Upload
vanphuc
View
214
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
UNIONE EUROPEA ED ACCORDI DI
MAASTRICHT
Politica economica U.E.- Prof. Roberto LombardiPolitica economica U.E.- Prof. Roberto Lombardi
1952Comunità europea del carbone e dell’acciaio
1958Trattati di Roma:
Comunità economica europea
Comunità europea dell’energia atomica(EURATOM)
2009Trattato di Lisbona
2003Trattato di Nizza
1999Trattato di Amsterdam
1993Trattato sull’Unione europea
– Maastricht
1987Atto unico europeo:
nasce il Mercato unico
I trattati, base per una cooperazione
democratica e fondata sul diritto
Prof. Roberto Lombardi│ 2
Il trattato di Lisbona – per traghettare
l’Europa nel XXI secoloIl trattato renderà l’Unione Europea:
• più efficiente Procedure più semplici, presidentedel Consiglio a tempo pieno, ecc.
• più democratica Un più forte ruolo del Parlamento europeoe dei parlamenti nazionali, “iniziativa deicittadini”, Carta dei diritti fondamentali, ecc.
• più trasparente Vengono chiarite le competenze,migliora l’accesso del pubblico ai documentie alle riunioni, ecc.
• più unita sulla Alto rappresentante per la politica estera, ecc.
scena mondiale
• più sicura Nuove possibilità di lotta al cambiamentoclimatico e al terrorismo, sicurezzadell’approvvigionamento energetico, ecc.
• Firmato nel dicembre 2007, entrerà in vigore dopo essere stato ratificato da tutti e 27 i paesi dell’UE.
Prof. Roberto Lombardi│ 3
Europe 2020 – La strategia di crescita
dell’Europa
Nel 2010, i leader europei hanno messo a punto una strategia generale per la risoluzione della crisi economica tramite:
•Crescita intelligente
Migliore istruzione, maggiore ricerca, utilizzo delle tecnologie della comunicazione
•Crescita sostenibile
Un’economia più competitiva, più verde e più efficiente sotto il profilo delle risorse
•Crescita inclusiva
Maggiori e migliori pisti di lavoro, investimento nelle competenze e nella formazione, modernizzazione del mercato dle lavoro, estensione dei vantaggi della crescita a tutte le parti dell’UE
•Buona governance economica
Miglior coordinamento delle politiche economiche
Prof. Roberto Lombardi│ 4
I cinque obiettivi dell’UE nel 2020Concordati nella strategia Europa 2020:
• Occupazione
75% dei cittadini tra i 20 e i 64 anni occupati
• Ricerca e innovazione
3% del PIL dell’UE investito nella ricerca
• Cambiamenti climatici/energia
Emissioni di gas a effetto serra ridotte del 20% rispetto al 1990
20% di energia da fonti rinnovabili
20% di aumento dell’efficienza energetica
• Istruzione
Tassi di abbandono scolastico inferiori al 10%
40% dei cittadini tra i 30 e i 34 anni con istruzione superiore
• Poverty
20 million fewer people in or at risk of poverty and social exclusion
Prof. Roberto Lombardi│ 5
La risposta dell’Europa alla crisi
economica2008: la crisi finanziaria mondiale inizia negli Stati Uniti
Risposta coordinata da parte dei governi nazionali dell’UE, della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea:
• Impegno nei confronti dell’Euro e della stabilità finanziaria
•Nuovi mezzi per la gestione della crisi e riforma delle normative:
Meccanismo Europeo di Stabilità: fondi per le maggiori difficoltà economiche in tutta l’UE, autorità di supervisione finanziaria, nuove leggi per la stabilità delle banche
•Migliore governance economica;
Semestre europeo: procedura annuale per il coordinamento dei bilanci pubblici
Patto Euro Plus, trattato "Fiscal compact“: impegno reciproco per la solidità delle finanze pubbliche
Prof. Roberto Lombardi│ 6
Com’è speso il denaro dell’UEBilancio totale dell’UE nel 2012:
147,2 miliardi di euro
= 1,12% del reddito nazionale lordo
Risorse naturali:agricoltura,ambiente
41%
L’UE nel mondo:compresi gli aiuti allo sviluppo
6%
Libertà,sicurezza e giustizia, cittadini
1%
Amministrazione, varie6%
Crescita sostenibile:occupazione, competitività,
sviluppo regionale46%
Prof. Roberto Lombardi│ 7
Il cambiamento climatico: un
problema mondialePer fermare il riscaldamento globale, nel 2007 l’UE ha deciso di:
• ridurre le emissioni di gas serra
del 20% entro il 2020 (del 30% se si attiveranno
anche altri paesi industrializzati)
• migliorare l’efficienza energetica del 20% entro il 2020
• portare la quota di energia rinnovabile
al 20% entro il 2020 (eolica, solare, idroelettrica, biomassa)
Prof. Roberto Lombardi│ 8
L’UE, una grande potenza
commerciale
Altri53,2%
UE17%
Stati Uniti14,5%
Giappone5,8%
Cina9,5%
Altri40,6%
Cina5,9%
Giappone6,8%
Stati Uniti18,2%
UE28,5%
Quota del commerciomondiale dei beni
(2007)
Quota del commerciomondiale dei servizi
(2007)
Prof. Roberto Lombardi│ 9
Aiuti allo sviluppo: è l’UE il principale
donatore mondialeL’UE fornisce il 60% di tutti gli aiuti allo sviluppo
Assistenza pubblica allo sviluppo: importo per cittadin o, 2007
UE Giappone Stati Uniti
Prof. Roberto Lombardi│ 10
Le istituzioni dell’UE
Parlamentoeuropeo
Corte di giustizia
Corte dei conti
Comitato economico e sociale
Comitato delle regioni
Consiglio dei ministri(Consiglio dell’UE) Commissione europea
Banca europea per gliinvestimenti
Banca centrale europeaAgenzie
Consiglio europeo(vertice)
Prof. Roberto Lombardi│ 11
Il processo legislativo nell’UE
Cittadini, gruppi d’interesse, esperti: dibattito e c onsultazione
Commissione: prepara una proposta formale
Parlamento e Consiglio dei ministri: decidono insieme
Commissione e Corte di giustizia: controllano l’attua zione
Autorità nazionali o locali: attuazione
Prof. Roberto Lombardi│ 12
La Banca centrale europea:
la gestione dell’euro
•Garantisce la stabilità dei prezzi
•Controlla la massa monetaria e fissa i tassi d’interesse
•Agisce in modo indipendente dai governi
Mario DraghiPresidente della Banca centrale
Prof. Roberto Lombardi│ 13
Prof. Roberto Lombardi│ 14
Prof. Roberto Lombardi│ 15
Prof. Roberto Lombardi│ 16
Prof. Roberto Lombardi│ 17
GLI ACCORDI DI MAASTRICHTIl nuovo trattato prevede� Ampliamento del campo d’azione
�Istruzione, �formazione professionale,�salute, �innovazione e tecnologie,� trasporti e comunicazioni, �ambiente, �protezione dei consumatori.
�Affermazione del Principio di Sussidiarietà: �L’Unione interviene quando gli obiettivi non possono essere conseguiti in modo soddisfacente dagli Stati membri
�Istituzione di un Fondo di coesione�Per i paesi con reddito pro capite inferiore al 90% del la media CEE si rafforzamento le politiche strutturali e regionali (raddoppio dei finanziamenti)
�Accordo sulla Politica sociale�siglato da 11 paesi (Regno Unito escluso)
Prof. Roberto Lombardi│ 18
L’ACCORDO DI MAASTRICHT
Si avvia l’Unione economica e monetaria (UEM)
– costituzione dell’Istituto monetario europeo nel 1994 per coordinare le politiche monetarie degli stati membri.
• Introduzione dell’EURO come moneta comune (dal 1996 al 2001)
• la politica monetaria sarà affidata al SEBC formato dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale
Europea che dovrà assicurare la stabilità dei prezzi
Prof. Roberto Lombardi│ 19
GLI INDICATORI DI CONVERGENZA DI MAASTRICHT
Gli Stati membri debbano rispettare i seguenti parametri per partecipare all’UME
• Tasso di inflazione non superiore dell’1,5% (rispetto a quello
medio dei tre paesi meno inflazionistici)
• Disavanzo pubblico non superiore al 3% del PIL
• Debito pubblico non superiore al 60% del PIL
• Tassi di interesse nominali a lungo termine non
superiori del 2%(rispetto a quello medio dei tre paesi meno
inflazionistici)
• Rispetto per almeno due anni della banda stretta di fluttuazione per il tasso di cambio delle monete
Prof. Roberto Lombardi│ 20
SCADENZE PER L’UNIONE MONETARIA EUROPEA
• Entro il 1° Luglio 1998:Approvazione dei Capi di Stato e di Governo del Comitato
esecutivo della Banca Centrale Europea
• 1°Gennaio 1999:Entrano in vigore i cambi fissi con l’Euro fra 11 Paesi e la politica monetaria viene gestita dalla Banca Centrale Europea
• 1° Gennaio 2002:• Messa in circolazione delle banconote in Euro e ritiro delle
banconote nazionali
• 1° Luglio 2002:
• Abolizione del corso legale delle banconote e monete nazionali
• Anticipata al 1° Marzo 2002 l’adozione dell’EURO
Prof. Roberto Lombardi│ 21
L’ACCORDO DI MAASTRICHT
TASSO DI INDEBITAMENTO DEBITO DELLA TASSI DI
INFLAZIONE NETTO DELLA P.A. IN % DEL PIL INTERESSE A
P.A. IN % DEL PIL LUNGO TERMINE
1996 1997 1998 1996 1997 1998 1996 1997 1998 1996 1997 1998
Austria 1,8 1,2 1,5 4,0 2,5 2,6 69,5 66,1 66,0 6,3 5,7 5,1
Belgio 1,8 1,5 1,7 3,2 2,1 1,7 126,9 122,2 119,0 6,5 5,8 5,2
Danimarca 1,9 2,0 2,5 0,7 -0,7 -1,4 70,6 65,1 63,0 7,2 6,3 5,4
Finlandia 1,1 1,2 2,0 3,3 0,9 0,1 57,6 55,8 58,0 7,1 6,0 5,2
Francia 2,1 1,3 1,2 4,1 3,0 3,0 55,7 58,0 58,0 6,3 5,6 5,1
Germania 1,2 1,5 1,5 3,4 2,7 2,5 60,4 61,3 61,0 6,2 5,6 5,0
Grecia 7,9 5,4 2,5 7,5 4,0 2,4 111,6 108,7 106,0 14,4 9,9 11,0
Irlanda 2,2 1,2 2,0 0,4 -0,9 -0,5 72,7 66,3 64,0 7,3 6,3 5,3
Italia 4,0 1,9 1,8 6,7 2,7 2,6 124,0 121,6 118,2 9,4 6,9 5,4
Lussemburgo 1,2 1,4 1,4 -2,5 -1,7 -1,0 6,6 6,7 7,1 6,3 5,6 5,1
Olanda 1,4 1,9 2,3 2,3 1,4 1,7 77,2 72,1 70,0 6,2 5,6 5,0
Portogallo 2,9 1,9 2,0 3,2 2,5 2,5 65,0 62,0 63,0 8,6 6,4 5,4
Regno Unito 2,5 1,9 2,5 4,8 1,9 0,8 54,7 53,4 51,0 7,9 7,1 6,1
Spagna 3,6 1,9 2,0 4,6 2,6 2,4 70,1 68,8 67,0 8,7 6,4 5,3
Svezia 0,8 1,9 1,7 3,5 0,8 -0,6 76,7 76,6 74,0 8,0 6,6 5,6
Criteri di
convergenza 2,6 2,7 2,9 3,0 3,0 3,0 60,0 60,0 60,0 9,1 8,0 7,1
Prof. Roberto Lombardi│ 22
• La moneta unica viene decisa con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht (1 novembre 1993) e nel 1998 viene istituita la Banca centrale europea
– La stabilità macroeconomica viene ripristinata con i criteri di convergenza
– L’Euro entra in vigore nei primi mesi del 2002 negli 11 paesi che aderiscono alla moneta unica
• Ogni Stato resta costantemente sotto esame nel rispetto dei criteri di convergenza
Prof. Roberto Lombardi│ 23
La politica: dalla guerra al “dolce” commercio
• La costruzione dell’Unione europea è un atto essenzialmente politico, sebbene le realizzazioni siano prevalentemente di natura economica
• L’inizio della costruzione europea si basava sulla volontà di
“Mai più una guerra fra noi” (Shuman, Adenauer, De Gasperi)
– CECA (Jean Monnet)- 1951
– Comunità europea di difesa - 1954
– Trattato di Roma del 1957
• Con la creazione del Mercato comune (1968) e del Mercato unico (1993) il commercio sostituisce la bellicosità dei rapporti fra gli Stati
• La creazione della moneta unica è probabilmente il passo più avanzato compiuto nell’integrazione europea
(La moneta e l’esercito sono la principale espressione della sovranità nazionale)
Prof. Roberto Lombardi│ 24
• La moneta: da vecchie a nuove ancore
• Tra il 1957 ed il 1992 le monete perdono le due ancore a cui erano vincolate • L’oro• Il potere dello Stato
• Il valore della moneta si basa sulla fiducia e non più sul suo valore intrinseco
• Cambia il ruolo della moneta nella politica economica
– L’effetto della politica monetaria sull’economia era quello di un trade-off fra inflazione e disoccupazione (curva di Philips)
– Si afferma la neutralità della moneta nel modificare il tasso di disoccupazione di lungo periodo (tasso naturale di disoccupazione)
– Si apre la strada alla minore influenza politica della moneta e ciò facilita il trasferimento a livello sopranazionale del controllo della moneta
– L’indipendenza delle banche centrali si afferma come elemento
indispensabile per regolare l’emissione di moneta (evitare l’eccesso di
moneta, il finanziamento senza costi, l’affermarsi della spesa in disavanzo)
Prof. Roberto Lombardi│ 25
I tre elementi fondamentali dell’Unione
economica e monetaria (Uem)sono il risultato dei cambiamenti economici , politici e monetari degli ultimi
decenni.
• A) La stabilità dei prezzi è l’obiettivo principale della politica monetaria
• B) La piena indipendenza della Banca centrale europea
• C) Il carattere costituzionale dello statuto della Banca centrale e della moneta
Il Trattato di Maastricht sostituisce queste nuove ancore a quelle
vecchie che in passato avevano regolato la politica monetaria
Prof. Roberto Lombardi│ 26
Il patto di stabilità e crescita
•Il patto di stabilità e crescita fu firmato a Amsterdam nel 1997, come parte integrante di quello dell’Unione europea
•I principi cardine del patto erano:
– Rispettare un deficit pubblico vicino al pareggio o in surplus, nel medio termine.
– Non superare il deficit annuale del 3% del PIL• Tranne nei casi di una recessione eccezionale e improvvisa (maggiore di 0,75% del
PIL)
•Le sanzioni previste per chi sfora il 3%
– Preavviso di infrazione (early warning) e rientro nell’anno successivo
– Deposito non remunerativo del 0,2% del PIL (più 0,1% per ogni percentuale in più di sforamento)
•FONTE: Mantovani A., Mattarin L, Economia dell’integrazione europea, Il Mulino, Bologna 2008 (cap 5 pp. 163-200)
Prof. Roberto Lombardi│ 27
Il patto di stabilità e crescita
• Rischi– Il paese indebitato ha maggiori difficoltà a collocare il proprio debito
(maggiori tassi di interesse)
– Il rischio paese non dovrebbe contagiare gli altri paesi, anche perché alla BCE non è permesso salvare un paese prossimo alla bancarotta
(no bail-out)
• I problemi– I paesi non sono andati verso il pareggio del bilancio
– Difficoltà di mantenere elevati saggi di sviluppo del PIL
Prof. Roberto Lombardi│ 28
Il nuovo patto di stabilità
Stabilito dal Consiglio europeo del marzo 2005
• Minore rigidità nel rispetto del 3% del deficit annuale
– Minore crescita rispetto al potenziale o crescita negativa
– Misure temporanee per riforme strutturali (effetti negativi di riforme,
pensioni o sanità)
– Rientro più flessibile e contrattato con le autorità europee
• Prescrizioni di medio termine
– Il rientro del deficit deve tenere presente l’andamento del ciclo economico e delle misure una tantum
– Il rientro può essere dello 0,5% all’anno con un bilancio in pareggio fissato per il 2011 (per quasi tutti i paesi)
Prof. Roberto Lombardi│ 29
Il nuovo patto di stabilità dopo la crisi
2008-2010Proposto dal Consiglio dei ministri Ottobre 2010
• Maggiore rigidità nel rispetto del deficit e debito pubblico
– Sanzioni quasi immediate a maggioranza qualificata (voto pesato con l’importanza
economica dei paesi)
– Possiblità di sanzioni politiche con esclusione dal diritto di voto su alcune materie (IN DISCUSSIONE)
• Prescrizioni di medio termine– Costituzione di un fondo di garanzia di 500 miliardi di euro contro il default dei
singoli paesi
– Richiesta di modifica dei trattati per la costituzione e funzionamento del fondo
Prof. Roberto Lombardi│ 30