Upload
others
View
0
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Informazione&Zootecnia Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria con il finanziamento del Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, Misura 111 Azione A.
UNIONE EUROPEA
INFORM
AZIONE&ZOOTECNIA
Utilizz
o delle a
cque
e
norm
ative
sui p
ozzi
Utilizzo delle acque e normative
sui pozzi
In campo agricolo e zootecnico si fa largo uso di acqua che è
utilizzata per l’irrigazione dei campi, per l’abbeveraggio degli
animali e il lavaggio di stalle e attrezzature, per le esigenze delle
produzioni di aziende agroalimentari.
Siccome le acque sono pubbliche, cioè di proprietà dello stato, il
loro attingimento è regolato da leggi che prevedono
l’acquisizione di diritti previa richiesta e pagamento di canoni.
Nelle pagine seguenti sono descritti gli obblighi normativi in tale
materia.
A.R.A. Umbria Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria
SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P. Baldeschi, 59 06073 Taverne di Corciano (PG) Tel.: (+39) 075 6979217 Fax: (+39) 075 6979221 E-mail: [email protected] PI: 00561490541 SEDE OPERATIVA di Terni: Viale D. Bramante 3/A 05100 Terni Tel.: (+39) 0744 300998 Fax: (+39) 0744 304870 E-mail: [email protected]
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
2
UNIONE EUROPEA
Premessa
Uno degli obiettivi fondamentali delle
politiche ambientali della nostra regione è
la tutela della acque. Tale obiettivo origina dal
rispetto del principio che tutte le acque sono
pubbliche e costituiscono una risorsa che deve
essere salvaguardata ed utilizzata secondo
criteri che garantiscono la fruizione e la
gestione del patrimonio idrico per gli usi di
razionale sviluppo economico e sociale.
Qualsiasi uso delle acque, quindi, deve essere
effettuato salvaguardando le aspettative ed i
diritti delle generazioni future a fruire di un
integro patrimonio ambientale, indirizzandosi
verso il risparmio ed il rinnovo delle risorse
per non pregiudicare il patrimonio idrico e la
vivibilità dell’ambiente. Dunque, chiunque voglia utilizzare le acque
sotterranee deve richiedere alla pubblica
amministrazione il rilascio di una
concessione, nelle modalità definite dalla
normativa in vigore.
Che cosa vuol dire? Appartengono allo Stato e fanno parte del
demanio pubblico (cioè sono “acque pubbliche”) tutte le acque sotterranee e le
acque superficiali, anche raccolte in invasi o
cisterne e CHIUNQUE voglia utilizzarle deve
richiederne alla Autorità Competente la
concessione.
La concessione è lo strumento amministrativo
che consente a chi l’ha richiesta di poter
utilizzare l’acqua nei tempi e nei modi indicati nella concessioni.
Tale disposizione non si applica a tutte le
acque piovane non ancora convogliate in un
corso d'acqua o non ancora raccolte in invasi
o cisterne.
I principali scopi della autorizzazione alla
derivazione di acque sotterranee e superficiali
sono:
Protezione delle acque superficiali e
sotterranee
Protezione della flora e fauna
Corretta gestione delle risorse idriche
Bilancio idrogeologico
Tutela della risorse idriche
Tutela della flora e fauna
Riferimenti normativi La materia delle concessioni di acque
pubbliche è disciplinata dal Regio Decreto
n.1775/33 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”, che nel corso degli anni è stato più volte modificato
ed integrato. Tale Testo si basa sul principio
che tutte le acque sono pubbliche, concetto
ampliato poi dalla cosiddetta Legge Galli
(L.36/1994), inserita successivamente nel
D.lgs. 152/2006 “Testo Unico Ambientale”. Il Regio Decreto ha operato una distinzione
fondamentale da una parte
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
3
UNIONE EUROPEA
fra grandi e piccole derivazioni, in base
all’entità del consumo idrico (quantità di acqua utilizzata in un anno) e dall’altra fra uso domestico (quello riferito alla
conduzione della propria famiglia,
comprensivo dell’irrigazione dell’orto familiare, dell’abbeveraggio del bestiame
allevato ad uso e consumo familiare) e non
domestico (qualsiasi uso dell’acqua connesso con una attività remunerativa industriale,
agricola, zootecnica etc.). Chiunque voglia
sfruttare acque pubbliche per usi diversi dal
domestico deve presentare un’istanza alla pubblica amministrazione.
Con il D.Lgs. 112/1998: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato
alle regioni ed agli enti locali, in attuazione
del capo I della legge 15 marzo 1997, n.
59”, le competenze in materia di concessione
di acque pubbliche sono passate dallo Stato
alle Regioni. La Regione Umbria ha trasferito
tali competenze alle Provincie; in particolare
per la provincia di Perugia la concessione va
richiesta all’Area Ambiente e Territorio -
Servizio Difesa e Gestione Idraulica.
Quindi, In funzione dell’uso attuato e delle modalità con cui ne viene consentito l’utilizzo si individuano queste categorie di UTENZE
DI ACQUE PUBBLICHE :
1. Derivazioni ad "uso domestico" soggette
a comunicazione: l'estrazione e
utilizzazione da parte del proprietario del
fondo di acque sotterranee, ivi comprese
le sorgenti, destinate all'uso domestico.
Per uso domestico si intende
l'utilizzazione di acqua destinata all'uso
igienico e potabile, all'innaffiamento di
orti e giardini, all'abbeveraggio del
bestiame, purchè tali usi siano destinati al
nucleo familiare e non configurino
un'attività economico-produttiva o con
finalità di lucro.
2. Derivazioni ad “usi extradomestici”
soggetti a concessione: l'utilizzazione di
acqua per gli usi non ricompresi al punto
precedente (ES. uso zootecnico per
abbeveraggio animali)
La raccolta di acque piovane in invasi e
cisterne al servizio di fondi agricoli o di
singoli edifici (fermo restando che la
realizzazione dei relativi manufatti è regolata
dalle leggi in materia di edilizia, di
costruzione nelle zone sismiche, di dighe e
sbarramenti e delle altre leggi speciali) ed
anche l'utilizzazione di acque superficiali
scolanti su suoli o in fossi o in canali di
proprietà privata (art.23, comma 9 ter,
D.Lgs.152/99) non sono soggetti a
concessione in quanto che tali risorse non
costituiscono “acque pubbliche”. Di seguito il quadro normativo di riferimento:
Regio Decreto 1775 del 1933;
Decreto Legislativo 152/2006
Decreto Legislativo 275 del 1993;
Legge 36 del 1994 (Legge Galli);
Legge Regionale 39 del 1980;
Legge Regionale 20 del 1984;
Legge Regionale 44 del 1998;
Decreto Presidente della Repubblica 18
febbraio 1999, n° 238.
Obblighi in sintesi
I pozzi sfruttati ad uso domestico sono
autorizzati dal Comune competente per
territorio;
I pozzi sfruttati ad uso extradomestico sono
autorizzati dalla Provincia di Perugia.
Quindi, chiunque voglia realizzare un nuovo
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
4
UNIONE EUROPEA
pozzo o voglia sfruttare un'opera esistente per
usi NON DOMESTICI, dovrà presentare
agli uffici provinciali Istanza di concessione.
Nel caso di realizzazione di un nuovo pozzo,
si dovrà utilizzare il modello di domanda
“Domanda nuova escavazione e richiesta concessione” come predisposto dalla Provincia, nel caso di utilizzo di un pozzo
esistente, si dovrà compilare invece il modello
"Domanda concessione ordinaria da pozzo
esistente” e seguire le istruzioni riportate nelle note al modulo.
Obbligo di comunicazione dei
consumi idrici
Gli utenti che sfruttano acque pubbliche
hanno l’obbligo di registrare i consumi di acqua prelevati attraverso un contatore volumetrico installato e di comunicare alla
Provincia i consumi registrati.
Per tale comunicazione è stato predisposto un
modulo “Denuncia annuale dei consumi”, che
andrà compilato in ogni sua parte e dove
andrà indicato il numero della pratica a cui si riferisce.
Le comunicazioni dovranno pervenire entro
il 31 Gennaio dell’anno successivo a quello di rilevazione.
I canoni La concessione di derivazione d’acqua per
scopi non domestici è soggetta al pagamento
di un canone annuo, che varia a seconda
dell’uso o/e della quantità media annua di
acqua concessa. Gli usi principali sono
definiti sempre dal Regio Decreto e sono:
potabile, irriguo, industriale, zootecnico,
igienico-sanitario;
Infine esiste una ulteriore suddivisione
tra piccole e grandi derivazioni, come stabilito
nel R.D. 1775/33, sintetizzata nella tabella
sottostante:
Uso Piccole derivazioni
Grandi derivazioni
Irriguo inferiore a
1000l/sec di
portata o che
irriga una
superficie < 500
ha
superiore a 1000
l/s di portata o
che irriga una
superficie > 500
ha
Tutti gli
altri usi inferiore a 100
l/sec di portata
media
superiore a 100
l/sec di portata
media
Questa suddivisione tra grandi e piccole
derivazioni è importante per definire quale è
l’autorità concedente. Nella Regione Umbria le concessioni per piccole derivazioni sono in
capo agli enti locali come le province, mentre
per le grandi sono in capo agli uffici
regionali.
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
5
UNIONE EUROPEA
il canone annuo viene incassato dalla Regione
Umbria. Lo stesso Ente provvede
all’aggiornamento annuale degli importi dovuti e determinati in base all’uso ed ai quantitativi utilizzati.
Qui di seguito è riportata la tabella degli
importi dovuti per l’anno 2015:
Uso dell'acqua
Unità di misura
Canone comprensivo di add. Reg.
(10%) Forza motrice
(kw) €/kw 15,60
Idroelettrico
(kw) €/kw 15,60
Igienico (mod)
(zootecnico
abbeveraggio
animali)
€/mod* 1.142,96
Industriale
(mod) €/mod 16.763,24
Irriguo (ha) €/ha 0,52
Irriguo (mod) €/mod 53,63
Ittiogenico
(mod) €/mod 380,98
Potabile (mod) €/mod 2.285,89
Canoni unitari 2015
Per modulo si intende la portata
minima di 100 l/ sec
Canoni minimi 2015
Uso dell'acqua Canone
comprensivo di add. Reg. (10%)
Forza motrice (kw) € 137,18
idroelettrico (kw) € 137,18
Igienico (zootecnico
abbeveraggio animali)
(mod) € 137,18
Industriale (mod) € 2.285,89
Irriguo (ha) € 22,99
Irriguo (mod)
Ittiogenico (mod) € 167,18
Potabile (mod) € 380,98
TIPOLOGIA DI CONCESSIONE
ACQUE SOTTERRANEE
Ordinarie con nuova escavazione L’istanza si presenta corredata dagli studi geologici, idrogeologici e tecnici necessari
alla individuazione dell’acquifero utile, delle sue caratteristiche, delle tecniche di scavo e di
completamento del pozzo, del piano di
utilizzo, ipotizzando che la risorsa rinvenuta
sia quantitativamente e qualitativamente atta a
soddisfare le esigenze del richiedente.
Qualora l’iter istruttorio abbia esito positivo, sarà predisposta una determinazione
dirigenziale di autorizzazione alla
escavazione, contenente le condizioni e le
prescrizioni per la realizzazione dell’opera. Alla presentazione della relazione di fine
lavori si riaprono i termini procedurali che
porteranno, in caso di istruttoria positiva, alla
concessione per l’utilizzo della risorsa ed alla conseguente stipula e firma del contratto
d’uso.
a) Questo tipo di concessione comporta:
la possibilità di realizzare il pozzo solo in
seguito all’emanazione della Determinazione Dirigenziale provinciale,
l'obbligo di non utilizzo della risorsa fino
all’ottenimento del titolo della concessione.
Ordinarie da pozzo esistente
L’utente che vuole utilizzare un pozzo costruito successivamente al 10/08/1999 (data
di entrata in vigore del DPR 238/1999) o
anche antecedente a tale data ma per il quale
non si è presentata domanda di concessione in
via preferenziale entro i termini stabiliti dalla
legge (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. – scadenza
presentazione istanze 31/12/2007), o non è
stato utilizzato in modo pressocchè continuo
dal 1999 ad oggi, deve ricorrere a tale tipo di
concessione.
Essa comporta il divieto di utilizzo della
risorsa fino all’ottenimento del titolo concessorio.
La domanda deve essere corredata, oltre che
degli allegati previsti nella modulistica
predisposta, anche del titolo abilitativo
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
6
UNIONE EUROPEA
mediante il quale è stata realizzato il pozzo
Licenze di soccorso
Con L.R. 12/2007, la Regione ha previsto la
possibilità, per coloro che hanno presentato
richiesta di concessione ordinaria da pozzo
esistente, o hanno presentato la relazione di
fine lavori a seguito della realizzazione di un
nuovo pozzo, di utilizzare la risorsa idrica in
attesa della conclusione dell’iter della
concessione, mediante la presentazione di una
richiesta di licenza annuale. Anche in questo
caso è stato predisposto un modulo da
compilare e presentare per ottenere il
permesso di prelevare dal proprio pozzo
acqua da utilizzare per le attività
extradomestiche.
Non è prevista la presentazione di richiesta di
licenza su pozzi non oggetto di richiesta di
concessione.
ACQUE SUPERFICIALI - BACINI DI
ACQUA DA SBARRAMENTO DI
CORSO D’ACQUA SUPERFICIALE
Per le acque superficiali è prevista una licenza
di attingimento annuale che è una
autorizzazione relativa all’utilizzo provvisorio di acque pubbliche, ed è revocabile in
qualsiasi momento. Tali licenze sono
suddivise in due categorie principali:
Licenze per uso irriguo valevoli dal 01/05/al
30/09/ di ogni anno.
Licenze per uso diverso (Es. uso zootecnico)
dal 01/01/ al 31/12/ di ogni anno.
Le concessioni, che sono autorizzazioni per le
quali non è necessario il rinnovo, vengono
rilasciate dalla provincia solo se c’è una restituzione dell’acqua almeno dell’80%, altrimenti va richiesta la licenza sopra
indicata da rinnovare annualmente.
Le domande devono essere corredate da una
relazione tecnica sul tipo di insediamento, sul
consumo idrico previsto nell'arco dell'anno e
sull'uso delle acque, specificando dove
sussiste la relativa restituzione; nel caso di
attingimento per uso irriguo inoltre dovrà
ogni anno essere presentato il piano colturale
ai fini dell’utilizzo delle acque di cui si richiede la licenza.
SANZIONI I prelievi di acqua effettuati in mancanza di
concessione e di licenza di attingimento,
costituiscono prelievi abusivi, sanzionabili, ai
sensi dell'art. 17 del R.D. n. 1775/1933, con
una sanzione amministrativa pecuniaria da € 3.000 a € 30.000, fermo restando il pagamento dei canoni non corrisposti
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
7
UNIONE EUROPEA
UTILIZZO DELL’ACQUA IN CAMPO ZOOTECNICO:
ASPETTI IGIENICO SANITARI
Ora andremo ad analizzare le norme che
riguardano gli allevamenti per l’utilizzo dell’acqua, dal punto di vista igienico sanitario.
Si deve premettere che ogni allevamento ha
sicuramente una casa per l’abitazione o comunque dei bagni di servizio per il
personale che vi lavora.
In base al Regio Decreto n. 1265 del 1934
“Approvazione del testo unico delle leggi
sanitarie” nel capitolo” Dell'igiene degli
abitati urbani e rurali e delle abitazioni” all’art. 218 è indicato che l'acqua potabile
nei pozzi, in altri serbatoi e nelle condutture
deve essere garantita da inquinamento.
Norme molto più recenti indicano con
precisione come si possono ottenere le
caratteristiche di potabilità dell’acqua al servizio dell’abitazione o dei bagni
dell’azienda.
Certamente se l’acqua utilizzata per la casa o per i bagni proviene da una rete pubblica,
almeno fino al contatore, la responsabilità
sulle caratteristiche dell’acqua sono a carico del gestore della rete.
Se però l’acqua che si utilizza proviene da una
fonte diversa come ad esempio un pozzo, che
è il caso più frequente, una sorgente o altro
per avere le caratteristiche di potabilità si
deve far riferimento anche ad altre norme.
In particolare il Decreto Ministeriale 26
marzo 1991, recante “Norme tecniche
concernente la qualità delle acque destinate al
consumo umano”, individua nell’unità
sanitaria locale ed il presidio e servizio
multizonale di prevenzione l’organo di competenza per i controlli in tale materia.
Sono proprio tali organi competenti che
devono emettere il giudizio di qualità e di
idoneità d'uso sulle acque destinate al
consumo umano.
Tale giudizio di qualità si basa sull’esame
ispettivo che si basa su una ponderata
valutazione dell'insieme dei dati analitici
relativi ai parametri organolettici, fisici,
chimici, chimico-fisici e microbiologici
opportunamente integrati dalle risultanze
dell'esame ispettivo.
L’esame ispettivo consiste anche nella
verifica della documentazione prodotta dal
richiedente in base ad un’apposita modulistica e nella verifica analitica successiva di
parametri microbiologici e chimici del
campione di acqua effettuato secondo le
modalità indicate dal controllore che possono
essere standard o particolari in base alla sede
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
8
UNIONE EUROPEA
del pozzo.
Nel controllo standard vengono determinati i
seguenti parametri:
PARAMETRI MICROBIOLOGICI:
- Batteri coliformi a 37°C;
- Escherichia Coli
- Enterococchi
PARAMETRI CHIMICI
- pH
- Conducibilità
- Durezza totale
- Nitrati
- Nitriti
- Azoto ammoniacale
- Fluoruri
- Cloruri
- Solfati
Successivamente il tecnico della Asl
competente, ai fini dell’idoneità, può dare
delle prescrizioni come ad esempio
l’istallazione di un potabilizzatore (cloratore) o di un impianto che riduca certi parametri
chimici come un denitrificatore.
Per quanto riguarda i pozzi si devono
osservare altre precauzioni per dare garanzie
igieniche di protezione delle falde come ad
esempio la chiusura della testata del pozzo.
Una adeguata attenzione va posta anche alle
condotte dell’acqua e agli eventuali serbatoi ad esempio ogni vasca deve essere dotata di
scarico di fondo e di scarico di superficie in
modo da agevolare l’ordinaria manutenzione
di lavaggio e di disinfezione periodiche.
Le coperture dei serbatoi devono essere
impermeabilizzate e dotate di sistemi di
smaltimento delle acque meteoriche.
Il materiale con cui è realizzato il serbatoio e
che è a contatto con l'acqua deve essere tale
da non modificare la qualità dell'acqua
immagazzinata.
L’altra norma di riferimento che può interessare gli allevamenti e le attività
correlate è il Decreto Legislativo 2 febbraio
2001, n. 31 "Attuazione della direttiva
98/83/CE relativa alla qualita' delle acque
destinate al consumo umano".
In base a tale decreto sono "acque destinate al
consumo umano" anche le acque utilizzate in
un'impresa alimentare per la fabbricazione, il
trattamento, la conservazione o l'immissione
sul mercato di prodotti o di sostanze destinate
al consumo umano.
In un’azienda zootecnica tale tipo di acqua,
che deve avere le caratteristiche di potabilità
sopra esposte, è quell’acqua che si utilizza ad esempio nei laboratori per la preparazione di
formaggi o nei laboratori di sezionamento
delle carni e delle macellerie aziendali.
Per quanto riguarda le acque di lavaggio degli
impianti di mungitura è opportuno che
l’acqua abbia le caratteristiche di potabilità. In campo zootecnico non esistono norme
specifiche relative alle caratteristiche
qualitative delle acque destinate
all’abbeverata degli animali. L'acqua destinata all'abbeverata deve
comunque essere di buona qualità, perché in
caso contrario acque non idonee possono
comportare problemi sanitari, riduzione delle
prestazioni produttive, alterazione della
qualità dei prodotti e danni alle attrezzature.
Per quanto riguarda l’acqua di bevanda in
zootecnia le normative sul benessere animale
prevedono che “tutti gli animali devono aver accesso ad un’appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata, o devono poter soddisfare
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
9
UNIONE EUROPEA
le loro esigenze di assorbimento di liquidi in
altri modi” (D Lvo n. 146 del 26 marzo
2001).
Indicazioni specifiche vengono poi riportate
nel decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
533, che stabilisce le norme minime per la
protezione dei vitelli, a partire dalla seconda
settimana di età, ogni vitello deve poter
disporre di acqua fresca adeguata in quantità
sufficiente; i vitelli malati e sottoposti a
condizioni atmosferiche di grande calore
devono poter disporre di acqua fresca in ogni
momento.
Nel decreto legislativo dal D.Lgs. 122/2011
recante “norme minime per la protezione dei
suini” è scritto che : “a partire dalla seconda
settimana di età, ogni suino deve poter
disporre in permanenza di acqua fresca
sufficiente”
Per quanto riguarda le norme a carattere
igienico sanitario in base al Regolamento (ce)
n. 183/2005, che stabilisce i requisiti di igiene
dei mangimi, l’acqua da bere deve essere di qualità adeguata agli animali allevati.
Quando vi è motivo di temere una
contaminazione di animali o di prodotti
animali derivante dall’acqua, devono essere adottate le misure necessarie a valutare e
ridurre al minimo i rischi.
Il Regolamento (ce) n. 852/2004 del 29 aprile
2004 sull’igiene dei prodotti alimentari per
quanto riguarda i requisiti in materia di igiene
dice che gli operatori del settore alimentare
che allevano, raccolgono o cacciano animali o
producono prodotti primari di origine animale
devono, se del caso, adottare misure adeguate
per utilizzare acqua potabile o acqua pulita,
ove necessario in modo da prevenire la
contaminazione.
L’indicazione è piuttosto generica ed è esplicitata successivamente solo dal capitolo
che riguarda i manuali di corretta prassi
igienica dove è detto che dovrebbero
contenere informazioni adeguate sui pericoli
che possono insorgere nella produzione
primaria e nelle operazioni associate e sulle
azioni di controllo dei pericoli, anche per
l’uso di acqua.
Il solo riferimento all’uso di acqua potabile è
quello che dice che va usata, ove necessario,
per garantire che i prodotti alimentari non
siano contaminati.
È quindi necessario che l’operatore del settore alimenti, quindi anche l’allevatore, si adoperi
per stabilire la necessità di utilizzo di acqua
potabile o meno.
Il Regolamento (ce) n. 853/2004 del 29 aprile
2004 che stabilisce norme specifiche in
materia di igiene per gli alimenti di origine
animale parlando delle aziende produttrici di
latte stabilisce i requisiti per i locali e le
attrezzature e per quanto riguarda le superfici
delle attrezzature destinate a venire a contatto
con il latte (utensili, contenitori, cisterne, ecc.,
utilizzati per la mungitura, la raccolta o il
trasporto del latte) dice che dopo l’impiego, tali superfici debbono essere pulite e, se
necessario, disinfettate.
Non è indicato se l’acqua da utilizzare deve essere potabile, ma la qualità dell’acqua deve avere le caratteristiche per permettere
un’adeguata pulizia e disinfezione. Sempre negli allevamenti di bovine da latte le
persone addette alla mungitura devono curare
con grande attenzione la pulizia personale.
A questo scopo devono essere disponibili
installazioni idonee attigue al locale di
mungitura per consentire agli addetti alla
mungitura e alla manipolazione del latte crudo
di lavarsi le mani e le braccia.
Anche se non esplicitamente indicato nei
regolamenti citati, come precedentemente
descritto, le norme nazionali ci danno
indicazione della necessità di avere acqua
potabile sia per il lavaggio degli impianti (non
della sala) di mungitura e per il lavaggio delle
mani e braccia dei mungitori.
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
10
UNIONE EUROPEA
ACQUA DI ABBEVERAGGIO DEGLI
ANIMALI Anche se non esplicitamente normata di
seguito si daranno indicazioni utili ai fini
della valutazione dell’acqua destinata all’abbeveraggio degli animali esaminando le principali caratteristiche chimiche e
microbiologiche.
DUREZZA La durezza è una proprietà dell'acqua legata
prevalentemente al contenuto di sali, in
particolare carbonati, bicarbonati e solfati di
calcio e magnesio, espresso generalmente in
grammi di carbonato di calcio (gradi
francesi°F) o di ossido di calcio (gradi
tedeschi °D) contenuti in 100 litri di acqua.
Acque ricche di sali di calcio e magnesio
vengono definite “dure”, mentre acque povere o esenti sono dette “dolci”. L’acqua è considerata dolce a valori inferiori a 60 ppm (parti per milione) , dura tra 120 e
180 ppm e molto dura se supera 180 ppm.
Questo parametro, se mantenuto entro certi
limiti, non sembra avere alcun effetto su
salute, performance e consumo di acqua degli
animali.
Acque particolarmente dure possono essere
poco digeribili, provocare una diminuzione
dell’assorbimento intestinale degli oligoelementi presenti nelle razioni e favorire
la formazione di incrostazioni calcaree
all'interno delle tubazioni e negli orifizi degli
abbeveratoi , certi farmaci (es.
ossitetracicline) possono essere inattivati con
acque molto dure.
ACIDITÀ Il pH indica il grado di acidità o alcalinità di
una soluzione acquosa.
Normalmente nell’acqua il pH è compreso fra
6 e 9, intervallo che può essere considerato
adatto per l’acqua di bevanda.
CONTAMINANTI BIOLOGICI Il controllo microbiologico dell’acqua di bevanda in allevamento è importante per
evitare conseguenze patologiche a carico
degli animali, quali problemi gastroenterici,
digestivi, respiratori, urogenitali e
riproduttivi.
I più importanti indicatori di contaminazione
biologica dell’acqua sono i batteri e tra essi i
coliformi totali e fecali, gli streptococchi
fecali e i batteri totali.
In campo zootecnico un’acqua di bevanda non dovrebbe contenere più di 2 coliformi per ml
e più di 100 batteri totali per ml.
Un numero di batteri totali superiore può
indicare una scarsa qualità microbiologica e
se questo numero è superiore a 10.000 per ml
l'acqua non deve essere utilizzata per
l’abbeverata.
La presenza di E. Coli è l’indizio di contaminazione fecale e deve essere assente
in 100 ml d’acqua. Devono essere assenti anche gli streptococchi
fecali, il Clostridium Perfringens le
salmonelle e gli enterovirus.
PARAMETRI FISICI Includono odore, sapore e limpidezza; l’acqua dovrebbe essere limpida e inodore.
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
11
UNIONE EUROPEA
CONTAMINANTI CHIMICI L’inquinamento chimico delle acque è dovuto principalmente allo scarico di rifiuti
industriali nei corsi d’acqua e nei terreni e all’utilizzo massiccio di fitofarmaci in agricoltura.
Si ritiene che attualmente siano alcuni milioni
le sostanze chimiche conosciute. Moltissime
sono tossiche e molte ritenute cancerogene
e/o sospette cancerogene.
I contaminanti chimici principali sono:
Nitriti e nitrati Indicano contaminazione delle falde dovute
alle concimazioni.
Livelli moderati di nitrati sono in grado di
provocare diversi problemi, quali riduzione
della crescita, aumento di infertilità e aborti,
carenza di vitamina A e disturbi all'apparato
digestivo, ma la loro pericolosità aumenta
notevolmente se vengono trasformati in
nitriti, composti molto tossici in grado di
rendere impossibile il trasporto dell’ossigeno ai tessuti e di provocare disturbi
cardiovascolari e nervosi.
Per l'abbeverata dei bovini quando l'ac- qua
presenta un contenuto di nitrato (NO3)
superiore a 220 mg/l, non dovrebbe essere
utilizzata.
I suini sono relativamente tolleranti a questi
composti, anche se un livello di 300 mg/l di
nitrati può essere sufficiente a causare una
certa tossicità nell'organismo.
Solfati I solfati ad elevati livelli (in particolare quelli
di magnesio e di sodio) possono provocare
nell’organismo disturbi gastrointestinali, con un forte effetto lassativo (concentrazioni
superiori a 1.000 mg/l).
Inoltre, a concentrazioni superiori a 800 mg/l
possono provocare carenze di ferro,
manganese, rame, zinco e vitamina B, con
conseguente riduzione di crescita, fertilità e
risposta immunitaria.
Contaminanti organici vari Nel caso dei contaminanti organici si tratta di
sostanze, presenti in natura o prodotte
dall'attività umana, che contengo- no
carbonio; spesso sono sostanze non
degradabili o che impiegano tempi
lunghissimi per decomporsi.
Tra le principali categorie di contaminanti
organici ci sono la trielina, i tetracloroetilene,
idrocarburi vari ecc.
Cloruri La presenza di alte concentrazioni di cloruri
nell'acqua (dovute a problemi di non corretta
clorazione) è in grado alterarne il sapore e di
accelerare la corrosione dei metalli. Nei
bovini non si può escludere che
concentrazioni elevate possano interferire
sulle fermentazioni ruminali.
Metalli pesanti I metalli pesanti (cadmio, cromo, piombo,
arsenico, mercurio, nichel, ecc.), possono
essere presenti in natura o derivare da attività
umane.
Per la potabilità dell’acqua questi metalli, data
la loro tossicità, hanno una soglia di
concentrazione ammessa molto bassa,
generalmente dell'ordine dei microgrammi
(milionesimi di grammo) per litro.
Quindi anche per le acque destinate agli
animali non si devono tollerare anche livelli
minimi di tali metalli.
Elementi minerali Alcuni elementi minerali come ferro,
manganese, cloro, rame, zinco nonostante non
provochino particolari rischi sanitari, se
presenti in quantità elevate possono avere
un'attività fortemente corrosiva sulle
attrezzature e provocare inconvenienti e
problemi di varia natura e gravità sugli
animali.
ARA
Umbria
Informazione&Zootecnia: Utilizzo delle acque e pozzi
12
UNIONE EUROPEA
Per esempio, possono provocare una forte
riduzione del consumo idrico per sapori e
odori sgradevoli e per torbidità dell'acqua;
inoltre, la presenza di ferrobatteri è in grado
di produrre una "fastidiosa" melma rossastra,
che può provocare anche un eventuale
riduzione del flusso.
Sommario
Premessa ......................................................................................................................... 2 Che cosa vuol dire? .......................................................................................................... 2 Riferimenti normativi ....................................................................................................... 2 Obblighi in sintesi ........................................................................................................... 3 Obbligo di comunicazione dei consumi idrici ................................................................... 4 I canoni ........................................................................................................................... 4
TIPOLOGIA DI CONCESSIONE ACQUE SOTTERRANEE ........................................... 5 ACQUE SUPERFICIALI - BACINI DI ACQUA DA SBARRAMENTO DI CORSO D’ACQUA
SUPERFICIALE ................................................................................................................... 6 SANZIONI ........................................................................................................................ 6
UTILIZZO DELL’ACQUA IN CAMPO ZOOTECNICO: ASPETTI IGIENICO SANITARI ...... 7 ACQUA DI ABBEVERAGGIO DEGLI ANIMALI ..................................................................... 10
DUREZZA.................................................................................................................... 10 ACIDITÀ ..................................................................................................................... 10 CONTAMINANTI BIOLOGICI ......................................................................................... 10 PARAMETRI FISICI ....................................................................................................... 10 CONTAMINANTI CHIMICI ............................................................................................ 11