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Università degli Studi di Pisa
Valerio Cutini
insegnamento di
Tecnica Urbanistica• Corso di laurea triennale in Ing. Edile
Ingegneria del Territorio• Corso di laurea magistrale
in Ing. Idraulica,Trasporti e Territorio
Esercitazione n° 1. Esercitazione n° 1. Le distanze fra i fabbricatiLe distanze fra i fabbricati
a.a. 2013 / 2014
valerio cutini
Le distanze fra i fabbricati: una questione delicata
a.a. 2013-2014a.a. 2013-2014
Diversi aspetti rendono delicata la questione della distanza fra i fabbricati
Il fatto che materializza la limitazione che la presenza di un edificio determina sulle
proprietà circostanti
Il fatto che tale limitazione può comportare la diminuzione della potenzialità edificatoria
dei lotti circostanti
Il fatto che investe sia i rapporti fra cittadini sia l’interesse collettivo della comunità
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Le fonti normative di natura civilistica
Il Codice Civile
Le fonti normative di natura urbanistica
Il D.M. 1444/1968
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative
Il Regolamento Edilizio
Le NTA del Piano Regolatore Generale
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Le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 873Art. 873
3,00 m
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Se il lotto contermine ad un terreno è inedificato, in senso stretto chi costruisce per primo non è tenuto al rispetto di alcuna distanza. Egli può scegliere se:
Le distanze fra i fabbricati: il diritto di prevenzione
costruire sul confine, consentendo che il vicino a sua volta faccia altrettanto
arretrarsi di 1,50 m dal confine, cosicché, se il vicino farà altrettanto, i due edifici risulteranno a 3 m di distanza arretrarsi di d < 1,50, consentendo al vicino la facoltà della acquisizione forzosa della striscia di terreno compresa fra il confine ed il proprio fabbricato
Il diritto di scegliere una di queste soluzioni prende il nome di diritto di prevenzioneCodice CivileCodice Civile
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Le distanze fra i fabbricati: il diritto di prevenzione
Codice CivileCodice Civile3,00 m
1,50 1,50
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Le finestre o altre aperture sul fondo del vicino sono di due specie
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 900Art. 900
luci
vedute
Le luci dànno passaggio alla luce e all’aria, ma non permettono di affacciarsi sul fondo del vicino
Le vedute permettono di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente
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Le luci devono
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 903Art. 903
essere munite di un’inferriata idonea a garantire la sicurezza del vicino e di una grata con maglie ≤ 3 cmqavere il lato inferiore a un’altezza ≥ 2,50 m dal pavimento o dal suolo del luogo al quale si vuole dare luce e aria, se al piano terreno, e non minore di 2 m, se ai piani superioriavere il lato inferiore a un’altezza ≥ 2,50 m dal suolo del fondo vicino, a meno che si tratti di locale che sia in tutto o in parte a livello inferiore al suolo del vicino e la condizione dei luoghi non consenta di osservare l’altezzaLe luci
possonoessere aperte dal proprietario del muro contiguo al fondo altrui
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 903Art. 903
≥ 2,00
≥ 2,50
luci vedute
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 905 e 906Art. 905 e 906Non è consentito
aprire vedute dirette verso il fondo chiuso o non chiuso e neppure sopra il tetto del vicino, se tra il fondo di questo e la faccia esteriore del muro in cui si aprono le vedute dirette non vi è la distanza di 1,50 m
costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari e simili, muniti di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino, se non vi è la distanza di 1,50 m tra questo fondo e la linea esteriore di dette opere
aprire vedute laterali od oblique sul fondo del vicino se non si osserva la distanza di 75 cm, da misurarsi dal più vicino lato della finestra o dal più vicino sporto
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 905 e 906Art. 905 e 906
vedute dirette
≥ 1,50
≥ 1,50
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
civilistica
Codice CivileCodice Civile
Art. 905 e 906Art. 905 e 906
vedute laterali
≥ 0,75
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Il DM 1444/68 disciplina le distanze fra i fabbricati fra gli standard edilizi, all’art. 9
Le distanze minime fra fabbricati variano al variare della zona omogenea
A tale scopo introduce, senza specificarla, la nozione di parete finestrata, genericamente intesa come una parete in cui sono presenti finestre
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
DM 1444/1968DM 1444/1968
È consentito derogare a tali minimi solo nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni con previsioni planivolumetriche di dettaglio
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Zona A
Zona C
Zone B, C, D, E, F
Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
DM 1444/1968DM 1444/1968
Nelle operazioni di ristrutturazione, le distanze non possono essere inferiori a quelle tra gli edifici preesistenti, computate senza tener conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico o artistico
è prescritta in tutti i casi la distanza minima assoluta di m 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici antistantitra pareti finestrate di edifici antistanti, qualora gli edifici si fronteggino per uno sviluppo superiore a ml 12, è prescritta la distanza minima pari all'altezza del fabbricato più altose tra i fabbricati sono interposte strade destinate al traffico dei veicoli, le distanze devono essere maggiorate in ragione della larghezza della sede stradale
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
DM 1444/1968DM 1444/1968
d dL
L < m 7,00 d ≥ m 5,00
m 7,00 < L < m 15,00 d ≥ m 7,50
L > m 15,00 d ≥ m 10,00
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
altre fontialtre fonti
Il Comune, tramite PRG e REC, ha la possibilità di:
imporre limiti più restrittivi rispetto a quelli fissati dalla normativa nazionale
declinare la normativa nazionale, interpretandone gli aspetti ambigui e non univoci
specificare il modo in cui la distanza fra due fabbricati debba essere computata
In particolare la nozione ed il significato di
parete finestrata
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
altre fontialtre fonti
I Comuni possono stabilire limiti più restrittivi, imponendo, mediante il PRG o
il REC
valori più elevati delle distanze minime da rispettare fra fabbricati
limiti di distanza anche rispetto ai confini
l’obbligo di considerare anche la distanza dai balconi e dagli altri aggetti
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Le distanze fra i fabbricati: le fonti normative di natura
urbanistica
Sono possibili due modalità di computo delle distanze
radiale verifica dell’assenza di oggetti entro una circonferenza, di raggio pari alla distanza
massima consentita, con centro in ciascuno dei suoi spigoli lineare
verificare l’assenza di edifici antistanti a distanze inferiori alla minima consentita
La modalità di misurazione lineare è largamente prevalente su quella radiale, sia nella normativa comunale che nella pratica
correntealtre fontialtre fonti
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La misurazione radiale delle distanze
altre fontialtre fonti
dmax
d
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La misurazione lineare delle distanze
Fabbricati non antistanti
altre fontialtre fonti
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La misurazione lineare delle distanze
altre fontialtre fonti
Fabbricati antistantidmax
dmax
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Le distanze fra i fabbricati: la nozione di parete finestrata
È sufficiente che una sola delle due pareti sia finestrata per imporre il rispetto dei 10 metri?
Apparentemente univoca, la nozione di parete finestrata lascia aperte due questioni
È sufficiente una sola finestra per rendere finestrata la parete e imporre il rispetto dei 10 metri sulla sua intera estensione?
altre fontialtre fonti
Da anni la giurisprudenza è concorde nel ritenere sufficiente la presenza di finestre in una sola parete
La risposta in genere la forniscono i Comuni, nelle precisazioni contenute nel Regolamento Edilizio o nelle NTA del Piano Regolatore
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Le distanze fra i fabbricati: la nozione di parete finestrata
altre fontialtre fonti
d = 10 m
d?
?
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Le distanze fra i fabbricati: la nozione di parete finestrata
altre fontialtre fonti
Per il REC di Pisa, una parete dotata di finestra è finestrata per tutto il suo sviluppoPer il REC di Firenze, una parete cessa di essere finestrata a 3,00 dal margine della finestra
d = 10,00 d = 10,003,00
d = 3,00
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Le fonti normative in materia di distanze:
diversità e rapporti
In quanto mirate alla regolamentazione dei rapporti fra singoli cittadini, le norme di natura civilistica
possono essere derogate in presenza di un accordo fra confinanti
codice civilecodice civile
non può essere derogato, neppure in presenza di un accordo fra confinanti
In quanto mirate alla tutela di interessi collettivi, il rispetto delle norme di natura urbanistica
può essere invocato da qualsiasi soggetto, anche estraneo ai fabbricati direttamente interessati
viene verificato dagli uffici comunali al momento della richiesta del permesso a costruire, che normalmente viene rilasciato “salvo il diritto dei terzi” DM 1444/68DM 1444/68 PRGCPRGC RECREC