata proposta da alcun organo competente. In sincerità e nell’interesse di Forza Italia, ho sempre consigliato ai dirigenti del mio partito di evitare di interrompere la mia esperienza all’IACP. Essendo uno dei 50 Con-siglieri Nazionali eletti (e non uno dei 260 Parlamen-tari di Forza Italia), in ragione delle mie precise responsabilità partitiche, ho sempre dato la mia disponibilità ad accettare qualsiasi direttiva dei miei vertici, ivi compresa la candidatura a Sindaco della Città di Frosinone. Conseguentemente alle di-chiarazioni del dr. Savo, delegato del collegio elettorale di Frosinone di Forza Italia con responsabilità territoriali organizzative e consultive, tese ad abortire la mia disponibilità espressa in termini esclusivamente di partito, la stessa mia disponibilità da oggi deve essere considerata definitivamente un capitolo chiuso. Stupisce il richiamo a parole del dr. Savo all’autonomia delle realtà locali di partito, quando poi nei fatti non tiene in assoluta considerazione il deliberato del Co-mitato Comunale di Fro-sinone che indica l’avv. Fer-nando Picchi a Sindaco della Città. Quando Forza Italia, in sinergia con gli altri componenti della CdL, indicherà il nominativo del Candidato Sin-daco, che esso si chiami Picchi, Ottaviani, Bracaglia o ancora Silvano, Plocco, Iacobucci userò il massimo delle mie energie nella campagna elettorale, così come ho fatto nelle ultime elezioni politiche proprio a favore del dr. Savo. Il dr. Savo, già da tempo fa riferimento alle mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale conseguenti all’acquisto della Farmacia Comunale da parte di una società che fa riferimento alla mia persona. A distanza di quasi due anni da quel momento, ancora oggi ritengo e sostengo che le mie dimissioni siano state un momento di profondo rispetto del Consiglio Comunale e non, al contrario, un disimpegno dal mio amore per la Città di Frosinone o dall’interesse per i Suoi Cittadini e per i miei elettori che continuo a servire con una funzione diversa ma con lo stesso impegno di sempre». Posto che ve ne fosse bisogno la nota di Mastrangeli conferma l’estrema confusione che regna attualmente in Forza Italia ove nessuno dei big (o presunti tali) tiene in considerazione l’unica designazione ufficiale (quella di Fernando Picchi) ed anzi si continua sfornare nomi destinati a resistere esattamente come l’ultima neve di primavera. Il che, ovviamente, finisce per dare un vantaggio al candidato del centrosinistra, Domenico Marzi, che pure qualche problemino in casa sua ce l’ha, ma finisce per passare in secondo piano di fronte alle fibrillazioni della controparte di centro destra. 2)An: ultimatum a Forza Italia Tofani: «Basta con il balletto delle candidature» 3)Chiusa dal Gip l’inchiesta giudiziaria sull’operazione da 180 miliardi all’Asl Mega appalto, otto a giudizio A processo l’ex direttore generale Giuseppe Torti, imprenditori e tecnici Turbativa d’asta: con questa ipotesi di reato il giudice per le indagini preliminari di Frosinone, dottoressa Impo-simato, accogliendo la richiesta del pubblico ministero dottor Tonino Di Bona, ha rinviato a giudizio, con la sola eccezione di Gianfranco Mar- giotta (prosciolto da ogni addebito) tutti i protagonisti di quello che alcuni anni or sono fu definito l’appalto miliardi dell’Asl, un mega progetto di oltre 180 miliardi finalizzato alla costruzione dei nuovi presidi ospedalieri di Frosinone e di Cassino.

Al centro dell’inchiesta il bando di gara che, a suo tempo, venne energicamente contestato non solo individualmente da alcuni liberi professionisti ma anche dall’ordine degli architetti con una serie di ricorsi al tar (alcuni sono ancora in itinere) e di denunce penali. Denunce che fecero scattare l’inchiesta della magistratura arrivata ora ad una prima conclusione con il rinvio a giudizio dei funzionari Asl (componenti della commissione di gara) Pio Pilozzi, Antonio Pantanella e Gianfranco Zonfrilli, dell’ex direttore generale dottor Giuseppe Torti, dell’ing. Lupoi, amministratore dello studio Speri che si aggiudicò l’appalto con una offerta formulata in maniera considerata per lo meno singolare, dell’ing. Silvio Mancini, amministratore di una società collegata con lo studio Speri, dell’avvocato Pietro Sciubba di Roma, redattore del bando di gara e, infine, di Franceso Belli, l’inossidabile sindaco di Roccardarce che la pubblica accusa ritiene una sorta di “grande vecchio” che avrebbe manipolato le carte per favorire l’aggiudicazione allo studio Speri del mega appalto. Ipotesi accusatorie che dovranno ora essere provate nel dibattimento che avrà inizio il prossimo 5 di febbraio. Nell’inchiesta, come è noto, l’architetto Vona si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Marco Pizzutelli; parte civile anche l’Asl costituita in giudizio con l’avvocato Sandro Salera. Nutrito il collegio dei difensori, tra cui gli avvocati Felici, D’Orio e Galella. 4)Massimiliano Reali sbalzato dall’auto finì con la testa in una pozzanghera d’acqua Morì annegato, due indagati Dal Gip la titolare del terreno ed il legale rappresentante dell’Anas in provincia 5)La moglie ha riconosciuto il cadavere. Si continua comunque ad indagare Liburdi ucciso da due proiettili Ieri mattina i risultati dell’esame autoptico sul corpo del rapinatore 6)GiuLIANO ANTONUCCI E COLOMBO PIZZUTI SI AVVALGONO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE 7)Anagni/ I carabinieri del Nor inseguono e acciuffano un ladro d’auto Casilina, fuga con brivido 8)Amministratori di due legislature e tecnici nel mirino per appalti e incarichi professionali Parco del Gari, dossier della Procura 9)Cassino/Il grande gesto d’amore materno di Giovanna Dona il rene per salvare la figlia da sette anni in lista per il trapianto 10) Ieri mattina la Procura di Cassino ha portato alla luce altri resti archeologici Altri reperti, l’inchiesta si amplia 11) «I parlamentari dovranno presentare idonei emendamenti alla finanziaria 2002» Atina - Isernia, Scalia rilancia Chiede un vertice con il presidente della provincia della cittadina molisana Da: [email protected] Inviato: sabato 3 novembre 2001 22.32 A: [email protected] Oggetto: pezzi rassegna stampa 1)Il presidente provinciale fissa i paletti alla vigilia del primo vero vertice della CdL Foglietta: «An non svende»

«E’ vero che vogliamo vincere; è altrettanto vero che per vincere occorre un valore aggiunto. ma questo non significa che Alleanza Nazionale sia disposta a svendersi. E questo riguarda sia il Comune sia la Provincia». Alessandro Foglietta, presidente provinciale di An comincia ad infastidirsi. «Non sono interessato, a questi giochetti, così come non sono interessato, nonostante qualcuno si diverta ad insistere, ad una futura candidatura alla presidenza della Provincia. Ribadi-sco che i candidati della Casa delle Libertà, ovunque vengano messi in campo, non possono essere i candidati dell’ultima ora. Dico di più: debbono provenire dai partiti storici del centrodestra. Se poi ci

sarà quel valore aggiunto indispensabile per vincere allora tanto di

Quella di An è una posizione netta, rivolta soprattutto agli alleati e a chi lascia intendere soluzioni più o meno fantasiose. Non a caso Foglietta precisa: «A questo punto avviare il confronto è una necessità inderogabile per guardarci in faccia e vedere dove andiamo a parare». Ed un primo contatto tra i leader del centrodestra c’è stato ieri mattina a margine dell’assemblea dei sindaci svoltasi presso la sede dell’Ausl. Si è deciso di promuovere un incontro ufficiale (il primo di una serie che si preannuncia piuttosto lunga) da tenere entro questa settimana. Sarà l’occasione per cominciare a discutere più da vicino su una situazione che si va rapidamente degradando in una serie di boatos indecifrabili. Foglietta ha voluto anche precisare la sua posizione sui nomi che ufficialmente sono sul tappeto per la candidatura a sindaco : «An è impegnata a sostenere la candidatura di Fabio Bracaglia, ma non pone nessuna preclusione di altri candidati, ad esempio Picchi, espressi della Casa delle Libertà. Si tratta di gente per bene, in grado di fare gli interessi della città. Ma soprattutto si tratta di uomini che vengono dalla politica e dai partiti. E questo per noi è fondamentale». E il resto? Solo voci, anche quelle su Piacentini in procinto di far il gran salto? «Da parte di Alleanza nessun contatto, anche se mi sono arrivati alcuni segnali che per quanto mi riguarda sono puntualmente caduti nel vuoto». Il messaggio di Foglietta è molto chiaro e non lascia molti margini a manovre più o meno interessate ed a piani più o meno segreti che ad Alleanza Nazionale non piacciono per nulla. Il fatto poi che venga alla vigilia del vertice del centrosinistra che potrebbe concludere con una rottura con I Democratici di Fro-sinone è altrettanto indicativo di un momento in cui tutti si agitano. Anche troppo. 2)Il prossimo passo da compiere riguarda l’elezione del presidente del comitato Cinque sindaci per la Sanità Votato il regolamento che disciplina il funzionamento della Conferenza di Alessandra Celani E’ stato necessario ricorrere alla quarta convocazione, per arrivare, alla fine alla costituzione del comitato di rappresentanza della Conferenza Locale per la Sanità. La riunione che si è tenuta all’interno della sala convegni dell’Azienda Sanitaria Locale, si è avvalsa della presenza di ben 81 sindaci su 91, pari a 460.000 abitanti circa dell’intero comprensorio, del presidente della commissione sanità, Alessandro Foglietta e di Alfredo Pallone oltre che dell’intero stato maggiore del Polo. Grande assente, nonostante avesse palesato lo scorso 24 agosto la necessità di procedere ad una convocazione immediata della Conferenza dei sindaci, con una lettera da lui stesso firmata, l’onorevole nonché sindaco di Torrice, Benito Savo. Voci di corridoio dicono di averlo visto agirarsi intorno all’azienda sanitaria, ma della sua presenza, alla riunione neanche l’ombra. Prima di dare il via alle operazioni di voto i presenti hanno adottato il regolamento indispensabile per il funzionamento della Conferenza Locale della Sanità. Al termine si è proceduto alle votazioni. Iniziate alle ore 11, si sono concluse al termine di un’ora, con l’elezione di cinque sindaci tre del centrosinitra e due del centrodestra: Quadrini (91.600); Scittarelli (91.200); Cittadini (85.300) Marzi (83.400) Valeri (71.900); Ganino primo dei non eletti con voti 45.200. Il prossimo passo ora, l’elezione del presidente che spetta ai nuovi componenti del Comitato. «Sono soddisfatto - ha dichiarato il sindaco Domenico Marzi al termine di una mattina caratterizzata dalla volontà dei presenti di voler aprire le porte ad un dialogo fondato su proposte concrete - di quanto è stato raggiunto oggi (ieri ndr). C’è stata un’ampia partecipazione al dibattito che si è svolto con serenità e grande maturità dei presenti. Lo strumento che oggi si è andato a costituire è solo un organismo indispensabile per svolgere quell’azione di controllo nei confronti dell’Azienda Sanitaria come del resto deve essere espressione del fabbisogno sanitario dell’intera popolazione provinciale». 3)Nessun dubbio sulla dinamica del colpo all’imprenditore finito nel sangue Il Racis a caccia di impronte

I carabinieri del nucleo speciale hanno controllato le vetture usate per la rapina 4)I lavoratori della Siderpali testimoni dell’inseguimento La verità sul colpo dalle due telecamere 5)Torre Cajetani/ L’avv. De Santis diffida Fagiolo e Scalia Scuola vietata a una disabile, la vicenda finisce in Tribunale 6)Angelo Picano a tutto campo: dalla Provincia al lancio della Margherita «Subito un patto per Cassino» 7)Cassino/Domani la relativa udienza davanti al Giudice del Lavoro Una macchina agricola gli spappolò il piede: vuole un miliardo di lire 8)Castrocielo/Fatale un sorpasso azzardato. I corpi sono stati estratti dalle lamiere dopo un’ora Strage sulla Casilina, 3 morti Tragico frontale ieri sera fra un camion ed una vettura. Distrutta una famiglia romana 9)Sora/ Il Tar ha accolto il ricorso presentato dai proprietari dei terreni Pista ciclabile, Comune sconfitto 10)Posta Fibreno/ E’ stato trasferito con un’eliambulanza presso il Bambin Gesù di Roma Cade dalle scale, grave un bimbo Il piccolo, un albanese di un anno e mezzo, ha riportato un grave trauma cranico Da: [email protected] Inviato: venerdì 2 novembre 2001 22.27 A: [email protected] Oggetto: pezzi rassegna stampa 1)Intervista a tutto campo al sindaco Marzi dopo i nuovi venti di crisi «Basta con i veti incrociati» «Aspettiamo l’incontro di martedi, poi valuteremo». Esordisce cautamente il sindaco Domenico Marzi sull’ennesima fibrillazione della maggioranza di centrosinistra e sulla nuova polemica che si è aperta con l’assessore all’urbanistica Adriano Piacentini. «Già - aggiunge - Adriano Piacentini prima o poi dovrà domandarsi e magari spiegare ai cittadini come mai con questa giunta abbia potuto realizzare in gran parte il suo programma, mentre in passato non ci era riuscito pur essendo ormai da molti anni l’assessore comunale all’Urbanistica». Insomma, la lingua batte dove il dente duole, anche se Marzi precisa di non voler alimentare ulteriori polemiche. Eppure qualcosa la dice. Ad esempio sulla commissione comunale edilizia. «Non ho fatto altro che richiamare all’attenzion,e del dirigente e dell’assessore da me delegato l’opportunità di riportare all’esame del consiglio comunale una delibera, per altro già predisposta, volta ed eliminare la Cec e ciò in ossequio alle norme vigente che manda all’apposito regolamento l’esame delle materie sulle quale la Cec dovrebbe esprimersi. E questa posizione è stata sostenuta anche da Piacentini. All’epoca ci furono alcuni contrasti e perciò ci fermammo, anche perché in quel momento la commissione stava esaminando una pratica molto delicata e mi venne segnalata l’inopportunità di intervenire in quel momento. In realtà su questo argomento la linea del comune è stata sempre coerente: l’eliminazione della Cec non è altro che una condizione per dare attuazione al programma. Eliminare la Cec significa non nascondersi più dietro un parere ma attribuire al dirigente o al responsabile del procedimento le responsabilità di

eventuali ritardi. In altri termini si tratta di consentire al cittadino di individuare con chiarezza l’interlocutore. La mia posizione scaturisce dalla lettera del regolamento che prevede anche lo sportello unico delle attività edilizie, assimilabile allo sportello unico delle attività produttive, un ufficio insomma a diretto contatto con il pubblico». Ovviamente sarebbe riduttivo che tutto sia nato da una disputa tecnica. In realtà il discorso è più squisitamente politico e Marzi non se lo nasconde. «Mi dispiace - dice - che ci siano incomprensioni con l’assessore che invito, a venirmele a rappresentare direttamente o nelle sedi giuste, essendo egli e-spressione di un partito rilevante all’interno della coalizione di centrosinistra che a livello nazionale ha espresso in Rutelli addirittura il candidato primo ministro». «Il fatto - aggiunge - è che in politica è sbagliato confondere posizioni personali, che comunque non appartengono al mio modo di vedere il mondo, con gli schieramenti ai quali si è liberamente deciso di appartenere. Sono queste le piccolezze della politica frusinate. Altrove non sarebbe accaduto di dar corpo a queste polemiche, né a Catania né a Cuneo. Dalle nostre parti, purtroppo, esiste la tendenza ad esagerare i personalismi, che però vanno contro gli interessi della città. A me interessa, invece, la città di Frosinone, la sua trasformazione e, al limite, la trasformazione di una mentalità fatta di individualismi e di veti incrociati che io non ho mai condiviso e che, ne sono convinto, non condivide nemmeno l’80% dei cittadini frusinati e tutti quei cittadini che hanno a cuore le sorti della città». Siamo alla vigilia della rottura? Difficile dirlo. «Per quanto mi riguarda - conclude Marzi - debbo dire che il centrosinistra in questi quattro anni è stato molto solidale nei miei confronti e mi ha consentito di amministrare sino ad oggi. E, se mi è consentito, rilevo un fatto nuovo e cioè che siamo arrivati al termine del mandato senza crisi. Per il resto, come accennato all’inizio, aspettiamo il vertice di martedi e poi tutti insieme tireremo le conclusioni». Ma le conclusioni, a guardr bene, potrebbero anche essere dirompenti. E, al punto in cui stanno le cose, non ci sdarebbe molton da meravigliarsi. 2)A danno di impiegati iscritti al sindacato. L’episodio sarebbe avvenuto il giorno dopo “Striscia” «I portalettere sono intimoriti» L’Ugl Comunicazione denuncia una serie di provvedimenti disciplinari “poco chiari” 3)Un altro tentativo di furto la notte scorsa Arnara, il Comune di nuovo nel mirino dei soliti ignoti 4)Anagni/ Drammatico epilogo di un colpo ai danni del titolare di una stazione di servizio La rapina finisce nel sangue Un vigilante ha reagito ed ha aperto il fuoco: sul terreno è rimasto Vincenzo Liburdi Attimi di panico ieri mattina, erano precisamente le 11, ad Osteria della Fon-tana nei pressi del Credito Cooperativo. Un tentativo di rapina ai danni di un titolare di al-cune pompe di benzina è, infatti, finito nel sangue. Sull’asfalto è rimasto uno dei rapinatori, Vincenzo Li-burdi, 43 anni, pluripregiudicato di Ceccano. Liburdi insieme ad un complice, Co-lombo Pizzuti, anche questi di Ceccano di 35 anni, era probabilmente ad attendere l’imprenditore Antonio Bi-ondi all’interno di una Fiat Uno, che doveva depositare in banca l’incasso della giornata dell’altro ieri e parte di quello di ieri per un totale di 250 milioni. Possiede le stazioni di servizio Esso sul-l’Autosole nell’autogrill “la Macchia” e sull’Anticolana. I due armati di pistola han-no intimato al Biondi di consegnare tutti i soldi. Nel frattempo dalla banca è uscito il vigilantes della Me-tropol, Luigi Curcio che pri-ma ha sparato un colpo in aria e poi ha fatto fuoco contro i rapinatori. Legit-tima difesa, stando almeno alle indagini dei carabinieri del Comando

provinciale e della Compagnia di Anagni, che sulla vicenda hanno te-nuto ieri sera una conferenza stampa. Il comandante provinciale, colonnello Vincenzo Pullano ha comunque sottolineato che le indagini sono ancora in corso. Dinamica e quanto è avvenuto in quei drammatici cinque minuti non sono affatto chiari. Un foro è ben visibile sul parabrezza della Uno altri bossoli erano disseminati tutt’intorno. L’unica cosa certa, stando sempre ai carabinieri, il Li-burdi avrebbe puntato la sua pistola, una calibro 9 con un intero caricatore, contro il vi-gilantes ma l’arma si sarebbe inceppata. Poi uno, due col-pi, non si sa bene ancora quanti proiettili ha esploso il vigilantes contro i malviventi. Uno ha raggiunto il Liburdi in pieno petto. I due, nonostante la ferita di Liburdi, non si sono persi d’animo, hanno fermato una macchina che passava nei paraggi, una Golf, hanno fatto scendere i due che erano a bordo, e poi sono scappati nella zo-na industriale della città dei papi. Hanno lasciato la Golf vicino alla fabbrica di ceramiche Marazzi, o meglio Co-lombo Pizzuti visto che per il suo complice non c’era più nulla da fare, ha abbandonato la Golf e si è infilato in una Mercedes anche questa, si presume di uno della banda e insieme al conducente, Giuliano Antonucci, 41 anni, pregiudicato ceccanese, ha tentato di fuggire. Dopo po-chi metri, però, una pattuglia del Radiomobile di Anagni li ha bloccati ed arrestati. Il di-spositivo antirapina, lo ha ri-badito il capitano Fernando Maisto ha funzionato alla perfezione. “Abbiamo circondato la zona ed acciuffato i banditi in meno di 20 minuti”. Sul posto sono subito intervenute le ambulanze del pronto intervento sanitario, poi anche il magistrato che si occupa del caso. Il dott. Di Bona accompagnato dal vice questore Tatarelli ha ispezionato i luoghi dell’agguato e dove è praticamente spirato il Liburdi. Fila di curiosi, qualche testimone oculare, i carabinieri aiutati anche dai reparti speciali (Racis), han-no già riempito pagine e pagine di verbali. La magistratura sta valutando le po-sizioni dei due arrestati. Per la città dei papi un’altra giornata da dimenticare. 5)Anagni/ Si tratta di Domenico Pantone, ex poliziotto di 75 anni Muore investito da un’auto 6)Anagni,il ritrovamento ieri nella zona di via Sabatino rinvenuti residuati bellici Erano stati abbandonati accanto ad un cassonetto 7)Cassino/ L’imprenditore Terenzio deciso a denunciare una serie di casi Abusi, il polverone si allarga 8)Cassino/ Il magistrato ha accolto in pieno la tesi del suo legale Il Giudice rimette in libertà uno dei “baby rapinatori” 9)Dopo le misurazioni e le foto di rito sarà venduto per arrivare ad Alba Raccolto tartufo ‘doc’ in Valle di Comino Seicentoquaranta grammi il peso del tubero scovato nelle montagne 10)Ripulita nella notte dai malviventi la palestra in via Di Vittorio a: [email protected] Inviato: giovedì 1 novembre 2001 21.29 A: [email protected] Oggetto: pezzi rassegna stampa 1)Marzi e Piacentini di nuovo in rotta di collisione. Martedi il vertice Torna il gelo in Comune Il caso Frosinone approda, anzi riapproda, sul tavolo provinciale del centrosinistra nel pomeriggio di martedi. Se ne doveva di-scutere già la scorsa

settimana ma il vertice saltò in extremis per l’impedimento dell’ultimo minuto (ma fu un espediente chiaramente tattico) del rappresentante de “I Democra-tici”. Martedi invece do-vrebbe essere la volta buo-na per vedere dove intende andare a parare la coalizione di centrosinistra che governa il Comune copoluogo. E che contrariamente alle apparenze vive un momento molto difficile, con equilibri estremamente fragili anche perché tutti i partners si stanno riposizionando in vista delle elezioni amministrative di primavera. I nodi da sciogliere sono stati. Il primo riguarda il rapporto tra il sindaco Marzi e l’assessore all’urbanistica Adriano Piacentini. dopo lo scontro di dieci giorni or sono c’è stato un passaggio in consiglio comunale che ha dato l’impressione se non proprio di una pace quanto meno di una tregua. In realtà il caso è tuttora aperto ed alcune recenti dichiarazioni del capo dell’amministrazione hanno fatto riemergere il malumore de I Democratici. Ad esempio il caso della commissione comunale edilizia. «Il sindaco - commenta Domenico Spaziani Testa - dichiara di aver incaricato l’assessore Piacentini di avviare la procedura per l’eliminazione della commissione, ma evidentemente dimentica che la pratica già molti mesi or sono è stata inserita all’ordine del giorno del Con-siglio Comunale per finire poi inspiegabilmente in un cassetto». Colpi di spillo che tuttavia denotano uno stato di disagio. Come conferma lo stesso Piacentini quando afferma: «Certe dichiarazioni il sindaco avrebbe potuto risparmiarsele nell’interesse della coalizione. Non nascondo che sono veramente arrabbiato, ma in questo momento non mi sento di fare polemiche. Mi interessa portare avanti il programma che ci siamo dati a suo tempo e dopo vedremo il da farsi. Debbo confessare che in questo momento non vedo un futuro roseo per la coalizione, ho forti dubbi su una linea politica che sembra richiamarsi al detto “divide et impera”. Ma ribadisco in questo mo-mento non intendo fare polemiche e preferisco attendere gli eventi». La situazione, insomma, resta fluida e molto dipenderà dal vertice di martedi. Sempre che ci sia la volontà di fare chiarezza sino in fondo. 2)SOLENNE CONCELEBRAZIONE CON IL VESCOVO DIOCESANO MONS. BOCCACCIO Sacra Famiglia, insediato il nuovo parroco Chiesa gremita, visibilmente emozionati i genitori di don Paolo Della Peruta 3)L’acquirente era un ventottenne, promotore finanziario, “salvato” dai carabinieri Fa arrestare un latitante Un pregiudicato calabrese voleva vendere dei locali ad un ignaro frusinate 4)La scoperta nella parte nord della struttura. Indagano polizia scientifica e Digos Macabro feticcio al cimitero Rinvenute una croce in legno con attaccate ali di pipistrello ed una parrucca 5)Partirà oggi una denuncia per interruzione di pubblico servizio 40 famiglie senza acqua, Fi si rivolge alla Procura 6)Casi Terenzio e Fitness Center nel mirino dei magistrati. Ascoltati funzionario e assessore Abusi edilizi, Procura al lavoro di Giovanni Trupiano Sono stati ascoltati in qualità di persone informate dei fatti, dalla Procura della Repubblica di Cassino, un funzionario del Comune (l’arch. Pellegrini), e l’assessore all’Urbanistica, Della Rosa. I magistrati cassinati, stanno facendo luce, sulle oramai note vicende, relative a due presunti abusi edili: quello della Terenzio Group, i cui amministratori hanno presentato ricorso al Tar del Lazio avverso il decreto di demolizione, o in alternativa, di acquisizione al patrimonio comunale. Il secondo filone di indagini, sempre in tema di abusi edilizi, per cui sono stati ascoltati funzionario ed assessore, riguarda il “Fitness Center” di via San Bartolomeo, anche in quell’area, i magistrati cassinati avrebbero

riscontrato delle gravi irregolarità, relative alle costruzioni di impianti sportivi. Intanto anche il comune di Cassino, in piena sintonia con la linea della Procura, ha dichiarato guerra agli abusi edilizi: rischiano infatti la demolizione, diverse centinaia di manufatti, realizzati senza alcuna autorizzazione ne concessione. Nel mirino, anche un pub alle porte di Cassino, di proprietà di un noto ristoratore, la costruzione, realizzata sulla Cassino - mare, era originariamente, una struttura in plastica, poi via via, sono state costruite le mura in cemento. Ed é guerra anche tra la Secim, una industria di marmi situata a ridosso di via Arigni, ed un gruppo di cittadini della zona che, non sopportando più l’inquinamento acustico, provocato dalle enormi seghe idrauliche che tagliano il marmo, ed atmosferico, innescato dalle polveri che si propagano nell’aria, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura. I cittadini, puntano l’indice anche contro gli scarichi della Secim che, benché ci siano i depuratori, finiscono pur sempre nel fiume. A giudizio degli abitanti, l’impresa non potrebbe operare al centro della città, stante la attuale legislazione in fatto di ambiente. 6)La Regione ha declassato il Distretto industriale in Sistema produttivo locale Abbigliamento, crisi profonda 7)Non si arrestano le indagini dopo il ritrovamento dei reperti archeologici in via Santa Rosalia Dopo gli indagati, il sopralluogo Questa mattina la Procura e la Sovrintendenza perlustreranno l’area sequestrata Oggi, sopralluogo in Piazza Garibaldi a Sora, mentre rimbomba ancora, in città, l’eco degli otto avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Cassino, in merito alla vicenda dei reperti archeologici fatti ritrovare in Via Santa Rosalia. Cinque settimane fa, il rinvenimento di undici “pezzi di storia” che gli esperti della Sovraintendenza ai Beni Archeologici ritengono provenire da un importantissimo sito archeologico nascosto chissà dove; l’altro ieri, la notifica di otto avvisi di garanzia, altrettante perquisizioni ed il sequestro di materiale ritenuto “interessante”; oggi, sopralluoghi nell’area di Piazza Garibaldi. Non conosce soste la vicenda apertasi con il misterioso rinvenimento dei reperti abbandonati, nottetempo, nel piazzale antistante l’ex carcere mandamentale, nella immediata periferia della città. Da allora, è stato un susseguirsi di interrogativi ed un’aggrovigliarsi di ipotesi, sul sito originario del tempio da cui i massi intarsiati sono stati prelevati, su chi sapeva e non ha detto, su coloro che possono essere coinvolti nell’occultamento di questi resti storici. Qualche spiraglio si è aperto, ma il grosso deve ancora essere scoperto. Ad esempio, si è saputo che i reperti, prima di essere stati fatti ritrovare in Via Santa Rosalia, erano stati fotografati dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Sora, il geometra Elio Facchini, che non aveva comunque segnalato né ai Carabinieri, né alla Sovraintendenza, né a nessuna altra autorità la presenza dei reperti in un campo incolto di località San Giorgio. Con l’apertura delle indagini, affidate alla Polizia Municipale sorana e condotte dal tenente Rocco Dei Cicchi, si è arrivati prima al sequestro di un paio di terreni, in cui i reperti sarebbero misteriosamente transitati, e, poi, dell’area di Palazzo Tronconi, in pieno centro cittadino, dove è stato parzialmente demolito un vecchio stabile settecentesco, per un piano di riqualificazione urbana. Quello che si vuole accertare è se, dagli scavi condotti per ripristinare le fondamenta dell’edificio, siano venuti fuori quei reperti che, poi, sono stati ritrovati in Via Santa Rosalia, e se ce ne siano altri, o se si tratti di una falsa pista. Per fare tutti i controlli del caso, la Magistratura ha emesso gli otto avvisi di garanzia che tanto clamore hanno suscitato a Sora, ma che non sono indicativi di nessuna responsabilità specifica. Comunque, nel corso delle otto perquisizioni, in tre località, sono stati sequestrati altri pezzi di travertino, in qualche caso lavorati, che, la settimana prossima, saranno visionati dagli esperti, per stabilire se hanno una qualche importanza e se, soprattutto, sono riconducibili a quelli già fatti ritrovare davanti all’ex carcere. Oggi, intanto, si definiranno le modalità per i sondaggi da condurre nella parte circostante il Palazzo Tronconi.

8)Ceccano / Le opposizioni gridano allo scandalo e chiedono la restituzione della somma Hai una causa? Paga Pantalone Il Comune liquida le spese legali di un dipendente accusato (e poi assolto) d’abuso d’ufficio 9) E’ stato, qualche anno fa, con Oreste Franchi una della anime del miracolo biancorosso Morolo, addio patron Cirilli Un infarto lo ha colpito a 40 anni all’improvviso ieri mattina nella sua abitazione di Frosinone 10)Mentre impazza la campagna acquisti Grandi manovre a Ferentino per Zaccari in Giunta Da: [email protected] Inviato: mercoledì 31 ottobre 2001 22.01 A: [email protected] Oggetto: pezzi rassegna stampa 1)Ivan De Santis nuovo portavoce dei Verdi nel capoluogo «Patto per l’ambiente» “Nel centrosinistra, ma con spirito critico” 2)Frizzante polemica sui provvedimenti del Comitato Tecnico Iacp Mastrangeli bacchetta De Angelis 3)Comuhe, Benedetti e Petricca nel gruppo azzurro? In fila alla corte di Forza Italia 4)La Squadra Mobile ha fermato il calabrese Domenico Stilo Forniva droga “killer” Arrestato un “corriere” appartenente alla ‘ndrangheta 5)L’altra notte ripuliti tre negozi. I carabinieri predispongono uno speciale servizio di controllo Danni e razzie in via Aldo Moro Sette incursioni vandaliche in meno di dieci giorni. I commercianti lanciano l’allarme 6)Ripi/La donna trovata da alcuni vicini è grave in ospedale Cade dalla scala, rimane a terra per oltre due ore 7)Alatri/La drammatica testimonianza di un giovane di Alatri “Ho rovinato la mia vita per giocare ai videopoker” 8)Anagni/ E’ accaduto martedì scorso ad un malato a bordo di un’ambulanza privata Rischia la vita per il traffico 9)Cassino/ Insorgono anche i dipendenti del Tribunale contro il piano messo a punto dal Comune Parcometri in tutto il centro 10)Fu arrestato con i milioni che avrebbero dovuto comprare il loro silenzio

Il “boss” è tornato in libertà Scarcerato il presunto messo che doveva “cucire la bocca” a 2 pentiti 11)Sora/ Per la vicenda dei ritrovamenti archeologici in via Santa Rosalia Clamorose novità nella vicenda dei reperti ar-cheologici a Sora: otto avvisi di garanzia, altrettante perquisizioni e, alla fine dei controlli, il rinvenimento di altri resti storici, che potrebbero avere a che fare con quelli ritrovati alla fine del mese di settembre in via Santa Ro-salia. Procedono spedite le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino e condotte sul cam-po dal tenente Rocco Dei Cicchi della Polizia municipale di Sora, per cercare di risalire a chi ha avuto a che fare con i massi, appartenenti ad un maestoso tempio ro-mano risalente, con tutta probabilità, al I secolo avanti Cristo, fatti rinvenire nella immediata periferia di Sora. Ieri un giro di vite. Ad otto tra proprietari del Palazzo Tron-coni, professionisti e titolari delle imprese impegnate nei lavori per la riqualificazione di quello stabile, sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia, mentre, dall’alba fino a mezzogiorno, sono stati compiuti dei sopralluoghi, a Sora, San Giovanni Incarico e San Vincenzo Valle Roveto, in abitazioni, uffici e siti collegati a coloro che, in qualche mo-do, sono legati al cantiere aperto su piazza Garibaldi. Da tre delle otto perquisizioni operate, sono saltati fuori dei reperti che gli inquirenti giudicano essere ancora più preziosi di quelli ritrovati un me-se fa: di dimensioni più piccole ma, a quanto è dato sapere, più lavorati e, quindi, anche più pregiati. I rinvenimenti sono stati posti sotto sequestro e messi a disposizione della Sovrin-tendenza ai Beni Archeo-logici, alla quale la prossima settimana toccherà fare tutti i rilievi e le analisi del caso, per appurare se si tratta di materiale omogeneo a quello già rinvenuto. I proprietari di Palazzo Tronconi, che fin dall’inizio si sono ritenuti totalmente estranei ai fatti, hanno ribadito questa loro posizione, affidando la cura dei propri interessi all’avvocato Donato Mazzenga. Resta fitto il mi-stero, comunque, su chi ab-bia voluto far ritrovare, in maniera così insolita, quei reperti che, a quanto pare, sono transitati in diversi siti, prima di approdare in via Santa Rosalia. 12)Ancora psicosi da antrace dopo il caso della busta inviata all’ex senatore Magliocchetti Lettere sospette a Pescosolido Due missive provenienti dagli Stati Uniti consegnate al Commissariato Psicosi antrace e due lettere provenienti dagli Stati Uniti finiscono “sotto osservazione”. Nel pomeriggio di ieri, un cittadino di Pescosolido ha consegnato al Commis-sariato di Sora due lettere che gli erano state recapitate per posta e provenienti dagli USA. L’uomo si era infatti insospettito davanti all’insolita località di provenienza delle missive e, impressionato dalle continue notizie di contaminazioni da antrace, il batterio che causa il carbonchio, malattia che nell’accezione respiratoria conduce facilmente alla morte, ha pensato bene di rivolgersi alla Polizia. Subito, è scattato il piano predisposto per fronteggiare emergenze come questa. In serata, gli uomini del Vice Questore, Dott.Renato De Rosa hanno affidato la busta, secondo le procedure in vigore, ai Vigili del Fuoco che, a loro volta, hanno provveduto a trasportare i plichi nelle competenti strutture della Asl. Qui, le lettere dovranno essere opportunamente trattate e, poi, consegnate al personale della Protezione Civile che provvede ad inoltrarle a Foggia, dove le stesse vengono

analizzate. Solo pochi giorni fa, un altro allarme antrace, poi rivelatosi infondato, era scattato nel Sorano. Quella volta, a destare sospetti era stata una lettera, proveniente dall’America e indirizzata all’ex Senatore di Isola del Liri, Bruno Magliocchetti. Le analisi effettuate rivelarono però che tutto era a posto.