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Università degli Studi di Salerno Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio Alfredo Pizzuti Nicola Flammia Luigi Esposito Gianfranco Carpentieri Corso di Frane ANNO ACCADEMICO 2014-2015 Commento critico ad informazioni sul rischio da frana divulgate da trasmissione televisiva ESERCITAZIONE No. 1 Docente: Prof. ing. Michele Calvello

Università degli Studi di Salerno Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio Alfredo Pizzuti Nicola Flammia Luigi Esposito Gianfranco Carpentieri Corso

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Università degli Studi di Salerno

Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio

Alfredo PizzutiNicola FlammiaLuigi EspositoGianfranco Carpentieri

Corso di Frane

ANNO ACCADEMICO 2014-2015

Commento critico ad informazioni sul rischio da frana divulgate da trasmissione televisiva

ESERCITAZIONE No. 1

Docente: Prof. ing. Michele Calvello

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Il 70% dei comuni italiani è a rischio frane o alluvioni

5596 comuni italiani su 8101 sono interessati

da fenomeni franosi:

• Livello di attenzione molto elevato: 2839 comuni

• Livello di attenzione elevato: 1691 comuni

• Livello di attenzione medio: 1066 comuni

• Livello di attenzione trascurabile: 2505 comuni

molto elevatoelevato

medio

trascurabile

LIVELLO DI ATTENZIONE

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La conformazione geologica e geomorfologica

del territorio italiano, giovane ed in via di

sollevamento, rappresentano i fattori naturali

che predispongono il nostro territorio al rischio

idrogeologico

RENDERE CONSAPEVOLE LA POPOLAZIONE

Il 70% dei comuni italiani è a rischio frane o alluvioni

SUSCETTIBILITA’

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Fattori sfavorevoli alla stabilità di un versante

FATTORI NATURALI FATTORI ANTROPICI

• geologici

• idrogeologici

• morfologici

• strutturali

• climatici e vegetazionali

• scavi

• appesantimenti dei versanti

• disboscamenti

• urbanizzazione crescente delle zone agricole

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Informazioni divulgate in trasmissione

VULNERABILITA’: presenza di beni e/o persone

ABUSIVISMO EDILIZIO

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Informazioni divulgate in trasmissione

PROBLEMI DERIVANTI DA FRANA:

• isolamento di piccoli aggregati urbani

• fogne a cielo aperto

• inquinamento dei corsi d’acqua

• ritorno ad una vita normale

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• rimboschimento

• ricostruzione argini fiume

• messa in sicurezza dei costoni delle montagne

• potenziamento delle idrovore

• potenziamento dei canali di raccolta delle acque di scolo

• manutenzione degli alvei

• redazione piani di emergenza

• delocalizzazione

Informazioni divulgate in trasmissione

PREVISIONE-PREVENZIONE, non più emergenza

Interventi necessari per la prevenzione:

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CONCLUSIONI

• non è pensabile annullare il rischio da frana

• il livello di rischio può essere ridotto attuando politiche sostenibili di pianificazione

territoriale e di sviluppo economico-culturale del paese

• risvegliare la ‘’ memoria storica ‘’

• approccio preventivo-previsionale piuttosto che approccio emergenziale