Tutto Sull'Iraq

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  • 1Gianni Marizza

    IRAQdalla Aalla Z

    AnalisiDifesa - I documenti anno 8 numero 80 settembre 2007

  • 2Agli equipaggi dei velivolidella Coalizione

    che mi hanno fatto volareper sei mesi

    nei cieli dellIraqriportandomi sempre

    a destinazionetutto intero

    AnalisiDifesa - I documenti anno 8 numero 80 settembre 2007

  • 3PREMESSA

    Bismi Allah Ar-rahamani Ar-rahimNel nome di Dio il pi clemente, il pi misericordioso,

    non capita spesso di trascorrere mezzo anno abbondante in Iraq. E una cosa che non capita nemmeno a tutti gli irakeni, come ben sanno coloro che hanno scelto, o sono stati costretti ascegliere, la via dellesilio dalla Mesopotamia. Tantomeno capita spesso di trascorrere mezzo annoabbondante in Iraq proprio nel periodo pi cruciale della sua storia moderna, un periodointensissimo e fondamentale, quello che va dallestate 2005 alla primavera 2006, caratterizzato dalprimo referendum della storia di questo paese, quello sulla sua costituzione, dal processo a SaddamHussein ormai chiamato a rendere conto dei suoi misfatti davanti ad una corte, dalle elezioni per ilparlamento definitivo, dalla distruzione terroristicadella cupola doro della moschea di Samarra che ha portato lIraq sullorlo della guerra civile, dallinsediarsi del governo definitivo, dal radicarsi ormai irreversibile della democrazia e della stabilit nel paese dei due fiumi, premesse per lasconfitta del terrorismo e per il ritiro delle forze multinazionali.Il particolare incarico che ho ricoperto mi ha obbligato ad assumere dei rischi ma senza subire maigravi conseguenze: se gli insorgenti hanno sparato contro il mio elicottero, non lo hanno maicolpito, e la quarantina di razzi e bombe da mortaio cadute su Camp Victory in sei mesi (lultimo razzo che ho sentito scoppiare non distante dal mio alloggio caduto proprio nella mia ultima nottea Bagdad) non si sono mai avvicinati a meno di cento metri dal luogo dove abitavo. Maquellincarico mi ha consentito anche di vivere unesperienza unica, viaggiando in tutto il paese da un estremo allaltro, svolazzando su aerei ed elicotteri di varie nazionalit per un totale di settantaquattro ore, alla media di una mezzoretta al giorno, visitando luoghi, ripercorrendo avvenimenti e ricordando personaggi di secoli e secoli prima, da Ur a Bagdad, da Babilonia aGaugamela, da Abramo ad Hammurabi, da Al-Mansur ad Alessandro Magno.Unesperienza del genere merita senza dubbio di essere raccontata. Si, ma come?Ho scelto di raccontare questo periodo storico con un libro che sia tre libri in uno:-un diario cronologico che parta dallestate del 2005 e arrivi alla primavera del 2006,-un manuale/vocabolario, consultabile anche per argomento, in ordine alfabetico, dalla A alla Z,-un racconto che tratti argomenti non solo a s stanti bens anche collegati logicamente fra di loro.Il tutto simultaneamente, nello stesso volume.Il risultato non ha la pretesa di essere una collana di argomenti ora incatenati l'uno all'altro comeanelli di una collana, ora rinchiusi l'uno nell'altro come in un sistema di scatole cinesi come stato detto dei racconti delle Mille e una notte, ma, molto pi modestamente, un semplice blocco-note messo in bella copia chebasandosi sui fatti- possa servire al lettore, ma anche a me stesso, pernon dimenticare tutti i dettagli che ho imparato a conoscere in Iraq,dalla A di quellaereo che mi ha portato qui nel settembre del 2005 fino alla Z di quello ziggurat che stata lultima cosa che ho visto ripartendo per lItalia alla fine di marzo del 2006.Buona lettura.

    Gianni MarizzaIraq, 30 marzo 2006

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  • 4LIRAQdalla A alla Z

    I n d i c e

    A come Aereo, Aeronautica militare italiana, Abramo, Acqua, Assur, Analogie, Antiamericanismo,Alpini, Assuefazione, Arabia Saudita, Attentati e Alessandro Magno

    B come Babilonia, Bassora, Battesimo del sangue, Blackhawk, Bagdad eBaathC come Cristiani caldei, Curiosit, Check point, Carabinieri, Cpa, Coalizione, Comunicazione,

    Costituzione, Caduti, Corano, Calendario musulmano, Confine e Chicken fluD come Disobbedienza, Disinformazione e DonneE come Eufrate, Elettricit, Elezioni, Effetti, Esercito italiano, Ethos, Eroi, Ebrei ed ElicotteriF come Fuoco amico, Forze Armate irakene, Al Fau, Far West, Falluja, Fosforo bianco, Frasi

    celebri e FederalismoG come Galere, Guantanamo, Giornali e giornalisti, Grande Medio Oriente, Giordania, Gaugamela,

    Guerra, Guerra civile e GuerrigliaH come Hmmwve, Hooah, Hammurabi, Hussein (Saddam) e HawalaI come Infiltrazione, Iran, Italia, Israele e InsultiJ come Al-Jazeera, Al-Jihad e JointK come Kbr, Kirkuk, Kurdi, Kamikaze e KuwaitL come Lamassu, Lega Araba, Linguaggio e LinguaM come Marina militare italiana, Mossul, Al-Mansur, Mille e una notte, Mille giorni, Mujaheddin e

    MilizieN come Nato, Network centric warfare, Nassiria e Nuovo EdenO come Osama bin Laden, Ospedali e Oil for foodP come Padre Benjamin, Profeta, Palestina, Primati, Peshmerga, Protezione delle forze, Palme,

    Partiti, Parlamento, Pena di morte, Perfect Storm, Petrolio, Private military companies, Ponti,Pacifisti, Processi, Pellegrinaggi, Prediche e Pirati

    Q come Al Qaeda, Quattrocchi e QatarR come Requisizioni, Referendum costituzionale, Ricostruzione, Riduzione, Ritiro, Regoledingaggio, Reclutatori, Robot, Ramadan e Ricorrenze

    S come Spiritualit, Spionaggio, Sciiti, Sunniti, Sharia, Sopravvivenza, Siria, Sabbia, Strategia diuscita, Strategia del successo, Sondaggi, Samarra e Swarmer

    T come Takfirismo, Terrorismo, Trib, Televisione, Triangolo sunnita, Tigri, Turchia, Turcomannie Talabani

    U come Uccisioni mirate, Uragani, United states, United kingdom, Unione europea e United nationsV come Vietnam e VittoriaW come Weapons of mass destruction e William WoodZ come Al-Zarqawi e Ziggurat

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  • 5A come Aereo, Aeronautica militare italiana, Abramo, Acqua, Assur, Analogie, Antiamericanismo,

    Alpini, Assuefazione, Arabia Saudita, Attentati e Alessandro Magno

    Aereo. Laereo che il 28 settembre 2005 mi porta dallItalia in Iraq un aereo militare da trasporto tipo C130J della 46^ aerobrigata. A vederlo non sembra dissimile, se non nelle eliche, dai vecchiC130H (dove la H sta per Hercules) che negli anni 70 e 80, durante la guerra fredda, mi portavano in Norvegia e Danimarca per le esercitazioni della forza mobile della Nato. In realt,per, non sono cambiate solo le eliche (quello aveva le eliche con quattro pale diritte, mentre questole ha con sei pale a scimitarra). In realt cambiatotutto, perch questo bestione molto piveloce, pi moderno, pi capiente, pi tecnologico. Mentre quello abbisognava di controlli accuratie prolungati, questo un grande computer che si autocontrolla, e ai piloti nulla sfugge di tutti i datidi interesse. Dispone di sistemi per il volo automatico, per evitare le collisioni in volo e a terra, perle contromisure elettroniche e per evitare lo stallo e tutti questi sistemi hanno consentito anche diridurre lequipaggio da cinque a soli tre elementi. Ha una capacit di trasporto, in alternativa, di 120passeggeri normali, di 92 soldati equipaggiati, di 64 paracadutisti oppure di 74 pazienti barellati erelativo personale per lassistenza medica.Sul far dellalba siamo tutti pronti sulla pista dellaeroporto militare di Pisa: una trentina dipersonaggi destinati a Tallil, nellIraq meridionale. Fra gli altri, i miei due pi stretti collaboratori, due ufficiali degli alpini, Matteo Spreafico e Francesco Prozzo (sar un caso oppure no, ma oggi proprio il giorno equidistante fra il 21 settembre e il 4 ottobre, giorni in cui si festeggiano, guardacaso, San Matteo e San Francesco).I tre passeggeri pi insoliti, per, sono una famiglia irakena: padre, madre e figlioletta di tre anni. Questultima era stata ricoverata in Italia, presso lospedale SantObono di Napoli, circa un anno prima, su interessamento del nostro contingente militare in Iraq, per curare le spaventose ustioni chele ricoprivano tutto il corpo in seguito ad un incidente domestico. La bimba, capelli neri e occhioninerissimi, si chiama Gofran, un nome che esprime un senso di gioia e di ringraziamento a Dio, sipotrebbe tradurlo con i nostri nomi Grazia, Gioia o Letizia. Nei mesi di soggiorno a Napoli, fraunoperazione chirurgica e laltra, ha imparato litaliano, meglio ancora dei suoi genitori. Quando qualcuno le chiede Ma tu sei irakena o italiana? lei sorride e risponde: Sono napoletana! Il padre, prima di imbarcarci, impegnato a rispondere a decine di chiamate, sul telefonino che isuoi nuovi amici napoletani gli hanno regalato per restare in contatto. Si, stai sicuro, -dice- tisaluto anche moglie e figlia e poi Si, certo, ti chiamer anche dallIraq, e ancora No, no, ecome faccio a dimenticarmi, ... no, non mi dimenticher mai di voi.Durante il viaggio la piccola proprio di fronte a me: rimane per sei ore di fila fra le braccia dellamamma o sul sedile (lo stesso telo di plastica dove si siedono i rudi soldatacci), con un orsacchiottobianco in mano, immersa nel frastuono, senza mai piangere o lamentarsi. Ogni tanto, quando leferite le danno particolarmente fastidio, assume per un paio di secondi una silenziosa smorfia didolore che sparisce appena la mamma la accarezza. Per il resto, n un lamento, n un pianto, n unsospiro. Viene da pensare: ma esiste in Italia una bambina di tre anni che, anche senza avere ilcorpo piagato dalle ustioni, sia capace di viaggiare per sei ore sul pi rumoroso degli aerei militarisenza tappi nelle orecchie, seduta sul pi scomodo dei sedili, senza mai indulgere ad una solalamentazione, un grido, un urlo, un capriccio?Il viaggio, in questa giornata soleggiata, un vero ripasso di storia e geografia mediterranea. Dopounora di volo sorvoliamo Capri: laggi che viveva limperatore romano Tiberio negli anni fra il26 e il 37, nelle dodici splendide ville che fece costruire in omaggio a Giove e ad altre undicidivinit dellOlimpo, e ci stava cos bene da non voler pi tornare a Roma. Dopo due ore siamo sopra il canale di Corinto: laggi che il tiranno Periandros, uno dei sette saggi dellantichit, 602 anni prima di Cristo pens di far aprire un canale, impresa che abbandon per paura di fare cosa

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  • 6sgradita agli dei.1 Dopo Periandros ci prov Nerone nel 67 d.C., poi ci riprovarono i veneziani, masolo nellestate del 1893 i lavori furono portati a termine, e proprio lungo il tracciato gi studiato da Nerone. Dopo tre ore siamo sulla verticale di Rodi: proprio laggi che svettava il famoso colossodi 32 metri raffigurante il dio Helios a gambe larghe poggianti sulle due estremit del porto diMandraki, un colosso finito di costruire nel 682 avanti Cristo dopo dodici anni di lavoro; e viresistette, nonostante i terremoti, per tredici secoli fino al 654, quando gli arabi lo smontarono incentinaia di blocchi di bronzo, portandoli chiss dove, e chiss che qualcosa non sia arrivato fino aBagdad.Dopo quattro ore siamo su Cipro: laggi, a Famagosta, nel 1571 fu spellato vivo dai turchi ilgovernatore Marcantonio Bragadin; laggi era ancora Italia, fino alla seconda guerra mondiale. Suquelle acque del Mediterraneo orientale si svolsero le peripezie di San Paolo, in quelle acquenavigavano le flotte ottomane e dei Cavalieri di Malta.Dopo cinque ore, sorvolati Libano e Siria, entriamo nello spazio aereo irakeno: Tutti seduti con lecinture di sicurezza allacciate, siamo in zona di operazioni!. A questo ordine, tutti ottemperano in silenzio, e chiss perch, rimangono in silenzio per il resto del viaggio, non pi una parola, tutti conle armi saldamente in pugno. Iniziamo la discesa. Mentre tutti continuano a stare zitti e adissimulare il nervosismo, pochi fanno a meno di pensare: E se laereo venisse colpito?. Ad un certo punto, il velivolo sembra subire uno sbandamento e dal tetto scendono improvvisamente duegrossi scrosci dacqua, a secchiate, che si infrangono sui piedi di alcuni di noi. Niente paura, solola condensa dellacqua... dice un sottufficiale dellequipaggio.Finalmente, dopo sei ore di volo, atterriamo a Tallil: da qui che partirono, alla vigilia della guerradel 1991, gli aerei irakeni per rifugiarsi in Iran, dove si trovano tuttora. Oggi in questa base aerea cisono numerosi aerei statunitensi, ma non manca lAeronautica militare italiana.

    Aeronautica militare italiana. La componente aerea delloperazione Antica Babilonia comprende circa duecento militari dislocati presso il 6 reparto operativo autonomo in Tallil con treelicotteri tipo HH-3F del 15 stormo di Pratica di Mare; il distaccamento di forze specialidellaeronautica militare (fornito dal reparto incursori dellaeronautica di Furbara), oltre a personale specializzato per la manutenzione degli elicotteri e assetti per il supporto logistico.Ma uno dei fiori allocchiello sono i quattro Unmaned Aerial Veicles tipo Predator ricognitori aerei senza pilota di cui laeronautica dispone dal 28 gennaio 2005, dotati di un sistema di guida da terra, idonei a condurre missioni a medio e lungo raggio, in dotazione al 28 gruppo velivoliteleguidati del 32 stormo di Amendola.La prima versione del Predator, la A, pu volare a 220 chilometri allora, raggiunge la quota di circa ottomila metri ed ha unautonomia di oltre quaranta ore. Il velivolo equipaggiato con varisensori, come telecamere ad alta definizione che possono identificare un volto umano daquattromila metri di quota (sempre che costui abbia la compiacenza di guardare verso lalto, naturalmente), sistemi allinfrarosso per volare al buio e un radar che gli consente di monitorare il campo di battaglia anche in condizioni di maltempo volando al di sopra delle nuvole. Poco dopolinizio della campagna in Afghanistan il Predator A venne equipaggiato con due missili aria-terraHellfire2 in grado di colpire con notevole precisione anche piccoli bersagli in movimento3. Ma ilPredator non ha solo scopi offensivi; si pensi, in particolare, ad un suo impiego sui cieli del canale

    1 Limpresa fu abbandonata in seguito al crisma di Ptia che diceva Istmon de mi pirgoute mid' oryssete .Zeus gar etikenisson i evuleto" cioe'"Non costruire e non scavare l'Istmo.Giove pose l'isola dove voleva". Ma e molto probabile che il crisma sia stato ispirato e suggerito dai sacerdoti dei numerosi templi,che temevano con l'apertura dell'istmo di perdere iricchi doni dei commercianti,i quali non avrebbero piu' avuto alcuna ragione di rimanere a Corinto. Oggi il canale hauna lunghezza di 6.346 metri, la larghezza alla superficie del mare di 24,6 metri e sul fondo e di 21,3 metri, mentre la profondit oscilla tra 7,50 e 8 metri. Il volume totale della terra estratta per la costruzione del canale di 12 milioni dimetri cubi.2 La traduzione del termine (fuoco dinferno) e di per se un programma.3 Si veda larticolo di Marco Tavasani Il Predator dei cieli guidato da un pilota a terra, in Il sole 24 ore del 24 gennaio 2006.

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  • 7di Sicilia e allingente numero di vite umane che si potrebbero salvare individuando per tempo idisperati che viaggiano sulle carrette del mare.Una componente modernissima e caratterizzata da alta tecnologia, dunque, in una terra dove ilmoderno convive con le memorie del passato: non siamo in un posto qualunque, siamo nella terra diAbramo.

    Abramo. Abramo, chiamato padre della fede e amico di Dio, il capostipite di tutti gli ebrei, un antenato di Ges ed pure il capostipite dei musulmani. Da giovane abitava in una fiorente citt,chiamata Ur dei Caldei e svolgeva una vita regolare e pia, da bravo credente, ma non riusciva adaccettare la diffusa usanza di adorare gli idoli con l'illusione di adorare Dio. Un bel giorno il veroDio, quello che lui cercava, gli disse: "Abramo, se tu mi ubbidisci in tutto quello che ti dir, ti farprosperare, ti dar una numerosa discendenza ed una terra tutta per te. Parti, dunque, e vai nellaterra che ti indicher". E Abramo, credente e ubbidiente, si mise in cammino alla volta della terradi Canaan, accompagnato da sua moglie, suo padre, suo nipote ed alcuni servi.Sua moglie Sara, per, non poteva avere figli. Chi li poteva avere, invece, era lo stesso Abramo, chepens bene di approfittare di una legge del tempo che consentiva al marito di una donna sterile digenerare un figlio accoppiandosi con una schiava. Bastava che il neonato venisse partorito dallaschiava sulle ginocchia della moglie sterile e a quel punto era quasi come se lo avesse generato laltra. E con questa scappatoia nacque Ismaele.Ma Abramo continuava a rammaricarsi del fatto di non avere figli dalla sua legittima moglie."Come pu Dio dire di benedire la mia discendenza se non ho figli?" Pensava. Dio, vedendo la suatristezza, gli fece la grazia di poter avere un figlio proprio da Sara, nonostante la tarda et e lasterilit, e nacque Isacco.Un giorno Dio volle mettere alla prova la fedelt di Abramo e gli chiese di offrirgli suo figlio Isaccoin sacrifico, come si faceva con gli animali. La mattina presto Abramo e suo figlio Isacco si miseroin cammino per salire al monte Moria. Isacco, per, aveva un dubbio: avevano la legna per il fuoco,ma non avevano l'animale da offrire a Dio. Cap cosa stava per succedere solo quando, arrivati incima al monte, Abramo leg il ragazzo e lo pose sopra la pietra sacrificale con la legna pronta peressere bruciata; Abramo era disposto ad ubbidire pienamente a Dio e lo stesso valeva per Isacco.Ma, all'improvviso, quando Abramo prese il coltello, Dio lo ferm: "Abramo, fermati! Non uccideretuo figlio! Adesso ho visto che mi sei veramente fedele; e, siccome hai fatto questo, io scelgo te etuo figlio Isacco per essere i capostipiti del mio popolo eletto sulla terra, ed avrete grande onore almio cospetto".Ed ecco apparire dal nulla un capretto impigliato nei cespugli, che and subito, il malcapitato, asostituire Isacco, con grande sollievo di padre e figlio.La discendenza abramitica tuttora oggetto di velata controversia fra gli ebrei, che si ritengonodiscendenti di Abramo tramite Isacco, e i musulmani che si ritengono discendenti di Abramotramite Ismaele. Gli ebrei snobbano gli arabi vantando la discendenza da quello che, dei due fratelli,era il figlio legittimo. Gli arabi, da parte loro, insinuano che preferibile discendere da Ismaeleperch Isacco, il cui nome significa colui che ride era stato chiamato cos perche era handicappato.Abramo, insomma, part da quei posti fortunati, dove lacqua non mancava (e qualche decina di metri sotto i piedi di Abramo non mancava nemmeno il petrolio, anche se lui non lo sapeva) e dopomille peripezie e mille e mille (per non dire milioni) di disgrazie e di lutti, la discendenza diAbramo oggi si stabilita in un luogo, forse lunico in tutto il Medio Oriente, in cui mancano sia lacqua cheil petrolio.Pi che la terra, avrebbe dovuto cercare lacqua.

    Acqua. Tutta la Mesopotamia figlia dellacqua. Cos come lEgitto un dono del Nilo, la Mesopotamia un dono del Tigri e dellEufrate. Ma il regime delle acque di questi due fiumi oggetto di attenzioni anche da parte di altri paesi, prima fra tutti la Turchia, che sta costruendo un

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  • 8sistema di dighe lungo il percorso del Tigri, per allontanare il pericolo della siccit che incombe sugran parte del paese. Peccato che lacqua recuperata in proprio favore si trasforma in carenza diacqua per le popolazioni pi a valle, che da quellacqua hanno sempre tratto non solo il sostentamento, ma la stessa fonte di vita. Ad esempio, proprio presso lacqua che sorgeva lantica Assur.

    Assur. Assur era lantica capitale degli Assiri. Popolazione di lingua semitica, gli Assiri diedero vita ad una civilt millenaria in Mesopotamia. Oggi gli storici si divertono a suddividere la storia diquellantico popolo in tre periodi: paleoassiro dal 1950 al 1365 a.C., medioassiro dal 1365 al 932a.C. e neoassiro dal 932 al 612 a.C..Abili agricoltori, non si limitarono a questo ma svilupparono anche il commercio. Tra il X e il VIIsecolo a.C. lesercito assiro conquist i regni di Babilonia, Urartu, Fenicia, Palestina e arriv conAssurbanipal (Sardanapalo per i Greci) fino a Tebe in Egitto, poi subentr il rapido declino.Ma torniamo ad Assur. La sabbia ha conservato i suoi resti. Di solito la sabbia conservalarcheologia e lacqua la distrugge e i nostri esperti del ministero dei beni culturali, benconsapevoli di questo principio, sono riusciti nel 2005 a bloccare un progetto di costruzione di unbacino artificiale lungo il corso del Tigri che avrebbe sommerso per sempre i resti dellantica Ninive. Bravi. Pericolo scampato, dunque? Neanche per sogno. Il governo irakeno ha abbandonatoquellinsano progetto decidendo di costruire unaltra grande diga sul Tigri, in un altro posto. Peccato che in questo modo il lago che si former sommerger gran parte dei resti dellantica Assur, che si trovano su uno sperone roccioso che domina il Tigri. Proprio sulla sommit di questa roccanaturale venne costruito il tempio del dio Assur, protettore della citt che dette il nome al popolo eallintera Assiria. Oggi quel luogo, che fu abitato fin dalla met del terzo millennio avanti Cristo, denominato QalatShergat. Nel XIV secolo la citt divenne la capitale di un regno che si estendeva dallEufrate alle montagne dellIran. Nel IX secolo a.C. la capitale venne spostata a Kalakh, lodierna Nimrod, ma Assur rimase il centro religioso dellimpero assiro e il luogo di sepoltura preferito dai sovrani. Oggi i nuovi nemici di quellimpero si ripresentano sotto le spoglie di una diga e di un bacino, che minacciano questo patrimonio inestimabile dellumanit e della civilt mesopotamica. Davvero non c alternativa? Non ci credo. In Turchia, ad esempio, la diga di Birecik ha sommerso una parte dellantica metropoli di Zeugma, ma prima che lacqua coprisse tutto gli scienziati hanno messo insalvo una ventina di grandi mosaici romani, statue, gioielli e antichi sigilli.E in Egitto, addirittura, nel 1964 si cominci a costruire la grande diga di Assuan e il lago artificialeNasser. Ebbene, sia il grande tempio di Ramsete II che quello di Nefertari furono smontati pezzoper pezzo e ricostruiti pi in alto. Questi esempi dovrebbero essere seguiti perch rappresentanoutili analogie.

    Analogie. Riflettendo sulla guerra in Iraq del 2003 si possono notare numerose analogie, acominciare da quelle storiche. Una controversa questione riguarda lanalogia fra la guerra in Iraq e quella del Peloponneso fra Atene e Sparta pi di 2.400 anni fa. Lo storico militare Victor DavisHanson4 sostiene che le armi (sassi, frecce, pallottole, bombe nucleari) cambiano ad ognigenerazione, ma lessenza della guerra rimane sempre la stessa e le atrocit cui abbiamo assistito dall11 settembre 2001 in poi hanno un parallelo nella terribile guerra del Peloponneso del quinto secolo avanti Cristo, che dur 27 anni. Arti mozzati? Gli ateniesi ordinarono che fosse tagliata lamano destra ai marinai spartani fatti prigionieri. Terrorismo? Sullisola di Corcira molti innocenti vennero bruciati vivi. Attacchi biologici? Gli ateniesi persero da un quarto a un terzo dellapopolazione a causa di unepidemia misteriosa la cui origine attribuirono agli spartani. Esecuzioni sommarie? Gli spartani radunarono 2.000 servi iloti e li massacrarono. Rapimento di diplomatici?Gli ateniesi catturarono i messi spartani e li uccisero. Assalti terroristi nelle scuole, come quella di

    4 Senior Fellow alla Hoover Institution. Si veda il suo articolo Atene o Iraq, sempre la stessa guerra, in Corriere della Sera del 28 ottobre 2005, traduzione di Maria Sepa.

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  • 9Beslan? Nel 413 gli ateniesi scatenarono i loro mercenari traci nella cittadina di Micalesso, inBeozia e questi fecero strage (anche) di studenti in una scuola.Nulla di nuovo, insomma. E poi Tucidide sostiene che la vera ragione per cui gli spartaniattaccarono Atene fu il timore della sua crescente potenza. Anche Bin Laden sostiene Hanson-sarebbe entrato in guerra per una questione donore, per paura della globalizzazione occidentale e per interesse. Alla fine, Atene perse la guerra, il che significa che non sempre lo stato pi ricco,democratico e sofisticato trionfa su nemici meno potenti.Ad Hanson risponde con veemenza William Vernon Harris5, sostenendo che sia una palese falsitritenere che lattacco americano allIraq nel 2003 si configuri nel quadro di ununica guerra dichiarata da Osama Bin Laden l11 settembre. Non reggerebbe, a suo dire, nemmeno il paragone fra gli Usa di oggi e lAtene del quinto secolo a.C., perch Atene non era uno stato democratico maal contrario era aggressivo e repressivo; Tucidide stesso descrive limpero ateniese come un sistema schiavistico. Bush e i suoi seguaci, poi, sarebbero proprio loro i responsabili dellinvasione, non gli irakeni, nonostante la madornale bugia di Toni Blair (Londra pu essere attaccata in 45minuti). Insomma Hanson, secondo Harris, sfrutterebbe unanalogia priva di fondamento per giustificare una guerra di aggressione.Polemiche a parte, ci sono chiare analogie anche fra le diverse strategie. La strategia applicata dalgenerale Tommy Franks nellavanzata in Iraq simile a quella adottata dal generale Douglas Mc Arthur e dallammiraglio Chester Nimitz nella seconda guerra mondiale: allora si adottava la procedura della rana saltando di isola in isola nellOceano Pacifico, oggi si fa lo stesso, con la differenza che il mare rappresentato dal deserto e le isole sono le citt.Qualche analogia pu essere individuata anche fra questa guerra e quella del Vietnam. Il sentiero diHo Chi Minh, ad esempio, era utilizzato dai vietcong per trasportare armi ed equipaggiamenti dalsud al nord. Oggi una sorta di sentiero analogo parte da Siria e Giordania, prima per alimentare leforze irakene regolari, successivamente per alimentare la guerriglia. A proposito di guerriglia, TarekAziz durante la campagna militare del 2003 aveva affermato: Ci dicono che non siamo vietnamiti e che non abbiamo paludi e jungle per nasconderci? Non vero: le citt saranno le nostre paludi e ipalazzi distrutti saranno le nostre jungle6.Altre analogie possono essere riscontrate fra questa guerra e linvasione sovietica dellAfghanistan, con tutto il caos che seguito ad entrambe. Una delle pi serie conseguenze dellinvasione sovietica in Afghanistan fu la nascita delle milizie arabe come i mujaheddin, poi sviluppatesi nei talebani edegenerate in Al-Qaeda e negli attentati dell11 settembre; anche la situazione in Iraq ha portato alla nascita di gruppi simili di militanti arabi (Ansar Al-Sunna, Jeish Al-Mahdi, esercito diMaometto,). E che dire delle analogie fra pescatori? Saddam usava andare a pescare con la lenza in un lago allinterno del palazzo Tartan, a 90 km a nord di Bagdad. Bin Laden, dal canto suo, amava pescare in una villa sulle colline di Jalalabad in Afghanistan, ma con uno strumento diverso: tirava bombe amano in acqua.Interessanti anche le analogie fra aeroporti, dato che la conquista dellaeroporto sempre il primo passo per la conquista delle citt. Come nel maggio 1945 a Berlino, dove le SS difesero con furore efanatismo laeroporto di Tempelhof attaccato dai sovietici. O come nel dicembre 1980, quando i sovietici invasero lAfghanistan iniziando proprio dallaeroporto di Kabul. O ancora come nellagosto 1982, quando lavanzata israeliana su Beirut tese ad occupare innanzitutto le pistedellaeroporto; e alla fine le truppe di Yasser Arafat dovettero cedere di fronte a quelle del generale Ariel Sharon (guarda caso, sempre loro due!). Anche durante la prima guerra del Golfo, quella del1991, la guardia repubblicana irakena si fece massacrare nel tentativo di difendere dagli americanilaeroporto di Kuwait City; in quelloccasione anche la corazzata Wisconsin spar sugli Irakeni con i suoi cannoni da 381 millimetri. Nel 1993-95 i serbi che assediavano Sarajevo non riuscirono a

    5 Professore di storia antica alla Columbia University di New York. Si veda il suo articolo Niente confronto tra Atene e lIraq, in Corriere della Sera del 5 novembre 2005, traduzione a cura del Gruppo Logos.6 Altre analogie con il Vietnam sono reperibili alla voce Vietnam.

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    controllare tutto laeroporto della capitale bosniaca e lOnu ne approfitt per portare aiuti umanitari alla popolazione assediata. Tanto per cambiare, anche nel 2003 la conquista di Bagdad iniziadallaeroporto, ovviamente intitolato a Saddam Hussein, che appena conquistato viene ribattezzatodagli americani7. E aumenta lantiamericanismo.

    Antiamericanismo. Oggi lantiamericanismo piuttosto diffuso in tutto il mondo. E aumenta, stando alle statistiche, dato che una significativa impennata si registrata in concomitanza con laseconda guerra allIraq, che ha annullato la solidariet che allindomani dell11 settembre 2001 aveva fatto gridare quasi in tutto il mondo siamo tutti americani! Lantiamericanismo dilaga, dunque, anche se gli americani sono sostanzialmente uniti e gli antiamericani sono decisamentedisuniti. Infatti un semplice schiocco delle dita pu bastare agli Usa per cambiare il regime di unpaese a oltre 12.000 chilometri di distanza, mentre gli antiamericani non riescono nemmeno amettersi daccordo fra di loro.Ma che origine ha questo sentimento? Prima della seconda guerra mondiale nessuno agitavafantasmi antiamericani e un antiamericanismo vero e proprio, diffuso,organizzato e strutturato come quello odierno, non esisteva. Nemmeno nei discorsi del Duce, neanche quando si scagliavacontro le potenze plutocratiche e reazionarie delloccidente, esaltando invece i paesi che, come lItalia, non detenevano oro e ricchezze ma erano ricchi di braccia. Tutto comincia alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, quando -contemporaneamente avari atti di bont da parte americana- cominciano anche i tempi duri per i troppo buoni, con un meccanismo perverso e assurdo.I principali atti di bont da parte statunitense sono tre: la creazione dellOrganizzazione delle nazioni unite (ente tipicamente occidentale e figlio della cultura occidentale), la ricostruzionedellEuropa distrutta (si pensi al piano Marshall8, peraltro rifiutato dal blocco comunista) e lavvio della decolonizzazione (nella stessa carta dellOnu si accennava ai territori non ancora liberi, auspicandone lindipendenza). Poteva lUrss assistere senza reagire allondata mondiale di gratitudine che ne derivava agli Usa? Certamente no. E il Cremlino decise di fare di tutto pertrasformare quella gratitudine in astio, risentimento, odio. Come? Con i metodi in cui Moscaeccelleva e che tuttora vengono applicati, e molto efficacemente, dai suoi estimatori ed eredi: ladisinformazione, la calunnia, il vilipendio, la menzogna, la manipolazione.Negli anni 60 e 70 venne avviata e portata a termine la decolonizzazione, un processo spinto e incentivato dallOnu e dagli Usa. Oltre cento nuovi stati indipendenti entrarono nellassemblea delle nazioni unite e vennero inseriti in un meccanismo tipicamente occidentale, con un sistemadiplomatico sviluppatosi in Europa, secondo i principi della democrazia, della libert di opinione,dei diritti umani, dellintegrit territoriale, della protezione dellambiente, delluguaglianza deicittadini, della non discriminazione dei cittadini in base a razza, sesso, convinzioni.Poteva lUrss assistere passivamente allingresso di questo esercito di nuovi stati nel campo occidentale? Ovviamente no. E allora, pi stati entravano nel Terzo mondo, pi venivano sobillatidal Secondo (Urss e blocco comunista) contro il Primo (Usa e Nato), in un clima di crescente guerrafredda. Mentre le colonie progressivamente scomparivano, la guerra fredda aumentava.E negli anni 80 il colonialismo, bench scomparso, grazie a questa subdola azione sovietica venivaartificialmente fatto sopravvivere sotto altre forme: la dipendenza economica dallAmerica, la repressione dei movimenti di liberazione nazionale da parte dellAmerica e della Nato, lapartheidsudafricana complice degli Usa, la globalizzazione, loccupazione israeliana della Palestina.

    7 Oggi noto con la sigla Biap, Bagdad international airport.8 Curiosamente, i principali beneficiari del Piano Marshall non sono i Paesi sconfitti bens i vincitori. La Gran Bretagna al primo posto con 3.190 milioni di dollari e la Francia al secondo posto con 2.714 milioni. LItalia (compreso il Territorio Libero di Trieste, che riceve aiuti a parte) al terzo posto con 1.508 milioni di dollari e la distrutta Germaniarisulta solo al quarto posto, con 1.390 milioni di dollari, vale a dire la met della Francia e poco pi dellOlanda che ne riceve 1.083,5. In totale, ai Paesi usciti sconfitti, che sono i pi bisognosi di essere ricostruiti, va poco pi del 25% deltotale. Fra gli altri beneficiari, anche la Turchia (225 milioni di dollari), la Iugoslavia (109) e lIslanda (16).

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    Nellambito della stessa Onu, per istigazione sovietica, si form una maggioranza di paesi filoarabi con conseguente ammissione, in qualit di osservatore, dellOrganizzazione per la liberazione della Palestina (quasi fosse uno stato) e, nel 1975, ad una risoluzione che definiva il sionismo come unaforma di razzismo. Nei paesi occidentali il Cremlino mobilitava efficacemente i suoi adepti e lepiazze si riempivano di gente che urlava fuori la Nato dallItalia, fuori lItalia dalla Nato (ma mai e poi mai fuori il patto di Varsavia dalla Cecoslovacchia oppure fuori larmata rossa dallAfganistan). Negli anni 80 e 90, infine, a cavallo del crollo dellUrss, lassemblea generale si sbizzarr anche in campo economico e sforn decine di risoluzioni irrealistiche ed irrealizzabili che alienarono allOnu le simpatie dei paesi occidentali e degli Usa, che sospesero i contributi facendo sprofondare lOnu in quella grave crisi in cui si trova tuttora.Ecco dunque svelate le parentele: gli odierni no global, disobbedienti e antiamericani sono figlidellUrss e nipoti del malfunzionamento dellOnu e quando invocano questultima come sostituto e surrogato degliUsa, lo fanno proprio perch sanno che non puo funzionare.Ma nonostante tutte le differenze, abbiamo molte cose in comune con gli americani: fra queste, glialpini.

    Alpini. A Bagdad mi ritrovo con un team di stretti collaboratori provenienti dagli alpini. Anche glialpini della scorta sono rangers provenienti dal battaglione alpini paracadutisti del 4 reggimentoalpini di Bolzano.Ecco allora che pu capitare che negli austeri corridoi del palazzo Al-Fau di Bagdad si diffondano talvolta le note del Trentatre e di Stelutis alpinis, provenienti dal personal computerdi Franco Prozzo. E non solo il 15 ottobre, giorno della ricorrenza della fondazione del Corpo.Curiosamente, a Bagdad troviamo parecchi alpini statunitensi. E gente della Decima Divisione9 damontagna Usa, che ha in comune con i nostri alpini un eccezionale spirito di corpo ed un grandespirito di adattamento e di assuefazione.

    Assuefazione. E possibile assuefarsi alla guerra? Almeno per quanto riguarda gli animali, sembrerebbe proprio di si. Ricordo che in Norvegia, durante le manovre della Nato nel corso dellaguerra fredda, le renne e le alci fuggivano quando venivano sorvolate da un elicottero che volava abassa quota. Ricordo anche che in Africa australe, durante una missione dellOnu, le gazzelle e lescimmie fuggivano quando un elicottero le sorvolava. Ricordo pure che nei Balcani le pecore e lecapre scappavano quando gli elicotteri le sorvolavano in volo tattico. E invece qui in Iraq, quandouna coppia di elicotteri americani Blackhawk sorvola a bassissima quota un branco di cammelli o di asini, non scappa nessuno10. Come chiamarla, se non assuefazione alla guerra?Ma cominciamo un giro di orizzonte fra i paesi confinanti con lIraq, cominciando dallArabia saudita.

    Arabia saudita. E impossibile parlare di Medio Oriente senza parlare di Arabia saudita e dei suoi rapporti con i paesi dellarea, non ultimo Israele. Con questultimo lArabia saudita comincia a litigare prima ancora della nascita dellentit sionista, fin da quando re Abdulaziz Ibn Saud, ginel luglio del 1943, parlava come lodierno presidente iraniano, auspicando che gli ebrei si cercassero un focolare ovunque, ma non in Palestina. Non molto tempo dopo, parlando con Franklin Delano Roosevelt il 14 gennaio 1945, durante un incontro sul Mar Rosso, il sovranosaudita disse: Se gli ebrei sono obbligati a cercarsi una sede, vi sono territori in Europa, inAmerica e altrove pi spaziosi e pi fertili della Palestina e meglio corrispondenti ai loro

    9 Nella fattispecie la 1^ brigata della 10^ divisione da montagna, brigata che qui a Bagdad inquadrata nella 4^divisione di fanteria. Il comandante della brigata il colonnelle Jeffrey Snow (neve, un nome quanto mai appropriato).10 Limmagine degli asini irakeni potrebbe, chiss, piacere a qualche pacifista che potrebbe coniare qualche slogan deltipo chi si assuefa alla guerra un asino

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    interessi.11 Unpaio di decenni dopo, suo figlio Feisal, fratello dellattuale re Abdullah, il 4 agosto 1972, in unintervista al periodico egiziano Al-Mussawar, esternava tutta la sua mancanza di ammirazione per Israele e gli ebrei: Israele ha sempre avuto, fin dai tempi antichi, intenzionimalvagie. Il suo obiettivo la distruzione di tutte le altre religioni. Gli ebrei considerano le altrereligioni inferiori alla loro e gli altri popoli inferiori al loro. Celebrano un certo giorno in cuimescolano il sangue di un non ebreo nel loro pane e lo mangiano. Due anni fa, mentre ero in visitaa Parigi, la polizia scopr cinque bambini assassinati. Il sangue era stato essiccato e risult chealcuni ebrei li avevano uccisi per prenderne il sangue e mescolarlo con il pane che mangiano.Questo dimostra fino a quale punto arriva la loro malvagit e il loro odio verso i non ebrei.12Cos come non possibile parlare di Medio Oriente e di Iraq senza parlare di Arabia saudita, cosnon possibile parlare dellArabia saudita senza accennare ai wahhabiti, visto che questa setta molto vicina a Bin Laden. Osama bin Laden un musulmano della corrente degli hanbaliti,osservanti ipertradizionalisti dellortodossia sunnita, che riconosce come unica fonte di diritto il Corano e la Sunna. Di questa scuola, Bin Laden fa parte per la sua adesione al movimento deiwahhabiti, che sono unelitemolto ristretta nellIslam (meno di tre milioni di fedeli), sono sunniti,della scuola degli Hanbaliti ma spiegata secondo gli insegnamenti di Muhammad ibn Abd al-Wahhab, vissuto circa 250 anni fa. Cosa vogliono questi sunniti-hanbaliti-wahhabiti? Innanzitutto ilritorno allIslam originario di Maometto, la stretta osservanza alla sunna, la rigorosa proibizione alconsumo di tabacco, alcol, caff ma, in primo luogo, predicano il ritorno alla guerra santa. Nellaloro concezione lo stato dovrebbe essere governato secondo queste leggi. I wahhabiti si collocanogeograficamente per lo pi nella penisola arabica e in Arabia saudita questa corrente dellIslam addirittura arrivata ad essere religione di stato. Laccusa di Bin Laden alla famiglia dei reali Saud quella di aver tradito i dettami della scuola wahhabita e di aver permesso agli infedeli miscredenti dicalpestare il suolo dei luoghi sacri della religione musulmana.13

    E ricorrente il tentativo saudita di mettersi alla testa del movimento arabo, da soli o magari in compagnia dellEgitto. Nel gennaio 2003, ad esempio, il principe ereditario Abdallah lancia una nuova iniziativa denominata Carta per la riforma del mondo arabo, proponendo riforme economico-politiche per lo sviluppo regionale dellarea. Fra laltro, si auspica la creazione di una zona araba di libero scambio entro la fine del 2005, in modo da unificare tariffe e tasse entro unadecina di anni con la prospettiva, a lungo termine, di creare un mercato comune arabo14.Il 18 aprile 2003, nove giorni dopo la caduta di Bagdad, lArabia saudita ospita a Riad un vertice straordinario dei paesi attorno allIraq. I ministri degli esteri di Arabia saudita, Bahrein, Giordania,Egitto, Iran, Siria e Turchia si riuniscono per discutere sulla stabilit regionale. La discussione,allinizio, sembra promettente ma ben presto si impantana sulle questioni dellindipendenza kurda, dei campi petroliferi nel nord dellIraq, sul futuro status del Paese. Alla fine, ci si trova tutti daccordo nellauspicare la fine delloccupazione, la sovranit irakena, la creazione di un governo transitorio e nel non accettare eventuali minacce americane alla Siria.Nella riunione si prese anche in esame la possibilit di inviare truppe arabe in Iraq, ma ilsuggerimento decade. Nel mondo arabo contemporaneo, e soprattutto allinterno della famiglia reale saudita, esiste una radicata convinzione secondo cui la cooperazione fra gli sciiti irakeni e gliamericani non sia altro che una Wahhabi containment policy. Gli americani avrebbero in mente di applicare allArabia saudita la stessa procedura adottata in Iraq. Cos come accaduto in Iraq, lArabia verrebbe divisa in tre parti: i moderati hascemiti di Giordania riguadagnerebbero il lorostorico controllo sui luoghi santi della Mecca e di Medina, gli sciiti sauditi controllerebbero la parte

    11 Si veda larticolo dal titolo Ahmadinejad in Il Foglio del 10 dicembre 2005, in prima pagina.12 Si veda larticolo dal titolo Ahmadinejad in Il Foglio del 10 dicembre 2005, in prima pagina. 13 Si veda in proposito larticolo di Cireno: Religione e stato sul sito www.inmovimento.it organo online deimovimenti e dei girotondi.14 Liniziativa non nuova ed stata preceduta da altre tre presentate da Qatar, Libia e Sudan, senza risultati concreti. Siveda in proposito Between stagnation and renovation: the Arab system in the aftermath of the Iraq war, di Elie Podeh, edito da MERIA, settembre 2005.

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    orientale ricca di petrolio mentre gli wahhabiti verrebbero lasciati al loro destino fra le sabbie deldeserto del Najad. Se questo diverr realt, come sostiene Terence Ward, o se invece si tratta solo diparanoia sunnita come afferma Stanley A. Weiss, lo sapremo in futuro15.Nel frattempo, Riad guarda con attenzione mista a preoccupazione al crescente ruolo sciita in Iraq ealleventualit di iranizzazione di quel paese. Come sottolinea LiMes16, lArabia saudita sarebbe la prima vittima delliranizzazione dellIraq. Riad teme la conquista sciita di Bagdad o anche solo il sorgere di una macroregione a misura degli ayatollah di Najaf e Kerbala. Neseguirebbe un terremoto pansciita tale da mobilitare anche lo sciismo saudita seduto sui maggiorigiacimenti petroliferi della penisola arabica. E perci possibile che i principi della casa di Saud abbiano surrettiziamente alimentato la guerriglia sunnita. Non solo per solidariet religiosa, maper impedire il consolidarsi della presa iraniana sulla Mesopotamia. Nellimmensa regione desertica di frontiera, dominio delle trib sunnite miste a quelle sciite irakene, circola di tutto.Compresi diversi jihadisti non solo sauditi, che Riad esfiltra verso lIraq con il doppio obiettivo di allontanarli dal proprio territorio e di cronicizzate il caos mesopotamico.Per il momento, dunque, dallArabia verso lIraq il traffico maggiore sembra essere quello deiterroristi, e sono proprio loro a condurre la maggior parte degli attentati.

    Attentati. Le armi degli attentatori, a ben pensarci, non sono nuovissime: le avevamo gi vistequasi tutte in Libano negli anni 80. Queste subdole armi sono il corpetto esplosivo, lautobomba ferma in un luogo in cui possa fare danni, lautobomba guidata da un attentatore suicida, lordigno esplosivo fatto brillare al passaggio di un convoglio, il rapimento a scopo di estorsione o pressionepolitica. A fare da sfondo alla lotta fra il terrorista e il controterrorista c lescalation tecnica: loroinventano lautobomba attivata ad impulsi radio e noi inventiamo il disturbatore di quelle frequenze, loro inventano il congegno ottico per attivare gli ordigni esplosivi con carica cava in grado dibucare anche le corazze dei carri armati e noi inventiamo qualcosaltro. E lantica lotta tra la freccia e lo scudo, tra la lancia e la corazza.E visto che le mine terrestri possono essere disattivate o neutralizzate, la terzultima invenzione delnemico consiste nella mina aerea. Proprio cos; si tratta di un ordigno esplosivo posto lungo le rottepreferite dagli elicotteri, che non appena un velivolo le sorvola a bassa quota vengono fatte saltareverso lalto per una ventina di metri, dopodich scoppiano mediante una spoletta di prossimit. La penultima invenzione, invece, la mina acquatica, che viene predisposta su una zattera e fattagalleggiare lungo un fiume fino a ridosso dellobiettivo, ad esempio un oleodotto, come accadutoa fine gennaio 2006 a Kirkuk17. E lultima? Lultima invenzione della guerriglia la mina telecomandata, portata da un robot che si avvicina subdolamente allobiettivo e poi scoppia al momento buono.Mentre le misure e le contromisure si rincorrono, gli attentati non diminuiscono. E interessante esaminare landamento del numero settimanale di attacchi per ciascun periodo. Il dopo-guerra puessere suddiviso, almeno finora, in sette periodi corrispondenti ad altrettante fasi della ricostruzionepolitica irakena. Il primo periodo viene definito base di partenza e comprende tredici settimane, cio i primi tre mesi del 2004, periodo in cui si sono verificati 193 attacchi alla settimana, su tutto ilterritorio nazionale, 50 dei quali sono stati efficaci e la gran parte (143) non efficaci.Il secondo periodo quello della pre-sovranit e comprende le dodici settimane dal 1 aprile al 28 giugno del 2004, data della partenza di Bremer. In questo periodo sono stati registrati 423 attacchialla settimana (112 efficaci e 311 non), un numero sensibilmente superiore a quello del periodoprecedente. Il terzo periodo, ventidue settimane, viene denominato il periodo della sovranit ed ha fatto registrare un numero di attacchi alla settimana ancora superiore: 547, dei quali 128 efficaci e419 non efficaci.

    15 Si veda larticolo di Stanley A. Weiss The Sunni world turned upside down, in International Herald Tribune del 16 settembre 2005.16 Vedasi Iraq light, editoriale al numero 6/2005.17 In quella circostanza limpresa criminosa non e andata a segno in quanto e stata sventata in tempo.

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    Il quarto periodo stato quello delle prime elezioni e va dal 27 novembre 2004 all11 febbraio 2005, undici settimane. Qui sono stati registrati 526 attacchi, 124 efficaci e 402 non, senza sensibilivariazioni rispetto al periodo precedente. Il quinto periodo viene denominato pre-costituzione, e comprende le ventotto settimane dal 12 febbraio 2005 al 28 agosto dello stesso anno. In questoperiodo gli attacchi settimanali in tutto il paese sono leggermente diminuiti, raggiungendo quota467 (128 efficaci e 339 andati a vuoto).Il sesto periodo quello del referendum ed elezioni e va dal 29 agosto 2005 al 10 febbraio 2006, ventiquattro settimane. Gli attacchi settimanali, lungi dal diminuire, rimangono agli stessi livelli oaddirittura aumentano: 553 in tutto, di cui 134 efficaci e 419 che non vanno a segno.Il settimo e ultimo periodo, infine, quello della stabilizzazione delle istituzioni (o del governodefinitivo) e va dal 10 febbraio 2006 ad oggi. I primi dati disponibili non autorizzano a pensare adun miglioramento della situazione: non solo gli attacchi non diminuiscono, ma diventano semprepiletali.Gli attacchi non sono uniformemente distribuiti su tutto il territorio nazionale. Al contrario, sonoconcentrati a Bagdad e nelle tre province sunnite di Al-Anbar, Saladin e Ninive. Ma anche in questetre province gli attacchi non sono distribuiti uniformemente sul territorio, bens sono concentratilungo le valli dellEufrate e del Tigri, vale a dire lungo le direzioni di provenienza dei terrorististranieri dal territorio siriano. Statisticamente, focalizzandoci sul periodo dal 29 agosto 2005 al 20gennaio 2006, fra le diciotto province irakene in testa quella di Al-Anbar, con un numero totale di3.361 attacchi, vale a dire il 29% del totale nazionale, alla media di 23 attacchi al giorno,praticamente uno ogni santa ora, siano essi efficaci o soltanto tentativi andati male. Segue Bagdad,con 3.018 attacchi, corrispondenti al 26% del totale nazionale, una media di 21 al giorno. La terzain questa triste classifica la provincia di Saladin con 1.998 attacchi, il 17% del totale, ad unamedia di 14 al giorno. La quarta la provincia di Ninive, con 1.216 attacchi, il 10% dellintero Iraq, cio 8 al giorno. Le due province di Diala e Tamim seguono al quinto e sesto posto, rispettivamentecon il 6,7% e con il 5,7% degli attacchi. Tutte le altre province fanno registrare un numero diattacchi molto basso, come i 218 di Babil e i 126 di Bassora, rispettivamente l1,9% e l1,1%, corrispondenti ad una media rispettivamente di 2 e di 1 attacco al giorno. Le rimanenti provincefanno registrare percentuali di attacchi inferiori all1%: Maysan 0,6%, Dhi Qar e Qadissia 0,3%, Kerbala, Uasit e Najaf 0,2%, Mutanna e Irbil 0,1%. Chiudono la classifica le tranquille provincekurde di Suleimania e Dahuq, quelle in cui non accade praticamente mai nulla di male: aSuleimania nei cinque mesi del periodo in esame si sono verificati due attacchi e a Dahuk unosolo18.E poi esiste sempre una frenetica attivit di intelligence per scoprire e disattivare i depositi diesplosivi, quelli che in gergo vengono chiamati cache. Quelli trovati in tutto lIraq non sono pochi: ammontano a 205 nel mese di aprile del 2005, 246 a maggio, 239 a giugno, 170 a luglio, 132 adagosto, 159 a settembre, 204 a ottobre, 377 a novembre, 412 a dicembre, 367 a gennaio, 251 afebbraio 2006. E sono stati trovati o per merito nostro o su indicazione della gente, per mezzo dellesoffiate, in gergo i tips. Queste segnalazioni vengono fatte per telefono ad una sorta di numero verde, e questo spiega il motivo per cui fra gennaio e febbraio i terroristi nella provincia di Al-Anbar abbiano danneggiato o distrutto molte linee telefoniche, minacciando poi di morte gli operaiaddetti alla loro riparazione. Lintento dellinsorgenza proprio quello di interrompere il flusso di segnalazioni della gente.Tuttavia il numero dei tips sale costantemente: erano 1.591 ad aprile 2005, sono saliti a 1.720 amaggio, 2.519 a giugno, 3.303 a luglio, 3.341 ad agosto, 4.749 a settembre, 3.162 a ottobre, 4.212 anovembre. Segno che la gente non ne pu pi di quella scomoda macedonia eterogenea che

    18 Si noti che la gran parte di questi attacchi viene perpetrata utilizzando proietti di artiglieria. Questo configura una verae propria rivoluzione dellimpiego dellartiglieria: non pi il proietto che alla fine della sua traiettoria va a colpire lobiettivo, ma lobiettivo stesso che va ad impattare sul proietto, gi sistemato in un punto di obbligato passaggio perlobiettivo.

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    infesta lIraq, costituita da Al Qaeda e soci. Ma a proposito di Macedonia, non dimentichiamoci cheventitr secoli fa il pi illustre dei macedoni pass da queste parti: Alessandro Magno.

    Alessandro Magno. Il Megas Alexander, il pi grande condottiero della storia, misterioso e controverso, non venne mai capito pienamente dai suoi sudditi, che lo consideravano un pazzoavido senza freni. Alessandro fu soprattutto un grande esploratore con la fortuna di essere un re equindi, indipendente da altri sovrani, per cui ha potuto realizzare praticamente tutti i propri sogni.Un altro suo vantaggio fu quello di poter assoggettare un impero persiano gi organizzato e dotatodi una politica economica federalista che funzionava perfettamente. Dopo le conquiste dei nuoviterritori, Alessandro sostituiva i satrapi poco fidati e restituiva il potere ai governatori locali,lasciando scorrere la normale vita nelle province. Non manc mai di stringere utili alleanze pergarantirsi il passaggio sicuro nelle nuove terre, fondando poi nei punti strategici varie citt cuiimponeva sistematicamente lo scontato nome di Alessandria. Nel suo guerresco peregrinare fonduna settantina di citt, che divennero altrettanti centri di diffusione della cultura greca in Asia.Alessandro non voleva mai fermarsi, rifiutava il mondo corrotto in cui viveva, e stare fermo in unareggia aumentava il rischio di complotti, mentre vivendo in continuo movimento si limitavano icontatti pericolosi. E poi non voleva morire come il padre Filippo, ma piuttosto essere ricordatocome Achille o come Ercole. La sua vita intensamente vissuta in zone a clima estremo miseseriamente alla prova Alessandro Magno e quando egli si rese conto del peggioramento del propriostato fisico decise di prendere moglie per generare un erede che continuasse la sua opera. Scelse unamoglie di basso rango per evitare le nobili macedoni corrotte e inaffidabili come sua madre, cheAlessandro accusava di essere la mandante dellomicidio del padre. Istruito dal filosofo Aristotele, maestro di logica e razionalit, Alessandro fu ossessionato dallamitologia greca. Mor l11 giugno del 323 avanti Cristo, per avvelenamento da radice di elleboro, erba medicinale normalmente utilizzata allepoca come purgante e antidepressivo se dosata in piccole porzioni, mentre luso eccessivo porta a febbre alta, rallentatamento del battito cardiaco eparalisi fino alla morte. Alessandro, dal carattere intelligente e razionale, ma violento e impulsivo,viveva nel terrore delle cospirazioni ed eccedeva nel consumo di vino. Alessandro fu vittima di sestesso perdendo il senno, si proclam figlio di Zeus e figlio del dio Ammone, si innamor della cultura persiana entrando in contrasto con i canoni macedoni, progettava linvasione dellArabia e di Cartagine, della Sicilia, di Roma e della Spagna per poi proseguire oltre le colonne dErcole. I suoi generali temevano le paludi, le folte foreste pluviali e i deserti, mentre Alessandro subiva ilfascino della sfida allignoto. Inoltre sognava lintegrazione razziale e culturale sotto il suo unico impero utilizzando il modello politico federalista persiano con cultura greca ed esercito macedone,ma gli eccessi e le varie ferite in battaglia lo indebolirono fisicamente. La morte del suo generale-amante Efestione lo distrusse moralmente, si sentiva solo in un nido di serpenti, divenne irascibile eirrazionale, cominci quindi la massiccia cura antidepressiva allelleboro otto mesi prima della morte.Ormai logorato e tossicodipendente, pensando di guarire ordinava ai medici dosi sempre piconsistenti fino alla morte.Mor proprio qui in Iraq, a Babilonia.

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    B come Babilonia, Bassora, Battesimo del sangue,Blackhawk, Bagdad eBaath

    Babilonia. Tre o quattro millenni prima di Cristo qui in Mesopotamia vivevano i sumeri, la piprogredita civilt del mondo, a quellepoca. Furono loro ad inventare la ruota, sia per motivi di trasporto che per far funzionare i torni dei vasai. E non fu lunica cosa che inventarono: erano allavanguardia anche in molte altre arti, basti pensare che al Semitic museum di Harvard custoditala pi antica mappa al mondo, realizzata attorno al 2.500 avanti Cristo su una tavoletta di terracotta.Nel secondo millennio avanti Cristo, i sumeri avevano lasciato il posto ai babilonesi, non menoprogrediti di loro, e il loro centro principale era Babilonia. Il nome della mitica citt mesopotamicaderiva dallaccadico Bab-ili, che sta a significare porta del dio (bab significa porta anche inarabo), in ebraico Babel e in greco Babylon. Capoluogo della regione mesopotamica per tutto ilperiodo della civilt babilonese fra i secoli XIX e IV avanti Cristo, oggi si trova a circa 85chilometri a sud di Bagdad e ne rimangono solo i resti portati alla luce fra il 1899 e il 1914 dallamissione archeologica tedesca guidata da R. Koldewey. Questa missione ha riportato alla lucenumerosi monumenti della Babilonia di Nabucodonosor II, mentre ben poco emerso di quella diHammurabi, che ormai giace sotto il livello delle acque di infiltrazione. Ma come fosse strutturatalantica Babilonia lo sappiamo bene, grazie allaccurata descrizione che ne fa Erodoto. Sappiamo infatti che era racchiusa da una triplice cinta muraria con ampie torri quadrate e con larghicamminamenti, in cui potevano transitare due carri affiancati. La sua pianta era quadrangolare, con24 strade principali e con lEufrate che tagliava da nord a sud la citt, e sappiamo anche che aveva una zona residenziale con i palazzi reali allestremo nord. Nella cinta muraria si aprivano otto grandi porte dedicate ad altrettante divinit. Una di questeporte, quella di Istar19 con i rilievi in mattonelle policrome smaltate raffiguranti draghi e tori, statafedelmente ricostruita nei musei statali di Berlino.Visito le rovine di Babilonia con un gruppo di colleghi polacchi e salvadoregni e con Abdul, uninterprete che si fa in quattro per tradurre le parole della guida irakena parlando in inglese per ipolacchi e in spagnolo per salvadoregni e italiani. Allingresso un affresco murale riproduce la Babilonia del 600 avanti Cristo, ai tempi di uno strano personaggio chiamato Nabu Chad Nezzar,che poi realizzo essere molto pi semplicemente Nabucodonosor; bastava dirlo. Pi o meno nel medesimo periodo, sempre nel VI secolo avanti Cristo, Babilonia fu vittima di uncerto Zpiro, anche se nessuno lo conosce. Erano i giorni in cui la citt non voleva cedereallassedio di Dario I, e questo Zpiro, un nobile persiano, per convincere i babilonesi di essere stato punito dai suoi per diserzione, non esit a tagliarsi il naso e le orecchie. Si fece accogliere daibabilonesi e, una volta conquistata la loro fiducia, consegn Babilonia ai persiani.Oggi dalla porta di Istar parte una grande strada processionale i cui resti sono ancora ben evidenti;le pietre del selciato sono ancora parzialmente ricoperte da una sostanza nerastra che sembra bitumee infatti proprio bitume. Ebbene s: ventuno secoli prima che lAmerica venisse scoperta, i babilonesi asfaltavano le strade!Questa strada conduceva, e conduce tuttora, oltrepassando lEufrate, allimmenso santuario del dioMarduk e alletekamenanki, lo ziggurat20 cittadino a base quadrata con 90 metri di lato e altrettantidi altezza, quella che viene comunemente denominata torre di Babele. Durante gli scavi archeologici stata anche ritrovata una costruzione con le coperture a volta chesorreggevano terrazze alberate, cosa che documenta lesistenza dei celebri giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico.Scendiamo nei sotterranei ma non ci restiamo a lungo, perch lo spettacolo non molto attraente nverso il basso n verso lalto. In alto le torce elettriche mettono in evidenza cumuli brulicanti di pipistrelli neri appesi al soffitto, in basso il suolo ricoperto di uno spesso, soffice strato di sterco di

    19 Divinit corrispondente a Venere. Sembra che il nome Istar o Ishtar, che significava stella, sia allorigine dellodierno vocabolo inglese star.20 Per saperne di pi sugli ziggurat, si veda lultima voce di questo libro.

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    pipistrello, che tutto fuorch profumato.Tornati allaria aperta, su uno dei mattoni antichi di ventisette secoli uniscrizione originale in caratteri sumeri ci dice che Nabucodonosor costru questo palazzo. Oggi sopravvivono poche partioriginali dellinfrastruttura e tutto il resto stato ricostruito di recente. Per non essere da meno diNabucodonosor, un dittatore dei tempi nostri (s, proprio lui: Saddam Hussein) ha fatto sistemare,fra i mattoni moderni, alcuni con la scritta in caratteri arabi Fra il 1987 e il 1988 il presidente dellarepubblica irakena Saddam Hussein ha fatto ricostruire questo muro gi costruito daNabucodonosor. E a proposito di Saddam, uno dei 28 palazzi presidenziali che si fece costruire in tutto il paese sitrova proprio qui, su unaltura nei pressi degli scavi. E inutilizzato da tutti fuorch dai colombi, che ne ricoprono di escrementi le sale. Dal terrazzo pi alto si gode una bellissima vista sulla valledellEufrate e sugli sterminati palmeti. Si vede anche laltura su cui sorgeva la torre di Babele poirasa al suolo dai persiani. Si vedono anche altre due alture artificiali fatte costruire da Saddam.Voleva far costruire tre palazzi su quelle colline per poi collegarli con delle teleferiche che loavrebbero trasportato da un palazzo allaltro mentre si godeva il panorama dallalto. E pensare che invece di realizzare quel progetto aereo, finito sottoterra, in un tombino, dove stato catturato il14 dicembre 2003, per poi finire in prigione.Abdul ci traduce le contumelie che alcuni irakeni indirizzano allex raiss: Quello l si fattocostruire palazzi dappertutto. Voi non avete idea di cosa sia il palazzo Al-Fau di Bagdad: tuttofoderato di marmi preziosi! Non gli dico che lo so bene perch ci lavoro tutti i giorni, ma capisco che dice la verit. Ventanni ci sono voluti! Ventanni di lavoro per costruire questo palazzo. E poi venuto qui una volta sola. E rimasto qui unora e poi se ne andato.Chi rimaneva qui a lungo, invece, era suo figlio Qusai. Si sedeva su un trono sopraelevato sistematoin un salone del secondo piano, dove c un bellissimo affresco al soffitto che ripercorre tutta la storia del paese, si ubriacava di whisky, si faceva portare un fucile e poi diceva: Ora vogliodivertirmi un po, fate entrare i prigionieri. Dallegalere venivano fatti salire una dozzina didisgraziati che dovevano camminare o correre lungo la parete opposta a quella del trono, e lui ognitanto, come ai baracconi, prendeva la mira e sparava ad un malcapitato (ma forse, se moriva subito,era un fortunato).Altre volte la caccia alluomo avveniva allaperto, nei giardini; lui si aggirava col fucile in mano e sparava agli sventurati che erano stati trasferiti dalla galera al giardino per il diletto di quel pazzosanguinario. Questo me lha raccontatoun mio parente, che stato ferito in una di queste caccealluomo ma sopravvissuto, racconta un irakeno. Siamo fortunati a guardare il panorama da quass, dice un altro irakeno- un tempo, non ci sipoteva nemmeno avvicinare a questo palazzo: la guardia repubblicana sparava su tutti quelli che siavvicinavano a meno di un chilometro da qui.La parte pi interessante del panorama sono proprio le rovine dellantica citt; da quass sembra di osservare un plastico. Non solo le meraviglie dellarchitettura e dellingegneria, ma anche le meraviglie del pensiero umano fiorirono in quei tempi a Babilonia: qui si svilupparono elaborateconoscenze in campo matematico e astronomico. Gli astronomi e gli astrologi babilonesi (furonoproprio loro a distinguere nel cielo le costellazioni dello zodiaco) facevano le loro osservazionidalle alte torri degli ziggurat e la loro conoscenza era sviluppata a tal punto da conoscere il motodegli astri e dei pianeti e da riuscire anche a prevedere le eclissi di sole e di luna. Ges Cristosarebbe nato otto secoli dopo. E dopo un millennio e mezzo sarebbe stata fondata Bassora.

    Bassora. Durante il regno del califfo Harn ar-Rashd, emiro dei credenti, viveva nella citt diBagdad un uomo chiamato Sinbad il facchino, il quale era molto povero e per guadagnarsi davivere portava dei carichi sopra la testa. Ora avvenne che un giorno di gran caldo, mentretrasportava una cesta assai pesante che lo faceva sudare e faticare moltissimo, il povero Sinbad sitrov a passare davanti alla porta di una ricca dimora. La strada davanti alla casa era stataspazzata e innaffiata e dal giardino veniva un delizioso venticello. Vedendo che accanto alla porta

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    c'era una panca, Sinbad deposit a terra la cesta e si sedette per riprendere fiato in quel luogodelizioso. E mentre stava seduto, asciugandosi il sudore e riflettendo sulla miseria della suacondizione, il vento gli port dall'interno della casa il profumo di cibi squisiti, il suono di musiche ecanti, un rumore di voci allegre e scoppi di risa e il cinguettare meraviglioso di uccelli d'ognispecie. Allora Sinbad il facchino alz gli occhi al cielo e disse: " Sia lode a te, o Allah, creatore ditutte le cose, signore onnipotente che distribuisci la ricchezza e la miseria. Tu non devi rendereconto a nessuno di ci che fai ed ogni uomo ha quel che gli tocca. Vi sono quelli, come il padronedi questa casa, che sono agiati e felici, e vi sono quelli che, come me, sono poveri e afflitti! Eppuresiamo tutti di uno stesso seme. Ma a me toccato in sorte portare carichi pesanti e ricevere incambio solo miseria e afflizione. Scommetto che il padrone di questa casa non ha mai toccatonemmeno con un dito una cesta pesante come questa...Cos comincia la storia di Sinbad il marinaio, nel racconto arabo Alf laila ua laila, pi conosciuto con il titolo Le mille e una notte. Ma cosa centra tutto questo con Bassora? Centra, centra, perch Sinbad nato proprio a Bassora.Bassora, un tempo nota anche come la Venezia d'Oriente, o la Venezia del Golfo per l'intreccio deisuoi canali, la seconda citt irachena, con una popolazione di circa un milione e mezzo di abitanti.Principale porto del paese sulla riva dello Shatt el-Arab, questa citt fu fondata nel 638 dal califfoOmar. Per la sua importanza commerciale e strategica sempre stata al centro di violente dispute.Anche durante la guerra con l'Iran (1980-1988), quando per tutti gli anni del lungo conflitto fu sottoil fuoco dell'artiglieria iraniana, tanto da meritarsi il titolo di ''citt martire''. E anche durante laguerra del Golfo nel 1991 Bassora fu bersaglio di massicci bombardamenti dell'aviazione alleata.Dopo la guerra, Bassora stata oggetto di un ambizioso progetto di ricostruzione deciso da Saddam.Posta in prossimit dei pi importanti giacimenti petroliferi dell'Iraq, stata il polo dello sviluppoindustriale e tecnologico del paese. La citt e la sua periferia si sono dotati di importantiinfrastrutture industriali legate agli idrocarburi, all'industria tessile e a quella chimica.Nel marzo 2003 Bassora viene conquistata dalle truppe britanniche. Il reggimento Black Watch della 1^ divisione corazzata effettua rapide puntate offensive verso il centro della citt, elimina gliobiettivi e poi si ritira altrettanto rapidamente. Ed ecco che le telecamere installate sui velivoliteleguidati fanno vedere al personale del comando che segue lazione da lontano qualcosa di tipicamente britannico: i soldati inglesi che giocano a calcio con i bambini irakeni in periferia diBassora. Niente di strano, secondo il maggior generale Gerald Grosvenor: E terribilmente naturale, per il soldato britannico, trasformarsi come un camaleonte da combattente a giocatore dicalcio con i locali mentre Bassora sta andando in fiamme. Non so se sia laddestramento o lanostra cultura, forse un misto fra i due21. Forse gli americani avrebbero conquistato Bassoraesclusivamente con gli attacchi corazzati, forse gli italiani lo avrebbero fatto solo giocando a calcio.Gli inglesi no: sanno fare bene entrambe le cose.A Bassora arrivo dieci giorni dopo gli incidenti del 19 settembre 2005. Era accaduto che alcunipoliziotti irakeni avevano adocchiato due uomini vestiti da arabi in atteggiamento sospetto eavevano intimato lalt. Questi, che arabi non erano bens due militari delle forze speciali britannichein missione segreta, si diedero alla fuga. Ne segu una sparatoria in cui un un irakeno rimase ferito. Idue, pochi minuti dopo, vennero arrestati ad un posto di blocco e portati in caserma. Gli inglesi,mentre trattavano la loro liberazione, si accorsero che i due erano stati consegnati a miliziani armatilocali e attaccarono la caserma, sfondandone i muri con i mezzi corazzati, senza troppicomplimenti. Ne seguirono varie dimostrazioni spontanee contro gli inglesi, lanci di pietre ebottiglie molotov contro i mezzi britannici. La foto choc di un soldato britannico che si getta dalmezzo avvolto dalle fiamme fece scalpore in Inghilterra. Alla fine, i due malcapitati vennero liberatima cinque irakeni rimasero uccisi negli scontri o per i postumi delle ferite, e molti altri furono feriti.Due giorni dopo, il consiglio provinciale di Bassora decise allunanimit di troncare ogni rapporto con i britannici nella zona di Bassora a causa della loro irresponsabile aggressione ad

    21 Si veda lintervista di Greg Grant al Maj.Gen. Gerald Grosvenor, UK first assistant chief of the defence staff (reservesand cadets)in Defence News del 17 ottobre 2005.

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    uninfrastruttura governativa. Ma in seguito, dopo serrate trattative, interviene uno scambio di lettere formali che aggiusta tutto22.A Bassora ritorno a fine novembre, in una giornata tiepida, con un tramonto idilliaco, una di quelleoccasioni incui si pu ammirare il cielo con tutti i colori, dal rosso fuoco dellorizzonte al blu notte dello zenit. Il tutto condito da stelle lucentissime, palmeti, vento caldo, i fuochi dei pozzi petroliferiin lontananza, la voce del muezzin. Cose da mille e una notte.I soldati della coalizione sono dislocati nel Basrah island palace, letteralmente palazzo dellisola di Bassora, sul fiume Shatt el-Arab. In futuro questo sar il complesso diplomatico della secondacitt del paese, con vari consolati fra i qualiquello italiano. Il complesso dellOnu sorvegliato da una compagnia di alpini rumeni, i famosi vanatori de munte (cacciatori da montagna) anche se qui,di monti, non c neanche lombra e il punto pi alto il tetto del palazzo ex presidenziale, da cui siammira lo Shatt El-Arab. Laggi a est, oltre i palmeti, allorizzonte, c lIran. Nel palazzo, i soliti bellissimi stucchi marocchini al soffitto, preziosi intarsi in legno con il nome Saddam ripetutoallinfinito, belle sculture femminili, splendidi bassorilievi, i bagni distrutti. Allingresso del palazzo, ai lati del portone, due cancellate in ferro che chiudono altrettanti spazi a base triangolarechiusi fra le cancellate e le mura. Dietro alle sbarre, ai tempi del dittatore, cera un leone dietro ognicancello, che si nutriva di carne umana. I nemici del raiss venivano gettati dallalto nella fossa, e un po alla volta sparivano nelle fauci delle belve. Evidentemente era uno che aveva il culto del sangue.

    Battesimo del sangue. Il primo sangue che vedo in Iraq quello di tre soldati ucraini, il 27 ottobre2005, esattamente un mese dopo il mio arrivo in questo paese. Mi trovo ad Al-Kut per visitare icontingenti dellUcraina e del Kazakistan e durante il briefing iniziale giunge la notizia che ad An-Numaniyah, ad una decina di chilometri di distanza, un autoblindo saltato su una bomba, unordigno esplosivo improvvisato, come lo chiamano qui, e subito dopo stato attaccato dal fuoco di armi portatili. Lequipaggio ha risposto al fuoco e il pilota riuscito ad arrivare alla baseguidando il mezzo, danneggiato ma non troppo da un ordigno evidentemente non molto potente.Vado subito a visitare i feriti presso lospedale della base. Sono tre, tutti alti e robusti con gli occhi azzurri, gente delle aviotruppe. Uno sta in piedi ed ha unampia fasciatura al braccio destro, si teme una frattura. Gli altri due sono distesi a letto. Uno si tiene il fazzoletto sullocchio destro, laltro ha il volto ricoperto di sangue a causa di numerose schegge e uninfermiera gli sta praticandouniniezione. Nessuno dei tre si lamenta. Nulla di gravissimo, comunque. Poteva andare molto peggio. Uscendo dallinfermeria vedo il mezzo coinvolto nellattacco. Ha numerosi segni di colpi di kalashnikov, per ironia della sorte la stessa arma di cui sono dotati anche i militari ucraini. I colpiche hanno impattato sulla corazzatura sono semplicemente rimbalzati lasciando pochi segni, mentrequelli che hanno colpito il pannello stabilizzatore per limpiego anfibio hanno perforato la struttura.E evidente che il bravo equipaggio, bench attaccato di sorpresa e colpito dallonda durto, non si perso danimo ed ha immediatamente risposto al fuoco dalle feritoie del mezzo, lo provano le decine di bossoli che vedo allinterno, sul pavimento del mezzo.E tempo di rientrare a Bagdad e mi imbarco sul Blackhawk.

    Blackhawk. Questo elicottero uno dei pi diffusi nellesercito americano ed utilizzato per il trasporto di personale, per lassalto aereo, per il comando e controllo, per la guerra elettronica, peroperazioni speciali e per le evacuazioni mediche demergenza. Pu trasportare undici soldati completamente equipaggiati ed in grado di trasportare, appeso al gancio, un obice da 105 con unadotazione di 30 bombe. Ha fatto il primo volo con il nominativo convenzionale UH-60A nel 1974,

    22 Quattro mesi piu tardi, nel gennaio-febbraio del 2006, cio che era stato aggiustato dale lettere verra nuovamente rovinato dalle vignette, quelle sul Profeta Maometto pubblicate da una rivista danese. In seguito allo scandalo che nesegue, le autorit politiche di Bassora decidono di cessare ogni rapporto di collaborazione con le forze multinazionali (siveda la voce Profeta). Viene chiesto anche il ritiro del contingente danese, a meno che il governo di Copenaghen non presenti le proprie scuse.

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    ai tempi della guerra del Vietnam, nel 1976 la ditta Sikorsky ha vinto la gara per la sua produzioneed stato impiegato per la prima volta nel 1978, con il nomignolo di Black Hawk, falco nero, alloscopo di rimpiazzare i vecchi UH-1 denominati Huey. Poi, una serie di innovazioni tecnologiche lo ha sempre mantenuto allavanguardia, grazie anche alla semplicit della manutenzione23. Il rotoreprincipale ha quattro possenti pale in titanio e fibra di vetro azionate da due turbomotori checonsentono una velocit massima di 142 nodi, ovvero di 163 miglia allora, ben oltre i 200 chilometri orari. La sua corazzatura pu resistere a granate da 23 millimetri.Gli elicotteri Blackhawk si muovono sempre in coppia. Prima dellimbarco, un americano mi spiega perch: Di solito gli insorti attaccano gli elicotteri isolati, non quelli che viaggiano in coppia,perch sanno che siamo armati con due mitragliatrici M60 da 7,62 millimetri e ci proteggiamoluno con laltro. Ah, ecco. Adesso s, che mi sento meglio. Si fa per dire.N mi rassicura pensare che a Mogadiscio, una dozzina di anni fa, era proprio un Blackhawklelicottero abbattuto dai guerriglieri, che poi trascinarono per le strade della citt i corpi martoriatidellequipaggio e quelle scene raccapriccianti determinarono il ritiro americano dalla Somalia. Ma stavolta tutto va bene e arriviamo regolarmente a Bagdad.

    Bagdad. La citt di Bagdad fu fondata sulla riva occidentale del Tigri tra il 762 e il 767 dalladinastia degli Abbasidi, per volere del califfo al-Mansr. L'insediamento fu probabilmenterealizzato sul sito di un preesistente villaggio persiano. La citt sorse nei pressi di Ctesifonte,capitale dell'impero persiano dei Sasanidi e sostitu Damasco come capitale del califfato islamicoche si estendeva dal Nord Africa alla Persia. Il nome della citt ha origine incerta: secondo alcunideriverebbe dal persiano "Dio [ha] dato" -da bagh (Dio) e dad (dato)- mentre per altri deriverebbedall'espressione che in aramaico significa "recinto per pecore". Un muro circolare sorgeva attornoalla residenza califfale e agli uffici ad essa connessi, cos Bagdad divenne famosa anche come "cittcircolare".Alcune generazioni dopo la fondazione, Bagdad divenne un importante centro commerciale eculturale. Secondo alcune fonti la citt, al suo acme, avrebbe contato pi di un milione di abitanti.Una larga parte della popolazione era originaria dell'Iran, in particolare della zona di Khorasan.Molte delle storie narrate nelle Mille e una notte sono ambientate nella Bagdad di quel periodo, governata dal califfoHrn al-Rashd.Bagdad fu anche per tutto il periodo califfale una fra le citt maggiormente cosmopolite. In essavivevano musulmani, cristiani, ebrei, zoroastriani e pagani provenienti da tutto il vicino e MedioOriente nonch dall'Asia Centrale. La rapida crescita della popolazione rallent con lo spostamentodella capitale a Smarr', cui seguirono la perdita delle province occidentali e orientali con la finedel centralismo abbaside, la "tutela" buyide e la dominazione dei Selgiuchidi fra il 1055 e il 1135.La citt rimase comunque uno dei principali centri culturali e commerciali del mondo islamico finoal tragico 10 febbraio 1258, quando fu saccheggiata dai mongoli guidati da Hulagu, nipote diGengis Khan. Costoro massacrarono 800.000 cittadini, fra cui il califfo abbaside al-Mustasim edistrussero vaste zone della citt e i canali di irrigazione. Il sacco di Bagdad mise fine al califfatoabbaside, un colpo mortale da cui la civilt arabo-islamica non si sarebbe mai pi ripresacompletamente.Nel 1401 Bagdad fu nuovamente saccheggiata dai turco-mongoli, capeggiati da Tamerlano, e nel1534 venne conquistata dagli ottomani. Sotto l'impero ottomano Bagdad cadde in un periodo dideclino, fino alla fondazione del regno dell'Iraq, sotto controllo britannico, nel 1921, seguita da unaformale indipendenza nel 1932 e dalla totale indipendenza nel 1946, quando lIraq entr a far parte dellOnu prima ancora dellItalia, dettaglio che non tutti conoscono (anzi: dettaglio che non conosce quasi nessuno). La popolazione della citt crebbe da 145.000 abitanti stimati nel 1900 a 580.000 nel

    23 Un programma denominato Service Life Extension Program, SLEP, iniziato nel 1999 con lo scopo di introdurre ulteriori miglioramenti tecnologici per consentire a questo elicottero di estendere la propria vita operativa fino agli anni2025-2030. il programma comprende un maggior peso trasportabile, unavionica pi avanzata, una migliore sopravvivenza, una maggiore affidabilit e una riduzione delle operazioni manutentive

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    1950. Durante gli anni '70 Bagdad visse un periodo di crescita e prosperit grazie agli introitiderivanti dall'aumento del prezzo del petrolio, la principale risorsa esportata dall'Iraq.Durante questo periodo furono costruite nuove infrastrutture, nuovi impianti fognari, nuovi impiantiidrici e autostrade. La guerra Iran-Iraq (1980-1988) fu un periodo difficile per la citt e molterisorse economiche furono destinate alle forze armate e migliaia di cittadini morirono nel conflitto.L'Iran lanci alcuni attacchi missilistici contro Bagdad, che per causarono relativamente pochevittime e lievi danni. La guerra del Golfo del 1991 caus maggiori e pi seri danni a Bagdad, inparticolare al suo sistema di trasporti, alle infrastrutture energetiche e sanitarie.Oggi Bagdad una capitale caotica che cerca la normalit ma stenta a trovarla. Larea pi sicura la zona internazionale, quella che un tempo veniva chiamata zona verde, che la pi protetta dal momento che vi risiedono le istituzioni, le organizzazioni internazionali e le principaliambasciate.Il posto migliore per ammirare Bagdad dallalto il tetto dellhotel Rashid, albergo che prende il nome da quello di un celebre califfo abbaside del 12 secolo. Superati i controlli dei militarigeorgiani della coalizione e dei guardiani peruviani di una compagnia privata, si imbocca lingresso dove, dopo la guerra del 1991, Saddam aveva fatto sistemare sul pavimento un grande ritratto diBush padre con lespressione attonita, per obbligare tutti i passanti a calpestarlo. Oggi quel ritratto non c pi, stato rimosso nel 2003 dai soldati americani. Si entra poi nellatrio semideserto e semiricoperto di tappeti e narghil che il venditore non sa a chi vendere. Saliti al quattordicesimopiano in ascensore, ci si arrampica su varie scale prima in muratura e poi in ferro, e infine ci siintrufola in unapertura molto stretta per gli esseri umani normali ed ancor pi stretta per quelli con giubbotto antiproiettile, e si esce allaperto. Alle due estremit del terrazzo, due coppie di tiratori scelti tengono costantemente sotto controllo il circondario con cannocchiali, visori notturni e armidi precisione. Nulla sfugge ai loro sguardi, soprattutto nella vicinissima cosiddetta zona rossa. Da quass lo sguardo spazia su case e palazzi, viali e moschee, il vicino parlamento e il lontanoaeroporto, lo zoo ormai privo di animali, il mausoleo del milite ignoto, il viale dove ai tempi diSaddam si svolgevano le parate militari allombra delle gigantesche spade impugnate da gigantesche mani che escono dal terreno brulicante di vecchi elmetti iraniani catturati al nemicodurante la guerra fra Iraq e Iran.E proprio qui a Bagdad che vide la luce il partito Baath.

    Baath. Il putsch del generale Bakir Siddki nell'ottobre del 1936 apr la lunga teoria dei colpi distato irakeni. Il pi grave, per gli inglesi, fu quello del marzo 1940, quando un nazionalista, RashidAli al-Gaylani, conquist il potere, mise in pericolo il controllo britannico della regione e ottennenei mesi seguenti l'assistenza militare italiana e tedesca24. Il governo nazionalista fu liquidatonell'agosto del 1941 e l'Iraq divenne nuovamente alleato della Gran Bretagna, mantenendo questafunzione fino al 14 luglio 1958, quando Feisal II e il suo vecchio primo ministro Nuri es-Saidvennero massacrati, insieme a gran parte della famiglia reale, in un colpo di stato organizzato dalgenerale Kassem. Il nuovo padrone del paese ebbe vita breve. Cinque anni dopo, uno dei suoicollaboratori, il colonnello Aref, si sbarazz di lui e prese il potere. Comincia da allora una nuovafase politica durante la quale l'ideologia dominante quella laica e nazional-socialista del partitoBaath(termine che significa rinascita o resurrezione), un movimento politico di ispirazioneeuropea fondato da Michel Aflaq e rafforzato dalla fusione di due partiti politici siriani nel 1952. E'questa l'ideologia a cui si ispirato, non senza qualche successo, il regime politico di SaddamHussein.Il Baath stato un movimento prevalentemente laico, ma vi confluirono anche arabi di fedemusulmana e cristiana. Infatti in Iraq, il numero due del movimento, come vedremo, proverr daiCristiani caldei.

    24 Si veda in proposito il libro Il fascio, la svastica e la mezzaluna, di Stefano Fabei, editore Mursia.

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    C come Cristiani Caldei, Curiosit, Check point, Carabinieri, Cpa,Comunicazione, Costituzione, Caduti, Corano,Calendario musulmano, Confine e Chicken flu

    Cristiani Caldei. Di probabile origine nomade, i caldei (il termine deriva dalla regione dell'anticaCaldea) sono una popolazione semitica che nellantichit si stanzia in Mesopotamia, dedicandosi all'agricoltura ed al commercio di oro, ebano ed avorio. La loro cultura si arricchisce venendo incontatto con quella babilonese e la loro storia caratterizzata da continui scontri contro gli assiri, iquali ultimi escono sconfitti quando a gestire il regno arriva Nabucodonosor. Sono tipiche dellacultura caldea l'astrologia e la divinazione e durante il medioevo si fa sovente uso dei quadrati magici, tipica espressione della loro cultura.Nellarea, la prima evangelizzazione viene fatta risalire addirittura agli apostoli Tommaso e Taddeo, che portarono il cristianesimo nella terra dei due fiumi e in Persia, da dove si diffuse verso est sottoforma di nestorianesimo25, raggiungendo vaste zone della Cina. Nel 1258, quando i mongolioccuparono Bagdad, non solo i cristiani vennero rispettati, ma la massima autorit della chiesaassira, il katholikos, venne addirittura sistemato in uno dei pi bei palazzi della citt. Il leggendariokatholikos di origine asiatica Yabalaba III alla fine del Duecento aveva addirittura concepito ilgrande progetto di una conversione dei mongoli al cristianesimo e di una loro alleanza politico-militare con loccidente cristiano per accerchiare e sconfiggere i musulmani. Ma i prelati nestorianiinviati a Roma e in Francia ad esporre il piano non vennero presi sul serio26.Dal punto di vista religioso i caldei sono cattolici di rito siro-orientale convertitisi dalnestorianesimo e la prima unione con la chiesa di Roma si realizza verso la met del secolo XVI aopera di Giovanni Sulaqua27. Nel 1553, infatti, alcuni vescovi assiri, non condividendo la praticadelleredit della carica di katholikos, ribadiscono la loro fedelt a Roma e nasce cos la chiesacaldea, con a capo un patriarca28. Dopo alterne vicende, fatte di divisioni e di incomprensioniinterne e con Roma, papa Leone XIII restituisce alla chiesa caldea il diritto all'elezione dei vescovie del patriarca, cui spetta il titolo di beatitudine. Ai tempi della guerra russo-turca del 1877-78 icristiani vennero perseguitati e uccisi in gran numero dagli irregolari kurdi assoldati dai turchi.Segue una storia, sconosciuta ai pi, di persecuzioni, incomprensioni, vessazioni, richieste diautonomia politica sotto la direzione del katholikos29, i pogrom del 1933, ma il miraggio di unaAssiria, una patria cristiana indipendente, svanisce come accadr anche ai kurdi.Avvicinandoci ai giorni nostri, durante il regime Baathi cristiani in Iraq godono di una tolleranzareale e nel governo vi sono anche ministri cristiani. La costituzione del 1970 riconosce personalitgiuridica a tutte le confessioni cristiane e nel parlamento eletto nel 1984 i deputati cristiani sonoquattro su un totale di 250. Quando Saddam visita i villaggi cristiani, non manca mai di donarecospicue somme in denaro alle chiese e ai monasteri del luogo. Le difficolt comunque nonmancano: secondo la testimonianza di padre Timothy Radcliffe30 nel 1998 i cristiani, e soprattuttoi giovani, vivono nel paese un momento di grande difficolt, che sta provocando un preoccupantefenomeno di emigrazione. Quelli che non vanno allestero -continua padre Radcliffe- subisconoforti pressioni per sposarsi con musulmani. I dati risalenti al periodo susseguente la prima guerradel Golfo parlano di un flusso migratorio di cristiani dallIraq pari a 150.000 persone allanno.Analogo il quadro che emerge dalle parole di Cyrille Emmanuel Benni di Mosul, il quale descrivecon preoccupazione il caso della regione di Karakosch, dove alla fine dello scorso secolo vivevano22.000 cristiani: Il controllo del governo sullistruzione pubblica molto severo, cosicch non facile introdurre testi religiosi non islamici e le scuole dirette dalla chiesa sono state chiuse da

    25 Il nestorianesimo venne condannato come eresia dal concilio di Efeso nel 431.26 Si veda larticolo di Gianni Valente : I cristiani nella Babele irakena, in LiMes n. 6/2005.27 Morto martire nel 1555.28 La prima residenza del patriarca fu Dyarbakir.29 Una petizione in tal senso venne inoltrata nel 1932 alla Societ delle nazioni.30 Superiore generale dei Domenicani, intervistato da Fides del 24 aprile 98 al rientro da un viaggio in Iraq.

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    tempo. Secondo la legge si dovrebbe insegnare anche la religione cristiana laddove i cristiani sonosuperiori al 25 per cento, anche se nelle citt questa regola non rispettata, al contrario di quantoaccade nei villaggi. Le tensioni assumono anche laspetto di veri e propri atti di violenza contro icristiani, soprattutto contro la minoranza assiro-caldea. La sera del 12 maggio 1996, nella localit diAnkaoua (nel Kurdistan iracheno) alcuni assiro-caldei dellunione degli studenti e dei giovani assiro-caldei vengono assassinati o feriti da un gruppo di kurdi che apre il fuoco su di loro senza alcuna ragione. Samir Mouch e Peres Mirza Sliwo vengono uccisi, mentre altri due giovani restanoferiti. Una trentina di uccisioni vengono provocate, dopo laprile del1991, nei confronti dellacomunit cristiana assiro-caldea nel nord dellIraq. Il 10 febbraio 1997 Lazar Matta e suo figlio Aval vengono selvaggiamente massacrati nelle strade di Chaklawa, nel nord del Paese, da una folladi centinaia di kurdi. Gli atti di persecuzione anticristiana di cui sono vittima gli assiro-caldei sonocitati anche nel Report on Religious Freedom del Dipartimento di Stato americano e in rapportiufficiali delle Nazioni unite. Si sottolinea in questi ultimi una discriminazione e persecuzionecontinuata contro gli assiro-caldei durante tutto il 1996. I cristiani subiscono numerose discriminazioni: gli istituti di istruzione religiosi vengono nazionalizzati, ma Saddam Husseintuttavia riesce a mantenere un buon rapporto anche attraverso finanziamenti e lappoggio alla costruzione di edifici cristiani, cosicch a taluni osservatori esterni la chiesa caldea appare talvoltavicina al regime. Una cosa certa, allinizio del terzo millennio: i cristiani in Iraq non si possono attendere nulla di buono n dalla caduta del regime n da una rivoluzione islamica. A Karakoshesiste un vasto centro parrocchiale costruito attraverso lintervento di Aiuto alla chiesa che soffre e ventimila anime popolano questo raro esempio di luogo cristiano. Disperata, invece, lasituazione nellIraq del nord dove i kurdi spadroneggiano e centinaia di villaggi, dove vivono anche cristiani, vengono messi a ferro e fuoco, 150 chiese e chiostri vengono distrutti e il numero deicristiani si riduce sempre di pi.Oggi in tutto lIraq vivono circa 270mila cristiani, di cui 205.000 caldei, 60.000 siri cattolici, 2.000 latini e 2.000 armeni. I caldei, in particolare, sono diffusi su tutto il territorio: non solo a Bagdaddove vivono in 130.000, ma anche a Mossul dove ce ne sono 20.600, a Kut dove ne troviamo17.500, a Zakho dove vivono in 12.700, ad A