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tecla-paoletti
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UUniversità di Pisa
FFacoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e NaturaliCCorsi di laurea della classe 12 (Scienze Biologiche):
SSCIENZE ECOLOGICHE E DELLA BIODIVERSITA’SSCIENZE BIOLOGICHE MOLECOLARI
(Anno Accademico 2004-2005
PPREVENZIONE E SICUREZZA IN LABORATORIO (1 credito laboratorio)((Prof. Annalaura Carducci)
FFINALITA’
IIl Corso di “Prevenzione e sicurezza in laboratorio” ha lo scopo di dare agli studenti gli elementi fondamentali per la prevenzione dei rischi derivanti dalla frequenza in un laboratorio biologico. A tal fine saranno illustrati i pericoli derivanti dalle varie attività ed i mezzi per prevenirli.
LPROGRAMMA
Concetti di salute e prevenzione Pericoli e rischi, come valutarli? Il laboratorio chimico-biologico ed i suoi pericoli Pericoli e rischi da agenti biologici, chimici e fisici Vie e modalità di esposizione Mezzi e procedure per la protezione collettiva ed individuale Smaltimento dei rifiuti di laboratorio Elementi normativi.
CAUSE DI INSALUBRITA’ IN AMBITO LAVORATIVO
LAVORO
Fatica fisicaPosizioniIntensitàDurata
Incidenti Organizzazione lavoroStress psicologico
AMBIENTE
Fatt. fisici-meccaniciMicroclima
IlluminazioneRumore
VibrazioniRadiazioni ionizzanti
e non
Fatt. chimiciGas, vapori
FumiPolveri
Sostanze tossichecon attività acuta
o cronica
Incidenti Fatt. biologiciAllergeni
Microrganismi
PERICOLO (HAZARD): qualità o proprietà intrinseca di una determinata entità (per esempio materiali o attrezzature da lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare danni e distinguibile in:
1. Pericolo per la sicurezza (safety hazard) ovvero quelle condizioni che possono determinare incidenti con danni all’individuo;
2. Pericolo per la salute (health hazard) ovvero quelle circostanze o agenti che possono colpire la salute dell’operatore o della sua prole, sia nell’immediato che nel futuro
RISCHIO (RISK): probabilità matematica che un evento (in teoria non necessariamente negativo) si verifichi, ovvero che sia raggiunto il livello potenziale di danno.
R = P x E x T
Ove
R = rischio di contrarre l’infezioneP = prevalenza dell’agente infettante nel “materiale” oggetto della lavorazioneE = frequenza di esposizione efficace al pericolo (ovvero probabilità di avere un
incidente)T = efficacia di trasmissione dell’agente a seguito di una singola esposizione
POTENZIALI PERICOLI IN LABORATORIO
PERICOLI INFORTUNISTICI
OGGETTI APPUNTITI E TAGLIENTI OGGETTI SURRISCALDATI O SURRAFFREDDATI APPARECCHIATURE A PRESSIONE O SOTTOVUOTO IMPIANTI ED APPARECCHI ELETTRICI INCENDIO O ESPLOSIONE
PERICOLI DI TIPO IGIENICO – AMBIENTALE
RISCHIO CHIMICO
Classificazione di pericolosità delle sostanze
Identificazione delle proprietà pericolose delle sostanze
Pericoli fisico-chimici• Esplosive
• Comburenti• Infiammabili
(altamente, facilmente infiammabili)
Pericoli tossicologici• Tossiche• Nocive
• Corrosive• Irritanti
Pericoli ecotossicologici
• Effetti sull’ambiente
Proprietà pericolose di un materiale
REATTIVITA’
PATOGENICITA’
Infiammabilità
Tossicità acuta
Esplosività Tossicità subcronica
Corrosività Tossicità cronica
Radioattività Cancerogenicità
Mutagenicità
Teratogenicità
Effetti sul metabolismo
Risposta allergica
Infettività
RISCHIO CHIMICO
Prodotti chimici reattivi
Decomposizione polimerizazione
Reazione con acqua, ossigeno o
altri prodotti chimici
Interazione con i costituenti
biologici
Rischi fisico-chimici Rischi tossici
Esplosione Incendio Liberazione di calore e/o sostanze tossiche
Rischi di incendio
La combustione di una sostanza è una ossidazione in cui l’energia calorica sprigionata, quando è visibile, costituisce il FUOCO. Quest’ultimo proviene anche da reazioni tra certi ossidanti e riducenti o tra certi
composti e l’acqua.
Elementi indispensabili
CombustibileComburenteInnesco (sorgente di accensione)
Caratteristiche di infiammabilità
Punto di infiammabilità (flash point)Temperatura di autoaccensione
L’esplosione può essere provocata da:
Decomposizione di sostanze a carattere esplosivoIncendio di miscele di aria con gas infiammabili o di polveri di prodotti combustibili, in presenza di sorgenti di innesco.
comburente combustibile
Combustione
energia
Composti in grado di produrre un reazione pericolosa:
Acqua ossigenata e suoi derivati: idroperossidi, perossidi, peracidi, per anidridi, per esteri, ipoalogenuri ecc.
Acido perclorico e suoi derivati: perclorati metallici o organici, fluoruri di perclorile
Acido nitrico (concentrato)
Acido cromico (e bicromati)
Permanganato di potassio (KmnO4)
Composti che possono reagire violentemente con l’acqua
Acidi forti anidri Isocianati
Anidridi (acetica, fosforica ecc.), Fluoro
Metalli alcalini (Na, K ecc.) e alcalino terrosi (Ca, ecc.) e loro ossidi: - CaO,
Na2O, Na2O2, KO2, K2O2
Alogenuri di acetili: - (CH3COBr, CH3COCl)
Idrossidi alcalini (NaOH, KOH), acetiluro di calcio (CaC2)
Alogenuri inorganici anidri:- PCl5, PCl3, POCl3, SOCl2, ecc.
Silani e alosilani
Idruri (NaH, ecc.), Diborano (B2H6) e
Borani
Non dimenticare la regola: “Niente acqua nell’acido” Quindi: “Non diluire l’acido”
SOSTANZE INCOMPATIBILI
Reagente A Reagente B Prodotto
Acido citrico rame, ottone e metalli pesanti
biossido di azoto
Arsenico in ogni materiale
qualunque agente riducente arsina
Azidi acidi azide di idrogeno
Cianuri acidi acido cianidrico
Fosforo alcali caustici o sostanze riducenti
fosfine
Ipocloriti acidi cloro o acido ipocloroso
Nitrati acido solforico biossido di azoto
Nitriti acidi fumi nitrosi
Selenuri acidi selenuro di idrogeno
Solfuri acidi solfuro di idrogeno
Telluluri acidi tellururo di idrogeno
Prodotti tossici
Testati per la loro
tossicità
=
128.400
Con scheda tossicologica = > 10.000
Testati per i loro effetti tumorali
= 3.414
Riconosciuto cancerogeni per gli animali
= 1.245
Potenzialmente cancerogeno per l’uomo
= 503
Agente studiato dal Centro Internazionale sul
cancro – Lione
= 764
Principali parametri tossicologici
Abbreviazioni Definizioni
DL 50 Dose Letale per il 50% degli animali per intossicazione attraverso una via non polmonare
CL 50 Concentrazione letale per il 50% degli animali per inalazione
DL L0 Dose
CL L0 Concentrazione
DL L10 Dose
CL L10 Concentrazione
DT 50 Dose
CT 50 Concentrazione
DT L0 Dose
CT L0 Concentrazione
Letale minima
Letale per il 10%Degli animali
Tossica (effettiva) per il 50% degli animali
Tossica minima
CONDIZIONI DI ESPRESSIONE DELLA TOSSICITA’
Il rischio tossico legato ad un prodotto dipende: dalle sue proprietà fisiche e chimiche dalle vie di penetrazione nell’organismo dalla quantità (dose) introdotta nell’organismo dai bersagli biologici colpiti le attitudini metaboliche (variabili secondo gli individui) ad eliminare questo prodotto gli effetti di sinergia con altre aggressioni dell’individuo (chimici, fisici o lo stress stesso)
Rischio da inalazione
Pericolo Mezzi per prevenzione/protezione
Rottura di recipienti contenenti tossici, durante il trasporto
Utilizzare secchi o canestri per bottiglie. Non utilizzare l’ascensore destinato alle persone per il trasporto
Impiego di sostanze molto tossiche (benzene CCL4, CH3OH, Hg, ecc)
Eliminarli, sostituirli, non lasciare i recipienti aperti. Utilizzarli sotto cappa. Utilizzare i cancerogeni con guanti a perdere
Formazione di vapori tossici irritanti da reazione o da essiccazione
Utilizzare cappe aspirate. Per essiccare usare stufe aspirate
Inquinamento da rilascio di gas da CO2 solido
Depositare all’esterno
Rilascio di vapori tossici da vetreria sporca
Lasciare tappati i recipienti. Sciacquare prima di dare alla lavanderia. Usare lavatrici automatiche
Lavaggio con solventi Eseguire sotto cappa
Rottura di reattori e di recipienti contenenti sostanze tossiche
Se l’inquinamento è leggero:
1.Aprire le finestre
2.Avviare le cappe con saliscendi aperti
Se l’inquinamento è importante:
1.Far uscire le persone
2.Far bonificare immediatamente da persone munite di autorespiratore e maschere
3.Aprire le finestre
4.Avviare le cappe
Assorbimento dei liquidi come indicato nelle schede di sicurezza
Mettere in sacco stagno
Lavaggio con acqua corrente
Rischio da ingestione
Pericolo Mezzi di prevenzione/protezione
Pipettare con la bocca Usare la propipetta
Assaggiare un prodotto chimico (riconoscimento galenico)
Vietare formalmente tale pratica
Mangiare, bere e fumare in laboratorio
Vietare tale pratica
Mettere prodotti pericolosi in recipienti “comuni” per alimenti
Evitare e vietare tale pratica
Rischi da contatto
Pericolo Mezzi di prevenzione/protezione
Travaso con rischi di investimento
Per travasare da fusti impiegare pompa manuale, indossare occhiali o mascherina protettiva, guanti in PVC
Sifonamento con aria compressa
Non superare 0.1 – 0.2 bar
Rottura a seguito di riscaldamento di recipienti in vetro
Usare retina metallica con spargi fiamma. Non lasciare le provette immobili non riscaldare dal fondo (inclinazione per offrire maggiore superficie alla fiamma)
Investimento da liquidi corrosivi Dotare il laboratorio di doccia fissa a pedana o a catena e di lavaocchi
Le lenti corneali morbide possono concentrare i vapori di corrosivi
Evitare di indossare lenti corneali in laboratorio o portare occhiali protettivi
Tabella: solventi organici classificati come neurotossici (U: uomo, A: animale)
SOSTANZA QUADRI CLINICI
NEUROTOSSICI UMANI RICONOSCIUTI
Solfuro di carbonio Psicosi (U), Neuropatia (A), Parkinsonismo tardivo (U)
n-esano, MEK, MBK Neuropatia periferica (U, A)
Toluene (intoss. acuta) Disfunzioni irreversibili a carico del cervelletto e delle vie piramidali (U)
tricloroetilene Nevralgia trigeminale (U), degenerazione troncoencefalica (A), Mielopatia traversa
(U?)
NEUROTOSSICI UMANI SOSPETTI
Dietiletere Anoressia
Etilene cloridrato Encefalopatia, tremore
Nitrobenzene Disturbi della sfera limbica
Piridina Paralisi del facciale
Stirene Ototossicità, neuropatia periferica
tetracloroetano Neuropatia periferica
Tricloroetilene e percloroetilene Demenza organica
xilene Ototossicità, demenza organica
Acqua ragia minerale Demenza organica
Tabella: solventi in grado di provocare nefropatie acute e croniche
Sostanze in grado di provocare nefropatie acute e croniche
Tetracloruro di carbonio
Dicloroetano
Tetracloroetilene
Tetracloretano
Trielina
glicoli
Sostanze in grado di provocare nefropatie prevalentemente croniche
Alchilfurani Dinitrobenzene
Bromuro di metile Dinitrotoluene
Cicloesanolo Diossano
Clorobenzene Epicloridrina
Cloroformio Esacloro 1:3 butadiene
cloronitropropano Esaclorociclopentadiene
Cloruro di allile Fenolo
Cloruro di metile Metilcicloesanone
Cresolo Nitropropano
dicloroacetilene Pentacloroetilene
1,2 diclorometano Solfuro di carbonio
dimetilacetamide tetraidrofurano
Soglia dell’olfatto e valori medi di esposizione (VME) per qualche solvente usuale
Solvente
Soglia
dell’olfatto (ppm)
VME Ppm mg/m3
Acetone
450
750
1800
Etanolo 350 1000 1900
Metanolo 2000 200 260
Benzene 100 5 16
Toluene 50 100 375
Xylene 4 100 435
Esano
80 50 170
COLORI DEI GAS
acetilene arancione
ammoniaca verde chiaro
anidride carbonica grigio chiaro
argon amaranto
aria bianco e nero
azoto nero
cloro giallo
elio marrone
etilene violetto
idrogeno rosso
ossido di carbonio giallo
ossigeno bianco
PERICOLOPERICOLO
RISCHIORISCHIO
DANNODANNO
CONCAUSE DI RISCHIO
CONCAUSE DI RISCHIO PERSONALE
ESPOSTO
PERSONALE ESPOSTO
MISURE DI PROTEZIONEMISURE DI PREVENZIONE
Un reattivo biochimico di cui non abbiamo informazioni tossicologiche deve essere manipolato a priori come un prodotto tossico, e se si sospetta che possa
agire sul patrimonio genetico, come prodotto genotossico
PREVENZIONE
Per prevenire gli incidenti legati a caratteristiche chimiche, bisogna evitare miscele incontrollate, in particolare al livello del lavandino e dello stoccaggio dei rifiuti
Prima di realizzare una reazione chimica con miscele di prodotti che non conoscete,
consultate la lista dei prodotti incompatibili e, se i vostri prodotti non figurano, fate una prova su piccole quantità ed in condizioni protettive rinforzate
(guanti ed occhiali)
ATTENZIONE!I guanti mal utilizzati potrebbero essere veicolo di contaminazione!
Cambiando il locale di lavoro o telefonando senza levarsi i guanti sporchi, si può contaminare le maniglie e il telefono che saranno in seguito toccati senza
protezione. Evitare ugualmente la contaminazione dei rubinetti. Per togliersi un paio di guanti sporchi di un prodotto chimico tossico, procedere come con i guanti contaminati da sostanze radioattive. Gettali nel sacco dei rifiuti solidi
tossici