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1 REPUBBLICA ITALIANA in nome del popolo italiano IL TRIBUNALE DI CATANZARO Prima Sezione Civile Controversie di Lavoro e Previdenza Sociale in composizione monocratica ed in funzione di giudice del lavoro ha pronunciato all’udienza del 19/6/2013 la seguente SENTENZA nella causa iscritta al n. 2897 del R.G.A.C. per l’anno 2012, avente ad oggetto: opposizione all’iscrizione a ruolo, promossa il 10/12/2012 DA VISCOMI ANTONIO, con gli avv. Ivan Posca e Francesca Schiavone Opponente CONTRO I.N.P.S. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale in persona del legale rappresentante pro tempore, con gli avv. Silvia Parisi e Caterina Battaglia Opposto E EQUITALIA SUD S.p.A. in persona del legale rappresentante pro tempore, con l’avv. Giuseppe Fiertler Opposto provvedendo sulle conclusioni rassegnate dalle parti nei rispettivi atti di causa, qui da intendersi riprodotte, come da dispositivo e contestuale esposizione delle concise RAGIONI DELLA DECISIONE 1. L’opponente impugna l’iscrizione a ruolo del credito che l’Inps vanta nei suoi confronti per contributi alla gestione assicurativa commercianti maturati negli Firmato Da: MURGIDA ROSARIO Emesso Da: POSTECOM CA2 Serial#: 4674a

Tribuna di Catanzaro: inammissibile l'opposizione avverso estratto di ruolo

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L’opposizione avverso il mero estratto ruolo non può essere ricondotta nell’alveo applicativo dell’art. 24 del d.lgs. n. 46 del 1999, poiché non consegue alla notifica di una cartella esattoriale, né in quello dell’art. 29 del medesimo testo legislativo (concernente l’opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi), poiché non è volta a contrastare alcuna pretesa creditoria avanzata o preannunciata dacontroparte, ne discende che deve necessariamente qualificarsi come azione diaccertamento negativo del credito, esperibile al fine di paralizzare l’avversapretesa in base a fatti estintivi sopravvenuti alla formazione del titolo.Tale azione, tuttavia, è ammissibile solo a condizione che sussista una situazionedi incertezza, circa l’esistenza o meno del credito, che appaia concreta, attuale edobiettiva, perché scaturente da contestazioni o vanti altrui.

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Page 1: Tribuna di Catanzaro: inammissibile l'opposizione avverso estratto di ruolo

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REPUBBLICA ITALIANA

in nome del popolo italiano

IL TRIBUNALE DI CATANZARO

Prima Sezione Civile

Controversie di Lavoro e Previdenza Sociale

in composizione monocratica ed in funzione di giudice del lavoro ha pronunciato

all’udienza del 19/6/2013 la seguente

SENTENZA

nella causa iscritta al n. 2897 del R.G.A.C. per l’anno 2012,

avente ad oggetto: opposizione all’iscrizione a ruolo,

promossa il 10/12/2012

DA

VISCOMI ANTONIO, con gli avv. Ivan Posca e Francesca Schiavone

Opponente

CONTRO

I.N.P.S. – Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – in persona del legale

rappresentante pro tempore, con gli avv. Silvia Parisi e Caterina Battaglia

Opposto

E

EQUITALIA SUD S.p.A. in persona del legale rappresentante pro tempore, con

l’avv. Giuseppe Fiertler

Opposto

provvedendo sulle conclusioni rassegnate dalle parti nei rispettivi atti di causa, qui

da intendersi riprodotte, come da dispositivo e contestuale esposizione delle

concise

RAGIONI DELLA DECISIONE

1. L’opponente impugna l’iscrizione a ruolo del credito che l’Inps vanta nei

suoi confronti per contributi alla gestione assicurativa commercianti maturati negli

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anni dal 1993 al 2003. Eccepisce infatti la prescrizione di tale credito contributivo,

del quale sostiene di essere venuto a conoscenza grazie all’estratto del ruolo a suo

nome che produce e che (afferma genericamente) il concessionario della

riscossione gli ha consegnato il 7/9/2012.

2. Con assorbimento di ogni ulteriore questione controversa, merita

accoglimento l’eccezione di inammissibilità del ricorso per carenza di interesse ad

agire, che è stata sollevata in via preliminare da entrambi i convenuti.

3. Invero, atteso che nella specie l’opposizione non può essere ricondotta

nell’alveo applicativo dell’art. 24 del d.lgs. n. 46 del 1999, poiché non consegue

alla notifica di una cartella esattoriale, né in quello dell’art. 29 del medesimo testo

legislativo (concernente l’opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi), poiché

non è volta a contrastare alcuna pretesa creditoria avanzata o preannunciata da

controparte, ne discende che deve necessariamente qualificarsi come azione di

accertamento negativo del credito, esperibile al fine di paralizzare l’avversa

pretesa in base a fatti estintivi sopravvenuti alla formazione del titolo.

Tale azione, tuttavia, è ammissibile solo a condizione che sussista una situazione

di incertezza, circa l’esistenza o meno del credito, che appaia concreta, attuale ed

obiettiva, perché scaturente da contestazioni o vanti altrui1.

1 Cfr. Sez. 3, Sentenza n. 6859 del 21/06/1993: “L'interesse ad agire, consistente

nell'esigenza di ottenere un risultato utile giuridicamente apprezzabile e non conseguibile

senza l'intervento del giudice, presuppone, nell'azione di mero accertamento, uno stato di

incertezza oggettiva - cioè dipendente da un fatto esteriore od un atto e non da

considerazioni meramente soggettive - sull'esistenza di un rapporto giuridico, tale da

arrecare all'interessato, ove questi non proponga l'accertamento giudiziale sulla concreta

volontà della legge, un pregiudizio concreto e attuale, ancorché non implicante

necessariamente la lesione di un diritto”. Cass. SU n. 24011/2007 in mot.: “la

proponibilità della predetta azione di accertamento presuppone un valido ed efficace

esercizio, da parte dell'amministrazione, della pretesa erariale la cui inesistenza il

contribuente intenda far accertare: sicché qualora non emerga, mediante un atto

concreto (e giuridicamente efficace) di esercizio della pretesa tributaria, la volontà

impositiva dell'amministrazione nei confronti di un determinato soggetto di imposta,

deve ritenersi improponibile l'azione di accertamento negativo. Quest'ultima, infatti,

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Nella specie, al contrario, nessuna rivendicazione nei confronti dell’opponente è

stata avanzata dall’Inps o dal concessionario della riscossione dopo la notifica

delle tre cartelle esattoriali di che trattasi (eseguita nelle date del 30/4/2002; del

3/3/2003; del 21/2/2005), che dimostri l’attualità della pretesa creditoria iscritta a

ruolo e giustifichi l’interesse del medesimo opponente a contrastarla, per evitare

un pregiudizio altrettanto attuale. Nulla quindi induce ad escludere che la pretesa

creditoria in parola, non essendo stata coltivata nel termine di prescrizione

quinquennale, sia considerata perenta dal medesimo Istituto, cui per legge è

precluso il recupero di contributi prescritti2.

4. Le spese seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo, in

ragione del valore della controversia.

p.q.m.

Il Giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, nel contraddittorio delle

parti, ogni contraria istanza, eccezione e deduzione disattesa:

1) dichiara inammissibile il ricorso;

2) condanna l’opponente a rifondere all’INPS e all’Equitalia Sud s.p.a. le spese

di lite che liquida, a favore di ciascuno di essi, in € 1.650 oltre accessori di

legge.

Catanzaro, 19 giugno 2013

Il Giudice del Lavoro

dott. Rosario Murgida

non può che rapportarsi (trovandovi fondamento) ad una specifica (e concretamente

esigibile) pretesa erariale che giustifichi l'interesse ad agire del contribuente: con la

conseguenza che in materia tributaria, anche di fronte al giudice ordinario, un'azione di

accertamento negativo in via preventiva della pretesa erariale - senza, cioè, che sussista

un effettivo esercizio della pretesa stessa - è improponibile”. Cfr. anche Cass. Sez. Trib.

n. 6906 del 2013: “secondo il costante insegnamento di questa Corte, è possibile

impugnare il ruolo soltanto a seguito di notifica di un atto impositivo. E questo per la

ragione che, diversamente, mancherebbe un interesse concreto ed attuale ex art. 100 c.p.c.

ad impugnare una imposizione che mai è venuta ad esistenza e dappoiché il ruolo è un

semplice atto interno all’Amministrazione.”

2 Ex multis Cass. Sez. L, sentenza n. 6340 del 24/03/2005.

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