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Do ve tuon a IL CANNONE Non solo Gaza, Ucraina , Iraq e Siria . Ecco tutti i luoghi dove si combatte, chi sta prevalendo e quale è la posta in gioco DI DANIELE CASTELLANI PERELLI entre le tv trasmettono immagini di bambini uccisi in spiaggia, di cristiani in DI fuga e di un aereo pieno di turisti abbattuto per errore da un missile, facciamo il punto sui gran- di incendi che stanno infiammando il mondo. Alcuni dei quali a poche migliaia di chilometri da casa nostra. GAZA Stavolta la scintilla è stata, a metà giu- gno, il rapimento e l'uccisione di tre studenti israeliani, da parte probabil- mente di una tribù vicina al movimento palestinese Hamas. Uno choc per Israe- le. Così, mentre alcuni settori della de- stra andavano radicalizzandosi ancora di più (pochi giorni dopo dei nazionali- sti hanno bruciato vivo un 16enne pa- lestinese), e mentre Hamas continuava a lanciare razzi verso il Nord, il primo ministro Benj amin Netanyahu l'8 luglio decideva di dare il via a "Margine pro- tettivo", l'ultima dizione di una guerra che va avanti dal 1948. Questa operazione, come la precedente "Colonna di nuvola" del novembre 2012, ha come obiettivo la distruzione dei lancia- razzi di Hamas nel nord nella Striscia di Gaza. Oltre che dei numerosi tunnel costru- iti per far penetrare commando in territorio isreaeliano. L'operazione è cominciata dal cielo e poi, dal 17 luglio, è proseguita con l'invasione terrestre. Il conflitto, il più san- guinoso dalla guerra del 2008-2009, ha fatto già più di 600 vittime tra i palestinesi (perla gran parte civili) e una trentina tra gli israeliani, anche perché i missili sparati da Hamas sono perlopiù intercettati dallo scudo "Cupola di ferro". La conclusione della guerra è resa più difficile sia dalla indi- sponibilità del governo di Netanyahu ad ascoltare gli appelli alla tregua che proven- gono dalla comunità internazionale sia dall'assenza di un mediatore, vista la debo- lezza di Stati Uniti ed Ue e l'ostilità del nuovo presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi nei confronti di Hamas. UCRAINA Andare verso l'Unione Europea o tornare verso la Russia? A partire da questa do- manda si è sviluppata la recente crisi ucrai- na. Da una parte i filoeuropei, concentrati soprattutto nella capitale Kiev e nell'Ovest. Dall'altra i filorussi, più forti nelle regioni di confine e a Sud, territo- ri in cui la prima lingua è il russo. Il 22 febbraio, dopo mesi di tensioni, la piazza riesce a spode- stare il corrotto presidente Viktor Yanukovych, amico del Cremlino. Del caos approfittano i filorussi della penisola di Crimea, che con il sostegno di Mosca decretano la secessione e, tramite un referen- dum improvvisato, l'annessione alla Russia. Dalle presidenziali ucraine del 25 maggio esce vinci- tore Petro Poroshenko, industria- le del cioccolato, che accelera l'av- vicinamento all'Ue. Nell'Est, nel frattempo, si è andato militariz- zando sempre più il confronto tra Kiev e i filorussi, che ha provocato SOLDATO UCRAINO AL CHECKPOINT DEL VILLAGGIO ANDREEVKA, NELL'EST DEL PAESE, STRAPPATO Al FILORUSSI

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  • Dove tuonaIL CANNONE

    Non solo Gaza, Ucraina, Iraq e Siria . Ecco tutti i luoghi dovesi combatte, chi sta prevalendo e quale è la posta in gioco

    DI DANIELE CASTELLANI PERELLI

    entre le tv trasmettonoimmagini di bambini uccisiin spiaggia, di cristiani in

    DI fuga e di un aereo pieno dituristi abbattuto per errore

    da un missile, facciamo il punto sui gran-di incendi che stanno infiammando ilmondo. Alcuni dei quali a poche migliaiadi chilometri da casa nostra.GAZAStavolta la scintilla è stata, a metà giu-gno, il rapimento e l'uccisione di trestudenti israeliani, da parte probabil-mente di una tribù vicina al movimentopalestinese Hamas. Uno choc per Israe-le. Così, mentre alcuni settori della de-stra andavano radicalizzandosi ancoradi più (pochi giorni dopo dei nazionali-

    sti hanno bruciato vivo un 16enne pa-lestinese), e mentre Hamas continuavaa lanciare razzi verso il Nord, il primoministro Benj amin Netanyahu l'8 lugliodecideva di dare il via a "Margine pro-tettivo", l'ultima dizione di una guerrache va avanti dal 1948.

    Questa operazione, come la precedente"Colonna di nuvola" del novembre 2012,ha come obiettivo la distruzione dei lancia-razzi di Hamas nel nord nella Striscia diGaza. Oltre che dei numerosi tunnel costru-iti per far penetrare commando in territorioisreaeliano. L'operazione è cominciata dalcielo e poi, dal 17 luglio, è proseguita conl'invasione terrestre. Il conflitto, il più san-guinoso dalla guerra del 2008-2009, hafatto già più di 600 vittime tra i palestinesi

    (perla gran parte civili) e una trentina tra gliisraeliani, anche perché i missili sparati daHamas sono perlopiù intercettati dalloscudo "Cupola di ferro". La conclusionedella guerra è resa più difficile sia dalla indi-sponibilità del governo di Netanyahu adascoltare gli appelli alla tregua che proven-gono dalla comunità internazionale siadall'assenza di un mediatore, vista la debo-lezza di Stati Uniti ed Ue e l'ostilità delnuovo presidente egiziano Abdel Fattah ElSisi nei confronti di Hamas.UCRAINAAndare verso l'Unione Europea o tornareverso la Russia? A partire da questa do-manda si è sviluppata la recente crisi ucrai-na. Da una parte i filoeuropei, concentratisoprattutto nella capitale Kiev e nell'Ovest.

    Dall'altra i filorussi, più forti nelleregioni di confine e a Sud, territo-ri in cui la prima lingua è il russo.

    Il 22 febbraio, dopo mesi ditensioni, la piazza riesce a spode-stare il corrotto presidente ViktorYanukovych, amico del Cremlino.Del caos approfittano i filorussidella penisola di Crimea, che conil sostegno di Mosca decretano lasecessione e, tramite un referen-dum improvvisato, l'annessionealla Russia. Dalle presidenzialiucraine del 25 maggio esce vinci-tore Petro Poroshenko, industria-le del cioccolato, che accelera l'av-vicinamento all'Ue. Nell'Est, nelfrattempo, si è andato militariz-zando sempre più il confronto traKiev e i filorussi, che ha provocato

    SOLDATO UCRAINO AL CHECKPOINT DELVILLAGGIO ANDREEVKA, NELL'EST DELPAESE, STRAPPATO Al FILORUSSI

  • più di un migliaio di morti: a nulla sonoserviti, anche qui, gli inviti al cessate-il-fuoco, con il presidente russo VladimirPutin criticato per il sostegno fornito, poli-ticamente e forse anche militarmente, aisecessionisti. È questo lo scenario in cui, il17luglio, è stato abbattuto, nei cieli dell'U-craina dell'Est, il volo MH17 della Malay-sia Airlines, un aereo civile in volo da Am-sterdam a Kuala Lumpur: 298 vittime,uccise probabilmente da un missile sparatodai separatisti.SIRIAL'incendio siriano ha cominciato a bru-ciare nel marzo del 2011, quando davan-

    Da anni senza paceSOMALIA E KENYANonostante i recenti successidell'esercito governativo, il gruppoislamista di al Shabab, vicino ad al Qaeda,rimane una minaccia sia per la Somalia,dove dal 2006 approfitta della debolezzadelle istituzioni e della complessità delsistema tribale per seminare il terrore, siaper il Kenya, dove, dopo i 68 morti alloshopping center di Nairobi a settembre,continua a uccidere, come rappresagliaper l'intervento keniano in difesa delgoverno somalo, sostenuto dall'Onu. Dal'91 le guerre civili hanno fatto in Somaliapiù di 500 mila morti.

    ti all'intensificarsi delle proteste di piazza,che chiedono più libertà e più democrazia,le forze del dittatore Bashar al Assadaprono il fuoco nella città di Daraa. Sonoi primi passi di una guerra civile che vedràda un lato le opposizioni combattere at-traverso il Free Syrian Army e riunirsi inun variegato Consiglio Nazionale, soste-nuto sempre più dall'Occidente, dallaTurchia e dai Paesi del Golfo; e dall'altroil regime diAssad rendersi responsabile distragi, forte anche dell'alleanza con l'Irane del veto di Russia e Cina verso le risolu-zioni Onu. Nello stallo generale, conmassacri di innocenti compiuti da una

    NIGERIANel 2014 ha ucciso nel Paese almeno2.053 persone. È il gruppo terroristaislamico Boko Haram (il cui nome significa'T istruzione occidentale è peccato"), chedal 2009 ha intensificato i suoi attacchi,che awengono perlopiù nello Stato delBorno, nel Nord Est, come il famosorapimento di oltre 200 ragazze a Chibok,ad aprile, un atto clamoroso che haispirato la campagna internazionale#BringBackOurGirls. Boko Haram è peròsolo l'ultima delle espressioni di unconflitto che insanguina la Nigeria dal1999 (con più di 10 mila morti finora) e

    parte e dall'altra, nel fallimento dellamediazione della Lega Araba, un terzoattore si è fatto sempre più strada nell'ul-timo anno: i jihadisti internazionali, chesi sono raccolti sotto la bandiera nera diun movimento, lo Stato Islamico dell'Iraqe della Siria (Isis), così crudele da inimi-carsi i vertici di al Qaeda e gli ex alleatifondamentalisti siriani di Al Nusra. Oggila Siria, che ha visto morire dal 2011 piùdi 250 mila persone, è contesa da questetre forze in guerra tra di loro.IRAQTutto è tornato come ai tempi della cadutadel dittatore Saddam Hussein, giustizia- ►

    che vede contrapposto il Sud cristiano e ilNord musulmano, dove in molte aree vieneapplicata la sharia.DAGHESTANRimane alta la tensione nel Daghestan enelle altre repubbliche caucasiche dellafederazione russa dove la polizia continuaa dare la caccia ai terroristi islamici, inun'area che è stata teatro di una guerradecennale, soprattutto in Cecenia e checontinua ad esportare jihadisti, dalla Siriaall'Iraq. Nel 2013, sono stati 399 gli attiterroristici compiuti nel Nord Caucaso, 242dei quali in Daghestan (in tutto 200 imiliziani uccisi, contro 100 poliziotti). ►

  • to nel 2006. L'Iraq è ripiombato nel caos.Il Paese non ha saputo riconciliare le suedue principali anime musulmane, gli sciitie i sunniti. I primi, maggioranza, sostenutidall'Iran, hanno escluso dal potere i secon-di, colpevoli di averli per primi discrimina-ti quando erano al governo con Saddam.Così gli antichi odi sono tornati in superfi-

    Algeria e MaliNel deserto tra Algeria e Mali si annidal'Aqim, al Qaeda nel Maghreb Islamico, unaformazione creata nel '98 da reduci dellaguerra civile algerina che punta a creareuno Stato islamico tra Maghreb, Libia,Mauritania e Mali. Nel Nord del Mali, nel2012, gruppi islamisti vicini ad Aqim hannoinizialmente fatto fronte comune con ilMnla, movimento indipendentista tuareg, inun conflitto che ora vede il governo malianorestaurare l'ordine grazie all'interventodelle truppe francesi.Repubblica Democratica del CongoDopo i 5,5 milioni di morti nei conflitti che

    cie, e i sunniti hanno deciso ora di nonostacolare la cavalcata vittoriosa dei jiha-disti dell'Isis, lo Stato Islamico dell'Iraq edella Siria, che hanno conquistato Tikrit,città natale di Saddam, e Mosul, la secondacittà del Paese, dopo aver messo le manianche su Ninive,Falluj a e Ramadi. Intanto,con le forze occidentali che hanno già ab-

    si sono succeduti dal 1996 in poi, dopo larecente vittoria sui ribelli del MovimentoM23, ora sono i miliziani ugandesi dell'Adf-Nalu a portare la guerra nella RepubblicaDemocratica del Congo. Attirati dallericchezze minerarie, si sono stabilitinell'Est del Paese, e qui reclutanobambini-soldato, abusano delle donne eattaccano la missione Onu Monusco.Nella stessa area devono ancora esseredisarmati i miliziani hutu dell'Fdlr, reducidella guerra in Rwanda.IndiaL'uccisione di una guardia di frontieraindiana e il ferimento di altre sette da

    bandonato il Paese, i cristiani vengonocacciati da Mosul, e gli attentati sonoall'ordine del giorno. Una buona notiziaperò c'è: Usa e Iran stanno collaborandoper fermare la minaccia jihadista nel Paese.REPUBBLICA CENTRAFRICANALa guerra civile è scoppiata nel dicem-bre del 2012, dopo che la coalizione

    parte dell'esercito pachistano, il 16 luglio,ha rischiato di riaprire le antiche ferite delKashmir, territorio conteso da sei decennidai due Paesi, le cui relazioni, nonostantegli sforzi della diplomazia, rimangono teseanche a causa dell'attacco terroristicocompiuto nel 2008 a Mumbai da ungruppo terroristico pakistano, Lashkar-e-Taiba.Sahara OccidentaleMantiene alta la tensione tra Algeria eMarocco, il dossier del Sahara Occidentale,una terra occupata nel 1975 da Rabat marivendicata dagli indipendentisti del FrontePolisario, sostenuti da Algeri.

    UN QUARTIERE DI HOMS, IN SIRIA, DISTRUTTO DALLA GUERRA. SOTTO, FAMIGLIA PALESTINESE IN FUGA DA KHAN YUNIS, A GAZA. A SINISTRA, FEDERICA MOGHERINI

  • ribelle Seleka, perlopiù musulmana, haaccusato il governo del presidenteFrançois Bozizé di non aver rispettatogli accordi di pace, e lo ha costretto poialla fuga nel marzo del 2013. MichelDjotodia, leader di Seleka, ha preso ilsuo posto in questo Paese a maggioran-za cristiana, ma a gennaio si è dimesso,e ora una donna, Catherine Samba-Panza, è capo di Stato ad interim. Leviolenze continuano, nonostante la pre-senza di 6 mila peacekeeper dell'UnioneAfricana e 2 mila soldati francesi. Più di2 mila i morti, oltre la metà dei qualisolo quest'anno, causati anche dallemilizie cristiane e animiste dette "anti-

    MessicoPiù di 150 mila morti dal 2006 a oggi.È il bilancio della guerra tra il governomessicano e i cartelli della droga, favoritadalla corruzione della polizia locale ecaratterizzata dall'estrema crudeltà deinarcos. Gli Stati settentrionali di Chihuahuae di Baja California, al confine con il Texas econ la California, sono tra i più colpiti.ColombiaNel novembre del 2012 sono iniziati inegoziati di pace tra il governo colombianoe i rivoluzionari delle Fare, per porre fine aun conflitto che va avanti dal 1964 e hafatto oltre 200 mila vittime.

    balaka". Un milione di persone ha ab-bandonato le proprie case.AFGHANISTAN E PAKISTANNei primi sei mesi dell'anno è cresciuto diun quarto rispetto al 2013, fino a 5 mila, ilnumero di civili morti o feriti a causa delconflitto tra il governo sostenuto dagliamericani e degli occidentali (inquadratinella missione Isaf), e dall'altra i talebani e iloro alleati.Al confine con il Pakistan, in Waziristan,Al Qaeda mantiene le sue basi, mentre afine 2014 la missione Isaf concluderà ilsuo lavoro in Afghanistan. Con il ballot-taggio presidenziale del 14 giugno, vintoda Ashraf Ghani, si è chiusa l'era di Ha-

    mid Karzai. Lo sconfitto, Abdullah Ab-dullah, ha denunciato brogli.LIBIADa una parte le milizie vicine agli islamisti,dall'altra quelle vicine ai laici. Un comples-so panorama in cui si è inserito, negli ultimimesi, anche il tentato colpo di Stato diKhalifa Haftar, generale in pensione che faleva sui nostalgici dell'era di MuammarGheddafi, il dittatore ucciso nell'ottobredel 2011 al culmine della guerra civile edell'intervento Nato. Da allora la Libia èandata più volte al voto, ma è ripiombatanel caos: il premier Abdullah Al-Thinni èdimissionario da aprile, e le milizie si sfida-no per il controllo del petrolio, di cui è

    ricco soprattutto l'Est, la Cire-naica. Sarebbero circa 1500 imorti nel post-Gheddafi.SUD SUDANLa conquista dell'indipendenzadal Sudan e dal regime militaredi Omar al Bashir, nel luglio del2011, non ha portato la pace inquesta giovane repubblica, di-laniata dallo scontro tra il go-verno di Salva Kür, sostenutoanche dall'Uganda, e i ribelli diRiek Machar, suo ex vicepresi-dente. Il conflitto ha fatto dadicembre un milioni di profughie più di 10 mila morti. n

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