56
TREVOR VVYE RESPIRAZI ONE E SCALE = I I L1] ,::,..,::lL:n ?aa)\ti:l ................1t:::: j:))))t)........:):ri :t,t)"4,,1$; a,,ta:t\::t:::::::rlllt,aaaaaaaaaaaaaa\ra u lllllìliììì:,rr1ll . ,:;$Ml:N1,111' :::::::::::::.::.: ttttttt , rr : :r:,:,,1rr:tììlll|$t!Uiìììì ,,ììììììììììtlitrtuuut,u,tlilìlllliiiiìuu,tl EDIZ IONE ITALIANA ACCADEMIA

Trevor Wye - 5 Respirazione e Scale

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Trevor Wye - 5 Respirazione e scale

Citation preview

TREVOR VVYERESPIRAZI ONEE SCALE

=IIL1]

,::,..,::lL:n ?aa)\ti:l................1t:::: j:))))t)........:):ri

:t,t)"4,,1$;

a,,ta:t\::t:::::::rlllt,aaaaaaaaaaaaaa\ra

u lllllìliììì:,rr1ll

. ,:;$Ml:N1,111'

:::::::::::::.::.: ttttttt

, rr : :r:,:,,1rr:tììlll|$t!Uiìììì

,,ììììììììììtlitrtuuut,u,tlilìlllliiiiìuu,tl

EDIZ IONE ITALIANA

ACCADEMIA

V1I VIW]CV)f V

VNVIIVlI ]NOIZ IC]

r rv)s IlNorzvurdsru1^M UOAlUr

@

TnEvoR WyBSEI PRACTICE BOOKS PER IL FLAUTO (Edizione italiana)

I volume IL SUONO

II volume TECNICA

III volume ARTICOLAZIONE

IV volume INTONAZIONE E VIBRATO

V volume RESPIRAZIONE E SCALE

VI volume STUDIO AVANZATO

Titolo originale dell'opera: ATrevorWye practice bookfor theflute (volume 1-6)

Traduzione: Stefano Cioffi, Riccardo Ghiani. Gian Luca Morseletto

O Copyright 1980 Novello & Company Limited

Per la traduzione italiana

O Copyright 1992 by Accademia Italiana del FlautoVia degli Orti di Trastevere 34 - 00153 Roma

Tutti i diritti riservati - All rights reservedNessuna parte di questa pubblicazione può essere copiata o riprodotta in alcun modo e perne s suno sc opo senza 1' autoizzazíone dell' Acc ademia Italiana del Flauto.

Printed in Italy

gs

EV

cc99

vz

ZI

6

8

s

Dul30d

VruONEI^I V ITUVNONS

lINOIZVSIAAOUdIAT

ITYZZ&ùS ICDAdìIV g lZUlIJ UlId TI-IVJS

ISINJ!il ICCIIdìIV g A-IVJS

IAISSTIUdSII IDCIIdìIV iI TITVJS

alecrsilu or88eser; I e (c

ucrceJol qlrcedec uI e (q

odroco4so^11o(€

IINOIZYUIdSIIU V-I

flJIONI

ouaffi uor twg SVXnT-tgJfld V

UN'INTRODUZIONE DA LEGGERE

ALLO STUDENTE

Questo volume prenderà in esame il problema dello studio: come trarne il massimo profitto, comemigliorare il proprio rendimento, e come isolare e superare alcune difficoltà proprie del flauto. Non haassolutamente la pretesa di esaurire I'argomento. E' stato scritto per aiutarvi a risolvere molti pro-blemi relativi al flauto nel più breve tempo possibile.Gli esercizi proposti, se affrontati coffettamente, vi aiuteranno a ridurre notevolmente il tempo neces-sario per costruire i moduli tecnici dell'esecuzione flautisticL, evi permetteranno di dedicare piùtempo alla risoluzione dei problemi eminentemente musicali.Ecco alcuni punti di vitale importanza che riguardano lo studio in generale:a) Studiate il flauto solo se lo desiderate; in caso contrario, non fatelo! E' praticamente inutile passareil tempo a studiare avendo nello stesso tempo la voglia di fare qualche altra cosa.b) Una volta presa la decisione di studiare, rendetevi la vita difficile. Esaminate ogni particolare delvostro suono e della vostra tecnica come farebbe un ispettore pignolo, così da individuarne i puntideboli e da poterli eliminare. Solo in questo modo potrete migliorare velocemente. Dopo aver sfo-gliato il libro vi renderete conto che molti degli esercizi proposti non sono altro che un modo di ana-ltzzare lo stesso problema sotto differenti punti di vista. Non vi sarà difficile inventarne voi stessi dinuovi.c) Cercate di studiare soprattutto ciò che non riuscite a suonare agevolmente. Non siate indulgenti convoi stessi: non limitatevi a suonare solamente ciò che non vi crea problemi.d) Dato che alcuni esercizi sono piuttosto faticosi, confrollate che la posizione del vostro corpo e dellevostre mani sia corretta. Per tutto ciò che riguarda questo aspetto è importante consultare un buoninsegnante (vedi volume VI - STUDIO AVANZATO)

GAIìA}IZIA

I1 semplice possesso di questo libro non garantisce dei miglioramenti: non vi è niente dimagico nella carta stampata. Ma se avete veramente il desiderio di suonare bene e sietedisposti ad investire una ragionevole quantità di tempo e di lavoro per raggiungere questoscopo, i risultati non tarderanno ad arrivare. E' una semplice questione di tempo, pazienzae lavoro intelligente. Questo libro è frnalizzato all'eliminazione dello studio improduttivo.E' un concentrato di tecnica flautistica. Se seguirete attentamente fvtte le indicazioni,otterete il doppio dei miglioramenti nella metà del tempo.

Questa è l'unica garanzia possibile!

PREFAZIONE

Questo è I'ultimo volume della sezione di base dei Practice Books, e completa una rassegna dei prin-cipali elementi costitutivi dell'apprendimento del flauto. Come nella costruzione di una casa, ognimattone poggia su un altro; una imperfezione nelle prime fasi sarà causa di problemi man mano che siprocede. Ogni libro di questa collana è strettamente collegato agli altri. Tutti hanno lo stesso scopo:DARVI LA POSSIBILITA' DI IMPARARE A SUONARE IL FLAUTO NEL Pru' BREVE TEMPOPOSSIBILE. Questo renderà possibile dedicare più tempo ai brani del repertorio, meno tempo agliesercizi, e, forse, più tempo alla spiaggia.Il volume VI - STUDIO AVANZATO contiene esercizi di perfezionamento basati sul materiale conte-nuto nei primi cinque libri.E' tutto una questione di ,_, e

4

I

'rzroJese runcl€ eJq ouo^ep rs eqo o^rlour olsenb Jod Q po 'Qlpuenb erorSSeru eun Ip ouSosrq

ourcrqqe olnelJ II ereuons red lo.ndsos ossorS un red euussocou eue,p qllluenb e1 ecrrcut.le g elsen|

'ucseuonJ uue.I eqc IS op

-ueceJ 'elodnc Ip euiJoJ e euorzrsod ens BIIB Érirrue4"rp p pregodF rs lpurruoppe IIoJSntu r opuaouuoJ

o errrrue4?rp F apuossoryt'Bocoq el osJe^eJne eJe4ue Ip elJ€,lle opuelleuued ruoulod Iau olonl tmuerc olsenb iruouqod r o"resseqqe red eurure4erp Iep euozu4uoJ eI ecgdrul elelruou euolzz4dse.r eun

' 'eteplJ 0 elrsso] opuenb euoc

{opu€sselu o qopuee4uoJ rloosruu rlsenb ert1ues elelod'eruoppe,lns ouelu eISo^ €I uoJ 'Ilounaoppo

qoJsnu r ouesn rs ruorulod lep elJB.I encsn JeJ Jed=ruoruyod reu oJerlue lp elm,IIE enerured e ecs

-peldde rs eurure{Jelp I oner1uoo €llo^ eun 'rsopuoe4uoc 'oporu un ur olos oJBJo^BI ouossod qocsnu

I 'olle,I osJa^ esso^uoc elred eI uoc elodnc Ip eruJoJ e 'e1em1eu euorzrsod ens el epueJd opssep g op

-uenb iecsrperdde rs €ururu.{erp 1 'o11e4uoc euer^ opuenÒ 'ltessuyF o lller1uoJ oJesse ouossod Blrl{rreg

-elp Iep rlo3snu 1'ttwun.4[ntp B]eru€rqo 'omqruel rp e11ed eun ep elrurlssrp uou ?uerqruoru eun olu-er^o4 ruouqod r rqrrrelue ollos 'euorsuedse rp eur8reur opa3 un enbunruoc ouueq'IJnsse] Iop e esso

eilep qlryqrsseg e ezzeprqroru e.rorSSerrr sun pe eqJu€ erzet?'eqc uouedns e11enb e ogedsu ouolsueJse

1p glrceduc erorSSeru eun ouueq uorJelrr elolsoc el 'qluelocrued elsenb rp esnuc V 'oruols oil€ etueru

-BDeJr.p e1u8eloc ouos uou esseq qrd alolsot eI IueJJe uI 'oJoue1rle eged eleu o{uols o11e e 'erouelsodeged uleu 'eprqepe,r ?uuoloc u1p elu8egoc ouos elolsoc e1 'ruour1od I ouelluo3 ecl3eJol essec eT

'oIoFJ uou'e^eJq ItI

(9 '8ed 'IA 'Io 4c) e1o3 ellep e €croq BIIep qtl^er oII€ eu

-ovelu ur rs.reddnpns eqqoJ^op oln€lJ IOp ouons I rnc ur eJerueru eI uoc epJocoe IS uou e ruorulod tep

elm Ip euorssrruo.llep oneJroo ollo4uo3 un (p) epqrssodrur or1lout epuer elpds elerczly'euons IS eri-ueu 1npI:1S ruons 1p oddnp,rs o1 (c) eco,rord a]uourlereueí eqc (77 '8ed'n1 'lo '4o) e1uuloq oterql^un rp (q) euorznpord eI etllcuJ osseds e elo8 e1 ecspÉur (e) gqcred oleg8eqs (g 'rzrcrese rTB eterec

-urruoo eqo €tlo^ un oJurqr qrd gres o^rlou 1 'euorze.ndsw rp esuJ €I elu"mp elpds e1 e.renelos o1eq3

-eqs Q oqJ Qorc o 'oJerqc elueu{rqrtncslpul Q olund un 'ouorzsrdser eIIe a^qeloJ ruorurdo eluel e11eq

-oc'red ros rep eru?so un pB oruurros oruererrur, ,, '"""lllnti::#JiH;i"ffi11iil.3i:trJ:;:tffJo 'odulec olsenb ur ?zuecsouoc rp ou8osrq oluredsrp un ouueq eqc 'tgotu pp oDeI eJesse aqqeJ^op eqc

-lpeu ruorze4snllr esolsnSsp rp oJerunu uerS un uoc (r11our ouos eu ec euoc) o,trlecqdse alueurerdure

oloorue ufl 'rcruecJe{u rssecord rsrce.rd I pln1 euJeosouoo ouesse3ou Q uou elqoruoln€,un ereprn8

eredes re4 'eprdqs ours.red e slqnur eJullnsu 'rcrepuo3,uoc 'IcJsuue8ut eqqe4od eqJ esoc 'eue,1ep eu

-orspdse,lep e euorssrurur.gep rcrSolorsrJ eluerrrellor1s IIueIqoJd reu rc.rerlueppu orxzlpuelur uou rn|

'eluerueileJroc oserdde ?rs eseq rp osseco.rd olsenb eqc emJnorsse ouusseceu q euor8er elsenb

red o1ue11os iopg e elsrlueun-ls o.rqe ru8o Ip elJu 4rd esn etsqnulJ 1 'euorze.ndse,l e euolz€rrdsur,gns

olloJtuoc orursseru Iop e ruou{od orol reu prm Blloru rp ouSostq ouueq o1eg e Iluoluruls Ip uol€uons I

'el?clue^ euolz

-rsod ur oruerlor1 lc opuenb ecseu euorze.ndser eleu qlloJrJlrp ru8g 'elessullJ qld euorzrsod e4sou eI Q

ulsenb ialeluozzuo euorzrsod ur oruers opuenb el?Jnleu qrd ureruuru uTlou orueuldse.r tou 'eluerueue4s

'euorzerrdser elle erelocruud 4rd auorzueJJe.un u1ucrpep ers eqc ouoperqcu 'elecrsnur esuq "IIep 1pu1nb

e 'uolrsoduloo Iep 'ouJeporu o]rug lep ezue8rse e1 'ecgdures olsounrd Q 'r-qcpue q? ouuleceg eruoc

'uuue3 €un ns elou eqclenb oJeuons es €{u ielueurpuuou elerrdser Io^ InJ uI oporu Ieu uoJre l{o{urcJesse ouossod uou 'eserg elsenb ere33e1 rp oluoruoru F oug qnssr,t alels eqJ o1sr.L 'o3on1 oupd u1

OdUOJ OUJSOA TI tr SNOIZYUIdSflU V'IgNOIZYUIdSflU VT

ESERCINO I

Mettete una mano sull'addome; nella fase di inspirazione il vostro addome dovrebbe estroflettersi,mentre in fase di espirazione dowebbe rientrare al suo postox. Dovreste diventare più magri mentreespirate, più grassi mentre inspirate.

Ora sistemate le mani sulle anche con il palmo rivolto verso I'esterno, in modo da appoggiare il polsosull'osso del bacino. Respirate come indicato precedentemente, spingendo l'addome all'infuori, maquesta volta continuando la fase di inspirazione allargando la gabbia toracica in senso laterale.

Diventate p1ù larghi, non più alti.l seguenft disegni vi aiuteranno a capire.

Ammettiamo che i polmoni siano come una scatola:

Quando si fa un piccolo respiro, la parte inferiore si espande:

Quando viene fatto un respiro profondo, con la gabbia toracica che si allarga anche di lato, i polmoniappariranno così:

* Se avete quatche dfficoltà con questo espeimento, sedetevi su di una sedia, piegate il busto in avantífino a toccare terra

con le maní, appoggiando l'addome sulle cosce. Inspirate e rinlzatevi leggermente mentre lo îate: doyreste sentire la pres-sione dell'addome sulle vostre cosce. Oppure sdraiatevi supini sul pavimcnto, mettete un libro sul vostro addome, inspírateed espirate leggermente, sollevando il libro Enn"do inspirate.

6

a)

b)

c)

L

'01, 'loA f aq)uo a 'IINVIdIJNRId Ugd OJnVT{ awnlo^ U lpat) otlstuts otrrDrq îap a D4slms ou0w DUap auoù

-tsod o1 nd a 'odtot-oyr4f oyoddot y nd aruaulonads 'DlpiloJ auoùrurdsat oun nd a1o1zuassa ? D]lalto) auoÈtsod ou1 *

'ololrdsJ olrlssoJd

pp z'u ozrcJese.l eJerpnls rp ou?osrq eleJ^? 3]uspuoqqe aluawola^ erJe,p Qllluenb ?un eJuJldsur Jod

'oleileJ}

elueruerdrue euer^ oJuetuo8re.l elop IA 'lo Ieu ouons I? e1ecrpep euorzes €II3 otueuueJlJ JBJ oloJAop

'€A€ilo Ezrel ellou elueuprceds 'elq"luec ouons un eJeuello Jed e olruIJ Iep ouons II eJeuelsos JOd

'I OIZrSJeSe ,I 'OJUoIUOIU I?

'oluercrJJns g 'euorzendseJ BIIep ollo4uoc olsnr? un Jod 'osseds rne1ellorluoc e ozzad eqclenb oleuons

'orqsceds oun elssn 'elo8 BI eIIB.quo3 uou e e 'eleldserer1ueru ell€ds eI em^ellos uou € euorzueile opueceJ eq8unl elou eilep el€uons e olruIJ Ir elepuoJd

ószueJeJJlp eqclsnb eleloN 'aceJol p odop e eluopps,I eurud opuerduleu'eu

-orzerrdser el eleledu e eqru" oIFS rslod r e]er88odde (q) ieuoppe,I opuee4uoc e elleds el elueruupJeq

-[ep opuelolos e]ueuepuogord eleJrdseJ (e) 'gcueg r o8unl eso]slp BIccBrq eI uoo :emcguel Jed olos

;e1pds eI opue^ellos e1els 'eropeccns

eqqeJ^op uou olsen| lepndser opuenb rsJe^enos e epuel ec€Jol o4so 11 'orqccads oun w I^oFpJBnC

.*?Isrurs elpds ey uoc elelse] ?I eJeuelsos rp orrccJec 'euetutlJes euud e11eu 'eqc 'tluerdrcuud reu

elueuqerceds 'eqe e11eds aI uoc euorzerrdser e1 e.ret8epLud e epu4 olnue] euel^ olnelJ p epnb u11eu

euorzrsod z1 'eluerueleunuoJs 'ecqdures ezve$eqqe eJellnsu eqqeJ^op euorzeredo elsenb 'rnb urg

'ele^o11os ouos egeds e1 opuenb q8qlosse rs oruopp?,I eluoc e]e^Jesso

i--'----'-"-'-ì (pini

:[soc oreqqeJrJedde ruourlod I'ela^ellos oJessoJ e11eds e1e5

LA RESPIRAZIONE E LA CAPACITA' TORACICA

I vostri polmoni hanno una capacità di espansione di gran lunga superiore alla grandezza del vostrotorace; il problema è posto dalle costole che la impediscono. Questa sezione riguarda proprio I'aumen-to dell'espansione della cassa toracica per permettere ai polmoni di incamerare una maggiore quantitàd'aria. E' la dffirenza f'ra l'espansione e la conîrazione delle vostre costole che deîermina diretta-mente quanto potete suonare senza bisogno di un altro fiato.

ESERCZIO tr

Appoggiate il dorso delle mani sulle anche. Cominciate con l'espellere tutta l'aria che avete nei pol-moni. Tutta I'aria, e non solo gran parte di essa: sì, tutta! Dovrete quasi sentirvi male. Ora inspiratelentamente attraverso il naso. Cominciate riempiendo l'addome per poi cercare di allargare la cassatoracica. Potrà anche accadere che sentiate la vostra schiena riempirsi d'aria. Inspirate quanta più anapotete. Non espirate: ora prendete ancora un po' d'aira. Certarnente, ce lafarete! ancora un po', e sepossibile dell'altra ancora. Trattenetela. Ora espirate lentamente. Liberatevi di tutta l'aria contenutanei vostri polmoni, continuate ad espirare fino a quando non ce la farete più. Riposatevi. Ricominciatedi nuovo. Ripetete sei volte.

Tutto il ciclo dell'esercizio risulta un po' faticoso, non è vero? Le vostre costole non erano abituate atale movimento. Chiedete ad un amico di misurare la vostra capacità con un metro da sarto, prenden-do la misura poco sotto le ascelle. Espellete tutta I'aria e prendete la vostra misura toracica. Ora inspi-rate al massimo allargando la vostra cassa toracica e misurate una seconda volta. La dffirenza fraledue misure corrisponde alla vostra capacità di espansione.

Senza allenamento, questa si aggira probabilmente tra i due e i cinque centimetri. Prendete nota sullaseguente tabella:

MESE ANNO ESPANSIONE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

:gm?g rp alsrcruDl BIIep olzrur,Tlep esB4 ulsenb orduoso pB oruBrpueJd

'olJauSot zqJuD Qnd Dw'elecrsnlu ese4BIIe qlr^IssaJdsè ara?um?8, ond ordseJ II 'eJeJrdseJ o^op ns morurdo elloru ouos rJ'auoùnJasalosla^oJLLD o\os Uncy[1tsnt8 anssa ouossod 'lyapuatd atop 4und t a '!D{ I'rpreue8 IuorzBcrpul ollopeJrIrJoJ Q eJeJ oluulssod eqc QIc onn1 lelueuesrcerd ele8erds oJesse qnd uou ecrsruu ur euorzertdsoJ e.I

'€Jlsnur uI eJruel^e e^ep esoc essels BT 'eJolop rp euorsserdse elso^ e11ep eped euehrpuLIB.p euorssrulul uuqueder eT 'aleDeIJlU 'ecole^ o.ndser un elzJ ro^ eJolop p red erepu8 p eurg4'o1pds oun uoc rlele?un4 'BoISIJ BzuelcrJJnsu.un erelueserddeJ uou e ecrsruu ellop euorsserdse.lepeped arelue^Ip oJeqqeJ^op eru 'uBSSeJeu ouos 'tS 'rorrrreu rep ouos uou euorzeJrdser rp ru?es 1

'ecrsruu w eqcus ole^ qrJ oilnJ

'eJonucs olleposserdse oileouoc II erucruntuoc rp oporu o4so^ 1ep eged ereg gnd o1enop€ euorzerrdser Ip odp 11 (g

'o1ecgru8rs Iep euorssruse4 BI ouocspo,,reg (7'effi4 BIIep osuas lE ouoosmqrluoc ru8es qsenÒ (I

'oleg elepueJd e,rop eleloN 'esug eun ns ouocsrngur ru8es qsenb oporueqc ur eleloN 'orq{ o}senb ur e{oru ouos eu e3 'e1o8"rn e qund e e1o8.ru. eilep uoo ese4 eun e1e^o{

gfvJlsnw olccflsYu.{ TI g flNorz\iluldsflu v'I

'I^ 'Io Ieu ouons e euorzuldseJ B4 euorzeloJ BI eluepJ€n?F oqSrsuoc o4le eqclenb eJelo.n elelod

'ruorznseso e4so^ elleu szueJeJJrp q eluoursues eleJeloN'ururrd ogcue esto; 'euotsuedse er1so,L el ererddoppuJ elsoJ^op rseu o]lorcrp-rJrpop ucrrc odoq

'olerrrJeJ r^ rnc ur olund p ou-ror8 ru8o eleu8eg 'elJe,p ouoc e r^ie^o4 rp uruud 'eluepecerd ello^ ellep pu€^B qrd erupue pe alr3snFelrurur1les ru8o es e1ello4uoc o 'eueq ole3souor eqo eporsnru eser; e8unl uun uoJ I e1eJnsrru <eurJ eIlV

:rp euoqsenb €un ?llnl .A 'euorsmcse epuer8 sun eJeuelloouossod er8eru e eloccrd euosred oursJod 'uluoc eqJ euorsuedse 1p qllftdec elso^ eI Q :èluuuruuelepq uou odroc oISo^ lep erpul e1 'or88e1uun eqclenb ouelqqe essor8 4rd euosred oI eueqqes 'r4eru

-Iluec Iclpop ecnc o1unr88er gr,tu uou ouorsuedse erlso'r e1 opuenb u oug orzrJJese olsenb eJunurJuoo

elseJ^oql'eq8unl rs"4 eI red euorzednccoerd ruSo ereururge ecr;ru?rs olsen[ irseur 3I/ZI rp on8 1eueuorsuedse ?.qso^ e1 elererddopper 'ou:or8 p ello^ 4rd ruorze4uoc e ruorsrrudse rpirer8 res BcJro e1eJ eS

FANTAISIE

FAURE

Ci sono molte possibilità per respirare. Alla misura 2lalinea del basso sale e continua a salire nellamisura 3. Questo indica un movimento musicale teso in avanti. Non è sbagliato respirare alla lettera(A), è semplicemente indesiderabile. Ma, supponiamo che venga fatto un piccolo crescendo per tuttala battuta 2 frno al respiro alla lettera (A), se a quel punto la seconda nota della battuta 3 viene esegui-

ta come se il crescendo continuasse, allora il respiro non solo non viene notato, ma contribuisce almovimento musicale della frase. Se I'esecutore avesse effettuato un diminuendo alla battuta 3 pren-

dendo il respiro alla lettera (A), questo avrebbe ostacolato il fluire della frase musicale. Questo è ciòche succede spesso. Il respiro, dunque, contribuisce in maniera determinante al senso e al movimentodi una frase musicale. Se viene fatto un diminuendo per annunciare che ci sarà un respiro, questo

interrompe il movimento musicale.

10

II

'erdos mb Ducuele (c) e (q) '(e)(1) pund I oluetu e srdrues oJouel eur iutdser rop

"Jlqormms "lloos €rm eJuo^eJ 'epqrssod Iep elr-ur1

Ieu 'eqqereuSosrq genb el red eqSoprre IS?q ellep ouos h es epllo4uoc 'urdser 1 epuSes opuen| (g

'oLttvs s atds a D4so L nllapaluot8alut ayod 'otoyo 'Dilauîp ottdsat y :onssatdsa 4td nusnut n7 lndsat ulsot 1 uoc 'alapuag (y

'$Bpe rzrcJese r-unclu aleJe^o.q olm8es 1p FÒ 'elueuecole^ ere.ndser u epredu4 (g

'el"crsruu

?ls4 Ip olund pp elueceJsrppos qrd grus egc es?4 e8rml enrsseccns ?rm ur rsJe^loslJ ouossod udser

Soccrd rsJe rC 'ouSonq apAD au es o 'elereprsep ol es ?lnp?q essels €11eu ondser un p 4rd erepuerdeqJrrc elelod 'elueruecr4ermms ellusdlJ eruedde elrug red qen8n aueJ uI ?crsruu eI olapr1tp uoN (Z

eelpoletu e1e.t enop (c)

eoss"q Iep €eu1 BI e^oruu rs euoc (q)

ietuourre.I g,pnb (e)

:eprn8 eun eruoc (I^elepueuo(I

'opg erepuerd ormuoddo €rs eqc elusued enop qrmd r eleu3es 'opueuons e1els oqJ ozzed un u1 (1

:rlueruueSSns rrmol? ouos rc rn|

'iITVCISnh[ !ISYUd VT-IA( O(trn'Id Oddn-rhs OT InIVCNOJASSV rO^ UlrdIIINVTuOdIIII .YUEIINII-AIC O(NVNÒ MIA'ISOUd IHCOd .YUgflUC IA IINOIZVf,IdSAU V-I

'ordser g odop oIBcISruu osJocslp p epue.rdu

rs auo)'opJederd e:uerl auo)'oseld euevl ordse.r lt auoJ eluegodur oluu1le4lu Q 'eJerdseJ p eq8ecs

N e^op olund p elueuodur ers olupnb red :euorsnlcuoc eun pu egod tc orSSessed olsenb Ip olpnls o-I

ierucgrtsnrS e eJe^or etetod gldser Irls pwnÒ

'(g) e oSopue 'etuerupmleu 'Q (d) '(g) erellal eIIE esug ellep olemtuu oSopde.l oqqareul^or

(5f erepel ege o11enb e '€uolztmJ uou (y$ Breuel ege ondser 1 rpurnQ '9I eln11eq u11ep a1omlnu o{

1ep eserdros eIF erp^uru rcd Vl eln11uq uI osJe^?.Dp aluerulzmleu e^oruu rs gI elnreq egep nsary nlyl

'(V) pe (-l) e (C) e oSoluue

q (;) 'epoleu ellop eluepueJsu €eurJ eI rqmlsp euozturelm.I eueqqes 'elerdset eqqe4od rs (1) erepel

eilV '(V) o1ug Iep BlIeJs elen1ue e.un uor rlueJeoc eueqqes 'qesues ocod oueuons udser t (1) eraile1

elp e (H) "reuel

zIIV '(C) zrenel ege ondser rm erapuerd ouocsue;erd plour '8 etruleq ?lleu elou enep

euorzeJrp epm1eu Bllep ESruJ e 'enbrmtuo3 'erurdser ocr8o1 'enbunp 'eqqeres e (3) ere11e1 e1p eB

-ol?rre g (g) ere11e1s-I'es?g e11ep elum1eu eIrIJ etm Q.o uou 1nb :(g) Bre$el ege o11enb e oSopue '(A) er

-eilel sII€ ondser p red osrocslp ossets 'euor8ur essols BI red epqeg8tsuocs Q pe (V) ereuol ?IIB olulues

-erd pp o11enb e oSopue g (q) ere$e1 u11e o.ndser 11 'S efn11uq e11eu 'o.ndser g odop 'olenuluot euel^

(rur p srserp ar lep euovnlosu-euorsuedsos) opuenrmulp e1um1eu I os eueq u^ (J) ereilel e1p ondser

y'tw - srserp ar euorznlosfJ slIB oug e1ruleq el enn1 red enurluoc ese.g sl gqcrod elueoeJslppos Q uou

(g) eregel elle ordser II 'osszq Iep eluepueJsu euorzerp ellep BI^ red 'olecrpur elueureudord g uou (y)?Jeilel ege o.ndser p'osseruerd eruoJ 'eeuerodrue] usned eun Blqqe o ?cs[rq esu4 €l eqc e]eue]u e^op

ep epuedp ounl 'peg 1 arepuerd o^op ns ruorzeJrpw elloru oleJe^o.D ollos m| 'grneg e oruurluo;,

6) La nota prima del respiro non deve essere in diminuendo, o suonata come epilogo di frase poichéciò annuncerebbe il respiro molto prima che arrivi; Non eseguireste un diminuendo (Conclusionedelle note - cfr. Vol. l, pag.35) se non foste prossimi al respiro.

7) La nota subito precedente al respiro deve mantenere la sua buona qualità fino a quando questo nonviene preso.

8) La nota subito dopo il respiro deve riprendere dove I'ultima nota era stata interrotta. Ancora piùintelligente sarebbe dire che il crescendo continua per tutta la durata del respiro e che quindi la notadopo il respiro deve riprendere al punto del crescendo che avrebbe raggiunto, se il respiro non fossestato preso affatto!

9) La nota dopo il respiro deve essereplù musicale ed espressiva di quella precedente.

Ecco due esercizi su cui lavorare:

1) Con il flauto, cominciate con 1o studiare una inspirazione veloce, riempiendo al massimo i vostripolmoni. Fate rumore quando inspirate? Se la risposta è positiva, la causa potrebbe essere:

(a) spalle sollevate e, quindi gola chiusa.(b) bocca non sufficientemente aperfa; abbassate la mascella fino ad allineare i denti superiori

a quelli inferiori, e p.rendete aria. Dovreste sentire freddo sui denti. Ripetete I'esercizio coi denti piùdistanti: questa volta sentirete il freddo alla gola. Aprite bene bocca e gola così che la sensazione difreddo colpisca i polmoni. Il respiro sarà anche silenzioso.

(c) la testa è abbassata e il mento è vicino al petto: tirate su la testa!(d) forse, è solo la gola chiusa.

Controllatevi con un brano che conoscete bene e fate attenzione ai punti citati qui sopra.

2) Suonate la prima nota lunga qui sotto; interrompetela, respirate e riprendetela il più rapidnmentepossibile. Esercitatevi ad accorciare il tempo necessario al respiro. Vi accorgerete presto che il tempoimpiegato per inspirare e la quantità di aria presa sono direttamente legati alla vostra capacità di aprirea sufficienza gola e bocca.

SCALE E ARPEGGI ESPRESSIVI

Questi sono alcuni fa i più importanti esercizi volti a garanttre la continuità di un bel suono attraversotutta I'estensione del flauto. Adattate il suono alla tonalità nella quale state suonando. Aumentatef intensità del vostro suono quando salite; imparate a ritornare all'intensità dipartenzaquando discen-dete; lasciate che ogni frase di due battute vi conduca naturalmente alle due successive. IJtihzzate 1l

vostro suono per cambiare tonalità (cfr. Vol. I - L SUONO, pag. 24). Questi esercizi sono utili sia perlo studio della flessibilità espressiva sia come riscaldamento giornaliero.

12

€I

aDurur lIìI

IIAISSETUdSII IITVJSaro6Eeu yg

MI b maggiore

DO minore----.','_---

simile

9I

-----

---.---

LI

------"/\

-

---_ --aror8Esu! [ l

t--.----aroulu, # TOS

DO # minore

18

6T

----.---:^eJoróóeu Tos

-

-t-----7

aluuls

--t'.-----

----

alNwts erotEEeu gU

DO maggiore

:____ simile

a

20

rc

oroulu los,f

\- +t--,/--_ / \- u4 -/----/ eIIq€lu?c eluspuY

ororEEeur VC

NISSITUdSA ICCIIdìTV

'elou epuocos ?I oler^eJqqe uou :opuenurup un pe spuodsuroo eJn]"8el BI oloces ru^X Iop BJrsruu

slleN 'OT!LIVCnTVnCnI òIINOIZVTOJIIUV - m 'IoA lep 6 eur?€d elp g 'u ozrcrese.I epproslr r

gueJoultu

t

'ct a2.>lr<:>'csalo

<>

?t ,/-- 'a/ ,1 ,/

-=-/,t:_z/

:ICONtr iltl(I NI ICCAdìTV ITCIIC IINOIZAS VISINÒ AIYICOJS

(itruvruoc orddoo rI ilrvlctnrs vw)

'oDeI € el€pue o orcsnlw(Ileu olnBIJ Ir eleuodu :l]?Ielu elels

er{c eJrp lon^'ouons o4so^ Ieu I]ueureJorl8rur Duen?esuoc r eJr.lues 3 e 'rFeuons E eJeceld ele^? uou es

'ers ol uou eqc e}IrJ oleJ :odluq o$ruq Q esrod irsIIeJ I^elBues

'ouons oJ]so^ II inryINV) mJe epredu{

'e^rsseJdse elms el uoc oileJ ele^e aluoc lol?lpn]s

I^ISSAUdSA ICDIIdIIV

<.><l>> <.:> <><:>

MI b maggiore

DO minore

RE b maggiore

SI b minore

SOLb maggiorc---|;

,<:e1-:-

-,-.*\/' 1- \

----:zt ? o ^'

--

--.-.-\''

) t ^\

.t

.f

sot-# minoreaaft

22

------z'?t -\

87,

\ s-'-----eJouru IIAI

!

\' Ct -/--'----- '< 11:

r- te -/-------- -\- +t --/-__ /

SCALE E ARPEGGI TECNICISEZIONE I,II E m

Tutti gli esercizi tecnici del Vol. tr - TECMCA sono stati concepiti come materiale base di studio perquesta prossima sezione.E' veramente impossibile sviluppare una buona tecnica ed essere capaci di controllare dita, labbra e

lingua senza le scale e gli arpeggi.Eccovi alcuni consigli su come affrontare questa sezione:(a) Suonateli interamente ad una velocità adeguata. Se sono dawero oltre le vostre possibilità tecni-che, allora prendete prima il Vol. 2 e studiatelo a fondo, curando specialmentelaferza ottava.(b) Suonate sempre scale e arpeggi con il vostro miglior suono.(c) Suonateli sempre con la stessa espressività usata nella sezione precedente; devono risultare belli.(d) Se la terza ottava presenta qualche problema, segnate la sezione come un gruppo di dodici note(che comprenda tutte le note problematiche) e suonatele più tardi. Ogni tre giorni, lasciate da parte

scale e arpeggi e concentratevi su questi gruppi di dodici note. In questo modo miglioreruìno veloce-mente e awanno la stessa qualità delle due ottave inferiori.(e) Segnate le tonalità che vi sembrano più diffrcili e studiate solo queste ogni tre giorni.(f) Leggete, ancora una volta, la prefazione a questo e agli altri volumi. Sì, lo so che l'avete lettaprima, ma leggetela nuovamente. Dico a voi!

SEZIOI\E ISCALE: CROMATICFIE, ESAIONALI, MAGGIORI E MINORT

SCALA CROMATICA

SCALEESATONALI

z4

97,

eslpolelu aJouru o(

'BCruourrB eJouru oq

HONII^I g IuOICCVNù ATVJS

RE minore melodica

26

LZ

mrpoleul sJoultu ItrAl

oJourrrl u^i

FA # minore melodica

28

6Z

ssrpoletll eJounu # los

SI b maggiore

SI b minore armonica

SI b minore melodica

SI minore melodica

30

VIINNII^{IC VWIJJIIS IC ICDAdìIVtrISNOIZSS

IINNIhIIC q TONIhI .IdOICCVA :ICCgdìTV

tr sNolzss

AUTRI ARPEGGI DI SETTIMA

32

ccLA

luuar ugd ruoI9DVI [ lI:fvCSAISNOIZSS

iii0ro^3l I? 'IpqnÒ'oseds ueq oduel,g

'o$?U Jed ?cpnul ?I snru W o/og' 11,I'oJe^ O iocFsPnBIJ ououeder 1 ounl

lp o/o161ep obg6p oserdde qalu 'elored erle uI 'Bcpspneg ?mprellq ulap auud uer8 u1 ouoledp peqc t11apou renb olerfasq qaJAu r1E'uuapacard e11anb ns o'epcs aNanb ns ullp erso^ eI opusilcJes3

'oJoAsI OT1SOA I eUOq a4ug Ip r,r.rpedul a^ep eluelu.Fb ug g?^lxs aels eS 'osuq lp ?clu34 ellep sztruuoJped q red orpuls ou4lp.I oueueseldder e$enÒ

TLVZZA{S ICCIIdUV A !IZU![I dad IITVJSI^ fl A'm rNOrZgs

. *,t*f tÈrftÉfi

r Lr $ l-==

34

al

al

-

1l==lrzeerC- '

^ rr,u

SCALE MINORI PER TERZE

36

LE

r"lj-\

I'IVNOJVSg IITVJS

!II{f,IJVI^IOUf lITV3S

SEZIONE VARPEGGI DIMINUITI

ARPEGGI SPEZZNN

40

w

SEZIONE VIARPEGGI DI SETTIMA SPEZZlf,T

E'

:rduasa

iorSSBSS€d rp etoN epuereJJlp rutlr ote^ordelelv òeuolzuurSeururr €r1so^ BIIep ql1pqlssod e1 e]ln1 ollJnese ele^B '(q) ordruese.l erenord rp etuFrd

'elue4 o rJue^ r4le ouJeJ e ep^oJd 'rduese enburc ocsluoJ I^ ol'op e4 rns

ololod ruorz?uu^ qrd eluenb opu?uons 'eledurels uulSed ?II€p ?ls4 enso^ el e.reJeqrl Ioc e1ercuruoJ

'oJlle.ll3eJolnoasa un ep ouolletuffi4 IS eepl el oporu olsenb uI 'euorzesrnlordrur Ip ouJn1 ons Ir oJolncesep8o pe oprrercsel e{o^ eurssqloru 'rsrurureg ezues 'elnledF e (oluerun-qs rserspnb ns) Folncase rp od-dru8 un Bp epuons eJessè eqqeJ op BJerls?l e11ap eged e1 'elueurucuoel 'Bzuepec €l o opJocce,I eJecs

-ouoJu red orzrcrese ecqduos un uoc ouurcurruoc o 'QllocrJJrp rp o,trsserSord eqp;o ur ouos lpnls 11C

'ocrss?Ic e occoJeq elqs olou euorzesr.tlordun.yoluellos qJene4 ouorzes elsen| 'elueJeJJrp Q eqJ olrls oI .A 'rpJocce rp ruorsser8ord essels eilnse1effiq eqru€Duo oluenb q Hurls olloru ouos orrrJoJ enp elsenb 'eluerueluapuerd-rog 'olocos m^XIep euorzesm ordun,l oJe^Ao 'occoleq y e nn[ l ouos euorzesr,r..l,ordurr rp ruruuoo qrd euuog onp {I

'eresrr\A.ordlur elenb Ins oneSSos rm ry ou8

-osrq ale^u 'osuos un oJoI erup red etr J 'ruons rep eJellerue red que,rep Fluuds g8ep ue,r.e rp ouSosrq

oueurrueu ole^e uoN 'ou elueurlum1e111 louncpnb uoc eJBSJe^uoc red o$Lrcs olsel un rp ou8osrq alerry

'atqonynd ogeSSos un rp zu'o11ucs osJoJsrp un eJe^€ ezues erelJud eruoc g erusru.ordurJ

'osS?q

Ip eeull eun ns o 'pzp rpJocoe lp epos Bun ns erpoleu e11ep o rcrpoleu ilepotu rep eJuuons ecgruSrs

eresrllordrur elueruleJeue8 e 'eeuerodurelse elecrsnru euorz€eJc ellep eu?.I Q euorzesrllordrur.l

flNOIZVSIAAOUdI II

Esempi:

L esercizio (c) propone un basso: aggiungeteci una cadenza. Fate diverse cadenze, alcune semplici,altre più elaborate. Qui vengono presentati degli esempi melodici che si accordano a questo basso.

Esempi:

L esempio (d) è un poco più lungo e ci guida allo stadio successivo.

I numeri 1 e 2 sono esempi tratti dal repertorio flautistico.Studiateli. Chiedete a qualcuno di suonarvi ripetutamente questi bassi mentre cercate di improwisarvisopra, oppue registrateli ripetendoli più volte, e suonate sopra la vostra registrazione. Sopra i bassi è

riportato ciò che il compositore ha originariamente scritto.

44

Minuet

9V

'lIIceJ gld I erulrd elesn 'otserd oddorlISoIZIque eJuelrrelrssecJe elers uoN 'ouerccerd n eqc rss€q rep eleq8ecs erruruqles eurud e1 elrrcJn(J

'olnre un r^Jup e ouo^Jos rpJocce IC 'oss"q olsenb ns EZuepBc ?un o erpoleru eun olee6

'Qltoct3glp rlenlue^e ererodns e emlnru red eleuuecce elueu{euorseooo o 'BSSeruo e.ressa g4ode4sep ou€tu ellop eped e1 'rplocce 43ep euorsserSo.rd eI olelrursse ouu?q Folnmse gB eqc ello^ eu1-l

'ruorsserSord e11op osues Iep oluoc e]uerueoole^ rsJepueJ u sJe]-nre q olsen| 'opJocJs.llep elou rserspnb uun ouruons LroJnoese g3 eqc e euons oI mc In olueruolu Ieuoproste ru8o rururou elsruerd I oqc Q pspnBIJ rp oddnr8 un red Bepr euonq uufì 'osseq Iep ooruourruoluolul^olu 1ep euorsuerdruoc eI emllpceJ up {soc e4sep orreru ellep o8u 1eu rpJocce rÉ qunrSSe qetsouos 'I4Ie pe IepIrpH 'neeure11 '1pp^l1 'uuedno3 'uuutueleI gp aredo Bp pler1 ouos quen8es rsseq I

'rsoruorursJed e rcqdrues elers 'o1so11nrdiepqtssod Q elou qrd eluenb morz?sl^AoJdrur e4so.,r. e11eu oJuesur rp o^qelue] 1eu etrzzedtttr ele^opuou ezuen8esuo3 IC '.&zzerevf,c e qlreueluods 'qllqou uoc acqdrues ?ue.un eJEuons Ip oleIZJoJS r^ eqco1so11ntd elu 'ruorzBus^ Ip oJerunu rorS8eu I eleleJc ro^ eqc ? uou euorurdo er-ur el,, - ossrp 4uen[ g

'olsn8 onBlec o ouonq rp olos elu '.,e1eq8eqs,, o ,,e1snr8,, eJou ouolsrso uou ir,tepsselu 7'oss?q Iep €euII ellep ocruorrrJB o]uolu

-horu I.,eJIJues,, Ip epcJeJ Illo^uISIp qtd ele.res opuen| 'elueu ur eSuel rn esoc rserspnb eleuons (1

'olzr-ul.11V:e1o?er eun3p ouos r

IINOIZVShAOUdI^II J'IN S .\rf,O

Da questo momento non gaudate gli accordi della mano destra per aiutarvi nell'improwisazione.Piuttosto, memonzzate le progressioni armoniche.

6

Evitate di seguire la direzione del basso nelle vostre melodie: il moto contrario è di migliore effetto.

Ll

46

LV

-tt ^ - e o

[.e sequenze di pag. 33 del Vol. II - TECNICA dovrebbero ora essere eseguite a memoria, e cosl leScale e Arpeggr espressivi di questo volume.

48

6t

26

a ?

50

I9

& th+ ^ o

f c'a

.-

zl

52

ts

'aIlqDp#D DlJouala Dun osra| oloJ2tso alo8?D1il 11 ossads Q afiqSoqs uou îp aJDJJaJ

'eJeelcnu eJren8 eun QJerddocs uou 'olerl8?qs es 'eJBrl??qs uou Ip elueu?^rssosso el€cJec uoN (z

'otn?u Ir eJBuons Jed olruBds o[ep eqcuBeu enbunp 'euorzzsJe^uoJ ?un oJeue] Jed

qluJs rtrmdde Ip ouSosrq ele^e uoN 'ol€I8eqs es hele8?rlJJ? uou ?ru 'oJeuons e e}?nu4uoc e e.qseug

BIIep IronJ e1epJeng 'or88el Iep l^Juueluolle Ip elBcJeJ ioilnl Jed Rller uI- IZIoJese q? rod 'a1ecs e1 red

e1e,r olsenQ 'elued.res un pe rluu^Bp oq8ruoc rm eJ eruoo eclsruu e1 odruq F oDru red elessg uoN (I

:q8rsuoc runcp occg

'?IJslrcJose rp ouSosrq olos ele^V 'uun apAD au EB ro isuorueru elattstnbco red odru4 erecerds rp oua

-osrq ole ? uoN'oilalJoc q atua1qoù o$anb uoc otccotddn ons I as 'ottoluaut n aluuons gnd anbunn43

'epcrsilu euorsseldse.Ilou Queq[ erorSSetu ?un eJe^B pB elualuemcls

egod g Qrc eqc eJurrrreJuoo ouossod ?uoruoru ? oueuons oqc qsltlsruu I egJ olsr,r 'oJecced ulf 'ouueJ

oI uou ello^ e11ep qrd y 'rgecuoJ r euoruoru e eJpJedrm Ip auorzrpel BI e]slse uou eqc olep Bru 'ouue;

ol e{o^ p olug ? rlsqueruu}s 11C '?uotueru e ousuons ooJe pe I]ueum.Ds Ip e euoJollerd p nsgos 1 pn;

vruowfl r v fluvNons

'olrpuogordde qrd orpnls oun.red el€uo1eru erouellnorrrr?rrrrroJ rn uolSuruoq Ueqo5 Ip IJo^q Duecer qd I o qoeg'ga'J 'zluenf'1'1 1p p€ile4 I 'e4loql

'rlwsserelut olloru ouos' (relreruerg g) n tX' d O' ua gau o guaqJstpopry ZI ens eileu uuetuelel ossels olpp rlsodord 4ueruqeqqu 13 elepnlg 'ueq uolsmry rp'D)zsnut DIIap auoùolatdtaqu1,.1'epreue8 ouorznpo4rrr euoc 'e]e3?e1 ',.o1sn8 uonq,, errsmbce elo^o6l?lopuefleqqe e elopuetuo ers 'orzrJJeso un eruoo 'Bloprrcrqruuc zrs 'urpoleur e1 erdos elesrla,ordrur'eroleu8edtuocJe o4son II uoJ 'lopryH o urruruelel rp e$uos 1p puel rluerur^oru runol? elepueJd

eoJe^ 'ocrls€lrr€d '"crsntu attodutoc aluorrrcerrcluulsr relod ep olund 1e 'oloces ItrAX lep ?Jrsruu elleueqoruorrrJe ruorsser8ord el uoc Ezzeqcusaunp erorSSeu eun e1e^e 'oluaurour olsenb ?p 'oluotuemJls

E\fuO !I

'erunlo^ otsenb rp r,rrsserdso r8Sedry e elmseI Isoc e '?uorueru e elrn?ese oJosse eJo oJeqqer^op VJINJ1II - 11 'lo Iep g€ '8ed p ozuenbes e1

'oileJJe eroq8rur rp Q orre4uoc oloru I :erpoleu elso^ elleu osseq Iap ouorze4p el erp8as 1p elelpg

'euorzesr^^ordurr.leu r^ftrnre red e4sep o*- nu"f,u:#ff'.H":ffiiìf ;HtiinT#Jff#'É

Cercate di godere della libertà dalla dipendenza da una partitura. La comprensione di ciò può necessi-tare di parecchio tempo, ma gli sforzi verranno compensati.

3) Imparate ad improwisare (vedi capitolo precedente). Imparate a preludiare. Nei secoli XVIII e)ilX era uso comune preludiare prima di eseguire uno studio o un brano. Ciò consisteva nel suonareuna specie di cadenza nella stessa tonalità del brano, ma con libdrtà di ritmo e di espressione. Voi nonavete bisogno che vi si dica cosa suonare: dovete solamente avere il coraggio di provarci.

4) Leggete a pag. 33 del Vol. tr. Aggiungete queste sequerze al vostro studio giornaliero. Imparate apoco a poco a suonarle a memoria.

5) Abituatevi gradatamente a guardare al di sopra della vostra parte quando vi esibite in pubblico.

54

OJVZNVAV OIqNJSEITVJS !I ANOIZVUIdSEU

OJVdTIIA !I IINOIZVNOJNIlINOIZV-IOJIJUV

YJINJlIJONOOS ]I

slunlo^ IAeIIInlo^ A

eIIInlo^ ^Ieulnlo^ III

elunlo^ ilolunlo^ I

(euegelg euotztpg) OJnv'Id'II Ugd SXOOfl flJIùJVUd IgS

flÀaI uo^suJ

uauuag uo?lu l'roí ît aqJuo r7opuowoJ)oJ D ruorzollsa oq uou a ttaqp ntut tD opuDraoJJDJ 11 o7 't33o po

out{ tclo,tluoJstJ tura oJatuolu DLtn ur onogfpp tuta1qotd qoat 'rtaA. r ouoluo{lo t,r.qq usanfi

ounsJnqwDJ oJnol'

iosn ol o7'outldttslp Drtsou q npatn7ut aqJ Qn oilry lp ectieruSoprlue e

etlo^usrp euuoJ ur auozDrua$N Dl DzzrlDal aqJ opltoJt un lp otJDSSaJau ryú auotznpoJl DT

ryIrtlclsnd o1a8uy

'Dtlo^ ut Dtlo^ tp rsruuort n ouo?uan ryonb a11au pqor{llp t1nnpo"t8 al Dzzap^adnsuoc a

Dzzarn)rc ato8Sntu uoc atnruo,4ffrc .tad qoctput 4ttd ototnl lp uuauln"us t13 uznSot to ouo"ttlo

rtqry t1sanb :o,rtttsod oual{a orol !! aruawnrurpauut otoltuo)stJ oq a îAatilD ntut rc a{114

Jolaq rp ru,mpA. r arDzztftn JDI lp opou otn^D oq ruuD nauln ltsanb uI 'oraryouror? otpn\s

oilap auouozztuoS"to apltlp oilau aqJuD aruaprus ol Drunt aqJ oilartp alus oun opuoJas US

-odsa 'ntldtuas a notffi'lntJuot uuawutaSSns Ip DJ)IJ op1n? Dun'aJaLLtî'oltos nunpr îas

7 'n1s4nni[otnru! pp rutalqotd lrua.talltp a Isorarunu î araqosîr n aruo.td lUqUPlu! ruoqnlosuoJ olollzll un o 'auotznadsal Dlrus alDnuDut alDuJou un ouau,iluau ouos uou a 'olnssodpp tJrssolJ lpotaw 1 uúaruot grcts ossads ouos alaoJ 60) DJusUnoT[ocrucat lp tuorzuJuq-qnd ryotu"tou ouos uou s11ooq ecrlcerd rcS, r alomo ossa$ ons pp tuotzouta{ln al opuoJas

(euele1r euorzrpg) E^À\. UO^EUJ IC OIOVTS -II àAd SXOOg 1IJIIJVUd I;IS I