7
& dintorni 21 settembre | 20 dicembre 2012 www.tuttoqui.info • [email protected] PERIODICO DI CONTAMINAZIONE LOCALE a cura di print studio grafico snc via martiri di belfiore, 19 _ quistello (mn) italy tel +39 0376 618382 _ info@printstudiografico.it e 0,00 per passione Color Nessuno: il colore-non colore di Margherita Faroni “E il tuo colore preferito?” Chi non si è mai trovato di fronte a simile domanda? Ci siamo inciampati tutti, magari nei giochi da bambino o nei quiz di qualche rivista, nel tentativo di conoscere meglio la persona amata o di fronte agli assurdi test durante colloqui di lavoro. Domanda facile, comune, normale. Sciocca domanda che induce al sorriso e fa muovere le sinapsi in un misterioso gioco di incastri e rimandi. Sì, il colore è movimento dei ricordi, delle suggestioni, delle affinità, delle emozioni, dei gesti, dei sapori, dei suoni: di ogni senso. E ciò che prevale in questo processo di selezione e scelta inconscia è quello che, forse in maniera troppo facile - non a caso e non senza profonde ragioni sono stati scritti numerosi saggi sulla relazione tra mente e colore - viene definito colore preferito. Eppure, trovo questa apparentemente semplice scelta del colore preferito, difficile e inafferrabile: non riesco a decidere, non posso scegliere. Nei miei ricordi scorrono colori sciolti e sfusi come secchiate di vernice fresca, toni e sfumature che si legano intimamente a momenti lontani e vicini, ma nessuno prevale e vince sull’altro. Talvolta emerge una tinta, ma la sua forza presto viene superata da una gradazione opposta. Credo che il tutto nasca da un profondo amore, da un sentimento di pienezza e appagamento che dorme serenamente in me. L’amore per i colori, per le sfumature e le combinazioni, non mi permette di decidere per un solo colore. Ogni colore è perfettamente adatto per rendere un oggetto della nostra realtà sensibile, per esprimere un determinato sentimento: quella sfumatura, esattamente quella gradazione e non quella tinta, in questo PANTONE® ha fatto scuola! Penso al colore dell’Oceano o al tramonto in una giornata estiva, alla roccia delle Dolomiti o ai boschi. Non è possibile racchiudere l’infinità di toni in un unico blu, giallo, grigio o verde. Così facendo se ne perderebbe non solo potere espressivo, ma soprattutto la vera natura di ogni manifestazione visibile. Le rocce delle Dolomiti non sono grigie, ma perla, panna, antracite, beige, albicocca, salmone, e i boschi non sono semplicemente verdi, ma si sfumano in una miriade di cromie: da quella più vicina all’erba fino ad arrivare al blu dei mari più profondi, quasi sfiorando il rosso delle ciliegie mature. Inoltre la relazione tra la luce e il nostro occhio complica il tutto! La luce altera le tinte rendendole più chiare o scure, più luminose o opache, esaltandole verso il bianco o addirittura annullandole verso il nero, i nostri occhi a parità di sfumature percepiscono tinte differenti. Non siamo daltonici: siamo diversi, ciascuno con i propri ricordi, le proprie esperienze ed emozioni che scattano nell'istante in cui un colore si manifesta. Il tramonto che per me è simile all’oro sfumato con l’ocra, per te è più vicino ad un arancio bruno. Ma alla fine com’è questo tramonto? Esattamente dorato e aranciato. Non è possibile dare una risposta univoca, proprio perché non si può dare un valore universale ai nostri pensieri: questi sono validi e dominanti nell’intimo di ciascuno di noi, solo lì. L’amore per i colori mi impedisce di scegliere, mi impedisce di definire univocamente una preferenza: non posso. Impossibile definire amore, paura, tristezza con una sola parola, impossibile racchiudere in una tinta l’infinito delle gamme possibili. Amore può essere affetto, simpatia, gioia, comunione, passione, travolgimento, amicizia, maternità, stima... Il colore nero non può essere semplicemente nero. Gentili signore, pensate alla fatica di far combaciare due capi d’abbigliamento neri, trovare una giacca dello stesso punto di nero del pantalone. Ardua missione: entrambi i capi sono neri, ma non uguali. Uno più lucido e l’altro opaco, il sopra più chiaro e il sotto quasi tendente al blu: insomma due neri. Non uno! “E il tuo colore preferito?” Tutti! Nessuno! Centomila! (Citando Pirandello). Ma se proprio dovessi scegliere azzarderei il color nessuno. Quel colore-non colore, tenue, leggero, discreto, e umile: trasparente. Quella tinta che lascia spazio a tutte le altre, rendendole più vibranti, irripetibili e uniche nell’infinità di sfumature possibili. numero ZERO2 Federica Aiello Pini Senza Titolo Rosso 2012 | tecnica mista su legno | 100x122 cm www.federica-aiellopini.it | www.facebook.com/fede.aiellopini tuttoquiedintorni Channel Tutto Qui e dintorni TuttoQuie20 il colore della PASSIONE ph: Max Laurenzi

TUTTOQUi&dintorni ZERO2

Embed Size (px)

DESCRIPTION

il 21 settembre 2012 è uscito lo ZERO2 di TUTTOQUi&dintorni, magazine trimestrale di contaminazioni locali. Il colore della Passione per noi di QUi.

Citation preview

Page 1: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

& di

ntor

ni

21 settembre | 20 dicembre 2012

www.tuttoqui.info • [email protected]

PERIODICO DI CONTAMINAZIONE LOCALE

a cura di print studio grafico sncvia martiri di belfiore, 19 _ quistello (mn) italy tel +39 0376 618382 _ [email protected]

e 0,00

per passione

Color Nessuno: il colore-non coloredi Margherita Faroni

“E il tuo colore preferito?” Chi non si è mai trovato di fronte a simile domanda? Ci siamo inciampati tutti, magari nei giochi da bambino o nei quiz di qualche rivista, nel tentativo di conoscere meglio la persona amata o di fronte agli assurdi test durante colloqui di lavoro. Domanda facile, comune, normale. Sciocca domanda che induce al sorriso e fa muovere le sinapsi in un misterioso gioco di incastri e rimandi.Sì, il colore è movimento dei ricordi, delle suggestioni, delle affinità, delle emozioni, dei gesti, dei sapori, dei suoni: di ogni senso. E ciò che prevale in questo processo di selezione e scelta inconscia è quello che, forse in maniera troppo facile - non a caso e non senza profonde ragioni sono stati scritti numerosi saggi sulla relazione tra mente e colore - viene definito colore preferito.Eppure, trovo questa apparentemente semplice scelta del colore preferito, difficile e inafferrabile: non riesco a decidere, non posso scegliere. Nei miei ricordi scorrono colori sciolti e sfusi come secchiate di vernice fresca, toni e sfumature che si legano intimamente a momenti lontani e vicini, ma nessuno prevale e vince sull’altro. Talvolta emerge una tinta, ma la sua forza presto viene superata da una gradazione opposta. Credo che il tutto nasca da un profondo amore, da un sentimento di pienezza e appagamento che dorme serenamente in me. L’amore per i colori, per le sfumature e le combinazioni, non mi permette di decidere per un solo colore.Ogni colore è perfettamente adatto per rendere un oggetto della nostra realtà sensibile, per esprimere un determinato sentimento: quella sfumatura, esattamente quella gradazione e non quella tinta, in questo PANTONE® ha fatto scuola!Penso al colore dell’Oceano o al tramonto in una giornata estiva, alla roccia delle Dolomiti o ai boschi. Non è possibile racchiudere l’infinità di toni in un unico blu, giallo, grigio o verde. Così facendo se ne perderebbe non solo potere espressivo, ma soprattutto la vera natura di ogni manifestazione visibile. Le rocce delle Dolomiti non sono grigie, ma perla, panna, antracite, beige, albicocca, salmone, e i boschi non sono semplicemente verdi, ma si sfumano in una miriade di cromie: da quella più vicina all’erba fino ad arrivare al blu dei mari più profondi, quasi sfiorando il rosso delle ciliegie mature. Inoltre la relazione tra la luce e il nostro occhio complica il tutto! La luce altera le tinte rendendole più chiare o scure, più luminose o opache, esaltandole verso il bianco o addirittura annullandole verso il nero, i nostri occhi a parità di sfumature percepiscono tinte differenti. Non siamo daltonici: siamo diversi, ciascuno con i propri ricordi, le proprie esperienze ed emozioni che scattano nell'istante in cui un colore si manifesta. Il tramonto che per me è simile all’oro sfumato con l’ocra, per te è più vicino ad un arancio bruno. Ma alla fine com’è questo tramonto? Esattamente dorato e aranciato. Non è possibile dare una risposta univoca, proprio perché non si può dare un valore universale ai nostri pensieri: questi sono validi e dominanti nell’intimo di ciascuno di noi, solo lì.L’amore per i colori mi impedisce di scegliere, mi impedisce di definire univocamente una preferenza: non posso. Impossibile definire amore, paura, tristezza con una sola parola, impossibile racchiudere in una tinta l’infinito delle gamme possibili. Amore può essere affetto, simpatia, gioia, comunione, passione, travolgimento, amicizia, maternità, stima... Il colore nero non può essere semplicemente nero. Gentili signore, pensate alla fatica di far combaciare due capi d’abbigliamento neri, trovare una giacca dello stesso punto di nero del pantalone. Ardua missione: entrambi i capi sono neri, ma non uguali. Uno più lucido e l’altro opaco, il sopra più chiaro e il sotto quasi tendente al blu: insomma due neri. Non uno!

“E il tuo colore preferito?”Tutti! Nessuno! Centomila! (Citando Pirandello).Ma se proprio dovessi scegliere azzarderei il color nessuno. Quel colore-non colore, tenue, leggero, discreto, e umile: trasparente. Quella tinta che lascia spazio a tutte le altre, rendendole più vibranti, irripetibili e uniche nell’infinità di sfumature possibili.

numeroZERO2

Federica Aiello Pini Senza Titolo Rosso2012 | tecnica mista su legno | 100x122 cm

www.federica-aiellopini.it | www.facebook.com/fede.aiellopini

tutt

oq

uie

din

torn

i

ChannelTutto Qui e dintorni TuttoQuie20il colore della

PaSSiONE

ph

: Max

Lau

ren

zi

Page 2: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

Colore ideale fulvo carbonato, colore reale vERdE SPERaNZa... che non cambi mai!

Sport

libero

BluE MaMa | cm. 100x170x4,5 • 2012

“Milano sbiadisce”.

Fare Arte in una città ricca di stimoli - ma in decadenza - può essere un vantaggio ma Sergio Scalet e Nadia

Squarci, il duo artistico HAckAtAo, hanno scelto di ritirarsi a vivere sulle montagne Carniche per sottoporsi ad

una profonda catartica pulizia dei sensi. Lassù, con i cervi che ti bussano alla porta, il gufo che bubola la notte, gli

scoiattoli che ti rubano le noci, hanno trovato l’ambiente ideale per generare le loro armonie pittoriche.

Attraverso un’esplosione visiva si libera il loro immaginario ricco di numerosi riferimenti ad altri ambiti, culture ed

espressioni popolari. Riflessioni sottili sul potere, sul mondo alla deriva, sulla natura bistrattata.

E così l’opera “BLU MAMA”, che simboleggia la solidarietà con le sorti del mondo marino sofferente e minacciato

dall’uomo ma allo stesso tempo incarna una maternità perennemente prolifica.

In tutte le loro opere, minuziose figure s’affastellano su ogni superficie in un flusso di parole disegnato con grafite

come nelle più raffinate calligrafie orientaleggianti. Queste sono incroci tra immagini manga, rappresentazioni

mitologiche e creazioni di pura fantasia.

“Penso che il centro del mondo sia dentro di noi, ce lo portiamo dentro e non lo sappiamo. Lavoriamo ai margini

geografici dell’Italia ma al centro della nostra vita, in una libertà di cui molti hanno perso il sapore, che anzi non

sanno neppure esista più”.

Invece è possibile, e il loro lavoro sarà in mostra alla personale “Deformography” curata da Julie Kogler, dal 29

Settembre al 24 Novembre a Brescia presso la Galleria Allegrini Arte Contemporanea.

Hackataowww.hackatao.com | www.facebook.com/Hackatao

Quattro mesi dopo...di luca Gallini

- Buonasera Primo, com’è andata oggi?

- Bene, ma se venisse un po' a piovere sarebbe meglio!

- A chi lo dici, oggi la terra proprio non ne voleva sapere di venir

zappata.

- Eh vabbè, vuoi un po' di polenta? Mia moglie ne ha preparata

tanta e poi ho aperto una bottiglia del vino di quest'anno, non

vorrai che la beva da solo!

- Primo, Primo… a un bicchiere di vino non si dice mai di no!

Italia . 1948 - una sera qualunque in un qualunque paese

Un tempo, quando la televisione era un lusso che si poteva

permettere il dottore del paese, il bar e pochi fortunati, le

giornate erano scandite dal sole. La sera, dopo cena, la gente

usciva di casa. Le vecchie si mettevano sulla soglia a fare la

treccia, a ricamare e spettegolare. I bambini

giocavano a palla, nascondino e altri giochi

ormai dimenticati. Gli uomini si trovavano

a giocare a carte e a stramaledire "le

donne, il tempo e il governo" (cit. de Andrè)

godendosi il fresco e aspettando che sonno

e stanchezza prevalessero.

Una realtà che le mamme e i papà ricordano

bene, essendo loro i bambini che giocavano,

e che i nonni ricordano ancora meglio.

Oggi, più di 50 anni dopo, questo scenario non lo vede solo

qualche appassionato di Fellini, ma chiunque.

Basta passeggiare per le vie del proprio paese per vedere

gruppi di bambini che giocano insieme: parlo di bambini

italiani, non dei bambini stranieri che sembrano non avere mai

dimenticato il piacere del giocare all'aperto in compagnia.

Intere famiglie attorno alla tavola messa in giardino, fino a

tardi a parlare -la televisione è nella casa che deve ancora

essere messa in sicurezza-, fuori -senti che arietta che tira,

si sta proprio bene, qualche zanzara, ma vabbè non ci si fa

neanche caso-, tutti insieme -quel locale ha delle crepe così,

quindi tra un po' viene a trovarmi la mia amica, mamma-.

E un sacco di gente che passeggia, con o senza cane, con

o senza figli -stanno giocando con i loro amici a calcio nel

campo vicino alla nostra tenda-.

E non servono 973 amici online… ne basta uno vero

col quale ci si scambia in porta.

Disagi, certo. Disperazione, ovvio. Rabbia, tanta

-ma verso chi?-. L'assoluta impotenza di fronte

a madre natura che si è stiracchiata e ha messo

in ginocchio quattro e più province.

Una prova difficile, molto difficile, com’è

difficile la vita. Una prova che ci rende -o

dovrebbe renderci- più forti, più tolleranti

verso tante altre futili cose. E se fosse

un'opportunità?

Accadeva quattro mesi fa. Oggi noto che le poche

persone che ancora trascorrono le serate seduti in

strada, in compagnia dei vicini a chiacchierare… indovinate?

Sono proprio gli anziani che già lo facevano anni fa. Loro si

sono ricordati di quel piacere… Gli altri, purtroppo, hanno

dimenticato un po' troppo velocemente.

Nella categoria "altri", non sono inclusi tutti

quelli che hanno perso lavoro, casa, affetti…

Loro NoN DiMENticHErANNo.

tempo

“Il cane ambia ambia ambia!” Questa è l’ultima cosa che ricordo dell' Esposizione Internazionale Canina di Firenze

prima di capitolare sotto i colpi di Messer Giudice Plenipotenziario. Di fatto il mio cane stava semplicemente

camminando storto ma il messaggio in codice che mi lanciava era evidente: se avesse avuto un guinzaglio decente

ne avrebbe fatto in men che non si dica un nodo scorsoio e ci si sarebbe impiccata. Fortunatamente è femmina,

altrimenti non oso pensare cosa avrebbe potuto fare con la bottiglia d’acqua, decisamente più a portata di zampa,

con un movimento lesto di tafazziana memoria.

Si perché credo che ci siano cani portati per questo genere di cose, e altri decisamente no! Certo l’addestramento

conta: quante mamme “addestrano” le figlie a diventare Miss Italia al di là di ogni ragionevole evidenza. Per i cani è

la stessa cosa. Prendete ad esempio i LEvRIERI: pure il nome è evocativo! A me fa venire in mente qualcosa di nobile

come un principe su un cavallo bianco. E il carlino mi direte voi? Già il carlino. Ci sono cani che nascono “star” e altri

che nascono semplicemente… cani! Io decisamente preferisco i secondi. Anche perché un cane “star” ha bisogno

di un certo tipo di entourage, deve riposare, mangiare, allenarsi, camminare, pipì, pupù, trucco e parrucco e chi più

ne ha più ne metta. E allora io preferisco la mia cagnolona da 60 kg che se le tiri il bastone non lo va a prendere, ma

se le fai vedere un biscotto fa il record dei cento piani, ma solo una volta, perchè poi è stanca e si mette a pancia in su

con le zampe aperte in attesa di qualche spiffero d’aria refrigerante nell’emisfero meridionale! E ChISSENEFREGA

SE AMBIA!

ho scoperto che il mondo delle esposizioni è più competitivo del mondo della Formula Uno. Quando le prime volte

portavo la mia belva alle esposizioni venivo avvicinato da uno stuolo di “agenti in borghese” che cercavano di carpire

ogni tipo di informazione possibile. Questo movimento migratorio di stampo spionistico terminava regolarmente

nell’esatto momento in cui la mia bestiona scaricava la cena del giorno precedente sul tappeto di gara, chiarendo

subito di non rappresentare alcuna minaccia per gli altri concorrenti!

Credo comunque che il mondo delle esposizioni, e l’addestramento che necessariamente ne consegue, sia un modo

incredibile per entrare ancora più in sintonia con il proprio animale, oltre all’importante lavoro di socializzazione che

in queste occasioni lui compie, venendo a contatto con altri suoi simili.

È importante però da parte del proprietario non eccedere nella competitività ricordandosi che chi vince o perde è il

cane e non il padrone!

di Marco Brioni

un tuffo all’indietro nell’aRaNCiOArancio plastica, arancio formica, arancio ceramica,

arancio stoffa, arancio vernice. È il colore di un’epoca,

simbolo di un cambiamento, gli anni ‘60. Prima di allora

la produzione di mobili e complementi d’arredo in Italia

e nella gran parte dell’Europa era quasi totalmente

artigianale. Lo sviluppo dell’industria, supportato dal

crescente benessere economico e dal clima vivace del

dopoguerra, ha ribaltato i ruoli, relegando l’artigianato ad una nicchia di mercato. Nasce così la produzione seriale

di oggetti d’uso e il termine INDUSTRIAL DESIGN. Nuovi materiali danno infinte possibilità di ottenere forme e

colori; gli oggetti sono allegri come lo erano quegli anni e segnano un distacco senza precedenti col passato che

si vuole dimenticare. Sono cose innovative, senza mai perdere il contatto con le necessità quotidiane, a buon

mercato, di grande diffusione e alla portata di chiunque. DESIGN PER TUTTI è lo slogan dell’epoca.

Il motivo per cui il modernariato tanto ci affascina e ci appassiona è racchiuso in quest’ultima frase. ogni pezzo

trovato e poi restaurato o semplicemente “adottato” ci fa respirare ancora questa semplicità e vivacità d’ingegno.

Molti oggetti sono così freschi e nuovi anche dopo cinquant’anni da essere ineguagliati ancora oggi nella loro

perfezione formale e funzionale. Viverli nelle proprie case, capirli, usarli è il modo migliore per tenere viva la

fiamma di un periodo, in cui si guardava al futuro con fiducia, senza però perdere il contatto con il gesto e la pratica.

backflip. Ilaria Saccani | Tomaso Cavalli | www.backflipping.wordpress.com | facebook: backflip

Il Giallo è la capacità di concentrazione, il colore del pensiero astratto, rispecchia il genere delle avventure grafiche come Monkey Island e Broken Sword. Online si trovano versioni semplificate come i “Scappa dalla stanza" o Hidden Chronicles su Facebook. Il rosso è il colore della passione per eccellenza, ma esprime anche uno slancio verso l'azione, lo sport, la lotta, la competizione e l'eroismo. Quindi se amate il genere azione e i giochi legati allo sport siete rossi. Il genere azione è il più diffuso e spesso si ibrida con altri generi, tra i titoli più significativi: Tomb Raider, Devil May Cry, Tekken e Assassin’s Creed. Per gli amanti dello sport ci sono FIFA e PES. Il Nero è il colore della paura. Mi ricorda il genere Survival Horror, ovvero scappasopravvivienelmentremuoridipaura. I nomi più illustri del genere: Alone in the Dark, Resident Evil e Silent Hill. Chi sceglie il Verde desidera far valere le proprie opinioni e vorrebbe essere un dio. Se siete verdi, o siete hulk, o amate i giochi di simulazione come The Sims oppure i giochi gestionali che spopolano nella rete nei generi più disparati, per citarne alcuni: Farmville (e tutti i "Variville" associati), Farmerama, Idle Workship e via dicendo. Il Marrone è il colore della tenacia, della pazienza e della sicurezza, caratteristiche che si possono ritrovare nei videogiochi di strategia dove preservi, pianifichi, conquisti e distruggi i nemici. Un famoso browsergame di questo tipo è Travian, su Facebook trovate anche Castleville, e per il pc invece Rome: Total War. Il Viola è il colore dell'incantesimo, il sogno realizzato, uno stato magico nel quale i desideri sono soddisfatti; direi che i Massive Multiplayer Online Role-Playing Game) e gli RPG (Role Playing Game) rispondono a queste caratteristiche. In questi giochi di ruolo si ha la possibilità di immedesimarsi in personaggi irreali o paralleli ed interagire con gli altri utenti della rete. Tra i più famosi del genere ci sono War of Warcraf e Never Winter Nights.

FANTONI PREFABBRICATI PER L'INDUSTRIA, L'ARTIGIANATO, L'AGRICOLTURA

Via F.Crispi, 150 • 46010 Marcaria (MN)www.fantoniprefabbriccati.com

info +39 0376 929887

new collection

via E.Berlinguer, 80c/o centro com. San Lorenzo46020 Pegognaga (MN)tel. 0376 559505

articoli e accessori per animali

da compagnia Fashion Style

illu

stra

zio

ne

di G

iulia

cas

on

i | t

avo

le S

tret

te

di lin

da d

al P

an

iNG

a,

l'assis

tente

di G

aM

E d

octo

r

La passione

per il Centro Casalinghi

Dal Toscano

è verde Pantone 15-0538.

È una passione

verde e fresca,

frizzante ed energica

con un occhio attento

al design e

all'ecosostenibilità.

Page 3: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

BiaNCO lENZuOladi davide longfils

Pochi secondi e visualizzo molte immagini: il nero del

caffè della mattina o delle quinte di un teatro della bassa

o ancora delle note sullo spartito, il rosso di un buon

sangiovese e il viola del grappolo d’uva, il verde-blu del

mare quando sta per cambiare il tempo o l’argento delle

foglie dei pioppi quando si girano che tira vento ma...

sono questi i miei colori della passione?

Certo, sono tante le passioni, tante le vite che viviamo e

si intrecciano come la trama di un tappeto su un vecchio

telaio.

Eppure lentamente si fa strada un’immagine, sopra

tutte le altre, una specie di piccola visione ed è questo

quello che sento, è qui il mio colore della passione,

bianco... di lenzuola stese al sole ad asciugare... si

gonfiano e indicano una direzione, un approdo, c’è

vento a favore... e mentre le attraverso è una carezza

continua... più in alto sono uccelli in volo concentrico,

stormi in migrazione forse.

E mentre contemplo tutto questo, mentre mi lascio

lentamente avvolgere dal profumo di bucato c’è un

brano che mi accompagna ...“love me love me say you

do... let me fly away with you... for my love is like the

wind… and wild is the wind…”

... in fondo, siamo creature del vento.

il B

iCiO

QUI vI RACCONTO DELLA VorAcità. È QUALCO-

SA ChE FAGOCITA OGNI ASPETTO DELLA vITA

E COLUI ChE PIù SI ADATTA A SPERIMENTARE

LA vORACITà È iL Bicio. SE IL BICIO hA FAME,

INGOLLA QUANTITà SPROPOSITATE DI CIBO,

IN MANIERA vORTICOSA, SENzA DAR TREGUA

ALLA MANO E AL CUCChIAIO. SE IL BICIO È IN-

CAzzATO, LA SUA RABBIA È vORACE. SE T’IN-

CONTRA CASUALMENTE PER STRADA, POTREB-

BE SPUTARTI E DARTI UNO SChIAFFO COL FARE

DI UNA CAREzzA. SE IL BICIO SI SCACCOLA, LO

FA ESPLORANDO LE PROPRIE NARICI CON OGNI

DITO ChE POSSIEDE DI OGNI SINGOLA MANO. SE

FOSSE POSSIBILE USEREBBE ANChE QUELLE DEI

PIEDI. DAL POLLICE AL MIGNOLO, COME FOSSE

UN TECNICO DEL BUCO ChE MISURA E SPERI-

MENTA LE POSSIBILI COMBINAzIONI. E QUANDO

TROvA LA PEPITA, LA GUARDA, LA ANNUSA, LA

OSSERvA, NE PROvA L’ADERENzA. vALUTA vO-

RACEMENTE SE È PIù ADATTA AD ESSERE ATTAC-

CATA AD UN TAvOLO OPPURE GUSTATA COME

PRELIBATEzzA. SE IL BICIO hA vOGLIA, vORA-

CEMENTE SI TROMBEREBBE IL MONDO INTERO.

COME QUELLA vOLTA ChE hA AMATO INTEN-

SAMENTE SOLO PENSANDOLA LA SARA. LO hA

FATTO SCENDENDO DAL MOTORINO MENTRE

SI ACCENDEvA UNA STIzzA. SE IL BICIO PERDE

QUALCOSA, LA SUA PERDITA È vORACE COME

UN BUCO NERO ChE TUTTO INGLOBA, COME LE

ChIAvI DEL MOTORINO, ASPIRATE DALLA PRO-

PRIA vORACE PAURA ChE GLI FA PERDERE LA

RAGIONE. SE IL BICIO hA UN BISOGNO, ANChE

SE FUGACE, TALE BISOGNO DEvE ESSERE vO-

RACEMENTE SAzIATO. L’hAI MAI SENTITO IM-

PLORARTI ALL’ORECChIO DI ALLUNGARGLI CIN-

QUANTA EURO PER UN PRIvÈ AL NIGhT, OPPURE

DUE EURO PER UN GELATO? IL BICIO È L’UOMO

PIù vORACE ChE IO CONOSCA, E LUI CONOSCE

OGNI vINCITORE DI SANREMO, LE FORMAzIONI

DEL MILAN, I TROFEI ChE hA vINTO, LE DATE DI

NASCITA DELLE PERSONE ChE hA CONOSCIUTO

O DI CUI GLI hANNO RACCONTATO. SE IL BICIO TI

BACIA, LO FA MOLTE vOLTE, DICENDOTI ChE SEI

UN BELL’UOMO.

Roberto Pavani www.zerobeat.it

www.facebook.com/roberto.pavani

la

TR

aSPa

REN

Za

di a

ndre

a R

ossi d

ott

i

Nera di anna Giraldo

A tutti i felini della mia vita

Mattina presto, nebbia.

Cammino in linea retta accanto alla strada di asfalto,

quatta quatta nell’erba alta, nessuno mi può vedere.

Se ho fame posso cacciare, sono veloce io, la più

veloce… e non ho paura di niente. Me ne sto qui, da sola,

fa freddo, ma posso correre e saltare.

E sono nera.

come la pece, come il carbone, come la morte, come la

peste… Sì, nera come la peste nera! incavolata nera. E

guai a chi mi guarda!

Mattina presto, nebbia. Sull’argine di Quistello l’erba sul

ciglio della strada mi bagna con le goccioline di rugiada,

crede di ripulirmi dalla fuliggine. Ma io rimango nera.

Rimango nera fino al calare del buio così nessuno potrà

più vedermi. Camminerò indisturbata per le vie del

paese e troverò un posto riparato dove passare la notte.

Rimango nera fino a domani per soffiare contro quel

cane che mi abbaia e cacciarlo via.

Rimango nera per sempre, se ci riesco, così tutti si fanno

da parte quando mi avvento sulla preda.

- Nera! – è una voce umana che mi chiama.

È qui, in piedi davanti a me.

Soffio e tiro fuori le unghie mentre la sua mano mi

raccoglie, ma in fondo voglio provare. voglio sentire

quello che si prova accanto a un cuore pulsante.

Continuo a soffiare e a graffiare mentre mi porta via con

sé.

Mi chiama nera e mi dice altre cose che non capisco.

Poi una cosa la capisco, perché è mattino presto e là

fuori c’è la nebbia, ma io sono al caldo e c’è una ciotola

di latte e zucchero per me.

Rimango nera, comunque.

da leggere con voracità, grazie

PASSIONE per lanicodellemeraviglieIL ROSSO del fuoco, della libertà, delle labbra e del cuore

L'INTENSITÀ dei sentimenti

L'IMPEGNO INSTANCABILE

con cui insegui il tuo sogno

PASION POR LA VIDA

come questa serie di headband

dedicati a Frida Kahlo

www.etsy.com/shop/nicodellemeraviglie

http://immaginaripaesaggi.blogspot.com/

facebook : lanicodellemeraviglie

il colore della vertigine | chiacchierando con Stefano Boccafoglia | www.scrapsorchestra.it

Tom Waits in sottofondo, mentre trascrivo l'intervista a Stefano Boccafoglia, autore e voce e piano e ancora altro della Scraps Orchestra.

Sarebbe diventato un bravissimo calciatore -a detta sua- se suo padre, appassionato di lirica da sempre, non l'avesse trascinato al conserva-torio in Iv elementare. Oppure un pompiere, se non soffrisse di acrofobia (paura delle altezze e dei luoghi elevati ndr). Nel 1992 Stefano, Giorgio Signoretti e Aroldo Balleri, decidono di raccogliere rottami -scraps- sonori ispirandosi a Tom Waits e di fare buona musica. All'inizio Stefano scrive in inglese, ciò che sente di dover dire è troppo pesante perchè venga subito compreso. Paura infondata. Tuttora i testi, in italiano, sono molto ermetici, non proprio di immediata fruizione... Non è lui che decide cosa scrivere, le parole gli vengono incontro, sono le parole delle cose che non si dicono, ma che vanno dette, che devono essere dette. Le note poi, permettono una mediazione che rende il compito più semplice rispetto ad uno scrittore o un poeta, sostiene Stefano; la musica aiuta e smorza gli spigoli anche delle frasi più dure, rende orecchiabili anche testi densi di dolore, allegri testi tristi. Stefano è chirurgico nell'uso delle parole. Gli propongo il gioco delle parole e rimango travolta dall'immediata e lucida complessità delle risposte. DISAGIO: "Nel posto giusto al momento sbagliato. Frequentando, anche se solo come spettatore attento, il disagio, quello conclamato, i ragazzi della cooperativa Chv*, il Cayo e i suoi collaboratori ho potuto rendermi conto di quanto e quale sia il loro sforzo per far combaciare questi due fattori. Perchè è solo mettendo in riga questi addendi che la somma torna. È solo rendendo loro pari sincerità, qualità e misura che si può tentare di imbastire un linguaggio simile, vedere le cose sotto una luce comune, tracciare percorsi sovrapponibili. Nel contempo è facile, ahimè, accorgersi di quanto tutti gli sforzi possano anche essere distanti dal raggiungimento di un successo finale, forse anche solo dal conseguimento di una piccola vittoria di tappa.Nel posto giusto nel momento più opportuno. Come se fosse facile.Ognuno di noi, inoltre, arriva prima o poi a confrontarsi con il proprio disagio, quello non conclamato, deve affondare il coltello nelle proprie piaghe, affrontarlo."CIRCO: "Ci siamo dentro! Quella del circo è una bella dimensione, la realtà è rovesciata, un immaginario immaginifico dove il nano è il prota-gonista e guarda tutti dall'alto al basso, dove ridi invece di piangere."SOCIAl: "Il rapporto sociale, i modi diversi di interloquire oggi, il tempo che non ci concediamo più per una comunicazione di qualità. Abbia-mo perso la percezione della quantità di tempo necessaria per ottenere e coltivare rapporti sociali di qualità."Il ColorE dEllA PAssIonE: "Il rosso per tanti motivi, ma anche il nero, che sta su tutto. La passione può avere colore? Ci sarebbe da chie-dersi cos'è la passione? Per me la passione è una vertigine. È quella sensazione che provi sull'orlo di un precipizio, quella forza che purtroppo e per fortuna ti ferma prima che sia tardi, perchè tu vorresti andare oltre. C'è un modo di dire -il diavolo di mezzogiorno (secondo disco della Scraps ndr)- quando ti viene il diavolo di mezzogiono, ti viene un'irrefrenabile voglia di fare, di avere tutto subito, di farsi governare dall'irra-zionale."DuEMIlATREDICI: "La prima cosa che mi viene in mente di fronte ad un nuovo anno è "cazzo, si ricomincia"... questa "precarietà" latente e dif-fusa però fa si che ricominciare non sia poi così scontato nè, forse, così noioso. Per la musica non credo di aspettarmi grandi, particolari, entu-siastici accadimenti. Da qualche anno il moto che conduce la Scraps, come il sottoscritto, è quello ondoso, soggetto a venti indecifrabili, a volte complici, più spesso contrari. In cuor suo un musicista si aspetta sempre il meglio, il nuovo, il singolare, l'unico. Staremo, sospettosi, a vedere."SCONFINART: "Inevitabile non rimandarmi a Cayo, ai suoi collaboratori, ai ragazzi che stanno con loro, al presidente, Tino volta, al grande, profondo lavoro che svolgono quotidianamente, a quanto io possa essere distante dal possedere tutto quel sapere necessario per affrontare, anche solo in minima parte, un'esperienza del genere, a Suzzara, ai giardini Gina Bianchi, e a Pegognaga, alle mamme cuoche, ai piatti prelibati, che sono andati nel tempo costruendosi nella loro pienezza, alle mille facce che ho visto dalla sua nascita, al primo suono che abbiamo emes-so su quel palco, alle sensibilità alte che abbiamo incontrato nel tempo, con le quali abbiamo messo in comune la nostra voglia di fare musica. È inevitabile che non possa che rimandarmi ad oltre un decennio in cui ho, abbiamo tentato di riempire le nostre tasche di sassi, per non az-zardare voli sconsiderati, e generi di conforto, per poterci permettere una sosta, di tanto in tanto, per poter pensare, senza fretta."COESIONE: "Un accordo finale, mal riuscito ma condotto al suo termine con una solidarietà d'altri tempi."GENIO: "Qui devo prendere a prestito le parole di Ennio Flaiano: "il peggio che può capitare ad un genio è di essere compreso". Per cui, confido sul fatto di non esserlo mai stato ma, nell'eventualità, sono sicuro di essere stato, perlomeno, male interpretato."

Gioco io. Emozione magica: quella cosa per cui il petto è troppo piccolo per contenere il cuore gonfio di gioia e malinconia, quella cosa che mi capita ogni volta che ascolto la Scraps dal vivo! Cordialmente ringrazio, Serena.

* La Cooperativa C.h.v. di Suzzara opera dal

1986 nel campo della sensibilizzazione ai temi

dell’integrazione scolastica, sociale e lavorativa

di portatori di handicap e diversamente abili.

Gestisce servizi di assistenza, formazione e in-

tegrazione sociale per persone con handicap e

disagio sociale a rischio di marginalità ed opera

in collaborazione con gli Enti Locali e con Asso-

ciazioni di volontariato del territorio.

www.chvcoop.org

La prima cosa che mi passa per la mente sono i capelli rossi di una donna, con le labbra scarlatte. Un mazzo

di rose profumatissime, dai petali delicati. Il fuoco della fiaccola olimpica. La sabbia bruciante del deserto. Il

sole che si tuffa nel mare al tramonto. Le sfumature meravigliose delle foglie d’autunno. Le ciliegie, le fragole, la

mela di Biancaneve e quella di Eva. Il sangue di una nuova nascita. Il Natale. Il double-decker londinese. Il corno

portafortuna. Le guance piene di vergogna. La passione d’amore è la più rossa di tutte… per me e per molti di voi

probabilmente è così, ma penso sarebbe bello che ogni persona colorasse la propria passione del colore che

sente fucsia blu verde giallo ogni passione è del colore che ognuno di noi desidera! Trovo sia molto limitante

pensare che la passione sia solamente passione d'amore. C’è la passione per la musica, l’arte, lo sport, il proprio

lavoro… Ma per voi, qual è il colore della passione? Scriveteci! [email protected]

TTY

chia

ri

co

n l

'am

ore

d.s

sa ì P

atr

izia

dego

la

la p

sico

log

a se

ssu

olo

ga

di t

utt

oQ

ui

poter suonare. In questo momento siamo impegnati nella

realizzazione del nostro primo cd.

Cinzia: Il nome “Palmares” da cosa deriva?

davide: Quando il Brasile era una colonia portoghese, molti

schiavi, provenienti dall’Africa, hanno iniziato a ribellarsi a

questa condizione creando comunità indipendenti chiamate

Quilombos. Palmares è stata la più grande e la più conosciuta

e rappresentava per tutti gli schiavi africani una speranza di

libertà, ed è proprio nei Quilombos che nasce la cultura e la

musica afro brasiliana. il nome Palmares è stato scelto per

incarnare il messaggio di libertà, di speranza e di integrazione

che queste comunità rappresentavano.

Cinzia: Come nascono i vostri pezzi?

davide: I testi li compongo io, in italiano e portoghese mentre

le musiche vengono composte sia da me sia da Andrea

Negrini che è la base ritmica e armonica del gruppo; per

quanto riguarda gli arrangiamenti invece, vengono elaborati

da tutti i componenti del gruppo, perché è qui che ognuno

mette del proprio. Mi piace definire la nostra musica spiritual

in quanto riesce a smuovere la nostra interiorità emanando,

attraverso messaggi spirituali universali, energie e vibrazioni

positive che fanno sentire le persone libere.

Cinzia Buzzi

la mia passione

ha i colori del Brasile!

Davide Giuradei, cantante del gruppo

PALMArES, racconta in quest’intervista

come la passione per il Brasile e la sua

cultura hanno dato vita al suo gruppo

musicale che oltre a proporre suoni

e danze brasiliane, lancia anche un

messaggio di uguaglianza e libertà.

Cinzia: Come nasce il gruppo Palmares?

davide: Palmares nasce nel 2007 ad

Andes di virgilio, patria del famoso poeta,

che ci rende orgogliosi di appartenere

a questa terra. Io e Andrea Negrini siamo i fondatori del

gruppo; l’idea è di unire in un unico progetto musicisti che

provengono da realtà culturali e musicali diverse, per creare

pezzi nostri e riproporre cover riarrangiate da noi. Rock, blues,

funky, raggae, jazz, samba rock, bossa nova e l’influenza della

musica brasiliana rappresentano la nostra musica.

Cinzia: Come è composto il gruppo?

Davide: Siamo in otto musicisti. Andrea Negrini alle chitarre,

ha un’impronta rock, Manuele Bulgarelli alla batteria, proviene

dal raggae, Paolo Tartaglia al flauto arriva invece da uno studio

più classico, mentre il pianista , Stefano Ghiotti, ha una matrice

jazz; inoltre abbiamo alle percussioni un ragazzo brasiliano e

al basso un ragazzo africano Isac Adu. Attraverso le nostre

differenze culturali, generazionali e musicali, vorremmo far

capire che la diversità è una fonte di ricchezza.

Cinzia: Come si svolgono i vostri live?

davide: Oltre alla classica strumentazione, durante i nostri live

suoniamo anche percussioni afro brasiliane tradizionali, come

il pandeiro, il berimbau e il reco reco. Inoltre, uniamo musica

e danza grazie all’intervento della danzatrice brasiliana

Jaqueline che ci accompagna con danze che rappresentano

il suo paese, e ad un gruppo di capoeira proveniente da

Brescia. Purtroppo il nostro gruppo, a causa di una proposta

musicale diversa, incontra difficoltà nel trovare luoghi in cui

Page 4: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

CO

lO

R K

EN

Ya di Elisa Sivieri

Dicono che l’Africa è nera perché le persone che la popolano hanno la pelle nera. Se io dovessi dare un colore al

paese africano che ho visitato, sceglierne uno sarebbe difficile, ma so per certo che il nero sarebbe proprio l’ultimo.

Il nero è buio e gli africani sono pieni di luce! Poi non è solo una questione di colore che si percepisce con la vista.

I colori dell’Africa sono in 3D, hanno uno spessore, un odore ed un sapore fortissimo. Faccio un esempio: se

dovessi dipingere un paesaggio delle nostre campagne userei gli acquarelli. Così come se dovessi rappresentare

una qualsiasi città europea, una scogliera irlandese o una cima innevata delle Alpi userei tanta acqua ed intingerei

il pennello con leggerezza e i colori apparirebbero in velature delicate.

Anche questa è luce, ma quella africana è tutta un’altra storia. È una luce molto più calda, è una luce fatta di fuoco,

fatta di tanto colore puro, senza nemmeno un goccio d’acqua.

Se dovessi dipingere il Kenya dovrei scegliere colori ad olio e stenderli in uno spesso strato, e strato dopo strato

creerei uno spessore dove le pennellate si sovrappongono formando densi solchi, dove gli strati si impongono

prepotenti sulla tela a trama grossa e la texture è densa tanto da sprigionare il desiderio di toccarla, di annusarla.

Così è il mio Kenya: color terra in tutte le sue sfumature dal giallo all’arancio, al rosso al marrone, dove anche i verdi

e i blu sono caldi e densi. Dove il colore lo puoi toccare, ti sporca, ti avvolge, ti entra nel cuore come un vento caldo

e persistente ti stordisce. I colori degli animali della savana sono così tanti e così mutevoli, veloci come lo scorrere

delle nuvole di un cielo immenso, intensi come il terriccio che polveroso ti entra negli occhi sempre spalancati dallo

stupore di tanta magia che ti mette soggezione, abbaglianti come un sole che ti sembra sempre troppo grande. Alla

fine non puoi che sorridere. come tutte le persone e i bambini che avrai incontrato, che ti avranno accolto con sorrisi

pieni di luce in quella terra dove si vive con poco e basta poco per avere un sorriso da regalare.

più passione, più colori: Porto e Siviglia

di Chiara Salmin

viaggiare ti porta a scoprire. La curiosità si esalta in

tutte le sue forme. I sensi vengono stimolati: le orecchie

dritte per sentire come parla chi ti sta intorno, il naso teso

per i profumi e gli odori che ti circondano, la bocca pronta

per assaporare gusti nuovi ed esotici, le mani aperte per

toccare quello che hai vicino, a volte quasi per capire se

sei veramente lì o lo stai solo sognando, e gli occhi aperti

per catturare tutto, centimetro per centimetro.

Gli occhi sicuramente sono al centro della scena, non

sanno dove guardare e sono iperstimolati. vengono

catturati dalle forme e dai colori. I COLORI DI UN POSTO

TI RIMANGONO NEL CUORE. Se un colore prevale su

altri quel posto lo ricollegherai a quel colore. Ma se ci

sono tanti colori, a me rimangono tutti impressi nella

mente, ma in modo diverso.

Penso al mio ultimo viaggio e ai posti che mi hanno

toccato di più.

Porto è stato una sequenza di colori. Il rosso scuro

e brillante del Porto e il marron scuro del legno delle

sue botti. Le case gialle luminose e rosse di Ribeira

sul Douro. Il blu quasi elettrico delle decorazioni degli

azulejos, le piastrelle tipiche che trovi su chiese, case e

pavimentazioni. I tetti rossastri terra con il bordo piatto

che richiama tetti cinesi o giapponesi. Il verde bosco

delle persiane alle finestre, un po' malandate, un po' decadenti. La cosa bella è che oGNi MoMENto AVEVA iL Suo coLorE E orA uGuALMENtE oGNi

ricorDo HA uN coLorE, AL MASSiMo DuE, PErcHÈ Si ricoLLEGA AD uN MoMENto. Non c'è mescolanza.

SiViGLiA invece è mescolanza. È tutti i colori dei ventagli venduti ai negozi e alle bancarelle, e dico veramente tutti!. È i colori dei vestiti tipici che le donne si

comprano per prepararsi alla feria, tutti colori molto decisi: fucsia, verde, rosso, nero, che ti incanti a guardare mentre loro ballano la Sevillana; non importa che

abbiano due o ottant'anni, pesino quaranta o centoventi chili, il vestito è sgargiante, esalta le forme e ogni donna se lo mette. È il colore degli edifici che in base

al momento della giornata assumono diverse sfumature, passando dal grigio al marrone chiaro. È la mescolanza di colori nelle mille e una chiese, dove prevale

l'oro ma si mescolano l'azzurro e il marrone. È il colore del flamenco, visto tante volte e mai uguale, così come i colori dei vestiti, giallo oro, rosso e nero, verde,

marron, blu. È il colore della festa che è in tutti gli angoli delle strade, e nelle piazze: una chitarra marrone, un gruppo di persone di colore diverso, il verde delle

palme, una chiesa in pietra grigia sullo sfondo.

Forse vedere tanti colori è una strategia per non annoiarsi mai, vederli anche in modo diverso tra un posto e l'altro credo sia fantasia e anche esperienze diverse

vissute in quel luogo. E allora ci si ricollega alla passione: IN BASE A COME vIvI UN POSTO TI RIMANGONO IN MODO DIvERSO I SUOI COLORI.

Porto è stato una visita, Siviglia un mese di passione vissuta a 360 gradi.

Bisognerebbe riuscire a vedere colori differenti, o per lo meno variegate sfumature, anche in quello che vediamo tutti i giorni, mettendo passione in ciò che

facciamo meccanicamente e che sembra scontato. Mi viene in mente la bellissima frase di Proust: iL VEro ViAGGio Di ScoPErtA NoN coNSiStE NEL

cErcArE NuoVE tErrE MA NELL'AVErE NuoVi occHi. certamente scoprire nuove terre aiuta ad avere nuovi occhi nelle terre “vecchie”.

doppia

nome?sandraetà?38 annigrado di parentela?sorelle, anche se non si direbbea chi è venuta prima l'idea?se dico insieme?... diciamo libraiase fossi un formaggio saresti?una Délice de Bourgognee Laura?Laura iL Bitto, un formaggio pilastroun aneddoto su un cliente?ossignur... ne ho mille... i clienti hanno confessato dopo un paio d'anni che non riuscivano a distinguerci,

anche se frequentavano il Pensatoio regolarmente. Non riuscivano mai a capire chi era Laura e chi era Sandra!Poi mi chiedono Parmigiano reggiano delle vacche rosa, vacche russe, vacche mosse, vorrei del SiAGo, in tanti dicono vorrei del GoNGorZoLAlo fai solo per soldi, vero?se ti insulto ti offendi?! Se lo facessi per soldi farei la dipendente, con tutto il rispetto per i dipendenti!

la tua maggior soddisfazione?i miei clienti che quando tornano dalle vacanze mi dicono che all'estero hanno mangiato formaggi che avevano già conosciuto a Suzzara grazie a me. comunque la maggior soddisfazione è che sono la formaggiaia più brava del mondo!!ti arrabbi per?per la maleducazionela Boutique del Latte, il Pensatoio... non c'è due senza tre?chissà, però scusa ...il B&B casa Pascolone non vale già come terzo?il tema dello 02 è il colore della passione: di che colore è la passione per te?i colori del pensatoio: rosso e nerofatti una domanda e datti una rispostadifficilissimo... non mi viene in mente niente, ah ecco:Domanda: tutto Qui?risposta: Si!suggeriscimi una domanda da fare alla libraiaqual è la sorella migliore del mondo?TuttoQui: ...la risposta della libraia, la Formaggiaia la scoprirà solo leggendola Qui!

nome?mio? Laura Gandolfietà?29 quasi 30grado di parentela?sorella minore!a chi è venuta prima l'idea?mmmmhh... a tutte e due? Non mi ricordo. Mi sa che il nome l'ha tirato fuori lei, il libro col formaggio temo io, i tavolini e le tegole di formaggio leise fossi un libro saresti?oddio è difficilissssssimo!!!!! "L'isola del tesoro", dai, Stevenson, però pari pari con "Hyperion" di Dan Simmons e "Menzogna e sortilegio" della Morantee Sandra?"L'uomo che amava i bambini" di christina Steadun aneddoto su un cliente?beh, c'è quello che non ci distingue me e mia sorella e ogni volta che viene mi racconta cosa ha detto l'ultima volta a mia sorella, che ero sempre io, e considerato che il cliente ha più o meno la mia età, la trovo una cosa sempre piuttosto spassosa!lo fai solo per soldi, vero?per i soldi e per il potere, punto alla Presidenza della repubblica. oh, mica scherzo.la tua maggior soddisfazione?aprire i cartoni dei libri nuovi arrivati, è sempre come se fosse Nataleti arrabbi per?per quelli che sbattono i libri in giro, o li aprono troppo (quelli della libreria, ovviamente, poi quando lo comprano possono farci quello che vogliono...)la Boutique del Latte, il Pensatoio... non c'è due senza tre?sì, il tre sarà l'ospizio, mi sa... già ci hanno fatto una spedizione una volta a "il Pensionato di Gandolfi Laura e c." ... ci hanno dato un'idea!il tema dello 02 è il colore della passione: di che colore è la passione per te?se dico nero, si può? ok, nero.fatti una domanda e datti una rispostaodddio.... Quanto fa due + due? cinque. (citazione letteraria, eh.)qual è la sorella migliore del mondo?eh eh eh ... la Sandra Gandolfi??? i-(suggeriscimi una domanda da fare alla formaggiaiadove si trova lo scaffale dei libri in lingua originale?TuttoQui: mi viene in mente un'altra domanda... rispondi tu per tutte e due? Cos'è la noia per voi?Per me, Laura, la ripetizione di quello che già so, non aver niente da imparare. Per la Sandra... con i mille lavori che fa, mi sa che la noia le è abbastanza estranea... la annoia abbastanza la ragioneria, di questo sono abbastanza sicura, ecco, la noia per la Sandra è il bilancio!

l'in

tervist

a

la formaggiaia & la libraia

la Boutique del lattewww. boutiquedellatte.blogspot.it

il Pensatoio | www.sfogliapensatoio.blogspot.it

UFFA CALZATURE e ACCESSORI DONNA & BAMBINOdi BENAGLIA FABRIZIO

Piazza Teofilo Folengo 23 • San Benedetto Po (MN)

tel. 0376 615414

Uffa Calzature

[email protected][email protected]

Mincio Viaggi S.BENEDETTO PO

di PAMELA TALASSI • San Benedetto Po • via Ferri 94

tel 0376 612381 • fax 0376 446973ISandwichQuistello, via Semeghini • INFO 0376 625583 . 3492100690

NE

w O

pe

NIN

g

impressioniil sol d'estate scaldava il vecchio faggio

anche se eravam alle idi di maggio

l'alberi però d'un tratto

sembrò diedero di matto

scossi da un impetuoso vento

rami e foglie fecero sentir il loro lamento

i campi d'avena sembravan scossi

e dal vento percossi

le bandiere al vento ululavan

mentre gli augelli nel cielo volavan

m'anche gli augelli stanchi di contro il vento

lottare

aprono le ali e si lascian trasportare

il vento però oltre la sua frescura

portò voci di gente e profumo di natura.

di Guido Peroncini

Via Cesare Battisti, 36 • Quistello (MN)

tel. 0376 618914

via A. Pitentino, 24 • 46010 Curtatone (MN) Italy

tel. +39 0376 290 122 • fax +39 0376 478 778

www.bersy.com • e-mail: [email protected]

catalysts and exhaust systemsHI!!!

il panino sopraffino

L’an

goLo

di g

uido

POET

A IN

ERB

A

Page 5: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

Quando penso ad Azzurra Ponti penso: nome da fatina e cuor di leone!

Un paio di anni fa un'amica di un'amica me la presenta come aspirante grafica di Quistello in cerca... d'autore. Ci

incontriamo per definire il lavoro a grandi linee: qualsiasi cosa io chieda, lei risponde: - Non c'è problema, si può fare.

Mi piace questa tipa!

E scopro che non sa solo impaginare. Azzurra disegna da dio ed è una grande lettrice (nel blog http://azurestrawberry.

altervista.org/ trovate i suoi articoli le sue recensioni).

Mi diverto a lodarla in pubblico, anche se so di metterla in imbarazzo, perché è brava sul serio e mette passione in

tutto quello che fa.

A.G. Azzurra, ne hai letti di tutti i colori. Quale libro ci consigli? Ma, soprattutto, di che colore è?

Non ho libri preferiti, a parte i primissimi che ho letto. ho iniziato a leggere a quattordici anni, ma leggevo autori

per adulti, come Anne Rice, Dean Koontz e Wilbur Smith. Di quest’ultimo consiglierei “Uccelli da preda”, magari a

ragazzi un po’ cresciuti. È una storia di pirati ed è BLU e ORO, perché è ambientata in parte nel mare e in parte nel

deserto africano.

Ora leggo anche molti romance: mi è piaciuto “Corinna” di Katleen McGregor (che in realtà è un’autrice italiana sotto

pseudonimo), anche questo romanzo parla di pirateria ed è ambientato nel Centro-America. È decisamente BLU!

A.G. sei una illustratrice con i fiocchi... anche se quando te lo dico fai finta di non sentire. se ti commissionassero la

cover molto importante, di quale autore sarebbe? E di che colore la faresti?

Non utilizzerei un solo colore, ma tanti colori saturi. Immagino una foresta tropicale con i verdi accesi della

vegetazione, gli arancioni, i gialli, i fucsia dei pappagalli e dei fiori. Ma cover così sarebbe perfetta per un libro di

Katleen McGregor. Ma in generale mi capita di disegnare personaggi o scene di molti dei libri che leggo.

Un’autrice che mi ispira illustrazioni oscure, per esempio, è J.R. Ward con la sua saga “La Confraternita del Pugnale

Nero”.

A.G. se ti chiedessi di raccontare una storia partiresti dalle parole o dalle immagini? E quale storia ci racconteresti?

Dalle immagini!! E questo è un problema perché avrei tante storie da raccontare, ma di quasi tutte mi faccio

un’immagine mentale dell’inizio e spesso non riesco a pensare a come farle terminare.

Non so quale storia racconterei perché sempre, quando leggo, mi vengono tante idee. Per ora il mio modo di metterle

su carta è disegnarle: non ho ancora la costanza di cercare le parole.

letteraLMente

BiaNCO, NERO, OROdi isabella Montorio

“NEvE”, “IL vIOLINO NERO”, “L’APICOLTORE” sono

tre libri di Maxence Fermine. Tre libri che parlano di

tre colori non-colori, un viaggio nella passione, nelle

emozioni umane dove la poesia delle pagine arriva a

toccare l’anima attraverso il bianco della neve, il nero del

violino e l’oro del miele.

NEVE _ “la neve è una poesia. una poesia che cade

dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri...”

Questo libro è BIANCO e riposante come la neve e

l’Asia che lo ispirano. Il bianco della neve pura e delicata

come i versi di Yuko, giovane poeta giapponese che

compone haiku perfetti ma che sanno

parlare solo di neve, privi di sfumature

e colori. Neve, candida e leggera

come i passi di una funambola che,

per amore della sua passione per la

vertigine, diverrà per sempre solo una

meravigliosa immagine imprigionata

nei ghiacci, che la renderanno però

splendida e immortale.

iL VioLiNo NEro _ ”un semplice alito

basta a farlo vibrare, ma la musica che ne scaturisce è

talmente strana da poter cambiare la vita di chi lo suoni.”

Questo libro è NERO e angosciante come la musica di

un violino, a tratti oscura ma attraente e meravigliosa.

È la storia di un giovane che ha l’ambizione di mutare

in musica la propria vita. Una donna misteriosa che

esprime in un canto divino la profonda innocenza della

sua anima e un liutaio che ha costruito uno splendido

violino, nero come gli occhi e la chioma di quella donna...

L’APicoLtorE _ “Io sono un sogno. E vengo da un

sogno. un sogno di cui non possiedo più la chiave”

Questo libro ha il colore dell’ORO e del sole come il

folle sogno di un apicoltore dove l’Africa, il deserto, il

miele e il sole rendono pazzi di gioia coloro che osano

toccarli. È la storia di un giovane che cerca in ogni cosa

l’oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo

del sole ed è incantato dalle api che “possono morire

d’amore per un fiore”!

Tre storie appassionanti, tre colori che sconfinano nella

favola e che sanno di poesia.

azzurra Ponti...

ne faccio

di tutti i colori.

di anna Giraldoillustrazione di Azzurra Ponti

« Adesso il mondo è stabile. la gente è felice, ottiene

quello che vuole e non vuole mai ciò che non può

ottenere. sta bene, è al sicuro, non è mai malata, non

ha paura della morte, è serenamente ignorante della

passione e della vecchiaia. non è ingombrata né da

padri né da madri, non ha spose, figli o amanti che

procurino loro emozioni violente. È condizionata in

tal modo che praticamente non può fare a meno di

condursi come si deve» - il Mondo nuovo, A. Huxley

Arancione.

Questo è il colore della Millenaria 2012.

È anche il colore del semaforo quando vuole dirci:

AttENZioNE

L’arancione è il colore della passione al fine di

metterci in guardia.

La passione è una specie di forza di volontà che

entra in atto quando stiamo facendo qualcosa che

ci piace immensamente e per la quale, quindi, non

è necessario sforzarsi. La forza di volontà è una

forza, molto potente, che ci permette di compiere grandi

imprese; quando amiamo ciò che stiamo facendo una

forza non è necessaria, in quanto tutto sorge spontaneo.

È possibile lavorare senza sosta, quasi divertendosi, la

noia e la stanchezza se ne vanno.

Grandi e piccoli uomini hanno compiuto grandi imprese,

talvolta catastrofiche; e sono sicuro che ci abbiano

messo impegno e passione. Ecco perché AttENZioNE.

Lo sappiamo tutti come la via per l’inferno sia lastricata di

buone intenzioni. Forse non è da condannare l’errore in

buona fede ma le conseguenze di quell’errore ci saranno

comunque. il problema principale è che mettendoci

passione, ogni nostro gesto ingigantisce la sua portata,

ogni errore la sua pericolosità. Qualcosa di ben fatto è

frutto di intelligenza, pazienza, precisione, passione e

magari bravura, ma serve soprattutto consapevolezza.

La passione può compensare mancanze in tutte le

altre doti, tranne che nella consapevolezza. Sarebbe

necessario poter capire qual è il fine della passione in

atto in quel preciso istante. È come la foga agonistica di

un atleta, è un momento durante il quale la mente segue

l’istinto e quegli stimoli radicati nel profondo. L’uomo da

animale quale era conserva ancora la sete per il potere,

la conservazione della specie; l'istinto di sopravvivenza.

«Il potere non è un mezzo, è un fine. non si stabilisce una

dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione;

ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una

dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il

fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.»

- 1984, G. orwell

Nulla di strano, è dentro noi. Nel tempo, l’istinto di

sopravvivenza si è trasformato in sete di potere.

conservare la specie -oggi la famiglia o l’io nei casi più

disperati- si è tramutato in assicurarsi la conservazione

del potere acquisito e magari in un suo continuo aumento.

Per questo, lavorando con passione e rispondendo

ai nostri istinti in preda all’euforia non ci accorgiamo

dello sbandamento che prende la nostra strada, dei fini

egoistici che prendono le nostre scelte.

Non facciamo che ripeterci che il destino della terra

dipende da noi, che le sue condizioni si aggravano ma

sembriamo solo capaci di parlare.

Più passa il tempo, meno sento di riuscire a riporre

speranza nelle azioni dell’uomo. Azioni provienienti da

pensieri che non mi convincono, mi spaventano, pensieri

potenti capaci di esplodere da un momento all’altro.

inutile iniziare discorsi per me difficili da sostenere.

La passione è comunque bellissima. ci sono tante

persone lavorano ogni giorno per rendere il mondo un

posto migliore. La passione ci spinge a riuscire in quello

che non saremmo in grado di fare, donando al nostro

lavoro il fattore C. un lavoro svolto con passione non ha

paragoni: nel bene o nel male.

con semaforo ArANcioNE puoi superare l’incrocio,

con attenzione; tutto qua, niente di catastrofico.

ArANcioNE è il colore dell’autunno, la mia stagione

preferita.

andrea Mambrini

Da piccola ero l'8 verde in un'aula gialla. Così era

facile identificare i proprietari di asciugamani e

spazzolini per denti in crescita in un asilo affollato.

Forse per quell'8 ricamato sulla bustina portatutto, o

forse perchè la mente di un bambino crea spontanee

associazioni di idee, fatto sta che da sempre per me

ogni numero ha un colore.

L'uno è blu, il due è rosso, il tre è verde, il quattro

è giallo, il cinque è rosa. Lo so. Mi state leggendo

da poche righe e già vi chiedete se questa tizia che

firma il pezzo sia anche caduta dal seggiolone, in

quegli anni. Ma io non voglio convincervi di qualche

infantile teoria onirica, piuttosto vi chiedo di che

colore è il 2012 per voi: la somma dei colori di ogni

cifra – facendo due conti secondo il mio immaginario

una specie di violetto, ma siete liberi di fare la vostra

combinazione – o un anno fatto di un colore solo?

Nessun giorno della nostra vita è monocolore, ma il

risultato di molte sensazioni dalle mille sfumature:

quindi, da gennaio a dicembre attraversiamo il blu

della tristezza secondo il mood inglese, il rosso

della passione, il giallo dell'esuberanza, il viola

che odiano gli artisti scaramantici e che ora la

moda elegge nell'Olimpo dello stile. Ma tornando a

dicembre, quanti di voi fermano il pensiero al giorno

21? Quanti si chiedono se a Natale riusciranno a

tirare un sospiro di sollievo?

Se quel giorno avesse un colore, forse richiamerebbe

le sfumature dei grandi templi Maya immersi nel

verde oppure il grigio delle cose indefinibili, o delle

giornate di pioggia. Comunque sia, ad ogni colore

siamo abituati a far corrispondere un'emozione.

Quella delle leggende è la paura, una calamita

che l'essere umano ha per il mistero, l'ignoto,

l'impossibile che diventa possibile solo quando

lo vediamo con gli occhi, e non lo sentiamo solo

raccontare o predire. Telmo Pievani, filosofo della

scienza, dice che “la parola “catastrofe” nella

tragedia greca indica quel momento in cui tutto si

svela, succede ciò che deve accadere per riportare

le cose ad un nuovo equilibrio”. Ma dice anche

che “i calcoli Maya non si fermano al 21/12/2012:

quando tutti già urlavano al disastro imminente, è

stato trovato un nuovo calcolo del ciclo del mondo

che parte proprio dal 21 dicembre”.

Improvvisamente, il grigio/violetto diventa un caldo

giallo come la luce del sole? O forse bianco, come la

verità, che è poi quella che disegniamo ogni giorno,

senza il dubbio che il giorno dopo saranno di nuovo

altri colori.

valeria dalcore

aTTENZiONE è in arrivo la Passione!

Sono un’insegnate precaria e nel mio peregrinare tra le

scuole della Provincia di Mantova, sono giunta al Centro

Territoriale Permanente per l’Educazione e la formazione in

età adulta (CTP-EDA) dell’Istituto Comprensivo di Quistello.

Il Centro è stato istituito nel 1998 come luogo di lettura

dei bisogni formativi, di progettazione, concertazione,

attivazione e governo di iniziative di istruzione e formazione

in età adulta. L’affermazione degli universali diritti di

cittadinanza, dignità, partecipazione attiva alla vita sociale

è una delle principali finalità del ctP.

Esso opera per orientare al successo ogni iniziativa tesa al

progresso della condizione culturale, professionale, sociale

della popolazione adulta. Cerca infatti di rispondere ai

bisogni di un’utenza diversificata sia per provenienza socio-

economica che per formazione culturale e professionale.

Dopo l' esperienza con bambini, sono passata ad insegnare

la lingua italiana ad adulti e giovani adulti provenienti da

ogni parte del mondo. All’inizio mi sembrava un’impresa

assai difficile, sia per gli orari - noi lavoriamo di sera dalle

18 alle 21:30, dal lunedì al venerdì, essendo i nostri studenti

anche dei lavoratori - sia per il target dell’utenza, adulti

come me. In realtà si è rivelata con il passare del tempo

un’esperienza molto significativa e arricchente.

Gli studenti (indiani, marocchini, algerini, ghanesi,

senegalesi, brasiliani, pakistani, cinesi, filippini, bengalesi,

ucraini, moldavi, ecc.) sono molto diversi tra loro: per il livello

di conoscenza dell'italiano, per il modo di approcciarsi alla

scuola, per la loro lingua madre, e hanno atteggiamenti

diversi in classe ma tutti SoNo AccuMuNAti DALLA

MotiVAZioNE AD APPrENDErE.

Per chi ha voglia di IMPARAREdi Stefania Pincella

Spesso noi italiani ci dimentichiamo dell’importanza che

ricopre la motivazione nel processo di apprendimento. È

la molla che fa scattare tutto. È il fine che spinge l’uomo ad

impegnarsi per soddisfare i propri bisogni.

Le persone che incontro in classe hanno voglia di imparare

l’italiano perché devono trovare un lavoro, perché vogliono

aiutare i propri figli nel fare i compiti, perché vogliono

scambiare qualche parola con il proprio vicino di casa

oppure per riuscire ad andare a far la spesa senza aver

vergogna di sbagliare. L’altra sera ad esempio ho invitato

la mia classe ad immaginare di essere in un mercato.

L’obiettivo era quello di spingere le persone a creare un

dialogo per acquistare della frutta e della verdura. Sono

uscite frasi molto divertenti, sembrava quasi di essere in un

suk marocchino o in un animato mercato indiano! Alla fine

le persone mi hanno ringraziato per aver insegnato a dire

“che cosa desidera” o “quanto costa in tutto”. cose semplici

ma utili.

Mi occupo di alfabetizzazione per stranieri. Lavoro alla

sera con gli adulti e alla mattina con i ragazzi stranieri che

frequentano le scuole superiori e che hanno bisogno di

un supporto nello studio della lingua italiana. Per il CTP,

lavorano una decina di insegnati che quotidianamente

si impegnano, con passione e determinazione, per far

funzionare e migliorare un centro dalla ricca offerta

formativa. Fondamentale è anche il percorso attivato per

ottenere la licenza media, grazie al quale molte persone

italiane e straniere riescono ad ottenere un riconoscimento

del proprio percorso di studi fatto.

Sei uno scrittore? Sei un illustratore, un fotografo, un grafico?

ANTOLOGIA DIGITALE DI AUTORI MANTOVANI

raccolta adesioni dal 01.01.12 al 31.12.12

info 340 9487677 • [email protected] con il patrocinio dal Comune e dalla Biblioteca di Quistello

EDIZ

ION

E20

13

Per informazioni su scuola e orari dei corsi, o per dare suggerimenti su nuovi corsi da attivare

www.icgorni.it oppure [email protected] o telefonare allo 0376/618 926

Prorompente ed irrazionale, il giallo è pura vitalità. Grazie alla sua forte luminosità, favorisce la capacità di

concentrazione e il pensiero astratto. il rosso è definito per eccellenza il colore della passione, ma troppo rosso può

stimolare l’aggressività! vitale, vivace ed irrequieto il rosso è energia se è chiaro, tendente al giallo. il rosso medio

è profondo, il rosso scuro è meditativo, aiuta a prendere decisioni. il blu è il colore del cielo. il blu è il colore che per

eccellenza rilassa e facilita la comunicazione. Quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è drammatico.

l'azzurro è magia! la gamma dei verdi è una delle più ricche, ma semplici, perche è già in natura ne esistono tantissimi

tipi. Simbolo di ecologia, di natura, di vita. è energico e giocoso se vicino al giallo. Mescolato al grigio si ottiene il

salvia, delicato e rilassante; con il blu è pensieroso, ma attivo. il viola è instabile, perché può essere caldo o freddo

se componi in modo diverso i due colori primari: rosso e blu. Tenue e raffinato nei toni del malva, violetto, fucsia,

cremisi o lilla infonde stabilità ed equilibrio, ma se accostato ad un giallo o ad un arancione diventa energia. il grigio

è il colore dell’eleganza, indica quiete, come il verde. avorio, panna, crema sono varianti che esprimo raffinatezza.Quistello, via Semeghini • INFO 0376 625583 . 3492100690

NE

w O

pe

NIN

g

RISTORANTELONGHI

Via Argine, 12 - SUSTINENTE (MN) . tel 0386/43202

tutte le migliori marche

[email protected] +393485608966

Page 6: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

Fatti un amico fungo . 2° puntata di Karin EasyKa Krispino

Eccoci alla seconda puntata cari lettori!

So già che mi amate e che siete in tanti a seguirmi!

Nello scorso numero vi ho raccontato che sono un

funghetto di tutto rispetto che ama lo zucchero e che

nuota nel thé verde, questa volta, invece, vi racconto

la ragione per cui faccio tanto scalpore al vostro corpo.

Innanzitutto vi voglio confessare che non profumo

proprio di rose, chi ama l’agrodolce mi saprà capire,

profumo infatti di aceto, ma vi dico che quando mi

assaggerete la vostra diffidenza sparirà, le vostre

papille si apriranno al fantastico gusto di moscato

d’Asti invecchiato! Non vi sto prendendo in giro, ho

proprio un meraviglioso gusto dolce e frizzante, beh

che dire, l’abito non fa il monaco!

Oltre a questo ho un potente effetto depurativo, grazie

all’acido glucuronico che contribuisce all’eliminazione

delle tossine attraverso il vostro sistema linfatico.

L’acido lattico vi aiuterà a eliminare i dolori muscolari

dovuti a sforzi, la vitamina B vi tonificherà il sistema

nervoso e la vitamina C rafforzerà il vostro sistema

immunitario difendendolo da qualsiasi infezione!

Potete deliziarvi il palato in qualsiasi momento

dell’anno, anche 365 giorni interi, vi renderò sempre

belli in forma!

Per non farla troppo difficile vi dico per quali patologie

comuni utilizzarmi: vi posso tanto aiutare nel

riequilibrare il vostro intestino sia se vedete tante

volte il caro bagno, che no! Infatti, calmo e rallento i

movimenti intestinali, o li stimolo a seconda dei casi, ma quanto sono bravo?! Se poi la stagione vi condiziona

ad uno stato di “etciù!” continuo, vengo in soccorso con la vitamina C che vi rimetterà in forze in poco tempo!

Se ne volete sapere di più, sono anche molto bravo a tonificare e migliorare l’energia che avete, favorendo il

sonno e rendendovi più forti durante il giorno! Per coloro che hanno, invece, problemini di colesterolo posso

essere di ottimo sostegno al metabolismo aiutandolo a smaltire il grosso e pesante carico di grassi che avete!

Vi Ho coNViNto?! AVEtE uNA VoGLiA MAttA Di SAPErNE Di Più?! ALLorA ASPEttAtE LA ProSSiMA E

uLtiMA PuNtAtA iN cui Vi Dirò DoVE troVArMi, coME PrEPArArMi, E QuANto BErMi!!

Vi ASPEtto ZuccHEriNi!

Lo sapevi che il nostro organismo, per poter accogliere e correttamente assimilare gli alimenti che acquisisce

durante un pasto, ha bisogno che i nostri occhi registrino la più vasta gamma di colori possibile presenti sulla tavola?

Pensa che sofisticatezza: LA NoStrA QuotiDiANA ForMA FiSicA E LA NoStrA SErENità SArANNo tANto

Più EQuiLiBrAtE QuANtE Più SFuMAturE croMAticHE SArANNo PrESENti AL NoStro DESco.

Ed ecco che si parte con una vera e propria caccia al particolare: non può allora mancare il rosso delle cipolle di Tropea o delle rape, il bianco dell'asparago

di Bassano o della crema di latte, il giallo dei fiori di zucca o dell'uva di Moscato, il verde della salsa alla menta o dei pistacchi di Bronte, l'arancio dei

pistilli di zafferano o dei cachi, l'indaco della lavanda o dei petali di lino, il viola del cavolo nero o dei mirtilli, il nero dei semi di papavero o del sale delle

hawaii...

Una naturale Ratatouille di colori ed emozioni per sentirci bene e per farci godere pienamente del buon cibo sano, il più atavico piacere della vita, uno

dei pochi autentici gesti d'amore che ancora possiamo regalarci ogni giorno.

Clara Zani www.lapavona.it | facebook: la pavona sul sofà

illu

stra

zio

ne

di M

arg

her

ita

Fa

ron

i

Colore "Ratatouille"

Davvero pensi che quando hai voglia

di cambiare sia colpa del tempo o

della luna? Se ti svegli una mattina

e decidi che è ora di dare una svolta

alla tua immagine pensi a un nuovo

colore di capelli o a un nuovo taglio,

magari corto e sbarazzino?

Così telefoni al parrucchiere, e come

per incanto ti rinnovi!

Ebbene sappi che dietro a questa

trasformazione c'e' molto di più!

Ogni colore che scegli, è un

messaggio del tuo inconscio. Nulla è a caso!

Dietro a un cambiamento esterno si nasconde il

desiderio di cambiamento che giunge dall'interno.

Se opti per un BIONDO acceso, è la tristezza che ti

invade: è un momento in cui ti senti sola magari pur

avendo un partner. Forse non ti senti abbastanza

considerata? vorresti un pò di libertà?

Quando invece ci si fa MORE o addirittura NERO/

BLU, è la paura che ti ostacola. Paura di non farcela

in un impegno, in un traguardo, o di non essere

all'altezza! Stai andando avanti con la sola volontà

senza il piacere di fare ciò che fai, magari per non

voler ammettere che sei semplicemente stanca.

Se invece vai su un ROSSO, un mogano allora sei

proprio arrabbiata! Avresti voglia di ribellarti e la

situazione che vivi ti sta scomoda.

Quando invece sono MEChES sei in un bel conflitto!

Sei preoccupata e ti manca la serenità. vorresti

prendere delle decisioni, ma è troppa la confusione

che hai dentro.

Se la riga dei capelli la porti a destra sei in una fase

più aggressiva, ma per difenderti. Se invece la porti a

sinistra, allora sei più disponibile, più aperta.

Quando senti il desiderio di scoprire la fronte sei

pronta ad affrontare la vita senza più nasconderti.

Ma se hai voglia di raccoglierli in una coda è perchè

il carro lo tiri avanti tu e solo tu! Se invece è tempo

di frangia allora è una fase introversa e sei chiusa a

ciò che ti circonda. Così come quando non hai voglia

di curarteli affatto i capelli: allora è proprio una fase

nera! Manca il gusto di piacere all'altro e sopratutto

di piacere a te stessa! Non è forse che chi ti sta vicino

non ti interessa più? E ti senti un pò depressa?

...La prossima volta che chiami il parrucchiere dì la

verità, non a lui, ma almeno a te stessa!

dai voce al tuo inconscioriflessioni durante una pedicure

la nostra visione TRaSPaRENTE della vita

di Elisa Motta e Federico aprile

vogliamo dare voce alle nostre emozioni. Lo spazio

a disposizione è poco, ma ci proviamo, anche per

spronare giovani come noi a fare lo stesso!

Esiste un'energia vitale che noi chiamiamo essenza, ne

esistono svariate forme, nascoste, celate da un velo

opaco tessuto dall'insieme delle superficialità e da una

falsa evoluzione umana.

Noi vogliamo parlare della trasparenza, perchè è

elemento indispensabile per riuscire ad osservare i

colori puri, che dietro a questa, compongono l'essenza.

Quest'ultima è il nucleo che si nasconde, ma che

inevitabilmente fornisce vita ad ogni forma primaria di

pensiero, di comportamento.

cos'è l'essenza? Una nozione aristotelica?

L'irraggiungibile grado platonico? Possiamo definirla

come "ciò per cui una cosa è ciò che è", la sua natura;

l'essenza si contrappone all'accidente, indicando quel

che appartiene necessariamente a un ente.

Esempio: indicare l'uomo come un animale ragionevole

è definire una delle sue essenze, ovvero, una delle

essenze che lo spingono a vivere.

Da sempre in filosofia, due modi differenti di concepire

l'essenza continuano a scontrarsi, in un duello che

coinvolge i credenti in una differenza tra l'essenza

e l'esistenza e chi crede contrariamente che questa

differenza sia solo mentale. Ciò di cui non si può fare

a meno, però, ricorre universalmente senza tempo:

il bisogno d'amore, di arte, di comunicare, l'istinto di

sopravvivenza, l'amicizia ecc.. Sono le essenze della

nostra esistenza, bisogni slegati, che fatalmente non

possono esistere in questa dimensione escludendosi

a vicenda. Sono "bisogni" innati con i quali la natura

dell'uomo è formata, con loro l'uomo è nato, cresciuto, è

riuscito nella sua evoluzione, fino ad oggi.

Proprio ora, nella contemporaneità, avviene qualcosa

d'insolito; l'evoluzione che noi crediamo tale sta

ingannando l'uomo stesso, oscura e appanna la

trasparenza che da sempre ha legato l'uomo alle

vere essenze, ai veri colori puri, quelli che riescono

a rappresentare la nostra natura più profonda, le

sensazioni come l'amore, l'arte, l'amicizia ecc...

Dobbiamo ordinare, pulire il nostro pensiero per

capire l'essenza umana, per la quale l'uomo è così

eccezionale. Per farlo è necessario partire dalle nostre

origini primitive. I bisogni primari di un uomo, quelli

sentiti ed incondizionati sono l'istinto di sopravvivenza

e il bisogno di comunicare. Per sopravvivere, l'uomo

cominciò a cacciare e per essere più efficiente, capì

l'importanza di cooperare con altri esseri della sua

specie. Nacquero così le prime forme di aggregazione,

le quali, evolvendosi grazie al pensiero umano e

all'esperienza acquisita quotidianamente, dettero vita

alla disciplina che noi comunemente chiamiamo Politica,

intesa come insieme di principi, direttive e norme che

regolano l'espressione massima di socializzazione a cui

ha dato vita l'UOMO.

Quante cose nella nostra Politica attuale, muovono in

senso centrifugo rispetto al principio che primitivamente

la creò?

Stiamo assistendo ad una fortissima separazione tra

l’uomo e le sue essenze, la trasparenza si sta annullando

e tutto diviene grigio. Solo le discipline legate alle

espressioni e alla comunicazione artistica possono

contrastare questa tendenza, possono aprire gli occhi

delle persone, ricordando la necessità delle emozioni

e delle tradizioni. Sono capaci di ricollegare il pensiero

alla verità e all'essenza dell'origine.

Ma anche queste uniche salvezze stanno mutando, ci si

sta allontanando sempre più dal motivo che da sempre

ha donato loro ragione e necessità d'esistere.

A questo punto, vogliamo chiarire qual è l'essenza

dell'Arte.

L'Arte, come il pensiero, è un frutto dell'uomo e parla

di colui che la realizza, parla dell'esistenza e questo

grazie a forme, colori, spazi e suoni. È un linguaggio

che rappresenta la vita e che attinge dall'essenza visiva

d'ogni momento esistenziale.

Guardando artisti come Mark Rothko o Edward hopper,

notiamo quanto la loro opera parli del quotidiano,

quanto metta in gioco ognuno di noi in modo così

coinvolgente e toccante... la loro arte non fa sognare,

riesce a far toccar con mano l'essenza. con la loro

grande riflessione, riescono a riproporre universalmente

una loro trasparenza sul mondo.

Non facciamoci ingannare dalla velocità del mondo

contemporaneo, dalla disinformazione, dall'evoluzione

tecnologica continua. Sono cose importanti ma

accidentali, che si allontanano sempre più dalle essenze

senza nemmeno attingerne.

La grande magia di nostra madre-terra è immobile,

intatta da sempre e per sempre; solo la fantasia, le

nostre intuizioni, possono donarci l'immagine di una

nuova forma di vita. Questa è vera evoluzione umana.

Noi utilizziamo la pittura e la scrittura per parlare e

per rappresentare l'Arte come la sentiamo attraverso i

nostri sensi.

L'Arte, figlia del pensiero primordiale, è la volontà

di rappresentare l'esistenza dell'uomo, quella più

ordinaria e quotidiana, anche semplicemente le stelle.

Attraverso forme, suoni, parole, spazi, immagini, l'uomo

rappresenta ciò che è, la propria esperienza e la propria

essenza.

A tutti i giovani come noi, diciamo di cercar sempre

in basso, di guardare a terra pur osservando il cielo;

scrutiamo sotto i nostri piedi, proprio qui l'essenza può

essere espressa in un'infinità di colori, luci e forme.

Ed

war

d H

op

per

Mar

k r

oth

ko

La nostra vita, la nostra terra, nel profondo custodisce

milioni di colori, che possiamo osservare solo se

pensiamo a tutto ciò che copre questi, solo come una

leggera e superficiale trasparenza.

Scarica gratuitamente da iTunes l’App per iPhone Tutto Qui e dintorni powered by Personal System, fotografa il qrcode Qui a lato e scopri chi partecipa alla redazione di TUTTOQUi&dintorni!

chi siamo

il r

osa

rosa è una passione delicata dalle molteplici sfumature che

diventa pallida vicino al bianco e si accende vicino

al rosso. rosa come un fiore di cui prendersi

cura per sempre nel giardino della vita. rosa è il

colore del matrimonio secondo Manto Weddings.

www.mantoweddings.com

Cucinatollerante. Rinunce? No, grazie!tutto parte dalla passione, o meglio, dalle passioni: cucina, architettura, fotografia.

La voglia di combinare elementi diversi, sperimentare, comporre - prima ancora che sapori – forme, luce e colori

in un prodotto gradevole, meglio se anche utile, ci ha sempre stimolato. A questo si deve aggiungere il gusto

per la buona compagnia, che per noi significa serate tra amici e cucinare per loro, il che porta a confrontarsi con

intolleranze alimentari diverse o regimi alimentari particolari. Questa gavetta ha negli anni permesso di costruire

un ricettario con ingredienti alternativi e piatti reinventati o adattati per essere gustati da tutti, godendosi ogni

tanto un po’ vanitosamente le facce stupite dei commensali quando sveliamo che le lasagne non contengono un

filo di formaggio, o il gelato una goccia di latte vaccino.

Era naturale quindi che prima o poi ci sarebbe venuta voglia di condividere il nostro ricettario e trasformarlo in blog

ci è sembrata la scelta più ovvia. L’idea di contribuire a far godere della buona tavola chi è costretto ad alcune rinunce

ci ha da subito coinvolti e i primi risultati ci hanno fatto capire che la scelta è stata apprezzata anche dal pubblico.

Il blog “Cucinatollerante. Rinunce? No, grazie!” ha visto la luce il 28/02/2012 e al momento è seguito regolarmente da più di un centinaio di utenti al giorno, in costante

crescita, che si stanno affezionando e cominciano anche ad interagire con noi.

Il gusto per le forme pulite e le atmosfere minimaliste orientano la presentazione dei piatti ma spesso emergono anche i legami con i nostri territori di origine cui noi

aggiungiamo un tocco personale. La nostra cucina spazia da piatti semplici a rivisitazioni esotiche, ispirandoci anche a eventi internazionali per la scelta dei menù. Come

filosofia abbiamo scelto di non sprecare nulla, quindi il cibo fotografato non presenta nessun artificio per renderlo più bello a scapito della commestibilità: quello che

fotografiamo poi lo mangiamo.

Cucinatollerante www.cucinatollerante.

altervista.org

facebook: Cucinatollerante

Page 7: TUTTOQUi&dintorni ZERO2

21 | 09 | 2012 Esce lo zERO2, e di per sè è già un evento!

23 | 09 | 2012 tuttoQui&dintorni associazione di volontariato partecipa alla Giornata delle Idee 2012 sulle rive del Lago Superiore (zona zanzara), l'annuale evento dedicato alle realtà giovanili del nostro territorio, che quest'anno darà grande risalto all'impatto del terremoto sui giovani mantovani.

27 | 10 | 2012 tuttoQui&dintorni in collaborazione con il Centro Casalinghi DAL TOSCANO organizza NUTRIMENTE, una serata di degustazioni extrasensoriali dove tutto può accadere!

21 | 12 | 2012 ... ZEro3, forse.

Non demordete! Continuate a scrivere al cinico: [email protected]

L’ANGOLO

arrivederci&grazieal prossimo numero: uscita prevista 21 dicembre 2012, forse.

del Cinico

illustration by Giulia casoni

tAVoLEStrEttE

ATTENzIONE!!!

Ultimamente la vita sorride anche al nostro

misterioso Cinico: è rimasto senza parole! Colpa

di tutta la passione di TuttoQUi?! In attesa che

la sua esistenza torni a tingersi di un elegante

grigio, plumbeo preferibilmente, abbiamo chiesto

un contributo alla sua segretaria personale, che,

ovviamente, vuole rimanere nell'anonimato.

Ci scusiamo con i nostri gentili lettori per lo

spiacevole disguido!

Quelle di TuttoQui

per tutti gli appuntamenti...rimanete connessi!

PEr rEStArE SEMPrE AGGiorNAtiwww.tuttoqui.info

IL VOSTRO CALENDARIO DEGLI EVENTI

lunedì martedì mercoledì

01giovedì

02venerdì

03sabato

04domenica

05 06 07 08 09 10 11

12 13 14 15 16 17 18

19 20 21 22 23 24 25

27 28 29 30

NOVEMBRE 2012

DICEMBRE 2012lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

01sabato

02domenica

03 04 05 06 07 08 09

10 11 12 13 14 15 16

17 18 19 20 21 22 23

24 25 26 27 28 29 30

31

01lunedì martedì mercoledì

04giovedì

05venerdì

06sabato

07domenica

08 09 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 23 24 25 26 27 28

29 30 31

OTTOBRE 2012

02 03

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica

17 18 19 20 21 22 23

24 25 26

SETTEMBRE 2012

27 28 29 30

ME

DiA

PA

rtN

Er

S

Powerprintstudiografico 0376 618382

logo e corporate identitydepliant, brochure aziendali e di prodottoelaborazioni grafiche per eventi, flyer, locandineprogettazione e allestimento di stand fieristicielaborazioni fotografiche e foto ritoccopackaging • web design

www.agcastello.itdal 1868

per una comunicazione fresca e pulitaad alto impatto emozionale

Scarica gratuitamente da iTunes l’App per iPhone Tutto Qui e dintorni powered by Personal System

Appena in tempo, prima della fine, il numero

ZEro3 di TuttoQui&dintorni uscirà, forse.

Ma se anche questa volta i nostri eroi

riusciranno nell’epica impresa, se avranno

ancora una volta l’entusiasmo di inventarsi

un tema interessante, raccogliere materiale

appassionante, visionarlo con stupore,

rivisitarlo con attenzione, impaginarlo con

eleganza ed un briciolo di follia, e ancora

supplicare sponsor reticenti a sostenere

le onerose spese di stampa, vorrà dire che

allora c’è una speranza e il nostro mondo

continuerà ad andare avanti... nonostante

tutto, con Passione.

la Segretaria

la segretariadel Cinico

nutri|mente

il Simposiostuzzicante

in copertina: Federica Aiello Pini - Nata nel 1980 a Parma, vive e lavora a Mantova. Diplomata con lode in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e in illustrazione presso l’accademia di arti visive Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Nel 2008 vince il concorso nazionale Artefatta patrocinato dal Comune di Riccione e in seguito espone in una personale nel Castello degli Agolanti. Partecipa a collettive promosse dalle istituzioni culturali del Comune e della Provincia di Mantova, esponendo le proprie opere all’interno della mostra Arte a Mantova, 2000-2010  Persistenze verifiche e Nuove

Presenze alla Casa del Mantegna (2011) e alla rassegna Tracce d’Arte, l'arte giovane a Mantova a Palazzo della Ragione (2012), ed è stata ammessa tra i 10 finalisti nella categoria pittura della seconda edizione (2011) del ‘Premio Ricoh’ per giovani artisti contemporanei, patrocinata dalla Provincia di Milano. Selezionata per partecipare alla Master Class in Arti visive e Design Segni d’acqua, riflessioni di manualità sulla carta tra oriente e occidente alla Biennale di venezia. Attualmente espone in personali e collettive in Italia e all’estero, porta avanti la propria ricerca pittorica, si esibisce in performance di Live Painting su musica, realizza illustrazioni e conduce laboratori artistici per bambini e adulti, interessandosi anche al campo dell’arteterapia. È possibile farle visita nel suo studio in centro a Mantova, in via Trento 38, previo appuntamento.

stampato su carta FSC