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Un riepilogo dell’analisi di bilancio. Analisi bilancio per indici e flussi: riepilogo Predisposizione degli schemi di SP/CE Predisposizione del rendiconto finanziario Analisi per indici Analisi comparata di bilancio Modelli previsione insolvenze. Scopi. - PowerPoint PPT Presentation
A cura di Alberto QUAGLI
Un riepilogo dell’analisi di bilancio
1. Analisi bilancio per indici e flussi: riepilogoa. Predisposizione degli schemi di SP/CEb. Predisposizione del rendiconto finanziarioc. Analisi per indici
2. Analisi comparata di bilancio
3. Modelli previsione insolvenze
A cura di Alberto QUAGLI
Scopi
- Risalire dal bilancio agli andamenti gestionali
- Usata soprattutto per valutare efficienza ed efficacia gestionale
A cura di Alberto QUAGLI
A) Il criterio finanziario distingue nell’attivo le immobilizzazioni e il capitale circolante e nel passivo i mezzi propri, il passivo consolidato e quello corrente
Immobilizzazioni (attivo non corrente, fisso) 43
Mezzi propri 115
Passivo consolidato 10
Attivo circolante (corrente)
112 Passivo corrente 30
Stato patrimoniale finanziario
Riclassifiche
Leasing Ratei / Risconti Anticipi clienti
Attenzione a: Crediti / debiti v/ controllate – collegate –
soci Cessione crediti (anticipi fatture, s.b.f, ecc.)
A cura di Alberto QUAGLI
Stato patrimoniale gestionaleIl criterio gestionale
Immobilizzazioni nette + 43Circolante operativo netto = 30Capitale investito - 73Fondo TFR = 2Fabbisogno netto di capitale - 71Patrimonio netto = 115Posizione finanziaria netta +44
•Il capitale circolante netto operativo•Il fabbisogno netto di capitale•La posizione finanziaria netta
A cura di Alberto QUAGLI
Conto economico (valore produzione)Ricavi di vendita, altri ricavi+ Variaz. Magazzino prodotti e Capitalizzazioni =Valore produzione caratteristica-Consumo materie- Servizi-Costo del lavoro dipendente =Margine operativo lordo (MOL o EBITDA)-Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni =Risultato operativo netto (EBIT)+ Proventi finanziari =+ Altri proventi extraRisultato operativo globale-Costi finanziari =Risultato ordinarioProventi e oneri straordinariRisultato lordo- Imposte su redditoRisultato netto
Area operativa
Area finanziaria
Area straordinaria
Riclassifiche
Attenzione a: Compensi amministratori Inserimento straordinaria/ordinaria Differenze cambi Scissione canoni leasing Separazione imposte tra ordinarie e
straordinarie: il tax rate
Struttura a costi ricavi del venduto
Ricavi- Costo industriale del venduto= Margine lordo industriale (Gross margin)- Costi commerciali- Costi amministrativi e generaliRisultato operativo
Costo industriale del vendutoConsumi materie + Servizi + Personale + Ammortamenti
+ Acc.to fondi operativi- Variazione rimanenze prodotti- Capitalizzazioni
Rendiconto finanziario
La situazione finanziaria deriva dai flussi di cassa della gestione, operativi, di investimento, di finanziamento.
Serve cultura del rendiconto finanziario, finora assente dal nostro codice (anche se ancora per poco), possibilmente con impiego del metodo diretto .
Flusso di cassa operativo come incontro tra dati economici e riflessi finanziari. La gestione deve generare cassa. Primo presupposto per il recupero.
Uno sguardo alla struttura del rendiconto…
Le parti del rendiconto Gestione operativa (reddituale) Gestione degli investimenti Gestione dei finanziamenti
Definizione della grandezza fondo: Disponibilità liquide e equivalenti: cassa, depositi a
vista, altri titoli scadenti entro 90 gg. (anche scoperti c/c)
Posizione finanziaria netta a breve: include anche indebitamento netto a breve termine (<12 m)
Capitale circolante netto
In relazione ad essa le variazioni che modificano la grandezza entrano nel rendiconto, le altre ne sono escluse
Metodo diretto e indiretto
U = Rm + Rnm – Cm – Cnm allora: U – Rnm + Cnm = Rm – Cm
La parte sinistra esprime il metodo indiretto di calcolo del flusso reddituale, la parte destra, il metodo diretto
Metodo indiretto più usato: più facile a calcolare ma è il più difficile da leggere
IAS 7 consiglia metodo diretto, è il linguaggio dell’imprenditore…
Struttura rendiconto – metodo direttoEntrate da clienti -Uscite a fornitori -Uscite a dipendenti =Flusso da operazioni -Interessi pagati (anche dopo) -Imposte sul reddito pagate (anche dopo, se specifiche) =Flusso ordinario -Entrate/Uscite da operazioni straordinarie =A) Flusso disponibilità liquide da gestione operativaInteressi e Dividendi riscossi (anche sopra) -Uscite per immobilizzazioni tecniche, titoli e partecipazioni, prestiti +Entrate per immobilizzazioni tecniche, titoli e partecipazioni, prestiti =B) Flusso disponibilità liquide da gestione investimentiIncassi emissione nuove azioni +Incassi finanziamenti a lungo termine -Pagamenti per locazioni finanziarie -Dividendi corrisposti =C) Flusso disponibilità liquide da gestione finanziamenti
Flusso di disponibilità liquide (A + B + C)12Alberto Quagli - 28 ottobre 2008
Altre informazioni
Flussi da acquisizioni/dismissioni rami azienda, partecipazioni e divisioni come flusso investimento o come flusso separato in unica voce
Indicare distintamente flussi non monetari e composizione della risorsa “liquidità”
Struttura rendiconto – metodo indiretto
Diversa determinazione del flusso operativi (reddituale)
Risultato operativo+ Ammortamenti, svalutazioni, accantonamenti (netti da utilizzi)- Variazione magazzino- Variazione crediti commerciali (con ratei e raisconti attivi)+ Variazione debiti commerciali (con ratei e risconti passivi)
Struttura molto usata nei bilanci ma di poca utilità gestionale
La previsione nella bozza di riforma del codice civile
14Alberto Quagli
A cura di Alberto QUAGLI
La mappa degli indicatori
1.Analisi della struttura e della situazione finanziaria
2.Analisi della redditività3.Analisi dell’efficienza4.Analisi dello sviluppo
Distinzioni gestionali e equilibri
CF finanziamenti in CF soci e CF debito e CF reddituale in caratteristico ed extra
Gli equilibri dei CF: CF reddituale positivo CF investimenti negativo ma inferiore al CF reddituale CF finanziamenti possibilmente negativo salvo casi
particolari di crescita del CF investimenti CF totale positivo
Indici di flussi di cassa
Cf reddituale / ricavi Cf reddituale / risultato operativo Cf reddituale / Cf investimenti
A cura di Alberto QUAGLI
Struttura finanziaria (I)
Capacità indebitamento
1. Debiti finanziari lordi / Patrimonio netto2. Posizione finanziaria netta / Patrimonio netto
Capacità sopportazione dei flussi di cassa
1. Debiti finanziari netti / EBITDA2. Cash Flow / Ricavi3. EBITDA / Saldo gestione finanziaria
A cura di Alberto QUAGLI
Struttura finanziaria (II)•Analisi percentuale delle classi di stato patrimonialeAttivo fisso (AF)Mezzi propri (MP)
= quoziente di struttura primario
Attivo corrente (AC)Passivo corrente (PC)= quoziente di
disponibilità
•Possono essere svolti sotto forma di differenza:- margine di struttura primario (MP – AF)- capitale circolante netto (AC – PC)- margine di tesoreria (LI – PC)
Liquidità immediate (LI)Passivo corrente (PC)
= quoziente di tesoreria
A cura di Alberto QUAGLI
Gli indici di redditivitàIl R.O.I. e la redditività operativa
Reddito operativo (RO)Capitale Investito (CI)
Il R.O.E. e la redditività dei mezzi propri
Reddito netto (RN)Mezzi Propri (MP)
Il TF (tasso onerosità finanziamenti) come costo medio del capitale di prestito
Oneri finanziari (OF)Passività (P)
Le varianti ROA e RONAIl calcolo del capitale investito medio
A cura di Alberto QUAGLI
La leva finanziaria
ROE = ROI + (ROI – TF) * P/MP
Se l’obiettivo dei proprietari è aumentare il ROE, vi sarà convenienza ad aumentare il rapporto di indebitamento (P/MP)quando il ROI supera il TF
Ipotesi semplificatrice: costanza di TF rispettoad aumenti del rapporto di indebitamento
A cura di Alberto QUAGLI
Esempio di leva finanziariaCI = 1.000 di cui MP = 600 e P = 400UO = 200 da cui ROI = 20%; OF = 50 da cui TF = 12,5%ROE = 150/600 = 25% Esigenza di un nuovo investimento di 200: come finanziare ? AUMENTO MPCI = 1.200 di cui MP = 800 e P = 400con ROI = 20 %, UO = 240; con TF = 12,5 %, OF = 50; ROE = 190/800 = 23,75 % AUMENTO PCI = 1.200 di cui MP = 600 e P = 600con ROI = 20 %, UO = 240; con TF = 12,5 %, OF = 75ROE = 165/600 = 27,5 %
A cura di Alberto QUAGLI
La scomposizione del ROI (1)Reddito operativo (RO)Capitale Investito (CI)
Reddito operativo (RO)Ricavi di Vendita(V)
Ricavi di vendita (V)Capitale Investito (CI)
ROS = return on sellsRedditività operativa delle vendite
Oggi si tende ad usare EBITDA / V
Rotazione del capitale
A cura di Alberto QUAGLI
Scomposizione risultato operativo
Margine di contribuzione - Costi fissi
discrezionali struttura
personaleimpiantivolumi
quota mercato e volumi mercato
Capacità e tasso di utilizzo
Margine contrib.Medio unitario
mix % ricavi prodotti
Margine contribuzione singolo prodotto
Prezzo venditaCosto variabile unitario prezzi
rendimenti
A cura di Alberto QUAGLI
La leva operativaQuanto varia il reddito operativo al variare dei volumi produttivi ? Quanto maggiore è la leva, tanto più conviene espandere i volumi
RO 1 – RO 0
RO 0
-------------------------Q 1 – Q 0
Q 0
Dopo svolgimento si ottiene:Margine di contribuzione
Reddito operativoUn valore pari a 2, p. es., significa che per una variazione dell’1% del volume produttivo, si avrà una variazione del 2% del risultato operativo
A cura di Alberto QUAGLI
L’analisi della efficienza (1)
-Fatturato pro capite-Costo del lavoro pro capite-Valore aggiunto pro capite
Efficienza forza lavoro:
Efficienza con fornitori/clienti (durata debito/credito)
Debiti v/fornitori materie e serviziAcquisti materie e servizi (1 + IVA%)
* 365
Crediti vClientiRicavi di vendita (1 + IVA%)
* 365
A cura di Alberto QUAGLI
L’analisi della efficienza (1)
-Fatturato pro capite-Costo del lavoro pro capite-Valore aggiunto pro capite
Efficienza forza lavoro:
Efficienza con fornitori/clienti (durata debito/credito)
Debiti v/fornitori materie e serviziAcquisti materie e servizi (1 + IVA%)
* 365
Crediti vClientiRicavi di vendita (1 + IVA%)
* 365
A cura di Alberto QUAGLI
L’analisi dell’efficienza (2)Efficienza nella gestione del magazzino•Rotazione scorte = Ricavi di vendita / Rimanenze
-Durata materie e merci = Materie * 365/Consumo materie
-Durata prodotti = Prodotti * 365/Costo industriale del venduto
-Ciclo monetario = Durata fornitori – Durata materie – Durata prodotti – DurataclientiEfficienza nella gestione degli impianti
-Tasso anzianità = Fondo ammortamento/Costo storico-Acquisti impianti/Valore residuo finale
A cura di Alberto QUAGLI
L’analisi dello sviluppo
1) Tasso di sviluppo del fatturato
2) Tasso di sviluppo del capitale investito
3) Tasso di sviluppo della redditività operativa e netta confronto 1-2 e 1-3
A cura di Alberto QUAGLI
Rating e solvibilità
1. Solidità patrimoniale come significato autonomo e come indicatore di capacità di indebitamento (24/100)
2. Copertura oneri finanziari (UO, MOL) (32/100)
3. Stabilità margini operativi (% su vendite) come come varianza rispetto alla media (18/100)
4. Generazione cassa (free cash flow) (26/100)
I fattori influenti sul rating:
A1 = 100 – 92A2 = 91-82A3 = 81-71B1 = 70 – 58ecc.
A cura di Alberto QUAGLI
Analisi con benchmark1. Scelta aziende per benchmark2. Definire indici di riferimento e relative medie3. Scelta metodo e confronto
Metodi che prevedono sintesi numerica confronto:a) Position: punteggio (+/-) in base a distanza rispetto
al dato medio e somma punteggi(es +/- 5 se entro 25%, +/- 10 se oltre)
b) Scoring: pesare indicatori (es. 0,6 – 0,3 – 0,1), calcolo scostamento % rispetto a dato aggregato, moltiplicazione per peso e somma dei risultati.
c) Ranking: dare 100 ad azienda con indice migliore e valutare score azienda come punteggio relativo. Eventualmente pesare indici
A cura di Alberto QUAGLI
L’analisi comparata di bilancio (I)
Costruzioni matrici di confronto selezionando coppie di indici
1) Solidità/redditività – (P/MP – ROE)2) Redditività caratteristica e netta (ROI – ROE)3) Solidità/rischio – (P/MP – CF op/V.)4) Rotazione/Redditività (V/CI – ROS)
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
0 5 10 15 20 25 30 35
ROS
Ro
ta
zio
ne d
el
ca
pit
ale
in
vestit
o
media 18 società gruppo 1 gruppo 2 gruppo 3 imperiese
A cura di Alberto QUAGLI
I covenant di bilancio
Livelli soglia di determinati indicatori di bilancio per gli affidamenti bancari a medio - lungo termine
Livelli soglia di riferimento stabiliti dall’esame della mediana della distribuzione di un campione quanto più ampio possibile
L’esame è distinto per settore (Gruppo ISTAT, es. 263 Fabbricazione piastrelle) e per classe di fatturato(0-5 milioni euro, 5 – 25, 25 – 50, 50 - 200)Coerenza con Basilea II che individua retail 0-5 milioni euro e SNE sotto 50 milioni
A cura di Alberto QUAGLI
Indagine Centrale Bilanci 2004
Indicatori primari:1. Capitale permanente / Attivo immobilizzato2. Cash Flow / Ricavi3. Debiti finanziari netti / EBITDA4. Debiti finanziari lordi / Patrimonio netto5. EBITDA / Oneri finanziari6. EBITDA / Ricavi
Indici redditività più volatili (ovviamente)
A cura di Alberto QUAGLI
Rapporti per benchmark indici
ABI - Economia e finanza delle imprese italiane:•Dati di bilancio e indici aggregati (numerosi)•Ampia classificazione settoriale•Dati esposti su tre anni
Mediobanca – Dati cumulativi di società italiane•Dimensioni medio - grandi•Settori abbastanza dettagliati (es. dolciario)•Ampia serie storica (9 anni)
A cura di Alberto QUAGLI
Altri benchmark
CERVED – www.cerved.it(vedi esempi)
Centrale dei bilanci – www.centraledeibilanci.it•Analisi di impresa (confronto benchmark)•Analisi di settore
R&S Mediobanca – www.mbres.it
•Studi specifici su aziende medio-grandi e su campioni di esse (per settore, per proprietà)
A cura di Alberto QUAGLI
Principali asimmetrienella comunicazione di bilancio con la banca
1. Stagionalità fatturato e durata del ciclo monetario;2. Andamento infra-annuale della posizione finanziaria netta,
costo del debito bancario e i piani leasing;3. Percentuale degli insoluti;4. Prezzo d’acquisto cespiti e consistenza fondi ammortamento;5. Analisi costi con suddivisione fissi/ variabili; analisi per area.
1 e 2 dipendono da staticità dati di bilancio3,4,5 colmabili con informazioni integrative
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze
Esistenza diversi modelli. Prevalente uso di Modelli discriminanti (e non probabilistici)
Logica: Attribuzione azienda al gruppo delle Aziende Sane (AS)o al gruppo delle Aziende Fallite (AF)
Metodo: Sviluppo funzione discriminante fondata su indici di bilancio per attribuire un punteggio (Z score) ad una impresaIn precedenza si deve aver definito, sulla base di un campione di imprese, quali valori di Z classificano l’impresa come AF o come AS
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (2)
AF AS
Z score
Frequenza
Z1 Z2
1. Distribuzione AF e AS in base a score costruita su campione a priori
2. Identificazione valori soglia Z1 e Z2
3. Applicazione funzione a impresa esaminata
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (3)
Sviluppo e applicazione modello:
1) Definizione concetto azienda AF e AS (e gradi intermedi)
2) Scelta aziende AF e AS già note 1) (ampia numerosità, omogeneità settore e altri
caratteri)2) (scelta intervallo temporale)
3) Costruzione funzione (euristica) che minimizza “area grigia”
Zj = a1 * x1 + a2 * x2 +…..an * xn
dove ai sono i pesi attribuiti agli indici di bilancio xi
4) Applicazione funzione ad azienda esaminata5) Utilizzo Z score per monitorare nel continuo il grado
di insolvenza
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (4)
Altman 1998 (aziende industriali):
Z = 0,717 CCN/CI + 0,847 Riserve utili/CI + 3,107 UO/CI + 0,420 PN/DEBITI + 0,998 V/CI
• Un anno prima di insolvenza classifica correttamente 95% AF e AS; due anni prima classifica correttamente il 72% delle AF e il 94% delle AS
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (5)
Limiti modelli multivariati discriminanti
1) Sono modelli euristici2) Hanno una validità che va testata su base
intertemporale e intersettoriale3) Dipendono da correttezza dati di bilancio4) Esprimono una verosimiglianza, non una probabilità5) Non distinguono errori di tipo 1 (classificare come
AS una AF) ed errori di tipo 2 (classificare come AF una AS) che hanno costi ben diversi
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (6)
Una applicazione ai bilanci delle aziende genovesi:
• La costruzione del campione: dati fallimenti presso Tribunale nel 2005
• Scelta fallite dei settori più soggetti ad insolvenza: settore commercio alimentare, edilizia, trasporti
• Scelta sane corrispondenti• Acquisizione bilanci su tre anni precedenti• Test 4 modelli
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (7)
Analisi univariata:
Campione USA: CF / debiti totali
Campione ITA: CF / Ricavi vendita
A cura di Alberto QUAGLI
Modelli di previsione delle insolvenze (8)
Basilea II e il rating:
• La rischiosità degli affidamenti deve essere stimata dalle banche
• Difficoltà per le PMI al ricorso al rating
• Sviluppo sistemi interni di rating delle banche
• Spazi applicativi per lo sviluppo di modelli di previsione delle insolvenze