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COS’E’ IMPORTANTE VALUTARE NEL BAMBINO?

• Impressioni (aspetto fisico, stato di nutrizione, igiene, livello maturativo)

• Reazioni del bambino (al contesto valutativo) e adattamento successivo

• Autoregolazione• Motricità• Parola e linguaggio• Pensiero (paure, sogni, incubi, stati dissociativi)• Affetti e umore• Gioco• Cognizione • Relazione

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Osservazione

1)Osservazione libera-naturale2)Osservazione standardizzata:- Infant and Toddler Mental Status

Exam- Brazelton Neonatal Behavioural Assessment Scale- Bayley Scales of Infant Development

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Osservazione

•Osservazione standardizzata:- Still Face Paradigm- Strange Situation- Feeding Scale- Lausanne Trialogue Play

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PARTECIPAZIONE: PARTECIPAZIONE: sono tutti inclusi?sono tutti inclusi?

INADEGUATO

Posiziona il corpo al di fuori del campo interattivo

ADEGUATO

Orienta il corpo verso gli altri e/o il compito

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ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE: : sono tutti nel proprio sono tutti nel proprio ruolo? ruolo?

INADEGUATO

Genitore attivo: Non coinvolto e cede il ruolo

Genitore osservatore: Non coinvolto, non facilita o si oppone

Bambino: Non coinvolto, non facilita o si oppone

ADEQUATE

Genitore attivo:Facilita/fornisce

indicazioniGenitore osservatore: è

d’accordo e sostiene l’altri genitore in modo semplice o elaborato

Bambino: comprende e accetta le facilitazioni riferendosi al genitore attivo guidandolo verso gli obiettivi

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FOCALIZZAZIONEFOCALIZZAZIONEstanno prestandostanno prestando attenzione all’attività di gioco? attenzione all’attività di gioco?

INADEGUATA

attraverso sguardo, verbalizzazioni e azioni pone attenzione verso altro dall’obiettivo

ADEGUATO

vi è coerenza tra sguardo, verbalizzazioni e azioni direzionati al compito e agli interventi degli altri

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CONTATTO AFFETTIVOCONTATTO AFFETTIVOSono tutti in contato reciproco?Sono tutti in contato reciproco?

INADEGUATO

Si mostra fermo e rigido

ADEGUATO

Esprime affettività e calore attraverso sorrisi, lodi e senso umoristico

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Alleanza cooperativa

Rappresenta il maggior grado di funzionalità ed è caratteristica di quelle famiglie che durante il gioco mostrano un buon livello di cooperazione e coordinazione. La famiglia gioca insieme come una squadra, raggiungendo l'obiettivo stabilito di condivisione affettiva. I genitori, in accordo con il loro ruolo di subunità strutturante collaborano e si coordinano per facilitare il bambino. Le configurazioni si succedono in modo naturale e fluido, senza scatti o interruzioni, in un clima disteso e di divertimento condiviso. Nel caso di errori interattivi, il sottosistema genitoriale riesce a riparare efficacemente, ristabilendo un clima affettivo positivo.

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Alleanza in tensione

Madre, padre e bambino giocano insieme, ma incontrano degli ostacoli nella loro interazione che creano, appunto, “tensione” nel clima affettivo, altrimenti sereno. La coordinazione cogenitoriale in alcuni momenti del gioco è inefficace, minacciando la condivisione affettiva. Nonostante questi alti e bassi i genitori tentano di riparare le loro coordinazioni errate, ripristinando un clima collaborativo; queste famiglie, pertanto, sono caratterizzate da un buon livello di coordinazione e l'alleanza familiare è comunque funzionale.

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Alleanza collusiva

Queste famiglie non riescono a raggiungere l'obiettivo di gioco e divertimento condiviso; in particolare è evidente la difficoltà della componente genitoriale nel fornire aiuto e guida al bambino. Generalmente, si osserva una competizione tra i genitori che può essere manifesta o, al contrario, nascosta. Di fatto il gioco triadico non decolla e, quindi, la successione delle parti è brusca e incompleta e la trama narrativa che ne deriva è mancante e sconnessa. Il clima affettivo non è rilassato, ma percorso da una tensione costante, non riparata, anche se spesso questa negatività è nascosta da una facciata di apparente serenità.

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Alleanza disturbata

La famiglia non riesce a portare avanti il compito perché i ruoli non sono ben definiti e subiscono continue interferenze. Anche le parti del gioco sono confuse e sovrapposte, generando una continua tensione e ambiguità sino all'esclusione di un membro della triade . La trama narrativa è confusa e inesistente come conseguenza del fatto che ogni partecipante appare isolato e in difficoltà; lo svolgimento del gioco può essere caotico o, al contrario, rigido, in ogni caso sconnesso al punto da non venir concluso (interruzione o stallo). Il clima affettivo è chiaramente negativo, anche se può essere espressa una difensiva “pseudopositività”.

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Test/Questionari

• Possono essere del tipo più vario, sia come lunghezza (numero di item), che come struttura (anche se sono solitamente a risposta multipla o su Scala Likert). Vengono utilizzati per esplorare un gran numero di ambiti: aspetti clinici, relazionali, di atteggiamento, di competenza. Possono essere specificatamente diretti per lo studio di particolari costrutti teorici (ansia, aggressività, etc.).

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TEST di PERSONALITA’Sono strumenti clinici utilizzati per valutare costrutti e dimensioni relative alla personalità. Ne esistono di tipi e categorie molto differenziati, in base sia al tipo di paradigma personolgico che li ha generati (e sulla cui matrice teorica quindi si basano, più o meno implicitamente), sia al tipo di costrutti che vengono valutati: costrutti o tratti di personalità specifici o valutazioni globali

• Test psicodiagnostici- CBCL• Test psicodiagnostici autovalutativi:- MMPI- Beck Depression Inventory- SCL90• Test proiettivi:- Rorschach- TAT/CAT- Disegni

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SCL-90 R (Derogatis, 1983)

• E’ uno strumento self-report che consiste di 90 item.

• La somministrazione richiede circa 15 minuti.

• Scala likert a 5 punti, compresa tra 0= per nulla disturbato a 4= disturbato in modo estremo.

• Livelli di analisi: globale; dimensionale e dei sintomi primari.

• Le dimensioni riguardano: somatizzazione, ossessività-compulsività, sensibilità interpersonale, depressione, ansia, ostilità, ansia fobica, ideazione paranoide e psicoticismo. Sono inoltre presenti 7 item addizionali, che pur non appartenendo a nessuno dei 9 cluster precedenti, sono un’importante fonte di informazione clinica sull’eventuale presenza di disturbi del sonno, dell’alimentazione, sentimenti di colpa e inquietudine che contribuiscono comunque al punteggio globale del test.

• Gli indici di sofferenza globale sono tre: Indice di Gravità Globale: lo stato psicologico attuale in base al numero e all’intensità dei sintomi riferiti; Totale dei Sintomi Positivi: considera la quantità (e non la gravità) dei disturbi riconosciuti; Indice di Sofferenza dei Sintomi Positivi: valuta l’intensità media dei sintomi riferiti.

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• Somatizzazione: valuta la sofferenza causata dalla percezione di disfunzioni corporee (s. respiratorio; s. gastrointestinale; s. vascolare)

• Ossessivo-compulsivo: valuta i pensieri, impulsi ed azioni che il soggetto non riesce a controllare e a cui non riesce resistere.

• Sensibilità interpersonale: valuta se il soggetto si auto biasima, è a disagio nelle interazioni sociali e si sente inferiore e inadeguato rispetto agli altri

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• Depressione: valuta i sintomi tipici: mancanza di motivazione e interesse, isolamento e chiusura, umore disforico, pensieri suicidi e sentimenti di disperazione.

• Ansia: valuta sentimenti quali nervosismo e agitazione interna, attacchi di panico, terrore, tremore, apprensione e palpitazioni.

• Ostilità: valuta sentimenti, pensieri o azioni di rabbia quali aggressione, irritabilità e risentimento

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• Ansia fobica: valuta le manifestazioni di paura persistente e irrazionale di uno stimolo che conduce a evitamento o fuga

• Ideazione paranoide: valuta le manifestazioni tipiche del comportamento paranoide: ostilità, pensiero proiettivo, sospettosità, senso di grandezza.

• Psicoticismo: valuta i sintomi primari della schizofrenia: allucinazioni e deliri, così come stile di vita isolato e distaccato.

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Test grafici

• Sotto la denominazione " test grafici " vengono compresi i metodi proiettivi basati sull’attività grafica

• I metodi proiettivi sono così chiamati perché sono prove in cui il soggetto proietta se stesso, rivelando in questo modo anche quegli aspetti della sua personalità di cui egli non è consapevole. In questo modo ci permettono di avere una visione complessiva della personalità del soggetto: gli stati emotivi, il suo modo di stabilire rapporti umani, le sue tendenze e i suoi desideri (consapevoli e inconsci), i suoi conflitti più intimi e profondi.

• Tra i metodi proiettivi rientrano i test basati sul disegno.• Sono test che tengono conto della disposizione, della

pressione sul foglio, del tratto, ma anche dei fattori psicologici proiettati nel disegno, che fanno venire facilmente a galla problematiche inconsce generalmente di natura affettiva.

• L’interpretazione dei risultati di questo tipo di test richiede un’alta specializzazione.

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Il test del disegno della famiglia

• La base concettuale del metodo risiede nel fatto che la famiglia rappresenta per il bambino il primo ambiente importante per la crescita fisica, affettiva e sociale che contribuisce alla formazione della sua personalità. Proprio per questo risulta fondamentale quali sono i vissuti del bambino in rapporto alle figure familiari, il modo con cui percepisce i rapporti reciproci e come egli s’inserisca all’interno delle dinamiche parentali. A partire da queste considerazioni il test della famiglia è adatto ad essere applicato a soggetti dai 6 ai 15 anni.

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Diverse versioni del test, secondo il tipo di consegna che viene data

• Disegna la tua famiglia (Porot, 1952) che porta il bambino sul piano della realtà;

• Disegna una famiglia (Corman, 1967) consegna che lascia il bambino più libero di esprimersi; ad ogni personaggio disegnato viene poi chiesto il sesso, il nome, l’età e il ruolo occupato nella famiglia;

• Disegna una famiglia inventata, come vuoi tu, (trasformandola se il bambino desidera o in una famiglia di animali o di oggetti di altro genere) con questo modo si distrae meglio l’attenzione del bambino dalla sua famiglia, facilitando la proiezione delle tendenze più personali; di fatto, è poi sempre la propria famiglia che il fanciullo disegna perché è l’unica di cui ha una esperienza vissuta.

• Altri autori consigliano di aggiungere la richiesta di rappresentare i personaggi mentre stanno facendo qualche cosa

• L’analisi del disegno della famiglia va fatta prendendo in considerazione i fattori grafico-strutturali e il contenuto

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Test d’intelligenza

• Scala Stanford-Binet

• Matrici Progressive di Raven

• Scale Wechsler: WISC (sopra i 6 anni) WPPSI (sotto i 6 anni) WAIS (per adulti)

QI Verbale e QI di Performance

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Il Quoziente Intellettivo

• Il rapporto tra età mentale (età corrispondente alle prove cognitive che l’individuo è in grado di superare) ed età cronologica (l’età effettiva)

• Test d’intelligenza: abilità di percezione, pensiero, memoria, apprendimento, visualizzazione, attenzione, ecc. (Sfera cognitiva)

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Subtest verbali

• Conoscenze - memoria immediata - fornire definizione di parole anche poco usuali - ragionamento aritmetico (a mente) - individuazione di somiglianze fra concetti

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Subtest di performance (esecuzione)

• Individuare dettaglio mancante in una figura - riordinamento di vignette riferite a una storia - selezione di facciata di un cubetto per ottenere figura geometrica proposta - piccoli puzzle - cifrario: accoppiamento di simboli + labirinto

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Interviste

• Colloquio libero• Interviste strutturate• Interviste semi-strutturate:- Adult Attachment Interview- IRMAG- Parent Developmental Interview- Working Model of the Child Interview

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La teoria dell’attaccamento, concepita originariamente come una teoria generale della personalità (Bowlby, 1969; 1973; 1982) ha postulato i seguenti processi:

* lo sviluppo e la stabilizzazione intorno al primo anno di vita di differenti modelli di attaccamento che si formano sulla base della costituzione genetica d delle esperienze relazionali con le figure significative;* le interazioni con le figure di attaccamento sono internalizzate nel sistema rappresentazionale del bambino sotto forma di modelli operativi interni (MOI);* la transizione e la relativa stabilità delle specifiche strategie di attaccamento dall’infanzia alla fanciullezza e all’adolescenza fino all’età adulta;* la trasmissione intergenerazionale delle strategie di attaccamento dai genitori ai figli.

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SVILUPPO DELL’ATTACCAMENTO

Fase I: preattaccamento (0-3 mesi). Il bambino manifesta il proprio interesse verso le persone, senza però ancora

distinguere una persona dall’altra

Fase II: attaccamento in formazione (3-7 mesi). Il bambino mostra un crescente interesse e piacere nel ricevere degli stimoli provenienti dalla madre e da altre persone familiari.

Fase III: attaccamento vero e proprio (7 mesi – 2/3 anni). Non solo è presente la preferenza per figure specifiche, ma compare

la paura dell’estraneo.

Fase IV: formazione di un rapporto reciproco (dai 3 anni in poi). La teoria della mente acquisita consente al bambino di

intraprendere delle azioni per influenzare il comportamento della figura significativa

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Modello di base della trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento

Prime esperienze di attaccamento Prime esperienze di attaccamento del genitoredel genitore

Comportamento genitorialeComportamento genitoriale

Esperienze di attaccamento del Esperienze di attaccamento del bambinobambino

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Modello operativo interno(MOI)

“….un set di regole consce e/o inconsce per l’organizzazione delle informazioni rilevanti per

l’attaccamento e per acquisire o limitare l’accesso a quelle informazioni relative

all’esperienze di attaccamento. Le differenze individuali dei MOI sono correlate non solo al

comportamento non verbale ma anche ai pattern del linguaggio e delle strutture della

mente” (Main, 1985)

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Adult Attachment InterviewAdult Attachment Interview

Intervista semistrutturata, articolata in 18 domande che indagano i ricordi relativi alle esperienze di attaccamento nell’infanzia.

La codifica si basa sul punteggio alle Scale della Probabile Esperienza nell’Infanzia, ma soprattutto dello Stato Attuale della Mente del soggetto, conducendo alla definizione dello STILE DI ATTACCAMENTO (Sicuro, Distanziante, Preoccupato/Invischiato, Irrisolto e Inclassificabile)

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Scale della probabile esperienza

• Amorevolezza

• Rifiuto

• Inversione dei ruoli

• Assenza-trascuratezza

• Pressione a riuscire

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Scale dello stato attuale della menteScale dello stato attuale della mente

• Idealizzazione• Svalutazione• Rabbia coinvolgente• Insistenza di mancanza di ricordi• Svalutazione generale• Passività• Processi metacognitivi• Paura della perdita• Irrisoluzione del lutto• Irrisoluzione del trauma• Coerenza del trascritto• Coerenza della mente

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COERENZA DEL DISCORSO Grice (1975; 1989)

*Qualità - essere veritieri e fornire evidenze per quanto affermato;

*Quantità – essere succinto ma completo; * Rilevanza – fornire risposte pertinenti

all’argomento;

* Modo – essere chiari e ordinati.

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Stato della mente Sicuro-Autonomo (F)

I soggetti classificati come sicuri mantengono un discorso coerente e collaborativo, indipendentemente dal fatto che le esperienze narrate siano state favorevoli o sfavorevoli. Essi valutano positivamente le esperienze di attaccamento, mantenendo un’obiettività rispetto a queste relazioni. Si mostrano liberi di esplorare i loro pensieri e sentimenti nel corso dell’intervista e riconoscono l’influenza delle relazioni con i caregiver sulla personalità adulta. Le scale più rilevanti risultano la scala della coerenza del trascritto e della mente. Il discorso non viola infatti le massime di Grice e fa trasparire una sensazione di genuinità e freschezza

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Stato della mente Distanziante (Ds)

I soggetti vengono classificati come distanzianti quando il discorso sembra finalizzato a minimizzare l’importanza delle esperienze e delle relazioni di attaccamento. Queste interviste violano tipicamente la massima di qualità, poiché le rappresentazioni generali della propria storia non vengono sostenute o addirittura contraddette dagli episodi descritti. Le risposte tendono inoltre a essere eccessivamente succinte, violando la massima di quantità. Le scale associate sono la scala dell’idealizzazione delle figure di attaccamento, la scala dell’insistenza della mancanza di ricordi, la scala della svalutazione dell’attaccamento (rara) e (ancora più rara) la scala della paura della perdita.

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Stato della mente Preoccupato-Invischiato (E)

I soggetti preoccupati appaiono preoccupati dalle passate relazioni e esperienze di attaccamento e mostrano un coinvolgimento confuso, arrabbiato o passivo nei confronti dei genitori. Presentano spesso una difficoltà nel mantenere l’attenzione su un tema e di limitare le risposte a quanto richiesto dall’intervistatore. Le frasi sono spesso lunghe e grammaticalmente confuse, violando pertanto la massima di qualità, quantità e di modo. Le scale associate con la categoria dell’attaccamento adulto preoccupato sono la scala della rabbia coinvolgente e la scala della passività dei processi di pensiero.

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Stato della mente Irrisolto-Disorganizzato (U)

La categoria Irrisolto-Disorganizzato si assegna quando, durante il racconto di eventi potenzialmente traumatici, si verificano cadute rilevanti nel monitoraggio del ragionamento o del discorso. Il soggetto può avere per esempio per un breve lasso di tempo la convinzione che una persona morta sia ancora viva o usare un improvviso linguaggio eulogistico. Queste cadute del monitoraggio sono circoscritte e nel resto dell’ intervista il soggetto rientra nelle categorie F, Ds o E. Questa categoria viene assegnata quando il trascritto presenta un punteggio alto (almeno 5-6) alla scala della “Mancata risoluzione del lutto” o “Mancata risoluzione del trauma”.

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Stato della mente Cannot Classify (CC)

Il soggetto viene classificato in questo modo quando l’intervista presenta una combinazione di schemi linguistici contradditori. Il crollo delle strategie non si osserva solamente durante la discussione di eventi traumatici, come nei soggetti Irrisolti-Disorganizzati, ma durante l’intera intervista. In questi soggetti sembra non esserci una strategia di fondo e possono durante l’intervista cambiare lo stato della mente rispetto all’attaccamento, oppure avere un attaccamento Distanziante verso un genitore e Preoccupato-Invischiato verso l’altro.

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Estensione del modello della trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento

Prime esperienze di attaccamento del genitore

Rappresentazione dell’attaccamento de genitore

Comportamento genitoriale

Esperienze di attaccamento del bambino

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Categorie dell’AAI in relazione alle corrispondenti categorie del bambino alla Strange Situation

• Sicuro Autonomo (F)

• Distanziante/Svalutante (Ds)

• Preoccupato/Invischiato (E)

• Irrisolto /Disorganizzato (U/d)

• Sicuro (B)

• Insicuro-evitante (A)

• Ansioso/Ambivalente (C)

• Disorganizzato/Disorientato (D)

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Modello complesso della trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento

Relazioni successive di attaccamento

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Prime esperienze di attaccamento del genitore

Rappresentazione dell’attaccamento de genitore

Comportamento genitoriale

Esperienze di attaccamento del bambino

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Per concluderePer concludere

Tipologia di dati

• Dati qualitativi (dati espressi in struttura narrativa, possono essere operazionalizzati attraverso scale nominali)

• Dati quantitativi (scale ordinali o a intervallo)

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Proprietà scientifiche degli strumenti

• Validità: lo strumento è capace di misurare quello che intende misurare

• Fedeltà: la possibilità per la quale ripetendo la stessa misurazione sullo stesso individuo, ma in occasioni differenti, si ottenga lo steso risultato