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copia VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 31 MAGGIO 2017 N. 045 / prot. n. 201700031767 In data 31.05.2017 alle ore 18.45 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica. All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori: MOSANER Adalberto – Sindaco PEDERZOLLI Mauro – Presidente del Consigli Comunale ACCORSI Massimo – Assessore BAZZANELLA Franca BENAMATI Tomaso BERTOLDI Gabriele BETTA Silvia CAMPISI Francesco CAPRONI Mario – Vice Sindaco GATTI Lucia – Assessore GIULIANI Giuseppe GRAZIOLI Luca IANDARINO Isabella MARTINI Marco MATTEOTTI Andrea PRADA Flavio Antonio SANTORUM Stefano ZANONI Alessio – Assessore ZANONI Silvano Risultano assenti i Consiglieri signori: BOLLETTIN Renza – Assessore SERAFINI Mirella ZAMBOTTI Pier Giorgio Assiste il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco. Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 19 Consiglieri comunali, il signor Mauro Pederzolli, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell’ordine del giorno emanato con avviso dd. 18.05.2017 e 22.05.2017, regolarmente notificati ed allegati sub lettera A) e B), come segue: odg suppletivo n. 2: 1) RICAPITALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ ALTO GARDA IMPIANTI SRL E Verbale 31. 05. 17 / 1

VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE … · VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE ... ^^^ Esce il pubblico, il Messo comunale, l'agente di Polizia Locale e la registrazione

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VERBALE DI SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALERIUNIONE DEL GIORNO 31 MAGGIO 2017

N. 045 / prot. n. 201700031767

In data 31.05.2017 alle ore 18.45 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è riunito il Consiglio comunale, in seduta pubblica.

All’appello iniziale, effettuato dal Segretario su invito del Presidente, risultano presenti i signori:

– MOSANER Adalberto – Sindaco– PEDERZOLLI Mauro – Presidente del Consigli Comunale– ACCORSI Massimo – Assessore – BAZZANELLA Franca– BENAMATI Tomaso– BERTOLDI Gabriele– BETTA Silvia– CAMPISI Francesco– CAPRONI Mario – Vice Sindaco– GATTI Lucia – Assessore – GIULIANI Giuseppe– GRAZIOLI Luca– IANDARINO Isabella– MARTINI Marco– MATTEOTTI Andrea– PRADA Flavio Antonio– SANTORUM Stefano– ZANONI Alessio – Assessore – ZANONI Silvano

Risultano assenti i Consiglieri signori:– BOLLETTIN Renza – Assessore– SERAFINI Mirella– ZAMBOTTI Pier Giorgio

Assiste il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco.

Riconosciuto il numero legale degli intervenuti, essendo presenti n. 19 Consiglieri comunali, il signor Mauro Pederzolli, nella sua qualità di Presidente, assume la presidenza e dichiara aperta la riunione per la trattazione dei seguenti argomenti, indicati nell’ordine del giorno emanato con avviso dd. 18.05.2017 e 22.05.2017, regolarmente notificati ed allegati sub lettera A) e B), come segue:

odg suppletivo n. 2:1) RICAPITALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ ALTO GARDA IMPIANTI SRL E

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RICONOSCIMENTO DI LEGITTIMITÀ DI DEBITO FUORI BILANCIO AI SENSI DELL'ART. 194 DEL D.LGS. 18.08.2000 N. 267. (relatore Sindaco)

punti rimasti da trattare:6. MOZIONE N. 38 PRESENTATA IN DATA 21.11.2016 DALLA CONSIGLIERA

BAZZANELLA E SOTTOSCRITTA ANCHE DALLA CONSIGLIERA SERAFINI AD OGGETTO: "MIGRAZIONI, ACCOGLIENZA, INFORMAZIONE E FORMAZIONE" (relatore il proponente)

RISPOSTE ALLE INTERROGAZIONI PRESENTATE VERBALMENTE DAI CONSIGLIERI, AI SENSI DELL'ART. 19, COMMA 1, DEL REGOLAMENTO INTERNO DEL CONSIGLIO COMUNALE

7. COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE, AI SENSI DEGLI ARTT. 48 E 49 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER LE ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE, DELLE RISPOSTE AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE DI CONSIGLIERI (relatore il Sindaco)

10. MOZIONE 39 PRESENTATA IN DATA 1.12.2016 DAL CONSIGLIERE SANTORUM AD OGGETTO “RICHIESTA DI REVISIONE CHIUSURA PUNTO NASCITE ARCO” (relatore il proponente)

11. - MOZIONE N. 40 PRESENTATA IN DATA 12.12.2016 DAL CONSIGLIERE SANTORUM AD OGGETTO "RIQUALIFICAZIONE EX COLONIA MIRALAGO" (relatore il proponente) - MOZIONE N. 44 PRESENTATA IN DATA 6.02.2017 DAI CONSIGLIERI MARTINI, SERAFINI E ZANONI SILVANO AD OGGETTO: "CESSIONE DEL COMPENDIO MIRALAGO" (relatore uno dei proponenti)iscritte in unico punto odg ai sensi dell'art. 50, comma 5 del Regolamento interno per le adunanze del Consiglio Comunale

12. MOZIONE N. 41 PRESENTATA IN DATA 21.12.2016 DAI CONSIGLIERI ACCORSI, BETTA, BENAMATI, BERTOLDI, BOLLETTINI, CAPRONI, GATTI, GIULIANI, IANDARINO, PEDERZOLLI, ZANONI ALESSIO, ZANONI SILVANO E DAL SINDACO AD OGGETTO: "MISURE DI PREVENZIONE DELLA PROPAGANDA TOTALITARISTA E PER LA PROMOZIONE DEL DECORO NEL TERRITORIO" (relatore uno dei proponenti)

13. - MOZIONE N. 42 PRESENTATA IN DATA 17.01.2017 DALLA CONSIGLIERA IANDARINO E SOTTOSCRITTA ANCHE DAI CONSIGLIERI ZANONI SILVANO, MARTINI E SERAFINI AD OGGETTO: "PARTECIPAZIONE DELL'INTERA COMMISSIONE URBANISTICA AGLI INCONTRI DEI NUOVI PROPRIETARI DELL'EX AREA CATTOI CON IL SINDACO ADALBERTO MOSANER, PER DISCUTERE IL FUTURO SVILUPPO DELL'AREA" (relatore il proponente)- MOZIONE N. 43 PRESENTATA IN DATA 6.02.2017 DAI CONSIGLIERI BETTA, GIULIANI, MARTINI, SERAFINI E ZANONI SILVANO AD OGGETTO: "FUTURO DELL'AREA EX CATTOI" ED EMENDATA IN DATA 6.04.2017 (relatore uno dei

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proponenti)iscritte in unico punto odg ai sensi dell'art. 50, comma 5 del Regolamento interno per le adunanze del Consiglio Comunale

odg suppletivo n. 1:1) NOMINA DEL COMITATO DEI GARANTI AI SENSI DELL'ARTICOLO 16 DELLO

STATUTO COMUNALE E DELL'ART. 27 DEL REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PARTECIPAZIONE E LA CONSULTAZIONE DEI CITTADINI (relatore il Sindaco)

odg suppletivo n. 3:1. MOZIONE N. 32 PRESENTATA IN DATA 17.06.2016 DAI CONSIGLIERI CAMPISI,

MATTEOTTI, PRADA E BAZZANELLA AD OGGETTO "COMPENDIO TENNIS" (relatore uno dei proponenti)

Presidente PederzolliRicordo che sono scrutatori, visto che siamo in convocazione dell'articolo 44, la Consigliera Iandarino e il Consigliere Matteotti.Prima di dare la lettura dei punti, il Sindaco avrebbe da fare una comunicazione al Consiglio, in seduta riservata però, quindi devo invitare il pubblico a lasciare momentaneamente la sala per consentire la parte riservata del Consiglio Comunale.

^^^ Esce il pubblico, il Messo comunale, l'agente di Polizia Locale e la registrazione audio viene interrotta. ^^^^^^

^^^ore 18.50 – inizio discussione in seduta segreta

^^^ore 19.00 – termine discussione in seduta segreta

^^^

^^^ Entra il pubblico, il Messo comunale, l'agente di Polizia Locale e la registrazione audio viene ripresa. ^^^

Il Presidente invita il Consiglio comunale alla trattazione del punto n. 10 dell’ordine del giorno.

PUNTO N. 10: MOZIONE 39 PRESENTATA IN DATA 1.12.2016 DAL CONSIGLIERE SANTORUM AD OGGETTO “RICHIESTA DI REVISIONE CHIUSURA PUNTO NASCITE ARCO”

Il Presidente comunico che in data 1.12.2016 è pervenuta la mozione n. 39 a firma del consigliere Santorum all’oggetto “Richiesta di revisione chiusura punto nascite Arco” nel seguente testo:

“””Premessa:

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Con la delibera di Giunta PAT del 27 Novembre 2015 è iniziato di fatto l'iter per arrivare a formulare la richiesta di Deroga per i 4 punti Nascita Trentini (Cles, Cavalese, Arco, Tione). Lo scorso 1° marzo 2016 l‘Assessorato alla Salute della Provincia Autonoma di Trento ha presentato al Comitato percorso Nascita nazionale la richiesta di deroga per il mantenimento del Punto Nascite di Arco ai sensi del decreto ministeriale 11 novembre 2015.Nella lettera d'integrazione richiesta per il mantenimento dei punti nascita di data 9 maggio 2016 (prot. S128/240078) si legge: "Rispetto inoltre ai punti nascita oggetto di richiesta di deroga si chiede di non tener conto del punto nascita di Tione in quanto risulta stabilita la sua imminente cessazione come previsto dal recente protocollo d'intesa fra l'Assessore alla Salute e politiche sociali, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Comunità delle Giudicarie sottoscritto in data 26 aprile 2016 e ratificato con deliberazione della Giunta provinciale n. 694 del 29 aprile 2016".Nel verbale del Consiglio della Salute di data 24 giugno l'Assessore si attesta la chiusura del punto nascite di Tione.Considerato che:L'assessore alla Salute e alle politiche Sociali Luca ZENI ha scritto in un documento Ufficiale in cui afferma la possibilità di procedere ad una revisione del parere del percorso nascite Nazionale sulla chiusura del PN Arco, richiesta di revisione che rimane unicamente nei poteri dello stesso.Il Comitato Punti Nascita nazionale nell'esprimere parere negativo in merito alla deroga del punto nascite di Arco ha tuttavia tenuto erroneamente in considerazione Tione.Questo implica che il suddetto Comitato, tenendo conto di questo dato errato, doveva tenere conto di un bacino di utenza ben più ampio che comprende, dalle Giudicarie alle Val Del Chiese ai Comuni delle sponde Bresciane e Venete come previsto nel D.M. 70/2015 9.2.2., nonché un tempo di percorrenza evidentemente più lungo.Il tempo di percorrenza di 29 minuti da Arco all'ospedale di Rovereto e di 36 minuti di media è dunque sfalsato, come peraltro rilevato dai dati in possesso della PAT - risposta all'interrogazione consiliare di data 30 settembre 2016 - in cui si sostiene che "la percorrenza da Mori Ovest a Riva del Garda può indicare un tempo medio di percorrenza di 1 ora" variabile a seconda del traffico, molto importante durante tutta la stagione turistica che, com'è noto, nell'Alto Garda va da marzo a ottobre e poi riprende in maniera importante nel periodo natalizio per Mercatini di Natale. Senza considerare che ora con Tione chiuso, tali tempi arrivano fino ad un' 1 e 23 minuti come nel caso del Comune di Pieve di Bono e questo in condizioni ottimali.

Tutto ciò premesso

si impegna al Sindaco e la Giunta Comunale a:

1. Chiedere alla Provincia Autonoma di Trento e all'Assessorato alla Salute di richiedere la revisione della domanda di deroga per il punto nascite di Arco presso il Comitato Nazionale punto Nascite, indipendentemente dall'esito della risposta che ne risulterà.

“””

Presidente PederzolliMa è andato via? Oppure è soltanto uscito momentaneamente? Sta arrivando? Ah. Allora lascerei il tempo al Consigliere Santorum di rientrare, per consentire la trattazione della mozione.

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C’è, c’è. La ripresa c'è. Non siamo ancora online. C'è la registrazione. Bene. Riprendiamo. Consigliere Santorum, prego. L'esposizione della sua mozione.

Consigliere SantorumAspettiamo il Sindaco?

Presidente PederzolliNo.

Consigliere SantorumGrazie Presidente. Ok. Primo punto. No, questo è il secondo. Allora, era 2016...Allora, tempo fa avevo presentato questa mozione, chiaramente adesso sono passati molti mesi, direi quasi un annetto. Ma quando l'avevo presentata e finalmente siamo arrivati a discuterla, chiaramente alcuni, praticamente tutti i riferimenti a cui mi ero, diciamo, affidato per la presentazione di questa mozione sono mutati nel tempo, quindi c'è stata un'evoluzione non… da parte nostra, diciamo, come… né come Consigliere o come Consiglio Comunale, ma più che altro dalla Provincia, dagli Assessori alla Sanità e dal Dirigente Sanitario, che strada facendo chiaramente hanno modificato quelli che erano i vari criteri sulla discussione che si era creata intorno ai Punti Nascita. Quindi non starò qui diciamo a riassumere tutto quello… tutta la storia perché sappiamo che, insomma ormai va avanti da un paio d'anni la questione. Però un piccolo discorsino magari bisognerebbe farlo. Non tornerò chiaramente su ridiscutere tutto quello che riguardava la questione, se i criteri applicati erano veritieri non veritieri, questa discussione l'abbiamo affrontata credo già un paio di volte in questa sede, ognuno aveva il suo punto di vista, è stata anche votata e quindi… Però vorrei soffermarmi invece su un'altra motivazione, ovvero, in questo periodo, esattamente circa un mese fa e poi successivamente anche due settimane fa il tema è stato nuovamente trattato sia in Consiglio Provinciale che anche all'interno della IV Commissione che è quella che si occupa appunto dei Servizi Sanitari. Da qui è emerso palesemente e ampiamente che tutto quello di cui avevamo discusso fino a un mese fa non è più valido, perché la Provincia ha deciso di adottare per altri Punti Nascita e in special modo per quello di Cavalese nuove forme, nuovi criteri di valutazione, nuove procedure e questo è il punto: è stato confermato sia appunto all’interno della Commissione sulla Sanità e anche appunto da una Delibera che è stata poi votata all'interno del Consiglio Comunale. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che tutto il discorso che noi avevamo fatto sul fatto che si stava parlando di una questione di sicurezza, di quante nascite o meno nascite, se si raggiungevano le 500, meno di 500 e tutto questo decade. Decade perché i nuovi criteri sono mutati. Quindi diciamo che da questo momento possiamo dire che qualunque, diciamo, Comune potrebbe fare una richiesta e dire: “Io con i nuovi criteri vorrei nel mio Ospedale, vorrei che venga aperto un nuovo Punto Nascita”. Questo qui è nato diciamo che precedentemente era nata da una valutazione che era stata fatta in altre Province, in special modo in quella lì nel Veneto e anche in Lombardia, in alcune Province, dove in special modo in quelle Alpine, le zone, quelle che erano diciamo disagiate e si è capito che certi criteri, in certe località, erano veramente stringenti e creavano dei grossi problemi nel mantenere, diciamo, questi standard. Quindi si è modificata questa cosa e so che anche Zaia aveva fatto questa cosa, era stata presentata una mozione in Consiglio Provinciale su questa cosa, precedentemente la mozione era stata presentata all’Ordine del Giorno, era stato presentato con dentro sia Arco, che Cavalese. Questa però non aveva raggiunto un accordo all'interno dei Consiglieri, si è deciso poi di eliminare Arco e di metterla ai voti solo per Cavalese e per Cavalese è passata, senza Arco. Ecco, già questo passaggio chiaramente pone dei problemi

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di tipo, come dire, anche un po' morale, no? Da un certo punto di vista. Cioè con quale coraggio uno può dire “Sì per un Comune. No per un altro Comune”, con gli stessi criteri, con gli stessi nuovi criteri, no? E quindi da questo punto di vista già la cosa non mi è piaciuta. Non mi è piaciuto perché in questo modo abbiamo evidenziato come la questione non era predominante sulla questione della sicurezza, ma la questione era puramente politica ed economica, cioè si è deciso di puntare su una località che è quella politicamente più forte, a scapito di una località politicamente più debole che però è stata, diciamo, sacrificata, diciamo, in virtù o in onore, diciamo, di un presunto risparmio economico che era sempre stato negato ma che ormai, con atti ufficiali, sia in IV Commissione che appunto in Consiglio Provinciale, è ormai palesemente evidente questa cosa. Allora io prendendo appunto questo spunto, mi sono reso conto che la mia mozione è un po' fuori luogo, diciamo, come è stata presentata praticamente un anno fa. Perché? Perché chiedeva la riapertura del Punto Nascita di Arco. In realtà a questo punto non si parla più di una riapertura, ma si parla di un qualcosa di nuovo, no? Come è stato fatto a Cavalese. Cavalese hanno deciso di creare dei nuovi criteri. Hanno deciso di usare dei metodi diversi da quelli che erano precedentemente, quindi partono ex-novo e a settembre si parte con la nuova procedura che è molto più semplificata e molto più facile da realizzare rispetto alla precedente procedura, che era quella che era diciamo in vigore fino a quando noi abbiamo discusso a ottobre-novembre ancora con l’Assessore alla Sanità, appunto. Ora è chiaro che adesso la questione è solamente di capire se, come del resto tanti Sindaci hanno già fatto nel Garda Trentino, perché mi ricordo che precedentemente l'unico Sindaco che si era dichiarato a favore e che ha fatto una sua battaglia anche personale nei confronti della riapertura del Punto Nascita, nel mantenimento del Punto Nascita, era stato il Sindaco di Tenno, appunto, Gianluca Frizzi, che si era preso a cuore questo tema. Ora che le carte sono cambiate, che non si parla più dei vecchi standard ma si parla di nuovi standard, si parla di nuovi criteri semplificati e più facili da realizzare, ecco che anche altri Sindaci hanno cominciato a sollevare qualche dubbio sul modo in cui era stata trattata questa vicenda. Perché dico questo? Perché chiaramente con quello che è stato detto in IV Commissione Sanitaria in Provincia e con l'Ordine del Giorno votato all'unanimità per il resto in Provincia si certifica che la questione non era di sicurezza, ma è solamente una questione politica ed economica. Quindi la questione è solo questa. Allora io vorrei anche capire visto che questi Sindaci, quello di Torbole, il Sindaco anche della Val di Ledro, appunto avevo citato prima Frizzi, con questi nuovi dati chiaramente anche loro hanno sollevato perplessità e hanno diciamo cambiato idea da questo punto di vista. Con questa mozione io voglio che sia messo ben chiaro che non chiederò più se si vogliono applicare, se si ritiene che gli standard che erano stati applicati fino a, diciamo, all'anno precedente siano veri o non veri per Arco, o se i criteri utilizzati o se le richieste fatte o se il territorio o se il bacino d'utenza o se i nati… non mi interessa più niente questa cosa. La questione adesso è solamente politica ed economica. Quindi bisogna decidere, io voglio sapere da questo Sindaco e da questo Consiglio e da tutti i Consiglieri se ritengono che sia giusto che con i nuovi criteri Cavalese verrà riaperta a settembre, con gli stessi criteri che sono più semplici e che quindi avrebbero potuto mantenere anche Arco, ma che si potrebbe riaprire adesso come viene riaperta Cavalese, voglio capire se questo Consiglio dal punto di vista politico vuole affondare una eventuale nuova richiesta di apertura del Punto Nascita. Oppure si vuole schierare coi propri cittadini e con 12 mila firme che sono state diciamo mirabilmente raccolte dal Comitato Punto Nascita, voglio capire qual è la decisione di questo Consiglio. Perché non è più una decisione di standard. Avevamo sentito parlare precedentemente negli altri incontri che avevamo fatto sui Punti Nascita, l’Assessore Gatti anche la Bollettin, parlando di sicurezza, parlando di dati, di nascite e ora Cavalese ha fatto 8 nascite. Quindi non è più una questione di sicurezza. Qui è una questione solamente politica ed economica. Quindi io voglio sapere dall’Assessore, qui presente, dal

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Sindaco e da tutti i presenti Consiglieri se hanno il coraggio di sostenere i propri cittadini con questa richiesta. Poi potrà essere sempre bocciata. Poi potrà essere anche magari non praticata. Io voglio solo che si possa ricominciare l'iter esattamente come hanno fatto per Cavalese. E anche per questo motivo io ho modificato appunto la mozione, ho presentato un emendamento che va proprio in questa direzione, essendo che non si parla più del mantenimento del Punto Nascita di Arco, ma che la cosa è cambiata. La cosa è diventata puramente politica. Voglio sapere chi voterà a favore e chi voterà contro, perché io il giorno dopo da domani andrò porta a porta da ognuno anche quelli che nasceranno tra 10 anni e dirò: “Questi Consiglieri, questi Consiglieri, questi Consiglieri, questo Sindaco, questo Sindaco ha deciso di non lasciare questa chance a voi come invece ha deciso la Valle di Fassa e la Valle di Fiemme”. Ho qui anche degli articoli se volete che fa veramente impressione vedere la lista di tutti quelli che si sono diciamo espressi a favore dell'apertura del Punto Nascita di Cavalese, al di là della parte politica, lo stesso Assessore alla Sanità, va beh, quelli sono scontati perché sappiamo che lì si è deciso politicamente di tenerlo aperto e quindi stato portato avanti dallo stesso Paolo Bordon, così. Ma tutti i Sindaci, tutte le forze politiche, tutte diciamo anche la famosa... della Val di Fiemme Fassa, così, si sono trovati in 1.500… non c'è una persona che ha detto “non siamo d'accordo con la riapertura del Punto Nascite Cavalese”, nonostante abbia 8 nati. Ma lì hanno fatto un ragionamento diverso: “Noi difendiamo il territorio, noi siamo il territorio” e ci credo, è una valle, Val di Fiemme- Fassa, una valle stretta vivono tutti lì, no? Noi invece questa cosa non l'abbiamo fatta. Ci siamo divisi, nonostante noi a Trento non siamo mai stati considerati. Lo vediamo anche adesso. L’abbiamo visto con l’area ex Cattoi, l'abbiamo visto con la Miralago, l'abbiamo visto quel Palacongressi, l'abbiamo… con qualsiasi cosa lo vediamo chiaramente. Bene, ora abbiamo la possibilità dal punto di vista politico di dire: “Noi non ci stiamo. Noi vogliamo stare con i nostri cittadini. Noi vogliamo stare col nostro territorio.” E per una volta tanto che il Sindaco Mosaner dica: “No, io non è che ho il dubbio se la cosa sia giusta” che dica: “No, non è giusto che Cavalese resti aperto, specialmente con queste nuove regole che sono state trovate”. Il fatto che abbiano modificato gli standard è vergognoso da un certo punto di vista, ma è vergognoso nei confronti di quelli che sono rimasti fuori. È chiaro che va bene per chi è entrato dentro. Io voglio però che ci sia la stessa possibilità che vengano giocate le stesse carte, che vengano usati gli stessi criteri di merito, come ci sono per Cavalese. Quindi io voglio che unito questo Consiglio Comunale decida di approvare l'emendamento, dopo… adesso ve lo darò, come è scritto, ma è semplicissimo, cioè l'emendamento dice: “Siccome ci sono dei nuovi criteri, siccome ci sono il Consiglio Comunale si è espresso nuovamente su questo tema, ha modificato i criteri, non è più una questione di standard, vogliono ripartire con degli standard più accettabili più semplici, diamo questa possibilità anche ad Arco e alle Valli Giudicarie, anche la Val di Ledro e anche a Garda Trentino, di rifare la domanda”. Una domanda nuova, non si sta parlando di una riapertura o di una ri-concessione o di una ri-discussione. È un iter nuovo. Noi vogliamo che ad Arco si apra con queste caratteristiche il Punto Nascita. Se si dice di no, non sarà per gli standard, non sarà per nulla, sarà perché politicamente questo Consiglio non gli interessa avere un Punto Nascita a disposizione dei propri cittadini aperto ad Arco a disposizione dei propri cittadini. E che questo deve essere ben chiaro e ci penserò io anche a chiarirlo al di fuori di questo Consiglio Comunale perché altrimenti così ci prendiamo in giro. È troppo bello tutte le volte dire: “Ho i dubbi, ho i dubbi, dubbi e dubbi” e dopo non si fa nulla. Quindi noi questa partita noi la dobbiamo giocare. Quindi io vi chiedo di giocare con me, ma non con me Stefano Santorum: con me cittadino, con me territorio, con me comunità, questa partita, perché è un'altra occasione che abbiamo di dire: “Siamo un territorio, siamo uniti su determinati temi”. Io non avrei nessun dubbio se fossi Sindaco ad appoggiare questa cosa, perché riguarda il territorio, perché riguarda i cittadini di destra, di sinistra e di centro. Non c'entra nulla la politica in questo caso qua. Qui si

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parla appunto di Sanità a disposizione dei nostri cittadini. Abbiamo visto anche come sta andando, adesso verrà chiuso anche il P.M.A., abbiamo letto che verrà rimodernato. Speriamo solo che venga rimodernato. Non si capisce mai. Perché quando si cominciano a fare le modifiche, i lavori, viene rimodernato, poi si scopre che manca un pezzo, manca quell'altro, tagliano di qua e tagliano di là. Quindi questo deve essere un messaggio forte e chiaro. Mi piacerebbe che venisse fuori questa cosa anche da voi Consiglieri, non solamente da me che probabilmente sono anche il meno preparato magari a parlare di questi temi. C’è gente che lo fa di lavoro, ma siccome adesso non si parla più di standard di sicurezza, ma si parla solamente di questione economica e politica. E allora diciamo decidere se politicamente vogliamo contare o se politicamente vogliamo essere ancora delle “cagatine” piccoline che vanno su a Trento e si piegano lì supine tutte le volte. Questo è quello che voglio sapere da questo Consiglio Comunale. Poi non so se posso Presidente se posso, l’emendamento.

Presidente PederzolliSì. Le chiederei ha il testo scritto.

Consigliere SantorumCosì lo faccio girare se vogliono fare delle copie. Ma è molto… glielo consegno così se lo leggono.

Presidente PederzolliSì. Magari se lo vuole anche leggere ai Consiglieri così…

Consigliere SantorumVa bene.

Presidente PederzolliAlmeno viene intanto enunciato, poi la parte scritta… la parte testuale scritta si può fotocopiare.

Consigliere SantorumPraticamente si chiede di modificare l’impegno del Consiglio Comunale e quindi da parte del Consiglio e del Sindaco a richiedere alla Provincia Autonoma di Trento un nuovo iter procedurale che si concluda con l’apertura di un nuovo Punto Nascita ad Arco, per soddisfare le richieste di un bacino utenze vasto come quello del Garda Trentino, Valle di Ledro e del Chiese. Iter che prevede il rispetto dei nuovi criteri come dichiarato recentemente dal Consiglio Provinciale e come espresso in IV Commissione Provinciale, dallo stesso Direttore Generale Bordon, e applicate a partire da settembre 2017. Anche per il Punto Nascite di Cavalese. Quindi noi chiediamo che per Arco venga trattato allo stesso modo, il Punto Nascite di Arco venga trattato allo stesso modo di Cavalese. Proprio sulle dichiarazioni di Bordon, dell’Assessore Zeni e lo stesso Rossi anche, perché lui è intervenuto in Consiglio Comunale. Loro avevano modificato i criteri. Avevano detto che c’è la possibilità di farlo con dei criteri un po’ più leggeri, come dire un po’ più agili, in modo che sia più facile anche trovare tutte le figure che vanno trovate. Con questo metodo loro probabilmente a settembre riescono a uscire. Io non dico che a settembre dobbiamo aprire, ma facciamo una cosa, portiamo questa istanza e vediamo se riusciamo a trovare sul mercato le figure, se fra 6 mesi, 8 mesi, 9 mesi queste figure ci sono, sono pronte, il Punto Nascite è lì. Non è che dobbiamo costruirlo, è già lì. Basterebbe solo aprirlo con la chiave. Aprirlo e si parte nel momento che si trovano le figure. E allora quello vuol dire che politicamente abbiamo contato qualcosa altrimenti restiamo qui a raccontarci tutte le volte la

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storia del più e del meno e non ne caviamo nulla. Alla fine facciamo sempre la figura nei confronti di Trento di quelli che subiscono le decisioni di Trento e quindi non difendono il territorio e qui mi fa specie anche aver di fronte dei rappresentanti di UPT e dei PATT che ne fanno della loro vita fanno la difesa del territorio. Ma si è visto in Val di Fassa e Val di Fiemme si sono uniti tutti. Non c'è nessuno che ha detto “No, non si deve fare”. Ma nessuno. L’UPT e il PATT in Val di Fiemme ha fatto fuoco e fiamme per difendere il Punto Nascita, io pretendo nei confronti dei cittadini che ci sia un minimo quantomeno, non dico tutto, ma il 50% di quello che hanno fatto in Valle sarebbe già sufficiente. Ecco, quello che solamente chiedo. Quindi anche dal punto di vista proprio di Consigliere, dal punto di vista anche… io non voglio fare la morale a nessuno, ma penso che qui nessuno possa dire che i cittadini di Riva… mi fermano anche per strada, io so che mi fermano per strada, che mi chiedono: “Ma cosa fate per il Punto Nascite? Ma cosa state facendo? Perché non lo fate?” Mi succede…

Presidente PederzolliConsigliere mi scusi… no, no, è perché volevo capire, allora cioè se sta concludendo…

Consigliere SantorumOk. Ho letto l’Emendamento…

Presidente PederzolliEra solo per capire se stava…

Consigliere SantorumE chiudo.

Presidente PederzolliPer concludere la mozione oppure se…

Consigliere SantorumChiudo la mozione.

Presidente PederzolliVoleva proseguire con un intervento.

Consigliere SantorumE consegno l’emendamento così lo possono leggere.

Presidente PederzolliOk, perfetto.

Consigliere SantorumGrazie, Presidente.

Presidente PederzolliGrazie, Santorum. Quindi è aperta la discussione, prego i colleghi Consiglieri che vogliono intervenire di prenotarsi.

Consigliere Zambotti

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Non conosciamo l’emendamento.

Presidente PederzolliLo ha enunciato prima, Consigliere Zambotti. Se mi consegna la copia scritta le faccio fare subito le fotocopie. Ha già anche le fotocopie? Lo ha esposto ai Consiglieri. Sì, sì. Lo ha esposto prima. Fondamentalmente è scritto: “di esprimersi politicamente sull’avvio di un nuovo iter per la trattazione del Punto Nascite di Arco”. Ha chiesto la parola la Consigliera Bazzanella, per primo intervento. Prego, Consigliera Bazzanella. Ricordo che al termine dell'intervento della Consigliera non saranno ammesse ulteriori prenotazioni. Prego, Consigliera.

Consigliere BazzanellaGrazie, Presidente. Ma io prima di tutto ho due domande da fare al Sindaco, alla Maggioranza, alla Giunta, al Consiglio Comunale. La prima domanda riguarda una mozione che avevamo votato all'unanimità in quest'Aula, un anno fa, credo, dove ci si impegnava a sentire i cittadini, anzi più di un anno fa. Adesso io perdo anche il senso del tempo. E mi ricordo che quella mozione fu discussa in questo Consiglio Comunale, fu concordata prima di arrivare in Consiglio Comunale proprio perché non si voleva assolutamente creare barriere, anzi, si riteneva e mi sembrava… io ci avevo creduto perlomeno, che si ritenesse da parte di tutti, questa tematica del Punto Nascita, una tematica fondamentale e importante per i cittadini di Riva del Garda e non solo. Quindi mi ricordo che ci trovammo prima di stendere la mozione, fu concordata, infatti passò se non sbaglio all'unanimità o comunque a stragrande maggioranza e impegnava il Sindaco e la Giunta ad aprire un Dibattito, un confronto con i cittadini. Attraverso una serata pubblica, si era detto in quella mozione e per evitare scontri si era anche pensato di fare intervenire durante la serata pubblica, comunque durante il momento pubblico… però se nessuno mi ascolta io posso anche aspettare, perché visto che è una domanda e sto facendo al Sindaco, se lui chiacchiera, forse non mi sente.

Sindaco MosanerNon sto parlando, sto...quello che lei sta dicendo. Sto ascoltando quello che dice, ma in contemporanea riesco a fare anche questo.

Consigliere BazzanellaBravissimo! Generalmente siccome io sa sono cattiva soprattutto col genere maschile che dico che non riescono a fare le scale e masticare la chewin gum. Va, bene, comunque appunto avevamo concordato questa cosa, mi ricordo, con la Consigliera Betta in una riunione con Bertoldi e con Carlo, che oggi non è più con noi, per questa mozione che volevamo fosse il frutto di tutti, insomma. Però io da allora non ho mai più visto questo dibattito con i cittadini. Dicevo che appunto per evitare scontri eccetera avevamo anche previsto addirittura la figura del facilitatore, ma questo è un altro discorso, insomma sta di fatto che questa apertura di dibattito con i cittadini non l'ho più vista fatta. Per la verità l'ho anche ripresa questa cosa più volte anche in momenti pubblici quando c'era presente qualche Consigliere Comunale o qualche Assessore o addirittura una volta il Sindaco, però insomma io non l'ho mai più vista fatta. Quindi vorrei capire il perché. L'altra cosa che… l'altra domanda che vorrei porre, è come mai… cioè come mai lo so, per la verità, ma insomma è stato fatto un Consiglio della Salute alla presenza di Zeni e di Rappresentanti del Comitato Salviamo il Punto Nascita, a ottobre? Comunque, insomma, parecchi mesi fa e non c'è ancora un verbale. In realtà so perché non c'è un verbale, perché l'ho chiesto e mi è stato detto ma il verbale si può fare solo nel momento in cui viene votato da tutti i presenti, cioè nella riunione successiva a quella del Consiglio della Salute tutti voteranno il

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verbale e poi verbale lo si può pubblicare. Il problema è che, se non vado errato, la Comunità di Valle ha diritto a fare uno o due Consigli della Salute l'anno, quindi potrebbe anche essere che si aspetta un anno, cioè si aspetta ottobre, si fa un Consiglio della Salute e intanto per un intero anno i cittadini non hanno avuto l'opportunità di avere il verbale di quella seduta, che devo dire è stata una seduta molto importante, perché era presente anche l'Assessore. Quindi io questo, più che una domanda è un input, uno stimolo che vorrei dare al Sindaco, affinché, perché io credo che dopo mesi, molti mesi, i cittadini abbiano diritto di sapere cosa ci si è detto in quella famosa riunione del Consiglio della Salute. Oppure si può fare il giochino aspettiamo un anno e dopo tanto ci si dimentica. Per cui l'ho chiesto in varie occasioni anche questo pubbliche dove erano presenti i Sindaci, Comunità di Valle, insomma di tutto un po' ma non ho mai avuto una risposta. Allora è vero, questo è un argomento che non ha destra, né sinistra. Questo è un argomento assolutamente trasversale. E lo dimostra il Comitato Salviamo il Punto Nascite, le Guardie Mediche, salviamo il Diritto alla Salute. È un comitato che è composto da persone: Consiglieri Comunali e Cittadini, con posizioni politiche alcune proprio assolutamente diverse ma qui si tratta di un tema che dovrebbe essere di grande valore per i cittadini e quindi indipendente dalle posizioni politiche. Quindi anch'io mi aspetto da questo Consiglio Comunale, anche se in modo un po' tardivo, una posizione decisa. Il territorio, diceva chi mi ha preceduto, questo è un territorio, boh, non considerato a livello provinciale, nonostante sia un territorio che, come dire, manda anche qualche soldino a Trento, rispetto ad altri territori. Ma io non ne faccio mai una questione di denaro. Lo faccio solo presente, insomma, che l'Alto Garda mi pare che non sia… cioè, faccia la sua parte, per la verità quando si tratta di diritti dei cittadini e delle cittadine, secondo me, non è una questione del territorio che manda più o meno denaro, ma teniamone conto. Una mozione come questa, comunque simile a questa è stata votata anche in altri Comuni, è stata votata a Torbole, è stata votata in Val di Ledro, è stata votata molto prima a Tenno, è stata votata a Arco e noi stiamo arrivando insomma in coda, ma ci stiamo arrivando anche noi. Attenzione, però, perché mi pare che sia stata votata con la richiesta, come dire, di far sentire la voce a Trento ma ho anche avuto l'impressione che le varie voci siano state delle voci sussurrate quindi è una mozione che magari sto dicendo cose sbagliate, per l'amor del cielo, magari sto pensando male, ma vorrei dire che qualcuno ci ha insegnato che a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si indovina. E io devo ammettere che ho pensato un po' male quando ho visto questi Consigli Comunali che hanno votato una mozione simile a questa, perché in realtà è una mozione che era stata trasmessa, simile insomma poi modificata a seconda dei Comuni, ma linea di massima molto simile in tutti i Comuni. Perché ho pensato male? Perché ho pensato che ovviamente era una mozione che non si poteva non votare, perché vorrei vedere qual è il Consigliere Comunale che dice “No, io non voglio il Punto Nascita aperto”. Ma insomma magari ce n'è anche qualcuno. Però insomma con 12 mila firme raccolte, la presenza sempre sulle piazze, le serate pubbliche organizzate dal Comitato. Adesso altre uscite di nuovo sulle piazze con un sondaggio, insomma magari vale anche la pena votarla però poi dopo, come dire, si trasmette a Trento, perché è una mossa d'obbligo, ma si trasmette sottovoce. Vabbè non è questo che è da fare. Non è possibile pensare di votare una mozione come questa e, come dire, non seguire e imporsi verso Trento e dire “Cari Signori adesso avete la mozione di Torbole, la mozione di Tenno, la mozione della Val di Ledro, la mozione di Arco, la mozione di Riva, be’, l’Alto Garda si è espresso con 12 mila firme, con 5 mozioni, l'Alto Garda deve dire la sua voce. Cioè l'alto Garda sta chiedendo qualcosa”. Per cui se sta chiedendo qualcosa dovremmo chiederlo ma seriamente. Non facendo finta. È vero che in tutto questo periodo, dicevo, c'è stato un lavoro che è stato fuori dai Consigli Comunali e questo mi dispiace tantissimo, comunque è stato portato avanti da un Comitato. In tutto questo periodo, è un anno che il Comitato lavora, qualche altro Sindaco oltre al Sindaco di Tenno che fin da subito aveva delle posizioni chiare, c'è

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stato anche Sindaco Girardi della Val di Ledro, il quale è stato chiarissimo, perché guardate io l'ho sentito in due assemblee diverse. Lui è stato chiarissimo e dice “È venuta meno – parole sue – la fiducia in Zeni. Io – lui Sindaco dice – mi sono reso conto che Zeni non ci ha detto tutto o comunque quello che ci ha detto e quello che ci ha promesso non l'ha fatto e anche sulla questione Punto Nascite mi sono sorti dei dubbi.” Adesso le parole esatte non ve le so dire, se non alcune che sono riprese dai quotidiani, ma comunque la cosa più, come dire, da sottolineare più importante è che appunto lui dice “È venuta meno la fiducia in questo Assessore”. Questa, secondo me, è una cosa da sottolineare. Una cosa, come dire, molto grave. A me ha fatto un po' impressione quando l'ho sentita pronunciare. Perché un Sindaco che dice: “Io non ho più fiducia nel mio Assessore Provinciale”. Lo dice davanti a 70 persone la prima volta, 80 la seconda. Erano due assemblee che avevamo organizzato una a Tenno e una in Val di Ledro, insomma fa pensare, direi. Allora forse è anche il caso di riprendere un attimo la storia di questa situazione e riprendere a parlare di alcuni numeri perché quello che non si è mai voluto tenere in considerazione è che la chiusura di Tione ha ovviamente allargato il bacino di utenza e quindi da quelle 50.000 utenze che erano state individuate, dati che erano stati inviati a Roma che parlavano 50.000 utenze, si passa poco a poco a 80.000. Un'altra delle cose tenute poco in considerazione, è stata la questione dei turisti perché ci hanno detto “Vabbè i turisti!”. Mi ricordo proprio la risposta di Zeni “Una donna in gravidanza dalla Germania non viene in Italia.” non è vero niente. Ma non è proprio vero niente. Perché credo sia passata una settimana, adesso non vi so dire i giorni esatti, ma una donna al settimo mese, tedesca, è stata portata d'urgenza a Trento con l'elicottero e ha partorito un bambino di pochi chili, insomma. Tant'è che adesso dovrà fare una lunga degenza a Trento, per cui insomma voglio dire ci sono quelle che vengono e che partoriscono, altri che non vengono, ma insomma va tenuto conto che comunque questo è un bacino d'utenza che vede anche la presenza di molti turisti. Mentre questa questione del turismo io l'ho sempre vista tenuta in un angolo, ma sì, potrebbe essere. Così come la situazione della viabilità e del traffico. Ripetiamocela. Anche se la ripetiamo una volta in più non fa male, perché io ricordo che in questo Consiglio Comunale il primo a sollevare questa questione fu proprio il Sindaco. Per assurdo, vorrei dire per assurdo, ma neanche tanto, se la situazione stradale non fosse quella che tutti conosciamo, forse il fatto di trasferire tutto Rovereto, potrebbe anche passare. Ma la situazione stradale è quella che conosciamo. Allora guardate, faccio un esempio? Il 17 aprile per andare a Rovereto la mattina presto ci volevano 59 minuti. Per tornare ci voleva un'ora e mezza il pomeriggio. Il pomeriggio per salire, l'una, le due, ci voleva un'altra ora e mezza. Era solo aprile… era solo aprile intorno a Pasqua. Allora perché dico questo? Perché io ci tengo alla sicurezza. Io sono convinta che un ospedale deve essere messo in sicurezza, che un Punto Nascita deve essere messo in sicurezza, che le donne devono avere la sicurezza. Però attenzione, la sicurezza lungo una strada di due ore o tre ore da percorrere non mi pare sia quella che può sostituire un Punto Nascita per mal messo che sia. Perché le donne che… ancora non abbiamo saputo, anche perché per la verità ormai non passano più sui giornali tutte le notizie che accadono. Ma a Tione mi pare una donna alcuni mesi fa ha partorito sulla piazzola della strada. È stata fortunata perché con se aveva la sorella ostetrica. Però siccome non tutte le donne hanno le sorelle ostetriche, non tutte le donne possono vivere questa fortuna e comunque direi che partorire sul ciglio di una strada non mi sembra comunque una buona prospettiva, una buona idea. Quindi ricordiamocelo questa questione delle ore in coda verso il Garda o dal Garda a Rovereto perché ci sono, perché sono una realtà. La cosa impressionante e io la ripeto qua dentro anche se rischio di dire delle cose che ho già detto o che ci siamo già letti sui giornali, la cosa impressionante è che Gilmozzi, che conoscete Assessore di Trento, fornisce tutti i dati. Ha tutti i dati della situazione strada tra Arco e Riva insomma un'oretta. Ma la cosa impressionante è che il nostro Assessore alla Sanità i dati comunicati a Roma li ha presi da Google. Da Google Maps.

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Da Google Maps. Cioè questo ragazzi, scusatemi, ma io lo trovo… io non riesco a tollerare una cosa di questo tipo ed è anche stato detto. Lo stesso Assessore l'ha detto. Io sono andata in IV Commissione e gliel'ho fatto presente. Ho fatto presente che forse mandando i dati… si potevano prendere dal collega Assessore della porta accanto. Non in internet. Perché non è così che si comunica una situazione. Se si vuole rispettare i cittadini. Se invece si vuole vabbè “chissenefrega” allora si usano questi sistemi. Questo, perdonatemi, ma è il sistema di “chissenefrega”. Quindi io credo che vadano riprese queste cose. Vero che ce le siamo anche dette, che le abbiamo dette in assemblee, per la verità io nelle assemblee pubbliche che abbiamo fatto come Comitato, non ho mai visto la presenza di Consiglieri Comunali. Guardate anche l'ultima assemblea noi, per la verità l'ultima, proprio quella recente recente che abbiamo fatto ad Arco era il 26, e c'era il Consiglio Comunale per cui è ovvio che chi era seduto in quest'Aula non poteva essere lì, infatti io mancavo e avevo già avvisato il Presidente perché avevamo stabilito ben prima quella data. Insomma mi sentivo di dover essere lì. Però ne abbiamo fatta una Tenno che non è a migliaia di chilometri di distanza. Ne abbiamo fatta una in Val di Ledro che non è a migliaia di chilometri distanza. Ma non abbiamo visto nessun Consigliere Comunale di Maggioranza. Anche questo insomma un po' mi lascia perplessa, però vabbè ognuno poi scelga… Ognuno è libero di scegliere come fare il proprio, come portare avanti il proprio mandato di Consigliere. Dicevo che tra l'altro in tutte e tre le serate che fino ad ora abbiamo fatto la presenza dei cittadini c'era e tutti si stanno ancora a chiedere come mai si è fatta questa scelta che noi l'abbiamo detto fin dal primo giorno, era una scelta politica ed economica. Ma quando abbiamo detto queste cose sui giornali è apparsa immediatamente la voce dell'Assessore Zeni, se volete qui ho tutta la documentazione, che dice che eravamo persone in malafede, semplicemente delle persone disoneste e in malafede. Adesso però pare di capire che effettivamente la scelta, insomma, non era proprio solo quella legata alla sicurezza, perché quando si è dimostrato che si può partorire sulla strada allora si è anche detto ma insomma la sicurezza anche lì non è un granché. Allora si è detto ma Cavalese sì perché fa parte della Convenzione delle Alpi, perché è di montagna, quindi i criteri possono essere diversi. Allora il territorio della Convenzione delle Alpi lo conosciamo tutti è molto più ampio e comprende anche la nostra zona, comprende la Val di Ledro, comprende la Val del Chiese e quindi anche qui direi che insomma le scusanti incominciano pian pianino a cadere. Aveva fatto, proprio alcuni mesi fa, il Consigliere Santorum, una ricerca interessantissima, la Val del Chiese, Tione, che sono le zone che sarebbero più comode venire ad Arco, che non andare a Trento o andare a Rovereto, sono le zone che in inverno usano più sale di tutto il resto del Trentino. Vorrà dire qualcosa? Oppure sono dei personaggi che quando non sanno che fare buttano sale sulle strade? Cioè immagino che voglia dire qualcosa. Ma quando noi abbiamo detto all’Assessore Zeni che le difficoltà della viabilità non si limitano soltanto ai tempi della strada, ma anche alle strade, c’è stato fatto un sorriso. Allora c’è sempre stato detto “Voi siete in malafede. Riportate delle cose sbagliate. Imbrogliate i cittadini.” Questi documenti sono sui siti della Provincia. Quindi non sono documenti che noi andiamo a prendere in Google. Non li abbiamo presi in Internet, in Facebook. Sono documenti della Provincia. Nei documenti della Provincia c'erano anche quelli relativi ai dati che sono stati inviati a Roma e che appunto per i quali siamo stati accusati di malafede e bugiardi. Allora verissimo che i dati a Roma sono stati inviati accumulati, come si dice, aggregati, ma sono stati mandati aggregati è talmente bene, talmente ben aggregati, che da Roma il Ministero risponde che alla lettura dei dati inviati da Trento in Val di Ledro non sono nati i bambini, così come non sono nati a Drena. Questa è documentazione. Non l'abbiamo presa né in Facebook né da nessuna parte. Questa è documentazione. Quella che poi tra l'altro avete avuto anche voi perché sono i documenti, i primi documenti che sono stati inviati a Roma. Quando noi abbiamo visto che mancavano questi dati, abbiamo detto ma allora come? Allora è stato fatto il diavolo a quattro,

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dicendo che ha appunto quelli del Comitato imbrogliano i cittadini dicendo cose sbagliate, che in realtà i dati sono arrivati a Roma, ma che erano aggregati. Benissimo e che c'erano tutti. Va benissimo. Ma erano aggregati e talmente chiari che a Roma sono stati letti in questo modo. Quindi il Ministro risponde dicendo “I comuni di Ledro e Drena non sono stati citati nelle tabelle perché nel corso dell'anno considerato, il 2014, non sono nati i bambini presso l'ospedale di Arco da donne residenti e le nascite sono avvenute verso altre strutture” allora voi potete credere che nel 2014 le donne della Val di Ledro sono andate tutte a partorire a Canicattì? Però ci avete creduto. Altra cosa interessante, abbiamo visto a Cavalese la difficoltà nel reperire i pediatri. Vi ricordate tutti i giornali, gran pagine di giornali, salta Cavalese perché mancano i pediatri. Vero. Verissimo. Perché noi abbiamo e questi sempre dati della Provincia, non li abbiamo inventati noi e non li abbiamo presi in internet, meglio li abbiamo presi in internet, ma nel sito della Provincia. Non vengono da Facebook, per capirci. Le destinazioni scelte nel primo concorso fatto per i pediatri, ancora un anno e mezzo fa, adesso il mese non me lo ricordo, Arco era la terza destinazione scelta. I pediatri avevano scelto Rovereto, Trento e Arco. Nessun pediatra per Cavalese. Nessun pediatra in altri luoghi. Dunque era ancora prima che chiudessero… no, era già chiuso Tione, perché non c'è. Comunque, insomma…

Presidente PederzolliConsigliera, scusi le faccio presente che ha ancora 3 minuti.

Consigliere Bazzanella Benissimo, perché tanto dopo finisco nel secondo. Allora, anche qui, vedete che Arco non sarebbe stato così difficile trovare i pediatri, perché già avevano scelto questo è questa zona, perché è chiaro che un pediatra da Milano viene più volentieri ad Arco che a Cavalese. Se non altro perché è più vicino e anche perché aveva comunque insomma delle potenzialità visto che c'era anche il P.M.A. Queste sono alcune delle cose che noi abbiamo detto anche in IV Commissione, concludo e vado avanti dopo, le abbiamo ripetute anche in IV Commissione e io vi assicuro che ho visto non saprei come definire lo sguardo dell'Assessore Provinciale, uno sguardo indefinito, indefinibile perché quando le cose sono già decise, anche se qualcuno ti dice “Guarda che forse ne possiamo riparlare” se tu sei dentro di te deciso e non hai apertura mentale, guardi la parete bianca e anche se l'altro parla per te è solo una parete bianca. Concludo con un'altra chicca, secondo me, abbiamo detto poc'anzi che siamo la serie Z? Io credo di sì. Perché anche il trattamento che è stato fatto nell’Alto Garda e Ledro rispetto alle guardie mediche a me lascia veramente perplesso. Cioè se in Val di Ledro è stata tolta la guardia medica e poniamo che vada bene, che sia giusto qualcuno mi spiega perché a Mori è stata rimessa? Mori dista dall' ospedale di Rovereto 10 minuti. Quindi io, boh, non lo so. Probabilmente le mie sono solo domande, sono perplessità che metto qui e che spero che qualcuno mi sappia rispondere. Chiederei senza arroganza, perché non è il caso, l'ho già vista troppe volte in questa situazione del Punto Nascita. Ultima cosa non capisco come mai Latisana è stato riaperto, Portogruaro è stato riaperto, tra l'altro perché faccio questi due esempi? Perché Latisana: Giunta di Sinistra, Portogruaro: Giunta di Destra, quindi come ho iniziato questo intervento lo concludo dicendo che non è una questione di partito. Non è una questione di Destra o di Sinistra. È una questione di come ci si pone con i cittadini. Questo perché infatti vediamo che in altre zone con, mi pare, meno difficoltà della nostra, mi pare di capire, le cose sono andate ben diversamente. Mi risulta che anche in Toscana, non so come mai la Toscana, ma anche in Toscana ci sia stato un ripensamento, in alcuni luoghi, a me risulta, però magari mi sbaglio. Comunque io, ripeto, non ne faccio una questione politica, non l'ho mai fatta fin dal primo giorno che ho affrontato questo tema. Ne riparliamo dopo il secondo intervento, grazie.

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Presidente PederzolliGrazie, Consigliera Bazzanella. Ha chiesto la parola il Consigliere Prada. Prego, Consigliere Prada, per primo intervento.

Consigliere PradaGrazie, Presidente. Allora, questo è un tema che per noi è molto caro anche perché come Movimento 5 Stelle è una battaglia che abbiamo iniziato abbastanza… abbiamo fatto una prima raccolta firme, penso che era gennaio 2014, ’13, ’13, esatto. 4 anni fa, più di 4 anni fa, perché c'erano già indizi e c'erano i primi segnali del depotenziamento e successiva possibilità e che, ahimè, effettivamente si è realizzato nella chiusura di un reparto importante, quello del Punto Nascite. Mi ricordo, come diceva la collega Bazzanella, mi ricordo bene della nostra mozione qui in Consiglio Comunale, dove si era arrivato, praticamente, a un risultato condiviso, oppure apparentemente condiviso, nel sentire i cittadini e nel fare un percorso partecipato appunto. Questo percorso partecipato è stato fatto effettivamente dal Comitato. Un Comitato che ha raccolto 12.000 firme e da un anno è che lavora in questo in questo ambito. Un Comitato trasversale, di cui, mi ripeto un po' a quello che ha detto la Consigliera Bazzanella, cercherò di essere breve, comunque voglio arrivare a un punto, che secondo me è importante considerare. Questa mozione, la nostra mozione è stata praticamente non attuata. Il Comitato ha fatto la raccolta firme. Ha sentito i cittadini e noi siamo convinti che 12.000 firme vogliano dire qualcosa, come intenzione e volontà dei cittadini. Anche a noi è venuta una perplessità e una voglia di capire, più trasparenza, di capire cosa si è detto nel Consiglio della Salute, cosa si è deciso insieme ai Sindaci, principalmente ai Sindaci che qui devo dire si sono impegnati con poca energia o nessun energia nel difendere quello che è un bene comune che era il Punto Nascita, qui di Arco. Per quello mi vengono due parole che secondo me sono chiave in questa vicenda, che sono due parole che è la prima “motivazioni” e la seconda “obiettivi”. La nostra perplessità e il nostro dubbio, la nostra ignoranza appunto di determinati fatti che vengono decisi nella “stanza dei bottoni”, chiamata “stanza dei bottoni”, ci lascia perplessi, perché noi non sappiamo e non riusciamo a capire, quello che possiamo fare è solo speculazione o immaginare quali sono le motivazioni e quali sono gli obiettivi, che secondo me sono le cose più importanti da capire in questa vicenda. Quando dalla Provincia arriva un diktat dicendo che chiudono i Punti Nascita per una questione di sicurezza, chi ha un minimo di possibilità di andare a cercare i dati, reperire i dati, trova che in Trentino e nella nostra zona abbiamo gli standard di sicurezza migliori del mondo. Noi abbiamo già la sicurezza. Il nostro dubbio da laici, però con una buona dose di senso comune, che ci dà un po' un'indicazione, secondo me, abbastanza affidabile di quello che è, secondo me, partorire in un elicottero o in una strada o dentro una macchina, non va ad aumentare la sicurezza, anzi. Se abbiamo i migliori standard del mondo non troviamo una motivazione e non capiamo quali sono gli obiettivi appunto perché dal nostro punto di vista la questione sicurezza, noi siamo a posto. Ossia cambiare, chiudere un reparto con questa motivazione a noi sembra… non ci è stato presentato nessun dato obiettivo, nessun dato numerico che comprovi che viaggiando e facendo un viaggio più lungo, in un reparto che a Rovereto è saturo, si aumenta la sicurezza. Non abbiamo questo dato obiettivo. Poi la questione costi, proprio Zeni, nella seduta del Consiglio allargato, Zeni ha detto testualmente che non è una questione di costi, non è una questione economica, per cui proprio l’Assessore ha detto che effettivamente noi siamo sicuri che non ci sono problemi di costi, perché un volo di elicottero sappiamo più o meno quanto costa e sappiamo quanto costano una infinità di opere inutili che si fanno in Provincia. Sappiamo quanto costano, costerà o costerebbe il nuovo ospedale. Sappiamo quanto costa lo spreco nell'Amministrazione Pubblica. Noi sappiamo che la questione costi non

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incide. È solo una questione politica, perché la questione costi è dipendente dalle scelte politiche. Per fortuna noi abbiamo possibilità economica. Siamo una Provincia abbastanza ricca da questo punto di vista. Poi la motivazione, la questione degli accessi, che per una facilità di accessi, possiamo tranquillamente andare a Rovereto. La collega Bazzanella ha già espresso che questa è una barzelletta dire che abbiamo inaugurato ieri, perché 12 anni fa abbiamo inaugurato praticamente ieri, un ospedale moderno, nuovo, con un reparto Punto Nascite, un reparto vuoto, esatto, abbiamo inaugurato ieri che poi, per una motivazione… va bene, possiamo andare a partorire a Rovereto, allora chiudiamo qua. Allora mi domando sempre con quelle due parole: con quale motivazione? Con quali obiettivi? Con quale progettualità si fa questa cosa di costruire un ospedale per poi smontarlo? Successivamente, ma subito, perché ripeto 12 anni è un ospedale che non è stato messo tutto ancora in attività piena, per cui è ovvio che si cominciano a immaginare le vere motivazioni che sono dietro questa cosa. Perché siccome queste motivazioni, ma neanche un bambino riesce a credere, si cominciano ovviamente anche a cercare di capire. Come mai qui, nell'Alto Garda, che noi abbiamo un bacino di utenza, siamo dei maggiori contributori Alpin Trentino, come mai siamo trattati in questo modo? E ci vengono a trattare proprio da bambini con queste tre scuse e ci chiudono la Sanità. Perché questo sarebbe il primo passo, chiudere un reparto così, poi depotenziare questo ospedale. Quali sono le motivazioni obiettive? Qualcuno avrà fatto un progetto. Non credo che siano così incompetenti di fare queste cose in base a queste motivazioni così deboli, in modo appunto incompetente. Penso che ci sia un progetto. Il progetto è la costruzione del nuovo ospedale di Trento. Ossia aumenterà ancora di più il nostro viaggio. Più elicotteri per tutti. Se questo è un bel progetto, è per quello che noi qui a Riva con quella mozione abbiamo chiesto “Sentiamo i cittadini”. Il Comitato, noi del Comitato, dico noi perché ne facciamo parte, abbiamo sentito i cittadini: 12.000 si sono espressi, ma ci sono altrettanti che sono d'accordo. È una follia, perché abbiamo un qualcosa che funziona, abbiamo la copertura economica, abbiamo una serie di problemi, abbiamo un bacino di utenza che non solo è degli abitanti, ma come ricordava la Consigliera Bazzanella, abbiamo migliaia… centinaia di migliaia di persone che girano qua e dobbiamo chiudere questa cosa. Non penso sia… non troviamo motivazioni e neanche capiamo quali sono gli obiettivi. Nessuno ci ha detto chiaramente quali sono le motivazioni e gli obiettivi. Insisto su questo. Ci aspettavamo che il nostro Sindaco e per quello siamo molto d'accordo con questa possibilità oggi di una presa di posizione, perché ci aspettavamo dal nostro Sindaco effettivamente una presa di posizione a favore dei cittadini e che al contrario, se così non fosse, che ci desse queste motivazioni e questi obiettivi che noi non riusciamo a capire. Noi non possiamo con tutti i parametri di tutto quello che è stato detto, che si può anche ripetere all'infinito, però siccome va contro la logica più elementare a noi rimane una enorme grossissima perplessità. Ma noi, dico, noi 12.500 cittadini. Quelli che si sono espressi formalmente. Poi ci saranno altri. Allora questo richiamo è una presa di posizione noi facciamo fortemente insieme, sposando questa mozione del Consigliere Santorum, riallacciandomi a quello che ha detto la consigliera Bazzanella. Noi come Consiglio Comunale abbiamo il dovere morale di esprimerci su questa cosa. Non è finita la battaglia. Non è finita questa vicenda. Noi pensiamo che siamo stati trattati non da cittadini, ma da… non mi viene il termine. No, mi vengono delle parole che non posso dire. Sudditi, esatto, va bene così. Questo dal nostro punto di vista, dal mio punto di vista personale è inaccettabile. Per quello almeno una presa di posizione chiara o almeno che ci siano esplicitate motivazioni e obiettivi, come minimo, così dormiamo tranquilli. Ah, ok. Ah, va bene. Allora si costruisce un big ospedale. Un unico ospedale in Trentino è un ideona fantastica, meravigliosa che noi siamo contrari comunque. Ok. Io mi fermo qui. Casomai torniamo al secondo intervento. Grazie.

Presidente Pederzolli

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Grazie, Consigliere Prada. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti per primo intervento. Prego, Consigliere Matteotti.

Consigliere MatteottiGrazie, Presidente. Allora, andiamo con ordine. Intanto bisogna partire ringraziando il Consigliere Santorum e la Consigliera Bazzanella oltre che Prada, perché hanno ripercorso un po' la storia dei motivi per cui siamo, diciamolo, in un termine un po' pesante, siamo un po' incazzati, assieme ad altre 12.000 persone che si sono presi la briga di firmare la richiesta per la riapertura del Punto Nascite. Allora, il problema sorge dal fatto che fondamentalmente che - che ne dica l’Assessore Zeni, che però è stato smentito praticamente dai fatti, a Roma si sono portati dei dati non corretti. Questo ormai è un dato assodato, anche se l'Assessore Zeni insiste pervicacemente nel dire il contrario. La cosa è molto semplice, perché ci sono due date e due elementi che ho qui in mano, perché è la documentazione che abbiamo avuto tutti, una trasmissione, una lettera della Provincia al Ministero, primo marzo 2016, in cui si trasmettono i famosi dati e qui sono presenti 4 Punti Nascite: Arco, Cavalese, Cles e Tione. Dopo c’è un'altra lettera, quella del 9 maggio 2016, stesso destinatario. Qui ci sono tre Punti Nascite Arco, Cavalese, Cles perché nel frattempo era stato chiuso Tione. Una persona che abbia un minimo di sale in zucca può pensare che i dati che prima erano riconducibili al bacino di utenza di Tione siano finiti da qualche parte. In realtà no. Questo è lapalissiano. È evidente che qui c'è una volontà chiara di non portare dati corretti, perché se prima esisteva ed esiste tuttora un bacino di utenza che faceva capo a Tione, queste persone, queste partorienti da qualche parte sono andati a finire. Non sono svanite nel nulla. Il discorso della viabilità può anche andar bene, tra virgolette, per noi dell'Alto Garda, ma per le persone, le donne soprattutto, della Val di Ledro o di Storo, vuol dire un disservizio pesante, arrivare fino a Rovereto. Il risultato cos'è? Che ogni tanto qualche donna purtroppo, è costretta a partorire per strada, che sicuramente non è molto più sicuro che partorire nell'ospedale di Arco. Allora, il problema fondamentale qui è che, anche se non si dice, la Sanità trentina sta andando verso un sistema che risparmia nei servizi erogati e come fa risparmiare nei servizi erogati? Li sbologna ai cittadini, perché cosa è successo più di una volta? Che le partorienti dell'Alto Garda devono andare con la loro macchina, evidentemente, a Rovereto, per semplicemente farsi una visita. Arrivano a Rovereto gli dicono che va tutto bene, più o meno. Tornano indietro con lo stress della viabilità che abbiamo, quando arrivano a Rovereto… tornano indietro ad Arco è successo più di una volta, sono talmente stressate che vanno al Pronto Soccorso e il Pronto Soccorso chiama l'elicottero per portarle a Rovereto o a Trento. Cioè sono delle cose completamente assurde. E non solo. Non riguarda solo le partorienti. Io sono al corrente di un caso che ho conosciuto personalmente, di una signora di 90 anni, cardiopatica, che si è rotta il femore, è stata portata al Pronto Soccorso di Arco, ha fatto tutte le verifiche del caso lì e dopo è stata caricata sull'ambulanza per essere trasportata a Rovereto. Prima di partire cosa succede? Nel frattempo è arrivata la partoriente, la quale ha bisogno di una visita medica semplicissima, il responsabile del Pronto Soccorso, che non sono un reparto di Ginecologia, chiedono il trasferimento a Rovereto della partoriente, così che la signora novantenne col femore rotto, viene scaricata e scambiata di barella dall'ambulanza e riportata nel Pronto Soccorso. Mentre la partoriente parte per Rovereto. Due ore di attesa la signora novantenne su una barella nel Pronto Soccorso. A non certo punto torna l'ambulanza, finalmente, si dispone il trasporto a Rovereto. Il colmo è che l'ambulanza di ritorno da Rovereto porta di nuovo la partoriente la quale guarda caso è stata visitata, è stata giudicata semplicemente non problematica ed è tornata indietro ad Arco. Quindi con tutto sto giro la partoriente si è fatto avanti e indietro da Rovereto per niente, quando bastava una semplice visita medica e una persona novantenne con femore rotto si è fatta caricare e scaricare più di una volta

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dall'ambulanza e ha aspettato due ore per arrivare all'ospedale, al Pronto Soccorso di Rovereto. Il che vuol dire in pratica che chiudere il Punto Nascite non è solo un disservizio per le partorienti, è un disservizio per tutta la Sanità, perché se impegniamo un'ambulanza nel fare semplicemente il taxi, se vogliamo, la rubiamo, è brutto il termine, ma è così, la rubiamo alla normale organizzazione del pronto soccorso. Tutte queste cose l'Assessore Zeni non le dice mai eppure sono reali e le toccano tutte le persone. Un'altra cosa, non si calcola mai, il peso che devono sopportare i parenti per queste cose. Perché andare a visitare una persona ad Arco è un conto, soprattutto se viene da Storo. Ma andare fino a Rovereto è un'altra cosa. Questi conti, questo peso, questo costo va sulla collettività e non sulla Sanità. Così il buon Zeni e il buon Bordon possono dire di aver portato in pari i conti della Sanità Trentina. Forse hanno portato in pari i conti della Sanità, ma non della Salute trentina, che sono due cose differenti. Adesso, tornando a noi, io condivido pienamente l'emendamento presentato da Santorum e lo appoggiamo al 100%, perché purtroppo siamo arrivati al fondo del sacco e abbiamo capito tutti che le chiacchiere, purtroppo dell’Assessore Zeni erano quello che sono, ovvero chiacchiere. Non ha mantenuto nulla di quello che aveva promesso. L’ha capito perfino, dico perfino, il Sindaco di Ledro che si è ravveduto. Adesso al di là del fatto di avere o non avere tra virgolette precorso i tempi, stiamo noi… è dimostrato perché l'ha dimostrato anche il Consigliere Santorum, che è possibile attivare un percorso per riaprire il Punto Nascite. Lo dimostra Cavalese. A questo punto ripercorro… ripeto la domanda di Santorum: ci impegniamo come Consiglio Comunale ad appoggiare una richiesta del genere? Io spero di sì, perché non c'è niente, ma proprio niente che ci spinga a dire il contrario. Noi dovremmo capire una volta per tutte che la questione sicurezza si può guardarla in un verso ma anche nell'altro, perché l'elicottero… l'elicottero… sull’elicottero non è possibile partorire. Se nel trasporto la partoriente ha un problema è impossibile partorire in elicottero, perché la paziente viene immobilizzata e come anche in ambulanza, per cui se ci fosse necessità di fare un parto, l'elicottero deve atterrare in qualche maniera e anche l'ambulanza deve fermarsi e questo non è sicurezza. Quindi tornando a noi: io chiedo a questo Consiglio di esprimersi in maniera favorevole sull'emendamento e sulla mozione, in modo che si possa ripartire una volta per tutte e ottenere la riapertura del Punto Nascita. Direi che ho detto abbastanza e anche forse fin troppo, mi riservo di dire altro nel secondo intervento, grazie.

Presidente PederzolliGrazie, Consigliere Matteotti. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoldi per primo intervento. Prego Consigliere Bertoldi.

Consigliere BertoldiGrazie, Presidente. L'argomento per me molto è vicino per diversi motivi, non per ultimo il fatto che con l'età che ho, spero in pochi anni, di poter usufruire del servizio e quindi mi interessa anche, in pochi anni ho detto, no, no adesso no, e quindi ho anche un certo interesse sia diretto sia la cerchia dei miei amici più vicini che già hanno cominciato ad usufruire di questo servizio, con cui c'è uno scambio continuo, anche su questa tematica, con cui… anche nel momento in cui la tematica era calda c'è stato uno scambio, uno scontro, una comprensione, un cercare di comprendersi. Anche un’evoluzione da quello che era o non era aperto Arco a quello che era quando ha aperto Rovereto. Quindi anche un vivere anche direttamente cosa vuol dire il passaggio, quali erano i pregi prima, i difetti prima direttamente tastando sul terreno, proprio, in modo molto concreto in questi ultimi due o tre anni, per fortuna, insomma anche tutto sommato. Quindi mi ci sono rapportato in mondo prima tutto umano poi tecnico e solo in ultima istanza politico, perché credo che non sia un fatto politico. Ma sia un fatto proprio di questione tecnica, questione umana e sicuramente su una cosa l’Amministrazione Provinciale ha sbagliato che è la

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comunicazione. Su questo non è la prima volta, forse in troppi ambiti, ma anche in altri settori, in troppi ambiti la Provincia ha ancora l'idea che arriva la Provincia, si dice che si fa così, come è stavo per decenni e così si fa. Quando invece dalla Sanità, alla Sicurezza, al Geologico, tutto quanto sarebbe opportuno ad apportare correzioni. Spiegare le alternative, valutarle e poi magari puoi anche scegliere anche contro la prevalente opinione della popolazione qual è la scelta migliore per la popolazione. Perché spesso su scelte tecniche non sempre il voto popolare è quello che vince, insomma. Una folla uccise Gesù, non uccise Barabba. Quindi a volte anche la realtà responsabilità politica e amministrativa di conoscere l’idea popolare è una cosa che va fatta e distingue anche la buona amministrazione della cattiva amministrazione. Quindi quello che serve è distinguere gli obiettivi, se l'obiettivo è mantenere un Punto Nascite perché deve essere lì o se l'obiettivo è mantenere, elevare, garantire degli standard di sicurezza, che non è vero che sono una presa in giro, perché se si guarda la bibliografia internazionale, nel 2003 Buchler e Holweg in Gran Bretagna, Pollack e altri nel ’98 negli Stati Uniti, in Finlandia 2007, di nuovo Stati Uniti nel 2012, ci sono almeno una sessantina gli articoli se si cerca revisionati scientifici. Comincerà il suo numero… nessuno contrario del resto, che dice esattamente questo, che è quello che poi è venuto fuori anche dai dati trentini, perché non è vero che anche i dati non ci sono, i dati ci sono eccome ed è vero che siamo una delle migliori, Save the Children dice che nel 2017 siamo il posto dove è meglio fare figli, è il posto migliore per fare figli, ma con tutti questi dati dicono che se si fa un figlio in un ospedale più grande si è più sicuri. Tutti i nati, dalla Finlandia, agli Stati Uniti, all’Argentina all'Europa, ovunque anche in Trentino perché il rapporto esiti dava le maggiori complicanze tra l’altro proprio su Arco. Quindi questo è un primo fattore. Non voglio entrare nel merito di Arco, Cles, Cavalese, perché già lo faccio a casa, visto che la mia compagna è di Cles, il nipote è comunque andato a Trento quindi ho un attimo di dinamica anche in tema di coppia sul discorso chi più chi meno. Perché i territori non devono essere in contrapposizione, secondo me, il territorio Trentino deve essere un tutt'uno, se anche da qualche parte si fanno scelte diverse, vanno comprese, ma non è che perché là le devo fare anch'io. Bisogna comprendere le ragioni e comprendere tutte le motivazioni. Quindi non voglio cadere in qualche tranello di dire c’è Cavalese e allora ci devo essere anch'io. Ragioniamo su Arco. L’obiettivo per me è garantire la miglior sicurezza possibile. I dati dicono che si partorisce meglio lì. Questo discorso poi dei tempi, del partorire per strada, perché per me è associabile al terrorismo psicologico, vediamoci chiaro, i parti precipitosi, i dati provinciali, sono abbastanza chiari, avvengono per la maggior parte nei dintorni di Trento Rovereto, dove c'è la maggior parte della popolazione. L'ultimo che c'è stato è stato in Val di Fiemme, quando Cavalese ancora aperto, non è arrivato, non a Cavalese, non è arrivato da 10 km di Tesero a Tesero, cioè ha fatto 8 km una volta che è arrivata in Pronto Soccorso. Non arrivava neanche in elicottero, quella partoriva lì, punto e basta. I parti precipitosi sono un certo numero, non sono né in aumento né in diminuzione, sono stabili perché sono fisiologici, in certa popolazione. Anzi dei primi dati diffusi qualche mese fa, dove c'è nascita sono anche diminuiti del resto. Ma la maggior parte avvengono negli dintorni dell'Adige quindi vicino agli ospedali principali. Quindi non è vero che siccome c'è l'elicottero non c'è… un parto precipitoso avviene indipendentemente da questo. Sui tempi… sì, sono i tempi medi. Al picco sfido… dovremmo avere su Milano penso un ospedale ogni singolo quartiere, ogni singolo isolato, per poter rispondere all'esigenza di arrivare mezz'ora. Ma anche in tante altre città, penso a Padova. Il discorso di usare i tempi di picco del trasporto per poter fare un conto del genere è assurdo. Si usano i tempi medi, si sono sempre usati questi, ed è corretto farlo. Dire che siccome non c’è un Ospedale ad Arco si partorisce per strada è falso, perché i dati dimostrano il contrario. I dati dimostrano che non c'è un aumento di queste parti. Dimostrano che si sta andando tranquillamente in media, con appunto i parti precipitosi concentrati vicino agli Ospedali principali. Poi si può fare quello che vuole, però a un certo punto

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i numeri e le localizzazioni quelle sono. Poi da lì… c'è tanto anche da pensarci. Si è sbagliato forse nella tempistica, i protocolli d’intesa, ha fatto bene il nostro Sindaco a non firmarlo, andava fatto molto prima. Andava pianificato, spiegato, fatto prima, andava seguito un percorso più lineare. Questo è vero, questo è stato un grosso errore. Lo ha fatto qua la Provincia, l'ha fatto sulla Val di Tomoli, l'ha fatto su altre cose. Prima si spiega, si fanno i patti e poi si decide. Una volta che le carte son tutte in tavola si decide. Questo sicuramente può essere stato un punto… è stato un punto problematico. Tutto quello che c'è sopra io sinceramente poi quello che c’è dopo non riesco a condividerlo. Non condivido neanche questa mozione che è fatta qua. Non è vera la storia del Punto Nascite. Era stata fatta come Punto Nascite Aperto. Era stata fatta perché non c’era la garanzia del servizio 24 ore e avevamo proprio detto per poterla votare assieme di non includere il discorso Punto Nascite tout court che deve stare qua. Infatti nella mozione non c’è. Era stato detto: Incentriamola, perché la mozione ce l’ho qua anche, incentriamola sul fatto che se c’è il Punto Nascite deve funzionare h24. E questo poi è stato fatto. Ma è una condizione per arrivare alla mozione… era propria… era proprio “Non inseriamo che il Punto Nascite deve stare qua”. Perché già allora in tanti non eravamo concordi con questo. Esatto. Impegno… e qua voglio arrivare anche. Impegno che gli impegni sono da entrambe le parti perché se l’impegno di discutere con i cittadini e poi si fanno le farse come vuole il Consiglio Comunale di Arco, sinceramente anche lì gli impegni se quelle occasioni vengono sfruttate per fare sceneggiate di quel tipo, dove si svilisce anche un Consiglio Comunale, sinceramente, va bene i patti ma vanno rispettate da entrambe le parti, sicuramente. Poco dopo l’approvazione della mozione in cui si era detto questo, l'opposizione di Arco, in particolare I 5 stelle, avevano coinvolto i 5 Stelle di Riva, hanno invaso il Comune Comunale di Arco impedendo anche un dialogo. E insomma, cosa è successo. Secondo me questo dà un punto bassissimo… è stato un punto bassissimo della Politica Alto Gardesana secondo me quello, comunque. Questo è impedire di dialogare nel merito. È un problema.

Presidente PederzolliPrego, prego, prego.

Consigliere BertoldiStia zitto per favore.

Presidente PederzolliPrego, Consiglieri.

Consigliere BertoldiQuindi i patti vanno rispettati ma da entrambe le parti. Quindi, per me quello è stato… ci sono state parecchie occasioni anche per parlarne in varie sedi. Penso che sicuramente una maggiore discussione può aiutare, aiuterebbe, certo è che non è neanche facile discutere con scene come quelle che si sono viste su questo tema. Forse parecchie parti hanno cavalcato questo tema in modo strumentale, strumentale a creare consenso, a fare politica più che Amministrazione. A fare politica anche in un modo che sinceramente io non condivido. Quindi altre due cosette dovevo… la Guardia Medica non è un servizio di emergenza. Non lo è. Non lo è mai stato. Quindi dire che a Mori l’hanno messa perché c’è vicino l’ospedale. A parte che, appunto, questo contrapporre i territori, ripeto, a me non piace. Si è sempre detto, l’abbiamo detto molte volte anche da qua, che in Provincia spesso contiamo poco. Scontiamo molto questo problema. Ma andare per questo a dire lì sì, lì no, sinceramente non lo trovo un metodo costruttivo né a livello locale, né nei rapporti col territorio come rappresentanti comunque di una Provincia. Dire che hanno tolto

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sicurezza, che c’era la Guardia Medica che faceva un intervento ogni 4, 5 giorni, probabilmente non è così vero. Proprio perché non è un intervento di emergenza, se non è utilizzato è meglio razionalizzarlo. L’hanno fatto ovunque. Non è vero che in Toscana sono tornati indietro su queste cose. In Toscana c’era un articolo oggi sul Tirreno, stanno andando avanti e stanno avendo anche risultati molto buoni coi percorsi Punti Nascita, in Lunigiana e nella Maremma interna stanno avendo risultati molto molto buoni su questo. Sono due… sulla Toscana… sulle altre non lo so, nell’articolo c’erano quelle. Quindi io penso che il percorso che si sta facendo sia difficile. Spiegato magari male, spesso strumentalizzato, ma che forse tutto questo problema di insicurezza che si è creato non c'è. I dati non dimostrano che ci siano sinceramente. Quindi sicuramente va fatto un mea culpa sulla comunicazione e qui chiudo. Sicuramente un mea culpa sul come si è arrivati al protocollo d’intesa è un’altra cosa. Sinceramente voler per forza pensare di aprire un Punto Nascite perché quello è l’obiettivo, perché altrimenti ci sentiamo gli ultimi della classe, perdendo di vista gli obiettivi veri che sono la sicurezza del nascituro e delle partorienti, perdendo di vista quello che è sapere guardare un attimino più in là dei prossimi 5, 6 anni, ma come può essere la Sanità tra 10, 15 anni, che non vuol dire ospedale unico, perché il Nort non nasce come ospedale unico e non lo sarà mai, non avrà le dimensioni per essere… se quando verrà fatto in un quadro di presidi ospedalieri, per i servizi di prossimità. Quindi i servizi specialistici sono l’asta dell’Adige, perché questo disegno, se si va leggere la progettazione di lungo termine della Sanità Trentina, allora forse iniziamo a ragionare un attimino di più. Allora forse riusciamo a mettere dei tasselli, su cosa è il servizio di prossimità, cosa non lo è. La nascita non è un servizio di prossimità. In nessuna parte del mondo lo è. Assolutamente. Si va a vedere meglio il valore degli elicotteri, si è detto “Abbiamo gli elicotteri costano troppo”. Ma è un servizio che dalle altre parti ci invidiano e tentano di imitare. Colleghi in Sardegna quando gli raccontiamo che cosa succede qua… magari! Farebbero carte false per averlo. Quindi cerchiamo, questa è la domanda, cerchiamo un attimino di staccarci da quello che è nato un totem, teniamo qua il Punto Nascite e andare su quelli che sono i problemi reali un attimino il punto di vista del lungo periodo che… si può essere non d’accordo su quello. Si può essere d’accordo e dire vogliamo ospedali completi di servizi di prossimità e non di prossimità ovunque, si può esserlo, il problema è discutere di quello non di cose puntuali che diventano poi simboli e nulla più. O possiamo discutere invece appunto di quel settore lì. Se decidiamo che le parti specialistiche non di prossimità la vogliamo in Asta dell’Adige, forte, in rado di sopperire a casistiche anche molto particolari, ricordiamoci che già quando hanno aperto Arco i parti problematici andavano a Trento e Rovereto, allora forse qualche punto di prospettiva cambia e riusciamo a intendere gli ospedali in modo diverso. È vero che quello di Arco è stato fatto in un certo modo. Quello di Arco è stato fatto 13 anni fa. Ma il cantiere era stato cominciato… e la progettazione è stata cominciata penso che io non ero ancora nato, quindi… è un’opera nata già vecchia? Probabilmente sì. Come tante opere che seguono iter lunghissimi. Come opere che sono ferme nei vari processi di appalto, attribuzione della Commissione e compagnia cantando, come abbiamo visto sul giornale negli ultimi giorni, sono ferme per decine di milioni. È vero. C’è un problema di rapidità di azione nel creare la cosa pubblica. Quello non ce lo nascondiamo. C’è e il problema è come risolverlo. Non so se la soluzione sarà alla portata di tutti visto anche i cors e controricorsi, i ma quello è un tema. L'altro tema l'ultimo e poi veramente chiudo, scusate. Il discorso del collegamenti del sentirsi gli ultimi, vero. Il collegamento manca e potrebbe aiutare nella gestione anche di questa parte qua. Dimentichiamoci che il collegamento veloce ci risolva i parti precipitosi. Non lo farà. Perché quelli precipitosi per definizione lo sono ovunque. Lo sono a 5 chilometri dall’ospedale, lo sono a 10, lo sono 20, a 5 minuti a mezz’ora, a 40 minuti, lo sono ovunque. Quindi quello che chiedo è almeno in questa sede cerchiamo di estraniarsi dal problema che è diventato così radicalizzato e cerchiamo di entrare un po' nel merito di quelle che

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sono poi le scelte di lungo periodo che vanno fatte, grazie mille.

Presidente PederzolliGrazie, Consigliere Bertoldi. Non avendo altre prenotazioni chiudo il primo intervento e do la parola all'Assessore Gatti per un primo giro di replica e poi il Sindaco. Prego, Assessore Gatti.

Assessore GattiSì, grazie, Presidente. Mah, così un po' mi dispiace, no? Ritornare su questi argomenti perché pensavo che in qualche modo così fosse passato fortemente, fosse stato anche, come dire, assunto il principio con cui è stato chiuso il Punto Nascita di Arco che era fortemente basato sulla sicurezza, no? E quindi così dover ritornare ancora con questi temi, veramente, lo trovo, come dire, faticoso perché insomma vedo che è difficile far passare delle cose quando in qualche modo non si vogliono, come dire, capire, non si vuole capire la realtà delle situazioni. Io credo che, in qualche modo, sia stato… a me non interessa difendere Zeni, che non ha certo bisogno di essere difeso e tantomeno da me, però è stato accusato di falsità di aver dato, come dire, dei dati falsi utilizzando…Sì, hai detto che ha preso dei dati che non sono state date le informazioni complete, che ha preso dati da Google, cioè queste cose qua, ecco, ma… ma voglio dire…

Presidente PederzolliPrego! Prego Consiglieri!

Assessore GattiQuando è stato…

Presidente PederzolliConsiglieri per cortesia.

Assessore GattiScusate quando è stato detto che non erano stati inseriti i dati della Val di Ledro o cose di questo genere. Allora vi invito a guardare il sito della Provincia trentinosalute.net trovate tutta la documentazione in ordine cronologico, che riguarda tutte queste cose e vedete quale è stato tutto il percorso. Come ci sia stata dall’inizio sicuramente una ricerca, un tentativo come dire di intervenire presso il Ministero per chiarire, se c’erano delle possibilità di mantenere il Punto Nascita e come la risposta forte e mantenuta ferma da parte della Ministra sia sempre stata basata sulla sicurezza. Non ha mai parlato di soldi. Non ha mai parlato di risparmi. Ma ha sempre parlato di sicurezza. Anzi direi che c’è stata una deroga anche importante rispetto a quello che era la posizione della comunità scientifica internazionale che poneva la sicurezza per i Punti Nascita a 1.000 parti all’anno. Quindi dai 1.000 parti all’anno, siamo scesi ai 500 parti. Quindi direi che semmai c’è stata una deroga rispetto a questo. Ma poi sempre se voi leggete la documentazione anche rispetto alle due interrogazioni che ha fatto l’Onorevole Ottobre, l’ha fatta direttamente l’onorevole Ottobre, è stata ribadita fortemente il tema della sicurezza. Per cui i dati sono questi. Dico falso anche… quando ho detto falso mi riferivo a quanto diceva il Consigliere Matteotti quando ha detto che non è stato fatto nulla. Allora tra le cose che l’Assessore Zeni aveva detto era che sarebbero iniziati i lavori per la P.M.A, per la riqualificazione del centro per la Procreazione Medicalmente Assistita, perché anche quello aveva una lista d’attesa molto lunga e già di per sé è un percorso molto lungo e faticoso per le coppie che si rivolgono per questo tipo di intervento e invece i lavori per il miglioramento, l’ampliamento del Punto Nascite… del

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Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita ad Arco è in corso, e questo è mirato anche ad abbreviare le liste d’attesa rispetto al percorso. Quindi questo è per esempio un dato che vi comunico con assoluta certezza. Comunque se voi leggete quella documentazione che vi citavo prima, ci sono tutta una serie di punti che riguardano appunto il Punto Nascita di Arco e si vede come, per esempio, siano con una risposta del Ministero di data 7 febbraio di questo anno, si ribadisca come nei dati forniti dalla provincia di Trento siano compresi tutti i dati della Val di Ledro, tutti i dati che si diceva che mancassero. Quindi io ecco mi, come dire, è stato anche utile l’intervento di Bertoldi riguardo i parti precipitosi, no? Lui ha detto “I parti precipitosi avvengono proprio vicino agli ospedali” no? Questo è un aspetto interessante, perché che cosa significa? Che una persona può cercare di restare a casa il più possibile fino all'ultimo perché ha l'ospedale vicino e poi magari diventa che arriva troppo all'ultimo. Questo è un aspetto interessante perché è la stessa cosa che succede per gli incidenti stradali che coinvolgono i bambini piccoli. Allora se voi vedete i dati dell'Osservatorio epidemiologico della Provincia vedete che gli incidenti che coinvolgono bambini avvengono nella prossimità degli asili nido delle scuole materne, perché questo? Perché le mamme sono vicine e portano i bambini in macchina tanto sono lì a due passi, proprio le mamme che abitano più vicino, non legano i bambini, non li mettono in sicurezza sui seggiolini e sono quelli che incorrono maggiormente negli incidenti. Questo è un po' come dire un elemento che potremmo trasferire allo stesso discorso della precipitosità, no? Quindi perché ci si fida perché siamo vicini e quindi poi invece ci si mette in questa situazione. Recentemente, anche non tanto tempo fa, il Sindaco aveva fatto riferimento anche a quella, come dire, unità delle Regioni limitrofe a noi il Veneto e la Lombardia, quindi Trentino, Veneto, Lombardia, che come Regioni vicine avevano cercato nuovamente chiarimenti presso il Ministero sulla deroga, unendosi come Regioni, ecco anche queste Regioni non hanno avuto nessuna deroga rispetto ai Punti Nascita che si era deciso anche lì di chiudere. Solo qualche Punto Nascita veramente in posizioni difficili, dove il parametro che viene considerato è l'aspetto orografico, quindi che può risentire maggiormente anche delle condizioni metereologiche è stato derogato, ma non necessariamente con il mantenimento del Punto Nascita, ma magari con il supporto di personale con delle reperibilità e quindi non è, come dire, non c'è quella situazione così a cui ha fatto cenno anche il Consigliere Matteotti, mi scuso se lo cito così tanto, ma così della persona vista da qualsiasi medico, in qualche modo ci sono dei ginecologi reperibili, quindi le persone sono sicuramente viste da persone competenti, che prendono le decisioni sicuramente più adeguate ai casi. Peraltro Arco… Rovereto proprio per evitare quei disguidi delle donne che vadano avanti e indietro, come sempre si diceva prima, ha recentemente disposto anche delle stanze di accoglienza, dove eventualmente trattenere le donne vicine al parto, che non sono magari nella immediatezza del parto, ma siccome nessuno lo sa quando avviene il parto, chi lo sa quando avviene il parto? Ecco, allora il parto è un'alchimia particolare di comunicazione magica tra il feto e la madre e nessuno lo sa. È una cosa dentro questa pancia che avviene, per cui però per evitare anche rispetto all'ansia che una donna può avere se ha il primo figlio, etc., di andare avanti e indietro, Rovereto ha creato delle stanze di accoglienza dove delle mamme, che vengono magari dove è più difficile valutare l'immediatezza del parto o che possono risultare particolarmente ansiose o che potrebbero incorrere poi magari nel parto da lì a poco, vengono trattenute. Riguardo…Eh?

Presidente PederzolliPrego Consiglieri! Prego!

Assessore GattiAssolutamente sì. Assolutamente sì. Da qualche mese assolutamente sì. Per quanto riguarda

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Cavalese poi, addirittura lì per cercare di, come dire, guadagnarsi dei Parti in più e con qualche modo potenziare insomma il senso del mantenimento del Punto Nascita addirittura c'è stato, non so se avete visto quel gioco di parole “Parto per Cavalese” che voleva dire… significava questo: che veniva offerta la permanenza alle donne due giorni, due giorni prima e tre giorni dopo, presso delle strutture alberghiere di Cavalese. Ecco, questo non so, lascio valutare anche a voi, insomma le valenze, insomma, particolari di questa situazione, ribadendo da parte mia il fatto che nessuno sa quando avviene il parto e le donne che sono qui lo sanno benissimo. Io mi fermo qui, così vi invito a leggere la documentazione, ecco, i dati che sono a disposizione e vengono da istituti seri, c'è il piano esiti, c’è l’Istituto Sant'Anna, ci sono le strutture a cui anche la Sanità Trentina guarda per, come dire, misurare i propri risultati in ambito sanitario. Non sono dati così, dati qualunque, sono dati valutati con molta con molta serietà e quindi credo che, insomma, che dobbiamo anche avere, insomma, avere le informazioni corrette. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie, Assessore Gatti. La parola al Sindaco, prego.

Sindaco MosanerPer una parte già l’Assessore Gatti lo ha fatto emergere, ma anche l’intervento del Consigliere Bertoldi. Ma ci tengo a sottolineare due passaggi, anche perché vedo che c'è indice di gradimento dei Sindaci che gira, altre cose. E mi risulta molto particolare il fatto che l'unico Sindaco che si sia espresso contro la firma del Protocollo di Intesa, a suo tempo, facendo presente che la sottoscrizione di quel Protocollo avrebbe innestato una cascata evidentemente difficilmente arginabile e che poi invece lo è stato e ho usato delle parole e avevo usato delle parole e mi ero assentato anche da quel Consiglio della Salute. Avevo smesso di parteciparci. Nel senso che avevo chiesto in quel momento se era possibile, anche per la carenza di dati che c'erano, quindi l'ho già detto, l’ho ribadito, lo ribadisco qua anche, l’ho già ribadito qua e che mi pareva coerente poter rappresentare anche da parte del territorio a livello ministeriale alcune talune esigenze. Bene, era prima della chiusura, bene, in quel momento non molti seguirono questa ipotesi, questa proposta e altrettanto rari parlamentari fecero attività. Rarissimi parlamentari di qualsiasi schieramento in quel momento seguirono talune questioni. Dopo la chiusura, dopo la chiusura invece emerse un po' di tutto. Ma andando al sodo siccome anche il Consigliere Santorum dice talune cose, ricordo che il Punto Nascita… la conferma del Punto Nascita di Cavalese è stata assegnata nei primi giorni di marzo, nello stesso giorno in cui veniva confermato il mantenimento dell'apertura di Cles, veniva confermata… veniva imposta la chiusura di Cavalese. Quindi i primi giorni di marzo del 2017, penso a decorrere addirittura dai primissimi giorni di aprile o addirittura qualche giorno prima. A seguito di questo sono successe due cose, perché ho sentito Ordine del Giorno, Delibera di Giunta Provinciale non rinvenibili da nessuna parte. Non rinvenibili da nessuna parte. Però due questioni che sono emerse nel frattempo, la prima, qualche giorno dopo, immediatamente dopo, l'Assessore Zeni e tutta la struttura del Sistema Sanitario Provinciale si è presentato pubblicamente in Val di Fiemme, non so se si chiama Palafiemme, una cosa del genere, confrontandosi con tutta la popolazione che era lì e rappresentando in quella seduta qualche dato che era emerso da qualche incontro dei giorni precedenti avvenuti con Zaia e Maroni a Trento, dove concordavano i Presidenti delle Regioni e gli Assessori alla Salute delle tre Regioni la possibilità di chiedere per taluni Punti Nascita del territorio montano alpino, al di là del fatto che siano le larghe Alpi… alcuni Punti Nascita in quel territorio, la possibilità di intervenire presso il Ministero per introdurre alcuni criteri che tenessero in considerazione la peculiarità di quei territori specifici. È altrettanto vero che la Giunta Regionale del Veneto ha approvato un provvedimento introducendo autonomamente dei criteri che portassero al

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mantenimento di uno dei Punti Nascita che adesso il nome non me lo ricordo, penso che sia nell'alto bellunese o nell'alto… di un Punto Nascita che era in discussione in quel momento. Criteri evidentemente che non sono… sapete che i criteri sono approvati con Decreto del Ministero, con l'Intesa Stato – Regioni, approvati per i 1.000 e per i 500. Sono criteri stabiliti là. Non è che le Regioni possano poi normare autonomamente queste cose. E le tre Regioni quindi Lombardia, Trentino in questo caso e Veneto, hanno unito le forze cercando di sottoporre al Ministero della Sanità alcuni criteri per la modifica di taluni Punti Nascita. A seguito dell'incontro avvenuto in Val di Fiemme, a seguito della chiusura del Punto Nascite è stato costituito, hanno costituito una delegazione che, a margine della Conferenza Stato – Regioni dei primi giorni di aprile di quest'anno, hanno avuto un incontro su mandato, e a seguito della discussione fatta appunto in Val di Fiemme, a Roma, alla presenza evidentemente di Zeni e del rappresentante della Comunità della Val di Fiemme Zanon, dell'Assessore del Comune di Cavalese Giuseppina Vanzo, Deputati, Onorevoli, Dellai, Panizza, Planck, il capogruppo, il vice Presidente dell'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della montagna, appunto per questo motivo qua, e il Direttore della Programmazione Sanitaria il Ministero Andrea Urbani, che è quello che stabilisce le chiusure, e il presidente del Comitato Nazionale Percorso Nascita che è Gianfranco Jorizzo. Dell'esito di questo incontro l'Assessore Zeni ha notiziato il Consiglio Provinciale, in seduta, qualche giorno successivo, penso nei primi giorni… sempre a ridosso i primi di aprile ha fatto l'incontro, se non so… se non è il 4 o il 5 di aprile è successa questa cosa qua. E cos'è che emerge dalla relazione fatta dall'Assessore Zeni al Consiglio Provinciale? Intanto che avevano dato mandato è vero all'azienda sanitaria e con l'incontro di Bordon e la conferma di Bordon per proseguire la valutazione delle domande fatte dai medici che chiedevano di essere collocati nella Struttura Sanitaria Provinciale e chi su Trento e chi su Rovereto e chi su Cavalese e dintorni. Nel senso di avere le figure operative per potere riaprire il Punto Nascita di Cavalese, riaprirlo nel caso. Però è stato altrettanto chiaro che durante quell'incontro, i rappresentanti del Ministero, hanno ribadito e questo è un leitmotiv che si sente dire a noi tante volte, che gli obiettivi delle indicazioni riguardanti la chiusura di Punti Nascita con meno di 500 parti l'anno sono appunto quelli di migliorare la sicurezza delle donne. E i dati di esito, parole del Direttore Generale e Ministero sono inequivocabili e indicano chiaramente che nei Punti Nascita con meno di 1.000, non di 500, di 1.000 parti l'anno, il rischio di problemi di fronte a un'emergenza è superiore che nei Punti Nascita minori. La rete dei Punti Nascita Trentina non fa eccezione. Queste sono le parole di Urbani. Non solo, si è confermato che rispetto al Decreto Ministeriale… che il Decreto Ministeriale dell’11 novembre del 2015 che consente la deroga di Punti Nascita collocati nelle aree disagiate orograficamente, che le condizioni di spostamento, e qua è un altro termine di paragone che è molto particolare, perché poi non possono essere lette da una parte e tirate dall'altra, che nelle aree cosiddette disagiate orograficamente le difficoltà di spostamento anche per i mezzi di soccorso, non per la macchina mia, per i mezzi di soccorso, sono tali da compensare in parte la minor sicurezza del Punto Nascita. Il Ministero sta dicendo attenzione che uno dei criteri da valutare, anche, per il mantenimento di questi Punti Nascita e quindi al di sotto dei 500, leggermente al di sotto di 500, non che siano 100 parti, ma al di sotto di 500, e anche quella di un territorio all'interno del quale l'ambulanza non riesce a muoversi, non la macchina dell'utente, le ambulanze hanno difficoltà di muoversi, i mezzi di soccorso, perché gli elicotteri non possono muoversi, perché l'automedica non può muoversi non le macchine di natura civile. E poi vi dico anche un'altra piccola particolarità in questo ambito il Ministero che ha aperto la richiesta fatta dai tre soggetti che vi dicevo prima, le Regioni sostanzialmente del Nord Centro, cioè Lombardia, Trentino e Veneto, per la introduzione di standard leggermente più flessibili rispetto a quelli già fissati nel Decreto che riduce a 500, il Ministero si può impegnare a valutarlo, però con la tassatività del mantenimento di alcuni obiettivi e che non saranno

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modificati. Il primo è relativo alla valutazione rispetto agli standard di sicurezza interni del Punto Nascita e in particolare la necessità di Guardia Attiva per Pediatri, Anestesisti, Ginecologi e possibili modifiche dovranno essere valutate tecnicamente perché dovrà essere garantita la massima sicurezza per donne e nascituro. E sappiamo che uno dei temi fondamentali è quella della presenza h24 del pediatra. Il problema qua è… e il Ministero su questo ha detto “Questo per noi è un dato letteralmente tassativo”. Il secondo punto, da parte del Ministero è che non è in discussione il tema di requisiti di un territorio per ottenere la deroga e qua è molto particolare, perché questo significa che per il Trentino, Ministero, Urbani, potranno essere interessati da eventuali modifiche più flessibili degli standard di funzionamento del Punto Nascita di Cles e Cavalese che hanno ottenuto la deroga originaria perché considerati in zone disagiate e non Arco e Tione che non l’hanno ottenuta a prescindere. Il probabile affinamento di criteri per la valutazione di un territorio come area disagiata porterà alla valutazione ad essere ancora più stringente, ma non certo più larga. L'Assessore ha ribadito al Consiglio Provinciale, prima in Commissione IV e poi in Consiglio Provinciale che pur essendoci spazi per modifiche ai criteri generali per le zone montane, criteri di modifica per la riapertura del Punti Nascita di Arco non ce ne sono. Al termine dell’incontro col Ministero, per il resto, nel caso ci fossero delle proposte tecniche e di criteri più flessibili, avanzate dalle Regioni queste dovrebbero comunque seguire l'iter normativo fatto prima per la Deroga 1.000, poi per l'abbassamento a 500, che comporta l'iter che loro hanno valutato nei termini di 12, 18 mesi e nelle more di queste discussioni non sono previste modalità diverse da quelle in vigore con Guardia appunto attiva, h24 di Pediatri, Ginecologi e Anestesisti. Evidentemente nella coda del tutto è stato ribadito che per quanto riguarda il Punto Nascita di Cavalese la prosecuzione dell'attività per l'assunzione di personale è in corso. Questo è quello che è successo, al netto di tutte le cose che si possono dire, valutare, fare e altre cose. Nel senso che il Punto Nascita di Cavalese non so quando di per sé potrà essere riaperto. Non ho mai fatto una battaglia territoriale, mai la farò, perché venga chiuso un Punto Nascita di Cavalese piuttosto che di Cles o da altri. E vengo anche a un'ultima cosa perché qualche Punto Nascita è vero che è stato riaperto, ma bisogna anche stare attenti su queste questioni. Il Punto Nascita di Portogruaro che è stato aperto 3 giorni fa è stato dichiarato da Zaia che viene riaperto 3 giorni fa, chiuso già da tre anni, chiuso dall’inizio del 2015 e che qualora venisse riaperto, non viene riaperto fra due giorni, viene aperto tra sei mesi, ha visto via via nei due giorni successivi le dimissioni del Primario di quel reparto e di una serie di persone, infermieri che han chiesto di essere trasferite, perché? Perché nei giorni antecedenti la volontà di riaprire il Punto Nascita di Portogruaro i dipendenti dell'Azienda Sanitaria, i dipendenti che lì c'erano, han detto che è inutile fare fuffa, i dipendenti, lo trovate su tutta la stampa che volete voi, tirandosi le ire del Direttore Generale della Sanità del Veneto, il Bordon del Veneto che gli ha detto “Tu, Primario non puoi dire queste cose. Sei pazzo” perché loro considerano che la riapertura con quelle condizioni di personale sia totalmente impossibile e sia di grave nocumento per le madri che gli si rivolgessero. E siccome 3 giorni fa hanno fatto la dichiarazione di riapertura e il giorno successivo il Primario si è dimesso, si riesce a capire e inquadrare cosa poi succede in questo ambito. Ultima cosa e poi ascolto… riesco ad ascoltare ancora un po' in doppio. I comunicati di Save The Children degli ultimi giorni, se voi andate a vedere i comunicati di… non è un'organizzazione che può essere pagata da nessuno di noi, cioè a parte donare 50 Euro per adottare un bambino nel mondo, non è che abbia un… sia eterodiretta… nemmeno dal Sindaco di Riva, cioè non esiste e per questo è interessante quello che l’11 maggio, cioè siamo 10 giorni fa, sostanzialmente, e dice che ha un suo significato, in una ricerca nazionale pubblicata… andate nel sito Save the Children lo trovate immediatamente. Titolo “Maternità in Italia”: Trentino Alto Adige la migliore regione dove essere mamma. La Sicilia l'ultimo posto, mi dispiace per la Sicilia. L'equilibrio tra vita lavorativa e carichi familiari la sfida

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più grande per le donne italiane che scelgono diventare madri. C'è un'analisi sull'essere madre ed altro fatto con tutta un'analisi, però nello stesso comunicato che pone il Trentino Alto Adige al primo posto in senso assoluto e viene definita la regione Mother friendly per eccellenza, addirittura, seguita dalla Val d'Aosta, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, con il Veneto, che rispetto all'anno scorso sale di 3 posizioni, dal 9° passa al 6° e con la Calabria che fa registrare la peggior performance però anche lì sì a un certo punto si dice: attenzione, con tutta l’analisi della donna, della maternità, dell'occupazione femminile e della conciliazione tra buone pratiche tra l'essere mamma e dintorni, ce n'è un altro che è interessante dove si dice: attenzione sui Punti Nascita, però, perché il 30% dei Punti Nascita in Italia è ancora insicuro perché troppo piccolo, perché non c'è sicurezza all'interno di quei presidi ospedalieri e perché è importante che i presidi ospedalieri diano queste garanzie.Non lo dico io, facilmente non lo dice nessun altro, è un rapporto annuale che ogni anno Save the children fa e lo fa esattamente sulla questione della maternità.Questo è un po’ quello che mi sentivo di dire in questo primo giro e poi adesso ascolto anche il secondo giro e poi ci troveremo alle conclusioni. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Sindaco. È riaperta la discussione. Per secondo intervento ha chiesto la parola la Consigliera Bazzanella. Prego Consigliera Bazzanella per secondo intervento.

Consigliere BazzanellaGrazie Presidente. Allora vorrei chiarire subito una cosa: io non ho detto che i dati mandati a Roma erano falsi, ho detto che sono stati mandati dei dati aggregati e che Roma ha avuto evidentemente difficoltà nel leggerli tant’è che ha risposto che dai dati arrivati a Trento - adesso se vuole glielo rileggo - si desume che questi due luoghi, nella fattispecie Val di Ledro e Drena non avevano nati nel 2014, anno in cui sono stati presi in considerazione i documenti per decidere. Questo ho detto. Quindi questo non è dire che sono stati mandati dati falsi, sono stati mandati a mio avviso evidentemente in modo aggregato, è un termine che non ho usato io ma ha usato Zeni e secondo me evidentemente poco chiari perché non penso che a Roma siano dei cretini. Ma così è, la lettura è stata questa. Rispetto alla ricerca su Google map, non l’ho detto io, eh? L’ha detto l’Assessore, quindi non sto dicendo che sono stati mandati dei dati falsi, il comitato non l’ha mai detto ma queste sono parole che sono sempre state messe in bocca al comitato e sia la sottoscritta che gli altri del comitato non hanno mai usato il termine falso; anzi, hanno preso tutti quei documenti a cui faceva riferimento lei, dottoressa Gatti, sono qui, e li hanno esaminati rigo per rigo, non solo quelli, ma anche tutti quelli che in realtà erano una gran parte di questi che l’Assessore ha messo ancora alcuni mesi fa sul suo profilo Facebook, perché l’Assessore usa molto il profilo Facebook. E lì aveva messo una serie di documenti e di risposte. Noi li abbiamo salvati, stampati, letti e studiati. Questo mi premeva sottolinearlo.Ho ancora delle domande da fare che forse il Sindaco mi può aiutare a capire. Allora, vorrei riuscire a capire bene, non so, spero non l’abbia detto nei tre secondi che sono uscita prima ma sono stata fuori proprio poco per cui non penso, ma vorrei capire bene a che punto è il protocollo perché per esempio – mi pare l’abbia detto Matteotti – è voce che corre che ci sono grosse difficoltà al pronto soccorso che appunto la chiusura del punto nascita poi in realtà ha portato delle difficoltà a catena e tra queste anche il pronto soccorso. Io ho sentito l’altro giorno un Sindaco, anzi due per la verità, dirsi molto preoccupato della situazione del pronto soccorso, quindi vorrei capire a che punto è quel protocollo che è stato firmato da altri non da lei, però insomma io credo che dobbiamo saperlo anche noi.

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Un’altra cosa relativa alla sicurezza. Io ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere che le cose soprattutto quelle legate alla sanità, alla salute, devono essere in sicurezza, quindi sgombriamo anche questo campo. Però mi risulta che dal 2010 al 2016 siano state fatte delle riunioni del – come si chiama – alla Comunità di Valle …

Sindaco MosanerComitato punto nascite?

Consigliere BazzanellaNo, dal 2010.

Sindaco MosanerDel comitato della salute.

Consigliere BazzanellaNo … Grazie, sì. Del comitato della salute della Comunità di Valle dal 2010 al 2016 e mi risulta, se sbaglio correggetemi, non esista neanche un verbale, il primo verbale dovrebbe essere dell’8 giugno 2016. Allora, se c’erano problemi di sicurezza in questo ospedale le donne che sono andate a partorire in tutti questi anni le abbiamo lasciate nell’insicurezza? È mai stato sollevato questo problema all’interno di queste riunioni di cui non esiste verbale per cui non si può sapere? Perché allora sarebbe direi molto grave se mi dite che l’ospedale di Arco è sempre stato poco sicuro ma non si è mai lavorato – non l’ospedale, il punto nascita – ma non si è mai evidentemente lavorato per metterlo in sicurezza perché allora in quel caso si dovevano assumere pediatri, anestesisti, insomma, quello che andava fatto, si è lasciato così e poi si è deciso di chiudere perché non era in sicurezza. Allora io vi chiedo, questi anni passati cosa è stato fatto? Abbiamo tollerato l’insicurezza? È una domanda. L’altra domanda. Io ho saputo che è stato anche fatto un gruppo di lavoro sulla questione salute, sanità sempre all’interno della Comunità di Valle – questo forse è qualcosa che dovrebbe sapere, credo, immagino, il Consigliere Bertoldi – questo, è passata una Mozione in Comunità di Valle ancora qualche bel tempo fa dove si proponeva un gruppo di lavoro rispetto a queste tematiche. Prima di tutto mi chiedo se c’è il … oddio, come si chiama che non mi viene mai il nome? Il gruppo, quello dove mancano i verbali … il comitato … no, il comitato … la conferenza, insomma, quello di cui parlavo prima.

Sindaco MosanerSì, sì.

Consigliere BazzanellaSe c’è quello, mi chiedo come mai accanto deve anche esserci un gruppo di lavoro. Va beh, per l’amor di Dio, va benissimo, più gente pensa su un argomento, meglio è. Però vorrei sapere se il Sindaco sa, se questo gruppo di lavoro è partito e cosa ha fatto, perché io non ne ho mai sentito parlare.Un’altra cosa che mi preme sottolineare è sempre rispetto alla sicurezza … ah, no, prima di tutto un’altra faccenda, guardate che noi non siamo qui a dire “Chiudiamo Cavalese per aprire Arco”, eh? Non l’abbiamo mai, mai neanche pensato, sia chiaro; non solo non l’abbiamo detto ma neanche mai pensato, quindi non metteteci per favore in bocca delle cose che non esistono. Allora, si dice “non vogliamo mettere in contrapposizione due territori e prendere esempio uno piuttosto che l’altro ma si prenda esempio da Milano”. Va benissimo, si può fare tutto, i

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ragionamenti si possono fare a 360 gradi, stiamo attenti perché forse ci sono delle vie di mezzo. L’altra cosa. Guardate, non meno di un mese fa una donna ha pensato bene, grazie a Dio, di partorire di notte – visto che le donne partoriscono anche di corsa e in emergenza e anche se sono lontane dagli ospedali – questa donna ha pensato bene, grazie a Dio, di partorire di notte e quindi è arrivata in un batti baleno a Rovereto, non è neanche riuscita a entrare in sala parto, ha partorito in ambulatorio. Quindi voglio dire, se invece che di notte fosse stato alle 8 di mattina, alle 7,30 quando io vado su, vi assicuro che forse avrebbe partorito per strada. Però è chiaro che non è che tutte le donne partoriscono di corsa, eh? Anche questo non l’abbiamo mai detto.

Presidente PederzolliPrego, il tono di voce, per favore.

Consigliere BazzanellaUn’altra cosa, quello che si sta facendo a Cavalese, pensate che nei documenti, mi dispiace che non c’è l’Assessore Gatti ma capirebbe che quei documenti li ho letti molto attentamente, quello di favorire la possibilità che le donne si possano fermare e i mariti negli hotel … pensate che nei documenti inviati a Roma si citava, si diceva che in alcuni casi si vedrà come reclutare le donne, me lo ricordo benissimo questo termine perché sta proprio bene, il reclutamento delle donne. Per cui insomma, li ho letti attentamente. Le stanze di accoglienza, l’Assessore mi ha garantito che sono aperte, peccato che la terza sala parto che era prevista a Rovereto e che se vi ricordate bene quando abbiamo fatto la riunione con l’Assessore Zeni in Comunità di Valle ci ha detto “A breve sarà aperta la terza sala parto”, mi risulta che è stata non aperta, inaugurata un mese fa?

Sindaco MosanerDue mesi fa.

Consigliere BazzanellaDue mesi fa?

Sindaco MosanerMarzo, fine …

Consigliere BazzanellaProvate ad andare a vedere se è funzionante. Quindi … l’altra cosa che purtroppo il tempo stringe però sarebbe da approfondire molto bene soprattutto con le Consigliere, secondo me anche con i Consiglieri perché sono sempre stata convinta che questa cosa è una cosa che va … che il confronto deve essere a due; ma le Consigliere che difendono le donne e lo hanno fatto anche in quest’aula dovrebbero, che ne so, magari porsi anche il problema. Io mi ricordo … guardate, io ve l’ho detto più di una volta, i capelli bianchi hanno incominciato presto a rompere le scatole e purtroppo, ahimè, sono ancora qui che lo faccio, che sono qui bene. Mi ricordo quando avevo 20 anni, 18, quando avevo gli zoccoloni e le gonne a fiori lunghe e quando andavo a manifestare in piazza, una delle cose sulle quali noi avevamo fatto migliaia di riflessioni, avevamo convinto i nostri compagni era quella di poter, di voler accompagnare e assistere al parto perché ritenevamo che il parto non è solo una questione delle donne ma è anche una questione del marito, okay? Allora, io vi potrei dire perché siccome sto raccogliendo una serie di testimonianze, vi potrei portare – perché probabilmente le porteremo, come dire, vi anticipo che probabilmente faremo anche questo – di padri che si sono visti partire l’elicottero e loro dietro con la macchina in coda, e la moglie è arrivata in elicottero,

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chiusa perché deve essere ferma perché questo prevede il protocollo, legata, okay? E i padri in macchina, dietro. Un padre, me lo ricordo, ha detto: “Io ho fatto dei sorpassi incredibili, io volevo vedere nascere mio figlio e non l’ho visto nascere”. Non solo uno. Un altro, e lo sappiamo perché mi pare che era anche sui giornali, ha preso la pista ciclabile per riuscire ad arrivare di corsa con la macchina.Quindi insomma, voglio dire, tanti sono i ragionamenti che stanno intorno a questa questione. Sempre tornando su quello che la Provincia autonoma di Trento ha definito reclutamento, ed io sono inorridita quando ho letto questo termine, penso che noi che avevamo, che abbiamo – spero anche in futuro – il PMA, se avessimo fatto un ragionamento complessivo …

Presidente PederzolliConsigliera, le faccio presente che ha ancora due minuti.

Consigliere BazzanellaSì. Me ne dia due e mezzo. Se avessimo fatto un ragionamento complessivo dicendo “Abbiamo un fiore all’occhiello”, perché il PMA è considerato un fiore all’occhiello, “Diamo la possibilità a chi percorre, a chi fa quel percorso di poter anche partorire qui se vuole”, perché vi assicuro che una persona che ha fatto chilometri per partorire sono stata io, sono partita una settimana prima magari ma insomma … eh. Per cui le donne scelgono anche di farsi dei percorsi lunghissimi se vogliono andare a partorire in un certo luogo; per esempio se noi avessimo fatto questo stesso ragionamento che sta facendo Cavalese favorendo alcune donne, quelle che volevano venire a partorire, essere seguite e poi poter partorire ad Arco, io credo che sarebbe stata anche un’attrattiva in più, e quindi avremmo avuto i parti di Tione che erano molto più comodi venire qui, qualche parto di … no, va beh, Valle del Chiese era più comodo andare a Trento. Va bene, okay. Chissà perché … va beh. Avremmo avuto sicuramente alcune donne del PMA, non dico mica tutte ma qualcuna ci sarebbe stata e avremmo probabilmente raggiunto i 500 parti perché non eravamo così lontani.Ultima cosa che voglio dire e questo lo dico al Sindaco perché lo abbiamo sottolineato più volte nell’assemblea, anche nell’ultima assemblea che abbiamo fatto è che è vero, stiamo raccogliendo dei sondaggi, i dati che abbiamo dato nell’ultima assemblea sono relativi perché abbiamo iniziato da poco, oggi siamo a 300 sondaggi raccolti quasi tutti ad Arco, solo un’uscita a Riva del Garda; e saremo in tutti i luoghi e quindi i dati fino adesso ovviamente sono ancora i primi dati per cui vedremo in autunno, quando decideremo di concludere, come sarà il giudizio. E quindi il giudizio che adesso c’è sul Sindaco di Riva piuttosto che sul Sindaco di Arco sono dei primissimi giudizi che voglio dire, non è che portano a niente in questo momento. Dopodiché sulle domande rispetto alla sanità lì è un po’ diverso perché lì che sia ad Arco, che sia a Riva il discorso è diverso.

Presidente PederzolliLa pregherei di concludere, Consigliera. È già fuori tempo.

Consigliere BazzanellaL’ultimissima cosa. Se i 5 Stelle, io non ricordo che abbiano fatto questo gran baccano perché erano bendati, io non sono una 5 Stelle e quindi non ho bisogno di difenderli, ma se i 5 Stelle ad Arco hanno disturbato così tanto sono stati scorretti, io credo che altri avrebbero dovuto dimostrare saggezza e convocare lo stesso i cittadini magari senza bavagli ma dimostrare che ci sono anche altri modi per convocare e sentire i cittadini e i cittadini ripeto, non sono stati sentiti e la differenza tra …

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Presidente PederzolliConsigliera, la pregherei di concludere per cortesia.

Consigliere BazzanellaSì, adesso concludo proprio. La differenza tra Cavalese e l’Alto Garda è che Cavalese si è sentito protetto da tutti gli amministratori, l’Alto Garda si è sentito abbandonato. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliera Bazzanella. Ha chiesto la parola il Consigliere Santorum. Prego Consigliere Santorum per secondo intervento. Prego, prego, prenda pure adesso, Consigliere Santorum. È a posto.

Consigliere SantorumGrazie Presidente. Bene. Prendo atto che non sono riuscito a dire “Ritorniamo sui discorsi già fatti nei ultimi due anni” perché abbiamo ripreso tutti i discorsi fatti negli ultimi due anni, tra il resto con tante inesattezze che va beh, è sorprendente che ancora si dicano certe cose, ne riprenderò solo alcune e dopo cercherò un attimino di guardare avanti. Allora, parto da Bertoldi che aveva fatto un discorso dicendo appunto che lui fa riferimento alle questioni tecniche. Cioè io faccio riferimento solo a quello, solo ai documenti della Provincia, solamente ai documenti dei servizi sanitari, solamente ai documenti del Ministero della salute e del comitato per il punto nascita. Quindi cerco di essere anch’io più nel modo per quanto mi è consentito, perché chiaramente c’è anche la parte quella diciamo più sentimentale che … cerco di essere anch’io, no? Di stare a mezza misura. Ad esempio, non so, il dato che è uscito adesso, quello di fare il sondaggio sui Sindaci, adesso ho difficoltà ad accettarlo, perché se fai un sondaggio dovresti avere un’accorpinatura, dovresti avere un determinato tipo di popolazione, tutte quelle cose, non è che puoi metterti lì e dici “ehi Maria, vieni qui, firma”, non funziona così. Ecco, su quelle cose lì anch’io non sono d’accordo. Poi vorrei dire un’altra cosa, che io non faccio più parte del comitato dal giorno dopo che abbiamo avuto l’incontro con Zeni, io mi sono dimesso anzi no, scusate, lo stesso giorno che Zeni aveva chiesto le mie dimissioni dalla presidenza del comitato, quindi parliamo di ottobre, adesso non mi ricordo più il giorno, io ho dato le mie dimissioni e non ho più messo il becco in nessuna cosa che riguarda il comitato così, cioè quello che sto dicendo sono cose e che mi sono trovato io e che mi sono studiato io, e quindi sono ancora più libero, svincolato da eventuali – come dire – condizionamenti che potevano derivarmi magari dalla presidenza del comitato, quindi io cerco di essere il più possibile lucido. Mi dispiace sentire l’intervento che ha fatto l’Assessore Gatti perché mi ha sorpreso che un Assessore della competenza che dovrebbe avere, abbia fatto un intervento simile, sono rimasto molto perplesso devo essere sincero, non me l’aspettavo primo per la durata, perché qui ha riportato appunto il fatto che ci troviamo a discutere adesso di questioni che ormai considerava passate, e questo condivido, però vorrei sottolineare che la mia Mozione è del 18 luglio 2016, quindi adesso mi avete dato la possibilità di parlare di queste cose, tanto che ho modificato anche la Mozione per andare al passo coi tempi perché è passato un anno e quindi diventa difficile discutere di queste cose. Quindi, se c’è una colpa ce l’abbiamo un po’ tutti, se abbiamo dovuto aspettare su un argomento così e venire a discuterlo. Poi c’è un altro discorso che è un po’ il discorso dei parti precipitosi, che ha detto che vanno fatti in prossimità degli ospedali. Eh, ma ci credo, ci mancherebbe, gli ospedali vengono costruiti nelle zone ad alta densità, non è che vengono costruiti fuori in campagna, è chiaro che vicino agli ospedali c’è la più alta

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concentrazione di popolazione e quindi i rischi aumentano anche da quel punto di vista lì. E questa è una sorpresa, sono rimasto basito di una dichiarazione del genere. Questo vale anche per gli asili.Il discorso dei parti in più che aveva accennato non vale per Cavalese, Cavalese dal gennaio mi sembra ad aprile che era l’ultimo dato che era stato reso disponibile ha fatto otto parti, otto parti ed è aperto, e funzionava a mezza misura, come volete voi ma è lì. Allora mi domando, la parte tecnica e la parte che riguarda la sicurezza e il rischio dov’è? Con otto parti, dov’è? Ci prendiamo in giro? Mi dovete dire se siamo qui per prenderci in giro ditelo subito e andiamo tutti a casa a berci un bicchiere di vino, facciamo festa, è uguale, non cambia nulla, no? Quindi questa è un’altra cosa che veramente mi …

Presidente PederzolliPrego, prego, per cortesia.

Consigliere SantorumDopo ci ritorno, magari. L’intervento del Sindaco. Giustamente ha detto: “Uno dei criteri che viene preso in considerazione dal Ministero per le distanze non è il tempo di percorrenza delle automobili, delle macchine o per chi per essi ma delle ambulanze”, giustamente dice “Bisogna considerare quanto ci mette un’ambulanza” quindi con la sirena accesa e magari facendo un percorso agevolato magari con le macchine come in Germania che si mettono tutte a destra appena vedono l’ambulanza, in Italia non succede mai da quel punto di vista lì, e quindi quel tempo lì è quello che viene considerato, che non è quello che poi può essere attribuito a quelli che sono i turisti e quelli che sono i pendolari normali ma quelli di percorrenza di un’ambulanza con accesi i lampeggianti e la sirena. Ecco, e qui mi voglio riagganciare al discorso che aveva fatto sempre il Sindaco riferito al fatto che tutti i dati al Ministero erano stati considerati già precedentemente nel modo corretto e così. In realtà sono stati inviati i dati in modo corretto e singolarmente per i singoli ambiti, ma il dato aggregato previsto dalla chiusura del punto nascita di Tione, quindi considerando anche la parte chiusa di Tione, la Valle del Chiese, la parte della Rendena, la parte … tutte le parti insomma che volete, ecco, quello non è mai stato considerato. Quindi i tempi di percorrenza, anche quelli delle ambulanze prese in considerazione, non delle autovetture ma delle autoambulanze partendo magari da Pieve di Bono, ecco che allora vanno al di fuori di qualsiasi criterio, qualsiasi tempo di percorrenza accettabile per una sicurezza di un trasporto. E questo va oltre anche le distanze di Cavalese, molto oltre, va oltre il quarto d’ora, i venti minuti nei trasporti di Cavalese. Quindi è quello che dico e il gioco sta lì, se noi prendiamo dei dati e diciamo che singolarmente sono stati tutti valutati, e allora giustamente il Ministero, se io fossi stato all’interno del Ministero della Salute avrei detto “No, lo chiudo”; prendendo i dati invece con il punto nascita di Arco, preso anche i dati della chiusura del punto nascite di Tione, lasciamo anche perdere quelli che ci sono in Valvestino o Limone, Tremosine che ce ne sono altrettanti anche lì, no? Ecco, con quelli solo Riva, prendendo solamente e solo Riva una volta aveva 505 parti, prendendo Tione ce ne aggiungi altri 150 e siamo già a 650, prendendo la parte del lago ce ne sono altri 78, ecco che arriviamo a 700, 780. Vuoi che se noi non facciamo anche una bella iniziativa dove diciamo che a tutte le mamme regaliamo 20 litri di latte se vengono a partorire a Riva come hanno fatto in Val di Fiemme, probabilmente noi arriveremmo anche a 800 magari; perché allora possiamo anche incentivare come hanno fatto loro perché la famosa scritta che nominava la Consigliera Bazzanella è proprio quella, incentivazione, no? Della donna al parto, usando un termine che secondo me era peggiore e quindi non lo uso perché è veramente offensivo nei confronti della donna.

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Ecco che allora appare evidente che l’unico punto nascita che non doveva essere chiuso era quello di Arco sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista della sicurezza, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della saggezza perché abbiamo la PMA della procreazione medica assistita. Solamente un demente poteva arrivare a una conclusione del genere, uno che lo fa di proposito, uno che è stato messo lì per fare le cose di proposito senza seguire quelli che sono i criteri dell’intelligenza e della tecnica e del merito. Questo è, lo hanno messo lì apposta, lo sappiamo tutti che Zeni è stato lì per fare un determinato lavoro e lo sta facendo anche bene perché devo essere sincero, andare avanti due anni a martellare sempre su delle cose che non stanno né in cielo né in terra è dura, non è facile, però lo sta facendo bene e verrà anche premiato probabilmente più avanti, non lo so, probabilmente ci saranno dei gettoni che gli danno a ogni cosa che fa e ti diamo dei gettoni, probabilmente funziona anche così. Quindi abbiamo già visto che il criterio del tempo di soccorso delle ambulanze lo abbiamo già smontato radicalmente, non sta né in cielo né in terra. Il criterio della valutazione interna, quello ci può stare.Veniamo alla pediatria h 24 che ha accennato il nostro Sindaco, siccome noi non abbiamo i documenti ufficiali ma casualmente ne ho qua uno ufficiale … va beh. Cosa dice questo documento? Questo documento ci dice che – se lo trovo, lo avevo anche sottolineato, eccolo qua – questo qui è preso quindici giorni fa a verbale, Bordon, quindi io cito quello che dice Bordon, non cito quello che dico io, come dicevo cito sempre i documenti che io riesco a reperire che fra il resto non sono neanche tutti perché non è che posso avere accesso a qualsiasi documento della Provincia; e dice: “Per rientrare negli standard di sicurezza imposti dal Ministero per i punti nascita Bordon ha aggiunto che si sta puntando più sul ruolo di anestesia rispetto a pediatria, è una scelta che dovrebbe andare incontro anche alle nuove tendenze per la revisione degli standard di sicurezza del Ministero della Sanità”. No? Quindi è chiaro che anche Bordon stesso ammette che si va incontro a una modifica dei criteri … quindi ci sta bene, quindi anche da quel punto di vista lì abbiamo visto che sono mutate queste cose. Il discorso dei 500 punti nascita è vero, ci sta benissimo, sono il primo a dire che ci vogliono i 500 punti nascita, tanto che io sono anche quasi sicuro che Cavalese non raggiungerà nei prossimi anni probabilmente i 500 punti nascita, dopo bisogna anche vedere come mantenere questo punto nascita se non raggiungerà queste 500 nascite, perché come dice il nostro Sindaco noi possiamo fare dei criteri, partire, incentivare e fare, ma poi certi standard vanno anche mantenuti. È chiaro che se negli anni poi scopriamo che anche non raggiungendo i 500 punti nascita resterà aperto Cavalese, tu dici: ma allora qua quali sono i veri criteri? Quali sono i criteri che vengono utilizzati? Sono quelli tecnici, sono quelli di sicurezza o sono quelli politici? Ecco che io torno, usando i documenti della Provincia, non le cose che dico io, ed è un mio dubbio politico, chiaramente io non sono un tecnico però coi documenti il mio dubbio politico del fatto che si sia incentivato fin dall’inizio Cavalese a scapito di Arco, ecco che comincia a prendere forma e comincia a diventare reale. Una cosa che mi fa diventare ancora più reale questa supposizione è un altro documento, sempre depositato dalla Provincia e non mi appello a Save the children che chiaramente è una ONLUS, è un’organizzazione non governativa, cioè non è il Ministero della Sanità, non è la PSS, è una ONLUS. Abbiamo appena detto precedentemente che ci dobbiamo attenere a dei dati ufficiali e poi il Sindaco mi cita una ONLUS. Va beh, la faccio anch’io la mia ONLUS? No, io faccio la mia citazione e prendiamo quella allora, a questo punto; cioè non lo so, non dobbiamo basarci su dei dibattiti che siano quelli … no, dopo per l’amor di Dio, possiamo anche prendere il MOAS nel Mediterraneo, quello che volete, non c’è problema, basta mettersi d’accordo su quali sono le regole, no? Decidiamo. Io mi sto attenendo a dei documenti che sono della Provincia e sono ufficiali. Qui ne ho uno interessante e parla di bioetica, il comitato nazionale per la bioetica, e dice che “Le disuguaglianze di un’assistenza alla

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nascita, un’emergenza nazionale”; cioè si è capito che probabilmente c’è qualcosa che dobbiamo prendere in considerazione e rivalutare. Infatti cita – ne faccio solo alcuni perché è lungo – la quasi totalità delle donne infatti risulta essere a basso rischio ma di fatto gli ospedali sono orientati all’alto rischio”. Cioè come dire, io per andare all’asilo potrei avere una Cinquecento ma compro la Ferrari che è più fico, no? Anche questo mi fa pensare, perché se noi possiamo gestire i parti a basso rischio dobbiamo investire con delle forme diverse? Cosa c’è dietro per andare a fare certi investimenti? Un altro passaggio che è forse ancora più interessante è questo, che dice “La ripresa della Corte Europea dei diritti dell’uomo che ha stabilito che il diritto al rispetto della vita privata include anche il diritto di scegliere le circostanze in cui avere il proprio parto” e questo si aggancia, “Si tratta dunque di un diritto umano quello dell’autodeterminazione previsto dall’articolo 2 della Costituzione”. Quindi stiamo parlando di una cosa che è diversa, non è solamente la sicurezza, ci sta anche la sicurezza ma c’è anche qualcos’altro. E anche su questo si dovrebbe fare una riflessione.La parte finale di questa – che poi vi dirò che cos’è – è un impegno, che impegna qualcuno a tutta una serie di …

Presidente PederzolliConsigliere, le faccio presente che ha ancora due minuti.

Consigliere SantorumSì, ce la faccio in uno. A valutare - ne prendo un pezzettino – quindi nell’impegno chiede di valutare la fattibilità della realizzazione delle case maternità sul territorio trentino nell’ambito della riorganizzazione del sistema sanitario provinciale. Quindi questa qui è una Mozione che è stata presentata, non è stata presentata da me o dalla Bazzanella ma è presentata dalla signora Violetta Plotegher su carta intestata del Pd ed è la Mozione numero 561 della Provincia Autonoma di Trento.Allora, a questo punto io non capisco più niente. Da una parte si vuole chiudere, da una parte si vuole andare in un’altra direzione, si vuole andare a destra, una parte vuole andare a sinistra, da una parte si vogliono chiudere i punti nascita, da una parte si vogliono aprire delle case … aprire che cosa? E chi le gestisce? Come? ONLUS, private, associazioni? Associazioni come? Ecco che allora anche qui mi sorge un altro dubbio tremendo, no? Ecco, allora abbiamo capito che dietro questa cosa, dietro questa Mozione, dietro la volontà di chiudere il punto nascite di Arco non c’è solamente la sicurezza e il merito, quello che volete voi, c’è una visione politica e chi era il più debole all’interno di questa visione politica ha perso, e l’Alto Garda ha perso, e se voi volete continuare a farlo perdere votare contro questa Mozione.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Santorum. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti per secondo intervento. Prego Consigliere Matteotti.

Consigliere MatteottiSì, grazie Presidente. Allora, andiamo con ordine. Mi hanno lasciato un po’ stupefatto certe accuse buttate lì ma proprio buttate lì da un Consigliere nei nostri confronti. In quell’occasione, ad Arco dove c’è stato il Consiglio Comunale o non era presente oppure vuole evidentemente travisare i fatti volutamente. Io e altri Consiglieri siamo andati al Consiglio Comunale di Arco che era un Consiglio aperto ma era così aperto che i Consiglieri degli altri Comuni non potevano parlare; quindi siamo andati lì, abbiamo esposto questo cartello che c’è scritto “Io non posso

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parlare” e siamo andati con un bavaglio. Nessuno ha interrotto il Consiglio Comunale di Arco, ci sono i testimoni, ci sono delle riprese video, per cui non so proprio di che cosa stiamo parlando, evidentemente qualcuno ha preso un abbaglio. E questa è l’ultima delle accuse che ci vengono ripetutamente riversate addosso, non ultima quella di dire cose false, è ora di finirla. Io l’ho detto anche al buon Zeni quando è andato a Storo, ci ha provato pure lui a dire che noi lo abbiamo accusato di dire dati falsi e non è vero perché noi abbiamo sempre detto che i suoi dati non sono corretti e dire che un dato non è corretto non vuol dire che un dato è falso, magari gli manca qualcosa come stranamente succedeva nei dati mandati a Roma; quelli non sono dati falsi, sono dati incompleti, è evidente che il comitato nascite nazionale non può fare delle giuste valutazioni se i dati non sono completi. Questo è. Ci si accusa, accusa noi e anche il comitato di strumentalizzazione; io posso ribaltare esattamente e specularmente l’accusa e dire che dall’altra parte c’è arroganza. Si è partiti con un’idea che è quella di chiudere il punto nascite di Arco perché così, perché tanto si può risparmiare e così è perché lo dice la Provincia, e dopo tutti zitti perché questo vorrebbe la Provincia da noi, stare tutti zitti. Mi dispiace che l’Assessore Gatti si meravigli del fatto che siamo ancor qui, lei ha detto: “Non si vuole capire la realtà della situazione”, esattamente, non si vuole capire la realtà della situazione e la realtà della situazione è che abbiamo chiuso un punto nascite mentre quello di Cavalese è ancora lì. Ci si dice che per la sicurezza ci vogliono 1.000 parti all’anno, a Cavalese ce ne sono 8.Adesso, la questione sicurezza. La stragrande maggioranza dei parti sono parti normali, è il concetto che diceva prima Santorum. Si sta complicando e alzando il livello della cosiddetta cura della sicurezza in modo secondo me un po’ strano, si rendono complicate le cose semplici. Si è fatto cenno ai cosiddetti parti precipitosi; se noi andiamo a vedere la definizione di parto precipitoso è quello che ci impiega un lasso di tempo da zero a tre ore, questo è il parto precipitoso e la percentuale di parti precipitosi sul totale è 10%, quindi il 90% degli altri parti sono normali e sono perfettamente gestibili. Allora noi stiamo complicando e chiudendo il punto nascite per il 90% delle partorienti che potrebbero tranquillamente partorire ad Arco e lo chiudiamo perché c’è un 10% che potrebbe avere dei problemi; è evidente, è già stato detto prima che i parti problematici venivano portati a Trento e a Rovereto e così è ancora, ma gli altri possono tranquillamente essere fatti ad Arco senza nessun problema. Il Sindaco Mosaner ha parlato di alcuni punti fondamentali per le deroghe tra cui il servizio h 24 di pediatria, ginecologia e per l’anestesista che era esattamente quello che abbiamo chiesto come primo punto nella Mozione del – cos’era? – del 2015.Sul discorso delle aree disagiate ci sarebbe molto da dire perché se come disagio si considera solo l’orografia allora secondo me non ci siamo, è un dato oggettivo che la percorribilità della strada da Rovereto fino a Riva è problematica in tanti periodi dell’anno, a prescindere che sia inverno, anzi, è peggio d’estate che d’inverno; prima cosa. Seconda cosa, ci dimentichiamo sempre che c’è un bacino di utenza che è quello di Storo, almeno la metà della valle tra Storo e Tione che non viene mai considerato, quelli chi sono? Figli di un minore? Non lo so. Quelli sono veramente disagiati perché devono farsi due ore di macchina per arrivare a Rovereto. Allora, sulle falsità abbiamo già detto. A questo punto … sì, dopo ci sarebbero tante amenità da ricordare tra cui le richieste di dimissioni del Zeni che peccato che la Provincia in questo giochino sia quella che dà le carte e sia quella che le gioca, per cui dire che i dati portati a Roma erano esatti non è esatto, anzi, alcune scelte fatte dal comitato a Roma secondo me sono state fuorviate perché basate su dati incompleti, questo bisogna ribadirlo sempre.A questo punto io chiedo al Consiglio di votare la Mozione come emendata dal Consigliere Santorum per dare un segnale alla Provincia, dobbiamo fargli capire che la comunità dell’Alto Garda che sono 50.000 persone solo in Alto Garda più il resto di Storo più Malcesine più Limone e mezzo lago non può fare senza di un punto nascite semplicemente per le normalità, questo è il

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concetto che dobbiamo segnalare alla Provincia e chiedere che si rivaluti l’affermazione, si rivaluti la decisione meglio, perché questa è una decisione politica fatta dalla Provincia di chiudere il punto nascite di Arco. Non si tratta di sicurezza ma si tratta di organizzazione. E quanto riferito sul discorso del punto nascite di Portogruaro, se i dirigenti si sono dimessi perché temevano carenza del personale, è evidente che il problema non è il parto o il numero di parti ma è l’organizzazione del personale, è evidente che se non si forniscono il numero adeguato di medici e di infermieri è ovvio, qualsiasi reparto va in crisi e va in crisi di sicurezza. Per cui sostanzialmente se si vuol garantire la sicurezza bisogna volerlo, è questo che deve fare la Provincia, è questo che la Provincia non ha mai fatto ad Arco, non ha mai voluto garantire la sicurezza nel senso di garantire il numero sufficiente di personale, non ha mai voluto attivare l’assistenza, l’anestesia h 24 e neanche la pediatria. Queste sono scelte ed è queste scelte che dobbiamo contestare ed è queste scelte che noi chiediamo che la Provincia cambi. Io spero ardentemente che questo Consiglio voti questa Mozione, ci sono tanti cittadini arrabbiati su questo conto che non sono del Movimento 5 Stelle o di altri Partiti, sono semplicemente cittadini che hanno bisogno di un servizio. Il servizio della sanità è di tutti e per tutti deve essere. Per cui rinnovo la richiesta a questo Consiglio di votare la Mozione. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Matteotti. Ha chiesto la parola la Consigliera Iandarino. Prego Consigliera Iandarino per secondo intervento.

Consigliere IandarinoGrazie Presidente. Allora, io vorrei subito riallacciarmi all’intervento che ha fatto la Consigliera Bazzanella, sottolineando alla Consigliera Bazzanella che io trovo perfettamente coerente sostenere la parità di genere come ho fatto in questo Consiglio, sostenere la doppia preferenza di genere e nello stesso tempo avere le riserve che ho riguardo all’intervento che ha fatto lei, non mi sembra siano due cose che siano incoerenti e lo spiegherò brevemente. Collegandomi sempre all’intervento della Consigliera Bazzanella, effettivamente è vero che ci sono, sicuramente dobbiamo considerare il fenomeno turistico, cioè è chiaro che i turisti ci sono e le donne che partoriscono turiste ci sono; c’è un problema di viabilità nella nostra zona, c’è un problema legato al fatto che noi non abbiamo dei tempi di percorrenza certi tra la nostra zona, in generale l’Alto Garda e la città di Rovereto e questo effettivamente è un grosso problema ma è un problema che non riguarda solo il punto nascite, è un problema molto molto generale, è un problema insomma che tutti noi viviamo quotidianamente. E si vive anche quando una persona ha un attacco cardiaco, si vive anche quando una persona ha altre patologie che la gravidanza e il parto proprio patologie non si possono definire tali, insomma, mentre invece altre emergenze chiaramente sì. Volevo inoltre porre l’attenzione su una questione: ci sono delle strutture che hanno chiuso e che avevano quasi 1.000 parti all’anno, io ho partorito al San Camillo a Trento e quando io mio figlio è nato, il 19 di novembre era il numero 780, vuol dire che erano nati 780 bambini; quella struttura, il San Camillo, che era praticamente una clinica privata convenzionata è stata chiusa nel 2012, quindi ci sono delle … e il San Candido è stato chiuso nel 2015, nel San Candido ricordiamoci, c’era il parto in acqua, c’erano situazioni molto … quindi quando certi numeri o quando ci sono problemi di sicurezza o quando ci sono problemi di efficienza … no, purtroppo non è un prezzo che stiamo pagando solo noi, intendo. E un altro aspetto che io volevo sottolineare è sempre il discorso della sicurezza. Tutti noi conosciamo quanti sono i casi di malasanità relativi anche ai parti che noi leggiamo sui giornali nel resto d’Italia; in Trentino noi abbiamo invece un punto Save the Children che ci fornisce questi dati e tutti noi nel nostro Comune conosciamo persone che hanno partorito a Rovereto in

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condizioni giunte al termine e i figli purtroppo hanno avuto qualche problema al momento della nascita e gli è stato detto, se fossero nati a Riva – a Riva all’epoca quando c’era – o ad Arco purtroppo avrebbero avuto grossi problemi. Quindi la sicurezza, noi dobbiamo pensare di migliorare sempre di più la sicurezza, non dobbiamo pensare che visto che ci siamo sempre arrangiati e le cose sono sempre andate bene, il 90% delle persone partorisce senza problemi, allora questi standard di sicurezza non li dobbiamo considerare, dal mio punto di vista.Poi un altro aspetto che ha sottolineato la Consigliera Bazzanella è il discorso delle PMA. Sinceramente, pur considerando un motivo di orgoglio il fatto di avere questo PMA e comunque insomma, il fatto di avere questi centri di eccellenza nel nostro territorio, non riesco a capire quale sia la correlazione tra avere un PMA e avere un punto nascite. Considerando il fatto che il PMA, cioè ci sono persone che vengono anche da fuori Provincia che seguono questi percorsi così come ci sono dei trentini che vanno a Bressanone a farsi seguire e poi sono parti gemellari il più delle volte, quindi sono parti che necessitano di una certa sicurezza, una certa attenzione, di solito anche prematuri. Un altro aspetto che volevo considerare io, prima ha citato i dati di Save the children sul discorso “il migliore è il Trentino, il peggiore è la Sicilia”. In Sicilia le donne partoriscono in clinica privata ma io ci sono entrata in quelle cliniche private, tutte eh? Anche le persone … cioè non è una questione di estrazione sociale, la donna in Sicilia partorisce nelle strutture private e queste strutture private vi assicuro che sono con standard di servizi nettamente inferiori rispetto a quelli che noi abbiamo nelle strutture pubbliche. Quindi dobbiamo anche un po’ relativizzare cioè dobbiamo collocare secondo me questi problemi nella giusta dimensione, nel senso che per fortuna noi abbiamo delle strutture di eccellenza ma ovviamente se vogliamo mantenere, dal mio punto di vista, delle strutture di eccellenza ci dobbiamo specializzare, è evidente che ci si deve specializzare in qualche settore, cioè l’ortopedia in un determinato ospedale, la neonatologia in un … ma dal mio ...

Presidente PederzolliPrego, evitiamo di interrompere, per cortesia.

Consigliere IandarinoCioè io sto facendo un ragionamento secondo quella che è anche la mia formazione perché è evidente che io non sono un medico, sono una persona laureata in economia aziendale e c’è anche una questione, se tu vuoi mantenere degli standard di sicurezza e devi anche fare i conti poi però alla fine dell’anno, è evidente che nel migliore dei mondi possibili vorremmo avere tutto ovunque, ma dobbiamo fare i conti col fatto che c’è un diritto e ogni diritto implica una responsabilità, in questo caso dal mio punto di vista noi abbiamo la responsabilità di garantire la sicurezza ma al tempo stesso anche l’efficienza, quindi non … io credo che si debba riflettere su questo aspetto. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliera Iandarino. Ha chiesto la parola il Consigliere Prada per secondo intervento. Prego Consigliere Prada.

Consigliere PradaGrazie Presidente. Io parto dalla questione marito, che come diceva la collega Bazzanella io ho avuto la fortuna di non solo seguire ma aiutare attivamente la nascita dei miei tre figli facendo anche l’operazione lì eccetera. Esatto. No, no, ma … posso immaginare cosa sia perdere quest’opportunità di poter seguire, di poter essere presente in questo momento che poi se

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riflettiamo, se la vita ha un senso, sono dei momenti e delle azioni, delle poche azioni e momenti che ci danno un senso alla vita. Perdere quest’opportunità è qualcosa di terribile. E parto da lì per dire che c’è l’aspetto umano di questa vicenda. Come si diceva, il 90% dei parti sono parti naturali e normali, chiamati normali, ossia senza problematiche relative. Noi siamo un po’ stanchi di assistere, vedere che le scelte politiche vengono nascoste dietro questa frase, scelte tecniche perché non solo nell’ambito della sanità ma altri ambiti si cerca di giustificare un determinato tipo di politica con questo scudo enorme di scelte tecniche. Perché torna sempre la questione sicurezza e qui io faccio un attimino un ragionamento cercando di riportare il discorso alla logica perché quando delle argomentazioni sfuggono alla logica, diciamo che sono delle fallacce e di fallacce ne abbiamo tantissime in questo caso; sono affermazioni che sembrano logiche ma in realtà non lo sono. Quando si dice, a partire da scelte tecniche dobbiamo arrivare a uno standard di sicurezza che dice che 1.000 parti sono sicuri ossia un reparto che fa fino a 1.000 parti è abbastanza sicuro; perché si fa questo? Cosa vuol dire? Vuol dire che un reparto fa in media tre parti al giorno, vuol dire che facendo tre parti al giorno il personale, i medici, gli infermieri, tutto il reparto è abbastanza allenato nel farlo e ci sono investimenti in personale appunto che si giustificano in questa frequenza e con questo ritmo. Allora perché fanno la deroga a 500? Che è esattamente la metà, vuol dire un parto e mezzo al giorno. Perché chi fa scelte tecniche sa bene che non esiste un numero preciso di niente, assolutamente; ci sono range, ci sono fasce di quantitativi possibili, ogni caso è un caso, questo succede in ingegneria, succede in architettura e succede anche nella sanità. Nessuno mi può dire che 999 parti all’anno corrisponde a insicurezza o 1.001 è già sicurezza totale, nessuno mi può affermare questa cosa. Si fa la deroga ai 500 semplicemente perché ovviamente ci sono dei casi specifici dove facendo un parto e mezzo di media al giorno personale con investimenti, con un reparto strutturato in un determinato modo raggiunge gli stessi standard di sicurezza di quello che ne fa 1.000, è evidente, altrimenti come diceva la Consigliera Bazzanella, dovete dire e dovete affermare che per tutto il periodo di esistenza del reparto nascite di Arco era un reparto insicuro e non è vero. Quante donne sono morte ad Arco di parto o quanti bambini? Arriviamo, arriviamo lì.Per cui qui è un esercizio di logica, questo è un esercizio di logica, se esiste una deroga è perché un reparto può essere sicuro con 500 parti. Arco fa 500 parti? No; perché non li fa? E lì si comincia a ragionare e un po’ a capire qual è lo storico di questa situazione, perché Arco ha già fatto 500 parti all’anno, nel 2012 mi pare, non ho i numeri in mano ma Arco faceva 480, 490, è arrivato a fare 500 dopodiché, subito dopo è iniziato il processo di depotenziamento del reparto. Allora, è evidente che se danno la deroga a un reparto per fare 500 parti e questo reparto fa 500 parti, ha la deroga perché è equipaggiato, perché sono stati fatti investimenti ed è considerato sicuro, è evidente che se lo depotenziamo, se lo svuotiamo, se togliamo professionisti è evidente che avremo la giustificazione per dire “No, non è più sicuro” o “ Non fa più 500 parti”. Qui c’è un’azione politica, è evidente e qualsiasi argomento che vada fuori a questa logica è fallace perché 500 parti noi qui ad Arco, e qui faccio un … a parte la possibilità di fare reclutamento che fanno da qua ad altre parti, e anche il suggerimento della … possiamo fare reclutamento magari, possiamo mettere un pediatra perché fra fare tutto questo caos e mettere un pediatra nel reparto mi sembra molto più semplice dotare un reparto di pediatria, ossia potenziare più che altro quello che fa già 500 e potenzialmente farà anche 600 parti perché? Perché possiamo? Qui abbiamo il PMA, siccome la Consigliera Iandarino ha anche sottolineato, arrivano persone di fuori Provincia per fare questo percorso, a maggior ragione possiamo “reclutare” anche questa gente, coinvolgerli e invitarli a fare nascere i bambini qua avendo un bello ed equipaggiato e moderno reparto nascite. È la cosa più logica in assoluto visto che abbiamo un PMA che vuol dire maternità assistita; tra l’altro in quel personale che in un reparto deve essere allenato, deve avere professionalità eccetera eccetera, tanti di quel personale sono che lavorano anche al PMA, ossia

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reparto nascite e PMA, sono sempre gli stessi medici, ossia è gente di altissima qualità professionale, altissime competenze che abbiamo già nel PMA e sono quelli che lavorano anche o lavoravano anche al punto nascite. È evidente che la questione qui è politica, particolarmente io non voglio lasciare la mia macchina da un meccanico che lavora poco perché non sarei sicuro, figuriamoci se si può accettare che una donna vada a far nascere un bambino in un reparto non sicuro. Il problema è che è stata costruita questa insicurezza di cui si parla ed è l’unica giustificazione che ho sentito qua, questo è stato costruito nel tempo e con azioni mirate e questo è inaccettabile, assolutamente inaccettabile. Per quello abbiamo messo il bavaglio, questa era un’azione politica, era un’azione di protesta e siccome azioni di protesta pacifica diciamo che fanno parte di quello che è il mondo della democrazia, fa parte della democrazia e questa è una sconosciuta a tanti, è ovvio che questo desta un po’ di stupore; per noi è qualcosa di assolutamente legittimo e civile poter minimamente protestare appunto in una situazione dove non potevamo esprimerci. Per cui rimango con gli interrogativi delle motivazioni obiettive, reali di queste cose. Sarà una scelta per la privatizzazione? Ma in che modo? Perché noi possiamo anche pensare che privati possano prestare servizio, tant’è che ci sono cliniche abbastanza competenti con dei costi a volte – a volte, non sempre – a volte minori anche delle strutture. Si può assolutamente pensare di lavorare in sinergia con dei privati. Per cui queste scelte qui non si capiscono assolutamente, sarà una futura privatizzazione di un determinato tipo, non si sa bene. Rimangono i dubbi, gli interrogativi: quali sono gli obiettivi? Qual è il grande progetto? È la sicurezza? La sicurezza, non sono assolutamente convinto. O adesso …

Presidente PederzolliConsigliere, avrebbe ancora due minuti.

Consigliere PradaDue minuti, no, no, ma neanche … o eravamo proprio a rischio per dieci anni, non so quanti anni che ha funzionato ma per tanti anni ha funzionato, eravamo a rischio, o queste deroghe non hanno una ragione di essere per cui ripeto i numeri, questi numeri sono indicativi, sono parametri e come parametri valgono quel che valgono, sono indicazioni che caso a caso devono essere studiate. Il nostro caso specifico di Arco, noi avevamo tutte le carte in regola per fare i 500 parti, avevamo un reparto di altissima professionalità, ripeto, associato al nostro PMA e se cerchiamo di trovare la logica della chiusura io, non la trovo assolutamente da nessuna parte, trovo in realtà una montagna di …, di proposizioni pseudologiche che non spiegano assolutamente quali sono le motivazioni obiettive di queste azioni. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Prada. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoldi per secondo intervento. Prego Consigliere Bertoldi.

Consigliere BertoldiGrazie Presidente. Mah, uscendo sul campo di Prada perché più ascolto, è più nella logica che non riesco a trovare giustificazioni a certe posizioni. Si dice che la maggior parte dei parti è normale; sì, ma lo si sa dopo che è normale, non si sa prima, quindi è la struttura che deve essere in grado di riconoscere un parto non normale e gestirlo, quindi non posso farlo … e quindi questa non la trovo una … silenzio, grazie.

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Presidente PederzolliPrego Consiglieri, prego.

Consigliere BertoldiQuesta non la trovo una giustificazione accettabile. Si è detto, il parto precipitoso è ovvio che sia nelle zone più densamente popolate, il parto precipitoso è ben definito, è quello che non arriva in ospedale, quindi vuol dire che l’ospedale sia vicino o sia lontano non conta, è ovvio che è traumaturgica, cioè vi rubo la scena.

Presidente PederzolliConsigliere Bertoldi, mi scusi. Io inviterei i colleghi Consiglieri a evitare gesti o comunque riferimenti o considerazioni mentre un Consigliere interviene. È fastidiosa questa cosa, onestamente inviterei per cortesia a esprimere il dissenso nell’intervento, non con gesti o mentre un Consigliere sta intervenendo. Prego Consigliere Bertoldi.

Consigliere BertoldiSanto Iddio, è ovvio che questi parti avvengono vicino a dove c’è più densità abitativa, proprio per questo sono indipendenti dalla vicinanza dell’ospedale, lo si ha a quattro chilometri, lo si ha a 25. Quei parti lì funzionano così.Mi stupisce anche il discorso del voler stare vicino durante il parto da parte del compagno o del marito; questa mi sembra una cosa sacro santa, ma l’attenzione maggiore deve essere sulla madre e sul nascituro, che poi io per un’emergenza non riesco ad assistere ma viva Dio, che la madre e il figlio stiano bene e che poi in elicottero li portino anche a Padova o dove c’è bisogno ma prima il focus è quello; l’esigenza e il bisogno di stare lì per carità, è sacro santo e tutto ma prima la sicurezza della mamma e del nascituro, poi se per un’emergenza viene fatto e arriva in ritardo ben venga che qualcuno lo porti velocemente dove è sicuro farlo nascere, ma ci mancherebbe altro.Si è detto che non c’è un limite naturale a 1.000 o a 500. Beh, è da quando l’uomo ha inventato i numeri che discretizziamo cose continue quindi non la trovo una gran trovata, una gran scoperta, semplicemente ci sono tonnellate di studi scientifici che dimostrano che ci sono dei raggruppamenti, delle maggiori distribuzioni di densità che poi vengono spaccate per esigenze di utilizzo ma questo lo si fa in qualsiasi settore, dagli antibiotici a qualsiasi cosa umana, è naturale che nella questione del mondo umano diamo degli intervalli. Si fa una deroga a 500 un po’ per ragioni politiche e lì sì che è la politica che forse un attimino a volte eccede troppo nel considerare alcune cose, e un po’ perché i rischi si bilanciano, una struttura grande fa meno dei rischi, la disparità e situazioni critiche li fanno aumentare; quando questo va a compensazione … non è il caso questo di Arco su Rovereto, non è il caso perché lo dimostrano i fatti. Si è detto prima “Eh, ma se ho poca sicurezza è un problema di personale” ha detto il Consigliere Matteotti, però poi ci viene a dire il Consigliere Prada che non porto la mia macchina da un meccanico che fa pochi interventi, figuriamoci da tanti meccanici che fanno pochi interventi. Quindi la sicurezza non è relazionata al numero di personale, la sicurezza è relazionata alla casistica, non è relazionata al numero di personale ma alla casistica, questo lo dice la scienza, non lo dice né Bertoldi né chiunque altro, e lo dicono i dati di studi ampi e onerosi, non è correlata al numero di personale ma alla casistica, questa mi sembra una cosa che sia evidente. Si dice “Dovete dirci se Arco era insicura”, ma viva Dio, anche qua, mettiamo le cinture di sicurezza alla macchina obbligatorie da sei anni, non è che prima qualcuno ha responsabilità se non le mettevamo, gli standard crescono, le conoscenze crescono, gli strumenti anche, andiamo verso le cose più sicure se possiamo averle, non andiamo indietro, andiamo in avanti. Si dice la

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PMA, la PMA è fatta, pensata e gli investimenti che sono e vengono fatti può renderla un centro di eccellenza a livello extra regionale nel nord Italia ma già prima quando Arco era aperto, chi veniva fecondato ad Arco non nasceva ad Arco, la maggior parte nascevano fuori. Ma sì … va beh, mi dispiace, le osservazioni puntuali sono una cosa, la statistica è un’altra, per fortuna. Si dice “i problemi vanno risolti”, sì, vanno risolti con una strategia che non può essere fissarsi sui totem o fissarsi su qualcosa perché il polverone alzato è talmente alto che copre qualsiasi cosa, i problemi si risolvono con la strategia e con le tecniche. Come ho detto prima, cerchiamo di valutare quello, di valutare un percorso se è fattibile o no. Secondo me un percorso in cui i servizi di prossimità – e lo ripeto – sono vicini al cittadino, i servizi non di prossimità e il punto nascite non è un servizio di prossimità, sono in posti dove vengono specializzati e dove si hanno i massimi livelli di sicurezza crescenti rispetto a quelli che erano dieci anni fa, crescenti rispetto al livello attuale e sempre migliori, secondo me è una strategia, è una strada percorribile e degna di essere votata. È politica? Beh, sì, anche, valutare avanti, i prossimi 30 anni è politica, ma è anche fare un’Amministrazione che prende delle ipotesi, fa delle analisi, le discute e questo probabilmente è mancato, e poi le mette in atto. Bono, detto come ho detto prima, sicuramente la parte di confronto è stata carente in alcune fasi, sulla parte di merito della scelta sinceramente non mi sento di aver trovato nelle vostre argomentazioni cose logiche, molte illogiche dico addirittura. Grazie mille.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Bertoldi. Non avendo altri Consiglieri prenotati chiudo il secondo intervento, darei la parola all’Assessore Gatti per le prime repliche. Prego Assessore Gatti.

Assessore GattiSì. Mi dispiace che il Consigliere Santorum sia rimasto basito dal mio intervento, no? Ma non solo lui, ecco, quindi insomma, tutti quelli che lo sono rimasti. Forse non sono stata chiara perché ho fatto quel commento di dire “Siamo qui a parlare dopo questi mesi”? Perché è evidente che le cose nel frattempo sono andate avanti, cioè non siamo stati fermi a quel punto in cui è iniziata questa cosa qua e sono andate avanti cercando di applicare al meglio e di lavorare al meglio nella situazione che si è venuta a creare a seguito di determinate decisioni che sono state prese per le motivazioni che abbiamo ripetuto ampiamente questa sera a partire dalla sicurezza che è stata ribadita dal Ministero, e ho visto che tutti siete documentati, ci sono i dati, ci sono le carte quindi ognuno poi le legge chiaramente secondo la propria formazione, la propria anche – come dire – interpretazione dei dati. Però quello che vi posso dire con certezza è che si è andati avanti e quella che è stata la messa in atto di un percorso nascita portato avanti dalle ostetriche che sono reperibili 24 ore su 24, raggiungibili tramite il centralino telefonico dell’ospedale, è un percorso nascita che vede partecipare tutte le donne da prima del parto, attorno al periodo del parto nei pochi giorni di degenza che solitamente vengono riservati a un parto naturale che non ha complicazioni perché le donne ritornano a casa e desiderano esse stesse ritornare a casa in tempi brevi e con un’assistenza post partum anche a domicilio, con le ostetriche che vanno a domicilio. Quindi questo era il mio – come dire – è la mia esperienza, di vedere che si è cercato di mettere in campo al meglio quello che la nuova situazione ha determinato. Quindi questo è un aspetto.Poi rispetto un po’ alla moltiplicazione dei numeri che a un certo punto è saltata fuori, teniamo anche conto che c’è stato un calo enorme delle nascite, quindi questo non è che sia un dato che ci fa piacere perché è anche un segnale di una crisi, è un segnale di quanto le donne anche facciano fatica ad arrivare a prendere quella decisione, però insomma, non è che i bambini si sono moltiplicati, anche di pochi giorni fa sono i dati che c’è un calo importante delle nascite. Quindi,

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insomma, questo è anche … comunque … Siccome …

Presidente PederzolliPrego Consiglieri, prego.

Assessore GattiSiccome il … ma insomma, non è vero. Complessivamente, siccome …

Presidente PederzolliPer cortesia, per favore.

Assessore GattiSiccome il Consigliere Santorum moltiplicava i pani e i pesci, sto dicendo che complessivamente assistiamo a una situazione di calo delle nascite, va bene? Ecco.Un altro aspetto che mi sembrava importante era anche il discorso della PMA che poi non è così, non sono gli stessi medici che fanno esattamente le stesse cose perché la PMA richiede una preparazione di un certo tipo e quindi devono anche essere degli specialisti che hanno fatto dei percorsi particolari. Quindi che si sia fatta la scelta di fare del centro provinciale di Arco il centro provinciale di eccellenza per la PMA vuol dire anche investire su dei professionisti che siano – come dire – preparati e possano seguire al meglio le donne in questo percorso peraltro molto faticoso. Inoltre non è per niente frequente che le donne che fanno il percorso di PMA ad Arco partoriscano ad Arco, proprio perché venendo da tutta la Provincia o anche da fuori Provincia poi una volta che hanno avuto la fortuna, perché vi assicuro che la percentuale è molto bassa, però avuto la fortuna di avere una gravidanza, possono andare a partorire e completare la gravidanza con il proprio ginecologo precedente e partorire nei luoghi dai quali provengono. Sto guardando … mah. Ecco, direi che comunque … mah, direi che mi fermo qua e che credo che ci sia un impegno comunque importante sulla sicurezza – aggiungo solo questo dato – di Arco c’erano anche delle cose che avrebbero sicuramente richiesto un miglioramento e forse anche questi dati che comunque avete anche voi a disposizione, forse sono stati anche una delle variabili che è intervenuta in questa chiusura. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Assessore Gatti. Prego Sindaco, a lei la parola.

Sindaco MosanerSì, solo poche cose perché sono state espresse prima e quindi … il verbale del comitato punto nascite al quale io ho partecipato è uno dei pochi che è stato fatto perché quello successivo di ottobre io non potevo essere presente. A me spiacciono perché ogni tanto i toni poi si aumentano, c’è chi si erige a paladino o meno, io non ... a me solo dispiace una cosa, anche perché poi non so a chi fosse riferita da parte del Consigliere Santorum che solo un demente poteva, cioè … va beh, cerchiamo di non … cioè, mi sembra che qualsiasi valutazione che può essere fatta rispetto a operatori che siano del comitato punto nascite provinciale, la politica o meno ma insomma, attribuire delle posizioni di, così, solo un demente poteva assumere determinate cose, mi sembra fortina. Ma a parte questa cosa qua … no, no, va beh.No, no, va beh, sì …

Presidente PederzolliPrego Consigliere, prego.

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Lo esprime però per cortesia, prima. Mi chiede il fatto personale e poi le concedo la parola, non è che decide lei che è un fatto personale e inizia a parlare. E comunque c’è sempre l’intervento del Sindaco, appena finito esprimerà il suo fatto personale.

Sindaco MosanerNo, no, ho solo ripreso dicendo “non sapendo a chi fosse riferito” però mi sembra forte come termine da usare rispetto a chicchèssia. È evidente che poi già l’Assessore Gatti ha fatto una … ha portato i dati e altre cose, cioè anche andare nel dire se per tutto il periodo dell’attività il reparto era insicuro, non era sicuro … ci sono dati, sono stati esposti che sono quelli che vengono dati e che ha portato però nel tempo a una fidelizzazione inferiore. Ma a parte questo, è evidente altrettanto che come dicevo prima la valutazione e la riformulazione, però il Consigliere Santorum poi lo ha ammesso, cioè nel momento in cui l’accordo tra lo Stato e le Regioni portasse a una modifica dei criteri che li rendessero più flessibili per le aree cosiddette montane specificando quali stesse lo sono considerate dalle Regioni e dalle Province, tenendo in considerazione delle differenziazioni dell’offerta sanitaria perché mentre quella trentina è quasi integralmente pubblica, quella veneta altrettanto, quella lombarda sappiamo che il 60% è privata. E quindi ci sono delle differenziazioni nel loro ambito.E anche la questione della neutralità di alcuni dati che lo stesso Ministero ha più volte valutato, quello della viabilità e del turismo sono due dati che sono neutri sostanzialmente e più di una volta nella discussione con le varie Regioni, con le Regioni o addirittura con l’Anci che io conosco e quella parte, il dato della viabilità e del turismo non è mai stato tenuto in considerazione oltre misura perché? Perché ci sono i dati che portano magari alcuni territori al netto di quello che vi ho detto, cioè il dato della viabilità è tenuto in considerazione laddove diventa difficoltoso per i mezzi del pronto soccorso, non per i mezzi civili; sono i dati relativi agli spostamenti all’interno delle città metropolitane cosiddette. Cioè noi diciamo che spostarci da qua a Rovereto, da qua all’ospedale, da un ospedale all’altro può averci una tempistica, un dato sapendo che il dato dovrebbe essere fatto sui mezzi di soccorso più che sulle auto civili, sapendo benissimo che quando si agisce o si entra in una città che ha le caratteristiche della città metropolitana per eccellenza che può essere Roma o Milano, può essere Bari, Palermo o Catania o quelle che sono Genova e le città metropolitane, lo spostamento da un segmento all’altro da parte delle città è quello di mezz’ora dell’autobus pubblico, non è quello della mezz’ora dell’auto privata perché con l’autobus ci metti mezz’ora, con la metropolitana ci metti venti minuti, con la macchina ci metti tre quarti d’ora. Perché così è, è come i flussi turistici, i flussi turistici che abbiamo noi sono importanti ma altrettanto lo sono su Roma, su Venezia, su Firenze e su altre città, quindi questi dati il Ministero li ha neutralizzati sostanzialmente. È per questo che diventa poi molto difficile e arduo riuscire a entrare nel dettaglio della valutazione dei dati esposti in un modo o esposti in un altro. Anch’io ho usato il termine “non può essere rappresentata su Google map la distanza”, ma è altrettanto vero che non posso prendere come considerazione che taluno fa che ci si mette sempre due ore a fare Riva – Rovereto, cioè non è, non può essere così. E abbiamo delle crisi sulla viabilità che sono legate a parecchi periodi ma incidono in modo surrettizio; peraltro non lo porto a giustificazione di niente o di nessuno, di nulla e non si può usare da parte di taluno il dato che manca la viabilità quando ha sempre contestato la viabilità dicendo che non serve, cioè tante volte le coerenze possono essere anche riconosciute, sostanzialmente. Ma a parte questo io ritengo che il percorso che è stato fatto è questo, io non dico che le opzioni siano ineludibili nella vita però ci sono momenti nei quali evidentemente dei percorsi si fanno e si sostengono e momenti nei quali facilmente una valutazione rispetto al percorso nascita che è stato messo in campo può dare i propri risultati o dà i propri risultati e darà i propri risultati.

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Questo è il quadro, anche perché le valutazioni come vi dicevo riferite al Consiglio provinciale - e guardate, non contestate in Consiglio Provinciale perché era molto attento alle questioni di Cavalese - sono quelle che vi ho detto, cioè io vi ho riferito esattamente le questioni che sono state pronunciate sulle quali evidentemente lo spazio su Arco sostanzialmente è stato negato in pieno Consiglio Provinciale e per quanto riguarda la modifica degli standard o dei criteri più flessibili si parla da allora di 12 – 18 mesi per arrivare a una modifica di quei criteri, e fino a che quei criteri non sono modificati evidentemente la situazione per nulla cambierà. Ecco, questo volevo ribadire per alcuni … ecco, perché l’ho sentito ridire. La puntualizzazione del Ministero su questo vi dicevo che è stata tassativa nel senso che su quello il comitato nazionale punto nascita non rifletterà, sarà sulla presenza attiva di 24 ore di pediatri, ginecologi e anestesisti. Punto. Questo è, tendevo sostanzialmente a ribadire queste poche cose che avevo già detto prima. Grazie Presidente.

Presidente PederzolliConsigliera, prenda il microfono per cortesia perché altrimenti rimane un fuori microfono che non ha senso.

Consigliere BazzanellaSì. Mi scusi, prima le avevo chiesto se mi sa dire qualcosa sul gruppo di lavoro della Comunità di Valle che è stato messo insieme.

Presidente PederzolliAspetti Sindaco. Prego Sindaco. Prenda il microfono, Sindaco.

Sindaco MosanerNon ho mai … non so se è stato un deliberato della Comunità di Valle che non è stato portato poi … sì.Non … non so se è stato costituito nell’ambito, non glielo so dire e … non so, la Consigliera Serafini è in Comunità di Valle? No. Non è mai stata votata una cosa del genere.

Presidente PederzolliConsigliere Santorum, lei prima aveva chiesto la parola per fatto personale. Prenda il microfono.

Consigliere SantorumSì. Solamente per specificare il …

Presidente PederzolliPrego Consigliere Santorum.

Sindaco MosanerSe la domanda è a me, non …

Presidente PederzolliConsigliera … grazie Consigliera Bazzanella, è stata data una prima risposta, poi sarà verificato in un secondo momento. Prego Consigliere Santorum.

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Consigliere SantorumSolamente per specificare il mio pensiero riferito al demente. Io ho detto “Demente, a meno che non sia demente”, no? Perché io non credo ma che sia stato messo lì per portare avanti un certo progetto. Ho fatto questa osservazione, quindi non è che gli ho dato del demente, ho detto: “O è uno o è l’altro”. Tra il resto demente vuol dire incapace di ragionare, possiamo discutere sul fatto che Zeni sia incapace di ragionare, ma questo poi glielo dico al Sindaco fuori dalla porta, certamente. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Santorum. Siamo in dichiarazioni di voto. Consiglieri che intendono prendere la parola per dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Santorum per dichiarazione di voto. Prego Consigliere Santorum.

Consigliere SantorumSolamente appunto per la dichiarazione di voto. Ho fatto un po’ un sunto di tutto quello che è stato detto, quindi anch’io ho fatto il mio ragionamento su questa cosa. Mi spiace che ancora una volta non riusciamo a capire, la mia intenzione non era quella di metterla sul tecnico, come avete capito ho cercato in tutti i modi di stare proprio sulla scelta politica, cioè sul fatto di capire se all’interno di questo Consiglio ci sia la volontà o meno di difendere il proprio territorio dal punto di vista politico, uniti, politico nel senso di tutta la comunità unita su un argomento che secondo me è cruciale, certamente è anche tecnico e anche tutto quello che volete ma io volevo il messaggio politico, poi possiamo discutere del tecnico. Cioè se il Consiglio era disposto, come dire, a lasciare aperto questo varco, questo guscio, è come quando uno chiude la porta, uno infila il piede e rimane quello spiraglio, dico “teniamolo aperto, visto che ci è stato dato dall’occasione di questa modifica dei criteri di valutazione che sembra che verranno presi in considerazione”, quindi se noi tenevamo aperta questa cosa magari si poteva un domani tornare ad avere ancora un nostro … non voglio tornare sul discorso del tecnico, appunto, non ne vale la pena in questa sede, insomma, in questo momento. Quindi io rinnovo il mio appello al Sindaco e ai rappresentanti del Consiglio Comunale, a tutti, di Maggioranza e di Opposizione, sopra, sotto, Assessori alla sanità e chi più ne ha, più ne metta, proprio nel cercare di tenere aperto questo spiraglio. Al costo anche di sospendere la seduta e trovare anche un accordo, modificare quello che volete, proprio per dare questo messaggio: “Io Sindaco di Riva del Garda non voglio chiudere questo spiraglio, voglio lasciare aperta questa porta” oppure “Decido di affondare il punto nascite di Arco”. Tutto qua. Comunque la mia dichiarazione è chiaramente a favore del mantenimento del punto nascita aperto. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Santorum. Ha chiesto la parola il Consigliere Matteotti per dichiarazione di voto. Prego Consigliere Matteotti.

Consigliere MatteottiGrazie Presidente. Perdo i pezzi – pronto? Sì – del microfono. Allora, due cose mi premono dire. Si è parlato di percorso nascite che è in atto eccetera, eccetera, eccetera; è solo di pochi giorni fa se non sbaglio, i Sindaci della Val Rendena hanno protestato pubblicamente per il fatto che il loro percorso nascite era di gran lunga indietro rispetto ai tempi, per cui anche lì ci sarebbe da dire tanto; a loro erano state promesse tante cose, evidentemente le promesse sono di là da venire, non vorrei che succedesse così anche in quello di Arco e in quello di Rovereto. Altra cosa, io sono molto perplesso di questo che si può definire una specie di terrorismo

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psicologico sul parto che nella stragrande maggioranza dei casi avviene in maniera naturale e senza complicazioni; allora, dire che siccome c’è ogni tanto una complicazione, allora tutte le donne vanno considerate come a rischio di complicazione è un’esagerazione, e su questo andrebbe fatta una discussione molto approfondita. L’ultima cosa, il Sindaco ci ha detto che i flussi turistici ci sono anche a Roma, è vero, però a Roma non c’è una strada sola; noi da Riva ad Arco, a Rovereto abbiamo una sola strada, questo è il problema. Dopo, se parliamo di viabilità, ci sarebbe da disquisire parecchio, è vero che noi abbiamo sempre espresso una posizione contraria a quel tipo di soluzione di viabilità perché non ce n’è una sola, come sempre, e solo quella della Provincia, ci sono vari modi per risolvere la mobilità. E cosa ancora più evidente, il problema non nasce dalla viabilità, nasce dal fatto di aver chiuso il punto nascite, e allora se chiudiamo il punto nascite nasce un problema di collegamento con Rovereto, se il punto nascite rimane aperto non c’è un problema di viabilità. Tornando a noi, noi evidentemente siamo a favore della Mozione e anzi, io sono a favore della Mozione e voterò in segno positivo e invito tutto il Consiglio a votare allo stesso modo. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Matteotti. Ha chiesto la parola la Consigliera Serafini per dichiarazione di voto. Prego Consigliera Serafini.

Consigliere SerafiniGrazie Presidente. Il mio voto è di astensione.

Presidente PederzolliGrazie Consigliera Serafini. Ha chiesto la parola il Consigliere Prada per dichiarazione di voto. Prego Consigliere Prada.

Consigliere PradaGrazie Presidente. Penso che questa è una delle tante opportunità che la Maggioranza di Riva perde di dimostrare che non è al servizio di politiche che vanno esattamente nel senso di togliere diritti, togliere servizi piuttosto che garantire con investimenti e professionalità tutti gli standard che avevamo già. Ossia, qui siamo in una fase di perdita, c’è una politica internazionale di smontamento di tutto il welfare e quello che mi stupisce di più è che i Partiti che si dicono di Centro Sinistra e autonomisti siano compartecipi e anzi, attori principali di questo smontamento di quelle che sono delle politiche sociali di welfare al servizio del capitale internazionale e di interessi privati che sono insomma, forze che stanno attuando in questo momento in tutta l’Europa, in tutto il mondo in realtà, in Europa in specifico, che qui abbiamo tantissimo da perdere. In questa partita, in questo gioco di perdita siete anche voi responsabili. È qualcosa da lamentarsi. Il mio voto ovviamente è a favore della Mozione, a favore della riapertura del punto nascite. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Prada. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoldi per dichiarazione di voto. Prego Consigliere Bertoldi.

Consigliere BertoldiGrazie Presidente. Beh, io ringrazio la diretta streaming, la diretta testuale su Facebook. Non c’è problema, chi parla qua non ha paura di dire quello che pensa, quindi nonostante i post un po’

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così, va beh, fa lo stesso, va benone così anzi, che si sappia quello che viene detto, non c’è nessun problema. Il gruppo PD e RBC vota contro, e vota contro tra il resto respingendo anche queste accuse per cui siamo contro il welfare, votiamo contro il welfare. Il servizio non è che viene tolto se viene ottimizzato a una distanza bassissima da dove siamo, questo significa puntare sul welfare pubblico tra il resto, ottimizzare i servizi pubblici perché la gente va dal privato quando il pubblico non funziona, non quando funziona bene e ha una distanza limitata. Quindi, noi siamo per il welfare e per aumentarlo e se anche qua c’erano buoni standard, se proponiamo standard migliori è perché aumentiamo il welfare, non perché lo diminuiamo. Quindi è esattamente una direzione uguale e contraria a quella detta prima. Grazie mille.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Bertoldi. Ha chiesto la parola la Consigliera Iandarino per dichiarazione di voto. Prego Consigliera Iandarino.

Consigliere IandarinoGrazie signor Presidente. Anch’io mi riallaccio a quanto ha affermato poc’anzi il Consigliere Bertoldi e vorrei anche collegarmi a quello che ha sottolineato, all’intervento di Prada riguardo ai servizi. Io, è passato molto tempo da quando ho partorito, però a gennaio sono stata operata, sono stata operata a Tione e ho trovato un centro di eccellenza nell’ortopedia; una mia collega tedesca con la quale sto facendo un concorso pubblico adesso che siamo in Commissione ha avuto un bruttissimo incidente stradale, è stata ricoverata alla casa di cura Regina, ripeto, casa di cura privata convenzionata con la Provincia e ha detto testuali parole: che lei in tutta la Germania – lei è di Francoforte – non avrebbe mai trovato un tipo di assistenza, una professionalità che ha trovato da noi. Quindi, io credo che il welfare e la sanità pubblica trentina siano un motivo di orgoglio per noi in maniera trasversale, non solo il discorso del punto nascite. Per questo io voto contro la Mozione e posso esprimere tranquillamente riguardo a tutto il gruppo UPT. Grazie.

Presidente PederzolliGrazie Consigliera Iandarino. Ha chiesto la parola la Consigliera Bazzanella per dichiarazione di voto. Prego Consigliera Bazzanella.

Consigliere BazzanellaGrazie Presidente. Secondo me perdiamo un’occasione. Come ha già detto il Consigliere Santorum, si poteva trovare, magari cambiando qualche parola, sì anche, ma comunque si poteva provare a lasciare una porta aperta. Questa sera avete deciso di chiudere completamente la porta, va bene, pazienza. Io ovviamente voto a favore e continuerò la mia lotta su questo argomento.Vorrei precisare alla dottoressa Gatti che è vero che c’è un calo di nascite in Trentino come c’è peraltro in tutta Italia, l’unico luogo che tiene botta a questo calo di nascite e anzi sta aumentando è proprio l’Alto Garda. Questo va detto, non basta dire “C’è un calo di nascite”. Guardi, era scritto su tutti i giornali quattro o cinque giorni fa. Quindi forse lei ci ha invitato a leggere i documenti, io le ho detto che li ho letti tutti, ho letto anche tutti i giornali su questo argomento e cerco – perlomeno spero di riuscirci – a riportare non le cose a metà. Quindi il calo di nascite è vero, c’è in tutto il Trentino, l’unico dove si tiene alta ancora un po’ la bandiera è l’Alto Garda perché c’è una presenza di stranieri piuttosto alta.È anche stato detto che non c’era più fidelizzazione all’ospedale di Arco; è vero, ma perché questo? Perché per un lunghissimo periodo quindi non pochi giorni, si è preteso che le donne partorissero in orario di ufficio, dalle 8 di mattina alle 6 del pomeriggio. Eh, sì. E siccome ci siamo appena detti tutti che le donne partoriscono quando decide il nascituro di uscire, quando

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c’è quel rapporto - lei lo ha descritto molto bene e la ringrazio – tra madre e bambino, non sempre la madre riesce a dire al bambino che deve uscire in orario d’ufficio. E questo va detto. Per cui è vero che l’ultimo anni sono calate le nascite all’ospedale di Arco, ma questo è il motivo. Allora, se diciamo che sono calate le nascite diciamo anche il motivo perché c’è un motivo. Dopodiché ripeto, l’altra cosa che mi ha lasciato un po’ così è che io apprezzo sempre le persone che sanno cambiare anche idea. Mi ricordo parole pesanti da parte del Sindaco in questo Consiglio Comunale e anche fuori proprio rispetto allo spostamento. È vero che si deve ragionare con i mezzi di soccorso ma è altrettanto vero che – e guardate, scusatemi se ve la cito però è un’altra testimonianza – un’ambulanza alcuni mesi fa ha dovuto prendere tutte le strade di campagna per riuscire ad uscire dal traffico perché altrimenti non sarebbe riuscita a raggiungere l’ospedale. In quel caso non c’era una donna in gravidanza …

Presidente PederzolliConsigliera, avrebbe ancora un minuto, per cortesia.

Consigliere BazzanellaSì, va bene. Non c’era una donna in gravidanza, c’era un signore che ha detto: “Mentre faceva queste strade di campagna e saltava perché le strade di campagna sono quelle che sono, ho proprio pensato a come farebbe una donna incinta a essere su un’ambulanza in queste condizioni”. Mi ricordo parole pesanti che sono apparse anche sui giornali, purtroppo non ho trovato adesso il … da parte del Sindaco su questa scelta proprio riprendendo la questione dello spostamento, vedo che adesso invece mi sembra più mite. Ma va benissimo, eh? Io ripeto, apprezzo le persone che sanno cambiare opinione, avrei preferito vedere il Consiglio Comunale che sappia tenere una porta aperta e sapeva cambiare opinione rispetto a un anno fa quando eravamo qui tutti e quando è stato chiuso il punto nascite di Arco. Grazie.

Presidente PederzolliQuindi il suo voto è favorevole?

Consigliere BazzanellaOvvio, sì, sì, certo, non c’è ombra di dubbio.

Presidente PederzolliGrazie Consigliera Bazzanella. Ha chiesto la parola il Consigliere Martini per dichiarazione di voto. Prego Consigliere Martini.

Consigliere MartiniGrazie Presidente. Dichiaro di astenermi al voto.

Presidente PederzolliGrazie Consigliere Martini. Ha chiesto la parola il Sindaco. Prego Sindaco.

Sindaco MosanerSì. Intanto io non nego mai le parole che dico, le ho dette tutte, sono del verbale del Consiglio Comunale, quindi … è certo che le ho dette in una fase anticipata, in una fase previa dove in quel momento invece ricordo che nelle giudicarie fu firmato un protocollo d’intesa e che qua

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evidentemente si arrivò a una firma di un protocollo d’intesa nel quale avevo invitato caldamente gli stessi colleghi che adesso invece fanno qualcosa d’altro e giustamente perché cambiano idea, lì invece erano allineati sulla firma del protocollo d’intesa. Beh, sul protocollo d’intesa quello che io so, praticamente 500.000 Euro sono stati stanziati, quelli sì, con delibera di Giunta Provinciale per il potenziamento della PMA, cioè delibera di Giunta Provinciale di fine anno e i lavori dovrebbero essere anche iniziati, ma c’è lo stanziamento proprio di mezzo milione di Euro. So che c’è un’ostetrica 24 ore su 24 anche con servizio di reperibilità anche presso il pronto soccorso; non le so dire se c’è il medico in più, non lo so dire perché comunque mi interessa se c’è il medico in più presso il pronto soccorso. Ma questi due punti sono stati praticamente sostenuti, ce n’erano anche taluni altri perché proprio un medico in più era funzionale alla stazione turistica anche. Ma il mio voto non è un voto che è condito da una serie di considerazioni più ampie, più generali che ho sentito dire, e ci tengo a ribadirlo in questo Consiglio anche se qualche Consigliere anche della Maggioranza ha sostenuto, si sa che io non mai ho condotto le mani a nessuno, sostanzialmente, piena libertà di voto. Ma nella Provincia – in questo modo poi guida autonomista – ma che fonda sul principio di autonomia il proprio radicamento e che ha una svariata serie di competenze che sono importanti, le declina in modo particolare nel welfare e le declina in modo particolare nel sostengo del sistema e dei sistemi che sono collegati all’assistenza e alla sanità che ne fanno una delle Province più importanti. Non siamo più in grado sostanzialmente di far capire le istituzioni autonomistiche se noi andiamo a dire che il livello del welfare nella nostra Provincia con queste piccole azioni, con queste anche azioni pur importanti ma con queste azioni va scemando. Abbiamo dei riconoscimenti che sono incredibili e purtroppo non riusciamo più a dare un’idea di cosa vuol dire essere in una Provincia autonoma, in una Regione autonoma e dove facciamo valere alcuni principi e riusciamo in tradurli anche in norme. Perché questo vuol dire che tre giorni fa, negli ultimi venti giorni sono stati siglati due accordi importantissimi, dalla Malgara a ieri in Val di Fiemme, l’intervento dell’azienda Sharp che si mette, la Ducati alla meccatronica, la ricerca che una delle Province, nemmeno l’Alto Adige ha un livello di ricerca così elevato come quello della Provincia autonoma di Trento. Quindi fare di un caso come questo che ha la sua importanza, che giustamente trova non che favorevoli o contrari, non mi piace perché neanche a me è piaciuta come pagina e l’ho declinata come “non mi è piaciuta come pagina”, sostanzialmente, ma dopo so che anche riprendere alcuni fili, a prendere alcuni ragionamenti, arrivare alla riapertura si rischia di fare peggio di quello che si fa e magari come è successo a Portogruaro dove io ho detto esattamente cosa è successo. Ma è nel riconoscimento e nel cercare di dover sostenere i principi che reggono fondamentalmente la nostra Provincia autonoma che non appartengono a nessuno di noi perché sono un principio di tutti, perché la Provincia autonoma è un valore di tutti i nostri cittadini e negare che quello che qua c’è e viene dato non c’è oppure viene profondamente svilito oppure non, ho sentito alcune parole di negazione addirittura, mi sembra che si possa fare di tutto ma non faremmo un servizio non a noi stessi, non faremmo un grave servizio secondo me ai principi e alla Regione che ci tengo ancora molto che ci sia la Regione autonoma e alle due Provincie autonome. È con questa motivazione che vado a sostenere un no alla Mozione. Un no condito da tanti dispiaceri, dai dispiaceri che ho sostenuto anticipatamente, che li avevo detti in tempi non sospetti e che ho sempre ribadito, sui quali non mi sono nascosto. È evidente che però a un certo momento il filo del ragionamento, i fili delle discussioni, i fili dei dibattiti ti portano ad alcune considerazioni. Grazie Presidente.

Presidente PederzolliGrazie Sindaco. Voglio fare anch’io la mia personale dichiarazione di voto esprimendomi verso

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una contrarietà all’approvazione della Mozione per un motivo, ritengo che non sia solo il discorso punto nascite, il mio obiettivo e la mia speranza è che si vada nella direzione come è stato fatto per esempio con il servizio di cardiologia che era presente solo in due giornate con orari limitati, è stato implementato su volontà proprio anche degli stessi medici. Credo che la zona dell’Alto Garda abbia l’esigenza di un servizio di Pronto Soccorso che sia il più efficiente possibile e immaginabile perché da lì passano veramente una molteplicità di casi e questo non vuol dire che il punto nascite sia meno rispetto agli altri casi, certo che come è stato detto anche questa sera da diversi Consiglieri, se si va verso un’indicazione di miglioramento e di sicurezza del servizio anche concentrando in una zona dove può esserci una problematicità di movimento ma credetemi, i mezzi di soccorso incontrano un decimo delle problematicità che incontra una vettura nel transitare sulla mobilità verso la Vallagarina. Lo posso dire perché lo vivo anche personalmente professionalmente, quindi non vedo questa grandissima preoccupazione in una mobilità verso un servizio che mi auguro vada sempre verso una migliore efficienza. E queste sono le motivazioni che portano al mio voto contrario.Chiedo quindi agli scrutatori la verifica dei presenti. Mi confermate 17? Grazie. Quindi per il verbale registro le astensioni dei Consiglieri Serafini e Martini, quindi i votanti sono 15.

Constatato che nessun altro Consigliere prende la parola, il Presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la mozione.

^^^ Consiglieri presenti in aula al momento del voto n. 17. ^^^

A seguito di votazione palesemente espressa per alzata di mano, ed il cui esito è proclamato dal Presidente con l’assistenza degli scrutatori, e che ha conseguito il seguente risultato:

- Consiglieri/e presenti ai fini del numero legale : n. 17- Consiglieri/e astenuti : n. 2 (Martini, Serafini)- Consiglieri/e presenti ai fini della votazione : n. 15

- voti favorevoli n. 4 (Bazzanella, Matteotti, Prada, Santorum) contrari n. 11 (Sindaco, Accorsi, Benamati, Bertoldi, Betta, Caproni, Gatti, Giuliani,

Iandarino, Pederzolli, Zanoni Alessio)

IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGELA MOZIONE

Presidente PederzolliSono le 22:54, dichiaro chiusa la seduta. Grazie Consiglieri e buona notte a tutti.

^^^^^^^^^^Sono le ore 22.54. La seduta è chiusa.

^^^^^^^^^^

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALEf.to Mauro Pederzolli f.to Lorenza Moresco

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Il Segretario Generale del Comune di Riva del Garda

c e r t i f i c a

che il presente verbale è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 108 dd. 25.07.2017 senza rettifiche.

IL SEGRETARIO GENERALE f.to dott.ssa Lorenza Moresco

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