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Consiglio Comunale 12/11/09 1 CONSIGLIO COMUNALE SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 2009 5) Interpellanza consigliera A. Celletti (Lega Nord) relativa ad area Parcheggio via Trovanelli PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: buonasera a tutti, buonasera anche al pubblico che è presente in sala, diamo l’avvio dei lavori di questa seduta con le interpellanze che sono all’ordine del giorno. Per quel che riguarda l’interpellanza al n. 3 del nostro ordine del giorno, l’assessore Benedetti sta arrivando, è impegnata in un’altra riunione, per cui appena arriverà potrà rispondere. Se l’assessore Moretti si accomoda partiamo con l’interpellanza al n. 4 dell’ordine del giorno, visto che l’assessore Miserocchi è pronta, se la consigliera Celletti, sono tre interpellanze sue, è pronta a modificare l’ordine delle interpellanze, mi faccia un cenno consigliera, perfetto. Possiamo partire con l’interpellanza della consigliera Celletti relativa all’area parcheggio di via Trovanelli. Alla consigliera Celletti la parola, ricordo i tempi, sono 5 minuti per la presentazione dell’interpellanza e replica, quindi la somma dei due tempi sono 5 minuti + 5 minuti per la risposta, risponderà l’assessore Miserocchi, prego. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord): la ringrazio Presidente. La questione di via Trovanelli e del parcheggio dell’area Nord Stazione è una questione vecchia, sicuramente come gruppo della Lega Nord la riprenderemo sotto un certo punto di vista che non è compreso in questa interpellanza urgente. Questa interpellanza è stata presentato il 27 ottobre come urgente, perché proprio in periodo, quei giorni che si sono verificati degli smottamenti del terreno, uno smottamento proprio nel parcheggio vicino al muro della Ferrovia nell’area di via Trovanelli, però sul parcheggio sopra Secante, e un altro smottamento considerevole in un’area un pochino più spostata verso la Stazione. I residenti hanno detto anche i giornali che episodi di questo tipo si erano già verificati e la stessa ANAS a suo tempo, prima della progettazione di una strada più una pista ciclabile, più i parcheggi in quella zona lì, aveva detto che quella zona lì sarebbe stata comunque una zona a rischio perché sotto c’è il tunnel della Secante, la terra è stata riportata e probabilmente lì sopra costruzioni ecc. non si sarebbero potuti mettere, questa era quanto aveva detto l’ANAS. Io ho fatto tutta una serie di domande che non sto a dire perché l’assessore risponderà presumo puntualmente, poi vediamo quale sarà la nostra replica, perché questi problemi erano già stati evidenziati da tempo, avevamo avanzato perplessità sui vari impianti, sulla strada, sul parcheggio da fare lì sopra, quando ci doveva essere ed è compreso nel progetto Novello solamente un’area verde con esclusivamente la pista ciclabile, progetto Novello che inizia proprio da quell’are lì e quindi avevamo espresso perplessità su quello che il

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Verbale del Consiglio comunale di Cesena, effettuatosi il 12 novembre 2009

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CONSIGLIO COMUNALE

SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 2009 5) Interpellanza consigliera A. Celletti (Lega Nord ) relativa ad area

Parcheggio via Trovanelli

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : buonasera a tutti, buonasera anche al pubblico che è presente in sala, diamo

l’avvio dei lavori di questa seduta con le interpellanze che sono all’ordine del giorno.

Per quel che riguarda l’interpellanza al n. 3 del nostro ordine del giorno, l’assessore Benedetti sta arrivando, è impegnata in un’altra riunione, per cui appena arriverà potrà rispondere. Se l’assessore Moretti si accomoda partiamo con l’interpellanza al n. 4 dell’ordine del giorno, visto che l’assessore Miserocchi è pronta, se la consigliera Celletti, sono tre interpellanze sue, è pronta a modificare l’ordine delle interpellanze, mi faccia un cenno consigliera, perfetto.

Possiamo partire con l’interpellanza della consigliera Celletti relativa all’area parcheggio di via Trovanelli. Alla consigliera Celletti la parola, ricordo i tempi, sono 5 minuti per la presentazione dell’interpellanza e replica, quindi la somma dei due tempi sono 5 minuti + 5 minuti per la risposta, risponderà l’assessore Miserocchi, prego.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la ringrazio Presidente. La questione di via Trovanelli e del parcheggio

dell’area Nord Stazione è una questione vecchia, sicuramente come gruppo della Lega Nord la riprenderemo sotto un certo punto di vista che non è compreso in questa interpellanza urgente.

Questa interpellanza è stata presentato il 27 ottobre come urgente, perché proprio in periodo, quei giorni che si sono verificati degli smottamenti del terreno, uno smottamento proprio nel parcheggio vicino al muro della Ferrovia nell’area di via Trovanelli, però sul parcheggio sopra Secante, e un altro smottamento considerevole in un’area un pochino più spostata verso la Stazione.

I residenti hanno detto anche i giornali che episodi di questo tipo si erano già verificati e la stessa ANAS a suo tempo, prima della progettazione di una strada più una pista ciclabile, più i parcheggi in quella zona lì, aveva detto che quella zona lì sarebbe stata comunque una zona a rischio perché sotto c’è il tunnel della Secante, la terra è stata riportata e probabilmente lì sopra costruzioni ecc. non si sarebbero potuti mettere, questa era quanto aveva detto l’ANAS.

Io ho fatto tutta una serie di domande che non sto a dire perché l’assessore risponderà presumo puntualmente, poi vediamo quale sarà la nostra replica, perché questi problemi erano già stati evidenziati da tempo, avevamo avanzato perplessità sui vari impianti, sulla strada, sul parcheggio da fare lì sopra, quando ci doveva essere ed è compreso nel progetto Novello solamente un’area verde con esclusivamente la pista ciclabile, progetto Novello che inizia proprio da quell’are lì e quindi avevamo espresso perplessità su quello che il

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Comune aveva deciso di costruirci sopra e avevamo ragione evidentemente, quindi abbiamo rivolto alla giunta una serie di domande se non sia il caso di rivedere il progetto, se ci siano delle certezze sul fatto che non si verificheranno più problemi di smottamento come quelli già annunciati e poi vogliamo anche sapere quali responsabilità ci siano da parte degli Uffici Tecnici Comunali che non hanno saputo prevedere e probabilmente non hanno neanche fatto le ricerche opportune per far sì che questi fenomeni non si verificassero, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. La parola all’assessore Miserocchi per la risposta. ASSESSORE MISEROCCHI: intanto tranquillizzo la consigliera Celletti rispetto allo stato dell’arte, perché i

due avallamenti che si sono lì verificati sono stati prontamente sistemati, tant’è che il parcheggio cosiddetto Nord Stazione verrà inaugurato sabato prossimo, 14 novembre alle ore 11.00, e io approfitto per invitare tutti i consiglieri comunali a questa inaugurazione.

Devo dire che il parcheggio cosiddetto Nord Stazione è stato realizzato su un’area che è quella a suo tempo espropriata dall’ANAS per la realizzazione della Secante e l’area è pertanto dell’ANAS che ha acconsentito alla realizzazione del parcheggio, quindi c’è un atto formale da parte dell’ANAS che acconsente a quest’opera che nei fatti è un’opera a raso e che contempla un parcheggio e che contempla delle piste ciclabili e che contempla un’area verde.

Per realizzare la galleria perché lì la Secante passa in galleria, è stato fatto un ampio scavo della profondità di oltre 10 metri, e dopo la realizzazione della struttura è stato riempito con terreno proveniente dallo stesso scavo. Questo riempimento è molto probabilmente all’origine di questi avallamenti che si sono verificati, dovuti probabilmente ai tempi diversi di riempimento dello scavo e alle tecniche con le quali questo riempimento è stato fatto.

L’ANAS è stata immediatamente avvisata di quello che era avvenuto e sono state chieste informazioni circa le possibili cause che potevano avere prodotto questa anomalia. Nei fatti, può essere che questo terreno che è stato compattato durante le operazioni di reinterro dalla ditta che ha realizzato la Secante, possano verificarsi con il tempo degli abbassamenti di questo terreno per ovvi motivi di compattamento dello stesso terreno, quindi al momento non si ha notizie e l’ANAS non ha notizie di ulteriori eventi che si fossero verificati rispetto a questa stessa tipologia di avallamenti che si sono verificati.

In ogni caso, tutti e due i fenomeni che vengono riportati nell’interpellanza che sono gli unici due fenomeno di cui abbiamo notizia, hanno avuto origine a una profondità superiore a quelle delle lavorazioni effettuate per la realizzazione del parcheggio e quindi non sono imputabili a quest’opera.

In ogni caso, e vado puntualmente per questione di tempo, nel corso dei lavori appena avviati per la sistemazione dell’area verde, qualsiasi eventuale anomalia della superficie visibile presente lungo la linea dello scavo, attualmente viene ad essere esclusa, proprio perché localizzati in questi due punti che sono già stati trattati nell’intervento.

Le verifiche con l’ANAS lo dicevo prima non ci risultano precedenti in questo senso, si sono anomalie localizzate derivanti da lavori eseguiti da terzi e quindi

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non era possibile prevederle né individuare i punti nei quali questi potevano presentarsi. Le anomalie pertanto derivano da problemi durante la fase di riempimento e non sono attribuibili né ai lavori, né al progetto di questa amministrazione.

Il progetto del parcheggio cosiddetto Nord Stazione è stato ampiamente dibattuto in diverse sedute pubbliche e quindi è un progetto di cui si parla da tempo e anzi mi sono meravigliata che nell’interpellanza della consigliera Celletti si dica esattamente se non si ritenga che sia il caso di azzerare la realizzazione del progetto, cioè il progetto è già realizzato, quindi o interveniamo con le ruspe e lo demoliamo, oppure non so in che modo.

In ogni caso il parcheggio è stato ultimato accogliendo tutta una serie di elementi e proposte di suggerimenti che sono arrivate dai residenti e da chi ha voluto seguite tutto l’iter di questo progetto; in questo momento, si sta completando l’impianto della pubblica illuminazione e si sono appena avviati i lavori di sistemazione dell’area verde.

Il progetto, lo ricordo, per chi non avesse seguito tutte le varie fasi, è già una prima impostazione del progetto Novello, quella parte di parcheggio che dall’uscita della Stazione a nord della Stazione fino alla via Cervese è una parte definitiva ed è quindi la prima parte che si realizza del progetto Novello ed è stata seguita, oltre che dai progettisti, dall’amministrazione, anche dai progettisti vincitori del concorso di idee dello stesso progetto Novello, mentre la parte che va verso via Cavalcavia dalla Stazione ferroviaria, dall’uscita della stazione ferroviaria quindi la parte di via Montecatini e l’abbiamo sempre detto, una parte provvisoria, quindi non definitiva che verrà ripresa e ricompressa all’interno del progetto Novello. Quello è un progetto che dichiaratamente nasce così, non è stato fatto mistero in nessuna delle fasi della sua approvazione.

Il quadro economico, vado veloce, ammonta complessivamente a un milione e mezzo di euro, di cui circa un milione e 80 mila euro sono i lavori opere civili e 233 mila euro circa la sistemazione dell’area verde che è appena iniziata e che si completerà entro la prossima primavera.

Così come il completamento e la posa delle opere di arredo e la sistemazione di area verde, come con i relativi reinterri, collinette e piantumazioni ecc. rientreranno nel momento in cui verranno realizzate come configurazione definitiva caratterizzata proprio dal ripristino ambientale rispetto alla situazione preesistente appunto in accordo e in coerenza con il progetto Novello.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Miserocchi. Le domande erano tante e hanno richiesto un

minuto e mezzo in più, la replica alla consigliera Celletti. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la risposta non mi soddisfa assessore, perché io il problema di questa parte

del parcheggio Nord Stazione lo conosco benissimo e ci sono molte ambiguità in questo, sia quando fa riferimento al progetto Novello, sia a quando fa riferimento a quel progetto degli Uffici Tecnici Comunali, perché quello che noi vediamo adesso è una contaminazione di questi due, perché nel progetto Novello la strada non esiste, invece la strada voi l’avete fatta, e avete fatto una

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strada addirittura che non segue il progetto che aveva fatto il Comune, bensì va a inserirsi, cioè le macchine passano sopra l’area che doveva essere pedonale, quindi una cosa, un non sense totale ma questa farà parte di una seconda interpellanza che le farò, perché sono andata di persona questa cosa, perché non ci potevo credere, non ci potevo credere e invece è stato fatto proprio questo.

Quando io parlo di azzerare il progetto, dico bisogna stare attenti in quella zona perché adesso ci sono stati due buchi che sono stati tirati su e mi meraviglio, e apro una parentesi, che lei dica ma non è responsabilità nostra è responsabilità di terzi perché il riempimento lo hanno fatto degli altri, ma allora i tecnici prima di fare i lavori che cosa devono fare se non saggiare la resistenza del terreno a fare delle opere sopra che insistono su un’area che non è ancora assestata ma si rende conto di quello che si dice in questa cosa, cioè c’è un’area non assestata, eppure il Comune decide di fare dei lavori e i tecnici dicono ma lo hanno fatto degli altri quindi noi la responsabilità non l’abbiamo, ma vogliamo scherzare veramente qua, il progetto oltretutto andate ad inaugurare che non è finito, perché io credo che lei sia andata a vedere nei giorni scorsi dell’acquitrini, aspettiamo almeno di piantumare le piante e metterci il verde prima di inaugurare qualcosa, in più la strada, e ribadisco il concetto, sarà oggetto di un'altra interpellanza, passa dove c’era l’area pedonale, non si capisce perché non abbia seguito il progetto che era stato fatto e oltretutto l’assessore che la ha preceduta ci disse e lo disse in quest’aula e ho naturalmente la trascrizione, la strada non sarà di comunicazione con le vie Ravennate e poi quella prima che non mi ricordo come si chiama, invece lo è e ci passano le macchine velocissimamente, ma questo non è materia di questa interpellanza, questa interpellanza vuol dire solo che quel progetto lì è stato prima di tutto una contaminazione assurda, secondariamente che il terreno e me lo dice lei, non lo dico solo io, lì non è assestato, terzo che gli Uffici Comunali hanno detto, benissimo si può fare il lavoro anche se il terreno non è assestato però la responsabilità non è di nessuno. Ora come ora avete accomodato ma non si sa se capiterà un’altra volta.

Bene, se devo essere soddisfatta di questa risposta, scusi assessore, faccia lei, arrivederci.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Abbiamo colto la sua insoddisfazione. Abbiamo

visto un movimento, dal momento che ci sono altre due interpellanze sue, le chiedo se …

ASSESSORE MISEROCCHI: non si sente … un’ulteriore interpellanza alla sua replica, io vorrei replicare a questa

interpellanza PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : non è possibile, questo è, il Regolamento delle nostre interpellanze prevede

questa modalità. LLE/CONS18

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3) Interpellanza consigliera A. Celletti (Lega Nord ) su abusi sussidi sociali INPS

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : Chiedo alla consigliera Celletti di prepararsi per la seconda interpellanza che

è quella che non eravamo riusciti a dare risposta nel precedente consiglio comunale ed è l’interpellanza su abusi sussidi sociali INPS avevamo.

Richiamo, scusate, sono forse eccessiva e anche un po’ pedante, richiamo i tempi e chiederei a tutti quanti l’attenzione ai tempi, grazie mille, la parola alla consigliera Celletti per la sua interpellanza, risponde l’assessore Benedetti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la ringrazio Presidente. Da notizie stampa, si è appreso che ogni mesi

13.800 emigrati in Italia ricevono dall’INPS un assegno sociale il cui costo totale si aggira sui 6.190.930 euro; in Emilia Romagna, i percettori di tale sussidio sono 1710; gli extracomunitari con carta di soggiorno e neocomunitari che lavorano in Italia da almeno tre mesi possono richiedere il ricongiungimento dei parenti dichiarando di averli in carico, questi ultimi non appena compiuto i 65° anno di età, dichiarando di essere privi di reddito comunque dimostrando un reddito basso possono chiedere l’assegno sociale con requisito costituito dal soggiorno legale in via continuativa per almeno dieci anni in Italia, questo requisito però è stato messo solo di recente, dal 1° gennaio 2009, quindi molte situazioni pregresse a questa disposizione non sono state verificate, rimangono non verificate che tant’è che si parla di truffe per 14.130.000 euro che sono verificate a partire dal 1° gennaio per vedere di a nnullare queste truffe perché vanno a discapito di tutto il welfare, vanno a discapito anche delle persone anche emigrati o italiani che invece hanno delle situazioni insomma del tutto regolari, si devono attivare dei controlli e questi controlli, secondo il Presidente dell’INPS non possono essere attivati solo dall’INPS, deve essere di concerto con i Comuni dove sono residenti gli extracomunitari, l’INPS e la Guardia di Finanza.

Noi crediamo che questi controlli siano doverosi da parte delle amministrazioni comunali che in questo momento hanno difficoltà anche nel rispondere alle richieste di aiuti e di sussidi.

Per questo motivo, noi chiediamo quali siano le attività messe in campo dal Comune di Cesena per attivare questi controlli, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Risponde l’assessore Benedetti. ASSESSORE BENEDETTI : non si sente… questa interpellanza mi dà modo di informare di un’attività che da tempo

stiamo svolgendo come amministrazione comunale, in questo senso, allora l’INPS svolge controlli con cadenza trimestrale che sono volti proprio ad accertare l’effettiva presenza dei beneficiari dell’assegno sociale sul territorio nazionale e si avvale in questo in attività consolidata già strutturata della fattiva collaborazione della Polizia Municipale che in questo caso si reca attraverso un intervento che è anche attivo e concreto in termini organizzativi anche di risorse

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in questo caso essendo la Polizia Municipale dirette dall’amministrazione, Polizia che si reca presso l’abitazione, verifica, così come è previsto dalla legge, come lei ricordava, la presenza del titolare dell’assegno. Nel caso di assenza l’assegno viene sospeso e nei mesi successivi si procede a un ulteriore verifica e se il titolare dell’assegno risulta ancora all’estero, si procede alla revoca del beneficio. C’è da dire che l’attività, come dicevo, è strutturata e consolidata da tempo, quindi dall’amministrazione comunale di concerto con l’INPS, la questione di cui lei sottolineava l’esigenza, c’è anche da dire che il fenomeno è un fenomeno sicuramente non allarmante nei numeri e nei risultati.

E’ giusto darlo qualche numero, nel corso del 2008 sono stati revocati sul nostro territorio 3 assegni sociali a cittadini stranieri, mentre non è stata effettuata nessuna revoca da gennaio 2009 ad oggi.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Benedetti anche per la velocità della risposta, prego per la

replica alla consigliera Celletti alla quale chiedo di essere altrettanto sintetica, grazie.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la ringrazio Presidente. Allora sento con positività che sono stati attivati

questi controlli, che vengono effettuati ogni tre mesi e quindi tutte le residenze avete sotto controllo la città da questo punto di vista e vedo con positività il fatto che siano stati revocati questi tre assegni sociali e l’auspicio che vengano continuati questi controlli perché queste sono truffe odiose nei confronti di tutte le persone che invece agiscono regolarmente, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie mille consigliera Celletti. LLE/CONS18

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con la terza interpellanza che è quella al numero 4 del nostro

ordine del giorno, chiedo ancora a lei consigliera Celletti se vuole introdurre, altrimenti…allora l’interpellanza della consigliera Celletti, Lega Nord, relativa a mancata apertura della Libreria Giunti, prego consigliera Celletti, a lei la parola.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : nei giorni precedenti al 24 ottobre, sulla stampa locale noi abbiamo letto che

tutto era pronto per l’inaugurazione della aspettatissima Libreria Giunti che apriva in un punto centralissimo della città. Già in precedenza si era parlato della stessa Libreria e sono mesi e mesi che si stanno facendo i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione degli ambienti all’interno del quale si è insediata la Libreria in oggetto, quindi anche il giorno prima della stessa inaugurazione, i giornali hanno pubblicizzato questo evento, tant’è che era tutto pronto per le 18 di sabato 24 ottobre.

Purtroppo, le persone convenute ecc. hanno visto che la Libreria continuava ad essere chiusa ed era affisso un cartello in cui si diceva che non si poteva aprire, la stampa locale poi ha dato la notizia che per la mancanza di un foglio di un permesso della sovrintendenza di Ravenna la Libreria non aveva potuto aprire i battenti.

Di qui sorgono qualche dubbio, io questa spiegazione l’ho letta sui giornali, quindi non so se sia quella vera, è comunque quella che è apparsa sulla stampa e ha destato non poche perplessità non solo nella sottoscritta ma in tanti che mi hanno segnalato il problema, perché di solito la sovrintendenza le sue autorizzazioni le deve dare pre, cioè devono arrivare molto prima che inizino i lavori o comunque in concomitanza con la realizzazione dei lavori, non è che si può aspettare l’apertura per attivare la sovrintendenza per ricevere delle carte e quindi la situazione ha destato non poche perplessità anche perché volevamo sapere se c’erano delle responsabilità da parte dell’amministrazione comunale in questo misunderstanding con la sovrintendenza, se è questa la vera ragione che ha impedito la Libreria Giunti di aprire, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Risponde l’assessore Moretti. ASSESSORE MORETTI: per comprendere bene la situazione credo che sia necessario che vengano

appuntate fondamentalmente due date da cui questa vicenda parte, la prima è relativa alla comunicazione di apertura dell’esercizio che risale al 29 di settembre; a questa prima, l’amministrazione comunale ha risposto nei tempi assolutamente brevi previsti, cioè già l’1.10 che l’apertura dell’attività poteva avvenire entro 30 giorni e cioè già dal 23, 24 ottobre, stante il rispetto della normativa vigente con particolare riguardo a quella igienico-sanitaria, urbanistica e quant’altro.

In data 13.10, cioè circa venti giorni dopo, questa è l’altra data da ricordare, è giunta al servizio una DIA riguardanti varianti il progetto originario che risale a

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una DIA del 2007, quindi da una parte la richiesta di apertura, dall’altra parte, una richiesta di variante a una DIA risalente a due anni prima ed è la ragione per la quale, come veniva giustamente chiesto, viene chiesto in anticipo alcuni pareri come quelli della sovrintendenza, ma possono essere richieste in corso, nel caso ci siano ovviamente varianti, perché quelli anticipati non possono essere considerati sufficienti, per cui alla data della richiesta di variante la DIA presentata sostanzialmente mancava di parere dell’USL, di autorizzazione della sovrintendenza, del parere dei Vigili del Fuoco e dell’adempimento relativamente all’antisismica.

La pratica è stata integrata solo il 29.10 e quindi addirittura qualche giorno successivo alla data prevista per l’inaugurazione, stante alla precisione della domanda, credo di poter dire che quello che viene considerato un documento nell’interpellanza e un foglio come ha detto la consigliera Celletti nella sua interpellanza, in sostanza, più che un foglio era relativo al parere della sovrintendenza che mancava, al parere dell’USL che mancava e al parere per la sismica che mancava, quindi una documentazione direi fondamentale per il rilascio di un’autorizzazione.

Nell’affastellarsi della situazione e nel rincorrere le richieste e i pareri stante che gli uffici hanno provveduto ad essere abbastanza disponibili a ricevere e a dialogare con gli interessati, in qualche caso con la proprietà, in molti casi fortunatamente anche il futuro gestore, evidentemente anche grazie a questo intervento la cosa è diventata sempre più evidente anche dal punto di vista pubblico come veniva giustamente detto, io devo anche dire che relativamente alla domanda che l’interpellante ci rivolge quando dice se tutto è stato verificato affinché avvenisse secondo le regole, è stato verificato effettivamente che tutto avvenisse in maniera regolare, tanto è vero che fra le cose che sono pervenute successivamente al 24, il 29.10 è stata depositata anche la fine dei lavori e questo evidenzia nella cronologia che ho dato che stante che il 29.10 è stata data la fine lavori a fronte di documentazioni o documenti che sono stati recapitati solo successivamente si è incorsi in una notifica che è in corso riguardante l’applicazione delle sanzioni, perché, sostanzialmente, si è prima di essere autorizzati a terminare i lavori, si è data la fine dei lavori e questo ha fatto sì di essere incorsi in questa notifica ricordando l’applicazione delle sanzioni che stanno a capo della proprietà.

Successivamente a quella data e precisamente il 26 ottobre, il 3 novembre e il 5 novembre alcuni di questi pareri sono pervenuti segnatamente la sovrintendenza, il parere dell’USL e la parte di carattere sismico, che è arrivata se non sbaglio ieri o l’altro ieri, la richiesta di agibilità, mancano ancora alcuni documenti, non ci fanno dire con certezza quali saranno, io credo a questo punto, i giorni che mancano all’apertura, parliamo di un tempo relativamente breve, però a tutt’oggi ancora questa possibilità non è data ma riteniamo che sia plausibile nel giro di un tempo relativamente breve la condizione per la quale c’è regolarità nella procedura affinché si possa aprire la Libreria.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Moretti. La parola per la replica alla consigliera Celletti.

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CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : non ho capito bene, questa DIA presentata che era poi una DIA di due anni

prima è stata presentata dieci giorni dopo, tipo il 20 ottobre dice lei, la DIA presentata

- è stata presentato il 13 ottobre

il 13 ottobre, perfetto, grazie, allora innanzitutto voglio fare una premessa,

questa interpellanza è stata fatta solamente sulla questione delle notizie stampa, su segnalazioni che mi erano arrivate da cittadini che avevano visto tutta, quindi non ha niente a che fare né con gli esercenti, né con la proprietà né niente, voglio che sia chiaro perché tutta questa seconda parte, è giusta che lei me l’abbia detta, ma non è che mi interessa molto, il mio problema era quello dell’immagine, cioè che ha fatta la città, era stata annunciata il giorno prima addirittura il 23 ottobre, l’apertura in pompa magna, doveva essere anche il Sindaco, penso, c’era scritto…

Allora, io mi chiedo, allora a questo punto io mi fermo alla DIA, se la DIA è arrivata il 13 di ottobre, lì si è visto che mancavano tutti i requisiti per aprire perché bisognava aspettare tutti i documenti relativi alle richieste contenute in questa DIA, non capisco perché si sia andati avanti con la programmazione dell’inaugurazione e non sia stato detto chiaramente, guardate che l’inaugurazione non si può più fare, mancavano dieci giorni, avremo evitato una brutta figura non dico come amministrazione, perché non conta niente, però avremo evitato questo chiacchiericcio, questa cosa di fronte alla città. ecco, la responsabilità che io vedo è questa: il non aver chiarito immediatamente che dopo 10 giorni non si poteva fare l’apertura, per cui non si sarebbe mobilitata la stampa, la gente non avrebbe avuto delle aspettative, sarebbe stata una prassi più normale per la mancanza di documenti.

Io parlo di foglio perché la stampa parlava di foglio, non che io abbia voluto come dire mettere le mani avanti, quindi da questo punto di vista credo che ci sia qualche responsabilità negli uffici forse nel non avere comunicato a chi doveva fare l’inaugurazione che l’inaugurazione non si sarebbe potuta fare dopo dieci giorni. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. LLE/CONS18

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6) Interpellanza consigliera N. Guiduzzi (Cesena 5 Stelle) su insediamento aziende insalubri a Case Castagnoli

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : l’ultima interpellanza all’ordine del giorno è l’interpellanza la n. 6 del nostro

ordine del giorno. questa interpellanza è proposta dalla consigliera Guiduzzi su insediamento aziende insalubri a Case Castagnoli, risponderà l’assessore Moretti, prego consigliera Guiduzzi.

CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : grazie della parola Presidente. La mia interpellanza riguarda la zona

industriale artigianale chiamata zona Sapro, Case Castagnoli, questa zona ha una storia abbastanza lunga, partiamo dal lontano 2004, quindi circa cinque anni fa, nel 2004 il parere dell’ASL e ARPA di Cesena n.648 citava che nei fabbricati produttivi più prossimi alle abitazioni non potranno insediarsi attività ricomprese nell’elenco delle industrie insalubri e veniva citato il decreto ministeriale della sanità del 1994.

A questo punto, pensavo che il Comune avesse fatto una richiesta di chiarimenti perché viene citata una nota del 28 settembre sempre 2004, e l’azienda ASL e Arpa di Cesena manda un secondo parere il 648 bis, e cita testualmente questo: in riferimento alla vostra nota avente per oggetto Parere sulla variante di piano regolatore adozione 17 novembre 2003, si accoglie la vostra valutazione sulla necessità di mantenere coerenti i criteri sulla tutela e si specifica quindi che vanno sottoposte a limitazione per garantire la salubrità dell’insediamento abitativo vanno quindi limitate solo le attività insalubri di prima classe, questo è quello che accade nel 2004 quando due pareri dell’ASL di Cesena davano il loro diniego all’attività di prima classe.

Passiamo al 2006, nel 2006, da un verbale del consiglio comunale, leggiamo questo: questa era una interpellanza posta all’allora assessore e l’assessore risponde questo: a seguito del parere dell’ASL – ARPA nei fabbricati produttivi più prossimi alle abitazioni, bla, bla, non verranno comunque insediate, diceva l’assessore, aziende di prima classe, inoltre sempre a domanda riguardante il riversamento del traffico sulla via Violetti, l’assessore rispondeva che nella zona Sapro il traffico pesante non sarebbe gravitato sulla via Violetti ma che sarebbe gravitato sulla via Emilia.

Allo stato attuale delle cose, sulla via Violetti sono stati aperti due passi carrai, che consentono il passaggio dei mezzi pesanti solo per carico e scarico e citiamo che la via Violetti è una strada stretta che non ha le carreggiate con le metrature necessarie e che ha un divieto di transito ai mezzi pesanti solo per la direzione che va dal Comune di Gambettola verso il Comune di Cesena e non nella direzione opposta.

Andiamo avanti, arriviamo ai giorni nostri. Nella delibera 180 del 2008, quindi abbastanza recente, viene riportato quanto segue: si rende più consona alla norma di settore, la possibilità di insediare industrie insalubri di prima classe in accordo con l’ASL di Cesena, il dipartimento di Igiene Pubblica nei tessuti polifunzionali e nelle aree di trasformazione in oggetto consentendo tale insediamento quando l’introduzione di nuovi metodi di lavorazione e speciali cautele il loro esercizio non rechi danno alla salute della popolazione. Quindi

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noi in questo momento ci siamo visti nel 2008 ribaltare completamente le decisioni prese nel 2004.

La mia interpellanza quindi nasce da questo, noi vorremo sapere quali sono le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a fare un dietrofront riguardo al diniego degli insediamenti di industrie insalubri di prima classe vicino alle abitazioni, vorremo sapere da l’amministrazione se sa quali attività produttive si svolgeranno all’interno dell’insediamento in questione, vorremo anche sapere che cosa si intende nella delibera 180 del 2008 la frase che dice: consentire tali insediamenti quando con introduzione di nuovi metodi di lavorazione e speciali cautele il loro esercizio non rechi danno alla salute della popolazione. Vorremo inoltre sapere quali sarebbero questi nuovi metodi di lavorazione. Inoltre richiediamo se le industrie insalubri di prima classe che andranno ad insediarsi, che si stanno insediando, perché in realtà diciamo che il fabbricato è in fase di ultimazione, vorremo sapere se queste attività saranno sottoposte al procedimento di valutazione di impatto ambientale che è necessario e in ultimo se sarà vietato il traffico ai mezzi pesanti sulla via Violetti, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Guiduzzi. La interpellanza è molto corposa, a lei sono

rimasti 30 secondi per la replica. La parola all’assessore Moretti per la risposta. ASSESSORE MORETTI: ma quello che nell’interpellanza viene definito un dietrofront è

sostanzialmente nato in relazione a un rapporto di collaborazione che normalmente c’è fra gli enti che danno anche delle valutazioni sui piani regolatori in maniera preventiva e a posteriori.

In maniera preventiva in questo senso, l’amministrazione comunale, nell’aprile del 2008, quindi successivamente alla cronologia che è stata descritta nell’interpellanza e cioè fino a quando sono state assunte quel tipo di decisioni, scrive ai vari enti compresa l’USL dicendo che è intenzione dell’amministrazione predisporre una variante al piano regolatore che sono state segnalate alcune difficoltà nella gestione dello strumento urbanistico così come è previsto e chiede genericamente un contributo stante che anche l’USL è un ente al quale spesso vengono chieste notizie e pareri quali possono esseri i suggerimenti da dare per rendere più semplice l’applicazione delle norme del piano regolatore.

In relazione a questa generica richiesta, c’è una risposta dell’USL dell’8 aprile che sostanzialmente prende in considerazione alcuni temi fra questi anche quello sollevato nell’interpellanza, e testualmente la risposta dell’USL è che per quanto riguarda gli insediamenti di industrie insalubri, tralascio gli articoli, leggi e testi unici, si è verificato da tempo una difficoltà di gestione delle relative pratiche stante il divieto assoluto posto per alcune zone di sviluppo produttivo posto in maniera indiscriminata, senza tenere conto del tipo di lavorazione effettuata e delle caratteristiche delle tutele adottate; si ritiene quindi opportuno proporre il ritorno a un riferimento della norma, così come contenuta all’articolo citato che consente un accurato e approfondito esame dell’insediamento proposto, caso per caso, con particolare riguardo alle misure di salvaguardia della salute pubblica progettate e realizzate.

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In buona sostanza il concetto che si esprime è non va vietato per norma e per principio che nelle aree produttive non possono essere insediate aziende insalubri di prima classe, ma stante che si sono migliorate di molto le prestazione anche del tipo di lavorazione di queste aziende, forse è opportuno valutarle, volta per volta, per capire quali sono insediabili oppure no. A questo punto l’amministrazione adotta nella variante 1 del 2008 cioè quella dell’anno scorso una modifica di questa normativa che in sostanza prende e recepisce pari, pari quello che è il Testo Unico a cui l’USL in questa nota si riferisce, la ribalta e la ripropone nel piano e cioè dice in seguito a questo che possono essere insediate anche aziende insalubri di prima classe posto che ci siano delle condizioni di lavorazione di queste aziende che siano compatibili con quel luogo e dintorno.

E’ evidente che questo essendo un elemento di principio peraltro non ancora conformato, voglio ricordare che quella variante è stata adottata ma non ancora approvata definitivamente, consente il recupero di questa modalità normativa.

Ora, venendo alle altre risposte sarà invece telegrafico, nel senso che per quanto riguarda quali siano le aziende produttive che possono insediarsi, oggi non è dato da sapersi, perché dipende da chi lo richiede e evidentemente solo quando verranno presentate le pratiche edilizie sarà possibile capire che tipo di attività si potranno insediare.

Relativamente a che cosa vuol dire consentire insediamenti quando con l’introduzione di nuovi metodi di lavoro speciali, il loro esercizio non rechi danno alla salute della popolazione, è esattamente quello che è scritto, vuol dire questo, non credo che ci sia niente da commentare.

Per quanto riguarda invece quali sarebbero questi metodi, dipende da tipologia di lavoro, dipende se si insedia un carrozziere piuttosto che una acciaieria evidentemente, e quindi questi metodi di lavoro come l’USL dice esattamente caso per caso, vanno verificati non genericamente ma caso per caso.

Per quanto riguarda invece la valutazione di impatto ambientale, è ovvio perché lo prevede la legge ed è proprio la modalità in cui attraverso la quale, mi scuso, si verifica se quella tipologia di attività e quel sistema di lavorazione è compatibile o meno e nel caso in cui non sia compatibile, non è avallato, nel caso sia compatibile vanno date le prescrizioni per renderlo compatibile e mitigabile dal punto di vista ambientale.

Per quanto riguarda la questione dei mezzi, anche questa sarà vista in funzione della tipologia di insediamento e cioè attraverso la via perchè è evidente che certi tipi di attività possono portare anche degli impatti ambientali significativamente diversi dal punto di vista del traffico, altri no; in un caso probabilmente sarà chiesto anche come adeguamento un divieto, in altri non è detto che lo sia, ma quello è un problema che si vedrà solo nel caso qualcuno si insedi, qualora si verifichi che tipo di insediamento è, e che tipo di prospezione interna nel sistema di lavorazione, e esterna ci sarà dal punto di vita dell’impatto e proprio per questo la legge, non è una assicurazione che do io, prevede che si faccia la via, cioè la valutazione di impatto ambientale.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Moretti. Trenta secondi per la replica.

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CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : infatti ho pochissimo tempo, lei ha risposto esattamente quello che mi

aspettavo, nel senso che io reputo la sua risposta abbastanza vaga e però mi darà modo di fare una nuova interpellanza più mirata perché penso che lei non abbia colto la sostanza della mia richiesta, nient’altro, grazie mille.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Guiduzzi. Chiudiamo così la parte del nostro ordine del

giorno che riguarda le interpellanza. Chiedo conferma al Segretario, sono stati nominati gli scrutatori ? allora

chiedo subito ai consiglieri, se ci sono due scrutatori di maggioranza volontari e uno di minoranza, Balzoni, Turchi sono disponibili per la maggioranza; disponibile Cappelli per la minoranza, grazie mille per la disponibilità.

LLE/CONS18

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7) Ex Poligono di Tiro di proprietà dell’Agenzia de l Demanio. Esercizio

del diritto di prelazione e acquisizione del bene PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : al punto 7 del nostro ordine del giorno, c’è la delibera che è stata discussa in

prima commissione consiliare il 29 ottobre, viene presentata in consiglio con discussione. La delibera riguarda Ex Poligono di tiro di proprietà dell’Agenzia del Demanio, esercizio del diritto di prelazione e acquisizione del bene.

La parola all’assessore Battistini per la presentazione della delibera, cinque minuti.

ASSESSORE BATTISTINI : la delibera ha per oggetto l’esercizio del diritto di prelazione e acquisizione

dall’Agenzia del Demanio di un bene che è un terreno, Ex Poligono di tiro a segno di circa 8500 mq, situato nei pressi dello svincolo della Secante, Cesena Nord, a un prezzo di 292.000 euro più 4500 euro di spese contrattuali.

Si tratta di un’area quindi acquisibile al prezzo di 34,08 euro al mq, un’area inserita nel progetto di riqualificazione urbana denominato Novello, in cui il Comune ha già altre proprietà, che quest’area denominata Novello è sicuramente il progetto di riqualificazione urbana più importante della città, l’Agenzia del Demanio intende mettere all’asta questo terreno e in base alla legge, per cui gli enti locali possono esercitare un diritto di prelazione, ci ha chiesto in settembre formalmente con una comunicazione se il Comune di Cesena era interessato a esercitare questa prelazione.

La valutazione è stata questa, cioè di cogliere un’opportunità di completare con una proprietà da acquisire al patrimonio comunale, quindi dei cittadini, un completamento di un’area su cui c’è una revisione importante di sviluppo della città che nel piano regolatore attuale è destinata ad infrastrutture generali e servizi di interesse sovracomunali, quindi sono previsioni pubbliche finalizzate all’acquisto da parte dell’amministrazione comunale, quindi a tal fine previsto dal piano regolatore.

L’amministrazione ha fatto queste valutazioni e quindi la proposta è di acquisire quest’area al patrimonio del Comune di Cesena e di esercitare il diritto di prelazione. Sottolineo molto l’aspetto legato al completamento delle proprietà già esistenti, perché quest’area dà ad esse il fronte sulla strada e partendo il progetto di riqualificazione Novello, sicuramente offre importanti opportunità al progetto di riqualificazione stesso. Va considerato l’opportunità di esercitare il diritto di prelazione anche in funzione del fatto che svolgendosi poi l’eventuale gara, l’eventuale asta, tutti i privati dell’area potrebbero essere a loro volta interessati a questa superficie, pur avendo previsioni pubbliche, poiché comunque quest’area partecipa alle previsioni complessive del piano.

Questa è stata la valutazione fatta, la valutazione del prezzo è stata fatta dall’Agenzia del Demanio e noi abbiamo ritenuto che fosse congruo e quindi nell’interesse della città, proponiamo di acquisirla, grazie.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Battistini per i chiarimenti. Dal momento che, come vi

dicevo, viene portata in consiglio con richiesta di discussione, ricordo i tempi concordati in sede di conferenza di capigruppo, 5 minuti per i gruppi numericamente più piccoli, 10 per i medi e 15 per il grande.

Prego, se qualcuno chiede la parola, gliela do molto volentieri… prego consigliera Celletti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la ringrazio Presidente, molto brevemente, l’assessore sa già, che sono state

in commissione sollevate diverse perplessità sull’acquisizione di questa piccola area in realtà, che è in una posizione anche che non ci fa capire, che per lo meno non giustifica non solo il costo ma anche questa volontà dell’amministrazione di acquisirla, si tratta di 300mila euro, che non sono pochi e anche a fronte, lo vedremo dopo, a questo confronto risibile somma che ci permetterebbe di rimanere soci di SEAF, cioè andiamo a spendere 300mila euro per un’area di 8500 mq, che non si sa quale destinazione avrà e che è eventualmente solamente utile in vista del progetto Novello, semmai questo si realizzerà, e poi diciamo no invece a una ricapitalizzazione che con una cifra che mi sembra, sui giornali ho letto 120mila euro, l’assessore aveva detto 90 mila per rimanere soci di SEAF, io non vedo neanche il paragone fra le due cose e quindi mi meraviglio che l’amministrazione comunale sia disponibile a sborsare una cifra di tale entità per obiettivi che l’assessore non ci ha detto oppure non poteva dirci in commissione e che anche stasera ha ribadito, dice che è un’opportunità per il progetto Novello, ma questa opportunità noi non la riusciamo a capire.

Per questo motivo non voteremo assolutamente questa delibera e anzi vorremo capire proprio quali sono questi benefici che potrebbe portare questa opportunità al progetto Novello perché durante la commissione c’è stato un po’ sbarlocato così che non l’acquisisca poi un privato, ma privati in un’area di questo genere qui cosa ci può fare, vedendo la conformazione di quest’area che è strettissima e lunghissima, quindi un’area che non presuppone speculazioni di un qualche tipo, evidentemente c’è un progetto da parte della società che gestisce il Novello che non ci vuole dire, che non riusciamo a capire e che quindi per noi non giustifica un tale sborso di denaro.

Per questo il nostro voto sarà no. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti che mi pare abbia espresso anche una

dichiarazione di voto. Se ci sono altre richieste di intervento? prego consigliere Formica.

CONSIGLIERE FORMICA (Gruppo PDL) : grazie Presidente. Come abbiamo avuto modo di dire anche in commissione,

qui si tratta di esercitare un diritto di prelazione su un terreno che non si conosce esattamente quello che si dovrebbe fare, perché, in un primo

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momento, si è anche parlato che potrebbe venire la sede della Protezione Civile, poi si è parlato di un’integrazione al quartiere Novello, quindi è un’operazione dubbia secondo quello che posso vedere io, oltretutto, per comprare, visto che non ci sono altri concorrenti, quindi non vedo perché il Comune abbia questa necessità di spendere circa 300 mila euro, sono esattamente 8584 metri per 292 mila più 4500 di spese notarili che andiamo a circa 297, quindi con un media di circa 35 euro al mq tutto compreso, quindi io vorrei capire bene a che cosa serve questo terreno e quale è la necessità, come dicevo prima, non c’è nessun altro concorrente se nonché il Comune, quindi noi in quanto non vediamo la chiarezza di questa operazione, sicuramente il nostro voto sarà contrario.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Formica. Se i consiglieri intendono procedere con la

discussione…prego consigliere Venturi. CONSIGLIERE VENTURI (Gruppo PD) : grazie Presidente. Diciamo che se è vero che il prezzo fissato dal Demanio

non è propriamente gratuito e questo lo abbiamo già discusso in commissione, credo però che sia più importante spostare l’attenzione su quello che è la relativa strategicità dell’area e anche l’osservazione che va fatta. Qui stiamo parlando di un intervento a scopo pubblico e non possiamo permetterci di giocare al calcolo delle probabilità con quelli che sono soldi di tipo pubblico.

E’ probabile che, in fase d’asta, non si presenti nessuno, però, è anche possibile che, nella stessa fase d’asta, presentandosi un privato questo può acquistare un’area su cui è previsto da Novello, c’è un’intera documentazione, un progetto specifico e quindi è probabile che un eventuale privato acquisendo un’area che ha carattere pubblico lo faccia esclusivamente per speculazione edilizia e quindi credo che una buona amministrazione pubblica che abbia l’interesse dei cittadini in primo luogo non possa considerare valida questa alternativa.

Se poi vogliamo fare un’osservazione di carattere un pochino più urbanistico, quest’area, questo progetto fagiolo come è stato chiamato anche in commissione, è l’ingresso a quella che è la città nuova, si passa attraverso tutto il complesso di insediamenti artigianali commerciali industriali di Martorano ed è veramente l’ingresso della nuova città e quello che è il quartiere del Lungo Savio, quindi l’attenzione deve essere posta in maniera importante, l’area in oggetto ha una previsione di piano ed anche una previsione di progetto che è coerente con quelli che sono gli strumenti urbanistici, non va contro quello che è il progetto del Novello e quindi non vedo tante alternative se non quelle di acquisirla per buona pace di tutta l’assemblea, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Venturi. Prego consigliere Di Placido. CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : grazie Presidente. Io devo dire che convengo con quasi tutto l’intervento del

collega… non si sente… dicevo la politica è bella anche perché io convengo

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con quasi tutto quello che ha detto nell’intervento che mi ha preceduto del collega Venturi, ma credo che rispetto a lui arriverò a delle considerazioni finali diverse. Lo dico perché ho apprezzato i ragionamenti che ha fatto il collega Venturi sul fatto soprattutto che questa è un’area che anche per la sua locazione logistica debba meritare grande attenzione da parte nostra.

Io convengo e riprendo questa considerazione e la amplio per dire proprio perchè quest’area dovrebbe avere grande attenzione da parte nostra, probabilmente il consiglio comunale meritava di sapere qualcosa di più riguardo a quest’area senza che gli venisse proposta un’acquisizione, mi si passi il termine, al buio, che cosa succederà di quest’area? Se veramente è così strategica e se noi da tanto tempo che siamo in trattativa con il Demanio per poter acquisire quest’area per la quale c’è un diritto di prelazione degli enti pubblici secondo legge, perché conseguente a questo interesse non c’è stata manifestata anche la prospettiva dell’amministrazione comunale nei confronti dell’area stessa? Qui nessuno ha sospetti di speculazione o quant’altro, però vogliamo solamente capire perché in queste settimane si sono moltiplicate le voci sulle quali noi avremo gradito avere un chiarimento, sarà una propaggine del quartiere Novello? Sarà un utilizzo invece pubblico per cui il Comune ci insedierà una parte della propria struttura logistica di trasporto e quant’altro con i problemi anche di aree infrastrutturali che ci potrebbero essere? Sarà un altro tipo di utilizzo e faccio un esempio, sarà un nuovo parco o aumenterà la disponibilità di verde di questo Comune?

Ebbene, io credo che all’atto di acquisizione di un’area del genere, sarebbe stato bello poter sapere quali erano gli indirizzi dell’amministrazione per poi eventualmente dire, si, questa proposta ci sta, una migliore, oppure dal nostro punto di vista non è economicamente strategicamente interessante acquisire quell’area.

Quello che ci lascia un po’ perplessi, assessore è che ci chiedete di votare l’acquisizione di un’area per 300 mila euro che non sono proprio due soldi e che sembra che valgano di meno dei 90 mila euro che tra poco pare ci rifiuteremo di dare per la ricapitalizzazione di SEAF, allora, se c’è poca chiarezza e vogliamo giocare a carte scoperte su SEAF ma entreremo dopo su questo argomento, allora io avrei gradito un gioco a carte maggiormente scoperte su questo e quindi noi non possiamo votare questa delibera semplicemente perché se dal punto di vista del principio possiamo essere d’accordo, avremo gradito da parte della giunta sapere qualcosa di più chiaro su quelle che erano le prospettive su questo terreno per poter poi dare un nostro contributo.

Questo non è successo, noi una votazione … non si sente PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Di Placido, chiaro e sintetico. Ci sono altri interventi?

Prego consigliare Pagni, poi consigliere Prati. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : grazie. La mia, fondamentalmente, è una dichiarazione di voto, la posizione

dell’Italia dei Valori è stata già delineata in sede di commissione, abbiamo compreso che l’acquisizione di questa area è a completamento di una proprietà

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e riteniamo che per lo sviluppo dell’intera area può essere un’acquisizione strategica.

Pertanto l’Italia dei Valori è favorevole ad esercitare il diritto di prelazione e quindi voterà favorevole.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Pagni. La parola al consigliere Prati che l’ha chiesta. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : la discussione in commissione è stata abbastanza ampia, però, i problemi e i

dubbi rimangono sempre, si dice che si va ad acquisire quest’area di 8500 metri in pratica perché si va a completare la proprietà, quel pezzo di terreno che si trova fra l’accesso alla Secante e la strada che porta all’Ippodromo.

Per quanto riguarda la destinazione, io, dopo la commissione, mi sono interessato presso l’Urbanistica e quindi il discorso del Novello sarà un discorso futuro, perché oggi è assolutamente escluso che questo terreno sia inglobato all’interno del progetto Novello, come ci è stato … in commissione …, quindi questo terreno con il progetto Novello non c’entra niente.

La destinazione urbanistica, detto da coloro che sono l’Urbanistica e quindi non ho motivo di dubitarne, è quella che troviamo descritta al secondo paragrafo, quindi destinato ad infrastrutture generali quali sistema dei servizi, qualità dell’ambiente e quant’altro.

E, dato il difficile accesso a quest’area trovandosi fra due strade di grande traffico, forse, la cosa migliore sarebbe quella di destinarla a verde, per tutta una serie di motivi, per il traffico che c’è, per l’inquinamento … non si sente più bene

Poi c’è un altro fattore, il Comune è già proprietario della stragrande maggioranza di quell’isolato di terreno e lo ha conferito a Valore Città, per essere venduto. Allora se questo diviene strategico per cui è necessario acquistarlo perché il Comune deve fare chissà che cosa, vorrei capire qual è il motivo che è stato ceduto a Valore Città per essere venduto. Sappiamo tutti che Valore Città è una società veicolo che il Comune ha creato per vendere immobili, allora qualcuno direbbe o delle due l’una, o è strategico per cui se ne acquista un altro prezzo e si tiene oppure non è assolutamente strategico e lo si vende, allora, a questo punto, verrebbe da dire siccome viene acquistato a 34 euro al metro e il valore dato al terreno che è stato ceduto a Valore Città è di 45 euro, l’equazione è semplice, si vuole fare una speculazione, perchè lo acquistiamo a un valore inferiore a quello che è un valore di mercato secondo noi.

Ecco allora io credo che bisogna essere chiari, non ci si può raccontare una cosa mentre, invece, è un’altra, quindi, al di là di quello che potrebbe essere anche un affare se l’assessore dice si, lo facciamo per fare una speculazione, e quindi ci guadagniamo 80-90 mila euro, di questi tempi, si, potrebbe far buono e via dicendo, però le spiegazioni che vengono date riteniamo che sia impossibile approvare e portare avanti questa delibera, quindi noi per quanto ci riguarda e così faccio anche la dichiarazione di voto, siamo contrari a questa delibera, all’acquisizione di questo terreno per i motivi che ho sopraindicato.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. Prego consigliera Guiduzzi. CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : allora, la questione in oggetto, cioè l’acquisto di questo terreno denominato

Ex Poligono di tiro in delibera, verrà acquisito con un costo di 293 mila euro, pari a circa 35 euro al mq, prezzo stabilito dal Demanio e non sindacabile. Sorvolando sul fatto che lo Stato si mette nello stato di massimizzare i profitti a discapito delle amministrazioni comunali, cosa ormai risaputa, si può concentrare l’attenzione sul fatto che il prezzo è davvero molto, molto alto. L’assessore in commissione ha cercato di convincerci che con la logica del buon padre di famiglia che questo acquisto per il Comune di Cesena era di vitale importanza, una sorta di manna che ci sta piovendo dal cielo e che saremo degli sprovveduti se decidessimo di non acquistare.

Noi della Lista civica Cesena 5 Stelle non riteniamo affatto che questa sia una occasione da non perdere, la svendita del territorio è una prassi che lo Stato e i Comuni stanno da anni effettuando in modo indiscriminato e che va bloccata.

Se quest’amministrazione avesse l’intenzione di acquistare questo terreno per farne verde pubblico, noi saremo i primi sostenitori di questa iniziativa, ma siccome ci è parso di capire che l’acquisto del terreno andrebbe di fatto a favorire eventuali possibili speculazioni, ci opponiamo nel modo più fermo e risoluto. Non ci consola affatto che il richiamato piano regolatore del 2000 prevede per quella zona ad uso di infrastrutture generali e della qualità ambientale, perché siamo anche consci del fatto che è possibile cambiare la destinazione dell’uso del terreno tramite variante al piano regolatore, cosa già accaduta in passato, oppure consentire a qualche privato di costruire in deroga, sorvolando sulla distanza che si dovrebbe mantenere, ad esempio, della Secante. Questo solo per qualche esempio.

Le amministrazioni comunali in tutta Italia non solo di Cesena dovrebbero in realtà prodigarsi per effettuare una tutela del denaro e del verde pubblico al fine di garantire servizi efficienti e aria responsabile. Se in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando che impone riflessioni e revisione del modus operandi che la gestione passata ha messo in campo, e se vogliamo veramente essere coraggiosi e cominciare a pensare a politiche di ampio respiro per il domani e per lasciare alle generazioni future un territorio vivibile e davvero al servizio della popolazione, allora dobbiamo avere uno scatto di orgoglio e varare una variante al piano regolatore che preveda crescita zero perché zero è la crescita demografica nel nostro territorio e non vediamo per quale motivo dobbiamo continuare a consumare un territorio in assenza di aumento della popolazione.

Per questo motivo mi dichiaro completamente contraria all’acquisto di questo terreno.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Guiduzzi. Il consigliere Venturi è già intervenuto su questa

delibera…lei può intervenire per dichiarazione di voto eventualmente ma non in dibattito. Il Regolamento non ce lo consente.

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Consigliere Venturi : ? …al capogruppo 6 minuti, potevano essere cumulati, comunque intervengo

per la eventuale dichiarazione di voto. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : se qualcun altro del gruppo vuole intervenire il tempo c’è…non è possibile

però intervenire nel dibattito due volte sulla stessa delibera. Prima della dichiarazione di voto, se non ci sono altre richieste di intervento, darei la parola all’assessore per la replica rispetto agli interventi, poi dopo procediamo per chi vuole e per chi intende farlo alle dichiarazioni di voto, prego la parola all’assessore Battistini.

ASSESSORE BATTISTINI : grazie Presidente. Qualche chiarimento, la prima cosa che osservo rispetto

alle perplessità che sono state avanzate da alcuni su quello che è il valore dell’area, che è l’opportunità di acquistare in fondo una piccola porzione di terreno, la proprietà è del Demanio e chi pensa a delle speculazioni, vorrei subito dargli la possibilità di togliere dal campo questa ombra, in quanto noi compriamo dal Demanio e diamo soldi allo Stato, non è che li diamo a qualcuno, che gli facciamo un favore.

Quando io parlo di completamento nell’introduzione, faccio riferimento ai due tentativi che sono stati fatti dall’amministrazione nel 2003 e nel 2007 di acquisire direttamente dal Demanio, il Demanio non è una immobiliarista e il Comune non è uno speculatore privato, per cui il Comune aveva già tentato di acquisire questa piccola porzione di terreno, infatti, sono 8500 metri, proprio perché aveva identificato in quest’area che è un’area compresa dentro il cosiddetto progetto di riqualificazione Novello, non è fuori, è dentro, c’è una piccola porzione sempre pensando alle speculazioni immobiliari, c’è una piccola parte di questo terreno è già stata utilizzata dall’amministrazione perché lì sopra c’è già una pista ciclabile, quindi se vogliamo pensare a quale utilizzo un domani si vorrà fare, ecco una porzione di questo ad oggi è già una pista ciclabile, non so se questo può contribuire a rispondere a qualche possibilità di utilizzo. Questa parte di terreno è già una piccola porzione, una parte di questo è già utilizzata per la pista ciclabile.

Sull’opportunità di acquisire questo, qui non è che ci sia un’ansia a tutti i costi, l’amministrazione valuta, in questo caso è il Demanio, noi, ripeto, non è che tutte le mattine fossimo qui appena ci svegliamo a preoccuparci di acquisirei quell’area, però erano anni che era uno degli obiettivi per completare quel progetto di riqualificazione all’interno del quale ci sono delle previsioni complessive.

Voglio ribadire che rispetto a questo, compriamo comunque un’area, un terreno, quando qualcuno fa il parallelo rispetto all’opportunità questo si e la ricapitalizzazione di SEAF no come alcuni hanno fatto, io ribadisco che qui vogliamo essere coerenti, recentemente abbiamo discusso in altri consigli comunali altre delibere dove noi abbiamo dichiarato e poi siamo stati coerenti, abbiamo scelto di mantenere degli assets anziché trasformare degli assets in titoli azionari, avere delle proprietà immobiliari fisiche, degli assets, dei beni, è

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preferibile, è dal punto di vista del bene pubblico, dell’interesse pubblico non può essere scambiato dal nostro punto di vista, dalla nostra ottica, dalle linee di lavoro di quest’amministrazione, non viene scambiato con dei titoli o con dei beni cartacei che non sono materiali e tangibili come stiamo parlando adesso di questo che è un terreno che sicuramente non è un’area di grandissima dimensione, però, voglio richiamare che è all’interno del progetto di riqualificazione Novello.

Questo progetto ha al suo interno una serie di destinazioni, di sviluppi, di potenzialità che andranno ripartiti tra tutti i proprietari dell’area, tutti i proprietari che insistono all’interno del progetto; come il consigliere Venturi opportunamente ha rimarcato, è la porta della città venendo dal Ravennate, lungo il Savio, non è un prezzo basso ma è il prezzo che ha fissato il Demanio che con l’ente locale non ha mai avuto un atteggiamento collaborativo, abbiamo sempre dovuto andare noi a comprare, a partecipare a delle gare o esercitare una prelazione come in questo caso, non c’è mai stata la collaborazione che poteva esserci fra enti pubblici come invece il Comune ritiene di dover fare nell’interesse dei cittadini e in questo caso abbiamo valutato l’opportunità che ci veniva data per non dover fra qualche anno andare a chiedere a qualcun altro o doverci poi così mordere le mani per non averlo fatto a tempo debito, anche se il prezzo non è basso, però a fronte del prezzo pagato nel patrimonio del Comune, dei cittadini entra un bene, non entra carta e non vengono comunque buttati, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Battistini. Dopo questa replica e queste risposte, possiamo

procedere con le dichiarazioni di voto per chi vuole. Se ci sono dichiarazione di voto, qualcuno le aveva già fatte nel suo intervento, se qualcuno le vuole fare le può fare adesso, altrimenti procediamo direttamente. Dichiarazione di voto? Prego consigliere Ferrini.

CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : … mi verrebbe da dire … non si sente più… troppo lontano dal microfono…

… PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Ferrini. non vedo mani alzate per dichiarazione di voto,

invito anche i consiglieri magari a prenotarsi con un po’ di anticipo, bene, consigliere Baronio a lei la parola per dichiarazione di voto.

CONSIGLIERE BARONIO (Gruppo PDL) : come dichiarazione di voto noi ribadiamo la contrarietà perché quell’area lì e

anche le aree adiacenti, che sono state inglobate in una parte di Cesena con un traffico notevole, io credo che un Comune lungimirante avrebbe dovuto in questa sede qui già dire cosa ha intenzione di fare. Io ho apprezzato i Repubblicani che hanno detto quest’area qui mi raccomando, così in mezzo al traffico, la Secante, l’uscita, la rotonda nuova della Secante che abbiamo fatto, venga destinata a verde, magari si ribalti l’indice di edificabilità che c’è da altre parti; abbiamo sentito anche il consigliere 5 Stelle dire continuiamo a costruire,

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ad andare avanti, con questa logica che non si arresta mai, per cui noi credevamo che in un’acquisizione del genere ci fosse già pronto una prospettiva. Il sospetto che abbiamo è che l’idea ci sia già ma che non voglia essere detta e accettiamo la pista ciclabile ma non ci può portare ad un voto favorevole, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Baronio. Io non ho prenotazione, prego consigliere Venturi,

a lei la parola per dichiarazione di voto. CONSIGLIERE VENTURI (Gruppo PD) : si, grazie Presidente. Mi ripeto, citando quello che è anche presente anche

agli atti del concorso Novello, dove questa parte ricade all’interno dell’intera area di trasformazione, ma fa comparto a se; all’interno di questo comparto, la funzione è chiaramente specificata ed è: servizi pubblici speciali, all’articolo 55 delle Norme di Attuazioni, i servizi di interesse sovracomunali comprendono tutte le aree destinate a spazio, attrezzature, servizi di interesse pubblico a livello sovracomunale e tali aree sono eventualmente preordinate all’esproprio, e queste aree sono preordinate all’esproprio, -mi faccia finire-, quindi credo che questo vada un po’ a fugare quello che è la paura di qualcuno su quelle che sono eventuali speculazioni di tipo edilizio. Su quest’area è previsto un interesse assolutamente pubblico e non privato.

Invito anche qualsiasi consigliere a potentare un eventuale cambio di destinazione d’uso a livello residenziale in una qualsiasi parte di Cesena, è talmente satura ormai da strumenti urbanistici che è davvero difficoltoso, qui è chiaro quello che è previsto, poi se vogliamo continuare a raccontarcela va tutto bene, però c’è un progetto, c’è uno strumento urbanistico che è assolutamente coerente con il progetto, non vedo nessun dubbio, nessun celato di qualsiasi tipo, quindi la dichiarazione nostra ovviamente è favorevole all’acquisizione di quest’area.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Venturi. Prego consigliera Celletti. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. I chiarimenti che sono venuti dall’assessore chiaramente

non ci hanno così fugato il dubbio. Io devo dire al collega del PD che non siamo stati noi a giustificare quest’acquisizione con la questione dell’appetibilità per i privati, ma è stato esattamente il collega Pullini in commissione che ci ha detto è meglio che lo compriamo noi, che lo compri il Comune proprio per gli obiettivi piuttosto che diventi appetibile per un privato a prescindere dalla destinazione, l’ho preso giù testualmente quando è stato pronunciato, quindi ho detto proprio vengo incontro a lei, noi non pensiamo che sia appetibile per un privato questo e non capiamo tuttavia perché il Comune di Cesena lo debba acquisire con questa sorta di fretta visto che in questo momento non ci hanno ancora detto che cosa ci va a finire, perché anche lei ci dice in questa zona qui ci sono dei servizi pubblici, chiamiamoli così banalmente, bene, quali sono? che cos’è che ci verrà fatto? se noi non capiamo questo, non possiamo approvare una spesa

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di questa entità, perché se voi mi diceste spendiamo 300 mila euro perché lì ci verrà questa cosa qui che è così importante per la cittadinanza di Cesena, che non si può fare a meno di farlo, allora io direi se effettivamente è importante, per quale motivo non acquisirlo, ma visto che non sappiamo che cosa avverrà che forse servirà al progetto Novello e forse sarà per eventuali servizi pubblici, in questo momento, secondo me non è da acquisire per questo motivo qui.

Io sono certa che qui non c’è nessun tipo di speculazione di privati e che non verrà una speculazione di privati ma questo dubbio non lo abbiamo sollevato noi, comunque, il nostro voto rimane negativo, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Se ci sono consiglieri fuori che intendono

partecipare al voto, li invito ad entrare, prego consigliere Prati, invitavo solamente i consiglieri a prepararsi, le do la parola per la dichiarazione di voto.

CONSIGLIERE PRATI (UDC) : credo che dagli ultimi interventi, in particolare dal consigliere Venturi e la

risposta dell’assessore-Vice Sindaco abbiano messo in evidenza le contraddizioni che nel mio intervento avevo fatto presente, perché il consigliere Venturi ha confermato quello che ho detto io, quest’area non è nel discorso del Novello ma fuori e ha quella destinazione che abbiamo e quindi il discorso che ha fatto il Sindaco di dire che comunque quell’area essendo inserita in questo contesto, quindi non ha questa destinazione, ma la destinazione complessiva del comparto che tutti sappiamo e via dicendo, con una parte di edificabile, commerciale, tutto quello che c’è nel comparto, viene a cadere.

Allora se c’è l’intenzione di acquisire questo per avere del patrimonio in un momento di crisi come l’attuale, spendere 290 mila euro come se non avessimo il posto dove spenderli e quindi li investiamo in un terreno, dall’altra parte, come ho detto anche prima, l’altro terreno lo si mette in vendita, allora fatemi capire quale è la coerenza di questi discorsi? Certamente che se questo verrà inserito nel progetto Novello potrebbe essere appetibile perché ha poi le potenzialità che ha tutto l’altro terreno che è compreso nel Novello. Allora in questo che non c’è chiarezza sui discorsi che sono stati fatti. Perché con più ne discutiamo con più queste incongruenze emergono.

Allora, se l’amministrazione dicesse esattamente cosa ha intenzione di fare, non lo ha detto né qui, né in commissione consiliare, forse il discorso sarebbe un po’ più chiaro, in questa situazione il nostro voto è certamente negativo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. Invito di nuovo i consiglieri che vogliono partecipare

al voto di entrare in sala, a prendere posto, non ho altre richieste, non vedo mani alzate, quindi non ho altre richieste di dichiarazione, quindi metto al voto la delibera al n. 7 del nostro ordine del giorno: Ex Poligono di tiro di proprietà dell’Agenzia del Demanio, esercizio del diritto di prelazione e acquisizione del bene:

chi vota a favore di questa delibera alza la mano: Gruppo PD, Italia dei Valori, Sinistra per Cesena

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chi vota contro: Cesena 5 Stelle, UDC, PDL, Lega Nord chi si astiene: Partito Repubblicano Per questa delibera viene chiesta la immediata esecutività: chi vota a favore dell’immediata esecutività di questa delibera: Gruppo PD,

Italia dei Valori, Sinistra per Cesena, Partito Repubblicano chi vota contro: Cesena 5 Stelle, Lega Nord chi si astiene: PDL, UDC Benissimo, vi ringrazio colleghi. LLE/CONS18

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8) SEAF SPA Aeroporto di Forlì. Situazione patrimo niale al 31 agosto 2009. Provvedimenti art.2446 C.C. – Perdite SEAF es ercizio 2007: rimborso quota anticipata in sostituzione di SAB SP A

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : possiamo procedere con la delibera al punto 8 del nostro ordine del giorno:

SEAF SPA Aeroporto di Forlì. Situazione patrimoniale al 31 agosto 2009. Provvedimenti art.2446 C.C. – Perdite SEAF esercizio 2007: rimborso quota anticipata in sostituzione di SAB SPA.

Questa delibera è stata presentata in prima commissione consiliare il 9 novembre, viene presentata in consiglio con richiesta di discussione. Chiedo all’assessore Battistini se vuole introdurre questa delibera, pertanto gli do la parola prima di aprire la discussione, prego.

ASSESSORE BATTISTINI : grazie Presidente. La delibera è un po’ complessa, articolata, fa riferimento a

una delibera da assumere nell’assemblea sociale di SEAF che avrà luogo il 18 novembre, ma ha una storia molto ampia, come qualcuno ha già avuto modo di richiamare.

Già il consiglio comunale di Cesena, dopo aver esaminato il business plan predisposto dalla società nel gennaio 2009, dopo essere intervenuto nell’aprile del 2009 approvando gli interventi sul capitale sociale, già aveva subordinato la valutazione del futuro mantenimento della partecipazione del Comune di Cesena alla realizzazione del piano industriale e all’ingresso dei privati nella SEAF SPA.

La situazione contabile al 31 agosto vede oggi una perdita di circa 4,5 milioni su un capitale sociale di 6 milioni; i ricavi al 31 agosto sono di circa 6,1milioni, ivi compreso i 400mila euro di contributi, nei costi ci sono 3,6 milioni di allotment e circa 2 milioni di spese promozionali, di rappresentanze pubblicitarie, a fronte di 3,6 milioni di allotment, ci sono 1,8 milione da ricavi da call center, quindi se andiamo a vedere la perdita deriva in gran parte dall’arrivo di voli quindi per far arrivare voli si paga e questo genera la perdita del bilancio.

Poiché sono anni che questa situazione persiste, a seguito di ciò, quindi se a fine anno si conferma il trend, le perdite arriveranno a 6,5 milioni e così stanno le cose, se noi sommiamo le perdite degli ultimi cinque esercizi, ivi compreso l’esercizio 2009, si arriva a superare la somma di 22 milioni, parlo solo degli ultimi cinque anni.

Io credo che questa sia una situazione, che ormai è diventata strutturale, il piano industriale prevedeva l’ottenimento della concessione quarantennale sul terreno su cui sorge l’aeroporto e l’ampliamento del … aeroportuale, per consentire di inserire ulteriori terreni dove poter fare lo sviluppo dell’attività cosiddetta “non aviation”, poiché, come abbiamo visto dai dati, l’attività di gestione aeroportuale legata all’arrivo di voli è assolutamente insufficiente, il piano industriale puntava sullo sviluppo della parte non aviation, per arrivare a un equilibrio economico.

Dalle comunicazioni che la società ci ha inviato con le note allegate dell’advisor … con le note di Enac, si deduce che questa realizzazione del piano industriale viene se non in forse, comunque viene ritardata. Noi abbiamo

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già avuto un rilievo della Corte dei Conti per quanto riguarda le partecipazioni che generano perdite e ci chiedono il motivo, di giustificare, posto che le perdite devono avere carattere una tantum, straordinario, non possono essere strutturali, noi dobbiamo trarre delle valutazioni.

È vero che l’infrastruttura aeroportuale è un’infrastruttura di servizio al territorio, è vero che attorno ad essa vi è un progetto in parte realizzato tramite la collocazione del Liceo tecnico dell’aeronautica, dell’ENA Accademy, che sono importanti strutture formative, che hanno ampliato l’offerta e quindi l’interesse del polo aeronautico, è vero che c’è un ulteriore forte interesse di ulteriore sviluppo di un polo tecnologico aeronautico che è tuttora in corso nel Comune di Forlì, e quindi noi sottoscriviamo, vogliamo partecipare a questo progetto di sviluppo, ma il progetto di sviluppo è una cosa, essere partecipi è una cosa, investire su delle perdite è un’altra, soprattutto quando queste dimostrano di essere ormai definitive strutturali, non vi è stato nel frattempo il coinvolgimento del territorio, c’è stata molta confusione, la conflittualità non ha aiutato, nel settore aeroportuale c’è molta conflittualità, in tutte le regioni vi è conflittualità, in Veneto, l’aeroporto di Venezia e l’aeroporto di Verona si fanno concorrenza, in Lombardia, l’aeroporto di Milano in realtà che è Linate, poi c’è quello di Malpensa che è più di Varese se vogliamo, perché è più vicino a Varese che Milano, ma si fanno concorrenza e ad essi fa concorrenza l’aeroporto di …, oggi, a Brescia, gli enti locali vogliono realizzare un aeroporto a Monte Chiari che già c’è in piccola dimensione ma lo vogliono sviluppare perché vogliono il traffico anche su Brescia.

La concorrenza c’è dappertutto, c’è anche per quanto riguarda la nostra regione, la partecipazione di SAB nell’aeroporto di Forlì non ha generato quella potenziale auspicata collaborazione, anzi, la SAB, dopo essere stata socia della società, ha poi effettuata un’operazione in piena concorrenze portando via i voli di Rayn Air all’aeroporto di Forlì, dove c’è stato un periodo in cui fra Rimini, Forlì e Bologna, Rayn Air è stata capace di metterli in concorrenza per farsi offrire di più, quindi di incassare più soldi per portare i propri arrivi, e questo è tutto vero, perché è andata così, è giusto che il nostro territorio mantenga, ma mantenga un piede, io dico un piede in un progetto, vorrei che non fossimo i soli, perché al momento a parte il Comune di Forlì, la provincia e la regione, non ci sono altri enti locali, non c’è la provincia di Ravenna, non c’è il Comune di Ravenna, non c’è la Camera di Commercio di Ravenna, non ci sono gli altri Comuni, compresi quelli della Costa, gli unici privati attualmente soci sono l’Associazione Industriali e il Signor Morigi che è uno spedizioniere. Dove sono i privati del territorio? Io parlo degli operatori turistici, commerciali, un progetto strategico non può avere negli anni solo un promotore pubblico, deve arrivare ad avere anche la parte privata.

Ora, il processo di privatizzazione che era stato messo in atto è messo in dubbio e messo in forse, quindi, questo insieme di situazioni, di dati, di numeri, di valutazioni, di situazioni che nel tempo per anni e anni si sono protratte, per anni e anni, non è una situazione degli ultimi sei mesi, fanno sì che si sia giunti alla determinazione di proporre questa delibera, di proporre questa soluzione.

Noi in un progetto io credo ci si può credere, lo si può sostenere però a un certo punto si debbono trarre delle conclusioni per cui la decisione che si propone è di mantenere una presenza per essere parte del progetto, ma di non

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investire ulteriormente. La seconda parte, più limitata, fa parte di un completamento di quello che era stato la perdita del 2007, che avevamo ripianato per la nostra quota, come gli altri soci, tranne l’allora socio SAB, che non aveva ripianato e quindi la quota di ripianamento di SAB è stata successivamente ripartita agli altri soci pro quota e la quota del Comune di Cesena che doveva ripianare è stata anticipata dal Comune di Forlì e noi con questa ulteriore piccola parte di delibera corrispondiamo al Comune di Forlì quei 3.500 euro, se non ricordo male, per onorare l’impegno del 2007.

Io ho finito, sono stato lungo, vi ringrazio. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : ma era necessario, grazie assessore Battistini. A questo punto, possiamo

aprire la discussione, ricordo che in conferenza dei capigruppo è stato richiesto un tempo un pochino più lungo da parte dei gruppi per questa discussione, una richiesta che è stata accolta dalla conferenza e per chi vorrà utilizzare questo tempo, 10, 15 e 20 minuti a seconda delle dimensioni del gruppo.

Questo per lasciare il tempo ai consiglieri di prenotare l’intervento, però non vedo mani alzate e quindi se non ci sono interventi, prego consigliera Guiduzzi.

CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : ci vuole sempre qualcuno che rompa il gelo diciamo… allora il mio intervento

riguarda la società SEAF, nasce da un’analisi abbastanza approfondita, la società SEAF Spa che ha l’incarico di amministrare l’aeroporto di Forlì ha accumulato negli anni una serie di perdite che farebbe saltare sulla sedia tutti i cittadini italiani se sapessero che questi soldi sono i loro.

Faccio un breve riassunto degli ultimi cinque anni, bilancio 2005: passivo 4 milioni di euro; bilancio 2006: passivo 2,5 milioni di euro; bilancio 2007: passivo di 3,75 milioni di euro; bilancio 2008: passivo 5,7 milioni di euro e il bilancio 2009, che è una previsione, porterà un passivo di circa 6 milioni di euro, totale dei passivi nei cinque anni sono 22 milioni e mezzo di euro.

Io credo che per fortuna degli amministratori di SEAF SPA, buona parte della cittadinanza è abbastanza disinteressata all’attività delle società partecipate perché sono certa che se i cittadini leggessero questi conti, leggessero questi bilanci, probabilmente, verrebbero loro stessi a sciogliere il CdA della SEAF con i forconi!

Non basta a SEAF comunque il passivo accumulato in questi anni, ha ora presentato un piano industriale con decisioni strategiche, il piano industriale prevede nel triennio 2009-2012 un investimento di 48 milioni di euro, per, invece, il periodo 2009-2040, un investimento di 56 milioni di euro; il piano di SEAF prevede di creare un sistema cargo e fra le opportunità, si nota la domanda di cargo può derivare dal mercato della produzione agro-alimentare, io mi chiedo perché spedire una mela, una pesca, qualunque altro tipo di frutto a 5000 km di distanza? Perché soprattutto in questo periodo edificare capannoni, utilizzare cemento, creare nuova viabilità quando non si sa come andrà il mercato nei prossimi anni? e ancora, perchè investire sull’aeroporto delle cifre così alte se il trend degli ultimi cinque anni è in forte passivo? Io mi chiedo di chi sono questi debiti? Questi milioni di euro di passivo di chi sono? io

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non credo siano dei cittadini cesenati, i cittadini cesenati non hanno chiesto al Comune di Cesena o a quello di Forlì di risanare i debiti di SEAF Spa.

Nella votazione di lunedì 9 novembre, il consiglio comunale di Forlì ha rinnovato la sua fiducia alla SEAF finanziando l’ennesima perdita milionaria dell’aeroporto di Forlì. L’esito della votazione è incredibile, forse qualcuno di voi non lo sa, 33 favorevoli e un solo contrario, Raffaella Pirini di Destinazione Forlì, che è una persona che si è studiata la storia dell’aeroporto per anni e che probabilmente è l’unica che è veramente in grado di dare un parere acquisito sull’aeroporto.

Come realtà comunale ci dobbiamo interrogare sull’opportunità o meno di avere un aeroporto nelle nostre immediate vicinanze, mentre in realtà sarebbe opportuno fare un discorso di razionalizzazione degli aeroporti a livello regionale e nazionale. Questo perché non vengano a creare situazioni assurde come quelle che sono al momento in vigore sull’Emilia Romagna, cioè di avere tre aeroporti civili nella distanza di 110 km che è la distanza che separa Rimini da Bologna. Per un conto approssimativo sugli abitanti della zona Romagna, si dovrebbe fare in modo che questi cittadini prendano l’aereo almeno quattro volte l’anno, ma di cittadini io parlo tutti, neonati, anziani, bambini, donne, quattro volte l’anno.

Io penso che noi siamo molto soddisfatti nel vedere che quest’amministrazione non intende procedere alla ricapitalizzazione di SEAF SPA, nella quale, penso, si sia persa la fiducia. I 90 mila euro che spetterebbero come quota di ricapitalizzazione del Comune Cesena, è giusto spenderli per attività che camminano con le proprie gambe.

Per questo motivo il nostro voto alla delibera sarà favorevole. VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. non ho altre prenotazioni…chi si prenota? Prego consigliere Macori. CONSIGLIERE MACORI (PDL) : ormai, questo è una storia infinita, anni, anni che dura, la conosciamo sin dai

primi tempi e sin dai primi tempi ci eravamo anche impegnati per, in un’altra vita che facevo, a fare in modo che l’aeroporto potesse avere quello sviluppo che allora si diceva, ma tutti discorsi, tutti impegni, tutte promesse che sono saltati completamente. Diceva bene l’assessore prima un aeroporto come questo che ha una partecipazione così ridotta da parte di enti pubblici, io ricordo che Ravenna a suo tempo aveva preso quasi un impegno con la Camera di Commercio Forlì e Cesena, allora si parlava di trasporto intermodale, si parlava di trasporto integrato, gomma, aereo e porto, erano i tempi dell’autoporto, di quello sviluppo, quindi di quei progetti che erano legati anche all’autoporto di Cesena, oggi vediamo che questo progetto non ha mai avuto inizio, è un parto che non si è mai verificato, anzi, Ravenna mi risulta che partecipi nell’aeroporto di Rimini, abbia preso una partecipazione nell’aeroporto di Rimini, si diceva nessun Comune della Costa ha fatto niente di più per fare in modo che l’aeroporto di Forlì potesse avere uno sviluppo ulteriore, Cesenatico mi risulta che l’Associazione Albergatori Cesenatico fa acquistare i biglietti sull’aeroporto di Rimini, quindi proprio tagliati fuori.

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Io credo che noi dovremo discutere e le discuteremo entro il prossimo anno, non soltanto della opportunità o meno della ricapitalizzazione di queste società che registrano perdite strutturali, ma noi dovremo discutere se è opportuno che una istituzione pubblica, che un Comune rimanga in società di questo tipo qua, noi dovremo discutere la nostra permanenza, mi sembra che sia chiaro il discorso che veniva fatto e in un territorio di 110 km ci siano tre aeroporti, mi sembra che sia un qualcosa che penalizzi ulteriormente il nostro territorio.

Io poi sono anche soddisfatto per quello che ho letto nei giornali che si intende utilizzare la cifra che non viene impiegata in questa ricapitalizzazione in azione di intervento sul sociale. Mi sarebbe piaciuto che anche la cifra che è stata spesa per l’acquisto del Poligono avesse potuta essere utilizzata per il sociale, però, questo secondo me è un modo corretto.

Noi siamo favorevoli alla decisione che il Comune ha preso in merito alla non ricapitalizzazione, ripeto ci prepariamo a discutere in quest’aula anche di tutte le altre posizioni riguardanti le altre società che registrano perdite strutturali, noi pensiamo che sia il momento di tirare i remi in barca su queste cose.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. qualcun altro che interviene, se no mettiamo ai voti visto che abbiamo

un lungo ordine del giorno…consigliera Celletti, prego. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. Le cose da dire su questo tema sarebbero tante, ma non

vogliamo portare via troppo tempo come lei dice a un ordine del giorno molto nutrito.

Ma sinceramente la Lega Nord non ha capito bene la scelta del Comune di Cesena, anzi, una scelta direi quasi personale del Sindaco Lucchi, che ha deciso in modo quasi unilaterale il disimpegno sull’aeroporto Ridolfi, praticamente in mezzo al guado, progetto, che ci presentò il Presidente Rusticani all’inizio di gennaio di quest’anno, non è ancora di fatto partito quasi, mancano ancora tantissimi step, quindi non riusciamo a capire questo disimpegno in mezzo al guado quando per ben due legislatura la stessa maggioranza che governa oggi Cesena ha dato invece molta fiducia, prima alla passata gestione e poi anche, ma poi torneremo su questo punto a questo progetto, a questo piano industriale che ci presentò qui, proprio in questa sala, il Presidente Rusticani e questo progetto fu sostenuto molto dall’allora giunta Conti.

Cesena si disimpegna dall’impegnare una quota minima in realtà perché io ho letto sul giornale che un tecnico del Comune di Forlì, un dirigente anzi, del Comune di Forlì ha quotato 120 mila euro la quota che dovrebbe ripianare oggi il Comune di Cesena, l’assessore ci ha detto 90 mila, comunque 30 mila euro a questi livelli non dicono molto, e abbiamo visto prima che abbiamo speso 300 mila euro per quella famosa piccola, l’ho detto prima, lo ripeto adesso, porzione di terreno di cui ci sarà uno uso, non ci sarà, non si sa. Questo disimpegno vorrà dire, almeno è quello che credo, poi ci dirà l’assessore se è vero, che le quote di Cesena saranno suddivise alla fine dell’anno fra gli altri soci che ci fa vedere una vera e propria fuga del Comune di Cesena anche da responsabilità pregresse, voglio dire ci siamo sempre stati noi lì dentro, abbiamo sempre

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saputo che cosa stava succedendo soprattutto quello che in un primo tempo portò il gruppo di cui facevo parte a votare no era proprio questa sorta di misconoscenza di quello che accadeva ma non di quello che accadeva che è accaduto nell’epoca Rusticani, ma quello che è accaduto prima, quando la regione ha avallato il tradimento, perché lo dobbiamo chiamare tradimento, di SAB, anche allora noi ci eravamo e abbiamo avallato queste cose, quindi quella che c’è adesso è una vera e propria fuga, fuga da responsabilità che noi abbiamo e anche la giustificazione, la scusa edotta dal Sindaco che il collega Macori ha così apprezzato, scusate, noi non l’apprezziamo come non è stata apprezzata in altri posti, dove il Sindaco l’ha espressa naturalmente legittimamente, cioè che la sua priorità è quella di assistere i cittadini in difficoltà, ma un Comune quando parla di infrastrutture non parla come se fosse un ONLUS, come se fosse ente assistenziale, un conto sono i capitoli del welfare, un conto sono i capitoli delle infrastrutture.

Allora, io vorrei dire questo, noi non investiamo 120 mila o 90 che siano per ripianare l’aeroporto, in cambio però facciamo che so io, una strada in più, qualcosa per un’altra infrastruttura, perchè questo è il nostro, noi dobbiamo guardare al futuro, cioè la questione dell’aeroporto è, se noi crediamo che in futuro possa esserci uno sviluppo di un’infrastruttura che è indispensabile per il turismo e per il trasporto, visto lo stato delle nostre strade, perché, come ha detto qualcuno, non possiamo pensare che i turisti vengano sulla nostra Riviera soprattutto nella provincia di Forlì-Cesena se, per arrivare da Milano a Cesenatico ci vogliono anche 8 ore o 9 ore oppure arrivare dalla Germania o da altri posti così lontani se per affrontare un viaggio di questo genere bisogna prendere su i viveri e le bottiglie di acqua come se si facesse la traversata del deserto! Questo è il problema, non è che se non si investe nell’aeroporto, allora, possiamo dare più fondi alle persone cesenati in crisi e viceversa, è come paragonare, è come mettere due capitoli completamente disomogenei.

Ma la cosa più importante per l’economia per risollevarsi dal momento di crisi, per rilanciare per il futuro e quindi per avere più ricchezza per i propri cittadini e creare più ricchezza per i cittadini, è proprio far sì che l’economia vada avanti e in particolare il turismo e lei, Sindaco, è tanto proiettato sulla questione turismo da aver tenuto non solo la delega, di farne il suo cavallo di battaglia, allora noi ci chiediamo questo turismo, questo turismo che si vuole portare nelle nostre zone, monti, città d’arte, mare, come lo facciamo arrivare qui questo turismo anche estero? Ci vogliono infrastrutture che non abbiamo, anche quelle aeroportuali. E’ un investimento per il futuro, per sostenere l’economia e se non tira l’economia crescerà il disagio lavorativo ed allora vogliamo vedere come riuscirà a far quadrare i conti di un welfare sempre più asfittico.

Ma io non credo che sia questa la ragione, Signor Sindaco, questa è la ragione da dare in pasto ai giornali, da dare in pasto alla televisione per avere una captatio benevolenti, la ragione del disimpegno è sicuramente un’altra che io però non ho individuato. Se non altro dà questa impressione che lei faccia di tutto per distinguersi dalla passata giunta. Il suo slogan sembra essere discontinuità, e discontinuità l’abbiamo vista in molti campi e la vediamo adesso sulla questione dell’aeroporto e questo ne è un esempio eclatante di questa discontinuità, perché non è possibile che la stessa maggioranza sei mesi fa

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abbia avallato il piano industriale e abbia avallato un ripiano delle perdite giustificandolo come disse l’assessore Gasperoni allora: “noi lo faremo sulla convinzione basata anche sui fatti che un’infrastruttura come l’aeroporto e una società che gestisca bene questo aeroporto sono una ricchezza per questo territorio per cui vale la pena spendersi nei limiti delle proprie possibilità e vale la pena spendersi specie in questo momento per il futuro in cui sicuramente le difficoltà dovute alla crisi ci saranno e avere dei posti di lavoro sarà sempre più difficile”, quindi questo è stato detto dall’assessore Gasperoni che non è un marziano, non più tardi del 27 gennaio del 2009, in un dibattito che vide anche le opposizioni, anche il gruppo di cui facevo parte allora, astenersi, dopo avere votato contro l’anno prima perché abbiamo ritenuto di dare fiducia al piano industriale che ci era stato presentato non più di due giorni prima in commissione in questa aula come ho detto, perché abbiamo creduto che effettivamente un momento di discontinuità da quello che c’era in precedenza avrebbe potuto rilanciare questa infrastruttura, piano industriale, ribadisco, che ancora non ha visto i suoi esisti e quindi noi ancora non sappiamo se ci sarà uno sviluppo effettivo o se non ci sarà, quindi noi abbandoniamo la barca in tempi molto sospetti, perché non possiamo dire che l’abbandoniamo perché il piano industriale non funziona.

E la passata giunta, facemmo tre dibattiti su questo argomento, più una commissione, dibattiti tra l’ottobre del 2008 e l’aprile del 2009, se vi ricordate quelli consiglieri che c’erano e la passata giunta sostenne a spada tratta la copertura delle perdite e la ricostituzione del capitale sociale e la sostenne dicendo anche che gli aeroporti devono essere radicati e sostenuti sul territorio, certo, l’assessore lo ha detto anche prima, sul Ridolfi sono stati fatti degli errori macroscopici, perché la gestione fatta dalla SEAF in tempi passati è stata cattivissima, c’è stata una grande superficialità, secondo me superficialità anche disattivazione forse dai soci, parte dei soci pubblici e la regione ha fallito totalmente nel ruolo di guida e ha strangolato la Romagna avallando l’abbandono di SAB, e poi ci sono le responsabilità di SAB con il suo spregiudicato atteggiamento che ha praticamente fatto spendere, fatto impegnare con oltre dieci milioni di euro l’aeroporto di Forlì per le ristrutturazioni e l’adeguamento per accogliere il traffico, investimento che noi stiamo ancora pagando con 500 mila euro all’anno e di cui non siamo stati ripagati, di cui l’aeroporto di Forlì non è stato ripagato, oltretutto, nel 2008, gli è stata sottratta la Raynair quindi voglio dire delle responsabilità ci sono e io vedo molto per esempio responsabilità di Bologna, Errani, il Presidente Errani che in campagna elettorale cinque anni fa prometteva una holding che assegnava a ciascun scalo regionale una specifica vocazione, la holding è rimasta nei libri dei sogni e non la vedremo e oggi si parla di un modesto protocollo di intesa che ancora però non è stato mostrato.

Ma io mi chiedo che cosa hanno fatto i politici romagnoli? Che cosa hanno fatto le istituzioni romagnole che sono dello stessissimo colore che comanda la regione da oltre trent’anni? che cosa hanno fatto per difendere lo scalo romagnolo, lo scalo di Forlì-Cesena?

A questo punto, noi, alla presentazione del piano industriale di cui parlavo prima, apprezzammo alcuni aspetti, soprattutto la questione della prospettiva di aprire ai privati, alla privatizzazione e continuiamo ad avere fiducia su questa

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cosa e avanzammo anche perplessità, certamente, che Rusticali tra l’altro condivise, perché disse se è vero che ho troviamo una soluzione nei prossimi mesi, quindi lui pensava a un anno, al tempo per realizzare il piano industriale oppure l’aeroporto chiude, ma io ho sentito in quest’aula auspicare quasi questa chiusura, ma siamo tutti sicuri che questa chiusura convenga alla provincia di Forlì – Cesena? A favori di chi? Di Rimini, non è questa una questione di campanilismo, bisogna che noi pensiamo a quali saranno le ripercussioni di una chiusura di questo aeroporto, di un fallimento del piano industriale per tutto il nostro territorio.

Io credo che ci sia molto da riflettere su questa possibile chiusura, perché sarebbe una iattura per il nostro turismo, per il traffico, per il rilancio, per tutte le cose che non sto qui a dire perché le capite meglio di me

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : la pregherei di concludere per questo, noi, come Lega Nord, siamo contro il ritiro di Cesena dalla

società e chiediamo al Sindaco un ripensamento su questo e di ridare fiducia al piano industriale almeno fino a che non vedremo che veramente non può essere realizzato, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Ho prenotato la richiesta di intervento del

consigliere Balzoni, prego consigliere Balzoni. CONSIGLIERE BALZONI (Gruppo PD) : permettetemi, colleghi, di iniziare con una battuta, sono contento che la

consigliera Celletti sia così prudente nella guida da impiegare 8 ore in un percorso che solitamente si fa in 3 – 4 ore Milano-Cesena, detto questo, finita la battuta, io non credo che progettare infrastrutture significhi andare a spendere dei soldi per risolvere il problema che si crea un giorno su 365.

Tornando alla delibera, noi, Comune di Cesena, siamo nell’aeroporto Ridolfi con una quota del 2%, è una quota marginale, una quota che però è significativa da un punto di vista politico, significativa perché vuol dire che noi all’interno del Ridolfi siamo stati, ci abbiamo creduto, continuiamo a credere come infrastruttura perché siamo consapevoli, così come hanno detto molti, che questo tipo di infrastruttura rappresenta un elemento importante per il nostro territorio, un elemento che porta e può portare ricchezza al nostro territorio, un elemento indispensabile per fare sistema.

Riteniamo però e lo abbiamo ribadito più di una volta che non dobbiamo essere solo noi a crederci, o per lo meno, ci sono molte realtà del panorama economico e amministrativo romagnolo che sono assenti dall’aeroporto di Forlì e che noi crediamo debbano invece impegnarsi e essere presenti, faccio riferimento al Comune di Ravenna che è stato citato da qualche collega negli interventi precedenti, faccio riferimento ai Comuni della Costa romagnola che hanno sicuramente qualche beneficio da una presenza dell’aeroporto, faccio riferimento a tanti soggetti privati che sono completamente assenti dalla compagine sociale dell’aeroporto stesso.

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Veniamo accusati di incoerenza, io nel mio intervento vorrei invece provare a dimostrare il contrario, anche perché l’unica coerenza che vedo lampante è quella del votare contro a quello che decide questa maggioranza e quindi coerentemente la consigliera Celletti ha espresso un voto contrario rispetto alla nostra scelta ma le argomentazioni che usava qualche tempo fa andavano in direzione completamente opposta, come in direzione opposta andava anche l’intervento del collega della consigliera Celletti che non so se parlasse a nome del gruppo GDL al quale anche lei apparteneva, che non più tardi dell’8 aprile si disse che non considerava possibile votare a favore della delibera che allora assumemmo, per la coerenza ovviamente.

Perché volevo dimostrare la coerenza e la continuità della linea della politica amministrativa di questa amministrazione rispetto a quella perseguita dalla precedente giunta Conti? Perché con il nostro 2% chiaramente noi pesiamo in maniera anche marginale sul capitale sociale dell’aeroporto Ridolfi e non è dalla nostra presenza o non presenza che dipende la vita dell’aeroporto Ridolfi però noi con la nostra azione possiamo dare e dimostrare un segnale politico importante, così come non ricapitalizzammo quando la SAB si ritirò non coprimmo la sua quota di capitale, anche allora non ci stavamo tirando indietro rispetto all’aeroporto, semplicemente davamo un segnale politico nel quale chiedevamo con forza un business plan, detto all’inglese, un piano industriale che fosse credibile e che allora non vedevamo, quindi dopo quel segnale politico forte, faccio un po’ di cronistoria, venne… no, non parlo degli antichi romani perché è storia recente, no, ma ci mancherebbe

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : lasciamo concludere, per favore, l’intervento, lasciamo proseguire, chiedo

scusa Consigliere Balzoni : …allora comunque come in quel momento il nostro segnale non fu un

disimpegno ma fu un atto politico che ci arrogammo, così quando ci fu prospettato il piano industriale, un piano industriale che faceva intravedere degli spiragli, delle opzioni per l’aeroporto, allora in quel momento abbiamo dato la nostra dimostrazione di fiducia e ci siamo stati.

Abbiamo comunque chiesto con forza, anche in quel momento, un atto di indirizzo ben preciso, un atto di indirizzo teso alla facilitazione dell’introduzione del privato all’interno della gestione dell’aeroporto, questo perché crediamo che il pubblico, così come ha fatto fino ad oggi, non può continuare ad andare avanti a perdere soldi, a perdere capitali.

Siamo consapevoli anche noi che in passato sono stati fatti degli errori, siamo consapevoli anche noi che forse un’eccessiva ambizione, un’eccessiva fiducia in soggetti che si sono dimostrati non meritevoli di fiducia hanno fatto investire all’interno dell’aeroporto forlivesi 10 milioni di euro come giustamente ricordava la collega Celletti e che pesano sui bilanci tutti gli anni non solo per i 500 mila euro di oneri finanziari come giustamente diceva ma anche per il restante milione e mezzo di ammortamenti e che quindi contribuiscono per due milioni all’anno alla perdita del bilancio. E’ un’eredità pesante questa, un’eredità che non va assolutamente nascosta e che va anche in un qualche modo a

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stigmatizzare il comportamento che l’aeroporto bolognese, prima socio e poi latitante rispetto all’aeroporto di Forlì ha fatto, però, da quel piano industriale che ci è stato prospettato da Rusticali non più di quattro mesi fa, oggi, veniamo a conoscenza che molte delle caratteristiche che ne erano alla base, forse anche le caratteristiche fondamentali, quell’ad esempio dell’utilizzo del sedimio aeroportuale per tutte le attività non aviation, per utilizzare un altro termine inglese, tutte quelle attività che possono portare in questo momento ciccia, viene meno, viene a ridimensionarsi il business plan e vengono a sparire quelle opportunità che avevamo intravisto, ecco perché in questo momento siamo a dare un altro segnale politico importante, un segnale politico che non ci fa uscire dalla compagine sociale dell’aeroporto, ci siamo ancora, ci siamo dentro con ahimè solo 30 mila euro, perché questi investimenti, così come sono stati chiamati fino adesso, sono investimenti però che si sono bruciati, che si bruciati in pochissimo tempo, quindi è difficile continuare a considerarli come investimenti in bene durevoli, in beni duraturi.

Questi sono soldi che sono spariti troppo velocemente e non vediamo allo stato attuale delle prospettive e delle condizioni che ci facciano ritenere di mettere altro capitale sociale.

E’ per questo che io rivendico con forza una coerenza rispetto alla politica amministrativa che abbiamo tenuto noi consiglieri che c’eravamo anche nella precedente legislatura e il Sindaco che ha sostituito Giordano Conti. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Balzoni, il suo gruppo ha utilizzato metà del tempo a

disposizione. Se ci sono altri interventi, prego consigliera Pagni. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : grazie, anche il mio sarà un intervento abbastanza breve, ne abbiamo parlato

in commissione, ho già rappresentato la mia posizione. Volevo solamente elencare, confrontarmi su alcuni punti.

Le infrastrutture sicuramente sono una ricchezza per il territorio, le infrastrutture strategiche sono una grossa ricchezza per il territorio, le infrastrutture che non funzionano, che non vengono utilizzate o che non decollano sono una perdita, un rischio, anzi sono un appesantimento per la gestione del bilancio per questo esercizio e per esercizi futuri.

Questa mi sembra anche dall’analisi che è avvenuta oggi quasi un’idea romantica che mai è decollata, le perdite probabilmente sono date da voli di aerei a vuoto, ma anche questa idea c’è stato un vuoto, un vuoto degli enti locali, un vuoto del privato. E’ impensabile che un aeroporto possa andare avanti con una prospettiva ottimistica di un ente locale, con le buone intenzioni, specialmente in una crisi in cui siamo dove l’amministrazione deve fare un’analisi sulle prospettive future e incrementare ciò che servirà alla ripresa, ad una veloce ripresa.

Pertanto, io considero l’operazione dell’aeroporto un’operazione da non proseguire, i messaggi sono stati già mandati e numerosi, anche quel piano lì di sviluppo che è stato proposto lo considero un piano romantico, non razionale, se analizziamo il bilancio con occhio coerente e non emotivo, vediamo che è un bilancio chiaramente preoccupante, io veramente non trovo motivazioni

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sufficienti per poter rimanere in un’operazione di questo tipo e non credo che un’amministrazione pubblica debba continuare in questi tentativi in una maniera così rischiosa in un periodo così rischioso e anche fondamentale. Ho concluso.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Pagni. La parola al consigliere Ferrini che è prontissimo,

prego. CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : tutti ci esortate ad essere nei tempi, a essere brevi, io, Presidente, Sindaco,

consiglieri, avrei piacere che su questa materia che io, poi per le motivazioni che dirò, ritengo piuttosto delicata, sgombrassimo un pochino il campo da quello che mi sembra uno sterile battibecco tra maggioranza e opposizione su quello che tu hai detto prima, quello che hai fatto prima, perché se andiamo a rileggerci i verbali, c’è tutto il contrario di tutto, da un certo punto di vista, lo dico al consigliere Balzoni, perché da questo punto di vista non si potrà…allora il punto è questo, se sgombriamo il campo da questo battibecco inutile e facciamo una valutazione di un certo tipo, voi avete parlato di un segnale politico, allora io vi chiedo se può esistere, e lo chiedo anche al Sindaco personalmente, oltre al segnale politico, anche quello che può leggersi non come un obbligo giuridico, perché non vi è nessun obbligo giuridico che imponga al Comune di Cesena di fare come socio di SEAF quello che gli viene chiesto, non è neanche un obbligo di bilancio, è o non è un obbligo strategico e dico di più un obbligo morale che la città di Cesena ha nei confronti di questo aeroporto? È o non è questo aeroporto l’aeroporto della provincia Forlì-Cesena? E’ o non è confrontato con l’aeroporto di Rimini che ha passeggeri 400 mila all’anno, noi ne facciamo 800 mila quasi come numero, l’anno scorso? è o non è strategico per i nostri territori? Quando ho sentito dire dall’assessore nella delibera precedente che si vuole mettere sullo stesso piano investimenti avventuristici che hanno portato alcuni enti e non faccio il nome, ad investire oltreoceano in documenti, obbligazioni in carta come l’ha chiamata prima, preferendo gli assets, se vogliamo mettere questo tipo di investimenti sullo stesso piano di questo tipo di investimenti che stiamo trattando in questo momento, vuol dire che non abbiamo capito niente consiglieri, non abbiamo capito nulla, perché vedete a volte la storia si fa anche con le piccole cose, per il Comune di Cesena probabilmente nell’alveo del suo grande bilancio forse 90 mila o 100 mila euro, come dite voi, non fanno una grandissima differenza, sono un segnale politico, allora io vi dico stiamo attenti ai segnali politici che mandiamo, perché se ci chiamiamo fuori oggi con la volontà magari di salire sul carro dei vincitori domani, nel senso quando arriveranno i privati vorremo dire la nostra, e se la consorella Forlì che invece mette 2 milioni e passa in questa delibera, ci dicesse un domani, ma voi dove eravate quando c’era da salvare, ma voi dove eravate quando c’era da salvare l’aeroporto provinciale?

Guardate che il Partito Repubblicano in quei famosi verbali ha fatto fatica come avete fatto fatica anche voi, noi ad astenerci e voi a votare a favore in quel momento, ha fatto fatica a valutare la serietà e l’opportunità di continuare in quest’avventura, ma è o non è un’avventura strategica per il nostro territorio? abbiamo o non abbiamo bisogno di un aeroporto che serva, che porti un

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indotto, che aiuti e agevoli il nostro turismo? Abbiamo o non abbiamo bisogno? O invece ci stiamo nascondendo la testa sotto la sabbia?

Ecco l’obbligo morale, perché tanto qualcuno che salva le castagne dal fuoco c’è, qualcuno che mette i 2 milioni e rotti che servono ad arrivare fino a marzo quando probabilmente arriveranno i privati c’è, e il Comune di Forlì, qualcuno lo citava prima, che è quello che paga di più e che ha forse anche più responsabilità, anzi senza forse, ce le cava lui le castagne dal fuoco, e ha votato compatto, 33 voti ha preso, ma vi immaginate questa provincia, una provincia dove c’è il Comune di Forlì che stabilisce una spesa di 2 milioni e passa di euro compatto, maggioranza e opposizione, e il Comune di Cesena che per 90 mila euro nasconde la testa sotto la sabbia e compattamente o quasi vota contro? ma questo è un segnale politico o è miopia politica? abbiamo un’idea di quello che dovrà essere e la destinazione che dovrà avere strategicamente nel futuro quella struttura oppure no?

Ma perché io mi rivolgo personalmente al Sindaco? Perché lo devo dire con estrema sincerità, io ci sono almeno due cose che ho imparato ad apprezzare in questi mesi, anche se le ho apprezzate in un dibattito anche a volte forse un pochino aspro, ma comunque franco e leale, il Sindaco ha dimostrato più di una volta che è un uomo tutto di un pezzo, che quando prende una decisione va avanti, va dritto, sa decidere, allora io vorrei avere una sua parola su questo, perché io non capisco, un Sindaco che ha questa statura morale che nei confronti di una situazione così importante per la strategia, per quel turismo che spesso ci ricorda così importante anche per Cesena, assume una posizione di nascondere la testa sotto la sabbia e farsi levare le castagne dal fuoco da Forlì! Guardate che è una posizione miope, che non ci possiamo permettere pur con tutti gli sforzi che abbiamo fatto prima e che potremo fare oggi.

E allora io avrei voluto parlare di qualcos’altro, speravo di poter parlare qui con voi di qualcos’altro, io speravo che in quella delibera il Sindaco andasse giù pesantissimo sulla gestione dell’aeroporto, ci dicesse come abbiamo chiesto più di una volta che gli amministratori di allora, non quelli di oggi, di allora, ci sia il prima possibile un’azione di responsabilità nei loro confronti, un’azione di responsabilità societaria per il buco che hanno creato. Io mi aspettavo questo, mi aspettavo che qui si parlasse da questa maggioranza e anche da questa opposizione di come risolvere i problemi del Ridolfi, di dire che cosa vorremo, forse di arrivare a dire che vorremo più Cesena là dentro, non meno Cesena! Ma è soltanto dei forlivesi questo aeroporto, solo perché è nel territorio di Forlì e il fatto che sia nel territorio di Forlì ci autorizza a nascondere la testa sotto la sabbia e dire pagateli voi i soldi, intanto le castagne le levate voi dal fuoco, cioè è questo il modo di agire con la schiena dritta? Poi non mi interessa, non mi interessa neanche il discorso della popolarità, io sono abituati dai miei maestri repubblicani che quando è l’ora l’impopolarità è un dovere e i bravi amministratori, i bravi politici devono sapere spiegare alla gente il perché delle decisioni, ma non perché la gente non li capisca o sia stupida, anzi, perché magari non possono leggere le carte che abbiamo sotto noi, perché possono non avere, perché fanno un altro lavoro, una visione strategica che dobbiamo avere noi, quindi a me dell’impopolarità, non me ne frega nulla, per me diventa un dovere morale essere impopolare quando è l’ora e allora qui dovevamo discutere del mandato che avremo dovuto dare al Sindaco in quella assise,

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avrei voluto vedere scritto nella delibera noi contestiamo questo, discutiamo questo, abbiamo queste proposte e poi alla fine dire va bene, i 100 mila euro ve li diamo, siamo d’accordo con voi nel senso che noi salviamo perché siamo persone responsabili, voi ci mettete due milioni, noi ci mettiamo 90 mila euro, però, dovevano esserci delle proposte.

Allora, concludo sul punto e scusate se mi accaloro ma sono argomenti, è come una sorta di virus che si inocula nel rapporto all’interno della provincia, usiamo la lente di ingrandimento, perché anche il piccolissimo virus può creare dei problemi inimmaginabili nel corpo umano, noi stiamo partendo stiamo mettendo una prima pietra di una rottura di un certo tipo di rapporti che non sappiamo dove ci condurranno ma non i rapporti, Fabrizio, con il consiglio direttivo di SEAF, rapporti anche la politica dall’altra parte, perché questo è un modo per non vedere i problemi, lo sai come si chiama questo? si chiama politica viltà, questa è quello che noi stiamo facendo.

E vi dico anche un’altra cosa, voi che avete insieme a me la responsabilità di prendere delle decisioni qui, dovete decidere o si tiene la schiena dritta e si contesta e si propone, oppure si nasconde la testa sotto la sabbia, io spero che voi non scegliate questa seconda opportunità, perché guardate ce n’è una terza e questa è la proposta che voglio fare, ce n’è una terza, lo so che i tempi sono stretti, io vorrei leggere in quella delibera non una presa di posizione così drastica, io vorrei dare mandato al mio Sindaco, e vorrei dare fiducia al mio Sindaco, perché so che l’ha dimostrato anche in ACER che quando è ora di battere i pugni sul tavolo lo fa, lo fa, perché aveva fatto una promessa e l’ha mantenuta, io vorrei poter leggere in quella delibera essere un pochino meno drastica e dire il Sindaco ascolterà le motivazioni, capirà la situazione e poi, e poi si prenderanno le decisioni.

Perché essere così drastici e chiamarci fuori subito? noi dobbiamo andare lì e dire le nostre ragioni, non chiamarci fuori e farci dire ah, voi siete dei traditori, perché è questo che passerà, questo è quello che passerà!

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Ferrini, lei ha esaurito il tempo a disposizione del suo

gruppo, eravamo in due a controllarla. Prego consigliere Lattuca. CONSIGLIERE LATTUCA (Gruppo PD) : grazie Presidente. Intervengo da seduto per problemi di schiena, intervengo

per una parte del tempo rimanente del nostro gruppo, perché ci sono alcune cose che ho sentito in questo dibattito che sono innanzitutto inesatte e perché certi tipi di lezione insomma le possiamo recepire con molta difficoltà e poi perché spesso vengono presentate le cose con una certa terminologia e in questo caso questa terminologia non è stata presentata e il fatto che l’aeroporto di Forlì perda 4,5 milioni di euro in 9 mesi e 6 milioni in un anno, non è stato definita con la fantomatica parola buco, sono sorpreso di non aver sentito questa parola pronunciata dai colleghi dell’opposizione con l’enfasi che meritava, con le rispettive richieste di dimissioni di tutti e chiunque e della lezione su quanto il denaro pubblico sia sacro da non poter sprecare. Mi sembra che da queste discussioni non siano stati considerati alcuni elementi, cioè ce lo vogliamo porre il problema dei piccoli aeroporti come quello di Forlì

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che per quanto noi siamo convinti essere strategici per il nostro territorio hanno un problema difficilmente risolvibile che ancora nessun piano industriale ci ha detto o comunque ha dimostrato di saper risolvere dal punto di vista della sostenibilità economica? Lo vogliamo dire che negli aeroporti come quelli gestiti da SEAF ogni passeggero in più che viaggia in quel aeroporto è un costo e non un ricavo per la società che lo gestisce? Lo vogliamo dire che in questi aeroporti si assiste all’assurdo che l’aeroporto deve pagare la compagnia per volare nel proprio aeroporto e non il contrario come succede nel resto d’Europa? lo vogliamo dire che in Italia stiamo creando più aeroporti di quelli che ci sono negli Stati Uniti? con casi eclatanti che tutti voi conoscete, allora qui non si tratta di mettere la testa sotto la sabbia o di nascondersi, si tratta di alzare la mano e di dire c’è un problema e di dire non è che non crediamo più nel progetto a priori, ma neanche siamo disposti a firmare una cambiale in bianco per i prossimi vent’anni e pagare tutti i buchi e le perdite che ci sono senza se e senza ma, questo mi sembra un atteggiamento responsabile.

Chi ha parlato di ritiro ha detto semplicemente una cosa falsa, perché non è un ritiro, la partecipazione del Comune di Cesena passerà dal 2% a 1%, qualcosa di meno, non so quant’è, ma non è significativo dal punto di vista degli assetti societari ma non c’è un ritiro del Comune di Cesena, c’è il rifiuto di procedere per l’ennesima volta alla ricapitalizzazione senza se e senza ma, senza porsi il problema del futuro di questo aeroporto. Siamo d’accordo che è strategico e importante, poi a un certo punto dovremo capire se è sostenibile da un punto di vista economico, non possiamo fare finta di niente.

Lezioni che ci vengono date sui rapporti con gli altri enti, prendiamo atto però vi ricordo che nell’ultima seduta del consiglio comunale era dai banchi dell’opposizione che ci veniva il consiglio di andare a sindacare cosa decidevano gli altri enti in casa loro, quindi lo ritengo accettabile fino a un certo punto questo consiglio.

Lezioni sulla necessità di prendere scelte impopolari, questa veramente mi sembra la più grossa che ho sentito di fronte a un’opposizione che a mezzo stampa cavalca qualsiasi cavallo anche più zoppo andando contro i principi politici dei propri partiti, si la decido io a mia discrezione cosa …di fronte a questo tipo di opposizione che cavalca qualsiasi cavallo viene fatto l’appunto a questa maggioranza, a questa amministrazione di non sapere prendere scelte impopolari? Siamo tutti i giorni sui giornali dimostrando di fare delle scelte impopolari perché crediamo che siano le migliori dicendo che verranno capite poi e siamo convinti che sia così e ci viene fatta questa accusa? Cioè io non so che film stiamo guardando, per non parlare delle gestioni dal punto di vista della coerenza dei partiti politici della questione aeroporti in giro per l’Italia, è una questione politica che riguarda tutto il nostro paese, quindi è un atteggiamento responsabile da parte nostra, alzare la mano e dire alt pensiamoci, dove stiamo andando, avallare qualsiasi tipo di scelta e avallare il protrarsi di una situazione che è insostenibile, non è un atteggiamento responsabile.

Ecco io credo che per questi motivi, rimaniamo convinti della nostra scelta, poi diremo.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Lattuga, il Gruppo PD ha ancora 4 minuti e 30, oltre la

dichiarazione di voto, non ho iscritti a parlare… prego consigliere Prati. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : ma su questa delibera, io credo che sarebbe necessario e opportuno aver

fatto una discussione sulla strategia generale degli aeroporti, perché è vero che nella provincia Forlì-Rimini ci sia spazio per due aeroporti, questo credo che sia davanti agli occhi di tutti, poi qualcuno e questo qualcuno è anche l’università ha fatto uno studio dove dice che l’unico aeroporto che potrebbe servire alla Romagna potrebbe essere l’aerobase di San Giorgio perché fra qualche anno non ci saranno più gli F12, ci saranno gli elicotteri, fra qualche anno non ci saranno neanche più gli elicotteri equindi ci sarebbe spazio e in questa zona non ci sono i problemi che ci sono a Forlì e ci sono a Rimini.

Allora se tutti siamo consapevoli che non ci sia la possibilità di mantenere più aeroporti in questo territorio, io ne sono convinto, la cosa più saggia da fare sarebbe quella di mettersi attorno a un tavolo con tutti e due le strutture, compresa la nostra regione, per riuscire veramente una volta per tutte a risolvere la situazione se siamo comunque convinti che una struttura di questo tipo per quanto riguarda la Romagna sia necessaria, perché se invece siamo convinti che non è assolutamente necessario e possiamo fare da parte nostra centinaia di chilometri per andare a Bologna dove ci sono più servizi, allora il discorso cambia.

E’ vero che se questa fosse una qualunque azienda sarebbe già fallita cinquantamila volte, se fossero stati degli azionisti privati l’avrebbero lasciata andare per conto loro, però si tratta di una struttura che dà un servizio, che dovrebbe dare un servizio a un territorio. Ora, di fronte alla situazione in cui ci troviamo, certamente, andare a ripianare dei deficit che sono crescenti, non è che siano calanti, siamo di fronte a un piano strategico nuovo, che è stato approntato dalla nuova amministrazione, però se oggi ci troviamo a discutere su una delibera di una società, quella della gestione dell’aeroporto che ha un deficit al 31.8 di 4.541.000 e che alla fine dell’anno sarà di 6 milioni e 300 a fronte di un capitale di 6 milioni, non è che ci sia da stare tanto felici, quindi la situazione non è che possa cambiare dall’oggi al domani, perché la strategia che viene portata avanti non è un discorso che possa dall’oggi al domani cambiare continuamente.

Allora il problema qual è? il problema è certamente un problema di fondo ma non si può neanche continuare ad andare avanti così, però anche l’amministrazione quando dice noi non usciamo, come ha detto il Vice Sindaco, ma sosterremo il piano di trasformazione, però non sottoscriviamo il capitale sociale, cioè in pratica è un sostegno morale che gli ci si dà, perché poi come abbiamo visto dai dati, si è fatto il punto al 31.8, però se si va a fine anno, vediamo che il debito è superiore al patrimonio quindi a questo punto siamo fuori senza bisogno di andarci fuori, siamo già di fatto fuori, va bene che con questo artifizio poi a fine anno essendo un ulteriore deficit, perché sarà un milione e 8, è inferiore al terzo del capitale che sono 6 milioni, non c’è la necessità di ricapitalizzare pena portare in tribunale, è anche un artifizio in questo modo di fare tappa al 31 agosto in qualche modo per evitare di

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ricapitalizzare ancora, però, si rinvierà di sei mesi, di nove mesi, di un anno, però, qui, la morte è certa, non è che ci siano scappatoie, o si continua a ricapitalizzare anno su anno con cifre sempre superiori, altrimenti, cioè noi siamo comunque fuori da questa situazione nel momento in cui decidiamo di non ricapitalizzare.

Ecco allora il problema qual è? secondo me, è quello che ho detto inizialmente, cioè quello di mettersi attorno a un tavolo con tutti gli enti che hanno degli interessi, e gli enti pubblici per la loro parte, non direttamente, ma per il territorio che stanno ad amministrare, li hanno, allora se si vuole fare una cosa seria, rivolgendo anche alla regione, è di mettere gli enti più grossi, le tre province attorno a un tavolo per vedere se seriamente si riesce a venirne fuori, perché altrimenti se vogliamo andare avanti con i campanilismi che ognuno vuole mantenere la sua struttura, a questo punto,verrà il giorno in cui veramente non avremo più niente, questo è il discorso di fondo.

Sono quindi convinto anch’io che non valga la pena continuare ad immettere dei soldi dentro per Cesena, alla fine, se vogliamo guardare all’entità economica 90 mila euro non sono questi che vanno a spostare il nostro bilancio, parlandoci chiaro, non è questo il problema, avendo una partecipazione così modesta, ma a parte che abbiamo una partecipazione così modesta anche, non abbiamo le maggiori responsabilità non avendo gestito neanche per quanto riguarda la società, però il discorso secondo me andando in questo modo anche gli stessi colleghi di Forlì che hanno votato all’unanimità, alla fine che cosa hanno risolto? Per vedere se il piano riesce a cambiare la rotta, ma il piano non riuscirà a cambiare la rotta, questo è il problema di fondo, allora si prende, come si suol dire, il toro per le corna e si cambia completamente rotta andando in una direzione completamente diversa altrimenti la cosa si ripeterà e continueremo a metterci dei soldi e quant’altro anche i colleghi di Forlì che hanno fatto un atto di fede per l’ultima volta, ogni volta si dice è l’ultima volta, poi dopo si riesce sempre…

Io quindi non mi sento di buttare la croce addosso al Sindaco o alla maggioranza che ha preso questa determinazione, poi l’orgoglio e tutte queste cose vanno bene, però vanno bene fino a un certo punto, poi, sbagliare è umano come si dice, perseverare è diabolico, quindi qui la perseverazione sono quattro cinque anni e di anno in anno il deficit di gestione è sempre aumentato, non è che sia diminuito, se fosse una tendenza inversa che diminuisce, di fronte a un piano di ristrutturazione potremo dire la questione sta cambiando anche da un punto di vista economico e quindi ci sono delle possibilità che fra qualche anno ci possa essere una ripresa.

Però, per tanti altri motivi che qui sono stati evidenziati come diceva prima anche la capogruppo di 5 Stelle, Natascia, questo è un bacino che è quello che è, quindi le potenzialità sono quelle, non è che andiamo ad inventarci delle cose, il discorso del cargo, il discorso del turismo e quant’altro per quanto riguarda Cesena, io credo che se andiamo a fare una statistica, turisti che siano venuti a Cesena che siano venuti in aeroporto, che vengono con l’aereo, ne troveremo pochi se facciamo la statistica e dovendo trovare il discorso spesa beneficio, il problema è più ampio senz’altro però credo che molto seriamente si debba andare a trovare una soluzione, di mettere attorno a un tavolo tutti gli enti con buona volontà e non per difendere ognuno il suo campanile, perché

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altrimenti continueremo a spendere dei soldi e non veniamo a capo di niente. Certamente è un fallimento questa situazione, quella dell’aeroporto di Forlì che va in questo termine, dobbiamo prenderne atto, però dobbiamo essere anche io dico in grado di svolgere il ruolo che abbiamo che è quello di cercare di risolvere i problemi che ci sono davanti.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. Prego consigliere Formica, il suo gruppo ha

avanzato ancora 10 minuti. CONSIGLIERE FORMICA (Gruppo PDL) : bene, grazie Presidente. Certamente se noi ci privassimo di un aeroporto

come quello di Forlì non è che sarebbe un bel lavoro, anche per la comodità che abbiamo, per lo sviluppo che deve nascere, però, guardando anche i numeri, diciamo che perdere 4 milioni 500 mila euro, è una cosa deleteria, certamente se fosse gestito da un privato, a quest’ora, sarebbe già saltato per aria molto prima.

Io dico che come diceva prima un altro collega, che l’aeroporto di Bologna è latitante su questo, io non solo dico che è latitante, ma ci ha scippato anche Ryanair e quindi il perché c’è questa rivalità fra Cesena e Bologna visto che anche la regione Emilia Romagna è dentro a questa società di amministrazione, ci sono il Comune di Cesena, Forlì, la Camera di Commercio, la provincia, c’è un solo un piccolissimo privato, Giambattista Morigi e allora io mi domando e vi domando ma perché i privati non investono? Perché giustamente vedono questo progetto fallimentare e bene ha fatto il Sindaco questa volta a dire io ci sto dentro, però, non investo dei soldi e io sono anche straconvinto che se veramente vogliamo rilanciare questo aeroporto, come dice qui questa delibera, la realizzazione di un centro informazione con simulazione di volo per boing, la creazione di un cargo trip, la realizzazione di un centro manutentivo, incremento del traffico low cost, benissimo, allora che ben vengano i privati e questo secondo me è stato un segnale forte affinché i privati arrivano, però per fare arrivare i privati, secondo il mio modesto parere, bisogna che l’aeroporto venga in parte liberato di questa cappa politica che ha sopra, perché è impensabile che lo debba gestire solo la politica e in parte con i privati, perchè fin quando c’è questa cappa politica, i privati sicuramente staranno lontano, io non so con quanto coraggio quel signore Giambattista Morigi, anche se è un piccolo socio nel consiglio di amministrazione, come ci sta dentro, rimettendoci dei soldi anno dopo anno e quindi io dico questo è stato un segnale forte, io mi auguro che anche altri enti come la provincia, come il Comune di Forlì, la regione comincino a darci una regolata come ha fatto bene il Sindaco, per vedere se veramente possa cambiare e se si può intravedere lo sviluppo di questo aeroporto, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Formica. Se ci sono altri interventi dei gruppi che hanno

avanzato tempo, possiamo dedicare ulteriore tempo, altrimenti se non ci sono altri interventi, darei la parola al Sindaco per la replica, poi procediamo con le dichiarazioni di voto.

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SINDACO: io ritengo da sempre che il consiglio comunale debba, dovrebbe essere il

luogo nel quale si discute le politiche di indirizzo della città, si verifica se vi siano coerenza nelle scelte che l’amministrazione fa, si facciano delle proposte concrete, l’una alternativa rispetto all’altra. Non so bene quale utilità possa avere un consiglio comunale nel quale si parli delle questioni con informazioni non sempre complete e ancor più quando si parli all’interno del consiglio comunale di delibere importanti come quelle di questa sera rimanendo su termini di carattere generale e provando a disegnare, a delineare un abito addosso agli amministratori pro tempore della cosa pubblica, francamente improponibile.

Allora, poiché ritengo che noi dovremo dedicare grande attenzione alle questioni amministrative e un po’ meno invece agli abiti che dovrebbero avere gli amministratori, dedicherò buona parte di questo intervento, che sarà assolutamente breve, alla parte di carattere amministrativo, però, una premessa in termini generali me la consentirete.

Ho sentito molte cose questa sera, gli amministratori devono tenere la schiena diritta, devono avere coraggio, devono avere il coraggio della impopolarità, è uno schema che si può permettere chi non ha esperienza diretta di carattere amministrativo, auguro a chi ha sostenuto queste cose, in particolare al consigliere Ferrini, di avere rapidamente esperienze amministrative dirette, ma francamente quando un amministratore pro tempore della cosa pubblica si alza la mattina, non ha nessuno di questi obiettivi, ha l’obiettivo di risolvere i problemi alla città, di essere coerente con le scelte amministrative con quelle politiche, e quindi non ha tempo alla mattina e neanche la sera e neanche la notte, di cercare di essere popolare, di essere impopolare o di essere coraggioso e, in questo caso, su questa scelta, che non abbiamo fatto a cuor leggero per una cosa che dirò fra un attimo, non ci siamo posti nessuno di questi problemi, né abbiamo cercato di nascondere la testa sotto la sabbia, abbiamo cercato di affrontare un problema e di dare al problema una risposta, è la cosa che cerchiamo di fare tutti i giorni, quando si dà una risposta ci si può prendere o non ci si può prendere, però è una riposta e non è una risposta di pancia, cioè con un obiettivo di carattere generale, è una risposta sempre di carattere amministrativo, il giorno in cui dovessimo iniziare a fare delle cose diverse, io e i componenti della giunta inizieremo a sbagliare il mestiere che stiamo facendo in questa fase per volere dei cittadini.

Aggiungo anche un’altra cosa, mi piacerebbe che all’interno di questo consiglio comunale i soldi dei cittadini, uso un modo di esprimermi che non mi piace, ma questa sera l’ho sentito in più occasioni, e ricordo che nei passati dibattiti del consiglio comunale che sono andato a verificare avendone i verbali, la terminologia i soldi dei cittadini si è usato spesso, mi piacerebbe che i soldi dei cittadini fossero pesati sempre con la stessa bilancia, questa sera ho sentito dire che 90 mila o 100 mila euro in realtà non sono molti, e io non so bene se siano molti o pochi, ho sentito in questo stesso consiglio dibattiti nei quali cifre inferiore sono state definite cifre fantasmagoriche, ma io personalmente non mi permetterei mai di definirli molti o pochi, perché l’unica cosa che abbiamo da fare è quella di non sperperare i soldi dei cittadini, molti o pochi, e mi ricorderò del fatto che qualcuno questa sera ha definito 90 o 100 mila euro pochi soldi

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perché accadrà, immagino, nel corso di questi quattro anni e mezzo che per cifre ben inferiori rispetto a queste ci si dirà che abbiamo sperperato denari dei cittadini che è una cosa che non vogliamo fare, dovesse accadere ce ne scuseremo, ma mi piacerebbe che nessuno usasse una bilancia di questo tipo che francamente è una bilancia insensata che, usciti dal di qui, andando in mezzo alla gente normale, è forse una bilancia della quale chi ha pronunciato questa frase si dovrebbe anche vergognare. Questo detto.

Che problema ci siamo posti quando abbiamo iniziato ad affrontare questa questione, che dicevo non abbiamo affrontato a cuor leggero? Ci siamo posto un problema di coerenza e la coerenza sta secondo me nel rispetto delle politiche stabilite dalla maggioranza consiliare, il sottoscritto deve rifarsi al volere dei cittadini attraverso la maggioranza consiliare e attraverso il programma di mandato sulla base del quale è stato eletto e la coerenza si fa, si persegue, si pratica ricordandosi, in questo caso, delle cose che alcuni di voi hanno detto nei precedenti consigli comunali, ognuno risponde alla propria coscienza a dir il vero soprattutto, ma mettiamolo in questi termini, noi dobbiamo rifarci soprattutto ai percorsi di carattere amministrativo e rispetto a quelli dobbiamo essere coerenti.

Nella delibera, le delibere vanno lette, perché si può parlare del mondo, ma quando si votano le delibere è meglio leggerle, si richiama la delibera del 27 gennaio 2009, nella quale si dice che il ripiano da parte del Comune di Cesena della propria quota di capitale sociale ecc. ecc. è subordinato alla valutazione del futuro mantenimento, insomma la partecipazione del Comune di Cesena è subordinato alla concreta attuazione delle scelte strategiche previste dal piano industriale, in particolare la privatizzazione nelle modalità e misure previste, che consentono il superamento dell’attuale situazione economico-finanziaria e lo sviluppo effettivo della società SEAF Spa, quindi il vincolo al quale questo consiglio comunale nella sua veste precedente, ma anche noi, si deve rifare è quindi alla concreta attuazione delle scelte strategiche ecc.ecc…

L’8 aprile 2009, c’è una nuova delibera consiliare, la 79, che dice: la procedura di privatizzazione dovrà essere conclusa entro il 31.12.2009, salva la possibilità di frazionare nel tempo anche in due o più fasi la sottoscrizione dell’aumento di capitale deliberato (non oltre il 31.12.2010), io non mi permetto di, non sono un esperto di aeroporti, non sono un esperto di gestione degli stessi, di assets aeroportuali, di aviation o non aviation, ne abbiamo letto tutti e forse ognuno di noi sarebbe in grado di parlarne avendone informazioni superficiali per molti minuti, ma poiché non sono un esperto di aeroporti e non voglio improvvisare, in quanto Sindaco pro tempore di questa città, io ho l’obbligo di rispettare con coerenza le scelte indicate dal consiglio comunale, perché così non accadesse, se in futuro così non accadrà, so bene che qualcuno di voi mi richiamerà alla coerenza rispetto a questo e mi ricorderà che il consiglio comunale ha deciso delle cose e che noi dobbiamo semplicemente rispettare con la gestione quotidiana della cosa pubblica le scelte indicateci dal consiglio comunale.

Ora, coerenza è questa che ci si rifaccia a questi passaggi; aggiungo anche in questo caso e forse varrebbe la pena avere sempre un quadro a 360 gradi, operiamo in un mondo nel quale ci sono anche interlocutori esterni, gli altri soci sono la provincia, il Comune di Forlì, la Camera di Commercio, la regione, ecc.

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ecc, naturalmente, ci siamo rapportati con gli altri enti ricevendo non un giudizio di coraggio o di non coraggio, ricevendo un giudizio di attenzione ai nostri giudizi e di rispetto per la coerenza con la quale abbiamo rispettato le cose che il consiglio comunale ci ha indicato, se avete visto non si sviluppato nessuno scontro istituzionale, non ci sono istituzioni che formalmente hanno redarguito il Comune di Cesena per questa scelta, perché, esattamente come mi è capitato di dire, quando abbiamo discusso e ha fatto bene a ricordarlo chi ha ricordato, quando abbiamo discusso della vendita delle reti di Hera, noi abbiamo l’obbligo della coerenza rispetto ai cittadini di Cesena, ma non possiamo permetterci di esprimere giudizi sulla coerenza degli altri rispetto ai territori che amministrano e quindi esattamente in questo stesso equilibrio e dicendo le stesse cose che abbiamo detto quando abbiamo parlato della vendita delle reti di Hera, mi piacerebbe che qui ognuno di noi dicesse la stessa cosa, non dico un anno rispetto all’altro, che magari uno si dimentica e ha cambiato idea, ma un consiglio rispetto all’altro, almeno questo, almeno avere il coraggio e la coerenza di essere consecutivi nelle cose che si dicono in consiglio dopo l’altro, mi sarebbe piaciuto che andassimo in questa direzione, perché noi l’abbiamo fatto e quindi avete non ci sono tensioni, anzi, voglio informare del fatto che la regione investe molte decine di milioni di euro nei tecno-poli che nell’ambito della nostra provincia si sta ragionando di tre tecno-poli e che, in realtà, collaboriamo quotidianamente nell’acquisizione dei finanziamenti nell’avvio di percorso di collaborazione con l’università ecc., con la provincia e con il Comune di Forlì e c’è un dialogo quotidiano che porta Cesena di individuare il tecno-polo per se evidentemente nel settore dello sviluppo universitario del settore agro-industriale, ecc. ecc. e che sviluppa per Forlì il tecno-polo attorno al polo aeronautico e quindi, in questo caso di nuovo, non c’è nessuna tensione, nessuno ci sta dicendo che non abbiamo coraggio, anzi, dialoghiamo con gli altri enti assolutamente alla pari a schiena diritta, si dice, qualcuno ha detto così, dialoghiamo quotidianamente non so bene se a schiena diritta o meno.

Aggiungo ed è l’ultima cosa che voglio dire, che rispetto a questo non c’è una regola e lo dicevo prima, non è che uno si alza la mattina e decide di fare una cosa, rispetto a questo c’è una modalità di rapporto quotidiano e di strategia. Abbiamo centrato la strategia rispetto all’aeroporto, se chi ci ha detto che domani arriveranno i privati e che quindi in conseguenza di questo noi non abbiamo tenuto la schiena diritta, non abbiamo avuto coraggio, non siamo stati coerenti, ecc. ecc., dovesse invece che raccontarlo prendersi la responsabilità di fronte alla città di sostenere la stessa cosa, in questo caso io sono disponibilissimo per attimo a cedere la giacca, probabilmente ci penserebbe un pochino di più prima di dire queste cose, perché se le informazioni rispetto all’arrivo dei privati, che non sono solo quelle delle quali si dice che i privati in una delibera consiliare devono arrivare entro il 31.12, se le informazioni fossero le stesse che ho io per esempio, con, purtroppo, qualche timore che i privati non arrivino entro il 31.12, non so bene dopo, certamente non arrivino entro il 31.12., forse, in questo caso, ci si darebbe qualche lezione di coraggio di meno e ci si assumerebbe qualche responsabilità di più, perché in questo caso io mi auguro con tutto il cuore che i privati arrivino, tanto che noi continuiamo a credere nell’importanza dell’aeroporto, sappiamo bene che l’aeroporto è

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strategico per il turismo, mettetela come volete e nessuno di noi si augura che l’aeroporto chiuda, però sappiamo altrettanto bene che i privati entro il 31.12 difficilmente arriveranno, allora, coerenza vuole e di nuovo siccome io ho un po’ di memoria ma i verbali aiutano, ricorderò quando qualcuno, che oggi ci ha richiamato ad essere coerenti, ad avere coraggio, si dimenticherà che ci sono degli impegni presi in consiglio comunale e ci chiederà perché quegli impegni ci sono o magari perché non ci sono di rispettarli. La dichiarazione formale è che noi abbiamo pensato molto a questa scelta, che non l’abbiamo fatta per ragione di carattere superficiale, ma l’abbiamo fatta nella piena coerenza delle cose dette in questo consiglio comunale e delle cose stabilite dal consiglio comunale che sono la barra, l’indicazione di dove noi dobbiamo guidare la barca e che in conseguenza di questo ci metteremo nelle condizioni di riferire al consiglio comunale qualunque variazione ma che stante le informazioni che abbiamo oggi, stante le indicazioni date dal consiglio comunale, siamo assolutamente convinti né per ragione di coraggio o scarso coraggio, né per ragioni di piaccioneria rispetto alla città o di scarsa piaccioneria, ma semplicemente per ragione di coerenza, siamo assolutamente convinti di andare in una direzione giusta, dopo di chè io ritengo che i cittadini, la stragrande maggioranza dei cittadini di Cesena, ma questo non è consequenziale, risponda se giocassimo a biliardo, la stragrande maggioranza dei cittadini di Cesena siano assolutamente convinti che a fare così noi assumiamo la posizione giusta, coerente e sensata.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie al Sindaco per questo intervento e per questi chiarimenti. A questo

punto, aprirei le dichiarazioni di voto per i gruppi, ricordo ogni gruppo ha cinque minuti, prego consigliera Zittignani per la dichiarazione di voto.

CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : grazie, non sto a ripetere quello che il Sindaco ha già detto, perché stavo per

dirlo io che la giunta precedente aveva accolto le richieste di Rusticali proprio in considerazione del fatto che si pensava che ci sarebbe stato un ingresso importante dei privati, ora i privati non sono arrivati, non sono arrivati nemmeno arriveranno perché quel piano industriale gli imprenditori lo conoscono meglio degli enti locali, non ha futuro.

Ora, mi domando per quanti anni un ente locale può sobbarcarsi di coprire delle perdite dell’aeroporto di Forlì. E’ strategico l’aeroporto di Forlì? Può darsi, però ci dimentichiamo che a pochi chilometri di distanza ce ne sono altri due; ora chi abita a Milano e deve andare a Malpensa, io credo che faccia lo stesso percorso che facciamo noi da Cesena per andare a prendere l’aereo a Bologna e molto meno di quello che facciamo per andare a Rimini, quindi la strategia di quel aeroporto, secondo me, non è così tranquilla.

Ripeto le perdite, io proprio ieri parlavo con un consigliere dell’amministrazione provinciale che mi diceva che il bilancio dell’amministrazione della provincia Forlì-Cesena, quindi parliamo di cose che ci riguardano perché è il nostro territorio, è del tutto compromesso e lo faranno, ripianeranno la loro quota di perdite, mi si diceva che i fondi per l’agricoltura saranno dimezzati e già quello è uno dei settori meno penalizzati, per l’istruzione neanche un centesimo, io non so se questo servisse per dare un

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colpo d’ala e per risolvere definitivamente i problemi, la storia di quella società ci dice che così non è, ci racconteremo delle favole.

Io credo che l’amministrazione di Cesena abbia fatto una cosa saggia, prudente, soprattutto saggia più che prudente, di proporci la delibera che oggi andiamo ad approvare.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Zittignani. La parola al consigliere Macori per la

dichiarazione di voto. CONSIGLIERE MACORI (Gruppo PDL) : grazie Presidente. Prima ho dichiarato la soddisfazione rispetto alla proposta

di non ricapitalizzazione, siccome è stato avanzato questo discorso dell’infrastruttura ecc., io non soltanto non ritengo l’aeroporto di Forlì non strategico, lo ritengo inutile, quindi si capisce il senso dell’intervento che abbiamo fatto prima, però la nostra soddisfazione sarebbe stata ancora più ampia e ci avrebbe permesso di dare un voto favorevole alla delibera se si fossero prese in considerazione le responsabilità che hanno portato l’aeroporto di Forlì nella situazione in cui è oggi, mi sembra adesso dagli ultimi interventi che tutte le responsabilità siano dei privati, che non sono entrati, signori, qui è mancato un progetto, è stato promesso un progetto allora che non è mai stato portato avanti, ma la responsabilità di quel progetto era a carico dei governi della regione, dei governi della provincia, dei governi del Comune, se avessimo potuto fare un’analisi approfondita su questo tipo di responsabilità il Gruppo del Popolo della Libertà avrebbe votato a favore, per questo motivo noi ci asterremo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Macori. Attendo… prego consigliere Landi. CONSIGLIERE LANDI (Gruppo PD) : rimane veramente ben poco da aggiungere dopo gli interveneti del nostro

gruppo e l’intervento del Sindaco, io vorrei prendere invece in mano il verbale dell’altra volta, ma non per fare delle sterili polemiche, voglio prendere un pezzettino di frase, stiamo parlando della delibera sulla quale l’opposizione si astenne la volta scorsa, le affermazioni del Sindaco di allora, Giordano Conti, “ora noi giochiamo questa scommessa, staremo con gli occhi aperti, entriamo con una percentuale bassa che più o meno ripropone quella della fine degli anni 90, diamo fiducia a questo nuovo consiglio di amministrazione, però è nostra intenzione poi di guardare attentamente quello che avviene e se gli obiettivi nella scansione dei tempi indicata dal Presidente verranno via, via realizzate”, questo diciamo come ultima ciliegina sulla torta del discorso che ben ha puntualizzato il Sindaco, cioè di una certa coerenza. Noi la volta scorsa abbiamo dato fiducia, abbiamo discusso qui, come dicevate voi c’è stato un voto favorevole da parte nostra, c’è stata un’astensione di alcuni dell’opposizione, ora quella fiducia è venuta meno, perché quegli obiettivi ai quali era subordinata la nostra fiducia non si sono realizzati nei tempi che il consiglio di amministrazione di allora aveva predeterminato.

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Detto questo, io mi vorrei rifare, adesso il collega Ferrini è fuori, ma ci lega una profonda amicizia, quindi non me ne vorrà male, io lezioni, io non come Fabrizio Landi, ma come Gruppo PD, lezioni di moralità bisogna che, secondo me, smettessimo di farcele, perché questa storia dell’obbligo morale, noi non abbiamo nessuno obbligo morale nei confronti di, noi abbiamo un obbligo di tipo politico, politico, perché la gente ci chiede, i cittadini ci chiedono delle scelte di tipo politico, non solo … obbligo morale, testa sotto la sabbia, sotto la sabbia nel senso politico? in senso politico che cosa? noi che abbiamo, come dite voi, il coraggio di elevarci fuori da quello che diciamo è la generalità delle posizioni in altre realtà amministrative, noi non abbiamo coraggio, a Enzo Lattuca che ha spiegato qual’è la nostra posizione, quando crediamo in una cosa, noi non abbiamo problemi ad affermarla fino in fondo indipendentemente dalle posizioni assunte dagli altri che non ci riguardano a questo punto qua.

Ma io vorrei un’altra lezioncina di coerenza ma di coerenza politica, non di coerenza morale, io la morale non la faccio a nessuno, non mi interessa fare morale, io mi lego anche a un altro discorso, oggi la consigliera Celletti riferisce questo che la nostra è una fuga dalle responsabilità, è un esempio di discontinuità, discontinuità della stessa maggioranza cosa che non vera, io me le ricordo le affermazioni dell’altra volta, mi ricordo i verbali dell’altra volta, dove l’affermazione: pagheranno i cittadini di Forlì, in minor quota i cittadini di Cesena, ma io, il nostro gruppo sicuramente non sarà partecipe di questa cosa perché ci vuole un segnale fortissimo, ci vuole meno rispetto dell’appartenenza politica e più senso etico ma questo certamente non ci piove, -è la trascrizione sono affermazioni che vanno lette nel contesto-, io credo che si debbono dare dei segnali forti, anche per la nostra piccola quota di partecipazione, si debbono dare segnali forti anche politici nel senso di un’assunzione di responsabilità, un cambio nel modo di governare queste realtà strategiche, e allora, ragazzi, questo qui è secondo noi un senso di grandissima responsabilità, permettetemi un’altra provocazione, le azioni giudiziarie ve le lasciamo a voi, noi preferiamo fare lezione di tipo politico e la nostra è una posizione ferma e politica e se vogliamo anche politicamente dura di censura a un piano che ci è stato presentato che non è stato mai realizzato, quindi il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Landi. Io non ho altri iscritti a parlare, se qualcuno si

prenota, prego consigliera Pagni, dopo il consigliere Pagni si prenota qualcun altro? C’è tempo per prenotarsi, prego consigliera Pagni, poi dopo Prati, prego consigliera Pagni.

CONSIGLIERE PAGNI (Italia dei Valori) : allora il voto dell’Italia dei Valori è favorevole, è positivo e francamente non

riteniamo nessuna proposta fatta qui in consiglio come possibile per poter ancora sperare in questo progetto. Gli indici del bilancio di esercizio del 31.8.2009 non danno adito a nessuna speranza. Qui non c’è questioni morali o altro, possiamo rigirare questo bilancio di esercizio come vogliamo, il dato finale è questo.

Neanche io sono un esperta di aeroporti ma ho fatto visionare il piano di recupero di questo aeroporto a chi esperto lo è, e mi ha detto che questo piano

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è un ottimo piano di rilancio per un aeroporto che va bene, assolutamente non è un piano di rilancio per qualcosa che va male, ripeto io non sono esperta però lo fatto visionare ad esperti di aeroporti qui vicino della regione, può darsi per campanilismo mi possa aver dato una informazione sbagliata, ma non ha detto che era possibile credere in questo piano proposto.

Pertanto se devo dare come Partito un voto, mancando i dati economici di bilancio, mancando un progetto di sviluppo, forse non ho dubbi sulla strategia di un aeroporto di questo tipo, anche se tengo presente che ce ne sono due vicini, ritengo che non ci siano possibilità di speranza ulteriore, di romanticismo ulteriore, dispiace anche a me ma il voto dell’Italia dei Valori, pertanto, è di approvazione del comportamento del Sindaco, della giunta e della proposta fatta, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Pagni, la parola al consigliere Prati. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : io ritengo che non ci siano soluzioni magiche per risollevare la sorte

dell’aeroporto di Forlì quindi della società che lo gestisce, quindi anche l’attesa del cavaliere bianco, credo che sia vana non per il 31.12, il 31.12 bisogna dire di quale anno, non per il 2009, 2010, 2011, andando avanti, che nessuno va a prendere una società che per il 2009 prevede una perdita di 6 milioni 300 mila e senza un briciolo di avviamento, perché questa è la realtà.

allora di fronte a questa situazione, io credo che non possiamo dire che sosteniamo il piano strategico, perché, in pratica, è già fallito, questo non decollerà mai, perché questa è la situazione reale, quindi, io ripeto quello che ho detto prima, per la responsabilità politica che ci deve distinguere, anche nel governare, di spendere il denaro pubblico, l’unica proposta che, secondo me, poi non sarà quella realizzabile in particolare, è quella di trovare un’intesa con tutti gli altri e nel limite del possibile di creare un aeroporto per la Romagna che dia una risposta e che sia sostenibile con i numeri, altrimenti oggi ci sarà Forlì, domani ci sarà Rimini, e quant’altro e quindi utilizzeremo l’aeroporto di Bologna come in gran parte si fa oggi, quindi anch’io prima ho detto che i 90 mila euro di per se non sono una cifra che possono influire sul bilancio di Cesena, ma non per non rispetto dei 90 mila euro, se fossero per una causa importante, per una soluzione di un problema, meriterebbe investimento, purtroppo siamo di fronte a una situazione che non ha via di ritorno, la situazione è quella, quindi io credo che secondo me, il Sindaco dovrebbe, siccome di coraggio sembra che ne abbia molto, è quello che viene riconosciuto ma anche lui ha detto che le cose le pondera e quando le ha ben valutate le porta avanti, vada fino in fondo e che dica che nella situazione attuale non c’è nessuna possibilità e quindi neanche di appoggio al piano strategico, perché non ci porterà da nessuna parte, quindi se abbiamo l’autorità politica di riuscire assieme agli altri Sindaci, insieme al Presidente della provincia, assieme agli altri Comuni, insieme alle altre province veramente che la regione, siccome ha una partecipazione abbastanza importante, si faccia carico di portare tutti attorno a un tavolo e di trovare veramente una soluzione per la Romagna e quindi è inutile continuare ad

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andare su questa strada, di vedere anche gli stessi, come ho detto prima, i colleghi di Forlì, quindi il mio voto su questa delibera è di astensione.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. La parola al consigliere Di Placido. CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : Presidente grazie; io vorrei uscire un attimo raccogliendo anche l’invito in

parte del collega Landi, dalle elezioni, dal dovere dar, prendere lezioni anche perché presuntuosamente penso che come Repubblicani di solito abbiamo poche lezioni da prendere, ma, al di là di questo, io credo che ci sia contrariamente a quanto diceva il collega Landi, un collegamento tra la politica e la morale, non perché si debba fare la morale a qualcuno ma perché tutte le scelte politiche hanno una propria moralità o meno ed è una moralità che poi viene giudicata dai cittadini.

La prima considerazione che vorrei fare è che qui nessuno, almeno per quello che riguarda i Repubblicani, ha accusato la maggioranza o la giunta di mancanza di coerenza, andatevi a rileggere i verbali, questo non lo ha detto prima il collega Ferrini, non lo dirò io adesso; differente è che noi chiediamo un maggior impegno di quello che invece ci sembra un disimpegno legato a questa delibera.

Allora, farò qualche considerazione il più politica possibile, perché come diceva giustamente il Sindaco il cui intervento ho apprezzato peraltro, nessuno di noi è un esperto di aviation, non aviation e quant’altro, qualcuno di noi può essere esperto di partecipazione societaria e di bilanci e di prospettive della società, allora, se la vogliamo proprio dire tutta ed è una considerazione che ho fatto già in commissione, visto che non si fa la morale a nessuno ed è giusto, ma vi sembra corretto politicamente, non eticamente o moralmente, che a fronte di una prima convocazione dell’assemblea dei soci prevista per il 30 ottobre la commissione consiliare venga convocata per il 9 novembre? Tra la prima e la seconda convocazione? O sarebbe forse stato più opportuno che le forze politiche fossero convocate, potessero discutere prima della prima convocazione, perchè nel caso in cui la prima convocazione per accordo non fosse andata deserta, cosa sarebbe andato a dire il nostro Sindaco? Quale mandato avrebbe avuto di ripianare i 90 mila euro o di non ripianarli? Questo è giusto, è una condizione pre-politica questa rispetto al dibattito che stiamo facendo o no? prima considerazione.

La seconda considerazione: l’assemblea dei soci della quale fino a prova contraria il Comune di Cesena fa ancora parte, nella relazione sullo stato patrimoniale della società al 31 agosto 2009, quindi stiamo parlando di quattro mesi fa e le cose che sto per dire non credo che siano cambiate in questi quattro mesi sottolinea alcune cose con l’assenso di tutti i soci, come l’aeroporto di Forlì sia diventato un fiore all’occhiello per la formazione aeronautica così come testimoniato dalla presenza di … ecc., sia localizzato in un territorio spiccatamente dedicato all’attività industriale, ortofrutticola ed avicola, disponga di competenze altamente specializzate frutto della formazione, attività manutentive ecc., abbia un bacino di utenza la cui elevata estensione è correlata alla posizione baricentrica in Romagna, fortemente

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interessata all’attività turistica in coming sia per la Costa che per l’entroterra, proprio su questi fronti dopo un’attenta analisi di mercato, SEAF ha deciso di perseguire i seguenti ambiziosi obiettivi e li dice.

Allora, siccome mi sembra di aver percepito da qualche intervento anche della maggioranza che l’aeroporto di Forlì potrebbe anche non esserci, perché, come dicevo il consigliere Lattuca l’abbiamo capito o no gli aeroporti di una certa consistenza, di una certa dimensione numerica perderanno sempre, non avranno possibilità di, perché il Comune di Cesena ha approvato uno stato patrimoniale nel quale invece si dice che l’aeroporto di Forlì è essenziale per la nostra attività turistica, industriale ecc.? ma questo non lo dico polemicamente, ma lo dico perché se siamo tutti convinti come io spero e penso contrariamente anche a qualche intervento che ho sentito e io non è questione di popolare o impopolare, lo dico molto chiaramente adesso, sono convinto che l’aeroporto di Forlì sia assolutamente indispensabile per il nostro territorio, il che non vuol dire che debba continuare a perdere sei milioni di euro tutti gli anni, ma se questo è e su questo siamo tutti d’accordo, perché credo che anche il Sindaco si muova su questa linea, poi ovviamente le nostre strade su come percorrerla divergono, ma se l’accordo e se la visione è questa, allora noi non possiamo mettere la testa sotto la sabbia, noi intendevamo questo, solamente denunciando il fatto che questa società continua a perdere perché quello che noi avremo desiderato vedere in questa delibera era un giudizio più politico su quella che era stata la gestione dell’aeroporto fino ad oggi e vorrei ricordare che le nomine degli amministratori dell’aeroporto di Forlì sono nomine prettamente politiche, effettuate dalle maggioranze che hanno governato e continuano a governare questi Comuni, così come ci sarebbe piaciuto leggere che un ente come la regione che detiene il 25% del capitale societario e a fronte delle cui garanzie la SEAF ha speso e qui qualcuno se lo dimentica, 10 milioni 800 mila euro che gravano come interessi passivi di circa 1,4 milione l’anno per rifare le piste a seguito della chiusura dell’aeroporto Marconi e portare Ryanair a Forlì salvo poi assistere al furto di Ryanair senza che la regione dicesse a, senza che la regione dicesse a, noi avremo gradito una valutazione, un giudizio politico su queste cose che hanno inciso sullo stato disastroso della SEAF in questo momento perché nessuno sta a dire che la SEAF è una società florida, così come nessuno sta a dire che i privati che, Sindaco, dice anche la relazione che potranno arrivare, che la gara potrà essere conclusa entro marzo 2010, per cui già in tre mesi e più qualcosa può cambiare, ma non è questo il problema.

Capisco anch’io che il privato può avere difficoltà di entrare in un momento come questo in una società come la SEAF ma se ha difficoltà ad entrare perché la SEAF per sei milioni di euro l’anno, io temo abbia anche difficoltà perché non vede chiarezza negli enti pubblici che fanno parte del capitale societario adesso di SEAF su quello che deve essere l’indirizzo e la strategia, allora se tutti gli enti, compresa la Camera di Commercio, da quello che mi risulta la Camera di Commercio e quei pochi con poche quote, hanno aderito alla ricapitalizzazione – sto per concludere Presidente- allora io so benissimo che dire alla città in questo momento che si impiega 90 mila euro per ricapitalizzare una società che perde sei milioni di euro è una cosa difficile, non sto parlando di popolare o di impopolare, ma il problema è che così facendo, se le cose continuano così, alla fine dell’anno, SEAF brucerà tutto il suo capitale sociale dopodiché il Comune di

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Cesena non c’è più dentro l’aeroporto di Forlì, il Comune di Cesena dentro l’aeroporto di Forlì non c’è più, poi qualcuno dirà, per fortuna, così non ci dobbiamo mettere altri soldi che avremo dovuto metterci anche avendo solo il 2%, però il Comune non c’è più, invece il segnale che avremo voluto dare noi e su questo divergiamo dal Sindaco ma questo non ci porterà a votare contrario, ci porterà solamente a un voto di astensione, era quello di dire che l’impegno del Comune di quei 90 mila euro che sono doppiamente pesanti quest’anno anche per le ristrettezze economiche di bilancio ecc. erano perché il Comune a prescindere dal suo 2, 20 o 200% stesse parole che ho detto a gennaio di quest’anno, collega Landi, che il Comune di Cesena abbia il 2, il 20 o il 200% assume un’iniziativa politica forte perché accada oggi o domani quello che non è accaduto fino ad oggi, cioè l’inserimento dei privati ma soprattutto l’inserimento di tanti altri enti locali e di tante altre associazioni, tipo degli albergatori ecc. che molte volte si lamentano e poi non fanno niente quando l’aeroporto del loro territorio versa in queste condizioni.

Allora non era un ripianare fino a se stesso, Signor Sindaco e colleghi della maggioranza, non era un ripianare fino a se stesso, era un ripianare dicendo questo è l’ultimo atto di coraggio del Comune di Cesena che a fronte di questi 90 mila euro ce li mette perché adesso porterà avanti una iniziativa politica perché si blocchino dei meccanismi e dia anche un giudizio, che non ho sentito, su quello che è stata anche la recente dirigenza di SEAF, la recente dirigenza di SEAF, è stato dato un giudizio politico su questo? se SEAF deve rimanere il cimitero degli elefanti o un ufficio di collocamento, allora, queste sono le cose che possono succedere, noi avremo gradito questo ed è per questo che ci asteniamo, per quello che crediamo di poter parlare di miopia politica ma nessuno se ne abbia male, i miopi vivono comunque benissimo pur essendo miopi, qualche volta però rischiano di andare a sbattere contro un palo, noi temiamo che questa volta questo rischio sia evidente. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Di Placido… Non sarà sempre così però, prego consigliera

Celletti. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. Noi non accettiamo lezione di coerenza dai banchi della

maggioranza anche perché i giochini di citare frasi che non erano riferite al piano industriale, allora quale è la storia? Nella seduta che ha citato il consigliere Landi che è quella dell’ottobre 2008, noi prendemmo una posizione contro, perché non c’era il piano industriale, perché Rusticali non ci era venuto a spiegare cosa voleva fare della SEAF, perché venivamo da gestioni disastrose politiche che il Comune di Cesena aveva avallato, dove per esempio a perdite conclamate si erano prese 12 segretarie, 5 altri impiegati con una spesa di 600 mila euro, quando già la società perdeva, per questo noi dicemmo non si possono buttare via i soldi, ed è vero che noi votammo no in quel caso lì, ma non c’era ancora il piano industriale, non c’era ancora quel cambio di mentalità, era ancora il carrozzone pubblico abbandonato totalmente dalla regione, scippato di tutte le sue prerogative. E il Comune di Cesena aveva avallato questa cosa perché non aveva mai criticato questo modo di procedere

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tipico dei carrozzoni pubblici governati da esponenti della maggioranza, della maggioranza che è qui a Cesena, della maggioranza che è in regione. In quel caso lì certo votammo no ma non dopo aver visto il piano industriale dove ci astenemmo dando fiducia, e io continuo a dare fiducia a questo piano industriale proprio perché l’ho detto prima, perché ancora non si è concluso, perché noi siamo in mezzo a un guado, ancora non sappiamo se arriveremo alla sponda o non arriveremo, e questo sì che è una scelta politica, perché io non voglio discutere di questioni tecniche, come dice il Sindaco, io discuto di politica e dico è valido che il Comune di Cesena sia quello che abbandona la barca e lascia gli altri in mezzo al guado? Per me, politicamente, non è valido, poi è chiaro suo giornali non c’è l’attacco a Cesena perché non gli si dà la minima importanza, questo è il problema vero, perché ha importanza se la regione fa un progetto, è importante se il Comune di Forlì ci sta, è importante se la provincia, è importante se arriveranno i privati, ma il Comune di Cesena, che apporto ha dato? Che progettualità ha dato? Che aiuto ha dato? Che aiuto ha dato in questo momento all’aeroporto di Forlì, alla SEAF per ripianare i debiti, per rilanciare il progetto? Nessuno. Cosa volete che gli importi se anche il Comune di Cesena va via con la sua misera quota.

Quando le cose andranno bene e io sono certa che la SEAF riuscirà a rilanciarci e noi saremo quelli che siamo rimasti fuori, in fondo avevamo poco prima, niente adesso, ma di qui si vede il concetto della provincia, Forlì-Cesena, Forlì scritto in grande e Cesena sempre scritto in piccolo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Ho sette dichiarazioni di voto su otto, se non ci

sono altre richieste di intervento, inviterei i consiglieri che vogliono partecipare al voto ad entrare in sala e mettiamo al voto la delibera al punto 8 del nostro ordine del giorno: SEAF Spa Aeroporto di Forlì, situazione patrimoniale al 31 agosto 2009, provvedimenti art.2446 del Codice Civile, perdite SEAF esercizio 2007, rimborso quota anticipata in sostituzione di SAB Spa:

chi è favorevole a questa delibera alza la mano: Gruppo PD, Sinistra per Cesena, consigliera Pagni per Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle

chi vota contro: Lega Nord chi si astiene: Gruppo Repubblicano, PDL, UDC Per questa delibera viene chiesta anche la immediata esecutività, per cui

chiedo Chi vota a favore per la immediata esecutività di questa delibera: PD, Italia

dei Valori, Sinistra per Cesena, Cesena 5 Stelle, PDL, UDC Chi vota contro: Lega Nord Chi si astiene: Partito Repubblicano Vi ringrazio. LLE/CONS18

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9) Nomina consiglieri per Consulta Universitaria PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : passiamo al punto 9 del nostro ordine del giorno, Nomina dei consiglieri per

la Consulta Universitaria, è stata discussa in terza commissione il 5 novembre 2009, viene in consiglio con voto, in conferenza dei capigruppo, scusate colleghi, vi chiedo un po’ di attenzione, su questa delibera si è stabilito che si sarebbe svolto il voto palese a condizione che ci fossero delle designazioni concordate.

Io chiedo conferma ai gruppi delle designazioni che mi sono state segnalate, chiedo conferma e adesso le dico, chiedo conferma se il gruppo di maggioranza concorda sul nome di Lattuca Enzo e chiedo conferma se il gruppo di minoranza concorda sul nome di Cappelli Ricardo. Perfetto, allora direi che si può procedere con votazione palese.

Chi vota a favore di questa delibera che ricordo ha per oggetto Nomina consiglieri per Consulta universitaria alza la mano: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL, Lega Nord

Chi vota contro: nessuno Chi si astiene : nessuno Benissimo, questa delibera viene approvata alla unanimità. LLE/CONS18

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10) Approvazione del piano urbanistico attuativo di iniziativa privata del comparto 08/06 AT3 – AT5 Case Missiroli, via Cagli

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : passiamo al punto 10 dell’ordine del giorno Approvazione del piano

urbanistico attuativo di iniziativa privata del comprato 08/06 AT3 – AT5 Case Missiroli, via Cagli, questa delibera è stata discussa – chiedo scusa colleghi, in seconda commissione il 26 ottobre e viene in consiglio con richiesta di voto, per cui

chi vota a favore di questa delibera, devo rileggere l’oggetto Segretario? Chi vota a favore della delibera che ha per oggetto: Approvazione del piano

urbanistico attuativo di iniziativa privata del comparto 08/06 AT3 – AT5 di Case Missiroli, via Cagli alza la mano per favore: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC

Chi vota contro: nessuno Chi si astiene: PDL e Lega Nord LLE/CONS18

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11) Aggiornamento della procedura di rilascio delle autorizzazioni per l’apertura delle attività di somministrazione di al imenti e bevande (pubblici esercizi)

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : possiamo procedere con la delibera la n. 11 dell’ordine del giorno – non c’è

in sala, il Partito Repubblicano ha votato per la delibera n.10? non avendolo visto seduto al banco, Segretario e scrutatori ci siamo? Segretario possiamo procedere, però chiederei al Gruppo Repubblicano se vuole partecipare al voto di sedersi…

Possiamo passare al punto n.11 del nostro ordine del giorno aggiornamento della procedura di rilascio delle autorizzazioni per l’apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande (pubblici esercizi), questa delibera è stata discussa in seconda commissione il 9 novembre e veniva dalla commissione con dichiarazione di voto, la conferenza dei capigruppo ha chiesto discussione.

Chiedo all’assessore Moretti se vuole introdurre, presentare questa delibera, dopo di che possiamo aprire la discussione.

ASSESSORE MORETTI : brevemente anche in relazione agli eventuali chiarimenti che saranno

necessari nel caso ci sia questa discussione su questo provvedimento, come sapete il Comune di Cesena è dotato di due atti di consiglio comunale del 2005 e del 2007 rispettivamente per la gestione delle procedure di rilascio delle autorizzazioni per le aperture delle attività di pubblici esercizi come previsto dalla legge regionale 14 del 2003, basato su contingentamento del numero delle licenze, così come era previsto, e basato su altre modalità, su altri criteri, quindi un Regolamento che prevede diverse modalità.

Nel frattempo e cioè dal provvedimento regionale del 2003 sono successe alcune cose, in particolare è cambiato il contesto normativo in relazione all’entrata in vigore della legge 248 nel 2006, in seguito al quale sostanzialmente è stato previsto il superamento dell’impostazione data dalla legge precedente che fra i parametri per il rilascio di queste autorizzazioni, prevedeva anche un numero prestabilito e quindi contingentato di esercizi sul territorio.

Questo provvedimento ha avuto una serie di esiti, in particolare fra il 2007 e il 2008, si sono susseguite una serie piuttosto numerose di sentenze un po’ articolate in tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento al centro nord, relativamente a diverse impugnative di chi per ragioni di contingentamento si vedeva negare l’autorizzazione all’apertura dei pubblici esercizi da parte di numerosi TAR fra cui per primi i TAR lombardi legati a provvedimenti e ordinanze del Sindaco di Milano a cui ha fatto seguito anche molte altre sentenze di TAR. In sostanza, tutte le ordinanze venivano sostanzialmente superate da questa sentenza prevedendo appunto l’impossibilità di continuare a regolamentare questo tipo di attività attraverso i parametri numerici.

La cosa più significativa è relativa al fatto che successivamente vedendo senza nessuna esclusione, perché non c’è stato neanche un TAR che ha dato ragione a un Comune, è accaduto che, in pratica, ci si accontentava di avere la

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sentenza, magari tardivamente dopo qualche anno, senza avere richieste di danni da parte dei ricorrenti e non avendo quindi nessun effetto nei confronti delle amministrazioni che si opponevano se non quello di dover rilasciare in ritardo un’autorizzazione.

Dopodiché più recentemente, nel 2009, oltre alle sentenze dei TAR, c’è stata la sentenza del Consiglio di Stato e precisamente la 2808 di quest’anno che ha affermato che ogni ordinanza che veniva impugnata sostanzialmente era destinata a soccombere proprio perché in contrasto con le normative nazionali e anche con dettami dell’Unione Europea sulla base della concorrenza, ma qui non la voglio fare troppo lunga, cosa che conoscete abbastanza bene.

In conseguenza di questo e tenuto anche conto del fatto che il Comune di Cesena nella programmazione che aveva previsto appunto negli anni 2005-2007, che aveva stabilito nel numero di 343 le autorizzazioni sufficienti per il territorio comunale ed avendo esaurito questa chiamiamola così scorta o programmazione perché sono state tutte nel frattempo rilasciate, si trova nel rischio abbastanza probabile e di avere come è accaduto fino ad ora delle sentenze contrarie rispetto a una negazione di autorizzazione stante a questo Regolamento, perché stante a questo Regolamento bisognerebbe negarla, e vi è più anche nella ipotesi tutt’altro che remota di subire anche delle richieste dei danni nel caso assumesse dei provvedimenti contrari alle richieste che dovessero pervenire.

Fra l’altro, voglio qui fare una precisazione formale, nel deliberato si dice al primo punto disapplicare l’applicazione di cui alla delibera che ho citato prima, in realtà, la dicitura più corretta sarebbe di dichiarare decaduta se non addirittura superata, perché di fatto parliamo non di una disapplicazione, ma del decadimento e, in questo caso, anche del superamento visto che la scorta è stata sostanzialmente esaurita, quindi ritengo che sia più utile, chiedo se mi esprime in maniera corretta il Segretario e quindi di trasformare il disapplicare in di dichiarare decaduta la programmazione perché credo che sia la dizione più corretta.

Ho concluso l’introduzione anche in relazione al fatto che al punto 2 si dice di modificare le disposizioni eliminando quelle che si riferiscono alla programmazione. Nel dibattito che anche in questi giorni si è sviluppato, è nata anche una sorta di preoccupazione a questo proposito anche in relazione al fatto che la regione che è stata demandata da tempo a dare dei criteri di programmazione ai Comuni, da tempo si dice che sta provvedendo a farlo, ma di fatto ancora non lo ha fatto, di certo è che per le ragioni che poc’anzi dicevo, tutto potrà dettare tranne che dei parametri numerici, quindi non sarà possibile reintrodurre quello che oggi proponiamo di togliere, possono essere aggiunte delle altre forme ma certamente non può essere reintrodotto il principio del contingentamento numerico.

E’ evidente che al secondo punto si chiarisce che la parte di Regolamento che è conforme alle attuali normative rimane, non è che uno apre un bar come dire così, senza colpo ferire, viene tolto il parametro del contingentamento numerico perché oggi dichiaratamente illegittimo, resta tutto quant’altro è già previsto prima per quanto riguarda invece le modalità di apertura e quindi quelli che vengono sommariamente chiamati i requisiti soggettivi e legati ai locali che ovviamente rimangono intonsi rispetto a prima.

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Ovviamente, si stabilisce anche che questo vale nelle more dell’eventuale approvazione delle direttive regionali se e quando ci saranno che ovviamente verranno valutate e recepite nel momento in cui queste ci saranno, visto che sostanzialmente le stiamo aspettando da oltre tre anni, visto che è dal 2006 che questo atto può arrivare.

Riteniamo quindi che sia un atto dovuto più che una scelta quello che oggi sottoponiamo all’approvazione del consiglio comunale.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie assessore. Visto che a questo punto qui c’era la richiesta di

discussione, apriamo gli interventi, chi chiede la parola? Consigliera Celletti prego.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. Durante la discussione in commissione, io ho sollevato

questo problema, del perché, cioè mi sono chiesta e ho chiesto all’assessore le motivazioni per cui non ci sia stata una sollecitazione da parte del Comune di Cesena e attraverso anche suoi autorevoli rappresentanti che c’erano in regione in assemblea legislativa e in regione, proprio su questo problema, nel senso che la regione dovrebbe regolamenti attuativi del cosiddetto pacchetto Bersani per quel che riguarda le licenze libere, la liberalizzazione di queste licenze che è in discussione, è in stallo in regione appunto da diversi anni.

Io avrei visto meglio una sollecitazione alla regione e anche un confronto con i suoi organismi per delineare già un Regolamento che fosse in armonia con i futuri dettami regionali che sono in questo momento a quanto è dato di sapere in bozza, comunque domani verrà presentata un’interrogazione regionale su questa materia anche per chiedere se quanti Comuni abbiano seguito in questa regione la strada del Comune di Cesena o se il Comune di Cesena sia l’unico, perché ne citava mi sembra in sede di commissione l’assessore ma anche le dichiarazioni rilasciate sul Corriere di Cesena del 7 novembre erano in questo senso, si diceva noi adesso facciamo il Regolamento se poi ci saranno delle discrepanze dovremo adeguare a quelli che saranno i dettami regionali, lo faremo nel momento stesso in cui la regione emanerà le proprie direttive, è un modo di procedere abbastanza desueto questo, nel senso di deliberare, di fare un Regolamento prima ancora che ci siano le direttive regionali e che ci sia questa bozza anche questa l’abbiamo appresa e adesso vedremo dalla risposta che verrà data all’interrogazione regionale, ma comunque l’abbiamo appreso sempre dalla stampa perché esponenti di associazioni di categoria ci parlano di una bozza che è in discussione in questo momento a Bologna e alla quale partecipano anche rappresentanti di associazioni di categoria locali e esprimono ed è quello che ho detto anche in commissione, forti preoccupazioni per quelle che sono state le ricadute della legge Bersani in questo campo che non è venuta incontro a quello che era l’obiettivo, cioè quello di venire incontro al consumatore ma anzi hanno creato una dequalificazione del settore per esempio dei bar, dei locali di somministrazione di bevande e alimenti pubblici, e quindi una dequalificazione anche generalizzata di quelli che sono questi esercizi.

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Il problema quindi è più vasto che non quello di applicare un Regolamento che salverebbe da eventuali ricorsi però l’assessore ha detto che di grandi richieste non ve ne sono oppure mi sbaglio ha detto in commissione, poi io le rivolgo anche questa domanda, voglio dire è un Regolamento che viene calato senza un bisogno urgente e nello stesso tempo non tiene neanche conto, almeno a quanto è dato di sapere, delle direttive regionali, per questo motivo io credo che ci sia una frettolosità in questo che forse non è giustificata e per questo motivo, io, all’assessore ho espresso sia in commissione e le esprimo di nuovo questa sera, forti perplessità su questa delibera, grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie capogruppo. Altri interventi? Zittignani prego. CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : questo mio intervento sarà anche la mia dichiarazione di voto, mi sento di

doverla motivare perché la mia sarà un’astensione, per due motivi, il primo, mi voglio spiegare bene, l’astensione in questo caso ho sempre pensato che l’astensione fosse un non voto, ma nel mio caso è la rappresentazione della situazione in cui mi sento di conflitto fra la lealtà verso la coalizione di maggioranza di cui faccio parte da un lato ma dall’altro la coerenza in quello in cui credo, quando nella giunta precedente si è discusso su questo tema, io non ho subito la decisione che è stata presa, la delibera è stata presa con la mia piena condivisione. I motivi per i quali è stata presa quella delibera che metteva un tetto al numero delle licenze, delle autorizzazioni da rilasciare è semplicemente questo e che ancora ritengo che la politica debba programmare, ci si dice che non si possono mettere tetti, la legge nazionale, regionale, non permette di mettere dei tetti numerici, si è vero però io credo che non si possa nemmeno dire che è un obbligo prendere questa strada perché sono convinta che se si volesse, si possono trovare i modi per mettere dei limiti alla proliferazione di esercizi pubblici, di cui, io credo, non se ne senta la necessità, ce ne sono tantissimi a Cesena di bar e di ristoranti, aumentare senza limiti e liberalizzare completamente le autorizzazioni all’apertura di nuovi locali, significherebbe, sempre a mio parere, mettere in ulteriore crisi quelli che esistono e che già soffrono una situazione in questo momento di crisi.

Ora, rispetto al 2007, quando in giunta si decise di mettere il tetto di cui parlavo, mi sembra che da allora non sia cambiato niente, per cui le mie convinzioni restano quelle che la politica non deve essere assente in queste situazioni, che deve programmare, pensare a quale città vuole e in base a quello decidere cosa fare e cosa chiedere ai cittadini.

Rispetto ad allora, se qualcosa è cambiato, è cambiato in peggio, nel senso che la crisi economica in cui viviamo, di cui tutti sentiamo il peso, casomai mi fa venire uno scrupolo ulteriore, che è quello di pensare che una liberalizzazione completa possa essere un’ulteriore spinta per chi, disoccupato e sappiamo che a Cesena ce ne sono tanti, pensa si risolvere la sua situazione economica magari indebitandosi fino ai capelli per aprire un’attività che fino a poco tempo fa effettivamente era redditizia.

A me, francamente, questa preoccupazione pesa, perché dato l’attività professionale che ho svolto, ne ho visti altri in momenti di crisi, parlo degli anni

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90, parlo degli anni 70, quando la crisi era anche meno pesante di adesso, delle persone che per trovare un’occupazione, per inventarsela, si sono avviati in attività commerciali di vario tipo che poi non hanno avuto degli esiti positivi e hanno trascinato delle famiglie in situazioni veramente pesanti.

Questi sono i motivi per i quali mi asterrò su questa delibera, grazie. VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie Zittignani. Ha chiesto la parola Ferrini. prego consigliere. CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : grazie. Presidente, io credo che questa serata ci abbia insegnato allo stesso

tempo a stare attenti a ciò che diciamo e nello stesso tempo anche a sapere che poi le cose rimangono scritte e anche probabilmente registrate in video, quindi io credo che sia importante e lo dico all’assessore, il cui intervento sono stato uno dei pochi residui ad ascoltare, che mi è parso un argomento non soddisfacente sotto questo punto di vista, non solo voteremo a favore di questa delibera che va nel senso di una liberalizzazione e quando dico liberalizzazione innanzitutto non mi spaventa la parola ma, allo stesso tempo, credo che vada nella direzione della celerità, della velocità di poter ottenere quei permessi che purtroppo, nel nostro paese e anche nel nostro Comune, spesso e volentieri, sono rallentati da vincoli burocratici.

Dicevo, assessore, che non mi ha pienamente soddisfatto il suo intervento iniziale in questo senso, perché anziché proporre questa delibera e ho proprio segnato anche il suo passaggio finale del suo intervento ed è stato lì che ho deciso di fare e di motivare questo intervento, lei ci dice noi lo viviamo come un atto dovuto più che una scelta, mi sarebbe invece piaciuto di più sentirle dire che lei passava sopra l’atto dovuto e l’avrebbe visto invece come una scelta di questa amministrazione e si capisce che è un atto dovuto perché anche la motivazione, il Sindaco prima ci ha insegnato che vanno lette bene le delibere, tra le righe delle delibere si capiscono anche le volontà politiche, assessore, perché anziché dire abbiamo le famose lenzuolate di Bersani che ci hanno insegnato la rotta da seguire semplicemente ci stiamo avvicinando piano, piano alla realizzazione di quell’obiettivo, nella delibera e anche dalle sue parole, assessore, io ascolto che invece è ob torto collo che poi assumiamo questa decisione, quindi dicevo il Sindaco ci insegna che le delibere vanno lette, io dalla delibera leggendola vedo riferimenti al TAR, che pare una sorta di arcigna volontà alla quale non si possa sfuggire, parlo riferimenti ad una necessità, parlo un riferimento alle incompatibilità con giurisprudenza del Consiglio di Stato e dei TAR rispetto alla legge, pare veramente e traspare chiaramente dal testo della delibera che questa, come ci ha detto lei, non è una scelta dell’amministrazione ma è un atto dovuto, ecco assessore, mi consenta, dal nostro punto di vista è una posizione politica debole, perché là dove vi sono le liberalizzazioni c’è apertura del mercato, lì i Repubblicani ci sono.

Ma voglio specificare questo, perché si è cercato, anche in questi giorni, sulla stampa di mettere insieme la decisione sulla liberalizzazione delle licenze, ripeto atto dovuto e non scelta, rispetto invece a una decisione che secondo me non c’entra assolutamente nulla che riguarda i famosi orari di apertura dei nostri negozi.

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Veda, tra una liberalizzazione e un pericolo di anarchia c’è una grossa differenza, ma sono due cose completamente differente, allora torno indietro, quando parliamo di liberalizzazioni, ripeto per noi è essenziale che questo sia il contenuto esteriore di un ragionamento più ampio e qual è il ragionamento più ampio? Cerchiamo di sveltire e di eliminare tutti i vincoli burocratici, questa delibera va in quella direzione e quindi noi vorremo che fosse una scelta, se non è una scelta vostra, sarà una scelta nostra al momento di votare.

Un accenno soltanto a quelle che sono le norme di procedimento al rilascio di autorizzazioni, assessore, abbiamo ovviamente letto insieme a lei proprio quelle che sono in virtù di questa delibera le modifiche che devono essere introdotte in questo Regolamento.

Ecco, è ovvio che si è cercato di eliminare alcuni legami dal punto di vista burocratico perché si è eliminato questo tetto, però il timore che io ho ma glielo rassegno sottolineando soltanto un pericolo che si potrebbe intravedere in futuro, però aspettiamo l’applicazione pratica, quell’articolo 9 di questo Regolamento che va sostanzialmente ad integrare alcune sostituzioni, speriamo che non sia il modo, questa è la nostra paura, di fare rientrare surrettiziamente dalla finestra ciò che siamo riusciti a far uscire dalla porta e cioè sempre in virtù di quel ragionamento che si faceva prima, dello sveltire, dell’eliminare, del tagliare via quei lacci burocratici, le chiedo e mi chiedo anziché chiedere come dice l’articolo 9 il rilascio di autorizzazione subordinata alla presenza dei seguenti requisiti e ne elenca alcuni, certificati conformità edilizia, certificato provvisorio asseverato, rispetto delle materie igienico sanitaria, sorvegliabilità e qui ci vorrà sicuramente una attestazione da parte della pubblica sicurezza, dimostrare la valutazione di impatto acustico, ecco mi chiedo innanzitutto se ella mi può rispondere ma potrebbe anche rassicurarmi se questo non prevede un aggravio di tempi e facciamo uscire dalla porta ma poi facciamo entrare dalla finestra quel lacciolo burocratico che vogliamo eliminare, se non fosse possibile anche sulla base di questi requisiti, sempre per snellire il procedimento, non ricorrere come credo si faccia in altre parti, anche a quell’assunzione di responsabilità da parte del cittadino, e vado a chiudere Presidente, salvo poi controllo successivo dell’amministrazione che è la famosa autocertificazione o auto-dichiarazione.

Io credo che se andiamo in questo senso e ripeto se doveva essere una scelta politica di cui credo si doveva vantare l’amministrazione, lei ci dice invece purtroppo è una presa d’atto e per senso del dovere, del rispetto della giurisprudenza della legge, ci è dispiaciuto questo, ma convintamente voteremo questa delibera.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Ferrini. chi chiede di intervenire? Il capogruppo Macori,

prego. CONSIGLIERE MACORI (Gruppo PDL) : noi siamo soddisfatti del punto in cui siamo arrivati per quanto riguarda la

liberalizzazione già da tempi del decreto Bersani, ci si muoveva per fare in modo che questa legge avesse piena applicazione, finalmente nel Comune di Cesena è arrivata una giunta che un segnale di cambio di passo lo ha dato

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almeno su questo versante, perché la giunta precedente in maniera, secondo noi, assurda si è attestata su delle posizioni che erano indifendibili e il proseguo di questa vicenda con le sentenze del TAR ma, soprattutto, con la sentenza del Consiglio di Stato, ha dato ragione al mondo delle imprese che chiedeva sotto questo aspetto una applicazione reale, completa e assoluta della liberalizzazione.

Io non ho dei problemi del pensare che ci possono essere o ci possa essere un pericolo di dequalificazione degli esercizi in questo senso, anche perché verranno richieste, vengono richieste requisiti di natura professionale a chi intende portare avanti questo lavoro.

Io soltanto vorrei che e mi piacerebbe che questo provvedimento venisse inquadrato, fosse inquadrato in un contesto più ampio, contesto che attiene alla legge che deve far entrare in applicazione l’Agenzia delle Imprese e quindi quella legge che riuscirà a togliere tutta quella serie di vincoli di carattere burocratico che fino ad oggi abbiamo dichiarato assurdamente a carico del mondo delle imprese.

Secondo me, se noi leghiamo, se noi riusciamo a collegare questi due aspetti, questo aggiornamento sul rilascio delle autorizzazioni e la legge sull’agenzia delle Imprese, anzi noi vi annunciamo già che come Popolo della Libertà presenteremo un ordine del giorno a questo proposito al consiglio comunale, se noi riusciremo a legare queste due cose, interverremo sia su una possibilità di un controllo, di “farlo” un controllo, non indiscriminato, ma un controllo in merito alla qualificazione, alla professionalità e anche all’opportunità dell’apertura di nuovi esercizi, sia anche su un discorso che attiene ad una diminuzione dei carichi burocratici e anche su quest’aspetto noi pensiamo che il concetto della sussidiarietà possa avere un valore molto forte, mi spiego, dal nostro punto di vista, il partire assegnando così come dice la legge 133 appunto, a organizzazione di categoria, gruppi di studi associati e quant’altro la possibilità di prevedere l’apertura di esercizi anche di questa natura qui con i controlli che debbano avvenire dopo l’apertura degli esercizi, questo dovrebbe consentire, così com’è nel progetto di legge, risparmi di tempo notevoli e quindi risparmi di costi notevoli a carico delle imprese.

Noi per questo motivo saremo assolutamente a favore di questa delibera. VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. Altri interventi non ne ho, prego Natascia Guiduzzi. CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : anch’io, come i consiglieri prima di me, dirò le mie opinioni e farò anche la

dichiarazione di voto. Io sono stata molto combattuta sulla decisione da prendere riguardo a questa

delibera. Per quanto riguarda i contenuti della proposta, sono completamente d’accordo con quanto si vuole sancire, eliminare il limite numerico delle licenze somministrazioni e bevande è ampiamente condivisibile sia sul piano della liberalizzazione ma soprattutto sul piano di recepire una legge promulgata dal Presidente della Repubblica.

Siamo certi che le recenti sconfitte subite da altre amministrazioni comunali come diceva l’assessore, ad esempio l’amministrazione di Milano, in cause

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riguardanti questo argomento, siano stati uno dei motivi scatenanti per recepire la legge come l’assessore diceva. Siamo però dubbiosi su alcune conseguenze, innanzitutto il contesto economico di crisi che stiamo vivendo, non agevolerà sicuramente l’apertura di nuovi esercizi e, in secondo luogo, vorremo sottolineare una contraddizione, mentre il Signor Sindaco si prodiga per aumentare le aperture degli esercizi pubblici nei giorni festivi, come misura per aiutare le piccole e medie imprese del territorio ad affrontare la crisi, di contro, gli attuali proprietari delle licenze, si vedrebbero svalutare le stesse pagate negli anni fior di quattrini, ci si chiede quindi se questo cambiamento non possa essere graduale per non scontentare gli attuali titolari di esercizi pubblici e nel contempo favorire la libera concorrenza rispetto alla legge Bersani.

Per questo motivo ho deciso anch’io per un voto di astensione. VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Guiduzzi. Ha chiesto la parola Marchi, prego. CONSIGLIERE MARCHI (Gruppo PD) : grazie Presidente, io inizio dicendo che c’è una cosa nel consigliere Ferrini

che invidio molto che è la grande teatralità nel senso più nobile del termine che egli mette sempre nei suoi interventi e soprattutto nello spirito che animano gli stessi. Questa teatralità spesso arriva anche a richiedere forti passioni negative o positive in quelli che sono gli scritti delle delibere, nel senso che o vi è un grande entusiasmo per la liberalizzazione o vi è un purtroppo ci tocca farlo, c’è anche una via di mezzo, che voglio dire è quello poi della delibera.

Ci si chiede, o meglio potremo chiederci, qualora non fosse stata la legge a portarci a questo tecnicismo, quale sarebbe stata la scelta di questa amministrazione? Sicuramente si sarebbe aperto un dibattito nella città, in consiglio comunale, fra le forze politiche, però, non da questa ipotesi noi possiamo dire quale sarebbe stato il sunto finale di questo dibattito.

C’è il fatto che noi oggi andiamo ad approvare, andiamo a votare una delibera che prende atto in modo molto neutrale per evidenti ragioni, in modo quasi britannico, che varie normative ci dicono come il fattore numerico non possa più essere un fattore di contingentamento delle licenze dei pubblici esercizi. Dico che è un tecnicismo, perché in un qualche modo ci impone di sposare un ulteriore elemento di responsabilità politica-amministrativa che è quella della prudenza, che è quella della prudenza anche in relazione all’utilizzo di denaro pubblico come più è stato richiamato in questa sala anche in questa serata, perché la giurisprudenza che si sta sviluppando su questa tematica ha sempre visto tribunali amministrativi dare ragione ai ricorrenti che si sono visti negare licenze per pubblici esercizi per ragione di contingentamento. Vi sono state anche situazioni in cui i Comuni che hanno perso tali ricorsi si sono visti condannati a cospicui risarcimenti danni.

Ora, là dove noi vediamo della giurisprudenza che un eventuale intervento di questo tipo ci porterebbe a pagare un risarcimento, credo che sia buona prassi, buona norma di prudenza adeguarsi all’elemento normativo che è stato indicato. L’unico elemento da questo punto di vista molto tecnico, non voglio banalizzarlo eccessivamente, ci si è anche detto come mai non si è aspettato una normativa regionale in merito, beh, la normativa regionale noi sappiamo per

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certo che sicuramente non andrà a reintrodurre il parametro che noi togliamo, non andrà a reintrodurre perché anche lei deve sottostare a una normativa di rango superiore, è evidente per cui come non sia un mettere il carro davanti ai buoi, possiamo comunque portare avanti un atto che naturalmente è inevitabile fare.

Lo si fa adesso, perché lo si fa adesso? Si fa adesso per evitare di arrivare a situazioni come dicevo prima in cui ci si trovi come amministrazione a dover negare, a causa del Regolamento che abbiamo, licenze che invece la legge prevede come dovute e doverne pagare le conseguenze. Credo che qualora non lo facessimo sarebbe un atto di irresponsabilità amministrativa prima ancora che politica, ragion per cui il Gruppo del Partito Democratico appoggia questa delibera.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie Marchi. Chi chiede di intervenire? Pagni prego. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : allora, si è vero condivido, è una delibera neutrale, una delibera prudente, io

sono più liberale, avrei accettato una delibera con proposte ancora più forti pur con la paura delle conseguenze di proposte di liberalizzazione forti, la liberalizzazione è una cartina tornasole di un territorio, è una cartina tornasole perché si verificano le politiche scolastiche, formative, noi abbiamo pensate una competenza base di cittadinanza che è la prima e seconda superiore, quindi bambini che si chiama competenza dell’imprenditorialità, quando ce l’hanno presentata, noi docenti abbiamo detto in prima seconda università, no, in Europa, quelle cose lì, quei contenuti lì, quegli argomenti lì vengono proposti tranquillamente a ragazzi di prima e seconda. Io poi sono andata in Francia mi sono fatta dare tutto il modulo, per noi una cosa incredibile, impossibile, proprio e quindi una cartina tornasole, una cartina tornasole su un territorio e io ho invece mi piacerebbe provare il territorio proprio su questa dimensione come insegnante, mi piacerebbe provarlo come mamma con mia figlia, che è sempre lì sul divano a perdere tempo e quando ho visto quelle competenze mi sono resa conto che anch’io come mamma sto perdendo tempo per lei, e mi piacerebbe provare questa cartina tornasole sugli imprenditori, su chi ha negozi, commerciali, che spesso si dimenticano del rischio di impresa, non lo affrontano, che spesso si nascondono dietro a uno stipendio garantito, alcuni di loro sono i veri statali di un territorio, una cartina tornasole anche per l’amministrazione comunale che deve riuscire a coordinare perché la liberalizzazione come si è detto non è assolutamente anarchia, è una cartina tornasole perché è vero che la liberalizzazione pretende la libera concorrenza, ma non è incompatibile con una forma di associazionismo, e questo tutte le teorie economiche americane ce lo dimostrano, per questo lì è permessa la vera libera concorrenza perché contemporaneamente come cultura economica imprenditoriale possiedono quest’altra cultura dell’associazionismo.

Per questi motivi dico che questa delibera io me la sarei aspettata più grintosa, meno prudente, una terapia shock in un momento di crisi dove veramente una certa selezione sarebbe necessaria e vorrei che questa selezione avvenisse su presupposti economici, razionali, teorici e non

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solamente sul bilancio, che è un dato che può essere un dato annuale, non un dato effettivo, un dato limitato.

Detto questo però, detto che dietro a qualsiasi forma di economia c’è la politica, dico che l’amministrazione comunale non è che si deve allontanare dalla scelte da coordinare quelle che sono le attività, chiaramente deve garantire al cittadino certi requisiti, sanitari ed altro, non faccio l’elenco, così come deve avere una grossa capacità e qui c’è una capacità di coordinamento dialettica, di conoscenza totale del territorio sulla tutela di quelle che sono le attività utili al territorio, mi riferisco alle attività artigianali, attività caratteristiche e queste non si fanno a tavolino o scopiazzando delibere di altri Comuni vicini, questi si fanno solamente se si conosce bene il territorio, se il territorio si fida di te, se c’è osmosi, se c’è fiducia, se c’è positività, allora, siamo in Italia e le delibere shock non avvengono mai, tutto viene preso sempre con calma e io mi adeguo, ma se vorremo veramente avere un voto non sulla giunta passata, sulla politica economica di Cesena, ecco io sarei stata contenta di una delibera shock votata ancora più favorevolmente-

Detto questo è una delibera questa che ci mette su un piano regionale europeo in una maniera sufficientemente onesta diciamo, pertanto non ho dubbi, se qualche cittadino si improvvisa imprenditore senza averne le qualità, beh è lo stesso rischio che corro io come dipendente statale, ne pago le conseguenze, di immagine, di faccia e anche economiche. Ho concluso.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie capogruppo Pagni. Non altri interventi, Prati prego. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : il tema delle liberalizzazioni certamente non credo che stasera potremo

approfondire questo tipo di discussione in quanto che forse le liberalizzazioni che possano incidere veramente sul nostro paese sono altre, sono altri i monopoli che è difficile scardinare e quindi liberalizzare.

Per quanto riguarda la delibera, che poi alla fine si tratta di questo, in oggetto, credo che non ci siano almeno da parte nostra problemi ostativi, mi sembra che la giunta nel presentare questa delibera sia molto reticente perché quando dice in un certo senso “siamo costretti” perché altrimenti potremo avere delle ricadute, perché la gente potrebbe ricorrere e quindi la giurisprudenza dà ragione a tutti, non mi sembra di carpire una volontà espressa di volere liberalizzare, perché in un certo modo dice lo dobbiamo fare perché se no se qualcuno fa ricorso dobbiamo anche pagare i danni, però, al di là di questo, per quanto riguarda questi temi sono profondamente convinto che ci sia questa grande necessità di liberalizzare, quindi di dare libera iniziativa ai cittadini di intraprendere, poi ognuno nel momento in cui intraprende un’attività sarà in grado di decidere se questa attività vale la pena, quindi farà un suo preventivo, un business plan e poi alla fine vedrà come vanno le cose. Certamente, c’è il rischio che alcuni si mettono in attività di questo tipo senza quantificare bene quali possono essere i costi e i rischi magari dopo un anno neanche chiude i battenti perché non c’è profitto, questo è un rischio che c’è, ma c’è comunque anche diversamente, perché se uno oggi, nel regime precedente, acquista una licenza, che la paga, perché c’è un avviamento, ma non sa gestire, non sa

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tenere la clientela, l’avviamento se ne va e quindi avrebbe un danno ancora maggiore che dovrebbe tirare fuori dei soldi per pagare un avviamento che non riesce poi a mantenere, quindi certamente chi ha pagato una licenza oggi si vedrà in qualche modo sminuito, perdere valore, tutti questi discorsi, però credo che il momento di passaggio, di rottura comunque deve avvenire se siamo per andare verso la liberalizzazione.

Per quanto riguarda questa delibera, come dicevo prima, non è il caso di fare un dibattito sulla liberalizzazione, ma per quanto riguarda questa delibera, il mio voto sarà favorevole.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. Bene. A questo punto credo di dover passare la parola all’assessore,

prego assessore. ASSESSORE MORETTI: un po’ per ragioni di tempo e un po’ per chiarire meglio alcune questioni che

sono state sollevate, non seguirò tutti gli interventi ma mi sentirei, in particolare, di richiamarne tre, mi scuseranno gli altri colleghi perché sono quelli che hanno bisogno di maggiori chiarimenti rispetto alle cose che ho sentito, parto dalla consigliera Celletti.

Ma io non sono sicuramente, forse per la mia carenza culturale, nella condizione di comprendere che cosa si intenda per un atteggiamento desueto da parte nostra nel portare questo argomento in consiglio, francamente non capisco che cosa significhi, quello che però capisco nella discussione che c’è stata è che noi ci potevamo trovare di fronte, nel prendere questa decisione o nel non prenderla, se è un modo desueto, di avere due critiche a secondo del comportamento che avevamo, che è tipico, comunque, di chi vuole criticare, nel senso che se avessimo aspettato, ci saremo sentiti sicuramente dire che aspettiamo la mamma regione che come al solito ci dà un indirizzo e il nostro atteggiamento politicamente succube è quello di attendere che qualcuno ci dia il la per potere agire di conseguenza. Il fatto di anticipare invece viene considerato un atto desueto, e ci viene anche detto che avremo in qualche modo potuto dire interpretare? Cercare di capire? Cercare di sollecitare e conoscere quali erano gli orientamenti dalla regione? Non ci è data questa facoltà e data le regioni, la legge non prevede che siano i Comuni ad auto-regolamentarsi se non attraverso un indirizzo che il legislatore ha dato alle regioni, non ai Comuni e quindi noi avremo usato una facoltà che non ci viene concessa e anche se l’avessimo fatto, sarebbe stato molto probabile incorrere nel rischio di andare in contrasto con queste direttive, perché noi non sappiamo come usciranno e ci saremo comunque esposti anche se denegando un’autorizzazione invocando queste nuove direttive che noi ci auto-deliberiamo, probabilmente post saremo oggetto di ricorsi in caso di diniego e quindi saremo cascati dalla padella alla brace, perché se io dico che mi invento un motivo di un certo tipo che non è quello che poi in qualche modo mi è consentito dal legislatore attuare, vuol dire che quel diniego sei mesi dopo o un anno dopo che il legislatore mi ha detto di recepire le direttive che sono diverse, mi ritrovo di fronte all’ennesimo ricorso e quindi come sarebbe stato possibile anticipare

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delle cose che non consociamo? Quindi io credo che non sarebbe stato assolutamente utile fare niente di diverso di quello che stiamo facendo.

Venendo invece al coraggio o meno coraggio, io credo nella delibera che non ci sia e non ho usato, se non ricordo male, il termine liberalizzazione, non l’ho fatto semplicemente perché qui trattiamo l’argomento semplicemente di uscire da una modalità di rilasciare delle autorizzazioni attraverso una serie di parametri, uno dei quali è illegittimo, quindi non mi sentirei di parlare di vere e proprie liberalizzazioni, cosa che fra l’altro mi spaventano e non mi spaventano, dipende dai casi, però, certamente, ci sono cose che spaventano molto di più, la dico così.

Credo che invece, forse mi sono espresso male, se l’ho fatto mi correggo, anche il modo con il quale presentiamo questa delibera, in realtà, dimostri, e vengo all’amico Ferrini e alle sue considerazioni, che non è solo un atto dovuto, è in qualche modo anche una scelta, quanto meno una scelta non so quanto coraggiosa o meno ma certamente trasparente, perché è una scelta trasparente? Perché in qualche caso, Comuni che hanno adottato lo stesso provvedimento, lo hanno adottato con un atteggiamento più soft, qualcuno per esempio si è limitato a fare una determina dirigenziale, stante che non è necessario prendere atto di un provvedimento che va contro la legge, poiché un dirigente che la deve rispettare, quell’autorizzazione l’avrebbe comunque dovuta rilasciare a prescindere. Qual è il comportamento diverso di questa amministrazione che la propone al consiglio e che dimostra che non è solo un atto dovuto? E’ un fatto molto semplice, è un fatto che queste sentenze sono ancora poco conosciute anche agli operatori, sono molto conosciute a chi lavora nell’ambito delle grandi catene che vogliono aprire esercizi pubblici e che in funzione delle loro conoscenze li stanno aprendo ovunque, a prescindere dai parametri numerici, spesso in barba a coloro che invece credono ancora che è necessario comprarla e spesso e volentieri sono dei poveri “umani cittadini” che non hanno una conoscenza molto raffinata delle sentenze, spesso neanche delle leggi, figuriamoci delle sentenze e che quindi con un atto di sottobanco l’amministrazione non fa sapere a tutti che a tutti è data questa possibilità, non solo a coloro che la possono conoscere o la conoscono già attraverso le sentenze che in qualche modo conoscono, quindi questo la considera anche una scelta e devo dire anche molto trasparente, perché la città intera deve sapere che questa è una possibilità data a tutti non solo a coloro che conoscono meglio le cose.

Terza e ultima considerazione, la faccio alla collega Zittignani, mi dispiace che abbia detto che la sua è già stata una dichiarazione di voto, perché fra le motivazioni che ha dato nel dire che, preannunciando un voto di astensione, che io mi augurerei con questa piccola considerazione di poter recuperare ma ognuno è libero di fare quello che pensa, quando dice che per certi versi in maniera convinta nella precedente amministrazione ha seguito un iter, che io probabilmente al suo posto avrei esattamente seguito come lei, aggiunge non capisco che cosa sia cambiato da allora, è cambiato molto, è cambiato molto, perchè anche in quella giunta, in sostanza, si prese atto che non poteva essere negata un’autorizzazione con la giustificazione del parametro numerico e si disse se arrivano in qualche modo bisognerà darle, quello che è cambiato rispetto ad allora è che si dovranno dare o eventualmente sappiamo di perdere,

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è cambiato che qualche mese fa, c’è una sentenza del Consiglio di Stato, non a caso, io, nella mia relazione introduttiva, ho parlato di due elementi, le sentenze dei TAR e la sentenza della Corte Costituzionale che è recentissima, del 2009, questo è quello che ha profondamente cambiato rispetto a prima l’atteggiamento da tenere, perché non parliamo più di generiche, pur importanti sentenze al TAR, ma parliamo di sentenze del Consiglio di Stato di oggi, di qualche mese fa, quindi le cose sono cambiate molto, quindi io non considero un atto di incoerenza, se questo è il timore oggi esprimere un voto favorevole su questo atto, fermo restando le preoccupazioni in parte condivisibili che sono state dalla stessa Zittignani espresse, che in parte sono anche le nostre.

Io credo quindi che oltre a ringraziare i colleghi che hanno compreso la bontà della proposta e la sostengono, mi auguro con questo chiarimento di avere anche dato un elemento in più di chiarezza per eventualmente recuperare anche quell’elemento di non convinzione che in alcuni ancora permane.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie assessore, comunque se qualche consigliere vuole fare la

dichiarazione di voto, anche se ha detto che faceva dichiarazione e discussione, la può fare lo stesso, prego consigliera Celletti, noi sappiamo cosa vuol dire desueto non ha bisogno di spiegarcelo…

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : vede, assessore, io non è che sono pro o contro questa delibera, io ho detto

una cosa diversa e lei nella replica ha fatto un po’ di confusione, non so se voluta, io ho detto semplicemente questo, che alla regione spetta fare i regolamenti attuativi e ai Comuni assumerli. Ho detto anche che noi stiamo anticipando la regione e non ho dato la colpa a lei se siamo costretti ad anticipare la regione, ho detto la regione aveva il dovere di produrre un documento utile ai Comuni per poter poi deliberare e la regione andava sollecitata, è compito degli enti locali, io ne vedo tanti dei consiglieri regionali, degli esponenti di partiti che sono a Bologna sollecitare l’attività della regione in questo senso, ma l’ha detto lei stesso, cioè noi rischiamo di andare in contrasto con quelle che saranno le direttive della regione, io non credo ma potremo andare in contrasto, quindi lei stesso dà ragione a me, io le ho detto, voi deliberate però magari fra tre mesi, quattro mesi, due mesi probabilmente prima della fine della legislatura che scade in marzo, quindi a gennaio i giochi sono fatti, può darsi che la regione emani delle direttive per cui il Comune di Cesena dovrà tornare a ridiscutere queste delibere, questo Regolamento. Può darsi di no, può darsi di si.

Allora non mi sembrava un delitto, non mi sembra un’azione che lei ha così tanto criticato che un’amministrazione comunale si interessi presso la regione, presso l’assessorato chiedendo come siete messi visto che i rappresentanti, esponenti delle associazioni di categoria sanno, conoscono la bozza che sta preparando la regione, non mi sembra una cosa marziana che un’amministrazione locale per bocca di un esimio assessore o del Sindaco ecc. chieda delucidazioni alla regione, io ho semplicemente detto questo che è un’attività che si fa normalmente in regione questa, cioè amministrazioni locali che sollecitano o amministratori locali che sollecitano direttive proprio alla luce

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della sentenza del Consiglio di Stato che lei ha detto, quindi le ho anche anticipato un’interrogazione in regione proprio per sollecitare questa cosa, perché noi non sappiamo come si comporteranno i Comuni, anche quelli vicini, perché lei mi dice anche Forlì e un altro Comune, che adesso non ricordo, delibereranno in questo senso però non hanno ancora deliberato.

Questa era solo il dubbio del percorso amministrativo che noi andiamo a fare, poi i colleghi hanno tirato fuori le liberalizzazioni in generale, ma noi sappiamo che la legge Bersani non è certamente stata un successo, quindi vogliamo dire che ha dimenticato di prevedere liberalizzazioni in campi ben più importanti come ha detto prima il collega Prati, quindi non era una critica a lei e io mi asterrò su questa delibera, era semplicemente una sorpresa per un modo di procedere amministrativo in questo caso, che è abbastanza desueto, perché di solito si aspettano le direttive regionali, grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie capogruppo Celletti. Prego Zittignani. CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : nonostante che avessi detto che non avrei fatto più interventi, devo per forza

farlo se non altro perché vorrei che l’assessore Moretti pensasse che non ho ascoltato con attenzione quello che ha detto. Vede, assessore, non è vero che sono cambiate molte cose, si è vero, ma quello che non è cambiato assolutamente è il ruolo della politica, quello che io sostengo, e forse non mi sono spiegata bene, è che la politica non può registrare un’assenza nel momento in cui deve programmare, che deve assumersi questa responsabilità e in questo caso mi sembra che invece non lo faccia, perché abbiamo visto e non lo dico io che non sono un’esperta di economia, ma anche gli economisti liberali non liberisti, invocano delle regole per il mercato, perché il mercato non porta lo sviluppo economico, nonostante che a me interessi fino a un certo punto lo sviluppo economico, che non sempre è sviluppo umano lo sviluppo economico, ma restiamo in quella logica, perciò è su questo che io ponevo l’accento e non per una e nemmeno rigida aderenza a una coerenza perché io sono la prima che se sbaglio non ho nessun problema ad ammetterlo, anzi, non sopporto chi dice che non sbaglia mai oppure che pur sapendo di aver sbagliato, vuol sostenere a tutti i costi di avere ragione, quindi questo proprio non lo farei mai, la mia coerenza è perché io credo ancora in quello che ho detto e nella programmazione della politica, grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Zittignani, ha chiesto la parola Ferrini, prego consigliere. CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : faccio tesoro di quanto ha detto l’assessore Zittignani, chiedo scusa, io mi

sbaglio sempre, la consigliera Zittignani, è vero bisogna anche ammettere i propri errori e inesattezze, rileggendo il testo del Regolamento ho fugato alcuni dubbi che mi erano venuti grazie anche al nostro Segretario, quindi ammetto questa imprecisione, anche se l’avrei fatto più chiaro in alcuni passaggi, perché va letto e coordinato.

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Volevo portare in questa sede di dichiarazione di voto un’esperienza personale, siccome sono un gran curioso, quando ci fu la prima edizione delle lenzuolate, ci fu anche i momento di frizione dei tassisti, ve lo ricorderete tutti, allora la prima volta nella mia vita in cui mi capitò di prendere un taxi a Cesena, perché pioveva, ero senza macchina e dovevo andare alla stazione a tutti costi per andare a Bologna, ho telefonato al taxista, quello bravissimo è venuto e nel tratto che ci portava alla stazione io ovviamente l’ho interrogato, sono curioso, allora come va questa battaglia dei tassisti, e lui mi ha detto molto simpaticamente e molto candidamente, noi ovviamente siamo nella categoria e li sosteniamo nella loro battaglia ma è un problema a Cesena che noi non avvertiamo, non avvertiamo per il semplice fatto, mi ha detto questo tassista, ma comprensibilmente, che chi volete che venga a chiedere delle nuove tante licenze per il taxi a Cesena, problema che non è relativo solo ai taxi, se l’aeroporto va meglio, forse non è un problema solo relativo ai taxi, cioè noi stiamo discutendo ma qui, assessore, discutiamo purtroppo in questo frangente molto di teoria e poco di pratica, è una cosa da fare lei ci dice, io avevo sottolineato era una scelta giusta che dobbiamo sottolineare e lo possiamo fare ancora di più perché purtroppo, purtroppo viviamo in una realtà dove questa lenzuolata dispiegata ancora non è in grado di dare i frutti che vorremo.

Io non voglio entrare e cominciare il discorso dell’economia del nostro territorio, sicuramente questo toglie un eventuale problema in teoria, è ovvio che spetta a tutti noi, in primis a voi che amministrate la città, di risolvere problemi ben più gravi, è la ragione per la quale convintamente votiamo a favore.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Ferrini. Non vedo altre mani alzate, quindi passerei al voto. Allora, chi è favorevole a questa delibera alzi la mano: PD, IDV, PDL, PRI,

UDC Chi si astiene: Lega Nord, Cesena 5 Stelle, Sinistra per Cesena Contrari: nessuno La delibera è approvata. Non mi è stata chiesta. LLE/CONS18

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12) Azienda Agricola Morigi Giovanni. Approvazione piano di riconversione e miglioramento aziendale

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : passiamo all’ultima delibera Azienda Agricola Morigi Giovanni, approvazione

piano di riconversione e miglioramento aziendale, è stata in seconda commissione il 3 novembre 2009, arriva al voto, quindi direi di procedere alla votazione:

chi è favorevole a questa delibera alzi la mano: PD, IDV, Sinistra per Cesena, PRI

chi si astiene: UDC contrari: Lega Nord, PDL, Cesena 5 Stelle. Bene, a questo punto qui credo che siano finite le delibere. LLE/CONS18

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VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : passiamo alla presentazione degli ordini del giorno. No, neanche in questa qui, Segretario, abbiamo qualche immediata

esecutività? È richiesta? Si, qui non c’era scritto, io mi attengo, a questo punto qui è richiesta la immediata esecutività che pongo ai voti:

chi è favorevole: PD, IDV, Sinistra per Cesena, PRI chi si astiene: PDL, Cesena 5 Stelle, UDC chi vota contro: Lega Nord. Se non c’è nient’altro passiamo agli ordini del giorno. LLE/CONS18

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14) Proposta di ordine del giorno gruppi PDL, Lega Nord, PRI, UDC relativa a sostegno militari in missione di pace

15) Proposta di ordine del giorno Gruppo Sinistra p er Cesena relativa a ritiro militari in Afghanistan

16)Proposta di ordine del giorno Gruppo PD-IDV a so stegno militari impegnati in missione ISAF in Afghanistan

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : Passiamo agli ordini del giorno, avevamo stabilito nella capigruppo di dare ai

relatori la possibilità di presentare, quindi abbiamo proposta di ordine del giorno PDL, Lega Nord, PRI, UDC relativa a sostegno militare in missione di pace, chi la espone? Si può dare anche per letta…dopodichè faremo una discussione unica, la date per letta, benissimo.

Il gruppo Sinistra per Cesena anche loro avevano un ordine, presumo che la consigliera Zittignani intenda presentarla, prego

CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : si, Presidente, intendo presentarla e le chiedo anche una cortesia, starò

sicuramente nei cinque minuti prescritti, se dovesse sforare di qualche secondo mi impegno a recuperarlo in abbondanza con la dichiarazione di voto.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : prego, non si preoccupi Consigliera Zittignani: da diverso tempo mi ripromettevo di chiedere al consiglio comunale di

soffermarsi un momento a riflettere sui temi della guerra e in particolare sul nostro impegno in Afghanistan. In settembre dopo l’attacco terroristico che ha provocato la morte di sei soldati italiani e la morte 20 civili Afgani, anzi più di 20 civili Afgani, mi è sembrato opportuno proporre questo ordine del giorno perché sicuramente occorreva una riflessione che andava al di là del doveroso cordoglio, una riflessione seria.

Il primo pensiero che viene pensando a queste cose è che la guerra, oggi come ieri, produce solo vittime, morti, oggi nella guerra in Afghanistan e nelle tante guerre che ci sono nel mondo ma sono dimenticate, così come nelle guerre che ci sono state, purtroppo anche domani. In Afghanistan tra le tante vittime civili e tra i militari dei paesi occidentali, inevitabilmente altri soldati italiani saranno coinvolti se continuiamo a rimanere lì, coinvolti in una guerra vera e propria e lo stesso ministro La Russa lo ha riconosciuto in qualche occasione, ma soprattutto più che con le parole, con i fatti, dotando le nostre truppe di mezzi di offesa sempre più potenti, guerra quindi, non missione di pace, ma guerra per fare cosa?

Quali sono gli obiettivi? Favorire la democrazia e la libertà o piuttosto perseguire degli interessi economici e politici di tipo neocoloniali? È stato detto e ripetuto soprattutto nei giorni subito dopo il lutto nazionale a giustificare il sacrificio dei sei soldati, che si tratta di una missione di pace legittimata dalle Nazioni Unite e perciò quindi legittima sia per il diritto internazionale che per la

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nostra Costituzione, di più, è una nobile impresa, perché porterà in Afghanistan la ricostruzione dello Stato e i valori di libertà e democrazia.

In queste affermazioni, io leggo solo mistificazioni della realtà, ipocresi e una vuota retorica. In realtà, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non ha mai autorizzato la guerra, le … Freedom iniziata da Bush contro l’Afghanistan già nell’ottobre 2001 e in preparazione già da molto prima del 11 settembre e nemmeno non ha mai dichiarato legittimo il governo fantoccio di … Karsai, né tanto meno ha incaricato l’ISAF prima, la NATO poi, di scatenare una guerra contro gli insorti. Il Consiglio di Sicurezza negli accordi di Bonn del 5 dicembre 2001 recepiti in una risoluzione dello stesso dicembre 2001, aveva incaricato l’ISAF di assistere l’autorità afgana provvisoria per mantenere la sicurezza nella città di Kabul e dintorni e per proteggere oltre l’autorità provvisoria anche il personale delle Nazioni Unite.

Cosa c’entra tutto ciò con la guerra che è stata scatenata e che interessa tutto il territorio afgano? Ci rendiamo conto delle responsabilità del nostro paese, degli altri paesi europei che, con il loro appoggio a Bush, hanno avallato questa guerra? Se poi ci soffermiamo sulle motivazioni, la prima osservazione che si può fare è che le motivazioni iniziali si sono confuse e perdute nel tempo, basta un esempio, si disse allora che le forze occidentali avrebbero tolto alle donne il burka, sono passati otto anni, le donne portano ancora il burka, ma c’è di più, Karsai alla vigilia delle ultime elezioni ha sottoscritto una legge che autorizza i mariti a stuprare le donne e se queste si rifiutano nei rapporti coniugali di privarle del cibo, in poche parole, fino ad ora, niente di niente ha scalfito la struttura politica afgana, neppure sfiorata dai valori e dalle procedure della democrazia rappresentativa.

E’ evidente a tutti che le elezioni che si sono succedute, comprese le ultime, sono state una farsa e una sequela di brogli più sfacciati. Del resto, non ci voleva molto, anche l’osservatore più superficiale può capire che la cosiddetta esportazione della democrazia è una balla enorme, l’ha riconosciuta anche lo stesso Presidente Obama, oltretutto non esiste uno Stato afgano.

Qui, il già difficile e delicato rapporto tra mondo islamico e democrazia rappresentativa è complicato dal tribalismo, le tribù diverse e su base etnica sono molto differenti, strutturate ciascuna in base ad un proprio sistema di valori e di tradizioni e non rinunceranno facilmente alla propria identità e alla propria autonomia. Imporre con la forza i nostri modelli di democrazia rappresentativa è un’ottusa pretesa neocoloniale, etno-centrica, autoritaria che confligge con i propositi dichiarati di pacificazione.

Che cos’è infatti la pace? non è solo assenza di guerra, ma il rispetto e riconoscimento effettivo dei diritti umani universali, cioè il diritto alla vita libera e dignitosa, quindi al lavoro, alla casa, all’istruzione, alla salute. Queste sono le battaglie da fare, non le guerre che generano odi, rancori e poi altre guerre in un circolo vizioso che sarà sempre troppo tardi quando lo spezzeremo.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : la ringrazio, è stata nei cinque minuti quindi ha ancora il suo tempo. l’ultima

proposta di ordine del giorno invece è del gruppo di maggioranza PD, IDV, qualcuno la presenta? La date per letta, benissimo.

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Allora, a questo punto qui, credo di poter iniziare le discussioni, chi chiede la parola? Mettiamo ai voti? Prego consigliere Turchi.

CONSIGLIERE TURCHI (Gruppo PD) : grazie Presidente. VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : scusate, non ho detto prima i minuti, comunque sono 5, 10, 15 quindi lei ha

15 minuti. CONSIGLIERE TURCHI: OK, va bene. Tolgo fin da subito ogni dubbio e pertanto ribadiamo il nostro

sostegno al contingente italiano in Afghanistan pur tuttavia non ci possiamo esimere dal fare alcune brevi considerazioni, anzi è un nostro dovere.

Sono già passati cinque anni da quando Tiziano Terzani ha lasciato il suo corpo e la perdita di questo grande uomo, brillante e ironico giornalista ancora oggi si fa sentire, e scriveva così nel lontano 2002: “stiamo correndo un grave pericolo ma che questo momento può anche rappresentare una buona occasione”, mi spiace, caro Tiziano, il tuo auspicio, la tua speranza non è stata ascoltata dai potenti della terra e di occasioni, pertanto, ne abbiamo perse in grande quantità, ancora sei morti, tanti, troppi e che portano a 24 il numero complessivo delle vittime italiane dall’inizio di questa guerra, feriti in tanti attentati, per fortuna, senza gravi conseguenze. Quelli erano il giorno del dolore, della partecipazione, della solidarietà dei nostri soldati e della vicinanza alle famiglie delle vittime, così ci … al dolore dei familiari dei soldati italiani e di tutti i civili innocenti uccisi a Kabul, sentimenti che rinnoviamo con tutto il cuore, ma ora dopo ben otto anni di conflitto, non possiamo più sottrarci dal porre un interrogativo di fondo, poiché abbiamo il diritto, il dovere di chiedere conto di quello che sta succedendo.

Chi stiamo difendendo in Aghanistan? È una domanda e di questo siamo sicuri, venisse fatta oggi agli Italiani, la maggioranza di essi non saprebbe più cosa rispondere, a forza di starci e restarci ad oltranza laggiù probabilmente è cambiato il senso e lo spirito della mission, e forse abbiamo perso anche la conoscenza delle ragioni per le quali ci siamo andati, ragioni che, magari, all’inizio potevano essere nobili, anche se non lo possono mai essere per chi ripudia per principio la violenza e la guerra come strumenti di risoluzione dei conflitti, ma che ora si sono trasformate, si sono forse smarrite e non possiamo più nasconderlo, il governo USA che la sua missione … freedom sulle prime poteva forse illudersi che si sarebbe trattato di una semplice sfilata militare in un deserto polveroso, accolti da una popolazione tripudiante e felice per il raggiungimento dei liberatori che assieme alla civiltà portavano la pace, la libertà e la democrazia.

Esportare la democrazia? Mah! Nessun paese al mondo può definirsi inventore, depositario e custode della democrazia, né tanto meno avere la pretesa di esportarle con le armi come ha sostenuto anche Obama ieri o l’altro ieri alle Nazioni Unite, secoli e secoli di altalenanti conquiste di altrettante e repentine cadute di popoli non sono servite a nulla se ancora non si è compreso che gli unici veri liberatori sono quelli che appena finita la battaglia subito dopo

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aver conquistato il campo nemico abbandonano e consegnano il territorio alla popolazione locale, di recente ho letto e così sosteneva un saggio cinese molti secoli fa che le guerre si vincono quando si è in grado di conquistare intero e intatto il nemico. Sarà così? Ma non sempre ciò è avvenuto, così pian piano, giorno dopo giorno, l’Afghanistan è diventato un “inferno” o la sua anticamera e l’Italia al pari delle altre nazioni come una sorta di macabra partita tiene il conto dei suoi morti, piange i suoi soldati, mette le bandiere agli edifici a lutto, dalle piazze, dagli stadi, al Parlamento, alle scuole, tutti ancora una volta si sono fermati come giusto è stato fatto e ancora lo sarà, per commemorare i nostri morti trattenendo le lacrime, il respiro e l’ultimo singhiozzo.

Sei morti, saliti poi a 24, sono troppi per potersi ancora illudere, per tanto è istintivo chiedersi se valga ancora la pena di morire per Kabul, dovete sapere e grazie al Web questo è facilmente verificabile e confutabile che coloro che un tempo sembravano battersi per la libertà del loro popolo o per la nascita di condizioni politiche più stabili e democratiche, ora paiano agli occhi della stessa comunità internazionale e anche del popolo che volevano liberare dal tiranno, solo un cambio della guardia o di un altro regime che vuole sbarazzarsi del precedente. Vi siete illusi bastasse mandare un uomo come Karsai per avere speranze di riuscita? Neanche ci siamo accorti che invece era presente solo una parte del paese e neanche la maggioranza, tra l’altro che il suo sia un governo corrotto, che gli stessi occidentali accusano di evidenti brogli elettorali e che possa solo sopravvivere fino a quando troverà protezione dietro ai nostri contingenti militari, non lo diciamo noi, non lo sosteniamo adesso, ma c’è stato qualcun altro che lo ha affermato anche in un consesso internazionale.

Non c’è più solo una guerra di liberazione dal popolo afgano dai terroristi, dai fondamentalisti talebani, in Afghanistan c’è una guerra fra opposte fazioni e fra opposti stati confinanti, perché? ma perché quello è un paese dilaniato da eterne guerre intestine tribali, un paese diviso in clan e tra signori della guerra che vive di contrabbando di oppio e di guerra che è cresciuta e prospera con questa ultima e fa delle divisioni interne il suo punto di forza. Neanche i russi sono riusciti a sottomettere il paese e non è un segreto per nessuno che ancora oggi i talebani controllano metà del paese e stanno espandendo la loro influenza sulla restante parte ed ora dobbiamo ammettere che questi ultimi sono diventati un nome la cui eco risuona in profondità in Pakistan e nell’Asia centrale e potrebbe estendersi in India e altrettanto anche in Cina. Come possiamo pensare di arginare la loro espansione? Con le armi? E se così fosse, siamo certi di essere capaci di combattere allungo per una guerra che non neanche nostra? In questo caso, costerebbe davvero centinaia se non migliaia di vite umane.

Nel corso degli ultimi otto anni, non un singolo aspetto della ricostruzione dello stato minimalista è stato intrapreso in Afghanistan, la capitale Kabul per esempio ha ottenuto la regolare erogazione dell’elettricità solo quest’anno nonostante i miliardi di dollari in aiuti internazionali, qualcuno sostiene che i miliardi di dollari per l’agricoltura sono stati sprecati in grotteschi progetti per coltivare fragole e allevare capre cashmire. Gli Stati Uniti, il presidente Obama stanno discutendo proprio ora se e quanti soldati e mezzi inviare ancora in Afghanistan, ma l’obiettivo è evidente, Obama non vuole arrendersi, non vuole la fuga, ma pensa ad un’uscita onorevole dal paese sostenendo prima di ridurre

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il numero dei soldati poi di dover inviare ancora circa 40 mila oppure proponendo soluzioni intermedie da 10 mila a 30 mila per arrivare infine con l’ambasciatore USA a Kabul … che sostiene, proprio alle 18,30, ultima news proprio in merito a questa tematica, che l’invio di nuove truppe non è una buona cosa, quindi contraddicendo il proprio Presidente.

Quello che è successo è stata una tragedia annunciata e domani cosa accadrà? Fino a quando dobbiamo stare ad aspettare la prossima bomba terroristica o di provenienza amica? Ma la risposta ora in questo momento sembra scontata, bisogna restare, visto che in caso contrario ci si dovrebbe chiedere per che cosa sono morti tutti questi nostri ragazzi.

Ma questo può bastare per dare un senso alle cose? Può bastare per delle madri, per delle mogli? può bastare per un paese intero? Evidentemente no, anche se andarsene ora o immediatamente come sostengono altre forze politiche, sarebbe disastroso, anzi, darebbe l’impressione di una fuga e di una sconfitta, ma ora passata l’emozione del momento, dovremo comprendere meglio le ragioni della nostra presenza e questo lo dobbiamo fare anche in questo consesso. Dobbiamo chiederci se questa missione di pace, la Pace Keeping deve per forza essere combattuta a tutti i costi, secondo l’attuale strategia militare, o se esistono invece altre opportunità di raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissi.

Il testo dell’ordine del giorno dell’opposizione che cita che finchè non saranno sradicate le cause del terrorismo, mah, sicuramente rimarremo da soli laggiù, visto che lo stesso Obama ha detto che non ci rimarranno all’infinito, perché non si sradicheranno le ragioni del terrorismo nel modo in cui voi vorreste porlo, perché se questa è la nostra, anzi la vostra mission le cause del terrorismo non le debelleremo mai, poiché stante la situazione attuale, vedi anche le ultime elezioni presidenziali, è una situazione kafkiana, la comunità internazionale non è stata capace di dare al popolo afgano possibilità di crescita attuale, lo sosteneva anche prima la collega Zittignani, eravamo partiti dicendo che avremo tolto il burka alle donne afgane ma vedo che tranquillamente continuano a portarla e nessuno ne parla più.

E poi, dobbiamo anche pensare che quando ci si pone questa domanda, caro soldato occidentale, armato fino ai denti, prima vieni, ci bombardi poi ci dai i biscotti, vergogna, però questa è una cosa da tenerne conto, cosa rispondiamo a queste persone? quindi per avere una possibilità di uscita dall’Afghanistan servirebbe il sostegno della popolazione almeno quello, servono sì aiuti economici non solo per la ricostruzione ma soprattutto per lo sviluppo sociale e piaccia o meno agli americani o a qualcuno dell’opposizione, serve una trattativa lunga, estenuante non solo con il popolo afgano, ma con tutte le tribù che lo compongono, con le varie etnie, con i signori della guerra ex alleati, guarda caso anche al tempo degli americani, ma soprattutto anche con i talebani, perchè è una forza che bisogna tenere in conto, perché altrimenti non se ne esce da quel contesto.

Bisogna ascoltare opinioni di illustri afgani come Khaled Hosseini che chiede di rimanere, di non lasciarli soli oppure di tenere conto anche e di comprendere che ci sono all’interno di alcune comunità locali, non necessariamente fanatiche ed estremiste dell’universo islamico, persone che hanno una più generica e più esistenziale aspirazione, cioè quella semplicemente di condurre un’esistenza

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diversa dalla nostra, di vivere secondo altri principi, di stare fuori dai meccanismi internazionali che loro vedono dominati da leggi e valori di stampo esclusivamente occidentale, questa non è una condanna, non possiamo imporre il nostro stile di vita e di pensiero agli altri; l’amministrazione americana, ma soprattutto la comunità internazionale, può uscire da questo pantano, perché è un pantano in questo momento, se punterà ad obiettivi modesti, mettiamolo su questo piano, non andando troppo in là, stiamo un po’ più con i piedi per terra, prenderà di mira i cosiddetti cattivi, ma costruirà un consenso regionale e darà agli afgani quello che vogliono veramente, la possibilità di avere una vita migliore.

Arrivo alla conclusione,velocissimo, per questa ragione il Gruppo PD, chiede di non lasciarsi vincere solo dall’emozione e pretendere fin da subito di aprire al più presto in Parlamento, nel paese intero, un dibattito serio ed una riflessione approfondita su quanto sta avvenendo; di rinegoziare e ridiscutere insieme con la comunità internazionale, con l’amministrazione Obama, con i paesi leader del Medio Oriente, soprattutto l’Iran, il rafforzamento di un’azione congiunta di pace in Afghanistan, attraverso una conferenza internazionale, aperta però anche alle componenti talebane.

Concludo, Presidente, sostenendo che in Italia è giunto il momento, come sta accadendo negli Stati Uniti ed anche in Occidente, che si discuta in modo chiaro ed aperto quello che l’Italia e gli altri paesi della … sta facendo in Afghanistan, è tempo che si faccia un bilancio serio e rigoroso degli otto anni di guerra, che ci stanno alle spalle e del disastro che questi stanno ancora provocando, è tempo che si discuta cosa l’Italia può fare per aiutare gli afgani e uscire da questa trappola mortale che lo deve fare immediatamente il Parlamento e la politica a partire anche da questo semplice consiglio comunale, ma lo deve fare anche l’informazione, la carta stampata e soprattutto il servizio pubblico RAI che, secondo noi, non ha mai organizzato un solo serio dibattito per aiutare gli italiani a capire cosa sta accadendo, cosa è accaduto e cosa accadrà per evitare di continuare a piangere inutilmente i nostri morti, perché pace e informazione sono due beni fondamentali, ora come ora, sono messi però seriamente a rischio perché la pace si nutre di una informazione, di una comunicazione libera, attenta al bene comune, vicino ai diritti e bisogni delle persone rispettosa della sua dignità, perché senza un’informazione di pace, non c’è possibilità per una politica di pace, grazie Presidente.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere. Prego consigliera Celletti. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : io, dopo l’intervento del collega Turchi, rabbrividisco, perché in questa

prolusione si è detto e il contrario di tutto, e prima di invece illustrare la nostra posizione, ci sono fra i venti punti che mi sono segnata, quattro punti in particolare, lei ha detto che quando si fa una guerra, appena si è vinta bisogna abbandonare subito, beh, l’avessero fatto gli alleati nella Seconda Guerra Mondiale, forse, oggi la realtà nostra sarebbe molto diversa, se avessero fatto così, lei ha riportato le parole di Sun Tzu, riportate tra l’altro non benissimo, ma se fosse così, si perché lo ho anche letto L’arte della guerra di Sun Tzu e quindi

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noi ci troveremo e lei, penso che lo sappia bene, ci troveremo in una situazione ben diversa qui in Europa se gli alleati avessero abbandonato immediatamente dopo aver vinto, ci avessero abbandonati, soprattutto in Italia, ci troveremo in una situazione ben diversa, vero? forse all’altezza della Romania o di qualche paese analogo.

Così anche, si, ma io la invito ad andare ad abitare là, probabilmente sta meglio che qua… poi molto interessante questo suo multiculturalismo, questo suo relativismo, dicendo non possiamo imporre a popolazioni che vengono martoriate, dove non c’è libertà di stampa, dove la donna è inferiore all’uomo, dove i bambini sono massacrati, dove c’è tutto quello che lei sa, come certi paesi del Medio Oriente, dire ah, ma i nostri valori, i diritti dell’uomo no, a loro non vanno applicati, perché loro hanno un’altra cultura, quindi nel Darfur i diritti dell’uomo non valgono, in Iran i diritti dell’uomo non valgono, perché la loro cultura non li prevede e allora per quale motivi noi glieli dobbiamo imporre, cioè la cultura occidentale deve imporre i diritti dell’uomo e le libertà che noi abbiamo visto che non fanno parte della loro cultura e loro lo hanno detto chiaramente perché non hanno aderito ai diritti dell’uomo per cui questo… però noi diciamo nel Darfur può capitare quello che capita, in Iran può capitare quello che capita, in Cina può capitare quello che capita, in Afghanistan idem e così i Iraq, perché a noi non interessa, perché noi abbiamo i diritti dell’uomo e loro no! l’Iran per lei l’Iran è una nazione? Si, non sono cose da ridere, perché non crediate che l’Iran e l’Afghanistan siano così lontani come pensavano magari i nostri progenitori nel Medioevo, l’Iran e l’Afghanistan sono dentro casa nostra, l’Iran e l’Afghanistan sono dentro casa nostra! Quindi c’è poco da ridere sulla situazione, molto poco da ridere.

Prendiamo l’Iran, lei dice è un partner, un partner affidabile immagino secondo le sue valutazioni, un partner affidabile che deve essere convocato insieme ad altri paesi, magari democratici, un paese che sta minacciando con la bomba atomica, con l’energia nucleare, con la potenza nucleare, non sta minacciando solo noi, sta minacciando l’Arabia Saudita, sta minacciando tutti i paesi islamici che si stanno aprendo verso l’Occidente anche in amicizia e non a caso sono questi i paesi che interdicono la possibilità dell’Iran di essere un interlocutore considerato alla pari, perché c’è un pericolo enorme, sul fatto che l’Iran voglia prendere il predominio e lo sta prendendo peraltro, su tutto il Medio Oriente e questo è un problema che non è che non ci interessa perché noi ce l’abbiamo di là dalla porta, che non è che noi alziamo un muro e diciamo ah, l’Italia la lasciamo qua, l’Italia non entra niente, noi ce li abbiamo in casa e ce li abbiamo fuori dalla porta, quindi quello che sta succedendo in Afghanistan …oggi, potrebbe succedere domani qua, non crediate che la pace sia un bene acquisito, dopo la Seconda Guerra Mondiale o al temine della guerra fredda, adesso c’è un’altra guerra, che ci permea tutti e che è combattuta in quello scenario, in quel teatro ma è combattuta ovunque in questo momento, perché non è disgiunta da quello che succede in Pakistan, da quello che succede nel Darfur, da quello che succede nel Corno d’Africa, da quello che succede nello Yemen, è tutta unita, bisogna avere queste visioni un pochino più aperte di geopolitica.

Non parliamo poi della comunicazione, non parliamo della comunicazione in paesi dove non si può neanche parlare attraverso Internet, dove della gente

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viene impiccata solo perché esprime un parere e noi possiamo consentire che questo avvenga. Lei può consentirlo che questo avvenga?

E torniamo al nostro ordine del giorno, lasciare Kabul oggi sarebbe un disastro, a Kabul agisce

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : consigliera, lei ha finito il tempo… prenda i cinque minuti… Consigliera Celletti: a Kabul agisce il centro di propulsione mondiale del fondamentalismo

islamico e …come dice scusi? Stiamo parlando di Kabul però in questo momento, se vuole possiamo parlare anche dell’Iraq dopo in privata sede perché non c’è tempo, possiamo parlare tutta notte dell’Iraq se vuole…

Allora a Kabul agisce il centro di propulsione mondiale del fondamentanlismo islamico, ai talebani stanno guardando l’Imam che predica l’oddio nelle moschee ma non nelle moschee di Kabul o dell’Afghanistan o dell’Iraq, le mosche che sono in Europa e se noi lasciassimo adesso Kabul o lasciassimo quella gente che vedono quei musulmani moderati che guardano all’Occidente e che sperano che l’Occidente li aiuti come noi speravamo che gli USA ci aiutassero contro il nazismo e contro il comunismo, se abbandoniamo quella gente lì e abbandoniamo con ignominia quel territorio lì, vuol dire che hanno vinto gli altri, vuol dire che hanno vinto quelli che li soprafanno, vuol dire che hanno vinto quelli che vogliono il burka, vuol dire che hanno vinto queste persone che conculcano la libertà, quindi non è da lasciare nella maniera più assoluto in questo momento, anzi è da rinforzare e Obama che è incerto in tutto lo ha tanto ben capito che non solo continua le politiche di Bush ma le sta aggravando ancora di più soprattutto bombardando con idroni il Pakistan e facendo moltissimi morti, questo è il problema perché bisogna guardare le cose in maniera lata, quindi il problema del disimpegno in Iraq non si pone proprio, e non a caso Obama ha aumentato le forze per fare un … uguale a quello che è stato in Iraq, sono andate più forze, 13 mila soldati meno di un mese fa, e adesso li rimpolpa, solo che Obama l’errore,…

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : sta usando anche la dichiarazione di voto Consigliera Celletti: Io, Presidente, le chiedo, a me non importa quando ridacchiano così

scompostamente certi consiglieri del PD, … una palla… VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : consigliera, sono rimasti due minuti della dichiarazione di voto perfetto, quindi la questione si pone sotto altri punti di vista, di lì non si può

andare via fino che non ci sarà più chiarezza su chi prenderà le redini di quel paese e non si potrà assolutamente andare via e tanto meno l’Italia, tanto meno l’Europa, perché il problema vero è che l’Europa non ha personalità politica, non ha forza politica e non ha forza militare, qui l’Europa avrebbe potuto avere

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lì ha ragione, un grande ruolo, il problema è che l’Europa non c’è dal punto di vista né politico, né di forza militare e questo è un gravissimo pericolo per noi, sia per quello che sta succedendo in Medio Oriente, ma soprattutto perché questo sì Obama lo ha detto, lui si sta disimpegnando dall’Europa e l’Europa non è, se lo tenga in mente un continente in pace, non lo è.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera, lei si è bruciata anche la dichiarazione di voto. Chi chiede

di intervenire? IDV, prego Cinzia Pagni. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : allora, è vero, c’è poco da ridere, su questo sono d’accordo, anche perché

ridendo e scherzando, io ho 46 anni e più della mia vita la ho passata in guerra pur non sapendolo, anche perché la prima missione il Libano del 1982, l’ultima è in Afghanistan, diciamo che le missioni che sono chiamate non missione di guerra, sono missioni internazionali di stabilizzazione, sicuramente negli ultimi quattro anni, questo processo di stabilizzazione, questa parola viene usata molto poco.

E’ vero non si hanno notizie certe, non si hanno immagini mai come negli ultimi anni, la stampa, la televisione ha taciuto sulle immagini di questa guerra e io, più o meno come tutti, sono andata a fare le mie ricerche negli ultimi anni su Internet, so bene, consiglieri, che su Internet c’è di tutto, c’è la verità, ci sono le bugie, ci sono menzogne, ci sono foto ingannevoli, però è due tre anni che io mi collego sul sito delle Forze Armate, penso sia attendibile, al forum, quindi questa è la provenienza dei miei dati, delle mie informazioni e in questi due tre anni, l’informazione arriva, non quotidiana ma arriva.

Allora io mi sono fatta questa idea di come si trovano i nostri soldati. Allora non sono una forza di guerra, sono una forza di pace, hanno degli obiettivi che devono realizzare e hanno necessità di conoscere il territorio perfettamente, cioè per fare, per realizzare gli obiettivi per cui loro sono stati mandati lì, hanno la necessità di mettersi in contatto con i capi villaggio, i capi tribù, la popolazione, conoscenza del territorio, pattugliamenti continui, tanto è vero che le immagini che noi abbiamo di qualche anno fa quando veramente c’erano le missioni di pace, vedevamo l’esercito italiano che era continuamente nel territorio, non li vedevamo mai dentro la caserma, li vedevamo fuori con i bambini, con le persone perché per operare in missione di pace, questa è l’unica modalità.

Dal sito del forum delle Forze Armate invece questa guerra, questa forza di pace sta assumendo contorni completamente diversi, loro sono costretti a stare costantemente in caserma, perché la cittadinanza non li accetta, già la sorveglianza della caserma li mette in una situazione di rischio di vita, rischiano la vita ogni volta che escono, quindi loro continuano a stare lì dentro la caserma, meno loro pattugliano, meno quindi si mettono in contatto con la popolazione più il loro rischio di vita aumenta, e meno gli obiettivi che loro devono realizzare e il motivo è quello per cui loro lì vengono meno.

Allora questa è la condizione dei nostri soldati che io ho potuto constatare, verificare dal sito delle Forze Armate in un forum proprio dei soldati.

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Allora, se non altro, Obama è vero è deciso, perchè ha quattro ipotesi possibili, ancora non ha deciso quale, però forte decisione, lo stiamo aspettando, però almeno una decisone almeno l’America ce l’ha, questa decisione verrà presa dentro il consiglio che si chiama il consiglio di guerra. Noi ci muoiono soldati, sono costretti lì dentro, sono accerchiati, ma la descrizione che loro fanno è veramente di un esercito assediato, cioè non è un esercito di pace, l’esercito di pace si deve muovere, deve incontrare le persone, e loro sono lì dentro assediati solamente perché devono far fare bell’immagine all’Italia che rispetta l’onore di aver inviato un contingente.

Io, francamente, non ritengo che tutte le guerre siano sbagliate, assolutamente, io credo che ci siano delle guerre sbagliate e delle guerre giuste, non sento di dover prendere a priori scelte così, ritengo che però che loro debbano stare lì rinchiusi dentro la pattuglia con la paura solamente di sorvegliare la caserma, quando il loro lavoro è un altro, non abbia significato, cioè noi dobbiamo uscire allo scoperto, dire la verità, sul perché stiamo lì dentro e quella guerra in una maniera così inutile, questo lo chiedo, questo lo chiedo all’Italia. Se siamo in guerra che lo dicano, sicuramente non siamo in pace, sicuramente siamo inattivi.

Allora, detto questo, vorrei dire che invece ci richiamano ad aumentare il nostro contingente, sembra che Obama ci chiederà quattromila uomini alla NATO e sembra che l’Italia non sia in grado di voler dare questi uomini ma garantirà un esborso economico finanziario per aiutare questa missione, quindi risponderà non con uomini, risponderà con denaro.

Non lo so, ma mi sembra di fare parte di uno stato mercenario a questo punto in cui noi paghiamo la vita e il corpo di altri. Ho concluso.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Pagni. Ci sono altri interventi? Consigliere Cappelli prego. CONSIGLIERE CAPPELLI (Gruppo PDL) : grazie Presidente. Mi pare forse siamo andati un po’ fuori tema negli ultimi

interventi, il nostro ordine del giorno che abbiamo condiviso con i gruppi di minoranza, presentato insieme ai gruppi di minoranza, aveva un obiettivo molto semplice che era quello innanzitutto di esprimere il nostro forte sentimento di cordoglio e di vicinanza non formale per le famiglie delle vittime e dei feriti, ovviamente è passata qualche settimana dai tragici attentati e dal tragico evento di Kabul, ma questo documento ci sembra ancora assolutamente attuale, soprattutto in questi giorni, in occasione del sesto anniversario dell’attentato terroristico vile, vergognoso di Nassyria e tra l’altro molto recentemente è stata approvata definitivamente dal Senato la legge che istituisce il giorno del ricordo dei caduti delle missioni internazionali di pace, con l’occasione noi esprimiamo il nostro plauso, la nostra gratitudine al Parlamento per la scelta di istituire questa giornata e anzi chiediamo a tutte le istituzioni, compreso il Comune di Cesena, di celebrare, di ricordare adeguatamente questa ricorrenza.

Quali sono le linee strategiche principali del governo italiano, ma credo di ogni governo che è impegnato in missioni internazionali di pace? credo siano essenzialmente due, da una parte, c’è l’esigenza, la necessità di assicurare un

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contributo concreto alle missioni internazionali di pace che avvengono in quasi tutte le circostanze sotto l’egida dell’ONU o comunque dell’Alleanza Atlantica, impegni internazionali a cui il nostro paese non si può sottrarre, anche perché sono impegni che derivano da esigenze di sicurezza e di pace a livello internazionale, d’altra parte vi è anche l’esigenza di valutare ogni singola missione, caso per caso, verificando costantemente la necessità, l’efficacia della presenza dei nostri soldati, delle nostre forze in ogni paese.

Ma, a dir il vero, in questo senso, il governo si è sempre mosso e recentemente ha deciso di ridurre fortemente la presenza militare italiana in Kossovo, perché le circostanze, il contesto negli ultimi tempi è migliorato notevolmente, ma riguardo l’Afghanistan la situazione è opposta, il paese rappresenta attualmente e probabilmente anche nel futuro a breve, medio termine, la priorità assoluta delle Nazioni Unite e dell’Alleanza Atlantica. Tutti gli alleati e soprattutto vorrei sottolineare la nuova amministrazione Obama si sono assunti l’onere di compiere uno sforzo ulteriore per stabilizzare e per ricostruire questo paese.

Io credo che tutti, a parte magari qualche frangia minoritaria e per fortuna isolata, riconoscano l’importanza del nostro impegno in questo teatro e riconoscano anche gli ottimi risultati, a differenza di quanto ho sentito, i nostri soldati stanno ottenendo in questo paese, quindi qual è l’oggetto del contendere? Credo che il punto di discussione sia soprattutto il momento in cui avviare effettivamente la cosiddetta exit strategy, cioè il momento in cui i nostri ragazzi, i nostri soldati potranno tornare a casa-

Io, a tale riguardo, mi limito a sottolineare le parole direi in questo caso del Presidente Napolitano, che in tutte le sue dichiarazioni pubbliche ha sempre messo in evidenza la necessità di portare avanti insieme e in coerenza e continuità gli impegni internazionali dell’Italia, il nostro ruolo in Afghanistan. Le parole che citava prima il collega Turchi, tratte dal nostro ordine del giorno, sono una citazione perfetta delle parole del Presidente Napolitano, che recentemente ha chiesto al Parlamento di portare avanti nell’interesse della comunità internazionale tutti gli sforzi per stabilizzare il tessuto sociale dell’Afghanistan sradicando le cause e i fattori degeneranti del terrorismo, quindi sono le parole del Presidente della Repubblica e io in questo caso mi riconosco assolutamente in questo obiettivo, l’obiettivo del nostro paese deve essere quello di rimanere in Afghanistan non certo all’infinito, nessuno si diverte a impegnare all’estero i nostri militari, conosciamo tutti le difficoltà, le dolorose conseguenze, anche in termini di vite umane e di ferimenti, ma l’obiettivo deve essere quello di rimanere finchè non si determinano le condizioni di rendere il governo afgano assolutamente autonomo, assolutamente in grado di gestire la situazione, soprattutto di rendere le forze armate afgane in grado di gestire le difficoltà che quotidianamente si verificano in quello scenario difficile.

Questo ci sembra che sia l’impegno del governo e è stato chiarito in più occasioni anche in Parlamento, a dir il vero, non mi risulta che in Parlamento siano state avanzate delle obiezioni sostanziali a queste linee strategiche, quindi mi stupisce, non comprendo i numerosi distinguo che sento oggi in questo consiglio comunale.

Tra l’altro, bisogna ricordare che pochi mesi fa l’Italia ha deciso di incrementare la nostra presenza in Afghanistan, abbiamo inviato un contingente

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di circa 400 unità, aerei da trasporto, elicotteri e altri mezzi, per cui non ritengo che avrebbe molto senso ipotizzare oggi a distanza di pochi mesi da questo rafforzamento un improvviso disimpegno dal paese afgano e come ricordavano prima alcuni miei colleghi, a dir il vero, recentemente gli Stati Uniti hanno aumentato la propria presenza in Afghanistan, tanto è vero che all’inizio della missione ISAF, vi era un soldato statunitense ogni tre componenti della missione internazionale, oggi vi è un soldato USA ogni due componenti la missione internazionale.

Io credo che la cosa più importante è che, in questo momento, il nostro paese debba fare, al di là ovviamente delle sensibilità, delle idee diverse che sono legittime, ma l’esigenza fondamentale dicevo è quella di dare l’immagine di un paese unito, di un paese compatto, perché questa è la risposta migliore che possiamo dare di fronte al terrorismo e questo vale per il contesto nazionale, quindi per il nostro Parlamento, ma anche a livello locale e quindi in riferimento al nostro consiglio comunale.

Ciò che sta avvenendo in Afghanistan riteniamo sia per la comunità internazionale, per la NATO soprattutto un banco di prova effettivo e serio della volontà del mondo, della comunità internazionale di contrastare e bloccare il più grave pericolo di questo secolo, il più infido direi, ovvero il terrorismo internazionale ed è un terrorismo che, come abbiamo visto in questi anni, non ha una bandiera precisa, non ha una divisa precisa né un territorio preciso, ma allo stesso tempo continua a minacciare e probabilmente minaccerà in futuro la libertà dei nostri popoli, grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Cappelli. Prego consigliere Luigi Di Placido. CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : grazie Presidente, è difficile affrontare in cinque minuti un argomento come

questo, farò qualche ovviamente veloce considerazione. Io credo che affrontare un ordine del giorno di questo tipo proprio in una giornata come quella di oggi, nella quale si celebra l’anniversario della strage di Nassyria, dovrebbe portare tutti ad avere molta sensibilità e nella discussione e ricordare che se in maniera unanime il nostro Parlamento ha deciso di far diventare questo nel giorno della memoria per il nostro paese, evidentemente un motivo c’è, vorrei ricordare come la votazione in Parlamento sia stata assolutamente bypartisan.

Devo anche dire che non è la prima volta che il nostro paese prende impegni internazionali di fronte a situazioni che vengono ritenute dalla comunità internazionale pericolose, vorrei ricordare che c’era in carica un governo di centrosinistra quando i bombardieri italiani passarono l’Adriatico e andarono, io dico giustamente, perché queste non sono scelte che vanno fatte a seconda del colore del governo almeno dal mio punto di vista, finchè abbiamo una collocazione di un certo tipo nello scacchiere internazionale, andarono a bombardare una situazione come quella serba nella quale si stavano verificando dei genocidi che non era possibile tollerare.

Allora, io mi sono andato a riprendere qualche dichiarazione, perché ovviamente ognuno di noi fa riferimento a un partito politico e quindi i nostri

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referenti a Roma in qualche maniera dettano un po’ le linee e dettano la politica…

non si sente più… dicevo, quando a casa mi sono studiato gli ordini del giorno e ho letto quello

del gruppo del PD e dell’Italia dei Valori, devo dire che a parte qualche sfumatura era un ordine del giorno non arrivo a dire condivisibile, ma sul quale sicuramente non mi trovavo in aperto dissenso, devo dire che l’intervento del collega Turchi mi ha un po’ disorientato perché se l’esplicitazione di quell’ordine del giorno è l’intervento del collega Turchi, le strade divaricano molto di più, in quanto l’ordine del giorno per quello che dice insomma possiamo ragionare sull’exit strategy, sulla conferenza internazionale chi invitare o meno, però c’è quanto meno un fondo che dice che questa nostra presenza in Afghanistan non è ingiusta, allora mi sono andato a riprendere le dichiarazioni che hanno fatto alcuni esponenti l’ultima volta che si è discusso in Parlamento della guerra in Afghanistan.

Non cito i parlamentari del Popolo della Libertà, perché è abbastanza scontato quale è la posizione che avessero tenuto, però vi voglio dire: “in Afghanistan i militari italiani devono restare anche per garantire la nostra nazione dal pericolo del terrorismo”, Sen. Democratico Mauro Del Vecchio; “in quanto alla proposta di Calderoli di lasciare libero i Balcani, ci allarghiamo un po’, però il concetto è sempre quello, dobbiamo sperare sia l’ennesima boutade della Lega”, gli fa eco Ettore Rosatto membro PD della commissione Difesa, il segretario Franceschini che non è più, forse sarà cambiato con la nuova segreteria, diceva: “i ragazzi italiani devono completare il loro lavoro”; mentre Antonio Di Pietro diceva addirittura: “non si può andare lì con i garofani ma armati di tutto dente, combinazione … di tutto punto e fino ai denti”.

Allora, se questa è la condivisione che pare esserci, perché sono le dichiarazioni virgolettate di quella che è una certa parte dello schieramento politico italiano, non tutto, ovviamente, perché c’è una parte degna che viene rappresentata per esempio dalla collega Zittignani che si è sempre dichiarata contro questa guerra, però se c’è questa visione, allora questa visione non è propriamente quella che ci ha voluto disegnare il collega Turchi e su questo bisogna che ci mettiamo un attimo d’accordo, senza considerare che io vorrei fare qualche altra considerazione, la nostra presenza oltre ad, io non so se è una questione di esportare la democrazia, sulla quale posso nutrire anche un qualche dubbio dal punto di vista concettuale, sicuramente credo che la comunità internazionale debba intervenire tutte le volte e purtroppo questo non succede, vengono violati dei diritti umani in maniera palese e lampante, poi mi piacerebbe che questo succedesse anche in Corea del Nord, mi piacerebbe che succedesse anche nel Darfur, mi piacerebbe che succedesse in altre realtà, questo, purtroppo, non accade, purtroppo non accade e lo dico senza schiarimento, dico però che lì stava accadendo una violazione dei diritti umani che comportava anche un grave pericolo per l’Occidente e continua a comportare.

Dico che, sono fonti delle Nazioni Unite, il commercio di droga è diminuito sensibilmente grazie alle operazioni congiunte della polizia afgana e delle forze militari della NATO che sono presenti, soprattutto l’oppio, che tutti sappiamo essere stato un commercio molto florido e, poi, devo dire la verità, la nostra

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presenza in Afghanistan e in Iraq, dal mio punto di vista, serve anche, ovviamente se non vi fossero stati altri motivi non si sarebbe andato lì, ma serve a creare un ulteriore baluardo rispetto all’unico baluardo di democrazia che esiste in quell’area del nostro mondo che è Israele. Allora, queste sono tutte le considerazioni che dobbiamo fare.

Quando parliamo della exit strategy di Obama, dimentichiamo però di dire che Obama, forse questo qualcuno non lo sa, ha autorizzato un numero di missioni quasi uguali a quelle che Bush ha autorizzato nell’ultimo suo quadriennio, quindi chi sperava che Obama fosse un pacifista e non avesse invece ben presente i calcoli politici e internazionali si sbagliava, perché con tutti i difetti che possono avere gli americani, il pregio che hanno è che chiunque vada al governo di quel paese sa quale è la strategia, quale è la posizione degli Stati Uniti nel mondo. Cosa dice giustamente Obama, ma su questo sono d’accordo anch’io, che non si può continuare a far morire inutilmente dei soldati, poi è chiaro che in ogni guerra i soldati muoiono, ce ne dispiace, ci mancherebbe altro, in ogni guerra i soldati muoiono, ma un conto è se muoiono con obiettivo, un conto è se muoiono come pare qualche mese a questa parte senza che ci sia un obiettivo chiaro.

Allora, e concludo, la nostra presenza, secondo me, è ancora giustificata, il grande sforzo che anche il nostro paese deve fare cercando di sensibilizzare anche gli Stati Uniti, anche se credo che Obama sia già molto più che sensibilizzato, è quello di dare un nuovo motivo e una nuova svolta alla nostra presenza cercando di uscire anche da quelle tattiche meline diplomatiche che hanno portato a delle azioni un po’ farsa ma che non tolgono il significato fondamentale della missione che è quella di restituire libertà ad un popolo che era sottomesso, era brutalizzato, schiavizzato.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere, lei ha usato anche due minuti della dichiarazione di voto.

Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, possiamo passare alla dichiarazione di voto per chi le vuole fare. prego consigliera Zittignani.

CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : io mi riallaccio subito a un’affermazione che condivido di Luigi Di Placido

quando dice, l’ho scritta così non sbaglio, la comunità internazionale deve intervenire dove vengono violati i diritti umani, prego? Dovrebbe, io dico deve, allora, si, è vero dovrebbe ,ma dovrebbe intervenire in tutto in mondo, perché forse non so se il consigliere Di Placido lo sa, se i consiglieri lo sanno ma i diritti umani vengono violati in tutti i paesi, le differenze fra i paesi, i ricchi e i poveri, aumentano a un ritmo esponenziale fra paesi ricchi e paesi poveri dicevo, ma anche nei paesi ricchi fra poveri e ricchi; penso che tutti lo sappiamo che ogni giorno, anche intanto che noi stiamo qui a parlare, trentamila bambini sotto i cinque anni muoiono di fame, che sono c’è un miliardo di persone che muore di fame, che ci sono due terzi degli abitanti della terra che vivono con due dollari al giorno.

Ora, senza entrare in questi casi così forti, dove tutti vediamo che i diritti umani vengono violati, guardiamo casa nostra, le pari opportunità dove sono? dove sono le donne uguali agli uomini in Italia? Io non le vedo, ma il diritto al

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lavoro in questo periodo ma anche prima dov’è? il diritto alla vita, tutti i giorni muoiono più di tre lavoratori al giorno solo perché vanno a lavorare.

Ora io dico solo questo, che ho raggiunto un obiettivo, chiedendo e portando questo consiglio comunale a discutere di pace oggi, nel nostro Comune, nel nostro consiglio, e vorrei fare un’esortazione al nostro consiglio e al nostro governo, noi possiamo fare qualcosa, non vi dico che dobbiamo fare la rivoluzione, mi piacerebbe ma so che non è né tempo né luogo, ma possiamo fare qualcosa di concreto e subito, quello di utilizzare quello che stiamo spendendo per queste cosiddette missioni di pace, che sono missioni di guerra, quello che spendiamo per i militari che sono in Afghanistan, per fare vivere i diritti umani in quel paese, in Afghanistan, costruendo con quei soldi scuole, ospedali, e aiutando lo sviluppo economico favorendo lo sviluppo economico, passare quindi dalle parole ai fatti, noi diciamo che facciamo la missione di pace? bene, invece di mandare là, anzi, i tornado, no, quegli altri aerei che sono ancora più potenti che non mi ricordo come si chiamano, mandiamo delle persone, quelli degli ONG, quelli dei nostri stessi militari con un casco azzurro dell’ONU in testa e non armati fino ai denti e non chiusi dentro alle caserme, ad aiutare chi ha bisogno di sopravvivere. Passiamo dalle parole ai fatti dicevo, ho finito, perché adopero, non uso le mie parole, perché non sono così efficaci, rubo un’affermazione di Camus che dice: “che passare dalla parola all’azione sociale ha un nome e si chiama diventare essere umani”.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Zittignani. Mi ha chiesto la parola Enzo Lattuca, prego. CONSIGLIERE LATTUCA (Gruppo PD) : cercherò di essere brevissimo, stare dentro i due minuti dei gruppi più piccoli,

una precisazione sull’intervento del collega Turchi che non è in dissenso con le nostre posizioni nazionali ma semplicemente precisa tutti gli aspetti, non di legittimità della missione in Afghanistan e della nostra presenza in Afghanistan, ma ha sottolineato quali sono le problematicità e le questioni di opportunità di una presenza in quei luoghi. Credo che sia chiaro, almeno io l’ho vista abbastanza chiaramente questa cosa.

Sulle posizioni politiche nazionali, dico tre cose, che chi ha chiesto, con voce più autorevole il ritiro immediato entro Natale, è stato il ministro Bossi, seguito dal ministro Calderoli che, se non erro, appartengono al Partito della Lega Nord e lo costituiscono, quindi mi sembra che questa sia la nota più stonata; per quanto riguarda la politica estera del Partito Democratico, credo che, anche in funzione dell’ultimo ministero degli Esteri del governo Prodi, sia abbastanza apprezzata in tutta Europa, da quello che sta succedendo; per quel che riguarda invece le posizioni nazionali del Partito Repubblicano, non mi sono pervenute, ma facciamo presto, possiamo chiedere al nostro collega Ferrini quali sono le posizioni del PRI a livello nazionale sull’Afghanistan,

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : non facciamo citazioni, che dopo per motivi personali deve rispondere, mi

raccomando

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… intervento che non si sente, quindi ripeto che chi si è reso responsabile di dichiarazioni irresponsabili non è stato certo il centrosinistro ma sono stati i ministri della Lega Bossi e Calderoli.

Chiudo dicendo che la pace si costruisce con i nemici non con gli amici, cioè a fare la pace con chi la pensa come noi, con chi è d’accordo con noi e con chi non ci farebbe mai la guerra, sono capaci tutti, la sfida di costruire la pace è quella di andare a parlare con chi ci vuole fare la guerra. E’ un po’ questo il senso, quindi noi sosteniamo il nostro ordine del giorno.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Lattuca. Chi chiede di intervenire per dichiarazione di

voto? Prego Natascia Guiduzzi prego. CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : dica bene il nome almeno… VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : noi romagnoli si fa fatica a pronunciare le esse e le zeta insieme… Consigliera Guiduzzi: io sarò brevissima su questo, non so neanche voluta entrare nella

discussione, in quanto la ritengo una cosa molto lontana politicamente da un punto di vista proprio pratico e da affrontare in un consiglio comunale.

Io volevo rispondere al consigliere Lattuca, molto velocemente, ho chiesto di intervenire proprio per le cose che ha detto lei, lei ha detto che la pace si costruisce con i nemici, è una cosa giustissima e vera ma si può costruire la pace anche attraverso il dialogo, quindi io ritengo che andare in un paese straniero con le armi, con armi pesanti, carri armati e via dicendo, non sia un modo per costruire la pace. Io credo nella pace attraverso il dialogo.

Infatti, la mia dichiarazione di voto sarà quella di sostenere l’ordine del giorno della consigliera Zittignani e votare contrario a tutte le altre, grazie

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Guiduzzi. Vuol intervenire adesso? Prego consigliere Prati. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : come qualcuno ha detto, gli ordini del giorno che sono stati presentati … non

si sente… fondamentalmente sono ordini del giorno in particolare il nostro dove si esprime cordoglio per le vittime e alle forze che sono impegnate in Afghanistan e sono impegnate in una missione di pace, non di guerra, se poi qualcuno ti tira in faccia, abbiamo visto quali sono i risultati che sono successi a Kabul con i nostri militari, che se vediamo anche in televisione, servizi particolari che vengono fatti, ultimo la settimana scorsa, dell’attività che fanno i nostri soldati in quel paese, li vediamo in mezzo agli abitanti, andare in mezzo ai ragazzi a distribuire viveri, a fare delle opere di convinzione presso questa gente perché cambi attività dal punto di vista agricolo con piani di riconversione delle culture e quant’altro.

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Poi certamente l’Afghanistan sappiamo tutti quale è la situazione, le varie faide che ci sono e quindi la situazione non è certamente facile, però noi come partito abbiamo sempre appoggiato queste iniziative di carattere di pace che ci sono nei diversi stati in giro per il mondo, indipendentemente da chi fossero proposte, perché riteniamo che sia un modo anche questo per riuscire a dare un contributo affinché ci sia una maggiore convivenza fra tutti i popoli.

Quindi, per quanto ci riguarda, noi non saremo gli ultimi a lasciare Kabul, per il semplicemente motivo che siamo inseriti in un programma che non è solo nostro ma che fa capo il riferimento anche ad altri paesi e quindi siamo in questo gruppo e noi abbiamo sempre detto che siamo per mantenere gli impegni come ha detto il Presidente della Repubblica, l’Italia deve mantenere gli impegni presi e quindi nell’ambito di questa situazione che c’è e per cui siamo andati in questo contesto, certamente ci auguriamo tutti che si possa rimanere in questo paese, come in tutti gli altri, il minor tempo possibile e che si possa ritornare alla normalità, purtroppo sappiamo come sono le cose, anche l’ultima vicenda elettorale di quel paese non è che abbia aiutato molto, questa è la situazione, però, credo che nel limite delle nostre possibilità e degli impegni presi il nostro paese, perché qui non si parla di governo, perché poi le votazioni sono state approvate dal Parlamento e a quasi unanimità, solo qualche eccezione che non è stato favorevole, quindi nell’ambito di questo contesto, il nostro ordine del giorno assieme agli altri colleghi di PDL, Lega Nord e PRI, va in questa direzione, di sostegno e di cordoglio per le vittime che ci sono state purtroppo dei nostri soldati.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Prati. Se abbiamo finito gli interventi, propongo di mettere

ai voti: mettiamo ai voti il primo documento proposto di ordine del giorno gruppi PDL,

Lega Nord, PRI, UDC relativa a sostegno militari in missione di pace: chi vota a favore di questo ordine del giorno è pregato di alzare la mano:

PDL, Repubblicano, Lega Nord e UDC contrari a questo ordine del giorno: PD, Italia dei Valori, Sinistra per Cesena,

Cesena 5 Stelle astenuti: nessuno L’ordine del giorno non è approvato. Secondo: proposta di ordine del giorno gruppo Sinistra per Cesena relativa a

ritiro militari in Afghanistan: chi vota a favore di questo documento è pregato di alzare la mano: Sinistra

per Cesena e Cesena 5 Stelle chi si astiene: Gruppo PD, Italia dei Valori chi vota contro : Repubblicani, PDL, UDC e Lega Nord Passiamo all’ultimo ordine del giorno di questo gruppo Proposta dei Gruppi

PD, IDV a sostegno militari impegnati in missione ISAF in Afghanistan: chi vota a favore di questo documento: PD, Italia dei Valori

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chi si astiene su questo ordine del giorno: nessuno chi vota contro: PDL, PRI, Lega Nord, Cesena 5 Stelle, UDC, Sinistra per

Cesena L’ordine del giorno è approvato. LLE/CONS18

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19) Proposta di ordine del giorno consigliera A. Ce lletti (Lega Nord) relativa a sentenza Corte Europea diritti dell’uomo

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : a questo punto, in conferenza dei capigruppo si era parlato di fare il punto

della situazione e chiedere ai capigruppo se volevano andare avanti, mi sembra che stoicamente il consiglio comunale voglia andare avanti, allora sono stati presentati degli ordini del giorno, in questo ordine qui : UDC – PDL che mi sembra che abbiano unificato l’ordine del giorno, allora chi lo presenta ? quella della Lega, si, il primo è della Lega esatto, poi gli altri due, quindi il primo che viene presentato è quello della Lega Nord, prego consigliera Celletti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : con la presentazione? Diamo per letta la presentazione VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : come è remissiva questa sera…a questo punto qui, passiamo al secondo

ordine del giorno, viene dato per letto anche il secondo ordine del giorno? va benissimo, anche il secondo ordine del giorno viene dato per acquisito. Passiamo direttamente agli interventi, ricordando che i tempi sono 5, 10, 15, chi vuole intervenire? Prego consigliera Celletti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. Dalla commissione UE è stato dato un “no comment” alla

sollevazione che c’è stata, in seguito alla sentenza della Corte Europea, che ricordiamolo non è istituzione UE, ma è stata istituita nel ‘54, proprio allo scopo di garantire rispetto degli stati contraenti degli obblighi assunti nell’ambito della convenzione europea dei diritti dell’uomo del ‘50, proprio quei diritti dell’uomo che sono frutto di quella tradizione culturale giudaico-cristiana di cui l’Europa è permeata.

Le reazioni italiane da parte di tutte le forze politiche, tranne che dai radicali, dai comunisti e dall’unione degli atei, attestano che in Italia non si perde di vista il senso comune e non si perdono di vista neppure le radici culturali di civiltà.

Da molto tempo, come hanno affermato autorevoli commentatori, il crocefisso non è più soltanto un segno religioso ma un simbolo umano per eccellenza, l’esposizione dei crocefissi nella scuola pubblica venne disposta dalla legge Lanza, del 1857, scusate, nelle scuole pubbliche, negli edifici pubblici invece l’esposizione risale al 1923 dopo i patti lateranensi, prima, nel 1988 il Consiglio di Stato ha definito la croce un simbolo di civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica come valore universale indipendentemente dalla specifica confessione religiosa, il crocefisso è stato detto non impone nulla a nessuno ma è un simbolo della nostra storia e questa sentenza va bocciata proprio perché manca un senso storico e di consapevolezza culturale.

per coerenza, a questo punto, la Corte dovrebbe anche dire che dovrebbero essere cancellate anche le feste scolastiche di Natale e di Pasqua perché violerebbero le libertà religiose e poi i giudici dovrebbero anche esigere la cancellazione dai programmi scolastici di gran parte della storia dell’arte, dell’architettura, della letteratura, pensiamo a Dante e Manzoni, per esempio, di

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gran parte dei programmi di storia, della musica, della filosofia, tutta la nostra cultura, la cultura europea è così intrisa dalla culturale, dalla tradizione giudaico-cristiana che essa stessa, stando ai giudici, dovrebbe essere a questo punto considerato un attentato alla libertà religiosa e quindi cancellata.

E se il crocefisso come dice la Corte potrebbe essere fonte di turbamento, che cosa dovremo dire del Duomo di Milano per esempio che potrebbe essere fonte di turbamento, oppure anche degli ospedali o dell’università come Oxford che notoriamente sono nati in seno alla Chiesa, e poi che dir della Magna Carta, di San Tommaso, della Scuola di Salamanca per esempio ed anche la democrazia stessa e gli stessi diritti dell’uomo che dicevamo prima che sono letteralmente nati e legittimati dal pensiero teologico cattolico e dalla storia cristiana.

Ci sono stati due mostri nel Novecento, che hanno cercato di spazzare via i crocefissi e sono stati il nazismo e il comunismo, e hanno tentato di spazzare via dalla storia, dalla scuola e hanno fatto milioni di morti e non vogliamo certamente ripercorrerlo questo cammino. Vedete, l’Europa è stata fatta per tre volte, forse più volte, ma per tre volte almeno, dal cristianesimo lo hanno fatto i monaci benedettini dopo la caduta dell’impero romano, l’hanno fatta i cattolici De Gasperi, Eisenhauer e Schuman, dopo la Seconda Guerra Mondiale e poi l’hanno fatto in parte il democristiano Kohl e il movimento di Solidarnoc che hanno portato in Europa la ventata di libertà.

Io credo che la questione della laicità in questo campo non c’entri, la separazione fra fede e religione l’ha già il cristianesimo insito nel cristianesimo la separazione fra fede e religione, Ostellino che è un importante, celebre giornalista, opinionista laico e liberale, ha detto che chi è stato più offeso da questa sentenza non sono stati gli osservanti ma proprio i laici che sono debitori dal Vangelo della cultura liberale. La cultura liberale è debitrice del cristianesimo, la visione culturale è cristiana e esprime già di per se stessa dei valori laici. Altra cosa è il laicismo, che si sta trasformando in una ideologia molto diffusa fondamentalista che è quasi diventata una religione essa stessa fondamentalista.

Io ricordo qui brevemente, perché non posso fare altro, un articolo che scrisse Natalia Ginzburg sull’Unità del 22 marzo 88 e disse tra le altre cose, se volete l’articolo, ve lo posso dare se non l’avete: il crocefisso non genera nessuna discriminazione, tace, è l’immagine della rivoluzione cristiana che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo, e più sotto dice: non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino, il crocefisso fa parte della storia del mondo.

Quindi per questo motivo noi abbiamo presentato questa risoluzione che do per letta come mi hanno chiesto altri consiglieri, esprimiamo riprovazione per il pronunciamento di questa Corte europea e esprimiamo anche sostegno all’azione del governo che si opporrà nelle sedi competenti a questa sentenza e poi chiediamo anche all’assessore Baredi, se è nelle sue competenze, di verificare se in ogni aula delle scuole del territorio cesenate sia presente o meno il crocefisso e di darcene notizia in una prossima occasione, grazie.

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VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Celletti. Ha chiesto la parola il consigliere Tommaso

Marcatelli. Prego consigliere, lei ha 10 minuti. CONSIGLIERE MARCATELLI (Gruppo PDL) : Signor Vice Presidente, la consigliera Celletti mi ha sottratto questa citazione

della Natalia Ginzburg che essendo su tutti i giornali abbiamo avuto modo di leggerla recentemente e che era effettivamente particolarmente significativa perché era stata scritta nel 1998, proprio in occasione in cui la Corte, il Consiglio di Stato, la Corte Costituzionale avevano confermato l’assoluta legittimità del crocifisso nelle aule scolastiche dopo una presa di posizione da parte di una signora che adesso non ricordo chi fosse sullo stesso tema e quello che lei diceva che il crocefisso non insegna nulla e tace e che non genera nessuna discriminazione ma tace, è effettivamente quello che fa oggi il crocefisso lì dove si trova, che si trova un po’ dappertutto nel nostro paese, nelle aule, sulle montagne, sulle cappelle ai crocevia, è un crocefisso che non obbliga nessuno né a pregare, né a sostare, né a fare un segno della croce, perché è un arredo, un patrimonio storico di quella che è la nostra nazione.

Da allora che cosa è cambiato dopo più di dieci anni rispetto a questa ulteriore richiesta approvata da questo organismo che giustamente come ha rilevato anche prima la consigliera Celletti non è dell’Unione Europea, c’è stato questo di nuovo che il legislatore inizia a legiferare sui simboli, cioè sulla cultura, sui simboli culturali come in questo caso sul crocefisso ma togliere i simboli della cultura dell’Europa, è come tagliare le teste alle statue dei santi nei portali delle cattedrali durante la rivoluzione francese, non so se siete stati in Provenza, a Saint Gilles de Provence dove c’è una chiesa straordinaria nella quale tutte le statue, numerosissime statue sul portale della cattedrale e nei lati della cattedrale le teste sono state tutte tagliate. Comportarsi in questo modo così come vuole fare la corte d’Europa è mutilare la storia con il risultato finale di impoverire la cultura. Oggi, è un momento in cui, come diceva sempre prima la consigliera Celletti, la coscienza europea si ricostruisce, la coscienza europea che si è ricostruita nel corso dei secoli per diverse volte, a cominciare dalla monachesimo benedettino, e si sta tenendo di creare una coscienza europea, contro questo tentativo viene fatta questa sentenza perché questa sentenza vuole prevedere che questa cultura venga fatta per rimozione, cioè che si debba togliere anziché aggiungere, si invita, anche in questo caso, a decapitare, a sradicare. Il nostro continente così producendo sarà desertificato di simboli e l’uguaglianza sarà fatta per sottrazione, per neutralizzazione, la cultura europea diventerà incolore, insapore, ascetica, liofilizzata, ci riunirà l’invisibile, l’invivibile, cioè il nulla.

Nel 1911 Chesterton, il grande scrittore inglese, scrisse l’unico poemetto, non ne ha fatti altri, e lo ha intitolato la ballata del cavallo bianco, in questo poemetto lui meditava su un fatto storico che era realmente accaduto, nell’anno 778 il Re Alfredo il Grande d’Inghilterra aveva appena sconfitto l’invasore, il Re del Danimarca, Gutrun, ma nonostante quel momento di tranquillità e di serenità, una notte sognò che un altro esercito stava entrando in Inghilterra più pericoloso di quello dei danesi e così scrive Chesterton nel suo poema: anche se arriveranno con carta e penna, e avranno l’aspetto serio e pulito dei clerici,

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da questo li riconoscerete, dalla rovina e dal buio che portano, da masse di uomini devoti al nulla, quando Chesterton dice che la caratteristica di questi uomini che si presentano senza le armi ma con carta e penna e che hanno l’aspetto serio e pulito dei clerici, la loro caratteristica è quella di essere devoti al nulla, in fondo dice che per questi uomini non c’è nessun senso che si offra dentro il lavoro quotidiano dell’uomo nell’amarsi di un uomo e di una donna, e nelle grandi esperienze della vita. Che succede allora all’uomo? Vive senza sapere perché vive, che esercita la sua libertà senza sapere perché è libero, che lavora senza sapere perché lavora e alla fine muore senza sapere perché muore. Questo è l’uomo di oggi, che Benedetto XVI descrive ogni giorno nei suoi interventi cercando di prendersene cura. Non lasciamoci ingannare dalla retorica della giustizia e dei diritti, di una corte che ragiona su un principio di giustizia ideologica, laicista e perciò arrogante, e che si inventa una astratta neutralità religiosa. Se si stabilisce con una sentenza che nella propria esperienza un soggetto non deve imbattersi in cose che contrastano con le sue opinioni, allora non è più possibile fare nulla, allora il cittadino di uno stato ospite di un altro stato ha il diritto di agire secondo il proprio costume, non rispettando assieme ai simboli religiosi neanche quelli del potere civile.

In questo caso a parlare di giustizia è un equivoco, è un’illusione ed un inganno, nessun paese europeo si è mai posto l’obiettivo di adesione dei suoi cittadini al laicismo, questa era una delle caratteristiche dei regimi comunisti quando propagandavano l’ateismo di stato facendo giurare i funzionari pubblici.

In conclusione, Signor Vice Presidente, oggi si dice che la nostra sia una società liquida, cioè una società senza legami, il diritto come la medicina vuole essere auto-referenziale, vuol essere puramente giuridico e puramente scientifico ma non è così, non è possibile che sia così perché i ricercatori, i biologi e i tecnici del diritto non sono dei meccanismi automatici, che si muovono da soli, come dice la parola greca auto mathos, ma sono persone non si muovono automaticamente. Dietro ogni gesto c’è una scelta scientifica, c’è sempre una scelta etica e personale, sia essa quella del multi-culturalismo, tutti differenti e perciò tutti uguali, questa è la sua ideologia, o quella della secolarismo che vuole plasmare la società basandosi su una ragione sufficiente a se stessa, il secolarismo si presenta come forza neutrale, imparziale e rispettosa di ciascuno, ma in realtà il secolarismo come ogni ideologia impone una visione globale: la sua.

Di fronte a questo, Signor Vice Presidente, il valore primo da difendere è la libertà religiosa come ha detto con molta efficacia il nostro Sindaco nel suo primo intervento in consiglio comunale. Per questo, pur con tutti i limiti che ha un ordine del giorno, chiediamo che il consiglio comunale lo approvi e ne prenda atto, grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere, lei ha usato il tempo a sua disposizione. Ci sono altri

interventi? Prego Zittignani. CONSIGLIERA ZITTIGNANI (Sinistra per Cesena) : in questi giorni, a proposito del crocefisso, si è sentito di tutto e il contrario di

tutto veramente, leggendo l’ordine del giorno che è stato presentato, qualcosa

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mi ha colpito per la lontananza dalla realtà, qua è scritto che il crocefisso è un elemento di educazione alla tolleranza, beh mi sembra una forzatura grandissima, per fortuna che non ho letto che è anche un simbolo di pace, perché altrimenti avrei detto che è il caso di pensare un pochino alla storia, forse lo è stato all’inizio ma, dal 313 d.C. quando Costantino ha messo in crocefisso la stessa bandiera, ha detto che in quel segno andava a fare le guerre, a vincerle, senza parlare delle crociate e tutto il resto, mi sembra che pace e tolleranza con questo simbolo abbiano ben poco a che fare. Qquesto è una riflessione.

Poi effettivamente mi fa un po’ sorridere quando si parla di radici cristiane, giudaico-cristiane da una parte che non sente nemmeno il ridicolo celebrando i riti di idolatria del nuovo dio che è il fiume Po, mi sembra un pochino così, che lascia un po’ sorpresi.

Un’ultima cosa, e questa perché mi sono sentita tirata per i capelli, l’equazione nazismo e comunismo o fascismo, scusate, ma è veramente anacronistica, fuori dalla storia, vergognosa, vergognosa veramente, comunismo in Italia ha voluto dire lotta per la libertà, la libertà anche di parlare, di dire le proprie opinioni come facciamo noi qui adesso, non ci sarebbe stata se non ci fosse stata la lotta dei comunisti che sono morti nelle prigioni fasciste, che sono stati condannati e mandati al confino, questo è stato. In Italia sto parlando, in Italia, il comunismo ha voluto dire …

-io vorrei finire perché non ho interrotto nessuno, io educatamente vi ho ascoltato con rispetto, prego, però non si può parlare e pretendere che gli altri siano d’accordo con quello che si dice no…

comunismo ha voluto dire la costituzione repubblicana, ha voluto dire i diritti per i lavoratori, lo statuto dei lavoratori, la legge sulla giusta causa, vi potrei fare l’elenco, ma mi fermo qui; per quel che riguarda il nostro territorio, ha voluto dire un buon governo nella nostra regione, con una istruzione e un sistema scolastico che sono stati un esempio non solamente per le altre regioni d’Italia, ma per tutto il mondo, qualcuno di voi se lo ricorderà, ma un po’ di anni fa è stato dedicato agli asili e alle scuole materne della nostra regione addirittura la copertina di Life, non vi sto parlando della Pravda, vero?

Questo dovevo dirlo perché ogni volta che sento questi paradigmi, mi indigno e credo di indignarmi con ragione. Vi ringrazio.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera Zittignani. Qualcun altro chiede la parola per la

discussione? Prego consigliere Ferrini. CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : grazie Presidente. Sentite io ho un’abitudine che probabilmente mi proviene

della mia professione e anche dal mio modo di fare in generale, quando ho letto della presentazione di questo ordine del giorno, di questi ordini del giorno in consiglio ho detto, voglio fare un’operazione che mi pare il minimo, vado alla fonte, viviamo in un paese invece dove siamo abituati a una meta comunicazione cioè io non parlo di ciò che conosco, ma io commento i commenti di altri, io commento il commento di quello che ha fatto il commento al primo commento, questo oramai è diventato in Italia, ho provato su Google a

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ciccare sentenza corte europea diritti uomo, 3 novembre, sono venuti fuori 3 milioni di contatti, ho dovuto cercare per un’ora quali tra questi contatti aveva un collegamento con la sentenza, l’ho trovato in una rivista giuridica on line che nonostante sia una delle più importanti, mi ha mandato e ovviamente l’ho trovato nella sua lingua originaria, perché non è ancora stata nemmeno tradotta, ovviamente l’ho trovata in francese, siccome le sapete e non mi sembra dai vostri interventi che voi vi siete andati a leggere bene quali sono stati i passaggi logici di questa sentenza. Io ho sentito parlare, consigliere Marcatelli, addirittura lo ha definito lei la retorica della giustizia dei diritti, la retorica della giustizia dei diritti, io sono contento di vivere in un paese, in un continente dove c’è la retorica della giustizia dei diritti piuttosto che avere la retorica di qualcos’altro.

Detto questo, andandomi a leggere la sentenza, la cosa che mi ha colpito e non voglio entrare nell’argomento, segnalo soltanto che questi laicisti che stanno alla corte europea dei diritti dell’uomo, hanno deciso in francese si dice: “par ces motifs la Cour à l’unanimité, cioè tutti quanti italiani compresi che compongono questa corte, così tanto laicista e assolutamente …, che è bravissima persona ed è un professore ed è stato anche un emerito della Corte Costituzionale che ha scritto un libro che le consiglio consigliera Celletti, che si intitola “Il diritto mite”, perché mite deve essere il diritto quando si esprime, ecco al di là di quanto hanno stabilito su cui possiamo anche non convenire, la cosa che mi ha colpito leggendo questa sentenza e credo che sia l’errore, che hanno commesso dal mio piccolo punto di vista, gli autori di questa sentenza è che, nonostante abbiano riportato due passaggi importanti, sia del ricorso presentato dalla signora che comunque, lo dico per tutti, tanto la conoscete meglio di me, non è un islamica cattivissima, è una signora finlandese che sta in Italia e ha proposto il suo ricorso e poi anche come ci siamo arrivati a questo ricorso, perché io ho sentito parlare di leggi dello stato che impongono, la corte costituzionale è stata investita di questa questione, se ne è lavata le mani dicendo io decido sulle leggi, voi mi proponete un regolamento, perché questa cosa è stata introdotta con un regolamento, Décrêt Royal, come lo chiamano qua, risalente al 23, quindi non è nemmeno una legge nello stato. E se vogliamo stare proprio sulla base di quella retorica della giustizia, io vi dico anche che non è previsto nemmeno né nei patti lateranensi, né tanto meno nella riforma dell’85, perché, io per curiosità, mi sono andato a rivedere le mie fonti, l’accordo tra la Santa Sede e lo Stato Italiano prevede molte altre cose, tra cui l’ora di religione famosa, lasciando libertà alle famiglie, ai genitori di decidere se far partecipare i propri figli o meno, poi sappiamo con tutti i problemi che questo spaventevole laicismo che pare imperare, addirittura ho sentito che è diventato una religione, sono oramai più 40 anni che è in vigore questa, ancora non abbiamo una legislazione decente, sufficiente, per chi non vuole fare l’ora di religione, questo perché i laici in questo paese, i laicisti governano proprio loro in questo paese, ma, al di là di questo, non c’è nessun riferimento al crocefisso, non c’è nessun riferimento al crocefisso, quindi gli stessi accordi tra lo Stato Italiano e la Santa Sede non lo prevedono, lo prevede soltanto un regolamento ministeriale, manco una legge!

Detto questo, la cosa che mi ha colpito di questa sentenza che credo che sia stata dimentica, è che da una parte la ricorrente dice: oltretutto c’è un problema,

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perché nelle classi, se l’insegnante o sui richiesta dei genitori ma comunque l’insegnante che è la persone che gestisce l’ora e tiene la classe, proponesse di inserire un altro simbolo o altri simboli diversi da quelli del crocefisso, dice la ricorrente, non lo potrebbe fare, questa è un’ulteriore ragione di ingiustizia.

Risponde la difesa erariale, cioè la difesa dello Stato Italiano, ma dove è scritto? Dice è assolutamente arbitraria questa posizione della ricorrente, perché non esiste nessuna norma dice la difesa del governo italiano, non esiste nessuna norma che vieti l’inserimento e magari l’appendere sui muri della nostra classe anche altri simboli religiosi di altro tipo, e allora è questo l’uovo di colombo, ma quale laicismo, laicità, la cosa più semplice sarebbe esattamente dire e fare quello che il nostro governo, nonostante la … difesa ha detto, abbiamo quattro pareti, ci può stare il crocefisso che rappresenta la cultura, la tradizione, rappresenta tutto quello che è stato detto dai consiglieri che mi hanno preceduto e ci potrebbe stare anche qualora lo si ritiene opportuno, il simbolo religioso di un’altra cultura.

Allora, siccome io sono un laicista, siccome il laicismo imperante vorrebbe togliere il crocefisso, io chiedo invece ai rispettosi del diritto di tutti e coloro si sono espressi qui se sarebbero d’accordo che nelle pareti delle nostre aule fossero appesi anche altri simboli religiosi o anche altri simboli culturali, visto che voi li avete chiamati simboli culturali, io sono d’accordo con voi, le pareti sono grandi, sono quattro e oltre alla cartina politica immancabile in tutte le classi, non vedo perché se in una classe c’è un bambino che magari è di tradizione ebraica non ci possa essere una menorah e ci sono bambini invece che hanno una tradizione di un altro tipo non ci possa essere un simbolo religioso e culturale anche islamico di altro tipo.

Io vi sfido su questo, perché per me non è un problema, quindi non mettiamo sul versante togliamo il crocefisso, per me lo possiamo lasciare, ma non capisco perché non ci possa essere un riferimento anche ad altri religioni e culture, allora vediamo chi è il vero laico, chi è il vero rispettoso, perché su questo io vorrei sentire una vostra risposta e mi consenta soltanto un minuto di chiudere, perché qui ho sentito parlare che l’Europa francamente e la nostra cultura siamo qui oggi a poter parlare soltanto perché c’è stato il monachesimo benedettino, ma insomma! vi faccio dei nomi, Newton, Isaac Newton, Nicolò Copernico, Diderot, De Lambert, Voltaire, Copernico, Giordano Bruno, lo bruciavano Giordano Bruno, Galileo, cinquecento anni ha messo la Chiesa prima di chiedergli scusa e devo sentire che la storia di questo paese e di questa Europa l’hanno fatto i monaci benedettini, ma stiamo scherzando! Ma stiamo scherzando! Vanno ringraziati perché sicuramente ci hanno tramandato una cultura, ma vogliamo escludere l’Illuminismo? vogliamo escludere questi uomini che hanno dato anche loro la vita per tutto questo? allora siate veramente laici, consentiamo che nei muri delle nostre scuole per rispetto di tutti ci siano se vogliono i simboli di tutti. I monaci benedettini!

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie, ha usato un minuti e mezzo della …, chi chiede la parola ? prego

consigliera Natascia Guiduzzi.

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CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : vorrei dimostrare al consigliere Ferrini che c’è qualcun altro che ha letto la

sentenza europea, in modo che così se ne possa fare una ragione VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : in francese? No, purtroppo il francese non è la mia lingua, il prof. Gustav Zagrebelsky che

è stato citato dal consigliere Ferrini, giurista istituzionale ha usato in diverse occasioni questo modo di dire, invito tutti ad ascoltarlo perché è molto interessante, Zagrebelsky dice: la Costituzione è quello strumento che i popoli si danno in quei momenti in cui sono sobri per sostenere quelli in cui saranno ubriachi. Le fandonie che ormai a rete unificate vengono lanciate in televisione e con toni molto accesi da ministri e politici, facendo riferimento a un non ben precisato legame culturale fra il crocefisso e le aule italiane, nulla hanno a che fare con quanto sancito dalla Costituzione.

Vorrei quindi citare come promemoria quella che è la Carta fondamentale su cui dovremo posare le basi di uno Stato italiano: la Costituzione, come sottolineato nell’articolo 4 dalla Corte Costituzione, la laicità è un principio supremo dello Stato, il principio di laicità quale emerge dagli articoli 2,3 ,7 e via dicendo, implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma a garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale. La Costituzione infatti separa gli ambiti di religioni e stato, garantisce la libertà religiosa e quindi implicitamente il diritto a non avere alcuna fede e la libertà di pensiero con l’articolo 21 negando alla religione maggioritaria, cioè la cattolica, lo status di religione di stato.

Le istituzioni italiane dovrebbero presentare il pluralismo e la libertà e non imporre un simbolo religioso in aule pubbliche e tanto meno non ridurre tale simbolo religioso ad arredamento. La questione quindi del crocefisso nelle aule, altro non è che un’imposizione statale di un culto, cosa inaccettabile per una scuola che si possa definire laica.

Ribadiamo con forza che il compito dello Stato e delle istituzioni è quello di preservare il pluralismo e la libertà di culto, e quindi siamo favorevoli a quanto sancito dalla sentenza della corte europea che, per verità di cronaca, non vieta di mantenere il crocifisso in aula, bensì, prevenga che venga tolto in caso qualcuno lo richieda.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliera. Ci sono altri interventi… la dichiarazione? Consigliera

Pagni. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : allora ma io ero indecisa fra l’intervento oppure tacere perché da laica sono

sfinita intellettualmente nel dovere sempre dare delle spiegazioni, delle motivazioni, sono 46 anni che aspetto uno Stato laico che mi permetta di stare comodamente seduta nella mia poltrona, …difende i miei diritti e ancora non é avvenuto. Devo dire che da laica, da non credente anche, non ho avuto situazioni gravi, ho sempre fatto le mie scelte liberamente, certe cose che non

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ho saputo cogliere, una responsabilità mia, il fatto di non essere credente, l’unico luogo dove ho sempre dovuto argomentare, motivare è sempre stata la scuola; nella scuola, dalle elementari, medie, superiori c’è sempre stato qualcuno in classe, spesso un insegnante, che mi chiedeva le motivazioni del fatto di non essere credente, fra l’altro non sono credente figlia di non credenti, quindi non avevo atteggiamenti trasgressivi ecc., per me è sempre stata una cosa abbastanza tranquilla, e veramente sono sfinita, quindi non so se è possibile l’astensione politica, ma avrei quasi voluto richiedere l’astensione politica su questo tema.

Mi ha sollecitato questo concetto di pareti perché non lo so, forse voi non siete insegnanti, potrebbe essere interessante sapere come gli insegnanti giustificano le pareti bianche, perché crocefissi non ci sono più da un po’ di anni, almeno nelle classi dove sono io, non ci sono, quindi queste pareti bianche non sono motivate da un aver tolto dei simboli, la teoria è quella del colore, il bianco che riassume la somma di tutti i colori e quindi per i ragazzi quel bianco deve essere letto come la somma di tutti i simboli religiosi, quindi noi nelle scuole non operiamo togliere simboli, nessuno, ma siccome le nostre sedie, i nostri banchi possono possedere ragazzi di ogni etnia, di ogni religione, di ogni culto, di ogni stato, quella parete bianca se guardata un pochino in modo più attento, ognuno di loro può vedere il simbolo, la religione, la cultura che gli appartiene, quindi noi non facciamo nessuna opera di privazione, cerchiamo con la parete bianca di rappresentare tutti i colori simbolo religiosi possibili, è negli occhi dei nostri studenti e dalla capacità di vedere davanti ciò che vogliono vedere e ciò in cui credono. Ho concluso.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie per l’intervento. Consigliere Lattuca prego, lei ha un quarto d’ora CONSIGLIERE LATTUCA (Gruppo PD) : grazie Presidente, sarò molto breve, ringrazio il consigliere Ferrini per avere

fatto la sua analisi giuridica, così ritengo assorbite tutte le mie questioni nel suo intervento dal punto di vista giuridico, una cosa voglio precisare, la corte europea dei diritti dell’uomo non è un’istituzione dell’Unione Europea come è stato detto e non è una cosa irrilevante questo, ma bensì una corte istituita dalla Cedu, corte europea dei diritti dell’uomo, una convenzione internazionale istituita con il trattato di Roma nel 1950, la convenzione e la corte hanno permesso nei 60 anni della loro esistenza l’estensione dei diritti fondamentali alla quasi totalità del nostro continente costituendo un vero e proprio motore di civilizzazione e di ammodernamento anche per i paesi che sono usciti più o meno recentemente da dittature autoritarie che negavano sistematicamente i diritti dell’uomo e dei cittadini. E’ in virtù di quella convenzione, in virtù delle pronunce di quella corte che gli espropri vengono risarciti e non viene fatto l’esproprio senza dare niente a chi vede limitato il diritto di proprietà, per renderci conto di cosa stiamo parlando.

Gli stati firmatari della convenzione si sono impegnati a dare esecuzione alle decisioni della corte europea, il controllo sull’adempimento di tale obbligo è rimesso al comitato dei ministri del consiglio d’Europa, anche in questa occasione, anche per questa corte europea che rappresenta l’Europa dei diritti

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e non l’Europa della burocrazia, la migliore esperienza europea è quella forse che ha portato l’Europa a vivere l’età dei diritti, come nessun altro continente al mondo, anche in questa occasione dicevo confermiamo il rispetto per le istituzioni che caratterizza il nostro gruppo consiliare e il nostro partito.

Crediamo che il rispetto delle istituzioni e delle sentenze emesse dai giudici sia un principio cardine della democrazia e troviamo sinceramente inutile star a discutere con chi non accetta questo principio. Non possiamo accettare l’assunto, per cui quando le sentenze non si condividono, si butta fango sull’istituzione che la ha emessa, e quando invece si condividono, si citano. E prendiamo atto che questa sia invece una tendenza molto spiccata in una certa parte politica di questo paese che a livello nazionale è in maggioranza e al governo. A nostro avviso, le sentenze non si condividono o meno, le sentenze si rispettano.

Sul simbolo del crocefisso ci limitiamo a dire che al di là delle convinzioni personali di ciascuno di noi, ritroviamo in esso rappresentati determinati valori che contraddistinguono anche il nostro modo di fare politica e mi riferisco alla libertà e all’uguaglianza di tutti, alla pace, a differenza di quanto sostenuto dalla consigliera Zittignani, alla non violenza, all’accoglienza e alla solidarietà verso gli ultimi. Inutile dire che per questi valori è un simbolo che rispettiamo. Invito tutti a interrogarsi se il proprio modo di fare politica, le cose che si sostengono anche in questo consiglio comunale tenendo in mano o volendo tenere in mano il crocefisso sono compatibili con questi valori. La non violenza, l’accoglienza e la solidarietà verso gli ultimi sottolineo.

Rileviamo come in questi giorni ci sia stato un gravissimo e irrispettoso attacco all’integrità più profonda di questo simbolo, e non ci riferiamo certo alla sentenza della corte europea, che si è limitata a rispondere a un ricorso diretto e spedito dalla madre di un alunno italiano di una scuola pubblica italiana, madre che tra l’altro in questi mesi, in questi anni di vicende giudiziarie ha subito via telefono e non solo, offese, insulti, minacce, fino alla minaccia di stupro. Quando parliamo di grave attacco all’integrità del simbolo del crocefisso, ci riferiamo invece alla squallida strumentalizzazione politica effettuata da autorevoli esponenti del governo e della maggioranza e che forse qualcuno anche se in forme più civili, questo lo devo riconoscere, vuole riproporre in questa sede. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha dichiarato durante una visita all’Aquila, è una sentenza assolutamente inaccettabile, questa dichiarazione è stata resa mentre sfilava con un crocifisso in mano a beneficio di telecamera, ora che il Presidente del Consiglio definisca una sentenza assolutamente inaccettabile non ci stupisce visto che è sua abitudine decidere dopo aver letto la sentenza quali sono accettabili e quali sono quelle meno accettabili che in qualche caso lo riguardano. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, PDL, ha dichiarato durante una trasmissione televisiva del servizio pubblico alle ore 17: non lo leveremo il crocefisso, possono morire, il crocefisso resterà in tutte le aule delle scuole, possono morire, possono morire loro e tutti quei finti organismi internazionali che non contano nulla, queste sono state le dichiarazioni violenti e reazionarie che sono state rese da un ministro della Repubblica, dichiarazioni che in qualsiasi paese costerebbero le dimissioni.

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Crediamo insomma che l’atto meno rispettoso nei confronti del crocefisso sia quello di appropriarsene per farne la bandiera della propria propaganda politica, ed è proprio quello che sta accadendo.

Sono convinto che nessuno dal punto di vista politico sia degno di brandire il crocefisso, a maggior ragione nessuno è degno se intende impugnarlo come un erse di una spada.

Per questi motivi, il gruppo consiliare del Partito Democratico respinge con decisione e compattezza gli ordini del giorno presentati.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : bene. chi vuole intervenire ? consigliere Prati, prego. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : che la corte europea dei diritti dell’uomo sia un organo della UE non so chi

l’abbia detto, chi l’abbia scritto, per quanto ci riguarda, nel nostro ordine del giorno non sta scritto questo e sappiamo che è un organo del Consiglio europeo, non della UE, però nel nostro ordine del giorno non è scritto, quindi non lo so dove, Lattuca poi ha fatto tutto un sproloquio che forse lo poteva anche risparmiare per quello di cui stiamo parlando e di quello che è il discorso sulla sentenza che la corte europea ha deciso, in pratica, ha deciso che la rimozione del crocefisso nelle aule scolastiche in Italia è possibile.

Allora io qui nessun vuol brandire un simbolo cristianesimo per fare politica, non è questo il problema, il problema è diverso e forse anche un po’ più importante, un po’ più rispettoso per chi è cattolico praticante, cristiano, oppure non è neanche praticante. Se è vero che poi il discorso di fare delle indagini statistiche lascia sempre il tempo che trova, però una fatta negli ultimi giorni dice che l’84% degli italiani è favorevole al mantenimento, quindi non rispecchia certamente la presenza in questa aula, perché lo abbiamo sentito, poi non so sia vero o meno come tutti i sondaggi.

Allora il problema del crocefisso non è un problema religioso, è un problema di riconoscimento di quella che è stata la storia italiana e la storia europea, è una storia di segni culturali che hanno riferimenti sia cristiani nella cultura generale, nella letteratura, nella scultura, nella pittura, alcuni hanno già citato Dante, Manzoni e via dicendo. Allora, caro Ferrini, io credo che tu sia un laico, non un laicista, c’è un po’ di differenza tra laico e laicista, e allora il discorso è molto … tu hai citato tutta una serie di personaggi certamente illustri, però sono ricordati in alcuni testi, in alcuni scritti, ma credo che se vai in giro per l’Europa non trovi dei grandi monumenti come trovi per esempio sul monachesimo dove la nostra Europa è costellata – non si sente più bene –

Allora bisogna avere un po’ di rispetto su tutto e non fare così da principe del foro un grande discorso che richiama gli applausi, dobbiamo essere concreti , non possiamo … non si sente… sparso per il mondo, allora i simboli contano, non è che non contano, e quindi su questo che noi abbiamo proposto questo ordine del giorno, non per fare una bandiera e per sciabolare qualcuno, nel modo più assoluto, noi siamo per la cultura dell’accoglienza, siamo per la cultura dell’aggiungere non della cultura del togliere, questo è il problema di fondo per la nostra cultura.

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Allora noi diciamo che su tutta questa problematica quando si parla di laicismo o di relativismo, lo troviamo anche al momento dell’approvazione dello statuto europeo e noi lo sappiamo tutti quale è stata questa battaglia che si è fatta anche in quel periodo e quindi di volere togliere tutto non i simboli religiosi ma i simboli storico-culturali della nostra storia, perchè io sono convinto che una società che rinuncia alla propria storia non ha neanche futuro.

Io voto per l’ordine del giorno che abbiamo sottoscritto assieme agli amici del PDL.

… che lei ha fatto non so cosa abbia fatto, un inno al comunismo? Va bene, in Italia, grazie anche alle lotte che hanno fatto i lavoratori si sono realizzate quelle cose che lei ha detto, però in Italia dal 48 fino al 92 ha governato in Italia in maggioranza un partito che si chiama Democrazia Cristiana, allora le proposte che sono state fatte anche dai comunisti sono state realizzate perché al governo non c’era il comunismo come in quei paesi dove queste cose non si potevano realizzare, questa è la differenza dell’idea comunista che in Italia i lavoratori e i cittadini hanno avuto delle grande riforme democratiche nel nostro paese come l’assistenza e quant’altro che negli Stati Uniti d’America così avanzati oggi Obama porta avanti. Noi, in Italia, le abbiamo avuto subito dopo alla Seconda Guerra Mondiale, perché al governo c’erano delle forze che avevano a cuore i problemi dei nostri cittadini e dei lavoratori anche. Queste cose non ce le dobbiamo dimenticare e allora lei ha fatto bene a ricordare queste cose, però io voglio ricordare queste cose sono state ottenute in un periodo in cui al governo non c’erano i comunisti, perché non ci sono mai stati, c’è stato D’Alema nel 2000 che allora non so cosa c’era…

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Prati. Se c’è qualcuno che vuole fare brevemente una

dichiarazione di voto, prego. Per dichiarazione di voto? Se non c’è nessuno che vuole fare dichiarazione di voto, la faccio io, come se fossi nel banco, perché volevo dire una cosa-

Io sono stato in Sierra Leone e in quel paese lì, quando arriva una personalità nel villaggio, il vescovo recita il Padre Nostro in inglese tutti i bambini lo recitano assieme, assieme anche gli adulti, poi viene avanti invece non so come si chiama il mula, l’imam, il personaggio islamico che incomincia e tutti i bambini che avevano prima recitato il Padre Nostro, recitano la preghiera islamica, e questo è nella cultura di quel paese e sono situazioni che ti colpiscono e ti fanno pensare come in alcuni posti si possa la gente scannare per quelle cose lì e in altri posti facciano parte della cultura, della storia di quel popolo, grazie.

Bene. A questo punto qui, mettiamo ai voti i due ordini del giorno…prima passiamo con il numero 19 Proposta di ordine del giorno della consigliera Celletti (Lega Nord) relativa a sentenza europea diritti dell’uomo:

chi vota a favore è pregato di alzare la mano: Lega Nord, chi si astiene: PDL, UDC chi vota contro: tutti gli altri gruppi.

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Passiamo all’ordine del giorno congiunto che non ho il numero, presumo che sia il 20, di UDC e PDL:

chi vota a favore di questo ordine del giorno alzi la mano: PDL, UDC chi si astiene: Lega Nord chi vota contro: tutti gli altri gruppi. Bene, a questo punto qui, gli ordini del giorno non sono approvati nessuno

dei due. Grazie. LLE/CONS18