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Page 1: Traders d01

Intervista: Perry Kaufman – Padroneggiare il trading sistematico P. 74

Investimenti Trading Risparmio

Nr. 05, Maggio 2014 | available also on Ezpress Platform | www.traders-mag.it

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Notizie dal mondo della tecnologiaTradeStation

TradingApp ™ Store P. 24

Trading professionale sui dati trimestraliCome trarre profi tto dall‘incertezza del mercato P. 42

Davide contro Golia P. 6

Come i piccoli trader possono trarre benefi cio dai grandi giocatori

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Come sarà il trader del futuro?I mercati finanziari sono cambiati negli ultimi anni, compreso il Forex, e questo ha obbligato i trader a degli aggiustamen-

ti. In anni in cui la volatilità la fa da padrona insieme alle news di mercato, i trader hanno indubbiamente dovuto adattarsi.

Noi di Professione Forex abbiamo preso per esempio due strade per adattarci al mercato: una di lungo e l’altra di breve

periodo. La prima la adottiamo con la nostra tecnica di lungo periodo chiamata Long Term, che ci tiene lontano dai rumori

di mercato. Al tempo stesso non possiamo ignorare il fatto che il mercato è sempre più dominato dalle news e per questo

abbiamo messo a punto anche un tecnica di breve periodo, che va proprio a cogliere questi movimenti di mercato repentini.

Sicuramente è necessario adattare le tecniche. Quelle che si usavano in passato non funzionano nel presente e in fu-

turo bisognerà probabilmente adattarle ancora. Quello che non cambia però sono le caratteristiche necessarie per un

trader: capacità di analisi, disciplina, gestione del capitale, voglia di migliorarsi sempre e grande persistenza. Il mercato

potrà anche cambiare ancora, ma un trader che acquisisce queste caratteristiche troverà sempre la sua strada.

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EDITORIAL

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www.traders-mag.it 05.2014

Davide contro Golia nel gioco eterno di chi vince e di chi perde

Emilio TomasiniDirettore di TRADERS´

» Davide contro Golia: in poche parole è racchiuso il sentimento del trader retail di

fronte alle mani forti del mercato, i big dogs. Se anche le cose stanno piano piano

cambiando la sostanza è che il confronto tra trader indipendenti e trader istituziona-

li non è ancora ad armi pari: per questi ultimi leva infi nita, migliore tecnologia, direct

market access, fl ussi dati più performanti. Eppure nella guerra dei mercati spesso

basta un impercettibile sbattito delle ali della fantasia per vincere. E così succede

che capita di incontrare trader privati che sistematicamente battono i mercati e le

mani forti al loro stesso gioco. Per questo abbiamo con molto piacere pubblicato in

copertina l’articolo che va sotto il nome di Davide e Golia in quanto rappresenta un

modo che ci è molto vicino e a cui tutti i trader principianti tendono. Un modo che

signifi ca prima di tutto “professionalità”: se sei professionista signifi ca che la tua

fonte principale di reddito è il trading e quindi anche se sei retail sei professionista

esattamente come un big dog e le tue tecniche debbono per forza battere i pro-

fessionisti “istituzionali”. Questo è il gioco della Borsa, il gioco di chi scappa e di

chi insegue, di chi vince e di chi perde. Le raccomandazioni contenute nell’articolo

illustrano come sia possibile concretamente battere gli istituzionali al loro stesso

gioco. E’ l’esperienza a farla da padrona in questo combattimento e il nostro autore

sicuramente dimostra una agilità rara nel dimostrare i buchi nel comportamento

del mercato. Come sempre una perla in termini di contenuto che ci viene dalla rete

europea degli autori di TRADERS´ MAG. «

Buona lettura !

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Sommario

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Sommariomaggio 2014

68

INSIGHTS

COVERSTORY

12 Onde di Elliott Consigli pratici per il sistema di trading più seguito al mondo.

18 Nuovi mercati per il reddito fisso Il comparto del microcredito Professionisti mondiali e situazione

italiana.

6 Davide contro Golia Golia ha i suoi punti deboli e Davide ha una fionda ed è molto

intelligente.

24 Nuovi prodotti Notizie dal mondo della tecnologia

26 Webreview www.Stockcharts.com

TOOLS

74

NEWS

22 TRADERS’ Benelux continua come FD TradersPro

Page 5: Traders d01

sommario

5

Indirizzo:

TRADERS’ Magazine Italia srl

Via Barberini 3/a

00187 Roma

Italia

Tel.: +39 02 30332800

Fax: +39 02 30332929

E-Mail: [email protected]

Direttore Responsabile: Emilio Tomasini

Redazione: Laura Pereira Camacho, Corinne Endrich,

Giorgia Difonzo, Elena Lovati, Sabina Mariani, Maurizio

Monti, Michele Monti, Gabriele Petrucciani, Katja Rein-

hardt, Daniela Zaccari

Articoli: Andrea Angiolini, Guido Bellosta, Claudio

Bonilauri, Giulia Caco, Mauro Caimi, Biagio Campo,

Gernot Daum, Walter Demaria, Salvatore Gaziano,

Azeez Mustapha, Maik Schwaebe, Christian schwarz-

kopf, Roberto Vignozzi

Immagini: © ArtFamily, B.Stefanov, basketman23, cirquedesprit, crimson, Gina Sanders, IMaster, Iurii So-kolov, lassedesignen, Mark Matysiak, Massimo Caval-lo, michaeljayberlin, Minerva Studio, opicobello, Serg

Nvns, Tatjana Balzer / www.fotolia.de

Grafici e dati di borsa: www.bis.de, www.bsb-soft-

ware.de, www.captimizer.de, www.esignal.com,

www.metaquotes.net, www.tradesignal.com

Periodicità: mensile, 12 volte l’anno

Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazio-

ne numero 23483 del 03.05.2013.

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di

Monza al numero 9 in data 07.03.2013.

Stampato in Wuerzburg, Germania.

Avviso di Rischio: Le informazioni riportate su TRA-

DERS’ sono destinate esclusivamente a scopo forma-

tivo. TRADERS’ non intende mai raccomandare o pro-

muovere sistemi , strategie o metodologie di trading.

I lettori sono invitati ad effettuare proprie ricerche e test

di funzionalità per determinare la possibile validità delle

idee di trading esposte. Il trading implica un alto livello di

rischio. I risultati del passato non garantiscono in alcun

modo i risultati futuri.

MASTHEAD

BASICS

STRATEGIES

50 Performance decay dei trading system I segnali anticipatori da tenere sotto controllo nella

gestione di un trading system

54 Costruire un trading system usando il Supertrend Alla ricerca dell’equilibrio perfetto.

60 Le tipologie di prestito obbligazionario Il mondo delle obbligazioni convertibili

64 ETF Strumento “al servizio” dell’asset allocation Gli ETF visti al microscopio nella gestione di un portafoglio.

68 Trading con le candele giapponesi: l’hammer Lo strumento più antico e più utilizzato al mondo per

rappresentare i grafici: le candele giapponesi e le configurazioni che servono veramente

30 Un varco di luce per i tempi bui E se il mercato azionario inverte ?

36 Acquistare sopra la Snakeline e vendere sotto Il “cable” grande protagonista di una strategia di facile

applicazione.

42 Trading professionale sui dati trimestrali Straddle e Iron Condor, vendere la volatilità degli earnings.

74 Parry Kaufman Un Grande, anzi un Grandissimo da cui imparare.

PEOPLE

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CoverStory

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Davide contro Golia

Di che cosa ha bisogno un trader per completare i suoi trade

in modo disciplinato? Fiducia! E come può averla? Sapendo

ciò che si sta facendo, e comprendendo appieno la situazio-

ne in cui capita di tradare e eseguendo gli stessi trades che

corrispondono a questa comprensione. Continuate a leggere

per capire come un investitore al dettaglio può mentalmente

adeguarsi al “gioco del trading”, in cui è dipinto come un

Davide contro i grandi investitori Golia. Quali sono i punti di

forza e di debolezza dei Golia e quali sono quelli dei trader

Davide? Qual è la sua fi onda, e come può usarla al meglio?

Gernot Daum

Mr Gernot Daum, che è uno scienziato esperto di computer, è stato uno swing trader per 14 anni, concentrandosi anche negli ultimi anni nel trading intraday di futures e azioni. Egli usa il suo stesso software Statistikfuchs (www.statistikfuchs. De), che egli offre anche tramite un servizio fi nanziario.

[email protected]

Gernot Daum

Mr Gernot Daum, che è uno scienziato esperto di computer, è stato uno swing trader per 14 anni, concentrandosi anche negli ultimi anni nel trading intraday di futures e azioni. Egli usa il suo stesso software Statistikfuchs (www.statistikfuchs. De), che egli offre anche tramite un servizio fi nanziario.

Come i piccoli trader possono trarre benefi cio dai grandi giocatori

formazione e che abbiano un sacco di esperienza di

lavoro

• Tecnologia: L'ultima versione dei software, buoni

analisti che li usano correttamente, computer veloci,

linee ad alta velocità

• Suffi ciente capacità per condurre le analisi fondamen-

tali. una buona analisi dei fondamentali ha un costo

alto, e i grandi investitori se la possono permettere

• Buoni contatti: I gestori del denaro dei grandi inve-

stitori hanno contatti in tutte le direzioni del settore

fi nanziario, il che dà loro delle fonti di informazione

che gli investitori al dettaglio possono solo sognare

• Dimensione: Possono muovere il mercato

Opportunità per gli investitori retailA fronte di ciò, le cose sembrano senza speranza per gli

investitori al dettaglio, non è vero? Per essere sicuri, è im-

portante essere consapevoli della situazione. Ma questa

consapevolezza permette anche ai piccoli investitori di

trovare il modo di laurearsi da dilettanti a professionisti,

al fi ne di fare fi nalmente dei soldi sui mercati.

Cominciamo con l'ultimo dei cinque elementi sopra

elencati: E' davvero vantaggioso per gli investitori essere

in grado di muovere il mercato? Questo non comporta

anche degli svantaggi per i grandi investitori? Certamen-

te si. Ecco un elenco:

» Amatori e professionistiLa situazione nell’ ambito del trading è la seguente (ed

alcuni trader - soprattutto neofi ti - non ne sono del tutto

consapevoli): accanto a un piccolo numero di grandi inve-

stitori (equity fund, fondi pensione, e così via) che posso-

no tranquillamente essere chiamati professionisti, vi è un

gran numero di cosiddetti investitori retail.

Di questi, la maggior parte non ha ancora progredito

oltre lo status di "dilettante". E a differenza dello sport,

dove professionisti e dilettanti competono uno contro

l'altro in leghe separate, i trader amatoriali sono, di ne-

cessità, contrapposti ai professionisti fi n dall'inizio. Gli

investitori maggiori hanno una serie di vantaggi:

• Personale ben addestrato: dai gestori di portafoglio

ci si può aspettare che abbiano ricevuto la migliore

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CFD e Forex sono prodotti su cui è applicabile la leva finanziaria; operare sul margine comporta un elevato livello di rischio e puo‘ determinare perdite che eccedono l‘investimento iniziale. Swissquote Ltd è autorizzata e regolata nel Regno Unito dalla Financial Conduct Authority, con numero di licenza: 562170.

www.swissquote.eu

OPERA NEL

FOREX CON UN LEADER GLOBALE

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CoverStory

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www.traders-mag.it 05.2014

• Afflusso e deflusso di capitali. I clienti dei fondi sono

i responsabili per la temporizzazione. E questi sono

spesso dei dilettanti che volutamente delegano le

loro decisioni di investimento personali. Così l'afflus-

so e il deflusso di capitali è probabile che si verifichi

più o meno al momento sbagliato per i fondi.

• I fondi azionari devono coinvolgersi nel marketing. Que-

sto può portare a dei vincoli sulla scelta degli investi-

menti, causati dalla necessità di mostrare, per scopi di

marketing, "che si sta facendo tutto nel modo giusto."

• I fondi azionari di successo continuano a crescere. Ma

un fondo particolare può avere successo soprattutto

grazie ad una buona analisi tecnica. A partire da una

certa dimensione, tuttavia, questo non funziona più,

ed è necessario passare ad approcci più fondamenta-

li. Ma in questo caso, ciò non fa parte delle competen-

ze speciali dei gestori di fondi.

• Avere molti contatti è sempre una buona cosa? La cri-

si finanziaria del 2009 è stata causata principalmente

dal fatto che tutti possedendo determinati titoli (oggi

spesso indicati come "asset tossici") stavano facendo

la stessa cosa, semplicemente "perché lo facevano

tutti" - e lungo la strada tutti sembrano aver perso di

vista il rischio complessivo.

• E ora alla voce della dimensione: Lo spostamento del

mercato non è vantaggioso in quanto rende visibili le

proprie attività, rendendo possibile agli altri parteci-

panti al gioco di trading di regolarsi di conseguenza.

In fondo, l'intero approccio di trend following si basa

su questa idea. Quindi, c'è speranza. Mi dilungherò su

quest'ultimo aspetto della "visibilità" in questo articolo,

con le conseguenti configurazioni di trading per l'inve-

stitore retail. Questa è l'idea di base sulla creazione dei

grafici: guardare ciò che stanno facendo i grandi gioca-

tori, seguendo l'esempio e "approfittando" dei loro pro-

blemi. Prima di tutto, un esempio: si tratta di un titolo

che nel 2013 ha chiaramente comportato dei vincoli sui

grandi investitori, dei quali gli investitori retail hanno

potuto beneficiare - seguendo il trend, naturalmente.

Davide, il day traderNella figura 1 si può vedere il grafico intraday di Software

AG del 29 gennaio 2013 su una base a 5 minuti. In quel gior-

no, la società ha rilasciato dei dati che dimostravano che,

mentre i suoi obiettivi erano stati raggiunti, e anche legger-

mente superati, le aspettative del mercato dovevano essere

state molto più elevate, in quanto il titolo ha aperto con un

ampio gap verso il basso. Il titolo era salito di oltre il 60 per

cento dal luglio 2012 al gennaio 2013, andando significati-

vamente meglio rispetto al mercato globale. Vi erano certa-

mente ragioni fondamentali per questo. I grandi investitori,

con le buone analisi fondamentali, lo hanno riconosciuto

in tempo e ne hanno beneficiato. Ma qual era la situazione

attuale? A quanto pare, ci sono state un bel po' di grandi po-

sizioni con un orizzonte temporale breve sul mercato, altri-

menti non ci sarebbe stato immediatamente il grande gap,

considerando i numeri. Come deve comportarsi un day tra-

der in una situazione del genere? Deve aspettare e vedere

come si sviluppa la situazione nelle prime una o due ore.

Dopo tutto, diventerà presto evidente la gravità degli squi-

libri dei principali investitori. Ci sarà poi l'alta pressione su

di loro per ridurre tali posizioni, che può ben presto portare

a ulteriori svendite. E' esattamente quello che è successo

qui. C'era un supporto importante a 32 €, e il prezzo è stato

in grado di stare sopra questo livello

per un'ora. Mettere uno stop sell sot-

to 32 o sotto il minimo giornaliero era

ormai un piano di trading ragionevole.

Il trade è entrato poco prima delle 10.

Non c'era alcun motivo per chiudere il

trade prima della fine della sessione

di trading. Questo è il momento, per

coloro che fanno solo day trading,

per chiudere i loro trade. Dato che era

possibile piazzare lo stop sul massi-

mo giornaliero appena sopra 32,50,

il trade aveva un fantastico rapporto

rischio/rendimento.

Davide, lo swing traderCambio del livello temporale: stia-

mo lasciando il day trader e passia-

Schema di un trade giornaliero dopo un gap a ribasso. L’entrata è stata fatta poco prima delle ore 10 sulla rottura dei prezzi al di sotto del livello di 32 €. Poco prima della chiusura, la posizione è stata chiusa sotto i 29 €, vicino ai minimi giornalieri.

Fonte: Statistikfuchs software proprio dell‘autore

F1) Software aG Stock del 30 gennaio 2013

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CoverStory

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mo allo swing trader, che tiene i suoi trade per giorni

o addirittura per settimane. Il titolo Software AG sarà

emerso anche sul suo radar. Guarderà attentamente il

grafico intraday e capirà le sue possibilità. Dopo una

giornata praticamente senza resistenza al gap, questo

trader sa che dai grandi investitori ci si possono aspetta-

re molte più vendite. In realtà, le cose stavano andando

in leggera discesa da un paio di giorni prima che si veri-

ficasse la correzione tecnica multiweek, di cui abbiamo

parlato. Dopo di chè, però, ci sono opportunità di swing

trading sul lato short. Il grafico nella figura 2 mostra

lo sviluppo nei mesi dopo il gap discendente illustrato

nella figura 1. Una discussione dettagliata sulle tattiche

trend-following non è parte di questo articolo, è per que-

sto che i potenziali piani di trading saranno illustrati qui

solo brevemente: ai punti 1, era possibile un ingresso

anticiclico in un trade short in quanto veniva colpito un

50 per cento del ritracciamento di Fibonacci. Le seguenti

opportunità d'ingresso procicliche per il trader orientato

alla sicurezza del trend sono stati contrassegnati con i

punti 2. Al punto 3a è stato possibile rafforzare il trade.

Tuttavia, questa posizione parziale sarebbe stata stop-

pata al punto 3b in una normale gestione di trading a

causa di un falso segnale. Il punto 4 mostra un'altra op-

portunità (questa volta di successo) di rafforzare il trade

pro-ciclicamente. Dalla fine di giugno è stato possibile

ridurre significativamente la posizione dal momento che

si era formata una configurazione di

inversione sopra il "grande" suppor-

to a 22 € (minimo del luglio 2012), e,

infine, c'è stata una chiara tendenza

contraria al punto 5. Quindi ci sono

molte opportunità di andare short

per gli investitori retail. E tutto que-

sto a discapito dei grandi investitori

che avevano perso di vista la pro-

spettiva fondamentale e avevano

usato l'analisi tecnica (che era ap-

propriata per le loro dimensioni di

posizione) per spingersi l'un l'altro

sempre più in alto.

Davide e due GoliaL'esempio seguente è un modello

grafico più complicato che mostra

diverse cose:

• Quali segni particolari ci sono

per i grandi investitori nel mer-

cato?

• Quali sono le linee di pensiero dei grandi investitori, e

che tracce lasciano nel grafico?

• Quali sono le conseguenze per il trading svolto da Da-

vide, il nostro investitore retail?

Mentre il modello grafico è per i trader "avanzati", si

vede bene in quale direzione potete sviluppare il vostro

pensiero sul mercato azionario se state cercando di ca-

pire le cause che sono nascoste dietro gli schemi. Parlia-

mo della prosecuzione con un pattern a "megafono" di un

modello rettangolare. Il titolo Bayer ha fornito un esempio

calzante di questo nei primi mesi del 2013 - vedere figura 3.

Nel mese di dicembre 2012 e gennaio 2013, si era

formato un rettangolo piuttosto stretto tra i limiti di 71 e

73,50 euro. In questo caso, è piuttosto alta la probabilità

che si verifichi il seguente scenario: Un forte acquirente

(Golia 1) compra a 71, un forte venditore (Golia 2) vende

a 73,50 e il resto dei partecipanti al mercato fornisce la

fluttuazione tra questi due livelli di prezzo. In questo caso

"forte" significa che: c'è un interesse da parte di un unico

partecipante al mercato (un investitore maggiore) nella

costruzione o la riduzione di una grande posizione azio-

naria. Poi, il 25 gennaio, si è formata una grande barra

verso l'alto con un prezzo di chiusura sopra 76 € (prima

marcatura). Questo è stato un forte segnale di acquisto in

quanto il venditore che aveva venduto a 73,50 aveva ap-

parentemente venduto le sue azioni, mentre l'acquirente

Il grafico mostra diversi piani di swing trading. Al punto 1, il 50 per cento del ritracciamento di Fibonacci è stato colpito due volte in maniera quasi perfetta. I punti 2, 3 e 4 mostrano i punti adatti per aumentare la posizione short. Al punto 3b, ci sarebbe stato un falso trade della posizione short che è stata aperto al punto 3a. Al punto 5, c’è infine un chiaro contro-segnale per la tendenza al ribasso.

Fonte: www.tradesignalonline.com

F2) Grafico giornaliero del Software aG stock

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Coverstory

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forte era ancora sul mercato. Questo, per il nostro tra-

der Davide, è un segnale adatto per aprire una posizione

long. Ma ci sono anche falsi segnali, e questo era uno di

essi. Nel giro di pochi giorni il prezzo è sceso di nuovo

sotto 73,50.

E' proprio sulla forza dei molti nuovi compratori che

si viene attratti da un tale segnale, e questo in realtà non

dovrebbe accadere. Così il venditore, dopo tutto, era an-

cora lì, ed è riuscito a sbarazzarsi di alcuni dei suoi titoli

a prezzi molto più alti. Fin qui, molto male per il trader

breakout. I falsi segnali sono parte integrante di qualsia-

si sistema di trading. Ecco perché è necessario un siste-

ma di gestione dello stop che in caso di perdita esce da

una posizione dopo un breve periodo di tempo (seconda

marcatura). A questo punto, tutto quello che potete fare

è solo dispiacervi per la perdita. Oppure trovare un modo

"avanzato" di vedere la situazione. E questo è esattamen-

te quando il tutto diventa emozionante!

La ritirata come tattica per aumentare il prezzo medio di venditaIl venditore si era ritirato. Aveva sospeso le sue vendite per

un breve periodo. Presumibilmente, era anche stato ispi-

rato da alcune buone notizie sul titolo uscite il 25 gennaio.

Il segnale di acquisto ha causato l'ingresso di molti nuovi

acquirenti nel mercato, e nei giorni seguenti il venditore ha

iniziato a vendere di nuovo, senza dubbio per sbarazzarsi

di alcuni titoli a prezzi superiori rispetto a prima. Questo è

precisamente il compito di un gestore di fondi che ha biso-

gno di ridurre una grande posizione: guida il prezzo medio

di vendita verso l'alto. La tattica di ritirata lo aiuta a farlo.

Al momento di "tornare sui suoi passi", comunque, ha bi-

sogno subito di mettere le carte in tavola. Ma che cosa sta

attraversando la mente di Davide, ora che ha appena perso

i soldi? Se è un trader esperto, sta pensando al prossimo

passo avanti. E dice a se stesso: "Anche il compratore ora

si starà ritirando, il che sembra essere la sola cosa logica."

E così è ora possibile ruotare la posizione long finita in per-

dita, in una posizione short a breve termine e ottenere un

buon rapporto rischio/rendimento.

La ritirata come tattica per diminuire il prezzo medio di acquistoPerché la "ritirata" è logica anche per l'acquirente? Perché

quest'ultimo sa, naturalmente, che l'apparente rottura

- che si è rivelata poi un falso segnale - ha portato molti

trader ad avere adesso nuove posizioni long e al fatto che

tali trader non tutti operino con uno stop stretto. E perché,

data la forza della pressione di vendita mostrata dal ven-

ditore "che torna indietro", anche molti trader che hanno

avuto le loro posizioni attive per qualche tempo, ora, ri-

nunceranno. Così il compratore rimuoverà la sua offerta

d'acquisto a 71 €, in attesa di prezzi più bassi. La grande

barra rossa del 6 febbraio 2013 (terza marcatura in figura

3) è una rappresentazione impressio-

nante di questo meccanismo. Questo

era anche il giorno giusto per chiude-

re la posizione short di breve termine

a 70 euro o appena sotto. Giocare ul-

teriormente d'azzardo su questa posi-

zione sarebbe stato rischioso poiché

quella della ritirata è una tattica di

breve termine. L'acquirente deve tor-

nare molto presto a raccogliere le sue

azioni in mezzo a tutto il panico e le

attivazioni degli stop. Tuttavia, que-

sta volta il prezzo è caduto anche un

po' più in basso nei giorni seguenti,

come risulta nel grafico che rivela il

modello "megafono", evidenziato in

figura, causato dall'espansione del

rettangolo preesistente. Ma tornia-

mo al nostro operatore esperto Davi-

de che ha fatto il trade di rottura, ha

accettato la sua perdita, e quindi im-

plementato il trade short. Quel trade

probabilmente non solo lo ha com-

Questo modello si presenta con un “duello” tra due importanti investitori ciascuno dei quali ha “tirato fuori” i suoi ordini di vendita verso l’alto (punto 1) e le loro proposte di acquisto verso il basso (punto 3), rispettiva-mente, come descritto nel testo.

Fonte: www.tradesignalonline.com

F3) Configurazione “megafono” della Bayer all’inizio del 2013

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Coverstory

11

pensato per la sua perdita, ma a conti fatti ha realizzato

anche un piccolo profitto. Questo è ciò che significa flessi-

bilità nel trading. Potete svilupparla cercando di capire la

situazione e le motivazioni di coloro che sono coinvolti nel

mercato - e approfittando della vostra propria "invisibilità"

in contrapposizione alla visibilità dei grandi investitori.

Il lavoro di trading di DavideQuali saranno ora le conseguenze per il trading giorna-

liero svolto dal nostro investitore al dettaglio Davide?

Usando l'esempio del Software AG stock, i trade vengo-

no mostrati su due livelli temporali che suggeriscono un

aspetto importante nell'organizzazione del trading: Poi-

ché il tempo di un investitore al dettaglio è limitato, è ne-

cessaria una rigorosa selezione dei titoli. E questo signifi-

ca azioni in cui sta accadendo qualcosa di "straordinario",

come il caso del Software AG stock. Sono queste le azioni

che starete esaminando più da vicino, e starete quindi la-

vorando di conseguenza su diversi piani di trading.

Anche la formazione di un rettangolo molto stretto

è qualcosa di straordinario. Davide può impostare uno

scanner per tali modelli e utilizzarli come punti di parten-

za dei suoi piani di trading. Le configurazioni di rottura

(breakout) in questo caso sono la sua prima scelta. Per lui

è importante anche essere aperti a nuove idee se le cose

non si sviluppano come previsto. Nel caso di rettangoli

stretti, Davide dovrebbe anche controllare e vedere se ci

fosse un'offerta pubblica di acquisto

a quel prezzo. I prezzi, soprattutto dei

titoli minori, possono poi non muo-

versi per niente e comprare l'azione

può non valere la pena. Tuttavia, ai

principali titoli del DAX è piuttosto

improbabile che succeda e sono faci-

li da ricercare in ogni caso. Nei titoli

Bayer, non vi era tale offerta pubbli-

ca di acquisto in quel momento.

Una parola di cautela riguardante le situazioni specialiInfine, ecco un contro-esempio. Nel

titolo Rhoen Klinikum (figura 4), si

era formato un rettangolo stretto

nel maggio 2012 e c'era un poten-

ziale trade di breakout (osservare i

segni). Comunque, la situazione sul

grafico era la conseguenza di un'of-

ferta pubblica di acquisto nota a tutti

fatta da Fresenius per la Rhoen Kli-

nikum in aprile. Nella figura 4, la sua

Il rischio di trading è troppo alto per gli scenari di acquisizione, come dimostra l’esempio di Rhoen Klinikum. Le notizie che davano l’affare difficilmente raggiungibile hanno causato il crollo dell’azione alla fine di giugno.

Fonte: www.tradesignalonline.com

F4) Una parola di cautela riguardante le configurazioni rettangolare dopoun’offerta pubblica di acquisto

temporizzazione è evidenziata dal forte gap verso l'alto.

Questo poi non è un "duello" tra due grandi investitori.

In tal caso i rischi superano le possibilità. Questo è pos-

sibile, ad esempio, a causa di una acquisizione che non

va secondo i piani, che era il caso qui menzionato che ha

causato enormi perdite di prezzo. Tali situazioni devono

essere ignorate da Davide e limitate ai casi in cui il duello

tra i due Golia è visibile sul grafico, ma non è accompa-

gnato da alcuna notizia, o almeno nessuna che abbia una

qualche importanza.

ConclusioneNel competere contro il grande investitore "Golia", l'inve-

stitore retail "Davide" ha una possibilità di combattere se

sceglie di basare il suo stile di trading sulle debolezze di

Golia. La debolezza principale di quest'ultimo è la sua vi-

sibilità, che è a causa delle dimensioni delle sue posizioni.

Questo è dove la fionda di Davide ha l'opportunità di col-

pire. Il titolo Software AG è stato usato come esempio per

spiegare come Davide può beneficiare di alcune false po-

sizioni dei Golia in due diversi livelli temporali. L'esempio

del titolo Bayer mostra come il trading flessibile si evolve

dalla comprensione del modo in cui operano i principa-

li partecipanti al mercato. Il contro-esempio fornito dal

titolo Rhoen Klinikum dimostra che è assolutamente ne-

cessario ricercare tutte le notizie rilevanti di ciò che sta

accadendo. «

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iNSiGHtS

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onde di elliottUn metodo pratico per la corretta individuazione di una strategia che resiste alla prova dei tempi

In questo articolo si seguirà un percorso alla ricerca della comprensione nel dettaglio delle onde di Elliott,

le quali vennero rese pubbliche dall’autore per la prima volta nel 1934. Verrà proposto ai lettori un meto-

do pratico ed alla portata di tutti per la corretta individuazione e valutazione delle onde.

walter Demaria

Trader e advisor indipendente, specializzato su progettazione e programmazione di metodi quantitativi su fondi ed Etf, azioni e Futures. Socio fondatore di G&D Investimenti srl, società di consulenza fi nanziaria indipendente.

[email protected]

walter Demaria

Trader e advisor indipendente, specializzato su progettazione e programmazione di metodi quantitativi su fondi ed Etf, azioni e Futures. Socio fondatore di G&D Investimenti srl, società di consulenza fi nanziaria indipendente.

» Onde di Elliott in sintesi.Le cosiddette onde di Elliott, scoperte 80 anni fa da Ralph Nel-

son Elliott, si basano su pochi concetti, elementari, soprattut-

to basati sulla visione grafi ca dei movimenti dei mercati.

Tale teoria è stata ampiamente sviscerata da una

moltitudine di testi e siti internet che in maniera assoluta-

mente gratuita offrono una descrizione molto dettagliata

Page 13: Traders d01

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www.traders-mag.it 05.2014

da ritracciamenti come nello schema in Figura 1, ad esso

segue un ritracciamento più profondo composto da 3 mo-

vimenti denominati a-b-c.

Ci sono però alcune regole accessorie molto impor-

tanti da tenere ben presenti:

• Onda 1 e 4 non si devono mai intersecare graficamen-

te (Figura 2).

• Onda 2 avrà un ritracciamento compreso tra il 50 ed il

62% dell’onda 1 (Punto 1 Figura 3).

• Onda 3 può avere una estensio-

ne, nel 15% dei casi, tra 1 e 1,62

volte l’estensione dell’onda 1, nel

45% dei casi tra 1.6 e 1.75 volte

dell’onda 1, e nel 30% dei casi tra

1.75 ed il 2,62 volte dell’onda 1

(Punto2 Figura 3).

• Onda 4 avrà un ritracciamento va-

riabile tra il 24% ed il 38% dell’on-

da 3 (Punto3 Figura 3).

• se tracciamo una linea appoggia-

ta sui minimi di onda 2 e 4, poi la

trasportiamo sull’onda 1 o in al-

ternativa sull’onda 3, troviamo in

maniera empirica uno dei possi-

bili target di estensione dell’onda

5 (Punto 4 Figura 3).

• l’indicatore Elliott Oscillator du-

rante Onda 4 deve creare un pul-

lback di almeno il 90%, ma come

tipicamente accade è meglio se

interseca la linea dello zero an-

dando in territorio negativo (Fi-

gura 4).

• tra Onda 3 e Onda 5, deve formar-

si una divergenza tra il mercato

che sale e l’Elliott Oscillator che

scende.

Negli anni si sono sviluppati

moltissimi software commerciali per

la corretta valutazione delle onde di

Elliott, i più famosi sono l’Advanced

GET, dal quale questo lavoro trae

ispirazione, MTPredictor e molti altri,

i quali hanno la possibilità di visualiz-

zare l’Elliot Oscillator.

ed attinente delle stesse: ci limiteremo dunque a riassu-

mere solo i tratti salienti, per poi dare un’impronta pratica

al prosieguo dell’articolo.

Interessantissima la visione dell’autore, secondo la

quale il mercato non rispecchia le reali condizioni del-

le aziende, oppure gli eventi politici o macroeconomici,

bensì le reazioni a questi eventi dei partecipanti impegna-

ti nelle contrattazioni.

Le onde si muovono secondo un classico movimento

ad impulsi, sviluppando il loro ciclo in 5 onde, intervallate

Rappresentazione grafica del tipico movimento ad impulsi legato alla interpretazione dei mercati data da Elliott.

Fonte: Traderpedia.it

F1) Schema onde di elliott

Rappresentazione della corretta disposizione tra le onde 1 e 4.Fonte: Tom Joseph - Advanced Get. Applying Technical Analysis

F2) Sovrapposizione onde

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15

Nella presente immagine sono raggruppate le più importanti caratteristiche che le onde di Elliott devono avere durante il loro sviluppo.

Fonte: Tom Joseph - Advanced Get. Applying Technical Analysis

F3) miscellanea punti cardine della teoria di elliott

Non lasciamoci cogliere dafacili entusiasmi: le onde di Elliott

non sono una scienza esatta

Fu un celebre autore, Perry Kaufman, a definire tale

indicatore in maniera molto semplice, come la differenza

tra una media semplice a 5 periodi ed una a 35 periodi, di

seguito la semplicissima formula per codificarlo in Easy-

language:

Vars: Osc535(0);

Osc535 = Average(close, 5) - Average(close, 35);

plot1(Osc535,"Elliott Wave",yellow);

plot2(0,"Trigger",red);

Allo stesso modo, il tutto è facilmente assimilabile ad

un indicatore che tutti conoscono, il MACD impostandolo

a 5-35-100 (100 rappresenta la media, poco utile in questo

caso), l’unica differenza sta nel fatto che il MACD è costi-

tuito da medie mobili esponenziali e non semplici, ma la

differenza è minima.

Avremo così un valido aiuto per l’individuazione cor-

retta delle onde di Elliot fatto in casa con gli strumenti

che già comunemente abbiamo nelle piattaforme di ne-

goziazione, senza bisogno di doverne acquistare di nuo-

vi; ovviamente non si intende minimamente sminuire il

lavoro egregio svolto dai software in commercio, i quali

anzi, hanno il grande vantaggio di svolgere tutti i calcoli

in maniera analitica al riparo da errori arbitrari.

Un esempio pratico sul FTSEMIBNel grafico proposto in Figura 5, si vede un tipico con-

teggio di onde di Elliott sull’indice FTSEMIB in data

03/03/2014, dove si possono notare alcune cose molto

importanti:

• si noti come l’onda 3 ha una estensione di Fibonacci

di esattamente 1,68 volte l’onda 1, così come dovreb-

be succedere nella maggior parte dei casi, l’indice ha

addirittura testato 3 volte tale resistenza prima di ri-

tracciare.

• Onda 2 ha generato lo scarico completo dell’oscilla-

tore, che qui vediamo rappresentato nella duplice ve-

ste, in forma semplice secondo la formula proposta,

e utilizzando il MACD.

• Onda 4 ha creato lo scarico completo dell’oscillatore,

andando in territorio negativo.

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Rappresentazione del corretto metodo interpretativo dell’Elliott Oscillator.Fonte: Tom Joseph - Advanced Get. Applying Technical Analysis

F4) elliott oscillator

Nel grafico sono rappresentati tutti i punti cardine della strategia applicati all’andamento dell’indice FTSEMIB.Fonte: Multicharts

F4) esempio indice FtSemiB

• Onda 5, tutt’ora in formazione ha

raggiunto esattamente come li-

mite la proiezione in onda 1 della

linea creata sui minimi 1-4.

• si è generata una importante di-

vergenza tra il titolo che sale e

l’oscillatore in fase discendente.

ConclusioniA questo punto, nell’esempio qui ri-

portato le condizioni per un poten-

ziale storno di mercato sono tutte

rispettate; non lasciamoci però co-

gliere da facili entusiasmi, sappiamo

infatti che la teoria delle onde di El-

liott non è una scienza esatta, dun-

que non sappiamo dire con certezza

cosa farà l’indice in futuro, nella fat-

tispecie:

• sappiamo che l’onda 5 potrebbe

estendersi ancora un po’ fino ad

intercettare la parallela dei mini-

mi 1-4 traslata sul punto 3.

• se continuasse a salire potrebbe

inoltre andare in sovra estensio-

ne trasformandosi in una lun-

ghissima onda 3 che come sap-

piamo può arrivare anche fino a

4 volte l’onda 1, pertanto la pru-

denza è d’obbligo, soprattutto

per chi tenta di entrare sui punti

di svolta.

A questo punto i lettori proba-

bilmente sapranno cosa è successo

dopo la stesura del presente articolo,

ciononostante, comunque sia andata

a finire, le onde di Elliott fatta la do-

vuta pratica interpretativa, sono un

potente strumento per saper coglie-

re le tendenze di fondo del mercato,

ad esempio quando entriamo su un

mercato toro, se sappiamo di essere

in onda 3 possiamo cercare un pun-

to di ritracciamento per entrare long

sul mercato, e sapremo, seppur col

beneficio del dubbio sin dove il mo-

vimento potrebbe estendersi. «

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InsIghts

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Paesi di frontiera e micro credito sono ancora poco sfruttati dagli investitori

nuovi mercati per il reddito fi sso

Dopo i rialzi registrati nel 2013 e 2014 le obbligazioni governative e societarie dell’area euro

offrono rendimenti estremamente bassi, sul tratto breve della curva addirittura inferiore al

tasso di infl azione. Gli investitori si trovano quindi nella necessità di trovare nuovi mercati, a

bassa volatilità, nella quale allocare parte del portafoglio.

Biagio Campo

Biagio Campo si occupa di analisi, compliance, co-municazione, marketing e distribuzione dei prodotti del risparmio gestito e dei servizi di investimento, all’interno di banche, società di gestione e di con-sulenza. Collabora come giornalista free lance per testate specializzate italiane ed internazionali.

[email protected]: biagio.campo1981

Biagio Campo

Biagio Campo si occupa di analisi, compliance, co-municazione, marketing e distribuzione dei prodotti del risparmio gestito e dei servizi di investimento, all’interno di banche, società di gestione e di con-sulenza. Collabora come giornalista free lance per testate specializzate italiane ed internazionali.

Skype: biagio.campo1981

» Il mercato del reddito fi sso dei mercati di frontieraUnico tra i fondi UCITS IV autorizzati nel mercato

italiano, grazie all’accordo con Capital Strategies,

il fondo Global Evolution Frontier Markets, gestito

dalla società danese Global Evolution, investe in ob-

bligazioni governative, denominate in valuta locale,

di paesi emergenti e di frontiera. “Il Fondo utilizza

Page 19: Traders d01

InsIghts

19

un approccio discrezionale, che

è funzione di un disciplinato pro-

cesso di squadra”, spiega Soren

Rump, CEO di Global Evolution.

“E’ prevista una valutazione macro

del rischio nei singoli 110 mercati

emergenti e di frontiera nei quali

il Fondo può investire, attraverso

strumenti proprietari di gestione

del rischio costruiti nel corso degli

anni. Diversi strumenti quantita-

tivi supportano la generazione di

idee e di gestione del rischio”. La

strategia sul debito dei mercati di

frontiera ha gestito bene la volati-

lità degli ultimi anni. Il Fondo nel

2013 ha ottenuto un rendimento

Anteprima del prossimo numero

Il numero di tRADERs’ di giugno uscirà il 31 maggio 2014

Imparare dal calcio – fare trading come un campione del mondoIl Campionato mondiale di Calcio si avvicina e TRADERS’ fa

una approfondita indagine delle relazioni esistenti fra trading

e sport. Il già campione di calcio Lee Sandford discuterà

con noi del suo percorso di carriera, iniziato con il calcio e

proseguito poi con una lunga curva di apprendimento che lo

ha portato oggi ad essere un trader di successo.

Adam Jowett Adam Jowett è un imprenditore, sviluppatore e trader che

fa trading dal suo garage, al parco, alla toilette piuttosto

che in autobus. Adam si è trasferito da poco a Brisbane, in

Australia, dopo avere soggiornato brevemente nelle Filippine

durante il terremoto di Cebu di 7.2 . La sua fi losofi a è quella

dell’uomo d’acciaio “puoi stare tranquillo, gli altri non si

preoccuperanno di te, ma non rinunciare a conoscere”.

PEOPLECOVERSTORY

Il Fondo è attualmente investito in 40 paesi. Fonte: Global Evolution

F1) Esposizione del fondo global Evolution Frontier Markets

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InsIghts

20

www.traders-mag.it 05.2014

Titolo: Nuovi bisogni fi nanzia-

ri la risposta del microcredito

Autore: Antonio Andreoni,

Marco Sassatelli, Giulia Vichi

Casa editrice: Il Mulino

Prezzo: 25 euro (cartaceo),

17,99 (ebook)

Dopo quasi un decennio, a dif-

ferenza di quanto si riscontra

in realtà europee comparabili,

il microcredito in Italia sembra an-

cora intrappolato in una fase di avviamento e spe-

rimentazione, incapace di individuare le migliori pratiche,

di raccogliere la sfi da dell’inclusione fi nanziaria e della lot-

ta all’usura nelle aree meridionali, di superare soglie mi-

nime di operatività, di conseguire performance sociali si-

gnifi cative e, infi ne, di raggiungere una confi gurazione di

sistema che sia sostenibile e allo stesso tempo in grado

di offrire risposte effi caci ai nuovi bisogni fi nanziari, que-

sto il tema centrale del libro. “Come testimonia l’elevato

tasso di mortalità dei progetti di microcredito, molto spes-

so le iniziative italiane sono nate in modo amatoriale, sen-

za cioè un’adeguata analisi del mercato e un’analisi costi-

effi cacia. In questo modo i promotori dei progetti si sono

preclusi la possibilità di identifi care correttamente il target

e la tipologia della domanda e di testare la congruità della

proposta fi nanziaria rispetto alle caratteristiche socio-eco-

nomiche del territorio di riferimento”. La mancanza di tali

analisi è da considerare una delle principali cause sotto-

stanti i risultati opachi che il microcredito sta conseguen-

do in Italia, dove l’offerta non risponde pienamente, nel-

la modalità e nella tipologia, alle esigenze e ai fabbisogni

emergenti. L’offerta risulta inoltre “distribuita sul territo-

rio inversamente rispetto alla domanda e sperimenta tas-

si di restituzione dei prestiti molto più bassi delle aspetta-

tive”. Il volume propone una sintesi innovativa che coniuga

una solida conoscenza analitica ed esperienziale del set-

tore del microcredito nei diversi contesti socio-economici

con diverse analisi empiriche condotte sui nuovi bisogni fi -

nanziari e sulle risposte del microcredito in Italia. Integran-

do informazioni qualitative e quantitative sullo stato attua-

le della domanda e dell’offerta e svolgendo una dettagliata

indagine sui bisogni fi nanziari ad oggi non soddisfatti, il vo-

lume individua limiti e potenzialità del settore e suggerisce

traiettorie di sviluppo per il microcredito in Italia che siano

in grado di coniugare sostenibilità sistemica ed effi cacia

dell’intervento.

Book review

InsIghts

il microcredito in Italia sembra an-

cora intrappolato in una fase di avviamento e spe-

rimentazione, incapace di individuare le migliori pratiche,

del 3% con una volatilità inferiore al 3%. “I mercati

di frontiera possono fornire agli investitori un ritorno

del 10% annuo nei prossimi 3-5 anni. Tradizionalmen-

te il debito dei mercati emergenti ha offerto ritorni

interessanti, ma attualmente i rendimenti attesi sono

estremamente bassi, pertanto molti investitori stan-

no prendendo in considerazione i mercati di frontiera

come nuova alternativa. Il Fondo investe in maniera

attiva circa l’85% del portafoglio ed al momento vanta

un’esposizione in 40 paesi. Il rischio di debito dei mer-

cati di frontiera è maggiormente caratterizzato come

rischio idiosincratico, rispetto ai mercati emergenti,

dove grandi fattori macro e politiche globali rappre-

sentano i principali driver di performance. “Il rischio

idiosincratico è maggiore per i paesi come il Ghana o

la Mongolia, di quanto lo sia ad esempio per Brasile e

Messico”. La conoscenza del paese, l’analisi in meri-

to al rischio di controparte e l’elevata diversificazio-

ne sono i principali strumenti di gestione del rischio

per la società danese. “Con 40 paesi nel portafoglio

attuale ed un cap paese del 5% nella costruzione del

portafoglio possiamo limitare gli sviluppi negativi de-

rivanti da shock su singole nazioni. Il Fondo non utiliz-

za leva finanziaria ed investe prevalentemente tramite

strumenti di reddito fisso ed in misura limitata in de-

rivati. Gli ordini vengono eseguiti tramite Bloomberg

e altre piattaforme di negoziazione, principalmente in

mercati over the counter. Non vengono usati stop loss

o take profit. “Abbiamo sviluppato una rete di relazio-

ni molto estesa con gli stakeholder locali, composta

da persone del governo e delle banche centrali, ma

anche analisti indipendenti, uomini d'affari ed amba-

sciate internazionali. Il nostro processo di investimen-

to e le decisioni sono basate su una profonda ricerca

fondamentale di ciascuno dei paesi dell’universo inve-

stibile. La nostra ricerca comprende un'ampia attività

itinerante, ogni anno visitiamo infatti 25-30 paesi per

eseguire sul terreno apposite due diligence”. La socie-

tà mantiene una visione positiva sui mercati emergen-

ti e di frontiera nel medio termine. “I fondamentali dei

mercati emergenti sono caratterizzati da forte cresci-

ta e minore indebitamento. Nonostante una riduzione

del divario di crescita con le nazioni sviluppate, i pae-

si emergenti e quelli di frontiera continueranno a ge-

nerare oltre il 50% della crescita globale nei prossimi

anni”, conclude Rump.

Investire nel micro creditoLa svizzera responsAbility Investments AG è una delle

società leader a livello mondiale in investimenti nel

Page 21: Traders d01

InsIghts

21

microcredito ed in specifici settori delle economie

emergenti come finanza, agricoltura, sanità, istruzio-

ne ed energia. Costituita nel 2003 ha una massa di cir-

ca 1,8 miliardi di dollari statunitensi, allocata in oltre

68 paesi. La compagnia, con sede

a Zurigo, vede tra gli azionisti, in

aggiunta ai propri dipendenti, isti-

tuzioni finanziarie elvetiche ed im-

prese di social venture capital. Il

team di gestione è composto da

più di 70 specialisti dislocati in

Svizzera, Francia, Perù, Kenya, In-

dia, Hong Kong, Vietnam e Libano,

provenienti dal mondo della finan-

za, del microcredito e del commer-

cio equo e solidale. L’obiettivo di

responsAbility è quello di offrire

una soluzione innovativa d’investi-

mento in grado di coniugare ritorni

economici e sociali, favorendo l’in-

tegrazione al sistema economico e

fornendo prodotti e servizi ai quat-

tro miliardi di persone che vivono

con meno di 3.260 dollari all’anno,

al posto di privilegiare i 2,6 miliardi

che dispongono di entrate annue

comprese tra i 3.260 ed i 21.700

dollari o i 400 milioni di abitanti

con un reddito superiore a 21.700

dollari. Il fondo ResponsAbility

Global Microfinance Fund, dal suo

lancio avvenuto nel 2007, ha of-

ferto discreti rendimenti a fronte

di una volatilità estremamente ri-

dotta. Il Fondo è disponibile nelle

classi in euro, dollari e franchi. Il

processo di investimento viene

eseguito attraverso 100 istituzioni

di microfinanza (MFI). Secondo la

casa svizzera il settore della mi-

crofinanza investibile è destinato a

La volatilità del Fondo è stata estremamente ridotta anche durante l’apice della crisi finanziaria. Fonte: responsAbility Investments AG

F2) Performance del Fondo ResponsAbility global Microfinance Fund

Perù, Cambogia, India, Armenia e Azerbaijan sono le nazioni con la maggiore esposizione del fondo. Fonte: responsAbility Investments AG

F3) Allocazione geografica del Fondo ResponsAbility global Microfinance Fund

crescere tra il 15% e il 20% nel 2014, ripetendo i tassi

di sviluppo registrati nel 2013, continuando a rappre-

sentare una valida alternativa di investimento a bassa

volatilità e decorrelata dalle principali asset class. «

Il fondo ResponsAbility Global Microfinance Fund,dal suo lancio avvenuto nel 2007, ha offerto discreti rendimenti

a fronte di una volatilità estremamente ridotta

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iNSiGHtS – NewS

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www.traders-mag.it 05.2014

TRADERS´ e Het Financieele Dagblad (Financial Times

olandese, FD) hanno deciso di portare sul mercato una

nuova rivista digitale. La rivista online si concentrerà

sul trader privato e offrirà articoli didattici che

traDerS’ Benelux continua come FD tradersPro

Eugenie van Wiechen (FD Mediagroep), Robert Hazewindus, e

Twan Voss (TRADERS‘ Benelux) fi rmano il contratto di 5 anni.

consentiranno ai trader di avere un maggior controllo

sul proprio comportamento di lavoro. Nel maggio

2013, la Kickstarter BV, fondata da Robert Hazewindus

e Twan Voss, ha portato la rivista in Olanda con il

nome di TRADERS´ Benelux. D’ora in poi, la rivista

continuerà come parte della linea di FD Pro: FD

TradersPro. Il nuovo magazine online offrirà le stesse

caratteristiche editoriali: idee sui prodotti di trading,

software, strategie, e psicologia, e tutti gli strumenti

necessari ad un trader per diventare indipendente e

di successo.

Robert Hazewindus, Co-fondatore di TRADERS´ Benelux

Tel.: +31641249464

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Nuovi Prodotti

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Una pagina dello store dedicata ai tanti sistemi di trading per l’E-mini S&P 500, che gli utenti di TradeStation possono sottoscrivere.

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» Da oggi, c’è un universo di strumenti, in continua

espansione, pensato apposta per i trader. Le applica-

zioni che sono progettate appositamente per le diverse

tipologie di trading sono integrate in un’unica piattafor-

ma – il TradeStation TradingApp ™ Store è l’ultima in-

novazione in questo settore.

Il TradeStation TradingApp ™ Store offre diverse ap-

plicazioni di trading - per i day trader, i trader in opzioni,

piuttosto che per gli spread-trader. I professionisti mon-

diali del trading offrono, per ogni segmento di mercato,

strumenti gratuiti o ai quali è possibile iscriversi dopo un

periodo di prova. Potete trovare sistemi di trading per il

DAX-future così come per l’S&P-Mini o il mercato Forex.

Nomi ben noti come Larry Williams, John Person e John

Bollinger, e tanti altri, offrono le strategie, relative ai loro

indicatori, per una piccola quota mensile.

L’utente può scegliere tra dodici diverse categorie.

Si possono utilizzare un gran numero di applicazioni per

l’analisi dei volumi, dei cicli, o analisi specifi che, come

ad esempio l’analisi di volatilità. E ogni giorno vengono

introdotte nuove applicazioni. Frank Fernandez, il product

manager di TradeStation, ci ha informato che ci sono, al

momento, oltre 750 applicazioni. 80 di esse sono gratuite

e 646 sono i cosiddetti prodotti premium – si possono

sottoscrivere i prodotti di maggiore pregio, pagando un

canone mensile, con prezzi che vanno dai pochi dollari

fi no a 2.500 dollari per un sistema di DAX-trading. E’ pos-

sibile utilizzare una versione di prova, prima di iniziare a

pagare i canoni per i prodotti. Tutto questo ha prodotto

un boom di 12.500 sottoscrizioni, che equivalgono, al mo-

mento, al sette per cento degli utenti che sono registrati

presso l’Appstore.

Gli sviluppatori di programmi che utilizzano il lin-

guaggio di programmazione EasyLanguage e che voglio-

no guadagnare denaro aggiuntivo con le commissioni

derivanti dalle sottoscrizioni possono offrire una app agli

altri utenti di TradeStation. Il linguaggio di programma-

zione è stato ampliato appositamente con alcuni comandi

importanti per generare delle app dai sistemi di trading.

Le app cos’ realizzate possono essere offerte gratuita-

mente o attraverso un canone di abbonamento. Un’altra

possibilità è l’esclusiva area-premium, a cui hanno acces-

so solo le grandi società di gestione del risparmio, come

gli hedge fund o gli istituzionali.

Il TradingApp ™ Store è un ulteriore metodo offerto

da TradeStation per migliorare il tuo trading e per parte-

cipare al know-how dei trader di successo. Vieni a cono-

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deStation, per pochi dollari al mese. Per ulteriori informa-

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26

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o tedeschi resteranno delusi. D'altro canto, chi si occupa

di mercati statunitensi resterà piacevolmente colpito. Ti-

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tunitense strutturata in modo molto chiaro, includen-

do tra i dati presentati anche le azioni più attive ed i

Page 27: Traders d01

TOOLS

27

top e flop del giorno. La casel-

la di input è in mezzo alla scher-

mata, un invito alla creazione del

primo grafico. StockCharts of-

fre gratuitamente molti strumenti

ben costruiti per i trader e gli in-

vestitori interessati agli sviluppi

nel settore statunitense. Il “mar-

ket summary”rappresenta un buon

punto di partenza per l'analisi indi-

viduale. Qui è illustrato lo svilup-

po di tutti i mercati più importanti

e delle classi di azioni più rilevan-

ti, oltre agli indicatori di ampiezza

del mercato (vedere F2) – in tempo

reale – e di fine giornata. Gli aman-

ti degli ETF possono visualizzare,

con una semplice selezione, l'inte-

ro universo azionario con gli ETF.

Anche il “sector summary” è riassunto in forma di

tabella. I trader e gli analisti che vogliano approfondi-

re maggiormente, individuando la tipologia industriale

di appartenenza, possono farlo con estrema semplici-

tà. Per esempio, si possono scegliere i titoli con le per-

formance più alte nel settore delle biotecnologie, nel

macro-settore della sanità, e ricercare i migliori candi-

dati all'acquisto, dopo aver modificato il livello dell'azio-

ne individuale. Scivola tutto velocemente, la struttura è

chiara e lineare. In generale, le numerose opzioni tra cui

scegliere sono sulla colonna sinistra del grafico di ogni

titolo, oppure si può decidere, con un semplice click,

di visualizzare tutti i dati graficamente, sul cosiddetto

“market carpet” (F3).

Grafi ci di tutti i tipiCome evoca il nome stesso, la forza del sito sta proprio

nella grafica. La versione gratuita permette solo la visua-

lizzazione dei grafici su base di fine giornata; gli abbona-

ti, invece, hanno a disposizione qualsiasi time-frame – dal

grafico a un minuto a quello mensile. Per i grafici giorna-

lieri sono disponibili vent'anni di dati storici. Per quanto

riguarda le tipologie di grafico, tutto ciò che è necessa-

rio è presente: gli standard come le candele o quelli a li-

nee, i grafici punto e croce o gli Heikin-Ashi, oltre a grafici

su performance e volume delle candele. Uno dei prin-

cipali vantaggi è la possibilità di utilizzare velocemente

molti template pre-installati, senza annose ricerche. Ol-

tre alla visualizzazione classica l'utente ha l'opportunità

di scegliere molte altre versioni entrando nel ticker. Per

esempio:

La home page offre una buona panoramica d‘insieme dei principali sviluppi sul mercato azionario statuniten-se, oltre a notizie della pagina. L‘entrata nel ticker dei titoli conduce l‘utente al grafi co richiesto.

Fonte: www.stockcharts.com

F1) Home page

Il Market summary giornaliero fornisce tutte le informazioni necessarie ad in-vestitori e trader.

Fonte: www.stockcharts.com

F2) Market summary (Excerpt)

• punto e croce (con linee di tendenza, pattern grafici e

target di profitto);

• vista sulle candele (visualizzazione fino a 12 grafici in

simultanea, con due SMA ciascuno);

• grafico delle performance (grafico a linee o a barre

fino a 10 ticker, 15 anni di dati storici);

Page 28: Traders d01

tooLS

28

www.traders-mag.it 05.2014

come le linee di tendenza, Fibonacci e via dicendo, si de-

vono abituare al fatto che si può disegnare solo con Flash

o con Java, non direttamente sul grafico – uno spreco di

tempo davvero non necessario.

Informazioni e funzioni senza fineStockCharts.com vanta una ricca trama di informazioni

utili per gli analisti ma anche per i trader. Il numero è così

ampio che non si riesce a descrivere esaustivamente la

molteplicità di strumenti e opzioni offerte. La panorami-

ca esemplificativa che segue è solo un esempio di quanto

StockCharts possa offrire:

• SCTR rankings: una procedura tecnica di ranking che

estrapola una classifica all'interno di un universo –

per esempio un settore – basata su sei indicatori e su

tre livelli temporali;

• indici di percentuale di rialzo: per gli amanti dell'ana-

lisi strutturale del mercato, sono a disposizione gli in-

dici di percentuale di rialzo, per indici azionari e per

singoli settori. L'utente viene informato sulla percen-

tuale con cui un particolare indice mostra segnali ba-

sati sul punto e croce;

• curva dei rendimenti dinamica: la curva dei rendi-

menti è uno strumento di forte importanza per le ana-

lisi a medio e lungo termine. StockCharts offre uno

strumento dinamico per l'osservazione della curva;

• allarmi tecnici predefiniti: StockCharts propone allar-

mi tecnici giornalieri che allertano su, per esempio, i

nuovi massimi delle ultime 52 settimane o determina-

ti segnali di indicatori.

Sia i trader principianti, sia gli esperti, possono av-

vantaggiarsi della vasta gamma di informazioni, che

comprende:

• scuola di grafici: ottimi articoli e decine di video su

molteplici argomenti come analisi tecnica, cande-

le, indicatori, analisi dei mercati, glossari, scanning

tecnico;

• risorse: gli utenti possono effettuare gli scambi e la-

vorare su questa lista di grafici – alla portata dei ne-

ofiti quanto degli esperti. Ottimo per il confronto, il

forum StockCharts permette di aprire conversazioni

su topic come grafici, analisi e siti web.

• messaggio del mercato: un servizio consigliato per

gli utenti che vogliono dare un'occhiata al mercato

quotidianamente. Giorno per giorno, analisti di valo-

re, come John Murphy, presentano il proprio punto di

vista sui mercati – mettendo a disposizione numero-

Questa panoramica fornisce a tader e investitori i dettagli relativi a specifici indici o settori.

Fonte: www.stockcharts.com

F3) market Carpet (excerpt)

• galleria panoramica (visualizzazione multi time-frame

con indicatori e dati azionari dettagliati);

• stagionalità (performance stagionali di un titolo su

base assoluta o relativa degli ultimi cinque anni).

Un altro punto di forza di StockCharts è l'ampia gam-

ma di indicatori per l'analisi strutturale del mercato, per

esempio molteplici linee Advance-Decline (anche “stock

only”) sugli indici borsistici del mercato globale o su

quelli di settore. In più, vengono offerti diversi indicato-

ri di volume, classici come TRIN, McClellan o i rapporti

Put-Call – in breve: tutto quello che si possa desiderare.

Anche la creazione dei grafici di rapporti è di semplice

utilizzo; anche in questo caso si possono applicare diver-

si indicatori.

La F4 mostra la modalità di visualizzazione

StockCharts di un grafico d'esempio, con diversi indica-

tori. Possiamo vedere lo sviluppo del prezzo dello S&P

500 con le bande di Bollinger e diversi altri indicatori:

uno che mostra il numero di quote di indici superiori alla

cinquantesima linea giornaliera in percentuale, l'indice

di forza e il famoso stocastico lento. Per misurare il sen-

timent utilizziamo il TRIN e il rapporto put-call del CBOE.

Di grande supporto, in particolare per i periodi più lun-

ghi, il nuovo strumento di zoom regolabile posizionato

sulla destra.

C'è però un piccolo neo, a nostro parere – l'inconve-

niente della funzione di disegno libero. I trader e gli in-

vestitori che utilizzano largamente strumenti di disegno

Page 29: Traders d01

tooLS

29

si grafici con possibilità di modifica ed inseribili nella

propria watch list;

• blog: dal sito si può accedere a numerosi blog, nel

caso in cui si cerchino ulteriori informazioni.

Gli abbonati possono utilizzare uno scanner e non c'è

alcuna necessità di esperienza in fatto di programmazio-

ne. Si costruisce una scansione passo-passo con l'ausilio

di un programma di costruzione delle scansioni.

Altro da sottolineare – la fusione con Decision PointLa fusione di StockCharts.com con il servizio di analisi

Decision Point dà vita ad ulteriori strumenti di analisi di

valore eccezionale. È l'analisi del mercato a trarre i mag-

giori benefici da questo sviluppo. Ora si possono visua-

lizzare importanti figure chiave dei fondamentali come

PER, sviluppo dei profitti o rendimenti dei dividendi, così

come macro indicatori statunitensi e indici ISM, salari dei

settori non agricoli e altro ancora.

Sono a disposizione panoramiche pre-installate e mo-

dificabili nell'area “DP market analysis chart gallery” – un

vero fiore all'occhiello per gli entusia-

sti del mercato azionario statunitense.

La sezione offre strumenti per un'ana-

lisi strutturata in modo davvero chia-

ro, su base giornaliera, settimanale o

mensile – che permette un'ottima vi-

sione panoramica del mercato nella

sua interezza. Per esempio, grafici che

mostrano l'indice con diverse SMA su

molteplici time-frame e indicatori di

momentum in-house. In più, vengo-

no anche proposti grafici delle condi-

zioni che utilizzano tre indicatori per

stimare le condizioni di ipervenduto

e ipercomprato del mercato. I grafici

di partecipazione uniscono diversi in-

dicatori di partecipazione al mercato,

per esempio i nuovi massimi delle ul-

time cinquantadue settimane contro i

minimi o le linee Advance-Decline. In

aggiunta, la galleria con i grafici del

sentiment che comprende, per esempio, informazioni sugli

investitori e dati Rydex.

Pollice alzato!StockCharts.com mette a disposizione molteplici funzio-

ni gratuite su base di fine giornata; quattro, invece, le so-

luzioni di abbonamento, da $14,95 a $49,95 al mese. La

differenza principale tra le versioni è la frequenza di ag-

giornamento dei dati, il numero di liste di grafici supple-

mentari e l'estensione delle funzioni di scanning. Potete

sfruttare i dieci giorni di versione di prova gratuita per

scegliere quale sia la soluzione che fa per voi.

Considerando l'ampia gamma di strumenti profes-

sionali per l'analisi – specialmente nella sezione dedica-

ta alla struttura del mercato – possiamo solo affermare:

pollice alzato! Davvero notevole, in particolare, la strut-

tura chiara e l'esecuzione intuitiva che permettono di tro-

varsi a proprio agio dal primo momento in cui si entra nel

ticker. Gli amanti dei grafici che cercano una piattaforma

di analisi di ottimo valore economico che giri su browser,

non resteranno certo delusi da StockCharts.com. «

Il grafico rappresenta l’ S&P500 con le bande di Bollinger e diversi indicatori. La funzione di zoom (sulla destra del grafico principale) permette un‘ulteriore approfondimento dell‘analisi

Fonte: www.stockcharts.com

F4) Un grafico d‘esempio

Notevole la struttura chiara e l’esecuzione intuitiva

Page 30: Traders d01

StrateGieS

30

www.traders-mag.it 05.2014

Un varco di luce per i tempi buiecco perché qualsiasi investitore dovrebbe avere un piano B per i tempi bui

I mercati al rialzo sono divertenti. Offrono l’ambiente ideale per tutti i trader e gli investitori cui piace fare sol-

di. Non importa se ci si focalizzi su breakout a breve termine di azioni con momentum o se si preferiscano, in-

vece, approcci alla volta di valori a medio termine – l’alta marea fa galleggiare qualsiasi imbarcazione. La vera

sfi da è quella di affrontare i pullback proteggendo le vostre attività, oltre alla modalità di trading che si utilizza

quando il vino dolce si inasprisce. La strategia che proponiamo qui di seguito fornisce un valido approccio per

qualsiasi tipologia di partecipante ai mercati.

maik Schwaebe

Maik Schwäbe fa trading sulle azioni ordinarie sin dal 1997, aggiungendo in seguito al repertorio merci e valute. Gestisce il Wikifolio “German Top Momentum”, detiene i diritti del FINRA serie 65 ed è proprietario e CEO della Boavista Capital Management, LLC.

[email protected].

maik Schwaebe

Maik Schwäbe fa trading sulle azioni ordinarie sin dal 1997, aggiungendo in seguito al repertorio merci e valute. Gestisce il Wikifolio “German Top Momentum”, detiene i diritti del FINRA serie 65 ed è proprietario e CEO della Boavista Capital Management, LLC.

» Avete investito in azioni nell'ultimo paio d'anni? Se

sì, ci sono ottime possibilità che abbiate messo da

parte un bel gruzzoletto nel corso del folle mercato ri-

alzista che stiamo attraversando. Visto e considerato

che, nel corso del 2013, i maggiori indici azionari han-

no guadagnato molto più del 20% e che, sostanzial-

mente, non si sono manifestati pullback degni di nota,

Page 31: Traders d01

StrateGieS

31

è ragionevole aspettarsi che il mercato, a questo pun-

to, prenda fiato.

Cosa succede, però, se il semplice prendere fiato si

trasforma in un declino vero e proprio? E se una corre-

zione diventa un mercato ribassista che potrebbe poten-

zialmente spazzar via tutti i profitti? Quand'è il momento

opportuno per coprire l'esposizione a lungo termine igno-

rando le call d'acquisto in calo?

Scegliere l'ambiente idealeRipensiamo a tutte le occasioni in cui i mercati hanno su-

bito cali repentini e sarebbe stato vantaggioso andare

short o almeno essere totalmente coperti: eventi come la

crisi del 2008, il crash repentino del 2010 o il teatrino po-

litico che nel 2011 ha causato la perdita della tripla A agli

Stati Uniti. È evidente che i crolli non sono accaduti in

sordina, durante la notte, né sono stati fulmini a ciel sere-

no. Le condizioni di mercato che hanno portato a questi

eventi erano già scombussolate e instabili: era solo que-

stione di leggere i segnali.

Un determinato indice che segna minimi freschi nel

giro di due settimane non significa necessariamente che

sia stato aperto il vaso di Pandora. Se i partecipanti al

mercato credono che, nel complesso, le condizioni eco-

nomiche siano favorevoli, i compratori acquisteranno a

prezzi bassi per trarre vantaggio dalla discesa stabiliz-

zando così il mercato e trasforman-

do il crollo in una vera e propria

opportunità.

Quindi, per fare recedere gli in-

vestitori dai loro acquisti, e indurli

a vendere e incalzare un ribasso, ci

vuole qualche cosa di più di un sem-

plice quadro tecnico: ci vuole un vero

e proprio set up psicologico.

Ci sono, naturalmente, misura-

zioni e statistiche atte a definire lo

stato attuale della fiducia degli in-

vestitori, come quelle rilasciate dal-

lo State Street o dallo ZEW Institute.

Questi sondaggi, però, non sono in-

put utili ad una strategia basata su

regole e che opera su base giorna-

liera, poiché vengono condotti solo

mensilmente, con una data di rilascio

sempre precedente rispetto a quella

reale di misurazione dell'indice.

Il miglior barometro giornaliero

a disposizione per misurare il livel-

lo di ansia degli investitori saranno

quindi gli indici di volatilità, come il VIX e il suo equiva-

lente tedesco, il V-Dax.

Gli indici mostrano la volatilità implicita derivante dai

prezzi delle opzioni, o meglio: la percentuale con un range

di trenta giorni dei rispettivi sottostanti, estrapolata su un

arco di tempo pari a dodici mesi.

Le opzioni sono uno strumento popolare quanto

semplice per coprirsi dai rischi del mercato. Quindi se

le persone desiderano pagare per questo tipo di prote-

zione, rilanciano il premio dell'opzione, causando una ri-

salita degli indici di volatilità. Ci si riferisce spesso sia al

VIX sia al V-Dax usando l'appellativo “calibri della pau-

ra”, ed è proprio il livello di timore ciò che si deve tenere

sotto controllo per capire se un pullback nel prezzo azio-

nario possa svilupparsi in qualcosa di più di una breve

correzione.

Ciò che li rende particolarmente adatti alla strategia è

che vengono prezzati costantemente, fornendo così una

lettura quotidiana del nervosismo del mercato.

Nonostante entrambi gli indici si muovano da qual-

che tempo su livelli molto bassi, sono però noti per le

rapide e violente impennate segnate quando le cose si

fanno turbolente.

Non abbiamo ancora definito il livello di prezzo che

indichi di mettere in esecuzione questa strategia short, in

attesa di un trigger sull'azione del prezzo in mercati più

Le aree in giallo indicano il numero di volte in cui il V-Dax ha chiuso sopra quota 20, attivando la strategia. La maggior parte delle correzioni principali sono state coperte così. L’intervallo temporale mostrato rappresenta di gran lunga il periodo più attivo dell’ultimo decennio. L’anno 2013 ha visto solo cinque chiusure superiori a quota 20, nel mese di giugno; anche gli anni tra il 2004 e il 2006 sono stati abbastanza calmi. Lo sfondo degli altri sei anni del decennio, quindi, è pressoché tutto bianco.

Fonte: www.tradesignalonline.de

F1) DaX, intervallo 3 giorni, dal 2007 al 2013

Page 32: Traders d01

StrateGieS

32

www.traders-mag.it 05.2014

ampi. Per farla semplice, prendete come punto di riferi-

mento quota 20, considerata dai più la barriera psicolo-

gica che differenzia un ambiente calmo da uno nervoso.

Quindi ogni volta che il VIX per il mercato statuniten-

se o il V-Dax per quello tedesco chiudono sopra quota 20

la giornata precedente, la nostra strategia è pronta per

essere messa in esecuzione. Una chiusura sotto quota 20

significa che qualsiasi trade aperto continuerà ad essere

gestito secondo le regole, ma non si entrerà con nessuna

nuova posizione short.

La F1 evidenzia le volte in cui il grafico del V-Dax ha

chiuso sopra i 20 su un grafico regolare del Dax, mo-

strando che questa regola copre sostanzialmente tutti i

principali insuccessi che avrebbero seriamente messo a

repentaglio qualsiasi portafoglio unicamente long.

Un trigger sempliceOra che il filtro è impostato, avete bisogno di un trigger

che indichi in modo inequivocabile quando aprire una po-

sizione short. È un compito un po' più complicato, visto e

considerato che ci sono infiniti setup tra cui scegliere. Per

mantenere la strategia il più semplice possibile, dovreste

preferire un intervallo regolare intercorso tra i minimi de-

gli ultimi x giorni. Non servono indicatori speciali, calcoli

particolarmente lunghi o costosi software di grafici, ed è

un grande vantaggio. Basta controllare se il V-Dax chiu-

da sopra quota 20 e, se così fosse, prendere il minimo in-

traday inferiore dell'indice del Dax segnato negli ultimi x

giorni. Un altro vantaggio è costituito dal fatto che i mini-

mi freschi, estrapolati da un ambiente nervoso, pongono

una forte pressione psicologica sui partecipanti e, di con-

seguenza, le probabilità di un follow through in discesa

sono piuttosto alte.

Il lasso di tempo entro cui ricercare il minimo inferio-

re varia a seconda delle preferenze di ciascuno, ma l'au-

tore ritiene che un periodo pari a tre giorni sia un buon

campione per la strategia e per i parametri che ci si è sta-

biliti per la gestione del trade.

Ora che abbiamo i nostri filtri e trigger, rimane il fa-

cile compito di entrare in sell stop (entrata) e associare i

relativi ordini per livelli di stop loss e ottenimento del pro-

fitto; così facendo, preparerete il vostro conto per affron-

tare la notte prima della riapertura del mercato.

Tenete in considerazione che il varco che innesca

l'entrata short potrebbe manifestarsi durante la notte, nel

caso in cui gli indici aprano con un gap inferiore al mini-

mo segnato nei tre giorni precedenti.

Questo significa che l'entrata non corrisponderà

sempre con esattezza al prezzo di trigger; lo stesso si può

affermare riguardo i gap di apertura che balzano sopra i

livelli di ottenimento del profitto e di stop loss.

Gestione del tradeConsiderato l'elevato livello di ansia e la rottura del mi-

nimo degli ultimi tre giorni, si potrebbe supporre che un

movimento discendente acquisti un ulteriore momentum

e che una posizione short divenga rapidamente redditizia,

visto e considerato che sempre più investitori premono il

bottone “sell”.

Ma nonostante desiderereste dei trade che si svilup-

pino e corrano per diversi giorni, è cosa responsabile

evitare di rischiare troppo, nel caso in cui la rottura si ca-

povolga. Posizioniamo, quindi, il nostro stop loss iniziale

all'1% sopra l'entrata short.

Non appena la posizione raggiunge un profitto pari

all'1%, dovreste vendere la prima metà e posizionare lo

stop loss sul break even per la seconda metà, assicuran-

dovi così una piccola rendita pari allo 0,5% dell'intero

trade.

Un piccolo espediente, questo, importante per non

soffrire un drawdown troppo grande se il segnale si pre-

sentasse meno potente del previsto.

È altrettanto importante cavalcare il più a lungo pos-

sibile quei segnali che si dimostrano validi e forti ed è

Nome della strategia: Short edge semplice.

Tipo di strategia: Strategia di breakout, solo short.

Orizzonte temporale:Grafico giornaliero per il setup, ma ogni giorno possono verificarsi uscite e rientri.

Setup:Il V-Dax (VIX) chiude sopra quota 20; entrata al trigger della rottura del minimo dei tre giorni.

Entrata:Ordini di stop sell sul minimo dei tre giorni; la dimensione della posizione deve essere divisibile.

Stop loss:Stop loss iniziale all'1% sopra l'entrata; si sposta sul break even dopo aver eseguito 'ottenimento del profitto.

Ottenimento del profitto:

Metà della posizione si vende all'1% sotto l'entrata.

Trailing stop:Trailing stop al 2% quando il prezzo tocca il 2% sotto l'entrata.

Uscita:Solo stop loss, trailing stop o ottenimento del profitto.

Gestione del rischio e del denaro:

1% del portafoglio come rischio iniziale, si può fare leva finanziaria al 2% se predisposti al rischio, ma si deve essere costanti.

Numero medio di segnali:

Da 0 a 50 all'anno.

Media probabilità di successo/profitto a perdite/rendita al mese ecc.:

Più del 60% di probabilità di successo per un ritor-no medio pari al 33% per trade.

Strategy Snapshot

Page 33: Traders d01

StrateGieS

33

proprio per questo che la strategia trasforma lo stop loss

in un più ampio trailing stop, nel caso in cui ci si incammi-

ni nella zona di profitto.

Quindi, dopo aver venduto la prima metà e posizio-

nato lo stop loss sull'entrata, attendete fino a che il prez-

zo porti un profitto del 2% superiore al livello di entrata

e, a questo punto, inserite un trailing stop alla stessa

distanza.

Questa mossa vi permette di allungare un trade red-

ditizio e di trarre vantaggio proprio da quei trend discen-

denti che durano per diversi giorni alla volta, senza essere

disarcionati da cavallo troppo in fretta.

Una volta che la seconda metà della posizione incap-

pa nello stop-loss, potete iniziare a preparare gli ordini

sell successivi sul minimo più recente, nel caso in cui la

pressione, ora rinvigorita, rispedisca

i prezzi di nuovo verso il basso.

È naturale che gli ordini d'entrata

si dovranno adeguare al minimo in-

feriore segnato negli ultimi tre giorni

nel caso in cui il V-Dax chiuda sopra

quota 20 e il Dax formi dei nuovi mi-

nimi superiori.

Nel caso di correzioni relativa-

mente ordinarie, avrete a disposizio-

ne un paio d'ore, se non addirittura

giorni, prima che si inneschi il secon-

do trade short ma, in momenti di pa-

nico come verso la fine del 2008, si

possono anche aprire e chiudere fino

a tre trade nel giro di ventiquattr'ore.

La F2 mostra un esempio di tra-

de di giugno 2013, in realtà l'unico

ad essere innescato durante l'inte-

ro arco del 2013, poiché il V-Dax ha

chiuso sopra quota 20 solo in cinque

occasioni.

• La discesa del 20 giugno alza

il V-Dax sopra quota 20, oltre a

Il trade preso ad esempio è l’unico innescato da questa strategia nel corso del 2013, evidenziando le particolari condizioni di calma del mercato che hanno prevalso durante l’anno. Si nota la velocità di deterioramento dei prez-zi, nel momento in cui si rompono importanti equilibri psicologici. Il punto (1) segnala il minimo che ha innescato il trade nel giorno successivo (2). L’intero trade è al sicuro nell’area di profitto, dopo aver venduto la prima metà e aver posizionato lo stop loss sul break even (3). Sul punto (4) lo stop loss prefissato si trasforma nel trailing stop del 2%, cui si avvicina (5) la posizione, alla fine, con una media di redditività pari all’1,1%.

Fonte: www.tradesignalonline.de

F2) DaX, intervallo orario, giugno 2013

segnare il minimo inferiore degli ultimi tre giorni, a

7911 punti (1).

• Dopo un'apertura poco più alta, il Dax rompe il livello

e innesca un'entrata short nel giorno immediatamen-

te successivo (2). Si posiziona uno stop loss iniziale a

7980.

• Il movimento discendente accelera durante il cor-

so del pomeriggio e si chiude metà della posizione a

7832, spostando anche lo stop loss sul break even, a

7911 punti (3).

• Anche dopo il fine settimana, il Dax continua a

scendere, portando infine la posizione oltre il 2%

nell'area di profitto e trasformando così lo stop loss

in un trailing stop di 158 punti e segna un minimo a

7656 (4).

Una strategia dall’approccio molto semplice, che paga l’azzardo

nei mercati turbolenti

Page 34: Traders d01

StrateGieS

34

www.traders-mag.it 05.2014

• Al seguito di una lenta stabilizzazione, il Dax rico-

mincia a salire, allungando il trailing stop fino a 7814

(5). Il profitto del trade nella sua interezza è di 88

punti in media (79 punti + 97 punti)/2, pari a circa

+1,1%.

Risultati e applicazioniGrazie al filtro del V-Dax, le attività richieste da questa

strategia sono piuttosto limitate, con un mercato in con-

dizione di calma.

Considerate di abbassare la barra da 20 a, diciamo,

16 per aumentare la frequenza dei trade, poiché al fine di

funzionare ottimamente, una strategia di breakout come

questa necessita un certo range di volatilità.

Il fatto che lo stesso setup capovolto per il lungo pe-

riodo porti a performance scadenti, conferma proprio

l'importanza dei livelli di volatilità.

La T1 mostra i risultati dal 2006 al 2013, lasso di tem-

po che dovrebbe coprire piuttosto bene le diverse fasi

che compongono un intero ciclo del mercato. Il numero

mostra chiaramente che questo sistema dà il meglio di sé

in condizioni di instabilità, con un rapporto di vincite di

più del 50% e aspettative positive.

Gli aspetti descritti rendono il sistema particolarmen-

te adatto a coprire i rischi di un portafoglio unicamente

long, in cui l'investitore è restio a vendere anche duran-

te un crollo. Con un rischio iniziale dell'1%, nemmeno un

paio di segnali erronei in un mercato rialzista possono

intaccare in modo troppo doloroso le perfomance e, allo

stesso tempo, si protegge il conto se le cose prendono

una brutta piega.

I trader più attivi possono scegliere di utilizzare que-

sta strategia da sola, come setup redditizio attraverso le

correzioni del mercato. A seconda del rischio che si in-

tende correre, fare leva finanziaria fino ad un rischio del

2% per trade incrementando la dimensione della posi-

zione, è certamente un modo legittimo per rimpolpare le

prestazioni.

Ricordiamo anche che la stessa configurazione lavora

altrettanto bene se applicata all'Indice del Nasdaq, man-

tenendo invariate le regole ma utilizzando il VIX come

filtro, che deve chiudere sopra quota 20 per attivare la

strategia.

ConclusioniÈ questa una strategia dall'approccio molto semplice, che

paga l'azzardo nei mercati turbolenti; la semplicità del se-

tup ne permette l'utilizzo anche agli investitori, che non

restano incollati al monitor per tutto il giorno. Oltre a for-

nire un punto di partenza stabile, lascia anche ampio spa-

zio a posizioni di leva finanziaria o alla personalizzazione

della gestione del trade.

Se volete un setup che vi dica quando proteggere le

posizioni o anche solo semplicemente un'idea che porta

profitti in un mercato in caduta, questa potrebbe essere

la luce nei momenti bui. «

La tabella mostra i risultati conseguiti dalla strategia nel corso di un intero ciclo di mercato, durato otto anni. Sono stati rendicontati i gap d’apertura favorevoli e non; non si sono invece tenuti in considerazione rallentamenti, costi di transazione e marginalità, poiché esiste una moltitudine di ambiti e modi diversi per fare trading con questa strategia, ognuno dei quali apporta un impatto diverso sui costi. Il rischio iniziale preventivato è dell’1%, cioè un trade medio riporta un terzo di unità di rischio. Il fatto che la probabilità di successo sia costantemente più del 50% e che il numero di perdite consecutive di solito sia inferiore alla serie di vittorie di fila, dimostrano come questo approccio sia abbastanza stabile da permettere la possibilità di una leva finanziaria fino con un rischio iniziale del 2%.

Fonte: propria dell’Autore

Annonumero di

tradePerformance Rapp. vincite Media trade Vincita max Perdita max

Max serie vincite consecutive

Max serie perdite consecutive

2013 1 1.11% 100.00% 1.11% 1.11% 1

2012 20 -2.47% 60.00% 0.06% 2.40% -3.06% 3 4

2011 24 14.08% 58.30% 0.65% 3.80% -1.00% 4 2

2010 21 0.21% 52.40% 0.02% 2.20% -1.00% 4 3

2009 43 20.29% 72.10% 0.44% 4.90% -1.00% 10 3

2008 43 24.99% 67.40% 0.52% 3.49% -1.00% 6 3

2007 10 2.48% 70.00% 0.25% 2.46% -1.00% 5 1

2006 5 -0.98% 40.00% -0.20% 1.54% -1.00% 1 2

Total: 167 71.99% 64.10% 0.33 4.90% -3.06% 16 6

T1) risultati dal 2006 al 2014

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©2014 BATS Trading Limited. II presente documento non puo’ essere duplicato, fotocopiato o pubblicato o distribuito in qualsivoglia forma o attraverso qualsivoglia mezzo senza la preventiva autorizzazione scritta di BATS Trading Limited. BATS Trading Limited e’ un Recognised Investment Exchange sottoposto a vigilanza della Financial Conduct Authority.

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StrateGieS

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www.traders-mag.it 05.2014

acquistare sopra la Snake Line e vendere sottoUna strategia per fare trading sul “Cable”

L’articolo che segue non ha nulla a che vedere con le scienze naturali, né con il mondo dei serpenti. Il termine “Snake Line”

(linea del serpente n.d.t.), coniato dall’autore, vuole indicare la linea formatasi tra due medie mobili strettamente correlate; la

linea può essere usata per generare segnali di trading semplici tuttavia appropriati. Risulta particolarmente effi cace se appli-

cata al Cable (GBP/USD), considerato che questo strumento tende a formare un unico trend signifi cativo anziché diversi trend

principali. Illustriamo qui un metodo di trading di profi tto che utilizza la “Snake Line”.

azeez mustapha

Azeez Mustapha è trading professionista, analista ufficiale di InstaForex, blogger di ADVFN.com e autore free-lance per diverse riviste di trading. Lavora anche come provider di segnali per diversi siti web. Posta i nume-rosi articoli redatti anche su altri siti web, come www.ituglobalforex.blogspot.com.

[email protected]

azeez mustapha

Azeez Mustapha è trading professionista, analista ufficiale di InstaForex, blogger di ADVFN.com e autore free-lance per diverse riviste di trading. Lavora anche come provider di segnali per diversi siti web. Posta i nume-rosi articoli redatti anche su altri siti web, come www.ituglobalforex.blogspot.com.

giorno. Se un giorno di 24 ore è composto da 86.400 secon-

di, allora verrà presa una decisione quasi ogni due secondi.

La scelta di “acquistare” o di “vendere” è una delle nume-

rose decisioni che un trader intraday si trova continuamente

costretto a prendere durante la propria giornata di trading.

Questo tipo di decisioni può esercitare un forte impatto sul

nostro benessere finanziario: vogliamo quindi essere certi,

da trader intraday, che esse vengano prese razionalmente.

Siamo sempre stati affascinati dall'ultima resistenza

e dai modi per determinarla in anticipo e con precisione.

Sapete benissimo che non ci sono garanzie nel mercato;

ci sono, però, diverse fasi di svolta nel corso della carrie-

ra di ogni trader serio.

» La strategia della Snake Line – un'epifaniaSecondo un noto magazine, i ricercatori hanno determina-

to che un adulto, in media, prende circa 35.000 decisioni al

Page 37: Traders d01

StrateGieS

37

L'esperienza ci insegna che le

metodologie rigide non hanno ne-

cessariamente portato i trader al

raggiungimento degli obiettivi pre-

posti. Quelle che davvero aiutano

un trader sono le strategie sempli-

ci ed efficaci. Proprio per questo

ci si dovrebbe sempre saper de-

streggiare in un mercato a breve

termine. Seguire l'ultima linea di

tendenza non è solo il miglior me-

todo di trading; è anche il più uti-

le. Non c'è bisogno di riprendere

in considerazione metodi che non

portano ad un successo duraturo,

nonostante il semplice attenersi ai

bias correnti non porti profitto, se

non viene fatto nel modo giusto. La

Snake Line ci aiuta a fare trading sui bias in corso in

modo più semplice.

I principi alla base della Snake LineLa Snake Line è costituita dall'EMA60 e 100. Funge da

area di supporto nel caso di un trend ascendente e da

area di resistenza in un trend discendente. Il Cable è su-

periore ad essa nel caso di un trend ascendente e infe-

riore in un trend discendente. Allo stesso modo, in un

trend ascendente, l'EMA60 sarà superiore all'EMA100.

Nel corso di un trend discendente, l'EMA60 sarà sotto

l'EMA100. Il presupposto è che quando il prezzo spinge

ed entra nell'area di supporto o di resistenza, si muova

poi significativamente dopo averne oltrepassato l'altro

margine. Quando il prezzo si muove intorno o sulla Sna-

ke Line, evidenzia una fase di equili-

brio del mercato, e non si effettuano

scambi.

Quando il prezzo, dopo una fase

di equilibrio, risale, si formeranno

candele con pattern di ingolfo rialzi-

sta o candele fortemente rialziste (a

volte, dei gap-up). Il prezzo, di nor-

ma, rompe la Snake Line verso l'alto

e, anche se si verificassero pullback

insignificanti, confermerebbe il mo-

vimento ascendente con ulteriori

spinte verso l'alto. Gli impulsi ascen-

denti si esauriranno solo quando un

numero troppo alto di speculatori

sarà portato a credere che il prezzo

si sia spinto troppo oltre e che possa

invertire la direzione. A questo punto potrebbero iniziare

impulsi discendenti.

Il Cable (GBP/USD) è lo strumento di trading valuta-

rio adatto a questa strategia, poiché tende a formare un

unico trend significativo anziché diversi trend principa-

li (eccezion fatta per EUR/JPY e GBP/JPY). Presenta uno

spread relativamente basso – ottimo per i trader intraday.

Il Cable sposta oltre novanta pip nel corso della sessione

americana. In quella europea ne muove più di 120, e oltre

90 durante la sessione asiatica.

Riportiamo qui il numero medio di pip mossi dal Cable

per ogni giorno della settimana, secondo Babypips.com:

• domenica 73 pip

• lunedì 149 pip

Il 17 gennaio 2014, il Cable riceve un nuovo impulso energetico e, salendo, incrocia la Snake Line. Si attiva im-mediatamente un nuovo ordine, a 1,6348. Si posiziona lo stop intorno all’EMA60, a 1,6337 (11 pip dal prezzo di entrata). Si imposta l’ottenimento del profitto a 1,6370 (a 22 pip dal prezzo di entrata). L’obiettivo si raggiunge immediatamente e, nel giro di quindici minuti, il prezzo schizza verso l’alto di 90 pip!

Fonte: www.metaquotes.com

F1) il Cable prende vigore

Sul Cable si verifica un bias rialzista, il 24 gennaio 2014. Immediatamente dopo, però, il prezzo crolla, scenden-do incrocia la Snake Line e chiude al di sotto. Si attiva immediatamente un ordine short.

Fonte: www.metaquotes.com

F2) il Cable perde vigore

Page 38: Traders d01

StrateGieS

38

www.traders-mag.it 05.2014

Le cifre qui illustrate sono calcoli medi, ma dimostra-

no che il Cable si muove considerevolmente durante le

sessioni di trading. Ora capite per quale motivo il Cable

sia lo strumento ottimale per questa strategia?

Per maggiori dettagli sulla strategia, potete consulta-

re la finestra dedicata alla “Strategy Snapshot”. Ponete-

vi sempre un obiettivo di rendita almeno doppio rispetto

a quanto vogliate realmente guadagnare, cioè se la dif-

ferenza tra lo stop e il prezzo di entrata è pari a 21 pip,

impostate un target di 42 pip. Un metodo di control-

lo del rischio, questo, davvero attraente, che vi permet-

te di rimanere soddisfatti anche solo con una precisione

del 50%. Vi assicura anche di poter recuperare le perdite

(break-even) con un'accuratezza pari solo al 33%.

Due trade vincenti e un flopVogliamo evidenziare che lo spazio che intercorre tra le due

EMA si può colorare/coprire con due tinte semitrasparen-

ti, rendendo così più interessante la Snake Line. Cionono-

stante, nella figura qui sotto è stato lasciato invariato. Tutti

i trade che portiamo d'esempio qui di seguito, sono stati

effettuati sul Cable. La considerazione sullo spread non ha

avuto ripercussioni. La linea verticale rossa mostra l'inizio

del trade. Non dimenticate di chiudere un trade che dura

da più di dodici ore, non importa se sia positivo o negativo.

Trade vincente: il 17 gennaio 2014, il Cable, che fino

ad allora si muoveva sotto la Snake Line, riceve un nuo-

vo impulso energetico e, salendo, incrocia la Snake Line.

Il prezzo chiude sopra la Snake Line e si attiva immedia-

tamente un nuovo ordine, a 1,6348. Posizioniamo lo stop

intorno all'EMA60, a 1,6337 (11 pip dal prezzo di entrata).

Si raggiunge così immediatamente il

target e nel giro di quindici minuti il

prezzo schizza verso l'alto di 90 pip!

Ordine: Buy

Data di entrata: 17 gennaio 2014

Prezzo di entrata: 1,6348

Stop loss: 1,6337

Ottenimento del profitto: 1,6370

Data di uscita: 17 gennaio 2014

Stato attuale: chiuso

Profitto/perdita: 22 pip

Altro trade vincente: sul Cable si

verifica un bias rialzista, il 24 genna-

io 2014. Subito dopo, però, il prezzo

crolla e, scendendo, incrocia la Sna-

ke Line, chiudendo poi al di sotto. Si

Il trading di profitto si porta sempre appresso perdite momentanee di poco conto. Si verifica un segnale sell coerente con i nostri requisiti d’entrata e si attiva, quindi, un ordine. Il trade si dimostra però un flop, perché il prezzo riacquista energia e balza alle stelle.

Fonte: www.metaquotes.com

F3) Un ordine flop sul Cable

Nome della strategia: Strategia della Snake Line

Tipo di strategia: Day trading

Strumento: Il Cable (GBPUSD)

Orizzonte temporale: Grafico da 15 minuti

Indicatori: EMA60 (linea rossa) ed EMA 100 (linea blu)

Ordine long:Acquistare quando il Cable incrocia e supera la Snake Line, chiudendo al di sopra di essa.

Ordine short:Vendere quando il Cable incrocia, scendendo, la Snake Line, chiudendo al di sotto di essa.

Stop loss:

Nel caso di un ordine buy, l'EMA60 costituisce l'area di stop loss. Lo stesso vale per un ordine sell, assicura in questo caso che lo stop sia abbastanza stretto.

Target:

La differenza tra lo stop e il prezzo di entrata si moltiplica per due.Dimensione della posizione: utilizzare 0,01 lotti per ogni $1.000 (cioè 0,1 lotti per ogni $10.000); oppure 0,1 lotti per ogni 20.000 centesimi, nel caso di un conto a centesimi (cioè 1,0 lotti per ogni 100.000 centesimi).

Rapporto rischio ricompensa:

1:2

Break-even:Si può spostare lo stop sul break-even non appe-na si sia recuperato il rischio iniziale.

Numero max. di trade: 10 trade a settimana.

Durata max. di un trade:

12 ore.

Strategy Snapshot

• martedì 172 pip

• mercoledì 152 pip

• giovedì 169 pip

• venerdì 179 pip

Page 39: Traders d01

StrateGieS

39

attiva immediatamente un ordine short. Ne riportiamo i

soddisfacenti risultati:

Ordine: Sell

Data di entrata: 24 gennaio 2014

Prezzo di entrata: 1,6611

Stop loss: 1,6627

Ottenimento del profitto: 1,6579

Data di uscita: 24 gennaio 2014

Stato attuale: chiuso

Profitto/perdita: 32 pip

Nota: lo stop, posizionato intorno all'EMA60, è a

1,6627 (a 16 pip dal prezzo di entrata). Questo ci permet-

te di raggiungere un RRR di 1:2, raddoppiando il target a

1,6579 (la differenza tra stop e prezzo di entrata moltipli-

cato per due). Il profitto ottenuto è pari a 32 pip.

Il trade flop: non vorremmo dare l'impressione che

sia tutto oro quel che luccica, poiché il trading di profitto

si porta sempre appresso perdite momentanee di poco

conto. Ecco un esempio di trade che non è andato a buon

fine. È importante notare per prima cosa che in questo

caso il prezzo non è sceso rispetto allo stop iniziale, quin-

di la perdita non è stata ingente.

Si verifica un segnale coerente con i nostri requisiti d'en-

trata e si attiva, quindi, un ordine. Il trade si dimostra, però,

un flop, perché il prezzo riacquista energia e balza alle stelle.

Ordine: Sell

Data di entrata: 22 gennaio 2014

Prezzo di entrata: 1,6460

Stop loss: 1,6471

Ottenimento del profitto: 1,6438

Data di uscita: 22 gennaio 2014

Stato attuale: chiuso

Profitto/perdita: -11 pip

ConclusioniLa strategia della Snake Line si accerta che andiate short

quando il Cable è abbastanza debole e long quando ac-

quista energia, oltre a gestire il rischio in modo effica-

ce. Questo è trading vero, non si tratta di scommesse.

Così come acqua e olio non si amalgamano, il trading e le

scommesse ricalcano due concetti opposti. «

Page 42: Traders d01

StrateGieS

42

www.traders-mag.it 05.2014

trading professionale sui dati trimestraliCome trarre profitto dall’incertezza del mercato

Le società per azioni, negli Stati Uniti, pubblicano quattro volte l’anno il proprio rendiconto sui trimestre appena trascorso. Nel

caso in cui i risultati correnti differiscano sostanzialmente da quelli stimati analiticamente, il prezzo dell’azione reagisce pesante-

mente. Spesso la volatilità crescente delle opzioni ne mostra l’incertezza. Il successivo crollo della volatilità rappresenta, il più del-

le volte, una buona opportunità di trading. Nell’articolo che segue illustriamo come eseguire questo metodo utilizzando le opzioni.

alto, o un premio, proprio per la possibilità che il prezzo

subisca una variazione di forte entità. Chi vende queste

azioni (come l'autore) alza il prezzo, o richiede un premio,

proprio per questa incertezza. L'entità di questo “premio

per la paura” si può misurare con la volatilità implicita

(IV, Implied Volatility) dell'opzione. Non appena termina

l'evento che ha scatenato l'IV, questa torna ai propri va-

lori normali e si cancella il “premio per la paura”. La nor-

malizzazione qui descritta è immediatamente successiva

all'apertura del mercato, dopo la pubblicazione dei rendi-

conti. Ecco perché questo fenomeno viene detto “crollo

della volatilità”.

F2 mostra il titolo Amazon e lo sviluppo della volati-

lità implicita dell'opzione nel corso di un anno. Le frecce

blu indicano le date di pubblicazione dei rendiconti trime-

strali pubblicati da Amazon. Potete notare come la IV cre-

sca per un lungo periodo di tempo, per poi crollare dopo la

» Il 5 febbraio 2014 Twitter (TWTR) pubblica il primo ren-

diconto trimestrale della breve storia azionaria del titolo.

Nonostante i risultati siano in linea con le aspettative, gli

azionisti restano delusi a causa del forte decremento del-

la crescita degli utenti attivi. Ne consegue un crollo del

prezzo azionario maggiore del 23% (vedere F1).

I partecipanti al mercato prendono molto seriamente

i rendiconti periodici. La delusione porta alla caduta del

prezzo dell'azione (come per Twitter); altresì le sorprese

in positivo portano ad un balzo verso l'alto del prezzo.

Chiaramente può anche accadere che le aspettative ven-

gano soddisfatte con precisione, e che il prezzo non su-

bisca variazioni.

Il crollo della volatilitàChi acquista opzioni di società in procinto di pubblicare il

rendiconto è, di norma, disposto a pagare un prezzo più

Page 43: Traders d01

StrateGieS

43

pubblicazione dei dati (frecce rosse). Un pattern riscontra-

bile quasi in qualsiasi titolo. Fanno eccezione solo le azien-

de talmente stabili da poter permettere una previsione dei

risultati molto vicina alla realtà. La forza della crescita pre-

rendimenti e il successivo movimento dell'IV dipendono,

la maggior parte delle volte, da quanto, potenzialmente,

possano rimanere sorpresi i partecipanti al mercato.

Prevedere le mosse dei market makerI market maker devono assicurare la scambiabilità e la li-

quidità delle azioni. Se cercate di capire il processo di co-

struzione del prezzo delle azioni che precede i rendimenti,

dovreste cercare di mettervi mentalmente nei panni di un

market maker. Accade spesso che molti partecipanti ac-

quistino le opzioni dei titoli prima dell'uscita dei dati –

sperando di partecipare ad un movimento importante del

prezzo dell'azione. I market maker vendono le opzioni e si

interessano al loro prezzo poiché guadagnano con i premi

acquisiti. In altre parole: i market maker si fanno un'idea

sulla forza del movimento ipotetico che il prezzo aziona-

rio subirà dopo i rendiconti, quindi calcolano il prezzo del-

le opzioni di modo da vincere anche

nel caso in cui il prezzo si muova se-

condo le aspettative solo il giorno

successivo alla pubblicazione.

Come si calcola il range di prez-

zo dei market maker? È relativamen-

te semplice. Prendete il prezzo degli

straddle at-the-money (ATM – si

veda info box a riguardo) dell'ulti-

mo mese e sommatelo al prezzo cor-

rente dell'azione – allo stesso modo,

sottraendolo, otterrete il margine in-

feriore del range del prezzo.

EsempioUseremo il titolo Amazon come

esempio. Amazon pubblica i dati

trimestrali il 30 gennaio, dopo la

Il grafico mostra Twitter dalla propria IPO. Il gap verso il basso nel giorno della pubblicazione dei rendimenti è davvero notevole, più del 20%.

Fonte: www.tradesignalonline.com

F1) Grafico giornaliero di twitter

F2 mostra il titolo Amazon e lo sviluppo della volatilità implicita (IV) delle opzioni durante il corso di un anno. Le frecce in blu indicano le date in cui Amazon ha pubblicato i rendimenti trimestrali. Potete notare che l’IV cresce per un lungo periodo di tempo, per poi crollare subito dopo la pubblicazione dei dati (frecce in rosso).

Fonte: Think or Swim

F2) volatilità implicita di amazon

Uno straddle è una strategia di opzioni che punta all’incre-

mento della volatilità (lato long). Sul lato short, si trae pro-

fitto dal decremento della volatilità, come dimostrato nella

strategia qui illustrata. Si acquistano (long) o, al contrario, si

vendono (short) una call e una put dello stesso titolo (nel no-

stro caso Amazon) allo stesso prezzo d’esercizio (per esem-

pio 402,50 USD) e con la stessa durata.

Straddle At-the-Money (ATM)

chiusura della giornata di trading. Il prezzo del titolo, im-

mediatamente prima della chiusura, è pari a 403 USD. La

scadenza più imminente delle opzioni è il 31 gennaio. Poi-

ché il prezzo d'esercizio non è pari a 403 USD, dovrete

prendere lo strike più vicino al prezzo corrente, nel no-

stro caso 402,50 USD. Sommate il prezzo della call e quel-

lo della put a quello d'esercizio. Aggiungete alla somma,

alla fine, il prezzo corrente dell'azione, oppure sottraetelo

per ottenere il range di prezzo che i market maker si atten-

dono per la giornata successiva:

ATM-Straddle = prezzo d'esercizio della call 402,50 USD

+ prezzo d'esercizio della put 402,50 USD (ogni scadenza

più ravvicinata)

Page 44: Traders d01

StrateGieS

44

www.traders-mag.it 05.2014

Stima dell'entità del crollo della volatilitàT1 mostra la volatilità implicita della durata delle prossime

opzioni di Amazon prima e dopo la pubblicazione dei dati

trimestrali. Potete notare che dopo l'evento che ha porta-

to all'innalzamento della IV, le opzioni di qualunque durata

sono state tradate con un' IV superiore al 30%. Prima dei

rendiconti la durata mensile è cresciuta – con un numero

di mesi vicini alla durata, superiore a quello dei più distan-

ti. Se volete stimare l'entità del crollo della volatilità prima

dei rendiconti, dovete supporre che l'IV per le scadenze più

prossime torni ai livelli di durata in un futuro remoto. Nel

nostro esempio avrebbe un livello dal 30% al 40%.

Esempio di trade: AmazonSe si suppone che Amazon apra con un massimo supe-

riore o inferiore al MMM nel giorno dei rendimenti o in

quello successivo, si può entrare con diversi trade che

traggono profitto dalla stima corretta dei market maker.

Per esempio, potete vendere gli straddle ATM. Ciò signi-

fica che vendereste la call a 402,50 e la put a 402,50. Se il

titolo, il giorno successivo, apre entro il range di prezzo

calcolato, potete acquistare gli straddle ad un prezzo in-

feriore andando, quindi, a profitto.

Il problema è la possibilità (talvolta accade) che il

gap d'apertura sia doppio o triplo rispetto alla MMM –

dovuto al rischio teoricamente illimitato nella vendita

di call e put; questo porterebbe perdite ingenti. La stra-

tegia Iron Condor offre un rapporto rischio/ricompen-

sa migliore – vende al prezzo d'esercizio, che differisce

da quello corrente almeno della MMM. Acquistate allo

strike più vicino, o al secondo più vicino per coprire la

posizione:

Range del prezzo (vedi calcolo precedente): da 371 USD

a 435 USD

Prezzo d'esercizio delle put: short 371 USD, long 360 USD

Prezzo d'esercizio delle CALL: short 440 USD, long 450 USD

Totale incasso dal premio: 288 USD

Siccome l’eventuale perdita sullo straddle ATM short può ri-

sultare molto alta, potete utilizzare, in alternativa, l’Iron Con-

dor short. Le call e le put short sono decisamente lontane

dal prezzo azionario corrente. In più, la call inferiore e la put

superiore verranno acquistate contemporaneamente per li-

mitare le perdite. Ne potete osservare i risultati in F3.

Iron Condor

Se volete stimare la dimensione del crollo della volatilità prima dei rendimenti, potete supporre che l’IV della scadenza più prossima scenda sotto il livello di durata del future (nel nostro caso dal 30% al 40%).

Volatilità implicita

Maturazione Prima dei rendimenti Dopo i rendimenti

31.01.2014 163.56%

07.02.2014 73.74% 35.10%

14.02.2014 57.95% 33.02%

21.02.2014 51.21% 32.77%

28.02.2014 46.22% 31.41%

06.03.2014 43.07% 31.23%

21.03.2014 40.35% 31.19%

18.04.2014 36.75% 31.18%

18.07.2014 34.10% 32.24%

16.01.2015 34.14% 33.36%

14.01.2016 31.77% 30.89%

T1) iv di diversa durata prima e dopo la pubblicazione dei rendimenti

Potete vedere la tabella P&L del nostro trade Amazon. Il giorno precedente alla pubblicazione dei dati il titolo chiude a 403 USD. L’asse delle ordinate mostra pro-fitti e perdite, quello delle ascisse mostra il prezzo dell’azione. Le linee importanti sono quella nera (valida per il 30 gennaio) e quella rossa (valida per il 31 gennaio). Mostrano i profitti e le perdite dell’Iron Condor a seconda del prezzo dell’azione.

Fonte: l‘autore

F3) tabella di perdite e profitti (P&L) iron Condor

ATM-Straddle = 17,65 USD + 14,60 USD = 32,25 USD

Range del prezzo = prezzo azionario + ATM-straddle

Range del prezzo = 403 + - 32 USD = da 371 USD a 435

USD

La somma pari a 32,25 USD viene detta mossa previ-

sta del market maker (MMM) o mossa implicita.

Page 45: Traders d01

StrateGieS

45

Potete osservare la tabella di perdite e profitti (P&L)

di questa strategia in F3. Come noterete, la strategia Iron

Condor include un movimento ascendente di Amazon

pari a 40 USD, e uno discendente di 36 USD, comoda-

mente sopra la MMM.

Questo significa che c'è uno spazio di movimento

pari a circa il 9% in fase discendente, e del 10% in fase

ascendente. Il rischio totale sarà pari a 700 USD. Il profit-

to potenziale si limita al premio incassato, di 288 USD. Per

ogni dollaro guadagnato, quindi, rischierete 2,43 USD.

Poiché la strategia presenta una probabilità di successo

pari all'80%, è un ottimo rapporto rischio/ricompensa.

Lo sviluppo del trade di AmazonIl giorno successivo alla pubblicazione degli utili, Amazon

apre 31 USD sotto i 372 USD – quasi il minimo del range

stimato. Se si chiudesse il trade in questo momento, il

profitto non sarebbe di grande entità, ma potreste porta-

re a casa una piccola rendita se chiudeste l'Iron Condor –

nonostante il titolo sia sceso dell'8% circa. Il motivo è che

il crollo della volatilità aiuta chi vende opzioni.

Scegliamo l'esempio di Amazon per dimostrare come

un movimento importante del prezzo del sottostante non

porti perdite ai venditori di opzioni fino a che non supera la

MMM. La strategia va a profitto grazie ai trade che permet-

tono di trattenere la maggior parte del premio incassato.

La pianifi cazione del trade passo dopo passoOgni titolo che nei giorni o nelle settimane precedenti alla

pubblicazione dei rendiconti sia salito considerevolmente

dovrebbe essere tradato? È chiaro che la risposta è: no. Si do-

vrebbe sempre dare un'occhiata alle circostanze sottostanti.

Sono regole ragionevoli per la strategia post rendiconti:

1. l'incremento dell'IV pre-rendicontazione dovrebbe

essere molto forte – l'IV della scadenza più imminente

dovrebbe essere almeno il doppio della dimensione

assunta durante i mesi successivi. Vi dovete assicura-

re che la scadenza più prossima sia veramente la pri-

ma durata dell'opzione dopo la data di pubblicazione.

2. Il volume medio di trading del titolo dovrebbe supe-

rare i due milioni (questo tipo di azioni sono, di solito,

molto liquide).

3. Calcolate la MMM e il range di prezzo presunto con

l'aiuto dello straddle ATM.

4. Calcolate il profilo P&L di un Iron Condor quando gli

strike venduti escono dal range di prezzo calcolato e

quelli del mese successivo o di quello ancora seguen-

te saranno acquistati.

5. Non tradate, se il rapporto rischio/ricompensa è infe-

riore a 3:1.

6. Calcolate in termini percentuali il maggior movimen-

to del prezzo azionario degli ultimi quattro rendimen-

ti. Il movimento del prezzo porta ad una perdita con

l'Iron Condor? Allora non fate trading.

Se tutti i requisiti sono soddisfatti, posizionate il tra-

de entro l'ultima ora di trading prima della pubblicazione

dei rendimenti. Chiudere il trade subito dopo l'apertura, il

giorno successivo.

ConclusioniQuesta è una strategia dalla percentuale di successo

molto alta. Con questo tipo di trade non vi arricchirete in

fretta, perché i profitti non sono enormi. Potete, però, as-

sicurarvi un'entrata stabile. «

Christian Schwarzkopf

Christian Schwarzkopf ha intrapreso studi eco-nomici e, per diciassette anni, ha lavorato presso la Weberbank di Berlin, come responsabile della tesoreria. A partire dal 2011 è divenuto un trader full time concentrandosi particolarmente sul trading di opzioni.

[email protected]

Christian Schwarzkopf

Christian Schwarzkopf ha intrapreso studi eco-nomici e, per diciassette anni, ha lavorato presso la Weberbank di Berlin, come responsabile della tesoreria. A partire dal 2011 è divenuto un trader full time concentrandosi particolarmente sul trading di opzioni.

Nome della stra-tegia:

Strategia dei rendimenti

Tipo di strategia: Trading sulla volatilità

Time frame: Grafi co giornaliero

Setup:

IV scadenza imminente > 2xIV mesi precedenti, tra-ding giornaliero – volume dell’azione > 2 Mio., RRR del’Iron Condor 3:1 o meglio, Iron Condor con prezzi di esercizio short fuori dall’area MMM devono includere gli ultimi 4 movimenti dopo i rendimenti.

Entrata:Ultima ora di trading prima della data di pubblica-zione, ordine limit, spread call e put come ordine combinato.

Ottenimento del profi tto:

Immediatamente successivo all’apertura del mer-cato azionario il giorno successivo alla pubblicazio-ne dei rendimenti.

Gestione del rischio e del denaro:

1-2 % di rischio per trade

Numero medio di segnali:

50-100 a trimestre

Percentuale media di successo e fatto-re di profi tto:

80% probabilità di successo, fattore di profi tto 1,3

Strategy Snapshot

Page 46: Traders d01

CorPorate NewS

46

L’ uso delle opzioni a copertura di un certifi cate

Abbiamo più volte sottolineato la versatilità nell’utilizzo delle opzioni, adatte sia per speculare, sia per copri-

re un portafoglio. In questo articolo, analizzerò un caso in cui si possono utilizzare le opzioni a copertura di

un Certifi cate, che già di per sé è uno strumento derivato costituito da opzioni.

Protagonisti: un Bonus Cap di Unicredit Corporate & investment Banking e una strategia di copertura in opzioni

» Utilizzo come esempio un certificate Bonus Cap di Uni-

credit Corporate & Investment Banking su Twitter estre-

mamente interessante in termini di rendimento offerto,

ma anche decisamente speculativo, proprio per il rischio

di vedere toccata la barriera, evento che comporterebbe

la perdita del bonus a scadenza.

Queste sono le principali caratteristiche dello strumen-

to al 15 aprile 2014, tratte dalla piattaforma di Binck Bank.

Se decidessi di investire su Twitter tramite questo

certificate a queste condizioni, significa che lo comprerei

circa a 78, con l’azione sottostante che vale circa 42,50$.

Appartenendo il certificate alla categoria dei Bonus

Cap, se a scadenza, cioè il 5 dicembre 2014, Twitter non

avrà mai toccato la barriera posta a 31,265$, posta esatta-

mente al 50% dello strike, ossia del valore iniziale di Twit-

ter, 62,53$, il certificate rimborserà il nominale 100 + il

bonus di 10%, per un totale di 110, che si tradurrebbe in

un potenziale gain di oltre il 41% in soli 8 mesi!

Giovanni Borsi

Giovanni Borsi, laureato in Economia e Commercio e con 15 anni di esperienza nel settore bancario, dal 2000 è trader professionista. Da allora ha vinto varie competizioni nazionali e internazionali, ha pubblicato 3 libri sul trading e si è dedicato alla formazione tramite il sito www.topalert.it, dove pubblica le sue migliori strategie in opzioni.

www.topalert.it

Giovanni Borsi

Giovanni Borsi, laureato in Economia e Commercio e con 15 anni di esperienza nel settore bancario, dal 2000 è trader professionista. Da allora ha vinto varie competizioni nazionali e internazionali, ha pubblicato 3 libri sul trading e si è dedicato alla formazione tramite il sito www.topalert.it, dove pubblica le sue migliori strategie in opzioni.

Page 47: Traders d01

CorPorate NewS

47

Bisogna però considerare anche che il prezzo di Twit-

ter è attualmente lontano dalla barriera di neanche il 25%

e che da quando il certificato è stato emesso (29 gennaio

2014) ad oggi, cioè in solo poco più di 3 mesi, Twitter ha

perso oltre il 30% ed il suo trend, come evidenziato dal

grafico in figura 1, adesso è impostato al ribasso, anche

se ha un buon supporto proprio in area 40$.

Se Twitter dovesse toccare la barriera in un qualun-

que momento della vita del certificate, essendo la bar-

riera di tipo continuo, il certificato non garantirebbe più

il rimborso del capitale investito a scadenza, né tanto

meno il bonus, e si trasformerebbe di fatto in un sempli-

ce benchmark, ossia un replicante fedele del sottostante,

esattamente come comprare l’azione stessa.

Come ci possono tornare utili le opzioni in que-

sto caso, se volessimo avvantaggiarci delle potenzialità

ottime di questo certificato, ma al tempo stesso vo-

lessimo ridurre o addirittura quasi annullare il rischio

dell’”evento-barriera”?

Nella tabella T2, ho postato le opzioni call e put su

Twitter aventi scadenza dicembre 2014, cioè una scaden-

za vicina alla scadenza stessa del certificate.

Ipotizziamo di acquistare 50 lotti del certificate a 78,

spendendo circa 3900€. Il multiplo del certificate è 1,5992,

per cui 50 lotti equivalgono a quasi 80 azioni Twitter, sen-

za alcun rischio di cambio, dal momento che il certificate

è di tipo quanto.

Le opzioni su Twitter hanno un multiplo di 100 azioni

per lotto, per cui come copertura, opto per la vendita di 1

call strike 55 scadenza dicembre, che mi permette di in-

cassare 320$ e con questo incasso mi finanzio l’acquisto

di un bear put spread così composto:

• Acquisto di 1 put strike 44$ scadenza dicembre a 9,60$

• Vendita di 1 put strike 37$ scadenza dicembre a 5,40$

Complessivamente questo bear put spread mi costa

420$ (960$-540$) e la spesa o debito complessivo, inclu-

dendo i 320$ della vendita della call, diventa 100$ (più le

commissioni, ovviamente).

Un’operazione del genere impegna circa 600$ a livel-

lo di margini: 420$ per l’acquisto del bear put spread e

180$ per il margine di garanzia richiesto per la vendita

della call.

Possibili scenari a scadenza:

• Twitter continua a scendere: l’operazione con le op-

zioni garantisce un massimo potenziale profitto di

600$ se Twitter scende sotto i 37$.

Le caratteristiche del Bonus Cap Certificate su Twitter di Unicredit Corporate & Investment Banking.

Fonte: Piattaforma Binck Bank

ISIN: DE000HV8A8A0

Denaro(EUR) Lettera(EUR)

77,4000 78,2000

Dettagli

Codice di Negoziazione UI800E

Emissione 29.01.2014

Scadenza 05.12.2014

Strike 62,53

Barriera 31,265

Tipo di Barriera Continua

Ultimo giorno di negoziazione 01.12.2014

Bonus % 110

Cap % 110

Cap 68,78

Tipo Bonus Cap

Quanto Sì

Caratteristiche

Mercato Borsa Italiana

Segmento SeDeX

Emittente UniCredit Bank AG

Market Maker UniCredit Bank, succursale di Milano

Lotto minimo 1

Divisa di negoziazione EURO

Multiplo 1,5992

Prezzo di chiusura 76,25 EURO

Orario di negoziazione 09.00 - 17.25

Indicatori avanzati *

Rendimento Potenziale Bonus % 41,39

Rendimento Potenziale Annuo % 71,64

Distanza dalla barriera % 24,77

Distanza dal cap % 65,5

T1) Bonus Cap su twitter

Questo mese, la serie dedicata ai Certificates di Unicredit

Corporate & Investment Banking, si arricchisce di un ecce-

zionale contributo di idee di trading fornito da Giovanni Bor-

si: una strategia in opzioni che aumenta ed ottimizza le pro-

babilita’ di profitto nell’utilizzo di questi strumenti.

Infobox

Page 48: Traders d01

CorPorate NewS

48

• Twitter risale dagli attuali prezzi, ma rimane sotto i

55$ dello strike della call venduta: perdo solo i 100$

della spesa delle opzioni, che detrarrò dal guadagno

di 1100€ ottenuto sul certificate;

• Twitter sale oltre i 55$ dello strike della call venduta:

considerato che avrei in cassa oltre 1000€ di guada-

gno dal certificate, questo tradotto in punti sulle 100

azioni short a 55$ corrisponde circa a 14 dollari, per

cui il mio breakeven verso l’alto è circa a 69$.

Con un’operazione come questa, si ottiene un guada-

gno elevatissimo qualora Twitter mantenga il suo prezzo tra i

31,265$ della barriera (-30%) e i 55$ dello strike della call ven-

duta (+30%), quindi in un range di prezzi abbastanza ampio.

Inoltre, è possibile cambiare questi livelli a seconda

della view che si matura su Twitter, agendo in tantissimi

modi differenti: questa è sicuramente la marcia straordi-

naria in più che offrono le opzioni, gli infiniti modi di in-

trecciarle insieme.

Se esempio comprassi solo 25 lotti del certificate

con una spesa di 1950€ circa, al rialzo abbasserei note-

volmente il mio breakeven a circa 61$ (è pur sempre un

40% dai prezzi attuali!), ma al ribasso sarei decisamente

protetto, in quanto se anche Twitter scendesse a 30$ e mi

saltasse il bonus relativo al certificate, la mia perdita sul

certificate sarebbe quasi interamente coperta dal guada-

gno sulle opzioni.

Se addirittura Twitter non toccasse

mai il prezzo barriera, dovrei sommare

al gain di 550€ ottenuto sul certificate il

gain di 600$ ottenuto sulle opzioni, per

un guadagno superiore al 50%.

Sottolineo poi che non è necessa-

rio stare fermi sino a scadenza, sicura-

mente una gestione dinamica, sempre

se è il mercato a suggerirla, premia ri-

spetto ad una gestione passiva, per

cui si può anche vendere il certifica-

te prima che Twitter tocchi la barriera

o si possono aggiungere altre opzioni

put e/o call a copertura del certificate.

Chi volesse approfondire la ma-

teria delle opzioni, mi può contat-

tare sulla [email protected] e

trovare tante informazioni utili e tut-

te free sul mio nuovo portale www.

eduwebcertificates.it in cui ho mes-

so a disposizione gratis una ventina

di video, che spiegano nel dettaglio il

funzionamento dei certificates. «

Call e put di Twitter con scadenza dicembre 2014, prossima alla scadenza del Bonus Cap Certificate.

Fonte: Piattaforma Binck Bank

Put Dicembre 2014

TWTR dic 2014 35,00 BID 4,40 4,90 ASK

TWTR dic 2014 36,00 BID 4,90 5,40 ASK

TWTR dic 2014 37,00 BID 5,40 5,90 ASK

TWTR dic 2014 42,00 BID 8,00 8,70 ASK

TWTR dic 2014 43,00 BID 8,60 9,30 ASK

TWTR dic 2014 44,00 BID 9,20 9,90 ASK

Call Dicembre 2014

TWTR dic 2014 50,00 BID 4,20 4,70 ASK

TWTR dic 2014 52,50 BID 3,60 4,10 ASK

TWTR dic 2014 55,00 BID 3,20 3,70 ASK

T2) opzioni su twitter

Si noti il supporto a 40 dollari, dove il titolo sembra essere rimbalzato dopo una rapida discesa.Fonte: Yahoo Finance

F1) Grafico di tweeter

• Twitter scende sotto i 37$ e non tocca mai la barriera

posta a 31,265$: questo è il caso migliore in assoluto,

perché oltre a guadagnare 1100€ su 3900€ investiti nel

certificato, aggiungerei i 600$ derivanti dal guadagno ot-

tenuto con l’operazione di copertura sulle stock options;

Page 49: Traders d01

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Page 50: Traders d01

BaSiCS

50

www.traders-mag.it 04.2014

Performance decay dei trading systems

Come prevedere il decadimento delle performance dei sistemi di trading – Parte 4

Ogni sistema di trading attraversa fasi temporali in cui le performance sono negative. É possibile prevedere o individuare questi

periodi? Esistono indicatori molto efficienti in grado di filtrare ed escludere dal trading reale le fasi di "sotto-performance". Nel

numero di Traders di Aprile si è approfondito il filtro della deviazione standard sulla percentuale di profitto (percent profitable).

La quarta parte dello studio prevede l'applicazione del guadagno medio per operazione (average trade) come filtro di trading.

Codice PowerLanguage del Momentum LE

inputs: Price( Close ), Length( 12 ) ; ;

variables: var0( 0 ), var1( 0 ) ;

var0 = Momentum( Price, Length ) ;

var1 = Momentum( var0, 1 ) ;

condition1 = var0 > 0 and var1 > 0 ;

if condition1 then

Buy ( “MomLE” ) next bar at High + 1 point stop ;

Codice PowerLanguage della funzione Momentum

inputs: PriceValue( numericseries ), Len( numericsimple ) ;

Momentum = PriceValue - PriceValue[Len] ;

Infobox » La performance decayI filtri di performance decay si sostituiscono al buon tra-

der che periodicamente controlla i valori del performance

report e ne verifica la compatibilità con quelli storici che

hanno determinato la scelta del sistema.

Come affrontato nel primo articolo di Dicembre pub-

blicato su TRADERS ,́ con "performance decay" non si

intende necessariamente drawdown - periodo in cui ven-

gono registrate perdite importanti - ma più in generale

una fase critica del sistema in cui si riscontra un cambio

di tendenza con il passato.

Lo studio è volto ad individuare un indicatore che de-

termini sistematicamente la criticità del sistema ed inter-

venga per bloccarne temporaneamente l'operatività.

Logica del filtroLa logica del quarto filtro prende spunto dai primi due

Page 51: Traders d01

BaSiCS

51

Performance decay dei trading systems

articoli (Dicembre e Febbraio) in

quanto è basato su uno dei classi-

ci valori del performance report: il

guadagno medio per operazione.

Sopra a questo parametro viene

calcolata la media mobile sempli-

ce e il filtro si attiva quando l'ave-

rage trade scende al di sotto della

media bloccando l'operatività fino

all'inversione del trend. Facendo il

confronto con la figura F2, l'average

trade è la linea blu, mentre la media

mobile del valore è rappresentata

dalla linea rossa.

Average tradePer comprendere al meglio la lo-

gica del filtro è bene chiarire il si-

gnificato del guadagno medio per

operazione. Questo valore viene

calcolato dividendo il profitto net-

to (net profit) con il numero di operazioni complessi-

vo. Esso rappresenta uno dei valori più significativi

del performance report di un trading system, in quan-

to risponde alla domanda "il sistema è tradabile?". Per

tradabile si intende un sistema economicamente "so-

stenibile", che al netto dei costi operativi mantenga

delle performances di un certo livello. Il parametro ri-

entra appieno nell'analisi sistematica in quanto attra-

verso il valore è possibile definire

oggettivamente se un sistema sia

"tradabile" o meno. Molto dipende

dal time frame (dimensione delle

barre) e dal mercato sul quale il

sistema viene testato. Inoltre per

definire correttamente tale para-

metro è buona norma metterlo in

relazione con i margini richiesti dal

broker per acquistare il contratto

o il controvalore del sottostante

analizzato; questo rapporto mette

in luce il reale valore del dato: ad

esempio, un sistema con un ave-

rage trade di 100,00 $ su E-mini

S&P500, dove il margine intraday

è 1406,25 $, è tradabile, mentre un

guadagno medio per operazione di

100,00 € sul Dax ha un peso infe-

riore in quanto i margini intraday

sono 3295,00 €.

Confronto tra la equity line originale del sistema Momentum e la equity line ottenuta attraverso l’applicazione del filtro della media mobile sul guadagno medio per operazione.

Fonte: Algoritmica.pro, immagine ottenuta attraverso Microsoft Office Excel

F1) equity line momentum sul FtSe miB

Confronto tra i principali valori del performance report senza inserimento dei costi operativi. Nella prima colonna si trovano i risultati ottenuti con il sistema originale, nella seconda quelli ottenuti con l’applicazione del filtro della media mobile sul guadagno medio per operazione. Lo slippage è un costo di esecuzione degli ordini che non è possibile determinare con certezza assoluta in quanto è la differenza tra l’eseguito teorico e quello reale. Per fare un esempio: se venisse inserito un ordine di ingresso a 100 e l’esecuzione avvenisse a 102 la differenza tra i due valori sarebbe lo slippage. Non è certo che ogni inserimento di un ordine a 100 abbia un’esecuzione a 102, pertanto lo slippage è un valore stimato ed ipotetico che è possibile raffinare e determinare con maggiore accuratezza solo con l’esperienza di mercato.

Fonte: Algoritmica.pro

Periodo: dal 9/1/2007 al 21/8/2013

Sistema originale Filtro profit factor

Profitto netto € 203.900,00 € 129.315,00

Max Drawdown -€ 29.875,00 € 25.900,00

Fattore di profitto 1,15 1,20

Numero di operazioni 3934 1557

Guadagno medio per operazione € 51,83 € 83,05

Slippage € - € -

Commissioni € - € -

T1) riassunto performance report senza costi operativi

Test con l'applicazione del filtroPer il test si è scelto il Future del FTSE MIB a 15 minuti da

Gennaio 2007 a Dicembre 2013. Il sistema utilizzato per

l'esperimento è il Momentum con inversione della posizione

(sistema speculare Long/Short). Per semplicità si è utilizzato

il codice presente all'interno della piattaforma MultiCharts

(www.multicharts.com): "Momentum LE" e "Momentum

SE" con valori di default "Price = Close" e "Length = 12".

Page 52: Traders d01

BaSiCS

52

www.traders-mag.it 05.2014

sistema originale (linea blu). In fi gura F2 si può vedere nel

dettaglio come operi il fi ltro: nei momenti in cui la linea

blu (average trade) rompe al ribasso la linea rossa (media

semplice a 200 periodi) il sistema viene staccato. Durante

questi periodi la linea rossa della fi gura F1 (equity line

ricalcolata) è perfettamente orizzontale in quanto il siste-

ma non entra a mercato.

Da notare in fi gura F1 come la linea rossa affronti

periodi molto lunghi di interruzione del sistema. Questo

non è un buon segnale perché un periodo prolungato sul

blocco dell'operatività è di diffi cile accettazione da parte

di un trader.

ConclusioniLa logica seguita durante l'analisi

del fi ltro sul profi t factor vorrebbe

che non si ancorasse il valore storico

dell'average trade alla data di inizio

del backtest. Attualmente l'average

trade viene calcolato tenendo in con-

siderazione tutte le operazioni del si-

stema. Visti però i risultati raggiunti

si preferisce concentrare lo studio

alla ricerca di una formula che sinte-

tizzi il comportamento del sistema.

La prima impressione che deriva dal-

lo studio è che piuttosto che concen-

trarsi sull'analisi della performance

sia meglio focalizzare l'attenzione

sul carattere ed il comportamento

dei sistemi. I tre indicatori di perfor-

mance analizzati (net profi t, profi t

factor e average trade) fanno leva

proprio sul rendimento del sistema,

mentre l'indicatore analizzato nel

numero di Traders' di Aprile guarda

con un punto di vista differente la

decadenza delle performances: an-

ziché concentrarsi sul rendimento

del sistema, il fi ltro della deviazio-

ne standard sulla percent profi table

pone l'attenzione sullo squilibrio di

un valore, riconducibile al compor-

tamento del sistema. Quindi più che

procedere al blocco dell'operatività

quando le performance non sono

soddisfacenti sembra più produttivo

un blocco misurato quando il siste-

ma "si comporta diversamente" dalla

norma. Lo studio continua. «

Confronto tra il guadagno medio per operazione storico del sistema (linea blu) e la sua media mobile a 200 periodi (linea rossa).

Fonte: Algoritmica.pro, immagine ottenuta attraverso Microsoft Office Excel

F2) Filtro esaminato

Confronto tra i principali valori del performance report con inserimento dei costi operativi. Si veda descrizione dell’immagine F2 per maggiore chiarezza.

Fonte: Algoritmica.pro

Periodo: dal 9/1/2007 al 21/8/2013

Sistema originaleFiltro deviazione standard su percent profi table

Profi tto netto € 119.621,25 € 97.162,50

Max Drawdown -€ 42.871,25 -€ 27.872,50

Fattore di profi tto 1,08 1,15

Numero di operazioni 3934 1557

Guadagno medio per operazione € 30,41 € 62,40

Slippage € 37,50 € 37,50

Commissioni € 2,50 € 2,50

T2) riassunto performance report con costi operativi

andrea angiolini

Andrea Angiolini è amministratore unico di Algoritmica.pro Srl, società attiva nello sviluppo, programmazione, valutazione di strategie quantitative per trader sistematici privati e istituzionali. Si è laureato in Scienze di Internet all’Università degli Studi di Bologna ed è autore di alcune pubblicazioni sul trading quantitativo.

[email protected], www.algoritmica.pro

andrea angiolini

Andrea Angiolini è amministratore unico di Algoritmica.pro Srl, società attiva nello sviluppo, programmazione, valutazione di strategie quantitative per trader sistematici privati e istituzionali. Si è laureato in Scienze di Internet all’Università degli Studi di Bologna ed è autore di alcune pubblicazioni sul trading quantitativo.

Nella fi gura F1 è possibile notare la differenza dei

profi tti netti tra l'applicazione del fi ltro (linea rossa) e il

Page 53: Traders d01

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Costruire un trading system usando il Supertrend

mauro Caimi

Amministratore della CCFinance.it, laurea con lode in Economia Aziendale, triennio di dottorato di ricerca in Economia Applicata, master in Scienze delle Finanze e in Financial Advisor. Si occupa di analisi tecnica applicata ai mercati fi nanziari, tecniche di scalping, costruzione di trading system automatici, investimenti obbliga-zionari, gestioni patrimoniali a capitale garantito.

mauro.caimi@ccfi nance.it, www.ccfi nance.it

mauro Caimi

Amministratore della CCFinance.it, laurea con lode in Economia Aziendale, triennio di dottorato di ricerca in Economia Applicata, master in Scienze delle Finanze e in Financial Advisor. Si occupa di analisi tecnica applicata ai mercati fi nanziari, tecniche di scalping, costruzione di trading system automatici, investimenti obbliga-zionari, gestioni patrimoniali a capitale garantito.

» Dove eravamoNell’ultimo articolo della serie “Costruire un trading

system usando il Supertrend”, abbiamo affrontato la

problematica della signifi catività statistica di un trading

system. In particolare abbiamo ampliato il nostro campo

d’indagine ottenendo delle informazioni molto impor-

tanti:

C’è un modo scientifi co per utilizzare il Supertrend ?

Aumentare il numero dei trade effettuati può avvicinare il nostro trading system ad un valore corretto di signi-

fi catività. Ma aumentare i trade signifi ca anche aumentare la “velocità” di ingresso e quindi, di conseguenza, i

falsi segnali. Esiste un giusto equilibrio? In questo articolo inizieremo la ricerca dell’equilibrio perfetto.

Page 55: Traders d01

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55

• La strategia è rimasta profittevole anche su dati che

non avevamo considerato inizialmente nella nostra

analisi.

• Il rapporto tra le operazioni vincenti e quelle in perdi-

ta è rimasto stabile.

• Le operazioni al ribasso sono diventate profittevoli

dimostrando la validità della strategia anche per lo

short selling.

Ricercare la significatività statisticaCon l’ampliamento del campione di dati su un orizzon-

te decennale il nostro trading system si è avvicinato al

numero di trade utili ad ottenere un test positivo di si-

gnificatività statistica. Il report nella figura F1 indica 214

posizioni assunte. Il numero di trade utili per un test di

significatività statistica è almeno 400, cerchiamo, quin-

di, un modo per aumentare il numero delle operazione

modificando i parametri del nostro trading system. Per

aumentare il numero delle operazioni effettuate dal si-

stema possiamo, in prima analisi, modificare i parametri

dell’indicatore Supertrend. Il nostro obiettivo sarà ren-

derlo più reattivo, in modo da avere maggiori segnali

d’ingresso. Le variabili da modificare per il Supertrend

saranno:

Moltiplicatore: 1.3

NM Periodi: 14

Facciamo un esempio. Nel grafi-

co F2 abbiamo evidenziato una serie

di operazioni effettuate dal trading

system con i valori del Supertrend

indicati sopra. La strategia d’ingres-

so si basa sul seguente script.

Il trading system entra long dopo

la rottura del Supertrend conferma-

ta in chiusura daily. Precisamente la

mattina dopo in apertura della nuo-

va giornata di borsa. Per aumentare

il numero degli ingressi, e di conse-

guenza delle operazioni, dobbiamo

“avvicinare” il Supertrend ai prezzi

di mercato. Riduciamo il valore che

abbiamo dato al Moltiplicatore.

Strumento utilizzato Mini Ftse Mib, time daily, capitale di riferimento 18.000€. Fonte: Prorealtime

F1) report dettagliato Prorealtime con analisi statistiche del trading system

Il grafico illustra i segnali d’ingresso long e short del trading system con il valore del Moltiplicatore = 1,3.Fonte: Prorealtime

F2) Grafico del mini Ftse mib time daily

Page 56: Traders d01

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www.traders-mag.it 05.2014

Assumiamo un valore dimezzato rispetto al prece-

dente.

Maggiori operazioni, maggiori falsi segnaliNel grafico F3 possiamo notare cosa succede se uti-

lizziamo un Moltiplicatore con un valore pari a 0.75. Il

sistema diventa molto più reattivo e, come speravamo,

aumentano il numero delle operazioni effettuate. Pur-

troppo la coperta è sempre corta, quindi, aumentan-

do la reattività abbiamo anche un incremento dei falsi

segnali. Vediamo un po’ cosa è successo analizzando

il report di questo nuovo backtest. Nella figura F4 ho

inserito un confronto tra il precedente backtest (quello

con il Moltiplicatore=1.3) ed il nuovo (quello con il Mol-

tiplicatore=0.75).

C’è un netto peggioramento del profitto finale che

passa dal 51,72% al 31,72%. Peggiora il Profit Factor che

passa da 1,12 a 1,05, così come la percentuale di trade

in profitto e il guadagno medio per posizione. Ci aspet-

tavamo questo risultato, ma la modifica del valore del

Moltiplicatore è stata effettuata non per migliorare il

sistema, ma per renderlo statisticamente significativo.

Controlliamo se il nostro obiettivo è stato raggiunto.

Il numero totale delle operazioni sono passate da 214

a 366. Un risultato non al di sopra

dei 400 trade che ci servivano per

il test di significatività, ma sicura-

mente molto vicino. Proviamo a

calcolare ora la significatività del

sistema.

E =

N1

N = numero delle operazioni

E = errore

E = 3661

√= 0,0523 = 5,23%

Il margine di errore statistico è

del 5,23% potremmo dire accetta-

bile. Essenzialmente significa che i

risultati ottenuti non sono casuali

con una probabilità del 94,77%. Il

DEFPARAM CumulateOrders = False // Posizioni cumula-

te disattivate

// Condizioni per entrare su posizioni long

Moltiplicatore =1.3

NM Periodi =14

indicator1 = close

indicator2 = SuperTrend[Moltiplicatore, NM Periodi]

c1 = (indicator1 CROSSES OVER indicator2)

IF c1 THEN

BUY 1 SHARES AT MARKET

ENDIF

// Condizioni per entrare su posizioni short

indicator3 = close

indicator4 = SuperTrend[Moltiplicatore, NM Periodi]

c2 = (indicator3 CROSSES UNDER indicator4)

IF c2 THEN

SELLSHORT 1 SHARES AT MARKET

ENDIF

Info

Il grafico illustra i segnali d’ingresso long e short del trading system con il valore del Moltiplicatore = 0,75. Fonte: Prorealtime

F3) Grafico del mini Ftse mib time daily

Risolto il problema puramente statistico dellasignificatività, possiamo riprendere il nostro cammino

verso il miglioramento del nostro punto d’ingresso

Page 57: Traders d01

BaSiCS

57

nostro modello di trading potrebbe avere, quindi, buo-

ne possibilità di ripetersi anche nei mesi futuri. Abbia-

mo concretizzato il nostro obiettivo, le 366 operazioni ci

permettono di avere un modello con

una significatività statistica corret-

ta. Possiamo continuare su questa

strada.

Non lasciamo pezzi per stradaRisolto il problema puramente sta-

tistico della significatività, possia-

mo riprendere il nostro cammino

verso il miglioramento del nostro

punto d’ingresso. Ci sono delle pro-

blematiche abbastanza evidenti di

questa tecnica d’ingresso. Guardia-

mo attentamente la figura F3. La

problematica più evidente è quella

del ritardo dovuto all’ingresso in

posizione all’apertura del giorno se-

guente la rottura del Supertrend. Ad

esempio su un ingresso long capita

spesso che la rottura del Supertrend

Le differenze rilevate dopo la modifica del Moltiplicatore. Strumento utilizzato Mini Ftse Mib, time daily, capitale di riferimento 18.000€.

Fonte: Prorealtime

F4) Le due statistiche del trading system “traders” messe a confronto

coincida con un allungo fatto nella stessa giornata. In

questo caso il giorno dopo in apertura, troveremo il no-

stro future ad un prezzo molto più alto. Questa mancan-

Page 58: Traders d01

BaSiCS

58

www.traders-mag.it 05.2014

za di reattività nell’ingresso porta

via molti “punti” al nostro trading

system.

Guardiamo la figura F5. Nei

due esempi indicati l’ingresso im-

perfetto porta via un numero di

punti abbastanza elevato. Come

possiamo risolvere questa proble-

matica?

Viene spontaneo pensare: e se

entrassimo non sulla rottura confer-

mata del Supertrend, ma appena il

future tocca l’indicatore?

Certo questa soluzione migliore-

rebbe molti ingressi ma lascerebbe

spazio anche a molti falsi segnali.

Nel grafico F6 possiamo vedere un

esempio di falso segnale che avver-

rebbe con questa modifica della tec-

nica d’ingresso.

Quale sarà il prossimo passo?In conclusione, per controllare se

la modifica della tecnica d’ingresso

che abbiamo proposto sia valida e

porti un miglioramento del trading

system, dobbiamo semplicemente

farlo calcolare al nostro software

Prorealtime. Nel prossimo articolo

andremo a modificare lo script del

trading system per verificare se anti-

cipando l’ingresso rispetto alla chiu-

sura della barra daily si otterrebbe

un miglioramento sostanziale. Come

sempre, chi volesse informazioni o

desiderasse approfondire alcune te-

matiche può contattarmi sulla mia

email. «

Il grafico illustra l’errore dei segnali d’ingresso long e short del trading system con il valore del Moltipli-catore = 0,75.

Fonte: Prorealtime

F5) Grafico del mini Ftse mib time daily

Il grafico illustra un falso segnale dovuto all’ingresso anticipato sul trading system con il valore del Moltipli-catore = 0,75.

Fonte: Prorealtime

F6) Grafico del mini Ftse mib time daily

Con l’ampliamento del campione di datisu un orizzonte decennale il nostro trading system si è avvicinato al numero di trade utili ad ottenere

un test positivo di significatività statistica

Page 59: Traders d01

La vita è fatta di alti e bassi.Noi ci siamo in entrambi i casi.

I Benchmark Certificate a leva sono strumenti finanziari strutturati complessi. Non è garantito il rimborso del capitale a scadenza. Prima di ogni investimento leggere il prospetto informativo.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.

SottostanteCodice di NegoziazioneCodice ISIN

ITALIA X7UMIB7LDE000HV8A5F5

CAC40 X7UCAC7LDE000HV8A497

DAX X7UDAX7LDE000HV8A5B4

EUROSTOXX50 X7UE507LDE000HV8A5D0

[email protected] 1 14/04/14 17.13

Page 60: Traders d01

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60

www.traders-mag.it 05.2014

Le obbligazioni Convertibili

Le tipologie di prestito obbligazionario

Si tratta di un tipo di obbligazione particolare, nata sul fi nire

del milleottocento negli Stati Uniti soprattutto ad opera delle

compagnie ferroviarie, allora tra le più grosse società del

mondo. In Italia, uno dei primi esempi, fu un emissione ILVA

al 3,30% risalente alla prima metà degli anni venti. Come

dice il nome, si tratta di obbligazioni che offrono il diritto (e

non il dovere) al sottoscrittore di poterle convertire in un altro

strumento fi nanziario, spesso un’azione di valore analogo.

Claudio Bonilauri

Claudio Bonilauri, analista fi nanziario indi-pendente, formatore in materie economiche fi nanziarie per importanti banche e aziende italiane, Promotore Finanziario dal 2001. Si occupa di fi nanza e di gestione e costruzione di portafogli da oltre 13 anni e ne ha fatto col tempo oltre ad una passione, un lavoro. Viene dalla consulenza e formazione aziendale svolta prevalentemente negli anni 90 in materie contabili ed economiche.

Claudio Bonilauri

Claudio Bonilauri, analista fi nanziario indi-pendente, formatore in materie economiche fi nanziarie per importanti banche e aziende italiane, Promotore Finanziario dal 2001. Si occupa di fi nanza e di gestione e costruzione di portafogli da oltre 13 anni e ne ha fatto col tempo oltre ad una passione, un lavoro. Viene dalla consulenza e formazione aziendale svolta prevalentemente negli anni 90 in materie contabili ed economiche.

Page 61: Traders d01

BaSiCS

61

» Purtroppo, la stragrande maggio-

ranza della letteratura disponibile

sull'argomento, le considera sempre

e comunque come obbligazioni con-

vertibili in "azioni". In realtà, seppur

molto di rado, potrebbero essere

convertite in altri strumenti finan-

ziari, quali soprattutto altre obbli-

gazioni, ma, nulla vieta, l'eventuale

nascita di conversioni "esotiche" ed

inconsuete. Vero resta che la stra-

grande maggioranza presenta una

clausola di conversione in azioni e

quindi ci concentreremo su questo

aspetto.

Normalmente si parla di conver-

sione "diretta", quando lo strumento

finanziario offerto in conversione è

dello stesso emittente originario, ad

esempio quando un'ipotetica obbli-

gazione convertibile Eni, viene estinta offrendo in cam-

bio azioni della stessa Eni, mentre si parla di conversione

indiretta quando vengono offerti titoli di società terze

(spesso appartenenti al gruppo dell'emittente), come

nell'ipotetico caso che l'obbligazione Eni venisse conver-

tita in azioni Saipem.

Non vanno assolutamente confuse con le "reverse

convertible" (che tratteremo in un prossimo articolo sem-

pre di questa serie), nelle quali il diritto alla conversione

spetta all'emittente, e quindi buona parte delle conside-

razioni fatte andrebbero letteralmente "rovesciate".

Ma vediamo di capire con un

esempio pratico cosa sono e come

funzionano, prima di prenderne in

considerazione pregi e difetti.

All'inizio partono come un'ob-

bligazione qualunque. C'è una so-

cietà emittente, supponiamo la

società Alpha, c'è un prezzo di emis-

sione che non può essere sotto la

pari per evitare il reato di annacqua-

mento di capitale sociale (suppo-

niamo, quindi, alla pari), un valore

nominale (mille euro), un tasso di

interesse fisso o variabile (cedola)

con qualunque periodicità (anche se

normalmente è una unica annuale

per mantenere una sorta di analogia

con il dividendo azionario) suppo-

niamo il 5% fisso e una durata (che

»

Si osservi il crollo del titolo . Fonte: www.liquida.it

F1) obbligazione convertibile di Banca etruria durante la dura crisi dei PiiGS

Il grafico illustra la relazione fra bond convertibile e azione . Fonte: www.fondionline.com

F2) Profilo di rendimento obbligazione convertibile

normalmente è medio lunga), supponiamo 7 anni. La

particolarità, rispetto ad altre obbligazioni è che il pro-

spetto informativo riporta alcune informazioni supple-

mentari, ed in particolare:

• la tipologia di conversione: viene specificato lo stru-

mento finanziario offerto (per noi l'azione Alpha)

• il rapporto di conversione, ossia quante azioni Alpha

offrire per ogni lotto di valore minimo nominale di ob-

bligazione, supponiamo 1:100 ossia per una obbliga-

zione vengono offerte 100 azioni.

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www.traders-mag.it 05.2014

possessore, e quindi l'emittente versa ad estinzione il va-

lore nominale del titolo (mille euro).

La seconda via prevede di optare per la conversione

in azioni Alpha, secondo il rapporto di cambio stabilito

fin dall'inizio dal prospetto informativo. Per noi, invece

dei mille euro di valore nominale vengono assegnate

100 azioni Alpha, ossia potremmo dire che ogni azioni

ci viene "venduta" a 10,00 euro (1.000,00 euro diviso le

100 azioni). È ovvio che la conversione conviene solo

se il prezzo delle azioni al momento della conversio-

ne valgono di più del prezzo di cambio trovato sopra.

Ossia se il prezzo dell'azione Alpha in conversione è

pari a 15,00 euro, il sottoscrittore ha tutto l'interesse

a farsi assegnare le cento azioni in quanto al posto dei

1.000,00 euro riceve un controvalore di 1.500,00 euro

(100 azioni per 15 euro cadauna). Se non vuole passare

da obbligazionista ad azionista e quindi cambiare il suo

profilo di rischio finanziario, ovviamente gli conviene

sempre chiedere la conversione con la particolarità

che appena ricevute le azioni provvede a venderle im-

mediatamente sul mercato realizzando la plusvalenza

(+50%).

Se l'azione vale meno di 10,00 allora conviene optare

per il rimborso in contanti. Questo ovviamente vale an-

che nel caso che l'obbligazionista desiderasse diventare

azionista. Se supponiamo un valore di 6 euro ad azione,

gli conviene farsi dare i 1.000,00 euro in contanti e suc-

cessivamente comperare le 100 azioni a 6 euro cadauna

per un totale di spesa di 600,00 euro, "guadagnando"

400,00 euro.

Praticamente del tutto teorico il caso che l'azione alla

scadenza valga precisamente 10,00 euro. Nel qual caso

però si provvede normalmente alla NON conversione,

onde evitare i costi e i rischi (dalla scadenza al possesso

dei titoli passa un po' di tempo) del successivo smobilizzo

azionario.

Di fatto l'opzione a favore del sottoscrittore trasforma

l'obbligazione convertibile in una specie di investimento

azionario a capitale protetto. Se il valore azionario va

male (scende sotto i 10,00 euro nel nostro esempio) allo-

ra si fa prevalere l'aspetto obbligazionario e si percepisce

Esempio di obbligazione presente negli Stati Uniti a fine ‘800. Fonte: www.icollector.com

F3) Havana electric railway Company

Esempio di obbligazione presente negli Stati Uniti a fine ‘800. Fonte: www.icollector.com

F4) Columbus & maysville railway

Dopo sette anni, alla scadenza, si presenta un bivio.

La prima via replica il classico modello obbligazionario e

prevede la rinuncia alla conversione, da parte dell'ultimo

Di fatto l’opzione a favore del sottoscrittore trasforma l’obbligazione convertibile in una specie di

investimento azionario a capitale protetto

Page 63: Traders d01

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Esempio di obbligazione presente negli Stati Uniti a fine ‘800. Fonte: www.icollector.com

F5) New york west Shore and Buffalo railway Company

Esempio di obbligazione presente negli Stati Uniti a fine ‘800. Fonte: www.icollector.com

F6) the atlantic and Danville railway Company

sempre i 1.000,00 euro di valore nominale, se invece, il

valore delle azioni cresce, cresce anche di uguale impor-

to il valore del nostro investimento facendo prevalere

l'aspetto azionario.

Normale quindi che questa opzione si traduca per

il sottoscrittore in un valore e che come tale abbia un

"costo". Solo che il costo è in parte occultato, non è im-

mediatamente percepibile dall'investitore. Il valore/co-

sto dell'opzione si traduce nel minor rendimento offerto

(tasso di interesse) da questa obbligazione rispetto ad

una obbligazione virtuale emessa dalla stessa società e

identica a quella precedente SENZA però la convertibi-

lità.

Morale, nel nostro esempio abbiamo supposto un

tasso della convertibile al 5%. Se supponiamo che una

eventuale obbligazione identica (per emittente, scadenza,

valuta, ecc.) ma NON convertibile offra il 7,5% se ne dedu-

ce che il costo della opzione è pari al 2,5% del nominale

all'anno.

Esiste anche un altro costo "occulto" a carico del

sottoscrittore che deriva dal fatto che il prezzo di con-

versione (per noi 10,00 euro ad azione) al momento

dell'emissione dell'obbligazione è sempre più alto del

prezzo della stessa azione sul mercato (supponiamo

8,00 euro). Ossia, prima che la conversione diventi

vantaggiosa per i sottoscrittori non basta che l'azione

sottostante cresca, ma deve crescere al punto da su-

perare il prezzo di conversione (quindi andare oltre i

10,00 euro).

Quanto più alto è questo gap, tanto maggiore è que-

sto costo occulto.

Oltre al vantaggio di possedere una obbligazione con

una componente di rendimento legata al mercato aziona-

rio, il sottoscrittore ha anche il vantaggio di possedere,

fino alla scadenza un titolo obbligazionario e quindi, in

caso di dissesto societario, di possedere un titolo che può

partecipare al passivo fallimentare e recuperare qualche

decina di punti percentuale di valore, rispetto ad un azio-

ne pura che vedrebbe molto probabilmente azzerarsi il

valore.

Esistono anche vantaggi per le imprese emittenti. I

principali sono quelli relativi al prestito stesso. In primis

pagano meno il ricorso al debito (il tasso delle convertibi-

li è più basso), successivamente nel caso l'azione valesse

più del prezzo di cambio l'emittente non dovrebbe affron-

tare l'esborso per la restituzione del capitale.

Di fatto emettono questo tipo di obbligazione soprat-

tutto le imprese in ristrutturazione, già oberate da pesanti

oneri finanziari e rappresenta anche un messaggio posi-

tivo al mercato circa la propria capacità di ricostruire il

valore dell'impresa in modo da arrivare alla scadenza con

il valore azionario cresciuto.

Gli elementi di rischio sono concentrati soprattutto

sulla bassa liquidità che spesso questo mercato speri-

menta, ma esistono notevoli differenze da titolo a titolo.

Molto più liquidi e dotati di storicità i mercati anglosasso-

ni spesso OTC e collocate in Private Placement. Rimane

un rischio emittente come in qualunque obbligazione qui,

magari accentuato da un flusso cedolare inferiore e il loro

valore è notevolmente più volatile di quello di obbligazio-

ni ordinarie.

Spesso sarebbe preferibile approcciare questo stru-

mento finanziario con strumenti contenitore, quali ETF

e/o fondi o Sicav che permettono di eliminare alcuni fat-

tori di rischio per il piccolo risparmiatore. «

Page 64: Traders d01

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www.traders-mag.it 05.2014

etF: Strumento “al servizio” dell’asset allocation

Gli ETF sono strumenti molto fl essibili che permettono di implementare a basso costo molte strategie di investi-

mento, dalle più semplici alle più sofi sticate, data la possibilità di negoziarli in un qualsiasi momento della seduta

di borsa e apportare rapidamente e agevolmente modifi che di breve termine al portafoglio. Il fatto che gli ex-

change traded funds siano degli investimenti di tipo passivo non implica che essi non possano essere utilizzati

in modo attivo, anzi rappresentano i “mattoni” per costruire la strategia di investimento che più si addica alle

esigenze e alle preferenze di qualsiasi investitore. Ma quale strategia privilegiare nell’ottica di asset allocation?

Giulia Caco

Giulia Caco, neo laureata magistrale in Economia e Finanza presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi intitolata “Exchange Traded Funds: una analisi puntuale di effi cienza”, colla-bora a diverse riviste fi nanziarie.

Giulia Caco

Giulia Caco, neo laureata magistrale in Economia e Finanza presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi intitolata “Exchange Traded Funds: una analisi puntuale di effi cienza”, colla-bora a diverse riviste fi nanziarie.

» Gli Exchange Traded Fund dunque data la loro natura

semplice e fl essibile sembrano ricoprire un ruolo centrale

nei portafogli degli investitori arrivando a formare la par-

te principale di una strategia d’investimento soprattutto

durante i periodi di rapidi cambiamenti economici o dei

mercati, in cui il valore dei tradizionali portafogli azionari

od obbligazionari può variare considerevolmente.

L’utilizzo degli etF nella costruzione e gestione di un portafoglio, quale strategia d’investimento privilegiare?

Page 65: Traders d01

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La strategia Core/Satellite con gli ETF Il rischio di un portafoglio gestito attivamente è deter-

minato essenzialmente da due componenti: market e

active risk.

Il market risk è riconducibile all’andamento aggrega-

to dei mercati dei capitali. I volumi scambiati quotidiana-

mente su questi mercati sono elevatissimi, assicurando

di norma la formazione di prezzi significativi e ampia li-

quidità. Di conseguenza, le remunerazioni che ci si può

attendere investendo in queste asset class (in eccesso

ai rendimenti di mercato monetario) coincidono con i ri-

spettivi premi al rischio; “battere” questi mercati è un’im-

presa estremamente ardua e ripetibile di rado in modo

sistematico.

Alla componente di active risk contribuiscono, inve-

ce, i rischi specifici di quegli investimenti che il gestore

intraprende perché ritiene possano fruttare rendimenti

superiori rispetto al premio al rischio di mercato, ossia

che “generino Alfa”.

La dicotomia tra market e active risk come fonti distin-

te di rendimento e di rischio è alla base del Core-Satellite

Investing, una strategia di investimento che prevede la

costruzione di un portafoglio in due componenti separate

con l'obiettivo di creare: una base di portafoglio a bassa

volatilità, a bassa rotazione e focalizzata su obiettivi di

lungo termine, ed una struttura complementare che ag-

giunga rendimento (e rischio) al portafoglio complessivo.

La componente Core, esposta al market risk, è la par-

te che costituisce la base sia del portafoglio di investi-

mento ma soprattutto del profilo di rendimento/rischio

desiderato. La componente Satelli-

te è, invece, la parte di portafoglio

complementare che ha come obietti-

vo generare Alfa attraverso l’assun-

zione di active risk: il potenziale di

extra rendimento e la riduzione del

rischio devono essere tali da giusti-

ficare il maggior costo unitario della

componente Satellite rispetto quella

Core, dovuto alle commissioni gene-

ralmente elevate che si pagano sui

prodotti finanziari specializzati.

Dal punto di vista dell’economia

generale di portafoglio, tale approc-

cio apporta due importanti vantaggi

come si può anche dedurre guardan-

do alla tabella 1. Il primo è il fee ar-

bitrage, reso possibile dal fatto che i

contributi di gestione attiva a passi-

va sono riconducibili in modo esclu-

sivo a investimenti specifici: a livello di portafoglio i costi

unitari sono contenuti, per via della diluizione del costo

del Satellite che si consegue grazie all’allocazione di gran

parte del capitale su strumenti Core a basso costo. In se-

condo luogo, la distinzione esplicita tra le fonti di active

e market risk facilita e rende trasparente il processo di

allocazione del rischio totale di portafoglio, consentendo

un’implementazione efficace delle procedure di risk bud-

geting: la porzione più cospicua del portafoglio infatti è

costantemente investita secondo il proprio specifico pro-

filo di rischio, senza però rinunciare alla possibilità di ag-

giungere valore al proprio investimento prendendo delle

posizioni attive su particolari fasi di mercato o su specifici

titoli, settori o mercati.

Chiaramente gli ETF rappresentano lo strumento

ideale per la parte Core dell'investimento in quanto re-

plicano in modo affidabile un indice di mercato e costa-

no meno di qualsiasi altro strumento finanziario equi-

valente. Gli ETF possono però essere utilizzati anche in

modo attivo e quindi entrare a pieno titolo nella parte

Satellite di un portafoglio finanziario: ad esempio è pos-

sibile sfruttare la “rotazione settoriale”, una usuale scel-

ta tattica propria della gestione attiva, per sfruttare mo-

vimenti direzionali del mercato con la finalità di ottenere

sovraperformance. Etf specializzati in vari settori, come

quello bancario od health care, oppure specializzati in

small cap, value, growth o sui mercati emergenti, pos-

sono essere utilizzati come satelliti volti a catturare l’ex-

tra performance fornita da certe asset class quali quelle

descritte sopra.

La Tabella 1 esemplifica la cost effectiveness e la capacità di controllo del rischio conseguibili tramite l’ap-proccio Core-Satellite. Vengono presentate due strategie, la prima bilanciata mentre la seconda segue l’ap-proccio Core-Satellite, entrambe con un vincolo di tracking error volatility (TEV) del 4% rispetto a un bench-mark. Si può notare come nonostante le commissioni del fondo hedge siano il doppio di quelle della gestione bilanciata, il costo del portafoglio Core-Satellite è inferiore di 40b.p., grazie alle commissioni ridottissime della componente Core. Il basso tracking error di quest’ultima consente altresì una allocazione non marginale di rischio active, pur rispettando il vincolo del 4%.

Fonte: Prometeia Advisor Sim

Strategie Investimenti CommissioniRischio

Market TEV Pesi

A Gestione bilanciata 2.0 10 4 100.0

B

Core 0.2 10 1 67.0

ETF Azionario 0.2 20 2 33.5

Titoli di stato 0.2 4 0 33.5

Satellite 4.0 0 12 33.0

Portafoglio 1.6 7 4 100.0

Nota: tutti i valori sono espressi in percentuale.

T1) i benefici dell’approccio Core/Satellite

Page 66: Traders d01

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www.traders-mag.it 05.2014

Impiegati dunque come strumenti passivi all’interno

della componente Core o Satellite del portafoglio così

come si può notare dalla Figura 1, gli ETF consentono di

ottenere una diversificazione efficiente a fronte di un co-

sto contenuto.

La strategia Buy and HoldUna delle tecniche più utilizzate per definire un’asset allo-

cation è quella definita buy and hold che consiste nell’ac-

quisto e nella detenzione fino a scadenza dell’investimen-

to del mix inziale di attività considerato ottimale.

Considerando che questa tecnica utilizza un approc-

cio di tipo statico, proprio a causa dell’invarianza mante-

nuta nella composizione del portafoglio, i suoi punti di

forza sembrano essere la mancanza di una vera e propria

attività gestionale e, di conseguenza, la riduzione dei co-

sti operativi e di transazione.

In pratica, però, questo approccio risulta svantag-

giato in quei mercati caratterizzati da un elevato livello

di volatilità, perché costretto a subirne tutti gli effetti

(fatta salva l’attenuazione derivante dalla diversifica-

zione), essendo il valore del portafoglio direttamente

correlato all’evoluzione dei mercati presenti al suo in-

terno. L’invariata allocazione iniziale del capitale non

consente pertanto di mantenere sotto controllo il rap-

porto ottimale rischio-rendimento non per la durata

dell’investimento.

La strategia Constant Mix L’ultimo limite della strategia buy and hold può essere

superato tramite il ricorso alla tecnica del constant mix

pensata per mantenere costante la proporzione relativa

dei diversi asset presenti nel portafoglio, pur in presenza

di variazioni dei prezzi che tenderebbero a modificarla:

qualora l’allocazione del portafoglio si discosti eccessi-

vamente da quella ritenuta ottimale, l’investimento di

capitale nella componente che risulta sovrapesata viene

ridimensionato a vantaggio dell’altra. La frequenza e l’en-

tità dei ribilanciamenti dipendono dal livello di tolleranza

verso gli scostamenti.

La tecnica permette inoltre di limitare, attraverso la

reintegrazione della posizione neutrale, l’impatto sfavo-

revole derivante da attività che presentano performance

negative.

Il limite caratteristico di questa tecnica è strettamen-

te connesso con il processo di replica di un benchmark.

L’elevata frequenza dei ribilanciamenti, dovuta all’evolu-

zione dei prezzi sui mercati, comporta costi di transazio-

ne mediamente elevati e, in ogni caso, non può essere

perfetta e costantemente presente nel corso della vita

dell’investimento. Anche in questo caso, il compito del

gestore si limita ad assicurare il mantenimento del profilo

allocativo di lungo termine scelto dall’investitore al mo-

mento dell’investimento.

Conclusioni In definitiva, abbiamo visto come gli ETF dovrebbero

essere utilizzati come elementi portanti di un portafo-

glio d’investimento attraverso alcune strategie d’inve-

stimento.

Gli investitori possono trarre beneficio dalla com-

binazione in un unico portafoglio di investimenti attivi

e passivi. Inserire fondi passivi nella porzione "core" di

un portafoglio aiuterà a minimizzare i costi generali e

la volatilità. Ulteriori posizioni, note

come componenti "satelliti", invece

sfruttano la capacità dei fondi attivi

di incorporare proiezioni previsio-

nali e possono sovraperformare il

mercato.

Se non si hanno le competenze

per elaborare una coerente strategia

di portafoglio e si ha un orizzonte

temporale lungo la strategia buy and

hold risulta essere probabilmente la

scelta migliore, ammesso che si ab-

bia la forza psicologica di "tenere

duro" nelle fasi negative del mercato.

Il lato più critico ed importante

per la scelta di investimento riguar-

da come al solito l’intero processo di

asset allocation. «

La strategia core/satellite con gli ETF consente di associare in modo ottimale la gestione attiva a quella passiva, traendo il meglio da entrambe.

Fonte: Borsa Italiana

F1) Gli etF nelle strategie Core/Satellite

Page 67: Traders d01

MARCHEENDURANCELIFESTYLE2014

www.marchelifestyle.it

Numana - Riviera del Conero 12-15 June

www.marchelifestyle.it

“UAE Days nelle Marche”Business Forum Italy - UAE

“Our vision, our future”From Milano Expo 2015 to Dubai Expo 2020

Speech“Voices of Arab Women”

Fashion & Design: heritage and new inspirations

B2B Meeting

Conero Endurance CUPFEI CEI 2* 120 Km - FEI CEIYJ2* 120 Km - FEI CEI 1* 90 Km

Road to the WegFEI CEI 3* 160 Km

ME

media partner

partner

Investimenti Trading Risparmio

Page 68: Traders d01

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trading con le candele giapponesi: l’hammerLe candele giapponesi sono uno dei metodi più antichi di visualizzazione grafi ca dei prezzi e sicuramente il più diffuso oggi. In-

tuitive nell’apprendimento, possono tuttavia confondere per le moltissime combinazioni possibili. Per padroneggiare adeguata-

mente la materia occorre infatti un notevole studio e molta pratica. I vantaggi del trading con le candele sono tuttavia notevoli.

Per ottenere i migliori risultati, bisogna concentrarsi su alcune confi gurazioni di base e lavorare di più sulla selezione dei segnali.

La selezione dei migliori segnali dalle candele giapponesi

roberto vignozziCMT, CFTe, trader indipendente, ha lavorato in ban-che d’affari e broker a Londra e in Germania. Si è poi trasferito in Svizzera dove lavora come advisor per fondi e wealth manager. Si occupa di analisi fi nanziaria, tecnica e quantitativa, tecniche di swing trading, costruzione di trading system, ricerca indi-pendente, gestioni patrimoniali, managed accounts, prodotti strutturati e hedge-fund linked notes.

[email protected]

roberto vignozziCMT, CFTe, trader indipendente, ha lavorato in ban-che d’affari e broker a Londra e in Germania. Si è poi trasferito in Svizzera dove lavora come advisor per fondi e wealth manager. Si occupa di analisi fi nanziaria, tecnica e quantitativa, tecniche di swing trading, costruzione di trading system, ricerca indi-pendente, gestioni patrimoniali, managed accounts, prodotti strutturati e hedge-fund linked notes.

determinati gruppi di candele ricorrenti, i cosiddetti pat-

terns, permette di individuare e classifi care molti segnali

utili per il trading.

Classifi cazione delle candeleI pattern candlestick si dividono in modelli rialzisti e ri-

bassisti. Ciascuna di queste due famiglie si divide poi in

pattern di continuazione o di inversione. I primi indicano

la probabile continuazione del trend, le altre indicano in-

vece la sua probabile inversione.

Un’altra classifi cazione è tra patterns semplici e com-

plessi. Quelli semplici si manifestano con l’apparizione di

una singola candela, mentre quelli complessi richiedono

più candele in una determinata sequenza, rispettando

precise regole di costruzione.

Il principio di ParetoUna delle diffi coltà che si incontra nello studio delle can-

dlesticks è l’elevato numero di patterns. Ne sono stati

» Le candele giapponesiLe candele giapponesi sono un pilastro dell’analisi tecni-

ca moderna. Una candela richiede solo 4 informazioni per

essere visualizzata: apertura, minimo, massimo, chiusura.

Se si hanno questi dati, è possibile rappresentare l’anda-

mento dei prezzi di qualsiasi cosa in candele giapponesi.

L'analisi delle candele permette di studiare la psico-

logia del mercato. Ogni sequenza di candele rappresen-

ta nei prezzi la lotta tra rialzisti e ribassisti. L’esistenza di

Page 69: Traders d01

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69

identificati infatti oltre 100 (vedi: “Encyclopedia of Can-

dlesticks Charts” di T. Bulkowski). Ciascuno di essi ha

precise regole interpretative e molti sono combinazioni

complesse, non sempre di facile riconoscibilità. Difficile

ricordarli tutti senza fare confusione.

Per fortuna non è necessario conoscerli tutti per la-

vorare con le candele giapponesi. Vale la regola “80/20",

nota anche con il nome di principio di Pareto. La maggior

parte dei risultati è dovuta ad un numero ristretto di azio-

ni. Molti fenomeni nella realtà hanno una distribuzione

statistica in linea con la regola 80/20.

Anche nelle candlesticks l’80% dei benefici viene

dalla conoscenza del 20% dei patterns. Quelli veramente

importanti non sono più di un paio di decine. Quello che

conta è saper usare questi molto bene.

L’obiettivo del traderIl nostro obiettivo come traders non è mandare a memo-

ria dozzine di patterns complessi, che raramente si incon-

treranno, o apprendere tutte le classificazioni che sono

state fatte. Questo può essere lo scopo di chi scrive libri

o del formatore.

Non serve nemmeno analizzare il mercato ogni gior-

no per riconoscere i candlesticks patterns che si formano.

Questo e’ il lavoro dell’analista.

Il trader deve fare trades in pro-

fitto. Per questo scopo bastano po-

che e semplici candele, relativamen-

te frequenti, che offrano una buona

affidabilita’ statistica. Se il trader

lavora con segnali ad alta probabili-

ta’ di successo, la parte importante

rimane solo la gestione del rischio.

Ne consegue che, affinare la sele-

zione di pochi segnali conosciuti per

migliorarne l’affidabilita’ diventa lo

scopo da perseguire. Per questo si ri-

corre all‘impiego di filtri e di condizioni

non previsti dalla teoria delle candele

giapponesi, per esempio supporti/re-

sistenze, trendlines, figure, indicato-

ri, analisi del trend e dei volumi, etc.

Occorre, insomma, mischiare un po’ i

vari metodi di analisi tecnica per rag-

giungere un risultato soddisfacente.

Un segnale di inversione molto importante: l’hammerConcentriamoci quindi sui segnali di

inversione, che sono i piu’ interes-

Lo studio del grafico a candele, è una disciplina molto anti-

ca ed è divenuto, col tempo, un pilastro dell’analisi tecnica.

L’analisi delle candele si sviluppò in Giappone nel XVIII se-

colo per riuscire a capire il futuro andamento dei mercati del

riso. Sokyu Homma è ritenuto l’inventore di questo intuiti-

vo metodo di analisi. In Occidente il metodo e’ arrivato negli

anni ‘80 grazie a Steve Nison che ne pubblicò varie regole

nel suo famoso libro “Japanese Candlestick Charting Tech-

niques”. Il principale beneficio nell’utilizzo del grafico a can-

dele e’ la possibilita’ di individuare i cosiddetti pattern can-

dlesticks, cioe’ raggruppamenti di candele che si ripetono e

che diventano uno strumento fondamentale per analizzare

i movimenti di prezzo. Questo tipo di visualizzazione è oggi

senz’altro la più usata da tutti i trader del mondo.

Le candele giapponesi

Vari hammer: alcuni appaiono nei punti giusti, altri no. Il Numero 1 e 2 arrivano dopo chiari downtrend. Su 1 il volume conferma, su 2 invece c’e’ il doppio minimo. Il 3 e’ da ignorare. Il 4 e’ poco convincente: manca trend precedente, c’e’ un gap e RSI non conferma.

Fonte: www.stockcharts.com

F1) esempio 1: Chesapeake, un pattern di inversione, l’Hammer

santi per il trader perche’ segnano spesso l’inizio di mo-

vimenti rilevanti.

Tra le varie candele di inversione, uno dei segnali piu’

chiari e affidabili e’ l’hammer, con le sue varianti, dragonfly

doji e long lower shadow, che riflettono una psicologia di

mercato simile, differendo solo in dettagli di costruzione.

Page 70: Traders d01

BaSiCS

70

www.traders-mag.it 05.2014

Naturalmente, ci sono altri segnali di inversione nelle

candele giapponesi, ma qui ci interessa definire un meto-

do per rendere piu’ efficaci gli hammer piuttosto che trat-

tare tutti i possibili segnali. Le considerazioni che faremo

valgono sostanzialmente per tutti i modelli di inversione,

sia rialzisti che ribassisti.

Dal punto di vista del trader, gli hammer sono ottimali

perche’ sono:

• semplici da riconoscere e interpretare

• relativamente frequenti

• offrono una buona affidabilita’, migliorabile attraver-

so procedure di selezione

L’ affidabilita’ del pattern migliora se:

• appare in prossimità di zone di supporto, doppio o

triplo minimo, trendline, etc. o comunque livelli di

prezzo significativi

• presenta un gap nella candela successiva, che indica

momentum nell’inversione (pochi sellers rispetto ai

buyers)

• mostra incremento del volume, indicando l’entrata di

nuovi operatori

• mostra una lunga coda (shadow),

cioè una significativa price rejection

(conferma di un prezzo estremo)

Contano inoltre fattori qualitativi

come la qualità del trend precedente,

la lunghezza delle candele relativa-

mente alla volatilità del titolo, la con-

dizione generale del mercato, etc..

L’importanza delle code (shadow)Le code sono l’elemento essenziale

dell’hammer, del long lower shadow

e dragonfly doji.

La psicologia che la coda riflette

e’ quella di un’area di prezzo estre-

ma, raggiunta dai venditori ma su cui

i compratori riescono a fronteggiarli,

con forza crescente, fino a respingerli,

prendendo il sopravvento. Non conta

tanto se la giornata chiude positiva o

meno, conta invece la forza del riget-

to, per cui la lunghezza della coda e

volumi su di essa sono importanti.

Esaminare accuratamente le code

che appaiono su un grafico fornisce

Il miglior segnale e’ 1: manca il volume ma coincide con una divergenza dopo una forte discesa. 2 e’ un falso segnale, il supporto non tiene. Lo scarso volume deve insospettire. In questi casi, unica garanzia rimane lo stop loss, che salva da disastri. Il 3 non e’ un hammer, ma un hanging man, perche’ appare dopo un forte rialzo. Il 4 un segnale debole ma accettabile grazie ai volumi.

Fonte: www.stockcharts.com

F2) esempio 2: Nike, segnali buoni e segnali cattivi

L’ hammer è un pattern di inversione semplice,

composto da una sola candela. E’ facilmente identi-

ficabile dalla presenza di un corpo (real body) molto

piccolo e da una lunga coda (shadow) che deve avere

una lunghezza almeno doppia rispetto al corpo. Il cor-

po della candela non deve avere una coda superiore (o

molto piccola).

Questo pattern è valido solo se appare dopo un

downtrend e preannuncia spesso una imminente inver-

sione del mercato. Il colore del corpo non è decisivo. Se

il corpo e’ bianco pero’ (positivo) rappresenta un segnale

di inversione più forte, dato che i compratori sono riusciti

anche a chiudere sopra l’apertura.

Il Long lower shadow e’ simile nella psicologia ma

puo’ avere anche una coda superiore, che e’ assente o

minima nell’hammer, e un corpo che puo’ non rispetta-

re strettamente i requisiti di costruzione dell’hammer.

L’aspetto importante e’ la presenza di una lunga coda in-

feriore, simile all’ hammer, che indica rigetto (price rejec-

tion) di un livello di prezzo.

Il Dragonfly Doji è simile all'hammer ma non ha corpo

perche’ apertura e chiusura coincidono.

In generale, queste candele non richedono conferme

dalle candele successive.

Page 71: Traders d01

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71

valide indicazioni sulla direzione futura. Le code multiple

fanno parte degli elementi qualitativi, difficili da codificare,

che il trader deve valutare nel loro insieme per arrivare ad

una conclusione sulla probabilita’ di una inversione.

Arte o scienza?Si parla talvolta di arte delle candele giapponesi, riferen-

dosi alla discrezionalita’ nell’interpretazione. Ci sono in-

dubbiamente candele sui grafici reali che possono essere

alquanto differenti dalla formulazione teorica, ma simi-

li nel significato, lasciando cosi’ ampia liberta’ di inter-

pretazione all’analista. La differenza che corre tra arte e

scienza è la possibilità di misurazione oggettiva. Le can-

dele hanno precise peculiarità e regole costruttive che si

prestano ad analisi statistiche.

Il concetto e’ intrigante, ed infatti sono stati condotti

molti studi volti ad identificare l’affidablita’ statistica dei

patterns. I risultati variano a seconda della metodologia e

dai dati utilizzati ma sembrano concordare su quello che

ci interessa: gli hammer sono segnali frequenti e tra i piu’

affidabili.

Come costruire una strategia di trading sugli hammerVediamo come impostare operazioni long ad alta proba-

bilita’ di successo sugli hammer.

Premettiamo che le posizioni

corte possono essere costruite in

modo speculare a quelle lunghe,

sfruttando gli appropriati segnali

candlestick di inversione ribassista.

Concentrandosi sulla selezione

dei segnali si raggiunge lo scopo

di aumentarne l’efficacia, che e’ la

qualita’ che li rende utili al trader.

Usando solamente segnali ad alta

probabilita’ di successo e gestendo

con gli stop loss gli immancabili fal-

si segnali, il bravo trader riuscira’ ad

essere in profitto la maggior parte

delle volte.

Il primo passo e’ uno screening

per trovare hammer, long lower sha-

dow e dragonfly doji. Ne appariranno

ogni giorno diversi su ogni mercato.

La selezione dei segnali viene con-

dotta sulla base dei seguenti fattori:

• Trend precedente: deve esistere

un chiaro trend da invertire, cioe’

una serie di candele rosse che per

la storia del titolo e’ significativa (es. 5 candele rosse

consecutive sono sufficienti su molti titoli per generare

una inversione, ma non ci sono regole fisse). Si elimina-

no cosi’ molti segnali che appaiono nel punto sbagliato,

es. trading range, trend precedente troppo breve, etc.

• Volume: si scelgono hammer con volumi in aumen-

to. L’aumento dei volumi deve dipendere dai prezzi

che raggiungendo dei livelli estremi generano nuovi

acquisti. Niente strumenti illiquidi o con trading irre-

golare, per i quali gli hammer sono poco significativi.

• significativita’ della price rejection es. su elementi

come supporti, doppi o tripli minimi, trendline, canali,

etc..

• Presenza di code precedenti: le code dimostrano che

ci sono gia’ stati tentativi di reazione, aumentando la

probabilita’ di una inversione.

• conferme da Indicatori: es. RSI in una zona di iperven-

duto o su supporto.

Capire la situazione tecnica si puo’ rivelare molto uti-

le nell’anticipare il movimento successivo. L’uso di indi-

catori e di medie mobili appropriate permette di capire la

natura tecnica dell’inversione: rimbalzo in ipervenduto in

un downtrend o semplice esaurimento di una correzione

in un trend rialzista?

L’hammer settimanale nel punto 1 e’ interessante per vari elementi: un chiaro supporto, le code lunghe in 2 e 3, un trend negativo precedente, l’aumento dei volumi molto pronunciato. Un’inversione qui pare molto probabile.

Fonte: www.stockcharts.com

F3) esempio 3: PG, elementi che aumentano l’efficacia dell’hammer

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www.traders-mag.it 05.2014

appaiono come hammer sul settimanale, per cui e’ una

buona idea controllare i diversi orizzonti temporali. Avere

una visione delle candele sui diversi orizzoni temporali,

aiutera’ anche a capire la durata e ampiezza attesa del

movimento futuro.

Si deve infine prestare attenzione a non cadere nel

comune errore di fare analisi in un orizzonte temporale

ma operare in un altro (es. analisi su candele settimanali

ma di fatto trading giornaliero).

Trading systemsSi possono costruire con facilita’ trading systems basati

sulle candele giapponesi dato che possono essere defini-

te in linguaggio di programmazione.

Il vantaggio principale dell’automazione e’ la possibi-

lita’ di concentrarsi su patterns ben definiti e misurarne

l’affidabilita’ statisticamente. Lo svantaggio e’ che, elimi-

nando la componente discrezionale, il trading system po-

trebbe identificare le candele in modo corretto rispetto alle

regole formali, ma con operazioni risultanti che sarebbero

scartate da un trader per motivi che non sono previsti dal

sistema. E’ molto difficile riprodurre in un trading system

tutte le condizioni, specialmente qualitative, richieste per

validare un pattern. Per questo motivo, personalmente,

uso i programmi per generare i segnali ma preferisco man-

tenere discrezionalita’ nelle decisioni

di trading.

ConclusioniSi e’ illustrata una tecnica di lavoro

che ribalta la logica dei corsi sulle

candele. Invece di memorizzare de-

cine di patterns, spesso non chiari e

che raramente si incontrano, meglio

concentrarsi sui metodi per migliora-

re l’ affidabilita’ di segnali semplici,

come l’hammer.

Il trader ha bisogno di trovare

configurazioni semplici, ricavabili da

uno screening, su grafici giornalieri,

settimanali, mensili, che vengono poi

filtrate con l’ausilio di indicatori, linee

di supporto/resistenza, trendline etc.

allo scopo di isolare pochi segnali con

alta probabilita’ di successo.

Applicare questo metodo, con la

necessaria disciplina di risk manage-

ment, rappresenta uno stile di lavoro

noioso ma profittevole, esattamente

come dovrebbe essere il trading. «

Hammer e long lower shadow settimanali su livelli significativi. Long lower shadow 1 appare in un punto di confluenza tra supporto e trendline. 2 e’ un hammer su supporto. Notare che 1 appare dopo ben 5 candele rosse settimanali di fila.

Fonte: www.stockcharts.com

F4) esempio 4: Bmy, segnali settimanali su trendline e supporto

Obiettivi di prezzo e Risk ManagementLe candele non forniscono obiettivi di prezzo e questo

e’ un limite. Tuttavia, usando le candele in congiunzione

con altre tecniche, come supporti, resistenze, trendline e

figure, e’ possibile ricavare obiettivi di prezzo grazie alle

regole dell’analisi tecnica classica.

Inevitabilmente, non tutti i segnali funzioneranno.

Nel trading, il risk management fa la differenza per la so-

pravvivenza. La disciplina sugli stop loss evitera’ danni

seri dai falsi segnali.

Dove posizionarlo? L’estremita’ della coda inferiore

dell’hammer e’ il livello ovvio. Una sua violazione con-

traddice la psicologia della price rejection e quindi inva-

lida il pattern.

Orizzonti temporaliMolti ritengono che le candlesticks funzionino solo per il tra-

ding di breve. Questo e’ vero nel senso che forniscono solo

una indicazione probabilistica sui movimenti delle prossime

candele, e quindi di breve, senza dire niente sul lungo termi-

ne (ammesso e non concesso che sia prevedibile).

Si possono, tuttavia, avere indicazioni su orizzonti

temporali piu’ lunghi usando candele settimanali o men-

sili. I principi sopra esposti rimangono validi. Da tenere

presente che spesso patterns complessi sul giornaliero

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THE MEETING POINT IN SWITZERLAND FOR COMMODITY TRADERSBETWEEN ITALY AND CENTRAL EUROPEBETWEEN ITALY AND CENTRAL EUROPE

STEEL

AND

BASE METALS

GOLD ANDPRECIOUSMETALS

OIL, COAL

AND ENERGYAGRICULTURAL

COMMODITIES

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Padroneggiare il trading sistematico

Perry Kaufman

Perry J Kaufman ha iniziato la sua carriera come “scienziato missilistico”, prima di coinvolgersi nei mercati dei futures nel 1971.

I suoi primi programmi sistematici utilizzavano le medie mobili semplici ed esponenziali. Alla fine del 1970 si trasferisce a New

York dove ha sviluppato il programma di investimento sulle commodity di maggior successo per Prudential-Bache. Dal 1980 al

1991 ha diretto il trading sistematico per la Transworld Oil, che ha tradato il più grande conto di proprietà nei mercati dei futu-

res in tutto il mondo. Dal 1992 al 1999, Kaufman è stato principale e capo della ricerca per Drapeau Advisors, un consulente di

trading delle commodity, focalizzato sul trading a breve termine. Dal 2000, nella sua attività di consulenza, Kaufman ha servito

clienti come il Cinergy’s proprietary trading group, il Graham Capital Management, e il Mizuho’s Alternative Investments. Kau-

fman scrive ampiamente su mercati e strategie. Ha pubblicato tredici libri, tra cui il più recente è “Sistemi di trading e metodi,

5a edizione” (2013). E’ presidente della KaufmanSignals.com, una nuova impresa che serve agli investitori al dettaglio (www.

KaufmanSignals.com). Continua la sua attività tenendo delle conferenzae ai forum economici, tra i gruppi di investitori, e agli

studenti universitari.

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» TRADERS :́ I Mercati Finanziari non sono esattamente dov'erano quando hai iniziato la tua carriera. Quando hai sentito parlare la prima volta di mercati e di trading? Kaufman: Dopo aver lasciato il settore aerospaziale nel

1970, ho avviato la mia società di computer. Avevamo au-

tomatizzato i rimborsi medici governativi (se lo avessi

saputo, sarei rimasto in quel campo!). Qualcuno è venu-

to da noi e ha chiesto se potevamo fare una ricerca su un

modo per coprire le opzioni dai rischi. A quel tempo non

c'era davvero nulla, di fatto, sul computer e le uniche op-

zioni erano a Londra. L'IBM non era interessata, così han-

no trovato qualcuno con un background matematico. Lo

abbiamo fatto... e una cosa tira l'altra.

TRADERS :́ Qual è stato il motivo di cambiare la tua carrie-ra e andare con i mercati finanziari? Kaufman: Dopo il progetto sulle opzioni abbiamo avuto

un cliente che ci ha sfidato a batterlo nel trading sul mer-

cato utilizzando la matematica. Dovevamo ottenere una

grande percentuale di guadagni su qualcosa e fare me-

glio di lui. Era il 1972. Abbiamo lavorato davvero bene,

colpendo l'affare del grano russo nel 1973, che ha spin-

to in alto le quotazione dei cereali del 300 per cento. Pur-

troppo, non lo abbiamo battuto, perché tutti vanno bene

in un mercato toro. Ma i mercati mi hanno conquistato e

da allora non ho mai più guardato altrove.

TRADERS :́ Nel corso degli anni e con il crescere della competenza, che cosa hai imparato e come hai cambiato il modo di avvicinarti ai mercati? Kaufman: Una grande domanda. Ho

imparato molto sui mercati, ma nel

complesso ho chiuso un cerchio. Ho

sviluppato ogni tipo di sistema, ve-

loce e lento, ho fatto bene con mol-

ti di essi e male con pochi, ma alla

fine, preferisco tradare il trend. Ho

imparato che ora i mercati sono più

complessi. Beh, in realtà sono più

rumorosi. Quando ho iniziato negli

anni '70 si potevano fare soldi con

una media mobile a 10 giorni. Nel

corso degli anni il rumore è aumen-

tato ed è necessario tradare i trend

più lentamente. E si cattura una par-

te minore del movimento. Tuttavia,

la tendenza trova i grandi movimenti

economici che esistono sempre. Non

è l'unico metodo che funziona, ma è

il più sicuro.

TRADERS :́ Ti sei mai addentrato anche nel trading discre-zionale? Kaufman: Sì, ho fatto trading discrezionale nella fase ini-

ziale e ho tradato per conto mio. Trado ancora per mio

conto, ma uso gli stessi sistemi tecnici che offro ai clien-

ti. Il trading discrezionale mi è piaciuto , ma, per me, va a

momenti. Posso fare dei soldi per settimane, poi tutto si

spegne e non riesco a ottenere niente di buono. Ed è fati-

coso. Dal momento che ho la fortuna di essere bravo sia

in matematica che con il computer, ho scoperto che sono

felice di essere la tartaruga e non la lepre. I sistemi tecni-

ci non sono perfetti, ma vanno bene nel tempo, e hanno

una maggiore prevedibilità. Questo per me è sufficiente.

TRADERS :́ Dal punto di vista del trading sistematico, come giocano i grandi operatori del mercato per mantenere un vantaggio sulla loro concorrenza? Kaufman: Buona domanda. La mia esperienza è che i gran-

di giocatori possono essere sia discrezionali che algoritmi-

ci, ma la maggior parte di loro appartengono a quest'ultima

categoria. E sono per lo più trend follower. Essi possono ot-

tenere la liquidità di cui hanno bisogno, perché le tendenze

a lungo termine non cambiano le posizioni molto spesso. E,

possono fare media di trade su una settimana o più e quindi

non spingono il mercato. Possono anche avere un gran nu-

mero di strategie più veloci, perché non si può tradare molto

su di esse, ma si può ottenere una diversificazione. Mante-

nere un margine è più difficile. Potete vedere dalle perfor-

mance pubblicate che le grandi aziende hanno spesso utili e

perdite simili ogni mese. Alcuni di loro metteranno maggior

La figura 1 mostra numerosi percorsi per ottenere esattamente lo stesso risultato (prezzo che sale da $440 a $475). La differenza, tuttavia, è la volatilità, o il rumore sul tragitto.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F1) Livello di rumore

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www.traders-mag.it 05.2014

competizione. Oppure, se siete davve-

ro intelligenti, sarete i primi a trovare

un nuovo modo di fare trading, come

il trading ad alta frequenza, ma questo

non accade spesso.

TRADERS :́ Come si riconosce che un sistema che si sta utilizzando non è più redditizio?Kaufman: Questa sembrerebbe faci-

le da rispondere: "Perché non fa più

soldi!", Ma in realtà è una domanda

difficile. Teoricamente, progettia-

mo un programma di trading perchè

abbia un livello specifico di rischio,

misurato dalla volatilità annualizza-

ta dei rendimenti. Per l'industria dei

futures, questo è circa il 14 per cen-

to, pari ad una deviazione standard.

Quindi c'è una possibilità del 16 per

cento (la coda a sinistra) che vedre-

mo una perdita di oltre il 14 per cen-

to in un anno. Sarà possibile anche avere una perdita di

due volte più grande. Il vero problema è decidere se sia

una perdita "normale" o se il programma non funziona

più. Per scoprirlo, è necessario scavare più in profondi-

tà la frequenza delle perdite, la durata, e altre statisti-

che. Mi appoggio alla frequenza delle perdite per dirmi

che qualcosa non va. Alla fine si po-

trebbe dire ancora che potrebbe

essere normale, ma quando sono in-

certo sul programma, o quando rag-

giungo una perdita di 1,5 deviazioni

standard, favorisco la riduzione della

leva finanziaria. In questo senso ge-

stiamo il "rischio d'impresa", ossia ci

preoccupiamo che sia io che l'inve-

stitore possiamo rimanere in attività.

Lascerò alcuni potenziali profitti fino

a che non decida che il programma

va bene, o che continua a deteriorar-

si. Comunque, la soluzione a questo

problema è ancora la più sfuggente.

TRADERS :́ Nella maniera in cui fun-zionano i mercati, ci sono dei vantaggi per i trader al dettaglio rispetto alle mani forti ? Kaufman: Sì, i trader al dettaglio

sono più flessibili perché possono

Questa figura mostra diversi mercati asiatici filtrati per i loro livelli di rumore. I mercati più maturi (Giappone e Hong Kong) sono i più rumorosi, mentre quelli meno tradati (Sri Lanka e Vietnam) sono i più in trend

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F2) La classifica del rumore del mercato asiatico 2005-2010

76

I mercati indici statunitensi ed europei sono i più rumorosi. Si vogliono così favorire sistemi di mean reversion per quei mercati sulla destra del grafico, e sistemi di tendenza per quelli di sinistra.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F3) rapporto d‘informazione, ordinato dal più alto al più basso, tutti i future dal 1990

peso in un settore, come i tassi di interesse, ma aumentano

anche il loro rischio. La mia preferenza è dare uguale pon-

derazione ovunque sia possibile, perché non conosco nes-

suno che abbia predetto con successo quale settore avrà la

performance migliore la volta successiva. Quindi è neces-

sario prendere il rischio maggiore di separare se stessi dalla

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Per saperne di piùwww.brambillatitoli.it/last/html/index.html

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www.traders-mag.it 05.2014

entrare e uscire dal mercato senza che nessuno se ne ac-

corga. Possono tradare con un rischio uguale nelle azioni

perché le loro posizioni sono piccole. I grandi trader alcu-

ne opportunità non possono neppure tradarle perché do-

vrebbero spostare troppo il mercato con le dimensioni di

posizione di cui hanno bisogno.

TRADERS :́ Già utilizzavi le medie mobili nel 1970. Molti trader usano questi concetti oggi. Vedi ancora un valore in tali metodi? Kaufman: Assolutamente. Le tendenze in generale, sono ciò

che io chiamo delle "roboanti premesse". Ma hanno bisogno

di essere tendenze a lungo termine per prendere la direzio-

ne dell'economia, o del dollaro USA o dell'euro, o dei grandi

cambiamenti della domanda e dell'offerta. Non voglio prova-

re le tendenze più veloci perché non credo che siano affida-

bili. I prezzi possono ballare molto sulle notizie, ma è difficile

catturare questo movimento con una media mobile, e spes-

so si ottengono falsi segnali. I sistemi basati sul trend hanno

bisogno di catturarne la parte significativa per avere suc-

cesso. Se avete studiato il profilo delle prestazioni del trend,

noterete che ci sono molte più perdite che profitti, quindi i

profitti devono essere più grandi. Sono convinto che è neces-

sario il profitto raro ma molto grande per vincere sul bilancio.

TRADERS :́ Cosa ne pensi della programmazione genetica? Hai esperienza in questo campo e, in caso affermativo, quali risultati hai raggiunto?Kaufman: Ho creato un programma di portafoglio utiliz-

zando un algoritmo genetico, e penso di poter l’approccio

tipico standard basato sulla mean-variance, utilizzata nel

settore. D'altra parte, non vorrei usare nessuno dei due,

perché sono semplicemente esercizi di over-fitting. Que-

sti potenti strumenti sono allettanti, ma non credo che la-

vorino nei mercati. E non ho letto da nessuna parte che

abbiano il potere predittivo. Penso ancora che le soluzioni

migliori siano quelle più semplici.

TRADERS :́ Mercati giovani e vecchi... questo argomento è stato originariamente trattato nel tuo libro "Smarter Tra-ding". Al giorno d'oggi, quali sono i mercati più giovani più facili e qual'è il più vecchio?

Kaufman: Questa è una buona domanda e risale al motivo

per cui l'investitore più piccolo ha un vantaggio. I mercati

più nuovi, di solito gli indici, sono molto più in trend e pos-

sono essere tradati con una media mobile più veloce, o con

qualsiasi altro metodo di trend che si desidera. E' lo stesso

modo in cui tradavamo nel 1970, prima del grande balzo in

alto del volume. I nuovi mercati non hanno più tutto quel ru-

more, perché ci sono molti meno partecipanti. Man mano

che maturano diventano più rumorosi, è per questo che i

mercati indice statunitensi, seguiti da quelli europei, sono i

più rumorosi e hanno bisogno di tendenze più lente per ave-

re successo. Quindi c'è la finestra di opportunità per il trader

al dettaglio di utilizzare un trend nei nuovi mercati indice.

TRADERS :́ Qual è l'indicatore tecnico più affidabile per rilevare il rumore in una serie di prezzi? Kaufman: L'unico che conosco che misuri il rumore è il mio

"rapporto d'efficienza", che è stato anche nominato "effi-

cienza frattale". È semplicemente la differenza di prezzo di

‘n’ giorni diviso per la somma del percorso, che è la somma

dei valori assoluti delle variazioni giornaliere negli stessi ‘n’

giorni. L'idea era che se si fosse andati in linea retta dal pun-

to A al punto B, il rendimento sarebbe stato 1,0 (nessun ru-

more). Se si girovaga, quindi, l'efficienza va giù, e se non si

va da nessuna parte, allora il rendimento è pari a zero (tutto

rumore). Anche se l'ho utilizzato nei primi anni ‘80, l'unica

applicazione utile che ho trovato è per decidere quale siste-

ma sia da applicare a ciascun mercato. Ad esempio, se il

rapporto è alto allora c'è molto trend e possiamo utilizzare

un metodo che si basi su di esso. Se il rapporto è basso, al-

lora è migliore una strategia di ritorno al punto medio. Spe-

ravo di più ma non ci sono ancora arrivato.

Ho due grafici che ho creato per il Financial Forum

asiatico nel 2012. Una tabella classifica i mercati asiatici

per rumore (figura 2) e gli altri classificano un gran nume-

ro di mercati a termine allo stesso modo (figura 3). Ve-

drete che i mercati asiatici più maturi, quelli di Giappone

e Hong Kong, sono i più rumorosi, mentre quelli meno

tradati, Sri Lanka e Vietnam, sono quelli più in trend. E

per i futures, i più rumorosi sono gli indici statunitensi ed

europei, e inoltre quelli relativi ai prodotti agricoli (con la

confusione prodotta dalla stagionalità in combattimento

Mi appoggio alla frequenza delle perdite per dirmi che qualcosa non va

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con la tendenza a lungo termine). Si vogliono così favori-

re sistemi di mean reversion per quei mercati sulla destra

del grafico, e sistemi di tendenza per quelli di sinistra.

TRADERS :́ Dalla tua esperienza, quale sembra essere il miglior filtro di sempre per rilevare un trend? Kaufman: Userei una tendenza a lungo termine come fil-

tro per il trading di breve termine. E non importa real-

mente quale metodo si usa. Penso che la maggior parte

dei calcoli di tendenza diano lo stesso risultato nel tem-

po. Quello che conta è il mercato e non il metodo. Se il

mercato è in trend allora tutti i metodi sono redditizi, e

se non è in trend, allora non lo è nessuno di loro. Vi sono

alcune differenze interne. Ad esempio, una media mobi-

le ha molte perdite piccole e meno grandi profitti. In un

sistema di breakout è quasi l'opposto, con più profitti,

ma perdite maggiori. Ma nel lungo periodo, i rendimen-

ti sono molto simili. Ci sono due grafici che lo dimostra-

no, uno è l'S&P e l'altro le note a 5 anni (entrambi futures,

vedi figura 4). Essi mostrano i profitti utilizzando un pe-

riodo di calcolo di 100 giorni per ciascuno dei tre meto-

di più diffusi, la media mobile (MA), il breakout (BO), e la

pendenza della regressione lineare (LRS). Sappiamo dallo

studio sul rumore che le note sono più in trend, e si può

vedere nel grafico a destra che i ritorni, in oltre 24 anni,

tracciano molto vicino. Per l'S&P il modello è simile, ma

non così uniforme. Tuttavia, se dovessi fare la media dei

risultati in un gran numero di mercati, si avrebbe difficol-

tà a decidere quale tendenza sarebbe stata la migliore.

Per i trader alla ricerca di ulteriori dettagli, un altro gra-

fico mostra i risultati di ottimizzazione per queste tre ten-

denze in termini di fattore di profitto (profitti lordi divisi per

perdite lorde). Entrambi mostrano una tendenza a fare me-

glio quando il periodo di calcolo diventa più grande (mo-

strato nella parte inferiore da 10 a 150 giorni). Per le note

a 5 anni, il breakout sembra essere migliore, un po’ meno

per l'S&P. E' importante vederlo come un grosso proble-

ma di dati al momento di scegliere quale metodo utilizzare.

TRADERS :́ Nell'ultimo grande libro sui sistemi di trading hai sviluppato centinaia di codici per TradeStation. Puoi dirci quali ti sentiresti di raccomandare per 1) il trading intraday e 2) il trading notturno / swing trading? Kaufman: Beh, questo è chiedere molto! Se avessi voluto

farlo avrei pubblicato quello che penso fosse il miglior si-

stema e ci avrei lavorato. In realtà, ci sono un sacco di si-

stemi che fanno soldi e un sacco di personalità di trading

che preferiscono il trading più veloce, un sacco di picco-

li profitti, grandi posizioni, arbitraggio, e quant'altro. Più

importante, il book serve a mostrare la tecnica. Quando

si prende familiarità con i diversi modi per visualizzare i

movimenti di prezzo, è possibile creare il proprio, o tro-

vare quelli che corrispondono alla tua personalità.

Ma per rispondere alla domanda un po' meglio, ricer-

cherei dei sistemi di medio-inversione per il trading in-

traday ed eventualmente di breakout a breve termine per

i contratti che durano un paio di giorni. Naturalmente, ci

sono anche il pairs trading e la divergenza, che sono me-

todi buoni.

TRADERS :́ Tutti si lamentano del trading ad alta frequenza. Ma esso incide realmente sulle grandi tendenze? Kaufman: Non credo. Se è redditizio (il che non è sem-

pre il caso), allora sta estraendo dei profitti dal mercato,

il che riguarda tutti. Ma aggiunge anche liquidità e un po'

di rumore. L'effetto maggiore può essere che ci voglia un

qualche tipo di grande movimento in una direzione per un

sistema di trend per ottenere un segnale, e un altro movi-

mento più grande per uscire, ma vedo degli effetti minimi

per chiunque detenga dei trade per un paio di giorni o più.

TRADERS :́ Molti trader iniziano il trading tramite il trial & error (prova e sbaglia ndt). Cosa suggeriresti di fare a questi trader, partendo dal presupposto che non capiscono che avere un metodo, così come la gestione del rischio e la corretta posizione di dimensionamento, è parte del gioco? E' necessario sbattere prima sul muro?

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people

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www.traders-mag.it 05.2014

che possono fare dei soldi se agiscono nel modo giusto,

ma l'emozione di iniziare spesso li induce a lanciarsi spe-

ricolatamente nel trading. Le mie

prime regole sarebbero di avere un

sistema. Esso non deve per forza es-

sere informatizzato, ma quello di cui

hanno bisogno sono regole chiare. I

migliori trader discrezionali sono si-

stematici, anche se i sistemi sono

nelle loro teste. Quando hai delle re-

gole, seguile!

È necessario iniziare da poco,

molto poco. Non si può essere preoc-

cupati di perdere. In realtà, è neces-

sario essere in grado di accettarla. E'

solo parte del processo. Se non ti è

possibile tagliare un trade e prende-

re una piccola perdita, allora non sa-

rai mai un trader. E ogni sistema di

trading ha un proprio profilo, di cui

ho parlato prima. Quindi è necessa-

rio stare bene con le tue regole.

Ed è importante anche non aver-

ne troppe. Ho sempre adottato la fi-

losofia dei "pantaloni larghi adatti a

tutti." Se posso applicare le stesse re-

gole a tutti i titoli o tutti i future, allora

i risultati non potranno essre belli, ma

avrò robustezza, che per me è la chia-

ve del successo. Voglio che il sistema

di trading lavori su tutti i mercati (beh,

la maggior parte dei mercati), anche

se è ottimo su alcuni e poco redditi-

zio su altri. Non voglio un sistema che

funzioni su un solo mercato.

Tradare sempre ogni posizio-

ne con pari rischio. Cioè, per i titoli,

fare lo stesso investimento per ogni

posizione. Basta dividere l'importo

dell'investimento (diciamo $ 10.000)

per il prezzo delle azioni per ottenere

la dimensione della posizione. Non è

perfetto, ma nessuno vuole tradare

100 azioni di Apple e 100 azioni del-

la Bank of America. Gli utili e le per-

dite di Apple saranno così grandi

che quelli di Bank of America saran-

no irrilevanti. Per i future si prende

un importo di investimento, diciamo

25.000 dollari per mercato e si divide

Kaufman: I nuovi trader devono aspettarsi di perdere sol-

di. E' parte del processo di iniziazione. Essi devono capire

Il grafi co mostra i profi tti utilizzando un periodo di calcolo di 100 giorni per i tre metodi più diffusi, la media mobile (MA), il breakout (BO), e la pendenza della regressione lineare (LRS). Nel lungo periodo, i rendimenti sono molto simili.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F4) Sistemi popolari – S&p, trend a 100 giorni

Il grafi co mostra i profi tti utilizzando un periodo di calcolo di 100 giorni per i tre metodi più diffusi: la media mobile (MA), il breakout (BO), e la pendenza della regressione lineare (LRS). Nel lungo periodo, i rendimenti sono molto simili.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F5) ) Sistemi popolari – Nota a 5 anni, trend a 100 giorni

Page 81: Traders d01

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Page 82: Traders d01

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www.traders-mag.it 05.2014

per la volatilità di 20 giorni per otte-

nere il numero di contratti. Questo

si può fare che grazie alla leva finan-

ziaria dei future. Una volta trovato il

formato della posizione per tutti i fu-

ture, è possibile scalarli fino alla tua

reale dimensione dell'investimen-

to. La parità di rischio ti dà la massi-

ma diversificazione, il che significa il

miglior controllo del rischio. Natural-

mente, ci sono altre importanti for-

me di controlli del rischio, ma questo

è il modo migliore per iniziare.

TRADERS :́ In uno dei tuoi libri, descri-vi come mettere il processo di ricerca e sviluppo in un "quadro coerente." Puoi spiegare brevemente come funziona? Kaufman: L'idea di base è di inizia-

re con una premessa significativa,

come un trend economico o un ar-

bitraggio. Non è possibile lasciare

che sia il computer a trovare un me-

todo per voi. Semplicemente non

funziona. Poi avete bisogno di testar-

lo correttamente utilizzando grandi

quantità di dati, alcune in-sample e

alcune out-of-sample. È necessario

capire come interpretare i risultati.

Preferisco guardare i risultati di tutte

le prove ragionando che il "successo"

sia il 70 per cento di prove redditizie.

Poi attendo il risultato medio di tut-

ti i test. Non credo che si possa sce-

gliere un set di parametri e aspettarsi

che il mese prossimo migliori, per cui

uso più parametri in modo da ottene-

re un risultato medio. Queso può es-

sere troppo conservatore per alcuni

investitori, ma è un altro caso de “la

tartaruga e la lepre”.

TRADERS :́ Molti hedge funds tendo-no ad assumere sempre più persone munite di dottorati di ricerca di fisica,

Il grafico mostra il fattore di profitto per una varietà di periodi di calcolo del sistema: la media mobile (MA), il breakout (BO), e la pendenza della regressione lineare (LRS). Nella maggior parte delle impostazioni, i ren-dimenti sono molto simili.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F7) Sistemi popolari – ottimizzazione delle note a 5 anni dal 1990: Fattore di profitto

Il grafico mostra il fattore di profitto per una varietà di periodi di calcolo del sistema: la media mobile (MA), il breakout (BO), e la pendenza della regressione lineare (LRS). Nella maggior parte delle impostazioni, i ren-dimenti sono molto simili.

Fonte: www.KaufmanSignals.com

F6) Sistemi popolari – ottimizzazione dell‘S&p dal 1990: Fattore di profitto

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Trading Systems and Methods, Fifth Edition

Autore: Perry Kaufman Pagine: 1232

Editore: John Wiley & Sons ISBN-10: 1118043561

Lingua: English ISBN-13: 978-1118043561

Informazioni sul libro

statistica, biologia, cibernetica. Nel mio trading, tuttavia, trovo ancora che i metodi semplici funzionano meglio. Che cosa ne pensi?Kaufman: Questo è un tema sensibile nel settore degli

Hedge Fund. Le imprese che destinano il denaro agli hed-

ge fund sembrano attribuire valore al numero dei dotto-

rati di ricerca in azienda, ritenendo che le loro strategie

daranno origine a vantaggi significativi. La mia esperien-

za personale dice che non è vero. Hai bisogno di qualcuno

con competenze matematiche solide, ma anche esperien-

za di mercato. Non è possibile creare una buona strategia

scoprendola su un computer. Deve essere una premessa

significativa, ed essa arriverà solo dall'osservazione del

mercato e dalla comprensione dei fondamentali. Quindi

non è probabile che un laurato con tanto di dottorato di

ricerca sia produttivo fino a quando non ottiene la vera

conoscenza del mercato. D'altra parte, un floor trader

esperto può dare un'idea al matematico sul modo in cui

il mercato reagisce, per esempio, ad uno shock successi-

vo ad un annuncio di utili, e il matematico può così im-

plementarlo. E può farlo, ovviamente, anche un normale

programmatore intelligente. Quindi la cosa importante è

il concetto, non la matematica.

TRADERS :́ Visto che stavi gestendo 100 milioni di dollari di capitale di trading, come li dovresti gestire al fi ne di produrre dei rendimenti assoluti? Quali sono i mercati, le strategie, i time frame? Kaufman: Devi sapere che sono informazioni di proprie-

tà! Se ti dicessi come lavoro, non avrei più un vantaggio

competitivo. Dirò che le grandi quantità di capitale richie-

dono molti sistemi di trading veloci o pochi e lenti. Ecco

perché, probabilmente oltre il 60 per cento di tutti i siste-

mi tradati sono trend following di lungo termine. Funzio-

na nel tempo e su di esso si possono tradare delle grandi

quantità. Più veloce è il sistema, meno ha liquidità, quin-

di se sei una ditta con 20 miliardi di dollari in gestione,

favorirai il trade lento per concentrarti sulla gestione del

rischio.

TRADERS :́ C'è qualche altro consiglio che vuoi condividere? Kaufman: Sì, voglio che tutti ricordino che il mercato con-

tinua a cambiare e che ci saranno modelli che si verifi-

cheranno in futuro che non abbiamo mai visto in passato.

Consiglio vivamente un libro di Dietrich Dörner, "The Lo-

gic of Failure" (La logica del fallimento ndt), pubblicato

originariamente in tedesco ("Logik des Misslingens"). La-

scio ai lettori la possibilità di capire la soluzione loro stes-

si, per il trading la lezione appresa sarà importante .

TRADERS :́ Oltre ai mercati, che cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? Inoltre, hai qualche progetto futuro in vista? Kaufman: Tempo libero? Credi che abbia tempo libero?

Ero solito giocare a tennis, andare a sciare, e fare delle

immersioni, ma in questo periodo mi sembra di stare da-

vanti al computer più di quanto dovrei. Ma in realtà mi

piace molto sviluppare i sistemi di trading. Ho cercato di

andare in pensione due volte e ho finito per iniziare una

nuova impresa e scrivere un altro libro. Credo di essere

fortunato a fare quello che mi piace. «

L'intervista è stata condotta da Marko Graenitz.

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Come Filtrare le (troppe) notizie e scansare i profeti di sventura» Confessioni di un fondamentalista pentitoHo appena messo giù una telefonata con un risparmiato-

re molto stressato. E’ preoccupato per le sorti dell’Italia,

del Fiscal Compact, dell’aumento della tassazione delle

rendite e pure delle sorti dell’Ucraina.

Il suo nome mi ricordava qualcosa e controllando le

email ho visto che mi aveva mandato una lettera circa 2

anni fa, perché era preoccupato allora del governo ita-

liano, dello spread, del rischio euro e della patrimoniale.

Inutile dire che questo sventurato risparmiatore in

questi anni ha visto il suo patrimonio dilapidarsi men-

tre avrebbe potuto invece raddrizzarne le sorti e cogliere

buona parte dei rialzi (anche di oltre il 50%) che altri inve-

stitori hanno realizzato solo nell’ultimo biennio.

Questo soggetto non è un caso isolato: in questi anni

ho visto proliferare in modo esponenziale questa catego-

ria di investitori “emotivi”.

L’Apocalisse è vicina secondo questo tipo di rispar-

miatori che naturalmente sono attratti spesso come api

al miele dai predicatori di crolli epocali che non a caso si

stanno diffondendo sempre più nel settore finanziario. I

profeti di sventure nel settore dell’analisi tecnica come

fondamentale stanno aumentando in modo esponenzia-

le. Alcuni di loro diventano pure dei “personaggi” perché

soddisfano un pubblico di persone a cui piace probabil-

mente la figura del guru. E pazienza se i risultati dei consi-

gli di questi “maestri” abbiano fatto a pezzi il patrimonio

dei loro seguaci facendo loro perdere delle ottime oppor-

tunità di guadagno.

Perché accade tutto questo?Quello che oggi contribuisce a rendere molti investitori

così poco fermi nel perseguire una strategia è il combina-

to disposto di 2 fattori. Primo l’incertezza verso il futuro

che ha raggiunto fra gli italiani (al top a livello mondiale)

un livello che non si era mai visto in nessun Paese oc-

cidentale. Poi l’altro fattore universale con cui misurarsi

è la moltiplicazione infinita delle fonti di informazione e

stress: l’overload.

“Siamo arrivati oggi nel mondo a produrre 5 exab-

yte di informazione ogni 2 giorni; un exabyte equivale a

un miliardo di gigabyte. Per fare un confronto dall’origine

del mondo fino all’anno 2003 l’umanità ha creato 5 exab-

yte di informazione. Non c’è da meravigliarsi se siamo

esausti…” ha detto in una conferenza Eric Schmidt, am-

ministratore delegato di Google.

Come bene ha scritto Paolo Legrenzi, professore di

psicologia cognitiva presso l’Università Ca’ Foscari di Ve-

nezia, il cervello degli umani non è costruito per investire

bene e l’overload dell’informazione costituisce sicura-

mente un gran danno per molte persone non preparate a

gestire un flusso così potente e inarrestabile di informa-

zione soprattutto negativa.

Perché soprattutto negativa?Facile rispondere: le notizie negative fanno vendere mol-

to di più di quelle positive come ben sanno coloro che la-

vorano dentro i giornali.

Il cervello poi funziona così: “non appena cominciamo

a convincerci che l’apocalisse sta per arrivare l’amigdale en-

tra in allerta e filtra più o meno qualsiasi cosa che ci dica il

contrario” scrivono Peter Diamandis e Steven Kotler nel loro

bellissimo saggio “The future is better Than You Think”.

Ecco, quando devo spiegare a un risparmiatore per-

ché uso non solo l’analisi fondamentale ma trovo indi-

spensabile utilizzare nella gestione e nella consulenza

degli investimenti un approccio quantitativo, con l’utiliz-

zo di modelli (trading system) che analizzano il mercato, i

prezzi, i volumi, il trend e dai quali scaturiscono segnali di

acquisto e di vendita (e non un approccio discrezionale)

mi ritrovo in pieno in questi princìpi.

E sono convinto del lavoro che sto portando avanti

con il mio team da oltre 15 anni e non certo solo in que-

sto settore in Italia come dimostra la rivista TRADERS´. «

Salvatore Gaziano, da metà degli anni ’80 ha iniziato a lavorare nel settore fi nanziario per intraprendere una carriera come giornalista, analista e poi strategist dando vita nel 2001 a SoldiExpert SCF: un network di siti specializzati nella consulenza fi nanziaria indipendente. Dall’approccio “fondamentalista” iniziale ha integrato nel tempo sempre più un approccio

quantitativo che ha consentito nell’ultimo decennio di ottenere risultati signifi cativamente superiori in termini di performance ottenute e controllo del rischio.

[email protected]

Page 86: Traders d01

CoLUmN

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www.traders-mag.it 05.2014

L’analisi spinge per il buy» Ma se in sottoscrizione non riesci ad averne ?Aprile 2014. Tamburi Investment Partners, una delle più

valide ed apprezzate societa’ quotate sul mercato azio-

nario, si presenta sull’obbigazionario offrendo in sotto-

scrizione 100 milioni di euro di bond a 6 anni, tasso 4,75%

Queste obbligazione T,I,P, sono sottoscrivibili solo

dagli intermediari autorizzati e vengono bruciate in pochi

secondi. I fondamentali erano infatti eccellenti. Un tasso

del 4,75% quando per una quasi analoga (1/3/2020) sca-

denza dei BTP si otteneva il 2,11%.

Ovviamente la fiscalità è differente. Mentre il prestito

veniva classato si anticipava l’ascesa al 26% della ritenuta

sugli interessi dei prestiti, esclusi i BTP che rimanevano al

12,50%. Ma la maggioranza degli operatori preferiva pre-

stare denaro al miglior private banker italiano, Giovanni

Tamburi, che all’indebitato Stato italiano.

Da queste considerazioni la caccia al titolo. Ma i de-

lusi sono stati moltissimi. I fortunati che sono riusciti ad

ottenere al gioco della sottoscrizione queste obbligazioni

hanno vinto un terno al lotto.

Come evitare il ripetersi di queste delusioni ?La risposta è semplice : modificare le modalità delle sot-

toscrizioni. Dare ad esempio una prelazione per gli azio-

nisti Tamburi, beffati nella mancanza di attribuzione di

obbligazioni della loro società da parte di velocissimi

operatori del web.

Oppure fare una asta con conseguenze positive per i

conti di Tamburi Investment. Chiaramente, se fosse sta-

ta lanciata tale asta, il rendimento dei titoli sarebbe sta-

to inferiore con conseguente diminuzione degli oneri

finanziari.

Il fondamentalista perciò può concentrarsi anche sul-

le migliori proposte del mondo obbligazionario. Ma poi

non trova materiale su cui investire...

In questi giorni molte piccole società stanno emet-

tendo sul mercato prestiti ad alto tasso. I rischi ovvia-

mente sono correlati al maggior rendimento. Tassi del

6%-7% a 4-7 anni testimoniano la scarsa appetibilità dei

fondamentali di tali compagnie.

Meglio perciò ripassare la lunga lista delle obbliga-

zioni “minori” quotate, scarsamente seguite dal largo

pubblico. Non mancano ancor oggi possibilità di investi-

re a poco più di tre anni al tasso del 3,5% circa su società

dai discreti fondamentali.

Si incassa un dividendo inferiore, ma viene limitato il

rischio di durata che passa da 6 a 3-3,5 anni.E si riescono

ad ottenere le obbligazioni sul mercato senza essere bef-

fati dalle SIM cui avete passato gli ordini, come accaduto

per Tamburi Investment Partner. «

Guido Bellosta è uno dei più apprezzati commentatori di Borsa in Italia, scrive e ha scritto per moltissime testate fi nanziarie, è autore di diverse pubblicazioni per Il Sole 24 Ore ed Experta. Il

suo focus sono le situazioni “speciali” di sottovalutazione delle azioni e delle obbligazioni con un focus particolare su quelle che

minimizzano il rischio per l’investitore.

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