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TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTE STUDI

TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTECon il secondo Le prime farmacopee ufficiali europee, dalle origini al XIX secolo, come dice l'autore stesso, viene focalizzata la necessità

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTE

STUDI

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Direttore

Chiara Beatrice VUniversità degli Studi di Ferrara

Comitato scientifico

Donatella MUniversità degli Studi di Ferrara

Filippo PUniversità degli Studi di Ferrara

Stefano MUniversità degli Studi di Ferrara

Silvia VUniversità degli Studi di Ferrara

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TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TERRITORIO E SALUTE

STUDI

Intento della collana è accogliere temi di ricerca che coniughino tradi-zione e innovazione, territorio e salute. Lo studio sull’utilizzo tradizio-nale di piante autoctone e delle antiche “ricette” presenti nelle farma-copee, trattati medici e resoconti del passato può offrire interessantisviluppi sia in campo farmaceutico che cosmetico e nutrizionale.

La rivisitazione di “preparazioni” a scopo terapeutico ottenute me-diante metodologie tradizionali è uno dei filoni più seguiti nel mondoanglosassone per sostenere economicamente chi si occupa del recu-pero delle tradizioni in questo settore. Queste preparazioni (herbaldrugs) hanno una loro collocazione accanto ai più potenti rimedifarmaceutici nel trattamento di patologie minori.

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Ernesto RivaCarla Camana

Le farmacopee private in Europa

Dalle origini ai tempi moderni

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Copyright © MMXVIAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, Ariccia (RM)

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: dicembre

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Indice

13 Prefazione 15 Introduzione 21 Capitolo I Norimberga, 1535: Il “Dispensatorium” di Valerio Cordo 25 Capitolo II Venezia, 1544: I “Commentari” di Pier Andrea Mattioli 35 Capitolo III Lione, 1548: La “Pharmacopoeia” di Jacobus Sylvius 41 Capitolo IV Venezia, 1561: Il “De’ Capricci Medicinali” di Leonardo Fioravanti 53 Capitolo V Venezia, 1561: I “Secreti” della signora Isabella Cortese 61 Capitolo VI Venezia, 1562: Le “Osservationi” di Girolamo Calestani

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Prefazione 10

6 Capitolo VII Venezia, 1575: Gli “Avertimenti” di Giorgio Melichio 75 Capitolo VIII Marburgo, 1576: Il “Thesaurus Pauperum” di Pietro Ispano 85 Capitolo IX Lione, 1579: La “Pharmacopoea” di Laurent Joubert 91 Capitolo X Roma, 1585: L’Herbario Nuovo di Castore Durante 101 Capitolo XI Madrid, 1603: La “Pharmacopoea” di Francisco Vélez 107 Capitolo XII Parigi, 1607: La “Pharmacopoea” di Quercetanus 115 Capitolo XIII Bologna, 1622: La “Pharmacopoea Spagirica” di Poterius 121 Capitolo XIV

Tolosa, 1628: Il “Myrothecium Spagyricum” di Pierre Jean Fabre

127 Capitolo XV

Ulma, 1641: La “Pharmacopoeia Medico-Chymica” di Jo-hann Schröder

133 Capitolo XVI

Amsterdam, 1654: La “Pharmacopoea Spagyrica” di Johann Rudolph Glauber

139 Capitolo XVII Venezia, 1655: La “Pratica de’ Spetiali” di Domenico Auda

10 Indice 8 Indice

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Prefazione 10

71 Capitolo VII Venezia, 1575: Gli “Avertimenti” di Giorgio Melichio 77 Capitolo VIII Marburgo, 1576: Il “Thesaurus Pauperum” di Pietro Ispano 87 Capitolo IX Lione, 1579: La “Pharmacopoea” di Laurent Joubert 93 Capitolo X Roma, 1585: L’Herbario Nuovo di Castore Durante 103 Capitolo XI Madrid, 1603: La “Pharmacopoea” di Francisco Vélez 109 Capitolo XII Parigi, 1607: La “Pharmacopoea” di Quercetanus 117 Capitolo XIII Bologna, 1622: La “Pharmacopoea Spagirica” di Poterius 123 Capitolo XIV

Tolosa, 1628: Il “Myrothecium Spagyricum” di Pierre Jean Fabre

129 Capitolo XV

Ulma, 1641: La “Pharmacopoeia Medico-Chymica” di Jo-hann Schröder

135 Capitolo XVI

Amsterdam, 1654: La “Pharmacopoea Spagyrica” di Johann Rudolph Glauber

141 Capitolo XVII Venezia, 1655: La “Pratica de’ Spetiali” di Domenico Auda

10 Indice Prefazione 10

71 Capitolo VII Venezia, 1575: Gli “Avertimenti” di Giorgio Melichio 77 Capitolo VIII Marburgo, 1576: Il “Thesaurus Pauperum” di Pietro Ispano 87 Capitolo IX Lione, 1579: La “Pharmacopoea” di Laurent Joubert 93 Capitolo X Roma, 1585: L’Herbario Nuovo di Castore Durante 103 Capitolo XI Madrid, 1603: La “Pharmacopoea” di Francisco Vélez 109 Capitolo XII Parigi, 1607: La “Pharmacopoea” di Quercetanus 117 Capitolo XIII Bologna, 1622: La “Pharmacopoea Spagirica” di Poterius 123 Capitolo XIV

Tolosa, 1628: Il “Myrothecium Spagyricum” di Pierre Jean Fabre

129 Capitolo XV

Ulma, 1641: La “Pharmacopoeia Medico-Chymica” di Jo-hann Schröder

135 Capitolo XVI

Amsterdam, 1654: La “Pharmacopoea Spagyrica” di Johann Rudolph Glauber

141 Capitolo XVII Venezia, 1655: La “Pratica de’ Spetiali” di Domenico Auda

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145 Capitolo XVIII Napoli, 1667: Il “Teatro Farmaceutico Dogmatico e Spagiri-co” di Giuseppe Donzelli

155 Capitolo XIX

Venezia, 1667: Il “Theatro Farmaceutico” di Antonio De Sgobbis

161 Capitolo XX

Lione, 1675: “Les Remedes charitables de Madame Fouquet” di Marie Fouquet

169 Capitolo XXI Parigi, 1676: La “Pharmacopée Royale” di Moyse Charas 179 Capitolo XXII Pavia, 1679: “L’Arte dello Spetiale” di Francesco Sirena

Colonia, 1687: La “Pharmacopoea Schrödero-Hoffmanniana” di Jean Jacques Manget

205 Capitolo XXIV Parigi, 1697: La “Pharmacopée Universelle” di Nicolas Lémery

213 Capitolo XXV

Venezia, 1728: Il “Lessico Farmaceutico” di Giovanni Batti-sta Capello

219 Capitolo XXVI Halle, 1730: Il “Conspectus Chemiae” di Johann Juncker 225 Capitolo XXVII Vienna, 1775: La “Pharmacia chirurgica” di Joseph Plenck

199 Capitolo XXIII

11Indice 9Indice

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Prefazione 12

231 Capitolo XXVIII Strasburgo, 1783: La “Pharmacopoea Generalis” di Jacob Reinbold Spielmann

237 Capitolo XXIX Genova, 1783: La “Pharmacopoea Manualis” di Benedetto Mojon 241 Capitolo XXX Genova, 1785: La “Pharmacopoea” di William Batt 245 Capitolo XXXI

Milano, 1793: La “Farmacopea ad uso de’ poveri” 249 Capitolo XXXII Ferrara, 1798: La “Farmacopea Ferrarese” di Antonio Campana 257 Capitolo XXXIII

Pavia, 1802: La “Farmacopea ad uso degli Speziali” di Luigi Brugnatelli

263 Capitolo XXXIV

Milano, 1804: La “Farmacia descritta secondo i moderni principi di Lavoisier” di Paolo Sangiorgio

271 Capitolo XXXV “Formulaire” di François Magendie 277 Capitolo XXXVI

Lipsia, 1825: La “Pharmacopoea Homoeopathica” di Carl Caspari 283 Capitolo XXXVII

Parigi, 1828: La “Pharmacopée Universelle” di Jacques Louis Jourdan

Parigi, 1821: Il

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Prefazione 12

233 Capitolo XXVIII Strasburgo, 1783: La “Pharmacopoea Generalis” di Jacob Reinbold Spielmann

239 Capitolo XXIX Genova, 1783: La “Pharmacopoea Manualis” di Benedetto Mojon 243 Capitolo XXX Genova, 1785: La “Pharmacopoea” di William Batt 247 Capitolo XXXI

Milano, 1793: La “Farmacopea ad uso de’ poveri” 251 Capitolo XXXII Ferrara, 1798: La “Farmacopea Ferrarese” di Antonio Campana 259 Capitolo XXXIII

Pavia, 1802: La “Farmacopea ad uso degli Speziali” di Luigi Brugnatelli

265 Capitolo XXXIV

Milano, 1804: La “Farmacia descritta secondo i moderni principi di Lavoisier” di Paolo Sangiorgio

273 Capitolo XXXV Parigi, 1821: Il “Formulaire” di François Magendie 279 Capitolo XXXVI

Lipsia, 1825: La “Pharmacopoea Homoeopathica” di Carl Caspari 285 Capitolo XXXVII

Parigi, 1828: La “Pharmacopée Universelle” di Jacques Louis Jourdan

12 Indice Prefazione 12

233 Capitolo XXVIII Strasburgo, 1783: La “Pharmacopoea Generalis” di Jacob Reinbold Spielmann

239 Capitolo XXIX Genova, 1783: La “Pharmacopoea Manualis” di Benedetto Mojon 243 Capitolo XXX Genova, 1785: La “Pharmacopoea” di William Batt 247 Capitolo XXXI

Milano, 1793: La “Farmacopea ad uso de’ poveri” 251 Capitolo XXXII Ferrara, 1798: La “Farmacopea Ferrarese” di Antonio Campana 259 Capitolo XXXIII

Pavia, 1802: La “Farmacopea ad uso degli Speziali” di Luigi Brugnatelli

265 Capitolo XXXIV

Milano, 1804: La “Farmacia descritta secondo i moderni principi di Lavoisier” di Paolo Sangiorgio

273 Capitolo XXXV Parigi, 1821: Il “Formulaire” di François Magendie 279 Capitolo XXXVI

Lipsia, 1825: La “Pharmacopoea Homoeopathica” di Carl Caspari 285 Capitolo XXXVII

Parigi, 1828: La “Pharmacopée Universelle” di Jacques Louis Jourdan

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289 Capitolo XXXVIII Lipsia, 1832 : La “Pharmacopoea Anticholerica” di Friedrich August von Ammon

295 Capitolo XXXIX

Milano, 1838: La “Esposizione Compendiosa” di Domenico Bruschi

301 Capitolo XL

Parigi, 1840: Il “Nouveau Formulaire” di Apollinaire Bou-chardat

Parigi, 1841: La “Nouvelle pharmacopée et posologie ho-moeopatiques” di Georg Heinrich Gottlieb Jahr

Bergamo, 1844: Il “Manuale Eclettico” di Giovanni Ruspini

Livorno, 1849: La “Farmacopea Italiana” di Giuseppe Orosi

Lipsia, 1872: La Pharmacopoea Homoeopathica Polyglottica di Willmar Schwabe

Milano, 1908: Il “Medicamenta”

309 Capitolo XLI

315 Capitolo XLII

321 Capitolo XLIII

327 Capitolo XLIV

331 Capitolo XLV

13Indice 11Indice

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Prefazione

di Chiara Beatrice Vicentini1

La Collana Tradizione e Innovazione, Territorio e Salute si arricchisce di una nuova opera di Ernesto Riva. Tre sono dunque i temi guida per l'allievo del corso universitario di Storia della farmacia e del Farmaco e per il lettore che intenda avvicinarsi alla materia.

La genesi dei medicamenti. Dalle piante alle molecole, trattato affasci-nante e coinvolgente con le numerose e puntuali citazioni classiche, deli-nea il faticoso percorso che ha portato al farmaco moderno, partendo dall'esplorazione del potenziale valore medicamentoso delle piante.

Con il secondo Le prime farmacopee ufficiali europee, dalle origini al XIX secolo, come dice l'autore stesso, viene focalizzata la necessità di stendere dei codici professionali e ufficializzarli con il nome di Farmaco-pee, che avessero il compito di disciplinare la materia medica e di codifi-care l'uso di medicamenti in modo che medici e speziali potessero eserci-tare la loro professione con sicurezza e soprattutto con meno confusione.

A completamento, doverosa era l'indagine tra le Farmacopee priva-te, spesso addirittura di maggior successo e internazionalizzazione ri-spetto a quelle ufficiali che erano una emanazione dell'Autorità.

Mi è caro l'esempio del Campana, che nelle oltre venti edizioni del-la Farmacopea ferrarese dalla prima del 1798 VII anno Repubblicano a me-tà Ottocento fu puntuale cronaca dei progressi della scienza. Testimoni della portata internazionale sono le edizioni, citate nella letteratura ottocentesca, di Lipsia, Costantinopoli, San Pietroburgo, Londra, Parigi. Nelle biblioteche europee sono presenti edizioni addirittura in spagnolo castigliano. Le farmacopee private in Europa dalle origini ai tempi moderni di Ernesto Riva e Carla Camana completano dunque il panorama della storia del farmaco e del suo straordinario legame di continuità tra la scienza e la tradizione che dovrà essere anche in futuro il filo condut-tore dell’arte farmaceutica.

1 Chiara Beatrice Vicentini è professore associato di Chimica farmaceutica presso l’Università degli studi di Ferrara.

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Introduzione

Il primo tentativo di uniformare la prescrizione e la preparazione dei medicamenti iniziò proprio agli albori del '500 con la pubblicazione del famoso Ricettario Fiorentino1. Si tratta senza dubbio della prima farmacopea pubblica, quale oggi la intendiamo; vale a dire un codice comprendente tutte le norme profes-sionali legate al commercio del farmaco e scritto per ordine delle auto-rità perché servisse da guida a medici e speziali nella tutela della salu-te pubblica. Vengono dunque elencati i medicamenti da tenersi obbligatoriamente nelle spezierie, sancite le regole da seguire nel prepararli, con i vari pesi e misure a seconda dei luoghi, stabilite le tariffe da applicare, sta-bilite le norme da osservare nella sistemazione della bottega. Il Ricet-tario non manca però di recare un importante avvertimento e cioè che i medicamenti dovevano essere confezionati dallo Speziale secondo la fantasia del medico. Quest'ultimo fu un punto dolente, forse mai digerito dagli speziali i quali, per distinguersi nel marasma confuso del commercio delle spe-zie, spesso si cimentavano nelle preparazioni di nuovi medicamenti. Occorre dunque considerare che la botanica farmaceutica, fondamento strutturale delle farmacopee, era una vera e propria scienza, vivace e dinamica, oggetto di continue verifiche e accese discussioni tra i vari scienziati; una scienza che ben presto venne supportata dagli orti bo-tanici che via via stavano sorgendo in tutta Europa e incoraggiata da 1 Nuovo Receptario composto dal famosissimo Chollegio degli eximii Doctori della Arte et Medicina della inclita Cipta di Firenze..., Firenze, 1498, folio.

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Introduzione 18

cattedre universitarie di grande prestigio. A questo si aggiunga l'enor-me lavoro di ricerca effettuato dalle spedizioni navali con l’apparire sul mercato di nuovi e straordinari medicamenti.

Figura 1. Frontespizio del Ricettario Fiorentino del 1498

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Introduzione16

Introduzione

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Introduzione 18

cattedre universitarie di grande prestigio. A questo si aggiunga l'enor-me lavoro di ricerca effettuato dalle spedizioni navali con l’apparire sul mercato di nuovi e straordinari medicamenti.

Figura 1. Frontespizio del Ricettario Fiorentino del 1498

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IntroduzioneIntroduzione 18

cattedre universitarie di grande prestigio. A questo si aggiunga l'enor-me lavoro di ricerca effettuato dalle spedizioni navali con l’apparire sul mercato di nuovi e straordinari medicamenti.

Figura 1. Frontespizio del Ricettario Fiorentino del 1498

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Oltre a ciò si doveva però fare i conti con la curiosità e l'ingegno di una categoria, quella degli speziali, indubbiamente difficile da assog-gettare a regole severe, che certo non vedeva di buon grado il fatto di essere tenuta sotto controllo dalle autorità costituite e per giunta auto-rità rappresentate prevalentemente da medici.

Figura 2. Pagina del celebre Antidotario di Nicolò Preposito

Si doveva fare i conti con la fantasia e il talento di una categoria che aveva in mano un'arte dalle floride prospettive scientifiche (oltre che economiche), ed è naturale che questa curiosità trovasse sfogo nella consultazione di altre opere di materia farmaceutica apparse in un cer-to senso in alternativa e a completamento delle Farmacopee Ufficiali.

19Introduzione

17Introduzione