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www.confronto.orgVenerdì 1 Marzo 2013 Anno X - Numero 5
a pag. 5a pag. 5
all’interno
Elezioni choc: il nord est è di GrilloDati e commenti per ogni Comune
Pronto a caderePronto a cadereRubeis assediato in una città a cinque stelle spedisce i fedelissimi in crociata contro Sassano. E Bertucci vuole le primarie per il sindacoRubeis assediato in una città a cinque stelle spedisce i fedelissimi in crociata contro Sassano. E Bertucci vuole le primarie per il sindaco
2 SPECIALE ELEZIONI Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Pdl e Pd a pezziGrillo stravolge e vince Prima lista a Lazio 1 con il 28,8%, gli elettori abbandonano i partiti
Le politiche a Roma e provincia
Zingaretti è Presidente di Regione
Nei comitati elettorali volti funerei e toni da oltretomba.
Tra le 15 e le 16 del pomeriggio di lunedì quando è appena
iniziato lo spoglio delle schede per il Parlamento, gli instant
poll danno il centrosinistra vincitore alla Camera e persino
al Senato. Dopo un'ora monta uno schema con numeri stra-
bilianti in un'unica direzione: i cinquestelle avanzano dap-
pertutto. I dati di Lazio 1 (cioè Roma e provincia) per la
Camera dei deputati segnano una svolta epocale, il movi-
mento di Grillo è primo con il 28,8%, davanti al Pd come
lista ed è vincitore nei più importanti Comuni della pro-
vincia, Guidonia Montecelio, Tivoli, Mentana, Fonte
Nuova, per rimanere nel nord est. Come coalizione risulta
primo il centrosinistra con Sel che porta un 4,2% e il Pd
che si ferma al 27. Mentre il centrodestra tutto non va oltre
il 25,3% con il Pdl al 20,6, Fratelli d'Italia un buon 2,6 e
La Destra all'1,8. Rivoluzione civile registra 2,7%. Il Pdl
perde a Roma e provincia un milione di voti, nelle politiche
del 2008 – sempre alla Camera – il partito era nell'olimpo
del 41,08%. In caduta libera anche il Pd che in quell'occa-
sione (Veltroni candidato premier e alleanza con l'Idv) stava
al 39,15%, dodici punti percentuali in più rispetto e oggi.
L'area di centro rappresentata da Monti vede un voto com-
plessivo di coalizione pari all'8,9%, con il 7,1 della lista del
premier e i drammatici risultati di Udc (1,3) e Fli (0,5). Da
quelle parti è un'ecatombe, Fini non entra in Parlamento e
per lo scudo crociato c'è un solo posto. Al Senato che fun-
ziona con ripartizione dei seggi su base regionale, il Pd ot-
tiene il 28% e Sel il 3,5, per quanto riguarda i democratici
esattamente nove punti in meno dal 2008 quando la per-
centuale era del 37,2. Il centrodestra al Senato supera di
poco il 23% contro il 43,9 di cinque anni fa, gli alleati si
attestano intorno al 2%, con Fratelli d'Italia di uno 0,3 sopra
La Destra. Il listone di Monti è a 7,5% e zero senatori, il
movimento 5 stelle invece prende sei seggi con il 25,9%.
Dopo queste elezioni sul campo rimangono morti (Udc e
Fli) e feriti (Pd e Pdl), nelle città il voto mantiene questo
stesso orientamento, Grillo è primo, il Pd perde una media
di dieci punti percentuali ma si riprende nelle regionali e il
Pdl dimezzato regge nei piccoli Comuni, sia per le nazio-
nali che per il Lazio, San'Angelo Romano, Palombara,
Marcellina preferiscono Berlusconi e Storace, non Castel
Madama che premia il centrosinistra.
Sul fronte degli eletti in Parlamento di questa area va a alla
Camera dei deputati Andrea Ferro del Pd, consigliere co-
munale di Tivoli, Monica Gregori, 32enne di Cineto Ro-
mano e Carlo Lucherini dal fortino rosso di Monterotondo
direttamente nell'Aula di Palazzo Madama.
gp
L’Italia intera tremaE a Guidonia invece
parte la crociata delle tabelline
Editoriale
Vince Nicola Zingaretti, il nuovo presidente della Re-
gione conquista il Lazio con il 40,6%, un risultato impor-
tante in termini di consensi che sposta numeri rispetto alla
contestuale consultazione del Parlamento, tanto che il Pd
si afferma primo partito (al 29,7%) e il movimento cin-
questelle con il 16,6 perde terreno rispetto a quanto regi-
strato alla Camera, Storace va all'opposizione dopo aver
sommato un voto di coalizione del 32% con il Pdl al
21,20. Sono cinquanta i consiglieri – questa è la grande
novità – e l'Aula si compone così: centrosinistra 28 con-
siglieri, centrodestra 13, Movimento 5 Stelle 7, civica
Bongiorno 2. Dalla parte della maggioranza gli scranni
saranno occupati dai dieci del listino di Nicola Zingaretti
(Cristiana Avenali, Daniela Bianchi, Marta Bonafoni, Cri-
stian Carrara, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Gian
Paolo Manzella, Daniele Mitolo, Maria Teresa Petrango-
lini, Riccardo Valentini), un consigliere a testa, da Roma,
per Sel (Gino De Paolis), Psi (Oscar Tortosa) e Centro
Democratico (Piero Petrassi). E' il Pd che mette il numero
maggiore di eletti, tredici uno a testa da Latina (Enrico
Maria Forte), Frosinone (Mauro Buschini) e Viterbo (En-
rico Panunzi) e dieci da Roma: il super votato Daniele
Leodori che arriva In Regione con 22.748 preferenze,
Massimiliano Valeriani (18.202 voti), terzo degli eletti
Marco Vincenzi (16.069), quindi Mario Ciarla (14.278),
Rodolfo Lena, Eugenio Patanè, Gianfranco Zambelli,
Fabio Bellini, Simone Lupi e Riccardo Agostini. Due, en-
trambi da Roma, i consiglieri espressione della lista civica
di Zingaretti, Michele Baldi e Gianluca Quadrana. All'op-
posizione il primo dei candidati presidente non eletto,
Francesco Storace, un consigliere a testa di Fratelli d'Italia
(Giancarlo Righini), La Destra (Fabrizio Santori) e lista
Storace (Olimpia Tarzia) tutti delle liste della capitale.
Ecco quindi i nove consiglieri del Pdl, uno a testa da La-
tina (Giuseppe Simeone), Frosinone (Mario Abbruzzese)
e Viterbo (Daniele Sabatini), e sei da Roma dove la sele-
zione delle urne ha riservato conferme e clamorose sor-
prese. Entrano Luca Gramazio (18.736 preferenze),
Giuseppe Cangemi (15.790), Pietro Di Paolo (14.163),
Antonello Aurigemma (12.322), Adriano Palozzi
(12.089) e Fabio De Lillo (9.852). In consiglio siederanno
cinque esponenti del M5S di Roma (Davide Barillari,
Devid Porrello, Valentina Corrado, Gianluca Perilli e Sil-
vana Denicolò), e uno a testa da Latina e Viterbo, Gaia
Pernarella e Silvia Blasi. La civica Bongiorno porta alla
Pisana due consiglieri: uno da Roma che è Pietro Sbar-
della e uno da Frosinone, Fabio Forte. Su cinquanta con-
siglieri solo nove donne e nessuna dal Pdl e dal Pd.
La geografia del nuovo consiglioIl centrosinistra si prende 28 seggi: ecco i super votati di tutti gli schieramenti
L'onda d'urto colpisce i partiti, il sistema politico non
sarà più lo stesso: il movimento 5 stelle di Grillo si
impone come nuovo protagonista della stagione dif-
ficile che l'Italia vive (e sopporta). Le elezioni poli-
tiche del 24 e 25 febbraio lasciano tramortiti i
vincitori sulla carta – i democratici – e forniscono
debole energia al Pdl dato per morto. Una boccata
appena, legata solo e soltanto a quanto Berlusconi
è riuscito a fare in campagna elettorale in un quadro
che vede però il partito in un tracollo impietoso di
consensi, perde sei milioni di voti, la metà di quanto
ottenuto nel 2008. Erosa la fiducia nei blocchi tra-
dizionali, perché anche per il Pd non ci sono bottiglie
da stappare: i democratici vedono sfumare quasi
quattro milioni di voti, un terzo di quanto registrato
cinque anni fa. Alla Camera dei deputati – a livello
nazionale – si accaparrano per un soffio il premio di
maggioranza ma al Senato è l'ingovernabilità. Nes-
suno vince e la flebile performance di Mario Monti
toglie di mezzo ogni chance. Il premier uscente ne
esce con le ossa rotte, Fini è spazzato via dal Parla-
mento, l'Udc di Casini sopravvive negli scranni gra-
zie ai meccanismi della legge elettorale celebrando
però il de profundis di una classe dirigente (a suon
di zero virgola). C'è una democrazia da riformare.
Questa è la lezione impietosa che accomuna tutti, e
tutti sono perdenti di fronte all'avanzata del movi-
mento cinquestelle, sottostimato dai sondaggisti fino
all'ultimo minuto utile e oggi primo partito d’Italia
pur non essendo un partito. Non è un campanello
d'allarme è una fanfara. In quell'onda anomala ci
sono gli elettori del Pdl, quelli del Pd e gli indecisi.
Un fenomeno senza precedenti nell'Italia repubbli-
cana, il movimento entra nel cuore delle istituzioni,
e non si può minimizzare. Il punto non è la dema-
gogia di Grillo, la fragilità del programma, lo stri-
sciante populismo. Non è il “comico” il problema,
ma la marea che non crede più alle liturgie delle
stanze. Chi sono i grillini? I giovani, anzi i giova-
nissimi della generazione “y” che vivono navigando
in rete e parlano sui blog, e tante, tante persone co-
muni. Uomini e donne con radici politiche tra le più
disparate unite dall'esasperazione per gli effetti reali
della crisi economica e dal disprezzo per una politica
arroccata tra i privilegi e i conticini di Palazzo. Il ri-
sultato delle urne è una frustata al meccanismo. Re-
cuperano i partiti nelle regionali (il Pd per essere
precisi) ma la strada è segnata. E mentre l’Italia sco-
pre una stagione nuova e precaria, mentre le schede
elettorali impongono riflessioni al di là dei tatticismi
e delle strategie di sempre, nelle amministrazioni lo-
cali di città importanti della provincia di Roma si
marcia a passo svelto verso il passato. Tivoli è in-
chiodata al sesto rimpasto di Giunta, Mentana è
senza una maggioranza e Guidonia Montecelio si
perde nelle liti da preferenza. Nella terza città del
Lazio il cerchio magico del sindaco popolato dai fe-
delissimi che dicono di volere solo il meglio per lui
si scatena in cerca di colpevoli per il risultato di un
candidato - Aurigemma - che poi è stato anche
eletto. Varcata la soglia del Palazzo si entra in un
mondo parallelo. Sempre che lo scopo perseguito
con la crociata delle tabelline non sia andare a casa.
Gea Petrini
3SPECIALE ELEZIONIVenerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Lo strappo è repentino e si chiama movimento
5 stelle, prima lista a Guidonia Montecelio. Ci
sono, e sono tanti da costringere i partiti tradi-
zionali a percentuali da impallidire. La forma-
zione di Grillo fa il pieno con il 33% alla
Camera, il Pd e il Pdl piombano al 23% con un
lieve vantaggio dei democratici. Si sono spo-
stati migliaia di voti dalle ultime elezioni, con-
sensi che si muovono ancora nelle contestuali
regionali dove Bersani balza primo con il 29,2.
Occhi puntati su ogni casella di queste cifre
perché tra un anno – sempre che si arrivi a fine
mandato – ci si gioca la partita delle comunali.
Sono le schede delle politiche a segnare il
punto di non ritorno nelle 68 sezioni elettorali
della città. Un terzo degli aventi diritto non va
ai seggi e i 48mila cittadini che invece scel-
gono le urne decidono così. Alla Camera Grillo
al 33,27, Pd al 23,40 e Pdl al 23,27. I demo-
cratici rispetto alle consultazioni del 2008 ve-
dono sparire il 12% dei voti, più difficile il
paragone con le ultime amministrative perché
nel 2009 la grande diaspora con Lippiello can-
didato in altra coalizione civica ha spezzato il
voto, 17 al Pd e 16 per sé. Dalle parti del Pdl
che governa Guidonia vanno in fumo ben 20
punti percentuali (aveva il 42,19) e rispetto alle
comunali 3.400 consensi. L'annotazione è che
il sostegno del consigliere Michele Bianco alla
lista nazionale del Mid (prende 176 voti e lo
0,37%) se poco cambia alla squadra che ha so-
stenuto qualcosa comporta in quella di cui
porta la maglia in assise. Il Pdl sta sotto il Pd
giusto di 60 voti, per questo 0,13% è confinato
al terzo posto. Per i maggiorenti locali l'analisi
non è una passeggiata di salute, la sonora boc-
ciatura non salva nessuno nemmeno spostan-
dosi verso il centro dove avvengono fatti
incredibili. Sempre per rimanere alla Camera
infatti la lista Monti ottiene il 5,3% e l'Udc pre-
cipita allo 0,92%, un numero che segue il trend
nazionale al quale non si riesce ad opporre re-
sistenza, Futuro e Libertà poi è un fantasma
che si aggira sullo 0,47. Messi insieme nelle
alleanze ottengono il 6,62%, la coalizione della
galassia berlusconiana invece il 28,2 perché c'è
anche Fratelli d'Italia che alla prima uscita elet-
torale conquista il 2,17% e La Destra che con
il 2,46% perde più della metà dei voti, nel 2008
erano il 5,44%. Un'altra stagione è finita. L'in-
tera coalizione di centrosinistra (con Sel al
2,80 e Centro democratico allo 0,23%) naviga
sul 26,41%. Per Rivoluzione civile non si va
oltre il 2%. Vedendo lo scrutinio del Senato lo
scenario varia di poco, il movimento di Grillo
è ancora primo con il 31,2%, il Pdl rimane al
23% e il Pd guadagna un paio di punti
(25,5%), Monti cresce appena con il 5,8 ma
qui la lista è unica insieme a Udc e Fli, è la
prova del nove che casiniani e finiani appor-
tano nulla al progetto complessivo. Il resto dei
partiti confermano pressoché invariato il dato
della Camera. Un altro scossone arriva però
con lo spoglio delle regionali dove vince Zin-
garetti con il 37,4%, Storace si blocca al 30 e i
cinquestelle scendono al 23,5. Sono i numeri
del Pd a cambiare rispetto alle nazionali, i de-
mocratici vanno al 29 e qualcosa recuperando
sei punti percentuali, il Pdl guadagna appena
un punto e la civica montiana della Bongiorno
è ferma al 4,19, va peggio che al nazionale. E'
dai grillini che tornano voti al Pd. Sono le pre-
ferenze a tirare ma non per tutte le liste nello
stesso modo. Boccone amaro universale e
ancor di più per chi guida la città, il Pdl prende
meno che a Mentana e Fonte Nuova e solo due
punti in più della Tivoli nella crisi perenne del
centrodestra.
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Il movimentoinvade GuidoniaLa lista (stra)vincea danno dei partitiIl Pdl non recupera nemmeno alle regionali
dove il Pd invece torna prima lista
Svolta cinque stelle
4 GUIDONIA MONTECELIO Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
La vera conta è tra le correntiPreferenze per le regionali sotto la lente. Nel Pdl vince il gruppo Bertucci, nel Pd De Vincenzi secondo e al centro sorprese
Leggendo i numeri
Benvenuti nel regno delle preferenze per le
regionali dove le componenti interne ai par-
titi misurano la propria forza. La tornata non
è delle migliori per andare a caccia di voti,
il clima è sembrato subito ostile, nessuno
immagina montare la rivoluzione dolce delle
urne per mano dei grillini. Ma sono andati
avanti, i consiglieri comunali organizzati per
correnti a sostegno dei volti di riferimento
da spedire alla Pisana. Pdl e Pd fanno le cifre
maggiori, i democratici portano a casa com-
plessivamente per tutti i candidati 5.390 pre-
ferenze su 11.900 voti di lista, gli avversari
incassano invece 4.934 indicazioni di nome
in 9.978 voti di lista. Nel partito che governa
la città prendono lo scettro i consiglieri del-
l'area di Marco Bertucci, il capogruppo del
Pdl e i suoi portano Pietro Di Paolo asses-
sore uscente e neoeletto in terza posizione a
livello regionale. I voti per l'ex aennino sono
1.352 distribuiti a macchia d'olio in ogni
quartiere con un distacco di 500 voti dal se-
condo arrivato Antonello Aurigemma (pas-
sato anche lui) e candidato di un nutrito
numero di consiglieri, i sassaniani Massini
e Tuzi, e i rubeisiani Venturiello e De Maio
senza dimenticare il nuovo arrivato Pensato.
Un po' poco quel 777 a segnare il totale visto
che a battezzare la volata di Aurigemma
spiccava il sindaco in persona. Dicono i bene
informati che il primo cittadino abbia distri-
buito il suo consenso tra il secondo e il terzo
in ordine di preferenze, Pino Cangemi. Giu-
seppe Emanuele infatti a Guidonia è il frutto
della doppia operazione dell'architetto che
prima ha accompagnato Di Palma fuori dai
sassaniani e a seguire il consigliere Caccia-
mani, per poi convogliare sempre su Can-
gemi (che chiude con 710 voti) anche il
supporto dell'assessore Casavecchia e del
consigliere Bianco (in pausa dal Mid). La
cronaca di un avvelenato dopo voto fa il
resto. Quarto in città per il Pdl è Marco Vi-
sconti che non riesce a entrare nell'Aula di
Zingaretti ma segna il buon risultato di An-
tonio Tortora, assessore ex consigliere, che
da solo mette insieme 410 voti. Quinto si
piazza Erder Mazzocchi, che dall'Astral
torna a casa senza passare dalla Regione, ri-
mane a piedi il paladino delle sue tesi Mirko
Benetti che gli consegna comunque 387
voti. Nel Pd c'è il consigliere regionale più
votato a Guidonia e si chiama Marco Vin-
cenzi, ben 1.836 volte è stato scritto il suo
nome, spinto dai due consiglieri Guglielmo
e Ciccotti ai quali sembra però difficile poter
intestare per intero quel risultato. Sta lì, sotto
di cinquecento schede, Daniele Leodori il
super votato primo in assoluto del Lazio in-
dicazione del capogruppo Domenico De
Vincenzi e della collega Rita Salomone. La
quota è 1.268 preferenze. Gli astorriani non
riescono a tenere il gradino più alto del
podio, l'offensiva vincenziana fa impallidire
anche i più avvezzi alle dinamiche della po-
litica. I giovani prendono il bronzo, De An-
gelis e Di Silvio con Agostini (eletto) a 650
voti confermano le ipotesi di previsione e nel
languore generale da preferenza danno da
pensare per il prossimo anno. Quindi c'è
Ambrosi con 436 e Ciarla 204. Nella lista
Bongiorno dei montiani prende più voti
Mario Mei (rimasto fuori dal consiglio) in-
dicato dal gruppo di Lippiello, ben 540 pre-
ferenze che nel 4% corrispondono a un terzo
esatto dei voti complessivi conquistati dalla
lista, secondo invece Massimiliano Maselli
voluto da Valeri che chiude a 284, anche lui
non andrà alla Pisana. Al terzo posto c'è Pie-
tro Sbardella che invece è in consiglio, can-
didato di Pagano che segna 241 preferenze.
Per i cinquestelle sono due voti a fare prima
Loredana Cicerone, data per vincente fino
all'ultimo rimane però esclusa dai banchi
dell'opposizione.
gea.pe
In città 1.300voti del gruppoex aennino
Di Paolo
Si ferma a 777il candidatodel sindaco
Aurigemma
Più di 1.200schedeper l’astorriano
Leodori
Male è andata male per il Pdl ma non è un giudizio sull'ammini-
strazione. La tesi-analisi del voto è di Gianluigi Marini, consigliere
comunale. “I dati di Guidonia sono in linea con quanto accaduto a
livello nazionale, sarebbe scorretto prenderlo come un termometro
nei confronti dell'amministrazione. Il 33% di Grillo va visto come
malumore generale della gente ma non è colpa del nostro operato
in città”. Il riflettore secondo l'ex aennino con il cuore a Colleverde
va acceso sui numeri delle regionali, “i sei punti in meno rispetto al
Pd ci devono far riflettere abbiamo un anno per invertire la rotta,
altrimenti così perderemo le elezioni comunali. Ma lì Grillo non
supererà il 15%, non è una forza che a livello locale può andare al
ballottaggio. Si è capito comunque che gli italiani non sopportano
più posizione ambigue, è il caso dell'Udc”. Sostenitore con Bertucci
del candidato eletto Di Paolo, ora Marini commenta gli esiti: “Sin-
ceramente pensavo di poter fare meglio ma vedendo la generale
flessione delle preferenze e la percentuale della lista dico che ab-
biamo avuto un risultato ottimo, dimostrazione che il nostro gruppo
lavora bene. Il voto adesso va analizzato attentamente quartiere per
quartiere perché se a Marco Simone e Setteville escono poche pre-
ferenze del Pdl vuol dire che quella circoscrizione di sente lontana
dall'amministrazione. Forse è il caso che si torni tutti sui territori”.
Rimane senza bussola in Regione perché il suo candidato è
fuori dai promossi ma il consigliere Mirko Benetti si dice sod-
disfatto comunque del risultato ottenuto e lancia frecce avve-
lenate dalle parti dei sassaniani dei quali bisogna riconsiderare
– questo è il Ben-pensiero – la forza in termini di consenso. E'
il tormentone Aurigemma che prende il largo. “Registro la di-
sfatta del Pdl alle elezioni politiche. Per le regionali grosso
modo teniamo e considero soddisfacente il dato che mi ri-
guarda, insieme a quanto fatto da Tortora è il migliore in as-
soluto. Ai grillini dico in bocca al lupo, agli amici del Pdl
invece vedendo i numeri delle preferenze dico che mi si
aprono degli interrogativi. Mi aspettavo di più da Aurigemma,
doveva arrivare primo vedendo il numero di consiglieri a so-
stenerlo. E' un'analisi che va fatta perché se si vuole vincere il
prossimo anno bisogna capire chi rema in quella direzione e
chi no”. Il convitato di pietra al quale allude il consigliere è il
gruppo del Presidente Sassano. “Ci sono persone sopravvalu-
tate in termini di voti, va individuato bene il peso di ognuno
perché si potrebbero aprire scenari diversi”. Benetti vaga
ormai senza consigliere regionale, su questo il giudizio è
secco: “Mazzocchi è fuori perché hanno prevalso le strutture”.
Arriva dodicesimo Sabatino Leonetti.
L'ex vicepresidente del consiglio provin-
ciale con una lunga storia politica a Gui-
donia Montecelio (dal Pci fino al Pd con
un passaggio nell'Idv fino all'approdo
nella civica di Zingaretti) è bocciato dalle
urne. Perde Leonetti e non entra in consi-
glio regionale fermandosi a 1.905 prefe-
renze. Ma la caduta libera è nella sua città
dove non riesce ad andare oltre i 424 voti.
Un epilogo al termine di una campagna
elettorale frizzante, tra la Capitale e il bar
Lanciani, cene di abruzzesi e ospitate di
attori. Non basta all'ex piccolo grande
uomo per imporsi nella conta regionale,
isolato nel consenso dove dovrebbe avere
le sue radici rimane oggi fuori dall'agone.
Una parabola che darà da pensare agli
analisti della politica di centrosinistra.
Marini:“Il voto non
è un giudiziosu di noi”
Benetti:nel Pdl
ora vanno rivisti i pesi
Leonettiè sconfitto
Eletti
Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org SPECIALE ELEZIONI 5
L'attacco incrociato si sviluppa nell'arco di una manciata di ore, nemmeno
il tempo di chiudere i seggi e guardare i voti che i più vicini al sindaco Ru-
beis con inaspettata violenza sferrano colpi all'interno del Pdl. Il partito è
allo sbando con le ferite aperte dal voto nazionale eppure a Guidonia Mon-
tecelio sono le preferenze di Antonello Aurigemma, candidato poi eletto
in Regione in forza alla componente Tajani a scuotere gli animi dei fede-
lissimi. Accusano il gruppo di Sassano di non aver sostenuto come loro il
paladino romano, di essersi messi a riposo mentre Michele Venturiello trot-
tava in lungo e in largo per Setteville a cercare voti. I sassaniani reagiscono
e deflagra la maggioranza.
E' la pravda cerchista sul web, il sito cioè di riferimento di Andrea Di Palma
a pubblicare la mega intervista a Venturiello. Un affondo vero e proprio
con il consigliere che rivendica per sé e la De Maio le 777 preferenze di
Aurigemma spedendo al Presidente messaggi al vetriolo per l'assenza in-
vece dei suoi, cioè di Maurizio Massini e Gianni Tuzi. Non c'è da meravi-
gliarsi che l'aria si infiammi, trascorrono pochi minuti e sul sito di Mirko
Benetti è sparata l'analisi, il flop di Sassano. La tesi poi è sostenuta a mi-
crofoni accesi. Venturiello sentito telefonicamente parte dal dato comples-
sivo, “le elezioni politiche sono inquinate dal voto di vendetta del
movimento cinque stelle, il Pdl e il Pd hanno necessità di fare sintesi con
i propri possibili alleati per garantire stabilità al sistema. Non c'è comunque
un giudizio sull'amministrazione”. Ecco poi le regionali, il fedelissimo del-
l'architetto intanto svela di aver incaricato un matematico e un esperto di
statistica di studiare i dati dal 2006 a oggi, poi sintetizza che “il Pdl tiene
mentre nel Pd registro il dato anomalo di Vincenzi che prende molte pre-
ferenze per essere portato da due soli consiglieri”. Chissà che ipotizza, tan-
t'è che Venturiello arriva poi al nodo Aurigemma: “E' stato molto faticoso
portare gli elettori a esprimere le preferenze, noi abbiamo un elettorato più
d'opinione che fidelizzato come altri gruppi. Vedo però che dove si è spinto
di più si sono ottenuti i risultati. Chi confidava nella teoria non ha portato
frutti”. Dice così Venturiello eppure proprio a Setteville, il quartiere suo e
del sassaniano Massini, Aurigemma si ferma a 121 voti. Sono tutti i suoi,
questa è la lettura di fondo. “Registro che dove sono presente io ci sono i
risultati”. Massini e Tuzi non ci stanno. La questione è politica e va oltre i
Per Aurigemma fa esplodere la crisiIl fedele Venturiello
Bertucci (Pdl):“Primarie
per il sindaco,Rubeis rifletta”
Bertucci è preoccupato per il contesto generale, la politica frana, la stabilità
in parlamento è un miraggio. Ma non lo nasconde il capogruppo del Pdl
di aver ottenuto un risultato buono nella competizione regionale a sostegno
di Pietro Di Paolo. Ma è sul fronte della politica cittadina che arriva il
colpo di scena inaspettato: primarie per la scelta del candidato sindaco del
centrodestra. “Il Pdl ha registrato una tenuta a Guidonia Montecelio – com-
menta Bertucci – a livello di preferenze ogni componente del partito ha
dato il massimo, nessuno escluso, e sono i numeri a parlare in maniera og-
gettiva. Da questo comunque dobbiamo ripartire per confermare il governo
di centrodestra il prossimo anno in città, verificando se Rubeis voglia dav-
vero ricandidarsi come io spero o se intenda comunque fare le primarie
per la scelta del candidato sindaco per riattivare la partecipazione dell'elet-
torato”. La fase due prende quota.
numeretti. L'ombra della crisi avanza sul Palazzo, i consiglieri commen-
tano: “Le esternazioni di Venturiello sono intempestive e prive di fonda-
mento. Evidentemente il collega nell'intestarsi il risultato elettorale mira
ad un'azione di recupero sullo stesso Aurigemma considerando che il neo
consigliere regionale è stato determinante per l'elezione di Venturiello. Or-
ganizzò per lui due incontri elettorali durante i quali gli ha veicolato un
ampio consenso, determinante per la sua entrata in consiglio comunale nel
2009”. Le “geometriche esternazioni” del fedelissimo sono per Massini e
Tuzi ai limiti del surreale, “è sufficiente guardare il risultato ottenuto da
Aurigemma a Villalba e Montecelio dove Venturiello non ci sembra abbia
mai registrato significativi consensi. Se poi si aggiunge quello di Setteville
tutt'altro che esaltante, consigliamo allora al collega di operare serie rifles-
sioni prima di esternare e di non abbandonarsi a giudizi che risultano essere
influenzati dall'agone post elettorale, nonché da sapienti e geometriche
regie di consigliori massmediatici che come ormai è noto da tempo dettano
al collega Venturiello la linea del proprio agire politico”. Non rimane che
attendere la prossima riunione di maggioranza.
Gea Petrini
Massinie Tuziattaccatiper averportatopochiconsensial candidato
Presidente Stefano Sassano, elezioni chiuse. E' stato candidato alla Camera con il Pdl,
iniziamo dai risultati a Guidonia Montecelio.
“I dati confermano che la città rispecchia il quadro nazionale. Certo qualora ci fosse stato lo
0,38% in più per il Pdl non solo ci sarebbe stato in Parlamento un rappresentante di Guidonia
ma dell'intera provincia di Roma. Ritengo semplicistico catalogare il movimento cinque stelle
come semplice voto di protesta, credo che tutti invece ci si debba interrogare su un fenomeno
così importante e rideterminare la scala delle priorità nelle scelte politiche. Ristabilendo un
rapporto nuovo tra eletti e elettori”.
Ho letto su un sito web locale un'analisi di questo tipo: la sua candidatura non ha trai-
nato voti al Pdl alle politiche.
“A questi neo analisti della politica nostrana dico solo di guardare con attenzione quello che
avviene nella realtà, in tutta questa area. Sono valutazioni che poco mi affascinano e reputo
che proprio questo approccio lontano dai cittadini abbia permesso – insieme ad altri fattori –
l'affermazione così forte del movimento cinque stelle anche a Guidonia Montecelio”.
Senta Sassano occupiamoci di Aurigemma. Venturiello dice che non avete portato un
voto al candidato. E' così?
“Queste valutazioni le lascio a quei consiglieri che dovrebbero essere più attenti a leggere i
dati che hanno contribuito all'elezione del mio amico Aurigemma. Venturiello dovrebbe capire
che la politica non può essere declinata nei decimali. Questo approccio concorre a radicare
ancora di più quel distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni”.
Il capogruppo del Pdl Marco Bertucci apre alla prospettiva delle primarie per la scelta
del candidato sindaco del centrodestra, che ne pensa?
“Le primarie sono un importante strumento di partecipazione democratica. Ma il punto non
è questo, perché nonostante possiamo dire che il Pdl abbia tenuto molto c'è fare. Nel movi-
mento cinque stelle ci sono tanti nostri elettori, gente comune, gente perbene, la società civile,
persone che non possono rimanere inascoltate quando esprimono dissenso in maniera demo-
cratica”. gea.pe.
Sassano: “Venturiello capisca,la politica va oltre i decimali”
6 SPECIALE ELEZIONI Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
“E' un altro muro di Berlino che cade, si apre una nuova pa-
gina di storia”. L'immagine è tremenda e rende, la tira fuori
in una conversazione post voto Domenico De Vincenzi, il
capogruppo del Pd non glissa sul richiamo feroce che viene
dalle urne all'apertura di una nuova stagione della politica.
Le valutazioni non sono addolcite, “le elezioni non sono an-
date bene, il dato è sotto gli occhi di tutti, quello dell'area
metropolitana e di Guidonia Montecelio rispecchia quanto
accade in Italia. I grillini sono primi ed è una magra conso-
lazione dire che il Pd sia secondo. Si apre un problema pro-
fondo nei partiti tradizionali, c'è la necessità di un radicale
cambiamento e mi auguro che si sappia cogliere”. Gli elettori
poi si sono sdoppiati, perché in quelle cabine al nazionale
hanno votato cinque stelle e per il Lazio Zingaretti, “siamo
contenti di aver riconquistato la Regione grazie a una perso-
nalità forte come quella del Presidente appena eletto che darà
un'impronta di vera innovazione e trasparenza. A Guidonia
Montecelio con il 30% abbiamo raggiunto un traguardo che
non vedevamo da tanto e ci fa sperare bene per le ammini-
strative del prossimo anno. Il crollo del Pdl è fortemente le-
gato alla gestione dell'amministrazione Rubeis”. La caccia
alle preferenze ha visto Leodori – il candidato di De Vincenzi
e Salomone – arrivare secondo dopo Marco Vincenzi che ha
numeri da capogiro. “E' andata bene, le 1.300 preferenze per
Leodori rappresentano il risultato più importante a livello
provinciale. Un dato che voglio leggere anche su Tivoli, in
totale nelle due città ben 2mila voti. Certo aver avuto perso-
nalità locali in gioco, Ambrosi, Leonetti e Vincenzi, senza
scordare il candidato di Grillo, ha creato dei problemi. Ma il
nostro radicamento è emerso in maniera decisiva”. Stare
dopo Vincenzi non preoccupa il capogruppo, “il dato delle
urne rafforza a Guidonia la nostra leadership nel partito, d'al-
tronde a Vincenzi si sono avvicinati consiglieri comunali del
Pd e non solo del Pd, forze economiche lo hanno sostenuto
e anche parte dei socialisti. Per noi è comunque un impor-
tante punto di riferimento, il ruolo di assessore ai Lavori Pub-
blici nella Giunta provinciale di Zingaretti gli ha consentito
di prendere voti e ne siamo contenti”.
Gea Petrini
Il voto boccia la Giunta RubeisL’analisi del capogruppo del Pd
De Vincenzi: il crollo del Pdl è legato alla gestione comunale. Dopo Grillo è un nuovo muro di Berlino che cade
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Uno schiaffo da lasciare storditi: 0,9%
alla Camera dei deputati, cioè 435 voti
per la lista dell'Udc. Sono i minuti peg-
giori nello scudo crociato alle prese con
una strategia fallimentare e un progetto
che non solo non sfonda ma non esiste
più. I numeri in città hanno il volto pre-
occupato di Michele Pagano, capo-
gruppo e segretario provinciale, sembra
quasi stordito, ripete che bisogna capire
cosa abbia mandato tutto a rotoli. Ma
non molla il terreno, “l'impegno conti-
nua”. “Ha vinto l'antipolitica”, Pagano
fa una riflessione complessiva su queste
urne al cardiopalma, il segretario dal-
l'occhio chiaro, ultimo candidato sin-
daco di Udc e Pd, si dice in pena per le
sorti dell'Italia, “temo che non si riesca
ad avere un governo stabile e comun-
que nessuno può dire di aver vinto”. E
se questo è vero – e lo è – c'è però chi
ha perso di più. E chi è precipitato negli
abissi dei consensi, da ago della bilancia
a nulla. “Il risultato su Guidonia del-
l'Udc rispecchia il dato politico nazio-
nale. In regione è andata meglio ma la
lezione è terribile. Si deve ripartire
adesso con maggiore vigore, il progetto
politico non è stato capito questo è evi-
dente. Io per primo mi rimetto in di-
scussione, perché l'avanzata
straordinaria di Grillo ci chiama tutti a
fare autocritica, e io devo farla due
volte. Provocatoriamente mi piacerebbe
però lasciare il Comune in mano al mo-
vimento cinque stelle per vedere cosa
fanno”. Anche sul fronte delle prefe-
renze per le regionali, il vento non è
stato più benevolo. All'interno della lista
Bongiorno il candidato di Pagano che
era Sbardella (eletto) ha preso 240 voti,
terzo a Guidonia dopo Mei e Maselli.
“Guardi la flessione è stata generale –
commenta Pagano – ma queste elezioni
per un verso sono tutte da dimenticare
ma insieme sono uno schiaffo di realtà.
Ora ci vuole maggiore impegno, Sbar-
della poi è andato positivamente ri-
spetto al resto dei comuni, Tivoli
compresa. Da segretario provinciale del
partito dico che la provincia fa più pre-
ferenze di Roma. E di questo sono con-
tento, nella disfatta almeno un sorriso
posso farlo. Mi metto in discussione
perché un progetto politico è fallito ma
vado avanti ringraziando i tanti amici
che in molte città ci hanno sostenuto
con convinzione”. gea.pe
Si toglie gli occhiali da sole, la giornata è quasi primaverile
se non fosse che in città si agitano tormenti e la politica è
in subbuglio. Filippo Lippiello, ex sindaco e oggi consi-
gliere comunale d'opposizione, commenta gli esiti del voto
dai lidi complicati del centro montiano. Inutile voler ini-
ziare da altro, è il fenomeno Grillo a colpire duro: “E' evi-
dente specialmente in provincia di Roma un voto di
protesta che ha scompaginato ogni possibile previsione,
una rotta poi parzialmente corretta con il voto per le regio-
nali”. Qui i cinque stelle scendono a favore del centrosini-
stra. “E' riemersa l'importanza dei candidati”, dice
Lippiello che non mostra nessun segno di delusione poi
per il proprio fronte, è andata male per tutti – questo sia
chiaro – ma nella bufera il risultato di Mario Mei, candi-
dato al consiglio che ha ottenuto qui 540 preferenze, è un
segno di presenza più che viva. E lo sguardo è al futuro
prossimo, alle comunali del 2014. “Il dato svincolato dai
simboli di partito in coerenza con la scelta civica effettuata
quattro anni fa dice chiaramente che questo gruppo è ancor
più oggi un interlocutore necessario”.
Lippiello:il mio gruppoè un decisivointerlocutore
L’Udc scompare, Pagano: ora avanti
7SPECIALE ELEZIONI TIVOLIVenerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Lo tsunami delle politiche è arrivato
anche a Tivoli. Nel caos post eletto-
rale con un'Italia incerta sul proprio
futuro e che non sa ancora chi e
come potrà governarla, la città tibur-
tina rispecchia a grandi linee il ri-
tratto generale della nazione. Detto
che l'affluenza si è attestata ad un
78% complessivo (3 punti sopra la
media nazionale) e che Andrea
Ferro è stato eletto alla Camera dei
Deputati con il Partito Democratico,
si registra il calo vertiginoso dei voti
di Pd e Pdl che nel 2008 raccoglie-
vano rispettivamente il 39,5% e il
41,4%. Tutto a beneficio dei grillini
che possono dire di aver fatto la sto-
ria anche a Tivoli.
Partiamo dal Senato: il Partito De-
mocratico è il primo partito con il
30,29% dei voti, seguito dal Movi-
mento 5 Stelle con il 27,65%. Lie-
vemente distanziato Il Popolo della
Libertà con il 21,65% e la lista di
Mario Monti al 6,30%. Deludente
anche qui Rivoluzione Civile al
2,24%, a seguire i “piccoli” sotto
l'1%, da Casa Pound in giù, con
Fare per Fermare il Declino che
crolla prima di nascere addirittura
sotto diversi partitini.
Il centrosinistra tiene bene anche
con la coalizione che grazie all'ap-
porto soprattutto di Sinistra Ecolo-
La città ha un deputato, Ferro ce la fa
gia e Libertà arriva al 33,63%,
mentre il centrodestra insieme ai voti
in particolare de La Destra e Fra-
telli d'Italia arriva al 26,83%, rima-
nendo comunque sotto ai 5 Stelle.
Per la Camera dei Deputati invece
si sente il peso dei giovani che non
possono votare per il Senato: qui i
capolista sono proprio i 5 Stelle di
Beppe Grillo che arrivano al
29,80%, distanziando di più di un
punto percentuale il Partito Demo-
cratico che arriva al 28%.
Il Popolo della Libertà si assesta
sulle stesse cifre del Senato:
21,09%. Invece Scelta Civica di
Mario Monti alla Camera scende:
5,65%. Dopo aver constatato il
2,48% di Rivoluzione Civile e Casa
Pound che per un soffio non arriva
all'1% , c'è da fare i conti anche qui
per quel che riguarda le coalizioni.
E considerando l'accorpamento del
Pd con Sel il centrosinistra ottiene la
maggioranza con il 31,26%. Il cen-
trodestra arranca al 26,09%, mentre
la coalizione a supporto di Monti,
comprendente anche Udc e Futuro
e Libertà (che tracollano totalmente
ed in malo modo, non arrivando
nessuno dei due al 1%) arriva al
7,07%.
Tivoli quindi esprime oggi un depu-
tato. Dopo le primarie Andrea Ferro
entra in Parlamento in un momento
di grave criticità. “Andrò a rappre-
sentare i territori in una fase di pro-
fonda difficoltà per il Paese, è
impossibile festeggiare con l’Italia
appesa a un filo. Per quanto riguarda
gli esiti delle urne devo dire che il
voto della provincia di Roma per
l’affermazione di Ciarla in Regione
è stato molto consistente, si rafforza
l’area riformista del Pd che si affac-
cia a una nuova fase con grande
forza. Il mio contributo sarà a soste-
gno di Bersani e dell’Italia, milioni
di persone sono a rischio indigenza,
quindi o ci riprendiamo o rischiamo
di cadere a livello della Grecia.
Come Paese non possiamo più per-
dere mezza occasione”.
Emanuele Chiti
Entra alla Camera con il Pd ma è boom dei cinque stelle. Il Pdl sconfitto, Monti bene ma Udc e Fli tramortiti
Saranno state le preferenze fiume dei candidati, il nome di
Zingaretti, ma alle regionali il Pd raggiunge una vetta impen-
sata di consensi. E’ Marco Vincenzi ex sindaco e ex assessore
provinciale a spiazzare con più di 4mila preferenze. L’impe-
ratore radicato nel consenso, con una struttura di rapporti de-
cennali coltivati dalle stanze dei bottoni vola in Regione
come terzo degli eletti del Pd, a suon di 16mila crocette.
Quindi Nicola Zingaretti va altissimo (45,49%) e il Pd fa
da traino alla coalizione con il 39,34% (insieme a Sel al
2,92%, Lista Zingaretti al 2,45%, Psi all'1,97% e Centro
Democratico all'1,38%), il centrosinistra in tutto a Tivoli
prende il 48,08% ed un consigliere eletto, appunto Vincenzi
con 4.082 schede. “Nell’area del nord Est, come nel resto del
territorio regionale - commenta - grazie alla candidatura e di
Nicola Zingaretti, il centrosinistra è riuscito a raggiungere un
risultato straordinario. In particolare ringrazio di cuore le
migliaia di elettori di Tivoli, Guidonia Montecelio, Fonte
Nuova, Mentana e della Valle dell'Aniene. La mia principale
preoccupazione, ora, sarà quella di non deludere le loro aspet-
tative e speranze. Confermo il mio totale impegno a rappre-
sentare i bisogni e le esigenze di questo territorio alla
Regione Lazio, e soprattutto a fare le scelte e a dare le rispo-
ste attese dalla comunità. A partire dalla salvaguardia del di-
ritto alla salute e dei centri di eccellenza sanitaria, il
potenziamento delle infrastrutture per la mobilità e del tra-
sporto su ferro, il sostegno alle piccole e medie imprese, il
turismo. Lavoreremo insieme per riavviare i motori dello svi-
luppo di questo territorio e garantire una crescita economica
sostenibile”. Rimane fuori invece il secondo “big” in campo,
Piero Ambrosi con 8.519 preferenze complessive (1.456 di
Tivoli), si attesta come secondo dei non eletti. Risultato sot-
totono per il centrodestra: Storace è stato votato dal 27,66%
dei tiburtini, con un Pdl indebolito al 16,24%, la Lista Sto-
race al 5,64%, La Destra al 3,35%, Fratelli d'Italia
all'1,63%, la Lega Centro all'1,51% e quattro liste più pic-
cole che portano il risultato della coalizione al 29,27%. Nella
Lista civica di Storace Andrea Napoleoni raccoglie 835 pre-
ferenze mentre Claudio Girdeni arriva a 532. Ne La Destra
solamente 291 voti per Erika Osimani. Il Movimento 5 Stelle
si assesta alla regione comunque come terza forza, non re-
plicando lo strabiliante risultato delle elezioni nazionali. Il
candidato Davide Barillari arriva al 18,14%.
Bassi i risultati per il centro: Giulia Bongiorno è al 3,48%.
Più bassa l'affluenza rispetto alle elezioni per Camera e Senato:
per decidere il nuovo presidente e consiglieri della Regione Lazio
sono andati a votare il 76,35% degli aventi diritto.
e.c.
L’imperatore Vincenziè consigliere regionale
Dal feudo 4mila voti
Dopo una campagna elettorale breve ma intensa, è ar-
rivato il momento di tirare le somme per quel che ri-
guarda le preferenze ottenute dai candidati a Tivoli.
Partiamo dai grandi vincitori delle regionali nel Lazio,
cioè il Partito Democratico. Il primo è Marco Vincenzi
con 4.082 voti, a seguire Piero Ambrosi a 1456, poi
Daniele Leonori (632), Gianfranco Zambelli (329),
Mario Ciarla (277), Fabio Bellini (191), Eugenio Pa-
tanè (133) e Riccardo Agostini (114).
Il Popolo della Libertà non presentava candidati di
spicco locali: ad avere la meglio è stato Pietro Di Pao-
lantonio (633), Massimo Cacciotti (515), Luca Mal-
cotti (227), Antonio Aurigemma (193), Giuseppe
Emanuele Cangemi (80), Erder Mazzocchi (72), Fabio
De Lillo e Luca Gramazio (entrambi a 64), Adriano
Palozzi (54), Marco Visconti (45), Bruno Prestagio-
vanni (37), Giovanni Sirini (35) e Marco Mattei (24).
I più votati del Movimento 5 Stelle sono stati Devid
Porrello (308), il candidato presidente Davide Barillari
(265) e Loredana Cicerone (53).
Nella Lista Storace buon risultato di Andrea Napoleoni
che arriva a 835 voti, mentre Claudio Girdeni si ferma
a 532, mentre ne La Destra Erika Osimani è stata votata
da 291 persone.
Nella Lista Civica Per Bongiorno Presidente Pierluca
Dionisi prende 237 voti, Mario Mei segue a 191, Pietro
Sbardella a 101 e Massimiliano Maselli a 74.
Sinistra Ecologia e Libertà premia Marco Furfaro
(251), i più votati della Lista Civica Nicola Zingaretti
Presidente sono Michele Baldi (110), Gianluca Qua-
drana (98) e Sabatino Leonetti (84).
Chiudono la lista delle liste più importanti i 184 voti di
Ezio Paluzzi di Rivoluzione Civile e i 105 voti di Gian-
carlo Righini presentatosi con Fratelli D'Italia Centro-
destra Nazionale.
Napoleoni si conta, viaggio nelle preferenze
Quest'anno un premio davvero particolare riguardante le elezioni va proprio a Tivoli. Infatti
per ottenere l'ufficialità dei risultati nazionali si è dovuta attendere proprio la città tiburtina
che è stata l'ultima in tutta Italia a comunicare al Ministero degli Interni che le operazioni di
scrutinio erano terminate. Non che questo fattore abbia tenuto l'Italia con il fiato sospeso (era
dal pomeriggio che si era capito che la situazione era quella che era, col Senato sostanzialmente
ingovernabile), ma è curioso pensare che a Tivoli le operazioni di scrutinio sono terminate
alle 3 e 42 di notte, ben dodici ore e mezza dopo la chiusura dei seggi. Sarà stata la troppa
premura, le troppe schede da annullare o la meraviglia di fronte al risultato dei 5 Stelle?
I datipiù
lentid’Italia
8 SPECIALE ELEZIONI MENTANA Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Una città governatadalla minoranza
Se è vero che quello per Grillo è stato un voto di pro-
testa, allora a Mentana sono in tanti a protestare. Il
Movimento 5 Stelle fa il pieno ed è il primo partito
per numero di voti alla Camera e al Senato. Per il
resto, segnali minacciosi agli amministratori, visto che
Udc e Pd – partiti che compongono la (traballante)
maggioranza - sono staccati di gran lunga anche da
un malconcio Pdl.
Le affluenze - Tra domenica e lunedì a Mentana si sono
recati alle urne 12.306 votanti, il 78,4 per cento sulla to-
talità degli elettori (15.683). Un dato superiore a quello
registrato a livello nazionale (75,21%), a conferma della
voglia dei mentanesi di far sentire la propria voce.
I numeri - Il messaggio è arrivato forte e chiaro, sotto
forma di una netta affermazione del Movimento di
Beppe Grillo, che alla Camera con 3.965 voti ha toc-
cato il primato del 33,3 per cento. Il calcolo è sempli-
cissimo: per ogni tre persone entrate al seggio, una ha
messo la croce sul simbolo a 5 stelle. Ecco spiegato il
crollo delle due grandi coalizioni.
Alla fine del turno elettorale il centrodestra (3.597
voti, 30,25%) esulta ma i numeri dicono che esce coi
cerotti. Perché se è vero che il Pdl è distante dal sor-
prendente tsunami Grillo di “soli” mille voti (2.964,
il 24,93% del totale), è altrettanto vero che nel 2008 a
Mentana il partito di Berlusconi era arrivato a quota
5.576, addirittura il 48%. Nella coalizione di centro-
destra sono significativi i numeri dei Fratelli d’Italia
(394 voti, il 3,31%). Meno quelli della Destra (218;
1,83%). Ma se il centrodestra ha i cerotti, il centrosi-
nistra non se la passa meglio. Anzi. La coalizione
mette in cascina meno di tremila voti (esattamente
2.923, il 24,5%), con il Pd che scende dal 31% del
2008 (3.549 voti) all’attuale 21,5% (2.563). Piuttosto
modesto l’apporto di Sel (333 voti, il 2,8 per cento).
Ma le urne si rivelano davvero impietose nei confronti
del centro e dell’Udc. Il partito che a Mentana esprime
il sindaco e quattro consiglieri ha mantenuto solo 176
voti dei 742 della volta precedente, con una percen-
tuale precipitata dal 6,5 al 1,4%. Non va molto meglio
a Monti, fermo al 4,8 (579 voti), né tantomeno a Fini,
che raccoglie le briciole di 46 preferenze, poco più
dello 0,3 per cento.
Francesco Morini
Reazioni in libertà
“Grillo adessoal massimo ci diràuna barzelletta”
Antonini“Si rifletta anche quila politicasta cambiando”
Barbato“Per noi un verotracollo ma non è locale”
Virzi“Esultiamo per i risultatidel Movimento”
Brunacci
Alle politiche l’Udc è annientata e il Pd perde dieci punti
Quasi il 37% per Zingaretti, poco più del 31 per Storace, il 24 per Ba-
rillari del Movimento 5 stelle e il 4,1% per la Lista Civica per Buon-
giorno Presidente. Così i cittadini di Mentana si sono espressi al voto
per l’elezione del nuovo Governatore del Lazio.
Salta subito all’occhio - rispetto ai voti per la Camera - come anche
nella città garibaldina abbiano recuperato le coalizioni di centrodestra
(poco) e centrosinistra (molto), rispetto al Movimento di Beppe Grillo.
Anche Mentana insomma ha scelto Zingaretti. Lo hanno votato in
4.303, distribuendo in questo modo le preferenze ai partiti della coali-
zione: Pd: voti 2.763; 26,1%. Lista Civica Nicola Zingaretti Presidente:
voti 584; 5.5%. Sinistra Ecologia Libertà: voti 288; 2.7%. Centro De-
mocratico Per Zingaretti: voti 149; 1.4%. Partito Socialista Italiano Per
Zingaretti: voti 110; 1.%. Più equilibrato rispetto all’esito complessivo
regionale il confronto con Storace, candidato del centrodestra, che ha
ottenuto 3.711 voti, dei quali oltre 2.700 marchiati Pdl. Interessante
anche il quadro dei risultati dei candidati in lista. Nel Pd risaltano le
610 preferenze di Marco Vincenzi, seguito da Piero Ambrosi (176),
Mario Ciarla (137) e Daniele Leodori (121). Nella coalizione di cen-
trosinistra molto bene anche Gianluca Quadrana, primo con 258 pre-
ferenze nella Lista Civica Nicola Zingaretti e praticamente certo della
presenza nel Consiglio della Pisana. Nelle file del Popolo della Libertà
miglior risultato per Adriano Palozzi (245 voti). Subito dopo Pietro Di
Paolantonio (236), Antonio Aurigemma (216), Luca Malcotti (211) e
Erder Mazzocchi (197). Infine 131 preferenze per il candidato presi-
dente dei Grillini Davide Barillari, il più votato della lista, mentre nella
Lista Civica per Buongiorno Presidente spiccano le 163 preferenze di
Pietro Sbardella e le 102 di Pierluca Dionisi.
Per il Lazio tendenza invertitaI grillini vanno giù
Grillo sorprende e Berlusconi tiene. Pd e Udc pagano anche
il malgoverno del Comune. A Mentana (quasi) tutti d’accordo
sull’analisi del voto.
Walter Antonini, capogruppo Pd – “Grillo è la grande sor-
presa. Sapevo che avrebbe preso voti, ma sinceramente non
mi aspettavo tanto. Ora però vorrei chiedere a quelli che lo
hanno votato cosa si aspettano da lui. Non ha storia politica,
manca di esperienza. Ve lo immaginate a confronto con
Obama o con un altro leader della politica internazionale? Al
massimo gli racconterà una barzelletta delle sue”. Berlusconi
invece ha trovato con la promessa di restituire l’Imu il tasto
giusto per riconquistare gli elettori, anche se Grillo a Mentana
la maggior parte dei voti l’ha tolta proprio al Pdl. Per il Pd è
stata una grande delusione, e non escludo che noi – così come
l’Udc - abbiamo pagato il malcontento dei cittadini anche sul
fronte della politica locale. Da troppo tempo la crisi politica
sta impedendo all’Amministrazione di portare avanti progetti
seri. E il boom del Movimento 5 Stelle conferma la protesta”.
Mario Barbato, capogruppo Pdl – “L’affermazione di
Grillo è stata sorprendente. Credo che abbia influito sugli
umori degli elettori il particolare momento di recessione,
unito all’opera svolta dagli organi d’informazione che da
mesi denunciano sprechi e scandali della politica. Il Movi-
mento 5 stelle ha rappresentato l’alternativa, l’ancora di sal-
vataggio. Considerando questo, possiamo dire che tutto
sommato a Mentana il Pdl abbia retto abbastanza bene. Il
merito è del presidente Berlusconi, che ha condotto una
campagna elettorale straordinaria. Italia difficilmente go-
vernabile? Vale il discorso che ho fatto sempre per Men-
tana: su proposte condivise non è detto che gruppi avversari
non possano cooperare. L’equilibrio espresso al voto dagli
italiani deve portare alla riflessione che il concetto di schie-
ramento politico è sorpassato”.
Alberto Virzi, segretario Udc Mentana – “Per l’Udc queste
elezioni hanno segnato un tracollo, è inutile nasconderlo.
Però non credo che il voto dei mentanesi sia stato condizio-
nato dalla crisi dell’Amministrazione del sindaco Lodi, anche
perché le elezioni politiche hanno un andamento indipen-
dente. Piuttosto sono sicuro che il partito abbia pagato delle
scelte poco indovinate a livello nazionale. Su tutte quella di
unirsi a Monti, il cui operato, fatto di tasse e continui tagli,
non è stato assolutamente apprezzato dai cittadini. Se po-
tranno esserci ripercussioni a Mentana? Chissà, magari Lodi
dovrà cambiare partito…”.
Leandro Brunacci, Movimento politico indipendente –
“Pur non avendo collegamenti ufficiali con il partito di Grillo,
considero il nostro una derivazione tutta mentanese del Mo-
vimento 5 stelle. Abbiamo intrapreso un percorso su basi ana-
loghe: quelle della politica fatta nell’interesse della gente e
non delle poltrone. E oggi il risultato conseguito a Mentana
non può che farci esultare. Sto vedendo grande entusiasmo
da parte dei ragazzi del nostro movimento. Siamo stati i primi
a capire che la politica dei partiti era finita e per questo ab-
biamo sempre rifiutato qualsiasi tipo di apparentamento. Pro-
prio come oggi promette di fare Grillo. Spero che la presenza
forte del Movimento 5 stelle in Parlamento possa rappresen-
tare per gli italiani una garanzia. Proprio come la nostra vuole
esserlo per i cittadini mentanesi”.
Sorpresi dall’ondaecco che dicono i politici
I cinque stelle perdono il podio, è l’effetto Zingaretti
9SPECIALE ELEZIONI FONTE NUOVAVenerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Anche Fonte Nuova sommersa
dallo tsunami Grillo. Il Movi-
mento 5 stelle è il partito più vo-
tato, perdono consenso Pd e Pdl,
sparisce l’Udc. Lo spoglio delle
prime schede aveva dato la sen-
sazione di un dato in controten-
denza rispetto al resto del Paese.
Il Pdl sembrava saldamente in
vantaggio, ma è durata poco. I
grillini hanno rimontato e fissato
al 32,9 la percentuale delle pro-
prie preferenze, primo partito in
assoluto. 5.156 voti contro i
4.675 della coalizione a soste-
gno di Silvio Berlusconi (che ha
concluso con 29,8% delle prefe-
renze) e i 3.999 del centrosini-
stra (25,5%). Anche a Fonte
Nuova analisi numerica simile a
Mentana. Il Movimento 5 stelle
ha tolto tanti voti al Pd (sceso ri-
spetto alle elezioni del 2008 di
oltre duemila voti e 8 punti di
percentuale), e tantissimi al Pdl,
che allora aveva raccolto 7.290
preferenze, addirittura il 47,6 per
cento del totale. Da segnalare
anche nel giovane Comune no-
mentano il crollo dei partiti di
centro. L’Udc, con lo 0,9% (140
voti), quasi scompare dal con-
teggio elettorale. Mentre il par-
Politiche
Per il centrodestradiciotto punti in meno
Dei 15.594 voti validi complessivi (per le Regionali ha votato
il 75,2 per cento degli elettori) 5.720 sono andati alla coali-
zione del centrosinistra. Anche a Fonte Nuova vince larga-
mente la corsa alla presidenza della Regione Lazio Nicola
Zingaretti, sostenuto da una coalizione che ha chiuso lo spoglio
con il 36,6 dei voti totali. Esattamente cinque punti e mezzo
percentuali in più rispetto alla coalizione di centrodestra (il
31,1%, con 4.851 voti), mentre ancor più staccato è il candi-
dato del Movimento 5 stelle Davide Barillari, che nonostante
il calo rispetto allo tsunami delle politiche, ha comunque otte-
nuto un inaspettato 23,4 per cento, con 3.659 voti totali. Poco
più del 4% per Giulia Bongiorno, mentre tra le altre candida-
ture solo Alessandro Ruotolo ha superato la soglia dell’1 per
cento. Anche a Fonte Nuova si conferma una tendenza diffusa:
rispetto alla Camera, scende Grillo e salgono centrodestra e so-
prattutto centrosinistra. La sensazione è che la candidatura di
Nicola Zingaretti possa aver fatto la differenza, anche perché
sostenuta da personaggi di spessore. E’ il caso di Marco Vin-
cenzi, capace nelle file del Pd di fare il pieno un po’ ovunque.
Anche a Fonte Nuova per l’ex assessore provinciale ed ex sin-
daco di Tivoli, ben 625 preferenze. Più del doppio rispetto al
secondo candidato della lista Daniele Leodori, che di prefe-
renze ne ha raccolte 305. Risultato positivo anche per Riccardo
Agostini (145) e Gianfranco Zambelli (120). Nella lista civica
Zingaretti da segnalare le 96 preferenze per Michele Baldi e le
56 di Sabatino Leonetti. Nel centrodestra ottimi risultati per
Pietro Di Paolantonio (510 voti), Antonio Aurigemma (456) e
Giuseppe Cangemi (219) per il Pdl. 71 le preferenze per il
primo dei candidati di Fratelli d’Italia, e solo 23 di Pierluigi
Fioretti per la Destra di Storace.
Alla Regione invecevogliono ZingarettiUna città di cinque stelle
I partiti in caduta libera
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tito di Monti deve accontentarsi
di 766 voti che sfiorano il 5 per
cento del totale. In linea al resto
d’Italia il calo nell’affluenza alle
urne, passata dal 77,8% del 2008
al 76,2. f.m.
Il Movimento di Grillo toglie al Pd e molto al Pdl. L’Udc sparisce
Nel Pd Vincenzi prende il doppio di Leodori
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11SPECIALE ELEZIONI NEI COMUNIVenerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Servizio a cura di Nicole Maturi
A dispetto dell'onda lunga dello tsunami grillino, a Palombara Sabina ilcentrodestra tiene eccome. Secondo i risultati delle elezioni politiche, anchese con un distacco minimo rispetto agli altri partiti, la coalizione di cen-trodestra ha conquistato nel Comune il 34,11 % al Senato e il 33,09 % allaCamera. Il secondo partito che lo segue a ruota e con una carica di protestainaspettata è il Movimento Cinque Stelle di Grillo con il 27,06 % al Senatoe il 29,08 % alla Camera. Il terzo partito in lizza che ha arrancato un po’con i consensi dei palombaresi è stata la coalizione di centrosinistra dovele percentuali sono più basse: 26,02% al Senato e il 24,31 % alla Camera.Anche per quel che concerne le elezioni regionali Storace del centrodestraha avuto più credito da parte degli elettori conquistando il 37,23 %, bat-tendo il suo rivale Zingaretti che non è riuscito ad attecchire in questo Co-mune uscendo con il 33,63 % dei consensi. "Chi è al governo delleamministrazioni locali ha fatto fatica per via delle difficoltà che quotidia-namente attanagliano le casse pubbliche, scontando a cascata il ritardo neipagamenti che tutte le amministrazioni superiori non riescono a superare.Tutto questo si ritorce contro i cittadini che, a loro volta, subiscono disser-vizi e ritardi nelle loro legittime aspettative - afferma Danilo Quaglini vicesindaco di Palombara militante tra le file del Pdl - Dal canto nostro cer-cheremo con ancor più forza ed energia di recuperare il vero senso dellapolitica, stando sempre più vicini alle istanze della gente e assicurando lorola massima correttezza e trasparenza nell'amministrazione della nostra cit-tadina. Questa deve essere anche la risposta alla protesta sfociata nel voto
Flop della sinistra, avanti il PdlDemocratici e alleati terzi, i grillini al 27%. Della Rocca: il voto di protesta è comprensibile
Palombara
Il centrodestra continua ad essere una certezza nel Comune di Mar-cellina. Per quanto riguarda il parlamento il 36,22 % degli elettorialla Camera e il 36,81 % al Senato si schiera dalla parte di questacoalizione, battendo i grillini che ottengono il 27,26 % al Senato eil 29,45 % alla Camera. Il Pd è terzo sfiorando il 24,39 % alla Ca-mera e il 26,78 % al Senato lasciando così aperto un forte distaccocon il centrodestra. “Qui a Marcellina il Pdl ha mantenuto il pri-mato di essere il primo partito - dice il sindaco Nicotera - si è se-guito poi il trend nazionale in quanto c’è stato un grande afflussodi consensi per la lista di Grillo che è arrivata prima del Pd. È pre-occupante anche a livello regionale poiché non sappiamo se riu-sciranno a governare e a interloquire con le amministrazioni”. Trala coalizione del centrodestra a Marcellina ha preso buoni consensianche il partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia. “C’è molta sod-disfazione poiché nonostante sia un partito nuovissimo siamo riu-sciti ad entrare in Parlamento – dice il consigliere comunaleAlessandro Lundini - Per quanto riguarda Marcellina in pochigiorni di campagna elettorale Fratelli d’Italia è il sesto partito delpaese. In un periodo in cui non è così facile far votare un partito diprotesta e di proposta come il nostro mi rendo conto che i risultatiottenuti sono più che positivi. C’è stata tanta gente che avrebbe vo-luto votare noi ma si poi è orientata su Grillo proprio per segnalareancora di più la protesta nei confronti dei grandi partiti. Quindi noidal canto nostro siamo più che soddisfatti”. Per quanto riguarda leregionali gli elettori del Comune di Marcellina, che sono stati circail 76,21 % degli aventi diritto, ha visto confermare i risultati di Ca-mera e Senato facendo vincere con il 39,15 % delle preferenze ilcandidato del centrodestra Francesco Storace. E Luigi Gubinelli,ex segretario del Pd commenta: “Per quanto riguarda il Pdl rispettoagli ultimi anni c’è stato un calo di consensi mentre noi del Pd piùo meno in questo comune abbiamo mantenuto una percentualeuguale. Tra tutti i candidati di destra e sinistra il candidato MarcoVincenzi è quello che ha ottenuto più consensi. Quindi noi ci rite-niamo soddisfatti dei risultati che ci sono arrivati”.
Marcellina Sant’AngeloCentrodestra al 36Nicotera: “Siamoil primo partito”
Invece qui vincela coalizione
di Bersanie Zingaretti
di Grillo. Io personalmente mi sento onorato di svolgere questo mandatoamministrativo ormai da otto anni ed ho imparato che senza la passioneper la politica e la costante attenzione alle richieste del territorio nonavrebbe più alcun senso occuparsi della cosa pubblica. La sana politicadeve recuperare proprio questi principi cosicché le onde di protesta po-tranno rientrare avendo solamente aiutato questo percorso e non spazzatovia ogni cosa” conclude Quaglini. Sembra ci sia una volontà di rinnova-mento e di una politica diretta sulla trasparenza e sull’onesta, questo sievince anche da un esponente del circolo del Pd di Palombara UmbertoDesideri: “Noi come Pd stiamo in una fase di ricostruzione del partito, c’èla voglia di tornare in mezzo ai cittadini, cosa che è mancata in questi ultimianni. C’è una volontà di riunificare tutte le forze del Pd di Palombara, ciserve un’azione più compatta, un coinvolgimento radicale anche della fa-scia giovanile. Bisogna ridare luogo ad una politica giusta e seria che sia afavore dei cittadini e dal malcontento generale scaturito dai risultati deigrillini sia Pd che Pdl dovranno fare i conti con questa dimostrazione didisagio nazionale”. E ancora tra il Pdl: “Il governo Monti ha pensato soload aumentare le tasse, a tagliare i trasferimenti ai Comuni mettendoli nellacondizione di non poter garantire più i servizi ed è chiaro che la condizionescaturita sia stato un movimento di protesta - aggiunge il sindaco DellaRocca - un altro dato che non bisogna considerare in queste elezioni è lapercentuale di astensionismo che ha coinvolto l’intera nazione a discapitosia del centrodestra che del centrosinistra i quali dovranno entrambi farfronte sia agli astenuti che ai grillini”.
“Da Monti solo tasse e tagli”
Il sindaco
“La politica riparta dai principi”
Quaglini
Sant’angelo Romano ha detto “sì” al centro-destra. Dei cittadini sono andati alle urne il72,77% e le percentuali della coalizione diBerlusconi sono arrivate al 38,56 % al Senatoe il 36,44 % alla Camera. Seguono il Movi-mento cinque stelle di Grillo che con un’on-data di novità ha preso piede riscuotendo benil 30,36 % di consensi al Senato e il 29,45 %alla Camera superando di gran lunga il Pd diBersani con il 22,82 % al Senato e il 24,39 %alla Camera. Il nascente partito Fratelli d’Ita-lia, che ha visto di recente l’apertura della suasede anche presso questo Comune, ha ottenutoil 2,89 % dei voti attestandosi come terzo par-tito di maggioranza nella coalizione di centro-destra. “I numeri confermano l’affermazionedi questo gruppo di ragazzi che non hannonient'altro dietro se non il loro entusiasmo - af-ferma il candidato di Fratelli d’Italia MaurizioGuccini - il loro radicamento fra la gente e laloro voglia di spendersi in prima persona sulterritorio. Fratelli d'Italia si appresta ad essere,grazie alla serietà, presentabilità, un partitoprotagonista del Centrodestra a livello nazio-nale e locale. A Fonte Nuova, Mentana, San-t'Angelo, Marcellina e in tutto il nordest dellaProvincia Fratelli d'Italia ha raggiunto percen-tuali che vanno dal 2,7% al 3,6, superando ildato nazionale. Sono convinto che fra qualcheanno, quando saremo protagonisti del Centro-destra, ricorderemo tutti quanti insieme questaprima campagna elettorale di Fratelli D’Italia”.Alle elezioni regionali il centrodestra ha otte-nuto uno stacco netto rispetto al Pd ottenendoil 40,12 % dei voti rispetto al 29,59 % destinatia Zingaretti e alla coalizione del Pd
La coalizione di Bersani ottiene la fiducia dei castellani. Glielettori alle politiche si sono espressi dando al centrosinistrail 33,71 % alla Camera e il 36,12 % al Senato, mentre ilcentrodestra ottiene solo il 26,48 % al Senato e il 25,85 %alla Camera: anche qui arriva l’onda anomala dei grillinicon il 25,47 % alla Camera e il 24,5 % al Senato. Questodato è certamente non trascurabile in quanto il Movimentocinque stelle di Grillo è riuscito a strappare molti voti dielettori che prima erano schierati su altri fronti. “L’affluenzadei castellani è stata molto alta, circa l’81,15 % della popo-lazione, e questo è un dato molto positivo – commenta ilpresidente del consiglio comunale Federico Pietropaoli -Castel Madama è un paese che a livello ideologico, sullenazionali, segue il centrosinistra e dunque i risultati non stu-piscono. Molti elettori hanno rivolto il loro voto al Movi-mento di Grillo come segno di protesta sia al Senato chealla Camera”. Per quanto riguarda le regionali siamo difronte ad una percentuale di votanti di circa 80,37 %,schiacciante la fiducia per il centrosinistra che raccoglie il46,91 %, Storace invece si ferma al 27,16 %, mentre scenderispetto alle politiche il dato dei cinquestelle con Barillar al15,81 %. “Per le regionali bisogna prestare attenzione allabassa percentuale dei grillini che questa volta si sono spo-stati dietro al candidato di centrosinistra lasciando la coali-zione di centrodestra indietro di circa 20 % – continuaPietropaoli - Grillo tocca dei tasti cari a tutti ma vedendogli scandali e i vari errori politici provenienti sia del cen-trosinistra che del centrodestra, a partire dalla RegioneLazio fino ad arrivare alla banca Monte dei Paschi di Siena,è comprensibile che si è reso più fertile il territorio per que-sto nuovo movimento. È indubbia l'esigenza di cambia-mento proveniente dalle file dei cittadini che con questeelezioni hanno dato un segnale forte a tutti noi”.
Berlusconiani e poi M5SI democratici solo al 22%
Castel Madama
13MENTANA FONTE NUOVAVenerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
“Il sindaco si deve dimettere”Barbato (Pdl)
“Lodi è sotto ricattodei Democratici”
L’accusa di Virzi: se ci dà l’assessorato la Rotolo e amici lo fanno cadere
Sono senza pace
Il sindaco uddiccino
“E’ tenuto bloccatodall’inizio del mandato”
Adelaide Rotolo
“Non porta la mozionedi sfiducia in Aula”
Il sindaco è sotto il “ricatto” dei Democratici per Mentana e
se ancora non si vota la mozione di sfiducia è per volere del
loro Presidente del Consiglio comunale. Il segretario del-
l’Udc di Mentana Alberto Virzi va giù duro contro gli ex al-
leati di maggioranza, ai quali da mesi contende un
assessorato. E il nuovo scontro chiude definitivamente le
porte alla possibilità di un accordo in maggioranza. Le ele-
zioni avevano congelato le polemiche politiche locali, ma è
evidente che il fuoco covava sotto la cenere. Così trascorse
solo poche ore si è già tornati ai toni forti degli ultimi mesi.
Gli sviluppi - Il sindaco, dopo aver ritirato le deleghe, ha negli
ultimi giorni ricevuto i nominativi che aveva richiesto all’Udc
per l’assegnazione di un assessorato. Virzi però ha fatto di più:
perché non solo ha rilanciato ribadendo la richiesta di un se-
condo assessorato, ma ha tolto a Lodi anche la possibilità di
scelta indicando già gli incarichi: ha candidato se stesso quale
assessore ai Lavori pubblici; e Giulio Agrestini ai Servizi so-
ciali, al posto di Pandolfi. “Ancora il sindaco non ci ha dato
risposta, ma sappiamo bene che non potrà accettare le nostre
richieste. – spiega Virzi – Lodi è sotto il ricatto dei Democra-
tici per Mentana dall’inizio della legislatura: se dovesse to-
gliere loro l’assessorato per darlo all’Udc perderebbe il loro
sostegno e non avrebbe più la maggioranza”.
Mozione fantasma - Altro nodo da sciogliere è quello
relativo alla mozione di sfiducia presentata nei confronti
del sindaco dai consiglieri dell’Udc. La mozione deve
essere votata in Consiglio comunale, e un eventuale
esito contrario a Lodi – piuttosto probabile a giudicare
dall’aria che tira a Palazzo - ne decreterebbe la caduta.
Però sulla questione aleggia uno strano contenzioso.
“Nell’ultimo consiglio – spiega Luigi De Luca, consi-
gliere Udc – la mozione non è stata votata in quanto ri-
tenuta non valida dal presidente del Consiglio
comunale. La signora Rotolo sostiene che il documento
sia stato sottoscritto da un numero insufficiente di con-
siglieri, ma a noi non è giunta alcuna comunicazione uf-
ficiale in tal senso. Così la mozione è lì ma nel
frattempo rimane tutto fermo”. “E’ evidente che stanno
prendendo tempo in attesa che il sindaco gli restituisca
la delega”, conclude Alberto Virzi. Adesso tuttavia, pas-
sate le elezioni (oltretutto con numeri disastrosi per
l’Udc), è probabile che dai vertici regionali del partito
venga imposto a Lodi di risolvere la crisi. Anche a costo
di provvedimenti drastici. Se così fosse, potrebbe acca-
dere di tutto.
Francesco Morini
In breve
Strade e muri pieni di cartacce. E’ questo il vero tsunami
Ecco quel che rimane della grande onda delle elezioni. Un mare
di manifesti strappati e gettati ovunque. Sono i resti di una cam-
pagna elettorale per la quale, nonostante l’attuale stato di forte re-
cessione, i partiti non hanno badato a spese. A pagarne le
conseguenze il decoro delle città, che poche ore dopo il voto si ri-
trovano sommerse dagli ormai inutili faccioni dei candidati. La
solita guerra di affissioni regolari e abusive, tanto vale tutto. Im-
piastrando muri, alberi e qualunque altra superficie in grado di ac-
cogliere un manifesto anche solo per qualche minuto. Prima che
venga coperto dal faccione della concorrenza. Tutto poi per avere
un paese “ingovernabile”. E’ questo il vero tsunami...
Mentana: sussidi per i libri di testo,ultimi giorni per le domande
Scadranno lunedì 4 marzo i termini per richiedere i sussidi relativi
alla fornitura gratuita dei libri scolastici per gli alunni delle scuole
medie inferiori e superiori anno scolastico 2012/2013. Sul sito del
Comune (www.comune.mentana.rm.it) sono indicate le modalità
per la presentazione delle presentazione delle domande. “Si tratta
di contributi destinati a famiglie che rientrano in determinate fasce
di reddito. - spiega il sindaco Altiero Lodi - Il rimborso avverrà
attraverso l’erogazione di un contributo pro capite”.
“Noi mai in questa giunta. E Lodi
deve dimettersi”. Dopo le recenti
accuse di “trattative sommerse”
con il sindaco, il capogruppo del
Pdl Mario Barbato fa chiarezza
sulla posizione del partito e chiede
al primo cittadino di fare un passo
indietro. Una presa di posizione
netta, che potrebbe aprire scenari
decisivi in vista del voto della fa-
mosa mozione di sfiducia presen-
tata dai quattro consiglieri dell’Udc
nei confronti del sindaco, che
prima o poi – si dice – dovrà pur
essere votata in Consiglio.
Più volte in passato le difficoltà di
Lodi a tenere salda la maggioranza
hanno sollevato “sospetti” di
un’apertura al Pdl. “Con alcuni
esponenti del centrodestra ho ot-
timi rapporti”, ha sempre ripetuto
Lodi, non escludendo la possibilità
di un governo allargato. Al punto
che l’ingresso in maggioranza del
consigliere ormai ex pidiellino Pez-
zuto era stato interpretato da qual-
cuno come primo passo verso un
clamoroso ribaltone. Non riu-
scendo a mettere d’accordo i suoi
insomma, il sindaco avrebbe pen-
sato a ridare solidità alla maggio-
ranza con l’ingresso in Giunta del
Pdl, riproponendo la coalizione che
a Mentana aveva governato negli
ultimi anni. Un’ipotesi ritenuta per-
corribile da molti, al punto che solo
pochi giorni fa Marco Piergotti,
candidato alla Camera per la lista
Fratelli d’Italia, aveva attaccato du-
ramente il Pdl mentanese, che
“continua a trattare sottobanco con
il primo cittadino anziché mettere
in atto tutte le misure possibili per
sfiduciare la fallimentare maggio-
ranza Pd-Udc”. Senza mezzi ter-
mini la replica del capogruppo del
Pdl Mario Barbato: “Escludo nella
maniera più assoluta la possibilità
di un nostro ingresso in giunta. Il
sindaco Lodi ha dimostrato in que-
sti mesi di non essere in grado di
governare la città, per cui, per il
bene dei mentanesi, deve dimet-
tersi”. Più chiaro di così.
In via Palombarese finalmente i marciapiedi. L’am-
ministrazione comunale di Fonte Nuova ha stanziato
oltre quattro milioni di euro per un piano triennale che
migliorerà sicurezza e decoro della principale strada
di Santa Lucia. Sembra essere finalmente in arrivo
l’intervento che i residenti attendono da sempre.
Nell’ambito del piano delle Opere pubbliche per il
triennio 2013-2015, la Giunta comunale di Fonte
Nuova ha approvato la “ristrutturazione dei marcia-
piedi di via Palombarese”. Un intervento oneroso, che
prevede una spesa di 2,5 milioni per il primo anno, 2
milioni per il secondo e più di 1,5 per il terzo. Com-
plessivamente circa 6 milioni per migliorare la situa-
zione della strada che attraversa tutta la frazione di
Santa Lucia. Più volte in passato i residenti avevano
lamentato le critiche condizioni della via, con il mar-
ciapiede presente solo un po’ qua e un po’ là. “La
strada è stretta e le auto quando non c’è traffico cor-
rono. – si lamentano in uno dei bar della via – Cam-
minare a piedi lungo il ciglio senza marciapiede è
molto pericoloso. Inoltre anche nei tratti dove il mar-
ciapiede è presente, è stretto e mal ridotto. Era ora che
si intervenisse, anche perché la strada è frequentata
da migliaia di persone ogni giorno”.
Fonte Nuova, marciapiedi sulla Palombarese. E luce fu
E' saltato l'incontro tra il Comune e il Fai per discutere delle
sorti dei nove giovani lavoratori di Villa Gregoriana, recente-
mente messi in cassa integrazione e con il serio rischio di per-
dere il lavoro. Nonostante il vertice annullato una delegazione
dei nove ha incontrato rappresentanti del Fai, sindacati e Coo-
Culture. La proposta è stata quella di assumere subito tre dei
ragazzi, mentre gli altri torneranno a fine cassa integrazione.
Al momento a seguire Villa Gregoriana rimarrebbero quindi
ufficialmente due giardinieri e la responsabile del parco Gior-
gia Montesano. Ma cosa si prospetta di concreto, promesse a
parte, per i lavoratori di Villa Gregoriana? Le indiscrezioni
parlano di una probabile apertura in futuro della Villa a giorni
alterni, una scelta che permetterebbe di sopperire anche alla
carenza di personale se pure fossero riassunti tre dei nove e
venisse mantenuto attivo l'uso dei volontari come si era voci-
ferato appena scoppiato il caso. Una scelta che allo stesso
tempo andrebbe a colpire ancora di più la città di Tivoli, la-
sciandola scoperta dal punto di vista turistico con una delle sue
attrazioni più importanti. La paura dei lavoratori è che il Fai
stia prendendo tempo e che l'interessamento dei politici nel
periodo elettorale fosse dovuto solo alle classiche manovre di
visibilità. Emanuele Chiti
Lavoratori in mobilità
14 TIVOLI Venerdì 1 Marzo 2013www.confronto.org
Apre a Tivoli l’EcoSportello del Cittadino. Fino al
mese di giugno per chiedere informazioni su rispar-
mio energetico, fotovoltaico ed energia rinnovabile
ci sarà un nuovo servizio, gestito dall’associazione
Terraverde onlus. Tra i compiti quello di offrire una
consulenza anche economica su un settore, quello
delle energie rinnovabili, in forte espansione, come
sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di
Tivoli, Federico Lazzaro. "L’EcoSportello ha so-
prattutto il compito di fornire ai cittadini ed alle im-
prese una corretta informazione sulle opportunità
offerte dalla tecnologia e dalla legislazione attuale
per l’impiego, in casa o in azienda, dell’energia so-
late termica e fotovoltaica”. L’iniziativa è stata fi-
nanziata dall’assessorato all’Ambiente e Sviluppo
sostenibile della Regione Lazio. "Parlare di rispar-
mio energetico e fonti rinnovabili oggi significa
aprire la strada verso opportunità di sviluppo soste-
nibile che possono essere alla portata non solo delle
aziende ma anche di famiglie”, conclude il sindaco
Sandro Gallotti.
Elisabetta Di Maddalena
Ambiente,ecco il nuovoEcosportello
Con un Pdl al 21% (così dicono le
schede elettorali) e un partito democra-
tico che raggiunge alle regionali il tra-
guardo storico del 40% il sindaco
Sandro Gallotti si trova a camminare
su una strada sempre più accidentata.
Appesi all’accordo di maggioranza
sembra ormai che la quadra sia stata
trovata sul nome di Panei come asses-
sore al Bilancio. Un panorama però
precario: fuori manca il consenso e
dentro le stanze di Palazzo San Bernar-
dino ci si occupa del tetris dei posti.
L'atto delle dimissioni del sindaco è
servito a poco, e oggi il voto anticipato
con l'aria grillina che tira non invoglia
nessuno, ma Gallotti può sempre deci-
dere di mettersi dietro le spalle una sta-
gione di debolezza esercitando il ruolo
in una città nella quale il centrodestra
ormai è minoranza. (red.pol)
Panei al Bilancio. E fuori c’è il caos
Villa a giorni alterni,manca solo questo
Ariete : provate terapie alternative per ritrovare lavostra energia dispersa in questo periodo di fortestress. Relax è la parola d’ordine!
Toro: inutile cercare di nascondere il vostro desi-derio di evadere dalla quotidianità che tanto vi spa-venta. Iniziate il vostro cambiamento.
Gemelli: nuove conoscenze vi rendono entusiastidel presente, ma attenti ad abbagli momentanei opresto vi ritroverete a lamentarvi.
Cancro: l’impegno di questi giorni nel lavoro darài suoi frutti in primavera, siate più pazienti. La vit-toria è vicina anche per voi.
Leone: c’è aria di crisi nella vostra vita, Urano non viaiuta a trovare una soluzione immediata ed efficaceper ora. Settimana in salita.
Vergine: valutate tutti i pro e i contro della vostra si-tuazione affettiva, non prendete decisioni affrettate chepossono rovinare tutto.
Bilancia: le stelle vi aiuteranno a sciogliere i nodidel passato. Potrete finalmente voltare pagina eorientare meglio le vostre attenzioni.
Scorpione: l’impegno e l’originalità saranno premiatiin questa settimana che vi vedrà protagonisti sia sul la-voro che in amore.
Sagittario: conflittualità con la famiglia amplifi-cheranno il vostro nervosismo attuale. Cercate diintraprendere la via della diplomazia.
Capricorno: tralasciate i dubbi e i ripensamentisu questioni in sospeso nella vostra vita amorosa.È tempo di concentrarsi sul lavoro.
Acquario: attacchi di romanticismo vi coglie-ranno di sorpresa regalandovi attimi indimentica-bili per un week end con la vostra anima gemella.
Pesci: Nettuno alimenta il vostro equilibrio emo-tivo. Potrete finalmente dedicarvi agli obiettivi chevi siete prefissati ad inizio anno.
15Venerdì 1 Marzo 2013
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Oroscopodall’1 al 7 marzo
attraverso una drammaturgia deli-cata che poggia sugli scritti deigrandi poeti romantici tedeschi, daGoethe a Hoelderlin a Schiller, so-stenuta dalle musiche di Chopin. Unviaggio attraverso le molteplicisfaccettature del rapporto uomo-donna, da un punto di vista espres-samente maschile del protagonistache partendo dal nichilismo inizialedella concezione dolorosa del-l’amore arriverà a ribaltare comple-tamente la sua visione delsentimento amoroso, fino a farnesorgente di vita e coraggio. Ladonna, da fonte di possibile infeli-cità, diventa il motore di vita e gioia.Temi decisamente più moderni, in-vece, saranno oggetto dello spetta-colo ‘Coppia aperta, quasispalancata’, in scena al teatro Dario
Doppio appuntamento
Serata dedicata alle promesse della musica emer-gente del territorio, sabato 2 marzo, presso i localidel Dissesto Musicale di Tivoli Terme. A partiredalle ore 22 saliranno sul palco per la prima voltanel live club tiburtino i Dada Circus e i giovanis-simi Tiny Hell Carillon, già protagonisti delle nottidissestate nelle edizioni della JamExpo. Due realtàmusicali locali di recente formazione che si con-fronteranno a suon di musica per confermarsiancor di più sulla scena musicale della provinciadel nord est romano. I Dada Circus nascono nelgennaio 2012 dall’incontro di sei ragazzi di Tivolie dintorni, animati dal desiderio di proporre qual-cosa di nuovo rispetto alle solite cover band, cer-cando di portare avanti un sound frizzate edestroso proprio come le loro personalità musicali.I brani, nati dalla penna di Samuele Pasquali, can-tante del gruppo, sono stati poi arrangiati da Si-mone Arcangeli (tromba), Ezio Bombelli(chitarra) Daniele Di Paolo (chitarra), David De-nora (basso) e Fabrizio Candidi (batteria). Tra esi-bizioni live e diverse partecipazioni a concorsimusicali locali, la band approda finalmente allaregistrazione del suo primo EP, ‘Fuga da Sambe-ach’, dall’omonima canzone che tratta in maniera
ironica e profonda i luoghi comuni della quotidia-nità e i modi possibili per riscoprire il gusto dellecose più semplici della vita.In attesa di conoscere gli esiti della partecipazioneal noto contest Rock Targato Italia, i Dada Circuscontinuano la loro attività live nei locali dellazona, preparandosi, però anche all’elaborazionedi un nuovo repertorio da sfoderare nella prossimaestate 2013. Accanto alla loro energia e voglia divivere, sabato prossimo troveremo i giovani mu-sicisti del gruppo Tiny hell Carillon, provenientidalla stessa città natale. Il progetto, che nasce tra icorridoi del Liceo artistico di Tivoli, vede luce nel2011 da un’idea di Simone Vapori, (voce) accoltada Eugenio Vidau(basso), Michele Germani(chi-tarra), Amedeo Capù (batteria) e Marco Ferrera(tastiere). Con la forza dissacrante e provocatoria,tipica delle prime esperienze, la musica dei TinyHell Carillon si muove tra i pilastri della storia delrock : Hendrix, Pink Floyd e Led Zeppelin, rivistidalla prospettiva del punk e hard rock targato anni90, come AC/DC e Iron Maiden. L’entusiasmo ti-pico delle giovani promesse c’è, ora sta a noi so-stenerli nel loro viaggio di crescita attraverso lamusica. c.l.
Montecelio: il teatro che celebra le donneSi rinnova il connubio ormai con-solidato tra il paese cornicolano el’arte della scena, grazie all’intensaattività organizzativa dell’associa-zione TeatrArgo, da anni attivanell’ampliare l’offerta culturale eartistica del nostro territorio sotto laguida di Sergio Fedeli. Un doppioappuntamento è previsto per il pros-simo fine settimana a Montecelio,quando saliranno in scena due inte-ressanti compagnie teatrali profes-sioniste, per omaggiare la figurafemminile in occasione della Festadella donna, attraverso la magia delteatro. La compagnia dei Freaksaprirà il primo incontro teatrale, ve-nerdì 8 marzo alle ore 20 e 45, conlo spettacolo ‘Il desideroso errante’,scritto da Mario Fedeli e ManuelaMosè, entrambi diplomati alla pre-stigiosa Scuola d’Arte DrammaticaPaolo Grassi di Milano. Nell’intimacornice del Teatro dei Sassi, rica-vato dalla cantina di Sergio Fedeli(Cantina Teatrale La Cornicula)sulla scia storica delle ‘cantine ro-mane’ che hanno segnato il teatro diavanguardia italiano degli anni 60 e70, gli spettatori saranno trascinatiin un’atmosfera di anti-modernità,
Vittori, domenica 10 marzo, grazieal lavoro della Compagnia WillieHughes, diretta da Sergio Fedeli esostenuta dall’associazione Tea-trArgo. La commedia brillante egrottesca di Dario Fo e FrancaRame , è stata già presentata alla7°edizione del Teatrofestivalcittà diGuidonia Montecelio, riscuotendoun grande consenso sia di pubblicoche di critica. I giovanissimi attori,dunque, torneranno a vestire i panni
del protagonista donnaiolo che tentadi convincere la moglie sui beneficidell’amore libero, ma che si ricre-derà quando verrà messo alla provadalle astuzie di questa. Un'altra vi-sione della relazione di coppia, piùattuale ma altrettanto profonda, chefarà riflettere, attraverso il giocodella scena, tutti i partecipanti. Perinformazioni e prenotazioni contat-tare: 3666249869
Caroline Latini
In scena
“Il desideroso
errante”
di Fedeli e Mosè
Otto marzo
Rock inedito e giovane sul palco del Dissesto