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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 2 MARZO 2017 - ANNO 35 N. 04 - EURO 0,20 Daniel Negri: “Obiettivo formazione e sicurezza” Il neo presidente di Confcooperative: “Innovazione altro tema prioritario” A PAGINA 4 La dottoressa Bidin, oncologa e agopuntore: “Terapie integrate per valorizzare le risorse interiori attraverso l’attenzione alla persona nella sua globalità” L’esperienza di NOI, Nuova oncologia integrata, a supporto dei malati Ha compiuto il suo primo anno di vita da pochi giorni. Si chiama NOI, Nuova Oncologia Integrata, un’associazione che cresce grazie all’instancabile impegno dei volontari che ogni giorno organizzano attività per rendere meno gravoso il peso della ma- lattia ai pazienti oncologici, per non subire il dolore ma gestirlo. In questi spazi, da un anno in modo au- tonomo, Noi cerca di aggiungere qualità alle terapie oncologiche standard, senza sostituirvisi. RIGHI A PAGINA 2 Firmato il protocollo d’intesa. Critiche e perplessità Accordo aree militari: ospedale nell’ex Lusignani A PAGINA 3 Emilia Romagna Reddito di solidarietà per famiglie indigenti A PAGINA 2 Elezioni e provocazioni Bettola (forse) avrà la Tour Eiffel CAMINATI A PAGINA 3 A PAGINA 8 Guercino, al via la grande mostra Tumori e cura: tradizione, yoga, reiki e agopuntura VIVIPIACENZA Giardinaggio terapeutico A PAGINA 5

Tumori e cura: tradizione, yoga, reiki e agopuntura · 2017. 3. 2. · avrà la Tour Eiffel CAMINATI A PAGINA 3 A PAGINA 8 Guercino, al via la grande mostra Tumori e cura: tradizione,

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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 2 MARZO 2017 - ANNO 35 N. 04 - EURO 0,20

Daniel Negri: “Obiettivo formazione e sicurezza”Il neo presidente di Confcooperative: “Innovazione altro tema prioritario”

A PAGINA 4

La dottoressa Bidin, oncologa e agopuntore: “Terapie integrate per valorizzare le risorse interiori attraverso l’attenzione alla persona nella sua globalità”

L’esperienza di NOI, Nuova oncologia integrata, a supporto dei malati

Ha compiuto il suo primo anno di vita da pochi giorni. Si chiama NOI, Nuova Oncologia Integrata, un’associazione che cresce grazie all’instancabile impegno dei volontari che ogni giorno organizzano attività per rendere meno gravoso il peso della ma-lattia ai pazienti oncologici, per non subire il dolore ma gestirlo. In questi spazi, da un anno in modo au-tonomo, Noi cerca di aggiungere qualità alle terapie oncologiche standard, senza sostituirvisi.

RIGHI A PAGINA 2

Firmato il protocollo d’intesa. Critiche e perplessità

Accordo aree militari: ospedale nell’ex Lusignani

A PAGINA 3

Emilia Romagna

Reddito di solidarietà per famiglie indigenti

A PAGINA 2

Elezioni e provocazioni

Bettola (forse) avrà la Tour Eiffel

CAMINATI A PAGINA 3

A PAGINA 8

Guercino, al via la grande mostra

Tumori e cura: tradizione, yoga, reiki e agopuntura

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A PAGINA 5

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Corriere Padano 2 marzo 2017

2 ATTUALITÀ

(vr) “Un accordo che tiene insie-me tutto: il nuovo ospedale nella caserma Lusignani, l’ex Pertite bonificata e restituita al Comu-ne; la presenza dei militari con-centrata all’Artale e fondi per la riqualificazione urbana”. Così Roberto Reggi, direttore dell’A-genzia del Demanio, in relazio-ne all’importante protocollo di intesa che è stato firmato il 27 febbraio scorso ai Teatini tra Comune di Piacenza, Regio-ne Emilia Romagna, ministero della Difesa, Asl e Agenzia del Demanio, appunto, che ha cura-to la regia di questa complessa operazione. L’annuncio è arrivato un po’ a sorpresa, proprio nel momento in cui si iniziava a ragionare – su sollecitazione del consigliere comunale Pd Federico Sichel – dell’opportunità di utilizzare aree private per la costruzione del nuovo nosocomio cittadino. L’accordo prevede, invece, che la caserma Lusignani passi alla Regione con l’impegno di co-struirvi – al netto di impedimen-ti di natura tecnica – il nuovo ospedale per la città, per il quale ha stanziato 200 milioni di euro. L’area, di 90mila metri quadrati – da alcuni, però, giudicata in-sufficiente per la nuova struttu-ra ospedaliera – sarà oggetto di un tavolo tecnico, che dovrebbe partire al più presto, chiamato a compiere tutte le valutazioni di

Firmato il protocollo d’intesa tra Demanio, Regione, Comune, Ausl e Difesa: nuovo nosocomio, Pertite bonificata, i pontieri all’Artale

fattibilità.Contemporaneamente l’area della Pertite passerà al Comune gratuitamente, ma a condizione che Palazzo Mercanti realizzi la pista di collaudo dei mezzi mi-litari in un luogo indicato dalla Difesa. L’ex Pertite sarà bonificata a spese della Difesa e del Dema-nio. Previsti anche la dismissio-ne della caserma Nicolai-Bixio di piazza Cittadella e il trasferi-mento del Secondo Reggimento Genio Pontieri all’Artale (in via Emilia Pavese, di fronte all’ex Pertite). Gli spazi e gli edifici liberati in piazza Cittadella ver-ranno trasferiti al Comune che

potrà inserirli in un più ampio progetto di riqualificazione della zona nord di Piacenza, contan-do sull’intervento di risorse sia pubbliche sia private.E a margine della firma dell’ac-cordo, l’assessore Bisotti -insie-me al direttore di Confindustria Piacenza Cesare Betti - ha an-nunciato un concorso di idee , di concerto con l’Ordine degli Architetti - rivolto ai giovani architetti per come utilizzare gli spazi dell’attuale ospedale Gu-glielmo da Saliceto quando ver-rà dismesso. Il Concorso avrà il patrocinio del Comune, del Poli-tecnico e dell’Ausl. I cinque enti coinvolti nel pro-

tocollo d’intesa – Comune, Re-gione, Demanio, Difesa, Ausl – si faranno carico, ognuno per la propria parte, di una serie di impegni necessari per la buona riuscita dell’operazione. Lo storico protocollo di intesa è stato firmato dal sindaco Paolo Dosi, il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, il sottosegretario alla Difesa Gio-acchino Alfano, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Luca Baldino.

Accordo aree militari, l’ospedale nell’ex Lusignani

Nella foto, l’ingresso della caserma Lusignani di via Emilia Pavese

“Annuncio elettorale” “Serve programmazione”

“Un annuncio dal sapore elettorale”, il commento dei consiglieri co-munali 5 Stelle sulla firma dell’accordo ai Teatini. “Da Bologna, a sorpresa – si legge in una nota dei grillini - offrono a Piacenza 200 milioni di euro e l’area demaniale solo per la costruzione di un nuovo ospedale, non disponibili invece per ristrutturazione o ampliamen-to dell’esistente. Le prime domande sono: è necessario un ospedale nuovo a Piacenza? Perché non sono disponibili per ristrutturare la struttura e ampliare i parcheggi accanto all’esistente? Per la nuo-va area identificata per la costruzione di un nuovo ospedale saran-no sufficienti i soldi messi a disposizione? Cosa ne sarà di quello che si dismetterà?” I dubbi dei consiglieri 5 stelle riguardano anche l’effettiva capienza dell’area deputata alla realizzazione della nuova struttura: “Il nostro attuale polichirurgico insiste su un’area di 20mila mq e conteggiando anche le aree attigue all’ospedale vecchio e il parcheggio di via XXI Aprile esso insiste su un’area di circa 70mila mq. Da un rapido conteggio l’area della Lusignani, identificata per la costruzione del nuovo, offre 85mila mq ma ci chiediamo: saranno sufficienti tenendo conto che si vanno a chiudere o dismettere le fun-zioni degli ospedali limitrofi? Inoltre perché costruire un ospedale nuovo con gli stessi posti letto (550) dell’esistente?”. Ricordando, infine, come i costi di costruzione dell’attuale nosocomio lievitarono dagli originali 23 fino a 200 miliardi delle vecchie lire, i consiglieri 5 stelle si chiedono come “dopo questo dispendio di denaro pubblico si possa pensare di spendere altri 200 milioni di euro per spostare tutto in periferia”. E concludono: “La logica della ‘diligenza del buon pa-dre di famiglia’ è questa? Non sempre la soluzione migliore è rifare tutto, ma piuttosto è più razionale considerare che ogni singolo pro-blema può essere risolto con una spesa accettabile”. Critico anche Federico Sichel, Pd, che nei giovani precedenti l’an-nuncio dell’accordo aveva proposto di utilizzare, per il nuovo ospe-dale, aree private: “Vedo tanti interventi a spot, a mio avviso servi-rebbe una programmazione organica delle scelte urbanistiche che mi pare invece non ci sia”.

Le perplessità sulla scelta dell’ex Lusignani

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Elezioni: con la candidatura di Stefano Torre, Bettola potrebbe avere la Tour EiffelE così Bettola avrà monumenti degni di Parigi, Lon-dra, New York. Anzi, almeno in un caso avrà proprio i loro monumenti: per esempio la Tour Eiffel. Ma a una condizione: che il prossimo sindaco sia Stefano Torre, cui Francois Hollande (son bon ami) ha pro-messo il più celebre monumento di Francia. La notizia della campagna elettorale via web di Torre ha avuto un effetto esplosivo nel centro della Val Nure dove già si chiacchiera animatamente delle cinque probabili candidature alla poltrona di primo cittadino. E così ai nomi di Sandro Busca (sindaco uscente di centrosini-stra), Mauro Bruzzi (voce dei comitati), Claudia Fer-rari (lista civica), Piera Scagnelli (Forza Italia) e Paolo Negri (Lega Nord e Fratelli d’Italia) ecco aggiungersi – provocatoriamente - quello di Stefano Torre, noto web designer piacentino, bettolese di origine.

Torre, nella sua campagna, promette mirabilia: il pre-sidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump (his good friend) gli ha assicurato, per esempio il cambiamento nominale di New York in Nova Betla. Per non parlare della trasformazione del monte Santa Franca in un vulcano o di rendere il Nure navigabile per fare di Bettola un porto mercantile. Torre, perché questa iniziativa che sta animando il web e in particolare facebook? Provocazione? “Nes-suna provocazione. Se diventerò sindaco, come mi auguro, i miei buoni amici manterranno le promesse”. Su, non scherzi... “Sono serissimo, ho intenzione di portare avanti i progetti proposti nei miei web-mani-festi”.A che scopo? “Come a che scopo? Diventare sindaco di Bettola”.

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2 marzo 2017

3Corriere Padano

Emilia Romagna, reddito di solidarietà per famiglie indigentiFino a un massimo di 400 euro al mese per un anno, un sostegno concreto a chi sta peggio per superare le difficoltà economiche personali e del proprio nu-cleo familiare. Un aiuto a chi prova a uscire da una situazione critica attivandosi in percorsi di impegno sociale, formazione, inserimento lavorativo. E’ il Reddito di solidarietà (Res), introdotto in Emilia-Romagna dopo l’approvazione della legge regiona-le “Misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito”. Uno strumento che potrebbe interessare 80 mila persone, corrispondenti a circa 35 mila nuclei familiari residenti in Emilia-Romagna in condizio-ne di grave povertà. Famiglie composte soprattutto da giovani coppie con tre o più figli a carico, single, anziani con bassissimo reddito e che nel complesso rappresentano quasi il 2% dei nuclei residenti in re-

gione. L’accesso al Res dovrà essere accompagnato da un progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo, concordato e sottoscritto dai componenti maggiorenni del nucleo familiare, dal referente del Servizio sociale territoriale del Comune competente e, in caso di proposte per l’inserimento lavorativo, dal Centro per l’impiego. La misura dà quindi luogo a un vero e proprio patto tra erogatori e beneficiari: a fronte della corresponsione del contributo eco-nomico, ci deve essere uno specifico impegno del nucleo familiare a perseguire progetti di inclusione sociale e lavorativa. Possono accedere al Reddito di solidarietà i nuclei familiari, anche unipersonali, di cui almeno un componente sia residente in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi, con Isee corrente in-feriore o uguale a 3mila euro.

ATTUALITÀ ATTUALITÀ

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TUTTI I GIORNI ORARIO CONTINUATO

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9

Ha compiuto il suo primo anno di vita da pochi giorni. Si chia-ma NOI, Nuova Oncologia In-tegrata, un’associazione che cresce grazie all’instancabile impegno dei volontari che ogni giorno organizzano attività per rendere meno gravoso il peso della malattia ai pazienti onco-logici, per non subire il dolore ma gestirlo. In questi spazi, da

un anno in modo autonomo, Noi cerca di aggiungere qualità alle terapie oncologiche standard, senza sostituirvisi, ma accompa-gnandole. “Le terapie oncologiche stan-dard – spiega la dottoressa Livia

L’esperienza di NOI, Nuova Oncologia Integrata: alle terapie oncologiche standard si accompagnano metodi non convenzionali, senza sostituirvisi

“I pazienti hanno un evidente ri-duzione dell’ansia, della depres-sione, un miglioramento delle perfomances fisiche, soprattutto quelli con problemi respiratori e articolari. Acquisendo maggior autostima hanno più padronan-za del proprio corpo che diventa più tonico e flessuoso, miglio-rando così i contatti con gli al-tri. La socializzazione è molto importante, le persone stanno meglio e si relazionano meglio. Da ottobre ad oggi – spiega la dottoressa Bidin – sono passati da noi una ottantina di pazien-ti che a giugno compileranno i nostri questionari basali con cui potremo valutare i cambiamenti rilevanti e la qualità della vita nel corso della malattia. Ansia, fragilità emotiva, stato emozionale, depressione, para-metri che possono essre utili per capire come è lo scenario basale per i pazienti con tumore e come può cambiare attraverso l’utiliz-zo di queste attività”. La dottoressa Bidin è oncologa e agopunturista, ogni giorno vive a stretto contatto con il malato oncologico. Le attività di NOI si rifanno alla medicina tradizio-nale cinese che devono affianca-

Bidin, oncologa e agopunturista – sono ottimali e si fanno in tut-ti i reparti di oncologia. Quello che manca sono le attività che risaltino la forza interiore del paziente; noi vogliamo essere di supporto alle persone attraverso attività non mediche”. Il paziente, in questo modo, af-fronta la malattia diversamente perchè possiede gli strumenti per farlo: dalle attività di grup-po con lo yoga, pilates, tanthè,

hykido, chikong, suonoterapia, alle attività individuali come shatsu, reiki, riflessologia, oste-opatia e corsi per accrescere l’autostima. Ogni pomeriggio della settima-na c’è un qualcosa, un appunta-mento fisso per i pazienti.

Yoga, agopuntura e cure tradizionali, insieme si può

ELENA CAMINATI

La dottoressa Bidin, oncologa e agopuntore: “Si tratta di terapie di supporto che potenziano la forza interiore dei malati” re la medicina scientifica stan-

dard. E nonostante una delibera regionale, dal 2014, dia diritto a tre tipologie di trattamento con agopuntura nei livelli essenziali di assistenza pubblica, l’azienda sanitaria locale non ha reso pos-sibile erogare queste cure i cui effetti sono provati. “La madicina tradizionale per me è quella cinese – spiega – quella che ho studiato all’u-

niversità è quella basata sulle evidenze scientifiche, che pre-scinde dalla relazioni, a cui noi invece diamo moltissima impor-tanza”. “Non ci basiamo più di tan-to sulla stato della malattia ma sull’individuo – spiega Glenda Marafante, psicologa – le atti-vità rinforzano la forza interiore delle persone in modo che pos-sano far fronte meglio alle stress

delle cure e dei sintomi. Un altro aspetto è che la malattia pone un punto di svolta: spesso ci confrontiamo su cosa sta cam-biando, questo ci permette di ca-pire che il fine ultimo non è solo l’assenza della sintomatologia ma il miglioramento del poten-ziale umano”. “L’Italia ha recepito a macchia di leopardo quest’opportunità – conferma Bidin – che ha dimo-strato di ridurre costi umani ed economici. I pazienti possono assumere meno farmaci. At-tualmente non c’è riscontro di questo tanto è vero che abbiamo dovuto fondare un’associazio-ne autonoma portata avanti con caparbietà perchè siamo sicuri che dimostreremo l’efficacia di quello che stiamo facendo. Il no-stro obiettivo è sensibilizzare le istituzioni ad introdurre queste terapie come parte del processo di cura dei malati all’interno de-gli ospedali”.

Il servizio completo sul sito www.zerocinque23.com

Nella foto al centro la dottoressa Livia Bidin. In alto attività di yoga

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Corriere Padano 2 marzo 2017

4 ATTUALITÀ

MELISSA ALDANA TRIOOIR QUARTETTPiacenza – Conservatorio Nicolini

25/03sabato

PINO NINFA e DANILO REA“Il tempo in posa”Piacenza – Sala dei Teatiniingresso libero

02/03giovedì

KENNY GARRETT QUINTETPiacenza – Teatro President(coproduzione Crossroads)

05/03domenica

VINCITORI “BETTINARDI 2016”Piacenza – Sala dei Teatiniingresso libero

09/03giovedì

QUINTORIGO feat. Roberto GattoFiorenzuola D’Arda – Teatro Verdi(in collaborazione con Comune di Fiorenzuola)

11/03sabato

GONZALO RUBALCABA QUARTETPiacenza – Conservatorio Nicolini(coproduzione Crossroads)

15/03mercoledì

INCOGNITO *Piacenza – Teatro Municipale(coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza)

19/03domenica

REGINA CARTERPiacenza – Galleria Alberoni23/03

giovedì

BENNY GOLSON 4ET feat. Antonio FaraòPiacenza – Teatro President31/03

venerdì

SARAH McKENZIE QUARTETPiacenza – Spazio Rotative26/02

domenica

LARS DANIELSSON – GRÉGORY PRIVATPiacenza – Cattedraleingresso libero

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Formazione e sicurezza come obiettivo principale; in tanti ne parlano, i numeri dicono che Confcooperative ci lavora in modo concreto. E’ uno dei pila-stri su cui punta il nuovo presi-dente Daniel Negri, da poco no-minato a capo dell’associazione dopo la gestione di Fabrizio Malvicini. Già vicepresidente nell’ultimo mandato, Negri è stato anche consigliere comuna-le e da qualche tempo è membro della Giunta della Camera di Commercio.«Attraverso Irecoop - spiega - ci occupiamo di formazione obbli-gatoria, ma sviluppiamo anche percorsi formativi di aggiorna-mento per i soci oltre a concen-trarci sullo sviluppo delle com-

Il neo presidente di Confcooperative pronto alle nuove sfide: “Dobbiamo cercare nuove strade rispetto a quelle battute finora”

petenze manageriali».Quali sono i settori su cui vi con-centrate maggiormente?«Quello sociale, ma non dimen-tichiamo la logistica. Il tutto è reso possibile dai finanziamenti

di Foncoop che coinvolge undici diverse cooperative della nostra provincia. Negli ultimi due anni abbiamo consegnato complessi-vamente circa 4mila attestati di frequenza, a dimostrazione della

nostra operatività nel settore. Le richieste maggiori? La sicurezza ma anche l’utilizzo di attrezza-ture e la formazione di educatori socio-sanitari».Professionalmente lei non ha

paura delle nuove sfide: è stato fra i fondatori di diverse start-up cooperative.«Vero, penso che dai giovani debbano arrivare idee e nuove e noi siamo obbligati a cercare an-

che strade diverse da quelle bat-tute fino a ora. Non dimentichia-mo le nostre radici e il nostro passato, visto che l’associazione raggruppa a livello nazionale oltre 20mila cooperative di vari settori e questo rappresenta un patrimonio enorme da valorizza-re, ma puntiamo anche al futuro. Anche perché come Confcoo-perative abbiamo la fortuna di avere alle spalle CoopUp, il pro-getto finalizzato al coworking e all’incubazione di nuove idee imprenditoriali. Puntiamo a far nascere nuove realtà rivolgendo-ci principalmente, ma non solo, a gruppi costituiti da giovani e donne».L’innovazione è uno dei temi principali su cui si sta muoven-

Negri: “Sì a innovazione, formazione e sicurezza”

do. Quali sono gli altri obiettivi che cercherà di raggiungere nei tre anni della sua gestione?«Innanzitutto continueremo a puntare sulla tutela politica e sindacale riservata agli associati. Proseguiremo il lavoro sui nostri settori tradizionali come quel-lo agricolo, lattiero caseario, vitivinicolo, sociale e abitativo, ma cercheremo anche di inserire nuove progettualità intervenen-do in ambiti in cui attualmente siamo ancora poco presenti. Mi riferisco alle cooperative sporti-ve e del settore energetico, a re-altà che comprendono professio-nisti o ancora alle cooperative di comunità di cui ultimamente si parla parecchio associandole alla rinascita della montagna. Ci stiamo lavorando, sappiamo che la sfida è ardua ma abbiamo intenzione di provarci perché è un progetto nel quale crediamo molto».Tocchiamo un argomento deli-cato: la logistica. Ci sono real-tà che propongono condizioni lavorative molto discutibili; da tempo Confcooperative chiede a gran voce il rispetto delle regole, a che punto siamo?

«Innanzitutto chiariamo una cosa: la logistica è un settore in grado di offrire grandi opportu-nità, ma deve essere ben regola-mentata. Nel corso di “Bilog”, il convegno svoltosi recentemente a Piacenza, è stato dimostrato che sfruttando anche le poten-zialità assicurate del trasporto su ferro il settore non si riduce a una bassa manovalanza».Ma dove bisogna intervenire principalmente?«A Piacenza lavorano nostri associati che operano nel totale rispetto delle regole. Sono cono-sciuti da tutti, da anni apprezzati sul territorio e a ogni realtà si può associare il viso di un re-sponsabile. Però spesso si cade nella logi-ca del massimo ribasso come punto fondamentale di ogni ap-palto, indipendentemente dalle garanzie che possono fornire i vari interlocutori, così capita di rivolgersi a “false” coop per una questione meramente eco-nomica. Se ragioniamo in questo modo possiamo avere dei van-taggio nel breve periodo, ma in tempi medio-lunghi arriveranno solo dei problemi».

Aspettando Floravilla, corsi di giardinaggio a Castelsangiovanni

Terzo appuntamento della serie di incontri dedicati al giardinag-gio, a Castel San Giovanni: sabato 4 marzo il prof. Marco Fran-colini farà una dimostrazione pratica di potatura delle piante da frutto. L’incontro sarà alle ore 15 presso la ditta Orlandi & C., organizzatrice e curatrice della rassegna in collaborazione con il Comune e la Pro Loco locali, in via Fratelli Bandiera 28. La par-tecipazione alla lezione è gratuita. Si tratta di un’iniziativa che nei primi due appuntamenti ha avuto un grande successo di pubblico e che si inserisce nell’ambito delle manifestazione di Floravilla, in programma a maggio 2017. Come sempre, protagonisti della kermesse saranno fiori e piante ornamentali, da frutto, aromati-che e orticole, rare e insolite; troveranno inoltre spazio produ-zioni artigianali e alimentari di qualità. Gli incontri dedicati al giardinaggio, sorta di “preludio” alla manifestazione di maggio, proseguono poi per tutto marzo, alle ore 21 presso il Centro cultu-rale di via Mazzini, nelle seguenti date: lunedì 6 il dott. Giancarlo Peveri tratterà di “Rose e fiori, la loro cura e potatura”; lunedì 13 sarà la volta del prof. Angelo Bertona con “Patologie e cura delle piante da frutto”; infine, il 20 marzo, lo stesso prof. Bertona parlerà di “Patologie e cura delle piante orticole”.Ogni lezione sarà un’occasione speciale, aperta ed adatta al grande pubblico, per conoscere più da vicino le tecniche di coltivazione e di cura di fiori e piante - dalle più comuni a quelle più delicate - presenti nel proprio giardino.

Prossimo incontro il 4 presso la ditta Orlandi

“La logistica ben regolamentata può offrire grandi opportunità”

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2 marzo 2017

5Corriere Padano

SPECIALE GIARDINAGGIO

Eliminare il muschio nel prato Concimazione, pulizia e accorgimenti: Giancarlo Bergamaschi spiega come mettere fine a uno dei problemi più comuni del manto erboso Il prato è certamente il più impor-tante elemento del giardino: un tappeto verde tutto naturale, gioia per gli occhi e per la mente. Ma at-tenzione, perché, per quanto possa apparire un prodotto “spontaneo”, necessita di cure e accorgimenti per avere una buona resa alla vi-sta e al calpestio. “E a primavera, è importante occuparsi di uno dei problemi più comuni per il tappe-to erboso: il muschio”, ci ricorda Giancarlo Bergamaschi, titolare dell’omonimo negozio – ormai “storico” – di Piazza Duomo a Piacenza, che da anni si occupa di manti erbosi, dalle sementi al trattamento. Cos’è il muschio? È una piccola pianta che si sviluppa nel prato dove prevalgono ombra e umidità. L’eccesso di acqua stagnante, in particolare nelle zone ombreggia-te, non permette infatti al tappeto erboso di svilupparsi al meglio. Questo crea l’ambiente ideale per la formazione del muschio, che non uccide l’erba, ma può insi-nuarsi se il prato, ad esempio, ha già cominciato a morire, compro-mettendolo definitivamente. Per eliminarlo, oltre ai più semplici metodi di rimozione “fisici” (to-gliere a mano il muschio ove pre-sente), esistono metodi chimici. “E’ consigliabile l’utilizzo di ap-positi concimi, ricchi di ferro – ci ricorda Giancarlo Bergamaschi – Il terreno va quindi arieggiato e pulito; poi, se necessario, bisogna riseminare nelle zone più diradate. I momenti in cui il muschio tende a proliferare di più sono prima-vera ed autunno, le stagioni più umide, nelle quali è importante intervenire”.

Attenzione poi a scegliere corret-tamente anche la semente di rige-nerazione: ad esempio, se avete un prato all’ombra, occorre optare per una varietà specificamente pensa-ta per quel tipo di esposizione. “Raccomandabile è sempre la qualità del prato, e quindi delle se-menti, al fine di scoraggiare un’ul-teriore crescita del muschio”. Quello del muschio è uno dei problemi più comuni del prato; le cause sono attribuibili a vari fattori, alcuni già citati: “scarsa luminosità, erba indebolita, poca arieggiatura del terreno, cattivo drenaggio. Ad esempio è bene assicurarsi che non restino ristagni d’acqua quando si irriga, soprat-tutto in presenza di terreno molto compatto”. Altri preziosi consigli dall’esper-to? “Se alberi o arbusti creano molte zone d’ombra sul prato del giardino, cercate di sfoltirne i rami, così da permettere alla luce di arrivare al terreno; non sradi-cate, poi, il muschio già presente con il rastrello, poiché le spore ri-schierebbero di diffondersi ancora di più sul nostro prato”. “Fondamentale – conclude Ber-gamaschi – è poi tagliare l’erba con una certa regolarità nella bella stagione, portandola ad un’altezza di 5 - 7 cm così da assicurare al terreno una buona illuminazione. Nell’imminente periodo, a cir-ca metà marzo, raccomandiamo inoltre di spuntare, più che di ta-gliare, l’erba: il gelo dell’inverno ha infatti ustionato il nostro manto erboso, dunque rimuovere i pochi centimetri della punta non farà al-tro che liberare il nostro prato di una parte ormai bruciata”.

Quando il giardinaggio è terapeutico

Vi è mai capitato di sentirvi più rilassati dopo una cammi-nata al parco? Questo perché le piante hanno un’azione terapeutica. Il giardinaggio fa bene al corpo e allo spirito e, da un po’ di tempo a questa parte, lo riconosce anche la scienza. Secondo studi medici basati su diversi anni di osservazione, basta trascorrere 30 minuti al giorno occu-pandosi delle proprie piante o prendendosi cura dell’orto per migliorare l’umore e alleviare lo stress, riducendo il livello di cortisolo che lo provoca. Ma come fare se non abbiamo la possibilità di andare al parco o lavorare il ter-reno ogni giorno? La soluzione si chiama home garde-ning, ma anche orto sul balcone! Prendersi cura di picco-le piantine aromatiche o di fiori anche solo sul davanzale di una finestra o in ufficio non potrà che giovare al nostro umore giorno dopo giorno.

A Piacenza Expo Seminat, Apimell e Buon Vivere

Piacenza Expo si fa in tre: con la bella stagione tornano anche Seminat, Apimell e Buonvivere, le manifestazioni storiche del polo fieristico piacen-tino. Piante, fiori e attrezzature da giardino da un lato, il mondo dell’apicoltura dall’altro, passando per l’enogastronomia con tanti prodotti tipici di qualità, una vera gioia per il palato: da venerdì 3 a domenica 5 marzo ci sarà un’eterogenea tripla ker-messe. All’interno di Apimell, la novità di rilievo quest’anno è la presenza del forum “Beecome”, il Congresso degli apicoltori europei che, dopo le precedenti edizioni svoltesi in Francia, Belgio, Germania e Svezia, approda a Piacenza. Per i pro-grammi completi delle tre kermesse, informazioni su costi e orari, è possibile consultare il sito www.piacenzaexpo.it

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Corriere Padano

62 marzo 2017

SPECIALE ASSISTENZA

Va riconosciuto tempestivamente appena compaiono i sintomi e curato in modo appropriato, senza perdere tempo. A rischio una persona su sei

(c.a.) ‘’L’ictus va riconosciuto tempestivamente appena com-paiono i sintomi e va curato in modo appropriato, senza per-dere tempo”. È quanto afferma Paola Santalucia, vicepresiden-te di Alt (Associazione lotta alla trombosi). “È un’emergenza medica - continua Santalucia - e i pazienti dovrebbero es-sere ricoverati e curati in unità opportunamente attrezzate chia-mate Stroke Unit, in cui l’alta competenza di medici e infer-mieri, unite alla struttura orga-nizzativa, consentono di fare il massimo per salvare il paziente e ridurre le probabilità di inva-

lidità gravi residue’’. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, disponibili sul sito della SIIA - Società Italiana dell’I-pertensione Arteriosa - Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa (siia.it), l’ictus conta in Italia circa 200.000 casi ogni anno, di cui l’80% sono nuovi episodi e il 20% recidive, che riguardano soggetti precedente-mente colpiti. Allargando la visuale, si stima che ogni due secondi nel mondo una persona venga colpita da ic-tus, e una su sei rischia di aver-lo nel corso della propria vita. Eppure l’ictus, che ogni anno

nel mondo colpisce 17 milioni di persone, ‘uccidendone’ 6 mi-lioni, può essere sospettato, dia-gnosticato, curato e prevenuto. Gli individui sopravvissuti ad un ictus nel mondo sono oltre 26 milioni; spesso però questi sog-getti riportano gravi conseguen-ze, come disabilità di vario tipo. Nel nostro Paese l’ictus è tra le principali cause di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie (il 10-12% di tut-ti i decessi per anno si verifica dopo un ictus) e rappresenta la principale causa d’invalidità; il numero di soggetti che hanno avuto un ictus e sono sopravvis-

suti, con esiti più o meno invali-danti, è pari a circa 913.000. Ad un anno dall’evento acuto, un terzo degli individui sopravvi-venti ad un ictus – indipenden-temente dal fatto che sia ische-mico o emorragico – presenta un grado di disabilità elevato, tanto da poterli definire total-mente dipendenti. ‘’Le cure ap-propriate e tempestive possono ridurre fortemente la probabili-tà di queste tragedie e salvare vite’’, afferma Stephen Davis, presidente della World Stroke Organization (organizzazione legata all’Oms per la lotta con-tro l’ictus).

Bici o giardinaggio, fondamentale muoversi

Almeno quattro ore alla settimana di attività fisica moderata, dal giardinaggio alle passeggiate, dimez-zano il rischio di morte per cause cardiovascolari negli over-65. Lo ha dimostrato uno studio finlande-se presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc). La ricerca dell’università di Oulu ha osservato 2500 persone per 12 anni, monitorando la loro attività fisica. I soggetti che avevano una atti-vità moderata, definita come almeno quattro ore di camminata, bicicletta o altre attività leggere come la pesca o il giardinaggio, hanno mostrato un rischio di eventi cardiovascolari gravi ridotto del 31%, mentre la mortalità per queste malattie è risultata minore del 54%. Ancora migliori i risultati per chi invece fa almeno tre ore settimanali di attività intensa, da uno sport al ballo, che hanno mostrato una riduzione del 45% degli eventi e del 66% della mortalità.Movimento fisico, ma anche allenamento mentale: per rimanere “giovani” dentro e mantenere buone funzioni cognitive occorre tenere il cervello attivo. Parole crociate, sudoku e, perchè no, social media, email, videochiamate e chat: sempre più anziani ne fanno uso, a tutto beneficio della loro salute fisica e mentale. A dimostrare come il digital divide, ovvero il gap generazionale nell’utilizzo delle tecnologie digitali, sia ormai un mito del passato è uno studio pubblicato sulla rivista CyberPsychology, Behavior e Social Networking. Dalla ricerca emerge, inoltre, come il social networking sia un efficace antidoto contro la solitudine e i mali che ne derivano.

Ictus, 17milioni i casi ogni anno: l’importanza della prevenzione

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2 marzo 2017

7Corriere Padano

SPECIALE ASSISTENZA

Essere felici aiuta ad essere più sani

“La felicità e avere un atteggiamento positivo aiutano a difenderci dal cancro. L’esperienza clini-ca avuta in 40 anni di car-riera e attraverso migliaia di pazienti mi porta a non avere dubbi. Per questo inizio ogni giornata con dieci minuti di meditazio-ne”. L’invito a non sotto-valutare il ruolo negativo svolto da tristezza, stress e ansia per la salute, arriva da David Khayat, capo del Dipartimento di Oncologia medica dell’o-spedale Pitié-Salpêtrière a Parigi e già presidente dell’Institute National du Cancer, intervenuto al Salone internaziona-le dell’Alimentazione in corso a Parigi (Sial).Nella prevenzione dei tumori, sottolinea, “conta certamente l’alimentazio-ne, l’esercizio fisico e l’e-liminazione delle sigaret-te”. Ma anche altri fattori. “E’ dimostrato anche che avere una buona attività sessuale riduce il cancro

Gli appartamenti sono visitabili tutti i giorni, festivi compresi, all’indirizzo della residenza a Castell’Arquato - Via Vassalli, 55

Retta mensile a partire da 500 (riferito all’appartamento max tre persone) comprende: canone locazione, tasse comunali, acqua, luce, gas, riscaldamento, aria condizionata, telefono e connessione internet illimitati, tv con canone, servizio portineria e pulizia aree comuni, parziale servizio di assistenza domiciliare, utilizzo palestra e lavanderia.A richiesta: spesa a domicilio, servizio pasti, pulizia alloggio, servizio infermieristico.

e.28.10.16

Prenotazione visite: : tel. 0523805189 - 335 301573 - [email protected]

alla prostata, perché nello sperma sono contenute sostanze potenzialmente cancerogene. Fa male invece riposare oltre le 9 ore al giorno perché riduce l’attività motoria”. Chi russa ha un rischio più alto di ammalarsi di tumore “perché in genere pesa di più e dorme peg-gio”, e un rischio maggio-re lo ha anche chi tende a farsi sopraffare da emo-zioni negative. “E’ difficile dimostrarlo attraverso studi scientifici, ma tra tutti i fattori anticancro la felicità è il primo, perché le endorfine prodotte dalle emozioni positive hanno effetto protettivo”. Di fatto, sottolinea, è “im-possibile diventare felici con la bacchetta magica, ma evitare che i proble-mi prendano un peso eccessivo nella nostra vita è anche una questione di allenamento mentale”.Per questo, conclude, “consiglio sempre di dedicare qualche minuto

al giorno alla meditazio-ne, per svuotare la testa, immaginare cose belle e produrre ormoni che fanno bene”.

(da www.ansa.it)

Sonnolenza post pranzo? Attenzione alla quantità

La sonnolenza dopo pranzo, soprattutto quando si è mangiato molto? Colpa di troppe proteine e sale nel cibo, e ovviamente della quantità di alimenti che si consumano. A dimostrarlo uno studio, svolto sui moscerini della frutta, dello Scripps Research Institute, negli Stati Uniti, pubblicato su eLife. Come accade nell’uomo, anche per questi piccoli insetti un pasto molto abbondante porta sonnolenza.Gli studiosi hanno ideato un sistema denomina-to CAFE, che consente il monitoraggio visivo del consumo di cibo e del movimento degli animali. Le registrazioni del comportamento dei moscerini della frutta hanno evidenziato che, dopo aver mangia-to un pasto, questi animaletti dormivano prima di tornare a un normale stato di veglia. Il periodo di sonno generalmente durava da circa 20 a 40 minuti, con gli insetti che si nutrivano di porzioni più grandi del solito che dormivano di più. Per determinare se singoli nutrienti potessero modulare il sonno post-pranzo, il team ha nutrito gli animaletti con cibo co-stituito da proteine, sale o zucchero. È emerso che solo le proteine e il sale portavano a dormire dopo aver mangiato, un elemento importante perché suggerisce che questo tipo di sonno, che general-mente non ha una durata lunghissima perché è più un ‘pisolino’, può essere regolato anche tramite specifici alimenti. Gli studiosi hanno anche scoperto che dei circuiti cerebrali sono sensibili all’orologio interno del moscerino della frutta, riducendo la sonnolenza post-pasto solo intorno al tramonto. Considerando tutti questi risultati insieme, il team conclude che la sonnolenza post-pasto può essere regolata in molti modi diversi in moscerini ed esseri umani.

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Corriere Padano

82 marzo 2017

Corriere Padano è un settimanaleindipendente: pubblica ogni giovedìed è distribuito gratuitamentedirettamente dall’editore nella cittàdi Piacenza e nei comuni limitrofiattraverso espositori posti nei luoghidi aggregazione e passaggio.

Direttore responsabile: Giuseppe De Petro.

Editore: Corpad Editore S.R.L.Via Trieste, 39 - PC. Cell. 345.8004819.E-mail:[email protected] internet:www.corrierepadano.itPubblicità: Sumarte S.R.L.Largo Erfurt, 7 - PcTel. 0523/1749570/1Stampa: Grafiche Lama Piacenza.Registrazione Tribunale di Lodin.162 in data 20/07/1983 Associato Unione Stampa Periodica Italiana

AGENDA WEEKENDPIACENZA - Festa del cioccolatoL’atteso appuntamento col buon cioccolato artigianale, dal 3 al 5 marzo in Piazza Cavalli.

PIACENZA - Ciclo Musica e ScienzaVenerdì 3 marzo alle ore 21, al Museo di Storia Naturale, confe-renza scientifica e concerto.

PIACENZA - “Suoni e gesti d’arte” - L’Altro FestivalSabato 4 marzo in Galleria Ricci Oddi performance estemporanea di musica e danza; inizio alle ore 17.

PIACENZA - Teatro e oltre 2017Sabato 4 marzo ore 20.30, al Teatro San Matteo va in scena “Le maree” con il Cantiere Simone Weil.

PIACENZA - Stagione Concertistica 2016-2017Sabato 4 marzo, ore 21, al Teatro Municipale, Orchestra sinfonica nazionale della Rai.

PIACENZA - Ritratti Sonori - L’Altro FestivalIn Galleria Ricci Oddi, sabato 4 marzo, tornano i Ritratti sonori: ore 21.15.

PIACENZA - SbaraccoGiornata all’insegna dello shopping, domenica 5 marzo nei ne-gozi del centro storico, con gli sconti di fine stagione.

PIACENZA - Jazz Brunch - L’Altro FestivalDomenica 5 al Dubliner’s Irish Pub, dalle 12.30 brunch con “The Voicing”.

PIACENZA - In...canto d’operaDomenica 5 alla Sala dei Teatini, ore 17, appuntamento con le arie dell’opera “Così fan tutte” di W. A. Mozart.

PIACENZA - Il Jazz al centro - Aperitivo swingDomenica 5 alle ore 17.30, presso il Centro Commerciale Gotico, “A walck to Dixneyland”.

PIACENZA - Piacenza Jazz Fest 2017Domenica 5 al Teratro President, ore 21.15, arriva Kenny Garrett Quintet con “Do Your Dance!”.

PIACENZA - Festa della donna Una serie di eventi celebrano la giornata internazionale della donna: spettacoli, reading, conferenze e promozioni dedicate alle donne: programma su www.comune.piacenza.it

Guercino a Piacenza, al via la grande mostra

(c.a.) Dal 4 marzo al 4 giugno Piacenza celebra Giovanni France-sco Barbieri detto il Guercino, l’artista secentesco emiliano che nella nostra città ha lasciato importanti testimonianze. Al via una serie di iniziative che uniranno in un unico percorso, tra sacro e profano, il Duomo e Palazzo Farnese. Fulcro della manifestazione, la Cattedrale: la cupola ospita lo straor-dinario ciclo di affreschi realizzato da Guercino tra il 1626 e il 1627 che, per l’occasione, si presenterà in tutta la sua bellezza con una nuo-va illuminazione realizzata da Davide Groppi. I visitatori, in occasio-ne della mostra, avranno l’eccezionale possibilità di salire all’interno della cupola per osservare da vicino i sei scomparti affrescati. La visita sarà introdotta da una sala multimediale che permetterà al pubblico di leggere in modo innovativo il capolavoro del Guercino e di provare un’inedita esperienza immersiva attraverso particolari visori 3D. Contemporaneamente, la Cappella ducale di Palazzo Farnese acco-glierà una mostra, curata da Daniele Benati e Antonella Gigli - con un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Fausto Gozzi e David Stone - che presenterà una selezione di venti capolavori del Guercino, in grado di restituire la lunga parabola che lo ha portato a essere uno degli artisti del Seicento italiano più amati a livello inter-nazionale. A corollario dell’intera manifestazione, eventi e convegni: info su www.guercinopiacenza.com

Da Di Cecco a Borsato, i top e i flop della settimana sportivaGIANCARLO TAGLIAFERRI

CHI SALEDIEGO DI CECCO (foto a sinistra): presta-zione straordinaria quella del giovane esterno bolognese contro la Pistoiese. Vera spina nel fianco sulla destra, si fa notare con continue progressioni palla al piede di notevole qua-lità. Culmina la sua partita impeccabile con una rete tanto pregevole quanto determinante.LEONELL MARSHALL: primi due set gio-cati a Modena giocati a livello stellare con l’83% in attacco (10 punti su 12 tentativi), 3 muri ed un ace. Poi giustamente Giuliani lo preserva per i prossimi decisivi e ravvicinati appuntamenti. In chiave play-off può essere il fattore determinante.MARIO PUGLIESE: non patisce affatto l’assenza del compagno di reparto Aspas, si concede anche il lusso di segnare una splen-dida doppietta a Carrara con due ottimi inse-rimenti nell’area di rigore. Non solo quantità e polmoni per il giovane centrocampista , ma anche personalità e fiuto del gol.

CHI SCENDESTEFANO BORSATO (foto a destra): quin-

ta sconfitta consecutiva per l’Assigeco Pia-cenza che cade sul campo della Proger Chieti e vede allontanarsi la zona play-off. Solo 2 punti per il play-guardia di Andreazza con 20 minuti giocati ed un solo tiro dal campo.HRISTO ZLATANOV: nella settimana dell’annuncio del suo addio alla pallavolo giocata, lo storico capitano non riesce ad inci-dere contro l’Azimut, entrato dal terzo set per

Marshall fatica in ricezione (8%) ed è quasi impalpabile in attacco.ANDREA RAZZITTI: il modulo a due pun-te sembra stavolta penalizzarlo. Due grosse occasioni sprecate nel giro di pochi secondi contro la Pistoiese e la sensazione che fatichi a trovare gli spazi giusti con Romero accanto. Non segna da dicembre , e questo è un segna-le preoccupante.

SPORT VIVIPIACENZA