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Un Cuore in Comune “Il cambiamento che propongo a questa città è basato sul movimento: dobbiamo andare incontro agli altri.
Una politica che abbia al centro l’ascolto, che promuova la relazione, soprattutto rispetto agli ultimi.
A questo proposito viene in mente il Buddha. Si dice che uscì dal Palazzo e incontrò un malato, un vecchio e un morto.
In quel momento cominciò a capire e ad essere illuminato.
Anche noi dobbiamo uscire dal palazzo e andare incontro agli ultimi se vogliamo una città davvero umana”.
Nazario Tricarico
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Credo sia necessario partire da me e da quello che ha significato essere un figlio di
questa città. Chiedo scusa per questo riferimento “autobiografico” ma è obbligatorio
per spiegare il senso profondo del mio impegno politico per San Severo.
Ammetto di essere cresciuto con un costante senso di disaffezione verso il nostro
contesto. Ho vissuto tantissimi anni nello stato psicologico e interiore del Cavaliere
del noto film il “Settimo Sigillo”, ANTONIUS BLOCK. Come nella scena della
confessione con la morte, sentivo “il mio cuore vuoto… vuoto come uno specchio che ero costretto a fissare,
vedendoci riflessi soltanto DISGUSTO e PAURA; indifferenza verso il prossimo, verso tutti i miei irriconoscibili
simili, con immagini d’incubo, nate dai miei sogni e dalle mie fantasie”.
Nonostante questo, mi sono sempre lasciato coinvolgere quasi naturalmente dagli eventi, in particolare quelli
politici che hanno perfino condizionato la mia giovinezza, i miei affetti, i miei sogni. Fino a qualche anno fa non
comprendevo il perché di tutto questo, il perché nonostante questa città sia stata il mio più grande limite e mi
abbia sempre costretto ad essere il catalizzatore di me stesso, ho sempre continuato a percepire una
responsabilità profonda verso di essa e verso la sua gente. Una FORTE APPARTENENZA.
Ad un certo punto della mia vita ho capito che dovevo iniziare a leggere il passato e a interpretarlo. Talvolta
guardiamo al nostro futuro con ansia distruttiva quando, in realtà, la chiave di tutto sta forse nel saper
leggere il senso complessivo della nostra storia, di quello che c’è stato prima. Quello che ritenevo essere il
fattore responsabile della mia infelicità, ovvero LA POLITICA, era in realtà l’unica strada per andare incontro
agli altri, in primis alla gente della mia città.
Con questa consapevolezza interiore è stato del tutto naturale provare sentimenti diversi e leggere tutto
attraverso un punto focale straordinario: la politica è oggi per me un costante esercizio di umanizzazione
perché mi ha dato la possibilità di vedere la città con occhi diversi, insegnandomi ad amarla e ad avere a cuore
il destino degli altri.
Questo non equivale a pensare che i problemi non esistano e che non esista un grande DISAGIO, ma attraverso
il riconoscimento della nostra responsabilità e del senso della nostra storia possiamo IMPARARE ANCHE AD
AMARE UN CONTESTO DIFFICILE COME QUESTO. Ho conosciuto persone straordinarie e storie di grande
dolore, ho ascoltato l’eco di disperazione proveniente dalle viscere del nostro tessuto sociale.
Dagli interventi stizziti degli intellettuali locali fino al DISFATTISMO e la DISILLUSIONE molto presenti nella
nostra opinione pubblica, emerge un grandissimo vuoto in termini di umanizzazione che può essere colmato
con coraggio e sacrificio. La città è stata ed è il luogo privilegiato per la costruzione dell’umano ed il luogo più
fertile per l’esaltazione dell’ethos.
Al di là di ogni analisi, di ogni governante, di ogni problema, LA CITTÀ HA BISOGNO DI UN CUORE RINNOVATO.
Chi crede che sia impossibile l’avverarsi di una rivoluzione “interiore” del nostro tessuto sociale si sbaglia.
Imparare ad amare la città e quindi gli uomini che la abitano è la nostra VOCAZIONE NATURALE e più
profonda.
Non siamo nati per un NOMADISMO che desitua la nostra vita, né per un CLAN che imprigiona la grandezza
del nostro cuore nello spazio angusto della parentela e della prossimità culturale.
LA CITTÀ È LO SPAZIO PER UN EQUILIBRIO TRA IDENTITÀ E ACCOGLIENZA, L’UNICO LUOGO IN CUI POSSIAMO
UMANIZZARCI.
Propongo ai cittadini questo percorso, avendo ben presente le coordinate del cambiamento. Dobbiamo
imparare ad amare San Severo partendo da noi stessi.
La politica nel suo senso più nobile ha questa missione: guidare i cittadini a scoprire questo grande Cuore in
Comune.
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San Severo, una Città di Valore
VALORE ALLE
PERSONE
ULTIMI CITTÀ DELLA SPERANZA
EDUCAZIONE E FORMAZIONE CITTÀ EDUCATIVA
WELFARE DI COMUNITÀ, ACCESSIBILITÀ UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA
INFANZIA, ISTRUZIONE LA CITTÀ DEI BAMBINI
POLITICHE GIOVANILI LA MEGLIO GIOVENTÙ
PARITÀ DI GENERE DONNA NEL CUORE
VALORE ALLA CITTÀ
BELLEZZA E BENI COMUNI UN MUSEO A CIELO APERTO
CITTÀ INTERNAZIONALE LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA
DEMOCRAZIA IL GRANDE ORATORIO
SICUREZZA SAN SEVERO +SICURA
AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE SAN SEVERO SMART E TQM
VALORE ALLA VITA
SPORT SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE
POLITICHE DELLA SALUTE DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SANSEVERO21 - SANSEVERO2030
VALORE AL LAVORO
SVILUPPO ECONOMICO SAN SEVERO RESTART DISTRETTO AGROALIMENTARE ALTO TAVOLIERE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE STRATEGIA “LOCH NESS”
VALORE AL TERRITORIO
PIANIFICAZIONE STRATEGICA LO SCENARIO DEL MOSAICO
LAVORI PUBBLICI E DECORO URBANO IL DIRITTO AL DECORO
(Schema riassuntivo delle Visioni proposte per ogni singola delega assessorile)
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Città della Speranza
#PietrediScarto #PoliticaGenerativa #Filantropia
Il Valore della nostra Città è celato soprattutto nelle sue Pietre di Scarto, gli ultimi, i
dimenticati, le pietre che scartate dai costruttori devono diventare “testate d’angolo”. Gli
ultimi hanno in se quel valore determinante che può innescare e alimentare la rinascita
della nostra città, valore che non risiede solo nel suo patrimonio materiale, artistico,
culturale, quanto soprattutto nel suo capitale umano che cerca da sempre un vero
riscatto.
Nel solco laico tracciato da don Tonino Bello, occorre inaugurare una nuova stagione di
lotta per affrancare chiunque si trovi in condizioni di disagio dovuto alle cause più
disparate.
Questo programma parte da qui.
I poveri, coloro che non contano niente, coloro che sono pervasi da un grande senso di
sfiducia, gli emarginati, i discriminati, coloro che soffrono nel corpo. Ognuna di queste
categorie è imprigionata in una condizione che va combattuta, così come recita la nostra
Costituzione : “ E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
La nostra Amministrazione dovrà fare memoria degli ultimi tutti i giorni, coinvolgendo la
comunità nel suo complesso in una nuova prospettiva, verso cui, ogni singola azione
amministrativa dovrà essere proiettata.
Le misure istituzionali, i servizi erogati direttamente dal Comune e quelli previsti nel Piano
Sociale di zona non consentono il raggiungimento di obiettivi reali di riscatto in linea con
l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. C’è bisogno di altro.
Dobbiamo seguire un principio di politica generativa per favorire la nascita di una grande
rete di coesione sociale che punti all’emancipazione, all’emersione di chi vive nel disagio.
La filantropia, la CULTURA DEL DONO, deve essere il tratto distintivo della nostra città.
Dobbiamo inoltre affrontare un grande problema: il rapporto tra la città, intesa non solo
come comunità dei cittadini e le persone non autosufficienti, isolate dallo spazio e dal
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contesto sociale. Questa forma di emarginazione non riguarda solo i malati ma anche le
loro famiglie, tagliate fuori da molti aspetti della vita comunitaria.
Il Piano Sociale di Zona prevede misure per la presa in carico integrata delle non
autosufficienze sul territorio, con servizi che necessitano di un approfondimento in
termini di sostenibilità economica nel medio e nel lungo termine. Vogliamo garanzie dalla
Regione e dallo Stato nazionale volte a consolidare l’erogazione di questi servizi e, al
tempo stesso, affiancarli con un nuovo approccio che coinvolga anche i semplici cittadini
nella presa in carico “sociale” di altri cittadini in condizioni di emarginazione forzata.
Dai Servizi di Assistenza Domiciliare Integrata alla promozione di Processi di Welfare
Generativo, dal welfare a dominanza istituzionale al welfare a dominanza sociale.
Il Piano Pietre di Scarto punta a questo obiettivo, in particolare al coinvolgimento dei
giovani nella presa in carico sociale delle persone non autosufficienti: promuovere
progetti per la creazione delle reti di buon vicinato, potenziamento delle dinamiche
“comunitarie” in cui possano agire guide informali di comunità o caregiver
adeguatamente formati.
San Severo dovrà inoltre dotarsi di un Centro polivalente per contrastare l’inattività e
l’isolamento sociale dei anziani. Non riteniamo debba intendersi come spazio di sole
attività ricreative ma come spazio di relazione per progetti volti a migliorare la loro
qualità della vita, l’avvicinamento tra generazioni diverse e soprattutto un luogo di
“invecchiamento attivo” (active ageing), concetto che ha superato la vecchia idea
“dell’invecchiamento sano”.
Dalle attività psicomotorie alle passeggiate culturali e ambientali, dai laboratori culturali a
attività che possano far emergere esperienza e competenze, dalle attività conviviali e di
intrattenimento a percorsi intergenerazionali, dall’impiego in progetti di cittadinanza
attiva al volontariato in favore di altri anziani fragili.
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Città Educativa
#Futuro #IdentitàEducativa #ArchitetturaEducativa
Dobbiamo proiettarci verso un orizzonte più lontano dei prossimi cinque anni. Il #futuro è
oggi, dobbiamo costruire ora una città nuova, abitata da cittadini nuovi, che guardi ai
prossimi decenni nel segno dei valori più alti.
Occorre partire da un dato molto importante: la città ha una #identitàeducativa, in
quanto, come sancisce la Carta della Rete internazionale delle Città Educative (a cui
aderiremo), può riconoscere, esercitare e sviluppare, accanto alle sue funzioni tradizionali
(economiche, sociali, Politiche e di prestazione di servizi) una funzione educativa. Una città
è educativa quando assume una intenzionalità e una responsabilità rispetto alla
formazione, alla promozione e allo sviluppo di tutti i suoi cittadini, a partire dai bambini e i
giovani.
A questo proposito, come affermava La Pira, dobbiamo costruire una citta nuova attorno
alla fontana antica. Da qui la necessità di una nuova identità culturale in equilibrio tra
appartenenza e apertura al mondo. Educare al riconoscimento dei valori universali, quelli
particolarmente legati alla nostra storia, senza che questi siano da ostacolo nell’incontro
con l’altro e i suoi bisogni.
Tutto ciò che ci circonda è educativo. Ogni aspetto del tempo e dello spazio della città
cela in se strumenti educativi. Un grande Progetto vedrà coinvolte le agenzie tradizionali,
come famiglie, scuole, parrocchie e associazioni, facendo leva su una nuova
interpretazione degli spazi pubblici.
L’architettura, l’urbanistica, l’arredo urbano, dovranno esprimere una funzione educativa
al pari delle loro funzioni meramente pratiche. La Poesia, l’Arte figurativa, la Musica
entreranno a pieno titolo nella progettazione della nuova San Severo. Tale prospettiva
implica, necessariamente, la consacrazione della città ai bambini e alle giovani
generazioni, ed in questo un ruolo fondamentale è rappresentato dallo spazio educativo
per eccellenza: la scuola.
Riteniamo prioritaria la messa in sicurezza degli edifici ma occorre che il Comune
interpreti un nuovo ruolo, affiancando in modo proattivo le scuole verso un percorso di
ripensamento dello spazio di apprendimento. Dobbiamo passare dall’Edilizia scolastica ad
un approccio più complesso che possiamo definire di #ArchitetturaEducativa.
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Una sola Grande Famiglia
#FondazioneDiComunità #CityAngels #WalfareCivile
La crisi economica ed il progressivo invecchiamento della popolazione hanno
profondamente condizionato tutti i modelli di welfare proposti dalle varie
Amministrazioni locali.
Nel caso della nostra città, nonostante il notevole impiego di risorse pubbliche attraverso
il sistema integrato di erogazione tra l’Ufficio dei Servizi Sociali ed il Piano Sociale di Zona,
occorre prendere atto di una oggettiva impossibilità di assicurare nel medio e lungo
termine servizi efficaci ed efficienti ad una platea di utenti che sembra aumentare in
modo esponenziale.
Nella nostra città si presenta inoltre la gravissima questione della dotazione organica
dell’Ente, questione che risulta prioritaria nel caso dei Servizi Sociali, privi oramai di figure
professionali e amministrative a causa dei pensionamenti e del blocco del turnover, con
un complicato ricorso a personale di supporto proveniente dai canali più disparati. Tutto
ciò impone l’immediato reclutamento di nuovo personale dipendente.
Accanto a questi aspetti meramente pratici si presenta inoltre una necessità ineludibile:
ripensare il nostro modello di welfare locale. Occorre anche in questo caso “uscire dal
Palazzo” e affrontare la questione da un’altra prospettiva che responsabilizzi la comunità
nel suo complesso e veda nella grande famiglia dei cittadini il suo modello di ispirazione.
Le famiglie stesse sono al centro di uno sconvolgimento sociale, legato in buona sostanza
a fattori economici, ma, paradossalmente, è proprio la radice profonda dell’amore
familiare che può rappresentare una ricetta di protezione e solidarietà sociale per la
comunità intera.
Occorre dare continuità a tutti i progetti e le iniziative poste in essere in questi anni.
In una scansione coerente e sistematica delle politiche sociali, la priorità resta la
costituzione di una rete di contrasto alla povertà e la promozione di un’offerta di
inclusione sociale attiva, integrate con un nostro Piano Comunale denominato Pietre di
Scarto che si pone l’ambizioso obiettivo di rimuovere le cause che generano condizioni di
disagio. Potremmo definirlo un Piano di matrice costituzionale per l’emancipazione e la
liberazione dell’individuo dalla condizione che lo imprigiona.
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Non meno importanti gli interventi per potenziare la rete dei servizi per la prima infanzia,
il sostegno alla fragilità genitoriale, la tutela dei minori a rischio, la dispersione scolastica,
le politiche abitative, il social housing, il grande ambito dell’integrazione socio-sanitaria,
le politiche, la prevenzione e il contrasto del maltrattamento e della violenza, e infine la
necessità di attuare la cosiddetta lotta non repressiva alla criminalità organizzata che
implica l’attuazione di progetti indirizzati a minori figli di adulti condannati o molto più
semplicemente interessati da procedimenti penali.
Al potenziamento dei servizi pubblici si aggiungeranno best practices di innovazione
sociale concernenti la cultura del dono.
È nostra ferma intenzione costituire una #FondazioneDiComunità basata sul modello
filantropico delle fondazioni promosse in Lombardia dal gruppo Cariplo. Una nuova
prospettiva è sicuramente rappresentata dall’istituzione di un albo dei #CityAngels, un
gruppo di giovani volontari di strada che potranno occuparsi di aiuto agli anziani soli, a
persone non auto sufficienti, famiglie alle prese con malati terminali o in stato vegetativo,
con bambini disabili.
Si tratta di un modello di #WelfareCivile che può e deve integrare il vecchio Welfare State.
Un modello che deve diventare sistema mettendo in relazione i tre protagonisti della
compagine sociale: gli enti pubblici , le imprese e la società civile organizzata e non
organizzata.
Tutto questo sarà possibile solo attraverso l’implementazione di buone pratiche basate
sul principio della sussidiarietà circolare.
Una sfida decisiva: il diritto alla casa.
In questo senso, il percorso che crediamo di dover imboccare è quello di inaugurare un
nuovo rapporto tra il Comune di San Severo e le imprese del settore edilizio. Anche in
questo caso si tratta di una strategia complessa che non può dipendere solo ed
esclusivamente dagli interventi pubblici della Regione Puglia, occorre qualcos’altro:
istituire un Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, che veda il
coinvolgimento di investitori qualificati, un fondo che potrebbe essere cofinanziato dal
Sistema Integrato dei Fondi (SIF) previsto dal Piano Casa nazionale per l’edilizia sociale.
Accanto a questa ipotesi riteniamo essenziale affidare tramite un bando pubblico ad una
ATI, composta da imprese di costruzione, per la realizzazione di progetti di edilizia
residenziale sociale su aree riservate a questo tipo di interventi.
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La nostra Amministrazione istituirà l’Assessorato all’Accessibilità Totale, con una struttura
di coordinamento che dovrà garantire l’obiettivo di una San Severo per tutti. A capo di
questa struttura sarà nominato un Accessibility manager con diverse funzioni interne ed
esterne ma tutte volte a garantire l’accessibilità universale. Un punto di riferimento per i
cittadini e per ogni singolo comparto della macchina amministrativa.
La questione relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche è di importanza
cruciale ma non può essere affrontata secondo uno schema convenzionale. Il nostro
manager per l’accessibilità, per la disabilità, dovrà coordinare azioni di formazione,
strumenti applicativi e coordinare la struttura di controllo. Sarà affiancato non solo
dall’apparato di gestione ma anche da una Consulta dell’Accessibilità che vedrà la
partecipazione di soggetti pubblici e privati diversi.
Riteniamo assolutamente prioritario rielaborare un Piano generale per l’abbattimento
delle barriere architettoniche che, oltre a mappare la situazione degli edifici pubblici,
censirà anche la situazione di accessibilità degli edifici privati.
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La Città dei Bambini
#Spazio #Gioco #Umanizzazione
L’ambiente urbano di San Severo sembra essere inadeguato a rispondere alle esigenze
dei suoi cittadini, essendo sempre più frammentato e avendo perso da tempo la sua
natura di luogo di incontro e di scambio sociale.
Protagonista principale è il traffico, le automobili, che occupano la quasi totalità degli
spazi pubblici, avvelenando l’aria, disturbando la nostra percezione dello spazio,
condizionandoci anche in termini di sicurezza.
Se questo risulta vero per gli adulti, lo è ancor di più per i bambini che perdono la
possibilità di muoversi da soli nella loro città e di fruire dei suoi spazi come luoghi di
esplorazione e di gioco, dimensioni necessarie per un loro corretto sviluppo cognitivo,
emotivo e sociale.
Sfugge a tutte le Amministrazioni succedutesi nel tempo la grave violazione della
Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Legge Italiana che la
ratifica, la n.176/1991 che con l’art. 31, leggi che hanno riconosciuto il diritto al gioco e
con l’art.27 il diritto a un livello di vita che consenta il suo sviluppo fisico, mentale e
spirituale.
Giocare è un diritto!
La nostra città perde la sua occasione di offrire opportunità e risorse per il cambiamento
e per la crescita dei nostri bambini, ponendogli limiti e condizionamenti più disparati,
fattori che rendono di fatti i nostri figli depressi, violenti e costantemente insoddisfatti.
Lo spazio di vita o “spazio di destino” - come afferma il filosofo Morin - è il luogo dove si
decide il nostro futuro, dunque una città che ha a cuore il proprio futuro non può
ignorare i bambini e le loro esigenze.
Quella che noi proponiamo è una città di cui i bambini siano esclusivi proprietari.
Vogliamo che cambi il parametro di governo della città, non più gli adulti in automobile
ma i bambini, intesi non come uomini in miniatura ma esseri a se stanti. I bambini
rappresenteranno il più grande esercizio di umanizzazione collettiva, saranno i veri
protagonisti di una trasformazione sociale.
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Il bambino dunque, citando Rodari deve “acquistare un significato filosofico (parlare del
bambino è parlare dell’uomo possibile) e anche un valore politico-strategico (il bambino
si fa paradigma di un rinnovamento antropologico e, al tempo stesso, lo strumento
principale di questo.)Sul bambino in qualche modo, si giocano le sorti della trasformazione
della società.”
La città dei bambini è una città che ripensa se stessa e rivede le sue priorità nell’ ambito
delle scelte politiche amministrative. Vuol dire passare dalla gestione che privilegia le
automobili a quella che invece favorisce i pedoni e consente una riqualificazione degli
spazi urbani, con il conseguente rafforzamento del tessuto sociale, dell’appartenenza,
della sicurezza e della sostenibilità dell’ambiente urbano.
Questo processo deve fondarsi non solo sul consenso dei cittadini ma anche sul loro
coinvolgimento attivo, in particolare sul coinvolgimento dei bambini.
La riappropriazione dell’ ambiente urbano, il recupero di varie forme di #gioco e lo
spostamento autonomo nella città sono essenziali non solo per il sano sviluppo del
bambino ma anche e soprattutto per un migliore sviluppo della città stessa e per la sua
#umanizzazione.
Un passo concreto in questa direzione vedrà la realizzazione di un progetto innovativo
per l’intero recupero della Villa Comunale, non solo per quanto concerne gli aspetti
strutturali. La Villa diventerà luogo di animazione sociale, di promozione culturale
dedicata all’infanzia, un luogo liberato e di esclusivo utilizzo dei bambini.
Al suo interno sarà necessario aumentare la qualità e la quantità di verde, favorire la
nascita di un open space multi funzionale e multimediale, con una biblioteca.
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La meglio Gioventù
Resaponsabili della Città
#Collegare #Mobilitare #Responsabilizzare
Proveremo ad aprire gli occhi ai giovani di questa città rispetto ad una visione più alta, più
larga, oltre le miserie che disturbano l'orizzonte.
Occorre liberare gli spazi occupati dai “guardiani di confine” che ci hanno tolto l'orgoglio
di appartenere alla comunità sanseverese, responsabilizzando soprattutto la nuova classe
dirigente e le sue competenze. I giovani non sono una mandria, un gregge indistinto, ma
fonte d’ispirazione e di guida per tutti. Prefigurano il nostro futuro, fornendoci una nuova
prospettiva da cui guardare al nostro presente, sono la parte più delicata del mosaico
sociale.
Dobbiamo mettere al bando la retorica e i piagnistei per attivare strumenti che sollecitino
un ruolo attivo e propositivo dei giovani, sempre più relegati a percorsi standardizzati
imposti dalla società.
La parola d’ordine deve essere “#responsabilizzare”.
Non è un caso che questa parola sia contenuta nel titolo della Strategia dell’Unione
Europea, ispirata ad altri due principi fondamentali: “#collegare e #mobilitare”. Questa
strategia prevede azioni che possano concorrere alla realizzazione dei cosiddetti EU
Youth Goal: democrazia, parità di genere, collegamento con le politiche comunitarie,
salute mentale, verde, apprendimento, spazio, partecipazione etc..
I giovani devono entrare in contatto con la loro città e soprattutto con i suoi aspetti più
controversi, la dura realtà sanseverese, rifuggendo ogni meccanismo di straniamento,
“sporcandosi le mani” in tutti gli ambiti del nostro difficile contesto sociale. Innanzitutto
attraverso l’attivazione di un Consiglio Comunale della gioventù o altre forme di auto
organizzazione e poi con un impegno sistematico nel volontariato di strada,
nell’animazione sociale.
I giovani devono occuparsi della città, esprimere le proprie competenze nell’andare
incontro alla vita che li circonda, compiere passi forti anche rispetto alla lotta non
repressiva alla criminalità di casa nostra.
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Avvieremo con loro una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione fortissima per
contrastare l'uso di stupefacenti in città. Non perché siamo dei semplici proibizionisti, ma
perché ogni euro pagato per la droga è un euro versato nelle tasche dei criminali.
Possiamo, attraverso un’assunzione di responsabilità dei giovani, ridurre fortemente le
risorse che finiscono quotidianamente attraverso le droghe leggere nelle mani della
criminalità.
Responsabilizzare i giovani significa incoraggiarli a prendersi carico non solo della propria
vita ma anche di quella degli altri.
Serviranno nuovi spazi di relazione e di incontro in cui promuovere poesia, musica, sport,
arte, cultura nella sua accezione più vasta. In tal senso occorrerà interpretare alcuni
luoghi come spazio di autogoverno collettivo, a vantaggio della comunità locale ed in
particolare dei giovani.
Anche sul fronte privato, un’idea significativa potrebbe essere quella di un partenariato
con la Diocesi di San Severo e l’Epicentro Giovanile. Dobbiamo investire risorse importanti
per rendere il complesso “ex salesiano” il cuore della gioventù sanseverese. Insieme ad
una Villa Comunale interamente dedicata ai bambini, lo spazio Diocesano dei Salesiani
potrebbe rappresentare il più grande luogo educativo e di aggregazione dei nostri ragazzi.
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Donna nel Cuore
#Cuore #Energie #Donne
Registriamo purtroppo il persistere di un pensare comune che mortifica e soffoca una
grande fonte di energia per la comunità cittadina: le nostre donne. Dice Alda Merini in
una sua famosa poesia che la stessa figura di Cristo fosse capace di grandi miracoli poiché
era donna nel #cuore.
Nell’accezione laica di questo pensiero occorre risvegliare e liberare il cuore femminile
della nostra città, ridisegnarla e ripensarla in un’ottica di genere che si inserisca nel solco
del nostro tratto distintivo : la politica generativa.
La politica generativa è quella che crede nelle persone –scriveva il grande Guglielmo
Minervini- libera il bene e non si chiede “quante risorse stanzio” ma “quali #energie sono
in grado di attivare”.
L’istituzione comunale deve rapportarsi al territorio e alla difficile condizione delle donne
sanseveresi, con un’azione costante rivolta non solo alle politiche di genere, ma tesa a
favorire un maggiore avvicinamento delle #donne al mondo del lavoro, considerato il
tema cruciale del contrasto alla violenza.
In questo ambito sono preminenti temi collegati alla sicurezza e alla legalità, come la lotta
allo sfruttamento della prostituzione.
Spazi, salute, violenza contro le donne, lavoro, sono solo alcuni dei punti focali attraverso
i quali la città di San Severo dovrà sviluppare un progetto per il rinnovamento del suo
cuore, della sua anima più profonda, oggi purtroppo incagliata in retaggi profondamente
maschilisti.
Il Piano Sociale di zona ha previsto uno spazio notevole di lavoro per lottare contro ogni
forma di violenza e di discriminazione, ma anche in questo caso le nostre politiche sociali
e culturali dovranno puntare ad esperimenti paralleli alle attività meramente istituzionali
e che vedano il coinvolgimento di una consulta ad hoc e di tutti gli stakeholders.
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Museo a cielo aperto
#CulturaDiffusa #BeniComuni #FdSPatrimonioUmanità
#FondazioneVerdi #MaggioSanseverese
Non tutti conoscono la storia di Gibellina, cittadina del trapanese distrutta da un
terremoto nel 1968. Il sindaco dell’epoca, Ludovico Corrao, con l’intento di "umanizzare"
il suo territorio fortemente condizionato dalla mafia, pensò di ricostruire la nuova
Gibellina chiamando diversi artisti di fama mondiale come Pietro Consagra e Alberto
Burri, trasformandola di fatto in un museo a cielo aperto.
La storia di questa città siciliana è per noi fonte di ispirazione. Anche San Severo deve
puntare a trasformarsi in un museo a cielo aperto, attraverso iniziative che consentano la
caratterizzazione artistica dell’intera città. Combatteremo il degrado promuovendo una
massiccia produzione di opere d'arte distribuite in tutto l'ambito urbano, una città
consacrata alla #CulturaDiffusa, alla bellezza in tutte le sue accezioni.
(La Stella di Pietro Consagra a Gibellina Nuova)
Per quanto riguarda la streetart nello specifico, vogliamo proporre modelli di
riqualificazione sulla scia dei Muri d'Autore realizzati a Salerno, un'iniziativa che ha avuto
esiti straordinari. Non solo street art, l'idea è molto più complessa, riguarda una totale
reinterpretazione dello spazio come spazio artistico, culturale, educativo, di
umanizzazione, di celebrazione del bello, del buono, del vero, nel solco di una nuova
stagione per i cosiddetti #benicomuni.
In questo ambito è doveroso fare riferimento alla volontà di approvare la “liberazione”
dei beni comuni, sulla scia di quanto realizzato dall’Amministrazione Comunale di Napoli.
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I beni comuni rappresentano la sommatoria dei beni materiali e immateriali che
appartengono alla comunità dei cittadini e dei quali non può essere sottratto né il
godimento, né la possibilità di partecipare al loro governo e allo loro gestione.
Mutuando quanto descritto dall’Assessorato ai Beni Comuni del Comune di Napoli si può
affermare che si tratta di beni caratterizzati da una gestione condivisa e partecipata.
Attraverso il costante ricorso a partenariati punteremo ad una tutela dei beni culturali già
presenti e metteremo a disposizione la città intera a tutti gli artisti del mondo che
potranno utilizzarla come spazio creativo. Anche in questo caso seguiremo una logica
parallela, un binario istituzionale ed uno manageriale.
E’ di vitale importanza sperimentare nuove strategie per il recupero e la valorizzazione
dei palazzi padronali e dell’edilizia storica in genere.
Occorre chiaramente valorizzare tutte le espressioni della cultura sanseverese. Coniugare
le potenzialità culturali all’offerta turistica attraverso un Piano di Marketing territoriale
che preveda la creazione di una struttura comunale dedicata al turismo e alle strategie di
promozione del territorio.
Sarà necessario favorire l’ingresso di San Severo tra le città del circuito UNESCO,
chiedendo il riconoscimento della Festa del Soccorso come #patrimonioimmateriale
dell’umanità.
Questo passaggio implicherà chiaramente una rimodulazione della cabina di regia che
attualmente governa la nostra Festa Patronale. La definizione di ulteriori passaggi sarà
chiaramente soggetta a tutte le valutazioni del caso con tutti gli attori istituzionali
coinvolti e tutti i cosiddetti portatori d’interesse.
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Il Maggio sanseverese dovrà essere caratterizzato da una batteria di eventi culturali
riguardanti tutti gli aspetti prevalenti della nostra tradizione. Fermo restando che tutto
dovrà essere valutato all’interno di un Piano di marketing, forniremo delle linee
d’indirizzo relative al fascino della nostra tradizione, partendo ad esempio dalle grandi
potenzialità dell’arte sacra, il Corteo Storico legato a Carlo V, un evento specifico per la
promozione della nuova musica popolare e chiaramente la nostra gastronomia.
Occorre riconoscere anche la crescita esponenziale del culto
di San Severino Abate, Compatrono della Città. Attraverso il
messaggio del Santo è possibile ipotizzare la promozione di
eventi legati alla diffusione della la cultura della pace, della
non violenza e del dialogo tra i popoli.
Punto nevralgico del nostro programma riguarda un nuovo progetto per il rilancio del
Teatro Giuseppe Verdi sul piano nazionale e internazionale: la costituzione di una
Fondazione.
La #Fondazione del Teatro Verdi si rende necessaria per una gestione più moderna,
trasparente e competente di un bene culturale ,finora vittima dell’improvvisazione
politica. Attraverso questo nuovo soggetto giuridico con a capo un Cda di alto profilo sarà
possibile immettere nelle sue casse maggiori risorse pubbliche e private per far tornare il
Verdi alla sua vocazione originaria: la lirica.
In un quadro così articolato non poteva mancare l’idea di costituire una Commissione di
esperti per riscrivere a più mani la Storia della nostra Città. Tale esigenza è avvertita da
tanti protagonisti della vita culturale e crediamo sia giunto il momento di agire
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promuovendo un grande progetto di ricerca che possa trovare nella multimedialità il suo
tratto peculiare. Riscrivere la nostra storia è fondamentale data la mole di nuove
conoscenze che non hanno ancora trovato una raccolta sistematica.
Accanto a questo, sarà altrettanto necessario avvicinare le nuove generazioni alla nostra
storia locale con sintesi maggiormente fruibili rispetto alla pubblicazione specialistica che
seguirà chiaramente un altro percorso.
L’istituzione di un Albo locale di guide turistiche è un passo obbligato nel quadro
complessivo di questo progetto divulgativo.
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Laboratorio di una Nuova Europa
#PalazzoDEuropa #PattidiCollaborazione #RetiEuropee
Le relazioni tra le città e l’Europa sono oggi sempre più intense e articolate nonostante
l’avanzare del populismo sovranista. Le città che si sono mosse con strategie di rete sullo
scenario europeo hanno riaffermato già da decenni un ruolo di guida dei più generali
processi dovuti alla globalizzazione.
In altri termini, l’Europa delle città è più unita di quanto si possa pensare. Certamente
l’Unione Europea, per i limiti dovuti alla sua natura intergovernativa, può aver
rappresentato agli occhi di molti cittadini più un vincolo che un’opportunità, ma la sua
influenza nella stimolazione di innovative progettualità locali è stata enorme.
Grazie all’Europa le città hanno visto un progressivo riconoscimento del loro status di
attori nel panorama politico istituzionale, le cui potenzialità vanno ben oltre i vecchi Stati
nazione.
Le reti delle città europee, nel solco tracciato dall’applicazione del principio di
sussidiarietà, rappresentano lo spazio politico che San Severo deve poter sfruttare per
una nuova strategia di sviluppo generativo di valore, sia economico che culturale.
Ecco l’idea dei #PattiDiCollaborazione per la cultura ed il lavoro con l’obiettivo di
gemellarci con 27 città diverse, una per ogni Paese dell’Unione. Di qui la necessità di
recuperare interamente la struttura di Palazzo Celestini al fine di consacrarlo quale
#Palazzod’Europa, laboratorio di una nuova Europa Federale.
L’instaurarsi di legami di amicizia e collaborazione con altre comunità dell’UE, implicherà
un benefico e generalizzato accrescimento delle relazioni internazionali per la migliore
reciproca conoscenza e l’avvio di una stretta collaborazione tra i cittadini in ogni ambito
della vita sociale. Attraverso degli accordi bilaterali, infatti, il nostro territorio si
doterebbe di strumenti idonei a veicolare nuove competenze ed inaspettati strumenti
conoscitivi per la creazione di alleanze collaborative in ogni ambito socio-economico e
culturale e potrebbe ambire a posizionarsi in uno snodo nevralgico delle relazioni
internazionali, mediante l’adesione alla rete dei Comuni d’Europa.
Un processo anche in questo caso parallelo a quello istituzionale propriamente detto, che
ci vedrà impegnati nel cogliere tutte le opportunità previste da molti programmi europei,
in particolare il programma Urbact. L’importanza delle #RetiInternazionali già presenti:
21
ritorneremo ad aderire al Patto dei Sindaci, cercando di interpretare un ruolo virtuoso
nelle politiche di sostenibilità ambientale.
Tutte le nostre attività verranno implementate seguendo le strategie di tutte le reti a
nostra disposizione: l’Aice (Associazione Internazionale Città Educative) le Healthy Cities,
creata dall’OMS. Sul fronte della sicurezza urbana l’European Forum for Urban Security,
delle politiche culturali con il NEMO - Network of European Museum Organisations, rete
indipendente di più di 30.000 organizzazioni museali in tutta Europa. Infine un grande
Progetto per potenziare il ruolo di San Severo con il suo Corteo Storico all’interno della
RETE DI COOPERAZIONE DEGLI ITINERARI EUROPEI DELL'IMPERATORE CARLO V, una
grandissima opportunità per ripensare e promuovere le nostre politiche culturali e la
nostra offerta turistica.
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Il Grande Oratorio
#InnovazioneSociale #Quartieri #BilancioPartecipativo
Immaginare la città come un luogo dove le relazioni umane siano il nesso causale della
promozione culturale, sociale, economica che tutti desideriamo. Nella mia personale
esperienza ho potuto sperimentare proprio in oratorio quanto sia decisivo il rapporto
umano per cambiare le mentalità radicate nell'egoismo e consentire a chi vive nel disagio
di trovare in se stesso (e negli altri) una via d'uscita.
E poi la centralità dei #bambini a cui bisogna dedicare tutti i nostri sforzi, rimodulando le
nostre politiche. Se una città non è a misura dei più piccoli non è una città civile, è una
città senza futuro. San Severo può cambiare se assume come modello luoghi di politica
generativa. L'oratorio è un modello che può ispirarci sotto questo profilo.
Promuovere la relazione può avvenire reinterpretando l’urbanistica, gli spazi pubblici, lo
sviluppo, le politiche culturali e sociali ma è principalmente una partita che riguarda il
rapporto di comunicazione tra Comune e cittadini: quanto siamo capaci di determinare
insieme le scelte. Ecco la necessità di creare Town Meeting, Comitati di Quartiere dove
possa realizzarsi un grande esperimento di democrazia diretta.
Accanto a questo percorso sarà necessaria l’attivazione dei classici strumenti previsti
dallo Statuto Comunale, quali chiaramente le consulte. È altrettanto chiaro il riferimento
alla questione del Bilancio partecipativo. Apriamo parentesi: è nostro impegno formale
formulare uno schema semplificato e trasparente di tutte le risorse a disposizione e del
loro impiego al fine di favorire un controllo partecipato dell’attività amministrativa.
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San Severo +Si Cura
#Sicurezza #LottaNonRepressiva #ControlloDelTerritorio
In questi anni di guerra che ha visto la nostra città trasformarsi nel set di un film
poliziesco, possiamo dire con fierezza di essere stati sempre in prima linea per
riaffermare il primato della legalità.
Abbiamo più volte richiamato l’attenzione dell’intera compagine politica su tutti gli
aspetti legati alla sicurezza, alla cultura della legalità, al controllo del territorio e alla
cosiddetta lotta non repressiva alla criminalità organizzata
Abbiamo promosso azioni concrete che hanno avuto conseguenze concrete:
Approvazione di 30 misure sulla sicurezza in Consiglio Comunale;
Approvazione di misure per la detassazione di attività commerciali vittime di atti
criminali;
Interrogazioni all’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti;
Sit-in di protesta con relativa raccolta fondi destinati ad un’attività barbaramente
danneggiata da un grave attentato dinamitardo;
Su questi aspetti, più di altri, sappiamo di avere le idee chiare.
Nel solco tracciato in questi anni, riteniamo prioritario agire sul rapporto di fiducia tra
cittadini e istituzioni, un rapporto pesantemente minato dalle strategie criminali. I
delinquenti vogliono farci perdere la speranza per generare dipendenza, per intervenire
in sostituzione dello Stato nella gestione soprattutto del disagio in cui versano molti
cittadini.
Occorrerà ristabilire un rapporto, riacquisire credibilità, sconfiggere lo scetticismo,
partendo dal valore democratico rappresentato dalla massima assise cittadina.
Attorno a questi ovvi ma complessi elementi di riflessione sono state sviluppate tutte le
nostre proposte, rivolte principalmente all’Amministrazione Comunale e, in minima
parte, agli altri livelli istituzionali. La scelta non è casuale, essa deriva essenzialmente dalla
convinzione che l’Ente Locale, più di ogni altro, abbia il compito di intervenire sugli aspetti
sociali ed economici che determinano la tenuta del legame sociale. AL DI LÀ DELLE
PROPRIE COMPETENZE SPECIFICHE, sia si tratti di politiche relative alla sicurezza urbana
in senso stretto, sia si tratti di affrontare questioni più complesse come quella della lotta
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alla criminalità organizzata, l’Amministrazione Comunale deve esercitare, attraverso
adeguati strumenti, quel ruolo fondamentale di guida e d’ispirazione verso i valori positivi
della coscienza collettiva.
In termini semplici, la moral suasion è di sua competenza.
Se, accanto a fenomeni propriamente criminali, vi è a San Severo un alto livello di
illegalismo diffuso e di non rispetto anche delle più elementari regole di convivenza civile,
molto è da attribuire, oltre che al particolare momento di declino economico del Paese,
ad un bassissimo grado di coesione sociale e di un elevato livello di conflittualità.
La fiducia ha bisogno di occasioni d’incontro e di risposte concrete. Un’Amministrazione
che voglia incidere sulla realizzazione di quello che le scienze sociali definiscono il
“controllo sociale”, ovvero creare armonia fra le aspettative, le norme e il
comportamento dei singoli, deve impiegare sforzi e, per quello che è possibile, risorse,
per favorire al massimo sentimenti di amicizia e collaborazione tra cittadini.
Accanto alla fiducia c’è poi il tema del disagio, il secondo punto focale per sviluppare
riflessioni e proposte concrete sulla questione più complessa che riguarda la criminalità
organizzata.
In primo luogo, tenendo presente che non è stata mai scientificamente dimostrata una
correlazione lineare tra diffusione di sentimenti di insicurezza e andamento dei reati, è
possibile ipotizzare che il malessere diffuso a San Severo tragga origine da una più
generale incapacità della Città di rispondere alle sfide poste dal mondo contemporaneo.
Se è vero che nelle città avviene quel processo di traduzione locale dei sentimenti
d’insicurezza legati ai grandi fenomeni globali, la domanda di sicurezza dei sanseveresi,
con ogni probabilità, necessita di una diversa interpretazione, di un’indagine su quei
fattori non sempre direttamente collegati all’evento criminale del giorno.
Le stagione delle bombe (2015-2017) , ad esempio, ha avuto questo duplice effetto:
quello pratico di intimidire le vittime e quello sociale di scoperchiare la pentola a
pressione dell’insicurezza in cui versano molti nostri concittadini.
Nel nostro piccolo Comune ci sono circa 12.000 disoccupati; un sanseverese su due non
ha un lavoro. Molti dei diritti fondamentali delle famiglie e dei più piccoli sono
pericolosamente minacciati.
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Questo dato sconcertante è collegato a filo doppio con quanto innanzi descritto, ed è
nostra convinzione che il tema del disagio non possa essere solo considerato l’appendice
di una riflessione rituale sul tema della sicurezza, ma il punto di messa a fuoco principale
per cogliere cosa stia accadendo e sviluppare efficaci politiche di promozione della
legalità.
Non riteniamo ci sia una lineare corrispondenza, anche in questo caso, tra l’aumento dei
reati e la disoccupazione ma, è chiaro, che il disagio porta molti soggetti deboli ad essere
cooptati nella rete della cosiddetta criminalità “medio bassa”.
Infine, l’aspetto che forse desta maggior preoccupazione riguarda senza dubbio la
gestione di questo disagio economico e sociale da parte della criminalità organizzata.
Ecco perché possiamo affermare di trovarci in un momento delicatissimo per la storia
della città. Un momento in cui dobbiamo cercare di mettere in atto tutti gli strumenti
possibili per interrompere questa avanzata. La parola disagio ritorna prepotentemente al
centro della nostra prospettiva di ragionamento, perché è attorno ad essa che si stanno
sviluppando le strategie innovative d’impresa dei gruppi criminali.
In tal senso, si pensi al fenomeno delle false indennità di disoccupazione che potrebbe
essere presente anche a San Severo, al disagio legato al gioco d’azzardo. Tutti nuovi
ambiti di sviluppo della criminalità organizzata, su cui è opportuno chiedere un maggiore
impegno d’indagine all’Autorità Giudiziaria.
Ovviamente, non si possono non citare i business tradizionali come droga, usura e
estorsioni che sono il reale freno ad ogni ipotesi di ripresa socioeconomica.
Su questo, un’Amministrazione comunale, il livello di politica più prossimo alla comunità
dei cittadini, ha il compito difficile di progettare un’opera di liberazione basata su una
ricostruzione dei diritti di cittadinanza, attraverso soprattutto il rilancio dell’occupazione
e il miglioramento generale della qualità della vita. Occorre predisporre tutti quei possibili
interventi per far si che la comunità dei cittadini possa agevolare il lavoro delle Forze
dell’ordine e dell’Istituzione giudiziaria realizzando quella rete della legalità e quindi delle
informazioni che resta, com’è noto, l’unico modo per contrastare la criminalità in modo
significativo.
Questo è il perimetro, il quadro d’insieme, entro il quale ci siamo mossi per sviluppare le
proposte che non esauriscono assolutamente il ventaglio delle possibilità.
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Invitiamo a considerarle come un tentativo di approccio diversificato al tema della
sicurezza dei diritti.
La sicurezza discenderà dalla nostra capacità di prenderci #cura della gente della nostra
città.
Abbiamo previsto ben 30 misure per una strategia coerente. In queste misure non è
volutamente citato il Reparto Prevenzione Crimine per diversi motivi di principrio.
Occorre chiarire in tutta onestà che l’istituzione dell’#Anticrimine nella nostra città non
ha avuto quell’effetto pratico immaginato dai cittadini. Non si tratta di un cattivo
funzionamento del Reparto ma la sua stessa caratterizzazione non linearmente collegata
al territorio nel quale è stato insediato.
Il Reparto Prevenzione Crimine è itinerante, gli uomini sono impiegati in operazioni
esterne, in altre città, lì dove si presenta una emergenza criminale.
Il problema resta la carenza di organico del Commissariato, dei Carabinieri e anche della
Polizia Locale. In sintesi, non dobbiamo stupirci se assisteremo, nonostante l’Anticrimine,
ad una recrudescenza della criminalità locale con rapine, scippi e addirittura omicidi.
Riteniamo assolutamente positivo che il Reparto sia stato collocato nella nostra città ma
non dobbiamo cadere nell’errore di pensare all’Anticrimine come la panacea dei nostri
mali, per i quali occorre una strategia molto più articolata e complessa. A partire dalla
considerazione che c’è una differenza sostanziale tra presidio del territorio e controllo del
territorio.
Ecco il box contenente le nostre proposte:
1. REGOLAMENTO SULLA PARTECIPAZIONE . Occorre favorire una maggiore inclusione dei
cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali di competenza
dell’Amministrazione Comunale attraverso uno specifico Regolamento. Oltre a stabilire i
tempi e le modalità operative di forum, del Bilancio Partecipativo e di qualsiasi forma di
consultazione popolare, tale regolamento s’inserisce nella strategia volta a costituire i
cosiddetti Comitati di Quartiere per la codeterminazione degli atti di indirizzo
dell’Amministrazione.
2. COORDINAMENTO SCUOLE / AMMINISTRAZIONE COMUNALE Promuovere il
coordinamento tra l’Amministrazione e le scuole della città, attraverso l’Assessore con
delega alla Pubblica Istruzione, al fine di rendere il Comune un soggetto pienamente
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incluso nella pianificazione annuale e pluriennale dell’offerta formativa. Inserire i servizi
erogati dal Comune nella programmazione scolastica non come interventi esterni, svolti
per integrare l’offerta statale, ma come risposte ai bisogni dei cittadini, affinché i due
soggetti autonomi possano coordinarsi per programmare l’utilizzo efficace delle risorse.
3. CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Al fine di avvicinare i giovani alle istituzioni
cittadine e impedire che vi sia un processo di estraneità alla polis, promuovere progetti
che alimentino il sentimento di appartenenza “civica”, valorizzando la storia locale. In
questo senso, potenziare l’esperienza del Consiglio “Comunale dei ragazzi” e del progetto
“La scuola adotta un monumento”.
4. PROTOCOLLO PER LA DISPERSIONE SCOLASTICA Tenuto conto che nella città di San
Severo, la popolazione scolastica dalle materne alle superiori è di circa 10.000 alunni (dati
dell’Ufficio pubblica istruzione) e che il tasso di dispersione scolastica è molto vicino al
10%, occorre raggiungere l’ambizioso obiettivo della piena scolarizzazione attraverso la
predisposizione, in collaborazione con gli Uffici Regionali, di uno specifico Protocollo
d’intervento.
5. MIGLIORAMENTO DELL’ANAGRAFE COMUNALE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA.
6. ITINERARI DIDATTICI SCUOLA/FORZE DELL’ORDINE Riattivare, per le scuole medie
inferiori e superiori, gli itinerari didattici per far conoscere ai ragazzi il sistema di
istituzioni preposte alla tutela della sicurezza della città, al fine di favorire una maggiore
vicinanza dei giovani cittadini alle forze dell'ordine, affinché queste siano viste come
presenza amica e punto di riferimento. Prevedere l'approfondimento di alcuni temi
specifici (quali uso e spaccio di sostanze stupefacenti, violenza negli stadi, stragi del
sabato sera, etc.) al fine di fornire informazioni e spunti di riflessione sui reati e
comportamenti che coinvolgono maggiormente, come vittime o autori, gli adolescenti.
7. ISTITUZIONE DELL’UFFICIO DECORO URBANO Promuovere la nascita di un apposito
ufficio “Decoro Urbano”, con il compito di raccogliere le segnalazioni dei cittadini e
realizzare azioni mirate relative all’igiene urbana, alla cura del verde, alla pulizia dei
graffiti, all’eliminazione manifesti abusivi, alla manutenzione generale di strade, facciate,
scalini, alla manutenzione della segnaletica stradale, al monitoraggio, cura e ripristino
degli elementi di arredo urbano
8. ORDINANZE PER SANZIONARE COMPORTAMENTI LESIVI DEL DECORO URBANO
emettere specifiche ordinanze per sanzionare i comportamenti lesivi del decoro urbano
attraverso l’approvazione di uno specifico regolamento di Polizia Urbana.
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9. RESTAURO E CURA DEI MONUMENTI IN COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE
promuovere progetti di restauro dei monumenti cittadini, oggetto di atti vandalici, in
collaborazione con le Scuole.
10. COMITATO CITTADINO PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DELLA SICUREZZA
Istituire uno specifico organo di coordinamento locale per le politiche di promozione della
legalità e della sicurezza urbana. Il Comitato, dotato di un regolamento comunale, dovrà
coadiuvare l’Amministrazione nello stilare un Documento annuale di Pianificazione
strategica, contenente obiettivi quantitativi e qualitativi sui seguenti aspetti legati alla
sicurezza urbana, già previsti nel Protocollo d’intesa tra il Comune di San Severo e la
Prefettura del 2013: incremento della collaborazione tra le forze di polizia dello Stato
ed i corpi di polizia municipale; periferie, progetti di riqualificazione delle aree
degradate, lotta ai fenomeni di emarginazione; affiancamento delle forze di Polizia per
incrementare l’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno dello spaccio di droga e
per potenziare la vigilanza sulle dipendenze patologiche, con specifica attenzione al gioco
d’azzardo patologico; dispersione scolastica; prevenzione e contrasto del
commercio abusivo su suolo pubblico; Illegalismo diffuso. Il Comitato dovrà essere
costituito dai rappresentanti delle forze dell’ordine e da tutti gli organismi locali che
hanno dirette competenze istituzionali negli ambiti sopra elencati: scuole, associazioni di
categoria, parrocchie etc..
11. NUOVO REGOLAMENTO PER LA POLIZIA MUNICIPALE Provvedere alla riorganizzazione
totale del Corpo di Polizia Municipale; approvazione di un nuovo Regolamento, anche in
conseguenza delle nuove disposizioni regionali introdotte dalla Legge 37 del 14/12/2011.
Incremento del numero di agenti operativi su strada attraverso i seguenti provvedimenti:
12. ESTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO VERBALI. Esternalizzazione di una parte delle
incombenze dell’Ufficio Verbali e ricognizione dei dati aggregati dell’attività
amministrativa del Comando di Polizia Municipale, al fine di individuare possibilità di
ottimizzazione delle risorse umane in base all’effettivo carico di lavoro legato ad ogni
tipologia di procedimento amministrativo.
13. AMPLIAMENTO DELL’ORGANICO DEL LOCALE COMMISSARIATO DI POLIZIA.
Chiederemo fino allo sfinimento, organizzando una serie di azioni di sensibilizzazioni
mirate nei confronti degli altri livelli istituzionali, l’ampliamento dell’organico del locale
Commissariato di Polizia, che ad oggi conta una decina unità adibite al servizio esterno di
controllo del territorio;
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14. REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA UNICA. Realizzazione della Centrale
Operativa Unica presso il Comando dei VV.UU.;
15. VIDEOSORVEGLIANZA PRESSO GLI INGRESSI DELLA CITTÀ. Installazione di nuovi
impianti di videosorveglianza presso tutti gli ingressi della città;
16. DIVISIONE CITTÀ IN QUATTRO QUADRANTI PER IL CONTROLLO EFFICACE DEL
TERRITORIO. Nell’ottica di coordinamento locale delle Forze dell’Ordine, chiederemo ai
vertici delle FF.OO. la divisione del territorio cittadino in quattro quadranti di intervento
(proposta del SIAP – Sindacato Italiano Agenti di Polizia). L’idea è quella di garantire un
completo controllo nei turni principali (mattina, pomeriggio e sera) affidando ad ogni
singolo corpo (Carabinieri, Polizia, Polizia Locale e Guardia di Finanza) un’area di
“maggiore presenza” rispetto alle altre. Si evidenzia che tale metodologia operativa,
suggerita dai rappresentanti sindacali delle Forze dell’Ordine, è stata sperimentata nella
città di Foggia con notevoli risultati.
17. NUOVA SEDE PER IL COMMISSARIATO DI POLIZIA.
18. CONTROLLO DELLE AREE DISMESSE NELL’AGRO DI SAN SEVERO. Chiederemo
interventi mirati di controllo delle aree dismesse nell’agro di San Severo. Valuteremo
inoltre la costituzione di uno specifico reparto di Polizia Locale per la repressione dei
crimini ambientali e non nelle aree rurali del nostro territorio;
19. PIANO ANNUALE DI CONTROLLI STRAORDINARI E CONGIUNTI POLIZIA / VV.UU.
Chiederemo la predisposizione di un Piano annuale di controlli straordinari e congiunti tra
Polizia di Stato e Polizia Municipale, ed esattamente: controlli con etilometro, controllo
dei locali pubblici relativamente sulla possibile somministrazione di bevande alcoliche a
minori, controlli centri scommesse e delle sale slot, controlli ciclomotori etc..
20. REGISTRO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA PRIVATA Istituire il “Registro della
videosorveglianza privata” su modello città di Asti, per consentire alle forze dell'ordine di
guadagnare tempo nell’individuazione degli autori dei crimini.
21. CONTROLLO DI VICINATO Acquisito il parere del Prefetto e in un quadro di
coordinamento affidato alla Polizia Municipale, promuovere la sperimentazione
“controllo di vicinato” nei quartieri periferici della città.
22. AGENZIA PER LA LOTTA NON REPRESSIVA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
Considerato che l'istituzione dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità
organizzata del Comune di Bari ha costituito un'esperienza unica nel panorama italiano,
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tanto da essere considerata dall'ONU una best practice e che il suo principale obiettivo è
quello di costruire una strategia stabile di contrasto ai fenomeni criminali e di sostegno
alle fasce di popolazione più esposte al rischio criminale, proporre all’Agenzia uno
specifico “Accordo di collaborazione”, anche al fine di esportare tale modello nella
Provincia di Foggia. Informazioni sull’Agenzia presenti sul sito web del Comune di Bari.
L'Agenzia ha al proprio interno gruppi di lavoro che si occupano di minori, detenuti ed ex
detenuti, vittime di reati, partecipazione dei cittadini e sensibilizzazione, analisi dei
fenomeni criminali. È l'unico luogo dove assistenti sociali, presidi, poliziotti, magistrati,
esponenti delle istituzioni carcerarie, lo stesso sindaco, lavorano insieme scambiandosi
informazioni ed esperienze e costruendo progetti condivisi. Le iniziative dell'Agenzia sono
finanziate, oltre che dal civico bilancio, dai fondi ottenuti dalla sistematica costituzione di
parte civile del Comune di Bari nei processi di mafia. I partners istituzionali dell'Agenzia
sono: la Provincia di Bari, il Centro per la Giustizia Minorile di Bari, l'Ufficio di Servizio
Sociale per i Minorenni di Bari, il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Procura presso il
Tribunale per i Minorenni di Bari, il Tribunale di Bari, il Provveditorato Regionale per
l'Amministrazione Penitenziaria, l'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, l'Ufficio di
Esecuzione Penale Esterna del territorio di Bari e l'Università degli Studi di Bari. L'Agenzia
si struttura sulla base delle seguenti aree tematiche: analisi e ricerca dei fenomeni
criminali, partecipazione attiva dei cittadini e delle istituzioni e sensibilizzazione,
Assistenza alle vittime di reato, affari giuridici, reinserimento detenuti ed ex detenuti.
23. CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO In accordo con l’Osservatorio
Regionale sul GAP e il Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL Foggia, vogliamo
porre in essere tutti gli adempimenti e le disposizioni previste nella L.R. 43/2013 relativa
al “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.
24. PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE.
25. TRASPARENZA DEGLI INCARICHI ESTERNI DI COLLABORAZIONE E CONSULENZA
Sollecitare inoltre il Segretario Comunale, affinché tutte le Aree comunali trasmettano
tempestivamente, così come previsto dalla normativa vigente, i dati non presenti e/o
incompleti nella specifica sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale del
Comune di San Severo, con particolare attenzione ai dati relativi a “Consulenti e i
collaboratori” esterni.
26. SOFTWARE PER LA SEGNALAZIONE ANONIMA DI ILLECITI Al fine di rafforzare la rete
dei controlli interni, per agevolare i fenomeni di emersione delle fattispecie di illecito,
impegnare l’Amministrazione ad attivare formalmente la procedura per la segnalazione di
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presunti illeciti da parte dei dipendenti comunali, definita attraverso l’emanazione di
precise Linee Guida e l’eventuale l’utilizzo di software specifico per il whistleblowing.
Ulteriori proposte inviate all’Amministrazione Comunale a dicembre 2016
27. PATTUGLIAMENTO NOTTURNO. Inseriremo nel D.U.P. i progetti per il potenziamento
dei servizi di controllo notturno facenti capo alla Polizia Locale, volti anche alla
prevenzione (alcol test e stupefacenti), in coordinamento con le Forze di Polizia dello
Stato. Tali misure sono finanziabili attraverso il fondo delle risorse decentrate come
previsto dall’art.15 del C.C.N.L. del 01/04/1999 e dall’art.208 comma 4 del Codice della
Strada (proventi contravvenzionali).
28. CONCORSO PUBBLICO PER ASSUNZIONE DI NUOVI VIGILI URBANI stante la evidente
carenza di Personale che caratterizza il Comando di Polizia Municipale di San Severo (- 40
unità rispetto a quanto previsto dalla D.O.), avvieremo l’iter procedurale per l’indizione di
apposito Concorso Pubblico per Ufficiali (cat.D) e Agenti (cat.) di Polizia Municipale.
29. FONDO COMUNALE DI SOLIDARIETÀ PER LE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ. Valutati gli
aspetti legati al bilancio dell’Ente è nostra intenzione istituire un tavolo permanente su
“legalità e sicurezza” anche al fine di formalizzare l’istituzione di un Fondo comunale di
solidarietà per le vittime delle criminalità. Condizione ineludibile per l'accesso al Fondo
dovrebbe essere, a nostro avviso, la collaborazione con Forze dell’Ordine. Il Fondo
avrebbe inoltre carattere integrativo rispetto al Fondo di solidarietà per le vittime del
racket (e dell'usura) istituito con Legge 44/1999.
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San Severo SMART
Total Quality Management
#SmartCity #SmartGovernance #Efficienza
La città smart, la città intelligente, è oramai un evergreen nei programmi elettorali. Ma è
possibile parlare di #smartcity soltanto per la presenza di tecnologia? In realtà, la
costruzione di una città intelligente dipende dalla qualità della relazione che i cittadini
hanno con quest’ultima.
La radice di una smart city è sociale.
San Severo dovrà implementare nuovi strumenti partendo quindi dal suo contesto di
relazione, intercettando risorse per migliorare attraverso la tecnologia la mobilità,
l’energia, la comunicazione, l’ambiente, gli aspetti produttivi, la democrazia e il suo
modello amministrativo. Sarà possibile innovare solo attraverso un notevole percorso
educativo che abbracci la consapevolezza di puntare a nuovi stili di vita e soprattutto
fortificando la coscienza ambientale, individuale e collettiva.
La nostra visione è compatibile con un modello smart per il ruolo nevralgico dato proprio
alla coesione sociale; la rilettura dei processi vitali e nevralgici del nostro contesto urbano
è il primo passo per migliorare la qualità della vita, le opportunità sociali, il benessere e lo
sviluppo economico.
Innanzitutto Smart Mobility, una sfida decisiva per la nostra comunità invasa da un
traffico irrazionale. All’interno di un Piano Complessivo per la mobilità sostenibile, sarà
necessario compiere scelte drastiche per disincentivare l’uso improprio dell’auto,
dotando le aree centrali della città di parcheggi scambiatori che fungano anche da
stazioni per circolari a metano.
Sarà oltre modo necessario sperimentare il car sharing di comunità o condominiale,
ripristinare i percorsi ciclabili a patto di approvare un Piano complessivo che contenga
misure per educare e incentivare i cittadini a usare le bici. Al momento non è possibile
valutarne la fattibilità ma potrebbe essere possibile ripercorrere l’esperienza di altri
comuni italiani che hanno addirittura pagato i cittadini che hanno utilizzato la bici per
andare a lavoro, attraverso una app e con un tetto massimo di 50 euro mensili.
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Smart Environment, ovvero rendere l’ambiente della nostra città sempre più pulito. Un
concetto un po’ complicato da comprendere che riguarda il ruolo di ogni singolo cittadino
e delle sue azioni quotidiane rispetto all’utilizzo di energie rinnovabili, al controllo e
monitoraggio dell'inquinamento, alla pianificazione delle aree verdi, all’ efficienza
dell'energia e delle risorse e soprattutto il trattamento smart dei rifiuti.
Sarà fondamentale l’uso della tecnologia per migliorare la qualità del servizio di raccolta
differenziata porta a porta, per implementare il sistema della tariffazione puntuale
definito nella parte di questo Programma dedicata alle politiche ambientali.
Altro passo fondamentale potrebbe essere rappresentato da una conversione del nostro
sistema di illuminazione pubblica in chiave Smart su modello Livorno. Il risparmio
energetico ed economico sarebbe notevole.
Smart living, la promozione dei nostri contenuti attraverso progetti per sfruttare al
massimo le potenzialità della rete. San Severo dovrà valorizzare la propria immagine, le
proprie tradizioni, la propria identità e, in generale, il proprio patrimonio attraverso la
virtualizzazione, con nuovi servizi locali e condivisi. La multimedialità può rappresentare
strumento di coesione sociale, fortificando la nostra identità e, allo stesso tempo, aprirci
al mondo.
In questa ottica sarà prioritario, all’interno del Piano di Marketing territoriale,
promuovere la nostra offerta turistica sul web, virtualizzando l’intero patrimonio della
città.
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La tecnologia sarà fondamentale per rafforzare il nostro progetto di Governo
partecipativo. Smart People, per definizione “fondare la città smart su una ritrovata
consapevolezza e partecipazione nella vita pubblica”. I Comitati di quartiere, il
Regolamento per la codeterminazione degli atti di indirizzo, vedranno l’implementazione di
nuove tecnologie.
Parlare di Smart economy in un contesto fortemente depresso può apparire azzardato,
poco realistico. Invece, è nostra ferma convinzione che una nuova stagione per la crescita
economica di San Severo possa avverarsi partendo proprio da un sistema di nuove
imprese con alto livello tecnologico.
Prima di introdurre la nostra visione rispetto alla gestione dell’Ente comunale, occorre
accennare anche all’approccio della Smart Governance.
La tecnologia per cambiare radicalmente il rapporto tra i sanseveresi e la Pubblica
Amministrazione, non solo rispetto alla semplificazione burocratica. Dobbiamo parlarci,
dobbiamo orientare strategicamente il nostro Comune verso un rapporto più
trasparente e veloce con i cittadini soprattutto rispetto ad un obiettivo di fondo: non si
cambia la città senza la partecipazione attiva della rete e delle reti dei cittadini.
Governare la complessità attraverso la tecnologia, promuovere il controllo diffuso non
solo sugli atti amministrativi ma anche sulle scelte strategiche nei campi più disparati.
Non solo Pec gratuita per i cittadini e cose di questo tipo, parliamo di codeterminazione
nelle scelte.
Implementare un sistema di Smart Governance significa, contestualmente, avere il
coraggio di implementare un nuovo approccio alla gestione amministrativa dell’Ente.
Puntiamo al cosiddetto Total Quality Management.
Il Comune nell’ottica aziendale Il processo di cambiamento delle dinamiche
amministrative non può che ruotare intorno alla ‘concezione aziendale’ dell’ente locale
Comune, il quale - senza volerne negare la natura tipica di ente pubblico - va concepito
come una struttura in grado di erogare servizi secondo logiche di programmazione e
attraverso l’adozione di criteri e principi di #efficienza, efficacia ed economicità propri
delle imprese e di altre organizzazioni.
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Applicare e metabolizzare tali principi implica il ripensamento delle tradizionali forme di
governo e lo sviluppo di determinate capacità strategiche e di programmazione delle
attività.
Il piano di miglioramento della complessa struttura amministrativa comunale, delle sue
performance e, quindi, del suo livello qualitativo, prevede l’adozione di un approccio di
tipo sistemico e di opportuni strumenti di indagine.
La Qualità Totale (QT) e il Total Quality Management (TQM) La Qualità si pone da tempo
come fronte aggiuntivo di intervento nei processi di generazione del valore da parte di
un’entità organizzativa che voglia tendere all’eccellenza. Il TQM è probabilmente la più
valida metodologia per raggiungere l’obiettivo.
In ottica TQM l’organizzazione va vista come un sistema olistico, in cui i differenti
sottosistemi, proiettati al raggiungimento dei propri fini specifici, vengono
costantemente integrati dal management per realizzare il complesso dei fini
dell’organizzazione. La quale diviene ‘eccellente’ nella misura in cui lo stesso
management riesce ad elaborare e trasmettere una vision completa e integrata,
orientando persone e processi verso i fini di sistema, attraverso una gestione unitaria che
possiede il suo collante in un nucleo centrale di valori condivisi.
I principi alla base del TQM sono:
1. Orientamento ai risultati - 2. Centralità del cittadino - 3. Leadership - 4. Gestione del
Sistema in termini di Processi - 5. Coinvolgimento e sviluppo del Personale - 6.
Innovazione e Miglioramento - 7. Sviluppo della Partnership - 8. Responsabilità sociale.
Gli otto principi evidenziano che il TQM non si limita al complesso delle relazioni interne
all’organizzazione, ma si estende anche ai rapporti con l’esterno, promuovendo
l’interazione con i numerosi interlocutori in una logica di rete improntata al dialogo e alla
negoziazione, al fine di promuovere, insieme all’eccellenza organizzativa, lo sviluppo
socio-economico del territorio.
Il TQM, quindi, non è solo un modello di razionalizzazione dei sistemi di organizzazione e
amministrazione, ma anche e soprattutto una concezione che attraversa orizzontalmente
l’intera struttura, permeando il sistema sociale entro il quale opera.
La Qualità è prima di tutto un elemento di cultura.
L’obiettivo del miglioramento continuo Per tendere all’eccellenza è necessario dotare
l’organizzazione dei necessari strumenti per raggiungerla, formare adeguatamente le
risorse umane e, soprattutto, diffondere la cultura del miglioramento continuo (kaizen),
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sul presupposto di una costante e diretta relazione tra l’aumento della performance
interna e la soddisfazione del cittadino.
La logica del kaizen comporta la necessità di misurare e valutare l’efficacia dell’azione
amministrativa, principalmente in relazione alle prestazioni rese alla collettività. Un valido
strumento in grado di esprimere giudizi quantitativi su elementi di carattere qualitativo è
il Modello di Business Excellence messo a punto dall’European Foundation for Quality
Management (EFQM).
MODELLO EFQM PER L’ECCELLENZA
Il Modello EFQM (alla base del Common Assessment Framework) prevede nove ‘criteri’
guida, distinti in risultati e fattori organizzativi che concorrono a determinarli, ai quali
assegna pari peso, legittimando il rilievo attribuito ai risultati percepiti dai cittadini (e in
generale dai vari stakeholder) in un approccio gestionale di QT.
Il Common Assessment Framework (CAF) L’autovalutazione è un punto di partenza
obbligato per qualsiasi percorso di miglioramento. L’amministrazione deve poter valutare
le proprie performance organizzative, individuare le priorità rispetto alle quali intervenire,
pianificare i cambiamenti in modo funzionale alle proprie esigenze. Il CAF (basato sul
Modello EFQM) consente all’amministrazione di ‘scattare una fotografia’
dell’organizzazione (o di una sua parte), evidenziandone, sulla base di un’analisi
strutturata, i punti di forza e le aree di miglioramento.
L’applicazione del modello CAF segue tre macrofasi di lavoro: 1. Realizzazione
dell’autovalutazione (attraverso specifici strumenti di analisi, quali interviste ai Dirigenti,
questionari per il personale, focus group con i funzionari, analisi dei risultati) - 2.
Individuazione e realizzazione dei piani di miglioramento (sulla base dei punti di forza e
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delle aree di miglioramento individuati con l’autovalutazione) - 3. Monitoraggio, verifica
dei risultati raggiunti e riesame delle iniziative.
Ai fini dell’efficacia dello strumento, l’amministrazione applicherà periodicamente
pratiche di autovalutazione delle prestazioni, traducendo i risultati ottenuti in concreti
piani di miglioramento, e sottoponendo - con altrettanta buona priodicità - gli stessi
risultati a validazione esterna (percorsi di certificazione, partecipazione a premi nazionali
e internazionali, come il Premio Qualità PP.AA., e pratiche di valutazione tra pari secondo
logiche di benchmarking).
Gestione per Processi Il passaggio ad una gestione per processi rappresenta sicuramente
una delle maggiori criticità nel percorso verso l’eccellenza amministrativa. Per tale motivo
è necessario introdurre un sistema integrato di gestione per la Qualità, in conformità alle
Norme ISO 9001, oltre ad un sistema di gestione ambientale, in conformità alla norma
ISO 14001. Verranno richieste entrambe le certificazioni ad Organismi accreditati.
La gestione per processi è un efficace sistema di organizzazione in grado di garantire
indici altissimi di qualità ed eccellenza. Va superata l’idea tradizionale di organizzazione
verticale e funzionale, poiché è proprio la gestione degli spazi ‘interfunzionali’ ad offrire i
più ampi potenziali di miglioramento.
La logica per processi comporta un’analisi ed una progettazione dell’organizzazione
basata su un insieme di attività omogenee dal punto di vista dell’output, correlate tra loro
al di là dei confini funzionali, non più incentrata sui concetti classici di attività, compiti e
funzioni gerarchicamente connessi.
In una prima fase di sperimentazione, lungo un percorso di progressivo avvicinamento ad
un efficace e strutturato sistema di gestione per processi, ci si potrebbe avvalere della
facoltà prevista dal comma 8 dell’art. 8 del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e
dei Servizi del nostro Comune, che prevede la possibilità di definire ‘Unità di Progetto’
finalizzate «[…] al perseguimento di specifici obiettivi complessi, di grande rilevanza,
individuati dall’Amministrazione e che necessitano della massima integrazione tra
specifiche professionalità e competenze trasversali».
Centralità del cittadino, individuazione dei bisogni e rilevazioni di customer satisfaction In
ottica TQM il cittadino diviene soggetto attivo di una relazione bidirezionale tra
l’espressione dei bisogni e la valutazione della soddisfazione rispetto ai servizi erogati
dall’ente, delineando un classico circuito di marketing.
Riuscire ad individuare le attese del cittadino è indispensabile per trasferire al servizio
erogato il valore che lo stesso cittadino si aspetta. Il modello matematico-statistico
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dell’Analytical Kano è tra i più validi strumenti per studiare, decodificare e soddisfare le
esigenze della collettività.
Consente di leggere e interpretare le attese del cittadino, e quindi di offrire un servizio
che le rispecchi o anticipi, impedendo la dispersione di risorse nella creazione di valori
non apprezzati.
Nello specifico, l’analisi è finalizzata a comprendere quanto e in che modo i requisiti del
servizio erogato soddisfino le attese dei cittadini, in modo da poter intervenire con
eventuali correttivi.
Come per il CAF, le analisi condotte con l’Analytical Kano acquistano valore nella misura
in cui vengono realizzate con periodicità predefinite e collegate strutturalmente al
processo decisionale, in modo da adeguare tendenzialmente l’offerta dei servizi alle
dimensioni quali-quantitative della domanda.
Una nuova organizzazione della macchina comunale, rispondente ad una logica politico
amministrativa assolutamente nuova rispetto al passato: esatta corrispondenza tra
obiettivi politici, obiettivi dell’apparato di gestione, obiettivi di Comunità.
Tutto questo sarà possibile grazie alla individuazione di un Dirigente specifico per la
gestione del personale, l’attivazione in Staff di una Unità per il Controllo di Gestione, la
Trasparenza, gli adempimenti relativi all’Anticorruzione e la vigilanza sui contratti,
l’istituzione di una Unità di Coordinamento delle Aree Tecniche e la creazione di una
struttura ad hoc per la Comunicazione.
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In quest’ottica si rende necessaria la riprogrammazione del servizio Ufficio relazioni con il
pubblico (URP). L’Amministrazione Comunale, per uscire dalla propria autoreferenzialità,
deve dedicarsi all’ascolto dei Cittadini per riprogettare le politiche pubbliche e
l’erogazione dei servizi sulla base dei bisogni reali dei destinatari di tutte le attività.
Questo processo avrà luogo preferibilmente con un approccio dal basso verso l’alto
(botton up) al fine di raccogliere tutte le informazioni sulle preferenze, aspettative ed
esigenze del Cittadino che andranno integrate in una banca dati in grado di generare un
quadro conoscitivo del territorio direttamente dipendente dall’obiettivo strategico che si
vuole perseguire.
L’idea è di collocare questa struttura polivalente presso i locali di proprietà comunale in
Piazza Allegato. Un luogo di incontro e di orientamento per i nostri cittadini. La struttura
sarà dotata di Sportello H e di un Punto Europa, uno sportello di consulenza gratuito di
progettazione in ambito europeo e nazionale per tutti i cittadini.
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Sport per la rinascita e l’inclusione
#CartaDelloSport #SportelloSport #NuoviImpianti
Nel solco di una San Severo che si propone come città educativa, un ruolo determinante
dovrà essere giocato senza dubbio da un nuovo corso per le politiche dello sport.
La nostra Agenda riconoscerà il ruolo di promozione del benessere fisico e mentale di
ogni disciplina, la funzione educativa dello sport nel rafforzamento dei valori sociali
fondamentali, il suo compito nevralgico per la coesione sociale. Accanto a questi aspetti è
bene ricordare anche le grandi potenzialità di promozione del territorio, di crescita
dell’occupazione legate direttamente e indirettamente al mondo dello sport.
Il nostro primo obiettivo sarà quello di siglare una Carta dello Sport per l’Inclusione
sociale, un grande accordo tra il nostro Comune e le società sportive, le associazioni, le
imprese e tutti i soggetti operanti nel settore che stabilisca in modo trasparente, chiaro
ed inequivocabile: le modalità e la quantità dei finanziamenti diretti dell’Ente alle varie
società sportive, un nuovo Regolamento per la fruizione e la gestione degli impianti
sportivi, le modalità di integrazione delle politiche dello sport con le politiche sociali.
Rispetto a quest’ultimo punto preme sottolineare che i nostri Servizi Sociali dovranno
sostenere il lavoro delle società sportive per il ruolo che di fatto hanno, ossia quello di
essere il primo veicolo per l’inclusione sociale.
La nostra Amministrazione cercherà di rispondere finalmente a tutte le domande che gli
sportivi sanseveresi continuano a porre da anni. In cambio chiederà una forte
collaborazione per incentivare la pratica sportiva dei bambini, dei giovani e degli anziani
appartenenti alle fasce economiche più deboli.
Tra i nostri obiettivi vi è sicuramente l’istituzione di uno Sportello dello Sport all’interno
della Struttura polivalente di Comunicazione del nostro Comune di cui sopra.
Resta nevralgica la questione riguardante gli impianti, la messa in sicurezza e
l’accessibilità totale di quelli esistenti, e la grave carenza di nuove strutture.
Riteniamo di dover utilizzare i quartieri, le scuole e le parrocchie come punti focali per
una ricognizione puntuale di tutte gli impianti sportivi presenti e, ove necessario, il loro
recupero valutando al contempo la possibilità di affidare la gestione degli stessi ad
associazioni tramite precisi protocolli d’intesa.
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Non conosciamo il grado di adesione delle nostre scuole al Progetto Scuole Aperte per lo
Sport promosso dal MIUR e dal CONI. In ogni caso dobbiamo anche intervenire sui
meccanismi di gestione delle palestre scolastiche.
È necessario un Piano strategico che ci consenta di definire un insieme di obiettivi
raggiungibili nel breve, medio e lungo termine, per dotare la città di spazi sportivi
all’aperto e nuovi impianti polivalenti per rispondere alla grandissima domanda
proveniente dal nostro contesto sociale.
Occorre investire nello sport in termini forti, attivando tutte le possibilità di
finanziamento pubblico e comunitario a nostra disposizione.
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Difendere la Sanità Territoriale
#DomandadiSalute #ComitatodeiSindaci #PianoPerLaSanità
Costituita da 61 comuni, all’interno dei quali vi sono tantissime attività sanitarie a fronte
di soli tre “ospedali di riferimento”, la nostra ASL ha una mission che può dirsi
specificamente territoriale. Il termine “Ospedale di riferimento” non è casuale perché alle
nostre strutture, pur dotate di nicchie di eccellenza, non è richiesto di competere con i
due colossi comprensoriali ossia, Casa Sollievo e gli OORR di Foggia, che invece devono
intercettare i bisogni di salute di terzo livello.
La tendenza delle recenti politiche sanitarie è quella di riconoscere come vera vocazione
delle ASL la sanità territoriale, ossia l’articolazione in ogni comune di attività sanitarie
pienamente aderenti ai bisogni di salute della popolazione di riferimento, con il valore
aggiunto della integrazione socio sanitaria. Una prima criticità riguarda sicuramente la
mancanza di un’adeguata organizzazione dei servizi che parta dai reali bisogni di salute
della popolazione, evidenziati dai vari documenti prodotti dalla Unità di Statistica ed
Epidemiologia (Stato di salute della popolazione ASL FG ) che pochi si prendono la briga di
leggere.
Spesso tutto si risolve in un’articolazione sconnessa, dovuta alle pressioni sulle varie
Direzioni Generali da parte delle varie componenti politiche. Si prescinde dalla necessità
di garantire efficienza ed efficacia, favorendo la nascita di servizi non aderenti ai reali
bisogni di salute e destinati molto velocemente a morire, sia per mancanza di risorse, sia
per il venir meno dei personalismi che ne hanno determinato l’attivazione.
Venendo ai Distretti Sanitari, occorre evidenziare le criticità relative alla realtà del nostro
Distretto di San Severo, dove comuni quali Serracapriola e Chieuti, essendo
transfrontalieri, andrebbero presidiati con attività in grado di contrastare il forte indice di
attrazione verso il Molise e quindi la mobilità passiva extraregionale. I presidi sanitari di
queste comunità languono nel più totale abbandono. Che dire poi della mancanza
assoluta di una governance per cui i vari servizi territoriali, senza l’azione di raccordo che
dovrebbe esercitare il Distretto, effettuano sovrapposizione di interventi portando alla
dispersione di risorse economiche? Si pensi all’attuale situazione di San Severo con
ambulatori distrettuali e ospedalieri allocati nella stessa struttura (Ospedale Teresa
Masselli), segno evidente di una scellerata sovrapposizione dell’offerta sanitaria.
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Riteniamo che si debba intervenire con urgenza, dedicando gli ambulatori ospedalieri alla
esclusiva cura di particolari patologie. La Legge Regionale sulla riorganizzazione della
sanità territoriale n.25 del 2006 viene completamente disattesa soprattutto in quella
parte in cui prevede che le Istituzioni locali dovrebbero poter far sentire la propria voce:
pensiamo alla Conferenze dei Sindaci del Distretto, organismi collegiali allargati alla
Direzione dello stesso per la elaborazione dei Piani Territoriali delle Attività.
Occorre dare piena attuazione alla L.R. n. 25/2006 al fine di realizzare una concreta
articolazione di attività sanitarie aderenti ai bisogni di salute nei vari comuni della
Provincia di Foggia.
Accanto a richiami volti a potenziare il nostro Presidio Ospedaliero e scongiurare ogni
ipotesi di ridimensionamento, riteniamo di dover interpretare un nuovo ruolo all’interno
dell’organismo più importante per un’amministrazione comunale ossia, il Comitato dei
Sindaci del Distretto Sanitario di San Severo.
L’unico strumento concreto che un Sindaco possiede per affrontare problematiche
inerenti il SSN è il Comitato dei Sindaci, gestito attraverso un opportuno regolamento.
Attualmente San Severo è comune capofila di 8 comuni e tutte le volte che è stato
convocato un comitato è sempre andato deserto per mancanza di numero legale.
Tutto questo non è accettabile.
Ci proponiamo di affrontare la situazione attuando queste strategie:
Modificare il REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DEI
SINDACI DEL DISTRETTO SANITARIO DI SAN SEVERO, al fine di inserire la frequenza
con cui il Comitato deve riunirsi – almeno bimestrale-, le modalità di divulgazione
dei verbali di riunione mediante conferenza e rassegna Stampa, e ridurre il
numero minimo legale perché il COMITATO possa deliberare (oggi sono necessari
4 comuni presenti) ad un numero di comuni pari a 3 (tre).
Audit interno di Distretto Sanitario di San Severo, per la verifica del rispetto dei
requisiti del DM/70 in accordo alla popolazione, ai sevizi previsti, ma anche, e
soprattutto, alle reali necessità della popolazione (domanda sanitaria).
Redazione di un nuovo Piano per la sanità territoriale, con un grande ruolo per gli
aspetti legati alla prevenzione.
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SanSevero21 . SanSevero2030
#ObiettiviDiComunità #SistemadiGestioneAmbientale
#TariffazionePuntale #CarFree
Le sfide da vincere per la nostra comunità sono essenzialmente tre: la lotta alla
criminalità, la creazione di posti di lavoro, la salvaguardia dell’ambiente.
La nostra logica programmatica non considera questi come obiettivi di un programma
politico amministrativo, si tratta invece di obiettivi di comunità. Questo ribalta la stessa
concezione della politica, dove il cittadino non è più considerato soggetto passivo o
semplice spettatore: la complessità ci obbliga a considerare il raggiungimento degli
obiettivi come responsabilità comune.
Ciò premesso, per quanto riguarda il terzo obiettivo di comunità relativo alla salvaguardia
dell’Ambiente occorrerà implementare un nuovo Sistema di Gestione Ambientale per
analizzare e migliorare le performance ambientali della nostra città.
Questo Sistema viene strategicamente orientato da un quadro di riferimento
rappresentato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dagli Accordi Globali sullo Sviluppo
sostenibile.
Seguendo queste tracce sarà possibile orientare ogni singola scelta amministrativa, le
politiche promosse da ogni singolo assessorato, gli stili di vita dei nostri cittadini.
L’Agenda 2030 è un documento adottato dai Capi di Stato in occasione del Summit sullo
Sviluppo Sostenibile del 25-27 settembre 2015, che fissa gli impegni per lo sviluppo
sostenibile da realizzare entro il 2030, individuando 17 Obiettivi (SDGs - Sustainable
Development Goals) e 169 target.
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Questi obiettivi riguardano il genere umano, si tratta anche in questo caso di impegni
Comuni. Si tratta di un documento che ci obbliga a reinterpretare i nostri modelli di
Governance, ad attivare percorsi innovativi pienamente rispettosi di un Mondo che
abbiamo preso in prestito dai nostri figli.
Parallelamente a questa prospettiva abbiamo anche l’Accordo di Parigi, nell’ambito della
Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che stabilisce l’impegno
comune di contenere il riscaldamento terrestre ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli
preindustriali, facendo il possibile affinché si mantenga entro 1,5°C.
È chiaro quanto sia estremamente complesso operare scelte Amministrative che
andranno ad incidere profondamente sugli stili di vita dei nostri cittadini, ma non
abbiamo altra scelta. Il nostro pianeta è in pericolo.
Le nostre politiche ambientali per San Severo prevedono:
1) Azione politica amministrativa costantemente orientata sotto il profilo
programmatico ed esecutivo al raggiungimento di obiettivi globali di sviluppo
sostenibile;
2) Tutela del territorio attraverso l’attivazione di strumenti di controllo partecipato
su tutti i progetti che hanno un impatto ambientale;
3) Smart Environment, applicazione di strategie innovative e tecnologicamente
avanzate per monitorare lo stato di salute della nostra città, consentendo ai
cittadini di acquisire maggiore consapevolezza sulle conseguenze ambientali di
ogni singola azione della loro quotidianità;
4) Consumo responsabile delle risorse, con particolare riferimento all’Acqua. In tal
senso applicheremo un protocollo per la progettazione delle opere pubbliche e
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per i progetti urbanistici in linea con il concetto di Città Idropoietica. Si tratta di
concepire una nuova generazione di infrastrutture per la sostenibilità idrica dei
contesti urbani. Tale ricerca effettuata dall’Architetto Cesare Corfone di Foggia
potrebbe fornire anche soluzioni alternative rispetto all’annoso problema
riguardante la mancanza di Fogna bianca nella nostra città. L’acqua non può
essere un problema, l’acqua è una risorsa da tutelare e valorizzare.
5) Nuova adesione al Patto dei Sindaci e immediata approvazione di un Piano di
Azione per l’Energia Sostenibile ;
6) Il nostro Comune punterà a aumentare la quota rinnovabile del mix energetico
presente in città per le private abitazioni attraverso un partenariato strategico
con Aziende di fornitura presenti sul mercato che possano garantire l’esclusivo
utilizzo di fonti di approvvigionamento rinnovabili. Sul fronte dell’efficienza
energetica delle politiche pubbliche, degli edifici pubblici e della pubblica
illuminazione, la nostra Amministrazione attuerà policy innovative tramite il PAES
(Piano di azione per l’energia sostenibile - Patto dei sindaci), puntando a
facilitazioni all’accesso al credito per efficienza energetica, cercando di
intercettare finanziamenti europei per progetti innovativi. Sul fronte della
pubblica illuminazione sarà necessario verificare le condizioni contrattuali con
l’attuale gestore. È nostra intenzione ripercorrere il modello Livorno, sostituendo
gli attuali 6000 punti luce a vapori di sodio con lampade a Led. L’abbattimento dei
consumi potrebbe essere del 70%. Questo progetto potrebbe prevedere come a
Livorno l’istallazione di sistemi di telecontrollo e telegestione su ogni palo della
luce, con sensori capaci di incamerare i dati sui flussi di traffico, sulla disponibilità
dei posteggi e sulle emissioni di anidride carbonica e non solo in atmosfera.
Progetto complesso, da valutare in base agli attuali obblighi contrattuali.
7) Una nuova stagione per la Gestione dei Rifiuti urbani attraverso l’applicazione di
una strategia segmentata. Riteniamo assolutamente prioritario attivare una Task
Force per il controllo degli adempimenti contrattuali dell’attuale gestore del
servizio di raccolta e, nel caso vi fossero criticità, la rivisitazione del contratto
stesso. Il Servizio di Igiene Urbana ha mostrato in questi anni innegabili carenze
che non possono passare inosservate.
8) Promuoveremo una fortissima campagna di comunicazione istituzionale per
sollecitare tutti gli Enti coinvolti, Regione, Provincia, Comuni di ambito, per
velocizzare le procedure previste per il nostro Ambito di Raccolta Ottimale (ARO).
Abbiamo bisogno di un modello su scala regionale per la raccolta e lo
smaltimento dei rifiuti che al momento sembra inesistente.
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9) Delibereremo l’applicazione di una nostra strategia Rifiuti Zero, con la
formulazione di uno specifico piano che riguarderà in buona sostanza diversi
obiettivi di breve, medio e lungo termine. Dobbiamo favorire la nascita delle
cosiddette banche del rifiuto, nuove filiere del recupero, della riparazione, del
riuso. Attivare una forte campagna di sensibilizzazione sul tempa del riuso e
dell’economia circolare, al fine di generare consapevolezza individuale e
collettiva dei nostri cittadini rispetto al loro livello di impatto ambientale. Sarà
oltre modo necessario avviare un progetto in tal senso partendo dal vetro:
puntare alla eliminazione della raccolta del vetro con l’introduzione del circuito
per il recupero delle bottiglie e il loro riuso. Favorire anche l’eliminazione dei
prodotti usa e getta nelle nostre scuole.
10) Dobbiamo potenziare il sistema di raccolta porta a porta, eliminare molte
storture viste in questi anni, sanzionare i cittadini che continuano a non
rispettare le regole e premiare chi, nonostante le chiare falle del sistema di
raccolta continua diligentemente a differenziare in modo corretto. Puntiamo
chiaramente all’introduzione della “Tariffazione Puntuale” ispirata al principio
europeo del “chi inquina paga”, modulando la parte variabile della tariffa in base
alla quantità di rifiuto “indifferenziato” prodotto in eccesso. E’ altrettanto chiaro
che l’applicazione della logica della tariffazione puntuale ci obbligherà a
implementare un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.
11) Per quanto concerne gli aspetti dedicati allo smaltimento dei rifiuti ed in
particolare alla frazione umida affermiamo subito che l’estrema lentezza delle
Regione Puglia nell’offrire un quadro serio di programmazione della chiusura del
ciclo dei rifiuti, pone le Amministrazioni Comunali di fronte a notevoli difficoltà,
non sempre agevolmente superabili. Per quanto concerne la frazione umida
ribadiamo la nostra contrarietà ad un impianto sovradimensionato rispetto alle
esigenze del territorio. Si deve percorrere una strada di concertazione con
l’intero territorio facente capo alla nostra ATO, un percorso istituzionale guidato
dalla Regione per capire quanto sia possibile integrare i legittimi interessi delle
imprese che vogliono realizzare impianti di Compostaggio e l’intenzione della
stessa Regione Puglia di voler dotare i territori di impianti pubblici. Impianti
pubblici che vedono la partecipazione e la gestione dei privati all’interno di un
quadro di regole precise e obiettivi di sostenibilità, questo è il nostro punto di
vista. Impianti pubblici dimensionati in base all’effettiva produzione di frazione
umida di ogni singolo Ambito di Raccolta Ottimale. Diciamo no a impianti privati
come quello proposto dalla SAGEDIL chiaramente interessati ad incamerare rifiuti
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organici anche da altri territori. Nelle gare di affidamento della nostra frazione
umida inseriremo criteri stringenti anche rispetto alla tipologia di compost
prodotto. Il nostro umido deve servire per produrre ammendante verde e non
ammendante misto.
12) Paradossalmente, in un contesto conteso da gruppi imprenditoriali che investono
in grandi impianti di compostaggio, si sta facendo sempre più strada l’idea
innovativa di
escludere gli scarti alimentari, gli sfalci e le potature e gli altri residui organici
provenienti dalle normali attività familiari e tutto quello che consideriamo
organico dalla filiera convenzionale dei rifiuti (on. Alberto Zolezzi). Questo ci pone
di fronte alla possibilità di progettare un sistema complessivo di monitoraggio
della materia organica prima che assuma la qualifica di rifiuto. In ogni caso,
assumendo questa prospettiva, è necessario comunque ridurre la quantità di
frazione umida da conferire nei grandi impianti attraverso un progetto per la
sperimentazione del compostaggio domestico e di comunità. Abbiamo bisogno di
una strategia segmentata per ottenere buoni risultati: ruolo attivo dei cittadini,
riduzione a monte dei rifiuti, aumento della qualità della frazione umida,
razionalizzazione degli impianti di compostaggio, sistema della tariffazione
puntuale, un progetto pilota per il compostaggio domestico e di comunità.
13) Un nuovo Piano di Mobilità sostenibile. Dobbiamo liberare San Severo dalle auto.
L’obiettivo è quello di far diventare la nostra città, una città #carfree.
L'inquinamento ci sta uccidendo. Quanti cittadini hanno parenti alle prese con
patologie oncologiche? Partiamo da questo presupposto per ribaltare la
prospettiva di ragionamento. Capiamo bene quanto sia difficile abituarsi ad altri
mezzi di trasporto ma dobbiamo rendere salubre l'aria della nostra città. Questo
non significherà pedonalizzare tutta la città, ma intervenire sulla convenienza
dell'uso dell'automobile.
Il principio è molto semplice: usare l'auto deve diventare sconveniente.
Meno parcheggi in centro ad esempio, senza interrompere la circolazione,
investimenti nel trasporto pubblico e soprattutto incentivi a chi lascia la macchina
a casa.
Punteremo a creare un servizio unico di trasporto scolastico. Quanto potrebbe
essere utile evitare le invasioni di auto davanti alle nostre scuole? Potrebbe
essere un notevole incentivo il taglio della retta per la mensa scolastica a tutti
quei genitori che decideranno di aderire al programma Car free. Meno usi l'auto
in città più risparmi.
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14) Alla luce degli scarsi risultati della chiusura al traffico di Corso Garibaldi, disposta
dall’Amministrazione Comunale in questi anni, affermiamo che la questione
pedonalizzazioni deve essere affrontata con la consapevolezza che si tratta di
interventi efficaci solo se rientranti in una strategia generale di pianificazione
della mobilità sostenibile. Seppure “ideologicamente” favorevoli alla cosiddetta
città “car free” non crediamo sia proficuo creare isole pedonali senza alcuni
passaggi ineludibili, da fare a monte; senza cioè, una visione generale della
mobilità, senza aver predisposto le infrastrutture necessarie per rendere fruibili e
attrattive le aree interessate, senza investimenti nel trasporto pubblico.
In tal senso, giova ricordare che il PGTU (Piano Generale del Traffico), approvato
nel 2008, prevede l’istituzione di una sola area pedonale in Piazza Incoronazione,
la cui individuazione è basata su uno studio e non sulla volontà, seppure
legittima, di un’Amministrazione Comunale.
L’obiettivo su cui ci concentreremo è quello di liberare la città dalle auto, che non
può essere raggiunto con le pedonalizzazioni “a caso”.
Il transito delle auto in Corso Garibaldi può essere tranquillamente permesso,
fatta eccezione nei giorni di abituale chiusura (domeniche, festività etc) che, tra
l’altro, dovrebbe essere garantita attraverso pilomat e non con Vigili Urbani o
fioriere. Il punto centrale è disincentivare l’uso dell’auto, intervenendo in
maniera massiccia sulla disastrosa situazione dei parcheggi. E’ quello il vero
problema.
A patto di provvedere ad un serio potenziamento del trasporto pubblico locale, la
strada maestra è quella di ridurre al minimo la possibilità di lungo parcheggio in
Corso Garibaldi e in via Tiberio Solis, riducendo sensibilmente il numero dei posti
e garantendo solo la possibilità di soste brevi e di aree carico/scarico.
Sopperire alla mancanza di posti con la realizzazione di due grandi parcheggi
scambiatori, uno nei pressi di piazza Cavalotti e l’altro, almeno come ipotesi,
presso la struttura abbandonata di Via Turati (Ex Inam) vicinissimo all’unica area
pedonale ipotizzabile al momento: Piazza Incoronazione. Parcheggi scambiatori
con mezzi pubblici che consentano un servizio navetta continuativo da Piazza
Cavallotti verso Corso Garibaldi, Via Tiberio Solis, Piazza Incoronazione e Via
Teresa Masselli. Un intervento di questo tipo, tra l’altro ipotizzato in uno dei
progetti del concorso di idee, potrebbe essere l’unico modo per centrare diversi
obiettivi di vivibilità e aprire un percorso di progressiva educazione alla mobilità
sostenibile. Non ci sono alternative percorribili.
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Il cittadino “auto dipendente”, irriducibile, potrà comunque transitare con la
propria auto ma senza avere molte possibilità di parcheggio. Verrà indotto
naturalmente, dalla logica, ad utilizzare i mezzi pubblici.
Questo non pregiudicherebbe la volontà dell’Amministrazione di riqualificare il
Viale della villa, consentirebbe un allargamento notevole dei marciapiedi di via
Tiberio Solis. In tal senso, appare chiaro che non è possibile partire da Corso
Garibaldi se non si da prima una risposta di vivibilità a via Tiberio Solis. Accanto a
questi interventi, la pedonalizzazione dovrebbe riguardare un solo tratto di corso
Garibaldi ed esattamente dal Teatro a Piazza Municipio, da considerare come
nuovo varco di accesso alla ZTL con tanto di telecamera.
Inoltre, considerata la semi pedonalizzazione di via Tiberio Solis, occorrerà
necessariamente imporre un limite di velocità attraverso dissuasori per la
sicurezza dei pedoni e pilomat per le chiusure durante festivi e prefestivi, viste le
folli corse di motorini senza targa che si consumano abitualmente in quel tratto
di strada.
Queste Aree saranno interessate dalla continua organizzazione di eventi culturali
e da una strategia di delocalizzazione anche di servizi. Senza punti di attrazione,
qualsiasi area sottoposta ad un decremento del traffico veicolare, rischia di avere
serie ripercussioni sul piano commerciale. Noi non vogliamo questo.
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Gestione del Randagismo
Abbiamo sintetizzato in questo box tutte le proposte relative alla gestione del fenomeno.
Effettuare Audit interno per verifica del rispetto delle clausole previste nella Convenzione
stipulata il 29-09-2005 (e successive modifiche) tra Comune di San Severo ed ENPA per la
gestione del Canile Rifugio e Canile Sanitario – obbligazioni dell’ENPA.
Completamento del CANILE SANITARIO.
Definizione ed approvazione di un REGOLAMENTO COMUNALE per la gestione dei cani
(liberi e non) di proprietà/responsabilità del Comune di San Severo.
Definire Board tecnico tra Comune di San Severo ed ambito associazionistico del ‘’Mondo
Animale’’ per definizione e valutazione di proposte e/o piani operativi e piani di
miglioramento.
Ridurre, nel triennio 2020-2023, le presenze nel CANILE RIFUGIO attraverso una strategia
per le adozioni. Proponiamo di destinare per un anno la quota destinata alla cura dei
randagi ai cittadini che decideranno di adottare. L’incentivo sarà collegato al rispetto di
uno specifico protocollo, con controlli annuali per il rispetto delle clausole in difesa del
benessere del cane.
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SanSeveroRestart è la sintesi di un grande lavoro di ricerca di “Marketing Territoriale” che
ha permesso di predisporre un primo vero “progetto di rilancio e sviluppo del territorio”,
un progetto in cui gli “scopi da raggiungere” sono tutti “obiettivi di collettività”. Le sue
linee strategiche per la rinascita partono proprio da nuove specifiche potenzialità di “casa
nostra” che, come si vedrà, non sono solo legate al mondo dell’Agricoltura.
Abbiamo pensato ad una città nuova, capace di proiettarsi nello spazio politico globale e
nel futuro delle prossime generazioni, una città in cui il valore può generarsi solo
attraverso una massiccia operazione di investment attraction da condurre a livelli diversi,
con l’impiego di competenze diverse e una strategia segmentata.
Guardiamo allo sviluppo di San Severo credendo nell’orgoglio di essere figli di questa
città. Dobbiamo tornare ad essere fieri della nostra appartenenza, riaffermando che
dobbiamo essere quello che vogliamo essere: una città di valore.
Occorre partire dai soldi, dal denaro per attivare lo sviluppo. Un ciclo economico in una
città sperduta del sud Italia, in una delle province più depresse del sud Italia, non può
attivarsi senza l’azione concorrente di tutti i canali di finanziamento pubblici e privati
esterni alla comunità.
Il cambiamento di una città, da un punto di vista anche economico, si basa su 5 fattori
essenziali:
1) Visione;
2) Risorse Economiche;
3) Risorse Umane;
4) Fattori incentivanti;
5) Piani di Azione.
Se i sanseveresi dovessero darci fiducia saremo in grado di mettere sul piatto di questa
sfida sicuramente “una visione” innovativa e senza dubbio “piani d’azione” concreti. Ma
occorre prendere atto che, per avere risorse umane ed economiche a sufficienza, il
nostro ruolo di amministratori dovrà essere interpretato in modo diverso, “manageriale”
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a voler essere precisi. Dobbiamo andare a prendere fuori quello che ci manca, quello che
non abbiamo per catalizzare ciò che fa parte del nostro patrimonio materiale e
immateriale.
San Severo deve attrarre il Mondo, a noi il compito di porre in essere tutte le azioni
“istituzionali e non” per far diventare la città luogo d’incontro per interessi economici
votati alla creazione di nuovi posti di lavoro, nel quadro generale di riferimento che fa
capo agli obiettivi di sostenibilità ambientale (Cop21), e gli obiettivi dell’Agenda 2030
delle Nazioni Unite. Pensare globale, agire locale.
San Severo Città di Andrea Pazienza e del Fumetto
#Fumetto
La nostra vision in ambito culturale intercetta un importante volano per lo sviluppo locale
nel genio di Andrea Pazienza. Non si tratta solo di scivolare in un romantico ricordo, in un
doveroso fare memoria, in una celebrazione fine a se stessa; il nostro grande concittadino
rappresenta un decisivo catalizzatore per il territorio e può proiettarci con forza verso lo
scenario artistico italiano e internazionale. Occorre chiaramente realizzare uno spazio per
la conservazione del suo patrimonio al fine di agevolare la fruizione della sua eredità per
la formazione delle future generazioni. Riteniamo assurdo che nessuna Amministrazione
abbia mai pensato ad un investimento massiccio in questo senso, fatto salvo per
l’Archivio Splash nato dalla caparbietà di un giovane sanseverese, Antonello Vigliaroli, a
cui la comunità è grata.
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Per questo abbiamo pensato al MAP, un avveniristico Museo dedicato ad Andrea
Pazienza, integrato ad un complessivo progetto che potrà riguardare percorsi formativi,
una scuola per fumettisti e, in senso lato, un’agenda di eventi, anche di portata nazionale,
per trasmettere un’idea molto semplice quanto efficace: San Severo Città di Andrea
Pazienza e del Fumetto.
Il MAT e il MAP potranno rappresentare un polo culturale straordinario.
Il MAP sarà inoltre un banco di prova importante per sperimentare una strategia di
recupero dei nostri bellissimi Palazzi padronali. L’enorme flessione del mercato
immobiliare, l’aumento esponenziale dei costi di gestione e manutenzione, stanno
mettendo a rischio la loro conservazione. All’interno di queste strutture c’è la storia della
nostra città e ci siamo interrogati su come evitare questa progressiva perdita, dandogli
una nuova identità culturale. Abbiamo già contattato alcuni privati per sondare la
possibilità di localizzare il MAP all’interno di un grande e noto palazzo del nostro centro
storico. Gli esiti sono stati ampiamente positivi.
San Severo Città degli Alberi
#Forestazione
All’interno di una strategia per rispondere alla domanda di “Salute” in termini di
prevenzione è possibile collegare anche aspetti specificatamente attinenti allo sviluppo
economico: il progetto SanSeveroGreen, un Piano per far ritornare i nostri cittadini ad un
rapporto vero con il nostro ambiente naturale. Il primo segmento, denominato
CambiamoAria, attuerà la messa a dimora di un numero di alberi pari al numero di nuovi
nati a San Severo dal 1992 ad oggi, data di entrata in vigore della Legge Cossiga-Andreotti
n.113 del 29 gennaio 1992, norma che obbliga la piantumazione di un albero per ogni
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nuovo nato. Costruire valore, valore ambientale generando di fatto un grande parco :
sarà il primo polmone verde di Capitanata dei tempi moderni, un green ring con cui
dimostreremo fattivamente com’è possibile riequilibrare il rapporto con le emissioni di
Co2. Il 2° segmento è, invece, denominato TerraMia, predisposto all’attuazione di una
profonda azione di pulizia della città, in particolare le aree periferiche contraddistinte
dalla massiccia presenza di discariche abusive. Dopo una opportuna opera di bonifica,
saranno convertite in aree naturali con la piantumazione di alberi.
La forestazione urbana potrebbe portare ad esiti inaspettati, come accaduto in altri
comuni d’Italia, proprio perché potrebbe offrire spunti ed incentivi per altri progetti
riguardanti la forestazione produttiva, altro settore in grande evoluzione.
Per il rilancio del nostro territorio abbiamo previsto anche l’implementazione di nuove
filiere produttive con investimenti riguardanti soprattutto il settore primario e
secondario: il settore terziario, con tutti i servizi annessi, nascerà di conseguenza.
Il nostro progetto di rilancio prevede l’avvio di una nuova politica di ricerca d’investimenti
in tre grandi comparti primari, attraverso la sottoscrizione di agreement specifici con
soggetti pubblici e privati già operanti nei vari segmenti.
Canapitanata San Severo Città della Canapa
#Canapa
• Coltivazione della Canapa, la cui filiera prevede la produzione in campo di canapa
sativa, impianto di trasformazione per la produzione di fibra ed impianto di
Ricerca&Sviluppo per la produzione di materiali compositi in fibra di canapa;
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San Severo Città dei Giocattoli
#Giocattoli
• Polo del Giocattolo, partendo dalla considerazione che nella nostra città è presente una
delle più grandi realtà nel settore della commercializzazione dei giocattoli, il nostro
progetto prevede l’avvio di realtà capaci di ideare e progettare giocattoli costituiti da
materiali 100% naturali, quali le bioplastiche. Start-up innovative. Questa idea si
ricongiunge a quanto descritto precedentemente sull’idea di implementare una nuova
filiera relativa alla fibra di Canapa. L’idea di un Polo del Giocattolo dovrà essere sostenuta
anche da grandi eventi fieristici ad hoc. In Italia non esiste nessuna realtà simile,
saremmo i primi.
San Severo Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere
#Agroalimentare
• Filiere Agroalimentari, è necessaria una rivoluzione. Occorre partire da alcuni
punti imprescindibili: favorire la nascita di nuove imprese agrituristiche e potenziare
quelle attualmente esistenti, progetti per filiere sicure che possano vedere l’ingresso nel
mondo del lavoro dei giovani. Cultura d’impresa, tutela locale delle imprese sui diversi
aspetti legati alla tassazione locale, ai servizi, alla sicurezza delle campagne, alla qualità
ambientale del nostro territorio. E infine partenariati strategici per aprire ai nostri
prodotti nuovi sbocchi e nuove opportunità.
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È nostra ferma intenzione proporre agreement di collaborazione per lo sviluppo del
settore #agroalimentare con realtà già ampiamente operanti nei network più importanti.
Dobbiamo aggregarci a chi è oggi in grado di proiettarci verso i mercati in modo più
veloce.
Un esempio potrebbe essere Parma, sede dell'Autorità europea sulla sicurezza
alimentare, inserita nel "Circuito turistico europeo enogastronomico di alta qualità” e nel
“Network Unesco”, che le ha assegnato il ruolo di coordinatrice delle partnership
internazionali tra le città creative della gastronomia.
In tal senso, i Patti di Collaborazione (leggi Gemellaggi) richiamati nella sezione Europa di
questo programma avranno un ruolo fondamentale.
L’idea di fondo è quella di creare il consorzio misto pubblico/privato DAT, il Distretto
Agroalimentare dell’Alto Tavoliere che possa consolidare queste strategie di sviluppo
anche in chiave infrastrutturale attraverso un Patto d’Area.
Il nostro territorio può sviluppare una seria strategia legata all’Agroalimentare
affrontando alcune questioni che rischiano di rimanere al palo, come la messa in
sicurezza della SS16, idea che riteniamo assolutamente insufficiente. Dobbiamo avere
una strada quattro corsie, in linea con le infrastrutture stradali dell’intera Regione Puglia.
San Severo Città delle Batterie
#FuochiDArtificio
Siamo conosciuti nel mondo come Città delle Batterie. Non dobbiamo avere alcuna
esitazione nel porre in essere azioni mirate a favorire la crescita di questo settore che,
ferme restando tutte le dovute misure di sicurezza, dà lavoro a tante famiglie sanseveresi.
I fuochi sono una nostra specialità, abbiamo il know how per eccellere anche in questo
settore che registra una grande necessità di promozione nazionale e internazionale. I
nostri fuochi devono splendere nelle notti di festa di tutto il mondo.
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San Severo Città Agricola
#Relazione
I risultati eccellenti raggiunti da alcune imprese e alcuni prodotti del mondo agricolo di
San Severo e dell'alto Tavoliere sono un importante segnale per il futuro della nostra
comunità.
Tuttavia non possiamo nasconderci le difficoltà, anche gravi, che interessano il settore. A
cominciare da una difficoltà relativa al ricambio generazionale e per finire al quadro
normativo che penalizza pesantemente i nostri operatori.
Su tutto aleggia una burocrazia nazionale e comunitaria che soffoca il settore.
A volte il mestiere diventa quello di fare carte e assolvere ad adempimenti che
allontanano dalla terra. Le filiere, i distretti, le reti, se non supportate adeguatamente da
stimoli pubblici e da collaborazioni vere e reali tra i vari soggetti sia pubblici che privati
che operano nel settore, resteranno imprigionati in una grande bolla di “buoni propositi”.
L'assenza di relazione ormai cronica danneggia il mondo agricolo.
Il Comune deve essere il luogo principe di questa relazione.
Le competenze di un Ente locale in agricoltura sono limitate a funzioni delegate dalle
Regioni. Tuttavia il nostro Comune non rinuncerà alle proprie prerogative rivenienti dal
suo ruolo di primo ente di pianificazione territoriale.
Il territorio sanseverese è uno dei più importanti bacini produttivi della Provincia di
Foggia.
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La condizione di abbandono della viabilità rurale, il degrado ambientale, la presenza di
discariche abusive di rifiuti urbani e di altro purtroppo determinano danni ingenti alla
nostra economia agricola. Non vi è un sistema di monitoraggio costante e una azione di
prevenzione che consenta la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo.
Le proposte sono tante, ma la prima essenziale è la costituzione di un Osservatorio
permanente della Agricoltura. Non si tratta di un tavolo per scambiare quattro chiacchiere
tra operatori del settore ma una Struttura in grado di elaborare dati, strategie, ricerche,
innovazione tecnologica per fare crescere la competitività del settore.
Fondamentale in tal senso un partenariato forte con l’Università di Foggia.
Noi non conosciamo le reali dimensioni del mondo agricolo locale, non c’è al momento
una struttura di raccordo che possa mettere in ordine le cose: capire chi produce, quanto
produce, chi trasforma, come trasforma, chi vende, a chi vende e quali strategie adotta.
Il grande limite della nostra agricoltura è quello di apparire come un mondo sconosciuto ai
cittadini, un mondo confinato ai soli addetti ai lavori. Ma un settore produttivo non può
crescere senza una matrice sociale, senza che ci sia una relazione efficace con la compagine
sociale.
San Severo diventerà città agricola quando l’agricoltura tornerà a caratterizzare la nostra
quotidianità. L’Osservatorio dovrà offrire un contributo specifico per gli addetti ma dovrà
avviare una strategia di comunicazione efficace per avvicinare la nostra gente al settore
produttivo più importante della nostra comunità.
Nel solco di questa strategia di avvicinamento sarà necessario creare una LOCO CARD
ETICA, una carta di acquisto etico che conterrà tutti i nostri prodotti locali. Partiamo dal
consumare noi i nostri prodotti prima di promuoverli fuori.
La card locale, che offrirà vantaggi pratici ai cittadini anche sul piano fiscale, conterrà
prodotti con certificazione De.CO. (denominazioni comunali d'origine), un importante
riconoscimento concesso dall'Amministrazione comunale ad un prodotto in genere
strettamente collegato al territorio e alla sua comunità, senza alcuna sovrapposizione con
le denominazioni d'origine vigenti.
Faremo nostre molte istanze storiche rispetto al discorso delle certificazioni. Lavoreremo
costantemente sul piano istituzionale, in sinergia con i comuni viciniori di San Paolo e
Torremaggiore, affinché la cultivar di Paranzana sia riconosciuta come IGP.
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Un secondo tema riguarda la realizzazione di Aree per servizi all'agricoltura.
Dobbiamo compiere un salto di qualità nella creazione di nuovi servizi integrati che
ottimizzino il lavoro dei nostri agricoltori. È ipotizzabile una nuova vita per alcune aree di
proprietà comunali che potrebbero essere convertite ad aree attrezzate per l’attività
agricola. Una iniziativa che contiene una matrice ambientale e sociale estremamente
importante, considerata l’assoluta assenza nel nostro territorio di infrastrutture locali per
il mondo agricolo.
Un grande Piano per l’Agricoltura sociale, al fine di agevolare il reinserimento in un
contesto socio-lavorativo di persone svantaggiate, con particolare riguardo ai giovani
provenienti da ambienti condizionati dalla presenza di subcultura criminale.
L’attivazione immediata di una Consulta dell’Agricoltura, un tavolo permanente del
settore per promuovere la sussidiarietà con le organizzazioni di rappresentanza della
categoria. La valorizzazione del mondo associativo economico è un elemento centrale
della nuova strategia di governo cittadino.
Siamo una terra di eccellenza e dobbiamo difendere il nostro primato impedendo che sia
offuscato dalla mala economia fatta di inquinamenti e delinquenti.
Una particolare attenzione va data alla lotta allo sfruttamento del lavoro e alle distorsioni
del mercato del lavoro in agricoltura che finisce per penalizzare la maggioranza degli
agricoltori onesti e rispettosi della legge. Combattere il meccanismo perverso delle false
indennità di disoccupazione agricola, meccanismo da cui discende il caporalato e lo
sfruttamento dei migranti.
Infine abbiamo bisogno di una forte sinergia tra la programmazione del GAL Daunia rurale
2020 e l'azione del nostro Comune. Il GAL, solo se adeguatamente sostenuto dagli Enti
locali, potrà concretamente strutturarsi come Agenzia per lo sviluppo locale di San Severo
e l'Alto Tavoliere.
Un Mulino di Comunità sarà inaugurato a Castiglione d'Otranto. La struttura nata dalla
spinta di un'associazione che ha raccolto fondi e incassato un contributo della Regione è
esattamente in linea con quello che abbiamo ipotizzato per la nostra città.
Agire sulle quote di valore aggiunto dei prodotti agricoli, spesso nelle mani di pochi a
danno di molti, favorendo la nascita di piccoli impianti produttivi di comunità.
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Il ruolo del nostro Comune sarà quello di armonizzare i processi di costituzione di società
consortili e di Organizzazioni di Produttori. Un Ente comunale garante del loro buon
funzionamento, così da scongiurare forme interne di prevaricazione e illegalità.
Moral suasion ma non solo.
Rispetto ai meccanismi di filiera vogliamo vederci chiaro, tracciare un quadro trasparente
e pubblico di quello che accade nel mondo agricolo locale attraverso l’Osservatorio.
Questo per gli aspetti legati alla produzione primaria e alla trasformazione, un grande
progetto per combattere quei meccanismi che non consentono ai nostri agricoltori di
marginalizzare il giusto.
Può un'Amministrazione entrare nel merito di queste dinamiche? Assolutamente sì.
È il Testo Unico a sancire l'obbligo per un Comune di occuparsi dello sviluppo del
territorio.
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San Severo, il Brand #SanSevero Abbiamo vitale bisogno di essere riconoscibili, individuabili in un mondo estremamente
complesso sotto il profilo economico e commerciale. La promozione di un marchio della
città rientra in una più generale strategia di marketing volta a varcare i limiti di un
provincialismo che ci sta affossando. Una grande strategia di comunicazione è uno degli
obiettivi più importanti per la nostra Amministrazione.
Infrastrutture e Servizi
#PoloLogistico
Nell’ambito delle infrastrutture e dei Servizi il progetto SanSeveroRestart prevede:
l’insediamento di un dedicato Polo Logistico nella zona PIP 2, ritenuto strategico in
quanto attualmente in Capitanata non esiste un’infrastruttura simile. Favorire
l’insediamento di aziende capaci di operare nel settore dello stoccaggio e della
movimentazione delle merci prodotte risulta senza alcun dubbio fondamentale;
#Energia l’istituzione di una società che operi nel Mercato libero e che fornisca direttamente ed in
proprio energia elettrica e gas alle utenze cittadine avvalendosi di un proprio brand di
fornitura. Avendo un nostro operatore tutti gli utili d’azienda saranno reinvestiti in città
attraverso una serie di servizi che non graveranno più sulla pubblica amministrazione.
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Zona PIP . Zona CIP
#Investimenti
Dobbiamo ripartire dalle aree di sviluppo che in questi anni sono state clamorosamente
abbandonate dai nostri amministratori, la zona PIP e l’Area CIP. Nel primo caso si tratta di
una zona in preda ad una crisi economica quasi irreversibile, abbandonata al degrado
ambientale, un disastro in termini economici e di gestione delle aree pubbliche da parte
del Comune che testimonia l’indolenza sul piano amministrativo e politico dell’intera
classe politica locale.
Sarà necessario una ricognizione della situazione attuale, la creazione di un repertorio dei
contratti e delle delibere di concessione, i riscatti ove presenti, per verificare il rispetto
delle clausole per ogni singolo lotto. Il primo obiettivo è inquadrare la situazione con un
dossier che contenga dati e informazioni precise.
Abbiamo in mente un Contratto d’Area, anche se questa dicitura non è corretta da un
punto di vista normativo, ci occorre per semplificare il concetto. Dobbiamo entrare in
relazione con tutte le Aziende che non operano più in quella zona e verificare la
possibilità di far spazio ad altre attività eventualmente interessate, valutando caso per
caso eventuali ipotesi di conciliazione rispetto a tributi non versati per anni. Affideremo
ad una società specializzata in investment attraction il compito di reclutare aziende
secondo un Piano di Sviluppo per l’Area PIP che abbia precise linee guida in termini di
visione. Il PIP potrà accogliere chi vuole investire nel greening, nella trasformazione del
legno, dei prodotti agroalimentari, nei giocattoli, nella canapa sativa e in tutte quelle
attività innovative a bassissimo impatto ambientale.
Nel Piano saranno previsti meccanismi di incentivazione riguardanti la tassazione,
l’energia, attraverso un contratto unico di fornitura che vedrà il coinvolgimento di una
società a parziale capitale comunale che reivestirà gli utili nella stessa zona PIP. Sarà
necessario, nelle more di attuazione di questa strategia locale, il coivolgimento del
Ministero dello Sviluppo Economico.
L’idea è banale: non si va a Roma solo per evitare i licenziamenti, si va dal Ministro anche
per ottenere sgravi e incentivi a monte per recuperare un’Area nevralgica per la nostra
città.
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Per il CIP, area gestita da un Consorzio, seppure inquadrato in uno scenario produttivo ed
economico diverso, abbiamo rilevato una serie di criticità che siamo intenzionati ad
affrontare:
1. La rete fognaria realizzata all’interno dell’area del Consorzio CIP ‘’SENZA
COLLEGAMENTO’’ al tratto di rete pubblica, ancora ‘’DA COSTRUIRE’’, e che,
partendo da via Zannotti, in prossimità del ponte della Ferrovia, terminerà ad un
punto della rete fognaria esistente già individuato in maniera tale che il
conferimento dei reflui avvenga per gravità e non con impianto di sollevamento,
come inizialmente previsto dal CIP (proposta respinta da AQP in Conferenza di
servizi (29 novembre 2011);
2. Servizio AQP – acqua: un solo contatore generale per tutti i consorziati;
3. Gestione dell’illuminazione pubblica;
4. Gas Metano;
5. Segnaletica orizzontale e verticale;
6. Gestione Aree Verdi comuni;
7. Gestione Aree comuni di cui strade e parcheggi;
8. PROPOSTA: estendere l’attuale destinazione d’uso (artigianale/trasformazione
prodotti/alberghiero) anche all’uso commerciale/abitativo;
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La Strategia “Loch Ness” #Eccellenza #CentroCommercialeNaturale #DUC Il mostro di Loch Ness non esiste ma è in grado di produrre 20 milioni di euro di introiti
per il suo territorio. San Severo può superare questo difficile momento di crisi solo se
avrà la capacità di cambiare molti presupposti di ragionamento sulla sua identità
produttiva e commerciale, evitando di applicare luoghi comuni alla sua strategia di
vendita nel mondo, investendo in termini di fantasia nella pianificazione del suo
marketing territoriale.
Il mondo non finisce su Viale Due Giugno. Oltre quella strada c’è uno spazio infinito a cui
dobbiamo presentarci con orgoglio, con veste rinnovata che punti all’#eccellenza. Questo
percorso di fuoriuscita dal provincialismo a cui vogliono relegarci molti politici locali va
assolutamente intrapreso.
Dobbiamo avere anche noi un nostro Mostro di Loch Ness per trasformare la città in un
luogo di incontro per tanti possibili portatori di interesse, sia economico che culturale.
Dobbiamo incuriosire, motivare, essere attrattivi per un insieme di attività che man mano
possono essere generate da una logica assolutamente nuova e votata all’apertura della
città all’Europa, al Mondo.
Applicheremo questa strategia nel Piano Strategico per il nostro Centro Storico, con l’idea
estremamente attuabile di favorire la nascita al suo interno di un Centro Commerciale
Naturale che possa accompagnare l’idea di recupero totale di Palazzo Celestini.
Il cuore della Città destinato ai gemellaggi, a nuovi punti di attrazione culturale e ad una
nuova struttura commerciale diffusa.
Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, abbiamo bisogno di energie nuove che possano
consentire un incontro tra le esigenze di caratterizzazione culturale della Grande
distribuzione ed il nostro commercio locale che invece soffre l’inadeguatezza delle
politiche finora promosse per la valorizzazione del nostro centro strorico. I limiti di
entrambi questi mondi possono essere colmati attraverso un incontro. Senza snaturare
l’identità culturale, architettonica del nostro centro storico, c’è una sola possibilità per
reperire le risorse sufficienti e finanziare un piano di rinascita globale che riguardi non
solo l’edilizia pubblica ma anche quella privata: un incontro tra i grandi e i piccoli
commercianti.
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Il Centro Commerciale Naturale è sostanzialmente un modo per coordinare le strategie di
marketing del nostro territorio, ottenere sevizi comuni, creare nuovi asset per residenti,
operatori privati e turisti.
Se questa città ed il suo centro urbano vogliono riprendersi uno spazio importante hanno
bisogno di nuovi investimenti privati ma soprattutto hanno bisogno di avere attrazioni
culturali forti, programmati in una fitta Agenda di appuntamenti.
Dobbiamo potenziare l'offerta già esistente, standardizzare alcuni eventi come la Festa
del Soccorso, il Corteo di Carlo V, la festa di Sant’Martin, ma dobbiamo soprattutto
solcare nuovi mari, integrando i nostri punti di forza tradizionali con "nuove attrazioni" .
Il mondo deve venire qui per vedere una città diversa da tutte le altre, dove ogni singolo
spazio si candida a diventare spazio di creatività.
Caratterizzarci per creatività, questa è la nostra missione.
In questo quadro d’insieme un ruolo fondamentale assumerà anche il #DUC, il Distretto
Urbano del Commercio con i suoi diversi strumenti di finanziamento.
Inutile dire che questo ci obbliga a contemplare, in un più generale piano di
riqualificazione, a emettere ordinanze relative al decoro urbano e provvedere ad un
nuovo progetto di rifacimento della pavimentazione di Piazza Municipio.
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Lo Scenario Strategico del Mosaico #Paesaggio #Terrigorio #Partenariati Il punto focale per sviluppare la nostra pianificazione strategica è senza alcun dubbio il
Mosaico di San Severo, il Paesaggio, “ambiente di vita delle popolazioni”, la cui
caratterizzazione deriva dalla interrelazione tra fattori naturali e fattori umani. Il nesso
tra questi fattori racchiude in se il futuro di questo territorio e della nostra gente.
Il Mosaico non è solo un orizzonte fisico ma la stella polare di tutte le nostre politiche di
pianificazione strategica.
Per raggiungere uno sviluppo rispettoso della qualità della nostra vita e della nostra
identità più profonda dobbiamo proseguire nel percorso avviato con il progetto del
Mosaico di San Severo, potenziando la struttura tecnico amministrativa che in questi anni
si è fatta carico di una notevole quantità di lavoro e adempimenti.
Dobbiamo consolidare l’idea di un Piano Paesagistico, non più inteso come mero
strumento di regolamentazione, ma come evento culturale, ”poiché le trasformazioni che
esso è in grado di indurre non si misurano solo con la sua cogenza tecnico- normativa […],
ma anche con la capacità di trasformazione delle culture degli attori che quotidianamente
producono il territorio e il paesaggio”.
In tal senso riteniamo importante essere coscienti che il Piano Paesaggistico Territoriale
nasce dalla necessità di promuovere nuove politiche di sviluppo del Territorio che
ritornino e si dirigano verso il territorio stesso. Un cerchio che si apre e si chiude sempre
nello stesso punto, pur avendo la capacità di intercettare le nostre esigenze di crescita.
Un territorio “alfa e omega dello sviluppo” , non inteso solo come suolo ma come
patrimonio fisico, sociale e culturale, costruito nel tempo. Un valore identitario e
collettivo messo in pericolo da un indefinito sviluppo economico.
L’Amministrazione dovrà svolgere la sua funzione regolativa e strategica nella
pianificazione paesaggistica territoriale proseguendo nella strada già tracciata,
difendendo tutte le scelte di adeguamento della pianificazione urbanistica al Piano
Paesaggistico.
A noi il compito di reperire tutti i possibili finanziamenti per i progetti previsti e di
consolidare la filosofia del Mosaico attraverso la ricerca di partenariati importanti, con
soggetti privati ed in particolare con le Università.
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Diritto al Decoro #UfficioDecoroUrbano #SocietàInHouse #PianoPerilDecoro Abbiamo proposto alla nostra città un programma complesso, un programma che tocca
in modo significativo tutte le dimensioni della nostra vita, da quella ambientale a quella
sociale, da quella culturale a quella strettamente economica.
Tuttavia, i sanseveresi lamentano la risoluzione di problemi più semplici, legati in buona
sostanza ai servizi di ordinaria amministrazione che sembrano pieni di sostanziali criticità.
San Severo è una città con gravissime carenze sotto il profilo della manutenzione degli
spazi comuni, in particolare delle aree verdi, Cimitero in primis.
San Severo appare sempre sporca, disordinata, caotica, priva delle più elementari
condizioni di presentabilità. Le ragioni sono molteplici, da una parte vanno sicuramente
ricercate nella mancanza di senso civico di alcuni cittadini, dall’altra nel progressivo venir
meno delle risorse umane ed economiche in dotazione ai Comuni.
Dobbiamo puntare a ristabilire una qualificazione estetica e funzionale del nostro habitat
cittadino e considera il decoro come un bene primario della nostra comunità locale.
Le azioni che riteniamo di dover mettere in campo hanno un valore strutturale, nel senso
che siamo coscienti che l’attuale dotazione organica del Comune e la sua organizzazione
non ci consentirebbero in alcun caso di giungere all’obbiettivo di pianificare e attuare
puntualmente tutte le azioni che possano garantire l’ordinaria manutenzione della città.
Alla creazione di un apposito Ufficio per il Decoro Urbano affiancheremo la costituzione
una Società in House per garantire tutti i servizi legati alla manutenzione delle strade, del
verde pubblico, delle scuole e degli immobili comunali.
Questo progetto pilota ci consentirà di valutare anche la presa in carico di altri servizi
essenziali da parte di questa Società in House attualmente gestiti da cooperative. Sarà
necessaria una ricognizione dei servizi essenziali e fornire un’analisi corretta costi
benefici. L’idea è quella di arruolare personale risparmiando in termini economici e di
velocità d’intervento rispetto alle consuete procedure d’urgenza. Sarà possibile arruolare
personale con competenze specifiche anche a tempo determinato. Questa prospettiva si
lega in qualche modo agli orientamenti istituzionali che stanno puntando sugli strumenti
di sostegno al reddito vincolati all’accettazione di proposte lavorative ( leggi reddito di
cittadinanza).
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Un Piano per il Decoro conterrà specifiche misure per la razionalizzazione degli elementi
di arredo urbano, gli impianti pubblicitari inutilizzati, la segnaletica stradale, l’istallazione
di centraline elettriche. L’idea di fondo è preservare la bellezza dei luoghi evitando il
sovraffollamento di elementi in taluni casi inutili o non sufficientemente manutenuti.
Dobbiamo passare dalla semplice erogazione di servizi, spesso dovuti a motivazioni
d’urgenza, ad una Pubblica Amministrazione che guarda ai bisogni del cittadino utente.
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PIANO DEGLI OBIETTIVI
VALORE ALLE
PERSONE
ULTIMI CITTÀ DELLA SPERANZA
EDUCAZIONE E FORMAZIONE CITTÀ EDUCATIVA
WELFARE DI COMUNITÀ, ACCESSIBILITÀ UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA
INFANZIA, ISTRUZIONE LA CITTÀ DEI BAMBINI
POLITICHE GIOVANILI LA MEGLIO GIOVENTÙ
PARITÀ DI GENERE DONNA NEL CUORE
CITTÀ DELLA SPERANZA OBIETTIVO 1 - PIANO PIETRE DI SCARTO Approvazione di un Piano comunale di welfare civile dedicato ai poveri, a coloro che non contano niente, a coloro che sono pervasi da un grande senso di sfiducia, agli emarginati, ai discriminati, alle persone non autosufficienti colpite da malattie gravi. Il piano punterà al coinvolgimento in particolare dei giovani nella presa in carico sociale delle persone in difficoltà. Puntiamo a promuovere progetti per la creazione delle reti di buon vicinato, al potenziamento delle dinamiche “comunitarie” in cui possano agire guide informali di comunità, caregiver adeguatamente formati. OBIETTIVO 2 - CENTRO POLIVALENTE PER ANZIANI Creazione di un centro per contrastare l’inattività e l’isolamento sociale degli anziani, uno spazio non di sole attività ricreative ma di relazione, finalizzato alla promozione di progetti volti a migliorare la qualità della vita, l’avvicinamento tra generazioni diverse e soprattutto un luogo di “invecchiamento attivo”, concetto che ha superato la vecchia idea “dell’invecchiamento sano”. Attività psicomotorie, passeggiate culturali e ambientali, laboratori culturali, attività che possano far emergere esperienza e competenze, attività conviviali e di intrattenimento, percorsi intergenerazionali, progetti di cittadinanza attiva.
CITTÀ EDUCATIVA OBIETTIVO 3 - CARTA DELLA RETE INTERNAZIONALE DELLE CITTÀ EDUCATIVE Adesione alla rete internazionale delle Città Educative. Vogliamo promuovere la crescita dei nostri bambini e delle giovani generazioni trasformando San Severo in uno spazio di apprendimento. Attiveremo un percorso di reale “Programmazione condivisa”, con progetti innovativi che sanciscano il passaggio delle nostre scuole da un sistema formativo scuolacentrico ad un sistema formativo policentrico, soprattutto attraverso l’adattamento del contesto urbano alle attività scolastiche. La città si fa aula, la città si fa scuola.
OBIETTIVO 4 - EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E ARCHITETTURA EDUCATIVA Riteniamo prioritaria la messa in sicurezza degli edifici scolastici e il loro efficientamento energetico, ma occorre che il Comune interpreti un nuovo ruolo, affiancando in modo proattivo le scuole verso un percorso di ripensamento dello spazio interno di apprendimento. Dobbiamo passare dall’Edilizia scolastica ad un approccio più complesso che possiamo definire di Architettura Educativa.
OBIETTIVO 5 - CONTRASTO AL BULLISMO E ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Approvazione immediata di due protocolli operativi volti a strutturare un percorso tempestivo di intervento per bullismo e dispersione scolastica. In collaborazione con l’Osservatorio Regionale sul Bullismo e sul Cyberbullismo, occorrerà favorire progetti che intervengano sulle carenze educative e di regole in ambito familiare. Concorrere alla promozione di interventi idonei a monitorare, prevenire, rimuovere e/o contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, nonché ogni forma di disagio o carenza. Uniforme coordinamento fra le Istituzioni per la piena scolarizzazione, secondo una metodologia di approccio integrato e interdisciplinare, che favorisca una più stretta collaborazione dei Servizi Socio Sanitari competenti.
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UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA OBIETTIVO 6 – BILANCIO SOCIALE La rendicontazione sociale delle nostre politiche rappresenterà un salto di notevole qualità del rapporto tra l’ente comunale e i cittadini. I sanseveresi potranno valutare l’impatto delle nostre scelte ed esercitare forme di controllo diffuso attraverso la puntale applicazione di tutta la normativa in materia di trasparenza.
OBIETTIVO 7 - UN PROGRAMMA DI INNOVAZIONE SOCIALE Dobbiamo promuovere processi di aggregazione e sviluppo durevoli nel tempo. La cultura dell’innovazione sociale parte da un Programma che punti soprattutto a sviluppare nuove forme di economia collaborativa e la creazione di nuova economia in città basata non solo sul valore economico ma anche sul valore sociale.
OBIETTIVO 8 - UNA FONDAZIONE DI COMUNITÀ Costituire una Fondazione di Comunità basata sul modello filantropico promosso in Lombardia dal gruppo Cariplo. Sarà possibile creare fondi per i progetti a favore dei singoli quartieri. Sperimenteremo il Crowdfunding civico.
OBIETTIVO 9 - DIRITTO ALLA CASA Parola d’ordine housing sociale. Istituire un Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, che veda il coinvolgimento di investitori qualificati, un fondo che potrebbe essere cofinanziato dal Sistema Integrato dei Fondi (SIF) previsto dal Piano Casa nazionale per l’edilizia sociale.
OBIETTIVO 10 – UN MANAGER PER L’ACCESSIBILITÀ TOTALE La nostra Amministrazione istituirà l’Assessorato all’Accessibilità Totale, con una struttura di coordinamento che dovrà garantire l’obiettivo di una San Severo per tutti. A capo di questa struttura ci sarà un Accessibility Manager con diverse funzioni interne ed esterne ma tutte volte a garantire l’accessibilità universale. Un punto di riferimento per i disabili, le loro famiglie e per ogni singolo comparto della macchina amministrativa.
OBIETTIVO 11 - CONSULTA DELL’ACCESSIBILITÀ –UNA SAN SEVERO PER TUTTI Istituiremo una consulta ad hoc, costituita da soggetti pubblici e privati, che si occuperà
specificatamente di accessibilità totale. La Consulta coadiuverà l’Accessibility manager nella
programmazione delle azioni di formazione e nell’adozione di strumenti applicativi. L’obiettivo è quello
di una San Severo per tutti.
LA CITTÀ DEI BAMBINI OBIETTIVO 12 - GARANTIRE IL DIRITTO AL GIOCO Dobbiamo rispettare la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Legge Italiana che la ratifica, la n.176/1991 che all’art. 31 sancisce il diritto al gioco come strumento per lo sviluppo fisico, mentale e spirituale dei bambini. Conversione (non abbiamo scritto creazione) dello spazio pubblico in spazio adeguatamente predisposto per agevolare la dimensione ludica dei bambini. Aumento delle strade periferiche “car free”, al fine di agevolare l’aggregazione sicura dei bambini nei quartieri.
OBIETTIVO 13 – CINEMA PER BAMBINI IN PIAZZA ALLEGATO Il programma estivo San Severo Estate prevederà il cinema sotto le stelle per bambini, una rassegna di film e cartoni animati da proiettare in Piazza Allegato. Attraverso la collaborazione di volontari e animatori sociali sarà possibile guidare i bambini in un percorso di maggiore comprensione e approfondimento delle proiezioni.
OBIETTIVO 14 – UNA NUOVA IDENTITÀ PER LA VILLA COMUNALE Prevediamo il recupero della Villa Comunale, non solo per quanto concerne gli aspetti strutturali. La Villa diventerà luogo di animazione sociale, di promozione culturale dedicata all’infanzia, un luogo liberato e di esclusivo utilizzo dei bambini e delle famiglie. Al suo interno sarà necessario aumentare la qualità e la quantità di verde, favorire la nascita di un open space multi funzionale e multimediale, con una biblioteca per ragazz
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LA MEGLIO GIOVENTÙ OBIETTIVO 15 - GIOVANI VOLONTARI DI STRADA Istituiremo un albo di volontari di strada ispirato all’associazione dei City Angels, giovani che possano aiutare il Comune nella promozione efficace della coesione sociale. I nostri ragazzi potranno occuparsi di aiuto agli anziani soli, alle persone non auto sufficienti, al sostegno di famiglie con malati gravi o con bambini disabili.
OBIETTIVO 16 – CAMPAGNA CONTRO LA DROGA E CONTRO IL FINANZIAMENTO DELLA CRIMINALITÀ Avvieremo con loro una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione per contrastare l'uso di stupefacenti in città. Non perché siamo semplici proibizionisti, ma perché ogni euro pagato per la droga è un euro versato nelle tasche dei criminali. Possiamo, attraverso un’assunzione di responsabilità dei giovani, ridurre fortemente le risorse che finiscono quotidianamente attraverso le droghe leggere nelle mani della criminalità.
OBIETTIVO 17 – PROGRAMMA “ADELANTE” PER L’IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE Il nostro Comune si doterà di una struttura di consulenza, orientamento e formazione per giovani imprenditori. Il Programma Adelante è uno degli interventi di una strategia integrata più ampia per accrescere l’occupazione locale. A latere di iniziative volte a diffondere la cultura d’impresa nel nostro territorio, la struttura si occuperà di aiutare i nostri ragazzi nell’orientamento, nel definire il proprio bilancio di competenze, nel valutare la fattibilità delle iniziative imprenditoriali sotto il profilo economico, proponendo tutte le possibilità di finanziamento previste.
OBIETTIVO 18 – CONSIGLIO COMUNALE DELLA GIOVENTÙ e SCUOLA LOCALE DI FORMAZIONE POLITICA Attivazione del Consiglio Comunale della Gioventù per ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni. Questo organo di rappresentanza democratica avrà un ruolo consultivo di natura preventiva rispetto alle politiche giovanili promosse dall’Amministrazione Comunale. L’obiettivo è senza dubbio quello di responsabilizzare i giovani e di formare una nuova classe dirigente. L’attività del Consiglio dei Giovani sarà accompagnata dagli eventi promossi da una nuova Scuola locale di Formazione politica.
OBIETTIVO 19 – SOSTEGNO A CHI PROTEGGE E EDUCA I NOSTRI GIOVANI Puntiamo al potenziamento dei partenariati con tutte le associazioni culturali e sportive che si occupano dei nostri giovani. Crediamo fortemente nel ruolo decisivo degli oratorii e delle agenzie educative come l’Epicentro Giovanile. Dobbiamo investire risorse importanti per rendere il complesso “ex salesiano” il cuore della gioventù sanseverese. Insieme ad una Villa Comunale interamente dedicata ai bambini, lo spazio Diocesano dei Salesiani potrebbe rappresentare il più grande luogo educativo e di aggregazione all’aperto per il benessere dei nostri ragazzi.
DONNA NEL CUORE OBIETTIVO 20 - SOSTENIAMO L’EMPOWERMENT FEMMINILE La nostra Amministrazione orienterà la strategia del suo Piano di Sviluppo locale verso politiche di sostegno all’empowerment femminile, con un’attenzione particolare alla spinosa questione del divario retributivo.
OBIETTIVO 21 - UNA VERA RETE ANTIVIOLENZA Ci impegniamo a rafforzare la rete antiviolenza e tutte le misure contenute nel nuovo Piano Sociale di Zona in tema di violenza di genere e sui minori. Dobbiamo partire da quanto evidenziato nel documento recentemente approvato, puntando alla sottoscrizione di un Patto interistituzionale per il Contrasto alla violenza di genere e contro i minori. Forti azioni di sensibilizzazione, potenziamento dell’ascolto specializzato, una maggiore integrazione operativa e gestionale dei diversi livelli di intervento e un piano di investimenti per qualificare le strutture di rete coinvolte.
OBIETTIVO 22 - IL BILANCIO DI GENERE Riteniamo fondamentale la redazione di un bilancio comunale di genere, un bilancio che potrà
analizzare e valutare le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari della nostra amministrazione
in ottica di genere. La sua mission di fondo è essere complementare al bilancio sociale promuovendo
un’effettiva e reale parità tra donne e uomini.
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VALORE ALLA CITTÀ
BELLEZZA E BENI COMUNI UN MUSEO A CIELO APERTO
CITTÀ INTERNAZIONALE LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA
DEMOCRAZIA IL GRANDE ORATORIO
SICUREZZA SAN SEVERO +SICURA
AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE SAN SEVERO SMART E TQM
UN MUSEO A CIELO APERTO
OBIETTIVO 23 – COMBATTERE IL DEGRADO ATTRAVERSO LA CULTURA DIFFUSA Una massiccia produzione di opere d'arte distribuite in tutto l'ambito urbano, una città consacrata alla Cultura Diffusa, alla bellezza in tutte le sue accezioni. Modelli di riqualificazione sulla scia dei Muri d'Autore realizzati a Salerno, reinterpretazione dello spazio come spazio artistico, culturale, educativo, di umanizzazione, di celebrazione del bello, del buono, del vero.
OBIETTIVO 24 – SAN SEVERO BENE COMUNE Dobbiamo inaugurare una nuova stagione per i beni pubblici, puntando alla loro rinascita attraverso la gestione e fruizione collettiva. La liberazione di questi beni avverrà attraverso l’adozione di atti amministrativi ispirati al percorso intrapreso dalla città di Napoli.
OBIETTIVO 25 – TUTELA DEI BENI CULTURALI E DEI PALAZZI PADRONALI Costante ricorso a partenariati per la tutela dei nostri beni culturali, con una particolare attenzione alla valorizzazione dei bellissimi palazzi padronali presenti in città e dell’edilizia storica in genere.
OBIETTIVO 26 - PIANO DI MARKETING TERRITORIALE E UFFICIO TURISTICO Valorizzare tutte le espressioni della cultura sanseverese. Coniugare le potenzialità culturali all’offerta turistica attraverso un Piano di Marketing territoriale che preveda la creazione di una struttura
comunale dedicata al turismo e alle strategie di promozione del territorio.
OBIETTIVO 27 – FESTA DEL SOCCORSO, PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITÀ Sarà necessario favorire l’ingresso di San Severo tra le città del circuito UNESCO, chiedendo il riconoscimento della Festa del Soccorso come patrimonio immateriale dell’umanità. Questo passaggio implicherà chiaramente una rimodulazione della cabina di regia che attualmente governa la nostra Festa Patronale. Redazione di un Piano finanziario che contenga una seria strategia per nuovi investimenti.
OBIETTIVO 28 – MAGGIO SANSEVERESE Una batteria di eventi culturali riguardanti tutti gli aspetti prevalenti della nostra tradizione. Forniremo linee d’indirizzo relative al fascino della nostra tradizione, partendo ad esempio dalle grandi potenzialità dell’arte sacra, della cultura bandistica, na mostra di Madonne Brune, il Corteo Storico legato a Carlo V, un evento specifico per la promozione della nuova musica popolare e chiaramente la nostra gastronomia. Eventi per la diffusione della la cultura della pace, della non violenza e del dialogo tra i
popoli legati al culto di San Severino Abate, Compatrono della Città.
OBIETTIVO 29 – FONDAZIONE DEL TEATRO GIUSEPPE VERDI Una gestione più moderna, trasparente e competente del nostro glorioso Teatro comunale, un bene culturale finora vittima dell’improvvisazione politica. Attraverso questo nuovo soggetto giuridico, con a capo un Cda di alto profilo, sarà possibile immettere nelle sue casse maggiori risorse pubbliche e private per far tornare il Verdi alla sua vocazione originaria: la lirica.
OBIETTIVO 30 – UN GRANDE PROGETTO SULLA STORIA DELLA NOSTRA CITTÀ Costituzione di una Commissione di esperti per riscrivere a più mani la Storia della nostra Città.
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LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA OBIETTIVO 31 – GEMELLAGGI PER UNA SAN SEVERO INTERNAZIONALE Siglare i Patti Di Collaborazione per la cultura ed il lavoro con 27 città diverse, una per ogni Paese dell’Unione Europea.
OBIETTIVO 32 - RECUPERO DI PALAZZO CELESTINI Palazzo Celestini è il simbolo della nostra democrazia. Deve essere interamente recuperato per un
nuovo progetto d’integrazione della nostra città che scaturirà dai tanti gemellaggi previsti.
OBIETTIVO 33 – ADESIONE ALLE RETI EUROPEE E INTERNAZIONALI Immediata adesione al programma Urbact e al Patto dei Sindaci, cercando di interpretare un ruolo virtuoso nelle politiche di sostenibilità ambientale. Adesione alle seguenti organizzazioni: Aice (Associazione Internazionale Città Educative); Healthy Cities; European Forum for Urban Security; NEMO - Network of European Museum Organisations; RETE DI COOPERAZIONE DEGLI ITINERARI EUROPEI DELL'IMPERATORE CARLO V.
IL GRANDE ORATORIO OBIETTIVO 34 - COMITATI DI QUARTIERE Immaginare la città come un luogo dove le relazioni umane siano il nesso causale della promozione culturale, sociale, economica che tutti desideriamo. Ecco la necessità di istituire un sistema di Town Meeting, dove possa realizzarsi un grande esperimento di democrazia diretta.
OBIETTIVO 35 – BILANCIO PARTECIPATIVO L’esperienza dei Comitati di quartieri sarà propedeutica all’implementazione del Bilancio Partecipativo.
Formuleremo uno schema semplificato e trasparente di tutte le risorse a disposizione e del loro impiego
al fine di favorire un controllo partecipato dell’attività amministrativa
SAN SEVERO + SI CURA OBIETTIVO 36 PIANO SICUREZZA, CONTROLLO DEL TERRITORIO E CULTURA DELLA LEGALITÀ Democrazia : REGOLAMENTO SULLA PARTECIPAZIONE . Educazione Istruzione: COORDINAMENTO SCUOLE / AMMINISTRAZIONE, ITINERARI DIDATTICI SCUOLA/FORZE DELL’ORDINE. Regole e vivibilità : UFFICIO DECORO URBANO, ORDINANZE PER SANZIONARE COMPORTAMENTI LESIVI DEL DECORO. Sicurezza Partecipata : REGISTRO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA PRIVATA, CONTROLLO DI VICINATO. Polizia Locale : NUOVO REGOLAMENTO,AMPLIAMENTO DELL’ORGANICO , PATTUGLIAMENTO NOTTURNO. Coordinamento Forze dell’Ordine : REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA UNICA. Lotta alla Criminalità: ISTITUZIONE DELL’AGENZIA PER LA LOTTA NON REPRESSIVA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO.
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SAN SEVERO SMART TOTAL QUALITYMANAGEMENT OBIETTIVO 37 - PROGETTO SMART CITY San Severo dovrà implementare nuovi strumenti partendo dal suo contesto di relazione, intercettando risorse per migliorare attraverso la tecnologia, la mobilità, l’energia, la comunicazione, l’ambiente, gli aspetti produttivi, la democrazia e il suo modello amministrativo. Smart Mobility, una sfida decisiva per la nostra comunità invasa da un traffico irrazionale. Smart Environment, rendere l’ambiente della nostra città più pulito. Trattamento Smart dei Rifiuti. Smart living, promozione dei nostri contenuti culturali sfruttando al massimo le potenzialità della rete. Smart People, “fondare la città su una ritrovata consapevolezza e partecipazione nella vita pubblica”. Smart economy, un sistema di nuove imprese locali con alto livello tecnologico. Smart Governance. Cambiare radicalmente il rapporto tra i sanseveresi e la Pubblica Amministrazione.
OBIETTIVO 36 – IMPLEMENTAZIONE SISTEMA TQM Dobbiamo puntare alla qualità totale nella gestione del nostro Comune. L’Ente Locale deve essere concepito come una struttura in grado di erogare servizi secondo logiche di programmazione, attraverso l’adozione di criteri e principi di efficienza, efficacia ed economicità propri delle imprese e di altre organizzazioni.
OBIETTIVO 37 – MISURE SPECIFICHE PER LA MACCHINA AMMINISTRATIVA a) individuazione di un Dirigente specifico per la gestione del personale, b) attivazione in Staff di una Unità per il Controllo di Gestione, la Trasparenza, gli adempimenti
relativi all’Anticorruzione e la vigilanza sui contratti; c) istituzione di una Unità di Coordinamento delle Aree Tecniche; d) creazione di una struttura ad hoc per la Comunicazione; e) riprogrammazione del servizio Ufficio relazioni con il pubblico (URP). Collocare questa struttura
polivalente presso i locali di proprietà comunale in Piazza Allegato. Un luogo di incontro e di orientamento per i nostri cittadini. La struttura sarà dotata di Sportello H e di un Punto Europa, uno sportello di consulenza gratuito di progettazione in ambito europeo e nazionale per tutti i cittadini.
VALORE ALLA VITA
SPORT SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE
POLITICHE DELLA SALUTE DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SANSEVERO21 - SANSEVERO2030
SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE SOCIALE
OBIETTIVO 38 - CARTA DELLO SPORT un grande accordo tra il nostro Comune e tutti i soggetti operanti nello sport che stabilisca in modo trasparente, chiaro ed inequivocabile: le modalità e la quantità dei finanziamenti diretti dell’Ente, un nuovo Regolamento per la fruizione e la gestione degli impianti sportivi, le modalità di integrazione delle politiche dello sport con le politiche sociali.
OBIETTIVO 39 - SPORTELLO DELLO SPORT Tra i nostri obiettivi vi è sicuramente l’istituzione di uno Sportello dello Sport all’interno della Struttura polivalente di Comunicazione del nostro Comune. Un luogo di riferimento per tutti gli sportivi sanseveresi.
NUOV OBIETTIVO 40 - NUOVI IMPIANTI SPORTIVI Ricognizione puntuale di tutte gli impianti sportivi presenti e, ove necessario, il loro recupero valutando al contempo la possibilità di affidare la gestione degli stessi ad associazioni tramite precisi protocolli d’intesa. Un Piano strategico per dotare la città di nuovi spazi sportivi all’aperto e nuovi impianti polivalenti per rispondere alla grandissima domanda proveniente dal nostro contesto sociale.
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DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE OBIETTIVO 41 - COMITATO DEI SINDACI DEL DISTRETTO SANITARIO Accanto a richiami volti a potenziare il nostro Presidio Ospedaliero e scongiurare ogni ipotesi di ridimensionamento, riteniamo di dover interpretare un nuovo ruolo all’interno dell’organismo più importante per un’amministrazione comunale ossia, il Comitato dei Sindaci del Distretto Sanitario di San Severo.
AMBIENTE – SANSEVERO21 E SANSEVERO2030 OBIETTIVO 41 – SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
1) PENSARE GLOBALE AGIRE LOCALE - Azione politica amministrativa costantemente orientata sotto il profilo programmatico ed esecutivo al raggiungimento di obiettivi globali di sviluppo sostenibile;
2) PARTECIPAZIONE PER LA TUTELA - Tutela del territorio attraverso l’attivazione di strumenti di controllo partecipato su tutti i progetti che hanno un impatto ambientale;
3) SMART ENVIRONMENT- strategie innovative e tecnologicamente avanzate per monitorare lo stato di salute della nostra città;
4) ACQUA – CITTÀ IDROPOIETICA Consumo responsabile delle risorse, con particolare riferimento all’Acqua. In tal senso applicheremo un protocollo per la progettazione delle opere pubbliche e per i progetti urbanistici in linea con il concetto di Città Idropoietica.
5) PATTO DEI SINDACI, ENERGIA - Nuova adesione al Patto dei Sindaci e immediata approvazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ;
6) PAES, ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED – aumentare la quota rinnovabile del mix energetico presente in città per le private abitazioni. Policy innovative tramite un nuovo PAES (Piano di azione per l’energia sostenibile), puntando a facilitazioni all’accesso al credito per efficienza energetica, cercando di intercettare finanziamenti europei per progetti innovativi. Sul fronte della pubblica illuminazione, valutate le attuali condizioni contrattuali, è nostra intenzione ripercorrere il modello Livorno, sostituendo gli attuali 6000 punti luce a vapori di sodio con lampade a Led. L’abbattimento dei consumi potrebbe essere del 70%.
7) TRATTAMENTO SMART DEI RIFIUTI - attivare una Task Force per il controllo degli adempimenti contrattuali dell’attuale gestore del servizio di raccolta e, nel caso vi fossero criticità, la rivisitazione del contratto stesso. Velocizzare le procedure previste per il nostro Ambito di Raccolta Ottimale (ARO). Sperimentazione di una nostra strategia Rifiuti Zero, con la formulazione di uno specifico piano. Dobbiamo favorire la nascita delle cosiddette banche del rifiuto, nuove filiere del recupero, della riparazione, del riuso. Puntare alla eliminazione della raccolta del vetro. Favorire anche l’eliminazione dei prodotti usa e getta nelle nostre scuole. Dobbiamo potenziare il sistema di raccolta porta a porta, sanzionare i cittadini che continuano a non rispettare le regole e premiare chi continua diligentemente a differenziare in modo corretto. Puntiamo all’introduzione della “Tariffazione Puntuale” ispirata al principio europeo del “chi inquina paga”, modulando la parte variabile della tariffa in base alla quantità di rifiuto “indifferenziato” prodotto in eccesso. Implementare un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.
8) COMPOSTAGGIO DOMESTICO E DI COMUNITÀ - Diciamo no a impianti di compostaggio privati, sovradimensionati e sganciati da una programmazione regionale. Nelle gare di affidamento della nostra frazione umida inseriremo criteri stringenti anche rispetto alla tipologia di compost prodotto. Il nostro umido deve servire per produrre ammendante verde e non ammendante misto. Ridurre la quantità di frazione umida da conferire nei grandi impianti attraverso un progetto per la sperimentazione del compostaggio domestico e di comunità.
9) CITTÀ CAR FREE - Un nuovo Piano di Mobilità sostenibile. Dobbiamo liberare San Severo dalle auto. L’obiettivo è quello di far diventare la nostra città, una città #carfree. Punteremo a creare un servizio unico di trasporto scolastico. Quanto potrebbe essere utile evitare le invasioni di auto davanti alle nostre scuole? Potrebbe essere un notevole incentivo il taglio della retta per la mensa scolastica a tutti quei genitori che decideranno di aderire al programma Car free. Meno usi l'auto in città più risparmi.
15) SERVIZI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE - predisporre le infrastrutture necessarie per rendere fruibili e attrattive le aree interessate da pedonalizzazione o semipedonalizzazione. Investimenti nel trasporto pubblico. Sopperire alla mancanza di posti auto che deriverebbero
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da una razionalizzazione in Corso Garibaldi e Via Tiberio Solis con la realizzazione di due grandi parcheggi scambiatori, uno nei pressi di piazza Cavalotti e l’altro, almeno come ipotesi, presso la struttura abbandonata di Via Turati (Ex Inam) vicinissimo all’unica area pedonale ipotizzabile al momento: Piazza Incoronazione. Parcheggi scambiatori con mezzi pubblici che consentano un servizio navetta continuativo da Piazza Cavallotti verso Corso Garibaldi, Via Tiberio Solis, Piazza Incoronazione e Via Teresa Masselli.
16) AMPLIAMENTO DELLA ZTL – ferme restando tutte le misure per dotare l’attuale Ztl dei servizi di parcheggio e trasporto pubblico, la nostra Amministrazione amplierà l’attuale ZTL a nel tratto di Corso Garibaldi che parte dal Teatro Verdi fino all’angolo di vico Corvo. Dovremo prevedere l’istallazione di una nuova telecamera per accesso video sorvegliato.
VALORE AL LAVORO
SVILUPPO ECONOMICO SAN SEVERO RESTART DISTRETTO AGROALIMENTARE ALTO TAVOLIERE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE STRATEGIA “LOCH NESS”
Obiettivo 42 - SAN SEVERO RESTART
Città di Andrea Pazienza e del Fumetto Realizzazione del MAP, un avveniristico Museo dedicato ad Andrea Pazienza, integrato ad un complessivo progetto che potrà riguardare percorsi formativi, una scuola per fumettisti ed un’agenda di eventi di portata nazionale e internazionale
Città degli Alberi Messa a dimora di un numero di alberi pari al numero di nuovi nati a San Severo dal 1992 ad oggi, data di entrata in vigore della Legge Cossiga-Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992, norma che obbliga la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato. Legge disattesa da tutte le Amministrazioni precedenti. Pulizia di tutte le aree periferiche e rurali, messa a dimora di nuovi alberi nelle aree bonificate attraverso accordi con i privati.
Canapitanata - San Severo Città della Canapa Sativa Attivare progetti per la Coltivazione della Canapa, favorire la nascita di un impianto di trasformazione per la produzione di fibra e di un impianto di Ricerca&Sviluppo per la produzione di materiali compositi in fibra di canapa.
Città dei Giocattoli Puntare alla nascita di un Polo produttivo e commerciale del Giocattolo, partendo dalla considerazione che nella nostra città sono presenti molte realtà operanti nel settore della commercializzazione. Avvio di realtà capaci di ideare e progettare giocattoli costituiti da materiali 100% naturali, quali le bioplastiche. Start-up innovative e organizzazioni di grandi eventi dedicati.
Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere Filiere Agroalimentari, è necessaria una rivoluzione. Favorire la nascita di nuove imprese agrituristiche e potenziare quelle attualmente esistenti, progetti per filiere sicure che possano vedere l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Agreement di collaborazione per lo sviluppo del settore agroalimentare con realtà già ampiamente operanti nei network più importanti. L’idea di fondo è quella di creare il consorzio misto pubblico/privato DAT, il Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere che possa consolidare queste strategie di sviluppo anche in chiave infrastrutturale attraverso un Patto d’Area.
Città delle Batterie Siamo conosciuti nel mondo come Città delle Batterie. Non dobbiamo avere alcuna esitazione nel porre in essere azioni mirate a favorire la crescita di questo settore che, ferme restando tutte le dovute misure di sicurezza, dà lavoro a tante famiglie sanseveresi. I fuochi sono una nostra specialità, abbiamo il know how per eccellere anche in questo settore che registra una grande necessità di promozione nazionale e internazionale. I nostri fuochi devono splendere nelle notti di festa di tutto il mondo.
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Città Agricola Costituzione di un Osservatorio permanente della Agricoltura. Una LOCO CARD ETICA, una carta di acquisto etico che conterrà tutti i nostri prodotti locali. La card locale conterrà prodotti con certificazione De.CO. (denominazioni comunali d'origine), un importante riconoscimento concesso dall'Amministrazione comunale ad un prodotto in genere strettamente collegato al territorio e alla sua comunità. Realizzazione di Aree per servizi all'agricoltura. Un grande Piano per l’Agricoltura sociale, al fine di agevolare il reinserimento in un contesto socio-lavorativo di persone svantaggiate, con particolare riguardo ai giovani provenienti da ambienti condizionati dalla presenza di subcultura criminale. L’attivazione immediata di una Consulta dell’Agricoltura. Forte sinergia tra la programmazione del GAL Daunia rurale 2020 e l'azione del nostro Comune. Armonizzare i processi di costituzione di società consortili e di Organizzazioni di Produttori. Un Ente comunale garante del loro buon funzionamento, così da scongiurare forme interne di prevaricazione e illegalità.
Il Brand Abbiamo vitale bisogno di essere riconoscibili, individuabili in un mondo estremamente complesso sotto il profilo economico e commerciale. La promozione di un marchio della città rientra in una più generale strategia di marketing volta a varcare i limiti di un provincialismo che ci sta affossando. Una grande strategia di comunicazione è uno degli obiettivi più importanti per la nostra Amministrazione.
Infrastrutture e Servizi l’insediamento di un dedicato Polo Logistico nella zona PIP 2
Zona PIP e Zona CIP Dobbiamo ripartire dalle aree di sviluppo che in questi anni sono state clamorosamente abbandonate dai nostri amministratori, la zona PIP e l’Area CIP. Nel primo caso affideremo ad una società specializzata in investment attraction il compito di reclutare aziende secondo un Piano di Sviluppo per l’Area PIP che abbia precise linee guida in termini di visione. Nel Piano saranno previsti meccanismi di incentivazione riguardanti la tassazione, l’energia. Sarà necessario, nelle more di attuazione di questa strategia locale, il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico.
STRATEGIA “LOCH NESS”. OBIETTIVO 43 - CENTRO COMMERCIALE NATURALE PER IL NOSTRO CENTRO STORICO Applicheremo questa strategia nel Piano Strategico per il nostro Centro Storico, con l’idea estremamente attuabile di favorire la nascita al suo interno di un Centro Commerciale Naturale che possa accompagnare l’idea di recupero totale di Palazzo Celestini.
VALORE AL TERRITORIO
PIANIFICAZIONE STRATEGICA LO SCENARIO DEL MOSAICO
LAVORI PUBBLICI E DECORO URBANO IL DIRITTO AL DECORO
LO SCENARIO STRATEGICO DEL MOSAICO
OBIETTIVO 44 – FINANZIAMENTO DEL MOSAICO
Il punto focale per sviluppare la nostra pianificazione strategica è senza alcun dubbio il Mosaico di San
Severo, il Paesaggio, “ambiente di vita delle popolazioni”, la cui caratterizzazione deriva dalla
interrelazione tra fattori naturali e fattori umani. Il nesso tra questi fattori racchiude in se il futuro di
questo territorio e della nostra gente.
Il Mosaico non è solo un orizzonte fisico ma la stella polare di tutte le nostre politiche di pianificazione strategica.Per raggiungere uno sviluppo rispettoso della qualità della nostra vita e della nostra identità più profonda dobbiamo proseguire nel percorso avviato con il progetto del Mosaico di San Severo, potenziando la struttura tecnico amministrativa che in questi anni si è fatta carico di una notevole quantità di lavoro e adempimenti.
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L’Amministrazione dovrà svolgere la sua funzione regolativa e strategica nella pianificazione paesaggistica territoriale proseguendo nella strada già tracciata, difendendo tutte le scelte di adeguamento della pianificazione urbanistica al Piano Paesaggistico. A noi il compito di reperire tutti i possibili finanziamenti per i progetti previsti e di consolidare la filosofia del Mosaico attraverso la ricerca di partenariati importanti, con soggetti privati ed in particolare con le Università.
DIRITTO AL DECORO URBANO OBIETTIVO 45 - UFFICIO PER IL DECORO URBANO creazione di un apposito Ufficio per il Decoro Urbano per garantire tutti i servizi legati alla manutenzione delle strade, del verde pubblico, delle scuole e degli immobili comunali.
OBIETTIVO 46 - SOCIETÀ IN HOUSE PER I SERVIZI DI MANUTENZIONE Una Società in House per reclutare personale specializzato e dare risposte tempestive ai bisogni di manutenzione della città.
OBIETTIVO 47- UN PIANO PER IL DECORO Un Piano per il Decoro che conterrà specifiche misure per la razionalizzazione degli elementi di arredo urbano, gli impianti pubblicitari inutilizzati, la segnaletica stradale, l’istallazione di centraline elettriche. Dobbiamo passare dalla semplice erogazione di servizi, spesso dovuti a motivazioni d’urgenza, ad una Pubblica Amministrazione che guarda ai bisogni del cittadino utente.