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1 Ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma Per i sigg. Recchia Donato, nato a Raiano (AQ) il 24/05/1966, CF: RCCDNT66E24H166W e Franzese Laura, nata a Battipaglia (SA) il 25/02/1971, CF: FRNLRA71B65A717L, in qualità di esercenti la potestà genitoriale sul minore Recchia Roberto, nato a Battipaglia il 10/08/2001, CF: RCCRRT01M10A717M, rapp.ti e difesi, giusta procura in calce al presente atto, dall’avv.to Pasquale Gargano, elett.te dom.ti presso lo studio dell’avv. Alberto Lauro, via Luigi Calamatta n. 16 Roma. Si indicano i seguenti indirizzi PEC e telefax: PEC: [email protected] Telefax: 089224006 ricorrente contro il Ministero della Difesa, in pers. del Ministro p.t., resistente per l’ANNULLAMENTO, previa adozione di idonee MISURE CAUTELARI del Verbale degli accertamenti sanitari dell’08/06/2017, GR. 13 PROG.20 (all. 1) della Direzione Generale per il Personale Militare del Ministero della Difesa, recante giudizio medico legale di non idoneità del candidato Recchia Roberto, espresso dalla Commissione per gli Accertamenti Sanitari istituita nell’ambito del “Concorso, per esami, per l’ammissione di complessivi 270 giovani ai licei annessi alle Scuole Militari delle Forze Armate per l’anno scolastico 2017-2018, indetto con Bando pubblicato in data 18/03/2017 (all. 2); del Bando, pubblicato il 18/03/2017, con cui il Ministero della Difesa ha indetto il Concorso, per esami, per l’ammissione di complessivi 270 giovani ai licei annessi alle Scuole Militari delle Forze Armate per l’anno scolastico 2017-2018(all. 2), unicamente in parte qua; se ed in quanto lesivo, del DM del 4 giugno 2014, limitatamente alla parte in cui non consenta interpretazioni costituzionalmente orientate e rispettose dei principi generali dell’ordinamento;

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Ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma

Per i sigg. Recchia Donato, nato a Raiano (AQ) il 24/05/1966, CF:

RCCDNT66E24H166W e Franzese Laura, nata a Battipaglia (SA) il

25/02/1971, CF: FRNLRA71B65A717L, in qualità di esercenti la potestà

genitoriale sul minore Recchia Roberto, nato a Battipaglia il 10/08/2001, CF:

RCCRRT01M10A717M, rapp.ti e difesi, giusta procura in calce al presente

atto, dall’avv.to Pasquale Gargano, elett.te dom.ti presso lo studio dell’avv.

Alberto Lauro, via Luigi Calamatta n. 16 – Roma.

Si indicano i seguenti indirizzi PEC e telefax:

PEC: [email protected]

Telefax: 089224006

ricorrente

contro il Ministero della Difesa, in pers. del Ministro p.t.,

resistente

per l’ANNULLAMENTO, previa adozione di idonee MISURE

CAUTELARI

del Verbale degli accertamenti sanitari dell’08/06/2017, GR. 13 PROG.20

(all. 1) della Direzione Generale per il Personale Militare del Ministero

della Difesa, recante giudizio medico legale di non idoneità del candidato

Recchia Roberto, espresso dalla Commissione per gli Accertamenti

Sanitari istituita nell’ambito del “Concorso, per esami, per l’ammissione di

complessivi 270 giovani ai licei annessi alle Scuole Militari delle Forze

Armate per l’anno scolastico 2017-2018”, indetto con Bando pubblicato in

data 18/03/2017 (all. 2);

del Bando, pubblicato il 18/03/2017, con cui il Ministero della Difesa ha

indetto il “Concorso, per esami, per l’ammissione di complessivi 270

giovani ai licei annessi alle Scuole Militari delle Forze Armate per l’anno

scolastico 2017-2018” (all. 2), unicamente in parte qua;

se ed in quanto lesivo, del DM del 4 giugno 2014, limitatamente alla parte

in cui non consenta interpretazioni costituzionalmente orientate e

rispettose dei principi generali dell’ordinamento;

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di tutti gli atti presupposti, connessi e conseguenziali.

FATTO

Recchia Roberto ha presentato domanda per partecipare al “Concorso, per

esami, per l’ammissione di giovani ai licei annessi alle Scuole Militari

dell’Esercito, per l’anno scolastico 2017-2018”, per accedere alle scuole di

cui all’art. 1, comma 1, lett. a e b del relativo Bando pubblicato il 18/03/2017,

superando la prima prova scritta con punti 46,01 e risultando idoneo all’esito

del giudizio della Commissione in relazione all’accertamento attitudinale.

In esito alla visita, finalizzata agli accertamenti sanitari di cui all’art. 9 del

Bando in parola, il candidato Recchia Roberto è risultato “inidoneo” a

giudizio della Commissione, a causa della accertata presenza di una

“formazione cistica del funicolo, ecograficamente accertata, di cm. 2,4”, di

cui al n. 95 della “Direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il

profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare” (cfr. Verbale

degli accertamenti sanitari dell’08/06/2017; all. 1).

Stante il menzionato giudizio di inidoneità, Recchia Roberto non risulta

ammesso a svolgere le prove di educazione fisica previste dall’art. 11 del

Bando, in programma per il prossimo 05/07/2017.

Avuta notizia di ciò, si è solertemente provveduto a sottoporre il candidato

interessato a specifico accertamento sanitario presso il Distretto Sanitario 64

dell’ASL di Salerno, che in data 19/06/2017 ha rilasciato specifica

certificazione medico-legale, in base alle cui risultanze «il signor RECCHIA

Roberto presenta cisti del funicolo spermatico (…), assenza di idrocele.

Attualmente non presenta controindicazioni cliniche alla pratica dello sport,

è di sana e robusta costituzione fisica. Si attesta che la predetta cisti non ha

alcuna incidenza funzionale e di autonomia dei movimenti, tanto da aver

consentito recentemente il conseguimento del brevetto di “Bagnino di

Salvataggio”; inoltre, alla visita medico-legale non si è evidenziata alcuna

limitazione funzionale e/o algica correlata alla predetta cisti dl funicolo

spermatico. (…) Pertanto non sussistono controindicazioni a qualsiasi attività

lavorativa civile e/o militare.» (cfr. certificazione ASL; all. 3).

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Inoltre, a seguito di specifica visita specialistica del candidato, condotta dal

Prof. Antonio Savanelli, personalità autorevole e di spicco nell’ambito

medico-specialistico, quest’ultimo ha avuto modo di relazionare, con dovizia

di riferimenti alla bibliografia scientifica sullo specifico aspetto, che la

“formazione cistica” in questione (cisti del funicolo spermatico), la quale

«…rientra nella patologia definita idrocele (…) rappresenta una patologia

benigna, priva di conseguenze patologiche, (…) l’atto operativo è simile alla

comune operazione d’ernia. (l’idrocele dell’adulto, se idiopatico, può essere

curato (…) in modo radicale (ablazione della vaginale del testicolo), con una

completa restitutio ad integrum e con un breve decorso operatorio.» (cfr.

relazione medica di parte del Prof. Antonio Savanelli; all. 4).

Nel caso in esame, come si avrà modo di spiegare oltre, la Commissione,

nell’esprimere il giudizio medico legale impugnato, si è limitata ad una

acritica affermazione circa l’inidoneità del candidato a frequentare le scuole

militari per cui questi ha concorso, omettendo di applicare nel modo corretto le

Direttive contenute nel DM del 4 giugno 2014 cui era tenuta a fare riferimento

nella valutazione e, al contempo, compiendo una applicazione formalistica del

dato normativo, in violazione dei principi che presiedono ad una corretta

azione amministrativa, quali, in particolare, quelli di ragionevolezza e di

proporzionalità.

Nel caso specifico, la patologia in questione:

1. non influisce sulla facoltà di svolgere le prove fisiche del concorso de

quo;

2. può essere rimossa completamente, come confermato dalla dottrina

scientifica, con un semplice intervento chirurgico di routine e con un

breve decorso postoperatorio.

Tali profili di illegittimità sono stati fatti presenti al Ministero resistente

mediante invio, a mezzo pec del 20/06/2017, di specifico atto di invito

stragiudiziale (all. 5), finalizzato ad ottenere l’ammissione con riserva del

candidato Recchia Roberto alle prove di educazione fisica di cui all’art. 11

del Bando, tenuto in particolare conto dell’accertamento dell’ASL circa

l’ininfluenza della patologia in questione in relazione all’idoneità a svolgere

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tali prove. Considerata l’imminenza della data di svolgimento delle prove de

quibus, si è assegnato all’Amministrazione un termine necessariamente molto

breve, onde consentire, qualora necessario, la redazione della presente

impugnativa.

Pur nella consapevolezza della ristrettezza del temine assegnato

all’Amministrazione per provvedere, si rappresenta che, ad oggi, non è stato

dato riscontro a tale invito, sicché non resta altra scelta che tutelare le proprie

ragioni davanti a Codesto Tribunale Amministrativo.

***

I provvedimenti impugnati sono ingiusti ed illegittimi per i seguenti motivi di

DIRITTO

SUL DANNO GRAVE ED IRREPARABILE

Giova preliminarmente porre l’accento sulla estrema gravità ed urgenza, ai

sensi dell’art. 56 cpa, relativa pregiudizio cui il candidato Recchia Roberto

sarebbe esposto qualora le prove di educazione fisica relative alla procedura

selettiva in questione, calendarizzate per il prossimo 05/07/2017, venissero

svolte senza che questi sia ammesso a parteciparvi.

In tal caso, il candidato vedrebbe irrimediabilmente compromessa ogni

possibilità di rientrare tra i vincitori del concorso, a fronte di una patologia

superabile al 100% ed in brevissimo tempo, con un intervento chirurgico di

routine.

***

IN VIA PRINCIPALE

1) VIOLAZIONE DI LEGGE (violazione art. 3, L. n. 241/1990 –

violazione art. 3 Cost. – violazione e mancata applicazione del punto 7

della “Direttiva tecnica per l'applicazione dell'elenco delle imperfezioni e

delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare di cui

all'articolo 582 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010,

n. 90” – violazione e falsa applicazione undicesimo alinea della “Direttiva

tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti

giudicati idonei al servizio militare”) ECCESSO DI POTERE (violazione

dei principi di uguaglianza sostanziale, ragionevolezza e proporzionalità –

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ingiustizia manifesta – difetto di istruttoria – difetto di motivazione -

apoditticità)

Come si è anticipato in narrativa, la Commissione per gli accertamenti sanitari,

in esito alla visita condotta sul candidato Recchia Roberto, si è limitata ad una

acritica ed asettica affermazione circa l’inidoneità del candidato a frequentare

le scuole militari per cui questi ha concorso.

Ciò la Commissione ha fatto mediante una mera applicazione formalistica

del dato normativo, costituito, da un lato, dall’art. 9, comma 7 della lex

specialis e, dall’altro, della tabella di cui alla “Direttiva tecnica per delineare

il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare” di cui al

DM del 4 giugno 2014, che al numero 95 della relativa tabella prevede

l’attribuzione del coefficiente 3 o 4 alle “cisti dell'epididimo e le cisti del

funicolo di dimensioni superiori a cm. 1,5”.

Tuttavia, a ben vedere, nel caso che ci occupa, oltre all’accertamento tecnico-

diagnostico svolto mediante ecografia, non pare essere stata compiuta

alcuna operazione di “valutazione” e, nell’applicare la tabella in modo del

tutto asettico ed acritico, l’Organo giudicante ha omesso di dare compiuta

attuazione al dato normativo complessivamente considerato.

Difatti, ai sensi della “Direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il

profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare”,

«Nell'applicazione dei citati criteri si tiene conto del fatto che:

(…)

- i coefficienti «3» o «4» possono essere attribuiti anche in presenza di

alterazioni anatomiche o funzionali che, a giudizio dell'organo sanitario, non

raggiungendo una rilevanza di grado inabilitante al servizio militare,

risultano di scarsa incidenza, sotto il profilo medico-legale, ai fini

dell'espletamento del servizio militare.»;

Ancora, il punto 7 della “Direttiva tecnica per l'applicazione dell'elenco delle

imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio

militare di cui all'articolo 582 del decreto del Presidente della Repubblica 15

marzo 2010, n. 90”, prevede che «La documentazione sanitaria rilasciata con

debita autenticazione da strutture sanitarie pubbliche può essere acquisita e

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considerata, se ritenuta esauriente, quale unico riferimento per

l'emanazione del giudizio medico-legale.».

Le due disposizioni richiamate, entrambe vincolanti per la Commissione, al

pari della tabella acriticamente applicata nel caso di specie, costituiscono

evidenti aperture del sistema ai principi di uguaglianza sostanziale, di

ragionevolezza e di proporzionalità.

Non v’è chi non veda, infatti, che, qualora non vi fosse la possibilità, sul piano

istruttorio (prima) e valutativo (poi), di distinguere un caso dall’altro, la

disciplina in esame sarebbe eccessivamente rigorosa e formalistica,

scontrandosi con il principio di uguaglianza sostanziale (casi uguali, uguale

trattamento; casi differenti, differente trattamento).

La Commissione, pertanto, non ha interpretato correttamente la disciplina di

riferimento ed ha omesso di effettuare una valutazione rispettando i canoni

sopra evidenziati, il che ha comportato che il giudizio finale non ha aderenza

con il caso reale.

Sembra opportuno esaminare partitamente le disposizioni richiamate.

La prima di tali disposizioni, nello stabilire la regola in base alla quale è

possibile che il coefficiente 3 o 4 venga attribuito anche laddove la patologia

abbia “scarsa incidenza” ai fini dell’espletamento del servizio militare,

imponeva alla Commissione un approfondimento istruttorio ed una

valutazione.

Tali attività, di fatto, non sono state poste in essere, con conseguente

illegittimità per difetto di istruttoria e di motivazione del giudizio di

inidoneità espresso.

Si noti che la denunciata mancanza della valutazione è idonea a rendere il

provvedimento viziato da apoditticità, ossia da un vizio di carattere

estrinseco. Difatti, proprio in ragione dell’assenza di valutazione, risulta

eliso in radice il pericolo che il Giudice possa esercitare un illegittimo

sindacato su tale elemento.

Sotto altro profilo, e venendo all’esame della seconda delle due disposizioni

richiamate, si deve ritenere che rientrasse nelle competenze scientifiche della

Commissione la conoscenza del dato scientifico in base al quale, come

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attestato dalla perizia allegata al presente ricorso (cfr. all. 4), la cisti del

funicolo spermatico può essere di entità del tutto ininfluente ai fini

dell’espletamento del servizio militare. Sicché, la Commissione doveva ben

sapere che nel caso in esame, come previsto ai sensi della disposizione sopra

richiamata del DM 4 giugno 2014, poteva essere acquisita e considerata,

finanche «quale unico riferimento per l'emanazione del giudizio medico-

legale», la documentazione sanitaria rilasciata con debita autenticazione

da strutture sanitarie pubbliche.

Tale disposizione costituisce certamente una valvola di sfogo per sopperire

all’eccessiva schematicità del sistema di valutazione ancorato unicamente a

delle tabelle.

Costituisce infatti un dato di comune esperienza il fatto che la scienza medica

contempla una enorme varietà e diversificazione di casi, i quali difficilmente

possono essere incasellati in rigidi schemi tabellari.

Pertanto, anche alla luce della certificazione medica dell’ASL allegata al

presente ricorso (cfr. all. 3), non v’è chi non veda che il giudizio della

Commissione poteva e doveva essere più compiuto ed approfondito.

Da quanto detto emerge che la Commissione ha ingiustamente ritenuto di

giudicare inidoneo il candidato Recchia, laddove avrebbe dovuto esprimere un

giudizio circa la eventuale “rilevanza di grado inabilitante” della patologia in

parola, rilevanza che non sussiste nel caso di specie.

Al contrario, l’insufficienza dell’attività valutativa dell’Organo si è tradotta

nella palese violazione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità che

devono sempre e comunque presiedere all’esercizio dell’attività

amministrativa.

In altre parole, appare certamente sproporzionato (oltre che irragionevole)

sanzionare con l’inidoneità una patologia che, attraverso una semplice

operazione chirurgica di routine, può essere elisa completamente e senza

alcuna conseguenza medico-legale.

Anche tali vizi rilevano da un punto di vista estrinseco, tenuto conto della

manifesta ingiustizia perpetratasi nel caso in esame, laddove pur non

essendovi nella sostanza dei fatti alcun concreto e reale impedimento

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all’espletamento del servizio militare da parte del candidato Recchia

Roberto, questi è risultato “inidoneo” ed è stato escluso dalla procedura

selettiva.

***

IN VIA SUBORDINATA

Le difese che seguono vengono svolte in via meramente subordinata e

tuzioristica, ossia per la denegata ipotesi in cui l’Ecc.mo Giudice Adito

ritenesse di non condividere le censure di cui al motivo precedente.

***

2) VIOLAZIONE DI LEGGE (violazione art. 3 Cost. – violazione e

mancata applicazione del punto 7 della “Direttiva tecnica per

l'applicazione dell'elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa

di non idoneità al servizio militare di cui all'articolo 582 del decreto del

Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90” – violazione e falsa

applicazione undicesimo alinea della “Direttiva tecnica riguardante i criteri

per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio

militare”) ECCESSO DI POTERE (violazione dei principi di uguaglianza

sostanziale, ragionevolezza e proporzionalità – ingiustizia manifesta)

Le considerazioni svolte nel precedente motivo valgono, mutatis mutandis,

anche in relazione al Bando di concorso, il quale risulta illegittimo in parte

qua, ossia nella misura in cui non contempla, quale eccezione al giudizio di

inidoneità di cui all’art. 9, comma 7, lett. b, l’ipotesi che le infermità

riscontrate siano ininfluenti ai fini dell’espletamento del servizio militare o

totalmente eliminabili a seguito di intervento medico.

Difatti, per come formulato nella parte in questione, il Bando potrebbe avallare

l’applicazione acritica e formalistica, denunciata al motivo precedente, della

disciplina di riferimento, senza tener conto delle disposizioni sopra esaminate,

che presiedono al rispetto dei principi di proporzionalità, uguaglianza

sostanziale e ragionevolezza del giudizio conseguente all’accertamento

medico.

Alla luce di ciò, la lex specialis avrebbe dovuto articolare diversamente il

meccanismo di verifica delle condizioni di ammissibilità, imponendo una

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valutazione più approfondita circa la “rilevanza di grado inabilitante” o il

grado di ”incidenza” della patologia ai fini dell’espletamento del servizio

militare.

D’altra parte, al successivo comma 10 dell’art. 9 in esame, viene

espressamente contemplata un’eccezione riguardante i «…concorrenti che

all’atto degli accertamenti sanitari saranno riconosciuti affetti da malattie o

lesioni acute di recente insorgenza e di presumibile breve durata, per le quali

risulterà scientificamente probabile un’evoluzione migliorativa, tale da

lasciar prevedere il possibile recupero dei requisiti in tempi contenuti…». In

tali ipotesi è previsto che «…la commissione non esprimerà il giudizio, bensì

fisserà una nuova data di presentazione per verificare l’eventuale recupero

dell’idoneità sanitaria…» (cfr. art. 9, comma 10, Bando di concorso; all. 2).

Orbene, il caso oggetto del presente ricorso non è dissimile, nella sostanza, da

quello contemplato dalla disposizione della lex specialis in esame.

Difatti, come dimostrato documentalmente da questa difesa, la cisti del

funicolo del concorrente Recchia Roberto:

1. scomparirà del tutto a seguito di asportazione (“completa restitutio ad

integrum e (…) breve decorso postoperatorio”; cfr. all. 4);

2. non comporta controindicazioni all’espletamento delle prove fisiche (ed

invero, neppure a qualunque attività lavorativa militare; cfr. all. 3).

Alla luce di ciò, non v’è chi non veda la contrarietà del Bando ai principi

indicati in rubrica, tenuto conto del differente trattamento a fronte della

sostanziale identità di fattispecie.

Difatti, il candidato Recchia Roberto, pur non presentando controindicazioni

allo svolgimento delle prove fisiche e pur potendo rimuovere in tempi brevi e

con effetto risolutivo permanente la causa dell’infermità, vede ingiustamente

compromessa la propria aspirazione a frequentare la scuola militare.

***

3) VIOLAZIONE DI LEGGE (violazione art. 3 Cost. – violazione principi

dell’ordinamento – violazione principi di ragionevolezza e

proporzionalità)

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Lo stesso DM del 4 giugno 2014 assume toni di illegittimità, nella denegata

ipotesi in cui Codesto Ecc.mo Collegio ritenesse che esso possa essere

interpretato unicamente nel senso che, al mero ricorrere di una patologia di

quelle elencate nelle tabelle in esso contenute, consegua automaticamente un

giudizio di inidoneità all’espletamento del servizio militare.

Laddove, pertanto, si ritenga che il DM in questione non preveda norme che

consentano di valutare in maniera differenziata casi tra di loro differenti, o

di evitare che l’applicazione acritica delle tabelle conduca a giudizi

sproporzionati ed irragionevoli in relazione alla concreta situazione di fatto,

esso sarebbe da considerare illegittimo per violazione dell’art. 3, Cost. e dei

principi di ragionevolezza e proporzionalità.

***

DOMANDA ISTRUTTORIA

Voglia l’Ecc.mo Tribunale Adito, qualora lo ritenga opportuno, disporre, ai

sensi dell’art. 63, comma 2, specifico incombente istruttorio onde verificare la

veridicità di quanto dedotto ed allegato da questa difesa a sostegno delle

proprie tesi, con particolare riguardo alla totale restitutio ad integrum che

conseguirebbe all’intervento chirurgico, in relazione alla patologia del

candidato Recchia Roberto.

***

DOMANDA CAUTELARE

Il fumus boni iuris emerge dai motivi di ricorso.

In relazione al danno grave ed irreparabile che il candidato subisce in forza dei

provvedimenti impugnati si è già accennato in via preliminare sub Diritto.

In particolare, le prove di educazione fisica in relazione al concorso in oggetto

si terranno il prossimo 05/07/2017 e l’eventuale mancata partecipazione

alle stesse comporterebbe la definitiva compromissione del bene della vita

del candidato Recchia Roberto, nel cui interesse propongono la presente

impugnativa i di lui genitori.

I tempi necessari ad una definizione fisiologica del giudizio sono tali da non

garantire medio tempore una tutela tempestiva e dunque effettiva dell’interesse

legittimo del ricorrente, sicché è necessario che l’Ecc.mo Collegio adotti le

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misure cautelari, anche di tipo propulsivo, che ritiene più opportune nel caso

di specie, valutando specificamente la possibilità di ammettere con riserva il

candidato a svolgere le prove di educazione fisica in questione.

P.Q.M.

Voglia l’Ecc.mo Collegio Adito, previa concessione delle chieste misure

cautelari, accogliere il presente ricorso, con tutte le conseguenze di legge,

anche in ordine alle spese di lite da attribuirsi al sottoscritto procuratore che si

dichiara antistatario.

Salerno, lì 23/06/2017

Avv. Pasquale Gargano

***

ISTANZA DI MISURE CAUTELARI MONOCRATICHE PRESIDENZIALI EX ART. 56,

COMMA 1, COD. PROC. AMM..

Il sottoscritto avvocato Pasquale Gargano, nella qualità spiegata in atti,

Considerato

che il fumus boni iuris emerge dai motivi di ricorso;

che le prove di educazione fisica di cui all’art. 11 del Bando istitutivo

del concorso oggetto del presente processo si svolgeranno il prossimo

05/07/2017;

che il candidato Recchia Roberto risulta allo stato non ammesso alla

partecipazione a tale fase della procedura selettiva;

che, di conseguenza, i pur brevi tempi necessari ad ottenere una misura

cautelare ordinaria comprometterebbero il conseguimento del bene

della vita cui il ricorrente aspira;

che, pertanto, anche una misura cautelare emessa in tempi brevi

rischierebbe di non giungere in tempo per garantire il principio di

effettività della tutela giurisdizionale sancito dal Codice del Processo

Amministrativo;

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che, alla luce di quanto detto, si deve ritenere che ricorrano i

presupposti di estrema gravità ed urgenza richiesti dall’art. 56 Cod.

Proc. Amm.;

Tutto ciò considerato, l’avv. Pasquale Gargano, nella qualità,

chiede

all’Ill.mo Sig. Presidente del TAR di adottare, inaudita altera parte, gli idonei

provvedimenti cautelari provvisori, anche di tipo propulsivo, che ritenga

opportuni.

Salerno, lì 26/06/2017

Avv. Pasquale Gargano