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REGIONE CALABRIA UNIONE EUROPEA TANIA BRUGUERA Tra le più note artiste cubane nel panorama internazionale, Tania Bruguera (L’Avana, Cuba, nel 1968. Vive e lavora tra New York e L’Avana) conduce una ricerca su temi sociali e questioni politiche, prediligendo l’uso del proprio corpo. Nelle sue performance e installazioni Bruguera mette in scena il rapporto tra l’individuo e il suo contesto, tra biografia personale e memoria storica, spesso in riferimento a dinamiche di potere e di costrizione. Al centro dei suoi lavori vi è l’esperienza e il vissuto del pubblico, chiamato a condividere con l’artista uno stato di tensione e stimolato a reagire agli avvenimenti con maggiore consapevolezza, come ad esempio nella performance realizzata alla Tate Modern di Londra nel 2008 (Tatlin Whisper #5), nella quale due poliziotti a cavallo all’interno del museo fanno uso delle tecniche di controllo operate dalla polizia, indirizzando e inibendo il pubblico senza un apparente motivo. Dal 2002 Tania Bruguera ha istituito l’insegnamento di Arte de Conducta (arte di comportamento), un progetto di insegnamento indipendente all’interno dell’ISA– Insituto Superior de Arte dell’Avana, nel quale l’esperienza performativa si fonde con quella formativa e didattica. Bruguera ha partecipato a Documenta 11 (Kassel) e a diverse Biennali in tutto il mondo: Venezia, Johannesburg, San Paolo, Shangai, L’Avana e Site Santa Fe. I suoi lavori sono stati esposti presso il New Museum of Contemporary Art, New York; The Museum of Contemporary Art, Chicago; Boijmans van Beuningen Museum, Rotterdam; Museum für Moderne Kunst, Francoforte; Helsinki Art Museum, Helsinki; The Whitechapel Art Gallery, Londra; Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam, L’Avana, e Museo Nacional de BellasArtes, L’Avana. Si è esibita in luoghi quali la Kunsthalle di Vienna; lo Stedelijk Museumvoor Actuele Kunst di Gent; il Museo X-Teresa Arte Actual di Città del Messico; il Museo de Bellas Artes di Caracas e l'Institute of International Visual Art di Londra. Ha tenuto numerose conferenze a livello internazionale presso varie istituzioni, quali la New School di New York, The School of the Art Institute di Chicago, The Royal College of Art di Londra e il Museum of Modern Art di New York. Tania Bruguera insegna all’Università IUAV di Venezia e all’University of Chicago, USA. Sito: www.taniabruguera.com Video: http://vimeo.com/search?q=estudio+bruguera YOSHUA OKÓN Messicano di origine e statunitense di adozione, Yoshua Okon (Città del Messico, 1970; vive e lavora tra Città del Messico e Los Angeles) ha dedicato gran parte della sua ricerca a mettere in luce gli aspetti più contradditori dei due paesi tra cui si muove. Utilizzando diversi mezzi espressivi, in particolare il video, la performance e l’installazione, Okon traccia un quadro socio-antropologico del contesto nel quale vive e opera, facendo dell’ironia lo strumento attraverso il quale svelare gli aspetti più grotteschi della condizione umana. Il coinvolgimento dello spettatore è parte integrante del lavoro di Okon: nelle sue performance, l’artista porta il pubblico a guardare sotto una luce diversa gli aspetti della realtà quotidiana con esiti spiazzanti. Tra le sue performance più celebri, Coyoteria del 2003, nella quale egli offre una più che libera rilettura di I Like America and America Likes Me (1974) di Joseph Beuys. Qui Okon veste i panni dell’artista tedesco ma, creando un legame fra corruzione, economia e politica, sostituisce il coyote che rimaneva chiuso con Beuys in una galleria di New York per una settimana, con un “coyote umano”, termine con cui in Messico si indica il “galoppino”, il mediatore/sfruttatore che si occupa di combinare accordi non sempre legali con il potere e di portare illegalmente persone oltre il confine. Il fallimento del progetto di Beuys, che aspirava a una trasformazione sociale, è sottolineato dall’attenzione ricondotta da Okon sulla ferocia delle relazioni umane nella società attuale guidata dal denaro. Yoshua Okón ha studiato alla Concordia University di Montreal, Canada, e all’UCLA di Los Angeles. Ha esposto presso sedi di rilevanza internazionale come il CCA Wattis, San Francisco; New Museum, New York; Hayward Gallery, Londra; PS1 MOMA, New York; Getty Center, Los Angeles; Artists Space, New York. Nel 2008 ha partecipato ad Art Perform, Art Basel Miami Beach e nel 2005 alla Triennale di Torino, Castello di Rivoli. I suoi lavori sono in importanti collezioni pubbliche: Blanton Museum Collection, Austin; Colección Fundación ARCO, Madrid; Colección Lopez Rocha, Guadalajara, Mexico; Collection Pierre Huber, Ginevra; CIFO, Cisneros

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TANIA BRUGUERA Tra le più note artiste cubane nel panorama internazionale, Tania Bruguera (L’Avana, Cuba, nel 1968. Vive e lavora tra New York e L’Avana) conduce una ricerca su temi sociali e questioni politiche, prediligendo l’uso del proprio corpo. Nelle sue performance e installazioni Bruguera mette in scena il rapporto tra l’individuo e il suo contesto, tra biografia personale e memoria storica, spesso in riferimento a dinamiche di potere e di costrizione. Al centro dei suoi lavori vi è l’esperienza e il vissuto del pubblico, chiamato a condividere con l’artista uno stato di tensione e stimolato a reagire agli avvenimenti con maggiore consapevolezza, come ad esempio nella performance realizzata alla Tate Modern di Londra nel 2008 (Tatlin Whisper #5), nella quale due poliziotti a cavallo all’interno del museo fanno uso delle tecniche di controllo operate dalla polizia, indirizzando e inibendo il pubblico senza un apparente motivo. Dal 2002 Tania Bruguera ha istituito l’insegnamento di Arte de Conducta (arte di comportamento), un progetto di insegnamento indipendente all’interno dell’ISA– Insituto Superior de Arte dell’Avana, nel quale l’esperienza performativa si fonde con quella formativa e didattica. Bruguera ha partecipato a Documenta 11 (Kassel) e a diverse Biennali in tutto il mondo: Venezia, Johannesburg, San Paolo, Shangai, L’Avana e Site Santa Fe. I suoi lavori sono stati esposti presso il New Museum of Contemporary Art, New York; The Museum of Contemporary Art, Chicago; Boijmans van Beuningen Museum, Rotterdam; Museum für Moderne Kunst, Francoforte; Helsinki Art Museum, Helsinki; The Whitechapel Art Gallery, Londra; Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam, L’Avana, e Museo Nacional de BellasArtes, L’Avana. Si è esibita in luoghi quali la Kunsthalle di Vienna; lo Stedelijk Museumvoor Actuele Kunst di Gent; il Museo X-Teresa Arte Actual di Città del Messico; il Museo de Bellas Artes di Caracas e l'Institute of International Visual Art di Londra. Ha tenuto numerose conferenze a livello internazionale presso varie istituzioni, quali la New School di New York, The School of the Art Institute di Chicago, The Royal College of Art di Londra e il Museum of Modern Art di New York. Tania Bruguera insegna all’Università IUAV di Venezia e all’University of Chicago, USA. Sito: www.taniabruguera.com Video: http://vimeo.com/search?q=estudio+bruguera YOSHUA OKÓN Messicano di origine e statunitense di adozione, Yoshua Okon (Città del Messico, 1970; vive e lavora tra Città del Messico e Los Angeles) ha dedicato gran parte della sua ricerca a mettere in luce gli aspetti più contradditori dei due paesi tra cui si muove. Utilizzando diversi mezzi espressivi, in particolare il video, la performance e l’installazione, Okon traccia un quadro socio-antropologico del contesto nel quale vive e opera, facendo dell’ironia lo strumento attraverso il quale svelare gli aspetti più grotteschi della condizione umana. Il coinvolgimento dello spettatore è parte integrante del lavoro di Okon: nelle sue performance, l’artista porta il pubblico a guardare sotto una luce diversa gli aspetti della realtà quotidiana con esiti spiazzanti. Tra le sue performance più celebri, Coyoteria del 2003, nella quale egli offre una più che libera rilettura di I Like America and America Likes Me (1974) di Joseph Beuys. Qui Okon veste i panni dell’artista tedesco ma, creando un legame fra corruzione, economia e politica, sostituisce il coyote che rimaneva chiuso con Beuys in una galleria di New York per una settimana, con un “coyote umano”, termine con cui in Messico si indica il “galoppino”, il mediatore/sfruttatore che si occupa di combinare accordi non sempre legali con il potere e di portare illegalmente persone oltre il confine. Il fallimento del progetto di Beuys, che aspirava a una trasformazione sociale, è sottolineato dall’attenzione ricondotta da Okon sulla ferocia delle relazioni umane nella società attuale guidata dal denaro. Yoshua Okón ha studiato alla Concordia University di Montreal, Canada, e all’UCLA di Los Angeles. Ha esposto presso sedi di rilevanza internazionale come il CCA Wattis, San Francisco; New Museum, New York; Hayward Gallery, Londra; PS1 MOMA, New York; Getty Center, Los Angeles; Artists Space, New York. Nel 2008 ha partecipato ad Art Perform, Art Basel Miami Beach e nel 2005 alla Triennale di Torino, Castello di Rivoli. I suoi lavori sono in importanti collezioni pubbliche: Blanton Museum Collection, Austin; Colección Fundación ARCO, Madrid; Colección Lopez Rocha, Guadalajara, Mexico; Collection Pierre Huber, Ginevra; CIFO, Cisneros

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Fontanals Art Foundation, Miami; Fondazione Morra Greco, Napoli; Jumex Collection, Mexico City; Orange County Museum of Art, Newport Beach; Tate Modern, Londra. Yoshua Okón è tra i fondatori del programma di residenze e formazione per artisti visivi SOMA, a Città del Messico, presso il quale insegna. Sito: www.yoshuaokon.com ADRIAN PACI Attraverso l’utilizzo di diversi mezzi espressivi (pittura, scultura, fotografia, video e istallazione), Adrian Paci (Shkoder, Albania, 1969; vive a Milano) lavora sulla memoria e sullo sradicamento, sull’identità individuale e collettiva. Molte delle sue opere sono dedicate alla sua terra d’origine, l’Albania; attraverso i propri ricordi personali, l’artista dà vita a storie che divengono simbolo di una condizione esistenziale generalizzata, dove non esistono più confini geografici o razziali. A partire dalla sua esperienza personale, Adrian Paci riflette sul tema della perdita, dell’abbandono della propria terra e della speranza in un futuro migliore, tutti temi che divengono evidenti, ad esempio, nel video Centro di permanenza temporanea (2007), nel quale un'ordinata fila di migranti sale sulla scaletta di un aereo salvo poi scoprire, quando l’inquadratura si allarga, che non vi è alcun aereo a portarli via ma solo la desolazione circostante. Tra le più recenti performance dell’artista, quella del 21 agosto 2011 a Scicli, in Sicilia, dal titolo The Encounter, durante la quale l’artista ha stretto la mano a più 500 persone sul sagrato della Chiesa di San Bartolomeo, dando vita ad una lunga processione di persone venute appositamente per incontrarlo o incuriosite dall’evento. Adrian Paci ha frequentato l’Accademia delle Arti di Tirana prima di trasferirsi a Milano, dove vive dal 2000. Paci è vincitore di prestigiosi premi, tra cui il Premio Pino Pascali (2008) e il Premio Quadriennale di Roma (2008). Nel 2011 è tra finalisti del Premio Italia Arte Contemporanea del MAXXI. Tra le numerose mostre a cui Paci ha partecipato si ricordano le personali al Centre Pompidou di Parigi (2010), al Center for Contemporary Art di Tel Aviv (2008), al P.S.1 di New York (2005), alla Galleria Civica di Modena (2006), al MAN di Nuoro (2006). Adrian Paci insegna all’Università IUAV di Venezia. NÚRIA GÜELL Orientato a creare strategie di dissenso, il lavoro di Núria Güell (Girona, Spagna, 1981) si fonda sulla riformulazione dei limiti della legalità. Riflettendo sull’abuso di potere da parte delle istituzioni, i suoi progetti si sviluppano come tattiche di disturbo in contesti specifici. Contemporaneamente, Güell analizza il modo in cui i meccanismi di potere creano strategie di controllo, le stesse che dominano la collettività e influenzano i nostri modelli di comportamento, i nostri pensieri e i nostri sentimenti. L’analisi dell’artista mira a mettere in evidenza tali dinamiche generando nuove strategie, che trasgrediscono quelle consolidate e stabilite dal vigente sistema economico e sociale. Le azioni di Núria Güell interferiscono con la realtà di tutti i giorni creando altre realtà possibili, con l’intento di modificare i rapporti di forza esistenti. Tra i suoi interventi più recenti, l’azione Intervención (2012), che affronta un tema molto sentito in tempo di crisi, ovvero il problema degli sfratti. A Valencia, Núria Güell rimuove le porte delle case vuote da cui intere famiglie sono state sfrattate, aprendole al pubblico e restituendole così alla comunità. Laureata in Lettere presso l'Università di Barcellona (Spagna), Núria Güell ha proseguito i suoi studi presso la Cátedra de Arte de Conductaa L'Avana (Cuba), sotto la direzione di Tania Bruguera. Il suo lavoro è stato esposto alle Biennali dell'Avana, Pontevedra, Lubiana e Liverpool, alla Triennale di Tallinn e nei musei di Barcellona, L'Aia, Londra, Parigi, New York, Chicago, Miami, Stoccolma, Madrid. Núria Güell è vincitrice di diversi premi a livello nazionale, tra cui il Premio creazione Injuve, Madrid (2011), il Premio Miquel Casablancas, Barcellona (2010), il contributo per la creazione Guasch Coranty (2009), il Premio della Biennale de Valls, Valls Museum (2009), il primo premio della V Biennale di Girona, Girona (2008) e il primo premio della V Biennale d'Arte Contemporanea di Vic, Vic (2007). Ha appena terminato una residenza a Città del Messico presso il SOMA. Sito: www.nuriaguell.net

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CESARE PIETROIUSTI Partendo dagli studi in medicina, e in particolare da un interesse per la psichiatria, Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) comincia il suo percorso come artista visivo nel 1977 al fianco di Sergio Lombardo, teorizzatore dell’Eventualismo. Le azioni di Pietroiusti si presentano come microeventi che inscenano situazioni paradossali, attraverso le quali l’artista mostra le diverse sfaccettature dell’ordinario. Lo spettatore assume il più delle volte un ruolo fondamentale nelle performance dell’artista che, seppur difficilmente spettacolari, richiedono una partecipazione attiva da parte del pubblico. Piccoli gesti, tracce irrilevanti, immagini apparentemente insignificanti divengono parte di progetti individuali e collettivi, dove la componente relazionale è spesso determinante. Tra le azioni dell’artista si ricorda Quello che penso, quello che trovo, realizzata nei due giorni dell’inaugurazione ufficiale del museo MAXXI di Roma (2010): l’artista rimane chiuso in una scala di servizio e descrive a voce, con l’aiuto di una lente di ingrandimento, tutti gli oggetti che è in grado di individuare, attribuendo così un insospettato valore alle cose apparentemente più banali. Tra i fondatori del Centro Studi Jartrakor di Roma e della “Rivista di Psicologia dell’Arte”, nel 1997 Pietroiusti è stato fra gli iniziatori del progetto Oreste. Invitato nel 1999 alla 48ª Biennale di Venezia, ha esposto inoltre nella sezione Aperto della Biennale di Venezia del 1990, alla Serpentine Gallery di Londra nel 1992, al Louisiana Museum di Humlebæk nel 1996, ad Art in General, New York, nel 2001. Nel 2007 ha fondato, in collaborazione con il collettivo Space di Bratislava “Evolution de l’Art” la prima galleria d’arte contemporanea che vende soltanto opere immateriali. Dal 2005 Pietroiusti è membro del Comitato Scientifico e co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como. Dal 2004 insegna presso l’Università IUAV di Venezia. Sito: www.pensierinonfunzionali.net Altre info: www.italianarea.it Video: http://www.ubu.com/film/pietroiusti.html MINERVA CUEVAS Le azioni, le performance, i video e le installazioni di Minerva Cuevas (Città del Messico, 1975; vive a Città del Messico) mirano a mettere in luce il controllo pervasivo che la società, i governi e le istituzioni religiose esercitano sulle nostre vite. Con un’attenzione alle dinamiche di tipo politico ed economico, l’artista si è contraddistinta sulla scena internazionale per l’utilizzo di tattiche di guerriglia comunicativa, spesso utilizzando famosi e riconoscibili brand come pubblicità accattivanti che nascondono invece situazioni oscure e problematiche (i pomodori della Del Monte divengono “Pura muerte, del Monte criminal”). Nel 1998 Minerva Cuevas ha fondato Mejor Vida Corp, un'impresa che fornisce prodotti e servizi gratuiti quali carte di identità degli studenti internazionali, biglietti della metropolitana, biglietti della lotteria e adesivi di codici a barre che riducono il prezzo di cibo in catene di supermercati, con l’intento di dare soluzioni concrete al crescente divario socio-economico tra le diverse fasce della popolazione. Minerva Cuevas si è diplomata in Arti Visive presso la Escuela Nacional de Artes Plásticas, UNAM, Mexico City nel 1997. Il suo lavoro è stato esibito in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo. Tra le sedi che hanno ospitato le sue opere e progetti si ricordano: VI Berlin Biennial (2010); Whitechapel Gallery, Londra (2009); Stiftung Ludwig, Wien (2009); Van Abbemuseum, Eindhoven (2008); San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco (2008); kurimanzutto, Mexico City (2007); Kunsthalle Basel (2007); MC Kunst, Los Angeles (2007); Bienal de Mercosur, Porto Alegre, Brazil (2007); Biennale de Lyon (2006); 27th Bienal De São Paulo Brazil (2006); The Banff Centre. Alberta, Canada (2005); Tirana Biennale, Tirana (2006). Sito: www.irational.org/minerva/resume.html

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FRANCESCA GRILLI Francesca Grilli (Bologna, 1978; vive tra Bologna ed Amsterdam) lavora sulle metafore di linguaggio e le loro suggestioni, realizzando performance, video e installazioni. Nel suo lavoro sono fondamentali due aspetti che l’artista definisce “potenzialmente spinali”: il trattamento del suono in tutte le sue forme e registri e lo spazio d’azione dello spettatore. Coniugando la complessità del racconto intimo e l’intensità dell’azione, il lavoro di Francesca Grilli si basa sulla ricerca di metodi alternativi e poetici per rappresentare una comunicazione più sensoriale che verbale, come nel caso delle performance Moth (2009), nella quale una cantante albina “domina” con la voce la luce proveniente da un tubo contenente del gas (tubo di Ruben), contribuendo con il suo canto alla visualizzazione delle onde sonore. Francesca Grilli si è formata all’Istituto d’arte di Bologna e all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ISIA di Urbino. Nel 2005 ha inoltre frequentato il Corso Avanzato in Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como con l’artista Alfredo Jaar ed è stata in residenza presso la Rijksakademie van beeldendekunsten di Amsterdam (2007-2008). Dal 2007 è parte del progetto Fiesfactory, supportato da Centrale FIES. L’artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Nuove Arti indetto dal museo MAMBO di Bologna e dalla Fondazione del Monte, il premio Terna a Roma nel 2010, nel 2006 il Premio Internazionale della performance e il Premio Iceberg, Arti Visive. Francesca Grilli ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, alla galleria Riccardo Crespi a Milano (2011), al museo MAMBO di Bologna (2010), al museo Madre di Napoli (2012), presso l’Elgiz Museum of Contemporary Art di Istanbul (2011), alla Serpentine Gallery di Londra (2010) e in Manifesta 7 – The rest f now, Alumix, Bolzano (2008). Sito: www.francescagrilli.com ANÍBAL LÓPEZ / A-1 53167 Il lavoro di Aníbal López (Città del Guatemala, 1964; vive a Città del Guatemala) si fonda su una ricerca e riflessione sui codici di informazione e comunicazione che sono stabiliti da enti diversi di una società. Dal 1997 l’artista decide di firmare molte delle sue azioni ed opere con il codice A-1 53167, numero identificativo del suo documento guatemalteco: un gesto destinato a mettere in discussione i codici di informazione utilizzati per stabilire l'identità (il proprio nome nonchè una specifica appartenenza etnica). Tra le sue azioni più famose, 30 de Junio (2000), un intervento non autorizzato che vede l’artista rovesciare 10 sacchi di carbone sulla strada dove poche ore dopo si terrà una parata militare dell’esercito guatemalteco (le fotografie che documentano la performance sono poi esposte alla 49a Biennale di Venezia, 2001). Nel 2012 Aníbal López ha partecipato a dOCUMENTA (13) di Kassel con il lavoro Testimonio, nel quale l’artista ha invitato un sicario dal Guatemala a discutere con lui delle problematiche sociali e politiche dell’America Centrale e, più in generale, dei conflitti armati in tutto il mondo. Le discussioni tra l'artista e l'assassino, aperte al pubblico, si sono svolte durante la mostra, mentre una testimonianza video di questi dialoghi è stata esposta nella sede della Neue Galerie di Kassel. Aníbal López (A1-53167) ha realizzato numerose performance in tutto il mondo. Nel 2011 il Centro Cultural de España a Città del Guatemala ha presentato una sua mostra personale. Tra le mostre collettive di livello internazionale si ricordano la Bienal de Pontevedra (2010), la Biennale di Porto Allegre (2007), la Biennale di Praga (2003) e la Biennale di Venezia (2001), dove è stato insignito del Leone d'Oro come migliore giovane artista. Nel 2012 ha partecipato a dOCUMENTA (13), Kassel. GIOVANI ARTISTI PARTECIPANTI AL WORKSHOP MaraM (Napoli, 1979), Valentina Vetturi (Reggio Calabria, 1979), Alessandro Fonte e Shawnette Poe (Polistena –RC, 1984; Varsavia, 1980), Luca Pucci (Assisi, 1984), Franco Ariaudo (Cuneo, 1979), Ioana Paun (Cluj-Napoca, 1984), Diego Cibelli (Napoli, 1987), Leonardo Zaccone – (Roma, 1978):