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Anno LXII N. 11 Novembre 2011 TAB. B - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento contiene I.R. e I.P. MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO Associazione Che successo la Triennale! Associazione Le azioni per fronteggiare la crisi dell’edilizia Una firma per noi!

Una firma per noi! - artigiani.tn.it Il comparto dei produttori di aggregati riciclati in Trentino ... INAIL Il lavoro, in calo ... trasportatori e orafi, e

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Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011TAB. B - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trentocontiene I.R. e I.P.

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO

Associazione � Che successo la Triennale!Associazione � Le azioni per fronteggiare la crisi dell’edilizia

Una firma per noi!

sommario

RIVISTA MENSILEDELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESEDELLA PROVINCIA DI TRENTOADERENTE A CONFARTIGIANATO

ANNO LXII � N. 11 NOVEMBRE 2011

Direttore responsabileStefano Frigo

Comitato di redazionePaolo Aldi, Flavia Angeli, Giancarlo Berardi, Alberto Dalla Pellegrina, Guido Radoani

Impaginazione e stampa Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 20 del 19.7.1949

Iscrizione all’ex Registro Nazionale della Stampa/ROC n. 5534

Tiratura13.250 copie

Chiusura in redazione3 novembre 2011

Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità Associazione Artigiani e Piccole Impresedella Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38121 Trentotel. 0461.803800 - fax 0461.824315

Posta elettronica [email protected]

Sito internet www.artigiani.tn.it

La carta utilizzata per questa pubblicazioneproviene da foreste ambientalmente amministrate

EditorialeFrasi e salute, artigiani e mutua (Roberto De Laurentis) 3

Associazione

Primo pianoMUTUASanità integrativa per 13.500 artigiani trentini 4

La firma al protocollo d’intesa,sottoscritto il 2 novembre dai presidenti Roberto De Laurentis e Diego Schelfi.[foto Daniele Mosna]

Sistema ArtigianatoCOOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA 48SAPI 52CEII TRENTINO 54TRENTINO IMPRESE 58

RubricheAVVISI 60

EVENTIChe successo la Triennale! 6AGENZIA DEL LAVOROOccupazione: il Trentino regge la crisi economica (Stefano Frigo) 8Dellai presenta il Bilancio 2012: rilanciare crescita e occupazione (S.F.) 11EDILIZIALe azioni per fronteggiare la crisi dell’edilizia (Stefano Frigo) 14INTERVENTINuovo intervento per sostenere l’edilizia (Stefano Frigo) 18Rinnovo Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) 18In Regione si evade per 655 milioni di euro 19OCCUPAZIONEFermo il mercato del lavoro per i giovani (Stefano Frigo) 20NORMATIVEIncentivi alle imprese: una nuova legge (Giancarlo Berardi) 21Bando di concorso: progettazione dello stand istituzionale dell’Associazione Artigiani 22TRENTINO SVILUPPOARCA nel mercato dell’edilizia in legno (D.M.) 23INCONTRIStati Generali Costruzioni: sostegno dal Quirinale 25CONSORZIIl comparto dei produttori di aggregati riciclati in Trentino (Flavia Angeli) 26I fortunati vincitori del week end… 28CCIAAEcco lo stato di salute dell’economia trentina (S.F.) 29MOSTREMostra Waterlife: artigiani e LILT 30Tra giochi europei e campionati italiani master: Lucia Leonardi grande protagonista 30ISTRUZIONEOcse: l’Italia agli ultimi posti per la spesa in istruzione (S.F.) 31FAMIGLIACala il potere d’acquisto delle famiglie (Stefano Frigo) 32INAILIl lavoro, in calo gli incidenti ma non il numero di morti (Stefano Frigo) 33A.A.A. cercasi idraulico urgentemente (tratto da www.ansa.it) 33ASSICURAZIONIPolizze vita: un mondo quasi sconosciuto (Walter Tamanini) 34CRISILa crisi morde le aziende (Stefano Frigo) 36Nuovo record del debito pubblico (S.F.) 36ARTE“L’arte a Corte” a Caldonazzo 37

CULTURA 38CATEGORIE 41

2 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

inapa

Ho contributi sufficienti per andare in pensione?

Come devo fare per presentare la domanda?

Quale sarà l’importo che mi spetta?

Sono andato in pensione ma lavoro ancora.Pago sempre gli stessi contributi?

Qualcuno mi ha parlato di un supplemento di pensione.Di cosa si tratta?

Il Patronato INAPAuna risposta

a tuttele tue domande

Il Patronato INAPAmette a tua disposizionela consulenzadi medici ed avvocati

IL PATRONATO DEGLI ARTIGIANI

Se subisco un infortuniocosa devo fare?

Che cos’è il Pacchetto Famiglia?A chi posso rivolgermi per avere informazioni

editoriale

Frasi e salute,artigiani e mutua� di Roberto De Laurentis

arziale, poeta latino «La vita non è vivere, ma vivere in buona salute». Leonardo da Vinci, genio italiano «L’uomo passa la prima metà della sua vita a rovinarsi la salute e la seconda metà alla ricerca di guarire». Ivan Turgenev, scrittore russo «La felicità è come la salute: se non te ne accorgi vuol dire che c’è». Eugenio di Mazenod, vescovo e santo «Non vi dico amatevi gli uni gli altri perché questa raccomandazione sarebbesuperflua… vi dico, piuttosto, abbiate cura gli uni degli altri e ciascuno stia attento allasalute di tutti». Mia nonna Laura (e almeno una milionata di altre persone di buonsenso) «Basta la salute: se c’è quella c’è tutto».

Ho voluto riprendere queste frasi per ricordare come la salute sia veramente la cosa piùimportante. Anche se, troppo spesso, sembriamo dimenticarlo. Travolti dai carichi di lavoro. Presi dagli impegni personali. Coinvolti in ritmi di vita che i nostri telefonicellulari, le nostre necessità di essere sempre e comunque on-line, la nostra societàliquida – nel senso di una via via maggiore “importanza e necessità del denaro” –hanno ulteriormente accelerato. Fino a quando qualcosa, dentro di noi, si rompe. E allora, quasi d’improvviso, scopriamo la nostra debolezza, la nostra fragilità, la nostraprecarietà e, talvolta, la nostra impotenza. E, voltandoci indietro, ci arrabbiamo quasi con noi stessi per non avere capito e percepito in tempo quei segnali dicambiamento, quegli avvisi di pericolo, quella odiosa spia rossa che vorremmo adesso si spegnesse senza conseguenza alcuna. Quella odiosa spia rossa che qualche volta,purtroppo, non riusciamo e non possiamo spegnere. Quella odiosa spia rossa che rendetutto più difficile per noi imprenditori, per la nostra azienda, per la nostra famiglia.

Per questi motivi l’Associazione – insieme a Mutua Artieri di Rovereto, al PatronatoINAPA, a Cooperazione Salute – ha ritenuto di dare vita alla “nostra” MutuaProvinciale. Per assicurare a tutti noi prestazioni sanitarie che aiutino nellaprevenzione delle malattie. Per dare una mano a tutti noi nel fare fronte, quandonecessario, a spese importanti per la nostra salute e per quella dei nostri familiari. Per dare prestazioni che il servizio sanitario nazionale non riconosce e dunque, comesi usa dire, non passa. Per affrontare – questo sì tutti insieme – ogni situazione gravetra i nostri associati declinando, non a parole ma nei fatti, i concetti di “appartenenza,vicinanza, solidarietà”. Fuori dall’egoismo di chi pensa solo a se stesso. Fuori dallapovertà, soprattutto morale, del “tanto io non ne ho bisogno”. Fuori dalla logica che a mettere cuore e denaro siano sempre gli altri ma, al contrario, dentro il pensieroassociativo del “ciascuno stia attento alla salute di tutti”.

È, in sintesi, la risposta dell’Associazione alla necessità di irrobustire la presenza sanitarianazionale laddove, a un debito pubblico pesantissimo, si aggiunge un quadrodemografico sconvolto con una popolazione di ultra-sessantacinquenni superiore al 20 percento. È, nei fatti, un piano collettivo che si può modificare annualmente sullabase di nuove e diverse necessità. È, in definitiva, un costo di 70 euro – inserito nellaquota associativa annuale – articolato in 60 euro all’assistenza sanitaria e 10 euro allasolidarietà. È, in sostanza, un’assicurazione collettiva che rappresenta una soluzionenaturale alla copertura sanitaria integrativa ed è una soluzione vantaggiosa con costimolto inferiori a quelli di una polizza individuale. È, a mio parere, anche un modoautentico per vivere nella casa comune dell’Associazione. Dove stanno insieme estetiste e carpentieri, muratori e programmatori di computer, idraulici e falegnami, acconciatorie piastrellisti, trasportatori e orafi, e… molti altri. Soprattutto, donne e uomini cheattraverso la competenza, la passione, il lavoro, l’impegno quotidiano sanno creareopportunità e ricchezza. Non solo per se stessi e la propria famiglia ma anche per gli altrie la propria comunità. Un mondo di donne e uomini di cui si può andare orgogliosi efieri. Orgoglioso e fiero di questo mondo io lo sono giorno dopo giorno. Sempre di più. �

M

Roberto De LaurentisPresidente dell’AssociazioneArtigiani e Piccole Imprese dellaProvincia di Trento.

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4 l’Artigianato

primo piano � mutua

Sanità integrativa per13.500 artigiani trentini

M odello di riferimento sa - rà il sistema di sanitàintegrativo adottato da

tempo dalla cooperazione trentina.Con l’istituzione della Mutua Coo-perazione Salute, i dipendenti dellecooperative trentine sono aiutati afar fronte ai costi della sanità. So-no 9.500 i lavoratori di cooperati-ve coinvolti, a cui si sono aggiuntinelle scorse settimane circa 2.000amministratori e sindaci.

La collaborazione tra Associa-zione Artigiani e Federazione Tren-tina della Cooperazione per svilup-pare strumenti comuni di welfareintegrativo è stata formalizzata conun protocollo d’intesa che è statosottoscritto dai vertici delle due as-sociazioni il 2 novembre.

Per la precisione hanno apposto la loro firma incalce il presidente dell’Associazione Artigiani dellaprovincia di Trento Roberto De Laurentis, il presiden-te della Federazione Trentina della CooperazioneDiego Schelfi, il presidente di Cooperazione SaluteMichele Odorizzi, il presidente della Mutua ArtieriMarco Zeni, il presidente del patronato provincialeInapa Danilo Biasior.

L’Associazione sposa un progetto sul welfare pergli artigiani trentini

L’Associazione Artigiani, tramite la sua Società diMutuo Soccorso “Artieri di Rovereto”, ha deciso dicostituire un Fondo Sanitario Integrativo per tutti gliartigiani.

Il Fondo SIARTT (Sanità Integrativa Artigiani Tren-tini) consentirà agli artigiani associati e alle loro fami-glie di fruire di trattamenti e di prestazioni sanitarie

che esulano dal Servizio sanitario pubblico o che, al-l’interno dello stesso, hanno dei costi significativi.

Agli artigiani viene proposto un piano sanitario ba-se che comprende visite specialistiche, cure odontoia-triche, interventi chirurgici, assistenza domiciliare. Al-tre prestazioni possono implementare il pacchettoofferto. Verrà inoltre proposta la costituzione di unfondo di solidarietà a disposizione delle famiglie degliartigiani che possono rimanere colpiti da eventi tragi-ci, come un infortunio sul lavoro o una malattia.

Per poter operare l’Associazione e la Mutua Artierisi avvarranno della collaborazione e dell’esperienzadi Cooperazione Salute, società mutualistica che ope-ra nel campo sanitario all’interno del mondo dellacooperazione trentina e del patronato I.N.A.P.A. (pa-tronato degli artigiani) per la raccolta delle pratichedi rimborso o nuove adesioni volontarie SIARTT.

«Attraverso l’applicazione del concetto di mutua-lità, riteniamo che l’iniziativa possa avere successoperché basata sulla forza dei numeri della nostra Asso-

Un welfare innovativo per gli artigiani. Lo propone l’Associazione Artigianidella provincia di Trento. Beneficiari saranno i circa 13.500 soci delleimprese artigiane che operano sul nostro territorio.

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

� di Stefano Frigo [foto Daniele Mosna]

ciazione (oltre 10.000 iscritti) eperché si distingue dai fondi esi-stenti sul mercato. Non dimenti-chiamo poi che la mutua godedi vantaggi fiscali e contributiviche, ad esempio, non hanno inquesto settore le polizze assicu-rative» commenta la Giunta del-l’Associazione.

Di seguito ecco il testointegrale del protocollo:Protocollo d’intesa per losviluppo di misure di welfare integrativo

• l’Associazione Artigiani e Pic-cole Imprese della Provincia diTrento, rappresentata dal pre-sidente Roberto De Laurentis;

• la Federazione Trentina della Cooperazione, rap-presentata dal presidente Diego Schelfi;

• la Mutua Cooperazione Salute, rappresentata dalpresidente Michele Odorizzi;

• la Mutua Artieri e Femminile di Rovereto, rappre-sentata dal presidente Marco Zeni;

• il Patronato INAPA, rappresentato dal presidenteprovinciale Danilo Biasior;

condivisa

• la comune lettura del contesto attuale caratterizzatoda trend economici non espansivi, andamenti demo-grafici tesi all’invecchiamento progressivo e repenti-no della popolazione, intervento pubblico condizio-nato da vincoli di bilancio sempre più stringenti,aumento graduale della spesa sanitaria privata;

considerato

• che l’Associazione Artigiani punta a promuovereuna analoga offerta di sanità integrativa per i soci

delle imprese artigiane associate e per i loro dipen-denti;

• che la Federazione Trentina della Cooperazione haistituito attraverso Cooperazione Salute una inizia-tiva finalizzata alla costituzione di un pilastro diwelfare integrativo mediante la riproposizione del-lo strumento mutualistico;

• che nella nostra provincia sono presenti due mu-tue, una referente dell’Associazione Artigiani e l’al-tra della Cooperazione;

convengono

• di definire un percorso comune fra l’AssociazioneArtigiani e la Federazione Trentina della Coopera-zione nella prospettiva dello sviluppo della sanitàintegrativa territoriale a favore degli artigiani tren-tini;

• di individuare quali attori del processo di costru-zione di tale offerta mutualistica l’Associazione Ar-tigiani e il proprio patronato INAPA, la mutua Ar-tieri e la mutua Cooperazione Salute e definirecongiuntamente il ruolo loro attribuito nella eroga-zione dell’offerta mutualistica in osservanza dellenorme in materia di sanità integrativa;

• di progettare l’architettura di governo del sistemamutualistico di sanità integrativa e, in particolare,definire i contenuti e i costi dei piani sanitari pro-posti;

• di configurare gli assetti di gestione che valorizzinoil know-how proprio dei diversi attori e ne enfatiz-zino lo specifico operativo;

• di promuovere anche congiuntamente la nuova of-ferta mutualistica presso gli iscritti all’AssociazioneArtigiani in apposite riunioni territoriali;

• di valutare l’iniziativa intrapresa sia in termini qua-litativi che quantitativi, nonché in ordine allacomplementarietà con l’offerta sanitaria pubblicaterritoriale. �

primo piano � mutua

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato 5

6 l’Artigianato

associazione � eventi

Che successola Triennale!

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

L a Triennale Internazionaledel Legno chiude i battenticon un grande successo di

critica e di pubblico. Ben 12.000persone hanno percorso gli am-bienti allestiti con il meglio dellaproduzione artigianale trentina dellegno, per la casa, le costruzioni e ildesign. E grande emozione hannosuscitato oggetti senza tempo comele culle, reinventate da 22 progettistie artigiani, affiancandole alla tradi-zione rappresentata dalle culle pro-venienti dal Museo degli Usi e Co-stumi di San Michele all’Adige.

Un apprezzamento proseguitocon i frequentati seminari tecnici,le suggestioni offerte dalla rassegnadi produzioni in legno giapponesidell’Accademia delle Arti tradizio-nali e dell’Accademia del Designarchitettonico di Kyoto, con un giar-dino della tradizione zen e una au-tentica Stanza del Tè, oltre alla pro-ficua collaborazione instaurata conil mondo della scuola e dei proget-tisti trentini.

Analogo successo ha riscosso lamostra di palazzo Roccabruna dedi-cata a “Troni e sgabelli del Nove-cento”. «C’è grande soddisfazione – spiega il Presidente dell’Associa-zione Artigiani Roberto De Lau-rentis – per una manifestazione cheè riuscita pienamente nell’intentodi risvegliare l’attenzione della po-polazione su un materiale che fa parte della nostrastoria e della nostra tradizione. Tutti coloro che han-no collaborato attivamente per far sì che la TriennaleInternazionale del Legno potesse raggiungere certinumeri meritano un plauso convinto e sincero».

Il programma della Triennale

La Triennale Internazionale del Legno, grandeesposizione organizzata dall’Associazione Artigiani ePiccole Imprese della Provincia di Trento, ha portato

Oltre 12.000 persone hanno visitato la mostra organizzata a Trento Fieredall’Associazione Artigiani del Trentino nei due fine settimana di ottobre.

� [foto Bernardinatti e Daniele Mosna]

Franco Panizza, il Presidente Roberto De Laurentis e Alessandro Olivi [foto Bernardinatti]

Grande pubblico all’inaugurazione [foto Bernardinatti]

associazione � eventi

7Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

nei giorni 14-15-16 e 21-22-23 ottobre a Trento Fiereun ricco programma di eventi:

• le produzioni in legno di un centinaio di impreseartigiane trentine (mobili, arredamento, oggettisti-ca, porte, finestre, carpenteria, pavimenti, produ-zioni artistiche, giocattoli);

• le culle “storiche” in legno del Museo degli Usi eCostumi della Gente Trentina a confronto con 22culle “contemporanee”, prodotte appositamenteper la Triennale grazie a una innovativa collabora-zione fra progettisti/designer trentini e artigianitrentini;

• una straordinaria rassegna di produzioni in legnogiapponesi dell’Accademia delle Arti tradizionali edell’Accademia del Design architettonico di Kyoto,con un giardino della tradizione zen e un’autenticaStanza del Tè;

• la rassegna di progetti e realizzazioni di recenti edi-fici in legno, realizzati in Trentino, fra cui gli edificiin via di certificazione del marchio ARCA del Con-sorzio Trentino Case in Legno, l’edificio MAI (Mo-dulo Abitativo Ivalsa) di CEii;

• gli stand dei soggetti istituzionali: Camera di Com-mercio, Trentino Sviluppo, Habitech, Confartigia-nato Nazionale settore Legno Arredo; ITEA, Facoltàdi Ingegneria, SAPI, l’Associazione Giovani Archi-tetti presentano leproprie attività, pro-getti e servizi relativial legno ed al suo im-piego nei vari settori;

• il percorso delle es-senze lignee presentinei boschi del Trenti-no e l’esposizione del-le mac chi ne/robot ta-gliaboschi;

• le progettazioni e i la-vori in legno delleScuole professionali edegli Istituti d’arte delTrentino;

• lo stand librario specialistico interamente dedicatoalle tematiche del legno;

• l’esposizione organizzata in Trento, via SS. Trinità,a Palazzo Roccabruna, dalla Camera di Commercio:“Troni e sgabelli. Sedie trentine del Novecento”. �

Per saperne di più www.triennaledellegno.it

[foto Daniele Mosna]

8 l’Artigianato

associazione � agenzia del lavoro

Occupazione: il Trentinoregge la crisi economica

«N el 2010 il mercato del lavoro trentinoevidenzia segnali incoraggianti rispet-to agli anni precedenti anche se – co-

me spiega il Presidente dell’Agenzia del lavoro, Mi-chele Colasanto – è ancora presto per parlare diritorno alla “normalità”: il tasso di disoccupazione èdel 4,4% (quello femminile del 5,3%) con un aumen-to di 0,8 punti percentuali. Dopo l’Alto Adige, ilTrentino occupa la seconda posizione nella classificadelle regioni e province italiane con il minor tasso didisoccupazione». Sono i dati l’elemento da cui è par-tito il Presidente della Provincia autonoma di Trento,Lorenzo Dellai: «Il loro rigore è la base del nostro la-voro e ci evita la tentazione di cadere in isterismi. LaFinanziaria 2012 – ha assicurato il Presidente Dellai –avrà le risorse necessarie ma soprattutto conterràgran parte degli elementi esposti stamattina per ga-rantire la crescita al Trentino. Se vogliamo mantene-re l’attuale qualità della vita dobbiamo crescere. Lacrisi attuale non ci lascia scelte, così come dobbiamoricreare le condizioni per un nuovo patto con i gio-vani, partendo da misure concrete quali, ad esempio,l’apprendistato».

«Dal documento sull’occupazione emerge che ilTrentino sembra reggere la crisi economica, ma at-tenzione – aveva illustrato poco prima il PresidenteMichele Colasanto – non si può ancora parlare di in-versione di tendenza». Piuttosto il Trentino sta attra-versando una fase di transizione dallo stadio più acu-to della crisi: i fattori di ripresa, a incominciare dalladomanda di lavoro, sono incoraggianti, ma in Tren-tino questi convivono con “perduranti zone d’ombrache mantengono ancora elevati i numeri delle cessa-zioni di lavoro e della disoccupazione, richiedendoun forte sostegno pubblico in funzione di sostegno aisoggetti colpiti dalla crisi”. I fattori positivi fatti regi-strare lo scorso anno comprendono l’aumento del 2%del Pil, del Terziario (2%), dell’Industria (2,7%) e, so-prattutto, del manifatturiero (18,2%). Anche l’occu-pazione cresce: 3 punti percentuali che valgono 4 mi-la posti di lavoro, soprattutto maschi e di nazionalitàstraniera. Continua invece a preoccupare la crisi del-l’edilizia e del porfido, il calo dell’agricoltura (-1,4%)e, soprattutto, il calo dell’occupazione giovanile (15-24 anni) che perde in un anno circa mille posti di la-voro a fronte degli over 55 anni che invece vedonoaumentare le assunzioni».

Il 26° Rapporto sull’occupazione in provincia diTrento consegna un quadro di insieme positivo incui però si devono innestare interventi mirati per so-stenere e favorire nel medio periodo la ripresa econo-mica in maniera strutturale. Il primo ad esserne con-sapevole è il Presidente della Provincia autonoma diTrento, Lorenzo Dellai, che assicura la platea di im-prenditori, sindacati e rappresentanti della societàcivile e dell’economia: «Buona parte degli elementiemersi oggi sono recepiti dalla legge finanziaria2012. Dobbiamo puntare alla crescita economica pergarantire l’attuale qualità della vita. E dobbiamo far-lo partendo dal rigore dei dati, senza isterismi. Dallostudio sono usciti punti di debolezza e punti di forza,in questo senso la nostra autonomia sarà uno stru-mento in più per agire ma non uno scudo contro le

Presentata a Trento la 26ª edizione del documento dell’Agenzia del Lavoro.Il Presidente Dellai: «I giovani sono la priorità».

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

� di Stefano Frigo

difficoltà di un intero sistema economico». Su questopunto, il Presidente Dellai ha rilanciato due temi alui cari: «Il nostro lavoro deve favorire investimentiin progetti e settori in grado di garantire innovazionee qualità del prodotto, oltre a portare ulteriore valoreeconomico». L’ultimo tema toccato dal PresidenteDellai ha riguardato i giovani: «Dobbiamo rivedere ilpatto con loro, andando a trovare soluzioni e stradenuove, in grado di mettere le imprese nelle condizio-ni di maggiore responsabilità e le future generazioni-nelle condizioni di esprimere il loro potenziale».

Dati economici

Tornando alla presentazione del Documento sull’oc-cupazione in Trentino, gli elementi di ripresa del mer-cato lavorativo si inquadrano in un contesto economi-co che, a fronte dell’1,3% nazionale e del 2,1% delNord Est, dopo un biennio di tensione, vede tornare acrescere il Pil del 2,0% anche in provincia di Trento, perla prevalente la spinta delle esportazioni estere. In ter-mini di valore aggiunto l’industria, nonostante il catti-vo andamento delle costruzioni e dell’estrattivo, mettea segno una crescita del 2,7%. Il terziario (+2,0%) con-tribuisce alla ripresa in maniera più incisiva di quantoaccada nel resto del territorio nazionale (+1,0%) e deiterritori limitrofi (+1,6% nel Nord-Est), mentre il settoreagricolo è l’unico a denunciare un arretramento rispet-to al 2009 (-1,4%). Una ripresa trainata dunque princi-palmente dal manifatturiero che rispetto al 2009 fa re-gistrare un incremento nel valore della produzione parial 18,2% e del fatturato pari al 13,7%, contribuendo asostenere la ripresa delle assunzioni.

La ripresa delle assunzioni delle imprese�

Su questo fronte, dopo due anni, la dinamica tornain positivo, con l’attivazione di 134.040 rapporti di la-voro, quasi 4.000 in più rispetto all’anno precedente,per una crescita del 3,0%. «La ripresa degli avviamen-ti – avverte il Presidente dell’Agenzia del Lavoro, Mi-chele Colasanto – è peraltro accompagnata da un in-cremento delle cessazioni, che dà luogo ad un saldoancora leggermente negativo (-323 unità), ma indub-biamente assai più ridotto rispetto al dato dell’annoprecedente, quando le uscite prevalevano sulle entrateper più di 3.000 unità». All’incremento della domandadi manodopera contribuiscono sia il secondario che ilterziario (l’agricoltura risulta invece in modesta fles-sione), con una crescita di avviamenti rispettivamentedel 16,4% e dell’1,6%. Tuttavia, mentre il secondariomostra ancora una situazione complessa, con le usciteche continuano a superare le entrate (il saldo è nega-tivo per circa 1.000 unità), nel terziario le assunzionisuperano le cessazioni e il saldo torna positivo.

A beneficiare maggiormente delle nuove condizio-ni di mercato sono le assunzioni dei lavoratori di sessomaschile che crescono di 3.462 unità (+6%). Il buon

andamento del secondario trascina anche le assunzio-ni femminili che nel complesso crescono di 493 unitàrispetto al 2009 (+0,7%). Nessun apporto positivo perle donne proviene invece dal terziario, dove le lavora-trici perdono circa 300 posizioni lavorative a fronte diun aumento superiore alle 1.800 unità per i maschi.

Un ulteriore elemento che qualifica la dinamicadell’anno è l’importante ripresa delle assunzioni stra-niere che, dopo la forte caduta del 2009, arrivano oraa rappresentare un terzo degli avviamenti complessi-vi. Delle circa 4.000 assunzioni aggiuntive, 3.300 so-no andate a lavoratori stranieri, che si sono così ri-portati al livello del 2008.

In un contesto di generale recupero, a perdere po-sizioni sono ancora i più giovani. Tra i 15-24enni siregistra un calo di circa 1.000 posizioni lavorativeche si aggiunge a quello del 2009 (-3.900) e del 2008(-2.700). Al contrario i soggetti più anziani (55 annie oltre) sembrano non risentire della contrazione del-la domanda di questi anni, così – dopo modesti in-crementi nel 2008 e 2009 – nel corso del 2010 vedo-no crescere le assunzioni di circa 1.100 unità.

Sul fronte delle dinamiche contrattuali del flussoannuo delle assunzioni, spicca l’avanzata del lavoroa termine che copre 3.400 delle 4.000 assunzioni ag-giuntive. Il lavoro a termine cresce del 2,9% rispettoall’anno precedente, ma quasi esclusivamente in se-guito all’exploit nel secondario, dove raggiunge il+20%. Anche il tempo indeterminato, dopo il crollodel 2009, recupera più di 500 posizioni (+4,8%) mava sottolineato che due terzi dell’incremento è da at-tribuire al contratto intermittente o a chiamata. Inol-tre la crescita si deve esclusivamente alle dinamicheinterne al terziario, mentre nel secondario i numeridel lavoro a tempo indeterminato sono rimasti im-mutati. Sempre in tema di flessibilità, si assiste ad unrecupero sul fronte del tempo parziale che, con circa1.500 nuove assunzioni (+5,1%), recupera le perditedegli anni precedenti e rafforza il proprio peso sulle

associazione � agenzia del lavoro

9Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

Parte l’azione legale per il recupero contributi versati al Sistri

La comunicazione è arrivata da Confartigianatonazionale che ci informa della decisione diintraprendere l’azione legale per il recupero deicontributi versati al Sistri per il biennio 2010-2011.È scritto a chiare lettere che CGIA ha deciso dirompere gli indugi per le molte “istanze pervenute dalTerritorio” e crediamo che, senza alcuna presunzionee motivo per essere smentiti, l’Associazione di Trentopuò essere considerata la capofila.A forza di insistere finalmente Confartigianato hacapito che questa iniziativa può rappresentare lavera azione di tutela sindacale sulla questione“penosa” del Sistri.

10 l’Artigianato

associazione � agenzia del lavoro

assunzioni complessive, passando dal 21,1% del 2007al 23,3% del 2009, fino all’attuale 23,7%.

Un altro fenomeno che interessa la qualità del-l’occupazione riguarda la dinamica delle professio-nalità, che nel 2010 a fronte della crescita generaliz-zata delle figure di quasi tutti i gruppi professionali,evidenzia il calo, dopo però un biennio di forte au-mento, della domanda di dirigenti e di professionispecializzate. In questo periodo di lenta ripresa leimprese sembrano recuperare seppur solo in partesulle professioni di tipo non qualificato che nel pie-no della crisi avevano pagato il prezzo più elevato intermini di esuberi. Per effetto delle citate dinamiche,l’insieme delle professioni high-skill che nel 2007,anno pre-crisi, pesavano per il 16,8% sul complessodelle assunzioni, incidono nel 2010 per il 17,9%(proprio per le dinamiche positive rilevate nel 2008e 2009); le professioni low-skill pesano ora per il43,7%, circa un punto percentuale e mezzo in menorispetto al dato del 2007.

Il quadro del mercato del lavoro dai dati ISTAT

L’intero quadro occupazionale trentino, fotogra-fato dai dati dell’ISTAT (indagine continua sulle for-ze di lavoro), rileva per la popolazione dei 15-64enniun forte incremento dell’area dell’inattività (+1.900unità), nonché del numero di soggetti in cerca di oc-cupazione, a fronte di un numero di occupati rimastosostanzialmente fermo ai livelli dell’anno precedente.

Gli occupati difatti calano di 100 unità, mentrecrescono assai più dell’anno prima i soggetti in cercadi lavoro (+2.000, pari a circa +25%). La diversa dina-mica di crescita della popolazione e della componen-te occupata determina inoltre una flessione del tassodi occupazione che, dopo un lungo periodo di cresci-ta, scende di 0,6 punti percentuali rispetto al valoredel 2009, attestandosi al 66,0%.

Gli spostamenti per settore di attività sono mini-mi: cresce di circa 500 unità l’occupazione in agricol-tura, di 100 nel secondario (ma +900 nel manifattu-

riero e -800 nelle costruzioni), mentre cala di 300 nelterziario. Da segnalare come il lievissimo incrementodi occupazione nel secondario interrompa il calo ri-levato nel biennio precedente, mentre la flessione di300 lavoratori nel terziario segue i fortissimi aumentirilevati tra il 2008 e il 2009.

Nel corso del 2010 si assiste anche ad una ridu-zione del peso dell’occupazione autonoma, che pas-sa dal 21,5 al 21,1% del totale. Peraltro, a confermadei dati amministrativi sugli avviamenti, quasi tuttala crescita dell’occupazione alle dipendenze è ricon-ducibile a rapporti a termine, cosicché rispetto al2009 risulta accresciuto il grado di instabilità, so-prattutto nel secondario e in particolare per la com-ponente maschile, che sotto questo profilo vede cosìridursi la forbice che la divide dalla condizione dellelavoratrici.

Le note negative si concentrano prevalentementesul fronte della disoccupazione, dove si assiste ad unincremento del tasso di 0,8 punti percentuali, cheraggiunge il valore del 4,4%. In valori assoluti le per-sone in cerca di lavoro dalle 8.300 unità del 2009 cre-scono fino alle 10.300 del 2010, con una variazionedel +24,1%. La quota più significativa di disoccupa-ti è rappresentata da coloro che hanno perso unaprecedente occupazione, cioè i disoccupati in sensostretto, con un’incidenza del 51,4%.

L’incremento delle persone in cerca di lavoro è so-stenuto dalle dinamiche della componente straniera,che rappresenta la metà dei 2.000 disoccupati ag-giuntivi, e coinvolge prevalentemente il sesso ma-schile che, in soli tre anni, è passato a rappresentaredal 37,3% al 47,6% dei disoccupati complessivi. Ledonne, oltre a scontare una posizione storicamentemeno favorevole, con un tasso di disoccupazione chesi attesta al 5,3%, risultano più esposte sul fronte del-la disoccupazione di lunga durata, che coinvolgequasi tre disoccupate su dieci.

I movimenti più significativi rispetto alla situazio-ne del 2009 si registrano nell’ambito delle fasce estre-me della popolazione. I giovani (20-24 anni) accen-tuano il proprio distacco nei confronti del mercato

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del lavoro evidenziando un calo partecipativo nel-l’ordine di circa tre punti percentuali, che si accom-pagna ad un calo del tasso d’occupazione di 4,7 pun-ti, attestatosi al 47,2%. Parallelamente cresce di oltrequattro punti percentuali il loro tasso di disoccupa-zione, che nel 2010 raggiunge il valore 12,4%, con ilconsueto divario di genere che conferma una mag-giore sofferenza delle giovani donne.

Sul fronte opposto i più anziani (55-64enni) ma-nifestano livelli crescenti di partecipazione, associatia risultati occupazionali in aumento (più tre puntipercentuali rispetto al 2009).

Le iscrizioni ai Centri per l’Impiego

In merito al fenomeno della ricerca di lavoro, unavisuale differente rispetto alla dimensione statisticadell’ISTAT proviene dall’analisi dei dati amministrati-vi. A fine 2010 si registrano 32.171 soggetti iscritti alleliste dei Centri per l’Impiego, dei quali peraltro il 10%risultano inseriti nelle liste per sole finalità agevolati-ve. Le iscrizioni, analogamente al quadro che emergeguardando ai disoccupati dell’ISTAT, si caratterizzanoprevalentemente al femminile (54,5%), mentre i gio-vani fino a 24 anni rappresentano il 12% del totale.Due terzi delle presenze sono movimentate da cittadi-ni italiani, un quarto da lavoratori extracomunitari eil rimanente da stranieri comunitari.

In prospettiva lo stock delle iscrizioni, che risultaancora in crescita dalle 28.213 iscrizioni del 2009 alle32.171 del 2010, appare peraltro in fase di rallenta-

mento grazie anche ad un flusso di ingressi che nel2010 ha conosciuto una flessione, che peraltro si as-socia ad una più tempestiva capacità di uscita dallostatus di disoccupazione.

Tuttavia, a confermare la perdurante condizionedi difficoltà vissuta ancora oggi dal mercato del la-voro locale, interviene il dato sulla tipologia di di-soccupazione: nell’86,7% dei casi, i nuovi iscrittisono soggetti che hanno perso un precedente rap-porto di lavoro, che quasi sempre era un lavoro alledipendenze.

Il ricorso agli ammortizzatori sociali

Quello del livello delle espulsioni e più in generaledella difficoltà nel mantenere la stabilità degli organicirappresenta, in effetti, un elemento ancora fortementenegativo e che, nel generale contesto della seppur de-bole ripresa che è stato delineato, ancora persiste. È in-negabile che sul fronte degli ammortizzatori sociali,caratterizzati da livelli di richieste di intervento chenon accennano a diminuire, le indicazioni che emer-gono appaiono ancora insoddisfacenti.

La cassa integrazione risulta in crescita e nel 2010si raggiunge il massimo livello di ore autorizzate,quasi 3.250.000 per 1.648 lavoratori equivalenti, conun ulteriore incremento del 4,7% rispetto al livellodel 2009 (incremento che però risulta in netto rallen-tamento rispetto a quanto avvenuto l’anno prece-dente quando il ricorso alla cassa era cresciuto diquasi sei volte rispetto all’ammontare del 2008). Ciò

Dellai presenta il Bilancio 2012:rilanciare crescita e occupazione

Rilanciare crescita e occupazione, nel contesto dellaterza fase della manovra anticrisi avviata nel 2008 dallaProvincia, con il contributo di tutti e di ciascuno, conspirito di unità e responsabilità: questo il messaggiolanciato oggi dal Presidente della Provincia autonoma diTrento Lorenzo Dellai nell’aula consiliare, presentando lamanovra di Bilancio 2012. «Nonostante il grado diincertezza dello scenario globale – ha detto Dellai –riteniamo fondamentale confermare i progetti strategicidi investimento sul capitale umano e sulle infrastrutturegià definiti nel programma di legislatura, accelerandonel contempo i processi di riforma della pubblicaamministrazione trentina e adottando ulteriori misureper stimolare la nostra economia. In cima alle priorità visaranno le politiche in favore dei giovani».

Un intervento fortemente centrato sulla fase economicache il Trentino, assieme all’Italia e al resto del mondo,sta attraversando, quello pronunciato oggi dalPresidente Dellai nel presentare al Consiglio provincialela manovra di Bilancio 2012. Un discorso che, dopo

avere esaminato l’impatto sul Trentino della manovrastatale, ha esposto le strategie per la manovra diBilancio 2012, centrate su tre punti: le politiche per lacrescita, la modernizzazione del sistema pubblicoprovinciale e le politiche per la coesione sociale.Il tema prioritario, però, sono i giovani. «Ci poniamo comeobiettivo primario – ha sottolineato Dellai – quello diindividuare e sviluppare coerentemente una serie diinterventi di natura strutturale che siano in grado dirilanciare la crescita e con essa l’occupazione, soprattuttodei giovani. Una sfida non semplice, data la rapidità concui evolvono le condizioni di contesto, ma possibile grazieal buono stato e ai margini di miglioramento del sistemasocio-economico provinciale».Attenzione particolare anche per la green economy: «La manovra – recita la relazione in aula – intendesalvaguardare la coesione del sistema trentino el’elevata dotazione di capitale sociale presente sulterritorio, rafforzando il clima di fiducia nelle relazionieconomiche e sociali e il rapporto virtuoso conl’ambiente. Ciò attraverso modelli di produzione e diconsumo sostenibili e finalizzati alla lotta alcambiamento climatico e in particolare con l’uso della

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per effetto di un incremento importantissimo dellaCigs (+305%) e una flessione della Cigo (-65%), tantoche quasi tre quarti delle ore autorizzate nell’annosono rappresentate da ore di integrazione straordina-ria. Il settore più esposto rimane il meccanico, cheaccumula circa il 54% di tutte le ore autorizzate dal-l’Inps. A questo strumento si affianca la cassa inte-grazione in deroga che in termini di richiesta di inte-grazione ha movimentato 401.200 ore, delle quali nesono state autorizzate 313.722 (78,2%). Rispetto al2009, peraltro, per la Cig/deroga si registra un calo diore autorizzate pari all’8,7%. I lavoratori coinvoltipassano da 866 a 595. Una flessione dovuta alla mi-nore richiesta da parte delle aziende artigiane, che

nel 2010 hanno avanzato richieste per complessive83.861 ore, cioè il 67% in meno rispetto al livello diistanze che aveva caratterizzato l’anno precedente.

Gli iscritti nelle liste di mobilità a fine 2010 rag-giungono il livello più alto di sempre, con unostock di 4.953 presenze, il 12,1% in più rispetto adodici mesi prima, anche se va detto che si registrauna velocità di crescita inferiore rispetto a quelladell’anno precedente. La quota più consistente de-gli iscritti proviene ancora dalla piccola impresa,ma risultano in ripresa anche gli esuberi da partedelle aziende soggette alla Cigs. In base all’evoluzio-ne della crisi e alle dinamiche settoriali appena ri-chiamate, non meraviglia che la componente piùesposta rimanga quella maschile, che alla fine del-l’anno rappresenta due terzi degli iscritti. Anche glistranieri, che coprono il 21,9% delle presenze com-plessive, pur crescendo nel corso dell’anno ad unavelocità leggermente più modesta rispetto a quelladegli italiani, continuano a risultare sovrarappre-sentati rispetto alla loro consistenza occupazionale.Sul fronte delle uscite dalle liste, si registra un incre-mento delle cancellazioni (+22,3%) che tuttavia nonè motivato principalmente da rientri nel mercato dellavoro, ma principalmente dalla decorrenza dei ter-mini di permanenza. La riassunzione alle dipendenzee l’avvio di un lavoro autonomo giustificano poco piùdel 35% delle cancellazioni, dieci punti percentuali inmeno dello scorso anno. Anche i tempi di ricolloca-zione risultano un po’ più alti che in passato, so-prattutto per gli ultracinquantenni, mentre i sog-getti più giovani – soprattutto di sesso maschile –sembrano godere di maggiori opportunità in fase dirientro nel mercato. �

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domanda pubblica come leva per stimolare lacompetitività e l’innovazione del sistema delle impresenei settori dell’edilizia sostenibile, del risparmioenergetico e negli altri ambiti della green economy.L’obiettivo è far diventare sempre di più il Trentino unlaboratorio innovativo di politica positiva per l’ambiente,nell’ambito del progetto del “Corridoio verde” delBrennero rilanciato recentemente dalla nostraEuroregione».Sul piano finanziario, l’obiettivo di salvaguardare gliinvestimenti nei settori strategici trascina con sé anchequello di mantenere invariata la spesa corrente. Ciòrende necessario «procedere ad una significativariduzione dei fabbisogni nelle altre aree, in particolareattraverso il contenimento degli oneri di funzionamentodella Provincia e degli altri enti collegati da conseguirecon una riorganizzazione del settore pubblicoprovinciale».In chiusura, dopo avere richiamato l’importanza delcontributo di tutti i Gruppi consiliari nella definizione dellamanovra e nella programmazione operativa delle attivitàdi governo di questa seconda parte della legislatura,

Dellai è ritornato sulla situazione nazionale e sui suoiriflessi sul Trentino. «La manovra approvata dalParlamento nazionale – ha sottolineato – è poco efficacesui temi della crescita, rinvia di fatto a nuove più radicalimisure nel prossimo futuro ed è iniqua sia socialmentesia istituzionalmente. La nostra stessa finanza provincialerischia di essere penalizzata in modo ingiusto esproporzionato, pur nel quadro non violabile dell’Accordodi Milano e nonostante la clausola di salvaguardiaintrodotta nella manovra anche su iniziativa unitaria deiParlamentari della nostra regione. Tuttavia la priorità pernoi in questa sede non è la polemica con il Governo diRoma o con le forze politiche che lo sostengono.Continueremo di sicuro a difendere le nostre prerogativeautonomistiche, con la determinazione di chi è convintodi presidiare non privilegi ma inalienabili diritti di unacomunità autonoma e lo faremo in ogni sede e in ognimomento. Ma la priorità assoluta è pensare e fare noi –qui – tutto quello che serve per usare bene le risorse nonsolo finanziarie che abbiamo e per garantire alla nostraeconomia un impulso».

[S.F.]

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Le azioni per fronteggiarela crisi dell’edilizia

I I numeri della crisi sono preoccupanti, così co-me evidenziato sia dal presidente Roberto DeLaurentis e dal numero uno della Federazione

edilizia Carmelo Sartori: “Ad oggi della nostra federa-zione fanno parte 2800 imprese iscritte, 1000 fra pit-tori, posatori, lattonieri e affini. L’organico conta ol-tre 10 mila dipendente. I dati relativi al periodo cheva dal 2007 al 30 giugno di quest’anno sono i se-guenti: 326 aziende hanno cessato l’attività, il 17.1percento in questi 4 anni, e in 1148 hanno perso ilposto di lavoro”. Ma andiamo a vedere nei dettagli ildocumento presentato dall’Associazione.

La profonda crisi che sta attraversando il settoredelle costruzioni richiede risposte concrete e azioniimmediate.

Le notizie poco confortanti che leggiamo in que-sti giorni sui quotidiani locali evidenziano un climadi preoccupazione estrema, sia sul versante dell’ag-giudicazione dei lavori pubblici che su quello dell’oc-cupazione, con oltre 1.500 lavoratori in cassa inte-grazione.

In Associazione non passa giorno in cui non sisentano grida di allarme da parte di Imprenditori che,oltre a preoccuparsi del prossimo futuro (“non si vedel’ombra di un lavoro per i prossimi mesi”; “non pro-grammo più nulla e vivo alla giornata”; “se va avanti

così, non mi resta che licenziare tutti e chiudere”),soffrono terribilmente il periodo contingente, inquanto non lavorano e cercano di resistere fronteg-giando i costi fissi, ricorrendo ormai da troppo tempoa risorse personali.

Da un nostro primo monitoraggio attraverso le se-di dell’Associazione distribuite sull’intero territorioprovinciale, la crisi dell’edilizia, fatto salvo le Valli diFiemme e di Fassa interessate in questi mesi dall’af-flusso turistico (per la verità in leggerissimo calo), sisparge a macchia d’olio con punte di gravità assolutain Valsugana, in Vallagarina e nelle Valli Giudicarie,specialmente nelle zone di confine.

Le ragioni della crisi sono disparate e note: il siste-ma degli appalti pubblici, caratterizzato da eccessivoformalismo, lentezza burocratica e, spesso, incapa-cità delle amministrazioni locali; il generale anda-mento del mercato nazionale; la concorrenza diimprese che spesso si palesano non strutturate e nonin grado di gestire l’appalto aggiudicato; una spro-porzionata durata nell’esecuzione dei contratti e unfrequente ricorso a varianti, che implicano spessoiscrizione di riserve e aumento del contenzioso e,non da ultimo, la crisi della liquidità, abbinata adun sistema di credito, purtroppo anche quello loca-le delle Casse Rurali, inidoneo a supportare le piccoleo piccolissime realtà imprenditoriali.

Una nota a parte va fatta per la concorrenza, sem-pre più intensa e agguerrita, di imprese da fuori pro-vincia (Veneto e Lombardia in primis).

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale delfebbraio 2010, che (tra gli altri) ha abolito il mecca-nismo della cd. “forcella”, si assiste ad una sempremaggior partecipazione di imprese non trentine nel-le gare di appalto indette dalla P.A. trentina.

È stato presentato in unapartecipatissima conferenzastampa lo scorso 27 settembre,presso la sede trentinadell’Associazione Artigiani e PiccoleImprese della Provincia di Trento, un documento che riassume le difficoltà principali del settoreedilizia. Lo stesso documento, chedi seguito riportiamo integralmente,è stato poi consegnato nella manidel Presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai.

� di Stefano Frigo

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Si deve pertanto cercare nelle normative vigenti glistrumenti urgenti per ricondurre una concorrenza“leale” tra le imprese locali e quelle provenienti dafuori provincia che operano nel nostro territorio, an-che a costo di invocare la difesa del principio dell’au-tonomia statutaria della Provincia di Trento.

Del resto in un periodo di profonda crisi e forteurgenza occupazionale e lavorativa, quale è quelloattuale, anche le leggi e i regolamenti devono esserestraordinari e urgenti, adeguati al periodo di crisi me-diante deroghe alle norme in vigore, al fine di favo-rire la ripresa delle proprie imprese e dell’intera eco-nomia provinciale.

Inoltre, va enfatizzato (soprattutto a beneficio dialcuni amministratori pubblici cui pare mancare ilsenso di responsabilità e di appartenenza al sistemaeconomico-sociale trentino) l’importanza di un’eco-nomia funzionante, che ha un evidente ritorno an-che per le risorse finanziarie della provincia.

Appare quindi non solo urgente ma anche neces-sario individuare nuove prospettive per il rilancio delsettore dei lavori pubblici e al contempo azioni in

ambito privato, con interventi immediati che contra-stino gli effetti più penalizzanti che derivano dallagrave congiuntura.

L’Associazione ha analizzato taluni dati che evi-denziano l’andamento occupazionale e la consisten-za del numero delle imprese e, di seguito, riassunto leesigenze prioritarie e le aspettative del sistema dellecostruzioni, per le quali si chiedono interventi miratie urgenti su più campi.

I dati [fonte: Bilancio Cassa Edile 2010]

Ditte attive

anno ditte attive su annoprecedente % di cui

artigianesu anno

precedente di cui altre su annoprecedente %

artigianedal 2007 al 2010

2007 2.695 160 6,31% 1.908 140 787 20 2,61%

2008 2.600 -95 -3,53% 1.824 -84 776 -11 -1,40%

2009 2.512 -88 -3,38% 1.725 7 787 11 1,42%

2010 2.394 -118 -4,70% 1.657 - 30 737 -50 -6,35% -6,35%

Numero lavoratori

anno n. lavoratori su annoprecedente % di cui

artigianesu anno

precedente di cui altre su annoprecedente %

artigianedal 2007 al 2010

2007 17.725 1.169 7,06% 8.282 834 9.443 335 26,79%

2008 16.911 -814 -4,59% 7.971 - 311 8.940 -503 -5,33%

2009 15.657 -1.254 -7,42% 7.297 -674 8.360 -580 -6,49%

2010 15.344 -313 -2,00% 7.134 -163 8.210 -150 -1,79% -13,06%

Ore lavorate (totale)

anno n. orelavorate

su annoprecedente % dal 2007

al 2010

2007 17.246.404 1.811.765 11,74%

2008 16.620.425 -625.979 -3,63%

2009 14.313.208 -2.307.217 -13,88%

2010 14.629.991 316.783 2,21% -15,17%

Aggiornamento [periodo 1 settembre 2009 - 30 giugno 2011DATI PROVVISORI]

numero ditte

di cuiartigiane

su annoprecedente

2.320 1.582 -2,41%

numero lavoratori

di cuiartigiani

su annoprecedente

14.024 6.407 -4,98%

n. orelavorate

su annoprecedente

10.173.880 -4,96%

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LE PRIME AZIONI CONCRETE DA ATTUAREIMMEDIATAMENTE

I LAVORI PUBBLICI

1. Le grandi opereL’Assessore Pacher, ospite nella Giunta Esecutivadell’Associazione nello scorso aprile, ci ha pre-sentato le “priorità per l’utilizzo della spesa pub-blica di cui alla finanziaria 2011” che prevede,nel triennio 2011-2013, 86 interventi per oltre100 milioni di euro destinati al patrimonio edili-zio provinciale esistente, al patrimonio scolasti-co esistente, al piano straordinario dell’ediliziascolastica.

Si chiede di poter conoscere quali siano nel det-taglio gli interventi programmati, i tempi delleproceduree, soprattutto, quali siano le proce-dure di appalto previste per tali interventi.

A questo riguardo ci preme ricordare che esisto-no strumenti che ogni sistema federalista, e amaggior ragione una provincia autonoma, puòadottare al fine di salvaguardare il sistema terri-toriale delle imprese che costituisce parte inte-grante del territorio e della realtà economica insé considerata.

In particolare le gare di appalto indette con il siste-ma della procedura negoziata o del cottimo fiduciario,i lotti funzionali, gli appalti sequenziali, possono es-sere strumenti che consentono di contenere gli ap-palti entro le soglie al di sotto delle quali l’appaltostesso risulta, in generale, meno appetibile al mer-cato esterno rispetto al grande appalto.

Chiediamo poi, in particolare, la scelta e la ri-gida applicazione della procedura negoziata fi-no ad un milione di euro con invito a 10 im-prese del territorio e del cottimo fiduciario,fino a 500 mila euro, con confronto tra cinqueimprese del territorio.

2. Le azioni nei confronti degli entiSi chiede quali azioni intenda porre in campola Provincia nei confronti degli enti che non ri-spettano gli atti di indirizzo, sottoscritti conconvinzione da tutte le parti sociali, spesso disat-tesi per ignoranza (dal latino “ignoro”), per man-canza di volontà dalle Stazioni appaltanti. In particolare facciamo riferimento al criteriodell’offerta economicamente più vantaggiosa che,pur rappresentando una validissima alternativa almassimo ribasso, risulta di fatto non applicata senon in situazioni marginali. E ciò per esplicita vo-lontà dell’ente (su tutti il Comune di Peio affer-ma – pur correttamente, ma, si ripete, disatten-dendo esplicite volontà di tutte le parti sociali –

che «l’atto siglato in data 22.12.2010 è un atto diindirizzo e non prevede statuizioni normative»). O ancora alle scelte fatte da qualche “zelante am-ministratore” che, per importi minori di euro12.000 o di euro 8.000, preferisce dare massimaevidenza alla gara con preavviso pubblico di garainvece di impiegare più correttamente lo stru-mento dell’invito diretto ad imprese selezionate edi fiducia (vedi Comune di Borgo Valsugana).

Con alcuni confronti diretti sul campo, ci siamoresi conto che parecchi amministratori di enti lo-cali (sindaci, per lo più, ma anche qualche segre-tario comunale) difetta nella conoscenza dellamateria dei lavori pubblici e magari non utilizzalo strumento dell’Agenzia per i Servizi (che, ci sia-mo sentiti dire, «spesso non dà risposte perché in-tasata di richieste o procrastina a tempi biblici laredazione di un bando»). Nel sottolineare l’importanza del ruolo dell’Agen-zia per i Servizi, anche in ragione dell’auspicataomogeneizzazione di tutte le procedure d’appalto,ribadiamo la necessità di potenziamento dellastessa al fine di garantire risposte rapide ed effi-caci oltre al rispetto degli aspetti sostanziali delleprocedure di gara.

Evidenziamo l’importanza di intervenire in manie-ra incisiva con una formazione mirata per le sta-zioni appaltanti (incontri formativi, conferenzecon partecipazione obbligatoria, atti di indirizzovincolanti, circolari esplicative) che consenta an-che alle piccole realtà comunali di dotarsi di stru-menti di orientamento nell’intricato e variegatomondo degli appalti pubblici e chiediamo pertan-to se, come preannunciato dallo stesso PresidenteDellai, siano previsti interventi in tal senso e conquali tempi. Nel perdurare dell’inerzia della Provincia, l’Associa-zione intende promuovere azioni di formazione esensibilizzazione dei singoli enti, anche ricorrendoalla collaborazione degli ordini professionali.

I LAVORI PRIVATI

Manovra - Bis: incentivi alle ristrutturazioniGli interventi di sostegno e aiuto all’economia mes-

si in campo dalla Provincia hanno prodotto risultati diassoluta soddisfazione per la nostra categoria ma han-no altresì riguardato una prima fase della crisi (antici-pandola e perciò attutendo di molto l’impatto).

Nel perdurare della situazione di sofferenza, oggiforse più drammatica di qualche anno fa, appare ne-cessario predisporre una nuova manovra anticon-giunturale che consenta di ripetere un’esperienzasenz’altro positiva, che ha contrastato l’impatto dellarecessione, riverberandosi sulla situazione patrimo-niale complessiva della provincia, creando un effettopositivo sul PIL e sulle entrate tributarie (IVA e IR-

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

PEF), incidendo sulla produttività e competitività dell’in-tero sistema provinciale.

Al fine di creare indotto anche al settore dell’edilizia,che è stato solo marginalmente interessato dalla prece-dente manovra, la nuova manovra deve prevedere finan-ziamenti mirati per il comparto delle costruzioni al disopra di determinate soglie e diluiti nel tempo. Appareinfatti necessario da un lato introdurre soglie minime diimporto per la concessione degli incentivi (incentivi rico-nosciuti per interventi superiori a euro 50.000 o ancheeuro 100.000) e, dall’altro, prolungare i tempi di inter-vento (interventi non limitati ad un anno, ma con possi-bilità di proroga).

Merita una spinta anche la riqualificazione di alcunearee artigianali/industriali che stanno soffrendo della ve-tustà costruttiva e che necessitano di interventi struttu-rali per la messa in sicurezza e per il rifacimento delleprincipali infrastrutture di urbanizzazione (strade di ac-cesso, parcheggi, spazi di manovra).

Chiediamo inoltre che nella nuova logica della L.P.6/99 la Giunta Provinciale possa considerare, tra i casiagevolabili con l’aliquota del 15% anziché del 7,5%, ilsettore delle costruzioni proprio in virtù della pesantenegativa congiuntura.

Riqualificazione aree e centri storici Appare necessario individuare interventi per la riqua-

lificazione urbana di aree e di centri storici nei quali siconcentra un’offerta di servizi e di attività da parte di unapluralità di soggetti.

Tali zone appaiono un importante ambito di inter-vento per la valorizzazione delle stesse, capace di incide-re sulla qualità dei servizi, sulla vivibilità e sulla sicurez-za, che, se sfruttate correttamente, riteniamo possanooffrire una boccata d’ossigeno a molte piccole impresedelle costruzioni e affini.

Ciò vale in particolare riferimento alla possibilità di in-tervenire sulla ristrutturazione/rifacimento delle abitazio-ni nei centri storici, oltre che in riferimento alla riqualifi-cazione strutturale antisismica, che nella maggior partedei casi consiste nella demolizione e ricostruzione energe-tica, urbana e funzionale degli immobili di ogni genere.

Inoltre, appare necessario introdurre semplificazioniurbanistiche, anche in relazione alle tempistiche istrut-torie e autorizzative da parte delle amministrazioni pub-bliche, con particolare riferimento ai competenti ufficiprovinciali, nei quali spesso le lungaggini burocratichemal si conciliano con le realtà contingenti. �

associazione � edilizia

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 17l’Artigianato

La profonda crisi che sta attraversandoil settore delle costruzioni richiede risposte concrete e azioniimmediate.

Nuovo interventoper sostenere l’edilizia

associazione � interventi

È allo studio della Provincia autonoma di Trento una possibile riedizione deicontributi sulle ristrutturazioni edilizie e la creazione di un fondo pubblico-privato di circa 50 milioni da inserire eventualmente nella prossima manovraeconomica.

� di Stefano Frigo

D oppio intervento in vista per il rilanciodell’edilizia, attraverso la leva del risparmioenergetico. La Provincia sta infatti studian-

do una riedizione dei contributi sulle ristrutturazio-ni edilizie (azione che fino ad oggi ha mosso oltre300 milioni di euro di investimenti) con criteri chesaranno maggiormente restrittivi, con risorse da da-re a chi intende migliorare l’efficienza della primacasa soprattutto sotto il profilo energetico. Per que-sta operazione si pensa di impegnare una quota dirisorse pubbliche per muovere 100 milioni di euro diinvestimenti privati.

Accanto a ciò, nella prossima finanziaria, da ap-provare nelle prossime settimane, potrebbe trovarespazio anche un fondo pubblico-privato stimato sui50 milioni di euro (40 milioni dalle banche e 10 dalpubblico) che dia alle imprese locali la possibilità diristrutturare gli edifici pubblici per migliorarne l’ef-ficienza energetica e ottenere poi il guadagno dalla

differenza successiva tra costo della bolletta e gli in-cassi della stessa dall’ente pubblico. Le due misure,spiega l’Assessore all’economia Alessandro Olivi,non saranno però sufficienti a dare un sollievo alsettore dell’edilizia se le imprese non si riorganizza-no. Olivi parte da un’analisi del comparto che inqueste ultime settimane, per bocca degli Artigiani edegli Industriali, hanno lamentato difficoltà e chie-

Rinnovo Carta di Qualificazionedel Conducente (CQC)

La normativa che regola i requisiti di possesso e mantenimento della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) prevede che questa vengarinnovata ogni 5 anni.Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hastabilito che il rinnovo si ottiene tramite un corso diformazione periodico, da frequentareobbligatoriamente.Per facilitare la partecipazione ai corsi, il Ministero ha inoltre definito che la formazione può essererealizzata a partire da 18 mesi prima della scadenza.

18 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

VALIDITÀ 5 ANNI DALLA DATA INDICATA AL PUNTO 4b

PRIMA DELLA SCADENZA DEI 5 ANNI:RINNOVO ATTRAVERSO FREQUENZA DI UNCORSO OBBLIGATORIO DI AGGIORNAMENTO

sto all’ente pubblico di attivarsi sul fronte degli ap-palti settoriali e della burocrazia.

«La crisi del comparto è chiara e dipende da dueelementi: il settore è stato troppo legato alla doman-da interna – a quella pubblica in particolare – e all’u-tilizzo del credito aumentando i margini non patri-monializzando l’impresa ma sconfinando nel settoredell’immobiliare». Senza un intervento pubblico «te-mo una emorragia nel settore delle medie imprese,quelle con 10-12 dipendenti». Potrebbero essere uncentinaio i posti di lavoro a rischio, perché «la ripre-sa non si vede». Sul fronte del rilancio, Olivi spiegache il fondo che si sta costituendo, che sta coinvol-gendo anche le banche per un finanziamento pub-blico-privato, avrà lo scopo di mettere sul mercatoappalti complessi e selettivi per dimensioni e compe-tenze. Considerando che lo stesso avverrà anche conle centinaia di milioni annui di appalti pubblici or-dinari (che saranno garantiti anche nel 2012), Olivichiede uno sforzo alle imprese che dovranno riorga-nizzarsi. «Io penso che servano almeno due aziendegrandi, da 40 milioni di euro di fatturato, e lo si puòraggiungere con la fusione di alcune imprese trenti-ne che sono consapevoli del momento. Nel caso incui avvenisse, e le imprese mettessero nel nuovo sog-getto patrimonio, competenze, conoscenze e risorse,allora la Provincia non potrà rimanere indifferente esarà possibile intervenire, ad esempio in termini dicapitale del nuovo soggetto».

L’auspicio di Olivi, che sugli appalti specialisticiapre e dice che potrebbero essere previsti nel regola-mento sugli appalti in via di definizione, è che i nuo-vi soggetti da 40 milioni di euro possano prendereappalti non solo in Trentino ma anche fuori. In que-sto senso fondamentale sarà mettere a sistema tecno-logie, come quella del legno, che possano essere nonsolo esempi di scuola ma anche elementi per aumen-tare la competitività sui mercati. �

L’ASSOCIAZIONE SI STA GIÀ ATTIVANDO PER ORGANIZZARE CORSI DI RINNOVO progettati esclusivamente per artigiani e piccole

imprese; realizzati in varie edizioni territoriali; con un prezzo fortemente competitivo.

In allegato alla rivista una scheda di riepilogo delle scadenze e un questionario utile a raccogliereinformazioni sul possibile numero di partecipanti della vostra azienda e sulle vostre preferenze di periodo e sede per poter organizzare la formazione nella maniera più rispondente alle vostre esigenze.

associazione � interventi

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NOTA La CQC è, al pari della patente di guida, undocumento personale. È quindi a discrezione dell’aziendadecidere se sostenere completamente o in parte i costirelativi al rinnovo per i propri dipendenti.

In Regione si evadeper 655 milioni di euro

Questa la cifra emersa dall’ultima indaginerealizzata dal Centro studi dell’Associazioneartigiani e piccole imprese (Cgia) di Mestre

Sarebbero 655 i milioni di euro che ogni anno inTrentino-Alto Adige sfuggono all’erario a causa dellavoro nero. In media ciascun residente delleProvince autonome di Trento e Bolzano èresponsabile dell’evasione di 637 euro all’anno. È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata dalCentro studi dell’Associazione artigiani e piccoleimprese (Cgia) di Mestre. Secondo l’associazione la nostra Regione (la ricercaè stata effettuata a livello nazionale e non ha fornitoelaborazione dei dati su base provinciale) si pone,con un 4,5% di Pil frutto del nero, percentualeequivalente a un miliardo e 519 milioni di euro, al primo posto nell’elenco delle aree più virtuose del Paese, a pari merito con la Lombardia (il cui4,5% di nero vale però 14 miliardi e 105 milioni di euro, con una perdita netta per le casse delloStato di 6 miliardi e 79 milioni). Seguono in “classifica” l’Emilia Romagna (4,6%della ricchezza prodotta frutto del lavoro nero, perdue miliardi e 650 milioni sottratti all’erario), la Valled’Aosta (4,8% e 86 milioni) e il Lazio (4,9% e 3 miliardi e 568 milioni). La regione più “nera” invece la Calabria, dove il 18,3%della produzione di beni e servizi avverrebbeall’oscuro del fisco. Qui lo Stato perderebbe ognianno due miliardi e 679 milioni dei 42 miliardi e 760milioni di gettito evaso totale su base nazionale. Suglialtri due gradini del podio dell’evasione la Basilicata(14,6% e 690 milioni) e il Molise (12,6% e 351 milioni).Il Trentino Alto Adige, con 45.000 lavoratori in nero,scende però all’ottavo posto se si considera il gettitoevaso mediamente dai singoli cittadini. La regionepiù ligia secondo questo parametro la Toscana, con“soli” 596 euro pro capite di evasione. Seguonol’Emilia (603 euro), la Lombardia (619), il Veneto(626), l’Abruzzo (627), il Lazio (628) e la Campania(635). Su base nazionale, ogni italiano non dichiara in media 709 euro all’anno.

20 l’Artigianato

associazione � occupazione

Fermo il mercatodel lavoro per i giovani

I dati della difficoltà giovanile emergono dall’in-dagine “Evoluzione dal 2006 al 2010 del lavorodipendente giovanile nelle province del Nordest”.

Lo studio, curato da Datagiovani su dati Inps, haanalizzato la tendenza in atto in Italia e nelle singolemacro regioni. Oltre a un generale calo occupaziona-le tra i giovani, c’è un altro elemento che desta parti-colare preoccupazione: quello della sempre maggioretendenza a non stipulare più contratti a tempo inde-terminato. Riferendosi alla sola provincia di Trento,dal 2006 al 2010 i tempi determinati sono cresciuti di7 punti percentuali, quelli indeterminati sono conte-stualmente calati di quasi 15. Considerando solo ilperiodo 2009 - 2010, si conferma il calo degli inde-terminati (meno 5,2%) e si nota anche il calo dei de-terminati (meno 8,2%).

Ulteriore debolezza, all’interno di una fascia già indifficoltà, è quella delle donne under 35: per loro ilnumero di contratti a tempo determinato è ancorasuperiore e sono quindi loro a pagare per prime inoccasione di ogni nuovo “shock occupazionale”, co-me quello che si sta vivendo dal 2008.

Mentre nel confronto con cinque anni fa le ten-denze femminili sono molto simili a quelle comples-

sivamente registrate per i giovani, nell’ultimo annola diminuzione delle dipendenti è stata più ampia dicirca un punto percentuale rispetto al totale. Il dato,calcolato sulla media nazionale, si è evidenziato par-ticolarmente in regione e soprattutto nella provinciadi Trento.

I numeri, decisamente preoccupanti, rendono con-to di un Trentino-Alto Adige che comunque, a livellotriveneto, è la regione che subisce le perdite più con-tenute. Se si tiene conto del dato aggregato per regio-ni, infatti, il calo occupazionale tra i giovani vede ilpoco invidiabile primato del Friuli Venezia Giulia,che perde il 19,7%, e del Veneto col 16,8%. Il Trenti-no-Alto Adige ferma il dato all’8,4%, al di sotto, dun-que, anche della cifra registrata a livello nazionaledel 12,6%. In sintesi: un Nordest che va peggio ri-spetto all’Italia e un Trentino che, al contrario, purandando male è quello che ci rimette meno nel Tri-veneto. Chi riesce a contenere ancora meglio gli ef-fetti della crisi è però la provincia di Bolzano, per laquale il calo totale di giovani occupati è contenuto al6,5% (sempre considerando il quinquennio 2006 -2010). Il mercato del lavoro dipendente mostra dun-que chiari segni di difficoltà, che si concentrano nel-la fascia giovane.

Un problema destinato inoltre ad aggravarsi, vistoche chi, tra gli under 35, ha un contratto a tempo in-determinato, è inserito da anni nel mondo del lavo-ro: la peggio tocca dunque a chi, al contrario, hacompletato da poco gli studi.

L’occupazione dipendente nel suo complesso, in-tanto, non sembra registrare una tendenza tanto nega-tiva, anzi si nota un andamento praticamente stabile.Molte delle flessioni registrate sui territori oggetto distudio sono da imputare all’ultimo anno, col meno6,7% del dato medio nazionale. Ciò che appare intutta evidenza è una sempre maggiore incertezza peril futuro dei giovani che, con il tipo di contrattazionecui sono sottoposti, finiscono per assorbire la mag-gior parte dei contraccolpi dell’attuale stato di diffi-coltà economica. �

Nel mercato dei lavoratori dipendenti, sono i giovani a pagare il prezzo dellacrisi. Dal 2006 a oggi, in provincia di Trento, tra gli occupati al di sotto dei35 anni si è perso più del 10%; nel periodo compreso tra il 2009 e il 2010, ilcalo è stato del 5,6%.

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

� di Stefano Frigo

associazione � normative

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Incentivi alle imprese:una nuova leggeall’insegna della maggior selettività

I n vista dell’approvazione delle modalità di at-tuazione della legge di revisione degli incentivi,la Provincia ha nel frattempo definito i confini

di questa nuova dimensione dell’aiuto pubblico a fa-vore del sistema produttivo, puntando con decisionesu innovazione, internazionalizzazione, crescita di-mensionale e reti fra imprese. Il cambiamento di rot-ta chiesto (e forse anche un po’ imposto) al mondoproduttivo trentino nasce dalla convinzione politicache sia necessario rigenerare il sistema di accesso aicontributi pubblici, mediante strumenti che appli-chino maggiore selettività nel nome della crescitaeconomica. Un’inversione di tendenza più volte an-nunciata, ora apertamente dichiarata, nonostante lagenerale consapevolezza che la crisi finanziaria chestiamo attraversando è ben lontana dall’essere supe-rata. La minor disponibilità di risorse e la crescentecompetizione sui mercati hanno spinto il governo lo-cale ad una scelta forte che vorrebbe, almeno nelleintenzioni, creare nuove prospettive di sviluppo, chenon possono però prescindere dalla chiarezza legisla-tiva e dal minor peso burocratico.

Con gli scarni elementi a disposizione e in assenzadei fondamentali criteri di attuazione, ripercorriamosinteticamente i punti cardine della nuova propostanormativa.

Fiscalità

Una prima novità che andrà attentamente valutataè rappresentata dall’introduzione della correlazionefra aiuti alle imprese e correttezza fiscale. Questacorrelazione, pur essendo condivisibile nei suoi princi-pi, non può non generare qualche perplessità circa lasua reale praticabilità, certamente condizionata dallamolteplicità di situazioni che il sistema fiscale produ-ce. Non sarà quindi facile trovare il punto di equilibriosu questo basilare aspetto della norma.

Priorità

La modifica delle priorità è il secondo importan-te fattore sul quale occorrerà lavorare con estremaprecisione, in maniera da stimolare le imprese a in-vestire e non, al contrario, frenarne quel processocontinuo di rinnovamento che la legge provincialeattuale ha comunque sempre loro garantito. Fonda-mentale sarà quindi il confronto con le categorieeconomiche, per individuare quei settori specifici suiquali concentrare maggiormente l’attenzione, e per iquali sarà necessario avere un occhio di riguardo pernon rischiare il loro lento ma inesorabile declino.

Credito

L’accesso ai finanziamenti rappresenta certamen-te, nell’attuale contesto economico, il maggior ele-mento di criticità per le imprese. È quindi di buonauspicio l’aver pensato nella nuova legge a uno stru-mento facilitatore del credito, che, pur sostituendouna fetta importante del sistema degli incentivi, ic.d. “altri casi”, offre nuove possibilità alla liquiditàdelle imprese mediante il “pacchetto integrato”, unacombinazione fra mutuo, garanzia e abbattimentodegli interessi. In sostanza le imprese che non rien-treranno nelle priorità individuate potranno invece

La recente Legge provinciale 12/2011 traccia un nuovo percorso peraccedere ai contributi sugli investimenti delle imprese, puntando auna maggior competitività del sistema produttivo locale. Saranno modificatil’accesso, le priorità e introdotti nuovi strumenti finanziari.

� di Giancarlo Berardi

accedere al credito agevolato. Semplice sulla carta, do-vrà essere valutato nella sua applicazione pratica, perverificare che dia effettiva e immediata risposta allanecessità di credito che oggi gli imprenditori giusta-mente recriminano.

Ricerca

Il contributo alla ricerca applicata è ancorascarsamente utilizzato dall’artigianato, anche per ladebolezza che la legge ha mostrato nel riconoscereil tempo che i titolari o i soci dedicano ai progetti diinnovazione, considerato che sono loro i veri ricer-catori nel mondo della piccola impresa. È da acco-gliere quindi con favore il riconoscimento dei costiforfetari per le prestazioni dei datori di lavoro, au-spicando che siano adottati metodi di facile ed equaapplicazione.

Qualche perplessità rimane sul fattore “addiziona-lità”, considerato che la ricerca è di per sé un fattoreaddizionale. Diamo però fiducia a questo nuovo mo-do di intendere il contributo alla ricerca, sperandoche non si traduca in una penalizzazione per coloroche in questi anni di grave crisi economica hannocontinuato ad investire o innovare.

Patrimonializzazione

Il rafforzamento patrimoniale delle società attra-verso lo strumento dei prestiti partecipativi darà re-spiro ai bilanci aziendali, consentendo alle impresedi consolidare la propria posizione soprattutto neiconfronti delle inflessibili, e per certi versi eccessive,regole bancarie per l’accesso al credito. Pur garanten-do un intervento più soft rispetto alla prima edizio-ne, prevediamo che il nuovo bando sarà accolto fa-vorevolmente dalle imprese, che ne hanno ormaicompreso il ruolo strategico per il futuro.

Servizi alle imprese

L’unificazione della Legge 6 sugli investimentifissi e la Legge 17 sui servizi alle imprese è già stataampiamente condivisa nei suoi principi generali, inattesa della puntuale esplicazione degli interventiammissibili a contributo. L’introduzione, accanto alvecchio impianto, del sostegno alle consulenze perla costituzione di nuove imprese, di quelle a caratte-re innovativo e di quelle prevalentemente giovanilie femminili, non può che trovare il favore delle as-sociazioni di categoria, soprattutto per l’accelerazio-ne che imprime alla nuova imprenditorialità, anchenell’ottica lungimirante di un adeguato ricambiogenerazionale.

Un commento positivo merita certamente il so-stegno alla costituzione delle reti di impresa, dellequali l’artigianato è capostipite, considerati i nume-rosi consorzi stabili ai quali ha dato vita nel corso de-gli ultimi anni.

Non è invece il caso di esprimere giudizi affrettatisull’aiuto alle imprese per servizi a favore dell’inter-nazionalizzazione, dati i pochi elementi di analisi at-tualmente a disposizione. Restiamo, come si usa dire,alla finestra, in attesa di conoscere il reale beneficioin termini di crescita del sistema nel suo complesso.

Il disposto normativo entra ora nella sua fase piùoperativa e forse più delicata con la stesura dei rego-lamenti di attuazione, alla quale auspichiamo che leassociazioni imprenditoriali siano chiamate a giocareun ruolo attivo e propositivo, come peraltro già di-mostrato nell’iter di approvazione della nuova legge.Certo i tempi sono molto stretti, considerando che il2012, indicato quale anno di entrata in vigore dellanuova legge sugli incentivi, è ormai alle porte. AllaProvincia abbiamo quindi raccomandato di tenerenella giusta considerazione le imprese che, per esi-genze aziendali, hanno già investito nel corso dell’ul-timo anno, senza potere, o magari volere, attenderel’evoluzione normativa sui contributi pubblici. �

BANDO DI CONCORSO

Progettazione dello standistituzionale dell’Associazione Artigiani

L’Associazione Artigiani ha istituito un bando diconcorso per la progettazione del proprio standistituzionale.

Il concorso, rivolto a giovani progettisti e/o designer(età massima 35 anni), prevede la progettazione di unostand istituzionale che rappresenti in modoinequivocabile l’artigianato come sistema.Lo stand dovrà rappresentare tutte le componentiistituzionali del sistema artigianato trentino – TrentinoImprese, Sapi, Ebat, Cooperativa Artigiana di Garanzia –

e contemporaneamente evocare i valori dell’artigianatocome soggetto economico e sociale. Il progetto dovrà riguardare la parte strutturale e diimmagine dello stand, nonché gli elementi accessoricoordinati (arredi, espositori…), prevedendo un sistemapreallestito/polifunzionale personalizzabile che svolga,in base alle esigenze del momento, le funzioni dirappresentanza istituzionale, di esposizione e di piccolaarea convegni/eventi.Attenzione particolare dovrà essere prestata aimateriali, per quanto possibile legati al territorio e/ocomunque a basso impatto ambientale.La scadenza del concorso è prevista alle ore 12.00 del 30 novembre 2011.Bando di concorso per la progettazione dello standistituzionale e modulistica per la partecipazione sonodisponibili sul sito dell’Associazione Artigiani.

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associazione � normative

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associazione � trentino sviluppo

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ARCA nel mercatodell’edilizia in legno

«U na proposta come quella di ARCAproprio mancava. Mancava in Italia,dato che è il primo sistema di certifi-

cazione pensato e realizzato esclusivamente peredifici in legno. Mancava in Trentino, dove renden-do tracciabile la qualità del costruire sostenibilepuò innescare un processo di riconversione delleimprese delle costruzioni, oggi in evidente diffi-coltà, facendo leva su tecnologia e innovazione, at-tenzione all’ambiente, apertura a progetti di retee di filiera». È toccato ad Alessandro Olivi, Asses-sore all’Industria, Artigianato e Commerciodella Provincia autonoma di Trento, tenere abattesimo il progetto e il marchio ARCA -ARchitettura Comfort Ambiente al suo de-butto, a Milano, su un’importante piazzanazionale e internazionale qual è MADEExpo, tra i più visitati saloni al mondodedicati ad edilizia, architettura e design.Grande interesse anche per lo stand tren-tino, 500 metri quadrati e un notevoleimpatto scenografico, pur nella sua ar-chitettura lineare e sobria, che ospitail meglio della filiera locale del le-gno: istituzioni, enti di ricerca,progetti innovativi e dieci azien-de produttrici di case in legno“chiavi in mano” ma anche disingoli componenti quali tetti,scale, pavimenti e infissi. MADE Expo è rimastoaperto fino alle ore 18.00 di sabato 8 ottobre.

«Siamo arrivati ad un momento di svolta – ha sot-tolineato Alessandro Olivi, assessore all’Industria,Artigianato e Commercio della Provincia autonomadi Trento – perché con il sistema ARCA abbiamo oraun comune ombrello sotto il quale ricomprendere re-gole, comportamenti e azioni strategiche con l’obiet-tivo di dare competitività al sistema trentino. ARCAnon è nato da un’esigenza estetica, o da una meraoperazione di marketing, ma per trasformare le po-tenzialità della filiera foresta-legno in valore econo-mico per le imprese e in competitività per l’intero si-stema trentino».

«L’edilizia, anche in Trentino, sta attraversandouno dei periodi più difficili della sua storia. LaGiunta provinciale – ha evidenziato Olivi – ha per-ciò fatto delle scelte precise, identificando nel co-struire sostenibile in legno la risposta alle criticitàche ancora frenano il settore. Non solo perché conil legno è facile far emergere il rapporto intimo traambiente, materia prima e capacità dell’uomo diplasmarla, ma anche perché qui c’è un giacimento

di conoscenze che, se messo a sistema, può diven-tare un forte elemento di rigenerazione del com-

parto, grazie a consistenti iniezioni di tecnolo-gia e di innovazione, aprendo le porte amercati nuovi e promettenti che vanno oltrei confini provinciali».

«ARCA trae origine e valorizza l’espe-rienza SOFIE – ha ricordato Patrizia Ballar-dini, consigliere delegato di Trentino Svi-luppo – che ha fatto conoscere nel mondole grandi performance del costruire in le-

gno, in particolare per quanto riguardala resistenza ai terremoti e al fuoco. AR-CA recepisce SOFIE e si spinge oltre,facendo propria una visione olisticache sposa i principi della sostenibi-lità a 360 gradi. ARCA è un proget-to che nasce in Trentino ma cheha l’ambizione di diventare unesempio a livello nazionale e, lo

auspichiamo, anche internazionale. Un anno e mez-zo fa a MADE Expo presentammo un progetto, un’i-dea. Oggi siamo qui con un marchio pronto ad esserespeso sul mercato e con 32 aziende partner fondatorigià in grado di costruire secondo i criteri di qualità ri-chiesti dal sistema di certificazione ARCA».

Molta curiosità e attenzione al convegno di pre-sentazione del nuovo sistema di certificazione e delmarchio. Appuntamento distribuito sull’intera gior-nata di venerdì 7 ottobre e riservato in particolareagli addetti ai lavori, con la presenza di noti proget-tisti italiani ed esteri, grandi studi di progettazioneed imprese di costruzioni provenienti in particolaredal Nord Italia.

Lo scorso 7 ottobre alla Fiera di Milano, in occasione di MADE Expo, lapresentazione nazionale del progetto di sistema trentino e del marchio.

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associazione � trentino sviluppo

Agli interventi istituzionali di Alessandro Olivi,assessore all’Industria, Artigianato e Commercio del-la Provincia autonoma di Trento, e Patrizia Ballardi-ni, consigliere delegato di Trentino Sviluppo, sonoseguite le relazioni tecniche, workshop e casi studio,che hanno visto protagonisti anche alcuni membridel Comitato scientifico e tecnico del progetto AR-CA: Antonio Frattari, docente alla Facoltà di Inge-gneria dell’Università degli Studi di Trento, che haapprofondito il tema della sostenibilità degli edificiin legno, Paolo Baggio, anch’egli docente di Inge-gneria a Trento che ha parlato di efficienza energeti-ca e regole di qualità costruttiva, e Ario Ceccotti, delCNR-Ivalsa, che ha affrontato il tema delle qualitàantisismiche degli edifici in legno, riferendosi ancheall’esperienza maturata con il progetto SOFIE.

Spazio anche a tre “casi studio” presentati da al-trettante aziende trentine che negli ultimi mesi han-no potuto sperimentare nei loro cantieri il regola-mento tecnico ARCA: LOG Srl di Trento, STP Srl diTaio ed Ille Prefabbricati Spa di Pieve di Bono.

ARCA nasce nell’ambito del progetto Filiera Fore-sta Legno Energia e si colloca all’interno di una preci-sa strategia messa in atto dalla Provincia autonoma diTrento. Il progetto di certificazione delle case in legnomira infatti a creare un prodotto innovativo e tecno-logicamente evoluto in grado di rispondere in modocompetitivo ad un mercato esigente e in espansione,nel settore dell’edilizia sostenibile. Attenzione punta-ta quindi su un segmento specifico quale il legno, nelquale il Trentino è in grado costruire una proposta dimercato distintiva e rilevante nel settore dell’ediliziain legno, con un posizionamento competitivo a livel-lo nazionale e internazionale.

Green, Silver, Gold e Platinum (Verde, Argento,Oro e Platino). Questi, in ordine crescente, i quattro li-velli di certificazione previsti per gli edifici in legnoARCA e definiti nel Regolamento tecnico varato daTrentino Sviluppo, soggetto individuato dalla Provin-cia autonoma di Trento quale responsabile del proget-to. I quattro livelli di certificazione si assegnano in ba-se al punteggio ottenuto dall’edificio, che a sua volta èdato dalla somma dei punteggi assegnati a ciascunodei 13 requisiti ripartiti in tre categorie: prestazionitecniche (sicurezza antisismica, resistenza al fuoco, ef-ficienza energetica, isolamento acustico, permeabilitàall’aria, ventilazione comfort con recupero del calore);gestione dell’edificio (regole della qualità costruttiva,piano di manutenzione, polizza assicurativa postumadecennale); sostenibilità (legno certificato, program-ma di progettazione integrata, bassa emissione dicomponenti organici volatili, produzione locale). Lavalutazione delle prestazioni tecniche pesa per il 48%sul punteggio complessivo, la gestione dell’edificio peril 27% e la sostenibilità per il 25%.

Potrà esserci dunque la casa targata “ARCA green” equella al top marchiata “ARCA platinum”, ma in ognicaso tutte le costruzioni realizzate secondo le disposi-zioni contenute nel regolamento ARCA – siano esse “a

telaio” o “a pannello” – saranno certificate e garantitecosì da soddisfare elevati standard qualitativi, soprat-tutto per quanto riguarda la sicurezza e l’efficienzaenergetica. Il tutto a costi assolutamente competitivi.

I medesimi principi di certificazione si applicheran-no, oltre che al prodotto finito casa in legno “chiavi inmano”, anche ai componenti in legno quali tetti, pavi-menti, infissi e scale, utilizzabili anche nell’ambito diprogetti di ristrutturazione o di edilizia tradizionale.

Il processo di certificazione, accreditamento e for-mazione di aziende e progettisti sarà gestito operati-vamente dal Distretto Tecnologico Trentino, in virtùdell’affidamento formalizzato da Trentino Sviluppoil primo settembre scorso.

Molti i vantaggi per le aziende che sceglieranno didiventare partner ARCA: si va dalla possibilità di uti-lizzo del marchio alla promozione istituzionale su si-ti, fiere ed eventi, dalle agevolazioni sui costi di cer-tificazione degli edifici ai corsi di formazione eaggiornamento, dalla possibilità di ottenere condi-zioni assicurative più convenienti, fino all’opportu-nità di beneficiare di punteggi più alti nei capitolatipubblici. Aspetto, quest’ultimo, non secondario, se siconsidera che obiettivo della Provincia autonoma diTrento è un aumento dal 10% al 40%, entro i prossi-mi due anni, degli edifici in legno in particolare neisettori scuola e social housing.

ARCA intercetta queste opportunità di business,promuovendo un prodotto innovativo e tecnologica-mente evoluto, l’edificio in legno, in grado di rispon-dere in modo competitivo ad un mercato esigente ein espansione.

La certificazione ARCA potrà essere richiesta nonsolo per edifici in legno “chiavi in mano”, ma ancheper interventi di riqualificazione del patrimonio im-mobiliare esistente, quali ad esempio ampliamenti eristrutturazioni, e per singoli componenti in legno.

In tal senso il sistema ARCA verrà implementatonei prossimi mesi con il processo di certificazione deicomponenti in legno, quali serramenti, pavimenti,scale e tetti. Sarà inoltre costituito a breve un alboper i professionisti che otterranno la certificazione di“esperto ARCA”, a seguito di specifici percorsi forma-tivi e appositi esami di valutazione. �

[D.M.]

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

associazione � incontri

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Stati Generali Costruzioni:sostegno dal Quirinale

Un serrato confronto sul “Contributo delle costruzioni all’uscita dalla crisi”,basato sulle proposte contenute nel documento preparatorio dei lavori.

M ercoledì 5 ottobre si sono tenuti gli StatiGenerali delle Costruzioni nell’ambito del-la Fiera internazionale dell’edilizia, MADE

Expo a Milano, per sollecitare l’assunzione di misureefficaci e urgenti per la crescita, assenti nella recentemanovra di stabilizzazione finanziaria del Governo.

L’evento, che ha visto riunite tutte le parti socialidell’edilizia, tra cui anche ANAEPA-Confartigianato,ha sviluppato un serrato confronto sul “Contributodelle costruzioni all’uscita dalla crisi”, basato sulleproposte contenute nel documento preparatorio deilavori.

In apertura, il Presidente di Federcostruzioni, PaoloBuzzetti, ha letto un messaggio inviato dal Presiden-te della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espres-

so il proprio apprezzamento per l’iniziativa promos-sa dagli Stati Generali delle Costruzioni, ribadendol’importanza del contributo del comparto edile alprocesso di crescita dell’economia italiana «sia per lasua capacità di attivare altri settori produttivi e di as-sorbire lavoro, sia per l’apporto di dotazione di infra-strutture essenziali in funzione dello sviluppo eco-nomico e sociale».

Nella seconda parte del programma si è tenutauna tavola rotonda alla quale hanno preso parte leassociazioni imprenditoriali, i rappresentanti delleorganizzazioni sindacali e le associazioni delle Regio-ni e degli Enti locali. A nome di tutte le organizzazio-ni artigiane è intervenuto Arnaldo Redaelli, Presiden-te di ANAEPA-Confartigianato, che ha affermato:«L’onda della crisi economica e finanziaria non sem-bra arrestarsi e colpisce duramente il settore delle co-struzioni. Consideriamo essenziale per le imprese cheil pacchetto di interventi che il Governo sta metten-do a punto nel decreto sviluppo contenga anche ilmantenimento degli incentivi fiscali finalizzati alleristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energeti-ca degli edifici del 36 e 55 per cento, che in questi an-ni sono risultati essenziali per la tenuta del mercatoprivato dell’edilizia e favorito l’occupazione, produ-cendo effetti largamente positivi per la nostra econo-mia nel suo complesso».

Redaelli, inoltre, si è soffermato sulla centralitàdella qualificazione professionale delle imprese. «Chicostruisce o ristruttura edifici – ha sostenuto il Pre-sidente dell’ANAEPA – deve essere in possesso dicompetenze e requisiti anche organizzativi, che necertifichino l’idoneità ad operare nel complesso set-tore delle costruzioni. Oggi con estrema facilità etalvolta con superficialità si può accedere all’attivitàdi costruttore edile. A tal fine, si rende indispensa-bile che la proposta di legge sulla “Disciplina del-l’attività professionale di costruttore edile”, già ap-provata dall’Assemblea della Camera dei deputati loscorso 29 marzo e trasmessa al Senato, riprenda ra-pidamente il suo iter parlamentare, per colmarequesto vuoto legislativo». �

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associazione � consorzi

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Il comparto dei produttoridi aggregati riciclatiin Trentino

� di Flavia Angeli Presidente del Consorzio Estrattivo Trentino

Luci e ombre di un settore strategico nella sostenibilità ambientale

INTRODUZIONE

Il Consorzio Estrattivo Trentino nasceall’inizio degli anni Novanta, sponta-neamente per volontà di alcune im-prese, con lo scopo di condividere esviluppare un’opera di coordinamen-to e di servizio a tutto il settoreestrattivo (extra porfido) della Pro-vincia di Trento, puntando a rafforza-re la qualità delle produzioni di filiera.Il Consorzio è un luogo dove si cercadi sviluppare un lavoro coinvolgentefra tutti gli operatori con il principio divalorizzare al massimo la forza dellepersone e delle organizzazioni nel ri-spetto dei vincoli normativi e del terri-torio che ci ospita. Si lavora per creareun sistema di rapporti, di comunica-zioni e di servizi a sostegno dell’atti-vità estrattiva e di produzione di ma-teriali da costruzione.Gli associati (oltre 90 imprese) ven-gono suddivisi nei seguenti settori:• LAPIDEO • MATERIALI DA RICICLAGGIOEDILE STRADALE

• CONGLOMERATI BITUMINOSI • CALCESTRUZZI • AGGREGATI • SERVIZI

Numerosi sono i progetti che il Con-sorzio ha portato a termine in questianni, tutti con il comune denominato-

re di beneficio ai soci di iniziative im-portanti, anche dal punto di vista eco-nomico, potendo sfruttare il vantaggiodi suddividere le relative spese.

I PRODUTTORI DI AGGREGATI RICICLATI

Questo comparto si è sviluppato dal1998, in seguito all’entrata in vigoredel decreto Ronchi, da quando i mate-riali da demolizione e costruzioni so-no entrati a far parte dei rifiuti specia-li. Da questa data molte delle aziendeche si occupano di lavorazione delmateriale di cava naturale si sono vi-ste “obbligate” (per soddisfare alle ri-chieste della propria clientela) a doverristrutturare i propri impianti secondole autorizzazioni rilasciate e a poten-ziare le strutture amministrative disupporto. Con riferimento al settorerelativo ai materiali da riciclaggio edilestradale, il Consorzio conta 50 azien-de associate, con impianti fissi e mo-bili dislocati su tutto il territorio pro-vinciale.

LE CRITICITÀ

Le nostre ditte hanno dovuto iniziareun pesante processo di adeguamen-to delle proprie strutture ammini-strative per ottemperare alle pre-scrizioni della norma comunitariasulla idoneità dei materiali (marca-tura CE) da un lato e delle leggi am-bientali dall’altro, con un conse-guente e notevole aumento dei costidi gestione e di produzione; ciò hacostretto le aziende a strutturarsi

con assunzioni di nuovo personaleoltre ad avvalersi di esperti ambien-tali per districare l’enormità del cari-co da svolgere. Le nostre aziende svolgono con pas-sione il lavoro e si assumono re-sponsabilità quotidiane dedicandoenergie e risorse in un lavoro che og-gi appare negativo.La realtà dei fatti ci pone drammati-camente di fronte alle grosse pro-blematiche che possiamo riassume-re in:• Normativa di riferimento

La normativa ambientale provin-ciale è studiata sulla base di quellanazionale che a sua volta rispec-chia quella europea. L’introduzio-ne delle prescrizioni della normacomunitaria sulla idoneità dei ma-teriali (marcatura CE), la scarsaconoscenza della realtà produtti-va e le diverse interpretazioni fattedagli organi di controllo che verifi-cano le nostre attività suscitanospesso dubbi, incertezze, paurenegli operatori che debbono adesse sottostare.L’esito ottenuto è un pesante pro-cesso di adeguamento delle strut-ture amministrative delle aziendeiscritte con conseguente aumentodei costi di gestione e produzione.

• Impiego dei prodotti riciclatiIl secondo punto critico è legato al-l’impiego dei prodotti ottenuti dalriciclaggio delle demolizioni, anchein forza della normativa vigente del2003, utilizzo in realtà non ancorarecepito dagli enti pubblici e damolte imprese relativamente ai lo-ro appalti. La stessa Direttiva eu-ropea parla di reimpiego dei rifiuti,

27Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

associazione � consorzi

al fine della salvaguardia del terri-torio, evitando lo sfruttamento del-le risorse naturali.

GLI ASPETTI POSITIVI

La diffusione sul territorio dei nostriimpianti di recupero dei materiali dademolizione e costruzione rappre-senta aspetto di non poco conto perquanto riguarda il rispetto dell’am-biente, l’attenzione per il chilometrozero, evitando inquinamento da tra-sporto, gioca un ruolo fondamentaleper il nostro pianeta. Il radicamentodel nostro comparto all’interno dellafiliera delle costruzioni ci permettedi lavorare al fine di ottimizzare lademolizione selettiva, richiesta e ne-cessaria al fine di ottenere una pro-duzione costante di riciclati di qua-lità. Avere, inoltre, nello stessosito/impianto un soggetto che puòritirare i rifiuti edili e che nello stessotempo può fornire gli aggregati rici-clati, significa ottimizzare l’inciden-za dei trasporti e quindi favorire lasostenibilità ambientale, rallentarel’esaurimento delle risorse naturalidel territorio, favorire il risparmioenergetico e ridurre le emissioni inatmosfera.

IL PROGETTO “PRODOTTI RICICLATI”

Dagli incontri tenuti all’interno delConsorzio Estrattivo è emersa lanecessità per il settore degli aggre-gati riciclati di ricerca di chiarezza.Le nostre aziende hanno bisogno di

lavorare nella certezza delle regoleda rispettare e non di gestire massedi carte e burocrazia. Ed ecco che,sulla base di queste criticità, il Con-sorzio ha affrontato il progetto deiprodotti riciclati, con la collabora-zione di un professionista esterno,procedendo dapprima all’analisi delcomparto e alla valutazione delleproblematiche (tecniche-ambienta-li-rea liz zative) relative all’attività direcupero e lavorazione dei materialidi scarto provenienti dai lavori dicostruzione e demolizione (C&D) edalle attività industriali. Questi temi sono stati studiati dalGruppo di lavoro appositamente co-stituito che ha visto la collaborazio-ne allo stesso tavolo delle compo-nenti coinvolte (chi autorizza, chiimpiega e chi produce). L’azionecongiunta con la Provincia, espe-rienza molto complessa ed articola-ta per certi versi, ha visto nascerel’interesse di fare e di produrre, an-dando a sviluppare un percorso con-diviso di approfondimento delle te-matiche inerenti alla gestione deirifiuti provenienti dalle attività di co-struzione e demolizione. Sono state definite le specifichetecniche dei prodotti riciclati inconformità alla normativa vigentein materia di ambiente, di idoneitàall’utilizzo (marcatura CE) e di tec-nica delle costruzioni (caratteristi-che prestazionali).Sono stati determinati gli elementieconomici di costo relativi agli oneridi conferimento e i prezzi dei pro-dotti riciclati (MPS). Sono state definite le linee guida(contesto normativo) in merito alla

gestione operativa degli impianti direcupero e trattamento, testo ap-provato con delibera di Giunta pro-vinciale del 25 giugno 2011. Grazie all’impegno di tutti, siano essii produttori, siano essi i funzionaridella Provincia, siano essi le associa-zioni di categoria quali Confindustriae Associazione Artigiani, si è arrivatialla conclusione del progetto, nel ri-spetto dei ruoli da parte di tutti.Si continua a sentir parlare di “faresistema”, questo è l’esempio di co-me fare sistema. Non è stato realiz-zato un lavoro autoreferenziale, masi è concretizzata un’idea, ed è au-spicabile che questo esempio debbacontinuare nel futuro. Oggi è tocca-to al settore dei riciclati, domani cisaranno altri temi, altri settori achiedere di lavorare in sinergia. Il Consorzio Estrattivo Trentino hadimostrato di voler mettere a dispo-sizione delle risorse (esperienza eprofessionalità) ed è disponibile peraltri esempi, per altri progetti.

CONCLUSIONI

Per le nostre imprese ma anche perchi volesse intraprendere l’attivitàdel riciclatore, le linee guida e le spe-cifiche tecniche approvate rappre-sentano uno strumento importantee indispensabile per la corretta ge-stione di un centro di recupero. Dallostudio svolto sono emersi importan-ti aspetti diretti a noi operatori, pri-mo fra tutti quello di dover migliora-re le nostre aziende al nostrointerno. Quello del riciclatore è unlavoro che deve essere fatto ed ese-

associazione � consorzi

guito con professionalità. Esistonomolti aspetti all’interno del cicloproduttivo che possono essere cu-rati e migliorati. E le imprese delConsorzio Estrattivo Trentino faran-no la loro parte per migliorare le lorostrutture e le loro produzioni. Civorrà del tempo, ma questa è la stra-da. Possiamo chiamarla “professio-nalizzazione del riciclatore”. Nei ca-pitolati di appalto che, superata la

logica del massimo ribasso, punta-no all’offerta economicamente piùvantaggiosa, ora si chiede vengad’obbligo inserita la voce indicatadal DM 203, già dall’anno 2003,«che almeno il 30% dei prodotti siaproveniente da materiali riciclati». Solo in questo modo saremo capacidi riconoscere la virtuosità di questoprocesso di recupero che è rispetto-so dell’ambiente, del territorio tren-

tino e delle aziende che si impegna-no in questo settore. Il presente richiamo sarà ora rivoltoai professionisti (ingegneri, archi-tetti, geometri, periti, dottori fore-stali, geologi) e ai responsabili degliuffici tecnici di strutture pubbliche(Pat, Comuni, Comunità), cui sichiede attenzione e sensibilizzazio-ne sul tema del reimpiego dei mate-riali riciclati.

Produzioni di riciclati

I fortunati vincitori delweek-end…

Riceviamo e pubblichiamo la letteradei fortunati vincitori del week-endmesso in palio lo scorso mese diluglio dall’Associazione. Il premio era legato al ritiro dellanuova tessera.

«La fortuna è arrivata anche perl’impresa di posa di mio marito EnzoHoller che da 30 anni svolge l’attivitàdi posatore di porfido, ora assieme alfiglio ragioniere Thomas. Nel terzoweek-end di settembre abbiamoavuto l’occasione di rilassarci nelWellness Hotel Alpenresidenz Antholze di visitare la natura circostante, tracui il bellissimo lago di Anterselva.Ringraziamo il Presidente e tutti Voicollaboratori per questa bellainiziativa per noi artigiani; e avendoappena festeggiato il nostro 25° annodi matrimonio (nozze d’argento), ciha rallegrato ancora di più…».

28 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

associazione � cciaa

Ecco lo stato di salutedell’economia trentina

I dati sono frutto della ricerca della Camera di Commercio sul secondotrimestre aprile-giugno 2011.

D i seguito riportiamo lo stato dell’arte dell’e-conomia trentina, fotografato dalle “Notesulla situazione economica” della Camera

di commercio sul 2° trimestre aprile-giugno 2011.

Natimortalità negativaLieve flessione, rispetto al giugno 2010, delle im-

prese attive: 48.803, -0,2%, di cui 12.732 in agricoltu-ra, 8.678 nel commercio, 7.985 nelle costruzioni,4.445 in alloggio e ristorazione, 4.064 manifatturiere,2.091 immobiliari. Quanto all’anagrafe, nel primo se-mestre 1.525 iscrizioni (-9,7% sul 2010) e 1.729 can-cellazioni (-1,6%) per un saldo negativo di 204 impre-se in meno in un anno.

Fatturato in crescitaDal campione delle imprese interpellate sulla ten-

denza dei loro affari, risulta che il fatturato registra unincremento su base annua, per il complesso dei settori,del 5,9% (+2,9% rispetto al trimestre precedente), macon dinamiche molto differenziate tra un comparto el’altro: in confronto al 2010 perde il 5,2% il settoreestrattivo, calano del 2,5% le costruzioni; al contrario,l’artigianato (manifatturiero e dei servizi) fa +16,2%, itrasporti +9,8%, l’industria manifatturiera +8,7%.

Orizzonti fifty-fiftyIl 50,2% del fatturato delle imprese è realizzato con

clientela del territorio provinciale, l’altra metà provie-ne da vendite extra Trentino: il 27,2% in Italia, il22,6% sui mercati esteri. La domanda estera (+10,7%)e quella nazionale (+8,7%) sono cresciute in modo si-gnificativo rispetto al 2° trimestre 2010, mentre la do-manda locale si è mossa fiaccamente: +2,5%. Le im-prese manifatturiere hanno una propensione all’exportdoppia rispetto alla media generale (41,2%), e an-che l’autotrasporto merci, com’è logico, è fortementeorientato sui mercati esteri: da lì prende il 41,1% deisuoi ricavi, mentre il 50,4% è fatturato nazionale, e so-lo l’8,5% il business a livello trentino.

Ottimismo a tre quartiIl giudizio sulla redditività e sulla situazione eco-

nomica dell’impresa fissa, a giugno 2011, un miglio-

ramento di 3 punti del divario negativo tra gli im-prenditori che giudicano la situazione insoddisfacen-te e quelli che la valutano buona. Ma sommando il60,2% di giudizi “soddisfacenti” al 16,4% di pagelledecisamente buone, si arriva oltre i tre quarti di im-prese ottimiste, contro il 23,4% medio di “insoddisfa-centi”, con i prevedibili picchi negativi per estrattive(47,4% di insoddisfatte), trasporti (39,3%) e costru-zioni (31,5%). Ancora più positive le auto-valutazionidi competitività: per l’11,8% buona, per il 76,8% sod-disfacente, solo per l’11,4% insoddisfacente.

Prezzi ancora tiepidiIl 12% degli imprenditori interpellati prevede per il

prossimo anno una crescita sostenuta dei prezzi, il 4,5%indica una flessione, mentre la stragrande maggioranzadelle imprese, quasi l’85%, pronostica una crescitamoderata (42,6%), o non vede significative variazioni(40,9%). Pressoché invariata, tra dicembre 2010 e giu-gno 2011, la superficie di vendita commerciale, aumen-tata dello 0,1% a 856.283 metri quadrati complessivi.

Agricoli in ascesaLe Note della Camera misurano anche le tendenze

dei prezzi all’ingrosso dei prodotti agricoli o agro-in-dustriali: sia i lattiero-caseari, sia le mele, sia il vinosegnano buoni incrementi sull’anno prima. �

[S.F.]

PEC (Posta Elettronica Certificata):scadenza comunicazione alla CCIAA

Ricordiamo che entro il prossimo 29 novembretutte le società dovranno comunicare al RegistroImprese della CCIAA l’indirizzo della propria caselladi Posta Elettronica Certificata (PEC). Poiché la comunicazione deve essere effettuataentro il termine indicato, al fine di evitare le sanzioniamministrative previste dalla legge, raccomandiamochi ancora non lo avesse fatto, di recarsi presso lesedi territoriali di riferimento dell’AssociazioneArtigiani per adempiere all’obbligo prescritto.

29l’ArtigianatoAnno LXII � N. 11 � Novembre 2011

30 l’Artigianato

associazione � mostre

Mostra Waterlife:artigiani e LILT

L a LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tu-mori, sezione trentina, opera su tutto il territo-rio provinciale con nove Delegazioni e si occu-

pa di salute con informazione, prevenzione e sostegnoagli ammalati oncologici e ai loro familiari.

Dalla esperienza maturata in lunghi anni di attivitàè emersa la necessità di ricorrere a modalità comunica-tive innovative per incuriosire e incidere maggiormen-te sulla sensibilità della popolazione.

Da qui la Mostra Waterlife che si terrà a Trentodal 21 novembre al 4 dicembre presso Trento Fiere.70 opere di artisti trentini che, gratuitamente,

partendo da water e bidet dismessi e riciclati, contri-buiscono con la loro creatività a far riflettere su temi ecomportamenti che riguardano la salute, l’ambiente eil senso civico. Anche gli artigiani sono presenti!

Pannelli esplicativi, con dati scientificamente cor-retti, parleranno di alimentazione, stili di vita, dia-gnosi precoce delle patologie tumorali, in particolaredi quelle dell’apparato digerente, screening.

Nella mostra è ricavato anche uno spazio-aula dausare con studenti e giovani per incontri interattivisu temi specifici che riguardano salute e alimentazio-ne: saranno organizzati con le scuole in maniera mi-rata e vedranno l’intervento di esperti.

È intrigante vedere water e bidet, elementi della“nostra quotidianità”, trasformati in opere dove gio-cano fantasia, creatività, ironia… Vale la pena di vi-sitare la Mostra Waterlife che nasce da un’idea diMaurizio Minestrina e che si è realizzata grazie all’im-pegno di molte persone, dagli artisti, alle Istituzioni,agli sponsor e allo staff della LILT. �

Per incuriosire e incidere maggiormente sulla sensibilità della popolazione laLILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione trentina, ha organizzato,assieme agli artigiani trentini, la Mostra Waterlife, che si terrà a Trento Fieredal 21 novembre al 4 dicembre 2011.

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Mostra WaterlifeTRENTO FIERE - via Briamasco, 2 - Trento

dal 21 novembre al 4 dicembreorario 9.00-12.00 / 16.00-20.00

INGRESSO LIBERO

Tra Giochi europei e Campionatiitaliani Master: Lucia Leonardigrande protagonista

I Giochi europei Master, una rassegna sportiva cheabbraccia tutti gli sport tra cui l’atletica, si sonodisputati a Lignano Sabbiadoro (10-20 settembre).Nelle specialità dell’atletica erano presenti due nostrirappresentanti ed entrambi sono andati a medaglia.Vittoria per Michele Ticò (categoria MM45) nel saltocon l’asta con l’ottima misura di 3,80 (ora dovrairipeterti anche nella finale a squadre ad Orvieto, ndr)alla quale aggiunge la medaglia di argentoconquistata nel salto in lungo (6,23, +2,3).Grandissima protagonista anche Lucia Leonardi,artigiana e nostra associata specialista del lancio deldisco, conquista due belle medaglie di bronzo, una neldisco (32,36) e una nel pentathlon del lanci, specialitàche somma i punteggi di 5 gare di lancio (disco,martello, peso, giavellotto e martellone); «Al di là deirisultati abbastanza scarsini è la mia rivincita sulloscorso anno!» è il commento di Lucia alle sue gare.Non paga nel primo week-end di ottobre Lucia hapartecipato a Cosenza ai Campionati italiani Master, il risultato è stato di tre bronzi: un terzo posto nellancio del disco, un terzo posto nel lancio del martelloe un terzo posto nel lancio del martellone.

associazione � istruzione

Ocse: l’Italia agli ultimi postiper la spesa in istruzione

I talia agli ultimi posti per la spesa nella scuola, glistipendi degli insegnanti e il numero di laureati.Ma ai primi posti per le ore passate sui banchi e

anche per le ridotte dimensioni delle classi, per lomeno sulla base del rapporto allievi/insegnanti. È lafotografia scattata dall’Ocse nell’annuale studio sulsistema scolastico dei 34 Paesi membri dell’organiz-zazione parigina, presentato oggi.

Basso l’apporto dei privati

L’Italia nel 2008 dedicava solo il 4,8% del Pil all’i-struzione, 1,3 punti percentuali sotto la media Ocse(6,1%), finendo al 29esimo posto sui 34 Paesi cheaderiscono all’organizzazione parigina. Meno dell’I-talia investono solo la Slovacchia (4%) e la Repubbli-ca Ceca (4,5%). Germania e Ungheria riservano lastessa quota dell’Italia.Tra l’altro, solo l’8,6% dellaspesa totale in istituti di istruzione è stata fornita dafonti private, la metà rispetto alla media Ocse. Tra il2000 e il 2008, la spesa nella Penisola per la scuolaprimaria, secondaria e post-secondaria non universi-

taria è aumentata solo del 6% contro la media Ocsedel 34%, facendo segnare il penultimo incrementotra i Paesi avanzati.

Stipendi degli insegnanti fermi al palo

La spesa per studente universitario è aumentata so-lo di 8 punti percentuali contro i 14 della media Ocsee, diversamente dagli altri Paesi dell’area, la spesa perstudente non aumenta in modo rilevante con l’au-mentare del grado scolastico. Nella Penisola si passadagli 8.200 dollari della scuola materna ai 9.600 del-l’università contro le medie Ocse di 6.200 e 13.700 ri-spettivamente. Il costo salariale medio per studente è2.998 dollari in Italia contro i 3.450 della media emetà della differenza è dovuta al fatto che gli stipendidegli insegnanti sono inferiori alla media Ocse. Unmaestro di prima nomina guadagna 28.907 dollaril’anno e dopo 15 anni non arriva a 35mila contro i39mila della media Ocse. Un professore di liceo passada un primo stipendio di 31.159 dollari a un massimodi 48.870 al top della carriera, contro i 53.600 dellamedia Ocse (e i 139mila del Lussemburgo).

Ma i docenti continuano a essere tanti. Se i loro sti-pendi continuano a essere tra i più bassi, la loro “squa-dra” è affollata: in Italia c’è un insegnante ogni 11alunni, il rapporto medio dei Paesi Ocse è 1 a 16. �

[S.F.]

Secondo uno studio dell’Ocse l’Italiaè negli ultimi posti per la spesanella scuola, gli stipendi degliinsegnanti e il numero di laureati.

Lo scorso 25 ottobre il Presidente della GiuntaProvinciale, Bruno Dorigatti, è stato graditissimo ospite della Giunta Esecutivadell’Associazione Artigiani ePiccole Imprese della Provinciadi Trento.

31Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

Nella foto Bruno Dorigatti al centro, il Presidente provinciale dell’AssociazioneArtigiani Roberto De Laurentis a destra, il Direttore generale dell’AssociazioneNicola Berardi a sinistra

32 l’Artigianato

associazione � famiglia

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Cala il potere d’acquistodelle famiglie

I l potere di acquisto delle famiglie nel secondotrimestre dell’anno è diminuito dello 0,2% ri-spetto al trimestre precedente e dello 0,3% ri-

spetto al secondo trimestre 2010. Lo rileva l’Istat.Scende la propensione al risparmio delle famiglie:nel secondo trimestre è pari all’11,3%, in calo di 0,4punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre2010. Lo comunica l’Istat. L’11,3% è il dato più bassodal primo trimestre 2000 (11,1%).

La flessione congiunturale del tasso di risparmio –spiega l’Istat – è il risultato di una crescita del redditodisponibile (+0,5%) più contenuta rispetto alla dinami-ca della spesa per consumi finali (+0,9%) espressa in va-lori correnti. Ugualmente, rispetto al secondo trimestredel 2010, il reddito disponibile delle famiglie in valoricorrenti è aumentato del 2,3%, a fronte di una crescitadel 3,7% della spesa delle famiglie per consumi finali.

REDDITO FAMIGLIE +0,5% 2° TRIMESTRE, +2,3%ANNO. Il reddito disponibile delle famiglie, nel se-condo trimestre dell’anno, è aumentato dello 0,5%rispetto al trimestre precedente e del 2,3% rispetto alsecondo trimestre del 2010. Lo comunica l’Istat, sot-tolineando che al netto dell’inflazione il potere di ac-quisto delle famiglie (cioé il reddito disponibile intermini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al tri-mestre precedente e dello 0,3% rispetto al corrispon-dente trimestre del 2010. La spesa delle famiglie perconsumi finali in valori correnti è invece aumentatadello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 3,7%rispetto al secondo trimestre del 2010. Infine, il tassodi investimento delle famiglie (definito dal rapportotra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gliacquisti di abitazioni e gli investimenti strumentalidelle piccole imprese classificate nel settore, e il red-dito disponibile lordo) sempre nel secondo trimestreè stato pari all’8,9%, più basso di 0,1 punti percen-tuali rispetto al trimestre precedente e invariato ri-spetto al secondo trimestre del 2010.

IL RAPPORTO DEFICIT-PIL 2° TRIMESTRE SALE AL3,2%. Il rapporto tra deficit e Pil nel secondo trimestredell’anno è stato pari al 3,2%, valore superiore di 0,7punti percentuali rispetto a quello registrato nello stes-so trimestre del 2010 (quando era stato pari al 2,5%). Locomunica l’Istat sulla base di dati grezzi. Nei primi seimesi del 2011, il rapporto tra deficit e Pil è risultato parial 5,3%, in miglioramento di 0,1 punti percentuali ri-spetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

ENTRATE 2° TRIMESTRE +0,1%, +1,9% SEMESTRE.Nel secondo trimestre dell’anno, le entrate totali sonoaumentate dello 0,1% in termini tendenziali. La loroincidenza sul Pil risulta pari al 44,9%, in riduzione ri-spetto al 45,7% del corrispondente trimestre del 2010.Lo rileva l’Istat. Nei primi sei mesi del 2011, invece, leentrate totali sono aumentate dell’1,9% sempre su ba-se annua, con una incidenza sul Pil del 42,8% (dal43,0% del corrispondente periodo del 2010). Le entra-te correnti – fa inoltre sapere l’Istat – hanno registratonel secondo trimestre 2011 un aumento tendenzialedell’1,3%, risentendo di una riduzione delle impostedirette (-1,6%) e di un aumento delle imposte indirette(+0,2%), dei contributi sociali (+2,9%) e delle altre en-trate correnti (+11,3%). Le entrate in conto capitale so-no risultate, invece, in diminuzione del 57,0%, a causadelle minore entrate delle imposte in conto capitale(dovute a una riduzione di versamenti “una tantum”)e delle altre entrate in conto capitale.

REDDITO FAMIGLIE +0,5% 2° TRIMESTRE, +2,3%ANNO. Il reddito disponibile delle famiglie, nel secon-do trimestre dell’anno, è aumentato dello 0,5% rispettoal trimestre precedente e del 2,3% rispetto al secondotrimestre del 2010. Lo comunica l’Istat, sottolineandoche al netto dell’inflazione il potere di acquisto delle fa-miglie (cioè il reddito disponibile in termini reali) è di-minuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente edello 0,3% rispetto al corrispondente trimestre del2010. La spesa delle famiglie per consumi finali in va-lori correnti è invece aumentata dello 0,9% rispetto altrimestre precedente e del 3,7% rispetto al secondo tri-mestre del 2010. Infine, il tasso di investimento dellefamiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissilordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gliinvestimenti strumentali delle piccole imprese classifi-cate nel settore, e il reddito disponibile lordo) semprenel secondo trimestre è stato pari all’8,9%, più basso di0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente einvariato rispetto al secondo trimestre del 2010. �

L’Istat rileva che il reddito disponibiledelle famiglie in valori correnti èaumentato del 2,3%, a fronte di unacrescita del 3,7% della spesa dellefamiglie per consumi finali.

� di Stefano Frigo

associazione � inail

Il lavoro,in calo gli incidentima non il numero di morti

C alano nel primo semestre gli infortuni sul la-voro, ma resta stabile il numero dei decessi:oltre due ogni giorno. I numeri provvisori

diffusi dall’Inail registrano una riduzione degli inci-denti di circa 16.000 casi (da circa 388mila a 372mi-la), pari a -4% rispetto allo stesso periodo del 2010.Una flessione, sottolinea l’Istituto, sensibilmente su-periore rispetto al -1,9% che si era registrato nelloscorso anno. I casi mortali passano invece nei primisei mesi da 431 a 428 vittime, pari a una riduzionedello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2010. L’an-no in cui, con un calo record, si è scesi, per la primavolta dal dopoguerra, sotto la soglia dei 1.000 mortisul lavoro.

Flessione nelle costruzioni: -5,8%. L’analisi dellevarie attività economiche evidenzia riduzioni diffuse,ma di diversa intensità: il calo degli infortuni è piùpronunciato nell’industria (-5,6%) che nei servizi (-3,2%) e nell’agricoltura (-2,6%). Positivo anche il da-to delle costruzioni (-5,8%) anche se condizionato dalcalo degli occupati nel settore (-4,3%).

Meno morti al Sud. Sul piano territoriale, Mez zo -giorno e Centro (rispettivamente -5,7% e -4,4% per

gli infortuni in complesso) fanno meglio del Nord (-3,3%): dati che l’Inail valuta anche in rapporto al-l’andamento dell’occupazione, in aumento dello0,6% al Nord, mentre al Sud si ferma solo al +0,2%,e in calo nel Centro dello 0,6%. Nei casi mortali ilMezzogiorno si distingue per il calo molto significa-tivo (25 decessi in meno, -15,9%).

Il Centro è praticamente stabile (solo 2 casi in me-no, -2,4%), mentre nel Nord si assiste a un aumento(+24 vittime, +12,6%).

Verso i 750mila casi. I dati del semestre consento-no all’Istituto di indicare che «il bilancio infortuni-stico per l’anno 2011 si profila positivo nel suo com-plesso», mentre «per quanto riguarda le morti sullavoro la situazione risulta ancora praticamente inbilico» e «sarà ovviamente l’andamento del secondosemestre a determinarne il segno». Se l’andamentosarà in linea con i primi sei mesi «si potrebbe pro-spettare un bilancio consuntivo per l’interno 2011con un numero di infortuni intorno ai 750mila(contro i 775mila del 2010) e un numero di mortisul lavoro che si conferma saldamente al di sottodelle mille unità». �

I dati diffusi dall’Inail segnalano una riduzione del 4% rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno. Non migliorano i numeri dei decessi: 431 neiprimi sei mesi. In discesa del 6% i dati nell’edilizia. Migliori i dati del Sud, dovel’occupazione però cresce più lentamente.

� di Stefano Frigo

A.A.A. cercasi idraulicourgentemente

� tratto da www.ansa.it

Prima o poi le imprese nazionali saranno davverocostrette ad affiggere questo genere di annunci perreperire questa figura professionale, per la quale leimprese artigiane mettono in conto oltre 12 mesi diricerca.Ma difficilissimi da trovare sono anche farmacisti,sviluppatori di software, infermieri, progettistimeccanici e metalmeccanici tra le professioni high skill.Tra le professioni intermedie, le aziende lamentano

difficoltà di reperimento elevate per gli addetti allareception e gli operatori di mensa.Tra gli operai specializzati, spicca la carenza dicarpentieri. E poi mancano tornitori e autisti di pullman,mentre per le imprese artigiane gli “introvabili” sono icopritetti e i pavimentatori, che si aggiungono allecarenze ormai “croniche” di idraulici, parrucchieri edestetisti. Lo segnala il Sistema informativo Excelsior diUnioncamere e Ministero del Lavoro dimostrando che,se scovare un lavoro oggi non è impresa facile, ci sonocasi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo sono vere eproprie “primule rosse”: 117mila per la precisione quelliconsiderati di difficile reperimento dal totale delleimprese dell’industria e dei servizi, di cui 28.540 quellirichiesti dalle aziende artigiane.

33Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

34 l’Artigianato

associazione � assicurazioni

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Polizze vita: un mondoquasi sconosciuto

S i fa presto a dire “polizze vita”. In realtà l’espressione si riferisce a una mol-teplicità di prodotti, che differiscono, anche

abbastanza sensibilmente, gli uni dagli altri. Proviamo a distinguere le diverse e più comuni ti-

pologie di polizza vita.

Polizza a “vita intera”È stata creata, in origine, per sopperire alle tasse di

successione. È proprio questa la genesi delle polizze a “vita in-

tera”: accantonare un capitale da liquidarsi al deces-so dell’assicurato che serviva a garantire, in primabattuta, ai familiari il sostegno alle spese per il ritofunebre e, soprattutto, per pagare le imposte di suc-cessione che sino a qualche anno fa comportavanoimporti anche rilevanti.

Il loro utilizzo si è sviluppato ed oggi, in genere,sono lo strumento del quale l’assicurato si serve so-prattutto per garantire agli eredi un capitale che limetta al riparo dalle presumibili difficoltà economi-che cui potrebbero andare incontro venendo a man-care l’assicurato stesso.

Una ipotesi, ad esempio, è relativa a un padre difamiglia, unica fonte di reddito, con figli ancora acarico e moglie casalinga. Se manca il marito-papà,la moglie si trova nella necessità di provvedere diret-tamente al sostentamento dei figli, quindi il capitalelasciatole dal marito può rivelarsi molto utile e de-terminante.

Si tratta di polizze che non hanno scadenza rela-tivamente alla garanzia prestata, dal momento chela morte può sopraggiungere in qualsiasi momento,a un anno dalla stipula come a venti, trenta. Il pre-mio invece, vale a dire l’importo che paga il Con-traente/assicurato al fine di garantire il capitale pre-visto, ha una durata concordata al momento dellastipula del contratto stesso.

Il Contraente può decidere, al termine del paga-mento dei premi, o anche prima, di “riscattare” ilcontratto stesso.

Polizze temporanee caso morteSono le polizze cosiddette di “puro rischio” che

prevedono il pagamento di un capitale al beneficia-rio (designato dal Contraente/assicurato al momentodella stipula del contratto assicurativo) indicato inpolizza solo in caso di morte dell’assicurato che av-venga entro la data di scadenza della polizza.

Il premio versato è utilizzato esclusivamente percoprire il rischio morte e queste tariffe, pertanto, nonconsentono alcun tipo di riscatto.

Polizze vita “miste”Come dice la parola stessa, rappresentano una

sorta di via di mezzo perché prevedono il pagamen-to di un capitale sia in caso di sopravvivenza dell’as-sicurato alla scadenza del contratto, sia in caso dimorte dello stesso nel corso della durata del contrat-to. Ovviamente, in questo secondo caso, il capitaleassicurato sarà liquidato a un beneficiario indicatoin polizza.

Vi rientrano due tipi diversi di soluzioni: la mistaimmediata, che comporta il pagamento di un capitalealla scadenza in caso di sopravvivenza dell’assicuratooppure al momento della morte del medesimo se que-sta avviene nel corso della durata contrattuale; la mi-sta a termine fisso, diversa dalla prima perché il pa-gamento del capitale è previsto in ogni caso allascadenza del contratto, sia in caso di sopravvivenzasia in caso di decesso dell’assicurato.

Potrebbe sembrare una sfumatura, ma non lo è,perché di fatto chi sottoscrive una mista a terminefisso deve sapere che, in caso di sua premorienza, ipropri cari non hanno diritto a nulla e per vedersi li-quidare il capitale devono attendere la scadenza pre-fissata del contratto.

Polizze a capitale differitoSi tratta di prodotti che prevedono il pagamento

di un capitale alla scadenza del contratto se l’assicu-rato è in vita a quella data. Insomma, anziché essereuna scommessa sulla… morte (l’assicurazione paga se

Le diverse e più comuni tipologie di polizze vita.

� di Walter Tamanini

35Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

associazione � assicurazioni

l’assicurato muore) la polizza a capitale differito èuna scommessa sulla vita (l’assicurazione paga sel’assicurato vive). Prevedono la restituzione dei pre-mi pagati, eventualmente rivalutati, in caso di deces-so dell’assicurato nel corso del differimento. Comedire: una scommessa sì, ma con qualche cautela.

Polizze a capitalizzazioneSiamo ancora nella gamma delle polizze vita ma

solo per aspetti minoritari. In realtà si tratta di prodotti più finanziari che as-

sicurativi che prevedono il pagamento di un capitalealla scadenza del contratto e che, nel corso della du-rata dello stesso, hanno comunque un contenuto as-sicurativo, come per esempio il pagamento di uncerto capitale in caso di morte, la garanzia control’impignorabilità e, sino a qualche anno fa, ancheun vantaggio fiscale che la riforma del 2001 ha eli-minato riservandolo solo ai prodotti effettivamenteprevidenziali.

I contratti di capitalizzazione si caratterizzano perl’impegno dell’assicuratore a pagare a una scadenza dif-ferita nel tempo una certa somma di denaro a frontedel pagamento di premi unici (cioè in un’unica solu-zione) o ricorrenti (cioè periodici) da parte del cliente.

Polizze con rendita vitaliziaSono polizze che appartengono al nucleo di quei

prodotti che prevedono il pagamento, in caso di so-pravvivenza alla scadenza del contratto, di una ren-dita finché l’assicurato è in vita.

A seconda della data di corresponsione della ren-dita, la stessa può essere: • Vitalizia immediata, e quindi, essere pagata subi-

to al momento della stipula del contratto fino allamorte dell’assicurato; richiede un premio versatodall’assicurato in un’unica soluzione;

• Vitalizia differita, che viene corrisposta da una da-ta prestabilita fino a quando l’assicurato è in vita; ilversamento può essere effettuato con premi perio-dici oppure in unica soluzione.

Polizze unit e index-linkedSono polizze che agganciano la prestazione all’an-

damento di uno o più fondi comuni, interni o ester-ni alla Compagnia assicuratrice.

Nelle unit-linked i premi versati sono investiti se-condo diverse strategie più o meno “aggressive” infondi di investimento interni o esterni alle stesseCompagnie assicuratrici e che possono cambiare nelcorso della durata del contratto in quanto l’assicura-to può decidere di trasferire il proprio capitale da unfondo a un altro. A volte sono previste garanzie di ca-pitale minimo alla scadenza o capitale in caso di pre-morienza e invalidità.

Le polizze index-linked sono composte da unacomponente obbligazionaria e da una componentederivata. Agganciano la rivalutazione del capitaleversato in un’unica soluzione all’andamento di unindice tipicamente azionario.

Dopo questa veloce carrellata sui diversi tipi dipolizza, analizziamo alcuni termini propri dei con-tratti del ramo vita.

CARICAMENTO: comprende tutte le spese chegravano su una polizza. Rappresenta quindi quellaparte del premio che è destinata a coprire le spesecommerciali e amministrative legate alla polizza.

La somma che è effettivamente investita in unapolizza vita deve, necessariamente, tener conto deicaricamenti e, quindi, è sempre più bassa della som-ma versata dal cliente.

GESTIONI SEPARATE: sono fondi creati dalleCompagnie di assicurazione per la gestione delle po-lizze rivalutabili sulla vita. Si tratta di fondi detti ap-punto “separati” perché sono distinti da tutte le al-tre attività della compagnia. In essi confluiscono ipremi raccolti da tutti i sottoscrittori delle polizze vi-ta e che sono investiti in attività finanziarie con l’o-biettivo di realizzare un rendimento, grazie al qualeil capitale che sarà pagato ai beneficiari dei contrattisi rivaluta nel tempo.

RETROCESSIONE: in termini assicurativi è unaparola importante, perché nelle polizze rivalutabili laretrocessione è la parte del rendimento – ottenutoogni anno dal fondo a gestione separata – che è rico-nosciuto e attribuito all’assicurato. È calcolato in ba-se a una percentuale, definita aliquota di retrocessio-ne e stabilita nel contratto.

Esemplificando, se la retrocessione è pari all’80%del rendimento, significa che su un rendimento lor-do del 5% di una somma pari a 1.000 euro (cioè 50euro), all’assicurato andranno riconosciuti 40 euro. I restanti 10 vengono trattenuti dalla compagnia.

RISCATTO: è la richiesta di anticipata risoluzionedel contratto da parte del contraente, e ovviamentesi riferisce esclusivamente a polizze che prevedono lacorresponsione di un capitale oppure una rendita.

È un’operazione economicamente penalizzante perl’assicurato/contraente anche in relazione al momen-to in cui viene esercitato questo diritto.

Nei primi 5 anni di vita del contratto, infatti, incaso di riscatto di una polizza che dia diritto a una de-trazione IRPEF, l’assicurato è tenuto a restituire lasomma detratta in sede di dichiarazione dei redditi.Altri tipi di penalizzazione, inoltre, possono essere talida non consentire nemmeno, nei primi anni di vitadel contratto, il recupero dei premi versati fino a quelmomento.

TASSO TECNICO: è il tasso minimo di rendimen-to garantito di una polizza rivalutabile e viene indi-cato come percentuale di rivalutazione annua del-l’investimento; viene definito a priori e non dipendedal rendimento del fondo a cui è collegata la polizza.Se il rendimento della gestione esterna supera questapercentuale, va scontato l’anticipo riconosciuto. �

associazione � crisi

La crisimorde le aziende

L a crisi ha ripreso a mordere: dopo un breveperiodo di miglioramento dei trend, nel pri-mo semestre dell’anno i fallimenti di imprese

in Italia sono cresciuti del 10,3% rispetto allo stessoperiodo del 2010.

Secondo Cerved Group, tra aprile e giugno, in par-ticolare, si sono contati in Italia circa 3.400 default, paria un aumento del 13,1% rispetto allo stesso periododell’anno precedente. Dopo la frenata osservata tra lafine del 2010 e gli inizi del 2011, i fallimenti segnanodecisamente un’inversione di tendenza: dopo due tri-mestri consecutivi con il segno negativo i dati su basedestagionalizzata sottolineano un aumento dell’8,8%sui tre mesi precedenti. I casi di bancarotta dei primi seimesi dell’anno toccano quota 6.400 (+10,3% rispettoallo stesso periodo del 2010): soffrono soprattutto le so-cietà di capitale, tra le quali il fenomeno prosegue a rit-mi maggiori se paragonati a quelli osservati tra le so-

cietà di persone (+12,8% contro +3,5%) e nelle altreforme giuridiche (+5,7%). Se nel 2009 e nel 2010 lacorsa dei fallimenti veniva guidata dall’aumento deidefault delle imprese manifatturiere e, in un secondoluogo da quelle attive nell’edilizia, nel corso del 2011il fenomeno sta cambiando rotta. L’industria – pur ri-manendo il comparto con la frequenza di fallimentimaggiore (insolvency ratio pari a 21,8 nel primo seme-stre 2011) – evidenzia un calo di fallimenti del 2,1%rispetto allo stesso periodo del 2010. In crescita inve-ce il settore delle costruzioni (+7,1%) e aumentano aritmi elevati i casi nel terziario (+16,4%). Nei primi seimesi del 2011 – evidenzia l’Osservatorio Crisi d’Impre-sa Cerved Group – i casi di default sono cresciuti in mi-sura maggiore nel Centro-Sud (registrando un aumen-to dell’11,1%) rispetto al resto del Paese (+10,3% nelNord-Ovest e +8,7% nel Nord-Est). Il dato è particolar-mente influenzato dagli incrementi osservati in Molise(+93%), nel Lazio (+32%), in Puglia (+23%), in Sarde-gna (+18%) e in Campania (+17%). Il Nord-Est, a diffe-renza di quanto osservato l’anno scorso, fa registrareuna crescita delle procedure fallimentari più contenuta(+8,7%), grazie soprattutto al calo osservato in Veneto(-1,5%). Un piccolo miglioramento sul fronte deiconcordati preventivi: con 513 domande presentatetra gennaio e giugno di quest’anno, il fenomeno ri-porta un calo del 5,5% rispetto allo stesso periodo del2010. I segnali positivi arrivano soprattutto dall’in-dustria, dove per il quinto trimestre consecutivo ledomande di concordato risultano in calo. �

In crescita (+10%) i fallimenti. I casi di bancarotta dei primi sei mesidell’anno toccano quota 6.400. Le piùcolpite ora sono le imprese attive nelsettore delle costruzioni e nel terziario.Aumento maggiore nel Centro-Sud.

� di Stefano Frigo

Nuovo record del debito pubblico

A luglio è salito a 1.911,807 miliardi di euro, oltre 10miliardi in più rispetto a giugno quando per la primavolta ha superato la barriera dei 1.900 miliardi. Le entrate, invece, si sono attestate a 221.643 milioni di euro (+2.791 milioni).Il debito pubblico italiano a luglio è salito al livello recorddi 1.911,807 miliardi di euro, oltre 10 miliardi in più rispettoa giugno quando per la prima volta ha superato labarriera dei 1.900 miliardi. È quanto risulta dalSupplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italiadedicato alla finanza pubblica. Da precisare che conquesto dato Bankitalia misura lo stock di debito e non ilsuo rapporto con il Pil; è quest’ultimo invece il parametrodi riferimento per il Patto di stabilità europeo. Tiene,

invece, il gettito dei tributi erariali. Nel periodo gennaio-luglio, fa sapere il dipartimento delle Finanze delMinistero dell’Economia, le entrate tributarie erarialihanno guadagnato l’1,3% e si sono attestate a 221.643milioni di euro (+2.791 milioni). Dati che confermanouna buona tenuta e che sono in linea con le previsioni.In dettaglio, il gettito Ire registra una crescita dell’1,7%(+1.617 milioni di euro) trainata dal buon andamento delleritenute sui redditi di lavoro dipendente pubblico e privatoe di quelle sui redditi di lavoro autonomo che hacompensato la flessione del gettito dell’autoliquidazione.Il gettito Ires scende da 16.518 a 15.330 milioni di europrincipalmente a causa dell’esaurirsi degli effetti dialcune imposte sostitutive introdotte con la LeggeFinanziaria del 2008. Una flessione che, tuttavia, risultaattenuata rispetto a quella rilevata nel mese di giugno aseguito della proroga per i versamenti dovuti dai

36 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

“L’arte a Corte”a Caldonazzo

“S fogliando la pace: la pace vista dagliocchi dell’artista” è il tema scelto perla prima edizione della mostra-concor-

so “L’arte a Corte” organizzata in occasione del “Na-talARTE a corte”, il mercatino sull’artigianato diqualità realizzato presso Corte Trapp a Caldonazzo(tutte le informazioni sull’evento sono consultabilisu www.nataleacorte.it). Il concorso, finalizzato allapromozione di diverse forme d’arte: pitture, sculture,

arte digitale, installazioni, oggetti in qualsiasi mate-riale, prevede la realizzazione di un evento espositivodelle opere partecipanti con la volontà di valorizzareil settore dell’artigianato artistico.

Saranno una ventina gli artisti che si contenderan-no il primo premio di 1500 euro fra i quali una signi-ficativa rappresentanza di artigiani-artisti: Ivana dellaSartoria Rivablanca, Rosanna delle Ceramiche Cicut-tin e infine Fiorenzo Scartezzini maestro orafo. Lostesso Scartezzini, sempre nell’ambito dei mercatini,curerà anche due laboratori didattici, previsti nei po-meriggi del 26 novembre e 23 dicembre, sulla realiz-zazione di collane con perline colorate in legno rivoltiai bambini fino ai 13 anni. La finalità degli appunta-menti è quella di stimolare la fantasia e la creativitàdei partecipanti attraverso una divertente esperienzamanuale, dando anche la possibilità ai bambini diportarsi a casa la loro creazione.

Tornando al concorso non ci è possibile svelare inanteprima le opere partecipanti e per questo vi invi-tiamo a visitare la mostra allestita presso Corte Trappnei week-end dal 26 novembre al 24 dicembre e ma-gari con l’occasione votare la vostra opera preferitache sarà poi premiata il 18 dicembre. �

Gli Artisti-artigiani partecipano alla mostra-concorso“L’arte a Corte” presso la Corte Trapp di Caldonazzo.

associazione � arte

contribuenti cui si applicano gli studi di settore.Le imposte indirette complessivamente fanno registrareun aumento del 3,8% (+3.690 milioni di euro) rispetto alcorrispondente periodo del 2010. Il gettito Iva evidenzia unincremento tendenziale del 2,4% (+1.366 milioni di euro)sostenuto, in particolare, dal prelievo sulle importazioni(+23,1% pari a +1.842 milioni di euro) che riflettel’incremento dei flussi in valore di beni e servizi importatisui quali influisce l’aumento del prezzo del petrolio.Le entrate relative ai giochi, nel complesso, presentanouna crescita del 17,3% (+1.182 milioni di euro) sostenuta,in particolare, dai proventi del lotto (+37,5% pari a +1.069milioni di euro) e dalle entrate degli apparecchi e congegnidi gioco (+9,6% pari a +194 milioni di euro).Positivo il gettito dell’imposta di consumo sul gas metano(+13,1% pari a +332 milioni di euro) che a causa delmeccanismo di calcolo dell’imposta riflette l’incremento

dei consumi registrato nel 2010. In leggera flessione ilgettito dell’imposta sugli oli minerali (-0,6% pari a -62milioni di euro) che risente della contrazione dei consumidei prodotti energetici registrata nei mesi precedenti.Il gettito delle imposte sulle transazioni è in linea conquello dell’analogo periodo dell’anno precedente, al nettodi un’entrata eccezionale registrata nel mese di febbraio2010. Positivo anche l’andamento degli incassi da ruolirelativi ad attività di accertamento e controllo che hannofatto registrare un incremento tendenziale del 40,5%(+1.167 milioni di euro). In calo, invece, le entrate derivantidagli enti territoriali e dagli enti locali che, nel periodogennaio-luglio 2011, si attestano a 20.029 milioni di euroed evidenziano una diminuzione del gettito di 0,7% (-144milioni di euro). In crescita le entrate del mese il cui gettitoaumenta del 5,2% (+264 milioni di euro).

[S.F.]

37Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

38 l’Artigianato

cultura

I NuoviFuturisti

S e il Futurismo di Umberto Boccioni ha in-fluenzato profondamente l’arte italiana e pre-parato la via all’Arte povera, qual è invece l’e-

redità storica dell’altro Futurismo, quello di Balla e diDepero, con la sua sintesi originale di decorazione efunzionalismo?

A questa domanda prova a rispondere la mostra “INuovi Futuristi” allestita dal MART nelle sale dellaCasa d’Arte Futurista Fortunato Depero affiancata dauna “mostra diffusa” organizzata dall’associazioneZona F nel centro storico di Rovereto.

La mostra “I Nuovi Futuristi”, è a cura di RenatoBarilli e rappresenta il frutto del lavoro del critico bo-lognese per rintracciare e documentare gli sviluppidel futurismo nella versione di Balla e Depero.

La mostra si svolge a Casa Depero dal 19 novem-bre 2011 al 26 febbraio 2012. Comprende una tren-tina di opere di Gianantonio Abate, Clara Bonfi-glio, Dario Brevi, Gianni Cella, Andrea Crosa,Innocente, Marco Lodola, Battista Luraschi, Lu-ciano Palmieri, Plumcake e Umberto Postal.

Sempre il 19 novembre prende il via “Zona Fespone i Nuovi Futuristi”.

Gli stessi undici autori ospiti della mostra a lorodedicata nella Casa d’Arte Futurista Fortunato Depe-ro sono esposti in undici atelier, studi e botteghe ar-tigiane realizzando così un piacevolissimo percorsoartistico nel centro storico. È l’occasione per un’inte-ressantissima passeggiata all’insegna dell’arte nellazona più antica del centro storico di Rovereto percor-rendo la produttiva via Rialto, l’antica piazza S. Mar-co, la splendida via della Terra, la spettacolare viaSanta Maria, l’attraversamento del torrente Leno,l’affascinante via Portici, le piazze e la vivacissima viaMercerie.

Ogni artigiano espone nella sua bottega un “nuo-vo futurista” le cui opere s’integrano con il fare quo-tidiano del laboratorio.

Le opere dei “nuovi futuristi” esposte a Roveretosono oltre sessanta, un’occasione da non perdereper confrontarsi con questo movimento. A Casa De-

ZONA F e l’arte diffusa nel centro storico di Rovereto

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

� di Paolo Aldi

Clara Bonfiglio - Takemyheart

Zona F espone i Nuovi Futuristi

1. Bottega d’arte Paolo Gabbana espone UMBERTO POSTALin via Rialto 30, cortile interno

2. Ferrario Arte e Antiquariato espone MARCO LODOLAin via Rialto 40

3. Atelier Foto Paolo Aldi espone BATTISTA LURASCHIin via Rialto 47

cultura

pero si possono mettere a confronto le loro operecon gli arazzi, le tele, gli oggetti e la grafica di Fortu-nato Depero, in un allestimento che mette in luce lagrande capacità di questi artisti di spaziare con asso-luta libertà tra varie espressioni artistiche, utilizzan-do materiali prodotti dalle nuove tecnologie, comeil plexiglass, il pvc, il neon. Nelle aziende di “ZonaF” l’allestimento mette in confronto e coinvolge leopere degli artisti con il fare quotidiano dell’artigia-no e il suo lavoro. Teniamo ben presente che i “nuo-vi futuristi” hanno esplorato i territori al confine tradesign e pubblicità, ma anche tra narrazione, fumet-ti e cartoni animati.

Pensiamo che il MART e la Casa d’Arte FuturistaFortunato Depero non abbiano bisogno di presenta-zioni mentre è bene soffermarsi sul capire “Zona F”.Questa è un’associazione fondata inizialmente da cin-que aziende artigiane del centro storico di Rovereto.Ha il progetto di lavorare collettivamente per la cono-scenza e la frequentazione di questa parte storica dellacittà, per la promozione delle eccellenze prodotte nel-le botteghe e negli atelier, per essere un volano per lacultura e l’economia locale. A un anno e mezzo dallanascita l’associazione raccoglie quasi venti attivitàche animano di nuova linfa un’antica tradizione loca-le artigiana, di quel fervore artistico che ha nutritograndi personaggi come Fausto Melotti, Gino Pollini,Luciano Baldessari e Fortunato Depero.

È proprio a Depero che “Zona F”, statutariamen-te, vuole rendere omaggio, così come ai suoi inse-gnamenti, alla sua fantasia e alla vitalità delle suecreazioni artigianali, dalle tarsie in panno, ai mobi-li, agli arredi e ai decori che ancora oggi si possonoammirare nelle sale della Casa d’Arte Futurista diRovereto. Nelle botteghe dislocate tra il MART e laCasa Depero il visitatore può trovare realizzazioniartigianali e pezzi unici: dalla fotografia alla lavora-zione del legno e del metallo, dalla pittura su cera-mica alla gastronomia, dalla legatoria alla tessitura,dalla galleria d’arte all’antiquariato. Inseriti in unpercorso cittadino che va da via Rialto in via Mer-cerie, percorrendo via della Terra e via Portici, via S.Maria, i laboratori accolgono l’idea tutta futuristadi creatività in perenne movimento.

Crediamo che la proposta de “I Nuovi Futuristi” co-struita dal MART e raccolta da “Zona F” sia un’eccellen-te occasione di collaborazione tra il museo e gli ateliere i laboratori del centro storico di Rovereto che apre lastrada ad altre fruttuose occasioni di fare rete tra cultu-ra e mondo artigiano, tra istituzione e città. �

4. La Bottega della Pasta espone PLUMCAKE in via Rialto 56

5. Terzo Fuoco espone DARIO BREVI in Campiello del Trivio 1

6. Ristorante Al Trivio espone ANDREA CROSA in Campiello del Trivio 11

7. MOAB art espone CLARA BONFIGLIO in via Santa Maria 26

8. Corniceria S. Maria espone GIANANTONIO ABATE in via S. Maria 47

9. Corniceria e legatoria Manfredi espone INNOCENTE in via Portici 34

10. Kilim espone GIANNI CELLA in via Portici 28

11. Pontara Luce espone LUCIANO PALMIERI in via Mercerie 13 Gianantonio Abate

39Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

Questo mese vi consigliamo:

Arte Boccanera Contemporanea - TrentoWilly Verginer, In Hoc Signo | sino al 3 dicembre 2011Orari: 10.00 - 13.00 e 16.00 - 19.00. Domenica, lunedì efestivi su appuntamento

Fondazione Galleria Civica di Arte Contemporanea - TrentoNedko Solakov, All in (my) order with exceptionssino all’8 febbraio 2012Orari: 10.00 - 18.00. Lunedì chiuso.

Galleria Civica G. Segantini - Arco (Tn) Federico Pietrella | sino al 15 gennaio 2012

Buonanno Arte Contemporanea - TrentoMarco Casentini, Day Dream | sino al 22 dicembre 2011Orari: 16.00 - 19.30. Venerdì, sabato e domenica suappuntamento

Galleria d’Arte Fedrizzi - ClesJosef Costazza, Silenzi | sino al 19 novembre 2011

MART - Museo d’Arte Moderna e ContemporaneaRovereto (TN)Gino Severini | sino all’8 gennaio 2012Diango Hernández, Living Rooms, a Surveydal 19 novembre 2011 al 26 febbraio 2012Carlo Valsecchi, San Luisdal 19 novembre 2011 al 26 febbraio 2012

Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero - Rovereto (TN)I Nuovi Futuristi | dal 19 novembre 2011 al 26 febbraio 2012

Paolo Maria Deanesi - RoveretoSilvia Giambrone, Liliana Moro, Poetica della relazione sino al 19 novembre 2011

Studio d’Arte Raffaelli - TrentoJames Brown, Eclipse | sino al 30 novembre 2011

associazione � categorie

41Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

Worldskills 2011a LondraI Campionati mondiali dei mestieri

L a Presidente delle Federazioni di CategoriaElena Casagrande e il Responsabile dell’A-rea Categorie Guido Radoani si sono recati

a Londra per assistere a due giornate di “lavori”della grande manifestazione.«È stata una bellissima esperienza vedere all’o-

pera giovani eccellenze di tutto il mondo a con-fronto su prove di grande difficoltà tecnica», com-menta Elena Casagrande. «Questo dimostra chebisogna lavorare tantissimo per favorire la cresci-ta delle nuove generazioni aumentando la qualitàdella formazione sia nelle scuole che in azienda».

Dal 1950, le nuove leve professionali di tutto ilmondo si misurano, ogni due anni, in occasione deiCampionati mondiali dei mestieri “Worldskills”, cui inquest’edizione hanno fatto da sfondo le officine, i ri-storanti e gli atelier di Londra. Tra quasi mille parteci-panti di oltre 53 nazioni, si sono contati anche 14 altoa-tesini, una piccola squadra dalle grandi aspettative.

I Campionati mondiali dei mestieri “Worldskills”sono il concorso professionale internazionale più im-portante che ha luogo due volte l’anno e, nel 1950,si è tenuto per la prima volta in Spagna. Dell’organiz-

zazione fanno parte ormai 53 nazioni. Grazie all’APA,l’Alto Adige, rappresentante ufficiale dell’Italia, èconcorrente dal 1995. Delegato ufficiale di “World-skills Italy” è Herbert Fritz, delegato tecnico ThomasPardeller. Questa competizione crea nuovi parametriinternazionali per ben 46 professioni, con l’obiettivodi aprire una finestra sui sistemi formativi e sui me-todi di lavoro nei vari Paesi, di dare nuovi impulsi aigiovani e, non ultimo, di offrire un’immagine mo-derna del mondo del lavoro.

L’Italia era presente a Londra con la squadradell’Alto Adige di cui APA Bolzano è la capofila.

Quest’anno, 11 ragazzi e 3 ragazze, facenti partedella squadra 2011, che nei mesi scorsi si è preparataalla competizione con lo specialista e direttore disquadra Christian Haas. Il grosso del team è costitui-to da dieci artigiani, ovvero piastrellisti, pittori, mu-ratori, meccanici, grafici e pasticceri, cui si aggiungo-no paesaggisti e assistenti sociali, rispettivamente ingruppi di due persone.

Elena Casagrande e Guido Roadoani ai Campionati mondiali dei mestieri“Worldskills”, il concorso professionale internazionale più importante che siè svolto per la prima volta nel 1950 in Spagna.

� di Guido Radoani

Worldskills London 2011: dati sorprendenti

Nazioni 51

Professioni 46

Partecipanti 944

Partecipanti altoatesini 14

Visitatori 200.000

Medaglie ottenute dall’Alto Adige dal 1997 al  2011

Categorie Oro Argento Bronzo Medaglie

1997 S. Gallo 1 1

1999 Montreal 1 1

2001 Seoul 3 1 4

2003 S. Gallo 1 3 3 7

2005 Helsinki 5 1 5 11

2007 Shizuoka 2 1 3 6

2009 Calgary 1 3 4 8

2011 Londra 1 2 3

42 l’Artigianato

associazione � categorie

Durante i campionati, i partecipanti devono ese-guire gli incarichi assegnati in un tempo massimo:per esempio, il falegname deve realizzare un mobilesu misura in base a un progetto, l’elettricista un cir-cuito complesso, mentre la grafica deve creare mani-festi e supporti pubblicitari. Una giuria di esperti va-

luterà gli elaborati, decretando il vincitore. Il Cam-pionato mondiale dei mestieri si svolge alla streguadi un grande evento sportivo che si è svolto a Londracon la grande inaugurazione del 4 ottobre. Nei suc-cessivi quattro giorni, “atleti” da tutto il mondo si so-no sfidati per conquistare titoli e medaglie. �

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Categorie professionali di maggiore successo dal 1997 al 2011

Categorie Oro Argento Bronzo Totale medaglie

1° PASTICCERE 2 1 1 4

2° GRAFICO 2 2

3° PIASTRELLISTA LATTONIEREORAFO

11 1

11 1

21 1

43 3

4° CUOCO 1 1 2

5° ESTETISTAELETTROINSTALLATORE

11

11

6° PITTORE 2 2

7° FALEGNAME 1 3 4

8° MECCANICOCARPENTIERE

11

11

22

8° INSTALLATORE DI SANITARIPARRUCCHIEREASSISTENTE SOCIALE

111

111

9° MURATORE 5 5

10° CAMERIERE DI RISTORANTE 2 2

11° SCALPELLINO 1 1

associazione � categorie

43Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

FUMISTI

Chiarimenti in meritoall’attività di fumista

O ggetto: Quesito concernente la costruzionedi camini, stufe o caminetti e loro collega-mento ad opere di evacuazione dei fumi e

dei prodotti della combustione.

Con riferimento al quesito inviato per posta elettroni-ca il 12 settembre c.a., relativo all’oggetto, si comunicaquanto segue.

Il D.M. n. 37/2008 si applica a tutte le tipologie diimpianti posti al servizio degli edifici, indipendentementedalla relativa destinazione d’uso, che siano collocati al-l’interno degli stessi o delle relative pertinenze. Il decretocitato ha meglio precisato, rispetto alla Legge n. 46/1990,alcune tipologie di impianti soggetti a tale normativa. Traquesti rientrano anche le opere di evacuazione dei prodot-ti della combustione e delle condense, di ventilazione eaereazione dei locali (art. 1, comma 2, lettera c). Le im-prese che svolgono tale attività, pertanto, devono essereabilitate ai sensi della normativa citata.

La Commissione provinciale per l’artigianato e la Ca-mera di Commercio di Trento hanno adottato l’orienta-mento comune delle Camere di Commercio del Triveneto,

in base al quale viene riconosciuta l’abilitazione all’eser-cizio dell’attività relativa alla realizzazione di opere dievacuazione dei prodotti della combustione e delle con-dense e di ventilazione ed aereazione dei locali, alle im-prese che, alla data di entrata in vigore del DM citato, ab-biano già svolto tale attività.

Pertanto, alle imprese che svolgono l’attività di costru-zione di camini ed installazione di stufe, viene ricono-sciuta l’abilitazione alla lettera C), limitatamente alleopere di evacuazione dei prodotti della combustione e del-le condense e di ventilazione ed aereazione dei locali.

Il Ministero della sviluppo economico, con note di da-ta 24 febbraio 2010 e 17 gennaio 2011, ha confermatol’orientamento adottato dallo scrivente, precisando quan-to segue:• Definizione di impianto termico: ai fini del D.M.

n. 37/2008 per impianto termico si intende: “il comples-so di prodotti formato generalmente da un generatore dicalore, da un condotto per lo smaltimento di fumi, ovegenerati, sistemi di aerazione e ventilazione, eventual-mente uno o più sistemi per la distribuzione del calore”.La definizione di impianto termico fornita nell’allegato A

Recentemente è arrivata, dalla Camera di Commercio di Trento, la risposta aun nostro quesito riguardo alla costruzione di camini, stufe o caminettie il loro collegamento ad opere di evacuazione dei fumi e dei prodotti dicombustione. Di seguito riportiamo la risposta della Camera di Commercio.

� di Jacopo Pedrotti

associazione � categorie

del D.Lgs. n. 192/2005 è una defini-zione applicabile solamente ai finidel contenimento dei consumi ener-getici degli edifici. L’impianto termi-co di riscaldamento, qualunque nesia la potenzialità, entra pertantonella specifica classificazione delD.M. n. 37/2008, articolo 1, com-ma 2, lettera C). L’attività medesi-ma era già disciplinata dalla Leggen. 46/1990 e la modifica apportatadal D.M. n. 37/2008, rispetto allaformulazione dell’art. 1, lettera c)della Legge n. 46/1990 è dovuta so-lamente all’esigenza di meglio indi-viduare il complesso dei prodottirientranti nella definizione di “im-pianto termico” di riscaldamento.

• Riconoscimento requisiti: in fasedi prima applicazione del D.M. n.37/2008, alle imprese installatrici distufe e caminetti, che possono docu-mentare di aver installato precedentemente all’entratain vigore del Decreto stesso, stufe, caminetti, canne fu-marie, in configurazione singola o plurima, non può es-sere riconosciuta una abilitazione completa della lettera c)del decreto, ma una abilitazione parziale che autorizzil’impresa esclusivamente alla realizzazione di “opere dievacuazione dei prodotti della combustione e delle con-dense e di ventilazione ed aerazione dei locali”.

Sulla base di tali disposizioni ministeriali, pertanto,l’installazione di stufe, camini e canne fumarie, nonché la

sola costruzione di camini, sono attività rientranti nellecompetenze del D.M. n. 37/2008; per la sola installazionedi stufe, camini, e canne fumarie è possibile inoltre ottene-re, come già evidenziato, un’abilitazione parziale alla let-tera c), limitata, per l’appunto, a queste specifiche attività.

Si precisa, inoltre, che eventuali nuove indicazioni,che dovessero pervenire dal competente Ministero, sa-ranno attentamente valutate dalla Commissione pro-vinciale per l’artigianato e dalla Camera di Commercio,al fine di un possibile mutamento nell’orientamento fi-nora seguito. �

FUMISTI

Incontro tra il direttivo fumistidella provincia di Trentoe quello di Bolzano

Lo scorso 29 settembre si è tenuta presso l’LVH-APA di Bolzano una riunione tra il direttivo fumisti di Trento equello di Bolzano per conoscere meglio le due realtà,capire quali siano i problemi comuni e quali le possibilisoluzioni per superare questo difficile momentoeconomico.Nel corso dell’incontro si è capito come il sistemaaltoatesino sia differente da quello trentinoprincipalmente per due aspetti: per prima cosa i fumistidi Bolzano, per poter operare, devono essere abilitatialla lettera “C” del D.M. 37/08, la CCIAA di Trento,invece, non prevede alcuna autorizzazione per icostruttori di stufe e rilascia la lettera “C” limitataunicamente per l’installazione delle stufe e larealizzazione delle canne fumarie. Altra differenza tra ledue realtà è l’esistenza, per la Provincia di Bolzano, di una scuola professionale della durata di tre anni perinsegnare ai ragazzi come costruire le stufe; l’assenza diuna struttura simile nella nostra Provincia limita molto

le possibilità di quanti vogliano intraprendere questacarriera. Oggi, per i trentini, l’unico modo per impararecome realizzare stufe è quello di lavorare pressoun’impresa del settore. Nonostante queste differenze, entrambe le categorie sisono trovate concordi su due punti principali:• La classe politica deve concedere degli incentivi

anche ai clienti che vanno a montare nei loroappartamenti stufe a legna o stufe a olle, altrimenti sicorre il rischio che molte persone, attratte dai fortiincentivi concessi dal governo, passino ad altretipologie di riscaldamento. Inoltre obbligando i clientia presentare una fattura per ottenere l’agevolazione siandrà anche a combattere il lavoro in nero.

• È necessaria una legge che renda obbligatoria la manutenzione annuale sia per le stufe che per le canne fumarie, ottenendo così il duplice risultato di avere stufe meno inquinanti e ridurre il numerodegli incendi.

A questo primo incontro ne seguiranno sicuramentealtri nei quali si definirà in modo più preciso edettagliato la rotta da seguire per raggiungere gli obiettivi sopra citati.

44 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

associazione � categorie PIASTRELLISTI / POSATORI

46 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

Piastrellisti e posatoriin Trentino

I l percorso principale da sempre seguito daicomponenti del direttivo di categoria oggi de-nominato “Piastrellisti e Posatori Legno” è

quello di mettersi in ascolto delle esigenze degli as-sociati e da questo sono sempre nate tutte le inizia-tive e i progetti.

In linea di massima si possono sintetizzare le varierichieste fatte al direttivo in uno slogan: “essere ri-spettati”.

In primis pertanto ci si è chiesto quali sono le con-dizioni che determinano poco rispetto per il pia-strellista e posatore in legno artigiano e una delleprincipali consiste nel fatto che c’è un elevato rischioqualora non si sia in grado di essere autosufficientinel gestire la propria clientela o ancor peggio quandola clientela del singolo imprenditore dipende quasiesclusivamente da altri imprenditori: la peggior si-tuazione si è riscontrata quando un Artigiano dipen-de per le sue commesse da rivenditori del settore.

Cosa ne è scaturito nei vari anni di attivitàsindacale:• fare un prezziario condiviso • avere uno o più spunti per un contratto di posa• essere informati sulle novità di mercato• analizzare e dare le basi per la formazione di con-

sorzi • aver qualcosa che certifichi e identifichi l’artigiano

piastrellista e posatore legno• attivare strumenti informatici di collegamento fra

associati• contrastare la concorrenza sleale.

Per quanto riguarda un prezziario condiviso,ancora all’inizio degli anni 2000 è stato fatto unlungo ma proficuo lavoro, determinando un elencodi diverse tipologie di posa che hanno permessouna rilevazione dei prezzi applicati dagli associatipermettendo di eseguire tramite la media matema-

tica un prezziario condiviso, al punto che la stessaCamera di Commercio di Trento lo ha adottato nel-la sua rilevazione annuale. Lo strumento a tutt’oggiviene rivalutato e ampliato per seguire i cambia-menti di mercato.

Sia il prezziario che le indicazioni per stipulare uncontratto e molte indicazioni date dall’esperienza so-no raccolti in un “vademecum di categoria” cheviene distribuito a tutti gli associati e consegnato amano dai componenti del direttivo ad altri impren-ditori dell’edilizia e tecnici del settore.

Per quanto riguarda la formazione di gruppi o diconsorzi è stato fatto il possibile arrivando ad infor-mare, incontrare in più assemblee gli associati chesembravano interessati, ma il principale ostacolo è ilconfronto professionale con i colleghi.

Il riconoscimento professionale è stato affronta-to portando con insistenza nelle sedi opportune ilprogetto di Maestro Artigiano Piastrellista che oggi èuna realtà. Verrà bandito infatti nelle prossime setti-mane allargando la partecipazione anche ai posatoridi legno e pietra con i quali è stata condivisa la pro-gettazione del profilo.

Per l’attivazione di strumenti informatici è statopredisposto un programma per la preventivazionedei lavori che a breve sarà on-line sul sito dell’Asso-ciazione (www.artigiani.tn.it).

Per contrastare la concorrenza sleale servonomolti strumenti: l’innalzamento della professiona-lità; la coesione sindacale partecipando ai vari incon-tri in Associazione; il rafforzamento dell’eccellenzaiscrivendosi al percorso di Maestro Artigiano; il ri-spetto di se stessi e degli altri nella contrattazione deiprezzi di posa; facendo rete. �

Nota di Silvio AldrighettiPresidente Piastrellisti e Posatori in LegnoAssociazione Artigiani e Piccole Imprese

della Provincia di Trento

Tanti progetti per la crescita di una categoria che nel tempo èdivenuta direttivo non solo per ipiastrellisti posatori e pavimentatorima anche per i posatori del legno.

� tratto da “Gazzetta degli Edili & Posa della Ceramica”

associazione � categorieACCONCIATORI

47Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

Gli acconciatori in visitaa “InterCHARM 2011”

I l direttivo provinciale acconciatori quest’annoha organizzato una trasferta domenica 25 set-tembre alla fiera “InterCHARM” di Milano, la

fiera dedicata ai settori dell’acconciatura, estetica eprofumeria: si tratta di una fiera nuovissima, ripro-posta per il secondo anno e in forte crescita.

Questa seconda edizione ha ospitato, oltre alle garedi nail art, anche il Campionato Mondiale dell’Accon-ciatura organizzato da OMC (Organisation MondialeCoiffure), dove hanno partecipato 500 concorrentiprovenienti da 35 Paesi diversi che si sono sfidati a col-pi di phon e forbici.

La sfida ha avuto svolgimento domenica 25 set-tembre dove appunto hair stylist provenienti da tuttoil mondo si sono incontrati in una grande arena ap-positamente creata per competere e sfidarsi nelle ol-tre 20 prove in calendario, esprimendo tutta la lorocreatività e abilità tecnica per arrivare a conquistarel’ambito titolo di Campione del Mondo.

Una imperdibile occasione pertutti professionisti del settore Hairche hanno osservato e imparato dalvivo l’esecuzione di elaborate tecni-che di acconciatura, ampliato ilproprio know-how, sostenuto i con-correnti preferiti seguendo le loroperformance durante la giornata dicompetizione fino alla proclama-zione del vincitore.

Tanti premi, nelle varie catego-rie, ma il podio principale è tuttoitaliano con Angelo Fiorentino eAntonietta Cola che si sono aggiu-dicati il titolo di World SupremeChampion nelle categorie maschi-le e femminile.

Il numeroso gruppo di acconcia-tori associati, accompagnati perl’occasione dall’instancabile collegae Maestra Artigiana, Meri Pollini,

ha potuto assistere successivamente allo show di Al-faparf Milano. Durante lo show si sono visti all’ope-ra il team internazionale di Alfaparf che ha presenta-to la nuova collezione autunno/inverno, ispirata alfascino degli anni ’70: tra gli “artisti” all’opera Rami-ro Mata (Spagna), Eliabe Moreira (Brasile), AlanKeville (Irlanda) e Gabrio Staff (Italia).

I partecipanti, entusiasti della giornata trascorsa aMilano, ringraziando Meri Pollini e il direttivo pro-vinciale acconciatori dell’Associazione Artigiani, sisono dati appuntamento per la prossima edizione2012 di “InterCHARM”. �

Domenica 25 settembre il direttivo provinciale acconciatori ha partecipatoalla nuovissima fiera di Milano “InterCHARM 2011”, dedicata ai settoridell’acconciatura, dell’estetica e della profumeria.

� di Walter Marzari

48 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

sistema artigianato � cooperativa artigiana di garanzia

La BCE sempre attentaai dati dell’economiadella zona euro

UNICREDIT

Tassi per nuove operazioniattivate dal 25 giugno 2011Euribor 3 m/365 mmp + spread

Rating Mutuo durata < 5 nSPREAD

Mutuo durata > 7 nSPREAD

Fido di c/cSPREAD

C/c smobil. cred.SPREAD

1. Sicurezza massima 3,05 3,35 3,20 1,802. Sicurezza elevata 3,35 3,65 3,20 1,803. Sicurezza 3,65 3,95 4,00 2,504. Ampia solvibilità 4,10 4,40 4,00 2,505. Solvibilità regolare 4,60 4,90 4,70 3,506. Discreta solvibilità 4,80 5,10 4,70 3,507. Solvibilità sufficiente 5,20 5,50 - -

BANCA SELLA- BOVIO CALDERARI

Tassi per nuove operazionivalidi dall’1 giugno 2009Euribor 3 m/365 mmp + spread

RATINGAAA-AA

RATINGA - BBB

RATINGBB-B

FASCIA C

C/C 1,60 1,80 2,50 3,70S.B.F. 0,65 0,95 1,80 3,00ANT.FATT. 0,70 1,15 2,00 3,20MUTUI CHIROGRAFARI 3,75 4,00 4,20 4,75

BANCA POPOLAREDEL TRENTINO

Tassi per nuove operazionivalidi dal 23 marzo 2009Euribor 3 m/365 mmp + spread

Mutuo Fido di c/c C/c smobilizzo crediti

Rating Garanzia50 %

Garanzia80 %

Garanzia50 %

Garanzia80 %

Garanzia50 %

Garanzia80 %

Rating A 1,60 1,60 4,00 2,50 2,35 1,25Rating B 1,80 1,80 4,00 2,50 2,35 1,25Rating C 2,00 2,00 4,00 2,50 2,35 1,25

Alcuni analisti ipotizzano un taglio dei tassi entro fine anno

Operazioni garantitePrestito/mutuo

durata max 84 mesi

Apertura di creditoin c/c max 75.000 edurata 18 mesi Rinnovabile

Fido per accreditoeffetti sbf

durata 18 mesiRinnovabile

Anticipo su fatturedurata 18 mesiRinnovabile Aggiornamento

Casse Rurali Euribor 3M+34,60

Euribor 3M+2,504,05

Euribor 3M+1,903,45

Euribor 3M+1,903,45 15 ottobre 2011

Unicredit Euribor 3M Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella) 1 ottobre 2011

Banca di Trento e Bolzano Euribor 3Mda 2,00 a 2,75 4,306 3,556 3,806 1 ottobre 2011

Banca Sella-Calderari Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella) 1 ottobre 2011

Cassa Risparmio Bolzano Euribor 6Mda 2,75 a 4,15

Euribor 3Mda 2,45 a 3,90

Euribor 3Mda 1,75 a 3,00

Euribor 3Mda 2,00 a 3,25 1 ottobre 2011

Banca Popolare Alto Adige Euribor 6Mda 2,00 a 4,00

Euribor 3Mda 1,80 a 3,50

Euribor 3Mda 0,75 a 1,75

Euribor 3Mda 1,25 a 2,50 1 ottobre 2011

Credito Valtellinese Euribor 3Mda 1,75 a 6,00

Euribor 3Mda 2,50 a 8,00

Euribor 3Mda 1,50 a 4,25

Euribor 3Mda 1,50 a 4,25 1 ottobre 2011

Banca Valsabbina 2,80 3,50 2,60 2,60 1 ottobre 2011

Artigiancassa Euribor 1Mda 1,10 a 1,40 - - - 1 ottobre 2011

Banca Popolare del Trentino Tassi fissati in base al Rating (vedi tabella) 1 ottobre 2011

49Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

50 l’Artigianato

Coerenza del vigente impianto ordinamentale sui confidi

L’accresciuto ruolo dei confidi emerso durante lacrisi e la più intensa interlocuzione con Stato, Regioni,Enti locali nel canalizzare il sostegno pubblico alle im-prese accentuano legittimi interrogativi sull’effettiva“utilità” dell’attività di “doppia intermediazione” svol-ta dal sistema della garanzia mutualistica.

I detrattori del sistema possono chiedere: perchénon far affluire le risorse pubbliche direttamente allebanche che erogano i crediti, “saltando” i confidi edevitando il costo che essi aggiungono a carico dell’im-presa, che resta la destinataria ultima dell’intervento?

Si potrebbe aggiungere, poi, che anche l’impiantodelle norme ha contribuito ad “aggravare” la situazione,ponendo a carico del confidi 107 ulteriori oneri e grava-mi tipici di un intermediario finanziario, richiedendostrutturati assetti organizzativi, un articolato sistema dicontrolli interni, esigendo segnalazioni di vigilanza chefanno emergere i rischi con un maggior livello di detta-glio, patrimoni “alleggeriti” dalla mancata computabi-lità di fondi, in toto non liberamente disponibili.

Onestà vuole che a questo genere di osservazionisia data risposta. Provando a giustificare, senza retori-ca, la funzione economica del confidi, emergono, tra itanti, alcuni punti di forza:• un confidi ben radicato conosce le imprese del terri-

torio, svolge un ruolo rilevante di attenuazione delleasimmetrie informative patite dal sistema bancario,riduce per quest’ultimo la rischiosità dei prestiti;

• un confidi bene organizzato contribuisce ad accre-scere la cultura finanziaria delle piccole imprese; sa,con professionalità e prontezza, individuare le neces-sità finanziarie e attivare i fondi pubblici che megliorispondono ai bisogni dell’impresa; in tal modo que-ste risorse vengono allocate in modo più efficiente abeneficio dell’economia nel suo insieme;

• un confidi adeguatamente dimensionato svolge neiconfronti del sistema bancario un’importante fun-zione di “contrattazione” a beneficio di un’efficienteconcessione della garanzia mutualistica.

Dunque, si può con una certaserenità confermare che il siste-ma dei confidi – se ben gestito –non rappresenta per le impresesolo un costo aggiuntivo (unonere da “doppia intermediazio-ne”), ma un punto di forza e unvolano di crescita a sostegno deltessuto piccolo-medio imprendi-toriale italiano.

Dipanato nei termini ora in-dicati il dubbio poc’anzi enun-ciato, ci si può domandare se ildisegno legislativo che progressi-vamente è andato maturando suiconfidi abbia seguito un percorsocostantemente coerente. La ri-sposta da dare non è necessaria-mente affermativa.

Il riordino del comparto fu av-viato nel 2003; è giunto in largaparte a compimento nel 2010, al-lorché una cinquantina di confi-di sono stati iscritti nell’elencospeciale ex art. 107. Chi pensò la

legge del 2003 non aveva in mente la riforma introdot-ta, poi, con il D.Lgs 141 del 2010. Vi sono stati fatti edeventi particolari che hanno influito su questo percor-so, venutosi a comporre nel tempo in modo stratifica-to, più come risposta a circostanze esogene che non aun disegno ordinato di sistemazione del settore.

Uno dei fatti è rappresentato dalla volontà degli stessiconfidi di poter essere annoverati tra i beneficiari deltrattamento prudenziale di favore previsto dalle regole diBasilea sulla mitigazione del rischio: questo obiettivo in-dusse l’industria – e le stesse autorità – a prevedere la tra-sformazione dei confidi maggiori in intermediari 107,sottoposti a una vigilanza prudenziale equivalente.

Venne fissato all’epoca un livello della soglia – scel-to ad un tempo in modo consapevole ma con inevita-bile approssimazione – oltre la quale scatta l’obbligo

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

sistema artigianato � cooperativa artigiana di garanzia

Il ruolodei confidi italiani

Alla recente Convention annuale dei Confidi artigiani aderenti a Fedart, cui hannopartecipato i vertici della Cooperativa Artigiana di Garanzia, il dr. Baldinelli, capodel servizio Supervisione Intermediari Specializzati della Banca d’Italia, ha fornitoalcune importanti riflessioni sul ruolo dei confidi italiani. Eccone uno stralcio.

� di Corrado Baldinelli tratto da “I confidi nel nuovo contesto: opportunità e vincoli”

Graziano Rigotti,vicepresidente

Giuseppe Bertolini,presidente

sistema artigianato � cooperativa artigiana di garanzia

51Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

della trasformazione. A parte i confidi di rilevanti di-mensioni – già “segnati” nella loro sorte di soggetti vi-gilati – cominciarono da allora elucubrazioni, progetti,congetture, convegni sul futuro da assegnare al singo-lo confidi. Vi fu, da un lato, la rincorsa di chi ambivaa fare “bella figura” diventando 107 vigilato (sottova-lutando sovente gli oneri ineludibili della vigilanza);dall’altro, si sono registrati tentativi anche fantasiosidi fuga – non pochi dei quali ancora in atto – da partedi altri confidi che hanno fatto di tutto pur di nonraggiungere la soglia, evitando così di sottoporsi aglistringenti controlli imposti ai 107.

Un altro fatto che ha, indirettamente, influenzato ilpercorso dei confidi è stata l’incorporazione da parte della Banca d’Italia dell’Ufficio Italiano Cambi. La stessaAutorità di Vigilanza competente sui confidi 107 “si ac-corge” di avere in pancia un elenco di oltre 600 confidiiscritti nella sezione di cui all’art. 155, comma 4 del TUB,sui quali non ha potere alcuno. Si trova ad essere solleci-tata da Procure e Guardia di Finanza per agire controcomportamenti anomali e diffusa opacità che connota-no il comparto. Il legislatore viene, pertanto, sensibiliz-zato sull’incoerenza del sistema, sui rischi che un nontrascurabile settore delle garanzie mutualistiche sia la-sciato privo di controlli e di poteri in capo alle Autorità.Si avvia così un percorso parallelo volto a dare un mini-mo di ordine e disciplina al comparto dei confidi minori.Nasce la disciplina dell’Organismo preposto ai controllisui confidi ex 155, in origine neppure previsto nella leg-ge delega, ma “recuperato” dal decreto delegato.

È questo un disegno complessivamente coerente? Siauspica che lo possa diventare. Con ripetuti e progressi-vi aggiustamenti, si cerca ora di comporre un quadroche – anche se non pensato, nel suo insieme, con certo-sina coerenza – rappresenti la cornice all’interno dellaquale operare in modo ordinato, competere ad armi pa-ri, prestare con la necessaria efficienza i propri servizi.Sono utili, in tale direzione, suggerimenti e proposteprovenienti anche dalle Federazioni dei confidi – comequelle discusse in questo convegno – in merito ai qualivanno svolti, ovviamente, i necessari approfondimenti.

Come in qualsiasi ambito economico, deve poterfunzionare un corretto sistema di incentivi.

Chi sta nell’elenco 107 (domani nell’albo unico) –e sopporta gli oneri di una più stringente vigilanza –deve poter contare, in contropartita, su specifiche op-portunità: può erogare, seppure con limitazioni, credi-ti diretti alle imprese; gode di una ponderazione di fa-vore da parte delle banche; può prestare garanzie infavore di enti pubblici. Le pubbliche amministrazionidovrebbero – almeno in teoria – prediligere la destina-zione delle risorse in favore dei confidi meglio struttu-rati, maggiormente affidabili. Al contempo il sistemabancario dovrebbe ulteriormente valorizzare il “peso”di una garanzia che offre una tale ponderazione.

Quanto sopra non sta a dire che i confidi che saran-no sottoposti ai controlli dell’Organismo non abbianopari dignità di operare, né debbano essere meno seri oaffidabili. Anche per l’Organismo si tratterà di impo-stare uno strumentario di verifiche, cautele, interventi

volti a salvaguardare la qualità del loro operato. Restail fatto che l’impianto dei requisiti e dei controlli chepresiede l’iscrizione e l’operatività dei confidi sottopo-sti a vigilanza della Banca d'Italia rimane significativa-mente più intenso e penetrante.

Ambedue le tipologie dei confidi devono, anche ri-correndo a configurazioni organizzative innovativepurché efficaci, salvaguardare i due punti di forza citatiin esordio di questo paragrafo: radicamento nel terri-torio e conoscenza delle imprese da un lato, adeguatastruttura organizzativa ed efficiente struttura di back-office dall’altro.

ConclusioniIl disegno che il legislatore ha delineato appare ispi-

rato a un carattere di sostanziale neutralità: potranno infuturo coesistere le due figure di confidi, il maggiore e ilminore. Al primo verrà applicata una vigilanza pruden-ziale equivalente a quella delle banche, che lo dovrebberendere più solido e affidabile. Al competente Dicasterodell’Economia spetta fissare la soglia (oggi pari a 75 mi-lioni di euro) oltre la quale scatta l’obbligo di trasformar-si in intermediario vigilato. La misura della soglia è diparticolare rilievo, in quanto segna la cesura tra una ca-tegoria e l’altra; quella vigente ha rappresentato per an-ni, grazie alla sua costanza nel tempo, un vincolo da ri-spettare e un obiettivo da perseguire, influenzando inpiù casi le stesse strategie aziendali.

L’attuale fluidità del disegno normativo crea inevi-tabili incertezze all’interno della categoria. Diventaimportante, per le autorità, dare risposte certe e deli-neare un quadro prospettico stabile e ordinato. Questodovrebbe articolarsi su:• confidi di maggiore dimensione che, per il rilievo

importante che hanno per l’economia dei territori,abbisognano di assetti meglio strutturati e di una vi-gilanza più attenta; essi devono essere in grado direggere sotto il profilo patrimoniale, reddituale e del-l’adeguatezza organizzativa;

• confidi di minore dimensione, ad operatività limita-ta, che saranno assoggettati a controlli meno pene-tranti a cura dell’Organismo; avendo costi inferiori,potranno più agevolmente mantenere il necessarioequilibrio reddituale.La presenza di un’attività di controllo svolta dalla

Banca d’Italia intende essere non solo un onere, ma unostimolo a dar vita a strutture che garantiscano maggioreserietà, solidità, efficienza. L’originario incentivo a esse-re sottoposti a una vigilanza prudenziale equivalente aquella delle banche – dato dal riconoscimento delle ga-ranzie mutualistiche prestate dai confidi come strumen-ti di attenuazione del rischio di credito – va adeguata-mente apprezzato dal sistema bancario, in modo da“premiare” il ruolo dei confidi 107.

È avvertita la necessità per i confidi nel loro insie-me – grazie anche al supporto delle associazioni di ca-tegoria – di rafforzare le proprie strutture organizzativee migliorare il processo di selezione del credito per po-ter contribuire, nel modo più efficiente, allo sviluppodelle piccole e medie imprese del nostro paese. �

52 l’Artigianato

I l 7 ottobre 2011 è entrato in vigore il DPR 151/2011che semplifica i provvedimenti legati alla preven-zione incendi; prima di entrare nel merito del decre-

to si richiama l’attenzione ad alcune categorie maggior-mente interessate mentre si ricorda che il testocompleto del decreto è scaricabile dal nostro sito.

Classificazione delle attività delle imprese

Sono individuati tre gruppi di attività economiche,denominati rispettivamente A, B e C che tengono con-to del settore dell’azienda, dell’esistenza o meno di re-gole tecniche specifiche in materia antincendio non-ché della dimensione aziendale; si tiene conto dellanecessità di tutelare l’incolumità pubblica.

La suddetta triplice classificazione delle imprese èispirata, ad ogni modo, ad un principio di proporzio-nalità, che si traduce in una disciplina differenziata eprogressiva in termini di oneri adempimentali, tecnicie amministrativi.

Valutazione dei progetti

La novità più cospicua del provvedimento consistesicuramente nel fatto che gli adempimenti connessi al-la valutazione dei progetti sono stati graduati in rela-zione alle esigenze di tutela degli interessi pubblici:

per le attività di cui alla lettera A, che sono soggettea norme tecniche e sulla base delle evidenze statistichenon sono suscettibili di provocare significativi rischiper la pubblica incolumità, non vi è alcun obbligo diottenere l’approvazione d’uno specifico progetto.

I progetti relativi a tali attività sono presentati con-testualmente alla segnalazione certificata di inizio atti-vità, con la SCIA e, per le attività di competenza dello“sportello unico”, ricadono nel procedimento automa-tizzato di cui al Capo III del DPR 160/2010.Per le categorie di maggior rischio, B e C, invece, è

necessario richiedere l’esame del progetto tramite appo-sita istanza al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

sistema artigianato � sapi

DPR 151del 1° agosto 2011

Regolamento di semplificazione della disciplina dei provvedimenti relativialla prevenzione incendi.

La società di servizi tecnici del Sistema Artigianatoe Piccole Imprese della Provincia di Trento

SAPIS.r.l.

Attività Descrizione Note

9 Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio. modificata

14 Officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/o combustibili con oltre 5 addetti.

34Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per lacernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l’industria della carta, con quantitativiin massa superiori a 5.000 kg.

37 Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in depositosuperiore a 5.000 kg.

44 Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, conquantitativi in massa superiori a 5.000 kg.

53Officine per la riparazione di:• veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di superficie coperta superiore a 300 m2;• materiale rotabile ferroviario, tramviario e di aeromobili, di superficie coperta superiore a 1.000 m2;

54 Officine meccaniche per lavorazioni a freddo con oltre 25 addetti.

55 Attività di demolizioni di veicoli e simili con relativi depositi, di superficie superiore a 3.000 m2. Nuova attività

74 Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialitàsuperiore a 116 kW.

76 Tipografie, litografie, stampa in offset e attività similari con oltre cinque addetti.

sistema artigianato � sapi

53Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

La società di servizi tecnici del Sistema Artigianatoe Piccole Imprese della Provincia di Trento

SAPIS.r.l.

competente per territorio. Quest’ultimo, che può chie-dere un’integrazione della documentazione entro 30 gg,si pronuncia tassativamente entro 60 gg dalla presenta-zione della documentazione completa.

Certificato di prevenzione incendi e controllo di prevenzione

Gruppi A e BL’istanza per l’ottenimento del CPI viene presentata

prima dell’avvio dell’attività dell’impresa per mezzo diSCIA, cui va allegata apposita documentazione che do-vrà essere individuata dal Ministero dell’Interno conapposito decreto, non ancora emanato in attesa delquale è previsto che si applichino le disposizioni delDM 4 maggio 1998 ed oggi in vigore.

Il provvedimento differenzia, quindi, le modalità dieffettuazione dei controlli di prevenzione incendi.

Per le attività A e B essi avvengono entro 60 gg dal-la ricezione dell’istanza anche mediante metodo acampione o in base a programmi settoriali. Se la situa-zione è conforme il Comando competente non rila-scia alcun provvedimento. Entro lo stesso termine,nel caso di anomalie ovvero di carenza dei requisiti edei presupposti per lo svolgimento dell’attività, il Co-mando competente per territorio emana un provvedi-mento che vieta la prosecuzione dell’attività all’im-presa, salvo che la stessa, ove ciò sia tecnicamentepossibile, provveda entro 45 gg a conformarsi allanormativa antincendio e ai criteri tecnici di preven-zione antincendio.

Gruppo CStanti le intrinseche caratteristiche di maggior peri-

colosità per la pubblica incolumità delle attività rica-denti nel gruppo C, invece, in quest’ipotesi il Coman-do competente effettua sempre il controllo entro 60 ggdecorrenti dal ricevimento dell’istanza, tramite visitatecnica.

Sempre entro lo stesso termine, nel caso di anoma-lie, il Comando adotta un provvedimento che vieta laprosecuzione dell’attività all’impresa, salvo che la stes-sa, ove ciò sia tecnicamente possibile, provveda entro45 gg a conformarsi alla normativa antincendio e aicriteri tecnici di prevenzione antincendio.

Nel caso, invece, di esito positivo delle visite tecni-che il CPI viene rilasciato entro 15 gg dalla visita stessa.

Obbligo di ripresentazione dell’istanza

Nell’ipotesi di modifiche che comportino un ag-gravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antin-cendio, l’obbligo per l’impresa interessata di avviarenuovamente le procedure previste ricorre solamentequando vi siano modifiche di lavorazione o nellestrutture, il cambio di destinazione dei locali dell’atti-vità, variazioni qualitative o quantitative delle sostan-ze pericolose esistenti ovvero, più in generale, quando

vi sia una modifica delle condizioni di sicurezza prece-dentemente accertate.

Rinnovo periodico delle conformità antincendio

Una positiva semplificazione burocratica la si ritrovanella richiesta di rinnovo periodico della conformità an-tincendio: il titolare dell’attività deve – ogni cinque anni– presentare una mera dichiarazione al Comitato provin-ciale competente per territorio, comunicando l’assenzadi variazioni alle condizioni di sicurezza.

Ulteriori obblighi dei responsabili delle attività

Il provvedimento stabilisce, a prescindere dal grup-po d’appartenenza dell’impresa, che il responsabiledell’attività è comunque tenuto ai seguenti obblighi:• esecuzione di interventi di manutenzione di sistemi, di-

spositivi, attrezzature e impianti antincendio (documen-tata con contratti specifici);

• esecuzione di controlli e verifiche sui medesimi, al fine dicontrollarne l’efficienza (documentata mediante appositoregistro);

• assicurazione di un’adeguata informazione antincendioconnessa con la specifica attività, in particolare sulle mi-sure di prevenzione e protezione da adottare in caso d’in-cendio e su quelle da adottare in caso d’emergenza.Dalle suddette attività il Datore di lavoro deve prov-

vedere a redigere e mantenere aggiornato un appositoregistro, reso disponibile nel caso di controlli dei Vigilidel Fuoco competenti.

Periodo transitorio

Il decreto è entrato in vigore il 7 ottobre 2011: neces-sita tuttavia di un ulteriore decreto del Ministero del-l’Interno che stabilisca le modalità di presentazione del-le istanze e la relativa documentazione da allegare. �

Per ulteriori informazioni potete contattare SAPI srl

al telefono 0461.803750o inviare una e-mail a: [email protected]

54 l’Artigianato

D iventare Maestro Artigiano rappresenta permolti un traguardo nella carriera professiona-le. Il diploma, infatti, attesta le competenze e

le conoscenze tecniche maturate in numerosi anni diattività. Ma non è tutto! L’impegnativo corso di qua-lifica della durata di due anni con oltre 400 ore di le-zione aiuta anche ad affinare le abilità di comunica-zione verso l’esterno di quei valori, come la passione,l’impegno e l’attaccamento per il mestiere, che con-traddistinguono questo mondo. Tutto ciò in vista del-la formazione di nuove giovani leve, che potranno es-sere futuri dipendenti o, perché no, imprenditori didomani.

Lo sanno bene i 51 protagonisti che sabato 15 ot-tobre hanno ricevuto l’attestato durante la cerimoniapresso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Industriale“Buonarroti” di Trento. Data l’ufficialità nessuno è vo-luto mancare, nemmeno una neo-mamma, appena di-plomata Maestra Artigiana che è intervenuta insiemeal suo bimbo nato da pochi giorni. Per testimoniare lasentita importanza di quell’incontro anche il gruppodei carpentieri in ferro ha scelto di differenziarsi indos-sando una camicia bianca, una “divisa” che sottolineail forte spirito di squadra.

I 51 nuovi diplomati si aggiungono così agli altri cen-to Maestri Artigiani “veterani” acconciatori, estetisti, sar-ti, falegnami arredatori e serramentisti che hanno con-

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

sistema artigianato � CEii Trentino

Sono 51i nuovi Maestri Artigiani

16 lattonieri, 16 carpentieri in ferro e 19 termoidraulici hanno ricevuto lo scorso 15ottobre il diploma di Maestro Artigiano durante la cerimonia ufficiale nell’aulamagna dell’Istituto “Buonarroti” di Trento. Sala affollata e grande commozioneper il ricordo di Filippo Graff che è venuto a mancare lo scorso autunno.

� di Silvia Gadotti [Fotoservizio AGF Bernardinatti Foto]

Il MaestroArtigiano

Reso operativo dalla Provincia autonoma diTrento nel 2002 il titolo di Maestro Artigianoè nato per favorire l’acquisizione di unaparticolare qualificazione professionale e latrasmissione delle conoscenze del mestiere.A breve partiranno i corsi per i futuri MaestriArtigiani autoriparatori e odontotecnici esono stati approvati dalla Giunta Provincialei bandi per un secondo corso per MaestriArtigiani termoidraulici e per la nuova figuradi Maestro Artigiano posatore, sia in pietra eporfido, in legno e in ceramica. Anche la legge che disciplina l’istituto delMaestro Artigiano è oggetto di riforma daparte della Giunta Provinciale pur sempremantenendo propri capisaldi sia la figuradel Maestro Artigiano sia quella della Bot-tega Scuola, naturale approdo dei MaestriArtigiani che intendono supportare ufficial-mente dei praticanti e degli studenti cuitrasmettere il mestiere. Partiranno a breveanche i corsi per Maestro Artigiano termoi-draulico (2ª edizione) e posatore di legno,ceramica e pietra.

Per iscriversi (riferimento su www.artigiani.tn.it) c’è tempo fino al 30 novembre.

cluso i corsi nel 2006 e nel 2009. A congratularsi con loroc’erano gli Assessori provinciali Alessandro Olivi e Mar-ta Dalmaso, il Presidente dell’Associazione Roberto DeLaurentis, il Commissario del Governo FrancescoSquarcina, il Presidente di CEii Trentino Luigi Sartori ePaolo Dalvit, Dirigente dell’Istituto Tecnico Industriale“Michelangelo Buonarroti”. In sala anche un folto pub-blico composto da collaboratori dell’Associazione Arti-giani e del Servizio Artigianato della Provincia, oltre na-turalmente ai parenti ed agli amici dei protagonisti.

Durante la cerimonia, è stato particolarmente com-movente il discorso del Direttore Nicola Berardi nel ri-cordare Filippo Graff, artigiano scomparso lo scorsoautunno mentre frequentava il corso di specializzazio-ne per diventare Maestro Artigiano carpentiere in ferro.Sostenuto anche da Giorgio Leonardelli, Vicepresi-dente della Commissione per l’artigianato, il direttoreha consegnato alla famiglia Graff il diploma e la targadi Maestro Artigiano. «Il Maestro Artigiano sta diven-tando sempre più un punto di riferimento per la forma-

zione per poter affidare a un professionista riconosciu-to gli allievi e i giovani che vogliono acquisire capacitàpratiche. Questa figura, al passo con l’inarrestabileflusso di modernizzazione, rappresenta uno strettoconnubio tra il mondo dell’impresa e quello della for-mazione professionale e vedrà presto uno sbocco natu-rale nella Bottega Scuola. Il titolo di Maestro Artigia-no non dev’essere solamente inteso come incentivocommerciale o come garanzia di maggiore qualifica equalità della propria offerta. Il Maestro Artigiano è in-vece un primo attore delle politiche volte alla forma-zione del capitale umano con altre professionalità incampo produttivo» ha commentato l’Assessore all’Ar-tigianato Alessandro Olivi che ha partecipato allaconsegna dei diplomi.

La tavola rotonda “Il Maestro Artigiano per il futu-ro dell’artigianato”, moderata dal giornalista GabrieleBuselli, ha offerto l’occasione per alcune stimolanti ri-flessioni. Si sono confrontati esperti nell’insegnamentodelle metodologie di trasferimento delle competenze eabilità, Maestri Artigiani già “diplomati” che hannoraccontato la propria esperienza personale, il Presiden-te della Commissione per l’Artigianato Roberto Matta-rei ed il Presidente della Commissione per l’abilitazio-ne professionale all’attività di acconciatore SandroCatarci. A portare il punto di vista extraprovinciale so-no stati Andreas Hofer, Maestro Artigiano lattoniere al-toatesino, che ha illustrato anche la sua attività di do-cente ai corsi per Maestro Artigiano in Trentino, eHansjörg Steixner (Wirtshaftskammer Tirol) che haportato l’esperienza del Tirolo. �

«Il titolo di Maestro Artigiano è un primo attore delle politichevolte alla formazione del capitaleumano con altre professionalità incampo produttivo», ha commentatoAlessandro Olivi.

l’ArtigianatoAnno LXII � N. 11 � Novembre 2011 55

sistema artigianato � CEii Trentino

I nuovi Maestri Artigiani

CARPENTIERI IN FERRO: Stefano Armellini,Fabrizio Baroni, Claudio Berteotti, Dario Calcari, Maurizio Depaoli, AlessandroDomenegoni, Augusto Frison, Gianni Gecele,Fabio Marchiori, Franco Nardon, MauroPedergnana, Enzo Pellegrini, Fabrizio Sighel,Andrea Vicentini, Paolo Visconti, Lucio Zorzi.

TERMOIDRAULICI: Arrigo Agosti, Enrico Boni,Sandro Bortolotti, Fabio Cigalotti, Pietro Cortella, Giorgio De Luca, Enrico Dossi,

Giuseppe Ferraro, Diego Gaiotto, Ermes Girardi, Walter Postal, Livio Ravelli,Paolo Rech, Matteo Ricci, Claudio Rigotti,Danilo Rinaldo, Bruno Rizzi, Franco Turri,Nicola Zambonato.

LATTONIERI: Massimiliano Baldessari,Antonello Cominziolli, Sandro Corso,Gianpietro Covi, Ivan Faes, Lorena Festi,Sergio Festi, Herman Lorenzi, Mariano Odorizzi, Leonardo Ognibeni, Mauro Ognibeni, Mario Oss, Giovanni Perozzo,Adriano Plaga, Umberto Pojer, Franco Rossi.

56 l’Artigianato

A ttraverso il progetto DEA l’innovazione guidatadal design entra nell’azienda artigiana e rendel’imprenditore consapevole protagonista del

processo innovativo. Grazie a questa iniziativa ideata daCEii Trentino in collaborazione con il DipartimentoIndaco del Politecnico di Milano e supportata dall’As-sessorato all’Industria, Artigianato e Commercio del-la Provincia autonoma di Trento, dal 2009 ad oggisono state coinvolte più di 70 aziende e DEA si è trasfor-mato in servizio di accompagnamento aperto a tutte leimprese che non hanno paura di rischiare e investire inquesta direzione. Una sfida che viene riproposta ancheper il biennio 2011-2012 attraverso DEA PLUS, bandoallargato a tutte le imprese trentine sotto i 50 dipenden-ti e gestito in sinergia con Trentino Sviluppo. Tra tuttele 20 candidature pervenute sono stati selezionati 8 pro-getti innovativi di design legati al prodotto, al servi-zio o alla comunicazione, dei quali 4 proposti da pic-cole aziende artigiane. Ora è aperta la fase dedicata aidesigner, che saranno selezionati da un’apposita com-missione e abbinati a ciascun progetto vincitore cosìda presentarlo, nella primavera del 2012, al FuoriSalo-ne di Milano all’interno della sezione dedicata al pro-getto Dea Plus/FuoriTrentino. Il bando per i designerscade il 6 novembre 2011 e si può scaricare dal sitowww.ceii.it.

Queste le aziende (in ordine alfabetico) e le ideeprogettuali innovative selezionate per l’edizione 2011-2012 di DEA PLUS: • Aicad Srl (Trento): progettazione di un innovativo

prodotto dove gli aspetti tecnico-funzionali e di

confort si bilanciano alle esigenze di stile e designdettate dalla moda.

• Caretta Technology R&D Srl (Rovereto) insieme aSartori Ambiente (Arco): realizzazione di un conte-nitore di nuova generazione e dal design accattivan-te per differenti tipologie di rifiuto.

• Gruppo videoperatori (GFD di Gianfranco Dusmet,Diego Busacca produzioni video, Alessandro Gadot-ti, Giuliano Torghele, Videonews Communication diPaolo Holneider): realizzazione di un sistema comu-nicativo a servizio delle aziende artigiane, che sfruttale potenzialità del web, dei formati digitali video edella fotografia digitale.

• GW Ghinè Srl (Carano): concretizzazione di unastruttura espositiva multifunzionale per fiere, tem-porary shop, esposizioni e corner.

• Panificio Moderno snc (Rovereto): stesura di unprogetto di valorizzazione dei prodotti gastronomicie rivisitazione della strategia di marketing e comuni-cazione a 360 gradi, incluso il packaging, il sito web,la realizzazione di una brochure.

• Raffaelli Contract (Rovereto): elaborazione di un’a-nalisi strategica e di un piano di comunicazione perl’Opificio delle Idee, sfruttando le nuove tecnologie.

• Rsens srl (Trento): sviluppo di un contenitore di de-sign per un rilevatore di gas Radon già realizzato.

• Tama spa (Taio): pianificazione di una campagnadi promozione dell’immagine aziendale a livellonazionale e internazionale tramite un progetto in-novativo di design legato alla comunicazione e alprodotto. �

Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

sistema artigianato � CEii Trentino

Dea Plus: otto ideeper puntare al designcome leva per l’innovazione

ORA SI APRE LA FASE DI SELEZIONE DEI DESIGNER

� di Silvia Gadotti

Alcune innovative proposte presentate dalle aziende nella precedente edizione

sistema artigianato � CEii Trentino

57Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011 l’Artigianato

L a crescente globalizzazione rap-presenta un rischio e un’op-portunità per le imprese arti-

giane del Trentino in quanto sitrovano a operare in un ambientecompetitivo mutevole. Diversi stru-menti possono influenzare la prospe-rità aziendale in tale contesto tra cui,ad esempio, il controllo strategico.Attraverso questo strumento, la dire-zione può verificare il corretto allinea-mento tra mission aziendale e obietti-vi operativi e può accertarsi dellaperformance dei diversi ambiti inazienda. Tra i più semplici strumenti di controllo strate-gico vi è la tradizionale analisi di origine contabile basatasu indicatori economico-finanziari. Purtroppo, il con-trollo di origine contabile non è sufficiente ad analizzareun ambiente competitivo mutevole perché ne offre unaprospettiva parziale. Ad essa è utile associare strumentidi orientamento e valutazione multidimensionale,ossia strumenti che siano in grado di tenere sotto con-trollo anche altre variabili aziendali quali, ad esempio, lasoddisfazione del cliente (customer satisfaction), l’effi-cienza produttiva e la capacità di innovazione. Talivariabili influenzano la performance aziendale ma nonsono quantificabili esclusivamente attraverso indicatorieconomico-finanziari.

Tra gli strumenti multidimensionali a supporto delcontrollo strategico più diffusi, vi è la Balanced Score-card (in seguito BSC). Essa è stata proposta nel corso de-gli anni ’90 dagli studiosi di management Robert Kaplane David Norton. Tale strumento supporta la direzioneaziendale nello svolgimento di alcuni compiti critici:• supporta la definizione di una chiara strategia azien-

dale e il collegamento della stessa con gli obiettivioperativi;

• facilita la mappatura dei fattori critici di successodell’impresa e permette di verificarne l’allineamentoin ottica strategica.La BSC sintetizza la complessità aziendale in uno

schema che scompone l’azienda in quattro prospettive

critiche. Ogni prospettiva risponde a una domandaspecifica:• Area finanziaria: come generare profitto tenendo

sotto controllo i costi?• Area clienti: su cosa si basa il successo commerciale

dell’azienda?• Area processi interni: quali sono i processi interni

critici per l’attività imprenditoriale?• Area innovazione e crescita: quali aspetti ci permet-

tono di crescere e fare innovazione?In ognuna di queste prospettive è possibile identifica-

re i fattori critici di successo, ossia le variabili aziendaliche maggiormente influenzano la performance globale.Tali variabili possono essere collegate tra loro in una sor-ta di mappa strategica [figura 1]. La mappa permette dianalizzare sia la coerenza reciproca delle variabili chel’allineamento delle stesse con la strategia perseguita dal-

l’impresa. In aggiunga alla mappastrategica, la BSC prevede che i fattoricritici di successo siano corredati daun cruscotto di indicatori volti a va -lutare la performance alla luce dellamission aziendale [figura 1]. Le infor-mazioni derivanti da entrambi glistrumenti possono inoltre essere uti-lizzate per intraprendere eventualicambiamenti quando l’allineamentotra strategia e fattori critici di successonon sia adeguatamente raggiunto.

La BSC è uno degli strumenti dicontrollo strategico e valutazione del-la performance aziendale più utilizzati

a livello mondiale. Sebbene sia nata come strumento dianalisi nelle grandi aziende, essa può rappresentare unformidabile strumento di controllo strategico per le im-prese artigiane. Per questo motivo la BSC sarà sperimen-tata da CEii Trentino all’interno del progetto “Le piccoleimprese che fanno grande il Trentino”.

La competizione globale spinge infatti tutte le impre-se – in particolar modo se di piccole dimensioni e conrisorse limitate – a razionalizzare l’attività imprendito-riale, a tenere sotto controllo le variabili e gli ambiti cri-tici dell’azienda nonché a verificarne la performance.D’altra parte, il controllo strategico è sempre più com-plesso in quanto le imprese devono prendere in consi-derazione una moltitudine di fattori, anche fortementeeterogenei tra loro. È quindi auspicabile che le impreseartigiane si dotino di strumenti, tra cui appunto la BSC,che supportino e semplifichino tale attività. �

La BalancedScorecard

Strumento multidimensionale dicontrollo strategico e di analisidella performance aziendale

� di Diego Ponte

Figura 1: esempio di mappa strategica

ProspettivaFattori critici di successo

Indicatori

Prospettivaeconomico/finanziaria

Margine operativo lordo Ricavi - costi

Prospettiva cliente Soddisfazione cliente % prodotti resi

Prospettiva Processi Interni Produzione efficienteOre di fermo macchina

giornaliere

Prospettiva Apprendimentoe Crescita

Formazione dipendentiOre formazione annua

per dipendente

Figura 2: esempio di cruscotto bilanciato di analisi

I MIGLIORI SERVIZIAI MIGLIORI PREZZI

Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003, art. 13: I dati da Lei forniti saranno trattati esclusivamente con riferimento al procedimento per il quale ha presentatola documentazione, con supporto cartaceo e/o informatico, dal titolare TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l.

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60 l’Artigianato Anno LXII � N. 11 � Novembre 2011

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