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Sergio Dal Farra & C. Snc Consulente Tecnico del Giudice - Perito del Tribunale di Torino email : [email protected] http : www.dalfarra.it
UFFICIO del GIUDICE di PACE
Di xxx
_____________o0o____________
xxxxx ----
xxxxx
______________o0o_______________
Il Giudice di Pace
Dr. xxxx
R.G. n. xxx Prossima Udienza: xxxxxxx
Sergio Dal Farra & C. Snc - telef.011 7764142 - fax 011 0431039 --- P. Iva : 05213540015
Corso Trapani 23 -10139 TORINO -CCIAA –694123 -Reg. Soc. Tribunale di Torino n. 60121/87
RELAZIONE TECNICA
Sergio p.i. Dal Farra relazione di consulenza tecnica
Ufficio del Giudice di Pace di xxxxxx Causa civile R.G. n. xxxxxxxxxxxxx Giudice di Pace : Dr. xxxxxxxxxxxx
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INCARICO e QUESITO
Nella causa civile iscritta al R.G. xxxx, con
apposita ordinanza, il Giudice di Pace di xxxxxxxx, Dr. xxxxxxxxxx, disponeva la nomina
dello scrivente quale consulente tecnico d’ufficio e nella data del xxxxxx alle ore xxx il
consulente tecnico nominato si presentava in udienza, prestava il giuramento di rito e
riceveva l’incarico di rispondere con relazione scritta al quesito di cui all’ordinanza del
xxxxxxxxxxx.
PREMESSA
Omissis..
QUADRO CONOSCITIVO
E’ rappresentato da quei fatti riferiti alla data e
luogo d’accadimento, alle persone e ai veicoli coinvolti, alle conseguenze derivanti dallo
scontro e ai danni identificabili nei documenti fotografici eseguiti dal riparatore e su
quelli eseguiti dal perito della società assicuratrice xxxxxxxxxx.
Gli atti introduttivi della causa, che rispecchiano
quanto già narrato da altre persone, in questa sede non sono ripetuti per brevità
d’esposizione poiché i fatti storici sono già noti al Giudice di Pace, ai procuratori legali e
ai consulenti tecnici nominati.
I documenti esistenti agli atti e quelli ottenuti da
terzi, tutti ritenuti indispensabili ai fini dell’indagine tecnica e che attengono alla prova
dei fatti da esaminare e riguardano specifiche circostanze concernenti l’oggetto del
contendere, in questa sede sono stati analizzati secondo precisi criteri di attendibilità, di
rilevanza, di pertinenza e di concludenza, prima confrontati con gli elementi indicati agli
atti di causa, poi con quelli acquisti nello svolgimento delle operazioni peritali.
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ANALISI degli ELEMENTI CONOSCIUTI
In concreto, gli elementi tecnici conosciuti e
pertinenti a fatti provati, già presenti in quei documenti prodotti agli atti e in quelli
acquisiti nello svolgimento delle operazioni peritali, sono:
1. i danni alla Audi xxxxxxx,
2. i danni alla Vw Golf xxxxxxxx.
I DANNI AI VEICOLI
Eseguito il raffronto fra i punti di presunto contatto,
collegati i medesimi con i danni riportati da entrambi i mezzi e confrontati quelli visibili
nella documentazione fotografica allegata agli atti, lo scrivente riduce a schema e in
sequenza tutti i punti d’urto e predispone l’analisi specifica di ogni zona di contatto con
riferimento al luogo di accadimento genericamente indicato negli atti di causa.
DANNI alla AUDI xx
L’analisi tecnica è configurata sulle immagini fotografiche esistenti agli atti e di quelle
che sono state ottenute durante lo svolgimento delle operazioni peritali.
Un primo esame delle fotografie e un
successivo più approfondito controllo delle deformazioni visibili, quelle applicate alla
parte anteriore della vettura, hanno permesso allo scrivente di individuare, con
riferimento alla dinamica del sinistro descritta in atti, l’entità dei danni, il punto iniziale
dell’urto, la natura e la conformazione delle deformazioni plastiche inserite sui lamierati
esterni e sulle strutture portanti della scocca; hanno consentito inoltre di identificare
l’andamento del vettore d’urto antagonista e gli spostamenti dinamici dei singoli vettori.
AUDI S3 xxxxx
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FOTO 1 : rappresenta la parte anteriore della Audi S3 e identifica la zona di
inserimento dell’urto iniziale: la zona di massima deformazione plastica è circoscritta sul
lato sinistro del cofano motore; nella zona circostante e coerente con l’arretramento del
lamierato esterno, vi è un arretramento della griglia anteriore centrale e del faro
anteriore sinistro, senza deformazioni apparenti applicate alla griglia e senza la rottura
del cristallo faro anteriore sinistro, che è costruito in policarbonato;
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FOTO 2 : Ripresa angolata della zona di deformazione del cofano motore, si
evidenziano l’arretramento del lamierato e l’inserimento di una deformazione concava
maggiormente applicata dal basso verso l’alto;
FOTO 3 : La ripresa fotografica, ora ortogonale rispetto all’asse longitudinale della
vettura, pone in evidenza l’andamento della deformazione e la traiettoria del vettore
d’urto antagonista: appare in evidenza la linea di approccio all’urto con arretramento
plastico del lamierato e la sua forma concava;
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PUNTO 4 :
Le fotografie identificano il distacco del terminale destro del paraurti nei confronti del
parafango destro in rapporto comparativo con lo spostamento un po’ meno marcato del
distacco operato dallo spigolo del paraurti anteriore lato sinistro: ciò indica l’esistenza di
una compressione sulla parte esterna della vettura con andamento leggermente
angolato rispetto all’asse longitudinale, come tale esercitata nei confronti del vettore
antagonista dove l’Audi S3 si è approssimata all’urto con movimento dinamico da destra
verso sinistra e verso l’avanti.
PUNTO 5 :
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Sul lato destro del paraurti sono presenti la cornice faretto fendinebbia e relativa griglia,
mentre sul lato sinistro è mancante la griglia della presa aria ( il faretto fendinebbia è
integro ) e sulla superficie esterna del paraurti sono presenti delle strisciature;
Le strisciature sono superficiali, il vettore antagonista appare un elemento compatto, a
superficie piatta in linea verticale, la sua superficie priva di colorazione; il contatto ha
solo provocato l’asportazione parziale della vernice esterna in alcuni punti del paraurti.
PUNTO 6 :
La griglia anteriore presenta la sua cornice esterna ( in plastica ) rotta alla sua metà in
linea verticale e di sotto la fascia del porta targa anteriore centrale.
La targa anteriore ( è costruita in lamiera di alluminio ) nelle foto su impresse, si
presenta integra e priva di colorazioni diverse da quelle originali.
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PUNTO 7 :
Le deformazioni inserite sul cofano motore appaiono conformate in conseguenza di un
urto provocato da un vettore antagonista in possesso di una traiettoria quasi parallela al
suo asse longitudinale: come tale appare formato da una superficie piana in verticale e
disposta trasversalmente in linea parallela rispetto al piano stradale.
La traccia superiore, quella indicata nella foto sinistra con le frecce verdi, stabilisce un
contatto diretto con un elemento rigido piano a spigolo leggermente arrotondato e con
svergolamento del contatto stesso inserito dal basso verso l’alto: la deformazione è
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modesta e il contatto probabilmente causato da quell’elemento urtante in una fase di
compressione di entità modesta.
Nel modo del tutto analogo ma con diversa profondità d’inserimento, sul lato destro del
cofano motore (foto destra con frecce rosse) sono presenti rigature superficiali
provocate nel contatto con elementi rigidi composte da superfici piane e con lo stesso
verso di inserimento, cioè dal basso verso l’alto e verso l’indietro ( rispetto alla linea di
traiettoria in avanti della Audi S3).
Eseguita ina scansione fotografica con utilizzo di uno strumento a luce virtuale (Corel
Paint Shop ) su tutta quella zona di contatto e di deformazione plastica del bordo
inferiore del cofano motore, sono inseriti dei depositi con residui di particelle di vernice a
base blu elettrico, così disposte lungo il bordo esterno del cofano in punti diversi e con
uguale intensità di applicazione.
Le particelle di vernice di colore blu sono
applicate anche sulla parte sinistra del paraurti anteriore e sul bordo esterno vicino alla
sede faro anteriore sinistro.
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La vernice di colorazione blu compare anche sulla targa anteriore e in più punti: in
particolare è più marcata nella zona, dove esiste la fascia azzurra a luce fluorescente,
sulla quale è inserita la “I “ di Italia e in altri punti della targa, anche sul lato opposto e
all’interno della fascia azzurra opposta.
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La colorazione della vernice blu, nei fotogrammi eseguiti in data xxxxxxxxxx, in parte
esiste e scompare, così come anche nella data del xxxxxxxx, scompare e ricompare.
VALUTAZIONE di RILEVANZA
Un primo esame della situazione riguardante la posizione del punto d’urto iniziale indica
che la vettura è stata l’obiettivo primario di un contatto diretto contro un elemento
antagonista disposto con il proprio asse longitudinale angolato rispetto all’asse
longitudinale della stessa Audi S3; l’elemento urtato è colorato di blu, la sua
composizione chimica può essere ricondotta a un prodotto a base colorata opaca privo di
solventi e con una pellicola coprente morbida ed elastica, per sua natura facilmente
asportabile quando è sottoposta al contatto cruento contro elementi rigidi o semirigidi.
Nella fattispecie, le tracce d’urto, che sono
localizzate esclusivamente sulla parte sinistra del cofano anteriore ( osservando l’Audi xx
da suo posto di guida ), hanno una conformazione ben definita e le deformazioni
plastiche del paraurti collegato sono conseguenti a un contatto diretto contro un
elemento rigido, disposto in linea trasversale parallela al piano stradale, conformate con
una modesta ampiezza laterale, estese verso il basso fino a raggiungere la posizione di
fissaggio della targa anteriore al suo paraurti.
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Le frecce di colore giallo indicano la condizione post urto del rivestimento interno
anteriore: tal elemento, costruito in materiale plastico composito, presenta una rottura
sul lato sinistro coerente con una compressione diretta; la rottura accertata sul lato
destro coincide con l’escursione laterale del particolare conseguente alla compressione
originaria applicata sul lato sinistro.
Entrambe le rotture identificano una precisa
collocazione dinamica della vettura: al momento del contatto e della compressione
esercitata sui suoi lamierati esterni, l’Audi xx era in movimento e la sua azione si è
conclusa con la trasformazione dell’energia cinetica residua in deformazione dei suoi
lamierati e con tutta probabilità anche sui lamierati del vettore antagonista.
Un’ulteriore prova che l’Audi S3, al momento dell’urto era in movimento dinamico in
avanti e con variazione di traiettoria da sinistra verso destra è data dalla condizione
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statica delle linee di ingombro del vano cofano motore nei confronti della battuta di
chiusura del cofano stesso e negli accostamenti con i due parafanghi anteriori: nelle foto
su inserite si evidenziano verso l’alto anche le deformazioni laterali del cofano, come tali
esercitate in conseguenza della deformazione ottenuta per compressione applicata sul
suo lato sinistro, ma non uno spostamento trasversale verso destra dei lamierati esterni
e interni collegati.
Ancora, un’altra precisa conferma, determinata dall’esame dei due longheroni anteriori
della Audi S3: in questi due fotogrammi si evidenzia la posizione della scocca così
sistemata e fissata su banco di riscontro e i due puntoni anteriori sottoposti a verifica
della linearità strutturale mediante inserimenti delle dime.
In primo piano sono visibili i due calibri di
controllo, sulla foto sinistra ( indicata dalla freccia rossa), la situazione strutturale
conformata a norma – il calibro conferma l’esatta posizione del piatto del longherone -,
sulla foto destra ( indicata dalla freccia ) la posizione arretrata – in linea longitudinale –
del piatto del longherone nei confronti del suo calibro di controllo con un arretramento
per compressione del supporto di c.a. 2 – 3 cm.
Come si può chiaramente vedere, non vi
sono spostamenti “laterali “ del longherone, solo un arretramento “longitudinale”, cosa
peraltro molto strana e difficilmente giustificabile, anche in considerazione del fatto che
l’urto primario non si è focalizzato in quel punto bensì molto più in alto e solo sui
lamierati esterni, quali il cofano motore, e le strutture interne e il rivestimento anteriore,
costruito in materiale composito.
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Un’altra considerazione tecnica negativa con
riferimento ai danni accertati, che nella loro espressione sono solo danni materiali
applicati a lamierati mobili e accessori collegati ( quali i due fari anteriori ) è data dalla
condizione post-urto della traversa interna anteriore inferiore, costruita quale elemento
di collegamento fra i due longheroni anteriore e di protezione al radiatore del
condizionatore che si trova inserito dietro la stessa traversa inferiore:
La traversa anteriore inferiore è collegata ai due longheroni ( freccia gialla e rossa) e
presenta nella sua parte centrale una deformazione ( indicata dalla freccia blu ) che nella
sua fase di arretramento ha coinvolto il radiatore del condizionatore, danneggiandolo.
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Tale deformazione è conseguente a un urto diretto, con probabile movimento dinamico
longitudinale e/o comunque in possesso della Audi xx; inoltre ciò si confronta con il
tipico urto provocato da un elemento rigido appuntito e con spigolo vivo a cuspide, per
similitudine riconducibile a quel tipo di urto che esiste fra una matrice e un punzone,
dove la matrice in questo caso è la traversa e il punzone l’elemento antagonista che l’ha
prodotto.
Proseguendo nell’analisi tecnica si osserva, per raffronto diretto, la parte anteriore della
vettura e in particolare la condizione post-urto della griglia centrale: tracciando una linea
in verticale ideale al suo centro, si evidenzia la mancanza di un elemento esterno
decorativo, quello centrale in basso, e una piccola rientranza delle griglie longitudinali.
A questo proposito si osserva come il paraurti
anteriore della Audi xx è un elemento conformato plastico di poliuretano semirigido
costruito secondo le norme vigenti e sulla base delle indicazioni poste dalla norma ECE
R42, che prevede il ritorno elastico del componente nelle sue condizioni originarie senza
subire danni strutturali a seguito di un urto diretto contro una barriera fissa alla velocità
non superiore ai 5 km/h.
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Nel caso specifico, il paraurti anteriore non
ha subito danni strutturali, solo il distacco di un elemento decorativo ( plastica )
applicato alla sua parte centrale inferiore.
Tutto ciò indica, nell’ipotesi che la traversa
anteriore inferiore fosse mai coinvolta nell’urto secondo la dinamica descritta in atti, il
vettore antagonista poteva essere animato di una velocità di poco superiore ai 5 km/h,
atteso come il paraurti anteriore, nella sua forma post-urto, ne attesta la conformità.
La linea tratteggiata
gialla percorre in
linea verticale il
centro ideale della
parte anteriore della
vettura.
La deformazione si
colloca di lato
rispetto al centro
ideale.
Come già descritto, proseguendo nell’indagine tecnica e riproponendo in linea verticale
la posizione statica della deformazione inserita sulla traversa interna inferiore, la
deformazione applicata alla traversa non collima in linea verticale con la posizione del
listello verticale mancante e inserito sulla parte esterna della griglia anteriore centrale.
ASSETTO DEI VEICOLI ALL’URTO
Conosciute l’entità delle deformazioni e l’andamento
dei vettori d’urto che hanno provocato i danni alla parte anteriore dell’Audi xx, si
dispongono graficamente i veicoli fra loro secondo linee di traiettorie coerenti con la
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tipologia delle deformazioni accertate, tutto ciò sulla base delle indicazioni fornite nella
denuncia Cai allegata agli atti di causa e conforme alla topografia del luogo del sinistro,
che qui ha seguito è così rappresentata:
Com’è possibile vedere nella foto aerea estrapolata da Google, l’incrocio fra i due corsi, il
corso Grosseto e la via Ala di Stura, si conforma secondo linee pressoché ortogonali,
mentre i veicoli si dispongono secondo queste indicazioni grafiche:
Conosciuta l’ipotetica e solo
rappresentativa condizione dinamica dei due veicoli all’urto, sulla fiancata destra della
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Vw Golf si ricerca una qualsiasi zona di contatto che potrebbe ricondurre specularmente
all’inserimento con un elemento rigido, appuntito e di forma e dimensioni uguali per
estensione e conformazione alla zona di deformazione applicata sulla traversa interna
anteriore inferiore della Audi xx.
Allo scopo di verifica l’eventuale esistenza di elementi specularmente conformati alle
deformazioni accertate, si utilizza il seguente fotogramma:
In questo fotogramma, riproducente la fiancata destra della Golf, si evidenzia
esattamente il contrario di quanto ci si dovrebbe aspettare, atteso che le deformazioni
applicate ai lamierati esterni, oltre a non possedere alcun elemento rigido e appuntito in
estensione verticale al di fuori della sagoma limite, sono specularmente improponibili
proprio per le loro convessità accentuate, ancor di più collocate in punti diversi e con
differenti profondità di inserimento.
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VALUTAZIONE di CONCLUDENZA
Gli elementi tecnici di giudizio, quelli
conformi alle deformazioni accertate nello svolgimento della presente trattazione ed
esistenti sulla parte anteriore della Audi S3, nonché quelli estrapolati dall’analisi delle
componenti strutturali collegate, permettono allo scrivente di esporre le seguenti
considerazioni di carattere tecnico:
1. la vettura Audi xx ha subito danni molto limitati e come tali sono inseriti
principalmente sulla parte anteriore esterna laterale sinistra;
2. il vettore antagonista che ha provocato quei danni era ricoperto di una
verniciatura esterna di colore blu elettrico, la cui composizione chimica risulta
conforme a quella attualmente in uso su tutti i veicoli di nuova produzione, la
verniciatura ad acqua;
3. la vettura antagonista, la Vw Golf, è verniciata con uno smalto di colore celeste
chiaro metallizzato, la cui componente chimica complessiva è del tipo “ vernice
sintetica a doppio strato”,
4. l’arretramento deformativo plastico dei lamierati esterni è conforme a un urto
diretto angolato e applicato dalla stessa Audi S3 contro un vettore probabilmente
fermo, in leggero movimento in avanti e/o a velocità ridotta;
5. la rottura delle componenti plastiche interne della Audi xx, in particolare del
rivestimento anteriore, che è costruito in materiale composito plastico rigido,
indica come la vettura Audi xx, al momento del contatto, era in possesso di una
modesta energia cinetica, come tale del tutto esaurita al termine dell’azione di
compressione che ha creato la deformazione plastica del rivestimento esterno in
lamiera del suo cofano anteriore ( vedere frecce verdi su 1° - 2° foto pag. 10 );
6. sulla base di tale costatazione appare certo che la vettura antagonista, che non
può avere le caratteristiche tecniche appartenenti alla Vw Golf indicata in atti, era
probabilmente ferma o in possesso di una modestissima velocità;
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7. Le particelle di vernice di colore blu che si sono staccate dal vettore antagonista
e applicate sui particolari esterni della Audi xx, sono disposte su due piani diversi
di contatto in linea trasversale: la parte mediana della superficie esterna della xx,
quella esistente al di sotto della linea di chiusura del cofano motore e al di sotto
della linea superiore del paraurti anteriore, ne è totalmente priva e il vettore
antagonista non ha rilasciato alcuna traccia di urto diretto;
8. l’arretramento del puntone anteriore sinistro della struttura portante della scocca
è conseguente ad un urto diretto e parallelo al suo asse longitudinale;
9. il danno applicato alla traversa anteriore inferiore centrale, costruita in alluminio
e di notevole rigidezza strutturale, appare integrato da un elemento altrettanto
rigido e conformato a cuspide appuntita e inserito con andamento parallelo
all’asse longitudinale della scocca;
10. lo scoppio degli airbag, così come i danni alla traversa interna anteriore inferiore,
appaiono del tutto avulsi nel contesto di tutti i danni accertati, poiché l’esplosione
di tali elementi ( airbag) avviene a seguito di azione dinamica della vettura sulla
quale sono montati dopo un urto contro un ostacolo fisso alla velocità non
inferiore ai 25 -30 km/h;
11. tutti i danni applicati alla parte anteriore della Audi xx, che si spostava in avanti a
bassa velocità, sono stati provocati a seguito di un contatto diretto contro un
vettore antagonista rigidamente conformato e con caratteristiche fisiche diverse
da quelle esistenti sulla Vw Golf, un veicolo di dimensioni dissimili da una vettura,
che procedeva davanti alla stessa xx seguendo una linea di traiettoria
leggermente angolata e in possesso di una velocità propria assolutamente
modesta.
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RISPOSTE AL QUESITO
Lo scrivente C.T.U., sulla scorta degli
elementi tecnici contenuti nel fascicolo della causa civile e di quelli acquisiti nell’esame
della documentazione fotografica ottenuta durante lo svolgimento delle operazioni
peritali, ritiene di essere in grado di rispondere ai quesiti posti dall’Ill.mo Sig. Giudice di
Pace e nel modo seguente:
1° Parte:
“ Dica il CTU, esaminati gli atti e i documenti di causa e visionati se possibile e
necessario i veicoli coinvolto nel sinistro:
1 ) quali sostituzioni e riparazioni siano state effettivamente eseguite sul veicolo”;
I danni applicati all’Audi xx sono stati
identificati mediante verifica e analisi specifica di ognuna delle deformazioni visibili nelle
fotografie allegate agli atti e successivamente comparate con le voci di danno inserite
nella fattura delle riparazioni, quella fattura emessa dalla carrozzeria xxxxxx in data
xxxxxxxx per un importo complessivo pari a € = 14.700,00.
Le sostituzioni e le riparazioni effettivamente
eseguite sono elencate nella fattura su menzionata: tutte le voci di danno sono state
scrupolosamente e attentamente controllate e come risultanti dalle fotografie allegate,
effettivamente eseguite, ad eccezione di alcune sostituzioni di accessori esterni e di
parte meccanica, quali il faretto fendinebbia destro, il radiatore acqua, lo scambiatore
aria/aria, il deumidificatore, la protezione inferiore motore, il compressore del
condizionatore e minuterie varie.
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2° Parte:
2) tenuto conto delle parti con cui i veicoli sono venuti a contatto e della dinamica
del sinistro, accerti se e quali dei lavori di cui al punto 1 ) non siano da porsi in
relazione al sinistro stesso;
L’analisi tecnica eseguita mediante analisi
della documentazione fotografica, permette allo scrivente di affermare come tutti i lavori
eseguiti NON sono da porsi in relazione con il sinistro di causa.
.
3° Parte:
“valuti la compatibilità dei danni rispetto alla dinamica esposta in atto di citazione”;
Come già descritto nei capitoli precedenti e
in particolare al capitolo “ La ricostruzione del sinistro “ edito da pag. cinque e seguenti
della presente relazione, tutti i danni accertati non sono tecnicamente compatibili con
riferimento alla dinamica esposta nell’atto di citazione.
4° Parte:
“determini il costo delle riparazioni e delle sostituzioni in base ai prezzi delle parti di
ricambio originali risultanti dai listini delle case costruttrici…..”
VALUTAZIONE DEI DANNI
Si considerano i costi dei ricambi controllati sui listini editi all’epoca del fatto, tutti quelli inseriti nella fattura
di riparazioni ad eccezione di quelli elencati a pag. 23 della presente relazione.
Totale costo ricambi ( vedere dettaglio fattura) € 7.179,98
Costo della mano d’opera ( a tempario )
su base tempi = ore 75 x 40,00 €/h € 3.000,00
Si considerano i tempi codificati dalla casa Costruttrice
confrontati con i tempi codificati dal Tempario Ania
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23
Materiali di consumo € 490,00
Noleggio dime € 240,00
----------------------------------
TOTALE € 10.909,98
Iva 21% € 2.291,09 ------------------------------------------
TOTALE COMPLESSIVO € 13.201,07
.
5° Parte:
e ) “ determini la durata del fermo tecnico necessario per le riparazioni e, in caso di
antieconomicità delle stesse, il valore del veicolo prima del sinistro e dopo il sinistro,
nonché le spese accessorie…”
Il fermo tecnico, inteso come tempo per
l’esecuzione dei lavori di cui al punto 4° Parte del quesito, si valuta in giorni 14
(quattordici ).
CONCLUSIONI FINALI
Nei precedenti capitoli lo scrivente ha:
- Descritto lo stato dei luoghi,
- Accertate le situazioni ambientali;
- Riferito sui danni riportati dai singoli veicoli;
- Definita la metodologia ricostruttiva delle evoluzioni dei singoli veicoli.
Nelle attività di analisi dell’evento, lo scrivente
ha valutato la fase iniziale, quella riguardante l’individuazione dell’urto principale fra i
veicoli, poi ha eseguito lo studio delle deformazioni applicate a ogni singolo veicolo
utilizzando quei dati oggettivi contenuti nei documenti fotografici allegati agli atti.
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Tali dati, posti in relazione con questi
elementi, hanno consentito allo scrivente di stabilire come il sinistro non si è mai
verificato così come descritto nell’atto introduttivo della causa.
----------------------o0o--------------------
A disposizione per quanto utile ai fini di
Giustizia, il consulente tecnico rassegna la presente relazione definitiva all’Ill.mo Giudice
di Pace, dr. xxxxxxxxx, unitamente alle schede tecniche, al CD integrativo e ai fascicoli
dei procuratori delle parti ricevuti in visione.
Il consulente del Giudice
Torino xx Settembre duemilatredici
Allegati:
i fascicoli dei procuratori delle parti,
il verbale di tutte le operazioni peritali,
la memoria del ct di parte convenuta,
documenti vari, email e Pra,
il CD riepilogativo.