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Venezia e il suo impero Vittore Carpaccio, Leone di San Marco (dettaglio), 1516

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Venezia e il suo impero

Vittore Carpaccio, Leone di San Marco (dettaglio), 1516

L’Impero Bizantino

Repubblica di Venezia, c. 1000

In rosso scuro i domini della Repubblica, in rosso chiar o le terre di confine, in rosso punteggiato i confini approssimativi del dominio sul mare

La massima espansione dei domini veneziani di Terra ferma, agli inizi del Cinquecento: Venezia approfit tò delle Guerre d'Italia, cioè le guerre che contrapponevano Francia e Spagna per il predominio sulla penisola ( in specialmodo erano contese Milano e Napoli), per espandersi ulteriormente in Terraferma (conquiste di Cremona, dei porti sul litorale romagnolo, tra cui Ravenna, dei porti pugliesi), finché non venne fermata con la battaglia di Agnadellodel 1509

L' Albania Veneta nel 1448 (in arancio), alla sua m assima espansione

L' Albania Veneta nel 1479 (in arancio), con indicate le date della conquista turca dei territor i balcanici

Ducato di Nasso

Creta

La suddivisione in sestieri della Creta veneziana.

1. Sestiere di Santi Apostoli

2. Sestiere di San Marco

3. Sestiere di Santa Croce

4. Sestiere di Castello

5. Sestiere di San Polo

6. Sestiere di Dorsoduro

Lemno

Stato da Mar

La rete commerciale e i possedimenti veneziani nel Mediterraneo orientale .

La talassocrazia veneziana e il controllo delle rot te per il Levante

Avamposti commerciali veneziani nel XVI sec.

I territori veneziani alla vigilia della caduta della repubblica nel 1796.

Dromone, galea bizantina diffusa nella Venezia marittima tra il VII e il IX secolo.

Modello in legno di una galea veneziana (Museo stor ico navale di Venezia)

Sezioni e vista in piano di una galea sottile .

Galea grossa, fine XIV secolo

Galeazza

Miniatura di un galeone ottomano

Il Fondaco dei Tedeschi, situato nel sestiere di Sa n Marco vicino a Rialto lungo il Canal Grande, fu eretto nel 1228 dai veneziani; qui inizialmente essi controllavano le operazioni commerciali che avevano luogo a Rialto. Soltanto in seguito si decise che questo edificio dovesse diventare il fondaco dei te deschi (anche se con questo termine si indicavano inoltre gli austriaci, gli un gheresi e in generale tutte le popolazioni provenienti dall’Europa del nord); la s ua imponenza testimonia infatti il prestigio di cui godeva la comunità tedesca, sia per l’importante e prospero commercio, sia per gli scambi culturali ed artistic i.

Fondaco dei Tedeschi

Fondaco dei Tedeschi – Interno

Fondaco dei Turchi

Il Fondaco dei Turchi era in origine una tipica casa-fondaco veneto-bizantina, costruita nel XIII secolo dal ricco mercante Palmieri, originario di Pesaro. La facciata ètutta giocata nel rincorrersi incalzante delle archeggiature ad arco rialzato, 10 nel portico, 18 nella Loggia soprastante, strette da due possenti torri pure traforate e coronate da una fantasiosa merlatura. Come di consueto il portico immetteva direttamente al fondaco con i suoi magazzini per le mercanzie. mentre il piano superiore, dove c'era l'abitazione vera e propria, aveva un ingresso su strada.

Nel XV secolo fu dimora del Duca di Ferrara e ospitò illustri personaggi, fra i quali Alfonso d'Este e l'imperatore bizantino Giovanni Paleologo. Nel 1621 il Doge AnonioPriuli lo assegnò alla comunitàturca che lo usò fino al 1838, dando all'edificio il nome di Fondaco dei Turchi.

Dopo essere stato acquistato dal Comune di Venezia, tra il 1858 e il 1869 ha subito a opera di Federico Berchet un radicale quanto infelice restauro che ne ha raggelato l'originaria, austera bellezza.

E' oggi sede del Museo di Storia Naturale.

Il Fondaco dei Persiani, di cui ci rimane un'immagine nel "Miracolo della Croce" di vittore Carpaccio, anch'esso fittamente decorato sulle superfici della facciata, quasi come una stoffa, venne distrutto nel 1830.

Il Doge Marino Grimani riceve un’ambasceria persiana (1602)Dipinto di Carlo Caliari, Palazzo Ducale

Quando si parla di Venezia non si parla di una sola sinagoga, ma si deve parlare di sinagoghe o di scole.

Venezia nel corso del tempo ha ospitato diverse comunità ebraiche di origine diversa e abitudini diverse. Nel ghetto si stabilirono comunità provenienti dalla Spagna dove vennero espulse nel 1492, dall'Italia meridionale, dall'Europa centrale. Ognuna ha allestito un proprio luogo di culto, proprio per mantenere le proprie abitudini immutate. Durante gli anni di massimo sviluppo delle comunità si arrivò a contare ben nove sinagoghe (1719), ridottesi con il declino della comunità che conta oggi 500 persone, mentre nell'epoca più fiorente ne contava 5000.

All'esterno le sinagoghe si presentano poco appariscenti, alcuni finestroni o scritte in ebraico fanno comprendere che si tratta di un luogo di culto. Questo perché la legge di allora non permetteva sontuose facciate. Gli interni invece sono spesso molto ricchi e decorati, per questo alcune sinagoghe di Venezia sono considerate tra le più belle d'Europa.

Attualmente a Venezia sono presenti cinque sinagoghe più due scolette, tutte collocate nel ghetto. Due svolgono ancora funzione liturgica le altre hanno funzione museale oppure ospitano eventi particolari .

La "Scola" (cioè sinagoga) "Levantina" (del sec. XVIII), nel ghetto “vecchio” di Venezia.

La "Scola" (cioè sinagoga) "Spagnola"(del sec. XVIII), vista dal Campo delle Scole, nel ghetto Vecchio di Venezia.Fondata nel 1580 dalla comunitàsefardita espulsa dalla Spagna nel 1492 è la più imponente delle sinagoghe veneziane.

Venezia. Esterno della Scola italiana.

Allestita nel 1575 dalla comunità di origine italiana (la più povera del ghetto) è situata anch'essa nel Campo Ghetto Novo un poco più a destra rispetto alla scola Canton.

Campo del Ghetto Nuovo

Il Ghetto, che non ebbe subito il nome attuale, era l'area del Sestriere di Cannaregio dove si «gettava no», si fondevano, i metalli. Da allora (1516), sino al 1797, gli ebrei abitarono qui, rinchiusi, ogni notte, dietro pesanti cancell i. Un modello poi tristemente replicato in tante città d'Europa. Ma l'avere concen trato in questo piccolo spazio tante persone, in alc uni periodi anche 5000, ne ha fatta una realtà unica e assolutamente originale.

Corte del Ghetto Novo

Quello di Venezia è l'unico ghetto che abbia conservata intatta la propria struttura urbanistica originaria, allargata nel corso dei secoli dal primo insediamento nell'insula del Ghetto Novo, fino al Ghetto Vecchio e al Ghetto Novissimo.

Tutto l'insieme crea un museo, che si unisce al Museo della ComunitàEbraica vero e proprio e alle cinque sinagoghe, delle quali solo tre sono visitabili all'interno. Il Museo, aperto nel 1953, raccoglie gli oggetti rituali usati nelle cerimonie religiose che si tenevano nelle sinagoghe e nei tempietti privati; donazioni di oggetti d'uso familiare; argenti, stoffe dal '600 all'800, antiche pergamene di contratti matrimoniali e i rotoli della Legge.

Le pergamene del Pentateuco vengono conservate nell'Arca santa, dopo essere state avvolte in fasce ed inserite in apposite custodie decorate da una corona, da due pinnacoli e da una piastra d'argento.

Scola (sinagoga) grande tedesca. Il palazzo al cui interno è allestita la sinagoga si affaccia sul Campo Ghetto Novo. Tempio di rito ashkenazita, il suo allestimento è iniziato nel 1529.

Scuola di San Nicolò dei Greci

Scuola di San Giorgio degli Schiavoni

Personaggi inturbantati, conosciuti come «i mori» (XIV sec.), Venezia, Campo dei Mori.

In campo dei Mori, al civico 3381, sorge Palazzo Ma stelli, detto del Cammello, risalente al sec. XIV. I l palazzo fu la residenza della famiglia Mastelli, mercanti di orig ine greca che si distinsero per avere partecipato al la quarta Crociata.

Bailo veneziano a Costantinopoli

La casa del bailo a Costantinopoli (1754)

Istanbul, Palazzo Venezia, un tempo casa bailaggia, sede diplomatica veneziana sin dalla prima metà del XVI secolo, fortemente rimaneggiata nel XVIII

Istanbul, Balkapani Han, edifici appartenenti all’an tico quartiere veneziano d’epoca bizantina