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Let's talk about... Testo L’ennesimo calciomercato di “rottamazione” Il calciomercato ha riaperto i battenti il primo giorno del 2013, dando vita al solito vortice di rumors, nomi altisonanti e promesse mai mantenute. Procuratori e dirigenti sono immersi in un mare di trattative, e lo saranno fino alle ore 19.00 del 31 gennaio. In quello che una volta si chiamava mercato di riparazione le squadre puntano a colmare le lacune evidenziate nella prima parte di stagione, anche se tutti sognano di mettere a segno il grande colpo, che puntualmente non arriva. Nelle prime ventitre giorni sono stati tanti i giocatori che hanno cambiato casacca: Rocchi è passato dalla Lazio all’Inter, Peluso dall’Atalanta alla Juventus, Armero e Calaiò sono finiti al Napoli, Sneijder al Galatasaray, Pato dal Milan al Corinthians. È quest’ultimo il trasferimento che più stupisce finora, con il brasiliano tornato in patria, quando una volta i sudamericani sognavano tutta la vita di fare il percorso inverso. La geografia economica del calcio sta cambiando (il Brasile è uno dei cinque Paesi in via di sviluppo), e oggi le società brasiliane possono riportare a casa, a suon di milioni di dollari, i loro campioncini. I milioni, di euro, scarseggiano invece nelle casse dei club italiani, che si affacciano come al solito alla finestra invernale di mercato con l’occhio attento più al bilancio che ai reali obiettivi. La formula privilegiata è quindi il prestito oneroso con diritto di riscatto: in questo modo le società possono assicurarsi grandi campioni, dilazionando il pagamento del cartellino in più anni. Uno strumento che oggi è sempre più utilizzato, ed è l’unico che può consentire ai club di mettere a segno grandi colpi. E’ lo strada che sta battendo il Milan, famoso per i suoi colpi nel mercato invernale, per arrivare al “cavallo di ritorno” Kakà. Il Real Madrid, però, pare non essere molto intenzionato a recitare il ruolo della spalla rossonera, soprattutto per motivi fiscali. Perez vuole la cessione, non il prestito, e il braccio di ferro probabilmente lascerà le cose così come sono. Quindi ci si ributta a capofitto su Didier Drogba, anche se c’è da battere la concorrenza della Juventus. L’ostacolo principale nella trattativa è l’ingaggio del giocatore, pari a otto milioni di Let's talk about... — L'ennesimo calciomercato di "rottamazione" http://psquared24.tumblr.com/post/41270408679/calciomerca... 1 di 3 23/01/13 12:26

Un calciomercato di "rottamazione"

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In Italia il calciomercato è ormai fatto di trattative infinite e di prestiti onerosi. Mancano i soldi, così i campioni ci preferiscono Spagna, Inghilterra e Germania, dove i campionato regalano più stimoli

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L’ennesimo calciomercato di “rottamazione”

Il calciomercato ha riaperto i battenti il primo giorno del 2013, dando vita al solito vortice dirumors, nomi altisonanti e promesse mai mantenute. Procuratori e dirigenti sono immersi in unmare di trattative, e lo saranno fino alle ore 19.00 del 31 gennaio. In quello che una volta sichiamava mercato di riparazione le squadre puntano a colmare le lacune evidenziate nella primaparte di stagione, anche se tutti sognano di mettere a segno il grande colpo, che puntualmente nonarriva.

Nelle prime ventitre giorni sono stati tanti i giocatori che hanno cambiato casacca: Rocchi èpassato dalla Lazio all’Inter, Peluso dall’Atalanta alla Juventus, Armero e Calaiò sono finiti al

Napoli, Sneijder al Galatasaray, Pato dal Milan al Corinthians.

È quest’ultimo il trasferimento che più stupisce finora, con il brasiliano tornato in patria, quandouna volta i sudamericani sognavano tutta la vita di fare il percorso inverso. La geografiaeconomica del calcio sta cambiando (il Brasile è uno dei cinque Paesi in via di sviluppo), e oggi lesocietà brasiliane possono riportare a casa, a suon di milioni di dollari, i loro campioncini.

I milioni, di euro, scarseggiano invece nelle casse dei club italiani, che si affacciano come al solitoalla finestra invernale di mercato con l’occhio attento più al bilancio che ai reali obiettivi. Laformula privilegiata è quindi il prestito oneroso con diritto di riscatto: in questo modo le societàpossono assicurarsi grandi campioni, dilazionando il pagamento del cartellino in più anni. Unostrumento che oggi è sempre più utilizzato, ed è l’unico che può consentire ai club di mettere asegno grandi colpi. E’ lo strada che sta battendo il Milan, famoso per i suoi colpi nel mercatoinvernale, per arrivare al “cavallo di ritorno” Kakà. Il Real Madrid, però, pare non essere moltointenzionato a recitare il ruolo della spalla rossonera, soprattutto per motivi fiscali. Perez vuole lacessione, non il prestito, e il braccio di ferro probabilmente lascerà le cose così come sono.

Quindi ci si ributta a capofitto su Didier Drogba, anche se c’è da battere la concorrenza dellaJuventus. L’ostacolo principale nella trattativa è l’ingaggio del giocatore, pari a otto milioni di

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euro, proibitivo per qualsiasi società italiana. Quindi sembra che non ci sia nulla da fare nemmenoin questo caso, ma per placare i malumori della folla basta promettere per giugno lo Llorente diturno e tutto si risolve.

Non ha pensato ai problemi economici la Fiorentina di Della Valle, che per acquistare GiuseppeRossi dal Villareal ha sborsato oltre 15 milioni di euro. L’investimento è importante, addiritturaeccessivo per un giocatore dal grande talento, ma che non vede il campo da più di un anno. Sonocifre che le “grandi” ormai hanno paura di spendere, spaventati dall’avvento del fair-playfinanziario fortemente voluto da Platini.

Le squadre cosiddette “piccole”, invece, hanno condotto tutto un altro mercato. Senza soldi incassa si è cercato di azzeccare il prestito giusto, strizzando l’occhio a quei calciatori pocoimpiegati nei propri club, ma in grado cambiare il campionato a chi invece lotta per la salvezza.Così si sono mossi i vari Budan, D’Agostino, Pozzi e Barreto.

Emblema di questa sessione di mercato è stato il caso Lazio-Frank Lampard. Il centrocampista delChelsea è da tempo in rotta con il club inglese, e i biancocelesti avrebbero potuto, e voluto,approfittarne, ma lo stipendio del giocatore non rientrava nei parametri finanziari imposti daClaudio Lotito. Così un altro top player (in fase calante) ha prima sedotto, e poi abbandonato laSerie A, il campionato in cui un tempo tutti i fuoriclasse speravano di poter giocare, e che inveceoggi è stato declassato a quarta, se non quinta scelta dai fuoriclasse del pallone. I campioni ormaici preferiscono Inghilterra, Spagna e Germania, sempre più spesso la Russia dei petrodollari. Aquesto punto dovremo accontentarci più di trattenere in Italia i talenti che già abbiamo, piuttostoche desiderarne di nuovi.

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(Pasquale Rescigno)

Postato su Mercoledì, Gennaio 23 2013. Taggato con: drogbacalcio mercatopatogiusepperossisneijderllorentelampardlaziojuventusmilannapoliserie alligabundesliga

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