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COMUNE DI VALSAMOGGIA Città Metropolitana di Bologna P P. P P . A A. A A . E E. E E . PIANO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE Variante Generale 201 Variante Generale 201 6 6 in adeguamento al P.I.A.E. 2013 della Provincia di Bologna approvato con Del. Cons. Prov. n° 22 del 31/03/2014 Controdeduzioni alle Osservazioni, Pareri e Riserve sulla stesura adottata con Del. Cons. Com. n° 107 del 29/11/2016 Il Sindaco: Daniele Ruscigno Il Responsabile d'Area comunale: geom. Dino Turatti Il Consulente: d.r Aldo Quintili, geologo Collaborazioni: d.ssa Marina Silvestri, geologo d.r Marco Massacci, geologo Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018 Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09 Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

Variante Generale 2016 - albopretorio.datamanagementitalia.it · Monitoraggio del Piano, polo "Padulli": "per quanto riguarda il piano di monitoraggio della variante, ai sensi dell’art

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COMUNE DI VALSAMOGGIA Città Metropolitana di Bologna

PP.P.P. AA.A.A. EE.E.E. PIANO DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE

Variante Generale 201Variante Generale 20166 in adeguamento al P.I.A.E. 2013 della Provincia di Bologna

approvato con Del. Cons. Prov. n° 22 del 31/03/2014

Controdeduzioni alle Osservazioni, Pareri e Riserve

sulla stesura adottata con Del. Cons. Com. n° 107 del 29/11/2016

Il Sindaco: Daniele Ruscigno

Il Responsabile d'Area comunale: geom. Dino Turatti

Il Consulente: d.r Aldo Quintili, geologo Collaborazioni: d.ssa Marina Silvestri, geologo

d.r Marco Massacci, geologo

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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COMUNE DI VALSAMOGGIA Città Metropolitano di Bologna

PP .. AA .. EE .. Piano delle Attività Estrattive

Variante Generale 201Variante Generale 20166 Controdeduzioni alle Osservazioni, Riserve e Pareri

INDICE Premessa ........................................................................... pg. 1 Osservazioni di privati: .................................................... pg. 1 Osservazioni di A.R.P.A.E. - S.A.C. e relative controdeduzioni : .............................................. pg. 1 Osservazioni e Riserve della Città Metropolitana e relative controdeduzioni: ............................................... pg. 5

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Comune di Valsamoggia P.A.E. - V.G. 2016 Controdeduzioni alle Osservazioni, Riserve e Pareri

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PREMESSA

Nel quadro dell'incarico per la redazione della Variante Generale 2016 al Piano delle Attività Estrattive comunale (P.A.E.) in adeguamento alle determinazioni del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive 2013 (P.I.A.E.) della Provincia (ora Città Metropolitana) di Bologna, affidato dal Comune di Valsamoggia allo Studio Quintili & Ass.ti (Det. Responsabile Settore Qualità e Programmazione Territoriale n° 619 del 14/11/2015), ed in stretta collaborazione con il suddetto Settore, vengono redatte le presenti Controdeduzioni alle Osservazioni e Riserve pervenute in merito al Piano adottato con Del. Cons. Com. n° 107 del 26/11/2016, destinate all'approvazione da parte del Consiglio Comunale contestualmente alla stesura controdedotta della Variante Generale 2016 al P.A.E. comunale.

OSSERVAZIONI di privati (in seguito alla pubblicazione degli strumenti)

Non risultano pervenute al Comune osservazioni da privati cittadini, Aziende o altri Enti di diritto privato.

OSSERVAZIONI A.R.P.A.E. - S.A.C. (competente per la procedura Val.S.A.T. del Piano)

Le osservazioni contenute nell'istruttoria effettuata da A.R.P.A.E. - S.A.C. sul Documento di Val.S.A.T. (Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale) ai sensi dell'art. 5 della L.R. 20/2000 s.m.i. (ora abrogata e sostituita dalla L.R. 24 del 21/12/2017 ma ancora applicabile in quanto il procedimento di valutazione della V.G. 2016 al P.A.E. comunale ha avuto inizio prima dell'entrata in vigore della nova L.R.), con Pratica ARPAE – SAC Bologna n. 5910/2017 (pervenuta al Comune con PEC RIF. 143477/1: Città Metropolitana - Invio protocollo n. 10569/2018 del 22/02/2018) cui si rinvia per ogni ulteriore dettaglio, vengono qui riportate testualmente in estrema sintesi, seguite dalle relative controdeduzioni nonché dalle indicazioni delle eventuali modifiche da apportare alla stesura adottata del Piano:

Piano Gestione Rischio Alluvioni (PGRA): "si richiama attenzione al Piano Gestione Rischio Alluvioni (PGRA) rispetto al quale le aree oggetto della variante ricadono anche in classi di pericolosità P2 – M (Alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno tra 100 e 200 anni - media probabilità) e P3 – H (Alluvioni frequenti: tempo di ritorno tra 20 e 50 anni - elevata probabilità); pertanto “la verifica delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture medesime rispetto agli scenari di allagamento del PGRA e dell’assenza di aggravamento delle condizioni di pericolosità e rischio, compete ai progettisti e deve essere asseverata dagli stessi".

Controdeduzione: vista la Tav. 220 NO del PGRA e constatato che la situazione richiamata sopra interessa esclusivamente la Zona 4 "Impianto Cave Samoggia", nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Qualsiasi eventuale intervento sulle strutture od infrastrutture dell'impianto ad eccezione di quelli di ordinaria e straordinaria manutenzione, deve essere preventivamente assoggettato ad una verifica delle condizioni di sicurezza delle strutture ed infrastrutture medesime rispetto agli scenari di allagamento del PGRA e dell’assenza di aggravamento delle condizioni di pericolosità e rischio, asseverata dai progettisti".

Zonizzazione impianto di lavorazione degli inerti "Cave Samoggia": "si propone all’ente competente di non classificare idonea ai sensi dell’art. 10 delle N.T.A. del P.I.A.E. la zonizzazione di piano zona Dis – zone di servizio agli impianti di lavorazione di inerti in esercizio, in considerazione dei vincoli ambientali che gravano sull’area e tenuto conto che il P.I.A.E. del 2013 lo dichiara “inidoneo”. Si ricorda che tale area ricade parzialmente nella proprietà demaniale e che quindi per il suo utilizzo è necessaria una apposita atto concessorio della Regione Emilia Romagna".

Si veda la successiva controdeduzione alle corrispondenti Riserve della Città Metropolitana di Bologna.

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Polo Padulli, rumore e qualità dell'aria: "sebbene la cava Padulli possa essere considerata ancora compatibile dal punto di vista ambientale rispetto alla variante proposta dal PAE, si ritengono necessarie ulteriori verifiche ed approfondimenti: prima di consentire la fruizione del parco si dovranno attuare debiti monitoraggi acustici e di qualità dell'aria, riferiti alle emissioni prodotte dalle lavorazioni estrattive limitrofe; eventuali superamenti dei limiti di legge o evidenti criticità ambientali dovranno essere superate con adeguate misure di mitigazione. Allo stesso modo per i recettori sensibili più prossimi all'area d'intervento (sei recenti villette a schiera in località "Padulli di Sopra" e due edifici rurali senza toponimo che risultano abitati, posti appena ad ovest della suddetta località, appena più discosti dalla cava) si dovrà predisporre, in fase di verifica di assoggettamento a VIA, uno studio acustico (che effettui la rilevazione del clima acustico ante-operam, la modellizzazione matematica della pressione sonora prevedibile sui ricettori richiamati ed il programma di successive campagne di monitoraggio in corso d'opera per la verifica dell'attendibilità dei dati previsionali e dell'efficacia delle eventuali mitigazioni) ed un programma di monitoraggio in corso d'opera per la verifica del rispetto dei limiti di attenzione nella concentrazione delle polveri con l'eventuale necessità di mitigazioni. Comunque già in questa fase di Val.S.A.T. si ritiene opportuna la previsione di barriere finalizzate al contenimento dei rumori e delle polveri verso recettori terzi, in particolare residenze, ponendo in ogni caso la massima attenzione all’eliminazione delle polveri sia sui recettori sensibili sia nelle aree oggetto di intervento connesse alle attività di escavazione. Inoltre si ritiene necessario richiamare le misure che dovranno essere adottate quali il lavaggio delle ruote degli automezzi".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà contenere uno studio previsionale sull'impatto acustico e sulla qualità dell'aria che l'intervento produrrà sui residenti negli edifici adiacenti al perimetro del comparto in ampliamento (Zona Dae*) nonché sui fruitori del parco pubblico realizzato in gran parte dell'area estrattiva (ex-area di cava "Padulli - settore centrale") che effettui la rilevazione del clima acustico ante-operam, la modellizzazione matematica della pressione sonora prevedibile sui ricettori richiamati ed il programma di successive campagne di monitoraggio in corso d'opera per la verifica dell'attendibilità dei dati previsionali e dell'efficacia delle eventuali mitigazioni) ed un programma di monitoraggio in corso d'opera per la verifica del rispetto dei limiti di attenzione nella concentrazione delle polveri con l'eventuale necessità di mitigazioni. In ogni caso fin dall'inizio dell'intervento dovranno essere presenti barriere finalizzate al contenimento del rumore e delle polveri nei confronti dei residenti e dovranno essere utilizzate tutte le misure gestionali necessarie per la riduzione delle polveri aerodisperse previste dall'art. 9 della N.T.A. del presente Piano."

Polo "Padulli", incidentalità e traffico: "la Variante non dovrebbe generare incrementi significativi di traffico, rispetto alle situazioni esistenti, appare in ogni caso opportuno un approfondimento in tema di incidentalità stradale previsto dai vigenti Piani Regionali della Prevenzione, tenuto conto dell’utilizzo anche di autocarri pesanti".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà contenere uno studio sul traffico indotto dall'intervento in ampliamento comprendente una valutazione sul rischio di incidenti stradali".

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Polo "Padulli", qualità delle acque e idrografia sotterranea: "Sul tema delle acque, in considerazione della presenza del campo pozzi idropotabili "Magazzino" ad una distanza minima di 750 m dall'area d'intervento, si dovrà prevedere, in fase di verifica di assoggettamento a VIA, il proseguimento del monitoraggio della qualità delle acque fin'ora effettuato attraverso la rete piezometrica a suo tempo realizzata per l'avvio e poi per l'ampliamento del polo, nel quadro generale del monitoraggio dell'effetto che l'attività estrattiva può indurre sulle acque sotterranee locali. Relativamente all’impatto indotto sull’idrografia sotterranea si dovrà prevedere una verifica ulteriore sulla soggiacenza della falda da esaminare sempre nella fase di assoggettamento a VIA.".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà contenere uno studio idrogeologico aggiornato per valutare l'eventuale interferenza con le falde idriche soggiacenti; in ogni caso durante tutta l'attuazione dell'intervento dovrà proseguire il monitoraggio sulla soggiacenza delle falde ed il campionamento ed analisi chimica periodica delle acque di falda con le modalità da stabilirsi nella fase autorizzativa".

Polo "Padulli", tutela archeologica: "in riferimento alla tutela archeologica, con esclusivo riferimento all’Ampliamento Sud della Cava Padulli, viene richiesta, in via preventiva, la progettazione ed esecuzione di sondaggi archeologici spinti fino alla profondità massima del cappellaccio, tali da garantire un’adeguata campionatura dell’area di indagine e finalizzati a verificare la compatibilità dell’intervento progettato con la attività di tutela e di eventuali reti archeologici, nei modi previsti dalla Soprintendenza".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà contenere un'indagine archeologica costituita da sondaggi geognostici spinti fino al tetto del giacimento ghiaioso".

Polo "Padulli", inquinamento elettromagnetico: "in relazione all'avvicinamento al traliccio di elettro-dotto ad alta tensione (132 KV) previsto nell'ampliamento del Polo Estrattivo Padulli occorrerà verificare e rispettare che nessuna area per la quale sia prevista o prevedibile la permanenza di persone sia interessata da valori di induzione magnetica pari o superiori a 3,0 microtesla così come previsto dal DPCM 08 luglio 2003 basse frequenze (sempre auspicando il perseguimento anche dell'obiettivo di precauzione a 0,2 microtesla). Si ricorda altresì che tutte le aree dove sarà presente permanenza di persone non dovranno essere interessate da volumi di rispetto a 6 V/m ai sensi del DPCM 08 luglio 2003 alte frequenze".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà individuare le eventuali aree dove l'inquinamento elettromagnetico superi i livelli massimi di legge, escludendo esplicitamente da tali aree qualsiasi struttura per la permanenza delle persone (uffici, pesa, spogliatori, mensa, servizi igienico sanitari, ecc.)".

Monitoraggio del Piano, polo "Padulli": "per quanto riguarda il piano di monitoraggio della variante, ai sensi dell’art. 18 del D.Lgs 152/2008, si ritiene che oltre agli indicatori proposti sarebbe opportuno delineare un ulteriore parametro di sorveglianza, volto a garantire un più elevato livello di tutela ambientale in tema di riempimento dei vuoti delle attività estrattive, la cui normativa di settore è a tratti

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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ancora poco chiara (ad es. limi di lavaggio) e spesso di difficile controllo, in quanto ambientalmente funzionale su modesti volumi e per piccoli interventi (terre e rocce da scavo); per questo nelle realtà delle attività estrattive, causa le frequenti elevate estensioni dei volumi in gioco e la eterogeneità dei materiali di riempimento sia in termini merceologici che di provenienza, durante le fasi di sistemazione per tombamento spesso e volentieri si delinea un contesto ambientale di difficile interpretazione. L'adozione di un indicatore che contempli i rapporti fra volume di suolo controllato o certificato sul volume totale di materiale importato per ripianare i vuoti prodotti dall'attività estrattiva, considerando efficiente un controllo ogni 5.000 mc di materiale terrigeno naturale e ogni 3000 mc di materiali di scarto (rifiuti di estrazione), è certamente da prendere in considerazione, a garanzia di una migliore e più adeguata prevenzione ambientale e di agevolazione della relativa attività di controllo".

Controdeduzione: OSSERVAZIONE ACCOLTA; nella relativa Scheda di Progetto viene inserita la seguente prescrizione, nell'apposita sezione "Prescrizioni particolari derivate dall'accoglimento di Osservazioni e Riserve":

"Il Progetto Preliminare da assoggettare a screening dovrà prevedere le tipologia di massima dei materiali da ritombamento e rinfianco che si intenderanno utilizzare per il rimodellamento morfologico dell'invaso, specificando quali e quanti di provenienza interna o esterna al comparto, ed il relativo piano di monitoraggio in corso d'opera sulle caratteristiche chimico-fisiche di tali materiali basato sulle certificazioni fornite dai produttori esterni o sulle analisi dirette per i materiali interni, nel rispetto delle disposizioni del D.P.R. 120/2017".

Inoltre si ritiene opportuno aggiornare l'art. 33 della N.T.A. della V.G: 2016 al P.A.E. comunale, al fine di aggiornarla alle correnti definizioni di legge relative alle terre e rocce di scavo nonché ai rifiuti da attività estrattiva; l'alinea quinto del titolo "Criteri comuni per la cave in qualsiasi ambito morfologico", viene così modificato:

"- le tipologie e le volumetrie dei materiali di riporto per i ritombamenti ed i rinfianchi dovranno essere dichiarate negli elaborati progettuali, distinte fra quelle di provenienza interna al sito (cappellaccio superficiale ed altri sterili inframmezzati al giacimento utile) e quelle di provenienza esterna (terre e rocce da scavo provenienti da cantieri edili-stradali e/o come scarti di altre attività estrattive ("rifiuti di estrazione" secondo la definizione del D.Lgs. 117/2008) purché qualificabili come sottoprodotti ai sensi delle leggi di settore vigenti (attualmente D.Lgs. 03/04/2006 n° 152 s.m.i. nonché D.P.R. 13/06/2017 n° 120), limi di lavaggio provenienti da frantoi per inerti naturali e/o terre di sottovaglio da impianti di recupero inerti da demolizione purché qualificabili rispettivamente come "cessati-rifiuti" o come "sottoprodotti" ai sensi dalle normative di settore vigenti); in tali elaborati dovrà essere previsto altresì un programma di monitoraggio in corso d'opera sulle caratteristiche chimico-fisiche di tali materiali basato sulle certificazioni fornite dai produttori esterni o sulle analisi dirette per i materiali interni, nel rispetto delle disposizioni del D.P.R. 120/2017; in corso d'esercizio tali materiali dovranno risultare conformi a quanto previsto nel rispetto dei requisiti di utilizzo e di qualità ambientale previsti dalle normative di settore vigenti, come dovrà risultare dall'apposita documentazione che l'Esercente dell'attività estrattiva dovrà procurarsi in copia da ciascun fornitore e per ciascun lotto dei suddetti materiali; l'Esercente dovrà invece provvedere a propria cura e spese alla verifica del rispetto delle concentrazioni-soglia di contaminazione delle terre di provenienza interna al sito; tutta la documentazione relativa dovrà essere conservata in cava e trasmessa al Comune con la Relazione annuale di cui al terzo capoverso del successivo art. 43;"

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Comune di Valsamoggia P.A.E. - V.G. 2016 Controdeduzioni alle Osservazioni, Riserve e Pareri

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OSSERVAZIONI e RISERVE CITTÀ METROPOLITANA di BOLOGNA (competente per la conformità con la pianificazione sovraordinata) Le Riserve della Città Metropolitana redatte ai sensi dell’art. 7, comma 3 bis, della L.R. n. 17/1991 e dell’art. 34, comma 6, della L.R. 20/2000 sono state trasmesse al Comune come Allegato n° 1 all'Atto del Sindaco metropolitano di Bologna, Prot. n. 8518 del 14.02.2018 - Classifica 8.2.2.1/4/2017 (pervenuto al Comune con PEC RIF. 143477/1: Città Metropolitana - Invio protocollo n. 10569/2018 del 22/02/2018), cui si rinvia per ogni ulteriore dettaglio, vengono qui riportate testualmente in estrema sintesi, seguite dalle relative controde-duzioni nonché dalle indicazioni delle eventuali modifiche da apportare alla stesura adottata del Piano:

Impianto "Cave Samoggia": • "Constatato che il nuovo ambito Dis “Zone di servizio per gli impianti di lavorazione degli inerti in

esercizio”, collocato tra l’Impianto Cave Samoggia e il Torrente Samoggia risulta insistere in area di Tutela Fluviale, all’interno della quale gli impianti, ai sensi del PIAE, non possono essere considerati idonei, si chiede di stralciare detta perimetrazione."

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; pare opportuno precisare che, come illustrato nella Relazione Generale, la zona Dis in questione (di soli 2˙000 m2 di estensione) era stata inserita in Piano poiché interclusa fra la zona demaniale regolarmente concessionata a W (cfr. oltre) e S e la zona dell'impianto e dei fabbricati di servizio regolarmente classificati dal R.U.E. come "zona produttiva" ad E, ed è utilizzata come zona di passaggio dei mezzi d'opera. Comunque l'area viene stralciata dalla pertinente Tavola di Zonizzazione e dalla relativa Scheda di Progetto vengono stralciati i relativi riferimenti (superficie, limitazioni d'uso, ecc.).

• "Relativamente al Dis con asterisco, ricadendo in parte in fascia di tutela fluviale, si chiede di classificarlo come “inidoneo".

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; facendo parte dell'impianto di lavorazione degli inerti "Cave Sa-moggia" la relativa zona di servizio assume la stessa classificazione della zonizzazione principale (cfr. oltre).

• "In merito all’ambito Die “Zone per impianti di lavorazione inerti esistenti”, ricadente all’interno dell’area produttiva, che viene classificato come idoneo dal PAE, si fa presente che l’idoneità è da riferirsi alla parte dell’ambito già esistente alla data di adozione del PTPR (26 giugno 1989), che ha disciplinato le attività ammissibili all’interno delle fasce di tutela fluviale".

Controdeduzione: RISERVA PARZIALMENTE ACCOLTA; l'impianto è insediato da prima degli anni '80, ed è perfettamente riconoscibile nelle foto aeree posteriori (IGM Fg. 87, str. XIII, ftg. 523 del 16/09/1981, IGM Fg. 87, Str. 5, ftg. 98 del 03/06/1988); inoltre l'impianto è stato zonizzato come "APC.c" (Ambito Produttivo Comunale esistente consolidato) dal R.U.E. del Comune di Monteveglio (approvato con D.C.C. n° 70 del 16/12/2013, in conformità alle Riserve dell'allora Provincia di Bologna) ed è perciò disciplinato dagli artt. costituenti il Capo 4.4 "Ambiti Specializzati per Attività Produttive" delle relative Norme. In considerazione della Riserva avanzata sulla V.G. 2016 al P.A.E. comunale, al fine di non creare una contraddizione con la disciplina di R.U.E., si inserisce nella Scheda di Progetto della Zona 4 Die / Dis Impianto Cave Samoggia la classificazione di "parzialmente inidoneo" modificandovi la relativa disciplina di attuazione:

- Disciplina d'attuazione: per la Zona Die e per la limitrofa zona Dis: rispetto dei titoli abilitativi edilizi vigenti nonché dell'art. 4.4.3 della N.T.A. del R.U.E. (art. 4.4.3) per i soli interventi direttamente ammessi elencati al comma 1 (MO: manutenzione ordinaria; MS: manutenzione straordinaria; RE: ristrutturazione edilizia; D: demolizione), tutti senza alcun ampliamento; l'eventuale rilascio di titoli abilitativi riguardanti qualsiasi altro tipo di intervento è assoggettato alla preliminare stipula di un Accordo di delocalizzazione contenente il programma a medio termine per il trasferimento della struttura di cui all'art. 5, paragrafo "Zone Die…" della N.T.A. del presente Piano e di quella del presente Piano. Per la zona Dis*: rispetto della Convenzione a repertorio Notaio

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Comune di Valsamoggia P.A.E. - V.G. 2016 Controdeduzioni alle Osservazioni, Riserve e Pareri

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dr. Giorgio Cariani, in Vignola, n° 77468, raccolta n° 31799 e degli eventuali rinnovi convenzionali per la prosecuzione nell'utilizzo dell'area come vasca di accumulo e decantazione fanghi di frantoio; tale zona sarà anch'essa assoggetta al programma di trasferimento nel caso di stipula del relativo Accordo di delocalizzazione per la zona Die.

• "Constatato inoltre che le attività svolte dall’impianto paiono interessare anche parte dell’alveo attivo, nella forma di depositi a cielo aperto, non essendo tali aree pianificate dal PAE, si ritengono non ammissibili e pertanto si richiede una loro delocalizzazione".

Controdeduzione: CHIARIMENTO; pare opportuno precisare che il P.A.E., ai sensi dell'art. 3 comma 1 della L.R. 17/1991 s.m.i. non può interessare terreni appartenenti al demanio fluviale, lacuale e marittimo, in quanto tali ambiti territoriali sono fuori campo applicazione della suddetta L.R.; la disponibilità di queste aree, così come la disciplina e le condizioni d'uso sono in capo alle Regione, tramite il rilascio di apposite concessioni ai sensi dell'art. 86 e 89 della D.Lgs. 112/1998 e dell'art. 14 della L.R. 7/2004, essendo l'esercente dell'impianto in parola appunto titolare di una di queste (Determina 13605 del 23/10/2007, al momento in corso di rinnovo) non si vede come il Comune possa chiederne la delocalizzazione delle opere ivi presenti. Tutto ciò non comporta la necessità di modifiche alla stesura adottata del Piano.

• "Verificato che nella scheda di progetto “Cave Samoggia” è indicato con una linea rossa tratteggiata la parte nord dell’ex cava Malvezza (ceduta al Comune in data 27/09/2006 e attrezzata dall’esercente come oasi naturalistica), constatato che tale area non fa più parte del novero delle attività estrattive, si chiede di eliminare detta zonizzazione".

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; la Tavola di Zonizzazione della Zona 4 viene modificata come richiesto.

• "In ultimo, verificato che all’interno della disciplina delle Dis viene richiesto un parere dell’Autorità di Bacino del Fiume Reno, constatato il riordino istituzionale, si fa presente che l’Ente competente sui progetti di intervento in queste aree risulta ad oggi essere l’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Servizio area Reno e Po di Volano (ex STB)."

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; l'art. 5 "Zonizzazioni di Piano" della N.T.A. del Piano viene modificata come richiesto in tutti i punti dove veniva citata la disciolta Autorità di Bacino del Reno (perciò non solo nel paragrafo dedicato alle zone "Dis - di servizio agli impianti di lavorazione in esercizio" ma anche nelle "Zone Die per impianti di lavorazione degli inerti, esistenti"); tuttavia, dato che il Decreto 98/2017 dell'Autorità Distrettuale del Bacino del Fiume Po sul riordino delle funzioni consultive dopo la soppressione delle Autorità Interregionali risulta essere ancora di carattere propositivo e dovrà essere discusso e reso operativo con atto successivo, al momento non si indicherà il Servizio Area Reno come autorità competente per i pareri (come suggerito dalla Città Metropolitana), bensì genericamente "…l'Autorità idraulica competente".

Polo "Padulli", cartografia: • "Di aggiornare la cartografia del piano in coerenza con la nuova VALSAT, stralciando le aree del

Polo Padulli interessate dal futuro verde pubblico attrezzato".

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; la Tavola di Zonizzazione del polo "Padulli" presente nella stesura adottata del Piano viene sostituita da quella che era stata allegata al documento integrativo di Val.S.A.T., con lo stralcio dell'area ceduta al Comune per l'utilizzo a verde pubblico attrezzato,così come nella Tavola A "Localizzazione delle zone interessate dalle attività estrattive". Nel testo della Relazione Generale, il Paragrafo 3.2 "Cave esaurite ed in corso di sistemazione", titolo "Padulli (settore centrale), viene espunto e trasferito al precedente par. 3.1 "Cave esaurite e sistemate", riportandovi le motivazioni fornite nel fascicolo " Documento di Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale - Integrazione richiesta dalla Conferenza dei Servizi".

Comune di Valsamoggia - Protocollo n. 26942/2018 del 04/06/2018Firmato digitalmente da: Quintili Aldo il 04/06/2018 12:08:09Si attesta, ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia analogica è conforme in tutte le sue componenti al documento informatico originale depositato agli atti presso il Comune di Valsamoggia

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Comune di Valsamoggia P.A.E. - V.G. 2016 Controdeduzioni alle Osservazioni, Riserve e Pareri

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In generale: • "di recepire quanto indicato dai pareri espressi sul PAE in oggetto dagli enti ambientali sopracitati".

Controdeduzione: RISERVA ACCOLTA; si vedano le controdeduzione al parere di A.R.P.A.E. - SAC.

Oltre alle modifiche fin qui elencate, si procede anche all'aggiornamento dei dati estrattivi e gestionali delle attività estrattive alla fine del 2017, come richiesto dal parere dell'Agenzia Regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile, Servizio Area Reno e Po di Volano, Ufficio di Bologna (prot. ricezione comunale n° 33867/2017 del 29/06/2017), dato che nella stesura adottata del Piano erano riferiti al 2015. Tali aggiornamenti comportano la modifica di parti del testo della Relazione Generale, delle Schede di Progetto de tutti i poli nonché della Tavola A, dato che oltre ai dati sui volumi estratti, cambiano le classificazioni di alcuni poli ("Padulli Nord" da "Dae - Zone per attività estrattive esistenti" a "Drs - Zone per sistemazione di attività estrattive esaurite"; "Buscadello" da erroneamente indicato come "Dae" a "Drs"). Anche il fascicolo "Documentazione fotografica viene modificato con l'aggiunta di alcune foto recenti di "Padulli Ampliamento Nord", "Padulli Ampliamento Sud" e "Buscadello".

Infine al paragrafo 3.2 " Cave esaurite ed in corso di sistemazione", titolo "Buscadello", si aggiunge la descrizione dell'intervento di sistemazione finale che è stato realizzato dall'Esercente nel novembre del 2017, e successivamente positivamente collaudato dal Comune con atti nn. 13713/2018 del 19/03/2018 e 15564/2018 del 29/03/2018.

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