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Valoripubblici il report

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Piazza Mazzini. Il cantiere dei Valori Pubblici. Come costruire un bando con le persone. Il report del percorso partecipato.

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Piazza Mazzini costituisce il luogo tradizionale della città moderna – così come piazza S. Oronzo lo è per la città antica - dove incontrarsi, partecipare alla vita comune, relazionarsi; essa concentra attorno a sé la vita sociale cittadina e quella commerciale di livello urbano.

Piazza Mazzini è la ‘piazza’ dei leccesi.

Indire un concorso di idee per la riqualificazione della Piazza e degli spazi ad essa pertinenti, prende le mosse dal desiderio di individuare la migliore idea progettuale per la rigenerazione della piazza, ricorrendo a tutte le professionalità tecnico-progettuali disponibili.

Associare al concorso di idee un processo partecipato di coinvolgimento degli abitanti, dei fruitori, e dei vari portatori di interesse, per costruire insieme il bando per il concorso, nasce dalla centralità stessa della piazza per la città da una parte, e dalla volontà dall’altra di ‘sperimentare’ percorsi di partecipazione sulla progettazione degli spazi urbani al fine di costruire visioni condivise degli stessi e di assicurare quella ‘cura’ dei luoghi collettivamente immaginati.

Condivisione e partecipazione diventano così le parole d’ordine di un progetto per certi versi singolare ma, forse, proprio per questo, ambizioso. Un progetto capace di coinvolgere e non di imporre, di includere e non di escludere, di aprirsi e non di chiudersi rischiando di essere autoreferenziale, di arricchirsi di idee e azioni,

parole e suoni, “movenze” perfette di un mosaico da costruire giorno per giorno per regalare a questa città uno dei suoi simboli più significativi. Lecce ci prova. Il Comune sceglie di scrivere questo percorso con i suoi cittadini entrando in una dimensione nuova nella quale anche i bambini stabiliscono regole e principi, attori protagonisti di una grande storia. Piazza Mazzini diventa l’emblema di un modus operandi affascinante, nel quale ogni azione è guidata e illuminata da precisi obiettivi. Un percorso nel quale ogni decisione assume un significato particolare in quanto nasce da un percorso immaginato e tracciato con i cittadini, Un sentiero a più voci per dare voce (e colore) a questa parte di città, capace di ascoltare ma anche di essere ascoltata.

Paolo PerroneSindaco di Lecce

Il bando si scrive a “trecentomila mani”.

Tutto nasce da una precisa richiesta dell’Amministrazione: far “rivivere” Piazza Mazzini, darle un nuovo volto ed una rinnovata funzione.

Per giorni ho girovagato nella piazza e nei dintorni della stessa imponendomi di non lasciarmi condizionare dalle discussioni, dalle dissertazioni filosofiche sulla città, sul significato di piazza, di “agorà” - come ci piace chiamarla a indicazione dell’esistenza di un’essenza intrinseca del luogo - da tutto ciò che ho letto o che ho udito in questi anni -di maturità?! - sui problemi di questo spazio urbano e sulle possibili soluzioni da adottare.

Non è facile liberarsi dai condizionamenti, liberarsi dal ricordo di ciò che era negli anni ottanta, quando ogni angolo - come a indicare i punti cardinali - era “abitato” da comitive di giovani che lì si incontravano, estate come inverno, per chiacchierare, scherzare, …. “socializzare”. All’epoca il traffico, oggi caotica ricerca di un improbabile parcheggio, era per lo più il “mototondo” (perdonate il neologismo che capirete più avanti quando nella lettura di questo testo vi imbatterete nella disarmante, lungimirante, spietata e nel contempo meravigliosa realtà del pensiero bambino) di ragazzi che giravano intorno alla piazza con motorini e scooter. Lo spazio era dei giovani quasi off limits per adulti e bambini. Era questa, direi forse suo malgrado, la sua connotazione.

Cos’è ora Piazza Mazzini o meglio Piazza Trecentomila come per lunghi anni è stata chiamata in memoria della sua “genesi”? Ha ancora una sua caratteristica o negli anni ha perso ogni riferimento con la città, spenta nell’immobilismo di un disegno che non è percezione, nel gelo di uno spazio che non dialoga con il contesto quasi implosione di un sogno di “centralità”?

Questa è certo solo una visione: ce ne sono cento, mille altre tutte da ascoltare e ognuna di esse può darci un’idea, uno spunto su cui lavorare, su cui professionisti e tecnici potranno confrontarsi per progettare la Piazza del domani.

E’ stata per me un’esperienza nuova ed entusiasmante, la partecipazione degli addetti ai lavori, dei vari portatori di interesse, dei cittadini, dei bambini è andata al di là di ogni più rosea aspettativa.

I mille dubbi iniziali hanno lasciato il posto al desiderio di condividere il percorso intrapreso, certo, migliorabile e perfettibile come qualsiasi altra azione dell’uomo, ma sicuramente segno tangibile di un piccolo ma significativo passo verso una nuova progettazione degli spazi pubblici più consapevole e partecipata.

Claudia BrancaDirigente Settore Lavori Pubblici

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ATTENZIONE ATTENZIONE!

è vietato l’ingresso ai non addetti al lavoro,

è vietato il lavoro ai non addetti all’ingresso,

è ingrassato l’addetto ai non vietati al lavoro,

è levato il gessetto ai non addetti all’ingrosso,

è ingrossato il divieto ai non lavati di fosso,

è addetto all’ingresso il non vietato al lavoro,

è avvallato il lavoro all’ingresso del foro,

è levato di dosso il divieto del tetto,

è addossato il divieto ai non venati di rosso,

è arrossato il viadotto ai derivati del cloro,

è venduto il cruscotto con paletti di gesso,

è ingessato il bompresso ai maledetti del fosso,

è mozzato il permesso ai garretti del toro,

è maledetto il congresso dei cavalli del moro,

è forato il moretto nei contratti del coro,

è contrito il foretto ai lavori del messo,

è cessato il forzetto al divieto dell’oro,

è venduto il merluzzo non senza decoro,

è dettato il permesso ai verdetti del foro,

è vietato l’ingresso agli addetti al lavoro,

((Bruno Munari))

Il divieto di accesso invertito, è diritto abituale.

è permesso l’accesso agli addetti ai valori,

è permesso ai valori l’accesso agli addetti,

è volato l’addetto agli eccessi permessi,

è saltato il permesso ai congressi concessi,

è spostato il passeggio dei passi recessi,

è tornato il passato nei posti dei passi,

è passato il futuro nei fusti riposti,

è fissato nel posto il passato composto,

è sfidato il divieto più rosso del mosto,

è curato l’arcano del singolo ramo,

è letto il foglietto dell’ultimo uomo,

è fatto il formato di pezzi di suono.

Diritto d’accesso!((Valori Pubblici))

L’anastrofe (dal greco anastrophē, «inversione») è l’inversione dell’ordine abituale di un gruppo di termini successivi.

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Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza.Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blù, e la gente non sapeva più come regolarsi.

“Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?”Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l’insolito segnale blù, di un blù che così blù il cielo di Milano non era stato mai.

In attesa di capirci qualcosagli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano:“Lei non sa chi sono io!”

Gli spiritosi lanciavano frizzi:“Il verde se lo sarà mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna.Il rosso lo hanno adoperato

per tingere i pesci ai Giardini.Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l’olio d’oliva.”

Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all’incrocio a districare il traffico.

Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente.Prima di spegnersi il semaforo blù fece in tempo a pensare:“Poveretti! Io avevo dato il segnale di – via libera – per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio.”

((Gianni Rodari))

Principi di cantiere

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Indice

Costruire un bando con le persone

Attenzione, Attenzione

Principio di cantiere, Semaforo blu

Agenda di Cantiere

1. ComunicAzione1.1 Pubblici Valori, Pubblici Lavori1.2 Conferenza stampa a Palazzo Carafa

2. Le case musicali della partecipazione

3. 6 marzo 2012. L’incontro con la P.A.3.1 SWOT della P.A.3.2 La conversione della SWOT in versi

4. 8-15 marzo 2012 La Bussola dei Valori Pubblici

4.0 In attesa delle nuvole4.1 Il posto delle nuvole4.2 L’adozione primaria4.3 Gli scenari delle nuvole4.4 La cattura delle nuvole4.5 Le piazze delle nuvole4.7 Le chiavi delle nuvole4.8 Il parco delle nuvole

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Indice

5. 21 marzo 2012EASW.Scenario Workshop dei Valori Pubblici5.0 2017. La visione catastrofica 5.1 2017. Pensiero5.2 2017. Ambiente5.3 2017. Persone5.4 2017. Scambi

6. 24 marzo 2012 ConTESTO. Open Lab Technology

7. La visione di futuro unificata

8. Dialogo sull’accessibilità

9. 3-4 aprile 2012GOPP. Per un bando fondato sui problemi9.1 L’albero dei problemi di Piazza Mazzini9.2 L’albero degli obiettivi di Piazza Mazzini9.3 La rete degli indicatori di valutazione

10. Videoimmagini in 2.0

11. I numeri dei Valori Pubblici

Biblio-linkografia

Crediti

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Agenda di Cantiere

PRIMO TEMPO6 marzo 2012

Avvio a Palazzo Carafa“Piazza Mazzini Oggi. ”Lo scenario zero costruito dalla Pubblica Amministrazione

della Città di Lecce. SWOT partecipata e Muro Nomade.

Sindaco, Assessori, dirigenti e funzionari del Comune

di Lecce costruiscono il racconto di Piazza Mazzini oggi.

Lavorano utilizzando Metaplan, un metodo strutturato

di progettazione partecipata.

Nasce una visione trasversale,

dal punto di vista integrato dei settori.

Una raccolta dei punti di forza, delle debolezze,

delle minacce e delle opportunità,

per la generazione collettiva

del bando pubblico

che cambierà Piazza Mazzini.

8- 13-15 marzo 2012

Il Laboratorio Primario dei Valori Pubblici“Il Posto delle Nuvole”I 93 alunni delle quarte classi

dell’Istituto Scolastico Cesare Battisti

elaborano le prime visioni di futuro

per Piazza Mazzini.

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Agenda di Cantiere

Un adattamento originale

per l’infanzia del noto metodo EASW

(European Awareness Scenario Workshop),

costruito dalla Comunità Europea

per lo sviluppo strategico dei territori.

I bambini avviano i ragionamenti sul futuro

dei valori pubblici partendo dal racconto

della Pubblica Amministrazione

sul presente di Piazza Mazzini.

SECONDO TEMPO21 marzo 2012, Galleria Mazzini

Scenario Workshop per i Valori Pubblici

“il futuro è ora!”La Galleria come cantiere. Portatori di interesse e di

competenze dal mondo dell’economia, della cultura,

dell’ambiente e della società elaborano

scenari di futuro per Piazza Mazzini

e li unificano per fondare

le prospettive e i principi del bando pubblico.

24 marzo 2012, Galleria Mazzini

Open Lab Technology

“ConTESTO”Per la convergenza della cittadinanza

e di tutti i soggetti interessati

alla definizione partecipata del bando pubblico.

La lettura di Piazza Mazzini

a partire dalle competenze

e dalle esperienze delle persone.

Racconti brevi dei presenti

che diventano “Piazza Mentale”:

il disegno dei discorsi

per rappresentare il contesto.

TERZO TEMPO3-4 aprile 2012Palazzo CarafaGOPP. Progettazione partecipata per problemi

“Quali problemi dovranno affrontare i progetti per

realizzare la visione condivisa di Piazza Mazzini?”

Definizione partecipata per problemi secondo

GOPP - Goal Oriented Project Planning.

Focalizzazione del sistema al albero

dei principi del bando.

Definizione degli obiettivi generali e specifici,

dei risultati attesi e dei criteri

per gli indicatori di valutazione del bando,

a partire dai problemi e dagli ostacoli

al raggiungimento

della visione futura condivisa.

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1. ComunicAzione

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1.1 Pubblici Lavori, Pubblici Valori.

Il cantiere è il luogo del cambiamento.

Un posto rischioso

dove valgono regole e obblighi.

La sicurezza è capacità di prevedere

ed è un fatto collettivo:

molti punti di vista riducono gli errori.

L’ascolto diffonde la responsabilità

senza frammentarla.

Così i lavori diventano valori.

Nel loro manifestarsi prima di nascere

è la chiave della loro natura pubblica.

Per questo il cantiere,

che a regime è chiuso,

per nascere deve essere aperto.

La comunità,

che comunica e agisce

nel suo spazio temporale,

ha un profilo alto

se si muove

prima delle decisioni.

Se lascia impronte

e solchi di testimonianza,

sarà più facile

e meno rischioso

decidere le strade

e segnare i sentieri,

scegliendo fra le molte

direzioni possibili.

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1.2 Sala Giunta, conferenza stampa a Palazzo Carafa

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Valori Pubblici0:32

Tema 1,Visioni sul Futuro 2:40

Tema 2, Primo Paesaggio2:56

Tema 3,Secondo Paesaggio1:45

Tema 4, Terzo Paesaggio 2:54

Tema 5,Quarto Paesaggio 3:30

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2. Le case musicali della partecipazione

Un percorso partecipato di decisioni a più voci

si fonda sullo sguardo e sull’ascolto.

E’ una storia unica di tessuti e di contesti,

mai esistita prima.

Visualizzare insieme futuri diversi,

su diverse scale del tempo e tanti panorami,

fa stare sulla soglia dei molti sentieri non ancora nati,

plurali e imperfette bozze fino in fondo,

ma tutte utili, prima di tutte le decisioni.

Se si sta insieme si può andare

verso molte direzioni possibili,

come esploratori di futuro.

In questo punto della strada

si può ancora tornare,

dopo una corsa in avanti,

con una bussola fra le mani.

Tornare indietro e ricostruire gli immaginari

che sono oltre l’orizzonte,

decidere e infine partire

veramente insieme. Da persone.

Valori Pubblici è un sistema di sentieri abitati,

per il futuro di Piazza Mazzini.

Gli immaginari lungo i sentieri sono case musicali.

Gabriele Rampino compone

le musiche per Valori Pubblici.

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3. 6 marzo 2012. L’incontro con la P.A.

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Team della SWOT: Paolo Perrone, Sindaco della Città di Lecce ,

Traffico - Mobilità - Viabilità e Segnaletica, Servizi Sociali, Programmazione e Strategie Territoriali

Gaetano Messuti,

Assessore Settore Lavori Pubblici

Claudia Branca,

Dirigente Settore Lavori Pubblici

Giovanni Garrisi,

Assessore Settore Ambiente, Igiene Urbana e Protezione Civile

Fernando Bonocore,

Dirigente Settore Ambiente, Igiene Urbana e Protezione Civile

Luigi Coclite,

Assessore Settore Attività Economiche e Produttive

Paolo Rollo,

Dirigente Settore Attività Economiche e Produttive

Nicola Massimo Elia,

Assessore Settore Cultura - Spettacolo - Sport e Tempo Libero - Impiantistica Sportiva

Sergio Aversa,

Dirigente Settore Traffico, Mobilità, Viabilità e Segnaletica

Fulvio Lecciso,

Assessore Settore Politiche Educative, Formative e Pubblica Istruzione

Anna Maria Perulli,

Dirigente Settore Pubblica Istruzione - Lecce Città Universitaria e Settore Servizi Sociali

Antonio Carpentieri,

Direttore Istituzione per i Servizi Sociali

Luigi Maniglio,

Dirigente Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio

Raffaele Parlangeli,

Dirigente Settore Programmazione e Strategie Territoriali

Maurizio Guido,

Dirigente Settore Patrimonio – Servizi Cimiteriali - Edilizia Scolastica – ERP

Francesca Rossi,

Funzionario Settore Lavori Pubblici

Luigi Lezzi,

Dirigente Istituto Cesare Battisti

Rosalba Evangelista,

Docente Istituto Cesare Battisti

6 marzo 2012

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3. 6 marzo 2012. L’incontro con la P.A.

Il percorso inizia con un incontro partecipato

rivolto alla Pubblica Amministrazione.

Sindaco, assessori, dirigenti e funzionari

del Comune di Lecce costruiscono il racconto

di Piazza Mazzini oggi.

Lavorano utilizzando Metaplan,

un metodo strutturato di progettazione partecipata.

Nasce una visione trasversale,

dal punto di vista integrato dei settori.

La Pubblica Amministrazione costruisce una SWOT:

una bussola dei punti di forza, delle debolezze,

delle minacce e delle opportunità,

per la generazione collettiva del bando pubblico

che cambierà Piazza Mazzini.

Il paesaggio dei discorsi è affidato ai margini,

dentro un Muro Nomade.

Il presente è il punto di partenza.

Precipita in versi.

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Non chiedere qual è il problema.Chiedi qual è la storia e solo così saprai qual è

realmente il problema.

((John Forester))

3.1 SWOT della P.A.

Piazza Mazzini oggi.

La Pubblica Amministrazione usa codici comuni.

Con fogli mobili colorati veicola le questioni,

decidendone l’impronta originaria:

i fogli gialli sono di sfondo economico,

quelli azzurri per l’identità ambientale delle cose,

i rosa raccontano i fatti di natura sociale,

quelli di colore arancione, gli elementi culturali.

Valori e problemi transitano sulle superfici,

per attivare confronti. Sono raggruppati in base a

principi condivisi. Contengono le parole chiave.

I discorsi ai margini documentano i toni istantanei.

La visione diventa collettiva, perché i linguaggi,

i saperi esperti e quelli naturali,

accettano la fusione del senso,

nelle comunità e nei luoghi di governo,

simmetricamente.

E’ la descrizione di Piazza Mazzini.

E’ l’avvio del bando nel tempo presente.

Questo scenario zero è base di lavoro generale

e principio d’avvio per lo scambio,

con i cittadini, i bambini,

i portatori di competenze e di interessi.

Perché lo scenario muterà come le nuvole,

ma il tempo di oggi rimarrà,

come paesaggio terrestre

e riferimento imprescindibile del concorrere.

La SWOT, partecipata prima di ogni cosa,

è MetaSWOT, emersione, rilettura collettiva,

bussola di valutazione.

È aggregazione di tutti gli aspetti:

favorevoli e sfavorevoli,

controllabili e non controllabili.

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Per Piazza Mazzini l’oggi ha quattro facce e raccoglie:

Punti di Forza (Strengths), attuali e sentiti, valo-rizzabili attraverso il bando (S);

Punti di Debolezza (Weaknesses) da contrasta-re con lo strumento del bando (W);

Opportunità (Opportunities) fattori positivi esterni sui quali il bando non può agire, certamente utili, se conosciuti ed apprezzati (O);

Minacce (Threats) esterne e non influenzabili direttamente dal bando, da conoscere, per contra-starne gli effetti (T).

La MetaSWOT combina e ricostruisce i quattro aspetti della realtà, attraverso l’interazione e la messa in gioco istantanea dell’esperienza e della conoscenza soggettiva. Valorizza il “sapere pratico” della Pubblica Amministrazione, che nell’interazione opera come aggregato sensibile di decisori-abitanti. E’ un’indagine a fuoco ristretto su un brano di territorio, con attenzione trasversale e forte riferimento al reale potere di azionedel futuro bando di concorso.

Il meccanismo consente di apprezzare lo sfondo soggettivo delle cose e conduce le persone fuori dai campi consuetidei settori d’appartenenza. Le osservazioni convergono dentro i quadranti come integrazione delle visioni e delle competenze. Metaplan e swot, fondendosi su un unico piano operativo, producono aggregati sensibili di narrazione.

La raccolta in bacheca è immediata. La discussione è collettiva. Condotta attraverso ogni contributo, persegue un duplice scopo: definire le macro-aree “sensibili” e specificare gli spunti per arricchirli.

Molti temi e numerose connessioni, per descrivere la complessità di uno spazio urbano centrale, elemento chiave di territorio urbano.

Strengths, i punti di forza

Il contesto storico e socialeNon degradato. Elevato.Un’area immobiliare interessante, con un ceto medio culturalmente vivo

Il passatoPiazza Mazzini è una porzione di quella che era la Piazza dei Trecentomila, oggi ampiamente occupata dagli edifici costruiti nella seconda metà del novecento. La traccia è nella stele che ne richiama la fondazione, fra il 1956 e il ‘57, come luogo grande, per il Congresso Eucaristico. Nei ricordi delle persone si rintraccia un punto di forza celato e dominante: l’immaginario profondo di una piazza vissuta per tanti anni come grande cortile e giardino di casa, estensione fisica naturale degli edifici che la racchiudono.

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Il vuoto di valoreAll’interno di un contesto fortemente edificato, il vuoto dello spazio è un’occasione di slancio visivo. Un punto di vista differente, allargato e inaspettato, che, se non necessariamente “riempito”, può costituire un’occasione di elevata qualità.

Il verde in piazzaÈ uno dei punti di forza. Opportunamente curato e mantenuto, rappresenta un elemento valorizzante all’interno di un contesto urbanodensamente edificato. È una risposta interessante al pieno urbano dell’intorno. Gli spazi verdi sono un fatto puntuale contrapposto alla campagna lontana,limite, margine e paesaggio della periferia.

La Piazza e gli scambiPiazza Mazzini è “luogo del commercio” a molte attività, eterogenee, economiche e finanziarie: punti di forza del presente e del futuro, se il tessuto economico attrae l’attenzione collettiva e rivitalizza l’uso degli spazi urbani.

I fruitoriSono eterogenei: è una cosa da valorizzare. Lo spazio della Piazza è una passeggiata potenziale e un luogo incompiuto di aggregazione giovanile.

Wi-fiLa rete wireless gratuita all’interno della piazzaè un punto di forza per l’aggregazione e per l’uso.

La mobilità localePiazza Mazzini è un’area ad elevata presenza di veicoli, di visitatori e di residenti, in un’insufficiente predisposizione di parcheggi privati. Per questo la notevole disponibilità di posti auto è un elemento attrattivo della piazza.

Weaknesses, i punti di debolezza

L’accessibilità scarsaLa congestione del traffico e gli anelli di parcheggio, oltre ad innalzare l’inquinamento,chiudono la piazza rispetto al contesto: la rendono inaccessibile allo sguardo e quasi fisicamente impenetrabile. Inducono le persone a preferire il passaggio veloce ed il passeggio sui marciapiedi più lontani, attorno agli edifici. La viabilità è una barriera importante, sotto i più diversi punti di vista.La bassa accessibilità è grande deterrente, soprattutto per le persone con ridotte capacità motorie.

Gli anni ‘70 La sensazione più grande è che Piazza Mazzini sia rimasta imprigionata nella sua storia, negli anni ’70, quando sono nati gli edifici che la racchiudono. Ogni tentativo di evoluzione è fallito,con un continuo ritorno al passato ed un congelamento dell’uso degli spazi.

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Quale funzione? Piazza Mazzini è luogo “inespresso”.Vissuta nelle ore di commercio, non offre un’alternativa possibile ed un uso fuori orario.

Il vuoto a renderePiazza Mazzini è vuoto fisico e vuoto percepito. La piazza, come luogo di puro transito,non favorisce la coesione sociale, né possiede qualità urbana appetibile.

La mancanza di desiderioManca il desiderio. Di utilizzarla in qualche maniera. La scarsa appetibilità della piazza si collega al basso interesse degli operatori economici per investimenti nei luoghi. La mancanza di desiderio aumenta per il clima della piazza: d’estate è assolata e calda, d’inverno è sferzata dal vento.

Non continuità, ma episodi Questo spazio, potenzialmente attrattivo e liberamente utilizzabile, non esprime una ragione per essere frequentato. Rimane zona di transito.Non è luogo di aggregazione e di eventi.

L’alta disponibilità di posti autoIl vantaggio non offre un valore aggiunto alla riqualificazione dello spazio e ne condiziona l’uso.

La rotatoriaLa concentrazione delle attività e dei servizi, la disponibilità alta di posti auto, rendono Piazza Mazzini meta di flussi giornalieri elevati,e la riducono a rotatoria.

Opportunities, le opportunitàGalleria MazziniE’ un potenziale elemento strategico,per lo sviluppo e per la riqualificazione della piazza. Rappresenta una sua naturale estensione,più protetta e protesa verso la città.

C’entro? O non Centro? La città ha un centro forte: il nucleo consolidato e storico, verso cui sono dirette le maggiori attenzioni dei cittadini, dei soggetti economici, dei turisti e dei visitatori. Piazza Mazzini e Piazza Sant’Oronzo: sono poli allo specchio. Modernità e città antica, contrapposizione di usi e di interessi. La “centralità fisica” di Piazza Mazzinirappresenta la possibilità di trasformare Lecce in un meccanismo policentrico, in grado di collegare il nucleo antico alla città consolidata del contorno,con soluzioni e funzioni diversificate, “scaricando” le pressioni d’uso.

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La Piazza e gli scambi

Una più ampia e corretta pianificazione del commercio, su scala comunale, agirebbe su Piazza Mazzini, migliorando i criteri di vivibilità dei suoi spazi.

La piazza e le scuoleLe vicine Primarie e le Mediepotenziano un tessuto sociale che ha una forte capacità di recepire i cambiamenti culturali del tempo e di trasformarli in progetti vivi per gli spazi. Per questo il contesto di Piazza Mazzini, più di altri luoghi di Lecce maggiormente consolidati, è capace di leggere i cambiamentidelle relazioni tra le persone e gli spazi.

Nuove alternative? Dentro una riorganizzazione complessiva dell’uso spaziale di Lecce, Piazza Mazzinioffre l’occasione di usi alternativi e di nuove soluzioni mancanti nelle aree limitrofe.

Un sogno a due piedi Un’area e un’isola pedonale.Tutti sognano un luogo accessibile e aperto. Un’isola dei piedi, con molti ponti.

La regolarità degli spazi urbani adiacentiLa rende governabile e in grado di assorbire eventuali politiche di riordino della gestione della mobilità,che sicuramente vanno messe in atto.

I contenitori vicini in recuperoProssima ad edifici in via di riqualificazione, può entrare in relazione spaziale e funzionale con essi, dentro la costruzione di una rete urbana di spazi per la socialità e la cultura.

Threats, le minacceUn patrimonio edilizio circostante invecchiatoPer quanto interessante sul mercato, il sistema edificato al contorno ha perso nel tempo la qualità architettonica.

La tendenza al cattivo uso degli spazi pubbliciC’è scarsa attenzione e poca cura, c’è l’idea che i luoghi della città non siano spazi nostri, che per questo si possano trascurare.

La Piazza e gli scambi

È importante proteggere Piazza Mazzini, perché non si trasformi in un centro commerciale, considerando l’equilibrio degli interessi,del commercio e della residenza.

La mobilità urbanaSe non risolta, resta un elemento critico,che non permette di migliorare realmente il contesto di Piazza Mazzini.

Il rischio del contestoUna dimensione attrattiva bassa d’insieme,che prescinde dall’orario di apertura dei negozi, che non garantisce vivibilità continua.

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3.2 La conversione della SWOT in versi

I muri rivelano le voci,la PubblicaAmministrazione parla a più voci.

Parla e racconta per grandi e bambini,il tempo presente di Piazza Mazzini.

E questo scenario diventa sicuro,strumento di rotta per ogni futuro.

Stand-by!

La Piazza Mazziniè piazza che aspetta,è grande bacinoe battuta di caccia,di auto in manovraper posti imperfetti.

E’ il punto lì fermo,un centro di ruoteun centro che al centrotu non c’entri mai,che ancora non sogniche cosa ci fai.

Parcheggio fratturae doppia barriera,perimetro duro,per tutta la sera.

E’ il vuoto più fermo,il vuoto importante,un vuoto che è solo,che è quasi gigante,di sera taglientee alquanto distante.

E’ sogno (bi)sognodi sogno a due piedidi mondo pedone,che ancora non vedi.

Dei Trecentomilalei era la Piazza,più grande del mondo,distesa di razza.

Il posto più grandeper fare e giocare,più grande e più largo,e senza barriere.

Ed ora è passaggiodel sole e del vento,di freddo e d’estatedi caldo contento.

La piazza che è ancoraprogetto incompiuto,è sempre quel puntodi case giganti,ma non più cortiledi questi abitanti.

Passato intermediodegli Anni Settanta,valore edilizioimmobile e solo,con il desiderioche non prende il volo,è il verde curatoche è verde da solo.

Ci sono già statele mostre e la moda,le prove di festeper mettersi in coda.

Visione delusa,di vecchio contesto,è contro campagneche sono lontaneche sono più fuori,che sono sovrane.

Che tutto lo sguardoalla fine si perde,che quello nel centroè un puntino di verde.

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4. 8-15 marzo 2012. La Bussola dei Valori Pubblici

Il Laboratorio Primario

dell’Istituto Cesare Battisti

è il Posto delle Nuvole.

93 alunni delle quarte classi generano

la visione strategica d’infanzia.

L’Istituto è un potente motore di ricerca,

per trovare le risorse future di Piazza Mazzini.

Come in uno scenario workshop

di pianificazione strategica adulta,

guide, cittadini, esploratori e produttori

costruiscono un mondo variegato, unificato e vero.

8 squadre da 4 classi: pluriversi interclasse,

come i mondi che vorremmo da grandi.

I più esperti cacciatori di futuro,

così costruiscono

le Piazze delle Nuvole.

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4.0 In attesa delle nuvole

Sotto alcuni aspetti, l’infanzia dura tutta la vita.Torna ad animare larghi settori della vita adulta.Un bimbo viene a volte a vegliare nel nostro sonno.Ma nella vita da svegli, quando la rêverie lavorasulla nostra storia, l’infanzia che è in noi ci porta il suo benessere. Bisogna vivere, a volte è molto bello vivere, con il bimbo che si è stati. Se ne riceve una coscienza in radice. Tutto l’albero dell’essere si riconforta. Non c’è benessere senza rêverie. Non c’è rêverie senza benessere.I grandi sognatori sono maestri della coscienzascintillante. La rêverie nasce naturalmente, in una presa di coscienza senza tensione, in un cogito facile, che offre certezze d’essere quando un’immagine ci piace, un’immagine che ci piace perché l’abbiamo appena creata, al di fuori di ogni responsabilità,nella libertà assoluta della rêverie. Così la rêverie creatrice dà vita al futuro.

((Gaston Bachelard,a tratti, dentro Il diritto di sognare ))

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I bambini praticano l’ascolto attivo.

Sanno che le stesse cose hanno significati diversi.

Sanno che le cose da cui partiamo sono tante.

Sanno che tutti hanno ragione.

Sanno che quello che non possono prevedere

è la cosa più importante che accadrà.

Sanno che ci sono tanti mondi diversi,

che ci sono i Pluri-Versi.

Sanno che non sanno controllare tutto.

Esplorano mondi possibili. Danno forza alle emozioni.

Progettano per problemi. Sanno.

I bambini, da sempre unificano generazioni e

storie remotissime, attraverso la pratica collettiva

della rêverie. Restituiscono un sistema coerente

di reazioni a catena. I bambini sono i costruttori

del mondo adulto, dall’interno della classe,

perché conoscono le strade per tornare a casa,

fino alla dimora delle rêveries.

Tornando a casa da scuola, sparigliano le nostre,

come in una corsa scompigliata di Alice,

dentro un paese comune delle meraviglie,

che ci aprono se li guardiamo negli occhi.

Abitiamo meglio il mondo se lo abitiamo

come i bambini abitano le immagini e le nuvole.

Perché l’immagine può superare tutto.

La rêverie dell’infanzia e delle classi

ci restituisce la bellezza delle immagini prime.

Dentro questa benefica unione

dell’immaginazione e della memoria,

si trova la chiave del futuro:

la complicità costante

fra generazioni di studenti,

abitanti possibili di una città fondata

sull’apprezzamento delle nuvole.

4.1 Il Posto delle Nuvole

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4.2 L’adozione Primaria

il Bambino Cittadino“Io sono il respiro della mia città, la curo e la proteggo, io sono un Bambino Costruttore del Futuro. Mi piace giocarci dentro ed essere l’arcobaleno del quartiere. Io sostengo il sogno degli altri.”

il Bambino Esploratore“Io sono un esperto di nuvole, di sogni e di mondi, io sono un Bambino Costruttore del Futuro. Mi piace scoprire e trasformare cose e ora vi spiego come si fa. Io sostengo il sogno degli altri.”

il Bambino Produttore “Io curo gli scambi dei valori e i giochi per vincere insieme, io sono un Bambino Costruttore del Futuro. Faccio il massimo con poche risorse e produco risultati che contano. Io sostengo il sogno degli altri.”

il Bambino Guida“Io ascolto e decido con gli altri, io sono uno trasparente,io sono un Bambino Costruttore del Futuro.Mi piace dare l’esempio e la fiducia e voglio guidare l’avventura. Io sostengo il sogno degli altri.”

Ognuno dei 93 bambini sceglie una parola chiave per rappresentarsi. Molte delle parole si sovrappongono,fino a diventare giganti.

Giovedì 8 marzo 2012Introduzione al cantiere: incontro zero di avvio ai lavori. Gli alunni delle quarte classi adottano 4 distinte identità:CITTADINO, ESPLORATORE, PRODUTTORE, GUIDA.

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4.3 Gli scenari delle nuvole

13 marzo 2012Prime visioni di futuro. I bambini avviano i ragionamentisui valori pubblici partendo dal racconto della Pubblica Amministrazione sul presente di Piazza Mazzini.Sperimentano un adattamento originale dell’EASW(European Awareness Scenario Workshop),un metodo promosso dalla Comunità Europea per lo sviluppo innovativo dei territori.Costruiscono quattro grandi piazze di valori. Scoprono nel 2017, armati di presente,

il Quadrante delle Persone

che parlano e che ascoltano: la sfera della Società

il Quadrante dell’Ambiente

da proteggere e curare: la sfera dell’Ambiente

il Quadrante del Pensiero

per conoscere e inventare: la sfera della Cultura

il Quadrante degli Scambi

per dare e ricevere: la sfera dell’Economia.

Ragionano alleati: le guide insieme ai cittadini, gli esploratori con i produttori. Perché non c’è governo senza cittadinanza e nessuno è cittadino senza decisori; perché nessuna ricerca si fa senza economie e nessuna economia si costruisce senza ricerca.

Due alleanze naturali dentro un gioco futuro,non distante dal vero.Nello stesso giorno, due grandi bussole. Due futuri speculari, costruiti per strade e per identità diverse. Ma pubblici fino in fondo. Due contenitori di valori, che si lasciano attraversare.Le nuvole sono sovrane in ognuno dei due emisferi.Grandi e diverse, si fanno osservare. Passano e dicono dei valori che portano. I bambini raccontano le grandi nuvole dei quadranti e osservano quello che per gli adulti è solo nebbia.I bambini hanno sguardo lungimirante, sanno che tutti i valori vanno cercati e osservati da molto lontano.Sanno che il riconoscimento dei valori è un fatto pubblico: avviene con gli altri all’aria aperta. Sanno che i valori stanno in alto e sono ancora certi della solidità delle nuvole.Tutti i bambini raccontano insieme la ricchezza dei quadranti di Piazza Mazzini.Anche la forma di questa storia è un curioso giocodi destini incrociati. Un quadrato e una fontana, il numero quattro, una galleria a quattro braccia, le quattro stagioni, i quattro venti, i quattro mondi del futuro.

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4.4 La cattura delle nuvole

15 marzo 2012.

Ora le squadre lavorano sulle visioni degli altri.

Questo lavoro di scoperta

sostiene il sogno degli altri,

per ri-costruire 4 Piazze unificabili:

la Piazza delle Persone, la Piazza dell’Ambiente,

la Piazza del Pensiero, la Piazza degli Scambi.

Quattro bacini tematici che comprendano

ogni possibile piazza, con una moltiplicazione,

fino a trecentomila nuvole.

Stabilite su ogni piazza le Grandi Nuvole Obiettivo,

quelle dell’impronta identitaria,

i cacciatori di futuro catturano in squadra

le nuvole minori: scelgono quelle che portano

all’obiettivo generale della piazza, in un quadro

sempre ambivalente di doppie visioni unificanti,

in un tessuto di cause e di effetti fra le nuvole.

E così vanno imbrigliando

tutto il cielo di Piazza Mazzini,

secondo una geografia di legami,

che solo un astrolabio può del tutto dipanare.

Mappe di nuvole, mappe di futuro.

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4.5 Le piazze delle nuvole

Questa è la restituzione oggettiva delle Piazze delle Nuvole: due emisferi celesti, due scene, due scenari futuri.

Futuro, scena prima.Piazze delle Guide e dei CittadiniPiazza Mazzini delle Persone che ascoltano eparlano è aperta a tutti. Per tutti c’è libero accesso.Dentro ci sono le immagini delle persone. Di tutti.Si va in Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano eparlano perché si fa una passeggiata in famiglia, per essere insieme, per rilassarsi e chiacchierare. Per raccontare le storie che non hai mai raccontato. Per scrivere le storie della piazza. Per scrivere la piazza. Su Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlanoci sono le panchine per scrivere storie. Per scriverela piazza c’è il Teatro Passato ad attori passati nonnie il Teatro Futuro ad attori futuri bambini. Al Teatro Futuro della Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlano ci sono gli Inventastorie che inventano i personaggi. Gli Inventastorie sono bambini.

In Piazza Mazzini delle Persone che ascoltanoe parlano c’è un Ciclotondo per le bici. Un ciclotondo sicuro, che si sa regolare da solo e che si muove a più velocità.

Piazza Mazzini del Pensiero per conosceree inventare ha gli spazi per giocare che sonole Bussole di Gioco. Alle bussole di gioco trovi i legami fra i punti e conosci gli altri. Gli spazi-bussola di gioco servono ad inventare giochi per l’ambiente e per le storie. I giochi della Piazza Mazzini del Pensiero per conoscere e inventare sono per tutte le abilità. Tutti gli esperti diversamente abili insegnanotutte le diverse abilità. Su Piazza Mazzinidel Pensiero per conoscere e inventare si inventano le storie.Le storie le inventano trecentomila nonni.Su Piazza Mazzini del Pensiero per conoscere e inventare i nonni, ci sono: nonni esperti di vita di bambini, nonni consolanti, nonni narratori, nonni poeti, nonni divertenti, nonni vigili, nonni insegnanti,nonni educanti, nonni aiutanti, nonni inventori,nonni immaginari, nonni che ci sono ancora, nonni che ci fanno sognare.

In Piazza Mazzini del Pensiero per conosceree inventare, ci sono mille e trecentomila facce. Piano piano di sera tutto l’anno si vedono le trecentomila facce che sorridono. Per questo Piazza Mazzini del Pensiero per conoscere e inventare è la Piazza Presente e la Piazza Futura. La Piazza Mazzini del Pensiero per conoscere e inventare racconta com’era la piazza e com’è la vita. Su un muro galleria che è muro futuro.

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In Piazza Mazzini dell’Ambiente da proteggeree curare si fa un giro in bici per proteggerel’ambiente, così evitiamo di usare le auto. In Piazza Mazzini dell’Ambiente da proteggere e curarec’è più spazio naturale e più verde, per tenere pulitoe per capire come vivono gli alberi. Lo spazio naturalee più verde della Piazza Mazzini dell’Ambienteda proteggere e curare,è curato dalle Bambine e dai Bambini.Lo spazio naturale e più verde dalla Piazza Mazzinidell’Ambiente da proteggere e curare è più verde perché ha il contatto con gli animali ed il divertimento di animali ad animali. La Piazza Mazzini dell’Ambiente da proteggere e curare si costruisce da sola con trecentomila giochi immaginari, che sono sicuri e che sono cose che non disturbano.

Piazza Mazzini degli Scambi per dare e per ricevere serve a mettersi d’accordo. In Piazza Mazzini degli Scambi per dare e per ricevere si fa sport per ricevere e dare amicizia. Sulla PiazzaMazzini degli Scambi per dare e per ricevere cisono le Bancarelle del Pensiero, che si montano e sismontano. Una Bancarella del Pensiero è un punto di incontro. Musicale. Colorato. Luminoso. Lampeggia.Una Bancarella del Pensiero cambia ed è digitale.Una Bancarella del Pensiero si può toccare

perché è di tutti. Alle Bancarelle del Pensiero nella Piazza Mazzini degli Scambi per dare e per ricevere si fanno trecentomila scambi: scambi di cose, scambi di messaggi, scambi di pensieri, scambi di emozioni,scambi di sentimenti, scambi di racconti, scambi di cose che succedono, scambi di amicizie, scambi della vita.

Futuro, scena seconda.Piazze degli Esploratori e dei Produttori

Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano eparlano è per quelle persone che fanno le domandecollaborando e che propongono cambiamenticon metodi coinvolgenti, divertenti e con le regole. Per fare una Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlano bisogna ridurre il traffico per ascoltare i suoni in pace.Così le parole più importanti delle persone si scrivono in grassetto.La Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlano ha il verde che ha molti odori. Ha i sentieri di odori. Per percepire e sentirsi felici. Per ricordare eventi belli. Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlano è Piazza IdeaLe. Piazza Mazzini delle Persone che ascoltano e parlano è Piazza IdeaRe.

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Piazza Mazzini del Pensiero per conoscere einventare ha le piste ciclabili per conoscere e inventare.Ha piste di regole, piste mobili, piste di idee, piste che circondano la piazza, piste colorate,piste di parole a scelta, piste che le parole lampeggiano.In Piazza Mazzini delle Persone che ascoltanoe parlano ci sono i Segnali del Pensiero. I segnali del pensiero resistono, cambiano, lampeggiano, suonano.I segnali del pensiero sono colorati e danno regole nuove. I segnali del pensiero servono ad incontrare e conoscere trecentomila persone nuove. Si mettono nei punti interessanti per fare cose nuove.I segnali del pensiero della Piazza Mazzini delle Personeche ascoltano e parlano si mettono nei punti interessanti per fare giochi nuovi che servono ad inventare giochi nuovi .

Si mettono in piazza perché è grande e c’è molto spazio aperto.

Piazza Mazzini dell’Ambiente da proteggeree curare ha il verde vero naturale, con i frutti,non inquinato, libero di crescere, innaffiato, colorato. Il verde della Piazza Mazzini dell’Ambienteda proteggere e curare comunica: immagini,storie, eventi, regole. In Piazza Mazzini dell’Ambienteda proteggere e curare ci sono le Macchine Piccoledell’Energia. Le Macchine Piccole dell’Energia fanno

trecentomila cose: catturano la luce, catturano i segni, catturano le idee, catturano le regole. Le Macchine Piccole dell’Energia segnano: la velocità dell’energia, la velocità delle nuvole,la velocità delle idee. Le Macchine Piccole dell’Energia fanno la scrittura arcobaleno quando in circolazione c’è più immaginazione. Le Macchine Piccole dell’Energiadella Piazza Mazzini dell’Ambiente da proteggere ecurare proiettano trecentomila grafici ed idee che si capiscono perché le mettono in grassetto.

Piazza Mazzini degli Scambi per dare e perricevere ha i Punti per Scambiare: giochi, libri,emozioni, scambi che tornano indietro. In Piazza Mazzini degli Scambi per dare e per riceveresi cura la Felicità con trecentomila giochi di scambioe si gioca con trecentomila connessioni. Ci sono le panchine per giocare e per parlare, le panchine in movimento, le panchine a dondolo,le panchine per riposarsi, le panchine per liberarsi dalla rabbia.Piazza Mazzini degli Scambi per dare e per ricevereè la piazza delle persone connesse, è la piazza degli avvistamenti, è la piazza degli esploratori, è la piazza di amici animali, è la piazza dei pensieri nuvola, è la piazza dove si misura

la velocità del pensiero e delle nuvole.

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4.7 Le Chiavi delle Nuvole

Le parole aprono le porte,sono mappa universale.Trasformano le serratureserrano il silenzioliberano le voci.

Non avremo maidel tuttole cifre tondedelle lorotrasmutazioni. 55

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4.8 Il parco delle Nuvole

I bambini attraversano il futuro scegliendo. Individuano la parola più importante

ed ancorano ad essa una nuvola significativa. La parola che sceglie ogni guida, ogni cittadino, ogni esploratore,

ogni produttore, è sempre un verbo di azione.

Il nome della nuvola è spesso universale, riconoscibile e sempre familiare. Così i bambini scendono in Piazza Mazzini dentro 93 disegni, insieme alle mamme, ai padri, ai fratelli e alle sorelle. Con i gatti e con i cani. Ci trovano teatri, panchine mobili, mille alberi, persone nuove, libri, scoperte, acqua, giochi, biciclette, uccelli, molti soli splendenti, macchine volanti, fiori che nascono, nuvole celesti, eliche, cristalli, mondi, idee, moltissime mani unite, suoni, giardini, altalene, persone che si parlano,idee in circolazione, cartelli e sogni.

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5 21 marzo 2011 EASW Scenario Workshop dei Valori Pubblici

Dalle 16 alle 20, sulla soglia della primavera, la Galleria Mazzini diventa cantiere di futuro. Portatori di interesse e di competenze dal mondo dell’economia, della cultura, dell’ambiente e della società di Lecce elaborano scenari per Piazza Mazzini al 2017 e li unificano, per fondare le prospettive e i principi del bando pubblico. Il viaggio ha inizio oggi, dalla SWOT della Pubblica Amministrazione costruita a Palazzo Carafa il 6 marzo 2012.Stessa partenza, per adulti a bambini, in Stand-By.

La galleria è il crocevia di quattro mondi divergenti. È il luogo reale e concreto per vivere insieme la prima parte di un metodo fondato sulla consapevolezza (awareness). L’EASW (European Awareness Scenario Workshop) è stato ideato e promosso dall’Unione Europea negli anni ’90. Nato per identificare differenti combinazioni di futuro, applica approcci di deliberazione pubblica e progettazione partecipata,con vari livelli di interazione. Usato in centinaia di contesti, diventa, come spesso accade, evento

di partenza del mondo adulto e dei portatori di interesse della comunità, per declinare i 4 scenari migliori possibili di Piazza Mazzini nell’anno 2017.

Gruppi distinti ed omogenei di amministratori, di esperti, di operatori economici e di cittadiniragionano sulle Persone, sul Pensiero, sugli Scambi,sull’Ambiente. Quattro aree di visualizzazione ed un team di quattro facilitatori attivano l’interazione costruttiva. Attraverso metaplan,le persone corrono in due parallele dimensioni temporali: un futuro catastrofico, un futuro straordinario.

Ogni viaggiatore trasferisce in sintesi i fatti dominanticatastrofici e straordinari che trova nei futuri sui foglimobili colorati. Questi aggregati nebulosi finiscono in due opposti contenitori di immaginari paralleli, sulle reti di carta del cantiere. Da questi schermi di visualizzazione, pareti di stanzepubbliche, ogni gruppo attinge, per la restituzione ultima della migliore visione condivisa. Così ogni team inventa e ritrova

21 marzo 2012Il Futuro è ora! ll mondo in Galleria Mazzini, per Piazza Mazzini

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quattro piazze di futuro: Piazza Mazzini del Pensiero, Piazza Mazzini dell’Ambiente, Piazza Mazzini delle Persone, Piazza Mazzini degli Scambi. Con questa fisica, che esplora l’orizzonte remoto,si stabilizza una bussola di navigazione a quattro quadranti sistematici, utile a definire i cieli dei possibili progetti futuri, per dar loro casa domani e ragionevole collocazione.

Catastrofi involutive e speranze visionarie sono nuvole incapsulate dentro le 4 sfere dimensionali comunicanti.E metaplan funziona: consente transiti e mobilità fra idee e argomenti di persone molto diverse. Sullo sfondo, sui muri aperti della Galleria, attende, rete di reti, il mondo dei bambini, tutto nei fogli delle nuvole, con quasi cento identità e con trecentomila invenzioni. Presto sarà evidente che consapevolezza, competenze ed interessi sono infine identici, nei codici umani e nei principi del desiderio. Da 0 a 100 anni, i mondi, anche se imperfetti nel numero e nella forma, rappresentano sempre il senso. Svelando fatti collettivi, riconoscono i valori pubblici, con l’esercizio di scrittura del futuro di Piazza Mazzini.

Gli adulti raccolgono i rischi di Piazza Mazzini da un mondo alla rovescia andato a male. Poi, in 45 minuti, elaborano quattro visioni istantaneestraordinarie e le portano in plenaria. Costruiscono alla fine un solo immaginario, quasi dentro quello dell’infanzia. Singolari sono le affinità con il mondo dei piccoli. Analoghi sono i valori ispiratori.Le nuvole sono le macchine del tempo. Metafore di un reciproco avvistarsi in un altrove. Hanno senso vagante, mobile e stanziale. Le nuvole cambiano e diventano il possibile motore perpetuo, dei progetti di domani.

Ci sono 4 piazze ideali e una moltiplicazione degli immaginari, dentro la stessa, grande nuvola.

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Le identità presenti alloScenario Workshop dei Valori Pubblici

Sindaco della Città di Lecce

Settori del Comune di Lecce:- Traffico, mobilità, viabilità e segnaletica - Patrimonio- Pianificazione e sviluppo del territorio - Pubblica Istruzione- Sistemi informativi ed eccellenza

Direzione ASL LecceConfindustria LecceFAI, Fondo Ambiente Italiano Delegazione di Lecce

Ordine Provinciale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di LecceOrdine degli Architetti PP.PP.CC. della Provincia di LecceOrdine degli Ingegneri della Provincia di LecceCollegio dei Geometri della Provincia di Lecce

CODACONS, Direzione Provinciale di LecceFAISA CISAL, Federazione provinciale di LecceFEDERCOMMERCIO, Associazione CommercioTurismo e Servizi della Provincia di Lecce

FEDERCONSUMATORI, Federazione Nazionale Consumatori e Utenti della Provincia di Lecce

UGL Unione Generale dei lavoratori Unione territoriale del lavoro Lecce

UIL Federazione Poteri Locali Segreteria Provinciale Lecce

USPAS Confartigianato, Lecce

UST CISL, Lecce

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti OnlusSede Provinciale di Lecce

Istituto Secondario “Quinto Ennio”, Lecce

Aut Miglietta Associati, LecceCentro Studi Punto a Sud Est, LecceFiab Cicloamici, LecceLibreria Palmieri, LecceLUA, Laboratorio Urbano Aperto, LecceManifatture Knos, LeccePuglia Promozione

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5.0 La visione catastrofica

MONDI FUTURI ALLA ROVESCIA

PIAZZA MAZZINI

è luogo che non cambia mai

è quartiere ad attività estinte

è dormitorio

è spazio privato

è degrado senza acqua

è posto di cemento inaccessibile

è ingolfata dal traffico come oggi

è isolata dal resto della città

è atti vandalici e scontri per i parcheggi auto

è un mega parcheggio disordinato

è giungla estesa per tutta la piazza

è senza cittadini che passeggiano

è inaccessibile alle diverse abilità

è capolinea dei filobus

è deserto sociale

è senza identità.

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5.1 2017. PENSIERO

Piazza Mazzini del Pensiero((l’integrale integrazione))

è attrattore culturale

è fusa con la galleria

è esposizione dell’arte

è dove essere a proprio agio

è la dimensione integrale della vita

è la collettività come tema dominante

è dove cresce il senso di appartenenza

è il posto dell’integrazione delle persone

è lo spazio relazionale, costante e dinamico

è il centro dello scambio e delle molte iniziative

è il luogo delle interdiscipline di varie generazioni

è dove convergono racconti, percorsi e vite

è punto di rete per luoghi urbani e per molte identità

è la porzione di cielo introspettivo,

dove contattare se stessi,

è riconoscere le storie come funzione della piazza

è la piazza smart, per tutti accessibile

è a dimensione di tutte le fasce dei cittadini.

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5.2 2017. AMBIENTE

Piazza Mazzini dell’Ambiente((il posto delle trame))

è del verde aumentato e del traffico azzerato

è dello smog e del rumore abbattuti

è arredo pienamente accessibile

è essenziale dimensione umana

è pedonalizzata, in equilibrio con Piazza Sant’Oronzo

è piena di bici ed immersa in una città a molte zone 30

è piazza estesa e collegata con altri luoghi affini

è il posto dell’estetica e dello stare insieme

è il punto delle relazioni e delle infra-azioni

è insieme di visioni lontane

è doppia diretta sui mari del Salento, a oriente e a occidente

è mari che si possono ascoltare e vedere in piazza sempre

è di giorno e di notte, per decidere dove andare

è parco-giardino vero, non separatore e calpestabile

è giardino di odori e di trame, di stagioni vive

è odori, verdi e intensi, che mitigano con l’acqua

è alberi e verde che si fa toccare

è doppio polmone funzionante

è il verde che non separa

è ambiente

è fertile.

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5.3 2017. PERSONE

Piazza Mazzini delle Persone((con-testo e con-testie))

è agorà

è modulata

è con la galleria

è molto più grande

è mai più solitudine

è Con-TE-sto e contesti

è il posto dove abitano le persone

è isola vasta dei ponti e ponte di futuro

è oceano di persone e densificazione

è tettoia liberty, mercato, storia e gente

è multitasking evolvente in giornata

è immagine per ritrovarsi e riconoscersi

è piedi e biciclette: i suoi mezzi pubblici

è cambiamento dentro il tempo quotidiano

è con-gestione delle idee e con-gestione sociale

è lungo i bisogni dei cittadini, un’ora dopo l’altra

è azione collettiva, rigenerazione, recupero della libertà

è pavimenti tattili e panchine segnalate

è colori evidenti, per gli ipovedenti.

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5.4 2017. SCAMBI

Piazza Mazzini degli Scambi((moltiplica le piazze))

è estetica forte

è permeabile

è inter-attiva

è innovazione

è vocazioni miste

è nuovi commerci

è crescita dei valori

è piazze moltiplicate

è garante di funzioni

è promozione di eventi

è relazioni e permanenze

è commercio di livello alto

è potenziamento dell’accessibile

è scambio di sapori, di colori e di emozioni urbane

è viva fuori orario, quando i negozi sono chiusi

è scambi con i margini

è con i centri e con tutto il contesto.

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6. 24 marzo 2012. ConTESTO: OPEN LAB TECHNOLOGY

Galleria Mazzini, ConTESTO

Ogni persona è testo urbano. Definisce i perimetri dei luoghi

e rende significativi gli spazi. L’accumulo ed il destino incrociato

di storie personali è paesaggio e destino.

Per quanto frammenti e mosaici incoerenti, le storie d’accumulo, in uno stesso postoe in uno stesso tempo, sono il volto e l’unica storia che potrebbe accadere.

Piazza delle Persone, contesto presente

Come sempre, i percorsi sono di passaggio, per andare nei posti. Le persone sono solo di passaggio.Si riposano solo un attimo. Gli spazi da superare sono molto grandi. Ma il mondo delle panchine è l’unico non funzionaledi grande valore. E’ abitato senza soglie.E’ territorio abitato. Le signore sono i veri abitanti.I sedili di Piazza Mazzini sono necessari, ci vorrebbe un sostegno, per stare più a lungo. Una volta, adulti e bambini erano la stessa cosa. Era un luogo pienissimo di persone. La piazza era infinita ed è finita con la pavimentazione. Avevamo lo spazio. Era piazza e gioco, divertimento.

Piazza delle Persone, contesto futuro

La piazza è bella da vedere. Sempre. E’ bella. Per qualsiasi manifestazione, per tutte le persone. E’ un punto di aggregazione, dove so che c’è chi conosco.Serve a scambiare idee e coinvolgere chi non conosco.Una piazza, per incontrare e fare, per vivere iniziative,guardando i luoghi vissuti che sono altrove. Una piazza treno, una piazza carrozza, un network reale ritrovato. Uno spazio per tutte le età, che crescono insieme. E’ un’isola pedonale paradiso, ci entri senza affollamento. Ritrovi la vivibilità delle cose, degli spazi e di te stesso. Dentro, sei visibile e partecipi al mondo,riscoprendo il tuo tempo e l’espressione di noi. Tutte le piazze sono collegate. Galleria e Piazza hanno un’invisibile sinergia. Sono aperte, l’una sull’altra. Sono in una città vigilata e mai abbandonata.

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Piazza degli Scambi, contesto presente

Attraversando sono su Via Trinchese, con Santo Oronzo, fra due santi. E arrivo in libreria. Il duomo è vicino, lungo il nastro d’argento. Ora sono dentro Lecce Sbarocca, di Franco Ungaro. Oggi sono di buon umore. Esco. Svolte obbligatorie e sorprese…eppure la città è grande… Un tempo si parlava di un parcheggio per il commercio, verso la zona del centro, per scambi enormi. Ora il centro è diventato un centro commerciale,sofferente per la viabilità. Una cosa marcata. La piazza è circondata da palazzi, con uffici moltiplicati,senza aggregazione sociale. Ora sono Virginia Woolf, in una stanza tutta per me, sono la letteratura e le donne.Sono le letture: per produrre il processo mentale,quando l’argomento è controverso, si giunge soltanto ad una opinione, con più verità in una stessa storia.Lecce è un’invenzione, una serie di bugie con le verità nascoste.

Piazza degli Scambi, contesto futuro

Il fantastico mondo delle panchine comunica con i bordi, è in contatto. La piazza è una cernierafra pezzi e identità di città. Fra vecchio e nuovo. E’ collegata alla galleria: è un legame di contesto, con installazioni d’arte continue. Attrattive.

Piazza del Pensiero, contesto presente

Lo spazio che c’è qui è meravigliosamente grande.

E’ l’idea del grandioso. E’ un luogo di pensiero e di memoria. Io ho un forte desiderio di bellezza, come se fossi leccese nata. In piazza non c’è una funzione.E questo è un valore. C’è un senso possibile nella non funzione.Ora sono il pensiero meridiano di Franco Cassano. Io sono pagina 13. Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna

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e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada. Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E’ suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.

Piazza del Pensiero, contesto futuro

Piazza Mazzini è una delle isole verdi, uno dei luoghi sereni, senza disturbi. Isola di passeggio. Dove puoi sederti e ricevere un posto. E poi ci puoi camminare,per sentieri immaginarilungo percorsi, da cittadino.Con una viabilità per il pensiero, variegata e diversa.Perché non ci sono soltanto gli spazi per consumare.Ci sono i percorsi luminosi, d’atmosfera. Le luci sono come al Duomo. Aumentano lo spazio.Sei qui. Ed è diverso.

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7 La visione di futuro unificata

93 bambini e più di 50 adulti portatori di competenze

si riconoscono dentro la scala del futuro.

Per strade diverse hanno raccontato il 2017

di Piazza Mazzini: 4 immaginari straordinari.

Ma i sentieri sono simili e le bussole tutte uguali.

Uguale il magnetismo, uguali i poli e i venti.

Per questo le pagine si possono rilegare

e infine mostrare un unico volto,

ai quattro angoli dell’orizzonte.

Piazza Mazzini delle Personeè delle persone che ascoltano e parlano((con-testo e con-testi))

Piazza IdeaLe, Piazza IdeaRe:

è modulata

è con la galleria

è molto più grande

è per abitare all’aperto,

è il posto dove si vive,

è oceano di persone, è densificazione

è isola vasta dei ponti, è ponte di futuro

è il posto delle immagini di tutte le persone

è congestione delle idee e congestione sociale

è agorà aperta a tutti e per tutti c’è libero accesso.

camminare, raccontare, scrivere

è mai più solitudine,

è Con-TE-sto e contesti

è immagine per ritrovarsi e riconoscersi

è tettoia liberty, mercato, storia e gente

è dove si va con la famiglia per essere insieme

è per rilassarsi e chiacchierare

è per raccontare le storie che non hai mai raccontato

è per scrivere le storie della piazza

è con i pavimenti tattili, con le panchine segnalate,

è con i colori evidenti per gli ipovedenti

è per scrivere la piazza:

le parole più importanti delle persone sono in grassetto

e poi ci sono le panchine per scrivere storie,

c’è il teatro passato ad attori passati nonni,

c’è il teatro futuro ad attori futuri bambini,

ci sono gli inventastorie che inventano i personaggi,

gli inventastorie che sono bambini.

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andare in bicicletta

è piedi e biciclette, che sono i suoi mezzi pubblici,

è un Ciclotondo, sicuro per le bici,

che si sa regolare da solo,

che si muove a più velocità.

agire, partecipare, cambiare

è piazza per le persone,

che fanno le domande collaborando,

che propongono cambiamenti con metodi coinvolgenti,

divertenti e con le regole.

è azione collettiva, rigenerazione, recupero della libertà

è multitasking, evolvente in giornata

è cambiamento dentro il tempo quotidiano,

è lungo i bisogni dei cittadini, un’ora dopo l’altra.

Ridurre il traffico

per ascoltare i suoni in pace.

generare un verde nuovo

che ha molti odori,

che ha sentieri di odori,

per percepire e sentirsi felici,

per ricordare gli eventi più belli.

Piazza Mazzini del Pensiero((l’integrale integrazione))

è attrattore culturale

è fusa con la galleria

è esposizione dell’arte

è dove essere a proprio agio

è la dimensione integrale della vita

è la collettività come tema dominante

è dove cresce il senso di appartenenza

è il posto dell’integrazione delle persone

è lo spazio relazionale, costante e dinamico

è il centro dello scambio e delle molte iniziative

è il luogo delle interdiscipline di varie generazioni

è dove girano i racconti, i percorsi e le vite

è punto di rete per luoghi urbani e per molte identità

è riconoscere le storie come funzione della piazza

è la piazza smart, per tutti accessibile,

è dimensione di tutte le fasce dei cittadini.

giocare e inventare

ha gli spazi per giocare che sono le Bussole di Gioco:

servono ad inventare giochi per l’ambiente e per le storie,

ci trovi i legami fra i punti e conosci gli altri.

I giochi sono per tutte le abilità

e tutti gli esperti diversamente abili insegnano

tutte le diverse abilità.

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si inventano le storie:

le storie le inventano trecentomila nonni

tipi di nonno che ci sono

nonni poeti

nonni vigili

nonni aiutanti

nonni narratori

nonni educanti

nonni inventori

nonni divertenti

nonni consolanti

nonni insegnanti

nonni immaginari

nonni che ci sono ancora

nonni che ci fanno sognare

nonni esperti di vita di bambini.

I nonni, ci sono.

Il muro galleria, muro futuro

è la Piazza Presente e la Piazza Futura,

racconta com’era la piazza e com’è la vita

su un muro galleria che è muro futuro.

Facce del passato e del futuro

ci sono mille e trecentomila facce

piano piano di sera tutto l’anno

si vedono le trecentomila facce che sorridono.

I segnali del pensiero

ci sono e servono:

suonano

resistono

cambiano

lampeggiano

sono colorati e danno regole nuove

si mettono nei punti interessanti per fare cose nuove

si mettono in piazza perché è grande

e c’è molto spazio aperto,

servono ad incontrare e conoscere

trecentomila persone nuove,

si mettono nei punti interessanti

per fare giochi nuovi

che servono ad inventare giochi nuovi.

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Piazza Mazzini dell’Ambiente((il posto delle trame))

è del verde e del piede aumentato

del traffico azzerato

dello smog e del rumore abbattuti

è arredo pienamente accessibile

perché è essenziale la dimensione umana

è totalmente pedonalizzata

in equilibrio con Piazza Sant’Oronzo

è piena di bici ed immersa

in una città a molte zone 30

ci facciamo un giro in bici per proteggere l’ambiente

così evitiamo di usare le auto.

È piazza estesa, collegata con altri luoghi affini

è il posto dell’estetica e dello stare insieme

è il punto delle relazioni e delle infra-azioni

è insieme di visioni lontane

è più spazio naturale e più verde

curato dalle Bambine e dai Bambini

per tenere pulito e per capire come vivono gli alberi

è parco-giardino vero, non separatore, calpestabile

è giardino di odori e di trame, di stagioni vive

è odori verdi e intensi, che mitigano come l’acqua

è più verde perché ha il contatto con gli animali

ed il divertimento di animali ad animali

è alberi e verde che si fanno toccare

è doppio polmone funzionante

è il verde che non separa

è verde vero naturale

con i frutti, non inquinato

libero di crescere

innaffiato

colorato

è ambiente

è fertile.

si costruisce da sola

con trecentomila giochi immaginari,

che sono sicuri e che sono cose che non disturbano.

comunica:

immagini

storie

eventi

regole.

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le macchine piccole dell’energia

in Piazza Mazzini, ci sono

e fanno trecentomila cose:

catturano la luce

catturano i segni

catturano le idee

catturano le regole

segnano la velocità dell’energia

segnano la velocità delle nuvole

segnano la velocità delle idee

fanno la scrittura arcobaleno

e quando in circolazione c’è più immaginazione

proiettano trecentomila grafici ed idee

che si capiscono perché le mettono in grassetto.

Piazza Mazzini degli Scambi((moltiplica le piazze))è estetica forte

è permeabile

è inter-attiva

è innovazione

è vocazioni miste

è nuovi commerci

è crescita dei valori

è piazze moltiplicate

è garante di funzioni

è promozione di eventi

è relazioni e permanenze

è commercio di livello alto

è la piazza degli esploratori

è la piazza di amici animali

è la piazza degli avvistamenti

è potenziamento dell’accessibile

è la piazza delle persone connesse

è scambio di sapori, colori, emozioni urbane

è viva fuori orario, quando i negozi sono chiusi

è scambi con i margini e con i centri

è con tutto il contesto ed il resto.

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è la piazza dei pensieri nuvola

è la piazza dove si misura

la velocità del pensiero e delle nuvole.

È dove si cura la felicità

con trecentomila giochi di scambio

e si gioca con trecentomila connessioni.

È dove si fa sport per ricevere e dare amicizia.

Serve a mettersi d’accordo,

tipi di panchine che ci sono:

le panchine per giocare e per parlare

le panchine ferme

le panchine a dondolo

le panchine per riposarsi

le panchine in movimento

le panchine per liberarsi dalla rabbia.

le bancarelle del pensiero per trecentomila scambi

una bancarella del pensiero è un punto di incontro

si può toccare perché è di tutti

si monta e si smonta

è musicale

colorata

luminosa

lampeggia

cambia

è digitale.

Con una bancarella del pensiero si fanno:

scambi di cose

scambi di libri

scambi di giochi

scambi di pensieri

scambi di racconti

scambi di messaggi

scambi di emozioni

scambi di sentimenti

scambi che tornano indietro

scambi di cose che succedono

scambi di amicizie

scambi di vita.

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8 Dialogo sull’accessibilità

C’è un’unica trama delle piazze, a Piazza Mazzini. La sua cifra è l’accessibilità. La cosa, più di ogni altra, riguarda le storie di tutti. Su questo, un dialogo breve, giunto nel percorso partecipato, il tredici marzo 2012.

Riflessioni plurali, per trasformare

Prima di ogni scelta, è importante generare attenzioni,

scendere nel dettaglio, mantenere il dialogo.

Il dialogo aperto

riguarda l’ospitalità,

i parametri di misura dell’accessibilità.

Per definire la parola accessibilità

occorre pensare che esiste un unico gruppo umano,

che facciamo parte di un unico mondo ospitale.

Essere insieme ospitali è affinare la valutazione.

Affinarsi, nella percezione intergenerazionale

della vita degli altri.

La logica dell’accessibilità è quella

di un’accessibilità integrale,

La logica dell’accessibilità è quella di un’accessibilità integrale,

per generarla devi accedere fluidamente.

Per questo, alcuni principi semplici e importanti:

una piazza a livello stradale,

maggiori parcheggi, per le diverse abilità,

per avere la possibilità di lasciare la macchina vicino,

un uso della piazza per tutte le generazioni e una

connessione wifi per tutti,

percorsi tattili e sonori,

una percezione di sicurezza e d’incolumità,

servizi guida nella piazza, un posto sicurezza e un segretariato sociale molto prossimo

e protezioni dalle intemperie.

Per costruire l’accessibilità,

bisogna essere obiettivi sull’uso degli spazi in condi-visione,

incrementare i parametri di misura,

innalzare ogni dialogo:

non deve sfuggire nessun caso.

Dialogare per la piazza significa generare testimonianza,

dare dignità alle persone e costruire indipendenza.

Curare l’uguaglianza.

L’accessibilità riguarda il contesto e i contesti dell’isolato.

Non costruisce un’isola,

ma una visione d’ambito

l’ambito di pertinenza esteso,

la sfera allargata di tutti.

((voci di: Lucio D’Arpe – Associazione Difesa Diritti Onlus, Luigi Pranzo – cittadino attivo, Diomede Stabi-le – Anyway Accessalento))

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9.1 L’albero dei problemi di Piazza Mazzini

3 aprile 2012, Sala Giunta di Palazzo Carafa. La visione unificata di Piazza Mazzini è il punto di partenza per la definizione dei contenuti primari del bando pubblico. Lo scenario collettivo scritto dal mondo adulto e dalle sfere dell’infanzia è localizzato rispetto ai problemi del presente, patrimonio di vinco-lo e sistema di orientamento concreto.

Per orientare una progettazione per problemi, si utilizza GOPP (Goal Oriented Project Planning), un metodo fortemente orientato verso i beneficiari, che facilita la pianificazione e il coordinamento di progetti attraverso una chiara definizione degli obiettivi. GOPP si inquadra in un approccio integrato – il PCM (Project Cycle Management) – diffuso nel 1993 dalla Commis-sione Europea come standard di qualità nelle fasi di programmazione, gestione e valutazione di interventi complessi.

Il GOPP consente a Piazza Mazzini l’identificazione dei problemi che i futuri progetti partecipanti al bando dovranno considerare per attuare la visione futura condivisa del Cantiere dei Valori Pubblici. La domanda di partenza è questa:

Quali problemi dovranno affrontare i progetti per realizzare la visione condivisa di Piazza Mazzini?Le ramificazioni dei problemi condurranno all’articola-zione dei rami e delle gerarchie di obiettivi, il gruppo

di lavoro dovrà stabilire indicatori di valutazione te-matici per l’apprezzamento delle idee future, ad ogni livello dell’albero.

Team del GOPP

Sergio Aversa (Dirigente Traffico e Mobilità del Co-mune di Lecce), Valentina Battaglini (Associazione LUA), Claudia Branca (Dirigente Settore Lavori Pubblici Comune di Lecce), Stefania Caione (Funzionario Puglia Promozione), Oronzo Calabrese (Responsabile URP IACP di Lecce), Antonella Celano (Presidente Associa-zione APMAR), Fabiana Cicirillo (Presidente Ordine Architetti PP. PP. CC. Provincia di Lecce), Massimo Di Giulio (Associazione Cicloamici Lecce FIAB), Antonio Fiore (Ufficio Tecnico Banca MPS di Lecce), Natale Gen-carelli (Presidente Associazione EcoScape), Maurizio Guido (Dirigente Patrimonio ed Edilizia Residenziale Comune di Lecce), Enrico Melissano (Associazione Cicloamici Lecce FIAB), Salvatore Modeo (Coordinatore InnovationLab), Cosimo Quarta (Associazione EcoSca-pe), Paolo Rollo (Dirigente Settore Attività Produttive Comune di Lecce), Francesca Rossi (Funzionario Setto-re Lavori Pubblici Comune di Lecce), Realino Tangolo (Consigliere Ordine degli ingegneri Provincia di Lecce), Massimo Todisco (Responsabile CODACONS sede di Lecce).

L’albero dei problemi di Piazza Mazzini ha un’organiz-zazione gerarchica, fondata su un rapporto di causa-effetto. La sua forma è collettiva e plurale. Questo è il suo racconto.

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GRUPPO PRIMOPrimo Ramo

Piazza Mazzini non ha attrezzaturele attrezzature non sono comodenon c’è funzionalitànon c’è spazio per svolgere diverse attivitàPiazza Mazzini non ha zone protette invernali.

Conseguenze del Primo Ramonon si sa cosa farenon ci si può fare nulla.

QuindiPiazza Mazzni non è aggregante.PertantoPiazza Mazzini non genera senso di appartenenza.

Secondo RamoPiazza Mazzini non è un parcoil verde non ha funzione stagionaleil verde non aiuta a fare il verdela sistemazione del verde non favorisce l’uso.

Conseguenze del Secondo Ramonon si sa cosa farenon ci si può fare nulla

QuindiPiazza Mazzni non è aggregante.PertantoPiazza Mazzini non genera senso di appartenenza.

Terzo RamoNon ci sono attrazioni per il turismola vivibilità non è estesa nello spaziole grandi aggregazioni non possono essere ospitatei punti di aggregazione non sono sufficientiPiazza Mazzini non è dinamica.

Conseguenze del Terzo Ramonon si sa cosa farenon ci si può fare nulla.

QuindiPiazza Mazzini non è aggregante.PertantoPiazza Mazzini non genera senso di appartenenza.

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GRUPPO SECONDOQuarto Ramo

La tipologia del commercio non è variale attività non sono diversificatela tipologia del commercio non è variale attività non sono diversificatenon ci sono molte relazioni fra commercio e abitare.

Conseguenze del quarto ramola vivibilità è limitata nella giornatala piazza vive solo per il terziario al contorno.

QuindiPiazza Mazzini non è aggregante.PertantoPiazza Mazzini non genera senso di appartenenza.

GRUPPO TERZOQuinto RamoPiazza Mazzini non è bellaIl contorno ha bassa qualitàE’ priva di coloreNon ha punti di caloreIl contorno è solo quinte di cortile.

Conseguenza del Quinto Ramo:La qualità è scarsa.

QuindiPiazza Mazzini non è aggregante.PertantoPiazza Mazzini non genera senso di appartenenza.

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GRUPPO QUARTOSesto RamoIn piazza Mazzini non si cammina liberamentePiazza Mazzini è solo un’area di parcheggioIn piazza si rimane prigionierila mobilità del contorno è un problema generalele strade non favoriscono l’usole auto sono schermila strada non collega la piazzasi attraversa solo per economia di strada.

Conseguenze del sesto ramo:Piazza Mazzini non è collegata al contestoLa piazza non è integrata con il contestoLe attività attrattive non sono unite alla piazzaLa piazza non è collegata alla galleria

QuindiLa piazza non è connessa.PertantoNon si genera appartenenza.

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9.2 L’albero degli obiettivi di Piazza Mazzini.

4 aprile 2012. Sala Giunta di Palazzo Carafa L’albero dei problemi, costruito come gerarchia al negativo di cause e di effetti, viene ribaltato nell’immagine positiva. Le cause dei problemi diventano i mezzi, gli effetti sono convertiti in fini. Questo rovesciamento è un habitat che conserva l’esatta coerenza logica del manufatto collettivo.Il sistema razionale è foresta di rami capaci di visioni. Per questo il gruppo esplora tutti gli immaginaridelle 4 declinazioni di Piazza Mazzini, diventati mobili. Ogni post-it contiene un pezzo di visione. Le persone scelgono i singoli pezzi di futuro rendendoli foglie e frutti dell’albero, diventano curatori dei valori pubblici. Il trasferimento delle visioni nei punti coerenti dell’albero lo rende significativo. Il senso plurale delle coseoffre il sistema identitario con cui generarela mappa degli indicatori di valutazione. La loro focalizzazione avviene a partire dai rami più carichi di futuro, rami che ora hanno nome. Ogni polo diventa una mappa, con una graduale emersione del senso.6 rami di risultati, 4 obiettivi specifici, 2 obiettivi generali, un livello alto terminale e 24 indicatori. Sui livelli, in quattro ore.

GRUPPO PRIMOPrimo RamoPiazza Mazzini ha molte attrezzaturele attrezzature sono comodec’è funzionalitàc’è spazio per svolgere diverse attivitàPiazza Mazzini ha zone protette invernali.Conseguenze del Primo Ramosi sa cosa fareci si può fare molto.QuindiPiazza Mazzini è aggregante.PertantoPiazza Mazzini genera senso di appartenenza.

Secondo RamoPiazza Mazzini è un parcoil verde ha funzione stagionaleil verde aiuta a fare il verdela sistemazione del verde favorisce l’uso.Conseguenze del Secondo Ramosi sa cosa fareci si può fare molto.QuindiPiazza Mazzini è aggregante.PertantoPiazza Mazzini genera senso di appartenenza.

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Terzo RamoCi sono attrazioni per il turismola vivibilità è estesa nello spaziole grandi aggregazioni possono essere ospitatei punti di aggregazione sono sufficientiPiazza Mazzini è dinamica.Conseguenze del Terzo Ramosi sa cosa fareci si può fare molto.QuindiPiazza Mazzini è aggregante.PertantoPiazza Mazzini genera senso di appartenenza.

GRUPPO SECONDOQuarto Ramola tipologia del commercio non è variale attività non sono diversificateci sono molte relazioni fra commercio e abitare.Conseguenze del quarto ramola vivibilità non è limitata nella giornatala piazza non vive solo per il terziario al contorno.QuindiPiazza Mazzini è aggregante.PertantoPiazza Mazzini genera senso di appartenenza.

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GRUPPO TERZOQuinto RamoPiazza Mazzini è bellaIl contorno ha alta qualitàE’ ricca di coloreHa punti di caloreIl contorno non è solo quinte di cortile.Conseguenza del Quinto Ramo:La qualità è alta.QuindiPiazza Mazzini è aggregante.PertantoPiazza Mazzini genera senso di appartenenza.

GRUPPO QUARTOSesto RamoIn piazza Mazzini si cammina liberamentePiazza Mazzini non è solo un’area di parcheggioin piazza si rimane liberila mobilità del contorno non è un problema generalele strade favoriscono l’usole auto non sono schermila strada collega la piazzasi attraversa non solo per economia di strada.Conseguenza del sesto ramoPiazza Mazzini è collegata al contestoLa piazza è integrata con il contestoLe attività attrattive sono unite alla piazzaLa piazza è collegata alla galleria.QuindiLa piazza è connessa.PertantoSi genera appartenenza.

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9.3 La rete degli indicatori di valutazione

La configurazione partecipata

degli indicatori di valutazione

è attuata come focalizzazione qualitativa

delle attitudini da perseguire.

Riguarda il mondo che si vuole raggiungere

perseguendo i risultati e gli obiettivi definiti.

INDICATORI Di RISULTATO (I R.)

Primo Ramo Risultato R1Funzionalitàdelle attrezzature e delle dotazioniTematismi dominanti: qualità funzionale, dinamica degli usi, consuetudine, dimensione pubblica dello spazio, qualità di parco, dotazioni materiali, rispondenza alle abitudini.I1R1 – Indicatore di PermanenzaFattori di focalizzazione: durata della sosta, qualità della sosta, qualità del tempo che passi, qualità dello stare, numero delle attrezzature,la sosta come dimensione del comfort, sostenibilità delle panchine, comodità, potere di seduta della piazza, generazionedi macchine del pensiero funzionanti,

tendenza al ritorno nello stesso luogo, livello di personalizzazione,facilitazione dei dialoghi.I2R1 – Indicatore di PerformanceFattori di focalizzazione: trasformabilità, durevolezza,universalità dei codici, riuso dei materiali, interattività, livello di interazione.

Secondo RamoRisultato R2VerdeTematismi dominanti: verde libero di crescere, giardino vivo, olfattivo, con i frutti, parco non separatore, verde come sistemazioni, vegetazione e naturalità, verde a funzionalità presente.I1R2 – Indicatore di SensorialitàFattori di focalizzazione: verde vero e naturale,giardino vivo, giardino libero, giardino di odori, giardino di trame, giardino da vivere.I2R2 – Indicatore di Naturalità percepibileFattori di focalizzazione: verde evolvente, di uso facilitato, di collegamento, come rapporto vivo, d’integrazione,come sentiero, a qualità stagionale, ciclo della natura, costruito, colorato,interagito.

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Terzo RamoRisultato R3PolifunzionalitàTematismi dominanti: modulabilità, accessibilità,rispondenza multipla ai bisogni culturali, aggregativi e familiari, disponibilità degli spazi, utilizzabilità, usabilità.I1R3 – Indicatore di FlessibilitàFattori di focalizzazione: flessibilità degli scambi,qualità degli scambi, facilità di trasformazione, diversificazione della proposta.I2R3 – Indicatore di ContattiFattori di focalizzazione: partecipazione, condivisione,simultaneità, contemporaneità, scambi relazionali,interattività, contatti, post-it, contaminazioni.

Quarto RamoRisultato R4Diversificare per integrareTematismi domananti: pluralità di funzioni, di economia e terziario, rapporti fra commercio ed abitazioni, integrazione delle eterogeneità, relazioni e varietà.I1R4 – Indicatore di DiversificazioneFattori di focalizzazione: scambi di vita, conoscere, inventare.

I2R4 – Indicatore di IntegrazioneFattori di focalizzazione: integrazioni, accessi simultanei.

Quinto RamoRisultato R5Godibilità Tematismi dominanti: panchine, storia, storie, nonni,ascoltare in pace, odori, estetica forte, piacere soggettivo.I1R5 – Indicatore d’Intensità delle StorieFattori di focalizzazione: Piazza che ascolta, mettersi d’accordo, piazza che parla, ricordare, ascoltare,storie, pensieri, felicità.I2R5 – Indicatore di ComfortFattori di focalizzazione: intensità soggettiva, sentirsi parte della piazza,estetica, piacere, lo stare,stanzialità, protezione, bellezza da guardare, qualità percettiva, armonia.

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Sesto RamoRisultato R6Accessibilità estremaTematismi dominanti: piazza per le persone, diversamente abili-diversamente esperti, ciclotondo, fruibilità.I1R6 – Indicatore d’Accessibilità SempliceFattori di focalizzazione: semplicità, potenziamento,piste di conoscenza, giri in bici, eterogeneità dei mezzi.I2R6 – Indicatore del Raggiungimento RelazionaleFattori di focalizzazione: sicurezza, nonni, persone.

INDICATORI DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI (I O.S.)Obiettivo Specifico O.S.1Si fa MoltoI1O.S.1 – Pluralità in Offerta della PiazzaI2O.S.1 – Modularità

Obiettivo Specifico O.S.2 Vivibilità non limitataI1O.S.2 – Continuità d’uso temporaleI2O.S.2 – Continuità d’uso spaziale

Obiettivo Specifico O.S.3Alta QualitàI1O.S.3 – Sostenibilità I2O.S.3 – Dimensione Estetica

Obiettivo Specifico O.S.4 Collegata e attrattivaI1O.S.4 – Connessione con altre retiI2O.S.4 – Connessione con altri luoghi

INDICATORI DEGLI OBIETTIVI GENERALIObiettivo Generale O.G.1E’ aggreganteI1O.G1 – Aggregazione di differenzeI2O.G1 – Centralità

Obiettivo Generale O.G.2E’ connessaI1O.G2 – Connessioni con spazi limitrofiI2O.G2 – Connessioni con altre centralità

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10. Videoimmagini in 2.0

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11. I numeri dei Valori Pubblici

30 GIORNI,5 FACILITATORI e 1 COMPOSITORE

in cantiere

5 LABORATORI 5 METODI e 33 ORE

di processo inclusivo

19 FUNZIONARI ED AMMINISTRATORI

in METASWOT

93 BAMBINI cacciatori di futuro11 ORE

nel Laboratorio Primario delle Nuvole

8 SETTORI DI GOVERNO URBANO

24 ENTI, ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONI, 50 PERSONE in EASW

30 NARRATORI in ConTESTO

18 PARTECIPANTI in GOPP

3 Gb di fotografie e video

31 PAGINE in valoripubblici.it

RISULTATIValori Pubblici per Piazza Mazzini((per costruire un bando con le persone))

Una visione del PRESENTE8 immaginari complessi dall’infanzia4 declinazioni al 2017228 immagini di futuroe una sola visione unificata. Un Albero dei Problemi e un Albero degli Obiettivi:6 rami di risultati4 obiettivi specifici 2 obiettivi generali24 indicatori di valutazione6 brani di futuro.

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Linkografia, Video, metodi ed esperienze

I video dal canale della partecipazione di FormezPA

Muro Nomade, Entrare fuori.

Muro Nomade, CAST. Rappresentazione del piano strategico di Area Vasta “Vision 2020“

Metaplan, Workshop impressionen

CAST Provincia BAT “Laboratorio sulla Metodologia “EASW” European Awareness Scenario Workshop”

CAST PROVINCIA BAT “Il PCM – Project Cycle Management: presentazione e simulazione del metodo”

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Bibliografia

FormezPa, processi partecipativi e

cittadinanza attiva. Progetto Rete di Reti,

Nuovi strumenti di partecipazione e

cooperazione tra le amministrazioni e i

cittadini per sostenere lo sviluppo dei territori.

Partecipare e decidere meglio. Una guida per amministratori e tecnici.

A più voci, a cura di Luigi Bobbio. Un manuale rivolto ai pubblici amministratori – politici, dirigenti o funzionari – che si trovano ad affrontare processi decisionali di tipo inclusivo.

Amministrare con i cittadini, a cura di Luigi Bobbio. La pubblicazione presenta diciotto esperienze di partecipazione recentemente

realizzate in Italia, e propone un’analisi comparativa di esse.

Rulab, come fiori selvatici. Il laboratorio urbano partecipato del Comune di Terlizzi, a cura di Ricerca e Sviluppo.

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Crediti

Valori Pubblici è un processo partecipatodella Città di Lecce

Responsabile del progetto:Claudia Branca, dirigente Settore Lavori Pubblici

Coordinamento del progetto:Francesca Rossi, funzionario Settore Lavori Pubblici

Cantiere di partecipazione: a cura della Società Cooperativa Ricerca e Sviluppo, Bari

Coordinamento di cantiere:Fedele Congedo

Staff:Fedele Congedo, architettoGermana Pignatelli, ingegnereprogettazione e attuazione di processi decisionali inclusivi

Maurizio Difronzo, ingegnere partecipazione e comunicazione di eventi istituzionali

Olga Buono, avvocatoformazione, sviluppo locale, processi di cooperazione

Rosa Carlone, commercialistadialogo interistituzionale e progettazione partecipata

Donata Bologna, designercampagna di comunicazione,progetto grafico e impaginazione

Immagini e video:Maurizio Difronzo, Elaborazioni

Grafica:Donata Bologna, Sciuriddi

Musiche:Gabriele Rampino

Testi:Fedele Congedo

Report:Fedele Congedo, Germana Pignatelli, Maurizio Difronzo, Donata Bologna

stampa: Digital Copy s.r.l.

www.valoripubblici.it

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Il Comune di Lecce ringrazia

il Prof. Luigi Lezzi, dirigente dell’Istituto Cesare Battisti, i docenti e tutti gli alunni delle quarte classi della Scuola Primaria,gli assessori, i dirigenti ed i funzionaridel Comune di Lecce, le istituzioni, gli enti,gli ordini progessionali,le associazioni, gli operatori economici,e tutti i cittadiniche hanno costruitoinsiemei Valori Pubblici.

www.valoripubblici.it

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