15
VALUTAZIONE DI ALCUNI PREREQUISITI PER L'APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA NEL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL'INFANZIA ALLA PRIMARIA Simonetta Urban Corso di Rieducazione del gesto grafico – AED Milano 2013/2014 1

VALUTAZIONE DI ALCUNI PREREQUISITI PER … · affrontare l'apprendimento della scrittura. I prerequisiti più generali per l'apprendimento della letto-scrittura sono: 1)

  • Upload
    vanque

  • View
    221

  • Download
    1

Embed Size (px)

Citation preview

VALUTAZIONE DI ALCUNI PREREQUISITI PER

L'APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA

NEL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL'INFANZIA

ALLA PRIMARIA

Simonetta Urban

Corso di Rieducazione del gesto grafico – AED Milano 2013/2014

1

INDICE

1) Il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria 3

2) Alfabetizzazione emergente e alfabetizzazione formalizzata 4

3) Un progetto per la valutazione di alcuni prerequisiti per

l'apprendimento della scrittura nel passaggio dalla scuola

dell'infanzia alla primaria 6

4) L'importanza del coinvolgimento dei genitori 13

Bibliografia 15

2

1) Il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria

Il momento del passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria rappresenta una fase

delicata e coinvolgente non solo per il bambino, ma anche per gli stessi genitori. Agli occhi

di questi ultimi, infatti, la scuola primaria rappresenta la "scuola" per antonomasia, quella

vera, insomma, contrapposta alla scuola dell'infanzia, cioè quella "del gioco". Cominciano

quindi ad emergere, in genitori e figli, aspettative importanti, nonché ansie, poiché la scuola

primaria introduce la valutazione, e prevede apprendimenti, come la lettura e la scrittura,

che permettono al bambino di accedere ai codici simbolici utilizzati dai grandi. In

particolare, la scrittura in breve diventerà l'apprendimento più difficile e il principale motivo

delle lodi e dei rimproveri di insegnanti e genitori, che sono le figure più importanti della

vita del bambino. Mentre quando disegnava vedeva facilmente valorizzati i suoi lavori, con

la scrittura l'atteggiamento si fa più critico, le richieste sono più alte e le lodi spesso più rare.

Se disegnare era un gioco, imparare a scrivere è faticoso e richiede attenzione, impegno ed

esercizio.

La scuola dell'infanzia negli ultimi decenni ha privilegiato la stimolazione della spontaneità

e della creatività del bambino, considerandolo soggetto attivo e intraprendente. Per quanto

riguarda il nostro tema, cioè l'apprendimento della scrittura, questo approccio "spontaneista"

ha prodotto importanti conseguenze: l'approccio spontaneista, ad esempio, non dà

particolare importanza al modo in cui un bambino impugna la matita, permettendo quindi le

impugnature più estrose, poiché l'accento è sull'esprimersi, e non sulle "regole" o sulle

indicazioni che possono sembrare troppo "tecniche". Purtroppo il personale educativo della

scuola dell'infanzia, nella maggioranza dei casi, non è informato sulle conseguenze negative

che questo approccio ha sul futuro apprendimento della scrittura. L'impugnatura corretta,

infatti, è un aspetto essenziale di tale apprendimento, poiché è ergonomica, cioè permette il

miglior rendimento del gesto grafomotorio, agevolandolo.

Inoltre, nella scuola dell'infanzia vengono proposti quasi esclusivamente i pennarelli, che

non aiutano il bambino a prepararsi al grande sforzo dell'imparare a scrivere: essi infatti non

permettono di controllare la pressione che si esercita sul foglio, possono scrivere in qualsiasi

direzione (quindi anche se tenuti con impugnature disfunzionali), e scorrono troppo

3

velocemente, impedendo al bambino di controllare il gesto. Inoltre i pennarelli, a differrenza

delle matite colorate, permettono di coprire ampie superfici in poco tempo, abituando il

bambino a colorare fin troppo velocemente (molti bambini così abituati, si spazientiscono

quando devono usare le matite colorate).

2) Alfabetizzazione emergente e alfabetizzazione formalizzata

Il bambino non approda alla scuola primaria, cioè all'insegnamento formale come una

"tabula rasa", poiché il suo processo di conoscenza dell'alfabeto inizia molto prima. Gli

studi di Ferreiro e Teberosky (1979) parlano infatti di "alfabetizzazione emergente",

intendendo con questa espressione un insieme complesso di abilità, atteggiamenti e processi

tra loro indipendenti, che costituiscono i precursori evolutivi di lettura e scrittura. Sullo

sviluppo di questo tipo di approccio influiscono sia gli stimoli informali degli ambienti di

vita quotidiana, sia le pratiche domestiche che mirano intenzionalmente ad incrementarli.

Il bambino, quindi, sospinto dalla curiosità e dagli stimoli che gli vengono dall'ambiente, fa

delle ipotesi sulla scrittura, proprio come un piccolo scienziato.

Il processo di concettualizzazione della lingua scritta (fasi)

Fase presillabica: la differenziazione funzionale fra disegno e scrittura

All'inizio le due forme di rappresentazione sono indistinte ed entrambe si possono "leggere".

In un secondo tempo prende corpo l'idea che si tratti di due sistemi distinti. In un secondo

tempo, tramite vari tentativi di lettura, emerge l'idea che si tratti di sue sistemi di

rappresentazione distinti. In particolare, il bambino si accorge della linearità delle forme e

della loro arbitrarietà, e cerca di imitare la scrittura producendo linee curve continue per il

corsivo ("pseudo-corsivo") e grafismi separati tra loro per lo stampato. Il bambino però

concepisce ancora la scrittura come un tentativo di rappresentazione più elaborato del

disegno, e non come la trascrizione di forme sonore.

4

Fase sillabica

Nella conquista della scrittura la vera e propria svolta è l'inizio della ricerca della relazione

tra i suoni e i segni grafici. È un passo fondamentale perché d'ora in poi la scrittura risulterà

direttamente connessa al linguaggio orale e non più al disegno. Si attua ora la

scomposizione della parola nelle unità sonore più facilmente percepibili dal bambino: le

sillabe. Ogni segno grafico avrà per il bambino, in questa fase, il valore di una sillaba

sonora. I primi grafemi che utilizza sono di solito quelli del suo nome.

Ci sarà poi una fase di transizione definita sillabico-alfabetica, che indica l'oscillazione tra la

scrittura sillabica e quella alfabetica. Il bambino scopre che esistono delle regole che

stabiliscono la corrispondenza fonema/grafema.

Fase alfabetica

Quando il bambino matura l'idea che la sillaba non va considerata come unità, egli approda

al livello alfabetico, in cui inizia a definire una corrispondenza stabile tra i singoli suoni del

parlato (i fonemi) e le lettere. È a questo punto che l'alfabetizzazione emergente deve

intrecciarsi con le attività proposte dalla scuola primaria.

5

3) Un progetto per la valutazione di alcuni prerequisiti per l'apprendimento

della scrittura nel passaggio dalla scuola dell'infanzia alla primaria

Questo intervento rientra fra le attività di prevenzione della disgrafia, perché permette di

valutare le risorse e le eventuali "carenze" del bambino alla fine della scuola dell'infanzia di

fronte all'apprendimento della scrittura, e di pensare eventualmente a come compensarle.

Ciò è in linea con le indicazioni della Legge 170/2010 sui DSA, che invita a prestare

attenzione ad eventuali segnali di difficoltà del bambino già nella scuola dell'infanzia. In

particolare, le aree più significative sono: organizzazione, integrazione spazio-temporale,

difficoltà di memorizzazione, lacune percettive e difficoltà di linguaggio verbale.

La scuola materna dovrebbe essere quindi un contesto privilegiato per l'osservazione del

bambino, sia durante il gioco libero che durante le attività strutturate. Purtroppo la

programmazione della scuola dell'infanzia non prevede osservazioni sistematiche in questa

direzione.

Non tutti i bambini giungono alla scuola primaria con lo stesso bagaglio di prerequisiti per

affrontare l'apprendimento della scrittura.

I prerequisiti più generali per l'apprendimento della letto-scrittura sono:

1) sviluppo del sistema nervoso

2) livello intellettivo adeguato

3) stabilità emotiva e maturazione affettiva

4) motivazione ad apprendere

5) dominanza laterale

Più nello specifico, perché il bambino possa affrontare con successo l'apprendimento della

scrittura deve possedere molteplici abilità di base:

1) capacità attentive e di osservazione;

2) capacità mnemoniche;

3) capacità di astrazione;

6

4) capacità percettive;

5) capacità motorie:

6) capacità percettivo-motorie (coordinazione occhio-mano, integrazione spazio-

temporale, scelta della mano scrivente, motricità fine, impugnatura e postura

adeguate, indipendenza di spalla-braccio, braccio-mano, dita, ecc.);

7) capacità linguistiche (a livello di funzionalità, produzione e comprensione).

Alcuni di questi aspetti dovrebbero essere via via rilevati dall'insegnante di sezione nel

corso delle attività programmate e nel gioco libero. Tuttavia, risulta difficile osservare in

modo sistematico (cioè con specifici obiettivi e strumenti, come test, griglie, riprese video,

ecc.) tutti questi aspetti per ogni bambino dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia, poiché

tale osservazione richiedebbe tempi aggiuntivi alla normale programmazione (oltre a costi

che spesso le scuole non possono sostenere, nel caso si richieda personale specializzato

esterno), si è pensato ad progetto più snello, che ovviamente non ha pretese di completezza,

ma che si pone come obiettivo quello di valutare alcuni prerequisiti nelle aree di motricità

fine, lateralità, postura e impugnatura dello strumento scrittorio.

Si tratta quindi di un'osservazione breve che prende in considerazione gli aspetti più

direttamente coinvolti nell'atto scrittorio e che risultano più facilmente valutabili. Su di essi,

inoltre, può essere diretta con più efficacia l'attenzione di insegnanti e genitori.

Resta sottointeso che, nel caso l'osservatore (insegnante o esperto esterno che sia) rilevi

qualche carenza o difficoltà importante in aree di sviluppo più generali (aspetti cognitivi,

motori, percettivi, ecc.), è tenuto a informarne i genitori affinché prendano in considerazione

un eventuale approfondimento specialistico.

L'intervento prevede tre momenti principali:

1) la presentazione del progetto a insegnanti e genitori... e bambini: si tratta di un

momento fondamentale, per sensibilizzare tutti i soggetti interessati circa

l'importanza dell'intervento. In particolare, la maggior parte dei genitori non ha

facilmente accesso alle informazioni specialistiche che riguardano la disgrafia, la sua

prevenzione e l'insegnamento della scrittura in generale. Essi verranno quindi

7

contattati con una breve lettera e li si inviterà ad un incontro dove verranno

presentate in dettaglio le motivazioni e le fasi attuative del progetto. Anche agli

insegnanti verrà spiegato l'intento del progetto e i suoi contenuti. Fondamentale è il

loro ruolo sia prima dell'inizio del progetto, in quanto essi forniscono al rieducatore

informazioni generali su ciascun bambino, sia al termine, quando l'esperto presenterà

loro eventuali casi in cui si rilevano carenze grafomotorie e che meritano un

intervento personalizzato. Su questi casi il rieducatore provvederà a dare indicazioni

precise all'insegnante, anche se queste ultime sarebbero da completare con

un'eventuale formazione specifica sulla prevenzione delle difficoltà grafo-motorie.

Al momento dell'intervento in sezione, ai bambini verrà comunicato che una persona esperta

li osserverà e presenterà loro alcune semplici prove per vedere se sono pronti per imparare a

scrivere "come i grandi".

2) Un'osservazione personalizzata (per ciascun bambino) all'interno delle varie sezioni,

dove i bambini verranno divisi in piccoli gruppi: verrà valutata l'acquisizione dei

prerequisiti necessari all'atto dello scrivere. Si presterà attenzione, in particolare, alla

postura e all'impugnatura dello strumento scrittorio (aspetti fondamentali e non

accessori per un gesto grafico condotto con sicurezza) e alla lateralità (mano, occhio,

orecchio, piede), per la scelta della mano scrivente. Verrà inoltre sottoposta una

scheda con tracciati rettilinei, obliqui e tracciati di pregrafismo da ricopiare, per

valutare il livello grafo-motorio dei bambini.

3) Comunicazione degli esiti dell'intervento ad insegnanti e genitori. Per questi ultimi

è previsto un colloquio di restituzione durante il quale verranno fornite indicazioni

pratiche personalizzate per ogni bambino e consigli generali per agevolare

l'apprendimento della scrittura. Gli esiti dell'intervento verranno poi comunicati alle

insegnanti di sezione, e nella prospettiva della continuità, anche agli insegnanti della

scuola primaria che i bambini frequenteranno.

Fase dell'osservazione: si propone qui di seguito una griglia per l'osservazione di ogni

bambino.

8

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE

Progetto “Valutazione dei prerequisiti per l'apprendimento della scrittura”

Scuola:

NOME…………………........................… COGNOME……........…………………............

Data di Nascita:........................................ETA': anni…..….. mesi…...

Sezione: ........................................ Insegnante:......................................................

OSSERVAZIONE del…………………………………ore…………………

Materiali utilizzati: Fogli f.to A4, matite colorate a sezione triangolare

Consegne Prove grafiche:

a) disegno figura umana

b) copia tracciati (rettilinei, obliqui, pregrafismo)

c) disegno trattini “pioggia” prima con la mano dx, poi con la sin.

LATERALITA'

MANO SCRIVENTE: D S cambia

IMPUGNATURA

• A pinza (tripode dinamica)

• palmare

• pollice sopra

• a “flauto”

• Altro:

Per mancini: posizione polso sopra la riga sotto la riga

Prova grafica: trattini pioggia (con entrambe le mani):

…........................................................................................................................................................

…........................................................................................................................................................

Posizione mano non scrivente:

sopra al banco : tiene fermo il foglio non tiene il foglio

sotto al banco

9

POSTURA GENERALE

• piedi appoggiati a terra

• seduto su gamba ripiegata

• in ginocchio sulla sedia

• cambia posizione spesso

• spalla mano scrivente più alta

• testa piegata S D

• testa troppo vicina al foglio

• testa sostenuta dal braccio non scrivente

• …................................................

• …................................................

ALTRE PROVE LATERALITA'

• Ritaglio con forbice D S Impugnatura corretta SI NO

• piede (dare qualche calcio ad una palla) D S

• occhio (guardare con un canocchiale) D S

• orecchio (ascoltare tic-tac sveglia) D S

Osservazioni particolari:

Note riferite dall'insegnante:

10

Fig. 1 - Scheda tracciati da ricopiare: rettilinei, obliqui e di pregrafismo (tratto da: Venturelli A.,

2011, p. 136).

La valutazione della lateralità, della postura e dell'impugnatura vengono fatte mentre i

bambini sono riuniti in un piccolo gruppo (5-6). Le consegne sono le seguenti:

a) disegno figura umana: "disegna te stesso/a" come sai fare,

b) copia tracciati (rettilinei, obliqui, pregrafismo): copia le figure che vedi sul foglio (Fig.

1),

c) prova trattini "pioggia", traccia dei trattini dall'alto al basso, come se fosse la pioggia,

prima con la mano destra poi con la sinistra.

Per quanto riguarda il punto a) "Disegno della figura umana", la prova serve a rilevare la

capacità del bambino di rappresentare lo schema del proprio corpo dal punto di vista del

11

genere (schema corporeo differenziato come maschile o femminile), dell'organizzazione

(struttura dello schema corporeo) e della completezza (presenza di particolari e dettagli).

Questa prova è indicativa di eventuali difficoltà grafo-motorie in quanto è stata scoperta una

correlazione tra disegno della figura umana incompleto, con sproporzioni evidenti e/o

povero di particolari e difficoltà nell'apprendimento della scrittura. Il rieducatore potrà

inoltre osservare la qualità del tratto nonché la capacità di controllo dello strumento

scrittorio, che si nota in particolare nella coloritura che rispetta i contorni. In particolare, si

osserveranno: la completezza del corpo, il rispetto delle proporzioni, la simmetria, la

ricchezza dei dettagli, le differenze di genere.

La copia di tracciati (b) rettilinei, obliqui e di pregrafismo, serve ad evidenziare abilità e

carenze a livello grafomotorio. Anche in questa prova l'esperto in rieducazione potrà

valutare la qualità del tratto, oltre alla capacità di copiare fedelmente diversi tipi di tracciato

e di distinguere le grandezze delle figure.

Per valutare la mano più abile a scrivere si ricorre alla "prova dei trattini" (c). La consegna è

la seguente: "su un foglio piegato a metà, disegna, prima con la mano destra poi con la

sinistra, dei trattini dall'alto verso il basso, come se fosse la pioggia". La mano più abile

produce in genere tratti più precisi, dritti e più numerosi rispetto alla mano non dominante,

che invece dimostrerà di non riuscire a controllare bene il gesto.

Nel corso di tutte queste prove occorrerà osservare singolarmente ogni bambino, annotando

postura del corpo e impugnatura del mezzo scrittorio, oltre ad eventuali altri aspetti rilevanti

quali: mancata esecuzione delle consegne, incapacità di stare seduto, comportamenti

disturbanti, ecc.

In un'ottica di continuità didattica, gli esiti dell'osservazione personalizzata di ogni bambino

verranno presentati in ingresso alla scuola primaria, per sensibilizzare gli insegnanti

riguardo eventuali carenze nelle aree considerate. Per completare al meglio questo breve

progetto sarebbe opportuno inoltre prevedere, per gli insegnanti della primaria, un'adeguata

formazione sull'insegnamento della scrittura, non prevista nell'attuale iter formativo degli

insegnanti.

12

4) L'importanza del coinvolgimento dei genitori

E' importante comunicare con i genitori con chiarezza, perché in genere, pur considerando

importante il passaggio dalla scuola dell'infanzia (considerata la "scuola del gioco") alla

scuola primaria (la "vera" scuola), non sono informati sull'importanza dell'imparare a

scrivere bene e sull'attuale insegnamento della scrittura nella scuola primaria. Il loro ruolo è

però determinante, perché, insieme agli insegnanti, saranno i primi ad aprire i quaderni e ad

osservare, magari facendo commenti, la scrittura del proprio figlio. Occorrerà poi informarli

sul fatto che l'apprendimento della scrittura non è solo una questione della I e II classe: la

scrittura è come una piantina che continua a crescere nel corso di tutto il ciclo della primaria

e per questo va osservata e "curata" con continuità.

In particolare, si farà notare loro che la scrittura corsiva non è semplicemente un mezzo per

comunicare ma, come afferma Olivaux, ha anche una funzione relazionale ed espressiva-

rappresentativa.

Sarà anche utile far riflettere i genitori su alcune opinioni ormai diffuse e spesso accettate

acriticamente, riguardo il rapporto tra scrittura e nuove tecnologie: nell'opinione di molti,

infatti, la scrittura a mano è vista ormai come qualcosa di obsoleto e anacronistico, poiché le

nuove tecnologie sono ormai alla portata di tutti, semplificano la vita ed hanno un aspetto

ludico, molto lontano dalla fatica e dall'impegno dell'imparare a scrivere. È bene invece far

notare che, pur senza demonizzare la tecnologia, oggi indispensabile, la scrittura a mano, il

corsivo in particolare, possiede ancora un valore educativo e formativo, che sollecita

pensiero e linguaggio e favorisce le capacità di concentrazione e di riflessione.

Colloqui di restituzione

In base ai dati rilevati durante l'osservazione all'interno della sezione, verranno dati consigli

pratici personalizzati su postura, impugnatura, lateralità. Si consegnerà inoltre una scheda

contenente consigli generali che favoriscono il primo approccio con la scrittura.

Scheda consigli per i genitori e gli insegnanti

L'ottica è quella della prevenzione, si tratta cioè di attrezzare il più possibile il bambino per

l'approccio più efficace alla scrittura. Si tratta di consigli generali che servono a rendere più

13

consapevole il genitore e gli insegnanti di alcuni aspetti, riguardanti la vita di tutti i giorni,

che sono in qualche modo legati all'atto dello scrivere:

• incoraggiare il gioco all'aperto (per acquisire la consapevolezza del proprio corpo e i

concetti spaziali come alto-basso, destra-sinistra, davanti-dietro, ecc..);

• proporre lavoretti manuali : piegare la carta, ritagliare (favoriscono indipendenza e

forza nelle dita, quindi aiutano ad acquisire una corretta impugnatura);

• incoraggiare un'impugnatura corretta : privilegiare la presa tripode dinamica: pollice

ed indice a pinza, medio, anulare e mignolo di sostegno; dato che la memoria motoria

è difficile da correggere, eventuali impugnature scorrette sono difficilmente

correggibili;

• osservare la lateralità (non solo della mano, ma anche di: piede, occhio, orecchio);

• incoraggiare l'autonomia nelle varie azioni quotidiane (allacciare scarpe, bottoni, zip,

lavarsi);

• non aver fretta di insegnare le lettere: importanti sono i movimenti per arrivare ad

eseguire il tracciato grafico: alto-basso, sin-dx, senso antiorario (x occhielli);

• seduti composti!!! Tre sono i punti d'appoggio: piedi, seduta, gomiti;

• in vista della scuola primaria: se nel corso dell'apprendimento (oltre la prima classe)

si nota fatica anomala e incapacità di scrivere con chiarezza: evitare le sollecitazioni

a riscrivere più volte un compito mal riuscito. Il semplice rifare non migliora la

grafia, né comporta una diminuzione nel numero di errori. Il rischio è anzi quello di

far consolidare schemi motori inadeguati o di far memorizzare gli errori. Occorre

indagare sulle cause di queste difficoltà.

• limitare TV e video giochi (gli stimoli eccessivi possono portare a difficoltà di

concentrazione);

• attenzione particolare ai mancini: per loro è più difficile imparare a scrivere perché

la nostra scrittura è pensata per i destrimani: meglio inclinare il foglio verso destra;

• preferire matite colorate e pastelli a cera ai pennarelli (questi ultimi non danno il

senso della pressione sul foglio e non aiutano il bambino a controllare il movimento).

Eventuale uso di strumenti ergonomici come gommini, biro con fusto sagomato per

l'appoggio corretto delle dita.

14

BIBLIOGRAFIA

Cisotto L. et al., Il portfolio per la prima alfabetizzazione, Erickson, 2011

D'Odorico L., Cassibba R., Osservare per educare, Carocci, 2008

Ferreiro E., Teberosky A. (1979), Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino, trad.

it., La costruzione della lingua scritta nel bambino, Firenze, Giunti Barbéra, 1985.

Olivaux R., Disgrafie e rieducazione della scrittura, a cura di L. Tonucci, Ancona, AGI,

1993

Pratelli M., Disgrafia e recupero delle difficoltà grafo-motorie, Erickson, 1995

Venturelli A., Dal gesto alla scrittura, Mursia, 2004

Venturelli A., Scrivere: l'abilità dimenticata, Mursia, 2011

15