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Un tesoro in 6U0 pezzi per raccontare la storia di Puccini in famiglia II museo di Lucca acquisisce il fondo Marsili dai pronipoti e diventa il secondo al mondo per numero di autografi Foto, documenti, lettere e spartiti E il biglietto di partecipazione perle nozze fra Giacomo ed Elvira di Paola Taddeucci 1 LUCCA La partecipazione di nozze di- segnata da Plinio Nomellini, la lettera dove rivela di non avere soldi e di vivere a stecchetto, le polizze al Monte dei Pegni. E poi la corrispondenza con il ni- pote Carlo, suo fedele collabo- ratore, su progetti di opere mai realizzate e sullo stato di avan- zamento di quelle compiute. C'è un mondo pucciniano del tutto inedito nelle nuove carte acquisite dalla Fondazione e dal museo intitolati al maestro. Circa seicento pezzi, di cui 348 autografi - tra lettere, foto- grafie, dediche e cartoline - ap- partenuti fino a pochi giorni fa a Marina e Carlo Marsili, bisni- poti di Nitteti Puccini, una del- le sorelle di Giacomo. Con que- sta acquisizione - costata 180mila euro - il museo lucche- se diventa secondo al mondo per numero di documenti au- tografi del maestro, sotto di po- chissimo a quelli posseduti dal- la Biblioteca Passerini Landi di Piacenza, dove è custodito, tra l'altro, il Fondo Luigi Illica, il fa- moso librettista di Boheme, To- sca e Madama Butterfly (con Giuseppe Giacosa). «Tutto il materiale - spiega Gabriella Biagi Ravenni, diret- trice del museo - era finora sco- nosciuto, anche agli studiosi: nessuna delle lettere è stata pubblicata né segnalata. Si trat- ta di carte importantissime che, provenendo da un fondo familiare, consentono di rico- struire molte vicende persona- li. Ma niello stesso tempo apro- no una finestra nuova anche sulla carriera e sulle tappe del- la produzione artistica del compositore». Diana Toccafondi, soprin- tendente archivistico per la To- scana, non ha dubbi. «Oggi sia- mo tutti un po' più ricchi - dice -, coane succede ogni volta che il patrimonio pubblico si arric- chisce». Nessun dubbio neppu- re sulla valorizzazione di que- sto patrimonio, per la quale il museo lucchese sta pensando a una mostra speciale, dopo la catalogazione. «La Soprinten- denza - informa Toccafondi - ha già dato la sua disponibilità al progetto di digitalizzazio- ne». I seicento documenti - 348 autografi e 252 di terzi, tra cui una lettera di Giovanni Pascoli - coprono un arco temporale molto vasto: dal 1870 fino agli anni Quaranta del Novecento. I più vecchi sono lettere di Albi- na, la madre di Giacomo, Nitte- ti, delle loro sei sorelle e del fra- tello. I più recenti, invece, sono relativi alle carte di Carlo Mar- sili, scomparso nel 1946, figlio di Nitteti e nonno di Marina e Carlo, dai quali la Fondazione ha acquisito tutto il materiale. Puccini mantenne sempre rapporti molto stretti con Nit- teti, rimasta vedova assai pre- sto del marito Alberto Marsili con a carico Carlo e Alba, l'al- tra figlia, e, appena gli fu possi- bile, la aiutò economicamente. In particolare con il nipote - che era poeta e librettista, oltre a lavorare in banca - ebbe an- che legami di lavoro sia artisti- ci che finanziari. Carlo, infatti, scrisse per lo zio il testo di "Sogno d'or" e collaborò alla prima stesura del libretto del Tabarro; per lui, poi, sbrigava operazioni bancarie. Godeva, insomma, dell'assoluta fiducia di Puccini, che si confidava con lui anche nei momenti dif- ficili. Nel Fondo Marsili c'è una cospicua raccolta di abbozzi letterari e poetici di Carlo che, secondo gli eredi, avrebbe avu- to un ruolo più importante nel- la stesura dei libretti per Pucci- ni - soprattutto per Rondine e Turandot- di quanto finora sia risultato. Di grande interesse, poi, i carteggi familiari, da cui emer- ge un tessuto di affetti straordi- nario e mai lacerato, nemme- no nei momenti più duri. In una lettera dell'autunno 1886 Puccini scrive a Nitteti da Monza: "Faccio vita da stec- chetto, non ho denari". Attra- versava un periodo difficile: era fuggito da Lucca con Elvira, la donna che aveva lasciato il marito e un figlio, stava per na- scere Antonio, frutto della loro relazione e lo stipendio della Ricordi non bastava. Quattro anni dopo, sempre a Nitteti, con le condoglianze perla mor- te del marito le manda a dire: "In ciò che posso esserti utile, disponi pure", nonostante la si- tuazione finanziaria sia ancora precaria. Di questo periodo ci sono anche tante polizze al Monte di Pietà, tra cui quella dove impegna tun fucile (il mae- stro era appassionato cacciato- re). Ma nel cospicuo materiale si trovano, poi, diverse testimo- nianze dell'altro Puccini, or- mai ricco e famoso: tra queste le cartoline da tutto il mondo. Significative, inoltre, molte lettere del compositore alle al- tre sorelle e il carteggio tra i va- ri membri della famiglia. Curio- se, infine, la partecipazione delle nozze di Giacomo e Elvira - nel 1904 - disegnata dal gran- de pittore Nomellini e, tra le tante foto, una che ritrae i due con Carlo Marsili nella casa di Torre del Lago: di quel momen- to era conosciuto un altro scat- to dove invece di Marsili viene indicato erroneamente Anto- nio, il figlio di Elvira e Giaco- mo. ©RIPRODJZIONE RISERVATA

Un tesoro in 6U0 pezzi per raccontare la storia di Puccini ... stampa 2014/16_02_2014... · II museo di Lucca acquisisce il fondo Marsili dai pronipoti ... perle nozze fra Giacomo

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Un tesoro in 6U0 pezziper raccontare la storiadi Puccini in famigliaII museo di Lucca acquisisce il fondo Marsili dai pronipotie diventa il secondo al mondo per numero di autografi

Foto, documenti,lettere e spartitiE il bigliettodi partecipazioneperle nozzefra Giacomoed Elvira

di Paola Taddeucci1 LUCCA

La partecipazione di nozze di-segnata da Plinio Nomellini, lalettera dove rivela di non averesoldi e di vivere a stecchetto, lepolizze al Monte dei Pegni. Epoi la corrispondenza con il ni-pote Carlo, suo fedele collabo-ratore, su progetti di opere mairealizzate e sullo stato di avan-zamento di quelle compiute.C'è un mondo pucciniano deltutto inedito nelle nuove carteacquisite dalla Fondazione edal museo intitolati al maestro.

Circa seicento pezzi, di cui348 autografi - tra lettere, foto-grafie, dediche e cartoline - ap-partenuti fino a pochi giorni faa Marina e Carlo Marsili, bisni-poti di Nitteti Puccini, una del-le sorelle di Giacomo. Con que-sta acquisizione - costata180mila euro - il museo lucche-se diventa secondo al mondoper numero di documenti au-tografi del maestro, sotto di po-chissimo a quelli posseduti dal-la Biblioteca Passerini Landi diPiacenza, dove è custodito, tral'altro, il Fondo Luigi Illica, il fa-

moso librettista di Boheme, To-sca e Madama Butterfly (conGiuseppe Giacosa).

«Tutto il materiale - spiegaGabriella Biagi Ravenni, diret-trice del museo - era finora sco-nosciuto, anche agli studiosi:nessuna delle lettere è statapubblicata né segnalata. Si trat-ta di carte importantissimeche, provenendo da un fondofamiliare, consentono di rico-struire molte vicende persona-li. Ma niello stesso tempo apro-no una finestra nuova anchesulla carriera e sulle tappe del-la produzione artistica delcompositore».

Diana Toccafondi, soprin-tendente archivistico per la To-scana, non ha dubbi. «Oggi sia-mo tutti un po' più ricchi - dice-, coane succede ogni volta cheil patrimonio pubblico si arric-chisce». Nessun dubbio neppu-re sulla valorizzazione di que-sto patrimonio, per la quale ilmuseo lucchese sta pensandoa una mostra speciale, dopo lacatalogazione. «La Soprinten-denza - informa Toccafondi -ha già dato la sua disponibilitàal progetto di digitalizzazio-ne».

I seicento documenti - 348autografi e 252 di terzi, tra cuiuna lettera di Giovanni Pascoli- coprono un arco temporalemolto vasto: dal 1870 fino aglianni Quaranta del Novecento.I più vecchi sono lettere di Albi-na, la madre di Giacomo, Nitte-ti, delle loro sei sorelle e del fra-tello. I più recenti, invece, sonorelativi alle carte di Carlo Mar-sili, scomparso nel 1946, figliodi Nitteti e nonno di Marina eCarlo, dai quali la Fondazioneha acquisito tutto il materiale.

Puccini mantenne semprerapporti molto stretti con Nit-teti, rimasta vedova assai pre-

sto del marito Alberto Marsilicon a carico Carlo e Alba, l'al-tra figlia, e, appena gli fu possi-bile, la aiutò economicamente.In particolare con il nipote -che era poeta e librettista, oltrea lavorare in banca - ebbe an-che legami di lavoro sia artisti-ci che finanziari. Carlo, infatti,scrisse per lo zio il testo di"Sogno d'or" e collaborò allaprima stesura del libretto delTabarro; per lui, poi, sbrigavaoperazioni bancarie. Godeva,insomma, dell'assoluta fiduciadi Puccini, che si confidavacon lui anche nei momenti dif-ficili. Nel Fondo Marsili c'è unacospicua raccolta di abbozziletterari e poetici di Carlo che,secondo gli eredi, avrebbe avu-to un ruolo più importante nel-la stesura dei libretti per Pucci-ni - soprattutto per Rondine eTurandot- di quanto finora siarisultato.

Di grande interesse, poi, icarteggi familiari, da cui emer-ge un tessuto di affetti straordi-nario e mai lacerato, nemme-no nei momenti più duri.

In una lettera dell'autunno1886 Puccini scrive a Nitteti daMonza: "Faccio vita da stec-chetto, non ho denari". Attra-versava un periodo difficile:

era fuggito da Lucca con Elvira,la donna che aveva lasciato ilmarito e un figlio, stava per na-scere Antonio, frutto della lororelazione e lo stipendio dellaRicordi non bastava. Quattroanni dopo, sempre a Nitteti,con le condoglianze perla mor-te del marito le manda a dire:"In ciò che posso esserti utile,disponi pure", nonostante la si-tuazione finanziaria sia ancoraprecaria. Di questo periodo cisono anche tante polizze alMonte di Pietà, tra cui quelladove impegna tun fucile (il mae-stro era appassionato cacciato-re). Ma nel cospicuo materialesi trovano, poi, diverse testimo-nianze dell'altro Puccini, or-mai ricco e famoso: tra questele cartoline da tutto il mondo.

Significative, inoltre, moltelettere del compositore alle al-tre sorelle e il carteggio tra i va-ri membri della famiglia. Curio-se, infine, la partecipazionedelle nozze di Giacomo e Elvira- nel 1904 - disegnata dal gran-de pittore Nomellini e, tra letante foto, una che ritrae i duecon Carlo Marsili nella casa diTorre del Lago: di quel momen-to era conosciuto un altro scat-to dove invece di Marsili vieneindicato erroneamente Anto-nio, il figlio di Elvira e Giaco-mo.

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Carlo Marsili e , sopra a destra, la sorella Alba La partecipazione di nozze disegnata da Nomellini