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STORIA MATERIALI SEMPLIFICATI PER ALUNNI STRANIERI CON DIFFICOLTA’ LINGUISTICHE PRESENTAZIONE Il presente dossier è il prodotto di un accurato lavoro di semplificazione eseguito dalla prof.ssa Brunella Tagliarini (ISS “Cellini-Tornabuoni) e Sabrina Casagrande (IPPSAR Buontalenti) sulla base del libro di testo, in uso nelle prime classi del biennio, AA.VV., Guarda che Storia, Le società preindustriali, vol.1, ed. B. Mondadori. Tale attività è stata svolta nel corso dell’a.s. 2007/08 all’interno del progetto MAPPA MONDI, che ha visto due Istituti professionali di Firenze condividere strategie volte a favorire il successo scolastico ed evitare la dispersione degli alunni stranieri con problemi nella lingua della disciplina. Il lavoro, per risultare effettivamente semplificato, risente talvolta dell’uso di termini del linguaggio comune non esattamente adeguati alla terminologia specifica della disciplina. Tuttavia, in considerazione del target a cui è indirizzato, è sembrato opportuno usare termini il più possibile di uso comune, anche se imprecisi. La spiegazione a voce potrà riparare alle imprecisioni. L’attività di semplificazione non comprende i capitoli 4-14. 1

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STORIA

MATERIALI SEMPLIFICATIPER ALUNNI STRANIERI CON DIFFICOLTA’ LINGUISTICHE

PRESENTAZIONE

Il presente dossier è il prodotto di un accurato lavoro di semplificazione eseguito dalla prof.ssa Brunella Tagliarini (ISS “Cellini-Tornabuoni) e Sabrina Casagrande (IPPSAR Buontalenti) sulla base del libro di testo, in uso nelle prime classi del biennio, AA.VV., Guarda che Storia, Le società preindustriali, vol.1, ed. B. Mondadori.

Tale attività è stata svolta nel corso dell’a.s. 2007/08 all’interno del progetto MAPPA MONDI, che ha visto due Istituti professionali di Firenze condividere strategie volte a favorire il successo scolastico ed evitare la dispersione degli alunni stranieri con problemi nella lingua della disciplina.

Il lavoro, per risultare effettivamente semplificato, risente talvolta dell’uso di termini del linguaggio comune non esattamente adeguati alla terminologia specifica della disciplina. Tuttavia, in considerazione del target a cui è indirizzato, è sembrato opportuno usare termini il più possibile di uso comune, anche se imprecisi. La spiegazione a voce potrà riparare alle imprecisioni.

L’attività di semplificazione non comprende i capitoli 4-14.

Referenti Intercultura IPPSAR”B. Buontalenti e IIS “B.Cellini”

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SOMMARIO

1 LE EREDITA’ DELLE PRIME CIVILTA’............................................................31.1 Uguali e diversi. Alle radici dell’umanità..................................................................................31.2 L’agricoltura, una rivoluzione....................................................................................................81.3 La nascita della città e dello stato pag.36-46............................................................................14

4 L’EUROPA MEDIEVALE TRA ORIENTE E OCCIDENTE...................................164.15 L'inizio del Medioevo e la decadenza dell'Europa.................................................................164.16 Il Sacro romano impero e la società feudale..........................................................................174.17 L' islàm e il mondo cristiano..................................................................................................204.18 L'Europa delle città e degli stati dinastici...............................................................................234.19 La fine di un'epoca: l'autunno del Medioevo.........................................................................26

5 LA NASCITA DELL’EUROPA MODERNA E L’APERTURA AL MONDO...............275.20 L'Europa alla scoperta e alla conquista del mondo................................................................275.21 Lo stato, una novità dell'Età moderna....................................................................................305.22 I cristiani divisi.......................................................................................................................325.23 La tolleranza: problema o principio universale?....................................................................34

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1 LE EREDITA’ DELLE PRIME CIVILTA’

1.1 Uguali e diversi. Alle radici dell’umanità1.Percorso visivo del capitolo p.16-171) Da dove veniamo?La Bibbia dice che Dio ha fatto l’uomo e lo ha fatto simile a se stesso.Gli scienziati invece dicono che nel lontano passato esisteva una specie di scimmie molto abili ed intelligenti. Con il passare del tempo, l’intelligenza di queste scimmie è migliorata sempre di più: esse sono diventate capaci di trasformare la natura secondo i loro bisogni e sono diventate gli uomini che siamo noi oggi. Questa si chiama “teoria dell’evoluzione”. Ancora oggi l’uomo continua a migliorare, quindi l’evoluzione non è ancora finita!

2) Le tappe più importanti dell’evoluzioneDurante questo lungo periodo di miglioramento (migliaia di anni) gli uomini hanno imparato 4 cose molto importanti:

- a camminare eretti, cioè sulle due gambe e non a quattro zampe, come facevano prima; hanno cominciato a camminare eretti 40 milioni di anni fa- a parlare - a scheggiare le pietre per farle diventare strumenti utili (oggetti per tagliare, per scavare…); hanno cominciato a scheggiare le pietre 2 milioni di anni fa- a usare il fuoco; hanno cominciato a farlo 1,5 milioni di anni fa

3) Abilità manuale e intelligenza sono cresciute insiemeLa specie che impara a scheggiare la pietra e costruire utensili, cioè oggetti utili alla vita di tutti i giorni, si chiama HOMO HABILIS ed è vissuto nel periodo storico che si chiama Paleolitico (2 milioni di anni fa). I primi utensili che l’homo habilis ha costruito erano di pietra.

La figura 3 a p. 17 ci fa vedere come l’homo habilis capisce che una pietra scheggiata può essergli utile e “si ingegna” per farla:

1) Per scavare la terra, par tagliare la carne o per raschiare le pelli degli animali per farci vestiti ci vuole un oggetto che entra bene nella terra e che taglia -> un oggetto appuntito e tagliente, come… una pietra scheggiata! Idea!!!

2) Come posso fare per scheggiare una pietra e vedere se funziona? Pensiamo un po’… Ma sì! Posso batterla con un’altra pietra più grande e forte e romperla in modo che sia tagliente!

3) Proviamo…4) Ehi, funziona!

Provando e riprovando l’homo habilis è diventato sempre più bravo a scheggiare le pietre ed ha anche esercitato il suo cervello a diventare sempre più intelligente.

4) Le conquiste di homo sapiens sapiens, 40.000 anni faI primi uomini sono diventati sempre più bravi e intelligenti ed hanno popolato tutto il mondo. Noi oggi siamo tutti HOMO SAPIENS SAPIENS, anche se dal di fuori appariamo molto diversi tra noi. Lo schema 4 a p. 17 ci fa vedere cosa sa fare l’homo sapiens sapiens.Unità di Apprendimento 1 - cap. 1

Tutti gli esseri umani sono figli di HOMO SAPIENS SAPIENS p.18Come nasce l’intelligenza? La foto a destra viene dal film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick e fa vedere come a un certo punto un nostro antenato, la grande scimmia che cammina su due gambe (= primate), scopre che un osso può essere utile nella vita di tutti i giorni.

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Parole difficili - Primate = grande scimmia che cammina su due gambe e non su quattro come tutte le

scimmie.- Antenato = chi è vissuto molto prima di noi e da cui noi discendiamo

Le nostre lontane origini Gli scienziati dicono che tutti gli uomini che abitano la terra oggi vengono da Homo sapiens sapiens. Homo sapiens sapiens viveva in Africa 40.000 anni fa.Homo sapiens sapiens era molto intelligente. Lui è diventato così intelligente dopo moltissimi anni e dopo aver imparato tante cose. Le cose che ha imparato lo hanno cambiato; questo cambiamento si chiama evoluzione.

Il disegno in basso a pag. 18 fa vedere le tappe più importanti dell’evoluzione dell’uomo.

- Prima era un australopiteco: cammina su due gambe, usa le cose che trova per fare le cose, ma non costruisce oggetti suoi.

- Poi diventa homo habilis: costruisce gli oggetti che gli servono di pietra scheggiata.- Poi diventa homo erectus: impara a camminare sulle gambe, conosce il fuoco, scheggia le

pietre molto bene.- Poi diventa homo sapiens: impara a parlare.- Poi diventa homo sapiens sapiens: inventa l’arco per cacciare, vive in gruppo, sa usare il

fuoco, sa costruire moltissimi oggetti di pietra e di legno.

2. Da dove veniamo? La teoria dell’evoluzione. pag. 19Molti studiosi dicono che la storia comincia molte migliaia di anni dopo la comparsa dei primi ominidi.La “storia” comincia quando gli uomini cominciano a scrivere le cose che succedono e le lasciano scritte, così chi viene dopo può leggerle e conoscerle. Infatti “storia” vuol dire “memoria scritta”.Quando gli uomini cominciano a scrivere la “storia”? Fra IV e III millennio a.C. (vedi cap. 3)

Adesso noi studiamo la “preistoria, cioè le cose successe prima dell’invenzione della scrittura”.

Le domande degli studiosi:1) come nasce l’uomo come specie?2) come l’uomo è diventato capace di organizzarsi per diminuire i danni e aumentare i vantaggi

che possono venirgli dalla natura?

Il racconto della Bibbia: la Bibbia è il testo sacro degli ebrei e dei cristiani. La Bibbia dice che Dio ha fatto la Terra, gli animali e l’uomo: Adamo ed Eva sono il primo uomo e la prima donna fatti da Dio; Adamo ed Eva hanno fatto dei figli, questi figli hanno fatto altri figli … e così siamo diventati tanti uomini sulla terra. In questo modo siamo tutti figli di Dio e siamo tutti uguali in fondo.

Cosa dicono gli scienziati: la teoria dell’evoluzione: in realtà gli scienziati hanno dimostrato che l’uomo viene dalle trasformazioni di un animale simile alla scimmia, più intelligente delle altre

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specie animali, che è cambiato molto con il passare del tempo e ha cambiato molto anche l’ambiente intorno a lui e il suo modo di vivere.Questa trasformazione è stata lentissima: ci sono voluti 3.860.000 anni perché questa scimmia diventasse simile a noi ora. Questa trasformazione si chiama evoluzione.Charles Darwin, uno scienziato inglese del 1800, ha dimostrato la verità di questa teoria.Anche questa spiegazione di come è nato l’essere umano dice che gli uomini sono tutti uguali perché vengono dallo stesso antenato. (Antenato=chi è vissuto molto prima di noi). Le differenze che vediamo tra gli uomini, come il colore della pelle, degli occhi…, vengono fuori dal modo di adattarsi all’ambiente di ogni gruppo di uomini (adattamento).

3. Che cosa siamo? La capacità di pensare e di costruire p.20In cosa siamo diversi dagli animali.L’uomo ha imparato a fare molte cose, gli animali no. L’uomo ha imparato:- a costruire case- a fare stoffe e vestiti- a cuocere l’argilla - a navigare- a fondere i metalli

All’inizio l’uomo capisce che poteva costruire con le pietre oggetti utili per lavorare. Gli oggetti utili per lavorare si chiamano utensili. Gli studiosi hanno trovato molti oggetti di pietra antichi.I primi utensili sono di pietra.

La costruzione di un semplice oggetto presuppone il pensiero.L’uomo impara a scheggiare la pietra, cioè a romperla in modo da farla diventare tagliente. Anche questo semplice lavoro nasce da una idea. Avere un’idea vuol dire saper immaginare come modificare un oggetto per farlo diventare utile o più utile di prima. Saper immaginare queste cose significa essere intelligenti. I primi uomini sapevano immaginare e trasformare gli oggetti secondo le loro necessità.Quindi i primi uomini erano intelligenti.L’importanza del pollice e della vista per lo sviluppo dell’abilità manuale.L’uomo è diverso dagli animali anche perché sa usare le mani per usare e costruire gli oggetti.I paleontologi (= studiosi dei resti pietrificati di esseri viventi molti antichi) ci dicono che l’uomo è capace di usare le mani così per 2 motivi:- perché ha la visione binoculare (gli altri animali non ce l’hanno); cioè possono vedere un oggetto con tutti e due gli occhi possono capire la grandezza e la distanza. - perché hanno il pollice che si oppone alle altre dita: per questo possono prendere le cose, tenerle forte, oppure lavorarle. (vedi i disegni a sinistra).

4. L’evoluzione dagli ominidi all’uomo p.21Gli arti anteriori non servivano più per reggere il corpo,ovvero come i primati antenati dell’uomo imparano a camminare sulle due gambe.

40 milioni di anni fa esiste una specie di grande scimmia (= un primate) chiamata Ramapiteco.I primati e anche i Ramapitechi per camminare si aiutano con le zampe davanti.I Ramapitechi vivono nella foresta equatoriale, fatta di grandi alberi con molti rami e foglie.Il clima cambia e gli alberi scompaiono. La foresta tropicale diventa una savana, fatta di erba alta e arbusti.I Ramapitechi nella savana devono imparare a camminare solo sulle zampe di dietro per vedere sopra l’erba e gli arbusti le prede o i pericoli.

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Le zampe davanti piano piano non servono più per camminare e i Ramapitechi le usano per fare altre cose.

Australopiteco usa gli strumenti ma non li costruisce.3 milioni di anni fa esiste Australopiteco.Australopiteco non è ancora un uomo, è un ominide.Australopiteco ha il cervello più sviluppato di una scimmia, ma non sviluppato come un uomo.Australopiteco cammina sulle due gambe di dietro, ma sta curvo.Australopiteco sa usare utensili ed armi, ma non sa costruirli. Il salto di qualità: la costruzione degli utensili.2 milioni di anni fa alcuni Australopitechi capiscono che possono costruire un ciottolo (= sasso, pietra) che taglia.Sotto ci sono le foto di tre oggetti di pietra che tagliano fatti da uomini del Paleolitico, il periodo che stiamo studiando.

5. Le conquiste di Homo sapiens sapiens p.22Noi apparteniamo alla specie di Homo sapiens sapiens.Homo sapiens sapiens vive 40.000 anni fa.

Nelle foto:1) Homo sapiens sapiens sa lavorare pietra, avorio, osso, corno.2) Homo sapiens sapiens vive nelle grotte e nelle capanne con il tetto di pelle di animale.3) Homo sapiens sapiens caccia gli animali con l’arco.4) Homo sapiens sapiens usa il fuoco per scaldarsi, per tenere lontano gli anomali pericolosi, per cuocere il cibo, per fare luce.

Homo sapiens sapiens protagonista della storiaStiamo studiando la preistoria (= prima della storia). La preistoria si divide in due parti più importanti:- l’età paleolitica -> quando gli ominidi costruiscono ed usano oggetti di pietra e nasce Homo sapiens sapiens - l’età neolitica -> quando l’uomo impara a coltivare la terra.

La storia comincia quando l’uomo impara a scrivere, cioè 3000 anni fa.

Approfondimenti. - pag. 23 Una corsa tra diversi candidatiL’uomo di Neanderthal.L’homo sapiens nasce nell’età del Paleolitico.Homo sapiens è più evoluto di homo erectus e homo habilis.

Tra 200.000 e 100.000 non si trovano più le amigdale, cioè pietre lavorate su due lati, ma si trova il manufatto scheggia, cioè un manufatto (= oggetto fatto a mano) disegnato su una pietra e poi fatto scheggiando la pietra fino a che non prende la sua forma. Il manufatto scheggia lo fa l’uomo di Neanderthal, una specie di homo sapiens.

L’uomo di Neanderthal si chiama così, perché gli studiosi hanno trovato i suoi resti in una valle in Germania che si chiama Neanderthal nel 1856.L’uomo di Neanderthal abita in Europa e nel Vicino Oriente.

In Africa abita homo sapiens sapiens che 40.000 anni fa viene in Europa.

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L’uomo di Neanderthal incontra homo sapiens sapiens e vivono insieme in Europa per alcune migliaia di anni.

Il contributo europeo al processo evolutivo.Prima homo di Neanderthal è più evoluto di homo sapiens sapiens, ma homo sapiens sapiens impara a fare le cose che sa fare homo di Neanderthal.Poi homo sapiens sapiens rimane e va in tutta Europa. Homo di Neanderthal scompare.

Neanderthal vive nelle grotte. Sapiens sapiens vive in capanne fatte di pelli di animalie costruite su pali. Nelle grotte prega.

Sapiens sapiens sa lavorare la pelle dei mammut e sa fare vestiti, cuce con i tendini di animali che sono i fili.

Il cammino verso la “nostra” civiltà.Sapiens sapiens ha ossa e muscoli che si muovono meglio nella natura. Per questo vive di più e fa più figli.Per questo ci sono tanti sapiens sapiens e vanno in tutto il mondo: Africa, Vicino Oriente, Europa, Asia, Oceania, Australia, Americhe.

Gli uomini sapiens sapiens che abitano più vicino al nord piano piano perdono il colore scuro della pelle che era necessario quando stavano in Africa per difendersi dal sole. Infatti al nord ci sono meno radiazioni del sole. La pelle degli uomini sapiens sapiens prende colori diversi.

Nell’età Neolitica (10.000 anni fa) rimane solo sapiens sapiens. Non ci sono più uomini di Neanderthal. Nell’età Neolitica homo sapiens sapiens

- scopre come coltivare le piante (agricoltura)- alleva gli animali - costruisce le prime città- scopre i metalli- compra e vende oggetti

inventa la scrittura

6. Un solo genere tanti tipi umani diversi p.24L’uomo popola tutta la terra.Homo sapiens sapiens nasce in Africa.Piano piano va in altre terre (v. grafico e cartina nella pagina).Homo sapiens sapiens sa vivere in tutti i posti, in ambienti e climi diversi.

Esiste un solo genere umanoPopoli diversi per colore della pelle, capelli, occhi… vengono dallo stesso tipo di antenato?O vengono da antenati diversi?Gli scienziati dicono che i popoli diversi vengono dallo stesso tipo di antenato. Le differenze che vediamo sono il risultato del modo in cui l’uomo si è adattato all’ambiente.

Parole difficiliAdattamento = capacità di cambiare per vivere meglio in un posto.

Non si può parlare di razzeGli scienziati dicono che tutti gli uomini sulla terra vengono da Homo sapiens sapiens.

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I figli dei figli dei figli … di Homo sapiens sapiens si sono divisi in gruppi diversi di uomini che si somigliano. Da questi gruppi diversi nascono i diversi popoli.

1.2 L’agricoltura, una rivoluzionePercorso visivo del capitolo - pag. 26-27

1) I gruppi umani imparano a coltivare la terra e ad allevare gli animaliNel Paleolitico gli uomini cacciano e raccolgono i frutti della terra (economia di prelievo).Nel Neolitico (10.00 anni fa) imparano a coltivare le piante e allevare gli animali (economia di produzione).

Gli uomini vanno a caccia e le donne raccolgono tutto quello che si può mangiare che trovano in natura. Le donne scoprono che le piante si possono far nascere e crescere vicino alle case.

2) Agricoltura e allevamento nascono dalla domesticazioneGli uomini - guardano gli animali e scoprono che possono tenerli nei recinti e portarli al pascolo

a mangiare (domesticazione degli animali – allevamento)

- guardano le piante che nascono vicino a casa, imparano a farle nascere e crescere, cioè a coltivarle (domesticazione delle piante -

agricoltura)Gli uomini scelgono gli animali e le piante più buone o più utili per allevarle e coltivarle vicino alle case.

3) Gli agricoltori si stabiliscono in villaggi e abbandonano la vita nomadeQuando gli uomini cacciano, si spostano, seguono gli animali e spostano anche la casa (vita nomade).Quando coltivano i campi, gli uomini devono abitare vicino ai loro campi, sempre nello stesso posto (vita sedentaria). Per questo costruiscono i villaggi con case di pietra e di legno.

4) In quali regioni della Terra nascono l’agricoltura e l’allevamento? La figura fa vedere una cartina. Sulla cartina ci sono i posti dove nascono l’allevamento e l’agricoltura.Gli uomini “domesticano” per primi cereali e legumi.In Medio Oriente gli uomini domesticano molti animali.Il primo animale a vivere a stretto contatto con l’uomo è il cane.

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1. Ieri e oggi. Dal Neolitico trasformiamo la natura p.28

Due invenzioni del Neolitico: agricoltura e allevamento.

La domesticazione è molto antica.

Domesticazione = gli uomini e le donne imparano a coltivare piante e allevare animali, cioè farli nascere e crescere insieme a loro.

Prima le piante e gli animali nascevano e crescevano da soli nei prati e nei boschi (animaliselvatici e piante selvatiche). Per mangiare gli uomini cacciavano gli animali e raccoglievano i frutti, i fiori, le foglie e le radici delle piante. Dopo la domesticazione gli uomini allevano gli animali e coltivano le piante.

La domesticazione cambia un poco le piante e gli animali e li fa diventare più adatti agli uomini.La figura sotto a sinistra fa vedere le fragole selvatiche e il “maiale” selvatico, cioè il cinghiale; a destra ci sono le fragole coltivate e il maiale allevato.

L’agricoltura e l’allevamento nascono 10.000 anni fa dalla domesticazione. Homo sapiens sapiens è il primo uomo che coltiva piante ed alleva animali.

In questo capitolo noi chiediamo:- come hanno imparato gli uomini a coltivare piante ed allevare animali?- perché gli uomini costruiscono i villaggi?- perché decidono le regole di convivenza e si organizzano in società?

2. Come i gruppi umani arrivano a produrre il cibo p.29Le comunità nomadi di cacciatori e raccoglitori.Nel Paleolitico gli uomini vivono organizzati in società molto semplici:

- piccoli gruppi- il lavoro era diviso tra uomini e donne

o gli uomini andavano a caccia e a pescao le donne raccoglievano i frutti della terra

(questa organizzazione si chiama “economia di prelievo” perché il cibo veniva preso, cioè prelevato,dalla natura con la caccia e la raccolta.)

- i gruppi erano nomadi, gli uomini si spostavano continuamente per trovare nuovi luoghi pieni di animali e piante da mangiare e perché erano curiosi.

Dal prelievo alla produzione del cibo.Nel Neolitico, in alcuni luoghi della Terra – come Cina, Medio Oriente, India – gli uomini passano dalla vita nomade alla vita sedentaria, cioè decidono di abitare in un luogo e non cambiare più.Scelgono luoghi fertili e costruiscono case che durano nel tempo. Gli uomini si organizzano anche in società più stabili e complesse.

Gli uomini diventano sedentari quando imparano a coltivare le piante e a produrre da mangiare. La scoperta dell’agricoltura causa il cambiamento di vita degli uomini da nomadi a sedentari.

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Spiegazione di paroleLuogo fertile = luogo dove le piante crescono facilmente.Stabile = che non cambia facilmente.

Perché nacque l’agricoltura?1) Alcuni studiosi dicono che gli uomini imparano a coltivare le piante

a) per casob) perché erano curiosi e guardavano sempre le piante e così hanno capito come fare a farle

nascere e crescere.2) Altri studiosi dicono che gli uomini imparano per necessità: cioè avevano bisogno, perché quelle che c’erano non bastavano più per tutti. 3) Altri studiosi ancora dicono che l’agricoltura è nata per lo sviluppo culturale: cioè gli uomini hanno capito che come fanno gli utensili, così possono fare anche il cibo, conservarlo e dividerlo fra tutti.

Molto probabilmente le donne scoprono l’agricoltura, perché erano loro che si occupavano della raccolta delle piante.Dove nasce l’agricoltura?La cartina a destra fa vedere dove nasce l’agricoltura: Medio Oriente, Cina, Messico, Ande peruviane.In età Neolitica gli uomini coltivano soprattutto legumi e cereali, e l’igname.Gli uomini mangiavano il tubero dell’igname.

Spiegazione di parole Tubero = parte gonfia della pianta che sta sotto la terra (esempio: la patata)

3. I primi laboratori di ingegneria genetica p.30L’atto di nascita dell’agricoltura.Come le donne si sono accorte che alcune piante e alcuni frutti erano più buoni di altri da mangiare? E come viene alle donne l’idea di provare a farne crescere altre uguali?

Forse le donne vedono che i frutti più buoni sono quelli che nascono e crescono vicino alle case. Vicino alle case la terra è più morbida e nera perché gli uomini buttano lì rifiuti ed escrementi.I rifiuti e gli escrementi si decompongono e formano sostanze fertilizzanti. Sul terreno fertile nascono più piante e sono più ricche di frutti più buoni. Forse una donna prova a buttare i semi di una pianta buona da mangiare dove la terra era più nera e vede che nasce una pianta buona. Poi ci riprova e nasce un’altra pianta buona e così nasce l’agricoltura.

RiassumendoLe donne raccolgono i frutti delle piante, guardano le piante tutti i giorni e scoprono che

- con i rifiuti e gli escrementi la terra diventa più fertile - dove la terra è più fertile nascono più piante e i frutti sono più buoni

o allora buttano i rifiuti e gli escrementi sulla terra (concimazione)o poi ci buttano i semi delle piante buone da mangiare

Parole difficili: rifiuti = spazzaturaescrementi = la spazzatura del corpo umano e degli animali

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si decompongono = verbo “decomporsi”, sciogliersi nella terrasostanze fertilizzanti = gli escrementi e i rifiuti sciolti nella terra, che danno alla terra nutrimento e la rendono “fertile”, cioè buona per fare molte piante e frutti

Tecniche dell’agricoltura giunte fino a noi (figura)1) Concimazione: buttare il concime sulla terra; concime = rifiuti ed escrementi2) Ibridazione: mischiare diversi tipi della stessa pianta3) Selezione: scegliere i semi delle piante più buone per seminarli, per far nascere piante più

buone

Dai primi “laboratori” di ingegneria genetica agli OgmNel Neolitico si scelgono le piante più buone e si mettono insieme diversi tipi della stessa pianta per fare piante più buone, resistenti, con più frutti …Gli uomini nei secoli hanno continuato a selezionare e mescolare le piante e hanno migliorato in modo naturale molti frutti; per esempio i piselli nel IX millennio a. C., che prima erano più piccoli, le mandorle che prima, quando nascevano da sole, erano amare e velenose.

Oggi gli scienziati possono mettere dentro le piante geni diversi e le piante cambiano: per esempio nascono pomodori che non marciscono, fragole che non muoiono con il gelo, mais che non si ammala... Però non sappiamo cosa succede dopo molto tempo, se l’uomo mangia questi frutti speciali, geneticamente modificati o Ogm.

4. Gli animali: cattura e allevamento p.31Perché l’uomo ha sentito l’esigenza di domesticare gli animali?

1) Alcuni studiosi dicono che all’inizio alcuni cacciatori prendono alcuni animali per fare sacrifici agli dei, li tengono con sé e danno loro da mangiare. Nella figura c’è un sacrificio di animali agli dei.

2) Altri dicono che i cacciatori, guardando ogni girono gli animali, capiscono che possono prenderli e non ucciderli, ma tenerli con sé come riserva di cibo e ucciderli quando ci sarà bisogno. Nella figura uomini macellano un bue.

3) La figura a destra fa vedere come gli uomini domesticavano gli animali.Gli uomini facevano accoppiare animali dello stesso genere ma di specie diversa per far nascere una specie più forte o più buona da mangiare (ibridazione). Esempio: nella figura ci sono buoi pezzati (cioè con la pelliccia di due colori); in natura non esistono; questi due sono nati da una ibridazione.

Approfondimenti. Animali domesticati, animali domati p. 32

Dove avvenne la domesticazione degli animali?La domesticazione degli animali avviene in diverse parti del mondo in modo indipendente, come l’agricoltura.Nella tabella sotto ci sono gli animali domesticati, quando e dove sono stati domesticati.

Le principali forme di convivenza fra gli animali e gli uomini.Gli uomini e gli animali vivono insieme in due modi diversi:

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a) simbiosi, quando l’uomo aiuta l’animale e l’animale aiuta l’uomo, come tra l’uomo e il cane: l’uomo dà da mangiare al cane e il cane lo difende e lo aiuta nella caccia;

b) sfruttamento, quando l’uomo prende l’animale e gli dà da mangiare solo per mangiarlo o per farlo lavorare, come la vacca per il latte o per la carne.

L’animale che sta con l’uomo cambia le abitudini. La domesticazione di alcuni animali è più difficile.

La domesticazione è riuscita nel caso degli erbivori.Nella tabella sotto ci sono gli animali domesticati. Tutti questi animali sono mammiferi di grossa taglia e sono erbivori, cioè mangiano erba, o onnivori, cioè mangiano di tutto, come per esempio il maiale (solo il cane è carnivoro, cioè mangia carne).L’uomo non è riuscito a domesticare nessuno dei grossi animali carnivori. Infatti gli orsi che al circo fanno gli esercizi che dice il domatore, non sono domesticati, sono domati, cioè eseguono gli ordini, ma non hanno cambiato la loro natura.

L’enigma della zebra.Le specie di mammiferi di grossa taglia sono 72, ma l’uomo ne ha domesticate solo 10.La zebra è molto simile al cavallo e all’asino, ma l’uomo non è riuscito a domesticarla e non si sa perché.

5 Il villaggio: la società evolve e si organizza p.33Agricoltori e allevatori dal conflitto alla collaborazione.L’agricoltura ha trasformato la vita degli uomini: molti gruppi di uomini da nomadi diventano sedentari, cioè abitano sempre nel solito posto.Infatti per coltivare le piante ci vuole molto tempo, bisogna disboscare (tagliare gli alberi) per avere altri campi, bisogna costruire granai per conservare i semi o il cibo di riserva, bisogna scavare canali per l’irrigazione (portare l’acqua nei campi).Invece la pastorizia non favorisce la vita sedentaria, perché gli allevatori devono cercare nuovi pascoli, quando nel pascolo dove stanno l’erba finisce.Quindi gli agricoltori sono più sedentari e gli allevatori sono più nomadi.

Tra agricoltori sedentari e pastori nomadi all’inizio non ci sono buoni rapporti. Ma alcune volte agricoltori e pastori hanno vissuto insieme anche pacificamente, soprattutto quando gli agricoltori capiscono che gli animali servono molto per concimare i campi.

Per questo nascono i villaggi dove agricoltori e pastori vivono insieme.I primi villaggi nascono dove oggi stanno l’Iraq, la Palestina, la Turchia tra l’VIII e il VII millennio a.C.

Le conseguenze del villaggio per la vita di uomini e donne.Quando gli uomini diventano sedentari diventano più numerosi.Quando gli uomini si spostavano sempre le donne non potevano spostarsi con più di un figlio neonato alla volta.Quando gli uomini stanno nei villaggi, invece, possono fare tanti figli e i figli sono utili per lavorare nei campi.

I campi sono di tutti e tutti li usano, gli animali sono proprietà privata, cioè hanno un padrone.

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Gli uomini costruiscono case più resistenti, canali per irrigare i campi, recinti per i campi coltivati e per gli animali.

I primi passi della scienza e del dirittoGli uomini osservano la vita delle piante e capiscono che dal seme nasce la pianta, dalla pianta nasce il fiore, dal fiore nasce la pianta. Questo si chiama causa-effetto, cioè da una causa (seme) nasce l’effetto o conseguenza (pianta), etc. Il rapporto causa-effetto è molto importante per il pensiero scientifico. Nasce la scienza.

Quando gli uomini vivono insieme nel villaggio, devono stabilire delle regole che tutti rispettano per vivere in pace. Nasce il diritto.

6. Il progresso tecnologico nel villaggio neolitico p.34Agricoltura e allevamento hanno bisogno di nuovi strumenti di lavoro.Nel disegno ci sono i nuovi strumenti del lavoro.

1) Le donne intrecciano giunchi e fanno cesti e stuoie per raccogliere erba e frutti e per mettere gli animali che gli uomini cacciano. Questa è la prima forma di tessitura, cioè l’arte di intrecciare fili.

2) Le donne dei villaggi lavorano le pelli degli animali per fare vestiti. Le donne dei villaggi imparano anche a intrecciare fili di lino e cotone (che sono fatti con le piante), e di lana (che è fatta con il pelo delle pecore). Gli strumenti che servono per fare i tessuti (per tessere) sono il fuso, la spola il telaio.

3) Ordito + trama = tessuto.L’ordito è il filo che va dall’alto in basso sul telaio, la trama è il filo che va da una parte all’altra.

4) L’uomo dissoda la terra con la zappa e con l’aratro. L’aratro già dal IV millennio a.C. è trainato dagli animali.

5) Gli uomini prima costruiscono case di legno, paglia e fango, poi imparano a costruire case di mattoni di argilla.

6) Prima gli uomini fanno utensili con ossa, pietra e legno. Poi imparano a fare utensili con i metalli. Il primo metallo che usano è il rame. Gli utensili di metallo sono più resistenti.

7) Prima gli uomini fanno orci, vasi e ciotole (contenitori) di pelle di animali e di legno per conservare i cereali, cuocere il cibo, mettere l’acqua e il latte.Poi imparano a fare contenitori di ceramica.

8) 5.000 anni fa gli uomini inventano il tornio. Il tornio è uno strumento che serve per fare contenitori di argilla.

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1.3 La nascita della città e dello stato pag.36-461. Città e stato non sono sempre esistiti3000 a.C. gli uomini coltivano i campi (agricoltura) e allevano le bestie.Gli uomini costruiscono le città.Gli uomini amministrano le città e la terra attorno alle città: gli uomini formano uno stato.Sono le prime civiltà urbane (civiltà delle città).L’uomo ha diviso la terra in stati.

2. Perché nacquero le città?Nel 3000 a.C. in Mesopotamia (vedi cartina a pag. 40, n.1)la popolazione sumera vive nella città.Vive in città per 3 cause:1) l'agricoltura è sviluppata,2) la lavorazione dei metalli è diventata molto importante,3) i contadini e gli artigiani scambiano i loro prodotti nei mercati delle città.

I contadini aspettano la pioggia per bagnare i campi(agricoltura a secco).Dal 3000 a.C. i contadini bagnano i campi con l'acqua dei fiumi e dei laghi.I campi bagnati producono più cereali (grano, orzo, riso).

La maggiore quantità di cibo porta:-gli uomini mangiano di più e aumenta la popolazione;-gli uomini vivono nei terreni che danno più cibo;-gli uomini tengono i cereali nei magazzini;-gli uomini danno i cereali per mangiare agli artigiani, ai funzionari, ai sacerdoti, agli artisti, ai mercanti.Tutte queste persone vivono assieme nelle prime città.

3. Il lavoro dei gruppi umani per raggiungere l'acqua

L'acqua è una risorsa/cosa che non c'è quasi mai quando serve.Per questo l'uomo costruisce canali e laghi e per prendere l’acqua quando serve.In Cina, India, Mesopotamia ed Egitto gli uomini costruiscono canali e laghi.In Cina, India, Mesopotamia ed Egitto si formano le società fluviali o idrauliche.

Vedi foto a pag.40:1) l'acqua è tirata su da un lago in Mesopotamia; 2) pozzi per prendere l'acqua dalla terra;3) piccole montagne di terra(dighe) per fermare l'acqua sul fiume Nilo;4) canali e dighe sul fiume Indo;5) una collina tagliata a strati per coltivare il riso

4. Metallurgia e divisione del lavoroNelle città vivono le persone e controllano l'acqua di tanti territori.Nelle città si trovano i magazzini per conservare i prodotti della campagna.

Fino al 3000 a.C. circa le donne sono molto importanti.Le donne fanno i lavori importanti, come tessere, curare con le erbe, lavorare le pelli…Gli uomini fanno solo lavori faticosi, come la caccia, la divisione degli animali morti in pezzi (macellazione), la lavorazione del legno…

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Nel 5000 a.C. gli uomini scoprono i metalli, prima il rame;ma solo nel 3000 a.C. gli uomini iniziano a lavorare i metalli.E’difficile lavorare i metalli, servono grandi forni e tanta legna; è possibile solo nelle città.

Il fabbro lavora i metalli, è un lavoratore autonomo e specializzato.Nelle città si crea la divisione del lavoro. I lavori d'intelligenza, come costruire canali, forni, osservare le stelle per la semina, sono lavori che danno rispetto, stima, potere e ricchezza.I lavori d'abilità, come il fabbro, danno gran considerazione.I lavori manuali, come il contadino, non danno nessun prestigio e ricchezza.Le donne lavorano solo in casa e quindi sono considerate niente.

5. Con la città e i commerci nasce la scrittura Metallurgia e divisione del lavoroNelle città arrivano il legno, i metalli, il cotone, ma anche le stoffe, i cesti di paglia e i cereali e gli animali da vendere.Tutte queste cose sono vendute in un posto chiamato "mercato".Le persone vendono nel mercato e sono chiamati “mercanti”.Per pagare gli oggetti comprati, fino a circa l'anno 1000, è usato il baratto.Il baratto vuol dire prendere un paio di scarpe e dare in cambio un pollo o un pezzo di stoffa o un oggetto.Dopo l'anno 1000 a.C. gli oggetti vengono da lontano e gli uomini pagano con le monete d'oro e d'argento.

I governanti sanno quante persone vivono nello stato.I governanti fanno pagare le tasse a tutti.Alcuni segni scritti rappresentano gli oggetti e le idee: la scrittura.Gli scribi sanno scrivere quei segni e sanno leggerli; gli scribi sono molto considerati.

6. La città, centro di potereIl disegno riproduce la città di Ur, in Mesopotamia.Nella città si trovano il potere politico e religioso.1) La ziqqurat è un grande tempio dove è adorata la divinità che protegge la città. Nella ziqqurat vivono i sacerdoti e il sovrano.2) Vicino ci sono gli uffici delle tasse, le case dei soldati, i magazzini più importanti.3) Vicino i mercanti vendono e comprano. Le case della gente non importante sono attorno.4) Artigiani, sacerdoti, scribi, soldati pensano solo al loro lavoro; in campagna i contadini lavorano e producono anche per loro.

7. Lo stato, un'eredità anche per i secoli successiviI primi stati si formano tra 2000 e 1000 anni a.C. in Mesopotamia, Cina, Egitto, India.Ogni stato unitario ha una città e la città comanda sul territorio attorno.Ogni stato ha il controllo dell'acqua per l'agrocoltura.Le foto a pag.46 rappresentano le caratteristiche di uno stato sia nei tempi antichi sia oggi:1) uno stato ha il potere di comandare sul suo terrotorio;2) uno stato ha delle leggi che tutti i cittadini devono rispettare;3) uno stato ha delle persone e degli uffici (burocrazia) che fanno funzionare lo stato;4) un compito della burocrazia è prendere le tasse; 5) uno stato ha un esercito per difendere i cittadini e per comandare sui cittadini.

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UdA 1 Capitolo 2 – percorso visivo del capitolo - pag. 26-27L’agricoltura, una rivoluzione

1) I gruppi umani imparano a coltivare la terra e ad allevare gli animali

Nel Paleolitico gli uomini cacciano e raccolgono i frutti della terra (economia di prelievo).

Nel Neolitico (10.00 anni fa) imparano a coltivare le piante e allevare gli animali (economia di produzione).

Gli uomini vanno a caccia e le donne raccolgono tutto quello che si può mangiare che trovano in natura. Le donne scoprono che le piante si possono far nascere e crescere vicino alle case.

2) Agricoltura e allevamento nascono dalla domesticazione

Gli uomini - guardano gli animali e scoprono che possono tenerli nei recinti e portarli al pascolo a mangiare (domesticazione degli animali – allevamento)

- guardano le piante che nascono vicino a casa, imparano a farle nascere e crescere, cioè a coltivarle (domesticazione delle piante -

agricoltura)

Gli uomini scelgono gli animali e le piante più buone o più utili per allevarle e coltivarle vicino alle case.

3) Gli agricoltori si stabiliscono in villaggi e abbandonano la vita nomade

Quando gli uomini cacciano, si spostano, seguono gli animali e spostano anche la casa (vita nomade).

Quando coltivano i campi, gli uomini devono abitare vicino ai loro campi, sempre nello stesso posto (vita sedentaria). Per questo costruiscono i villaggi con case di pietra e di legno.

4) In quali regioni della Terra nascono l’agricoltura e l’allevamento?

La figura fa vedere una cartina. Sulla cartina ci sono i posti dove nascono l’allevamento e l’agricoltura.Gli uomini “addomesticano” per primi cereali e legumi.In Medio Oriente gli uomini addomesticano molti animali.Il primo animale a vivere a stretto contatto con l’uomo è il cane.

Unità di Apprendimento 1 - cap. 2 – 1, pag. 28Ieri e oggi. Dal Neolitico trasformiamo la natura.

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Due invenzioni del Neolitico: agricoltura e allevamento.

La domesticazione è molto antica.

Domesticazione = gli uomini e le donne imparano a coltivare piante e allevare animali, cioè farli nascere e crescere insieme a loro.

Prima le piante e gli animali nascevano e crescevano da soli nei prati e nei boschi (animaliselvatici e piante selvatiche). Per mangiare gli uomini cacciavano gli animali e raccoglievano i frutti, i fiori, le foglie e le radici delle piante. Dopo la domesticazione gli uomini allevano gli animali e coltivano le piante.

La domesticazione cambia un poco le piante e gli animali e li fa diventare più adatti agli uomini.

La figura sotto a sinistra fa vedere le fragole selvatiche e il “maiale” selvatico, cioè il cinghiale; a destra ci sono le fragole coltivate e il maiale allevato.

L’agricoltura e l’allevamento nascono 10.000 anni fa dalla domesticazione. Homo sapiens sapiens è il primo uomo che coltiva piante ed alleva animali.

In questo capitolo coi chiediamo:

- come hanno imparato gli uomini a coltivare piante ed allevare animali?- perché gli uomini costruiscono i villaggi?- perché decidono le regole di convivenza e si organizzano in società?

Capitolo 2 1 Dal neolitico trasformiamo la natura

2 Come i gruppi umani arrivano a produrre il cibo.

Le comunità nomadi di cacciatori e raccoglitori.Nel Paleolitico gli uomini vivono organizzati in società molto semplici:

- piccoli gruppi- il lavoro era diviso tra uomini e donne

o gli uomini andavano a caccia e a pescao le donne raccoglievano i frutti della terra

(questa organizzazione si chiama “economia di prelievo” perché il cibo veniva preso dalla natura con la caccia e la raccolta.)

- i gruppi erano nomadi, gli uomini si spostavano continuamente per trovare nuovi luoghi pieni di animali e piante da mangiare e perché erano curiosi.

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Dal prelievo alla produzione del cibo.Nel Neolitico, in alcuni luoghi della Terra – come Cina, Medio Oriente, India – gli uomini passano dalla vita nomade alla vita sedentaria, cioè decidono di abitare in un luogo e non cambiare più.Scelgono luoghi fertili e costruiscono case che durano nel tempo. Gli uomini si organizzano anche in società più stabili e complesse.

Gli uomini diventano sedentari quando imparano a coltivare le piante e a produrre da mangiare. La scoperta dell’agricoltura causa il cambiamento di vita degli uomini da nomadi a sedentari.

Spiegazione di paroleLuogo fertile = luogo dove le piante crescono facilmente.Stabile = che non cambia facilmente.

Perché nacque l’agricoltura?1) Alcuni studiosi dicono che gli uomini imparano a coltivare le piante

c) per casod) perché erano curiosi e guardavano sempre le piante e così hanno capito come fare a farle

nascere e crescere.2) Altri studiosi dicono che gli uomini impararono per necessità: perché furono costretti a trovare un modo per far nascere e crescere le piante perché quelle che c’erano non bastavano più per tutti. 3) Altri studiosi ancora dicono che l’agricoltura è nata per lo sviluppo culturale: gli uomini hanno capito che come fanno gli utensili, così possono fare anche il cibo, conservarlo e dividerlo fra tutti.

Molto probabilmente le donne scoprono l’agricoltura, perché erano loro che si occupavano della raccolta delle piante.

Dove nasce l’agricoltura?La cartina a destra fa vedere dove nasce l’agricoltura: Medio Oriente, Cina, Messico, Ande peruviane.In età Neolitica gli uomini coltivano soprattutto legumi e cereali, e l’igname.Gli uomini mangiavano il tubero dell’igname.

Spiegazione di parole Tubero = parte gonfia della pianta che sta sotto la terra (esempio: la patata)

3 I primi laboratori di ingegneria genetica.

L’atto di nascita dell’agricoltura.Come le donne si sono accorte che alcune piante e alcuni frutti erano più buoni di altri da mangiare? E come viene alle donne l’idea di provare a farne crescere altre uguali?

Forse le donne vedono che i frutti più buoni sono quelli che nascono e crescono vicino alle case. Vicino alle case la terra è più morbida e nera perché gli uomini buttano lì rifiuti ed escrementi.I rifiuti e gli escrementi si decompongono e formano sostanze fertilizzanti. Sul terreno fertile nascono più piante e sono più ricche di frutti più buoni.

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Forse una donna prova a buttare i semi di una pianta buona da mangiare dove la terra era più nera e vede che nasce una pianta buona. Poi ci riprova e nasce l’agricoltura.

RiassumendoLe donne raccolgono i frutti delle piante, guardano le piante tutti i giorni e scoprono che

- con i rifiuti e gli escrementi la terra diventa più fertile - dove la terra è più fertile nascono più piante e i frutti sono più buoni

o allora buttano i rifiuti e gli escrementi sulla terra (concimazione)o poi ci buttano i semi delle piante buone da mangiare

Tecniche dell’agricoltura giunte fino a noi (figura)4) Concimazione: buttare il concime sulla terra; concime = rifiuti ed escrementi5) Ibridazione: mischiare diversi tipi della stessa pianta6) Selezione: scegliere i semi delle piante più buone per seminarli, per far nascere piante più

buone

Dai primi “laboratori” di ingegneria genetica agli OgmNel Neolitico si scelgono le piante più buone e si mettono insieme diversi tipi della stessa pianta per fare piante più buone, resistenti, con più frutti …Gli uomini nei secoli hanno continuato a selezionare e mescolare le piante e hanno migliorato in modo naturale molti frutti; per esempio i piselli nel IX millennio a. C., che prima erano più piccoli, le mandorle che prima, quando nascevano da sole, erano amare e velenose.

Oggi gli scienziati possono mettere dentro le piante geni diversi e le piante cambiano: per esempio nascono pomodori che non marciscono, fragole che non muoiono con il gelo, mais che non si ammala... Però non sappiamo cosa succede dopo molto tempo, se l’uomo mangia questi frutti speciali, geneticamente modificati o Ogm.

4 Gli animali: cattura e allevamento.

Perché l’uomo ha sentito l’esigenza di domesticare gli animali?

4) Alcuni studiosi dicono che all’inizio alcuni cacciatori prendono alcuni animali per fare sacrifici agli dei, li tengono con sé e danno loro da mangiare. Nella figura c’è un sacrificio di animali agli dei.

5) Altri dicono che i cacciatori, guardando ogni girono gli animali, capiscono che possono prenderli e non ucciderli, ma tenerli con sé come riserva di cibo e ucciderli quando ci sarà bisogno. Nella figura uomini macellano un bue.

6) La figura a destra fa vedere come gli uomini domesticavano gli animali.Gli uomini facevano accoppiare animali dello stesso genere ma di specie diversa per far nascere una specie più forte o più buona da mangiare (ibridazione).

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Esempio: nella figura ci sono buoi pezzati (cioè con la pelliccia di due colori); in natura non esistono; questi due sono nati da una ibridazione.

Animali domesticati, animali domati

Dove avvenne la domesticazione degli animali?La domesticazione degli animali avviene in diverse parti del mondo in modo indipendente, come l’agricoltura.Nella tabella sotto ci sono gli animali domesticati, quando e dove sono stati domesticati.

Le principali forme di convivenza fra gli animali e gli uomini.Gli uomini e gli animali vivono insieme in due modi diversi:

c) simbiosi, quando l’uomo aiuta l’animale e l’animale aiuta l’uomo, come tra l’uomo e il cane: l’uomo dà da mangiare al cane e il cane lo difende e lo aiuta nella caccia;

d) sfruttamento, quando l’uomo prende l’animale e gli dà da mangiare solo per mangiarlo o per farlo lavorare, come la vacca per il latte o per la carne.

L’animale che sta con l’uomo cambia le abitudini. La domesticazione di alcuni animali è più difficile.

La domesticazione è riuscita nel caso degli erbivori.Nella tabella sotto ci sono gli animali domesticati. Tutti questi animali sono mammiferi di grossa taglia e sono erbivori, cioè mangiano erba, o onnivori, cioè mangiano di tutto, come per esempio il maiale (solo il cane è carnivoro, cioè mangia carne).L’uomo non è riuscito a domesticare nessuno dei grossi animali carnivori. Infatti gli orsi che al circo fanno gli esercizi che dice il domatore, non sono domesticati, sono domati, cioè eseguono gli ordini, ma non hanno cambiato la loro natura.

L’enigma della zebra.Le specie di mammiferi di grossa taglia sono 72, ma l’uomo ne ha domesticate solo 10.La zebra è molto simile al cavallo e all’asino, ma l’uomo non è riuscito a domesticarla e non si sa perché.

5 Il villaggio: la società evolve e si organizza

Agricoltori e allevatori dal conflitto alla collaborazione.L’agricoltura ha trasformato la vita degli uomini: molti gruppi di uomini da nomadi diventano sedentari, cioè abitano sempre nel solito posto.

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Infatti per coltivare le piante ci vuole molto tempo, bisogna disboscare (tagliare gli alberi) per avere altri campi, bisogna costruire granai per conservare i semi o il cibo di riserva, bisogna scavare canali per l’irrigazione (portare l’acqua nei campi).Invece la pastorizia non favorisce la vita sedentaria, perché gli allevatori all’inizio dovevano cercare nuovi pascoli.Quindi gli agricoltori sono più sedentari e gli allevatori sono più nomadi.

Tra agricoltori sedentari e pastori nomadi all’inizio non ci sono buoni rapporti. Ma spesso agricoltori e pastori hanno vissuto insieme pacificamente, soprattutto quando gli agricoltori capiscono che gli animali servono molto per concimare i campi.

Per questo nascono i villaggi dove agricoltori e pastori vivono insieme.I primi villaggi nascono dove oggi stanno l’Iraq, la Palestina, la Turchia tra l’VIII e il VII millennio a.C.

Le conseguenze del villaggio per la vita di uomini e donne.Quando gli uomini diventano sedentari diventano più numerosi.Quando gli uomini si spostavano sempre le donne non potevano spostarsi con più di un figlio neonato alla volta.Quando gli uomini stanno nei villaggi possono fare tanti figli e i figli sono utili per lavorare nei campi.

I campi sono di tutti e tutti li usano, gli animali sono proprietà privata del padrone.

Gli uomini costruiscono case più resistenti, canali per irrigare i campi, recinti per i campi coltivati e per gli animali.

I primi passi della scienza e del dirittoGli uomini osservano la vita delle piante e capiscono che dal seme nasce la pianta, dalla pianta nasce il fiore, dal fiore nasce la pianta. Questo si chiama causa-effetto, cioè da una causa (seme) nasce l’effetto o conseguenza (pianta), etc. Il rapporto causa-effetto è molto importante per il pensiero scientifico. Nasce la scienza.

Quando gli uomini vivono insieme nel villaggio, devono stabilire delle regole che tutti rispettano per vivere in pace. Nasce il diritto.

6 Il progresso tecnologico nel villaggio neolitico.

Agricoltura e allevamento hanno bisogno di nuovi strumenti di lavoro.Nel disegno ci sono i nuovi strumenti del lavoro.

9) Le donne intrecciano giunchi e fanno cesti e stuoie per raccogliere erba e frutti e per mettere gli animali che gli uomini cacciano. Questa è la prima forma di tessitura, cioè l’arte di intrecciare fili.

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10) Le donne dei villaggi lavorano le pelli degli animali per fare vestiti. Le donne dei villaggi imparano anche a intrecciare fili di lino e cotone (che sono fatti con le piante), e di lana (che è fatta con il pelo delle pecore). Gli strumenti che servono per fare i tessuti (tessere) sono il fuso, la spola il telaio.

11) Ordito + trama = tessuto.L’ordito è il filo che va dall’alto in basso sul telaio, la trama è il filo che va da una parte all’altra.

12) L’uomo dissoda la terra con la zappa e con l’aratro. L’aratro già dal IV millennio a.C. è trainato dagli animali.

13) Gli uomini prima costruiscono case di legno, paglia e fango, poi imparano a costruire case di mattoni di argilla.

14) Prima gli uomini fanno utensili con ossa, pietra e legno. Poi imparano a fare utensili con i metalli. Il primo metallo che usano è il rame. Gli utensili di metallo sono più resistenti.

15) Prima gli uomini fanno orci, vasi e ciotole (contenitori) di pelle di animali e di legno per conservare i cereali, cuocere il cibo, mettere l’acqua e il latte.Poi imparano a fare contenitori di ceramica.

16) 5.000 anni fa gli uomini inventano il tornio. Il tornio è uno strumento che serve per fare contenitori di argilla.

Capitolo 3 La nascita delle città e dello stato

1 Città e stati non sono sempre esistiti

Civiltà urbane e stati

Cartina sotto a sinistra: il mondo nel IV millennio a.C. (età neolitica).Nelle pianure intorno ai grandi fiumi della terra nascono le prime civiltà urbane (urbano = della città, da urbs in lat. = città). I 4 bacini fluviali più importanti sono: il Nilo in Egitto, il Tigri e l’Eufrate che racchiudono il territorio chiamato Mesopotamia (= terra tra due fiumi), l’Indo nell’odierno Pakistan, il Fiume Giallo in Cina.

Cartina sotto a destra: il mondo nel 2005 d.C. (oggi).Nella cartina di oggi ci sono molti stati e città che prima non c’erano.

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Lo stato e la città dove siamo nati sono molto importanti per noi: infatti per parlare di noi e presentarci diciamo il nostro stato e la nostra città.

Gli stati e le città che ci sono oggi prima non c’erano o erano molto diversi. Si sono formati nel tempo (= sono un prodotti della storia).

In questo capitolo studiamo:- la nascita delle città = centri di produzione, di scambi commerciali e del potere politico- la nascita dei primi stati

Nel grafico sotto c’è il percorso cha porta alla nascita delle città e degli stati.

2 Perché nascono le città?

Quando e dove vennero fondate le prime città

Le prime città si sviluppano (= nascono) - (quando) nel IV millennio a.C. (= nel 4° millennio avanti Cristo).- (dove) in Mesopotamia (= terra tra 2 fiumi), lungo la parte sud dei fiumi Tigri ed Eufrate.- (chi le fonda = chi le fa) il popolo dei Sumeri

Vivere in città non è come vivere in un piccolo villaggio neolitico. La città cambia il modo di vivere degli uomini.

I fattori che favoriscono (= facilitano) lo sviluppo delle città

Fattori = cause della nascita delle città:1. l’agricoltura si sviluppa2. si sviluppa l’artigianato come lavoro specializzato; gli artigiani lavorano il metallo3. si sviluppano gli scambi commerciali di alimenti (= cose da mangiare) e manufatti (=

attrezzi, strumenti utili o belli)

Dall’agricoltura dei villaggi all’agricoltura irrigua

Prima si praticava (= si faceva) l’agricoltura a secco: i campi venivano bagnati solo dalla pioggia, quindi bisognava aspettare la pioggia.L’agricoltura a secco produce poco, solo il necessario per sopravvivere per gli abitanti del villaggio.

Dal III-IV millennio a.C. si sviluppa l’agricoltura irrigua: gli uomini costruiscono dighe, canali e pozzi per portare l’acqua dai fiumi, dai laghi e da sotto terra ai campi. Non si aspetta più la pioggia, ma si può usare sempre l’acqua del fiume, del lago, della palude.. L’acqua diventa un bene importantissimo!Con questo nuovo sistema si coltivano cereali (grano, riso, orzo) in grande quantità.

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Le città sono legate allo sviluppo dell’agricoltura irrigua.

Conseguenze della nuova agricoltura:1) i campi producono più cibo (cereali) => le persone mangiano di più, stanno meglio e vivono

di più => la popolazione aumenta2) le persone si riuniscono dove c’è più cibo3) i cereali sono tanti, bastano per tutti e avanzano (eccedenza) => si accumulano nei

magazzini ea. si possono vendere => nasce il commerciob. il cibo prodotto da alcuni agricoltori basta per tutti, quindi altri possono fare altri

lavori e diventavano artigiani, o funzionari (si occupano di organizzare la comunità), o sacerdoti (si occupano dei rapporti con gli dei), o artisti…

4) i villaggi diventano più grandi e organizzati => non sono più villaggi, ma città

3 Il lavoro dei gruppi umani per raggiungere l’acqua

L’acqua protagonista della storiaL’acqua diventa la protagonista della storia quando gli uomini da nomadi diventano sedentari.L’acqua è una risorsa naturale e in genere non è disponibile quanta ne volgiamo, quando vogliamo.Per avere la giusta quantità di acqua nel momento giusto e nel posto giusto gli uomini hanno dovuto lavorare molto. Quando ci riesce nasce l’agricoltura irrigua.

Nel III millennio a.C. l’agricoltura irrigua è ben sviluppata in 4 luoghi:1) la Cina2) l’India3) la Mesopotamia4) l’Egitto

Per controllare l’acqua e portarla dove vogliono gli uomini devono costruire grandi opere idrauliche, per portare l’acqua nei campi anche quando non pioveva, prendendola dai fiumi.Per fare queste grandi opere idrauliche bisogna essere bene organizzati: per questo gli uomini si riuniscono e si organizzano e nascono le società urbane, società basate sulle città. Gli storici le chiamano per questo civiltà fluviali o idrauliche.

Gli uomini usano modi diversi per prendere l’acqua, per contenerla, per controllarla: vedi la cartina e le figure sotto.

Fig. 1: canali e shaduf in Mesopotamia = i canali sono vie dove si fa scorrere l’acqua dal fiume ai campi; lo shaduf è un modo per sollevare l’acqua per farla andare in salita.

Fig. 2: pozzi = nel deserto si scavano pozzi profondi per trovare l’acqua sotto terra.

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Fig. 3: dighe e argini = le dighe sono come dei muri che trattengono l’acqua e si possono aprire quando ce n’è troppa; gli argini sono le rive del fiume rialzate con la terra; gli egiziani usano queste cose per ottenere altri campi dove prima c’era l’acqua del Nilo.

Fig. 4: canali e dighe anche per l’Indo

Fig. 5: modellamento dei lati delle colline = in Cina gli uomini danno una forma particolare ai lati delle colline per trattenere l’acqua nei campi di riso (risaie).

4 Metallurgia e divisione del lavoro.

Le funzioni economiche della città

In città gli uomini organizzano i lavori per fare i canali, le dighe e far arrivare l’acqua dei fiumi anche lontano nei campi.In città ci sono i magazzini, luoghi dove si conservano i cereali (mais, frumento, riso, orzo, sorgo, miglio, avena, segale, grano saraceno, fonio, quinoa) che vengono dalla campagna.Spiegazione dello schema sul libro:

- cose che si fanno in campagna: agricoltura irrigua; nascono i cereali; gli uomini fanno utensili e attrezzi per lavorare e per la casa; la campagna produce beni = cibo, materie prime;

- cose che si fanno in città: progetti e decisioni per i lavori di irrigazione in campagna; si conservano i cereali nei magazzini; si fanno oggetti in metallo; le persone comprano e vendono i beni che vengono dalla campagna e altre cose che si fanno in città, come gli oggetti in metallo…

L’artigianato domesticoFino al 3000 a.C. i contadini fanno a casa gli oggetti che servono per la vita di tutti i giorni = industria domestica . Il lavoro è diviso in lavoro delle donne e lavoro degli uomini.Le donne fanno lavori più fini: fanno vestiti, conciano le pelli degli animali, intrecciano canestri, cesellano vasi, fanno tatuaggi, preparano da mangiare, da bere e anche medicine. Le donne si dedicavano alla magia e all’arte.Gli uomini fanno i lavori pesanti: tagliano e lavorano il legno, macellano gli animali, lavorano l’osso e l’avorio, estraggono e lavorano la selce. La rivoluzione metallurgicaVerso il 5000 a.C. fra Egitto e India gli uomini scoprono i metalli. Il lavoro dei metalli non si può fare a casa, perché il metallo, per lavorarlo, bisogna fonderlo prima. Ci vuole un luogo adatto. Finisce l’industria domestica, cioè fare oggetti a casa di stoffa, di pelle, di ceramica, di legno o di pietra. Comincia una nuova epoca. L’uomo e non la donna lavora il metallo. Il alvoro dell’uomo ora diventa più importante per la gente di quello della donna.

Divisione del lavoro e prestigio socialeL’uomo che lavora il metallo si chiama fabbro. E’ un lavoratore autonomo (= che lavora per sé, senza padroni) specializzato (che fa un lavoro che gli altri non sanno fare).Il fabbro lavora in città.

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decidono cosa fare e progettano come fare
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Essere importanti.
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Metallurgia = lavorazione dei metalli
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pietra molto dura che si scheggiava e diventava molto tagliente: serviva per tagliare, per fare le punte delle lance e per accendere il fuoco.
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incidono disegni sui vasi con uno strumento a punta
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da domus (in latino) = casa
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vedi nota sopra
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fare oggetti si chiama artigianato; chi fa oggetti è un artigiano.
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In città ognuno ha il suo lavoro = il suo compito. Questa è la divisione del lavoro.Ci sono lavori manuali (che si fanno con le mani: contadino, fabbro… ) e lavori intellettuali (che si fanno con la testa: architetto, ingegnere…). Gli uomini che facevano lavori intellettuali erano più ricchi e importanti di quelli che facevano lavori manuali, ma il fabbro era molto importante e ben pagato, perché faceva una cosa nuova che pochi ancora sapevano fare.Le donne adesso lavorano in casa e diventano meno importanti di prima. L’uomo diventa più importante. Il potere si concentra (= raccoglie) nelle mani degli uomini. Gli uomini governano la città.

Approfondimenti. Economia.Finisce l’età della pietra: la rivoluzione dei metalli.

La nascita della metallurgia. Metallurgia = la tecnica di estrarre e lavorare i metalli (come prendere e lavorare i metalli).La metallurgia è una importantissima scoperta, come l’aratro (oggetto per rivoltare la terra) e la ruota.I primi oggetti in metallo sono di rame e risalgono all’epoca del Calcolitico (dal greco kalkos = bronzo e lithos = pietra), 6000 anni fa.Prima gli uomini facevano oggetti in pietra e osso.

I primi metalli: oro, argento e rame.Mentre cercano selci da scheggiare nei depositi alluvionali, trovano oro, argento e rame.Prima lavorano questi metalli a freddo con l’incudine e il martello. Poi imparano a fondere i metalli nei forni e scoprono il bronzo (III millennio a.C.). Questa è la scoperta della vera metallurgia. Con questa scoperta finisce l’età della pietra e comincia l’età del bronzo. I metalli: le legheI metalli si trovano nelle rocce. La fusione è una tecnica per estrarre i metalli, per tirarli fuori dalle rocce: si usa il calore e il metallo si fonde = diventa liquido, si separa dagli altri materiali della roccia, si raccoglie e si lavora.Con la fusione gli uomini antichi ottengono leghe, come il bronzo, l’elettro, il peltro.Dal 3000 a.C. gli uomini capiscono che il bronzo è la lega di metalli migliore per fare oggetti: è resistente, duro e si mantiene affilato (= tagliente) molto più del rame da solo.

La tecnologia per la fusione dei metalli.Per fondere i metalli ci vuole il calore del fuoco. Per sfruttare il calore del fuoco al meglio ci vogliono i forni, dove si possono raggiungere temperature molto alte.I primi forni sono una cavità a forma di coppa scavata nel terreno e coperta con pietra refrattaria (una pietra che respinge il calore). Questa cavità si chiama crogiolo. Dentro il crogiolo vengono spezzettati insieme i minerali da cui viene il metallo e il combustibile (che serve per fare il fuoco).Poi i bordi del forno vengono alzati sempre di più per aumentare il calore e chiusi da una volta con un camino per far uscire il fumo.

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metalli fusi insieme: es. il bronzo è rame + stagno.
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si riscalda il materiale da fondere finchè questo diventa liquido.
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terreni nati dai materiali che l’acqua del fiume ha portato in molti anni (rena, sassolini, legno…)
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Poi gli uomini mettono un mantice alla base del forno per pompare aria dentro e far bruciare meglio il combustibile.

Il dominio della naturaLa metallurgia è una attività dell’uomo diversa dall’agricoltura perché permette all’uomo di cambiare la natura e adattarla ai suoi bisogni. Invece nell’agricoltura l’uomo deve adattarsi alla natura. Infatti l’aria può essere soffiata nel crogiolo, il fuoco controllato nel forno fino a raggiungere il calore necessario a fondere i metalli per fare oggetti più resistenti. Questo dà all’uomo un senso di potere sulla natura che prima non conosceva, perché la può controllare, mentre prima non poteva.

La “rivoluzione” del ferro I primi a fondere il ferro sono gli Ittiti, un popolo che viveva dove oggi è la Turchia. Poi il ferro si diffonde dal Vicino Oriente all’Egeo all’Europa e cambia la storia:

- in campo militare: gli eserciti con armi di ferro erano più forti degli altri;mi popoli che lo utilizzano e che prima non erano forti ora sono più forti degli altri;

- in campo economico: gli utensili in ferro (aratri, falci, e asce) permettono di dissodare terreno più duro, per questo gli uomini hanno potuto lavorare terreni più lontani dai fiumi e nuove civiltà sono nate nelle zone più interne della Terra (aree continentali).

5 Con la città e i commerci nasce la scrittura.

La città come luogo di scambioL’argilla, il legno, i metalli, le fibre tessili sono materie prime. Le materie prime si trovano o si producono (= fanno) nelle campagne. Poi gli uomini le portano nelle città, dove gli artigiani le usano per fare i prodotti finiti.

Gli uomini portano in città anche i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento che non servono alle famiglie e li vendono.

In città si vendono i prodotti della campagna e i manufatti fatti con le materie prime che vengono dalla campagna: in città si trova il mercato. Chi vende si chiama mercante. Il mercante è una figura nuova della società, prima non c’era, perché tutti facevano in casa le cose che servivano e le cose non avanzavano.Il mercante esercita il mestiere del commercio. La cosa che si compra o si vende si chiama merce.

All’inizio al mercato gli uomini scambiavano con i mercanti merce per merce, perché la moneta non esisteva. Questo sistema di commercio si chiama “baratto”. Tra il II e il I millennio a.C. si sviluppano (= nascono) i commerci a lunga distanza e per questo nasce la moneta di metallo, nello stesso tempo in Cina e in Anatolia.

Nella fig. a sinistra c’è una cartina geografica che fa vedere dove andavano i mercanti della città di Ebla per comprare e vendere la loro merce.

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La necessità di controllare i commerciLa scrittura serve a rappresentare cose con dei segni. La scrittura nasce in Mesopotamia alla fine del IV millennio a.C., proprio quando nascono le città. Perché? Perché i mercanti avevano bisogno di controllare le merci che entravano in città e quelle che uscivano.

Quando le città crescono c’è bisogno di controllare molte cose, per esempio:- quanta merce c’è nel magazzino- quanto era il denaro versato (= dato) dai contadini come tributo (= pagamento che devono

fare per legge per avere i servizi offerti dalla città) - tenere il conto degli abitanti del territorio e dei morti- registrare i sacrifici religiosi (offerte fatte agli dei)

All’inizio scrivere era molto complicato, per questo alcuni uomini si specializzano e scrivere diventa il loro lavoro. Questi uomini che sapevano leggere e scrivere si chiamano scribi ed avevano un grande prestigio sociale (= erano rispettati e stimati perché il loro era un lavoro molto importante che solo pochi sapevano fare).

Approfondimento La scrittura: una conquista di tutta l’umanità.

Cosa vuol dire “scrivere”? Vuol dire “fissare un’idea o una cosa che vogliamo dire su un supporto (= un foglio di carta oggi, una tavoletta di pietra o di creta, un foglio di papiro a quei tempi) con simboli che devono essere facili da ricordare e da riconoscere”.Ma fare un codice di simboli che funziona non è facile, anzi è molto difficile.Infatti ci è voluto molto tempo e molto lavoro per far nascere la scrittura.

Con la scrittura nasce la storiaLa scrittura nasce per registrare e tenere i conti (di persone e cose). Quindi la scrittura all’inizio ha una importanza pratica. Ma la scrittura fa rimanere le cose scritte (informazioni, notizie, conoscenze…) e anche uomini che vengono dopo possono leggerle e conoscerle. Quindi ha anche un’importanza culturale.Per questo molti storici pensano che quando nasce la scrittura si esce dalla preistoria e si entra nel tempo della storia. Le cose che gli uomini fanno da allora sono scritte in documenti e rimangono agli uomini che vengono dopo: rimane la memoria scritta.

Nella tabella ci sono le tappe della evoluzione della scrittura (= la storia dell’inizio della scrittura):Europa/Africa -> pittogramma = il segno, chiamato “pittogramma”, rappresenta una cosa; ma come si fa a disegnare tutto? Le cose sono infinite! Questa scrittura è molto difficile da imparare e da ricordare.

Cina -> ideogramma = gli ideogrammi all’inizio erano pittogrammi, cioè il disegno di una cosa, ma con il passare del tempo perdono la somiglianza con le cose e diventano segni fissi che esprimono un’idea; ideogrammi sono ancora usati in Cina e Giappone.

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Egitto -> geroglifico = in Egitto i pittogrammi diventano geroglifici, segni complicati e gelosamente custoditi dai sacerdoti e dagli scribi, usati per contare, registrare e per le cerimonie religiose.

Mesopotamia -> scrittura cuneiforme = in Mesopotamia abitava la popolazione dei sumeri; i sumeri inventano la scrittura cuneiforme intorno al 3500 a.C.; si chiama “cuneiforme” perché i segni sembrano dei piccoli cunei (= a forma di triangolo 3d); i sumeri scrivevano su tavolette di creta con una bacchetta a punta chiamata “stilo”; i caratteri (= segni) cuneiformi erano 550; alcuni erano ideogrammi altri invece indicavano il numero dei suoni che componeva la parola.

Fenicia e Palestina -> scrittura fonetica (solo consonanti) = un segno rappresenta un suono; i fenici inventano un alfabeto di 22 caratteri e ogni carattere corrisponde ad una consonante; i fenici fanno il passo più importante per lo sviluppo della scrittura.

Grecia -> scrittura fonetica (consonanti e vocali) = ad ogni segno corrisponde un suono; i greci usano la scrittura dei fenici, ma la perfezionano e ci mettono le vocali; la prima vocale α (alfa) e la prima consonante β (beta) del loro sistema di segni dà il nome all’alfabeto, come lo chiamiamo ancora oggi; noi oggi usiamo ancora un alfabeto molto simile a quello greco.

6 La città centro del potere

L’esempio della città di UrLa città svolge molte funzioni (= ha molti compiti) e lo abbiamo visto nelle pagine precedenti.La città è il centro del potere politico e religioso, infatti in città si prendono le decisioni e si fanno preghiere e feste per gli dei, per avere la loro protezione.

La città coordina i lavori importanti per la campagna (come la costruzione dei canali per portare l’acqua dei fiumi fino ai campi più lontani). La città difende i territori intorno e fa in modo che ci sia pace e tranquillità.Tutti questi sono servizi.

La città dunque offre servizi alla campagna.La campagna fornisce i beni (= i prodotti dei campi e dell’allevamento).

Prima, nel tempo chiamato Neolitico, gli uomini vivevano in villaggi governati da un “consiglio di anziani” (= la riunione dei più anziani). Ora gli uomini vivono in città o in territori sotto il controllo della città e il potere è nelle mani del “sovrano” (= che sta sopra gli altri) che abita in città.

Il sovrano all’inizio era anche il più importante sacerdote, cioè aveva il potere politico e il potere religioso. Pian piano al re si affiancano uomini che lo aiutano ad amministrare il potere che si chiamano “funzionari”, i sodati e altri sacerdoti.

Il disegno sotto ci fa vedere un esempio di come era organizzata una città e ci mostra la città di Ur sul fiume Eufrate (fine del III millennio a.C.):

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1. nel centro della città c’è la ziqqurat, il grande tempio dedicato alla divinità che protegge la città; nella ziqqurat abitano il sovrano e i sacerdoti;

2. intorno alla ziqqurat ci sono le case dei funzionari del sovrano e degli scribi, gli uffici dove i funzionari e gli scribi lavorano, i magazzini dove stanno le merci, le oficine dove lavorano gli artigiani;

3. nella zona dove è la ziqqurat si fanno gli affari importanti;

4. fuori dalle mura della città ci sono i campi dove lavorano i contadini per produrre il cibo necessario a loro e agli abitanti della città.

7 Lo stato, un’eredità per i secoli successivi

Dalle città ai regni unitariFra il III e il II millennio a.C. nelle pianure dei grandi fiumi della Mesopotamia, della Cina, dell’Egitto e dell’India avviene una grande novità: nascono i primi stati unitari, cioè territori dove il potere (politico, amministrativo e militare) è tutto concentrato nelle mani di un solo sovrano.

- In Egitto, nella valle del fiume Nilo, nasce il Regno egizio, fra III e I millennio a.C.;- In Mesopotamia, la terra tra i fiumi tigri ed Eufrate, nascono i Regni mesopotamici, fra III e

I millennio a.C. - In India, nella valle del fiume Indo, nascono i Regni unitari indiani fra II e I millennio a.C. - In Cina, nella valle del fiume Giallo, nasce il Regno degli Shang fra II e I millennio a.C.

Un regno nasce quando una città - che sta in una posizione strategica (= buona per il controllo e la difesa del territorio), è ricca e ha molti mezzi tecnologici, controlla lo sfruttamento dell’acqua – è riconosciuta da tutte le altre città e dalle campagne intorno come più forte (= sede di un potere superiore).

Le caratteristiche degli statiLo stato unitario (= una città che controlla, difende e organizza altre città e molti territori intorno a sé) nasce per sfruttare meglio le acque dei fiumi.Il primo stato unitario della storia è il Regno egizio.Lo stato unitario ci sarà anche dopo nella storia. Le caratteristiche dello stato unitario sono (vedi figure nella pagina):

1. un potere sovrano = il potere nelle mani di una sola persona che controlla un grande territorio anche con l’aiuto di suoi funzionari;

2. leggi uguali in tutto il territorio controllato;

3. una burocrazia, cioè funzionari che aiutano il sovrano a far rispettare la sua legge;

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4. un sistema di riscossione delle tasse = pagamenti di denaro obbligatori per chi abita nel territorio dello stato;

5. il monopolio della forza; cioè solo il sovrano può avere un esercito di soldati armati per difendere lo stato da invasioni esterne o mantenere l’ordine all’interno.

Capitolo 4 Una grande civiltà giunta fino a noi: gli egizi

1) La civiltà egiziana sorge lungo le sponde del fiume Nilo Una volta all’anno l’acqua esce dal grande fiume Nilo e inonda i campi intorno al fiume.I campi inondati diventano fertili, cioè buoni da coltivare.Parole difficiliInondare = quando l’acqua di un fiume esce e copre tutti i campi intorno.I villaggi intorno al fiume devono lavorare insieme per tenere sotto controllo il fiume.

2) Il faraone, un re-dio a capo di un vasto stato unitarioGli egiziani sono i primi ad avere un re per tutti: il faraone. Il faraone è il padrone dell’Egitto - tutta la terra dell’Egitto è del faraone. Gli egiziani pensano che il faraone è un dio.

3) L’organizzazione gerarchica della societàIl disegno sul libro ti mostra come è organizzata la società nell’antico Egitto, dal più ricco e potente che sta in alto (il faraone) al più povero e con meno potere che sta in basso (gli schiavi).La società egiziana si chiama gerarchica, perché si organizza secondo una gerarchia, dove le persone sono divise in gruppi dal più ricco e potente al più povero e con meno potere.

4) La scrittura è indispensabile per far funzionare lo statoNell’antico Egitto vale solo quello che è scritto, per questo è molto importante saper leggere e soprattutto saper scrivere.La scrittura degli egiziani è molto difficile da imparare, per questo solo pochi sapevano scrivere: gli scribi. La scrittura degli egiziani si chiama scrittura geroglifica. I segni si chiamano geroglifici.Gli scribi sono molto importanti nella società egiziana, hanno molto potere.

1 Una civiltà che esercita ancora grande fascino

Le piramidi simbolo della civiltà egiziaAnche oggi molti turisti vanno a visitare l’Egitto e si meravigliano quando vedono le piramidi.

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Le piramidi infatti sono molto molto grandi, sono difficili da costruire, ci voleva molto materiale, una forte organizzazione, molte conoscenze e molti uomini per costruirle.

Le piramidi sono le tombe dei faraoni, oggi sono dei monumenti.

Il disegno sul libro fa vedere come è stat costruita la piramide di Cheope, la più grande.

1) Cheope fa progettare la piramide (la sua tomba) quando è ancora molto giovane. Nel posto che ha scelto c’è solo sabbia, non ci sono pietre. Per questo gli operai devono andare a prendere le pietre molto lontano (molti soldi e molta fatica).

2) Gli operai trasportano 2 milioni di pietre del peso anche di 3 tonnellate l’una. Le portano al fiume Nilo e le mettono sulle navi per portarle fino al posto scelto per la piramide.

3) Costruiscono una strada dal fiume al posto della piramide. Per costruirla ci vogliono 10 anni. Per costruire tutta la piramide impiegano 23 anni.

4) Gli operai sono 4.000 circa + i contadini (50.000 – 100.000) che lavoravano con gli operai durante l’inondazione del Nilo (quando l’acqua del Nilo esce dal letto del fiume e inonda i campi).

5) Questi uomini lavoravano con le braccia e con gli argani (macchine per sollevare le pietre).La piramide è alta 146 metri e ha una base di 230 m2 = 10 campi da calcio.

2 L’agricoltura richiede l’unificazione del territorio

L’agricoltura viene dal fiume Il Nilo nasce in Africa vicino all’equatore. Lì piove molto. L’acqua della pioggia arriva al fiume.

Il fiume da luglio comincia a crescere ed allaga i campi. A settembre comincia a ritirarsi e lascia sulla terra il limo, un terriccio molto utile per far crescere le piante.

Quando il fiume si ritira e c’è il limo sulla terra, i contadini egiziani seminano. L’inverno in Egitto è mite (= non molto freddo), mantiene umido il terreno e fa crescere bene il grano. In primavera la terra si asciuga. A maggio il sole fa maturare e seccare i chicchi, che ora sono pronti per essere raccolti.

Le piene del fiume Nilo sono molto regolari durante l’anno.

La spinta all’unificazione viene dal fiumeGli uomini che vivono vicino al Nilo sfruttano tutti insieme le piene del fiume per coltivare. I villaggi si uniscono, così possono organizzarsi bene e costruire i canali che servono per portare l’acqua nei campi più lontani.

L’agricoltura che usa i canali per portare l’acqua si chiama agricoltura irrigua.

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Prima nascono due regni: il regno dell’Alto Egitto e il regno del Basso Egitto.Con il faraone Menes i due regni si uniscono nel 3100 a.C. Menes è il primo re dell’Egitto unito.

Il primo territorio unificato della storiaL’Egitto è il primo grande regno della storia governato da un solo re.L’Egitto rimane libero per molto tempo: fino a quando i Persiani lo conquistano nel 525 a.C.

L’Egitto rimane libero così tanto perché- è unito e stabile - è difeso naturalmente:

o a est e ad ovest del Nilo c’è il deserto: è difficile attraversare il desertoo dove finisce il fiume ci sono le paludi: anche le paludi sono difficili da attraversare

- è un paese ricco (autosufficiente), perché c’è una buona agricoltura che dà da mangiare a tutti gli egiziani.

3 Il faraone è dio: lo stato teocratico

I mutamenti di una lunghissima storiaLa civiltà egizia vive per 2500 (più del cristianesimo che oggi ha solo 2000 anni).In 2500 la civiltà egizia cambia molto. Nell’antichità il cambiamento è molto lento, invece oggi le cose cambiano più velocemente.Gli storici (= che studiano storia) dividono la storia dell’antico Egitto in 5 fasi (vedi la linea del tempo sul libro): Fase 1. epoca arcaica:

- l’Egitto si unisce sotto un unico sovrano- nasce la scrittura geroglifica

Fase 2. antico regno:

- si sviluppa l’architettura = si costruiscono edifici grandi e belli come le piramidi, i templi… - si sviluppano l’arte, l’astronomia (studio dei pianeti e delle stelle), le tecniche di

imbalsamazione (come conservare i morti)

Fase 3. medio regno:- si sviluppano l’arte, la letteratura, l’ingegneria idraulica (= gli ingegneri sviluppano sistemi

di irrigazione dei campi sempre più efficienti = che funzionano sempre meglio) - cresce il commercio con il Medio Oriente

Fase 4. nuovo regno: - l’Egitto si espande verso il Medio Oriente = conquista nuovi territori verso il Medio Oriente- cresce l’importanza della donna nella società

Fase 5. bassa epoca:- l’Egitto perde i territori conquistati

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- diventa debole a livello economico e politico- subisce invasioni

L’organizzazione centralizzata si è mantenuta per 2000 anniLe fasi più importanti della storia egizia sono 3: i regni antico, medio e nuovo.In queste fasi tutto era deciso da una sola persona: il re, chiamato faraone (= organizzazione politica e sociale centralizzata, dove tutto dipende da un centro che è il re/faraone).Il faraone era capo politico assoluto = decideva tutto lui. Era anche sommo sacerdote, cioè il sacerdote più importante. I templi e i palazzi dove viveva il faraone erano grandissimi e bellissimi per far vedere la grandezza del suo potere. La parola “faraone” significava “grande casa” ed era il nome della casa de re (ancora oggi usiamo l’aggettivo “faraonico” per dire che una cosa è molto grande e ricca). Con il tempo la parola “faraone” indica il re e non la sua casa. Infatti la gente non poteva avvicinarsi al re e neanche vederlo: tutto quello che vedeva era la sua grande casa.

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Il faraone è re, sacerdote e proprietario di tutte le terreIl faraone è re (= capo politico) e sommo sacerdote (= capo religioso). Il sistema di governo con un re che governa perché è il rappresentante della divinità sulla terra = sommo sacerdote, si chiama teocrazia. Quindi l’antico Egitto è il primo esempio di teocrazia della storia.

Nei sistemi politici teocratici in genere i capi sono sacerdoti o religiosi o uomini che si fanno venerare come dei.Nei sistemi teocratici in genere la religione è obbligatoria per tutti i sudditi e non è una libera scelta.

Il faraone era considerato non solo un dio in terra, ma anche l’incarnazione dell’Egitto. Tutti i terreni dell’Egitto erano suoi e tutte le altre persone (nobili o contadini) potevano usarle, ma non averle in proprietà.

Nota: Sovrano = “che sta sopra” (“sovra” = sopra)Sistema politico = tutte le regole e le istituzioni che governano uno statoIstituzione = tutti gli organismi che fanno uno stato.

4 L’importanza della religione: il culto dei morti

La conservazione dei corpi: le mummieIn Egitto i riti religiosi sono molto importanti. In particolare è importante il culto dei morti, perché gli egizi credono nella vita dopo la morte.Per gli egizi gli uomini sono fatti di corpo + soffio vitale (chiamato “ka”) + anima (chiamata“ba”). Dopo la morte il soffio vitale ancora va a trovare il corpo. Per questo è necessario conservarlo bene. Per conservare bene il corpo gli egizi lo sottopongono al processo di mummificazione (= fanno la mummificazione). Mummificare il corpo di un morto vuol dire farlo diventare una mummia.

Come gli egizi immaginavano l’oltretombaIl papiro (vedi figura sul libro) rappresenta come gli egizi immaginano l’oltretomba (= la vita dopo la morte).

1. Anubi, il dio dei morti, accompagna per mano l’anima di un uomo morto (= defunto);2. gli dei fanno pesano il suo cuore per vedere quanto è buona;3. se l’anima è buona va da Osiride, dio dell’oltretomba (= il regno dei motri); se invece è

cattiva, il dio che sembra un cane la sbrana.

Le piramidi, le dimore per l’eternitàLe piramidi sono tombe monumentali, grandissime. Dentro alle piramidi si mettono tutte le cose del defunto, perché potevano servirgli nell’oltretomba.

Nota:Culto = tutte le azioni e le usanze con le quali esprimiamo il sentimento religioso.

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5 Una società complessa e gerarchica

La piramide sociale rispecchia l’ordine divinoNella società egizia le persone sono divise in gruppi dal più importante al meno importante, in base a

potere ricchezza tipo di lavoro

Questa divisione in gruppi più o meno importanti si chiama gerarchia.La gerarchia nella società egizia è molto rigida (= non si cambia), perché viene dagli dei e la volontà degli dei non si cambia.Si può pensare alla società gerarchicamente ordinata come ad un triangolo: in alto sta il faraone il più potente e ricco di tutti; nella parte più bassa ci stanno gli schiavi. Gli schiavi sono detenuti o prigionieri di guerra. Gli schiavi sono considerati come cose (non come persone) e fanno i lavori più faticosi, come lavorare in miniera (= scavare le rocce) e trasportare i massi (= grandi sassi) che servono per fare le piramidi. Nota

Piramide sociale = è un disegno a forma di piramide che gli storici fanno per rappresentare la società. (Attensione! La piramide sociale non c’entra nulla con le piramidi egizie: hanno solo la forma uguale)

La dura vita dei contadiniI contadini lavorano la terra. È un lavoro molto faticoso anche questo. I contadini facevano un avita molto dura e potevano possedere solo una casa, un orto e pochi animali.Tutti i contadini egizi sono scritti in un registro dei contadini perché devono versare allo stato le imposte (= dare allo stato una parte di quello che producono) e poi, ogni tanto, devono lavorare per il faraone per fare canali per l’irrigazione o aiutare a costruire i monumenti come le piramidi.

Gli artigiani godevano di una maggiore considerazione socialeAnche gli artigiani hanno una vita dura, ma erano considerati più importanti. Gli artigiani sono per esempio falegnami, scalpellini, pittori, vasai, muratori…; sono molto utili per fare i monumenti, i templi, i palazzi, le piramidi e renderli più belli.Gli artigiani più importanti e stimati sono quelli che lavorano il metallo, perché non è facile.

I soldati e i mercanti (= comprano e vendono) hanno la stessa importanza degli artigiani.

Che cosa è la “burocrazia”?La burocrazia è un gruppo di persone importanti che organizza e gestisce lo stato. Nella piramide della società egizia stanno nel mezzo tra il faraone e gli artigiani.Sono le persone che stanno nei tribunali per amministrare la giustizia, che riscuotono le i soldi che gli egizi devono dare al re, che controllano le cose nelle varie parti dell’Egitto per conto del re, che organizzano i lavori pubblici…

La figura centrale della burocrazia: lo scribaTra le persone della burocrazia ci sono gli scribi, che sono importantissimi perché sanno leggere e scrivere con i geroglifici.

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È difficile imparare la scrittura geroglifica. La scrittura serve a Fare l’inventario (= un elenco) delle cose dello stato Calcolare e registrare le imposte pagate dai sudditi del regno Tenere i ordine i documenti dello stato (come le decisioni del sovrano, gli accordi con altri

paesi…) Scrivere la vita e le cose che fanno i faraoni

I compiti dei funzionari e dei nobiliI funzionari sono giudici, esattori delle tasse (= persone che riscuotono le tasse), persone che controllano i lavori pubblici e le spese dello stato. Hanno molto potere e guadagnano molto.Non possono lasciare il lavoro ai figli, perché li sceglie il sovrano.

I nobili governano le province (= i territori dello stato) e sono a capo dell’esercito. Sono molto potenti e ricchi. Nella piramide della società stanno appena sotto al faraone. I nobili lasciavano il titolo (= la nobiltà) ai figli. A volte, durante la storia dell’Egitto, i nobili hanno cercato di aumentare il potere e hanno fatto nascere degli stati autonomi (non dipendenti dal faraone).

I sacerdoti svolgevano anche attività politicheI sacerdoti si occupano del culto religioso, ma sono anche gli unici ad avere conoscenze scientifiche e tecniche. Sono i consiglieri del faraone e lo aiutano a prendere le decisioni più importanti. Hanno moltissimo potere, perché la religione è molto importante nell’antico Egitto (vedi par. 3) e anche loro, come i nobili, hanno cercato a volte di aumentare il loro potere ai d.anni del faraone

Approfondimento Le civiltà della Mesopotamia.

Il difficile controllo di Tigri ed EufrateNel Vicino Oriente ci sono altre importantissime civiltà, non solo quella egizia. Le più importanti stanno in Mesopotamia, nella valle dei fiumi Tigri ed Eufrate, dove oggi c’è l’Iraq.Qui, quando le nevi sui monti dell’Armenia si sciolgono, il Tigri e l’Eufrate inondano la pianura. Le nevi si sciolgono in primavera e l’acqua invade i campi, ma in primavera fa solo danni, perché rovina le piantine che sono già nate. L’acqua dovrebbe andare nei campi in autunno, quando i semi sotto terra hanno bisogno di acqua per crescere. La pianura in Mesopotamia è anche molto piana e poco permeabile (= l’acqua non passa sotto facilmente). Per questo si formano le paludi (= zone dove l’acqua si ferma). E’ molto difficile controllare le acque in questa terra.

Gli abitanti di queste terre inventano un sistema per irrigare i campi che si chiama irrigazione a solco: fanno dei canali che dividono il territorio in tanti campi e in questi canali ci sono le chiuse che regolano il flusso dell’acqua (= il canale viene chiuso in due punti e si forma una piscina dove si raccoglie l’acqua, poi una parte si apre e l’acqua scorre nel campo; questo si fa prima in un campo, poi in un altro etc.)

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Le città-stato dei sumeriSiccome è più difficile controllare le acque di questi fiumi, le popolazioni che abitano questi territori si organizzano in gruppi. Un gruppo controlla una parte di territorio. I gruppi vivono in città che sono dei piccoli stati: queste sono le città-stato. Ogni città-stato si governa da sé.

Le prime città-stato sono fatte dal popolo dei Sumeri nella Mesopotamia del sud. Uruk è la città-stato più antica e nasce nel 4000 a.C.Tra le città-stato ci sono accordi, rapporti commerciali (commercio), ma anche rivalità (= ogni città-stato vuole essere più forte delle altre). La rivalità è una debolezza per la città-stato i nemici possono attaccarla e vincerla più facilmente.Le città-stato sono più deboli anche di un regno unitario che è più grande e più organizzato.

L’impero di HammurabiDal 2350 a.C. ci sono molte invasioni (= popoli che vengono da fuori ad occupare con la forza un territorio).Nel 1700 circa nella città di Babilonia il re Hmmurabi riesce a fare un grande impero: l’impero babilonese. La forza di questo impero è che riunisce tante città e territori sotto un solo sovrano (= stato unitario). I babilonesi sanno molte tecniche per coltivare meglio i campi e produrre di più. Il sovrano Hammurabi è famoso perché ha fatto il primo codice di leggi scritte che abbiamo.

La potenza militare degli assiriGli assiri diventano potenti nel I millennio a.C. Gli assiri sono un popolo nomade che abita nel nord della regione. Gli assiri hanno un esercito fortissimo: i soldati hanno armi di ferro e combattono a cavallo.Gli assiri conquistano anche l’Egitto e lo governano per 8 anni.

Un nuovo impero babiloneseQuando anche gli altri imparano a fare e ad usare in guerra le armi di ferro e il cavallo, gli ssiri non sono più tanto forti. Ritornano forti i babilonesi con il re Nabucodonosor (605-562 a.C.) i babilonesi conquistano la Siria, la Fenicia e la Palestina.I babilonesi restano forti fino al VI sec. a.C. Poi vengono i persiani, che dal II millennio abitano l’Iran.

Capitolo 5 Le prime visioni del mondo

1 Sin dal Paleolitico gli uomini hanno elaborato visioni del mondo.

Partiamo da un esempio a noi noto: la BibbiaIl libro religioso più conosciuto in Europa è la Bibbia.La Bibbia è il testo sacro dell’ebraismo e del cristianesimo. (testo sacro = libro “dettato” da Dio stesso). Nella Bibbia c’è la descrizione della creazione del mondo: Dio crea il mondo.

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Nello spazio giallo c’è un piccolo brano (una piccola parte) della descrizione della creazione del mondo: dio prima crea il cielo e la terra, poi la luce, poi separa il giorno dalla notte. Dio non solo crea le cose, ma anche decide l’ordine delle cose.

(Brano sul libro: “Dio crea il cielo e la terra. Ma sulla terra non c’è niente. C’è il buio e lo Spirito di Dio sta sulle acque. E Dio dice: “Vi sia la luce!” E viene la luce. E Dio vede che la luce è cosa buona. E Dio divide la luce dal buio. E Dio chiama la luce “giorno” e il buio “notte”. Ed è sera e poi mattina: 1 giorno.”)

Che cosa è una visione del mondo?Il racconto della Bibbia è un esempio di una “visione del mondo” e risponde alle domande:

Chi sono io? Che cos’è il mondo? Da dove nasce? Come si spiegano le cose che succedono nella natura e tra gli uomini? Esiste la vita dopo la morte? Esistono esseri superiori all’uomo (= con poteri speciali)?

Gli uomini hanno bisogno di avere una “visione del mondo”. Gli animali no. Gli studiosi pensano che gli uomini hanno cominciato ad avere bisogno di spiegazioni, cioè di una visione del mondo, con Homo sapiens in epoca paleolitica.La visione del mondo serve a dare una spiegazione delle cose che gli uomini vedono intorno a loro e a cercare di controllarle. Facciamo 2 esempi su due cose importanti per l’uomo: la morte, il bisogno di procurarsi da mangiare con la caccia.

La pratica di seppellire i mortiL’uomo di Neanderthal (specie di Homo sapiens che vive in Europa tra 80.000 e 50.000 anni fa) seppellisce i morti in tombe con gli oggetti che usavano nella vita. Gli animali non lo fanno.È probabile che l’uomo di Neanderthal ha un culto dei morti (= insieme di riti e usanze che l’uomo di Neanderthal fa quando un suo simile muore). I riti del culto dei morti servono a rendere facile il passaggio dell’anima nell’aldilà (nella vita dopo la morte).Gli oggetti che l’uomo di Neanderthal mette nelle tombe servono al defunto (= morto) nella vita dell’aldilà come sono serviti nella vita di prima.

L’arte magica di Homo sapiens sapiensHomo sapiens sapiens a partire da 30.000 anni fa dipinge nelle grotte animali che sono cacciati da uomini. Figura 1. Questi dipinti sono di 20.000 anni fa e stanno in Francia, nelle grotte di Lescaux. Sono pitture rupestri (= pitture fatte sulle rocce). Le grotte sono profonde e buie, quindi questi dipinti non sono fatti per farli vedere e ammirare da altri uomini. Sono fatti perché Homo sapiens sapiens crede che abbiano poteri magici.

Figura 2. Un toro con un cavallo rosso e altri cavalli neri: questa è una scena di caccia (= il disegno della caccia). Questo disegno forse era una parte di un rito magico propiziatorio (= un insieme di cose che Homo sapiens sapiens faceva perché credeva che lo aiutassero nella caccia).

Figura 3. C’è un bisonte ferito con la testa piegata per colpire l’uomo con le corna. Disegnando animali feriti, l’uomo pensava di rendere la caccia meno pericolosa per lui e più ricca.Con questi disegni l’uomo cercava di propiziare (= far succedere) l’uccisione dell’animale, e uccidere un animale nella caccia era una cosa molto importante per gli uomini perché serviva a procurare il cibo. Anche questi riti per gli uomini preistorici erano molto importanti.

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2 Credere in molti dei: le religioni politeistiche

Il mito spiega le origini del mondo. La parola “mito” viene da una parola del greco che vuol dire “racconto, novella”. Il “mito” è infatti un racconto. Il racconto viene raccontato a voce o per scritto.Il mito vuole spiegare come è nato il mondo.

La natura ha caratteristiche simili a quelle umane.Nel mito anche gli animali, le piante, le rocce, le stelle… hanno caratteristiche degli uomini, per esempio parlano e hanno sentimenti. Questo si chiama antropomorfismo = avere caratteristiche umane esteriori (aspetto fisico) o interiori (carattere, sentimenti…)Nel mito le cose della natura hanno caratteristiche umana, ma sono superiori agli uomini, cioè hanno poteri speciali, infatti sono considerati divinità.Il mito è una visione del mondo di tipo religioso perché fa dipendere le cose che succedono dalla volontà di esseri superiori.

Politeismo: l’esistenza di molti deiLe religioni mitologiche sono politeiste (= credono che esistano molti dei), infatti ogni elementi naturale (il sole, la luna, il vento, il mare…) è anche un dio. Gli egizi hanno una religione politeista: nella figura in basso sul libro c’è una pittura che sta su un sarcofago egizio; questa pittura rappresenta la creazione del mondo secondo gli egizi; il dio Geb, dio della terra, e la dea Nut, dea del cielo, creano la terra; Geb e Nut sono divisi da Shu, dio dell’aria.

Il mito è una rivelazioneIl mito viene sempre da una rivelazione: è il dio stesso che racconta agli uomini la nascita del mondo, le storie degli dei … Il dio si fa vedere nei sogni o nelle apparizioni.

NoteAntropomorfismo: viene dalle parole greche àntropos = uomo e morfé = forma; significa “credere che ilo dio o gli dei assomigliano all’uomo nell’aspetto o nel carattere”Rivelazione: è quando la volontà di dio si fa vedere direttamente nella storia degli uomini.

3 Credere in un solo dio: il monoteismo ebraico

Un dio unico e personaleL’ebraismo è la prima religione che è diversa dalle religioni mitologiche.L’ebraismo è la religione del popolo ebraico a partire dal XIII secolo a.C. (sul popolo ebraico vedi la scheda di approfondimento a pag. 64).L’ebraismo è una religione monoteista, cioè credono in un solo e unico Dio (dal greco monos = solo e theos = dio). Tutti gli altri popoli che abitano il Vicino Oriente sono politeisti, cioè credono che esistano molti dei.Il Dio degli ebrei è un Dio personale, cioè pensa, una sua volontà e compie azioni.All’inizio il Dio degli ebrei era simile agli dei delle religioni mitologiche, infatti nelle parti più antiche della Bibbia è rappresentato con caratteristiche antropomorfiche (= simile agli uomini).

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Dall’VIII sec. a.C. in poi gli ebrei cominciano a credere che Dio non ha un corpo, ma è solo spirito, è onnisciente, cioè sa tutto, ed è immortale.

Un dio creatore dell’universoGli ebrei chiamano il loro dio con i nomi Dio e Signore. Per gli ebrei Dio ha creato il mondo. Tutta la natura, per gli ebrei, è stata fatta da Dio. Per gli ebrei la natura non è un insieme di divinità,. Come credono le religioni mitologiche. Per gli ebrei Dio fa la natura e la dà all’uomo per usarla, a patto che l’uomo rispetti alcune regole.

Religione e regole di vitaNell’ebraismo la religione è strettamente legata alla morale.La morale è l’insieme delle regole che dicono quali sono le azioni giuste e le azioni sbagliate.Questo vuol dire che il fedele (= l’uomo che crede in Dio) non può solo partecipare ai riti religiosi, pregare e andare nel tempio, ma deve anche rispettare alcune regole di vita che sono stabilite da Dio stesso.Per questo gli ebrei credono che quando il mondo finirà ci sarà un giudizio finale e Dio sarà il giudice. In questo giudizio chi ha osservato le regole sarà premiato, chi non le ha osservate (= ha peccato) sarà condannato per l’eternità.

NoteVicino Oriente: la terra dall’Iraq fino alle coste del Libano e dell’Egitto.

Approfondimento L’antica storia del popolo ebraico.

Il popolo di Israele si stanzia in PalestinaGuardiamo con attenzione la cartina sul libro. Intorno al XIII secolo a.C. le tribù degli ebrei vanno via dalla Mesopotamia e vanno ad abitare in Palestina.La Palestina sta nel mezzo tra il deserto dell’Arabia e il mar Mediterraneo. In Palestina scorre il fiume Giordano.Gli ebrei sono chiamati anche “popolo di Israele”. La storia degli ebrei è scritta nella Bibbia, che è il libro sacro degli ebrei.

All’inizio gli ebrei sono nomadi.In Palestina abitano in villaggi o piccole città.Fino al 1000 a.C. sono divisi in 12 gruppi che si chiamano tribù. Il capo della tribù era un anziano che si chiama “giudice”.

L’unificazione della PalestinaIl primo re di tutti gli ebrei è Saul. Saul fa la guerra contro il popolo dei filistei, che voleva prendere la Palestina.David, figlio di Saul, continua a tenere uniti gli ebrei e conquista la città di Gerusalemme. Gerusalemme diventa la capitale (= città più importante) di Israele.Con Salomone, figlio di David, Israele più forte. Salomone costruisce il tempio di Gerusalemme per l’unico dio adorato dagli ebrei.

La fine dello stato ebraico

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Quando Salomone muore lo stato di Israele si divide in due: il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme il Regno di Israele con capitale Samaria

I due regni divisi sono più deboli dello stato unito come era con i re Saul, David e Salomone.Nell’VIII sec. a.C. gli assiri conquistano il Regno di Israele. Il Regno di Giuda rimane libero. Quando gli assiri sono più deboli il Regno di Giuda conquista quasi tutto il Regno di Israele.

Nel 587 a.C. i babilonesi conquistano il Regno di Giuda e distruggono la capitale Gerusalemme.Una parte della popolazione ebrea è costretta a lasciare la sua terra per andare per forza a Babilonia.Nel 539 a.C. i persiani sconfiggono i babilonesi in guerra e gli ebrei possono tornare a casa, ma lo stato ebraico non esisteva più e gli ebrei non lo rifanno. Gli ebrei conservano le loro tradizioni e la religione, ma non hanno uno stato.

Solo nel 1900 d.C. gli ebrei hanno di nuovo uno stato. (per gli assiri e i babilonesi vedi a p. 56 l’Approfondimento, sul libro)

NotaBibbia = la parola “Bibbia” viene dalla parola greca “tà biblìa” che vuol dire “i libri”; la Bibbia ebraica è divisa in tre parti:

la Torah (= la Legge/l’Insegnamento) i Profeti gli Scritti

Sono solo testi scritti in ebraico o aramaico.Ad Alessandria d’Egitto nel III-II sec. a.C. alcuni studiosi fanno una traduzione della Bibbia ebraica, dall’ebraico-aramaico al greco, poi aggiungono 7 libri che erano scritti in greco. Questa traduzione si chiama “Bibbia dei Settanta”. I cristiani la accettano come libro sacro e la chiamano “Antico Testamento” per distinguerla dal “Nuovo Testamento”, la parte della Bibbia cristiana dei Vangeli e altri scritti antichi.

UdA 2 Il miracolo della civiltà greca

Capitolo 6 La civiltà del Mediterraneo e e la nascita della “polis” greca

1) Civiltà legate al commercio sul Mediterraneo Nel II millennio, mentre si sviluppano le civiltà irrigue, nel Mediterraneo si sviluppano anche alcune civiltà marittime.Le civiltà marittime sono popoli che fanno il commercio usando le vie del mare, pqerchè abitano sul mare o sulle isole.Questi popoli sviluppano navi e metodi di navigazione molto buoni.

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2) Le civiltà cretese e fenicia a confronto La prima civiltà marittima è la civiltà cretese (= dell’isola di Creta). Il popolo cretese vive di commercio e di agricoltura. I ricchi hanno bellissimi palazzi. I cretesi non sono guerrieri. Le donne nella società cretese hanno una parte importante.

Ma i più grandi navigatori sono i fenici. Questo popolo viene dal territorio dove oggi c’è il Libano. I fenici non vogliono conquistare terre, ma fare il commercio. Con i popoli e le città che abitano sul Mediterraneo. Per enere meglio il conto delle merci inventano la scrittura alfabetica (quella che usiamo anche oggi).

3) L’origine della civiltà greca La civiltà greca nasce dall’incontro di tatni popoli nel tempo. Nel XII secolo a.C. c’erano i Micenei, poi vengono i Dori, che non usano la scrittura. Dall’VIII secolo a.C. si sviluppa la civiltà greca caratterizzata dalle città-stato indipendenti.

4) Com’era organizzata una polis greca? Nella figura c’è il disegno di Atene nel V secolo a. C. nel momento del suo massimo (= più grande) splendore. È l’esempio di come funziona una polis (= città) greca.

C’è una parte alta della città che si chiama acropoli (1). Lì ci sono i templi degli dei più importanti. Poi c’è la “città bassa” e anche lì ci sono piccoli templi e luoghi di culto (2-3). Nella città bassa ci sono le case (4), gli edifici pubblici (= per il governo della città-stato), le botteghe artigiane (= dove lavorano gli artigiani), campi coltivati (5). Gli edifici pubblici più importanti sono: il tribunale (6), il buleuterion dove si riunisce l’assemblea (= bulè) (7), la tholos dove abitano alcuni membri del governo (8) e il teatro (9). Il cuore della polis à l’agorà dove i cittadini si incontrano e si svolgono tutte le attività economiche (10). Inrorno all’agorà ci sono portici dipinti (11). Intorno alla città ci sono le mura (12) per difendersi che arrivano al porto (13).

1 Civiltà fondate sul mare e suoi commerci

Dall’agricoltura al commercioFino ad ora noi abbiamo studiato civiltà che basano la loro economia (= le cose per vivere e la ricchezza) sull’agricoltura irrigua.Dal II millennio a.C. nelle regioni intorno al mar Mediterraneo si sviluppano civiltà che basano la loro economia sul mare: per esempio la civiltà cretese e la civiltà fenicia.Nella figura c’è un porto fenicio: si vede bene l’importanza del commercio marittimo (= sul mare) per i fenici.

1) con il commercio marittimo i fenici comprano e portano nella loro terra cose (= merci) che nella loro terra non si trovano, come per esempio i cereali, importante cibo per sopravvivere.

2) I fenici praticano il commercio e l’artigianato: l’artigianato serve a fare prodotti da vendere per comprare le cose da portare a casa. I prodotti di artigianato più famosi dei fenici sono le stoffe colorate di rosso e i vasi di vetro colorato.

3) Per praticare il commercio marittimo, cioè per sfruttare il mare come via di comunicazione per i commerci, i fenici devono costruire navi solide, grandi e veloci. I fenici fanno le navi con il legno di cedro, un albero che si trova nel Libano, la terra da dove vengono i fenici.

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4) Le città fenicie hanno tutte un porto e gli edifici più importanti sono i magazzini per tenere le merci o i mercati.

2 La prima grande civiltà mediterranea: Creta

La più grande isola dell’EgeoLa prima grande civiltà mediterranea (= sviluppata intorno al mar Mediterraneo) è la civiltà cretese.La civiltà cretese si sviluppa intorno al II millennio a.C., insieme alla civiltà egizia e a quella babilonese. (vedi a pag. 80 il confronto tra i periodi delle civiltà).La civiltà cretese si sviluppa a Creta, la più grande isola del mar Egeo. Creta è nel mezzo fra la Grecia, l’Asia Minore, la costa della Siria e il delta del Nilo (= la fine del fiume Nilo che ha la forma della lettera “delta” Δ).I cretesi hanno navi lunghe e leggere. Con le navi vanno nei paesi intorno a vendere olio e vino, metalli, oggetti di ceramica, tessuti di lana, oggetti preziosi.Cnosso è la città più importante di Creta. Altre città importanti di Creta sono Festo, Haghia Triada e Mallia.Quando una civiltà si occupa di commercio nascono le città. Quando una civiltà si occupa di agricoltura nascono i villaggi.

Le città-palazzo Nelle città cretesi è importantissimo il palazzo del sovrano. Nella figura sul libro c’è il palazzo di Cnosso. Il palazzo è importante per l’economia, per la politica e per la religione.Nel palazzo abita il sovrano, si fanno i riti religiosi, ci sono i magazzini (dove stanno le merci), le officine (dove lavorano gli artigiani), i forni (dove si fonde il metallo per lavorarlo), i frantoi (dove si spremono le olive per fare l’olio) e si fanno giochi e spettacoli.

(1) E’ un grandissimo edificio con tantissime stanze.(2) Nel palazzo di Cnosso ci sono circa 400 locali collegati da scale, corridoi…(3) Le pareti sono dipinte con affreschi (=affrescate) con dipinti di scene della vita e scene

religiose.(4) Non ci sono mura nelle città cretesi.

Perché le città cretesi erano senza mura?Le città cretesi sono le uniche a non avere mura tra le città marittime antiche. Perché?

1) dal 1400 a.C. la civiltà cretese è la civiltà dominante (= più potente) nel mar Egeo. Forse per questo i re delle città cretesi pensano di non avere bisogno di difendersi con le mura, perché si sentono abbastanza forti e protetti;

2) inoltre la civiltà cretese non dava importanza alla guerra, ma preferiva pensare al benessere, piuttosto che alle attività militari.

Intorno al 1400 a.C. però arrivano i micenei dalla Grecia e conquistano l’isola. Così finisce la civiltà cretese.

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Approfondimento La religione e il ruolo della donna a Creta.

Il toro, simbolo di fertilità I cretesi hanno una religione di tipo mitologico: credono in molti dei. Il toro è un animale sacro (= considerato un dio) ed è simbolo di fertilità (= capacità di produrre).Gli archeologi (= studiosi dell’antichità) hanno trovato molti oggetti che rappresentano un toro. Anche una famosa e antica leggenda parla di un personaggio mitologico che era mezzo uomo e mezzo toro: è la leggenda (= mito) del Minotauro.

Il mito del MinotauroLa storia del Minotauro è una leggenda greca, non cretese, cioè è stata inventata dopo la fine della civiltà cretese, ma forse esistevano storie fantastiche cretesi simili.Il Minotauro è il figlio di Pasifae, moglie del re cretese Minosse. Il Minotauro ha il corpo di un uomo e la testa di toro.Il re si vergogna di questo figlio mostruoso, per questo fa costruire il labirinto.Il labirinto è un edificio con tanti corridoi che si incontrano; il Minotauro non può uscire dal labirinto perché è molto difficile trovare la strada giusta per uscire.Il Minotauro tutti gli anni mangia 7 ragazzi e 7 ragazze molto giovani. La città di Atene deve mandare tutti gli anni questi ragazzi a Minosse, re di Creta, e Minosse li dà al Minotauro da mangiare.Un giorno Teseo, un giovane eroe ateniese, uccide il Minotauro e riesce ad uscire dal labirinto perché lo aiuta Arianna, la figlia del re Minosse. Infatti Arianna si innamora di Teseo e per aiutarlo gli dà un filo di lana: Teseo deve srotolarlo mentre cammina nel labirinto, così, dopo che trova e uccide il Minotauro, segue il filo per uscire.Così Teseo libera la sua città, Atene, dall’obbligo di sacrificare i suoi giovani al Minotauro.

L’affresco (= un tipo di pittura sul muro) del gioco del toroLegato al culto del toro è un affresco che rappresenta il “gioco del toro” (figura 2). Due ragazze e un ragazzo saltano su un toro che corre e si tengono alle corna per non cadere. Forse questo gioco si fa nelle feste religiose per chiedere agli dei la fertilità (la produzione dei campi, la nascita dei figli...).

Il ruolo della donna e le divinità femminiliL’affresco ci fa vedere un’altra cosa importante di Creta e dei cretesi: il posto delle donne nella società. Nell’affresco le ragazze giocano come il ragazzo, fanno le stesse cose! Forse nella società cretese le donne sono uguali agli uomini, cioè fanno le stesse cose. In altre società antiche invece le donne sono considerate inferiori agli uomini.Un’altra cosa che ci fa vedere l’importanza delle donne: molti dei cretesi sono femmine, per esempio la dea della fertilità o dea madre. La figura 3 ci fa vedere una statuetta (= statua piccola) che rappresenta la dea della fertilità: vediamo che le carattistiche femminili sono molto visibili.

3 Un popolo di viaggiatori e mercanti: i fenici

I più grandi mercanti e viaggiatori del MediterraneoNel 1400 a.C. i Micenei arrivano a Creta e distruggono la civiltà cretese.Dopo questo, nasce la civiltà dei fenici.

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I fenici abitano nella terra di Canaan (= la costa della Siria e della Palestina, dove oggi c’è il Libano).La terra ci Canaan è molto fertile a quei tempi: ci sono foreste di alberi con legno buono per costruire e ci sono molte insenature (= rientri della costa) che funzionano come porti, dove il mare è più tranquillo e le navi stanno sicure.I fenici possono scegliere:a) fare i pastori, portare gli animali a mangiare nei campib) fare i mercanti, cioè andare in altre terre a comprare quello che serve e vendere quello che loro fanno, attraversando il mare.Scelgono di fare i mercanti. Dal XI sec. a.C. diventano i più bravi navigatori. Nel IX secolo a.C. ci sono città fenice su tutte le coste del mar Mediterraneo. Le città costruite da un popolo in un a terra che non abita si chiamano colonie.Nelle città fenice c’è un porto, perché stanno sul mare, un emporio ( un negozio) e una zona di campi dove coltivano e prendono il cibo (= da mangiare).Queste colonie diventano i primi empori commerciali del mondo antico. I fenici non costituirono uno stato unitarioI fenici non formano (= costituiscono) uno stato unitario: ogni città si governa da sé = è indipendente e ha un suo governo = è un piccolo stato autonomo. Ogni città ha il suo re e la sua nobiltà che la governano.I fenici non vogliono avere le terre intorno al Mediterraneo, ma costruire una rete commerciale, cioè un insieme di città sulle coste del Mediterraneo dove si può andare per comprare e vendere.I fenici viaggiano molto e vanno anche fuori dal Mediterraneo: arrivano in Africa e in Inghilterra.Erodoto, uno scrittore di storia greca, scrive che nel 600 a.C. i fenici girano intorno all’Africa (= circumnavigano l’Africa)! Non sappiamo se è vero, ma se fosse vero dobbiamo pensare che solo 2000 anni dopo altri uomini fanno il giro dell’Africa!

L’affermazione di CartagineNell’VIII sec. a.C. il popolo degli assiri arriva nelle terre di Canaan. Le città fenicie della terra di Canaan perdono la libertà.La città più importante diventa Cartagine, una città che stava dove oggi è la Tunisia. Nel III-II secolo a.C. Cartagine perde la guerra contro i romani e perde la sua libertà, ma i fenici restano i migliori navigatori del Mediterraneo e continuano a viaggiare o come mercanti o anche come pirati.

NoteColonie = città dove abitano cittadini lontani dalla loro madrepatriaEmpori = città importanti per il commercio. Oggi un “emporio” è un grande negozio o un grande magazzino.

4 Il contributo dei fenici alla cultura mediterranea

La produzione di stoffe e l’esportazione del legnoI fenici sono famosi perché fanno stoffe di colore porpora. Il nome stesso “fenici” viene da una parola greca che vuol dire “porpora”. Tutti gli altri popoli li chiamano “fenici”, ma loro preferiscono il nome “cananei”.I romani dopo chiamano “punici” i fenici di Cartagine.

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Figura 1. Il legno: oltre alla porpora, i fenici esportano (= vanno a vendere fuori) il legno di cedro, un albero che si trova molto nel loro territorio.

Figura 2. Le incisioni in avorio: nella figura c’è una tavoletta fenicia di avorio con due regine egizie sedute; i fenici sono famosi perché fanno belle incisioni nell’avorio.

Figura 3. I fenici comprano e vendono il papiro (la “carta” degli egizi), l’avorio e l’oro che prendono in Africa, i metalli come il rame, l’argento, lo stagno, il piombo che prendono a Cipro e in Spagna, i prodotti della campagna e gli schiavi.

La scrittura alfabetica nasce da esigenze commercialiI fenici sono importanti soprattutto perché inventano l’alfabeto.Prima gli uomini scrivono con i segni ideografici (= che rappresentano le idee). Questi segni sono tantissimi e difficili da imparare e da ricordare.Ma i mercanti hanno bisogno di un modo semplice e facile da ricordare per comunicare, per registrare le merci che stanno nei magazzini o che portano a vendere… L’alfabeto va bene per questo.

Figura 4. Come fanno ad inventarlo? I fenici vogliono scrivere i suoni delle parole: fanno corrispondere un segno ad ogni suono. Noi oggi facciamo ancora così. Questo si chiama “scrittura fonetica”, cioè “scrittura dei suoni”.La scrittura fonetica è facile perché ci sono pochi segni da ricordare (per i fenici erano 22).

Figura 5. Come funziona la scrittura fonetica, ovvero (= cioè) l’alfabeto? Si scrivono uno accanto all’altro i segni dei suoni delle parole che vogliamo scrivere.

Ma l’alfabeto fenicio non ha le vocali (a-e-i-o-u) che noi invece abbiamo. I greci usano l’alfabeto fenicio e aggiungono le vocali

Approfondimento Breve storia delle navi nel mondo antico

Tronchi galleggianti, zattere, canoe… La nave è il mezzo di trasporto migliore nel mondo antico. Le navi che abbiamo noi oggi sono state perfezionate dai fenici e dai greci.

Forse il primo uomo che ha provato a navigare sul mare ha usato un tronco (= corpo o ramo di un albero) galleggiante (= che sta sopra l’acqua e non va a fondo).

Forse gli uomini che abitano sulle palafitte (= case costruite sopra pali che stanno dentro l’acqua) o vicino ai fiumi o ai laghi, dove ci sono molti canneti, hanno provato a navigare sulle canne (= piante che stanno nell’acqua) legate insieme.

Forse le imbarcazioni fatte con le canne legate insieme dà l’idea di fare le zattere con i tronchi legati insieme. Sono imbarcazioni piatte che possono portare molto peso. Ancora oggi usiamo zattere o imbarcazioni molto simili.

Poi gli uomini hanno inventato la canoa e la piroga, imbarcazioni fatte scavando un tronco. Dalle canoe e dalle piroghe vengono le barche e le navi.

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Con l’età del bronzo e la lavorazione dei metalli gli uomini fanno imbarcazioni migliori, perché con gli utensili di metallo possono lavorare meglio il legno.

Gli egizi inventano la vela Una leggenda egizia dice che la dea Iside, mentre naviga sul fiume Nilo, si bagna la veste. La dea mette la veste ad asciugare su un remo. Il vento soffia dentro la veste e fa muovere l’imbarcazione della dea. Così la dea Iside, senza volere, scopre la vela e la navigazione a vela.

La leggenda è una storia inventata, ma è vero che sul Nilo ci sono correnti di vento costante da nord che aiutano la navigazione di chi risale il fiume. Quindi è molto probabile che gli egizi se ne siano accorti e abbiano trovato il modo di usare il vento per navigare inventando la vela.Gli egizi sono i primi a fare navi grandi e di forma allungata.Su alcuni dipinti egizi ci sono barche a vela e si vede che siamo intorno al 2500 a. C.

Le innovazioni introdotte dai fenici I fenici riescono a fare navi che possono andare in mare aperto, anche fuori dal Mediterraneo. Fanno navi mercantili (= navi per portare le merci in altri paesi dove venderle) e navi da guerra (vedi disegni sul libro).

Le navi mercantili sono panciute per far entrare molte merci, hanno la chiglia (1 sulla figura) e le murate (3 sulla figura). I fenici fanno la prua con la forma che ha ancora oggi.

Le navi da guerra sono lunghe e affusolate, hanno due ordini (= due file sovrapposte) di remi (4 sulla figura). La chiglia è allungata fino al davanti della nave e serve come uno sprone ( 5 nella figura) per sfondare i fianchi delle navi nemiche.

I fenici sono anche navigatori molto bravi e conoscono modi di navigare molto avanzati per l’epoca: per esempio navigano anche di notte perché sanno seguire il punto di riferimento della stella polare. Per questo il poeta greco Omero chiama questa stella la stella fenicia.

La “signora dei mari” I greci imparano molte cose dai fenici. La nave greca migliore è la trireme.La trireme è progettata nel 704 a. C. e ha tre ordini di remi (le navi da guerra fenicie ne avevano due). La trireme vive per 2000 anni, fino a che gli uomini cominciano a navigare sull’oceano e per farlo hanno bisogno di navi più adatte.

NoteChiglia = grossa trave che collega la poppa alla prua e rende più forte lo scafoMurate = pareti laterali della nave, servono per difendere le merci e i marinai dalle onde

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5 Alle origini della civiltà greca: Micene

L’eredità di Creta Nel II millennio a. C. nel Peloponneso, una regione della Grecia, arrivano gli achei o micenei (dal nome della città di Micene, la loro prima città).

Nel 1400 a.C. i micenei partono dal Peloponneso verso Creta e distruggono la civiltà cretese. Da quel momento i micenei abitano anche Creta. I micenei imparano dai Cretesi a navigare, a commerciare a coltivare l’olivo e la vite e forse anche a scrivere.

Lo scontro con TroiaI micenei poi fanno guerra alla città di Troia, una importante città dell’Asia, controlla il passaggio al mar Nero, importante via commerciale.

I poemi omerici ci raccontano la guerra di Troia. I poemi omerici sono due lunghi scritti in poesia attribuiti al poeta Omero (ma non sappiamo se omero è esistito davvero oppure è un personaggio leggendario). I due poemi si intitolano Iliade e Odissea. Sono scritti in greco antico 4 secoli dopo la guerra di Troia e sono per i greci antichi la celebrazione della loro storia nazionale.

L’organizzazione della società miceneaLa società micenea è organizzata in una gerarchia rigida.Il capo di tutti è il re, poi c’è il capo dell’esercito.Dopo ci sono gli aristocratici (= aristocrazia) che sono importanti guerrieri. Questi guerrieri giurano fedeltà al re e combattono per lui, in cambio il re dà loro le terre.Il resto della popolazione sono i contadini, gli artigiani e gli schiavi.

La società micenea quindi è diversa dalla società cretese e dalla società fenicia perché tra i micenei comandano i militari e non i mercanti.Anche i palazzi e le città sono diversi: infatti i palazzi dei re micenei stanno al centro della città, sono fortificati (= hanno mura e altre caratteristiche per difendersi) e servono per difendere la città, mentre i palazzi cretesi non sono fortificati, non hanno mura e servono per ospitare i magazzini delle merci e le botteghe degli artigiani.

I micenei scompaiono tra il 1200 e il 1100 a.C., quando arrivano i dori, una popolazione che viene dal nord.

Leggi la tavola di confronto tra le civiltà antiche sul libro (= lo schema con la storia dei popoli antichi una accanto all’altra per fare il confronto).

Scompare la scrittura e torna la pastoriziaNel II millennio in Grecia ci sono anche il popolo degli eoli e il popolo degli ioni.Nel 1200-1100 a.C. in Grecia arrivano i dori. Per questo i micenei, gli eoli e gli ioni sono costretti a migrare verso l’Asia minore, dove fondano (= fanno) delle città greche. La migrazione di popoli greci (= micenei, eoli, ioni sono ormai popoli greci) che costruiscono città e cominciano ad abitare l’Asia minore si chiama colonizzazione greca dell’Asia minore.

Intanto i dori continuano ad arrivare e a spostarsi e questo porta un periodo di incertezza e continui movimenti di popoli. Questo è un periodo “oscuro” (= non bello) per la Grecia e i suoi abitanti, infatti si verifica (= viene) una generale decadenza della civiltà greca: prima i greci erano bravi commercianti, ora tornano ad fare solo i pastori (le condizioni di vita peggiorano per tutti).

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In questo periodo scompare la scrittura, per questo non abbiamo documenti scritti che ci raccontano la storia. Gli storici chiamano questo periodo della storia greca medioevo greco.

Molte informazioni arrivano dai poemi omericiI poemi omerici Iliade e Odissea ci danno molte informazioni sul medioevo greco, anche se nascono alla fine di questo periodo.I poemi omerici ci dicono che intorno al 1000 a.C. i greci praticavano l’agricoltura e la pastorizia.I greci vivono in tanti villaggi e piccoli gruppi (= comunità). La vita dei villaggi e delle comunità ruota intorno alla casa del signore del luogo.La società si basa sul clan familiare, ovvero un gruppo di persone parenti tra loro insieme ai servitori, i dipendenti e gli schiavi.La potenza di un clan dipende da quante terre e quanti animali (= capi di bestiame) ha.

Il gruppo con più terre e animali è il capo degli atri: questi sono gli aristocratici. Gli altri sono il demos (= popolo in greco antico).

Non esistono in questo periodo leggi scritte.

Le prime città si formano nell’VIII secolo a.C. Forse nell’VIII secolo a.C. i piccoli villaggi si riuniscono e formane le città.Così nasce la polis (= città in greco antico): la polis è una città-stato, è indipendente dalle altre e si governa da sé (= autonoma), è sovrana sul suo territorio e non inserita in uno stato più grande.

NoteAsia minore = parte della Turchia di oggiGerarchia = organizzazione della società in classi (= gruppi); ogni gruppo è più potente e domina quello che sta sotto ed è dominato da quello che sta sopraMedioevo = si chiama così il periodo storico tra l’età antica e l’età modernaAristocratici = dal greco “aristoi” = “i migliori” e “kratos” = potere; in Grecia si chiamano così i nobili, le persone delle famiglie più importanti della cittàStato = istituzione politica che ha potere un territorio

6 La civiltà greca: tante piccole città autonome

Non uno stato unitario, ma tante piccole cittàIn Grecia non si forma uno stato unitario. Anche il territorio della Grecia è fatto in un modo che non è facile fare uno stato unitario: infatti in Grecia ci sono molte montagne, dove è difficile costruire strade, molti golfi e penisole, molte piccole isole. In un territorio così non è facile andare da una città all’altra e se non c’è comunicazione non c’è unione.

Noi sappiamo che esistono 148 poleis. Le poleis sono piccole. Solo Sparta una polis nel Peloponneso ha un territorio grande. Le città più grandi della Grecia sono Atene e Sparta nel V secolo a.C.

L’economia della polis si basa sul lavoro degli schiavi

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La ricchezza dei Greci delle poleis viene dall’agricoltura, dalla produzione di olio e vino e dalla pastorizia.La città è il luogo dove si consumano i prodotti della campagna, dove si producono i manifatti artigianali, dove si fa lo scambio delle merci (= mercato).Il commercio si sviluppa molto in Grecia perché le poleis hanno un territorio piccolo che non produce tutto quello di cui hanno bisogno; quindi è necessario comprare le cose che non producono dalle altre città (= scambio).

Gli schiavi nel VI secolo a.C. sono 1/3 della popolazione in Grecia. Gli schiavi lavorano i campi, ma non hanno lo stipendio (= paga in cambio di lavoro); così i proprietari delle terre (= padroni delle terre) si arricchiscono. Quando ci sono carestie (= moment di pochissima produzione) o guerre i piccoli proprietari terrieri anno debiti con i proprietari terrieri più ricchi e diventano schiavi se non riescono a pagare i debiti diventano schiavi.Per non diventare schiavi molti piccoli proprietari lasciano la terra ai grandi proprietari e vanno via a cercare nuove terre fuori dalla Grecia (= colonizzazione).

Una nuova ondata migratoriaTra l’VIII e il VI secolo a.C. molti greci vanno via dalla Grecia (= onadata mogratoria) per cercare nuove terre da coltivare: è la seconda colonizzazione greca (vedi la cartina sul libro).I greci vanno verso l’Egeo a nord e verso il mar Nero e verso il mar Mediterraneo a ovest, dove di sono ancora i fenici.Le colonie più importanti e numerose si trovano in Italia del sud e in Sicilia: questo territorio si chiamava “Magna Grecia” (= grande Grecia).

I greci portano i prodotti della madrepatria (soprattutto vino, olio e prodotti artigianali) nelle colonie per venderli e comprare i prodotti delle colonie.All’inizio i prodotti si scambiavano (un prodotto per un altro prodotto in cambio = baratto), ma il commercio diventa così intenso che i greci inventano un modo più pratico e veloce: la moneta.L’economia monetaria (= l’economia che si basa sullo scambio di merce per moneta) è una invenzione dei greci.

Approfondimento L’economia monetaria nasce in Grecia.

L’economia fondata sul baratto non è più sufficienteDove non esiste la moneta il commercio si fa con il baratto (= scambio di prodotti).La moneta è uno strumento più comodo da usare per il commercio di molte merci.La moneta oggi sono i soldi, ma qualsiasi oggetto può essere “moneta” se è molto prezioso per tutti in una società: per esempio avere un’ascia per tagliare piante e alberi è molto importante per un popolo che vive nella foresta, quindi l’ascia è un oggetto prezioso per tutti in questo popolo, perché tutti hanno bisogno dell’ascia.Quando un oggetto diventa tanto prezioso per tutti, le persone ne vogliono avere più di uno, perché può sempre servire nel futuro o può essere scambiato con qualcosa che ci serve di più e sicuramente qualcuno che lo prende per lo scambio c’è.Questo è il modo in cui funziona la “moneta”.

I metalli preziosi come strumento di scambioIl metallo prezioso diventa l’oggetto dello scambio in Cina e in Anatolia nell’età del ferro, tar il 1100 e il 600 a.C.

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Ma il metallo prezioso può essere falsificato, infatti i metalli preziosi si possono unire con metalli meno preziosi. Per riconoscere i metalli preziosi veri (= non fusi insieme a metalli meno preziosi) i greci cominciano a fare un segno (= marchio) sui lingotti: una leggenda dice che inventa questo sistema Creso, re della Lidia (in Asia minore), nel 600 aC. Non si sa se la leggenda è vera, ma sappiamo che la Lidia è una terra piena di miniere di oro e che i re della Lidia producono per primi lingotti di elettro. L’elettro è una lega di oro e argento (oro e argento insieme).L’elettro si trova in natura, ma si può anche fare. I re lidi mettono un marchio sui lingotti veri con la giusta quantità di oro e di argento. Ogni re della Lidia ha il suo marchio.

L’affermazione della monetaI greci capiscono che è una buona idea e lo fanno anche loro.All’inizio le monete hanno un disegno solo su una parte (= faccia). Ogni città greca ha il suo segno.Le monete all’inizio hanno varie forme, ma presto si diffonde la forma rotonda.Le prime monete sono molto grandi e pesano molto; per questo è difficile trasportarle se sono tante.

L’introduzione delle monete d’argentoLe monete sono molto grandi e non servono per comprare merci piccole e di poco valore. Per le merci piccole i greci continuano ad usare il baratto.Poi i greci fanno monete d’argento che valgono molto meno di quelle d’oro (VII secolo a.C.).In Grecia si trova molto argento.Anche i greci non molto ricchi possono avere monete d’argento perché non valgono molto. Per questo la moneta si diffonde in tutte le città tra tutti i cittadini.

Ma una moneta d’oro la vogliono tutti perché l’oro è prezioso. Perché i cittadini accettano anche monete d’argento o di bronzo che valgono molto poco?Perché lo stato (= la città-stato) ha fatto un accordo con i cittadini e promette di cambiare le monete d’argento o di bronzo con monete d’oro secondo una misura di cambio deciso e fissato: per esempio, 1 moneta d’oro = 20 monete d’argento.Questo si chiama moneta fiduciaria, cioè dare un valore alle monete anche se non sono d’oro per la fiducia che il cittadino ha nello stato che promette di dargliene d’oro, se lui lo chiede, secondo la misura del cambio.

7 Com’era fatta una città greca?

Le poleis sono tutte indipendenti ed autonome tra loro, ma hanno molte caratteristiche in comune:1) la religione2) la lingua3) l’organizzazione della città.

Nella figura vediamo le caratteristiche urbanistiche della polis:

1) in tutte le polis c’è una acropoli (= città alta) e una agorà (= piazza); l’acropoli si trova su una collina e serve per difendersi; dopo ci hanno costruito i templi degli dei e edifici pubblici, come per esempio i tribunali;

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2) l’agorà è la piazza dove fanno il mercato e le assemblee (= riunioni) dei cittadini;3) intorno all’agorà ci sono edifici pubblici, come per esempio altri templi, botteghe di

artigiani e commercianti (= negozi e laboratori).4) Dentro le case (= abitazioni private) si fanno il pane e le stoffe/i vestiti; le donne sono

considerate inferiori agli uomini (= hanno meno importanza degli uomini) e stanno in casa; solo gli uomini possono uscire quando vogliono, lavorare fuori e partecipare alla politica.

Capitolo 7 La democrazia moderna è nata in Grecia

1) Le prime esperienze di democrazia nascono in GreciaLa parola “democrazia” viene dal greco “demos” = popolo e “kratos” = potere e vuol dire “potere del popolo”.La prima “democrazia” della storia è nella città di Atene, in Grecia nel VI-V secolo a.C.: infatti nel 510 a.C. il legislatore (= uomo che fa le leggi) Clistene dice che tutti i cittadini ateniesi possono partecipare alla vita politica della città.Anche oggi esiste la democrazia. La democrazia di oggi è in parte simile e in parte diversa da quella antica.

2) Il funzionamento della democrazia atenieseCon la democrazia nella città di Atene tutti i cittadini possono diventare uomini politici e funzionari dello stato con le elezioni o il sorteggio.I cittadini ateniesi non sono sudditi di un re, ma governano direttamente la loro città.Le leggi sono approvate dai cittadini riuniti nella Assemblea (= riunione dei cittadini).Il governo della città è in mano ad un consiglio (= gruppo di governo) di 500 uomini.

3) Solo gli uomini adulti figli di ateniesi sono cittadiniLa democrazia greca è diversa da quella di oggi perché esclude la maggior parte della popolazione dalle decisioni: le donne, gli schiavi, gli stranieri.Potevano partecipare alla vita politica della città solo gli uomini maggiorenni figli di cittadini ateniesi.

4) I principi della democrazia modernaNella democrazia di oggi tutti i cittadini – senza distinzione di sesso, etnia, origini familiari e ricchezza – possono partecipare alla vita politica dello stato con le elezioni e possono esprimere liberamente quello che pensano.

1 Democrazia significa “potere del popolo”

Oggi la democrazia è un sistema politico che ha le seguenti caratteristiche:- libere elezioni: tutti i cittadini possono andare a votare, senza distinzione tra uomini e

donne, senza distinzione di etnia, ricchezza (= condizione sociale), religione, idee politiche; le elezioni ci sono periodicamente (= ogni 3 o 5 o … anni)

- libertà di espressione: tutti possono dire quello che pensano sulla politica in TV, radio e giornali (= mezzi di comunicazione di massa)

- partiti politici: in una democrazia ci sono diversi partiti politici

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Come si fa una democrazia con queste caratteristiche? Quando c’è uno stato che ha delle leggi dove sono scritti in modo preciso

- i diritti dei cittadini - come i diritti dei cittadini sono difesi- come si prendono le decisioni

La democrazia si trova negli stati dove- la differenza tra ricchi e poveri non è molto grande (così i ricchi non possono obbligare i

poveri a fare quello che vogliono loro);- le persone sono abituate a rispettare gli altri, anche se sono doversi o la pensano

diversamente da noi;- i mezzi di informazione sono molti e non sono in mano di poche persone- i cittadini sono abituati a incontrarsi per organizzare e fare le cose insieme, non solo la

politica, ma anche cose di tipo culturale e per passare il tempo (per esempio con le associazioni)

Ci sono stati nel mondo dove le leggi dicono che i cittadini sono liberi, ma poi i citatdini non possono esprimere la loro opinione, i mezzi di comunicazione sono in mano a poche persone, i cittadini non possono fare associazioni per divertirsi o guardare film insieme o parlare di libri o di politica: in questi stati la democrazia c’è nelle leggi, ma non nella vita delle persone.

La democrazia nasce nella Grecia antica. La stessa parola “democrazia” viene dalle parole greche “demos + kratos” = “popolo” e “potere” => “potere al popolo”.I greci usano questa parola per indicare il governo dove non comanda un re o pochi aristocratici, ma i cittadini stessi.La democrazia più sviluppata del mondo antico è ad Atene nel V secolo a.C.

Dagli antiche greci a noi oggi la democrazia conserva alcune caratteristiche simili, ma è anche cambiata.

NoteSistema politico: tutte le regole e le istituzioni che governano uno statoAristocratici: dalle parole greche “aristoi” = “migliori” e “kratos” = “potere”, vuol dire potere ai migliori; i migliori erano i cittadini nobili, ricchi, nati in famiglie ricche e potenti

2 Alle origini della democrazia: il malcontento del popolo

Quando il popolo non aveva poteriAll’inizio ad Atene governa un re, cioè la forma di governo di Atene è una monarchia.La parola “monarchia” viene dal greco “monos” = “uno solo” e “archein” = “governare” e vuol dire “il comando nelle mani di un uomo solo” (il re).

Dall’VIII secolo a.C. la monarchia diventa una oligarchia cioè “governo di pochi” (dal greco “oligoi” = “pochi” e “archein” = “governare”). In una oligarchia il governo è in mano a poche famiglie nobili.

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Nello schema sul libro ci sono le 2 istituzioni più importanti di Atene al tempo della oligarchia (VIII-VI secolo a.C.)

1) gli arconti: sono le persone che governano la città, sono aristocratici e sono eletti ogni anno dagli altri aristocratici

2) l’areopago: è un tribunale fatto da ex arconti; controllano quello che fanno gli arconti

Il popolo partecipa alla vita politica della città andando alla ecclesìa = l’assemblea pubblica. Possono partecipare alla ecclesìa i cittadini maschi liberi.

Il peggioramento delle condizioni di vitaLa popolazione in Grecia aumenta e questo porta grossi problemi nel VII secolo a.C. perchè il cibo non basta per tutti.La vita diventa difficile soprattutto per le persone meno ricche, cioè il demos (= popolo).Molti cittadini fanno debiti e non riescono a pagarli. Per questo perdono le loro terre e a volte diventano schiavi dei grandi proprietari terrieri. I grandi proprietari terrieri, che erano aristocratici, diventano sempre più ricchi e potenti.

Il conflitto tra aristocratici e demosFino alla metà del VII secolo a.C. i cavalieri (= soldati a cavallo) erano la parte più importante dell’esercito.Dalla metà del VII secolo a.C. diventa importante anche la fanteria (= soldati a piedi). I soldati della fanteria greca si chiamano “opliti” e sono tutte persone del popolo.Il popolo quindi combatte e muore per la città, ma non ha potere di decidere quasi niente nella città, perché decidono gli aristocratici (gli arconti dono aristocratici).

Il popolo nel VII secolo è arrabbiato con gli aristocratici (= malcontento del popolo).

3 Un passo avanti: le prime leggi scritte di Atene

Le leggi scritte possono essere conosciute e controllate da tuttiPer risolvere i problemi nel VII e VI secolo a. C. molte città della Grecia e della Magna Grecia scelgono un uomo importante e saggio e gli danno un compito: scrivere le leggi.Tutti i cittadini, aristocratici o persone del popolo, devono rispettare le leggi scritte.L’uomo che scrive le leggi si chiama legislatore.

Prima le leggi sono tramandate oralmente (tramandare = fare conoscere; oralmente = a voce). Tutti le rispettano perché pensano che vengano direttamente dagli dei (o dal dio).Il re o gli aristocratici cha hanno il potere possono interpretarle come vogliono (interpretare = dare un significato).

Con le leggi scritte le cose cambiano. Le caratteristiche principali delle leggi scritte sono 3:- gli uomini scrivono le leggi, non un dio: per questo le leggi si possono criticare- tutti possono conoscere le leggi scritte, basta leggerle, per questo le leggi scritte si possono

controllare - le leggi scritte dagli uomini si possono cambiare quando non vanno bene

Solone affida gli incarichi politici in base alla ricchezzaIl più importante legislatore di Atene si chiama Solone.

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Solone stabilisce che un uomo non può diventare schiavo a causa dei suoi debiti (= abolisce la schiavitù per debiti).Alla vita politica non partecipano più solo gli aristocratici, cioè quelli che nascono in famiglie nobili (= potenti e ricche), ma possono partecipare tutti i cittadini liberi.Le cariche politiche più importanti sono affidate agli uomini più ricchi, anche se non sono nati in famiglie aristocratiche.Un cittadino che sta in una classe sociale, se diventa più ricco, passa nella classe sociale superiore. Se diventa molto ricco può anche avere una carica pubblica molto importante.Questo sistema si chiama timocrazia (dal greco “timè” = onore e “kratos” = potere).Non è ancora una democrazia.

4 La riforma di Clistene e la nascita della democrazia

La popolazione viene divisa in base al distretto di appartenenzaLe leggi scritte migliorano la situazione, ma il popolo protesta ancora perché vuole avere la possibilità di governare la città.Nel 510 a.C. Clistene, un altro legislatore, divide il popolo su base territoriale (= in base al territorio): Clistene divide il territorio di Atene in 100 parti che si chiamano demi; un gruppo di 3 demi fa una tribù; nella tribù si scelgono gli uomini che governano la città.Nasce la democrazia.Così i cittadini non sono divisi in base alla famiglia dove nascono, come nell’ordinamento aristocratico, non sono divisi in base alla ricchezza, come nella timocrazia di Solone, ma sono divisi secondo dove abitano (= base territoriale).

Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla leggeQuesto principio si chiama isonomia (dal greco “iso” = uguale e “nomos” = legge).L’isonomia è valida anche per noi oggi. Il principio stabilisce che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, indipendentemente dalla ricchezza e dalla nascita.

Come funziona la democrazia ateniese?Tutti i cittadini possono avere una carica per governare la città e possono partecipare alla ecclesìa, l’assemblea del popolo.Nella ecclesìa si decide a maggioranza.Cosa fa l’ecclesìa (= assemblea del popolo)?

Chi può partecipare alla ecclesìa?

Chi poteva parlare alla ecclesìa?

Discute e approva le leggi

Decide cosa fare: costruire un tempio, delle mura…, fare la guerra o no, fare un accordo con un’altra città…

Chi è cittadino ateniese, cioè è nato da padre e madre ateniese

Chi è maggiorenne (18 anni)

Chi ha fatto il militare (2 anni)

Chi ha pagato le tasse Chi abita in uno dei

distretti della città Chi è capo di una

famiglia Chi vive in modo

moralmente corretto Chi “non ha mai gettato

lo scudo in guerra”, cioè ha dimostrato coraggio e non si è arreso in guerra

Le cariche di governo sono affidate ai cittadini con un sorteggio o con una elezione.

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Istituzioni cui si accede per sorteggio Istituzioni cui si accede per elezione La bulè = il governo; è una assemblea di

500 uomini che governa la città; tutti a turno presiedono (= sono a capo) l’assemblea

La eliea = il tribunale del popolo

Gli strateghi = sono i 10 comandanti dell’esercito

I magistrati = amministrano il denaro (= soldi) della città

5 Le regole per proteggere la democrazia

I rischi della democraziaAd Atene nel V secolo (al tempo del governo democratico) il popolo prende le decisioni a maggioranza.Il principio di maggioranza è un elemento fondamentale della democrazia anche oggi.

Rischio: la maggioranza decide cose contrarie alla democrazia, per esempio la maggioranza può decidere di dare il potere tutto ad una sola persona => la democrazia finisce.

Per questo gli ateniesi scrivono leggi che difensono la democrazia da questi pericoli.

L’importanza della costituzioneSi chiama costituzione la legge fondamentale di uno stato. Anche Atene ha una costituzione.Dalla costituzione vengono tutte le altre leggi e le altre leggi non possono essere contrarie alla costituzione.Anche in Italia oggi abbiamo una democrazia e una costituzione.La costituzione italiana vieta la pena di morte, per questo il parlamento non può fare leggi che prevedono la pena di morte. Il parlamento può decidere di cambiare la costituzione, ma è una strada molto lunga e complicata, proprio per difendere la costituzione.

I procedimenti a salvaguardia della costituzione Anche per cambiare la costituzione di Atene bisogna percorrere (= camminare per) una strada molto lunga e difficile, perché cambiare la costituzione non deve essere troppo facile.

L’assemblea può decidere solo cose di ordinaria amministrazione (= cose di tutti i giorni, ma non se cambiare la costituzione).Quando un membro dell’assemblea chiedeva di cambiare una legge che già esisteva non bastava il voto della maggioranza, ma si faceva così

1) il presidente dell’assemblea (un membro della bulè) sospendeva l’assemlea2) poi chiedeva alla bulè di fare una legge nuova 3) l’assemblea discuteva la nuova legge 3 volte in 3 riunioni diverse a distanza di tempo

L’ostracismoOstrakon in greco vuol dire “coccio” (figura a destra sul libro).I cittadini in assemblea ci scrivono i nomi dei cittadini “non graditi”, quelli che secondo loro devono andare via dalla città per un certo numero di anni.Una maggioranza qualificata decide se mandare via un cittadino segnalato con l’ostracismo.

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NoteVoto di maggioranza = decisione della maggioranza Maggioranza qualificata = quando la maggioranza deve raggiungere un numero minimo di consensi (voti positivi)

6 I limiti della democrazia antica

I poveri avevano difficoltà a partecipare alla vita politicaPer i più poveri non è facile partecipare alla vita politica della città, perché partecipare alle assemblee vuol dire perdere giorni di lavoro; i ricchi non hanno questo problema.Pericle, importante capo dell’assemblea di Atene, vissuto nel V secolo a.C. (495-425 a.C.) cerca di risolvere questo problema e decide di dare del denaro (un rimborso in denaro) a quelli che partecipano alle assemblee e alle cariche pubbliche.

Le donne erano escluse dalla democraziaSolo una minoranza della popolazione di Atene in realtà ha i diritti politici (può partecipare alla vita politica della città). Le donne per esempio, anche se cittadine ateniesi, non possono partecipare alla vita politica della città e vivono in condizione di subordinazione ai maschi.

Nelle figure sotto vediamo 1) donne che vanno a prendere l’acqua alla fonte e 2) una balia che dà il bambino alla sua mamma: le donne in Atene antica stanno in casa, escono pochissimo, una delle occasioni per uscire e incontrare altre donne è quando vanno a prendere l’acqua; le donne sono principalmente madri.

Anche gli stranieri erano esclusi dai diritti politiciIn Atene antica sono stranieri tutti quelli che non sono nati da padre e madre ateniesi, anche se abitano da molto tempo in Atene. Possono lavorare liberamente e diventare ricchi, ma non possono partecipare all’assemblea e ricoprire cariche politiche.

Gli schiavi non erano considerati esseri umaniAd Atene ci sono moltissimi schiavi. Gli schiavi sono prigionieri di guerra o persone catturate in altri paesi.Gli schiavi si comprano e si vendono come le cose.

7 Un confronto con la democrazia moderna

Atene inventò la democrazia?La democrazia che abbiamo oggi è una invenzione dei greci antichi e soprattutto di Atene?Per molti aspetti sì: i greci antichi e soprattutto gli ateniesi hanno inventato la uguaglianza politica ed erano molto contenti di questo.

Uno storico antico, che si chiama Erodoto, scrive:“Si vede bene che l’uguaglianza politica è una cosa magnifica. Infatti gli ateniesi quando diventano una democrazia diventano anche i più forti di tutti in guerra. Questo ci fa vedere che quando erano sudditi, perdevano le guerre perché volevano perdere, perché non combattevano per sé e la loro

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città, ma per un padrone. Quando diventano cittadini liberi vincono perché combattono per se stessi.”

Vedi la tabella di confronto tra la democrazia di Atene del V secolo a.C. e democrazia oggi, sul libro.

Democrazia diretta e democrazia rappresentativaPrincipali somiglianze tra la democrazia di Atene e quelle di oggi:

I cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge (= uguaglianza politica) I cittadini possono fare e approvare le leggi La costituzione non si può cambiare facilmente (= difesa della costituzione)

Principali differenze tra democrazia di Atene e democrazia di oggi La democrazia di Atene è una democrazia diretta, cioè i cittadini discutono ed approvano

direttamente le leggi nell’assemblea, mentre oggi abbiamo democrazie rappresentative, cioè mandiamo uomini che scegliamo con le elezioni a discutere ed approvare le leggi in parlamento (= sono gli uomini politici); questi uomini ci rappresentano, cioè decidono per conto nostro perché noi li abbiamo scelti per questo.

Questo succede perché oggi gli stati sono molto grandi e hanno moltissimi cittadini: è impossibile riunire tutti in una assemblea.

In alcuni stati esistono forme di democrazia diretta: sono i referendum. I referendum non sono assemblee, ma votazioni: tutti i cittadini possono partecipare direttamente e votare. I referendum si fanno per argomenti precisi.

Da una democrazia che esclude a una democrazia che includeUn’altra differenza importante tra ieri e oggi: la democrazia ateniese esclude donne, schiavi e stranieri. Oggi tutti i cittadini, sia uomini che donne, hanno i diritti politici.Nell’antichità i diritti politici sono sentiti come un privilegio riservato ad una parte della popolazione, non per tutti.

L’evoluzione della democraziaLa democrazia ateniese non nasce all’improvviso, ma nasce e fa una lunga strada di cambiamenti prima dal VII al V secolo a.C. e nel IV secolo a.C. muore ed è sostituita da altre forme di governo.Anche le nostre democrazie moderne hanno fatto una lunga strada prima di essere come sono oggi. Le nostre democrazie nascono da secoli di guerre, lotte popolari, rivoluzioni… tra XVIII e XX secolo. Oggi le donne sono uguali agli uomini relativamente ai diritti politici e non c’è più la schiavitù. Gli Stati Uniti d’America sono uno dei primi stati democratici moderni, ma fino al 1865 hanno la schiavitù.Invece le donne acquisiscono (prendono) i diritti politici solo nel XX secolo d.C.: per esempio in Italia le donne hanno votato per la prima volta nel 1946!

Nessuna democrazia è perfettaIn molti paesi del mondo di oggi non c’è la democrazia. I paesi con forme di governo democratiche sono diversi fra loro e hanno problemi diversi.Per esempio negli Stati Uniti d’America c’è la pena di morte, ma in Europa consideriamo la pena di morte una caratteristica contraria alla democrazia

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Ricordiamo inoltre che uno stato è democratico non solo quando ha leggi ed istituzioni democratiche, ma anche quando

tra i suoi cittadini non c’è troppa differenza tra chi è ricco e chi è povero i cittadini si riuniscono, sono abituati a incontrarsi e fare cose insieme in associazioni di

vario tipo ci sono molti mezzi di comunicazione e sono in mano a diverse persone

Se le persone tendono ad isolarsi e non si incontrano più, si disinteressano alla vita politica del proprio paese… la democrazia può finire.

Approfondimento Un modello alternativo: Sparta

Come funziona l’oligarchia spartanaAtene non è la sola città democratica dell’antichità, ma è quella che ha la democrazia più avanzata e che conosciamo meglio.Nell’antica Grecia ci sono anche città che non hanno una forma di governo democratica: in alcune città c’è la oligarchia e in altre la tirannia.Sparta per esempio è un’altra città greca che per una parte del V secolo a.C. è stata la città più potente della Grecia. A Sparta c’è un governo oligarchico.Anche Sparta ha una costituzione, ma il governo della città è in mano ad una assemblea di anziani che si chiama gherusìa. La gherusìa è composta di 28 uomini eletti tra i cittadini con più di 60 anni. Questi 28 anziani restano in carica per tutta la vita.A Sparta c’è anche un’assemblea del popolo che si chiama apella. L’apella è composta di tutti i cittadini maschi con più di 30 anni ed esamina e discute le decisioni della gherusìa.Ma le decisioni finali spettano agli anziani (invece ad Atene al popolo).L’apella una volta all’anno elegge gli efori, magistrati che sorvegliano la vita di tutti i cittadini e anche dei re. A Sparta ci sono 2 re. Ma i re di Sparta sono solo comandanti dell’esercito.In basso sul libro c’è lo schema della organizzazione politica di Sparta.

Una società organizzata come un esercitoI cittadini di Sparta di chiamano spartiati. Sono i discendenti dei dori, la popolazione che arriva in Grecia dopo i micenei. Solo gli spartiati hanno tutti i diritti politici a Sparta.I cittadini di Sparta sono organizzati come un esercito, non potevano esercitare il commercio, avere soldi; potevano solo esercitarsi a fare i soldati.Fino a 7 anni la famiglia educa i bambini. Dopo i 7 anni lo stato educa i bambini.L’educazione dei bambini da parte dello stato è molo rigida (come in un esercito). Il servizio militare inizia a 20 anni e finisce a 60 anni.Gli spartiati sono un gruppo chiuso.

Spartiati, perieci, ilotiGli spartiati, i cittadini di Sparta, sono solo il 2% della popolazione della città.Gli altri abitanti della città sono i perieci e gli iloti.

I perieci sono cittadini liberi, ma non possono partecipare alla vita politica della città partecipano alla guerra, ma sotto il controllo degli spartiati

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lavorano come commercianti, artigiani e varie attività produttive (invece gli spartiati non devono lavorare, ma solo fare i soldati)

Gli iloti sono la maggior parte degli abitanti di Sparta. Sono i discendenti delle persone che vivevano nel territorio di Sparta prima che arrivassero i dori.Gli iloti a Sparta sono schiavi dello stato: lavorano nei campi sempre sorvegliati dagli spartiati. Gli spartiati sono prepotenti con gli iloti.

La società spartana è rigidamente gerarchica e non ama il cambiamento.

NoteTirannia = forma di governo in cui il potere è nelle mani di una sola persona che lo esercita con la violenza e la forza.

Capitolo 8 I greci e gli altri: incontri e scontri tra civiltà

1) L’espansione dell’Impero persiano minaccia l’autonomia delle città greche Nel V sec. a.C. l’impero persiano si allarga fino ai confini della Grecia e vuole allargarsi ancora di più.I persiani controllano le colonie greche dell’Asia minore (= le città costruite e abitate dai greci in Asia minore).Queste città si ribellano ai persiani. Le città della madrepatria le aiutano ed entrano in guerra con i persiani.La guerra comincia nel 498 a.C. e finisce nel 479 a.C. I greci vincono. Atene è la città che guida la guerra.

2) Le guerre tra greci e persiani (498 – 479 a.C.)I greci combattono

a. per rimanere liberib. perché credono che la loro civiltà sia la migliore

Per i greci è “civile” una società dove i cittadini sono liberi e c’è la democrazia, invece è “barbara” una civiltà dove il potere è in mano ad un uomo solo e gli altri sono sudditi, cioè devono obbedire a lui

3) Le guerre fra greci portano alla fine dell’indipendenza delle cittàDopo la vittoria contro i persiani, le città greche hanno un periodo di grande sviluppo culturale ed economico.Ma a metà del V secolo a.C. Sparta non sopporta più il grande potere della città di Atene sulle altre città greche.Inizia una guerra tra Sparta e Atene. Sparta vince, ma in realtà tutte le città greche subiscono danni ed escono dalla guerra più deboli.

4) Una guerra può essere combattuta in nome della civiltà?Le guerre delle città greche contro i persiani e e le guerre delle città greche tra di loro ci fanno vedere che la guerra porta danni anche se è combattuta per motivi importanti.

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1 Chi è civile e chi e barbaro?

E’ civile chi rispetta le regole di convivenzaNoi pensiamo che una persona è civile quando rispetta la libertà degli altri e in generale le regole di convivenza.Invece pensiamo che sono “barbari” = incivili le persone che non rispettano gli altri e le regole della vita in comune, che sono prepotenti e usano la violenza.Ma all’inizio le parole “civiltà” e “barbarie” servono per giudicare un gruppo di persone, non le persone singolarmente.Veramente non è sempre facile decidere che cosa è “civile” e cosa non lo è, per esempio

mangiare con le mani, con le posate o con i bastoncini portare il velo o il burka oppure no usare la violenza quando bisogna difendersi o aiutare altri popoli

I greci inventano la parola “barbaro” e la usano per chiamare così tutte le persone che non parlano il greco, perché questa parola imita il verso di chi balbetta o parla male (“ba…ba…”). Quindi la parola “barbaro” ha un significato negativo che diventa un giudizio negativo verso le comunità straniere.

I greci considerano le guerre contro i persiani come guerre di civiltà: la civiltà greca, fondata sulla libertà dei cittadini, contro la civiltà persiana (orientale), fondata sul dispotismo.

NoteDispotismo = politica fondata sul potere di un solo uomo che lo esercita senza limiti e senza obbedire a nessuna legge

2 Greci e persiani, Occidente e Oriente

L’espansione dell’Impero persiano minaccia le poleisIn Grecia si afferma la democrazia e le città stabiliscono (= fanno) molti legami commerciali con le colonie.Nello stesso tempo in Medio Oriente c’è l’Impero persiano, ricco e potente, con il re Dario (521-486 a.C.).L’Impero persiano cresce sempre di più e arriva ai confini della Grecia. I Greci si sentono minacciati da questo nuovo Impero che cresce.Le colonie greche dell’Asia minore devono pagare un tributo al re persiano; La Tracia e la Macedonia, regioni che stanno a nord e a nord-est della Grecia, diventano parte dell’Impero persiano.

La prima divisione tra Occidente e Oriente Tra la Grecia e l’Impero persiano iniziano le guerre, chiamate guerre persiane: 492-478 a.C. Vincono i greci. Ma le guerre con i persiani ricominciano e finiscono del tutto solo nel 334 a.C., quando Alessandro Magno conquista l’Impero persiano.

Per i greci, fare la guerra contro i persiani vuol dire difendere la propria libertà e il proprio territorio, ma queste guerre sono anche uno scontro tra due civiltà = due diversi modi di vedere la vita, la politica e la società = due diverse ideologie.

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Lo storico Federico Chabod dice che con le guerre persiane parliamo per la prima volta di divisione tra Occidente e Oriente.Per questo storico nasce in quel periodo l’idea di una “Europa” diversa e contrapposta ad un “Asia”: l’ “Europa” della libertà e della democrazia contro l’ “Asia” della servitù e del dispotismo.

[lettura in giallo sul libro]

Ricordiamo che i greci non pensano veramente all’Europa, che non esisteva, ma alla Grecia. Lo storico ci vuole dire che l’idea dei greci – che essere civili vuol dire essere cittadini liberi, che partecipano alla vita dello stato e prendono insieme le decisioni importanti – c’è ancora oggi in molte persone e nasce dai greci antichi e dalle guerre persiane.

3 Le guerre persiane

Una guerra in due tempi

Nella carta geografica sul libro si vedono le 2 fasi (= parti) delle guerre persiane.Fase 1. Il re Dario si muove contro la Grecia; vincono i Greci con la battaglia di

Maratona nel 490 a.C.Fase 2. Il re Serse, figlio di Dario, di nuovo muove contro la Grecia; i Greci vincono con

le battaglie di Salamina, Platea e Micale nel 480-479 a.C.

1. La prima guerra persiana. Le colonie greche in Asia minore sono sotto il controllo dell’Impero persiano; il re è Dario.Nel 498 a.C. una di queste colonie, Mileto, si ribella. Atene aiuta Mileto. Anche le altre colonie in Asia minore si ribellano. Dario capisce che per far stare tranquille le città greche dell’Asia minore deve sottomettere tutta la Grecia. Per questo nel 492 a.C. comincia la guerra contro la Grecia.

2. Vincono i greci. La Grecia conquista la vittoria con la battaglia di Maratona nel 490 a.C., dove 10.000 opliti (= i soldati a piedi = fanteria) ateniesi combattono e riescono a vincere da soli il grandissimo esercito persiano.

3. La seconda guerra persiana. Nel 480 a.C. il re Serse, figlio di Dario, comincia la seconda guerra persiana. I greci ci raccontano che l’esercito di Serse ha 300.000 uomini e più di 1000 navi: è un esercito enorme.

4. Le più grandi città greche si alleano (= fanno un accordo) e si uniscono nella lega panellenica (= riunione di tutte le città greche). La città a capo della lega è Corinto.

5. All’inizio i greci perdono, ma gli opliti riescono a resistere alle Termopili, e le navi riescono a salvarsi.

6. I greci vincono l’importante battaglia di Salamina, sul mare, dove le navi greche (= le triremi) sono più agili e veloci delle grosse e pesanti navi persiane.

7. Poi i greci vincono a Platea (a terra) e Micale (sul mare) nel 479 a.C.

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I greci vincono con la trireme, la nave da guerra che ha 3 (“tri-“) ordini (= file) di remi (vedi disegno sul libro). La trireme è lunga e stretta, per questo può muoversi meglio.

Approfondimento I persiani e il loro grande impero

I fautori della potenza persiana I persiani sono una popolazione nomade di origine indoeuropea. Nel II millennio a.C. abitano il territorio dell’Iran.Nel VI secolo a.C., in soli 50 anni, la dinastia degli Achemenidi fa nascere un grande impero nel Vicino Oriente.I re più importanti sono tre:- Ciro il Grande (590-529 a.C.): conquista il regno di Lidia in Asia minore e l’impero babilonese;- Cambise (529-522 a.C.): conquista l’Egitto- Dario (521-486 a.C.): porta l’impero alla sua massima estensione, a est fino all’India, a ovest fino alla Grecia; l’impero persiano si estende dai territori intorno al Mar Nero e dall’Egitto, al territorio dove oggi si trovano Uzbechistan, Afghanistan e Pakistan; Dario fonda la nuova capitale Persepoli.

La tolleranza verso le popolazioni conquistateL’impero persiano rimane unito per 2 secoli per 2 motivi principali:

1) rispettano i popoli conquistati, le loro religioni, le tradizioni, le leggi; per gli ebrei, i persiani sono addirittura “liberatori” perché permettono loro di tornare in Palestina;

2) amministrano molto bene il territorio: a. lo dividono in province, che si chiamano satrapìe; b. ogni provincia ha un capo che si chiama satrapo, che fa rispettare le leggi e riscuote

le imposte (= soldi che i sudditi devono dare al re);c. molte strade collegano le città tra loro e con la capitale Persepoli; le strade sono

tenute bene e hanno stazioni di posta (= posti dove fermarsi per riposare e per cambiare i cavalli); le strade permettono il passaggio di uomini, merci e messaggi in poco tempo.

L’impero persiano è una monarchia assoluta (= il re ha tutti i poteri). Ma il re persiano non è un dio o sacerdote e il suo potere non viene da un dio (diversamente dalle altre monarchie antiche, per esempio gli egiziani). Il re non comanda con l’aiuto di una casta sacerdotale (casta = gruppo di persone chiuso; o ci si nasce o non ci si può entrare). Forse per questo i persiani sono tolleranti con i popoli conquistati e rispettano le tradizioni e le religioni degli altri popoli.

4 Il Partenone celebra la vittoria di Atene

L’età d’oro della civiltà grecaAtene ha fatto molto per far vincere i greci contro i persiani.Per questo Atene diventa molto ricca e diventa un importante centro culturale. Atene diventa più importante delle altre città greche ed esercita una specie di controllo su di loro. In questo periodo, tra il 447 e il 432 a.C., i greci costruiscono il tempio chiamato Partenone, sulla acropoli (la città alta).

Figura 1. Il nome “Partenone” viene dalla parola greca “parthenos” = “vergine, ragazza”; con la parola “parthenos” i greci chiamavano la dea Atena, dea che protegge la città di Atene.

Figura 2. Il Partenone è fatto di marmo bianco. A quei tempi era dipinto e molto colorato. Dentro c’erano statue d’oro e d’avorio. C’era anche una grandissima statua della dea

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Atena.Figura 3. Sul tempio, da fuori, si vedono sculture: rappresentano lo scontro tra i greci e i

persiani. I persiani sono rappresentati come centauri (= mezzi uomo e mezzi cavallo).

Figura 4. Nelle sculture sul Partenone è rappresentato anche il mito (= la storia) di giganti chelottano contro gli dei che stanno sull’Olimpo.

5 Le città greche dalla vittoria al declino

La lega di DeloI persiani hanno perso la guerra, ma sono sempre un impero potente e una minaccia per la Grecia.Atene propone alle città della Grecia di allearsi per combattere i persiani, se riprovano a conquistare la Grecia: nasce la lega di Delo.

La lega vuole mettere insieme una grande flotta di navi: le città devono dare navi e denaro. Il denaro è conservato nel tempio della città di Delo: per questo si chiama “lega di Delo”.Le città più piccole preferiscono non dare navi: decidono di dare ogni anno dell’oro alla città di Atene e Atene fa le navi per loro.Con il passare del tempo questo impegno diventa un “tributo”, cioè diventa obbligatorio e Atene, per essere sicura di riscuoterlo, mette alcuni militari nel territorio di queste piccole città.

L’imperialismo ateniese e lo scontro con SpartaAtene comincia una politica di imperialismo (= vuole controllare o comandare le altre città greche). A quel tempo l’uomo politico più importante ad Atene è Pericle.La politica imperialista di Atene non piace a Sparta, la più potente città greca dopo Atene. Inizia la guerra tra Atene e Sparta: si chiama guerra del Peloponneso (= la regione dove si trova Sparta) e dura dal 431 al 404 a.C.

La guerra del PeloponnesoLa guerra dura 10 anni. Si combatte nelle regioni del Peloponneso (dove si trova Sparta) e nell’Attica (dove si trova Atene).Per 10 anni nessuno vince.Dal 421 al 415 a.C. c’è la pace, si chiama pace di Nicia.Poi ricomincia la guerra. Entrano in guerra anche le colonie delle due città, soprattutto quelle che si trovano in Sicilia (in Magna Grecia).La guerra è terribile. Ad Atene comincia una grave crisi politica. Sparta, per vincere, accetta un aiuto dal re persiano (terribile nemico della Grecia!) e in cambio gli dà alcune isole dell’Asia minore. Sparta vince nel 404 a.C.

Filippo II di Macedonia conquista la GreciaSparta vince la guerra contro Atene, ma non riesce a conquistare il controllo sulle altre città greche.Le città della Grecia escono tutte molto indebolite dalla lunga guerra: sono continuamente in lotta tra loro e non hanno un punto di riferimento.

Un altro nemico della Grecia vuole conquistare le sue città e i suoi territori: è Filippo II, re della Macedonia (382-336 a.C.).La Macedonia si trova a nord della Grecia.Filippo II è re della Macedonia. La civiltà macedone è arretrata rispetto a quella greca, ma la popolazione è unita e guerriera.

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Filippo II studia a Tebe, una città greca. Per questo conosce molto bene la cultura greca e l’organizzazione delle città greche.Filippo II diventa re della Macedonia nel 359 a.C. e subito riorganizza l’esercito e lo stato.Filippi II fa guerra alla Grecia e vince nel 338 a.C. nella battaglia di Cheronea. Il suo esercito ha la “falange macedone”: sono 8000 fanti (= soldati a piedi) armati di lunghe lance.

6 Che cosa queste vicende insegnano a noi?

Le ragioni della vittoria dei greciPerché i greci vincono il Grande Re (= il re dei persiani)?Perché hanno più “voglia” di vincere:

- i greci si sentono tutti uniti, anche se abitano in città-stato diverse, perché parlano la stessa lingua, hanno la stessa religione, leggono e amano gli stessi scrittori (per esempio Omero, che ha scritto i 2 poemi “Iliade” e “Odissea”): hanno un legame di cultura;

- i greci si sentono uomini liberi, cittadini che partecipano alle decisioni della città-stato dove abitano, quindi combattono per la loro città e la loro stessa libertà;

Invece l’esercito dei persiani è fatto non di cittadini, ma di sudditi. Lo stato per i persiani non è il popolo, che ha stessa religione, lingua e cultura, ma un insieme di popoli che abita il territorio conquistato dal re. Il territorio non è dei persiani, ma del re. I persiani non partecipano alla vita politica dello stato, è il re che prende le decisioni. Nell’esercito persiano ci sono anche soldati greci dell’Asia minore arruolati per forza. Questi soldati non combattono volentieri perché sembra loro di combattere contro i fratelli greci.

I greci combatterono per la propria indipendenzaLa comunità greca è divisa in città-strato indipendenti e spesso rivali, ma tutti si sentono greci = elleni (= antico nome dei greci) e davanti ad un nemico non greco si uniscono in nome della loro “grecità”. L’esercito greco è fatto di uomini liberi, cittadini.

Negli anni delle guerre persiane in Grecia nasce l’idea che la civiltà greca è superiore alle altre civiltà perché i greci sono cittadini liberi, mentre nelle altre civiltà gli uomini sono sudditi che devono obbedire ad un sovrano con poteri illimitati (= sovrano assoluto). Questa idea si trova nella lettura in giallo sul libro, dello scrittore greco Isocrate.

La libertà è un criterio di civiltàLa storia greca del V-IV secolo a.C. ci fa vedere che la libertà può essere la misura della civiltà.Se guardiamo gli esempi all’inizio di questo capitolo vediamo che un popolo non è più civile di un altro perché ha abitudini diverse, come mangiare con le mani, non portare il velo per le donne …Secondo il criterio della libertà, se portare il velo o mangiare con le mani o con i bastoncini… è una libera scelta che rispetta anche le scelte degli altri allora c’è civiltà.

Il rapporto fra civiltà e guerra1. La guerra non è mai “civile” perché fa morti e feriti, non solo tra i soldati, ma anche tra la popolazione.

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2. La guerra abitua ad essere violenti: infatti spesso dopo una guerra con un nemico esterno ci sono guerre tra persone dello stesso popolo (si chiamano guerre civili, ma qui civile vul dire “guerra tra cittadini”; “civile” dal latino “civis” = cittadino). 3. chi vince la guerra è più forte, ma non vuol dire che abbia ragione.

Se rileggiamo la storia delle città greche vediamo che dopo la guerra con i persiani inizia una guerra tra città greche.Inoltre quando i grechi chiedono aiuto al re macedone contro i persiani, vincono i persiani, ma perdono la libertà.

Capitolo 9 L’ellenismo e l’eredità della cultura greca

1) La polis muore ma la civiltà greca si diffondeAlessandro Magno, re di Macedonia dopo Filippo II, sconfigge per sempre i persiani nel IV secolo a.C. Quando muore, il suo impero si divide in tanti regni che si chiamano “regni ellenistici” (“ellenistico” viene da “Ellade” = il nome della Grecia per i greci).Le città greche perdono la libertà, ma nei regni ellenistici sopravvive e si diffonde la civiltà greca, che diventa punto di riferimento in tutto il Medio Oriente e il Mediterraneo orientale.

2) Le grandi eredità della cultura grecaLa civiltà greca lascia in eredità la democrazia, ma anche la cultura greca. La nostra cultura di oggi ha molte cose che vengono dalla cultura greca.

3) I greci inventano la filosofiaPer esempio i greci inventano la filosofia. La filosofia usa il ragionamento per spiegare le cose che succedono nella natura, ma anche problemi di politica e di morale.Prima si usavano il mito o la religione per spiegare le cose.

4) L’amore per la razionalità e l’amore per il belloGli artisti greci cercano l’armonia e la proporzione. Per i greci la bellezza non dipende dal gusto delle persone, ma da calcoli e dall’applicazione di alcune regole.

1 Il mito di Alessandro il grande e la fine della polis

Le imprese di Alessandro MagnoRicordiamo che nel 338 a.C. con la battaglia di Cheronea il re della Macedonia Filippo II vince la guerra contro i greci e le città greche perdono la libertà.Ma Filippo II ama molto la cultura greca. Infatti fa educare suo figlio Alessandro da un importante filosofo greco di Atene, Aristotele. Alessandro è molto bravo in guerra. Diventa re nel 336 a.C. Unisce l’esercito greco con quello macedone e conquista il più grande impero di quel tempo: un impero che andava dalla Grecia all’India. Dentro questo impero c’era anche l’Impero persiano.Per questo motivo Alessandro ha il soprannome di magno = grande (Alessandro Magno = Alessandro il Grande).Alessandro diventa molto famoso. Quando è ancora vivo dice di essere un dio e tutti lo credono. Questo si chiama “divinizzazione” = esaltazione di una persona fino a considerarla un dio.

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I regni ellenisticiAlessandro muore nel 323 a.C. a 33 anni. Dopo la sua morte il suo grandissimo impero si divide in 4 regni: Macedonia, Pergamo, Siria (con i territori dell’Impero persiano), Egitto.In Oriente rimangono questi regni fino a quando arrivano i romani nel II secolo a.C. e conquistano questi territori.Quando Alessandro fa il suo impero le polis smettono di esistere e si torna ad avere il modello politico delle monarchie orientali, dove c’è un sovrano assoluto che i sudditi credono un dio (come in Persia e in Egitto).Non ci sono più cittadini che partecipano alla vita politica dello stato e prendono le decisioni importanti, ma ci sono i sudditi e il re che controlla lo stato con i suoi funzionari e prende tutte le decisioni.I funzionari insieme fanno la burocrazia.

2 Il mondo ellenistico: un crocevia di scambi tra Oriente e Occidente

Un unico grande mercatoChiamiamo “mondo ellenistico” il territorio dell’impero di Alessandro Magno, diviso dopo la sua morte in 4 regni. In questi territori si diffonde la cultura greca.“Ellenistico” viene da “Ellas” = “Ellade” = “Grecia”: Ellade è il nome della Grecia in greco.

Nel mondo ellenistico è facile andare da una città all’altra, anche se le città sono molto lontane, perché ci sono molte strade e le strade sono buone e attrezzate. Le strade portano anche ai porti. I porti di queste regioni stanno sul mar Mediterraneo, che in quel tempo era molto usato per navigare e trasportare merci.Per questi motivi è facile anche portare merci da una città all’altra e per questo si fa molto commercio. Nascono molte nuove città, empori e porti sul mar Mediterraneo, dove passano i mercanti (= uomini che lavorano nel commercio). I commercianti usano la moneta e le monete si diffondono.

Lo stato e il ruolo delle cittàI regni ellenistici hanno un sistema fortemente accentrato sia per la politica che per l’economia: tutte le decisioni sono prese dal re e dai suoi funzionari.Ma per l’economia sono molto importanti gli scambi e i commerci, che si fanno nelle città.Le città però dipendono dalle campagne perché dalle campagne arrivano i prodotti e i manufatti da comprare e vendere.Ma la campagna è del re e il re dà la terra da lavorare a chi vuole, sudditi importanti o centri religiosi.La campagna deve produrre il più possibile, per questo nasce, specialmente in Egitto, lo sfruttamento intensivo della terra e delle persone che lavorano nei campi (= i contadini).I contadini non possono lasciare mai la terra che lavorano.In città si fanno altri lavori: amministrazione dello stato, commercio, artigianato. I lavoratori della città stanno meglio dei contadini. In città c’è una forte mobilità sociale, cioè le persone possono cambiare lavoro e diventare più ricche.

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Molti abitanti della Grecia vanno ad abitare in Asia o in Egitto e nascono nuove città simili alle antiche polis greche.

3 Si conserva e si diffonde la cultura greca

Con Alessandro, la civiltà greca esce dai confini della GreciaQuando arriva Alessandro, il sistema politico della polis greca finisce, ma la civiltà greca (lingua, cultura…) si diffondono in tutti i territori che lui conquista.Infatti il periodo di tempo che va dalla morte di Alessandro all’arrivo dei romani si chiama “età ellenistica”.I capi politici e i funzionari più importanti dei 4 regni ellenistici sono greci e macedoni (= vengono dalla Grecia e dalla Macedonia).In alcune importanti città fondate dai re ellenistici (per esempio: Alessandria, Antiochia, Pergamo e Seleucia) i re fanno nascere centri di cultura greca, dove si studiano e si sviluppano le ricerche degli scienziati e dei filosofi greci.La lingua greca diventa la lingua ufficiale dei regni ellenistici e la lingua internazionale per gli scambi (come oggi l’inglese).

Dai greci ci sono giunti contributi fondamentali per l’umanitàOltre alla democrazia, dai greci arrivano fino a noi altre cose molto importanti: per esempio la filosofia e l’arte. Le cose che i greci hanno inventato nella cultura sono importanti per lo sviluppo della cultura.

Alcune diversità tra la cultura ellenistica e quella delle antiche poleisNelle poleis ci sono gli spettacoli teatrali, la filosofia, la poesia, l’architettura (l’arte di costruire edifici). Queste forme di cultura si rivolgono ai cittadini. Al centro della cultura ci sono i cittadini, la politica, la religione, la guerra… tutte cose che interessano tutti i cittadini e la vita della città.

Nel mondo ellenistico non ci sono più i cittadini, ma solo sudditi, perché il potere è tutto in mano al re e ai suoi funzionari. Nasce un nuovo valore: l’individualismo: al centro della cultura c’è l’individuo, cioè il singolo uomo, con la sua vita, le sue emozioni, lontano dal potere…

Gli uomini che fanno la cultura (poeti, artisti, scrittori…) nel mondo ellenistico si spostano di città in città, non appartengono e non lavorano solo per la città dove nascono e abitano, ma si spostano. Non si sentono cittadini di una città e basta, ma individui che vivono nel mondo e si spostano nel mondo (cosmopolitismo).

Nella tavola sul libro in basso ci sono la civiltà della polis e la civiltà ellenistica a confronto.

4 L’eredità della cultura greca: la filosofia

Un confronto tra filosofia e religioneI greci ci hanno lasciato la filosofia (dal greco “philein” = amare e “sophia” = sapere: amore per il sapere).I filosofi ricercano e riflettono (= pensano) sui grandi temi della vita e della morte, del mondo e della natura.Dal VI secolo a.C. i filosofi cercano di spiegare le cause dei fenomeni naturali.

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Dal V secolo a.C. riflettono sulla politica (= da dove viene lo stato e come si devono fare le leggi…) e la morale (= cosa è il giusto, il bene, la virtù, il male…)I filosofi cercano di spiegare le cose con la ragione e non con la religione (gli dei, i miti, le leggende…).

Differenza tra filosofia e religione (tabella sul libro):

PENSIERO MITICO – RELIGIOSO PENSIERO FILOSOFICOGli dei creano il mondo e fanno accedere i fenomeni naturali

Gli uomini con il ragionamento trovano la causa del mondo

La verità si accetta per fede Si accetta la verità che si può dimostrare con il ragionamento

La natura e gli dei sono simili agli uomini (parlano, hanno emozioni come l’amore o l’odio…)

La natura non ha caratteristiche umane

Esempio di racconto mitologico:IL MITO DI PROMETEOPrometeo, figlio di Giapeto, fa gli uomini con l’argilla.Gli uomini chiedono agli dei il fuoco, ma non sanno come conservarlo.Prometeo prende il fuoco agli dei e lo porta agli uomini e fa vedere come il fuoco rimane vivo sotto la cenere.Giove si arrabbia e manda Mercurio da Prometeo per farlo legare ad una roccia, dove un’aquila gli mangia il fegato di giorno. Il fegato mangiato ricresce di notte e così continua per 30 anni. Dopo 30 anni viene Ercole, uccide l’aquila e libera Prometeo.

Esempio di ragionamento filosofico:OGNUNO DI NOI E’ “MISURA” DELLA REALTA’La realtà appare diversa alle persone perché le persone sono diverse. Ci sono persone più sapienti di altre che riescono a vedere perché succedono le cose e riescono a trovare buono ciò che sembra cattivo, perché vedono più in profondità.Per esempio: lo stesso cibo è buono per chi sta bene, ma è amaro per chi è malato; nessuno dei due è più sapiente dell’altro; ma chi riconosce la natura delle cose, sa perché succede questo.

5 La filosofia ha posto le basi della scienza moderna

La critica della religione tradizionaleSocrate (470-399 a.C.) è un importantissimo filosofo greco.Socrate pensa che la verità viene fuori dal dialogo (= parlare tra le persone) tra le persone e dal ragionamento che le persone fanno insieme. Le persone devono accettare la verità solo dopo che hanno pensato e valutato bene tutti i punti di vista.

Un altro importante filosofo greco si chiama Senofane (570-480 a.C.).Senofane non crede che gli dei siano simili agli uomini. Infatti Senofane dice: se gli dei sono superiori agli uomini non possono avere i difetti e i limiti degli uomini.

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Questo è un esempio di critica razionale della religione (= valutare con la ragione la religione): i racconti della religione non sono più veri perché la tradizione li ha sempre raccontati così; ora gli uomini riflettono sulla religione e cercano le ragioni razionali alle cose.

Senofane scrive (lettura in giallo sul libro):Omero ed Esiodo (due grandi scrittori greci antichi) scrivono storie sugli dei; in queste storie gli dei somigliano agli uomini e si comportano come gli uomini: hanno vestiti, rubano, dicono bugie e fanno inganni, amano, sono gelosi…Ma se anche gli animali sapessero disegnare, disegnerebbero dei simili a loro! E’ normale!Quindi non è vero che all’inizio gli dei hanno parlato agli uomini e hanno raccontato le cose agli uomini, ma gli uomini stessi le trovano, cercando.

Una nuova visione del mondoI filosofi cercano di capire il bene e il male, il giusto e l’ingiusto (= problemi di morale e di politica) e cercano di capire le leggi della natura con la ragione. Alcuni filosofi elaborano delle spiegazioni delle cose molto ragionevoli e bel pensate. Queste spiegazioni (= visioni del mondo) si studiano ancora oggi.Due filosofi molto importanti per la storia del pensiero occidentale sono per esempio Platone e Aristotele. Aristotele era il maestro di Alessandro Magno.

La filosofia e il pensiero scientifico modernoDai filosofi greci nasce la scienza moderna.Per esempio Talete è il primo filosofo greco. Talete pensa che tutto nasce dall’acqua. Talete non pensa che l’acqua sia un dio che crea il mondo, ma osserva e descrive la natura e l’acqua come oggetti reali.Talete pensa che tutto nasce dall’acqua perché osserva che niente può vivere senza acqua.Questo pensiero oggi è poco, ma partendo da questo modo di osservare le cose gli uomini hanno scoperto piano piano le cose che sappiamo oggi.

Approfondimento La religione dei greci

La religione olimpicaLa religione greca ufficiale (= accettata da tutti i cittadini e dallo stato) è la religione olimpica. Questa religione dice che gli dei abitano il monte Olimpo un monte che si trova nella regione della Tessaglia (dal nome del monte “Olimpo” viene la parola “olimpica”).La religione olimpica è di tipo mitologico, cioè si basa su miti (= storie) di dei e di dee.Gli dei della religione olimpica sono antropomorfi, cioè hanno la forma e le caratteristiche degli uomini (= somigliano agli uomini nel corpo, nelle abitudini, nei sentimenti, nel carattere…), ma sono immortali (= non muoiono mai).Gli dei hanno un re che si chiama Zeus.Ogni dio protegge una cosa della vita umana o della natura (vedi nello schema sul libro).

L’assenza di una dottrina religiosa definitaNella Grecia antica non esiste una chiesa come oggi noi abbiamo. I sacerdoti che amministrano i culti, le feste degli dei … sono funzionari dello stato.

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Tutti i greci adoravano gli stessi deiTutte le città greche (= poleis) hanno un dio o una dea dell’Olimpo che le protegge. Tutte organizzano (= fanno) feste per il dio o la dea che le protegge.Ma tutte le città greche credono in tutti gli dei dell’Olimpo. Per questo i greci si sentono molto uniti, anche se vivono in città-stato diverse e indipendenti: ogni uomo greco ha la sua città, ma tutti i greci sono della stessa civiltà.Il territorio dove stanno i santuari (= templi dedicati ad un dio o ad una dea o a un gruppo di divinità) non è di nessuna città, ma è neutro. Intorno al santuario si fanno i giochi, le gare e le feste per il dio. Quando c’è una festa per un dio non si fa la guerra, la guerra si ferma.Le feste sacre (= per le divinità) più famose della Grecia sono le Olimpiadi. Le Olimpiadi si fanno ogni 4 anni nel santuario di Zeus ad Olimpia.

6 L’eredità della cultura greca: l’ideale della bellezza umana

L’ideale di bellezza nella culturaAlcuni filosofi dicono che

- la ragione è molto importante - l’uomo è al centro di tutto il mondo e del pensiero dei filosofi

Queste idee si vedono nell’arte dei greci, in particolare nell’architettura (= l’arte di costruire case, templi, edifici in generale) e nella scultura (= arte di costruire statue).Nelle opere degli architetti e degli scultori greci vediamo casa è per i greci la bellezza:la bellezza è

a) simmetria = una cosa che sta da una parte sta anche dall’altra parteb) armonia = equilibrio tra le parti di una statua o di un edificio

Una scultura molto famosa è il Doriforo (= uomo che porta la lancia) fatta nel 450 a.C. circa dallo scultore Policleto (la figura sul libro è una copia della statua fatta dai romani).

7 L’architettura, la letteratura, il teatro, la storia

Armonia ed equilibrio nell’architettura grecaUn esempio di armonia ed equilibrio nell’architettura sono i templi greci. Per costruire i templi gli architetti greci seguono precise regole matematiche.

Tutti i greci conoscevano i poemi di OmeroLa letteratura per i greci è molto importante. La letteratura serve per divertirsi, ma anche per dare esempi di come comportarsi agli uomini e per insegnare le storie degli dei.

Le opere di letteratura più importanti per i greci sono le opere dei poeti Omero ed Esiodo, scritte tra il IX e il VII secolo a.C.

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Omero racconta le storie e le grandi cose fatte dagli eroi.Esiodo ci racconta la vita di tutti i giorni dei contadini e dei pastori antichi.

La popolarità del teatro presso i greciDopo Omero ed Esiodo nasce il teatro. Nella Grecia antica vivono importanti scrittori di opere per il teatro. Le opere per il teatro sono principalmente di due tipi: tragedia (= storie molto serie e impegnative, storie che spesso finiscono male; i personaggi sono dei o eroi o uomini importanti) e commedia (= storie allegre che finiscono bene, storie che fanno ridere; i personaggi sono uomini comuni).Le rappresentazioni teatrali si fanno quando ci sono le feste per gli dei.A teatro vanno tutti i cittadini e anche cittadini di altre città.

L’esperienza civile e religiosa del teatro Le storie delle tragedie e delle commedie sono i miti della religione o racconti di eroi. Nelle commedie e nelle tragedie gli scrittori parlano anche di problemi della città o delle città Greche (= politica) o di cosa è bene o male (= problemi di morale, su questi problemi riflettono anche i filosofi), di cose che succedono o sono giù successe in Grecia (= attualità).I cittadini greci quando vanno a teatro si divertono, ma anche imparano qualcosa, riflettono sui problemi di politica e sui problemi filosofici.

Gli inventori della storiaI greci sono i primi a scrivere di storia: inventano la storiografia (= scrivere di storia).I greci scrivono le cose che sono successe nel passato o succedono mentre vivono, si basano sui fatti che vedono o che sentono raccontare da persone che li hanno visti, quindi fatti veri, non leggende. Poi riflettono e raccontano le cause e le conseguenze dei fatti (= perché succedono quelle cose e che cosa succede dopo).

8 I giochi olimpici dalla Grecia a noi

Figura a.I giochi olimpici antichi sono una settimana di gare sportive.I giochi olimpici nell’antichità come oggi si giocano ogni 4 anni.I giochi olimpici antichi si giocano ad Olimpia.

La corsa è la più antica gara.Poi sono venute la corsa dei carri, il pugilato (= oggi la box), il lancio del disco e altre discipline.Nelle due figure in alto vediamo a sinistra una corsa olimpica antica, a destra l’arrivo di Baldini, campione di maratona alle Olimpiadi di Atene del 2004.

Nel tempio di Olimpia dedicato a Zeus (il re degli dei) c’era un fuoco sempre acceso per la dea Estia. Oggi, prima dell’inizio delle Olimpiadi, il fuoco nel tempio non c’è più, ma alcuni atleti portano un fuoco (una fiaccola) da Olimpia alla città dove si fanno le gare, per ricordare il fuoco del tempio di Zeus. Nella foto sul libro vediamo Deborah Compagnoni che porta la fiaccola delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006.

C’è una cosa molto diversa nelle Olimpiadi di oggi rispetto a quelle dell’antica Grecia: nell’antica Grecia le donne non potevano partecipare alle Olimpiadi né come atlete né come spettatrici (non

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potevano fare le gare e nemmeno vederle). Nella foto sul libro due lottatori antichi e la squadra femminile di pallanuoto italiana che ha vinto le Olimpiadi di Atene del 2004.

L’importanza delle Olimpiadi nella civiltà grecaLe prime Olimpiadi si fanno in Grecia nel 776 a.C. Da questa data parte il calendario della Grecia antica.Noi abbiamo ricominciato a giocare gare sportive simili alle Olimpiadi antiche dal 1896.Le Olimpiadi erano molto importanti nell’antichità

Differenze con le Olimpiadi di oggiLe Olimpiadi antiche erano un fatto religioso, un modo per festeggiare e onorare Zeus, il re degli dei. Infatti le Olimpiadi cominciavano con dei riti religiosi in onore di Zeus.

Alle Olimpiadi potevano partecipare tutti i cittadini maschi, anche di città diverse.Per questo, se c’erano guerre, si faceva una pace sacra per la settimana dei giochi.Le Olimpiadi erano una cosa di tutti i Greci, cioè una festa panellenica (“pan” = di tutti + “ellenico” = greco), come la lingua e la religione.

4 L’EUROPA MEDIEVALE TRA ORIENTE E OCCIDENTE

4.15 L'inizio del Medioevo e la decadenza dell'Europa1. Quando comincia il Medioevo?

Medioevo vuol dire età che sta in mezzo a due altre età.La prima età è l'età "classica" ed è finita nel 476 d.C. con la caduta dell'Impero romano.La seconda età è il Rinascimento.Il Rinascimento inizia circa nel 1492, quando Colombo scopre l'America.Gli storici hanno diviso il Medioevo in due periodi: l'Alto Medioevo e il Basso Medioevo. L'Alto Medioevo comincia con l'anno 476 (V secolo ) e finisce dopo l'anno 900 (X sec.).Nell'Europa centro-occidentale c'è una grande decadenza. Nell'Europa centro-occidentale la lingua ufficiale è il latino e la religione è il cristianesimo.Nell'Impero bizantino ad oriente le persone vivono meglio.Il Basso Medioevo va dalla fine dell'anno 900 (X sec.) fino alla scoperta dell'America (XV sec.). Nell'Europa centro-occidentale le persone incominciano a vivere meglio.Nell'Impero bizantino a oriente la vita migliora un poco.

2. Il quadro politico dell'Europa nell'Alto MedioevoI regni romano-barbarici si formano nell'Europa centro-occidentale.Gli storici parlano di regni romano-barbarici, quando i barbari comandano assieme ai latini. I franchi vivono nella Francia del nord e in Belgio.I capi dei franchi comandano con i capi dei latini tra il IV e il V secolo.Il re dei franchi Clodoveo si converte (diventa) cristiano proprio come un latino; tutti i Franchi allora si convertono al cristianesimo.Il regno dei Franchi è detto regno romano- barbarico.In Italia gli ostrogoti vivono bene assieme ai romani.Dopo la morte del re Teodorico i germani considerano i romani nemici e il loro stato diventa debole.In Oriente Giustiniano diventa imperatore nel 527.Giustiniano in Italia conquista solo alcune terre, non tutta l'Italia.

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I longobardi nei 568 conquistano alcune terre italiane (vedi cartina pag.195, i territori dei longobardi sono colorati in verde chiaro, rosa e verde scuro; i longobardi e i bizantini di Giustiniano combattono per impadronirsi dei territori colorati di giallo ).La regina Teodolinda e tutti i longobardi si convertono al cristianesimo.I longobardi cercano di conquistare tutta l'Italia, ma la chiesa romana si prende lei quei territori.

Indice Gulpease 61

3. La chiesa, punto di riferimento in OccidenteNelle città i vescovi proteggono la popolazione.In campagna i conventi proteggono le persone disperate. La chiesa diventa un punto di riferimento (le persone le chiedevano aiuto) politico, economico e culturale:politico perché il papa è l'unica persona che comanda in Occidente; economico perché il papa riunisce tutte le terre ereditate nel Patrimonio di San Pietro;culturale perché i preti e i monaci sono gli unici a leggere e scrivere.

Il monaco Benedetto da Norcia nel 529 circa costruisce un convento a Montecassino.I monaci benedettini devono rispettare la Regola, le leggi pensate da Benedetto.La più importante dice "ora et labora"( prega e lavora): i monaci devono pregare Dio, ma anche lavorare nei campi e copiare i libri antichi.Tante persone diventano monaci benedettini e regalano le loro terre e le loro case ai conventi.I conventi così diventano molto ricchi.Nei conventi i monaci copiano a mano (monaci amanuensi) i libri.Le biblioteche formano un grande patrimonio culturale che solo la chiesa ha.

Indice Gulpease 614. Come funzionava un monastero benedettinoSan Benedetto fonda (costruisce) il monastero di Montecassino e tanti altri in Europa.Nei monasteri tutti ubbidiscono alla Regola scritta da San Benedetto.Le parole scritte tra "virgolette" sono le regole lasciate da lui.Vedi il disegno a pag.198.

5. Una società chiusa, di servi e signori Durante l'Alto Medioevo poche persone vivono nelle città.Le persone vivono e lavorano nelle curtis in campagna, formano l'economia curtense.Le curtis hanno la casa del padrone difesa da mura alte.Le persone vivono anche nelle abbazie (conventi come i conventi benedettini) o nelle piccole città protette dai vescovi.Le persone coltivano, fabbricano e consumano solo i loro prodotti (autoconsumo).I signori sono i nobili e i vescovi e hanno il dominio su ampi territori ( comandavano su ampi territori).I signori non hanno altri signori che li comandano.Nell'Alto Medioevo i coloni (contadini) chiedono la protezione di un signore.I coloni e gli ex schiavi diventano servi della gleba.I coloni lavorano per il padrone a gratis (corvèe) e pagano al padrone le tasse (censi).

6. Come funzionava una curtis La curtis è divisa in due parti: la parte padronale (pars dominica );la parte delle famiglie contadine (pars massaricia).Nella parte delle famiglie contadine i coloni hanno la casa e i campi.Nella parte padronale vivono gli ex schiavi nelle capanne e il signore nel castello.

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4.16 Il Sacro romano impero e la società feudale1. L'ideale di un unico stato di tutti i cristianiNell'Alto Medioevo i re vogliono ricostruire l'Impero romano.

L'autorità spirituale del papa deve salvare l'anima delle persone.L'autorità terrena dell'imperatore deve far vivere i cristiani in pace.I nemici sono dentro il mondo cristiano, come il cristianesimo ariano ( Gesù non ha la natura divina come suo padre Dio, è solo un uomo).I nemici sono esterni al mondo cristiano, come gli ebrei e i pagani .Un unico stato di tutti i cristiani è creato nella notte di Natale dell'anno 800.Il papa Leone III a Roma incorona il re dei franchi Carlo Magno.Carlo Magno diventa imperatore dei romani e difensore della fede.

2. Come e perché rinacque un impero, sacro e romanoI franchi sono cristiani cattolici, come il loro re Clodoveo nel 498.Clodoveo conquista tutta la Francia e parte della Germania.I suoi figli e nipoti lasciano comandare i loro ufficiali chiamati maggiordomi di palazzo.Uno dei maggiordomi è Carlo Martello.Carlo Martello sconfigge i musulmani in Francia, a Poitiers nell'anno 732 ( vedi cartina pag.216) Suo foglio Pipino il Breve si proclama (diviene) re dei franchi nel 751.

I longobardi conquistano dei territori italiani.Il papa ha paura e chiede aiuto ai franchi.Il re Pipino arriva in Italia e sconfigge i longobardi.Il papa incorona Pipino re dei franchi.Nel 774 il papa Adriano I chiama Carlo, figlio di Pipino, contro i longobardi.Carlo sconfigge i longobardi.Il papa Leone III nella notte di Natale dell'anno 800 incorona Carlo imperatore del Sacro romano impero d'occidente.

Carlo è chiamato Magno (Grande) perché conquista tante terre ( vedi cartina a pag. 204).Carlo conquista le terre per convertire i popoli al cristianesimo.I nemici dello stato cristiano sono gli infedeli del sud, i musulmani.I musulmani vivono in Spagna e nei territori dell'Africa ( vedi cartina a pag.204: le terre dei musulmani sono di color lilla).

Il Sacro romano impero è grandissimo.Carlo Magno non riesce a comandare tutto.Carlo Magno allora divide il territorio in contee e marche.I nobili nominati dall'imperatore comandano le contee e le marche.I nobili danno al loro imperatore i soldati per le guerre.

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3. Una società basata su rapporti di dipendenza e di fiduciaL'imperatore Carlo Magno dà ai guerrieri fedeli dei territori,i feudi.

Vedi disegni a pag.206

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1)Un guerriero (comes=conte) s'inginocchia davanti al re e gli rende omaggio.Il guerriero dipendente dal signore, rapporto di vassallaggio.

2)Il guerriero riceve dal re un feudo.Il guerriero riceve un beneficio dal re.Il guerriero è sempre meno importante del re ( subordinazione del vassallo).

3)Il guerriero e il re si baciano sulla bocca, questo legame deve durare per tutta la vita. Carlo divide i territori tra i vassalli.I vassalli dividono il loro territorio tra i valvassori.I valvassori dividono ii loro terreni tra i valvassini:

Re/ imperatorevassallo

valvassore valvassino

4. La divisione dell'impero e il feudalesimoCarlo Magno muore nell'814 e il figlio Ludovico eredita.I figli di Ludovico, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, combattono contro il fratello Lotario.Nell'843 i tre fratelli fanno pace e firmano il trattato di Verdun, 843.

Ma la pace dura poco. Carlo il Calvo vince e diventa imperatore.I grandi feudatari aiutano Carlo nella guerra contro i fratelli.Carlo il Calvo riconosce ai grandi feudatari la proprietà dei loro feudi.Carlo il Calvo firma il capitolare di Quierzy nell'877. Carlo il Calvo riconosce l'ereditarietà dei feudi maggiori. Prima l'imperatore dava ai feudatari o vassalli i feudi per il tempo della loro vita.Il feudatario o vassallo non poteva lasciare in eredità il f eudo ai figli.Ora il vassallo ha il potere pubblico di governare come un re.L' imperatore Corrado il Salico firma nel 1037 la Costituzio de feudis, anche i feudi piccoli sono ereditari

I feudatari hanno tutti i poteri pubblici:-l'immunità, i feudatari prendono le tasse e giudicano i sudditi. I soldati del re non possono entrare nelle terre del feudatario;-il diritto di banno ( comando), i feudatari prendono soldi ai sudditi per usare un mulino o per passare su un ponte;- l'imposizione di tasse in natura o in denaro, dette angherie, i feudatari fanno lavorare i sudditi e non li pagano, corvée.

5. Il castello, l'immagine-simbolo del MedioevoNel secolo X (nel 900) i normanni, gli ungari e i saraceni invadono l'Europa.Queste invasioni portano ad un rafforzamento dei poteri feudali.I signori costruiscono castelli in pietra, castelli fortificati.I signori, conti, duchi, marchesi, vivono nei castelli con le loro famiglie e i loro sudditi.I signori sfruttavano i sudditi, ma li difendono durante le invasioni.I signori diventano sempre più indipendenti dal potere dei re ed imperatori.

6. La società dei cristiani, il papa e l'imperatore

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La società medievale è composta:- da pochissimi che comandano e vivono bene;- da tantissimi, i sudditi, che ubbidiscono, lavorano, non hanno diritti e sono poveri.La chiesa dice che Dio vuole così.Dio ha creato gli uomini tutti uguali, ma Dio divide gli uomini in tre ordini:"Quelli che pregano" sono i sacerdoti, pregano e sono ricchi e potenti;"Quelli che combattono"sono i guerrieri, i cavalieri, i nobili e il re, difendono le persone e sono ricchi e potenti;"Quelli che lavorano" sono i contadini e lavorano per tutti.

Ciascun ordine doveva collaborare con gli altri ordini per il bene di tutti.

Ogni persona ha un suo posto nella società.Ogni persona non può cambiare il suo posto.

Per comandare è più importante il papa o l'imperatore?.Si formarono due teorie: il cesaropapismo e la teocrazia.Il cesaropapismo ( Cesare=potere civile e papa=potere religioso) dà il potere all'imperatore sul papa e sui vescovi.La teocrazia ( dal greco theòs=dio e kratìa=signoria) dà il potere al papa come capo spirituale.Il papa Gregorio VII nel 1075 afferma la superiorità del papa.

7. Il lungo conflitto tra i poteri universaliLa lotta tra il papa e l'imperatore diventa la lotta per le investiture.Gli imperatori scelgono i vassalli tra i vescovi e gli abati che non hanno figli.Il papa è il capo di vescovi ed abati.Ma tra l'imperatore e il papa chi ha il diritto di nominare i vescovi e gli abati?Inizia uno scontro assai ampio che dura tanti anni.

L' imperatore e i grandi feudatari fanno eleggere i papi fedeli a loro.Nel 1059 il concilio lateranense decide di eleggere il papa Gregorio VII.Nel 1075 Gregorio VII afferma la superiorità del papa sull'imperatore.L'imperatore Enrico IV convince i vescovi tedeschi e italiani a dichiarare decaduto il papa.Gregorio VII scomunica Enrico IV.Enrico IV invade Roma e il papa scappa.Inizia una guerra civile lunga e nessuno vince.Alla fine è firmato il concordato di Worms nel 1122: il vescovo riceve due investiture, una dal papa e l'altra dall'imperatore.Ma il mondo cambia.Si formano le prime città libere e indipendenti.Si formano i primi stati dinastici, il re lascia il potere al figlio.

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4.17 L' islàm e il mondo cristiano1. Le comuni origini di ebrei, cristiani e musulmaniPag.214Foto 1-La spianata del tempio di re Salomone a Gerusalemme.Sulla spianata si trova la Roccia importante per le tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islàm.

Foto2-Sulla Roccia Abramo sta colpendo il figlio Isacco.

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L'angelo Gabriele ferma la mano di Abramo.

Foto3-Sulla Roccia il profeta Maometto sale al cielo.

2. La nascita di una nuova religione: l'islàmLa Mecca è la città più importante dell'Arabia.A La Mecca nasce nel 570 Maometto.Maometto racconta agli uomini la parola di Allah.Maometto in 10 anni unisce tutte le tribù beduine sotto il suo comando ( vedi cartina pag. 216 colore marrone scuro).Maometto comanda tutto il Mediterraneo (vedi cartina a pag. 216 i territori colorati di marrone chiaro e verde oliva).Maometto muore nel 632.

Maometto fa scrivere la parola di Allah in 114 sure, o capitoli, del Corano.La parola Corano significa proclamazione o recitazione a voce alta.Islàm vuol dire la totale sottomissione alla volontà di Dio.Muslim, musulmano, vuol dire sottomesso a Dio.Il corano è scritto in arabo e non può essere tradotto.

I musulmani credono: -nella fine del mondo; -nella resurrezione dei morti;- nel giudizio universale;-nel paradiso.

Le ricche famiglie di La Mecca costringono Maometto a scappare il 16 luglio 622.Questo è il primo giorno del calendario musulmano.Questo giorno si chiama egira.Nel 630 Maometto conquista La Mecca.La Mecca la prima città santa.

3. L'espansione musulmana, un fenomeno unico nella storia.Gli Arabi conquistano in 30 anni Siria, Palestina, Libano, Iraq, Persia, Egitto e Libia ( vedi cartina, colore verde chiaro).Dopo altri 70 anni gli Arabi conquistano:-l'Impero bizantino ( colore rosa );-l'India e l'Asia centrale (colore verde oliva);-il Nord Africa ( colore verde oliva ).

Gli Arabi conquistano la Spagna.Gli Arabi combattono contro i franchi.Carlo Martello dei franchi sconfigge gli Arabi nel 732 a Poitiers.Tutti i popoli cinquistati dagli Arabi credono in Allah e parlano la lingua araba.

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4. I cinque pilastri della fede musulmanaIl credente musulmano deve rispettare cinque pilastri:1-deve dire "non c'è altro Dio all'infuori di Allah"e "Maometto è il suo profeta";

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2-deve recitare in cinque momenti: alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera;deve guardare verso La Mecca;deve andare al venerdì alla moschea per pregare con altri musulmani;

3-non deve mangiare durante il giorno nel mese di Ramadan; 4-deve per legge aiutare i poveri;5-deve andare una volta nella sua vita a La Mecca.

I dieci comandamenti dei cristiani sono quasi uguali alle norme nel Corano.

5. La civiltà araba in Europa: Cordoba e PalermoNel Medioevo nei territori comandati dagli arabi le strade delle città erano coperte da lastre di pietra, c'era la luce nelle strade di notte e c'erano tanti bagni pubblici dove le persone potevano lavarsi.Nel resto d'Europa invece le città erano mezze distrutte.Invece Cordoba e Palermo erano città bellissime.

6. Mondo cristiano e mondo musulmano: un reciproco scambioI musulmani conquistano la Sicilia verso il 950.Musulmani e cristiani vendono e comprano la carta, le spezie, i tessuti, si raccontano.Musulmani e cristiani si raccontano le cose che sanno.

Foto 1-L'arabo Averroè parla del filosofo greco Aristotele ai cristiani.Foto2-Il matematico italiano Leonardo Fibonacci spiega le cifre arabe (i numeri arabi 1,2,3,4…) e

l'uso della cifra zero ( 0).Foto3-Gli arabi insegnano ai cristiani come fare la carta.Foto4-Le barche arabe trasportano prodotti, come le spezie, dall'oriente in Europa.

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7. Mondo cristiano e mondo musulmano: alle origini dello scontroNell' XI secolo (negli anni dopo il 1000) ci sono dei cambiamenti tra i popoli del mar Mediterraneo.Nell'Europa occidentale riprendono i commerci e le persone vivono meglio.Nel 1054 i cristiani si dividono tra la chiesa ortodossa ad oriente e la chiesa cattolica ad occidente: scisma d'Oriente.L'Impero romano d'Oriente o Impero bizantino diventa sempre meno forte e importante.

I turchi Selgiuchidi conquistano l'Arabia, la Persia, l'Iraq e Gerusalemme.I turchi vogliono conquistare anche l'Impero bizantino.L'Imperatore bizantino chiede aiuto al papa cristiano cattolico.Nel 1095 il papa Urbano II chiede ai cristiani di combattere contro i turchi: iniziano le crociate.

Le crociate sono guerre di conquista e di espansione:-di conquista perché i crociati cristiani vogliono conquistare Gerusalemme(vedi cartina a pag. 222);-di riconquista della Spagna che era comandata dagli arabi;-di espansione dei monaci-guerrieri nell'Europa nordorientale.

Durante le crociate i soldati cristiani combattono contro i musulmani per la religione.Ma le crociate hanno anche un motivo economico e strategico: -l'Europa è forte e vuole conquistare nuove terre;-l'Europa vuole far passare le merci e i suoi prodotti.

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I crociati dicono che è giusto uccidere i musulmani pagani e gli ebrei.I musulmani credono nella guerra, chiamata gihadLa gihad è una guerra santa contro il male e l'ingiustizia.

I turchi ottomani prendono il potere dei turchi selgiuchidi. I turchi ottomani conquistano il regno dei Serbi.I turchi conquistano la Turchia.Nel 1453 i turchi conquistano Costantinopoli e la chiamano Istànbul.

8. Il mondo musulmano oggiL'islàm è oggi la seconda religione dopo la religione cristiana.I musulmani sono divisi in due gruppi: sunniti e sciiti ( vedi cartina a pag. 224).I sunniti sono tanti ( colore verde chiaro e scuro).I sunniti credono nel Corano e nella sunnah.La sunnah è formata dalle parole, dalla vita e dagli atti di Maometto.I sunniti hanno pochi sacerdoti.Per i sunniti solo la comunità dei fedeli può comandare.

Gli sciiti sono pochi ( colore verde a righe bianche)Gli sciiti vivono in Iran, Libano, Iraq, Yemen e Afghanistan.Il nome sciita deriva dalla parola "shi'a", ossia "fazione", "partito".Gli sciiti hanno tanti sacerdoti.Il capo dei sacerdoti è l'imam.Il primo imam supremo è stato Alì, cugino e marito della figlia di Maometto. Il figlio di Alì e la sua famiglia sono stati sconfitti e uccisi.Per gli sciiti la morte è un modo per testimoniare la propria fede.Tanti arabi sono musulmani, ma alcuni arabi sono cristiani.I musulmani sono arabi, ma anche turchi, iraniani e indonesiani sono musulmani.Gli iraniani e gli indonesiani non sono arabi.

4.18 L'Europa delle città e degli stati dinastici1. L'Europa rinasce, con le città e con i commerciIn Europa tante cose sono cambiate tra il secolo XI e il XIV ( tra gli anni 1000 e 1300):-la popolazione è aumentata;-la popolazione è tornata a vivere in città;-la popolazione ha ripreso a vendere e comprare.

1-2 In Italia delle città sul mare diventano molto importanti:Genova, Pisa, Amalfi ( vicino Napoli) e Venezia.

3- I commercianti vanno in Oriente lungo la via della seta. Marco Polo viaggia lungo la via della seta e scrive un libro sul suo viaggio.4- Seta, tappeti e spezie ( pepe, cannella, chiodi di garofano), metalli preziosi venivano

dall'Oriente; lana, ferro, grano, ambra, legno erano scambiati in Europa.5- I musulmani di Cadice non facevano passare le navi cristiane dallo stretto di Gibilterra.

2. Un flusso conduttore per leggere la ripresa: la curva demograficaLe parole “curva demografica” indicano le persone che vivono in un paese.Dall'anno 300 all'anno 476 vivono in Europa 70 milioni di persone.Le invasioni dei barbari e le malattie uccidono circa 40 milioni di persone.Verso l'anno 600 vivono solo 30 milioni di persone.

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Verso l'anno 1300 la popolazione diventa di 75-85 milioni.Sono coltivati più campi e le persone hanno più da mangiare.

I feudatari danno le terre in affitto ai contadini.Le terre affittate producono più frutti.L'affitto delle terre è chiamato mezzadria.Alcuni contadini nei villaggi liberi.

3. Alla base dello sviluppo: il progresso tecnologicoNella prima figura un mulino macina il grano alla svelta.Figura 1- I cavalli hanno un collare duro e lavorano meglio il terreno.Figura 2- I cavalli hanno dei ferri ai piedi per tirare bene.Figura 3- L'aratro spacca il terreno e gira il terreno.Figura 4- Le ruote levano fatica al cavallo.

Fino all'anno 800 i contadini dividono i campi in due parti: i contadini coltivano una parte a grano e l'altra ad erba: rotazione biennale.Dopo l'anno 800 i contadini dividono i campi in tre parti:i contadini coltivano una parte a frumento, l'altra a legumi e cereali e la terza lasciata ad erba: rotazione triennale.

4. Con le città emerge la borghesiaDopo l'anno 1000 le persone costruiscono tante città popolose e dinamiche.I contadini producono tante cose da mangiare.I contadini vendono le cose in città.I cittadini costruiscono strumenti agricoli e li vendono ai contadini.Per comprare e vendere le persone usano il denaro.

In città vivono un nuovo tipo di persone: i borghesi.I borghesi sono artigiani, commercianti, notai, avvocati.I borghesi lavorano, invece i nobili combattono e sono soldati.I borghesi considerano il lavoro molto importante.I sacerdoti ed i nobili disprezzano il lavoro.I borghesi, che fanno lo stesso lavoro, si riuniscono in corporazioni.

5. L'autonomia dei comuni: il caso italianoLe città hanno nuove leggi e regole.Le città sono chiamate comuni.Alcune famiglie ricche costruiscono le città.Queste famiglie difendono gli interessi e delle attività delle loro famiglie. I comuni organizzano i tribunali per la giustizia, chiedono le tasse e mettono le regole per commerciare.

In Francia e in Germania i borghesi costruiscono le città. In Italia i nobili di campagna costruiscono le città.Il papa e l'imperatore si combattono tra di loro.Il papa e l'imperatore sono deboli.I borghesi e i nobili approfittano della loro debolezza.I borghesi e i nobili costruiscono nuovi comuni. Dal 1152 al 1190 diventa imperatore Federico I Barbarossa.L'imperatore Federico I è forte e comanda i comuni italiani.

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I comuni si uniscono nella Lega lombarda e vincono Federico I a Legnano.

Nei primi comuni comandano i consoli: comuni consolari.Dopo un po' di anni comandano i podestà: comuni podestarili.I podestà sono stranieri ma famosi per la loro onestà.

6. L'immagine del nuovo rapporto tra città e campagnaQuesto affresco è a Siena. Vedi le figure della pag.234

La città:1- tante persone camminano nelle strade;2-un uomo ed una donna sui cavalli vanno a sposarsi;3- le 9 ragazze ballano e sono i 9 comandanti di Siena.La campagna o contado (contadino):4-i campi sono coltivati bene;5-i contadini lavorano bene6-dalla città i mercanti escono ed entrano con le loro merci.7-La ragazza è la sicurezza.La ragazza garantisce la libertà alle persone di Siena.

7. L'Italia meridionale in anticipo sui tempiI Normanni vengono dal nord Europa.I Normanni conquistano la Sicilia e l'Italia meridionale agli Arabi verso l'anno 1000.

Federico II eredita dalla madre il regno normanno di Sicilia e dal padre la corona d'imperatore di Germania:cartina pag. 235, Federico II comanda sull'Italia del sud, sull'Italia del nord e sulla Germania. Federico II vuole unire tutti questi territori e vuole mettere la capitale del regno a Palermo.Palermo deve diventare il ponte verso l'Oriente e il Mediterraneo. Federico II organizza lo stato con un potere centrale forte.Federico II scrive delle leggi, chiamate la Costituzione di Melfi.Federico II vuole comandare al papa e ai comuni.Il papa e i comuni fanno guerra a Federico II per più di trent'anni. Federico II è sconfitto.Gli imperatori dopo di lui comandano soltanto la Germania.In Italia e in Germania si formano due partiti:i guelfi stanno per il papa,i ghibellini stanno per l'imperatore.

8. L'impero va in crisi e si affermano gli stati dinasticiIn alcuni stati d'Europa un re governa e quando muore suo figlio diventa re.Il potere passa dal padre al figlio: è una dinastia. In Francia il popolo parla e capisce solo il francese, non più il latino.In Germania il popolo parla e capisce solo il tedesco, non più il latino.

La Francia e l'Inghilterra sono due stati dinastici.I Normanni conquistano la Bretagna e la Normandia.In Francia dal 987 comanda la dinastia dei Capetingi.Il re, Ugo Capeto, comanda il territorio solo attorno a Parigi.Il duca di Normandia, normanno, è feudatario del re, ma comanda la Bretagna e la Normandia.

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Il duca di Normandia, Guglielmo, nel 1066 conquista l'Inghilterra e diventa re d'Inghilterra.Guglielmo è feudatario del re di Francia, ma re d'Inghilterra.Guglielmo ha più terre del re francese, da cui dipende.Inizia una lunga guerra tra il re di Francia ed il re d'Inghilterra.Nel 1214 il re di Francia Filippo II Augusto sconfigge il re d'Inghilterra Giovanni.Il re di Francia è forte e organizza uno stato forte.Il re d'Inghilterra Giovanni perde i suoi feudi in Francia, ed è chiamato Giovanni Senzaterra.Giovanni Senzaterra è sconfitto e debole.Il 15 giugno 1215 i nobili inglesi costringono il re Giovanni a firmare la Magna Charta Libertatum.

9. Il significato moderno della Magna Charta e la nascita del parlamento Nella Magna Charta Libertatum sono scritte le libertà e i privilegi dei sacerdoti più importanti, dei nobili e dei ricchi borghesi.I sacerdoti e i nobili formano la camera dei Lords.I cavalieri senza nobiltà e i borghesi formano la camera dei comuni.La camera dei Lords e la camera dei comuni formano il parlamento.Il re non può mettere le tasse se non ha l'autorizzazione del parlamento.

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4.19 La fine di un'epoca: l'autunno del Medioevo1. L'economia in un vicolo ciecoDopo l'anno 1350 circa (prima metà del XIV secolo) inizia un periodo di povertà.E' la crisi del Trecento.Alla fine di questa crisi inizia l'Età moderna.

Le cause della crisi sono tante:- la popolazione è aumentata;- gli inverni sono freddi;- la campagna produce poco grano e cibo;- i prezzi aumentano;- poche persone possono pagare il mangiare;- tante persone muoiono di fame: crollo demografico.

Tra il 1348 e il 1350 c'è una spaventosa malattia; la peste.Tra il 1337 e il 1453 Francia e Inghilterra combattono la guerra dei Cento anni.

La fame, l'aumento del prezzo del cibo, la peste e la guerra fanno morire 30 milioni di persone alla fine del 1380.

2. La “morte nera” giunge da Oriente e dilaga in EuropaLa peste nera è una malattia che passa dal topo all'uomo.L'uomo si ammala di peste nei polmoni o in tutto il corpo.La persona muore in 6/7 giorni.

I topi con la peste arrivano in Europa dall'Asia.I primi morti di peste sono a Marsiglia, in Francia.Da Marsiglia la peste passa in tutta Europa in pochi anni.

Tanti uomini pensano che la peste è un castigo di Dio contro gli uomini cattivi.

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Tanti uomini si picchiano con le corde per i loro peccati.

Tanti uomini pensano che gli ebrei fanno venire la peste ai cristiani. Tanti ebrei sono uccisi in Francia, in Svizzera e in Germania.

3. Le conseguenze della crisiLa fame, la peste e le guerre uccidono molte persone in campagna e in città.I contadini vivi e gli artigiani vivi producono poco.

Molti contadini vanno in città per trovare da mangiare.In campagna diminuiscono i contadini.In città aumentano i poveri.Questo spostamento causa tensione e rivolte.I contadini rimasti in campagna non vogliono pagare affitti più alti ai feudatari.I contadini si ribellano contro i feudatari.Alcuni feudatari rimangono senza soldi e vendono le terre ai ricchi borghesi.I borghesi trovano nuove forme d'agricoltura e allevamento.I borghesi prendono più soldi dalla campagna. Dal 1300 la società è molto cambiata:-l'aristocrazia feudale diventa meno importante;-la borghesia diventa sempre più importante.Questo cambiamento avvenne in Italia settentrionale e in Inghilterra.L'aristocrazia feudale rimane forte in Europa orientale, in Italia meridionale e in Spagna.

4. Le tensioni sociali in campagna: le rivolte antinobiliariIn Francia i nobili vogliono aumentare gli affitti delle terre ai contadini. Le jacqueries sono le rivolte di pochi giorni, ma molto violente, dei contadini contro i nobili.Le jacqueries scoppiano nella Francia del nord nel 1358.Il nome “jacquerie” deriva dal soprannome offensivo, “Jacques le Bonhomme”, dato dai nobili ai contadini.I contadini francesi uccidono alcuni nobili. I nobili si vendicano e uccidono tanti contadini.I contadini non ottengono nulla.

In Inghilterra nel 1381 scoppia una rivolta dei contadini contro i nobili.I nobili vogliono aumentare gli affitti delle terre ai contadini.I contadini chiedono gli stipendi più alti e avere le terre della chiesa.I contadini inglesi sono ben organizzati.I contadini si uniscono a John Wycliffe.J. Wycliffe dice:- tutti gli uomini sono uguali;- la chiesa deve essere povera.I nobili si vendicano e uccidono tanti contadini.I contadini ottengono di non pagare gli affitti aumentati ai nobili.

5. Le rivolte sociali in città: i ciompi a FirenzeA Firenze gli operai sono chiamati il "popolo minuto".Il popolo minuto è costretto a lavorare tanto e non ha diritti.Il popolo minuto chiede di far parte del governo.I mercanti e i banchieri sono il popolo grasso, sono importanti e ricchi.

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A Firenze i ciompi, ossia gli operai della lana, nell'estate del 1378 si ribellano contro il popolo grasso.I ciompi sono sconfitti.

Vedi disegno a pag. 2481-Il popolo combatte contro il popolo grasso in piazza della Signoria a Firenze.2-All'inizio il popolo minuto distrugge alcune case e alcuni negozi dei padroni.3-Alla fine il popolo grasso sconfigge il popolo minuto.

5 LA NASCITA DELL’EUROPA MODERNA E L’APERTURA AL MONDO

5.20 L'Europa alla scoperta e alla conquista del mondo

1. Scoperte geografiche e conquiste territoriali Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l'America.La data della "scoperta dell'America" segna la fine del Medioevo e l'inizio dell'Età moderna. Spagna e Portogallo scoprono altre terre.

I portoghesi per primi nel 1456 navigano attorno all'Africa Il portoghese Bartolomeo Diaz (vedi cartina a pag.258, colore blu) naviga attorno all'Africa e arriva in India.

Gli spagnoli danno tre navi a Cristoforo Colombo per viaggiare verso l'Asia, le Indie.Colombo crede di essere arrivato nelle Indie.Amerigo Vespucci nel 1499 dimostra che Colombo ha scoperto un nuovo continente.Il nuovo continente è chiamato America, come Amerigo Vespucci.Ferdinando Magellano fa il giro del mondo in nave (colore verde).

Gli europei conquistano nuove terre:- per convertire al cristianesimo i nuovi popoli;- per guadagnare tanto denaro.I turchi hanno conquistato Costantinopoli.I turchi chiedono tante tasse alle navi che passano da Costantinipoli.I mercanti non vogliono passare da Costantinopoli.

Spagna e Portogallo conquistano nuove terre.Spagna e Portogallo firmano un contratto, trattato di Tordesillas nel 1494, per dividere il mondo tra loro.Gli spagnoli prendono le terre ad ovest e i portoghesi ad est (veri cartina a pag. 260).

I portoghesi non conquistano le terre in Africa, Asia e Brasile.I portoghesi costruiscono solo porti fortificati.I portoghesi prendono le merci nei porti.I portoghesi trasportano le merci con le navi.I portoghesi guadagnano tanti soldi.

Gli spagnoli conquistano le terre e sono prepotenti e crudeli.Gli spagnoli formano un impero coloniale in America del Centro e del Sud.Le colonie sono le terre conquistate lontano dall'Europa.Gli spagnoli rubano ai popoli colonizzati le loro ricchezze.

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Gli spagnoli comandano da padroni.Gli spagnoli mandano in Spagna tutti i prodotti delle colonie.Gli spagnoli hanno il monopolio commerciale delle loro colonie.Dalla fine del 1400 alla metà del 1900 gli europei conquistano tanti territori.La conquista si chiama colonizzazione.

2. La tecnologia della conquista: armi e naviLa carta a pag. 260 mostra i possedimenti coloniali di Spagna e Portogallo.

Spagna e Portogallo conquistano tanti territori perché hanno:1,2.3-grandi navi a vela;4-le navi hanno i cannoni.5-le armi, gli archibugi, con la polvere da sparo. 6-i marinai sulle navi usano la bussola per navigare di notte e senza il sole. La bussola è stata inventata dai cinesi.

Indice Gulpease 65

3. Le civiltà americane prima dell'arrivo degli europeiL' America del Nord, l'America del Centro e l'America del Sud sono state popolate circa 18-20 000 anni fa.Verso il 1500 vivono nelle Americhe circa 75 milioni di abitanti, quasi come in Europa.L'America del Centro (Centrale) e l'America del Sud (Meridionale) hanno più persone.Si sono formate tre grandi civiltà urbane e agricole: gli aztechi, i maya e gli inca. Le civiltà urbane hanno costruito le città.Nelle civiltà agricole le persone coltivano i campi.

La più antica civiltà è la civiltà maya (vedi cartina a pag. 262, colore giallo).I maya vivono nella penisola dello Yucatan.I maya sono forti e potenti tra gli anni 300 e 900 d.C.;quando arrivano gli spagnoli non sono più forti e potenti.Tra i maya comandano i sacerdoti.I maya costruiscono grandi templi molto belli.I maya non usano la ruota, l'aratro e non lavorano il ferro.In agricoltura coltivano il mais. I maya hanno una loro scrittura e conoscono il movimento del sole, della luna delle stelle.I maya conoscono la matematica meglio degli europei.

Gli aztechi vivono in Messico; la loro capitale, Tecnochtitlàn, è costruita sull'acqua come Venezia.Gli aztechi hanno una scrittura con i disegni delle cose.Gli aztechi pregano tanti dei; alcuni dei sono buoni.Altri dei sono dei cattivi, sono divinità distruttive.

Gli inca abitano sulle alte montagne del Perù.Gli inca governano un territorio molto grande e costruiscono una strada lunga 5500 km.Gli inca costruiscono città e palazzi molto belli e grandi.Gli inca usano il lama (un tipo di pecora molto grande) per il trasporto.Gli inca non usano la ruota per i carri e non hanno nessuna forma di scrittura.Gli inca non hanno il denaro, scambiano gli oggetti.Gli inca coltivano nelle pianure il mais, in collina coltivano la patata e in montagna allevano gli animali.

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4. Le conseguenze delle conquiste: il genocidio delle popolazioni amerindeDurante 100 anni circa muoiono tanti americani per tre cause:-gli spagnoli uccidono tante persone durante le battaglie;-gli spagnoli costringono tutti a lavorare come bestie;-gli spagnoli portano delle malattie, come il vaiolo e il tifo.La morte di circa 23 milioni di amerindi si chiama genocidio.Col tempo le popolazioni amerinde rinforzano gli anticorpi: i nativi americani si abituano alle malattie e non muoiono.

5. Persone come merci: la tratta degli schiaviGli spagnoli e i portoghesi prendono i neri dall'Africa.Gli spagnoli e portoghesi portano i neri in America per il lavoro.Questo si chiama tratta degli schiavi.Nel viaggio tra Africa e America muoiono la metà dei neri.

Le navi partono dall'Europa con armi, tessuti e arrivano in Africa:- le navi lasciano in Africa queste merci e prendono gli schiavi;- le navi arrivano in America e lasciano gli schiavi;- le navi prendono zucchero, tabacco, oro, argento e lo portano in Europa.I padroni delle navi guadagnano tantissimi soldi.

6. Le conseguenze economiche e demografiche delle conquisteIl commercio tra Europa, Africa e America è chiamato commercio mondiale.

In Europa vivono molte persone(crescita demografica).Le persone domandano beni di consumo (alimenti, vestiti, spezie, zucchero…).Le persone chiedono i beni di consumo e allora i prezzi salgono (rivoluzione dei prezzi).

I commercianti e quindi la borghesia guadagnano tanti soldi, gli operai e gli impiegati no.

7. Le esplorazioni senza conquiste dell'Impero cineseAll'inizio del 1400 l'imperatore della Cina ordina sette spedizioni esplorative. Le navi cinesi arrivano fino al mar Rosso e in Africa.

La Cina è un paese molto avanzato da un punto di vista tecnologico.La Cina può conquistare facilmente Europa.La Cina è più forte dell'Europa.

I cinesi fanno solo 7 viaggi perché:- al governo cinese non interessa conquistare altre terre, ai cinesi bastano le loro terre;- il governo cinese considera poco importanti i commercianti.

5.21 Lo stato, una novità dell'Età moderna1. Le caratteristiche dello stato modernoTra il XV e il XVII secolo in Europa si formarono gli stati moderni in Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo.

Gli stati moderni sono diversi dagli stati feudali.

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Negli stati moderni (vedi pag.270, n.1):1- il re comanda e costringe i feudatari a ubbidire;2- solo il re può comandare e solo il re ha la sovranità;3- il re sceglie i giudici e gli amministratori; 4- il re comanda un esercito nazionale, formato dai suoi sudditi;5- il re comanda anche soldati stranieri e li paga, si chiamano soldati mercenari. Negli stati feudali:1- il re comanda nel suo feudo e comanda poco nei feudi dei feudatari;

2- il re sceglie delle persone di sua fiducia come giudici e amministratori;3- il re comanda un esercito formato dai suoi feudatari, se i feudatari vogliono; I re degli stati moderni hanno bisogno di tanto denaro per pagare i fucili e le armature dei soldati.Le guerre durano tanti anni e costano molto.I burocrati ricevono uno stipendio dal re.Il re comanda ai burocrati di far pagare le tasse: le imposte dirette e le imposte indirette.Le imposte dirette sono le tasse pagate direttamente per le case, i terreni, il lavoro di una persona.Se uno è ricco paga più tasse, ossia imposte dirette.Le imposte indirette sono le tasse pagate per comprare una cosa (ad es. oggi per la benzina)

2.Lo stato in Francia, Inghilterra, Spagna e PortogalloLa guerra dei Cento anni scoppia tra Francia e Inghilterra.La guerra inizia nel 1337 e finisce nel 1453.Il re d'Inghilterra è feudatario del re di Francia.Il re d'Inghilterra possiede tanti territori in Francia (vedi cartina pag.274, colore giallo).Il re di Francia vuole mandare via gli inglesi dalla Francia.Giovanna d'Arco combatte per il re di Francia e vince.I generali francesi sono gelosi di lei, la tradiscono e la consegnano agli inglesi.Gli inglesi bruciano Giovanna d'Arco.Alla fine i francesi vincono la guerra e mandano via gli inglesi.

In Inghilterra scoppia la guerra civile, ossia una guerra combattuta tra persone dello stesso stato.La guerra si chiama la guerra delle due rose.Alla fine diventa re Enrico VII Tudor.

In Spagna i cristiani combattono contro i musulmani.La Spagna è divisa tra i regni di Portogallo, di Castiglia, d'Aragona e il califfato di Cordoba.Il regno del Portogallo diventa indipendente.La regina Isabella di Castiglia e il re Ferdinando d'Aragona si sposanoLa Spagna diventa un unico regno.

Nel 1492 succedono 3 fatti importanti:1- Cristoforo Colombo scopre l'America;2- i re di Spagna scacciano gli arabi dal Regno di Granada;3- i re di Spagna scacciano gli ebrei, persecuzione delle minoranze religiose non cattoliche.

3.L'Italia divisa in tanti deboli stati regionaliL'Italia è divisa tra tane signorie (vedi pag.271, n.4).Le signorie si trasformano in principati ereditari, ossia in stati dinastici.A Firenze comanda la famiglia dei Medici.

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Solo a Genova e Venezia comandano poche persone ricche.

Dal 300 al 400 tutti gli stati italiani iniziano a conquistare le terre vicine.Genova conquista la Liguria.Milano conquista la Lombardia, alcune terre del Veneto e del Piemonte.Venezia conquista il Veneto e la foce del fiume Po.Firenze conquista la Toscana.Nel 1454 la pace di Lodi stabilisce la pace tra gli stati italiani.

Gli stati italiani hanno un'economia forte e una cultura sviluppata, la cultura rinascimentale.Ma gli stati italiani sono piccoli e sono divisi da lotte interne ed esterne.Francia e Spagna pensano di conquistare gli stati italiani perché sono piccoli e nemici tra loro.La Francia conquista il regno di Napoli.Nel 1500 Francia e Spagna combattono tra loro per conquistare gli stati italiani.Alla fine vince la Spagna.

4. Firenze, città rinascimentaleLa città di Firenze domina tutta la Toscana.La cupola del duomo di Santa Maria del Fiore (vedi foto pag.277) è disegnata dall'architetto Filippo Brunelleschi. La cupola è la più grande opera del Rinascimento.Nel dipinto sul muro (vedi pag.277) sono disegnati molte persone della famiglia dei Medici, i signori di Firenze.

5. L'Europa centro-orientale e l'impero di CarloVSpagna, Francia e Inghilterra sono le moderne monarchie (vedi cartina a pag. 270, n. 2);impero germanico e Italia sono divisi in tanti piccoli stati;regno di Polonia, d'Ungheria e di Russia sono rimasti stati feudali.Lo zar governa la Russia e i nobili proprietari di terre sono nemici dello zar.In Russia sono rimaste le vecchie strutture feudali.

L'impero germanico è diviso in tanti stati piccoli comandati da principi.L'imperatore della dinastia degli Asburgo comanda tutti i principi.L'imperatore Carlo V d'Asburgo (1500-1558) ha ereditato (vedi pag.278): Austria, Germania, Ungheria, Boemia, Spagna, Paesi Bassi, Ducato di Milano, regno di Napoli e i territori dell'America latina.

Carlo V vuole organizzare un'unica monarchia universale cattolica.Il suo progetto non riesce perché:1- la Francia gli fa tante guerre; la Francia ha paura di essere conquistata dall'imperatore Carlo V;2- in Europa c'è una nuova religione: la religione protestante.

Carlo V da vecchio divide il suo impero tra:il figlio Filippo II ha Spagna, i territori in Italia, nei Paesi Bassi e in America latina;il fratello Ferdinando ha Austria, Boemia, Ungheria e il titolo d'imperatore.

A sud i turchi ottomani conquistano tanti territori (vedi pag.279).I turchi nel 1453 conquistano Costantinopoli e la chiamano Istanbul.I turchi arrivano vicino Vienna nel 1529.I turchi non conquistano Vienna, ma conquistano Budapest e la regione dei Balcani.

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Indice Gulpease 67

5.22 I cristiani divisi1. La protesta di LuteroLa chiesa cattolica perdona i peccati alle persone.Le persone devono pagare tanti soldi alla chiesa per il perdono.La chiesa usa i soldi per costruire la chiesa di San Pietro a Roma.

Il sacerdote tedesco Martin Lutero non vuole che la chiesa prenda i soldi.Martin Lutero scrive 95 tesi.Lutero nelle 95 tesi dice che la chiesa sbaglia.Lutero inizia la riforma protestante.

2. Le novità del cristianesimo di LuteroLutero dice:- l'anima dell'uomo si salva, solo se ha fede in Dio;- i sacramenti sono solo 2, battesimo e comunione;- tutti i cristiani devono leggere la Bibbia- (la Bibbia è il libro sacro dei cristiani);- tutti i cristiani sono sacerdoti;- i sacerdoti si possono sposare;- i sacerdoti sono chiamati pastori.

3. Le altre forme religioseIl francese Giovanni Calvino è contro la chiesa cattolica.Calvino dice:- l'uomo deve avere fede;- l'uomo deve lavorare bene:- l'uomo non deve imbrogliare;- l'uomo riesce bene nel suo lavoro perché Dio è con lui.Le chiese calviniste sono guidate dalle persone anziane delle chiese.I sacerdoti sono chiamati pastori.

Gli anabattisti vogliono battezzare solo le persone grandi.Gli anabattisti dicono:- gli uomini e le donne sono uguali;- i soldi e gli averi delle persone sono di tutti.

In Inghilterra il re EnricoVIII si dichiara capo della chiesa inglese.Enrico VIII dice:- in Inghilterra non comanda più il papa cattolico;- il nuovo capo della chiesa inglese è il re Enrico VIII;- tutti i soldi e le proprietà della chiesa cattolica vanno al re.

4. Il mondo cristiano non è più unitoIl quadro a pag.287 mostra la divisione tra:1-4 cattolici vestiti di lusso e con tanti colori;5-8 protestanti vestiti di nero e più poveri.

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5. La ragione della diffusione della riformaI protestanti in pochi anni diventano tantissimi.Vedi la cartina a pag.288, i protestanti sono indicati di colore giallo chiaro, giallo scuro, verde scuro.Il principe di Sassonia Federico tedesco aiuta e protegge Lutero.Altri principi tedeschi aiutano Lutero per prendere i soldi ed i beni della chiesa.

La chiesa protestante comanda le anime delle persone;lo stato comanda i corpi delle persone;c'è divisione tra potere religioso e potere politico.

Lutero traduce in tedesco la Bibbia.Tutti i protestanti devono leggere la Bibbia.

6. La reazione della chiesa cattolicaAlcuni cattolici dicevano che alcune idee di Lutero erano giuste.Tanti cattolici dicevano che tutte le idee di Lutero erano sbagliate.I cattolici organizzano il concilio di Trento.Il concilio parla delle idee di Lutero.Il concilio inizia nel 1545 e finisce nel 1564.

Il concilio dice:- Lutero ha torto;- i sacramenti sono 7;- i sacerdoti e la chiesa sono molto importanti;- il capo della chiesa è il papa; - gli uomini possono salvare la loro anima se pagano la chiesa.

Il concilio riconosce:- i sacerdoti devono studiare di più;- i sacerdoti devono frequentare una scuola chiamata seminario;- i sacerdoti non si possono sposare.

La chiesa organizza un ufficio, Santo uffizio dell'Inquisizione.L'ufficio condanna i casi d'eresia, come l'eresia di Lutero.La chiesa scrive l'Indice dei libri proibiti ai credenti.La chiesa organizza la Compagnia di Gesù.La Compagnia manda missionari nelle nuove terre.I missionari devono convertire al cattolicesimo le persone che hanno un'altra religione.

Il Concilio di Trento inizia la controriforma.La controriforma è la riforma cattolica contro la riforma protestante.7-Il protestantesimo introduce nuovi modi di vivere e pensare

La riforma protestante parla di tolleranza religiosa.La tolleranza permette alle persone di seguire la religione preferita.

L'olandese Erasmo da Rotterdam accusa Lutero di levare importanza alle azioni dell'uomo.Lutero sostiene che l'uomo giusto fa solo azioni giuste, anche se non crede in Dio.

I protestanti diventano grandi lavoratori.

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I protestanti considerano la famiglia molto importante.

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5.23 La tolleranza: problema o principio universale?

1. Quando parliamo di tolleranza parliamo di differenzaTutti gli uomini fanno parte di un'unica razza: il genere umano.Gli uomini sono diversi per la cultura, per le cose che sanno.

2. Quando si pone il problemaGli uomini hanno tante culture od opinioni.Una cultura è diversa da un'altra cultura.Le persone hanno il dovere di rispettare le opinioni diverse delle altre persone.Le persone hanno il diritto di dire le proprie opinioni.

I cattolici seguono l'unica vera religione.I protestanti seguono l'unica vera religione.Le guerre di religione scoppiano fra cattolici e protestanti.

3. Le guerre di religione nell'Europa del CinquecentoGermaniaAlcuni principi tedeschi sono cattolici.Altri principi tedeschi sono protestantiScoppia una guerra di religione.La pace di Augusta del 1555 dice che i principi possono essere cattolici o protestanti come vogliono.Il popolo del principe cattolico deve essere cattolico.Il popolo del principe protestante deve essere protestante.Il popolo non può scegliere la sua religione.

Francia Il re e i territori vicino a Parigi sono cattolici.I ricchi borghesi del sud della Francia sono ugonotti;gli ugonotti sono i calvinisti francesi.I cattolici e gli ugonotti combattono per tanti anni.Alla fine tutti vogliono la pace.Il 24 agosto 1572 la sorella del re cattolico, Margherita, sposa Enrico di Navarra, ugonotto.Nella notte i cattolici uccidono migliaia di ugonotti: notte di san Bartolomeo.Anni dopo Enrico diventa re Enrico IV e si converte al cattolicesimo.Enrico IV riconosce la libertà di religione per gli ugonotti: 1598 editto di Nantes.

4. La caccia alle stregheTante donne sono accusate di essere streghe.Tante donne sono condannate e bruciate.Sia i cattolici sia i protestanti accusano le donne d'essere streghe. 5-La nascita della scienza moderna e l'intolleranza delle chiese

Nel Seicento tanti uomini studiano le stelle: astronomia.L'astronomia serve alle navi per navigare negli oceani.

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La Bibbia, i libri d'Aristotele e di Tolomeo mettono la Terra al centro dell'universo.La Terra è al centro dell'universo e il Sole gira attorno alla Terra: teoria geocentrica.

Copernico e Galileo Galilei mettono il Sole al centro dell'universo: teoria eliocentrica.Nel 1633 Galileo è processato dal tribunale dei preti perché è contro la Bibbia.Galileo deve dire che ha ragione la Bibbia, altrimenti il tribunale lo fa uccidere.

6. La rivoluzione scientifica cambia la mentalità degli uominiGalileo studia la natura e la osserva in momenti diversi;se succedono sempre le stesse cose, Galileo scrive la legge.Galileo parte dalla natura e non parte dai libri, come la Bibbia.

Galileo separa la scienza dalla religione:la scienza s'interessa della natura;la religione s'interessa della fede.La chiesa cattolica del Seicento voleva comandare sulla scienza e sulla religione.

5.23.7-La tolleranza è diventato un principio universaleNel Settecento i filosofi illuministi parlano di tolleranza.Gli stati affermano il principio di laicità:lo stato si occupa delle persone e la chiesa delle anime delle persone.Questa divisione determina la fine delle guerre di religione.

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