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Università degli Studi di Salerno Lezione n.4 Orientamento scolastico e Orientamento scolastico e alunni con BES

Università degli Studi di Salerno Lezione n.4 Orientamento ... 4.pdf · complesso panorama è fondamentale creare un’alleanza educativa,, una rete ... di base elencate nella slide

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Università degli Studi di Salerno

Lezione n.4Orientamento scolastico eOrientamento scolastico e

alunni con BES

Obiettivi della lezioneObiettivi della lezione

1. Conoscenze di base relative alla normativa di riferimento sul tema dell’orientamento permanente. In particolare:

a) Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita (C.M. 15/04/2009);b) Linee guida nazionali per l’orientamento permanente del 19/02/20142. Conoscenze di base relative ai documenti raccomandati dalla normativa

italiana per promuovere un approccio scolastico inclusivo. Nello specifico:a) Il Piano dell’Offerta Formativa (POF);b) Il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI);3. Struttura ed applicazione dell’Index for Inclusion

Orientamento e trasformazioni

Nel corso del Novecento, si sono verificate profonde trasformazioni sia a livellosociale sia a livello culturale, nonché del sistema economico e del mercato del lavoro.

f d dTali trasformazioni hanno posto in primo piano il tema dell’orientamento, in termini diproblema individuale e sociale. I cambiamenti, infatti, non solo hanno modificato isistemi sociali e produttivi ma anche lo sviluppo dell’individuo. In particolare, l’ingresso

ll i d l è di iù d l l i l di i d lnella vita adulta è divenuto sempre più graduale e nel ciclo di vita del soggetto sonoapparsi nuovi stadi e nuovi compiti evolutivi.

«L’evolversi della problematica dell’orientamento è parallelo allo sviluppo dellasocietà umana» anche se «il piano teorico e pratico dell’orientamento si presenta asocietà umana», anche se «il piano teorico e pratico dell orientamento si presenta atutt’oggi frastagliato e nebuloso, spesso difficilmente inquadrabile per sovrapposizioni,mancanza di unitarietà e di chiarezza».

Girotti, L., (2006). Progettarsi. L’orientamento come compito educativo permanente . Milano: Vita e Pensiero

Orientamento e trasformazioni

Il concetto di orientamento non ha un’interpretazione univoca:«esso ha in sé un’ambivalenza semantica che ha pesato fortemente sulla sua definizionet ri s ll pr d r p r ti rr l t m ss in tt n l rs d li nniteorica e sulle procedure operative correlate e messe in atto nel corso degli anni».

Il termine orientamento indica sia il processo socio-psicologico che ogni individuomette in atto per condursi nelle scelte scolastiche e professionali, sia l’interventospecialistico attuato da operatori qualificati per sostenere tale processospecialistico attuato da operatori qualificati per sostenere tale processo.

Inoltre esso ha assunto significati differenti in relazione ai diversi modi di considerarela persona e al susseguirsi delle trasformazioni sociali ed economiche, giacché non puòmai essere avulso dal contesto socio-economico e culturalemai essere avulso dal contesto socio economico e culturale.

«In termini molto generali si definisce l’orientamento come un servizio che si prestaalla persona affinché possa prendere nel corso della sua vita le decisioni più convenientiper sé e per gli altri».p p g

L’orientamento, inoltre «si può attuare in modi diversi, a seconda delle preferenzedate alle componenti singole dell’attività».

Interventi dell’Unione Europeap

Il tema dell’orientamento è un divenuto un progetto condiviso dagli stati dell’Unionep g gEuropea. Si riportano, di seguito, gli interventi in materia più significativi a livelloeuropeo:• Commissione Europea del 30/10/2000, «Memorandum sull’istruzione e la

formazione permanente»;• Risoluzione del Consiglio d’Europa del 18/05/2004;• Decisione n.2241/2004CE del 15/12/2004 (che istituisce EUROPASS);• Raccomandazione U.E. del 5/9/2006;• Raccomandazione U.E. del 18/12/2006;• Raccomandazione U.E. del 23/4/2008.

Il percorso legislativo italiano

Per gli interventi in materia relativi al contesto italiano si rimanda invece allaPer gli interventi in materia, relativi al contesto italiano, si rimanda, invece, allaseguente normativa:• Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.76;• Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.77;Dec eto eg s at vo 5 ap e 005, .77;• Legge 11 gennaio 2007, n.1;• Decreto Legislativo 14 gennaio 2008, n.21;• Decreto Legislativo 14 gennaio 2008, n.22.g g ,

Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vitaorientamento lungo tutto l arco della vita

La sfida proposta nelle linee guida in materia di orientamento lungo l’ d ll itutto l’arco della vita

consiste nel passaggio da una prassi di tipo quasi esclusivamente informativa elimitata ai momenti di transizione e decisione, ad un approccio olistico eformativo per cui l’orientamento investe il processo globale di crescitadella persona, si estende lungo tutto l’arco della vita, è presente nelprocesso educativo sin dalla scuola primaria ed è trasversale a tutte lep pdiscipline. Così interpretato l’orientamento può rappresentare una buonaprassi da adottare per far fronte ai bisogni educativi speciali.

MIUR (2009), Dipartimento per l’Istruzione. Piano Nazionale di Orientamento: “le linee guida in

Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vitaorientamento lungo tutto l arco della vita

T l i p t i è ià t t ll Di tti Mi i t i l d l 6 t 1997 487Tale impostazione è già contenuta nella Direttiva Ministeriale del 6 agosto 1997, n.487,che recita:«L’orientamento – quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado –costituisce parte integrante dei curricoli di studio e più in generale del processocostituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processoeducativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme diattività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e deglistudenti di conoscere se stessi l’ambiente in cui vivono i mutamenti culturali e socio-studenti di conoscere se stessi, l ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socioeconomici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personaleprogetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo,paritario e responsabile».p p b

Tali affermazioni possono divenire prassi ordinaria e consolidata dell’azioned i i i li ll di i i f i l’ li i d ll lieducativa in ogni livello di istruzione e formazione attraverso l’applicazione delle linee

guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita.

Il concetto di orientamento

Secondo la normativa l’orientamento è un processo associato alla crescita dellapersona in contesti sociali, formativi e lavorativi.

d d d dL’orientamento è in primis un diritto del cittadino e comprende una serie di attivitàfinalizzate a mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua vitadi:1 id ifi i i i i l i à d i di i1. identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze ed attitudini;2. identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e icondizionamenti;3 prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione alla formazione3. prendere decisioni in modo responsabile in merito all istruzione, alla formazione,all’occupazione e al proprio ruolo nella società;4. progettare e realizzare i propri progetti;5 gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione della formazione e del lavoro e in5. gestire percorsi attivi nell ambito dell istruzione, della formazione e del lavoro e intutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto.

Finalità

L’orientamento mira a mettere in gradoi cittadini di gestire e pianificare il proprio apprendimento e le proprie esperienze dig p p p pp p p plavoro in coerenza con i propri obiettivi di vita, con le proprie competenze e interessi,contribuendo al personale soddisfacimento.

In ambito educativo e formativol’orientamento mira ad avere allievi e studenti ben motivati e formatori che sil orientamento mira ad avere allievi e studenti ben motivati e formatori che siassumono la responsabilità del sostegno ai loro percorsi formativi, alle scelte e alla lororealizzazione.

Presupposti culturali e metodologici

Al centro del processo di orientamento c’è la persona con le sue specificità (età, genere,appartenenze sociali e culturali, valori e aspirazioni personali, ecc..) e con un direttocollegamento con i suoi contesti di vita.Si i d l’i di i h l lSi riconosce, dunque, l’importanza di un orientamento che accompagna la persona lungotutto l’arco della vita e l’importanza di caratterizzare le diverse azioni a sostegno diquesto processo in funzione della specificità dei bisogni orientativi del singolo e deidi i i i li h t l f i d l i l l ti d ll’i f i ll itdiversi gruppi sociali che connotano le fasi del ciclo evolutivo dall’infanzia alla vitaadulta.

L’orientamento come bene individuale

L’orientamento può essere inteso sia come bene individuale che come bene collettivo.Viene inteso come bene individuale quando si dà valore alla capacità orientativa dellapersona di elaborare un progetto personale che si consolida progressivamentepersona di elaborare un progetto personale che si consolida progressivamenteattraverso percorsi diversi e che è in grado di ridefinirsi in maniera soddisfacente nelfronteggiamento di specifiche esperienze di transizione.

Dunque è il principio organizzatore della progettualità di una persona capace diDunque, è il principio organizzatore della progettualità di una persona capace diinteragire attivamente con il proprio contesto sociale.

L’orientamento come bene collettivo

L’orientamento inteso come strumento di promozione del successo formativo e disviluppo economico del paese rappresenta, invece, un bene collettivo.

L’evoluzione del contesto sociale ed economico richiede, alla persona che costruisce ilproprio auto-orientamento un potenziamento delle competenze personali e unaproprio auto orientamento, un potenziamento delle competenze personali e unaconoscenza attiva del contesto esperienziale che costituisce lo scenario di riferimentoper la costruzione di una progettualità personalizzata.

Il nodo strategico della formazione g

N ll f di it i i l’ p i d i t p l p è l’ pp di t è ilNella fase di vita in cui l’esperienza dominante per la persona è l’apprendimento, è ilsistema di istruzione e formazione a dover dare risposte soddisfacenti ai bisogniorientativi dei singoli. Consapevoli del fatto che l’orientamento non si esaurisce con lascelta scolastica o con la transizione dei giovani nel mondo del lavoro è necessarioscelta scolastica o con la transizione dei giovani nel mondo del lavoro, è necessariosottolineare la centralità della fase formativa come nodo strategico per:

la persona che durante il percorso per l’istruzione che nel sistemala persona che durante il percorsoformativo costruisce competenzeorientative e sviluppa unaprogettualità personale sulla quale

pscolastico-formativo, nelcoordinamento delle risorse, nellacostruzione di un sistema nazionale,progettualità personale sulla quale

innescare scelte sempre piùspecifiche.

integra le specifiche politichenell’ottica dell’orientamento lungo

Il nodo strategico della formazione g

In particolare gli interventi educativi tendono a favorire:

la maturazione di un metodo (stile, cultura,

atteggiamenti)

lo sviluppo di competenze (analisi critica dei problemi, canalizzare le energieatteggiamenti)

centrato sucanalizzare le energie rispetto ai problemi)

orientate al

l’educazione alla progettualità

personale che crea i prerequisiti per

la capacità dei sistemi di rispondere in modo adeguato

ai bisogni delle persone dip q p ai bisogni delle persone di

Orientamento la capacità di

monitorare il percorso formati o e la

la valorizzazione di i i i i i li

L’alleanza educativa

La formazione avviene per opera di diverse agenzie formative (famiglia, scuola, EntiLocali….).Locali….).Lo studente, con la sua individualità e diversità, è al centro dell’azione educativa ecostituisce il fulcro dell’impegno e dell’azione delle agenzie educative. In questocomplesso panorama è fondamentale creare un’alleanza educativa, una retep p ,interistituzionale, tra queste diverse agenzie.L’alleanza educativa tra i differenti soggetti significativi presenti nel territorio necessitadi un confronto aperto sui bisogni orientativi dello studente (soprattutto nelle primep g ( p pfasi di vita) e di una ricerca di obiettivi e strategie comuni da perseguire, nelrispetto dei diversi ruoli, per sostenere lo sviluppo di quelle competenze orientativedi base elencate nella slide precedente.

La rete interistituzionale

La rete, a cui ci riferiamo nel nostro contesto, è una rete centrata sul territorio,finalizzata a creare e sviluppare le condizioni e le conseguenti azioni che consentano lo

d f dsviluppo armonico dei giovani e il loro accompagnamento in tutte le fasi di passaggioe di transizione. La rete è una struttura policentrica, ove Soggetti, istituzionalmentediversi, si ritrovano e si confrontano per raggiungere obiettivi condivisi attraverso

i i i di i è i h l di i à d i i istrategie e azioni condivise; è un organismo che, per la diversità dei suoi componenti,può sviluppare conflittualità, che vanno gestite, governate e composte.La rete è, infine, una struttura di servizio, che produce legami, condivisione, dialogoe comunicazione a tutto vantaggio delle nuove generazioni e del loro sviluppo Pere comunicazione a tutto vantaggio delle nuove generazioni e del loro sviluppo. Percostruire le reti territoriali, a carattere interistituzionale, sono necessari “Accordi oIntese”, da siglare ai vari livelli.La collaborazione include anche i genitori gli studenti i rappresentanti del mondoLa collaborazione include anche i genitori, gli studenti, i rappresentanti del mondodell’impresa e del lavoro, organizzazioni non governative, per dare un impulso unitarioe condiviso ai programmi di orientamento formativo e al lavoro.

Dimensione orientativa e processo educativo p

Dal punto di vista dei formatori, la dimensione orientativa è da intendere comeprocesso, come capacità di leggere e capire cosa serve alla persona, in relazione con larealtà sociale e il lavoro.La dimensione orientativa permea il processo educativo fin dalla scuola dell’infanzia e

i l l di i licoinvolge tutte le discipline.Esistono delle condizioni, secondo alcuni autori, che supportano e guidano ilprocesso orientativo. Queste condizioni fanno riferimento alla necessità di

mp r il tt id rl ll il pp d l pr pri ppr dim t d llaccompagnare il soggetto e guidarlo nello sviluppo del proprio apprendimento e dellapersonale crescita e autonomia.

Il processo educativo p

Secondo Giovanni Biondi le condizioni che supportano e guidano il processori nt ti s n rintr i bili n ll p r l hi li nz s ltorientativo sono rintracciabili nelle parole-chiave: accoglienza, ascolto e

accompagnamento.

Secondo Luciano Cerioli le condizioni che supportano e guidano il processoSecondo Luciano Cerioli le condizioni che supportano e guidano il processoorientativo sono rintracciabili nelle parole-chiave: accoglienza, accettazione e apertura.

Secondo Marisa Michelini le condizioni che supportano e guidano il processoSecondo Marisa Michelini le condizioni che supportano e guidano il processoorientativo sono rintracciabili nelle parole-chiave: esplorazione, sperimentazione escelta.

Il processo educativo p

Effettuando un’analisi critica di questi concetti possiamo evidenziare che:

G. Biondi

• Accoglienza• Ascolto C i l i i ll d li à di il• accompagnamento Concetti relativi alle modalità di sviluppo

di un efficace processo educativo,insistono, particolarmente, su unadimensione di sostegno e tutorato

L. Cerioli

dimensione di sostegno e tutorato.

• Accoglienza• Accettazione

Il processo educativo p

Effettuando un’analisi critica di questi concetti possiamo evidenziare che:

M. MicheliniConcetti associati all’esperienza e allo sviluppodel pensiero, mediante un personalecoinvolgimento operativo nei diversi contesti, nel

di i li d i d i i ll• Esplorazione• Sperimentazione• Scelta

senso di aiutare gli studenti ad aprirsi alladimensione creativa e divergente, e a riportarepoi tutto ad una sintesi integrabile nei contenutiià l b ti d t f i d tili i lt i• Scelta già elaborati da trasferire ed utilizzare in altri

contesti di apprendimento.

Il processo educativo p

La realizzazione di percorsi efficaci di orientamento, per il settore dell’istruzione,richiede, di conseguenza, una serie di azioni:g1. individuare la domanda di orientamento anche inespressa;2. rafforzare le capacità di scelta, di decisione e di autovalutazione della persona,

affinché diventi capace di auto-orientarsi all’interno del sistema formativo e delmondo del lavoro;

3. organizzare percorsi capaci di stimolare e potenziare la capacità di orientamento;4. progettare azioni coerenti con la domanda;5. saper ascoltare e saper cogliere i differenti aspetti emotivi.

Azioni e funzioni di sostegnog

La prima funzione orientativa promossa dal sistema è connessa alla finalitàistituzionale del sistema educativo-formativo. Infatti, se gli obiettivi dell’attivitàformativa sono mirati alla crescita globale della persona e allo sviluppo di una cultura edi un metodo scientifico, non si può negare che il raggiungimento di questi obiettivi nonabbia una ricaduta indiretta sulla maturazione del processo di auto-orientamento.Di conseguenza, il primo compito e la più grande responsabilità della scuola sonoconnessi alla maturazione di competenze orientative sulle quali innescaresuccessivamente, nelle diverse situazioni di transizione, che si presentano lungo tuttol’arco della vita, lo sviluppo di competenze orientative specifiche per il fronteggiamentodi i i i di ( l l i i d l f i d ldi situazioni diverse (scelta scolastica, passaggio da un canale formativo ad un altro,ricerca del lavoro, espulsione dal mercato, sviluppo di carriera, ecc.). Nel sistemad’istruzione e formazione, questa funzione coincide con le finalità della didattica

i t ti h tit i t i t t d l tt f ti d’i tit t d è diorientativa che costituisce parte integrante del progetto formativo d’istituto ed è distretta competenza dei docenti.

Azioni e funzioni di sostegnog

La seconda funzione ha a che fare con azioni di tutorato orientativo cheaccompagnano l’esperienza formativa dello studente e sono finalizzate a:p g p• sviluppare in tutti gli alunni capacità di auto-monitoraggio orientativo del propriopercorso scolastico (anche attraverso l’utilizzo del portfolio personalizzato);• promuovere in tutti gli studenti una preparazione ed educazione alle scelte scolastico eprofessionali e un sostegno all’impatto con nuovi cicli di studio nella logica dellacontinuità formativa;• garantire agli studenti in difficoltà e a rischio di dispersione un’attività di sostegno e diaiuto personalizzato con finalità di prevenzione dell’insuccesso e di accompagnamentonel percorso (anche attraverso modalità di adeguamento delle scelte effettuate) finoall’assolvimento del diritto/dovere all’istruzione e, comunque, all’acquisizione di uni l di dititolo di studio.

Didattica orientativa/orientante e sviluppo delle competenze

L’ i t t i l did tti i t ti di i i h dL’orientamento, e in esso la didattica orientativa, sono dimensioni che rendonoquanto mai evidente che un’esperienza, per essere realmente metabolizzata etrasformarsi in competenza, deve coinvolgere mente, cuore, corpo ed essere rilettasecondo categorie di significato che tengono conto sia della realtà esterna che delsecondo categorie di significato che tengono conto sia della realtà esterna che delmondo interno e delle loro interconnessioni reciproche.

Una didattica cioè in cui il docente accompagni stimoli e sostenga lo studenteUna didattica, cioè, in cui il docente accompagni, stimoli e sostenga lo studente,anche a livello metacognitivo, nel processo di apprendimento e di formazione.Se l’orientamento è un processo, associato alla crescita e alla maturazione dellapersona nei vari contesti formativi, sociali e lavorativi, ne consegue che ilpersona nei vari contesti formativi, sociali e lavorativi, ne consegue che ildocente/formatore deve saper utilizzare la disciplina in termini orientanti. Per esserecerti di utilizzare la disciplina in un’ottica orientante, occorre che il docente posseggaspecifiche competenze orientative, cioè un insieme di caratteristiche, abilità,p p , , ,atteggiamenti e motivazioni personali che sono necessari al soggetto per gestire conconsapevolezza ed efficacia la propria esperienza formativa e lavorativa, superando

Didattica orientativa/orientante e sviluppo delle competenze

Questo implica, inoltre, che il docente utilizzi nella sua normale e quotidiana attivitàla didattica orientativa/orientante o orientamento formativo, vale a dire azioniintenzionali finalizzate a sviluppare un mentalità o metodo orientativo, a costruire epotenziare le competenze orientative generali ovvero i prerequisiti per lacostruzione/potenziamento delle competenze orientative vere e proprie, usando lediscipline in senso orientativo, individuando in esse le risorse più adatte per dotare igiovani di capacità spendibili nel loro processo di auto-orientamento e guidandoli adimparare con le discipline e non le discipline.

L’i i l f i d ff i i i i i li iL’istruzione e la formazione devono offrire a tutti i giovani gli strumenti persviluppare le competenze a un livello tale che li prepari alla vita adulta e checostituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, anche per la vitalavorativalavorativa.

Tutor e funzione tutoriale

Nel Glossario del sito di GEORIENTA il tutor viene definito come: una figura intermedia di aiuto/mediazione con il compito di seguire una o più persone

d f d dnel corso di un processo formativo o di un’esperienza lavorativa e di sostenere losviluppo di competenze trasversali, per il rinforzo delle motivazioni, per mettere in lucepotenzialità latenti, per supportare nel superamento di situazioni problematiche odiffi ili Il i di h ò ff i ò i ( l idifficili. Il tipo di supporto che un tutor può offrire può essere in entrata (nel primoimpatto con una nuova realtà attraverso l’accoglienza), in itinere (per sviluppare lecapacità di controllare il proprio percorso, per educare alla scelta e alla maturazione dicapacità decisionali per verificare l’andamento dell’inserimento e affrontare eventualicapacità decisionali, per verificare l andamento dell inserimento e affrontare eventualiproblemi connessi ad esso, per prendere consapevolezza del proprio percorso), in uscita(per favorire il reperimento e la rielaborazione delle informazioni e sostenerenell’assunzione delle decisioni) in transito (per gestire eventuali cambiamenti dinell assunzione delle decisioni), in transito (per gestire eventuali cambiamenti dipercorso).

Tutor e funzione tutoriale

Il FORMEZ, invece, definisce il tutor come:quell’operatore che agisce in sistemi di apprendimento nel senso di facilitatore delledinamiche individuali o all’interno del gruppo, di guida per il processo didinamiche individuali o all interno del gruppo, di guida per il processo diapprendimento, di orientatore nel percorso formativo, di assistente al percorsoformativo individuale, di agevolatore dei rapporti con nuovi oggetti formativi o in nuovipercorsip

All’interno del contesto scolastico, per Damiano, si può parlare del tutor comedi t did tti i hé l’i t t t tt i tt i di i i l fi dimediatore didattico poiché l’insegnate-tutor mette in atto una serie di azioni al fine di

“offrire occasioni di tirocinio delle strutture cognitive attraverso la mediazione dellestrutture disciplinari rappresentandole secondo i codici – prassici, iconici, simbolici –congrui alle fasi evolutive del soggetto in apprendimento”congrui alle fasi evolutive del soggetto in apprendimento

Damiano E (1993) L’insegnate Identificazione di una professione Brescia: La Brescia p 40

Il docente-tutor

I p ti l il d nt i l p i d d t ti l did tti ri nt tiIn particolare il docente in classe possiede due strumenti: la didattica orientativa,che riveste un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze orientative di base enella educazione all’auto-orientamento, e la funzione tutoriale, che è associata allafunzione di accompagnamento personalizzato e al monitoraggio dei percorsi formativifunzione di accompagnamento personalizzato e al monitoraggio dei percorsi formativicon particolare riferimento alla promozione del successo formativo. Il docente esplicatale funzione tutoriale facendosi “moltiplicatore” delle risorse didattiche, facilitatoredelle dinamiche individuali e/o di gruppo guida nei processi di apprendimentodelle dinamiche individuali e/o di gruppo, guida nei processi di apprendimento,ottimizzatore dei processi formativi, interfaccia tra tutte le istituzioni formative e lasocietà.Ogni docente riveste una funzione tutoriale verso i suoi allievi e deve utilizzare lag d v v v d vdisciplina in un’ottica orientante al fine di sostenere ciascuno nello sviluppo dellacoscienza di sé, della consapevolezza, delle risorse relazionali, cognitive emetacognitive e delle competenze decisionali e di scelta.g pTale funzione, infatti, correttamente intesa ed esercitata da parte del docente, favorisceun reale apprendimento dell’esperienza e, di conseguenza, facilita il processo

Il docente-tutor

Did tti ri nt nt f nzi n t t ri l p i di i i t ib iDidattica orientante e funzione tutoriale possono, quindi, insieme contribuire afornire sostegno agli studenti nello sviluppo dell’identità nella scuola primaria enell’orientamento alla carriera durante la scuola secondaria, oltre che nellapianificazione del proprio futuro Ciò significa aiutare gli studenti a comprendere ilpianificazione del proprio futuro. Ciò significa aiutare gli studenti a comprendere ilruolo di alcune discipline di studio, come lingue, matematica, scienze e altro eperché è necessario studiarle, e a scoprire il piacere derivante dal loroapprendimento ad acquisire il bagaglio necessario di competenze cognitive eapprendimento, ad acquisire il bagaglio necessario di competenze cognitive emetacognitive, metaemozionali, personali e sociali.La didattica diventa orientante o orientativa, se il docente accompagna, stimola esupporta lo studente nel processo di apprendimento, osservando alcune condizioni:pp d p d pp d , v d d- Il processo di apprendimento è un percorso sperimentale e di ricerca;- Lo studente è protagonista attivo e si esercita nell’assumere decisioni rispettoa un problema;p ;- Lo studente è abituato a sviluppare, applicare e valutare quanto deciso erealizzato (auto – orientamento).

Caratteristiche dei servizi di orientamento di qualità nell’ottica del lifelong learninglifelong learning

La prima caratteristica è quella del coinvolgimento del soggetto che si esplicaLa prima caratteristica è quella del coinvolgimento del soggetto che si esplicaattraverso :

Coinvolgimento attivol’orientamento presuppone attività

Empowermentconsiste nel potenziamento deip pp

di coinvolgimento attivo delsoggetto/utente, che si realizzanocon la collaborazione del

psoggetti perché diventino capacidi pianificare, gestire i propripercorsi di apprendimento e

formatore (tutor o consulente) edegli altri attori come famiglia,

i i d

lavoro nei diversi contesti e, inparticolare, la transizionell i d li i

Caratteristiche dei servizi di orientamento di qualità nell’ottica del lifelong learninglifelong learning

La seconda caratteristica è quella della centralità del beneficiario che si esplicaLa seconda caratteristica è quella della centralità del beneficiario che si esplicaattraverso :

I di d i è i d ll lib à di l di ilIndipendenza, cioè rispetto della libertà di scelta e di sviluppo personale del cittadino/utente

d dImparzialità, nel senso di un’ offerta di orientamento coerente con i prevalenti interessi del cittadino,

Riservatezza, diritto del cittadino alla privacy delle informazioni fornite nel processo di orientamento,

Uguaglianza di opportunità, uguali opportunità nell’apprendimento e nel lavoro per tutti i cittadini,

Caratteristiche dei servizi di orientamento di qualità nell’ottica del lifelong learninglifelong learning

La terza caratteristica è quella della offerta dei servizi di orientamento che si esplicaLa terza caratteristica è quella della offerta dei servizi di orientamento che si esplicaattraverso :• Continuità, l’orientamento fornisce sostegno ai cittadini lungo tutto l’arco della vitanell’ambito dello studio, del lavoro, con particolare attenzione ai momenti di, , ptransizione personale e sociale;• Adattabilità, l’orientamento è offerto con una vasta gamma di attività/azioni emetodi in modo da rispondere ai diversi bisogni del cittadino;p g• Trasparenza, l’offerta di orientamento al cittadino deve risultare di lettura ecomprensione immediate per tutti, a tutti i livelli;• Empatia e atmosfera amichevole, gli operatori di orientamento contribuiscono arealizzare un’atmosfera serena e accogliente per ciascuno;• Disponibilità, tutti i cittadini devono avere accesso a servizi integrati diorientamento in ogni fase della loro vita;• Accessibilità, l’offerta di servizi di orientamento comprende azioni integrate, nelsistema di istruzione e formazione, con caratteristiche di facile utilizzo, flessibilità e

d lità diff i t d l ti d i “f i f i ” t l f il

Caratteristiche dei servizi di orientamento di qualità nell’ottica del lifelong learninglifelong learning

La quarta, ed ultima, caratteristica è quella della differenziazione, integrazione equalità dei servizi che si esplica attraverso :qualità dei servizi che si esplica attraverso :• Adeguatezza dei metodi di orientamento che poggiano su solide basi teoriche escientifiche, coerenti con lo scopo e la tipologia per cui sono scelti;• Miglioramento continuo, i servizi di orientamento evolvono in relazione al regolareg , gfeedback del cittadino e all’offerta di opportunità di formazione continua per glioperatori dei servizi;• Diritto alla riparazione, i cittadini hanno diritto a reclamare per l’offerta ricevuta dip porientamento attraverso una formale procedura;• Staff competente, e’ necessario che lo staff dei servizi di orientamento possiedacompetenze accreditate a livello nazionale e mirate a identificare e rispondere ai bisognidei cittadini e, se necessario, a indirizzare il cittadino verso più idonei servizi.

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

Se l’orientamento deve mettere in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento dellag g , qloro vita, di identificare le proprie capacità, competenze e interessi, di prendere decisioniconsapevoli in materia di istruzione, formazione e occupazione, allora è necessario chetale dimensione educativa e trasversale sia presente sin dall’avvio del processo diistruzione e formazione e si connoti nella direzione della formazione dell’uomo e delcittadino.

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

Condizioni da rispettare:Condizioni da rispettare:

L’orientamento è una modalità educativa permanente e trasversale chepattraversa tutti gli ordini e gradi di scuola e tutte le discipline.Essa investe il processo di crescita globale della persona e si estende lungo tuttol’arco della vita. Tale dimensione deve essere presente in maniera consapevolesin dall’avvio del processo formativo e, in particolare, dalla scuola primaria.Attenzione specifica va indirizzata alla scuola secondaria di II grado per la rigidastruttura formativa, la conseguente scarsa disponibilità al cambiamento deidocenti di tale ordine e grado di scuola e la familiarità con un orientamento acarattere prevalentemente informativo: caratteristiche queste di un orientamentoche va superato.

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

La formazione in servizio e iniziale dei docenti.Non si tratta di intervenire con momenti sporadici e frammentari diaggiornamento, ma di fare dell’orientamento la base per un interventosistematico di formazione dei docenti di ogni ordine e grado di scuola.E’ un investimento necessario non più prorogabile: ne va del futuro di interegenerazioni di giovani, che devono imparare a scuola ad agire ed intervenire inuna società sempre più complessa e mutevole, con un bagaglio articolato dicompetenze.

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

Ma quale formazione?qDai progetti di sperimentazione e ricerca realizzati emergono altre chiareindicazioni per la progettazione dei percorsi di orientamento:• la personalizzazione degli interventi e il coinvolgimento attivo dellostudente;• la funzione tutoriale del docente;• la didattica orientativa;• il laboratorio.

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

La funzione tutoriale è una dimensione educativa che deve entrare a far parte delbagaglio c lt rale e professionale del docente Opp rt n m nt s st n t d lbagaglio culturale e professionale del docente. Opportunamente sostenuto daldocente e dalla sua funzione di guida e supporto, lo studente può portare avanti piùfacilmente il suo processo di apprendimento.E’ facile perciò comprendere quanto questa funzione diventi importante nell’esperienzaE facile, perciò, comprendere quanto questa funzione diventi importante nell esperienzadi orientamento che, come è noto, come ogni azione di apprendimento, per esseremetabolizzata, deve coinvolgere tutto l’essere, con mente, cuore e corpo.La didattica laboratoriale e orientativa che si caratterizza per essere una didatticaLa didattica laboratoriale e orientativa, che si caratterizza per essere una didatticaattraente e vicina ai bisogni dei ragazzi e alle sue modalità di apprendimento, presentaalcune specificità che la rendono particolarmente efficace nel sostenere l’acquisizione dicompetenze.p

In sintesi Nodi cruciali delle Linee Guida in materia di orientamento lungo

tutto l’arco della vitatutto l arco della vita

Di conseguenza la didattica deve:Di conseguenza la didattica deve:• essere componente strutturale dell’offerta formativa;• fondarsi sul coinvolgimento attivo e partecipe del soggetto;• utilizzare la modalità operativa del laboratorio, con risvolti concreti e anche manuali,p , ,che fanno capo alla realtà di ogni giorno;• tendere a produrre un risultato, in termini di modifica di una porzione di realtà;• essere spendibile e utilizzabile nella realtà di ogni giorno;p g g• essere collegata ad altre discipline e, perciò, trasversale e applicabile ad altri campi esettori disciplinari;• produrre informazioni e competenze anche riferite al mondo del lavoro e non solo aquello dell’elaborazione concettuale e intellettuale.La personalizzazione degli interventi e il coinvolgimento attivo dello studente sono lealtre condizioni che facilitano e garantiscono lo sviluppo del processo di apprendimento.Seguendo lo sviluppo e l’intreccio del processo di apprendimento lo studente è, infatti,portato a interrogarsi sul suo percorso di maturazione, a sviluppare le proprie capacità edttit di i ifl tt li i i d t d d l i

Linee guida nazionali per l’orientamento permanente

Le linee guida nazionali per l’orientamento permanente rappresentano la naturaleg p p ppevoluzione delle Indicazioni fornite nelle Linee guida in materia di orientamento lungotutto l’arco della vita.La necessità di affrontare i cambiamenti sociali, politici, economici, comporta unp pcambiamento del sistema formativo e un’attenta riflessione sui servizi di orientamentoin ogni territorio al fine di garantire il successo professionale di ciascuno.Il sistema scolastico diviene dunque centrale poiché costituisce il luogo insostituibilenel quale ogni giovane deve acquisire e potenziare le competenze di base e trasversaliper l’orientamento, necessarie a sviluppare la propria identità, autonomia, decisione eprogettualità.

Linee guida nazionali per l’orientamento permanente

Le Linee Guida si fondano sui principi attivisti di John Dewey, che individuano nellap p J y,continuità scuola-lavoro, nell’acquisizione di competenze progressive, il ruolo cardinedella scuola.Oggi, si evidenzia la necessità di articolare i percorsi scolastici con esperienze reali dilavoro a concreta valenza orientativa, che avvicinino i giovani al mondo del lavoro edelle professioni, sia in termini di maturazione sociale e di responsabilizzazione, sia intermini di sviluppo di competenze di auto-imprenditorialità.

Considerazioni di base delle linee guida

Le linee guida partono da alcune considerazioni che mettono al centro:g p• Il cambiamento del lavoro e dell’economia;• Il cambiamento dell’orientamento, in risposta alle attuali esigenze della società, della

famiglia e della persona;• Il conseguente cambiamento del modo di orientare i giovani da parte degli

insegnanti.

L’orientamento, infatti, deve aiutare le persone a sviluppare la propria identità, aprendere decisioni sulla propria vita personale e professionale, a facilitare l’incontro trala domanda e l’offerta di formazione e, successivamente, tra domanda e offerta dillavoro.

L’orientamento a scuola

In un contesto storico-sociale che muta è inevitabile che anche l’approccioall’orientamento da parte della scuola subisca modifiche. Si deve infatti passare da untipo di orientamento basato sull’informazione, spesso delegata a operatori ed espertitipo di orientamento basato sull informazione, spesso delegata a operatori ed espertiesterni al contesto scolastico, alla formazione iniziale e continua di tutti i docenti. In talmodo i docenti potranno affrontare le esigenze, richieste, difficoltà e disagi dei giovaniche non sono altro che il risultato dell’evoluzione storico-sociale.

L’orientamento a scuola

I concetti più ricorrenti, sia a livello internazionale sia a livello nazionale, chepritroviamo nei vari documenti inerenti all’orientamento permanente sono:

Lifelongl i

Career id learningguidance

Lifewide Lifelonglearning

Lifelongguidance

L’orientamento a scuola

La Risoluzione del Consiglio d’Europa del 21/11/2008 considera l’orientamento come«un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momentodella loro vita di identificare le proprie capacità, competenze, interessi; prendered i i i li i i di i i f i i i idecisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione, occupazione; gestire ipropri percorsi personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di lavoro e inqualunque altro contesto in cui tali capacità e competenze vengono acquisite e/o

il tsviluppate».

L’orientamento a scuola

L’istituzione scolastica per poter garantire successo al processo di orientamento deveporre un più forte accento sullo sviluppo di competenze di base e competenzetrasversali, sull’apprendimento delle lingue straniere; sull’innalzamento dei livelli di

di i bi l i ll’ ili d ll l i di i li llapprendimento in ambito lavorativo; sull’utilizzo delle tecnologie digitali, sullapresenza di docenti formati e motivati, ma soprattutto sull’integrazione tra istruzione,formazione professionale, istruzione superiore, università ed imprese.T l i i i t l tt di t i t i tit i l ià t t diTale concezione ci riporta al concetto di rete interistituzionale, già trovato e discussonelle precedenti linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita.

L’orientamento a scuola

La scuola, all’interno della rete interistituzionale, ha il compito di mettere

in atto attività di orientamento che si sviluppano attraverso: pp

O iOrientamento formativo o didattica orientativa/orientante

Attività diAttività di accompagnamento e

di consulenza ri t ti

L’orientamento a scuola

Orientamento formativo o didattica orientativa/orientante

Si realizza nell’insegnamento/apprendimento

disciplinare, finalizzato all’acquisizione delle competenze di base, delle abilitàdelle competenze di base, delle abilità

cognitive, logiche e metodologiche, ma anche delle abilità trasversali comunicative metacognitivecomunicative metacognitive, metaemozionali, ovvero delle

competenze di base e propedeutiche e

L’orientamento a scuola

Attività di accompagnamento e di consulenza orientativa

Servono a costruire/potenziare le competenze diServono a costruire/potenziare le competenze di monitoraggio e di sviluppo e si realizzano in

esperienze non curricolari/disciplinari. Sono attività lt d i d ti lt i di id ttsvolte dai docenti e volte a individuare un progetto

concreto per realizzarle (compiti orientativi). Queste attività possono riguardare l’intera classe (orientamento di gruppo), piccoli gruppi

(orentamento per bisogni specifici) o singole

L’orientamento a scuola

Il ruolo del docente durante le attività di orientamento non è più quello di insegnatema quello di tutor. Il docente-tutor accompagna attraverso percorsi mediati e facilitatii giovani nella didattica orientativa.

La scuola diviene dunque il luogo nel quale si acquisiscono le competenze orientativedi base attraverso:• L di i i di i l f ti it i ti l h i i li lli• La predisposizione di un curricolo formativo unitario e verticale che, ai vari livelli,

realizzi azioni di orientamento in grado di recuperare il valore del lavoro per lapersona e la cultura del lavoro;

• Un insegnamento finalizzato al valore orientativo delle singole discipline;• Un insegnamento finalizzato al valore orientativo delle singole discipline;• L’erogazione di servizi di orientamento e di attività di tutorato e di

accompagnamento;• La predisposizione da parte ci ciascun Istituto di un Piano da inserire all’internoLa predisposizione, da parte ci ciascun Istituto, di un Piano da inserire all interno

del POF, con l’indicazione degli standard minimi di orientamento.

Il sostegno della scuola ai percorsi di orientamento f i iformativi

All’i di i i i i l i ià d ll l i i

Il sostegno dell’istituzione scolastica si esplica su diversi livelli

All’interno di ogni istituzione scolastica, già dalla scuola primaria,devono essere individuate specifiche «funzioni di sistema»(tutor dell’orientamento) con i compiti di

i / di l tti ità i t di i t torganizzare/coordinare le attività interne di orientamento erelazionarsi con il gruppo di docenti dedicati;organizzare/coordinare attività di orientamento mirate, sia perstudenti in situazioni di disagio sia per studenti «plusdotati»;studenti in situazioni di disagio sia per studenti «plusdotati»;interfacciarsi con continuità con gli altri attori della rete diorientamento nel territorio.

Il sostegno della scuola ai percorsi di orientamento f i iformativi

I d i d f i i d ll f i i lI docenti devono farsi carico della funzione orientante per talemotivo è indispensabile che questi seguano dei corsi diformazione. I docenti in corso di formazione potranno seguireM t U i it i i i d il MIUR i diMaster Universitari, promossi in accordo con il MIUR, o corsi diformazione più brevi. Le tematiche da approfondire durante icorsi di formazione verteranno su: significato di orientamentopermanente didattica orientativa conoscenza del mondo delpermanente, didattica orientativa, conoscenza del mondo dellavoro, importanza della scuola primaria e del successoscolastico, cultura del lavoro, TIC, metodologie perl’orientamento ed orientamento multiculturale I docenti già inl orientamento ed orientamento multiculturale. I docenti già inservizio potranno, invece, seguire corsi di formazione conmodalità di formazione in presenza ed on-line

Il sostegno della scuola ai percorsi di orientamento f i iformativi

L’ i ò li i ll di iL’orientamento non può essere limitato alla dimensionepsicologica e individuale della conoscenza di sé ma deveestendersi ad una proiezione sociale e culturale con riferimentoll ità di t id tità i l f i l llalla comunità di appartenenza, identità sociale, professionale, alla

memoria storica, ai valori condivisi e all’etica del lavoro. Lafinalità è la promozione di una cittadinanza attiva eresponsabile perseguita attraverso esperienze nel mondo delresponsabile perseguita attraverso esperienze nel mondo dellavoro (visite, tirocinio, alternanza) e specifici progetti diimprenditorialità idonei a sviluppare competenze quali:comunicare in pubblico risolvere problemi progettarecomunicare in pubblico, risolvere problemi, progettareinnovando.

Il sostegno della scuola ai percorsi di orientamento f i iformativi

P i l i i à l i i d àPer garantire la continuità e la trasparenza nei processi dovràessere attivato un sistema di monitoraggio delle azioni,prestando attenzione alla carriera scolastica degli studenti. Ognii tit t d à d t l tti ità ll’ i t t ff tt tistituto dovrà documentare le attività sull’orientamento effettuatee le fasi essenziali del percorso scolastico e di orientamento diogni giovane a partire dalla scuola dell’infanzia (portfolio ed e-portfolio)portfolio).La famiglia, primo nucleo formativo, dovrà essere coinvoltanella progettazione delle azioni di orientamento. Ad essa sarannoriservati corsi di formazione per l’accompagnamento dei figli neiriservati corsi di formazione per l accompagnamento dei figli neipercorsi di scelta e transizione e consulenze psicologiche.

Orientamento permanente e inclusione

Per essere effettivamente funzionali agli obiettivi della lotta della dispersionescolastica e di uno stabile inserimento nel mondo del lavoro, i percorsi formativi edi orientamento devono porsi di là dalla trasmissione tradizionale del saperep pinvestendo, attraverso l’empowerment, sulle potenzialità dei giovani e favorendo unatteggiamento proattivo anche nelle relazioni sociali. Obiettivo fondamentale deveessere la prosecuzione delle azioni di sviluppo dell’integrazione fra il sistemadell’istruzione e formazione professionale con le realtà economiche e sociali nelterritorio consolidando e rafforzando le reti già esistenti e favorendo lo sviluppo ela nascita di nuovi e stabili partenariati a livello locale.L’acquisizione delle Career Management Skills indica il possesso di competenze cheforniscono ad individui o gruppi per raccogliere, analizzare, sintetizzare, eorganizzare autonomamente informazioni in materia di istruzione e lavoro. Laf i i l ò i li i di id i i i i di iformazioni a tale competenze può aiutare gli individui a gestire i percorsi di carrieranon lineari, promuovendo l’uguaglianza e l’inclusione sociale.

Orientamento e tecnologie dell’informazione e della i i (TIC)comunicazione (TIC)

Conoscenza ed innovazione rappresentano i motori di sviluppo e crescita degliStati ed affermano la necessità di sviluppare una società dell’informazione basatappsull’inclusione e sull’uso generalizzato delle TIC nei diversi settori: istruzione,formazione e lavoro.Nel settore dell’istruzione l’utilizzo delle TIC è combinato sempre all’insegnamentoin presenza, faccia a faccia. Le risorse del web, i supporti multimediali, garantisconoagli studenti parità di accesso alle opportunità ed adeguato supporto alla scelta ealla costruzione di competenze.Nell’ambito del lavoro e dei servizi pubblici, le TIC, permettono l’apporto divantaggi a tutti i cittadini, rendono i servizi più veloci, efficaci, efficienti, masoprattutto più economici ed accessibili.

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il POF

Il POF, Piano dell’Offerta Formativa, rappresenta la carta d’identità di ogni istitutoscolastico. Esso è stato introdotto all’interno dell’istituzione scolastica con la legge15 marzo 1999, n.59 .15 marzo 1999, n.59 .All’articolo 3 della legge ritroviamo:1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le suecomponenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentalep ,costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche edesplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativache le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educatividei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a normadell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economicodella realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offertaformativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di

i i i i l i l i d i f i li à

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il POF

3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degliindirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e dig p g gamministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delleproposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fattodei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottatodal consiglio di circolo o di istituto.4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con glienti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economicheoperanti sul territorio.5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e allefamiglie all'atto dell'iscrizione.

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il POF

All’interno del POF dovranno essere indicate anche:- Le competenze minime di orientamento che l’istituzione vuole far acquisire ai

suoi studenti;- Le azioni, attività, progetti, attraverso le quali far acquisire tali competenze;- Il sistema di monitoraggio delle azioni di orientamento.

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il PAI

All’i t di i i tit t l ti è p t d l Ci l Mi i t i lAll’interno di ogni istituto scolastico è presente, secondo la Circolare Ministerialen.8 del 6/03/2013, un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI). A questo gruppospetta il compito di elaborazione di una proposta di Piano Annuale perl’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES da redigere al termine di ogni annol Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni annoscolastico (entro il mese di Giugno).A tale scopo, il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forzadegli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso edegli interventi di inclusione scolastica operati nell anno appena trascorso eformulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche,istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuolanell’anno successivo. Il Piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio deiv q d d d b g dDocenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR,per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali comeproposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche glip p g p , gAccordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolasticasottoscritte con gli Enti Locali. A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici regionali

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il PAI

Lo scopo del Piano annuale per l’Inclusività, (come indicato nella nota ministeriale1551 del 27/06/2013) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizionedel POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come unulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa

ib i d l l d ll’i i à d llcontribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sullacentralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei“risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamentel l “p r t tti p r i ” E è prim di t tt tt i t r d llla scuola “per tutti e per ciascuno”. Esso è prima di tutto un atto interno dellascuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione, da svilupparein un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione.

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il PAI

In questa ottica di sviluppo e monitoraggio delle capacità inclusive della scuola –nel rispetto delle prerogative dell’autonomia scolastica - il P.A.I. non va dunque

f b dinterpretato come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativispeciali”, ad integrazione del P.O.F. (in questo caso più che di un “piano perl’inclusione” si tratterebbe di un “piano per gli inclusi”). Il P.A.I. non è quindi un“d ” hi h bi i d i i i li è l“documento” per chi ha bisogni educativi speciali, ma è lo strumento per unaprogettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed ilfondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nelrealizzare gli obiettivi comuni le linee guida per un concreto impegnorealizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegnoprogrammatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado diinclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso dellatrasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolaretrasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell insegnamento curricolare,della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, dellerelazioni tra docenti, alunni e famiglie.

Promuovere un approccio scolastico inclusivo: il PAI

Tali complessi e delicati passaggi – proprio affinché l’elaborazione del PA I non siTali complessi e delicati passaggi proprio affinché l elaborazione del P.A.I. non sirisolva in un processo compilativo, di natura meramente burocratica anzichépedagogica – richiedono un percorso partecipato e condiviso da parte di tutte lecomponenti della comunità educante, facilitando processi di riflessione eco po e t de a co u tà educa te, ac ta do p ocess d ess o e eapprofondimento, dando modo e tempo per approfondire i temi delle didatticheinclusive, della gestione della classe, dei percorsi individualizzati, nella prospettivadi un miglioramento della qualità dell’integrazione scolastica, il cui modello – èg q g ,bene ricordarlo – è assunto a punto di riferimento per le politiche inclusive inEuropa e non solo.

Finalità dell’index for inclusion

Accrescere le conoscenze e la consapevolezza delle dinamiche di inclusione utilizzando i concetti edinclusione, utilizzando i concetti ed

il quadro di analisi proposto dall’INDEX for INCLUSIONdall INDEX for INCLUSION

L’INDEX for INCLUSION

Il metodo di lavoro proposto dall’Index presenta una struttura molto chiaraIl metodo di lavoro proposto dall Index presenta una struttura molto chiara,secondo un modello ad albero che partendo da concetti generali consente diarrivare ad analizzare aspetti molto specifici. Si parte dalle tre dimensionifondamentali che sono interessate dal cambiamento inclusivo nella scuola: leo da e ta che so o te essate da ca b a e to c us vo e a scuo a: epolitiche, le pratiche e le culture. Per ognuna di tali dimensioni vengono individuatedue sezioni (ad esempio, per la dimensione «Creare culture inclusive» le sezioni«Costruire comunità» e «Affermare valori inclusivi»). Le tre dimensioni e le sei)sezioni a esse collegate costituiscono il quadro di riferimento generale del lavoro diprogettazione inclusiva.

L’INDEX for INCLUSION

A sua volta ogni sezione viene poi declinata in diversi indicatori (da cinque a undici).A diff r nz d ll dim nsi ni s zi ni h f nn rif rim nt n pi n piùA differenza delle dimensioni e sezioni, che fanno riferimento a un piano piùastratto, gli indicatori rappresentano il livello direttamente osservabile e misurabile(«operazionalizzabile»), che consente di mettere a fuoco un determinato aspetto (adesempio l’accoglienza) sulla base di dati e situazioni precise che permettono diesempio, l accoglienza) sulla base di dati e situazioni precise che permettono distabilire dei punti di riferimento ed effettuare confronti.A sua volta per ogni indicatore nel volume vengono formulate una serie di domande,che permettono agli operatori di renderne più accurato e preciso il significato e alche permettono agli operatori di renderne più accurato e preciso il significato e alcontempo di adeguarlo al particolare contesto scolastico.Per facilitare ulteriormente il lavoro nella parte conclusiva l’Index propone unaserie di schede e questionari che possono essere utilizzati per avviare il lavoroq p pprogettuale, attraverso una prima raccolta dei punti di vista degli alunni e dellefamiglie rispetto alla scuola.

L’INDEX for INCLUSION

L’Index si compone di quattro elementi:1 C n tti hi v1. Concetti chiave• Per favorire la riflessione sullo sviluppo inclusivo della scuola.2. Cornice di analisi/quadro di riferimento: dimensioni e sezioni• Per organizzare l’approccio alla valutazione e allo sviluppo della scuola• Per organizzare l approccio alla valutazione e allo sviluppo della scuola.3. Materiali di analisi: indicatori e domande• Per permettere un’analisi dettagliata di tutti gli aspetti della scuola, e aiutare aidentificare e realizzare le priorità per il cambiamentoidentificare e realizzare le priorità per il cambiamento.4. Un processo inclusivo• Per assicurare che i processi di analisi, progettazione e realizzazione dei progettisiano a loro volta inclusivi.

L’INDEX for INCLUSION

Indicatori per l’inclusione. Dimensione A. Creare culture inclusive.

Costruire comunità-Gli alunni si aiutano l’un l’altro-Gli insegnanti collaborano-Collaborazione con le famiglie-….

Affermare valori inclusivi-La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione-Gli alunni sono valorizzati in modo uguale-…

L’INDEX for INCLUSION

Indicatori per l’inclusione. Dimensione B. Produrre politiche inclusive.

Sviluppare la scuola per tutti- I nuovi insegnanti sono aiutati ad ambientarsi- La scuola rende le proprie strutture accessibili….

Organizzare il sostegno alla diversitàT l f d d- Tutte le forme di sostegno sono coordinate

- Le politiche rivolte ai BES sono inclusive- Le politiche di sostegno sono collegate allo sviluppo curricolare….

L’INDEX for INCLUSION

Indicatori per l’inclusione. Dimensione C. Sviluppare pratiche inclusive.

Coordinare l’apprendimento- Le attività stimolano la partecipazione di tutti- Le attività stimolano la comprensione della differenza

Gli alunni apprendono in modo collaborativo- Gli alunni apprendono in modo collaborativo- La disciplina in classe è improntata al mutuo rispetto- Gli insegnanti di sostegno promuovono l’apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunnig…Mobilitare risorse- Le competenze degli insegnanti sono utilizzate al meglio

Le risorse della comunità sono conosciute e utilizzate- Le risorse della comunità sono conosciute e utilizzate-Le risorse della scuola sono equamente distribuite…

L’INDEX for INCLUSION

Indicatori con domande . Dimensione A. Creare culture inclusive.

A.1. Sezione - Costruire comunità

Indicatore Ciascuno deve sentirsi benvenutoD. Sono previsti eventi per promuovere l’accoglienza dei nuovi alunni e dei nuoviinsegnanti, e per la loro partenza?D. Le informazioni sulla scuola sono pubblicizzate e rese fruibili a tutti,indipendetemente dalla lingua madre o dalla disabilità (sono tradotte in Braille oindipendetemente dalla lingua madre o dalla disabilità (sono tradotte in Braille, ostampate a caratteri grandi .....)..............................................Indicatore Gli alunni si aiutano l’un l’altroD. I lavori esposti in classe valorizzano il lavoro cooperativo oltrechè i risultatiindividuali?D Gli l i l ll ff d d l l h

L’INDEX for INCLUSION

A 1 1 Ci d C d C d N N it

Questionari

A.1.1. Ciascuno deve sentirsi benvenuto

Concordo Concordo abbastanza

Non sono d’Accordo

Necessito di più informazionio ni

A.1.2. Gli alunni si aiutano l’un l’altroA.1.3. Gli insegnanti collaborano tra loroA.1.4. Gli insegnanti e ilA.1.4. Gli insegnanti e il Consiglio di Istituto collaborano tra loro?