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Sergio Dal Farra & C. Snc Consulente Tecnico del Giudice - Perito del Tribunale di Torino email : [email protected] http : www.dalfarra.it UFFICIO del GIUDICE di PACE Di xxx _____________o0o____________ xxxxx ---- xxxxx ______________o0o_______________ Il Giudice di Pace Dr. xxxx R.G. n. xxx Prossima Udienza: xxxxxxx Sergio Dal Farra & C. Snc - telef.011 7764142 - fax 011 0431039 --- P. Iva : 05213540015 Corso Trapani 23 -10139 TORINO -CCIAA 694123 -Reg. Soc. Tribunale di Torino n. 60121/87 RELAZIONE TECNICA

UFFICIO del GIUDICE di PACE Di xxxfiles.gabbadei.com/200000140-b5257b6211/Accertamenti sulla... · Corso Trapani 23 -10139 TORINO ... ( è costruita in lamiera di alluminio ... esercitate

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Sergio Dal Farra & C. Snc Consulente Tecnico del Giudice - Perito del Tribunale di Torino email : [email protected] http : www.dalfarra.it

UFFICIO del GIUDICE di PACE

Di xxx

_____________o0o____________

xxxxx ----

xxxxx

______________o0o_______________

Il Giudice di Pace

Dr. xxxx

R.G. n. xxx Prossima Udienza: xxxxxxx

Sergio Dal Farra & C. Snc - telef.011 7764142 - fax 011 0431039 --- P. Iva : 05213540015

Corso Trapani 23 -10139 TORINO -CCIAA –694123 -Reg. Soc. Tribunale di Torino n. 60121/87

RELAZIONE TECNICA

Sergio p.i. Dal Farra relazione di consulenza tecnica

Ufficio del Giudice di Pace di xxxxxx Causa civile R.G. n. xxxxxxxxxxxxx Giudice di Pace : Dr. xxxxxxxxxxxx

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INCARICO e QUESITO

Nella causa civile iscritta al R.G. xxxx, con

apposita ordinanza, il Giudice di Pace di xxxxxxxx, Dr. xxxxxxxxxx, disponeva la nomina

dello scrivente quale consulente tecnico d’ufficio e nella data del xxxxxx alle ore xxx il

consulente tecnico nominato si presentava in udienza, prestava il giuramento di rito e

riceveva l’incarico di rispondere con relazione scritta al quesito di cui all’ordinanza del

xxxxxxxxxxx.

PREMESSA

Omissis..

QUADRO CONOSCITIVO

E’ rappresentato da quei fatti riferiti alla data e

luogo d’accadimento, alle persone e ai veicoli coinvolti, alle conseguenze derivanti dallo

scontro e ai danni identificabili nei documenti fotografici eseguiti dal riparatore e su

quelli eseguiti dal perito della società assicuratrice xxxxxxxxxx.

Gli atti introduttivi della causa, che rispecchiano

quanto già narrato da altre persone, in questa sede non sono ripetuti per brevità

d’esposizione poiché i fatti storici sono già noti al Giudice di Pace, ai procuratori legali e

ai consulenti tecnici nominati.

I documenti esistenti agli atti e quelli ottenuti da

terzi, tutti ritenuti indispensabili ai fini dell’indagine tecnica e che attengono alla prova

dei fatti da esaminare e riguardano specifiche circostanze concernenti l’oggetto del

contendere, in questa sede sono stati analizzati secondo precisi criteri di attendibilità, di

rilevanza, di pertinenza e di concludenza, prima confrontati con gli elementi indicati agli

atti di causa, poi con quelli acquisti nello svolgimento delle operazioni peritali.

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ANALISI degli ELEMENTI CONOSCIUTI

In concreto, gli elementi tecnici conosciuti e

pertinenti a fatti provati, già presenti in quei documenti prodotti agli atti e in quelli

acquisiti nello svolgimento delle operazioni peritali, sono:

1. i danni alla Audi xxxxxxx,

2. i danni alla Vw Golf xxxxxxxx.

I DANNI AI VEICOLI

Eseguito il raffronto fra i punti di presunto contatto,

collegati i medesimi con i danni riportati da entrambi i mezzi e confrontati quelli visibili

nella documentazione fotografica allegata agli atti, lo scrivente riduce a schema e in

sequenza tutti i punti d’urto e predispone l’analisi specifica di ogni zona di contatto con

riferimento al luogo di accadimento genericamente indicato negli atti di causa.

DANNI alla AUDI xx

L’analisi tecnica è configurata sulle immagini fotografiche esistenti agli atti e di quelle

che sono state ottenute durante lo svolgimento delle operazioni peritali.

Un primo esame delle fotografie e un

successivo più approfondito controllo delle deformazioni visibili, quelle applicate alla

parte anteriore della vettura, hanno permesso allo scrivente di individuare, con

riferimento alla dinamica del sinistro descritta in atti, l’entità dei danni, il punto iniziale

dell’urto, la natura e la conformazione delle deformazioni plastiche inserite sui lamierati

esterni e sulle strutture portanti della scocca; hanno consentito inoltre di identificare

l’andamento del vettore d’urto antagonista e gli spostamenti dinamici dei singoli vettori.

AUDI S3 xxxxx

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FOTO 1 : rappresenta la parte anteriore della Audi S3 e identifica la zona di

inserimento dell’urto iniziale: la zona di massima deformazione plastica è circoscritta sul

lato sinistro del cofano motore; nella zona circostante e coerente con l’arretramento del

lamierato esterno, vi è un arretramento della griglia anteriore centrale e del faro

anteriore sinistro, senza deformazioni apparenti applicate alla griglia e senza la rottura

del cristallo faro anteriore sinistro, che è costruito in policarbonato;

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FOTO 2 : Ripresa angolata della zona di deformazione del cofano motore, si

evidenziano l’arretramento del lamierato e l’inserimento di una deformazione concava

maggiormente applicata dal basso verso l’alto;

FOTO 3 : La ripresa fotografica, ora ortogonale rispetto all’asse longitudinale della

vettura, pone in evidenza l’andamento della deformazione e la traiettoria del vettore

d’urto antagonista: appare in evidenza la linea di approccio all’urto con arretramento

plastico del lamierato e la sua forma concava;

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PUNTO 4 :

Le fotografie identificano il distacco del terminale destro del paraurti nei confronti del

parafango destro in rapporto comparativo con lo spostamento un po’ meno marcato del

distacco operato dallo spigolo del paraurti anteriore lato sinistro: ciò indica l’esistenza di

una compressione sulla parte esterna della vettura con andamento leggermente

angolato rispetto all’asse longitudinale, come tale esercitata nei confronti del vettore

antagonista dove l’Audi S3 si è approssimata all’urto con movimento dinamico da destra

verso sinistra e verso l’avanti.

PUNTO 5 :

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Sul lato destro del paraurti sono presenti la cornice faretto fendinebbia e relativa griglia,

mentre sul lato sinistro è mancante la griglia della presa aria ( il faretto fendinebbia è

integro ) e sulla superficie esterna del paraurti sono presenti delle strisciature;

Le strisciature sono superficiali, il vettore antagonista appare un elemento compatto, a

superficie piatta in linea verticale, la sua superficie priva di colorazione; il contatto ha

solo provocato l’asportazione parziale della vernice esterna in alcuni punti del paraurti.

PUNTO 6 :

La griglia anteriore presenta la sua cornice esterna ( in plastica ) rotta alla sua metà in

linea verticale e di sotto la fascia del porta targa anteriore centrale.

La targa anteriore ( è costruita in lamiera di alluminio ) nelle foto su impresse, si

presenta integra e priva di colorazioni diverse da quelle originali.

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PUNTO 7 :

Le deformazioni inserite sul cofano motore appaiono conformate in conseguenza di un

urto provocato da un vettore antagonista in possesso di una traiettoria quasi parallela al

suo asse longitudinale: come tale appare formato da una superficie piana in verticale e

disposta trasversalmente in linea parallela rispetto al piano stradale.

La traccia superiore, quella indicata nella foto sinistra con le frecce verdi, stabilisce un

contatto diretto con un elemento rigido piano a spigolo leggermente arrotondato e con

svergolamento del contatto stesso inserito dal basso verso l’alto: la deformazione è

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modesta e il contatto probabilmente causato da quell’elemento urtante in una fase di

compressione di entità modesta.

Nel modo del tutto analogo ma con diversa profondità d’inserimento, sul lato destro del

cofano motore (foto destra con frecce rosse) sono presenti rigature superficiali

provocate nel contatto con elementi rigidi composte da superfici piane e con lo stesso

verso di inserimento, cioè dal basso verso l’alto e verso l’indietro ( rispetto alla linea di

traiettoria in avanti della Audi S3).

Eseguita ina scansione fotografica con utilizzo di uno strumento a luce virtuale (Corel

Paint Shop ) su tutta quella zona di contatto e di deformazione plastica del bordo

inferiore del cofano motore, sono inseriti dei depositi con residui di particelle di vernice a

base blu elettrico, così disposte lungo il bordo esterno del cofano in punti diversi e con

uguale intensità di applicazione.

Le particelle di vernice di colore blu sono

applicate anche sulla parte sinistra del paraurti anteriore e sul bordo esterno vicino alla

sede faro anteriore sinistro.

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La vernice di colorazione blu compare anche sulla targa anteriore e in più punti: in

particolare è più marcata nella zona, dove esiste la fascia azzurra a luce fluorescente,

sulla quale è inserita la “I “ di Italia e in altri punti della targa, anche sul lato opposto e

all’interno della fascia azzurra opposta.

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La colorazione della vernice blu, nei fotogrammi eseguiti in data xxxxxxxxxx, in parte

esiste e scompare, così come anche nella data del xxxxxxxx, scompare e ricompare.

VALUTAZIONE di RILEVANZA

Un primo esame della situazione riguardante la posizione del punto d’urto iniziale indica

che la vettura è stata l’obiettivo primario di un contatto diretto contro un elemento

antagonista disposto con il proprio asse longitudinale angolato rispetto all’asse

longitudinale della stessa Audi S3; l’elemento urtato è colorato di blu, la sua

composizione chimica può essere ricondotta a un prodotto a base colorata opaca privo di

solventi e con una pellicola coprente morbida ed elastica, per sua natura facilmente

asportabile quando è sottoposta al contatto cruento contro elementi rigidi o semirigidi.

Nella fattispecie, le tracce d’urto, che sono

localizzate esclusivamente sulla parte sinistra del cofano anteriore ( osservando l’Audi xx

da suo posto di guida ), hanno una conformazione ben definita e le deformazioni

plastiche del paraurti collegato sono conseguenti a un contatto diretto contro un

elemento rigido, disposto in linea trasversale parallela al piano stradale, conformate con

una modesta ampiezza laterale, estese verso il basso fino a raggiungere la posizione di

fissaggio della targa anteriore al suo paraurti.

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Le frecce di colore giallo indicano la condizione post urto del rivestimento interno

anteriore: tal elemento, costruito in materiale plastico composito, presenta una rottura

sul lato sinistro coerente con una compressione diretta; la rottura accertata sul lato

destro coincide con l’escursione laterale del particolare conseguente alla compressione

originaria applicata sul lato sinistro.

Entrambe le rotture identificano una precisa

collocazione dinamica della vettura: al momento del contatto e della compressione

esercitata sui suoi lamierati esterni, l’Audi xx era in movimento e la sua azione si è

conclusa con la trasformazione dell’energia cinetica residua in deformazione dei suoi

lamierati e con tutta probabilità anche sui lamierati del vettore antagonista.

Un’ulteriore prova che l’Audi S3, al momento dell’urto era in movimento dinamico in

avanti e con variazione di traiettoria da sinistra verso destra è data dalla condizione

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statica delle linee di ingombro del vano cofano motore nei confronti della battuta di

chiusura del cofano stesso e negli accostamenti con i due parafanghi anteriori: nelle foto

su inserite si evidenziano verso l’alto anche le deformazioni laterali del cofano, come tali

esercitate in conseguenza della deformazione ottenuta per compressione applicata sul

suo lato sinistro, ma non uno spostamento trasversale verso destra dei lamierati esterni

e interni collegati.

Ancora, un’altra precisa conferma, determinata dall’esame dei due longheroni anteriori

della Audi S3: in questi due fotogrammi si evidenzia la posizione della scocca così

sistemata e fissata su banco di riscontro e i due puntoni anteriori sottoposti a verifica

della linearità strutturale mediante inserimenti delle dime.

In primo piano sono visibili i due calibri di

controllo, sulla foto sinistra ( indicata dalla freccia rossa), la situazione strutturale

conformata a norma – il calibro conferma l’esatta posizione del piatto del longherone -,

sulla foto destra ( indicata dalla freccia ) la posizione arretrata – in linea longitudinale –

del piatto del longherone nei confronti del suo calibro di controllo con un arretramento

per compressione del supporto di c.a. 2 – 3 cm.

Come si può chiaramente vedere, non vi

sono spostamenti “laterali “ del longherone, solo un arretramento “longitudinale”, cosa

peraltro molto strana e difficilmente giustificabile, anche in considerazione del fatto che

l’urto primario non si è focalizzato in quel punto bensì molto più in alto e solo sui

lamierati esterni, quali il cofano motore, e le strutture interne e il rivestimento anteriore,

costruito in materiale composito.

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Un’altra considerazione tecnica negativa con

riferimento ai danni accertati, che nella loro espressione sono solo danni materiali

applicati a lamierati mobili e accessori collegati ( quali i due fari anteriori ) è data dalla

condizione post-urto della traversa interna anteriore inferiore, costruita quale elemento

di collegamento fra i due longheroni anteriore e di protezione al radiatore del

condizionatore che si trova inserito dietro la stessa traversa inferiore:

La traversa anteriore inferiore è collegata ai due longheroni ( freccia gialla e rossa) e

presenta nella sua parte centrale una deformazione ( indicata dalla freccia blu ) che nella

sua fase di arretramento ha coinvolto il radiatore del condizionatore, danneggiandolo.

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Tale deformazione è conseguente a un urto diretto, con probabile movimento dinamico

longitudinale e/o comunque in possesso della Audi xx; inoltre ciò si confronta con il

tipico urto provocato da un elemento rigido appuntito e con spigolo vivo a cuspide, per

similitudine riconducibile a quel tipo di urto che esiste fra una matrice e un punzone,

dove la matrice in questo caso è la traversa e il punzone l’elemento antagonista che l’ha

prodotto.

Proseguendo nell’analisi tecnica si osserva, per raffronto diretto, la parte anteriore della

vettura e in particolare la condizione post-urto della griglia centrale: tracciando una linea

in verticale ideale al suo centro, si evidenzia la mancanza di un elemento esterno

decorativo, quello centrale in basso, e una piccola rientranza delle griglie longitudinali.

A questo proposito si osserva come il paraurti

anteriore della Audi xx è un elemento conformato plastico di poliuretano semirigido

costruito secondo le norme vigenti e sulla base delle indicazioni poste dalla norma ECE

R42, che prevede il ritorno elastico del componente nelle sue condizioni originarie senza

subire danni strutturali a seguito di un urto diretto contro una barriera fissa alla velocità

non superiore ai 5 km/h.

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Nel caso specifico, il paraurti anteriore non

ha subito danni strutturali, solo il distacco di un elemento decorativo ( plastica )

applicato alla sua parte centrale inferiore.

Tutto ciò indica, nell’ipotesi che la traversa

anteriore inferiore fosse mai coinvolta nell’urto secondo la dinamica descritta in atti, il

vettore antagonista poteva essere animato di una velocità di poco superiore ai 5 km/h,

atteso come il paraurti anteriore, nella sua forma post-urto, ne attesta la conformità.

La linea tratteggiata

gialla percorre in

linea verticale il

centro ideale della

parte anteriore della

vettura.

La deformazione si

colloca di lato

rispetto al centro

ideale.

Come già descritto, proseguendo nell’indagine tecnica e riproponendo in linea verticale

la posizione statica della deformazione inserita sulla traversa interna inferiore, la

deformazione applicata alla traversa non collima in linea verticale con la posizione del

listello verticale mancante e inserito sulla parte esterna della griglia anteriore centrale.

ASSETTO DEI VEICOLI ALL’URTO

Conosciute l’entità delle deformazioni e l’andamento

dei vettori d’urto che hanno provocato i danni alla parte anteriore dell’Audi xx, si

dispongono graficamente i veicoli fra loro secondo linee di traiettorie coerenti con la

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tipologia delle deformazioni accertate, tutto ciò sulla base delle indicazioni fornite nella

denuncia Cai allegata agli atti di causa e conforme alla topografia del luogo del sinistro,

che qui ha seguito è così rappresentata:

Com’è possibile vedere nella foto aerea estrapolata da Google, l’incrocio fra i due corsi, il

corso Grosseto e la via Ala di Stura, si conforma secondo linee pressoché ortogonali,

mentre i veicoli si dispongono secondo queste indicazioni grafiche:

Conosciuta l’ipotetica e solo

rappresentativa condizione dinamica dei due veicoli all’urto, sulla fiancata destra della

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Vw Golf si ricerca una qualsiasi zona di contatto che potrebbe ricondurre specularmente

all’inserimento con un elemento rigido, appuntito e di forma e dimensioni uguali per

estensione e conformazione alla zona di deformazione applicata sulla traversa interna

anteriore inferiore della Audi xx.

Allo scopo di verifica l’eventuale esistenza di elementi specularmente conformati alle

deformazioni accertate, si utilizza il seguente fotogramma:

In questo fotogramma, riproducente la fiancata destra della Golf, si evidenzia

esattamente il contrario di quanto ci si dovrebbe aspettare, atteso che le deformazioni

applicate ai lamierati esterni, oltre a non possedere alcun elemento rigido e appuntito in

estensione verticale al di fuori della sagoma limite, sono specularmente improponibili

proprio per le loro convessità accentuate, ancor di più collocate in punti diversi e con

differenti profondità di inserimento.

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VALUTAZIONE di CONCLUDENZA

Gli elementi tecnici di giudizio, quelli

conformi alle deformazioni accertate nello svolgimento della presente trattazione ed

esistenti sulla parte anteriore della Audi S3, nonché quelli estrapolati dall’analisi delle

componenti strutturali collegate, permettono allo scrivente di esporre le seguenti

considerazioni di carattere tecnico:

1. la vettura Audi xx ha subito danni molto limitati e come tali sono inseriti

principalmente sulla parte anteriore esterna laterale sinistra;

2. il vettore antagonista che ha provocato quei danni era ricoperto di una

verniciatura esterna di colore blu elettrico, la cui composizione chimica risulta

conforme a quella attualmente in uso su tutti i veicoli di nuova produzione, la

verniciatura ad acqua;

3. la vettura antagonista, la Vw Golf, è verniciata con uno smalto di colore celeste

chiaro metallizzato, la cui componente chimica complessiva è del tipo “ vernice

sintetica a doppio strato”,

4. l’arretramento deformativo plastico dei lamierati esterni è conforme a un urto

diretto angolato e applicato dalla stessa Audi S3 contro un vettore probabilmente

fermo, in leggero movimento in avanti e/o a velocità ridotta;

5. la rottura delle componenti plastiche interne della Audi xx, in particolare del

rivestimento anteriore, che è costruito in materiale composito plastico rigido,

indica come la vettura Audi xx, al momento del contatto, era in possesso di una

modesta energia cinetica, come tale del tutto esaurita al termine dell’azione di

compressione che ha creato la deformazione plastica del rivestimento esterno in

lamiera del suo cofano anteriore ( vedere frecce verdi su 1° - 2° foto pag. 10 );

6. sulla base di tale costatazione appare certo che la vettura antagonista, che non

può avere le caratteristiche tecniche appartenenti alla Vw Golf indicata in atti, era

probabilmente ferma o in possesso di una modestissima velocità;

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7. Le particelle di vernice di colore blu che si sono staccate dal vettore antagonista

e applicate sui particolari esterni della Audi xx, sono disposte su due piani diversi

di contatto in linea trasversale: la parte mediana della superficie esterna della xx,

quella esistente al di sotto della linea di chiusura del cofano motore e al di sotto

della linea superiore del paraurti anteriore, ne è totalmente priva e il vettore

antagonista non ha rilasciato alcuna traccia di urto diretto;

8. l’arretramento del puntone anteriore sinistro della struttura portante della scocca

è conseguente ad un urto diretto e parallelo al suo asse longitudinale;

9. il danno applicato alla traversa anteriore inferiore centrale, costruita in alluminio

e di notevole rigidezza strutturale, appare integrato da un elemento altrettanto

rigido e conformato a cuspide appuntita e inserito con andamento parallelo

all’asse longitudinale della scocca;

10. lo scoppio degli airbag, così come i danni alla traversa interna anteriore inferiore,

appaiono del tutto avulsi nel contesto di tutti i danni accertati, poiché l’esplosione

di tali elementi ( airbag) avviene a seguito di azione dinamica della vettura sulla

quale sono montati dopo un urto contro un ostacolo fisso alla velocità non

inferiore ai 25 -30 km/h;

11. tutti i danni applicati alla parte anteriore della Audi xx, che si spostava in avanti a

bassa velocità, sono stati provocati a seguito di un contatto diretto contro un

vettore antagonista rigidamente conformato e con caratteristiche fisiche diverse

da quelle esistenti sulla Vw Golf, un veicolo di dimensioni dissimili da una vettura,

che procedeva davanti alla stessa xx seguendo una linea di traiettoria

leggermente angolata e in possesso di una velocità propria assolutamente

modesta.

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RISPOSTE AL QUESITO

Lo scrivente C.T.U., sulla scorta degli

elementi tecnici contenuti nel fascicolo della causa civile e di quelli acquisiti nell’esame

della documentazione fotografica ottenuta durante lo svolgimento delle operazioni

peritali, ritiene di essere in grado di rispondere ai quesiti posti dall’Ill.mo Sig. Giudice di

Pace e nel modo seguente:

1° Parte:

“ Dica il CTU, esaminati gli atti e i documenti di causa e visionati se possibile e

necessario i veicoli coinvolto nel sinistro:

1 ) quali sostituzioni e riparazioni siano state effettivamente eseguite sul veicolo”;

I danni applicati all’Audi xx sono stati

identificati mediante verifica e analisi specifica di ognuna delle deformazioni visibili nelle

fotografie allegate agli atti e successivamente comparate con le voci di danno inserite

nella fattura delle riparazioni, quella fattura emessa dalla carrozzeria xxxxxx in data

xxxxxxxx per un importo complessivo pari a € = 14.700,00.

Le sostituzioni e le riparazioni effettivamente

eseguite sono elencate nella fattura su menzionata: tutte le voci di danno sono state

scrupolosamente e attentamente controllate e come risultanti dalle fotografie allegate,

effettivamente eseguite, ad eccezione di alcune sostituzioni di accessori esterni e di

parte meccanica, quali il faretto fendinebbia destro, il radiatore acqua, lo scambiatore

aria/aria, il deumidificatore, la protezione inferiore motore, il compressore del

condizionatore e minuterie varie.

.

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2° Parte:

2) tenuto conto delle parti con cui i veicoli sono venuti a contatto e della dinamica

del sinistro, accerti se e quali dei lavori di cui al punto 1 ) non siano da porsi in

relazione al sinistro stesso;

L’analisi tecnica eseguita mediante analisi

della documentazione fotografica, permette allo scrivente di affermare come tutti i lavori

eseguiti NON sono da porsi in relazione con il sinistro di causa.

.

3° Parte:

“valuti la compatibilità dei danni rispetto alla dinamica esposta in atto di citazione”;

Come già descritto nei capitoli precedenti e

in particolare al capitolo “ La ricostruzione del sinistro “ edito da pag. cinque e seguenti

della presente relazione, tutti i danni accertati non sono tecnicamente compatibili con

riferimento alla dinamica esposta nell’atto di citazione.

4° Parte:

“determini il costo delle riparazioni e delle sostituzioni in base ai prezzi delle parti di

ricambio originali risultanti dai listini delle case costruttrici…..”

VALUTAZIONE DEI DANNI

Si considerano i costi dei ricambi controllati sui listini editi all’epoca del fatto, tutti quelli inseriti nella fattura

di riparazioni ad eccezione di quelli elencati a pag. 23 della presente relazione.

Totale costo ricambi ( vedere dettaglio fattura) € 7.179,98

Costo della mano d’opera ( a tempario )

su base tempi = ore 75 x 40,00 €/h € 3.000,00

Si considerano i tempi codificati dalla casa Costruttrice

confrontati con i tempi codificati dal Tempario Ania

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Materiali di consumo € 490,00

Noleggio dime € 240,00

----------------------------------

TOTALE € 10.909,98

Iva 21% € 2.291,09 ------------------------------------------

TOTALE COMPLESSIVO € 13.201,07

.

5° Parte:

e ) “ determini la durata del fermo tecnico necessario per le riparazioni e, in caso di

antieconomicità delle stesse, il valore del veicolo prima del sinistro e dopo il sinistro,

nonché le spese accessorie…”

Il fermo tecnico, inteso come tempo per

l’esecuzione dei lavori di cui al punto 4° Parte del quesito, si valuta in giorni 14

(quattordici ).

CONCLUSIONI FINALI

Nei precedenti capitoli lo scrivente ha:

- Descritto lo stato dei luoghi,

- Accertate le situazioni ambientali;

- Riferito sui danni riportati dai singoli veicoli;

- Definita la metodologia ricostruttiva delle evoluzioni dei singoli veicoli.

Nelle attività di analisi dell’evento, lo scrivente

ha valutato la fase iniziale, quella riguardante l’individuazione dell’urto principale fra i

veicoli, poi ha eseguito lo studio delle deformazioni applicate a ogni singolo veicolo

utilizzando quei dati oggettivi contenuti nei documenti fotografici allegati agli atti.

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Tali dati, posti in relazione con questi

elementi, hanno consentito allo scrivente di stabilire come il sinistro non si è mai

verificato così come descritto nell’atto introduttivo della causa.

----------------------o0o--------------------

A disposizione per quanto utile ai fini di

Giustizia, il consulente tecnico rassegna la presente relazione definitiva all’Ill.mo Giudice

di Pace, dr. xxxxxxxxx, unitamente alle schede tecniche, al CD integrativo e ai fascicoli

dei procuratori delle parti ricevuti in visione.

Il consulente del Giudice

Torino xx Settembre duemilatredici

Allegati:

i fascicoli dei procuratori delle parti,

il verbale di tutte le operazioni peritali,

la memoria del ct di parte convenuta,

documenti vari, email e Pra,

il CD riepilogativo.

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