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Trimestrale: Marzo – Maggio 2015

Responsabile grafica: Feroldi Roberto

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CARNIVAL NIGHT PARTY

Ciao siamo Nicola e Mathyas. Dalla folle idea apparsa in sogno ad uno dei due, abbiamo pensato di organizzare per i ragazzi dalla terza media alla terza superiore una festa di carnevale un po’ insolita. Come tutti gli anni l’oratorio ha organizzato la festina dei bambini al pomeriggio, ma durante la notte, del 15 Febbraio, si è svolta la festa per i ragazzi dove musica, ballo ed allegria l’hanno fatta da padroni. L’idea ha suscitato nei giovani partecipanti grande entusiasmo e felicità in quanto, non ricordando eventi di questo tipo, la novità ha attirato non solo i soliti frequentatori dell’oratorio ma anche amici e conoscenti dai paesi limitrofi. Dobbiamo dire che, le difficoltà non sono sicuramente mancate, ma la volontà che ci ha spinto a donare il nostro tempo e le nostre fatiche per gli altri ci ha permesso di superarle egregiamente. La difficoltà più grande è stata quella di trasformare il salone principale dell’oratorio in una pista da ballo (“sembra il Cilindro” Cit) e riuscire in poco meno di un’ora a far sparire tutti i coriandoli del pomeriggio (un applauso ai volontari di turno ed a chi si è improvvisato spazzino). L’orario previsto per l’inizio della manifestazione è stato pienamente rispettato e alle ore 20:30 il DJ, ha aperto le danze a ritmo di musica e luci da brivido. Balli, canti, stonate al microfono da parte di improvvisati cantanti hanno animato una serata indimenticabile all’insegna del sano divertimento di cui spesso ci si dimentica.

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Come promesso abbiamo rispettato l’orario previsto per la conclusione; alle ore 23:30, il buttafuori ha accompagnato i partecipanti all’uscita ed in tempo record, l’oratorio ha ripreso il suo aspetto originario. Se noi siamo stati gli ideatori, il primo ringraziamento va a Don Giuseppe che ci ha permesso di realizzare tutto ciò che è stato fatto. Non dimentichiamoci di chi ci ha prestato tutte le attrezzature (luci, CD,…) ovvero Anselmo, Ivan e Michele. Ultimo, ma non per questo meno importante, il ringraziamento a: Daniele, Ilaria, Leonardo, Marta e Michele che senza esitare ci hanno aiutato e accompagnato in ogni singolo momento senza mai tirarsi indietro. Tenetevi pronti e allacciate le cinture di sicurezza perché non è assolutamente finita qua… CIAOOOOOOOOO By Mathyas e Nicola

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UN INVITO DAL NOSTRO AMICO CARLO

Cari ostianesi, colgo questa occasione per invitarvi all’ordinazione diaconale che si terrà nella Concattedrale di Sant’ Andrea a Mantova il prossimo 19 aprile. Insieme a me diventeranno diaconi altri due ragazzi, Filippo e Samuele , che stanno vivendo questa interessante e bella scelta di vita. Da due anni e mezzo sono stato mandato in servizio presso la parrocchia di Canneto e mi sento più che mai partecipe del cammino che insieme stiamo condividendo. Certo, ci sono alti e bassi, ma posso dire che questo impegno mi sta donando molto. Penso al mio servizio che si estende dai giovani agli ammalati, a quanto sto imparando da varie situazioni che ogni volta

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ho sotto i miei occhi e che bello è coglierne la presenza di Dio che agisce sempre e ovunque. Anche questa esperienza mi sta facendo capire la serietà, l’importanza, la difficoltà, ma anche la gioia di mettermi in gioco nel nuovo ministero che la chiesa mi affiderà con questo passo fondamentale del sacramento dell’ ordine. La tappa del diaconato mi avvicinerà ancora di più alla meta del presbiterato, è il primo grado del sacramento dell’ordine. Il diacono, nella storia della chiesa, è un servo. Era colui che assolveva a un servizio amministrativo e assistenziale al vescovo, ai presbiteri e alla chiesa, incentrato sulla carità. Era il servo della tavola, ovvero della mensa di Gesù; attento ai poveri e a chiunque avesse sete di Dio. E’ ministro della Parola e della Carità, può amministrare i sacramenti del battesimo e del matrimonio. Tutto questo mi riempie di gioia, proprio perchè percepisco sempre più che Lui può servirsi di ognuno di noi, ed è capace di farne qualcosa di sempre più buono per il suo popolo, con il suo amore e con il suo Spirito. I frutti che vediamo in ciò che di bene facciamo, non dobbiamo dimenticare che sarebbero polvere senza la Sapienza e la Grazia di Dio. Siamo strumenti nelle Sue mani. E’ straordinario questo! Quindi vorrei che ognuno di voi leggendo queste mie parole si sentisse invitato col cuore a gioire con me per questi doni che il Signore sa suscitare ancora oggi nella sua chiesa. Anche se questo mi porta “ lontano da Ostiano" , ogni giorno penso e prego per la mia parrocchia , in essa è nata la mia vocazione, tutto è partito nella mia comunità, nella quale ho legami preziosi, che porterò senz' altro avanti.

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Vi sarò sempre grato per il supporto che ho avuto da voi e perciò Ostiano sarà sempre nel mio cuore, ovunque il Signore, attraverso il vescovo, mi vorrà. Grazie di tutto, un abbraccio. Carlo Zanoni

FILIPPO, SAMUELE, CARLO

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I VOTI PERPETUI DI LORIS

Miei cari fratelli e sorelle,

Come sapete, dall’annuncio fatto pubblicamente in

chiesa da Don Giuseppe, il giorno 8 marzo, ho emesso i

voti perpetui dei consigli evangelici (povertà, castità,

ubbidienza) nell’Ordine Francescano Secolare.

Non è certamente facile, esprimere a parole la gioia

grande, le sensazioni che nascono nel proprio cuore,

dinnanzi ad una scelta cosi importante che si sta

compiendo, e che di fatto cambia radicalmente la

prospettiva della propria vita.

Infatti, se da un lato vi è la felicità per un passo rilevante

fatto nella propria esistenza, dall’altro nasce la piena

consapevolezza della grossa responsabilità che si

assume davanti a Dio e ai propri fratelli.

Difatti d’ora in avanti, dovrò cercare attraverso l’aiuto del

Signore, di essere il più possibile coerente con la

promessa, fatta davanti a Dio e agli uomini.

Sono comunque, pienamente cosciente di tutta la mia

debolezza, fragilità e miseria umana, che pertanto solo

affidandomi pienamente nelle mani di nostro Signore,

potrò essere forte nel portare fino in fondo, e con

coerenza la scelta che sono andato a fare.

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Da questa esperienza, mi sono tuttavia reso conto che

la chiamata del Signore è a tutte le ore, ed in qualsiasi

circostanza, perché come dice il profeta Isaia: “Poiché i

miei pensieri non sono i vostri pensieri ne le vostre vie

sono le mie vie.”

Un grazie particolare e la mia profonda riconoscenza va

a Don Giuseppe, in quanto fu lui cinque anni or sono a

parlarmi di questa realtà.

Ora miei cari vi abbraccio tutti idealmente,

ringraziandovi per la vostra vicinanza, chiedendovi di

pregare per me, come io vi ricorderò nelle mie

preghiere.

Ciao e a presto!

Loris Coppi

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INCONTRI DEI GIOVANI

9 GENNAIO 2015 VISIONE DEL FILM : CODICE GENESI

In un futuro non troppo lontano, circa 30 anni dopo l'ultima guerra nucleare, nel 2043 un uomo di nome Eli attraversa in solitudine la terra desolata che un tempo era l'America. Ha iniziato il suo viaggio dopo aver sentito una voce dentro di sé che gli ordinava di andare a ovest e che sarebbe stato protetto da chiunque. Intorno a lui città abbandonate, autostrade interrotte, campi inariditi, tutti segni di una catastrofica distruzione. Non c'è civiltà, né legge. Le strade sono in mano a bande che ucciderebbero un uomo pur di togliergli le scarpe, o per un po' d'acqua...ma anche senza motivo. Ma non possono far nulla contro questo viaggiatore. Guerriero non per scelta ma per necessità, Eli (Denzel Washington) cerca solo la pace, ma se viene sfidato elimina gli avversari prima ancora che si accorgano dell'errore fatale che hanno commesso. Eli deve proteggere a tutti i costi un libro, l'unico rimasto al mondo: la BIBBIA. Carnegie, signore del crimine, aspira a poter erigere altre città ed avere il controllo totale usando la BIBBIA in modo sbagliato sottomettendo le persone. Trovata la BIBBIA nelle mani di ELi, fa di tutto per prendergliela, ma sembra che le pallottole non lo colpiscano. Fugge, viene raggiunto da Carnegie ed i suoi uomini, che riescono a prendergli la BIBBIA dopo avergli sparato. Eli, che è in fin di vita, prosegue il tragitto attraversando il Golden Gate Bridge giungendo ad Alcatraz, dove un gruppo di sopravvissuti civilizzati hanno eretto una fortezza protettiva e stanno

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preservando la cultura umana. Nel frattempo Carnegie torna a casa sua e, dopo anni di ricerca, apre la copia della Bibbia ma scopre con orrore che è un'edizione in braille e per lui impossibile da utilizzare. Nel frattempo Eli, con le ultime forze che gli rimangono, recita tutti i versi della Bibbia (che ha ormai memorizzato dopo tante letture negli anni) che vengono trascritti da Lombardi, il leader dei sopravvissuti, il quale poi archivia la nuova Bibbia insieme alla Torah, alla Tanakh ed al Corano.

Il giorno seguente alla visione di questo film, ci siamo trovati, con tutti i giovani delle superiori, a riflettere sul messaggio che ci ha trasmesso. I ragazzi che avevano visto il film alla PLP la scorsa estate, hanno guidato i vari gruppi nella riflessione.

- Siamo partiti dalle parole che spesso ripeteva il protagonista: " segui il tuo cammino..." e ci siamo chiesti quale fosse il nostro cammino ed il nostro obiettivo:

* Molti di noi non hanno ancora capito qual' è il cammino obiettivo da raggiungere , dobbiamo scoprirlo vivendo. Altri mirano a mantenere la pace con gli altri nella vita di ogni giorno.

* Nonostante gli ostacoli bisogna cercare di andare avanti ed avere rispetto per il prossimo. Cerchiamo di perdonare senza essere superiori agli altri.

* Non sappiamo se siamo in cammino. Sappiamo di avere sogni ed obiettivi professionali da raggiungere per realizzarci nella vita ed essere felici. Alcuni sono alla ricerca, altri sanno di essere in cammino con tanti, come tutti: il tempo che passa, le cose da fare ed ogni singola

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esperienza fanno parte del nostro cammino.

- Durante il nostro cammino come fare a non perdere la fede?

* La nostra guida è il vangelo, ma il rapporto cn Dio non è sempre costante. Alcuni pregano, ma non consultano la bibbia, altri non hanno mai aperto la bibbia e prendono la vita con ottimismo. C'è chi cerca di ascoltare le letture in chiesa e seguirle nella vita di ogni giorno, alcuni non leggono il vangelo e pregano solo nel bisogno.

* Se si ha la fede si trova la luce in fondo al tunnel e si trova la via di uscita. La vita è una battaglia, se credi nelle tue capacità e nei tuoi obiettivi fino in fondo, giungerai sempre alla felicità.

* Per non perdere la fede dobbiamo avere la fortuna di essere circondati da una famiglia o da amici che ci danno gli stimoli ed i suggerimenti giusti, dobbiamo avere fiducia nel prossimo e non perderci d'animo se chi ci sta intorno ci scoraggia dicendo che non serve andare a messa, non serve pregare, non serve Dio.

- Come possiamo comprendere se il cammino che stiamo facendo è quello giusto (capacità di discernimento)?

* La capacità di discernimento è fondamentale, perché le avversità si trasformano in esperienze positive e se il cammino ci lascia qualche dubbio, la fede ci aiuta a comprendere se stiamo camminando sulla retta via.

* Noi abbiamo la libertà di scelta, alcuni di noi sono

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sicuri e sanno cos'è giusto e cos'è sbagliato, alcuni invece si sentono insicuri e spesso hanno dubbi su cosa fare e come comportarsi in determinate situazioni. A volte valutiamo le conseguenze che potrebbe portare un determianta scelta e con l'aiuto della famiglia prendiamo la nostra decisione.

* Crediamo importante e fondamentale la fede nel nostro cammino, se rimaniamo saldi e perseveranti nella fede, avremo la gioia e la felicità nel nostro cuore per vivere ed amare da veri fratelli. Dopo tutto dovrebbe essere questo il cammino di ogni cristiano.

LA NOSTRA QUARESIMA....IL NOSTRO CAMMINO

Ogni giorno un messaggio, alcune righe di riflessione in whatsapp nel gruppo Emmaus per riflettere, pregare, agire e camminare insieme.

Vogliamo condividere con voi alcune riflessioni e preghiere:

...Se solo riesci a comprendere il mistero del crocifisso, capirai l'intima tenerezza paterna e materna di Dio che ti viene incontro nonostante le tue resistenze.....mi viene incontro e genera la mia nuova umanità, riequilibra le mie tensioni ed offre finalità nuove alle mie energie. Mi viene incontro e trasforma l'altro da oggetto in viso da accarezzare, in vita da accogliere e servire, in speranze da condividere e non tradire, in sogni da realizzare e non frantumare.

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La gioia, Signore, non è un giro di giostra, ma gioia di un pericolo scampato, di un'opportunità inaspettata, di un'amicizia ritrovata, gioia di un perdono immeritato, di un complimento esagerato, di una battuta azzeccata. Gioia Signore perché' ognuno di noi è una tua immagine riuscita.

.....Volgere lo sguardo verso colui che hanno trafitto

significa passare attraverso la strada da percorrere

prima di guardare alla gloria della risurrezione. Significa

compiere un cammino rispettando le leggi ed i tempi del

crescere. Io non sono chiamato ad essere un eroe; tanto

meno a sentirmi un continuo fallimento. Ma posso

essere il segno vivente di quali mutamenti continui può

produrre l'amore crocefisso. Sperimentare il sentirmi

amato in modo misericordioso, liberarmi dal pantano

della mediocrità e del qualunquismo del..."fanno tutti

così". Uscire dalla gabbia di un individualismo che si

manifesta nell'indifferenza...avvertire il mio essere vivo

oltre le emozioni che avverto.

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Lo so Signore che non mi abbandoni mai. Non puoi farlo: mi ami di un amore infinito, la tua pazienza per me peccatore, non ha limiti. Eppure a volte ti cerco ma non vedo dove sei; mi cerchi ma mi nascondo per paura di cambiare. Poi quando cedono le resistenze, avviene l'incontro, l'abbraccio, la gioia della vita ritrovata. Oggi, dalla croce Gesù ci chiama a convertirci dal peccato della distrazione. Quanto manca per arrivare alla meta? Quanta strada ho percorso? Posso fermarmi per riposare? Sono sicuro che la strada sia giusta? Non c’è una scorciatoia? Non è meglio tornare indietro? Domande e dubbi frullano nella mia testa mentre percorro il pellegrinaggio della mia vita. Dammi, o Signore, la certezza che tu sei la meta, che tu sei la via, che tu sei il pane del cammino.

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.......Essere giovani è alzarsi ogni giorno e domandarsi:

dove sto andando, che faccio della mia vita, chi mi può

riempire il cuore? Posso realizzare questi sogni che ho

dentro? C’è qualcuno che lassù mi ama? Che futuro ho

davanti? Essere giovani è avere una sete che non ti

passa bevendo. Aprire la mente, incuriosirsi delle cose

belle del mondo, della scienza, della poesia, della

bellezza. Essere giovani è avere l'ansia di riempire la

vita, di cercare colui che fa ardere il cuore, aspirare a

cose grandi e vivere in pienezza alla ricerca della felicità

che ci è stata promessa.

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Mostrati Signore, vieni incontro a quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare. Signore affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus; e non offenderti se essi non sanno che sei Tu che cammini con loro, Tu che li rendi inquieti ed incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poiché' si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore. .....La strada per seguire Gesù è la strada che va controcorrente. Non segue la moda, il successo, il divertimento ed il piacere. E' la strada delle beatitudini dove ti chiede di essere mite ed umile di cuore, svuotare te stesso e far spazio a Dio. Operare per la pace in ogni situazione, non cercare mai la malizia nell'altro....ma seguire Gesù come descritto nelle Beatitudini. Beati noi giovani se avremo il coraggio di dire in famiglia, nella scuola, tra gli amici che Cristo è la certezza: saremo sale della terra. Amen. Solo tu, o Signore, cambi il nostro cuore e la nostra vita, trasformi la nostra storia, determini un modo nuovo di vedere la realtà. Per costruire il tuo Regno, occorre fermarci presso di te, stare con te, lasciarci trasformare da te, lasciarci amare da te.

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Ho paura a dire di si, Signore, ho paura di avventurarmi... eppure sono cristiano, sono segnato con la tua croce. Rendimi pronto per la stupenda avventura in cui tu mi inviti ad entrare. Voglio impegnare la mia vita sulla tua parola; voglio giocarla, rischiarla sul tuo amore. Tu mi hai detto di essere pronto alla gioia e al dolore, a sconfitte e a vittorie; tu soprattutto mi hai detto di non porre fiducia in me ma in te, di fidarmi di te e del tuo amore potente. Signora affinché' venga il tuo Regno e non il mio, affinché' sia fatta la tua volontà e non la mia, aiutami a dirti di sì.

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SABATO 7 FEBBRAIO 2015: UNA SERATA CON I RAGAZZI DELLA COMUNITA' SHALOM

* Sabato 7 febbraio i ragazzi della Shalom sono venuti ad Ostiano per far conoscere la loro comunità. I ragazzi hanno animato la messa con canti accompagnati da vari strumenti, rendendo la celebrazione più coinvolgente. Successivamente tutti noi ragazzi siamo scesi in oratorio per sentire le loro testimonianze e l'organizzazione della loro comunità. Dopo il loro racconto, ci hanno proposto di ballare a ritmo di musiche create da loro sui temi dell'amicizia e della fede. Arrivata l'ora di cena ci siamo riuniti in un altro salone e insieme abbiamo mangiato pietanze preparate da ognuno di noi. Noi giovani di Ostiano ci siamo sentiti molto coinvolti e ci hanno proposto di fare un'esperienza, che si chiama "Pane lavoro paradiso", come ospiti nella loro comunità. È stata una serata diversa e piacevole, trascorsa con ragazzi nuovi che abbiamo avuto l'occasione di conoscere.

Elisa e Laura

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* L'incontro con la comunità shalom ci ha dimostrato ancora una volta, quanto la preghiera sia importante e quanto possa aiutarci nelle difficoltà della vita. Ci hanno colpito molto tutte le testimonianze ,ma quelle che ci hanno proprio impressionato, sono state quelle in cui ragazzi giovani come noi, o anche più piccoli, minacciavano ,percuotevano e derubavano i propri genitori, al fine di ottenere denaro, gioielli o altri beni materiali, per poi scambiarli con la droga ,impoverendo e anche indebitando le famiglie. Inoltre hanno frantumato i valori che il Creatore ha donato ai nuclei famigliari, come il rispetto, la fiducia e l'amore, rovinando così intere famiglie, che non hanno, però,

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mai perso la speranza che il figlio ritornasse sulla retta via. Come Gesù amava incondizionatamente, nonostante gli errori e gli sbagli, così questi genitori non riuscivano, e soprattutto non volevano lasciare soli i loro figli, dandogli l'aiuto che serve per ricostruire la vita propriamente umana, custodendo e trasmettendo di nuovo le virtù ed i valori da loro perduti. Come tutti sanno, l'uomo è un essere imperfetto, portato dal demonio al peccato, bisogna però sapere perdonare, e dare delle possibilità, come la Comunità ha dato a questi ragazzi!!!.

Greta e Nicole, Casalromano

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La gioia della Pasqua

Lasciamoci guidare dalla gioia della risurrezione! Da soli non

possiamo credere in essa, è così incredibile. Ma insieme

possiamo ascoltare la notizia che Maria Maddalena e gli

apostoli hanno annunciato il giorno di Pasqua: Cristo è vivo!

Pasqua è inseparabile dalla Settimana Santa che la precede.

Gesù Cristo è disceso nelle condizioni più basse dell’umanità,

ha "toccato il fondo" con la crocifissione, per portare tutta

l'umanità a Dio suo Padre. La gioia della Pasqua inoltre ci

rende aperti e sensibili a quelli che soffrono, perché ogni vita

umana è sacra al Signore.

Forse la dimensione più misteriosa della Settimana Santa è

che anche Gesù ha condiviso quello che molte persone

sperimentano: il silenzio di Dio, la sensazione di essere

lontane da lui. Piange sulla croce: "Dio mio, perché mi hai

abbandonato?" In questo momento di oscurità egli fu portato

per qualche istante ad avere la stessa nostra limitata

prospettiva.

Come allora, risorto dai morti, potrebbe non avere un amore

traboccante per coloro che non riescono a credere

all’esistenza di Dio, perché la sofferenza paralizza in essi la

spinta della fiducia?

La Pasqua è l'occasione per noi cristiani di essere "testimoni

del Risorto"; ci viene data la possibilità di condividere la gioia

della risurrezione con chi ci vive accanto e fatica a credere...

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Lasciamoci guidare dalla gioia della Pasqua: lasciamoci

plasmare dallo Spirito di Dio che come ha risollevato Gesù

dalla morte, così può risollevare tutti noi dalle nostre cadute,

dalle nostre miopie e da tutti i nostri errori.

Molti di noi hanno sentito concretamente la bellezza di

questa comunione con il dono di papa Francesco, che

attraverso la sua semplicità e la sua missionarietà, fa

splendere la gioia del Vangelo e la speranza sorge nel cuore

di molti.

Nell'Evangelii Gaudium, papa Francesco ci invita ad essere in

sintonia con Gesù Cristo per essere strumenti di Dio: "Uniti a

Gesù, cerchiamo quello che Lui cerca, amiamo quello che Lui

ama. In definitiva, quello che cerchiamo è la gloria del Padre,

viviamo e agiamo a lode dello splendore della sua

grazia"(E.G. 267).

La Risurrezione di Gesù è la manifestazione più bella della

gloria del Padre, inoltre è il culmine della storia della salvezza

che coinvolge attivamente anche ciascuno di noi: siamo

invitati a sentirci creature rinnovate e motivate. A tutti Cristo

dice: "Sono risorto, sono vicino a voi, vi invito alla mia gioia".

don Fabio

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BUONA SETTIMANA SANTA e BUONA PASQUA A

TUTTI