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Euro 1,55 OMAGGIO Anno VIII° - n. 08 - Agosto 2012 Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive a Londra!” Questo è scritto sulla maglietta di Rosalba Forciniti la 26 enne di Longobucco (Cosenza) che ha sempre avuto un solo sogno: Partecipare ad una Olimpiade ! Ed all’olimpiade c’è andata ed ha vinto una medaglia di bronzo per l’Italia nello judo categoria 56 kg

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Voci dal Sud 1 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Euro 1,55OMAGGIOAnno VIII° - n. 08 - Agosto 2012

“Lebraveragazzevanno

inparadiso,

lecattive

aLondra!”

Questo ès c r i t t os u l l amagliettadi RosalbaForciniti la26 enne diLongobucco(Cosenza)che has e m p r eavuto unsolo sogno:Parteciparead una Olimpiade !Ed all’olimpiade c’è andata ed ha vinto una medaglia di bronzoper l’Italia nello judo categoria 56 kg

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Voci dal Sud 2 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

V o c i d a l S u d... ai quattro venti

Periodico indipendente di Attualità, Storiae Cultura

Rassegna stampa dai mass media

Reg. Tribunale di Palminr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005

Fromo Editore - Rosarno (RC)casella postale 77

c.da Sella Badia 9 - 89025 ROSARNOtel. 333 6793434 - fax 0966 444118

Indirizzo Internet www.sosed.eue-mail: [email protected]

Direttore responsabile ed editorialeFranz Rodi-Morabito

Segretaria redazione,Patrizia Rodi-Morabito

Comitato redazioneMariasole Dalmonte e Michele Guardo

Impaginazione telematicaMariasole Dalmonte

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ABBONAMENTI (momentaneamente Omaggio)ordinario euro 15.50sostenitore euro 26.00

enti/associazioni euro 26.00Amici Voci dal Sud euro 52.00

Versamento tramite:Conto Bancoposta n.19810555

ABI 07601 CAB 16300intestato a: Fracesco Rodi-Morabito (RC)

PUBBLICITA’ - Tariffemodulo cmq 36 b/neuro 13*modulo cmq 64 b/neuro 26*

modulo cmq 128 b/n euro 39*1/2 pagina interna b/n euro 52*Pagina intera interna euro 100*

* A colori + 20%(I prezzi si intendono per ciascuna uscita)

Altri moduli o posizioni di rigore(1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire.

Le inserzioni appaiono su Internet e sueventuale edizione cartacea

Tutte le collaborazioni sono a titolo gratuito a meno didiverso accordo. Testi, foto ed altro, anche se non pubblicati,

non vengono restituiti e divengo proprietà dell’editore che potràutilizzarli anche su altre testate senza ulteriore consenso.I pezzi firmati sono riconducibili per la responsabilità sia

civile che penale al firmatario dell’articolo ed alla testata da cuisono stati rilevati

L’Editore ed il Direttore vengono così liberati da qualsiasicoinvolgimento e responsabilità.

Foro competente: Palmi

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Voci dal Sud 3 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Editoriale: di Franz Rodi Morabitopag. 5 - Un agricoltore “storico” della Piana scrive al Dott Rosario Franco dell’ ARSSA

lamentando che ...

... continua a pagina successiva

S o m m a r i o

Notizie dal territorio

pag. 6 - Il Rosarnese Antonello Condoluci si impone al “Festival Giovani Talen-ti” di S.Anastasia di Napolipag. 7 - Impiantate le fontanelle all’interno del cimiteropag. 7 - Firmata la convenzione dal Comune di Rosarno per la “Casa dei migran-ti”pag. 8 - Le majorette incantano la Cittàpag. 9 - Seminara vuole il suo nome sul Tabellone del nuovo svincolo dell’A3 !pag. 10 - In battello sul lago Arvo partendo da Lorica!

pag. 11 - Per non dimenticare: Due terribili casi di “Agosto nero”

Spiato il Presidente Napolitano?

pag. 12 - Pronto, qui il Quirinale, chi spia?pag. 13 - «Le telefonate del Presidente vanno sempre tenute segrete»

Migrantes : una situazione anomale piena di ipocrisia

pag. 14 - Continua nella colpevole indifferenza di tutti la campagna denigratoriadi Rosarno!pag. 15 - Il ravvedimento diventa legge Emergeranno 400mila invisibilipag. 15 - Una situazione anomala in cui l’ipocrisia la fa da padrona incontrastata

pag. 17 - Ancora un duro colpo allo strapotere di Equitaliapag. 18 - È uno schiaffo al Meridione il penalizzante decreto sullo sviluppopag. 19 - Il Mezzogiorno come “i neri” d’Americapag. 20 - Il Vaticano ritira i suoi soldi dalle banche italianepag. 21 - Madre Coraggio !pag. 22 - E’ crisi e Manuela Iatì non racconta più la Calabria!2

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Voci dal Sud 4 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Viaggiare in Calabria : situazione a forte rischio!

pag. 23 - «Il mio viaggio-incubo con Ryanair»pag. 24 - Se vuoi raggiungere la Calabria, fai testamento!pag. 24 - Odissea sulle rotaiepag. 25 - Sull’autostrada A3 crolla un costone della montagna e blocca l’uscitadella galleria Paci I° !pag. 26 - Ma la galleria è tutta a rischio crollo?pag. 27 - E se quel masso fosse caduto in Lombardia?pag. 28 - Ancora due morti sulla superstrada Jonio Tirreno!pag. 29 - In Calabria? Troppe mulattiere ingiuriate “strade”!

I grandi misteri italiani

pag. 30 - «Sesso con le soldatesse»pag. 31 - Caso Orlandi, “indagato monsignor Pietro Vergari”

pag. 32 - L’ok da parte del Senato e il decreto sviluppo è legge

Agricoltura

pag. 33 - I sogni dell’Assessore Italiano: puntiamo sull’agricoltura di qualità

Notizie brevi o curiose

pag. 34 - Tenta di rapinare un negozio: la proprietaria, ninfomane, lo sequestracome schiavo sessuale per 3 giorni!pag. 34 - La ricerca di Monna Lisa a Firenze - Trovato lo scheletro a Sant’Orsola?pag. 35 - Società Recupero Crediti cerca persone “giuste” (ex carcerati preferi-bilmente meridionali forti e ... decisi)

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Voci dal Sud 5 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Caro amico mio, tu sai quanto io ti stimi e quanto apprezzo quello che stai facendo, assiemead altri amici, per l’Olio Calabrese e per farlo conoscere ed apprezzare nel mondo.

Di tutto questo non posso che ringraziarti! -Tuttavia ti voglio far notare che non basta promuovere ed essere presenti alle varie Mostre

internazionali ove si colgono giusti premi e tantissimi riconoscimenti ai nostri olii , ma BISOGNAANCHE PENSARE A VENDERLO questo benedetto ottimo olio e, sopratutto, a venderloa chi poi non ti costringe a fare guerre sante per essere pagati!

Tu sai benissimo, meglio di me che l’ ho sperimentato per la prima volta quest’anno, quantocosti produrre un litro di olio extravergine e vergine.

Parlo di olio “vero” e non di quelli “ingiuriati extravergine” (la maggior parte di essi giudicandodal prezzo di vendita al pubblico!), che trovi negli scaffali dei supermarket!

Dopo tanto spendere e patire poi ci troviamo con il prodotto in mgazzino, invenduto, dalmomento che “i pirati”, i grossisti che dovrebbero comprare questo olio, vogliono specularcioltre ogni limite del lecito !

Come si fa a vendere a 200/220 euro l’extravergine? ed a 180 (se ci si arriva!) il vergine?E’ chiaro che il prossimo anno non mi avventurerò in questa fatiga di Ercole e tornerò al

pacifico lampante che mi sarà costato per produrlo meno della metà e che i suoi 135/150 euroli spunta quasi sempre!

Perfezionare programmi che presentino nelle mostre i nostri olii, li promuovano e li faccianoapprezzare è cosa giusta ed utile, ma sia Voi amici di Primolio e sia la Regione dovreste preoc-cuparvi del fatto che ... in banca noi veniamo sollecitati a portare ... Euro e non attestati dibenemerenza che sembra interessino pochino agli Istituti Bancari!

Ed allora ... preoccupatevi di promuovere il nostro ottimo prodotto, ma preoccupatevi anchea reperire sbocchi di mercato e con persone serie che ci pagano.-

E’ anche compito della Regione Calabria operare in tal senso!Scusa lo sfogo , ma ... questa è la realtà e, chiaramente, come me faranno anche moltissimi

altri produttori per cui “la qualità” andrà sempre più abbandonata.Perfettamente inutile poi proposrre slogan sulla qualità che DEVE essere migliore per stare

alla pari con altri olii mondiali, ma il vero problema è che in Italia arrivano olii (cosiddetti ...)extravergini a prezzo di lampante all’ingrosso e la gente incompetente compra quelli.

Ieri ad un market due signori di Napoli ammiravano una bottiglia di extravergine a 2 euro allitro, e quando io ho fatto notare loro che era un prezzo impossibile perchè già a noi all’ingrossoviene pagato di più, sai come hanno concluso? ”Allora il prezzo è buono! “ al chè non hopotuto fare a meno di risondere “Certamente il prezzo è buono, ma è l’olio che non èbuono!”

Un agricoltore “storico” della Pianascrive al Dott Rosario Franco dell’

ARSSA lamentando che ...

Franz Rodi-Morabito - Facebook

Editoriale

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Voci dal Sud 6 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Un brano inedito, scritto e arrangiato dal maestroDiego Perris, e la partecipazione alle selezioni diSanremo Giovani 2013.

È l’ambìto premio messo in palio per la secondaedizione del Festival Giovani Talenti «Premio Cittàdi Sant’Anastasia» e che nella finale di sabato serala giuria presieduta dal maestro Beppe Vessicchioha assegnato ad Antonello Condoluci, in arrivo daRosarno in provincia di Reggio Calabria.

La sua performance con la cover «Sere Nere» diTiziano Ferro ha convinto i giurati e lui, calabresediplomato all’Accademia di Belle Arti, da sette annia Napoli per lavoro, è il primo classificato.

Antonello è un cantautore, scrive testi da molti annie ha frequentato nel 2008 l’Accademia di Sanremo.

«Il mio sogno è un disco con le mie canzoni,ora con questa vittoria i miei sacrifici comincia-no finalmente a concretizzarsi» – dice il vincitore.

Si aggiudica invece il secondo posto un diciottennedi Brusciano, Mario Andrisani, che ha intonato «Epoi» di Giorgia.

Al terzo posto una coppia, il napoletano Andrea DiStefano e Beatrice D’Alessandro di Marina diCamerota (Salerno) con «The Prayer», duetto diCeline Dion e Andrea Bocelli.

Una serata di gala, la finale della seconda edizio-ne, condotta dallo showman Enzo Calabrese, conAlessandra Beneduce e le «incursioni» del dj DinoPiacenti e le telecamere di We Can Dance.

Applauditissimi gli ospiti d’onore, dalla cantante eattrice Anna Capasso che ha coinvolto il pubblicopresente con una carica di grinta e passione, all’esi-bizione di Kinane Abell, per finire ad Antonino che siè concesso alle fans giunte anche da Roma, con ilgruppo «Le Indelebili», per ascoltare il loro idolo.

Standing ovation per la Pmc Band e le esibizioni diSilvia Valeria Ciccarelli e Ciro Corcione, con italentuosi musicisti della Pmc Music Recording Stu-dio, associazione musicale organizzatrice del festivalcurato da un team tutto al femminile: MariannaPorritiello, Marilisa Maione e Tiziana Pensati.

In giuria, con il difficilissimo compito di sceglieretra i talenti selezionati nel corso di un intero anno dilavoro dalla Pmc, i maestri Beppe Vessicchio, DiegoPerris, Pino Perris, Peppe Cantarella, EmanueleNerino, il medico e regista Luigi De Simone, i giorna-listi Diego Paura, Mary Liguori, Maurizio Cerino el’anima portante della Pmc, Marianna Porritiello.

Il festival, che anche per la seconda edizione è an-dato in scena nella location di via Roma, è stato direcente istituzionalizzato dal Comune diSant’Anastasia ed ha il patrocinio di RegioneCampania, Provincia di Napoli, Parco Vesuvio e «Pre-mio Massimo Troisi» con cui è gemellato.

Al Premio Troisi si esibirà, nella splendida Villa Bru-no di San Giorgio a Cremano il settembre prossimo,anche la giovanissima Martina Barone cui è andato,

Rosarno

Il Rosarnese Antonello Condolucisi impone al “Festival Giovani

Talenti” di S.Anastasia di NapoliIl Secolo Nuovo.com

nella seconda serata del Festival, il premio assegnatodai giornalisti e intitolato alla memoria di AlessandraLisena, tragicamente scomparsa nel 2010.

Il sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, in-tervenuto alla finale insieme all’assessore provincialeGiuseppe Caliendo e a moltissimi esponenti delle au-torità civili, in una piazza gremita da migliaia di perso-ne, si è complimentato con gli artisti e gli organizzato-ri.

«Una grande manifestazione – dice il Sindaco –una kermesse sulla quale fin dall’inizio ho scom-messo.

I ragazzi mi hanno emozionato, ma devo rin-graziare soprattutto Marianna Porritello, Marilisa Maione e Tiziana Pensati, con tutto il loro staff,per aver dato lustro alla nostra città portando ilnome di Sant’Anastasia in giro per l’Italia e sem-pre più in alto».

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Voci dal Sud 7 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Arrivano le fontanelle all’interno del cimitero di Rosarno.L’assessore ai lavori pubblici, Teodoro De Maria, ha comunicato il completamento «del lavoro di posa in opera di 10

nuove fontane sparse all’interno del perimetro del cimitero comunale di Rosarno.Un servizio ampio che nessuno era riuscito a realizzare prima.Infatti le sole fontane che servivano l’intero cimitero si trovavano all’ingresso e i visitatori, spesso anziani dove-

vano trasportare recipienti di acqua sotto il sole per tratti molto lunghi».Grazie a questo nuovo innesto, dovrebbero essere coperti tutti i settori fin’ora isolati.«Inoltre la rete di approvvigionamento è stata prolungata anche fin dentro le aiuole – ha aggiunto l’assessore di

Sinistra per Rosarno - al fine di rendere irrigabile le aree destinate a verde, nelle quali è già in corso la posa di pianteornamentali e fiori che renderanno più decoroso il cimitero.

Nei giorni scorsi sono state anche inviate delle lettere ai richiedenti l’assegnazione di aree edificabili nel nuovocimitero che sarà realizzato in contrada Bosco, dando così inizio all’iter di assegnazione dei lotti con stipula di pre-contratto.

Infatti l’ufficio è giornalmente a disposizione dei cittadini per ogni chiarimento e per la compilazione dei modelliprevisti».

Una nota positiva, secondo il gruppo consiliare della sinistra, che «rende migliori i servizi pubblici, a cominciare dalcimitero.

Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma la voglia non ci manca ed il tempo ci darà ragione».

Rosarno

Impiantate le fontanelleall ’ interno del cimitero

Ma perchè nessuno osa pensare all’elettrificazione per le tombe?do.ma . Calabria Ora

Regione Calabria e comune di Rosarno approvano il pri-mo step fondamentale per la realizzazione dell’edilizia per imigranti. La giunta guidata da Elisabetta Tripodi ha ap-provato la convenzione con l’ente regionale per la realizza-zione della rete per accoglienza abitativa e inclusione so-ciale, finanziata con i fondi europei per lo sviluppo regiona-le. Gli interventi sono tutti a carico della regione Calabria,mentre il comune di Rosarno dovrà curarne la gestione intermini d’individuazione di utenza e monitorare gli alloggi ela loro funzionalità. Le finalità di tali centri – come quelloche nascerà a Rosarno tra due anni circa – sono da indivi-duare nell’accoglienza temporanea di secondo tipo perquegli immigrati regolari o rifugiati politici. E’ ancora in cor-so la definizione della tipologia di struttura: struttura fa-miliare (come appartamento) oppure centro collettivo (congestione esterna). Anche le misure ed i parametri sono va-riabili: quattro persone per stanza al massimo nei centricollettivi, due o tre negli appartamenti. Previsti inoltre al-meno 8 mq di spazio ad utente dedicati ad attività collateralie ricreative. Per l’ingresso in queste strutture deve essereallestita un’apposita commissione comunale che valuta lacongrui-

tà della richiesta d’ingresso eventuale. Alla base della

Firmata la convenzione dal Comune diRosarno per la “Casa dei migranti”

possibilità di residenza c’è anche la stipula di un contrattoche potrebbe prevedere anche il pagamento di un canonedi locazione. L’uso gratuito sarà garantito solo per un anno,o al verificarsi di altre condizioni. Dopo il primo anno – incondizioni normali – scatterà il pagamento dell’affitto. Re-sta inteso che vi sarà il coinvolgimento di organizzazioniesterne, con provata esperienza nel campo, che si occu-peranno di questioni gestionali, come il registro delle pre-senze. La convenzione di più non aggiunge, anche perchésu molti punti si tratta di una bozza modificabile. Ma il pri-mo passo, comunque, è stato fatto. Se le condizioni rispet-to a 10 mesi fa non sono cambiate, si rimane con i datiforniti in una conferenza stampa congiunta dalla Tripodi,l’assessore regionale Francescantonio Stillitani e il gover-natore Giuseppe Scopelliti, ossia tre strutture che ospiteran-no 204 migranti, divisi in 34 unità immobiliari. Un progetto,senza dubbio ambizioso, che sarà finanziato da quasi 3 mi-lioni di euro del fondo sociale europeo, impiegati in uninedito gioco di sinergie tra i dipartimenti urbanistica e po-litiche sociali della regione. Nelle prossime settimane, co-munque, si saprà di più.

DOMENICO MAMMOLA - Calabria Ora

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Voci dal Sud 8 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Le majorette incantano la Città

Sarebbe stato entusiasta Mimmo Nardo, poeta egrande osservatore degli eventi sociali, dipartito dapoco, vedere e descrivere corso Regina Margheritavolteggiare tra i colori delle tante bimbette allineatea seguire la loro guida, nei movimenti delle majoret-te.

Vestitino con giubetta rossa su pantaloni bianchi epon pon bianchi, trentaquattro ragazzine dai sei aidieci anni seguono ordinate la loro capitana, emu-lando i suoi movimenti ora a destra ora a sinistra, apasso di marcia, anticipando i ragazzi dell’orchestra“Ragone” in formazione bandistica con il loro mae-stro Managò.

Un colpo d’occhio affascinante, per colori e sim-patia, con un seguito di genitori occupati a porgerel’acqua, a far mantenere le file, a rinfrescarle nelcaldissimo pomeriggio, sicuramente più in appren-sione di loro, festanti e gioiose nei loro sguardi.

Lavorano da circa sei mesi, per la preparazionedel gruppo, da un’idea di Domenico Crea, Presi-dente dell’associazione Albachiara, sarto per im-portanti major dell’alta moda, che, ritiratosi dal la-voro, è rientrato a Laureana di Borrello.

Le majorettes, come si sa, è cultura americanache, ai primi del novecento, anticipando i musicistidelle bande si esibivano in attività sportive.

Dopo gli anni ’30 nacquero le majorette a scopofolkloristi-co.

In Italia i primi gruppi fanno la loro comparsa sulfinire degli anni 70, riempiendo sempre di entusia-smo con i loro passaggi, particolarmente bambini.

Le ragazzine di Laureana sono probabilmente trai primissimi dell’intero territorio, che si dedicano aquesta disciplina e che avranno, se vorranno, tutto il

Laureana diBorrello

L’inedita sfilata per le vie del centro promossa dall’associazione Albachiara

tempo per diventare bravi e professionali, data laloro giovanissima età.

Affidate alla preparazione di Cristina Monea eAntonietta Larocca, hanno trovato nelle famiglie ilsolito entusiasmo che da qualche anno, sull’ondadell’esperienza orchestrale, incontrano tutte le ini-ziative culturali in loco.

Una necessità di normalità che si avverte palpabile,tra i numerosissimi partecipanti, particolarmente neigenitori coinvolti.

Hanno concluso la loro sfilata in piazza Indipen-denza, tra gli applausi dei tantissimi presenti, di fronteal Municipio, accolti dal Sindaco Alvaro.

E’ bello vedervi, dice il Sindaco, avanzare a pas-so di marcia, rappresentare l’intera cittadina, cheha intrapreso, da anni, la propria marcia culturale.

Dove esiste attività culturale, dice, c’è crescitasociale, marginando prevaricazioni e sotterfugi, mi-gliorando di conseguenza le condizioni di vita del-l’intera comunità.

SALVATORE LAROCCA - Calabria Ora

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Voci dal Sud 9 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Seminara

Seminara vuole il suo nome sulTabellone del nuovo svincolo

dell’A3 !

«La nuova uscita dell’autostrada deve portare anche il nome di Seminara».È questa la vigorosa richiesta dell’Amministrazione seminarese che, con un comunicato stampa firmato

dal vicesindaco Carmelo Cambareri, rivendicail diritto di avere il proprio nome scritto sul nuo-vo svincolo, inaugurato lo scorso 1° agosto.

«I signori dell’Anas – scrive Cambareri -dopo aver deturpato e violentato un pezzodi bellezza della nostra costa (ricordo chedove è stata realizzata questo tratto di au-tostrada esistevano dei vincoli con decretopresidenziale, vincolo paesaggistico, zonaverde, ecc, ecc.,) non si sono presi la brigadi utilizzare il protocollo istituzionale, cioèdove ci sono manifestazioni pubbliche il pri-mo invito deve essere per il primo cittadinodel territorio (Sindaco)».

E’ dunque, il nuovo svincolo di Bagnara, il centro di una serie di polemiche portate avanti e dai sindaci diSant’Eufemia e Sinopoli, ai quali, con argomenti diversi si unisce adesso l’amministrazione di Seminara.

«Ora io chiedo al responsabile unico dell’Anas Pietro Ciucci – prosegue la nota - come sia possibi-le, anche se nessuno in rappresentanza dell’Ente (Comune), ha partecipato alla riunione, o comemeglio si dice alla conferenza dei servizi (mai invitati dall’ente Anas da quando ci siamo insediati),come si fa, a non indicare sia nell’uscita sud (quella adesso chiusa), che nell’uscita nord, la dicitauraSeminara (Comune con più di tremila abitanti).

Voglio ricordare a tutti – afferma Cambareri - che lo svincolo Bagnara, S.Elia, Melicuccà è rea-lizzato per il 60/100 sul territorio del comune di Seminara».

Secondo l’Amministratore «chi sicuramente ha pagato a caro prezzo la costruzione di questa operaper i danni materiali visibili a tutti è stato il comune di Seminara e in modo particolare e la frazioneBarrittieri.

Adesso chiedo a tutti i dirigenti – scrive - e a tutti i tecnici della costruenda A3 che ponganorimedio a mal tolto che è stato fatto a questa comunità prima di tutto chiamando l’uscita Bagnara– Seminara, tutt’uno che mi sembra la cosa più logica, più democratica, più tecnica, visto chel’uscita occupa il territorio dei due Comuni».

ma.na. - Calabria Ora

Non va inoltre dimenticato che Seminara vanta una storia anche in campoculturale, storico e religioso importantissima che data parecchi millenni e la cui

fondazione si fa quasi certamente risalire al VII° VIII° secolo

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Voci dal Sud 10 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Parte domenica 5 agosto il serviziodi navigabilità sul Lago Arvo orga-nizzato dalla Provincia di Cosenza.

Una opportunità inedita e straor-dinaria per conoscere edammirare ancor meglio il contestonaturalistico e paesaggistico di que-sta area della Sila a bordo di una im-barcazione da 18 posti di nuovissimaconcezione tecnologica, con motorealimentato elettricamente, che segui-rà un percorso itinerante sull’Arvodella durata media di 33 minuti.

Facilmente accessibile l’area d’im-barco, posizionata sul lungolago diLorica.

“ Su iniziativa della Provincia diCosenza – afferma il presidente Ma-rio Oliverio nel presentare la bella edimportante iniziativa – parte un pro-getto di valorizzazione turisticadell’Altopiano Silano.

I laghi, sinora sfruttati solo dalpunto di vista idroelettrico edirriguo, possono essere utilizzati perqualificare l’offerta turistica di unterritorio tra i più belli e suggestivid’Europa.

E’ un nuovo tassello - prosegue-che la Provincia ha voluto realizza-re per contribuire alla crescita edalla valorizzazione di una montagnamediterranea unica nel nostro Pa-ese.

Questo progetto attivato dalla Provincia di Cosenza in via speri-mentale costituisce il punto di par-tenza di un percorso più complessi-vo di piena valorizzazione dei laghisilani e del territorio rivierasco.

E’ nostra intenzione, sulla basedell’esperienza che parte oggi sullago Arvo, estendere il progetto an-che sugli altri laghi Cecita eAmpollino e realizzare pontili diattracco in diversi punti della riva prossimi ai villaggi exopera Sila che possono trovare modo di essere recuperatie valorizzati dal punto di vista turistico ed agrituristico.

L’Altopiano Silano - conclude il presidente Oliverio - èuna grande risorsa che può e deve essere valorizzata edutilizzata con intelligenza per contribuire alla crescitaeconomica e dell’affermazione di una offerta turistica qua-

Calabria

La Sila

In battello sul lago Arvopartendo da Lorica!

di Peppe Caridi - Facebook

lificata ed integrata con quella marina che può determi-nare la necessaria svolta per un settore fondamentale del-l’economia regionale.”

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Voci dal Sud 11 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Per non d iment i ca r e . . .

Hiroshima : la prima bombaatomica sganciata da unquadrimotore americano sullapopolosa città giapponese hafatto circa 200 mila morti(uomini, donne, vecchibambini!) fra la popolazionecivile.Colui che comandava lasuperfortezza volante, pare cheper il rimorso, finita la guerra,si sia fatto frate e sia stato moltianni nel Convento di Clausuradi Serra San Bruno inprovincia allora di Catanzaro,oggi di Vibo Valentia.

Era il 2 Agosto del 1980 la stazione diBologna era gremita più del solito anchePER LA PRESENZA del trafficovacanziero; sono la 10,25 quando unatremenda deflagrazione squarcia il silenzio edistrugge mezza stazione ferroviaria.Nella sala d’aspetto di seconda classe unavaligia bomba è stata fatta esplodere ed haprocurato 85 morti ed oltre 200 feriti.Sono trascorsi 32 anni, ma ancora assistiamoad una altalena di nomei dei mandanti e tuttoancora è sotto il vincolo del “Segreto diStato”.La Ministra Cancelliere adesso ha promessoche rimuoverà il vincolo e, forse, finalmentesapremo a chi ... ringraziare!

Per non dimenticare: Dueterribili casi di “Agosto nero”

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Voci dal Sud 12 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Altri, non rimpianti, Capi dello Stato , molto più pavidi e succubi ai poteri forti, in primisOscar Luigi Scalfaro (destra DC), sempre ossequioso nei confronti del numero uno della Pro-cura di Milano,Borrelli -non avrebbero mai assunto l’iniziativa di aprire un delicato, e inedito,conflitto di attribuzione di poteri con la “resistente” Procura di Palermo.

Non è irrilevante che l’ineccepibile lezione, di garantismo e di rispetto della legge, sia venutada un esponente di un partito, ilPD, erede del PCI.

Cioè di quel “partitone rosso”che, ai tempi di Secchia, nella fasepost-Resistenza, non nascondevadi voler sovvertire lo Stato e le sueLeggi.

Mentre più sensibili alle battagliecontro le limitazioni dei diritti deicittadini furono i socialisti che, conGiacomo Mancini, sollevarono ilcoperchio, nei lontani anni 70, sul-la preoccupante e largamente dif-fusa, già allora, tendenza a spiarele conversazioni.

Stavolta, Napolitano ha deciso il passo enorme, temendo che alcuni suoi colloqui privati, ocomunque delicati, potessero finire nel tritacarne mediatico.

Cosa tanto più insoapportabile, in quanto sullo sfondo riaffiora un passaggio, doloroso e conancora molte pagine oscure, della nostra storia recente, la stagione delle stragi mafiose.

E, confortato dai pareri di autorevoli costituzionalisti (Onida:”Il Presidente ? Si può ascol-tarlo, ma solo in caso di indagini per alto tradimento”), il successore di Ciampi ha decisodi chiudere il suo positivo settennato, firmando un atto coraggioso e di aperta sfida alle super-politicizzate toghe “de lotta dura, senza paura” dell’ex “Palazzaccio dei veleni” di Palermo.

Sul piano politico, un’ennesima gatta da pelare per il tentennante Gigi Bersani : obtorto collo,il segretario del PD non ha potuto non smarcarsi da Travaglio e Di Pietro, schierandosi con ilpiù autorevole dei suoi ex compagni, palesando, tuttavia, un notevole imbarazzo.

Lo stesso evidenziato da Eugenio Scalfari, paladino delle prerogative del Quirinale, ma silen-zioso quando, su tutti i giornali, in primis su quello da lui fondato e sul settimanale di De Bene-detti, “L’Espresso”, finivano anche i sospiri e gli sms, registrati “a strascico” sulle utenze dipersonaggi,i quali avevano contatto l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi odiato,da “Barbapapà”, più di Craxi.

Rispunta il cosiddetto”doppiopesismo”, una variante del garantismo a corrente alternata :tutti liberal, quando si intercetta l’amico ; indifferenti, silenziosi e pettegoli, quando si sputtanal’avversario ; o lo si “mascartia”, come si dice in Sicilia dove, proprio ieri, è stato assolto,dopo lunghi anni di calvario politico-mediatico-giudiziario, l’ex ministro Saverio Romano.

Non resta che auspicare che, sull’onda del “non ci sto!”, pronunciato da Napolitano, pos-sano maturare i tempi per il varo di una Legge, che limiti il ricorso, eccessivo, ai controllitelefonici nelle inchieste giudiziarie.

Pronto, qui il Quirinale, chi spia?Pietro Mancini - Calabria Ora

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Voci dal Sud 13 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

La Severino sta con il Colle dopo la sollevazione del conflitto di attribuzione.

Le telefonate del Presidente vanno tenute segrete.Sempre!Perché si tratta di persone «istituzionalmente pro-

tette per il ruolo che svolgono».Il ministro della Giustizia, Paola Severino com-

menta anche da Mosca il conflitto tra GiorgioNapolitano e la procura di Palermo: «Qualsiasi siala decisione della Corte Costituzionale sul con-flitto di attribuzione nella vicenda delle intercet-tazioni telefoniche dell’inchiesta di Palermo l’im-portante è mantenere la segretezza delle telefo-nate del Capo dello Stato».

Dichiarazioni che arrivano all’indomani della de-cisione del Presidente della Repubblica di sollevareun conflitto di attribuzione nei confronti della procu-ra di Palermo.

Sulla vicenda interviene anche Antonio Di Pietrocon parole durissime contro il Quirinale e destinatea far discutere e a inasprire i già difficili rapporti tral’Idv e il Pd, con conseguenze sui possibili futurischieramenti elettorali.

«Si rende conto che una scelta così drasticanon nobilita le istituzioni, ma le mortifica?», sichiede il leader dell’Italia dei Valori rivolgendosi inun videomessaggio a Napolitano.

«Ecco perché mi sento mortificato - aggiunge-per la sua scelta molto chiusa nell’interpretarela Costituzione.

Noi IdV invitiamo i giudici di Palermo a: “Re-sistere, resistere, resistere”.

Diversa l’interpretazione del Ministro Severino.«L’aspetto più importante è mantenere la

segretezza intorno al contenuto di telefonate chepossano riguardare persone istituzionalmenteprotette per il ruolo che svolgono», afferma ilGuardasigilli.

Il ministro della Giustizia sottolinea inoltre che«qualunque sia la soluzione interpretata che sivorrà adottare, ossia l’adozione di regole di pro-cedura penale, o quella della legge quelle garanzieapplicate al capo dello Stato, si dovrà rispettarela sostanza della legge che è quella di evitare chele sue conversazioni possano essere rese pubbli-che. Inoltre aggiunge «le intercettazioni rappresen-tano uno dei mezzi importanti di investigazione,ma insieme con gli altri e non possono essere si-curamente l’unico».

E durante il colloquio con la stampa presso l’Am-basciata d’Italia sempre da Mosca, la Severino ag-giunge: «Sono ampiamente regolamentate dal

«Le telefonate del Presidentevanno sempre tenute segrete»

nostro codice, e la cultura dell’indagine prevedesempre che ogni tipo di acquisizione sia ac-compagnato da alte acquisizioni».

Poi il ricordo delle parole di Giovanni Falcone:«Le sole dichiarazioni di un collaboratore digiustizia, non bastano».

«Tanto più, prosegue il Ministro, al telefono siparla in maniera meno chiara, più criptica piùfacile da equivocare e chiunque abbia avutol’opportunità di leggere delle intercettazioni, si èreso conto di come spesso non si capisca qualesia il contenuto vero delle parole dell’intercetta-to e se esse fossero accompagnate da un sorrisoo da un altro contesto».

Il punto, per la Severino, non riguarda «se ilcomportamento tenuto dalla procura di Paler-mo sia stato o meno corretto sotto il profilo dellaintercettabilità di una telefonata.

Se si è trattato di una intercettazione casualesi poteva fare, ma il tema non è se si poteva onon si poteva intercettare, e questo è bene chia-rirlo perchè da questo equivoco ne possono na-scere molti altri.

Il problema, conclude la Severino è se debbaavere prevalenza una certa interpretazione dellalegge costituzionale che riguarda le garanzie delPresidente della Repubblica o se si debba appli-care la normativa comune in materia di utilizza-zione e utilizzabilità delle intercettazioni. Il temaè tutto qui».

Grasso difende i pm. I magistrati di Palermohanno agito «in buona fede, secondo come ritene-vano fosse giusto applicare la legge.

Ora la questione è in buone mani, deciderà laConsulta».

Così afferma il Procuratore Nazionale Antimafia,Pietro Grasso, commentando il conflitto tra ilQuirinale e la Procura di Palermo.

Ed aggiunge: «Il capo dello Stato non può esse-re intercettato, è un fatto assodato».

Poi la ricostruzione del suo coinvolgimento.Dal Quirinale «sono stato chiamato a dare

contezza della mia funzione istituzionale di co-ordinamento, non ho subito alcuna pressione» aproposito dell’inchiesta sulla cosiddetta trattati-va “e neanche i magistrati di Palermo hannosubito pressione, come dichiarato fin dall’inizio».

Loredana Sacco - Calabria Ora

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Voci dal Sud 14 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

ROSARNO (RC) Aspettano un miraggio chiamatosanatoria; vengono dall’Africa sub Sahariana, molti hannofatto scalo a Lampedusa prima di essere stornati nei variCie sparsi per il Belpaese e di convergere, seguendo i flussilegati all’agri-coltura stagiona-le, fino alla Pianadi Gioia Tauro.

Lavorano -quando riesconoa trovare un po-sto da braccianteo da raccoglitore- in quello cheuna volta era ilcentro dell’agri-coltura delreggino e dormo-no (e mangiano, esi lavano, almenoquando ci riesco-no) sparpagliatitra i casolariabbandonati, lef a b b r i c h edismesse e (i più “fortunati”) nelle strutture d’accoglienzatirate su tra San Ferdinando e Rosarno.

E poi la paga da fame (a cottimo alcuni, altri con salariche raramente sfondano i 25 euro a giornata tra gli agrumeti),il caporalato (ad opera degli stessi africani in gran parte, maanche con i kapò autoctoni che non disdegnano di farsipagare anche il “passaggio” fino al campo di lavoro) e lemalattie dovute alle condizioni in cui molti di essi si trova-no loro malgrado a vivere e alla scarsa (e quasi sempreuguale a se stessa) alimentazione.

Il rapporto sui migranti presentato in Senato proprio iericertifica nero su bianco una situazione da cui pare impossi-bile venire fuori in modo dignitoso.

Sono passati due anni dalla rivolta dei lavoratori migrantiche portò Rosarno sulle prime pagine dei media di mezzomondo, ma la situazione di eterna precarietà che vive lamaggior parte degli extracomunitari non è cambiata di mol-to.

Nè sul versante del diritto al lavoro, nè tanto meno suuna regolarizzazione che in molti casi resta solo un lontanomiraggio.

Ma se il rapporto di Radici fotografa la situazione pren-dendo in esame il periodo di clou per quello che riguarda laraccolta degli agrumi, con il passare del tempo, le cose so-no, se possibile, anche peggiorate.

Sono giorni di caldo soffocante nella Piana di Gioia.Sulle piante di arance e mandarini solo promesse dei

frutti che dovranno essere raccolti nella stagione autunnale.Lavoro per gli africani poco o nulla.Solo chi tra loro ha avuto la “fortuna” di collaborare con

qualche proprietario terriero che dispone anche di un ortoriesce a tirare qualche giornata.

Per il resto le giornate trascorrono in un ozio forzato che,misto ai 40 e passa gradi di questi giorni, surriscalda i corpie (soprattutto) gli animi.

Molti dei lavoratori che hanno trascorso l’ultimo inver-no tra gli aranceti della Piana sono già partiti verso la Puglia

Continua nella colpevoleindifferenza di tutti la campagna

denigratoria di Rosarno!Vincenzo Imperitura - Calabria Ora

per la stagione della raccolta dei pomodori.Spesso ritornano dove avevano passato la stagione scor-

sa; alcuni di loro hanno contatti, altri si lanciano alla ventu-ra: «sempre meglio che rimanere tutto ilgiorno con le mani

in mano» è la fra-se più frequentetra i migranti.

A Rosarno eSan Ferdinando,negli ultimi giorni,accade anche unfatto del tuttoparticolare.

In un periododi stanca dal la-voro infatti allatendopoli, costru-ita questo in-verno sui terrenidell’Area di svi-luppo industrialenel retro porto diGioia Tauro, i vo-

lontari che gestiscono la struttura assistono ad un inattesoriflusso di arrivi da mezza Italia.

Arrivano da Benevento, dall’avellinese, alcuni parados-salmente anche dalla stesa Puglia e dal profondo nord d’Ita-lia.

Tra la numerosa comunità africana che è finita per farescalo in questo pezzo di Calabria infatti si è diffusa la voceincontrollata che a Rosarno ci sia la possibilità di ottenereun permesso di soggiorno: e seguendo questa informazio-ne da telefono senza fili, gruppi sempre più numerosi dimigranti irregolari si accalcano tra le tende infuocate dellatendopoli con la certezza di ottenere un documento in gra-do di sottrarli al limbo in cui li ha rinchiusi la vergognosalegge sull’immigrazione voluta dalla Lega (e avallata in bloc-co dal centro destra).

Sono quasi 150 (su un totale di 300 posti disponibili apieno regime) infatti gli “ospiti” della tendopoli (nei contai-ner del campo di Testa dell’Acqua, dove però possono esse-re ospitati solo gli stranieri regolari, invece le presenzesono crollate) che fanno la fila nel gabbiotto dei gestoridella struttura portando documenti e speranze che nonpossono essere soddisfatte.

Aspettano l’avvocato volontario che un paio di volte lasettimana si carica delle pratiche dei migranti e intanto pas-sano le giornate nella speranza di una sanatoria di cui han-no sentito (per ora) solo parlare, tra l’acqua che nel bugi-gattoli che ospitano le docce spesso manca e il serviziomensa che assicurava un pasto caldo al giorno, sospesoper mancanza di fondi, in una campo che di proroga inproroga si è trascinato fino a luglio e che potrebbe chiude-re i battenti entro la fine del mese.

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Voci dal Sud 15 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

ROMA «Nelle stime della Caritas potrebbeportare alla luce del sole dai 200 ai 400milaimmigrati invisibili.

E’ la regolarizzazione 2012, il “ravvedimen-to operoso” per chi dà lavoro a immigrati senzadocumenti.

Il testo è stato pubblicato ieri in Gazzetta Uf-ficiale.

La finestra è di un mese: si parte il 15 settem-bre.

La legge “Rosarno”La sanatoria è contenuta in una norma tran-

sitoria approvata il 6 luglio scorso con la “leg-ge Rosarno”: il decreto legislativo che introdu-ce pene più severe per chi impiega stranieri ir-regolari e un permesso di soggiorno per l’im-migrato che denuncia uno sfruttamento grave.

La norma transitoria prevede, appunto, il“ravvedimento operoso”: i datori di lavoro cheoccupano alle proprie dipendenze extracomu-nitari irregolari, potranno dichiarare la sussi-stenza del rapporto di lavoro allo Sportellounico per l’immigrazione.

Insomma, potranno regolarizzarli.Quando? Per motivi tecnici la finestra è stata

Migrantes: Nasce la “Legge Rosarno”

Il ravvedimento diventa leggeEmergeranno 400mila invisibiliE’ una Legge che tutela giustamente gli extracomunitari dagli sfruttatori e daicaporali, MA non può denominarsi “Legge Rosarno” dal Momento che il triste

fenomeno è generalizzato in Italia e la popolazione rosarnese non può tollerare diassurgere a simbolo del razzismo e dello schiavismo!

si- lo. - Calabria Oraspostata in avanti di 15 giorni: dal 15 di settem-bre al 15 ottobre. Ecco cosa dice la disposi-zione transitoria: «I datori di lavoro italianio cittadini di uno Stato membro dell’Unioneeuropea, ovvero i datori di lavoro stranieriin possesso della carta di soggiorno che, alladata di entrata in vigore del presente decre-to legislativo occupano irregolarmente alleproprie dipendenze da almeno tre mesi la-voratori stranieri presenti nel territorio na-zionale in modo ininterrotto almeno dalladata del 31 dicembre 2011, o precedentemen-te, possono dichiarare la sussistenza del rap-porto di lavoro allo sportello unico per l’im-migrazione. La dichiarazione è presentatadal 15 settembre al 15 ottobre 2012 con lemodalità stabilite con decreto di natura nonregolamentare.

In ogni caso, la presenza sul territorionazionale dal 31 dicembre 2011 deve essereattestata da documentazione proveniente daorganismi pubblici».

Il testo completo dell’articolo 5 è pubblicatoin Gazzetta ufficiale 3.

Una situazione in cui tutti affondano abbon-dantemente le radici dell’ipocrisia!

Sistematicamente il problema del lavoro nero,del sottosalario e, peggio dello sfruttamentodelle braccia degli extracomunitari torna a gal-la e sem,bra il salvagente cui ci si aggrappa inmolti ben sapendo che l’argomento rende moltoseisibile l’opmione pubblica.

Tuttavia finito l’evento, fnite le inutili e trite

Una situazione anomala in cui l’ipocrisiala fa da padrona incontrastata

Mariasole Dal Monteparole cui i politicanti ( gli aspiranti tali ) si ag-grappano tutto finisce nel nulla e NESSUNOsi preoccupa pìù del fenomeno, dei “fratellineri”, del lavoro nero, del sottosalario e,sopratutto, di mantenere le promesse fatte aiquattro venti nel momento virulento.

Sopratutto nessuno si preoccupa di interve-nire sulle cause, ma è molto più facile interve-nire (a parole, ovviamente) sugli effetti.

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Voci dal Sud 16 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

A parte i mascalzoni che non mancano mai innessuncampo, quindi nemmeno fra gli agricol-tori, si dovrebbe provare ad esaminare le ra-gioni che costringono (non ho detto spingono,ma costingono) ad eludere le regole del lavororegolare.

Sono tutte ragioni economiche e non ci vuo-le una laurea in economia per analizzarle,

Un raccoglitore diarance dovrebbeavere una paga gior-naliera di 44 euronette al giorno a cuivanno aggiunti circa14 euro che vanno aformare 58 eurogiornaliere il costo diun bracciante dellacategoria più bassa.

Poichè un operaivolenteroso, ma chenon si deve assolu-tamente lacerare lasalute può raccoglie-re 7/800 kg di fruttanelle 6 ore e 50 pre-viste dai contratto di lavoro, l’incidenza per kgdi SOLA MANOD’OPERA è di Euro 7.95euro per kg di frutta raccolto.

Quella frutta deve essere poi trasportata aicentri di raccolta e verrà pagata SOLO dopomesi (quest’anno si parla addirittura ad otto-bre) al prezzo di 6 centesimi al kilo.

Ma questo non basta dal momento che i pesivengono abbattuti da una percentuale d’usocomune e le somme “arrotondate” ad libidumdel titolare del centro di raccolta.

Per la bverità ci sono gli aiuti CEE alla pro-duzione, ci sono anche le spese di tasse, car-buranti, lavorazione e di sostentamento del-l’agricoltore che deve aver comprato anchevestiari e cibo per se ed i famigliari.

A questo punto ci si domanda: Ma alloraperchè l’agricoltore onsiste a lavorare? La ri-sposta è semplice anche se figlia di molte ra-gioni.

Per prima cosa non è possibile non coltivaredal momento che la Cee vuole che si coltivi ese le Commissioni che si recano presso leaziende rilevano che il fondo è abbandonato o

molto mal coltivato, vengono revocati “i titoli”(si chiamano così parametri attraveso i quali sistablisce l’importo dell’aiuto da erogare).

A questo si aggiunga che le Banche se nonrilevano nessun movimento bancario durantel’anno, revocano le linee di credito; una vec-chia legge faculta lo Sato alla confisca dellaproprietà e la conseguente assegnazione al co-

operative giovanili dilavoro.

Non ultima ragionel’amor proprio del-l’agricoltore che ha un“suo” paramtero diobbligo e abbandona-re i prodotti a marcireo le piante fra i rovi loritiene uguale a chiavendo dei figli chenon può sfamare, neuccide alcuni!

L’obiezzione comu-ne che si fa all’agri-coltore è che avrebbedovuto milgiorare laqulità del prodotto nei

tempi passati per presentarsi pronto ai mercatidi oggi.

Ma ... un kg delle preziose arance Navelineviene pagato sempre con modalità e tempi dicui detto prima a 15 centesimi al chilo, ma haavuto a monte spese di produzione maggiori.

Un Kg di manderini Clementine si sfiora i 25cents al kg, è tutto grasso che cola.

Questo non giustifica certamente lo sfrutta-mento della mano d’opera, ma può spiegare(se non giustificare) le ragioni a monte che spin-gono un agricoltore a rischiare la galera oltreche multe pesantissime ed impiegare persona-le irregolare. Ma queste ragioni elementari disemplic aritmetica non fanno parte del plaffondi argomenti di ciceruacchi che salgono su unasedia ed imprecano contro gli agricoltorisfuttatori e schiavisti! Sui mercati di Roma,Milano, Geova o che so io comunque la fruttaviene venduta a 2 euro (e forse più) ma questonon riguada nessuno di coloro che intervngonopoi a buttare fango su intere popolazioni comesi sta facendo su quella di Rosarno!

A Scanso di equivoci o da interpretazionistrumentali del nostro articolo, chiariamoche stigmatizziamo con tutte le nostre forzelo sfruttamento dei lavoratoriextracomunitari, il sottosalario ed ilcaporalato.Tuttavia non si deve continuare a metterela testa sotto la sabbia e far finta di ignorareche alla base di tutto questo esiste unasituazione di assoluta crisi dei prodottiessendo i mercati invasi da prodottistranieri contro i quali i nostri agricoltorinulla possono fare per controbatterli stantel’enorme divario dei costi di produzione.Si combattessero con forza gli effetti, madopo aver esaminato e risolto le situazionia monte che sono dante causa dellamaggior parte dei lavori in nero e delsottosalario

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Voci dal Sud 17 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Un altro duro colpo aipoteri apparentementeillimitati di Equitalia intermini di esazione.

Dopo la nota senten-za n. 4486/12 del giu-dice di pace di Genovainterviene anche laCommissione provin-c ia le Tr ibutar ia d iCampobasso con lasentenza n. 113 del 12 giugno scorso a sottolineare l’ambito dei poteri di notifica da partedell’agente per la riscossione stabilendo che non è nulla ma inesistente e quindi non sanabile, lanotifica della cartella esattoriale effettuata da Equitalia a mezzo posta e non mediante l’ufficialegiudiziario o messi comunali.

Tale decisione che per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” contribuiscea corroborare l’orientamento che limita i poteri dell’esattore in materia di notifica dei propriatti, non ha fatto altro che prendere atto che la normativa vigente non prevede che la società diriscossione sia un soggetto abilitato a notificare a mezzo posta.

In particolare sottolinea espressamente e chiaramente il Giudice Tributario che «per i prov-vedimenti conseguenti a procedimento amministrativo tributario, escluso l’unico casoprevisto dalla legge di notifica diretta col mezzo della posta da parte dell’Ufficioimpositore, per gli atti di competenza dell’agente della riscossione la previsione di noti-fica a mezzo racc. A/R di cui all’art. 26 DPR 602/73 va intesa unicamente come modalitàesecutiva della notificazione, sempre affidata all’organo preposto dalla legge alla notifi-cazione (messo notificatore nominato dal concessionario ex art. 45 DLgs. 112/99, messocomunale o agente della pulizia municipale), in sintonia con il disposto dell’art. 60 DPR600/73 che espressamente richiamo gli artt. 137 e sgg del c.p.c. che disciplinano la noti-ficazione come atto proprio ed esclusivo dell’ufficiale giudiziario, anche quando si avvaledel servizio postale».

Ancora un duro colpo allostrapotere di Equitalia

Dopo la sentenza del GDP di Genova il vestito si restringe!

Giovanni Dagata

Secondo la Commissione provinciale Tributaria di Campobasso non è sanabile lanotifica per posta delle cartelle esattoriali

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Voci dal Sud 18 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

L’emendamento con cui si cancella il Fondoper l’Innovazione originariamente in favore delSud è l’ennesimo gesto d’ostilità nei confrontidel Mezzogiorno.

Può essere che, come afferma il MinistroBarca, non abbia effetti pratic, ma psicologicidi sicuro si.

Un atteggiamento in verità intollerabile chetestimonia una tendenza diffusa nei confronti delMeridione, ormai penetrata attraverso la Leganelle viscere del Paese, anche ora che quelpartito è in disfacimento.

La sensazione è che, purtroppo, resti moltopresente nella percezione collettiva nazionalel’idea che il Sud sia solo un fardello troppo pe-sante per il Paese; da penalizzare quindi ad ognicosto, quasi che dovesse pagare per indefinitecolpe del passato.

Un clima di demonizzazione che di fatto rap-presenta una vera e propria vergogna, ma cherende oltremodo agevoli operazioni come que-sta.

La verità è che i veleni diffusi in questivent’anni, favorite da un montante egoismopost-ideologico, resistono strenuamente nelNord del Paese.

Oggi, nei confronti del Sud, bisognerebbe fareun’operazione di verità: stabilire in quale mi-sura è cresciuto il divario tra Nord e Sud inconcomitanza con la crescita elettorale dellaLega.

Problemi di cui pochissime persone sioccupano nei territori meridionali.

Il fatto è che se si arriva a avere 44 puntipercentuali di divario tra Nord e Sud come èavvenuto negli ultimi anni, ci troviamo di frontea patologie inaccettabili che possono causarerivol te e comunque moviment i socialiincontrollabili.

Un dato macroscopico, preso a prestito daun recente libro di due economisti calabresi:Vittorio Daniele e Paolo Malanima, “Il Diva-rio Nord-Sud in Italia (1861-2011)”, edito

È uno schiaffo al MeridioneLe modifiche al decreto sullo sviluppo sono solo un inchino alla

Lega Nord

per i tipi di Rubbettino, la spesa pubblica com-plessiva del Settore pubblico allargato (Spa) èrisultata tra il 1996 e il 2007 squilibrata asfavore del Mezzogiorno (solo il 28,5% a fron-te di un peso demografico pari a circa il 36%)e fortemente antidistributiva.

Un abitante del Centro-Nord ha ricevuto, inmedia, 14.300 euro circa di spesa per annorispetto ai 10.200 euro di un abitante del Mez-zogiorno.

Una forte penalizzazione che si abbatte su diun territorio già di per sé debole.

Anche gli ultimi provvedimenti del GovernoMonti vanno in questa direzione.

La spending review finisce per colpire moltodi più un territorio come il Mezzogiorno e mol-to meno i ceti produttivi settentrionali.

Fatta detta analisi, si può anche demonizzare,come è giusto, una certa classe dirigente meri-d ionale che ha punta to tu t tosull’assistenzialismo, che spesso è collusa coni poteri criminali.

In ogni caso oggi, per chi abbia a cuore lesorti di un Paese unito, il nodo prioritario dasciogliere è quello di una più forte sinergia traNord e Sud.

E non mi riferisco solo al problema delle ri-sorse, che non è di poco conto, ma mi riferi-sco ad una sinergia fatta di saperi, di esperien-ze che al Nord sono più sviluppate e che po-trebbero essere messe a disposizione del Mez-zogiorno.

Sono del parere infatti che ormai la soprav-vivenza di alcuni territori fragili, come purtrop-po la politica europea insegna, è legata ad undi più di risorse, di conoscenza, di know how,magari anche di una sovranità istituzionale menoforte.

È forse solo questa la maniera per rilanciareun nuovo spirito dell’articolo 5 della nostra Co-stituzione in cui un di più di unità si coniughi, allimite, con un di meno di autonomia.

www.agazioloiero.it

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Voci dal Sud 19 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

I dati dell’Istat sulla povertà sonoimpressionanti.

Dando un’occhiata al grafico, cheillustra l’incidenza della povertà sullapopolazione, sembra di vedere duePaesi opposti: uno largamente bene-stante, il Nord; e un altro, il Sud, mi-sero, debole, disperato.

La povertà in Calabria è quattrovolte di più di quella piemontese.Quattro volte!

I dati dell’Istat mi ricordano lestatistiche che leggevo da ragazzo, neglianni Sessanta, sui neri americani: guadagnavano lametà dei bianchi.

Esistevano due Americhe: quella dei neri e quelladei bianchi.

Mi tornano in mente i versi bellissimi di LangstoneHuges, un poeta afroamericano che veniva chiama-to il bardo di Harlem: “America never was Ameri-ca to me /And yet I swear this oath:/ Americawill be!” (L’America non è mai stata Americaper me / E io ora giuro questo giuramento:/ Ame-rica sarà!).

Quello di Huges era il grido che guidò le grandilotte antirazziste, che misero a ferro e fuoco gli StatiUniti.

Non è straordinario che oggi, per trovare qualco-sa che assomigli alle differenze tra Nord e Sud inItalia, bisogna ricorrere ad un esempio come quellodella barbarie del razzismo nell’America del secoloscorso?

I dati dell’Istat giungono il giorno dopo la decisio-ne del governo, sostenuto dalla Lega di Maroni, ditagliare i fondi al Sud che erano previsti dal decretosviluppo. La Lega ha esultato, ha parlato di svoltastorica.

È vero: se quel decreto non verrà bloccato nel-l’aula del Parlamento, al Sud restano due strade sole:o rassegnarsi a farsi sfruttare fino all’osso e a diven-tare servo del Nord, oppure ribellarsi come qualchealtra volta ha fatto nella storia, e ripetere quello chefecero i neri d’America all’epoca di Huges e di Luther

Il Mezzogiorno come “i neri”d’Americadi Piero Sansonetti - Calabria Ora

King e della “pantere nere...”.Ieri è stato diffuso il testo del rapporto della Dia

(la Direzione antimafia) che contiene alcune rifles-sioni sagge e sconsolate.

Chiede la Dia: come è possibile che noi arrestiamocentinaia e centinaia di ’ndranghetisti e la ’ndranghetaresta fortissima?

Domanda cruciale!La Dia risponde: «È possibile perché la repres-

sione non basta; occorrerebbe una più forte cul-tura antimafia diffusa nell’opinione pubblica».

Già, la Dia fa il suo lavoro, vede con lucidità comestanno le cose e poi cerca una via d’uscita, che èquella che conosce: la legalità, la legalità, la legalità.

Noi siamo convinti che la legalità, di per sé, servaa poco, e sicuramente non basti.

Per battere la mafia è necessario che si affermiuna cultura meridionalista, antinordista e di rivolta.

Occorre porre la questione meridionale come pro-blema di “sovvertimento” dell’economia e non comequestione criminale.

La carica sciaguratamente sovversiva della mafiadeve essere sostituita da un’azione di sovversionecivile, vera, pacifica, che punti ad affermare i diritti ea battere il Nord.

Altrimenti, cari giudici, cari poliziotti, voi svuotatel’oceano con un secchiello...

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Voci dal Sud 20 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Purtroppo nove Istituti di Credito ita-liani si sono visti sottrarre ingenti som-me di capitali dallo Ior, la banca delvaticano, che ha spostato tutti i depo-siti in Germania, patria di Ratzinger,Sommo Pontefice nonchè unico azio-nista e conoscitore del reali stato deisuoi bilanci.

A perdere il prestigioso cliente sonostati ben nove istituti di credito tra cuiUnicredit e Intesa Sanpaolo.

Lo Ior, la banca del Vaticano, ha tol-to dalle banche italiane tutti i suoi de-positi. La decisione presa in seguito aquella della Banca d’Italia che ha con-siderato l’istituto per le opere di Religione, alla stes-sa stregua di una banca extra comunitaria.

All’Italia, è stata preferita la Germania, patria delSommo Pontefice (attualmente suo unico azionista)e giudicata, in seguito alla superiore potenzialità dicrescita, come zona di migliori investimenti e mag-giore stabilità finanziaria.

In realtà l’operazione ha avuto inizio l’anno scor-so, ma solo adesso ne è stata data notizia, in seguitoal controllo dei rapporti finanziari da parte della pro-cura di Roma in seno alle attività, presunte diriciclaggio avviate dalla banca vaticana.

Il tutto partito dal sequestro di 23 milioni di euro“sospetti”.

A perdere il prestigioso cliente sono stati ben noveistituti di credito tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Immediata la replica della Santa Sede che ha vo-luto precisare che lo Ior non è una banca ma unaFondazione di diritto sia civile che canonico regola-ta da un proprio statuto

La prova? Il fatto che non emette prestiti.Forse un po’ poco per giustificare una mossa un

po’ “strana”, soprattutto in un momento di grave

Il Vaticano ritira i suoi soldi dallebanche italiane

Il Papa decide di ritirare tutti fondi dello IOR dalle Banche Italiane e li trasferisce suBanche tedesche - Qualcuno si chiede se ci ricorda nulla ...!

E’ solo un “litigio” fra il Vaticano e la Banca d’Italia oppure un brutto segno per lasorte dell’Italia economica?

FONTE : http://www.free-italy.info/2012/07/il-vaticano-ritira-i-suoi-soldi-dalle.html

carenza di liquidità da parte delle banche, semprepiù costrette a rifiutare mutui per carenza di garan-zia, come una recente indagine della stessa Bancad’Italia ha reso noto in una sua indagine conoscitiva.

La particolarità di questo istituto di credito ordi-nario (infatti è giuridicamente riconosciuto come talee non come Fondazione di diritto), creato nel 1941,è quella di non avere sportelli e bilanci molto discre-ti: sono infatti noti solo al Papa e a tre cardinali.

Il che in tempi di necessarie trasparenze antiusurae antievasione suonano ancora molto “antiquate”.

Per questo motivo più di una volta lo Ior è statocoinvolto, a vari livelli, in scandali di natura econo-mica.

Nonostante questo ancora i dirigenti dell’Istitutosi rifiutano di cambiare le disposizioni interne e diaprire i propri bilanci anche agli ispettori in fase diindagine.

Delle due l’una: o è una banca extra comunitaria(quindi controllabile) o non lo è (quindi non deveamministrare capitali, né avere un’organizzazionemondiale di banche controllate).

Tertium non datur

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Voci dal Sud 21 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Madre Coraggio !Normalmente i mass media riportiamo le notizie che fanno ... “notizia” e

che destano curiosità ed interesse nei lettori, magari anche orrore e repulsio-ne, ma trascuriamo alcune notizie che fanno inorgoglire l’umanità.

Una di queste notizie, passata sotto tono da tutti i mass media mondiali, èriportata solo in qualche sparuto trafiletto ed invece merita gli onori dellacronaca perchè dà fiducia nell’umanità!

Guardate bene la donna nella foto: nel 2003 ha donato il midollo osseo alproprio figlio ammalato di leucemia, ieri gli ha donato un rene!

E a Simonetta Severi (questo il suo nome) quante prime pagine dovrebberoessere dedicate?

Una, cento mille, centomila!Ma le prime pagine sono riservate non a gesti altamente umanitari di una

Mamma, bensì a Belen e la sua farfallina, al gossip più becero, al calciatoredi turno!

Questa Direzione vuole dedicare invace una intera pagina a questa donnache ha compiuto un gesto di altissima umanità salvando due volte la propriaprole.

Eppure ... le pagine dei mass media NON hanno per lei spazi, perchè occu-pati da quelle mamme che dopo aver partoriti i propri figli, li buttano neicassonetti della spazzatura per farli maciullare dalle macchine compattatrici!

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Voci dal Sud 22 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Manuela Iatì da qualche giorno non è più in-viata di Sky TG24 in Calabria.

In periodo di crisi, come quello che attra-versiamo, è stato deciso di non rinnovare al-cuni contratti.

Io non ho idea se siano stati rin-novati i contratti di alcuni giornali-sti lombardi, piemontesi, veneti,friulani, emiliani, toscani ma so percerto che con il mancato rinnovodel contratto a Manuela, tutta laCALABRIA perde la sua unica in-viata sul campo!

Con questo non significa cheadesso Sky non farà più servizi daReggio o da tutta la Calabria, mache a raccontare lestorie della nostra ter-ra ci penserà a farloun giornalista di qual-che altra regione ita-liana; un giornalistache non conoscerà ilterritorio, un giornali-sta che si porterà dietro per forza di cose unbagaglio conoscitivo dei nostri luoghi calabresiper come è stato sempre raccontato e vistodagli occhi del resto dell’Italia.

Solo i calabresi conoscono fino in fondo ilproprio territorio ed a noi adesso viene negatala possibilità che la Calabria venga raccontatada una sua figlia in una delle redazioni giornali-stiche televisive più apprezzate nel panoramanazionale.

E’ crisi e Manuela Iatì nonracconta più la Calabria!

Facebook potata da Domenico Luppinoby La Filosofia Reggina

Nulla da eccepire sul valore dei colleghi checureranno i servizi dalla e sulla Calabria,ma non conoscendone le realtà nonpotranno che trasmette “immagini precotte”in base a ricette ormai consolidate italianeche tutto faranno fuorchè rendere giustiziaa problemi e realtà di questa Regione

la Redazione

Cosa fare? PROTESTARE, QUESTA E’ LANOSTRA UNICA ARMA!

Perciò noi vi ESORTIAMO di inviare una maildi protesta all’amministratore delegato di SKY,

Andrea Zappia (dalcognome familiare,guarda un pò) e di fargirare il più possibilequesta fo to d iManuela, perchè ilmondo del web (ndr:e dei mass media)

sappia quale ennesima ingiustizia noi calabresis iamo cos t re t t i a subi re .

LA MAIL VA INVIATA A:[email protected]

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Voci dal Sud 23 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

GIOIA TAURO – “Noi i disabili non li accettia-mo; te ne puoi ritornare in clinica”!

Sono queste le parole che si è sentita dire ValeriaPapalia, trentunenne gioiese, madre di quattro ge-melle, dalla compagnia aerea Ryanair che non volevafarla salire a bordo, dopo un importante interventochirurgico.

Proprio così. Valeria era andata a Bologna per ope-rarsi urgentemente a entrambe le gambe.

E’ giovane Valeria, ma ha avuto due parti gemellarie un grave problema alle ginocchia.

L’intervento che ha subìto, il primo realizzato inEuropa e il terzo nel mondo con le cellule staminali emembrane amniotiche, l’ha costretta per qualche tem-po a non poter camminare.

Per tornare a casa dopo l’operazione ha prenotatodue posti in più sul volo Bologna – Lamezia dellaRyanair.

Valeria al momento dell’acquisto ha spiegato ai re-sponsabili della compagnia che avrebbe dovuto te-nere le gambe distese e in tensione.

Le hanno risposto che “sarebbe bastato premereun pulsante una volta arrivati in aeroporto e si sa-rebbe attivata in automatico l’organizzazione perl’assistenza”.

Ma così non è stato: Valeria è arrivata in ambu-lanza all’aeroporto, dopo cinque ore di operazionee lo stress che il dolore e l’anestesia le hanno inevi-tabilmente provocato.

Nonostante le rassicurazioni ricevute, ad aspet-tarla c’era solo una sedia a rotelle.

«Non essendo in grado di piegare le gambe perme la situazione si è rivelata subito complicata –ha raccontato Valeria.

Sebbene sia io che mio padre avessimo spiegatochiaramente quali fossero le mie esigenze, i respon-sabili del volo hanno fatto molti problemi ignoran-do che avevo acquistato dei posti in più per supe-rare ogni tipo di ostacolo».

Sarebbe bastata una barella per portarla dall’am-bulanza sul’aereo ma la compagnia irlandese si è to-talmente disinteressata della questione.

«Mi è stato detto che me ne potevo tornare inclinica perché non mi avrebbero accettata, ero stan-ca, sofferente, stremata dal caldo, – ha aggiunto laragazza gioiese – e loro non dimostravano nessunadisponibilità o sensibilità nei miei confronti.

Continuavano a ripetermi che non potevo saliresu quel volo.

Raccontare ciò che è successo non rende davverol’idea.

Mio padre e mio marito non sapevano come fare,era come parlare contro un muro».

Il problema si è risolto solo grazie ad un’intuizionedel padre di Valeria che ha acquistato un set di len-

«Il mio viaggio-incubo con Ryanair»La disavventura di una signora gioiese, operata fresca, con la compagnia low cost -

Low il costo, ma ancora più ... “low” i servizi?

zuola dall’ambulanza e le ha sistemate sulla sedia arotelle in modo da riuscire a tenere le gambe di sua

figlia in tensione e poter porre fine a quella che si eratrasformata in una lunga tortura.

I capricci della compagnia aerea irlandese sonocostati sofferenza e anche molto denaro a Valeria cheha pagato una tariffa extra all’ambulanza per la sostaprolungata all’aeroporto.

«Mi avevano detto di arrivare con molto antici-po per salire per prima sull’aereo e potermi siste-mare al meglio – continua il racconto della ragazza –ho seguito le loro indicazioni ma non è servito anulla, sono stata l’ultima a prendere posto dopoinfinite discussioni.

Ero stremata. Grazie a Dio tra un mese starò bene,– ha concluso – ma tutte quelle persone che hannoproblemi più gravi del mio è giusto che ricevano untrattamento del genere? Ero impotente di fronte atanta meschinità. Non ho parole».

La giovane mamma gioiese è arrivata a casa stancae incredula.

Il giorno dopo è stata colpita da un ulteriore malo-re dovuto allo stress subìto in aeroporto.

Era stata previdente e meticolosa nel segnalare conprecisione tutto ciò di cui aveva bisogno e si è do-vuta ugualmente scontrare con l’insensibilità dellaburocrazia e della compagnia aerea che le ha lasciatoun’amarezza senza eguali.

Eva Saltalamacchia - Inquieto Notizie

Il costo è senz’altro basso, ma aqualcosa bisogna pur rinunciare!

Viaggiare in Calabria !

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Voci dal Sud 24 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Viaggiare in Calabria !Se vuoi raggiungere la Calabria, fai

testamento!Mariasole Dal Monte

Era pratica comune nell’ 800 quando si montava su una sgangherata Diligenza e ci si avventurava in una impresa chesembrava essere dell’altro mondo!

Strade dissestate, brigantaggio, pericoli di frane e smottamenti su quei traccitati molto pomposamente dette strade dalmomento che dall’Unità d’Italia , quando i Borboni che le avevano costruite, nessuno si era più preoocupato di loro.

I èericoli erano innumerevoli per cui era consigliato, prima mettere il piede sul predellino fare un regolare testamentoin favore dei discendenti.

Oggi, chiaramente non esiste più la diligenza, ma i pericoli sono uguali ed i disaggi diciamo che sono addiritturamaggiori! i invito a leggere qui di seguito l’articolo di Domenico Massarini pubblicato da Calabria Ora nei giorni scorsi

COSENZA “Maledetto treno”. Stavolta no, non si trattadel titolo di una delle più celebri creazioni del Nino naziona-le bensì di una vera e propria imprecazione.

Sono stati due, ieri, i convogli con destinazione Calabriacostretti ad arrestare la propriacorsa.

E’ stato un guasto a bloc-care l’intercity Roma-Rc.

Stop a Battipaglia e passeg-geri costretti a proseguire lapropria “corsa” in autobus.Per ciò che concerne l’in-terregionale 2429 Napoli-Co-senza invece, blocco di oltreun’ora nelle stazioni di Salernoe di Battipaglia a causa delleproteste dei fruitori del servi-zio offerto da Ferrovie delloStato. La causa? La presenza,sui convogli, di troppipasseggeri.

Riavvolgiamo il nastro. L’intercity 1551, partito da Romaalle 9.39, presentava un’ava-ria all’impianto dell’ariacondizionata.

Una volta giunto a Napolicentrale è stato effettuato untentativo di riparazione e,dopo una sosta, il treno è ri-partito alla volta di ReggioCalabria, ma alla stazione diBattipaglia, dove è giunto alle13,45, i convogli hanno arre-stato, definitivamente, la pro-pria corsa.

Sono stati allora dieci i pull-man messi a disposizione daTrenitalia che hanno traspor-

Domenico Massarini - Calabria Ora

tato i malcapitati fino alla stazione centrale della cittadinaaffacciata sullo Stretto. Ad assistere i passeggeri, nello spa-zio antistante la stazione di Battipaglia, gli uomini della Pro-tezione civile comunale ed i carabinieri.

Stessa musica, altrastoria. Il trenointerregionale 2429Napoli-Cosenza è statofermo, sempre durante lagiornata di ieri, per oltreun’ora nelle stazioni diSalerno e Battipaglia inseguito alle proteste deipasseggeri. I convogli,che partono da Napolialle 12.56 e raggiungo-no Cosenza è statobloccaro dai viaggiatoriesasperati per il super af-follamento.

Si è reso necessario l’intervento della Polfer.L’obiettivo era quello disedare gli animi. Tenta-tivo risultato vano.

Il treno è ripartito solodopo 50 minuti, ma al-l’arrivo a Battipaglia, leproteste sono riprese.

Il treno, che sarebbedovuto arrivare a Cosen-za intorno alle 17 e 30,ha accumulato più diun’ora e quaranta minu-ti di ritardo.

Scusate se è poco!

Odissea sulle rotaie

- Treni senza condizionamento per cui inalcune vetture ci sono temperature dainfarto ed in altre si congela- Eurostars che partono da Roma verso laCalabria con oltre il 50 % delle toilettedchiuse e furi servizio- Nessuna traccia di acqua, sapone e carrtaigienica in quelle poche aperte;- Porte bloccate per cui si deve andare allascoperta di una porta funzionante perscendere. E SE VI FOSSE UNAEMERGENZA?- Vetture SOLO riverniciate ma che hannoanni ed anni di servizio (460 e 480) per cuisono divenute insicure e perciolose- Altoparlanti che quando annunciano lavettura bar e ristorante al centro del trenofunzionano perfettamente, mentre quandodebbo inviare un messaggio ai passeggeri ...solo un incomprensibile gracidare (perchèil Capo Trenon non si trasfersice al bar?)- Guasti continui ai convogli CHE SONOPOI COSTRETTI a recuperare per evitare irimborsi. Sulla Napoli Roma si recuperanotutti i ritardi accumulati raggiungendovelocità folli per la vetustà dei materiali(Qualcuno dei dirigenti ha mai sentitoparlare di “stanchezza dei metalli” chehanno un cedimeto strutturale improvviso?)- Se veniamo beccati dall Plozia in auto conun passeggero in più del prescitto, apriticielo, ma le Ferrovie possono farcire i vagonifino all’inverosimile impunemente.

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Voci dal Sud 25 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Viaggiare in Calabria !Sull’autostrada A3 crolla un

costone della montagna e bloccal’uscita della galleria Paci I° !

SCILLA (RC) Ore 23.30 del 1 agosto, anno delSignore 2012.

All’imbocco della galleria Paci 1 non transita al-cun mezzo.

È un tratto in cui vi èuna doppia corsia in en-trambe le direzioni. Intempi di ferie è solo unpuro caso che vi sia il“deserto” di auto e tir.

Un rumore sordido,cupo, sinistro avvolgetutta la vallata. Ma il buiodella notte inghiotte an-che quel fragore udito acentinaia di metri di di-stanza.

La collina che sovra-sta la galleria cede dischianto; come due annifa quando un masso del-le dimensioni di un auto-bus croll dal costone e sifermò in mezzo alla cor-sia sud dellatrafficatissima arteria.

Massi di dimensioniconsiderevoli distruggo-no anche il muro dicontenimento che è po-sto all’imbocco della gal-leria che è in cemento armato e questo dà la dimen-sione dello schianto verificatosi sopra la testa degliautomobilisti.

I detriti si depositano proprio a ridosso del-l’ingresso e lo bloccano completamente impedendoagli automezzi di uscire dalla galleria.

È buio fitto, ci sono solo le luci interne che con-sentono di notare qualcosa di strano.

La prima auto trova miracolosamente l’ostacolo,si ferma e dà l’allarme.

Immediatamente vengono allertate Polizia strada-le e Anas.

Gli agenti arrivano sul posto in un tiro di schioppo.La situazione è di estremo pericolo.

Consolato Minniti - Calabria Ora

Potrebbero esserci nuovi crolli e per questo si de-cide per la chiusura immediata dell’autostrada chein quel tratto è a doppia corsia di marcia a causa

degli interminabili lavoridi raddoppio.

Il destino ha graziatouna prima volta, meglionon rischiare.

Così il traffico vienedeviato sulla statale 18,dentro l’abitato di Scilla.

È una scelta obbliga-ta e, complice l’orarionotturno, il traffico vie-ne gestito con periziadagli uomini della Poli-zia stradale.

Sono coordinati dallaloro Comandante, ladottoressa GiuseppinaPirrello, mentre gli equi-paggi seguono ledirettive dell’ispettoriEnzo Moscato e Fran-cesco Tringali.

Si creano ingorghienormi dentro il paesescillese, anche a causa dibus che transitano, diritorno dal concerto di-retto dal maestro Muti a

Reggio Calabria.Ci vogliono diverse ore e, solo alle prime luci del-

l’alba la situazione torna lentamente alla normalità etutto grazie all’encomiabile lavoro della Stradale.

L’Anas, dall’altra parte, svolge le verifiche del casoe dà il via libera per la riapertura del tratto compre-so tra Scilla e S. Trada.

Ma non tutti sono convinti che sia la scelta giusta.Ed hanno ragione!

Sta di fatto che nelle prime ore del pomeriggioaccade quello che non ti aspetti (o che alcuni so-spettavano e si aspettavano).

Dalle testimonianze raccolte pare si verifichi un nuo-vo crollo.

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Voci dal Sud 26 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Nulla a che vedere con il primo, per intenderci,ma i detriti tornano ad invadere la carreggiata.

Da qui l’inevitabile stop, imposto più dal buon sen-so che dall’autorità.

Anche dall’Anas arriva il segnale che è meglio pro-cedere a verifiche più approfondite; forse quellariapertura è avvenuta sin troppo velocemente.

Sarebbe stato meglio attendere ancora, e svolge-re solo dopo quelle opere di verifica e bonifica, comepoi è avvenuto.

I rocciatori dell’impresa di pronto intervento Anas,infatti, nelle ore pomeridiane svolgono il disgaggio ela bonifica del materiale pericolante che sovrastal’autostrada oltre all’installazione di una protezionedel piano viabile sottostante.

Insomma, una messain sicurezza che do-vrebbe – a questo pun-to il condizionale èd’obbligo – garantire lasicurezza degli automo-bilisti.

Ma è proprio nelpomeriggio che scop-pia il putiferio: incolon-namenti chilometrici,intere famiglie ferme a“cuocere” sotto il soled’agosto.

Diversi accusanomalori.

In un caso, solo l’in-tervento della stradalepermette ad un bimbodi raggiungere il prontosoccorso.

L’autostrada diventa una trappola.Ma della protezione civile nemmeno l’ombra. Nes-

suno avrebbe chiesto il suo intervento (ma loro nonhanno saputo nulla della frana? l’intera provincia è asoqqadro e solo loro la ignorano? in che mondo vi-vono?).

A tarda sera, l’autostrada riapre.Sono circa le 22.30. L’Anas assicura che è tutto

ok.A questo, punto, però, è lecito solo sperare che

sia davvero così.Oggi (3 Agosto), intanto, è previsto un tavolo tec-

nico per discutere della grave situazione.È bene che il prefetto intervenga.Giocare ancora con la Provvidenza potrebbe es-

sere letale.

Viaggiare in Calabria !Ma la galleria ètutta a rischio

crollo?L’odore del carburante è stantio, quasi incrostato alle

pareti consumate dal tempo e dall’incuria. Ma quell’ariache sa di smog da grande città continua a saturare l’interagalleria, quasi a sfidare la chiusura momentanea dell’auto-strada. La Paci 1 non è certo un esempio di rara ingegneria.

Almeno non più. Decenni di onorato servizio sono ba-stati per trasformarla in una vera e propria trappola.

No, questa volta niente massi che si staccano dai costonievanno a finire al centro della carreggiata. Non per il mo-

mento. La galleria Paci 1°offre uno spettacolo ancorpiù preoccupante. Quel bre-ve tratto solo di rado lo sipercorre ad una velocità cosìridotta da consentire di fer-marsi un momento ad os-servare. La totale chiusuraavvenuta ieri l’altro, a causadella frana del costone ha“costretto” migliaia di auto-mobilisti ad una sosta for-zata. Lunga ed inattesa. Maquanto mai opportuna perprendere coscienza di qual-cosa che si fa fatica a conce-pire. La Paci 1 è una bom-ba pronta ad esplodere, èun vero e proprio pericolocostante per le centinaia dimigliaia di automobilisti cheogni giorno percorronol’A3. Che siano turisti o pen-

dolari, poco importa. Ciò che conta è che nessuno o quasi,si è mai chiesto in che condizioni sia realmente quel bucoche trapassa la collina. E va bene che – secondo il ministroPassera – tra poco più di un anno la vecchia galleria dovràandare in pensione. Ma fino ad allora? Bisogna solo spera-re che Nostro Signore abbia un occhio di riguardo per gliutenti della strada.

Il nostro viaggio in queste poche decine di metri mostrasubito qualcosa di molto, molto strano. Buona parte dellagalleria presenta delle evidenti crepe nella sua zona supe-riore. Non si tratti di semplici “segnature” della volta. Sonodelle ferite “sanguinanti”. Delle profonde aperture che nonlasciano presagire nulla di buono. Proseguendo verso l’in-terno s’incappa in una prima infiltrazione considerevole diacqua. È a getto continuo. Lento, ma inesorabilmente con-tinuo. Si notano almeno tre punti da dove sgorga un rivolod’acqua. Uno di questi, acquista consistenza fino ad ar-rivare al manto stradale. La terra accumulata sul lato destrodella carreggiata sa di fango. Quel vecchio odore di carbu-rante deve cedere il passo all’umido. Purtroppo non è l’unicopunto. Le immagini mostrano in maniera inesorabile i

CONSOLATO MINNITI - Calabria Ora

Su una strada ingiuriata “Autostrada” , in uno degliinnumeravoli tratti a doppia senso di circolazioneche va da Palmi a Villa San Giovanni, in cui iltraffico in ambodue le direzioni di marcia è unserpendone ininterrotto di automezzi per cui ladistanza di sicurezza fra le auto è prudenzialmentecirca 80/120 cm, una montagna che frana è solo daconsiderare un miracolo se non ha schiacciatoautomobili con intere famiglie ed autobus concentinaia di persone, senza contare i TIR che spessoformano una colonna unica di metallo.Ed il miracolo si è ormai ripetuto per ben tre volte(due anni addietro un masso quanto un pullmann siè piantato al centro della carreggiata Sud e ieri perdue volte la massa rocciosa ha “scelto” dueimpossibili atmi di non traffico per evitare di farestrage!).-

I Miracoli esistono!

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Voci dal Sud 27 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

rigonfiamenti presenti all’interno della Paci 1. Il tempo haindotto le pareti ad un ingrossamento che – inutile sottoline-arlo – rappresenta un serio pericolo per l’incolumità degliautomobilisti. Le parole volano, le immagini no. E così ci siimbatte in un lungo tratto nel corso del quale una parte dellaparete si è letteralmente disintegrata. Agli occhi di utenti nondistratti, non sfugge quell’intonaco che non c’è più e cheadesso mostra solo il cemento che fa da colonna portantedella galleria. E che non sia un luogo adatto per transitarci apiedi appare ovvio. Ma i segnali che s’incontrano all’im-bocco di numerose gallerie, danno una precisa prescrizio-ne: in caso di traffico intenso, spegnere il motore e rimaneredentro la vettura. Facile a dirsi, se dentro l’auto non vi sono40 gradi in una caldissima giornata d’estate.

Ed allora a voler percorrere a piedi la Paci 1, con trafficocongestionato, si rischia seriamente di inciampare in qual-che grossa pietra venuta giù dal tetto. Qualcuno le ha bril-lantemente ammassate sul lato della carreggiata. Megliotentare di camuffare tutto dietro il buio del giorno ed il pocotraffico della notte. Ma la sorpresa si trasforma quasi subitoin preoccupazione. Seria e concreta. Basta alzare gli occhiverso il tetto. Esattamente a metà altezza si vede una enor-me chiazza di umido. Non c’è più acqua che scorre, mal’effetto del tempo si percepisce in modo evidente. Nonesiste più il cemento, ma si notano addirittura le reti in ferroche servono a fare da “scheletro” dell’intera costruzione.Le infiltrazioni hanno avuto la meglio, cancellando anche letracce del cemento. Sembra sia solo l’inizio di un processodestinato a propagarsi con sinistra regolarità.

Il breve ma intenso viaggio dentro la Paci 1 termina coniblocchi di cemento che sono posti in modo certosino daglioperatori della ditta specializzata. Avendo il recente crollopraticamente distrutto il muro di contenimento, era neces-sario intervenire tempestivamente per consentire una rapi-da riapertura. Forse troppo. La tragedia sfiorata alle 23.30di martedì avrebbe dovuto consigliare una maggiore caute-la. Ed invece si è riaperto, giocandosi una partita complica-ta con la Provvidenza che, anche stavolta, ha deciso digraziare tutti. Nessuno escluso. Perché se il secondo crollo,certo più piccolo, avesse provocato ben altri danni chi sa-rebbe andato a spiegare agli automobilisti in base a qualecriterio l’autostrada è stata riaperta? Lasciando stare perun attimo i disagi derivanti da una prolungata chiusura (esi-stono modi per deviare il traffico in relativa tranquillità e laPolstrada lo fa egregiamente), perché non cogliere l’occasio-ne ed appurare se la galleria Paci 1 offre ancora oggi delleprecise garanzie di sicurezza e di tenuta? Non vogliamofare gli allarmisti e neppure le cassandre. Ma abbiamo oc-chi per vedere e orecchie per sentire. Senza alcun interesseda proteggere, se non quello dell’incolumità di chi percorreogni giorno l’autostrada A3 e deve già sopportare il giogodi lavori mai finiti da decenni. Giocare anche sulla sicurezzaèun lusso che non si può e non si deve correre. Qui occor-re intervenire e farlo subito, stabilendo se la Paci 1 ha lecaratteristiche per reggere ancora un traffico così intenso efatto soprattutto di mezzi pesanti che viaggiano in entrambele direzioni. In caso contrario va chiusa. Senza tergiversareulteriormente. Adesso la palla passa all’Anas che ha il com-pito di verificare tutto ciò, con gli ottimi tecnici a propriadisposizione.

Viaggiare in Calabria !

Quello che mi colpisce è la calma olimpica della politicacalabrese. Silenzio, silenzio, silenzio...

Il fatto che di nuovo si sia bloccata l’autostrada, chemigliaia di persone - calabresi e turisti - abbiano vissutouna odissea di ore sotto il sole infuocato, che le galleriecaschino a pezzi e che una strage sia stata sfiorata per unaquestione di minuti (n.d.r.: diciamo pure secondi!), tuttoquesto a nessuno sembra una questione di grandeimportanza.

Ieri il nostro inviato ha svolto un sopralluogo nei tunnelvicino a Reggio, e li ha fotografati, e ha accertato le infiltra-zioni di acqua e sospettato che il pericolo sia grande e chel’incidente dell’altra notte non sia affatto casuale né impre-vedibile.

Mi chiedo: come è possibile che nessuno salti su e fac-cia un gran casino?

Un deputato, un presidente, un consigliere, qualche sot-tosegretario o ex sottosegretario (finora l’unico che ha pre-so la parola è stato l’on Dima, e noi lo ringraziamo, anche sein fondo non c’è molto da ringraziare, ha solo fatto il suodovere. (Il fatto è che uno che fa il suo dovere, ormai, sinota perché è un fatto eccezionale e va ringraziato!)...

Provo a immaginare i giornali di ieri mattina se per casofosse successa a Brescia o a Verona o a Novara qualcosadel genere, e avesse bloccato qualche pezzo di autostradalombarda o piemontese.

Ve li immaginate? Tutti i giornali italiani ne avrebberofatto la notizia del giorno, prima pagina, e ci avrebbero ri-sparmiato, per una volta, persino lo spread e la Merkel.

Avrebbero scritto parole di fuoco contro i “responsabiliirresponsabili” e tutto il resto. Giustamente. Perché a Reggiono?

Beh, l’idea è quella: che in fondo in Calabria sia normale.Che la Calabria non abbia pieno diritto ad avere un sistemadi trasporti civili, e un’autostrada, e magari anche qualchestrada statale decente, e un po’ di treni e di rotaie e di aerei.

La Calabria, da sempre, non ha trasporti e non si vedequale sia il problema e che cosa ci sia da lamentarsi perqualche tonnellata di cemento crollata in mezzo a un trattoautostradale a carreggiata unica!

Non c’è niente da fare: è così.E a noi però tutto questo sembra un’enormità.E non ci stancheremo di chiedere al presidente della Re-

gione, ai partiti di destra e di sinistra, alle istituzioni, aiministri e anche all’Anas: possibile che restiate lì in silenziodi fronte a questi disastri?

Chissà, magari a forza di gridare qualcuno prima o poisolleverà il sopracciglio e ci darà ascolto.

E se quel masso fossecaduto in Lombardia?

di Piero Sansonetti

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Voci dal Sud 28 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Viaggiare in Calabria !

Una strada di grande comunicazione senza nessuna precauzione! Fondo stradaledisconnesso, segnaletica approssimativa, Galleria della Limina completamente al

buio ed a pericolo crollo per l’acqua che scola dalla volta

Ecco come si muore in Calabria sull’asfalto!

Ancora due morti sullasuperstrada Jonio Tirreno!

MELICUCCO (RC) Lamiere contorte,auto accartocciate, distrutte dal bottoterrificante: la statale 683 - l’arteria checollega il versante tirrenico a quello jonicodella provincia reggina - si è presa altredue vite. Questa volta, sull’asfalto ina-deguato e pericolosissimo dellemulattiere che in Calabria continuiamo achiamare strade, sono rimasti DomenicoCarbone, cinquantaquattrenne di Palmi eGiuseppe Piscioneri, un anzianoottantenne originario di Roccella Jonica.

Un botto terrificante, provocato proba-bilmente dall’alta velocità e, forse, da unsorpasso azzardato.

Erano da poco passate le quattro di un pomeriggio torri-do, e sulla strada di grande comunicazione si registrava,come al solito, un traffico intensissimo tra gente che attra-versa la montagna per spostarsi da una parte all’altra delleregione, e semplici turisti che in questo pezzo di Calabraarrivano per le meraviglie naturali a disposizioni.

Le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiarissi-me ma dai primi riscontri pare che due auto abbianoimpattato frontalmente nel pezzo di strada che separa lafrazione di San Fili allo svincolo di Melicucco; la terza poisarebbe piombata sul groviglio di lamiere impossibilitata afermarsi in tempo.

Oltre alle due vittime, l’incidente ha poi causato ilferimento grave di Paola Loiercio (moglie di Carbone) che acausa dei traumi riportati è stata immediatamente ricovera-ta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Mariadegli Ungheresi di Polistena.

Feriti, anche se fortunatamente in maniera poco preoc-cupante, anche un bambino di poco meno di due mesi d’età(che viaggiava a bordo di un’automobile che trasportavauna intera famiglia di cittadini bulgari) e un altro minore, dimeno di due anni che invece si trovava in macchina conl’anziana coppia di Roccella.

Sul posto, sono immediatamente giunti gli uomini dellastradale di Siderno e diverse squadre di vigili del fuocodella vicina caserma di Polistena che hanno aiutato i feritiad abbandonare il groviglio di lamiere in cui erano rimastischiacciati.

Sulla striscia d’asfalto che taglia a metà la Piana di Gioia

Tauro sono arrivati immediatamente anche i medici del 118che hanno tentato di salvare la vita di Piscioneri, ma inutil-mente.

L’uomo infatti è deceduto durante il tragitto verso ilnosocomio polistenese.

Per Carbone invece non si è potuto fare altro che consta-tarne il decesso.

Il cinquantaquattrenne è infatti morto sul colpo.Un tributo di sangue, l’ennesimo sulle strade della pro-

vincia, pesantissimo che oltre a distruggere la quotidianitàdi tre gruppi familiari, ha mandato nel caos più totale laviabilità del territorio.

Dopo l’incidente infatti, le forze dell’ordine hanno dovu-to bloccare la statale per consentire l’intervento dei soc-corsi.

E così il traffico intenso della prima domenica di agosto èstato deviato allo svincolo di San Fili: l’enorme serpentonedi auto, sia quelle che erano dirette verso la costa tirrenica,sia quelle che invece andavano verso la locride, è statocostretto ad abbandonare la statale per riversarsi su unapiccola strada di campagna e dentro l’abitato di Melicucco,cosa che ha creato un “tappo” alla viabilità cittadina e aquella di transito, che è tornata nella normalità solo diverseore dopo l’incidente stesso quando le forze dell’ordinehanno riaperto l’unica arteria che collega i due versanti delmare di Omero.

[email protected]

VINCENZO IMPERITURA - Calabria Ora

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Voci dal Sud 29 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Viaggiare in Calabria !

In Calabria? Troppe mulattiereingiuriate “strade”!

PALMI (RC) Sulle strade calabresi si muore, si muorepiù che in tutta Italia.

L’ultimo dato Istat relativo al numero di incidenti sullestrade calabresi risale al 2010.

Sono più di 2000, secondo l’Istituto di statistica, gli inci-denti che sisono verifi-cati sullestrade urba-ne della no-stra regione.

Ma nonbasta: altri300 inciden-ti si sono re-gistrati nelt r a t t ocalabro del-l’A3 e ben1000 su altre strade.

Totale: 3.378 incidenti in un solo anno!Numeri che fanno paura.E la maglia nera di questa drammatica classifica spetta

alla 106 jonica.Una mulattiera, più che una strada, che miete decine di

vittime l’anno.L’ultimo rapporto Aci parla di 22 incedenti, di cui ben 13

mortali (n.d.r.: nelle statistiche vengono registrati solo imorti sul posto, quellio che decedono in opsedale ma acausa degli incidenti, sono fuori da questi cvonteggi), neltratto della Jonica cosentina; e di 9 incidenti, di cui unomortale, nel tratto reggino.

Un’incidenza altissima, dunque. Nel catanzarese, inve-ce, è la statale 19 bis la più pericolosa.

Poi c’è la Silana-Crotonese, con 25 incidenti l’anno e lastatale 522 di Tropea.

E non è certo un caso se la 106 registri un così altonumero di incidenti e di vittime ogni anno.

La strada attraversa tutti i paesi del litorale ed è quasitutta a una corsia. Una mulattiera che serve migliaia di cit-tadini che si mettono in viaggio per lavoro o per piacere.

Su questa arteria gravita anche tutto il traffico leggero epesante di centinaia di Tir che dalla Sicilia o la stessa Calabria,vogliono raggiungere la Puglia o immettersi nei pressi diTaranto sull’autostrada A 14 per raggiungere il centro nordItalia perchè questa autostrada presenta meno salite dellaA3 che oltretutto è una gruviera a causa degli interminabililavori di ampliamento ed è agevolata quindi la marcia dei

pesanti autoarticolati.Ed ecco allora che il sorpasso e l’invasione di corsia

diventano la norma.Una norma che spesso, troppo spesso, si trasforma in

tragedia.

Ma anche la Jonio-Tirreno, dove ieri si è consumato l’ul-timo dramma, è spesso teatro di incidenti gravissimi.

La strada è vecchia, molto vecchia sia come impostazionece come manutenzione e i controlli da parte delle forze del-l’ordine sono molto rari.

Ed ecco allora che su una strada con un limite di 90Km/hsi vedono sfrecciare automobili a 130-140 km/h.

Ma la cosa che più preoccupa è lo stato delle gallerie.Soprattutto il traforo della Limina: più di due chilometri

di strada che gli automobilisti percorrono praticamente albuio - l’illuminazione, infatti, è del tutto inadeguata - e sen-za alcuna area di sosta e corsia di soccorso oltre che esseredi larghezza ridottissima e dalla cui volta piove ininterrotta-mente.

Insomma, una sorta di roulette russa giocata sulla pelledei calabresi.

Ma se parliamo di incidenti e di sangue sulle strade lamemoria corre al 25 dicembre dello scorso anno, giorno incui persero la vita cinque ragazzi di San Giovanni in Fiore.

Il più grande di loro aveva 22 anni, il più piccolo appena15. La loro macchina, una Lupo, percorreva la stra da stata-le 107 in direzione Crotone

Una sbandata, forse colpa de ghiaccio, e poi solo silen-zio, sangue e morte.

Davide Var - Calabria Ora

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Voci dal Sud 30 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

I Gra nd i Miste r i

ASCOLI PICENO - Salvatore Parolisi , in car-cere con l’accusa di aver assassinato la moglieMelania Rea , istruttore nella caserma “Clementi” diAscoli Piceno sono nuovamente nel mirino degliinquirenti.

Il settimanale “Panorama” ha rivelato ieri che laProcura militare di Roma sta indagando su diecisottufficiali, compreso Parolisi.

I militari sono accusati di aver fatto sesso con del-le soldatesse.

Le potesi di reato sono: minaccia a inferiore percostringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri,minaccia o ingiuria a un inferiore e violata consegna.

Il codice penale militare, infatti, non contemplal’abuso sessuale.

Secondo “Panorama” sono emerse anche viola-zioni di carattere disciplinare che veranno segnalateallo stato maggiore dell’Esercito.

Il 235esimo reggimento “Piceno” è l’unico dedi-cato all’addestamento delle donne soldato e la Pro-cura sta interrogando centinaia di persone.

E’ stato ascoltato anche l’allora comandante delreggimento, Ciro Annichiarico, attualmente in servi-zio con la Nato a Lisbona.

L’attuale comandante Michele Vicari ha detto: «Eroa conoscenza delle indagini in corso ma non horicevuto alcuna informazione a riguardo: confi-diamo nella giustizia e verrà punito ogni abusoriscontrato».

Il regolamento della caserma prevede che in casodi relazione tra un sottoufficiale e una soldatessa, ilprimo ha l’obbligo di comunicarlo al suo superiore,l’Esercito prevede che possano lavorare insieme manon in posizione subalterna.

Federica Benguardato, legale di Parolisi, spiega:«Non sappiamo nulla sugli esiti di questa indagi-ne e comunque non abbiamo nessun genere diriscontro di quanto ipotizzato dal Procuratore,perché da tutte le testimonianze rese dai colleghie dallo stesso Parolisi è evidente che dove ci sonostati contatti e rapporti anche sessuali, questi nonsono stati mai ottenuti né con la violenza né conle minacce».

«Sesso con le soldatesse»Oltre a sott’Ufficiale Parolisi, accusato ed in carcere per l’omicidio della moglieMelania Rea ci sarebbero altri dieci indagati nella unica caserma italiana ove si

addestrano le aspiranti soldatesse

L’attuale comandante Vicari: «Verrà punito ogni abuso riscontrato»

Simona Lovecchio

M e l a n i a R e a

Salvatore Parolisi

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Voci dal Sud 31 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

I Gra nd i Miste r i

Nell’inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi,la figlia di un messo del Vaticano del quale non si sapiù nulla dal giugno 1983, finisce anche mons.PietroVergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinaredove, fino a lunedì scorso (maggio 2012), è statosepolto Enrico De Pedis, il boss della Banda dellaMagliana ucciso 22 anni in un regolamento di con-ti.

Concorso nel sequestro della giovane, che al-l’epoca aveva 15 anni, il reato ipotizzato dalla Pro-cura di Roma nei confronti dell’alto prelato.

Un’iscrizione, quella nel registro degli indagati,avvenuta recentemente e non è escluso che tale ini-ziativa possa essere scaturita dal ritrovamento diossa recenti all’interno della cripta dove sono incorso le attività di selezione da parte degli espertidella polizia scientifica.

Anche per questo motivo l’iscrizione di donVergari viene definita un atto dovuto.

Nel 2009 mons. Vergari fu sentito dal procurato-re aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto SimonaMaisto sui motivi che avevano determinato la sepol-tura di De Pedis nella (celebre) Basilica che si trovanel centro di Roma.

Mons. Vergari spiegò, poi, sul suo sito online che«De Pedis veniva più volte nella chiesa e che loaveva aiutato molto per preparare le mense cheorganizzavo per i poveri».

Qualche tempo dopo - spiegava l’esponente re-ligioso sul proprio sito - i suoi famigliari mi disseroche De Pedis aveva espresso l’auspicio di esseresepolto in quella che rappresentava una delle piùantiche camere mortuarie di Roma, il sotterra-neo della basilica di Sant’Apollinare.

Furono chiesti - affermò Vergari - i dovuti per-messi religiosi e civili, fu restaurata una dellecamere e vi fu deposto, non prima che la vedovadel boss si rivolgesse al cardinale Ugo Polettiavendo in mano l’attestazione che il signor DePedis è stato un grande benefattore di poveri chefrequentano la basilica.

(n.d.r. : Rinovato il principio dell’antico Papa chedisse : Pecunia non olet in quanto pare che lafamilgia De Pedis abbia pagato ben un miliardo divecchie lire per “l’acquisto” del loculo!)

L’inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandiconta altri indagati: tra questi Servio Virtù, già auti-

Caso Orlandi, “indagatomonsignor Pietro Vergari”

www.affariitaliani.it

sta di Renato De Pedis, Angelo Cassani, detto«Ciletto», Gianfranco Cerboni, detto ‘Gigettò «, tuttiin qualche modo legati alla holding del crimine attiva

a Roma negli anni ’70/’80 e Sabrina Minardi, examante di De Pedis e supertestimone che haricollegato la sparizione di Emanuela alla Banda del-la Magliana.

«Finalmente gli inquirenti stanno facendo il lorolavoro in maniera adeguata.

Io non so che tipo di ruolo abbia avuto ilmonsignor Vergari però qualcosa c’è perchè sela procura apre un fascicolo vuol dire che ci sonodegli elementi ».

Lo afferma all’Adnkronos Pietro Orlandi in meri-to alla vicenda della scomparsa della sorella Ema-nuela che ieri visto l’ex rettore della basilica diSant’Apollinare, don Pietro Vergari, indagato perconcorso in sequestro di persona.

«Il Vaticano - aggiunge Orlandi - forse finalmentesta adottando un pò di trasparenza in questa vi-cenda.

Ma sono passati 29 anni, forse avrebbero do-vuto farlo un pò prima.

Emanuela potrebbe essere stata portata lì ilgiorno stesso che è stata sequestrata.

Il discorso comunque non può chiudersi con laquestione di Vergari che sicuramente ha avutoun ruolo nella vicenda, ma a lui si aggancianomoltissime altre persone».

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Voci dal Sud 32 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Legg i e dec r e t i .

Ecco una sintesi del provvedimento: dal credito d’imposta per le assunzioni, almercato del lavoro

L’ok da parte del Senato e ildecreto sviluppo è legge

ROMA Con il voto finale del Senato, il decretosviluppo è diventato legge. Si tratta di una serie dimisure, ha detto il ministro Corrado Passera, cuiseguiranno presto altri interventi, «mese per mese»con un occhio particolare alle grandi infrastrutturepubbliche. Ecco una sintesi del provvedimento.

Credito d’imposta per nuove assunzioni . Ildecreto introduce un contributo in forma di creditod’imposta per le nuove assunzioni a tempo indeter-minato di personale altamente qualificato in posses-so di laurea magistrale a carattere tecnico o scienti-fico o di dottorato di ricerca. L’aliquota del benefi-cio è pari al 35% con un limite massimo di 200.000euro annui ad azienda e con un vincolo di trattenereil personale assunto per almeno 3 anni. Palazzo Chigisostiene che il contributo potrebbe favorire oltre4.000 nuove assunzioni.

Detrazioni edilizia. Il decreto alza, fino al 30 giu-gno 2013, la soglia di detrazione Irpef al 50% dal36% per lavori di ristrutturazione edilizia fino a96.000 euro (attualmente fino a 48.000 euro). Ladetrazione al 55% per gli interventi di efficientamentoenergetico viene prorogata fino a metà 2013.

Pmi. In alternativa al canale bancario, il decretoconsente alle piccole e medie imprese di finanziarsiattraverso l’emissione di strumenti di debito a brevetermine (cambiali finanziarie) e speciali obbligazionicon il supporto di sponsor che assistono gli emittentie fungono da market maker garantendo la liquiditàdei titoli.

Piano nazionale per le città. Il decreto contienela cornice normativa per la messa a punto di un pia-no di ristrutturazione delle aree urbane degradate.

Lavori autostradali. Il governo alza dal 50% al60% la quota dei lavori che i concessionari sarannotenuti ad affidare attraverso procedure di evidenzapubblica a partire dal 2015.

Crescita sostenibile. Il decreto provvede a rior-dinare il fondo speciale rotativo sull’innovazione tec-nologica, denominando-

Ecco una sintesi del provvedimento: dal creditod’imposta per le assunzioni, al mercato del lavoro

Con l’ok da parte del Senato il decreto sviluppo èlegge

lo Fondo per la crescita sostenibile, abrogando

43 norme di agevolazione alle imprese. Al nuovoFondo affluiranno gli stanziamenti iscritti al bilancioe non utilizzati e le somme restituite o non erogate aseguito di revoche ai sensi delle leggi di incentivazioneabrogate, così come le risorse di competenza delministero dello Sviluppo già depositate presso laCassa depositi e prestiti (Cdp).

Benzina extra Ue. Il decreto impone dal 2013un’autorizzazione governativa per le importazioni dibenzine prodotte da Paesi non appartenenti all’Unio-ne europea.

Edilizia. Viene modificata la disciplina dello spor-tello unico per l’edilizia e dei procedimenti ammini-strativi relativi alla denuncia di inizio attività (Dia),prevedendo che lo sportello sia l’unico punto di ac-cesso per il privato per tutte le vicende amministrati-ve riguardanti l’intervento edilizio ed il relativo titoloabilitativo.

Iva Il regime dell’Iva per cassa viene resoopzionale e se ne prevede l’applicabilità alle opera-zioni fatte da soggetti passivi con volume d’affari nonsuperiore a due milioni di euro (oggi 200.000 euro).Ne potranno beneficiare 4,386 milioni di imprese su4,526 milioni, pari al 96,9% del totale, dice il gover-no.

Mercato del lavoro. Accogliendo in parte le ri-chieste di Confindustria, il decreto interviene su al-cune norme che disciplinano la flessibilità in entrata.Si agevola ad esempio la possibilità di utilizzo del-l’apprendistato, prevedendo l’assunzione a tempoindeterminato per gli apprendisti in somministrazione.Viene sospeso fino a tutto il prossimo anno l’aumentodell’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi.Novità sul fronte degli ammortizzatori sociali. Chiriceve questa forma di sostegno al reddito potràcumularla ai redditi da collaborazione fino a un mas-simo di 3 mila euro. Prorogato fino al 2014 l’utilizzodella mobilità con le attuali regole per chi ha oltre 50anni nel centro-nord e per tutti i lavoratori del cen-tro-sud. Resta confermato al 2013 l’avvio dell’Aspi,l’Assicurazione sociale per l’impiego.

r.r. - Calabria Ora

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Voci dal Sud 33 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

Italiano: puntiamosull’agricoltura di qualità

A g r i c o l t u r a .

OPPIDO MAMERTINA - La crisi dell’agri-coltura nella Piana di Gioia Tauro è ormai un dato difatto ed è in costante aumento lo stato di apprensio-ne per le sorti di un comprensorio che, in passato,trovava, proprio in questo settore, la principale fon-te di sostentamento.

A fare il punto sulla situazione nel territorio diOppido Mamertina è l’assessore alle politiche agri-cole Domenico Italiano.

“ La terra è il bene primario per la sopravvi-venza di ognuno di noi,ma bisogna pur ricono-scere che, nel nostro co-mune come in quelli li-mitrofi, gli agricoltori egli olivicoltori lavoranoa singhiozzo - ha asseri-to il giovane amministra-tore- e, a conti fatti, alleaziende non restanonemmeno i soldi perpagare gli operai.

Gli ulivi secolari chedominano le nostre col-line fino al mare, nondanno più la sicurezzaeconomica di prima e,di tanto in tanto, rive-lano le loro capacità attrattive negli scatti foto-grafici di qualche turista o nei versi di qualchescrittore di passaggio.”

In seguito, l’assessore Domenico Italiano si èsoffermato sulla produzione dell’olio d’oliva,evidenziando il fatto che, ”... nonostante quest’an-no abbia raggiunto ottimi livelli in termini quali-tativi, il prezzo rimanga ancora bassissimo, dalmomento che il costo dell’extravergine ammon-ta a circa 230 euro al quintale e quello del lam-pante non sfiora i 150 euro.”

Per quanto riguarda le arance, invece, ha sottoli-

neato che “ ... sono pagate a 15 centesimi al chi-logrammo (n.d.r.: se va bene) ma sono vendute a1.30 o a 1.50” e ha ricordato che ” ... l’anno scor-so, su proposta della Coldiretti, il Comune diOppido unitamente agli altri enti pianigiani, haapprovato la delibera per la modifica della legge286 del 3 aprile del 1961, incitando ad aumenta-re la percentuale di succo concentrato di agruminelle bibite - attualmente ferma al 12%- ottenen-do un riscontro, nella proposta del consiglio

regionale, di avere unincremento tale daarrivare al 16-18%.”

Inoltre, l’AssessoreItaliano, auspicando uncambiamento nel mon-do agricolo, haespresso l’idea diriattivare i vigneti e hadato comunicazionedei lavori per il mi-glioramento della via-bilità in contrada Roc-ca-Oppido Vecchia ,condotti grazie ai fondiPiar ottenuti dalla Co-munità Montana VTM.

“Fare agricolturasignifica avere anche una viabilità adeguata - haconcluso Domenico Italiano - per cui la sistema-zione di quest’arteria di comunicazione è di fon-damentale importanza per consentire ai conta-dini di raggiungere il loro podere e di sfruttareancora le potenzialità di quegli uliveti che, untempo, hanno dato grande ricchezza al paese”.

FRANCESCA CARPINELLI - Calabria Ora

Seria e pertinente la relazionedell’Assessore Italiano , ma come alsolito non si affronta il problema nelsuo vero essere: L’agricoltore rimaneSOLO a combattere senza armi controi grossisti che dettano leggi, prezzi econdizioni!In nessun campo esiste la norma cheregola le compravendite inagricoltura e che vuole che il prezzolo faccia l’acquirenteinfischiandosene se per il produttoreè congruo o meno!Ma ... altro all’agricoltore non rimane...

bere o affogare!

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Voci dal Sud 34 AnnoVIII° nr. 8 Agosto 2012w w w . s o s e d . eu

Facebook - Aurelio 29 giugno 2012(* Fonte NotiziedelMondo/wp-like-locker)

Una parrucchiera della cittadina russa di Meshchovsk è accusata di avere sequestrato un uomo che avrebbe tentatodi rapinare il suo negozio, e poi di averlo violentato per tre giorni!

Secondo la ricostruzione, l’uomo (identificato come un 32enne di nome Viktor) si sarebbe introdotto un venerdì seranel negozio, dove avrebbe puntato la pistola alla proprietaria, la 28enne Olga, per farsi consegnare l’incasso.La donna all’inizio lo ha assecondato, ma poi lo ha colpito, gettandolo a terra e legandolo con il cavo di un asciugacapel-li.

Olga a questo punto avrebbe allontanato le colleghe dicendo loro di non preoccuparsi, perché avrebbe immediata-mente chiamato la polizia.

Ma la polizia non è stata chiamata: Olga ha portato Viktor in uno sgabuzzino dove è stato ammanettato e gli è statosomministrato Viagra per i giorni successivi, con l’obbligo di soddisfare i desideri sessuali di Olga per non essereconsegnato alla polizia.

Il lunedì seguente l’uomo è stato liberato, ma ha dovuto recarsi in ospedale per una ferita ai genitali, dove haraccontato la storia ai medici, che hanno contattato la polizia che ha arrestato sia lui che Olga.

La donna non ha gradito l’arresto, sostenendo che Viktor sia un “ingrato”.

Notizie in breve o curiose

Tenta di rapinare un negozio: laproprietaria, ninfomane, lo sequestracome schiavo sessuale per 3 giorni!

Firenze, 17 lug. - (Adnkronos) - Uno scheletro intero e’stato portato alla luce dallo scavo di una delle tre tombeterragne trovate all’interno della chiesa di Sant’Orsola aFirenze, nell’ambito della campagna di ricerche dei resti diLisa Gherardini, la Monna Lisa immortalata da Leonardo daVinci.

Sono stati trovati anche i resti di un altare.‘’Sicuramente e’ questo l’altare in funzione ai tempi di

Lisa Gherardini’’, afferma Valeria D’Aquino, archeologadella Soprintendenza della Toscana, che non esclude lapossibilita’ che sotto l’altare possano essere celate alcunesepolture.

Questa possibilita’ fa avanzare alcune affascinanti ipo-tesi a Silvano Vinceti, presidente del Comitato per lavalorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali che stacompiendo, parallelamente agli scavi archeologici svoltidalla Soprintendenza, uno studio autonomo per individua-re eventuali resti mortali della Gioconda: ‘’Qualora venissetrovato sotto questo altare lo scheletro di una donna -spiega Vinceti - ci troveremmo di fronte a due possibilita’:o si tratta dei resti mortali della nobildonna Maria delRiccio o di quelli di Lisa Gherardini.

Perche’ queste sono le uniche sepolture femminili dipersone esterne al convento che, da quanto risulta dai

La ricerca di Monna Lisa a Firenze -Trovato lo scheletro a Sant’Orsola?

Adnkronos News

registri dell’epoca, sono avvenute nel periodo in cui ilconvento ospitava le monache francescane, le stesse chefecero erigere l’altare i cui resti sono emersi in questigiorni’’.

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Voci dal Sud 35 Anno VIII° nr. 8 Agosto 2012rw w w . s o s e d . eu

PESARO - Riscuotere i crediti non è mai stato facile.Specie in una fase economica come quella attuale, dove famiglie e imprese faticano sempre più a far

quadrare i conti.Ma l’annuncio comparso nei giorni scorsi su un sito specializzato in offerte di lavoro, ha davvero dell’in-

credibile!«Azienda seria e referenziata cerca uomini decisi, di poche parole e prestanza fisica.Possibilmente ex culturisti o ex galeotti, per recupero crediti in tutta Italia.Molto apprezzate origini meridionali,

calabresi o siciliane.Si offre contratto e lauti compensi.Inviare curriculum necessariamente con foto

intera. Astenersi Perditempo».Aricercare la figura è stata un’agenzia di recupero

crediti, la Src di Pesaro.La notizia è stata poi ripresa anche da numerosi

blog e siti d’informazione, anche di media naziona-li. L’annuncio è stato poi rimosso probabilmenteper evitare polemiche legate al riferimentodiscriminatorio sulle origini geografiche dei candi-dati e alla loro fedina penale.

«Chiaro che è una provocazione - rispondeMichele Logiurato, titolare della società che ha di-ramato l’insolito annuncio.

Un modo creativo per essere visibili. Ma di sicuro questo è un lavoro per persone decise, prestan-ti, che sanno i rischi che corrono, non per mollaccioni.

Cerco qualcuno che riesca a transare con i debitori nei migliori dei modi».Di diverso avviso altri professionisti che operano nel settore. «Si tratta di un lavoro serio e delicato

che non può essere affidato a gente impreparata - spiega il titolare di un’agenzia di recupero crediti chelavora nell’entroterra della nostra provincia -

Figuriamoci che noi siamo soliti richiedere la laurea in materie giuridiche come requisito. E’evidente che quando si opera nel nostro settore un minimo di preparazione giuridica diventa fonda-mentale».

Notizie in breve o curiose

Società Recupero Crediti cerca persone“giuste” (ex carcerati preferibilmente

meridionali forti e ... decisi)L’incredibile annuncio economico apparso su giornali del settore Lavoro ed

riportata da grandi quotidini nazionali come il Messaggero ed altri , ha suscitatomeraviglia ed indignazione sia per il tipo di persona che si cerca e sia per le origini

territoriali richieste - Qualcuno ha supposto che si potrebbe trattare anche diestortori al servizio di “cravattari”!

Rilevato e riprodotto in maniera integrale da Facebook 30 Luglio 2012

(n.d.r.)Attendiamo leggere, un giorno o l’altro chesi ricercano killer per omicidi commissionati

e bem remunerati.Meglio se ex ergastolani evasi o graziatiper errore .- Vengono preferiti i Serial-

Killers!A nostro avviso gli estremi del reato

esistono tutti nel messaggio promozionaledella Società di Recupero pesarese, ancorapiù aggravati dalle presente giustificazioni

del titolare della società