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www. terredacqua.net U n i o n e T e r r e d ' a c q u a d ' a c q u a COMUNE DI CALDERARA DI RENO VARIANTE AL PSC novembre 2013 DOCUMENTO PRELIMINARE DP Documento Preliminare Relazione DP_ R_vPSC Approvato con delibera di Giunta n.158 del 26/11/2013 Il Sindaco Irene Priolo Il Vice Sindaco Onofrio Dell’Orto Il Segretario Comunale Dott.ssa Beatrice Bonaccurso I Progettisti Arch. Angelo Premi Dott.ssa Emanuela Bison Collaboratori P.E. Cristina Grandi Anzola dell’Emilia Calderara di Reno Crevalcore Sala Bolognese Sant'agata Bolognese San Giovanni in Persiceto

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w w w . t e r r e d a c q u a . n e t

U n i o n e T e r r e d ' a c q u a

d ' a c q u a C O M U N E D I C A L D E R A R A D I R E N O V A R I A N T E A L P S C n o v e m b r e 2 0 1 3

D O C U M E N T O P R E L I M I N A R E

DP

Documento P re l im ina re Re laz ione

DP_R_vPSC

Approvato con delibera di Giunta n.158 del 26/11/2013

Il Sindaco Irene Priolo Il Vice Sindaco Onofrio Dell’Orto Il Segretario Comunale Dott.ssa Beatrice Bonaccurso

I Progettisti Arch. Angelo Premi

Dott.ssa Emanuela Bison Collaboratori

P.E. Cristina Grandi

Anzola dell’Emilia Calderara di Reno Crevalcore Sala Bolognese Sant'agata Bolognese San Giovanni in Persiceto

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INDICE

1. PRINCIPI DELLA PROPOSTA DI VARIANTE ...................................................................... 1

2. OBBIETTIVI............................................................................................................................ 3

3. DESCRIZIONE PROPOSTE DI VARIANTE AL PSC............................................................ 7

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COMUNE DI CALDERARA DI RENO – VARIANTE AL PSC Documento Preliminare

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1. PRINCIPI DELLA PROPOSTA DI VARIANTE

La modifica allo strumento urbanistico generale qui proposta trae spunto dalla volontà

dell’Amministrazione di ricalibrare le prospettive di espansione assegnate in sede di approva-

zione (11 aprile 2011); le attività di formazione del POC (adozione in data 22 gennaio 2013,

approvazione in data 30 luglio 2013) hanno infatti coinciso con l’espressione più marcata della

crisi economice ed edilizia, consentendo di misurare direttamente l’effetto della contingenza per

quanto attiene sia alle propettive di nuovo intervento che soprattutto in ordine al parco alloggi

ancora disponibile nell’ambito dell’attuazione delle convenzioni urbanistiche in essere.

La Giunta comunale, con atto N° 110 del 30/07/2013 ha quindi dato indirizzo di predisporre un

intervento di modifica al PSC allo scopo di ”ridurre il dimensionamento residenziale di previsio-

ne in modo da ricondurlo alle necessità derivanti dall’attuale quadro socio-economico, consen-

tendo di puntare prioritariamente sulla riqualificazione e rigenerazione urbana.”

Al fine di promuovere le azioni di riqulificazione urbana si è operato anche recependo specifiche

indicazioni ed impegni assunti nell’ambito di un accordo ex Art. 18 del POC, al fine di consentire

l’atterraggio di quote di edificabilità trasferite dall’ambito Paradisi, non solo in ambito di espan-

sione ma anche in comparti in corso di attuazione; dedicando in tal modo meno territorio alla

espansione correlata alla riqualificazione urbana.

La proposta di variante oggetto dei seguenti elaborati consiste nella riduzione della estensione

territoriale degli ambiti di possibile trasformazione urbana per usi residenziali. La volontà di ri-

durre le aree di possibile trasformazione nasce dalla necessità di pensare al territorio con

un’ottica più sostenibile.

Lo sviluppo sostenibile si basa su un principio molto importante: la terra va considerata, non

come una proprietà da sfruttare, ma come un capitale avuto in prestito dalle generazioni che ci

hanno preceduto e da riconsegnare a quelle future nella migliore prospettiva di salvaguardia e

continuità.

I temi etici del dibattito dello sviluppo sostenibile sono, da una parte la necessità di coniugare le

esigenze dello sviluppo economico con quello sociale e, dall’altra, l’importante questione della

salvaguardia delle risorse naturali, per non compromettere la vita e lo sviluppo delle generazioni

future. Obiettivo principale è il miglioramento della qualità della vita, ma esso non può essere

solo funzione dello sviluppo economico, altre variabili, come lo sviluppo sociale e la salvaguar-

dia delle risorse, sono indispensabili perché avvenga il miglioramento.

L’economia capitalistica non ha portato alle condizioni di pari opportunità per soddisfare i biso-

gni primari di tutte le popolazioni, perché non è nei suoi obiettivi. L’economia capitalistica impo-

ne la crescita, ed è basata su due parametri, il lavoro e il capitale. Il limite dell’economia moder-

na è il non considerare che la crescita ha dei limiti, non si può crescere all’infinito, e questi limiti

sono dati dalle leggi biologiche e dalle due leggi dell’entropia (la prima legge definisce che ‘la

materia non può essere né creata né disturtta’, la seconda legge deficisce che ‘l'entropia au-

menta in tutte le trasformazioni che avvengono in natura’), in particolare dalla seconda. Enzo

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Tiezzi, accademico e ambientalista promotore dello sviluppo sostenibile, in un testo scritto nel

1984 “Tempi storici e tempi biologici” scriveva che:

“[…] non può esistere una crescita infinita su un pianeta finito, sono proprio i due princi-

pi della termodinamica a non permetterlo […]”1.

Per perseguire uno sviluppo sostenibile bisogna passare dall’economia moderna ad una eco-

nomia ecologica dove, prima di tutto, i parametri riconosciuti sono tre: il lavoro, il capitale natu-

rale e il capitale prodotto dall’uomo. Per capitale naturale si intende l’insieme di sistemi naturali

(suolo, mari, fiumi, laghi, foreste, flora, fauna, territorio, ecc…), ma anche i prodotti agricoli, i

prodotti della pesca, della caccia e della raccolta e il patrimonio artistico-culturale presente nel

territorio. La coscienza fondamentale è che il capitale naturale è limitato.

Il significato di Sviluppo sostenibile, cioè gestione di una risorsa, deriva dalla letteratura scienti-

fica e naturalistica. In natura ci sono due tipi di risorse:

1) rinnovabili

2) non rinnovabili.

Nel primo caso, risorse rinnovabili, significa che la gestione della risorsa stessa parte prima di

tutto dalla conoscenza della sua capacità di riproduzione e quindi non eccedere nel suo sfrut-

tamento oltre un certo limite; superare questa soglia significa diminuire le riserve della risorsa

(con la possibilità anche di esaurirla) con danni notevoli che si ripercuotono in tutti gli aspetti

della vita. Nel secondo caso, risorse non rinnovabili, la gestione si riferisce invece

all’ottimizzazione dei tempi e delle condizioni dello sfruttamento della risorsa stessa.

Le caratteristiche a cui i processi di sviluppo devono rispondere per essere ambientalmente

sostenibili sono:

- consumare meno possibile le risorse non rinnovabili;

- non modificare in modo irreversibile gli equilibri naturali;

- non produrre interventi omologanti.

Queste tre caratteristiche riassumono in maniera esplicita i fondamenti dello sviluppo sostenibi-

le: il concetto di conservazione della risorsa (solidarietà intragenerazionale e infragenareaziona-

le); il concetto di limite di una risorsa e il concetto di diversità degli ambiti e quindi degli interven-

ti.

1 E. Tiezzi, 1984, “Tempi storici tempi biologici”, Garzanti, Milano, 32.

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2. OBBIETTIVI

Il PSC vigente ha definito le aree di possibile trasformazione urbana, inserendo più suolo rispet-

to alle aree che potrebbero effettivamente essere trasformate in urbanizzato, sulla base del

dimensionamento del piano stesso. Lo scopo dello strumento vigente, il Piano Strutturale Co-

munale, era quello di definire delle aree di possibile trasformazione urbana, proprio come e-

splicitato nella definizione “Ambiti di possibile trasformazione urbana per usi residenziali e/o di

servizio – ARS”, superando la concezione del PRG che definiva la aree di trasformazione del

territorio. Il compito di determinare quali aree devono essere soggette a trasformazione è de-

mandato ad un altro strumento, il Piano Operativo Comunale, strumento anche di contrattazione

urbanistica tramite la perequazione.

A quasi 5 anni dall’adozione del PSC (aprile 2009) e quasi 3 dall’approvazione (aprile 2011) e

dopo l’approvazione del POC (luglio 2013), la contingenza economica in essere ha reso evid-

dente la necessità di effettuare un bilancio del territorio di Calderara di Reno.

Come si evince dalla Relazione di variante al Quadro Conosictivo, allegata al presente docu-

mento, nel territorio c’è molta offerta di abitazioni, dai grandi condomini, ai piccoli, fino ai lotti per

edifici mono e bifamiliari. L’approvazione del POC ha permesso di inserire sul mercato delle

tipologie costruttive diverse rispetto a quelle che già c’erano, ragionando sull’opportunità di rea-

lizzare piccoli condomini ed edifici mono e bifamiliari (tipologia molto richiesta a Calderara).

Il PSC vigente prevede un dimensionamento da sviluppare per i prossimi anni per il territorio di

Calderara pari a 500 nuovi alloggi (viene sempre preso a riferimento l’alloggio medio convenzi-

nalmente definito dalle norme del PSC in dimensioni pari a 70 mq di SU), dimensionamento che

se rapportato a quello disponibile per gli altri comuni dell’Unione Terre d’Acqua è da considerar-

si già contenuto, come riportato nella seguente tabella.

Comune Alloggi programmabili con POC

Anzola Emilia 1.096

Calderara di Reno 500

Crevalcore 862

Sala Bolognese 566

San Giovanni in Persiceto 4.192

Sant’Agata Bolognese 494

Totale 7.710

Con il POC sono stati previsti 177 alloggi del dimensionamento, pari a 1/3 del totale, di cui 156

alloggi da realizzare nel Capoluogo e 21 nella Frazione di Longara. Inoltre nel POC viene disci-

plinato il recupero dell’area ‘Paradisi’, area degradata sita nel centro del Capoluogo, per ulteriori

110 alloggi (66 alloggi da realizzare nell’area di recupero e 44 alloggi da realizzare in ambito di

espansione), non facenti parte il dimensionamento del PSC in quanto rispondenti all’obiettivo

già del PRG di attivare il recupero dell’area e la sua riqualificazione Inoltre nel territorio, in parti-

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colare nel Capoluogo, sono presenti alcuni comparti di espansione in fase di realizzazione che

hanno ancora una potenzialità complessiva di circa 184 alloggi da esprimere.

Questo significa che nel Capoluogo per i prossimi 15 anni è già prevista la realizzazione di 450

alloggi.

Tale quadro di previsone è chiaramente frutto di un clima di lavoro oggi radicalmente mutato,

fino a 3 anni fa, le operazioni di predisposizione e progetto del PRG/PSC dovevano essere

condotte presidiando le continue pressioni degli operatori finalizzate a poter disporre di quantità

sempre maggiori di alloggi da realizzare; per cui le attività si concentravano oltre che

nell’individuare le aree più vocate, nel misurare le proposte di nuovo insediamento in termini di

qualità, ooportunità e di ritorno per la collettività.

Oggi la selezione non la opera più l’Amministrazione, che deve anzi commisurare le richieste di

compensazione territoriale (per noi il contributo di sostenibilità) cercando di rendere appetibili gli

interventi e concentrandosi maggiormente sulla qualità e strategicità degli stessi al fine di ecslu-

dere quelli di carattere prettamente speculativo (contraddittoriamente ancora presenti in alcune

logiche di previsione imprenditoriale).

Nello scenario demografico elaborato nel Quadro Conoscitivo del PSC vigente, viene prevista

una crescita nel Comune di Calderara di Reno di 144 abitanti all’anno. Verificando la crescita

nel Comune degli ultimi 7 anni (verifica suggerita anche nel quadro conoscitivo vigente), si può

evincere come la popolazione sia creciuta in media di 94 abitanti anno. La tendenza della fami-

glia media risulta in leggera diminuzione pari a 0,01 componenti annno, e dalle analsi svolte

sull’andamento del numero di componenti per famiglie, sempre negli ultimi 7 anni, si può pren-

dere come riferimento il numero di componenti medi per famiglia pari a 2,33.

Verificate quindi le tendenze più recenti di crescita della popolazione, minore rispetto alle proie-

zioni definite nel PSC vigente, ma comunque ancora considerevoli, la disponibilità di alloggi

previsti dagli strumenti urbanistici vigenti (POC vigente e PUA in attuazione), si può ipotizzare

che i prossimi 10 anni il Comune abbia sufficiente disponibilità di alloggi per saturare la richiesta

di nuove famiglie.

Il trend di crescita demografica può essere giustificato da particolari condizioni di opportunità e

richiamo che Calderara è in grado tuttora di offrire, infatti fino all’avvento della crisi economica

questo territorio si poneva sul mercato immobiliare con offerte particolarmente vantaggiose,

nonostante la sua collocazione di prossimità al capoluogo e di immediata accessibilità ai sistemi

di trasporto pubblico e privato; elementi che possono ancora condizionare favorevolmente la

scelta di trasferimento non appena l’economia manifesti segni di ripresa.

Sulla base degli elementi sopra esposti e sull’aggiornamneto dei dati del Quadro Conoscitivo si

è valutato che il dimensionamento oggi previsto dal PSC risulta abbondante rispetto alla do-

manda che nei prossimo 10/15 anni potrebbe esserci a Calderara.

Parimenti non corretta sarebbe un’ipotesi del Comune di Calderara con una crescita pari a 0,

poiché Calderara è un comune che fa parte della Città Metropolitana di Bologna, è presente sul

territorio un’infrastruttura internazionale come l’aeroprto di Bologna e da qualche anno è in fun-

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zione la SFM del Bargellino, che negli anni si confermerà sempre di più come un importante

servizio di trasporto intermodale, nell’ambito del trasporto passeggeri, da continuare ad incenti-

vare per favorire le politiche di mobilità sostenibile urbana sul territorio.

Altro elemento molto importante che porta alla scelta di non perseguire la crescita zero del Co-

mune di Calderara di Reno è l’obbiettivo di riqualificare via Armaroli. Nella fase di richiesta di

adesione al POC sono state presentate 4 domande di interesse, che coinvolgevano un aparte

importante dell’ambito destinato ad ARR (circa il 23%). Nel POC approvato sono state inserite 2

delle 4 domande pervenute, la causa principale dell’abbandono di due delle domande è sicura-

mente dovuta al momento economico, ma in parte anche la poca esperienza da parte dei sog-

getti attuatori nelle dimaniche del nuovo strumento operativo hanno influenzato la rinuncia al

proseguimento. Il segnale però importante, che si evince dalla fase conoscitiva svolta nel pro-

cedimento del POC, è che c’è interesse nel riqualificare gli ambiti di via Armaroli. Si consideri

inoltre, che nell’ambito sono presenti delle attività artigianali di servizio, che si integrano benis-

simo con la trasformazione residenziale e le due destinazioni potrebbero convivere tranquilla-

mente nella stessa zona. La riqualificazione di via Armaroli, come si può evincere anche dalla

normativa prevista dal PSC, non ha l’obiettivo di trasformare tutta l’area in residenziale, ma

quello di dare l’opportunità alle aziende incongrue, o alle attività dismesse di poter riqualificare

l’area in coerenza con il tessuto urbano limitrofo.

Sulla base della struttura del PSC approvato, delle dinamiche urbanistiche e territoriali in corso

nel territorio del Comune di Calderara e dei principi dello sviluppo sostenibile, si è scelto di pro-

porre una variante al Piano Strutturale Comunale, in cui si propone di:

1. ridurre il dimensionamento massimo degli alloggi previsto;

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2. ridurre le aree destinate ad ARS ‘Ambiti di poss ibile trasformazione urbana per

usi residenziali e/o di servizio’, al fine di dimin uire il carico urbanistico previsto e

incentivare la riqualificazione delle aree destinat e al recupero;

3. riconsegnare un nulceo ex agricolo ora ricompres o in ARS ad una disciplina di

intervento autonoma, allo scopo di incentivarne il recupero soprattutto per quan-

to attiene ad un fabbricato storico di forte riliev o testimoniale;

4. incentivare la riqualificazione dell’Ambito di V ia Armaroli ponendo una premialità

per gli ARS disposti ad ospitare quote di trasferim ento dal medesimo;

5. limitare il consumo di territorio per l’attuazio ne dell’ambito di riqualificazione AC-

1* ‘Area Paradisi’, consentendo l’atterraggio dei t rasferimenti previsti non solo

negli ARS ma anche nei comparti di espansione del P RG in corso di attuazione.

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3. DESCRIZIONE PROPOSTE DI VARIANTE AL PSC

Nel Documento Preliminare e negli elaborati del PSC vigente si sono definti i perimetri territoriali

degli ambiti “ARS – Ambiti di possibile trasformazione urbana per usi residenziali e/o di servizio”

destinati all’espansione residenziale definendo nel contempo le soglie massime di incremento

del carico urbanistico assegnato in termini di alloggi convenzionali per l’intervallo di valenza del

Piano. (corrispondente a 500 alloggi per il Comune di Calderara). Le soglie definite dallo stru-

mento urbanistico sono commisurate alla valutazione delle condizioni di sostenibilità ambienta-

le, territoriale e sociale.

La proposta, alla luce delle risultanze del POC e delle potenzialità residue di PSC, oltre che

delle quote non ancora completate del PRG, è quella di operare una riduzione del consumo di

suolo destinato all’espansione residenziale del capoluogo, riducendo le aree di sviluppo degli

ambiti ARS, ed incentivando il recupero e la riqualificazione delle aree già trasformate, per in-

cominciare a mettere in pratica i principi dello sviluppo sostenibile per quanto attiene alla mas-

sima attenzione nell’impiego della risorsa territorio.

All’azione di riduzione degli ambiti si associa anche una revisione in riduzione delle quote di

alloggi massimi esprimibili dal PSC attraverso il POC, attestando la soglia massima da 500 a

460 alloggi teroci convenzionali.

Il PSC vigente è stato valutato ed approvato in forma associata con i comuni dell’Associazione

intercomunale di Terred’acqua (oggi Unione di Comuni). Nell’elaborazione dello strumento le

Amministrazioni Comunali si sono impegnate a non superare le soglie massime definite,

nell’orizzonte temporale (definito in 15 anni) del Piano elaborato e, una volta raggiunta la soglia

massima, di tornare a confrontarsi con gli interlocutori della Conferenza riguardo alle condizioni

di sostenibilità. La diminuzione della soglia massima di dimensionamento degli alloggi del Co-

mune di Calderara non inficia in alcun modo le soglie massime stabilite e condivise, in fase di

elaborazione del PSC vigente, degli altri comuni dell’Unione di Terred’Acqua, che si continuano

a condividere.

La presente proposta di variante, come dimostrato nel documento di valutazione ambientale

strategica, non genera criticità aggiuntive, anzi diminuisce alcuni impatti di carattere prettamen-

te locale non generando ripercussioni negative sulle previsoni degli altri strumenti urbanistici

dell’Unione.

1. Riduzione delle aree destinate ad ARS ‘Ambiti di possibile trasformazione urbana per

usi residenziali e/o di servizio’, al fine di dimin uire il carico urbanistico previsto e incenti-

vare la riqualificazione delle aree destinate al re cupero

La scelta di riduzione degli ambiti di possibile trasformazione urbana ricade sugli ARS posti a

nord dell’abitato di Calderara (ARS.CA_III e ARS.CA_IV). I due ambiti, rispetto agli altri esistenti

nel PSC, non sono ancora stati inseriti nel POC e non risultano interclusi in zone già edificate o

in corso di edificazione. Inoltre questa scelta evidenzia un’opportunità molto importante: l’ambito

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ARS.CA_IV è posto a nord dell’ambito di riqualificazione di via Armaroli.

Ambiti ARS.CA_IV e ARR nel PSC vigente

Riducendo l’area destinata all’espansione, si definisce un disegno urbano che, anche associato

a politiche perequative, possa far considerare l’ambito di riqualificazione e la confinante area di

espansione un unico ambito o comunque due entità strettamente connesse. Peraltro la quota di

ARS riconsegnata alla funzione agricola è in buona parte quella direttamente coinvolta dal pas-

saggio aereo di un elettrodotto di alta tensione, il cui il potenziale interramento o spostamento,

oltre a dover essere approfondito rispetto alla fattibilità tecnica, avrebbe anche un risvolto eco-

nomico di notevole importanza.

Ambiti ARS.CA_IV e ARR nella proposta di Variante

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Al fine di dare continuità al disegno urbano e all’abitato previsto si è valutata la modifica anche

dell’ambito ARS.CA_III, calibrando il nuovo disegno sui due ARS confinanti (ARS.CA_VI –

Scheda ‘Mimosa’ del POC e il nuovo ambito ARS.CA_IV)

Collegamento tra l’Ambito ARS.CA_III e gli altri ARS nel PSC vigente

Nuovo disegno dell’Ambito ARS.CA_III e collegamento con gli altri ARS nella Variante al PSC

La nuova previsione di trasformazione del territorio di Calderara proposta dalla variante in og-

getto, rispetto alla configurazione vigente deli ARS, è quindi costituita da una fascia di territorio

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destinata a possibile trasformazione urbana che circonda il lato nord del Capoluogo, inserendo-

si in continuità con le previsioni di trasformazione esistenti.

Capoluogo - Stralcio del PSC vigente

Capoluogo - Stralcio del PSC come da Variante

2

2

3

4

5

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La riduzione del suolo, che si vuole perseguire con la presente proposta di variante, è sintetiz-

zata nella seguente tabella:

Ambito PSC Vigente PSC Variante Differenza Riduzion e (%)

ARS.CA_III 97.977,74 61.419,66 36.558,08 37

ARS.CA_IV 101.796,55 61.534,10 40.262,45 40

Totale 199.774,29 122.953,76 76.820,53 38,45

Il nuovo disegno degli ambiti di trasformazione permette inoltre di prevedere la connessione tra

le piste ciclabili e il verde in progetto e gli ambiti stessi. Si è disegnata nei nuovi ARS una fascia,

denominata ‘Dotazione ecologica - DOT_ECO’, posta al confine con la zona agricola. La fascia

è stata progettata connettendola alla fascia di verde attrezzato a pista ciclopedonale prevista

nell’ARS:CA_VI (posta al confine ovest dell’ambito) e a quella progettata nel Piano Attuativo del

Comparto 141 che arriva fino al limite nord del tracciato dello Scolo Peloso. La connessione

della rete di piste ciclabili è un obiettivo fondamentale, definito nel PSC e pianificato anche nel

POC, dove nel ‘Documento Programmatico’ si definisce la realizzazione della pista ciclabile

dell’ambito ARS.CA_VI in attuazione, la connessione con le piste ciclabili esistenti e si ipotizza-

no le futore connessioni per gli ARS non inseriti nello strumento.

Piste ciclabili del POC

Nella proposta di variante, con l’inserimento della fascia DOT_ECO, la continuità tra le piste

ciclabili esistenti, in progetto o da progettare rimane assicurata.

Le dotazioni ecologiche ‘DOT_E’ previste nel vigente PSC, hanno la finalità di costituire

l’insieme ‘degli spazi, delle opere e degli interventi che concorrono, insieme alle infrastrutture

per l'urbanizzazione degli insediamenti, a migliorare la qualità dell'ambiente urbano, mitigando-

ne gli impatti negativi. Le dotazioni sono volte in particolare: alla tutela e risanamento dell'aria e

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dell'acqua ed alla prevenzione del loro inquinamento; alla gestione integrata del ciclo idrico; alla

riduzione dell'inquinamento acustico ed elettromagnetico; al mantenimento della permeabilità

dei suoli e al riequilibrio ecologico dell'ambiente urbano; alla raccolta differenziata dei rifiuti’.

A differenza degli ambiti di Dotazione Ecologica ‘DOT_E’ previste nel PSC, la fascia denomina-

ta ‘DOT_ECO’ che si vuole inserire in questa variante è un’area strettamente connessa agli

ARS e la sua finalità è quella di pianificare che il confine tra l’ambtio rurale e i nuovi ambiti di

trasformazione sia dato da una fascia arborea, con funzioni di verde pubblico e pista ciclo-

pedonale. Nella variante del PSC sarà identificata la fascia (come ipotizzata in questi documen-

ti) a cui verrà asseganto un indice pari a 0,05 mq/mq, molto inferiore rispetto a quello asseganto

all’area destinata all’espansione. Tenendo fisso l’indice delle aree così come asseganto dal

Piano Strutturale, in sede di POC il disegno della fascia di ‘DOT_ECO’ potrà essere meglio

dettagliato, sia in aumento che in diminuzione, al fine di permettere un progetto coordinato con

le trasformazioni che il Piano Operativo programmerà.

Sempre in sede di progettazione dei nuovi ambiti di possibile trasformazione si è verificato co-

me, la riduzione degli stessi, permettesse la risoluzione o la minor incidenza di alcune cirticità

presenti.

Criticità derivanti da infrastrutture

I due ambiti oggetto di variante sono interessati da un’infrastruttura molto imprtante, un elettro-

dotto di RFI 132 Kv, che ne vincola in maniera significativa lo sviluppo.

Nella scheda della VAS-VALSAT del PSC viene ripsortatoa la prescrizione dell’interramento o

dello spostamento dell’elettrodotto per il possibile sviluppo della aree interessate

dall’infrasturttura.

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PSC Vigente

Il nuovo perimetro proposto per gli ambiti esclude completamente l’infrastruttura, e le relative

distanze di prima approssimazione, dalle aree di possibile trasformazione urbana per usi resi-

denziali e/o di servizio.

Criticità derivanti da vincoli storici ed archeologici

Richiamando i principi di sostenibilità, fondamento della presente proposta di variante, risorse

molto importante per il territorio sono le testimonianze storiche, sia architettoniche che archeo-

logiche. Si è deciso quindi nella riperimetrazione degli ambiti di tutelare e/o valorizzare gli ele-

menti storici esistenti, indirizzando già un percorso di valorizzazione, al fine di non perdere al-

cuni elementi oggi esistenti, da sviluppare in una successiva fase esecutiva.

Interferenza tra l’ambito ARS.CA_III e l’area di concentrazione di matriali archeologici CA.25

Nell’assetto vigente del PSC l’area di concentrazione di matriali archeologici CA.25 è comple-

tamente ricompresa nall’interno dell’ambito.

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Con il nuovo disegno, solo parte dell’area di concentrazione dei materiali archeologici è interes-

sata dalla trasformazione, e l’area interessata è stata assoggettata a dotazione ecologica, in

maniera che non vengano previste nuove costruzioni sull’area vincolata.

2. Riduzione del dimensionamento massimo degli allo ggi previsto

La scelta di diminuire di 40 alloggi il dimensionamento complessivo del PSC, portandolo quindi

a complessivi 460, esprime soprattutto un carattere di rappresentazione concreta dell’intezione

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di agire e misurare l’effetto di una riduzione territoriale degli ambiti ARS di espansione, non

fermandosi quindi alla sola rappresentazione cartografica.

Presenza nell’ambito ARS.CA_IV di un edificio storico vincolato - 3. Riconsegna di un nucleo

ex agricolo, ora ricompreso in ARS, ad una discipli na di intervento autonoma, allo scopo

di incentivare il recupero soprattutto per quanto a ttiene ad un fabbricato storico di forte

rilievo testimoniale

Nell’ambito ARS.CA_IV è presente un edificio di interesse storico – architettonico. Come ripor-

tato nella scheda di classificazione (Scheda n. 42) il fabbricato colonico, edificato sul luogo della

demolita antica Chiesa di Santa Maria di Calderara e dell’ancor più antica Tomba Magna, è

stato sede del Municipio per 18 anni dal 1829.

Ad oggi non sono più riconoscibili né i segni dell’antica Tomba Magna ne i segni della Chiesa di

Santa Maria di Calderara. È però ancora presente l’edificio tutelato, sede comunale nel XIX

secolo, gli annessi edifici di servizio ed è leggibile sul territorio il viale d’accesso alla corte. Si è

quindi valutato di perimetrare l’intera corte (edificio tutelato, edifici di servizio e viabilità di ac-

cesso) al fine di sottoprla ad un intervento unitario in cui verranno confermate le possibilità edi-

fcatorie previste per gli edifici esistenti ricompresi in ambito ARS.

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4. Incentivazione della riqualificazione dell’Ambit o di via Armaroli ponendo una premiali-

tà agli ARS disposti ad ospitare quote di trasferim ento dal medesimo

Il PSC vigente definisce il dimensionamento massimo del numero di alloggi per il Comune di

Calderara in 500 alloggi, ripartiti secondo la seguente tabella della Relazione approvata:

Complessivamente di cui

500 alloggi di cui: 20% alloggi in ARR 80% alloggi in ARS

Calderara Fino al max di 500 alloggi, a meno della quota effettivamente utilizzata nella frazio-ne di Longara

CALDERARA

Longara Max fino a 21 alloggi

Nella proposta di variante si ipotizza la diminuzione del numero massimo di alloggi di 40 unità e

l’elimiazione del vincolo che solo il 20% di essi possa essere realizzato in ARR. Dato atto che

dalle valutazioni delle condizioni di di sostenibilità ambientale, territoriale e sociale svolte in fase

di approvazione del PSC si è determinato che gli ambiti di riqualificazione possono sostenere

un indice territoriale massimo pari allo 0,40 mq/mq, rispetto all’indice territoriale pari a 0,25

mq/mq degli ambiti ARS, al fine di incentivare la riqualificazione di via Armaroli si è ritenuto di

non porre un limite al numero di alloggi da destinare agli ambiti di riqualificazione.

Quindi la tabella aggiornata in base alla proposta di variante risluta la seguente:

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Complessivamente 500 460 alloggi di cui: 20% alloggi in ARR 80% alloggi in ARS Da computarsi com-plessivamente in ARS e in ARR

Calderara Fino al max di 460 alloggi, a meno della quota effettivamente utilizzata nella frazio-ne di Longara

CALDERARA

Longara Max fino a 21 alloggi

Eliminado il rapporto di alloggi da realizzare in ARR e in ARS, potrebbe verificarsi l’eventualità

che tutti gli alloggi vengano realizzati in ARS. Proprio perché questo non si realizzi e sempre al

fine di incentivare la riqualificazione degli ambiti di riqualificazione, verranno inserite nella nor-

mativa delle forme di perequazione e/o incentivo (che non andranno ad incidere sulle soglie

massime definite dalla VAS-VALSAT, quale ad esempio l’indice di utilizzazione fondiaria) sugli

ambiti ARR, anche con l’eventuale possibilità di recuperare gli ambiti ARR di via Armaroli in

sinergia con gli ambiti ARS limitorfi.

Nell’ambito del POC sarà attribuibile un indice premiale per gli ARS in caso di accettazione sul

medesimo di trasferimento di quote provenienti dalla contemporanea attuazione dell’ARR. Il

tutto nell’ambito degli indici già attribuiti dal PSC e nel caso la previsone dell’ambito di riqualifi-

cazione evidenzi questa possibilità.

5. Limitazione del consumo del territorio per l’att uazione dell’ambito di riqualificazione

AC_1* ‘Area Paradisi’, consentendo l’atterraggio de i trasferimenti previsti non solo negli

ambiti ARS ma anche nei comaprti di espansione del PRG in corso di attuazione

L’area ‘Paradisi’ è una zona degradata, sita nel centro del Capoluogo. Il PSC inquadra l’area

Paradisi nelle aree ‘AC_1 – aree residenziali ad assetto urbanistico consolidato’, ma definisce

una normativa specifica: “[…]Due aree AC_1 del centro urbano di Calderara, appositamente

perimetrate ed identificate con il simbolo di asterisco di colore fucsia, oggetto della Delibera di

Consiglio Comunale n. 79 del 26.11.2008 "Individuazione dell'ambito <Area Paradisi> da as-

soggettare a Programma di Riqualificazione Urbana ex art. 2 LR 19/98", il RUE attribuisce un

indice fondiario non superiore a 0,6 mq/mq da assumere come riferimento per gli interventi di

ristrutturazione urbanistica, nuova costruzione, ristrutturazione edilizia, demolizione e conte-

stuale nuova costruzione. Tramite POC sarà possibile riconoscere a tale area una capacità

edificatoria aggiuntiva, derivante dall’applicazione, su tale area, di un indice pari a 0,4 mq/mq,

(risultante dalla differenza fra l’indice fondiario massimo attribuito dal RUE e l'indice UF = 1

mq/mq indicato nella Relazione allegata alla Delibera citata) che non potrà tuttavia essere loca-

lizzata nell'area AC_1 come sopra identificata, ma dovrà essere localizzata in un ambito ARS

del territorio comunale, da individuarsi tramite Accordo ai sensi dell'art. 18 della LR 20/2000, a

fronte degli impegni definiti nella Relazione e nella Delibera citate […]”

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In sede di POC, nella fase selezione delle domande da inserire nello strumento, entrambi i pro-

prietari, quali soggetti privati, delle aree hanno espresso volontà di inserimento nello strumento.

Dato atto che i proprietari dei terreni delle aree inserite nel perimetro dell’area Paradisi sono:

- il Comune,

- n. due soggetti privati,

- Enel (per un lotto pari a 26,00 mq)

e la riqualificazione dell’area è un obiettivo strategico per il territorio del Comune, si è inserito in

POC l’intero ambito a fronte della approvazione e successiva sottoscrizione di specifico ex art.

18 L.R. 20/2000 e smi, con uno dei due soggetti privati (il soggetto con maggiore proprietà).

Nell’elaborazione del POC è emersa l’esigenza di poter creare l’opportunità per le quantità di

indice aggiuntivo di 0,4 mq/mq, non realizzabile all’interno del perimetro stesso, di essere rea-

lizzate in aree già trasformate urbanisticamente, che avessero l’opportunità di accogliere della

capacità aggiuntiva.

Al fine di mantenere il principio di riduzione del consumo di suolo, come principio cardine dello

strumento urbanistico, si è valutato di inserire la possibilità, nella disciplina degli interventi

dell’ambito AC_1* “Area Paradisi”, di poter localizzare la capacità edificatoria agguntiva (0,4

mq/mq) anche in ambiti già soggetti a trasformazione, quali le aree ‘AC_2 – aree edificabili per

funzioni prevalentemente residenziali sulla base di piani urbanistici attuativi in corso di attuazio-

ne’. La possibilità sarà concessa solo se in fase di scelta dell’ambito di atterraggio della capaci-

tà edificatoria, la valutazione strategica ambientale darà risultato positivo.