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Gli interessi passivi nelle operazioni di finanza
straordinaria
Torino, 4 febbraio 2008
Luca Rossi Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni
Torino , 4 Febbraio 2008 Luca Rossi - Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni 2
Il nuovo pro rata di deducibilità Caratteristiche generali
Al fine di incentivare la capitalizzazione delle imprese e per semplificare la
determinazione della base imponibile, con la legge Finanziaria 2008 vengono
abrogati, da un lato, gli istituti del pro rata patrimoniale e della thin capitalization e,
dall’altro, viene introdotto un nuovo meccanismo di deducibilità (pro rata di
deducibilità) contenuto nell’art. 96 del T.U.I.R..
In termini molto generali, gli interessi passivi sono deducibili:
– fino a concorrenza degli interessi attivi; e
– per la parte eccedente, nel limite del 30% del risultato operativo lordo della
gestione caratteristica (ROL).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Decorrenza
Per quanto concerne la decorrenza, il nuovo pro rata di deducibilità degli interessi
passivi come previsto dall’articolo 1, comma 34, della legge Finanziaria 2008 entra
in vigore dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007
(ovvero dall’esercizio 2008 per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con
l’anno solare).
Torino , 4 Febbraio 2008 Luca Rossi - Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni 4
Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
La nuova normativa sulla limitazione della deducibilità degli interessi passivi è applicabile a tutti i soggetti IRES, ad esclusione dei soggetti tenuti a redigere il bilancio ai sensi del D. Lgs. n. 87/1992 (ad esempio, banche, SIM, SGR e società finanziarie operanti nei confronti del pubblico), delle assicurazioni e delle società capogruppo bancarie e assicurative. A seguito di un emendamento presentato alla Camera sono state parimenti escluse dall’ambito di applicazione anche le società di progetto (project financing), le società consortili costituite per l’esecuzione di lavori pubblici, le società costituite per il realizzo e l’esercizio di interporti e le società il cui capitale è sottoscritto prevalentemente da enti pubblici che costruiscono e gestiscono impianti per la fornitura di acqua, energia, teleriscaldamento ed impianti di smaltimento e depurazione.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
A seguito dell’approvazione in Senato di un apposito emendamento è stato inserita nel comma 5 del nuovo articolo 96 un’esplicita previsione diretta ad includere nell’ambito soggettivo di applicazione le “Società che esercitano in via esclusiva o prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni in società esercenti attività diversa da quella creditizia o finanziaria”.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
Ai sensi del nuovo articolo 96, comma 3, assumono rilevanza gli interessi attivi e passivi (nonché gli oneri ed i proventi assimilati) relativi a:
– contratti di mutuo; – contratti di locazione finanziaria:
♦ come parimenti previsto dal nuovo ultimo periodo dell’articolo 102, comma 7, gli interessi impliciti desunti dal contratto di locazione finanziaria diventano deducibili secondo le regole di cui all’articolo 96;
– obbligazioni e titoli similari; – ogni altro rapporto avente causa finanziaria.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
Non è chiaro se la nozione di “rapporto avente causa finanziaria” debba essere interpretata in senso tecnico dovendosi, quindi, fare riferimento solo a quei rapporti che comportano la disponibilità temporanea di risorse finanziarie nell’ambito di uno schema giuridico che preveda la loro restituzione; o se, viceversa, debba essere intesa in senso più ampio, comprendendo così anche rapporti che non prevedano l’impiego (dal lato attivo) o la raccolta (dal lato passivo) del capitale, come ad esempio i contratti derivati nozionali (ad esempio un IRS che prevede lo scambio di flussi commisurati ad un capitale nozionale di riferimento).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
L’articolo 96, comma 1 esclude dall’applicazione del pro rata di deducibilità: – gli interessi compresi nel costo dei beni ai sensi dell’articolo 110, comma 1,
lett. b) (che continuano, quindi, a rappresentare parte del costo fiscalmente riconosciuto dei beni cui ineriscono);
⇒ interessi inclusi nel costo degli immobili alla cui produzione è diretta l’attività dell’impresa relativi ai prestiti contratti per la loro costruzione o ristrutturazione;
⇒ interessi iscritti in bilancio ad aumento del costo dei beni materiali ed immateriali strumentali all’esercizio dell’impresa.
Ai sensi del comma 3 del nuovo articolo 96, sono altresì esclusi gli interessi passivi impliciti derivanti da debiti di natura commerciale.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
Vengono invece considerati interessi attivi ai soli fini dell’articolo 96:
– gli interessi attivi derivanti da crediti di natura commerciale;
– gli interessi “virtuali” collegati al ritardato pagamento dei corrispettivi da parte della Pubblica Amministrazione (calcolati al tasso ufficiale di riferimento, attualmente il 4%, aumentato di un punto).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Ambito soggettivo di applicazione
Il nuovo articolo 96, comma 6, prevede infine l’esclusione dall’applicazione della
norma in oggetto di alcune fattispecie di interessi passivi già oggetto di “regole
prioritarie di indeducibilità”.
Resta valida la prioritaria applicazione delle regole di indeducibilità previste da:
– art. 90, comma 2 del T.U.I.R. (investimenti immobiliari);
– art. 110, comma 7 e 10 del T.U.I.R. (transfer pricing, operazioni con paesi
Black List);
– art. 3, comma 115 della L. 28 dicembre 1995, n. 549 (titoli obbligazionari);
– art. 1, comma 465 della L. 30 dicembre 2004 n. 311 (prestiti soci cooperative).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Meccanismo di deducibilità degli interessi passivi
Come già accennato, il nuovo meccanismo di deducibilità degli oneri finanziari
delineato dal primo comma dell’articolo 96 prevede che gli interessi passivi siano
deducibili in ciascun periodo d’imposta:
– sino a concorrenza degli interessi attivi e dei proventi assimilati;
– per l’eventuale eccedenza, nel limite del 30% del risultato operativo lordo della
gestione caratteristica (cd “ROL”).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Costruzione del ROL
Ai fini della deducibilità dell’eventuale eccedenza degli interessi passivi (rispetto a
quelli attivi) il nuovo parametro di riferimento è dato dal ROL.
Ai sensi del comma 2 del nuovo art. 96, il ROL è pari alla differenza fra il valore
ed i costi della produzione (lettere A) e B) dell’art. 2425 c.c.), con esclusione degli
ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali e dei canoni di
locazione finanziaria dei beni strumentali.
Si evidenzia che il nuovo parametro su cui applicare la percentuale del 30% (ROL)
è determinato in base a valori contabili (per cui non assumono rilievo i criteri di
determinazione del reddito imponibile).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Costruzione del ROL
Per i soggetti che redigono il bilancio secondo gli IAS/IFRS, ai fini della
determinazione del ROL, si “assumono le voci di conto economico corrispondenti”.
Posto che ai fini IAS/IFRS sono previste due possibili alternative di presentazione
del conto economico (per natura e per destinazione, cfr. IAS 1§ 88), ai fini
dell’applicazione della normativa in parola occorrerà procedere ad una
riclassificazione delle voci di conto economico secondo uno schema analogo a
quello previsto dall’articolo 2425 del c.c. (che prevede unicamente una
classificazione per natura).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza di interessi passivi indeducibili
Ai sensi del comma 4 gli interessi passivi indeducibili in un determinato periodo
d’imposta possono essere dedotti dal reddito dei successivi periodi d’imposta nella
misura in cui, in tali periodi, l’importo degli interessi passivi, eccedenti gli attivi,
sia inferiore al 30% del ROL di competenza.
La disposizione prevede quindi che l’eventuale eccedenza non dedotta possa essere
recuperata nei successivi periodi di imposta a condizione che si verifichi un
importo di interessi passivi netti inferiori al 30% del ROL.
Il riporto di tale eccedenza, differentemente da quanto previsto nel disegno di legge
iniziale, non è soggetto ad alcun limite temporale.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza di interessi passivi indeducibili
Si abbia il seguente esempio:
nell’esercizio X Alfa presenta interessi passivi ed oneri assimilati per 300, ROL
pari a 500 ed interessi attivi e proventi assimilati per 20.
Alfa nel corso dell’anno X può dedurre in totale 170 dati dalla somma di 20
(compensati direttamente con gli interessi attivi e proventi assimilati) + 150 (pari al
30% del ROL) e può riportare in avanti un’eccedenza di interessi passivi pari a 130
(dato dalla differenza fra interessi passivi sostenuti per 300 ed interessi deducibili
ex art. 96 pari a 170).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza di interessi passivi indeducibili
Nell’esercizio X+1 Alfa presenta interessi passivi ed oneri assimilati pari a 150,
ROL pari a 700 ed interessi attivi e proventi assimilati pari a 40.
Alfa nel corso dell’esercizio X+1 può dedurre in totale 250 dati dalla somma di 40
(compensati direttamente con gli interessi attivi e proventi assimilati) + 210 (che
trova capienza nel 30% del ROL dell’esercizio X+1). Alfa riporterà in avanti una
residua eccedenza di interessi passivi netti di 30.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza in ROL
Un meccanismo di riporto esattamente speculare a quello descritto in precedenza
per l’eccedenza degli interessi passivi, è previsto dall’ultimo periodo dell’articolo
96, comma 1 che prevede come la quota di ROL, prodotta a partire dal terzo
periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 (ovvero dal
2010 per i soggetti con periodo fiscale coincidente con l’anno solare), non sfruttata
per la deduzione degli interessi passivi di competenza può essere portata ad
incremento del ROL dei successivi periodi di imposta.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza in ROL
Si abbia il seguente esempio:
nell’esercizio 2010 Alfa presenta interessi passivi ed oneri assimilati per 100, ROL
pari a 500 ed interessi attivi e proventi assimilati per 20.
Alfa nel corso del 2010 può dedurre l’intero ammontare relativo agli interessi
passivi ed oneri assimilati pari a 100 dato dalla somma di 20 (compensati
direttamente con gli interessi attivi e proventi assimilati) + 80 (compensati con
parte del 30% ROL pari in totale a 150) potendo riportare in avanti un’eccedenza di
ROL pari a 70.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Riporto in avanti dell’eccedenza in ROL
Nell’esercizio 2011 Alfa presenta interessi passivi ed oneri assimilati per 450,
ROL pari a 700 ed interessi attivi e proventi assimilati pari a 40.
Alfa nel corso del 2011 può dedurre in totale 320 dati dalla somma di 40
(compensati direttamente con gli interessi attivi e proventi assimilati) + 210
(compensati con il 30% ROL dell’esercizio 2011) + 70 (compensati con
l’eccedenza di ROL riportata dal 2010).
Alfa riporterà in avanti una residua eccedenza di interessi passivi netti pari a 130.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Periodo transitorio
Ai sensi dell’articolo 1, comma 34 della legge Finanziaria 2008, per il primo ed il
secondo periodo d’imposta di applicazione (ovvero il 2008 e il 2009 per i soggetti
con periodo fiscale coincidente con l’anno solare) il limite di deducibilità degli
interessi passivi è aumentato di un importo pari, rispettivamente, a 10.000 e a 5.000
euro.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Aspetti critici relativi all’applicazione: le holding industriali
Le holding industriali sono particolarmente penalizzate dalla normativa in esame,
in quanto i proventi tipici delle stesse (dividendi, plusvalenze e interessi) rientrano
tra le voci dell’area C) del conto economico e, quindi, stando al tenore letterale
della norma che richiama solo le aree A) e B), il ROL delle holding dovrebbe
essere di norma estremamente ridotto.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Aspetti critici relativi all’applicazione: le Newco
Un’ipotesi frequente in cui si può presentare un problema di deducibilità degli
interessi da parte di una holding è rappresentato dalle operazioni di leveraged buy
out, in cui una società, generalmente di nuova costituzione (di seguito newco),
ottiene un finanziamento che utilizza per acquistare una partecipazione nella società
target. Al fine di consentire alla newco di dedurre gli interessi passivi relativi
all’acquisizione si pongono due possibili alternative:
– l’opzione per il consolidato nazionale con conseguente applicazione delle
norme previste dal nuovo articolo 96, commi 7 e 8;
– la successiva fusione per incorporazione della società target nella newco.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
Prima di esaminare le specifiche norme recate dai citati commi 7 e 8 dell’art. 96 del
T.U.I.R., occorre evidenziare quanto sopra in tema di consolidato fiscale.
Il comma 2 dell’art. 120 stabilisce che “Il requisito del controllo … deve sussistere
sin dall’inizio di ogni esercizio relativamente al quale la società o ente controllante
e la società controllata si avvalgono dell’esercizio dell’opzione”.
La locuzione “sin dall’inizio dell’esercizio” deve intendersi riferita all’esercizio
della controllata.
Ciò impedisce, salvo quanto di seguito osservato, che una società già esistente, il
cui controllo sia stato acquisito dalla partecipante in corso di esercizio possa entrare
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
a far parte del consolidato già dall’esercizio in corso. A maggior chiarimento si
abbia il seguite esempio:
Periodo d’imposta
Newco 30/9/x 31/12/x+1
Periodo d’imposta Periodo d’imposta
Target 1/1/x 1/1/x+1 31/12/x+1
Si assuma inoltre che l’acquisto della target avvenga l’1 ottobre dell’esercizio x. In tal caso, la target potrà optare per il consolidato assieme alla newco a partire dall’1 gennaio dell’esercizio x+1 ovvero dall’esercizio successivo a quello in cui avviene l’acquisizione.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
Nell’esempio proposto, tuttavia, tale circostanza non dovrebbe avere particolari effetti penalizzanti in quanto, assumendo che il primo esercizio della newco abbia una durata superiore ai dodici mesi, dovrebbe comunque essere possibile compensare a livello consolidato l’intero risultato della newco relativo al periodo 30/9/x – 31/12/x+1 con il risultato della target relativo al periodo 1/1/x+1 – 31/12/x+1. Ai fini dell’opzione per il consolidato è irrilevante che l’inizio dell’esercizio della newco non coincida con quello dalla target in quanto l’identità degli esercizi sociali richiesta dall’art. 116, comma 1, lett. a) del T.U.I.R. va riferita alle date di chiusura dell’esercizio delle società che esercitano l’opzione (cfr. Circolare n. 53 del 2004 par. 4.1).
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
Quando l’acquisizione avviene all’inizio dell’anno, l’immediato esercizio dell’opzione dovrebbe comunque essere possibile deliberando la chiusura anticipata dell’esercizio della partecipata. Periodo d’imposta Periodo d’imposta
Newco 30/3/x 1/1x+1 31/12/x+1 Periodo d’imposta Periodo d’imposta Periodo d’imposta
Target 1/1/x 30/4/x 1/1/x+1 31/12/x+1
Si assuma inoltre che l’acquisto della target avvenga l’1 aprile dell’esercizio x.
In tal caso, la target dovrebbe chiudere anticipatamente il proprio esercizio ad una data immediatamente successiva alla data dell’acquisizione (nell’esempio 30 aprile dell’anno x) e chiudere nuovamente in via anticipata l’esercizio al 31 dicembre dello stesso anno. Ovviamente, in tal caso il risultato dell’esercizio della partecipata chiuso al 30 aprile (dell’anno X) resterebbe fuori dal consolidato.
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
La legittimità delle delibere di modifica dell’esercizio sociale deve essere valutata alla luce dei principi civilistici ed in particolare del principio di annualità degli esercizi sociali e del conseguente obbligo di redigere il bilancio di esercizio su base annuale. A questo proposito, si rileva che la legittimità di tali deliberazioni è stata affermata dal Consiglio notarile di Milano (massima n. 16) osservando proprio come “Le motivazione che possono validamente assistere questo tipo di deliberazioni originano, assai spesso, dalle regole vigenti in materia fiscale. E’ questo il caso delle disposizioni che – con l’introduzione della nuova imposta sul reddito delle società (IRES) – hanno modificato il T.U.I.R. n. 917/1986, consentendo il “Consolidato nazionale” …. E’ ben evidente che la delibera finalizzata all’indentità di chiusura degli esercizi .. assunta con l’intento di dare luogo alla determinazione,
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Il nuovo pro rata di deducibilità Consolidato fiscale: il requisito del controllo
col nuovo sistema del Consolidato nazionale, dell’intero reddito di gruppo di tale primo esercizio, può legittimamente intervenire nei primi mesi dello stesso”. Non mi pare che nel caso di modifica della chiusura dei periodi di imposta della partecipata possa utilmente essere invocato l’art. 37-bis, D.P.R. n. 600/1973.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Il comma 7 del nuovo articolo 96 dispone che, in caso di opzione per il consolidato
nazionale, “l’eventuale eccedenza di interessi passivi ed oneri assimilati
indeducibili generatasi in capo a un soggetto può essere portata in abbattimento
del reddito complessivo del gruppo se e nei limiti in cui altri soggetti partecipanti
al consolidato presentino, per lo stesso periodo d’imposta, un ROL capiente non
integralmente sfruttato per la deduzione”.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Tale norma consente, nell’ambito dei gruppi, di portare l’eccedenza di interessi
passivi indeducibili generatasi in capo ad uno dei soggetti partecipanti al
consolidato a riduzione del reddito complessivo di gruppo, nel limite in cui uno
degli altri soggetti partecipanti al consolidato presenti un ROL capiente ovvero non
sfruttato integralmente per la deduzione degli interessi.
Nell’ipotesi in cui la newco e la società target optino per il consolidato nazionale,
l’eventuale eccedenza di ROL generatasi presso la società operativa può essere così
utilizzata per consentire la deduzione dell’eccedenza di interessi passivi maturati in
capo alla newco.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Possono essere oggetto di compensazione a livello di consolidato:
– le eccedenze di interessi passivi indeducibili con il ROL (non integralmente
sfruttato) prodotto da altro soggetto aderente al consolidato nel corso del
medesimo periodo d’imposta;
– le eccedenze di interessi passivi indeducibili prodottesi in costanza di opzione
per il consolidato, riportate ai periodi d’imposta successivi. Sono al contrario
escluse dalla compensazione l’eccedenze formatesi anteriormente all’ingresso
della società nel consolidato. Non è chiaro come debba essere trattato
nell’ambito del consolidato il riporto in avanti dell’eccedenza di ROL non
sfruttato.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Per meglio chiarire si abbia il seguente esempio di un consolidato fra le società
Alfa e Beta.
Dati: Alfa presenta un ROL di 500, interessi passivi ed oneri assimilati pari a 400
ed interessi attivi e proventi assimilati pari a 100.
Beta presenta invece un ROL di 1.000, interessi passivi ed oneri assimilati pari a
200 ed interessi attivi e proventi assimilati pari a 50.
Alfa può dedurre in totale 250 dati dalla somma di 100 (compensazione con gli
interessi attivi e proventi assimilati) + 150 (pari al 30% del ROL), rimanendo
indeducibili in capo ad Alfa interessi passivi ed oneri assimilati pari a 150.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Beta può dedurre tutti gli interessi passivi ed oneri assimilati pari a 200 attraverso
la compensazione con gli interessi attivi e proventi assimilati (per un valore pari a
50) e attraverso l’utilizzo per un ammontare pari a 150 del 30% del proprio ROL
(pari in totale a 300) presentando dunque un’eccedenza di ROL pari a 150.
A livello di consolidato risultano deducibili ad abbattimento del reddito
complessivo di gruppo un totale di interessi passivi ed oneri assimilati pari a 600
dati dalla somma di 450 dedotti singolarmente da Alfa (250) e Beta (200) e 150
dovuti alla compensazione fra l’eccedenza di interessi passivi indeducibili in capo
ad Alfa e l’eccedenza di ROL di Beta.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione dell’eccedenza di interessi passivi nel Consolidato nazionale
Come chiarito nell’ambito del Telefisco 2008, sebbene la legge Finanziaria 2008
abbia eliminato le rettifiche di consolidamento, la norma in commento ha l’effetto
di “consentire alla fiscal unit di godere di un beneficio fiscale (in termini di
abbattimento del “reddito complessivo di gruppo”) assimilabile a quello generato,
in passato dalle predette rettifiche di consolidamento”. Conseguentemente, se gli
accordi di consolidamento stabiliscano una remunerazione del vantaggio fiscale
apportato alla fiscal unit dal soggetto titolare del ROL capiente, come
espressamente confermato dall’Agenzia delle Entrate “le somme versate in
contropartita ricadranno nella disposizione di irrilevanza fiscale di cui all’art. 118,
comma 4, del T.U.I.R.”.
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Il nuovo pro rata di deducibilità L’inserimento “virtuale” delle controllate estere nel Consolidato nazionale
L’articolo 96, comma 8, dispone inoltre che, ai soli fini dell’applicazione della
compensazione infragruppo degli interessi, tra i soggetti virtualmente partecipanti
al consolidato nazionale, possono essere incluse “ le società estere per le quali
ricorrerebbero i requisiti e le condizioni previste dagli articoli 117, commi 1, 120 e
132, comma 2, lettere b)e c)”.
La norma è finalizzata a non discriminare le partecipazioni detenute in società non
residenti e a creare una forma di equiparazione delle stesse alle partecipazioni in
società residenti, al fine di potere utilizzare in compensazione anche l’eventuale
ROL eccedente formatosi in capo alle società del gruppo non residenti.
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Il nuovo pro rata di deducibilità L’inserimento “virtuale” delle controllate estere nel Consolidato nazionale
Le società non residenti del gruppo possono essere ricomprese quali soggetti
“virtuali” del consolidato fiscale ove risultino verificate le seguenti condizioni:
– fra di esse sussista un rapporto di controllo ai sensi dell’articolo 2359,
comma 1, n. 1 del c.c.;
– agli effetti della verifica del requisito del controllo valgono i criteri, stabiliti
dall’art. 120 del T.U.I.R., ossia che la partecipazione al capitale e agli utili sia
superiore al 50% (tenuto conto dell’effetto demoltiplicativi) e che tale controllo
sussista almeno dall’inizio dell’esercizio;
– identità dell’esercizio sociale della controllata estera rispetto a quello della
controllante italiana e revisione dei bilanci (articolo 132, comma 2, lett. b) e c)
del T.U.I.R.).
Torino , 4 Febbraio 2008 Luca Rossi - Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni 37
Il nuovo pro rata di deducibilità L’inserimento “virtuale” delle controllate estere nel Consolidato nazionale
La norma non indica nessun criterio da seguire nell’inserimento delle società non
residenti ai fini della compensazione di gruppo a livello di consolidato. Tuttavia,
come chiarito anche nell’ambito del Telefisco 2008, poiché la partecipata estera
potrà apportare al gruppo solo le eccedenze di ROL e non anche l’eccedenza degli
interessi passivi che quest’ultima potrebbe manifestare in caso di incapienza del
proprio ROL, l’inclusione “virtuale” delle partecipate estere può avere solo un
effetto positivo a livello consolidato e quindi deve ritenersi del tutto facoltativa.
Questo significa che si potranno includere solo alcune e non tutte le partecipate
estere e che detta inclusione possa essere effettuata per un determinato periodo
d’imposta ma non per il successivo.
Torino , 4 Febbraio 2008 Luca Rossi - Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni 38
Il nuovo pro rata di deducibilità L’inserimento “virtuale” delle controllate estere nel Consolidato nazionale
Poiché – come innanzi evidenziato – la disposizione in commento introduce sostanzialmente una rettifica di consolidamento, la sua applicazione presuppone l’esistenza (non solo virtuale) di un consolidato nazionale. Pertanto, nel caso in cui una società italiana possieda solo partecipazioni in società estere, essendo preclusa l’opzione per il consolidato nazionale non risulterà ammessa la possibilità per la società controllante italiana di procedere alla compensazione delle proprie eccedenze di interessi passivi ed oneri assimilati indeducibili con i ROL positivi e capienti delle società non residenti. Lo stesso vale per una società che pur detenendo altre società controllate italiane non abbia di fatto optato per il consolidato nazionale.
Torino , 4 Febbraio 2008 Luca Rossi - Studio Tributario Associato Facchini Rossi Scarioni 39
Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
In alternativa all’opzione per il consolidato fiscale, la compensazione degli interessi passivi maturati in capo alla newco con i risultati positivi prodotti dalla target è possibile procedendo, successivamente all’acquisizione della società target, alla fusione per incorporazione delle due società. A questo proposito, occorre tuttavia ricordare che per effetto delle modifiche recate dal D.L. n. 223/2006 convertito con L. n. 248/2006 all’art. 172, comma 7 del T.U.I.R., “In caso di retrodatazione degli effetti fiscali della fusione ai sensi del comma 9, le limitazioni del presente comma si applicano anche al risultato negativo, determinabile applicando le regole ordinarie, che si sarebbe generato in modo autonomo in capo ai soggetti che partecipano alla fusione in relazione al periodo che intercorre tra l’inizio del periodo d’imposta e la data antecedente a quella di efficacia giuridica della fusione”.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
Stando alla formulazione letterale della norma innanzi riportata, la limitazione in caso di fusione all’utilizzo della perdita maturata in corso di esercizio ricorre soltanto nel caso di retrodatazione degli effetti fiscali della fusione. Pertanto, se gli effetti fiscali della fusione non sono fatti retroagire a data anteriore a quella di efficacia giuridica dovrebbe essere viceversa ammessa la compensazione di tutte le perdite maturate in capo alla newco fin dalla data della sua costituzione con il risultato positivo della target realizzato a decorrere dalla data di efficacia giuridica della fusione.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
Nel caso di fusione, inoltre, occorre fare riferimento a quanto previsto dalla legge
Finanziaria 2008 che ha inserito nell’articolo 172, comma 7 del T.U.I.R. il seguente
ultimo periodo “Le disposizioni del presente comma si applicano anche agli
interessi indeducibili oggetto di riporto in avanti di cui al comma 4 dell’articolo
96”.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
Con tale modifica viene estesa la disciplina del riporto delle perdite pregresse
nell’ambito di operazioni di fusioni alle eccedenze di interessi deducibili riportabili
in avanti.
Di conseguenza, in caso di fusione, le eccedenze di interessi passivi riportabili in
avanti dalle società che partecipano alla fusione, possono essere utilizzate dalla
società risultante dalla fusione negli stessi limiti e alle medesime condizioni già
previste per l’utilizzo delle perdite fiscali.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
Come noto, ai sensi dell’art. 172, comma 7, del T.U.I.R., il riporto delle perdite
pregresse per ciascuna società partecipante ad un’operazione di fusione (inclusa
l’incorporante ) è condizionato:
– ad un “test di operatività”della società che ha prodotto le perdite (“an”);
– dal limite del patrimonio netto contabile della medesima società (“quantum”);
e
– dalle svalutazioni delle partecipazioni che sono state dedotte dal socio della
società incorporata (“quantum”).
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
Come chiarito nell’ambito del Telefisco 2008, ai fini della determinazione delle
eccedenze di interessi passivi ed oneri assimilati riportabili si applicano solo le
prime due limitazioni innanzi indicate, mentre non deve tenersi conto delle
svalutazioni delle partecipazioni dedotte in precedenza.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di fusione
La norma in commento, nell’estendere la disciplina del riporto delle perdite pregresse alle eccedenze di interessi passivi indeducibili, non prevede alcun criterio di collegamento e coordinamento fra le due fattispecie.
Pertanto, in caso di superamento del test di operatività (media dei ricavi e delle spese per lavoro dipendente), ed al fine di applicare il limite quantitativo dato dal P.N.C., le perdite pregresse e l’ eccedenza di interessi indeducibili dovrebbero essere considerate unitariamente.
La società dovrebbe essere libera di adottare la scelta ritenuta più conveniente in merito al riporto delle perdite ovvero degli interessi passivi a deduzione differita.
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Il nuovo pro rata di deducibilità La deduzione delle eccedenze di interessi passivi nell’operazione di scissione
Per effetto del rimando dell’articolo 173, comma 10 del T.U.I.R., a quanto previsto
dall’articolo 172, comma 7, la norma ivi inserita dalla legge Finanziaria 2008 in
tema di deducibilità delle eccedenze di interessi, diventa applicabile anche alle
operazioni di scissione.