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1 Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI ECONOMIA Guida dello studente Anno Accademico 2007- 2008

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Università degli Studi di Perugia

FACOLTÀ DI ECONOMIA

Guida dello studente

Anno Accademico 2007- 2008

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In copertina: Ritratto di Luca Pacioli, che sta dimostrando uno dei teoremi di Euclide. Probabile opera del pittore Jacopo de' Barbari (o Jacob Welsch, 1440-1515), esposto al Museo di Capodimonte (Napoli).

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In copertina: Ritratto di Luca Pacioli, che sta dimostrando uno dei teoremi di Euclide. Probabile opera del pittore Jacopo de' Barbari (o Jacob Welsch, 1440-1515), esposto al Museo di Capodimonte (Napoli).

Presentazione

La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Perugia ha origine nel 1969, con denominazione iniziale di Facoltà di Economia e Commercio in derivazione dell'allora già esistente ed omonimo Corso di laurea della Facoltà di Scienze Politiche, nel cui statuto era presente fin dal 1939. Anche la Facoltà di Scienze Politiche è di relativa recente istituzione in Italia; nella sede di Perugia il suo atto costitutivo risale infatti al R.D. del 23 Novembre 1927. L'attuale Facoltà di Economia è diretta erede di questa tradizione e fin dall'inizio della sua istituzione ha avuto come obiettivo quello di fornire una preparazione di base per consentire ai suoi laureati di operare, a diversi livelli di specializzazione, nell'ambito economico e manageriale delle attività pubbliche e private.

Attualmente i Corsi di studio della Facoltà si caratterizzano per l'obiettivo di fornire ai suoi studenti una formazione di base polivalente, alla quale corrisponde un'ampia molteplicità di opportunità occupazionali. L'asse formativo è costituito da insegnamenti che possono essere configurati in quattro grandi aree disciplinari. Area Economica generale: comprende le discipline che attengono al funzionamento dei sistemi economici, agli interventi dello Stato come regolatore dell'economia e come percettore di tributi ed erogatore di spesa pubblica. In questa area sono comprese anche molte altre materie specifiche che approfondiscono le problematiche tipiche dei principali settori produttivi, oppure che analizzano i fenomeni economici sotto il profilo dell'internalizzazione delle attività economiche. Area Economico-aziendale: rientrano in questo ambito le discipline che studiano il funzionamento delle unità elementari del sistema economico (le imprese). Tali materie forniscono gli strumenti basilari per l'organizzazione, la gestione ed il controllo delle imprese medesime. Ad esse si collegano ulteriori discipline caratterizzanti e concernenti gli ambiti finanziari aziendali, il marketing, le ricerche di mercato, l'economia bancaria e dei mercati mobiliari, l'organizzazione aziendale. Area Giuridica: in questa area sono comprese le discipline che studiano il quadro normativo entro il quale si svolgono le attività economiche. L'area è generalmente caratterizzata da due grandi settori disciplinari. Il primo concerne il settore pubblico che ha come riferimento il quadro normativo concernente le istituzioni pubbliche; il secondo studia gli aspetti istituzionali e basilari delle norme che regolano i rapporti privatistici. Area Matematico-Statistica: questa comprende le discipline che costituiscono gli strumenti scientifici e tecnici di base per le discipline dell'area economica ed aziendale. In questo contesto gli studi fondamentali sono quelli di riferimento matematico generale e finanziario, statistico ed informatico. Alcune discipline di questo gruppo si coniugano strettamente con la statistica e l'economia, come la statistica economica e l'econometria; altre invece sono più direttamente funzionali alle discipline aziendali come l'analisi di mercato, le tecniche di campionamento ed i modelli matematici per i mercati finanziari.

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Come già indicato, l'interdisciplinarietà e la complementarietà degli insegnamenti che emerge da quanto brevemente illustrato, è una peculiarità che contraddistingue i percorsi formativi della Facoltà e la differenzia da altre Facoltà con le quali sono presenti significativi spazi ad intersezione disciplinare. Ne consegue una notevole completezza culturale e professionale che si acquisisce con l’attitudine ad analizzare i fenomeni secondo profili di interdisciplinarità che contraddistingue di fatto l'attività di direzione e controllo di entità economiche complesse. A seguito della recente riforma dell'autonomia didattica, la Facoltà di Economia ha attivato numerosi Corsi di Laurea triennale e Specialistica nelle tre sedi della Regione in cui è presente da tempo con attività di formazione universitaria e post universitaria con Corsi di specializzazione e di Master.

Nella sede di Perugia sono attivati, nella classe delle lauree triennali in Scienze dell'Economia e della gestione aziendale (classe 17) i seguenti Corsi di laurea in: - Economia Aziendale, con la finalità di creare professionalità specifiche

nell'ambito della gestione delle imprese, approfondendo in maniera innovativa le discipline aziendali e fornendo gli strumenti quantitativi di base complementari all’attività di gestione.

- Economia e legislazione di impresa, con l'obiettivo di fornire una conoscenza maggiormente orientata agli aspetti economici e giuridici dell’attività di gestione aziendale.

- Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, tendente ad offrire una formazione finalizzata all'operatività all'interno delle imprese finanziarie o dell'area finanziaria delle imprese industriali, commerciali e di servizi.

Nella classe delle Scienze Statistiche (classe 37) è attivo il Corso di laurea tirennale in: - Statistica ed informatica per la gestione delle imprese, con l'obiettivo di creare

specialisti con solide competenze quantitative ed informatiche necessarie per la direzione, la gestione ed il controllo delle imprese.

A completamento dei Corsi triennali indicati, sono attive anche le Lauree specialistiche in: - Management aziendale, - Consulenza economica e giuridica per le imprese, - Finanza.

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Come già indicato, l'interdisciplinarietà e la complementarietà degli insegnamenti che emerge da quanto brevemente illustrato, è una peculiarità che contraddistingue i percorsi formativi della Facoltà e la differenzia da altre Facoltà con le quali sono presenti significativi spazi ad intersezione disciplinare. Ne consegue una notevole completezza culturale e professionale che si acquisisce con l’attitudine ad analizzare i fenomeni secondo profili di interdisciplinarità che contraddistingue di fatto l'attività di direzione e controllo di entità economiche complesse. A seguito della recente riforma dell'autonomia didattica, la Facoltà di Economia ha attivato numerosi Corsi di Laurea triennale e Specialistica nelle tre sedi della Regione in cui è presente da tempo con attività di formazione universitaria e post universitaria con Corsi di specializzazione e di Master.

Nella sede di Perugia sono attivati, nella classe delle lauree triennali in Scienze dell'Economia e della gestione aziendale (classe 17) i seguenti Corsi di laurea in: - Economia Aziendale, con la finalità di creare professionalità specifiche

nell'ambito della gestione delle imprese, approfondendo in maniera innovativa le discipline aziendali e fornendo gli strumenti quantitativi di base complementari all’attività di gestione.

- Economia e legislazione di impresa, con l'obiettivo di fornire una conoscenza maggiormente orientata agli aspetti economici e giuridici dell’attività di gestione aziendale.

- Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, tendente ad offrire una formazione finalizzata all'operatività all'interno delle imprese finanziarie o dell'area finanziaria delle imprese industriali, commerciali e di servizi.

Nella classe delle Scienze Statistiche (classe 37) è attivo il Corso di laurea tirennale in: - Statistica ed informatica per la gestione delle imprese, con l'obiettivo di creare

specialisti con solide competenze quantitative ed informatiche necessarie per la direzione, la gestione ed il controllo delle imprese.

A completamento dei Corsi triennali indicati, sono attive anche le Lauree specialistiche in: - Management aziendale, - Consulenza economica e giuridica per le imprese, - Finanza.

Nella sede di Assisi (Santa Maria degli Angeli), sono presenti da oltre 10 anni, Corsi di studio in ambito manageriale turistico. Attualmente è attivo il Corso di laurea triennale, della classe 17, in: - Economia e gestione dei servizi turistici ed il corrispondente biennio della

laurea specialistica in Economia del Turismo. In tale contesto la Facoltà intende formare laureati, a diversi livelli i quali, in virtù delle conoscenze specifiche, potranno svolgere la loro attività nelle aziende turistiche e nelle pubbliche amministrazioni con funzioni manageriali ed imprenditoriali, nelle libere professioni, riguardanti le attività economiche connesse agli ambiti settoriali del turismo.

Presso la sede di Terni è attivo il Corso di laurea triennale in: - Economia e Amministrazione delle imprese con successiva Laurea

specialistica in Gestione dell’Innovazione e dei Rischi d’Impresa. In questi Corsi gli studenti ricevono una preparazione mirata alle conoscenze trasversali sulla funzione commerciale e finanziaria d’impresa.

L’attività della Facoltà comprende anche attività formative svolte a distanza secondo modalità teledidattiche per il conseguimento della Laurea triennale in Economia e gestione delle imprese, con sede di riferimanto a Terni. Sono stati inoltre istituiti ed attivati alcuni Corsi di Master post laurea con la finalità di definire un migliore ed utile collegamento tra formazione universitaria e mondo del lavoro. L'impegno formativo della Facoltà è anche connesso, non ultimo, allo sviluppo di stage e collaborazioni con Istituzioni pubbliche e private, locali e nazionali, nonché alla promozione di scambi di studenti nell'ambito dei programmi Socrates-Erasmus, per la mobilità nel settore della promozione universitaria.

Pierluigi Daddi

Preside della Facoltà

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PARTE I

Informazioni comuni a tutti i Corsi di Laurea

1 Notizie di carattere generale

Nella Guida dello Studente si trovano le informazioni relative ai corsi di laurea che la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia ha istituito e attivato nell’a.a. 2007-2008.

CORSI DI LAUREA (CON ATTIVAZIONE COMPLETA)DURATA

ANNIANNI ATTIVATI

ISCRITTI

I ANNO

a.a.2006-07

TOTALEISCRITTI

a.a.2006-07

SEDE

Economia aziendale 3 I, II, III 314 1110 Perugia Economia dei mercati e degli intermediari finanziari

3 I, II, III 106 335 Perugia

Economia e legislazione d’impresa 3 I, II, III 128 417 Perugia Laurea specialistica in Consulenza economica e giuridica per le imprese

2 I,II 51 88 Perugia

Laurea specialistica in Finanza 2 I,II 54 80 Perugia Laurea specialistica in Management aziendale 2 I,II 101 200 Perugia Statistica ed informatica per la gestione delle imprese

3 I, II, III 24 122 Perugia

Economia e gestione dei servizi turistici 3 I, II, III 131 515 Assisi Laurea specialistica in Economia del turismo 2 I, II 63 230 Assisi Economia ed amministrazione delle imprese 3 I, II, III 99 467 Terni Teledidattico in Economia e gestione delle imprese 3 I, II, III 37 129 Terni Laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi di impresa

2 I, II 27 51 Terni

Totale 1135 3744

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1.1 Linee fondamentali della riforma universitaria La riforma universitaria, avviata dal decreto ministeriale 509/1999, realizza una serie di cambiamenti che adeguano il sistema universitario italiano ad un modello concordato con gli altri paesi dell’Unione Europea. Gli obiettivi della riforma sono:

abbreviare i tempi di conseguimento del titolo di studio e ridurre gli abbandoni; coniugare una preparazione metodologica-culturale, da sempre prerogativa della didattica universitaria, con una formazione professionalizzante; creare un sistema di studi articolato su due livelli di laurea secondo la formula del 3+2; facilitare la mobilità degli studenti a livello nazionale e internazionale attraverso l’introduzione del sistema dei crediti.

1.1.1 Il sistema dei Crediti Una delle innovazioni principali introdotte con la riforma consiste senz’altro nell’adozione del Credito Formativo Universitario (cfu). Si tratta di uno strumento convenzionale di misurazione del carico di lavoro di uno studente per l’apprendimento in ogni fase dell’attività formativa (lezioni, studio individuale, seminari, laboratori, ecc.), con l’obiettivo di non sottoporre lo studente a carichi di lavoro eccessivi evitando così di dilatare la durata degli studi. Un credito corrisponde a 25 ore di impegno comprensivo di lezioni, studio individuale, laboratori, stage, lavori di gruppo, relazioni e quindi misura l’attività necessaria al raggiungimento del traguardo formativo. Gli ordinamenti didattici dei Corsi della Facoltà di Economia, prevedono che per

quanto riguarda il lavoro non individuale, di norma un credito formativo corrisponde a 7 ore di lezione frontale in aula, oppure a 14 ore di esercitazione o laboratorio oppure a 20 ore di tirocinio. Relativamente ai crediti di ciascun insegnamento, almeno l’80% deve essere riservato alle lezioni frontali. Ad ogni esame corrisponde un numero di crediti che determina il traguardo formativo più o meno elevato. Ogni anno in media lo studente può dedicare agli studi universitari circa 1500 ore di attività, corrispondenti a 60 crediti. I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento del tradizionale esame o di altra forma di verifica del profitto.

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1.1 Linee fondamentali della riforma universitaria La riforma universitaria, avviata dal decreto ministeriale 509/1999, realizza una serie di cambiamenti che adeguano il sistema universitario italiano ad un modello concordato con gli altri paesi dell’Unione Europea. Gli obiettivi della riforma sono:

abbreviare i tempi di conseguimento del titolo di studio e ridurre gli abbandoni; coniugare una preparazione metodologica-culturale, da sempre prerogativa della didattica universitaria, con una formazione professionalizzante; creare un sistema di studi articolato su due livelli di laurea secondo la formula del 3+2; facilitare la mobilità degli studenti a livello nazionale e internazionale attraverso l’introduzione del sistema dei crediti.

1.1.1 Il sistema dei Crediti Una delle innovazioni principali introdotte con la riforma consiste senz’altro nell’adozione del Credito Formativo Universitario (cfu). Si tratta di uno strumento convenzionale di misurazione del carico di lavoro di uno studente per l’apprendimento in ogni fase dell’attività formativa (lezioni, studio individuale, seminari, laboratori, ecc.), con l’obiettivo di non sottoporre lo studente a carichi di lavoro eccessivi evitando così di dilatare la durata degli studi. Un credito corrisponde a 25 ore di impegno comprensivo di lezioni, studio individuale, laboratori, stage, lavori di gruppo, relazioni e quindi misura l’attività necessaria al raggiungimento del traguardo formativo. Gli ordinamenti didattici dei Corsi della Facoltà di Economia, prevedono che per

quanto riguarda il lavoro non individuale, di norma un credito formativo corrisponde a 7 ore di lezione frontale in aula, oppure a 14 ore di esercitazione o laboratorio oppure a 20 ore di tirocinio. Relativamente ai crediti di ciascun insegnamento, almeno l’80% deve essere riservato alle lezioni frontali. Ad ogni esame corrisponde un numero di crediti che determina il traguardo formativo più o meno elevato. Ogni anno in media lo studente può dedicare agli studi universitari circa 1500 ore di attività, corrispondenti a 60 crediti. I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento del tradizionale esame o di altra forma di verifica del profitto.

1.1.2 La nuova organizzazione Altro punto fondamentale della riforma è la nuova organizzazione degli studi universitari, che prevede Corsi di Studio articolati in due livelli:

- al primo livello ci sono i Corsi di laurea, che durano tre anni, ed hanno l'obiettivo di assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, nonché l'acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Al termine dei corsi, infatti, si consegue un titolo già idoneo per l'accesso al lavoro. Dopo la laurea è anche possibile seguire master di primo livello o scuole di specializzazione post-laurea. La Laurea si consegue con 180 crediti. Dopo la laurea gli studenti potranno ancora proseguire nei loro studi:

o con l’accesso ai corsi di laurea specialistica; o con i master di primo livello (almeno 60 crediti); o con scuole di specializzazione post-laurea;

- al secondo livello si collocano i Corsi di laurea specialistica, che durano due anni e prevedono l'acquisizione di 120 crediti aggiuntivi rispetto alla laurea (quindi lo studente al raggiungimento della laurea specialistica avrà complessivamente acquisito 180+120 = 300 cfu). Con la laurea specialistica si consegue un titolo che assicura una formazione di livello avanzato per l'esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici. Dopo la laurea specialistica gli studenti potranno ancora proseguire nei loro studi:

o con i master di secondo livello (almeno 60 crediti); o con scuole di specializzazione post-laurea specialistica; o con il dottorato di ricerca (almeno 3 anni) finalizzato alla ricerca di

base o applicata. Ecco quindi come si presenta la struttura del nuovo sistema:

Al termine degli studi di ogni percorso formativo, schematizzati nella figura precedente, è possibile l’inserimento nel mondo del lavoro.

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1.1.3 Le Classi di Corsi di Studio I due livelli di formazione sopra richiamati sono ricompresi in “Classi”, una sorta di “contenitori” che raggruppano Corsi di Studio dello stesso livello; si parlerà così di “Classi di laurea” e “Classi di laurea specialistica”; i corsi che vengono istituiti all’interno della medesima classe condividono gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le stesse attività formative, ed hanno quindi identico valore legale. Come esempio di Classe di laurea (quindi primo livello) può citarsi la classe “Scienze Economiche”, così come per classi di lauree specialistiche (secondo livello) può citarsi la classe “Scienze economiche aziendali”. Le caratteristiche delle classi sono fissate a livello nazionale e sono quindi comuni a tutti gli atenei: sono state stabilite attualmente 42 classi di laurea e 104 classi di laurea specialistica.Le classi sono state istituite per permettere alle università di creare percorsi di studio personalizzati secondo le esigenze di formazione del territorio di appartenenza di ciascuna università. Ogni università infatti istituisce, all’interno di una certa classe, una serie di corsi di cui stabilisce autonomamente i nomi e, in parte, i programmi (ad esempio, come vedremo, l’Ateneo di Perugia per la Classe “Scienze dell’economia e della gestione aziendale” ha previsto 7 corsi di laurea triennale). L’appartenenza dei corsi ad una classe garantisce che essi rispettino gli stessi obiettivi formativi generali, che abbiano quindi un comune denominatore a livello nazionale. Con l’istituzione delle classi non scompare il concetto di Facoltà: ogni corso di laurea o di laurea specialistica istituito all’interno delle rispettive classi fa riferimento alla Facoltà che istituisce il corso. Possono anche essere previsti corsi istituiti in collaborazione tra più Facoltà.

1.1.4 La laurea (L) La nuova laurea (L) si consegue al termine di un corso di studi di durata triennale che ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nonché l'acquisizione di specifiche conoscenze professionali finalizzate a una immediata "spendibilità" del titolo nel mercato del lavoro. Va detto che uno stesso Corso di laurea può prevedere diversi curricula, ovvero differenti percorsi formativi che caratterizzano il corso in base alle figure professionali che intende formare. Il curriculum di un Corso di Laurea, quindi l'insieme delle attività formative, universitarie ed extrauniversitarie, che caratterizzano un Corso di studio viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. Per i Corsi che prevedono più curricula, la scelta dello studente riguarderà in particolare le attività caratterizzanti (b) e affini e integrative (c) che saranno diversificate a seconda del percorso formativo. Il curriculum di un Corso di laurea o di laurea specialistica viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio.

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1.1.3 Le Classi di Corsi di Studio I due livelli di formazione sopra richiamati sono ricompresi in “Classi”, una sorta di “contenitori” che raggruppano Corsi di Studio dello stesso livello; si parlerà così di “Classi di laurea” e “Classi di laurea specialistica”; i corsi che vengono istituiti all’interno della medesima classe condividono gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le stesse attività formative, ed hanno quindi identico valore legale. Come esempio di Classe di laurea (quindi primo livello) può citarsi la classe “Scienze Economiche”, così come per classi di lauree specialistiche (secondo livello) può citarsi la classe “Scienze economiche aziendali”. Le caratteristiche delle classi sono fissate a livello nazionale e sono quindi comuni a tutti gli atenei: sono state stabilite attualmente 42 classi di laurea e 104 classi di laurea specialistica.Le classi sono state istituite per permettere alle università di creare percorsi di studio personalizzati secondo le esigenze di formazione del territorio di appartenenza di ciascuna università. Ogni università infatti istituisce, all’interno di una certa classe, una serie di corsi di cui stabilisce autonomamente i nomi e, in parte, i programmi (ad esempio, come vedremo, l’Ateneo di Perugia per la Classe “Scienze dell’economia e della gestione aziendale” ha previsto 7 corsi di laurea triennale). L’appartenenza dei corsi ad una classe garantisce che essi rispettino gli stessi obiettivi formativi generali, che abbiano quindi un comune denominatore a livello nazionale. Con l’istituzione delle classi non scompare il concetto di Facoltà: ogni corso di laurea o di laurea specialistica istituito all’interno delle rispettive classi fa riferimento alla Facoltà che istituisce il corso. Possono anche essere previsti corsi istituiti in collaborazione tra più Facoltà.

1.1.4 La laurea (L) La nuova laurea (L) si consegue al termine di un corso di studi di durata triennale che ha l’obiettivo di assicurare allo studente un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali nonché l'acquisizione di specifiche conoscenze professionali finalizzate a una immediata "spendibilità" del titolo nel mercato del lavoro. Va detto che uno stesso Corso di laurea può prevedere diversi curricula, ovvero differenti percorsi formativi che caratterizzano il corso in base alle figure professionali che intende formare. Il curriculum di un Corso di Laurea, quindi l'insieme delle attività formative, universitarie ed extrauniversitarie, che caratterizzano un Corso di studio viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. Per i Corsi che prevedono più curricula, la scelta dello studente riguarderà in particolare le attività caratterizzanti (b) e affini e integrative (c) che saranno diversificate a seconda del percorso formativo. Il curriculum di un Corso di laurea o di laurea specialistica viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio.

Al momento della conclusione degli studi, l'università rilascia come supplemento al diploma (Diploma Supplement) un certificato che riporta le principali indicazioni relative al curriculum seguito dallo studente per conseguire il titolo. Per conseguire la laurea lo studente deve aver acquisito 180 Crediti Formativi Universitari (CFU), comprensivi di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria di due lingue dell'Unione Europea oltre l'italiano. L’acquisizione dei crediti formativi assegnati alle attività formative avviene con il superamento, da parte dello studente, di una prova d'esame o di un'altra forma di verifica. Le modalità della prova sono stabilite in modo autonomo da ogni singolo ateneo e vengono specificate nel Regolamento didattico del Corso di studio: potranno consistere in prove scritte o orali, o giudizi di idoneità. Quindi i crediti non sostituiscono il voto, che continuerà ad essere espresso in trentesimi: 18 sarà la votazione minima, 30 quella massima con eventuale lode. Il Corso di Laurea si conclude con una prova finale che consiste in una relazione riguardante l’attività di tirocinio o il progetto sul campo. Ai fini del superamento dell'esame di Laurea è necessario conseguire il punteggio minimo di 66 punti. Il punteggio massimo è di 110 punti e può prevedere l'eventuale attribuzione della lode Le lauree (triennali) consentiranno l’accesso ai ruoli della ex carriera direttiva delle pubbliche amministrazioni, mentre i laureati e i laureandi attuali mantengono tutte le prerogative riconosciute dalle norme vigenti. Dando risposta alla specifica richiesta del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica, e stata stabilita con la circolare n. 6350/4.7 del 27 dicembre 2000 (G.U. n. 6 del 9.01. 2001) la valenza dei nuovi titoli ai fini dell’accesso alle qualifiche dirigenziali e non dirigenziali nel pubblico impiego.

1.1.5 La laurea specialistica (LS) La laurea specialistica (LS) o di II livello è uno dei possibili percorsi di studio successivi alla laurea (L). Si consegue al termine di un Corso di durata biennale, cui si accede con la laurea (triennale), che ha l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici. Il già citato Dm 509/99 prevede (art. 6, comma secondo) che “per essere ammessi ad un Corso di laurea specialistica occorre essere in possesso della laurea, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. Nel caso di corsi di laurea specialistica per i quali non sia previsto il numero programmato dalla normativa vigente in materia di accessi ai corsi universitari, occorre, altresì, il possesso di requisiti curriculari e l’adeguatezza della personale preparazione verificata dagli atenei”. Infatti perché i 180 crediti conseguiti con la Laurea possano essere interamente riconosciuti la Laurea Specialistica scelta deve avere un curriculum che sia attinente con quello del Corso di I livello, deve cioè essere una diretta continuazione di una laurea triennale. Se quindi lo studente si iscrive a una laurea specialistica che sia stata istituita come diretta continuazione della laurea già conseguita, gli saranno riconosciuti interamente i 180 crediti

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acquisiti. Altrimenti, potrà comunque accedervi dopo aver soddisfatto i debiti formativi che gli verranno assegnati. Sono le università a stabilire nei regolamenti didattici dei singoli corsi di studio le modalità di verifica dei requisiti per la Laurea Specialistica. Se dalla verifica risulta che lo studente non è in possesso dei requisiti d’accesso richiesti per il Corso di Laurea Specialistica prescelto, lo studente potrà comunque iscriversi a tale Corso , ma vi sarà ammesso con dei debiti formativi che dovranno essere colmati durante il primo anno di Corso . Per conseguire la laurea specialistica lo studente deve aver acquisito complessivamente 300 crediti, ivi compresi quelli già acquisiti con la laurea e riconosciuti validi per il relativo Corso di laurea specialistica, semplificando potremmo dire che la laurea specialistica comporta l’acquisizione di 120 cfu. Anche per la laurea specialistica va precisato che uno stesso Corso di laurea può prevedere diversi curricula. Il curriculum di un Corso di Laurea, quindi l’insieme delle attività formative, universitarie ed extrauniversitarie, che caratterizzano un Corso di studio viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. Per i corsi che prevedono più curricula, la scelta dello studente riguarderà in particolare le attività “caratterizzanti” (b) e “affini e integrative” (c) che saranno diversificate a seconda del percorso formativo: un po’ come avveniva nel vecchio ordinamento con il piano degli studi personalizzato rispetto all’indirizzo scelto. Il curriculum di un Corso di laurea o di laurea specialistica viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. In merito al conseguimento dei crediti formativi vale quanto detto per la laurea di primo livello, cioè essa avviene con il superamento, da parte dello studente, di prove d’esame o di altre forme di verifica, previste dall’ateneo per le varie attività formative che compongono il Corso . Unica differenza rispetto a quanto detto riguarda la conclusione del Corso di Laurea Specialistica, che avviene con l’elaborazione, sotto la guida di un relatore, e la discussione di una tesi.

1.1.6 Master Si tratta di Corsi di studio post-laurea (master universitario di I livello) o post-laurea specialistica (master universitario di II livello), organizzati anche in collaborazione con enti o istituzioni pubbliche o private, a carattere di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente. Fornisce conoscenze e abilità di carattere professionale, di livello tecnico-operativo o di livello progettuale, ed è rivolto anche a professionisti che sentano la necessità di riqualificarsi. A differenza di altri “corsi di perfezionamento” attivati dalle università, il master universitario rilascia un titolo accademico. Il master si consegue con l’acquisizione di almeno 60 crediti, oltre a quelli acquisiti per la laurea (180) o la laurea specialistica (120). Possono essere riconosciuti come crediti per il conseguimento del master anche attività didattiche, affini a quelle del master, svolte durante corsi di perfezionamento organizzati dall’università. I crediti

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acquisiti. Altrimenti, potrà comunque accedervi dopo aver soddisfatto i debiti formativi che gli verranno assegnati. Sono le università a stabilire nei regolamenti didattici dei singoli corsi di studio le modalità di verifica dei requisiti per la Laurea Specialistica. Se dalla verifica risulta che lo studente non è in possesso dei requisiti d’accesso richiesti per il Corso di Laurea Specialistica prescelto, lo studente potrà comunque iscriversi a tale Corso , ma vi sarà ammesso con dei debiti formativi che dovranno essere colmati durante il primo anno di Corso . Per conseguire la laurea specialistica lo studente deve aver acquisito complessivamente 300 crediti, ivi compresi quelli già acquisiti con la laurea e riconosciuti validi per il relativo Corso di laurea specialistica, semplificando potremmo dire che la laurea specialistica comporta l’acquisizione di 120 cfu. Anche per la laurea specialistica va precisato che uno stesso Corso di laurea può prevedere diversi curricula. Il curriculum di un Corso di Laurea, quindi l’insieme delle attività formative, universitarie ed extrauniversitarie, che caratterizzano un Corso di studio viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. Per i corsi che prevedono più curricula, la scelta dello studente riguarderà in particolare le attività “caratterizzanti” (b) e “affini e integrative” (c) che saranno diversificate a seconda del percorso formativo: un po’ come avveniva nel vecchio ordinamento con il piano degli studi personalizzato rispetto all’indirizzo scelto. Il curriculum di un Corso di laurea o di laurea specialistica viene indicato nel regolamento didattico del Corso di studio. In merito al conseguimento dei crediti formativi vale quanto detto per la laurea di primo livello, cioè essa avviene con il superamento, da parte dello studente, di prove d’esame o di altre forme di verifica, previste dall’ateneo per le varie attività formative che compongono il Corso . Unica differenza rispetto a quanto detto riguarda la conclusione del Corso di Laurea Specialistica, che avviene con l’elaborazione, sotto la guida di un relatore, e la discussione di una tesi.

1.1.6 Master Si tratta di Corsi di studio post-laurea (master universitario di I livello) o post-laurea specialistica (master universitario di II livello), organizzati anche in collaborazione con enti o istituzioni pubbliche o private, a carattere di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente. Fornisce conoscenze e abilità di carattere professionale, di livello tecnico-operativo o di livello progettuale, ed è rivolto anche a professionisti che sentano la necessità di riqualificarsi. A differenza di altri “corsi di perfezionamento” attivati dalle università, il master universitario rilascia un titolo accademico. Il master si consegue con l’acquisizione di almeno 60 crediti, oltre a quelli acquisiti per la laurea (180) o la laurea specialistica (120). Possono essere riconosciuti come crediti per il conseguimento del master anche attività didattiche, affini a quelle del master, svolte durante corsi di perfezionamento organizzati dall’università. I crediti

acquisiti con il master di I livello potranno inoltre essere riconosciuti per il proseguimento degli studi con la laurea specialistica. L’ammissione è riservata a un numero ristretto di partecipanti perché sia garantita la guida personale di docenti e tutor: la selezione avviene attraverso colloqui o altre forme di verifica. Gli obiettivi e i programmi dei master sono stabiliti dalle Facoltà di ciascun Ateneo. I corsi, la cui frequenza è obbligatoria, si articolano in lezioni in aula, studio individuale, esercitazioni, attività di laboratorio, e si concludono con un periodo di tirocinio presso enti o imprese. Durante il Corso sono previste verifiche periodiche di accertamento delle competenze acquisite, e una prova finale che non dà luogo a votazioni.

1.1.7 Dottorato di Ricerca Si tratta di un Corso di studio al quale si accede al termine della laurea specialistica. Il Dottorato di ricerca si propone di dare le conoscenze, sia teoriche che applicate, necessarie per lo svolgimento della attività di ricerca. I docenti coinvolti nella attività di formazione dei dottorandi formano il Collegio dei docenti. E’ inoltre prevista la figura del Coordinatore del Dottorato, che è il responsabile sia dal punto di vista sia amministrativo che scientifico del Dottorato di ricerca. La durata del Dottorato è di tre anni. Al termine dei tre anni i dottorandi devono consegnare un elaborato scritto in cui sono sintetizzati i risultati della attività di ricerca svolta nel triennio. Il numero di posti per Dottorato è limitato. Alcuni di questi sono finanziati dall’Università. Si accede al Dottorato previo il superamento di una prova scritta e una prova orale nelle discipline in cui il Dottorato afferisce.

1.2 L'offerta didattica della Facoltà di Economia La Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Perugia per l’a.a. 2007-2008 ha pienamente attivi 7 corsi di laurea e 5 corsi di laurea specialistica nelle classi sotto indicate:

CLASSE DI LAUREA (NUMERO DELLA CLASSE) NUMERO DI CORSI

Scienze dell'economia e della gestione aziendale (17) 6 corsi, di cui 1 a distanza Scienze statistiche (37) 1 Corso

CLASSE DI LAUREA SPECIALISTICA (NUMERO DELLA CLASSE) NUMERO DI CORSI

Finanza (19/S) 1 Corso Scienze economico-aziendali (84/S) 4 corsi

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L'offerta didattica complessiva della Facoltà di Economia, articolata per sede, è pertanto la seguente:

Sede di Perugia LAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia aziendale (EA) I,II,III 17 Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (EMIF) I,II,III 17 Economia e legislazione d'impresa (ELI) I,II,III 17 Statistica e informatica per la gestione delle imprese (SIGI) I,II,III 37

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Consulenza economica e giuridica per le imprese I,II 84/S Finanza I,II 19/S Management aziendale I,II 84/S

Sede di Assisi LAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia e gestione dei servizi turistici I,II,III 17

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia del turismo I,II 84/S

Sede di TerniLAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia e amministrazione delle imprese I,II,III 17

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Gestione dei rischi di impresa I,II 84/S

CORSI TELEDIDATTICI ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Teledidattico in Economia e gestione delle imprese I,II,III 17

L'attivazione di un Corso di laurea specialistica può avvenire soltanto se è presente un Corso di laurea triennale i cui crediti siano totalmente riconosciuti nella laurea specialistica. Di seguito è riportato uno schema che indica, appunto, le lauree triennali e rispettive lauree specialistiche che ne riconoscono totalmente i crediti.

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CORSO DI LAUREA I CUI CREDITI SONO TOTALMENTE RICONOSCIUTI

Economia del turismo Economia e gestione dei servizi turistici (anche a distanza) Finanza Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Gestione dell’inn. e dei rischi d'impresa Economia e amministrazione delle imprese Management aziendale Economia aziendale Consulenza economica e giuridica per le imprese

Economia e legislazione d'impresa

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L'offerta didattica complessiva della Facoltà di Economia, articolata per sede, è pertanto la seguente:

Sede di Perugia LAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia aziendale (EA) I,II,III 17 Economia dei mercati e degli intermediari finanziari (EMIF) I,II,III 17 Economia e legislazione d'impresa (ELI) I,II,III 17 Statistica e informatica per la gestione delle imprese (SIGI) I,II,III 37

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Consulenza economica e giuridica per le imprese I,II 84/S Finanza I,II 19/S Management aziendale I,II 84/S

Sede di Assisi LAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia e gestione dei servizi turistici I,II,III 17

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia del turismo I,II 84/S

Sede di TerniLAUREE (TRIENNALI) ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Economia e amministrazione delle imprese I,II,III 17

LAUREE SPECIALISTICHE ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Gestione dei rischi di impresa I,II 84/S

CORSI TELEDIDATTICI ANNI DI ATTIVAZIONE CLASSE

Teledidattico in Economia e gestione delle imprese I,II,III 17

L'attivazione di un Corso di laurea specialistica può avvenire soltanto se è presente un Corso di laurea triennale i cui crediti siano totalmente riconosciuti nella laurea specialistica. Di seguito è riportato uno schema che indica, appunto, le lauree triennali e rispettive lauree specialistiche che ne riconoscono totalmente i crediti.

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CORSO DI LAUREA I CUI CREDITI SONO TOTALMENTE RICONOSCIUTI

Economia del turismo Economia e gestione dei servizi turistici (anche a distanza) Finanza Economia dei mercati e degli intermediari finanziari Gestione dell’inn. e dei rischi d'impresa Economia e amministrazione delle imprese Management aziendale Economia aziendale Consulenza economica e giuridica per le imprese

Economia e legislazione d'impresa

Va peraltro ricordato che, come detto, l'accesso ad una laurea specialistica può avvenire anche provenendo da lauree triennali, sia della stessa Facoltà che di altre Facoltà, i cui crediti non siano integralmente riconosciuti, ma, in questo caso, sarà necessaria una procedura di riconoscimento dei crediti da parte del Consiglio di Corso di Laurea specialistica di arrivo, con l’individuazione di eventuali debiti formativi.

1.3 Master e Dottorati di ricerca Presso la Facoltà di Economia sono attivi i seguenti Master:

Corso Descrizione Master in Economia e Management Aziendale Corso organizzato in collaborazione con la

Fondazione ONAOSI destinato ai laureati in discipline economiche che intendano acquisire una specifica preparazione in ordine ad alcune tematiche attinenti al management aziendale.

Master in Management pubblico Scopo del Master è quello di attivare un percorso formativo in grado di migliorare l’efficienza/efficacia dei servizi resi dalla amministrazione pubblica.

Master in Innovazione e impresa Il Master è attivato in ATS con ICSIM - Istituto per la cultura e la storia d’impresa “Franco Somigliano” ed è rivolto a laureati che intendono approfondire tematiche relative alla cultura d’impresa nei suoi profili operativo manageriali.

Master Il passaggio generazionale nell’impresa Moda e Made in Italy

Il Master si rivolge principalmente agli addetti del settore che intendono orientare la propria preparazione a guidare in futuro l’impresa acquisendo le competenze tecniche e le capacità comportamentali necessarie inerenti la problematica del passaggio generazionale. Si rivolge inoltre a giovani laureati, manager e professionisti che voglioni specializzarsi e approfondire la specifica preparazione nel settore.

I Dottorati attivati presso la Facoltà di Economia sono i seguenti: Dottorato in Metodi Matematici e statistici per la ricerca economica e sociale. Coordinatore: Prof. Antonio Forcina. Sito web: http://www.stat.unipg.it/DSS/dottorato_frame.html Descrizione: Si propone di formare dottori di ricerca con solide conoscenze teoriche nei principali settori della statistica e della finanza matematica finalizzate alla ricerca applicata in campo economico e sociale. E’ previsto un soggiorno all’estero. Dottorato europeo in Internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Coordinatore Prof. Tommaso Sediari.Descrizione: Si propone di formare dottori di ricerca specializzati nello studio dei fenomeni di internazionalizzazione, riguardanti in particolare le piccole e medie imprese. Il dottorato nasce da un progetto comune tra la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, l’Università di Parigi Evry Val d’Essonne (Francia) e la Wysaza Szkola Zarzadania di Czestocowie (Polonia).

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1.4 Valutazione della didattica Dall'anno accademico 1999-2000, presso l'Università di Perugia, è in funzione un sistema di valutazione della attività didattica da parte degli studenti. In particolare, alla fine di ogni Corso, gli studenti sono invitati a compilare un questionario di valutazione, uguale per tutti i corsi dell'Ateneo, che consente loro di esprimere la propria opinione relativamente all'insegnamento appena seguito. I dati raccolti vengono gestiti dal Nucleo di Valutazione dell'Ateneo. Presso tutti i corsi di laurea della sede di Perugia è anche utilizzato un questionario che viene compilato dallo studente che sta per laurearsi e che riguarda l'organizzazione di tutto il Corso di laurea.

1.5 Organizzazione della didattica In ciascun Corso di studio ci sono attività (discipline, ma anche stage, laboratorio, ecc.) fondamentali, caratterizzanti, affini o integrative ed altre, secondo elenchi che definiscono le caratteristiche delle classi di laurea. Ogni insegnamento appartiene ad un ambito disciplinare (economico, economico aziendale, giuridico, matematico-statistico, altro). Ogni insegnamento appartiene ad un settore scientifico disciplinare, definito da una "declaratoria" ministeriale che caratterizza gli insegnamenti che ad esso appartengono; i settori scientifico disciplinari sono indicati con sigle abbreviate (per l'appartenenza degli insegnamenti a settori scientifico disciplinari, ad ambiti e per la loro caratterizzazione, si vedano i curriculum riportati nelle parti relative a ciascuna sede e le tabelle degli insegnamenti). Alcuni insegnamenti, pur non essendo attivati nell'ambito della Facoltà di Economia possono comunque essere inseriti tra gli insegnamenti a scelta.. Prima di sostenere un esame lo studente dovrà verificare che gli esami già sostenuti soddisfino le regole di propedeuticità, riportate nelle descrizioni dei singoli corsi. Un insegnamento A è propedeutico per un insegnamento B se, per poter sostenere B, è necessario avere già sostenuto A. Per ulteriori dettagli organizzativi consultare i capitoli relativi ai singoli corsi di studio.

1.6 Esame di Laurea Triennale A partire dall’Anno Accademico 2004-2005, la valutazione della prova finale avviene nel Corso di una seduta pubblica della Commissione di esame di laurea, composta da undici membri e nominata dal Rettore. E' prevista un'unica Commissione di esame di laurea per ogni Sede (Perugia, Assisi, Terni) in cui si articola l'attività didattica della Facoltà. Il giudizio insindacabile della Commissione viene formalizzato con la stesura del verbale della prova finale e contestualmente la Commissione procede al conferimento del titolo ai candidati che

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1.4 Valutazione della didattica Dall'anno accademico 1999-2000, presso l'Università di Perugia, è in funzione un sistema di valutazione della attività didattica da parte degli studenti. In particolare, alla fine di ogni Corso, gli studenti sono invitati a compilare un questionario di valutazione, uguale per tutti i corsi dell'Ateneo, che consente loro di esprimere la propria opinione relativamente all'insegnamento appena seguito. I dati raccolti vengono gestiti dal Nucleo di Valutazione dell'Ateneo. Presso tutti i corsi di laurea della sede di Perugia è anche utilizzato un questionario che viene compilato dallo studente che sta per laurearsi e che riguarda l'organizzazione di tutto il Corso di laurea.

1.5 Organizzazione della didattica In ciascun Corso di studio ci sono attività (discipline, ma anche stage, laboratorio, ecc.) fondamentali, caratterizzanti, affini o integrative ed altre, secondo elenchi che definiscono le caratteristiche delle classi di laurea. Ogni insegnamento appartiene ad un ambito disciplinare (economico, economico aziendale, giuridico, matematico-statistico, altro). Ogni insegnamento appartiene ad un settore scientifico disciplinare, definito da una "declaratoria" ministeriale che caratterizza gli insegnamenti che ad esso appartengono; i settori scientifico disciplinari sono indicati con sigle abbreviate (per l'appartenenza degli insegnamenti a settori scientifico disciplinari, ad ambiti e per la loro caratterizzazione, si vedano i curriculum riportati nelle parti relative a ciascuna sede e le tabelle degli insegnamenti). Alcuni insegnamenti, pur non essendo attivati nell'ambito della Facoltà di Economia possono comunque essere inseriti tra gli insegnamenti a scelta.. Prima di sostenere un esame lo studente dovrà verificare che gli esami già sostenuti soddisfino le regole di propedeuticità, riportate nelle descrizioni dei singoli corsi. Un insegnamento A è propedeutico per un insegnamento B se, per poter sostenere B, è necessario avere già sostenuto A. Per ulteriori dettagli organizzativi consultare i capitoli relativi ai singoli corsi di studio.

1.6 Esame di Laurea Triennale A partire dall’Anno Accademico 2004-2005, la valutazione della prova finale avviene nel Corso di una seduta pubblica della Commissione di esame di laurea, composta da undici membri e nominata dal Rettore. E' prevista un'unica Commissione di esame di laurea per ogni Sede (Perugia, Assisi, Terni) in cui si articola l'attività didattica della Facoltà. Il giudizio insindacabile della Commissione viene formalizzato con la stesura del verbale della prova finale e contestualmente la Commissione procede al conferimento del titolo ai candidati che

abbiano superato la prova di esame. Nel Corso della cerimonia di conferimento del titolo, può essere invitato un esponente del mondo economico o della cultura, con la finalità di svolgere una breve conferenza. La Commissione di esame di laurea per la valutazione dei candidati può avvalersi del precedente parere formulato da una Commissione ristretta di docenti della Facoltà, nominata dal Presidente del Consiglio intercorso competente e composta da almeno tre docenti della Facoltà. Di questa Commissione fa parte il docente che ha seguito il candidato nella preparazione della prova finale. I lavori della Commissione ristretta, hanno la finalità di valutare in via preliminare la prova finale nel Corso di un colloquio con il candidato. Al termine dei lavori, in via riservata, la Commissione determina e comunica al Presidente del Consiglio intercorso competente, l'incremento di voto fino ad un massimo di tre punti. Tale voto si somma al punteggio curriculare di base (media ponderata dei voti dei singoli esami, espressa in centodecimi), ai bonus per la durata e a quello per il merito secondo le modalità già deliberate in Facoltà. La cerimonia di conferimento del titolo di studio, si svolge nei giorni previsti per le sedute di laurea indicati nei Manifesti degli Studi definiti dai rispettivi Consigli intercorso. La valutazione delle prove finali da parte della Commissione ristretta, nominata dal Presidente del Consiglio intercorso competente, deve essere svolta di norma almeno sette giorni prima della seduta della Commissione di laurea.

1.7 Esame di Laurea Specialistica Le attività formative relative alla prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono nella predisposizione in forma scritta e discussione di un elaborato originale, alla fine del quinto anno, su argomento a scelta dallo studente d’intesa con un docente, secondo modalità specifiche stabilite da ogni Consiglio di Corso di studi. La valutazione della prova finale avviene nel Corso di una seduta pubblica della Commissione di esame di laurea, composta da undici membri e nominata dal Rettore. Nel definire la votazione finale della Laurea Specialistica la Commissione di esame composta da undici membri nominati dal Rettore, dovrà considerare il curriculumcomplessivo di studi del candidato e può attribuire un incremento, rispetto al voto base curriculare degli esami della Laurea Specialistica (media ponderata dei voti dei singoli esami, riportata in centodecimi), per un massimo di otto punti. Eccezionalmente, per tesi di Laurea particolarmente meritevoli, su proposta del Relatore con richiesta scritta al Preside e al Presidente del Consiglio intercorso competente da presentare almeno dieci giorni prima della data prevista per la discussione, sarà nominato un secondo Correlatore per una più approfondita valutazione di merito dell'elaborato presentato dal candidato. In caso di valutazione di merito positiva, la Commissione può attribuire, in tal caso, un incremento fino ad un massimo di undici punti rispetto al voto base curriculare.

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1.8 Gli Organi della Facoltà I principali Organi della Facoltà sono il Consiglio di Facoltà e i Consigli di Corso di Studio di laurea. Il Consiglio di Facoltà, presieduto dal Preside della Facoltà, attualmente il prof. Pierluigi Daddi, è composto da tutti i Professori di ruolo e da una rappresentanza dei Ricercatori e degli studenti. La funzione fondamentale è quella di coordinamento dell’attività dei docenti e dei diversi Corsi di studio presenti nella Facoltà. Competono ad esso le decisioni che riguardano le risorse e l’organico di Facoltà per quanto concerne i Professori ed i Ricercatori (bandi di concorso, trasferimenti, ecc.), l’istituzione, l’attivazione e la disattivazione di Corsi di studio e di discipline, l’affidamento di insegnamenti ai docenti, ecc. Il Consiglio di Corso di laurea è formato da tutti i docenti del Corso di studio e da una rappresentanza degli studenti e dei ricercatori. Il Consiglio organizza la programmazione dell’attività didattica, i piani di studio, le pratiche degli studenti e su tutto quanto attiene al concreto svolgimento del Corso di studi. Nella Facoltà di Economia sono operanti: - Il Consiglio intercorso in Economia e Amministrazione delle Imprese, sede di Terni, (presieduto dalla prof. Alessandro Montrone) - Il Consiglio intercorso dei Corsi di laurea in Economia del Tursimo, sede di Assisi, (presieduto dal prof. Libero Mario Mari) - Il Consiglio intercorso in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (presieduto dal prof. Luca Ferrucci) - Il Consiglio intercorso in Statistica ed Informatica per la Gestione delle

Imprese (presieduto dal prof. Giuseppe Cicchitelli).

È possibile il passaggio da un Corso di studio all’altro della Facoltà su delibera del Consiglio di studio di arrivo. Alcuni esami possono essere riconosciuti integralmente ed altri previa integrazione del programma. I docenti afferiscono ai Dipartimenti, strutture dotate di locali e di risorse finanziarie destinate allo svolgimento dell’attività di studio e di ricerca dei professori e dei ricercatori. Un elenco dettagliato dei Dipartimenti e della loro composizione si trova nella Parte V. I docenti di ruolo possono essere Professori Ordinari (o di prima fascia) o Professori Associati (o di seconda fascia), ruoli cui si accede per distinti concorsi pubblici. Al gradino iniziale della carriera è il ruolo dei Ricercatori universitari, che comunque possono tenere insegnamenti per affidamento o supplenza. L'affidamento è l'istituto giuridico per cui ad un professore o ricercatore viene attribuito annualmente un insegnamento non ricoperto da altri docenti. Alcuni insegnamenti sono ricoperti attraverso Professori a contratto, titolari di contratto di diritto privato, di durata annuale rinnovabile, stipulato con personale che possiende elevate professionalità specifiche, ma che non ha una posizione nei ruoli dell'Università.

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1.8 Gli Organi della Facoltà I principali Organi della Facoltà sono il Consiglio di Facoltà e i Consigli di Corso di Studio di laurea. Il Consiglio di Facoltà, presieduto dal Preside della Facoltà, attualmente il prof. Pierluigi Daddi, è composto da tutti i Professori di ruolo e da una rappresentanza dei Ricercatori e degli studenti. La funzione fondamentale è quella di coordinamento dell’attività dei docenti e dei diversi Corsi di studio presenti nella Facoltà. Competono ad esso le decisioni che riguardano le risorse e l’organico di Facoltà per quanto concerne i Professori ed i Ricercatori (bandi di concorso, trasferimenti, ecc.), l’istituzione, l’attivazione e la disattivazione di Corsi di studio e di discipline, l’affidamento di insegnamenti ai docenti, ecc. Il Consiglio di Corso di laurea è formato da tutti i docenti del Corso di studio e da una rappresentanza degli studenti e dei ricercatori. Il Consiglio organizza la programmazione dell’attività didattica, i piani di studio, le pratiche degli studenti e su tutto quanto attiene al concreto svolgimento del Corso di studi. Nella Facoltà di Economia sono operanti: - Il Consiglio intercorso in Economia e Amministrazione delle Imprese, sede di Terni, (presieduto dalla prof. Alessandro Montrone) - Il Consiglio intercorso dei Corsi di laurea in Economia del Tursimo, sede di Assisi, (presieduto dal prof. Libero Mario Mari) - Il Consiglio intercorso in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (presieduto dal prof. Luca Ferrucci) - Il Consiglio intercorso in Statistica ed Informatica per la Gestione delle

Imprese (presieduto dal prof. Giuseppe Cicchitelli).

È possibile il passaggio da un Corso di studio all’altro della Facoltà su delibera del Consiglio di studio di arrivo. Alcuni esami possono essere riconosciuti integralmente ed altri previa integrazione del programma. I docenti afferiscono ai Dipartimenti, strutture dotate di locali e di risorse finanziarie destinate allo svolgimento dell’attività di studio e di ricerca dei professori e dei ricercatori. Un elenco dettagliato dei Dipartimenti e della loro composizione si trova nella Parte V. I docenti di ruolo possono essere Professori Ordinari (o di prima fascia) o Professori Associati (o di seconda fascia), ruoli cui si accede per distinti concorsi pubblici. Al gradino iniziale della carriera è il ruolo dei Ricercatori universitari, che comunque possono tenere insegnamenti per affidamento o supplenza. L'affidamento è l'istituto giuridico per cui ad un professore o ricercatore viene attribuito annualmente un insegnamento non ricoperto da altri docenti. Alcuni insegnamenti sono ricoperti attraverso Professori a contratto, titolari di contratto di diritto privato, di durata annuale rinnovabile, stipulato con personale che possiende elevate professionalità specifiche, ma che non ha una posizione nei ruoli dell'Università.

PARTE II

SEDE DI PERUGIA

Lauree e Lauree Specialistiche di area Economico-Aziendale

1 Informazioni comuni

Per l'anno accademico 2007–2008, le lauree e lauree specialistiche attivate presso la sede di Perugia nell’area economico-aziendale sono le seguenti: CORSI DI LAUREA DURATA ANNI DI ATTIVAZIONE

Economia aziendale 3 anni I, II, III Economia dei mercati e degli intermediari finanziari 3 anni I, II, III Economia e legislazione d'impresa 3 anni I, II, III

CORSI DI LAUREA SPECIALISTICA DURATA ANNI DI ATTIVAZIONE

Consulenza economica e giuridica per le imprese 3+2 anni I, II Finanza 3+2 anni I, II Management aziendale 3+2 anni I, II

1.1 Calendario Il seguente Calendario costituisce l'unica fonte di definizione temporale dei periodi di attività e sospensione della didattica. Sono da considerare giorni festivi unicamente quelli riconosciuti tali nel territorio nazionale e il 29 Gennaio, festa di San Costanzo, Santo Patrono della città di Perugia. L’attività didattica si articola in due “semestri” di lezione, di 12 settimane ciascuno. Ogni semestre è diviso in due periodi didattici di 6 settimane effettive ciascuno, divisi da una pausa didattica di due settimane. Alla fine del primo semestre è previsto un periodo di 5 settimane per lo svolgimento degli esami. I corsi da 8 crediti si devono svolgere in tutto il semestre, quelli da 4 crediti si devono svolgere in un periodo, mentre quelli da 6 possono svolgersi in tutto il

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semestre o in un periodo didattico. Nel caso in cui l’insegnamentoo da 6 crediti venga impartito in un periodo didattico, per poter svolgere 42 ore di lezione, sarà necessario prevedere 21 lezioni da 2 ore, che si possono svlogere con almeno 3 settimane da 8 ore e 3 settimane da 6 ore. Le 3 settimane da 8 ore possono essere articolate su quattro giornate diverse oppure su tre giornate diverse, con una giornata con doppia lezione. La concentrazione dei corsi da 6 crediti in un periodo didattico è particolarmente incoraggiata per i corsi delle lauree specialistiche. Durante la pausa didattica si svolgono:

le prove intermedie per gli insegnamenti da 8 o 6 crediti, se previste; gli esami degli insegnamenti da 4 crediti ed eventualmente anche quelli degli insegnamenti da 6 crediti già completati che si sono svolti nel primo periodo didattico; gli esami per le discipline per cui gli studenti hanno la frequenza, ad eccezione degli insegnamenti del primo semestre per gli studenti iscritti al primo anno della Laurea triennale.

Durante i periodi di lezione non si posssono svolgere prove intermedie o anticipazioni di esami.

ATTIVITÀ PERIODO NOTE

Orientamento matricole

(presentazione corsi)

17.9.06 Giornata di orientamento

I Semestre (parte A) 17.09.07–26.10.07

Pausa didattica 29.10.076–09.11.07 1 appello d’esame per tutti i corsi

I Semestre (parte B) 12.11.07–21.12.07 Vacanze di Natale: 24.12.07- 04.01.08

Esami 07.01.08–15.02.08 3 appelli per tutti i corsi

II Semestre (parte A) 18.02.08–04.04.08 Vacanze di Pasqua: 21.03.08- 25.03.08

Pausa didattica 07.04.08–18.04.08 1 appello d’esame per tutti i corsi*

II Semestre (parte B) 21.04.08–06.06.08

09.06.08–25.07.08 3 appelli per tutti i corsi Esami

01.09.08–12.09.08 1 appello per tutti i corsi

Calendario per la prova finale dei corsi di laurea (triennali) e per gli esami di laurea del Corso di laurea in Economia e commercio (ad esaurimento) e delle Lauree Specialistiche

03-04-05 dicembre 2007 25-26-27 febbraio 2008 05-06-07 maggio 2008 14-15-16 luglio 2008 06-07-08 ottobre 2008

* ad eccezione dei corsi del primo semestre per gli studenti del primo anno

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semestre o in un periodo didattico. Nel caso in cui l’insegnamentoo da 6 crediti venga impartito in un periodo didattico, per poter svolgere 42 ore di lezione, sarà necessario prevedere 21 lezioni da 2 ore, che si possono svlogere con almeno 3 settimane da 8 ore e 3 settimane da 6 ore. Le 3 settimane da 8 ore possono essere articolate su quattro giornate diverse oppure su tre giornate diverse, con una giornata con doppia lezione. La concentrazione dei corsi da 6 crediti in un periodo didattico è particolarmente incoraggiata per i corsi delle lauree specialistiche. Durante la pausa didattica si svolgono:

le prove intermedie per gli insegnamenti da 8 o 6 crediti, se previste; gli esami degli insegnamenti da 4 crediti ed eventualmente anche quelli degli insegnamenti da 6 crediti già completati che si sono svolti nel primo periodo didattico; gli esami per le discipline per cui gli studenti hanno la frequenza, ad eccezione degli insegnamenti del primo semestre per gli studenti iscritti al primo anno della Laurea triennale.

Durante i periodi di lezione non si posssono svolgere prove intermedie o anticipazioni di esami.

ATTIVITÀ PERIODO NOTE

Orientamento matricole

(presentazione corsi)

17.9.06 Giornata di orientamento

I Semestre (parte A) 17.09.07–26.10.07

Pausa didattica 29.10.076–09.11.07 1 appello d’esame per tutti i corsi

I Semestre (parte B) 12.11.07–21.12.07 Vacanze di Natale: 24.12.07- 04.01.08

Esami 07.01.08–15.02.08 3 appelli per tutti i corsi

II Semestre (parte A) 18.02.08–04.04.08 Vacanze di Pasqua: 21.03.08- 25.03.08

Pausa didattica 07.04.08–18.04.08 1 appello d’esame per tutti i corsi*

II Semestre (parte B) 21.04.08–06.06.08

09.06.08–25.07.08 3 appelli per tutti i corsi Esami

01.09.08–12.09.08 1 appello per tutti i corsi

Calendario per la prova finale dei corsi di laurea (triennali) e per gli esami di laurea del Corso di laurea in Economia e commercio (ad esaurimento) e delle Lauree Specialistiche

03-04-05 dicembre 2007 25-26-27 febbraio 2008 05-06-07 maggio 2008 14-15-16 luglio 2008 06-07-08 ottobre 2008

* ad eccezione dei corsi del primo semestre per gli studenti del primo anno

Scadenze importanti sono:

17 settembre 2007 Inizio delle lezioni; (Vedi Manifesto degli Studi Ateneo)

Scadenza di presentazione delle domande di iscrizione.

(Vedi Manifesto degli Studi Ateneo)

Scadenza per la presentazione delle domande per il passaggio di Corso di laurea;

La domanda per sostenere l'esame di laurea o la prova finale comprensiva del foglio con l’indicazione del titolo della tesi in lingua italiana che inglese e con la firma del Relatore deve essere presentata:

entro il 30 maggio per la seduta di luglio entro il 1° settembre per la seduta di ottobre entro il 19 ottobre per la seduta di dicembre entro il 11 gennaio per la seduta di febbraio entro il 21 marzo Per la seduta di maggio

Orario di ricevimento degli studenti: i docenti ricevono gli studenti secondo un orario, aggiornato con regolarità ed esposto in una bacheca nell'atrio della Facoltà.

1.2 Cambiamento di Corso di laurea È possibile il passaggio da un Corso di laurea all’altro della Facoltà su delibera del Consiglio di laurea di arrivo, presentando domanda alla Segreteria studenti entro il 31 dicembre 2006. Alcuni esami possono essere riconosciuti completamente ed altri previa integrazione del programma. Relativamente ai passaggi di Corso di laurea tra quelli di cui al presente Manifesto, la richiesta prima dell’inizio del secondo anno non provoca perdita di crediti acquisiti.

1.3 Tutorato Per consentire agli studenti di poter agevolmente sostenere l’esame alla fine dei relativi corsi – fatto essenziale per poter completare gli studi entro il termine previsto – è stata istituita una attività di tutoraggio che coinvolge le discipline dei primi anni, attraverso la nomina di tutor a disposizione degli studenti in orari concordati, per risolvere i problemi che incontrano nell’apprendimento delle discipline. Sono previsti anche incontri con i tutor per recuperare eventuali ritardi nel superamento degli esami, nei mesi di agosto e settembre.

1.4 Tirocinio, progetto sul campo e prova finale I regolamenti didattici dei corsi di laurea,ad eccezione della laurea Specialistica in Management Aziendale, prevedono lo svolgimento di tirocini presso aziende o

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istituzioni per un impegno che varia de 100 a 125 ore circa, corrispondente all’acquisizione di 4 e 6 cfu, sotto la direzione di un docente e di un tutor aziendale. Lo svolgimento del tirocinio può essere sostituito, nel caso di corsi di laurea triennale, da quello di un “progetto sul campo”, una sperimentazione su dati di un’azienda o di una istituzione, svolta sotto la direzione di un docente, che però non prevede soggiorni esterni all’Università. Una relazione sull’attività di tirocinio o progetto sul campo è alla base della “ prova finale” del Corso di laurea. Possono svolgere il tirocinio coloro che abbiano acquisito almeno 120 cfu se iscritto alle lauree triennali e 54 se iscritto alla laurea specialistica. Lo studente dovrà formulare una specifica domanda nella quale dovrà indicare, oltre ai propri dati anangrafici, il Corso di laurea, l’anno di corso, i crediti acquisiti, la media ponderata, il periodo di preferenza e, se in grado, la struttura ospitante. Qualora nella domanda di tirocinio non venga individuata la struttura ospitante, sarà l’Università ad assegnarne una allo studente, in base ad una propria banca dati di strutture disponibili ed ad una graduatoria di merito stilata sulla base degli elementi contenuti nella domanda stessa. La domanda, formulata su apposito modulo indirizzata al Presidente del Consiglio Intercorso, dovrà essere presentata alla segreteria didattica un mese prima dell’inizio del periodo richiesto per lo svolgimento del tirocinio formativo. A conclusione del tirocinio, la struttura ospitante dovrà compilare la parte di sua competenza del modulo di “Certificazione dei crediti formativi” che verrà restituita a cura dello studente alla segreteria didattica per l’assegnazione dei 4 cfu previsti dall’ordinamento didattico. Qualora lo studente abbia svolto o svolga un’attività lavorativa attinente al percorso formativo, la stessa potrà essere riconosciuta come tirocinio, previa approvazione da parte del Presidente del Consiglio Intercorso. Per ottenere i crediti previsti, lo studente dovrà presentarsi presso la segreteria didattica, per espletare tutte le pratiche burocratiche.

1.5 Commissione paritetica per la didattica Come previsto dal regolamento didattico d’Ateneo, è costituita la Commissione paritetica per la didattica formata da sei docenti e sei rappresentanti degli studenti. Alla Commissione spetta il compito di:

formulare proposte in materia di calendario e di programmazione delle attività didattiche; verificare l’integrazione dei diversi insegnamenti; vigilare sulle procedure di valutazione degli insegnamenti da parte degli studenti e recepire i risultati di tale valutazione; coordinare le attività di tutorato e i servizi di orientamento offerti dal Corso di laurea.

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istituzioni per un impegno che varia de 100 a 125 ore circa, corrispondente all’acquisizione di 4 e 6 cfu, sotto la direzione di un docente e di un tutor aziendale. Lo svolgimento del tirocinio può essere sostituito, nel caso di corsi di laurea triennale, da quello di un “progetto sul campo”, una sperimentazione su dati di un’azienda o di una istituzione, svolta sotto la direzione di un docente, che però non prevede soggiorni esterni all’Università. Una relazione sull’attività di tirocinio o progetto sul campo è alla base della “ prova finale” del Corso di laurea. Possono svolgere il tirocinio coloro che abbiano acquisito almeno 120 cfu se iscritto alle lauree triennali e 54 se iscritto alla laurea specialistica. Lo studente dovrà formulare una specifica domanda nella quale dovrà indicare, oltre ai propri dati anangrafici, il Corso di laurea, l’anno di corso, i crediti acquisiti, la media ponderata, il periodo di preferenza e, se in grado, la struttura ospitante. Qualora nella domanda di tirocinio non venga individuata la struttura ospitante, sarà l’Università ad assegnarne una allo studente, in base ad una propria banca dati di strutture disponibili ed ad una graduatoria di merito stilata sulla base degli elementi contenuti nella domanda stessa. La domanda, formulata su apposito modulo indirizzata al Presidente del Consiglio Intercorso, dovrà essere presentata alla segreteria didattica un mese prima dell’inizio del periodo richiesto per lo svolgimento del tirocinio formativo. A conclusione del tirocinio, la struttura ospitante dovrà compilare la parte di sua competenza del modulo di “Certificazione dei crediti formativi” che verrà restituita a cura dello studente alla segreteria didattica per l’assegnazione dei 4 cfu previsti dall’ordinamento didattico. Qualora lo studente abbia svolto o svolga un’attività lavorativa attinente al percorso formativo, la stessa potrà essere riconosciuta come tirocinio, previa approvazione da parte del Presidente del Consiglio Intercorso. Per ottenere i crediti previsti, lo studente dovrà presentarsi presso la segreteria didattica, per espletare tutte le pratiche burocratiche.

1.5 Commissione paritetica per la didattica Come previsto dal regolamento didattico d’Ateneo, è costituita la Commissione paritetica per la didattica formata da sei docenti e sei rappresentanti degli studenti. Alla Commissione spetta il compito di:

formulare proposte in materia di calendario e di programmazione delle attività didattiche; verificare l’integrazione dei diversi insegnamenti; vigilare sulle procedure di valutazione degli insegnamenti da parte degli studenti e recepire i risultati di tale valutazione; coordinare le attività di tutorato e i servizi di orientamento offerti dal Corso di laurea.

La composizione attuale della commissione è la seguente: Docenti Studenti

Luca Bartocci Valentina Abbati Luigi Farenga Alessandro Annetti Luca Ferrucci Maria Bucchianico Gianfranco Galmacci Massimiliano Crusi Pierluigi Grasselli Angelo Fiorenti Mauro Pagliacci Roberto Marrani

1.6 Corsi di Lingua straniera e riconoscimento di crediti per attività documentate.

Corsi di lingua straniera: Il livello di competenza linguistica richiesto dalla Facoltà si basa sulle specifiche stabilite dal Quadro Comune del Consiglio D’Europa. Il livello minimo richiesto in uscita dalla Facoltà è: Lingua Inglese livello B1 Lingua Francese livello B1 Lingua Spagnola livello B1 Lingua Tedesca livello A2. I corsi di lingua straniera si compongono oltre che dal corso ufficiale tenuto dai Docenti di Facoltà anche dalle esercitazioni e dalle attività di laboratorio entrambe tenute presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA), che fornisce strumenti e materiali didattici fondamentali per il raggiungimento dei diversi livelli di competenza linguistica richiesta. Presso il CLA lo studente dovrà sottoporsi obbligatoriamente ad un test di piazzamento il quale valuterà il livello di conoscenza della lingua scelta. Tale test si potrà sostenere iscrivendosi on line sul sito del CLA (www.unipg.it/clateneo) nella sessione autunnale (settembre) e invernale (gennaio/febbraio). In base al livello ottenuto lo studente si iscriverà presso la Segreteria Didattica del CLA ai cicli di esercitazioni necessari per raggiungere il livello richiesto dalla Facoltà. Alla fine del ciclo di esercitazioni (della durata di 60 ore), lo studente dovrà sostenere obbligatoriamente il test finale che sarà preliminare all’esame da sostenere con il Docente in Facoltà. L’iscrizione al test finale avviene sempre online sul sito del CLA. Si ricorda che il test finale è obbligatorio anche per gli studenti che al test di piazzamento hanno raggiunto un livello pari o superiore al livello minimo richiesto. Per maggiori informazioni sui test di piazzamento, test finali e iscrizioni ai corsi contattare direttamente la Segreteria Didattica del CLA (075 585 6838 – 6839 mail: [email protected])

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Per le lingue straniere è previsto il riconoscimento delle certificazioni sulla conoscenza delle medesime, nei seguenti termini: “Le certificazioni di conoscenza linguistica sono accettate solo se ottenute da non più di due anni presso Enti certificatori accreditati a livello internazionale. Tuttavia esse non danno titolo a riconoscimento automatico di CFU (Crediti Formativi Universitari), ma possono, qualora corrispondenti al livello del framework europeo definito dalle singole Facoltà e previo test sostenuto presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA), evitare allo studente che ne è in possesso, la frequenza del Corso preparatorio ed il test finale presso il CLA.”. (Delibera Senato Accademico del 17/7/2007).

Lingua Inglese

Corsi preparatori (presso il Centro Linguistico d’Ateneo)

Il corso di Lingua Inglese presso la Facoltà sarà svolto in stretta collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo (www.unipg.it/clateneo). Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il CLA.

Dal mese di agosto gli studenti potranno prenotarsi on line sul sito del CLA per sostenere il test di piazzamento. Tutti gli studenti anche quelli in possesso di certificazioni internazionali dovranno sostenere il test allo scopo di accertare il loro livello di competenza linguistica così da iscriversi al corso più appropriato. Le esercitazioni, tenute dai Collaboratori Esperti Linguistici hanno una durata di 60 ore a semestre + 12 ore in autoapprendimento presso i laboratori multimediali del CLA.Per poter sostenere l’esame in Facoltà gli studenti devono aver superato obbligatoriamente il test finale di livello B1 al CLA (anche coloro che al test di piazzamento avevano raggiunto un livello pari o superiore al livello B1)

Gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-07 potranno sostenere la prova di esame secondo le modalità in vigore negli anni precedenti, oppure optare per le nuove modalità. Le prove scritte in Facoltà riguardano solo gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-2007. Sono esonerati dal seguire i cicli di esercitazione presso il CLA gli studenti di cui è stato accertato un livello di competenza corrispondente al livello B1 tramite il test di piazzamento, questi studenti devono comunque sostenere il test finale al CLA e raggiungere il livello B1 per poter sostenere la prova orale con il docente in Facoltà.

Possono accedere direttamente alla prova orale in Facoltà gli studenti che sono in possesso di un certificato attestante il livello B1.

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Per le lingue straniere è previsto il riconoscimento delle certificazioni sulla conoscenza delle medesime, nei seguenti termini: “Le certificazioni di conoscenza linguistica sono accettate solo se ottenute da non più di due anni presso Enti certificatori accreditati a livello internazionale. Tuttavia esse non danno titolo a riconoscimento automatico di CFU (Crediti Formativi Universitari), ma possono, qualora corrispondenti al livello del framework europeo definito dalle singole Facoltà e previo test sostenuto presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA), evitare allo studente che ne è in possesso, la frequenza del Corso preparatorio ed il test finale presso il CLA.”. (Delibera Senato Accademico del 17/7/2007).

Lingua Inglese

Corsi preparatori (presso il Centro Linguistico d’Ateneo)

Il corso di Lingua Inglese presso la Facoltà sarà svolto in stretta collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo (www.unipg.it/clateneo). Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il CLA.

Dal mese di agosto gli studenti potranno prenotarsi on line sul sito del CLA per sostenere il test di piazzamento. Tutti gli studenti anche quelli in possesso di certificazioni internazionali dovranno sostenere il test allo scopo di accertare il loro livello di competenza linguistica così da iscriversi al corso più appropriato. Le esercitazioni, tenute dai Collaboratori Esperti Linguistici hanno una durata di 60 ore a semestre + 12 ore in autoapprendimento presso i laboratori multimediali del CLA.Per poter sostenere l’esame in Facoltà gli studenti devono aver superato obbligatoriamente il test finale di livello B1 al CLA (anche coloro che al test di piazzamento avevano raggiunto un livello pari o superiore al livello B1)

Gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-07 potranno sostenere la prova di esame secondo le modalità in vigore negli anni precedenti, oppure optare per le nuove modalità. Le prove scritte in Facoltà riguardano solo gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-2007. Sono esonerati dal seguire i cicli di esercitazione presso il CLA gli studenti di cui è stato accertato un livello di competenza corrispondente al livello B1 tramite il test di piazzamento, questi studenti devono comunque sostenere il test finale al CLA e raggiungere il livello B1 per poter sostenere la prova orale con il docente in Facoltà.

Possono accedere direttamente alla prova orale in Facoltà gli studenti che sono in possesso di un certificato attestante il livello B1.

Certificati riconosciuti dalla Facoltà di Economia:

Livello B1 (Quadro Comune Europeo) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 1, Cambridge PET, Pitman ESOL e SESOL Lower Intermediate: riconoscimento del test finale presso il CLA con una valutazione da 23 a 25 trentesimi. Livello B2 (QCE) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 2, Cambridge First Certificate, Pitman ESOL e SESOL Intermediate: riconoscimento del test finale presso il CLA con una valutazione da 27 a 29 trentesimi. Livello B2 / C1 / C2 (QCE) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 3, Cambridge Proficiency, Pitman ESOL e SESOL Higher Intermediate/Advanced, Cambridge Business English, Pitman for Business Communications Level 2 e 3: riconoscimento del test finale presso il CLA con una valutazione di 30 trentesimi. Gli studenti in possesso di tali certificazione saranno tenuti a presentare il certificato originale al momento della registrazione del voto all’esame orale. Il riconoscimento di validità rimarrà a totale discrezione del docente.

Gli studenti in possesso di certificazioni non menzionate sopra, e non riconosciuto dalla Facoltà di Economia, come il Trinity “Graded Examinations In Spoken English”, dovranno seguire il test di livello al CLA.

Lingua Francese Ai fini del superamento dell'esame di Lingua Francese sono riconosciuti esclusivamente i Diplomi DELF e i Diplomi rilasciati dalla Chambre de Commerce et de l'Industrie de Paris, secondo i seguenti criteri:

DELF B1 (ex A3+A4)

Riconoscimento della prova scritta. Lo studente ha l’obbligo di sostenere la prova orale svolgendo il programma previsto per l’anno accademico in corso.

DELF B2 Riconoscimento della prova scritta. Lo studente ha l’obbligo di sostenere la prova orale presentando una breve tesina su un argomento concordato con il docente

DALF C1 Esonero dalla prova scritta e dalla prova orale

Conversione dei voti ottenuti con le certificazioni in trentesimi Il DELF-DALF è stato modificato nel settembre 2005. Il nuovo DELF-DALF propone una votazione totale su/100 suddivisa in quattro voci:comprensione scritta/25; produzione scritta/25;produzione orale/25.

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Certificazione vecchio DELF-DALF

Certificazione vecchio DELF-DALF

Voto riconosciuto per accedere alla prova orale:

Voto in ventesimi Voto in centesimi Conversione in trentesimi Da 10/20 a 11/20 Da 50/100 a 59/100 24/30 Da 12/20 a 13/20 DA 60/100 A 69/100 26/30 Da 14/20 a 15/20 Da 70/100 a 79/100 28/30 Da 16/20 a 20/20 Da 80/100 a 100/100 30/30

Per le lingue Spagnola e Tedesca sono previsti riconoscimenti, caso per caso, su domanda da presentare al Presidente del Consiglio Intercorso.

ECDLL’insegnamento di Elementi di Informatica (5 cfu) del I anno è riconosciuto integralmente per gli studenti che abbiano conseguito la "Patente Europea" di primo livello (ECDL - European Computer Driving Licence) con la trasformazione in trentesimi dei voti riportati per conseguire l'ECDL.

1.7 Associazioni studentesche

1.7.1 AIESEC AIESEC è un’organizzazione internazionale presente in 88 Paesi nel mondo, non governativa, apartitica, senza fini di lucro e interamente gestita da studenti. Sorta nel 1948 su iniziativa di studenti di sette Paesi europei con lo scopo di promuovere mutua collaborazione tra le nazioni dopo la seconda guerra mondiale con lo scopo di promuovere e creare attività concrete di cooperazione internazionale. AIESEC è riconosciuta da ONU, SID, Club of Rome e le è stato concesso status consultivo B da UNESCO, UNICEF e ILO. Intrattiene inoltre saldi rapporti, fin dalla sua nascita, con il mondo imprenditoriale nazionale ed internazionale. AIESEC Italia ha ricevuto il riconoscimento giuridico nel giugno del 1999, a dimostrazione del valore delle attività svolte. I principi su cui basa le proprie attività sono:

- creare opportunità di scambio ed interazione tra giovani di differenti culture e nazionalità;

- fornire agli studenti conoscenze manageriali pratiche per lo sviluppo delle proprie capacità personali;

- creare consapevolezza sociale, economica e civile tra gli studenti;

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Certificazione vecchio DELF-DALF

Certificazione vecchio DELF-DALF

Voto riconosciuto per accedere alla prova orale:

Voto in ventesimi Voto in centesimi Conversione in trentesimi Da 10/20 a 11/20 Da 50/100 a 59/100 24/30 Da 12/20 a 13/20 DA 60/100 A 69/100 26/30 Da 14/20 a 15/20 Da 70/100 a 79/100 28/30 Da 16/20 a 20/20 Da 80/100 a 100/100 30/30

Per le lingue Spagnola e Tedesca sono previsti riconoscimenti, caso per caso, su domanda da presentare al Presidente del Consiglio Intercorso.

ECDLL’insegnamento di Elementi di Informatica (5 cfu) del I anno è riconosciuto integralmente per gli studenti che abbiano conseguito la "Patente Europea" di primo livello (ECDL - European Computer Driving Licence) con la trasformazione in trentesimi dei voti riportati per conseguire l'ECDL.

1.7 Associazioni studentesche

1.7.1 AIESEC AIESEC è un’organizzazione internazionale presente in 88 Paesi nel mondo, non governativa, apartitica, senza fini di lucro e interamente gestita da studenti. Sorta nel 1948 su iniziativa di studenti di sette Paesi europei con lo scopo di promuovere mutua collaborazione tra le nazioni dopo la seconda guerra mondiale con lo scopo di promuovere e creare attività concrete di cooperazione internazionale. AIESEC è riconosciuta da ONU, SID, Club of Rome e le è stato concesso status consultivo B da UNESCO, UNICEF e ILO. Intrattiene inoltre saldi rapporti, fin dalla sua nascita, con il mondo imprenditoriale nazionale ed internazionale. AIESEC Italia ha ricevuto il riconoscimento giuridico nel giugno del 1999, a dimostrazione del valore delle attività svolte. I principi su cui basa le proprie attività sono:

- creare opportunità di scambio ed interazione tra giovani di differenti culture e nazionalità;

- fornire agli studenti conoscenze manageriali pratiche per lo sviluppo delle proprie capacità personali;

- creare consapevolezza sociale, economica e civile tra gli studenti;

- agire per consentire agli studenti di proporre e realizzare le proprie soluzioni alle problematiche che influenzano la nostra epoca.

AIESEC è una piattaforma di opportunità concrete di apprendimento e di crescita. Da a ciascun studente, che viene in contatto con l’associazione, l’opportunità di scoprire e sviluppare le proprie potenzialità e skill pratiche, ormai indispensabili per accedere al mondo del lavoro. Al giorno d’oggi non bastano solo le asettiche competenze accademiche, ma risulta indispensabile avere compenze e skills come team work, time management, public speaking, marketing e selling skills, communication skills, interpersonal skills, leadership, planning e budgeting... ecc. Tali opportunità si concretizzano attraverso le attività del Comitato e del Network associativo. Aiesec offre l’opportunità di entrare a far parte di un’ambiente estremamente dinamico e motivato, di collaborare con aziende ed organizzazioni, vivere esperienze internazionali (il cuore dell’associazione) come scambi, meeting nazionali ed internazionali, contatti con gli altri comitati nel mondo, contatti e collaborazioni con studenti stranieri.

Recapito:AIESEC Perugia Per informazioni Presidente: Giorgio Mesa 328/91114246 [email protected]

1.7.2 Associazione Idee in Movimento L’associazione Idee in Movimento è nata nel 1997 grazie all’impegno di un gruppo di studenti di Perugia con l’intento di rivalutare il ruolo della rappresentanza studentesca e di favorire la partecipazione degli studenti ad ogni aspetto della vita universitaria. A differenza di altre associazioni, diretta espressione di partiti e movimenti che operano prevalentemente al di fuori delle scuole e delle università, Idee in Movimento considera questo il suo ambito primario: riteniamo che solo in questo modo si a possibile tutelare a pieno gli interessi degli studenti e confrontarsi con le realtà culturali, sociali, politiche ed economiche che aspettano ognuno di noi al termine dell’esperienza universitaria. Idee in Movimento si muove prevalentemente su tre ambiti d’azione all’interno dell’università: - Miglioramento della didattica interna e delle strutture universitarie grazie al

costante lavoro dei nostri rappresentanti degli studenti eletti sempre presenti in ogni consesso accademico

- Sensibilizzazione a particolari tematiche d’interesse relative al diritto allo studio e più in generale a tematiche di carattere sociale, politico e economico

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- Promozione di iniziative culturali e ricreative create ad hoc per gli studenti universitari quali convegni, cineforum, gite, concerti, feste, giornalini, manifestazioni, etc.

Per ogni informazione, dubbio, consiglio, non dubitare a farcelo sapere contattando i nostri referenti di Economia o scrivendoci una mail a: [email protected] URL: http://www.ideeinmovimento.net 1.7.3 Student’s OfficeLo Student's Office è un'associazione studentesca nata della libera iniziativa di alcuni amici, appassionati all'Università come luogo di ricerca e crescita culturale della persona, che hanno deciso di dare vita ad un servizio gratuito e utile che venga incontro alle esigenze più urgenti e reali degli studenti. Le sue attività sono: - Scambio di appunti e dispense: è possibile prelevare temporaneamente e

gratuitamente appunti, esercitazioni e dispense dei corsi svolti nella facoltà. - Iniziative culturali: lo Student's Office è una presenza culturale in Università

che offre la possibilità di approfondire tematiche che si affrontano a lezione attraverso convegni e viaggi di istruzione (per esempio, visita alla Martini e Rossi, seminario con la Eles Semiconductor Spa e con il commissario straordinario dell'amministrazione straordinaria del gruppo Cirio Del Monte).

- Gruppi di studio per matricole: ogni anno i ragazzi dello Student's Office organizzano dei gruppi dì studio per le materie più impegnative del primo anno.

- Convivenze di studio: nei periodi prossimi alle sessioni d'esame, si effettuano delle convivenze di studio aperte a tutti gli studenti della facoltà. Annualmente si organizzano anche convivenze dedicate alle matricole.

- Workshop di introduzione allo studio universitario per le matricole: ogni anno con la collaborazione dell'Università degli Studi di, Perugia e dell'A.Di.S.U., lo Student's Office organizza due giorni di introduzione allo studio universitario a cui partecipano, oltre a molti docenti delle varie facoltà, anche il Magnifico Rettore e il Presidente dell'A.Di.S.U.

- Centro accoglienza matricole: ogni anno lo Student's Cuce con l'Università degli Studi di Perugia organizza dei banchetti accoglienza per gli studenti prossimi all'immatricolazione al fine di fornire informazioni relative all'iscrizione e un aiuto per la scelta della facoltà.

- Collaborazione con il premio Philip Morris per il marketing: ogni anno lo Student's Office è il punto di riferimento per informazioni, raccolta di materiale e iscrizione al premio Philip Morris per il Marketing.

La sede dello Students Office della Facoltà di Economia è situato nei pressi dell'Aula Magna ,vicino alle Segreterie didattiche. Giorni e orari di apertura sono esposti nella bacheca dello Student's Office e in altri punti della facoltà. Per informazioni, e-mail: [email protected]; Marco Picciaia tel. 328/0024054.

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- Promozione di iniziative culturali e ricreative create ad hoc per gli studenti universitari quali convegni, cineforum, gite, concerti, feste, giornalini, manifestazioni, etc.

Per ogni informazione, dubbio, consiglio, non dubitare a farcelo sapere contattando i nostri referenti di Economia o scrivendoci una mail a: [email protected] URL: http://www.ideeinmovimento.net 1.7.3 Student’s OfficeLo Student's Office è un'associazione studentesca nata della libera iniziativa di alcuni amici, appassionati all'Università come luogo di ricerca e crescita culturale della persona, che hanno deciso di dare vita ad un servizio gratuito e utile che venga incontro alle esigenze più urgenti e reali degli studenti. Le sue attività sono: - Scambio di appunti e dispense: è possibile prelevare temporaneamente e

gratuitamente appunti, esercitazioni e dispense dei corsi svolti nella facoltà. - Iniziative culturali: lo Student's Office è una presenza culturale in Università

che offre la possibilità di approfondire tematiche che si affrontano a lezione attraverso convegni e viaggi di istruzione (per esempio, visita alla Martini e Rossi, seminario con la Eles Semiconductor Spa e con il commissario straordinario dell'amministrazione straordinaria del gruppo Cirio Del Monte).

- Gruppi di studio per matricole: ogni anno i ragazzi dello Student's Office organizzano dei gruppi dì studio per le materie più impegnative del primo anno.

- Convivenze di studio: nei periodi prossimi alle sessioni d'esame, si effettuano delle convivenze di studio aperte a tutti gli studenti della facoltà. Annualmente si organizzano anche convivenze dedicate alle matricole.

- Workshop di introduzione allo studio universitario per le matricole: ogni anno con la collaborazione dell'Università degli Studi di, Perugia e dell'A.Di.S.U., lo Student's Office organizza due giorni di introduzione allo studio universitario a cui partecipano, oltre a molti docenti delle varie facoltà, anche il Magnifico Rettore e il Presidente dell'A.Di.S.U.

- Centro accoglienza matricole: ogni anno lo Student's Cuce con l'Università degli Studi di Perugia organizza dei banchetti accoglienza per gli studenti prossimi all'immatricolazione al fine di fornire informazioni relative all'iscrizione e un aiuto per la scelta della facoltà.

- Collaborazione con il premio Philip Morris per il marketing: ogni anno lo Student's Office è il punto di riferimento per informazioni, raccolta di materiale e iscrizione al premio Philip Morris per il Marketing.

La sede dello Students Office della Facoltà di Economia è situato nei pressi dell'Aula Magna ,vicino alle Segreterie didattiche. Giorni e orari di apertura sono esposti nella bacheca dello Student's Office e in altri punti della facoltà. Per informazioni, e-mail: [email protected]; Marco Picciaia tel. 328/0024054.

1.8 Accordi interuniversitari per lo scambio di studenti Nell'ambito del programma Socrates, gli studenti iscritti alle lauree triennali, alle lauree specialistiche ed al Corso di laurea in Economia e Commercio possono sostenere esami fino a 60 crediti, per un periodo di permanenza all’estero al più di 2 semestri, presso le Università straniere con le quali l'Università di Perugia ha rapporti di scambio e collaborazione. Tali insegnamenti sono individuati dallo studente tra una rosa di corsi indicati nel quadro degli accordi Socrates, rispettando i vincoli previsti nei curriculum dei corsi di laurea. Lo studente, prima della partenza per la sede straniera, è tenuto a richiedere l'autorizzazione al Consiglio di Corso di laurea e deve presentare il Piano di studio per l'approvazione delle modifiche. Nelle proposte, da sottoporre al Consiglio di Corso di studio, devono essere indicati: gli insegnamenti che si intendono seguire all'estero con la denominazione in lingua locale o in inglese ed i relativi crediti e l’insegnamento presso la Facoltà di Economia dell'Università di Perugia di cui è richiesta l'equipollenza. L’istruzione delle pratiche per lo svolgimento di un periodo di studio all’estero e i relativi riconoscimenti di crediti acquisiti sono di competenza di una Commissione ad hoc,composta dai professori Luca Ferrucci, Elvira Lussana, Goffredo Zuddas, Elena Stanghellini , Fabio Santini. Ad oggi sono attivati circa 70 accordi internazionali Socrates con prestigiosi Atenei europei.

1.9 Insegnamenti attivati nell'anno accademico 2007-2008

LAUREE TRIENNALI Corsi di Laurea EA ELI EMIF disciplina settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Analisi e contabilità dei costi SECS-P/07 az II/B Bando int. Fabio Santini 4 Contabilità e bilancio SECS-P/07 az I Aff. Luca Bartocci 8 Contabilità e bilancio SECS-P/07 az I Aff Libero Mario Mari 8 8 Diritto amministrativo IUS/10 giu II/A Aff Raffaele Chiarelli 4 Diritto commerciale IUS/04 giu I RD Luigi Farenga 8 8 8 Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari

IUS/05 giu II Aff. Vincenzo Troiano 8

Diritto del lavoro IUS/07 giu I RD Michele Cerreta 6 Diritto e tecnica della redazione dei contratti

IUS/04 giu I/A Aff. Lorenzo Mezzasoma 4

Diritto fallimentare IUS/04 giu I Contratto Luigi Farenga 6

Diritto privato IUS/01 giu II RD Goffredo Zuddas 8 8

Diritto privato IUS/01 giu II RD Francesco Scaglione 8 Diritto pubblico IUS/09 giu II RD Raffaele Chiarelli 8 Economia ed amministrazione delle aziende pubbliche

SECS-P/07 az IIB Aff. Luca Bartocci 4

Economia aziendale SECS-P/07 az I RD Gianfranco Cavazzoni 8 Economia aziendale SECS-P/07 az I RD Libero M. Mari 8 8 Economia degli intermediari finanziari

SECS-P/11 az II RD Paola Musile Tanzi 8 8 8

Economia del mercato mobiliare

SECS-P/11 az II RD Rita Moroni 8

Economia delle aziende sanitarie

SECS-P/07 az IB Aff. Margherita Giannoni 4

Economia e gestione della SECS-P/11 az I RD Loris Nadotti 8

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LAUREE TRIENNALI Corsi di Laurea EA ELI EMIF disciplina settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu bancaEconomia e gestione delle imprese

SECS-P/08 az II RD Massimo Paoli 8 8 8

Economia e gestione delle imprese commerciali

SECS-P/08 az IB Aff. Francesca Ceccacci 4

Economia e management dell'innovazione

SECS-P/08 az II Aff. Massimo Paoli 6

Elementi di informatica altro inf I Aff. Francesca Pierri 5 5 5 Finanza aziendale SECS-P/09 az II Contratto Roberto Celentano 4 4 6 Istituzioni di diritto tributario IUS/12 giu II RD Marco Versiglioni 6 6 Istituzioni di economia SECS-P/01 ec II Aff. Giorgia Ballarani 8 Lingua francese L-LIN lin II Contratto Marina Machì 6 6 6 Lingua inglese L-LIN lin I Contratto Da nominare 6 6 6 Lingua spagnola L-LIN lin II Aff. Otello Tavoni 6 6 6 Lingua tedesca L-LIN lin I Mut. Docente da specificare 6 6 6 Macroeconomia SECS-P/01 ec I RD Mauro Visaggio 8 8 Marketing SECS-P/08 az I RD Luca Ferrucci 8 Matematica finanziaria SECS-S/06 mat II RD Paola Matrigali 6 4 Matematica finanziaria SECS-S/06 mat II Aff. Flavio Angelini 8 Matematica generale SECS-S/06 mat I RD Mauro Pagliacci 8 8 Matematica generale SECS-S/06 mat I RD Walter Betori 8 Metodologie statistiche per l’azienda

SECS-S/01 sta IA RD Gianfranco Galmacci 4

Microeconomia SECS-P/01 ec II RD Giuseppe Calzoni 8 8 Organizzazione aziendale SECS-P/10 az IB Aff Docente da nominare 4 4 4 Politica economica SECS-P/02 ec II RD Pierluigi Grasselli 4 6 Programmazione e controllo SECS-P/07 az I Aff. Gianfranco Cavazzoni 8 8 Ragioneria applicata e professionale

SECS-P/07 az II Aff. Andrea Bellucci 6

Revisione aziendale SECS-P/07 az IB Aff. Andrea Nasini 4 Scienza delle finanze SECS-P/03 ec I RD Marco Boccaccio 6 4 6 Sociologia generale SPS/07 altre IIA Docente da nominare 2 2 Statistica (I e II mod) SECS-S/01 sta II RD Giuseppe Cicchitelli 8 Statistica (I e II mod) SECS-S/01 sta II RD Antonio Forcina 8 8 Statistica economica (I mod) SECS-S/03 sta IA RD Bruno Bracalente 4 4 Strategie competitive d'impresa

SECS-P/08 az IIA Aff. Francesca Ceccacci 4

Teoria matematica del portafoglio finanziario

SECS-S/06 mat IB RD Franco Moriconi 4 4

Legenda EA Corso di laurea in Economia aziendale ELI Corso di laurea in Economia e legislazione d’impresa EMIF Corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari RD Responsabilità didattica Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti dell'Ateneo, di altra Facoltà Contratto Insegnamento ricoperto per contratto Bando est. Richiesta di bando esterno Mut. Mutazione

LAUREE SPECIALISTICHE Corsi di Laurea

Specialistica CEGI F MA disciplina Settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Corporate banking SECS-P/11 az II Aff. Luciano Proietti 6 6 6 Corporate governance e strategia d’impresa

SECS-P/08 az II/A Aff. Luca Ferrucci 6

Diritto amministrativo IUS/10 giu II/A Aff. Raffaele Chiarelli 6 Diritto dei Mercati e degli IUS/05 Altre II Aff. Vincenzo Troiano 6 6

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LAUREE TRIENNALI Corsi di Laurea EA ELI EMIF disciplina settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu bancaEconomia e gestione delle imprese

SECS-P/08 az II RD Massimo Paoli 8 8 8

Economia e gestione delle imprese commerciali

SECS-P/08 az IB Aff. Francesca Ceccacci 4

Economia e management dell'innovazione

SECS-P/08 az II Aff. Massimo Paoli 6

Elementi di informatica altro inf I Aff. Francesca Pierri 5 5 5 Finanza aziendale SECS-P/09 az II Contratto Roberto Celentano 4 4 6 Istituzioni di diritto tributario IUS/12 giu II RD Marco Versiglioni 6 6 Istituzioni di economia SECS-P/01 ec II Aff. Giorgia Ballarani 8 Lingua francese L-LIN lin II Contratto Marina Machì 6 6 6 Lingua inglese L-LIN lin I Contratto Da nominare 6 6 6 Lingua spagnola L-LIN lin II Aff. Otello Tavoni 6 6 6 Lingua tedesca L-LIN lin I Mut. Docente da specificare 6 6 6 Macroeconomia SECS-P/01 ec I RD Mauro Visaggio 8 8 Marketing SECS-P/08 az I RD Luca Ferrucci 8 Matematica finanziaria SECS-S/06 mat II RD Paola Matrigali 6 4 Matematica finanziaria SECS-S/06 mat II Aff. Flavio Angelini 8 Matematica generale SECS-S/06 mat I RD Mauro Pagliacci 8 8 Matematica generale SECS-S/06 mat I RD Walter Betori 8 Metodologie statistiche per l’azienda

SECS-S/01 sta IA RD Gianfranco Galmacci 4

Microeconomia SECS-P/01 ec II RD Giuseppe Calzoni 8 8 Organizzazione aziendale SECS-P/10 az IB Aff Docente da nominare 4 4 4 Politica economica SECS-P/02 ec II RD Pierluigi Grasselli 4 6 Programmazione e controllo SECS-P/07 az I Aff. Gianfranco Cavazzoni 8 8 Ragioneria applicata e professionale

SECS-P/07 az II Aff. Andrea Bellucci 6

Revisione aziendale SECS-P/07 az IB Aff. Andrea Nasini 4 Scienza delle finanze SECS-P/03 ec I RD Marco Boccaccio 6 4 6 Sociologia generale SPS/07 altre IIA Docente da nominare 2 2 Statistica (I e II mod) SECS-S/01 sta II RD Giuseppe Cicchitelli 8 Statistica (I e II mod) SECS-S/01 sta II RD Antonio Forcina 8 8 Statistica economica (I mod) SECS-S/03 sta IA RD Bruno Bracalente 4 4 Strategie competitive d'impresa

SECS-P/08 az IIA Aff. Francesca Ceccacci 4

Teoria matematica del portafoglio finanziario

SECS-S/06 mat IB RD Franco Moriconi 4 4

Legenda EA Corso di laurea in Economia aziendale ELI Corso di laurea in Economia e legislazione d’impresa EMIF Corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari RD Responsabilità didattica Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti dell'Ateneo, di altra Facoltà Contratto Insegnamento ricoperto per contratto Bando est. Richiesta di bando esterno Mut. Mutazione

LAUREE SPECIALISTICHE Corsi di Laurea

Specialistica CEGI F MA disciplina Settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Corporate banking SECS-P/11 az II Aff. Luciano Proietti 6 6 6 Corporate governance e strategia d’impresa

SECS-P/08 az II/A Aff. Luca Ferrucci 6

Diritto amministrativo IUS/10 giu II/A Aff. Raffaele Chiarelli 6 Diritto dei Mercati e degli IUS/05 Altre II Aff. Vincenzo Troiano 6 6

LAUREE SPECIALISTICHE Corsi di Laurea

Specialistica CEGI F MA disciplina Settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Intermediari Finanziari Diritto dell’impresa IUS/04 giu I/A Aff. Francesco Buccellato 6 Diritto del lavoro IUS/07 giu I RD Michele Cerreta 6 Diritto della previdenza sociale

IUS/07 giu IIA Aff. Michele Cerreta 6

Diritto delle assicurazioni IUS/05 giu IA Aff. Vincenzo Troiano 6 6 6 Diritto fallimentare IUS/04 giu I Contratto Luigi Farenga 6 Diritto Privato dell’Economia IUS/05 Altre I Aff. Francesco Scaglione 6 Diritto Pubblico dell’Economia

IUS/05 giu I Aff. Simone Budelli 6

Diritto Tributario dell’Impresa

IUS/12 giu II Aff. Marco Versiglioni 6

Econometria SECS-P/05 ec II Aff. Carlo Andrea Bollino 6 Economia agraria AGR/01 Altre I Aff Tommaso Sediari 6 Economia dei gruppi e bilancio consolidato

SECS-P/07 az IA Aff. Simone Terzani 6

Economia dell’Unione Europea

SECS-P/01 ec II Aff. Tommaso Sediari 6

Economia e politica industriale

SECS-P/01 ec II Aff. Davide Castellani 6 6

Economia internazionale SECS-P/01 ec II RD Davide Castellani 6 6 6 Economia monetaria SECS-P/01 ec I Aff. Mauro Visaggio 6 Economia, controllo e revisione delle az. pubbl.

SECS-P/07 az IIB Aff. Luca Bartocci 6

Economia Regionale SECS-P/06 ec I Aff. Francesco Musotti 6 Gestione del rischio d’impresa

SECS-P/11 az I Aff. Loris M. Nadotti 6 6

Geoeconomia M-GGR/02 Altre II RD Elvira Lussana 6 Istituzioni di Diritto Tributario

IUS/12 giu II RDI Marco Versiglioni 6

Informatica INF/01 Altre I Francesca Pierri (3 cfu) Docente da nominare (3 cfu)

6

Laboratorio di Calcolo Finanziario

ING-INF/05 Altre I Aff. Franco Moriconi (3cfu) Stefano Herzel (3cfu)

6

Lingua inglese (corso avanzato)

L-LIN II Contratto Liam Boyle 6 6

Marketing Internazionale SECS-P/08 az IIB Aff. Docente da nominare 6 Metodi matematici per la gestione del rischio

SECS-S/06 mat IB Aff Sara Biagini 6

Metodi matematici per i modelli finanziari

SECS-S/06 mat IA Aff. Docente da nominare 6

Metodi statistici per la finanza (credit scoring)

SECS-S/01 sta IB Aff. Elena Stanghellini 6

Modelli per i mercati finanziari

SECS-S/06 mat IIA RD Franco Moriconi 6 6

Organizzazione e gestione etica delle risorse umane

SECS-P/10 az IB Aff. Lucio Fabbriciani 6

Politica economica SECS-P/02 ec II RD Pierluigi M. Grasselli 6 6 Politiche di sviluppo economico

SECS-P/02 ec IA Pierluigi M. Grasselli (4cfu) Cristina Montesi (2cfu)

6

Private Banking SECS-P/11 az II Aff. Paola Musile Tanzi 6 Ragioneria e Finanza straordinaria di impresa

SECS-P/07 az I Aff. Christian Cavazzoni 6

Ragioneria internazionale SECS-P/07 az IIA Aff. Cecilia Chirieleison 6 Scienza delle finanze SECS-P/03 ec I RD Marco Boccaccio 6 Scienze merceologiche SECS-P/13 az I RD Fabrizio Balestrieri 6 6 Serie storiche economiche SECS-S/03 sta II RD Pierluigi Daddi 6

Sistemi avanzati di contabilità SECS-P/07 az II Aff. Andrea Nasini 6 Storia economica SECS-P/12 ec II Aff. Anna Maria Falchero 6 6 6 Strategie tecnologiche organizzative

SECS-P/08 az II Aff. Massimo Paoli 6

Tecnica dei cicli produttivi SECS-P/13 az I RD M. Teresa Carrozza 6

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LAUREE SPECIALISTICHE Corsi di Laurea

Specialistica CEGI F MA disciplina Settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Tecnologia e crescita economica

SECS-P/01 ec I Aff. Mauro Visaggio 6

Teoria economica dell’organizzazione

SECS-P/01 ec IA Aff. Pierluigi M. Grasselli 6

Valutazione di progetti di investimento pubblico

SECS-P/06 ec II Aff. Marco Boccaccio 6

Valutazione e gestione dei contratti assicurativi

SECS-S/06 mat IA Aff. Mauro Pagliacci 6

Valutazione e gestione dei contratti derivati

SECS-S/06 mat IIB Aff. Stefano Herzel 6

Legenda CEGI Corso di laurea specialistica in Consulenza economica e giuridica per le imprese F Corso di laurea specialistica in Finanza MA Corso di laurea specialistica in Management aziendale RD Responsabilità didattica Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti dell’Ateneo, di altra Facoltà Contratto Insegnamento ricoperto per contratto Bando est. Richiesta di bando esterno Mut. Mutazione

1.10 Propedeuticità Lauree (triennali) INSEGNAMENTO INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Contabilità e bilancio (I e II mod) Economia aziendale Diritto amministrativo Diritto privato e Diritto pubblico Diritto commerciale Diritto privato Diritto del lavoro Diritto privato, Diritto pubblico Diritto e tecnica di redazione dei contratti Diritto privato Diritto fallimentare Diritto commerciale Diritto mercati e interm. Finanz. Diritto privato Istituzioni di diritto tributario Diritto privato Economia degli intermediari finanziari Economia aziendale Economia del mercato mobiliare Economia degli intermediari finanziari e Matematica finanziaria Economia ed amministrazione delle aziende pubbliche

Economia aziendale

Economia delle aziende sanitarie Economia aziendale e Microeconomia Economia e gestione della banca Economia degli intermediari finanziari Economia e gestione delle imprese Economia aziendale e Microeconomia (EA,EMIF) o Istituzioni di

Economia (ELI) Economia e gestione delle imprese commerciali Economia e gestione delle imprese Economia e management dell’innovazione Economia e gestione delle imprese e Macroeconomia Finanza aziendale Economia aziendale e Matematica finanziaria Macroeconomia Microeconomia Marketing Economia e gestione delle imprese Matematica finanziaria Matematica generale Metodologia statistiche per l’azienda Statistica Organizzazione aziendale Economia aziendale Politica economica Macroeconomia Programmazione e controllo (I e II mod) Contabilità e bilancio Ragioneria applicata e professionale Contabilità e bilancio Revisione aziendale Contabilità e bilancio

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LAUREE SPECIALISTICHE Corsi di Laurea

Specialistica CEGI F MA disciplina Settore area sem Copertura docente cfu cfu cfu Tecnologia e crescita economica

SECS-P/01 ec I Aff. Mauro Visaggio 6

Teoria economica dell’organizzazione

SECS-P/01 ec IA Aff. Pierluigi M. Grasselli 6

Valutazione di progetti di investimento pubblico

SECS-P/06 ec II Aff. Marco Boccaccio 6

Valutazione e gestione dei contratti assicurativi

SECS-S/06 mat IA Aff. Mauro Pagliacci 6

Valutazione e gestione dei contratti derivati

SECS-S/06 mat IIB Aff. Stefano Herzel 6

Legenda CEGI Corso di laurea specialistica in Consulenza economica e giuridica per le imprese F Corso di laurea specialistica in Finanza MA Corso di laurea specialistica in Management aziendale RD Responsabilità didattica Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti dell’Ateneo, di altra Facoltà Contratto Insegnamento ricoperto per contratto Bando est. Richiesta di bando esterno Mut. Mutazione

1.10 Propedeuticità Lauree (triennali) INSEGNAMENTO INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Contabilità e bilancio (I e II mod) Economia aziendale Diritto amministrativo Diritto privato e Diritto pubblico Diritto commerciale Diritto privato Diritto del lavoro Diritto privato, Diritto pubblico Diritto e tecnica di redazione dei contratti Diritto privato Diritto fallimentare Diritto commerciale Diritto mercati e interm. Finanz. Diritto privato Istituzioni di diritto tributario Diritto privato Economia degli intermediari finanziari Economia aziendale Economia del mercato mobiliare Economia degli intermediari finanziari e Matematica finanziaria Economia ed amministrazione delle aziende pubbliche

Economia aziendale

Economia delle aziende sanitarie Economia aziendale e Microeconomia Economia e gestione della banca Economia degli intermediari finanziari Economia e gestione delle imprese Economia aziendale e Microeconomia (EA,EMIF) o Istituzioni di

Economia (ELI) Economia e gestione delle imprese commerciali Economia e gestione delle imprese Economia e management dell’innovazione Economia e gestione delle imprese e Macroeconomia Finanza aziendale Economia aziendale e Matematica finanziaria Macroeconomia Microeconomia Marketing Economia e gestione delle imprese Matematica finanziaria Matematica generale Metodologia statistiche per l’azienda Statistica Organizzazione aziendale Economia aziendale Politica economica Macroeconomia Programmazione e controllo (I e II mod) Contabilità e bilancio Ragioneria applicata e professionale Contabilità e bilancio Revisione aziendale Contabilità e bilancio

INSEGNAMENTO INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Scienza delle finanze Microeconomia (EA,EMIF) o Istituzioni di Economia (ELI) Statistica economica (I modulo) Statistica (I mod) e Microeconomia Statistica (II mod) Matematica generale Strategie competitive d’impresa Economia e gestione delle imprese Teoria matematica del portafoglio Matematica finanziaria e Statistica

Lauree specialistiche INSEGNAMENTO INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Corporate banking Economia degli intermediari finanziari Corporate governance e strategia d’impresa Economia e gestione delle imprese Diritto amministrativo Diritto privato e Diritto pubblico Diritto dell’impresa Diritto commerciale Diritto del lavoro Diritto privato Diritto della previdenza sociale Diritto del lavoro Diritto delle assicurazioni Diritto commerciale Diritto fallimentare Diritto commerciale Econometria Statistica Economia dei gruppi e bilancio consolidato Contabilità e bilancio Economia e politica industriale Microeconomia Economia internazionale Macroeconomia Economia monetaria Macroeconomia Economia, controllo e revisione delle az. pubbl. Programmazione e controllo Gestione del rischio d’impresa Economia degli intermediari finanziari Lingua inglese (corso avanzato) Lingua inglese Metodi matematici per la gestione del rischio Matematica generale e Statistica Metodi matematici per i modelli finanziari Matematica generale Metodi statistici per la finanza (credit scoring) Matematica finanziaria e Statistica Modelli per i mercati finanziari Teoria matematica del portafoglio Organizzazione e gestione etica delle risorse umane

Organizzazione aziendale e Economia e gestione delle imprese

Politica economica Macroeconomia Scienza delle finanze Microeconomia (EA,EMIF) o Istituzioni di economia (ELI) Scienze merceologiche Economia aziendale Serie storiche economiche Statistica economica (I mod.) Storia economica Microeconomia Valutazione e gestione dei contratti assicurativi Matematica finanziaria e Statistica Valutazione e gestione dei contratti derivati Teoria matematica del portafoglio

1.11 Modalità di assegnazione e valutazione della prova finale Quanto di seguito riportato si riferisce ai soli Corsi di laurea triennale in: Economia aziendale, Economia dei mercati e degli intermediari finanziari, Economia e legislazione d’impresa. La prova finale consiste nella discussione di una relazione sull’attività di tirocinio o sul “progetto sul campo”, redatta sotto il controllo del docente che è stato tutor del tirocinio o del progetto sul campo. La relazione dovrà essere di circa 20-30 pagine, redatta secondo gli standard disponibili presso la segreteria del Consiglio intercorso o all’URL http://www.unipg.it/economia/tesi/. La richiesta del docente avviene su apposito stampato predisposto presso la presidenza del Consiglio intercorso. Ai sensi della delibera del Consiglio di Facoltà del 12 ottobre 2004, “la valutazione della prova finale avviene nel corso di una seduta pubblica della Commissione di

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esame di laurea composta da undici membri e nominata dal Rettore. La Commissione di esame di laurea per la valutazione dei candidati può avvalersi del precedente parere formulato da una Commissione ristretta di docenti della Facoltà, nominata dal Presidente del Consiglio Intercorso competente e composta da almeno tre docenti della Facoltà. Di questa Commissione fa parte il docente che ha seguito il candidato nella preparazione della prova finale”. In particolare, il Consiglio Intercorso in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, in data 7 giugno 2005, ha stabilito quanto segue. Planning:

1. La cerimonia delle prove finali si svolge di norma il martedì mattina secondo il calendario previsto per le sessioni di laurea;

2. Entro il venerdì antecedente alla settimana che precede quella delle lauree devono essere concluse le prove finali da parte delle commissioni ristrette;

3. Le prove finali da parte delle commissioni ristrette si tengono in una settimana;

4. L’ultimo esame utile al fine di poter sostenere la prova finale deve essere sostenuto entro la fine della settimana antecedente all’inizio delle prove finali da parte delle commissioni ristrette

Valutazione:1. La commissione ristretta propone una valutazione della prova finale da zero

a tre, con frazioni di 0,5. Di conseguenza, può proporre la scala di valori seguente: 0; 0,5; 1; 1,5; 2; 2,5; 3.

2. La commissione ristretta non dispone della scheda dei bonus e valuta esclusivamente la prova finale;

3. Sul verbale il relatore può indicare, oltre ai voti, una particolare menzione del lavoro svolto ai fini della lode.

Calendario prove finali da parte delle commissioni ristrette: 1. La commissione ristretta deve comunicare alla segreteria didattica le date e

l’ora dell’esame della prova finale almeno sette giorni prima dell’inizio del periodo di riferimento;

Composizione commissioni ristrette: 1. La commissione ristretta è composta da almeno tre membri o in numero

superiore, comunque dispari e comprensivo del relatore omogenei sul piano scientifico-accademico;

2. Si istituiscono le seguenti commissioni ristrette, inserendovi tutti i docenti in organico: n. 3 area aziendale; n. 2 area giuridica; n. 2 area economica; n. 1 matematico-statistica-informatica;

3. La commissione ristretta resta in carica per un anno, salvo revoche per giustificato motivo;

4. Il presidente della commissione ristretta è il più anziano in ruolo tra i suoi membri;

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esame di laurea composta da undici membri e nominata dal Rettore. La Commissione di esame di laurea per la valutazione dei candidati può avvalersi del precedente parere formulato da una Commissione ristretta di docenti della Facoltà, nominata dal Presidente del Consiglio Intercorso competente e composta da almeno tre docenti della Facoltà. Di questa Commissione fa parte il docente che ha seguito il candidato nella preparazione della prova finale”. In particolare, il Consiglio Intercorso in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, in data 7 giugno 2005, ha stabilito quanto segue. Planning:

1. La cerimonia delle prove finali si svolge di norma il martedì mattina secondo il calendario previsto per le sessioni di laurea;

2. Entro il venerdì antecedente alla settimana che precede quella delle lauree devono essere concluse le prove finali da parte delle commissioni ristrette;

3. Le prove finali da parte delle commissioni ristrette si tengono in una settimana;

4. L’ultimo esame utile al fine di poter sostenere la prova finale deve essere sostenuto entro la fine della settimana antecedente all’inizio delle prove finali da parte delle commissioni ristrette

Valutazione:1. La commissione ristretta propone una valutazione della prova finale da zero

a tre, con frazioni di 0,5. Di conseguenza, può proporre la scala di valori seguente: 0; 0,5; 1; 1,5; 2; 2,5; 3.

2. La commissione ristretta non dispone della scheda dei bonus e valuta esclusivamente la prova finale;

3. Sul verbale il relatore può indicare, oltre ai voti, una particolare menzione del lavoro svolto ai fini della lode.

Calendario prove finali da parte delle commissioni ristrette: 1. La commissione ristretta deve comunicare alla segreteria didattica le date e

l’ora dell’esame della prova finale almeno sette giorni prima dell’inizio del periodo di riferimento;

Composizione commissioni ristrette: 1. La commissione ristretta è composta da almeno tre membri o in numero

superiore, comunque dispari e comprensivo del relatore omogenei sul piano scientifico-accademico;

2. Si istituiscono le seguenti commissioni ristrette, inserendovi tutti i docenti in organico: n. 3 area aziendale; n. 2 area giuridica; n. 2 area economica; n. 1 matematico-statistica-informatica;

3. La commissione ristretta resta in carica per un anno, salvo revoche per giustificato motivo;

4. Il presidente della commissione ristretta è il più anziano in ruolo tra i suoi membri;

Compilazione verbale prove finali: 1. Il presidente della commissione ristretta deve far pervenire il verbale con le

proposte di valutazione alla segreteria didattica entro 24 ore dalla loro conclusione;

2. La segreteria didattica predispone un apposito modello di verbale ad hoc per le prove fnali;

3. La segreteria didattica consegna alla segreteria studenti i verbali delle prove finali e predispone la tabella dei singoli laureandi con le medie e il voto proposto dalla commissione ristretta;

Consegna relazione ai fini della prova finale: 1. Il laureando deve consegnare la relazione ai fini del sostenimento della

prova finale alla segreteria studenti in modo da essere a disposizione della Commissione per gli esami di laurea.

Ai fini della valutazione, alla media (M), ponderata con i crediti delle signole discipline e riportata in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti: - valutazione della prova finale: fino ad un massimo di 3 punti; - bonus per la media, fino ad un massimo di 5 punti, ripartiti proporzionalmente

secondo la tabella seguente:

media esami di profitto(M)

Fino80

80 – 85

85 – 90

90 - 95

95 - 100

100 - 105

oltre 105

punteggio massimo 0 0.5 1.4 2.5 3.8 5 108-M, se positivo / 0 altrimenti (*)

(*) se la media (M) è compresa fra 105 e 108, il bonus si ottiene facendo la differenza tra 108 e la media, se invece quest’ultima è maggiore o uguale a 108 non c’è bonus.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti per una durata di 3 anni, secondo la regola di seguito riportata. Se la durata degli studi (d) è data da: d= Anno di laurea + (mese di laurea/12) – anno di prima immatricolazione – 1, il bonus per la durata B(d) è dato da:

7 – d se 3 d 3.5 14 – 3d se 3.5 < d 4 B(d)= 12 – 2.5d se 4 < d 4.5 7.5 – 1.5d se 4.5 < d 5 0 se d > 5

Le modalità per l’assegnazione e della tesi di laurea specialistica saranno deliberate e rese note dal Consiglio intercorso.

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1.12 Modalità di assegnazione e valutazione della tesi ai fini del conseguimento della laurea specialistica

La tesi finalizzata al conseguimento della laurea specialistica consiste in un elaborato teorico-empirico originale, svolto dallo studente con il supporto metodologico di un docente (relatore) e discusso criticamente con un altro docente (correlatore) durante la sessione di laurea. Per le modalità di assegnazione della tesi, lo studente deve compilare un modulo, disponibile presso la segreteria didattica della Facoltà, con il quale indica alcune sue preferenze in termini di docenti e aree disciplinari di interesse. Periodicamente, la Commissione Paritetica procede a valutare le disponibilità dei docenti ai fini dell’assegnazione delle tesi, tenuto conto del numero complessivo delle richieste pervenute e dei carichi di lavoro dei singoli docenti. Ai fini della valutazione delle tesi, coerentemente con la delibera del Consiglio di Facoltà assunta in data 12 ottobre 2004, “la Commissione di esame composta da undici membri nominati dal Rettore dovrà considerare il curriculum complessivo di studi del candidato e può attribuire un incremento, rispetto al voto base curriculare degli esami della Laurea Specialistica (media ponderata dei voti dei singoli esami, riportata in centodecimi), per un massimo di otto punti. Eccezionalmente, per tesi di laurea particolarmente meritevoli, su proposta del Relatore con richiesta scritta al Preside e al Presidente del Consiglio Intercorso competente da presentare almeno dieci giorni prima della data prevista per la discussione, sarà nominato un secondo Correlatore per una più approfondita valutazione di merito positiva, la Commissione può attribuire in tal caso fino ad un incremento un massimo di undici punti rispetto al voto base curriculare”. La base curriculare del candidato tiene conto unicamente ed esclusivamente delle valutazioni conseguite negli esami sostenuti in relazione ai 120 cfu previsti per la laurea specialistica.

2 Corso di Laurea in Economia aziendale

2.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente una adeguata preparazione e una conoscenza dei profili scientifici generali e degli aspetti professionali particolari. Specificatamente, il corso intende fornire ai laureati:

- metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di azienda;

- competenze mirate alla comprensione degli equilibri economici e finanziari del sistema aziendale;

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Sede

di

PER

UG

IA

1.12 Modalità di assegnazione e valutazione della tesi ai fini del conseguimento della laurea specialistica

La tesi finalizzata al conseguimento della laurea specialistica consiste in un elaborato teorico-empirico originale, svolto dallo studente con il supporto metodologico di un docente (relatore) e discusso criticamente con un altro docente (correlatore) durante la sessione di laurea. Per le modalità di assegnazione della tesi, lo studente deve compilare un modulo, disponibile presso la segreteria didattica della Facoltà, con il quale indica alcune sue preferenze in termini di docenti e aree disciplinari di interesse. Periodicamente, la Commissione Paritetica procede a valutare le disponibilità dei docenti ai fini dell’assegnazione delle tesi, tenuto conto del numero complessivo delle richieste pervenute e dei carichi di lavoro dei singoli docenti. Ai fini della valutazione delle tesi, coerentemente con la delibera del Consiglio di Facoltà assunta in data 12 ottobre 2004, “la Commissione di esame composta da undici membri nominati dal Rettore dovrà considerare il curriculum complessivo di studi del candidato e può attribuire un incremento, rispetto al voto base curriculare degli esami della Laurea Specialistica (media ponderata dei voti dei singoli esami, riportata in centodecimi), per un massimo di otto punti. Eccezionalmente, per tesi di laurea particolarmente meritevoli, su proposta del Relatore con richiesta scritta al Preside e al Presidente del Consiglio Intercorso competente da presentare almeno dieci giorni prima della data prevista per la discussione, sarà nominato un secondo Correlatore per una più approfondita valutazione di merito positiva, la Commissione può attribuire in tal caso fino ad un incremento un massimo di undici punti rispetto al voto base curriculare”. La base curriculare del candidato tiene conto unicamente ed esclusivamente delle valutazioni conseguite negli esami sostenuti in relazione ai 120 cfu previsti per la laurea specialistica.

2 Corso di Laurea in Economia aziendale

2.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente una adeguata preparazione e una conoscenza dei profili scientifici generali e degli aspetti professionali particolari. Specificatamente, il corso intende fornire ai laureati:

- metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di azienda;

- competenze mirate alla comprensione degli equilibri economici e finanziari del sistema aziendale;

- strumenti di analisi e di sviluppo di progetti sul campo in stretta collaborazione con imprese, al fine di promuovere un confronto tra università e imprese su problematiche di interesse reciproco.

Al termine del corso i laureati devono: - possedere un’adeguata conoscenza delle discipline economico-aziendali

finalizzate all’interpretazione delle strutture e delle dinamiche d’azienda; - possedere conoscenze specialistiche in tutti gli ambiti della gestione

aziendale;- possedere conoscenze matematiche, statistiche e giuridiche di base e

specialistiche volte alla migliore interpretazione degli accadimenti di gestione e delle dinamiche d'azienda;

- possedere buone capacità di analisi e di sintesi; - essere in grado di comprendere almeno due lingue dell’Unione Europea,

oltre l’italiano. Il percorso formativo previsto nel triennio è finalizzato all'inserimento:

- in imprese industriali, mercantili, di servizi, bancarie ed assicurative; - in attività di consulenza aziendale e in società di consulenza; - nella pubblica amministrazione, soprattutto con riferimento alle aree di

pianificazione e di controllo di gestione

2.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Economia aziendale I 8 di base aziendale SECS-P/07 Matematica generale I 8 di base stat–mat SECS-S/06 Elementi di informatica I 5 aff. E integr. cult sc, tec e giu INF/01 Lingua inglese I 6

crediti I sem 27 Diritto privato II 8 di base giuridico IUS/01 Diritto pubblico II 8 caratt. giuridico IUS/09 Microeconomia II 8 di base economico SECS-P/01 Sociologia generale IIA 2 aff. O integr. form. interd. SPS/07

crediti II sem 26 totale crediti I anno 53

II ANNO Contabilità e bilancio I 8 di base aziendale SECS-P/07 Diritto commerciale I 8 caratt. giuridico IUS/04 Macroeconomia I 8 di base economico SECS-P/01 Organizzazione aziendale IB 4 aff. O integr. aziendale SECS-P/10

crediti I sem 28 Economia degli intermediari finanziari II 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Economia e gestione delle imprese II 8 caratt. aziendale SECS-P/08 Matematica finanziaria II 6 caratt. stat–mat SECS-S/06 Seconda lingua II 6 Statistica (I e II mod) II 8 caratt. stat–mat SECS-S/01 crediti II sem 36

totale crediti II anno 64

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SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD

III ANNO

Marketing I 8 Caratt. aziendale SECS-P/08 Programmazione e controllo I 8 caratt. aziendale SECS-P/07 Scienze delle finanze I 6 aff. O integr. economico SECS-P/03

crediti I sem 22 Economia e management dell’innovazione II 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Istituzioni di diritto tributario II 6 caratt. Giuridico IUS/12 Finanza II 4 caratt. Disc.econ gest SECS-P/08

crediti II sem 16 4 crediti a scelta tra:

Economia delle aziende sanitarie IIA 4 caratt. aziendale SECS-P/07 Economia e amministrazione delle aziende pubbliche

IIB 4 caratt. aziendale SECS-P/07

Economia e gestione delle impr. comm.li IB 4 caratt. aziendale SECS-P/08 Analisi e contabilità dei costi II 4 caratt. aziendale SECS-P/07 Strategie competitive d’impresa IIA 4 caratt. aziendale SECS-P/08

4 crediti a scelta tra Metodologie statistiche per l’az. IA 4 caratt. mat–sta SECS-S/01 Statistica economica (I Mod.) IA 4 caratt. mat–sta SECS-S/05 Teoria matematica del portafoglio IB 4 caratt. mat–sta SECS-S/06 Materie a scelta dello studente 10 Tirocinio/Progetto sul campo 4 altre Prova finale 3 altre

Totale crediti III anno 63

TOTALE 180

3 Corso di Laurea in Economia e legislazione d’impresa

3.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente una adeguata preparazione e una conoscenza dei profili scientifici generali e degli aspetti professionali particolari. Specificatamente, il corso intende fornire ai laureati:

- metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di azienda;

- competenze adeguate nella consulenza e nella direzione aziendale; - competenze mirate alla comprensione della struttura economica e

finanziaria del sistema aziendale, nonché delle problematiche relative ai aspetti tributari della gestione;

- competenze mirate alla comprensione della legislazione d'impresa; - strumenti di analisi e di sviluppo di progetti sul campo in stretta

collaborazione con imprese, al fine di promuovere un confronto tra università e imprese su problematiche di interesse reciproco.

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Sede

di

PER

UG

IA

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD

III ANNO

Marketing I 8 Caratt. aziendale SECS-P/08 Programmazione e controllo I 8 caratt. aziendale SECS-P/07 Scienze delle finanze I 6 aff. O integr. economico SECS-P/03

crediti I sem 22 Economia e management dell’innovazione II 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Istituzioni di diritto tributario II 6 caratt. Giuridico IUS/12 Finanza II 4 caratt. Disc.econ gest SECS-P/08

crediti II sem 16 4 crediti a scelta tra:

Economia delle aziende sanitarie IIA 4 caratt. aziendale SECS-P/07 Economia e amministrazione delle aziende pubbliche

IIB 4 caratt. aziendale SECS-P/07

Economia e gestione delle impr. comm.li IB 4 caratt. aziendale SECS-P/08 Analisi e contabilità dei costi II 4 caratt. aziendale SECS-P/07 Strategie competitive d’impresa IIA 4 caratt. aziendale SECS-P/08

4 crediti a scelta tra Metodologie statistiche per l’az. IA 4 caratt. mat–sta SECS-S/01 Statistica economica (I Mod.) IA 4 caratt. mat–sta SECS-S/05 Teoria matematica del portafoglio IB 4 caratt. mat–sta SECS-S/06 Materie a scelta dello studente 10 Tirocinio/Progetto sul campo 4 altre Prova finale 3 altre

Totale crediti III anno 63

TOTALE 180

3 Corso di Laurea in Economia e legislazione d’impresa

3.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso di laurea ha l'obiettivo di assicurare allo studente una adeguata preparazione e una conoscenza dei profili scientifici generali e degli aspetti professionali particolari. Specificatamente, il corso intende fornire ai laureati:

- metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di azienda;

- competenze adeguate nella consulenza e nella direzione aziendale; - competenze mirate alla comprensione della struttura economica e

finanziaria del sistema aziendale, nonché delle problematiche relative ai aspetti tributari della gestione;

- competenze mirate alla comprensione della legislazione d'impresa; - strumenti di analisi e di sviluppo di progetti sul campo in stretta

collaborazione con imprese, al fine di promuovere un confronto tra università e imprese su problematiche di interesse reciproco.

Al termine del corso i laureati devono: - possedere un’adeguata conoscenza delle discipline economico-aziendali e

giuridiche finalizzate all’interpretazione delle strutture e delle dinamiche d’azienda;

- possedere conoscenze in tutti gli ambiti della gestione aziendale e della consulenza di impresa;

- possedere conoscenze matematiche, statistiche e giuridiche volte alla migliore interpretazione degli accadimenti di gestione, nei loro aspetti economici, finanziari e tributari;

possedere buone capacità di analisi e di sintesi; - essere in grado di comprendere almeno due lingue dell’Unione Europea,

oltre l’italiano. Il percorso formativo previsto nel triennio è finalizzato all'inserimento:

- in attività libero professionali, tra cui quella di revisore contabile; - quale esperto all'interno di aziende private e pubbliche, nell'ambito

giuridico e aziendale; - nella pubblica amministrazione.

3.2 Curriculum SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Economia aziendale I 8 di base aziendale SECS-P/07 Matematica generale I 8 di base stat-mat SECS-S/06 Elementi di Informatica I 5 aff. o integr. cult sc tecn giur INF/01 Lingua inglese I 6 Conosc

lingua stran L-LIN

crediti I sem 27 Diritto privato II 8 di base giuridico IUS/01 Diritto pubblico II 8 caratt. giuridico IUS/09 Istituzioni di Economia II 8 di base economico SECS-P/01 Sociologia generale IIA 2 aff. o integr. form interd SPS/07

crediti II sem 26 totale crediti I anno 53

II ANNO Contabilità e bilancio I 8 di base aziendale SECS-P/07 Diritto commerciale I 8 caratt. giuridico IUS/04 Organizzazione aziendale IB 4 aff. o integr. dis ec-gest SECS-P/10 Diritto e tecnica di redazione dei contratti IA 4 Caratt. giuridico Scienza delle finanze I 4 aff. o integr. economico SECS-P/03

crediti I sem 28 Economia degli intermediari finanziari II 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Economia e gestione delle imprese II 8 caratt. aziendale SECS-P/08 Matematica finanziaria IIA 4 caratt. stat–mat SECS-S/06 Statistica (I e II mod) II 8 caratt. stat–mat SECS-S/01 Seconda lingua II 6 L-LIN

crediti II sem 34 totale crediti II anno 62

III ANNO Diritto fallimentare I 6 caratt. giuridico IUS/04 Diritto del lavoro I 6 Caratt. giuridico IUS-07

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SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD Programmazione e controllo I 8 caratt. aziendale SECS-P/07 Revisione aziendale IB 4 caratt. aziendale SECS-P/07

crediti I sem 24 Diritto amministrativo IIA 4 caratt. giuridico IUS/10 Finanza aziendale II 4 affi o int Disc econ gest SECS-P/09 Istituzioni di diritto tributario II 6 caratt. giuridico IUS/12 Politica economica IIA 4 di base economico SECS-P/02 Ragioneria applicata e professionale II 6 caratt. aziendale SECS-P/07

crediti II sem 24 Materie a scelta dello studente 10 Tirocino/Progetto sul campo 4 Prova finale 3

totale crediti III anno 65 TOTALE 180

4 Corso di Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari

4.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso si propone di fornire ai laureati: - metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di

azienda, con particolare riguardo ad imprese operanti nel settore finanziario, attraverso l'acquisizione di conoscenze di base di tipo economico, aziendale, giuridico e quantitativo;

- competenze adeguate nell'analisi e nella valutazione degli strumenti finanziari e dei rischi ad essi connessi;

- competenze mirate alla comprensione del funzionamento e dell’evoluzione dei mercati finanziari e dei processi di innovazione finanziaria che li caratterizzano;

- strumenti di analisi e di sviluppo di progetti sul campo in stretta collaborazione con imprese finanziarie, al fine di promuovere un confronto tra università e imprese su problematiche di interesse reciproco.

Al termine del percorso degli studi i laureati devono: - possedere un’adeguata conoscenza delle discipline economiche finalizzate

all’interpretazione dello scenario macroeconomico e delle dinamiche d’impresa; - essere in possesso delle conoscenze riguardanti l’area aziendale, con particolare

riferimento alle discipline all’area dell’economia degli intermediari finanziari e della finanza;

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Sede

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IA

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD Programmazione e controllo I 8 caratt. aziendale SECS-P/07 Revisione aziendale IB 4 caratt. aziendale SECS-P/07

crediti I sem 24 Diritto amministrativo IIA 4 caratt. giuridico IUS/10 Finanza aziendale II 4 affi o int Disc econ gest SECS-P/09 Istituzioni di diritto tributario II 6 caratt. giuridico IUS/12 Politica economica IIA 4 di base economico SECS-P/02 Ragioneria applicata e professionale II 6 caratt. aziendale SECS-P/07

crediti II sem 24 Materie a scelta dello studente 10 Tirocino/Progetto sul campo 4 Prova finale 3

totale crediti III anno 65 TOTALE 180

4 Corso di Laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari

4.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali Il Corso si propone di fornire ai laureati: - metodologie di analisi e di interpretazione delle strutture e delle dinamiche di

azienda, con particolare riguardo ad imprese operanti nel settore finanziario, attraverso l'acquisizione di conoscenze di base di tipo economico, aziendale, giuridico e quantitativo;

- competenze adeguate nell'analisi e nella valutazione degli strumenti finanziari e dei rischi ad essi connessi;

- competenze mirate alla comprensione del funzionamento e dell’evoluzione dei mercati finanziari e dei processi di innovazione finanziaria che li caratterizzano;

- strumenti di analisi e di sviluppo di progetti sul campo in stretta collaborazione con imprese finanziarie, al fine di promuovere un confronto tra università e imprese su problematiche di interesse reciproco.

Al termine del percorso degli studi i laureati devono: - possedere un’adeguata conoscenza delle discipline economiche finalizzate

all’interpretazione dello scenario macroeconomico e delle dinamiche d’impresa; - essere in possesso delle conoscenze riguardanti l’area aziendale, con particolare

riferimento alle discipline all’area dell’economia degli intermediari finanziari e della finanza;

- essere dotati di adeguata padronanza delle metodologie quantitative per l’economia e la finanza e di conoscenze informatiche di base;

- possedere conoscenze giuridiche di base e specialistiche volte alla comprensione del quadro normativo di riferimento dei mercati, degli strumenti e degli intermediari finanziari;

- possedere una capacità di analisi e di sintesi delle principali dinamiche in campo finanziario;

- essere in grado di comprendere almeno due lingue dell’Unione Europea, oltre l’italiano.

Il percorso formativo previsto nel triennio è finalizzato all’inserimento: - in banche, assicurazioni, altri intermediari finanziari, operatori del mercato

finanziario, istituzioni finanziarie internazionali; - nell’area finanza di imprese non finanziarie; - in attività professionali che prevedono un’attività di consulenza su temi e

problematiche finanziarie.

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4.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Economia aziendale I 8 di base aziendale SECS-P/07 Matematica generale I 8 di base stat-mat SECS-S/06 Elementi di informatica I 5 aff. o interg. cult sc, tec e

giu INF/01

Lingua inglese I 6 L-LIN crediti I sem 27

Diritto privato II 8 di base giuridico IUS/01 Matematica finanziaria II 8 caratt. stat-mat SECS-S/06 Microeconomia II 8 di base economico SECS-P/01 Seconda lingua II 6 L-LIN

crediti II sem 30 totale crediti I anno 57

II ANNO Contabilità e bilancio I 8 di base aziendale SECS-P/07 Diritto commerciale I 8 caratt. giuridico IUS/04 Macroeconomia I 8 di base economico SECS-P/01 Organizzazione aziendale IB 4 aff. o interg. dis ec-gest SECS-P/10

crediti I sem 28 Economia degli intermediari finanziari II 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Economia e gestione delle imprese II 8 caratt. aziendale SECS-P/8 Statistica (I e II mod) II 8 di base stat-mat SECS-S/01

crediti II sem 24 Materie a scelta dello studente 8

totale crediti II anno 60 III ANNO Economia e gestione della banca I 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Scienza delle finanze I 6 aff. o interg. disc ec SECS-P/03 Statistica economica (I mod) IA 4 caratt. stat-mat SECS-S/03 Teoria matematica del portafoglio IB 4 aff. o interg. form interd MAT/06

crediti I sem 22 Politica economica II 6 aff. o interg. disc ec SECS-P/02 Finanza aziendale II 6 caratt. aziendale SECS-P/09 Diritto mercati e interm. finanz. II 8 caratt. giuridico IUS/05 Economia del mercato mobiliare II 8 caratt. aziendale SECS-P/11

crediti II sem 28 Materie a scelta dello studente 6 Tirocinio/Progetto sul campo 4 altre Prova finale 3 altre

totale crediti III anno 63 TOTALE 180

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Sede

di

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IA

4.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Economia aziendale I 8 di base aziendale SECS-P/07 Matematica generale I 8 di base stat-mat SECS-S/06 Elementi di informatica I 5 aff. o interg. cult sc, tec e

giu INF/01

Lingua inglese I 6 L-LIN crediti I sem 27

Diritto privato II 8 di base giuridico IUS/01 Matematica finanziaria II 8 caratt. stat-mat SECS-S/06 Microeconomia II 8 di base economico SECS-P/01 Seconda lingua II 6 L-LIN

crediti II sem 30 totale crediti I anno 57

II ANNO Contabilità e bilancio I 8 di base aziendale SECS-P/07 Diritto commerciale I 8 caratt. giuridico IUS/04 Macroeconomia I 8 di base economico SECS-P/01 Organizzazione aziendale IB 4 aff. o interg. dis ec-gest SECS-P/10

crediti I sem 28 Economia degli intermediari finanziari II 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Economia e gestione delle imprese II 8 caratt. aziendale SECS-P/8 Statistica (I e II mod) II 8 di base stat-mat SECS-S/01

crediti II sem 24 Materie a scelta dello studente 8

totale crediti II anno 60 III ANNO Economia e gestione della banca I 8 caratt. aziendale SECS-P/11 Scienza delle finanze I 6 aff. o interg. disc ec SECS-P/03 Statistica economica (I mod) IA 4 caratt. stat-mat SECS-S/03 Teoria matematica del portafoglio IB 4 aff. o interg. form interd MAT/06

crediti I sem 22 Politica economica II 6 aff. o interg. disc ec SECS-P/02 Finanza aziendale II 6 caratt. aziendale SECS-P/09 Diritto mercati e interm. finanz. II 8 caratt. giuridico IUS/05 Economia del mercato mobiliare II 8 caratt. aziendale SECS-P/11

crediti II sem 28 Materie a scelta dello studente 6 Tirocinio/Progetto sul campo 4 altre Prova finale 3 altre

totale crediti III anno 63 TOTALE 180

5 Corso di Laurea Specialistica in Consulenza economica e giuridica per le imprese

5.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali La laurea specialistica dovrà formare figure professionali esperte nell’amministrazione, nella consulenza e nell’attività libero-professionali riguardanti le imprese e le dinamiche aziendali. In particolare il laureato dovrà avere competenze per una attività di consulenza e di supporto al management aziendale nel governo e nelle decisioni strategiche, con una approfondita cultura per la corretta comprensione degli equilibri economici e finanziari e per la precisa interpretazione degli aspetti giuridici dell’attività aziendale.I laureati nei corsi di laurea specialistica della classe devono:

possedere una approfondita conoscenza in ambito economico-aziendale, matematico-statistico e giuridico; possedere conoscenze specialistiche approfondite circa i diversi aspetti e le differenti articolazioni del sistema di impresa; acquisire le metodologie, le conoscenze e le abilità necessarie a svolgere le libere professioni dell’area economica; sviluppare una forte integrazione delle principali aree disciplinari; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, due lingue dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

I laureati specialisti della classe potranno accedere a: posizioni di elevato livello manageriale nelle organizzazioni aziendali, di qualunque settore; concorsi di qualunque livello nella Pubblica Amministrazione; libere professioni; società di revisione contabile; attività di consulenza aziendale, inerente gli aspetti societari, tributari e finanziari.

Ai fini indicati i curricula dei corsi di laurea specialistica della classe: assicurano la padronanza di ciascuno degli ambiti disciplinari della scienza aziendale e del diritto, nonché della scienza economica, della matematica statistica, nonché dell'informatica; prevedono tirocini formativi in organizzazioni economiche e studi professionali.

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5.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Diritto dell’impresa IA 6 caratt. Giuridico IUS-04 Scienze merceologiche I 6 aff o integr. Economico SECS-P/13 Diritto delle assicurazioni IA 6 aff o integr. Form. Interd. IUS-05

crediti I sem 18 Diritto della previdenza sociale IIA 6 caratt. Giuridico IUS-07 Economia e politica industriale IIA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Storia economica II 6 Aff. o integr. Economico SECS-P/12 Corporate banking II 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 Economia, controllo e revisione aziende pubbliche

IIB 6 caratt. Aziendale SECS-P/07

crediti II sem 30 Materia a scelta 6

totale crediti I anno 54 II ANNO Diritto privato dell’economia I 6 aff o integr. Form. Interdis. IUS-05 Ragioneria e finanza straordinaria di impresa I 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 crediti I sem 12 Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari

II 6 aff o integr. Form. Interdis. IUS-05

Diritto tributario dell’impresa II 6 caratt. Giuridico IUS-12 Ragioneria internazionale II/A 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 crediti II sem 18 6 crediti a scelta fra Economia internazionale II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Politiche di sviluppo economico IA 6 caratt. Economico SECS-P/02 Tirocinio 6 altre Prova finale 24 prova finale

totale crediti II anno 66 TOTALE 120

6 Corso di Laurea Specialistica in Finanza

6.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali

La laurea specialistica in Finanza dovrà formare figure professionali polivalenti, con competenze sui processi e sulle tecniche di controllo dei valori e dei rischi finanziari, di imprese e intermediari. In particolare, il laureato dovrà avere competenze per utilizzare prodotti finanziari di base e derivati, per gestire il rapporto banca-impresa, sia dal punto di vista della banca, sia da quello dell'impresa e per individuare soluzioni di investimento rivolte a investitori privati ed istituzionali; dovrà avere una approfondita cultura tecnica sui modelli di valutazione, con sicure competenze in campo economico, aziendale e giuridico.

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Sede

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IA

5.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Diritto dell’impresa IA 6 caratt. Giuridico IUS-04 Scienze merceologiche I 6 aff o integr. Economico SECS-P/13 Diritto delle assicurazioni IA 6 aff o integr. Form. Interd. IUS-05

crediti I sem 18 Diritto della previdenza sociale IIA 6 caratt. Giuridico IUS-07 Economia e politica industriale IIA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Storia economica II 6 Aff. o integr. Economico SECS-P/12 Corporate banking II 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 Economia, controllo e revisione aziende pubbliche

IIB 6 caratt. Aziendale SECS-P/07

crediti II sem 30 Materia a scelta 6

totale crediti I anno 54 II ANNO Diritto privato dell’economia I 6 aff o integr. Form. Interdis. IUS-05 Ragioneria e finanza straordinaria di impresa I 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 crediti I sem 12 Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari

II 6 aff o integr. Form. Interdis. IUS-05

Diritto tributario dell’impresa II 6 caratt. Giuridico IUS-12 Ragioneria internazionale II/A 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 crediti II sem 18 6 crediti a scelta fra Economia internazionale II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Politiche di sviluppo economico IA 6 caratt. Economico SECS-P/02 Tirocinio 6 altre Prova finale 24 prova finale

totale crediti II anno 66 TOTALE 120

6 Corso di Laurea Specialistica in Finanza

6.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali

La laurea specialistica in Finanza dovrà formare figure professionali polivalenti, con competenze sui processi e sulle tecniche di controllo dei valori e dei rischi finanziari, di imprese e intermediari. In particolare, il laureato dovrà avere competenze per utilizzare prodotti finanziari di base e derivati, per gestire il rapporto banca-impresa, sia dal punto di vista della banca, sia da quello dell'impresa e per individuare soluzioni di investimento rivolte a investitori privati ed istituzionali; dovrà avere una approfondita cultura tecnica sui modelli di valutazione, con sicure competenze in campo economico, aziendale e giuridico.

Gli sbocchi professionali saranno nelle imprese bancarie, finanziarie e assicurative, nelle aziende come esperti di gestione finanziaria e nella professione come consulenti finanziari. I laureati nel Corso di laurea specialistica in Finanza devono:

possedere una solida conoscenza delle metodologie e degli strumenti matematico-statistici, dell'economia politica e dell'economia aziendale; sviluppare con particolare profondità la capacità di applicare tali metodi e strumenti al campo della finanza, cioè all'analisi degli scenari macrofinanziari, ai modelli decisionali caratteristici dei mercati finanziari e ai processi gestionali tipici delle diverse categorie di intermediari finanziari; sviluppare una forte integrazione delle tre principali aree disciplinari, anche in una dimensione internazionale, valorizzando la conoscenza giuridica, informatica e un’approfondita formazione interdisciplinare; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, due lingue dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

I laureati specialisti in Finanza potranno accedere a: posizioni di elevato livello manageriale nelle organizzazioni ed aziende del sistema finanziario; libere professioni dell'area finanziaria; posizioni specialistiche nell'analisi e nella gestione finanziaria; posizioni di operatore dei mercati finanziari; concorsi di qualunque livello nella Pubblica Amministrazione.

Ai fini indicati il curriculum assicura la padronanza di ciascuno degli ambiti disciplinari della scienza economica, di quella aziendale e della matematica statistica, nonché del diritto e dell'informatica; prevede tirocini formativi in attività finanziarie presso aziende ed organizzazioni economiche, istituzioni pubbliche e private, nazionale e internazionali.

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6.2 Curriculum SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD

I Anno Diritto delle assicurazioni IA 6 caratt. giuridico IUS /05 Lingua inglese (corso avanzato) II 6 altre L-LIN Informatica I 6 Aff o integr Culture di

contesto INF/01

Metodi matematici per la gestione del rischio IB 6 caratt Mat-stat MAT/06 Metodi matematici per i modelli finanziari IA 6 caratt. mat-sta SECS-S/06 Modelli per i mercati finanziari IIA 6 caratt. mat-sta SECS-S/06

6 crediti a scelta tra: Istituzioni di diritto tributario II 6 Aff o integr Culture di

contesto IUS/12

Storia economica II 6 Aff o integr Culture di contesto

SECS-P/12

6 crediti a scelta tra: Metodi statistici per la finanza (credit scoring) IB 6 caratt. Mat-stat SECS-S/01 Valutazione e gestione dei contratti derivati IIB 6 caratt. Mat-sta SECS-S/06

12 crediti a scelta tra: Corporate banking II 6 caratt. aziendale SECS-P/11 Gestione del rischio di impresa I 6 caratt. aziendale SECS-P/11 Private banking II 6 caratt. aziendale SECS-P/11

totale crediti I anno 60

II Anno Laboratorio di calcolo finanziario I 6 aff. o integr. culture di

contesto ING-INF/05

6 crediti a scelta tra: Valutazione di progetti di investimento pubblico

II 6 aff. o integr. culture di contesto

SECS-P/06

Economia regionale I 6 aff. o integr. culture di contesto

SECS-P/06

6 crediti a scelta tra: Serie storiche economiche II 6 caratt Mat-stat SECS-S/03 Valutazione e gestione dei contratti assicurativi IA 6 caratt Mat-stat SECS-S/06

12 crediti a scelta tra: Econometria II 6 caratt. economico SECS-P/05 Economia internazionale II 6 caratt. economico SECS-P/01 Economia monetaria IA 6 caratt. economico SECS-P/01 Politica economica II 6 caratt. economico SECS-P/02 Scienza delle finanze I 6 caratt. economico SECS-P/03

Materie a scelta 6 Tirocinio 4 Prova finale (tesi di laurea specialistica)) 20

Totale crediti II anno 60TOTALE 120

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6.2 Curriculum SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD

I Anno Diritto delle assicurazioni IA 6 caratt. giuridico IUS /05 Lingua inglese (corso avanzato) II 6 altre L-LIN Informatica I 6 Aff o integr Culture di

contesto INF/01

Metodi matematici per la gestione del rischio IB 6 caratt Mat-stat MAT/06 Metodi matematici per i modelli finanziari IA 6 caratt. mat-sta SECS-S/06 Modelli per i mercati finanziari IIA 6 caratt. mat-sta SECS-S/06

6 crediti a scelta tra: Istituzioni di diritto tributario II 6 Aff o integr Culture di

contesto IUS/12

Storia economica II 6 Aff o integr Culture di contesto

SECS-P/12

6 crediti a scelta tra: Metodi statistici per la finanza (credit scoring) IB 6 caratt. Mat-stat SECS-S/01 Valutazione e gestione dei contratti derivati IIB 6 caratt. Mat-sta SECS-S/06

12 crediti a scelta tra: Corporate banking II 6 caratt. aziendale SECS-P/11 Gestione del rischio di impresa I 6 caratt. aziendale SECS-P/11 Private banking II 6 caratt. aziendale SECS-P/11

totale crediti I anno 60

II Anno Laboratorio di calcolo finanziario I 6 aff. o integr. culture di

contesto ING-INF/05

6 crediti a scelta tra: Valutazione di progetti di investimento pubblico

II 6 aff. o integr. culture di contesto

SECS-P/06

Economia regionale I 6 aff. o integr. culture di contesto

SECS-P/06

6 crediti a scelta tra: Serie storiche economiche II 6 caratt Mat-stat SECS-S/03 Valutazione e gestione dei contratti assicurativi IA 6 caratt Mat-stat SECS-S/06

12 crediti a scelta tra: Econometria II 6 caratt. economico SECS-P/05 Economia internazionale II 6 caratt. economico SECS-P/01 Economia monetaria IA 6 caratt. economico SECS-P/01 Politica economica II 6 caratt. economico SECS-P/02 Scienza delle finanze I 6 caratt. economico SECS-P/03

Materie a scelta 6 Tirocinio 4 Prova finale (tesi di laurea specialistica)) 20

Totale crediti II anno 60TOTALE 120

7 Corso di Laurea Specialistica in Management aziendale

7.1 Obiettivi formativi e prospettive professionali La laurea specialistica in Management aziendale dovrà formare figure professionali esperte nella progettazione, nella gestione, nella direzione e nell’amministrazione di aziende e di reti intra e inter-organizzative. In particolare il laureato dovrà avere competenze per gestire e governare le dinamiche aziendali, con una approfondita cultura per la corretta comprensione degli equilibri economici e finanziari del sistema di impresa, per la formulazione di strategie competitive e di successo e per affrontare le complesse problematiche aziendali nell’ottica integrata propria della programmazione e della gestione del cambiamento. I laureati nei corsi di laurea specialistica della classe devono:

possedere una approfondita conoscenza in ambito economico-aziendale, matematico-statistici e giuridico; possedere conoscenze specialistiche approfondite circa i diversi aspetti e le differenti articolazioni del sistema di impresa; acquisire le metodologie, le conoscenze e le abilità necessarie a ricoprire posizioni di responsabilità nel governo e nelle amministrazioni delle aziende; sviluppare una forte integrazione delle principali aree disciplinari; essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, due lingue dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

I laureati specialisti della classe potranno accedere a: posizioni di elevato livello manageriale nelle organizzazioni aziendali, di qualunque settore; concorsi di qualunque livello nella Pubblica Amministrazione; libere professioni; enti di ricerca.

Ai fini indicati i curricula dei corsi di laurea specialistica della classe: assicurano la padronanza di ciascuno degli ambiti disciplinari della scienza economica, di quella aziendale e della matematica statistica, nonché del diritto e dell'informatica; prevedono tirocini formativi in attività aziendali ed organizzazioni economiche, istituzioni pubbliche e private.

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7.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSDI ANNO Storia economica II 6 aff. o integr. Economico SECS-P/12 Diritto delle assicurazioni IA 6 aff. o integr. Interdisciplin. IUS-05 Organizzazione e gestione etica risorse umane IB 6 caratt. Aziendale SECS-P/10 Politica economica II 6 caratt. Economico SECS-P/02 Corporate governance e strategie d’impresa IIA 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Economia dei gruppi e bilancio consolidato IA 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 6 crediti a scelta tra

Corporate banking II 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 Gestione del rischio di impresa I 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 6 crediti a scelta fra Diritto amministrativo II 6 caratt. Giuridico IUS-10 Diritto del lavoro I 6 caratt. Giuridico IUS-07 Diritto fallimentare I 6 caratt. Giuridico IUS-04 Materie a scelta 6 Lingua inglese (corso avanzato) II 6 altre

totale crediti I anno 60 II ANNO Marketing internazionale I 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Sistemi avanzati di contabilità II 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 Strategie tecnologiche e organizzative II 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 6 crediti a scelta fra Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari

II 6 aff. o integr. Interdisciplinare IUS-05

Diritto pubblico dell’economia I 6 aff. o integr. Interdisciplinare IUS-05 6 crediti a scelta fra Economia agraria I 6 aff. o integr. Complementari AGR Geoeconomia II 6 aff. o integr. Complementari M-GGR/02 Modelli per i mercati finanziari IIA 6 aff. o integr. Formaz. Interd. MAT/06 Scienze merceologiche I 6 aff. o integr. Economico SECS-P/13 Tecnica dei cicli produttivi I 6 aff. o integr. Economico SECS-P/13 6 crediti a scelta fra Economia dell’unione europea II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Economia e politica industriale IIA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Economia internazionale II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Tecnologia e crescita economica I 6 caratt. Economico SECS-P/01 Teoria economica dell’organizzazione IA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Prova finale (tesi di laurea specialistica) 24 prova finale

totale crediti II anno 60 TOTALE 120

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7.2 Curriculum

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSDI ANNO Storia economica II 6 aff. o integr. Economico SECS-P/12 Diritto delle assicurazioni IA 6 aff. o integr. Interdisciplin. IUS-05 Organizzazione e gestione etica risorse umane IB 6 caratt. Aziendale SECS-P/10 Politica economica II 6 caratt. Economico SECS-P/02 Corporate governance e strategie d’impresa IIA 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Economia dei gruppi e bilancio consolidato IA 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 6 crediti a scelta tra

Corporate banking II 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 Gestione del rischio di impresa I 6 caratt. Aziendale SECS-P/11 6 crediti a scelta fra Diritto amministrativo II 6 caratt. Giuridico IUS-10 Diritto del lavoro I 6 caratt. Giuridico IUS-07 Diritto fallimentare I 6 caratt. Giuridico IUS-04 Materie a scelta 6 Lingua inglese (corso avanzato) II 6 altre

totale crediti I anno 60 II ANNO Marketing internazionale I 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 Sistemi avanzati di contabilità II 6 caratt. Aziendale SECS-P/07 Strategie tecnologiche e organizzative II 6 caratt. Aziendale SECS-P/08 6 crediti a scelta fra Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari

II 6 aff. o integr. Interdisciplinare IUS-05

Diritto pubblico dell’economia I 6 aff. o integr. Interdisciplinare IUS-05 6 crediti a scelta fra Economia agraria I 6 aff. o integr. Complementari AGR Geoeconomia II 6 aff. o integr. Complementari M-GGR/02 Modelli per i mercati finanziari IIA 6 aff. o integr. Formaz. Interd. MAT/06 Scienze merceologiche I 6 aff. o integr. Economico SECS-P/13 Tecnica dei cicli produttivi I 6 aff. o integr. Economico SECS-P/13 6 crediti a scelta fra Economia dell’unione europea II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Economia e politica industriale IIA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Economia internazionale II 6 caratt. Economico SECS-P/01 Tecnologia e crescita economica I 6 caratt. Economico SECS-P/01 Teoria economica dell’organizzazione IA 6 caratt. Economico SECS-P/01 Prova finale (tesi di laurea specialistica) 24 prova finale

totale crediti II anno 60 TOTALE 120

8 Programmi degli insegnamenti

ANALISI E CONTABILITÀ DEI COSTI Prof. Fabio Santini

Programma

IL COSTO NELL’ECONOMIA DELLE IMPRESE. La genesi del costo nella teoria economica. Il ruolo del costo di produzione nella creazione di valore. La formazione del costo di produzione nell’economia delle imprese e la teoria del “servizio”. Le criticità connesse alla comunanza dei costi in senso spaziale e temporale. Il costo di produzione nelle sue differenti configura-zioni. I SISTEMI TRADIZIONALI DI ANALISI E CONTABILITÀ DEI COSTI. Gli scopi dell’analisi dei costi nell’approccio positivista. L’assegnazione dei costi a produzioni “su commessa” ed a produzioni “in serie”. Le logiche ed i metodi di attribuzione dei costi comuni. Il fenomeno dei costi congiunti. Il sistema informativo e contabile a supporto dell’assegnazione dei costi di produzione: i sistemi di contabilità analitica. L’activity based costing. L’utilizzo tradi-zionale delle informazioni sui costi per le scelte operative aziendali. L’influenza dell’ambiente competitivo sulle configurazioni dei sistemi informativi aziendali. Cenni sull’utilizzo delle informazioni di costo in chiave strategica.

TESTI DI PREPARAZIONE ALL’ESAME

- G. CAVAZZONI, Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali,Giappichelli, Torino, 2004. - materiale didattico a disposizione degli studenti.

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME– L’esame è articolato in una prova scritta (soluzione casi) e in una prova orale alla quale sarà possibile accedere previo superamento della prima.

CONTABILITÀ E BILANCIO Prof. Libero Mario Mari –Prof. Luca Bartocci

Il Prof. Libero Mario Mari svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia e legislazione d’impresa ed al Corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari. Il Prof. Luca Bartocci svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea triennale in Economia Aziendale.

La contabilità d’impresa. Le rilevazioni contabili (gli acquisti e le vendite, il regolamento dei crediti e dei debiti di funzionamento, le immobilizzazioni tecniche e il personale dipendente, i finanziamenti e il conto titoli, la chiusura e la riapertura dei conti, il riparto dell’utile e la copertura della perdita d’esercizio, la rivalutazione dei beni). Le operazioni societarie (la costituzione, gli aumenti e le diminuzioni del capitale, l’istituto delle azioni proprie, il prestito obbligazionario). Il bilancio d’esercizio (le finalità, i destinatari del bilancio ed il conflitto di interessi, il D.Lgs. 127/91 attuativo della IV Direttiva Cee, la moneta unica europea). I principi generali di redazione (chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta, prudenza e continuazione dell’attività d’impresa, competenza economica, gli altri principi generali). Lo stato patrimoniale ed il conto economico (struttura e contenuti). I criteri di valutazione (la valutazione delle immobilizzazioni, la valutazione delle rimanenze di magazzino, la valutazione dei crediti, la valutazione dei titoli, la valutazione dei lavori su commessa, la normativa fiscale). La nota integrativa e le relazioni allegate al bilancio di esercizio. TESTI CONSIGLIATI:G. Cavazzoni – L.M. Mari, La contabilità di impresa, Giappichelli, Torino, 1996, pagg. 123-450; G. Cavazzoni – L.M. Mari, Il bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 1999;

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CORPORATE GOVERNANCE E STRATEGIE COMPETITIVE D’IMPRESAProf. Luca Ferrucci

Parte Prima: La corporate governance nei diversi sistemi capitalistici - La varietà dei percorsi storici di industrializzazione

1.1 Il modello spontaneo inglese 1.2 Il modello protetto dell’Europa continentale 1.3 Il modello garantito dell’Europa mediterranea 1.4 Dal modello garantito all’economia socialista: verso la dominanza della politica sull’economia 1.5 Gli USA dal modello spontaneo di seconda generazione ad un nuovo modello di sviluppo

capitalistico1.6 La fine del bipolarismo mondiale e l’emergere delle economie in transizione istituzionale

- La varietà dei sistemi istituzionali capitalistici 2. I modelli di capitalismo 2.1 Il modello capitalistico anglosassone 2.2 Il modello capitalistico tedesco 2.3 Il modello capitalistico francese 2.4 Il modello capitalistico scandinavo 2.5 Il modello capitalistico giapponese 2.6 Caratteristiche essenziali del capitalismo italiano 2.7 La varietà dei capitalismi: convergenza o divergenza strutturale?

- La varietà dei modelli istituzionali d’impresa 3. I modelli istituzionali d’impresa: un’introduzione 3.1 Le teorie istituzionaliste sui modelli di governance 3.2 La titolarità dell’impresa 3.3 Il soggetto monitor dell’impresa: lock-in e attitudini al rischio 3.4 La varietà dei modelli istituzionali d’impresa 3.5 L’impresa capitalistica classica: modelli, caratteristiche, finalità e limiti 3.6 L’impresa manageriale: modelli (Berle e Means Marris; Baumol; ecc.), caratteristiche, finalità e limiti 3.7 Le imprese cooperative: modelli (produzione e lavoro; utenza; sociali; ecc.), caratteristiche, finalità e limiti 3.8 Altri modelli d’impresa non profit 3.9 L’auto-determinazione della corporate governance 3.10 Lineamenti della Riforma del diritto societario nel nostro Paese 3.11 L’auto-determinazione della governance: una valutazione economica 3.12 Alcune esperienze empiriche di auto-determinazione della governance

Parte Seconda: Le strategie competitive d’impresa 1. Gli approcci teorici nell’analisi del sistema competitivo 2. L’oggetto della concorrenza (settore, concorrenza allargata, ASA, arena competitiva) 3. Le teorie sulle strategie competitive 4. Le strategie competitive di deterrenza all’entrata 5. Le strategie competitive di crescita orizzontale 6. Le strategie competitive di integrazione verticale 7. Le strategie competitive di decentramento produttivo e di quasi-integrazione verticale 8. Le strategie competitive di diversificazione produttiva 9. Le strategie competitive di internazionalizzazione 10. Analisi di casi di strategie d’impresa di diversi settori produttivi Bibliografia:Per la prima parte, Luca Ferrucci, dispensa sulla Corporate Governance nei diversi regimi capitalistici (disponibile presso la segreteria della Sezione del Dipartimento)

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CORPORATE GOVERNANCE E STRATEGIE COMPETITIVE D’IMPRESAProf. Luca Ferrucci

Parte Prima: La corporate governance nei diversi sistemi capitalistici - La varietà dei percorsi storici di industrializzazione

1.1 Il modello spontaneo inglese 1.2 Il modello protetto dell’Europa continentale 1.3 Il modello garantito dell’Europa mediterranea 1.4 Dal modello garantito all’economia socialista: verso la dominanza della politica sull’economia 1.5 Gli USA dal modello spontaneo di seconda generazione ad un nuovo modello di sviluppo

capitalistico1.6 La fine del bipolarismo mondiale e l’emergere delle economie in transizione istituzionale

- La varietà dei sistemi istituzionali capitalistici 2. I modelli di capitalismo 2.1 Il modello capitalistico anglosassone 2.2 Il modello capitalistico tedesco 2.3 Il modello capitalistico francese 2.4 Il modello capitalistico scandinavo 2.5 Il modello capitalistico giapponese 2.6 Caratteristiche essenziali del capitalismo italiano 2.7 La varietà dei capitalismi: convergenza o divergenza strutturale?

- La varietà dei modelli istituzionali d’impresa 3. I modelli istituzionali d’impresa: un’introduzione 3.1 Le teorie istituzionaliste sui modelli di governance 3.2 La titolarità dell’impresa 3.3 Il soggetto monitor dell’impresa: lock-in e attitudini al rischio 3.4 La varietà dei modelli istituzionali d’impresa 3.5 L’impresa capitalistica classica: modelli, caratteristiche, finalità e limiti 3.6 L’impresa manageriale: modelli (Berle e Means Marris; Baumol; ecc.), caratteristiche, finalità e limiti 3.7 Le imprese cooperative: modelli (produzione e lavoro; utenza; sociali; ecc.), caratteristiche, finalità e limiti 3.8 Altri modelli d’impresa non profit 3.9 L’auto-determinazione della corporate governance 3.10 Lineamenti della Riforma del diritto societario nel nostro Paese 3.11 L’auto-determinazione della governance: una valutazione economica 3.12 Alcune esperienze empiriche di auto-determinazione della governance

Parte Seconda: Le strategie competitive d’impresa 1. Gli approcci teorici nell’analisi del sistema competitivo 2. L’oggetto della concorrenza (settore, concorrenza allargata, ASA, arena competitiva) 3. Le teorie sulle strategie competitive 4. Le strategie competitive di deterrenza all’entrata 5. Le strategie competitive di crescita orizzontale 6. Le strategie competitive di integrazione verticale 7. Le strategie competitive di decentramento produttivo e di quasi-integrazione verticale 8. Le strategie competitive di diversificazione produttiva 9. Le strategie competitive di internazionalizzazione 10. Analisi di casi di strategie d’impresa di diversi settori produttivi Bibliografia:Per la prima parte, Luca Ferrucci, dispensa sulla Corporate Governance nei diversi regimi capitalistici (disponibile presso la segreteria della Sezione del Dipartimento)

Per la seconda parte, L. Ferrucci, Strategie competitive e processi di crescita dell’impresa, capitoli 1-2-3-4-5-8-9, Franco Angeli, Milano

CORPORATE BANKING – Economia delle aziende di credito (Mod. II)

Prof. Luciano Proietti

Obiettivi

Il corso ha per oggetto l’attività degli intermediari finanziari nel segmento di mercato costituito dalle imprese non finanziarie di media e grande dimensione e dalla Pubblica Amministrazione. Con riferimento a questa ampia area strategica d’affari il corso si propone di fornire agli studenti le conoscenze di base per ciò che concerne sia i modelli competitivi e organizzativi che possono essere adottati dagli intermediari sia le tecniche operative ed i profili funzionali di alcuni dei servizi tipici delle principali aree di specifica attività evidenziando, ove possibile, la situazione esistente nel contesto europeo e italiano. PROGRAMMA

il mercato dei servizi finanziari per le imprese: le aree d’affari e le linee di servizio; le scelte strategiche e gli assetti organizzativi degli intermediari. le operazioni di project financing e l’organizzazione dei prestiti sindacati. L’assistenza alle imprese nei processi di quotazione in borsa e di emissione di corporate bonds. Le operazioni di asset backed securitization e i finanziamenti mezzanini. I servizi di mergers and acquisition e di corporate restructuring e le operazioni di leveraged by out. L’attività di venture capital e di private equity: modalità operative e aspetti negoziali. I derivati creditizi e le cartolarizzazioni sintetiche.

Testo di riferimento: Giancarlo Forestieri (a cura di): “Corporate e Investment Banking”, EGEA Milano, 2007 (quarta edizione): esclusi i capitoli 14, 15, 16 Lettura consigliata: Rocco Corigliano (a cura di): “Corporate Banking, credito e finanza delle imprese- strategia per la crescita e ruolo delle banche regionali”, Bancaria Editrice, Roma 2006

DIRITTO AMMINISTRATIVO

Prof. Raffaele Chiarelli

Amministrazione e diritto amministrativo. Formazione storica del diritto amministrativo. Principi costituzionali sulla pubblica amministrazione. Le pubbliche amministrazioni come organizzazioni. L’amministrazione dello Stato: ministeri, agenzie, aziende, amministrazioni indipendenti.Gli enti pubblici .Regioni ed enti locali ed apparati derivati. Principi dell’attività amministrativa: principio di legalità e discrezionalità amministrativa. Procedimenti e atti amministrativi. Caratteri della giustizia amministrativa

Testi consigliati

V.Cerulli Irelli, Principi del diritto amministrativo- I, Giappichelli Editore, Torino, 2005;

e, in corso di pubblicazione, a scelta: R. Chiarelli, Introduzione al diritto amministrativo: potere amministrativo e forme di Stato ovvero D. Cosi, Enti pubblici e organismi pubblici in forma privata

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DIRITTO COMMERCIALE

Prof. Luigi Farenga

Il programma per gli studenti iscritti al corso (quadriennale) in Economia e Commercio e per gli studenti iscritti ai corsi triennali, per i quali alla materia sono attribuiti 8 crediti, è il seguente: l’impresa e l’imprenditore. Le società. Le società di persone. Le società di capitali e le cooperative. I gruppi. Gli ausiliari dell’imprenditore:L’azienda.Il mercato mobiliare (principi generali).I titoli di credito. Il fallimento e le altre procedure concorsuali. TESTI CONSIGLIATI:BUONOCORE, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, Torino, VII edizione, 2006 (Le pagine oggetto del programma sono le seguenti:3-472; 512-533;686-697;1067-1271).

Per i soli studenti iscritti per i quali alla materia sono attribuiti 6 crediti il programma è emendato della parte sul fallimento e le altre procedure concorsuali. TESTI CONSIGLIATI:Sono i medesimi di cui sopra emendati delle suddette parti.

DIRITTO DELL’IMPRESA

Prof. Francesco Buccellato

-parte generale: l’impresa: fattispecie, imputazione e disciplina. L’impresa nel mercato. Azienda, insegna e marchio. -parte speciale: l’impresa collettiva: società per azioni, società a responsabilità limitata e società in accomandita per azioni.TESTI CONSIGLIATI:In considerazione delle numerose novità legislative intervenute nel 2006 e nel 2007, il docente si riserva di indicare all’inizio dell’anno accademico il libro di testo.

DIRITTO DEI MERCATI E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI - Legislazione bancaria

Prof. Vincenzo Troiano

E’ possibile frequentare solo uno dei due moduli e sostenere il relativo esame (Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari – modulo) conseguendo, in questo caso, quattro crediti. Si procederà a raccolta delle firme di frequenza.

MODULO I: L’ORDINAMENTO FINANZIARIO.L’evoluzione dell’ordinamento creditizio e finanziario. Attività bancaria, finanziaria e d’investimento. Intermediari bancari e finanziari. Intermediari abilitati e gestori del risparmio. MODULO II: I CONTROLLI SULLE ATTIVITÀ FINANZIARIE.Le autorità di settore. Le forme della vigilanza in campo creditizio e finanziario. La vigilanza prudenziale. Le operazioni di cartolarizzazione.. TESTI CONSIGLIATI:AA.VV., Diritto delle banche, degli intermediari finanziari e dei mercati, a cura di Capriglione, Cacucci,

2003 (Capitoli 1-5)

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DIRITTO COMMERCIALE

Prof. Luigi Farenga

Il programma per gli studenti iscritti al corso (quadriennale) in Economia e Commercio e per gli studenti iscritti ai corsi triennali, per i quali alla materia sono attribuiti 8 crediti, è il seguente: l’impresa e l’imprenditore. Le società. Le società di persone. Le società di capitali e le cooperative. I gruppi. Gli ausiliari dell’imprenditore:L’azienda.Il mercato mobiliare (principi generali).I titoli di credito. Il fallimento e le altre procedure concorsuali. TESTI CONSIGLIATI:BUONOCORE, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, Torino, VII edizione, 2006 (Le pagine oggetto del programma sono le seguenti:3-472; 512-533;686-697;1067-1271).

Per i soli studenti iscritti per i quali alla materia sono attribuiti 6 crediti il programma è emendato della parte sul fallimento e le altre procedure concorsuali. TESTI CONSIGLIATI:Sono i medesimi di cui sopra emendati delle suddette parti.

DIRITTO DELL’IMPRESA

Prof. Francesco Buccellato

-parte generale: l’impresa: fattispecie, imputazione e disciplina. L’impresa nel mercato. Azienda, insegna e marchio. -parte speciale: l’impresa collettiva: società per azioni, società a responsabilità limitata e società in accomandita per azioni.TESTI CONSIGLIATI:In considerazione delle numerose novità legislative intervenute nel 2006 e nel 2007, il docente si riserva di indicare all’inizio dell’anno accademico il libro di testo.

DIRITTO DEI MERCATI E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI - Legislazione bancaria

Prof. Vincenzo Troiano

E’ possibile frequentare solo uno dei due moduli e sostenere il relativo esame (Diritto dei mercati e degli intermediari finanziari – modulo) conseguendo, in questo caso, quattro crediti. Si procederà a raccolta delle firme di frequenza.

MODULO I: L’ORDINAMENTO FINANZIARIO.L’evoluzione dell’ordinamento creditizio e finanziario. Attività bancaria, finanziaria e d’investimento. Intermediari bancari e finanziari. Intermediari abilitati e gestori del risparmio. MODULO II: I CONTROLLI SULLE ATTIVITÀ FINANZIARIE.Le autorità di settore. Le forme della vigilanza in campo creditizio e finanziario. La vigilanza prudenziale. Le operazioni di cartolarizzazione.. TESTI CONSIGLIATI:AA.VV., Diritto delle banche, degli intermediari finanziari e dei mercati, a cura di Capriglione, Cacucci,

2003 (Capitoli 1-5)

DIRITTO DEL LAVORO

Prof Michele Cerrreta

Nascita, evoluzione e contenuto del diritto del lavoro. Le fonti del diritto el lavoro. Libertà e attività sindacale. Il conflitto collettivo; lo sciopero e la serrata. Nozione, confini e tipologia del lavoro subordinato.- La costituzione del rapporto di lavoro.- I diritti dei lavoratori subordinati. - Gli obblighi del prestatore di lavoro.- Le cause di sospensione dell'attività lavorativa e le vicende modificative del rapporto di lavoro. - L'estinzione del rapporto di lavoro subordinato. Le tutele contro la disoccupazione. I rapporti speciali di lavoro. TESTI CONSIGLIATI. Agli studenti frequentatori del corso, si consiglia in alternativa, - in considerazione delle integrazioni delle lezioni ed esercitazioni -, alcuno dei seguenti manuali molto sintetici: - L. GALANTiNO; Diritto del lavoro - Editia minor, Giappichelli, Torino, III ed., 2005 (o edizione successiva). - A. VALLEBONA, Breviario di diruta del lavoro, III ed., Giappichelli, Torino, 2005 (o edizione successiva). Per gli studenti non frequentatori del corso, si consiglia: - R. SCOGNAMIGLIO, Manuale di diritto del lavoro, II ed., Jovene, Napoli, 2005 (o edizione successiva) N. B.: lo studente vorrà tener conto in principalità della legislazione, per la cui lettura aggiornata e coordinata si consiglia il Codice del lavoro - Editio minor a cura di L. Ciafardìni, F. Del Giudice, F. Izzo, VIII ed., Simone, Napoli, 2005 ULTERIORI INFORMAZIONI: il docente riceverà gli studenti al termine delle lezioni e in ulteriori orari programmati; promuoverà l'assistenza degli studenti con le esercitazioni dei tutors. e con conferenze integrative; organizzerà, durante il corso, esami per i frequentatori col riconoscimento della facoltà di esonero parziale dalla prova finale.

DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE

Prof. Michele Cerreta

I fondamenti della previdenza sociale. Origini e sviluppo del sistema previdenziale. Le fonti. I soggetti e l'organizzazione. L'oggetto della tutela. Il finanziamento. La tutela dei diritti in generale. La tutela per la disoccupazione. La tutela per l'insolvenza del datore di lavoro. La tutela della salute. Le tutele per l'invalidità e l'inabilità per rischi comuni e professionali. La tutela per la vecchiaia. La tutela della famiglia. La previdenza complementare.

TESTO CONSIGLIATO: - M. CINELLI, Diritto della previdenza sociale, VI ed., Giappichellì, Torino, 2005 (o la successiva ed imminente edizione). ULTERIORI INFORMAZIONI.- il docente riceverà gli studenti al termine delle lezioni e in ulteriori orari programmati; promuoverà l'assistenza degli studenti con le esercitazioni dei tutors e con conferenze integrative; organizzerà, durante il corso, esami per i frequentatori col riconoscimento della facoltà di esonero parziale dalla prova finale

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DIRITTO DELLE ASSICURAZIONI

Prof. Vincenzo Troiano

Programma del corso L’impresa di assicurazione I controlli sull’impresa di assicurazione. La disciplina dell’attività delle imprese di assicurazione. La distribuzione dei prodotti assicurativi.Il contratto di assicurazione. Le vicende del contratto di assicurazione.I singoli rami: assicurazioni contro danni e sulla vita. Le operazioni di capitalizzazione e gestione dei fondi pensione. Testo consigliato: L. FARENGA, Diritto delle assicurazioni private, Giappichelli, Torino, 2006.

Per gli studenti iscritti ai corsi triennali (4 crediti) il programma non comprende i capp. XIII XIV XV XVI E XVIII

DIRITTO E TECNICA DELLA REDAZIONE DEI CONTRATTI

Prof. Lorenzo Mezzasoma

“Il corso avrà ad oggetto lo studio di alcuni contratti e le tecniche di redazione che li riguardano. Per alcuni contratti verrà tenuto anche un seminario teorico-pratico al quale parteciperanno esperti del settore estranei al mondo universitario. L’attività didattica riguarderà le seguenti figure contrattuali: agenzia, appalto, assicurazione, comodato, compravendita, deposito, factoring, franchising, leasing, locazione, mandato, mediazione, mutuo, somministrazione, sponsorizzazione, trasporto. Per i frequentanti l’esame verterà sui soli contratti che verranno individuati durante il corso di lezione. TESTO CONSIGLIATO:S. Ponticelli- G.Porcelli”I contratti dell’impresa”Giappichelli Torino 2006 Si segnala che in aggiunta al libro di testo strumento indispensabile per la preparazione all’esame sarà un Codice civile edito nell’anno 2007.

DIRITTO FALLIMENTARE

Prof. Luigi Farenga

Il fallimento: L'apertura della procedura. La sentenza dichiarativa di fallimento e i gravami. – L’amministrazione del patrimonio del fallito.Gli organi della procedura – Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici e sui beni del fallito– L'accertamento del passivo e dei diritti reali mobiliari – La liquidazione dell'attivo – La ripartizione dell'attivo – La chiusura e la riapertura del fallimento. L’Esdebitazione - Il concordato fallimentare. Il concordato preventivo: cenni. L'amministrazione controllata: cenni. La liquidazione coatta amministrativa. . L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese . TESTO CONSIGLIATO:L. Guglielmucci,Diritto fallimentare, Torino, Giappichelli, ED. 2006 e per la parte riguardante la liquidazione coatta amministrativa e l’amministrazione straordinaria: BUONOCORE, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, Torino, VII edizione, 2006 (pag. 1246-1268)

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DIRITTO DELLE ASSICURAZIONI

Prof. Vincenzo Troiano

Programma del corso L’impresa di assicurazione I controlli sull’impresa di assicurazione. La disciplina dell’attività delle imprese di assicurazione. La distribuzione dei prodotti assicurativi.Il contratto di assicurazione. Le vicende del contratto di assicurazione.I singoli rami: assicurazioni contro danni e sulla vita. Le operazioni di capitalizzazione e gestione dei fondi pensione. Testo consigliato: L. FARENGA, Diritto delle assicurazioni private, Giappichelli, Torino, 2006.

Per gli studenti iscritti ai corsi triennali (4 crediti) il programma non comprende i capp. XIII XIV XV XVI E XVIII

DIRITTO E TECNICA DELLA REDAZIONE DEI CONTRATTI

Prof. Lorenzo Mezzasoma

“Il corso avrà ad oggetto lo studio di alcuni contratti e le tecniche di redazione che li riguardano. Per alcuni contratti verrà tenuto anche un seminario teorico-pratico al quale parteciperanno esperti del settore estranei al mondo universitario. L’attività didattica riguarderà le seguenti figure contrattuali: agenzia, appalto, assicurazione, comodato, compravendita, deposito, factoring, franchising, leasing, locazione, mandato, mediazione, mutuo, somministrazione, sponsorizzazione, trasporto. Per i frequentanti l’esame verterà sui soli contratti che verranno individuati durante il corso di lezione. TESTO CONSIGLIATO:S. Ponticelli- G.Porcelli”I contratti dell’impresa”Giappichelli Torino 2006 Si segnala che in aggiunta al libro di testo strumento indispensabile per la preparazione all’esame sarà un Codice civile edito nell’anno 2007.

DIRITTO FALLIMENTARE

Prof. Luigi Farenga

Il fallimento: L'apertura della procedura. La sentenza dichiarativa di fallimento e i gravami. – L’amministrazione del patrimonio del fallito.Gli organi della procedura – Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici e sui beni del fallito– L'accertamento del passivo e dei diritti reali mobiliari – La liquidazione dell'attivo – La ripartizione dell'attivo – La chiusura e la riapertura del fallimento. L’Esdebitazione - Il concordato fallimentare. Il concordato preventivo: cenni. L'amministrazione controllata: cenni. La liquidazione coatta amministrativa. . L'amministrazione straordinaria delle grandi imprese . TESTO CONSIGLIATO:L. Guglielmucci,Diritto fallimentare, Torino, Giappichelli, ED. 2006 e per la parte riguardante la liquidazione coatta amministrativa e l’amministrazione straordinaria: BUONOCORE, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, Torino, VII edizione, 2006 (pag. 1246-1268)

DIRITTO PRIVATO

Prof. Goffredo Zuddas

Il Prof. Goffredo Zuddas svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia e legislazione d’impresa ed al Corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari.

PROGRAMMA:La codificazione e il diritto privato - I soggetti dell'attività giuridica - Beni e diritti reali - Obbligazioni e contratti - I singoli contratti - La comunità familiare - La successione a causa di morte e la donazione - L’impresa - La tutela dei diritti - I titoli di credito. Testo consigliato

In considerazione delle numerose novità legislative intervenute nel 2006 e nel 2007, il docente si riserva di indicare all’inizio dell’anno accademico il libro di testo adeguatamente aggiornato; Quale raccolta di testi legislativi, può essere adottato qualsiasi codice civile, purché aggiornato.

DIRITTO PRIVATO

Prof. Francesco Scaglione

PROGRAMMA:Il corso si articola in due parti: 1) Diritto privato generale; 2) Diritto privato della concorrenza e del mercato. PARTE I: La norma giuridica – Le fonti del diritto privato – I soggetti dell’attività giuridica – Beni e diritti reali – Il contratto in generale – Il rapporto obbligatorio – I principali contratti d’impresa – I titoli di credito – La responsabilità contrattuale ed extracontrattuale – La tutela dei diritti – Il regime patrimoniale della famiglia – Le successioni a causa di morte (principi). PARTE II: Il mercato – L’impresa e la disciplina della concorrenza: a) la legislazione antimonopolistica; b) le limitazioni alla concorrenza; c) la concorrenza sleale. – La tutela del consumatore.

Testi consigliati: A. DI MAJO, Codice civile, ultima edizione, Giuffrè, Milano. per la parte I: M. PARADISO, CORSO DI ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO, Giappichelli, ultima edizione, relativamente alle parti che saranno indicate dal docente; per la parte II: DIRITTO PRIVATO DEL MERCATO, a cura di A. PALAZZO e A. SASSI, Università degli Studi di Perugia, 2007, relativamente ai capitoli che saranno indicati dal docente. Modalità di verifica del profitto:La verifica consiste in una prova orale.

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DIRITTO PRIVATO DELL’ECONOMIA

Prof. Francesco Scaglione PROGRAMMA:Il corso ha per obiettivo la formazione giuridica del consulente d’impresa in ordine alla normativa italiana e comunitaria posta a tutela della libertà di concorrenza, intesa quale valore guida dell’azione imprenditoriale. Il mercato – L’impresa e la disciplina della concorrenza: a) la legislazione antimonopolistica; b) le limitazioni alla concorrenza; c) la concorrenza sleale. – La tutela del consumatore.

Testi consigliati: FRANCESCO SCAGLIONE, Correttezza economica e autonomia privata, Università degli Studi di Perugia, 2007. Lo studio del testo deve essere accompagnato da una lettura costante delle norme interne e comunitarie. Modalità di verifica del profitto:La verifica consiste in una prova orale.

DIRITTO PUBBLICO

Prof. Raffaele Chiarelli

1 NORMA GIURIDICA ED INTERPRETAZIONE2 Ordinamento giuridico e crisi della sovranità 3 Lo Stato: tirannide, dispotismo, paternalismo, patrimonialismo, assolutismo, stato di polizia, stato di diritto.4. La rappresentanza .5. L’ordinamento costituzionale italiano e le problematiche delle transizioni.6. Governo, Parlamento, Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale.7. Regionalismo e prospettive federaliste.8. Rapporti tra Stato. Regioni e poteri locali: il sistema delle conferenze e le riforme costituzionali.9. I diritti di libertà.

TESTI CONSIGLIATI: 1. P.Caretti – U. De Siervo, Istituzioni di Diritto pubblico, Torino, Giappichelli, ultima edizione 2. S. Budelli, Anatomia dei raccordi nell’assetto policentrico, Torino, Giappichelli, ultima edizione.

DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA

Prof. Simone Budelli

1. Inquadramento teorico del Diritto pubblico dell’economia. La genesi del diritto dell’economia e Stato di diritto: la costituzione economica e Stato di diritto. Costituzioni economiche dello Stato democratico di diritto e modelli di costituzioni economiche. L’attualità del Diritto pubblico dell’economia. 2. I rapporti di Stato-mercato nell’ordinamento italiano. a) Lo Statuto Albertino e lo Stato liberale ottocentesco. La prime industrializzazione dell’inizio del XX secolo e l’esigenza dei diritti sociali. I rapporti di Stato-mercato nel periodo fascista; la crisi economica del 1929 e l’IRI.b) La Costituzione del 1948 e i rapporti economici. I “diritti di cittadinanza” tra libertà economiche ed integrazione sociale; diritti sociali e tutela del lavoro, diritti economici e libero mercato, controllo delle politiche economiche e finanziarie e tutela dei diritti economici.c) Le fasi della costituzione economica materiale. Dalla Costituzione democratico-liberale a quella democratico-sociale: Stato imprenditore, Stato pianificatore e Stato finanziatore; le istituzioni del benessere; lo Stato regolatore.

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DIRITTO PRIVATO DELL’ECONOMIA

Prof. Francesco Scaglione PROGRAMMA:Il corso ha per obiettivo la formazione giuridica del consulente d’impresa in ordine alla normativa italiana e comunitaria posta a tutela della libertà di concorrenza, intesa quale valore guida dell’azione imprenditoriale. Il mercato – L’impresa e la disciplina della concorrenza: a) la legislazione antimonopolistica; b) le limitazioni alla concorrenza; c) la concorrenza sleale. – La tutela del consumatore.

Testi consigliati: FRANCESCO SCAGLIONE, Correttezza economica e autonomia privata, Università degli Studi di Perugia, 2007. Lo studio del testo deve essere accompagnato da una lettura costante delle norme interne e comunitarie. Modalità di verifica del profitto:La verifica consiste in una prova orale.

DIRITTO PUBBLICO

Prof. Raffaele Chiarelli

1 NORMA GIURIDICA ED INTERPRETAZIONE2 Ordinamento giuridico e crisi della sovranità 3 Lo Stato: tirannide, dispotismo, paternalismo, patrimonialismo, assolutismo, stato di polizia, stato di diritto.4. La rappresentanza .5. L’ordinamento costituzionale italiano e le problematiche delle transizioni.6. Governo, Parlamento, Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale.7. Regionalismo e prospettive federaliste.8. Rapporti tra Stato. Regioni e poteri locali: il sistema delle conferenze e le riforme costituzionali.9. I diritti di libertà.

TESTI CONSIGLIATI: 1. P.Caretti – U. De Siervo, Istituzioni di Diritto pubblico, Torino, Giappichelli, ultima edizione 2. S. Budelli, Anatomia dei raccordi nell’assetto policentrico, Torino, Giappichelli, ultima edizione.

DIRITTO PUBBLICO DELL’ECONOMIA

Prof. Simone Budelli

1. Inquadramento teorico del Diritto pubblico dell’economia. La genesi del diritto dell’economia e Stato di diritto: la costituzione economica e Stato di diritto. Costituzioni economiche dello Stato democratico di diritto e modelli di costituzioni economiche. L’attualità del Diritto pubblico dell’economia. 2. I rapporti di Stato-mercato nell’ordinamento italiano. a) Lo Statuto Albertino e lo Stato liberale ottocentesco. La prime industrializzazione dell’inizio del XX secolo e l’esigenza dei diritti sociali. I rapporti di Stato-mercato nel periodo fascista; la crisi economica del 1929 e l’IRI.b) La Costituzione del 1948 e i rapporti economici. I “diritti di cittadinanza” tra libertà economiche ed integrazione sociale; diritti sociali e tutela del lavoro, diritti economici e libero mercato, controllo delle politiche economiche e finanziarie e tutela dei diritti economici.c) Le fasi della costituzione economica materiale. Dalla Costituzione democratico-liberale a quella democratico-sociale: Stato imprenditore, Stato pianificatore e Stato finanziatore; le istituzioni del benessere; lo Stato regolatore.

3. L’adeguamento della Costituzione economica italiana all’ordinamento comunitario.d) L’adeguamento dell’ordinamento italiano ai vincoli finanziari dell’Ue e il processo di privatizzazione e liberalizzazione; la fine dello Stato imprenditore. Le dimissioni delle partecipazioni statali. Stato regolatore e autorità amministrative indipendenti.e) La liberalizzazione dei servizi pubblici e dei servizi pubblici locali. L’evoluzione della nozione di servizio pubblico nel diritto interno. Il diritto comunitario: servizi a rete, servizio universale, servizi di interesse generale e di interesse economico generale. I servizi pubblici locali: dalla legge n. 142/1990 al disegno di legge delega n. S772. La concorrenza nei servizi pubblici locali (affidamento in house, società miste e gara ad evidenza pubblica)f) Riforma e liberalizzazione del settore radiotelevisivo.g) Il mercato finanziario. L’ordinamento italiano e le principali peculiarità rispetto al panorama internazionale. Tendenze evolutive del mercato finanziario europeo e nazionale. 4. Globalizzazione e organizzazioni sopranazionali. h) Globalizzazione e ordinamento giuridico. Globalizzazione dei mercati e dimensione locale dell’economia produttiva: il localismo, le autonomie funzionali.i)Gli enti di diritto internazionale. Il Fondo Monetario Internazionale, l’ONU, la Banca Mondiale, ecc….La frammentazione istituzionale. Il ruolo delle organizzazioni private e delle imprese multinazionali. 5. Istituzioni e ordinamento comunitario.j) Breve excursus storico del processo di unione europea. Trattato di Roma del 1957 (Comunità economica europea, CECA e Euratom), Trattato di Mastricht del 1992, l’Unione europea. I principi fondanti la Comunità.k) Gli organi (Consiglio, Commissione, Corte di Giustizia). Le competenze. La Banca Centrale Europea e i rapporti con le banche centrali. La riforma della Banca d’Italia. Le prospettive di riforma. La Costituzione europea.l) Gli strumenti per la formazione del mercato unico. La libera circolazione delle merci, dei lavoratori, dei servizi e dei capitali. La disciplina della concorrenza. La disciplina antitrust: fattispecie sanzionzate; poteri e funzioni della Commissione europea e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il divieto degli aiuti di Stato alle imprese: la giurisprudenza comunitaria.

LIBRI CONSIGLIATI: E. CARDI, Mercati e istituzioni in Italia: diritto pubblico dell’economia. Giappichelli, 2005S. BUDELLI, Dinamismi centripeti nel multilivello solidale Giappichelli, 2006

ECONOMETRIA

Prof. Carlo Andrea Bollino

SCOPO E ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:L'obiettivo principale del corso è di fornire agli studenti un insieme di tecniche e strumenti di base per la ricerca applicata e per la comprensione della letteratura specializzata. Lo svolgimento del programma è articolato in tre parti. La prima parte comprende una breve introduzione al significato dell'econometria come strumento professionale e un richiamo agli elementi di algebra matriciale e di statistica necessari per il corso, con particolare riferimento alla verifica delle ipotesi. Nella seconda parte si affronta il modello generale di regressione in maniera sistematica. Nella terza parte vengono trattati in maniera sintetica alcuni argomenti monografici e discussi alcuni spunti della letteratura corrente per ulteriori approfondimenti. Gli studenti sono incoraggiati a presentare un breve lavoro di ricerca (su argomenti concordati con il docente, anche in gruppi) da utilizzare ai fini della valutazione finale. PROGRAMMA:1. Introduzione all'econometria, elementi di algebra matriciale e di statistica. Dati, variabili, modelli. Relazione fra econometria e teoria economica, matematica, statistica. L'economista applicato come

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economizzatore di informazioni. Spazi vettoriali e matrici. Forme matriciali particolari. Autovalori, autovettori e forme lineari e quadratiche. Cenni sul prodotto di Kronecker, vettorizzazione e calcolo differenziale di matrici. Cenni sulle distribuzioni multivariate: normale e affini. Riduzione del PDG e specificazione. Verifica delle ipotesi. 2. Il modello generale di regressione. 2.1 Il modello classico. Minimi quadrati ordinari: ipotesi e proprietà. Ipotesi di normalità: stimatori di massima verosimiglianza. Misure di goodness of fit. Restrizioni lineari. 2.2. Il modello generalizzato e verifica delle ipotesi. Minimi quadrati generalizzati: proprietà e Teorema di Aitken. Autocorrelazione. Eteroschedasticità. Multicollinearità. Non-normalità. Test. Sistema di equazioni apparentemente non correlate (SUR). 3. Approfondimenti. 3.1 Specificazione dinamica. Ritardi distribuiti. Meccanismo di correzione dell'errore. Stazionarietà e ordine di integrazione. Test di integrazione. Cointegrazione fra variabili. VAR. 3.2. Stima di sistemi di domanda. La specificazione funzionale. I metodi di stima. La condizione di additività e sue implicazioni. 3.3. Variabili dipendenti qualitative. Il modello di regressione con variabili qualitative. I modelli probit e logit. 3.4. Stima con Panel Data. Applicazioni di convergenza regionale.TESTI CONSIGLIATI:Consultare il docente

ECONOMIA AGRARIA

Prof. Tommaso Sediari

Programma. Parte Prima: Il Pensiero Economico: l’Economia Agraria fra teoria e analisi.L’Impresa e l’Azienda agraria: l’Imprenditore agricolo, i fattori della produzione, i bilanci aziendali, l’Azienda multifunzionale, l’Azienda agrituristica. Parte Seconda: L’Agricoltura e l’Unione Europea. La Politica Agricola Comune: gli aspetti generali della PAC, la Politica dei Mercati e delle Strutture, gli Orientamenti Strategici comunitari per lo Sviluppo Rurale per il Periodo di Programmazione 2007-2013 e l’Agro-ambiente.La Politica Agro-alimentare. La Cooperazione Agricola: organizzazione economica dei produttori, cooperazione ed associazionismo, finanziamenti per la cooperazione.Il mercato creditizio: l’Euro, il credito e l’agricoltura.Il Sostegno Pubblico al settore agricolo.

Testi consigliati. Per la Parte Prima: 1) G. Guerrieri, F. Pennacchi, T. Sediari, Istituzioni di Economia e Politica Agraria, Edagricole, Bologna 1995. Per la Parte Seconda: 2) T. Sediari (a cura di), Cultura dell’Integrazione Europea, Giappichelli, Torino 2005: pp. 439-571. 3) T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese, Aracne, Roma 2007: pp. 131-170. 4) T. Sediari – R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84.

E’ inoltre utile consultare la Guida “Accesso ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione-Istruzioni per l’uso”, disponibile al seguente indirizzo web:

http://www.europarl.eu.int/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf

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economizzatore di informazioni. Spazi vettoriali e matrici. Forme matriciali particolari. Autovalori, autovettori e forme lineari e quadratiche. Cenni sul prodotto di Kronecker, vettorizzazione e calcolo differenziale di matrici. Cenni sulle distribuzioni multivariate: normale e affini. Riduzione del PDG e specificazione. Verifica delle ipotesi. 2. Il modello generale di regressione. 2.1 Il modello classico. Minimi quadrati ordinari: ipotesi e proprietà. Ipotesi di normalità: stimatori di massima verosimiglianza. Misure di goodness of fit. Restrizioni lineari. 2.2. Il modello generalizzato e verifica delle ipotesi. Minimi quadrati generalizzati: proprietà e Teorema di Aitken. Autocorrelazione. Eteroschedasticità. Multicollinearità. Non-normalità. Test. Sistema di equazioni apparentemente non correlate (SUR). 3. Approfondimenti. 3.1 Specificazione dinamica. Ritardi distribuiti. Meccanismo di correzione dell'errore. Stazionarietà e ordine di integrazione. Test di integrazione. Cointegrazione fra variabili. VAR. 3.2. Stima di sistemi di domanda. La specificazione funzionale. I metodi di stima. La condizione di additività e sue implicazioni. 3.3. Variabili dipendenti qualitative. Il modello di regressione con variabili qualitative. I modelli probit e logit. 3.4. Stima con Panel Data. Applicazioni di convergenza regionale.TESTI CONSIGLIATI:Consultare il docente

ECONOMIA AGRARIA

Prof. Tommaso Sediari

Programma. Parte Prima: Il Pensiero Economico: l’Economia Agraria fra teoria e analisi.L’Impresa e l’Azienda agraria: l’Imprenditore agricolo, i fattori della produzione, i bilanci aziendali, l’Azienda multifunzionale, l’Azienda agrituristica. Parte Seconda: L’Agricoltura e l’Unione Europea. La Politica Agricola Comune: gli aspetti generali della PAC, la Politica dei Mercati e delle Strutture, gli Orientamenti Strategici comunitari per lo Sviluppo Rurale per il Periodo di Programmazione 2007-2013 e l’Agro-ambiente.La Politica Agro-alimentare. La Cooperazione Agricola: organizzazione economica dei produttori, cooperazione ed associazionismo, finanziamenti per la cooperazione.Il mercato creditizio: l’Euro, il credito e l’agricoltura.Il Sostegno Pubblico al settore agricolo.

Testi consigliati. Per la Parte Prima: 1) G. Guerrieri, F. Pennacchi, T. Sediari, Istituzioni di Economia e Politica Agraria, Edagricole, Bologna 1995. Per la Parte Seconda: 2) T. Sediari (a cura di), Cultura dell’Integrazione Europea, Giappichelli, Torino 2005: pp. 439-571. 3) T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese, Aracne, Roma 2007: pp. 131-170. 4) T. Sediari – R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84.

E’ inoltre utile consultare la Guida “Accesso ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione-Istruzioni per l’uso”, disponibile al seguente indirizzo web:

http://www.europarl.eu.int/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf

Si consiglia altresì di visitare il seguente sito web ufficiale dell’Unione Europea:

http://www.europa.eu

Si renderà infine disponibile documentazione didattica integrativa che il docente produrrà nel corso delle lezioni.

ISTITUZIONI DI DIRITTO TRIBUTARIO

Prof. Marco Versiglioni

Il Corso di Istituzioni di Diritto Tributario avrà ad oggetto lo studio della parte generale della materia e prenderà a riferimento i seguenti argomenti:

il diritto tributario 1. L’attività finanziaria degli enti pubblici e la sua regolamentazione giuridica 2. La scienza delle finanze e lo studio economico della finanza pubblica 3. Diritto finanziario e diritto tributario 4. La classificazione dei tributi 5. Il diritto tributario come diritto dell’imposta 6. La codificazione tributaria

LA NORMA TRIBUTARIA 7. La struttura della norma tributaria 8. La fattispecie tributaria 9. Il principio della capacità contributiva 10. L’obbligazione tributaria 11. L’attuazione della norma tributaria LE FONTI DEL DIRITTO TRIBUTARIO 12) La riserva di legge 13) La legge ordinaria 14) I decreti legislativi 15) I decreti legge 16) I regolamenti 17) Le fonti locali 18) Le fonti comunitarie L’EFFICACIA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO DELLA NORMA TRIBUTARIA 19) L’efficacia nel tempo 20) L’efficacia nello spazio INTERPRETAZIONE ED INTEGRAZIONE ANALOGICA DEL DIRITTO TRIBUTARIO 21) L’interpretazione delle norme tributarie 22) L’interpretazione delle norme non tributarie nel diritto tributario 23) L’integrazione analogica del diritto tributario 24) L’elusione tributaria I SOGGETTI DEL DIRITTO TRIBUTARIO 23) I soggetti attivi 24) L’organizzazione dell’amministrazione finanziaria 25) La Guardia di finanza 26) I soggetti passivi 27) Il sostituto di imposta 28) Il responsabile di imposta 29) La solidarietà 30) La successione nel debito d’imposta 31) L’interposizione personale 32) La residenza e il domicilio fiscale IL CONTENUTO DELL’OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA 35) Diritto civile e diritto tributario nella disciplina del rapporto obbligatorio di imposta 36) L’adempimento 37) La traslazione dell’imposta 38) L’estinzione dell’obbligazione tributaria

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L’ATTUAZIONE SPONTANEA DELLA NORMA TRIBUTARIA 39) L’attuazione spontanea della norma tributaria 40) La rettifica della dichiarazione 41) Gli obblighi documentali 42) Gli obblighi contabili 43) Gli obblighi dei terzi L’ATTUAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA NORMA TRIBUTARIA 42. Il controllo amministrativo 43. Il controllo liquidatorio 44. La programmazione selettiva dei controlli 45. I poteri istruttori dell’amministrazione finanziaria 46. L’accertamento dei redditi determinati in base a scritture contabili 47. L’accertamento in base a studi di settore 48. L’accertamento sintetico 49. L’accertamento d’ufficio 50. Il principio dell’unicità dell’accertamento. L’accertamento parziale 51. L’avviso di accertamento 52. La definizione consensuale dell’accertamento 53. L’accertamento in materia di imposta sul valore aggiunto 54. L’accertamento in materia di imposte sui trasferimenti 55. L’accertamento in materia di accise e imposte doganali 56. Gli avvisi di liquidazione L’ADEMPIMENTO DELL’OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA 57. Adempimento e riscossione 58. L’adempimento spontaneo 59. La compensazione 60. Il ruolo di imposta 61. La riscossione coattiva 62. Le garanzie del credito di imposta L’INDEBITO TRIBUTARIO 63. Indebito tributario e rimborso 64. Le procedure di rimborso 65. Il rimborso su istanza di parte LE SANZIONI TRIBUTARIE 66. L’evoluzione storica del sistema delle sanzioni tributarie 67. Le sanzioni amministrative 68. Il concorso di violazioni e il concorso di persone 69. Il ravvedimento operoso 70. Il procedimento di irrogazione della sanzione amministrativa 71. Il principio di specialità 72. Le fattispecie sanzionatorie 73. Le sanzioni penali 74. Le singole fattispecie di reato tributario LA TUTELA GIURISDIZIONALE IN MATERIA TRIBUTARIA 75. L’evoluzione storica del sistema della giustizia tributaria 76. Le Commissioni Tributarie 77. Il giudizio avanti la Commissione Tributaria Provinciale 78. I procedimenti speciali 79. Le impugnazioni 80. L’esecuzione delle sentenze 81. Giustizia Tributaria e “Giusto Processo”

Testo di riferimento

Giuseppe Tinelli, Istituzioni di diritto tributario, Padova, 2007.

Altri testi consigliati Fantozzi, Utet; Russo, Giuffrè; Falsitta, Cedam; Tesauro, Utet; Fedele, Giappichelli; La Rosa, Giappichelli; nelle edizioni più recenti.

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L’ATTUAZIONE SPONTANEA DELLA NORMA TRIBUTARIA 39) L’attuazione spontanea della norma tributaria 40) La rettifica della dichiarazione 41) Gli obblighi documentali 42) Gli obblighi contabili 43) Gli obblighi dei terzi L’ATTUAZIONE AMMINISTRATIVA DELLA NORMA TRIBUTARIA 42. Il controllo amministrativo 43. Il controllo liquidatorio 44. La programmazione selettiva dei controlli 45. I poteri istruttori dell’amministrazione finanziaria 46. L’accertamento dei redditi determinati in base a scritture contabili 47. L’accertamento in base a studi di settore 48. L’accertamento sintetico 49. L’accertamento d’ufficio 50. Il principio dell’unicità dell’accertamento. L’accertamento parziale 51. L’avviso di accertamento 52. La definizione consensuale dell’accertamento 53. L’accertamento in materia di imposta sul valore aggiunto 54. L’accertamento in materia di imposte sui trasferimenti 55. L’accertamento in materia di accise e imposte doganali 56. Gli avvisi di liquidazione L’ADEMPIMENTO DELL’OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA 57. Adempimento e riscossione 58. L’adempimento spontaneo 59. La compensazione 60. Il ruolo di imposta 61. La riscossione coattiva 62. Le garanzie del credito di imposta L’INDEBITO TRIBUTARIO 63. Indebito tributario e rimborso 64. Le procedure di rimborso 65. Il rimborso su istanza di parte LE SANZIONI TRIBUTARIE 66. L’evoluzione storica del sistema delle sanzioni tributarie 67. Le sanzioni amministrative 68. Il concorso di violazioni e il concorso di persone 69. Il ravvedimento operoso 70. Il procedimento di irrogazione della sanzione amministrativa 71. Il principio di specialità 72. Le fattispecie sanzionatorie 73. Le sanzioni penali 74. Le singole fattispecie di reato tributario LA TUTELA GIURISDIZIONALE IN MATERIA TRIBUTARIA 75. L’evoluzione storica del sistema della giustizia tributaria 76. Le Commissioni Tributarie 77. Il giudizio avanti la Commissione Tributaria Provinciale 78. I procedimenti speciali 79. Le impugnazioni 80. L’esecuzione delle sentenze 81. Giustizia Tributaria e “Giusto Processo”

Testo di riferimento

Giuseppe Tinelli, Istituzioni di diritto tributario, Padova, 2007.

Altri testi consigliati Fantozzi, Utet; Russo, Giuffrè; Falsitta, Cedam; Tesauro, Utet; Fedele, Giappichelli; La Rosa, Giappichelli; nelle edizioni più recenti.

Programma alternativo

Gli studenti, in alternativa agli argomenti compresi nei capitoli: L’attuazione amministrativa della norma tributaria; L’adempimento dell’obbligazione tributaria;L’indebito tributario;Le sanzioni tributarie, possono optare per lo studio degli argomenti compresi nel testo: Marco Versiglioni, Prova e studi di settore, Milano, 2007.

Modalità di svolgimento della prova

L’esame consisterà in una prova orale che prenderà a riferimento tre domande estratte a sorte dal candidato, nell’ambito di una popolazione costituita dagli argomenti compresi, rispettivamente, nei due tipi di programmi alternativi sopra indicati.

DIRITTO TRIBUTARIO DELL’IMPRESA

Prof. Marco Versiglioni

Il Corso di Diritto Tributario Dell’Impresa avrà ad oggetto lo studio della parte speciale della materia e prenderà a riferimento i seguenti argomenti:Le imposte sui redditi Il sistema L’imposta sul reddito delle persone fisiche: aspetti generali Il Presupposto I soggetti passivi Imponibile ed imposta I singoli redditi I redditi fondiari I redditi di capitale I redditi di lavoro dipendente I redditi di lavoro autonomo I redditi diversi Il reddito d’impresa L’imposta sul reddito delle società I redditi transnazionali I redditi dei non residenti I redditi di fonte estera Le operazioni straordinarie Le rendite finanziarie I tributi indiretti L’imposta sul valore aggiunto.La struttura. Regole impositive. Regole procedurali. Profili transnazionali. L’imposta di registro Presupposto e procedimento applicativo. La determinazione dell’imposta. La tassazione delle donazioni Altri tributi indiretti Fiscalità locale e regionale La fiscalità locale e regionale I tributi comunali e provinciali. I tributi regionali Fiscalità comunitaria e internazionale La fiscalità comunitaria. Il mercato comune. L’armonizzazione. La fiscalità internazionale

TESTO DI RIFERIMENTO

FRANCESCO TESAURO, Istituzioni di diritto tributario, Vol.2 . Parte Speciale Torino, 2005. PASQUALE RUSSO, Manuale di diritto tributario, Parte Speciale, Milano, 2007.

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Programma alternativo

In alternativa al programma di cui sopra, gli studenti potranno optare per lo studio degli argomenti compresi nei seguenti due testi: MARCO VERSIGLIONI, Prova e studi di settore, Milano, 2007. GIUSEPPE TINELLI – SILVIA MENCARELLI, Lineamenti giuridici dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, Torino, 2007.

Modalità di svolgimento della prova

L’esame consisterà in una prova orale che prenderà a riferimento tre domande estratte a sorte dal candidato, nell’ambito di una popolazione costituita dagli argomenti compresi, rispettivamente, nei due tipi di programmi alternativi sopra indicati.

ECONOMIA AZIENDALE

Prof. Gianfranco Cavazzoni - Prof. Libero Mario Mari

Il Prof. Gianfranco Cavazzoni svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia Aziendale. Il Prof. Libero Mario Mari svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti a tutti corsi di laurea triennale ad esclusione di quello in Economia Aziendale.

Modulo I L’ECONOMIA AZIENDALE. Dall’arte contabile alla ragioneria. La scienza aziendale. L’AZIENDA.L’attività economica e l’azienda. La classificazione delle aziende. Le aziende di erogazione. Le aziende di produzione o imprese. I SOGGETTI AZIENDALI. Il soggetto economico ed il soggetto giuridico. L’impresa individuale. Le forme societarie. I FINANZIAMENTI E GLI INVESTIMENTI. Il capitale di rischio e Il capitale di credito. Le forme tecniche di finanziamento esterno. Gli investimenti nei fattori della produzione .Gli investimenti di natura finanziaria. LA GESTIONE DI IMPRESA. Le strategie d’impresa. Il ciclo della gestione. Il sistema d’impresa e le aree funzionali. IL RISCHIO DI IMPRESA. L’impresa e l’ambiente. Il rischio di impresa. Le azioni di fronteggiamento del rischio. Le azioni di contenimento degli effetti del rischio. Modulo II LE DINAMICHE ECONOMICHE E FINANZIARIE. I costi e ricavi. IL REDDITO DI IMPRESA. Il reddito limite. Il reddito di esercizio. Il reddito economico. Il reddito almeno normale. Gli aspetti qualitativi del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. GLI EQUILIBRI ECONOMICI E FINANZIARI. Le condizioni di equilibrio economico e finanziario. Le equazioni di equilibrio. LA RILEVAZIONE. La rilevazione aziendale. Il conto. Il metodo della partita doppia. I sistemi contabili. Le scritture amministrative. Le prime applicazioni del metodo contabile della partita doppia. Esercitazioni. L’Imposta sul valore aggiunto. L’imposizione diretta.La fatturazione. I libri obbligatori contabili obbligatori nella normativa civilistica, fiscale e del lavoro. L’interesse e lo sconto. I titoli di credito. La cambiale e l’assegno. Gli strumenti finanziari. Le azioni e le obbligazioni. Le forme tecniche di finanziamento esterno. Il conto corrente. TESTI CONSIGLIATI:Elementi di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 2002

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Programma alternativo

In alternativa al programma di cui sopra, gli studenti potranno optare per lo studio degli argomenti compresi nei seguenti due testi: MARCO VERSIGLIONI, Prova e studi di settore, Milano, 2007. GIUSEPPE TINELLI – SILVIA MENCARELLI, Lineamenti giuridici dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, Torino, 2007.

Modalità di svolgimento della prova

L’esame consisterà in una prova orale che prenderà a riferimento tre domande estratte a sorte dal candidato, nell’ambito di una popolazione costituita dagli argomenti compresi, rispettivamente, nei due tipi di programmi alternativi sopra indicati.

ECONOMIA AZIENDALE

Prof. Gianfranco Cavazzoni - Prof. Libero Mario Mari

Il Prof. Gianfranco Cavazzoni svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia Aziendale. Il Prof. Libero Mario Mari svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti a tutti corsi di laurea triennale ad esclusione di quello in Economia Aziendale.

Modulo I L’ECONOMIA AZIENDALE. Dall’arte contabile alla ragioneria. La scienza aziendale. L’AZIENDA.L’attività economica e l’azienda. La classificazione delle aziende. Le aziende di erogazione. Le aziende di produzione o imprese. I SOGGETTI AZIENDALI. Il soggetto economico ed il soggetto giuridico. L’impresa individuale. Le forme societarie. I FINANZIAMENTI E GLI INVESTIMENTI. Il capitale di rischio e Il capitale di credito. Le forme tecniche di finanziamento esterno. Gli investimenti nei fattori della produzione .Gli investimenti di natura finanziaria. LA GESTIONE DI IMPRESA. Le strategie d’impresa. Il ciclo della gestione. Il sistema d’impresa e le aree funzionali. IL RISCHIO DI IMPRESA. L’impresa e l’ambiente. Il rischio di impresa. Le azioni di fronteggiamento del rischio. Le azioni di contenimento degli effetti del rischio. Modulo II LE DINAMICHE ECONOMICHE E FINANZIARIE. I costi e ricavi. IL REDDITO DI IMPRESA. Il reddito limite. Il reddito di esercizio. Il reddito economico. Il reddito almeno normale. Gli aspetti qualitativi del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. GLI EQUILIBRI ECONOMICI E FINANZIARI. Le condizioni di equilibrio economico e finanziario. Le equazioni di equilibrio. LA RILEVAZIONE. La rilevazione aziendale. Il conto. Il metodo della partita doppia. I sistemi contabili. Le scritture amministrative. Le prime applicazioni del metodo contabile della partita doppia. Esercitazioni. L’Imposta sul valore aggiunto. L’imposizione diretta.La fatturazione. I libri obbligatori contabili obbligatori nella normativa civilistica, fiscale e del lavoro. L’interesse e lo sconto. I titoli di credito. La cambiale e l’assegno. Gli strumenti finanziari. Le azioni e le obbligazioni. Le forme tecniche di finanziamento esterno. Il conto corrente. TESTI CONSIGLIATI:Elementi di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 2002

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

Prof. Paola Musile Tanzi

OBIETTIVI: Il corso intende fornire le conoscenze di base in tema di mercati, di strumenti e di intermediari finanziari. Sarà analizzato l’insieme degli elementi che costituiscono il sistema finanziario ed il sistema di regolamentazione e di vigilanza che lo caratterizza. L’obiettivo è quello di analizzare i connotati strutturali e funzionali dei mercati finanziari, le tipologie di strumenti finanziari in relazione ai bisogni degli utenti e le differenti tipologie di intermediari finanziari sotto il duplice profilo operativo e gestionale. La chiave di interpretazione degli intermediari finanziari è quella della loro evoluzione in una logica di continua innovazione istituzionalale, tecnologica ed organizzativa.

PROGRAMMA:

Natura e funzioni del sistema finanziario. La struttura finanziaria dell’economia. Il sistema dei controlli: finalita' e assetti istituzionali. Le Autorita' di controllo. La Banca Centrale e la politica monetaria. Ordinamento e vigilanza sul sistema finanziario. La nozione di portafoglio di strumenti finanziari. Le funzioni e le caratteristiche degli strumenti finanziari. I titoli di Stato e i titoli obbligazionari. Le azioni.Gli strumenti derivati. I finanziamenti bancari a breve termine e il factoring. I finanziamenti bancari a medio-lungo termine: il mutuo e il leasing. Classificazioni, funzioni e struttura dei mercati. L'efficienza dei mercati finanziari. Elementi per una teoria dell'intermediazione finanziaria. Le attivita' degli intermediari. I tipi principali di intermediari finanziari. L'intermediazione orientata al margine di interesse. L'intermediazione orientata al margine da plusvalenze. L'intermediazione orientata al margine provvigionale. Gli intermediari con passività di mercato. Gli intermediari orientati alla formazione del margine assicurativo. I rischi caratteristici degli intermediari e loro gestione. I rischi di insolvenza della controparte. I rischi di mercato: il rischio di interesse, il rischio di cambio ed il rischio di prezzo. Il rischio di variazione del livello generale dei prezzi. La gestione unitaria dei rischi di credito e di mercato: dall'asset liability management al value-at-risk.

Saranno tenuti dei seminari e delle esercitazioni su temi specifici a cura anche di operatori economici ed esperti del settore finanziario

TESTI CONSIGLIATI

FORESTIERI G. - MOTTURA P., Il sistema finanziario, Egea, Milano, ultima edizione

FABRIZI P.L. - FORESTIERI G. - MOTTURA P., Strumenti e servizi finanziari, Milano, Egea, 2003, ultima ed. (limitatamente ai capitoli: 6; 7; 9; 10; 15; 16, 17)

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTI

ONADO M., Economia e regolamentazione del sistema finanziario, Bologna, Il Mulino, 2004 I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle

bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno fornite agli studenti a ciò interessati.

Indicazioni sul corso sono presenti sul sito del Dipartimento di Disciplina giuridiche ed aziendali: www.unipg.it/~ddga/Dipartimento/Home.htm

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ECONOMIA DEI GRUPPI E BILANCIO CONSOLIDATO

Prof. Simone Terzani Obiettivi del corso Il corso fornisce conoscenze approfondite sulle tematiche riguardanti la struttura dei gruppi aziendali e la costruzione del bilancio consolidato. Gli argomenti vengono trattati in una duplice prospettiva contabile: la normativa nazionale ed i principi contabili internazionali IAS/IFRS entrambi utilizzati, anche se in ambiti diversi, per la redazione dei conti consolidati.

Programma

Il corso si sofferma, in primo luogo, sullo studio dei gruppi e delle aggregazioni di imprese analizzandone le diverse tipologie e le principali teorie che sono state elaborate in materia. Si studiano, inoltre, le peculiarità delle holding familiari e dell’istituto dei patrimoni destinati ad uno specifico affare come possibile alternativa alla creazione di un gruppo societario. Si passa, poi, ad un’ analisi dell’area di consolidamento (studiandone i casi di inclusione e di esclusione obbligatoria e facoltativa, anche alla luce dei principi contabili internazionali) e delle diverse metodologie di consolidamento: consolidamento integrale, proporzionale e metodo del Patrimonio Netto. Particolare attenzione sarà data al consolidamento integrale con riferimento al problema dell’eliminazione delle partecipazioni e delle operazioni infragruppo oltre che alla questione delle differenze da consolidamento e delle loro origini e cause economiche. Presentate le basi per la redazione di un bilancio consolidato, si procederà all’analisi delle scritture contabili fondamentali per la sua costruzione nonché allo studio dei documenti componenti il bilancio stesso.Il corso prevede l’analisi di casi empirici nonché una particolare attenzione alla normativa contabile internazionale ed alle ipotesi di redazione del consolidato fiscale.

Testi di preparazione all’esame

I metodi di consolidamento nel bilancio di gruppo, L. M. Mari, Giappichelli, Torino, 2001

Riferimenti normativi di utile consultazione Decreto Legislativo n. 127/1991 e relativa proposta di modifica OIC in applicazione della Direttiva UE 2003/51 Principio contabile CNDC 17 Principi contabili internazionali IAS 27, 28 e IFRS 3

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME

L’esame prevede una prova orale

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ECONOMIA DEI GRUPPI E BILANCIO CONSOLIDATO

Prof. Simone Terzani Obiettivi del corso Il corso fornisce conoscenze approfondite sulle tematiche riguardanti la struttura dei gruppi aziendali e la costruzione del bilancio consolidato. Gli argomenti vengono trattati in una duplice prospettiva contabile: la normativa nazionale ed i principi contabili internazionali IAS/IFRS entrambi utilizzati, anche se in ambiti diversi, per la redazione dei conti consolidati.

Programma

Il corso si sofferma, in primo luogo, sullo studio dei gruppi e delle aggregazioni di imprese analizzandone le diverse tipologie e le principali teorie che sono state elaborate in materia. Si studiano, inoltre, le peculiarità delle holding familiari e dell’istituto dei patrimoni destinati ad uno specifico affare come possibile alternativa alla creazione di un gruppo societario. Si passa, poi, ad un’ analisi dell’area di consolidamento (studiandone i casi di inclusione e di esclusione obbligatoria e facoltativa, anche alla luce dei principi contabili internazionali) e delle diverse metodologie di consolidamento: consolidamento integrale, proporzionale e metodo del Patrimonio Netto. Particolare attenzione sarà data al consolidamento integrale con riferimento al problema dell’eliminazione delle partecipazioni e delle operazioni infragruppo oltre che alla questione delle differenze da consolidamento e delle loro origini e cause economiche. Presentate le basi per la redazione di un bilancio consolidato, si procederà all’analisi delle scritture contabili fondamentali per la sua costruzione nonché allo studio dei documenti componenti il bilancio stesso.Il corso prevede l’analisi di casi empirici nonché una particolare attenzione alla normativa contabile internazionale ed alle ipotesi di redazione del consolidato fiscale.

Testi di preparazione all’esame

I metodi di consolidamento nel bilancio di gruppo, L. M. Mari, Giappichelli, Torino, 2001

Riferimenti normativi di utile consultazione Decreto Legislativo n. 127/1991 e relativa proposta di modifica OIC in applicazione della Direttiva UE 2003/51 Principio contabile CNDC 17 Principi contabili internazionali IAS 27, 28 e IFRS 3

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME

L’esame prevede una prova orale

ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE

Prof. Rita Moroni

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire le conoscenze necessarie per comprendere sia la natura e le caratteristiche tecniche degli strumenti finanziari, sia l’organizzazione e il funzionamento dei mercati in cui tali strumenti sono negoziati.

ARGOMENTI TRATTATI

Gli strumenti finanziari Gli strumenti di debito: caratteristiche generali; i titoli di Stato; gli strumenti di emittenti privati; i titoli derivanti dall’attività di cartolarizzazione; il mercato primario delle emissioni obbligazionarie. I titoli azionari e le offerte di azioni: caratteristiche generali; le offerte pubbliche di vendita, sottoscrizione e le IPO; le offerte pubbliche di acquisto e scambio. Gli strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati: i financial future; le opzioni. Modalità di utilizzo ed elementi di valutazione. Le quote di OICR: i fondi comuni d’investimento aperti; i fondi chiusi; i fondi riservati e speculativi, le Sicav, gli Etf; i fondi pensione. Le obbligazioni provviste di opzioni e altri strumenti finanziari: le obbligazioni strutturate; le obbligazioni convertibili in azioni; i warrant e le obbligazioni con warrant; i covered warrant e i certificates. La valutazione degli strumenti di debito; il rischio di tasso d’interesse e gli indicatori di duration e convessità. Elementi di valutazione delle azioni: i modelli dividend discount e discounted cash flow; il metodo dei multipli di mercato. La domanda e l’offerta di valori mobiliari in Italia.

L’assetto istituzionale dei mercati La valutazione del funzionamento del mercato; le forme organizzative; la struttura e l’organizzazione delle istituzioni di mercato; l’evoluzione degli assetti dei mercati; richiami alla disciplina italiana dell’intermediazione finanziaria e dei mercati.

Il funzionamento dei mercati regolamentati in Italia I mercati regolamentati operanti in Italia: requisiti di ammissione alla quotazione; modalità di organizzazione delle contrattazioni. La recente evoluzione della Borsa italiana e delle principali Borse internazionali.

TESTI CONSIGLIATI

A. BANFI (a cura di), I mercati e gli strumenti finanziari, ISEDI, Torino, 2004 (esclusi i capp. 13, 15, 16, 17) Materiale integrativo e di aggiornamento verrà messo a disposizione durante il corso

LETTURE SUGGERITE PER APPROFONDIMENTI

P.L. FABRIZI, L’economia del mercato mobiliare, Egea, Milano, 2003 F.J. FABOZZI – F. MODIGLIANI, Mercati finanziari, Il Mulino, Bologna, 1995 R.J. FULLER – J.L. FARREL, Analisi degli investimenti finanziari, McGraw-Hill, 1993 M. ANOLLI, Elementi di economia del mercato mobiliare, Il Mulino, Bologna, 2001. J. C. HULL, Fondamenti dei mercati di futures e opzioni, Pearson - Prentice Hall, 2005

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ECONOMIA DELLE AZIENDE SANITARIE

Prof. Margherita Giannoni

Economia sanitaria e scienze economiche: concetti di base. La domanda di salute e la qualità dei servizi sanitari. Il finanziamento della sanità: asimmetrie informative, incertezza e assicurazione. Metodi di allocazione delle risorse. Disuguaglianze nello stato di salute e nella distribuzione dei servizi sanitari. Induzione della domanda da parte dell'offerta nel mercato sanitario. Contenimento dei costi (copayments, D.R.Gs vs tariffe etc). La teoria economica applicata alle strutture ospedaliere. Regolamentazione dei mercati sanitari. Gestione, organizzazione e finanziamento del Sistema sanitario italiano. Caso di studio: federalismo fiscale e sistemi sanitari regionali. Evoluzione della spesa sanitaria e riforme sanitarie nei Paesi dell'OCSE. Equità nella distribuzione e finanziamento dei servizi sanitari. La valutazione economica e la definizione di priorità nei processi di scelta. Principi dell'analisi Costi-Benefici, Costi-Utilità, Costi-Efficacia. Misurazione dell'outcome e della qualità della vita. Il disegno di progetti di valutazione economica: casi di studio. Il mercato farmaceutico. Metodi per la valutazione dei benefici sanitari nelle analisi di valutazione economica. Etica, medicina ed economia. TESTI CONSIGLIATI:Levaggi R., Capri, S. (1999), Economia sanitaria, Franco Angeli, Milano. Dirindin N. e P. Vineis (1999), Elementi di Economia Sanitaria, Il Mulino, Bologna.

ECONOMIA DELL’UNIONE EUROPEA

Prof. Tommaso Sediari

Obiettivi

Il Corso si prefigge di fornire agli studenti delle conoscenze adeguate sul processo di integrazione europea, a partire dai Trattati istitutivi, e sulle istituzioni comunitarie.Affronta altresì le tematiche relative alle Prospettive Finanziarie, al Bilancio Generale e ai Finanziamenti dell’UE e si focalizza sulla trattazione della Strategia di Lisbona e delle principali Politiche comuni, tra cui in particolare la Politica Agricola Comune e le Politiche per le PMI.

Programma:

La storia dell’integrazione europea.Gli Organi istituzionali e il funzionamento dell’Unione Europea. La Governance europea.Il Bilancio e i Finanziamenti dell’Unione Europea:3.a le Prospettive Finanziarie 2007-13 e Il Bilancio Generale dell’UE;3.b il Patto di Stabilità e di Crescita.Le Politiche dell’Unione Europea:4.a la Politica Agricola Comune;4.b la Strategia di Lisbona e le Politiche per le PMI;4.c la Carta Europea delle PMI, il Libro Verde sull’Imprenditorialità in Europa e la definizione di PMI;4.d la Politica Regionale, i Fondi Strutturali e di Coesione e i Programmi comunitari nella nuova programmazione 2007-13;4.e il Programma per la Competitività e l’Innovazione (CIP) 2007-13 e gli aiuti di Stato;4.f la Responsabilità Sociale delle Imprese in Europa;4.g la Politica Sociale e per l’Occupazione.5. Le Agenzie regolative europee.

Bibliografia di riferimento:

1) T. Sediari – R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84.

2) T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese,Aracne, Roma 2007: pp. 81-221.

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ECONOMIA DELLE AZIENDE SANITARIE

Prof. Margherita Giannoni

Economia sanitaria e scienze economiche: concetti di base. La domanda di salute e la qualità dei servizi sanitari. Il finanziamento della sanità: asimmetrie informative, incertezza e assicurazione. Metodi di allocazione delle risorse. Disuguaglianze nello stato di salute e nella distribuzione dei servizi sanitari. Induzione della domanda da parte dell'offerta nel mercato sanitario. Contenimento dei costi (copayments, D.R.Gs vs tariffe etc). La teoria economica applicata alle strutture ospedaliere. Regolamentazione dei mercati sanitari. Gestione, organizzazione e finanziamento del Sistema sanitario italiano. Caso di studio: federalismo fiscale e sistemi sanitari regionali. Evoluzione della spesa sanitaria e riforme sanitarie nei Paesi dell'OCSE. Equità nella distribuzione e finanziamento dei servizi sanitari. La valutazione economica e la definizione di priorità nei processi di scelta. Principi dell'analisi Costi-Benefici, Costi-Utilità, Costi-Efficacia. Misurazione dell'outcome e della qualità della vita. Il disegno di progetti di valutazione economica: casi di studio. Il mercato farmaceutico. Metodi per la valutazione dei benefici sanitari nelle analisi di valutazione economica. Etica, medicina ed economia. TESTI CONSIGLIATI:Levaggi R., Capri, S. (1999), Economia sanitaria, Franco Angeli, Milano. Dirindin N. e P. Vineis (1999), Elementi di Economia Sanitaria, Il Mulino, Bologna.

ECONOMIA DELL’UNIONE EUROPEA

Prof. Tommaso Sediari

Obiettivi

Il Corso si prefigge di fornire agli studenti delle conoscenze adeguate sul processo di integrazione europea, a partire dai Trattati istitutivi, e sulle istituzioni comunitarie.Affronta altresì le tematiche relative alle Prospettive Finanziarie, al Bilancio Generale e ai Finanziamenti dell’UE e si focalizza sulla trattazione della Strategia di Lisbona e delle principali Politiche comuni, tra cui in particolare la Politica Agricola Comune e le Politiche per le PMI.

Programma:

La storia dell’integrazione europea.Gli Organi istituzionali e il funzionamento dell’Unione Europea. La Governance europea.Il Bilancio e i Finanziamenti dell’Unione Europea:3.a le Prospettive Finanziarie 2007-13 e Il Bilancio Generale dell’UE;3.b il Patto di Stabilità e di Crescita.Le Politiche dell’Unione Europea:4.a la Politica Agricola Comune;4.b la Strategia di Lisbona e le Politiche per le PMI;4.c la Carta Europea delle PMI, il Libro Verde sull’Imprenditorialità in Europa e la definizione di PMI;4.d la Politica Regionale, i Fondi Strutturali e di Coesione e i Programmi comunitari nella nuova programmazione 2007-13;4.e il Programma per la Competitività e l’Innovazione (CIP) 2007-13 e gli aiuti di Stato;4.f la Responsabilità Sociale delle Imprese in Europa;4.g la Politica Sociale e per l’Occupazione.5. Le Agenzie regolative europee.

Bibliografia di riferimento:

1) T. Sediari – R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84.

2) T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese,Aracne, Roma 2007: pp. 81-221.

3) T. Sediari (a cura di), Cultura dell’Integrazione Europea, Giappichelli, Torino 2005: pp. 1-11, pp. 81-167 e pp. 391-505.

Approfondimenti tematici facoltativi (da concordare con il docente):

A. Sapir (a cura di), Europa: un agenda per la crescita, Il Mulino, Bologna 2004.

G. Viesti – F. Prota, Le politiche regionali dell’Unione Europea, Il Mulino, Bologna 2004.

M. Mulazzani – E. Gori, Il Bilancio generale e i finanziamenti dell’Unione Europea, Franco Angeli, Milano 2003.

A. Verrilli (a cura di), Codice breve dell’Unione Europea, Edizioni Simone, Napoli 2005.

Eventuale bibliografia integrativa (da concordare con il docente):

Pubblicazioni tematiche edite dall’Unione Europea reperibili sui seguenti siti web:

http://www.publications.eu

http://europa.eu/geninfo/info-it.htm

http://www.bookshop.eu

E’ inoltre utile consultare la guida Accesso ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione-Istruzioni per l’uso”, disponibile al seguente indirizzo web:

http://www.europarl.eu/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf

Sitografia di riferimento (consultare il docente).

ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE DELLE AZIENDE PUBBLICHE

Prof. Luca Bartocci

OBIETTIVI

Il corso si propone di introdurre gli studenti alla conoscenza delle caratteristiche generali delle aziende pubbliche di erogazione, alla luce del processo di rinnovamento in atto nella Pubblica Amministrazione italiana, e di fornire un’adeguata prospettiva di analisi dei momenti tipici della loro gestione. In particolare si intende fornire gli elementi cognitivi riguardanti l’ordinamento amministrativo-contabile dell’amministrazione centrale dello Stato e degli Enti Locali, con specifico riguardo al sistema di bilancio e agli strumenti di programmazione e di controllo. Allo scopo il programma è articolato in quattro distinte unità didattiche.

PROGRAMMA

I. La teoria generale dell’azienda pubblica di erogazione L’azienda pubblica di erogazione: nozione e classificazioni Il modello di analisi gestionale: il processo erogativo, il processo patrimoniale e i processi produttivi I caratteri di specificità aziendale Aspetti generali dei sistemi informativo-contabili

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Il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione italiana

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 3-66; 113-122).

II. L’azienda dello Stato Il bilancio annuale di previsione: funzioni, principi, struttura Il quadro generale riassuntivo e i saldi di bilancio Il processo di programmazione economico-finanziaria

il DPEF la relazione previsionale e programmatica il bilancio pluriennale la legge finanziaria i disegni di legge collegati

La gestione del bilancio le variazioni legislative le variazioni amministrative

Il rendiconto generale il conto del bilancio il conto generale del patrimonio

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 66-109; 123-158; 174-184).

III. Il sistema di programmazione, di bilancio e di rendicontazione delle Regioni Il processo di programmazione economico-finanziaria alla luce del federalismo fiscale Il bilancio annuale di previsione Il rendiconto della gestione

Riferimenti bibliografici: Dispensa “Il sistema di programmazione e di rendicontazione delle Regioni” (a cura di G. Pagliarini).

IV. La riforma dei controlli interni e gi strumenti informativo-contabili per la programmazione e il controllo negli Enti Locali L’evoluzione dell’attività di controllo in ambito pubblico L’introduzione di nuovi strumenti di controllo manageriale Il sistema di programmazione, di bilancio e di controllo degli Enti Locali: principali profili

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 161-174). L. Bartocci, Il bilancio sociale negli enti locali. Fondamenti teorici e aspetti operativi, Giappichelli,

Torino, 2003 (pagg. 35-53)

N.B.:Presso la segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali è disponibile copia del materiale didattico utilizzato nell’ambito del corso.

Modalità di Svolgimento dell’Esame L’esame consiste nel sostenimento di una prova orale sugli argomenti che costituiscono oggetto del programma.

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Il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione italiana

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 3-66; 113-122).

II. L’azienda dello Stato Il bilancio annuale di previsione: funzioni, principi, struttura Il quadro generale riassuntivo e i saldi di bilancio Il processo di programmazione economico-finanziaria

il DPEF la relazione previsionale e programmatica il bilancio pluriennale la legge finanziaria i disegni di legge collegati

La gestione del bilancio le variazioni legislative le variazioni amministrative

Il rendiconto generale il conto del bilancio il conto generale del patrimonio

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 66-109; 123-158; 174-184).

III. Il sistema di programmazione, di bilancio e di rendicontazione delle Regioni Il processo di programmazione economico-finanziaria alla luce del federalismo fiscale Il bilancio annuale di previsione Il rendiconto della gestione

Riferimenti bibliografici: Dispensa “Il sistema di programmazione e di rendicontazione delle Regioni” (a cura di G. Pagliarini).

IV. La riforma dei controlli interni e gi strumenti informativo-contabili per la programmazione e il controllo negli Enti Locali L’evoluzione dell’attività di controllo in ambito pubblico L’introduzione di nuovi strumenti di controllo manageriale Il sistema di programmazione, di bilancio e di controllo degli Enti Locali: principali profili

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 161-174). L. Bartocci, Il bilancio sociale negli enti locali. Fondamenti teorici e aspetti operativi, Giappichelli,

Torino, 2003 (pagg. 35-53)

N.B.:Presso la segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali è disponibile copia del materiale didattico utilizzato nell’ambito del corso.

Modalità di Svolgimento dell’Esame L’esame consiste nel sostenimento di una prova orale sugli argomenti che costituiscono oggetto del programma.

Orario di Ricevimento Martedì h. 16,00-18,00 c/o Dip. Discipline Giuridiche ed Aziendali

ECONOMIA , CONTROLLO E REVISIONE DELLE AZIENDE PUBBLICHE

Prof. Luca Bartocci

PROGRAMMA

I. La teoria generale dell’azienda pubblica di erogazione L’azienda pubblica di erogazione: nozione e classificazioni Il modello di analisi gestionale: il processo erogativo, il processo patrimoniale e i processi produttivi I caratteri di specificità aziendale Aspetti generali dei sistemi contabili e di bilancio Il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione italiana e la riforma dei controlli interni

Riferimenti bibliografici: L. Bartocci, Gestione, programmazione e controllo nell’azienda dello Stato, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 3-74; 113-122; 161-174).

II. Il sistema di programmazione, di bilancio e di rendicontazione delle Regioni Il processo di programmazione economico-finanziaria alla luce del federalismo fiscale Il bilancio annuale di previsione Il rendiconto della gestione

Riferimenti bibliografici: Dispensa “Il sistema di programmazione e di rendicontazione delle Regioni” (a cura di G. Pagliarini).

III. Gli strumenti per la programmazione e il controllo negli Enti Locali La programmazione economico-finanziaria:

la relazione previsionale e programmatica il bilancio pluriennale il bilancio annuale di previsione il piano esecutivo di gestione

La contabilità economico-patrimoniale e il rendiconto della gestione Il controllo di gestione:

la contabilità analitica il sistema degli indicatori il reporting

Il bilancio sociale come strumento di governance

Riferimenti bibliografici: R. Mussari (a cura di), Manuale operativo per il controllo di gestione, Rubbettino, 2001, (pagg. 73-142;

178-216; 230-253; 288-327); disponibile sulla pagina web: http://www.cantieripa.it/allegati/CdG.pdf G. Farneti, Il bilancio dell’ente locale: determinazioni preventive e consuntive, Giappichelli, Torino, 2000

(pagg. 431-468); L. Bartocci, La rendicontazione sociale come strumento di supporto al miglioramento dei processi

decisionale degli enti locali, in “Il controllo nelle società e negli enti”, n. 1, 2005 (pagg. 103-122).

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IV. L’istituto della revisione contabile Gli organi di revisione: caratteri, funzioni e disciplina I principi generali di revisione

Riferimenti bibliografici: F. Bruno – G. Latella, Il manuale della revisione negli enti locali, Il Sole 24 Ore, Milano, 2002 (pagg. 3-

46)

N.B.: Presso la segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali è disponibile copia del materiale didattico utilizzato nell’ambito del corso.

Modalità di Svolgimento dell’Esame L’esame consiste nel sostenimento di una prova orale sugli argomenti che costituiscono oggetto del programma. Orario di Ricevimento Martedì h. 16,00-18,00 c/o Dip. Discipline Giuridiche ed Aziendali

ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA

Prof. Loris Nadotti

Obiettivo del corso è fornire gli elementi di base per l’analisi della gestione bancaria e il funzionamento dell’impresa-banca, con attenzione non solo agli aspetti di organizzazione e gestione interna ma anche al rapporto con l’intero sistema finanziario e con l’attività economica nel suo complesso.

PROGRAMMA: La funzione economica delle banche Il quadro normativo e di vigilanza sulle istituzioni creditizie La gestione della tesoreria e della liquidità Il bilancio degli intermediari creditizi: principi fondamentali, significato economico, analisi e interpretazione dei risultati I mercati bancari La gestione dei rischi e l’allocazione del capitale Il patrimonio di vigilanza e i requisiti minimi di capitale alla luce del II accordo di Basilea La politica dei prestiti La gestione della raccolta e gli strumenti di raccolta bancaria. Le scelte strategiche operate dalla banca Seminari su argomenti specifici:

I nuovi orientamenti del Comitato di Basilea e della Banca d’Italia in tema di gestione del compliance risk e la situazione nelle banche italiane.

TESTI CONSIGLIATI: M. ONADO (a cura di), La banca come impresa, Bologna, Il Mulino 2004 (con esclusione dei capp. IV, V e VII). L. NADOTTI (a cura di), Bilancio, interpretazione e analisi della gestione bancaria, Torino, Giappichelli, 2004. Per quanto attiene alla parte monografica saranno fornite apposite indicazioni bibliografiche e strumenti didattici durante le lezioni.

Per opportuni e necessari richiami alle caratteristiche tecniche dei principali servizi e prodotti bancari lo studente può utilizzare qualsiasi testo aggiornato in materia, compreso quello adottato nel corso di “Economia degli intermediari finanziari”.

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IV. L’istituto della revisione contabile Gli organi di revisione: caratteri, funzioni e disciplina I principi generali di revisione

Riferimenti bibliografici: F. Bruno – G. Latella, Il manuale della revisione negli enti locali, Il Sole 24 Ore, Milano, 2002 (pagg. 3-

46)

N.B.: Presso la segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali è disponibile copia del materiale didattico utilizzato nell’ambito del corso.

Modalità di Svolgimento dell’Esame L’esame consiste nel sostenimento di una prova orale sugli argomenti che costituiscono oggetto del programma. Orario di Ricevimento Martedì h. 16,00-18,00 c/o Dip. Discipline Giuridiche ed Aziendali

ECONOMIA E GESTIONE DELLA BANCA

Prof. Loris Nadotti

Obiettivo del corso è fornire gli elementi di base per l’analisi della gestione bancaria e il funzionamento dell’impresa-banca, con attenzione non solo agli aspetti di organizzazione e gestione interna ma anche al rapporto con l’intero sistema finanziario e con l’attività economica nel suo complesso.

PROGRAMMA: La funzione economica delle banche Il quadro normativo e di vigilanza sulle istituzioni creditizie La gestione della tesoreria e della liquidità Il bilancio degli intermediari creditizi: principi fondamentali, significato economico, analisi e interpretazione dei risultati I mercati bancari La gestione dei rischi e l’allocazione del capitale Il patrimonio di vigilanza e i requisiti minimi di capitale alla luce del II accordo di Basilea La politica dei prestiti La gestione della raccolta e gli strumenti di raccolta bancaria. Le scelte strategiche operate dalla banca Seminari su argomenti specifici:

I nuovi orientamenti del Comitato di Basilea e della Banca d’Italia in tema di gestione del compliance risk e la situazione nelle banche italiane.

TESTI CONSIGLIATI: M. ONADO (a cura di), La banca come impresa, Bologna, Il Mulino 2004 (con esclusione dei capp. IV, V e VII). L. NADOTTI (a cura di), Bilancio, interpretazione e analisi della gestione bancaria, Torino, Giappichelli, 2004. Per quanto attiene alla parte monografica saranno fornite apposite indicazioni bibliografiche e strumenti didattici durante le lezioni.

Per opportuni e necessari richiami alle caratteristiche tecniche dei principali servizi e prodotti bancari lo studente può utilizzare qualsiasi testo aggiornato in materia, compreso quello adottato nel corso di “Economia degli intermediari finanziari”.

Materiale di aggiornamento al contenuto dei testi consigliati verrà messo disposizione durante lo svolgimento del corso.

LETTURE CONSIGLIATE: Limitatamente per quanto concerne il punto 7. :

L. NADOTTI, Rischio di credito e rating interno, Milano, EGEA, 2002.

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

Prof. Massimo Paoli

I. L'Ambiente "costruito" Il Settore: concetti introduttivi e criteri per la definizione (la “Filiera”).. Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", Il Mulino, 1995, pp. 51-72 e pp. 86-91. Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", NIS, 1988, pag. 306-341. Approfondimenti Ferrucci L.: “Strategie Competitive e Processi di Crescita dell’Impresa” Franco Angeli, 2000, pag. 42-56 e 74-75 Grillo-Silva: "Impresa, concorrenza e organizzazione", NIS, pag 140-146. Le Barriere alla Mobilità delle Imprese Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", Il Mulino, 1995, pp. 72-78. Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", NIS, 1988, pag. 343-351. Le Economie di Scala, di Scopo, di Apprendimento e di Agglomerazione (il concetto di Distretto) Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., pp. 98-122, 135-150. Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", op. cit., pp. 535-560. Approfondimenti Varaldo R., Ferrucci L: "Il Distretto Industriale tra Logiche d'Impresa e Logiche di Sistema", Franco Angeli, Milano, 1997 La Differenziazione Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., Cap. 5 (escluso paragrafo 3). Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", 0p. cit., pag. 351-354. Approfondimenti Ferrucci L “Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa”, op cit, pag 120-128 e 179-190 Grillo-Silva “Impresa, concorrenza e organizzazione”, NIS, pag 269-294 c) La Concentrazione Orizzontale Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., Cap. 6. Panati G., Golinelli G.: “Tecnica economica industriale e commerciale”, op.cit., pag. 364-376. Approfondimenti Ferrucci L "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op cit, pag 138-152 Jaquemin-De Jong: “Economia e politica industriale”, op cit, 59-153 d) L’Integrazione Verticale e il Decentramento Produttivo Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., Cap. 7 (fino al par. 7 escluso). Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", op. cit., pp. 359-363, pp. 489-500. Approfondimenti Ferrucci L.: "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op. cit., Cap. 6 e 7. Williamson O.: "L'economia dell'organizzazione: il modello dei costi di transazione", in Nacamulli-Rugiadini (Eds.): "Organizzazione e mercato", Il Mulino, pag. 285-316. e) La Diversificazione Produttiva Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op. cit., Cap. 8. Panati G., Golinelli G.: "Tecnica economica industriale e commerciale", op. cit., pag. 354-358. Approfondimenti

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Ferrucci L.: "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op. cit., Cap. 8. f) Le Barriere all'Uscita Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., pag. 83-86. Approfondimenti Ferrucci L.: "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op. cit., pag. 128-l30. Cenni sulla Struttura dei Costi d,Impresa Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, pag. 129-152. II. L'Impresa Organizzazione Le strutture organizzative. Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap.25. Elementi di gestione delle risorse umane Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 24. L'organizzazione come sistema di routine Narduzzo A., Warglien M.: "La Routine come Competenza Organizzativa", in Lipparini A. (a cura di): "Le Competenze organizzative", Carocci, 1998, pag. 67-90. III. IL Processo Produttivo Il processo produttivo industriale Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996 Cap. 17. Lo sviluppo del prodotto e della qualità Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 15 e 16. I rapporti di fornitura Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 19 e 20. La localizzazione delle imprese e degli impianti industriali Momigliano F.: "Economia industriale e teoria dell'impresa", Il Mulino, 1975, da pag. 467 a 499 (fino al "punto c"). Approfondimenti ai punti 1-2-3-4 Rullani E, Di Bernardo B: "I1 management e le macchine", Il Mulino, 1990, Cap7, 8, 9 Ohno T: "Lo spirito Toyota", Einaudi, 1993, (Lettura consigliata) Il processo produttivo dei servizi Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 18. IV. Elementi di Direzione d'Impresa Strategie competitive & Strategia d'Impresa Prof. Rossana Battistella 1. La Gestione Strategica ed Operativa 2. L'Orientamento Strategico 3. Le Strategie Complessive 4. Le Strategie Competitive Sciarelli S.: Economia e Gestione dell'Impresa, Vol. 1, CEDAM, 2002, Paragrafi 11-12-13-14-15.

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI

Prof. Francesca Ceccacci

Programma del corso:

Elementi di economia della distribuzione e delle imprese commerciali . Servizi commerciali e formule

distributive. I canali di distribuzione. Lo sviluppo della varietà tipologica nel commercio al dettaglio

Lo sviluppo della varietà tipologica nel commercio all’ingrosso. Il commercio elettronico. La regolamentazione

delle attività commerciali in Italia. La gestione dell’impresa commerciale. Le decisioni strategiche fondamentali.

La gestione delle attività operative di marketing. La gestione degli acquisti e delle attività logistiche. Il category

management nelle imprese commerciali del grande dettaglio

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Ferrucci L.: "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op. cit., Cap. 8. f) Le Barriere all'Uscita Volpato G.: "Concorrenza, Impresa, Strategie", op.cit., pag. 83-86. Approfondimenti Ferrucci L.: "Strategie Competitive e Processi di Crescita dell'Impresa", op. cit., pag. 128-l30. Cenni sulla Struttura dei Costi d,Impresa Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, pag. 129-152. II. L'Impresa Organizzazione Le strutture organizzative. Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap.25. Elementi di gestione delle risorse umane Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 24. L'organizzazione come sistema di routine Narduzzo A., Warglien M.: "La Routine come Competenza Organizzativa", in Lipparini A. (a cura di): "Le Competenze organizzative", Carocci, 1998, pag. 67-90. III. IL Processo Produttivo Il processo produttivo industriale Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996 Cap. 17. Lo sviluppo del prodotto e della qualità Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 15 e 16. I rapporti di fornitura Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 19 e 20. La localizzazione delle imprese e degli impianti industriali Momigliano F.: "Economia industriale e teoria dell'impresa", Il Mulino, 1975, da pag. 467 a 499 (fino al "punto c"). Approfondimenti ai punti 1-2-3-4 Rullani E, Di Bernardo B: "I1 management e le macchine", Il Mulino, 1990, Cap7, 8, 9 Ohno T: "Lo spirito Toyota", Einaudi, 1993, (Lettura consigliata) Il processo produttivo dei servizi Volpato G. (Ed.): "La gestione d'impresa", CEDAM, 1996, Cap. 18. IV. Elementi di Direzione d'Impresa Strategie competitive & Strategia d'Impresa Prof. Rossana Battistella 1. La Gestione Strategica ed Operativa 2. L'Orientamento Strategico 3. Le Strategie Complessive 4. Le Strategie Competitive Sciarelli S.: Economia e Gestione dell'Impresa, Vol. 1, CEDAM, 2002, Paragrafi 11-12-13-14-15.

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI

Prof. Francesca Ceccacci

Programma del corso:

Elementi di economia della distribuzione e delle imprese commerciali . Servizi commerciali e formule

distributive. I canali di distribuzione. Lo sviluppo della varietà tipologica nel commercio al dettaglio

Lo sviluppo della varietà tipologica nel commercio all’ingrosso. Il commercio elettronico. La regolamentazione

delle attività commerciali in Italia. La gestione dell’impresa commerciale. Le decisioni strategiche fondamentali.

La gestione delle attività operative di marketing. La gestione degli acquisti e delle attività logistiche. Il category

management nelle imprese commerciali del grande dettaglio

Testo Consigliato

Sciarelli S. – Vona R., L’impresa commerciale., McGraw-Hill,

ECONOMIA E MANAGEMENT DELL’INNOVAZIONE

Prof. Massimo Paoli

Ia Parte: Il Cambiamento Tecnologico La Dinamica Tecnologica come “scatola nera”Il cambiamento tecnologico nella funzione di produzione. La dinamica del costo relativo dei fattori come determinante del cambiamento tecnologico. Due “approcci” esplicativi contrapposti: “technological-push vs. demand-pull”. Il concetto di “diffusione dell’innovazione”. Testi da studiare per questo blocco Paoli M.: “Progresso tecnico e processi innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, da pag. 5 a 79. I presupposti dell’approccio “economicistico” al cambiamento tecnologico La conoscenza positiva 6. La conoscenza si riduce a informazione. Testi da studiare per questo blocco Paoli M., Melatti G.: “La Dinamica della Conoscenza nei Sistemi Sociali”, Libreria Universitaria Editore, Dispense, in corso di pubblicazione (Disponibili su dischetto in segreteria del Dipartimento), Cap. 1. Paoli M., Prencipe A.: “Virtuale è sempre realmente virtuoso?”, Relazione alla Sixth International Conference on Economics of Innovation “Networks of Firms and Information Networks”, Cremona-Piacenza, Italia, 5-7 Giugno 1996, pag. 3-6. IIa Parte: La dinamica Evolutiva dei Sistemi Tecnologici Dentro la scatola nera: la dinamica della conoscenza ed il problema della sua legittimità Dalla verità del vero alla verità del falso Programmi di ricerca e paradigmi scientifici La conoscenza come capacità creativa Testi da studiare per questo blocco Paoli M., Melatti G.: “La Dinamica della Conoscenza nei Sistemi Sociali”, Libreria Universitaria Editore, Dispense, in corso di pubblicazione (Disponibili su dischetto in segreteria del Dipartimento), Cap. 2,3 e 4. Kuhn T.: “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”, Einaudi, Varie ristampe, in particolare Cap. 3,4,5,6,7,8,9,10 e il Poscritto. Paoli M.,: “Sentieri per fabbricanti di stelle”, Libreria dell’Università Editore, Pescara, 2000, Cap. 2 e 5. Dentro la scatola nera: un modello soddisfacente del cambiamento tecnologicoI Paradigmi tecnologici. Testi da studiare per questo blocco Paoli M.: “Progresso tecnico e processi innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, da pag. 115-146, 153-181. Dosi G.: “Technical Paradigms and Technological Trajectories”, Research Policy n° 11, 1982.. Elementi di complessità nel management del cambiamento Complessità Sistemicità del mondo Testi da studiare per questo blocco Paoli M.,: “Sentieri per fabbricanti di stelle”, Libreria dell’Università Editore, Pescara, 2000, Cap. 1, 3,e 4. IIIa Parte: I Processi Innovativi I Processi Innovativi delle imprese: modelli e temi rilevantiIl processo innovativo dell’impresa-organizzazione Appropriabilità e capacità di assorbimento: i ruoli della R&S

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Il ruolo delle risorse complementari per il successo dell’innovatore. Divisione del lavoro e divisione dello sforzo innovativo: il contributo dei fornitori alla capacità innovativa del system integrator. Testi da studiare per questo blocco (1) Kline S., Rosenberg N.: “An Overview of Innovation”, in Landau R, Rosenberg N. (Eds): “The Positive Sum Strategy”, National Academy Press, 1986, pag. 275-305. Paoli M.: “Progresso Tecnico e Processi Innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 196-213 e 214-223. (2)Cohen W., Levinthal D.: “Innovation and Learning: The two faces of R&D”, The Economic Journal n° 99, 1989. Paoli M.: “Progresso Tecnico e Processi Innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 215-237. (3)Teece D.: “Innovazione Tecnologica e Successo Imprenditoriale”, L’impresa, n° 4, 1986, pag. 605-644 (disponibile in Dipartimento). (4) Paoli M., Prencipe A.: “Virtuale è sempre realmente virtuoso?”, Relazione alla Sixth International Conference on Economics of Innovation “Networks of Firms and Information Networks”, Cremona-Piacenza, Italia, 5-7 Giugno 1996.

ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE

Prof. Davide Castellani

Obiettivi

Il corso intende fornire gli strumenti e le categorie concettuali fondamentali per l'analisi del comportamento e delle performance delle imprese all'interno delle industrie. Inoltre, verranno discusse le principali caratteristiche dell'industria italiana nel contesto europeo e gli strumenti a disposizione della politica industriale nazionale e comunitaria.

PROGRAMMA

Politica industriale, regolamentazione e politica per la concorrenza .Monopolio e regolamentazione .Discriminazione di prezzo .R&S e innovazione Oligopolio: Cournot Oligopolio: Bertrand Collusione Differenziazione del prodotto Comportamenti strategici delle imprese: deterrenza e predazione. Concentrazione e potere di mercato Concorrenza e potere di mercato: mercati contendibili e costi irrecuperabili Concorrenza e potere di mercato: switching costs ed esternalità di rete Regolamentazione .Teorie dell'impresa L'industria italiana .

Testi Consigliati

[C] Cabral L. (2002) Economia Industriale, Carocci, Roma. Capp. 1, 2, 3, 5, 7, 8, 9, 10, 12, 15, 16

[MP] Motta M., Polo M. (2004) Antitrust, Il Mulino, Bologna. Capp. I e II (pagg. 9-86)

[BT] Bentivogli C., Trento S. (2005) Economia e politica della concorrenza, Carocci, Roma, Seconda Edizione. Par. 11.1, 11.2, 11.3.(pagg. 303-334)

[B] Bianco M. (2003) L'industria italiana, Il Mulino, Bologna

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono preparare anche i Capp. 11, 14 e 17 del libro di Cabral

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Il ruolo delle risorse complementari per il successo dell’innovatore. Divisione del lavoro e divisione dello sforzo innovativo: il contributo dei fornitori alla capacità innovativa del system integrator. Testi da studiare per questo blocco (1) Kline S., Rosenberg N.: “An Overview of Innovation”, in Landau R, Rosenberg N. (Eds): “The Positive Sum Strategy”, National Academy Press, 1986, pag. 275-305. Paoli M.: “Progresso Tecnico e Processi Innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 196-213 e 214-223. (2)Cohen W., Levinthal D.: “Innovation and Learning: The two faces of R&D”, The Economic Journal n° 99, 1989. Paoli M.: “Progresso Tecnico e Processi Innovativi”, Giappichelli, Torino, 1992, pag. 215-237. (3)Teece D.: “Innovazione Tecnologica e Successo Imprenditoriale”, L’impresa, n° 4, 1986, pag. 605-644 (disponibile in Dipartimento). (4) Paoli M., Prencipe A.: “Virtuale è sempre realmente virtuoso?”, Relazione alla Sixth International Conference on Economics of Innovation “Networks of Firms and Information Networks”, Cremona-Piacenza, Italia, 5-7 Giugno 1996.

ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE

Prof. Davide Castellani

Obiettivi

Il corso intende fornire gli strumenti e le categorie concettuali fondamentali per l'analisi del comportamento e delle performance delle imprese all'interno delle industrie. Inoltre, verranno discusse le principali caratteristiche dell'industria italiana nel contesto europeo e gli strumenti a disposizione della politica industriale nazionale e comunitaria.

PROGRAMMA

Politica industriale, regolamentazione e politica per la concorrenza .Monopolio e regolamentazione .Discriminazione di prezzo .R&S e innovazione Oligopolio: Cournot Oligopolio: Bertrand Collusione Differenziazione del prodotto Comportamenti strategici delle imprese: deterrenza e predazione. Concentrazione e potere di mercato Concorrenza e potere di mercato: mercati contendibili e costi irrecuperabili Concorrenza e potere di mercato: switching costs ed esternalità di rete Regolamentazione .Teorie dell'impresa L'industria italiana .

Testi Consigliati

[C] Cabral L. (2002) Economia Industriale, Carocci, Roma. Capp. 1, 2, 3, 5, 7, 8, 9, 10, 12, 15, 16

[MP] Motta M., Polo M. (2004) Antitrust, Il Mulino, Bologna. Capp. I e II (pagg. 9-86)

[BT] Bentivogli C., Trento S. (2005) Economia e politica della concorrenza, Carocci, Roma, Seconda Edizione. Par. 11.1, 11.2, 11.3.(pagg. 303-334)

[B] Bianco M. (2003) L'industria italiana, Il Mulino, Bologna

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono preparare anche i Capp. 11, 14 e 17 del libro di Cabral

Modalità di esame

L'esame è scritto. Gli studenti frequentanti potranno svolgere tesine di approfondimento (anche in gruppo, fino a 4 persone), che verranno presentate in classe e la cui valutazione peserà per il 30% sul voto finale (ovvero x=.3*TESINA + .7*SCRITTO).

Sono considerati frequentanti gli studenti presenti ad almeno il 75% delle lezioni

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono sostenere un orale integrativo sui Capp. 11, 14 e 17 del libro di Cabral

ECONOMIA INTERNAZIONALE

Prof. Davide Castellani

Programma

Il corso è articolato in tre parti che si propogno di introdurre gli studenti ai temi fondamentali dell'economia internazionale. Nella prima parte saranno esaminate le principali teorie del commercio internazionale, gli strumenti e gli obiettivi della politica commerciale, e le istituzioni economiche internazionali. La seconda parte approfondisce il ruolo delle imprese multinazionali nell'economia mondiale, studiando determinanti ed effetti dell'espansione internazionale delle imprese e le implicazioni di tale processo per la politica economica. Infine, la terza parte si concentra sull'economia monetaria internazionale, con particolare riferimento al mercato dei cambi, i regimi valutari e i modelli di determinazione dei tassi di cambio.

Parte I:

Commercio internazionale e politica commerciale

Economia internazionale e globalizzazione

Istituzioni economiche internazionali

Commercio internazionale e tecnologia

Commercio internazionale e dotazioni fattoriali

Commercio internazionale e concorrenza imperfetta

Commercio internazionale ed economie esterne

Politica commerciale: strumenti e obiettivi

Integrazione commerciale Bilancia dei pagamenti

Parte II:

Imprese multinazionali

Fatti e questioni

Teorie e determinanti

Effetti e politiche

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Parte III:

Economia monetaria internazionale

Il mercato dei cambi

Tassi di cambio, prezzi e tassi di interesse

Bilancia commerciale e tassi di cambio

Tassi di cambio e mercati finanziari TESTO CONSIGLIATO:

[DeA] De Arcangelis G. (2005) Economia internazionale, McGraw-Hill. Esclusi Capp. 6, 10, 11, 14.3, 14.4, 14.5, 15, 17

[BNV] Barba Navaretti G., Venables A. (2006) Le multinazionali nell'economia mondiale, Il Mulino, Bologna. Esclusi Capp. III e VI.

[BG] Bonaglia F., Goldstein A. (2003) Globalizzazione e sviluppo, Il Mulino, Bologna.

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono preparare anche i Capp. 15 e 17 del libro di De Arcangelis

Modalità di esame

L'esame è scritto. Gli studenti frequentanti potranno svolgere tesine di approfondimento (anche in gruppo, fino a 4 persone), che verranno presentate in classe e la cui valutazione peserà per il 30% sul voto finale (ovvero x=.3*TESINA + .7*SCRITTO).

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono sostenere un orale integrativo sui Capp. 15 e 17 del libro di De Arcangelis

ECONOMIA MONETARIA

Prof. Mauro Visaggio

Richiami introduttivi. L’offerta di moneta e la politica monetaria nel modello IS-LM in economia chiusa ed aperta. Sviluppi del modello IS-LM. Il modello di Poole: la gestione della politica monetaria in condizioni di incertezza. Il modello Blinder-Solow: l’inserimento del vincolo di bilancio del settore pubblico. I legami tra politica monetaria e politica fiscale. La struttura a termine dei tassi di interesse. La relazione fra tassi a breve e tassi a lungo termine. Le aspettative razionali. Il modello di Lucas: la proposizione dell’inefficacia della politica monetaria. La nuova macroeconomia keynesiana: il modello con contratti scaglionati di Fischer. Il modello Barro-Gordon: il problema dell’incoerenza intertemporale nella gestione della politica monetaria. Politica monetaria e debito pubblico. Il modello Sargent-Wallace: l’inflazione come fenomeno fiscale. Il modello di Barro: la proposizione dell’equivalenza ricardiana.

NOTE

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Sede

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Parte III:

Economia monetaria internazionale

Il mercato dei cambi

Tassi di cambio, prezzi e tassi di interesse

Bilancia commerciale e tassi di cambio

Tassi di cambio e mercati finanziari TESTO CONSIGLIATO:

[DeA] De Arcangelis G. (2005) Economia internazionale, McGraw-Hill. Esclusi Capp. 6, 10, 11, 14.3, 14.4, 14.5, 15, 17

[BNV] Barba Navaretti G., Venables A. (2006) Le multinazionali nell'economia mondiale, Il Mulino, Bologna. Esclusi Capp. III e VI.

[BG] Bonaglia F., Goldstein A. (2003) Globalizzazione e sviluppo, Il Mulino, Bologna.

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono preparare anche i Capp. 15 e 17 del libro di De Arcangelis

Modalità di esame

L'esame è scritto. Gli studenti frequentanti potranno svolgere tesine di approfondimento (anche in gruppo, fino a 4 persone), che verranno presentate in classe e la cui valutazione peserà per il 30% sul voto finale (ovvero x=.3*TESINA + .7*SCRITTO).

N.B. Gli studenti del vecchio ordinamento devono sostenere un orale integrativo sui Capp. 15 e 17 del libro di De Arcangelis

ECONOMIA MONETARIA

Prof. Mauro Visaggio

Richiami introduttivi. L’offerta di moneta e la politica monetaria nel modello IS-LM in economia chiusa ed aperta. Sviluppi del modello IS-LM. Il modello di Poole: la gestione della politica monetaria in condizioni di incertezza. Il modello Blinder-Solow: l’inserimento del vincolo di bilancio del settore pubblico. I legami tra politica monetaria e politica fiscale. La struttura a termine dei tassi di interesse. La relazione fra tassi a breve e tassi a lungo termine. Le aspettative razionali. Il modello di Lucas: la proposizione dell’inefficacia della politica monetaria. La nuova macroeconomia keynesiana: il modello con contratti scaglionati di Fischer. Il modello Barro-Gordon: il problema dell’incoerenza intertemporale nella gestione della politica monetaria. Politica monetaria e debito pubblico. Il modello Sargent-Wallace: l’inflazione come fenomeno fiscale. Il modello di Barro: la proposizione dell’equivalenza ricardiana.

NOTE

TESTO. Il testo di riferimento è: G. Rodano, “Lezioni di Macroeconomia”, Carocci editore, Roma, 2001. Dispense di approfondimento su alcuni punti del programma saranno distribuite durante il corso

ECONOMIA REGIONALE

Prof. Francesco Musotti

Il corso è indirizzato a fornire in primo luogo un’illustrazione dei fondamenti dell’economia regionale convenzionale, da tre punti di vista:

- microeconomico; - macroeconomico, con riferimento alla formazione del reddito ed ai collegamenti interregionali; - di teoria dello sviluppo, con riferimento ai temi dello squilibrio e della convergenza.

Sulla base di un superamento di simili approcci, ampio spazio sarà poi dedicato agli aspetti fondamentali di quella che può ormai essere considerata una teoria dello sviluppo locale. La quale grande ispirazione ha tratto dalle caratteristiche dello sviluppo economico italiano e in particolare dall’esperienza dei distrettiindustriali, che ha aperto la strada per una lettura dei fenomeni socio-economici incentrata sulla prospettiva del sistema locale.Il programma di seguito indicato, con i riferimenti testuali, e suscettibile di modifiche e integrazioni, secondo specifici interessi che dovessero essere manifestati dagli studenti. Per gli studenti del Corso di laurea specialistica in Finanza, è possibile e raccomandata la sostituzione di diversi argomenti della quarta parte (Sviluppo Locale) con la lettura e la discussione di testi relativi al ruolo della Banca Locale. Parte I: microeconomia spaziale Teorie classiche e moderne della localizzazione (2: pp 7-39 di Geografia economica, di Sergio Conti) Nuova Geografia Economica Parte II: macroeconomia regionale Determinazione del reddito regionale – Il modello “base d’esportazione” Interazione regionale Parte III: teorie dello sviluppo regionale I modelli di crescita regionale neo-classici Teorie degli squilibri regionali (pp. 80-110 di Geografia economica, di Sergio Conti) Parte IV: teoria dello sviluppo locale Il concetto di territorio come superamento di quello di spazio e specificazione di quello di regione: problemi di metodo nell’analisi economica Teoria dei sistemi locali: la regione come sistema locale; comunità umana e imprese Il correlato empirico del sistema locale: il sistema locale del lavoro I distretti industriali Altri tipi di sistemi locali Le fonti locali del vantaggio competitivo: vantaggio competitivo di sistema La politica locale: reti di governance

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1) Sergio Conti: Geografia Economica, UTET Libreria 1989, Torino, pp. 3-44 2) Paul Krugman: Geografia e Commercio Internazionale, Garzanti 1995, pp. 13-33 3) Alessandro Roncaglia: Lineamenti di Economia Politica, Editori Laterza, Roma-Bari 1989, pp.

307-311 4) Sergio Conti: Geografia Economica, UTET Libreria 1989, Torino, pp. 54-60 5) Roberta Capello: Economia Regionale, Il Mulino, Bologna pp. 147-200 6) Sergio Conti: Geografia economica, UTET Libreria 1989, Torino, pp. 80-87 7) Margherita Russo: Dal ‹‹Polo di crescita›› al ‹‹Distretto›› come strumento di

industrializzazione, IRIS 1991, Prato, pp. 1-15

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8) Giacomo Becattini: voce “Distretti industriali” in Enciclopedia dell’economia, Garzanti, 1999 Milano, pp. 396-399

9) Giacomo Becattini: “Distretti industriali e storia dell’industria italiana…”, in: Ricerche distoria sociale e religiosa, anno XXVII, n. 54, 1998, Vicenza, pp. 7-27

10) Giacomo Becattini e Enzo Rullani: “Sistema locale e mercato globale” in: Cossentino – Pyke – Sengenberger: Le risposte locali e regionali alla pressione globale, Il Mulino 1997, Bologna, pp. 229-259

11) Giacomo Becattini: Le condizioni dello sviluppo locate, dattiloscritto, pp. 1-12 12) ISTAT: I sistemi locali del lavoro, 1991, pp. 97-132 13) (Facoltativo ma vivamente consigliato e disponibile anche in lingua francese), OECD:

Territorial Reviews: Italy, chapter 3: Governance, 2001, Parigi, pp. 141-166

ELEMENTI DI INFORMATICA

Prof. Francesca Pierri

Hardware e Sistema Operativo: Hardware: concetti generali, unità centrale e periferiche, Bit; Software: sistema operativo e programmi applicativi, sistema operativo Windows 98, codifica ASCII, concetti sui file interfaccia grafica, gestione del desktop, gestione di file e directory, Pannello di controllo e driver. Microsoft Word - La Guida in linea, imposta pagina, i Paragrafi, come muoversi in un documento, selezione del testo, Formato caratteri, Simboli, Formato paragrafo, Interlinea, Controllo della Formattazione, Trova, Sostituisci, Taglia - Copia - Incolla, Annulla - Ripristina, Gestione dei file, Salvataggio Automatico, Anteprima di Stampa, Stampa, Controllo ortografico, Thesaurus, STRUMENTI / LINGUA..., MAIUSCOLE / minuscole, Visualizzazione delle dimensioni reali di un documento, Interruzione di Pagina, Sezioni, Numerazione delle pagine, Intestazioni e piè di pagina, Note, Note a fine documento, Tabelle, Ordinamento, Formattazione di una Tabella, Formattazione Automatica, Immagini, Grafici, Autocomposizione Grafico, Salva con nome, STILI, Creazione di uno Stile, MODELLI, Autocomposizione dei Modelli, Creazione di un Modello Personalizzato, Documenti Personalizzati e circolari, Stampa Unione, Creazione del documento principale, Documento Dati, Inserimento dei Dati, Inserimento dei Campi, Controllo unione, Stampa Unione, Creazione di Buste, Etichette Postali, Etichette, Equation Editor, Glossario. Microsoft Excel - Foglio Elettronico, Pulsanti delle Barre degli Strumenti, La Cartella di Lavoro, I Fogli di Lavoro, Muoversi all'interno del foglio, Selezione delle Celle, Inserimento dei Dati, Inserimento Dati, Riempimento automatico. Modifica dei dati inseriti, Formattazione Celle, Allineamento, Le Formule, Gli Operatori, Le Formule, Sostituzione di una Formula con il valore calcolato, Regolazione delle Celle, Le Funzioni, L'Autocomposizione della Funzione, Copia di una Formula, Riferimento di una Cella, Riferimento Relativo, Riferimenti Assoluti, Controllo dei riferimenti delle celle, Grafici - Serie di dati, Creazione di un Grafico, Autocomposizione - Fasi, Tipi di Grafici, Grafico a Torta, Aspetto del Grafico, Import dei dati da file esterno, Import dei Dati, Ordinamento dei dati, I Filtri, I Filtri Automatici, I Subtotali, Tabelle PIVOT, Autocomposizione Tabella PIVOT, Modulo, What-If, Ricerca dell'obiettivo, Le Tabelle dei Dati, Tabelle ad UNA variabile, Tabella a DUE Variabili, SCENARI, Creazione di uno scenario. TESTO CONSIGLIATO:ECDL - La guida McGraw-Hill alla Patente Europea del Computer. McGrawHill, 2002.

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8) Giacomo Becattini: voce “Distretti industriali” in Enciclopedia dell’economia, Garzanti, 1999 Milano, pp. 396-399

9) Giacomo Becattini: “Distretti industriali e storia dell’industria italiana…”, in: Ricerche distoria sociale e religiosa, anno XXVII, n. 54, 1998, Vicenza, pp. 7-27

10) Giacomo Becattini e Enzo Rullani: “Sistema locale e mercato globale” in: Cossentino – Pyke – Sengenberger: Le risposte locali e regionali alla pressione globale, Il Mulino 1997, Bologna, pp. 229-259

11) Giacomo Becattini: Le condizioni dello sviluppo locate, dattiloscritto, pp. 1-12 12) ISTAT: I sistemi locali del lavoro, 1991, pp. 97-132 13) (Facoltativo ma vivamente consigliato e disponibile anche in lingua francese), OECD:

Territorial Reviews: Italy, chapter 3: Governance, 2001, Parigi, pp. 141-166

ELEMENTI DI INFORMATICA

Prof. Francesca Pierri

Hardware e Sistema Operativo: Hardware: concetti generali, unità centrale e periferiche, Bit; Software: sistema operativo e programmi applicativi, sistema operativo Windows 98, codifica ASCII, concetti sui file interfaccia grafica, gestione del desktop, gestione di file e directory, Pannello di controllo e driver. Microsoft Word - La Guida in linea, imposta pagina, i Paragrafi, come muoversi in un documento, selezione del testo, Formato caratteri, Simboli, Formato paragrafo, Interlinea, Controllo della Formattazione, Trova, Sostituisci, Taglia - Copia - Incolla, Annulla - Ripristina, Gestione dei file, Salvataggio Automatico, Anteprima di Stampa, Stampa, Controllo ortografico, Thesaurus, STRUMENTI / LINGUA..., MAIUSCOLE / minuscole, Visualizzazione delle dimensioni reali di un documento, Interruzione di Pagina, Sezioni, Numerazione delle pagine, Intestazioni e piè di pagina, Note, Note a fine documento, Tabelle, Ordinamento, Formattazione di una Tabella, Formattazione Automatica, Immagini, Grafici, Autocomposizione Grafico, Salva con nome, STILI, Creazione di uno Stile, MODELLI, Autocomposizione dei Modelli, Creazione di un Modello Personalizzato, Documenti Personalizzati e circolari, Stampa Unione, Creazione del documento principale, Documento Dati, Inserimento dei Dati, Inserimento dei Campi, Controllo unione, Stampa Unione, Creazione di Buste, Etichette Postali, Etichette, Equation Editor, Glossario. Microsoft Excel - Foglio Elettronico, Pulsanti delle Barre degli Strumenti, La Cartella di Lavoro, I Fogli di Lavoro, Muoversi all'interno del foglio, Selezione delle Celle, Inserimento dei Dati, Inserimento Dati, Riempimento automatico. Modifica dei dati inseriti, Formattazione Celle, Allineamento, Le Formule, Gli Operatori, Le Formule, Sostituzione di una Formula con il valore calcolato, Regolazione delle Celle, Le Funzioni, L'Autocomposizione della Funzione, Copia di una Formula, Riferimento di una Cella, Riferimento Relativo, Riferimenti Assoluti, Controllo dei riferimenti delle celle, Grafici - Serie di dati, Creazione di un Grafico, Autocomposizione - Fasi, Tipi di Grafici, Grafico a Torta, Aspetto del Grafico, Import dei dati da file esterno, Import dei Dati, Ordinamento dei dati, I Filtri, I Filtri Automatici, I Subtotali, Tabelle PIVOT, Autocomposizione Tabella PIVOT, Modulo, What-If, Ricerca dell'obiettivo, Le Tabelle dei Dati, Tabelle ad UNA variabile, Tabella a DUE Variabili, SCENARI, Creazione di uno scenario. TESTO CONSIGLIATO:ECDL - La guida McGraw-Hill alla Patente Europea del Computer. McGrawHill, 2002.

FINANZA AZIENDALE

Prof. Roberto Celentano

Obiettivi formativi del Corso: Il corso affronta ed approfondisce i temi fondamentali della finanza d’azienda: dall’analisi della dinamica finanziaria alla pianificazione finanziaria, dalla valutazione degli investimenti e dei finanziamenti alle scelte di struttura finanziaria. L’obiettivo del corso è di introdurre gli studenti al mondo della finanza d’azienda, fornendo loro la comprensione sia dei principali modelli teorici che delle loro principali applicazioni nelle realtà aziendali.A tal fine, a lezioni in cui vengono esposti e commentati - con continui riferimenti alle notizie economico-finanziarie più recenti - i modelli della moderna teoria della finanza si alterneranno sessioni dedicate all’applicazione dei modelli studiati e allo studio di casi aziendali.

Programma sintetico del corso: Parte prima: logiche e strumenti di analisi finanziaria (argomenti comuni per 4 e 6 crediti)

La funzione finanziaria nell’economia d’impresa. Le analisi di bilancio e gli strumenti statici (le riclassificazioni e i quozienti o indici di bilancio).Gli strumenti dinamici: i flussi finanziari e la costruzione del rendiconto finanziario. La pianificazione finanziaria nel breve e nel lungo periodo: dal budget di cassa al piano finanziario. Il capitale circolante: dimensioni, rilevanza e modalità di gestione. La gestione del credito commerciale e delle relazioni con i clienti.

Parte seconda: la struttura finanziaria dell’impresa (argomenti comuni per 4 e 6 crediti) Le scelte di finanziamento nei mercati efficienti. I modelli teorici di base. I limiti all’uso dell’indebitamento. Valori di mercato e decisioni di investimento in presenza di debiti finanziari. Le scelte di finanziamento nella realtà aziendale.

Parte terza: le decisioni di investimento (argomenti comuni per 4 e 6 crediti) Gli investimenti: aspetti generali e criteri di valutazione della loro convenienza economica. Modalità di costruzione dei flussi di cassa. VAN e TIR. Valutazione degli investimenti in contesti di rischio: l’approccio probabilistico.

Parte quarta: rendimento, rischio e costo del capitale (argomenti solo per 6 crediti) Analisi dei rendimenti finanziari. La teoria del portafoglio. La frontiera efficiente e il CAPM. Stima del costo delle altre forme di finanziamento. La teoria delle opzioni reali.

Testo di base: M. DALLOCCHIO, A. SALVI, Finanza d´azienda, EGEA, 2004 (con esclusione dei cap. 8, 9, 14, 18, 19, 20, 22, 23, 25, 26, 27, 28 e 29). Materiale aggiuntivo (casi ed applicazioni) verrà fornito dal docente durante il corso. Descrizione dettagliata delle modalità d'esame Per frequentanti e non frequentanti:

Esame in forma scritta, composto da uno o più esercizi e da domande chiuse a scelta multipla (multiple choice).Prova orale.

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Il programma d’esame fa riferimento alla seguente selezione dei capitoli dal libro di testo: M. DALLOCCHIO, A. SALVI, Finanza d´azienda, Milano, EGEA, 2004 (Parte Prima: cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 24; Parte Seconda: cap. 17, 21; Parte Terza: cap. 7, 13, 15; Parte Quarta: cap. 10, 11, 12, 16).

Testi consigliati per approfondimenti: R. BREALEY, S. MYERS, S. SANDRI, Principi di finanza aziendale, McGraw-Hill, 2004. S. A. ROSS, R. WESTERFIELD, J.F. JAFFE, Finanza aziendale, Il Mulino, 1996. M. FANNI, Manuale di finanza dell’impresa, Giuffrè Editore, 2000.

GEOECONOMIA

Prof.ssa Elvira Lussana

Nella cosiddetta “era del consenso” è difficile elaborare un discorso Geografico capace di pervenire all’affermazione di quel pensiero nuovo (debole, sottratto, lento, critico) capace di leggere/spiegare le cause della crescente ineguaglianza territoriale. La nostra percezione del Mondo è ancora fortemente condizionata da quel determinismo geografico che ascrivendo alla componente fisica la responsabilità dei processi di differenziazione territoriale sembra voler continuare a trascurare il ruolo esercitato dalle istanze della Comunità globale. Questo ha fatto sì che concetti quali Sviluppo, Ineguaglianza, Povertà siano stati considerati nella loro astrattezza, senza pensare al ruolo che hanno svolto nel processo di ri-configurazione del nuovo ordine Geo-economico. Diventa pertanto ineludibile doverne valutare la centralità come elementi (anche se a-geografici) di differenziazione dei vari contesti territoriali. Da qui la messa in discussione della valenza di assiomi fondamentali del Sapere Geografico Sapere oggi ritenuto sempre meno auto-referenziale. Questo richiede: *un rinnovamento della metodologia della ricerca attraverso l’utilizzo di nuove categorie di pensiero (Geo-sofia) nel configurare le modalità con le quali sarebbe possibile una transizione dall’era della “coercizione” (dominazione) a quella del “consenso” (condivisione) *una considerazione su come alcuni processi (globalizzazione, democratizzazione), teorizzazioni (pensiero unico), eventi (guerre), logiche (produttivismo, potere), credenze (mercato, techne), nuovi attori (organismi meta-istituzionali) possono contribuire alla configurazione di assetti geografici sempre più Geo-strategici Il Percorso didattico viene affrontato attraverso due momenti di riflessione:

Individuazione della procedure con cui sia possibile assegnare al nuovo PENSIERO GEOGRAFICO una funzione non solo cognitiva, ma anche interpretativa Globalizzazione e crisi dello spazio GEO-ECONOMICO

Testo di riferimento

A. VALLEGA, Geografia Umana. Teoria e prassi, Le Monnier, Firenze, 2004 Letture integrative (un Testo a scelta)A. SEN, Identità e Violenza, Laterza, Bari, 2006 I. RAMONET, Geopolitica del Caos, Asterios, Trieste, 1998 A. RAIMONDI, C.CORAZZONE, La Globalizzazione dal volto umano, SEI, Torino

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Il programma d’esame fa riferimento alla seguente selezione dei capitoli dal libro di testo: M. DALLOCCHIO, A. SALVI, Finanza d´azienda, Milano, EGEA, 2004 (Parte Prima: cap. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 24; Parte Seconda: cap. 17, 21; Parte Terza: cap. 7, 13, 15; Parte Quarta: cap. 10, 11, 12, 16).

Testi consigliati per approfondimenti: R. BREALEY, S. MYERS, S. SANDRI, Principi di finanza aziendale, McGraw-Hill, 2004. S. A. ROSS, R. WESTERFIELD, J.F. JAFFE, Finanza aziendale, Il Mulino, 1996. M. FANNI, Manuale di finanza dell’impresa, Giuffrè Editore, 2000.

GEOECONOMIA

Prof.ssa Elvira Lussana

Nella cosiddetta “era del consenso” è difficile elaborare un discorso Geografico capace di pervenire all’affermazione di quel pensiero nuovo (debole, sottratto, lento, critico) capace di leggere/spiegare le cause della crescente ineguaglianza territoriale. La nostra percezione del Mondo è ancora fortemente condizionata da quel determinismo geografico che ascrivendo alla componente fisica la responsabilità dei processi di differenziazione territoriale sembra voler continuare a trascurare il ruolo esercitato dalle istanze della Comunità globale. Questo ha fatto sì che concetti quali Sviluppo, Ineguaglianza, Povertà siano stati considerati nella loro astrattezza, senza pensare al ruolo che hanno svolto nel processo di ri-configurazione del nuovo ordine Geo-economico. Diventa pertanto ineludibile doverne valutare la centralità come elementi (anche se a-geografici) di differenziazione dei vari contesti territoriali. Da qui la messa in discussione della valenza di assiomi fondamentali del Sapere Geografico Sapere oggi ritenuto sempre meno auto-referenziale. Questo richiede: *un rinnovamento della metodologia della ricerca attraverso l’utilizzo di nuove categorie di pensiero (Geo-sofia) nel configurare le modalità con le quali sarebbe possibile una transizione dall’era della “coercizione” (dominazione) a quella del “consenso” (condivisione) *una considerazione su come alcuni processi (globalizzazione, democratizzazione), teorizzazioni (pensiero unico), eventi (guerre), logiche (produttivismo, potere), credenze (mercato, techne), nuovi attori (organismi meta-istituzionali) possono contribuire alla configurazione di assetti geografici sempre più Geo-strategici Il Percorso didattico viene affrontato attraverso due momenti di riflessione:

Individuazione della procedure con cui sia possibile assegnare al nuovo PENSIERO GEOGRAFICO una funzione non solo cognitiva, ma anche interpretativa Globalizzazione e crisi dello spazio GEO-ECONOMICO

Testo di riferimento

A. VALLEGA, Geografia Umana. Teoria e prassi, Le Monnier, Firenze, 2004 Letture integrative (un Testo a scelta)A. SEN, Identità e Violenza, Laterza, Bari, 2006 I. RAMONET, Geopolitica del Caos, Asterios, Trieste, 1998 A. RAIMONDI, C.CORAZZONE, La Globalizzazione dal volto umano, SEI, Torino

GESTIONE DEL RISCHIO D’IMPRESA

Prof. Loris Nadotti

Il corso si propone di analizzare i principali profili gestionali e organizzativi che caratterizzano l’attività di risk management in una impresa, con particolare attenzione: alla gestione dei rischi derivanti dal rapporto fra imprese e intermediari finanziari; alla copertura dei rischi mediante prodotti assicurativi; alle operazioni di copertura con strumenti derivati; all’evoluzione del rapporto banca-impresa a seguito del nuovo Accordo di Basilea sui requisiti minimi patrimoniali per le banche.

PROGRAMMA: Definizione e classificazione dei rischi d'impresa: rischi puri e rischi finanziari; Analisi delle diverse configurazioni di rischio; Il processo di risk management nelle imprese; Gli strumenti di controllo finanziario del rischio: trasferimento e ritenzione; Le coperture dai rischi mediante strumenti assicurativi; Le società Captive di assicurazione e riassicurazione; Gli strumenti finanziari per la copertura dagli effetti economici dei rischi di credito e di mercato: i derivati creditizi. Il rischio di credito nelle imprese e il rapporto con i mercati e gli intermediari finanziari; I Consorzi di Garanzia Fidi e il ruolo assunto alla luce del nuovo Accordo di Basilea.

TESTI DI RIFERIMENTO:

A. Floreani, Introduzione al risk management. Un approccio integrato alla gestione dei rischi aziendali, Parma, Etas Libri, 2005. Dispense in corso di pubblicazione.

LETTURE SUGGERITE L. Nadotti, Rischio di credito e rating interno, Milano, Egea, 2002.

Durante il corso verranno fornite indicazioni bibliografiche e materiale d’approfondimento relativamente a specifici argomenti oggetto del corso.

GESTIONE FINANZIARIA E VALUTARIA (GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO)

Prof. Loris Nadotti

1. La politica del credito nelle banche, la selezione della clientela e la procedura di affidamento. 2. Il monitoring dei crediti bancari e gli indicatori di rischio. 3. Il problema della misurazione dei rischi di credito. 4. Modelli di misurazione del rischio di credito delle singole posizioni. 5. Tecniche di valutazione di affidabilità della clientela e credit scoring. 6. La misurazione del rischio di portafoglio e i modelli Var. 7. I principali modelli Var proposti per la stima dei rischi di credito. 8. Strumenti per la gestione del rischio di credito. 9. L’utilizzo dei modelli di misurazione del rischio di credito nei processi decisionali della banca. 10. Le tendenze della nuova normativa di Basilea, i principali limiti riscontrati. 11. L’utilizzo dei rating interni fra processo di crescita naturale e maggiori esigenze di vigilanza.

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TESTI CONSIGLIATI:Per i punti 1); 2) verranno forniti appositi sussidi didattici durante lo svolgimento del corso e si suggerisce

di far riferimento ai capitoli 7 – 8 – 12 – 13 del volume RUOZI R. Economia e gestione della banca, Milano, EGEA, 2002.

Per i punti da 3) a 9) il testo di riferimento è: M. ANOLLI, P. GUALTIERI, La misurazione del rischio di credito nella gestione delle banche, Bologna, Il Mulino, 1999.

Per i punti 10) e 11) il testo di riferimento è: L. NADOTTI, Rischio di credito e Rating interno nelle banche, Milano, EGEA, 2003.

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTI:G. Szegö - F. Varetto, Il rischio creditizio, Torino, UTET Libreria, 1999.

INFORMATICA

Prof. Francesca Pierri (3 cfu) Docente da nominare (3 cfu)

Utilizzo del software SAS: Introduzione al sistema SAS DATA step e PROC step Creazione di un SAS DATA set Importazione dati DATA set temporanei e permanenti Unione orizzontale e verticale di più DATA set Istruzioni di programmazione strutturata Creazione di nuove variabili e modifica di variabili esistenti Utilizzo di alcune procedure per l’analisi di dati finanziari

ISTITUZIONI DI ECONOMIA

Prof. Giorgia Ballarani

L'economia e gli economisti (La scienza economica, i sistemi economici). Prezzi, distribuzione, occupazione (La divisione del lavoro, il problema del valore (mercato, concorrenza, prezzo, l'approccio classico e l'approccio marginalista), la teoria marginalista dell'impresa, le forme di mercato nell'approccio classico, le teorie classica e marginalista dell'occupazione, la teoria keynesiana dell'occupazione). Moneta e rapporti con l'estero (La moneta e le banche, il sistema bancario ed i mercati finanziari, le teorie della moneta, moneta ed occupazione). Aree commerciali e valutarie. la Comunità Europea (Dal protezionismo alle aree di libero scambio, la Comunità Economica Europea, la politica agricola comunitaria, lo SME e il Trattato di Maastricht, i principali organismi economici internazionali). I problemi economici di oggi (Disoccupazione ed inflazione, gli strumenti di politica economica, il problema del sottosviluppo). TESTI CONSIGLIATI:A. Roncaglia, Lineamenti di Economia Politica, edizioni Laterza, Bari, 2001: Capp. 1, 2, 3, 4, 5, 6( §46r ),

7, 8( §56r, §59r, §63r ), 9( esclusi i §§ 65, 66, 67e 68; §72q, §74r ,§75rr), 10(§80rr), 11(§90rr, §91r, §93r, §97q ), 12, 13(§115rr), 14(§123rr), 15(§126r , escluso il §128), 17, 19, 20, 21(§162r ), 22, 23. Il testo comprende varie parti opzionali, in carattere tipografico più piccolo e indicate nell’indice con dei quadratini (q). Alcune di esse sono parte integrante del programma di esame e sono segnalate esplicitamente accanto al capitolo e al paragrafo di riferimento. Es: cap. 6(§46q), o ancora cap. 9(§ 75 rr). Di tutte le altre parti opzionali, non segnalate nel presente programma, si consiglia comunque la lettura.

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Sede

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TESTI CONSIGLIATI:Per i punti 1); 2) verranno forniti appositi sussidi didattici durante lo svolgimento del corso e si suggerisce

di far riferimento ai capitoli 7 – 8 – 12 – 13 del volume RUOZI R. Economia e gestione della banca, Milano, EGEA, 2002.

Per i punti da 3) a 9) il testo di riferimento è: M. ANOLLI, P. GUALTIERI, La misurazione del rischio di credito nella gestione delle banche, Bologna, Il Mulino, 1999.

Per i punti 10) e 11) il testo di riferimento è: L. NADOTTI, Rischio di credito e Rating interno nelle banche, Milano, EGEA, 2003.

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTI:G. Szegö - F. Varetto, Il rischio creditizio, Torino, UTET Libreria, 1999.

INFORMATICA

Prof. Francesca Pierri (3 cfu) Docente da nominare (3 cfu)

Utilizzo del software SAS: Introduzione al sistema SAS DATA step e PROC step Creazione di un SAS DATA set Importazione dati DATA set temporanei e permanenti Unione orizzontale e verticale di più DATA set Istruzioni di programmazione strutturata Creazione di nuove variabili e modifica di variabili esistenti Utilizzo di alcune procedure per l’analisi di dati finanziari

ISTITUZIONI DI ECONOMIA

Prof. Giorgia Ballarani

L'economia e gli economisti (La scienza economica, i sistemi economici). Prezzi, distribuzione, occupazione (La divisione del lavoro, il problema del valore (mercato, concorrenza, prezzo, l'approccio classico e l'approccio marginalista), la teoria marginalista dell'impresa, le forme di mercato nell'approccio classico, le teorie classica e marginalista dell'occupazione, la teoria keynesiana dell'occupazione). Moneta e rapporti con l'estero (La moneta e le banche, il sistema bancario ed i mercati finanziari, le teorie della moneta, moneta ed occupazione). Aree commerciali e valutarie. la Comunità Europea (Dal protezionismo alle aree di libero scambio, la Comunità Economica Europea, la politica agricola comunitaria, lo SME e il Trattato di Maastricht, i principali organismi economici internazionali). I problemi economici di oggi (Disoccupazione ed inflazione, gli strumenti di politica economica, il problema del sottosviluppo). TESTI CONSIGLIATI:A. Roncaglia, Lineamenti di Economia Politica, edizioni Laterza, Bari, 2001: Capp. 1, 2, 3, 4, 5, 6( §46r ),

7, 8( §56r, §59r, §63r ), 9( esclusi i §§ 65, 66, 67e 68; §72q, §74r ,§75rr), 10(§80rr), 11(§90rr, §91r, §93r, §97q ), 12, 13(§115rr), 14(§123rr), 15(§126r , escluso il §128), 17, 19, 20, 21(§162r ), 22, 23. Il testo comprende varie parti opzionali, in carattere tipografico più piccolo e indicate nell’indice con dei quadratini (q). Alcune di esse sono parte integrante del programma di esame e sono segnalate esplicitamente accanto al capitolo e al paragrafo di riferimento. Es: cap. 6(§46q), o ancora cap. 9(§ 75 rr). Di tutte le altre parti opzionali, non segnalate nel presente programma, si consiglia comunque la lettura.

Ballarani G., Appunti sugli effetti economici della pubblicità, Perugia 1992 Bollino C. A., Elementi di Economia Politica per le Scienze Sociali, Morlacchi ed.- Book on demand,

Perugia 2001 Mankiw G. N., L’Essenziale di Economia, Zanichelli ed., Bologna 2001 G.Marini – A. Rosselli Problemi e esercizi di microeconomia. Giappichelli ed. Torino, 1991. Parte prima.

Capitolo 1°: Esercizi n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 14, 20, 23. Capitolo 3°: Esercizi n. 3, 4, 5, 8. Capitolo 4°: Esercizi n. 4, 6, 8, 9, 12, 14, 15, 17, 18. Capitolo 5°: Esercizi n. 3, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18. Capitolo 6°: Esercizi n. 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10, 11, 12, 17, 20 Parte seconda- Da pag. 122: Esercizi n. 2, 3, 5. Da pag. 126 Esercizi n. 1, 2 (solo quesito a), 3(solo a), 5, 7.

Altre letture, utili per una migliore comprensione della realtà economica contemporanea, verranno fatte e suggerite durante le lezioni.

LABORATORIO DI CALCOLO FINANZIARIO

Prof.Franco Moriconi, Prof. Stefano Herzel

L’obiettivo di questo corso è fornire le competenze di base per la costruzione di procedure di calcolo numerico applicato a problemi di finanza: valutazione di contratti derivati, stima di modelli stocastici di pricing, selezione di portafogli di investimento, stima di probabilità di default. Il corso, strutturato in lezioni teoriche e in esercitazioni in laboratorio informatico, è la naturale prosecuzione di “Teoria matematica del portafoglio finanziario”, “Modelli matematici per i mercati finanziari” e “Valutazione e gestione di contratti derivati”. E’ articolato su quattro argomenti principali:

1. Selezione di portafogli azionari Efficienza in media-varianza di portafogli azionari La frontiera efficiente come soluzione di problemi di programmazione quadratica Sensibilità ai dati in input e frontiera ricampionata

2. Opzioni esotiche Opzioni con barriera, asiatiche, lookback, multi-asset Obbligazioni strutturate Il metodo Monte Carlo Simulazione di processi stocastici a una e a più dimensioni Misurazione e riduzione dell’errore di approssimazione

3. Tassi di interesse Contratti swap e contratti a tasso variabile (CCT, mutui a tasso variabile) La procedura bootstrap per la stima della struttura zero-coupon Modelli stocastici per il tasso a breve Valutazione di opzioni su tasso di interesse

4. Rating e probabilità di default di piccole e medie imprese Collegamento tra probabilità di default e costo del credito: le regole di Basilea 2 Metodi per il credit scoring; analisi discriminante, regressione logistica Come ricavare rating e probabilità di default dai dati storici

LINGUA FRANCESE

Prof. Marina Machì

Corso monografico: Théorie et pratique de la traduction publicitaire.Il corso sarà articolato in due momenti. Preliminarmente, saranno forniti agli studenti gli strumenti teorici utili ad analizzare le logiche che sottendono le strategie pubblicitarie e – parallelamente – gli strumenti linguistici utili a descriverle. In una seconda fase verranno affrontate tematiche legate alla traduzione pubblicitaria: problemi di incastro verbo-visivo; adattamento o riscrittura dello slogan; traduzione della body-copy.

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PROVA D’ESAME:Colloquio in lingua francese sugli argomenti del corso monografico; in particolare: analisi linguistica e retorica di una o più pubblicità e traduzione o commento di traduzione di un annuncio pubblicitario.

TESTI DI RIFERIMENTO:Marina Machì, La pub: une économie du langage, Monteleone Editore, 2006; Marina Machì, La traduction publicitaire (dispensa disponibile presso la copisteria “Nero su Bianco”).

ESERCITAZIONI:Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il Centro Linguistico d'Ateneo (www.unipg.it/clateneo).Nel mese di settembre gli studenti dovranno prenotarsi per sostenere al CLA un test di livello (tel. 075 585 6800). Sulla base dei risultati ottenuti, ogni studente dovrà seguire al CLA uno o più cicli di esercitazioni. Saranno attivati corsi di tre livelli; ogni corso corrisponde a circa 60 ore concentrate su un semestre (circa 6 ore settimanali con due incontri a settimana): O>A1 (principianti assoluti) - A1>A2 (falsi principianti) - A2>B1 (livello intermedio). Il passaggio da un livello all'altro avviene alla fine di ogni semestre con un test di uscita. Gli studenti devono avere raggiunto il livello B1 per seguire in Facoltà il corso monografico tenuto dalla docente e sostenere la prova d'esame. Contatti e informazioni: dott.ssa Brigitte Noirhomme. Orario di ricevimento e programmi: http://diec.ec.unipg.it/publish/lingua_francese.phtml

LINGUA INGLESE

Docente da nominare

Per i Corsi di laurea in: Economia Aziendale, Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari, Economia e Legislazione d’Impresa Esercitazioni (presso il Centro Linguistico d’Ateneo)

Il corso di Lingua Inglese presso la Facoltà sarà svolto in stretta collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo (www.unipg.it/clateneo). Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il CLA.Nel mese di settembre gli studenti dovranno prenotarsi per sostenere al CLA un test di livello (telefono 075 585 6800). Tutti gli studenti dovranno sostenere il test di valutazione (placement test) presso il CLA allo scopo di accertare il loro livello di competenza linguistica. In base al risultato conseguito gli studenti seguiranno un corso in base al livello accertato. Per poter sostenere l'esame in Facoltà gli studenti devono aver seguito almeno un ciclo di livello intermedio B1 (Quadro Comune Europeo) di 60 ore in aula + 12 ore di autoapprendimento e aver superato la relativa prova finale al livello B1 al CLA.Gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-07 potranno sostenere la prova di esame secondo le modalità in vigore negli anni precedenti, oppure optare le nuove modalità. Le prove scritte in facoltà riguardano solo gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-2007. Sono esonerati dal seguire i cicli di esercitazione presso il CLA gli studenti di cui è stato accertato un livello di competenza corrispondente al livello B1 tramite il placement test, ma devono comunque sostenere il test d’uscità al CLA e raggiungere il livello B1 per poter sostenere la prova orale con il docente in Facoltà.Possono accedere direttamente alla prova orale in Facoltà gli studenti che sono in possesso di un certificato attestante il livello B1. Certificati riconosciuti della Facoltà di Economia:

Livello B1 (Quadro Comune Europeo) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 1, Cambridge PET, Pitman ESOL e SESOL Lower Intermediate: riconoscimento della prova d’uscita del CLA con una valutazione da 23 a 25 trentesimi.

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PROVA D’ESAME:Colloquio in lingua francese sugli argomenti del corso monografico; in particolare: analisi linguistica e retorica di una o più pubblicità e traduzione o commento di traduzione di un annuncio pubblicitario.

TESTI DI RIFERIMENTO:Marina Machì, La pub: une économie du langage, Monteleone Editore, 2006; Marina Machì, La traduction publicitaire (dispensa disponibile presso la copisteria “Nero su Bianco”).

ESERCITAZIONI:Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il Centro Linguistico d'Ateneo (www.unipg.it/clateneo).Nel mese di settembre gli studenti dovranno prenotarsi per sostenere al CLA un test di livello (tel. 075 585 6800). Sulla base dei risultati ottenuti, ogni studente dovrà seguire al CLA uno o più cicli di esercitazioni. Saranno attivati corsi di tre livelli; ogni corso corrisponde a circa 60 ore concentrate su un semestre (circa 6 ore settimanali con due incontri a settimana): O>A1 (principianti assoluti) - A1>A2 (falsi principianti) - A2>B1 (livello intermedio). Il passaggio da un livello all'altro avviene alla fine di ogni semestre con un test di uscita. Gli studenti devono avere raggiunto il livello B1 per seguire in Facoltà il corso monografico tenuto dalla docente e sostenere la prova d'esame. Contatti e informazioni: dott.ssa Brigitte Noirhomme. Orario di ricevimento e programmi: http://diec.ec.unipg.it/publish/lingua_francese.phtml

LINGUA INGLESE

Docente da nominare

Per i Corsi di laurea in: Economia Aziendale, Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari, Economia e Legislazione d’Impresa Esercitazioni (presso il Centro Linguistico d’Ateneo)

Il corso di Lingua Inglese presso la Facoltà sarà svolto in stretta collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo (www.unipg.it/clateneo). Tutte le esercitazioni si svolgeranno presso il CLA.Nel mese di settembre gli studenti dovranno prenotarsi per sostenere al CLA un test di livello (telefono 075 585 6800). Tutti gli studenti dovranno sostenere il test di valutazione (placement test) presso il CLA allo scopo di accertare il loro livello di competenza linguistica. In base al risultato conseguito gli studenti seguiranno un corso in base al livello accertato. Per poter sostenere l'esame in Facoltà gli studenti devono aver seguito almeno un ciclo di livello intermedio B1 (Quadro Comune Europeo) di 60 ore in aula + 12 ore di autoapprendimento e aver superato la relativa prova finale al livello B1 al CLA.Gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-07 potranno sostenere la prova di esame secondo le modalità in vigore negli anni precedenti, oppure optare le nuove modalità. Le prove scritte in facoltà riguardano solo gli studenti iscritti prima dell'a.a. 2006-2007. Sono esonerati dal seguire i cicli di esercitazione presso il CLA gli studenti di cui è stato accertato un livello di competenza corrispondente al livello B1 tramite il placement test, ma devono comunque sostenere il test d’uscità al CLA e raggiungere il livello B1 per poter sostenere la prova orale con il docente in Facoltà.Possono accedere direttamente alla prova orale in Facoltà gli studenti che sono in possesso di un certificato attestante il livello B1. Certificati riconosciuti della Facoltà di Economia:

Livello B1 (Quadro Comune Europeo) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 1, Cambridge PET, Pitman ESOL e SESOL Lower Intermediate: riconoscimento della prova d’uscita del CLA con una valutazione da 23 a 25 trentesimi.

Livello B2 (QCE) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 2, Cambridge First Certificate, Pitman ESOL e SESOL Intermediate: riconoscimento della prova d’uscita del CLA con una valutazione da 27 a 29 trentesimi.

Livello B2 / C1 / C2 (QCE) con prove scritte Trinity ISE (Integrated Skills) 3, Cambridge Proficiency, Pitman ESOL e SESOL Higher Intermediate/Advanced, Cambridge Business English, Pitman for Business Communications Level 2 e 3: riconoscimento della prova d’uscita del CLA con una valutazione di 30 trentesimi.

Gli studenti in possesso di tali certificazione saranno tenuti a presentare il certificato originale al momento della registrazione del voto all’esame orale. Il riconoscimento di validità rimarrà a totale discrezione del docente. Gli studenti in possesso di certificazioni non menzionate sopra, e non riconosciuto dalla Facoltà di Economia, come il Trinity “Graded Examinations In Spoken English”, dovranno seguire il test di livello al CLA.

Corso Monografico (in Facoltà)

Contenuto del corso:

Lo scopo principale del corso è l’approfondimento del lessico e dei termini economici, focalizzando soprattuto sull’acquisizione del linguaggio di management, marketing e business English.

Il corso intende promuovere la riflessione e la discussione di temi inerenti al mondo dell’economia, partendo dalla lettura e dall’analisi di articoli in lingua inglese di recente pubblicazione tratti da giornali e riviste come The Economist.

L’insegnamento è di approccio comunicativo tramite la pratica in aula. C’è uno stretto rapporto tra gli argomenti studiati durante le lezioni e l’esame finale. La frequenza è, quindi, consigliata.

Modalità d’esame: Colloquio in lingua inglese. Tutti gli studenti dovranno sostenere l'esame in facoltà. La prova orale, su argomenti trattati nel corso monografico, determinerà il voto finale.

Bisogna presentare un articolo a scelta. Lo studente ha la facoltà di cercare l’argomento su internet o nei giornali inglesi in edicola. Alcuni siti consigliati sono:

http://www.economist.com/ http://www.ft.com/home/europe http://online.wsj.com/public/europe http://www.businessweek.com/ http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/default.stm

La presentazione dell’ argomento scelto non vuol dire la semplice ripetizione dell’articolo originale a memoria. Bisogna essere in grado di spiegare l’argomento a parole proprie, in un linguaggio chiaro e semplice, e rispondere alle domande del docente.

Testi consigliati:

Il titolo del testo sarà comunicato all’inizio del corso.

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Ai principianti è consigliato un testo d’inglese di base (per esempio Essential Grammar in Use di Murphy). Comunque si suggerisce a tutti il ripasso della grammatica prima di affrontare il test di valutazione (placement test) presso il CLA.

LINGUA INGLESE (CORSO AVANZATO)

Prof. Liam Francis BoyleContenuto del corso: Lo scopo principale del corso è l’approfondimento del lessico e dei termini di management e finance,ripassando e consolidando il business English attraverso esercizi di vocabolario e di lettura degli articoli originali tratti dalla stampa inglese, la cui consultazione risulta spesso indispensabile per la preparazione di esami e per lo svolgimento della tesi di laurea. Il corso si focalizzerà sull’acquisizione dello specifico linguaggio del settore e sul potenziamento della capacità di lettura degli articoli di natura economica dei giornali inglesi, come Financial Times, al fine di fornire agli studenti strumenti utili per sviluppare le strategie indispensabili per usare l’inglese in modo più fluido nel mondo del lavoro.

Modalità d’esame: Colloquio in lingua inglese. La prova orale consiste in un colloquio in lingua inglese dove verranno valutate le conoscenze della lingua inglese e dei contenuti del corso monografico.

Bisogna presentare un articolo a scelta. Lo studente ha la facoltà di cercare l’argomento su internet o nei giornali inglesi in edicola. La presentazione di questo argomento non vuol dire la semplice ripetizione dell’articolo originale a memoria. Bisogna essere in grado di spiegare l’argomento a parole proprie, in un linguaggio chiaro e semplice, e rispondere alle domande del docente.

Testi consigliati:

Consultare il docente.

LINGUA SPAGNOLA

Prof. Otello Tavoni

Parte generale: Princìpi fondamentali della grammatica. Ortografia, fonetica e sue applicazioni. Avviamento alla comunicazione orale e alla comprensione di testi, con particolare attenzione alle strutture morfosintattiche. Esercizi di lettura, traduzioni, interpretazione di passi a senso compiuto ed esercitazioni applicate anche ai linguaggi della specializzazione economico–commerciale. Parte speciale: Profilo storico–geografico della Spagna. La corrispondenza commerciale. Titoli di credito (chèque, letra de cambio, pagaré). Traduzione di testi di linguaggio specifico. Perfezionamento delle competenze acquisite con particolare attenzione ai settori linguistici della specializzazione. Il Corso di Lingua spagnola sarà integrato da esercitazioni presso il laboratorio linguistico; il programma di tali esercitazioni, che saranno svolte dal lettore di madre lingua sarà definito nei contenuti e nel suo calendario con l’inizio delle lezioni di Lingua spagnola. TESTI CONSIGLIATI:N. García Fernández – J. Sánchez Lobato, Español 2000, XIII ed., Petrini, Madrid, 1993, + Cuaderno de

ejercicios;O. Tavoni, Grammatica spagnola, Murena editrice, Cortona, 2001; O. Tavoni, Perfil histórico–geográfico de España, dispense fornite presso l’Istituto; Laura Tam, Dizionario spagnolo–italiano, Diccionario italiano–español, Hoepli, Milano 1997. TESTI ALTERNATIVI:R. Seco, Manual de gramática española, Aguilar, Madrid, 1989.

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Ai principianti è consigliato un testo d’inglese di base (per esempio Essential Grammar in Use di Murphy). Comunque si suggerisce a tutti il ripasso della grammatica prima di affrontare il test di valutazione (placement test) presso il CLA.

LINGUA INGLESE (CORSO AVANZATO)

Prof. Liam Francis BoyleContenuto del corso: Lo scopo principale del corso è l’approfondimento del lessico e dei termini di management e finance,ripassando e consolidando il business English attraverso esercizi di vocabolario e di lettura degli articoli originali tratti dalla stampa inglese, la cui consultazione risulta spesso indispensabile per la preparazione di esami e per lo svolgimento della tesi di laurea. Il corso si focalizzerà sull’acquisizione dello specifico linguaggio del settore e sul potenziamento della capacità di lettura degli articoli di natura economica dei giornali inglesi, come Financial Times, al fine di fornire agli studenti strumenti utili per sviluppare le strategie indispensabili per usare l’inglese in modo più fluido nel mondo del lavoro.

Modalità d’esame: Colloquio in lingua inglese. La prova orale consiste in un colloquio in lingua inglese dove verranno valutate le conoscenze della lingua inglese e dei contenuti del corso monografico.

Bisogna presentare un articolo a scelta. Lo studente ha la facoltà di cercare l’argomento su internet o nei giornali inglesi in edicola. La presentazione di questo argomento non vuol dire la semplice ripetizione dell’articolo originale a memoria. Bisogna essere in grado di spiegare l’argomento a parole proprie, in un linguaggio chiaro e semplice, e rispondere alle domande del docente.

Testi consigliati:

Consultare il docente.

LINGUA SPAGNOLA

Prof. Otello Tavoni

Parte generale: Princìpi fondamentali della grammatica. Ortografia, fonetica e sue applicazioni. Avviamento alla comunicazione orale e alla comprensione di testi, con particolare attenzione alle strutture morfosintattiche. Esercizi di lettura, traduzioni, interpretazione di passi a senso compiuto ed esercitazioni applicate anche ai linguaggi della specializzazione economico–commerciale. Parte speciale: Profilo storico–geografico della Spagna. La corrispondenza commerciale. Titoli di credito (chèque, letra de cambio, pagaré). Traduzione di testi di linguaggio specifico. Perfezionamento delle competenze acquisite con particolare attenzione ai settori linguistici della specializzazione. Il Corso di Lingua spagnola sarà integrato da esercitazioni presso il laboratorio linguistico; il programma di tali esercitazioni, che saranno svolte dal lettore di madre lingua sarà definito nei contenuti e nel suo calendario con l’inizio delle lezioni di Lingua spagnola. TESTI CONSIGLIATI:N. García Fernández – J. Sánchez Lobato, Español 2000, XIII ed., Petrini, Madrid, 1993, + Cuaderno de

ejercicios;O. Tavoni, Grammatica spagnola, Murena editrice, Cortona, 2001; O. Tavoni, Perfil histórico–geográfico de España, dispense fornite presso l’Istituto; Laura Tam, Dizionario spagnolo–italiano, Diccionario italiano–español, Hoepli, Milano 1997. TESTI ALTERNATIVI:R. Seco, Manual de gramática española, Aguilar, Madrid, 1989.

P. Ventriglia, La lingua spagnola viva, I.G.M., Roma, 1978. B. Aguirre – C. Hernández, Curso de español comercial, SGEL, Madrid, 1967. E.M. Martínez Amador, Dizionario Italiano–Spagnolo, Spagnolo–Italiano, Ediz. Sopena, Barcellona,

1973. P.S. Gli studenti potranno concordare con il docente lo studio di testi diversi da quelli sopra elencati.

MACROECONOMIA

Prof. Mauro Visaggio

Nozioni introduttive. Richiami di matematica (2). I soggetti e i mercati (3). La moneta (4).Il modello reddito-spesa. Il modello reddito-spesa senza e con presenza dello Stato. Il teorema del bilancio in pareggio. ( 5).Il modello IS-LM. La funzione dell’investimento. La domanda di moneta. L’offerta di moneta. Le schede IS e LM. Politica fiscale e politica monetaria. [6 esclusi parr. 6.10 e 6.11].Il modello AD-AS. Le schede AD-AS. L’equilibrio macroeconomico. Il mercato del lavoro. (8).Il modello della sintesi neoclassica. Il modello “neoclassico” (10.3). La curva di Phillips nel salario monetario. Il modello della sintesi neoclassica (9).Il modello dei monetaristi. La curva di offerta di Friedman. Gli effetti di un aumento una tantum della consistenza dell’offerta di moneta nominale (10.4.110.4.3). La curva di Phillips “corretta” per le aspettative (10.4.4). Gli effetti di un aumento permanente del tasso di crescita dell’offerta di moneta. Le economie aperte. Il modello reddito-spesa in mercato aperto senza ripercussioni e in assenza di movimenti di capitali. Il modello IS-LM in mercato aperto in regime di cambi fissi e in assenza, perfetta ed imperfetta mobilità dei capitali. Il modello IS-LM in mercato aperto in regime di cambi flessibili con perfetta mobilità dei capitali (7).

NOTE

TESTO. Il testo di riferimento è: G. Rodano, “Lezioni di Macroeconomia”, Carocci editore, Roma, 2001. I numeri tra parentesi si riferiscono ai capitoli di tale libro. CREDITI. Il corso da 10 CREDITI prevede lo svolgimento dei punti 1-8. Il corso da 8 CREDITI prevede lo svolgimento dei punti 1-7. Il corso da 4 CREDITI prevede lo svolgimento dei punti 1-5. DISPENSE. Presso la copisteria “Nero su bianco” sono disponibili le dispense M.Visaggio, “Esercizi di macroeconomia”, e le copie delle prove d’esame dei precedenti anni accademici. Esercizi e prove d’esame con relative soluzioni si possono trovare anche al seguente indirizzo http://www.ec.unipg.it/DEFS/ macroeconomia.html

MARKETING

Prof. Luca Ferrucci

Capitolo Primo: I fondamenti del marketing ed il loro contributo al governo

d’impresa

Capitolo Secondo: L’analisi dei bisogni e della domanda

Capitolo Terzo: I processi di acquisto e di consumo

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Capitolo Quarto: Il sistema informativo e le ricerche di marketing

Capitolo Quinto: L’analisi dell’attrattività e della competitività

Capitolo Sesto: Il contributo del marketing all’assunzione delle decisioni strategiche

Capitolo Settimo: La strategia di segmentazione della domanda ed il posizionamento

competitivo

Capitolo Ottavo: Le decisioni sul prodotto

Capitolo Nono: Le decisioni sul prezzo

Capitolo Decimo: Le decisioni sulla distribuzione

Capitolo Undicesimo: Le decisioni sulla comunicazione

Libro di testo: Aldo Burresi, Gaetano Aiello, Simone Quercini (a cura di), Marketing per il governo d’impresa, Giappichelli, Torino, 2006.

MARKETING INTERNAZIONALE

Docente da nominare

Parte pr i ma LO SVILUPPO INTERNAZIONALE DELL'IMPRESA

1 La globalizzazione dei mercati

1.1 Introduzione 1.2 Evoluzione e tendenze in atto nell'integrazione dei mercati 1.2.1 La prima fase 1.2.2 La seconda fase 1.2.3 La terza fase

1.3 Globalizzazione e crescita economica

1.4. Le determinanti dell 'integrazione dei mercati 1.4.1 Lo sviluppo scientifico e tecnologico 1.4.2 1 progressi nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 1.4.3 La diffusione dell'economia di mercato 1.4.4 La riduzione delle barriere artificiali agli scambi e agli investimenti

internazionali 1.4.5 Lo sviluppo internazionale delle imprese 1.4.6 La tendenziale omogeneizzazione degli stili di vita e di consumo 1.4.7 La dinamica dei mercati finanziari

1.5 Le imprese italiane nella competizione internazionale 1.5.1 Gli effetti della specializzazione settoriale 1.5.2 Gli effetti della struttura dimensionale 1.5.3 Gli investimenti diretti all'estero

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Capitolo Quarto: Il sistema informativo e le ricerche di marketing

Capitolo Quinto: L’analisi dell’attrattività e della competitività

Capitolo Sesto: Il contributo del marketing all’assunzione delle decisioni strategiche

Capitolo Settimo: La strategia di segmentazione della domanda ed il posizionamento

competitivo

Capitolo Ottavo: Le decisioni sul prodotto

Capitolo Nono: Le decisioni sul prezzo

Capitolo Decimo: Le decisioni sulla distribuzione

Capitolo Undicesimo: Le decisioni sulla comunicazione

Libro di testo: Aldo Burresi, Gaetano Aiello, Simone Quercini (a cura di), Marketing per il governo d’impresa, Giappichelli, Torino, 2006.

MARKETING INTERNAZIONALE

Docente da nominare

Parte pr i ma LO SVILUPPO INTERNAZIONALE DELL'IMPRESA

1 La globalizzazione dei mercati

1.1 Introduzione 1.2 Evoluzione e tendenze in atto nell'integrazione dei mercati 1.2.1 La prima fase 1.2.2 La seconda fase 1.2.3 La terza fase

1.3 Globalizzazione e crescita economica

1.4. Le determinanti dell 'integrazione dei mercati 1.4.1 Lo sviluppo scientifico e tecnologico 1.4.2 1 progressi nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 1.4.3 La diffusione dell'economia di mercato 1.4.4 La riduzione delle barriere artificiali agli scambi e agli investimenti

internazionali 1.4.5 Lo sviluppo internazionale delle imprese 1.4.6 La tendenziale omogeneizzazione degli stili di vita e di consumo 1.4.7 La dinamica dei mercati finanziari

1.5 Le imprese italiane nella competizione internazionale 1.5.1 Gli effetti della specializzazione settoriale 1.5.2 Gli effetti della struttura dimensionale 1.5.3 Gli investimenti diretti all'estero

2 L'internazionalizzazione nelle teorie economiche2.1 Introduzione 2.2 Le teorie del commercio internazionale 2.2.1 Le teorie tradizionali 2.2.2 La teoria del divario tecnologico 2.2.3 La teoria del « gap tecnologico» di Posner 2.2.4 La teoria della domanda rappresentativa 2.2.5 La teoria del ciclo di vita internazionale del prodotto 2.3 Le teorie degli investimenti diretti all'estero 2.3.1 La teoria economico-industriale 2.3.2 La teoria del l'ainternalizzazione» dei mercati 2.3.3 Il «paradigma eclettico» 2.3.4 La teoria della rivalità oligopolistica 2.3.5 Il contributo della scuola giapponese

2.4 Alcuni limiti delle teorie economiche tradizionali

3 L'impresa e le strategie internazionali

3.1 Introduzione

3.2 La catena del valore e le forme di internazionalizzazioe 3.3 L'assetto strategico delle imprese operanti nei mercati internazionali 3.3.1 La configurazione 3.3.2 Il coordinamento 3.4 Le strategie internazionali 3.4.1 La strategia basata sulle esportazioni 3.4.2 La strategia basata sul decentramento 3.4.3 La strategia globale omogenea 3.4.4 La strategia transnazionale 3.5 Gli elementi che influenzano la scelta dell'assetto strategico 3.5.1 La struttura internazionale della competizione 3.6 L'internazionalizzazione non commerciale 3.6.1 L'internazionalizzazione degli approvvigionamenti 3.6.2 L'internazionalizzazione della produzione 3.6.3 Internazionalizzazione della ricerca e sviluppo 3.7 L'internazionalizzazione commerciale 3.7.1 La pianificazione strategica dell'internazionalizzazione commerciale 3.7.2 Gli obiettivi dell'internazionalizzazione commerciale 3.7.3 1 vincoli e le risorse disponibili

Parte seconda

L'ANALISI DEI MERCATI INTERNAZIONALI

4.-L'attrattività dei paesi

4.1 Introduzione

4.2 I fattori che influenzano la scelta dei paesi 4.3 Il processo analitico di scelta dei paesi 4.4 L'analisi dell'attratti vità generale: l'accettabilità dei paesi 4.4.1 Le variabili demografiche

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4.4.2 Le variabili economiche 4.4.3 Le variabili tecnologiche 4.5 L'analisi dell'attrattività settoriale 4.5.1 La stima del mercato potenziale 4.5.2 La stima del mercato potenziale per analogia

4 .6 L'analisi dell'attrattività per l'impresa 4.7 La valutazione dell'attrattività dei paesi

5 L'accessibilità dei paesi5.1 Introduzione 5.2 Le barriere artificiali 5.3 Le barriere artificiali di carattere tariffario 5.3.1 I dazi doganali 5.3.2 1 diritti integrativi di confine 5.4 Le barriere artificiali di carattere non tariffario: le limitazioni quantitative al commercio con l'estero 5.4.1 Il contingentamento assoluto e doganale 5.4.2 Le limitazioni volontarie alle esportazioni 5.4.3 Gli embarghi e i divieti di esportazione 5.5 Le regole tecniche e gli standard di prodotto 5:6 La normativa e le procedure doganali 5.6.1 I calendari di importazione 5.6.2 La classificazione e la valutazione dei prodotti 5 .7 Le misure di carattere valutario e finanziario 5.7.1 Le restrizioni valutarie 5.7.2 I cambi valutari multipli 5.7.3 Le restrizioni creditizie 5.7.4 L'imposizione di prezzi minimi 5.8 Indicazioni per la selezione sequenziale dei paesi

5.8.1 La numerosità dei paesi 5.8. I tempi dello sviluppo internazionale 5.8.3 La posizione competitiva acquisibile dall'impresa

Parte terza

LE STRATEGIE E LE MODALITÀ DI INGRESSO NEI MERCATI ESTERI

6 L'esportazione

6.1 Introduzione

6.2 Le modalità di ingresso

6.3 1 criteri di scelta delle modalità di ingresso

6.4 L'esportazione 6.5 L'esportazione indiretta: gli operatori commerciali con l'estero 6.5.1La trading company

6.5 .2 I consorzi per l'esportazione 6.5.3 Gli agenti di acquisto

6 .6 L'esportazione diretta: le modalità di realizzazione 6.6.1 II rapporto con gli importatori

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4.4.2 Le variabili economiche 4.4.3 Le variabili tecnologiche 4.5 L'analisi dell'attrattività settoriale 4.5.1 La stima del mercato potenziale 4.5.2 La stima del mercato potenziale per analogia

4 .6 L'analisi dell'attrattività per l'impresa 4.7 La valutazione dell'attrattività dei paesi

5 L'accessibilità dei paesi5.1 Introduzione 5.2 Le barriere artificiali 5.3 Le barriere artificiali di carattere tariffario 5.3.1 I dazi doganali 5.3.2 1 diritti integrativi di confine 5.4 Le barriere artificiali di carattere non tariffario: le limitazioni quantitative al commercio con l'estero 5.4.1 Il contingentamento assoluto e doganale 5.4.2 Le limitazioni volontarie alle esportazioni 5.4.3 Gli embarghi e i divieti di esportazione 5.5 Le regole tecniche e gli standard di prodotto 5:6 La normativa e le procedure doganali 5.6.1 I calendari di importazione 5.6.2 La classificazione e la valutazione dei prodotti 5 .7 Le misure di carattere valutario e finanziario 5.7.1 Le restrizioni valutarie 5.7.2 I cambi valutari multipli 5.7.3 Le restrizioni creditizie 5.7.4 L'imposizione di prezzi minimi 5.8 Indicazioni per la selezione sequenziale dei paesi

5.8.1 La numerosità dei paesi 5.8. I tempi dello sviluppo internazionale 5.8.3 La posizione competitiva acquisibile dall'impresa

Parte terza

LE STRATEGIE E LE MODALITÀ DI INGRESSO NEI MERCATI ESTERI

6 L'esportazione

6.1 Introduzione

6.2 Le modalità di ingresso

6.3 1 criteri di scelta delle modalità di ingresso

6.4 L'esportazione 6.5 L'esportazione indiretta: gli operatori commerciali con l'estero 6.5.1La trading company

6.5 .2 I consorzi per l'esportazione 6.5.3 Gli agenti di acquisto

6 .6 L'esportazione diretta: le modalità di realizzazione 6.6.1 II rapporto con gli importatori

6.6.2 La negoziazione con i clienti esteri 6.6.3 La costituzione di una rete di vendita dedicata al mercato locale 6.6.4 L'istituzione di un'unità organizzativa nel paese estero

6 .7 L'organizzazione di una presenza esportativa diretta 6.7.1 La scelta delle alternative di presenza diretta 6.7.2 Le valutazioni di convenienza fiscale 6.7.3 La selezione dei collaboratori 6 .8 Il traffico di perfezionamento passivo

7 L'insediamento produttivo all'estero

7.1 Introduzione

7 .2 Le motivazioni dell'insediamento produttivo all'estero: il caso dell'impresa industriale

7.2.1 L'insediamento produttivo indotto dall'operatore pubblico

7.2.2 L'insediamento produttivo finalizzato alla presenza diretta nel paese estero 7.2.3 L’insediamemento produttkivo finalizzato all’ottenimento di vantaggi di costo

7.3 Le motivazioni dell'insediamento produttivo all'estero: il casodell 'impresa di servizi

7.4 Le modalità per istituire un'unità operativa all'estero

7.4.1 La scelta fra l'acquisizione e l'investimento greenfield 7.4.2 I problemi delle acquisizioni 7.5 Le relazioni fra casa-madre e unità locali

8 .Gli accordi di collaborazione interaziendale

8.1 Introduzione 8.2 Le motivazioni e le valutazioni degli accordi internazionali di collaborazione 8.2.1 L'ottenimento di vantaggi di costo 8.2.2 L'accesso a specifiche risorse e competenze 8 ? . 3 Il contenimento del rischio e dell'investimento 8.2.4 Le valutazioni di convenienza 8.3 Gli accordi nell'area del marketing 8.3.1 Il franchising internazionale 8.3.2 Il piggy back 8.4 Gli accordi nell'area della produzione 8.4.1 1 contratti di produzione 8.4.2 II contratto di licenza 8.5 Gli accordi di joint venture 8 .6 Gli aspetti problematìcì nello sviluppo degli accordi

8.6.1 Le difficoltà di integrazione 8.6.2 I comportamenti opportunistici 8.6.3 La variazione delle condizioni originarie

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Parte quarta LE POLITICHE DI MARKETING INTERNAZIONALE

9 Il posizionamento dell'offerta nel mercato internazionale9.1 Introduzione 9.2 La segmentazione della domanda 9.2.1 La segmentazione del mercato internazionale in gruppi di paesi 9.2.2 L'individuazione di segmenti transnazionali 9.2.3 La segmentazione su base nazionale 9.3 Le caratteristiche della concorrenza 9.4 Le caratteristiche della domanda 9.4.1 L'ambiente sociale 9.4.2 Le «dimensioni della cultura» 9.4.3 Alcune conseguenze delle differenze culturali 9.5 Le caratteristiche dell'impresa 9.5.1 L'impresa con orientamento etnocentrico 9.5.2 L'impresa con orientamento policentrico 9.5.3 L'impresa con orientamento regiocentrico 9.5.4 L'impresa con orientamento geocentrico 9.6 I criteri di posizionamento e la definizione delle politiche di marketing 9.7 La scelta fra standardizzazione e contestualizzazione delposizionamento internazionale

10 La politica del prodotto10.1 Introduzione 10.2 La politica internazionale di prodotto 10.3 L'«effetto prisma» e il ruolo del paese d'origine 10.4 Standardizzazione e adattamento del prodotto 10.4. 1 La standardizzazione del prodotto 10.4.2 L'adattamento del prodotto 10.4.3 La flessibilità e la produttività nell'adattamento 10.5 La protezione dei diritti di proprietà intellettuale

12. La politica dei prezzi

12.1 Introduzione 12.2 I criteri di orientamento della politica dei prezzi per ì mercati internazionali. I

fattori d'impresa 12.2.1 Il metodo del costo pieno 12.2.2 Il metodo del costo differenziale

12.3 I fattori di mercato 12.3.1 La situazione competitiva 12.3.2 La domanda

12.4 1 fattori ambientali 12..4.. 1 -L'andamento del tasso di cambio 12.4.2- Le barriere tariffarie e non tariffarie 12.4.3 -La normativa anddumping 12.4.4-L'andamento dell'inflazione

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Parte quarta LE POLITICHE DI MARKETING INTERNAZIONALE

9 Il posizionamento dell'offerta nel mercato internazionale9.1 Introduzione 9.2 La segmentazione della domanda 9.2.1 La segmentazione del mercato internazionale in gruppi di paesi 9.2.2 L'individuazione di segmenti transnazionali 9.2.3 La segmentazione su base nazionale 9.3 Le caratteristiche della concorrenza 9.4 Le caratteristiche della domanda 9.4.1 L'ambiente sociale 9.4.2 Le «dimensioni della cultura» 9.4.3 Alcune conseguenze delle differenze culturali 9.5 Le caratteristiche dell'impresa 9.5.1 L'impresa con orientamento etnocentrico 9.5.2 L'impresa con orientamento policentrico 9.5.3 L'impresa con orientamento regiocentrico 9.5.4 L'impresa con orientamento geocentrico 9.6 I criteri di posizionamento e la definizione delle politiche di marketing 9.7 La scelta fra standardizzazione e contestualizzazione delposizionamento internazionale

10 La politica del prodotto10.1 Introduzione 10.2 La politica internazionale di prodotto 10.3 L'«effetto prisma» e il ruolo del paese d'origine 10.4 Standardizzazione e adattamento del prodotto 10.4. 1 La standardizzazione del prodotto 10.4.2 L'adattamento del prodotto 10.4.3 La flessibilità e la produttività nell'adattamento 10.5 La protezione dei diritti di proprietà intellettuale

12. La politica dei prezzi

12.1 Introduzione 12.2 I criteri di orientamento della politica dei prezzi per ì mercati internazionali. I

fattori d'impresa 12.2.1 Il metodo del costo pieno 12.2.2 Il metodo del costo differenziale

12.3 I fattori di mercato 12.3.1 La situazione competitiva 12.3.2 La domanda

12.4 1 fattori ambientali 12..4.. 1 -L'andamento del tasso di cambio 12.4.2- Le barriere tariffarie e non tariffarie 12.4.3 -La normativa anddumping 12.4.4-L'andamento dell'inflazione

12.4.5-Il controllo pubblico dei prezzi 12.4.6-I prezzi di trasferimento 12.4.7 -Le restrizioni valutarie 12.4.8--L'influenza del sistema distributivo

12.5 Il coordinamento della politica dei prezzi

LIBRO DI TESTO:

VALDANI, BERTOLI “MERCATI INTERNAZIONALI E MARKETING” SECONDA ED. 2006 EGEA Milano

MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Paola Matrigali

4-CREDITI (CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA E LEGISLAZIONE D’IMPRESA) PARTE I – Parte prima: Importi, tempo e rischi I. Struttura temporale dello scambio di importi, il capitale e l'interesse 1. Scambio di importi 2. Operazioni con scadenziario fissato 3. Le leggi finanziarie 4. Definizioni fondamentali basate sulla funzione valore 5. Operazioni finanziarie regolate da una legge II. I contratti, lo scambio, i prezzi 1. Mutui e obbligazioni 2. Il rating 3. Verso il mercato 4. La struttura del mercato 5. Mercati primari, mercati secondari 6. I prezzi 7. Su alcuni tipi di contratti obbligazionari III. I rischi 1. Tempo, incertezza, rischio 2. Il rischio di tasso di interesse 3. Diritto di estinzione anticipata 4. Un esempio di rischio, specifico di mutui e obbligazioni: il rischio di credito 5. Ancora un rischio di credito: ZCB emessi da imprese 6. Col principio di arbitraggio e qualche attenzione si danno (senza probabilità) risposte all'incertezza (i paragrafi 3.6, 3.7, 3.8 non vanno fatti) Parte seconda: La valutazione in condizioni di certezza IV. La legge esponenziale 1. La funzione esponenziale come legge di equivalenza finanziaria 2. Tassi e intensità equivalenti secondo la legge esponenziale 3. Valore di una operazione finanziaria in base alla legge esponenziale 4. Proprietà funzionali della legge esponenziale 5. Scomposizione di operazioni finanziarie V. Rendite e piani d'ammortamento 1. Definizioni preliminari 2. Valore attuale di rendite a rate costanti 3. Rendite frazionate 4. Le operazioni di rendita nell'aspetto dinamico (va fatto solo il paragrafo 5.4.5.: Rendita posticipata a quote capitale costante) 5. Il piano d'ammortamento (va fatto tutto tranne il punto 5.5.5.) VI. Tasso interno di rendimento di un'operazione finanziaria 1. Il problema del tasso interno 2. Il caso di pagamenti periodici 3. Il caso di pagamenti non periodici 4. Il TAEG (il paragrafo 6.3 non va fatto).

6-CREDITI (CORSI DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE ED ECONOMIA E ISTITUZIONI) Il programma del corso da 4 crediti più: VII. Teoria delle leggi di equivalenza finanziaria 1. La funzione valore in un contratto a pronti 2. La funzione valore in un contratto a termine 3. La proprietà di uniformità nel tempo 4. Fattori di sconto e di capitalizzazione 5. Tassi e intensità di interesse su orizzonti di scambio finiti 6. L'intensità istantanea di interesse 7. L'intensità di rendimento a scadenza 8. Capitalizzazione lineare e capitalizzazione iperbolica 9. La linearità del valore attuale Parte terza: Le operazioni finanziarie nel mercato VIII. Funzione valore e prezzi di mercato 1. Le ipotesi caratteristiche del mercato 2. Titoli a cedola nulli unitari 3. Titoli a cedola nulla non unitari 4. Portafogli di zero-coupon bond con diversa scadenza 5. Contratti a termine (forward) 6. Tassi impliciti 7. Grandezze contabili per la gestione delle obbligazioni 8. Considerazioni sugli effetti fiscali IX. La struttura per scadenza dei tassi di interesse 1. Le strutture per scadenza a pronti 2. Le strutture per scadenza implicite 3. La struttura su uno scadenzario arbitrario 4. Tasso interno e tasso di parità di titoli a cedola fissa 5. Tasso interno e tasso di parità di mutui a tasso fisso (il paragrafo 9.6 non va fatto).

TESTO CONSIGLIATO:G. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, Manuale di Finanza, vol. I: Tassi di interesse. Mutui e obbligazioni, il Mulino, Bologna, 2005.

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MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Flavio Angelini

1. Definizioni fondamentali. Operazioni finanziarie elementari a pronti e a termine. Interesse, tasso d'interesse, fattore montante e di sconto. Conti correnti, tassi Libor e Euribor, basi finanziarie. Legge degli interessi semplici e legge esponenziale. Intensitµa d'interesse, intensitµa istantanea d'interesse. Tassi equivalenti. Flussi e portafogli finanziari. Zero coupon bond; BOT. Coupon bond: TAN, rateo, prezzo tel quel e prezzo secco; BTP. Valutazione di flusso un portafoglio finanziarario in base alla legge esponenziale. 2. Rendite e piani d'ammortamento. Defnizioni. Valore attuale di rendite a rate costanti. Durata di rendite con rata pressata. Costruzioni di piani d'ammortamento di rendite posticipate a rata costante e a quota capitale costante. Preammortamenti. 3. Criteri di scelta ¯nanziaria classici. Il criterio del Valore Attuale Netto (VAN). Il criterio del Tasso Interno di Rendimento (TIR). Calcolo del TIR per operazioni con 2 e 3 scadenze. Il TIR di un coupon bond che quota alla pari. 4. La struttura del mercato. Prezzi e tassi di mercato. Le ipotesi caratteristiche del mercato. Defnizione di arbitraggio. Il principio di assenza di arbitraggi. Proprietµa dei prezzi degli zero coupon bond unitari. Teorema di decrescenza rispetto alla scadenza. Teorema di indipendenza dall'importo. Teorema di linearità del prezzo. Valutazione di flussi finanziari. Forward Rate Agreement. Il Teorema dei prezzi impliciti. Tassi impliciti. Proprietµa dei prezzi a termine. Grandezze caratteristiche del mercato: rendimento a scadenza e intensitµa di rendimento a scadenza a pronti e a termine. La struttura per scadenza dei prezzi e dei tassi. La yield curve. I dati di input: tassi a breve, prezzi a termine e tassi swap. La struttura per scadenza dei tassi a termine. Intensitµa istantanea di interesse a termine. Interpolazione log-lineare dei prezzi di mercato e suo utilizzo. 5. Titoli indicizzati e tassi swap. Titoli indicizzati. Valutazione tramite il principio di arbitraggio. Titoli indicizzati con spread. Mutui indicizzati. Mutui indicizzati con spread. Interest Rate Swap: de¯nizione e valutazione. I tassi swap. Il tasso swap come tasso di paritµa. Il tasso swap come tasso di riferimento per mutui e titoli a cedola fissa. Misurazione della struttura per scadenza dai tassi swap. 6. Il rischio di tasso e la duration. Introduzione al rischio di tasso: cenni sull'evoluzione della struttura per scadenza dei tassi, variazione del valore di portafogli obbligazionari rispetto a variazioni della curva e rispetto a variazioni del tasso interno di rendimento. La duration e la modified duration come misure di variabilità. L'ipotesi di shift additivi. La regola del pollice. La yield duration e la duration di Macaulay. La convexity. La duration come strumento di gestione di portafogli obbligazionari. Copertura tramite la duration. L'Hedge Ratio.Testi consigliati 1. F. Angelini, S. Herzel (2004), Titoli indicizzati: defnizioni e valutazione. http://www.unipg.it/angelini/matfin.htm 2. A.Consiglio (2003), dispense di Matematica Finanziaria. http://www.unipa.it/consiglio/programmaMatFin.html. 3. F.Moriconi, Matematica Finanziaria, Il Mulino, 1994.

METODOLOGIE STATISTICHE PER L’AZIENDA

Prof. Gianfranco Galmacci

Con questo corso ci si propone di introdurre alcuni dei metodi più comunemente usati per l’analisi di dati aziendali, con particolare attenzione per i modelli di regressione. Saranno esaminati i vantaggi dell’approccio quantitativo come pure i rischi che un’analisi superficiale può nascondere. Sono previste attività di laboratorio per apprendere le tecniche di elaborazione statistica dei dati.

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MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Flavio Angelini

1. Definizioni fondamentali. Operazioni finanziarie elementari a pronti e a termine. Interesse, tasso d'interesse, fattore montante e di sconto. Conti correnti, tassi Libor e Euribor, basi finanziarie. Legge degli interessi semplici e legge esponenziale. Intensitµa d'interesse, intensitµa istantanea d'interesse. Tassi equivalenti. Flussi e portafogli finanziari. Zero coupon bond; BOT. Coupon bond: TAN, rateo, prezzo tel quel e prezzo secco; BTP. Valutazione di flusso un portafoglio finanziarario in base alla legge esponenziale. 2. Rendite e piani d'ammortamento. Defnizioni. Valore attuale di rendite a rate costanti. Durata di rendite con rata pressata. Costruzioni di piani d'ammortamento di rendite posticipate a rata costante e a quota capitale costante. Preammortamenti. 3. Criteri di scelta ¯nanziaria classici. Il criterio del Valore Attuale Netto (VAN). Il criterio del Tasso Interno di Rendimento (TIR). Calcolo del TIR per operazioni con 2 e 3 scadenze. Il TIR di un coupon bond che quota alla pari. 4. La struttura del mercato. Prezzi e tassi di mercato. Le ipotesi caratteristiche del mercato. Defnizione di arbitraggio. Il principio di assenza di arbitraggi. Proprietµa dei prezzi degli zero coupon bond unitari. Teorema di decrescenza rispetto alla scadenza. Teorema di indipendenza dall'importo. Teorema di linearità del prezzo. Valutazione di flussi finanziari. Forward Rate Agreement. Il Teorema dei prezzi impliciti. Tassi impliciti. Proprietµa dei prezzi a termine. Grandezze caratteristiche del mercato: rendimento a scadenza e intensitµa di rendimento a scadenza a pronti e a termine. La struttura per scadenza dei prezzi e dei tassi. La yield curve. I dati di input: tassi a breve, prezzi a termine e tassi swap. La struttura per scadenza dei tassi a termine. Intensitµa istantanea di interesse a termine. Interpolazione log-lineare dei prezzi di mercato e suo utilizzo. 5. Titoli indicizzati e tassi swap. Titoli indicizzati. Valutazione tramite il principio di arbitraggio. Titoli indicizzati con spread. Mutui indicizzati. Mutui indicizzati con spread. Interest Rate Swap: de¯nizione e valutazione. I tassi swap. Il tasso swap come tasso di paritµa. Il tasso swap come tasso di riferimento per mutui e titoli a cedola fissa. Misurazione della struttura per scadenza dai tassi swap. 6. Il rischio di tasso e la duration. Introduzione al rischio di tasso: cenni sull'evoluzione della struttura per scadenza dei tassi, variazione del valore di portafogli obbligazionari rispetto a variazioni della curva e rispetto a variazioni del tasso interno di rendimento. La duration e la modified duration come misure di variabilità. L'ipotesi di shift additivi. La regola del pollice. La yield duration e la duration di Macaulay. La convexity. La duration come strumento di gestione di portafogli obbligazionari. Copertura tramite la duration. L'Hedge Ratio.Testi consigliati 1. F. Angelini, S. Herzel (2004), Titoli indicizzati: defnizioni e valutazione. http://www.unipg.it/angelini/matfin.htm 2. A.Consiglio (2003), dispense di Matematica Finanziaria. http://www.unipa.it/consiglio/programmaMatFin.html. 3. F.Moriconi, Matematica Finanziaria, Il Mulino, 1994.

METODOLOGIE STATISTICHE PER L’AZIENDA

Prof. Gianfranco Galmacci

Con questo corso ci si propone di introdurre alcuni dei metodi più comunemente usati per l’analisi di dati aziendali, con particolare attenzione per i modelli di regressione. Saranno esaminati i vantaggi dell’approccio quantitativo come pure i rischi che un’analisi superficiale può nascondere. Sono previste attività di laboratorio per apprendere le tecniche di elaborazione statistica dei dati.

PROGRAMMA

Richiami di algebra delle matrici. Modelli di regressione multipla: definizione del modello e ipotesi di base. Stimatori e loro proprietà. Inferenza sui parametri di regressione. Analisi diagnostica: Multicollinearità, Analisi dei Residui, Eteroschedasticità, Trasformazioni, Stepwise, Cp di Mallow, Valori anomali. Analisi delle componenti principali. Cluster Analysis.

TESTI CONSIGLIATI

J. Johnston, Econometrica, Franco Angeli Editore

Appunti e materiale didattico disponibili nell’ambiente e-learning creato per questo corso.

MODELLI PER I MERCATI FINANZIARI

Prof. Franco Moriconi

Parte I: Introduzione ai processi stocastici .Generalità sui processi stocastici .I principali tipi di processo stocastico .La caratterizzazione probabilistica .Processi di Markov .Processi omogenei a incrementi indipendenti .Scommesse eque e martingale .I processi binomiali .Lo schema delle prove ripetute .La distribuzione di Bernoulli .La variabile di Bernoulli come processo stocastico .Funzioni di guadagno additive .Funzioni di guadagno moltiplicative .Proprietà asintotiche della distribuzione di Bernoulli .Convergenza di processi binomiali a processi nel tempo continuo .Processi di guadagno moltiplicativi .Moti Browniani e processi di diffusione .Il moto Browniano .Il moto Browniano geometrico .L’approccio differenziale alla descrizione della dinamica stocastica .I processi di diffusione e il lemma di Ito .Applicazioni .Parte II: Le opzioni finanziarie .Generalità sulle opzioni .Contratti forward e contratti di opzione .Opzioni europee e opzioni americane: caratterizzazione .La relazione di parit` a put-call .Le principali tipologie di contratti di opzione .Opzioni implicite: zero coupon bond emessi da imprese .Opzioni implicite: investimenti azionari con minimi garantiti .Il modello binomiale .Valutazione binomiale: lo schema di mercato uniperiodale .Il portafoglio replicante e le probabilità risk neutral .Il ruolo del principio di arbitraggio e delle probabilità risk neutral .Lo schema con due periodi. Valutazione risk neutral e strategia di replica autofinanziante .Le formule di valutazione per put e call europee nello schema multiperiodale .Il Delta .Utilizzazione pratica del modello binomiale .Il modello di Black e Scholes come limite del modello binomiale .Il modello di Black e Scholes .Le ipotesi del modello .la dinamica del prezzo dell’opzione .L’argomentazione di hedging e l’equazione di valutazione .La formula di Black e Scholes per call e put europee .Analisi delle formule di Black e Scholes .La soluzione in forma integrale e la valutazione risk neutral .Il Delta hedging .Opzioni su titoli che pagano dividendi: dividendi deterministici .Opzioni su titoli che pagano dividendi: dividend yield deterministico .Opzioni su valuta: il modello di Garman e Kohlhagen . Prerequisiti: Un corso base di Matematica finanziaria, che includa fondamenti di: teoria dei mercati obbligazionari e della struttura per scadenza dei tassi di interesse. teoria dell’utilità di von Neumann e Morgenstern. analisi media-varianza. Un corso base di Statistica. Fondamenti di Calcolo delle probabilità. Un corso di Teoria matematica del portafoglio finanziario TESTO CONSIGLIATO:Dispense

PER ESTENSIONI ED APPROFONDIMENTI:Hull J.C., Opzioni, Futures e altri derivati , Prentice Hall Inc., Englewood Cliffs, N.J., 1997.

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MATEMATICA GENERALE

Prof. Mauro Pagliacci – Prof. Walter Betori

Il Prof. Mauro Pagliacci svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia Aziendale ed Economia e Legislazione d’Impresa. Il Prof. Walter Betori svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti a tutti gli altri corsi di laurea triennale.

PARTE PROPEDEUTICA – La Matematica come metodo e come strumento. Richiami di teoria degli insiemi. Operazioni tra insiemi. Funzioni tra insiemi. Insiemi di numeri: numeri naturali, interi, razionali e reali. Struttura algebrica e struttura d’ordine di R. Insiemi densi e completi. Funzioni reali di variabile reale. Richiami sull'algebra dei polinomi e sulle equazioni algebriche. Le disequazioni. L'equazione cartesiana della retta e della circonferenza. Grafici di funzioni elementari e loro trasformazioni nel piano: la retta, la parabola e l'iperbole e la funzione radice quadrata. APPROFONDIMENTI SUGLI INSIEMI DI NUMERI – Estremo superiore ed estremo inferiore. Intorni. Punti di accumulazione. Teorema di Bolzano–Weierstrass. Punti isolati, interni, esterni e di frontiera. Non numerabilità di R. Insiemi finiti ed infiniti. Cenni sui numeri complessi e sul teorema fondamentale dell'Algebra. FUNZIONI ELEMENTARI – Funzioni reali di variabile reale. Successioni. Grafico di una funzione. Funzioni pari e dispari. Funzioni limitate. Funzioni composte. Funzione inversa. Funzioni monotòne. Punti di massimo e di minimo. Funzioni convesse e concave. Epigrafico di una funzione. Grafico di traslate di funzioni. Funzioni potenza. Funzioni esponenziali. Funzioni logaritmiche. Funzioni trigonometriche: proprietà e relazioni. LIMITI DI FUNZIONI E DI SUCCESSIONI. FUNZIONI CONTINUE – Definizione intuitiva di limite. Funzioni continue. Calcolo di limiti. Forme indeterminate. Limiti notevoli. Discontinuità di prima e seconda specie. Discontinuità eliminabile. Teoremi sulle funzioni continue. Infinitesimi ed infiniti. ELEMENTI DI CALCOLO DIFFERENZIALE – Definizione di derivata. Derivata destra e derivata sinistra. Significato geometrico. Legami tra continuità e derivabilità. Derivate delle funzioni elementari. Regole di derivazione. Derivata logaritmica. Derivate di ordine superiore al primo. Funzioni differenziabili. Elasticità di una funzione. Teoremi di Rolle, Lagrange e Cauchy. Teoremi di de l'Hôpital. Formula di Taylor. Funzioni crescenti e decrescenti. Punti di massimo e di minimo. Funzioni convesse e concave. Punti di flesso. Asintoti. Studio di funzioni. CENNI SUGLI INTEGRALI – L'integrale definito e le sue proprietà. Teorema del valor medio. Primitive di una funzione. Teorema fondamentale del calcolo integrale e conseguenze. L'integrale indefinito. ALGEBRA LINEARE – Lo spazio vettoriale Rn. Operazioni tra vettori. Vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. Matrici. Operazioni tra matrici. Determinante di una matrice quadrata. Caratteristica di una matrice. Sistemi lineari. CENNI SULLE FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI – Funzioni di più variabili. Grafico di funzioni di due variabili. Curve di livello. Derivate parziali e loro significato geometrico. Cenni sui massimi e minimi liberi e vincolati. TESTO CONSIGLIATO:L. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l'Economia e l'Azienda, II ed., Egea 2004. per la parte propedeutica: P. Boieri – G. Chiti, Precorso di matematica, Zanichelli, Bologna, 1994

METODI STATISTICI PER LA FINANZA (CREDIT SCORING)

Prof. Elena Stanghellini

Obiettivi

L’obiettivo del corso è l’insegnamento di tecniche statistiche per l’analisi e la previsione del rischio di insolvenza che saranno di grande attualità con l’attuazione del Secondo Accordo sul Capitale di Basilea.

PROGRAMMARegressione lineare : Regressione lineare multipla; stima dei parametri e proprietà degli stimatori; indici di adattamento; verifica di ipotesi e intervalli di confidenza.

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MATEMATICA GENERALE

Prof. Mauro Pagliacci – Prof. Walter Betori

Il Prof. Mauro Pagliacci svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti al Corso di laurea in Economia Aziendale ed Economia e Legislazione d’Impresa. Il Prof. Walter Betori svolge le sue lezioni per gli studenti iscritti a tutti gli altri corsi di laurea triennale.

PARTE PROPEDEUTICA – La Matematica come metodo e come strumento. Richiami di teoria degli insiemi. Operazioni tra insiemi. Funzioni tra insiemi. Insiemi di numeri: numeri naturali, interi, razionali e reali. Struttura algebrica e struttura d’ordine di R. Insiemi densi e completi. Funzioni reali di variabile reale. Richiami sull'algebra dei polinomi e sulle equazioni algebriche. Le disequazioni. L'equazione cartesiana della retta e della circonferenza. Grafici di funzioni elementari e loro trasformazioni nel piano: la retta, la parabola e l'iperbole e la funzione radice quadrata. APPROFONDIMENTI SUGLI INSIEMI DI NUMERI – Estremo superiore ed estremo inferiore. Intorni. Punti di accumulazione. Teorema di Bolzano–Weierstrass. Punti isolati, interni, esterni e di frontiera. Non numerabilità di R. Insiemi finiti ed infiniti. Cenni sui numeri complessi e sul teorema fondamentale dell'Algebra. FUNZIONI ELEMENTARI – Funzioni reali di variabile reale. Successioni. Grafico di una funzione. Funzioni pari e dispari. Funzioni limitate. Funzioni composte. Funzione inversa. Funzioni monotòne. Punti di massimo e di minimo. Funzioni convesse e concave. Epigrafico di una funzione. Grafico di traslate di funzioni. Funzioni potenza. Funzioni esponenziali. Funzioni logaritmiche. Funzioni trigonometriche: proprietà e relazioni. LIMITI DI FUNZIONI E DI SUCCESSIONI. FUNZIONI CONTINUE – Definizione intuitiva di limite. Funzioni continue. Calcolo di limiti. Forme indeterminate. Limiti notevoli. Discontinuità di prima e seconda specie. Discontinuità eliminabile. Teoremi sulle funzioni continue. Infinitesimi ed infiniti. ELEMENTI DI CALCOLO DIFFERENZIALE – Definizione di derivata. Derivata destra e derivata sinistra. Significato geometrico. Legami tra continuità e derivabilità. Derivate delle funzioni elementari. Regole di derivazione. Derivata logaritmica. Derivate di ordine superiore al primo. Funzioni differenziabili. Elasticità di una funzione. Teoremi di Rolle, Lagrange e Cauchy. Teoremi di de l'Hôpital. Formula di Taylor. Funzioni crescenti e decrescenti. Punti di massimo e di minimo. Funzioni convesse e concave. Punti di flesso. Asintoti. Studio di funzioni. CENNI SUGLI INTEGRALI – L'integrale definito e le sue proprietà. Teorema del valor medio. Primitive di una funzione. Teorema fondamentale del calcolo integrale e conseguenze. L'integrale indefinito. ALGEBRA LINEARE – Lo spazio vettoriale Rn. Operazioni tra vettori. Vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. Matrici. Operazioni tra matrici. Determinante di una matrice quadrata. Caratteristica di una matrice. Sistemi lineari. CENNI SULLE FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI – Funzioni di più variabili. Grafico di funzioni di due variabili. Curve di livello. Derivate parziali e loro significato geometrico. Cenni sui massimi e minimi liberi e vincolati. TESTO CONSIGLIATO:L. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l'Economia e l'Azienda, II ed., Egea 2004. per la parte propedeutica: P. Boieri – G. Chiti, Precorso di matematica, Zanichelli, Bologna, 1994

METODI STATISTICI PER LA FINANZA (CREDIT SCORING)

Prof. Elena Stanghellini

Obiettivi

L’obiettivo del corso è l’insegnamento di tecniche statistiche per l’analisi e la previsione del rischio di insolvenza che saranno di grande attualità con l’attuazione del Secondo Accordo sul Capitale di Basilea.

PROGRAMMARegressione lineare : Regressione lineare multipla; stima dei parametri e proprietà degli stimatori; indici di adattamento; verifica di ipotesi e intervalli di confidenza.

Credit scoring: introduzione, ipotesi e obiettivi, fasi. Richiami di probabilità: indipendenza marginale e condizionata, misure di interazione per variabili categoriche e continue; variabili casuali di Bernoulli, binomiale e normale multivariata. Analisi discriminante: il caso normale; stima di massima verosimiglianza dei parametri di una v.c. normale multivariata; stima della funzione discriminante; selezione delle variabili; funzione discriminante di Fisher. Probabilità di errore e relative stime. Analisi discriminante: il caso discreto; modello logistico; stima del modello logistico; selezione delle variabili. Costruzione di una score card. Scelta del cut-off. Curva ROC e CAP. Test Kolmogorov-Smirnoff. Campione bilanciato. Lo score nel tempo. Reject Inference.

Esercitazioni in laboratorio Il corso sarà basato sullo studio di casi reali analizzati in laboratorio attraverso il software statistico R.

Testi di riferimento:

Dispense a cura del docente. Thomas L.C., Edelman D.B., and Crook J.N. Credit Scoring and its Applications. Philadelphia: SIAM, 2001.

METODI MATEMATICI PER I MODELLI FINANZIARI

Docente da nominare

Complementi sugli integrali. Integrazione per decomposizione. Integrazione per parti e sostituzione. Integrazione di particolari forme di funzioni razionali fratte. Integrali impropri. Calcolo di aree di figure piane.Serie numeriche. Definizione di serie numerica. Serie geometriche. Serie a termini positivi. Condizione necessaria e sufficiente per la convergenza di una serie (s.d.). Criteri di convergenza per serie a termini positivi: criterio del confronto, del rapporto e della radice. Cenni al criterio di convergenza asintotica (s.d.) Serie armonica. Serie a segni alterni. Criterio di Leibnitz (s.d.). Criterio Integrale (s.d). Complementi di algebra lineare. Richiami di algebra lineare. Matrici simmetriche. Autovalori ed autovettori. Polinomio caratteristico. Cenni alla trasformazione di matrici simmetriche in forma diagonale.

Funzioni di più variabili reali. Intorni, punti di accumulazione e di frontiera in Rn. Grafico di funzioni di due variabili. Curve di livello. Cenni ai limiti ed alla continuità per funzioni di più variabili. Derivate parziali e loro significato geometrico. Gradiente. Piano tangente. Forme quadratiche . Segno delle forme quadratiche. Differenziale totale . Formula di Taylor in due variabili reali. Massimi e minimi liberi (s.d). Massimi e minimi liberi vincolati. Metodo dei moltiplicatori di Lagrange (s.d.) Cenni alle equazioni differenziali del I ordine. Concetto di equazioni differenziale .Soluzioni. Integrale primo. Integrali particolari e loro significato geometrico. Equazioni differenziali a variabili separabili. Equazioni differenziali omogenee. Equazioni differenziali lineari. Equazioni differenziali di Bernoulli. Elementi di teoria dell’utilità. Operazioni finanziarie rischiose. Impostazione assiomatica. Teorema di rappresentazione. Criterio della speranza matematica. Principio dell’utilità attesa. Scala dell’utilità. Proprietà differenziali della funzione di utilità. Vari tipi di funzioni di utilità. Equivalente certo. Problemi di scelta secondo il criterio della speranza matematica e dell’utilità attesa.

TESTI CONSIGLIATI

Consultare il docente

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METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO

Prof.ssa Sara Bigini

PARTE I: PROBABILITA' e MISURE di RISCHIO

Definizioni di rischio (market, credit, operational). Rischiosita' ed incertezza: passaggio alla formalizzazione probabilistica. Spazio probabilizzato, variabili aleatorie. Caso univariato: funzioni di ripartizione e loro proprieta'. Variabili discrete e variabili con densita', primi esempi (v.al. gaussiane ed esponenziali). Medie, varianze e momenti superiori al secondo. Misure di rischio di una posizione aleatoria X che dipendono solo dalla distribuzione di X. Primo caso esaminato: il Value at Risk e le sue proprieta'. Discussione sulla bonta' del VaR come misura di rischio: mancanza della subadditivita'. Secondo caso esaminato: l'Expected Shortfall (ES). L'ES come misura coerente di rischio e relazioni con il VaR. Densita' di trasformazioni deterministiche di variabili aleatorie ( di v. al del tipo Y=g(X), con g deterministica). Formula generale (con dimostrazione) ed esempi (la v. al. lognormale Y=exp(X) a partire da una gaussiana X). Variabili bivariate discrete e con densita'. Parentesi sull'integrazione in due variabili: enunciato del Teorema di Fubini-Tonelli. Indipendenza: definizione e criteri di indipendenza. Vettori gaussiani bivariati. Come ottenerli da un vettore gaussiano bivariato standard (fattorizzazione di Cholesky 2x2). Probabilita' e medie condizionali: definizioni e proprieta' (la dimostrazione delle proprieta' solo nel caso discreto).

PARTE II: PROCESSI e MODELLI di MERCATO

Generalita' sui processi: tempi, stati, traiettorie. Cos'e' la distribuzione di un processo. Attenzione particolare ai processi a tempi e stati discreti: alberi e medie condizionali sugli alberi. Informazione al tempo t: Ft, ovvero la collezione dgli eventi associati al processo dal tempo 0 al tempo t. Martingale: definizione ed esempi. CRR uniperiodale e' un mercato completo ed esiste una unica misura di martingala per il sottostante attualizzato.Mercati multiperiodali, arbitraggi e autofinanziamento. Mercati incompleti, problema dell'hedging. Soluzione dell'hedging minimal variance nel caso del modello trinomiale a un periodo. Primo e secondo Teorema fondamentale dell'asset pricing: enunciati. Importanza delle misure di martigala per il sottostante rischioso attualizzato. Esempi di processi in tempo continuo: processi IID (con la diostrazione delle proprieta' di linearita' temporale di media e varianza) e processi di Markov. Calcolo di medie condizionali per processi di Markov. Moto browniano B: definizione, proprieta', calcolo della distribuzione delle coppie (Bs, Bt) con s, t tempi distinti.

SCIENZE MERCEOLOGICHE

Prof. Fabrizio Balestrieri

Le Scienze Merceologiche nel contesto produttivo, economico e sociale.Aspetti merceologici dello scambio internazionale delle merci.Normazione, certificazione e accreditamento: considerazioni generali; enti di normazione. Significato ed importanza dell’accreditamento degli organismi di certificazione. La qualità dei beni; certificazione della qualità.Nomenclatura e classificazione delle merci ai fini del commercio internazionale. La Tariffa doganale. Il territorio doganale comunitario. Le politiche comuni: la politica agricola, gli organismi di attuazione degli interventi; la politica industriale; i rapporti con i PVS. I diritti doganali e le dogane. La normativa. Origine e provenienza delle merci. Valore in dogana. Le operazioni doganali. Destinazioni doganali.Regimi doganaliLe accise. L'organizzazione del servizio doganale in Italia.

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METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO

Prof.ssa Sara Bigini

PARTE I: PROBABILITA' e MISURE di RISCHIO

Definizioni di rischio (market, credit, operational). Rischiosita' ed incertezza: passaggio alla formalizzazione probabilistica. Spazio probabilizzato, variabili aleatorie. Caso univariato: funzioni di ripartizione e loro proprieta'. Variabili discrete e variabili con densita', primi esempi (v.al. gaussiane ed esponenziali). Medie, varianze e momenti superiori al secondo. Misure di rischio di una posizione aleatoria X che dipendono solo dalla distribuzione di X. Primo caso esaminato: il Value at Risk e le sue proprieta'. Discussione sulla bonta' del VaR come misura di rischio: mancanza della subadditivita'. Secondo caso esaminato: l'Expected Shortfall (ES). L'ES come misura coerente di rischio e relazioni con il VaR. Densita' di trasformazioni deterministiche di variabili aleatorie ( di v. al del tipo Y=g(X), con g deterministica). Formula generale (con dimostrazione) ed esempi (la v. al. lognormale Y=exp(X) a partire da una gaussiana X). Variabili bivariate discrete e con densita'. Parentesi sull'integrazione in due variabili: enunciato del Teorema di Fubini-Tonelli. Indipendenza: definizione e criteri di indipendenza. Vettori gaussiani bivariati. Come ottenerli da un vettore gaussiano bivariato standard (fattorizzazione di Cholesky 2x2). Probabilita' e medie condizionali: definizioni e proprieta' (la dimostrazione delle proprieta' solo nel caso discreto).

PARTE II: PROCESSI e MODELLI di MERCATO

Generalita' sui processi: tempi, stati, traiettorie. Cos'e' la distribuzione di un processo. Attenzione particolare ai processi a tempi e stati discreti: alberi e medie condizionali sugli alberi. Informazione al tempo t: Ft, ovvero la collezione dgli eventi associati al processo dal tempo 0 al tempo t. Martingale: definizione ed esempi. CRR uniperiodale e' un mercato completo ed esiste una unica misura di martingala per il sottostante attualizzato.Mercati multiperiodali, arbitraggi e autofinanziamento. Mercati incompleti, problema dell'hedging. Soluzione dell'hedging minimal variance nel caso del modello trinomiale a un periodo. Primo e secondo Teorema fondamentale dell'asset pricing: enunciati. Importanza delle misure di martigala per il sottostante rischioso attualizzato. Esempi di processi in tempo continuo: processi IID (con la diostrazione delle proprieta' di linearita' temporale di media e varianza) e processi di Markov. Calcolo di medie condizionali per processi di Markov. Moto browniano B: definizione, proprieta', calcolo della distribuzione delle coppie (Bs, Bt) con s, t tempi distinti.

SCIENZE MERCEOLOGICHE

Prof. Fabrizio Balestrieri

Le Scienze Merceologiche nel contesto produttivo, economico e sociale.Aspetti merceologici dello scambio internazionale delle merci.Normazione, certificazione e accreditamento: considerazioni generali; enti di normazione. Significato ed importanza dell’accreditamento degli organismi di certificazione. La qualità dei beni; certificazione della qualità.Nomenclatura e classificazione delle merci ai fini del commercio internazionale. La Tariffa doganale. Il territorio doganale comunitario. Le politiche comuni: la politica agricola, gli organismi di attuazione degli interventi; la politica industriale; i rapporti con i PVS. I diritti doganali e le dogane. La normativa. Origine e provenienza delle merci. Valore in dogana. Le operazioni doganali. Destinazioni doganali.Regimi doganaliLe accise. L'organizzazione del servizio doganale in Italia.

Testo consigliato: F. BALESTRIERI, D. MARINI Lineamenti di Merceologia doganale ed. Cafaro, Perugia 2000.

MICROECONOMIA

Prof. Giuseppe Calzoni

(1) PREMESSA: Il concetto di economia nella storia del pensiero economico. Scopi e metodi della scienza economica. Particolarità del metodo di indagine economica. Strutture di mercato e strategie dei consumatori e dei produttori. (2) L'ECONOMIA DEL CONSUMO: L’approccio marginalistico allo studio del consumo. Le curve di indifferenza del consumatore. Le curve di indifferenza del consumatore: determinazione della strategia di scelta. Scelte strategiche del consumatore al variare dei prezzi di mercato, del reddito e dei gusti. Effetto sostituzione. Domanda, prezzi e reddito. Curva di spesa, elasticità della spesa. (3) L’ECONOMIA DELLA PRODUZIONE: Funzione di produzione e produttività dei fattori. Produttività e costo. Isoquanti di produzione. Equilibrio, linee del prodotto e rendimenti di scala dell’impresa. Produzione congiunta e linea delle possibilità produttive. Strategie e costi di produzione nel breve e nel lungo periodo. (4) TEORIE DELLE FORME DI MERCATO: Premessa. Il mercato di concorrenza perfetta. Il mercato di monopolio. Monopolio e discriminazione dei prezzi. Teoria della concorrenza imperfetta. Il caso del grande gruppo: il mercato di concorrenza monopolistica. I casi del piccolo gruppo: il mercato di oligopolio. Teoria dell’oligopolio di A. Cournot. Linee di reazione dei produttori. Il prezzo come variabile strategica: teorie dell’oligopolio di Bertrand e di Edgeworth. Oligopolio e strategie degli imprenditori. Il comportamento dell’imprenditore: la teoria dell’oligopolio di H. von Stackleberg. Oligopolio e teoria dei giochi. Dalla competizione alla cooperazione: applicazione all’analisi dell’oligopolio dei principi dei giochi a somma non zero. Il prezzo come elemento strategico di stabilità nell’oligopolio: la teoria di P. Sweezy. Evoluzione dei modi di determinazione del prezzo e del suo ruolo strategico: la teoria del prezzo limite di J. Bain. Tecnologie produttive, costi e prezzi nelle strategie delle imprese oligopolistiche: il modello di P. Sylos-Labini. La separazione tra proprietà e gestione dell’impresa e le teorie manageriali dell’oligopolio: la teoria di W. Baumol, la teoria di O. Williamson, la teoria di R. Marris. Le nuove teorie dell’impresa. Imperfezioni del mercato e strutture organizzative. (5) TEORIA DELLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO: Il problema della distribuzione nelle teorie: classica, marxiana, neoclassica, neokeynesiana. TESTI CONSIGLIATI:Per i punti 1, 2, 3, 4: G. CALZONI, Lineamenti di Microeconomia. Disponibile all’indirizzo Internet:

http://diec.ec.unipg.it/~diec/gcalzoni.html Per il punto 5: Appunti di Teoria della distribuzione, disponibili presso il Dipartimento di Economia.

Disponibile all’indirizzo Internet: http://diec.ec.unipg.it/~diec/gcalzoni.html

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

Docente da nominareSintesi del programmaPrima parte: Definizioni di organizzazione aziendale e analisi dei possibili confini della sua azione- Studio dei più rilevanti criteri che guidano la composizione delle organizzazioni aziendali moderne - Descrizione delle variabili che compongono il sistema di affari all'interno del quale opera l'organizzazione aziendale - Livelli operativi e dimensionali dell'attore organizzativo e confini della sua azione - Conoscenza e gradi di libertà nell'agire economico della persona Seconda parte: Gestione delle risorse umane nella diversità e nella dinamica delle relazioni

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- L'individuo: apprendimento e comportamento. Le microstrutture di lavoro - Teorie della motivazione, committment e cittadinanza organizzativa - Identificazione e identità - Dinamica relazionale: diadica e di gruppo Terza parte: Configurazioni organizzative e network- Analisi della sociostruttura di indirizzo - Definizione dei meccanismi di coordinamento, pianificazione e controllo - Studio dei principali archetipi delle forme organizzative - Proprietà delle reti e network tra aziende Quarta parte: Complessità, gestione della conoscenza e cambiamento organizzativo- I presupposti della complessità: circolarità, imprevedibilità ed emergenza - Conoscenza tacita ed esplicita - Dalle organizzazioni complicate alle organizzazioni complesse - Come gestire efficacemente il cambiamento organizzativo Libro di testoRiccardo Mercurio e Francesco Testa, Organizzazione. Assetto e relazioni nel sistema di business, Editore Giappichelli, Torino, 2000

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ETICA DELLE RISORSE UMANE

Prof. Lucio Fabbriciani

L'organizzazione comincia quando più persone uniscono i loro sforzi per un fine. Ma tali sforzi devono essere coordinati altrimenti, non essendoci unità di azione, non c’è sforzo organizzativo. Il coordinamento, principio cardine delle organizzazioni, può esprimersi tramite l’autorità gerarchica o tramite il senso di responsabilità delle persone, a seconda delle ideologie al momento dominanti.Nulla, o quasi nulla, nelle scienze aziendali, ha valore assoluto, fatti osservati, approcci di studio e ideologie sociali e politiche sono soggetti a mutamenti pressoché continui, per cui il bisogno di aggiornare continuamente le teorie: tornare ad osservare gli elementi del problema (azienda, uomo, lavoro, capitale, profitto); adeguare gli approcci di studio; prendere atto dei cambiamenti intervenuti nei valori guida delle ideologie. Nella attuale realtà ideologica e competitiva il coordinamento non può più considerare l’autorità gerarchica come l’unica possibile, perché ne esiste un’altra, talvolta più importante, l’energia interna che muove l’uomo a volgere tutte le cose a suo favore, personalità o individualità che dir si voglia. Individualità ed autorità, moventi personali e fini aziendali, sono contrastanti se l’uomo è considerato uno strumento da gestire tramite il potere, complementari quando invece è considerato una risorsa da motivare, con l’’etica, rispettandone la dignità umana .Di qui l’obiettivo del corso, istruire sugli strumenti logici e concettuali sottesi dall’approccio umanistico allo studio delle organizzazioni, mostrare la concretezza, razionalità e riproducibilità di contesti operativi dove e l’uomo si impegna spontaneamente nel lavoro, perché vede nella azienda un bene comune a tutti coloro che dalla sua competitività possono trarre vantaggi morali e materiali. Sono contesti dove l’organizzazione si identifica con la razionalizzazione; i fini aziendali con i moventi individuali; l’obbedienza con la convenienza; i rapporti formali con quelli informali; meriti e responsabilità individuali con quelli collettivi e l’autorità gerarchica, che rimane, cambia “senso”, sviluppandosi a forma di “coni cinesi”, dal basso verso l’alto, per gradi successivi di sussidiarietà, invece che a piramide, dall’alto verso il basso, per deleghe successive di autorità.

Data la natura dell’obiettivo, quella necessariamente concettuale dei contenuti: Azienda ed impresa, distinzioni concettuali ed operative. Funzioni direttive organiche e funzioni organiche aziendali, modelli organizzativi. Cultura d’impresa, evoluzione aziendale e “orientamenti” organizzativi. Strumenti del pensiero, paradigmi scientifici e proposizioni culturali.

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- L'individuo: apprendimento e comportamento. Le microstrutture di lavoro - Teorie della motivazione, committment e cittadinanza organizzativa - Identificazione e identità - Dinamica relazionale: diadica e di gruppo Terza parte: Configurazioni organizzative e network- Analisi della sociostruttura di indirizzo - Definizione dei meccanismi di coordinamento, pianificazione e controllo - Studio dei principali archetipi delle forme organizzative - Proprietà delle reti e network tra aziende Quarta parte: Complessità, gestione della conoscenza e cambiamento organizzativo- I presupposti della complessità: circolarità, imprevedibilità ed emergenza - Conoscenza tacita ed esplicita - Dalle organizzazioni complicate alle organizzazioni complesse - Come gestire efficacemente il cambiamento organizzativo Libro di testoRiccardo Mercurio e Francesco Testa, Organizzazione. Assetto e relazioni nel sistema di business, Editore Giappichelli, Torino, 2000

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ETICA DELLE RISORSE UMANE

Prof. Lucio Fabbriciani

L'organizzazione comincia quando più persone uniscono i loro sforzi per un fine. Ma tali sforzi devono essere coordinati altrimenti, non essendoci unità di azione, non c’è sforzo organizzativo. Il coordinamento, principio cardine delle organizzazioni, può esprimersi tramite l’autorità gerarchica o tramite il senso di responsabilità delle persone, a seconda delle ideologie al momento dominanti.Nulla, o quasi nulla, nelle scienze aziendali, ha valore assoluto, fatti osservati, approcci di studio e ideologie sociali e politiche sono soggetti a mutamenti pressoché continui, per cui il bisogno di aggiornare continuamente le teorie: tornare ad osservare gli elementi del problema (azienda, uomo, lavoro, capitale, profitto); adeguare gli approcci di studio; prendere atto dei cambiamenti intervenuti nei valori guida delle ideologie. Nella attuale realtà ideologica e competitiva il coordinamento non può più considerare l’autorità gerarchica come l’unica possibile, perché ne esiste un’altra, talvolta più importante, l’energia interna che muove l’uomo a volgere tutte le cose a suo favore, personalità o individualità che dir si voglia. Individualità ed autorità, moventi personali e fini aziendali, sono contrastanti se l’uomo è considerato uno strumento da gestire tramite il potere, complementari quando invece è considerato una risorsa da motivare, con l’’etica, rispettandone la dignità umana .Di qui l’obiettivo del corso, istruire sugli strumenti logici e concettuali sottesi dall’approccio umanistico allo studio delle organizzazioni, mostrare la concretezza, razionalità e riproducibilità di contesti operativi dove e l’uomo si impegna spontaneamente nel lavoro, perché vede nella azienda un bene comune a tutti coloro che dalla sua competitività possono trarre vantaggi morali e materiali. Sono contesti dove l’organizzazione si identifica con la razionalizzazione; i fini aziendali con i moventi individuali; l’obbedienza con la convenienza; i rapporti formali con quelli informali; meriti e responsabilità individuali con quelli collettivi e l’autorità gerarchica, che rimane, cambia “senso”, sviluppandosi a forma di “coni cinesi”, dal basso verso l’alto, per gradi successivi di sussidiarietà, invece che a piramide, dall’alto verso il basso, per deleghe successive di autorità.

Data la natura dell’obiettivo, quella necessariamente concettuale dei contenuti: Azienda ed impresa, distinzioni concettuali ed operative. Funzioni direttive organiche e funzioni organiche aziendali, modelli organizzativi. Cultura d’impresa, evoluzione aziendale e “orientamenti” organizzativi. Strumenti del pensiero, paradigmi scientifici e proposizioni culturali.

Teoria manageriale delle “sette S” e forme logiche. Etica aziendale ed etica d’impresa: concetto, oggetto, obiettivi, strumenti, finalità Regimi di attivazione delle produzione e ideologie organizzative Economia di non partecipazione, potere inibitorio e partecipazione ragionata. Economia di partecipazione, potere razionale e partecipazione spontanea.

bibliografia di riferimento Lucio Fabbriciani "Partecipazione umana e competitività aziendale", Sperling & Kupfer Editori, Lucio Fabbriciani “Qualità e Risorse Umane”: un modello innovativo”, Assindustria - Perugia Henry Mintzberg “La progettazione dell’organizzazione aziendale”, Il Mulino, 1996 Dario Truini “Gli strumenti del pensiero”, Franco Angeli Trend, 1989 Max Wertheimer “Il pensiero produttivo, Giunti Barbera, Firenze A. Argenton e L. Messina “Concettualizzazione e istruzione”, Il Mulino, 1990 J. Habermas “Teoria dell’agire comunicativo”, Il Mulino, Bologna, 1986 Dispense di studio a cura del docente.

POLITICA ECONOMICA

Prof. Pierluigi Grasselli Il programma esposto qui di séguito è relativo ai corsi di laurea tenuti nella Facoltà di Economia. In corrispondenza di ogni singola parte è indicato se essa è richiesta per il corso di Economia e Legislazione d’Impresa (ELI) e/o per il corso in Economia dei mercati e degli Intermediari Finanziari (EMIF) e/o per la laurea specialistica in Management Aziendale (MA).

Testi consigliati: N.Acocella, Fondamenti di Politica Economica, Carocci, Terza edizione, 3° ristampa 2003 P.Grasselli, su alcuni collegamenti tra Etica ed Economia, Ed Morlacchi, 2° edizione2005 Dispense: Modelli analitici per lo studio delle politiche di stabilizzazione, maggio 1998 Dispense: Sussidi didattici e informativi (per il modulo istituzionale), maggio 2000.A. Martinelli, La Democrazia globale, Università Bocconi Editore, Milano, 2004

T. Boeri, ed Altri, Oltre il declino, Il Mulino, 2005 (con particolare riferimento al Cap.I: Un modello obsoleto ? Crescita e specializzazione dell’economia italiana, e al Cap.IV, Elementi per una politica di governo della spesa pubblica).

B. Frey, Non solo per denaro, Mondatori, Milano, 2005

MODULO I

Problemi generali di definizione della Politica Economica, di rapporti tra la Politica Economica e altre discipline, di definizione di alcuni concetti-chiave.

Le principali funzioni dell’intervento pubblico in economia. (ELI- EMIF-MA)

Dal libro di N.Acocella: Introduzione

Dispense (Sussidii…)

La teoria normativa della politica economica

Gli obiettivi della politica economica. Ordinamento sociale, preferenze individuali e sociali, individualismo etico e metodologico. Persona e Bene Comune. Obiettivi fissi e flessibili.

Gli strumenti della politica economica. Rapporto strumenti-obiettivi.

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La teoria quantitativa della politica economica. Modelli analitici e strategici, regola di Tinbergen. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.9.La teoria normativa della politica economica (par. 9.1, 9.2, 9.2.1, 9.2.2,

9.3, 9.3.1, 9.3.3, 9.3.4, 9.4, 9.5, 9.6, 9.7)

Cap.2.Preferenze individuali e preferenze sociali (par. 2.1, 2.2)

P.Grasselli, Su alcuni collegamenti tra etica ed economia

Stato e mercato, efficienza ed equità. Il primo Teorema fondamentale dell’Economia del Benessere. I fallimenti macroeconomici del mercato: disoccupazione, inflazione, squilibri della bilancia dei pagamenti, sottosviluppo e politiche corrispondenti. Le principali teorie macroeconomiche: macroeconomia keynesiana, saldi reali di Patinkin, approccio monetarista, Gurley e Shaw.

(ELI-EMIF-MA)

N. Acocella: Cap.7.I fallimenti del mercato: aspetti macroeconomici della realtà (par.7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5)

Cap.8.I fallimenti del mercato: le teorie macroeconomiche (par.8.1, 8.2, 8.3, 8.4, 8.5, 8.6, 8.7)

Modello macroeconomico di base: variante neoclassica e keynesiana, modello IS-LM, modello AD-AS e rappresentazione degli effetti delle politiche di stabilizzazione. I moltiplicatori delle variabili di politica economica nel modello IS-LM. Le determinanti dell’efficacia della politica fiscale e della politica monetaria. (ELI-EMIF-MA)

Dispense(Modelli) Testo base di macroeconomia

Politica fiscale e connessi moltiplicatori con stabilizzatori automatici; fiscal drag; modalità di finanziamento della spesa pubblica, spiazzamento, sostenibilità del debito pubblico.(ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.14.Gli obiettivi macroeconomici e la politica fiscale (par.14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5, 14.6, 14.7, 14.8);

T.Boeri ed altri: Capp.I e IV

L’economia monetaria e gli intermediari finanziari. La Banca centrale e la base monetaria. Le banche e i depositi. Il controllo della base monetaria e dell’offerta di moneta. Obiettivi finali ed organi della politica monetaria. Modo di operare della politica monetaria: indicatori, obiettivi operativi e obiettivi intermedi. L’efficacia della politica monetaria. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.13

La teoria positiva della politica economica: gruppi d’interesse e cattura del regolatore. Politici, burocrati e rapporto d’agenzia; asimmetria informativa ed effetti dei contratti incentivanti. Il modello del ciclo politico-economico. Coesione sociale e perseguimento dell’interesse generale. Il processo di definizione di un intervento pubblico. (EMIF-MA)

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La teoria quantitativa della politica economica. Modelli analitici e strategici, regola di Tinbergen. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.9.La teoria normativa della politica economica (par. 9.1, 9.2, 9.2.1, 9.2.2,

9.3, 9.3.1, 9.3.3, 9.3.4, 9.4, 9.5, 9.6, 9.7)

Cap.2.Preferenze individuali e preferenze sociali (par. 2.1, 2.2)

P.Grasselli, Su alcuni collegamenti tra etica ed economia

Stato e mercato, efficienza ed equità. Il primo Teorema fondamentale dell’Economia del Benessere. I fallimenti macroeconomici del mercato: disoccupazione, inflazione, squilibri della bilancia dei pagamenti, sottosviluppo e politiche corrispondenti. Le principali teorie macroeconomiche: macroeconomia keynesiana, saldi reali di Patinkin, approccio monetarista, Gurley e Shaw.

(ELI-EMIF-MA)

N. Acocella: Cap.7.I fallimenti del mercato: aspetti macroeconomici della realtà (par.7.1, 7.2, 7.3, 7.4, 7.5)

Cap.8.I fallimenti del mercato: le teorie macroeconomiche (par.8.1, 8.2, 8.3, 8.4, 8.5, 8.6, 8.7)

Modello macroeconomico di base: variante neoclassica e keynesiana, modello IS-LM, modello AD-AS e rappresentazione degli effetti delle politiche di stabilizzazione. I moltiplicatori delle variabili di politica economica nel modello IS-LM. Le determinanti dell’efficacia della politica fiscale e della politica monetaria. (ELI-EMIF-MA)

Dispense(Modelli) Testo base di macroeconomia

Politica fiscale e connessi moltiplicatori con stabilizzatori automatici; fiscal drag; modalità di finanziamento della spesa pubblica, spiazzamento, sostenibilità del debito pubblico.(ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.14.Gli obiettivi macroeconomici e la politica fiscale (par.14.1, 14.2, 14.3, 14.4, 14.5, 14.6, 14.7, 14.8);

T.Boeri ed altri: Capp.I e IV

L’economia monetaria e gli intermediari finanziari. La Banca centrale e la base monetaria. Le banche e i depositi. Il controllo della base monetaria e dell’offerta di moneta. Obiettivi finali ed organi della politica monetaria. Modo di operare della politica monetaria: indicatori, obiettivi operativi e obiettivi intermedi. L’efficacia della politica monetaria. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.13

La teoria positiva della politica economica: gruppi d’interesse e cattura del regolatore. Politici, burocrati e rapporto d’agenzia; asimmetria informativa ed effetti dei contratti incentivanti. Il modello del ciclo politico-economico. Coesione sociale e perseguimento dell’interesse generale. Il processo di definizione di un intervento pubblico. (EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.10.I fallimenti del ‘non mercato’: elementi per una teoria ‘positiva’ della politica economica (par.10.1, 10.2, 10.3, 10.4, 10.5, 10.6)

L’analisi neo-istituzionale: economics, economy e political economy. Funzionamento del mercato, Istituzioni socio-politiche, accettazione sociale del mercato. Stato sociale keynesiano e riproduzione del sistema capitalistico.

Le analisi della stagflazione: analisi monetarista e analisi di political economy.

Caratteri del neocorporativismo, logica dello scambio politico, tendenze recenti al decentramento. Le principali forme di regolazione dell’economia; il sistema di regolazione nella “Terza Italia”.(EMIF-MA)

Dispense (Sussidii…)

Gli obiettivi della politica microeconomica. Accezioni di concorrenza, di mercato, di efficienza, di equità. I problemi fondamentali relativi ai beni pubblici. Esternalità negative e tassazione. Potere dominante, intese collusive, barriere all’entrata, differenziazione dei prezzi, restrizioni verticali alla concorrenza e blocchi della normativa anti-trust. Le principali scuole di pensiero in tema di restrizioni alla concorrenza e normativa anti-trust. Efficienza dinamica e innovazione. Le politiche redistributive. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.11.La politica microeconomica (par.11.1, 11.2, 11.3, 11.6, 11.7)

Politica dei redditi: golden rule e quote distributive. Politiche dirigistiche, di mercato, istituzionali: il neocorporativismo. Esperienze di politica dei redditi in Italia.(ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.15. La politica dei redditi e dei prezzi (par.15.1, 15.2, 15.3, 15.4, 15.5, 15.6, 15.7, 15.8)

Analisi neoistituzionale delle trasformazioni del sistema produttivo. Caratteristiche e crisi del fordismo. Avvento della specializzazione flessibile. Il neoistituzionalismo economico e sociologico: radice sociale dell’azione, reti sociali, capitale sociale. (EMIF-MA)

Dispense (Sussidii…)

Sistemi territoriali di produzione e distretti industriali: economie ‘distrettuali’; requisiti cognitivi e processi di apprendimento. Teoria dello sviluppo endogeno e politiche per lo sviluppo locale.(EMIF-MA)

Dispense(Sussidii…)

P.Grasselli, Su alcuni collegamenti tra Etica ed Economia

Il problema distributivo. Accezioni di etica, morale, giustizia, equità. Equità e distribuzione del reddito.

Teorie della giustizia: aspetti teleologici, deontologici, oggettivi e soggettivi. Utilitarismo. Teorie dei diritti; la teoria di Nozick. Contrattualismo; la teoria di Rawls e di Gauthier. Convenzionalismo morale. Etica della virtù. La teoria di Sen.

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La funzione del benessere sociale: individualismo etico e metodologico, confrontabilità e aggregazione delle preferenze individuali. Le condizioni di efficienza e di equità secondo Pigou. Il secondo Teorema dell’economia del benessere e il trade-off efficienza-equità.

La connessione tra etica ed efficienza nel caso di beni pubblici, di informazione asimmetrica, di intensa interazione sociale. Economia pubblica, Economia privata di mercato, Economia civile. La responsabilità sociale d’impresa.

Determinanti, caratteri, prospettive del settore non-profit e del welfare mix.

(ELI-EMIF-MA)

N. Acocella: Cap.4. ‘Teorie della giustizia’, funzione del benessere e ottimo sociale (par.4.1, 4.2, 4.2.1, 4.2.3., 4.4, 4.6), Cap.5, Preferenze sociali e istituzioni (par.5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.6, 5.7, 5.7.1), Cap.11.La politica microeconomica (par.11.7)

Dispense(Sussidii…) P. Grasselli, ,Su alcuni collegamenti tra Etica ed Economia

La politica economica in un sistema aperto: bilancia dei pagamenti, mercato valutario, accezioni di tasso di cambio.

Principali tipologie di sistemi monetari internazionali: gold standard, gold exchange standard, Sistema Monetario Europeo, Unione Monetaria Europea.

Mercati dei capitali: arbitraggi, cross rates, futures ed options, parità dei tassi d’interesse.

Teoria della bilancia dei pagamenti: argomenti del saldo delle partite correnti e dei movimenti dei capitali; meccanismi di riequilibrio automatico dei conti con l’estero. Politiche per il riequilibrio delle partite correnti e dei movimenti di capitale. Competitività e cambio reale, controllabilità del cambio. Condizioni di Marshall-Lerner, determinanti del trasferimento della svalutazione sui prezzi, effetto J.

Politiche macroeconomiche in un sistema aperto. Il modello Mundell-Fleming. Politiche monetarie e fiscali in cambi fissi e in cambi flessibili.(ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.16.Le politiche per la bilancia dei pagamenti (16.1, 16.1.2, 16.2, 16.3, 16.4, 16.5, 16.6, 16.7, 16.8, 16.9, 16.10, 16.11).

Cap.17. Le politiche macroeconomiche in un sistema aperto (17.1, 17.2, 17.3, 17.4, 17.6). Cap.19. Le istituzioni pubbliche internazionali (19.1, 19.2, 19.3, 19.6, 19.7, 19.8)T.Boeri ed altri: Cap.I, Un modello obsoleto ? Crescita e specializzazione dell’economia

italiana

La competitività nell’Unione Monetaria Europea. Le tendenze alla polarizzazione nell’area UME. La collocazione competitiva dell’Italia. (EMIF-MA)

Dispense (Sussidii…)

T.Boeri ed altri: CapI. Un modello obsoleto? Crescita e specializzazione dell’economia italiana

La politica monetaria della Banca Centrale Europea e le politiche fiscali nazionali. Shock simmetrici e asimmetrici nell’UME: aggiustamenti di mercato e politiche per l’aggiustamento.

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La funzione del benessere sociale: individualismo etico e metodologico, confrontabilità e aggregazione delle preferenze individuali. Le condizioni di efficienza e di equità secondo Pigou. Il secondo Teorema dell’economia del benessere e il trade-off efficienza-equità.

La connessione tra etica ed efficienza nel caso di beni pubblici, di informazione asimmetrica, di intensa interazione sociale. Economia pubblica, Economia privata di mercato, Economia civile. La responsabilità sociale d’impresa.

Determinanti, caratteri, prospettive del settore non-profit e del welfare mix.

(ELI-EMIF-MA)

N. Acocella: Cap.4. ‘Teorie della giustizia’, funzione del benessere e ottimo sociale (par.4.1, 4.2, 4.2.1, 4.2.3., 4.4, 4.6), Cap.5, Preferenze sociali e istituzioni (par.5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.6, 5.7, 5.7.1), Cap.11.La politica microeconomica (par.11.7)

Dispense(Sussidii…) P. Grasselli, ,Su alcuni collegamenti tra Etica ed Economia

La politica economica in un sistema aperto: bilancia dei pagamenti, mercato valutario, accezioni di tasso di cambio.

Principali tipologie di sistemi monetari internazionali: gold standard, gold exchange standard, Sistema Monetario Europeo, Unione Monetaria Europea.

Mercati dei capitali: arbitraggi, cross rates, futures ed options, parità dei tassi d’interesse.

Teoria della bilancia dei pagamenti: argomenti del saldo delle partite correnti e dei movimenti dei capitali; meccanismi di riequilibrio automatico dei conti con l’estero. Politiche per il riequilibrio delle partite correnti e dei movimenti di capitale. Competitività e cambio reale, controllabilità del cambio. Condizioni di Marshall-Lerner, determinanti del trasferimento della svalutazione sui prezzi, effetto J.

Politiche macroeconomiche in un sistema aperto. Il modello Mundell-Fleming. Politiche monetarie e fiscali in cambi fissi e in cambi flessibili.(ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.16.Le politiche per la bilancia dei pagamenti (16.1, 16.1.2, 16.2, 16.3, 16.4, 16.5, 16.6, 16.7, 16.8, 16.9, 16.10, 16.11).

Cap.17. Le politiche macroeconomiche in un sistema aperto (17.1, 17.2, 17.3, 17.4, 17.6). Cap.19. Le istituzioni pubbliche internazionali (19.1, 19.2, 19.3, 19.6, 19.7, 19.8)T.Boeri ed altri: Cap.I, Un modello obsoleto ? Crescita e specializzazione dell’economia

italiana

La competitività nell’Unione Monetaria Europea. Le tendenze alla polarizzazione nell’area UME. La collocazione competitiva dell’Italia. (EMIF-MA)

Dispense (Sussidii…)

T.Boeri ed altri: CapI. Un modello obsoleto? Crescita e specializzazione dell’economia italiana

La politica monetaria della Banca Centrale Europea e le politiche fiscali nazionali. Shock simmetrici e asimmetrici nell’UME: aggiustamenti di mercato e politiche per l’aggiustamento.

Politiche strutturali e fondi strutturali nell’UME: obiettivi e principi. L’obiettivo della coesione economica e sociale nell’UME: coesione, concorrenza, armonizzazione, convergenza, integrazione; sviluppo endogeno e modelli di convergenza. (ELI-EMIF-MA)

N.Acocella: Cap.20 Dispense(Sussidii…)

La ‘globalizzazione’: caratteristiche, tendenze auto-limitanti, esigenze e problemi di ‘governo globale’. (ELI-EMIF-MA)

Dispense (Sussidii…) P.Grasselli, Su alcuni collegamenti tra etica ed economia

II° modulo (Modelli per la Politica Economica)

Calcolo dei moltiplicatori delle variabili di politica economica nel modello neoclassico e in quello keynesiano.

Le principali teorie esplicative del funzionamento del mercato del lavoro(in particolare della disoccupazione involontaria: N.Acocella, Cap.8, par.8.7).

I meccanismi fondamentali di trasmissione della politica monetaria.

Modello di domanda e offerta aggregate, con tasso d’inflazione di periodo breve e aspettative esogene. (ELI-EMIF-MA)

Il problema dell’assegnazione strumenti-obiettivi in un modello di economia aperta (modello di Mundell) (ELI-EMIF-MA)

Curve di Phillips di breve e di medio-lungo periodo.

Tasso naturale di disoccupazione, politiche per l’occupazione, modello “accelerazionista”. Il “sovra-spiazzamento”: derivazione analitica e rappresentazione grafica. Analisi degli effetti della politica monetaria in un modello di portafoglio di economia chiusa.

Efficacia delle politiche di stabilizzazione in un modello di economia chiusa con aspettative razionali. (EMIF-MA)

Effetti della politica monetaria in un modello di economia aperta con aspettative di cambio e parità scoperta d’interesse (modello di Dornbusch). Effetti della politica monetaria secondo l’ “approccio monetario della bilancia dei pagamenti”. Effetti della politica monetaria in un modello di portafoglio in economia aperta con cambi fissi. (EMIF-MA)

Per gli aspetti presi in esame nel II° Modulo, si può fare riferimento alle Dispense dedicate ai “Modelli analitici per lo studio delle politiche di stabilizzazione”

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POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO

Proff. P. Grasselli e C. Montesi

Cambiamento strutturale e dualismo economico: aspetti analitici e problemi di politica economica. Modelli di crescita di matrice keynesiana: problemi di instabilità dello sviluppo e di lotta alla disoccupazione, alla stagnazione, all’inflazione. La teoria neoclassica della crescita: risparmio, investimenti e crescita. Processi di riequilibrio tra risparmi e investimenti. Convergenza assoluta e convergenza condizionata. Progresso tecnologico esogeno, introduzione del capitale umano. Flussi migratori e capitale umano. I fondamenti microeconomici della teoria della crescita. Il modello di crescita a generazioni sovrapposte. Equilibrio di mercato e crescita di lungo periodo. Ottimizzazione dinamica: la soluzione ottima per le famiglie e per le imprese. Crescita endogena: famiglie, imprese ed equilibrio competitivo. Crescita endogena e convergenza. Esternalità, rendimenti crescenti e crescita endogena. Equilibrio competitivo, ottimo sociale e ruolo del settore pubblico. Capitale umano e crescita endogena. Le politiche per lo sviluppo locale. Il benessere umano: nozione, elementi costitutivi, problemi di misura. Le politiche per l’ambiente. Limiti e vantaggi delle loro tipologie: strumenti contrattuali, economici, amministrativi, volontari.

TESTI CONSULTABILI:R. Calducci, G. Candela, A. E. Scorci, Teoria della politica economica, modelli dinamici e stocastici, Zanichelli, Bologna, 2002 Parta Dasgupta, Benessere umano e ambiente naturale, Vita e Pensiero, Milano 2004 Pierluigi Grasselli, Su alcuni collegamenti tra etica ed economia, Morlacchi editore, Perugia, 2005 Romano Piras,. Dalla teoria dello sviluppo alla teoria della crescita, Giappichelli editore, Torino, 2002

PRIVATE BANKING

Prof. Paola Musile Tanzi

OBIETTIVO:Lìobiettivo del corso è duplice: da un lato, fornire agli studenti gli strumenti per valutare le scelte strategiche degli intermediari specializzati nel campo dei servizi finanziari rivolti ai privati (asset management, private banking e wealth management); dall’altro, esaminare le diverse componenti che caratterizzano la finanza personale in una logica di gestione integrata dell’attivo e del passivo del patrimonio familiare.

PROGRAMMA:- lo scenario competitivo nel settore del private banking e dell’asset management; - le scelte strategiche ed organizzative degli intermediari finanziari operativi nel private banking; - l’analisi dei bisogni del cliente nell’attività di private banking: il processo di personal financial

planning;- la costruzione di un piano di investimento: l’asset allocation e la gestione dei portafogli; - l’asset allocation e la previsione nei mercati finanziari; - la diversificazione del portafoglio attraverso gli hedge funds; - la valutazione della performance nel risparmio gestito; - la pianificazione previdenziale e assicurativa: diagnosi del fabbisogno e soluzioni di copertura; - il ruolo dei finanziamenti nel private banking;

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POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO

Proff. P. Grasselli e C. Montesi

Cambiamento strutturale e dualismo economico: aspetti analitici e problemi di politica economica. Modelli di crescita di matrice keynesiana: problemi di instabilità dello sviluppo e di lotta alla disoccupazione, alla stagnazione, all’inflazione. La teoria neoclassica della crescita: risparmio, investimenti e crescita. Processi di riequilibrio tra risparmi e investimenti. Convergenza assoluta e convergenza condizionata. Progresso tecnologico esogeno, introduzione del capitale umano. Flussi migratori e capitale umano. I fondamenti microeconomici della teoria della crescita. Il modello di crescita a generazioni sovrapposte. Equilibrio di mercato e crescita di lungo periodo. Ottimizzazione dinamica: la soluzione ottima per le famiglie e per le imprese. Crescita endogena: famiglie, imprese ed equilibrio competitivo. Crescita endogena e convergenza. Esternalità, rendimenti crescenti e crescita endogena. Equilibrio competitivo, ottimo sociale e ruolo del settore pubblico. Capitale umano e crescita endogena. Le politiche per lo sviluppo locale. Il benessere umano: nozione, elementi costitutivi, problemi di misura. Le politiche per l’ambiente. Limiti e vantaggi delle loro tipologie: strumenti contrattuali, economici, amministrativi, volontari.

TESTI CONSULTABILI:R. Calducci, G. Candela, A. E. Scorci, Teoria della politica economica, modelli dinamici e stocastici, Zanichelli, Bologna, 2002 Parta Dasgupta, Benessere umano e ambiente naturale, Vita e Pensiero, Milano 2004 Pierluigi Grasselli, Su alcuni collegamenti tra etica ed economia, Morlacchi editore, Perugia, 2005 Romano Piras,. Dalla teoria dello sviluppo alla teoria della crescita, Giappichelli editore, Torino, 2002

PRIVATE BANKING

Prof. Paola Musile Tanzi

OBIETTIVO:Lìobiettivo del corso è duplice: da un lato, fornire agli studenti gli strumenti per valutare le scelte strategiche degli intermediari specializzati nel campo dei servizi finanziari rivolti ai privati (asset management, private banking e wealth management); dall’altro, esaminare le diverse componenti che caratterizzano la finanza personale in una logica di gestione integrata dell’attivo e del passivo del patrimonio familiare.

PROGRAMMA:- lo scenario competitivo nel settore del private banking e dell’asset management; - le scelte strategiche ed organizzative degli intermediari finanziari operativi nel private banking; - l’analisi dei bisogni del cliente nell’attività di private banking: il processo di personal financial

planning;- la costruzione di un piano di investimento: l’asset allocation e la gestione dei portafogli; - l’asset allocation e la previsione nei mercati finanziari; - la diversificazione del portafoglio attraverso gli hedge funds; - la valutazione della performance nel risparmio gestito; - la pianificazione previdenziale e assicurativa: diagnosi del fabbisogno e soluzioni di copertura; - il ruolo dei finanziamenti nel private banking;

- l’investimento immobiliare in una logica integrata tra attivo mobiliare e attivo reale; - art banking: l’investimento diretto e indiretto in arte

Il corso prevede lo svolgimento di una esercitazione, che richiede momenti di lavoro di gruppo “guidato”. La presentazione dei risultati avviene “in plenaria”

TESTI CONSIGLIATI

Musile Tanzi P. (a cura di), Manuale del private bunker, Egea, Milano, ultima edizione (esclusi alcuni capitoli indicati)

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTI:Burchi A., Hedge funds anno zero – il caso LTCM, in Economia & Management, n. 1, 2004 Onado M., Il risparmio gestito, Bancaria Ed., Roma, 2004 Musile Tanzi P., Strategie di crescita e redditività nel private banking, in Finanza, Marketing e Produzione, n. 3, 2004

I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno fornite agli studenti a ciò interessati.

PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO

Prof. Gianfranco Cavazioni

Modulo I LE VALUTAZIONI CIVILI E FISCALI DI BILANCIO. I criteri di valutazione degli elementi del capitale. La normativa civilistica. I principi contabili nazionali. La normativa fiscale. Il calcolo del reddito imponibile. LE ANALISI ED IL CONTROLLO DEI COSTI AZIENDALI. I costi aziendali e le loro differenti configurazioni. Il costo differenziale. Il diagramma di redditività. La determinazione del costo di prodotto mediante i centri di costo. I sistemi di contabilità analitica. Modulo II LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE. La metodologia delle prospettive e delle previsioni. Le rilevazioni statistiche. IL BUDGET AZIENDALE. Il budget generale d’impresa. Il sistema dei budgets particolari. Il budget economico. Il budget patrimoniale. La costruzione del budget generale d’impresa. LERICLASSIFICAZIONI DI BILANCIO. Gli scopi. Le riclassificazioni dello Stato patrimoniale. Le riclassificazioni del Conto economico. L’ANALISI DI BILANCIO AI FINI DEL CONTROLLO. Lo studio per indici e per flussi. Gli indici patrimoniali, finanziari ed economici. Il cash flow e il rendiconto finanziario. Esercitazioni. La determinazione del reddito imponibile ed il calcolo delle imposte. Casi di analisi dei costi mediante la costruzione del diagramma di redditività. La costruzione del budget aziendale. Casi di riclassificazione e di analisi per indici e flussi. Testi consigliati: G. Cavazzoni, Il controllo di gestione, Giappichelli, Torino, 1997. G. Cavazzoni, L.M. Mari, Il bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 1999, pagg. 163-269. La normativa fiscale in vigore

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RAGIONERIA APPLICATA E PROFESSIONALE

Prof. Andrea Bellocci

Programma:

PARTE I – IL VALORE ECONOMICO DEL CAPITALE E LE OPERAZIONI DI FINANZA STRAORDINARIA

La determinazione del valore economico del capitale

La valutazione d’azienda come presupposto delle scelte straordinarie

Le metodologie di valutazione

Aspetti peculiari del calcolo del valore economico in vista di operazioni di finanza straordinaria.

Nozioni generali civilistiche e contabili sulle operazioni di finanza straordinaria:.

La trasformazione. La liquidazione volontaria. La fusione

Testi consigliati

Per il valore economico del capitale: D. BALDUCCI, La valutazione d’azienda, Edizioni FAG, Milano, 2003 (da pag. 15 a pag. 285 e da pag. 363 a pag. 397).

Per la parte delle operazioni straordinarie: M. CONFALONIERI, Trasformazione, Fusione, Conferimento, Scissione, e Liquidazione delle società, Edizioni IlSole24Ore, Milano, 2006 (da pag. 3 a pag. 62; da pag. 97 a pag. 222; da pag, 631 a pag. 678).

Per entrambi gli argomenti verranno forniti dal docente specifici materiali di studio ed esercitazione.

PARTE II – CONTABILITA’ E BILANCIO DELLE IMPRESE BANCARIE E ASSICURATIVE

L’economia delle imprese bancarie ed assicurative

La contabilità delle imprese bancarie ed assicurative

Il bilancio di esercizio delle imprese bancarie: “Decreto Legislativo n. 87/1992, Decreto Legislativo n. 38/2005, Circolare Banca d’Italia n. 262/2005”.

Il bilancio di esercizio delle imprese assicurative: “Decreto Legislativo n. 173/1997, Decreto Legislativo n. 38/2005, Provvedimento Isvap n. 2404/2005.

Testi consigliati

C. CAVAZZONI, L’economia delle aziende di credito nei conti e nel bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 2001.

A. BELLUCCI, Le imprese di assicurazione. Profili gestionali, organizzativi e contabili, Giapicchelli, Torino, 2003.

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RAGIONERIA APPLICATA E PROFESSIONALE

Prof. Andrea Bellocci

Programma:

PARTE I – IL VALORE ECONOMICO DEL CAPITALE E LE OPERAZIONI DI FINANZA STRAORDINARIA

La determinazione del valore economico del capitale

La valutazione d’azienda come presupposto delle scelte straordinarie

Le metodologie di valutazione

Aspetti peculiari del calcolo del valore economico in vista di operazioni di finanza straordinaria.

Nozioni generali civilistiche e contabili sulle operazioni di finanza straordinaria:.

La trasformazione. La liquidazione volontaria. La fusione

Testi consigliati

Per il valore economico del capitale: D. BALDUCCI, La valutazione d’azienda, Edizioni FAG, Milano, 2003 (da pag. 15 a pag. 285 e da pag. 363 a pag. 397).

Per la parte delle operazioni straordinarie: M. CONFALONIERI, Trasformazione, Fusione, Conferimento, Scissione, e Liquidazione delle società, Edizioni IlSole24Ore, Milano, 2006 (da pag. 3 a pag. 62; da pag. 97 a pag. 222; da pag, 631 a pag. 678).

Per entrambi gli argomenti verranno forniti dal docente specifici materiali di studio ed esercitazione.

PARTE II – CONTABILITA’ E BILANCIO DELLE IMPRESE BANCARIE E ASSICURATIVE

L’economia delle imprese bancarie ed assicurative

La contabilità delle imprese bancarie ed assicurative

Il bilancio di esercizio delle imprese bancarie: “Decreto Legislativo n. 87/1992, Decreto Legislativo n. 38/2005, Circolare Banca d’Italia n. 262/2005”.

Il bilancio di esercizio delle imprese assicurative: “Decreto Legislativo n. 173/1997, Decreto Legislativo n. 38/2005, Provvedimento Isvap n. 2404/2005.

Testi consigliati

C. CAVAZZONI, L’economia delle aziende di credito nei conti e nel bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 2001.

A. BELLUCCI, Le imprese di assicurazione. Profili gestionali, organizzativi e contabili, Giapicchelli, Torino, 2003.

Per entrambi gli argomenti verranno forniti dal docente specifici materiali di studio ed esercitazione.

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME

L’esame consiste nel sostenimento di una prova scritta non selettiva e di una prova orale sugli argomenti del programma

RAGIONERIA E FINANZA STRAORDINARIA D’IMPRESA

Prof. Christian Cavazzoni

Principali problematiche di natura professionale inerenti le aziende organizzate in forma giuridica di società di persone e di capitali. Lineamenti essenziali del reddito d’impresa e della tassazione degli utili societari. Valutazione del capitale economico d’azienda: cenni sui criteri e sulle logiche di stima. Caratteristiche essenziali delle operazioni di: cessione e conferimento d’azienda. Disciplina civilistica e fiscale. Impostazioni contabili. Caratteristiche essenziali delle operazioni di: trasformazione, fusione, scissione liquidazione volontaria della società. Disciplina civilistica e fiscale. Impostazioni contabili.

TESTI CONSIGLIATI:I testi verranno indicati dal docente nel corso delle lezioni

RAGIONERIA INTERNAZIONALE

Prof.ssa Cecilia Chirieleison

PROGRAMMA

Il corso si propone di approfondire, nell’ambito dei processi di integrazione in atto a livello globale, il tema dell’armonizzazione internazionale delle informazioni di bilancio e dei principi contabili, con particolare attenzione ai principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board.In particolare verranno trattate le seguenti tematiche: - il processo di armonizzazione contabile internazionale; - le direttive e i regolamenti della Comunità Europea in tema di armonizzazione contabile; - la normativa di riferimento in Italia; - il bilancio secondo i principi IAS/IFRS; - i principi di valutazione e il fair value; - un approfondimento sui principali principi contabili emanati dallo IASB.

TESTI DI RIFERIMENTO

Savioli G., Il bilancio di esercizio secondo i principi contabili nazionali e internazionali, Giuffrè, 2004

Capitolo 1 (solo par. 6 e 7) Capitolo 3 (escluso par. 4) Capitolo 4 Capitolo 5 (esclusi par. 3.3; 3.4.4; 3.5; 4.1.3; 4.2.3; 4.3.4.; 4.4.3; 5.6; 6.6; 7; 8.2)

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Capitolo 6 (esclusi par. 1.4; 5.1.1; 5.2.1.; 5.3.1; 5.4.1; 5.6) Capitolo 7 (esclusi par. 1.4.; 3) Capitolo 15 (escluso par. 2) Capitolo 16Capitolo 17

L’armonizzazione contabile nell’Unione Europea, Studio n. 4, doc. n. 13 del 22 maggio 2002, Fondazione Luca Pacioli (scaricabile dal sito www.fondazionelucapacioli.it)L’applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) in Italia, doc. n. 23 del 25 luglio 2005, Fondazione Luca Pacioli (scaricabile dal sito www.fondazionelucapacioli.it)Codice Civile aggiornato Ulteriore materiale didattico è disponibile presso la Segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali Per gli aggiornamenti si consiglia di fare riferimento al sito www.iasitalia.it

REVISIONE AZIENDALE

Prof. Andrea Nasini

La revisione: oggetto, finalità e contenuto; le società soggette a revisione; certificazione legale e volontaria; la proposta e l’incarico di certificazione; i principi contabili e i principi di revisione di riferimento; il controllo legale dei conti; il rapporto con il collegio sindacale; la responsabilità dei revisori. La pianificazione della revisione; gli obiettivi critici; la preparazione dei programmi di revisione e le tecniche di campionamento; le fasi del lavoro della revisione; l’approccio di revisione; il concetto di materialità; il sistema di controllo interno. Analisi delle procedure di revisione e della corretta applicazione dei principi contabili connessi a specifiche aree di bilancio quali: banche e disponibilità liquide, crediti commerciali, rimanenze e debiti commerciali. Le differenze di revisione; la lettera di suggerimenti alla direzione; la relazione della Società di Revisione: tipologie e giudizi di struttura. TESTO CONSIGLIATO:A. Nasini, La revisione contabile. Analisi e procedure, collana di Economia aziendale e contabilità

d’impresa diretta da G.Cavazzoni, Giappichelli, Torino, 2001.

SCIENZA DELLE FINANZE

Prof. Marco Boccaccio

PRIMO MODULO (RIFERIMENTI: COSCIANI, CAPP.1-6,8,32) Fondamenti della Scienza delle Finanze. Il principio del bilancio, sua struttura ed analisi. Le spiegazioni politico-sociologiche e quelle volontaristiche. La definizione dell'equilibrio finanziario: costo delle decisioni pubbliche, modello di Lindhal e modello di Bowen. Il meccanismo di raggiungimento dell'equilibrio: teoria delle votazioni e teoria della burocrazia. La teoria dei beni pubblici: condizioni di equilibrio parziale e generale (modello di Samuelson). La teoria dei beni pubblici: i meccanismi di coordinamento. Le esternalità e altri casi di fallimento del mercato. Presupposti analitici di economia del benessere. I rimedi. Due casi: il monopolio e le politiche antitrust; il monopolio naturale e la regolamentazione (analisi dell'impresa pubblica). Le, teorie della giustizia quale fondamento dell'intervento redistributivo. L'utilitarismo, RawIs, egualitarismo (Lerner). Il possibile trade off tra efficienza ed equità. I metodi della redistribuzione. SECONDO MODULO (RIFERIMENTI COSCIANI, CAPP. 7,9-19; BOSI GUERRA)

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Capitolo 6 (esclusi par. 1.4; 5.1.1; 5.2.1.; 5.3.1; 5.4.1; 5.6) Capitolo 7 (esclusi par. 1.4.; 3) Capitolo 15 (escluso par. 2) Capitolo 16Capitolo 17

L’armonizzazione contabile nell’Unione Europea, Studio n. 4, doc. n. 13 del 22 maggio 2002, Fondazione Luca Pacioli (scaricabile dal sito www.fondazionelucapacioli.it)L’applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) in Italia, doc. n. 23 del 25 luglio 2005, Fondazione Luca Pacioli (scaricabile dal sito www.fondazionelucapacioli.it)Codice Civile aggiornato Ulteriore materiale didattico è disponibile presso la Segreteria del Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali Per gli aggiornamenti si consiglia di fare riferimento al sito www.iasitalia.it

REVISIONE AZIENDALE

Prof. Andrea Nasini

La revisione: oggetto, finalità e contenuto; le società soggette a revisione; certificazione legale e volontaria; la proposta e l’incarico di certificazione; i principi contabili e i principi di revisione di riferimento; il controllo legale dei conti; il rapporto con il collegio sindacale; la responsabilità dei revisori. La pianificazione della revisione; gli obiettivi critici; la preparazione dei programmi di revisione e le tecniche di campionamento; le fasi del lavoro della revisione; l’approccio di revisione; il concetto di materialità; il sistema di controllo interno. Analisi delle procedure di revisione e della corretta applicazione dei principi contabili connessi a specifiche aree di bilancio quali: banche e disponibilità liquide, crediti commerciali, rimanenze e debiti commerciali. Le differenze di revisione; la lettera di suggerimenti alla direzione; la relazione della Società di Revisione: tipologie e giudizi di struttura. TESTO CONSIGLIATO:A. Nasini, La revisione contabile. Analisi e procedure, collana di Economia aziendale e contabilità

d’impresa diretta da G.Cavazzoni, Giappichelli, Torino, 2001.

SCIENZA DELLE FINANZE

Prof. Marco Boccaccio

PRIMO MODULO (RIFERIMENTI: COSCIANI, CAPP.1-6,8,32) Fondamenti della Scienza delle Finanze. Il principio del bilancio, sua struttura ed analisi. Le spiegazioni politico-sociologiche e quelle volontaristiche. La definizione dell'equilibrio finanziario: costo delle decisioni pubbliche, modello di Lindhal e modello di Bowen. Il meccanismo di raggiungimento dell'equilibrio: teoria delle votazioni e teoria della burocrazia. La teoria dei beni pubblici: condizioni di equilibrio parziale e generale (modello di Samuelson). La teoria dei beni pubblici: i meccanismi di coordinamento. Le esternalità e altri casi di fallimento del mercato. Presupposti analitici di economia del benessere. I rimedi. Due casi: il monopolio e le politiche antitrust; il monopolio naturale e la regolamentazione (analisi dell'impresa pubblica). Le, teorie della giustizia quale fondamento dell'intervento redistributivo. L'utilitarismo, RawIs, egualitarismo (Lerner). Il possibile trade off tra efficienza ed equità. I metodi della redistribuzione. SECONDO MODULO (RIFERIMENTI COSCIANI, CAPP. 7,9-19; BOSI GUERRA)

La teoria dell'imposta. Tassonomia delle imposte. I principi distributivi del carico fiscale: beneficio e controprestazione. Le "reazioni" all'imposta: evasione, . elusione, rimozione, ammortamento,traslazione. Traslazione ed incidenza in particolare. Imposta personale: scelta della base imponibile (reddito entrata, reddito prodotto, spesa) e sua definizione. L'imposta personale: progressività. La tassazione degli incrementi di valore. L'imposta sulle società. L'imposizione del patrimonio. Tipologie di tassazione del consumo. La questione dell'attività finanziaria su più livelli (federalismo fiscale) TESTI CONSIGLIATI:Forte F.,2007”Manuale di Scienza delle Finanze” Giuffrè Editore

SERIE STORICHE ECONOMICHE

Prof. Pierluigi Daddi

Il corso è dedicato alla trattazione dei metodi statistici per l’analisi delle dinamiche economiche con particolare riferimento alla loro evoluzione nel breve e nel medio periodo, con approfondimenti nei campi applicativi della macroeconomia e dei mercati finanziari. Per partecipare alle esercitazioni in aula informatica, preferibilmente con l’utilizzo del linguaggio SAS, è consigliabile che gli studenti abbiano conseguito almeno l’idoneità nel corso di Informatica di base.

PROGRAMMA

Nozioni introduttive. Analisi classica delle serie temporali. I modelli descrittivi di scomposizione delle serie temporali. Funzioni analitiche per l’analisi delle componenti elementari. Modelli perequativi basati sulle medie mobili. Analisi moderna delle serie temporali. Generalità sui processi stocastici. Processi stocastici gaussiani, momenti teorici; proprietà di stazionarietà ergoditicità ed invertibilità. Funzioni di autocovarianza e di autocorrelazione globale e parziale. Teorema di Wold. Modelli stocastici lineari, momenti campionari. Identificazione, stima e controllo dei modelli AR, MA, ARMA, ARIMA, ARIMA. La previsione con modelli stocastici lineari. Modelli statistici per l’analisi della volatilità dei mercati finanziari: modelli ARCH, GARCH, IGARCH ed EGARCH. Cenni di Analisi spettrale: periodogramma, spettro di potenza, funzione di densità spettrale. Stimatori spettrali. Ampiezza di banda. La stagionalità e la destagionalizzazione, cenni

TESTI CONSIGLIATI:Piccolo D. - Introduzione all’analisi delle serie storiche. Ed. Nuova Italia Scientifica (NIS), 1990. Lucchetti R. - Appunti di analisi delle serie storiche. Università di Ancona, Dip. di Economia. 2004. (http://www.econ.unian.it/lucchetti/didattica/matvario/procstoc.pdf). Walter Enders - Applied Economic Time Series, Wiley & Sons, Inc., 1995. (ISBN 0-471-03941-1).

SISTEMI AVANZATI DI CONTABILITÀ

Prof. Andrea Nasini

Parte prima La contabilità direzionale: contenuti, finalità e confronto con la contabilità generale.

La classificazione dei costi in funzione del loro comportamento: i costi variabili, i costi fissi e i costi semivariabili

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Il rapporto fra costi e volumi di attività: la rappresentazione grafica dei costi, lo studio della relazione fra Costo

medio unitario e Volumi e il diagramma di profitto.

Il conto economico basato sulla contribuzione, il margine di contribuzione e la leva operativa.

I Costi pieni e il loro impiego: il costo pieno ed il costo pieno di prodotto.

I sistemi di determinazione dei costi di prodotto e il diagramma di flusso dei costi. I Sistemi di determinazione

dei costi per “Commessa” e per “Processo”.

La rilevazione dei costi diretti e l’allocazione dei costi indiretti: i centri di costo di produzione, i i centri di costo

di servizi e il metodo del ribaltamento dei costi generali di produzione; la determinazione dei coefficienti di

allocazione, il cost driver e i coefficienti di allocazione predeterminati.

La determinazione dei costi basata sulle attività (Activity Based Costing) e il confronto con i sistemi di

determinazione dei costi di prodotto tradizionali. Lo sviluppo di un’applicazione ABC.

I Costi Standard: il diagramma di flusso dei costi standard e le varianze. L’analisi delle varianze dei costi di

produzione: i costi diretti di produzione e i costi generali di produzione; L’analisi delle varianze dei costi non di

produzione: i costi commerciali e i costi generali e amministrativi. L’albero delle varianze.

Parte seconda

Il reporting Direzionale: caratteristiche e finalità. Il Tableau de Borde e la Balanced Scorecard. Definizione,

costruzione e caratteristiche degli indicatori di performance.

Testo consigliato

G. Cavazzoni: Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali. Collana di economia aziendale e contabilità d’impresa. Giappichelli editore

Materiale didattico disponibile per gli studenti sul sito: www.unipg.it/%7Eddga/Dipartimento/Home.htm

SOCIOLOGIA GENERALE

Docente da nominare

Le culture occidentali: il primato dell’economicismo e la variante tedesca La genesi delle due varianti: la Riforma e le sue conseguenze politiche e sociali, le correnti filosofiche e il perfezionarsi dell’ideologia occidentale L’etica protestante e lo spirito del capitalismo in Max Weber Il formarsi di una soggettività autonoma dai cambiamenti del Protestantesimo L’evoluzionismo e l’abolizione della dimensione etica nel pensiero economico classico La solidarietà e la preoccupazione per l’altro dal pietismo alla BildungIl formarsi dell’idea di Bildung: Humboldt, Goethe, Simmel Costruzione del Sé e originalità: da conseguenza a presupposto. Il reincanto del mondo nelle cattedrali del consumo Simmel e la metropoli Ritzer e la mcdonaldizzazione del mondo Il consumo come attività produttrice di senso Il consumatore postmoderno: costruire se stessi attraverso gli oggetti

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Sede

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Il rapporto fra costi e volumi di attività: la rappresentazione grafica dei costi, lo studio della relazione fra Costo

medio unitario e Volumi e il diagramma di profitto.

Il conto economico basato sulla contribuzione, il margine di contribuzione e la leva operativa.

I Costi pieni e il loro impiego: il costo pieno ed il costo pieno di prodotto.

I sistemi di determinazione dei costi di prodotto e il diagramma di flusso dei costi. I Sistemi di determinazione

dei costi per “Commessa” e per “Processo”.

La rilevazione dei costi diretti e l’allocazione dei costi indiretti: i centri di costo di produzione, i i centri di costo

di servizi e il metodo del ribaltamento dei costi generali di produzione; la determinazione dei coefficienti di

allocazione, il cost driver e i coefficienti di allocazione predeterminati.

La determinazione dei costi basata sulle attività (Activity Based Costing) e il confronto con i sistemi di

determinazione dei costi di prodotto tradizionali. Lo sviluppo di un’applicazione ABC.

I Costi Standard: il diagramma di flusso dei costi standard e le varianze. L’analisi delle varianze dei costi di

produzione: i costi diretti di produzione e i costi generali di produzione; L’analisi delle varianze dei costi non di

produzione: i costi commerciali e i costi generali e amministrativi. L’albero delle varianze.

Parte seconda

Il reporting Direzionale: caratteristiche e finalità. Il Tableau de Borde e la Balanced Scorecard. Definizione,

costruzione e caratteristiche degli indicatori di performance.

Testo consigliato

G. Cavazzoni: Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali. Collana di economia aziendale e contabilità d’impresa. Giappichelli editore

Materiale didattico disponibile per gli studenti sul sito: www.unipg.it/%7Eddga/Dipartimento/Home.htm

SOCIOLOGIA GENERALE

Docente da nominare

Le culture occidentali: il primato dell’economicismo e la variante tedesca La genesi delle due varianti: la Riforma e le sue conseguenze politiche e sociali, le correnti filosofiche e il perfezionarsi dell’ideologia occidentale L’etica protestante e lo spirito del capitalismo in Max Weber Il formarsi di una soggettività autonoma dai cambiamenti del Protestantesimo L’evoluzionismo e l’abolizione della dimensione etica nel pensiero economico classico La solidarietà e la preoccupazione per l’altro dal pietismo alla BildungIl formarsi dell’idea di Bildung: Humboldt, Goethe, Simmel Costruzione del Sé e originalità: da conseguenza a presupposto. Il reincanto del mondo nelle cattedrali del consumo Simmel e la metropoli Ritzer e la mcdonaldizzazione del mondo Il consumo come attività produttrice di senso Il consumatore postmoderno: costruire se stessi attraverso gli oggetti

StatisticaProf. Giuseppe Cicchitelli

mod. 1 PROGRAMMA

Nozioni introduttive: cenni storici sullo sviluppo della statistica; terminologia essenziale; misurazione dei caratteri; genesi dei dati statistici; raccolta dei dati; matrice dei dati.

Confronti tra grandezze: rapporti di composizione; rapporti di coesistenza; rapporti di derivazione; rapporti

Distribuzioni statistiche: distribuzioni statistiche disaggregate; distribuzioni di frequenze; distribuzioni di frequenze per classi; distribuzioni doppie e multiple; distribuzioni di quantità.

Rappresentazioni grafiche: diagramma ad aste; funzione di ripartizione nel caso discreto; istogramma di frequenze; uniforme distribuzione delle unità nelle classi; funzione di ripartizione nel caso delle distribuzioni in classi; rappresentazione delle serie sconnesse; rappresentazione delle serie storiche territoriali; il problema della scala.

Medie: media aritmetica; media armonica; media geometrica; media quadratica; il caso delle distribuzioni di frequenze nel discreto e in classi; medie ponderate; mediana; quartili e quantili; moda.

Variabilità e concentrazione: il fenomeno della variabilità; la misura della variabilità; deviazione standard; campo di variazione e differenza interquartile; indici di variabilità percentuali; concentrazione; rapporto di concentrazione.

Numeri indici: a base fissa e a base mobile; passaggio dalla base fissa alla mobile e viceversa; variazioni medie; il problema della misura della variazione media dei prezzi; numero indice di Laspeyres.

Analisi della dipendenza: distribuzioni doppie; distribuzioni marginali e distribuzioni condizionate; rappresentazioni grafiche; indipendenza e dipendenza perfetta; misura della dipendenza; indici: , 2, CY ,CX e C; dipendenza in media; misura della dipendenza in media.

Rregressione: regressione lineare semplice; adattamento della retta di regressione ai dati; indice di determinazione; il caso delle serie storiche; errore medio di predizione; il caso delle distribuzioni doppie di frequenze; curva di regressione e rapporto di correlazione.

Correlazione: concordanza e discordanza; il coefficiente di correlazione di Bravais.

TESTO CONSIGLIATO

G. Cicchitelli , Statistica: principi e metodi, Pearson Education, Milano 2008.

MOD II: PROGRAMMA

Probabilità: esperimenti aleatori; spazio campionario ed eventi; operazioni su insiemi; probabilità; interpretazione della probabilità; calcolo delle probabilità; probabilità condizionata; indipendenza; variabili casuali discrete; media e deviazione standard; variabili casuali standardizzate; variabili casuali continue; quantili; disuguaglianza di Chebyshev (con dimostrazione); variabili casuali doppie discrete; funzione di probabilità congiunta e funzioni di probabilità marginali; valore atteso e varianza di una

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combinazione lineare di due variabili casuali; indipendenza; variabili casuali doppie continue; variabili casuali multiple; valore atteso e varianza di una combinazione lineare di variabili casuali.

Alcune particolari distribuzioni di probabilità: distribuzione di Bernoulli; distribuzione binomiale (dimostrazioni riguardanti media e varianza); distribuzione di Poisson; distribuzione normale; uso delle tavole della normale standardizzata; approssimazione della distribuzione binomiale con la normale; distribuzione chi-quadrato; uso delle tavole per la ricerca dei quantili della distribuzione; distribuzione t di Student; uso delle tavole per la ricerca dei quantili della distribuzione; applicazione ad un particolare rapporto tra variabili casuali indipendenti.

Campione, statistiche campionarie e loro distribuzioni: campione, popolazione e parametri; inferenza statistica: stima dei parametri e verifica delle ipotesi; statistiche campionarie e loro distribuzioni; distribuzione campionaria della media; valore atteso e varianza (con dimostrazioni); il caso di una popolazione normale; teorema del limite centrale; distribuzione campionaria della varianza; distribuzione della media quando la varianza della popolazione non è nota; campionamento ripetuto.

Stima puntuale: stima puntuale della media; errore standard della media campionaria; stimatori non distorti; errore quadratico medio; efficienza; stimatori lineari non distorti; proprietà asintotiche; consistenza (dimostrazione della consistenza della media campionaria); stima puntuale di un parametro qualsiasi.

Stima per intervallo: stima per intervallo della media; popolazione normale; stimatore per intervallo e stima per intervallo; coefficiente fiduciario; ampiezza dell’intervallo fiduciario; intervallo fiduciario per la media quando la varianza della popolazione non è nota; grandi campioni; popolazione Bernoulliana; intervallo fiduciario per la varianza di una popolazione normale; definizione generale di intervallo fiduciario.

Verifica delle ipotesi: ipotesi statistiche; verifica di ipotesi sulla media di una popolazione normale; livello di significatività osservato; il test Z; il test T; verifica di ipotesi sulla media nel caso di grandi campioni; popolazione Bernoulliana; verifica di ipotesi sulla varianza di una popolazione normale; criteri di ottimizzazione nella verifica delle ipotesi; errori di prima e di seconda specie e relative probabilità; potenza del test.

Confronti tra due popolazioni: inferenza sulle medie di due popolazioni normali; piccoli campioni; grandi campioni; popolazioni Bernoulliane.

TESTO CONSIGLIATO

G. Cicchitelli, Statistica: principi e metodi, Pearson Education, Milano, 2008.

STATISTICA

Prof. Antonio Forcina

Il Prof. Antonio Forcina svolge le sue lezioni per tutti i corsi di laurea triennali ad esclusione di quello in Economia Aziendale.

Modulo I Le prime operazioni dell'indagine statistica: (Rilevazione dei dati. Spoglio e classificazione. Sistemazione in tabelle. Rappresentazioni grafiche). Rapporti statistici (Rapporti di frequenza, di composizione, di coesistenza, di derivazione. Numeri indici semplici e complessi). Distribuzione secondo un carattere

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combinazione lineare di due variabili casuali; indipendenza; variabili casuali doppie continue; variabili casuali multiple; valore atteso e varianza di una combinazione lineare di variabili casuali.

Alcune particolari distribuzioni di probabilità: distribuzione di Bernoulli; distribuzione binomiale (dimostrazioni riguardanti media e varianza); distribuzione di Poisson; distribuzione normale; uso delle tavole della normale standardizzata; approssimazione della distribuzione binomiale con la normale; distribuzione chi-quadrato; uso delle tavole per la ricerca dei quantili della distribuzione; distribuzione t di Student; uso delle tavole per la ricerca dei quantili della distribuzione; applicazione ad un particolare rapporto tra variabili casuali indipendenti.

Campione, statistiche campionarie e loro distribuzioni: campione, popolazione e parametri; inferenza statistica: stima dei parametri e verifica delle ipotesi; statistiche campionarie e loro distribuzioni; distribuzione campionaria della media; valore atteso e varianza (con dimostrazioni); il caso di una popolazione normale; teorema del limite centrale; distribuzione campionaria della varianza; distribuzione della media quando la varianza della popolazione non è nota; campionamento ripetuto.

Stima puntuale: stima puntuale della media; errore standard della media campionaria; stimatori non distorti; errore quadratico medio; efficienza; stimatori lineari non distorti; proprietà asintotiche; consistenza (dimostrazione della consistenza della media campionaria); stima puntuale di un parametro qualsiasi.

Stima per intervallo: stima per intervallo della media; popolazione normale; stimatore per intervallo e stima per intervallo; coefficiente fiduciario; ampiezza dell’intervallo fiduciario; intervallo fiduciario per la media quando la varianza della popolazione non è nota; grandi campioni; popolazione Bernoulliana; intervallo fiduciario per la varianza di una popolazione normale; definizione generale di intervallo fiduciario.

Verifica delle ipotesi: ipotesi statistiche; verifica di ipotesi sulla media di una popolazione normale; livello di significatività osservato; il test Z; il test T; verifica di ipotesi sulla media nel caso di grandi campioni; popolazione Bernoulliana; verifica di ipotesi sulla varianza di una popolazione normale; criteri di ottimizzazione nella verifica delle ipotesi; errori di prima e di seconda specie e relative probabilità; potenza del test.

Confronti tra due popolazioni: inferenza sulle medie di due popolazioni normali; piccoli campioni; grandi campioni; popolazioni Bernoulliane.

TESTO CONSIGLIATO

G. Cicchitelli, Statistica: principi e metodi, Pearson Education, Milano, 2008.

STATISTICA

Prof. Antonio Forcina

Il Prof. Antonio Forcina svolge le sue lezioni per tutti i corsi di laurea triennali ad esclusione di quello in Economia Aziendale.

Modulo I Le prime operazioni dell'indagine statistica: (Rilevazione dei dati. Spoglio e classificazione. Sistemazione in tabelle. Rappresentazioni grafiche). Rapporti statistici (Rapporti di frequenza, di composizione, di coesistenza, di derivazione. Numeri indici semplici e complessi). Distribuzione secondo un carattere

quantitativo (Valori medi. Proprietà delle principali medie. Variabilità. Indici di variabilità assoluti e percentuali. Concentrazione). Interpolazione (Metodo dei minimi quadrati). Distribuzione secondo due caratteri (Dipendenza e dipendenza in media. Regressione lineare. Correlazione lineare semplice). Analisi dei dati con MS Excel®.Mdulo II Elementi di calcolo delle probabilità (Spazio campionario ed eventi. Probabilità condizionata. Il principio della somma. Il principio del prodotto. Variabili casuali. Distribuzioni di probabilità). Alcune particolari distribuzioni di probabilità (Binomiale. Poisson. Chi–quadrato. T di Student). Distribuzioni campionarie (Il teorema del limite centrale. Distribuzioni della media e della varianza campionarie. Distribuzione della differenza tra due medie). Stima dei parametri (Statistica e stimatore. Proprietà degli stimatori. Intervalli di confidenza per medie, per varianze e per frequenze. Intervalli di confidenza per i coefficienti di regressione). Verifica di ipotesi (Test di significatività. Potenza. Verifica di ipotesi su medie e su frequenze. Verifica di ipotesi sui coefficienti di regressione). TESTI CONSIGLIATI:A.Forcina, E. Stanghellini, Elementi di Statistica per Economia, Morlacchi editore, 2003. TESTI DI CONSULTAZIONE:G. Cicchitelli – M.A. Pannone, Complementi ed esercizi di statistica descrittiva e inferenziale, Maggioli,

Rimini, 1991. Programma SOCRATES: è attivato un programma Erasmus insieme alle Università di Nottingham, Plymouth e Sheffield (UK).

STATISTICA ECONOMICA

Prof. Bruno Bracalente

Modulo I – Contabilità nazionale

PROGRAMMA.I conti generali del Paese e dei settori istituzionali. Il Sistema Europeo dei Conti economici integrati (SEC95) e la descrizione quantitativa del funzionamento del sistema economico. I conti della produzione e delle risorse e impieghi; il prodotto interno lordo, i consumi, gli investimenti. I conti della distribuzione del reddito; il reddito da lavoro dipendente, il reddito nazionale, il reddito disponibile, il risparmio. I conti dell’accumulazione; la formazione del capitale; il conto finanziario. I conti patrimoniali; la ricchezza nazionale. I conti delle transazioni internazionali. Numeri indici e comparazione degli aggregati economici. I numeri indici. La misurazione dell’inflazione; gli indici dei prezzi. Metodi di deflazione degli aggregati. Gli aggregati a prezzi costanti e in termini reali; indici dei prezzi impliciti. Gli aggregati a parità di potere d’acquisto e i confronti tra paesi.Misure e analisi statistiche della produttività e dell’occupazione. Produttività generiche e specifiche del lavoro e del capitale. Produttività globale; indici di Kendrick e di Solow. Relazioni tra misure di produttività. Indicatori del mercato del lavoro.

TESTI CONSIGLIATI.- V. Siesto, La contabilità nazionale italiana, Il mulino, Bologna 1996. - Appunti integrativi.

TESTI DI CONSULTAZIONE.- R. Guarini e F. Tassinari, Statistica economica (sec. ed.), Il mulino, Bologna 1996. - ISTAT, I conti degli italiani – Edizione 2001, Il mulino, Bologna 2001.

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Modulo II – Metodi e modelli

PROGRAMMA.Contabilità della crescita. La scomposizione dei tassi di crescita del valore aggiunto e della produttività del lavoro; La scomposizione del Pil per abitante. L’analisi della diseguaglianza dei redditi. Fonti statistiche sui redditi personali e familiari. Misure della diseguaglianza; gli indici descrittivi di Gini e di Theil; l’indice normativo di Atkinson. Analisi e misure della povertà; la scala di equivalenza; gli indici di diffusione e di intensità della povertà, l’indice di Sen. Il modello input-output. La tavola Input Output. Dalla tavola al modello input-output. I coefficienti tecnici e di spesa. La matrice inversa e il modello I-O della produzione. I modelli delle importazioni, del valore aggiunto e dell’occupazione. Il modello dei prezzi. Le analisi strutturali.

TESTI CONSIGLIATI:- R. Guarini e F. Tassinari, Statistica economica (sec. ed.), Il mulino, Bologna 1996. - Appunti integrativi.

TESTO DI CONSULTAZIONE:- G. Marbach (a cura di), Statistica economica, Utet, Torino 1991. Organizzazione del corso. Il corso è articolato in tredici lezioni e quattro esercitazioni di due ore ciascuna. Le esercitazioni sono dedicate alla correzione in aula di esercizi assegnati precedentemente. Modalità esame. L’esame prevede una prova scritta, senza l’uso di libri e appunti, e una orale.

STORIA ECONOMICA

Prof. Anna Maria Falchero Lineamenti di Storia economica: Le età di mezzo (secoli V –XV) L’Età della espansione europea (dal secolo XVI alla metà del XVIII) Lo sviluppo economico moderno (1750-1973) Tra crisi e terza rivoluzione industriale. Il mondo dopo il 1973 Parte speciale: Aspetti del feudalesimo Aspetti della transizione dal feudalesimo al capitalismo Aspetti dal capitalismo

Parte generale

TESTO FONDAMENTALE:

Roberto Romano, Marco Soresina, Homo faber. Economia, industria e società dal Medioevo alla globalizzazione, MONDATORI UNIVERSITà, 2003

Parte speciale TESTO FONDAMENTALE:C. Manca (a cura di), Formazione e trasformazione dei sistemi economici in Europa dal feudalesimo al capitalismo, Cedam, (QUALSIASI EDIZIONE A PARTIRE DALLA TERZA,1999).

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Modulo II – Metodi e modelli

PROGRAMMA.Contabilità della crescita. La scomposizione dei tassi di crescita del valore aggiunto e della produttività del lavoro; La scomposizione del Pil per abitante. L’analisi della diseguaglianza dei redditi. Fonti statistiche sui redditi personali e familiari. Misure della diseguaglianza; gli indici descrittivi di Gini e di Theil; l’indice normativo di Atkinson. Analisi e misure della povertà; la scala di equivalenza; gli indici di diffusione e di intensità della povertà, l’indice di Sen. Il modello input-output. La tavola Input Output. Dalla tavola al modello input-output. I coefficienti tecnici e di spesa. La matrice inversa e il modello I-O della produzione. I modelli delle importazioni, del valore aggiunto e dell’occupazione. Il modello dei prezzi. Le analisi strutturali.

TESTI CONSIGLIATI:- R. Guarini e F. Tassinari, Statistica economica (sec. ed.), Il mulino, Bologna 1996. - Appunti integrativi.

TESTO DI CONSULTAZIONE:- G. Marbach (a cura di), Statistica economica, Utet, Torino 1991. Organizzazione del corso. Il corso è articolato in tredici lezioni e quattro esercitazioni di due ore ciascuna. Le esercitazioni sono dedicate alla correzione in aula di esercizi assegnati precedentemente. Modalità esame. L’esame prevede una prova scritta, senza l’uso di libri e appunti, e una orale.

STORIA ECONOMICA

Prof. Anna Maria Falchero Lineamenti di Storia economica: Le età di mezzo (secoli V –XV) L’Età della espansione europea (dal secolo XVI alla metà del XVIII) Lo sviluppo economico moderno (1750-1973) Tra crisi e terza rivoluzione industriale. Il mondo dopo il 1973 Parte speciale: Aspetti del feudalesimo Aspetti della transizione dal feudalesimo al capitalismo Aspetti dal capitalismo

Parte generale

TESTO FONDAMENTALE:

Roberto Romano, Marco Soresina, Homo faber. Economia, industria e società dal Medioevo alla globalizzazione, MONDATORI UNIVERSITà, 2003

Parte speciale TESTO FONDAMENTALE:C. Manca (a cura di), Formazione e trasformazione dei sistemi economici in Europa dal feudalesimo al capitalismo, Cedam, (QUALSIASI EDIZIONE A PARTIRE DALLA TERZA,1999).

N.B. gli studenti iscritti negli anni accademici prece denti che non hanno ancora sostenuto l’esame possono optare tra questo e quello in vigore al momento dell’iscrizione.

STRATEGIE COMPETITIVE D’IMPRESA

Prof. Francesca Ceccacci

L’oggetto della concorrenza. Le strategie competitive delle imprese. Le strategie competitive di deterrenza

all’entrata. Le strategie competitive di crescita orizzontale. Le strategie competitive di diversificazione

produttiva. Le strategie competitive di decentramento produttivo. Le strategie competitive di

internazionalizzazione

TESTO FONDAMENTALE:Ferrucci L. Strategie competitive e processi di crescita dell’impresa FrancoAngeli

STRATEGIE TECNOLOGICHE ORGANIZZATIVE

Prof. Massimo Paoli

1. La natura della conoscenza individuale e la sua validazione sociale Testo: Paoli M.: Management della Complessità, Complessità del Management, in corso di pubblicazione, Parte I.

2. La natura dei sistemi sociali-organizzazioni Testo: Scott W.R.: Le organizzazioni, Il Mulino, parti da stabilire. Testo: Paoli M.: Management della Complessità, Complessità del Management, in corso di pubblicazione, Parte II.

3. La natura dell’evoluzione dei sistemi tecnologici Testo: Paoli M.: Management della Complessità, Complessità del Management, in corso di pubblicazione, Parte III.

TECNICA DEI CICLI PRODUTTIVI

Prof.ssa M. Teresa Carrozza

PROGRAMMA

Scienza, tecnica e tecnologia. Lo sviluppo tecnologico. La ricerca di base ed applicata. Lo stato della ricerca nei paesi industrializzati. Le innovazioni tecnologiche. Evoluzione delle tecnologie e dei sistemi di produzione. Il trasferimento delle tecnologie.. Gli indicatori di scienza e tecnica. Le risorse: rinnovabili e non rinnovabili. Le risorse energetiche. Gli effetti della dinamica tecnologica sulla disponibilità delle risorse. I materiali di uso industriale. L’intensità d’uso. Le tecnologie emergenti ed i nuovi material: prospettive. La dematerializzazione dell’economia . Le problematiche ambientali legate all’attività produttiva. Le emissioni e i reflui.

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Il riciclaggio dei materiali Lo sviluppo sostenibile. La normativa. La certificazione ambientale d’impresa.

Analisi di uno o più cicli produttivi

Materiale didattico a cura del docente

TECNOLOGIA E CRESCITA ECONOMICA

Prof. Mauro Visaggio

OBIETTIVO DEL CORSO. Il corso si propone (i) di fornire i principali strumenti analitici per lo studio della dinamica della crescita economica nel lungo periodo; (ii) di presentare alcune applicazioni al campo della politica economica e dell’analisi economica applicata. CONTENUTI DEL CORSO Il corso esamina: 1) il modello Overlapping Generations (OGM) nel cui ambito vengono affrontate le questioni della Proposizione dell’equivalenza Ricardiana, dei principali sistemi pensionistici e della crescita del debito pubblico; 2) il modello di crescita di Solow il quale fornisce la base, attraverso il computo della produttività multifattorale, allo studio della natura della rivoluzione delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione affermatasi alla fine del secolo scorso; 3) i modelli di crescita endogena e di crescita evoluzionistica che consentono di esaminare ed individuare i principali growth drivers sottostanti ai differenziali di crescita economica verificatisi recentemente tra le principali economie occidentali.TESTI DI RIFERIMENTO GENERALE

ROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001. BLANCHARD, O. J., E FISCHER, S., Lectures on Macroeconomics, M.I.T. Press, Cambridge MA, 1989. RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004. CHIANG , A., Fundamental Methods of Mathematical Economics, McGraw Hill. DESCRIZIONE DEL CORSO1. IL MODELLO A GENERAZIONI SOVRAPPOSTE (OLG)

1.1 IL MODELLO DI BASEROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001, CAP. 2. BLANCHARD, O. J., E FISCHER, S., Lectures on Macroeconomics, M.I.T. Press, Cambridge MA,

1989, CAP. 2.SAMUELSON, P. A., "An Exact Consumption Loan Model With or Without the Social Contrivance of

Money," Journal of Political Economy, 66(6): 467–482, December 1958. RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004, CAP.1.

1.2 APPROFONDIMENTI: SISTEMI PENSIONISTICI, EQUIVALENZA RICARDIANA, DEBITO PUBBLICO

DIAMOND, P., "National Debt in a Neoclassical Growth Model," American Economic Review, 55(5), Part I, 1126–1150, December 1965.

BARRO, R., "Are Government Bonds Net Wealth?", Journal of Political Economy, December 1974. SAMUELSON, P.A., “Optimum Social Security and Retirement Decisions”, Journal of Economic

Literature, vol. 10, pp. 337-360. VISAGGIO, M. “The Irrelevance Proposition under Alternative Fiscal Regimes”, Giornale degli

Economicsti, XLIX, 1990. MUSU, I. “Il debito pubblico”, Ed.: Il Mulino, Bologna, 1998.

2. I MODELLI DI CRESCITA ESOGENA2.1. I MODELLI DI BASE: I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR-PASINETTI E SOLOW

ROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001, CAP. 1.

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Il riciclaggio dei materiali Lo sviluppo sostenibile. La normativa. La certificazione ambientale d’impresa.

Analisi di uno o più cicli produttivi

Materiale didattico a cura del docente

TECNOLOGIA E CRESCITA ECONOMICA

Prof. Mauro Visaggio

OBIETTIVO DEL CORSO. Il corso si propone (i) di fornire i principali strumenti analitici per lo studio della dinamica della crescita economica nel lungo periodo; (ii) di presentare alcune applicazioni al campo della politica economica e dell’analisi economica applicata. CONTENUTI DEL CORSO Il corso esamina: 1) il modello Overlapping Generations (OGM) nel cui ambito vengono affrontate le questioni della Proposizione dell’equivalenza Ricardiana, dei principali sistemi pensionistici e della crescita del debito pubblico; 2) il modello di crescita di Solow il quale fornisce la base, attraverso il computo della produttività multifattorale, allo studio della natura della rivoluzione delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione affermatasi alla fine del secolo scorso; 3) i modelli di crescita endogena e di crescita evoluzionistica che consentono di esaminare ed individuare i principali growth drivers sottostanti ai differenziali di crescita economica verificatisi recentemente tra le principali economie occidentali.TESTI DI RIFERIMENTO GENERALE

ROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001. BLANCHARD, O. J., E FISCHER, S., Lectures on Macroeconomics, M.I.T. Press, Cambridge MA, 1989. RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004. CHIANG , A., Fundamental Methods of Mathematical Economics, McGraw Hill. DESCRIZIONE DEL CORSO1. IL MODELLO A GENERAZIONI SOVRAPPOSTE (OLG)

1.1 IL MODELLO DI BASEROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001, CAP. 2. BLANCHARD, O. J., E FISCHER, S., Lectures on Macroeconomics, M.I.T. Press, Cambridge MA,

1989, CAP. 2.SAMUELSON, P. A., "An Exact Consumption Loan Model With or Without the Social Contrivance of

Money," Journal of Political Economy, 66(6): 467–482, December 1958. RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004, CAP.1.

1.2 APPROFONDIMENTI: SISTEMI PENSIONISTICI, EQUIVALENZA RICARDIANA, DEBITO PUBBLICO

DIAMOND, P., "National Debt in a Neoclassical Growth Model," American Economic Review, 55(5), Part I, 1126–1150, December 1965.

BARRO, R., "Are Government Bonds Net Wealth?", Journal of Political Economy, December 1974. SAMUELSON, P.A., “Optimum Social Security and Retirement Decisions”, Journal of Economic

Literature, vol. 10, pp. 337-360. VISAGGIO, M. “The Irrelevance Proposition under Alternative Fiscal Regimes”, Giornale degli

Economicsti, XLIX, 1990. MUSU, I. “Il debito pubblico”, Ed.: Il Mulino, Bologna, 1998.

2. I MODELLI DI CRESCITA ESOGENA2.1. I MODELLI DI BASE: I MODELLI DI HARROD-DOMAR, KALDOR-PASINETTI E SOLOW

ROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001, CAP. 1.

RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004, CAP.2. 2.1. APPROFONDIMENTI: LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLE

TECOMUNICAZIONI E LA SCOMPOSIZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVOROVISAGGIO, M., Lo sviluppo delle TIC come tecnologia aspecifica e la produttività del lavoro, in

Boccaccio M. e Visaggio M. “La Nuova Economia. Tecnologia e fattori complementari”. Carocci Editore.

JORGENSON, D.W., Information Technology and the US Economy, “The American Economic Review”, 2001.

JORGENSON, D.W., HO M., STIROH K., Information Technology, Education and the Sources of Economic Growth across US industries, mimeo, 2002.

OLINER S.D., SICHEL D.E. Information Technology and Productivity: Where are we now and where are we going?, “Economic Review”, Federal Reserve Bank of Atlanta, 2002.

GORDON R.J., Technology and Economic Performance in the American Economy, nber Working Paper n.8771, 2002.

3. I MODELLI DI CRESCITA ENDOGENA3.1. I MODELLI DI BASE: I MODELLI CON CONOSCENZA, LEARNING-BY-DOING E CON CAPITALE

UMANOROMER, D., Advanced Macroeconomics, 2nd Ed., McGraw Hill, New York, 2001, CAP. 2. RODANO, G., Appunti di Macroeconomia Avanzata, 2004, CAP.3. 3.2. APPROFONDIMENTI: IL DIFFERENZIALE DI CRESCITA TRA STATI UNITI E UNIONE EUROPEA

MANKIW N.G., The Growth of Nations, NBER n. 1999, 1995. VISAGGIO M. “The EU Productivity and Growth Gap Versus the US: ICT and other Drivers of Performance”, (con A. de Panizza, A. Fazio e D. Orsini), in Conference Proceedings of “The NESIS Summative Conference”, ottobre 2004. VISAGGIO, M., Il ruolo delle TIC e dei fattori complementari nello sviluppo della Nuova Economia,

in Boccaccio M. e Visaggio M. “La Nuova Economia. Tecnologia e fattori complementari”. Carocci Editore.

AIGINGER K. “Growth difference between Europe and US in the Nineties: Causes and Likelihood”, http://www.wifo.ac.at/Karl.Aiginger/publications/2002/background.pdf.

ARK B. VAN, INKLAAR R. E MCGUCKIN R.H., “ICT and Productivity in Europe and the United States. Where Do the Differences from?, http://www.ggdc.net/~inklaar/papers/ictdecompositionrev2.pdf, 2002.

FAGERBERG, J. AND VERSPAGEN B. “Technological-Gaps, Innovation-Diffusion and Transformation: An Evolutionary Interpretation”, Research Policy, n. 31, 2002.

FAGERBERG, J. AND VERSPAGEN B. , “Innovation, Growth and Economic Development: Why Some Countries Succeed and Others Don’t?”, paper prepared for the First GLOBELICS Conference: Innovation System and Development Strategies for the Third Millenium, Rio, November 2-6, 2003.

TEORIA ECONOMICA DELL’ORGANIZZAZIONE

Prof. Pierluigi Grasselli

Elementi costitutivi di un’organizzazione economica. Modelli dell’azione organizzata e delle forme organizzative dell’attività economica. Struttura delle conoscenze e processi di decisione: conoscenze paradigmatiche, tacite, esplicite. Strategie di decisione e tipologie di razionalità: deduttiva, euristica, automatica. Stratificazione delle competenze e struttura delle motivazioni. Efficienza, efficacia ed equità (distributiva e procedurale) nei processi motivazionali. Principali tipologie di meccanismi di coordinamento: prezzo, voto, relazioni di autorità, relazioni di agenzia, decisione di gruppo, negoziazione, norme e regole. Prezzi liberi e amministrati, uscita, riserva di risorse. Forme di autorità: presupposti informativi, esigenze di controllo. Relazione di agenzia: condizioni informative, distribuzione dei diritti di

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decisione e di controllo, criteri di retribuzione efficiente. Requisiti, benefici, costi e limiti applicativi della comunicazione, decisione e controllo di gruppo. Negoziazione: condizioni di efficacia, struttura del gioco negoziale, strategie di negoziazione distributiva e integrativa. Norme e regole: stratificazione, differenziazione di orientamenti, condizioni di efficacia relativa. Sistemi legali-formali, a garanzia esterna ed interna. Analisi delle principali tipologie contrattuali. Criteri di base per valutare il grado di formalizzazione efficace, efficiente ed equo di un sistema regolativi. Condizioni di inefficacia dei meccanismi di coordinamento. I problemi di fondo dell’analisi e della progettazione organizzativa. Le variabili chiave dell’analisi e della progettazione organizzativa: economie di specializzazione, economie di scala, economie di raggio d’azione, complementarità e insostituibilità delle risorse; specificità, rendite e quasi-rendite. Complessità informativa, incertezza, problemi di decisione e coordinamento. Tipologie principali di interdipendenza (transazionale, reciproca, cooperativa, intensiva) e corrispondenti forme efficaci di coordinamento. Soluzioni organizzative efficienti ai conflitti tra interessi e al potenziale di opportunismo.

PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORIValutazione della prestazione: valutazione dei compiti, valutazione dei risultati, incertezza ambientale e fattori esogeni. Giustizia sostantiva e giustizia procedurale nei processi di valutazione. Valutazione delle posizioni, delle competenze e del potenziale. Retribuzione in funzione della posizione: condizioni di efficienza e di efficacia. Determinazione del livello retributivo efficiente nella relazione di agenzia. Efficienza, equità sostantiva e procedurale nella negoziazione salariale. Retribuzione in funzione della prestazione: condizioni di efficacia di incentivi e retribuzione variabile. Determinanti dell’incidenza ottimale della ricompensa legata ai risultati. Processi di mobilità e sviluppo delle risorse umane: asimmetria informativa e costi di ricerca e selezione, mercati interni ed esterni del lavoro; autoselezione dell’offerta. Formazione: principali tipologie di attività formative e loro condizioni di efficacia, secondo le esigenze delle imprese e le aspettative del personale. Sistemi di carriera. Condizioni di efficienza e di equità. Corrispondenza tra responsabilità, competenza e ricompense. Contratti di lavoro: tassonomia secondo le variabili cruciali di efficienza, efficacia ed equità nei sistemi organizzativi delle risorse umane. Analisi di efficienza e di efficacia dei confini e del coordinamento tra unità organizzative nell’ambito dell’impresa. Configurazioni alternative di organizzazione interna: forme unitarie, forme divisionali, benefici e costi rispettivi. La forma strutturale delle organizzazioni e la circolazione delle informazioni. Confini e coordinamento tra imprese. Determinanti dell’efficacia relativa tra organizzazione interna ed esterna. Ruolo della specificità, dell’incertezza e della frequenza, secondo l’economia dei costi di transazione. L’impresa nella teoria economica: concezioni a confronto. Centralità del grado di complessità delle attività e dell’acquisizione di conoscenze e specializzazione. Interdipendenze cooperative e reti tra imprese: reti sociali, burocratiche, proprietarie. La molteplicità dei confini di impresa. Testi consigliati:

- A. Grandoro, Organizzazione e comportamento economico, Il Mulino, 1999 - G. Brusio, Introduzione all’economia dell’organizzazione, Nis, 1995

TEORIA MATEMATICA DEL PORTAFOGLIO FINANZIARIO

Prof. Franco Moriconi

Selezione di portafogli obbligazionari: richiami sulle teorie della struttura per scadenza dei tassi di interesse; l’immunizzazione classica; copertura di uscita singola; l’ipotesi di shift additivi; il teorema di Fisher e Weil; la ricerca del tempo ottimo di smobilizzo; selezione di portafogli immunizzati; gestione dinamica di portafogli immunizzati; copertura di uscite multiple; il teorema di Redington; il teorema generale di immunizzazione per shift additivi; l’immunizzazione semideterministica a minimo rischio; il teorema di immunizzazione a minimo rischio; selezione di portafogli immunizzati a minimo rischio; la gestione del rischio di tasso nei portafogli di intermediazione. Selezione di portafogli azionari e capital asset pricing model: richiami sui modelli mediavarianza; frontiere efficienti e teorema di separazione; la capital market line; diversificazione dei portafogli; rischio sistematico e rischio non sistematico; il Capital

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decisione e di controllo, criteri di retribuzione efficiente. Requisiti, benefici, costi e limiti applicativi della comunicazione, decisione e controllo di gruppo. Negoziazione: condizioni di efficacia, struttura del gioco negoziale, strategie di negoziazione distributiva e integrativa. Norme e regole: stratificazione, differenziazione di orientamenti, condizioni di efficacia relativa. Sistemi legali-formali, a garanzia esterna ed interna. Analisi delle principali tipologie contrattuali. Criteri di base per valutare il grado di formalizzazione efficace, efficiente ed equo di un sistema regolativi. Condizioni di inefficacia dei meccanismi di coordinamento. I problemi di fondo dell’analisi e della progettazione organizzativa. Le variabili chiave dell’analisi e della progettazione organizzativa: economie di specializzazione, economie di scala, economie di raggio d’azione, complementarità e insostituibilità delle risorse; specificità, rendite e quasi-rendite. Complessità informativa, incertezza, problemi di decisione e coordinamento. Tipologie principali di interdipendenza (transazionale, reciproca, cooperativa, intensiva) e corrispondenti forme efficaci di coordinamento. Soluzioni organizzative efficienti ai conflitti tra interessi e al potenziale di opportunismo.

PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORIValutazione della prestazione: valutazione dei compiti, valutazione dei risultati, incertezza ambientale e fattori esogeni. Giustizia sostantiva e giustizia procedurale nei processi di valutazione. Valutazione delle posizioni, delle competenze e del potenziale. Retribuzione in funzione della posizione: condizioni di efficienza e di efficacia. Determinazione del livello retributivo efficiente nella relazione di agenzia. Efficienza, equità sostantiva e procedurale nella negoziazione salariale. Retribuzione in funzione della prestazione: condizioni di efficacia di incentivi e retribuzione variabile. Determinanti dell’incidenza ottimale della ricompensa legata ai risultati. Processi di mobilità e sviluppo delle risorse umane: asimmetria informativa e costi di ricerca e selezione, mercati interni ed esterni del lavoro; autoselezione dell’offerta. Formazione: principali tipologie di attività formative e loro condizioni di efficacia, secondo le esigenze delle imprese e le aspettative del personale. Sistemi di carriera. Condizioni di efficienza e di equità. Corrispondenza tra responsabilità, competenza e ricompense. Contratti di lavoro: tassonomia secondo le variabili cruciali di efficienza, efficacia ed equità nei sistemi organizzativi delle risorse umane. Analisi di efficienza e di efficacia dei confini e del coordinamento tra unità organizzative nell’ambito dell’impresa. Configurazioni alternative di organizzazione interna: forme unitarie, forme divisionali, benefici e costi rispettivi. La forma strutturale delle organizzazioni e la circolazione delle informazioni. Confini e coordinamento tra imprese. Determinanti dell’efficacia relativa tra organizzazione interna ed esterna. Ruolo della specificità, dell’incertezza e della frequenza, secondo l’economia dei costi di transazione. L’impresa nella teoria economica: concezioni a confronto. Centralità del grado di complessità delle attività e dell’acquisizione di conoscenze e specializzazione. Interdipendenze cooperative e reti tra imprese: reti sociali, burocratiche, proprietarie. La molteplicità dei confini di impresa. Testi consigliati:

- A. Grandoro, Organizzazione e comportamento economico, Il Mulino, 1999 - G. Brusio, Introduzione all’economia dell’organizzazione, Nis, 1995

TEORIA MATEMATICA DEL PORTAFOGLIO FINANZIARIO

Prof. Franco Moriconi

Selezione di portafogli obbligazionari: richiami sulle teorie della struttura per scadenza dei tassi di interesse; l’immunizzazione classica; copertura di uscita singola; l’ipotesi di shift additivi; il teorema di Fisher e Weil; la ricerca del tempo ottimo di smobilizzo; selezione di portafogli immunizzati; gestione dinamica di portafogli immunizzati; copertura di uscite multiple; il teorema di Redington; il teorema generale di immunizzazione per shift additivi; l’immunizzazione semideterministica a minimo rischio; il teorema di immunizzazione a minimo rischio; selezione di portafogli immunizzati a minimo rischio; la gestione del rischio di tasso nei portafogli di intermediazione. Selezione di portafogli azionari e capital asset pricing model: richiami sui modelli mediavarianza; frontiere efficienti e teorema di separazione; la capital market line; diversificazione dei portafogli; rischio sistematico e rischio non sistematico; il Capital

Asset Pricing Model; il portafoglio di mercato; il beta e la security market line; il CAPM come modello monoindice; gli stimatori classici; applicazioni del CAPM; il CAPM come criterio di valutazione; la verifica empirica del CAPM; l’arbitrage Pricing Theory come estensione del CAPM. Contratti forward e contratti futures: caratterizzazione dei contratti forward; prezzi a termine e aspettative; classificazione degli agenti nel mercato; la relazione tra prezzi a pronti e prezzi a termine con e senza dividendi; applicazioni: contratti su coupon bonds; arbitraggi da cash and carry; cambi a pronti e cambi a termine; parità coperta dei tassi di interesse; la valutazione dei titoli denominati in divisa estera; caratterizzazione dei contratti futures; il daily resettlement; relazione tra prezzi farward e prezzi futures; prezzi futures e prezzi a pronti. Coperture e speculazioni con contratti futures; il rapporto di copertura; futures su indici ; BTP futures; il BTP futures sul LIFFE. Le operazioni finanziarie: generalità sulle opzioni; contratti forward e contratti di opzione; opzioni europee e opzioni americane: caratterizzazione; la relazione di parità put-call; limitazioni notevoli al prezzo delle opzioni; le principali tipologie di contratti di opzione; opzioni implicite: zero coupon bonds emessi da imprese; investimenti azionari con minimi garantiti; introduzione al modello binomiale; la valutazione delle opzioni: un esempio elementare; valutazione rinominale; lo schema di mercato uniperiodale; il portafoglio replicante e la probabilità risk neutral; lo schema con due periodi; valutazione risk neutral e strategia di replica autofinanziante; il Delta. TESTI CONSIGLIATI:- M. De Felice, F. Moriconi, La teoria dell’immunizzazione finanziaria. Modelli e strategie, Il Mulino,

Bologna, 1991. - Dispense a cura del docente. TESTI DI CONSULTAZIONE:- T.E. Copeland, J.F. Weston, Financial theory and corporate policy, Addison-Wesley, Reading Ma,

USA, 1998. - W. Sharpe, J.A. Gordon, J.V. BAILEY, Investments, Prentice Hall Inc., Englewood Cliffs NJ, USA,

1995.

VALUTAZIONE DI PROGETTI DI INVESTIMENTO PUBBLICO

Prof. Marco Boccaccio

PROGRAMMA:Ruolo e importanza degli investimenti pubblici nel sistema economico. La spesa per investimenti pubblici e la dotazione di infrastrutture in Italia. La valutazione degli investimenti: analisi costi-benefici nel settore privato e nel settore pubblico. Tecniche di finanziamento: il project financing e le public-private partnerships.

TESTO CONSIGLIATO: Cullis j.,Jones P.,2end ed.”Public Finance ed Public Choice” Oxford University Press chapter 6 oltre al materiale che verrà fornito a lezione

VALUTAZIONE E GESTIONE DEI CONTRATTI DERIVATI

Prof Stefano Herzel

Il corso, ideale prosecuzione di “Modelli per i mercati finanziari”, si propone di studiare alcuni tra i prodotti derivati più utilizzati nella pratica operativa, illustrando in particolare le metodologie fondamentali per la valutazione e la gestione del rischio connesso. A partire da esempi tratti dalla realtà di mercato, verranno trattati problemi quali la gestione del rischio di tasso tramite l’uso di contratti cap,

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floor e swaption, la pratica del delta-hedging di un titolo derivato utilizzando il titolo sottostante o contratti futures, le tecniche di valutazione di contratti strutturati, la misurazione del rischio di mercato. Sono previste esercitazioni in aula informatica.

Il Corso per l’A.A. 2007/08, sarà tenuto in lingua inglese:

(Evaluating and managing financial derivatives)

The course is devoted to the study of pricing and hedging techniques of some financial derivatives. It will cover the following topics, always trying to connect the theory with the practice through computer programming and numerical simulations (using MatLab):

1. The binomial model. Numerical implementation of the European and American option pricing formulas.

2. The Black Scholes model. Geometric Brownian motion. Hedging and pricing contingent claims. The Black Scholes PDE. Chooser options and compound options. Delta hedging, gamma hedging and stop-loss strategies. Options on dividend paying securities. Options on futures. Currency options.

3. Interest rate models. Valuation of floating rate bonds. Interest rate swap. Cap and Swaption. Models for the short term interest rate.

References J. C. Hull, "Options, futures and other derivatives", Prentice-Hall T. Bjork, "Arbitrage Theory in Continuous Time", Oxford University Press

VALUTAZIONE E GESTIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI

prof. Mauro Pagliacci

I Aspetti generali e basi teoriche Aspetti giuridici, sociali, economico finanziari e matematici dei contratti di assicurazione in generale. Assicurazioni libere e obbligatorie. Introduzione al mercato assicurativo. Richiami sul Teorema di von Neumann e Morgenstern, sulle proprietà delle funzioni di utilità e sull’equivalente certo. I contratti di assicurazione e la teoria dell’utilità. Polizze a copertura totale e a copertura parziale. Il premio equo. Caricamento di sicurezza. Caricamento massimo accettabile. La vantaggiosità in approssimazione quadratica. II Le assicurazioni sulla vita Introduzione alle assicurazioni del ramo vita. Cenni ai fondamenti giuridici. Caratteristiche di una polizza vita. Le assicurazioni: temporanea caso morte, vita intera, capitale differito, mista e rendita vitalizia. Il premio (equo, puro e di tariffa). Le variabili aleatorie vita residua e vita residua intera. Funzione di sopravvivenza. Tavole di mortalità. Probabilità legate alla sopravvivenza di un individuo di età x. Forza di mortalità. Intensità di mortalità. Vita probabile e vita media (completa e incompleta). Determinazione del premio unico puro per assicurazione vita intera, temporanea caso morte, capitale differito e mista. Rendite vitalizie. Determinazione del premio annuo. Una formula generale per la valutazione di contratti di assicurazione. Il foglio elettronico per la valutazione di contratti di assicurazione. La riserva matematica: formula ricorrente di Fouret. Premio di rischio e premio di risparmio. Gestione del premio di rischio e di

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floor e swaption, la pratica del delta-hedging di un titolo derivato utilizzando il titolo sottostante o contratti futures, le tecniche di valutazione di contratti strutturati, la misurazione del rischio di mercato. Sono previste esercitazioni in aula informatica.

Il Corso per l’A.A. 2007/08, sarà tenuto in lingua inglese:

(Evaluating and managing financial derivatives)

The course is devoted to the study of pricing and hedging techniques of some financial derivatives. It will cover the following topics, always trying to connect the theory with the practice through computer programming and numerical simulations (using MatLab):

1. The binomial model. Numerical implementation of the European and American option pricing formulas.

2. The Black Scholes model. Geometric Brownian motion. Hedging and pricing contingent claims. The Black Scholes PDE. Chooser options and compound options. Delta hedging, gamma hedging and stop-loss strategies. Options on dividend paying securities. Options on futures. Currency options.

3. Interest rate models. Valuation of floating rate bonds. Interest rate swap. Cap and Swaption. Models for the short term interest rate.

References J. C. Hull, "Options, futures and other derivatives", Prentice-Hall T. Bjork, "Arbitrage Theory in Continuous Time", Oxford University Press

VALUTAZIONE E GESTIONE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI

prof. Mauro Pagliacci

I Aspetti generali e basi teoriche Aspetti giuridici, sociali, economico finanziari e matematici dei contratti di assicurazione in generale. Assicurazioni libere e obbligatorie. Introduzione al mercato assicurativo. Richiami sul Teorema di von Neumann e Morgenstern, sulle proprietà delle funzioni di utilità e sull’equivalente certo. I contratti di assicurazione e la teoria dell’utilità. Polizze a copertura totale e a copertura parziale. Il premio equo. Caricamento di sicurezza. Caricamento massimo accettabile. La vantaggiosità in approssimazione quadratica. II Le assicurazioni sulla vita Introduzione alle assicurazioni del ramo vita. Cenni ai fondamenti giuridici. Caratteristiche di una polizza vita. Le assicurazioni: temporanea caso morte, vita intera, capitale differito, mista e rendita vitalizia. Il premio (equo, puro e di tariffa). Le variabili aleatorie vita residua e vita residua intera. Funzione di sopravvivenza. Tavole di mortalità. Probabilità legate alla sopravvivenza di un individuo di età x. Forza di mortalità. Intensità di mortalità. Vita probabile e vita media (completa e incompleta). Determinazione del premio unico puro per assicurazione vita intera, temporanea caso morte, capitale differito e mista. Rendite vitalizie. Determinazione del premio annuo. Una formula generale per la valutazione di contratti di assicurazione. Il foglio elettronico per la valutazione di contratti di assicurazione. La riserva matematica: formula ricorrente di Fouret. Premio di rischio e premio di risparmio. Gestione del premio di rischio e di

risparmio. Caricamenti per spese, premi di tariffa e riserve. Cenno alla riserva Zillmerata e di inventario. Utili e retrocessioni agli assicurati: utile di mortalità e utile di interesse. Formula di Homans. Destinazione degli utili di mortalità e di interessi. Altri utili. Alcune nuove tendenze della finanza delle assicurazioni vita. I prodotti assicurativi sulla vita con componenti finanziarie: decomposizione call e decomposizione put. III Assicurazioni sociali Introduzione alle assicurazioni sociali. La previdenza sociale. Mutualità e solidarietà. Equilibrio attuariale singolo e collettivo. Metodo retributivo. I tre pilastri della previdenza. Previdenza complementare. Previdenza aggiuntiva. La gestione dei fondi pensione. Sistema a ripartizione e a capitalizzazione. Riserva matematica del fondo. Un fondo pensione con minimo garantito. IV Assicurazioni contro i danni Assicurazioni contro i danni: generalità. Comparti assicurativi e classificazione dei rami. Basi tecniche: le variabili aleatorie danno (rimborso) e numero dei sinistri. Quota danni, indice di ripetibilità, costo medio per sinistro. Riserve tecniche: riserva premi e riserva sinistri. La gestione del premio e le riserve tecniche. Stima della riserva sinistri: il metodo della catena.Le assicurazioni di responabilità: RC in generale e parametri oggettivi della RCA. Determinazione del premio equo e del premio di tariffa in RCA. Personalizzazione delle tariffe. La compagnia di assicurazione. Un approccio attraverso il teorema della rovina del giocatore. Coassicurazione e riassicurazione. V Seminari degli studenti Sono previsti seminari degli studenti su argomenti da concordare con il docente Bibliografia:ANIA – L’assicurazione italiana nel 2003-2004. Luciano Daboni, Lezioni di tecnica attuariale delle assicurazioni contro i danni, Lint, Trieste 1993. Claudio de Ferra, L’assicurazione:nozioni, concetti, basi matematiche, ETASLIBRI 1994. Hans U. Gerber, Life insurance mathematics, III ed, Springer 1997. Franco Moriconi, Matematica finanziaria, Il Mulino 1997 Ermanno Pitacco, Introduzione alla Matematica attuariale, Lint, Trieste 1995

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9 Corso di laurea in Statistica e informatica per la gestione delle imprese

9.1 Obiettivi formativi

Il corso di laurea triennale in Statistica e informatica per la gestione delle imprese (nel seguito corso di laurea SIGI) ha come obiettivo la formazione di una figura professionale caratterizzata da:

competenze ed abilità nella produzione e nel trattamento dell'informazione statistica all'interno delle varie funzioni aziendali; competenze informatiche, viste non solo in funzione dell'elaborazione statistica delle informazioni, ma anche come bagaglio culturale indispensabile per l'aggiornamento delle procedure informatiche relative all'amministrazione e ai processi produttivi e per l'uso delle più moderne risorse telematiche (reti di calcolatori, materiale multimediale); conoscenze in ambito economico-aziendale.

In ambito statistico, si vogliono far acquisire allo studente le conoscenze fondamentali della teoria statistica (processi generatori dei dati, analisi quantitative delle distribuzioni statistiche, stima dei parametri, verifica delle ipotesi), nonché i principali metodi di analisi statistica dei dati (regressione, serie storiche, analisi della varianza, tecniche multivariate). In ambito informatico, accanto alle conoscenze di base su architettura degli elaboratori, linguaggi di programmazione e reti di calcolatori, particolare rilievo viene riservato alla disciplina di Basi di dati e sistemi informativi. Completano la formazione le discipline economico-aziendali su cui si innestano altri insegnamenti mirati all’applicazione dei modelli teorici alla realtà aziendale (Analisi di mercato, Marketing, Controllo statistica della qualità, Qualità totale, Sistemi informativi aziendali, Statistica aziendale). Parte non trascurabile del curriculum è ispirata all’esigenza di coniugare la formazione teorica con lo sviluppo di capacità tecnico-professionali. A ciò puntano specificatamente i laboratori statistico-informatici e lo stage aziendale. La proficua frequenza dei corsi e dei laboratori, accompagnata da un serio impegno individuale di studio, consente di acquisire il bagaglio di competenze ed abilità sufficienti per un rapido inserimento operativo nei seguenti ambiti di attività:

realizzazione di protocolli di raccolta e diffusione delle informazioni;elaborazioni statistiche di dati di carattere aziendale ed extra-aziendale, con l’ausilio di pacchetti statistici standard (EXCEL, R e SAS);

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9 Corso di laurea in Statistica e informatica per la gestione delle imprese

9.1 Obiettivi formativi

Il corso di laurea triennale in Statistica e informatica per la gestione delle imprese (nel seguito corso di laurea SIGI) ha come obiettivo la formazione di una figura professionale caratterizzata da:

competenze ed abilità nella produzione e nel trattamento dell'informazione statistica all'interno delle varie funzioni aziendali; competenze informatiche, viste non solo in funzione dell'elaborazione statistica delle informazioni, ma anche come bagaglio culturale indispensabile per l'aggiornamento delle procedure informatiche relative all'amministrazione e ai processi produttivi e per l'uso delle più moderne risorse telematiche (reti di calcolatori, materiale multimediale); conoscenze in ambito economico-aziendale.

In ambito statistico, si vogliono far acquisire allo studente le conoscenze fondamentali della teoria statistica (processi generatori dei dati, analisi quantitative delle distribuzioni statistiche, stima dei parametri, verifica delle ipotesi), nonché i principali metodi di analisi statistica dei dati (regressione, serie storiche, analisi della varianza, tecniche multivariate). In ambito informatico, accanto alle conoscenze di base su architettura degli elaboratori, linguaggi di programmazione e reti di calcolatori, particolare rilievo viene riservato alla disciplina di Basi di dati e sistemi informativi. Completano la formazione le discipline economico-aziendali su cui si innestano altri insegnamenti mirati all’applicazione dei modelli teorici alla realtà aziendale (Analisi di mercato, Marketing, Controllo statistica della qualità, Qualità totale, Sistemi informativi aziendali, Statistica aziendale). Parte non trascurabile del curriculum è ispirata all’esigenza di coniugare la formazione teorica con lo sviluppo di capacità tecnico-professionali. A ciò puntano specificatamente i laboratori statistico-informatici e lo stage aziendale. La proficua frequenza dei corsi e dei laboratori, accompagnata da un serio impegno individuale di studio, consente di acquisire il bagaglio di competenze ed abilità sufficienti per un rapido inserimento operativo nei seguenti ambiti di attività:

realizzazione di protocolli di raccolta e diffusione delle informazioni;elaborazioni statistiche di dati di carattere aziendale ed extra-aziendale, con l’ausilio di pacchetti statistici standard (EXCEL, R e SAS);

analisi di mercato: dalla elaborazione dei questionari alla interpretazione delle serie storiche, allo studio dell’evoluzione dei fenomeni, alla formulazione di previsioni; controllo statistico dei processi produttivi e gestionali: capacità del processo, carte di controllo, campionamento per l’accettazione; creazione e gestione di archivi elettronici (database) ed impiego degli archivi aziendali; valutazione di strumenti hardware e software per l’azienda, creazione e adattamento di software per specifiche esigenze aziendali; gestione di sistemi informativi aziendali; utilizzo e gestione di reti di calcolatori e dei relativi servizi.

9.2 Curriculum

Le attività formative del corso sono elencate qui di seguito per anno, con l’indicazione del numero di crediti, del tipo di attività e del settore scientifico-disciplinare.

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD I ANNO Architettura degli elaboratori I 5 di base Mat-stat-prob-inf INF/01 Calcolo delle probabilità I 6 di base Mat-stat-prob-inf MAT/06 Economia Politica II 8 caratterizzante Economico-sociale SECS-P/01 Laboratorio statistico-informatico I I 3 altre - - Lingua inglese I 5 - Lingua straniera - Matematica I I 7 di base Mat-stat-prob-inf. MAT/05 Matematica II II 7 di base Mat-stat-prob-inf. MAT/05 Programmazione I II 6 di base Mat-stat-prob-inf. INF/01 Statistica I II 5 di base Mat-stat-prob-inf. SECS-S/01 Statistica II II 5 di base Mat-stat-prob-inf. SECS-S/01 Tecniche di apprendimento, tecniche di comunicazione e lavoro di gruppo

I 2 altre - -

Totale crediti 59

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD II ANNO Basi di dati e sistemi informativi II 10 di sede - INF/01 Economia aziendale I 8 caratterizzante Economico-sociale SECS-P/07 Laboratorio statistico-informatico II I-II 3 altre - - Matematica finanziaria II 5 di base Statistico-metod. SECS-S/06 Programmazione II I 5 di base - INF/01 Ricerca operativa II 5 affine o int. Formazione interd. MAT/09 Sistemi informativi aziendali II 5 di sede - INF/01 Statistica III I 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/01 Statistica IV I-II 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/01 A scelta dello studente 5 - - - Totale crediti 56

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9.3 Propedeuticità

Gli esami devono essere sostenuti rispettando le propedeuticità contenute nello schema seguente.

DISCIPLINA PROPEDEUTICA DISCIPLINA

Primo anno Calcolo delle probabilità Statistica II Economia Politica Statistica economica: contabilità nazionale Laboratorio statistico-informatico I Laboratorio statistico-informatico II Matematica I Matematica II

Statistica II Matematica II Matematica finanziaria

Ricerca operativa Statistica III

Programmazione I Basi di dati e sistemi informativi Programmazione II

Statistica I Statistica II Statistica II Controllo statistico della qualità

Statistica economica: contabilità nazionale Statistica III Teoria dei campioni

Secondo anno Economia aziendale E-business

MarketingQualità totale

Laboratorio statistico-informatico II Laboratorio statistico-informatico III Reti di calcolatori

Matematica finanziaria Teoria matematica del portafoglio

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD III ANNO Controllo statistico della qualità I 4 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 E-business II 5 affine o int. Formazione interd. SECS-P/08 Laboratorio statistico-informatico III I-II 3 altre - - Marketing I 8 affine o int. Formazione interd. SECS-P/08 Qualità totale II 4 di sede - SECS-P/10 Reti di calcolatori I 5 di sede - INF/01 Statistica aziendale I I 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Statistica aziendale II II 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 A scelta dello studente 5 Due insegnamenti a scelta tra: 10 Analisi di mercato II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Modelli per i mercati finanziari II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/06 Statistica economica: contabilità nazionale I caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Teoria dei campioni II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/01 Teoria matematica del portafoglio I caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/06 Stage/progetto sul campo 6 altre Prova finale 5Totale crediti 65

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9.3 Propedeuticità

Gli esami devono essere sostenuti rispettando le propedeuticità contenute nello schema seguente.

DISCIPLINA PROPEDEUTICA DISCIPLINA

Primo anno Calcolo delle probabilità Statistica II Economia Politica Statistica economica: contabilità nazionale Laboratorio statistico-informatico I Laboratorio statistico-informatico II Matematica I Matematica II

Statistica II Matematica II Matematica finanziaria

Ricerca operativa Statistica III

Programmazione I Basi di dati e sistemi informativi Programmazione II

Statistica I Statistica II Statistica II Controllo statistico della qualità

Statistica economica: contabilità nazionale Statistica III Teoria dei campioni

Secondo anno Economia aziendale E-business

MarketingQualità totale

Laboratorio statistico-informatico II Laboratorio statistico-informatico III Reti di calcolatori

Matematica finanziaria Teoria matematica del portafoglio

SEM CFU ATTIVITÀ AMBITO SSD III ANNO Controllo statistico della qualità I 4 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 E-business II 5 affine o int. Formazione interd. SECS-P/08 Laboratorio statistico-informatico III I-II 3 altre - - Marketing I 8 affine o int. Formazione interd. SECS-P/08 Qualità totale II 4 di sede - SECS-P/10 Reti di calcolatori I 5 di sede - INF/01 Statistica aziendale I I 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Statistica aziendale II II 5 caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 A scelta dello studente 5 Due insegnamenti a scelta tra: 10 Analisi di mercato II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Modelli per i mercati finanziari II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/06 Statistica economica: contabilità nazionale I caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/03 Teoria dei campioni II caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/01 Teoria matematica del portafoglio I caratterizzante Statistico-metod. SECS-S/06 Stage/progetto sul campo 6 altre Prova finale 5Totale crediti 65

DISCIPLINA PROPEDEUTICA DISCIPLINA Statistica III Analisi di mercato

Statistica IV Statistica IV Statistica aziendale I

Statistica aziendale II

Terzo anno Teoria matematica del portafoglio Modelli per i mercati finanziari

9.4 Ammissione al corso

L’iscrizione al corso è regolata in conformità delle norme di accesso agli studi universitari. Non è previsto il numero programmato. La durata normale per il conseguimento della laurea è di tre anni. Per conseguire il titolo finale lo studente deve aver acquisito 180 crediti. Quanto alle conoscenze necessarie per l’accesso, è opportuno segnalare che costituiscono prerequisiti per il corso di Matematica I le conoscenze di base nel campo della teoria degli insiemi, delle funzioni elementari e delle equazioni e disequazioni. Tali nozioni saranno richiamate nelle prime settimane del corso.

9.5 Calendario didattico

L’attività didattica è articolata su quattro periodi costituiti da sei settimane lavorative; ciascun periodo è seguito da almeno due settimane riservate allo studio individuale e alla eventuale valutazione del profitto.

17/09/2007 Orientamento matricole (presentazione corsi) – Il programma specifico delle attività di orientamento sarà reso noto agli inizi di settembre

17/09/2007 26/10/2007 Primo semestre - parte A

29/10/2007 9/11/2007 Esami: sessione intermedia - Un appello per tutti i corsi

12/11/2007 21/11/2007 Primo semestre - parte B. Vacanze di Natale: 24 dicembre 2007 - 4 gennaio 2008

07/01/2008 15/02/2008 Esami - Tre appelli per tutti i corsi

18/02/2008 04/04/2008 Secondo semestre - parte A

7/04/2008 18/04/2008 Esami: sessione intermedia - Un appello per tutti i corsi ad eccezione di quelli del primo semestre per gli studenti del primo anno. Vacanze di Pasqua: 21 - 25 aprile 2008

21/04/2008 06/06/2008 Secondo semestre - parte B

09/06/2008 25/07/2008 Esami - Tre appelli per tutti i corsi

01/09/20087 12/09/2008 Esami - Un appello per tutti i corsi

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È fatto divieto di svolgere prove intermedie o anticipazioni di esami all’interno dei periodi didattici.

Insegnamenti attivati per l’anno accademico 2007-2008

Disciplina Settore Sem. Copertura Docente

Nome e cognome Qualifica Dip.

Analisi di mercato SECS-/03 II BE/C da nominare EFS Architettura degli elaboratori INF/01 I Aff. Ateneo L. Gammaitoni Associato FI Basi di dati e sistemi informativi (I mod.) INF/01 IIA Aff. Ateneo M. Baioletti Ricercatore MAI Basi di dati e sistemi informativi (II mod.) INF/01 IIB Aff. Ateneo V. Poggioni Ricercatore MAI Calcolo delle probabilità (mutuato da Calcolo delle probabilità e statistica matematica della Facoltà di Scienze)

MAT/06 I Mutuazione G. Coletti Ordinario MAI

Controllo statistico della qualità SECS-S/03 I Aff. L. Scrucca Ricercatore EFS E-business SECS-P/08 II BE/C da nominare Economia aziendale SECS-P/07 I RDI M. L. Mari Ordinario DGA Economia politica SECS-P/01 II Aff. G. Ballarani Ricercatore EFS Laboratorio statistico-informatico I - I Tecnici di lab.

Laboratorio statistico-informatico II - I-IIA Tecnici di lab., L. Scrucca

Laboratorio statistico-informatico III - I-IIA Aff. F. Pierri Ricercatore EFS Lingua inglese - I BE/C da nominare Marketing SECS-P/08 I RDI L. Ferrucci Ordinario DGA Matematica I MAT/05 I RDI W. Betori Associato EFS Matematica II MAT/05 II BE/C da nominare Matematica finanziaria SECS-S/06 II Aff. F. Angelini Associato EFS Modelli per i mercati finanziari SECS-S/06 IIA RDI F. Moriconi Ordinario EFS Programmazione I INF/01 I Aff. Ateneo G. Cecconi T. laureato CASI Programmazione II INF/01 I Aff. Ateneo Marco Baioletti Ricercatore MAI Qualità Totale SECS-P/10 II Contratto S. Trollini EFS Reti di calcolatori INF/01 I Aff. G. Galmacci Ordinario EFS Ricerca operativa MAT/09 IIB BE/C da nominare Sistemi informativi aziendali INF/01 IIA BE/C da nominare EFS Statistica aziendale I SECS-S/03 I BE/C da nominare EFS

Statistica aziendale II (mutuato da Serie Storiche Economiche) SECS-S/03 II Aff. P. Daddi Ordinario EFS

Statistica economica: contabilità nazionale SECS-S/03 IA RDI B. Bracalente Ordinario EFS Statistica I SECS-S/01 IIA RDI A. Forcina Ordinario EFS Statistica II SECS-S/01 IIB Aff. F. Bartolucci Associato EFS Statistica III SECS-S/01 I Aff. G. Cicchitelli Ordinario EFS Statistica IV SECS-S/01 IB-IIA Aff. E. Stanghellini Ordinario EFS Tecniche di apprendimento, di comunicazione, lavoro di gruppo - I S. Casucci

Teoria dei campioni SECS-S/01 II Aff. Ateneo M. G. Ranalli Ricercatore EFS Teoria matematica del portafoglio SECS-S/06 IB RDI F. Moriconi Ordinario EFS

Legenda:

Copertura

BE/C Bando per la copertura con affidamento a docente esterno alla Facoltà o con contratto RDI Responsabilità didattica istituzionale Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti di altre Facoltà dell’Ateneo Contratto Insegnamento ricoperto per contratto

Dipartimenti

DGA Discipline giuridiche ed aziendali / Tel. 075 585 5264 –5265 EFS Economia, Finanza e Statistica – Sez. di Economia / Tel. 075 585 5279; Sez. di Finanza / Tel. 075 585 5255 Sez. di Statistica / Tel. 075 585 5242 FI Fisica / Tel. 075 585 2701MAI Matematica e informatica / Tel. 075 585 5024

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Sede

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È fatto divieto di svolgere prove intermedie o anticipazioni di esami all’interno dei periodi didattici.

Insegnamenti attivati per l’anno accademico 2007-2008

Disciplina Settore Sem. Copertura Docente

Nome e cognome Qualifica Dip.

Analisi di mercato SECS-/03 II BE/C da nominare EFS Architettura degli elaboratori INF/01 I Aff. Ateneo L. Gammaitoni Associato FI Basi di dati e sistemi informativi (I mod.) INF/01 IIA Aff. Ateneo M. Baioletti Ricercatore MAI Basi di dati e sistemi informativi (II mod.) INF/01 IIB Aff. Ateneo V. Poggioni Ricercatore MAI Calcolo delle probabilità (mutuato da Calcolo delle probabilità e statistica matematica della Facoltà di Scienze)

MAT/06 I Mutuazione G. Coletti Ordinario MAI

Controllo statistico della qualità SECS-S/03 I Aff. L. Scrucca Ricercatore EFS E-business SECS-P/08 II BE/C da nominare Economia aziendale SECS-P/07 I RDI M. L. Mari Ordinario DGA Economia politica SECS-P/01 II Aff. G. Ballarani Ricercatore EFS Laboratorio statistico-informatico I - I Tecnici di lab.

Laboratorio statistico-informatico II - I-IIA Tecnici di lab., L. Scrucca

Laboratorio statistico-informatico III - I-IIA Aff. F. Pierri Ricercatore EFS Lingua inglese - I BE/C da nominare Marketing SECS-P/08 I RDI L. Ferrucci Ordinario DGA Matematica I MAT/05 I RDI W. Betori Associato EFS Matematica II MAT/05 II BE/C da nominare Matematica finanziaria SECS-S/06 II Aff. F. Angelini Associato EFS Modelli per i mercati finanziari SECS-S/06 IIA RDI F. Moriconi Ordinario EFS Programmazione I INF/01 I Aff. Ateneo G. Cecconi T. laureato CASI Programmazione II INF/01 I Aff. Ateneo Marco Baioletti Ricercatore MAI Qualità Totale SECS-P/10 II Contratto S. Trollini EFS Reti di calcolatori INF/01 I Aff. G. Galmacci Ordinario EFS Ricerca operativa MAT/09 IIB BE/C da nominare Sistemi informativi aziendali INF/01 IIA BE/C da nominare EFS Statistica aziendale I SECS-S/03 I BE/C da nominare EFS

Statistica aziendale II (mutuato da Serie Storiche Economiche) SECS-S/03 II Aff. P. Daddi Ordinario EFS

Statistica economica: contabilità nazionale SECS-S/03 IA RDI B. Bracalente Ordinario EFS Statistica I SECS-S/01 IIA RDI A. Forcina Ordinario EFS Statistica II SECS-S/01 IIB Aff. F. Bartolucci Associato EFS Statistica III SECS-S/01 I Aff. G. Cicchitelli Ordinario EFS Statistica IV SECS-S/01 IB-IIA Aff. E. Stanghellini Ordinario EFS Tecniche di apprendimento, di comunicazione, lavoro di gruppo - I S. Casucci

Teoria dei campioni SECS-S/01 II Aff. Ateneo M. G. Ranalli Ricercatore EFS Teoria matematica del portafoglio SECS-S/06 IB RDI F. Moriconi Ordinario EFS

Legenda:

Copertura

BE/C Bando per la copertura con affidamento a docente esterno alla Facoltà o con contratto RDI Responsabilità didattica istituzionale Aff. Affidamento a docenti della Facoltà Aff. Ateneo Affidamento a docenti di altre Facoltà dell’Ateneo Contratto Insegnamento ricoperto per contratto

Dipartimenti

DGA Discipline giuridiche ed aziendali / Tel. 075 585 5264 –5265 EFS Economia, Finanza e Statistica – Sez. di Economia / Tel. 075 585 5279; Sez. di Finanza / Tel. 075 585 5255 Sez. di Statistica / Tel. 075 585 5242 FI Fisica / Tel. 075 585 2701MAI Matematica e informatica / Tel. 075 585 5024

9.6 Prova finale

Per essere ammessi alla prova finale, occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi. Le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono in una relazione sull’esperienza di stage o su un tipico problema professionale legato ad una o più discipline del corso. Il tema della relazione è scelto dallo studente di concerto con un docente, e, eventualmente, con il referente dell’azienda presso cui svolge lo stage. Ai sensi della delibera del Consiglio di Facoltà del 12 ottobre 2004 “la valutazione della prova finale avviene nel corso di una seduta pubblica della Commissione di esame di laurea composta da undici membri e nominata dal Rettore (…) La Commissione di esame di laurea per la valutazione dei candidati può avvalersi del precedente parere formulato da una Commissione ristretta di docenti della Facoltà, nominata dal Presidente del Consiglio di corso e composta da almeno tre docenti della Facoltà. Di questa Commissione fa parte il docente che ha seguito il candidato nella preparazione della prova finale”. Si ricordano alcuni termini organizzativi:

1. Entro il venerdì antecedente la settimana che precede quella delle lauree devono essere concluse le prove finali da parte delle commissioni ristrette;

2. Le prove finali da parte delle commissioni ristrette si tengono nell’ambito di una settimana;

3. Ai fini del sostenimento della prova finale, il laureando deve aver terminato gli esami entro la fine della settimana antecedente quella in cui hanno luogo le prove finali da parte delle commissioni ristrette.

4. L’elaborato per la prova finale deve essere consegnato non meno di 20 giorni prima della seduta di laurea;

Il calendario delle prove finali delle diverse commissioni ristrette è stabilito annualmente ed è disponibile nell’apposita bacheca, nel sito del Corso di laurea e presso la Segreteria didattica.

Determinazione del voto di laurea

Ai fini dell’attribuzione del voto di laurea, alla media dei voti riportati agli esami (ponderata con i crediti delle singole discipline), espressa in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti:

- bonus per la media: fino ad un massimo di 4,6 punti, ripartiti proporzionalmente secondo la tabella seguente:

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Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per i valori intermedi, ad ogni incremento di 1 del voto medio, il bonus aumenta, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se il voto medio è compreso tra 80 e 85, di 0,18 se il voto medio è compreso tra 85 e 90, di 0,22 se il voto medio è compreso tra 90 e 95, di 0,26 se il voto medio è compreso tra 95 e 100, di 0,235 se il voto medio è compreso tra 100 e 103,4. Se la media dei voti riportati agli esami è maggiore di 103,4, il bonus per la media è uguale alla differenza tra 108 e la media.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

- valutazione della prova finale: fino ad un massimo di 3 punti.

Il calendario delle sedute per la prova finale per l’anno accademico 2007-2008 è indicato di seguito: 3-4-5 dicembre 2007 25-26-27 febbraio 2008 5-6-7 maggio 2008 14-15-16 luglio 2008 6-7-8 ottobre 2008

La domanda per sostenere la prova finale deve essere presentata entro i termini sotto indicati:

19 ottobre 2007 Per la seduta di dicembre 11 gennaio 2008 Per la seduta di febbraio 21 marzo 2008 Per la seduta di maggio 30 maggio 2008 Per la seduta di luglio 1 settembre 2008 Per la seduta di ottobre

Media degli esami (m) 80 80 – 85 85 – 90 90 – 95 95 – 100 100 – 103,4

Punteggio massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 4,6

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Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per i valori intermedi, ad ogni incremento di 1 del voto medio, il bonus aumenta, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se il voto medio è compreso tra 80 e 85, di 0,18 se il voto medio è compreso tra 85 e 90, di 0,22 se il voto medio è compreso tra 90 e 95, di 0,26 se il voto medio è compreso tra 95 e 100, di 0,235 se il voto medio è compreso tra 100 e 103,4. Se la media dei voti riportati agli esami è maggiore di 103,4, il bonus per la media è uguale alla differenza tra 108 e la media.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

- valutazione della prova finale: fino ad un massimo di 3 punti.

Il calendario delle sedute per la prova finale per l’anno accademico 2007-2008 è indicato di seguito: 3-4-5 dicembre 2007 25-26-27 febbraio 2008 5-6-7 maggio 2008 14-15-16 luglio 2008 6-7-8 ottobre 2008

La domanda per sostenere la prova finale deve essere presentata entro i termini sotto indicati:

19 ottobre 2007 Per la seduta di dicembre 11 gennaio 2008 Per la seduta di febbraio 21 marzo 2008 Per la seduta di maggio 30 maggio 2008 Per la seduta di luglio 1 settembre 2008 Per la seduta di ottobre

Media degli esami (m) 80 80 – 85 85 – 90 90 – 95 95 – 100 100 – 103,4

Punteggio massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 4,6

9.7 Prospettive occupazionali

La figura professionale può collocarsi sul mercato del lavoro sia come lavoratore autonomo sia come lavoratore dipendente. Data la stretta rispondenza del profilo professionale proposto ai fabbisogni espressi dal sistema delle imprese, è molto alta la probabilità di impiego immediato al termine degli studi. La figura professionale trova una proficua collocazione in azienda con funzioni di supporto nelle aree: produzione, marketing, controllo di gestione, elaborazione dati e sistema informativo. In base ad una recente indagine, il tasso di occupazione dei laureati in Statistica e Informatica per la Gestione delle Imprese ad almeno un anno dal conseguimento della laurea è del 95% (100% per i maschi e 89% per le femmine). La ricerca ha preso in esame i 98 laureati/diplomati tra il 1997 e il 2003 (le interviste telefoniche sono state 88: non sono state raggiunte 10 unità per irreperibilità o indisponibilità). Tra gli occupati, il 66% (ottenuto come media tra il 75% dei maschi e il 55% delle femmine) ha un lavoro stabile, il 14% ha un contratto a tempo determinato, il 10% ha un contratto di formazione e il restante 10% ha contratti di collaborazione. Il grado di soddisfazione dei laureati dal punto di vista della gratificazione economica e/o professionale è assai elevato. È dunque molto positivo il rapporto con il mondo del lavoro: la capacità di inserimento lavorativo è paragonabile a quella che l’ISTAT rileva a livello nazionale per le lauree del gruppo di ingegneria a 3 anni dal conseguimento del titolo di studio (cfr. ISTAT: “Laureati del 1998 per condizione lavorativa nel 2001”). Per informazioni più dettagliate si rinvia al sito http://www.stat.unipg.it/sigi/.

9.8 Alcune specificità

Il Corso di laurea SIGI è nato dalla trasformazione dell’omonimo corso di diploma universitario; quest’ultimo ha partecipato per cinque anni al progetto Campus, un progetto promosso e coordinato dalla CRUI, con cui si è voluta sperimentare una nuova impostazione della didattica universitaria ispirata ai criteri della qualità e del raccordo tra università e mondo del lavoro. Il Corso di laurea SIGI ha voluto mantenere alcuni degli aspetti innovativi di quell’esperienza, aspetti che si concretizzano nelle attività di seguito illustrate.

Associazione SIGI Un corso di laurea deve conferire la formazione metodologica generale e quella specifica per accedere alle professioni previste in sede di formulazione del curriculum. È perciò necessario che l’Università si rapporti al mondo del lavoro e, in primo luogo, al sistema economico locale.

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A questo fine, è stato costituito un apposito organismo, l’Associazione SIGI, di cui fanno parte l’Università, l’Associazione degli industriali e la Camera di Commercio di Perugia. L’associazione provvede anche al reperimento delle risorse necessarie per il mantenimento degli standard qualitativi della didattica e per garantire un solido collegamento con la realtà economica della regione.

Stage aziendaliMerita una specifica menzione lo stage in azienda. Si tratta di un’attività da svolgere, di norma nel terzo anno, per un periodo corrispondente ad un minimo di 150 ore lavorative (6 crediti formativi). Con questa esperienza lo studente ha l’opportunità di tradurre in un progetto operativo le proprie conoscenze teoriche.La selezione delle aziende e dei progetti di stage avviene in funzione sia delle motivazioni e delle attitudini degli studenti sia delle caratteristiche produttive, organizzative e gestionali delle imprese ospitanti. Lo stage contribuisce alla maturazione professionale dello studente, dall’altra, costituisce un’importante occasione d’incontro tra domanda e offerta di lavoro, portando alla luce, talora, esigenze e fabbisogni di professionalità da parte delle aziende prima allo stato latente. Lo svolgimento e l’esito degli stage vengono attentamente valutati nella prospettiva del miglioramento continuo. Negli anni passati, l’organizzazione degli stage è stata attuata nell’ambito di un progetto realizzato insieme al Centro di Formazione Imprenditoriale della Camera di Commercio di Perugia. Prevedibilmente, ciò avverrà anche nel prossimo anno.

LaboratoriIl laboratorio statistico-informatico consiste in un’attività di oltre 120 ore collocate nell’arco del triennio. L’attività, articolata in tre moduli (Laboratorio statistico-informatico I, II e III), è dedicata all’applicazione di linguaggi di programmazione, di pacchetti statistici per le aziende, nonché alla sperimentazione delle più moderne tecnologie informatiche.

Didattica extra-accademica Alcuni moduli caratterizzati da contenuti più professionalizzanti (come ad esempio, Qualità totale, Sistemi informativi aziendali e Statistica aziendale) sono svolti per contratto da professionisti esterni all’Università. Si tratta di momenti di collegamento importanti tra Università e mondo del lavoro.

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A questo fine, è stato costituito un apposito organismo, l’Associazione SIGI, di cui fanno parte l’Università, l’Associazione degli industriali e la Camera di Commercio di Perugia. L’associazione provvede anche al reperimento delle risorse necessarie per il mantenimento degli standard qualitativi della didattica e per garantire un solido collegamento con la realtà economica della regione.

Stage aziendaliMerita una specifica menzione lo stage in azienda. Si tratta di un’attività da svolgere, di norma nel terzo anno, per un periodo corrispondente ad un minimo di 150 ore lavorative (6 crediti formativi). Con questa esperienza lo studente ha l’opportunità di tradurre in un progetto operativo le proprie conoscenze teoriche.La selezione delle aziende e dei progetti di stage avviene in funzione sia delle motivazioni e delle attitudini degli studenti sia delle caratteristiche produttive, organizzative e gestionali delle imprese ospitanti. Lo stage contribuisce alla maturazione professionale dello studente, dall’altra, costituisce un’importante occasione d’incontro tra domanda e offerta di lavoro, portando alla luce, talora, esigenze e fabbisogni di professionalità da parte delle aziende prima allo stato latente. Lo svolgimento e l’esito degli stage vengono attentamente valutati nella prospettiva del miglioramento continuo. Negli anni passati, l’organizzazione degli stage è stata attuata nell’ambito di un progetto realizzato insieme al Centro di Formazione Imprenditoriale della Camera di Commercio di Perugia. Prevedibilmente, ciò avverrà anche nel prossimo anno.

LaboratoriIl laboratorio statistico-informatico consiste in un’attività di oltre 120 ore collocate nell’arco del triennio. L’attività, articolata in tre moduli (Laboratorio statistico-informatico I, II e III), è dedicata all’applicazione di linguaggi di programmazione, di pacchetti statistici per le aziende, nonché alla sperimentazione delle più moderne tecnologie informatiche.

Didattica extra-accademica Alcuni moduli caratterizzati da contenuti più professionalizzanti (come ad esempio, Qualità totale, Sistemi informativi aziendali e Statistica aziendale) sono svolti per contratto da professionisti esterni all’Università. Si tratta di momenti di collegamento importanti tra Università e mondo del lavoro.

Servizio di tutorato Il tutorato ha come obiettivi:

- l’assistenza agli studenti intesa in senso ampio: come sostegno tecnico nell’ambito delle singole discipline e come ausilio nella organizzazione del lavoro universitario (predisposizione di piani di studio, introduzione alle tecniche di studio e di apprendimento, ecc.);

- la cura del raccordo tra momento teorico e momento operativo con particolare riguardo all’esperienza dello stage aziendale;

- la valorizzazione delle connessioni trasversali tra discipline, per un apprendimento più consapevole.

Particolare attenzione è riservata agli studenti del primo anno, tenuto conto dei loro problemi di inserimento nel mondo dell’Università e del fatto che gli esiti del primo anno (in quantità e qualità di esami) incidono in modo determinante sul percorso formativo. Il servizio è svolto dai docenti del corso di laurea con l’apporto di studenti meritevoli della laurea specialistica e professionisti esterni. Per alcune discipline, vengono realizzate forme di tutoring on-line. Supporto dell’attività di tutorato è il monitoraggio delle carriere degli studenti condotto con l’ausilio di una base di dati relazionale.

Valutazione della didattica Il corso di laurea si ispira alle norme della serie ISO 9000:2000 per la realizzazione della cosiddetta qualità totale: l’Università è vista come una vera e propria azienda, un’azienda di servizi che produce formazione; d’altro canto, lo studente viene considerato come cliente fruitore di tale servizio. Il processo di produzione viene quindi impostato partendo dalle esigenze del cliente; intorno a tali esigenze si modella tutta l’organizzazione del processo formativo. Si pone, pertanto, il problema della valutazione della qualità della didattica, valutazione che viene effettuata sulla base di questionari anonimi compilati dagli studenti al termine dei moduli didattici. Altri strumenti di controllo sono rappresentati dai colloqui periodici con gli studenti svolti da personale specializzato.

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9.9 Notizie utili

Attestati di frequenza del laboratorio statistico-informatico

Nel corso del triennio, a seguito del superamento della prova di idoneità dei Laboratori statistico-informatici verranno rilasciati, su richiesta, attestati di frequenza recanti l’indicazione delle conoscenze ed abilità maturate.

Commissione paritetica per la didattica

Come previsto dal regolamento didattico d’Ateneo, è costituita la Commissione paritetica per la didattica formata da quattro docenti e quattro rappresentanti degli studenti. Alla Commissione spetta il compito di:

- formulare proposte in materia di calendario e di programmazione delle attività didattiche;

- verificare l’integrazione dei diversi insegnamenti; - vigilare sulle procedure di valutazione degli insegnamenti da parte degli studenti

e recepire i risultati di tale valutazione; - coordinare le attività di tutorato e i servizi di orientamento offerti dal Corso di

laurea.

La composizione attuale della Commissione è la seguente:

Docenti StudentiGiuseppe Cicchitelli Cocchi Claudio Marco Baioletti Grassi Andrea Walter Betori Radaelli Barbara Luca Scrucca Sordilli Alessandro

Riconoscimento di crediti

Coloro che possiedono la certificazione PET, o altra equivalente, potranno far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del Corso di laurea SIGI) per l’idoneità nella lingua inglese. Coloro che già possiedono la certificazione ECDL, o altra equivalente, potranno far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del Corso di laurea SIGI) per l’idoneità nel Laboratorio statistico-informatico I, per la parte relativa a word e excel.

Lauree specialistiche/magistrali

È allo studio la realizzazione di una laurea magistrale nella classe delle lauree in Scienze statistiche.

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9.9 Notizie utili

Attestati di frequenza del laboratorio statistico-informatico

Nel corso del triennio, a seguito del superamento della prova di idoneità dei Laboratori statistico-informatici verranno rilasciati, su richiesta, attestati di frequenza recanti l’indicazione delle conoscenze ed abilità maturate.

Commissione paritetica per la didattica

Come previsto dal regolamento didattico d’Ateneo, è costituita la Commissione paritetica per la didattica formata da quattro docenti e quattro rappresentanti degli studenti. Alla Commissione spetta il compito di:

- formulare proposte in materia di calendario e di programmazione delle attività didattiche;

- verificare l’integrazione dei diversi insegnamenti; - vigilare sulle procedure di valutazione degli insegnamenti da parte degli studenti

e recepire i risultati di tale valutazione; - coordinare le attività di tutorato e i servizi di orientamento offerti dal Corso di

laurea.

La composizione attuale della Commissione è la seguente:

Docenti StudentiGiuseppe Cicchitelli Cocchi Claudio Marco Baioletti Grassi Andrea Walter Betori Radaelli Barbara Luca Scrucca Sordilli Alessandro

Riconoscimento di crediti

Coloro che possiedono la certificazione PET, o altra equivalente, potranno far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del Corso di laurea SIGI) per l’idoneità nella lingua inglese. Coloro che già possiedono la certificazione ECDL, o altra equivalente, potranno far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del Corso di laurea SIGI) per l’idoneità nel Laboratorio statistico-informatico I, per la parte relativa a word e excel.

Lauree specialistiche/magistrali

È allo studio la realizzazione di una laurea magistrale nella classe delle lauree in Scienze statistiche.

Accordi interuniversitari per lo scambio di studenti

Nell’ambito del programma Socrates, gli studenti iscritti al Corso di laurea SIGI possono sostenere esami, fino a 60 crediti, in un periodo di permanenza all’estero per non più di due semestri, presso le Università straniere con le quali l’Università di Perugia ha rapporti di scambio e di collaborazione. Tali insegnamenti sono individuati dallo studente tra una rosa di corsi indicati dal Dipartimento proponente il progetto Socrates, rispettando i vincoli previsti nel curriculum del Corso di laurea. Lo studente, prima della partenza per la sede straniera, è tenuto a richiedere l’autorizzazione al Consiglio di Corso di laurea e deve presentare il piano di studio per l’approvazione delle modifiche. Nelle proposte da sottoporre al Consiglio di Corso di laurea devono essere indicati: la disciplina che si intende seguire all’estero, con la denominazione nella lingua locale o in inglese ed i relativi crediti, e la disciplina del Corso di laurea SIGI per cui è richiesta l’equipollenza. Per quanto riguarda le discipline del settore statistico-matematico, la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia ha in corso progetti Socrates con le Università di Nottingham, Plymouth, Sheffield e Brunel (Londra). Responsabile del progetto Socrates per il settore statistico è la Professoressa Elena Stanghellini.

Piano di studi

Lo studente deve presentare il piano degli studi entro il 30 settembre dell’anno in cui risulta iscritto al secondo. Eventuali variazioni vanno presentate entro la stessa data degli anni successivi.

Orario di ricevimento degli studenti

I docenti ricevono gli studenti secondo orari aggiornati con regolarità ed esposti nella bacheca del Corso di laurea SIGI.

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9.10 Programmi degli insegnamenti attivati

ANALISI DI MERCATO

Docente da nominare

1. Introduzione alle ricerche di mercato Definizione di Ricerca di Mercato; Funzione del marketing; Sistema elementare di marketing; Fonti di dati nel marketing; le variabili di marketing-mix; il ciclo di vita del prodotto; macrofasi di una ricerca di mercato.

2. Campionamento Introduzione allo schema di campionamento nel contesto delle ricerche di mercato; principali tecniche di campionamento probabilistico; principali tecniche di campionamento non probabilistico; profilo dell’errore.

3. Questionario, tecniche di contatto e scale di misuraIl questionario: principali linee guida per la costruzione; tipologia delle domande; tecniche di contatto: indagini con intervista diretta, postali, telefoniche, via internet; indagini Panel; misurazione dei caratteri statistici e scale di valutazione.

4. Principali metodi di analisi multivariata dei dati nell’ambito delle ricerche di mercato Regressione lineare semplice e multipla; analisi fattoriale; analisi dei gruppi; regressione logistica.

5. Analisi della Customer Satisfaction Analisi e misura della CS; metodi di misura tradizionali: sistema ACSI e sistema NQRC; i modelli SERVQUAL e SETVPREF; gli studi della GN Research.

Il corso prevede delle esercitazioni in laboratorio, finalizzate alla produzione di un homework da parte degli studenti, che sarà valutato in sede di esame.

TESTI CONSIGLIATI:- A. De Luca, Le ricerche di mercato, Franco Angeli, 2006 - L. Fabbris, Statistica multivariata McGraw-Hill, 1997 - V.A. Zeithalm, A. Parasuraman, L.L. Berry, Servire qualità, McGraw-Hill, 1991

Durante lo svolgimento del corso saranno inoltre messe a disposizione degli studenti delle dispense a cura della docente.

ARCHITETTURA DEGLI ELABORATORI

Prof. Luca Gammaitoni

L’informazione e la comunicazione: il problema di Shannon e la definizione formale di Informazione; digitale cioè numerico; la rappresentazione delle quantità; numerazione binaria, numerazione esadecimale; operatori logici: AND, OR, NOT, e logica booleana; i circuiti, le porte logiche e le operazioni aritmetiche; semi-sommatore e sommatore completo; reti combinatorie e reti sequenziali; Flip-Flop e elementi di memoria; la digitalizzazione delle comunicazioni. Il computer: parole chiave ed alcune definizioni; breve

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9.10 Programmi degli insegnamenti attivati

ANALISI DI MERCATO

Docente da nominare

1. Introduzione alle ricerche di mercato Definizione di Ricerca di Mercato; Funzione del marketing; Sistema elementare di marketing; Fonti di dati nel marketing; le variabili di marketing-mix; il ciclo di vita del prodotto; macrofasi di una ricerca di mercato.

2. Campionamento Introduzione allo schema di campionamento nel contesto delle ricerche di mercato; principali tecniche di campionamento probabilistico; principali tecniche di campionamento non probabilistico; profilo dell’errore.

3. Questionario, tecniche di contatto e scale di misuraIl questionario: principali linee guida per la costruzione; tipologia delle domande; tecniche di contatto: indagini con intervista diretta, postali, telefoniche, via internet; indagini Panel; misurazione dei caratteri statistici e scale di valutazione.

4. Principali metodi di analisi multivariata dei dati nell’ambito delle ricerche di mercato Regressione lineare semplice e multipla; analisi fattoriale; analisi dei gruppi; regressione logistica.

5. Analisi della Customer Satisfaction Analisi e misura della CS; metodi di misura tradizionali: sistema ACSI e sistema NQRC; i modelli SERVQUAL e SETVPREF; gli studi della GN Research.

Il corso prevede delle esercitazioni in laboratorio, finalizzate alla produzione di un homework da parte degli studenti, che sarà valutato in sede di esame.

TESTI CONSIGLIATI:- A. De Luca, Le ricerche di mercato, Franco Angeli, 2006 - L. Fabbris, Statistica multivariata McGraw-Hill, 1997 - V.A. Zeithalm, A. Parasuraman, L.L. Berry, Servire qualità, McGraw-Hill, 1991

Durante lo svolgimento del corso saranno inoltre messe a disposizione degli studenti delle dispense a cura della docente.

ARCHITETTURA DEGLI ELABORATORI

Prof. Luca Gammaitoni

L’informazione e la comunicazione: il problema di Shannon e la definizione formale di Informazione; digitale cioè numerico; la rappresentazione delle quantità; numerazione binaria, numerazione esadecimale; operatori logici: AND, OR, NOT, e logica booleana; i circuiti, le porte logiche e le operazioni aritmetiche; semi-sommatore e sommatore completo; reti combinatorie e reti sequenziali; Flip-Flop e elementi di memoria; la digitalizzazione delle comunicazioni. Il computer: parole chiave ed alcune definizioni; breve

storia del computer; la macchina di Turino; il modello Von Newmann; unità centrale di elaborazione (CPU); registri e comunicazione di informazione fra registri; unità aritmetica (ALU); codice macchina; la macchina virtuale; i computer prossimi venturi. Il personal computer: la struttura di un PC, analisi delle componenti: microprocessore, periferiche, ..; la memoria e l’immagazzinamento dei dati (dischi, …); la trasmissione dei dati: bus, protocolli, …; l’organizzazione logica dei dati: files, folders, …; gli attributi del file; i tipi di file: rassegna dei tipi e dei metodi di codifica delle informazioni: - TXT e codice ASCII, immagini: BMP, JPG, Suoni: … ; il software: il bios, il sistema operativo, Il software applicativo. Cennidi reti di computer: comunicare mediante computer, generalità sulle reti; Intranet e cenni sui protocolli; Internet: struttura e principi di funzionamento. Comunicazione e riservatezza: cenni di crittografia; crittografia a chiave pubblica.

Informazioni sul corso: http://www.fisica.unipg.it/gammaitoni/archelab/

TESTO CONSIGLIATO:- L. Gammaitoni, Introduzione alla Scienza dei Computer, McGraw-Hill, Milano, 2004.

BASI DI DATI E SISTEMI INFORMATIVI

Prof. Marco Baioletti (5 cfu)

Prof. Valentina Poggioni (5 cfu)

Introduzione: Sistemi informativi e sistemi informatici. I file. I sistemi di gestione di basi di dati. Progettazione concettuale: Il modello entità-relazionale. Entità, relazioni, campi, cardinalità di partecipazione,classificazione delle relazioni. Estensione del modello ER con generalizza-zioni/specializzazioni. Progettazione logica: il modello relazionale. Relazioni, campi, tuple, domini, vincoli di unicità, non nullità, chiave e chiave esterna. Tecniche di mapping tra modello ER esteso e modello relazionale. Trattazione dei vari tipi di relazione e della generalizzazione. Normalizzazione: Problemi nella progettazione: anomalie e ridondanze. La normalizazione come strumento di verifica di qualità. Dipendenze funzionali, forme normali e decomposizioni di schemi.Modelli formali per l'interrogazione: Algebra relazionale, operatori di base e operatori avanzati.Il linguaggio SQL: la creazione di database e di tabelle, le varie forme dell'istruzione SELECT con le clausole FROM, WHERE, GROUP BY, HAVING, le sub-select, le istruzioni di modifica del database, le istruzioni di creazione indici e di gestione degli accessi. Tecnologia dei DBMS: Concetto di transazione e sue proprietà ACID. Controllo di concorrenza. Anomalie delle transazioni concorrenti. Meccanismi per la gestione dei lock. Protocolli 2PL e TS. Gestione dei buffer. Primitive per la gestione dei buffer. Cenni alle strutture dati fisiche. indici e B-alberi.Controllo di affidabilità. Il log e suoi record. La gestione dei guasti e le riprese a caldo e a freddo. Cenni all'ottimizzazione delle query. Database distribuiti: architetture client-server, frammentazione e replicazione, trasparenza; le transazioni distribuite e cenni al commit a due fasi. Database ad oggetti: cenni agli OODBMS e agli ORDBMS. Dati semistrutturati in XML: XML e suoi utilizzi. Schema di un documento (DTD). Cenni al linguaggio XPath. Database per il supporto delle decisioni. Introduzione al data warehousing e al data mining.

Laboratorio

Creazione e utilizzo di database MS Access e MySQL. Interrogazione di database in SQL. Amministrazione di un database e comandi avanzati SQL. Creazione di siti dinamici con il linguaggio PHP e accesso a database.

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TESTI CONSIGLIATI:- P. Azteni, S. Ceri, S. Paraboschi, R. Torlone, Basi di dati: modelli e linguaggi di interrogazione, Mc

Graw-Hill, Milano, 2002. - P. Azteni, S. Ceri, P. Fraternali, Paraboschi, R. Torlone, Basi di dati. Architetture e linee di

evoluzione, Mc Graw-Hill, Milano, 2003. - Dispense a cura del docente

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ

Prof. Giulianella Coletti

Per il programma consultare la docente c/o il Dipartimento di Matematica ed Informatica.

CONTROLLO STATISTICO DELLA QUALITÀ

Prof. Luca Scrucca

Introduzione. Il miglioramento della qualità nel moderno ambiente produttivo: aspetti generali; cenni storici; la qualità totale. Il controllo statistico del processo: fonti di variabilità nella qualità. I sette strumenti. Inferenza inerente la qualità dei processi produttivi. Richiami sulla stima puntuale, per intervallo e verifica di ipotesi. La probabilità dell’errore di secondo tipo e la potenza del test. Introduzione al controllo statistico di processo. Le fonti di variabilità nei processi produttivi: fattori casuali e fattori specifici di variabilità. Fondamenti statistici per la costruzione delle carte di controllo di Shewhart: scelta dei limiti di controllo, dimensione del campione e frequenza di campionamento, sottogruppi razionali. Interpretazione degli andamenti tipici nelle carte di controllo di Shewhart. Carte di controllo per variabili. Carte di controllo RX : costruzione, stima dei parametri, interpretazione. Funzione della caratteristica operativa, lunghezza media delle sequenze. Carte di controllo SX : costruzione, stima dei parametri, interpretazione. Carte di controllo per dimensioni campionarie variabili. Carta X per misure singole. Carte di controllo per attributi. Carte di controllo p, np, c ed u: costruzione, stima dei parametri, interpretazione, dimensioni campionarie costanti e variabili. Funzione della caratteristica operativa. Carte di controllo CUSUM ed EWMA: Il problema delle misure singole e della sensibilità delle carte di Shewhart a piccole variazioni nel processo. Carta CUSUM: progettazione e costruzione, forma tabulare, proprietà. Carta EWMA (medie mobili pesate esponenzialmente): progettazione e costruzione, proprietà. Analisi della capacità del processo. Limiti di specifica ed indici di capacità del processo. Controllo campionario dei lotti. Il campionamento in accettazione: vantaggi e svantaggi, tipi di piani di campionamento, formazione del lotto. Piani di campionamento semplice per attributi: definizione, costruzione, la curva della caratteristica operativa, tipo A e B. Piani di campionamento doppio, multiplo e sequenziale: definizione, costruzione, caratteristiche e comparazioni con il piano di campionamento semplice. Gli argomenti trattati saranno accompagnati da esempi pratici con l’ausilio del software statistico R e del package qcc.

TESTI CONSIGLIATI:- D.C. Montgomery, Controllo statistico della qualità, McGraw-Hill, Milano, 2000.

(in particolare si possono escludere i paragrafi 2.2-2.4, 7.1.6-7.1.11, 7.3, 8, 9.4-9.8, 10, 11, 12, 13.4–13.5, 14).

- L. Scrucca, qcc: An R package for quality control charting and statistical process control, R News, Vol. 4/1, 2004, pp. 11-17.

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TESTI CONSIGLIATI:- P. Azteni, S. Ceri, S. Paraboschi, R. Torlone, Basi di dati: modelli e linguaggi di interrogazione, Mc

Graw-Hill, Milano, 2002. - P. Azteni, S. Ceri, P. Fraternali, Paraboschi, R. Torlone, Basi di dati. Architetture e linee di

evoluzione, Mc Graw-Hill, Milano, 2003. - Dispense a cura del docente

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ

Prof. Giulianella Coletti

Per il programma consultare la docente c/o il Dipartimento di Matematica ed Informatica.

CONTROLLO STATISTICO DELLA QUALITÀ

Prof. Luca Scrucca

Introduzione. Il miglioramento della qualità nel moderno ambiente produttivo: aspetti generali; cenni storici; la qualità totale. Il controllo statistico del processo: fonti di variabilità nella qualità. I sette strumenti. Inferenza inerente la qualità dei processi produttivi. Richiami sulla stima puntuale, per intervallo e verifica di ipotesi. La probabilità dell’errore di secondo tipo e la potenza del test. Introduzione al controllo statistico di processo. Le fonti di variabilità nei processi produttivi: fattori casuali e fattori specifici di variabilità. Fondamenti statistici per la costruzione delle carte di controllo di Shewhart: scelta dei limiti di controllo, dimensione del campione e frequenza di campionamento, sottogruppi razionali. Interpretazione degli andamenti tipici nelle carte di controllo di Shewhart. Carte di controllo per variabili. Carte di controllo RX : costruzione, stima dei parametri, interpretazione. Funzione della caratteristica operativa, lunghezza media delle sequenze. Carte di controllo SX : costruzione, stima dei parametri, interpretazione. Carte di controllo per dimensioni campionarie variabili. Carta X per misure singole. Carte di controllo per attributi. Carte di controllo p, np, c ed u: costruzione, stima dei parametri, interpretazione, dimensioni campionarie costanti e variabili. Funzione della caratteristica operativa. Carte di controllo CUSUM ed EWMA: Il problema delle misure singole e della sensibilità delle carte di Shewhart a piccole variazioni nel processo. Carta CUSUM: progettazione e costruzione, forma tabulare, proprietà. Carta EWMA (medie mobili pesate esponenzialmente): progettazione e costruzione, proprietà. Analisi della capacità del processo. Limiti di specifica ed indici di capacità del processo. Controllo campionario dei lotti. Il campionamento in accettazione: vantaggi e svantaggi, tipi di piani di campionamento, formazione del lotto. Piani di campionamento semplice per attributi: definizione, costruzione, la curva della caratteristica operativa, tipo A e B. Piani di campionamento doppio, multiplo e sequenziale: definizione, costruzione, caratteristiche e comparazioni con il piano di campionamento semplice. Gli argomenti trattati saranno accompagnati da esempi pratici con l’ausilio del software statistico R e del package qcc.

TESTI CONSIGLIATI:- D.C. Montgomery, Controllo statistico della qualità, McGraw-Hill, Milano, 2000.

(in particolare si possono escludere i paragrafi 2.2-2.4, 7.1.6-7.1.11, 7.3, 8, 9.4-9.8, 10, 11, 12, 13.4–13.5, 14).

- L. Scrucca, qcc: An R package for quality control charting and statistical process control, R News, Vol. 4/1, 2004, pp. 11-17.

E-BUSINESS

Docente da nominare

Parte prima Definizione e scenari della net economy Peculiarità del commercio elettronico e dei beni digitali I modelli della tecnologia digitale Il processo decisionale per entrare in rete La catena e la rete del valore Modelli di e-business ed analisi dei casi aziendali Dinamica e valutazione dei modelli di business

Parte secondaTecnologie e-business intelligencePiattaforme e suite di e-business per le PMI Sistemi ERP, CRM, PLM, SCM Analisi della domanda on line Nuovi modelli della comunicazione La funzione di Marketing in rete Anlisi della concorrenza in Internet La segmentazione on line Il posizionamento on line Lo sviluppo e la gestione delle comunità virtuali Lo sviluppo e la gestione del contenuto La gestione del prezzo on line La gestione dei canali on line

Parte terza Attività di laboratorio e progetto di e-business

TESTO CONSIGLIATO:- E. Prandelli, G. Verona, Marketing in rete, McGraw-Hill, Milano, 2006.

ECONOMIA AZIENDALE

Prof. Libero Mario Mari

L’economia aziendale: dall’arte contabile alla ragioneria; la scienza aziendale. L’azienda: l’attività economica e l’azienda; la classificazione delle aziende; le aziende di erogazione; le aziende di produzione o imprese. I soggetti aziendali: il soggetto economico ed il soggetto giuridico; l’impresa individuale; le forme societarie. I finanziamenti e gli investimenti: il capitale di rischio e il capitale di credito; le forme tecniche di finanziamento esterno; gli investimenti nei fattori della produzione; gli investimenti di natura finanziaria. La gestione di impresa: le strategie d’impresa; il ciclo della gestione; il sistema d’impresa e le aree funzionali. Il rischio di impresa: l’impresa e l’ambiente; il rischio di impresa; le azioni di fronteggiamento del rischio; le azioni di contenimento degli effetti del rischio. Le dinamiche economiche e finanziarie: i costi e ricavi. Il reddito di impresa: il reddito limite; il reddito di esercizio; il reddito economico; il reddito almeno normale; gli aspetti qualitativi del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento. Gli equilibri economici e finanziari: le condizioni di equilibrio economico e finanziario; le equazioni di equilibrio. La rilevazione: la rilevazione aziendale; il conto; il metodo della partita doppia; i sistemi contabili; le scritture amministrative; le prime applicazioni del metodo contabile della partita doppia. Esercitazioni: l’imposta sul valore aggiunto; l’imposizione diretta; la fatturazione; i libri contabili

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obbligatori nella normativa civilistica, fiscale e del lavoro; l’interesse e lo sconto; i titoli di credito; la cambiale e l’assegno; gli strumenti finanziari; le azioni e le obbligazioni; le forme tecniche di finanziamento esterno; il conto corrente.

TESTO CONSIGLIATO:- G. Cavazzoni, Elementi di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 2002.

ECONOMIA POLITICA

Prof. Giorgia Ballarani

L'economia e gli economisti: la scienza economica, i sistemi economici. Prezzi, distribuzione, occupazione: la divisione del lavoro, il problema del valore (mercato, concorrenza, prezzo, l'approccio classico e l'approccio marginalista), la teoria marginalista dell'impresa, le forme di mercato nell'approccio classico, le teorie classica e marginalista dell'occupazione, la teoria keynesiana dell'occupazione. Moneta e rapporti con l'estero: la moneta e le banche, il sistema bancario ed i mercati finanziari, le teorie della moneta, moneta ed occupazione. Aree commerciali e valutarie. La Comunità Europea: dal protezionismo alle aree di libero scambio, la Comunità Economica Europea, la politica agricola comunitaria, lo SME e il Trattato di Maastricht, i principali organismi economici internazionali. I problemi economici di oggi: disoccupazione ed inflazione, gli strumenti di politica economica, il problema del sottosviluppo.

TESTI CONSIGLIATI:- A. Roncaglia, Lineamenti di Economia Politica, edizioni Laterza, Bari, 2004: Capp. 1, 2, 4, 5, 6

(§42 ), 7 (§45 ), 8( §51 , §54 , §58 ), 9 (esclusi i §§ 60, 61, 62 e 63; §69 ), 10, 11(§86 , §87 ,§89 , §92 ), 12, 13 (§107 ), 14 (§115 ), 15 (§118 , escluso il §120), 17, 19, 20, 21 (§148 ), 22, 23. Il testo comprende varie parti opzionali, in carattere tipografico più piccolo e indicate nell’indice con dei quadratini ( ). Alcune di esse sono parte integrante del programma di esame e sono segnalate esplicitamente accanto al capitolo e al paragrafo di riferimento. Es: cap. 6 (§42 ), o ancora cap. 13 (§107 ). Di tutte le altre parti opzionali, non segnalate nel presente programma, si consiglia comunque la lettura.

- M. Lieberman, R. Hall, Principi di economia, Apogeo, Milano, 2001. - C.A. Bollino, Elementi di Economia Politica per le Scienze Sociali, Morlacchi, Perugia, 2001.- G. Marini, A. Rosselli, Problemi e esercizi di microeconomia, Giappichelli, Torino, 1991.

o Parte prima.o Capitolo 1° Esercizi n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 14, 20, 23. o Capitolo 3° “ 3, 4, 5, 8. o Capitolo 4° “ 4, 6, 8, 9, 12, 14, 15, 17, 18. o Capitolo 5° “ 3, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18. o Capitolo 6° “ 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10, 11, 12, 17, 20. o Parte seconda o Da pag. 122 “ 2, 3, 5. o Da pag. 126 “ 1, 2 (solo quesito a), 3 (solo a), 5, 7.

Altre letture, utili per una migliore comprensione della realtà economica contemporanea, verranno fatte e suggerite durante le lezioni.

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obbligatori nella normativa civilistica, fiscale e del lavoro; l’interesse e lo sconto; i titoli di credito; la cambiale e l’assegno; gli strumenti finanziari; le azioni e le obbligazioni; le forme tecniche di finanziamento esterno; il conto corrente.

TESTO CONSIGLIATO:- G. Cavazzoni, Elementi di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 2002.

ECONOMIA POLITICA

Prof. Giorgia Ballarani

L'economia e gli economisti: la scienza economica, i sistemi economici. Prezzi, distribuzione, occupazione: la divisione del lavoro, il problema del valore (mercato, concorrenza, prezzo, l'approccio classico e l'approccio marginalista), la teoria marginalista dell'impresa, le forme di mercato nell'approccio classico, le teorie classica e marginalista dell'occupazione, la teoria keynesiana dell'occupazione. Moneta e rapporti con l'estero: la moneta e le banche, il sistema bancario ed i mercati finanziari, le teorie della moneta, moneta ed occupazione. Aree commerciali e valutarie. La Comunità Europea: dal protezionismo alle aree di libero scambio, la Comunità Economica Europea, la politica agricola comunitaria, lo SME e il Trattato di Maastricht, i principali organismi economici internazionali. I problemi economici di oggi: disoccupazione ed inflazione, gli strumenti di politica economica, il problema del sottosviluppo.

TESTI CONSIGLIATI:- A. Roncaglia, Lineamenti di Economia Politica, edizioni Laterza, Bari, 2004: Capp. 1, 2, 4, 5, 6

(§42 ), 7 (§45 ), 8( §51 , §54 , §58 ), 9 (esclusi i §§ 60, 61, 62 e 63; §69 ), 10, 11(§86 , §87 ,§89 , §92 ), 12, 13 (§107 ), 14 (§115 ), 15 (§118 , escluso il §120), 17, 19, 20, 21 (§148 ), 22, 23. Il testo comprende varie parti opzionali, in carattere tipografico più piccolo e indicate nell’indice con dei quadratini ( ). Alcune di esse sono parte integrante del programma di esame e sono segnalate esplicitamente accanto al capitolo e al paragrafo di riferimento. Es: cap. 6 (§42 ), o ancora cap. 13 (§107 ). Di tutte le altre parti opzionali, non segnalate nel presente programma, si consiglia comunque la lettura.

- M. Lieberman, R. Hall, Principi di economia, Apogeo, Milano, 2001. - C.A. Bollino, Elementi di Economia Politica per le Scienze Sociali, Morlacchi, Perugia, 2001.- G. Marini, A. Rosselli, Problemi e esercizi di microeconomia, Giappichelli, Torino, 1991.

o Parte prima.o Capitolo 1° Esercizi n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 14, 20, 23. o Capitolo 3° “ 3, 4, 5, 8. o Capitolo 4° “ 4, 6, 8, 9, 12, 14, 15, 17, 18. o Capitolo 5° “ 3, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18. o Capitolo 6° “ 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10, 11, 12, 17, 20. o Parte seconda o Da pag. 122 “ 2, 3, 5. o Da pag. 126 “ 1, 2 (solo quesito a), 3 (solo a), 5, 7.

Altre letture, utili per una migliore comprensione della realtà economica contemporanea, verranno fatte e suggerite durante le lezioni.

LABORATORIO STATISTICO-INFORMATICO I

Docenti: Tecnici di laboratorio

Introduzione ai sistemi DOS e WINDOWS. Pacchetti applicativi WINWORD e EXCEL. Cenni operativi sull’uso del sistema UNIX. Cenni sui principali servizi di rete.

Per i possessori di certificazione ECDL, o di certificazione equivalente, ai fini dell’esame, la verifica sarà limitata alla parte relativa al sistema UNIX.

TESTO CONSIGLIATO:- Dispense fornite dai docenti.

LABORATORIO STATISTICO-INFORMATICO II

Parte I - Introduzione al linguaggio ed ambiente statistico R (Docente: Luca Scrucca). Il linguaggio R: Oggetti e tipologie di dati; vettori e matrici; funzioni per l'input/output di base; distribuzioni statistiche; importare ed esportare dati; funzioni; documentazione e help in linea. Analisi statistiche in R: Analisi univariate: statistiche di sintesi, rappresentazioni grafiche; modelli di regressione lineare semplice; modelli ANOVA ad un fattore; modelli ANOVA a due fattori; modelli di regressione lineare multipla.

Parte II -Laboratorio di Java (Docente da designare). Sviluppo di piccoli programmi Java. Uso dell'ambiente NetBeans. Interfacce grafiche in Java con Swing: bottoni, caselle di testo, etichette, combobox, menù e altre componenti. Gestione degli eventi.

TESTO CONSIGLIATO:- Dispense fornite dai rispettivi docenti. - M. Bertacca, A. Guidi, Programmare in Java, Mc Graw-Hill, Milano, 2007

LABORATORIO STATISTICO-INFORMATICO III

Prof. Francesca Pierri

Parte I - Sistema operativo Unix . Funzionalità e comandi per l’utente; linguaggi di programmazione delle shell; cenni sull’amministrazione del sistema. Reti e servizi di rete: strumenti software per il controllo e la gestione di reti TCP/IP; DNS. E-mail e MIME; aspetti avanzati nella gestione dei server.

Parte II - Analisi dei dati con SAS. Introduzione al sistema SAS; DATA step e PROC step; creazione di un SAS DATA set; Importazione dati; DATA set temporanei e permanenti. Unione orizzontale e verticale di più DATA set; Istruzioni di programmazione strutturata; creazione di nuove variabili e modifica di variabili esistenti. Utilizzo delle seguenti procedure: SORT (ordinamento dati), MEANS (media), FREQ (tabelle di frequenza), TABULATE (tabelle), REG (analisi della regressione), ANOVA (analisi della varianza), UNIVARIATE (test di normalità, calcolo percentili).

TESTI CONSIGLIATI:- J.F. Kurose, K.W. Ross, Internet e reti di calcolatori, McGraw-Hill, Milano, 2001. - Dispense a cura dei docenti.

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LINGUA INGLESE

Docente da nominare

Per la lingua inglese è prevista una prova di idoneità. La valutazione verterà sulla conoscenza grammaticale e sintattica della lingua e sulla capacità di comprendere un testo e di sostenere una conversazione. L’accertamento del profitto si baserà su testi aventi per oggetto le discipline di economia, statistica e informatica. Ai fini del sostenimento della prova di idoneità gli studenti potranno avvalersi dei corsi attivati presso la Facoltà di Economia e delle tecnologie disponibili presso il Centro linguistico di Ateneo (CLA), presso cui dovranno sostenere un “test di piazzamento” all’inizio dell’anno accademico volto ad accertare il livello di conoscenza della lingua dal punto di vista grammaticale e sintattico (per informazioni al riguardo si può telefonare alla segreteria didattica del CLA, 075 585 6838). Come già detto, chi possiede la certificazione PET, o altra equivalente, potrà far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del corso di laurea SIGI) per l’idoneità in oggetto.

MARKETING

Prof. Luca Ferrucci

Capitolo Primo: I fondamenti del marketing ed il loro contributo al governo d’impresa

Capitolo Secondo: L’analisi dei bisogni e della domanda

Capitolo Terzo: I processi di acquisto e di consumo

Capitolo Quarto: Il sistema informativo e le ricerche di marketing

Capitolo Quinto: L’analisi dell’attrattività e della competitività

Capitolo Sesto: Il contributo del marketing all’assunzione delle decisioni strategiche

Capitolo Settimo: La strategia di segmentazione della domanda ed il posizionamento

competitivo

Capitolo Ottavo: Le decisioni sul prodotto

Capitolo Nono: Le decisioni sul prezzo

Capitolo Decimo: Le decisioni sulla distribuzione

Capitolo Undicesimo: Le decisioni sulla comunicazione

TESTO CONSIGLIATO:- A. Burresi, G. Aiello, S. Quercini (a cura di), Marketing per il governo d’impresa, Giappichelli,

Torino, 2006.

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LINGUA INGLESE

Docente da nominare

Per la lingua inglese è prevista una prova di idoneità. La valutazione verterà sulla conoscenza grammaticale e sintattica della lingua e sulla capacità di comprendere un testo e di sostenere una conversazione. L’accertamento del profitto si baserà su testi aventi per oggetto le discipline di economia, statistica e informatica. Ai fini del sostenimento della prova di idoneità gli studenti potranno avvalersi dei corsi attivati presso la Facoltà di Economia e delle tecnologie disponibili presso il Centro linguistico di Ateneo (CLA), presso cui dovranno sostenere un “test di piazzamento” all’inizio dell’anno accademico volto ad accertare il livello di conoscenza della lingua dal punto di vista grammaticale e sintattico (per informazioni al riguardo si può telefonare alla segreteria didattica del CLA, 075 585 6838). Come già detto, chi possiede la certificazione PET, o altra equivalente, potrà far richiesta di convalida (con domanda da indirizzare al Presidente del corso di laurea SIGI) per l’idoneità in oggetto.

MARKETING

Prof. Luca Ferrucci

Capitolo Primo: I fondamenti del marketing ed il loro contributo al governo d’impresa

Capitolo Secondo: L’analisi dei bisogni e della domanda

Capitolo Terzo: I processi di acquisto e di consumo

Capitolo Quarto: Il sistema informativo e le ricerche di marketing

Capitolo Quinto: L’analisi dell’attrattività e della competitività

Capitolo Sesto: Il contributo del marketing all’assunzione delle decisioni strategiche

Capitolo Settimo: La strategia di segmentazione della domanda ed il posizionamento

competitivo

Capitolo Ottavo: Le decisioni sul prodotto

Capitolo Nono: Le decisioni sul prezzo

Capitolo Decimo: Le decisioni sulla distribuzione

Capitolo Undicesimo: Le decisioni sulla comunicazione

TESTO CONSIGLIATO:- A. Burresi, G. Aiello, S. Quercini (a cura di), Marketing per il governo d’impresa, Giappichelli,

Torino, 2006.

MATEMATICA I

Prof. Walter Betori

Parte propedeutica: la matematica come metodo e come strumento; richiami di teoria degli insiemi; operazioni tra insiemi; leggi di De Morgan; funzioni tra insiemi; funzioni iniettive, suriettive e biiettive; insiemi di numeri: naturali, interi, razionali e reali; richiami sull’algebra dei polinomi e sulle equazioni algebriche; le disequazioni; l’equazione cartesiana della retta e della circonferenza; grafici di funzioni elementari e loro trasformazioni nel piano: la retta, la parabola e l’iperbole. Insiemi di numeri: struttura algebrica e struttura d'ordine di R; insiemi densi e completi; estremo superiore ed estremo inferiore; l'insieme R ampliato; intorni in R e in R ampliato; punti di accumulazione; teorema di Bolzano-Weierstrass (s.d.); punti isolati interni esterni e di frontiera; insiemi aperti e chiusi; non numerabilità di R; insiemi finiti ed infiniti; cenni sui numeri complessi; teorema fondamentale dell’algebra (s.d.). Funzioni elementari: funzioni reali di variabile reale; successioni; grafico di una funzione; funzioni pari e dispari; funzioni limitate; funzioni composte; funzione inversa; funzioni monotone; punti di massimo e di minimo; funzioni algebriche: grafico di funzioni polinomie di primo e di secondo grado; funzioni convesse e concave; funzioni potenza; funzioni esponenziali; equazioni e disequazioni esponenziali; funzioni logaritmiche; equazioni e disequazioni logaritmiche; cenni alle funzioni trigonometriche; grafici di funzioni deducibili da quelli delle funzioni elementari. Limiti di funzioni e di successioni - funzioni continue: definizione di limite; limite destro e limite sinistro; teorema di unicità del limite; teorema della permanenza del segno; limiti di funzioni monotone; teorema del confronto; operazioni tra limiti; funzioni continue; calcolo di limiti; forme indeterminate; limiti notevoli (s.d.); discontinuità di prima e seconda specie; discontinuità eliminabile; teoremi sulle funzioni continue; teorema di Weierstrass (s.d.); teorema degli zeri (s.d.); teorema di Darboux (s.d.); infinitesimi ed infiniti; principio di sostituzione degli infinitesimi e degli infiniti. Elementi di calcolo differenziale: definizione di derivata; derivata destra e sinistra; significato geometrico; legami tra continuità e derivabilità; derivate delle funzioni elementari; regole di derivazione (s.d.); derivata logaritmica; derivate di ordine superiore al primo; funzioni differenziabili; significato geometrico del differenziale; elasticità di una funzione; teoremi di Rolle, Lagrange e Cauchy; teoremi di De l’Hôpital (s.d.); formula di Taylor e di Mac Laurin con il resto di Peano (s.d.); formula di Taylor con il resto di Lagrange (s.d.); applicazione al calcolo approssimato; funzioni crescenti e decrescenti; punti di massimo e di minimo; funzioni convesse e concave; punti di flesso; asintoti; studio di funzioni. Integrali: l'integrazione in R secondo Riemann; teorema di Riemann (s.d.); condizioni sufficienti per l’integrabilità (s.d.); proprietà dell'integrale definito; teorema del valor medio; primitive di una funzione; teorema fondamentale del calcolo integrale e conseguenze; l'integrale indefinito; cenni ai metodi di integrazione per decomposizione, per sostituzione e per parti.

TESTI CONSIGLIATI:- L. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l’economia e l’azienda, II edizione, Egea, Milano,

2001. - R.A. Adams, Calcolo differenziale 1, CEA, Milano, 1999. - A. Guerraggio, Matematica generale, Bollati Boringhieri, Torino, 1993. Può comunque essere usato qualunque altro testo che contenga gli argomenti del programma.

TESTI DI CONSULTAZIONE:Per l’approfondimento degli argomenti di carattere propedeutico. Indicato per gli studenti che hanno carenze di base. - P. Boieri, G. Chiti, Precorso di Matematica, Zanichelli, Bologna, 1994. Per lo svolgimento degli esercizi potrebbe risultare utile uno dei testi appresso indicati. - M. Stoka, V. Pipitone, Problemi ed esercizi di Matematica, CEDAM, Padova, 1994. - A. Angoli, L. De Dionigi, G. Giorgi, Matematica generale. Esercizi svolti, Giappichelli, Torino, 1992

(esercizi su quasi tutti gli argomenti del programma esclusi l’algebra lineare e lo studio di funzioni). - A. Angoli, L. De Dionigi, G. Giorgi, 100 studi di funzioni, Giappichelli, Torino, 1992 (solo studi di

funzioni).

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MATEMATICA II

Docente da nominare

Integrali: integrazione per decomposizione; integrazione per parti e sostituzione; integrazione di particolari forme di funzioni razionali fratte; cenni agli integrali impropri. Serie numeriche e serie di funzioni: definizione di serie numerica; serie geometriche; serie a termini positivi; condizione necessaria e sufficiente per la convergenza di una serie (s.d.); criteri di convergenza per serie a termini positivi: criterio del confronto del rapporto e della radice; criterio del confronto con un integrale; serie armonica e serie ar-moniche generalizzate; serie a segni alterni; criterio di Leibnitz (s.d.). Algebra lineare: lo spazio vettoriale Rn; somma tra vettori; prodotto di un vettore per uno scalare; prodotto scalare tra vettori; vettori linear-mente dipendenti e linearmente indipendenti; base e dimensione di uno spazio vettoriale; matrici; operazioni tra matrici; matrice inversa; determinante di una matrice quadrata; teoremi di Laplace (s.d.); rango o caratteristica di una matrice; sistemi lineari; teorema di Rouché-Capelli; sistemi lineari omogenei; matrici simmetriche; autovalori ed autovettori di una matrice; polinomio caratteristico; trasformazione di matrici simmetriche in forma diagonale. Funzioni di più variabili reali: intorni punti di accumulazione e di frontiera in Rn; grafico di funzioni di due variabili; curve di livello; limiti e continuità per funzioni di più variabili; derivate parziali e loro significato geometrico; teorema di Schwartz (s.d.); differenziale totale; teorema del differenziale totale (s.d.); massimi e minimi liberi e vincolati. Complementi di numeri complessi.

TESTI CONSIGLIATI:- L. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l’economia e l’azienda, II edizione, Egea, Milano,

2001. - A. Guerraggio, Matematica generale, Bollati Boringhieri, Torino, 1993.

TESTI DI CONSULTAZIONE:Per l’approfondimento degli argomenti di carattere propedeutico. Indicato per gli studenti che hanno carenze di base. - P. Boieri, G. Chiti, Precorso di Matematica, Zanichelli, Bologna, 1994. - Per lo svolgimento degli esercizi potrebbe risultare utile uno dei testi appresso indicati. - M. Stoka, V. Pipitone, Problemi ed esercizi di Matematica, CEDAM, Padova, 1994. - A. Angoli, L. De Dionigi, G. Giorgi, Matematica generale. Esercizi svolti, Giappichelli, Torino, 1992

(esercizi su quasi tutti gli argomenti del programma, esclusi l’algebra lineare e lo studio di funzioni). - S. Salsa, A. Squellati, Esercizi di matematica: calcolo infinitesimale ed algebra lineare, Vol. I,

Zanichelli, Bologna, 2001.

MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Flavio Angelini

1. Definizioni fondamentali. Operazioni finanziarie elementari a pronti e a termine. Interesse, tasso d'interesse, fattore montante e di sconto. Conti correnti, tassi Libor e Euribor, basi finanziarie. Legge degli interessi semplici e legge esponenziale. Intensità d'interesse, intensità istantanea d'interesse. Tassi equivalenti. Flussi e portafogli finanziari. Zero coupon bond; BOT. Coupon bond: TAN, rateo, prezzo tel quel e prezzo secco; BTP. Valutazione di un flusso o portafoglio finanziario in base alla legge esponenziale. 2. Rendite e piani d'ammortamento. Definizioni. Valore attuale di rendite a rate costanti. Durata di rendite con rata prefissata. Costruzioni di piani d'ammortamento di rendite posticipate a rata costante e a quota capitale costante. Preammortamenti. 3. Criteri di scelta finanziaria classici. Il criterio

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MATEMATICA II

Docente da nominare

Integrali: integrazione per decomposizione; integrazione per parti e sostituzione; integrazione di particolari forme di funzioni razionali fratte; cenni agli integrali impropri. Serie numeriche e serie di funzioni: definizione di serie numerica; serie geometriche; serie a termini positivi; condizione necessaria e sufficiente per la convergenza di una serie (s.d.); criteri di convergenza per serie a termini positivi: criterio del confronto del rapporto e della radice; criterio del confronto con un integrale; serie armonica e serie ar-moniche generalizzate; serie a segni alterni; criterio di Leibnitz (s.d.). Algebra lineare: lo spazio vettoriale Rn; somma tra vettori; prodotto di un vettore per uno scalare; prodotto scalare tra vettori; vettori linear-mente dipendenti e linearmente indipendenti; base e dimensione di uno spazio vettoriale; matrici; operazioni tra matrici; matrice inversa; determinante di una matrice quadrata; teoremi di Laplace (s.d.); rango o caratteristica di una matrice; sistemi lineari; teorema di Rouché-Capelli; sistemi lineari omogenei; matrici simmetriche; autovalori ed autovettori di una matrice; polinomio caratteristico; trasformazione di matrici simmetriche in forma diagonale. Funzioni di più variabili reali: intorni punti di accumulazione e di frontiera in Rn; grafico di funzioni di due variabili; curve di livello; limiti e continuità per funzioni di più variabili; derivate parziali e loro significato geometrico; teorema di Schwartz (s.d.); differenziale totale; teorema del differenziale totale (s.d.); massimi e minimi liberi e vincolati. Complementi di numeri complessi.

TESTI CONSIGLIATI:- L. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l’economia e l’azienda, II edizione, Egea, Milano,

2001. - A. Guerraggio, Matematica generale, Bollati Boringhieri, Torino, 1993.

TESTI DI CONSULTAZIONE:Per l’approfondimento degli argomenti di carattere propedeutico. Indicato per gli studenti che hanno carenze di base. - P. Boieri, G. Chiti, Precorso di Matematica, Zanichelli, Bologna, 1994. - Per lo svolgimento degli esercizi potrebbe risultare utile uno dei testi appresso indicati. - M. Stoka, V. Pipitone, Problemi ed esercizi di Matematica, CEDAM, Padova, 1994. - A. Angoli, L. De Dionigi, G. Giorgi, Matematica generale. Esercizi svolti, Giappichelli, Torino, 1992

(esercizi su quasi tutti gli argomenti del programma, esclusi l’algebra lineare e lo studio di funzioni). - S. Salsa, A. Squellati, Esercizi di matematica: calcolo infinitesimale ed algebra lineare, Vol. I,

Zanichelli, Bologna, 2001.

MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Flavio Angelini

1. Definizioni fondamentali. Operazioni finanziarie elementari a pronti e a termine. Interesse, tasso d'interesse, fattore montante e di sconto. Conti correnti, tassi Libor e Euribor, basi finanziarie. Legge degli interessi semplici e legge esponenziale. Intensità d'interesse, intensità istantanea d'interesse. Tassi equivalenti. Flussi e portafogli finanziari. Zero coupon bond; BOT. Coupon bond: TAN, rateo, prezzo tel quel e prezzo secco; BTP. Valutazione di un flusso o portafoglio finanziario in base alla legge esponenziale. 2. Rendite e piani d'ammortamento. Definizioni. Valore attuale di rendite a rate costanti. Durata di rendite con rata prefissata. Costruzioni di piani d'ammortamento di rendite posticipate a rata costante e a quota capitale costante. Preammortamenti. 3. Criteri di scelta finanziaria classici. Il criterio

del Valore Attuale Netto (VAN). Il criterio del Tasso Interno di Rendimento (TIR). Calcolo del TIR per operazioni con 2 e 3 scadenze. Il TIR di un coupon bond che quota alla pari. 4. La struttura del mercato. Prezzi e tassi di mercato. Le ipotesi caratteristiche del mercato. Definizione di arbitraggio. Il principio di assenza di arbitraggi. Proprietà dei prezzi degli zero coupon bond unitari. Teorema di decrescenza rispetto alla scadenza. Teorema di indipendenza dall'importo. Teorema di linearità del prezzo. Valutazione di flussi finanziari. Forward Rate Agreement. Il Teorema dei prezzi impliciti. Tassi impliciti. Proprietà dei prezzi a termine. Grandezze caratteristiche del mercato: rendimento a scadenza e intensità di rendimento a scadenza a pronti e a termine. La struttura per scadenza dei prezzi e dei tassi. La yield curve. I dati di input: tassi a breve, prezzi a termine e tassi swap. La struttura per scadenza dei tassi a termine. Intensità istantanea di interesse a termine. Interpolazione log-lineare dei prezzi di mercato e suo utilizzo.

TESTI CONSIGLIATI:- A. Consiglio, Dispense di Matematica Finanziaria, 2003. - F. Moriconi, Matematica Finanziaria, Il Mulino, Bologna, 1994. - http://www.unipa.it/consiglio/programmaMatFin.html.

MODELLI PER I MERCATI FINANZIARI

Prof. Franco Moriconi

Introduzione ai processi stocastici: generalità sui processi stocastici; i principali tipi di processo stocastico; la caratterizzazione probabilistica; processi di Markov; processi omogenei a incrementi indipendenti; scommesse eque e martingale. I processi binomiali: lo schema delle prove ripetute; la distribuzione di Bernoulli; la variabile di Bernoulli come processo stocastico; funzioni di guadagno additive; funzioni di guadagno moltiplicative; proprietà asintotiche della distribuzione di Bernoulli; convergenza di processi binomiali a processi nel tempo continuo; processi di guadagno moltiplicativi. Moti Browniani e processi di diffusione: il moto Browniano; il moto Browniano generico; l’approccio differenziale alla descrizione della dinamica stocastica; i processi di diffusione e il lemma di Ito; applicazioni. Le opzioni finanziarie: generalità sulle opzioni; contratti forward e contratti opzione; opzioni europee e opzioni americane: caratterizzazione; la relazione di parità put-call; limitazioni notevoli al prezzo delle opzioni; le principali tipologie di contratti di opzione; opzioni implicite: zero coupon bonds emessi da imprese; investimenti azionari con minimi garantiti. Il modello biniomiale: la valutazione delle opzioni: un esempio elementare; Valutazione binomiale; lo schema di mercato uniperiodale; il portafoglio replicante e le probabilità di risk neutral; lo schema con due periodi; valutazione risk neutral e strategia di replica autofinanziante; le formule di valutazione per put e call europee nello schema multiperiodale; il Delta; utilizzazione pratica del modello binomiale; il modello di Black e Scholes come limite del modello binomiale. Il modello di Black and Scholes: le ipotesi del modello; la dinamica del prezzo dell’opzione; l’argomentazione di hedging e l’equazione di valutazione; la formula di Black and Scholes per call e put europee; analisi delle formule di Black and Scholes; la soluzione in forma integrale e la valutazione risk neutral; il Delta hedging; opzioni su titoli che pagano dividendi: dividendi deterministici; dividend yield deterministico; opzioni su valuta. Modelli di valutazione per contratti interest rate sensitive: le ipotesi tipiche dei modelli ad un fattore; la dinamica dei contratti i.r.s; l’argomentazione di hedging e il prezzo di mercato del rischio; l’equazione di valutazione e la soluzione in forma integrale; l’immunizzazione stocastica; il modello di Cox Ingersoll e Ross; il modello di Vasicek. Principi di immunizzazione stocastica: rischiosità dei contratti i.r.s. e duration stocastica; selezione di portafogli immunizzati.

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TESTO CONSIGLIATO:- M. De Felice, F. Moriconi, La teoria dell’immunizzazione finanziaria. Modelli e strategie, Il Mulino,

Bologna, 1991. - Dispense.

TESTO DI CONSULTAZIONE:- J.C. Hull, Opzioni futures e altri derivati, Prentice Hall Inc., Englewood Cliffs NJ, USA, 1997.

PROGRAMMAZIONE I

Prof. Giorgio Cecconi

Classi di problemi risolvibili tramite un programma. Algoritmo. Dati, azioni, strutture di controllo. Basi della programmazione strutturata. Definizione e struttura di un programma. Linguaggi di programmazione. Classi di compilatori ed interpreti. Logica di programmazione. Strumenti di progettazione e di sviluppo modulare. Verifica formale di correttezza. Sviluppo e studio di numerosi algoritmi. Il linguaggio C. Storia e caratteristiche generali. Struttura lessicale, sintattica, valore semantico. Anatomia di un compilatore: cenno. Tipi dati fondamentali e dichiarazioni. Conversioni di tipi. Operazioni ed espressioni. Operatori logici e relazionali. Strutture di controllo: condizionali e iterative. Le funzioni, la definizione, i prototipi, la ricorsione. Array e puntatori. Aritmetica dei puntatori. Strutture e unioni. Forme idiomatiche del linguaggio. Il preprocessore, compilazione condizionale, macro. La libreria standard, funzioni per manipolazione stringhe, funzioni di I/O. Funzioni per l'allocazione dinamica. Creazione e gestione di strutture di dati dinamiche. Analisi dettagliata di programmi esemplificativi. Cenno ad ambienti di sviluppo. Interazione con sistema operativo Unix: cenni a processi, file system, argomenti. Semplice confronto con altri linguaggi.

TESTO CONSIGLIATO:- D. Ritchie, B. Kernighan, The C programming language, Prentice Hall, 1988.

ALTRI TESTI:- B. Kernighan, Pike, Programmazione nella pratica, Addison-Wesley, 1999. - Altre fonti di interesse saranno indicate dal docente.

PROGRAMMAZIONE II

Prof. Marco Baioletti

Richiami di programmazione strutturata. Particolarità del linguaggio Java. Variabili, costanti e tipi di dati; Istruzioni di assegnamento e di I/O. Costrutti di scelta (if, switch) e di iterazione (while, do/while for). Tipi di dati composti: array; stringhe. Programmazione orientata agli oggetti in Java: classi ed oggetti; definizione dei campi; definizione dei metodi (funzioni e procedure); accesso agli elementi; creazione ed uso di oggetti; garbage collection; ereditarietà; sovrapposizione; modalità protected; aggregazione; array di oggetti; polimorfismo; classi astratte; interfacce.

TESTO CONSIGLIATO:- M. Bertacca, A. Guidi, Programmare in Java, Mc Graw-Hill, Milano, 2007

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TESTO CONSIGLIATO:- M. De Felice, F. Moriconi, La teoria dell’immunizzazione finanziaria. Modelli e strategie, Il Mulino,

Bologna, 1991. - Dispense.

TESTO DI CONSULTAZIONE:- J.C. Hull, Opzioni futures e altri derivati, Prentice Hall Inc., Englewood Cliffs NJ, USA, 1997.

PROGRAMMAZIONE I

Prof. Giorgio Cecconi

Classi di problemi risolvibili tramite un programma. Algoritmo. Dati, azioni, strutture di controllo. Basi della programmazione strutturata. Definizione e struttura di un programma. Linguaggi di programmazione. Classi di compilatori ed interpreti. Logica di programmazione. Strumenti di progettazione e di sviluppo modulare. Verifica formale di correttezza. Sviluppo e studio di numerosi algoritmi. Il linguaggio C. Storia e caratteristiche generali. Struttura lessicale, sintattica, valore semantico. Anatomia di un compilatore: cenno. Tipi dati fondamentali e dichiarazioni. Conversioni di tipi. Operazioni ed espressioni. Operatori logici e relazionali. Strutture di controllo: condizionali e iterative. Le funzioni, la definizione, i prototipi, la ricorsione. Array e puntatori. Aritmetica dei puntatori. Strutture e unioni. Forme idiomatiche del linguaggio. Il preprocessore, compilazione condizionale, macro. La libreria standard, funzioni per manipolazione stringhe, funzioni di I/O. Funzioni per l'allocazione dinamica. Creazione e gestione di strutture di dati dinamiche. Analisi dettagliata di programmi esemplificativi. Cenno ad ambienti di sviluppo. Interazione con sistema operativo Unix: cenni a processi, file system, argomenti. Semplice confronto con altri linguaggi.

TESTO CONSIGLIATO:- D. Ritchie, B. Kernighan, The C programming language, Prentice Hall, 1988.

ALTRI TESTI:- B. Kernighan, Pike, Programmazione nella pratica, Addison-Wesley, 1999. - Altre fonti di interesse saranno indicate dal docente.

PROGRAMMAZIONE II

Prof. Marco Baioletti

Richiami di programmazione strutturata. Particolarità del linguaggio Java. Variabili, costanti e tipi di dati; Istruzioni di assegnamento e di I/O. Costrutti di scelta (if, switch) e di iterazione (while, do/while for). Tipi di dati composti: array; stringhe. Programmazione orientata agli oggetti in Java: classi ed oggetti; definizione dei campi; definizione dei metodi (funzioni e procedure); accesso agli elementi; creazione ed uso di oggetti; garbage collection; ereditarietà; sovrapposizione; modalità protected; aggregazione; array di oggetti; polimorfismo; classi astratte; interfacce.

TESTO CONSIGLIATO:- M. Bertacca, A. Guidi, Programmare in Java, Mc Graw-Hill, Milano, 2007

QUALITÀ TOTALE

Prof. Salvatore Trollini

Il mondo occidentale fine anni '70: La visione tecnica della Qualità. La situazione di obsolescenza dei prodotti industriali nei confronti del Giappone. La scoperta della Qualità Totale. Le caratteristiche fondamentali della Qualità Totale: Le nuove priorità. La metafora del Mostro e la Palestra. Qualità: I nuovi significati. - La Qualità Totale e le sue caratteristiche innovative: La Qualità Totale come un corpo estraneo. La Qualità Totale come sfida agli approcci manageriali tradizionali. La Qualità Totale come movimento di massa La Qualità Totale come portatrice di breakthrough. La Qualità Totale come sfida agli sprechi. Il cambiamento culturale richiesto dalla Qualità Totale: I tre livelli della cultura. Il problema del cambiamento della cultura. Le nuove assunzioni di base. Le strategie fondamentali della Qualità Totale: La strategia della soddisfazione del cliente: il client satisfaction survey. La nuova strategia della gestione delle risorse umane: il people satisfaction survey. La strategia della partnership con i fornitori. La strategia del processo e la gestione per processi. La strategia del miglioramento continuo: Kaizen. La strategia della “fabbrica” dei nuovi prodotti. La strategia della promozione interna della Qualità. - Gli strumenti per il miglioramento continuo: I sette strumenti statistici. I sette strumenti manageriali. Tecniche statistiche avanzate. Quality Function Deployment: La “Casa della Qualità”. Theory of constraints. - Cenni sui processi fondamentali della Qualità Totale: La Direzione per politiche. Il Daily Routine Work. La formazione intensiva. La diagnosi del Presidente. La leadership del massimo dirigente: missione, visione, politica, obiettivi. Modelli di leadership. Sistemi di gestione per la Qualità: Il quadro normativo e certificativo. Le norme della serie UNI EN ISO 9000:2000. La documentazione di Sistema: il Manuale della Qualità, le procedure, le istruzioni operative, la modulistica, i documenti di registrazione. Gli audit di sistema e la Norma UNI EN ISO 19011:2002. L’iter di certificazione. I Sistemi integrati di gestione per la Qualità: qualità, sicurezza, ambiente, sociale. - Un programma avanzato di Qualità Totale: Il programma 6 Sigma. Le applicazione alla Motorola e alla General Electric. Esempi di applicazione della Qualità Totale: La Qualità Totale e la Lean Production. Il Modello Toyota. I grandi risultati per la competitività. - I modelli di eccellenza della Qualità Totale: Il modello EFQM per l’Eccellenza.

TESTI CONSIGLIATI:- A. Galgano, La Qualità Totale, Il Sole 24 ore, Milano, 1990. - A. Galgano, La rivoluzione Manageriale: ripensare la Qualità Totale, Il Sole 24 Ore, Milano,

1996. - D. Grisot, La Gestione della Qualità: capire e applicare la Norma ISO 9001 Edizione 2000,

Tecniche nuove, Milano, 2002. - A. Chiarini, Total Quality Management: modelli di gestione totale della Qualità, Franco Angeli,

Milano, 2004.

RETI DI CALCOLATORI

Prof. Gianfranco Galmacci

Introduzione ai sistemi UNIX: sistema operativo e shell; filesystem; applicazioni client/server; linguaggi script. Reti di calcolatori: generalità sulle reti; protocolli di rete; TCP/IP e OSI; indirizzi IP; sotto-reti e sistemi di routing; protocolli di risoluzione degli indirizzi; tecnologia NAT; Domain Name Sytem. Servizi di rete: Telnet e FTP; posta elettronica (SMTP, POP e IMAP MIME); World Wide Web e protocollo http. Cenni sui sistemi di sicurezza.

TESTI CONSIGLIATI:

Saranno indicati dal docente.

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RICERCA OPERATIVA

Docente da nominare

Richiami di algebra delle matrici: descrizione, struttura lineare, matrice trasposta, prodotto di matrici, matrice identità, matrice inversa, operazione pivot, rango di una matrice, sistemi lineari. Lo spazio euclideo :Rn struttura lineare, metrica e d'ordine, iperpiani, insiemi convessi, poliedri convessi limitati, poliedri convessi illimitati, direzioni di un poliedro, teorema di rappresentazione dei poliedri. Problemi di programmazione lineare. Problemi di ottimizzazione: il metodo del simplesso, il metodo della discesa più ripida, il metodo delle direzioni coniugate, il metodo del simulated annealing. Applicazioni.

SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI

Docente da nominare

I modelli di sviluppo del software. Il modello a cascata: la sequenza delle fasi, la semplicità e i rischi. Il modello incrementale: l'articolazione del progetto in sotto-progetti, la riduzione dei rischi. Il modello iterativo: la messa a punto del prototipo, il raffinamento ciclico, le difficoltà della pianificazione. - L'organizzazione dei progetti. Le unità organizzative interessate. La successione delle fasi. I punti di controllo e decisionali. La visibilità dello stato di avanzamento del progetto. Le tavole L.R.C. (linear responsability chart). - Gli aspetti tecnici dei progetti. Le attività e i collegamenti fase - attività. Le attività di analisi, disegno, programmazione e test, pianificazione e controllo in termini di: significato, contenuti, tecniche, grafismi utilizzati, verifiche. - L'analisi delle funzioni. L'analisi e la scala dell'apprendimento. La tecnica IDEF0. I concetti base: la rappresentazione grafica, il contesto, la prospettiva, la scomposizione gerarchica. La sintassi. La costruzione di un modello. La gerarchia di un modello: descrizione della realtà per comprensione e concetto di analisi discendente. Verifiche tecniche: il bilanciamento, la dominanza, la completezza, l'inerenza. - L'analisi dei dati. La tecnica IDEF1. I concetti base: entità e relazioni, chiavi e attributi, entità dipendenti e indipendenti, chiavi esterne, grado di una relazione, opzionalità. L'approccio bottom-up e le viste logiche. Il collegamento con l'analisi funzionale. Il mapping e lo schema di Chen. Verifiche tecniche: basi dati in terza forma normale. - Dall'analisi alla progettazione. Gli obiettivi e i vincoli. Le principali categorie di obiettivi: l'affidabilità nel tempo, l'interfaccia utente, le prestazioni del sistema, la collocazione geografica, la disponibilità delle risorse, gli standard. - La progettazione (disegno). I passi della progettazione: disegno dell'architettura del sistema, definizione del dizionario dei dati, definizione della base informativa, definizione input-output utente, redazione delle specifiche dei programmi, redazione della matrice di controllo archivi-programmi, stesura del diagramma di flusso del sistema e dei comandi, redazione delle specifiche di sistema. Le tecniche legate alla rappresentazione dei programmi: simbolismi Jackson per la definizione delle strutture di controllo, messa a punto delle transazioni, i cicli di vita delle entità, i cicli di vita delle transazioni, i flow-chart. Le tecniche legate alla rappresentazione dei dati: i raffinamenti dello schema di Chen, la concatenazione orizzontale e verticale, lo stacking. - Laboratorio. Esercitazione su un caso reale. Messa a punto e rappresentazione dei diagrammi funzionali con il prodotto programma AIOWIN. Messa a punto e rappresentazione dello schema di Chen con il prodotto programma SMARTER50. Identificazione delle transazioni. Stesura dei cicli di vita delle entità e delle transazioni. Progettazione dell'input-output utente. Utilizzo del prodotto programma Access per la generazione del menù principale e di applicativi pilota.

TESTI CONSIGLIATI:- D. Natale, Qualità e quantità nei sistemi software, Angeli, Milano, 1997. - J.L. Cash Jr, F.W. Mcfarlan, J.L. Mckenney, Gestione strategica delle tecnologie di informazione,

ISEDI, Torino, 1996.

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RICERCA OPERATIVA

Docente da nominare

Richiami di algebra delle matrici: descrizione, struttura lineare, matrice trasposta, prodotto di matrici, matrice identità, matrice inversa, operazione pivot, rango di una matrice, sistemi lineari. Lo spazio euclideo :Rn struttura lineare, metrica e d'ordine, iperpiani, insiemi convessi, poliedri convessi limitati, poliedri convessi illimitati, direzioni di un poliedro, teorema di rappresentazione dei poliedri. Problemi di programmazione lineare. Problemi di ottimizzazione: il metodo del simplesso, il metodo della discesa più ripida, il metodo delle direzioni coniugate, il metodo del simulated annealing. Applicazioni.

SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI

Docente da nominare

I modelli di sviluppo del software. Il modello a cascata: la sequenza delle fasi, la semplicità e i rischi. Il modello incrementale: l'articolazione del progetto in sotto-progetti, la riduzione dei rischi. Il modello iterativo: la messa a punto del prototipo, il raffinamento ciclico, le difficoltà della pianificazione. - L'organizzazione dei progetti. Le unità organizzative interessate. La successione delle fasi. I punti di controllo e decisionali. La visibilità dello stato di avanzamento del progetto. Le tavole L.R.C. (linear responsability chart). - Gli aspetti tecnici dei progetti. Le attività e i collegamenti fase - attività. Le attività di analisi, disegno, programmazione e test, pianificazione e controllo in termini di: significato, contenuti, tecniche, grafismi utilizzati, verifiche. - L'analisi delle funzioni. L'analisi e la scala dell'apprendimento. La tecnica IDEF0. I concetti base: la rappresentazione grafica, il contesto, la prospettiva, la scomposizione gerarchica. La sintassi. La costruzione di un modello. La gerarchia di un modello: descrizione della realtà per comprensione e concetto di analisi discendente. Verifiche tecniche: il bilanciamento, la dominanza, la completezza, l'inerenza. - L'analisi dei dati. La tecnica IDEF1. I concetti base: entità e relazioni, chiavi e attributi, entità dipendenti e indipendenti, chiavi esterne, grado di una relazione, opzionalità. L'approccio bottom-up e le viste logiche. Il collegamento con l'analisi funzionale. Il mapping e lo schema di Chen. Verifiche tecniche: basi dati in terza forma normale. - Dall'analisi alla progettazione. Gli obiettivi e i vincoli. Le principali categorie di obiettivi: l'affidabilità nel tempo, l'interfaccia utente, le prestazioni del sistema, la collocazione geografica, la disponibilità delle risorse, gli standard. - La progettazione (disegno). I passi della progettazione: disegno dell'architettura del sistema, definizione del dizionario dei dati, definizione della base informativa, definizione input-output utente, redazione delle specifiche dei programmi, redazione della matrice di controllo archivi-programmi, stesura del diagramma di flusso del sistema e dei comandi, redazione delle specifiche di sistema. Le tecniche legate alla rappresentazione dei programmi: simbolismi Jackson per la definizione delle strutture di controllo, messa a punto delle transazioni, i cicli di vita delle entità, i cicli di vita delle transazioni, i flow-chart. Le tecniche legate alla rappresentazione dei dati: i raffinamenti dello schema di Chen, la concatenazione orizzontale e verticale, lo stacking. - Laboratorio. Esercitazione su un caso reale. Messa a punto e rappresentazione dei diagrammi funzionali con il prodotto programma AIOWIN. Messa a punto e rappresentazione dello schema di Chen con il prodotto programma SMARTER50. Identificazione delle transazioni. Stesura dei cicli di vita delle entità e delle transazioni. Progettazione dell'input-output utente. Utilizzo del prodotto programma Access per la generazione del menù principale e di applicativi pilota.

TESTI CONSIGLIATI:- D. Natale, Qualità e quantità nei sistemi software, Angeli, Milano, 1997. - J.L. Cash Jr, F.W. Mcfarlan, J.L. Mckenney, Gestione strategica delle tecnologie di informazione,

ISEDI, Torino, 1996.

STATISTICA AZIENDALE I

Docente da nominare

Le fonti di informazione per la statistica aziendale: fonti primarie e secondarie, interne ed esterne; le ricerche di mercato; le rilevazioni campionarie per le ricerche di mercato; la progettazione dell'indagine e la valutazione dei costi; problemi di misurazione e scale attitudinali; questionario e tecniche di intervista; gli errori non campionari. Elementi di statistica multivariata applicata a problemi aziendali: la matrice dei dati: similarità e distanza; analisi dei gruppi; analisi di scaling multidimensionale; analisi delle corrispondenze (applicazioni); analisi congiunta; applicazione delle tecniche di analisi multidimensionale a problemi di segmentazione del mercato e posizionamento dei prodotti.

TESTI CONSIGLIATI:- L. Fabbris, Statistica multivariata. Analisi esplorativa dei dati, McGraw-Hill, Milano, 1997. - SAS Institute, SAS/STAT, User’s guide version 6 Fourth editin, SAS Institute Inc., Cary N.C., USA,

1989.

ALTRI TESTI:S. Brasini, F. Tassinari, G. Tassinari, Marketing e pubblicità, Il Mulino, Bologna, 1999.

STATISTICA AZIENDALE II

Prof. Pierluigi Daddi

Nozioni introduttive. Analisi classica delle serie temporali. I modelli descrittivi di scomposizione delle serie temporali. Funzioni analitiche per l’analisi delle componenti elementari. Modelli perequativi basati sulle medie mobili. Analisi moderna delle serie temporali. Generalità sui processi stocastici. Processi stocastici gaussiani, momenti teorici; proprietà di stazionarietà ergoditicità ed invertibilità. Funzioni di autocovarianza e di autocorrelazione globale e parziale. Teorema di Wold. Modelli stocastici lineari, momenti campionari. Identificazione, stima e controllo dei modelli AR, MA, ARMA, ARIMA, ARIMA. La previsione con modelli stocastici lineari. Modelli statistici per l’analisi della volatilità dei mercati finanziari: modelli ARCH, GARCH, IGARCH ed EGARCH. Cenni di Analisi spettrale: periodogramma, spettro di potenza, funzione di densità spettrale. Stimatori spettrali. Ampiezza di banda. La stagionalità e la destagionalizzazione, cenni

TESTI CONSIGLIATI:D. Piccolo, Introduzione all’analisi delle serie storiche, Ed. Nuova Italia Scientifica (NIS), 1990. R. Lucchetti, Appunti di analisi delle serie storiche, Università di Ancona, Dip. di Economia. 2004. (http://www.econ.unian.it/lucchetti/didattica/matvario/procstoc.pdf). W. Enders, Applied Economic Time Series, Wiley & Sons, Inc., 1995.

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STATISTICA ECONOMICA: CONTABILITÀ NAZIONALE

Prof. Bruno Bracalente

I conti generali del Paese e dei settori istituzionali. Il Sistema Europeo dei Conti economici integrati (SEC95) e la descrizione quantitativa del funzionamento del sistema economico. I conti della produzione e delle risorse e impieghi; il prodotto interno lordo, i consumi, gli investimenti. I conti della distribuzione del reddito; il reddito da lavoro dipendente, il reddito nazionale, il reddito disponibile, il risparmio. I conti dell’accumulazione; la formazione del capitale; il conto finanziario. I conti patrimoniali; la ricchezza nazionale. I conti delle transazioni internazionali. Numeri indici e comparazione degli aggregati economici. I numeri indici. La misurazione dell’inflazione; gli indici dei prezzi. Metodi di deflazione degli aggregati. Gli aggregati a prezzi costanti e in termini reali; indici dei prezzi impliciti. Gli aggregati a parità di potere d’acquisto e i confronti tra paesi.Misure e analisi statistiche della produttività e dell’occupazione. Produttività generiche e specifiche del lavoro e del capitale. Produttività globale; indici di Kendrick e di Solow. Relazioni tra misure di produttività. Indicatori del mercato del lavoro.

TESTI CONSIGLIATI.- V. Siesto, La contabilità nazionale italiana, Il mulino, Bologna, 1996. - Appunti integrativi.

TESTI DI CONSULTAZIONE.- R. Guarini e F. Tassinari, Statistica economica (sec. ed.), Il mulino, Bologna, 1996. - ISTAT, I conti degli italiani – Edizione 2001, Il mulino, Bologna, 2001.

STATISTICA I

Prof. Antonio Forcina

Le prime operazioni dell'indagine statistica: rilevazione dei dati; spoglio e classificazione; sistemazione dei dati in tabelle; rappresentazioni grafiche. Rapporti statistici: rapporti di frequenza, di composizione, di coesistenza, di derivazione; numeri indici semplici e complessi. Distribuzione secondo un carattere quantitativo: valori medi; proprietà delle principali medie; variabilità; indici di variabilità; concentrazione. Interpolazione: metodo dei minimi quadrati. Distribuzione secondo due caratteri: dipendenza statistica; dipendenza in media; regressione lineare semplice; correlazione lineare.

TESTO CONSIGLIATO:

- A. Forcina, E. Stanghellini, Elementi di statistica per Economia, Morlacchi Editore, Perugia, 2002.

STATISTICA II

Prof. Francesco Bartolucci

Richiami su variabili aleatorie continue. Funzione generatrice dei momenti. Alcune distribuzioni di probabilità: normale, chi-quadrato, T di Student, normale standardizzata al quadrato, normale bivariata. Combinazioni lineari di variabili aleatorie; combinazioni lineari di normali indipendenti; somme di chi-quadrato indipendenti. Teorema del limite centrale. Popolazione e campione: popolazioni finite e infinite; campione casuale da popolazioni finite e infinite; uso delle tavole dei numeri aleatori; modello descrittivo

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STATISTICA ECONOMICA: CONTABILITÀ NAZIONALE

Prof. Bruno Bracalente

I conti generali del Paese e dei settori istituzionali. Il Sistema Europeo dei Conti economici integrati (SEC95) e la descrizione quantitativa del funzionamento del sistema economico. I conti della produzione e delle risorse e impieghi; il prodotto interno lordo, i consumi, gli investimenti. I conti della distribuzione del reddito; il reddito da lavoro dipendente, il reddito nazionale, il reddito disponibile, il risparmio. I conti dell’accumulazione; la formazione del capitale; il conto finanziario. I conti patrimoniali; la ricchezza nazionale. I conti delle transazioni internazionali. Numeri indici e comparazione degli aggregati economici. I numeri indici. La misurazione dell’inflazione; gli indici dei prezzi. Metodi di deflazione degli aggregati. Gli aggregati a prezzi costanti e in termini reali; indici dei prezzi impliciti. Gli aggregati a parità di potere d’acquisto e i confronti tra paesi.Misure e analisi statistiche della produttività e dell’occupazione. Produttività generiche e specifiche del lavoro e del capitale. Produttività globale; indici di Kendrick e di Solow. Relazioni tra misure di produttività. Indicatori del mercato del lavoro.

TESTI CONSIGLIATI.- V. Siesto, La contabilità nazionale italiana, Il mulino, Bologna, 1996. - Appunti integrativi.

TESTI DI CONSULTAZIONE.- R. Guarini e F. Tassinari, Statistica economica (sec. ed.), Il mulino, Bologna, 1996. - ISTAT, I conti degli italiani – Edizione 2001, Il mulino, Bologna, 2001.

STATISTICA I

Prof. Antonio Forcina

Le prime operazioni dell'indagine statistica: rilevazione dei dati; spoglio e classificazione; sistemazione dei dati in tabelle; rappresentazioni grafiche. Rapporti statistici: rapporti di frequenza, di composizione, di coesistenza, di derivazione; numeri indici semplici e complessi. Distribuzione secondo un carattere quantitativo: valori medi; proprietà delle principali medie; variabilità; indici di variabilità; concentrazione. Interpolazione: metodo dei minimi quadrati. Distribuzione secondo due caratteri: dipendenza statistica; dipendenza in media; regressione lineare semplice; correlazione lineare.

TESTO CONSIGLIATO:

- A. Forcina, E. Stanghellini, Elementi di statistica per Economia, Morlacchi Editore, Perugia, 2002.

STATISTICA II

Prof. Francesco Bartolucci

Richiami su variabili aleatorie continue. Funzione generatrice dei momenti. Alcune distribuzioni di probabilità: normale, chi-quadrato, T di Student, normale standardizzata al quadrato, normale bivariata. Combinazioni lineari di variabili aleatorie; combinazioni lineari di normali indipendenti; somme di chi-quadrato indipendenti. Teorema del limite centrale. Popolazione e campione: popolazioni finite e infinite; campione casuale da popolazioni finite e infinite; uso delle tavole dei numeri aleatori; modello descrittivo

della popolazione; distribuzione di probabilità del campione casuale. Statistiche campionarie e loro distribuzioni: distribuzione campionaria della media; distribuzione campionaria della varianza; distribuzione campionaria della differenza tra due medie. Stima dei parametri: proprietà degli stimatori; il metodo della massima verosimiglianza; intervallo fiduciario per una media; intervallo fiduciario per una varianza. Verifica di ipotesi: test di significatività puri; verifica di ipotesi su una media, su una varianza, sulla differenza tra due medie; verifica dell’ipotesi di indipendenza; elementi di teoria dei test: errori di prima e di seconda specie, potenza del test.

TESTO CONSIGLIATO:- G. Cicchitelli, Probabilità e Statistica, Maggioli, Rimini, 2001.

STATISTICA III

Prof. Giuseppe Cicchitelli

Analisi della varianza: esperimenti ad un solo fattore: stima puntuale dei parametri; stima per intervallo e verifica delle ipotesi; analisi dlla varianza per esperimenti a due fattori: stima puntuale dei parametri; stima per intervallo e verifica delle ipotesi. Distribuzione normale doppia e multipla. Regressione lineare semplice e correlazione: ipotesi di base; stima dei parametri e proprietà degli stimatori; verifica di ipotesi sull’intercetta e sul coefficiente angolare; test di linearità. Regressione lineare multipla: ipotesi di base; stima dei parametri e proprietà degli stimatori; verifica di ipotesi sui parametri; regressione polinomiale; selezione delle variabili e costruzione del modello; violazioni delle assunzioni di base; diagnostica. Correlazione parziale.

TESTI CONSIGLIATI:- G. Cicchitelli, Probabilità e Statistica, Maggioli, Rimini, 2001. - Materiale distribuito dal docente.

STATISTICA IV

Prof. Elena Stanghellini

Variabili casuali categoriche. Tabelle di contingenza multidimensionali; Odds e Odds Ratio; indipendenza e associazione. Regressione logistica per variabili risposta binarie. Il modello di regressione semplice. Il modello di regressione multiplo. Interpretazione dei parametri. Stima mediante massima verosimiglianza. Test d'ipotesi e scelta del modello. Analisi delle componenti principali: determinazione delle componenti principali; il numero delle componenti principali. Analisi fattoriale: il modello di analisi fattoriale; estrazione dei fattori; rotazioni degli assi fattoriali; determinazione del numero dei fattori; punteggi fattoriali. Analisi discriminante: Obiettivi. Errori del primo e secondo tipo. Il caso normale: funzione discriminante lineare e quadratica. La stima dei parametri della funzione discriminante e la selezione delle variabili.

Esercitazioni in laboratorio Nelle esercitazioni in laboratorio si effettueranno studi di casi reali mediante il software statistico R e si tradurranno in analisi empiriche i problemi teorici discussi nelle lezioni in aula.

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TESTI CONSIGLIATI:- Dispense a cura del docente. - Zani S., Analisi dei dati statistici , Vol II , Giuffrè Editore, Milano 2000.

TECNICHE DI APPRENDIMENTO, COMUNICAZIONE E LAVORO DI GRUPPO

Prof. Simone Casucci

L'apprendimento e le sue forme; gli stili cognitivi; gli stili relazionali; memoria ed apprendimento; pianificazione e competenze programmatorie; il gruppo e le sue dinamiche; la comunicazione nel gruppo.

TESTI CONSIGLIATI:- S. Casucci, Apprendere in età adulta, Anicia, Roma, 2006. - Dispense a cura del docente.

TEORIA DEI CAMPIONI

Prof. Maria Giovanna Ranalli

Introduzione al campionamento statistico e alle popolazioni finite. Il piano dell’indagine: obiettivi e strumenti, le fasi della rilevazione. I principali piani di campionamento probabilistici e non probabilistici: casuale semplice, sistematico, stratificato, con probabilità variabili, a grappoli, a due stadi, per quote. I metodi di stima del totale, della media e della frequenza: stimatore corretto, per quoziente, post-stratificato, per regressione. L’errore campionario e la sua stima. La stima nei domini di studio. Il dimensionamento del campione ed i costi dell’indagine campionaria. Gli errori non campionari ed il loro trattamento: difettosità delle liste, mancate risposte totali e parziali, errori di misura. Il campionamento ripetuto e i campioni panel: stima di saldi e flussi.

TESTO CONSIGLIATO:- Dispense distribuite dal Docente

TESTO DI APPROFONDIMENTO:- G. Cicchitelli, A. Herzel, G.E. Montanari, Il campionamento statistico, Il Mulino, Bologna, 1997.

TEORIA MATEMATICA DEL PORTAFOGLIO

Prof. Franco Moriconi

Selezione di portafogli obbligazionari: richiami sulle teorie della struttura per scadenza dei tassi di interesse; l’immunizzazione classica; copertura di uscita singola; l’ipotesi di shift additivi; il teorema di Fisher e Weil; la ricerca del tempo ottimo di smobilizzo; selezione di portafogli immunizzati; gestione dinamica di portafogli immunizzati; copertura di uscite multiple; il teorema di Redington; il teorema generale di immunizzazione per shift additivi; l’immunizzazione semideterministica a minimo rischio; il teorema di immunizzazione a minimo rischio; selezione di portafogli immunizzati a minimo rischio; la gestione del rischio di tasso nei portafogli di intermediazione. Selezione di portafogli azionari e capital asset pricing model: richiami sui modelli mediavarianza; frontiere efficienti e teorema di separazione; la capital market line; diversificazione dei portafogli; rischio sistematico e rischio non sistematico; il Capital Asset Pricing Model; il portafoglio di mercato; il beta e la security market line; il CAPM come modello monoindice; gli stimatori classici; applicazioni del CAPM; il CAPM come criterio di valutazione; la

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TESTI CONSIGLIATI:- Dispense a cura del docente. - Zani S., Analisi dei dati statistici , Vol II , Giuffrè Editore, Milano 2000.

TECNICHE DI APPRENDIMENTO, COMUNICAZIONE E LAVORO DI GRUPPO

Prof. Simone Casucci

L'apprendimento e le sue forme; gli stili cognitivi; gli stili relazionali; memoria ed apprendimento; pianificazione e competenze programmatorie; il gruppo e le sue dinamiche; la comunicazione nel gruppo.

TESTI CONSIGLIATI:- S. Casucci, Apprendere in età adulta, Anicia, Roma, 2006. - Dispense a cura del docente.

TEORIA DEI CAMPIONI

Prof. Maria Giovanna Ranalli

Introduzione al campionamento statistico e alle popolazioni finite. Il piano dell’indagine: obiettivi e strumenti, le fasi della rilevazione. I principali piani di campionamento probabilistici e non probabilistici: casuale semplice, sistematico, stratificato, con probabilità variabili, a grappoli, a due stadi, per quote. I metodi di stima del totale, della media e della frequenza: stimatore corretto, per quoziente, post-stratificato, per regressione. L’errore campionario e la sua stima. La stima nei domini di studio. Il dimensionamento del campione ed i costi dell’indagine campionaria. Gli errori non campionari ed il loro trattamento: difettosità delle liste, mancate risposte totali e parziali, errori di misura. Il campionamento ripetuto e i campioni panel: stima di saldi e flussi.

TESTO CONSIGLIATO:- Dispense distribuite dal Docente

TESTO DI APPROFONDIMENTO:- G. Cicchitelli, A. Herzel, G.E. Montanari, Il campionamento statistico, Il Mulino, Bologna, 1997.

TEORIA MATEMATICA DEL PORTAFOGLIO

Prof. Franco Moriconi

Selezione di portafogli obbligazionari: richiami sulle teorie della struttura per scadenza dei tassi di interesse; l’immunizzazione classica; copertura di uscita singola; l’ipotesi di shift additivi; il teorema di Fisher e Weil; la ricerca del tempo ottimo di smobilizzo; selezione di portafogli immunizzati; gestione dinamica di portafogli immunizzati; copertura di uscite multiple; il teorema di Redington; il teorema generale di immunizzazione per shift additivi; l’immunizzazione semideterministica a minimo rischio; il teorema di immunizzazione a minimo rischio; selezione di portafogli immunizzati a minimo rischio; la gestione del rischio di tasso nei portafogli di intermediazione. Selezione di portafogli azionari e capital asset pricing model: richiami sui modelli mediavarianza; frontiere efficienti e teorema di separazione; la capital market line; diversificazione dei portafogli; rischio sistematico e rischio non sistematico; il Capital Asset Pricing Model; il portafoglio di mercato; il beta e la security market line; il CAPM come modello monoindice; gli stimatori classici; applicazioni del CAPM; il CAPM come criterio di valutazione; la

verifica empirica del CAPM; l’arbitrage Pricing Theory come estensione del CAPM. Contratti forward e contratti futures: caratterizzazione dei contratti forward; prezzi a termine e aspettative; classificazione degli agenti nel mercato; la relazione tra prezzi a pronti e prezzi a termine con e senza dividendi; applicazioni: contratti su coupon bonds; arbitraggi da cash and carry; cambi a pronti e cambi a termine; parità coperta dei tassi di interesse; la valutazione dei titoli denominati in divisa estera; caratterizzazione dei contratti futures; il daily resettlement; relazione tra prezzi forward e prezzi futures; prezzi futures e prezzi a pronti. Coperture e speculazioni con contratti futures; il rapporto di copertura; futures su indici; BTP futures; il BTP futures sul LIFFE. Le operazioni finanziarie: generalità sulle opzioni; contratti forward e contratti di opzione; opzioni europee e opzioni americane: caratterizzazione; la relazione di parità put-call; limitazioni notevoli al prezzo delle opzioni; le principali tipologie di contratti di opzione; opzioni implicite: zero coupon bonds emessi da imprese; investimenti azionari con minimi garantiti; introduzione al modello binomiale; la valutazione delle opzioni: un esempio elementare; valutazione rinominale; lo schema di mercato uniperiodale; il portafoglio replicante e la probabilità risk neutral; lo schema con due periodi; valutazione risk neutral e strategia di replica autofinanziante; il Delta.

TESTI CONSIGLIATI:- M. De Felice, F. Moriconi, La teoria dell’immunizzazione finanziaria. Modelli e strategie, Il Mulino,

Bologna, 1991. - Dispense a cura del docente.

TESTI DI CONSULTAZIONE:- T.E. Copeland, J.F. Weston, Financial theory and corporate policy, Addison-Wesley, Reading Ma,

USA, 1998. - W. Sharpe, J.A. Gordon, J.V. Bailey, Investments, Prentice Hall Inc., Englewood Cliffs NJ, USA, 1995.

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PARTE III

Sede di Assisi

Laurea triennale in Economia e Gestione dei Servizi Turistici

eLaurea Specialistica in Economia del turismo

1 Presentazione

Presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia nell’a.a. 2007-08 sono attivati, con sede in Assisi, i seguenti Corsi Universitari del Nuovo Ordinamento Didattico (D.M. 509/1999) in Economia del Turismo:

- corso di Laurea Triennale in Economia e gestione dei servizi turistici; - corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo (Nuovo

ordinamento: attivo il I anno ) (vecchio ordinamento: attivo il II anno);

I Corsi triennali, che appartengono alla Classe 17 delle Lauree in Economia delle Scienze e della gestione aziendale, si prefiggono di formare: - esperti per la carriera direttiva degli organismi pubblici e privati che operano nel

turismo; - formatori specializzati nelle problematiche del settore e figure professionali in

grado di favorire l’evoluzione del sistema turistico verso più avanzati modelli di funzionalità e di gestione;

- figure professionali che, sia nelle aziende turistiche sia negli organismi di promozione turistica, siano in grado di soddisfare le esigenze organizzative e di amministrazione del settore.

Il Corso di Laurea Specialistica, appartenente alla Classe 84/S delle Lauree Specialistiche delle Scienze economico-aziendali intende formare laureati

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specialistici, i quali in virtù delle conoscenze specifiche ed approfondite, potranno svolgere la loro attività nelle aziende turistiche e nelle pubbliche amministrazioni con funzioni manageriali ed imprenditoriali, nelle libere professioni riguardanti il turismo, nelle attività di ricerca orientate al settore del turismo ed in tutte quelle attività che richiedono la comprensione dei problemi aziendali, inquadrate all’interno di dinamiche economiche più complesse I laureati specialistici inoltre, saranno in possesso dei prerequisiti necessari per accedere, secondo le specifiche normative in vigore, all’insegnamento di discipline professionalizzanti presso i Centri di formazione.

Ulteriori informazioni ed utili aggiornamenti sui Corsi attivi presso la sede di Assisi, possono essere acquisiti sul sito della Sede: www.ecassisi.unipg.it - dove è disponibile la Guida dello studente contenente, tra l’altro, i programmi dettagliati degli insegnamenti impartiti, il calendario degli esami e l’orario delle lezioni. Allo svolgimento delle attività dei Corsi sopraindicati concorre il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica (CST) di Assisi nella sua qualità di organismo specialistico di formazione manageriale per il Turismo.

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specialistici, i quali in virtù delle conoscenze specifiche ed approfondite, potranno svolgere la loro attività nelle aziende turistiche e nelle pubbliche amministrazioni con funzioni manageriali ed imprenditoriali, nelle libere professioni riguardanti il turismo, nelle attività di ricerca orientate al settore del turismo ed in tutte quelle attività che richiedono la comprensione dei problemi aziendali, inquadrate all’interno di dinamiche economiche più complesse I laureati specialistici inoltre, saranno in possesso dei prerequisiti necessari per accedere, secondo le specifiche normative in vigore, all’insegnamento di discipline professionalizzanti presso i Centri di formazione.

Ulteriori informazioni ed utili aggiornamenti sui Corsi attivi presso la sede di Assisi, possono essere acquisiti sul sito della Sede: www.ecassisi.unipg.it - dove è disponibile la Guida dello studente contenente, tra l’altro, i programmi dettagliati degli insegnamenti impartiti, il calendario degli esami e l’orario delle lezioni. Allo svolgimento delle attività dei Corsi sopraindicati concorre il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica (CST) di Assisi nella sua qualità di organismo specialistico di formazione manageriale per il Turismo.

2 Informazioni generali comuni a tutti i Corsi di Studio

2.1 Calendario Nel seguente calendario sono riportati i periodi di attività della didattica che viene svolta presso la sede decentrata di Assisi. Sono da considerare giorni festivi unicamente quelli riconosciuti tali nel territorio nazionale. I corsi si articolano in due semestri di circa 12 settimane ciascuno, da Settembre a Dicembre e da Febbraio a Maggio secondo le modalità seguenti:

ATTIVITÀ PERIODO NOTE

I Semestre (lezioni) 17.09.07 – 07.12.07 Alcuni laboratori si svolgeranno dopo la fine delle lezioni 2007 nel mese di dicembre e gennaio

II Semestre (lezioni) 18.02.08 – 16.05.08

Esami:(sessione anticipata) 1° appello dicembre 072° appello gennaio 08 3° appello entro il 15 difebbraio

3 appelli.- In questa sessione si possono sostenere gli esami degli insegnamenti attivati nel I semestre a.a.2007-2008 e tutti quelli dell’a.a. precedente 2006-2007

Esami (sessione estiva) 19.05.08 – 25.07.08 4 appelli Esami (sessione autunnale) Entro il 15 del mese di

settembre 2008 1 appello

Calendario per le sedute degli esami di Laurea - Laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici;- Laurea Specialistica in Economia del Turismo:- Laurea Triennale Teledidattica (Corso ad esaurimento) in Economia e gestione

delle Aziende turistiche;- Diploma Universitario (Corso ad esaurimento) in Economia e gestione dei

servizi turistici;- Laurea (Corso ad esaurimento quadriennale) in Economia del Turismo;- Diploma universitario a distanza (Corso ad esaurimento) in Economia e gestione

dei servizi turistici.

25– 26 e 27 Febbraio 2008 sessione straordinaria (a.a. 2006-07) 14 – 15 e 16 Luglio 2008 sessione estiva (a.a 2007-08) 10 – 11 e 12 Novembre 2008 sessione autunnale (a.a. 2007-08) 23 – 24 e 25 Febbraio 2009 sessione straordinaria (a.a. 2007-08)

La domanda per sostenere l'esame di laurea deve essere presentata 45 giorni prima della data di discussione tesi quindi entro il 11 Gennaio 2008 per la seduta di Febbraio - entro il 30 Maggio 2008 per la seduta di Luglio - entro il 25 Settembre

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2008 per la seduta di Novembre - ed entro il 10 Gennaio 2008 per la seduta di Febbraio 2009.

Orario di ricevimento degli studenti - I docenti ricevono gli studenti secondo un orario, aggiornato con regolarità.

2.1 Programma Socrates-Erasmus Gli studenti iscritti alla laurea triennale e alla laurea specialistica, nell'ambito del programma Socrates-Erasmus, possono permanere nelle sedi straniere per un periodo massimo di due semestri e sostenere esami fino ad un massimo di 60 crediti. Gli insegnamenti che possono essere sostenuti nella Sede estera e le rispettive equipollenze sono individuati, su proposta di un docente o dello studente interessato, dalla competente Commissione Socrates dei Corsi di Studio, rispettando i vincoli previsti nei curricula. Lo studente, alcuni mesi prima della partenza per la sede straniera, ha l’obbligo di presentare alla competente Commissione, la proposta contenente l’elenco degli insegnamenti che intende seguire all’estero, corredata dai rispettivi programmi di insegnamento ed ogni altro documento utile ai fini della individuazione dei crediti formativi riconoscibili. Nella stessa data ha l’obbligo di richiedere l'autorizzazione al Consiglio Intercorso al fine modificare il proprio piano di studio per la necessaria approvazione delle modifiche, indicando gli insegnamenti che intende seguire all'estero con la denominazione in lingua locale o in inglese ed i relativi crediti e l’insegnamento esistente presso i C.d.s. della sede di Assisi per i quali è richiesta l'equipollenza. I C.d.S. della sede di Assisi hanno in corso progetti Socrates con le seguenti Università: Haaga Polytechnic- Helsinki, (FI); Porvoo Polytechnic - Poorvo, (FI); Fundación Universitaria San Pablo-CEU - Madrid, (ES); Università di Deusto - Bilbao, (ES); IFIL – Tolosa, (FR); Università di Perpignan – Perpignan, (FR); IMC – Krems, (AT); MCI – Innsbruck (AT).

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2008 per la seduta di Novembre - ed entro il 10 Gennaio 2008 per la seduta di Febbraio 2009.

Orario di ricevimento degli studenti - I docenti ricevono gli studenti secondo un orario, aggiornato con regolarità.

2.1 Programma Socrates-Erasmus Gli studenti iscritti alla laurea triennale e alla laurea specialistica, nell'ambito del programma Socrates-Erasmus, possono permanere nelle sedi straniere per un periodo massimo di due semestri e sostenere esami fino ad un massimo di 60 crediti. Gli insegnamenti che possono essere sostenuti nella Sede estera e le rispettive equipollenze sono individuati, su proposta di un docente o dello studente interessato, dalla competente Commissione Socrates dei Corsi di Studio, rispettando i vincoli previsti nei curricula. Lo studente, alcuni mesi prima della partenza per la sede straniera, ha l’obbligo di presentare alla competente Commissione, la proposta contenente l’elenco degli insegnamenti che intende seguire all’estero, corredata dai rispettivi programmi di insegnamento ed ogni altro documento utile ai fini della individuazione dei crediti formativi riconoscibili. Nella stessa data ha l’obbligo di richiedere l'autorizzazione al Consiglio Intercorso al fine modificare il proprio piano di studio per la necessaria approvazione delle modifiche, indicando gli insegnamenti che intende seguire all'estero con la denominazione in lingua locale o in inglese ed i relativi crediti e l’insegnamento esistente presso i C.d.s. della sede di Assisi per i quali è richiesta l'equipollenza. I C.d.S. della sede di Assisi hanno in corso progetti Socrates con le seguenti Università: Haaga Polytechnic- Helsinki, (FI); Porvoo Polytechnic - Poorvo, (FI); Fundación Universitaria San Pablo-CEU - Madrid, (ES); Università di Deusto - Bilbao, (ES); IFIL – Tolosa, (FR); Università di Perpignan – Perpignan, (FR); IMC – Krems, (AT); MCI – Innsbruck (AT).

2.3 Insegnamenti del Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici DISCIPLINA SETTORE ANNO-

SEMDOCENTE CFU

Diritto pubblico IUS/09 I Budelli 7 Economia Aziendale SECS-P/07 I Scannerini 8 Elementi di psicologia del turismo M-PSI/06 I Angelini 2 Inglese I L-LIN/12 I Boyle 8 Istituzioni di diritto privato IUS/01 I 8 Matematica generale SECS-S/06 I Stramaccia 7 Microeconomia (Mod.I) SECS-P/01 I Perugini 3 Microeconomia ( Mod.2) SECS-P/01 I Calzoni 5 *Francese I L-LIN/04 I Leroy 8 *Spagnolo I L-LIN/07 I Priorelli 8 *Tedesco I L-LIN/14 I Schepers 8 Contabilità e bilancio (Mod 1) SECS-P/07 II Scannerini 4 Contabilità e bilancio (Mod 2) SECS-P/07 II Schiaffella 4 Diritto del lavoro IUS/07 II Allamprese 5 Economia e gestione delle imprese SECS-P/08 II 6 Economia del turismo SECS-P/06 II 5 Geografia del turismo M-GGR/02 II Lussana 5 Inglese II L-LIN/12 II Boyle 8 Organizzazione delle imprese ricettive e ristorative SECS-P/10 II Poeta 7 Organizzazione delle imprese di viaggio SECS-P/10 II Percario 7 Legislazione del turismo IUS/01 II Ciurnelli 5 Statistica SECS-S/01 II Daddi 7 *Francese II L-LIN/04 II Leroy 8 *Spagnolo II (mod 1) L-LIN/07 I Tavoni 5 *Spagnolo II (mod 2) L-LIN/07 II Priorelli 3 *Tedesco II L-LIN/14 II 8 Diritto commerciale IUS-04 III Soldani 6 Economia e management imprese ricettive e ristorative SECS-P/08 III Sfodera 8 Economia e management attività culturali ambientali SECS-P/08 III Sciarelli 8 Economia e management imprese viaggio SECS-P/08 III Fiorucci 8 Economia della cultura e dell’ambiente SECS-P/02 III Perugini 6 Elaborazione automatica dati per le decisioni economiche e finanziarie SECS-S/06 III Pagliacci 7 Finanziamenti d’impresa SECS-P/11 III Burchi 4 Gestione informatica dati nelle imprese ricettive e ristorative SECS-P/07 III Desinano 6 Gestione informatica dati nelle imprese viaggio e trasporto SECS-P/07 III Desinano 6 Gestione informatica dati attività culturali e ambientali SECS-P/07 III Desinano 6 Marketing del turismo SECS-P/08 III 8 Marketing delle attività culturali ed ambientali SECS-P/08 III 8 Merceologia dei prodotti alimentari tipici SECS-P/13 III Iacoponi 4 Programmazione e controllo SECS-P/07 III Bellucci 8 Scienza delle finanze SECS-P/03 III Sorignani 6

* Indicano gli insegnamenti a “libera scelta” dello studente e attivi presso la sede decentrata di Assisi.

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2.4 Propedeuticità Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici

Insegnamento Insegnamenti propedeutici Statistica Matematica generale Diritto del Lavoro Diritto Privato e Diritto PubblicoContabilità e bilancio Economia aziendale

2.5 Insegnamenti del Corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo NUOVO ORDINAMENTO

DISCIPLINA SETTORE ANNO-SEM

DOCENTE CFU

Analisi delle politiche turistiche pubbliche SPS/04 I De Salvo 8 Diritto Amministrativo IUS/10 I Chiarelli 4 Economia dei gruppi delle Imprese turistiche SECS-P/07 I Berretta 4 Macroeconomia SECS-P/01 I Polinori 8 Matematica Finanziaria SECS-S/06 I - Herzel 10 Ragioneria Internazionale SECS P/07 I Scannerini 4 Storia economica del turismo (*) SECS-P/12 I - Falchero 10 Gestione della qualità nelle aziende turistiche SECS-P/08 I a scelta Mensitieri 4 Gestione delle aziende di trasformazione alimentare SECS-P/08 I a scelta Del Duca 4 Marketing II SECS-P/08 I a scelta Dall’Ara 4 Diritto dei trasporti IUS/06 II NON ATTIVATO 4 Diritto dell’Unione Europea IUS/14 II NON ATTIVATO 4 Diritto delle società IUS/04 II NON ATTIVATO 4 Economia dei trasporti SECS-P/02 II NON ATTIVATO 8 Legislazione dei Beni Culturali IUS/10 II NON ATTIVATO 4 Ragioneria professionale delle imprese turistiche SECS/07 II NON ATTIVATO 8 Statistica del turismo SECS-S/05 II a scelta NON ATTIVATO 4 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio M-GGR/02 II a scelta NON ATTIVATO 4

(*) – Agli studenti provenienti del CdL triennale Teledidattico in Economia e gestione delle Aziende turistiche, verranno erogati moduli differenziati con specifici contenuti individuati dal Consiglio di corso.

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2.4 Propedeuticità Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici

Insegnamento Insegnamenti propedeutici Statistica Matematica generale Diritto del Lavoro Diritto Privato e Diritto PubblicoContabilità e bilancio Economia aziendale

2.5 Insegnamenti del Corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo NUOVO ORDINAMENTO

DISCIPLINA SETTORE ANNO-SEM

DOCENTE CFU

Analisi delle politiche turistiche pubbliche SPS/04 I De Salvo 8 Diritto Amministrativo IUS/10 I Chiarelli 4 Economia dei gruppi delle Imprese turistiche SECS-P/07 I Berretta 4 Macroeconomia SECS-P/01 I Polinori 8 Matematica Finanziaria SECS-S/06 I - Herzel 10 Ragioneria Internazionale SECS P/07 I Scannerini 4 Storia economica del turismo (*) SECS-P/12 I - Falchero 10 Gestione della qualità nelle aziende turistiche SECS-P/08 I a scelta Mensitieri 4 Gestione delle aziende di trasformazione alimentare SECS-P/08 I a scelta Del Duca 4 Marketing II SECS-P/08 I a scelta Dall’Ara 4 Diritto dei trasporti IUS/06 II NON ATTIVATO 4 Diritto dell’Unione Europea IUS/14 II NON ATTIVATO 4 Diritto delle società IUS/04 II NON ATTIVATO 4 Economia dei trasporti SECS-P/02 II NON ATTIVATO 8 Legislazione dei Beni Culturali IUS/10 II NON ATTIVATO 4 Ragioneria professionale delle imprese turistiche SECS/07 II NON ATTIVATO 8 Statistica del turismo SECS-S/05 II a scelta NON ATTIVATO 4 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio M-GGR/02 II a scelta NON ATTIVATO 4

(*) – Agli studenti provenienti del CdL triennale Teledidattico in Economia e gestione delle Aziende turistiche, verranno erogati moduli differenziati con specifici contenuti individuati dal Consiglio di corso.

2.6 Insegnamenti del Corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo VECCHIO ORDINAMENTO

DISCIPLINA SETTORE ANNO-SEM

DOCENTE CFU

Analisi costi benefici SECS-P/07 II 6 Analisi delle politiche turistiche pubbliche SPS/04 II De Salvo 6 Diritto commerciale IUS/04 II Crisi 4 Economia e tecnica della comunicazione aziendale SECS-P/08 II 6 (8) Diritto dei trasporti IUS/06 II Fiore 5 Analisi finanziaria d’impresa SECS-P/07 II Mari 8 Sociologia economica SPS/09 II Grilli 4 Economia dei trasporti SECS-P/02 II 5 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio M-GGR/02 II Berardi 8 Organizzazione delle risorse umane nelle aziende turistiche SECS-P/10 II Vespa 8 Gestione della qualità nelle aziende turistiche SECS-P/08 II Mensitieri 6 Gestione delle aziende di trasformazione alimentare SECS-P/08 II Del Duca 8

N.B. – I CFU indicati in parentesi si riferiscono al solo Curriculum Gestionale Formativo

3 Corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi turistici

3.1 Obiettivi formativi Il Corso di Laurea (triennale, nuovo ordinamento) in Economia e gestione dei servizi turistici si prefigge di formare: - esperti per il management degli organismi pubblici e privati che operano nel

turismo; - formatori specializzati nelle problematiche del settore e figure professionali in

grado di favorire l’evoluzione del sistema turistico verso più avanzati modelli di funzionalità e di gestione;

- figure professionali che, sia nelle aziende turistiche sia negli organismi di - promozione turistica, siano in grado di soddisfare specifiche esigenze

organizzative e di amministrazione del settore. Allo svolgimento delle attività di tali Corsi concorre il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione Turistica (CST) con sede in Assisi, che partecipa con le risorse umane e le esperienze professionali per l’utilizzo dei laboratori finalizzati al completamento della formazione ed al rapido inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

3.2 Corso di Laurea Triennale in Economia e gestione dei servizi turistici

La laurea in Economia e gestione dei servizi turistici appartenente alla classe delle Lauree Universitarie in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (Classe

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17), si articola in due curricula: Management delle imprese di viaggio -Management imprese ricettive e ristorative – Il curriculum Management delle attività culturali ed ambientali è ad esaurimento, per l’a.a.2007/08 è attivo il III anno. A lato di ciascuno insegnamento o attività, viene indicato il numero di crediti formativi.

I anno – Insegnament comuni ai due curricula Cfu attività ambito Microeconomia (Mod. 1) 3 di base economico Microeconomia (Mod. 2 ) 5 di base economico Economia aziendale 8 di base aziendale Matematica generale 7 di base statistico- mat Istituzioni diritto privato 8 di base giuridico Diritto pubblico 7 caratt. giuridico Elementi di psicologia del turismo 2 aff/int. form. interdiscip. Lingua inglese I 8 lingua str. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 56

II anno – curriculum Management delle imprese di viaggio

Cfu attività ambito

Economia del turismo 5 di base economico Contabilità e bilancio (Mod.1) 4 di base aziendale Contabilità e bilancio (Mod.2) 4 di base aziendale Economia e gestione delle imprese 6 caratter aziendale Statistica 7 caratter. statistico-mat Legislazione del turismo 5 di base giuridico Diritto del lavoro 5 caratter. Giuridico Organizzazione aziende viaggio e trasporto 7 aff/int. econ.-gestionali Geografia del turismo 5 aff/int. cult. scient. tecn. e giur. Lingua inglese II 8 altre att. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 64

II anno – curriculum Managementi-delle imprese di ricettive e ristorative

Cfu attività ambito

Economia del turismo 5 di base economico Contabilità e bilancio (Mod.1) 4 di base aziendale Contabilità e bilancio (Mod.2) 4 di base aziendale Economia e gestione delle imprese 6 caratter aziendale Statistica 7 caratter. statistico-mat Legislazione del turismo 5 di base giuridico Diritto del lavoro 5 caratt. giuridico Organizzazione aziende ricettive e ristorative 7 aff/int. econ.-gestionali Geografia del turismo 5 aff/int. Cult. scient.,tecn.e giur Lingua inglese II 8 altre att. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 64

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Sede

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ISI

17), si articola in due curricula: Management delle imprese di viaggio -Management imprese ricettive e ristorative – Il curriculum Management delle attività culturali ed ambientali è ad esaurimento, per l’a.a.2007/08 è attivo il III anno. A lato di ciascuno insegnamento o attività, viene indicato il numero di crediti formativi.

I anno – Insegnament comuni ai due curricula Cfu attività ambito Microeconomia (Mod. 1) 3 di base economico Microeconomia (Mod. 2 ) 5 di base economico Economia aziendale 8 di base aziendale Matematica generale 7 di base statistico- mat Istituzioni diritto privato 8 di base giuridico Diritto pubblico 7 caratt. giuridico Elementi di psicologia del turismo 2 aff/int. form. interdiscip. Lingua inglese I 8 lingua str. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 56

II anno – curriculum Management delle imprese di viaggio

Cfu attività ambito

Economia del turismo 5 di base economico Contabilità e bilancio (Mod.1) 4 di base aziendale Contabilità e bilancio (Mod.2) 4 di base aziendale Economia e gestione delle imprese 6 caratter aziendale Statistica 7 caratter. statistico-mat Legislazione del turismo 5 di base giuridico Diritto del lavoro 5 caratter. Giuridico Organizzazione aziende viaggio e trasporto 7 aff/int. econ.-gestionali Geografia del turismo 5 aff/int. cult. scient. tecn. e giur. Lingua inglese II 8 altre att. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 64

II anno – curriculum Managementi-delle imprese di ricettive e ristorative

Cfu attività ambito

Economia del turismo 5 di base economico Contabilità e bilancio (Mod.1) 4 di base aziendale Contabilità e bilancio (Mod.2) 4 di base aziendale Economia e gestione delle imprese 6 caratter aziendale Statistica 7 caratter. statistico-mat Legislazione del turismo 5 di base giuridico Diritto del lavoro 5 caratt. giuridico Organizzazione aziende ricettive e ristorative 7 aff/int. econ.-gestionali Geografia del turismo 5 aff/int. Cult. scient.,tecn.e giur Lingua inglese II 8 altre att. linguistico Una attività formativa a scelta dello studente 8 a scelta a scelta studente TOTALE 64

III anno – curriculum Management delle imprese di viaggio

Cfu attività ambito

Scienza delle finanze 6 aff/int economico Economia e management delle imprese di viaggio 8 caratter. aziendale Programmazione e controllo 8 caratter. aziendale Marketing del Turismo 8 caratter aziendale Gestione informatica dati nelle imprese di viaggio 6 caratter. aziendale Elaborazione automatica dati per le decisioni economiche e finanziarie 7 caratter. statistico-mat Diritto commerciale 6 caratter giuridico Tirocinio o Progetto 7 altre (art.10) Prova finale 4 TOTALE 60

III anno – curriculum Management delle imprese ricettive e ristorative

Cfu attività ambito

Scienza delle finanze 6 aff/int economico Economia e management delle imprese ricettive e ristorative 8 caratter. aziendale Programmazione e controllo 8 caratter. aziendale Marketing del Turismo 8 caratter aziendale Gestione informatica dati nelle imprese ricettive e ristorative 6 caratter. aziendale Elaborazione automatica dati per le decisioni economiche e finanziarie 7 caratter. statistico-mat Diritto commerciale 6 caratter giuridico Tirocinio o Progetto 7 altre (art.10) Prova finale 4 TOTALE 60

III anno – curriculum Management delle attività culturali ed ambientali

Cfu attività ambito

Economia della cultura e dell’ambiente 6 aff/int economico Economia e management delle attività culturali ed ambientali 8 caratter. aziendale Programmazione e controllo 8 caratter. aziendale Marketing delle attività culturali ed ambientali 8 caratter aziendale Gestione informatica dati nelle attività culturali ed ambientali 6 caratter. aziendale Elaborazione automatica dati per le decisioni economiche e finanziarie 7 caratter. statistico-mat Finanziamenti di impresa 4 caratter aziendale Merceologia dei prodotti alimentari tipici 4 aff/int cult,Scient,Tec, Giur. Tirocinio o Progetto 7 altre (art.10) Prova finale 4 TOTALE 62

Per l’attività di Tirocinio (alternativo al progetto sul campo) la sede di Assisi è in collegamento con numerose aziende locali e nazionali del settore turistico, presso le quali gli studenti possono svolgere le attività previste dalla normativa, per un periodo formativo di circa 140 ore.

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Ogni anno accademico usufruiscono dell’attività di Tirocinio circa 200 studenti dei Corsi di Studio della sede di Assisi La laurea in Economia e gestione dei servizi turistici si consegue dopo aver acquisito 180 crediti, comprensivi di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria di due lingue dell’Unione europea oltre l’italiano.

Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle altre attività formative previste dal percorso didattico e dimostrare la conoscenza in forma scritta ed orale della seconda lingua straniera. Le attività formative relative alla prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono in una discussione orale, con gli opportuni riferimenti alle discipline del Corso di Laurea, di un tipico problema professionale o nella presentazione dell’esperienza maturata nel tirocinio di un argomento, scelto dallo studente, d’intesa con un docente, secondo modalità specifiche stabilite dal Consiglio di Corso. Per la discussione orale della prova finale (sul Tirocinio svolto o sul Progetto elaborato) è comunque richiesta allo studente la presentazione di una breve memoria scritta (massimo di 20 pagine) definita d’intesa con un docente del Corso di laurea. Il titolo dell’argomento della discussione, deve essere comunicato 30 giorni prima della data dell’esame finale, all’Ufficio della Segreteria studenti; la memoria scritta deve essere consegnata al medesimo Ufficio entro 20 giorni prima.

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Sede

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ASS

ISI

Ogni anno accademico usufruiscono dell’attività di Tirocinio circa 200 studenti dei Corsi di Studio della sede di Assisi La laurea in Economia e gestione dei servizi turistici si consegue dopo aver acquisito 180 crediti, comprensivi di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria di due lingue dell’Unione europea oltre l’italiano.

Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle altre attività formative previste dal percorso didattico e dimostrare la conoscenza in forma scritta ed orale della seconda lingua straniera. Le attività formative relative alla prova finale per il conseguimento del titolo e la relativa verifica consistono in una discussione orale, con gli opportuni riferimenti alle discipline del Corso di Laurea, di un tipico problema professionale o nella presentazione dell’esperienza maturata nel tirocinio di un argomento, scelto dallo studente, d’intesa con un docente, secondo modalità specifiche stabilite dal Consiglio di Corso. Per la discussione orale della prova finale (sul Tirocinio svolto o sul Progetto elaborato) è comunque richiesta allo studente la presentazione di una breve memoria scritta (massimo di 20 pagine) definita d’intesa con un docente del Corso di laurea. Il titolo dell’argomento della discussione, deve essere comunicato 30 giorni prima della data dell’esame finale, all’Ufficio della Segreteria studenti; la memoria scritta deve essere consegnata al medesimo Ufficio entro 20 giorni prima.

4 Corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo

Nell’anno accademico 2007-2008 viene istituito il uovo ordinamento del corso di laurea specialistica, del quale viene attivato nel presente anno accademico soltanto il primo dei due annni di corso. Il vecchio ordinamento del corso di laurea specialistica, che si articola in tre curricula, rimane attivo nell’anno accademico 2007-2008 solo per il secondo anno.

Il Corso di Laurea specialistica (Nuovo Ordinamento) si articola secondo il seguente ordine degli studi:

I anno attivo nell’a.a 2007 - 2008Settore Insegnamento

o attività formativa Docente CFU

SPS/04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 8 IUS/10 Diritto Amministrativo Chiarelli 4 SECS-P/07 Economia dei gruppi delle imprese turistiche Berretta 4 SECS-P/01 Macroeconomia Polinori 8 SECS-S/06 Matematica finanziaria Herzel 10 SECS P/07 Ragioneria internazionale Scannerini 4 SECS-P/12 Storia economica del turismo (*) Falchero 10

A SCELTA 8 CFU su 12 cfu SECS-P/08 Marketing del turismo II (corso progredito) Dall’Ara 4 SECS P/08 Gestione della qualità nelle aziende turistiche Mensitieri 4 SECS P/08 Gestione delle impese di trasformazione alimentare Del Duca 4 Totale Crediti 56

II anno non attivo nell’a.a. 2007-2008Settore Insegnamento

o attività formativa Docente CFU

IUS/06 Diritto dei trasporti 4 IUS/14 Diritto dell’Unione Europea 4 IUS/04 Diritto delle società 4 SECS-P/02 Economia dei trasporti 8 IUS/10 Legislazione dei beni culturali 4 SECS-P/07 Ragioneria professionale delle imprese turistiche 8

A SCELTA 4 CFU su 8 cfu SECS-S/05 Statistica del turismo 4 M-GGR/02 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio 4 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 64

(*) – Agli studenti provenienti dal CdL triennale Teledidattico in Economia e gestione delle aziende turistiche, verranno erogati moduli differenziati con specifici contenuti individuati dal Consiglio di Corso, tenuti presenti i programmi degli insegnamenti previsti nel percorso triennale.

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Il Corso di Laurea specialistica Vecchio Ordinamento, attivo solo per il II anno, a.a. 2007-2008 , si articola secondo il seguente ordine degli studi:

II Anno – Curriculum Agenziale-trasporti

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/02 Economia dei trasporti 5 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 6 SECS P/07 Analisi finanziaria d’impresa Mari 8 IUS 06 Diritto dei trasporti Fiore 5 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 SPS 09 Sociologia economica Grilli 4 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 62

II Anno – Attività formative Curriculum Ricettivo-ristorativo

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/07 Analisi costi benefici 6 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 6 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 IUS 04 Diritto commerciale Crisi 4 M-GGR/02 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio Berardi 8 SPS 09 Sociologia economica Grilli 4 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 62

II Anno – Attività formative Curriculum Gestionale -formativo

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/10 Organizzazione delle risorse umane nelle aziende turistiche Vespa 8 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 8 SECS P/08 Gestione della qualità nelle aziende turistiche Mensitieri 8 SECS P/08 Gestione delle aziende di trasformazione alimentare Del Duca 8 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 Un insegnamento a libera scelta 4 Tirocinio del biennio di specializzazione 8 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 70

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Sede

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ISI

Il Corso di Laurea specialistica Vecchio Ordinamento, attivo solo per il II anno, a.a. 2007-2008 , si articola secondo il seguente ordine degli studi:

II Anno – Curriculum Agenziale-trasporti

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/02 Economia dei trasporti 5 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 6 SECS P/07 Analisi finanziaria d’impresa Mari 8 IUS 06 Diritto dei trasporti Fiore 5 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 SPS 09 Sociologia economica Grilli 4 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 62

II Anno – Attività formative Curriculum Ricettivo-ristorativo

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/07 Analisi costi benefici 6 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 6 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 IUS 04 Diritto commerciale Crisi 4 M-GGR/02 Programmazione dello sviluppo e assetto turistico del territorio Berardi 8 SPS 09 Sociologia economica Grilli 4 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 62

II Anno – Attività formative Curriculum Gestionale -formativo

Settore Insegnamento o attività formativa

Docente CFU

SECS P/10 Organizzazione delle risorse umane nelle aziende turistiche Vespa 8 SECS P/08 Economia e tecnica della comunicazione aziendale 8 SECS P/08 Gestione della qualità nelle aziende turistiche Mensitieri 8 SECS P/08 Gestione delle aziende di trasformazione alimentare Del Duca 8 SPS 04 Analisi delle politiche turistiche pubbliche De Salvo 6 Un insegnamento a libera scelta 4 Tirocinio del biennio di specializzazione 8 Tesi di laurea specialistica 28

Totale Crediti 70

5 Programmi degli Insegnamenti dei C.d.S. della sede di Assisi

ANALISI COSTI BENEFICI

Prof. (6 crediti)

ANALISI FINANZIARIA D’IMPRESA

Prof. Libero Mario Mari (8 crediti)

Parte prima. Il bilancio di esercizio quale strumento informativo e di analisi degli andamenti finanziari ed economici di impresa Il bilancio di esercizio nella sua comune struttura. L’evoluzione strutturale del bilancio di esercizio. Il contenuto dello stato patrimoniale, del conto economico e della nota integrativa secondo l’attuale normativa. I principi contabili internazionali. La proposta di modifica della normativa italiana in merito al bilancioLe Analisi di bilancio e lo studio degli andamenti finanziari di impresa. Gli scopi. Le riclassificazioni dello stato patrimoniale e del conto economico. Lo studio per indici e per flussi. Gli indici patrimoniali, finanziari ed economici. Il cash flow e il rendiconto finanziario. Casi ed esercitazioni.

Parte seconda. La programmazione finanziaria di impresa La funzione finanziaria nel management delle imprese. La dinamica finanziaria aziendale. Le decisioni e le strategie finanziarie. L’equilibrio finanziario e le sue metodologie di analisi. La pianificazione e la programmazione finanziaria: logiche e strumenti.

TESTI DI PREPARAZIONE ALL’ESAME:G. Cavazzoni, Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali,Giappichelli, Torino, 2004 (pagg. ). Dispense ad uso degli studenti

LETTURE CONSIGLIATE:G. Brunetti, Le decisioni finanziarie nell’economia di impresa, Franco Angeli, Milano, 1978. C. Cavazzoni, La dinamica finanziarie nel sistema di impresa, Giappichelli, Torino, 2002. E. Paravani (a cura di), Analisi finanziaria; valore, solvibilità, rapporti con i finanziatori, MacGrawHill, Milano, 2002, Capp. 1, 3, 8 e 15.

ANALISI POLITICHE TURISTICHE PUBBLICHE

Prof. ssa Paola De Salvo (6 crediti)

Presentazione del corso Il corso si propone di illustrare le politiche turistiche in Italia, dopo aver introdotto alcuni concetti di base per l’analisi delle politiche pubbliche. La prima parte del corso offre le conoscenze di base per lo studio delle politiche pubbliche, ricostruendo i suoi principali approcci e categorie interpetrative. In particolare si approfondiranno i temi legati alle distinzioni concettuali, a cominciare da quella tra politica e politiche,

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per poi analizzare gli strumenti analitici tipici della disciplina. Verranno affrontate le tematiche relative alle varie fasi del “ciclo” delle politiche pubbliche concentrandosi sugli aspetti legati alla formulazione dei problemi, alla definizione e adozione delle politiche, all’ implementazione ed alla valutazione. La seconda parte del corso riguarda l’approfondimento dei temi propri della politica turistica analizzando i seguenti argomenti: la dimensione del concetto, le caratteristiche della politica turistica (gli attori, il processo di policy making, le strategie), il contesto politico-istituzionale e le politiche di promozione turistica regionale.

TESTI CONSIGLIATIM. HOWLETT, M. RAMESH Come studiare le politiche pubbliche, Il Mulino, 2003 P. DE SALVO, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003

P.S. Gli studenti frequentanti potranno sostenere una prova scritta, che consisterà nel rispondere ad alcune domande relative a questioni trattate nel testo M. Howlett, M. Ramesh Come studiare le politiche pubbliche. L’esito positivo della prova contribuirà alla valutazione dello studente che dovrà comunque completare la propria preparazione con un esame orale relativo al resto del programma (P. de Salvo, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003).

ANALISI POLITICHE TURISTICHE PUBBLICHE

Prof. ssa Paola De Salvo (8 crediti) Nuovo ordinamento

Presentazione del corso Il corso si propone di illustrare le politiche turistiche in Italia, dopo aver introdotto alcuni concetti di base per l’analisi delle politiche pubbliche. La prima parte del corso offre le conoscenze di base per lo studio delle politiche pubbliche, ricostruendo i suoi principali approcci e categorie interpetrative. In particolare si approfondiranno i temi legati alle distinzioni concettuali, a cominciare da quella tra politica e politiche, per poi analizzare gli strumenti analitici tipici della disciplina. Verranno affrontate le tematiche relative alle varie fasi del “ciclo” delle politiche pubbliche concentrandosi sugli aspetti legati alla formulazione dei problemi, alla definizione e adozione delle politiche, all’ implementazione ed alla valutazione. La seconda parte del corso riguarda l’approfondimento dei temi propri della politica turistica analizzando i seguenti argomenti: la dimensione del concetto, le caratteristiche della politica turistica (gli attori, il processo di policy making, le strategie), il contesto politico-istituzionale e le politiche di promozione turistica regionale.

TESTI CONSIGLIATIM. HOWLETT, M. RAMESH Come studiare le politiche pubbliche, Il Mulino, 2003 P. DE SALVO, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003 P. DE SALVO, articolo in corso di pubblicazione

CONTABILITÀ E BILANCIO DELLE IMPRESE TURISTICHE (MOD. 1) E (MOD.2)

Prof. Anna Lia Scannerini (4 crediti)

Prof.Emanuela Schiaffella (4 crediti)

Il corso tratterà la contabilità e il bilancio applicati alle principali imprese turistiche: agenzie di viaggi, tour operator e strutture ricettive. In particolare saranno oggetto di studio le scritture relative alla costituzione delle imprese nelle principali forme societarie, le scritture relative alla predisposizione della struttura operativa delle agenzie e degli alberghi, le scritture relative agli acquisti e alle vendite di un’impresa alberghiera, le scritture relative all’intermediazione di viaggi, le scritture relative all’organizzazione di viaggi, il trattamento dell’Iva

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per poi analizzare gli strumenti analitici tipici della disciplina. Verranno affrontate le tematiche relative alle varie fasi del “ciclo” delle politiche pubbliche concentrandosi sugli aspetti legati alla formulazione dei problemi, alla definizione e adozione delle politiche, all’ implementazione ed alla valutazione. La seconda parte del corso riguarda l’approfondimento dei temi propri della politica turistica analizzando i seguenti argomenti: la dimensione del concetto, le caratteristiche della politica turistica (gli attori, il processo di policy making, le strategie), il contesto politico-istituzionale e le politiche di promozione turistica regionale.

TESTI CONSIGLIATIM. HOWLETT, M. RAMESH Come studiare le politiche pubbliche, Il Mulino, 2003 P. DE SALVO, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003

P.S. Gli studenti frequentanti potranno sostenere una prova scritta, che consisterà nel rispondere ad alcune domande relative a questioni trattate nel testo M. Howlett, M. Ramesh Come studiare le politiche pubbliche. L’esito positivo della prova contribuirà alla valutazione dello studente che dovrà comunque completare la propria preparazione con un esame orale relativo al resto del programma (P. de Salvo, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003).

ANALISI POLITICHE TURISTICHE PUBBLICHE

Prof. ssa Paola De Salvo (8 crediti) Nuovo ordinamento

Presentazione del corso Il corso si propone di illustrare le politiche turistiche in Italia, dopo aver introdotto alcuni concetti di base per l’analisi delle politiche pubbliche. La prima parte del corso offre le conoscenze di base per lo studio delle politiche pubbliche, ricostruendo i suoi principali approcci e categorie interpetrative. In particolare si approfondiranno i temi legati alle distinzioni concettuali, a cominciare da quella tra politica e politiche, per poi analizzare gli strumenti analitici tipici della disciplina. Verranno affrontate le tematiche relative alle varie fasi del “ciclo” delle politiche pubbliche concentrandosi sugli aspetti legati alla formulazione dei problemi, alla definizione e adozione delle politiche, all’ implementazione ed alla valutazione. La seconda parte del corso riguarda l’approfondimento dei temi propri della politica turistica analizzando i seguenti argomenti: la dimensione del concetto, le caratteristiche della politica turistica (gli attori, il processo di policy making, le strategie), il contesto politico-istituzionale e le politiche di promozione turistica regionale.

TESTI CONSIGLIATIM. HOWLETT, M. RAMESH Come studiare le politiche pubbliche, Il Mulino, 2003 P. DE SALVO, Il processo di formazione della politica turistica, Franco Angeli, 2003 P. DE SALVO, articolo in corso di pubblicazione

CONTABILITÀ E BILANCIO DELLE IMPRESE TURISTICHE (MOD. 1) E (MOD.2)

Prof. Anna Lia Scannerini (4 crediti)

Prof.Emanuela Schiaffella (4 crediti)

Il corso tratterà la contabilità e il bilancio applicati alle principali imprese turistiche: agenzie di viaggi, tour operator e strutture ricettive. In particolare saranno oggetto di studio le scritture relative alla costituzione delle imprese nelle principali forme societarie, le scritture relative alla predisposizione della struttura operativa delle agenzie e degli alberghi, le scritture relative agli acquisti e alle vendite di un’impresa alberghiera, le scritture relative all’intermediazione di viaggi, le scritture relative all’organizzazione di viaggi, il trattamento dell’Iva

ordinaria e dell’Iva ex art. 74-ter per le agenzie , le scritture relative alla retribuzione del personale dipendente, le scritture relative alle principali forme di finanziamento esterno. Saranno poi affrontate le problematiche di redazione del bilancio d’esercizio per le imprese turistiche. Verranno esaminati gli aspetti formali del bilancio d’esercizio con particolare attenzione alle specificità dei bilanci delle agenzie di viaggio e delle imprese alberghiere. Si analizzeranno infine le problematiche valutative, con riferimento alle clausole e ai principi generali di redazione del bilancio d’esercizio e ai criteri di valutazione delle poste caratteristiche delle imprese turistiche: valutazione delle immobilizzazioni, valutazione delle rimanenze di magazzino, valutazione dei crediti e dei debiti in valuta estera, accantonamenti per rischi e spese future, i debiti tributari.

TESTI:Berretta M.-Scannerini A.L.-Schiaffella E., La contabilità per le imprese turistiche, FrancoAngeli, Milano, 2006Esercitazioni e casi di studio distribuiti a lezione

Testi di utile consultazione:Cavazzoni G.-Mari L.M. Il bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, 2005

DIRITTO AMMINISTRATIVO

Prof. Raffaele Chiarelli (4 crediti) Nuovo ordinamento

Amministrazione e diritto amministrativo Formazione storica del diritto amministrativo Principi costituzionali sulla pubblica amministrazione

Le pubbliche amministrazioni come organizzazioni L’amministrazione dello Stato: ministeri, agenzie, aziende, amministrazioni indipendenti Gli enti pubbliciRegioni ed enti locali ed apparati derivati

Principi dell’attività amministrativa: principio di legalità e discrezionalità amministrativa

TESTI CONSIGLIATIV.Cerulli Irelli, Principi del diritto amministrativo- I, Giappichelli Editore, Torino, 2005;

e, in corso di pubblicazione a scelta: R. Chiarelli, Introduzione al diritto amministrativo: potere amministrativo e forme di Stato ovvero D. Cosi, Enti pubblici e organismi pubblici in forma privata

DIRITTO COMMERCIALE

Prof.ssa Isabella Soldani Ippolita (6 crediti)

L’impresa e l’imprenditore. Gli ausiliari dell’imprenditore. L’azienda. I segni distintivi.. Il fallimento e le altre procedure concorsuali. I titoli di credito. Le società. Le società di persone. Le società di capitali e le cooperative.

TESTI CONSIGLIATIBUONOCORE, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, Torino, VII ed., 2006.

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DIRITTO COMMERCIALE (LAUREA SPECIALISTICA)

Prof. Francesco Crisi (4 crediti)

Il programma per gli studenti relativo al corso ufficiale di “Diritto Commerciale”, per le esigenze del corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo, sede di Assisi, della Facoltà di Economia, è il seguente: Le fonti del Diritto Commerciale. L’impresa e l’imprenditore. Gli ausiliari dell’imprenditore. La disciplina della concorrenza. I segni distintivi. L’azienda. I contratti bancari. Il contratto di factoring. Il contratto di agenzia. Il contratto di franchising. La mediazione. Le società. Le società di persone. Le società di capitali e le cooperative. I consorzi. I gruppi di imprese. I titoli di credito. Il fallimento e le altre procedure concorsuali.

TESTI CONSIGLIATI:V. BUONOCORE, Istituzioni di Diritto Commerciale, Giappichelli, Torino, V ed., 2005.

DIRITTO DEL LAVORO

Prof. Andrea Allamprese (5 crediti)

Parte generale. Il lavoro subordinato e quello ai confini della subordinazione: a) le collaborazioni coordinate e continuative; b) il lavoro a progetto; c) cooperative di lavoro e associazione in partecipazione. Le categorie dei lavoratori subordinati – Contratto e rapporto di lavoro. La fonte dei rapporti di lavoro. 2. Capacità giuridica, capacità d'agire, forma e documentazione del contratto. Il patto di prova – La tipologia dei rapporti di lavoro: a) rapporto di lavoro a tempo determinato; b) rapporto di lavoro a tempo parziale; c) rapporto di lavoro ripartito; d) rapporti con finalità formative: apprendistato e contratto d'inserimento; e) il lavoro somministrato; f) il lavoro a domicilio – Lo svolgimento del rapporto di lavoro. L'obbligo di fedeltà. La tutela della personalità morale del lavoratore. L'esercizio del potere direttivo: a) le mansioni esigibili; b) il trasferimento del lavoratore; c) la gestione dell'orario di lavoro. La disciplina del riposo settimanale, delle festività, delle ferie. Il potere di controllo. Il potere disciplinare. L'obbligo di sicurezza del datore di lavoro – La retribuzione. I principi costituzionali. Modalità di corresponsione, tipologia, nozione e struttura della retribuzione. La questione dell'onnicomprensività. Gli automatismi retributivi – La sospensione del rapporto di lavoro. Infortunio e malattia. Maternità e congedi parentali – Trasformazione e crisi dell’impresa e gestione delle eccedenze di personale. La Cassa integrazione guadagni. 1 contratti di solidarietà. Il trasferimento d'impresa – I licenziamenti. L'evoluzione della disciplina del licenziamento individuale. Contenuto e campo d'applicazione delle tutele. Le nozioni di giusta causa e giustificato motivo. Le altre ipotesi di invalidità del licenziamento. Questioni processuali. 1 licenziamenti collettivi. Eccedenze di personale e mobilità collettiva nelle pubbliche amministrazioni. Parte speciale. I problemi attinenti ai rapporti di lavoro dei dipendenti dalle imprese alberghiere e della ristorazione.

TESTI CONSIGLIATIPer la parte generale: M. ROCCELLA, Manuale di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, seconda edizione, 2005. oppure L. GALANTINO, Diritto del lavoro, Editio minor, Giappichelli, Torino, quinta edizione aggiornata al 30

aprile 2007; oppure A. DI STASI, Manuale breve. Diritto del lavoro e della previdenza sociale, Giuffrè, Milano, seconda

edizione, 2007.

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ISI

DIRITTO COMMERCIALE (LAUREA SPECIALISTICA)

Prof. Francesco Crisi (4 crediti)

Il programma per gli studenti relativo al corso ufficiale di “Diritto Commerciale”, per le esigenze del corso di Laurea Specialistica in Economia del Turismo, sede di Assisi, della Facoltà di Economia, è il seguente: Le fonti del Diritto Commerciale. L’impresa e l’imprenditore. Gli ausiliari dell’imprenditore. La disciplina della concorrenza. I segni distintivi. L’azienda. I contratti bancari. Il contratto di factoring. Il contratto di agenzia. Il contratto di franchising. La mediazione. Le società. Le società di persone. Le società di capitali e le cooperative. I consorzi. I gruppi di imprese. I titoli di credito. Il fallimento e le altre procedure concorsuali.

TESTI CONSIGLIATI:V. BUONOCORE, Istituzioni di Diritto Commerciale, Giappichelli, Torino, V ed., 2005.

DIRITTO DEL LAVORO

Prof. Andrea Allamprese (5 crediti)

Parte generale. Il lavoro subordinato e quello ai confini della subordinazione: a) le collaborazioni coordinate e continuative; b) il lavoro a progetto; c) cooperative di lavoro e associazione in partecipazione. Le categorie dei lavoratori subordinati – Contratto e rapporto di lavoro. La fonte dei rapporti di lavoro. 2. Capacità giuridica, capacità d'agire, forma e documentazione del contratto. Il patto di prova – La tipologia dei rapporti di lavoro: a) rapporto di lavoro a tempo determinato; b) rapporto di lavoro a tempo parziale; c) rapporto di lavoro ripartito; d) rapporti con finalità formative: apprendistato e contratto d'inserimento; e) il lavoro somministrato; f) il lavoro a domicilio – Lo svolgimento del rapporto di lavoro. L'obbligo di fedeltà. La tutela della personalità morale del lavoratore. L'esercizio del potere direttivo: a) le mansioni esigibili; b) il trasferimento del lavoratore; c) la gestione dell'orario di lavoro. La disciplina del riposo settimanale, delle festività, delle ferie. Il potere di controllo. Il potere disciplinare. L'obbligo di sicurezza del datore di lavoro – La retribuzione. I principi costituzionali. Modalità di corresponsione, tipologia, nozione e struttura della retribuzione. La questione dell'onnicomprensività. Gli automatismi retributivi – La sospensione del rapporto di lavoro. Infortunio e malattia. Maternità e congedi parentali – Trasformazione e crisi dell’impresa e gestione delle eccedenze di personale. La Cassa integrazione guadagni. 1 contratti di solidarietà. Il trasferimento d'impresa – I licenziamenti. L'evoluzione della disciplina del licenziamento individuale. Contenuto e campo d'applicazione delle tutele. Le nozioni di giusta causa e giustificato motivo. Le altre ipotesi di invalidità del licenziamento. Questioni processuali. 1 licenziamenti collettivi. Eccedenze di personale e mobilità collettiva nelle pubbliche amministrazioni. Parte speciale. I problemi attinenti ai rapporti di lavoro dei dipendenti dalle imprese alberghiere e della ristorazione.

TESTI CONSIGLIATIPer la parte generale: M. ROCCELLA, Manuale di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, seconda edizione, 2005. oppure L. GALANTINO, Diritto del lavoro, Editio minor, Giappichelli, Torino, quinta edizione aggiornata al 30

aprile 2007; oppure A. DI STASI, Manuale breve. Diritto del lavoro e della previdenza sociale, Giuffrè, Milano, seconda

edizione, 2007.

Per la parte speciale: appunti raccolti dalle lezioni del docente e lettura dei contratti collettivi per i dipendenti dalle imprese alberghiere e della ristorazione.

Avvertenze Il docente riceverà gli studenti al termine delle lezioni; curerà l’integrazione del corso mediante la distribuzione di materiali didattici, esercitazioni e conferenze; concederà esami esonerativi di parti del programma ai frequentatori assidui del corso e delle attività integrative prima dell’esame finale.

DIRITTO DEI TRASPORTI

Prof. Barbara Fiore (5 crediti)

OBIETTIVI: Lo studente acquisisce la conoscenza del complesso quadro normativo (nazionale, comunitario, internazionale e pattizio) nel settore dei trasporti, nonché la conoscenza delle principali figure contrattuali proprie di tale settore giuridico/economico.

CONTENUTI: diritto di trasporti e diritto della navigazione: storia e caratteri; il contratto di trasporto nelle sue molteplici tipologie, la responsabilità del vettore e i documenti rappresentativi delle merci; i contratti di noleggio, locazione e rimorchio; i contratti complementari e affini al trasporto; i contratti nella pratica dei traffici marittimi ed aerei.

TESTI CONSIGLIATICodice della navigazione, ultima edizione. Antonini, Corso di diritto dei trasporti, Giuffrè, 2004, pagg. 278. In alternativa al testo di Antonini: Lefebvre D’ovidio – Pescatore – Tullio, Manuale di Diritto della

Navigazione, Giuffrè, ultima edizione, limitatamente a i capitoli: I; IV titolo 1; V (tutto tranne sez. II del titolo 1); VI titolo 1; VII; VIII, IX, X, XIII, XX. Romanelli – Silingardi, Trasporto terrestre, voce dell’Enc. Giur. Treccani (dispensa disponibile presso la biblioteca);

In alternativa alla dispensa ed al capitolo XIII del Manuale di Diritto della Navigazione: Grigoli, Profili del diritto dei trasporti nell’attuale realtà normativa, Zanichelli, 2003, limitatamente ai capitoli 2, 4, 5.

DIRITTO PUBBLICO

Prof. Simone Budelli (7 crediti)

Il corso, premesse le nozioni teoretiche di carattere generale e di storia costituzionale, si propone di offrire una conoscenza adeguata dei lineamenti fondamentali dell’ordinamento costituzionale italiano, dai principi all’organizzazione e alle garanzie, nel quadro del processo di integrazione europea. Una parte essenziale del corso riguarderà le questioni metodologiche, trattate criticamente, necessarie per la comprensione dei processi di innovazione costituzionale nell’ambito dei fenomeni socio-politici della globalizzazione.

Programma: Diritto, società, politica. Forme di Stato e forme di governo. I diritti di libertà. Dallo Statuto albertino alla Costituzione repubblicana. Il sistema delle fonti normative. L’Italia e l’Unione Europea. Il corpo elettorale. Il Parlamento e il parlamentarismo (comprensivo della parte speciale). Il Presidente della Repubblica. Il Governo della Repubblica. L’organizzazione degli apparati amministrativi statali. Princìpi in tema di attività amministrativa. Regioni ed Enti locali. La Corte Costituzionale. Il potere giudiziario.

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TESTI CONSIGLIATIIParte generale: P. CARETTI – U. DE SIERVO, Istituzioni di diritto pubblico, Giappichelli, Torino, ultima edizione;

Parte speciale: S. BUDELLI, Dinamismi centripeti del multilivello solidale, Giappichelli ,Torino, 2006

ECONOMIA AZIENDALE

Prof.ssa Anna Lia Scannerini (8 crediti)

Il fenomeno aziendale: azienda, soggetti aziendali, rapporti impresa-ambiente.

Il fattore produttivo capitale, analisi qualitativa, analisi quantitativo-monetaria. Finalismo d’impresa

L’amministrazione economica:

L’organizzazione. La gestione, il reddito, analisi dei costi e dei ricavi, il processo di valutazione, gli equilibri economico e finanziario, il valore economico del capitale. Prime rilevazioni contabili.

Analisi dei flussi di gestione, le sintesi di bilancio Rilevazioni extracontabili. L'analisi dei costi, ricavi e risultati economici per il controllo di gestione.

Storia della ragioneria.

TESTI DI UTILE CONSULTAZIONE:

A.L. Scannerini – M. Berretta – E. Schiaffella, Contabilità per le imprese turistiche, Franco Angeli, Milano, 2006

G. Cavazzoni ( a cura di) Elementi di Economia aziendale, Giappichelli, Torino, 2002

Un eserciziario sarà reso disponibile agli studenti in biblioteca e sul sito dell’Università.

ECONOMIA DEI TRASPORTI

Prof. (5 crediti)

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

Prof. (6 crediti)

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TESTI CONSIGLIATIIParte generale: P. CARETTI – U. DE SIERVO, Istituzioni di diritto pubblico, Giappichelli, Torino, ultima edizione;

Parte speciale: S. BUDELLI, Dinamismi centripeti del multilivello solidale, Giappichelli ,Torino, 2006

ECONOMIA AZIENDALE

Prof.ssa Anna Lia Scannerini (8 crediti)

Il fenomeno aziendale: azienda, soggetti aziendali, rapporti impresa-ambiente.

Il fattore produttivo capitale, analisi qualitativa, analisi quantitativo-monetaria. Finalismo d’impresa

L’amministrazione economica:

L’organizzazione. La gestione, il reddito, analisi dei costi e dei ricavi, il processo di valutazione, gli equilibri economico e finanziario, il valore economico del capitale. Prime rilevazioni contabili.

Analisi dei flussi di gestione, le sintesi di bilancio Rilevazioni extracontabili. L'analisi dei costi, ricavi e risultati economici per il controllo di gestione.

Storia della ragioneria.

TESTI DI UTILE CONSULTAZIONE:

A.L. Scannerini – M. Berretta – E. Schiaffella, Contabilità per le imprese turistiche, Franco Angeli, Milano, 2006

G. Cavazzoni ( a cura di) Elementi di Economia aziendale, Giappichelli, Torino, 2002

Un eserciziario sarà reso disponibile agli studenti in biblioteca e sul sito dell’Università.

ECONOMIA DEI TRASPORTI

Prof. (5 crediti)

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

Prof. (6 crediti)

ECONOMIA DELLA CULTURA E DELL’AMBIENTE

Prof. Cristiano Perugini (6 crediti)

ECONOMIA DEL TURISMO

Prof. (5 crediti)

ECONOMIA E MANAGEMENT DELLE IMPRESE DI VIAGGIO

Prof. Oderisi Nello Fiorucci (8 crediti)

ObiettiviAnalizzare le caratteristiche ed il quadro evolutivo della distribuzione di servizi di viaggio e vacanza, con particolare attenzione alle imprese operanti nel canale agenziale (tour operator e agenzie di viaggio al dettaglio), ma anche ai canali e sistemi alternativi utilizzati dai produttori dei servizi di base (vettori aerei, alberghi, destinazioni, ecc.). Analizzare i comportamenti strategici e competitivi maggiormente diffusi fra le imprese del settore travel in un’ottica di capacità di produrre valore come singola impresa e come sistema di imprese ed i processi produttivi tipici, approfondendo le conseguenze manageriali derivanti dalla loro natura di imprese di servizi. Tale analisi verrà realizzata utilizzando ampiamente lo studio di casi aziendali e di best practicies. ContenutiI canali distributivi dei servizi turistici: funzione della distribuzione e soggetti dell’intermediazione turistica, evoluzione in atto. Le imprese di viaggio come imprese di servizi: le conseguenze per il management. Le attività generatrici di valore per le imprese di viaggi Il comportamento strategico delle imprese di viaggio Strategie e processi produttivi nel tour operating Il networking nel settore agenziale: analisi di alcuni tra i principali format aggregativi Le strategie di aggregazione a livello orizzontale e verticale tra le imprese turistiche: scenario italiano ed europeo. Processi di internazionalizzazione e globalizzazione in atto.

Testi di riferimento R. NORMAN, La gestione strategica dei servizi, Etas Libri, Milano, ultima edizione M. BERRETTA – O.N. Fiorucci, La distribuzione turistica: strategie per il vantaggio competitivo, dispensa Cst A fine corso verrà messo a disposizione presso la Biblioteca un cd-rom che conterrà la dispensa e le slide utilizzate durante le lezioni.

ECONOMIA E MANAGEMENT DELLE IMPRESE RICETTIVE E RISTORATIVE

Prof. Fabiola Sfodera (8 crediti)

(PROGRAMMA DA DEFINIRE))

TESTI DI RIFERIMENTODE SIMONE NIQUESA L., Economia e direzione delle imprese ricettive e ristorative, Collana di studi e ricerche sul turismo, Franco Angeli Editore, 2003

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SFODERA F., Strumenti di marketing e management per la gestione delle imprese turistiche nell’economia dell’esperienza, Morlacchi Editore, 2006 SFODERA F. – VIGO C. , Dispense del laboratorio di Organizzazione delle imprese ristorative

ECONOMIA E MANAGEMENT DELLE ATTIVITÀ CULTURALI ED AMBIENTALI

Prof.ssa Fabiana Sciarelli (8 crediti)

Definizione del prodotto teatrale. Definizione del prodotto “territorio”. Lo spettacolo e la gestione produttiva: l’impresa teatrale, la messa in scena ed il suo processo di produzione, il teatro e gli spettatori. Il teatro ed il suo settore: la situazione normativa, il Sistema Teatrale Italiano, la concorrenza. La gestione strategica dell’impresa teatrale: l’analisi strategica, le strategie di base, le strategie competitive. Il marketing per il teatro: il marketing strategico, il marketing operativo (distribuzione, prezzo e comunicazione), sistemi informativi di marketing. L’architettura organizzativa dell’impresa teatrale e la gestione delle risorse umane: la struttura organizzativa, la gestione delle risorse umane. La gestione economico-finanziaria: la pianificazione ed il controllo, le forme, le fonti di finanziamento e le tecniche di fund raising. Il project management degli eventi culturali: ideazione, pianificazione, realizzazione e completamento. Le attività culturali e ambientali come volano per lo sviluppo territoriale. Studio di casi nazionali ed internazionali. Sistemi informativi di marketing. TESTIF. Sciarelli, La Gestione dell’Impresa Teatrale tra Arte e Economia, Giannini Editore, 2005. TESTI CONSIGLIATIL. Argano, La Gestione dei Progetti di Spettacolo, Franco Angeli, 1997. F. Colbert, Marketing delle Arti e della Cultura, Etas, 2000. L.Argano, A.Bollo, P. Dalla Sega, C. Vivalda, Gli eventi culturali, Franco Angeli, 2005.

ALTRE ATTIVITA’ DIDATTICHE Seminari con esperti ed operatori del settore. Laboratori didattici: progettazione e realizzazione di ricerche sulle attività culturali umbre.

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE

Prof.ssa Miriam Berretta ( 4 crediti) nuovo ordinamento

1° parte Economia dei gruppi e delle cooperazioni aziendali per le imprese turistiche 1. La giusta dimensione L’azienda come sistema input-output e suoi rapporti con l’ambiente. Evoluzione dell’ambiente e processi di crescita aziendale per la ricerca della giusta dimensione. Il prodotto turistico come prodotto sistemico. Strategie per il superamento della frammentazione del settore: crescita interna e crescita esterna. Crescita esterna secondo la teoria classica e secondo la teoria moderna. Accordi tra aziende e loro classificazione con particolare riferimento al settore turistico. Il concetto di rete e le sue determinanti. La rete del valore. 2. I gruppi. Aspetti economico-aziendali, caratteri distintivi e possibili classificazioni Diverse teorie di gruppo La disciplina dei gruppi nella riforma del diritto societario. La gestione: operazioni "esterne" tra gruppo e mercato; il "quasi-mercato" interno al gruppo e le politiche dei prezzi di trasferimento

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SFODERA F., Strumenti di marketing e management per la gestione delle imprese turistiche nell’economia dell’esperienza, Morlacchi Editore, 2006 SFODERA F. – VIGO C. , Dispense del laboratorio di Organizzazione delle imprese ristorative

ECONOMIA E MANAGEMENT DELLE ATTIVITÀ CULTURALI ED AMBIENTALI

Prof.ssa Fabiana Sciarelli (8 crediti)

Definizione del prodotto teatrale. Definizione del prodotto “territorio”. Lo spettacolo e la gestione produttiva: l’impresa teatrale, la messa in scena ed il suo processo di produzione, il teatro e gli spettatori. Il teatro ed il suo settore: la situazione normativa, il Sistema Teatrale Italiano, la concorrenza. La gestione strategica dell’impresa teatrale: l’analisi strategica, le strategie di base, le strategie competitive. Il marketing per il teatro: il marketing strategico, il marketing operativo (distribuzione, prezzo e comunicazione), sistemi informativi di marketing. L’architettura organizzativa dell’impresa teatrale e la gestione delle risorse umane: la struttura organizzativa, la gestione delle risorse umane. La gestione economico-finanziaria: la pianificazione ed il controllo, le forme, le fonti di finanziamento e le tecniche di fund raising. Il project management degli eventi culturali: ideazione, pianificazione, realizzazione e completamento. Le attività culturali e ambientali come volano per lo sviluppo territoriale. Studio di casi nazionali ed internazionali. Sistemi informativi di marketing. TESTIF. Sciarelli, La Gestione dell’Impresa Teatrale tra Arte e Economia, Giannini Editore, 2005. TESTI CONSIGLIATIL. Argano, La Gestione dei Progetti di Spettacolo, Franco Angeli, 1997. F. Colbert, Marketing delle Arti e della Cultura, Etas, 2000. L.Argano, A.Bollo, P. Dalla Sega, C. Vivalda, Gli eventi culturali, Franco Angeli, 2005.

ALTRE ATTIVITA’ DIDATTICHE Seminari con esperti ed operatori del settore. Laboratori didattici: progettazione e realizzazione di ricerche sulle attività culturali umbre.

ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE

Prof.ssa Miriam Berretta ( 4 crediti) nuovo ordinamento

1° parte Economia dei gruppi e delle cooperazioni aziendali per le imprese turistiche 1. La giusta dimensione L’azienda come sistema input-output e suoi rapporti con l’ambiente. Evoluzione dell’ambiente e processi di crescita aziendale per la ricerca della giusta dimensione. Il prodotto turistico come prodotto sistemico. Strategie per il superamento della frammentazione del settore: crescita interna e crescita esterna. Crescita esterna secondo la teoria classica e secondo la teoria moderna. Accordi tra aziende e loro classificazione con particolare riferimento al settore turistico. Il concetto di rete e le sue determinanti. La rete del valore. 2. I gruppi. Aspetti economico-aziendali, caratteri distintivi e possibili classificazioni Diverse teorie di gruppo La disciplina dei gruppi nella riforma del diritto societario. La gestione: operazioni "esterne" tra gruppo e mercato; il "quasi-mercato" interno al gruppo e le politiche dei prezzi di trasferimento

3. La strategia a livello di corporate: dal vantaggio competitivo alla strategia aziendale. Premesse perché una strategia a livello di corporate crei valore. Diverse tipologie di strategie a livello di gruppo: il caso Marriott. Il processo di due diligence. 4. Case-history nel settore turistico

2° Parte Sistema informativo dei gruppi: il bilancio consolidato Il bilancio consolidato. La normativa di riferimento. Recepimento dei principi contabili internazionali. Funzione informativa del bilancio consolidato e destinatari dell’informativa. Processo di redazione del bilancio consolidato tra normativa nazionale e internazionale. Individuazione dell’area di consolidamento. Analisi preliminare dei bilanci e predisposizione al consolidato. Scelta del metodo di consolidamento: metodi analitici e metodi sintetici. Eliminazione di valori derivanti da operazioni interne al gruppo. Redazione dei documenti del bilancio consolidato: lo stato patrimoniale consolidato; il conto economico consolidato; la nota integrativa; gli allegati al bilancio consolidato Il consolidato fiscale. Il consolidato fiscale domestico. Il consolidato fiscale mondiale Esercitazioni

TESTI CONSIGLIATI:Libero Mario Mari (2005), Le aggregazione e i gruppi cooperativi. Forme organizzative e informativa di bilancio, Giappichelli, Torino Altro materiale didattico e dispense verranno consigliate dal Docente durante lo svolgimento del corso

ECONOMIA E TECNICA DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE

Prof. ( 6 e 8 crediti)

ELABORAZIONE AUTOMATICA DEI DATI PER LE DECISIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE

Prof. Mauro Pagliacci (7 crediti)

ELEMENTI DI PSICOLOGIA DEL TURISMO

Prof. Francesca Angelini (2 crediti)

II turismo e la psicologia: le definizioni di turismo e di turista - I diversi approcci psicologici nello studio del turismo - Turismo e società. La persona come soggetto bio-psico-sociale. Le fasi dei viaggio: come si decide il viaggio (il processo decisionale, l'analisi delle motivazioni, le informazioni, percezione ed interazionismo simbolico) - il viaggio di andata e di ritorno - il turista a destinazione (il rapporto tra turisti, il rapporto tra turisti e residenti, gli shock culturali, gli shock ambientali, il turismo e la globalizzazione, il turismo e le psicopatologie, il cliente: definizioni e bisogni, soddisfazione ed insoddisfazione turistica, la formazione degli operatori, gli atteggiamenti verso il cibo) - la funzione del ricordo. Il turismo e gli interessi speciali: turismo e natura - turismo e cultura - turismo e gastronomia - turismo e salute - turismo e gioco - turismo e pellegrinaggio - turismo e avventura turismo e autenticità. Nuovi orizzonti: il turismo macabro, quello intergenerazionale e quello galattico.

TESTO:F. ANGELINI, Elementi di psicologia del turismo, in preparazione.

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FINANZIAMENTI DI IMPRESA

Prof. Alberto Burchi (4 crediti)

Obiettivo:Il corso intende fornire le conoscenze di base in tema di gestione finanziaria del passivo. Saranno analizzati i diversi aspetti operativi della raccolta di capitali: valutazione del fabbisogno e scelta dello strumento tecnico adatto alla copertura. L’obiettivo è quello di esaminare le caratteristiche strutturali e funzionali di una molteplicità di soluzioni adatte al soddisfacimento del fabbisogno finanziario della azienda.ProgrammaI principi che ispirano il comportamento della funzione finanza. I principali modelli di sistema finanziario e le implicazioni per la finanza d’azienda. Il valore finanziario del tempo e distribuzione temporale dei flussi. Il fabbisogno di finanziamento e le diverse forme di copertura: il capitale proprio e il capitale di credito Le politiche finanziarie aziendali: il ciclo di vita e le dinamiche settoriali. Rating e valutazione di affidabilità creditizia degli emittenti. Strumenti di finanziamento a medio e ungo termine: il capitale di rischio, il capitale intermedio, il capitale di debito a m/l termine. Finanza agevolata. Il capitale circolante e le politiche del credito commerciale. Gli strumenti di finanziameto a breve termine. L’area finanza nelle piccole-medie imprese. Il corso prevede lo svolgimento di una esercitazione, che richiede momenti di lavoro di gruppo “guidato”. La presentazione dei risultati avviente “in plenaria”.

TESTIMaurizio Dallocchio e Antonio Salvi, Finanza d'Azienda, 2a ed., Egea, Milano, 2004. LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI SUGGERIMENTI FABRIZI P.L. - FORESTIERI G. - MOTTURA P., Gli strumenti finanziari, Milano, Egea, 2003. Richard A. Brealey, Stewart C. Myers, Sandro Sandri, Principi di finanza aziendale, The McGraw-Hill Companies, 2005.

I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno forniti agli studenti a ciò interessati.

GEORAFIA DEL TURISMO

Prof.ssa Elvira Lussana (5 crediti)

GESTIONE DELLA QUALITÀ NELLE AZIENDE TURISTICHE

Prof. Susanna Mensitieri (6 crediti)

Il mutamento degli scenari competitivi e l’orientamento alla qualità. La scoperta della qualità nel mondo occidentale. Il concetto di qualità.

la customer satisfaction : un parametro indispensabile per misurare l’andamento di un’azienda. Misurare le performance attraverso il metro del cliente. Come gestire il monitoraggio della customer satisfaction: metodologie e strumenti operativi.

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FINANZIAMENTI DI IMPRESA

Prof. Alberto Burchi (4 crediti)

Obiettivo:Il corso intende fornire le conoscenze di base in tema di gestione finanziaria del passivo. Saranno analizzati i diversi aspetti operativi della raccolta di capitali: valutazione del fabbisogno e scelta dello strumento tecnico adatto alla copertura. L’obiettivo è quello di esaminare le caratteristiche strutturali e funzionali di una molteplicità di soluzioni adatte al soddisfacimento del fabbisogno finanziario della azienda.ProgrammaI principi che ispirano il comportamento della funzione finanza. I principali modelli di sistema finanziario e le implicazioni per la finanza d’azienda. Il valore finanziario del tempo e distribuzione temporale dei flussi. Il fabbisogno di finanziamento e le diverse forme di copertura: il capitale proprio e il capitale di credito Le politiche finanziarie aziendali: il ciclo di vita e le dinamiche settoriali. Rating e valutazione di affidabilità creditizia degli emittenti. Strumenti di finanziamento a medio e ungo termine: il capitale di rischio, il capitale intermedio, il capitale di debito a m/l termine. Finanza agevolata. Il capitale circolante e le politiche del credito commerciale. Gli strumenti di finanziameto a breve termine. L’area finanza nelle piccole-medie imprese. Il corso prevede lo svolgimento di una esercitazione, che richiede momenti di lavoro di gruppo “guidato”. La presentazione dei risultati avviente “in plenaria”.

TESTIMaurizio Dallocchio e Antonio Salvi, Finanza d'Azienda, 2a ed., Egea, Milano, 2004. LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI SUGGERIMENTI FABRIZI P.L. - FORESTIERI G. - MOTTURA P., Gli strumenti finanziari, Milano, Egea, 2003. Richard A. Brealey, Stewart C. Myers, Sandro Sandri, Principi di finanza aziendale, The McGraw-Hill Companies, 2005.

I singoli argomenti del programma potranno essere approfonditi facendo riferimento alle bibliografie riportate nei suddetti testi. Bibliografie particolari su temi specifici saranno forniti agli studenti a ciò interessati.

GEORAFIA DEL TURISMO

Prof.ssa Elvira Lussana (5 crediti)

GESTIONE DELLA QUALITÀ NELLE AZIENDE TURISTICHE

Prof. Susanna Mensitieri (6 crediti)

Il mutamento degli scenari competitivi e l’orientamento alla qualità. La scoperta della qualità nel mondo occidentale. Il concetto di qualità.

la customer satisfaction : un parametro indispensabile per misurare l’andamento di un’azienda. Misurare le performance attraverso il metro del cliente. Come gestire il monitoraggio della customer satisfaction: metodologie e strumenti operativi.

Il prodotto-servizio e il mercato. La cultura del servizio: dal marketing di prodotto al marketing di servizio. Le caratteristiche distintive del servizio. L’organizzazione e il servizio. Il modellamento della qualità del servizio nel piano del cliente/consumatore. Il modellamento della qualità del servizio nel piano dell’organizzazione. La qualificazione del servizio e il ciclo aziendale. La qualità ed il governo dei processi. Dalla qualità di prodotto alla qualità di servizio. Il processo quale elemento dell’organizzazione e anello della catena del valore.

L’approccio sistemico alla qualità: organizzazione e gestione per processi. Imparare a leggere le aziende attraverso i processi. La rappresentazione grafica del processo: azioni, risorse, criticità, tempi. Costruire i diagrammi di flusso. La qualità del processo e l’ottimizzazione globale: il controllo di gestione applicato al processo: il sistema degli indicatori aziendali per la valutazione dell’affidabilità di processo, dell’efficienza e dell’efficacia (tempi, qualità, costi). Le metodologie per il processo di miglioramento della organizzazione.La trasformazione del concetto di turismo: i nuovi modelli e sistemi di servizi per l’ospitalità. La frammentazione del mercato, i nuovi bisogni, la capacità autoreferenziale del cliente. La qualità come strumento competitivo.

Qualità e sistema dei servizi dell’ospitalità: cosa vogliamo intendere per Qualità. La via della qualità per il sistema dell’ospitalità. Modelli e riferimenti. Le dimensioni della Qualità nei servizi turistici e dell’ospitalità.

La chiave delle UNI EN ISO 9000: terminologia e definizioni. Illustrazione dello sviluppo e della storia del gruppo di normative ISO 9000. Esame della 1SO 9001:2000 e della ISO 9004:2000. I sistemi di gestione per la qualità: natura e scopo. Il sistema di riferimento internazionale, europeo e nazionale della qualità. Il valore della certificazione. Il progetto di sviluppo del sistema qualità nell’organizzazione turistica. Tecniche ed approcci. Costruire il sistema documentale della qualità: manuale, procedure, modelli di registrazione. La gestione delle verifiche ispettive interne e degli altri strumenti di analisi e miglioramento. Motivazione e coinvolgimento del cliente interno, gestione del cambiamento e comunicazione per il successo del progetto. Relazione tra i sistemi di gestione per la qualità, i modelli di eccellenza ed altri modelli utilizzati per la qualità dalle organizzazioni del settore. il problema della sostenibilità dell’attività turistica:dagli obblighi di legge alle normative volontarie alla responsabilità sociale: dove sta andando la qualità (accenni ai sistemi integrati ISO 9001-ISO 14001 ed alle norme SA 8000).

TESTO:G. NEGRO Organizzare la qualità nei servizi- un modello per l’eccellenza nelle imprese e negli enti di

servizio - ll Sole 24 Ore Libri Dispense, case history e normativa di riferimento (UNI EN ISO 9001:2000 -UNI EN ISO 9004:2000)

predisposti e distribuiti dal docente. LETTURE CONSIGLIATEJ.CARLSON La piramide rovesciata ,Ed. 24Ore 1995 J.HESKETT- W. EARLl SASSER Jr. LEONARD. SCHLESSINGER La catena del profitto nei servizi,

Sperling &Kupfer ed. H. BECKWITH Vendere l’invisibile Sperling &Kupfer ed. E.VALDANI, B.BUSACCA, M.COSTABILE La soddisfazione del cliente Egea (SDA Bocconi) PARASURAMAN, BERRY, ZEITHLMAN Servire Qualità McGraw Hill 1992

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GESTIONE DELLA QUALITÀ NELLE AZIENDE TURISTICHE

Prof. Susanna Mensitieri (4 crediti) Nuovo ordinamento

GESTIONE DELLE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

Prof. Maria Del Duca (8 crediti)

ObiettivoIl corso intende sviluppare in modo completo due fondamentali macroaree formative: macroarea formativa relativa al prodotto e al processo ristorativo; macroarea formativa relativa al mercato e società di consumo dei prodotti ristorativi.

ContenutiIl mercato ristorativo (Italia, Europa, Paesi extraeuropei). Trend, stili di vita e comportamenti di consumo ed acquisto. Mutamenti e cambiamenti socioculturali. La distribuzione del prodotto alimentare. Nuovi format ristorativi. Il comparto foodservice; modelli organizzativi e gestionali dell’azienda ristorativa nel suo complesso; flusso della linea produttiva, tempistica e sistemi della produzione. I convenience foods. Il rapporto tra tecnologia ed innovazione produttiva nelle aziende ristorative

Itinerari tematici di approfondimento: Tipicità, identità e fenomeni connessi. Il turismo enogastronomico. Nuove forme di distribuzione dei prodotti e servizi ristorativi. Il web marketing e canali di vendita on line. Globalizzazione e società multietnica: migrazioni ed abitudini alimentari, lo stile fusion.

TESTO ADOTTATO OBBLIGATORIO PER L’ESAME E LA COMPRENSIONE DEGLI ARGOMENTI:M. Del Duca, Manager dei processi ristorativi, ed. Morlacchi, Perugia, nuova edizione aggiornata 2006.

GESTIONE DELLE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

Prof. Maria Del Duca (4 crediti) Nuovo ordinamento

ObiettivoIl corso intende sviluppare in modo completo due fondamentali macroaree formative: macroarea formativa relativa al prodotto e al processo ristorativo; macroarea formativa relativa al mercato e società di consumo dei prodotti ristorativi.

ContenutiIl mercato ristorativo (Italia, Europa, Paesi extraeuropei). Trend, stili di vita e comportamenti di consumo ed acquisto. Mutamenti e cambiamenti socioculturali. La distribuzione del prodotto alimentare. Nuovi format ristorativi. Il comparto foodservice; modelli organizzativi e gestionali dell’azienda ristorativa nel suo complesso; flusso della linea produttiva, tempistica e sistemi della produzione. I convenience foods. Il rapporto tra tecnologia ed innovazione produttiva nelle aziende ristorative

TESTO ADOTTATO OBBLIGATORIO PER L’ESAME E LA COMPRENSIONE DEGLI ARGOMENTI:M. Del Duca, Manager dei processi ristorativi, ed. Morlacchi, Perugia, nuova edizione aggiornata 2006.

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GESTIONE DELLA QUALITÀ NELLE AZIENDE TURISTICHE

Prof. Susanna Mensitieri (4 crediti) Nuovo ordinamento

GESTIONE DELLE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

Prof. Maria Del Duca (8 crediti)

ObiettivoIl corso intende sviluppare in modo completo due fondamentali macroaree formative: macroarea formativa relativa al prodotto e al processo ristorativo; macroarea formativa relativa al mercato e società di consumo dei prodotti ristorativi.

ContenutiIl mercato ristorativo (Italia, Europa, Paesi extraeuropei). Trend, stili di vita e comportamenti di consumo ed acquisto. Mutamenti e cambiamenti socioculturali. La distribuzione del prodotto alimentare. Nuovi format ristorativi. Il comparto foodservice; modelli organizzativi e gestionali dell’azienda ristorativa nel suo complesso; flusso della linea produttiva, tempistica e sistemi della produzione. I convenience foods. Il rapporto tra tecnologia ed innovazione produttiva nelle aziende ristorative

Itinerari tematici di approfondimento: Tipicità, identità e fenomeni connessi. Il turismo enogastronomico. Nuove forme di distribuzione dei prodotti e servizi ristorativi. Il web marketing e canali di vendita on line. Globalizzazione e società multietnica: migrazioni ed abitudini alimentari, lo stile fusion.

TESTO ADOTTATO OBBLIGATORIO PER L’ESAME E LA COMPRENSIONE DEGLI ARGOMENTI:M. Del Duca, Manager dei processi ristorativi, ed. Morlacchi, Perugia, nuova edizione aggiornata 2006.

GESTIONE DELLE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

Prof. Maria Del Duca (4 crediti) Nuovo ordinamento

ObiettivoIl corso intende sviluppare in modo completo due fondamentali macroaree formative: macroarea formativa relativa al prodotto e al processo ristorativo; macroarea formativa relativa al mercato e società di consumo dei prodotti ristorativi.

ContenutiIl mercato ristorativo (Italia, Europa, Paesi extraeuropei). Trend, stili di vita e comportamenti di consumo ed acquisto. Mutamenti e cambiamenti socioculturali. La distribuzione del prodotto alimentare. Nuovi format ristorativi. Il comparto foodservice; modelli organizzativi e gestionali dell’azienda ristorativa nel suo complesso; flusso della linea produttiva, tempistica e sistemi della produzione. I convenience foods. Il rapporto tra tecnologia ed innovazione produttiva nelle aziende ristorative

TESTO ADOTTATO OBBLIGATORIO PER L’ESAME E LA COMPRENSIONE DEGLI ARGOMENTI:M. Del Duca, Manager dei processi ristorativi, ed. Morlacchi, Perugia, nuova edizione aggiornata 2006.

GESTIONE INFORMATICA DEI DATI NELLE IMPRESE DI VIAGGI E DI TRASPORTO

Prof. Paolo Desinano (6 crediti)

Gestione della tecnologia Hardware, software e knoware. Rete di sostegno della tecnologia. Funzione e uso dell’informatica. Fondamenti concettuali Informatica, informazione, dati conoscenza. Problemi, algoritmi, linguaggi di programmazione. Generalità sullo hardware Architettura von Neumann. Architettura generale: CPU e RAM. Supporti di memoria. Periferiche I/O. Architetture: classificazione di Flynn. Generalità sul software Macchine astratte. Sistema operativo. Software di base ed applicativo. Reti e comunicazione dati Sistemi di trasmissione: linee, banda di trasmissione, velocità di trasmissione dati e tecnologie trasmissive (multiplexing). Sistemi di comunicazione: reti e commutazione, commutazione di pacchetto e di circuito. Generalità sull’architettura OSI. Internet Infrastruttura e protocolli. I servizi commerciali più diffusi: posta elettronica, web publishing, file transfer. Informatica aziendale La risorsa informazione in azienda. Sistema informativo e sistema informatico. Evoluzione del concetto di sistema informativo. Informatica e strategia Rilevanza strategica dell’informatica. L’informatica nel prodotto/servizio, nella catena del valore e nel settore. I sistemi informatici strategici. Informatica e imprese dei viaggi L’informatica nel prodotto/servizio, nelle catene del valore e nella struttura del settore dei viaggi. Informatica e agenzie di viaggi L’informatica nel prodotto/servizio della AdV. L’informatica nella catena del valore dell’AdV. Le opzioni informatiche. Informatica e tour operator L’informatica nel prodotto/servizio del TO. L’informatica nella catena del valore del TO. Le opzioni informatiche. E-business nel settore dei viaggi CRS e GDS per viaggi. Internet e imprese dei viaggi. La gestione della rete di sostegno dell’informatica La reingegnerizzazioen dei processi di business (BPR). L’OO-BPR. UML per BPR.

EsercitazioniElementi di programmazione in MS Excel VBA

TESTI CONSIGLIATID. SCIUTO, G. BUONANNO, L.M. MARI, Introduzione ai sistemi informatici. 3a edizione, McGraw-

Hill, Milano, 2005. P. DESINANO, Imprese turistiche, informatica e vantaggio competitivo. Quadro concettuale e

metodologico – 2a edizione, FrancoAngeli, Milano, 2005.P. DESINANO, Gestione informatica dei dati nelle imprese turistiche, Pitagora editrice, Bologna, 2002. Modalità d’esame L’esame si articola in tre prove: Prova pratica del laboratorio “Sistemi informatici per le imprese dell’ospitalità” Progetto software in MS Excel VBA Prova orale

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Per accedere alla prova orale occorre aver superato la prova pratica e aver ottenuto l’approvazione del progetto.

GESTIONE INFORMATICA DEI DATI NELLE IMPRESE RICETTIVE E RISTORATIVE

Prof. Paolo Desinano (6 crediti)

Gestione della tecnologia Hardware, software e knoware. Rete di sostegno della tecnologia. Funzione e uso dell’informatica. Fondamenti concettuali Informatica, informazione, dati conoscenza. Problemi, algoritmi, linguaggi di programmazione. Generalità sullo hardware Architettura von Neumann. Architettura generale: CPU e RAM. Supporti di memoria. Periferiche I/O. Architetture: classificazione di Flynn. Generalità sul software Macchine astratte. Sistema operativo. Software di base ed applicativo. Reti e comunicazione dati Sistemi di trasmissione: linee, banda di trasmissione, velocità di trasmissione dati e tecnologie trasmissive (multiplexing). Sistemi di comunicazione: reti e commutazione, commutazione di pacchetto e di circuito. Generalità sull’architettura OSI. Internet Infrastruttura e protocolli. I servizi commerciali più diffusi: posta elettronica, web publishing, file transfer. Informatica aziendale La risorsa informazione in azienda. Sistema informativo e sistema informatico. Evoluzione del concetto di sistema informativo. Informatica e strategia Rilevanza strategica dell’informatica. L’informatica nel prodotto/servizio, nella catena del valore e nel settore. I sistemi informatici strategici. Informatica e imprese dell’ospitalità L’informatica nel prodotto/servizio, nelle catene del valore e nella struttura del settore dell’ospitalità. Informatica e hotel L’informatica del prodotto/servizio hotel. L’informatica nella catena del valore dell’hotel. Le opzioni informatiche. Informatica e ristorante L’informatica nel prodotto/servizio ristorante. L’informatica nella catena del valore del ristorante. Le opzioni informatiche. E-business nel settore dell’ospitalità CRS e GDS per viaggi e ospitalità. Internet e imprese dell’ospitalità. La gestione della rete di sostegno dell’informatica La reingegnerizzazioen dei processi di business (BPR). L’OO-BPR. UML per BPR.

EsercitazioniElementi di programmazione in MS Excel VBA

TESTI CONSIGLIATID. SCIUTO, G. BUONANNO, L.M. MARI, Introduzione ai sistemi informatici. 3a edizione, McGraw-

Hill, Milano, 2005. P. DESINANO, Imprese turistiche, informatica e vantaggio competitivo. Quadro concettuale e

metodologico – 2a edizione, FrancoAngeli, Milano, 2005. P. DESINANO, Gestione informatica dei dati nelle imprese turistiche, Pitagora editrice, Bologna, 2002.

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Sede

di

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ISI

Per accedere alla prova orale occorre aver superato la prova pratica e aver ottenuto l’approvazione del progetto.

GESTIONE INFORMATICA DEI DATI NELLE IMPRESE RICETTIVE E RISTORATIVE

Prof. Paolo Desinano (6 crediti)

Gestione della tecnologia Hardware, software e knoware. Rete di sostegno della tecnologia. Funzione e uso dell’informatica. Fondamenti concettuali Informatica, informazione, dati conoscenza. Problemi, algoritmi, linguaggi di programmazione. Generalità sullo hardware Architettura von Neumann. Architettura generale: CPU e RAM. Supporti di memoria. Periferiche I/O. Architetture: classificazione di Flynn. Generalità sul software Macchine astratte. Sistema operativo. Software di base ed applicativo. Reti e comunicazione dati Sistemi di trasmissione: linee, banda di trasmissione, velocità di trasmissione dati e tecnologie trasmissive (multiplexing). Sistemi di comunicazione: reti e commutazione, commutazione di pacchetto e di circuito. Generalità sull’architettura OSI. Internet Infrastruttura e protocolli. I servizi commerciali più diffusi: posta elettronica, web publishing, file transfer. Informatica aziendale La risorsa informazione in azienda. Sistema informativo e sistema informatico. Evoluzione del concetto di sistema informativo. Informatica e strategia Rilevanza strategica dell’informatica. L’informatica nel prodotto/servizio, nella catena del valore e nel settore. I sistemi informatici strategici. Informatica e imprese dell’ospitalità L’informatica nel prodotto/servizio, nelle catene del valore e nella struttura del settore dell’ospitalità. Informatica e hotel L’informatica del prodotto/servizio hotel. L’informatica nella catena del valore dell’hotel. Le opzioni informatiche. Informatica e ristorante L’informatica nel prodotto/servizio ristorante. L’informatica nella catena del valore del ristorante. Le opzioni informatiche. E-business nel settore dell’ospitalità CRS e GDS per viaggi e ospitalità. Internet e imprese dell’ospitalità. La gestione della rete di sostegno dell’informatica La reingegnerizzazioen dei processi di business (BPR). L’OO-BPR. UML per BPR.

EsercitazioniElementi di programmazione in MS Excel VBA

TESTI CONSIGLIATID. SCIUTO, G. BUONANNO, L.M. MARI, Introduzione ai sistemi informatici. 3a edizione, McGraw-

Hill, Milano, 2005. P. DESINANO, Imprese turistiche, informatica e vantaggio competitivo. Quadro concettuale e

metodologico – 2a edizione, FrancoAngeli, Milano, 2005. P. DESINANO, Gestione informatica dei dati nelle imprese turistiche, Pitagora editrice, Bologna, 2002.

Modalità d’esame L’esame si articola in tre prove: Prova pratica del laboratorio “Sistemi informatici per le imprese dell’ospitalità” Progetto software in MS Excel VBA Prova orale

Per accedere alla prova orale occorre aver superato la prova pratica e aver ottenuto l’approvazione del progetto.

GESTIONE INFORMATICA DEI DATI PER LE ATTIVITÀ CULTURALI ED AMBIENTALI

Prof. Paolo Desinano (6 crediti)

ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO

Prof. (8 crediti)

LEGISLAZIONE DEL TURISMO

Prof. Gianluca Ciurnelli (5 crediti)

Il programma della materia comprende l’analisi specifica della normativa riguardante le attività turistiche, con lo studio dei rapporti contrattuali e privatistici e di quelli di diritto pubblico caratterizzanti lo specifico settore economico. In particolare verranno trattati i seguenti argomenti: contratto di albergo; responsabilità dell’albergatore per cose consegnate e portate in albergo; contratti di “allotment”; contratto di organizzazione e intermediazione di viaggio; Convenzione di Bruxelles e decreto legislativo 6 settembre 2005, n.206 (codice del consumo); locazioni alberghiere e di interesse turistico e affitto di aziende alberghiere; contratto di trasporto; regolamento CEE sull’over booking aereo; contratti del tempo libero; multiproprietà; titoli di credito e documenti di legittimazione di interesse turistico; legge 29 marzo 2001, n.135, “Riforma della legislazione nazionale dei turismo”; organizzazione turistica pubblica centrale; Enit; organizzazione turistica pubblica regionale e subregionale; sistemi turistici locali; alberghi e altre strutture ricettive; agenzie di viaggio e turismo; professioni turistiche; legislazione regionale in materia turistica; normativa comunitaria in materia turistica. Il programma verrà svolto anche con esercitazioni che verteranno su casi di specie. Sono previste, inoltre delle conferenze integrative di altri docenti ed esperti della materia. TESTI CONSIGLIATIAA. VV., Manuale di diritto del turismo, 2003, Giappichelli, Torino; G. CIURNELLI, Il contratto di albergo, in I nuovi contratti nella prassi civile e commerciale, VIII, Tempo

libero, 2003, Utet, Torino, pagg. 243 e segg.; F. MORANDI, La disciplina dei sistemi turistici locali, in Sistemi turistici locali: normativa progetti,

opportunità, 2004, Halley editore; G. CIURNELLIi, I sistemi turistici locali nell’esperienza normativa, in Sistemi turistici locali: normativa progetti

opportunità, 2004, Halley editore.

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LINGUA FRANCESE I

Prof. Catherine Leroy (8 crediti)

Il corso intenderà realizzare un approccio comunicativo della lingua francese nei vari settori del turismo privilegiando la forma linguistica orale necessaria in diverse situazioni professionali. Si studieranno il settore dei trasporti : treno, aereo, ferry ... le situazioni di comunicazione in albergo e in agenzia di viaggi. Questo studio si appoggerà su una grammatica di base : articoli, preposizioni, pronomi personali soggetto, presente indicativo dei verbi, femminile e plurale dei nomi e degli aggettivi, numeri, aggettivi possessivi, aggettivi dimostrativi, forma negativa, forma interrogativa, avverbi interrogativi, pronomi personali tonici, pronomi complemento oggetto, gallicismi, pronomi possessivi, pronomi dimostrativi ecc... Durante il corso si farà anche una semplice presentazione dell’Italia, le sue regioni, la sua cultura nei suoi aspetti più generali e in quelli più particolarmente interessanti per gli operatori turistici.

Grammatica in dettaglio

Alfabeto Aggettivi possessivi Articoli determinativi Aggettivi dimostrativi Articoli indeterminativi Forma negativa Numeri cardinali Forma interrogativa Numeri ordinali Aggettivi e pronomi interrogativi Etre avoir aller presente indicativo Avverbi interrogativi Traduzione di molto C’est/ Il est Preposizioni semplici Pronomi personali tonici Pronomi personali soggetto Pronomi complemento oggetto Presente indicativo dei verbi Voici, voilà, il y a Femminile dei nomi e degli aggettivi Gallicismi Plurale dei nomi e degli aggettivi Pronomi possessivi Condizionale presente Pronomi dimostrativi Avverbi di modo Imperativo Comparativi, superlativi Verbi pronominali Participio passato Articoli partitivi

Esami

Esame scritto : dialogo da compilare (argomenti visti durante il corso) esercizi di grammatica presentazione di una città a partire da elementi dati

Esame orale : dialogo in “situazione turistica” col docente presentazione di un monumento

presentarsi, leggere l’ora

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Sede

di

ASS

ISI

LINGUA FRANCESE I

Prof. Catherine Leroy (8 crediti)

Il corso intenderà realizzare un approccio comunicativo della lingua francese nei vari settori del turismo privilegiando la forma linguistica orale necessaria in diverse situazioni professionali. Si studieranno il settore dei trasporti : treno, aereo, ferry ... le situazioni di comunicazione in albergo e in agenzia di viaggi. Questo studio si appoggerà su una grammatica di base : articoli, preposizioni, pronomi personali soggetto, presente indicativo dei verbi, femminile e plurale dei nomi e degli aggettivi, numeri, aggettivi possessivi, aggettivi dimostrativi, forma negativa, forma interrogativa, avverbi interrogativi, pronomi personali tonici, pronomi complemento oggetto, gallicismi, pronomi possessivi, pronomi dimostrativi ecc... Durante il corso si farà anche una semplice presentazione dell’Italia, le sue regioni, la sua cultura nei suoi aspetti più generali e in quelli più particolarmente interessanti per gli operatori turistici.

Grammatica in dettaglio

Alfabeto Aggettivi possessivi Articoli determinativi Aggettivi dimostrativi Articoli indeterminativi Forma negativa Numeri cardinali Forma interrogativa Numeri ordinali Aggettivi e pronomi interrogativi Etre avoir aller presente indicativo Avverbi interrogativi Traduzione di molto C’est/ Il est Preposizioni semplici Pronomi personali tonici Pronomi personali soggetto Pronomi complemento oggetto Presente indicativo dei verbi Voici, voilà, il y a Femminile dei nomi e degli aggettivi Gallicismi Plurale dei nomi e degli aggettivi Pronomi possessivi Condizionale presente Pronomi dimostrativi Avverbi di modo Imperativo Comparativi, superlativi Verbi pronominali Participio passato Articoli partitivi

Esami

Esame scritto : dialogo da compilare (argomenti visti durante il corso) esercizi di grammatica presentazione di una città a partire da elementi dati

Esame orale : dialogo in “situazione turistica” col docente presentazione di un monumento

presentarsi, leggere l’ora

LINGUA FRANCESE II

Prof. Catherine Leroy (8 crediti)

Il corso intende sviluppare le conoscenze e le competenze della lingua francese nel settore del turismo. La lingua si studierà a partire da testi e dialoghi in francese permettendo di trattare diversi aspetti del turismo : turismo maritimo, turismo bianco, turismo verde, turismo culturale, turismo di crociera, turismo termale e turismo d’affari. Ogni capitolo si organizzerà intorno a queste tematiche cercando inoltre di approfondire la grammatica e il campo lessicale associati includendo anche una scoperta di diverse regioni della Francia. Questo secondo anno di studio cercherà per di più di fare acquisire agli studenti gli strumenti per l’uso della lingua scritta commerciale.

Grammatica in dettaglio

Particularités des verbes en –er La forme passiveLe passé composé Prépositions de temps Les adverbes de quantité Les pronoms relatifs L’imparfait Les verbes impersonnels Les expressions de but Les pronoms COI Les verbes pronominaux Les adjectifs en –el et –al Le futur Les pronoms EN et Y Le participe présent, gérondif Les expressions de la conséquence Le subjonctif Les expressions de cause

Esami

Esame scritto : testo da compilare a partire da indicazioni (grammatica e lessico) test di comprensione del testo (piccole domande, riassunto) lettera commerciale da scrivere

Esame orale : presentare un argomento tratto da un articolo lavorato a casa presentare e discutere un articolo sconosciuto verifica della conoscenza di una regione francese scelta ad estrazione

LINGUA INGLESE I

Prof. Liam Francis Boyle (8 crediti)

Contenuto del corso L’obiettivo generale è di sviluppare le indispensabili capacità di comunicazione e consolidare le conoscenze grammaticali della lingua inglese. Il corso è indirizzato a discenti il cui livello di competenza nella lingua inglese è di elementare o falso principiante e sarà basato su una revisione sistematica della lingua, oltre che sulla lettura di alcuni passaggi di articoli originali tratti dalla stampa. Lo scopo principale del corso è l’approfondimento del lessico e della grammatica, dei termini economici e turistici inglesi, ripassando e consolidando le regole grammaticali. Il corso si focalizzerà soprattutto sull’acquisizione dello specifico linguaggio del settore turistico, al fine di fornire agli studenti strumenti utili per sviluppare le strategie indispensabili per diventare operativi.

Modalità d’esame: L’esame consiste sia di una prova scritta che di una prova orale. La prova scritta è divisa in due parti: una di competenza grammaticale tramite domande a scelta multipla e una lettura di un brano con domande di comprensione. La prova orale, invece, consiste nella presentazione di un luogo turistico.

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TESTI CONSIGLIATI:Dispense saranno disponibili.

LINGUA INGLESE II

Prof. Liam Francis Boyle (8 crediti)

Contenuto del corso Il corso sarà basato su una revisione sistematica della lingua e sulla lettura di alcuni articoli in inglese, la cui consultazione risulta spesso indispensabile per la preparazione di esami e per lo svolgimento della tesi di laurea. Lo scopo principale del corso è di sviluppare le abilità cognitivo-linguistiche dei discenti, e di aiutarli a ragionare sulla situazione attuale dell’offerta turistica in diversi paesi europei. Il corso si focalizzerà soprattutto sull’acquisizione dello specifico linguaggio del settore turistico, sull’approfondimento del lessico e della grammatica e sui termini economici e turistici, al fine di fornire agli studenti strumenti utili per sviluppare le strategie indispensabili per comunicare nella lingua inglese.

Modalità d’esame: L’esame consiste sia di una prova scritta che di una orale. La prova scritta è divisa in due parti: una di competenza grammaticale tramite domande a scelta multipla e una lettura di un brano con domande di comprensione. La prova orale, invece, consiste nella presentazione di un articolo riguardante l’economia del turismo.

TESTI CONSIGLIATI:Dispense saranno disponibili.

LINGUA SPAGNOLA I

Prof. Massimo Priorelli (8 crediti)

LINGUA SPAGNOLA II

Prof. Otello Tavoni (5crediti)

Prof. Massimo Priorelli (3 crediti)

LINGUA TEDESCA I

Prof. Jorg Schepers (8 crediti)

Il corso intende offrire agli studenti le nozioni fundamentali della grammatica e della sintassi della lingua tedesca, e precisamente: la coniugazione dei verbi (presente, passato remoto, passato prossimo,futuro) regolari, irregolari e misti; l'uso e la declinazione dell'articolo determinativo ed indeterminativo; la declinazione dei nomi, aggettivi e pronomi; la struttura e la costruzione delle proposizioni principali. Nel corso delle lezioni i partecipanti saranno invitati a parteciparne oralmente in lingua tedesca e avranno la possibilità di verificare le loro conoscenze acquisite attraverso brevi esercitazioni scritte. Obiettivo finale del corso Lingua tedesca I sarà quello di sviluppare: la capacità di lettura di testi semplici, la capacità di ascolto di una conversazione semplice, la capacità di espressione orale (con particolare

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Sede

di

ASS

ISI

TESTI CONSIGLIATI:Dispense saranno disponibili.

LINGUA INGLESE II

Prof. Liam Francis Boyle (8 crediti)

Contenuto del corso Il corso sarà basato su una revisione sistematica della lingua e sulla lettura di alcuni articoli in inglese, la cui consultazione risulta spesso indispensabile per la preparazione di esami e per lo svolgimento della tesi di laurea. Lo scopo principale del corso è di sviluppare le abilità cognitivo-linguistiche dei discenti, e di aiutarli a ragionare sulla situazione attuale dell’offerta turistica in diversi paesi europei. Il corso si focalizzerà soprattutto sull’acquisizione dello specifico linguaggio del settore turistico, sull’approfondimento del lessico e della grammatica e sui termini economici e turistici, al fine di fornire agli studenti strumenti utili per sviluppare le strategie indispensabili per comunicare nella lingua inglese.

Modalità d’esame: L’esame consiste sia di una prova scritta che di una orale. La prova scritta è divisa in due parti: una di competenza grammaticale tramite domande a scelta multipla e una lettura di un brano con domande di comprensione. La prova orale, invece, consiste nella presentazione di un articolo riguardante l’economia del turismo.

TESTI CONSIGLIATI:Dispense saranno disponibili.

LINGUA SPAGNOLA I

Prof. Massimo Priorelli (8 crediti)

LINGUA SPAGNOLA II

Prof. Otello Tavoni (5crediti)

Prof. Massimo Priorelli (3 crediti)

LINGUA TEDESCA I

Prof. Jorg Schepers (8 crediti)

Il corso intende offrire agli studenti le nozioni fundamentali della grammatica e della sintassi della lingua tedesca, e precisamente: la coniugazione dei verbi (presente, passato remoto, passato prossimo,futuro) regolari, irregolari e misti; l'uso e la declinazione dell'articolo determinativo ed indeterminativo; la declinazione dei nomi, aggettivi e pronomi; la struttura e la costruzione delle proposizioni principali. Nel corso delle lezioni i partecipanti saranno invitati a parteciparne oralmente in lingua tedesca e avranno la possibilità di verificare le loro conoscenze acquisite attraverso brevi esercitazioni scritte. Obiettivo finale del corso Lingua tedesca I sarà quello di sviluppare: la capacità di lettura di testi semplici, la capacità di ascolto di una conversazione semplice, la capacità di espressione orale (con particolare

attenzione alla grammatica e alla pronuncia –fonetica della lingua), la capacità di riprodurre per iscritto le nozioni acquisite. L'esame finale consisterà in una sola prova scritta. TESTI CONSIGLIATI:Vocabolario mono- e bilingue a scelta; Dreyer – Schmitt, Lehr- und Übungsbuch der deutschen Grammatik, Verlag für Deutsch, Ismanning 1996

ss. (Edizione italiana: Dreyer/Schmitt, Grammatica tedesca con esercizi, Nuova edizione, Hueber Verlag, Ismanning 2001);

TESTI DI APPROFONDIMENTO:Duden Taschenbücher, Die neue amtliche Rechtschreibung, Mannheim, Leipzig, Wien, Zürich:

Dudenverlag, 1997; G. Helbig/J. Buscha, Deutsche Grammatik. Ein Handbuch für den Ausländerunterricht, Langenscheidt

Verlag 2001 (per chi volesse approfondire la propria conoscenza della grammatica)

LINGUA TEDESCA II

Prof. (8 crediti)

MACROECONOMIA

Prof. Paolo Polinori (8 crediti) Nuovo ordinamento

L'obiettivo del corso è di introdurre i metodi fondamentali dell'analisi economica al fine di fornire agli studenti gli strumenti necessari per la comprensione del funzionamento generale del sistema macro-economico e, quindi, dei temi economici rilevanti. La trattazione di temi di approfondimento è finalizzata a fornire gli elementi necessari per la comprensione di problemi rilevanti della realtà economica e politica che sono al centro del dibattito di politica economica (problemi relativi a disoccupazione, inflazione, debito pubblico e l'integrazione economico-politica di diversi sistemi economici) aprendo, ogni qual volta sarà possibile, delle finestre sul settore turistico.

Il corso si sviluppa in una logica deduttiva (dal generale al particolare) occupandosi:

del problema della produzione di benessere nel lungo periodo; del funzionamento del sistema economico nel breve periodo; dell’analisi degli elementi istituzionali rilevanti.

Particolare attenzione sarà posta sul ruolo delle istituzioni economiche e politiche nell'influire sul funzionamento dell'economia nel breve e nel lungo periodo.

Nel dettaglio il corso si occuperà dei seguenti argomenti:

Quadro generale di macroeconomia L’attività economica aggregata in cifre Domanda e Offerta Aggregata Lavoro e Disoccupazione Inflazione e curva di Phillips Consumo Investimenti Modello Reddito e Spesa Il moltiplicatore

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Domanda di Moneta La Banca Centrale Il Modello IS-LM Politica Monetaria e Fiscale Settore Estero Modello Mundell Fleming Disavanzo Pubblico L'unione Monetaria Europea

I riferimenti bibliografici sono i seguenti: TESTO OBBLIGATORIO:MACROECONOMIA, (2004), R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz, McGraw Hill, Milano, 9° Edizione. Testi di approfondimento: MACROECONOMIA, (2004), Mankiw G., Zanichelli, Bologna, 4° Edizione. MACROECONOMIA, (2003), Bradford De Long J., McGraw Hill, Milano. ECONOMIA DEL TURISMO, (2003), Candela G., Figini P., McGraw Hill, Milano. ECONOMIA E POLITICA DEL TURISMO, (2001), Grasselli P.M., FrancoAngeli, Milano, 6° Edizione. Il materiale integrativo dato a lezione sarà reso disponibile c/o la biblioteca della facoltà di Assisi. Nello svolgimento del corso si farà ampio uso di informazioni statistiche e sarà incentivata l’acquisizione di informazioni via internet da parte degli studenti.

RICEVIMENTO STUDENTI.Durante lo svolgimento delle lezioni il docente effettuerà il ricevimento studenti c/o la sede di Assisi ogni Mercoledì al termine della lezione. Il docente è comunque sempre contattabile al seguente indirizzo e-mail: [email protected].

MODALITÀ DI ESAME.La verifica avviene tramite prova orale.

MARKETING DEL TURISMO II

Prof. Giancarlo Dall’Ara (4 crediti) Nuovo ordinamentoFilo conduttore del corso è la necessità di un approccio innovativo al marketing nel turismo, un approccio in grado di affrontare i problemi dell’industria odierna del turismo, nel rispetto delle esigenze delle persone che vanno in vacanza.

Gli argomenti affrontati nel corso riguardano: L’evoluzione del scenario della domanda italiana ed estera e le esigenze dei “turisti della terza generazione”, L’evoluzione del scenario dell’offerta, con particolare attenzione all’offerta alberghiera, ai problemi per le Piccole e Medie Imprese turistiche, ed ai nuovi modelli di ospitalità, un nuovo approccio al marketing nel turismo, con le radici culturali nell’esperienza e nella storia del turismo italiano, in grado di superare i limiti del marketing tradizionale, Il marketing relazionale, Il marketing tribale e di nicchia, Il marketing territoriale, e le opportunità di marketing offerte dai Sistemi Turistici Locali (Legge 135/2001), Le problematiche relative alle varie forme di Rete tra operatori, Il marketing del Ricordo.

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Sede

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Domanda di Moneta La Banca Centrale Il Modello IS-LM Politica Monetaria e Fiscale Settore Estero Modello Mundell Fleming Disavanzo Pubblico L'unione Monetaria Europea

I riferimenti bibliografici sono i seguenti: TESTO OBBLIGATORIO:MACROECONOMIA, (2004), R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz, McGraw Hill, Milano, 9° Edizione. Testi di approfondimento: MACROECONOMIA, (2004), Mankiw G., Zanichelli, Bologna, 4° Edizione. MACROECONOMIA, (2003), Bradford De Long J., McGraw Hill, Milano. ECONOMIA DEL TURISMO, (2003), Candela G., Figini P., McGraw Hill, Milano. ECONOMIA E POLITICA DEL TURISMO, (2001), Grasselli P.M., FrancoAngeli, Milano, 6° Edizione. Il materiale integrativo dato a lezione sarà reso disponibile c/o la biblioteca della facoltà di Assisi. Nello svolgimento del corso si farà ampio uso di informazioni statistiche e sarà incentivata l’acquisizione di informazioni via internet da parte degli studenti.

RICEVIMENTO STUDENTI.Durante lo svolgimento delle lezioni il docente effettuerà il ricevimento studenti c/o la sede di Assisi ogni Mercoledì al termine della lezione. Il docente è comunque sempre contattabile al seguente indirizzo e-mail: [email protected].

MODALITÀ DI ESAME.La verifica avviene tramite prova orale.

MARKETING DEL TURISMO II

Prof. Giancarlo Dall’Ara (4 crediti) Nuovo ordinamentoFilo conduttore del corso è la necessità di un approccio innovativo al marketing nel turismo, un approccio in grado di affrontare i problemi dell’industria odierna del turismo, nel rispetto delle esigenze delle persone che vanno in vacanza.

Gli argomenti affrontati nel corso riguardano: L’evoluzione del scenario della domanda italiana ed estera e le esigenze dei “turisti della terza generazione”, L’evoluzione del scenario dell’offerta, con particolare attenzione all’offerta alberghiera, ai problemi per le Piccole e Medie Imprese turistiche, ed ai nuovi modelli di ospitalità, un nuovo approccio al marketing nel turismo, con le radici culturali nell’esperienza e nella storia del turismo italiano, in grado di superare i limiti del marketing tradizionale, Il marketing relazionale, Il marketing tribale e di nicchia, Il marketing territoriale, e le opportunità di marketing offerte dai Sistemi Turistici Locali (Legge 135/2001), Le problematiche relative alle varie forme di Rete tra operatori, Il marketing del Ricordo.

TESTIDispense a cura del docente.

MARKETING DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E AMBIENTALI

Prof. (8 crediti)

MARKETING DEL TURISMO

Prof. (8 crediti)

MATEMATICA FINANZIARIA

Prof. Stefano Herzel (10 crediti) Nuovo ordinamento

1. La teoria di base dell'interesse Capitale e interesse Valore attuale Tasso Interno di Rendimento Criteri di Valutazione (VAN, TIR) I titoli a rendimento certo Il mercato dei flussi di cassa futuri Rendite e formule di valutazione ObbligazioniRendimento La struttura a termine dei tassi di interesse La curva dei rendimenti La struttura a termine Tassi forward Spiegazione per la struttura a termine Duration Immunizzazione Tassi di interesse e applicazioni Scelta d'investimento di capitali Portafogli ottimi Valutazione di un'azienda

Su tutti gli argomenti trattati si si enfatizzerà in modo particolare l’aspetto applicativo, sviluppando una serie di fogli di calcolo in Excel.

LIBRO DI TESTO:David G. Luenberger: “ Finanza e investimenti, fondamenti matematici”, APOGEO (2006)

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito : www.unipg.it/herzel

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MATEMATICA GENERALE

Prof. Luciano Stramaccia (7 crediti)

Richiami sui numeri naturali, interi, razionali, reali. Funzioni - Iniettivita', suriettivita', biiettivita'. Polinomi. Funzioni invertibili. Funzioni polinomiali. Funzioni esponenziali e logaritmiche. Funzioni trigonometriche (cenni). Limite di una funzione in un punto. Teoremi fondamentali sui limiti. Proprietà delle funzioni monotone. Funzioni continue. Derivazione. Derivata della somma, del prodotto e del quoziente di due funzioni. Derivazione delle funzioni composte. Successioni e Serie (cenni). Massimi e Minimi. Il teorema del valor medio. I teoremi de L’Hopital. Funzioni convesse, funzioni concave. Rappresentazione grafica di funzioni reali. Integrazione - Il teorema fondamentale del calcolo integrale. Proprietà dell’integrale. Integrazione per decomposizione, per sostituzione e per parti. Alcune applicazioni del calcolo integrale. Integrali generalizzati (cenni). Integrazione delle funzioni razionali fratte (cenni). Applicazioni - Approssimazione di una funzione mediante funzioni polinomiali. Polinomi di Taylor. Matrici e vettori. Determinanti. Rango di una Matrice. Sistemi lineari - Teoremi di Cramer e di Rouche-Capelli. Risoluzione dei sistemi lineari. Applicazioni lineari e matrici associate. Matrici invertibili e algoritmi per il calcolo delle inverse. Determinazione dell'inversa di una funzione lineare.

TESTI CONSIGLIATI:G.C.Barozzi, Istituzioni di Matematica, Ed. Coop. Lib. Universitaria - Bologna L. Peccati - S.Salsa – A.Squillati, Matematica per l’’economia e l’azienda, Ed. EGEA

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI TIPICI

Prof.ssa Antonella Jacoboni (4 crediti)

Il turismo e le strutture ricettive. Importanza dell’alimentazione. Enogastronomia. Ristorazione tradizionale. Catering e banqueting. Gli alimenti e i principi nutritivi. Alterazioni e conservazione. Imballaggi ed etichettatura dei prodotti. Frodi. Qualità degli alimenti. Prodotti tipici e prodotti tradizionali. I marchi di qualità. La certificazione della qualità. I prodotti italiani di qualità.

MATERIALE DIDATTICO:M.L.Mecucci, M. Del Duca, Merceologia dei prodotti alimentari, ed. FrancoAngeli, Milano, 2002, collana CST.Dispense a cura del docente

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MATEMATICA GENERALE

Prof. Luciano Stramaccia (7 crediti)

Richiami sui numeri naturali, interi, razionali, reali. Funzioni - Iniettivita', suriettivita', biiettivita'. Polinomi. Funzioni invertibili. Funzioni polinomiali. Funzioni esponenziali e logaritmiche. Funzioni trigonometriche (cenni). Limite di una funzione in un punto. Teoremi fondamentali sui limiti. Proprietà delle funzioni monotone. Funzioni continue. Derivazione. Derivata della somma, del prodotto e del quoziente di due funzioni. Derivazione delle funzioni composte. Successioni e Serie (cenni). Massimi e Minimi. Il teorema del valor medio. I teoremi de L’Hopital. Funzioni convesse, funzioni concave. Rappresentazione grafica di funzioni reali. Integrazione - Il teorema fondamentale del calcolo integrale. Proprietà dell’integrale. Integrazione per decomposizione, per sostituzione e per parti. Alcune applicazioni del calcolo integrale. Integrali generalizzati (cenni). Integrazione delle funzioni razionali fratte (cenni). Applicazioni - Approssimazione di una funzione mediante funzioni polinomiali. Polinomi di Taylor. Matrici e vettori. Determinanti. Rango di una Matrice. Sistemi lineari - Teoremi di Cramer e di Rouche-Capelli. Risoluzione dei sistemi lineari. Applicazioni lineari e matrici associate. Matrici invertibili e algoritmi per il calcolo delle inverse. Determinazione dell'inversa di una funzione lineare.

TESTI CONSIGLIATI:G.C.Barozzi, Istituzioni di Matematica, Ed. Coop. Lib. Universitaria - Bologna L. Peccati - S.Salsa – A.Squillati, Matematica per l’’economia e l’azienda, Ed. EGEA

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI TIPICI

Prof.ssa Antonella Jacoboni (4 crediti)

Il turismo e le strutture ricettive. Importanza dell’alimentazione. Enogastronomia. Ristorazione tradizionale. Catering e banqueting. Gli alimenti e i principi nutritivi. Alterazioni e conservazione. Imballaggi ed etichettatura dei prodotti. Frodi. Qualità degli alimenti. Prodotti tipici e prodotti tradizionali. I marchi di qualità. La certificazione della qualità. I prodotti italiani di qualità.

MATERIALE DIDATTICO:M.L.Mecucci, M. Del Duca, Merceologia dei prodotti alimentari, ed. FrancoAngeli, Milano, 2002, collana CST.Dispense a cura del docente

MICROECONOMIA

Prof. Giuseppe Calzoni (5 crediti)

Prof. Cristiano Perugini (3 crediti)

I° Modulo. (Cristiano Perugini) ([email protected]) PREMESSA Il concetto di economia nella storia del pensiero economico. Scopi e metodi della scienza economica. Particolarità del metodo di indagine economica. Strutture di mercato e strategie dei consumatori e dei produttori. L'ECONOMIA DEL CONSUMO L’approccio marginalistico allo studio del consumo. Le curve di indifferenza del consumatore. Le curve di indifferenza del consumatore: determinazione della strategia di scelta. Scelte strategiche del consumatore al variare dei prezzi di mercato, del reddito e dei gusti. Effetto sostituzione. Domanda, prezzi e reddito; elasticità della domanda e sue variazioni. Il modello della ragnatela. Curva di spesa, elasticità della spesa.

II° Modulo (Guseppe Calzoni) ([email protected]) L’ECONOMIA DELLA PRODUZIONE Funzione di produzione e produttività di feattori. Produttività e costo. Isoquanti di produzione. Equilibrio, linee del prodotto e rendimenti di scala dell’impresa. Produzione congiunta e linea delle possibilità produttive. Strategie e costi di produzione nel breve e nel lungo periodo. TEORIE DELLE FORME DI MERCATO Premessa. Il mercato di concorrenza perfetta. Il mercato di monopolio. Monopolio e discriminazione dei prezzi. Teoria della concorrenza imperfetta. Il caso del grande gruppo: il mercato di concorrenza monopolistica. I casi del piccolo gruppo: il mercato di oligopolio. Teoria dell’oligopolio di A. Cournot. Linee di reazione dei produttori. Il prezzo come variabile strategica: teorie dell’oligopolio di Bertrand e di Edgeworth. Oligopolio e strategie degli imprenditori. Il comportamento dell’imprenditore: la teoria dell’oligopolio di H. von Stackleberg. Oligopolio e teoria dei giochi. Dalla competizione alla cooperazione: applicazione all’analisi dell’oligopolio dei principi dei giochi a somma non zero. Il prezzo come elemento strategico di stabilità nell’oligopolio: la teoria di P. Sweezy. Evoluzione dei modi di determinazione del prezzo e del suo ruolo strategico: la teoria del prezzo limite di J. Bain. Tecnologie produttive, costi e prezzi nelle strategie delle imprese oligopolistiche: il modello di P. Sylos-Labini. La separazione tra proprietà e gestione dell’impresa e le teorie manageriali dell’oligopolio: la teoria di W. Baumol, la teoria di O. Williamson, la teoria di R. Marris. Le nuove teorie dell’impresa. Imperfezioni del mercato e strutture organizzative. TEORIE DEGLI EQUILIBRI DI MERCATO: L’equilibrio economico generale di L.Walras. L’analisi dell’equilibrio economico parziale TEORIA DELLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO. Il problema della distribuzione nelle teorie: classica, marxiana, neoclassica.

TESTI CONSIGLIATI:G. CALZONI, Lineamenti di Microeconomia. Giappichelli editore, 2005 (in stampa).

AVVERTENZE:L’esame consiste in una prova scritta di ammissione ed una prova orale. La prova scritta si basa un test di 10 domande a risposta multipla. Per poter accedere alla prova orale è necessario aver ottenuto un numero di risposte corrette non inferiore a 5. In caso di esito negativo è consentito ripetere la prova all’appello successivo.Per lo studio del punto 6 può essere utile consultare: A.K. Dasgupta La teoria economica da Smith a Keynes.Per un’adeguata comprensione degli argomenti è inoltre indispensabile la conoscenza di alcuni strumenti di analisi matematica; si raccomanda pertanto almeno la preventiva preparazione dell’esame di

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Matematica generale. Può anche essere utile consultare: S.G.B. Henry Elementi di matematica per lo studio dell'economia .

ORGANIZZAZIONE DELLE AZIENDE DI VIAGGIO E TRASPORTO

Prof. Antonino Percario (7 crediti)

Lineamenti generali delle imprese del sistema agenziale e di trasporto - Definizione e ruolo delle imprese di viaggi e trasporto; il campo operativo. I principali modelli organizzativi e le figure professionali tipiche delle agenzie di viaggio - Modelli di organizzazione aziendale e applicabilità in relazione al tipo di attività e alle dimensioni; delimitazione e funzione delle aree di front o the house nelle agenzie dettaglianti e nei tour operator (banco, l’ufficio booking, ecc.); delimitazione e funzione delle aree di back of the house nelle agenzie dettaglianti e nei tour operator. Il sistema agenziale: gli operatori - Tour operator. Agenzie dettaglianti Consolidatori e general sales agency (g.s.a.). Agenzie incoming. Le reti di vendita (Le agenzie dettaglianti: attività e servizi: intermediazione di prodotti di catalogo, prenotazione di servizi alberghieri, prenotazione ed emissione di biglietteria per i servizi di trasporto, altri servizi (assicurazioni turistiche, editoria turistica, cambio valuta, ecc.), altri sistemi telematici di prenotazione dei servizi turistici; Il differenziale semantico della intermediazione organizzata (Tour operator, Retailer). Le figure professionali - Il direttore tecnico. Il banconista. Il product manager. Il sales promotor. L’addetto al booking I fornitori di servizio - Trasporto aereo. L’organizzazione della IATA. Charter e voli di linea. Trasporto ferroviario. Trasporto marittimo. Autonoleggio. Organizzazione alberghiera - Tipologia e strutture alberghiere. Classificazione alberghiera nazionale ed internazionale. Forme di servizio e trattamento alberghiero. La prenotazione alberghiera. Regime commissionale convenzionale. Usi nel settore alberghiero. Tecniche di costruzione di package - L’impostazione, le ricerche di mercato, la comparazione dei prodotti esistenti, la raccolta dei dati e le fonti informative. Le tecniche contrattuali per l’acquisizione dei servizi di trasporto, le tecniche contrattuali per l’acquisizione dei servizi a terra: i rapporti con gli imprenditori ricettivi. Analisi di casi di specie e contratti tipo. La commercializzazione dei packages - I cataloghi (criteri di base e di impostazione, soluzioni tecniche); la distribuzione del catalogo; la gestione delle vendite ed i documenti di viaggio; la gestione dei packages e la rete di assistenza del tour operator nelle località di destinazione; il punto vendita: il merchandising. Terninologia tecnico—turistica - Terminologia tecnica nel settore alberghiero: classi di servizio e formule di trattamento; terminologia tecnica nel settore aereo: classi di servizio e formule di trattamento. Riferimenti legislativi e convenzioni - Legge 17.5.1983, n.217. Legge 27.12.1977, n. 1084. Direttiva CEE 90/314 del 13.6.1990. D.l. 17.3.1995, n.111. Convenzione AIH/FUAAV. Codice di comportamento Hotrec/Ectaa TESTI CONSIGLIATI:A. RUGIARDINI, Organizzazione d’impresa, Giuffrè,1979, Cap.1-–7-–8. J. Christopher HOLLOWAYS, The Business of tourism, Pitman, 1989, da p. 102 a p. 147. E. BONOMI, A.TORTELLI, Tecniche turistiche alberghiere e di marketing, Marietti Scuola, ultima

edizione, cap. 6. A. PERCARIO, Lineamenti generali dell’organizzazione delle aziende di viaggio e trasporto; (dispense). A. PERCARIO, Tecniche di confezionamento e preventivazione dei packages nelle agenzie di viaggio

(dispense). A. PERCARIO, Il package turistico (dispense). A. PERCARIO, Il prodotto pacchetto vacanza (dispense). A. PERCARIO, Il differenziale semantico (dispense). A. PERCARIO, Tecniche di vendita di un pacchetto turistico (dispense). M. BERRETTA, Principali modelli organizzativi e figure professionali tipiche della azienda di viaggi

(dispense). O.N. FIORUCCI, Struttura e organizzazione del sistema di distribuzione turistica. le tipologie dei viaggi

organizzati (dispense).

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Matematica generale. Può anche essere utile consultare: S.G.B. Henry Elementi di matematica per lo studio dell'economia .

ORGANIZZAZIONE DELLE AZIENDE DI VIAGGIO E TRASPORTO

Prof. Antonino Percario (7 crediti)

Lineamenti generali delle imprese del sistema agenziale e di trasporto - Definizione e ruolo delle imprese di viaggi e trasporto; il campo operativo. I principali modelli organizzativi e le figure professionali tipiche delle agenzie di viaggio - Modelli di organizzazione aziendale e applicabilità in relazione al tipo di attività e alle dimensioni; delimitazione e funzione delle aree di front o the house nelle agenzie dettaglianti e nei tour operator (banco, l’ufficio booking, ecc.); delimitazione e funzione delle aree di back of the house nelle agenzie dettaglianti e nei tour operator. Il sistema agenziale: gli operatori - Tour operator. Agenzie dettaglianti Consolidatori e general sales agency (g.s.a.). Agenzie incoming. Le reti di vendita (Le agenzie dettaglianti: attività e servizi: intermediazione di prodotti di catalogo, prenotazione di servizi alberghieri, prenotazione ed emissione di biglietteria per i servizi di trasporto, altri servizi (assicurazioni turistiche, editoria turistica, cambio valuta, ecc.), altri sistemi telematici di prenotazione dei servizi turistici; Il differenziale semantico della intermediazione organizzata (Tour operator, Retailer). Le figure professionali - Il direttore tecnico. Il banconista. Il product manager. Il sales promotor. L’addetto al booking I fornitori di servizio - Trasporto aereo. L’organizzazione della IATA. Charter e voli di linea. Trasporto ferroviario. Trasporto marittimo. Autonoleggio. Organizzazione alberghiera - Tipologia e strutture alberghiere. Classificazione alberghiera nazionale ed internazionale. Forme di servizio e trattamento alberghiero. La prenotazione alberghiera. Regime commissionale convenzionale. Usi nel settore alberghiero. Tecniche di costruzione di package - L’impostazione, le ricerche di mercato, la comparazione dei prodotti esistenti, la raccolta dei dati e le fonti informative. Le tecniche contrattuali per l’acquisizione dei servizi di trasporto, le tecniche contrattuali per l’acquisizione dei servizi a terra: i rapporti con gli imprenditori ricettivi. Analisi di casi di specie e contratti tipo. La commercializzazione dei packages - I cataloghi (criteri di base e di impostazione, soluzioni tecniche); la distribuzione del catalogo; la gestione delle vendite ed i documenti di viaggio; la gestione dei packages e la rete di assistenza del tour operator nelle località di destinazione; il punto vendita: il merchandising. Terninologia tecnico—turistica - Terminologia tecnica nel settore alberghiero: classi di servizio e formule di trattamento; terminologia tecnica nel settore aereo: classi di servizio e formule di trattamento. Riferimenti legislativi e convenzioni - Legge 17.5.1983, n.217. Legge 27.12.1977, n. 1084. Direttiva CEE 90/314 del 13.6.1990. D.l. 17.3.1995, n.111. Convenzione AIH/FUAAV. Codice di comportamento Hotrec/Ectaa TESTI CONSIGLIATI:A. RUGIARDINI, Organizzazione d’impresa, Giuffrè,1979, Cap.1-–7-–8. J. Christopher HOLLOWAYS, The Business of tourism, Pitman, 1989, da p. 102 a p. 147. E. BONOMI, A.TORTELLI, Tecniche turistiche alberghiere e di marketing, Marietti Scuola, ultima

edizione, cap. 6. A. PERCARIO, Lineamenti generali dell’organizzazione delle aziende di viaggio e trasporto; (dispense). A. PERCARIO, Tecniche di confezionamento e preventivazione dei packages nelle agenzie di viaggio

(dispense). A. PERCARIO, Il package turistico (dispense). A. PERCARIO, Il prodotto pacchetto vacanza (dispense). A. PERCARIO, Il differenziale semantico (dispense). A. PERCARIO, Tecniche di vendita di un pacchetto turistico (dispense). M. BERRETTA, Principali modelli organizzativi e figure professionali tipiche della azienda di viaggi

(dispense). O.N. FIORUCCI, Struttura e organizzazione del sistema di distribuzione turistica. le tipologie dei viaggi

organizzati (dispense).

ORGANIZZAZIONE DELLE AZIENDE RICETTIVE E RISTORATIVE

Prof. Stefano Poeta (7 crediti)

Il sistema organizzativo - Concetto di organizzazione. Gli approcci ai fenomeni organizzativi. L’approccio classico. L’approccio sociale. L’approccio sistemico. Le variabili organizzative - Le categorie di variabili organizzative. La struttura organizzativa: i primi concetti. La divisione del lavoro. Le caratteristiche dei compiti e delle mansioni. Le dimensioni della struttura organizzativa. I meccanismi operativi: il potere organizzativo, lo stile di direzione. Il potere organizzativo: la gestione dei conflitti. Gli schemi organizzativi fondamentali: lo schema gerarchico; lo schema funzionale; lo schema divisionale. Variabili organizzative e processi organizzativi. - I modelli organizzativi lineamenti generali delle imprese - Lineamenti generali delle imprese ricettive. Lineamenti generali delle imprese ristorative. Lineamenti generali del sistema di rete sia pubblico che privato. Quadro degli enti collegati alle organizzazioni. Le manifestazioni nazionali ed internazionali. Atteggiamenti e mentalità organizzative. Gli operatori - Operatori e tipologie di gestione alberghiera. Operatori e tipologie di gestione ristorativa. Modelli organizzativi adottati nel settore. Gli alberghi - Alberghi a gestione indipendente. Panorama mondiale delle strutture ricettive. Le dimensioni della ricettività: Nazionali Europee. Mondiali. I modelli regionali: Classificazione degli alberghi, le difficoltà e le diversità a carattere locale. Gli organigrammi tipo delle diverse tipologie di azienda: familiare, di catena (europea e statunitense), di alberghi di medie e grandi dimensioni - La divisione in funzioni, reparti, ruoli. Il front office. Il back office. La cucina e la sala. L’offerta congressuale. Il concetto di qualità nella ricettività. Rapporti con la distribuzione e l’intermediazione dei prodotti turistici. Il funzionamento delle aziende della ricettività - Il ciclo del ricevimento. Il ciclo arrivi e partenze. La gestione delle prenotazioni. La registrazione del cliente, assistenza del cliente in casa e la gestione della cassa. Le funzioni amministrative del front office. Le figure professionali del settore - Le figure professionali inserite nelle imprese ricettive. Il mercato del lavoro: situazione attuale e prevedibili sviluppi. I livelli di carriera. La ristorazione - Il ciclo della ristorazione alberghiera e non. Cenni alle politiche di sviluppo del settore ristorativi. Le peculiarità delle imprese ristorative. Le tipologie di impresa in relazione ai concetti guida del marketing. La ristorazione commerciale e alberghiera. Le guide classificatorie. Cenni ai principali strumenti e tecnologie in uso nelle imprese ristorative. Le strutture organizzative nelle imprese della ristorazione. Le figure professionali tipiche del settore. Il menù - I menù (design & engineering) nella impresa commerciale. La tecnica della rotazione dei menù. Il servizio piccole colazioni nelle moderne organizzazioni. Il concetto di qualità nella ristorazione. TESTI CONSIGLIATI:A. RUGIARDINI, Organizzazione d’impresa, Giuffrè 1979, Cap. 1-–7-–8; G. PERONI, Economia e management delle imprese alberghiere, F. Angeli, Milano 1988; A. BONINI, Manuale di management per le imprese turistiche, Trademark, Roma 1993. A. BONINI, 5 Cases Histories, F. Angeli, Collana CST.

ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE NELLE AZIENDE TURISTICHE

Prof. Gino Vespa (8 crediti)

Il sistema delle relazioni industriali. Le relazioni industriali garantite dalla Costituzione. Lo Statuto dei lavoratori. Rappresentanze sindacali aziendali e Rappresentanze sindacali unitarie. Elezione, costituzione e prerogative delle rappresentanze sindacali. Gli accordi nazionali quadro sulle prerogative sindacali e sulla elezione delle rappresentanze sindacali. La contrattazione nazionale e quella integrativa ai diversi livelli (nazionale, regionale, aziendale) del settore pubblico e di quello privato (con particolare riferimento a quello del turismo). Il contratto collettivo nazionale del settore turismo. L’ARAN e gli Enti Bilaterali. La Commissione paritetica nazionale. Il rapporto di lavoro. Il contratto di lavoro. L’inquadramento contrattuale. Tutela della libertà, della dignità del lavoratore. Norme per la tutela dei dati sensibili. Trattamento dei dati personali. Il rapporto individuo-azienda. L’organizzazione aziendale, con specifico riferimento a quelle turistiche. Il reclutamento e le prove di selezione. L’inserimento, l’aggiornamento la

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formazione continua, ricorrente e permanente. Il sistema di valutazione. L’informazione al personale. La comunicazione interna. La socializzazione degli obiettivi aziendali. La creazione del clima di appartenenza. Il capo manageriale ed il capo carismatico. Management e leadership. Motivazione ed apprendimento. Le capacità relazionali. Le riunioni di gruppo. La gestione del personale. Le procedure disciplinari ed i relativi ricorsi in opposizione. Le politiche di retribuzione e la retribuzione individuale. Flessibilità del lavoro e garanzie di qualità. La sicurezza sul lavoro. Vertenze di lavoro e risoluzione del rapporto.

TESTI CONSIGLIATI:E. AUTERI, Management delle risorse umane;Lo statuto dei lavoratori (L. n. 300 del 20 maggio 1970); Decreto Legislativo n. 626/1994; CCNL settore turismo; CCNL comparto pubblico (a scelta dello studente); Una contrattazione integrativa (a scelta dello studente).

PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO

Prof. Andrea Bellucci (8 crediti)

Requisiti consigliati Dati i contenuti e le finalità del corso, si consiglia la conoscenza delle nozioni contenuti nell'insegnamento di "Economia aziendale", I anno.

Programma Parte Prima. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DI GESTIONE. Il sistema impresa. Il sistema di pianificazione e controllo. Il controllo strategico, il controllo direzionale, il controllo operativo. Parte Seconda. CONFIGURAZIONI DI COSTO E LORO APPLICAZIONE. Considerazioni generali sui costi: i costi della contabilità generale e quelli della contabilità analitica. Le principali configurazioni di costo e loro utilizzazione. I diagrammi di redditività e le analisi di sensitività. Parte Terza. SISTEMI DI CALCOLO DEI COSTI. I concetti base. Il direct costing. Il costo pieno. La contabilità per centri di costo. L’activity base costing. Il target costing. Parte Quarta. STRUMENTI OPERATIVI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. Il processo di budget. Il budget generale d’impresa e i budget particolari. Il sistema di reporting. L’analisi degli scostamenti e il controllo di gestione. Il budget delle aziende turistiche e delle aziende culturali. Parte Quinta. ANALISI DI BILANCIO E SISTEMI DI CONTROLLO. Finalità delle analisi di bilancio. Le diverse tipologie di analisi di bilancio. Le analisi di bilancio applicate alle aziende turistiche e alle aziende culturali. Analisi degli scostamenti e controllo di gestione. Parte Sesta: IL REVENUE MANAGEMENT: Ricavi, costi e indicatori di efficienza. Analisi del mercato, della clientela e dei canali distributivi.

TESTI CONSIGLIATIG. Cavazzoni, Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali, Giappichelli, Torino, 2004.

Ai fini della preparazione all’esame il docente fornirà delle dispense sugli argomenti del programma

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste nel sostenimento di una prova scritta non selettiva e di una prova orale sugli argomenti del programma

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formazione continua, ricorrente e permanente. Il sistema di valutazione. L’informazione al personale. La comunicazione interna. La socializzazione degli obiettivi aziendali. La creazione del clima di appartenenza. Il capo manageriale ed il capo carismatico. Management e leadership. Motivazione ed apprendimento. Le capacità relazionali. Le riunioni di gruppo. La gestione del personale. Le procedure disciplinari ed i relativi ricorsi in opposizione. Le politiche di retribuzione e la retribuzione individuale. Flessibilità del lavoro e garanzie di qualità. La sicurezza sul lavoro. Vertenze di lavoro e risoluzione del rapporto.

TESTI CONSIGLIATI:E. AUTERI, Management delle risorse umane;Lo statuto dei lavoratori (L. n. 300 del 20 maggio 1970); Decreto Legislativo n. 626/1994; CCNL settore turismo; CCNL comparto pubblico (a scelta dello studente); Una contrattazione integrativa (a scelta dello studente).

PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO

Prof. Andrea Bellucci (8 crediti)

Requisiti consigliati Dati i contenuti e le finalità del corso, si consiglia la conoscenza delle nozioni contenuti nell'insegnamento di "Economia aziendale", I anno.

Programma Parte Prima. INTRODUZIONE AL CONTROLLO DI GESTIONE. Il sistema impresa. Il sistema di pianificazione e controllo. Il controllo strategico, il controllo direzionale, il controllo operativo. Parte Seconda. CONFIGURAZIONI DI COSTO E LORO APPLICAZIONE. Considerazioni generali sui costi: i costi della contabilità generale e quelli della contabilità analitica. Le principali configurazioni di costo e loro utilizzazione. I diagrammi di redditività e le analisi di sensitività. Parte Terza. SISTEMI DI CALCOLO DEI COSTI. I concetti base. Il direct costing. Il costo pieno. La contabilità per centri di costo. L’activity base costing. Il target costing. Parte Quarta. STRUMENTI OPERATIVI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO. Il processo di budget. Il budget generale d’impresa e i budget particolari. Il sistema di reporting. L’analisi degli scostamenti e il controllo di gestione. Il budget delle aziende turistiche e delle aziende culturali. Parte Quinta. ANALISI DI BILANCIO E SISTEMI DI CONTROLLO. Finalità delle analisi di bilancio. Le diverse tipologie di analisi di bilancio. Le analisi di bilancio applicate alle aziende turistiche e alle aziende culturali. Analisi degli scostamenti e controllo di gestione. Parte Sesta: IL REVENUE MANAGEMENT: Ricavi, costi e indicatori di efficienza. Analisi del mercato, della clientela e dei canali distributivi.

TESTI CONSIGLIATIG. Cavazzoni, Il sistema del controllo di gestione. Strumenti per le decisioni operative aziendali, Giappichelli, Torino, 2004.

Ai fini della preparazione all’esame il docente fornirà delle dispense sugli argomenti del programma

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste nel sostenimento di una prova scritta non selettiva e di una prova orale sugli argomenti del programma

RIFERIMENTI DEL DOCENTE [email protected]

PROGRAMMAZIONE DELLO SVILUPPO E ASSETTO TURISTICO DEL TERRITORIO

Prof. Stefania Berardi (8 crediti)

Analisi di vari modelli di sviluppo turistico. Turismo e ambiente. Possibili impatti derivanti dallo sviluppo dell’attività turistica. Analisi di metodologie di valutazione degli impatti, con specifico riferimento alla Valutazione Ambientale Strategica ed alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Ambiente, attività turistica e benessere economico: curve di indifferenza e frontiera delle possibilità produttive nel caso di gestione turistica di un territorio. Importanza della pianificazione nello sviluppo turistico di un territorio: natura e scopi della pianificazione. Pianificazione dello sviluppo turistico di un’area in un’ottica di “sviluppo sostenibile”. Definizione della “capacità di carico”. Approccio pianificatorio integrato, diversi livelli della pianificazione. Il processo di pianificazione e fasi in cui esso si articola. Analisi di alcuni casi concreti di pianificazione turistica. TESTI CONSIGLIATI : WTO, National and Regional Tourism Planning, Methodologies and Case Studies, London, 1994 WTO, Sustainable Tourism Development: Guide for Local Planners, Madrid, 1993 C. A. GUNN, Tourism Planning, Crane Russak, New York, 1988 G. CALZONI, Principi di economia dell’ambiente e di gestione turistica di un territorio, F. Angeli, 1988 S. BERARDI , (in corso di pubblicazione) Franco Angeli Editore Durante il corso verrà fornito materiale didattico riguardante gli argomenti esposti.

SCIENZA DELLE FINANZE

Prof. Pier Roberto Sorignani (6 crediti)

Parte Generale: L'attività economica e l'attività finanziaria. Caratteristiche di quest'ultima e suoi rapporti con l'economia e la politica economica. Definizione e caratteri della Scienza delle Finanze. Bisogni e servizi generali e speciali. Entrate originarie ed entrate tributarie. Vari tipi di entrate tributarie: imposta, tassa, contributo prezzi pubblici. Elementi costitutivi e classificazioni dell'imposta. Principi giuridici dell'imposta: generalità e suoi limiti applicativi; uguaglianza, concetto e principali teorie. Gli effetti dell'imposta: evasione, elisione, elusione, traslazione in regine di concorrenza e di monopolio, ammortamento, diffusione. I principi amministrativi dell'imposta: (generalità) comodità, certezza economicità. Principali metodi di accertamento. Concetto di sistema tributario e suoi requisiti. Parte Speciale: I. le imposte sui redditi a) Profili generali dell'IRPEF e della nuova IRE Caratteristiche strutturali del concetto di reddito. Il sistema dell'imposizione reddituale; Criterio di individuazione dei redditi nell'attuale legislazione I rischi di doppia imposizione sui redditi societari alla luce dell'IRES. b) Determinazione dell'imponibile IRPEF L'imposizione diretta sulle società di persone; L'impresa familiare. Personalità e progressività dell'IRPEF Calcolo del reddito complessivo ai fini IRPEF;

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Oneri deducibili e detrazioni d'imposta c) Le categorie di reddito Redditi fondiari: Reddito domenicale e reddito agrario; il reddito dell'impresa agi-aria Il reddito dei fabbricatiRedditi di capitale: Criteri di individuazione. Rapporti con i "redditi diversi" di carattere finanziario. I dividendi. Redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo. I redditi d'impresa. Inerenza all'attività dell'impresa quale requisito per la deducibilità dei costi- Determinazione analitica del reddito d'impresa e ruolo del bilancio. Attribuzione degli elementi reddituali al periodo d'imposta (Principio di competenza) d) Profili generali dell'IRPEG e della nuova IRES IRPEG considerazioni generali. I soggetti passivi: enti commerciali e non commerciali. Determinazione del reddito. 2. L'imposta Sul Valore Aggiunto Concetto e funzionamento dell'IVA; distinzione tra operazioni rientranti nel campo di applicazione dell'IVA ; operazioni escluse. Presupposto oggettivo: cessioni di beni e prestazioni di servizi. Esigibilità e territorialità dell'imposta. Operazioni non imponibili e intracomunitarie 3. L'imposta Regionale Sulle Attività Produttive Presupposto dell'imposta; valore della produzione; periodo di imposta; domicilio fiscale; soggetti passivi ed esclusi; determinazione della base imponibile. 4. L'imposta Di Registro Origini, struttura normativa; registrazione in termine fisso e in caso d'uso. TESTI CONSIGLIATI : Oltre agli appunti, per una buona preparazione è opportuno rifarsi anche al volume: P. BOSI, I Tributi nell'economia italiana, Editrice il Mulino, Bologna, ultima edizione. Per un approfondimento della parte generale si consiglia: C. COSCIANI, Principi di Scienza delle Finanze, Edizioni Utet, Torino 2001. Per un approfondimento della parte speciale si consiglia: R. LUPI, Diritto tributario, Giuffrè Milano 2002, vol. 2.

RAGIONERIA INTERNAZIONALE

Prof. Anna Lia Scannerini (4 crediti) Nuovo ordinamento

Introduzione alla ragioneria internazionale: i principi contabili internazionali. Evoluzione e rilevanza normativa dei principi contabili internazionali IAS-IFRS. Finalità del bilancio e principi generali di redazione secondo il Framework 1 dello IASB. Il processo valutativo: riferimento ai valori storici e al fair value. La presentazione del bilancio secondo lo IAS 1: forma e contenuto dei documenti che costituiscono il bilancio. Il rendiconto finanziario secondo lo IAS 7. Cenni alle problematiche di fiscalità differita secondo lo IAS 12. Valutazione delle scorte di magazzino secondo lo IAS 2. Valutazione delle immobilizzazioni materiali secondo lo IAS 16. Valutazione delle attività immateriali (IAS 38). Impairment test (IAS 36). Le operazioni in valuta (IAS 21). Cenni alle passività potenziali (IAS 37). Gli argomenti verranno trattati con particolare riferimento alle problematiche più significative per la formazione del bilancio delle imprese turistiche.

TESTI DI UTILE CONSULTAZIONE:SACCON C., Percorsi contabili sovranazionali, Giappichelli, Torino, 2006

Materiale e letture distribuiti a lezione

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ISI

Oneri deducibili e detrazioni d'imposta c) Le categorie di reddito Redditi fondiari: Reddito domenicale e reddito agrario; il reddito dell'impresa agi-aria Il reddito dei fabbricatiRedditi di capitale: Criteri di individuazione. Rapporti con i "redditi diversi" di carattere finanziario. I dividendi. Redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo. I redditi d'impresa. Inerenza all'attività dell'impresa quale requisito per la deducibilità dei costi- Determinazione analitica del reddito d'impresa e ruolo del bilancio. Attribuzione degli elementi reddituali al periodo d'imposta (Principio di competenza) d) Profili generali dell'IRPEG e della nuova IRES IRPEG considerazioni generali. I soggetti passivi: enti commerciali e non commerciali. Determinazione del reddito. 2. L'imposta Sul Valore Aggiunto Concetto e funzionamento dell'IVA; distinzione tra operazioni rientranti nel campo di applicazione dell'IVA ; operazioni escluse. Presupposto oggettivo: cessioni di beni e prestazioni di servizi. Esigibilità e territorialità dell'imposta. Operazioni non imponibili e intracomunitarie 3. L'imposta Regionale Sulle Attività Produttive Presupposto dell'imposta; valore della produzione; periodo di imposta; domicilio fiscale; soggetti passivi ed esclusi; determinazione della base imponibile. 4. L'imposta Di Registro Origini, struttura normativa; registrazione in termine fisso e in caso d'uso. TESTI CONSIGLIATI : Oltre agli appunti, per una buona preparazione è opportuno rifarsi anche al volume: P. BOSI, I Tributi nell'economia italiana, Editrice il Mulino, Bologna, ultima edizione. Per un approfondimento della parte generale si consiglia: C. COSCIANI, Principi di Scienza delle Finanze, Edizioni Utet, Torino 2001. Per un approfondimento della parte speciale si consiglia: R. LUPI, Diritto tributario, Giuffrè Milano 2002, vol. 2.

RAGIONERIA INTERNAZIONALE

Prof. Anna Lia Scannerini (4 crediti) Nuovo ordinamento

Introduzione alla ragioneria internazionale: i principi contabili internazionali. Evoluzione e rilevanza normativa dei principi contabili internazionali IAS-IFRS. Finalità del bilancio e principi generali di redazione secondo il Framework 1 dello IASB. Il processo valutativo: riferimento ai valori storici e al fair value. La presentazione del bilancio secondo lo IAS 1: forma e contenuto dei documenti che costituiscono il bilancio. Il rendiconto finanziario secondo lo IAS 7. Cenni alle problematiche di fiscalità differita secondo lo IAS 12. Valutazione delle scorte di magazzino secondo lo IAS 2. Valutazione delle immobilizzazioni materiali secondo lo IAS 16. Valutazione delle attività immateriali (IAS 38). Impairment test (IAS 36). Le operazioni in valuta (IAS 21). Cenni alle passività potenziali (IAS 37). Gli argomenti verranno trattati con particolare riferimento alle problematiche più significative per la formazione del bilancio delle imprese turistiche.

TESTI DI UTILE CONSULTAZIONE:SACCON C., Percorsi contabili sovranazionali, Giappichelli, Torino, 2006

Materiale e letture distribuiti a lezione

SOCIOLOGIA ECONOMICA

Prof. Marco Grilli (4 crediti)

Il corso si articola attraverso due momenti, uno di carattere generale e l’altro più specificamente riferito a contenuti e problematiche di interesse economico, senza tuttavia voler prospettare una netta distinzione di ambiti, per concludere con una breve contestualizzazione relativa al caso italiano e con alcuni riferimenti al carattere “nomade” ed evanescente della nuova dimensione sociale.. Le tematiche guida sono: - i fondamenti antropologici per una definizione di società, la dialettica societaria, cultura materiale e produzione intellettuale; paradigmi sociologici a confronto: olismo e individualismo, teorie del conflitto e funzionalismo, determinismo economico e approccio multicausale; - verso la nuova sociologia economica: crisi e trasformazione del fordismo, i distretti industriali e le istituzioni, la trasformazione delle grandi imprese, l’economia informale, l’approccio strutturale (le reti sociali e il capitale sociale) e il neoistituzionalismo sociologico, la dimensione socioculturale dei consumi; - il “laboratorio Italia”, per una convergenza fra cultura, comunicazione, politica ed economia: destrutturazione sociale e network society, le disuguaglianze “senza classi” e le nuove élites, prospettive per il nuovo decennio digitale; - pellegrini, turisti e vagabondi: i nuovi paradigmi del nomadismo nella modernità “liquida” secondo Barman.

TESTI:- Materiali fotostatici forniti dal docente; - C.Carboni, La nuova società. Il caso italiano, Laterza, Bari 2002

Gli studenti possono concordare preventivamente, secondo i propri interessi personali, un testo alternativo rispetto a quello indicato.

STATISTICA

Prof. Pierluigi Daddi (7 crediti)

Nozioni introduttive. Fonti e rilevazioni dei dati statistici. Il sistema statistico del turismo, le rilevazioni statistiche sulla domanda turistica, le statistiche dell'attività ricettiva, la bilancia turistica. Utilizzazione e fonti dei dati sul turismo in Italia. Rappresentazioni grafiche. Le medie: definizione e proprietà formali. Media aritmetica, geometrica, moda, mediana, quantili. Uso delle medie. La variabilità. scostamenti medi, intervalli di variazione. Curva di concentrazione, indice R del Gini. Rapporti statistici e numeri indici.Numeri indici semplici, complessi (Laspeyres e Paasche). Incrementi medi. Cambiamento di base dei numeri indici. Indici Istat dei prezzi. Eventi di probabilità. Concetti basilari della probabilità. Principali distribuzioni di probabilità. Distribuzione di probabilità di una variabile casuale. Valore atteso. Distribuzioni discrete. Distribuzione Uniforme e Binomiale. Distribuzioni continue. Distribuzione Normale, t di Student e F di Fisher-Snedecor. Distribuzioni campionarie di una media e di una frequenza relativa. Stime puntuali e per intervalli. Intervallo di confidenza per una media (sigma noto e non noto) e per una frequenza relativa. Determinazione della dimensione di un campione per la media e le frequenza relativa. Verifica delle ipotesi. Verifica per la media aritmetica. Test unilaterali e bilaterali. Test su una frequenza relativa. Test su 2 medie aritmetiche e test F su 2 varianze di campioni indipendenti. Test su due frequenze relative (grandi campioni). Indipendenza statistica e Connessione. Test sul chi-quadrato. Correlazione. Coefficiente di correlazione di Bravais-Pearson. Definizione dei modelli di regressione semplice in ambito inferenziale. Metodo dei minimi quadrati. Errore standard della stima. Indice r2. Intervallo di confidenza per la previsione di un valore medio di Y e per un singolo valore di Y. Inferenza sui parametri nella regressione e correlazione.

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TESTI CONSIGLIATI : O. VITALI Principi di Statistica. Ed. Cacucci, Bari, 2003. C. IODICE Esercizi svolti per la prova di Statistica. Ed. Simone, Napoli, 2002.M.S. MINUTI Il sistema statistico del turismo. Dispense disponibili presso la segreteria studenti.

Con riferimento al testo di Vitali (2003), la quasi totalità degli argomenti svolti durante il corso di lezioni sono contenuti nelle seguenti parti del volume: Capitolo I: completo. - Capitolo II: par. 1, 2, 3, 4, 6. – Capitolo III: completo. – Capitolo IV: par. 1, 2, 3, 4, 6, 8. – Capitolo V: completo. Capitolo VI: par. 1, 4, 5. – Capitolo IX: par. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8. – Capitolo X: par. 1, 2, 3, 4.

STORIA ECONOMICA DEL TURISMO

Prof. Anna Maria Falchero (10 crediti) Nuovo ordinamento

Parte generale - Lineamenti di storia economica [Le età di mezzo (secoli V-XV); L’età dell’espansione europea (dal secolo XVI alla metà del XVIII); Lo “sviluppo economico moderno” (1750-1973); Tra crisi e “terza” rivoluzione industriale. Il mondo dopo il 1973]. Parte speciale - Dai pellegrinaggi ai voli charter [Turismo e sviluppo economico: un problema aperto. I primordi del turismo. La nascita del turismo moderno. I1 secondo dopoguerra e l'esplosione del turismo di massa. L'Italia: un paese a turismo diffuso. Modelli di sviluppo e profili regionali del turismo in Italia. L’evoluzione dell’organizzazione turistica: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator. Schede d'impresa] TESTI CONSIGLIATIParte generale: R.ROMANO, M.SORESINA, Homo faber. Economia, industria e società dal Medioevo alla

globalizzazione, Mondadori Università, 2003. Parte speciale: P. BATTILANI, Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, Il Mulino, Bologna,

2001.

N.B.: le dispense NON sostituiscono questo volume. Gli studenti che hanno già sostenuto l’esame di Storia economica del turismo nel corso triennale

Nettuno, possono sostituire il testo relativo alla parte speciale (BATTILANI) con uno dei seguenti testi a scelta:M.DE LUCIA, Viaggi in Europa. Vie di comunicazione e turismo nello sviluppo economico europeo,Edizioni Scientifiche Italiane, 2002; A.BERRINO (a cura di), Storia del turismo. Annale 2002, Franco Angeli, 2002; G.TRIANI, Pelle di sole, pelle di luna. Nascita e storia della civiltà balneare 1700-1946, Marsilio, 1988; A.MACZAK, Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna, trad. it., Laterza, 1992

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TESTI CONSIGLIATI : O. VITALI Principi di Statistica. Ed. Cacucci, Bari, 2003. C. IODICE Esercizi svolti per la prova di Statistica. Ed. Simone, Napoli, 2002.M.S. MINUTI Il sistema statistico del turismo. Dispense disponibili presso la segreteria studenti.

Con riferimento al testo di Vitali (2003), la quasi totalità degli argomenti svolti durante il corso di lezioni sono contenuti nelle seguenti parti del volume: Capitolo I: completo. - Capitolo II: par. 1, 2, 3, 4, 6. – Capitolo III: completo. – Capitolo IV: par. 1, 2, 3, 4, 6, 8. – Capitolo V: completo. Capitolo VI: par. 1, 4, 5. – Capitolo IX: par. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8. – Capitolo X: par. 1, 2, 3, 4.

STORIA ECONOMICA DEL TURISMO

Prof. Anna Maria Falchero (10 crediti) Nuovo ordinamento

Parte generale - Lineamenti di storia economica [Le età di mezzo (secoli V-XV); L’età dell’espansione europea (dal secolo XVI alla metà del XVIII); Lo “sviluppo economico moderno” (1750-1973); Tra crisi e “terza” rivoluzione industriale. Il mondo dopo il 1973]. Parte speciale - Dai pellegrinaggi ai voli charter [Turismo e sviluppo economico: un problema aperto. I primordi del turismo. La nascita del turismo moderno. I1 secondo dopoguerra e l'esplosione del turismo di massa. L'Italia: un paese a turismo diffuso. Modelli di sviluppo e profili regionali del turismo in Italia. L’evoluzione dell’organizzazione turistica: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator. Schede d'impresa] TESTI CONSIGLIATIParte generale: R.ROMANO, M.SORESINA, Homo faber. Economia, industria e società dal Medioevo alla

globalizzazione, Mondadori Università, 2003. Parte speciale: P. BATTILANI, Vacanze di pochi, vacanze di tutti. L'evoluzione del turismo europeo, Il Mulino, Bologna,

2001.

N.B.: le dispense NON sostituiscono questo volume. Gli studenti che hanno già sostenuto l’esame di Storia economica del turismo nel corso triennale

Nettuno, possono sostituire il testo relativo alla parte speciale (BATTILANI) con uno dei seguenti testi a scelta:M.DE LUCIA, Viaggi in Europa. Vie di comunicazione e turismo nello sviluppo economico europeo,Edizioni Scientifiche Italiane, 2002; A.BERRINO (a cura di), Storia del turismo. Annale 2002, Franco Angeli, 2002; G.TRIANI, Pelle di sole, pelle di luna. Nascita e storia della civiltà balneare 1700-1946, Marsilio, 1988; A.MACZAK, Viaggi e viaggiatori nell’Europa moderna, trad. it., Laterza, 1992

PARTE IV

Sede di Terni

Corsi di Laurea in Economia e amministrazione delle imprese

1 I Corsi di studio della sede universitaria di Terni

Presso la sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia nell’anno accademico 2007-2008 sono attivati i seguenti corsi di studio:

- Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese (classe 17 “Scienze dell’economia e della gestione aziendale”);

- Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese (classe 17 “Scienze dell’economia e della gestione aziendale”);

- Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa (classe 84/S “Scienze economico-aziendali”).

L’ammissione ai corsi di studio avviene in conformità all’art. 6 del D.M. 9 novembre 1999, n. 509; per essa non è richiesto il superamento di specifiche prove. Come previsto dal comma 1 dell’articolo appena citato con riferimento ai corsi di laurea, al fine di assicurare una adeguata ed uniforme preparazione di base per l’accesso agli studi universitari, nella sede di Terni annualmente si tiene un corso propedeutico di Metodi matematici per la gestione delle aziende. Nell’Anno Accademico 2004-2005 i percorsi formativi del Corso di laurea a didattica tradizionale e del Corso di laurea specialistico hanno subito alcune modifiche che, tuttavia, entreranno in vigore progressivamente. In tal modo la Facoltà garantisce a ciascuno studente immatricolato negli anni precedenti quello in corso il compimento del proprio piano di studi.

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2 Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese

2.1 Obiettivi formativi ed ambiti occupazionali

Il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, appartiene alla classe delle Lauree universitarie in Scienze dell’economia e della gestione aziendale (classe 17) e si articola in tre curricula (che non verranno menzionati nel titolo di studio):

1. Gestione commerciale d’impresa; 2. Gestione finanziaria d’impresa; 3. Gestione delle aziende pubbliche e non profit (nell’A. A. 2007/2008 non è

attivato). I tre curricula hanno in comune alcune attività formative del secondo anno di corso e tutte quelle del primo, alla fine del quale lo studente è quindi tenuto ad effettuare la scelta del percorso formativo da seguire, e prevedono comunque la conoscenza in forma scritta ed orale di almeno due lingue dell’Unione Europea (oltre l’italiano) nonché l’acquisizione di abilità informatiche. Il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese intende fornire agli studenti metodologie di analisi e di interpretazione critica delle strutture e delle dinamiche d’azienda, mediante l’acquisizione di una adeguata conoscenza delle discipline aziendali, economiche, giuridiche, matematiche e statistiche; le prime rappresentano, comunque, il nucleo fondamentale degli insegnamenti impartiti e vengono declinate per aree funzionali e per settori aziendali. In particolare, i vari curricula del Corso di laurea hanno lo specifico obiettivo di formare figure professionali dotate di una solida conoscenza dei meccanismi di funzionamento del sistema aziendale e caratterizzate da approfondite competenze con riferimento:

- alla funzione commerciale d’impresa ed al sistema della distribuzione commerciale;

- ai compiti, alle logiche e agli strumenti tipici della funzione finanziaria d’impresa;

- alle specificità gestionali delle organizzazioni operanti nel settore non profit e delle aziende pubbliche.

L’attività formativa del Corso di laurea persegue i suoi obiettivi attraverso: una profonda osmosi con il territorio e con gli organismi residenti, pubblici e privati; collegamenti di rete con università e centri di eccellenza a livello di Unione Europea e di paesi associati.

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2 Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese

2.1 Obiettivi formativi ed ambiti occupazionali

Il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, appartiene alla classe delle Lauree universitarie in Scienze dell’economia e della gestione aziendale (classe 17) e si articola in tre curricula (che non verranno menzionati nel titolo di studio):

1. Gestione commerciale d’impresa; 2. Gestione finanziaria d’impresa; 3. Gestione delle aziende pubbliche e non profit (nell’A. A. 2007/2008 non è

attivato). I tre curricula hanno in comune alcune attività formative del secondo anno di corso e tutte quelle del primo, alla fine del quale lo studente è quindi tenuto ad effettuare la scelta del percorso formativo da seguire, e prevedono comunque la conoscenza in forma scritta ed orale di almeno due lingue dell’Unione Europea (oltre l’italiano) nonché l’acquisizione di abilità informatiche. Il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese intende fornire agli studenti metodologie di analisi e di interpretazione critica delle strutture e delle dinamiche d’azienda, mediante l’acquisizione di una adeguata conoscenza delle discipline aziendali, economiche, giuridiche, matematiche e statistiche; le prime rappresentano, comunque, il nucleo fondamentale degli insegnamenti impartiti e vengono declinate per aree funzionali e per settori aziendali. In particolare, i vari curricula del Corso di laurea hanno lo specifico obiettivo di formare figure professionali dotate di una solida conoscenza dei meccanismi di funzionamento del sistema aziendale e caratterizzate da approfondite competenze con riferimento:

- alla funzione commerciale d’impresa ed al sistema della distribuzione commerciale;

- ai compiti, alle logiche e agli strumenti tipici della funzione finanziaria d’impresa;

- alle specificità gestionali delle organizzazioni operanti nel settore non profit e delle aziende pubbliche.

L’attività formativa del Corso di laurea persegue i suoi obiettivi attraverso: una profonda osmosi con il territorio e con gli organismi residenti, pubblici e privati; collegamenti di rete con università e centri di eccellenza a livello di Unione Europea e di paesi associati.

I profili professionali conseguiti dai laureati in Economia e amministrazione delle imprese saranno impiegabili principalmente per l’inserimento nelle diverse aree funzionali d’azienda nonché per lo svolgimento di attività di supporto ad esse, ed in particolare: presso imprese industriali, commerciali e di servizi; in organizzazioni non profit; in aziende pubbliche; presso società di consulenza aziendale; nelle libere professioni dell’area economica.

2.2 Requisiti di ammissione al Corso

Per essere ammessi al Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo. Agli studenti in possesso di certificazione riconosciuta dall’Unione Europea attestante le loro conoscenze informatiche e/o linguistiche il Consiglio preposto al Corso di laurea potrà riconoscere i relativi ed equivalenti crediti formativi corrispondenti all’insegnamento di Informatica ed a quelli di Lingua straniera. Allo scopo di assicurare una adeguata ed uniforme preparazione di base per l’accesso agli studi universitari, presso la sede del Corso di laurea annualmente si tiene un ciclo di lezioni propedeutico di Metodi matematici per la gestione delle aziende.

2.3 Caratteristiche della prova finale

La prova finale del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, per il conseguimento del titolo di studio, consiste nella redazione (sotto la guida di un docente del Corso di laurea) e nella discussione (con una commissione esaminatrice appositamente costituita) di una relazione avente ad oggetto le conoscenze o le abilità acquisite in una delle attività formative, organizzate o previste dal Corso di laurea, volte ad agevolare l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro o le loro scelte professionali. A tal fine gli studenti possono:

partecipare a gruppi di lavoro interdisciplinari (organizzati dal Corso di laurea in collaborazione con aziende e consulenti aziendali); sviluppare progetti d’impresa (con l’assistenza del Punto di imprenditorialità istituito presso la sede del Corso di laurea); svolgere periodi di tirocinio formativo presso aziende nazionali ed estere; seguire corsi integrativi di carattere teorico-pratico tenuti da operatori e da docenti universitari.

Al compimento degli studi viene conseguita la laurea in Economia e amministrazione delle imprese. I crediti formativi acquisiti nel Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese sono integralmente riconosciuti ai fini

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della prosecuzione degli studi nel Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa attivato presso la medesima sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. Ai fini della determinazione del voto di laurea, alla media dei voti conseguiti negli esami di profitto (M), ponderata con i crediti formativi delle singole discipline e riportata in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti:

- valutazione della prova finale (fino ad un massimo di 3 punti); - bonus per la media (fino ad un massimo di 5 punti, secondo la tabella di

seguito riportata);

(*) se la media (M) è compresa fra 105 e 108 il bonus si ottiene facendo la differenza tra 108 e la media, se invece quest’ultima è maggiore o uguale a 108 non c’è bonus.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

2.4 I tre curricula (per gli immatricolati nell’Anno Accademico 2007/2008)

Curriculum Gestione commerciale d’impresa

I ANNO (comune ai tre curricula)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Microeconomia Base 8 Aziendale Economia aziendale Base 8

Media esami di profitto (M) Fino 80 80-85 85-90 90-95 95-100 100-105 oltre 105 Bonus per la media massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 5 108-M se positivo / 0 altrimenti (*)

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della prosecuzione degli studi nel Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa attivato presso la medesima sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. Ai fini della determinazione del voto di laurea, alla media dei voti conseguiti negli esami di profitto (M), ponderata con i crediti formativi delle singole discipline e riportata in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti:

- valutazione della prova finale (fino ad un massimo di 3 punti); - bonus per la media (fino ad un massimo di 5 punti, secondo la tabella di

seguito riportata);

(*) se la media (M) è compresa fra 105 e 108 il bonus si ottiene facendo la differenza tra 108 e la media, se invece quest’ultima è maggiore o uguale a 108 non c’è bonus.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

2.4 I tre curricula (per gli immatricolati nell’Anno Accademico 2007/2008)

Curriculum Gestione commerciale d’impresa

I ANNO (comune ai tre curricula)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Microeconomia Base 8 Aziendale Economia aziendale Base 8

Media esami di profitto (M) Fino 80 80-85 85-90 90-95 95-100 100-105 oltre 105 Bonus per la media massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 5 108-M se positivo / 0 altrimenti (*)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Aziendale Economia e gestione delle imprese Base 8 Statistico-matematico Metodi matematici per la gestione delle aziende Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto privato Base 6 Giuridico Istituzioni di diritto pubblico Car. 6 Lingua straniera Inglese Lingue 6 Cultura scient., tecnol. e giur. Informatica Aff. 8

TOTALE 58

II ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Statistico-matematico Statistica Base 6 Giuridico Diritto commerciale Car. 8 Statistico-matematico Matematica finanziaria Car. 8 Aziendale Contabilità e bilancio Car. 8 Giuridico Diritto del lavoro e della previdenza sociale Car. 6 Discipline economico- gestionali

Gestione del capitale circolante Aff. 6

Economico Economia industriale Base 4 Aziendale Marketing Car. 8 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6

TOTALE 60

III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Statistico-matematico Analisi di mercato Car. 4 Discipline economico-gestionali

E-business Aff. 6

Formazione interdisciplinare Comunicazione aziendale Aff. 4 Discipline economiche Politica economica Aff. 6 Aziendale Programmazione e controllo Car. 6 Aziendale Economia e gestione delle imprese commerciali Car. 8 Aziendale Gestione informatica dei dati aziendali Car. 4 Due discipline a scelta 10 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio/Progetto d’impresa/Gruppo di lavoro 10 Prova finale Relazione di fine triennio 4 TOTALE 62

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Curriculum Gestione finanziaria d’impresa

I ANNO (comune ai tre curricula)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Microeconomia Base 8 Aziendale Economia aziendale Base 8 Aziendale Economia e gestione delle imprese Base 8 Statistico-matematico Metodi matematici per la gestione delle aziende Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto privato Base 6 Giuridico Istituzioni di diritto pubblico Car. 6 Lingua straniera Inglese Lingue 6 Cultura scient., tecnol. e giur.

Informatica Aff. 8

TOTALE 58

II ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Statistico-matematico Statistica Base 6 Giuridico Diritto commerciale Car. 8 Statistico-matematico Matematica finanziaria Car. 8 Giuridico Diritto tributario Car. 6 Aziendale Gestione finanziaria e valutaria Car. 4 Discipline economico-gestionali

Finanza aziendale Aff. 8

Aziendale Economia degli intermediari finanziari Car. 6 Aziendale Contabilità e bilancio Car. 8 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6 TOTALE 60

III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Tecniche di previsione economica Base 6 Aziendale Finanziamenti d’azienda Car. 4 Statistico-matematico Scienze e tecniche attuariali Car. 6 Aziendale Economia del mercato mobiliare Car. 6 Formazione interdisciplinare E-finance Aff. 4 Discipline economiche Politica economica Aff. 6

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Curriculum Gestione finanziaria d’impresa

I ANNO (comune ai tre curricula)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Microeconomia Base 8 Aziendale Economia aziendale Base 8 Aziendale Economia e gestione delle imprese Base 8 Statistico-matematico Metodi matematici per la gestione delle aziende Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto privato Base 6 Giuridico Istituzioni di diritto pubblico Car. 6 Lingua straniera Inglese Lingue 6 Cultura scient., tecnol. e giur.

Informatica Aff. 8

TOTALE 58

II ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Statistico-matematico Statistica Base 6 Giuridico Diritto commerciale Car. 8 Statistico-matematico Matematica finanziaria Car. 8 Giuridico Diritto tributario Car. 6 Aziendale Gestione finanziaria e valutaria Car. 4 Discipline economico-gestionali

Finanza aziendale Aff. 8

Aziendale Economia degli intermediari finanziari Car. 6 Aziendale Contabilità e bilancio Car. 8 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6 TOTALE 60

III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Tecniche di previsione economica Base 6 Aziendale Finanziamenti d’azienda Car. 4 Statistico-matematico Scienze e tecniche attuariali Car. 6 Aziendale Economia del mercato mobiliare Car. 6 Formazione interdisciplinare E-finance Aff. 4 Discipline economiche Politica economica Aff. 6

Statistico-matematico Modelli matematici per i mercati finanziari Car. 6 Due discipline a scelta 10 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio/Progetto d’impresa/Gruppo di lavoro 10 Prova finale Relazione di fine triennio 4

TOTALE 62

Curriculum Gestione delle aziende pubbliche e non profit (nell’A. A. 2007/2008 non è attivato) I ANNO (comune ai tre curricula)

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Economico Microeconomia Base 8 Aziendale Economia aziendale Base 8 Aziendale Economia e gestione delle imprese Base 8 Statistico-matematico Metodi matematici per la gestione delle aziende Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto privato Base 6 Giuridico Istituzioni di diritto pubblico Car. 6 Lingua straniera Inglese Lingue 6 Cultura scient., tecnol. e giur.

Informatica Aff. 8

TOTALE 58

II ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Statistico-matematico Statistica Base 6 Giuridico Diritto commerciale Car. 8 Statistico/matematico Matematica finanziaria Car. 8 Aziendale Contabilità e bilancio Car. 8 Aziendale Economia e amministrazione delle aziende

pubbliche e non profit Car. 8

Aziendale Marketing Car. 8 Economico Economia del settore non profit Base 4 Giuridico Diritto dell’Unione Europea Car. 4 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6 TOTALE 60

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III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Giuridico Diritto tributario Car. 6 Aziendale Gestione finanziaria delle aziende pubbliche e non

profit Car. 4

Discipline economico-gestionali

Organizzazione delle aziende pubbliche e non profit

Aff. 6

Aziendale Programmazione e controllo delle aziende pubbliche e non profit

Car. 6

Discipline economiche Politica economica Aff. 6 Aziendale Economia e amministrazione delle imprese

cooperative Car. 6

Formazione interdisciplinare Comunicazione aziendale Aff. 4 Due discipline a scelta 10 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio/Progetto d’impresa/Gruppo di lavoro 10 Prova finale Relazione di fine triennio 4

TOTALE 62

2.5 Gli insegnamenti attivati nell’anno accademico 2007/2008

INSEGNAMENTI SETTORI AMBITI DISC. SEM. DOCENTI ANNI CFU

Microeconomia Secs-P/01 Economico IIA+IIB M. Giannoni I 8

Economia aziendale Secs-P/07 Aziendale IA+IB A. Montrone I 8

Economia e gestione delle imprese Secs-P/08 Aziendale IIA+IIB M. G. Devetag I 8

Metodi matematici per la gestione delle aziende Secs-S/06 Stat.-mat. IA+IB A. Caterino I 8

Istituzioni di diritto privato Ius/01 Giuridico IIA+IIB L. Mezzasoma I 6

Istituzioni di diritto pubblico Ius/09 Giuridico IA+IB

A. M. De Cesaris I 6

Inglese L-Lin/45 Lingua straniera IIA+IIB C. Timpani I 6

Informatica Inf/01 Cultura s.t.g IA+IB Da nominare I 8

Statistica Secs-S/01 Stat.-mat. IIA+IIB E. Stanghellini II 6

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III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Giuridico Diritto tributario Car. 6 Aziendale Gestione finanziaria delle aziende pubbliche e non

profit Car. 4

Discipline economico-gestionali

Organizzazione delle aziende pubbliche e non profit

Aff. 6

Aziendale Programmazione e controllo delle aziende pubbliche e non profit

Car. 6

Discipline economiche Politica economica Aff. 6 Aziendale Economia e amministrazione delle imprese

cooperative Car. 6

Formazione interdisciplinare Comunicazione aziendale Aff. 4 Due discipline a scelta 10 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio/Progetto d’impresa/Gruppo di lavoro 10 Prova finale Relazione di fine triennio 4

TOTALE 62

2.5 Gli insegnamenti attivati nell’anno accademico 2007/2008

INSEGNAMENTI SETTORI AMBITI DISC. SEM. DOCENTI ANNI CFU

Microeconomia Secs-P/01 Economico IIA+IIB M. Giannoni I 8

Economia aziendale Secs-P/07 Aziendale IA+IB A. Montrone I 8

Economia e gestione delle imprese Secs-P/08 Aziendale IIA+IIB M. G. Devetag I 8

Metodi matematici per la gestione delle aziende Secs-S/06 Stat.-mat. IA+IB A. Caterino I 8

Istituzioni di diritto privato Ius/01 Giuridico IIA+IIB L. Mezzasoma I 6

Istituzioni di diritto pubblico Ius/09 Giuridico IA+IB

A. M. De Cesaris I 6

Inglese L-Lin/45 Lingua straniera IIA+IIB C. Timpani I 6

Informatica Inf/01 Cultura s.t.g IA+IB Da nominare I 8

Statistica Secs-S/01 Stat.-mat. IIA+IIB E. Stanghellini II 6

Diritto commerciale Ius/04 Giuridico IA+IB F. Crisi II 8

Matematica finanziaria Secs-S/06 Stat.-mat. IA+IB P. Matrigali II 8

Contabilità e bilancio Secs-P/07 Aziendale IA+IB C. Cavazzoni II 8

Diritto del lavoro e della previdenza sociale Ius/07 Giuridico IIA+IIB D. Mezzacapo II 6

Economia industriale Secs-P/06 Economico IIB C. Montesi II 4

Marketing Secs-P/08 Aziendale IIA+IIB A. Melasecche II 8

Gestione finanziaria e valutaria Secs-P/11 Aziendale IIB L. Maisto II 4

Gestione del capitale circolante Secs-P/09

Disciplineec.-gest. IIA+IIB Da nominare II 6

Francese L-Lin Lingua straniera IIA+IIB G. Tamburini II 6

Spagnolo L-Lin Lingua straniera IA+IB Da nominare II 6

Diritto tributario Ius/12 Giuridico IIA+IIB V. Busa II 6

Economia degli intermediari finanziari Secs-P/11 Aziendale IIA+IIB L. Nadotti II 6

Finanza aziendale Secs-P/09 Disciplineec.-gest. IIA+IIB C. Crocione II 8

Politica economica Secs-P/02 Disciplineecon. IIA+IIB S. Sacchi III 6

Analisi di mercato Secs-S/03 Stat.-mat. IA Da nominare III 4

E-business Secs-P/10 Disciplineec.-gest. IA+IB Da nominare III 6

Comunicazione aziendale SPS/09

Formazione interd. IA+IB A. Scialdone III 4

Programmazione e controllo Secs-P/07 Aziendale IIA+IIB C. Cavazzoni III 6

Economia e gestione delle imprese commerciali Secs-P/08 Aziendale IIA+IIB M. Fioroni III 8

Gestione informatica Secs-P/07 Aziendale IA+IB P. Fratini III 4

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dei dati aziendali

Tecniche di previsione economica Secs-P/05 Economico IIA+IIB M. Boschi III 6

Finanziamenti d’azienda Secs-P/11 Aziendale IB D. Brusco III 4

Scienze e tecniche attuariali Secs-S/06 Stat.-mat. IA+IB F. Angelini III 6

Economia del mercato mobiliare Secs-P/11 Aziendale IA R. Moroni III 6

E-finance Ing-Inf/05 Formazione interd. IB Da nominare III 4

Modelli matematici per i mercati finanziari Secs-S/06 Stat.-mat. IIA+IIB

G. Figà

Talamanca III 6

Diritto dell’Unione Europea * Ius/14 Giuridico IIA

A. M. De Cesaris II 4

* Diritto dell’Unione Europea: è attivato a prescindere dall’attivazione del Curriculum Gestione delle aziende pubbliche e non profit per consentire agli studenti di poterlo individuare quale esame a scelta.

2.6 Le propedeuticità

INSEGNAMENTI INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Tutti gli insegnamenti degli ambiti disciplinari aziendale ed economico-gestionale

Economia aziendale

Statistica Metodi matematici per la gestione delle aziende Microeconomia Metodi matematici per la gestione delle aziende Diritto commerciale Istituzioni di diritto privato – Istituzioni di diritto

pubblicoMatematica finanziaria Metodi matematici per la gestione delle aziende Diritto del lavoro e della previdenza sociale Istituzioni di diritto privato – Istituzioni di diritto

pubblicoEconomia industriale Microeconomia Analisi di mercato Marketing – Statistica E-business Informatica – Marketing Gestione informatica dei dati aziendali Informatica – Contabilità e bilancio Politica economica Microeconomia Finanza aziendale Matematica finanziaria Diritto tributario Diritto commerciale Finanziamenti d’azienda Finanza aziendale – Economia degli intermediari

finanziari

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dei dati aziendali

Tecniche di previsione economica Secs-P/05 Economico IIA+IIB M. Boschi III 6

Finanziamenti d’azienda Secs-P/11 Aziendale IB D. Brusco III 4

Scienze e tecniche attuariali Secs-S/06 Stat.-mat. IA+IB F. Angelini III 6

Economia del mercato mobiliare Secs-P/11 Aziendale IA R. Moroni III 6

E-finance Ing-Inf/05 Formazione interd. IB Da nominare III 4

Modelli matematici per i mercati finanziari Secs-S/06 Stat.-mat. IIA+IIB

G. Figà

Talamanca III 6

Diritto dell’Unione Europea * Ius/14 Giuridico IIA

A. M. De Cesaris II 4

* Diritto dell’Unione Europea: è attivato a prescindere dall’attivazione del Curriculum Gestione delle aziende pubbliche e non profit per consentire agli studenti di poterlo individuare quale esame a scelta.

2.6 Le propedeuticità

INSEGNAMENTI INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI Tutti gli insegnamenti degli ambiti disciplinari aziendale ed economico-gestionale

Economia aziendale

Statistica Metodi matematici per la gestione delle aziende Microeconomia Metodi matematici per la gestione delle aziende Diritto commerciale Istituzioni di diritto privato – Istituzioni di diritto

pubblicoMatematica finanziaria Metodi matematici per la gestione delle aziende Diritto del lavoro e della previdenza sociale Istituzioni di diritto privato – Istituzioni di diritto

pubblicoEconomia industriale Microeconomia Analisi di mercato Marketing – Statistica E-business Informatica – Marketing Gestione informatica dei dati aziendali Informatica – Contabilità e bilancio Politica economica Microeconomia Finanza aziendale Matematica finanziaria Diritto tributario Diritto commerciale Finanziamenti d’azienda Finanza aziendale – Economia degli intermediari

finanziari

Scienze e tecniche attuariali Matematica finanziaria – Statistica Economia degli intermediari finanziari Matematica finanziaria Economia del mercato mobiliare Economia degli intermediari finanziari E-finance Informatica - Finanza aziendale – Economia degli

intermediari finanziari Gestione finanziaria e valutaria Finanza aziendale Tecniche di previsione economica Matematica finanziaria – Statistica Modelli matematici per i mercati finanziari Economia del mercato mobiliare Economia del settore non profit Microeconomia Diritto dell’Unione Europea Istituzioni di diritto pubblico - Istituzioni di diritto

privato Gestione finanziaria delle aziende non profit Matematica finanziaria – Economia e

amministrazione delle aziende pubbliche e non profit Economia e amministrazione delle imprese cooperative

Contabilità e bilancio

Economia e gestione delle imprese commerciali Marketing – Economia e gestione delle imprese Programmazione e controllo Contabilità e bilancio Programmazione e controllo delle aziende pubbliche e non profit

Contabilità e bilancio

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2.7 Programmi degli insegnamenti

ANALISI DI MERCATO (4 CFU)

Da nominare

COMUNICAZIONE AZIENDALE (4 CFU)

Prof. Antonio Scialdone

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di far conoscere elementi principali e problemi salienti della comunicazione aziendale, con particolare riguardo alla connessione con gli aspetti organizzativi. Una specifica attenzione viene riservata al tema della ‘responsabilità sociale delle imprese’ che sta assumendo grande rilievo nel dibattito internazionale. Una finalità ulteriore concerne la messa in chiaro delle peculiarità delle strategie di comunicazione nei casi di imprese private, aziende pubbliche, organizzazioni non profit. Accanto a lezioni orientate su assetti di didattica frontale, sono previsti momenti di discussione su esperienze di consulenza e analisi di ‘case histories’.

PROGRAMMA

Organizzazione ed attivazione dell’ambiente. Fondamenti e strumenti della comunicazione aziendale. Tra il marketing e l’etica. “Ciò che è buono per l’impresa e ciò che è buono per la società”: nuove prospettive per le strategie aziendali. ‘Corporate social responsability’. Principi, linee evolutive e pratiche nel dibattito italiano, europeo ed internazionale. A proposito delle differenze tra imprese private, aziende pubbliche, organizzazioni non profit. Bilanci sociali, bilanci di missione ed altri strumenti.

TESTI CONSIGLIATI

S. De Pauli, Il valore dei valori, Guerini, 2004. Altri testi saranno indicati dal docente nel corso delle lezioni.

CONTABILITA’ E BILANCIO (8 CFU)

Prof. Christian Cavazzoni

PROGRAMMAParte I: Contabilità generale – 1. Il sistema contabile, la costituzione dell’impresa, le operazioni di acquisto e vendita. 1.1 Esercizio dell’attività d’impresa ed obblighi contabili, introduzione al sistema contabile, relazione tra rilevazioni contabili e bilancio di esercizio, il piano dei conti, la tecnica di rilevazione delle operazioni aziendali. 1.2 Le forme di esercizio collettivo dell’impresa. Le società di persone, le società di capitali, le società cooperative. Il procedimento di costituzione delle imprese individuali, delle società di persone e delle società di capitali. I conferimenti in natura, la responsabilità del socio ed il mancato pagamento delle azioni sottoscritte. 1.3 La disciplina dell’Iva, le operazioni imponibili, non imponibili, esenti ed escluse (cenni). Gli acquisti e le vendite di beni e servizi, le operazioni con l’estero. I resi su acquisti, il regolamento dei debiti commerciali, gli anticipi corrisposti ai fornitori, le spese di trasporto. I resi su vendite, il regolamento dei crediti commerciali, gli anticipi

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2.7 Programmi degli insegnamenti

ANALISI DI MERCATO (4 CFU)

Da nominare

COMUNICAZIONE AZIENDALE (4 CFU)

Prof. Antonio Scialdone

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di far conoscere elementi principali e problemi salienti della comunicazione aziendale, con particolare riguardo alla connessione con gli aspetti organizzativi. Una specifica attenzione viene riservata al tema della ‘responsabilità sociale delle imprese’ che sta assumendo grande rilievo nel dibattito internazionale. Una finalità ulteriore concerne la messa in chiaro delle peculiarità delle strategie di comunicazione nei casi di imprese private, aziende pubbliche, organizzazioni non profit. Accanto a lezioni orientate su assetti di didattica frontale, sono previsti momenti di discussione su esperienze di consulenza e analisi di ‘case histories’.

PROGRAMMA

Organizzazione ed attivazione dell’ambiente. Fondamenti e strumenti della comunicazione aziendale. Tra il marketing e l’etica. “Ciò che è buono per l’impresa e ciò che è buono per la società”: nuove prospettive per le strategie aziendali. ‘Corporate social responsability’. Principi, linee evolutive e pratiche nel dibattito italiano, europeo ed internazionale. A proposito delle differenze tra imprese private, aziende pubbliche, organizzazioni non profit. Bilanci sociali, bilanci di missione ed altri strumenti.

TESTI CONSIGLIATI

S. De Pauli, Il valore dei valori, Guerini, 2004. Altri testi saranno indicati dal docente nel corso delle lezioni.

CONTABILITA’ E BILANCIO (8 CFU)

Prof. Christian Cavazzoni

PROGRAMMAParte I: Contabilità generale – 1. Il sistema contabile, la costituzione dell’impresa, le operazioni di acquisto e vendita. 1.1 Esercizio dell’attività d’impresa ed obblighi contabili, introduzione al sistema contabile, relazione tra rilevazioni contabili e bilancio di esercizio, il piano dei conti, la tecnica di rilevazione delle operazioni aziendali. 1.2 Le forme di esercizio collettivo dell’impresa. Le società di persone, le società di capitali, le società cooperative. Il procedimento di costituzione delle imprese individuali, delle società di persone e delle società di capitali. I conferimenti in natura, la responsabilità del socio ed il mancato pagamento delle azioni sottoscritte. 1.3 La disciplina dell’Iva, le operazioni imponibili, non imponibili, esenti ed escluse (cenni). Gli acquisti e le vendite di beni e servizi, le operazioni con l’estero. I resi su acquisti, il regolamento dei debiti commerciali, gli anticipi corrisposti ai fornitori, le spese di trasporto. I resi su vendite, il regolamento dei crediti commerciali, gli anticipi

ricevuti dai clienti, le spese di trasporto. La liquidazione dell’IVA, i versamenti ed il pro-rata di detraibilità. - 2. L’attivo immobilizzato, le cambiali, il lavoro autonomo e dipendente. 2.1 Le operazioni relative alle immobilizzazioni tecniche. Le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni: l’acquisto, la costruzione interna, l’apporto, le liberalità. L’ammortamento. Le rivalutazioni economiche e monetarie. I contributi in conto impianti. Le vendite. Le permute. 2.2 Le tipologie di cambiali, la tratta e il pagherò. La legge di circolazione dei titoli ed il protesto. Le operazioni relative alle cambiali attive: la presentazione al dopo incasso, la presentazione allo sconto, la presentazione al salvo buon fine. Le operazioni relative alle cambiali attive: il rinnovo totale e parziale. Le ricevute bancarie. 2.3 Le forme di lavoro nella disciplina fiscale, il lavoro dipendente e assimilato, il lavoro autonomo. La contabilizzazione delle prestazioni relative ai lavoratori che operano con l’impresa: la liquidazione delle buste paga, il pagamento delle retribuzioni e il versamento delle ritenute e dei contributi sociali, il trattamento fine rapporto, la cessazione del rapporto di lavoro, i compensi ai lavoratori autonomi. I compensi in natura. Le anticipazioni ai dipendenti. - 3. Le forme di finanziamento dell’impresa, gli investimenti finanziari. 3.1 Le modalità di finanziamento dell’impresa. Le aperture di credito in conto corrente, le anticipazioni garantite. I mutui passivi. I prestiti obbligazionari: l’emissione, il versamento, la liquidazione ed il pagamento degli interessi periodici, il rimborso, le obbligazioni convertibili. Il contratto di leasing finanziario: il metodo patrimoniale ed il metodo finanziario. 3.2 Le partecipazioni nelle società di persone o di capitali. Le quote e le azioni. Gli investimenti in titoli obbligazionari pubblici e le relative operazioni. Gli investimenti in titoli obbligazionari privati e le relative operazioni. Gli investimenti in titoli azionari e le relative operazioni. L’acquisto di azioni proprie. Gli investimenti in partecipazioni azionarie di controllo e di collegamento. 4. Le operazioni di assestamento, le variazioni del patrimonio netto. 4.1 I bilancio di verifica e la chiusura dei conti. Le operazioni di assestamento, le scritture di imputazione e di rettifica. Le operazioni con l’estero. Le imposte sul reddito di esercizio. Le scritture di epilogo. Le scritture di chiusura generale dei conti e la riapertura. Le partite contabili da assestare. L’utilizzo dei fondi di provvisione. 4.2 La composizione del patrimonio netto. Il capitale sociale e le riserve di utili e di capitale. Le operazioni di variazione del capitale e del patrimonio. La destinazione dell’utile e la copertura della perdita di esercizio. Gli aumenti e le riduzioni di capitale nelle società di persone. Gli aumenti e le riduzioni di capitale nelle società di capitali. Parte II: Il bilancio d’esercizio – 1. L’iter di formazione del bilancio, i principi di redazione, gli schemi obbligatori, il criterio del costo storico e del fair value. 1.1 L’iter di formazione del bilancio di esercizio. I principi di redazione del bilancio di esercizio. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico. Il bilancio in forma abbreviata. 1.2 Il costo storico quale criterio informatore delle valutazioni. Il fair value. - 2. L’attivo immobilizzato. 2.1 Le immobilizzazioni materiali. 2.2 Le immobilizzazioni immateriali. 2.3 Le immobilizzazioni finanziarie. - 3. L’attivo circolante. 3.1 Le rimanenze di magazzino ed i lavori in corso su ordinazione. 3.2 I crediti. 3.3 I titoli, le altre attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. 3.4 Le disponibilità liquide. 3.5 I ratei e i risconti. - 4. Il patrimonio netto, i fondi rischi ed oneri, i debiti, i conti d’ordine, gli allegati di bilancio. 4.1 Il patrimonio netto, i fondi rischi ed oneri, i debiti. 4.2 I conti d’ordine. 4.3 Le relazioni allegate al bilancio di esercizio: la relazione sulla gestione, la relazione semestrale sulla gestione, la relazione del collegio sindacale.

TESTI CONSIGLIATIG. Cavazzoni, L. M. Mari, Manuale di contabilità generale, Giappichelli, Torino, ultima ed., (capitoli I – XIII) G. Cavazzoni, L. M. Mari, Il bilancio di esercizio, Giappichelli, Torino, ultima ed., (capitoli I – V) Codice civile, nel testo in vigore (limitatamente agli articoli attinenti al programma) Altre norme di legge, nel testo in vigore (limitatamente agli argomenti previsti dal programma)

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTITesto di esercitazioni: I principi contabili, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dei ragionieri, testi in vigore Altri documenti saranno eventualmente indicati dal docente durante le lezioni e messi a disposizione degli studenti presso la Facoltà.

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DIRITTO COMMERCIALE (8 CFU)

Prof. Francesco Crisi

PROGRAMMA1. Le fonti del diritto commerciale. L’imprenditore in generale. L’imprenditore individuale. L’imprenditore collettivo. L’imprenditore società. L’impresa societaria a base personale. - 2. Il profilo organizzativo dell’impresa. Gli elementi di identificazione dell’impresa. I segni distintivi. Gli ausiliari dell’imprenditore. L’azienda. - 3. Le forme di integrazione tra imprese. I consorzi e le altre forme di integrazione. I gruppi di imprese. - 4. L’attività d’impresa ed il mercato. La concorrenza. - 5. I contratti dell’imprenditore. La contrattazione d’impresa. I contratti per lo scambio o la distribuzione dei beni. I contratti per l’esecuzione di opere o di servizi. I contratti per la promozione o la conclusione di affari (in particolare ed esclusivamente: il contratto di franchising; il contratto di assicurazione; il mandato; la commissione; la spedizione; il contratto di agenzia; la mediazione; il merchandising). - 6. La banca e l’intermediazione nella circolazione del danaro. Le operazioni bancarie. I contratti di credito e i contratti di finanziamento parabancari (in particolare ed esclusivamente: l’apertura di credito; l’anticipazione bancaria; lo sconto bancario; il conto corrente; il deposito bancario; le cassette di sicurezza; il factoring). - 7. Le società. La società semplice. La società in nome collettivo. La società in accomandita semplice. - 8. L’impresa societaria a base capitalistica. I caratteri. La costituzione della società per azioni. I conferimenti e i titoli azionari. L’assemblea. Amministrazione e controllo. Le obbligazioni. La documentazione sociale. I libri obbligatori. Il bilancio. Le modificazioni dello statuto. I patrimoni ed il finanziamento destinati ad uno specifico affare. La società in accomandita per azioni. La società a responsabilità limitata. Le società quotate in borsa. La fine dell’impresa societaria a base capitalistica. - 9. L’impresa societaria con scopo mutualistico. Le cooperative. Le mutue assicuratrici. - 10. Le modificazioni dell’impresa societaria. La trasformazione. La fusione. La scissione. - 11. La mobilitazione dei crediti d’impresa. I titoli di credito in generale. I titoli di credito cambiari. - 12. La crisi dell’impresa. Le procedure concorsuali. I lineamenti delle procedure concorsuali. Il fallimento. Le procedure concorsuali giudiziarie volontarie. Le procedure concorsuali amministrative.

TESTO CONSIGLIATO

V. Buonocore, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, VI Ed., Torino, 2005 (limitatamente alle pagine seguenti: da pag. 3 a pag. 463; da pag. 469 a pag. 527; da pag. 531 a pag. 588; da pag. 619 a pag. 690; da pag. 869 a pag. 1036; da pag. 1039 a pag. 1214).

DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA (4 CFU)

Prof.ssa Anna Maria De Cesaris

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di dare allo studente una conoscenza sulle origini e l’evoluzione del processo di integrazione europea. L’insegnamento è diretto, in primo luogo, ad una preparazione su nozioni di carattere storico che costituiscono le principali tappe dell’Unione Europea: la dichiarazione Schuman, la firma dei Trattati CECA, CEE e CEEA, l’Atto Unico europeo e i principali contenuti dei Trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza. Particolare attenzione verrà riservata alle cause del progressivo allargamento della Comunità, fino al Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa e alle relative problematiche.

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DIRITTO COMMERCIALE (8 CFU)

Prof. Francesco Crisi

PROGRAMMA1. Le fonti del diritto commerciale. L’imprenditore in generale. L’imprenditore individuale. L’imprenditore collettivo. L’imprenditore società. L’impresa societaria a base personale. - 2. Il profilo organizzativo dell’impresa. Gli elementi di identificazione dell’impresa. I segni distintivi. Gli ausiliari dell’imprenditore. L’azienda. - 3. Le forme di integrazione tra imprese. I consorzi e le altre forme di integrazione. I gruppi di imprese. - 4. L’attività d’impresa ed il mercato. La concorrenza. - 5. I contratti dell’imprenditore. La contrattazione d’impresa. I contratti per lo scambio o la distribuzione dei beni. I contratti per l’esecuzione di opere o di servizi. I contratti per la promozione o la conclusione di affari (in particolare ed esclusivamente: il contratto di franchising; il contratto di assicurazione; il mandato; la commissione; la spedizione; il contratto di agenzia; la mediazione; il merchandising). - 6. La banca e l’intermediazione nella circolazione del danaro. Le operazioni bancarie. I contratti di credito e i contratti di finanziamento parabancari (in particolare ed esclusivamente: l’apertura di credito; l’anticipazione bancaria; lo sconto bancario; il conto corrente; il deposito bancario; le cassette di sicurezza; il factoring). - 7. Le società. La società semplice. La società in nome collettivo. La società in accomandita semplice. - 8. L’impresa societaria a base capitalistica. I caratteri. La costituzione della società per azioni. I conferimenti e i titoli azionari. L’assemblea. Amministrazione e controllo. Le obbligazioni. La documentazione sociale. I libri obbligatori. Il bilancio. Le modificazioni dello statuto. I patrimoni ed il finanziamento destinati ad uno specifico affare. La società in accomandita per azioni. La società a responsabilità limitata. Le società quotate in borsa. La fine dell’impresa societaria a base capitalistica. - 9. L’impresa societaria con scopo mutualistico. Le cooperative. Le mutue assicuratrici. - 10. Le modificazioni dell’impresa societaria. La trasformazione. La fusione. La scissione. - 11. La mobilitazione dei crediti d’impresa. I titoli di credito in generale. I titoli di credito cambiari. - 12. La crisi dell’impresa. Le procedure concorsuali. I lineamenti delle procedure concorsuali. Il fallimento. Le procedure concorsuali giudiziarie volontarie. Le procedure concorsuali amministrative.

TESTO CONSIGLIATO

V. Buonocore, Manuale di diritto commerciale, Giappichelli, VI Ed., Torino, 2005 (limitatamente alle pagine seguenti: da pag. 3 a pag. 463; da pag. 469 a pag. 527; da pag. 531 a pag. 588; da pag. 619 a pag. 690; da pag. 869 a pag. 1036; da pag. 1039 a pag. 1214).

DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA (4 CFU)

Prof.ssa Anna Maria De Cesaris

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di dare allo studente una conoscenza sulle origini e l’evoluzione del processo di integrazione europea. L’insegnamento è diretto, in primo luogo, ad una preparazione su nozioni di carattere storico che costituiscono le principali tappe dell’Unione Europea: la dichiarazione Schuman, la firma dei Trattati CECA, CEE e CEEA, l’Atto Unico europeo e i principali contenuti dei Trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza. Particolare attenzione verrà riservata alle cause del progressivo allargamento della Comunità, fino al Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa e alle relative problematiche.

PROGRAMMA

– L’origine e l’evoluzione dell’Unione Europea. – La struttura istituzionale dell’U. E.: composizione e competenza delle istituzioni e degli organi. – Le fonti del diritto comunitario: regolamenti, decisioni e direttive. Gli atti atipici, il rapporto tra ordinamento interno e ordinamento comunitario. La responsabilità dello Stato per la mancata attuazione del diritto comunitario. La tutela dei diritti fondamentali: la Carta europea dei diritti dell’uomo. I principi di sussidiarietà e proporzionalità.

TESTO CONSIGLIATO

G. Gaja, Introduzione al diritto comunitario, Roma – Bari, Laterza, 2004 oppure U. Draetta, Elementi di diritto dell’Unione europea, Milano, Giuffré, ult. ed., 2004

LETTURE DI APPROFONDIMENTO

Il diritto dell’Unione Europea, Dir. A. Tizzano, Rivista, Milano, Giuffré AA. VV., Il processo costituente europeo, a cura di P. Bilancia, Milano, Giuffré, 2002 (Università degli Studi di Milano – Dipartimento Giuridico – Politico)

DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE (6 CFU)

Prof. Domenico Mezzacapo

Il corso ha ad oggetto lo studio del diritto del lavoro e della previdenza sociale. La prima parte del corso sarà dedicata al diritto sindacale e, in particolare, all'approfondimento dei seguenti temi: a) libertà e attività sindacale; b) rappresentanza e rappresentatività sindacale; c) i soggetti; d) l’autonomia collettiva; e) l'autotutela. La seconda parte del corso sarà dedicata alla disciplina del rapporto di lavoro, con particolare riferimento ai seguenti temi: a) la nozione di subordinazione; lavoro subordinato e lavoro autonomo; la certificazione dei contratti di lavoro; b) le fonti del rapporto di lavoro; c) contratto e rapporto di lavoro; d) i poteri del datore di lavoro; e) i diritti del prestatore di lavoro; f) vicende modificative e sospensive del rapporto di lavoro; g) la tutela dei diritti del prestatore di lavoro; h) tipi e discipline speciali; i) rapporti e discipline flessibili; l) tutela e promozione dell'occupazione; m) il lavoro autonomo; o) la prestazione di lavoro nei contratti associativi e nelle organizzazioni non profit. Nella terza parte del corso saranno introdotte le nozioni basilari di diritto della previdenza sociale, per approfondire successivamente la materia della previdenza complementare, come riformata dal d. lgs. n. 252 del 2005. Verranno affrontati, in particolare, i temi del conferimento del trattamento di fine rapporto alle forme pensionisitiche complementari e della c.d. portabilità della posizione previdenziale.

TESTI CONSIGLIATI

Per i non frequentanti: Diritto sindacale, G. Santoro-Passarelli, Roma – Bari, Laterza; Diritto dei lavori, G. Santoro-Passarelli, Torino, Giappichelli, 2004; Diritto della previdenza sociale, M. Persiani, Padova, Cedam, ultima edizione; Per i frequentanti: i primi due testi e Trattamento di fine rapporto e previdenza complementare, G. Santoro-Passarelli, Torino, Giappichelli, 2007.

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DIRITTO TRIBUTARIO (6 CFU)Prof. Vincenzo Busa (6 CFU)

PROGRAMMA

Parte generale Classificazione del diritto tributario nell'ambito delle scienze giuridiche. 1. Diritto finanziario, diritto tributario e contabilità di Stato: definizione. - Le entrate coattive degli enti pubblici e il concetto di tributo. 1. La classificazione delle entrate degli enti pubblici: entrate di diritto privato e di diritto pubblico. 2. Il tributo: caratteri essenziali; rilevanza della distinzione tra entrate tributarie e non. 3. L'imposta: funzione dell'imposta; presupposti dell'imposta; definizione. 4. La tassa: definizione; tasse e corrispettivo pubblico di diritto privato; la coattività: tassa e imposta: la distinzione. 5. Il contributo: definizione; crisi del concetto di contributo. 6. Il monopolio fiscale: definizione; i monopoli operanti in Italia. - Le norme tributarie. 1. Premessa: concetto di fonte del diritto; fonte di produzione e fonte di cognizione; rapporti tra fonti. 2. La Costituzione: le norme costituzionali sul diritto tributario 3. Legge in senso formale: decreti legge e decreti legislativi, concetti generali 4. La potestà legislativa delle Regioni: l'autonomia tributaria 5. Le fonti comunitarie: fonti primarie e fonti derivate; i regolamenti; le direttive; efficacia diretta delle direttive self executing; le sentenze interpretative della Corte di Giustizia; grado di efficacia della norma comunitaria 6. Le convenzioni internazionali: efficacia. 7. Le fonti normative secondarie: i regolamenti; tipologia e regolamenti in materia tributaria. - Le norme tributarie. 1. Norme sostanziali: tipologia. 2. Le norme procedurali: tipologia. 3. La norma tributaria retroattiva: il problema della sua legittimità costituzionale: la retroattività della norma; retroattività propria ed impropria; la norma impositiva retroattiva ed il principio della capacità contributiva inattuale; il criterio della prevedibilità.- La norma tributaria nello spazio. 1. Efficacia e validità della norma tributaria nello spazio. 2. La doppia imposizione internazionale ed i metodi per scongiurarla; l'esclusione dall'imponibile interno dei fatti extraterritoriali tassati all'estero; l'attribuzione del credito d'imposta. - I principi costituzionali 1. La potestà normativa tributaria ed i suoi limiti costituzionali. Gli artt., 75 ed 81 Cost. 2. Il principio della riserva di legge: l'art. 23 Cost. 3. Il carattere relativo della riserva: tipologia delle norme soggette a riserva; la determinazione della base imponibile; la fissazione dell'aliquota. 4. Significato dell'art. 53 Cost): funzione solidaristica e funzione garantista della capacità contributiva. 5. Il vincolo della progressività. - L'interpretazione delle norme tributarie. 1. L'interpretazione della legge tributaria in generale. 2. Interpretazione dottrinale, giurisprudenziale, autentica: efficacia delle sentenze interpretative di rigetto della Corte Costituzionale. 3. La circolare interpretativa del Ministero delle Finanze: efficacia. 4. L'interpretazione ai sensi dell'articolo 12 delle preleggi. 5. Interpretazione letterale ed interpretazione logica. 6. Interpretazione estensiva ed interpretazione analogica: l'applicazione analogica delle norme procedimentale. - L'elusione e l'interpretazione antielusiva. 1. La definizione dell'elusione. 2. Gli effetti della norma antielusiva. 3. La disapplicazione di norma antielusive. - Il presupposto dell'imposta e l'aliquota. 1. Classificazione delle imposte in base al presupposto. Imposte dirette ed imposte indirette. Istantanee e periodiche. 2. Imposte sul reddito ed imposte sul patrimonio. 3. Il restringimento del presupposto tipico: esenzioni ed esclusioni d'imposta. 4. I regimi fiscali sostitutivi. 5. La base imponibile. 6. Imposte oggettive e soggettive, reali e personali: gli oneri deducibili, le detrazioni soggettive di imposta. 7. Imposte fisse ed imposte variabili: gli imponibili a formazione poliennale; la tassazione separata. - I soggetti passivi del tributo. 1. La soggettività passiva tributaria. 2. L'obbligato solidale paritario nel diritto tributario: il presupposto unitario plurisoggettivo. 3. Il coobbligato solidale dipendente: Definizione di solidarietà paritaria ed esempi; definizione di solidarietà dipendente; il responsabile d'imposta. 4. Il sostituto d'imposta: definizione; la sostituzione totale con ritenuta di rivalsa facoltativa; la sostituzione totale con ritenuta di rivalsa obbligatoria (cedolare secca); ipotesi di responsabilità di sostituto e sostituito: il sostituto non ha esercitato preventivamente la ritenuta ma ha assolto ugualmente il debito; il sostituto oltre a non aver esercitato la ritenuta di rivalsa non ha assolto il debito verso lo Stato; il sostituto ha preventivamente esercitato la ritenuta di rivalsa ed ha assolto il debito verso lo Stato; il sostituto ha esercitato preventivamente la ritenuta di rivalsa ma non ha assolto il debito

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DIRITTO TRIBUTARIO (6 CFU)Prof. Vincenzo Busa (6 CFU)

PROGRAMMA

Parte generale Classificazione del diritto tributario nell'ambito delle scienze giuridiche. 1. Diritto finanziario, diritto tributario e contabilità di Stato: definizione. - Le entrate coattive degli enti pubblici e il concetto di tributo. 1. La classificazione delle entrate degli enti pubblici: entrate di diritto privato e di diritto pubblico. 2. Il tributo: caratteri essenziali; rilevanza della distinzione tra entrate tributarie e non. 3. L'imposta: funzione dell'imposta; presupposti dell'imposta; definizione. 4. La tassa: definizione; tasse e corrispettivo pubblico di diritto privato; la coattività: tassa e imposta: la distinzione. 5. Il contributo: definizione; crisi del concetto di contributo. 6. Il monopolio fiscale: definizione; i monopoli operanti in Italia. - Le norme tributarie. 1. Premessa: concetto di fonte del diritto; fonte di produzione e fonte di cognizione; rapporti tra fonti. 2. La Costituzione: le norme costituzionali sul diritto tributario 3. Legge in senso formale: decreti legge e decreti legislativi, concetti generali 4. La potestà legislativa delle Regioni: l'autonomia tributaria 5. Le fonti comunitarie: fonti primarie e fonti derivate; i regolamenti; le direttive; efficacia diretta delle direttive self executing; le sentenze interpretative della Corte di Giustizia; grado di efficacia della norma comunitaria 6. Le convenzioni internazionali: efficacia. 7. Le fonti normative secondarie: i regolamenti; tipologia e regolamenti in materia tributaria. - Le norme tributarie. 1. Norme sostanziali: tipologia. 2. Le norme procedurali: tipologia. 3. La norma tributaria retroattiva: il problema della sua legittimità costituzionale: la retroattività della norma; retroattività propria ed impropria; la norma impositiva retroattiva ed il principio della capacità contributiva inattuale; il criterio della prevedibilità.- La norma tributaria nello spazio. 1. Efficacia e validità della norma tributaria nello spazio. 2. La doppia imposizione internazionale ed i metodi per scongiurarla; l'esclusione dall'imponibile interno dei fatti extraterritoriali tassati all'estero; l'attribuzione del credito d'imposta. - I principi costituzionali 1. La potestà normativa tributaria ed i suoi limiti costituzionali. Gli artt., 75 ed 81 Cost. 2. Il principio della riserva di legge: l'art. 23 Cost. 3. Il carattere relativo della riserva: tipologia delle norme soggette a riserva; la determinazione della base imponibile; la fissazione dell'aliquota. 4. Significato dell'art. 53 Cost): funzione solidaristica e funzione garantista della capacità contributiva. 5. Il vincolo della progressività. - L'interpretazione delle norme tributarie. 1. L'interpretazione della legge tributaria in generale. 2. Interpretazione dottrinale, giurisprudenziale, autentica: efficacia delle sentenze interpretative di rigetto della Corte Costituzionale. 3. La circolare interpretativa del Ministero delle Finanze: efficacia. 4. L'interpretazione ai sensi dell'articolo 12 delle preleggi. 5. Interpretazione letterale ed interpretazione logica. 6. Interpretazione estensiva ed interpretazione analogica: l'applicazione analogica delle norme procedimentale. - L'elusione e l'interpretazione antielusiva. 1. La definizione dell'elusione. 2. Gli effetti della norma antielusiva. 3. La disapplicazione di norma antielusive. - Il presupposto dell'imposta e l'aliquota. 1. Classificazione delle imposte in base al presupposto. Imposte dirette ed imposte indirette. Istantanee e periodiche. 2. Imposte sul reddito ed imposte sul patrimonio. 3. Il restringimento del presupposto tipico: esenzioni ed esclusioni d'imposta. 4. I regimi fiscali sostitutivi. 5. La base imponibile. 6. Imposte oggettive e soggettive, reali e personali: gli oneri deducibili, le detrazioni soggettive di imposta. 7. Imposte fisse ed imposte variabili: gli imponibili a formazione poliennale; la tassazione separata. - I soggetti passivi del tributo. 1. La soggettività passiva tributaria. 2. L'obbligato solidale paritario nel diritto tributario: il presupposto unitario plurisoggettivo. 3. Il coobbligato solidale dipendente: Definizione di solidarietà paritaria ed esempi; definizione di solidarietà dipendente; il responsabile d'imposta. 4. Il sostituto d'imposta: definizione; la sostituzione totale con ritenuta di rivalsa facoltativa; la sostituzione totale con ritenuta di rivalsa obbligatoria (cedolare secca); ipotesi di responsabilità di sostituto e sostituito: il sostituto non ha esercitato preventivamente la ritenuta ma ha assolto ugualmente il debito; il sostituto oltre a non aver esercitato la ritenuta di rivalsa non ha assolto il debito verso lo Stato; il sostituto ha preventivamente esercitato la ritenuta di rivalsa ed ha assolto il debito verso lo Stato; il sostituto ha esercitato preventivamente la ritenuta di rivalsa ma non ha assolto il debito

verso lo Stato. Pseudo sostituzione parziale: la ritenuta d'acconto; la ritenuta d'acconto come anticipazione rispetto alla obbligazione futura; rapporto tra soggetto passivo dell'obbligazione e lo Stato; rapporto tra il soggetto obbligato alla ritenuta e lo Stato. - Le cautele patrimoniali del credito tributario. 1. La definizione di cautela patrimoniale. - Soggetti ed organi dell'applicazione. 1. L'ausilio dei professionisti, io centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF). 2. L'amministrazione finanziaria ed il ministero delle Finanze: riforma del D. Lgs. 300 del 1999. 3. Le Agenzie: in particolare, l'Agenzia delle Entrate. 4. Il servizio consultivo ed ispettivo tributario (SECIT). 5. Gli organi delegati dall'Amministrazione finanziaria: il concessionario del servizio di riscossione. - La potestà di applicazione della norma tributaria. 1. La potestà di imposizione o accertamento; la potestà di polizia tributaria; la potestà sanzionatoria; la potestà di riscossione; la potestà di indirizzo. 2. Gli studi di settore. 3. L'atto di interpello. - Caratteri generali dell'attività di imposizione. 1. Il modulo attuativo del prelievo. 2. Carattere eventuale dell'imposizione officiosa. 3. Fonte, funzione e caratteri dell'imposizione officiosa. 4. La dichiarazione come punto centrale e normalmente esaustivo della fattispecie dell'imposizione; irrisorietà del gettito prodotto da atti di imposizione. 5. La definizione del concetto di presupposto di fatto. 6. Carattere vincolato e non discrezionale del potere di imposizione e sua irrinunciabilità: discrezionalità amministrativa e discrezionalità tecnica. 7. Il potere di autotutela dell'ufficio: presupposti procedimentale e presupposti sostanziali. - La dichiarazione tributaria. 1. La dichiarazione dei redditi: requisiti e caratteri fondamentali. 2. La ritrattabilità della dichiarazione. 3. La natura giuridica e gli effetti delle dichiarazioni ai fini della nascita dell'obbligazione tributaria. 4. Il ravvedimento del dichiarante. - L'avviso di accertamento. 1. Atti autoritative. 2. I requisiti dell'atto come garanzie del contribuente. 3. La competenza: competenza funzionale e competenza territoriale. 4. Atto impugnato ed atto definitivo: l'efficacia del provvedimento impugnato; la riscossione graduata e l'instabilità provvisoria degli effetti; nozione di definitività dell'atto. 5. L'imposizione concordata o negoziata: i benefici sul piano sanzionatoria; ambito di applicazione del concordato; i requisiti dell'atto di accertamento con adesione. 6. I pareri resi a seguito di interpello: rilevanza ai fini dell'accertamento. 7. L'avviso di accertamento "in rettifica" e la sua globalità: eccezionalità delle rettifiche parziali. 8. La liquidazione in base alla dichiarazione (art. 36 bis d.p.r. 600/73) e controllo formale delle dichiarazioni (art. 36 ter): i controlli automatici; la natura delle liquidazioni; i "controlli formali"; natura normalmente non impositiva dell'istituto della correzione ex art. 36 bis. - I metodi di determinazione dell'imponibile 1. Il metodo "analitico": definizione e presupposti. 2. Il metodo "sintetico": definizione e presupposti; i fatti indice; il redditometro; non obbligatorietà nei confronti dei contribuenti. 3. I redditi d'impresa e di lavoro autonomo, in relazione ai quali sussiste l'obbligo di tenuta della contabilità: i metodi di determinazione contabile, extracontabile e misto: i due metodi analitico ed induttivo; presupposti legittimanti l'impiego del metodo. 4. I redditi fondiari e il metodo catastale 5. I metodi di determinazione dell'imponibile (valore del bene o dei beni trasferiti) nelle imposte sui trasferimenti (imposta di registro, imposta sulle successioni e donazioni). - La riscossione coattiva delle imposte. 1. Lineamenti del sistema esattoriale. 2. La compensazione: presupposti. 3. I poteri di indagine ed informazione dei concessionari: profili generali. - La riscossione spontanea. 1. Il principio di tipicità della riscossione: la riscossione coattiva è sempre in base al ruolo. 2. La riscossione delle imposte reddituali: ritenuta diretta a titolo d'imposta. 3. Versamento diretto: ambito di applicazione. 4. La riscossione delle imposte reddituali mediante ruoli: sfera di applicazione dell'istituto. 5. Iscrizioni a ruolo delle imposte reddituali a titolo provvisorio ed a titolo definitivo. 6. L'esazione in materia di IVA. 7. L'esazione in materia di imposta di registro, successioni e di invim. - Il rimborso dell'imposta. 1. Il rimborso delle eccedenze delle riscossioni provvisorie rispetto al dovuto in via definitiva. 2. Il diritto al rimborso nascente da errori materiali o di calcolo o di diritto 3. Istanza di rimborso, silenzio rifiuto e silenzio espresso. - La potestà di polizia tributaria. 1. Controlli documentali e controlli sostanziali. 2. La selezione dei contribuenti da controllare. 3. Discrezionalità nell'esercizio dei poteri istruttori. 4. I principali poteri istruttori: inviti a comparire, richieste e questionari. 5. Accessi ispezioni e verifiche: le autorizzazioni necessarie per procedere agli accessi. 6. Il segreto bancario e professionale. 7. La Guardia di Finanza: i poteri. 8. I vizi degli atti istruttori: il principio di legalità; l'inefficacia dei mezzi di prova illegittimamente raccolti. 9. Le garanzie predisposte per la fase delle indagini dallo Statuto dei diritti del contribuente. 10. Il Garante del contribuente: le funzioni. - Le sanzioni fiscali. 1. Sanzioni penali e sanzioni amministrative: l'inesistenza di obblighi privi

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di sanzione. 2. Il modello parapenalistico della riforma del 1997. 3. Le scelte fondamentali in chiave parapenalistica. 4. I principii peculiari del sistema sanzionatorio amministrativo: in particolare, il ravvedimento. 5. Violazioni commesse con dolo o colpa grave; violazioni non commesse con dolo o colpa grave (colpa lieve). 6. Quantificazione della sanzione e potere discrezionale dell'organo di irrogazione. 7. La reintroduzione della diretta ed esclusiva responsabilità di società ed enti dotati di personalità giuridica (art. 7 DL 269/2003). - La giurisdizione in materia tributaria. 1. Quadro generale. 2. Le Commissioni tributarie: organizzazione e composizione. 3. Le controversie devolute alle commissioni. 4. La tassatività degli atti impugnabili. 5. Le parti: facoltà e obbligo dell'assistenza tecnica. 6. Il ricorso ed il procedimento di primo grado: la competenze per territorio, le modalità di proposizione del ricorso. 7. Lo svolgimento del processo: divieto di indagini esplorative per scoprire fatti nuovi non dedotti e per supplire a carenze istruttorie dell'Ufficio; l'acquisizione delle prove dei fatti controversi; la conciliazione. 8. Il giudizio d'appello: il divieto di nuove domande e di nuovi motivi; l'esecuzione delle sentenze.

Parte speciale Concetto giuridico ed economico di reddito. 1. La nozione di reddito quale presupposto del tributo 2. I soggetti passivi: la distinzione tra soggetti residenti e soggetti non residenti e i diversi criteri di tassazione. 3. Il reddito e la categorie reddituali. 4. La tassazione dei proventi da reato. 5. La tassazione separata dei redditi. 6. I redditi della famiglia. 7. La tassazione delle società di persone e delle associazioni professionali:l'impresa familiare. 8. La determinazione del reddito e la liquidazione dell'imposta: definizione di reddito complessivo, di deduzioni, aliquote, detrazioni, ritenute acconti e crediti d'imposta. - Redditi fondiari. 1. Il catasto. 2. Il reddito dei terreni: la distinzione tra dominicale e reddito agrario presupposti e la loro determinazione. 3. In particolare il reddito agrario: il presupposto, la determinazione ed confine con il reddito d'impresa. 4. Il reddito dei fabbricati: il presupposto, la determinazione ed il regime delle locazioni. - Redditi di lavoro dipendente. 1. La nozione di reddito di lavoro dipendente e i principi generali per la sua determinazione. 2. Il trattamento dei rimborsi-spese. 3. Cenni alle principali fattispecie assimilate. - Redditi di capitale 1. L'assenza di una nozione generale di redditi da capitale. 2. I principi generali per la determinazione del reddito. 3. Cenni alle principali fattispecie di redditi di capitale: gli interessi da mutui e altri rapporti di finanziamento ed i proventi da partecipazione in società. 4. Il confine con i redditi diversi (plusvalenza da cessione delle partecipazioni). - Redditi diversi. 1. L'eterogeneità della categoria dei redditi diversi e la categoria residuale degli obblighi di fare, non fare, permettere 2. Cenni alle principali fattispecie che generano redditi diversi: la cessione di immobili, la cessione di partecipazioni sociali (qualificate e non), le attività occasionali. - Reddito di lavoro autonomo. 1. La definizione di reddito di lavoro autonomo. 2. I principi generali di determinazione della base imponibile ed in particolare il trattamento delle componenti negative forfetizzate. 3. Cenni alle principali fattispecie di redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo. - Reddito d'impresa. 1. La definizione di reddito d'impresa: in particolare, il criterio oggettivo ed il criterio soggettivo; il confine con il reddito di lavoro autonomo. - L'Ires. 1. I principi ispiratori della riforma del 2003: il problema della doppia imposizione sugli utili societari e i metodi per la sua eliminazione; il passaggio dall'Irpeg all'IRES. 2. I soggetti passivi: l'elencazione di cui all'articolo 73 e caratteristiche di ciascuna tipologia; in particolare nozione e trattamento fiscale degli enti non commerciali e degli enti non residenti. 3. La determinazione del reddito d'impresa: il principio di derivazione dal risultato del conto economico; i rapporti tra utile civilistico e reddito fiscale; la disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione; il trattamento delle perdite. 4. I principi generali di determinazione del reddito d'impresa: criterio della competenza (in relazione alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizio); il criterio della certezza e della determinabilità oggettiva delle componenti di reddito; il principio di inerenza e le sue implicazioni (in generale). 5. La classificazione dei beni dell'impresa: beni-merce, beni strumentali e beni patrimoniali. 6. I componenti positivi di reddito: i ricavi (le operazioni che ne danno origine ed in particolare autoconsumo); le plusvalenze (differenza rispetto ai ricavi e l'opzione per la tassazione rateizzata); i dividendi (il divieto della doppia imposizione economica sul medesimo reddito in capo alla società e ai soci). 7. Il regime di partecipation exemption: corrispondenza economica tra dividendi e plusvalenza di cessione dalle partecipazioni; la individuazione dei requisiti dell'esenzione. 8. I componenti negativi di reddito e le regole generali per la loro deducibilità: l'inerenza e la previa

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di sanzione. 2. Il modello parapenalistico della riforma del 1997. 3. Le scelte fondamentali in chiave parapenalistica. 4. I principii peculiari del sistema sanzionatorio amministrativo: in particolare, il ravvedimento. 5. Violazioni commesse con dolo o colpa grave; violazioni non commesse con dolo o colpa grave (colpa lieve). 6. Quantificazione della sanzione e potere discrezionale dell'organo di irrogazione. 7. La reintroduzione della diretta ed esclusiva responsabilità di società ed enti dotati di personalità giuridica (art. 7 DL 269/2003). - La giurisdizione in materia tributaria. 1. Quadro generale. 2. Le Commissioni tributarie: organizzazione e composizione. 3. Le controversie devolute alle commissioni. 4. La tassatività degli atti impugnabili. 5. Le parti: facoltà e obbligo dell'assistenza tecnica. 6. Il ricorso ed il procedimento di primo grado: la competenze per territorio, le modalità di proposizione del ricorso. 7. Lo svolgimento del processo: divieto di indagini esplorative per scoprire fatti nuovi non dedotti e per supplire a carenze istruttorie dell'Ufficio; l'acquisizione delle prove dei fatti controversi; la conciliazione. 8. Il giudizio d'appello: il divieto di nuove domande e di nuovi motivi; l'esecuzione delle sentenze.

Parte speciale Concetto giuridico ed economico di reddito. 1. La nozione di reddito quale presupposto del tributo 2. I soggetti passivi: la distinzione tra soggetti residenti e soggetti non residenti e i diversi criteri di tassazione. 3. Il reddito e la categorie reddituali. 4. La tassazione dei proventi da reato. 5. La tassazione separata dei redditi. 6. I redditi della famiglia. 7. La tassazione delle società di persone e delle associazioni professionali:l'impresa familiare. 8. La determinazione del reddito e la liquidazione dell'imposta: definizione di reddito complessivo, di deduzioni, aliquote, detrazioni, ritenute acconti e crediti d'imposta. - Redditi fondiari. 1. Il catasto. 2. Il reddito dei terreni: la distinzione tra dominicale e reddito agrario presupposti e la loro determinazione. 3. In particolare il reddito agrario: il presupposto, la determinazione ed confine con il reddito d'impresa. 4. Il reddito dei fabbricati: il presupposto, la determinazione ed il regime delle locazioni. - Redditi di lavoro dipendente. 1. La nozione di reddito di lavoro dipendente e i principi generali per la sua determinazione. 2. Il trattamento dei rimborsi-spese. 3. Cenni alle principali fattispecie assimilate. - Redditi di capitale 1. L'assenza di una nozione generale di redditi da capitale. 2. I principi generali per la determinazione del reddito. 3. Cenni alle principali fattispecie di redditi di capitale: gli interessi da mutui e altri rapporti di finanziamento ed i proventi da partecipazione in società. 4. Il confine con i redditi diversi (plusvalenza da cessione delle partecipazioni). - Redditi diversi. 1. L'eterogeneità della categoria dei redditi diversi e la categoria residuale degli obblighi di fare, non fare, permettere 2. Cenni alle principali fattispecie che generano redditi diversi: la cessione di immobili, la cessione di partecipazioni sociali (qualificate e non), le attività occasionali. - Reddito di lavoro autonomo. 1. La definizione di reddito di lavoro autonomo. 2. I principi generali di determinazione della base imponibile ed in particolare il trattamento delle componenti negative forfetizzate. 3. Cenni alle principali fattispecie di redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo. - Reddito d'impresa. 1. La definizione di reddito d'impresa: in particolare, il criterio oggettivo ed il criterio soggettivo; il confine con il reddito di lavoro autonomo. - L'Ires. 1. I principi ispiratori della riforma del 2003: il problema della doppia imposizione sugli utili societari e i metodi per la sua eliminazione; il passaggio dall'Irpeg all'IRES. 2. I soggetti passivi: l'elencazione di cui all'articolo 73 e caratteristiche di ciascuna tipologia; in particolare nozione e trattamento fiscale degli enti non commerciali e degli enti non residenti. 3. La determinazione del reddito d'impresa: il principio di derivazione dal risultato del conto economico; i rapporti tra utile civilistico e reddito fiscale; la disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione; il trattamento delle perdite. 4. I principi generali di determinazione del reddito d'impresa: criterio della competenza (in relazione alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizio); il criterio della certezza e della determinabilità oggettiva delle componenti di reddito; il principio di inerenza e le sue implicazioni (in generale). 5. La classificazione dei beni dell'impresa: beni-merce, beni strumentali e beni patrimoniali. 6. I componenti positivi di reddito: i ricavi (le operazioni che ne danno origine ed in particolare autoconsumo); le plusvalenze (differenza rispetto ai ricavi e l'opzione per la tassazione rateizzata); i dividendi (il divieto della doppia imposizione economica sul medesimo reddito in capo alla società e ai soci). 7. Il regime di partecipation exemption: corrispondenza economica tra dividendi e plusvalenza di cessione dalle partecipazioni; la individuazione dei requisiti dell'esenzione. 8. I componenti negativi di reddito e le regole generali per la loro deducibilità: l'inerenza e la previa

imputazione al conto economico. 9. Cenni ad alcune delle più rilevanti componenti negative: gli ammortamenti, gli interessi passivi (la thin capitalisation) e la valutazione delle rimanenze. 10. Cenni ad alcuni regimi opzionali della riforma Ires: la trasparenza delle società di capitali e la tassazione di gruppo. - L'IVA. 1. La definizione generale del tributo come tributo comunitario. 2. Gli elementi strutturali: lo schema applicativo del tributo (la rivalsa e la detrazione) e la distinzione tra il profilo giuridico- formale e il profilo economico-finanziario nell'applicazione del tributo; la distinzione tra soggetti passivi di diritto e soggetti passivi di fatto: il consumatore finale. 3. I presupposti di applicazione del tributo: presupposto oggettivo, presupposto soggettivo e presupposto territoriale. 4. Le cessioni di beni: definizione ed elementi essenziali (atto, effetti giuridici ed onerosità); cenni alle principali operazioni assimilate (op. a titolo gratuito) 5. Le prestazioni di servizio: l'esercizio di imprese, arti e professioni; in particolare la nozione di impresa rilevante ai fini IVA e l'attività delle società commerciali, degli enti commerciali e degli enti non commerciali. 6. La territorialità ed i criteri fondamentali per affermare l'imposizione in Italia. In particolare la stabile organizzazione. 7. Effettuazione delle operazioni ed esigibilità del tributo. 8. La classificazione delle operazioni rilevanti : imponibili, non imponibili, esenti ed escluse. 9. Le operazioni non imponibili: le esportazioni verso stati extra-comunitari e l'acquisti da parte di esportatori abituali (la determinazione del plafond). 10. Il regime temporaneo delle operazioni intracomunitarie: cenni al DL 331/93. 11. Le operazioni esenti: individuazione delle operazioni, il trattamento fiscale ed i limiti alla detrazione, la definizione del pro rata di detrazione e la dispensa dagli obblighi contabili. 12. L'adempimento degli obblighi formali: la dichiarazione di inizio attività; la certificazione delle operazioni effettuate (fattura, scontrino, ricevuta fiscale); l'emissione della fattura, la registrazione delle fatture e la loro conservazione; le liquidazioni; le dichiarazioni.

TESTO CONSIGLIATOG. Falsitta, Corso istituzionale di diritto tributario, CEDAM, Padova, 2007.

E-BUSINESS (6 CFU)

Da nominare

ECONOMIA AZIENDALE (8 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

PROGRAMMAModulo 1. Il fenomeno azienda. L’evoluzione degli studi economico-aziendali. La concezione sistemica dell’azienda. L’impresa e l’ambiente. I modelli di governo delle imprese. Il finalismo dell’impresa. L’orientamento, la gestione e la pianificazione strategica dell’impresa. L’organizzazione aziendale. Modulo 2. La gestione come sistema di operazioni e sistema di valori. Il capitale e il reddito. L’economicità e le condizioni di equilibrio economico dell’impresa. Le condizioni di equilibrio finanziario dell’impresa. La rilevazione. Recenti orientamenti in campo economico-aziendale.

TESTI CONSIGLIATIAA.VV., Economia aziendale. Tomo I: Fondamenti (a cura di G. Fabbrini e A. Montrone), FrancoAngeli, Milano, 2006. AA.VV., Economia aziendale. Tomo II: Aspetti evolutivi, letture e casi aziendali (a cura di G. Fabbrini e A. Montrone), FrancoAngeli, Milano, (in corso di pubblicazione).

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ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (6 CFU)

Prof. Loris Nadotti

OBIETTIVO DEL CORSOFornire le conoscenze di base del sistema finanziario, attraverso lo studio dell’attività di intermediazione finanziaria, dei soggetti ad essa preposti, dei circuiti finanziari e degli organi di regolamentazione e vigilanza. Inoltre, con particolare attenzione all’attività svolta dalle banche, saranno illustrati i principali strumenti per la raccolta e l’impiego delle risorse finanziarie.

PROGRAMMAIl sistema finanziario. L’architettura del sistema finanziario: i contratti finanziari; la funzione monetaria; la funzione di collegamento o di intermediazione; la funzione di trasmissione della politica monetaria; la funzione di gestione dei rischi; le banche e le società finanziarie; la regolamentazione del sistema finanziario e gli organismi di controllo. Il sistema finanziario nella prospettiva di imprese e famiglie: prezzo, rendimento e rischio dei contratti finanziari; i bisogni finanziari delle imprese e il rapporto con gli intermediari; prestiti, capitale e rischio per le imprese; i servizi finanziari per le imprese; strumenti e servizi finanziari per le famiglie.

TESTO CONSIGLIATOP. Bongini, M. L. Di Battista, L. Nieri, A. Patarnello, Il sistema finanziario, Bologna, Il Mulino, 2004 (escludendo i cap. VIII, IX).

LETTURE SUGGERITEM. Borroni, M. Oriani, Le operazioni bancarie, Bologna, Il Mulino, 2002. L. Nadotti, Rischio di credito e rating interni, Milano, Egea, 2002 (limitatamente ai capitoli I e III).

ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE (6 CFU)

Prof.ssa Rita Moroni

OBIETTIVI DEL CORSOFornire le conoscenze necessarie per comprendere la natura e le caratteristiche tecniche degli strumenti finanziari, l’organizzazione e il funzionamento dei mercati in cui tali strumenti sono negoziati, il ruolo e la disciplina degli intermediari che intervengono nel canale diretto di finanziamento dell’economia.

PROGRAMMAGli strumenti finanziari: aspetti definitori ed elementi di valutazione. Gli strumenti finanziari a reddito fisso. I titoli obbligazionari e di Stato. I titoli obbligazionari e societari. Aspetti di valutazione: rendimento e tipologie di rischio degli strumenti a reddito fisso. I meccanismi di emissione. Gli strumenti a reddito variabile e ibridi: le azioni, le obbligazioni convertibili e con warrant. I mercati finanziari: definizione e classificazione. L’informazione e l’efficienza dei mercati. L’efficienza tecnico-operativa dei mercati e le forme organizzative. I principali mercati attivi nel sistema finanziario italiano. L’articolazione del sistema di Borsa Italiana. I requisiti e le procedure per l’ammissione alla quotazione. L’organizzazione delle contrattazioni. Gli intermediari finanziari non bancari del canale diretto: gli intermediari creditizi non bancari; gli intermediari di partecipazione; gli intermediari assicurativi. Gli intermediari del canale diretto: i servizi di intermediazione mobiliare; gli intermediari mobiliari; gli investitori istituzionali. Operazioni di finanza mobiliare: gli aumenti di capitale; le offerte pubbliche di

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ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (6 CFU)

Prof. Loris Nadotti

OBIETTIVO DEL CORSOFornire le conoscenze di base del sistema finanziario, attraverso lo studio dell’attività di intermediazione finanziaria, dei soggetti ad essa preposti, dei circuiti finanziari e degli organi di regolamentazione e vigilanza. Inoltre, con particolare attenzione all’attività svolta dalle banche, saranno illustrati i principali strumenti per la raccolta e l’impiego delle risorse finanziarie.

PROGRAMMAIl sistema finanziario. L’architettura del sistema finanziario: i contratti finanziari; la funzione monetaria; la funzione di collegamento o di intermediazione; la funzione di trasmissione della politica monetaria; la funzione di gestione dei rischi; le banche e le società finanziarie; la regolamentazione del sistema finanziario e gli organismi di controllo. Il sistema finanziario nella prospettiva di imprese e famiglie: prezzo, rendimento e rischio dei contratti finanziari; i bisogni finanziari delle imprese e il rapporto con gli intermediari; prestiti, capitale e rischio per le imprese; i servizi finanziari per le imprese; strumenti e servizi finanziari per le famiglie.

TESTO CONSIGLIATOP. Bongini, M. L. Di Battista, L. Nieri, A. Patarnello, Il sistema finanziario, Bologna, Il Mulino, 2004 (escludendo i cap. VIII, IX).

LETTURE SUGGERITEM. Borroni, M. Oriani, Le operazioni bancarie, Bologna, Il Mulino, 2002. L. Nadotti, Rischio di credito e rating interni, Milano, Egea, 2002 (limitatamente ai capitoli I e III).

ECONOMIA DEL MERCATO MOBILIARE (6 CFU)

Prof.ssa Rita Moroni

OBIETTIVI DEL CORSOFornire le conoscenze necessarie per comprendere la natura e le caratteristiche tecniche degli strumenti finanziari, l’organizzazione e il funzionamento dei mercati in cui tali strumenti sono negoziati, il ruolo e la disciplina degli intermediari che intervengono nel canale diretto di finanziamento dell’economia.

PROGRAMMAGli strumenti finanziari: aspetti definitori ed elementi di valutazione. Gli strumenti finanziari a reddito fisso. I titoli obbligazionari e di Stato. I titoli obbligazionari e societari. Aspetti di valutazione: rendimento e tipologie di rischio degli strumenti a reddito fisso. I meccanismi di emissione. Gli strumenti a reddito variabile e ibridi: le azioni, le obbligazioni convertibili e con warrant. I mercati finanziari: definizione e classificazione. L’informazione e l’efficienza dei mercati. L’efficienza tecnico-operativa dei mercati e le forme organizzative. I principali mercati attivi nel sistema finanziario italiano. L’articolazione del sistema di Borsa Italiana. I requisiti e le procedure per l’ammissione alla quotazione. L’organizzazione delle contrattazioni. Gli intermediari finanziari non bancari del canale diretto: gli intermediari creditizi non bancari; gli intermediari di partecipazione; gli intermediari assicurativi. Gli intermediari del canale diretto: i servizi di intermediazione mobiliare; gli intermediari mobiliari; gli investitori istituzionali. Operazioni di finanza mobiliare: gli aumenti di capitale; le offerte pubbliche di

sottoscrizione e vendita; le IPO; le offerte pubbliche d’acquisto e di scambio; i buy-back; l’azionariato dei dipendenti e i piani di stock option.

TESTI CONSIGLIATIA. Ferrari , E. Gualandri , A. Landi , P. Vezzani, Gli strumenti finanziari, Giappichelli, Torino, 2004 (capp. 1,2,3) A. Ferrari , E. Gualandri , A. Landi , P. Vezzani, Il sistema finanziario: funzioni, mercati e intermediari,Giappichelli, Torino, 2006 (cap. 5, cap. 6 parr. 3,4)

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE (8 CFU)

Prof.ssa M. G. Devetag

OBIETTIVI DEL CORSOIl corso si propone di affrontare le principali problematiche relative alla gestione d’impresa nei suoi vari aspetti: strategico, operativo, finanziario. La prima parte del corso sarà centrata sull’analisi del rapporto tra l’impresa come soggetto economico e l’ambiente competitivo che la circonda. La seconda parte si focalizzerà maggiormente sul funzionamento interno dell’impresa e sulla sua articolazione in una serie di funzioni. L’ultima parte del corso affronterà alcune tematiche relative alle dinamiche decisionali e alla gestione strategica dell’innovazione. Il corso sarà strutturato in forma di lezioni frontali durante le quali verranno introdotti i concetti fondamentali e verranno esposti alcuni casi ed esercizi. Il materiale trattato a lezione sarà disponibile in rete dopo la lezione stessa.

PROGRAMMA

L’impresa e l’ambiente: introduzione all’economia e gestione d’impresa; l’impresa come sistema complesso; l’impresa, l’ambiente, il mercato; diversi approcci allo studio del rapporto impresa-ambiente. - 2. L’analisi di settore: la definizione di settore; le cinque forze competitive di Porter; barriere all’entrata/uscita; la concentrazione settoriale; la differenziazione di prodotto; l’analisi della domanda; la diversificazione; la dinamica dell’assetto industriale; il ruolo dell’innovazione a livello di settore; le determinanti della concorrenza. - 3. Dentro la “scatola nera”: l’impresa e il suo funzionamento. 3.1 L’assetto organizzativo: le strutture organizzative; i modelli di coordinamento (autorità, agenzia gruppo); la cultura di impresa; le forme di governance; Mintzberg (le cinque parti dell’organizzazione e le cinque configurazioni) fondamentali. 3.2 I sistemi di produzione: il taylorismo/fordismo; il just in time, il TQM; il trade-off efficienza/flessibilità. 3.3 Il Marketing: il prodotto; il prezzo; la distribuzione; la comunicazione; cenni sul comportamento del consumatore. 3.4 La gestione delle risorse umane. 3.5 Elementi di finanza aziendale. - 4. L’analisi strategica. 4.1 La strategia: approcci teorici alla strategia di impresa; settore e impresa; strategie in settori emergenti; strategie in settori maturi; strategie nei mercati globali. 4.2 Il ruolo dell’innovazione nella strategia di impresa: approcci strategici di stampo strutturalista; l’approccio della resource-based view/dynamic capabilities.

TESTI CONSIGLIATI

M. Rispoli (a cura di), L'impresa industriale. Economia, tecnologia e management, Il Mulino, Bologna, 1989 R. M. Grant, L’analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 E. M. Porter, La strategia competitiva, Edizioni Comunità, Milano, 1980G. Volpato, Concorrenza, Imprese, Strategie, Il Mulino, Bologna, 1995 I capitoli da studiare verranno indicati dal docente all’inizio del corso.

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ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI (6 CFU)

Prof. Michele Fioroni

OBIETTIVI DEL CORSODopo un’attenta osservazione del scenerio economico e sociale di riferimento, il corso si propone di illustrare il ruolo svolto dalla distribuzione nei diversi contesti settoriali. Dopo aver inquadrato il comparto distributivo all’interno dell’industria dei servizi, si passerà ad analizzare il servizio commerciale e quindi il prodotto erogato dalle imprese distributive. Successivamente verrà analizzato l’utilizzo da parte del distributore delle leve di retail mix, soffermandosi, attraverso un approfondimento monografico, sulle problematiche correlate all’implementazione delle politiche di crm e category management. Infine verranno analizzate le implicazioni gestionali e le sfide ad esse correlate con l’avvento di una nuova era economica: quella dell’esperienza.

PROGRAMMAAnalisi dello scenario di riferimento. Il Service Management. La Domanda del servizio commerciale. Il prodotto delle imprese commerciali con particolare attenzione su forme distributive e i nuovi format di punto vendita. Le politiche assortimentali. Il Category Management. Il Micromarketing Distributivo. L’utilizzo delle leve di retail-mix. La distribuzione nell’economia dell’esperienza: il marketing esperienziale ed il ruolo dei flagship store.

TESTI CONSIGLIATIGiampiero Lugli, Luca Pellegrini, Marketing Distributivo, Utet 2005 Capitolo 1,2,3,4 (da 4.1 a 4.3),5,7,8, 9, 10. Michele Fioroni, Le Nuove Frontiere del Marketing Distributivo, Editore Morlacchi 2001 Michele Fioroni, Il Consumatore Postmoderno, nell’economia dell’esperienza (titolo provvisorio), Editore Morlacchi (in corso di pubblicazione). Michele Fioroni, Il caso Superquinn, dispensa. Michele Fioroni, Lucidi di lezione scaricabili in formato Acrobat Pdf (http://homepage.mac.com/estermichele/Menu1.html)

ECONOMIA INDUSTRIALE (4 CFU)

Prof. ssa Cristina Montesi

PROGRAMMA1. Alcuni richiami di economia politica: le forme di mercato. Mercato rilevante, concentrazione e potere di mercato. La posizione dominante ed il suo abuso. Discriminazione dei prezzi. Segmentazione dei mercati e differenziazione dei prodotti. Barriere all'entrata (istituzionali, strutturali, strategiche). Pratiche predatorie. Collusione esplicita ed implicita. Restrizioni verticali alla concorrenza. Il mercato della proprietà e del controllo delle imprese. Un confronto tra varie forme di capitalismo. I fondamenti e le varie tipologie dell'intervento pubblico nell'economia. - 2. Beni pubblici, esternalità, beni meritori, beni esperenziali, beni ad alto contenuto informativo, beni posizionali, beni relazionali. Il rapporto tra etica ed economia e l'importanza dell'etica quale presupposto per l’effettuazione degli scambi, fluidificatore delle transazioni, antidoto ai fallimenti del mercato. - 3. Le diverse forme di regolazione dell’economia: scambio di mercato, coazione, reciprocità, dono. I paradossi della gratuità in economia. L’economia di comunione. - 4. La dimensione relazionale nello sviluppo locale. Le relazioni tra economia, società, istituzioni alla radice di uno sviluppo siderurgico “endogeno” del Ternano. - 5. Le forme di intervento pubblico a livello microeconomico: le politiche per l'industria, le politiche industriali, la politica della concorrenza. Scuole di pensiero economico e normative antitrust. Evoluzione del concetto di concorrenza e della nozione di impresa in chiave interdisciplinare. - 6. Principi di economia dell'organizzazione

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ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE COMMERCIALI (6 CFU)

Prof. Michele Fioroni

OBIETTIVI DEL CORSODopo un’attenta osservazione del scenerio economico e sociale di riferimento, il corso si propone di illustrare il ruolo svolto dalla distribuzione nei diversi contesti settoriali. Dopo aver inquadrato il comparto distributivo all’interno dell’industria dei servizi, si passerà ad analizzare il servizio commerciale e quindi il prodotto erogato dalle imprese distributive. Successivamente verrà analizzato l’utilizzo da parte del distributore delle leve di retail mix, soffermandosi, attraverso un approfondimento monografico, sulle problematiche correlate all’implementazione delle politiche di crm e category management. Infine verranno analizzate le implicazioni gestionali e le sfide ad esse correlate con l’avvento di una nuova era economica: quella dell’esperienza.

PROGRAMMAAnalisi dello scenario di riferimento. Il Service Management. La Domanda del servizio commerciale. Il prodotto delle imprese commerciali con particolare attenzione su forme distributive e i nuovi format di punto vendita. Le politiche assortimentali. Il Category Management. Il Micromarketing Distributivo. L’utilizzo delle leve di retail-mix. La distribuzione nell’economia dell’esperienza: il marketing esperienziale ed il ruolo dei flagship store.

TESTI CONSIGLIATIGiampiero Lugli, Luca Pellegrini, Marketing Distributivo, Utet 2005 Capitolo 1,2,3,4 (da 4.1 a 4.3),5,7,8, 9, 10. Michele Fioroni, Le Nuove Frontiere del Marketing Distributivo, Editore Morlacchi 2001 Michele Fioroni, Il Consumatore Postmoderno, nell’economia dell’esperienza (titolo provvisorio), Editore Morlacchi (in corso di pubblicazione). Michele Fioroni, Il caso Superquinn, dispensa. Michele Fioroni, Lucidi di lezione scaricabili in formato Acrobat Pdf (http://homepage.mac.com/estermichele/Menu1.html)

ECONOMIA INDUSTRIALE (4 CFU)

Prof. ssa Cristina Montesi

PROGRAMMA1. Alcuni richiami di economia politica: le forme di mercato. Mercato rilevante, concentrazione e potere di mercato. La posizione dominante ed il suo abuso. Discriminazione dei prezzi. Segmentazione dei mercati e differenziazione dei prodotti. Barriere all'entrata (istituzionali, strutturali, strategiche). Pratiche predatorie. Collusione esplicita ed implicita. Restrizioni verticali alla concorrenza. Il mercato della proprietà e del controllo delle imprese. Un confronto tra varie forme di capitalismo. I fondamenti e le varie tipologie dell'intervento pubblico nell'economia. - 2. Beni pubblici, esternalità, beni meritori, beni esperenziali, beni ad alto contenuto informativo, beni posizionali, beni relazionali. Il rapporto tra etica ed economia e l'importanza dell'etica quale presupposto per l’effettuazione degli scambi, fluidificatore delle transazioni, antidoto ai fallimenti del mercato. - 3. Le diverse forme di regolazione dell’economia: scambio di mercato, coazione, reciprocità, dono. I paradossi della gratuità in economia. L’economia di comunione. - 4. La dimensione relazionale nello sviluppo locale. Le relazioni tra economia, società, istituzioni alla radice di uno sviluppo siderurgico “endogeno” del Ternano. - 5. Le forme di intervento pubblico a livello microeconomico: le politiche per l'industria, le politiche industriali, la politica della concorrenza. Scuole di pensiero economico e normative antitrust. Evoluzione del concetto di concorrenza e della nozione di impresa in chiave interdisciplinare. - 6. Principi di economia dell'organizzazione

industriale. L’impresa come organizzazione gerarchica. Le reazioni dei mercati allo sviluppo delle organizzazioni: contratti contingenti, contratti di lungo termine, meccanismi di segnalazione (garanzia e pubblicità), reputazione. La scelta fra diversi tipi di organizzazione: l'impresa di proprietà degli investitori, le imprese di proprietà dei clienti, le imprese non profit. La scelta fra produzione pubblica e privata. - 7. Approfondimento monotematico: confronto comparato tra diverse “business ethics” (etica delle intenzioni, etica delle conseguenze, etica delle virtù, etica delle responsabilità, etica della cura) con riferimento alla tradizione filosofica a cui fanno riferimento (kantiana, personalista, utilitarista, aristotelica, femminista) ed alle concezioni di sviluppo economico e di gestione di impresa a cui hanno dato origine. Nell’ambito del corso è previsto un seminario a cura dell’Ing.Sergio Bini sul tema: “Dall’etica individuale delle virtù all’eccellenza sostenibile”. Ulteriore materiale didattico sarà distribuito nel corso di questa iniziativa formativa. TESTI CONSIGLIATIC. Bentivogli, S. Trento, Economia e politica della concorrenza, Carocci, Roma, 2005 (Nuova Edizione). C. Montesi, Analisi dell’evoluzione del concetto di concorrenza secondo vari approcci teorici, 2006, in AA.VV, Diritto privato del mercato, a cura di A. Palazzo, A. Sassi, Tipolitografica Pievese, Perugia, 2007, pp.291-325. G. Brosio, Introduzione all'economia dell'organizzazione, NIS, 1995. C.Montesi, La subfornitura nel comparto metalmeccanico del Ternano: dalla dipendenza alla ricerca di autonomia, in AA.VV, Esperienze di sviluppo locale e dinamiche dell'industria manifatturiera umbra, a cura di P. Grasselli e F. Musotti, Franco Angeli, Milano, 2002, pp. 205-238. C. Montesi, Per dare un cuore all'economia, (2000) in Il Pensiero Economico Moderno, anno XX, n.1-2, pp.31-39. AA.VV, L’interpretazione dello spirito del dono, Franco Angeli, Milano, 2007 (in corso di stampa). Per la parte monotematica: C. Montesi, Un confronto comparato tra business ethics, 2007 (dispensa).

E-FINANCE (4 CFU)

Da nominare

FINANZA AZIENDALE (8 CFU)

Prof. Carlo Crocione

PROGRAMMAParte Prima: La Finanza Aziendale, argomenti introduttivi: Teoria Finanziaria nell’economia moderna; Funzione finanziaria nell’economia d’impresa e relazioni con le altre funzioni aziendali; Posizione finanziaria netta assoluta e relativa; Intermediazione finanziaria; Efficienza dei mercati finanziari (cenni); Evoluzione storica della finanza aziendale; Funzione finanza per lo sviluppo; Nozioni di capitale contabile e di capitale economico.

Parte Seconda: L’analisi finanziaria contabile: Struttura patrimoniale; Composizione delle fonti e degli impieghi; Riclassificazione del bilancio d’esercizio; Margini patrimoniali; Indici patrimoniali; Nozione di rendiconto finanziario; Flussi autogenerati e strutturali; Rendiconto dei flussi di capitale circolante netto; Flussi autogenerati e strutturali di capitale circolante netto; Cash flow analisys: cash flow operativo contabile, cash flow contabile ed extracontabile; cash flow extragestione; Flussi autogenerati e strutturali di capitale liquido: free cash flow, free cash flow operating, free cash flow to firm e free cash flow to equity; Strategie per la gestione dei crediti commerciali: riflessi gestionali e finanziari; Cover ratio; Indice di correlazione economico-finanziaria; Accordi di Basiela 2: aspetti di gestione finanziaria.

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Parte Terza: La teoria finanziaria del valore (1): Strumenti base della teoria finanziaria del valore, Costo medio ponderato del capitale; Teoria di Modigliani e Miller in assenza di imposte; Teoria di Modigliani e Miller in presenza di imposte; Leva finanziaria e teoria di Modigliani e Miller nell’analisi di bilancio; Costi di fallimento; Costi di agenzia; Politica dei dividendi; Sviluppo interamente sostenibile.

Parte Quarta: La teoria finanziaria del valore (2): Teoria di portafoglio; Capital market line; Security market line; Arbitrage pricing theory; Approccio fondamentale alla determinazione del valore azionario: il modello di Gordon ed il modello di crescita dei dividendi a più stadi; Approccio empirico alla determinazione del valore azionario: i multipli di mercato e cenni all’analisi tecnica; Metodologie per la valutazione delle imprese: metodi patrimoniali, reddituali, finanziari, misti, l’E.v.a. ed il R.e.i.; Intangibles: caratteristiche e metodi di definizione del loro valore; Redditività degli investimenti; Leva operativa; Classificazione dei progetti d’investimento; Metodi per la selezione dei progetti d’investimento; Flessibilità strategica e teoria delle opzioni reali; Capitale relazionale ed opzioni reali.

Parte Quinta: Profili operativi per la finanza d’impresa: Attività di rating; Ricorso al mercato azionario; Ricorso al mercato obbligazionario; Venture capital; Securitization; Project financing; Leverage by out.

TESTI CONSIGLIATIA. Renzi, Criteri di analisi finanziaria nell’economia d’impresa. Flussi finanziari, mercato e valore,Giappichelli Ed., Torino, 2005. M. Fanni, Manuale di finanza per l’impresa, Giuffrè Ed., Milano, 2000. C. Crocione, Dalla teoria alla pratica. Esercizi di finanza aziendale, Perugia, 2003 (dispense). E. Monti, Manuale di finanza per l’impresa. Teoria e pratica, Utet Ed., Torino, 1998.

FINANZIAMENTI D’AZIENDA (4 CFU)

Prof.ssa Daniela Brusco

OBIETTIVI DEL CORSOIl corso ha per oggetto le modalità di copertura del fabbisogno finanziario d’impresa a partire dall’ analisi della sua formazione. Si propone di analizzare i seguenti profili: le politiche finanziarie tra debito e mezzi propri; considerazioni tra modelli teorici e realtà operativa; gli strumenti creditizi e finanziari per la copertura delle esigenze di impresa distinguendo tra fabbisogno durevole e non. L’obiettivo del corso è quello di fornire allo studente un bagaglio di conoscenze minime funzionali a costituire la base logica e metodologica per l’individuazione: delle esigenze di copertura finanziaria che le strategie generali di impresa pongono e, poi, delle possibili alternative di cui essa dispone o può disporre. Esso mira quindi a riconoscere i criteri per la valutazione delle alternative, in termini di costi e benefici, ed alla costruzione del percorso logico e strategico che conduce l’azienda a definire la più efficiente composizione della forme di copertura del fabbisogno finanziario nel quadro delle sue condotte operative e strategiche generali. Pur fornendo una breve analisi d'insieme delle politiche e strategie finanziarie dell’azienda, queste verranno sistematicamente riprese nella descrizione degli strumenti creditizi e finanziari in modo da esplicitare la necessaria correlazione fabbisogno/politiche/strumenti sulla curva del ciclo di vita strategico dell'impresa. Il corso sarà poi caratterizzato da una focalizzazione sul project financing

PROGRAMMA

Il fabbisogno finanziario delle imprese: le fonti di formazione nell'ambito del ciclo gestionale e strategico aziendale; la struttura finanziaria e la relazione tra il fabbisogno e le fonti di finanziamento. La politica di indebitamento e di capitalizzazione: tra teoria e realtà operativa. Gli strumenti non finalizzati nel finanziamento delle imprese: l’apertura di credito in conto corrente e le altre forme di finanziamento a breve. Gli strumenti finalizzati: il leasing. I prestiti sindacati sull’euromercato e le

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Parte Terza: La teoria finanziaria del valore (1): Strumenti base della teoria finanziaria del valore, Costo medio ponderato del capitale; Teoria di Modigliani e Miller in assenza di imposte; Teoria di Modigliani e Miller in presenza di imposte; Leva finanziaria e teoria di Modigliani e Miller nell’analisi di bilancio; Costi di fallimento; Costi di agenzia; Politica dei dividendi; Sviluppo interamente sostenibile.

Parte Quarta: La teoria finanziaria del valore (2): Teoria di portafoglio; Capital market line; Security market line; Arbitrage pricing theory; Approccio fondamentale alla determinazione del valore azionario: il modello di Gordon ed il modello di crescita dei dividendi a più stadi; Approccio empirico alla determinazione del valore azionario: i multipli di mercato e cenni all’analisi tecnica; Metodologie per la valutazione delle imprese: metodi patrimoniali, reddituali, finanziari, misti, l’E.v.a. ed il R.e.i.; Intangibles: caratteristiche e metodi di definizione del loro valore; Redditività degli investimenti; Leva operativa; Classificazione dei progetti d’investimento; Metodi per la selezione dei progetti d’investimento; Flessibilità strategica e teoria delle opzioni reali; Capitale relazionale ed opzioni reali.

Parte Quinta: Profili operativi per la finanza d’impresa: Attività di rating; Ricorso al mercato azionario; Ricorso al mercato obbligazionario; Venture capital; Securitization; Project financing; Leverage by out.

TESTI CONSIGLIATIA. Renzi, Criteri di analisi finanziaria nell’economia d’impresa. Flussi finanziari, mercato e valore,Giappichelli Ed., Torino, 2005. M. Fanni, Manuale di finanza per l’impresa, Giuffrè Ed., Milano, 2000. C. Crocione, Dalla teoria alla pratica. Esercizi di finanza aziendale, Perugia, 2003 (dispense). E. Monti, Manuale di finanza per l’impresa. Teoria e pratica, Utet Ed., Torino, 1998.

FINANZIAMENTI D’AZIENDA (4 CFU)

Prof.ssa Daniela Brusco

OBIETTIVI DEL CORSOIl corso ha per oggetto le modalità di copertura del fabbisogno finanziario d’impresa a partire dall’ analisi della sua formazione. Si propone di analizzare i seguenti profili: le politiche finanziarie tra debito e mezzi propri; considerazioni tra modelli teorici e realtà operativa; gli strumenti creditizi e finanziari per la copertura delle esigenze di impresa distinguendo tra fabbisogno durevole e non. L’obiettivo del corso è quello di fornire allo studente un bagaglio di conoscenze minime funzionali a costituire la base logica e metodologica per l’individuazione: delle esigenze di copertura finanziaria che le strategie generali di impresa pongono e, poi, delle possibili alternative di cui essa dispone o può disporre. Esso mira quindi a riconoscere i criteri per la valutazione delle alternative, in termini di costi e benefici, ed alla costruzione del percorso logico e strategico che conduce l’azienda a definire la più efficiente composizione della forme di copertura del fabbisogno finanziario nel quadro delle sue condotte operative e strategiche generali. Pur fornendo una breve analisi d'insieme delle politiche e strategie finanziarie dell’azienda, queste verranno sistematicamente riprese nella descrizione degli strumenti creditizi e finanziari in modo da esplicitare la necessaria correlazione fabbisogno/politiche/strumenti sulla curva del ciclo di vita strategico dell'impresa. Il corso sarà poi caratterizzato da una focalizzazione sul project financing

PROGRAMMA

Il fabbisogno finanziario delle imprese: le fonti di formazione nell'ambito del ciclo gestionale e strategico aziendale; la struttura finanziaria e la relazione tra il fabbisogno e le fonti di finanziamento. La politica di indebitamento e di capitalizzazione: tra teoria e realtà operativa. Gli strumenti non finalizzati nel finanziamento delle imprese: l’apertura di credito in conto corrente e le altre forme di finanziamento a breve. Gli strumenti finalizzati: il leasing. I prestiti sindacati sull’euromercato e le

operazioni per il finanziamento dell’internazionalizzazione dell’impresa. I crediti di firma per le imprese operanti sui mercati internazionali. Cenni sulle operazioni di copertura mediante emissioni obbligazionarie e azionarie. Il ricorso al mercato del private equity: le categorie di investitori, le operazioni tipiche, il processo di finanziamento. Il ricorso alla quotazione presso mercati regolamentati: le decisioni rilevanti, il processo di quotazione, il princing dei titoli. Le operazioni di project financing: i profili organizzativi, la gestione dei rischi, le fonti di finanziamento. Le operazioni di asset backed securitization: i profili organizzativi, la gestione dei rischi, la regolamentazione italiana. La crescita esterna aziendale, il finanziamento delle acquisizioni e le operazioni di leveraged buy out. TESTI CONSIGLIATI

Monti E., Manuale di finanza per l’impresa, Utet, Torino, 2000 (limitatamente ai capitoli 1, 7, 9, 14, 15, 16); Dessy A. e Vender J., Capitale di rischio e sviluppo dell’impresa, Egea, Milano, 2001 (limitatamente ai capitoli 4, 5, 6, 7); altro materiale sarà reso disponibile nel corso delle lezioni

GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE (6 CFU)

Da nominare

GESTIONE FINANZIARIA E VALUTARIA (4 CFU)

Prof. Luigi Maisto

OBIETTIVI DEL CORSOPartendo dall’analisi delle tematiche concernenti la creazione e la misurazione del valore, il corso si concentra sui principi fondamentali della gestione strategica ed integrata dei rischi d’impresa nonché sui tipici ambiti operativi e sui modelli organizzativi della tesoreria aziendale, dedicando particolare attenzione agli aspetti valutari.

PROGRAMMALa creazione del valore d’impresa. La politica finanziaria e la ricerca del valore. La Direzione finanziaria e la pianificazione: funzioni, obiettivi, fasi, controllo direzionale. Il costo del capitale. La gestione finanziaria con E.V.A. I rischi d’impresa: tipologie, strategie di gestione e metodi di misurazione. La finanza operativa: tesoreria aziendale, modelli, struttura organizzativa, cash management. I rischi finanziari: il rischio di liquidità, il rischio di tasso, il rischio di cambio. La gestione strategica del rischio di cambio: l’approccio statico e l’approccio dinamico. La bilancia valutaria e la gestione finanziaria plurivalute.

TESTO CONSIGLIATOR. Carradori e A. Grasselli (a cura di), Manuale di finanza d’impresa, Il Sole 24 Ore, Milano, 1999 (limitatamente ai capitoli 2, 3, 5, 6 della parte I ed ai capitoli 9, 10, 11, 12, 13, 14 della parte II)

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTIG. B. Stewart, La ricerca del valore: una guida per il management e per gli azionisti, EGEA, Milano, 2000T. Copeland, T. Koller, J. Murrin, Il valore dell’impresa (strategie di valutazione e gestione), Il Sole 24 Ore, Milano, 2002 G. Antichi, G. Burei, A. Gervasoni, A. Sala, C. Soppelsa, G. Tamburi, Finanza d’impresa, Guerini e associati, Milano, 1996

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GESTIONE INFORMATICA DEI DATI AZIENDALI (4 CFU)

Prof. Paolo Fratini PROGRAMMA1. Introduzione. 1.1 I regimi contabili. 1.2 I libri e registri obbligatori. - 2. La contabilità generale con il PC. 2.1 Gli archivi aziendali di contabilità generale: l’archivio ditte; l’archivio clienti; l’archivio fornitori; le tabelle con le causali contabili. 2.2 Il piano dei conti: caratteristiche e livelli di articolazione dei conti. 2.3 La gestione della prima nota: utilizzo delle causali contabili; registrazione fatture d’acquisto; registrazione fatture di vendita; variazione movimenti contabili; variazione movimenti IVA; la registrazione dei fattori produttivi ad utilità ripetuta e la tenuta del libro cespiti; la registrazione dei costi indeducibili ed a deducibilità limitata. 2.4 Le liquidazioni periodiche IVA: disciplina e modalità operative. 2.5 La gestione delle stampe: situazioni contabili; partitari; registri contabili; registri IVA. 2.6 Il bilancio d’esercizio: le operazioni di integrazione e di rettifica; la chiusura dei conti; codici di riclassificazione automatizzati.

TESTO CONSIGLIATOPaolo Fratini , Manuale per la tenuta della contabilità - obblighi civilistici e norme fiscali , Giappichelli, Torino, 2005.

INFORMATICA (8 CFU)

Da nominare

INGLESE (6 CFU)

Prof.ssa Claudia Timpani

OBIETTIVI DEL CORSO Potenziare le competenze grammaticali e le abilità comunicative richieste a livello B1 del Framework Europeo (pre – intermedio). Praticare l’inglese generale e commerciale attraverso la lettura e la comprensione di testi autentici e inerenti argomenti di tipo economico. Consolidare alcune conoscenze specifiche del Corso di laurea attraverso la lettura e la comprensione di testi in lingua straniera. Familiarizzare con alcune nozioni di base necessarie alla comprensione del mondo dell’impresa e degli affari.

PROGRAMMAParte I: Inglese generale. – 1. Attività previste: studio della grammatica, esercizi, lettura e comprensione di testi, ascolto e comprensione, produzione orale. - 2. Argomenti di grammatica: Strutture e funzioni relative al livello B1 (pre – intermedio) del Framework europeo. Alcune strutture/funzioni del livello B2 (intermedio) del Framework europeo di strutture/funzioni. Si indicano di seguito i principali argomenti grammaticali trattati: Adverbs of Frequency. Article a-an. Word order. Auxiliaries. Verb to be/to have. The date /the time. Calendar. Possessives. Prepositions: in, at, on, etc. Prepositions of place and direction. Adjectives - comparison of adjectives. Much, Many, a lot, a little, a few. “Wh-Questions”. Present Simple. Present Continuous. Futures. Past Simple. Past Continuous. Present Perfect. Present Perfect Continuous. Conditionals (I-II-III). Irregular Verbs. Modal auxiliaries (can, must, should, may, might). Parte II: Inglese specifico. – 1. Attività previste: Lettura e comprensione di testi di media difficoltà di carattere commerciale, e delle dispense a cura del docente. Ascolto e comprensione, produzione orale.

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GESTIONE INFORMATICA DEI DATI AZIENDALI (4 CFU)

Prof. Paolo Fratini PROGRAMMA1. Introduzione. 1.1 I regimi contabili. 1.2 I libri e registri obbligatori. - 2. La contabilità generale con il PC. 2.1 Gli archivi aziendali di contabilità generale: l’archivio ditte; l’archivio clienti; l’archivio fornitori; le tabelle con le causali contabili. 2.2 Il piano dei conti: caratteristiche e livelli di articolazione dei conti. 2.3 La gestione della prima nota: utilizzo delle causali contabili; registrazione fatture d’acquisto; registrazione fatture di vendita; variazione movimenti contabili; variazione movimenti IVA; la registrazione dei fattori produttivi ad utilità ripetuta e la tenuta del libro cespiti; la registrazione dei costi indeducibili ed a deducibilità limitata. 2.4 Le liquidazioni periodiche IVA: disciplina e modalità operative. 2.5 La gestione delle stampe: situazioni contabili; partitari; registri contabili; registri IVA. 2.6 Il bilancio d’esercizio: le operazioni di integrazione e di rettifica; la chiusura dei conti; codici di riclassificazione automatizzati.

TESTO CONSIGLIATOPaolo Fratini , Manuale per la tenuta della contabilità - obblighi civilistici e norme fiscali , Giappichelli, Torino, 2005.

INFORMATICA (8 CFU)

Da nominare

INGLESE (6 CFU)

Prof.ssa Claudia Timpani

OBIETTIVI DEL CORSO Potenziare le competenze grammaticali e le abilità comunicative richieste a livello B1 del Framework Europeo (pre – intermedio). Praticare l’inglese generale e commerciale attraverso la lettura e la comprensione di testi autentici e inerenti argomenti di tipo economico. Consolidare alcune conoscenze specifiche del Corso di laurea attraverso la lettura e la comprensione di testi in lingua straniera. Familiarizzare con alcune nozioni di base necessarie alla comprensione del mondo dell’impresa e degli affari.

PROGRAMMAParte I: Inglese generale. – 1. Attività previste: studio della grammatica, esercizi, lettura e comprensione di testi, ascolto e comprensione, produzione orale. - 2. Argomenti di grammatica: Strutture e funzioni relative al livello B1 (pre – intermedio) del Framework europeo. Alcune strutture/funzioni del livello B2 (intermedio) del Framework europeo di strutture/funzioni. Si indicano di seguito i principali argomenti grammaticali trattati: Adverbs of Frequency. Article a-an. Word order. Auxiliaries. Verb to be/to have. The date /the time. Calendar. Possessives. Prepositions: in, at, on, etc. Prepositions of place and direction. Adjectives - comparison of adjectives. Much, Many, a lot, a little, a few. “Wh-Questions”. Present Simple. Present Continuous. Futures. Past Simple. Past Continuous. Present Perfect. Present Perfect Continuous. Conditionals (I-II-III). Irregular Verbs. Modal auxiliaries (can, must, should, may, might). Parte II: Inglese specifico. – 1. Attività previste: Lettura e comprensione di testi di media difficoltà di carattere commerciale, e delle dispense a cura del docente. Ascolto e comprensione, produzione orale.

Aree tematiche trattate nelle dispense oggetto della prova orale: marketing, accounting, the EU & international contract law, business correspondence, types of companies. Le dispense sono state realizzate in collaborazione con il Prof. Roberto Cippitani.

TESTI CONSIGLIATIGrammatica: M. Vince e G. Cerulli, Grammar foundations, MacMillan, Oxford, 2002 Inglese generale: S. Kay, V. Jones, P. Kerr, Inside Out – Pre intermediate (student’s book, workbook, Cd e audiocassette), Mac Millan, Oxford, 2002 Inglese di business: le indicazioni bibliografiche verranno fornite dal docente all’inizio del corso Materiale didattico tratto da riviste, quotidiani e altro Dispense a cura del docente Dizionario bilingue: Il Ragazzini 2004, inglese-italiano e italiano-inglese, Zanichelli, Bologna Dizionario monolingue: Oxford Advanced Learner’s DictionaryDizionario di business english: Business English, italiano-inglese e inglese-italiano, Garzanti Linguistica

ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (6 CFU)

Prof. Lorenzo Mezzasoma

PROGRAMMAI candidati all'esame dovranno conoscere i libri in cui è suddiviso il Codice civile. In particolare, dovranno conoscere: Libro primo, "Delle persone e della famiglia" (artt. 1-455); Libro secondo, "Delle successioni" (artt. 456-809); Libro terzo, "Della proprietà" (artt. 810-1172); Libro quarto, "Delle obbligazioni" (artt. 1173-2059); Libro sesto, "Della tutela dei diritti" (artt. 2643-2969). Per i soli studenti che frequenteranno le lezioni saranno previste delle prove di verifica intermedie i cui risultati saranno opportunamente valutati in sede di esame. Durante il corso verranno anche effettuati seminari ed altre attività didattiche integrative.

TESTI CONSIGLIATIAA.VV., Istituzioni di diritto civile, a cura di P. Perlingieri, ESI, Napoli, ultima edizione; Codice civile e leggi collegate, edizione aggiornata al 2007

LETTURE CONSIGLIATEA. Palazzo e A. Sassi (a cura di), Diritto privato del mercato, Perugia, 2007, limitatamente alla parte IIª (Il diritto dei consumatori)

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (6 CFU)

Prof.ssa Anna Maria De Cesaris

PROGRAMMA

Il corso ha ad oggetto i lineamenti generali del diritto pubblico italiano, dai principi di base alle più recenti riforme. In particolare, esso muove dall’esame dei caratteri essenziali del fenomeno giuridico, dalle nozioni di norma giuridica ed orientamento giuridico, dalla considerazione dei rapporti tra ordinamenti giuridici (e dei problemi ad essi inerenti) per poi soffermarsi sugli elementi distintivi dell’ordinamento giuridico statale e sulle diverse forme di stato e di governo. Particolare attenzione nel corso, è rivolta alle fonti delle produzione del diritto, sia alle fonti dell’ordinamento statale che alle fonti

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degli altri ordinamenti territoriali (in specie delle Regioni, collocate al “centro” del sistema a seguito della recente revisione delle norme del titolo V della parte seconda della Costituzione, e sulle cui nuove competenze occorrerà soffermarsi). Nell’ambito della forma di governo delineata dalle norme costituzionali si analizzeranno caratteri e funzioni dei principali organi di indirizzo politico (corpo elettorale, Parlamento, Governo) nonché degli organi costituzionali di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte costituzionale e magistratura). Questi ultimi argomenti saranno sempre oggetto di confronto con le relative proposte di riforma o leggi di revisione della Costituzione. Una articolazione del corso sarà anche dedicata all’esame dei diritti costituzionali e delle loro garanzie. Le lezioni toccheranno anche la tematica e le principali problematiche dell’Unione Europea. Il corso sarà integrato da seminari tenuti dagli assistenti diretti all’approfondimento di alcuni argomenti presi in esame durante lo svolgimento del corso. A conclusione del corso si orgnizzeranno lezioni-conferenze tenute da personalità locali e nazionali su tematiche giuridiche e di attualità. Gli studenti che avranno seguito le lezioni con particolare partecipazione critica potranno fare parte del gruppo prescelto per un viaggio studio. Sarà competenza del docente stabilire di volta in volta, a seconda delle principali tematiche affrontate a lezione, l’organo istituzionale da prendere in esame per una giornata studio che potrà essere: alla Corte costituzionale, al C.S.M., alla Camera dei deputati, al Senato della Repubblica e alla Regione.

TESTI CONSIGLIATI

A. Barbera e C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione G. U. Rescigno, Corso di diritto pubblico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione R. Bin e G. Pitruzzella, Diritto Costituzionale, Giappichelli Editore, ultima edizione

LINGUA FRANCESE (6 CFU)

Prof.ssa Grazia Tamburini

OBIETTIVI DEL CORSO

Obiettivo del corso è il potenziamento (livello B1 del quadro di riferimento europeo) delle quattro abilità (comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta), anche attraverso l’approfondimento del lessico specifico relativo a materie del curricolo di studi e la conoscenza e l’uso delle strutture linguistiche.

PROGRAMMA

Elementi di fonetica, grammatica e morfosintassi della lingua francese. Lessico: tecniche di potenziamento del lessico generale e acquisizione del lessico di specialità (francese economico). Lettura, comprensione e commento di testi relativi alla cultura e alla civiltà francese, nonché all’ambito economico.

TESTI CONSIGLIATI

F. Bidaud, La Grammaire française pour italophones, La Nuova Italia, Firenze, u.e.; Per le esercitazioni: F. Bidaud, Exercices de grammaire, La Nuova Italia, Firenze, u.e.; L. Schena (a cura di), Français des Affaires. Lectures Interactives, Schede di Cécile Desoutter e Claudia Zoratti, LED Edizioni, Collana: «Lingue di Oggi», Milano, 1998; Per i principianti si consiglia inoltre: Berger, Hédiard, Oliver, Grammaire de la langue française, ed. La Nuova Italia, Firenze. Si consigliano come sussidi: R. Boch, Dizionario bilingue, Zanichelli, Bologna; Dictionnaire de la langue française Le Petit Robert.

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degli altri ordinamenti territoriali (in specie delle Regioni, collocate al “centro” del sistema a seguito della recente revisione delle norme del titolo V della parte seconda della Costituzione, e sulle cui nuove competenze occorrerà soffermarsi). Nell’ambito della forma di governo delineata dalle norme costituzionali si analizzeranno caratteri e funzioni dei principali organi di indirizzo politico (corpo elettorale, Parlamento, Governo) nonché degli organi costituzionali di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte costituzionale e magistratura). Questi ultimi argomenti saranno sempre oggetto di confronto con le relative proposte di riforma o leggi di revisione della Costituzione. Una articolazione del corso sarà anche dedicata all’esame dei diritti costituzionali e delle loro garanzie. Le lezioni toccheranno anche la tematica e le principali problematiche dell’Unione Europea. Il corso sarà integrato da seminari tenuti dagli assistenti diretti all’approfondimento di alcuni argomenti presi in esame durante lo svolgimento del corso. A conclusione del corso si orgnizzeranno lezioni-conferenze tenute da personalità locali e nazionali su tematiche giuridiche e di attualità. Gli studenti che avranno seguito le lezioni con particolare partecipazione critica potranno fare parte del gruppo prescelto per un viaggio studio. Sarà competenza del docente stabilire di volta in volta, a seconda delle principali tematiche affrontate a lezione, l’organo istituzionale da prendere in esame per una giornata studio che potrà essere: alla Corte costituzionale, al C.S.M., alla Camera dei deputati, al Senato della Repubblica e alla Regione.

TESTI CONSIGLIATI

A. Barbera e C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione G. U. Rescigno, Corso di diritto pubblico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione R. Bin e G. Pitruzzella, Diritto Costituzionale, Giappichelli Editore, ultima edizione

LINGUA FRANCESE (6 CFU)

Prof.ssa Grazia Tamburini

OBIETTIVI DEL CORSO

Obiettivo del corso è il potenziamento (livello B1 del quadro di riferimento europeo) delle quattro abilità (comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta), anche attraverso l’approfondimento del lessico specifico relativo a materie del curricolo di studi e la conoscenza e l’uso delle strutture linguistiche.

PROGRAMMA

Elementi di fonetica, grammatica e morfosintassi della lingua francese. Lessico: tecniche di potenziamento del lessico generale e acquisizione del lessico di specialità (francese economico). Lettura, comprensione e commento di testi relativi alla cultura e alla civiltà francese, nonché all’ambito economico.

TESTI CONSIGLIATI

F. Bidaud, La Grammaire française pour italophones, La Nuova Italia, Firenze, u.e.; Per le esercitazioni: F. Bidaud, Exercices de grammaire, La Nuova Italia, Firenze, u.e.; L. Schena (a cura di), Français des Affaires. Lectures Interactives, Schede di Cécile Desoutter e Claudia Zoratti, LED Edizioni, Collana: «Lingue di Oggi», Milano, 1998; Per i principianti si consiglia inoltre: Berger, Hédiard, Oliver, Grammaire de la langue française, ed. La Nuova Italia, Firenze. Si consigliano come sussidi: R. Boch, Dizionario bilingue, Zanichelli, Bologna; Dictionnaire de la langue française Le Petit Robert.

MARKETING (8 CFU)

Prof.ssa Alessia Melasecche

OBIETTIVI DEL CORSO

La fruizione del corso permette agli studenti di acquisire conoscenze chiave, teoriche e pratiche, sulle tecniche e sulle metodologie del Marketing Strategico ed Operativo, secondo l’approccio market-driven, e su nuove discipline, quali il Marketing dei Beni Industriali, Territoriale, Sportivo, Relazionale ed Esperienziale, che si stanno sempre più accreditando nell’economia moderna.

PROGRAMMA

Il marketing nell’impresa e nell’economia. L’orientamento al mercato in un ambiente discontinuo. L’analisi del comportamento dell’acquirente. L’analisi dei bisogni attraverso la segmentazione. L’analisi di attrattività dei segmenti. L’analisi di competitività dei segmenti. La scelta della strategia di marketing. Il piano di marketing. Le decisioni di lancio di nuovi prodotti. Le decisioni di gestione delle marche. Le decisioni di distribuzione. Le decisioni di prezzo. Le decisioni di comunicazione di marketing. Elementi di marketing dei beni industriali. Elementi di marketing territoriale. Elementi di marketing sportivo. Elementi di marketing relazionale ed esperienziale. Glossario di termini in inglese.

TESTO CONSIGLIATO

J.J. Lambin, Marketing strategico e operativo, Milano, Mc Graw-Hill, 4 ed.

MATEMATICA FINANZIARIA (8 CFU)

Prof.ssa Paola Matrigali

PROGRAMMAParte prima: Importi, tempo e rischi I. Struttura temporale dello scambio di importi, il capitale e l'interesse 1. Scambio di importi 2. Operazioni con scadenziario fissato 3. Le leggi finanziarie 4. Definizioni fondamentali basate sulla funzione valore 5. Operazioni finanziarie regolate da una legge II. I contratti, lo scambio, i prezzi 1. Mutui e obbligazioni 2. Il rating 3. Verso il mercato 4. La struttura del mercato 5. Mercati primari, mercati secondari 6. I prezzi 7. Su alcuni tipi di contratti obbligazionari III. I rischi 1. Tempo, incertezza, rischio 2. Il rischio di tasso di interesse 3. Diritto di estinzione anticipata 4. Un esempio di rischio, specifico di mutui e obbligazioni: il rischio di credito 5. Ancora un rischio di credito: ZCB emessi da imprese 6. Col principio di arbitraggio e qualche attenzione si danno (senza probabilità) risposte all'incertezza (i paragrafi 3.6, 3.7, 3.8 non vanno fatti) Parte seconda: La valutazione in condizioni di certezza IV. La legge esponenziale 1. La funzione esponenziale come legge di equivalenza finanziaria 2. Tassi e intensità equivalenti secondo la legge esponenziale 3. Valore di una operazione finanziaria in base alla legge esponenziale 4. Proprietà funzionali della legge esponenziale 5. Scomposizione di operazioni finanziarie V. Rendite e piani d'ammortamento 1. Definizioni preliminari 2. Valore attuale di rendite a rate costanti 3. Rendite frazionate 4. Le operazioni di rendita nell'aspetto dinamico (va fatto solo il paragrafo 5.4.5.: Rendita posticipata a quote capitale costante) 5. Il piano d'ammortamento (va fatto tutto tranne il punto 5.5.5.) VI. Tasso interno di rendimento di un'operazione finanziaria 1. Il problema del tasso interno 2. Il caso di pagamenti periodici 3. Il caso di pagamenti non periodici 4. Il TAEG (il paragrafo 6.3 non va fatto) VII. Teoria delle leggi di equivalenza finanziaria 1. La funzione valore in un contratto a pronti 2. La funzione valore in un contratto a termine 3. La proprietà di uniformità nel tempo 4. Fattori di sconto e di capitalizzazione 5. Tassi e intensità di interesse su orizzonti di scambio finiti 6. L'intensità istantanea di interesse 7. L'intensità di rendimento a scadenza 8. Capitalizzazione lineare e capitalizzazione iperbolica 9. La linearità del valore attuale Parte terza: Le

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operazioni finanziarie nel mercato VIII. Funzione valore e prezzi di mercato 1. Le ipotesi caratteristiche del mercato 2. Titoli a cedola nulli unitari 3. Titoli a cedola nulla non unitari 4. Portafogli di zero-coupon bond con diversa scadenza 5. Contratti a termine (forward) 6. Tassi impliciti 7. Grandezze contabili per la gestione delle obbligazioni 8. Considerazioni sugli effetti fiscali IX. La struttura per scadenza dei tassi di interesse 1. Le strutture per scadenza a pronti 2. Le strutture per scadenza implicite 3. La struttura su uno scadenzario arbitrario 4. Tasso interno e tasso di parità di titoli a cedola fissa 5. Tasso interno e tasso di parità di mutui a tasso fisso (il paragrafo 9.6 non va fatto) X. Indici temporali e indici di variabilità 1. Indici temporali di un flusso di pagamenti 2. Indici di variabilità di un flusso di pagamenti XI - XII. Cenni sulla misurazione della struttura per scadenza dei tassi d'interesse. Metodi sui tassi di parità. I tassi swap come tassi di parità. XII. L'evoluzione della struttura per scadenza 1. Evoluzione della struttura per scadenza in condizioni di certezza 2. Le ipotesi di aspettativa.

TESTO CONSIGLIATOG. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, Manuale di Finanza, vol. I: Tassi di interesse. Mutui e obbligazioni, il Mulino, Bologna, 2005.

METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DELLE AZIENDE (8 CFU)

Prof. Alessandro Caterino

OBIETTIVI DEL CORSOObiettivo del corso è fornire strumenti matematici di base (calcolo e algebra lineare) e metodo matematico per affrontare e risolvere problemi quantitativi nell’ambito delle discipline di tipo economico ed aziendale.

PROGRAMMA1. Insiemi numerici e polinomi. Gli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali e reali e loro struttura algebrica e d’ordine. Non completezza di Q (numeri razionali) e completezza di R (numeri reali). Maggioranti e minoranti, massimo e minimo. Il campo dei numeri complessi. Equazioni e disequazioni polinomiali. Fattorizzazione di polinomi nel campo reale e complesso. Teorema fondamentale dell’algebra. 2. Funzioni ed elementi di geometria analitica. Funzioni. Funzioni biiettive. Funzioni composte e funzioni inverse. Funzioni reali limitate e illimitate. Massimi e minimi locali e assoluti. Funzioni trigonometriche. Funzioni esponenziale e logaritmo. Equazioni e disequazioni esponenziali e logaritmiche. Coordinate cartesiane. Equazione di una retta nel piano, parallelismo e perpendicolarità tra rette, distanze. Circonferenza. Equazioni canoniche di ellisse, iperbole e parabola. 3. Limiti di successioni e funzioni. Successioni reali. Limiti di successioni reali. Limiti di successioni monotone. Moltiplicazione dei depositi bancari e serie geometriche. Limiti di funzioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Limiti di funzioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di funzioni monotone. Forme indeterminate. Limiti notevoli. Infiniti e infinitesimi. Continuità. Continuità delle funzioni polinomiali, razionali, trigonometriche e delle funzioni esponenziale e logaritmo. Continuità di somma, prodotto e quoziente di funzioni continue. Discontinuità.. Teorema di Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema dei valori intermedi. 4. Derivate e applicazioni. Funzione costo: variazione media dei costi e costo marginale. Rapporto incrementale e derivata. Significato geometrico della derivata. Derivate di funzioni elementari. Continuità e derivabilità. Derivate di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Derivate delle funzioni composte e delle funzioni inverse. Teorema di Rolle. Teorema di Lagrange. Segno della derivata e crescenza e decrescenza della funzione. Teorema di L’Hopital. Criteri per la determinazione dei punti di massimo e minimo (studio del segno della derivata prima o valutazione delle derivate successive nei punti che annullano la derivata prima). Criteri di concavità e convessità. Flessi. Studio di funzione.

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operazioni finanziarie nel mercato VIII. Funzione valore e prezzi di mercato 1. Le ipotesi caratteristiche del mercato 2. Titoli a cedola nulli unitari 3. Titoli a cedola nulla non unitari 4. Portafogli di zero-coupon bond con diversa scadenza 5. Contratti a termine (forward) 6. Tassi impliciti 7. Grandezze contabili per la gestione delle obbligazioni 8. Considerazioni sugli effetti fiscali IX. La struttura per scadenza dei tassi di interesse 1. Le strutture per scadenza a pronti 2. Le strutture per scadenza implicite 3. La struttura su uno scadenzario arbitrario 4. Tasso interno e tasso di parità di titoli a cedola fissa 5. Tasso interno e tasso di parità di mutui a tasso fisso (il paragrafo 9.6 non va fatto) X. Indici temporali e indici di variabilità 1. Indici temporali di un flusso di pagamenti 2. Indici di variabilità di un flusso di pagamenti XI - XII. Cenni sulla misurazione della struttura per scadenza dei tassi d'interesse. Metodi sui tassi di parità. I tassi swap come tassi di parità. XII. L'evoluzione della struttura per scadenza 1. Evoluzione della struttura per scadenza in condizioni di certezza 2. Le ipotesi di aspettativa.

TESTO CONSIGLIATOG. Castellani, M. De Felice, F. Moriconi, Manuale di Finanza, vol. I: Tassi di interesse. Mutui e obbligazioni, il Mulino, Bologna, 2005.

METODI MATEMATICI PER LA GESTIONE DELLE AZIENDE (8 CFU)

Prof. Alessandro Caterino

OBIETTIVI DEL CORSOObiettivo del corso è fornire strumenti matematici di base (calcolo e algebra lineare) e metodo matematico per affrontare e risolvere problemi quantitativi nell’ambito delle discipline di tipo economico ed aziendale.

PROGRAMMA1. Insiemi numerici e polinomi. Gli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali e reali e loro struttura algebrica e d’ordine. Non completezza di Q (numeri razionali) e completezza di R (numeri reali). Maggioranti e minoranti, massimo e minimo. Il campo dei numeri complessi. Equazioni e disequazioni polinomiali. Fattorizzazione di polinomi nel campo reale e complesso. Teorema fondamentale dell’algebra. 2. Funzioni ed elementi di geometria analitica. Funzioni. Funzioni biiettive. Funzioni composte e funzioni inverse. Funzioni reali limitate e illimitate. Massimi e minimi locali e assoluti. Funzioni trigonometriche. Funzioni esponenziale e logaritmo. Equazioni e disequazioni esponenziali e logaritmiche. Coordinate cartesiane. Equazione di una retta nel piano, parallelismo e perpendicolarità tra rette, distanze. Circonferenza. Equazioni canoniche di ellisse, iperbole e parabola. 3. Limiti di successioni e funzioni. Successioni reali. Limiti di successioni reali. Limiti di successioni monotone. Moltiplicazione dei depositi bancari e serie geometriche. Limiti di funzioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Limiti di funzioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di funzioni monotone. Forme indeterminate. Limiti notevoli. Infiniti e infinitesimi. Continuità. Continuità delle funzioni polinomiali, razionali, trigonometriche e delle funzioni esponenziale e logaritmo. Continuità di somma, prodotto e quoziente di funzioni continue. Discontinuità.. Teorema di Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema dei valori intermedi. 4. Derivate e applicazioni. Funzione costo: variazione media dei costi e costo marginale. Rapporto incrementale e derivata. Significato geometrico della derivata. Derivate di funzioni elementari. Continuità e derivabilità. Derivate di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Derivate delle funzioni composte e delle funzioni inverse. Teorema di Rolle. Teorema di Lagrange. Segno della derivata e crescenza e decrescenza della funzione. Teorema di L’Hopital. Criteri per la determinazione dei punti di massimo e minimo (studio del segno della derivata prima o valutazione delle derivate successive nei punti che annullano la derivata prima). Criteri di concavità e convessità. Flessi. Studio di funzione.

5. Integrali e calcolo di aree. L’integrale secondo Riemann e alcune proprietà degli integrali definiti. Classi di funzioni integrabili. Primitive e integrali indefiniti. Integrazione per parti. Teorema della media. Funzione integrale. Teorema di Torricelli-Barrow. Formula fondamentale del calcolo integrale. Calcolo di aree.6. Funzioni di più variabili. Funzioni di più variabili. Limiti e continuità di funzioni di due variabili. Derivate parziali. Massimi e minimi liberi. Massimi e minimi vincolati. Applicazioni al caso di un’impresa che produca più prodotti. 7. Algebra lineare. Lo spazio vettoriale delle matrici reali di tipo mxn (m righe ed n colonne). Lo spazio vettoriale Rn, combinazioni lineari e vettori linearmente dipendenti (e titoli replicabili). L’algebra delle matrici reali quadrate. Determinante e proprietà. Rango di una matrice. Matrici invertibili. Sistemi lineari.

TESTI CONSIGLIATIL. Peccati, S. Salsa, A. Squellati, Matematica per l’economia e l'azienda, EGEA, Milano, 2004 A. Guerraggio, Matematica generale, Boringhieri, Torino, 2000 P. Boieri e G. Chiti, Precorso di matematica, Zanichelli, Bologna, 1994

MICROECONOMIA (8 CFU)

Prof.ssa Margherita Giannoni

PROGRAMMA

I modulo. Le decisioni economiche delle famiglie e delle imprese. Parte 1 - Le famiglie. 2. Le scelte del consumatore. 3. Le curve di domanda. 4. Variazioni di prezzo e benessere del consumatore. 5. La famiglia come fornitrice di risorse. 6. Scelte in condizioni di incertezza. Parte 2 - Le imprese. 7. L’impresa e i suoi obiettivi. 8. Tecnologia e produzione. 9. I costi. II modulo. Il funzionamento dei mercati. Parte 3 - Il modello concorrenziale. 10. L’impresa che non fa il prezzo. 11. L’equilibrio nei mercati concorrenziali. 12. Equilibrio economico generale ed economia del benessere. Parte 4 - Il potere di mercato. 13. Il monopolio. 14. Comportamenti monopolistici. 15. Oligopolio e comportamento strategico. 16. La teoria dei giochi. Parte 5 - Assenza di mercati. 17. Informazione asimmetrica. 18. Esternalità e beni pubblici. (I numeri dei paragrafi fanno riferimento ai capitoli del libro di testo consigliato).

TESTO CONSIGLIATO

Michael L. Katz, Harvey S. Rosen, Carlo Andrea Bollino, Microeconomia, 3/ed , Milano, Mc Graw Hill, 2007. I paragrafi del programma corrispondono a quelli del libro. Web site : http://www.ateneonline.it/katz/home.asp

ALTRI RIFERIMENTI

Varian H. R. , Microeconomia, 4a ed., Venezia, Cafoscarina, 1998; D. Begg, S. Fischer e R. Dornbush, Economia, McGraw-Hill, Milano, 2001, T. Cozzi, S. Zamagni, Economia Politica, 3a ed., il Mulino, Bologna, 1994, R.S. Pindyck e D.L. Rubinfeld, Microeconomia, Zanichelli, Bologna, 1999.

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MODELLI MATEMATICI PER I MERCATI FINANZIARI (6 CFU)

Prof.ssa Gianna Figà Talamanca

OBIETTIVI DEL CORSOFornire agli studenti la basi teoriche per poter implementare problemi di ottimizzazione vincolata al fine della selezione di portafogli e per calcolare il prezzo dei principali titoli derivati secondo alcuni modelli standard di valutazione.

PROGRAMMA Parte I Criteri di Scelta in condizioni di incertezza. Il criterio della media: definizione, proprietà. Il criterio media-varianza: definizione e proprietà. Funzioni di utilità: definizione e proprietà. Il criterio dell’Utilità Attesa. Analisi Rischio- Rendimento. Rappresentare la rischiosità mediante la varianza: giustificazione teorica. Portafogli di titoli rischiosi: definizione. Determinazione della variabile rendimento, della sua media e della sua varianza in termini dei titoli rischiosi di base. Selezione di portafogli costituiti da N titoli rischiosi in base al criterio media-varianza. Costruzione dettagliata della frontiera e della frontiera efficiente nel piano varianza-media e nel piano scartomedia. Proprietà dei portafogli di frontiera. Introduzione di un titolo privo di rischio nel mercato e selezione di portafogli costituiti da N titoli rischiosi e uno non rischioso in base al criterio media-varianza. Costruzione dettagliata della frontiera e della frontiera efficiente nel piano varianza-media e nel piano scarto- media. Proprietà dei portafogli di frontiera. Introduzione al Capital Asset Pricing Model (C.A.P.M.).

Parte II Titoli derivati: motivazioni. I contratti forward e le opzioni finanziarie Call e Put. Terminologia. Rappresentazione grafica del payoff a scadenza dei suddetti derivati. Opzioni europee e americane, opzioni IN, OUT e AT the money. Limiti inferiori e superiori per il prezzo di opzioni europee Call e Put in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Relazione di parità Call-Put in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Non convenienza dell’esercizio anticipato di una Call americana in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Valutazione di titoli derivati. Il modello binomiale ad un periodo: approccio di arbitraggio (replica) e valutazione neutrale al rischio”. Estensione al caso di n periodi. Derivazione della formula esplicita per il prezzo di una Call europea. Determinazione del prezzo di un derivato di tipo americano nel modello binomiale multiperiodale (caso della Put nel dettaglio). Il Delta-Hedging dinamico su un albero binomiale. Cenni sul Modello di Black and Scholes. Evoluzione del titolo rischioso sotto la misura di probabilità reale e neutrale al rischio. Formula per il prezzo di una Call Europea (derivazione esplicita di una parte di questa). Per entrambe le parti di programma saranno effettuate delle esercitazioni pratiche in Aula Informatica.

TESTI CONSIGLIATISaranno affrontati argomenti trattati in alcuni capitoli dei seguenti testi: F. Moriconi, Matematica finanziaria, Il Mulino, Bologna, 1994. E. Barucci, Teoria del Portafoglio Finanziario, ed. Il Mulino. J.Hull, Opzioni Futures ed altri derivati, ed. Il Sole 24Ore.

Modalità d’Esame L’esame prevede una esercitazione scritta anche mediante l’uso del computer (Excel) e una prova orale/teorica.

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MODELLI MATEMATICI PER I MERCATI FINANZIARI (6 CFU)

Prof.ssa Gianna Figà Talamanca

OBIETTIVI DEL CORSOFornire agli studenti la basi teoriche per poter implementare problemi di ottimizzazione vincolata al fine della selezione di portafogli e per calcolare il prezzo dei principali titoli derivati secondo alcuni modelli standard di valutazione.

PROGRAMMA Parte I Criteri di Scelta in condizioni di incertezza. Il criterio della media: definizione, proprietà. Il criterio media-varianza: definizione e proprietà. Funzioni di utilità: definizione e proprietà. Il criterio dell’Utilità Attesa. Analisi Rischio- Rendimento. Rappresentare la rischiosità mediante la varianza: giustificazione teorica. Portafogli di titoli rischiosi: definizione. Determinazione della variabile rendimento, della sua media e della sua varianza in termini dei titoli rischiosi di base. Selezione di portafogli costituiti da N titoli rischiosi in base al criterio media-varianza. Costruzione dettagliata della frontiera e della frontiera efficiente nel piano varianza-media e nel piano scartomedia. Proprietà dei portafogli di frontiera. Introduzione di un titolo privo di rischio nel mercato e selezione di portafogli costituiti da N titoli rischiosi e uno non rischioso in base al criterio media-varianza. Costruzione dettagliata della frontiera e della frontiera efficiente nel piano varianza-media e nel piano scarto- media. Proprietà dei portafogli di frontiera. Introduzione al Capital Asset Pricing Model (C.A.P.M.).

Parte II Titoli derivati: motivazioni. I contratti forward e le opzioni finanziarie Call e Put. Terminologia. Rappresentazione grafica del payoff a scadenza dei suddetti derivati. Opzioni europee e americane, opzioni IN, OUT e AT the money. Limiti inferiori e superiori per il prezzo di opzioni europee Call e Put in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Relazione di parità Call-Put in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Non convenienza dell’esercizio anticipato di una Call americana in un mercato ideale in assenza di dividendi sul sottostante. Valutazione di titoli derivati. Il modello binomiale ad un periodo: approccio di arbitraggio (replica) e valutazione neutrale al rischio”. Estensione al caso di n periodi. Derivazione della formula esplicita per il prezzo di una Call europea. Determinazione del prezzo di un derivato di tipo americano nel modello binomiale multiperiodale (caso della Put nel dettaglio). Il Delta-Hedging dinamico su un albero binomiale. Cenni sul Modello di Black and Scholes. Evoluzione del titolo rischioso sotto la misura di probabilità reale e neutrale al rischio. Formula per il prezzo di una Call Europea (derivazione esplicita di una parte di questa). Per entrambe le parti di programma saranno effettuate delle esercitazioni pratiche in Aula Informatica.

TESTI CONSIGLIATISaranno affrontati argomenti trattati in alcuni capitoli dei seguenti testi: F. Moriconi, Matematica finanziaria, Il Mulino, Bologna, 1994. E. Barucci, Teoria del Portafoglio Finanziario, ed. Il Mulino. J.Hull, Opzioni Futures ed altri derivati, ed. Il Sole 24Ore.

Modalità d’Esame L’esame prevede una esercitazione scritta anche mediante l’uso del computer (Excel) e una prova orale/teorica.

POLITICA ECONOMICA (6 CFU)

Prof. Sergio Sacchi

OBIETTIVI DEL CORSO

Illustrare i concetti fondamentali della macroeconomia, i meccanismi basilari dei mercati reali e finanziari e delle loro interazioni nel breve e nel medio periodo e, infine, alcune nozioni introduttive all’analisi macroeconomica di sistemi aperti agli scambi internazionali.

PROGRAMMA

I mercati dei beni e i mercati finanziari nel breve periodo. Il mercato del lavoro. L’analisi di equilibrio generale e il modello domanda e offerta aggregate (AD-AS). Il dilemma delle opzioni: inflazione o disoccupazione? Il controllo della crescita monetaria come criterio di equilibrata gestione nel medio periodo. Mercati dei beni e mercati finanziari nelle economie “aperte” (alle relazioni con altri Paesi).

TESTO CONSIGLIATO

O. Blanchard, Scoprire la macroeconomia (vol. 1: Quello che non si può non sapere), Il Mulino (2.a ed. it.): capp. I - IX e XIV-XVIII

PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (6 CFU)

Prof. Christian Cavazzoni

PROGRAMMA

Parte I – 1. Funzione informativa del bilancio di esercizio. I limiti del bilancio civilistico nella analisi di bilancio ed il contenuto delle voci. Metodologie di riclassificazione degli schemi di stato patrimoniale e di conto economico e prospetti utilizzati ai fini dell’analisi. - 2. L’utilizzo degli indicatori di bilancio per l’analisi degli equilibri patrimoniali, economici e finanziari dell’impresa. I principali margini ed indici patrimoniali e finanziari: il margine di struttura primario e secondario, il capitale circolante netto, l’indice di liquidità. Gli indicatori economici: il tasso di redditività globale, il ROI ed il ROE. - 3. La contabilità analitica. Le configurazioni di costo e le analisi economiche per le decisioni aziendali. Esame degli aggregati più significativi e delle politiche di gestione che possano incidere sulla redditività e sulla liquidità aziendale. Parte II – 1. Il passaggio dall’analisi statica a quella dinamica. La nozione ed il contenuto dei flussi finanziari. L’informativa finanziaria contenuta nel conto economico. - 2. La struttura dei documenti utilizzati nell’analisi per flussi: found flow statement, working capital statement, cash flow statement. - 3. Le finalità della programmazione aziendale. La costruzione del budget di esercizio e del business plan. La verifica dei risultati consuntivi e l’analisi degli scostamenti.

TESTI CONSIGLIATI

C. Cavazzoni, La dinamica finanziaria nel sistema d’impresa. Strumenti e metodologie di analisi,Giappichelli, Torino, 2002G. Cavazzoni, Il controllo di gestione, Giappichelli, Torino, 2004

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SCIENZE E TECNICHE ATTUARIALI (6 CFU)

Prof. Flavio Angelini

OBIETTIVI

Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche attuariali del ramo vita e del ramo danni. Verranno analizzate le polizze vita tradizionali, le tecniche di calcolo del premio e gli strumenti di gestione. Verranno descritti i principi generali di calcolo del premio e di gestione di una polizza danni.

PROGRAMMA

1. Problemi generali. L'operazione di assicurazione. Il premio equo e il premio puro. Il caricamento di sicurezza. Il principio del valore atteso e della varianza. Il caricamento e le basi tecniche del I ordine. 2. L'assicurazione sulla vita. Le polizze tradizionali: temporanea caso morte, vita intera, capitale differito, rendita vitalizia, mista. Il premio puro e il premio di tariffa. Il modello probabilistico per la durata della vita umana. Probabilità di sopravvivenza e tavole demografiche. Valutazione di importi aleatori legati alla vita di un individuo. Valore attuale attuariale di un importo nei vari casi di assicurazione. Determinazione del premio puro. La riserva matematica. Formula ricorrente di Fouret. Premio di rischio e premio di risparmio. Aspetti dinamici della riserva matematica. Utili e retrocessioni. Utile di mortalitµa e utile d'interesse. La formula di Homans. La valutazione degli utili e il metodo RAD. Le polizze tradizionali rivalutabili e la loro valutazione. Opzioni implicite nelle polizze rivalutabili. Il rendimento minimo garantito.3. Le assicurazioni contro i danni. Calcolo del premio. Basi tecniche. Quota danni. Indice di ripetibilità. Costo medio per sinistro. Riserva premi e riserva sinistri. L'assicurazione di responsabilità civile auto (RCA). La formula Bonus/Malus. 4. Aspetti operativi. Gli studenti devono essere in grado di operare con fogli elettronici per la determinazione di premi e riserve nelle varie forme di assicurazioni sulla vita . TESTI CONSIGLIATI

1. E. Pitacco, Elementi di matematica delle assicurazioni, LINT editoriale, Trieste, 2002; 2. H. U. Gerber, Life insurance mathematics, Springer, Hidelberg, 1997; 3. C. Pacati, Appunti delle lezioni di istituzioni di matematica attuariale per le assicurazioni sulla vita,http//www.econ-pol.unisi.it/didattica/imaav/ Pagina del Corso: http://www.unipg.it/angelini/tecnatt.html

SPAGNOLO (6 CFU)

Da nominare

STATISTICA (CFU 6)

Prof. ssa Elena Stanghellini

OBIETTIVI

Il corso permette di acquisire gli strumenti per la comprensione degli studi quantitativi di base con cui un laureato in economia deve confrontarsi e fornisce i primi rudimenti necessari per una corretta progettazione, implementazione e presentazione di una analisi statistica.

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SCIENZE E TECNICHE ATTUARIALI (6 CFU)

Prof. Flavio Angelini

OBIETTIVI

Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche attuariali del ramo vita e del ramo danni. Verranno analizzate le polizze vita tradizionali, le tecniche di calcolo del premio e gli strumenti di gestione. Verranno descritti i principi generali di calcolo del premio e di gestione di una polizza danni.

PROGRAMMA

1. Problemi generali. L'operazione di assicurazione. Il premio equo e il premio puro. Il caricamento di sicurezza. Il principio del valore atteso e della varianza. Il caricamento e le basi tecniche del I ordine. 2. L'assicurazione sulla vita. Le polizze tradizionali: temporanea caso morte, vita intera, capitale differito, rendita vitalizia, mista. Il premio puro e il premio di tariffa. Il modello probabilistico per la durata della vita umana. Probabilità di sopravvivenza e tavole demografiche. Valutazione di importi aleatori legati alla vita di un individuo. Valore attuale attuariale di un importo nei vari casi di assicurazione. Determinazione del premio puro. La riserva matematica. Formula ricorrente di Fouret. Premio di rischio e premio di risparmio. Aspetti dinamici della riserva matematica. Utili e retrocessioni. Utile di mortalitµa e utile d'interesse. La formula di Homans. La valutazione degli utili e il metodo RAD. Le polizze tradizionali rivalutabili e la loro valutazione. Opzioni implicite nelle polizze rivalutabili. Il rendimento minimo garantito.3. Le assicurazioni contro i danni. Calcolo del premio. Basi tecniche. Quota danni. Indice di ripetibilità. Costo medio per sinistro. Riserva premi e riserva sinistri. L'assicurazione di responsabilità civile auto (RCA). La formula Bonus/Malus. 4. Aspetti operativi. Gli studenti devono essere in grado di operare con fogli elettronici per la determinazione di premi e riserve nelle varie forme di assicurazioni sulla vita . TESTI CONSIGLIATI

1. E. Pitacco, Elementi di matematica delle assicurazioni, LINT editoriale, Trieste, 2002; 2. H. U. Gerber, Life insurance mathematics, Springer, Hidelberg, 1997; 3. C. Pacati, Appunti delle lezioni di istituzioni di matematica attuariale per le assicurazioni sulla vita,http//www.econ-pol.unisi.it/didattica/imaav/ Pagina del Corso: http://www.unipg.it/angelini/tecnatt.html

SPAGNOLO (6 CFU)

Da nominare

STATISTICA (CFU 6)

Prof. ssa Elena Stanghellini

OBIETTIVI

Il corso permette di acquisire gli strumenti per la comprensione degli studi quantitativi di base con cui un laureato in economia deve confrontarsi e fornisce i primi rudimenti necessari per una corretta progettazione, implementazione e presentazione di una analisi statistica.

PROGRAMMA

Parte I Analisi dei dati. Definizione e finalità della statistica descrittiva, rilevazioni statistiche. La natura dei dati, frequenze, frequenze relative percentuali e cumulate, funzione di ripartizione. Rapporti e numeri indici. Rappresentazioni grafiche. Coerenza dei valori medi, media aritmetica, mediana e media geometrica, variazione media relativa e percentuale, numeri indici complessi. Variabilità, varianza e concentrazione. Interpolazione mediante funzione lineare. Dipendenza un media. Regressione per successioni doppie di valori.

Parte II Inferenza. Finalità della statistica inferenziale. Definizioni di probabilità, assiomi. Esperimento casuale e spazio degli eventi. Proprietà della funzione di probabilità. Probabilità condizionata, indipendenza di eventi, formula di Bayes. Variabili aleatorie unidimensionali, valore atteso, varianza e funzione di ripartizione. Variabili aleatorie di Bernoulli, Binomiale Normale. Disuguaglianza di Tchebiceff. Combinazioni lineari di variabili casuali. Legge dei grandi numeri e teorema del limite centrale.

TESTO DI RIFERIMENTO

A. Forcina, E. Stanghellini, Elementi di Statistica per Economia, Morlacchi Editore, Perugia, 2005, Capitoli 1-16; Per gli esercizi: Esercizi svolti per la prova di Statistica, Edizioni Simone, Serie Eserciziari, III Edizione, Napoli, 2007.

TECNICHE DI PREVISIONE ECONOMICA (6 CFU)

Prof. Melisso Boschi

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso introduce gli elementi di base delle tecniche statistiche di previsione con particolare riguardo alle applicazioni economiche. Oltre a fornire la necessaria strumentazione statistico - matematica, il corso presenta gli strumenti concettuali necessari per una valutazione critica delle metodologie di uso più comune. Si assume per data la conoscenza dei principali elementi della statistica descrittiva ed inferenziale, nonché del software Excel.

PROGRAMMA

Richiami di inferenza statistica (distribuzione campionarie, stima puntuale, intervalli di confidenza, verifica di ipotesi e p-value). L’analisi di correlazione e la retta dei minimi quadrati. L’importanza delle previsioni economiche ed aziendali sull’attività dell’impresa. L’analisi statistica delle serie temporali come strumento di previsione: serie non omogenee e stagionalità, autocorrelazione, correlogramma, misure di sintesi degli errori di previsione (MAD, MSE, MAPE, MPE). Medie mobili. Metodi di livellamento esponenziale (semplice, di Holt e di Winters). Modelli di decomposizione delle serie storiche (componenti di trend, ciclo, stagionalità e accidentalità). Regressione lineare semplice (modello, stima con il metodo dei minimi quadrati, verifica di ipotesi, indici e test di bontà, previsione). Regressione lineare multipla (modello, stima, verifica di ipotesi, indici e test di bontà, previsione, variabili dummy, multicollinearità, diagnostica e analisi dei residui, metodi di selezione del modello migliore). Autocorrelazione e test di Durbin-Watson. Eteroschedasticità. Uso delle variabili dummy per modellare le serie stagionali. Analisi delle serie temporali come realizzazione di un processo stocastico (processi stocastici stazionari in senso debole e in senso forte, processi white noise). Funzioni di autocovarianza, autocorrelazione e autocorrelazione parziale: definizioni e stime. Modelli a media mobile MA(q), modelli autoregressivi AR(p) e modelli autoregressivi a media mobile ARMA(p,q), con particolare riguardo ai modelli MA(1) e AR(1). Simulazioni numeriche di traiettorie. I modelli ARIMA per serie non stazionarie

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e i modelli ARIMA stagionali. La procedura di Box e Jenkins. Previsione e valutazione dell’errore di previsione con i modelli ARMA(p,q). Applicazione a casi economici ed aziendali.

Testo consigliato J. E. Hanke, D. W. Wichern, Business Forecasting (8th International Edition), Pearson - Prentice Hall, 2005. Guida allo studio del libro di testo: Cap. 1-9 esclusa la Sezione “The Census II Decomposition Method” del Cap. 5. Tutti i “Case” alla fine di ogni capitolo sono lasciati come lettura integrativa. Per le esercitazioni sarà utilizzato il programma Excel, non si farà ricorso al programma Minitab. Eventuale materiale integrativo sarà distribuito a cura del docente.

3 Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle

imprese

3.1 Obiettivi formativi ed ambiti occupazionali

Il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese, appartiene alla classe delle Lauree universitarie in Scienze dell’economia e della gestione aziendale (classe 17) e si articola in un unico percorso formativo, che prevede la conoscenza in forma scritta ed orale di almeno due lingue dell’Unione Europea (oltre l’italiano) nonché l’acquisizione di abilità informatiche. Il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese intende fornire agli studenti metodologie di analisi e di interpretazione critica delle strutture e delle dinamiche d’azienda, mediante l’acquisizione di una adeguata conoscenza delle discipline aziendali, economiche, giuridiche, matematiche e statistiche; le prime rappresentano, comunque, il nucleo fondamentale degli insegnamenti impartiti e vengono declinate per aree funzionali e per settori aziendali. In particolare, il percorso didattico del Corso di laurea ha lo specifico obiettivo di formare figure professionali caratterizzate da solide competenze nella gestione operativa e strategica di imprese di varie dimensioni e strutture organizzative e perciò anche da una spiccata capacità di analisi delle dinamiche del loro ambiente di riferimento. Il profilo professionale conseguito dal laureato in Economia e gestione delle imprese sarà impiegabile principalmente per l’inserimento nelle diverse aree funzionali d’azienda nonché per lo svolgimento di attività di supporto ad esse, e soprattutto: presso imprese industriali, commerciali, di servizi; in società di consulenza aziendale; nelle libere professioni dell’area economica.

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e i modelli ARIMA stagionali. La procedura di Box e Jenkins. Previsione e valutazione dell’errore di previsione con i modelli ARMA(p,q). Applicazione a casi economici ed aziendali.

Testo consigliato J. E. Hanke, D. W. Wichern, Business Forecasting (8th International Edition), Pearson - Prentice Hall, 2005. Guida allo studio del libro di testo: Cap. 1-9 esclusa la Sezione “The Census II Decomposition Method” del Cap. 5. Tutti i “Case” alla fine di ogni capitolo sono lasciati come lettura integrativa. Per le esercitazioni sarà utilizzato il programma Excel, non si farà ricorso al programma Minitab. Eventuale materiale integrativo sarà distribuito a cura del docente.

3 Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle

imprese

3.1 Obiettivi formativi ed ambiti occupazionali

Il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese, appartiene alla classe delle Lauree universitarie in Scienze dell’economia e della gestione aziendale (classe 17) e si articola in un unico percorso formativo, che prevede la conoscenza in forma scritta ed orale di almeno due lingue dell’Unione Europea (oltre l’italiano) nonché l’acquisizione di abilità informatiche. Il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese intende fornire agli studenti metodologie di analisi e di interpretazione critica delle strutture e delle dinamiche d’azienda, mediante l’acquisizione di una adeguata conoscenza delle discipline aziendali, economiche, giuridiche, matematiche e statistiche; le prime rappresentano, comunque, il nucleo fondamentale degli insegnamenti impartiti e vengono declinate per aree funzionali e per settori aziendali. In particolare, il percorso didattico del Corso di laurea ha lo specifico obiettivo di formare figure professionali caratterizzate da solide competenze nella gestione operativa e strategica di imprese di varie dimensioni e strutture organizzative e perciò anche da una spiccata capacità di analisi delle dinamiche del loro ambiente di riferimento. Il profilo professionale conseguito dal laureato in Economia e gestione delle imprese sarà impiegabile principalmente per l’inserimento nelle diverse aree funzionali d’azienda nonché per lo svolgimento di attività di supporto ad esse, e soprattutto: presso imprese industriali, commerciali, di servizi; in società di consulenza aziendale; nelle libere professioni dell’area economica.

3.2 La didattica

Il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese è caratterizzato dalle modalità con cui sono impartiti gli insegnamenti, ossia dall’impiego delle metodologie FaD (formazione a distanza). Per questo anno accademico 2007/2008, allo svolgimento del Corso di laurea concorre il Sistema di Corso del Polo Tecnologico di Terni dell’Università degli Studi di Perugia. Le lezioni vengono programmate e diffuse tramite i palinsesti delle reti televisive RAISAT Nettuno 1 e RAISAT Nettuno 2, per permettere allo studente di seguire da casa o di videoregistrare i corsi delle discipline comprese nel percorso formativo e tenuti dai docenti-video. Le videocassette relative ai singoli corsi di insegnamento sono a disposizione degli studenti iscritti, i quali presso la sede di Terni possono prenderle in prestito o acquistarle con tariffe speciali. Il regolamento didattico del Corso di laurea prevede che, per quanto riguarda il lavoro di apprendimento non individuale degli studenti, di norma un credito formativo universitario corrisponde a 4 ore di lezione on line.L’attività didattica comprende anche un servizio di assistenza offerto da docenti-tutor, con i quali gli studenti possono effettuare da casa e per via telematica le esercitazioni a distanza. Possono essere organizzati, inoltre, corsi di rinforzo e attività formative specifiche a supporto della formazione a distanza. Gli studenti avranno a disposizione tutor per le attività di assistenza e di accompagnamento alla carriera universitaria. Gli esami di profitto si sostengono presso la sede di Terni, secondo un calendario prefissato dai docenti-esaminatori.

3.3 Requisiti di ammissione al Corso

Per essere ammessi al Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo. Agli studenti in possesso di certificazione riconosciuta dall’Unione Europea attestante le loro conoscenze informatiche e/o linguistiche il Consiglio preposto al Corso di laurea potrà riconoscere i relativi ed equivalenti crediti formativi corrispondenti all’insegnamento di Elementi di informatica ed a quelli di Lingua straniera. L’Università degli Studi di Perugia consente agli studenti che hanno già frequentato corsi universitari o al personale dell’Amministrazione Pubblica che abbia superato il previsto ciclo di studi presso le rispettive scuole di formazione (comma 12, art. 22, legge finanziaria 2002) di ottenere il riconoscimento della carriera pregressa; ciò al fine di ricondurre tale carriera in crediti formativi spendibili nel Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese.

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3.4 Caratteristiche della prova finale

La prova finale del Corso di laurea Teledidattico in Economia e gestione delle imprese, per il conseguimento del titolo di studio, consiste nella redazione (sotto la guida di un docente del Corso di laurea) e nella discussione (con una commissione esaminatrice appositamente costituita) di una relazione avente ad oggetto le conoscenze e le abilità acquisite durante il tirocinio formativo oppure, per lo studente-lavoratore, durante la propria esperienza professionale. Al compimento degli studi viene conseguita la laurea in Economia e gestione delle imprese. I crediti formativi acquisiti nel Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese sono integralmente riconosciuti ai fini della prosecuzione degli studi nel Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa attivato presso la medesima sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. Ai fini della determinazione del voto di laurea, alla media dei voti conseguiti negli esami di profitto (M), ponderata con i crediti formativi delle singole discipline e riportata in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti:

- valutazione della prova finale (fino ad un massimo di 3 punti); - bonus per la media (fino ad un massimo di 5 punti, secondo la tabella di

seguito riportata);

Media esami di profitto (M) Fino 80 80-85 85-90 90-95 95-100 100-105 oltre 105 Bonus per la media massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 5 108-M se positivo / 0 altrimenti (*)

(*) se la media (M) è compresa fra 105 e 108 il bonus si ottiene facendo la differenza tra 108 e la media, se invece quest’ultima è maggiore o uguale a 108 non c’è bonus.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

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3.4 Caratteristiche della prova finale

La prova finale del Corso di laurea Teledidattico in Economia e gestione delle imprese, per il conseguimento del titolo di studio, consiste nella redazione (sotto la guida di un docente del Corso di laurea) e nella discussione (con una commissione esaminatrice appositamente costituita) di una relazione avente ad oggetto le conoscenze e le abilità acquisite durante il tirocinio formativo oppure, per lo studente-lavoratore, durante la propria esperienza professionale. Al compimento degli studi viene conseguita la laurea in Economia e gestione delle imprese. I crediti formativi acquisiti nel Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese sono integralmente riconosciuti ai fini della prosecuzione degli studi nel Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa attivato presso la medesima sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia. Ai fini della determinazione del voto di laurea, alla media dei voti conseguiti negli esami di profitto (M), ponderata con i crediti formativi delle singole discipline e riportata in centodecimi, sono aggiunte le seguenti tre componenti:

- valutazione della prova finale (fino ad un massimo di 3 punti); - bonus per la media (fino ad un massimo di 5 punti, secondo la tabella di

seguito riportata);

Media esami di profitto (M) Fino 80 80-85 85-90 90-95 95-100 100-105 oltre 105 Bonus per la media massimo 0 0,5 1,4 2,5 3,8 5 108-M se positivo / 0 altrimenti (*)

(*) se la media (M) è compresa fra 105 e 108 il bonus si ottiene facendo la differenza tra 108 e la media, se invece quest’ultima è maggiore o uguale a 108 non c’è bonus.

- bonus per la durata degli studi: fino ad un massimo di 4 punti (per una durata minore o uguale a 3 anni), secondo la regola di seguito riportata:

Durata 3,0 3,0 - 3,5 3,5 - 4,0 4,0 - 4,5 4,5 - 5,0

Bonus 4 3,5 2 0,75 0

Il bonus è riferito all’estremo destro dell’intervallo; per una durata intermedia, ad ogni incremento di 0,1 della durata, il bonus diminuisce, a partire dal livello raggiunto nella classe precedente, di 0,1 se la durata è compresa tra 3 e 3,5, di 0,3 se la durata è compresa tra 3,5 e 4, di 0,25 se la durata è compresa tra 4 e 4,5, di 0,15 se la durata è compresa tra 4,5 e 5. Se il voto medio è inferiore a 108, l’incremento complessivo per i bonus non può, comunque, superare la differenza tra 108 e il voto medio.

3.5 Il curriculum

I ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Aziendale Contabilità e bilancio Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto privato Base 8 Giuridico Istituzioni di diritto pubblico Car. 8 Aziendale Economia aziendale Base 8 Statistico-matematico Matematica generale Base 8 Economico Istituzioni di economia politica Base 8 Lingua straniera Inglese Lingue 6 Cultura scient., tecnol. e giur. Elementi di informatica Aff. 5

TOTALE 59

II ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Giuridico Diritto commerciale Car. 8 Economico Economia applicata Base 8 Aziendale Economia e gestione delle imprese Car. 8 Aziendale Economia degli intermediari finanziari Car. 8 Discipline economiche Politica economica Aff. 4 Statistico-matematico Matematica finanziaria Car. 4 Discipline economico-gestionali

Organizzazione aziendale Aff. 4

Aziendale Programmazione e controllo Car. 8 Statistico-matematico Statistica Car. 8

TOTALE 60

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III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Aziendale Economia dei gruppi, concentrazioni e cooperazioni Car. 4 Discipline economico-gestionali

Finanza aziendale Aff. 4

Aziendale Gestione finanziaria e valutaria Car. 4 Aziendale Marketing Car. 8 Formazione interdisciplinare Sociologia Aff. 2 Statistico-matematico Statistica aziendale Car. 4 Aziendale Strategia e politica aziendale Car. 4 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6 Discipline a scelta 16 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio 5 Prova finale Relazione di fine triennio 4 TOTALE 61

3.6 Gli insegnamenti attivati nell’anno accademico 2007/2008

INSEGNAMENTI SETTORIAMBITIDISC. SEM.

DOCENTI ESAMINATORI ANNI CFU

Contabilità e bilancio Secs-P/07 Aziendale I C. Becchetti I 8

Istituzioni di diritto privato Ius/01 Giuridico II L. Mezzasoma I 8

Istituzioni di diritto pubblico Ius/09 Giuridico I A. M. De Cesaris I 8

Economia aziendale Secs-P/07 Aziendale I A. Montrone I 8

Matematica generale Secs-S/06 Stat.-mat. I A. Caterino I 8

Istituzioni di economia politica Secs-P/01 Economico II M. Giannoni I 8

Inglese L-Lin Lingua straniera II C. Timpani I 6

Elementi di informatica Inf/01 Culturas.t.g. I Da nominare I 5

Diritto commerciale Ius/04 Giuridico II F. Crisi II 8

Economia applicata Secs-P/06 Economia I A. Fioroni II 8

Economia e gestione delle imprese Secs-P/08 Aziendale II M. G. Devetag II 8

Economia degli intermediari finanziari Secs-P/11 Aziendale I L. Nadotti II 8

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III ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Aziendale Economia dei gruppi, concentrazioni e cooperazioni Car. 4 Discipline economico-gestionali

Finanza aziendale Aff. 4

Aziendale Gestione finanziaria e valutaria Car. 4 Aziendale Marketing Car. 8 Formazione interdisciplinare Sociologia Aff. 2 Statistico-matematico Statistica aziendale Car. 4 Aziendale Strategia e politica aziendale Car. 4 Lingua straniera Seconda lingua straniera a scelta Lingue 6 Discipline a scelta 16 Ulteriori conoscenze etc. Tirocinio 5 Prova finale Relazione di fine triennio 4 TOTALE 61

3.6 Gli insegnamenti attivati nell’anno accademico 2007/2008

INSEGNAMENTI SETTORIAMBITIDISC. SEM.

DOCENTI ESAMINATORI ANNI CFU

Contabilità e bilancio Secs-P/07 Aziendale I C. Becchetti I 8

Istituzioni di diritto privato Ius/01 Giuridico II L. Mezzasoma I 8

Istituzioni di diritto pubblico Ius/09 Giuridico I A. M. De Cesaris I 8

Economia aziendale Secs-P/07 Aziendale I A. Montrone I 8

Matematica generale Secs-S/06 Stat.-mat. I A. Caterino I 8

Istituzioni di economia politica Secs-P/01 Economico II M. Giannoni I 8

Inglese L-Lin Lingua straniera II C. Timpani I 6

Elementi di informatica Inf/01 Culturas.t.g. I Da nominare I 5

Diritto commerciale Ius/04 Giuridico II F. Crisi II 8

Economia applicata Secs-P/06 Economia I A. Fioroni II 8

Economia e gestione delle imprese Secs-P/08 Aziendale II M. G. Devetag II 8

Economia degli intermediari finanziari Secs-P/11 Aziendale I L. Nadotti II 8

Politica economica Secs-P/02 Disciplineecon. II S. Sacchi II 4

Matematica finanziaria Secs-S/06 Stat.-mat. I P. Matrigali II 4

Organizzazione aziendale Secs-P/10 Disciplineec.-gest. I Da nominare II 4

Programmazione e controllo Secs-P/07 Aziendale II C. Cavazzoni II 8

Statistica Secs-S/01 Stat.-mat. II E. Stanghellini II 8

Economia dei gruppi, concentrazioni e cooperazioni Secs-P/07 Aziendale I A. Montrone III 4

Finanza aziendale Secs-P/09 Disciplineec.-gest. I C. Crocione III 4

Gestione finanziaria e valutaria Secs-P/11 Aziendale II M. Pagliacci III 4

Marketing Secs-P/08 Aziendale II A. Melasecche III 8

Sociologia SPS/07 Formazione interd. I G. Nicacci III 2

Statistica aziendale Secs-S/03 Stat.-mat. II Da nominare III 4

Strategia e politica aziendale Secs-P/07 Aziendale I D. Lezi III 4

Spagnolo L-Lin Lingua straniera I Da nominare III 6

Francese L-Lin Lingua straniera I G. Tamburini III 6

3.7 Le propedeuticità

INSEGNAMENTI INSEGNAMENTI PROPEDEUTICI

Tutti gli insegnamenti degli ambiti disciplinari aziendale ed economico-gestionale

Economia aziendale

Statistica Matematica generale Diritto commerciale Istituzioni di diritto privato – Istituzioni di diritto

pubblicoMatematica finanziaria Matematica generale Politica economica Istituzioni di economia politica Finanza aziendale Matematica finanziaria Economia degli intermediari finanziari Matematica finanziaria Programmazione e controllo Contabilità e bilancio Istituzioni di economia politica Matematica generale Gestione finanziaria e valutaria Finanza aziendale Economia applicata Istituzioni di economia politica

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Statistica aziendale Statistica Economia dei gruppi, concentrazioni e cooperazioni

Contabilità e bilancio

Strategia e politica aziendale Organizzazione aziendale – Programmazione e controllo

3.8 Programmi degli insegnamenti (Si precisa che gli obiettivi e i contenuti delle discipline del Corso di laurea Teledidattico “Economia e Gestione delle Imprese” non sono stati redatti dai docenti esaminatori delle rispettive materie. Per maggiori informazioni consultare il sito www.nettuno.unipg.it. La presente nota non è valida per gli insegnamenti di: Economia degli intermediari finanziari; Francese; Gestione finanziaria e valutaria; Inglese; Spagnolo.)

CONTABILITA’ E BILANCIO (8 CFU)

Prof. Cristiano Becchetti

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire le conoscenze per lo svolgimento della contabilità generale e per la redazione del bilancio d’esercizio delle imprese nel rispetto della normativa civilistica, alla luce dei principi contabili nazionali, della più moderna dottrina economico-aziendale e delle interferenze fiscali.

PROGRAMMA

I PARTE (4 CREDITI) – CONTABILITA’ GENERALE Introduzione sistemi contabili, rilevazione delle operazioni aziendali. Operazioni relative all’acquisizione dei fattori produttivi. Le operazioni relative alle vendite. La liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto. Le immobilizzazioni tecniche. Le operazioni relative alle cambiali attive e passive. Il lavoro dipendente ed autonomo. I finanziamenti di impresa. Gli investimenti in titoli obbligazionari ed azionari. La chiusura e la riapertura generale dei conti. La costituzione delle imprese e delle società. La destinazione dell’utile, la copertura della perdita, operazioni sul capitale.

II PARTE (4 CREDITI) – IL BILANCIO DI ESERCIZIO Iter formazione bilancio di esercizio, principi di redazione, schemi di stato patrimoniale e conto economico. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. Le rimanenze di magazzino e lavori in corso. Crediti, titoli e altre attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. Disponibilità liquide, ratei e risconti. Patrimonio netto, Fondi rischi ed oneri.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

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Statistica aziendale Statistica Economia dei gruppi, concentrazioni e cooperazioni

Contabilità e bilancio

Strategia e politica aziendale Organizzazione aziendale – Programmazione e controllo

3.8 Programmi degli insegnamenti (Si precisa che gli obiettivi e i contenuti delle discipline del Corso di laurea Teledidattico “Economia e Gestione delle Imprese” non sono stati redatti dai docenti esaminatori delle rispettive materie. Per maggiori informazioni consultare il sito www.nettuno.unipg.it. La presente nota non è valida per gli insegnamenti di: Economia degli intermediari finanziari; Francese; Gestione finanziaria e valutaria; Inglese; Spagnolo.)

CONTABILITA’ E BILANCIO (8 CFU)

Prof. Cristiano Becchetti

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire le conoscenze per lo svolgimento della contabilità generale e per la redazione del bilancio d’esercizio delle imprese nel rispetto della normativa civilistica, alla luce dei principi contabili nazionali, della più moderna dottrina economico-aziendale e delle interferenze fiscali.

PROGRAMMA

I PARTE (4 CREDITI) – CONTABILITA’ GENERALE Introduzione sistemi contabili, rilevazione delle operazioni aziendali. Operazioni relative all’acquisizione dei fattori produttivi. Le operazioni relative alle vendite. La liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto. Le immobilizzazioni tecniche. Le operazioni relative alle cambiali attive e passive. Il lavoro dipendente ed autonomo. I finanziamenti di impresa. Gli investimenti in titoli obbligazionari ed azionari. La chiusura e la riapertura generale dei conti. La costituzione delle imprese e delle società. La destinazione dell’utile, la copertura della perdita, operazioni sul capitale.

II PARTE (4 CREDITI) – IL BILANCIO DI ESERCIZIO Iter formazione bilancio di esercizio, principi di redazione, schemi di stato patrimoniale e conto economico. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. Le rimanenze di magazzino e lavori in corso. Crediti, titoli e altre attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. Disponibilità liquide, ratei e risconti. Patrimonio netto, Fondi rischi ed oneri.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

DIRITTO COMMERCIALE (8 CFU)

Prof. Francesco Crisi

OBIETTIVI DEL CORSO

Apprendimento degli aspetti giuridici dell’impresa e della sua collocazione nel mercato nazionale e internazionale.

PROGRAMMA

Il concetto di imprenditore; il piccolo imprenditore; l’imprenditore agricolo e l’imprenditore commerciale. Impresa e azienda. Lo statuto dell’imprenditore commerciale; la concorrenza, i segni distintivi, le privative industriali. Il fallimento e le altre procedure concorsuali. I titoli di credito. Le società; le società di persone; le società di capitali; le cooperative. La società per azioni: costituzione, modificazione dell’atto costitutivo, scioglimento della società. Le azioni e le obbligazioni di società. Gli organi sociali: l’assemblea, gli amministratori, il collegio sindacale. Il bilancio.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA APPLICATA (8 CFU)

Prof. Alessio Fioroni

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso fornisce alcuni strumenti analitici di base per la conoscenza del sistema economico, presenta le principali caratteristiche strutturali dell’economia italiana nel contesto internazionale e discute in chiave applicata i principali problemi della politica economica.

PROGRAMMA

Parte I: La struttura dell’economia italiana nel contesto internazionale. L’interscambio di beni e di servizi. I principali settori produttivi. Le piccole imprese e i distretti industriali. Le imprese medio-grandi. I differenziali territoriali. I servizi infrastrutturali. Parte II: Elementi di contabilità nazionale e di analisi congiunturale. Introduzione alla contabilità nazionale. Il conto delle risorse e degli impieghi. Risparmio e accumulazione del capitale. I conti con il resto del mondo. La distribuzione del reddito. Elementi di analisi congiunturale. Parte III: Teoria e pratica della politica economica. Crescita e politica economica. Crescita e ciclo economico. Domanda e offerta aggregata. Inflazione e disoccupazione. Consumo, risparmio e investimenti. Moneta e inflazione. Deficit, debito e inflazione. Il Sistema Monetario Europeo. Maastricht e l’Unione Monetaria. Famiglie, imprese e moneta unica.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

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ECONOMIA AZIENDALE (8 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire un quadro di insieme di conoscenze economico-aziendali che verranno riprese e approfondite nell’ambito delle altre discipline di area aziendale attivate nel Corso di laurea.

PROGRAMMA

Parte I: Teoria dell’impresa. – Dalla Ragioneria all’Economia Aziendale. L’Azienda: definizione, il concetto di valore, soggetti e classificazioni. Le scienze economico-aziendali. Il sistema di input-output. Parte II: Interpretazione economico-finanziaria della gestione. – La gestione aziendale: definizione, operazioni economiche, aspetto monetario, finanziario, economico, le quantità d’azienda fondamentali (reddito, costi, capitale e cash flow). Analisi qualitativa e quantitativo-monetaria del capitale; i caratteri del netto e le sue quote ideali; analisi dei costi e dei ricavi; la determinazione del reddito e i suoi caratteri; gli accantonamenti. Il sistema di amministrazione e controllo: lineamenti, sistema informativo, sistema amministrativo, sistema di controllo. La determinazione dei costi, i costi dei sistemi produttivi, i centri di costo, costi per attività, il break-even point. L’equilibrio economico-finanziario. Parte III: Rilevazioni. – Le rilevazioni, la contabilità generale, acquisto dei fattori produttivi in contanti e a termine, vendite in contanti e a termine, l’imposta sul valore aggiunto, le operazioni di finanziamento (capitale netto e mutuo passivo). Le operazioni di assestamento: le rettifiche di storno ed imputazione, i risconti, l’ammortamento, le rimanenze finali e la capitalizzazione di costi in genere, i ratei, i fondi spese future ed i fondi rischi, le determinazione del risultato d’esercizio, la chiusura dei conti.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (8 CFU)

Prof. Loris Maria Nadotti

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire le conoscenze di base del sistema finanziario, attraverso lo studio dell’attività di intermediazione finanziaria, dei soggetti ad essa preposti, dei circuiti finanziari e degli organi di regolamentazione e vigilanza. Inoltre, con particolare attenzione all’attività svolta dalle banche, si farà riferimento ai principali strumenti per la raccolta e l’impiego delle risorse finanziarie.

PROGRAMMA

Il sistema finanziario. L’architettura del sistema finanziario: i contratti finanziari; la funzione monetaria; la funzione di collegamento o di intermediazione; la funzione di trasmissione della politica monetaria; la funzione di gestione dei rischi; le banche e le società finanziarie; la regolamentazione del sistema finanziario e gli organismi di controllo. Il sistema finanziario nella prospettiva di imprese e famiglie: prezzo, rendimento e rischio dei contratti finanziari; i bisogni finanziari delle imprese e il rapporto con gli intermediari; prestiti, capitale e rischio per le imprese; i servizi finanziari per le imprese; strumenti e servizi finanziari per le famiglie. Principali operazioni di raccolta e impiego fondi.

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ECONOMIA AZIENDALE (8 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire un quadro di insieme di conoscenze economico-aziendali che verranno riprese e approfondite nell’ambito delle altre discipline di area aziendale attivate nel Corso di laurea.

PROGRAMMA

Parte I: Teoria dell’impresa. – Dalla Ragioneria all’Economia Aziendale. L’Azienda: definizione, il concetto di valore, soggetti e classificazioni. Le scienze economico-aziendali. Il sistema di input-output. Parte II: Interpretazione economico-finanziaria della gestione. – La gestione aziendale: definizione, operazioni economiche, aspetto monetario, finanziario, economico, le quantità d’azienda fondamentali (reddito, costi, capitale e cash flow). Analisi qualitativa e quantitativo-monetaria del capitale; i caratteri del netto e le sue quote ideali; analisi dei costi e dei ricavi; la determinazione del reddito e i suoi caratteri; gli accantonamenti. Il sistema di amministrazione e controllo: lineamenti, sistema informativo, sistema amministrativo, sistema di controllo. La determinazione dei costi, i costi dei sistemi produttivi, i centri di costo, costi per attività, il break-even point. L’equilibrio economico-finanziario. Parte III: Rilevazioni. – Le rilevazioni, la contabilità generale, acquisto dei fattori produttivi in contanti e a termine, vendite in contanti e a termine, l’imposta sul valore aggiunto, le operazioni di finanziamento (capitale netto e mutuo passivo). Le operazioni di assestamento: le rettifiche di storno ed imputazione, i risconti, l’ammortamento, le rimanenze finali e la capitalizzazione di costi in genere, i ratei, i fondi spese future ed i fondi rischi, le determinazione del risultato d’esercizio, la chiusura dei conti.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (8 CFU)

Prof. Loris Maria Nadotti

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire le conoscenze di base del sistema finanziario, attraverso lo studio dell’attività di intermediazione finanziaria, dei soggetti ad essa preposti, dei circuiti finanziari e degli organi di regolamentazione e vigilanza. Inoltre, con particolare attenzione all’attività svolta dalle banche, si farà riferimento ai principali strumenti per la raccolta e l’impiego delle risorse finanziarie.

PROGRAMMA

Il sistema finanziario. L’architettura del sistema finanziario: i contratti finanziari; la funzione monetaria; la funzione di collegamento o di intermediazione; la funzione di trasmissione della politica monetaria; la funzione di gestione dei rischi; le banche e le società finanziarie; la regolamentazione del sistema finanziario e gli organismi di controllo. Il sistema finanziario nella prospettiva di imprese e famiglie: prezzo, rendimento e rischio dei contratti finanziari; i bisogni finanziari delle imprese e il rapporto con gli intermediari; prestiti, capitale e rischio per le imprese; i servizi finanziari per le imprese; strumenti e servizi finanziari per le famiglie. Principali operazioni di raccolta e impiego fondi.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA DEI GRUPPI, CONCENTRAZIONI E COOPERAZIONI (4 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si prefigge di fornire gli elementi logici di funzionamento economico dei gruppi aziendali e gli strumenti per l'analisi del loro stato di salute: sostanzialmente il bilancio consolidato di gruppo nella prospettiva europea.

PROGRAMMA- Lo sviluppo dell'azienda: la "teoria organicistica" dell'azienda; l'ampiezza del mercato e la crescita aziendale; la dimensione conveniente dell'azienda; forme di sviluppo alternative alla crescita; la flessibilità strutturale dell'azienda. - La crescita per "via esterna" dell'azienda e riassetti societari: gruppi aziendali; fusioni e acquisizioni; la reingegnerizzazione delle strutture aziendali; scorpori; scissioni; conferimenti. - La crescita aziendale nella prospettiva della dialettica "gerarchia-mercato": cause di inefficienza del mercato; costi di transazione e costi organizzativi; i "confini efficienti" dell'azienda; verso istituzioni intermedie tra azienda (giuridicamente unitaria) e mercato. - Le forme intermedie tra azienda e mercato: i gruppi aziendali come istituzioni "efficienti" di coordinamento gestionale; le joint ventures e i consorzi; il franchising; la subfornitura e l'outsourcing; gli spin-off aziendali; le reti aziendali. - L'approccio strategico ai gruppi aziendali: i gruppi integrati orizzontalmente; i gruppi integrati verticalmente; i gruppi diversificati per prodotti; i gruppi conglomerati; i gruppi internazionali; i gruppi "multi-ASA". - Il corporate govenance nei gruppi societari: soggetto economico e soggetti giuridici; l'art.2359 C.C.: influenza dominante e influenza notevole; gli organi societari (assemblee, CDA, Collegi sindacali); la tutela delle minoranze; responsabilità del bilancio consolidato di gruppo; la società di revisione.- La gestione unitaria dei gruppi aziendali: operazioni "esterne" tra gruppo e mercato; il "quasi-mercato" interno al gruppo; le operazioni intersocietarie; il volume delle operazioni interne nelle diverse strategie di gruppo. - Le operazioni di finanziamento interno ai gruppi: le partecipazioni intersocietarie; i finanziamenti intersocietari; i crediti e i debiti di regolamento interni; le holding finanziarie. - Le compravendite interne al gruppo e le politiche dei prezzi di trasferimento: tipologie di trasferimento di beni e servizi interni; le holding operative e di coordinamento; il dirottamento degli utili; i prezzi di trasferimento nei gruppi integrati e "cooperativi" i prezzi di trasferimento nei gruppi diversificati e "competitivi". - Le condizioni prospettiche di equilibrio dei gruppi aziendali: l'equilibrio dinamico dei gruppi aziendali; la condizione economica di equilibrio dei gruppi; la condizione patrimoniale di equilibrio dei gruppi; la condizione finanziaria di equilibrio dei gruppi; i profili qualitativi dei gruppi aziendali; il dissesto dei grandi gruppi e l'amministrazione straordinaria; vitalità dei gruppi aziendali nelle prospettive di globalizzazione dei mercati. - Il Bilancio Consolidato - Nozioni generali sui gruppi: concetto di gruppo aziendale e varie fattispecie; ruolo delle partecipazioni azionarie; vantaggi della formazione dei gruppi aziendali. - Principi per la compilazione del bilancio consolidato: la normativa giuridica e la prassi contabile; uniformità dei criteri di valutazione e rappresentazione veritiera e corretta; i principi generali di redazione. - I documenti informativi del bilancio consolidato: lo stato patrimoniale consolidato; il conto economico consolidato; la nota integrativa; la relazione sulla gestione; il rendiconto finanziario; la relazione del collegio sindacale; la relazione delle società di revisione. - La prassi contabile: l'utilità segnaletica del bilancio consolidato, la struttura del bilancio consolidato; l'area di consolidamento; i metodi di consolidamento; - Metodologia di consolidamento. Considerazioni generali sulla metodologia di consolidamento; il consolidamento delle partecipazioni; consolidamento dei valori reciproci; il pagamento dei dividendi da parte della controllata

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MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE (8 CFU)

Prof.ssa M. G. Devetag

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende fornire un quadro di riferimento per il governo di impresa visto in un ottica imprenditoriale e manageriale.

PROGRAMMA

L'evoluzione dei contenuti della disciplina. L'assetto proprietario. L'assetto imprenditoriale. L¹assetto operativo e sistema del valore. La struttura aziendale e governo d'impresa. Il concetto di strategia e il processo di gestione strategica. L¹analisi strategica. I vantaggi competitivi. Lo sviluppo d’impresa. Le funzioni aziendali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

FINANZA AZIENDALE (4 CFU)

Prof. Carlo Crocione

OBIETTIVI DEL CORSO

Fornire i concetti di base ed i fondamentali strumenti di calcolo dei flussi di fondi con particolare riguardo all'analisi del cash flow. Determinare il free cash flow quale strumento per lo studio del valore dell'impresa in condizioni di incertezza. L'impresa quale portafoglio di titoli. Rapporto tra l'impresa e il mercato dei capitali

PROGRAMMA

Stock Equilibrium". Fondi e flussi. Fondo e flusso di capitale disponibile netto. La gestione del "capitale circolante". Fondo e flusso di capitale liquido. Concetti e criteri guida. Gli strumenti del "cash-management": il bilancio di cassa. Gli strumenti del "cash-management": il circuito della liquidità e il free cash flow. Discussione di casi controversi. Il free cash flow quale spartiacque del valore. Condizioni di certezza. Consumi attuali e futuri, scelta tra prestito e investimenti. Condizioni di certezza. Le opportunità d'investimento e l'equilibrio di mercato. La teoria di Modigliani e Miller: concetti introduttivi. La teoria di Modigliani e Miller in assenza d'imposizione fiscale. La teoria di Modigliani e Miller in presenza d'imposizione fiscale. Applicazioni della teoria di Modigliani e Miller. Dal budget economico al budget finanziario. Le decisioni d'investimento. I valori di previsione in moneta costante. Condizioni d'incertezza. Rischio e attività finanziarie. Condizioni d'incertezza: analisi di portafoglio. Condizioni d'incertezza. Tecniche di determinazione della frontiera efficiente. Condizioni d'incertezza. Modelli d'equilibrio nel mercato dei capitali.

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Sede

di

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RN

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MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE (8 CFU)

Prof.ssa M. G. Devetag

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende fornire un quadro di riferimento per il governo di impresa visto in un ottica imprenditoriale e manageriale.

PROGRAMMA

L'evoluzione dei contenuti della disciplina. L'assetto proprietario. L'assetto imprenditoriale. L¹assetto operativo e sistema del valore. La struttura aziendale e governo d'impresa. Il concetto di strategia e il processo di gestione strategica. L¹analisi strategica. I vantaggi competitivi. Lo sviluppo d’impresa. Le funzioni aziendali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

FINANZA AZIENDALE (4 CFU)

Prof. Carlo Crocione

OBIETTIVI DEL CORSO

Fornire i concetti di base ed i fondamentali strumenti di calcolo dei flussi di fondi con particolare riguardo all'analisi del cash flow. Determinare il free cash flow quale strumento per lo studio del valore dell'impresa in condizioni di incertezza. L'impresa quale portafoglio di titoli. Rapporto tra l'impresa e il mercato dei capitali

PROGRAMMA

Stock Equilibrium". Fondi e flussi. Fondo e flusso di capitale disponibile netto. La gestione del "capitale circolante". Fondo e flusso di capitale liquido. Concetti e criteri guida. Gli strumenti del "cash-management": il bilancio di cassa. Gli strumenti del "cash-management": il circuito della liquidità e il free cash flow. Discussione di casi controversi. Il free cash flow quale spartiacque del valore. Condizioni di certezza. Consumi attuali e futuri, scelta tra prestito e investimenti. Condizioni di certezza. Le opportunità d'investimento e l'equilibrio di mercato. La teoria di Modigliani e Miller: concetti introduttivi. La teoria di Modigliani e Miller in assenza d'imposizione fiscale. La teoria di Modigliani e Miller in presenza d'imposizione fiscale. Applicazioni della teoria di Modigliani e Miller. Dal budget economico al budget finanziario. Le decisioni d'investimento. I valori di previsione in moneta costante. Condizioni d'incertezza. Rischio e attività finanziarie. Condizioni d'incertezza: analisi di portafoglio. Condizioni d'incertezza. Tecniche di determinazione della frontiera efficiente. Condizioni d'incertezza. Modelli d'equilibrio nel mercato dei capitali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

FRANCESE (6 CFU)

Prof.ssa Grazia Tamburini

OBIETTIVI DEL CORSO

Obiettivo del corso è il potenziamento (livello B1 del quadro di riferimento europeo) delle quattro abilità (comprensione orale e scritta, produzione orale e scritta), anche attraverso l’approfondimento del lessico specifico relativo a materie del curricolo di studi e la conoscenza e l’uso delle strutture linguistiche.

PROGRAMMA

Elementi di fonetica, grammatica e morfosintassi della lingua francese. Lessico: tecniche di potenziamento del lessico generale e acquisizione del lessico di specialità (francese economico). Lettura, comprensione e commento di testi relativi alla cultura e alla civiltà francese, nonché all’ambito economico.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

GESTIONE FINANZIARIA E VALUTARIA (4 CFU)

Prof. Mario Pagliacci

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende analizzare gli effetti finanziari e valutari dell’attività di trading, con particolare riferimento ai processi di internazionalizzazione delle imprese. Metodologie per la gestione dei rischi di credito e di cambio.

PROGRAMMA

Rischi nell’attività di trading, con particolare riferimento agli scambi con l’estero. Modalità di pagamento sui mercati internazionali. Monete di regolamento e rischio di cambio. Metodologie di hedging interno ed esterno per la gestione e la copertura del rischio di cambio. Sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle imprese, con riferimento al contesto italiano.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

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ELEMENTI DI INFORMATICA (5 CFU)

Da nominare

PROGRAMMA

1. Concetti di base della tecnologia dell’informazione: Bit, byte, rappresentazione delle informazioni; Hardware e software; Componenti di base di un personal computer (processore, ram, hard disk, etc.); Tipologie dei sistemi operativi Windows e non (Unix, Linux, Mac, etc.); Ambiente Windows: gestione dei file e cartelle, guida in linea, lavorare con le finestre, etc. - 2. Elaborazione testi (Microsoft WORD): Verifica delle impostazioni di base del documento (barre degli strumenti, righello, etc.); Personalizzazione del layout del documento (margini, orientamento, etc.); Inserire, copiare, spostare ed eliminare dati; Elenchi puntati, numerati e strutturati (creazione, modifica, formattazione ed eliminazione); Formattare il testo (allineamento, colore, dimensione, bordo, etc.); Tabulazioni; Intestazioni e piè di pagina; Anteprima di stampa e stampa; Tabelle (creazione, modifica, formattazione ed eliminazione); Interruzioni di pagina; Lavorare con il testo in colonne (creazione, definizione della larghezza, etc.). - 3. Foglio elettronico (Microsoft EXCEL): Verifica delle impostazioni di base della cartella e del foglio di lavoro; Personalizzazione del layout del foglio di lavoro (nome, margini, orientamento, etc.); Selezione di celle, righe, colonne ed intervalli di celle; Inserire i dati (testo, numeri, formule); Lavorare con le date; Copiare, spostare ed eliminare dati; Formattare celle ed insiemi di celle (allineamento, colore, dimensione, bordo, etc.); Grafici (creazione, ridimensionamento, formattazione ed eliminazione); Formattazione condizionale; Impostazione delle opzioni di stampa (margini, orientamento, griglia, intestazioni, etc.); Nascondere e visualizzare righe e colonne, bloccare e sbloccare righe e colonne; Riferimenti relativi e assoluti; Filtri automatici; Funzioni finanziarie (Rata, Interesse cumulativo, Valore futuro). - 4. Internet e reti informatiche: Concetti di base sulle reti; Tipologie di reti (LAN e WAN, Intranet ed Extranet); Internet e Web (cenni storici e protocolli di comunicazione), Portali, siti istituzionali, siti di utilità,Motori di ricerca (parole chiave, operatori logici, etc.).

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

INGLESE (6 CFU)

Prof.ssa Claudia Timpani

OBIETTIVI DEL CORSO

Potenziare le competenze grammaticali e le abilità comunicative richieste a livello B1 del Framework Europeo (pre – intermedio). Praticare l’inglese generale e commerciale attraverso la lettura e la comprensione di testi autentici e inerenti argomenti di tipo economico. Consolidare alcune conoscenze specifiche del Corso di laurea attraverso la lettura e la comprensione di testi in lingua straniera. Familiarizzare con alcune nozioni di base necessarie alla comprensione del mondo dell’impresa e degli affari.

PROGRAMMA

Parte I: Inglese generale. – 1. Attività previste: studio della grammatica, esercizi, lettura e comprensione di testi, ascolto e comprensione, produzione orale. - 2. Argomenti di grammatica: Strutture e funzioni relative al livello B1 (pre – intermedio) del Framework europeo. Alcune strutture/funzioni del livello B2 (intermedio) del Framework europeo di strutture/funzioni. Si indicano di seguito i principali argomenti grammaticali trattati: Adverbs of Frequency. Article a-an. Word order. Auxiliaries. Verb to be/to have.

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Sede

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ELEMENTI DI INFORMATICA (5 CFU)

Da nominare

PROGRAMMA

1. Concetti di base della tecnologia dell’informazione: Bit, byte, rappresentazione delle informazioni; Hardware e software; Componenti di base di un personal computer (processore, ram, hard disk, etc.); Tipologie dei sistemi operativi Windows e non (Unix, Linux, Mac, etc.); Ambiente Windows: gestione dei file e cartelle, guida in linea, lavorare con le finestre, etc. - 2. Elaborazione testi (Microsoft WORD): Verifica delle impostazioni di base del documento (barre degli strumenti, righello, etc.); Personalizzazione del layout del documento (margini, orientamento, etc.); Inserire, copiare, spostare ed eliminare dati; Elenchi puntati, numerati e strutturati (creazione, modifica, formattazione ed eliminazione); Formattare il testo (allineamento, colore, dimensione, bordo, etc.); Tabulazioni; Intestazioni e piè di pagina; Anteprima di stampa e stampa; Tabelle (creazione, modifica, formattazione ed eliminazione); Interruzioni di pagina; Lavorare con il testo in colonne (creazione, definizione della larghezza, etc.). - 3. Foglio elettronico (Microsoft EXCEL): Verifica delle impostazioni di base della cartella e del foglio di lavoro; Personalizzazione del layout del foglio di lavoro (nome, margini, orientamento, etc.); Selezione di celle, righe, colonne ed intervalli di celle; Inserire i dati (testo, numeri, formule); Lavorare con le date; Copiare, spostare ed eliminare dati; Formattare celle ed insiemi di celle (allineamento, colore, dimensione, bordo, etc.); Grafici (creazione, ridimensionamento, formattazione ed eliminazione); Formattazione condizionale; Impostazione delle opzioni di stampa (margini, orientamento, griglia, intestazioni, etc.); Nascondere e visualizzare righe e colonne, bloccare e sbloccare righe e colonne; Riferimenti relativi e assoluti; Filtri automatici; Funzioni finanziarie (Rata, Interesse cumulativo, Valore futuro). - 4. Internet e reti informatiche: Concetti di base sulle reti; Tipologie di reti (LAN e WAN, Intranet ed Extranet); Internet e Web (cenni storici e protocolli di comunicazione), Portali, siti istituzionali, siti di utilità,Motori di ricerca (parole chiave, operatori logici, etc.).

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

INGLESE (6 CFU)

Prof.ssa Claudia Timpani

OBIETTIVI DEL CORSO

Potenziare le competenze grammaticali e le abilità comunicative richieste a livello B1 del Framework Europeo (pre – intermedio). Praticare l’inglese generale e commerciale attraverso la lettura e la comprensione di testi autentici e inerenti argomenti di tipo economico. Consolidare alcune conoscenze specifiche del Corso di laurea attraverso la lettura e la comprensione di testi in lingua straniera. Familiarizzare con alcune nozioni di base necessarie alla comprensione del mondo dell’impresa e degli affari.

PROGRAMMA

Parte I: Inglese generale. – 1. Attività previste: studio della grammatica, esercizi, lettura e comprensione di testi, ascolto e comprensione, produzione orale. - 2. Argomenti di grammatica: Strutture e funzioni relative al livello B1 (pre – intermedio) del Framework europeo. Alcune strutture/funzioni del livello B2 (intermedio) del Framework europeo di strutture/funzioni. Si indicano di seguito i principali argomenti grammaticali trattati: Adverbs of Frequency. Article a-an. Word order. Auxiliaries. Verb to be/to have.

The date /the time. Calendar. Possessives. Prepositions: in, at, on, etc. Prepositions of place and direction. Adjectives - comparison of adjectives. Much, Many, a lot, a little, a few. “Wh-Questions”. Present Simple. Present Continuous. Futures. Past Simple. Past Continuous. Present Perfect. Present Perfect Continuous. Conditionals (I-II-III). Irregular Verbs. Modal auxiliaries (can, must, should, may, might). Parte II: Inglese specifico. – 1. Attività previste: Lettura e comprensione di testi di media difficoltà di carattere commerciale, lettura di articoli tratti da giornali, ascolto e comprensione, produzione orale. Lettura, comprensione e analisi delle dispense di carattere commerciale che saranno oggetto della prova orale. - 2. Conoscenze grammaticali minime richieste: Cfr. Parte I.

TESTI CONSIGLIATI

Grammatica: M. Vince e G. Cerulli, Grammar foundations, MacMillan, Oxford, 2002 Inglese generale: S. Kay, V. Jones, P. Kerr, Inside Out – Pre intermediate (student’s book, workbook, Cd e audiocassette), Mac Millan, Oxford, 2002 Inglese di business: S. Clarke, In company – Pre intermediate (+ Cd), Mac Millan, Oxford, 2003 Materiale didattico tratto da riviste, quotidiani e altro Dispense a cura del docente Dizionario bilingue: Il Ragazzini 2004, inglese-italiano e italiano-inglese, Zanichelli, Bologna Dizionario monolingue: Oxford Advanced Learner’s DictionaryDizionario di business english: Business English, italiano-inglese e inglese-italiano, Garzanti Linguistica

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO (8 CFU)

Prof. Lorenzo Mezzasoma

OBIETTIVI DEL CORSO

L’insegnamento delle Istituzioni di diritto privato ha per oggetto le nozioni e i concetti fondamentali del diritto privato in generale. Il corso di Istituzioni di diritto privato studia il diritto dei privati in modo istituzionale. Il programma comprende l’intero Diritto privato attraverso lo studio dei suoi istituti, secondo la struttura sistematica del codice civile. Fonte prima del diritto privato è il Codice civile. Lo studio delle istituzioni di diritto privato è quindi, prevalentemente, lo studio del codice civile.

PROGRAMMA

1. Introduzione generale. Il diritto privato nella Costituzione; motivi e caratteri del Codice civile del 1942. - 2. I soggetti. Persone fisiche e persone giuridiche (associazioni, comitati, fondazioni); prerogative e tutela. I diritti della personalità. La famiglia; rapporti personali e rapporti patrimoniali tra coniugi; impresa familiare. Interdizione, infermità di mente e inabilitazione. Le successioni (cenni). - 3. La proprietà. Proprietà fondiaria; modi di acquisto azioni a difesa della proprietà; diritti reali minori; comunione. Il possesso; azioni a difesa del possesso. - 4. Le obbligazioni. Il Libro Quarto del codice civile. L’oggetto del rapporto obbligatorio: la prestazione. Le obbligazioni: l’esatto adempimento. Le obbligazioni: il pagamento. Modi di estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento. Inadempimento delle obbligazioni e mora del debitore. Mora del creditore. La cessione del credito. Delegazione, espromissione e accollo. Di alcune specie di obbligazioni. Le obbligazioni pecuniarie. Obbligazioni alternative, in solido, divisibili ed indivisibili. - 5. Il contratto. La formazione del contratto. Gli elementi essenziali del contratto: la causa, l’oggetto e la forma. Le trattative e i rapporti giuridici preparatori. Le condizioni generali di contratto. Gli elementi accidentali del contratto. Il contratto condizionato. Gli effetti del contratto. Caparra confirmatoria, penitenziale, clausola penale. L’interpretazione del contratto. La rappresentanza. Il contratto e i terzi (contratto per persona da

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nominare, contratto a favore di terzo, contratto per conto di chi spetta, la cessione del contratto). La nullità. La conversione del contratto nullo. L’annullabilità. La simulazione. La rescissione. La risoluzione per inadempimento. La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta e per eccessiva onerosità. Contratti tipici e atipici. I singoli contratti. Matrici economico-giuridiche e tipologie contrattuali. I contratti per la circolazione di beni: la vendita e la permuta. Le nuove tipologie: la vendita internazionale e i contratti di “counter trade”. I contratti per il godimento dei beni: la locazione; il leasing. I contratti per la produzione dei beni e l’esecuzione di servizi: l’appalto; il contratto d’opera; il deposito. I contratti per la promozione d’affari e la distribuzione: il mandato, la mediazione, l’agenzia, il franchising. I contratti di prestito: il comodato; il mutuo. - 6. La responsabilità civile. I sistemi e le funzioni della responsabilità civile (sanzionatoria, preventiva, compensativa). Gli elementi costitutivi della responsabilità civile: danno, ingiustizia, nesso di causalità, capacità di intendere e di volere, assenza di cause di giustificazione, dolo e colpa. La responsabilità per colpa presunta: a) la responsabilità dei sorveglianti degli incapaci; b) dei genitori; c) degli insegnanti; d) per la circolazione dei veicoli; e) per rovina di edificio. La responsabilità oggettiva e il problema degli incidenti industriali. Strategie economico-giuridiche di prevenzione e compensazione del danno. La responsabilità per rischio d’impresa: a) la responsabilità dell’imprenditore per il fatto dei dipendenti; b) per l’esercizio di attività pericolose; c) per le cose in custodia; d) per danno da animali; e) per danno aeronautico; f) per danno nucleare. - 7. Responsabilità e assicurazione. Le nuove frontiere della responsabilità civile. I nuovi danni: a) danno ambientale; b) danno biologico; c) lesione del credito. - 8. La responsabilità professionale. a) Esercizio di attività medica; b) giornalistica; c) giudiziaria; d) la responsabilità della pubblica amministrazione. - 9. La responsabilità d’impresa. La concorrenza sleale. Il caso della responsabilità del produttore per prodotti difettosi e la tutela del consumatore. I rimedi contro il danno; la riparazione del danno, la determinazione del risarcimento, la riparazione in forma specifica, l’inibitoria. - 10. La tutela dei diritti. La responsabilità del debitore e la garanzia del creditore. La responsabilità patrimoniale. La conservazione della garanzia patrimoniale (azione surrogatoria e revocatoria). La parità di trattamento dei creditori e le cause legittime di prelazione. Il privilegio. I diritti reali di garanzia: il pegno, l’ipoteca. La prescrizione e la decadenza. La prova dei fatti giuridici.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (8 CFU)

Prof. ssa Anna Maria De Cesaris

OBIETTIVI DEL CORSO

Nel corso vengono impartiti i principi generali di Diritto Pubblico in vista di una piena conoscenza da parte degli studenti dei meccanismi fondamentali che riguardano i rapporti tra il sistema istituzionale (con particolare riguardo alla P. A.) e i soggetti privati (con particolare riguardo alle imprese).

PROGRAMMA

Il corso introduce i principi fondamentali dell’ordinamento generale dello Stato e dei suoi elementi costitutivi, nonché dei rapporti tra lo Stato e altri ordinamenti giuridici sovrani (esempio lo Stato e l’ordinamento internazionale). Si passerà poi all’analisi delle vicende costituzionali italiane e dell’ordinamento della Repubblica, con particolare riferimento agli organi costituzionali e agli organi a rilevanza costituzionale. Specifica attenzione sarà quindi riservata alle autonomie locali e ai diritti civili, politici ed ai rapporti economici dei cittadini. L’ultima parte del corso conterrà cenni specifici relativi all’analisi della funzione amministrativa e agli strumenti di intervento dello Stato nell’economia, con

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nominare, contratto a favore di terzo, contratto per conto di chi spetta, la cessione del contratto). La nullità. La conversione del contratto nullo. L’annullabilità. La simulazione. La rescissione. La risoluzione per inadempimento. La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta e per eccessiva onerosità. Contratti tipici e atipici. I singoli contratti. Matrici economico-giuridiche e tipologie contrattuali. I contratti per la circolazione di beni: la vendita e la permuta. Le nuove tipologie: la vendita internazionale e i contratti di “counter trade”. I contratti per il godimento dei beni: la locazione; il leasing. I contratti per la produzione dei beni e l’esecuzione di servizi: l’appalto; il contratto d’opera; il deposito. I contratti per la promozione d’affari e la distribuzione: il mandato, la mediazione, l’agenzia, il franchising. I contratti di prestito: il comodato; il mutuo. - 6. La responsabilità civile. I sistemi e le funzioni della responsabilità civile (sanzionatoria, preventiva, compensativa). Gli elementi costitutivi della responsabilità civile: danno, ingiustizia, nesso di causalità, capacità di intendere e di volere, assenza di cause di giustificazione, dolo e colpa. La responsabilità per colpa presunta: a) la responsabilità dei sorveglianti degli incapaci; b) dei genitori; c) degli insegnanti; d) per la circolazione dei veicoli; e) per rovina di edificio. La responsabilità oggettiva e il problema degli incidenti industriali. Strategie economico-giuridiche di prevenzione e compensazione del danno. La responsabilità per rischio d’impresa: a) la responsabilità dell’imprenditore per il fatto dei dipendenti; b) per l’esercizio di attività pericolose; c) per le cose in custodia; d) per danno da animali; e) per danno aeronautico; f) per danno nucleare. - 7. Responsabilità e assicurazione. Le nuove frontiere della responsabilità civile. I nuovi danni: a) danno ambientale; b) danno biologico; c) lesione del credito. - 8. La responsabilità professionale. a) Esercizio di attività medica; b) giornalistica; c) giudiziaria; d) la responsabilità della pubblica amministrazione. - 9. La responsabilità d’impresa. La concorrenza sleale. Il caso della responsabilità del produttore per prodotti difettosi e la tutela del consumatore. I rimedi contro il danno; la riparazione del danno, la determinazione del risarcimento, la riparazione in forma specifica, l’inibitoria. - 10. La tutela dei diritti. La responsabilità del debitore e la garanzia del creditore. La responsabilità patrimoniale. La conservazione della garanzia patrimoniale (azione surrogatoria e revocatoria). La parità di trattamento dei creditori e le cause legittime di prelazione. Il privilegio. I diritti reali di garanzia: il pegno, l’ipoteca. La prescrizione e la decadenza. La prova dei fatti giuridici.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (8 CFU)

Prof. ssa Anna Maria De Cesaris

OBIETTIVI DEL CORSO

Nel corso vengono impartiti i principi generali di Diritto Pubblico in vista di una piena conoscenza da parte degli studenti dei meccanismi fondamentali che riguardano i rapporti tra il sistema istituzionale (con particolare riguardo alla P. A.) e i soggetti privati (con particolare riguardo alle imprese).

PROGRAMMA

Il corso introduce i principi fondamentali dell’ordinamento generale dello Stato e dei suoi elementi costitutivi, nonché dei rapporti tra lo Stato e altri ordinamenti giuridici sovrani (esempio lo Stato e l’ordinamento internazionale). Si passerà poi all’analisi delle vicende costituzionali italiane e dell’ordinamento della Repubblica, con particolare riferimento agli organi costituzionali e agli organi a rilevanza costituzionale. Specifica attenzione sarà quindi riservata alle autonomie locali e ai diritti civili, politici ed ai rapporti economici dei cittadini. L’ultima parte del corso conterrà cenni specifici relativi all’analisi della funzione amministrativa e agli strumenti di intervento dello Stato nell’economia, con

particolare riferimento ai principi costituzionali del governo dell’economia, ai programmi e ai controlli pubblici su di essa (partecipazioni, programmazione, autorità amministrative indipendenti, privatizzazione degli enti pubblici). Federalismo amministrativo e riflessi sulle imprese.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

ISTITUZIONI DI ECONOMIA POLITICA (8 CFU)

Prof.ssa Margherita Giannoni

PROGRAMMA

1. Problemi e metodi della microeconomia. 1.1 Il problema economico: scarsità e scelta. 1.2 Il sistema di mercato come principale meccanismo di coordinamento delle decisioni individuali e di allocazione delle risorse in un’economia capitalistica. 1.3 Gli strumenti per la determinazione dei prezzi e delle quantità scambiate: la domanda e l’offerta. - 2. Teoria delle decisioni di consumo e domanda di mercato. 2.1 a) La teoria tradizionale della scelta – La scelta razionale del consumatore: preferenze, vincoli ed equilibrio del consumatore. La domanda individuale: effetto reddito, effetto sostituzione ed effetto prezzo; il surplus del consumatore. Domanda di mercato ed elasticità. 2.2 b) Estensioni del modello di scelta razionale – Scelta intertemporale: valore attuale e valore futuro; il tasso di interesse e le decisioni di risparmio. - 3. Teoria della produzione e dei costi dell’impresa. 3.1 Vincoli tecnici e scelte economiche dell’impresa. 3.2 Teoria della produzione: la funzione di produzione, il rendimento di un fattore e i rendimenti di scala. 3.3 Teoria dei costi dell’impresa nel breve e nel lungo periodo. 3.4 Costi di lungo periodo e struttura dell’industria. - 4. Il mercato di concorrenza perfetta. 4.1 Equilibrio dell’impresa. 4.2 Curva di offerta individuale e di mercato. 4.3 Prezzo e quantità di equilibrio nel breve periodo. 4.4 Processi di aggiustamento e equilibrio di lungo periodo. 4.5 Proprietà di efficienza dell’equilibrio di concorrenza perfetta. - 5. Il monopolio. 5.1 Equilibrio del monopolista e punto di offerta. 5.2 Obiettivi diversi del monopolista. 5.3 La discriminazione del prezzo. 5.4 La perdita di efficienza in monopolio. 5.5 Il monopolio naturale. - 6. Il mercato di concorrenza monopolistica. 6.1 Differenziazione del prodotto e spese di vendita. 6.2 Prezzo e quantità di equilibrio nel breve e nel lungo periodo. - 7. I mercati oligopolistici. 7.1 L’approccio tradizionale: modelli di Cournot, Bertrand e Stackelberg. 7.2 L’approccio strategico e la teoria dei giochi. 7.3 La collusione. - 8. I mercati dei fattori produttivi. 8.1 Il mercato del lavoro: curve di domanda e di offerta, equilibrio del mercato. 8.2 Il mercato dei capitali: capitale finanziario e capitale reale; il tasso d’interesse reale e nominale.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

MARKETING (8 CFU)

Prof.ssa Alessia Melasecche

PROGRAMMA

Il marketing nell’impresa e nel sistema economico. Gli orientamenti dell’impresa nei confronti del mercato. La nozione di bisogno e l’analisi di comportamento dell’acquirente. Il sistema di informazioni di

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marketing. Il concetto di marca. La segmentazione del mercato. Il ciclo di vita del prodotto. Cenni sui servizi. L’analisi delle forze concorrenziali e la catena del valore. La pianificazione strategica e l’analisi del portafoglio di attività. Le strategie di marketing. Cenni sul piano di marketing strategico. Lo sviluppo basato sui nuovi prodotti. Le decisioni strategiche di distribuzione. Le decisioni strategiche di prezzo. Le decisioni strategiche di comunicazione. La comunicazione e la persuasione. Il marketing dei beni industriali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

MATEMATICA FINANZIARIA (4 CFU)

Prof. ssa Paola Matrigali

PROGRAMMA

1. Grandezze fondamentali della matematica finanziaria. Esempi introduttivi. Definizioni fondamentali. Due tipi fondamentali di titolo obbligazionario. - 2. La legge esponenziale. La funzione esponenziale come legge di equivalenza finanziaria. Tassi e intensità equivalenti in regime esponenziale. Valore di una operazione finanziaria in base alla legge esponenziale. Proprietà funzionali della legge esponenziale. Scomposizione di operazioni finanziarie. - 3. Rendite e piani d’ammortamento. Definizioni preliminari. Valore attuale di rendite a rate costanti. Rendite frazionate. Le operazioni di rendita nell’aspetto dinamico. Il piano d’ammortamento. - 4. Tasso interno di rendimento di un’operazione finanziaria. Il problema del tasso interno. Il caso di pagamenti periodici. Il caso di pagamenti non periodici.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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MATEMATICA GENERALE (8 CFU)

Prof. Alessandro Caterino

PROGRAMMA

1. Insiemi numerici e polinomi. Gli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali e reali e loro struttura algebrica e d’ordine. Non completezza di Q (numeri razionali) e completezza di R (numeri reali). Maggioranti e minoranti, massimo e minimo. Il campo dei numeri complessi. Equazioni e disequazioni polinomiali. Fattorizzazione di polinomi nel campo reale e complesso. Teorema fondamentale dell’algebra. - 2. Funzioni ed elementi di geometria analitica. Funzioni. Funzioni biiettive. Funzioni composte e funzioni inverse. Funzioni reali limitate e illimitate. Massimi e minimi locali e assoluti. Funzioni trigonometriche. Funzioni esponenziale e logaritmo. Equazioni e disequazioni esponenziali e logaritmiche. Coordinate cartesiane. Equazione di una retta nel piano, parallelismo e perpendicolarità tra rette, distanze. Circonferenza. Equazioni canoniche di ellisse, iperbole e parabola. - 3. Limiti di successioni e funzioni. Successioni reali. Limiti di successioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di successioni. Limiti di successioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di successioni monotone. Moltiplicazione dei depositi bancari e serie geometriche. Limiti di funzioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Limiti di funzioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di

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Sede

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I

marketing. Il concetto di marca. La segmentazione del mercato. Il ciclo di vita del prodotto. Cenni sui servizi. L’analisi delle forze concorrenziali e la catena del valore. La pianificazione strategica e l’analisi del portafoglio di attività. Le strategie di marketing. Cenni sul piano di marketing strategico. Lo sviluppo basato sui nuovi prodotti. Le decisioni strategiche di distribuzione. Le decisioni strategiche di prezzo. Le decisioni strategiche di comunicazione. La comunicazione e la persuasione. Il marketing dei beni industriali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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MATEMATICA FINANZIARIA (4 CFU)

Prof. ssa Paola Matrigali

PROGRAMMA

1. Grandezze fondamentali della matematica finanziaria. Esempi introduttivi. Definizioni fondamentali. Due tipi fondamentali di titolo obbligazionario. - 2. La legge esponenziale. La funzione esponenziale come legge di equivalenza finanziaria. Tassi e intensità equivalenti in regime esponenziale. Valore di una operazione finanziaria in base alla legge esponenziale. Proprietà funzionali della legge esponenziale. Scomposizione di operazioni finanziarie. - 3. Rendite e piani d’ammortamento. Definizioni preliminari. Valore attuale di rendite a rate costanti. Rendite frazionate. Le operazioni di rendita nell’aspetto dinamico. Il piano d’ammortamento. - 4. Tasso interno di rendimento di un’operazione finanziaria. Il problema del tasso interno. Il caso di pagamenti periodici. Il caso di pagamenti non periodici.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

Gli studenti possono rivolgersi al servizio tutoring ([email protected]) o consultare il sito www.nettuno.unipg.it

MATEMATICA GENERALE (8 CFU)

Prof. Alessandro Caterino

PROGRAMMA

1. Insiemi numerici e polinomi. Gli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali e reali e loro struttura algebrica e d’ordine. Non completezza di Q (numeri razionali) e completezza di R (numeri reali). Maggioranti e minoranti, massimo e minimo. Il campo dei numeri complessi. Equazioni e disequazioni polinomiali. Fattorizzazione di polinomi nel campo reale e complesso. Teorema fondamentale dell’algebra. - 2. Funzioni ed elementi di geometria analitica. Funzioni. Funzioni biiettive. Funzioni composte e funzioni inverse. Funzioni reali limitate e illimitate. Massimi e minimi locali e assoluti. Funzioni trigonometriche. Funzioni esponenziale e logaritmo. Equazioni e disequazioni esponenziali e logaritmiche. Coordinate cartesiane. Equazione di una retta nel piano, parallelismo e perpendicolarità tra rette, distanze. Circonferenza. Equazioni canoniche di ellisse, iperbole e parabola. - 3. Limiti di successioni e funzioni. Successioni reali. Limiti di successioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di successioni. Limiti di successioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di successioni monotone. Moltiplicazione dei depositi bancari e serie geometriche. Limiti di funzioni reali. Limiti di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Limiti di funzioni di tipo polinomiale e razionale. Limiti di

funzioni monotone. Forme indeterminate. Limiti notevoli. Infiniti e infinitesimi. Continuità. Continuità delle funzioni polinomiali, razionali, trigonometriche e delle funzioni esponenziale e logaritmo. Continuità di somma, prodotto e quoziente di funzioni continue. Tipi di discontinuità. Teorema di Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema dei valori intermedi. - 4. Derivate e applicazioni. Funzione costo: variazione media dei costi e costo marginale. Rapporto incrementale e derivata. Significato geometrico della derivata. Derivate di funzioni elementari. Continuità e derivabilità. Derivate di somma, prodotto e quoziente di funzioni. Derivate delle funzioni composte e delle funzioni inverse. Teorema di Rolle. Teorema di Lagrange. Segno della derivata e crescenza e decrescenza della funzione. Teorema di L’Hopital. Criteri per la determinazione dei punti di massimo e minimo (studio del segno della derivata prima o valutazione delle derivate successive nei punti che annullano la derivata prima). Criteri di concavità e convessità. Flessi. Studio di funzione. - 5. Integrali e calcolo di aree. L’integrale secondo Riemann e alcune proprietà degli integrali definiti. Classi di funzioni integrabili. Primitive e integrali indefiniti. Integrazione per parti. Teorema della media. Funzione integrale. Teorema di Torricelli-Barrow. Formula fondamentale del calcolo integrale. Calcolo di aree. - 6. Funzioni di più variabili. Funzioni di più variabili. Limiti e continuità di funzioni di due variabili. Derivate parziali. Massimi e minimi liberi. Massimi e minimi vincolati. Applicazioni al caso di un’impresa che produca più prodotti. - 7. Algebra lineare. Lo spazio vettoriale delle matrici reali di tipo mxn (m righe ed n colonne). L’algebra delle matrici reali quadrate. Determinante e proprietà. Rango di una matrice. Matrici invertibili. Sistemi lineari.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE (4 CFU)Da nominare

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di: a) fornire gli strumenti per interpretare le problematiche organizzative in termini di esigenze strategiche e ambientali, di strutture, di ruoli e competenze e di comportamenti individuali; b) di sviluppare una capacità di progettare assetti organizzativi generali o di specifiche attività aziendali, anche di tipo esecutivo.

PROGRAMMA

Dai fatti alle teorie: evoluzione delle forme organizzative e del pensiero organizzativo. Quali soluzioni organizzative per quali strategie? Strutture, sistemi operativi e comportamenti. Ambiente e organizzazione. Progettare la macrostruttura. Come aggregare le attività in unità organizzative. Come coordinare le unità organizzative. La scelta dei criteri di specializzazione. Le forme organizzative (elementare, funzionale, divisionale, matriciale). Gli organi integratori. Ruoli manageriali e governo delle organizzazioni. Progettare la microstruttura. Struttura delle attività e delle relazioni di lavoro. Strumenti di progettazione dei ruoli e dei processi. I processi. Motivazioni individuali e contenuti del lavoro. Competenze individuali e competenze organizzative. Produttività, incentivazione e sviluppo.

MTERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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POLITICA ECONOMICA (4 CFU)

Prof. Sergio Sacchi

PROGRAMMA

Il corso di Politica economica intende illustrare i concetti fondamentali della macroeconomia per una comprensione del funzionamento dei mercati reali e finanziari, delle loro interazioni nel breve e nel medio periodo in un contesto di sistemi economici aperti agli scambi internazionali. In prosecuzione, il corso di Politica economica estenderà al lungo periodo le nozioni già apprese e ne favorirà la elaborazione personale attraverso l’analisi e la discussione di alcuni casi concreti.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (8 CFU)

Prof. Christian Cavazzoni

PROGRAMMA

Parte I – 1. Funzione informativa del bilancio di esercizio. I limiti del bilancio civilistico nella analisi di bilancio ed il contenuto delle voci. Metodologie di riclassificazione degli schemi di stato patrimoniale e di conto economico e prospetti utilizzati ai fini dell’analisi. - 2. L’utilizzo degli indicatori di bilancio per l’analisi degli equilibri patrimoniali, economici e finanziari dell’impresa. I principali margini ed indici patrimoniali e finanziari: il margine di struttura primario e secondario, il capitale circolante netto, l’indice di liquidità. Gli indicatori economici: il tasso di redditività globale, il ROI ed il ROE. - 3. La contabilità analitica. Le configurazioni di costo e le analisi economiche per le decisioni aziendali. Esame degli aggregati più significativi e delle politiche di gestione che possano incidere sulla redditività e sulla liquidità aziendale. Parte II – 1. Il passaggio dall’analisi statica a quella dinamica. La nozione ed il contenuto dei flussi finanziari. L’informativa finanziaria contenuta nel conto economico. - 2. La struttura dei documenti utilizzati nell’analisi per flussi: found flow statement, working capital statement, cash flow statement. - 3. Le finalità della programmazione aziendale. La costruzione del budget di esercizio e del business plan. La verifica dei risultati consuntivi e l’analisi degli scostamenti. Parte III – Il sistema di reporting: obiettivi, contenuti e metodologie. I principi di progettazione del sistema di reporting. La struttura del sistema di reporting. L'analisi degli scostamenti come fondamento del reporting aziendale. L'analisi degli scostamenti in contesti dinamici. Il sistema di reporting della produzione: prima parte. Il reporting dei centri di produzione. Il sistema di reporting della produzione: seconda parte. Il reporting dei centri di servizio e di struttura. Il reporting consolidato della produzione. Il sistema di reporting commerciale: prima parte. Il reporting di prodotto e di canale. Il sistema di reporting commerciale: seconda parte. Il reporting dei costi commerciale. Il reporting commerciale patrimoniale. Il sistema di reporting dei centri di struttura. Il sistema di reporting aziendale.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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POLITICA ECONOMICA (4 CFU)

Prof. Sergio Sacchi

PROGRAMMA

Il corso di Politica economica intende illustrare i concetti fondamentali della macroeconomia per una comprensione del funzionamento dei mercati reali e finanziari, delle loro interazioni nel breve e nel medio periodo in un contesto di sistemi economici aperti agli scambi internazionali. In prosecuzione, il corso di Politica economica estenderà al lungo periodo le nozioni già apprese e ne favorirà la elaborazione personale attraverso l’analisi e la discussione di alcuni casi concreti.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (8 CFU)

Prof. Christian Cavazzoni

PROGRAMMA

Parte I – 1. Funzione informativa del bilancio di esercizio. I limiti del bilancio civilistico nella analisi di bilancio ed il contenuto delle voci. Metodologie di riclassificazione degli schemi di stato patrimoniale e di conto economico e prospetti utilizzati ai fini dell’analisi. - 2. L’utilizzo degli indicatori di bilancio per l’analisi degli equilibri patrimoniali, economici e finanziari dell’impresa. I principali margini ed indici patrimoniali e finanziari: il margine di struttura primario e secondario, il capitale circolante netto, l’indice di liquidità. Gli indicatori economici: il tasso di redditività globale, il ROI ed il ROE. - 3. La contabilità analitica. Le configurazioni di costo e le analisi economiche per le decisioni aziendali. Esame degli aggregati più significativi e delle politiche di gestione che possano incidere sulla redditività e sulla liquidità aziendale. Parte II – 1. Il passaggio dall’analisi statica a quella dinamica. La nozione ed il contenuto dei flussi finanziari. L’informativa finanziaria contenuta nel conto economico. - 2. La struttura dei documenti utilizzati nell’analisi per flussi: found flow statement, working capital statement, cash flow statement. - 3. Le finalità della programmazione aziendale. La costruzione del budget di esercizio e del business plan. La verifica dei risultati consuntivi e l’analisi degli scostamenti. Parte III – Il sistema di reporting: obiettivi, contenuti e metodologie. I principi di progettazione del sistema di reporting. La struttura del sistema di reporting. L'analisi degli scostamenti come fondamento del reporting aziendale. L'analisi degli scostamenti in contesti dinamici. Il sistema di reporting della produzione: prima parte. Il reporting dei centri di produzione. Il sistema di reporting della produzione: seconda parte. Il reporting dei centri di servizio e di struttura. Il reporting consolidato della produzione. Il sistema di reporting commerciale: prima parte. Il reporting di prodotto e di canale. Il sistema di reporting commerciale: seconda parte. Il reporting dei costi commerciale. Il reporting commerciale patrimoniale. Il sistema di reporting dei centri di struttura. Il sistema di reporting aziendale.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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SOCIOLOGIA (2 CFU)

Prof. Giancarlo Nicacci

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende offrire le categorie della riflessione sociologica utili a comprendere che cos’è la società, come si articola, come funziona e come si rigenera. Verranno esaminati concetti e problemi relativi alle principali dimensioni dell’agire sociale, a partire dall’approccio relazionale. Si farà particolare riferimento alla dimensione culturale, a quella dei processi comunicativi e di socializzazione, al fine di cogliere i nessi esistenti tra le azioni e le istituzioni sociali.

PROGRAMMA

Definizioni di sociologia. La società è relazione: verso un paradigma relazionale. Approcci alla relazione sociale. Le semantiche fondamentali della relazione sociale. Le rappresentazioni della società: dal moderno al postmoderno. Cultura e religione. Il processo di socializzazione: temi, soggetti e modelli. La socializzazione come relazione rischiosa. Il sistema educativo nella società complessa. La dimensione comunicativa della società. Le istituzioni sociali.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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SPAGNOLO (6 CFU)

Da nominare

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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STATISTICA (8 CFU)

Prof.ssa Elena Stanghellini

OBIETTIVI DEL CORSO

Presentare le metodologie fondamentali per l’analisi quantitativa dei fenomeni economico-sociali ed economico-aziendali.

PROGRAMMA

Individuazione e classificazione delle unità statistiche. Insiemi statistici e loro rappresentazione: distribuzioni statistiche di variabili a una e a due dimensioni. Confronti tra dati statistici: rapporti proporzionali e numeri indici. Valori medi e misure di variabilità e di forma. Modelli interpretativi e previsivi. Relazioni tra variabili: dipendenza, regressione lineare e correlazione lineare. Elementi di calcolo delle probabilità: le probabilità statistiche e il loro valore introduttivo. Inferenza statistica:

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tecniche di campionamento, distribuzioni campionarie, elementi di teoria della stima e del controllo delle ipotesi statistiche. Tecniche di previsione su dati economico-aziendali, con particolare riferimento ai modelli ARIMA e al metodo X-11 per l’analisi delle serie storiche.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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STATISTICA AZIENDALE (4 CFU)

Da nominare

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso viene sviluppato come applicazione di metodi statistici a problemi di programmazione e di controllo dell’attività di vendita, di revisione contabile, di verifica della situazione reddituale e finanziaria dell’impresa e di controllo degli approvvigionamenti. L’approccio adottato prevede che all’inquadramento dei singoli argomenti seguano l’illustrazione delle procedure di messa a punto delle basi di dati e dei metodi statistici da utilizzare e la discussione di un caso.

PROGRAMMA

Introduzione all’impiego dei metodi statistici nell’attività di programmazione e di controllo dell’azienda. Metodi di previsione delle vendite e della domanda di mercato. La gestione della qualità: il Total Quality Management. Problemi di campionamento e analisi della significatività nel controllo contabile. Metodi statistici di previsione dello stato di crisi di un’azienda. Analisi e segmentazione della clientela. Metodi di valutazione delle abitudini di acquisto della clientela. Misure della risposta cognitiva del messaggio pubblicitario. Valutazioni di efficacia della pubblicità. Metodi statistici di valutazione del rendimento e del rischio degli investimenti finanziari.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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STRATEGIA E POLITICA AZIENDALE (4 CFU)

Prof.ssa Daniela Lezi

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una panoramica ampia e aggiornata delle modalità e delle principali tecniche per la formulazione e l’attuazione della strategia aziendale.

PROGRAMMA

Parte I: Introduzione alla strategia aziendale. Strategia e Politica Aziendale: concetto, contenuti e limiti della disciplina. La strategia aziendale: sguardo d’insieme. Stato attuale e prospettive della strategia. I principali filoni del pensiero strategico (Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Italia). I principali modelli di analisi strategica. I modelli di analisi strategica come soluzione del problema dell’incertezza strategica. Il fondamento economico della strategia. Le funzioni di costo in un’ottica strategica. – Parte II: La

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tecniche di campionamento, distribuzioni campionarie, elementi di teoria della stima e del controllo delle ipotesi statistiche. Tecniche di previsione su dati economico-aziendali, con particolare riferimento ai modelli ARIMA e al metodo X-11 per l’analisi delle serie storiche.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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STATISTICA AZIENDALE (4 CFU)

Da nominare

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso viene sviluppato come applicazione di metodi statistici a problemi di programmazione e di controllo dell’attività di vendita, di revisione contabile, di verifica della situazione reddituale e finanziaria dell’impresa e di controllo degli approvvigionamenti. L’approccio adottato prevede che all’inquadramento dei singoli argomenti seguano l’illustrazione delle procedure di messa a punto delle basi di dati e dei metodi statistici da utilizzare e la discussione di un caso.

PROGRAMMA

Introduzione all’impiego dei metodi statistici nell’attività di programmazione e di controllo dell’azienda. Metodi di previsione delle vendite e della domanda di mercato. La gestione della qualità: il Total Quality Management. Problemi di campionamento e analisi della significatività nel controllo contabile. Metodi statistici di previsione dello stato di crisi di un’azienda. Analisi e segmentazione della clientela. Metodi di valutazione delle abitudini di acquisto della clientela. Misure della risposta cognitiva del messaggio pubblicitario. Valutazioni di efficacia della pubblicità. Metodi statistici di valutazione del rendimento e del rischio degli investimenti finanziari.

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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STRATEGIA E POLITICA AZIENDALE (4 CFU)

Prof.ssa Daniela Lezi

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di fornire una panoramica ampia e aggiornata delle modalità e delle principali tecniche per la formulazione e l’attuazione della strategia aziendale.

PROGRAMMA

Parte I: Introduzione alla strategia aziendale. Strategia e Politica Aziendale: concetto, contenuti e limiti della disciplina. La strategia aziendale: sguardo d’insieme. Stato attuale e prospettive della strategia. I principali filoni del pensiero strategico (Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Italia). I principali modelli di analisi strategica. I modelli di analisi strategica come soluzione del problema dell’incertezza strategica. Il fondamento economico della strategia. Le funzioni di costo in un’ottica strategica. – Parte II: La

strategia come processo. Riformulazione del concetto di strategia. L’orientamento strategico di fondo. Strategia a livello corporate. Strategia di portafoglio prodotti. Le strategie di business/ASA. L’approccio basato sulle risorse. – Parte III: La strategia competitiva. L’analisi della competitività. Il vantaggio di costo in particolare. Il vantaggio di differenziazione in particolare. Le reazioni della concorrenza (strategie di attacco e di difesa; strategie cooperative). – Parte IV: Le strategie funzionali. La strategia economico-finanziaria. Le principali decisioni di strategia economico-finanziaria. Valutazione ed elaborazione della strategia economico-finanziaria. La strategia tecnologica e la strategia di produzione. La strategia organizzativa e delle risorse umane. – Parte V: Le strategie di internazionalizzazione. Competitività aziendale e competitività di sistema. Percorsi strategici verso l’internazionalizzazione. – Parte VI: Le scelte fondamentali di strategia globale e il controllo strategico. Le scelte fondamentali di strategia globale. Strategie di crescita (a): l’integrazione verticale. Strategie di crescita (b): lo sviluppo orizzontale. Strategie di crescita (c): la diversificazione. Strategie di ridimensionamento e di riorganizzazione radicale. Il controllo strategico. I diversi approcci al controllo strategico. – Parte VII: Strategia e tempo. La strategia duale. L’anticipazione dell’evoluzione ambientale come problema strategico. Previsioni e processi previsivi. Gli scenari come strumento di analisi strategica. – Parte VIII: La pianificazione strategica formale. Ruolo e scopi della pianificazione strategica formale. I rapporti con l’attività di programmazione e controllo. Il processo di formulazione della strategia a supporto delle decisioni strategiche. La pianificazione aziendale a livello aziendale e a livello di aree d’affari. Criteri di progettazione dei sistemi di pianificazione strategica rispondenti a specificità aziendali. Implementazione dei sistemi di pianificazione strategica e processi di controllo strategico. – Parte IX: La strategia nelle piccole e medie imprese. Assetto istituzionale e governo strategico delle PMI. La gestione strategica dei processi evolutivi nelle PMI. Le principali opzioni strategiche nelle PMI. Le strategie di collaborazione interaziendale: i sistemi integrati di PMI (distretti industriali, reti di imprese, eccetera).

MATERIALE DIDATTICO CONSIGLIATO

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4 Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa

4.1 Obiettivi formativi ed ambiti occupazionali

Il Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa, appartenente alla classe delle Lauree specialistiche universitarie in Scienze economico-aziendali (classe 84/S), intende fornire agli studenti conoscenze in ambito aziendale, economico, giuridico e matematico-statistico approfondite e necessarie per affrontare le problematiche aziendali nell’ottica integrata propria delle direzioni aziendali nonché della programmazione e della gestione del cambiamento. In particolare, il percorso didattico del Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa ha lo specifico obiettivo di formare figure

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professionali che, facendo affidamento su una solida conoscenza dei meccanismi di funzionamento del sistema aziendale, siano in grado di:

analizzare e gestire progetti di start up e di sviluppo d’impresa; analizzare e gestire processi di innovazione tecnologica, di mercato, gestionale ed organizzativa d’impresa; analizzare e gestire l’esposizione delle imprese ai rischi economici, in ogni fase del loro ciclo di vita ed in modo integrato; interpretare le scelte aziendali in una prospettiva internazionale e nei loro riflessi sul contesto ambientale.

L’attività formativa del Corso di laurea specialistica persegue i suoi obiettivi attraverso:

- una profonda osmosi con il territorio e con gli organismi residenti, pubblici e privati;

- collegamenti di rete con università, centri di eccellenza, centri di innovazione a livello di Unione Europea e di paesi associati.

Le competenze e le abilità conseguite al compimento del Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa saranno impiegabili principalmente, oltre che per avviare e governare autonome iniziative imprenditoriali, per ricoprire posizioni di responsabilità nella direzione di imprese industriali, commerciali, di servizi (soprattutto nelle aree dell’amministrazione, del marketing, della finanza, del risk management) e per svolgere attività di supporto ad essa (soprattutto presso società di consulenza direzionale, intermediari finanziari, società di brokeraggio assicurativo).

4.2 Requisiti di ammissione al Corso

L’ammissione al Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è regolata in conformità all’articolo 6, comma 2, del D.M. 3 novembre 1999 n. 509, in virtù del quale per essere ammessi ad un Corso di laurea specialistica occorre essere in possesso della laurea, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo; nel caso di corsi di laurea specialistica per i quali non sia previsto il numero programmato occorre inoltre il possesso di requisiti curriculari e l’adeguatezza della personale preparazione verificata dagli atenei.Il Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa, dal punto di vista della preparazione e dei requisiti curriculari, rappresenta la naturale prosecuzione del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, attivato presso la stessa sede di Terni della Facoltà di Economia

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professionali che, facendo affidamento su una solida conoscenza dei meccanismi di funzionamento del sistema aziendale, siano in grado di:

analizzare e gestire progetti di start up e di sviluppo d’impresa; analizzare e gestire processi di innovazione tecnologica, di mercato, gestionale ed organizzativa d’impresa; analizzare e gestire l’esposizione delle imprese ai rischi economici, in ogni fase del loro ciclo di vita ed in modo integrato; interpretare le scelte aziendali in una prospettiva internazionale e nei loro riflessi sul contesto ambientale.

L’attività formativa del Corso di laurea specialistica persegue i suoi obiettivi attraverso:

- una profonda osmosi con il territorio e con gli organismi residenti, pubblici e privati;

- collegamenti di rete con università, centri di eccellenza, centri di innovazione a livello di Unione Europea e di paesi associati.

Le competenze e le abilità conseguite al compimento del Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa saranno impiegabili principalmente, oltre che per avviare e governare autonome iniziative imprenditoriali, per ricoprire posizioni di responsabilità nella direzione di imprese industriali, commerciali, di servizi (soprattutto nelle aree dell’amministrazione, del marketing, della finanza, del risk management) e per svolgere attività di supporto ad essa (soprattutto presso società di consulenza direzionale, intermediari finanziari, società di brokeraggio assicurativo).

4.2 Requisiti di ammissione al Corso

L’ammissione al Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è regolata in conformità all’articolo 6, comma 2, del D.M. 3 novembre 1999 n. 509, in virtù del quale per essere ammessi ad un Corso di laurea specialistica occorre essere in possesso della laurea, ovvero di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo; nel caso di corsi di laurea specialistica per i quali non sia previsto il numero programmato occorre inoltre il possesso di requisiti curriculari e l’adeguatezza della personale preparazione verificata dagli atenei.Il Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa, dal punto di vista della preparazione e dei requisiti curriculari, rappresenta la naturale prosecuzione del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, attivato presso la stessa sede di Terni della Facoltà di Economia

dell’Università degli studi di Perugia, da cui il relativo regolamento didattico prevede l’accesso senza debiti formativi (ossia con l’integrale riconoscimento dei crediti formativi acquisiti) qualunque sia il curriculum seguito. Queste stesse condizioni di accesso valgono anche per coloro che abbiano conseguito la laurea presso i seguenti corsi di studio attivati dalla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia:

- Corso di laurea in Economia aziendale; - Corso di laurea in Economia dei mercati e degli intermediari finanziari; - Corso di laurea in Economia e legislazione d’impresa; - Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese.

A coloro che siano in possesso di titoli di studio conseguiti presso altri corsi di laurea della stessa Università degli Studi di Perugia o di diverso ateneo l’ammissione al Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è consentita previa verifica dei requisiti curriculari, ed eventuale fissazione di debiti formativi, da parte del Consiglio preposto al Corso di laurea specialistica.Specifici corsi di sostegno possono essere previsti a beneficio degli studenti che accedano al Corso di laurea in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa con debiti formativi. Il Consiglio preposto al Corso di laurea specialistica valuterà preliminarmente anche le eventuali domande di ammissione da parte di coloro che siano in possesso di laurea quadriennale (vecchio ordinamento), al fine di determinare i crediti formativi acquisiti e la loro ripartizione in settori disciplinari. La prima iscrizione al Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è consentita agli studenti che entro il 30 settembre abbiano acquisito almeno 150 crediti formativi universitari riconoscibili, condizionatamente al conseguimento della laurea entro la sessione di febbraio dell’anno successivo.

4.3 Caratteristiche della prova finale

Ai fini della valutazione delle tesi, coerentemente con la delibera del Consiglio di Facoltà assunta in data 12 ottobre 2004, “la Commissione di esame composta da undici membri nominati dal Rettore dovrà considerare il curriculum complessivo di studi del candidato e può attribuire un incremento, rispetto al voto base curriculare degli esami della Laurea Specialistica (media ponderata dei voti dei singoli esami, riportata in centodecimi), per un massimo di otto punti. Eccezionalmente, per tesi di laurea particolarmente meritevoli, su proposta del Relatore con richiesta scritta al Preside e al Presidente del Consiglio Intercorso competente da presentare almeno dieci giorni prima della data prevista per la discussione, sarà nominato un secondo Correlatore per una più approfondita valutazione di merito positiva, la Commissione

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può attribuire in tal caso fino ad un incremento massimo di undici punti rispetto al voto base curriculare”. La base curriculare del candidato tiene conto unicamente ed esclusivamente delle valutazioni conseguite negli esami sostenuti in relazione ai 120 cfu previsti per la laurea specialistica.

4.4 Il curriculum(per gli immatricolati nell’ Anno Accademico 2007/2008)

IV ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Disc. Giuridiche Diritto commerciale europeo Car. 4 Formazione interdisciplinare Teoria delle decisioni e applicazioni Aff. 6 Formazione interdisciplinare Diritto privato dell’economia dell’innovazione Aff. 6 Disc. Aziendali Analisi dei bilanci per la valutazione d’impresa Car. 6 Disc. Aziendali Analisi dello start up d’impresa Car. 4 Disc. Aziendali Gestione dell’innovazione d’impresa Car. 6 Disc. economiche Economia internazionale Car. 6 Disc. economiche Economia dell’ambiente Car. 4 Disc. economiche Economia dell’innovazione Car. 6 Una disciplina a scelta 6 Ulteriori conoscenze etc. Lingua straniera a scelta/Tirocinio 6

TOTALE 60

V ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Disc. Aziendali Comunicazione economica, finanziaria e sociale d’impresa

Car. 4

Disc. Statistico-matematiche Teoria e gestione del rischio finanziario Car. 6 Disc. aziendali Gestione del rischio di credito Car. 6 Disc. aziendali Gestione dei rischi puri d’impresa Car. 6 Disc. aziendali Strategie competitive d’impresa Car. 6 Disc. economiche Sistemi di gestione e certificazione ambientale Aff. 6 Disc. aziendali Organismi e strumenti di garanzia del credito Car. 4 Prova finale Tesi di laurea 22

TOTALE 60

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può attribuire in tal caso fino ad un incremento massimo di undici punti rispetto al voto base curriculare”. La base curriculare del candidato tiene conto unicamente ed esclusivamente delle valutazioni conseguite negli esami sostenuti in relazione ai 120 cfu previsti per la laurea specialistica.

4.4 Il curriculum(per gli immatricolati nell’ Anno Accademico 2007/2008)

IV ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Disc. Giuridiche Diritto commerciale europeo Car. 4 Formazione interdisciplinare Teoria delle decisioni e applicazioni Aff. 6 Formazione interdisciplinare Diritto privato dell’economia dell’innovazione Aff. 6 Disc. Aziendali Analisi dei bilanci per la valutazione d’impresa Car. 6 Disc. Aziendali Analisi dello start up d’impresa Car. 4 Disc. Aziendali Gestione dell’innovazione d’impresa Car. 6 Disc. economiche Economia internazionale Car. 6 Disc. economiche Economia dell’ambiente Car. 4 Disc. economiche Economia dell’innovazione Car. 6 Una disciplina a scelta 6 Ulteriori conoscenze etc. Lingua straniera a scelta/Tirocinio 6

TOTALE 60

V ANNO

AMBITI DISCIPLINARI ATTIVITA’ FORMATIVE TIPI CFU

Disc. Aziendali Comunicazione economica, finanziaria e sociale d’impresa

Car. 4

Disc. Statistico-matematiche Teoria e gestione del rischio finanziario Car. 6 Disc. aziendali Gestione del rischio di credito Car. 6 Disc. aziendali Gestione dei rischi puri d’impresa Car. 6 Disc. aziendali Strategie competitive d’impresa Car. 6 Disc. economiche Sistemi di gestione e certificazione ambientale Aff. 6 Disc. aziendali Organismi e strumenti di garanzia del credito Car. 4 Prova finale Tesi di laurea 22

TOTALE 60

4.5 Gli insegnamenti attivati nell’anno accademico 2007/2008

INSEGNAMENTI SETTORI AMBITI DISC. SEM DOCENTI ANNI CFU

Analisi dei bilanci per la valutazione d’impresa

Secs-P/07

Disc.aziendali IIA+IIB A. Montrone IV 6

Diritto commerciale europeo Ius/04 Disc.giuridiche IB

Danominare IV 4

Teoria delle decisioni e applicazioni Mat/06

Formazione int. IIA+IIB S. Hajek IV 6

Diritto privato dell’economia dell’innovazione Ius/05

Formazione int. IIB

G. Zuddas - M. Eroli IV 3 + 3

Analisi dello start up d’impresa

Secs-P/11

Disc.aziendali IB

Danominare IV 4

Gestione dell’innovazione d’impresa

Secs-P/08

Disc.aziendali IIA+IIB

M. G. Devetag IV 6

Economia internazionale Secs-P/01

Disc.economiche IA+IB

T. Sediari - C. Perugini IV 3 + 3

Economia dell’ambiente Secs-P/03

Disc.economiche IA C. Montesi IV 4

Economia dell’innovazione Secs-P/06

Disc.economiche IA F. Pompei IV 6

Comunicazione economica, finanziaria e sociale d’impresa

Secs-P/07

Disc.Aziendali IA+IB A. Montrone V 4

Teoria e gestione del rischio finanziario

Secs-S/06

Disc. stat.-mat. IA + IB

Danominare V 6

Gestione dei rischi di credito Secs-P/11

Disc.aziendali

IIA + IIB L. Nadotti V 6

Gestione dei rischi puri d’impresa

Secs-P/11

Disc.aziendali

IIA + IIB

C.Caracciolo V 6

Strategie competitive d’impresa

Secs-P/08

Disc.aziendali

IIA + IIB

M. G. Devetag V 6

Sistemi di gestione e certificazione ambientale

Secs-P/13

Disc.economiche IB

Danominare V 6

Organismi e strumenti di garanzia del credito

Secs-P/11

Disc.aziendali IA M. Pagliacci V 4

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4.6 Programmi degli insegnamenti

ANALISI DEI BILANCI PER LA VALUTAZIONED’IMPRESA (6 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

PROGRAMMA

Introduzione al sistema delle analisi di bilancio. 1. Gli scopi e le tipologie delle analisi di bilancio 2. Le condizioni per l’attendibilità delle analisi di bilancio 3. La relatività dei giudizi basati sulle analisi di bilancio e l’esigenza di valori standard di riferimento 4. La “continuità” delle analisi di bilancio per il monitoraggio della performance aziendale 5. Le condizioni di equilibrio economico e finanziario 6. L’impostazione sistemica delle analisi di bilancio. L’analisi della situazione finanziaria e patrimoniale. 1. L’analisi qualitativa del capitale 2. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale 3. Gli indicatori della situazione finanziaria e patrimoniale. L’analisi della performance economica. 1. Le modalità di riclassificazione del Conto Economico 2. Gli indicatori di performance economica. Gli indici di rotazione e di durata. 1. Gli indici di rotazione e di durata dei crediti e dei debiti. 2. Gli indici di rotazione e di durata delle scorte. L’analisi per flussi dei bilanci di impresa. 1. L’informativa sulla dinamica dei flussi finanziari 2. Il rendiconto finanziario delle variazioni di liquidità 3. Il rendiconto finanziario delle variazioni di capitale circolante netto 4. Il rendiconto finanziario delle variazioni di risorse finanziarie totali. Casi di analisi di bilancio per indici e per flussi.

TESTI CONSIGLIATI

A. Montrone, Il sistema delle analisi di bilancio per la valutazione dell’impresa, FrancoAngeli, Milano, 2005.

ANALISI DELLO STURT UPD’IMPRESA (4 CFU)

Da nominare

COMUNICAZIONE ECONOMICA, FINANZIARIA E SOCIALE D’IMPRESA (4CFU)

Prof. Alessandro Montrone

PROGRAMMA

Parte I: Il bilancio consolidato e il processo di armonizzazione contabile. La nozione di gruppo aziendale. I legami azionari e i saggi di partecipazione e controllo. Le classificazioni dei gruppi. Le funzioni, i destinatari e la capacità informativa del bilancio consolidato. Il processo di armonizzazione contabile. Il recepimento dei Principi Contabili Internazionali. Il bilancio consolidato nei Principi Contabili Internazionali. Parte II: La redazione del bilancio consolidato. Il processo di redazione del bilancio consolidato. Le operazioni preliminari al consolidamento. L’eliminazione degli effetti delle operazioni interne al gruppo. Il consolidamento delle partecipazioni. I documenti del bilancio consolidato. Casi di redazione del bilancio consolidato. Parte III: L’analisi per indici del bilancio consolidato. Le problematiche peculiari dell’analisi del bilancio consolidato. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico consolidati. Gli indici per l’analisi del bilancio consolidato. Parte IV: Il bilancio sociale. Introduzione al bilancio sociale. I soggetti interessati all’informativa sociale. L’informativa

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4.6 Programmi degli insegnamenti

ANALISI DEI BILANCI PER LA VALUTAZIONED’IMPRESA (6 CFU)

Prof. Alessandro Montrone

PROGRAMMA

Introduzione al sistema delle analisi di bilancio. 1. Gli scopi e le tipologie delle analisi di bilancio 2. Le condizioni per l’attendibilità delle analisi di bilancio 3. La relatività dei giudizi basati sulle analisi di bilancio e l’esigenza di valori standard di riferimento 4. La “continuità” delle analisi di bilancio per il monitoraggio della performance aziendale 5. Le condizioni di equilibrio economico e finanziario 6. L’impostazione sistemica delle analisi di bilancio. L’analisi della situazione finanziaria e patrimoniale. 1. L’analisi qualitativa del capitale 2. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale 3. Gli indicatori della situazione finanziaria e patrimoniale. L’analisi della performance economica. 1. Le modalità di riclassificazione del Conto Economico 2. Gli indicatori di performance economica. Gli indici di rotazione e di durata. 1. Gli indici di rotazione e di durata dei crediti e dei debiti. 2. Gli indici di rotazione e di durata delle scorte. L’analisi per flussi dei bilanci di impresa. 1. L’informativa sulla dinamica dei flussi finanziari 2. Il rendiconto finanziario delle variazioni di liquidità 3. Il rendiconto finanziario delle variazioni di capitale circolante netto 4. Il rendiconto finanziario delle variazioni di risorse finanziarie totali. Casi di analisi di bilancio per indici e per flussi.

TESTI CONSIGLIATI

A. Montrone, Il sistema delle analisi di bilancio per la valutazione dell’impresa, FrancoAngeli, Milano, 2005.

ANALISI DELLO STURT UPD’IMPRESA (4 CFU)

Da nominare

COMUNICAZIONE ECONOMICA, FINANZIARIA E SOCIALE D’IMPRESA (4CFU)

Prof. Alessandro Montrone

PROGRAMMA

Parte I: Il bilancio consolidato e il processo di armonizzazione contabile. La nozione di gruppo aziendale. I legami azionari e i saggi di partecipazione e controllo. Le classificazioni dei gruppi. Le funzioni, i destinatari e la capacità informativa del bilancio consolidato. Il processo di armonizzazione contabile. Il recepimento dei Principi Contabili Internazionali. Il bilancio consolidato nei Principi Contabili Internazionali. Parte II: La redazione del bilancio consolidato. Il processo di redazione del bilancio consolidato. Le operazioni preliminari al consolidamento. L’eliminazione degli effetti delle operazioni interne al gruppo. Il consolidamento delle partecipazioni. I documenti del bilancio consolidato. Casi di redazione del bilancio consolidato. Parte III: L’analisi per indici del bilancio consolidato. Le problematiche peculiari dell’analisi del bilancio consolidato. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico consolidati. Gli indici per l’analisi del bilancio consolidato. Parte IV: Il bilancio sociale. Introduzione al bilancio sociale. I soggetti interessati all’informativa sociale. L’informativa

sociale in alcune realtà. Strumenti di rilevazione ed informazione sulla responsabilità sociale. Parte V: Il bilancio ambientale. Introduzione al bilancio ambientale. Il rapporto tra impresa e ambiente. Il ruolo ed i contenuti dell’informativa ambientale. La rappresentazione “contabile” dei valori ambientali.

TESTI CONSIGLIATI

A. Montrone, Il bilancio di gruppo tra normativa nazionale e principi contabili internazionali. Profili evolutivi e comparativi, FrancoAngeli, Milano, 2005 (Parti I e II). A. Montrone, Il sistema delle analisi di bilancio per la valutazione dell’impresa, FrancoAngeli, Milano, 2005 (Parte III: Capitolo Sesto). S. Terzani, Il sistema dei bilanci, FrancoAngeli, Milano, 2002 (Parte IV: Capitolo Quinto; Parte V: Capitolo Sesto).

DIRITTO COMMERCIALE EUROPEO (4 CFU)

Da nominare

DIRITTO PRIVATO DELL’ECONOMIA DELL’INNOVAZIONE (6 CFU)

Prof. Goffredo Zuddas (Parte I) Prof. Massimo Eroli (Parte II)

PROGRAMMA

L’ECONOMIA, L’INNOVAZIONE E L’IMPRESA. Il corso avrà ad oggetto lo studio e la redazione dei contratti informatici e riguarderà di conseguenza sia i contratti tipo già predisposti dalle imprese, sia la redazione di nuovi contratti dei quali dovranno essere predisposte le necessarie clausole. Il corso sarà integrato da una serie di esercitazioni pratiche attraverso le quali verranno analizzati i momenti più rilevanti ed innovativi della vita di un’impresa: nascita e pubblicità (registro delle imprese); controlli e tutela (camera di commercio e giudice ordinario); attribuzioni fiscali (ufficio delle entrate); attribuzioni proprietarie (conservatoria dei RR.II. e P.R.A.); procedure fallimentari (tribunale fallimentare di Terni).

TESTO CONSIGLIATO

Tenendo conto dell’elevato numero di pubblicazioni sulla materia e del loro consistente grado di obsolescenza, i docenti si riservano di indicare il libro di testo all’inizio del corso. Quale raccolta di testi legislativi, può essere adottato qualsiasi codice civile, purché aggiornato.

ECONOMIA DELL’AMBIENTE (4 CFU)

Prof.ssa Cristina Montesi

PROGRAMMA

1.Economia dell’ambiente ed economia ecologica: due differenti approcci teorici per la risoluzione dei problemi ambientali.- 2. I diversi filoni dell’economia ecologica: la scuola termodinamica, il filone istituzionalista, la bioeconomia, l’ecological economics. – 3. La macroeconomia dell’ambiente: crescita o

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sviluppo sostenibile? Limiti tecnologici e fisici alla crescita. Il concetto di sviluppo sostenibile. Sostenibilità forte e debole. Lo sviluppo sostenibile come obiettivo politico mondiale. Sostenibilità globale e locale. Le direttrici possibili per una riconversione ecologica dell’economia. La costruzione di un nuovo paradigma economico-ecologico. – 4. Il rapporto tra ambiente e sistema produttivo. Il ruolo del capitale naturale in economia nelle sue differenti tipologie. - 5. La contabilità ambientale: dal PIL al Prodotto Netto Ecologicamente Sostenibile. Altri indicatori del benessere economico sostenibile di una Nazione. – 6. La microeconomia dell’ambiente: i fallimenti del mercato connessi alle questioni ambientali. – 7. I principali fallimenti del mercato: il caso delle esternalità negative, dei beni pubblici, dei beni comuni globali, dei rifiuti. - 8. Limiti e pregi degli strumenti adottabili per ovviare alle esternalità negative: accordi fra privati (teorema di Coase), strumenti amministrativi (norme “comando e controllo”), economici (imposte, tasse, sussidi, assicurazioni, mercati artificiali), volontari (strumenti di gestione ambientale ed etica aziendale, accordi volontari in campo ambientale). – 9. Le soluzioni per ovviare ai fallimenti del mercato sottesi ai beni pubblici e/o di proprietà comune. Attribuzione dei diritti di proprietà, produzione pubblica, regolamentazione pubblica, regolazione sociale, la via etica. Il corso prevede un approfondimento sulle nuove forme di ascetismo come risposta alla crisi ambientale.

TESTI CONSIGLIATI

M.Bresso, Per un’economia ecologica, Nis, 1993 (tutto il volume esclusi i capitoli 17, 18, 19). C.Montesi, Raccolta di scritti in tema di Economia Ambientale, 2004 (dispensa). C.Montesi, Un approccio alternativo per i rebus ambientali della teoria economica, in AA.VV Cultura dell’Integrazione Europea, a cura di T.Sediari, Giappichelli, 2005, pp.573-610. Per la parte monotematica: G.Osti, Nuovi asceti, Il Mulino, 2006.

ECONOMIADELL’INNOVAZIONE (6 CFU)

Prof. Fabrizio Pompei

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende in primo luogo fornire agli studenti gli strumenti di base per orientarsi in quella branca delle scienze economiche, quale è l’economia dell’innovazione, che sta diventando cruciale negli ultimi anni per interpretare i rapidi cambiamenti economici e sociali che ci circondano. Tali strumenti concettuali, il cui apprendimento verrà testato sia durante le lezioni, sia tramite la realizzazione di brevi report centrati su casi di studio reali, sono veicolati in modo da rivelarsi utili non solo sul piano teorico, ma anche sul versante operativo. Tutto ciò al fine di promuovere negli studenti quelle capacità progettuali richieste da organismi e soggetti (enti locali, agenzie di sviluppo territroriale, imprese) che operano nella definizione di strategie di sviluppo economico a livello territoriale, settoriale o aziendale.

PROGRAMMA

1. Introduzione al corso: innovazione tecnologica e pensiero economico; alcuni concetti chiave (scienza, tecnologia, tecnica, innovazione, invenzione, innovazione radicale ed innovazione incrementale), Capitolo 1 del testo di base. 2. L’approccio neoclassico allo studio dell’innovazione tecnologica: contributi dell’analisi neoclassica allo studio dell’innovazione. Il modello di Arrow; gli sviluppi recenti: incentivi all’attività innovativa secondo l’approccio strategico (i modelli più usati); cenni sui casi di attività innovativa cooperativa e non cooperativa, Capitolo 2 del testo di base. 3. La teoria evolutiva dell’innovazione: conoscenza, competenze, impresa e innovazione; la co-evoluzione nello studio della dinamica industriale; il modello di Nelson e Winter; modelli history friendly; il cambiamento tecnologico

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sviluppo sostenibile? Limiti tecnologici e fisici alla crescita. Il concetto di sviluppo sostenibile. Sostenibilità forte e debole. Lo sviluppo sostenibile come obiettivo politico mondiale. Sostenibilità globale e locale. Le direttrici possibili per una riconversione ecologica dell’economia. La costruzione di un nuovo paradigma economico-ecologico. – 4. Il rapporto tra ambiente e sistema produttivo. Il ruolo del capitale naturale in economia nelle sue differenti tipologie. - 5. La contabilità ambientale: dal PIL al Prodotto Netto Ecologicamente Sostenibile. Altri indicatori del benessere economico sostenibile di una Nazione. – 6. La microeconomia dell’ambiente: i fallimenti del mercato connessi alle questioni ambientali. – 7. I principali fallimenti del mercato: il caso delle esternalità negative, dei beni pubblici, dei beni comuni globali, dei rifiuti. - 8. Limiti e pregi degli strumenti adottabili per ovviare alle esternalità negative: accordi fra privati (teorema di Coase), strumenti amministrativi (norme “comando e controllo”), economici (imposte, tasse, sussidi, assicurazioni, mercati artificiali), volontari (strumenti di gestione ambientale ed etica aziendale, accordi volontari in campo ambientale). – 9. Le soluzioni per ovviare ai fallimenti del mercato sottesi ai beni pubblici e/o di proprietà comune. Attribuzione dei diritti di proprietà, produzione pubblica, regolamentazione pubblica, regolazione sociale, la via etica. Il corso prevede un approfondimento sulle nuove forme di ascetismo come risposta alla crisi ambientale.

TESTI CONSIGLIATI

M.Bresso, Per un’economia ecologica, Nis, 1993 (tutto il volume esclusi i capitoli 17, 18, 19). C.Montesi, Raccolta di scritti in tema di Economia Ambientale, 2004 (dispensa). C.Montesi, Un approccio alternativo per i rebus ambientali della teoria economica, in AA.VV Cultura dell’Integrazione Europea, a cura di T.Sediari, Giappichelli, 2005, pp.573-610. Per la parte monotematica: G.Osti, Nuovi asceti, Il Mulino, 2006.

ECONOMIADELL’INNOVAZIONE (6 CFU)

Prof. Fabrizio Pompei

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso intende in primo luogo fornire agli studenti gli strumenti di base per orientarsi in quella branca delle scienze economiche, quale è l’economia dell’innovazione, che sta diventando cruciale negli ultimi anni per interpretare i rapidi cambiamenti economici e sociali che ci circondano. Tali strumenti concettuali, il cui apprendimento verrà testato sia durante le lezioni, sia tramite la realizzazione di brevi report centrati su casi di studio reali, sono veicolati in modo da rivelarsi utili non solo sul piano teorico, ma anche sul versante operativo. Tutto ciò al fine di promuovere negli studenti quelle capacità progettuali richieste da organismi e soggetti (enti locali, agenzie di sviluppo territroriale, imprese) che operano nella definizione di strategie di sviluppo economico a livello territoriale, settoriale o aziendale.

PROGRAMMA

1. Introduzione al corso: innovazione tecnologica e pensiero economico; alcuni concetti chiave (scienza, tecnologia, tecnica, innovazione, invenzione, innovazione radicale ed innovazione incrementale), Capitolo 1 del testo di base. 2. L’approccio neoclassico allo studio dell’innovazione tecnologica: contributi dell’analisi neoclassica allo studio dell’innovazione. Il modello di Arrow; gli sviluppi recenti: incentivi all’attività innovativa secondo l’approccio strategico (i modelli più usati); cenni sui casi di attività innovativa cooperativa e non cooperativa, Capitolo 2 del testo di base. 3. La teoria evolutiva dell’innovazione: conoscenza, competenze, impresa e innovazione; la co-evoluzione nello studio della dinamica industriale; il modello di Nelson e Winter; modelli history friendly; il cambiamento tecnologico

localizzato, Capitoli 3 e 4 del testo di base, capitolo 2 del libro di Antonelli. 4. Teoria dell’impresa innovativa ed economia della conoscenza: processi di creazione della conoscenza: il modello di Nonaka; l’impresa innovativa nella Resource Based View; casi concreti di imprese innovative, Capitolo 6 del testo di base più le dispense (lucidi delle lezioni su resource based view e casi studio). 5. Regimi tecnologici e modelli settoriali dell’innovazione, Capitolo 8 del testo di base. 6. La localizzazione geografica delle innovazioni: i modelli di Arthur e Swann; la teoria del milieux innovateur e dei distretti tecnologici; investimenti diretti esteri e trasferimento tecnologico; cenni sulla teoria delle multinazionali e delle imprese transnazionali, Capitolo 12 del testo di base, dispense ed articoli integrativi. 7. Le politiche dell’innovazione: intervento pubblico in un contesto neoclassico (brevetti, sussidi all’innovazione, sgravi fiscali); intervento pubblico secondo l’approccio evolutivo, Capitolo 14 del testo di base. 8. Il sistema innovativo italiano: l’Italia nella competizione tecnologica internazionale, Capitolo 16 del testo di base più le dispense (lucidi da lezione che comprendono dati più aggiornati sulle attività innovative in Italia).

TESTI CONSIGLIATI

Testo di base Malerba F. (a cura di) Economia dell’innovazione, Carocci Editore, 2000. E’ il testo del quale sono riportati i capitoli da studiare nei vari punti del programma.

Testi integrativi Antonelli C., Economia dell’innovazione, Bari, Laterza, 1995. Rosemberg N., Mowerry D., Il secolo dell’innovazione, Università Bocconi Editore, 2001 Ferrari S, Guerrieri P., Malerba F., Mariotti S, Palma D., L’Italia nella competizione tecnologica internazionale, Milano, Franco Angeli, 2002 Rullani E., Economia della conoscenza, Milano, Franco Angeli, 2004.

LETTURE INTEGRATIVE

Il docente metterà a disposizione degli studenti una bibliografia di approfondimento per ogni argomento trattato.

ECONOMIA INTERNAZIONALE (6 CFU)

Prof. Tommaso Sediari (Parte II) Prof. Cristiano Perugini (Parte I)

OBIETTIVI DEL CORSO

Parte I Il corso intende offrire conoscenze adeguate: a comprendere i concetti fondamentali della teoria economica del commercio internazionale nonché gli effetti delle barriere protezionistiche e degli accordi doganali; sui vantaggi del commercio internazionale in economie con uno o più fattori di produzione ed in presenza o meno di mercati concorrenziali nonché sulle caratteristiche delle barriere al libero scambio internazionale e delle politiche commerciali Parte II Il corso si prefigge di fornire agli studenti delle conoscenze adeguate sul processo di integrazione europea, a partire dai Trattati istitutivi, e sulle istituzioni comunitarie. Affronta altresì le tematiche relative alle Prospettive Finanziarie, al Bilancio Generale e ai Finanziamenti dell’UE e si focalizza sulla trattazione della Strategia di Lisbona e delle principali Politiche comuni, tra cui in particolare la Politica Agricola Comune e le Politiche per le PMI.

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PROGRAMMA

Parte I Introduzione: l’oggetto di indagine dell’economia internazionale. Il modello ricardiano del commercio internazionale e la teoria dei vantaggi comparati. Commercio internazionale e dotazione dei fattori: il modello a fattori specifici e il modello Hecskscher-Ohlin. Concorrenza imperfetta, economie di scala e commercio internazionale. La mobilità internazionale dei fattori (con particolare attenzione alla teoria delle imprese multinazionali). Le politiche commerciali: economia politica e strumenti. Il dibattito protezionismo - libero scambio. Parte II La storia dell’integrazione europea. Gli Organi istituzionali e funzionamento dell’Unione Europea. La Governance europea. Il Bilancio e i Finanziamenti dell’Unione Europea: Le principali Politiche dell’Unione Europea: la Politica Agricola Comune; la Strategia di Lisbona e le Politiche per le PMI; la Politica Regionale, i Fondi Strutturali e di Coesione e i Programmi comunitari nella nuova programmazione 2007-13.

TESTI CONSIGLIATI

Parte I P. R. Krugman, M. Obstfeld, Economia internazionale, Volume 1, Hoepli, Milano, 2003 Materiale integrativo (articoli selezionati dal docente)

Parte II T. Sediari, R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84. T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese, Aracne, Roma 2007: pp. 81-221. T. Sediari (a cura di), Cultura dell’Integrazione Europea, Giappichelli, Torino 2005: pp. 1-11; pp. 81-167; pp. 391-414; pp. 439-505.

APPROFONDIMENTI TEMATICI FACOLTATIVI(da concordare con il docente): A. Sapir (a cura di), Europa: un agenda per la crescita, Il Mulino, Bologna 2004. G. Viesti – F. Prota, Le politiche regionali dell’Unione Europea, Il Mulino, Bologna 2004. M. Mulazzani – E. Gori, Il Bilancio generale e i finanziamenti dell’Unione Europea, Franco Angeli, Milano 2003. A. Verrilli (a cura di), Codice breve dell’Unione Europea, Edizioni Simone, Napoli 2005.

EVENTUALE BIBLIOGRAFIA INTEGRATIVA (da concordare con il docente): Pubblicazioni tematiche edite dall’Unione Europea reperibili sui seguenti siti web: http://www.publications.eu; http://europa.eu/geninfo/info-it.htm; http://www.bookshop.eu.

SITOGRAFIA DI RIFERIMENTO(da concordare con il docente): E’ inoltre utile consultare la guida “Accesso ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione-Istruzioni per l’uso”, disponibile al seguente indirizzo web: http://www.europarl.eu/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf.

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PROGRAMMA

Parte I Introduzione: l’oggetto di indagine dell’economia internazionale. Il modello ricardiano del commercio internazionale e la teoria dei vantaggi comparati. Commercio internazionale e dotazione dei fattori: il modello a fattori specifici e il modello Hecskscher-Ohlin. Concorrenza imperfetta, economie di scala e commercio internazionale. La mobilità internazionale dei fattori (con particolare attenzione alla teoria delle imprese multinazionali). Le politiche commerciali: economia politica e strumenti. Il dibattito protezionismo - libero scambio. Parte II La storia dell’integrazione europea. Gli Organi istituzionali e funzionamento dell’Unione Europea. La Governance europea. Il Bilancio e i Finanziamenti dell’Unione Europea: Le principali Politiche dell’Unione Europea: la Politica Agricola Comune; la Strategia di Lisbona e le Politiche per le PMI; la Politica Regionale, i Fondi Strutturali e di Coesione e i Programmi comunitari nella nuova programmazione 2007-13.

TESTI CONSIGLIATI

Parte I P. R. Krugman, M. Obstfeld, Economia internazionale, Volume 1, Hoepli, Milano, 2003 Materiale integrativo (articoli selezionati dal docente)

Parte II T. Sediari, R. Cippitani, Introduzione allo studio dell’Unione Europea, Centro Stampa Università di Perugia, Perugia 2001: pp. 27-84. T. Sediari, L.A. Dell’Aquila, Governance europea e strategie di sviluppo delle imprese, Aracne, Roma 2007: pp. 81-221. T. Sediari (a cura di), Cultura dell’Integrazione Europea, Giappichelli, Torino 2005: pp. 1-11; pp. 81-167; pp. 391-414; pp. 439-505.

APPROFONDIMENTI TEMATICI FACOLTATIVI(da concordare con il docente): A. Sapir (a cura di), Europa: un agenda per la crescita, Il Mulino, Bologna 2004. G. Viesti – F. Prota, Le politiche regionali dell’Unione Europea, Il Mulino, Bologna 2004. M. Mulazzani – E. Gori, Il Bilancio generale e i finanziamenti dell’Unione Europea, Franco Angeli, Milano 2003. A. Verrilli (a cura di), Codice breve dell’Unione Europea, Edizioni Simone, Napoli 2005.

EVENTUALE BIBLIOGRAFIA INTEGRATIVA (da concordare con il docente): Pubblicazioni tematiche edite dall’Unione Europea reperibili sui seguenti siti web: http://www.publications.eu; http://europa.eu/geninfo/info-it.htm; http://www.bookshop.eu.

SITOGRAFIA DI RIFERIMENTO(da concordare con il docente): E’ inoltre utile consultare la guida “Accesso ai documenti del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione-Istruzioni per l’uso”, disponibile al seguente indirizzo web: http://www.europarl.eu/opengov/pdf/2001_1834_it.pdf.

GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO (6 CFU)

Prof. Loris Maria Nadotti

OBIETTIVI DEL CORSO

La definizione del rischio di credito; la disamina delle tecniche di valutazione del rischio nelle sue varie manifestazioni;lo studio delle caratteristiche e dello sviluppo dei principali modelli di misurazione del rischio connesso ai portafogli di crediti bancari; i rapporti banche-imprese inerenti la richiesta e la concessione degli affidamenti bancari. Attenzione particolare, in una parte monografica del corso, verrà dedicata, al tema dell’utilizzo dei rating interni, nell’ambito dei recenti indirizzi internazionali di vigilanza espressi dalla nuova normativa di Basilea.

PROGRAMMA

1. La politica del credito nelle banche, la selezione della clientela e le procedure per la valutazione del merito creditizio. 2. Il monitoring dei crediti bancari e gli indicatori di rischio. 3. Il problema della misurazione dei rischi di credito. 4. Modelli di misurazione del rischio di credito delle singole posizioni. 5. Tecniche di valutazione di affidabilità della clientela e credit scoring. 6. La misurazione del rischio di portafoglio e i modelli Var. 7. I principali modelli Var proposti per la stima dei rischi di credito. 8. Strumenti per la gestione del rischio di credito. 9. L’utilizzo dei modelli di misurazione del rischio di credito nei processi decisionali della banca.

PARTE MONOGRAFICA

La vigilanza sui rischi dell’intermediazione finanziaria, il patrimonio di vigilanza e i requisiti minimi patrimoniali. La normativa contenuta negli accordi di Basilea: definizione, limiti e prospettive. L’utilizzo dei rating interni fra processo di crescita naturale e maggiori esigenze di vigilanza.

TESTI CONSIGLIATIPer i punti 1 e 2 verranno forniti appositi sussidi didattici durante lo svolgimento del corso oppure, in alternativa, si suggerisce di far riferimento ai capitoli 7 – 8 – 12 – 13 del volume: R. Ruozi, Economia e gestione della banca, Milano, EGEA, 2002. Per i punti da 3 a 9 il testo di riferimento è: M. Anolli, P. Gualtieri, La misurazione del rischio di credito nella gestione delle banche, Bologna, Il Mulino, 1999. Per il punto 10 il testo di riferimento è: L. Nadotti, Rischio di credito e Rating interno nelle banche,Milano, EGEA, 2003; per questa parte saranno fornite inoltre apposite indicazioni bibliografiche durante lo svolgimento delle lezioni.

LETTURE SUGGERITE PER EVENTUALI APPROFONDIMENTIG. Szego, F. Varetto, Il rischio creditizio – Misura e controllo, Torino, UTET Libreria, 1999.

GESTIONE DEI RISCHI PURID’IMPRESA (4 CFU)

Prof. Corrado Caracciolo

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso analizza i principali aspetti metodologici, tecnici ed organizzativi dell’attività volta a governare l’esposizione delle imprese al possibile verificarsi di eventi dannosi di natura dolosa od accidentale. L’obiettivo specifico del corso è di fornire agli studenti le conoscenze indispensabili per identificare, valutare e trattare tali specie di rischi d’impresa in base a modalità operative di tipo sistematico.

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PROGRAMMA

Gestione dei rischi puri e finalità d’impresa. Aspetti organizzativi e metodologici della gestione dei rischi puri d’impresa. L’identificazione del rischio: strumenti di indagine e fonti informative. La valutazione del rischio: tecniche di misurazione e metodi di selezione delle alternative di trattamento. Il controllo del rischio: prevenzione e protezione. La ritenzione del rischio: formule tradizionali e captive insurance companies. Il trasferimento assicurativo del rischio: contratti e canali distributivi. Il trasferimento non assicurativo del rischio: “insurance securitization” ed “insurance derivatives”.

TESTI CONSIGLIATI G. Forestieri (a cura di), Risk management: strumenti e politiche per la gestione dei rischi puri dell’impresa, EGEA, Milano, 1996 (limitatamente ai capitoli 1, 2, 3, 4, 6 della parte I); A. Donati, G. Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, Giuffrè editore, Milano, 2006 (ad esclusione della parte prima e dei capitoli I e XX); N. Misani, Il risk management tra assicurazione e finanza: nuove tecniche di gestione dei rischi puri,EGEA, Milano, 1999.

GESTIONEDELL’INNOVAZIONED’IMPRESA (6 CFU)

Prof.ssa Maria Giovanna Devetag

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di affrontare le principali problematiche relative alla gestione dell’innovazione dal punto di vista strategico e operativo. Il corso sarà strutturato in forma di lezioni frontali durante le quali verranno introdotti i concetti fondamentali e verranno esposti alcuni casi ed esercizi. Il materiale trattato a lezione sarà disponibile in rete dopo la lezione stessa.

PROGRAMMA

Le dinamiche dell’innovazione tecnologica. Forme e modelli di innovazione. La diffusione dell’innovazione: path dependency e lock-in tecnologico. Le guerre degli standard e il disegno dominante. L’elaborazione di una strategia di innovazione. I meccanismi di protezione dell’innovazione.

TESTI CONSIGLIATI

Il materiale bibliografico, nonché il programma analitico con l’indicazione delle modalità d’esame verranno forniti dal docente all’inizio del corso e saranno anche disponibili in rete (www.unipg.it/~devetag).

ORGANISMI E STRUMENTIDIGARANZIADELCREDITO (4 CFU)

Prof. Mario Pagliacci

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di approfondire le metodologie aziendali e gli strumenti finanziari finalizzati al contenimento e/o al trasferimento dei rischi di controparte e di credito e del rischio-paese. Sono analizzate le caratteristiche operative dei principali organismi finanziari ed assicurativi specializzati in quelle aree di attività, privilegiando il riferimento al contesto italiano.

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Gestione dei rischi puri e finalità d’impresa. Aspetti organizzativi e metodologici della gestione dei rischi puri d’impresa. L’identificazione del rischio: strumenti di indagine e fonti informative. La valutazione del rischio: tecniche di misurazione e metodi di selezione delle alternative di trattamento. Il controllo del rischio: prevenzione e protezione. La ritenzione del rischio: formule tradizionali e captive insurance companies. Il trasferimento assicurativo del rischio: contratti e canali distributivi. Il trasferimento non assicurativo del rischio: “insurance securitization” ed “insurance derivatives”.

TESTI CONSIGLIATI G. Forestieri (a cura di), Risk management: strumenti e politiche per la gestione dei rischi puri dell’impresa, EGEA, Milano, 1996 (limitatamente ai capitoli 1, 2, 3, 4, 6 della parte I); A. Donati, G. Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni, Giuffrè editore, Milano, 2006 (ad esclusione della parte prima e dei capitoli I e XX); N. Misani, Il risk management tra assicurazione e finanza: nuove tecniche di gestione dei rischi puri,EGEA, Milano, 1999.

GESTIONEDELL’INNOVAZIONED’IMPRESA (6 CFU)

Prof.ssa Maria Giovanna Devetag

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di affrontare le principali problematiche relative alla gestione dell’innovazione dal punto di vista strategico e operativo. Il corso sarà strutturato in forma di lezioni frontali durante le quali verranno introdotti i concetti fondamentali e verranno esposti alcuni casi ed esercizi. Il materiale trattato a lezione sarà disponibile in rete dopo la lezione stessa.

PROGRAMMA

Le dinamiche dell’innovazione tecnologica. Forme e modelli di innovazione. La diffusione dell’innovazione: path dependency e lock-in tecnologico. Le guerre degli standard e il disegno dominante. L’elaborazione di una strategia di innovazione. I meccanismi di protezione dell’innovazione.

TESTI CONSIGLIATI

Il materiale bibliografico, nonché il programma analitico con l’indicazione delle modalità d’esame verranno forniti dal docente all’inizio del corso e saranno anche disponibili in rete (www.unipg.it/~devetag).

ORGANISMI E STRUMENTIDIGARANZIADELCREDITO (4 CFU)

Prof. Mario Pagliacci

OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di approfondire le metodologie aziendali e gli strumenti finanziari finalizzati al contenimento e/o al trasferimento dei rischi di controparte e di credito e del rischio-paese. Sono analizzate le caratteristiche operative dei principali organismi finanziari ed assicurativi specializzati in quelle aree di attività, privilegiando il riferimento al contesto italiano.

PROGRAMMA

Configurazioni dei rischi di controparte e di credito e del rischio-paese. Il contenimento degli effetti delle insolvenze secondo l’approccio di “gestione del rischio” oppure di “trasferimento del rischio”. Organismi e strumenti specializzati nella concessione di garanzie sui mercati nazionali ed internazionali; in particolare: SACE e legge 227/77, Assicurazioni private, Factoring, Forfaiting, Confirming. I servizi offerti dai Consorzi di garanzia collettiva fidi e dai Consorzi export.

TESTI CONSIGLIATI

M.G.R. Pagliacci, La politica del credito commerciale nella gestione aziendale, FrancoAngeli, Milano, 2007 (CAPITOLO VI: Il contenimento delle insolvenze). M.G.R. Pagliacci, Gli organismi di garanzia collettiva per il finanziamento delle imprese minori, Prima Editrice, Terni, 2002 (Comprensivo dell’aggiornamento 2007, allegato al testo). AA.VV., Servizi di garanzia alle imprese, Hermes-C.R.I., Spoleto, 2003; sta in: www.cleai.it (Sezione Corsi e dispense; vi si accede tramite login).

SISTEMI DI GESTIONE E CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (5 CFU)

Da nominare

STRATEGIE COMPETITIVED’IMPRESA (6 CFU)

Prof.ssa Maria Giovanna Devetag

OBIETTIVI

Il corso ha l’obiettivo di familiarizzare lo studente con i principali temi del dibattito contemporaneo nell’ambito degli studi di strategic management.

PROGRAMMA

1. Introduzione: sviluppo storico degli studi di strategia di impresa ed evoluzione della nozione di strategia; 2. strategie competitive: economia delle scelte di posizionamento e analisi strategia “trasversale”; 3. la prospettiva della resource-based view; 4. la prospettiva della teoria dei giochi; 5. la prospettiva di Carnegie e la prospettiva dell’evolutionary economics; 6. le strategie a livello aziendale: le logiche dell’impresa multibusiness, il contesto strategico-organizzativo, innovazione e imprenditorialità, cambiamento organizzativo.

MATERIALE BIBLIOGRAFICO

Il materiale di riferimento sarà composto da testi, articoli scientifici e dispense fornite dal docente. Le indicazioni bibliografiche dettagliate saranno fornite dal docente all’inizio del corso. Parte del materiale sarà in inglese.

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TEORIA DELLE DECISIONI E APPLICAZIONI (6 CFU)

Prof. Stefano Hajek

OBIETTIVIIl corso intende conferire agli studenti le premesse teoriche e l'apparato metodologico atti ad affrontare secondo il paradigma bayesiano l'analisi delle dipendenze tra dati appartenenti ad un campione statistico; verranno pertanto trattate le reti bayesiane o "belief networks" con riferimento sia alle loro caratteristiche strutturali sia al loro attuale utilizzo nell'ambito del risk management bancario.

PROGRAMMAIntroduzione: decisione in regime di incertezza. Richiami di statistica: Variabili aleatorie, probabilità, distribuzione di probabilità, media, varianza, covarianza, distribuzione normale, maximum likelihood e stima parametrica. Teorema di bayes. Stima bayesiana dei parametri nel caso binomiale. Conjugate priors nel caso normale. Algoritmo di Metropolis. Approssimazione di Laplace. Relazione tra maximum likelihood e least square nel caso normale. Equilibrio Bias / Variance. Reti bayesiane: Direct Acyclic Graphs, conditional independence, structural learning: PC algorithm. Case study su software dedicato: analisi del rischio d'insolvenza nel credito al consumo e confronto con l'analisi discriminante multivariata (metodo di Fisher).

TESTI CONSIGLIATIDispensa del corso a cura del docente J.O. Berger, Statistical Decision Theory and Bayesian Analysis, Springer, 1993 (Le parti oggetto di esame saranno comunicate alla fine del corso)

TESTI DI APPROFONDIMENTOP. Spirtes, C. Glymour, R. Scheines, Causation, Prediction, and Search, Springer-Verlag, 1993. E. Stanghellini, Monitoring the Behaviour of Credit Card Holders with Graphical Chain Models, Journal of Business Finance & Accounting, 30(9) & (10), Nov./Dec. 2003, 0306-686X

TEORIA E GESTIONE DEL RISCHIO FINANZIARIO (6 CFU)

Da nominare

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TEORIA DELLE DECISIONI E APPLICAZIONI (6 CFU)

Prof. Stefano Hajek

OBIETTIVIIl corso intende conferire agli studenti le premesse teoriche e l'apparato metodologico atti ad affrontare secondo il paradigma bayesiano l'analisi delle dipendenze tra dati appartenenti ad un campione statistico; verranno pertanto trattate le reti bayesiane o "belief networks" con riferimento sia alle loro caratteristiche strutturali sia al loro attuale utilizzo nell'ambito del risk management bancario.

PROGRAMMAIntroduzione: decisione in regime di incertezza. Richiami di statistica: Variabili aleatorie, probabilità, distribuzione di probabilità, media, varianza, covarianza, distribuzione normale, maximum likelihood e stima parametrica. Teorema di bayes. Stima bayesiana dei parametri nel caso binomiale. Conjugate priors nel caso normale. Algoritmo di Metropolis. Approssimazione di Laplace. Relazione tra maximum likelihood e least square nel caso normale. Equilibrio Bias / Variance. Reti bayesiane: Direct Acyclic Graphs, conditional independence, structural learning: PC algorithm. Case study su software dedicato: analisi del rischio d'insolvenza nel credito al consumo e confronto con l'analisi discriminante multivariata (metodo di Fisher).

TESTI CONSIGLIATIDispensa del corso a cura del docente J.O. Berger, Statistical Decision Theory and Bayesian Analysis, Springer, 1993 (Le parti oggetto di esame saranno comunicate alla fine del corso)

TESTI DI APPROFONDIMENTOP. Spirtes, C. Glymour, R. Scheines, Causation, Prediction, and Search, Springer-Verlag, 1993. E. Stanghellini, Monitoring the Behaviour of Credit Card Holders with Graphical Chain Models, Journal of Business Finance & Accounting, 30(9) & (10), Nov./Dec. 2003, 0306-686X

TEORIA E GESTIONE DEL RISCHIO FINANZIARIO (6 CFU)

Da nominare

5 ALTRE INFORMAZIONI

5.1 Calendario e scadenze

Il seguente calendario costituisce l’unica fonte di definizione temporale dei periodi di attività e sospensione della didattica per i corsi di studio di cui al presente manifesto degli studi. Sono da considerare giorni festivi unicamente quelli riconosciuti tali nel territorio nazionale e il 14 febbraio, festa di San Valentino, Santo Patrono della città di Terni. Dall’anno accademico 2001-2002 la sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia sperimenta la suddivisione del primo e del secondo semestre di attività didattica in due periodi, di sei settimane effettive ciascuno. In ognuno di questi periodi si possono svolgere i corsi di lezione degli insegnamenti da quattro crediti formativi universitari e possono essere completati quelli degli insegnamenti da sei crediti. I corsi delle discipline da otto crediti si devono svolgere durante tutta la durata di un semestre. Questa suddivisione dei semestri di attività didattica non trova applicazione per il Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese.

Attività Periodo Note 10 settembre – 14 settembre 2007 Orientamento

matricole Corso prop. di Metodi mat. per la gestione delle aziende e presentazione dei corsi di studio

17 settembre – 7 dicembre 2007 I semestre 10 dicembre 2007 – 15 febbraio 2008

Esami 4 appelli d’esame per tutte le discipline, di cui uno a dicembre

22 dicembre 2007 – 6 gennaio 2008 Vacanze di Natale 18 febbraio – 16 maggio 2008 II semestre Vacanze di Pasqua 20 marzo – 25 marzo

200818 maggio – 25 luglio 2008 Esami 4 appelli d’esame per tutte le discipline, di

cui uno a maggio 1° settembre – 12 settembre 2008 Esami 1 appello d’esame per tutte le discipline

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Le date delle sedute per gli esami di laurea e di laurea specialistica sono le seguenti (la domanda per sostenere tali esami deve essere presentata quarantacinque giorni prima della seduta fissata):

11 / 12 ottobre 2007 6 / 7 dicembre 2007

28 / 29 febbraio 2008 8 / 9 maggio 2008 10 / 11 luglio 2008 2 / 3 ottobre 2008

Sono scadenze importanti quelle di seguito indicate:

10 settembre 2007 Inizio delle lezioni del corso propedeutico di Metodi matematici per la gestione delle aziende per gli studenti del I anno del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese

17 settembre 2007 Inizio delle lezioni per le discipline dei corsi di laurea e di laurea specialistica

20 ottobre 2007 Scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione ai corsi di studio

15 novembre 2007 Scadenza per l’indicazione degli esami a scelta, per la scelta del curriculum e per la richiesta di modifica del percorso formativo

31 dicembre 2007 Scadenza per la presentazione delle domande per il passaggio di corso di laurea

I docenti dei corsi di studio ricevono gli studenti secondo un orario aggiornato con regolarità ed esposto nelle bacheche della sede dei corsi.

5.2 Il tutoraggio

Durante tutto il corso degli studi gli studenti saranno seguiti da un tutor. Per il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese e per il Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è stato inoltre attivato un servizio di tutoraggio on line: attraverso un sito internet appositamente predisposto (raggiungibile dall’indirizzo www.cleai.it) gli studenti avranno a disposizione materiale didattico e varie informazioni sulle discipline e sugli orari delle lezioni e dei ricevimenti; all’interno del sito, mediante password d’accesso, lo studente ha la possibilità di inviare domande ai tutor di tutte le aree disciplinari.

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Le date delle sedute per gli esami di laurea e di laurea specialistica sono le seguenti (la domanda per sostenere tali esami deve essere presentata quarantacinque giorni prima della seduta fissata):

11 / 12 ottobre 2007 6 / 7 dicembre 2007

28 / 29 febbraio 2008 8 / 9 maggio 2008 10 / 11 luglio 2008 2 / 3 ottobre 2008

Sono scadenze importanti quelle di seguito indicate:

10 settembre 2007 Inizio delle lezioni del corso propedeutico di Metodi matematici per la gestione delle aziende per gli studenti del I anno del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese

17 settembre 2007 Inizio delle lezioni per le discipline dei corsi di laurea e di laurea specialistica

20 ottobre 2007 Scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione ai corsi di studio

15 novembre 2007 Scadenza per l’indicazione degli esami a scelta, per la scelta del curriculum e per la richiesta di modifica del percorso formativo

31 dicembre 2007 Scadenza per la presentazione delle domande per il passaggio di corso di laurea

I docenti dei corsi di studio ricevono gli studenti secondo un orario aggiornato con regolarità ed esposto nelle bacheche della sede dei corsi.

5.2 Il tutoraggio

Durante tutto il corso degli studi gli studenti saranno seguiti da un tutor. Per il Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese e per il Corso di laurea specialistica in Gestione dell’innovazione e dei rischi d’impresa è stato inoltre attivato un servizio di tutoraggio on line: attraverso un sito internet appositamente predisposto (raggiungibile dall’indirizzo www.cleai.it) gli studenti avranno a disposizione materiale didattico e varie informazioni sulle discipline e sugli orari delle lezioni e dei ricevimenti; all’interno del sito, mediante password d’accesso, lo studente ha la possibilità di inviare domande ai tutor di tutte le aree disciplinari.

5.3 Altre iniziative

Sportello Europa Presso la sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia è disponibile un servizio di informazione e assistenza per studenti e docenti sulla partecipazione ai programmi comunitari di mobilità (come Socrates-Erasmus e Leonardo da Vinci). Il servizio è svolto in collaborazione con la Ripartizione ricerca dell’Università degli Studi di Perugia.

Tiber Umbria Community Education Programme (TUCEP) Il TUCEP (un consorzio tra università ed imprese per l’istruzione e la formazione professionale a cui partecipa l’Università degli Studi di Perugia) svolge, anche presso la sede di Terni della Facoltà di Economia, attività di supporto ai tirocini formativi e alla mobilità di studenti e laureati (tra le quali l’assegnazione di borse di studio finanziate da enti pubblici e privati).

Corsi integrativiL’ordinamento didattico del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese prevede che gli studenti possano svolgere (in alternativa ai gruppi di lavoro, ai progetti d’impresa, ai tirocini formativi) corsi integrativi di carattere teorico-pratico, tenuti da docenti universitari ed esperti non universitari. I corsi integrativi già tenuti sono stati finalizzati all’acquisizione di competenze operative nella progettazione comunitaria e nella creazione d’impresa nonché all’approfondimenti delle lingue straniere e dell’informatica.

Punto di imprenditorialità Presso la sede di Terni della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia è attivo uno sportello di ascolto e di orientamento per gli studenti che intendono intraprendere una carriera professionale di autoimpiego. Il Punto di imprenditorialità si basa sull’impegno di una apposita commissione, della quale fanno parte quattro docenti del Corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese, che supporta gli studenti nello sviluppo della loro idea e nella ricerca di possibili iniziative utili allo start up.

Master universitario di I livello in Innovazione e impresa La Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con l’Istituto per la cultura e la storia d’impresa “Franco Momigliano, ha attivato presso la sede di Terni il Master universitario di I livello in Innovazione e impresa. Il master ha l’obiettivo di fornire agli studenti una solida conoscenza della storia d’impresa, dell’economia industriale, della teoria organizzativa nonché delle problematiche connesse con le relazioni industriali, attraverso un approccio interdisciplinare ed attento alle esigenze del mercato del lavoro. Per l’Anno Accademico 2007/2008 il Master è in corso di attivazione.

Master universitario di I livello in Esperto in cultura d’impresa La Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e filosofia dello stesso ateneo, ha attivato presso la sede di Terni il Master universitario di I livello in Esperto in cultura d’impresa. Il master ha l’obiettivo di formare una figura professionale che, integrando le conoscenze umanistiche con le competenze di

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carattere aziendalistico, economico e giuridico, sia in grado gestire la comunicazione o le risorse umane di imprese ed enti pubblici. Per l’Anno Accademico 2007/2008 il Master è in corso di attivazione.

5.4 Orari di apertura

PortineriaPiazza Risorgimento n.1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814206 La sede della Facoltà è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.10; tutte le attività didattiche terminano alle ore 19.00.

Segreteria studenti Loc. Pentima bassa n. 21 - 05100 Terni Telefono: 0744/492926 Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00; martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.30

Segreteria didattica Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814206 Fax: 0744/814485 Sito web: www.cleai.it e-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì dalle ore 8.50 alle ore 14.30 e dalle 14.40 alle ore 18; martedì, giovedì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; mercoledì dalle ore 8 alle ore 14.30 e dalle ore 14.40 alle ore 17.10.

Segreteria della Presidenza dei corsi di studio Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814213 Fax: 0744/814485 e-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; martedì dalle 8 alle 14.30 e dalle 14.40 alle 17.10; giovedì dalle ore 8.50 alle ore 14.30 e dalle ore 14.40 alle ore 18.

Segreteria amministrativa Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814213 Fax: 0744/814485 e-mail: [email protected] Orario di apertura: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; lunedì dalle 8 alle 14.30 e dalle 14.40 alle 17.10; mercoledì dalle ore 8.50

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carattere aziendalistico, economico e giuridico, sia in grado gestire la comunicazione o le risorse umane di imprese ed enti pubblici. Per l’Anno Accademico 2007/2008 il Master è in corso di attivazione.

5.4 Orari di apertura

PortineriaPiazza Risorgimento n.1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814206 La sede della Facoltà è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.10; tutte le attività didattiche terminano alle ore 19.00.

Segreteria studenti Loc. Pentima bassa n. 21 - 05100 Terni Telefono: 0744/492926 Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00; martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.30

Segreteria didattica Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814206 Fax: 0744/814485 Sito web: www.cleai.it e-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì dalle ore 8.50 alle ore 14.30 e dalle 14.40 alle ore 18; martedì, giovedì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; mercoledì dalle ore 8 alle ore 14.30 e dalle ore 14.40 alle ore 17.10.

Segreteria della Presidenza dei corsi di studio Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814213 Fax: 0744/814485 e-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; martedì dalle 8 alle 14.30 e dalle 14.40 alle 17.10; giovedì dalle ore 8.50 alle ore 14.30 e dalle ore 14.40 alle ore 18.

Segreteria amministrativa Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814213 Fax: 0744/814485 e-mail: [email protected] Orario di apertura: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 8 alle ore 14; lunedì dalle 8 alle 14.30 e dalle 14.40 alle 17.10; mercoledì dalle ore 8.50

alle ore 14.30 e dalle ore 14.40 alle ore 18.

Segreterie del Corso di laurea teledidattico in Economia e gestione delle imprese Segreteria dei corsi di laurea teledidattici Via Tuderte, 59 – 06126 Perugia Telefono: 075/5856667 - 8 Fax: 075/5856665 Sito web: www.nettuno.unipg.ite-mail: [email protected]

Servizio tutoring Piazza Risorgimento n. 1 - 05033 Collescipoli (Terni) Telefono: 0744/814213 Fax: 0744/814485 e-mail:[email protected]

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PARTE V

Elenchi ed Orari

1 Professori, Ricercatori e Assistenti in servizio di ruolo presso la Facoltà di Economia

Dipartimento di Chimica (sezione di Merceologia) Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel. 075/5855214 – fax 075/5855211 e–mail: [email protected] direttore: prof. Antonio Laganà

Professori di I fascia: Fabrizio Balestrieri. Ricercatori: Maria Teresa Carrozza, Antonella Jacoboni.

Dipartimento di Discipline Giuridiche ed Aziendali Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel. 075/5855247 – fax 075/5855257 e–mail: [email protected] direttore prof. Gianfranco Cavazzoni

Professori di I fascia: Gianfranco Cavazzoni, Raffaele Chiarelli, Luigi Farenga, Luca Ferrucci, Libero Mario Mari, Alessandro Montrone, Loris Nadotti, Paola Musile Tanzi, Massimo Paoli, Goffredo Zuddas.

Professori di II fascia: Luca Bartocci, Michele Cerreta, Christian Cavazzoni, Cecilia Chirieleison, Anna Maria De Cesaris, Maria Giovanna Devetag, Lorenzo Mezzasoma, Rita Moroni, Francesco Scaglione, Annalia Scannerini, Vincenzo Troiano, Marco Versiglioni.

Ricercatori e Assistenti: Andrea Bellucci, Francesco Buccellato, Simone Budelli, Corrado Caracciolo, Francesca Ceccacci, Massimo Eroli, Lucio Fabbriciani, Mezzacapo, Andrea Nasini, Fabio Santini, Simone Terzani.

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Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel. 075/5855279 – fax 075/5855299 e–mail: [email protected] direttore: prof. Bruno Bracalente

Professori di I fascia: Francesco Bartolucci, Bruno Bracalente, Giuseppe Calzoni, Pierluigi Daddi, Pierluigi Grasselli, Stefano Herzel, Elvira Lussana, Franco Moriconi, Mauro Pagliacci, Tommaso Sediari, Bruno Bracalente, Giuseppe Cicchitelli, Gianfranco Galmacci, Elena Stanghellini.

Professori di II fascia: Flavio Angelini, Marco Boccaccio, Davide Castellani, Gianna Figà Talamanca, Margherita Giannoni, Paola Matrigali, Mauro Visaggio.

Ricercatori e Assistenti: Giorgia Ballarani, Sara Biagini, Cristiano Perugini, Cristina Montesi, Francesca Pierri, Luca Scrucca.

Dipartimento di Scienze Filosofiche, Linguistiche, Linguistico-letterarie Romanze e Slave - Sezione di lingue e letterature straniere Via del Verzaro, 49 - 06123 Perugia Tel. 0755854634 direttore: prof. Carlo Vinti

Ricercatori: Massimo Priorelli

Dipartimento di Scienze Storiche Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel 075/5855440 – fax 075/5855449 e–mail: [email protected] direttore: Prof. Giacomina Nenci

Ricercatori: Anna Maria Falchero

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Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel. 075/5855279 – fax 075/5855299 e–mail: [email protected] direttore: prof. Bruno Bracalente

Professori di I fascia: Francesco Bartolucci, Bruno Bracalente, Giuseppe Calzoni, Pierluigi Daddi, Pierluigi Grasselli, Stefano Herzel, Elvira Lussana, Franco Moriconi, Mauro Pagliacci, Tommaso Sediari, Bruno Bracalente, Giuseppe Cicchitelli, Gianfranco Galmacci, Elena Stanghellini.

Professori di II fascia: Flavio Angelini, Marco Boccaccio, Davide Castellani, Gianna Figà Talamanca, Margherita Giannoni, Paola Matrigali, Mauro Visaggio.

Ricercatori e Assistenti: Giorgia Ballarani, Sara Biagini, Cristiano Perugini, Cristina Montesi, Francesca Pierri, Luca Scrucca.

Dipartimento di Scienze Filosofiche, Linguistiche, Linguistico-letterarie Romanze e Slave - Sezione di lingue e letterature straniere Via del Verzaro, 49 - 06123 Perugia Tel. 0755854634 direttore: prof. Carlo Vinti

Ricercatori: Massimo Priorelli

Dipartimento di Scienze Storiche Via A. Pascoli, 20 06123 – Perugia tel 075/5855440 – fax 075/5855449 e–mail: [email protected] direttore: Prof. Giacomina Nenci

Ricercatori: Anna Maria Falchero

2 Rappresentanti degli studenti negli Organi accademici della Facoltà di Economia

Consiglio di Facoltà Maria Bucchianico, Cocchieri Mauro, Fiore Luciano, Marrani Roberto, Migliorati Francesco, Luca Pitoni, Pochini Francesco Maria, Severi Claudio, Tomassucci Cesare.

Consiglio intercorso in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale Bucchianico Maria, Alberto Fabio Callea, Luca Pitoni, Valentina Abbati, Alessandro Annetti, Massimiliano Crusi, Chiara Filippetti, Angelo Fiorenti, Marrani Roberto, Migliorati Francesco, Pochini Francesco Maria, Tomassucci Cesare.

Consiglio intercorso in Economia del turismo Luciano Fiore, Enrico Lecci, Georgia Simeone, Davide Ciullo.

Consiglio intercorso in Economia e amministrazione delle imprese Alberto Nazzaro, Francesca Isori, Azzurra Giovannelli, M. Micheli Clavier.

Consiglio di Corso di Laurea in Statistica e informatica per la gestione delle impreseRadaelli Barbara, Sordilli Alessandro

3 Orari di apertura (Sede centrale della Facoltà)

Portineria

La Facoltà, Sede centrale, Via A. Pascoli, 20 - Perugia, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00.

Segreteria Didattica

(Dott.ssa Maria Sabrina Ronchetti) Presso Sede Centrale della Facoltà, Via Pascoli, 20 - Perugia Tel. 075/5855453 – 075/58/55217 Fax: 075/5855221 Orario di apertura agli studenti: dal Lunedì al Venerdì ore 11:30-13:30 Martedì: ore 15:00–17:00

Segreteria studenti

(Capo della Sezione, sig.ra Carmela Gabriella Errico) Via Tuderte, 59 (ex FIAT) tel. 075/5855922 oppure 075/5855924 Orario di apertura: dal Lunedì, Mercoledì e Venerdì: ore 10:00–13:30 Martedì e Giovedì: ore 15:00–17:30

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BibliotecaOrario di apertura

Biblioteca del Scienze Economiche, Statistiche ed Aziendali 8.30–18.45 dal Lunedì al Venerdì (8.30-13.20 per il mese di agosto)

Laboratori mattina Pomeriggio Aula informatica delle Facoltà di Economia e Scienze Politiche 9.00–13.20 15.00–19.20

Laboratorio informatico del Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica. 8.30–13.30

15.00-18.00 (venerdì pomeriggio chiuso)

Laboratorio informatico "Purgotti", Piazza dell'Università aperto su prenotazione dei docenti

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BibliotecaOrario di apertura

Biblioteca del Scienze Economiche, Statistiche ed Aziendali 8.30–18.45 dal Lunedì al Venerdì (8.30-13.20 per il mese di agosto)

Laboratori mattina Pomeriggio Aula informatica delle Facoltà di Economia e Scienze Politiche 9.00–13.20 15.00–19.20

Laboratorio informatico del Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica. 8.30–13.30

15.00-18.00 (venerdì pomeriggio chiuso)

Laboratorio informatico "Purgotti", Piazza dell'Università aperto su prenotazione dei docenti

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SommarioPresentazionePARTE I Informazioni comuni a tutti i Corsi di laurea 7 1 Notiziedicaratteregenerale � 1.1 Lineefondamentalidellariformauniversitaria � 1.� L’offertadidatticadellaFacoltàdiEconomia 1� 1.� MastereDottoratidiricerca 1� 1.� Valutazionedelladidattica 16 1.� Organizzazionedelladidattica 16 1.6 EsamediLaureaTriennale 16 1.� EsamediLaureaSpecialistica 1� 1.� GliOrganidellaFacoltà 1�

PARTE II Sede di Perugia: Lauree e Lauree Specialistiche di area Economico-Aziendale 19 1 Informazionicomuni 1� 1.1 Calendario 1� 1.� CambiamentodiCorsodiLaurea �1 1.� Tutorato �1 1.4 Tirocinio,progettosulcampoeprovafinale 21 1.� Commissionepariteticaperladidattica �� 1.6 CorsidiLinguastranieraericonoscimento dicreditiperattivitàdocumentate �� 1.� Associazionistudentesche �6 1.� Accordiinteruniversitariperloscambiodistudenti �� 1.� Insegnamentiattivatinell’a.a.�00�-�00� �� 1.10 Propedeuticità �� 1.11 Modalitàdiassegnazioneevalutazionedellaprovafinale 33 1.12 Modalitàdiassegnazioneevalutazionedellatesiaifini delconseguimentodellalaureaspecialistica �6 � CorsodilaureainEconomiaaziendale �6 �.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �6 �.� Curriculum �� � CorsodiLaureainEconomiaelegislazioned’impresa �� �.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �� �.� Curriculum ��4 CorsodilaureainEconomiadeimercatiedegliintermediarifinanziari 40 �.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �0 �.� Curriculum �� � CorsodiLaureaSpecialisticainConsulenzaEconomica egiuridicaperleimprese ��

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�.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �� �.� Curriculum �� 6 CorsodilaureaSpecialisticainFinanza �� 6.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �� 6.� Curriculum �6 � CorsodilaureaSpecialisticainManagementaziendale �� �.1 Obiettiviformativieprospettiveprofessionali �� �.� Curriculum �� � Programmidegliinsegnamenti �� � CorsodiLaureainStatisticaeinformaticaperlagestionedelleimprese 1�� �.1 Obiettiviformativi 1�� �.� Curriculum 1�� �.� Propedeuticità 1�6 �.� Ammissionialcorso 1�� �.� Calendariodidattico 1�� 9.6 Provafinale 129 �.� Prospettiveoccupazionali 1�1 9.8 Alcunespecificità 131 �.� Notizieutili 1�� �.10 Programmidegliinsegnamentiattivati 1�6

PARTE III Sede di Assisi: Laurea Triennale in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, e Laurea Specialistica in Economia del Turismo 155 1 Presentazione 1�� � InformazionigeneralicomuniatuttiiCorsidistudio 1�� �.1 Calendario 1�� �.� ProgrammaSocrates-Erasmus 1�� �.� InsegnamentidelCorsodilaureatriennaleinEconomia egestionedeiservizituristici 1�� �.� PropedeuticitàdelCorsodilaureatriennaleinEconomia egestionedeiservizituristici 160 �.� InsegnamentidelCorsodiLaureaSpecialisticainEconomiadel Turismo-nuovoordinamento 160 �.6 InsegnamentidelCorsodiLaureaSpecialisticainEconomiadel Turismo-vecchioordinamento 161 � CorsodilaureatriennaleinEconomiaegestionedeiservizituristici 161 �.1 Obiettiviformativi 161 �.� Corsodilaureatriennaleineconomia egestionedeiservizituristici 161 � CorsodiLaureaSpecialisticainEconomiadelTurismo 16� � ProgrammidegliInsegnamentideiC.d.S.dellasedediAssisi 16�

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PARTE IV Sede di Terni: Corsi di Laurea in Economia e amministrazione delle imprese 197 1 ICorsidistudiodellasedeuniversitariadiTerni 1�� � CorsodiLaureainEconomiaeamministrazionedelleimprese 1�� �.1 Obiettiviformativieambitioccupazionali 1�� �.� RequisitidiammissionealCorso 1�� 2.3 Caratteristichedellaprovafinale 199 �.� Itrecurricula �00 �.� Gliinsegnamentiattivatinell’a.a.�00�-�00� �0� �.6 Lepropedeuticità �06 �.� Programmidegliinsegnamenti �0� � CorsodilaureateledidatticoinEconomiaegestionedelleimprese ��� �.1 Obiettiviformativieambitioccupazionali ��� �.� Ladidattica ��� �.� RequisitidiammissionealCorso ��� 3.4 Caratteristichedellaprovafinale 234 �.� Ilcurriculum ��� �.6 Gliinsegnamentiattivatinell’a.a.�00�-�00� ��6 �.� Lepropedeuticità ��� �.� Programmidegliinsegnamenti ��� � CorsodiLaureaSpecialisticainGestionedell’innovazione edeirischid’impresa ��� �.1 Obiettiviformativieambitioccupazionali ��� �.� RequisitidiammissionealCorso ��� 4.3 Caratteristichedellaprovafinale 255 �.� Ilcurriculum ��6 �.� Gliinsegnamentiattivatinell’a.a.�00�-�00� ��� �.6 Programmidegliinsegnamenti ��� � Altreinformazioni �6� �.1 Calendarioescadenze �6� �.� Iltutoraggio �6� �.� Altreiniziative �6� �.� Oraridiapertura ��0

PARTE V Elenchi ed orari 273 1 Professori,ricercatorieassistentiinserviziodiruolo pressolaFacoltàdiEconomia ��� � RappresentantideglistudentinegliOrganiaccademici dellaFacoltàdiEconomia ��� � Oraridiapertura(sedecentrale) ��� � Sommario ���

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��1Annotazioni

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��� Annotazioni

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���Annotazioni

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FinitodistamparenelmesediAgosto�00�

PressolostabilimentodellaTipolitoProperzios.n.c.

S.MariadegliAngeli-Assisi(Perugia)