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COMUNE DI SACILE PROVINCIA DI PORDENONE Variante n°55 al P.R.G.C. relativa al Piano di Settore del Commercio RELAZIONE ILLUSTRATIVA STUDIO SULL'IMPATTO VIABILISTICO NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ELABORATI GRAFICI SCHEDE NORMATIVE ASSEVERAZIONI aprile 2009

Variante n°55 al P.R.G.C. - Città di Sacile · COMUNE DI SACILE PROVINCIA DI PORDENONE ... relativa al Piano di Settore del Commercio RELAZIONE ILLUSTRATIVA ... Rapporto tra previsioni

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COMUNE DI SACILE PROVINCIA DI PORDENONE

Variante n°55 al P.R.G.C.relativa al Piano di Settore del Commercio

RELAZIONE ILLUSTRATIVASTUDIO SULL'IMPATTO VIABILISTICO

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONEELABORATI GRAFICISCHEDE NORMATIVE

ASSEVERAZIONI

aprile 2009

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Variante n° 56 al P.R.G.C. 1

1. Premessa.

Il Comune di Sacile è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con DPGR

n°0839/Pres. del 19.12.1984.

Con DPGR n°0396/Pres. del 24/11/97 è stata approvata la Variante n°28 di adeguamento

alla Legge Regionale n° 52 del 19/11/1991, esecutiva dal 18.12.1997.

Con Variante n°38, approvata con DPGR n°0343/Pres. del 04/10/2005, esecutiva dal

27.10.2005, sono stati reiterati i vincoli espropriativi e procedurali.

E' stata recentemente approvata la Variante generale n°54, che ha definito un nuovo assetto

azzonativo, soprattutto per quanto riguarda le zone residenziali e dei servizi e rivisto

complessivamente le norme tecniche di attuazione.

Il Piano di Settore del comparto del commercio è stato approvato con delibera consiliare n°11

del 27.02.2007.

Esso prevedeva la possibilità di una riverifica delle previsioni di assetto, decorsi 24 mesi dalla

sua approvazione.

Alla suddetta scadenza, l'Amministrazione Comunale ha ritenuto di dar corso alla verifica dello

stato di attuazione del Piano, promuovendo una revisione complessiva che affronti le

seguenti questioni :

– valutazione delle vigenti previsioni insediative commerciali, rispetto all'assetto

urbanistico programmato, alla luce della recente approvazione della Variante generale al

PRGC n°54,

– confronto tra dimensione dell'offerta insediativa e grado di saturazione della domanda,

– riesame dei criteri di distribuzione territoriale dell'offerta, in relazione al precisarsi di

specifiche propensioni localizzative.

Tutti questi argomenti sono trattati nella relazione che accompagna il Piano di Settore, alla

quale si rinvia.

La presente relazione, invece, supporta la Variante urbanistica che, per effetto delle vigenti

disposizioni normative regionali, si rende necessaria per assicurare la compatibilità urbanistica

delle scelte definite dall'aggiornamento del Piano di Settore, rispetto allo strumento generale di

assetto del territorio.

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2. Rapporto tra previsioni del Piano di Settore e PRGC.L'aggiornamento del Piano di Settore prende in considerazione le nuove previsioni della

Variante n°54 con particolare riferimento a:

– riqualificazione del sistema viario esistente e di previsione (ristrutturazione della S.S. 13,

ipotesi di realizzazione di una gronda nord e di una bretella di collegamento tra S.S. 13

e zona a sud della ferrovia,

– rafforzamento del ruolo terziario di Sacile, come testa di ponte regionale verso il Veneto

e come centro di riferimento per un ambito comprensoriale interregionale,

– valorizzazione delle peculiarità storico insediative e naturalistico-ambientali del territorio,

come elementi trainanti per il recupero di una forte capacità attrattiva di Sacile.

Tali aspetti si sostanziano, dal punto di vista del piano della grande distribuzione, nei seguenti

indirizzi :

– rafforzamento della competitività del territorio rispetto ad altri ambiti comunali contermini

dotati di elevata aggressività in termini di offerta commerciale, nel tentativo di indirizzare

i consumi, in misura prevalente, verso i prodotti delle aziende insediate nel territorio,

– utilizzo, a tal fine, di due grandi risorse territoriali, peculiari di Sacile, ovvero : il centro

storico primario, come luogo privilegiato del commercio di qualità e la strada statale n°13

“Pontebbana”, intesa come asse commerciale lineare.

L'aggiornamento del Piano di Settore si indirizza, pertanto, verso :

1. il rafforzamento del sistema distributivo diffuso del commercio al dettaglio, lungo la S.S. 13,

trasferendo quote significative di superfici di vendita, già assegnate ad altri ambiti territoriali,

tuttavia privi di idonea localizzazione, nei settori nord e sud del territorio comunale,

2. il potenziamento di settori merceologici specializzati, riconducibili ad aziende consolidate sul

territorio,

3. la salvaguardia delle attività commerciali del centro antico e, in generale, del tessuto urbano,

escludendo una ulteriore espansione delle superfici assegnate alla rete di distribuzione di

grande dettaglio.

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3. Contenuti della Variante al PRGC.

La Variante al PRGC è riconducibile, sostanzialmente, a tre aspetti :

1. ambito “Amedeo Della Valentina”.

Tenuto conto delle note difficoltà dell'azienda, si ritiene di incentivare una ristrutturazione

urbanistica dell'area, con destinazione terziaria (commerciale-direzionale-logistica-ricettiva),

anche in considerazione della sua felice localizzazione, in prossimità del confine con la

Regione Veneto ed immediata adiacenza alla bretella autostradale della A28.

Tale ristrutturazione può consentire, da un lato, il rilancio dell'attività produttiva,

salvaguardando l'occupazione oggi a rischio, dall'altro, la realizzazione di un polo attrattivo

di grande importanza per il comprensorio, soprattutto se convenientemente integrato con

l'antistante ambito della zona Hc (ex Casagrande).

Poichè l'ambito è attualmente compreso in zona DH2,1 (mista industriale – artigianale –

commerciale), la presente Variante urbanistica prevede la sua trasformazione in zona H2,

estrapolata dall'ambito misto di Cornadella ed il suo assoggettamento ad autonomo piano

Attuativo, che dovrà farsi carico delle opere di infrastrutturazione necessarie a garantire una

idonea accessibilità e degli interventi di riqualificazione ambientale, con particolare

riferimento al torrente Grava.

2. Ambito “Presotto”.

Si tratta di un'area fronteggiante la S.S. 13, ad est di San Giovanni del Tempio, già introdotta

con variante n°54 al PRGC e successivamente stralciata, in fase di approvazione dello

strumento, a seguito di riserva regionale vincolante.

La scelta di localizzare tale nuovo ambito, di dimensioni molto più ridotte rispetto al

precedente, è dovuta alla volontà di rafforzare, anche nel settore orientale del territorio, la

presenza commerciale diffusa che appare, con crescente aggressività, nel contermine

territorio di Fontanafredda.

Anche in questo caso, l'area viene individuata in zona H2 e normata da apposita scheda che

definisce le opere poste a carico dell'ambito per assicurare la sostenibilità, soprattutto dal

punto di vista dell'accessibilità, anche tenuto conto della possibile realizzazione, nelle

immediate vicinanze, del nuovo distaccamento del comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

3. Norme tecniche.

In questo caso, vengono messi a punto alcuni aspetti che riguardano, in generale, il

comparto del commercio e si riferiscono, in particolare, ai tagli dimensionali delle attività, in

relazione alle diverse zone omogenee ed agli standard di parcheggio, in funzione delle

superfici di vendita e delle caratteristiche merceologiche (basso impatto e non).

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STUDIO SULL'IMPATTO VIABILISTICO

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ANALISI DI SOSTENIBILITA’ VIARIA

Il presente studio è propedeutico alla trasformazione dell'ambito “Amedeo Della Valentina” in zona commerciale H2, estrapolata dall'ambito DH2,1 di Cornadella.La sostenibilità della trasformazione è, pertanto, indissolubilmente connessa alla attivazione di una successione di interventi di integrazione del sistema viario esistente, come successivamente illustrati.

1. Il contesto delle infrastrutture viarie

La zona si situa in Comune di Sacile, a nord della S.S. 13 Pontebbana e ad ovest dello svincolo tra quest’ultima ed il collegamento con la A 28 (svincolo di Sacile Ovest). Le infrastrutture principali appartenenti al contesto sono dunque la S.S. 13, che costituisce un’arteria di interesse sovraregionale (serve sia la Regione Friuli - Venezia Giulia, che la Regione Veneto) ed una viabilità nord – sud, della quale, attualmente, la parte sud denota buone caratteristiche funzionali, mentre quella nord presenta sezioni e andamento planimetrico di strada secondaria. Allo scopo di disporre di un migliore collegamento tra la rete principale ed il territorio posto a nord, in particolare le aree del Comune di Caneva – ove hanno sede attività produttive generatrici di una quota non trascurabile di traffico pesante – è stata progettata una nuova bretella tra lo svincolo sulla S.S. 13 e la S.P. 29. Prossimamente si disporrà pertanto anche di un collegamento trasversale alla Pontebbana con caratteristiche sostanzialmente omogenee. Le altre strade appartenenti al contesto all’interno del quale la zona in argomento si situa hanno tutte caratteristiche di strade locali di distribuzione; in particolare, ciò è vero per la località di Ronc di S. Michele, che si colloca a nord dello svincolo sulla Pontebbana.Con riferimento a questo svincolo, riveste particolare importanza il nodo di innesto a rotatoria della futura bretella che, fin dalle ipotesi di progetto iniziali, presupponeva la possibilità di realizzare un ramo della bretella stessa verso ovest. Ciò si collega con la previsione di PRGC di realizzare una viabilità di accesso alle aree in oggetto, così come indicato nell’elaborato grafico allegato, nonché nella scheda della ZONA H2/2. Si ribadisce l’importanza di realizzare questo nuovo accesso in modo da rispondere ai requisiti di sgravio della S.S. 13 e di miglioramento della funzionalità e sicurezza del sistema viario nel suo complesso.Per quanto attiene invece alla A 28, si ricorda come sia imminente l’atteso completamento della direttrice autostradale, che determinerà un alleggerimento soprattutto del tratto di S.S. 13 compreso tra questo svincolo e Conegliano Veneto. Attualmente infatti, non essendo completato il tratto Godega di S. Urbano – Conegliano, il traffico pesante è costretto ad abbandonare l’infrastruttura proprio allo svincolo di Sacile Ovest, per dirottarsi sulla S.S. 13.Infine, è necessario tenere conto degli altri strumenti urbanistici, che prevedono, in armonia con la realizzazione della zona antistante Hc, la ristrutturazione di altre intersezioni a rotatoria sullo svincolo, così come compare sul già citato schema grafico.Una analisi di sostenibilità viaria per l’ambito della ZONA H2/2 in questione si basa fondamentalmente su tre momenti: la caratterizzazione delle infrastrutture sopra citate, che costituiscono il sistema di accesso / recesso dall’area, l’individuazione di percorsi di ingresso / uscita idonei, basati su criteri di funzionalità e sicurezza e la verifica quantitativa di massima rispetto alle nuove aliquote di traffico che l’attuazione della zona potrebbe generare.Per quanto riguarda il primo punto, l’analisi delle infrastrutture citate permette di

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assegnare loro una determinata capacità, che rappresenta la portata massima possibile in assenza di fenomeni di congestione. Tale capacità va messa in relazione con i flussi veicolari attuali. Per quanto concerne la Pontebbana, è possibile fare riferimento ai dati rilevati a cura della Regione Friuli - Venezia Giulia, che pongono in evidenza, nel tratto di interesse, un TGM per la direzione Sacile che raggiunge, nei mesi invernali, i 7900 passaggi, con una percentuale di mezzi pesanti del 16%. Nella direzione opposta il TGM si colloca attorno agli 8000 passaggi, con una % di mezzi pesanti della stessa entità di quella dell’altro verso di percorrenza. Se si esprime questo dato in termini di autovetture equivalenti, operazione necessaria nelle verifiche di capacità (ovvero se si omogeneizzano i dati), si ottiene un valore di 9150 nel verso Sacile e 9250 nel verso Conegliano.Sempre per la S.S. 13, l’andamento del traffico nel corso della giornata differisce nell’ambito dell’anno, denotando valori meno elevati al mattino (nelle ore di punta canoniche) nei mesi estivi rispetto al resto dell’anno. In media, i valori massimi per senso di marcia si collocano attorno ai 650 – 700 veicoli espressi in termini di autovetture equivalenti. Il traffico tende ad essere più elevato verso Sacile nel tardo pomeriggio, raggiungendo anche gli 850 passaggi (espressi in termini di autovetture equivalenti).Sul collegamento tra la Pontebbana e lo svincolo di Sacile Ovest sulla A 28 il traffico si mantiene attorno ai 230 transiti di autovetture a alla quarantina di veicoli pesanti di varie categorie per senso di marcia. Questo livello di traffico decade a nord dell’incrocio tra la strada per Caneva e l’arco viario dello svincolo (da questa intersezione, ristrutturata a rotatoria, partirà verso nord la nuova bretella tra la S.S. 13 e la S.P. 29 citata in precedenza).

2. L’individuazione dei percorsi di accesso / recesso dalla zona

L’individuazione dei percorsi verso e da l’area sono stati individuati utilizzando la viabilità principale, ma evitando attraversamenti di corsia. Le provenienze / destinazioni sono sostanzialmente quattro, coincidenti con gli estremi degli archi stradali della S.S. 13 e del collegamento nord – sud ossia Caneva – A 28. Nell’elaborato grafico allegato sono evidenziati gli schemi funzionali (indicativi) delle opere di ristrutturazione delle intersezioni che si assumono in esercizio. Le rotonde indicate con R1, R2 ed R3 sono realizzate da terzi, quella indicata con R4 è a carico del proponente, assieme agli archi viari di connessione con la rotonda R1 e con l’area stessa, attraverso il ponte sul torrente Grava. Partendo con la provenienza Sacile centro, ovvero da est lungo la Pontebbana, l’accesso principale avverrebbe imboccando lo svincolo esistente, percorrendo la rotonda R1 e passando alla rotonda R4, per poi accedere alla zona da nord. In alternativa, sarebbe possibile accedere alla zona anche direttamente dalla Pontebbana con una manovra di deviazione dalla principale in destra ed utilizzando una corsia di decelerazione. Il ritorno a Sacile dovrebbe necessariamente avvenire utilizzando il sovrappasso dello svincolo, ovvero impegnando la rotonda R4 e passando poi, in sequenza, dalle rotonde R1, R3 ed R2. L’immissione sulla S.S. 13 avverrebbe in destra.Passando alla provenienza da Conegliano, si utilizzerebbe la rotonda R2, successivamente la R3, la R1 e la R4. L’uscita avverrebbe dalla rotonda R4 e poi dalla R1 e dalla rampa di immissione sulla S.S.13. Quale uscita possibile rimarrebbe anche quella in destra direttamente sulla S.S.13 con il supporto di una corsia di accelerazione.Provenendo dalla A28 si impegnerebbe la rotonda R3, la R1 e la R4, senza coinvolgere la S.S.13. L’uscita avverrebbe per il medesimo percorso.Provenendo da Caneva sarebbe sufficiente impegnare la rotonda R1 e la R4 e l’uscita avverrebbe utilizzando le medesime.

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Verifica quantitativa di massima rispetto ai parametri di capacità della rete

Per condurre questo tipo di valutazione è innanzitutto necessario stimare i flussi di traffico potenzialmente indotti dalle nuove strutture di vendita, che in questo caso, e per l’area di diretta influenza, sono rappresentate dalla già prevista zona Hc e dalla nuova zona H2/2. A livello generale è possibile fare riferimento a parametri di afflusso medi pertinenti a zone similari per densità urbanistica e di dotazione di punti vendita. A questo fine sono stati assunti valori differenziati per le superfici del settore alimentare e per quelle del settore non alimentare, oltre che per il pomeriggio della giornata feriale, in cui si ha normalmente il massimo afflusso di visitatori, ovvero dopo le 17, e per quello del sabato pomeriggio, che rappresenta la punta massima di affluenza. Per il venerdì si è considerato un valore pari a 0,046 auto/mq di superficie di vendita nel settore alimentare e pari a 0,021 auto/mq nel settore non alimentare. Per il sabato, sempre nell’ora di punta, si è assunto un parametro pari a 0,06 auto/mq nel settore alimentare e pari a 0,027 in quello non alimentare.Tenuto conto di una piena attuazione della zona Hc che insiste sul medesimo sistema infrastrutturale e di una superficie di vendita per la zona H2/2 pari a 1400 mq nel settore alimentare e a 3500 mq in quello non alimentare, si ottengono valori di traffico aggiuntivo quantificabili in 370 + 120 autovetture nell’ora di punta della giornata feriale e in 480 + 155 autovetture nell’ora di punta del sabato. Questi valori, che presuppongono utenti nuovi rispetto a quelli che già impegnano la rete viaria in questione, sono stati distribuiti rispetto alle provenienze/destinazioni riferite all’area di interesse in una forma che assegna le quote maggiori di traffico all’asse della S.S. 13 (per un totale del 60% del traffico aggiuntivo) e quelle più ridotte alla viabilità nord-sud.Considerati i percorsi indicati al paragrafo precedente per ciascuna origine e destinazione, si sono quindi valutate le funzionalità delle uniche manovre che interferiscono con il deflusso sulla S.S.13, ovvero le svolte a destra di immissione nella corrente veicolare. In considerazione del fatto che attualmente la A28 non è completata, la manovra che rappresenta il limite del sistema è quella di ingresso sulla Pontebbana dal ramo nord dello svincolo verso Conegliano. Ora, poiché per le presenti verifiche ci si pone in un’ora di punta per il traffico leggero, ma non in quella più carica per il traffico pesante, che di fatto è quello che maggiormente penalizza la suddetta manovra, si sono verificate le condizioni di immissione ipotizzando un deflusso sulla Pontebbana pari a 700 veicoli, espressi in autovetture equivalenti, e una immissione complessiva di 275 autovetture equivalenti verso Conegliano. In questa circostanza, le formule di calcolo forniscono valori di tempo massimo di attesa attorno ai 30 secondi, con un 95° percentile della coda pari a 5 – 6 veicoli in attesa di immettersi. Questi valori sono da ritenersi del tutto accettabili in quanto sia i tempi di attesa che la lunghezza della coda non determinano situazioni di disagio, né vanno ad influenzare il buon funzionamento della rotatoria indicata con R1. Valori di poco discosti si ottengono peraltro anche per l’immissione da sud verso Sacile, direzione che, in quest’ora, appare leggermente più caricata dell’altra.Le ulteriori verifiche hanno riguardato le condizioni che potrebbero presentarsi al sabato pomeriggio, ma la forte riduzione dei veicoli pesanti compensa l’incremento di traffico indotto dalle nuove superfici di vendita, per cui i valori rimangono dello stesso ordine di grandezza dei precedenti.Ulteriori verifiche sono state condotte in merito al funzionamento delle nuove rotonde previste. La R1 verrebbe ad essere sollecitata da un traffico complessivo nell’ora di punta della giornata feriale che difficilmente supererebbe i 1300 veicoli / ora. In ragione di una distribuzione di manovre nella quale alle svolte già presenti nel nodo si aggiungono quelle delle componenti di traffico aggiuntive destinate o provenienti dalla zona H2/2, il grado di saturazione d’entrata rispetto ai bracci della

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rotonda si manterrebbe al di sotto dello 0,50 e ciò anche in considerazione dell’attuale funzionamento dello svincolo (ovvero prima del completamento dall’autostrada). Per la rotonda R3 la verifica porterebbe a ipotizzare un carico complessivo dell’ordine dei 1500 veicoli all’ora che potrebbe dar luogo ad un grado di saturazione massimo dello 0,6. In tutti i casi si tratta quindi di verifiche positive. Da ultimo si può fare riferimento al rapporto v/c, ovvero volume / capacità, per le aste della S.S.13 maggiormente sollecitate. Tenendo presente che, nell’ora di punta della giornata feriale, per ogni senso di marcia, si andrebbe a sovraccaricare il traffico di 150 autovetture equivalenti, ed in considerazione del fatto che i valori di punta si mantengono attualmente attorno alle 700 – 800 autovetture equivalenti, sempre per senso di marcia, si andrebbe ad ottenere un dato comunque al di sotto delle 1000 unità. Tale dato, rapportato al valore della capacità, che per questo tipo di infrastrutture si quantifica in 1500 autovetture equivalenti / ora per senso, fornirebbe un valore del parametro v/c dello 0,67, che comunque denota il mantenimento di un livello di deflusso conforme alla natura della strada. Al sabato, come già si è detto, si avrebbe una sorta di compenso, per cui difficilmente si andrebbe a superare il suddetto valore. E’ chiaro che questo giudizio favorevole si collega ad una disciplina della circolazione che non prevede, per il tratto in questione, l’esecuzione di manovre di svolta a sinistra con conflitto potenziale tra le correnti.In definitiva, alla luce delle stime e delle ipotesi di calcolo adottate e dei risultati ottenuti, si conclude che la nuova zona H2/2 è sostenibile sotto il profilo della struttura viaria nella configurazione assunta.

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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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L'art. 18 delle vigenti NTA del PRGC viene integrato come segue :

ART. 18 - ZONA DH2.1 (industriale, artigianale e commerciale di interesse comprensoriale)

1. CARATTERISTICHE GENERALILa zona comprende le parti del territorio comunale in località Cornadella attestate lungo la S.S. 13, a Ovest del Capoluogo e in contiguità allo stesso, interessate da insediamenti industriali, artigianali e commerciali di interesse comprensoriale; congloba anche agglomerati residenziali preesistenti e interclusi. Tale zona é dotata di piano attuativo.

2. OBIETTIVI DI PROGETTOIl Piano conferma la previsione localizzativa, adattandone il perimetro in relazione a esigenze funzionali e morfologiche e provvedendo a riorganizzare il sistema viario interno in rapporto alle nuove relazioni previste con il territorio e con l’area urbana centrale, condizionando all’adeguamento il piano attuativo vigente.Il Piano, per risolvere in modo funzionale i problemi delle relazioni interne, ingloba e coinvolge nel processo di ristrutturazione urbanistica anche gli agglomerati residenziali interclusi preesistenti. Nell'ottica di valorizzare la SS n°13 “Pontebbana” come asse terziario, il Piano incentiva, sul fronte della stessa, la localizzazione di funzioni commerciali, direzionali, ricettive e terziarie avanzate.

3. DESTINAZIONE D’USO− artigianato di servizio,− direzionale,− commerciale al minuto, limitatamente al commercio non alimentare di basso impatto, così

come definito ai sensi dell'art. 2 comma 1, lett. e della L.R. N°29/05, e secondo quanto disposto dal Piano di Settore o dal Regolamento per le medie strutture di vendita,

− commerciale all'ingrosso,− trasporto di persone e merci− artigianale,− industriale,− logistica,− residenza per il custode/proprietario− residenza− attrezzature e servizi collettivi.

4. ATTUAZIONETale zona si attua mediante Piano Attuativo unitario di iniziativa pubblica, esteso all’intero ambito fissato sulla cartografia della zonizzazione.Il Piano Attuativo deve farsi carico di:– individuare e differenziare l’assetto urbanistico degli insediamenti industriali - artigianali da

quelli commerciali, subordinando l'attivazione di questi ultimi alla coerenza con il Piano di Settore del commercio e dell'accessibilità che salvaguardi la funzionalità della S.S. 13,

– razionalizzare l’impianto urbanistico per le attività economiche esistenti e per quelle di nuovo insediamento,

– tutelare gli insediamenti residenziali esistenti, dotandole delle necessarie superfici per attrezzature e servizi collettivi, nonché le aree contigue al fiume Meschio.

– regolamentare le attività produttive esistenti e di nuovo insediamento per la tutela della salute in fabbrica, nella zona e nelle parti del territorio limitrofe destinate alla residenza,

– risolvere, in conformità alle indicazioni strutturali di P.R.G.C. la viabilità di accesso alla zona e di distribuzione interna, nonché quelle di collegamento con il territorio urbano ed extraurbano,

– verificare la razionalizzazione dimensionale dell’estensione dello scalo ferroviario esistente,– prevedere la localizzazione delle attrezzature di pubblico interesse in funzione degli addetti,

del sostegno e della promozione delle attività produttive, della gestione dei servizi e delle attività terziarie per lo sviluppo della produzione.

Sono attrezzature di preminente interesse pubblico da individuare all’interno del Piano Attuativo della zona DH2.1 :– piscina comunale,– altri impianti sportivi di interesse comunale.

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La redazione del Piano Attuativo si dovrà conformare :– alle indicazioni strutturali di piano che definiscono la viabilità principale di supporto della zona

industriale, individuano schematicamente la rete di collegamento, distribuzione e connessione interna, localizzano le parti del territorio destinate alle attività produttive, quelle relative alle attività commerciali, quelle dei servizi e delle attività di pubblico interesse,

– alla scheda normativa allegata al PRGC che definisce gli ambiti :▪ all'interno dei quali è escluso l'insediamento di attività produttive, ▪ destinati prioritariamente ad accogliere funzioni terziarie di particolare valenza territoriale,▪ riservati alla tutela delle emergenze paesaggistiche.

– Il P.A. può essere attuato mediante comparti ai sensi dell'art. 3 della L.R. n°12/08 e s.m.i.

5.INTERVENTI AMMESSI- restauro e risanamento conservativo- demolizione- ristrutturazione edilizia- ampliamento- nuova edificazione

6.INDICI URBANISTICI ED EDILIZIR.C. : max 50%H : max 10,00 m, salvo altezze superiori motivate da esigenze tecnologiche e

funzionaliDensità massima di addetti: 30 add/HaD.E. : secondo Codice Civile e norme statali integrative

D.P.F .: min. m 10,0 D.C. : da confini interni all’ambito : min m 5,00

da confini di zona : min m 10,00 (o comunque a confine in caso di edifici esistenti già contigui)

Distanza dai corsi d’acqua : min. 30,00 mD.S. : all'interno dei centri abitati, come definiti dall'art. 26 c.3 del DPR n°495/92:

– da viabilità di grande comunicazione (tipo B) e di interesse regionale (tipo C) min 10,0 m

– da viabilità di supporto comunale (tipo F) : min. 7,50 m – da viabilità di servizio interna al PA : min 5,0 m

all'esterno dei centri abitati : – da viabilità di grande comunicazione (tipo B) min 20,00 m– da viabilità di interesse regionale (tipo C) min 15,00 m− da viabilità di supporto comunale (tipo F) min 15,00 m

La pianificazione attuativa definisce la distanza della viabilità di servizio.

7. SPAZI PER PARCHEGGI (P) :a) Attività industriali - artigianali

- Parcheggi stanziali: all’interno delle aree di pertinenza dei lotti produttivi nella misura minima di 1 posto macchina/2 addetti con un minimo di 1 posto macchina

- Parcheggi di relazione: min. 10% della superficie utile degli edifici nelle aree di pertinenza, ovvero in prossimità dell’immobile industriale

b) per residenza e artigianato di servizio :- parcheggi stanziali : min 1 mq ogni 10 mc di costruzione ai sensi art. 41 sexies della L. 1150/42 e

s.m.i. In presenza di fabbricato plurialloggio anche del tipo a schiera eccedente le due unità, debbono essere previsti ulteriori spazi a parcheggio aventi carattere di relazione, e quindi dotati di accesso diretto dallo spazio pubblico, in misura non inferiore ad un posto auto per ogni alloggio.

c) Esercizi commerciali con vaste superfici di esposizione definiti all’art. 9, lettera B, punto 3c del Piano regionale del Commercio o per la vendita di prodotti per la casa, lo sport, il tempo libero, lo svago: al dettaglio del settore non alimentare a basso impatto:- Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 70% della superficie di vendita da ricavare in aree di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio non superiore a 200 ml di percorso;- in alternativa può essere prevista la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione

localizzativa e/o normativa comunale;d) Attività di commercio all’ingrosso e depositi:

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- Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 40% della superficie utile dell’edificio, reperite nelle aree di pertinenza dello stesso.

e) per attività direzionali:- parcheggi di relazione: min. 80 mq/100 mq di superficie utile,

f) attrezzature e servizi collettivi :- parcheggi stanziali e di relazione : vedi Allegato 1 del Reg. Attuaz. Parte I urbanistica L.R. n°5/07.

I parcheggi possono essere realizzati sia entro il corpo della costruzione sia su aree esterne.A tale scopo possono essere utilizzate porzioni di edificio anche interrate o aree che non fanno parte del lotto, purché asservite all’edificio con vincolo permanente di destinazione a parcheggio privato. Il vincolo sarà fissato a mezzo atto pubblico da trascriversi a cura del proprietario presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.

8. STANDARD DI ATTREZZATURE E SERVIZI COLLETTIVIAll’interno del Piano Attuativo dovranno essere reperite aree per attrezzature e servizi collettivi riferiti alle superfici a destinazione produttiva in ragione di almeno :- 15 mq/add. per infermeria, mensa, verde attrezzato, uffici consorziali, ove previsti, e parcheggi e comunque in misura non inferiore a :- 10% della superficie territoriale per opere di urbanizzazione primaria e secondaria, incluse le strade.

9. ALTRI ELEMENTI NORMATIVIInsediamenti residenziali preesistentia) ricadenti entro le distanze dalle strade fissate dalle norme di zona.

Per gli edifici residenziali puntuali ricadenti in tale ambito e non riconosciuti é ammesso un ampliamento “una-tantum” massimo di 150 mc per unità abitativa, purché tale ampliamento non riduca la distanza esistente dalle strade.

b) agglomerati residenziali inglobati all’interno dell’ambito di Cornadella.Per tali agglomerati, in ordine al tipo di sviluppo o contenimento che ne verrà previsto, il Piano Attuativo stabilirà disposizioni specifiche in relazione sia alla definizione dell’assetto viario e di eventuali elementi strutturali del contesto, sia all’eventuale indicazione di una destinazione d’uso principale diversa dalla residenziale.Il Piano Attuativo dovrà reperire uno standard di attrezzature e servizi collettivi in misura non inferiore a :

− mq 3,50/ab per parcheggi al servizio della residenza,− mq 9,00/ab per nucleo elementare di verde ed aree gioco.

c) Attrezzature pubbliche esistentiPer esse valgono le norme relative all’articolo specifico (art. 38- Zona S Servizi ed attrezzature collettive).

d) Residenza di servizio per le attività produttiveNel rispetto dei parametri di zona é ammessa l’edificazione di una sola unità abitativa per lotto, integrata nel corpo di fabbrica dell’edificio principale, con una superficie massima di 200 mq lordi.

e) Sistemazione aree scoperteAll’interno dei singoli lotti è obbligatoria la creazione, mediante l’uso di essenze autoctone, di cortine arboree e arbustive perimetrali di almeno 10,00m sui fronti confinanti con zone residenziali e di almeno 5,00m sui fronti confinanti con altre zone omogenee diverse dalle zone D.In ogni caso, all’interno dei lotti produttivi dovrà essere reperita e sistemata a verde alberato una superficie non inferiore al 10% del lotto.

f) Elementi tipologici ed architettoniciNel Piano Attuativo dovranno essere puntualmente definite le eventuali prescrizioni di carattere compositivo – architettonico – distributivo.

La realizzazione delle pertinenze, di seguito elencate, degli edifici, anche isolati, in deroga all’I.F. e R.C. è ammessa nei seguenti limiti:

- bussole, verande e depositi attrezzi : ▪ volumetria massima mc 20 ▪ altezza massima m 2,4

- arredi da giardino e terrazzo, barbeque e tettoie :▪ superficie coperta massima mq 20▪ altezza massima m 3,0. Nei suddetti interventi dovranno, inoltre, essere rispettate le seguenti prescrizioni :

− distanza minima dai confini di proprietà : m 1,50 o in aderenza a fabbricato esistente,− distanza minima tra fabbricati di diversa proprietà : m 3,0 o in aderenza a fabbricato esistente.

Variante n° 56 al P.R.G.C. 13

L'art. 29 delle vigenti NTA del PRGC viene integrato come segue :

“...ART.29 – ZONA H2 (Insediamenti Commerciali di interesse comunale e comprensoriale)

1. CARATTERISTICHE GENERALI

La zona comprende parti del territorio comunale destinate ad attività commerciali e terziarie di nuovo impianto.

2. OBIETTIVI DI PROGETTO

Il Piano individua le aree maggiormente vocate alla destinazione mista, commerciale e terziaria, per le quali si prevede l'attuazione mediante interventi di nuova costruzione.

3. DESTINAZIONE D'USO

In conformità a quanto previsto dal Piano Comunale del settore del Commercio:

− attività commerciali al dettaglio ed all’ingrosso

− attività direzionali

− attività di trasporto di persone e merci, logistica

− attività alberghiere e ricettivo – complementari

− attività artigianali di servizio

− attrezzature e servizi pubblici

− attività ludico ricreative

− residenza per il custode/proprietario, nel limite di una sola unità abitativa, con una superficie massima di 200 mq lordi, integrata nel corpo di fabbrica dell’unità produttiva, avente superficie utile minima di mq 500,

4. ATTUAZIONE

Indiretta, tramite Piano Attuativo di iniziativa pubblica o privata.

5. INDICI URBANISTICI ED EDILIZI

R. C. max : 40%

20% per le attività ricettive

H max : 7,50 m

per attività ricettive m 16,0

D. C. min : 5,00 m

D. E. : secondo Codice Civile e norme statali integrative

D.P.F. min : 10,0 m

D. S. min : all'interno dei centri abitati :

- da viabilità di grande comunicazione (tipo B) e di interesse regionale (tipo C) : min 10,0 m

- da altra viabilità comunale esterna al PA (tipo F) : min. 7,50 m all'esterno dei centri abitati : - secondo art. 40 comma A) lettera b) da viabilità interna all'ambito di PA : min. 5,0 m

La pianificazione attuativa definisce la distanza della viabilità di servizio Distanza dai corsi d’acqua min: 30,00 m

Variante n° 56 al P.R.G.C. 14

6. SPAZI PER I PARCHEGGI (P)a) Esercizi commerciali al dettaglio, inferiori a 400 mq di superficie di vendita:

Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 100% della superficie di vendita, da ricavare in aree di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio

non superiore a ml 200 di percorso;in alternativa può essere prevista la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione localizzativa e/o normativa comunale;

b) Esercizi commerciali al dettaglio con superficie di vendita compresa tra 400 e 1500 mq:- Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 150% della superficie di vendita, da ricavare in aree di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio non superiore a ml 200 di percorso;in alternativa può essere prevista la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione localizzativa e/o normativa comunale;

c) Esercizi commerciali al dettaglio di grande distribuzione e centri / complessi commerciali con superficie coperta inferiore a 5000 mq e centri commerciali con superficie coperta inferiore a 2500 mq. di vendita superiore a 1500 mq:- Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 150 200% della superficie di vendita, reperiti nell’area di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio non superiore a 200 ml di percorso;

in alternativa può essere prevista la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione localizzativa e/o normativa comunale;

d) Esercizi commerciali con vaste superfici di esposizione definiti dal Regolamento di Attuazione degli art. 12 co. 3 e 15 co. 3 della L.R. n°29/05 per la vendita di prodotti per la casa, lo sport, il tempo libero, lo svago:Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min. 70% della superficie di vendita da ricavare in aree di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio non superiore a 200 ml di percorso;in alternativa può essere prevista la monetizzazione degli stessi o la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione localizzativa e/o normativa comunale;

e) Attività di commercio all’ingrosso e depositi:Superficie a parcheggi stanziali e di relazione: min 40 25% della superficie utile dell’edificio: reperite nelle aree di pertinenza dello stesso.

f) per attività direzionali: - parcheggi di relazione: min. 80 mq/100 mq di superficie utile,

g) per attività alberghiere e ricettive complementari ed esercizi aperti al pubblico : - parcheggi di relazione : min 1 posto macchina ogni due utenti h) attrezzature e servizi collettivi :

- parcheggi stanziali e di relazione : vedi Allegato 1 del Reg. Attuazione Parte I urbanistica L.R. n°5/07.

I parcheggi possono essere realizzati sia entro il corpo della costruzione sia su aree esterne.A tale scopo possono essere utilizzate porzioni di edificio anche interrate o aree che non fanno parte del lotto, purché asservite all’edificio con vincolo permanente di destinazione a parcheggio privato. Il vincolo sarà fissato a mezzo atto pubblico da trascriversi a cura del proprietario presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari .I parcheggi relativi ai precedenti punti a, b e c, i percorsi pedonali, ciclabili od automobilistici interni alle zone commerciali devono essere di norma alberati; i lotti devono altresì essere circondati da barriere alberate in funzione paesaggistica e ambientale.Sono comunque fatte salve le dotazioni di parcheggi così come definite dall’art. 22 del D.P.T.F. n.0138/Pres. del 21.05.2003.

7. VERDE

E’ prescritta la formazione di aree da destinare a verde piantumato con alberature d'alto fusto (aventi un sesto di impianto di 5,00 m e circonferenza almeno 18/20 cm): nella misura minima del 20% della superficie territoriale e fatte salve diverse disposizioni contenute nelle schede normative...”

Variante n° 56 al P.R.G.C. 15

ELABORATI GRAFICIpunto di variante n°1

Variante n° 56 al P.R.G.C. 16

Vigente (Variante n°54 al P.r.g.c).- zonizzazione 1:5000

Variante n° 56 al P.R.G.C. 17

Variante - zonizzazione 1:5000

Variante n° 56 al P.R.G.C. 18

SCHEDA NORMATIVA

Variante n° 56 al P.R.G.C. 19

CITTA' DI SACILE ZONA H2/2 DATI URBANISTICI

SUP. TERRITORIALE mq 49.500 R.C. 40 %

SCALA 1:3.000

DISPOSIZIONI SPECIALI RISPETTO ALLA DISCIPLINA DELL’ART. 29 NTALa riqualificazione urbanistica dell'area avviene attraverso progetto complessivo, esteso a tutto l'ambito, e finalizzato a :- favorire il riutilizzo delle superfici ed, eventualmente, dei volumi esistenti, per l'insediamento di funzioni del terziario avanzato, commerciali al dettaglio (anche di grande distribuzione secondo quanto previsto dal Piano di Settore del comparto del commercio) e ingrosso, direzionali, attività alberghiere e ricettivo, ecc. - integrare le suddette funzioni con l'antistante zona Hc, escludendo la duplicazione di attività similari e favorendo, invece, la complementarietà dell'offerta merceologica,- recuperare a fini paesaggistici un tratto significativo dell'asta del torrente Grava.

L'accessibilità all'area avverrà :A) per gli utenti, dalla viabilità di PRGC, costituita : - dal tratto di viabilità che collega le due rotatorie indicate graficamente in scheda; - dalla rotatoria di previsione a nord dell'ambito;

Variante n° 56 al P.R.G.C. 20

- dalla viabilità di collegamento tra la rotatoria e l'ambito di intervento, con ponte sul torrente Grava;

- dalla S.S.13 con manovre di sola svolta a dx e opportune corsie di immissione e deviazione dall’asse principale.

La progettazione definitiva ed esecutiva delle opere stradali e delle infrastrutture necessarie al collegamento dell’ambito con la viabilità superiore potrà apportare precisazioni e modifiche funzionali alla migliore esecuzione dell’opera, senza che ciò comporti ulteriore variante al PRGC.B) per il carico / scarico delle merci, anche in alternativa al precedente punto A: - dalla viabilità esistente fronteggiante la lottizzazione lungo la S.S. n°13 ad

ovest dell’area.C) per i mezzi di emergenza e soccorso l’accesso è possibile da tutte le viabilità

citate ai punti A e B.

Le opere viarie indicate alla lettera A punti 1), 2) e 3) sono a carico del proponente l'iniziativa, salvo accordi diversi, da definire nelle rispettive convenzioni urbanistiche, con le proprietà coinvolte nel contiguo comparto di zona DH2.1 all'interno del quale insiste la viabilità di previsione di cui ai punti A 1), 2) e 3).

E' consentita l'integrazione viaria tra l'ambito oggetto di intervento e l'antistante zona Hc, anche attraverso la realizzazione di eventuale collegamento delle due aree, a livello sfalsato rispetto alla S.S. n°13.

Il corso del torrente Grava sarà oggetto di riqualificazione per tutto l'intero sviluppo spondale, all'interno dell'area di intervento, mediante interventi di ingegneria naturalistica e la formazione di una fascia verde alberata di superficie non inferiore a quanto stabilito dal comma 7 dell'art. 29 delle NTA.Le specie arboree saranno scelte tra quelle elencate all'art. 44 delle NTA.

Superfici a parcheggi: - stanziali e di relazione: min. 200% della superficie di vendita, reperiti nell’area di pertinenza dell’esercizio commerciale ovvero in aree collocate entro un raggio non superiore a 500 ml; in alternativa può essere prevista la cessione di aree idonee sulla base di una specifica previsione localizzativa concordata con l’Amministrazione comunale.

Altezza massima (H Max): ml. 15, con possibilità di incremento fino al 20% per motivate esigenze di tipo funzionale, tecnologico e/o architettonico.

Variante n° 56 al P.R.G.C. 21

ELABORATI GRAFICIpunto di variante n°2

Variante n° 56 al P.R.G.C. 22

Vigente (Variante n°54 al P.r.g.c).- zonizzazione 1:5000

Variante n° 56 al P.R.G.C. 23

Variante - zonizzazione 1:5000

Variante n° 56 al P.R.G.C. 24

SCHEDA NORMATIVA

Variante n° 56 al P.R.G.C. 25

CITTA' DI SACILE ZONA H2/3DATI URBANISTICI

SUP. TERRITORIALE mq 15.230 R.C. 40%

H MAX ml 7,50

SCALA 1:2.000

DISPOSIZIONI SPECIALIL'accessibilità all'ambito è consentita :

- dall'incrocio tra la S.S. n°13 e via Bandida, esclusivamente in entrata / uscita con svolta a destra, adeguando la sezione stradale di Via Bandida per tutto il tratto interno all'ambito di P.A.,

- da via Sclavuzit, con immissione sulla S.S. n°13 all'altezza dell'attuale intersezione semaforica.

E' esclusa qualsiasi immissione diretta dalla S.S. n°13.

A carico del P.A. è posta la cessione, a titolo gratuito, del sedime stradale destinato alla viabilità ad uso esclusivo del previsto distaccamento dei Vigili del Fuoco.

La quota di verde pertinente al P.A. sarà localizzata prioritariamente nell'ambito indicato in scheda.

Variante n° 56 al P.R.G.C. 26

ASSEVERAZIONI

Variante n° 56 al P.R.G.C. 27

ASSEVERAZIONE ASSENZA VINCOLI E BENI DEL DEMANIO

Il sottoscritto BERTIN arch. GIOVANNI, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Pordenone al n°146, in qualità di progettista della Variante n°55 al Piano Regolatore Generale Comunale di Sacile (PN)

assevera

che la presente Variante al P.R.G.C. :− non interessa aree soggette a vincolo paesaggistico di cui al D.Lgs 42/2004 e s.m.i.,− non comprende beni appartenenti al demanio o al patrimonio dello stato o di altri enti pubblici.

Li, aprile 2009 BERTIN arch. GIOVANNI

Variante n° 56 al P.R.G.C. 28

ASSEVERAZIONE GEOLOGICA

Il sottoscritto BERTIN arch. GIOVANNI, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Pordenone al n°146, in qualità di progettista della Variante n°55 al Piano Regolatore Generale Comunale di Sacile (PN)

assevera

che il presente strumento urbanistico non necessita dell'acquisizione del parere, previsto dall'art. 9 bis della L.R. 09.05.88 n°27, come integrato dall'art. 3 della L.R. 04.05.92 n°15, di competenza del Servizio Calamità Naturali della Direzione Regionale dell'Ambiente, in quanto le aree risultano compatibili sotto il profilo geologico ed idraulico, tenuto conto delle indagini e delle valutazioni complessive assunte in sede di redazione della Variante Generale al PRGC n°54.Si evidenzia che le prescrizioni espresse dalla direzione Regionale dell'Ambiente sono state recepite nelle Norme Tecniche di Attuazione della Variante n°54 al PRGCe non interessano, in alcun modo, le aree oggetto della presente Variante.

Li, aprile 2009 BERTIN arch. GIOVANNI

Variante n° 56 al P.R.G.C. 29