31
Federazione ISTITUITA AI SENSI DELLE LEGGI: Nazionale 4.8.1965 N. 1103 E 31.1.1983 Collegi C.F. 01682270580 Professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica 00183 Roma Via Magna Grecia, 30/A Tel. 0677590560 Fax 0662276492 Web: www.tsrm.org Email: [email protected] PEC: [email protected] Prot. N. 1596/2015 Roma, 15 marzo 2015 Verbale N. 2/CN Oggetto: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03-2015 -Roma. Il Consiglio Nazionale della scrivente Federazione, si è riunito - in prima convocazione, - presso il Centro Congressi Cavour, sito in Via Cavour n. 50 alle ore 14 del g. 13 marzo 2015. L’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Nazionale è fissato come segue: venerdì 13 marzo 2015 ore 14.00/17.45 Verifica poteri; Delibera del Consiglio nazionale in merito alla possibilità di partecipazione ai lavori dello stesso dei componenti i consigli direttivi dei collegi provinciali, dei consulenti ed esperti della Federazione in qualità di auditori; Approvazione verbale lavori del Consiglio Nazionale dei gg. 24.25 ottobre 2014 e del CN straordinario del g. 17 gennaio 2015; Costituzione commissione elettorale; Relazione del Collegio Revisori dei Conti; Bilancio consuntivo 2014: Tesoriere Fausto Facchini. Dibattito. Approvazione. ore 18,00 - apertura seggio elettorale ore 19,00 - chiusura seggio elettorale sabato 14 marzo 2015 ore 9.00/15.45 Ore 9.00-13.00 Relazione consuntiva del Presidente Dibattito Ore 13.00-14.00 Pausa. Ore 14.00-15,45 Continuazione dibattito ore 16.00 - apertura seggio elettorale ore 19.00 - chiusura seggio elettorale domenica 15 marzo 2015: ore 9.00 - apertura seggio elettorale ore 11.00 - chiusura seggio elettorale

Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: [email protected] PEC: [email protected] ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

Federazione ISTITUITA AI SENSI DELLE LEGGI:

Nazionale 4.8.1965 N. 1103 E 31.1.1983 Collegi C.F. 01682270580 Professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica

00183 Roma – Via Magna Grecia, 30/A

Tel. 0677590560 – Fax 0662276492

Web: www.tsrm.org

Email: [email protected] PEC: [email protected]

Prot. N. 1596/2015 Roma, 15 marzo 2015

Verbale N. 2/CN

Oggetto: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03-2015 -Roma.

Il Consiglio Nazionale della scrivente Federazione, si è riunito - in prima convocazione, - presso il

Centro Congressi Cavour, sito in Via Cavour n. 50 alle ore 14 del g. 13 marzo 2015.

L’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Nazionale è fissato come segue:

venerdì 13 marzo 2015 – ore 14.00/17.45

Verifica poteri;

Delibera del Consiglio nazionale in merito alla possibilità di partecipazione ai

lavori dello stesso dei componenti i consigli direttivi dei collegi provinciali, dei

consulenti ed esperti della Federazione in qualità di auditori;

Approvazione verbale lavori del Consiglio Nazionale dei gg. 24.25 ottobre 2014

e del CN straordinario del g. 17 gennaio 2015;

Costituzione commissione elettorale;

Relazione del Collegio Revisori dei Conti;

Bilancio consuntivo 2014: Tesoriere Fausto Facchini.

Dibattito.

Approvazione.

ore 18,00 - apertura seggio elettorale

ore 19,00 - chiusura seggio elettorale

sabato 14 marzo 2015 – ore 9.00/15.45

Ore 9.00-13.00

Relazione consuntiva del Presidente

Dibattito

Ore 13.00-14.00 Pausa.

Ore 14.00-15,45

Continuazione dibattito

ore 16.00 - apertura seggio elettorale

ore 19.00 - chiusura seggio elettorale

domenica 15 marzo 2015:

ore 9.00 - apertura seggio elettorale

ore 11.00 - chiusura seggio elettorale

Page 2: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

2

scrutinio schede per elezione Comitato Centrale e Collegio Revisori dei

Conti.

proclamazione degli eletti.

Verifica poteri

La verifica dei poteri vede presenti ai lavori n. 50 presidenti su 66 in quanto il collegio di Reggio

Calabria è commissariato, di cui 3 per delega. Delibera del Consiglio nazionale in merito alla

possibilità di partecipazione ai lavori dello stesso dei componenti i consigli direttivi dei collegi

provinciali, dei consulenti ed esperti della Federazione in qualità di auditori;

Il Segretario Brancato chiede quindi alla assemblea di esprimersi in merito alla possibilità di

partecipazione ai lavori da parte dei componenti i consigli direttivi dei collegi provinciali, dei

consulenti e degli esperti della Federazione in qualità di auditori.

L’assemblea si esprime all’unanimità in senso favorevole alla richiesta.

Approvazione verbale lavori del Consiglio Nazionale dei gg. 24.25 ottobre 2014 e del CN

straordinario del g. 17 gennaio 2015. Il Segretario ricorda ai presenti che i verbali sono stati inviati insieme alla convocazione per

consentire ai Presidenti di effettuare le proprie osservazioni al testo.

Chiede pertanto ai presenti di esprimersi.

Il verbale del 24-25 ottobre 2014 è approvato con la astensione, di Elena Mazzone, presidente del

collegio di Vercelli.

Sul verbale del 17 gennaio 2015, il presidente del collegio di Salerno interviene per ricordare di

avere scritto una mail in cui chiedeva se sia stato giusto approvare la mozione conclusiva dei lavori

attraverso la posta elettronica certificata e ne dà lettura. Leggi la mail

Prima dell’approvazione del verbale vorrebbe una risposta. Il Segretario fa presente che la risposta è

stata fornita dal presidente a tutti i collegi provinciali. Leggi la risposta.

Prende la parola il presidente Beux precisando che la nota inviata al CN lo scorso 9 marzo fa

riferimento a tutti i contributi pervenuti a seguito dell’invio della mozione conclusiva. In particolare

nella prima parte si fa riferimento al metodo: dato che eravamo al di là del previsto orario di

chiusura, che alcuni presidenti avevano già abbandonato la sala e soprattutto che i documenti

appena presentati e sui quali il CN si stava esprimendo erano condivisi nei contenuti, quindi

approvati, abbiamo proposto ai presenti di procedere in modo tale da poterli rileggere con calma nei

giorni successivi offrendo a tutti la possibilità di intervenire con suggerimenti di forma che

rendessero massima l’efficacia comunicativa della versione finale dei documenti (termini o

formulazione delle frasi). Nessuno dei presenti ha obiettato, pertanto abbiamo proceduto con

l’invio. Le numerose risposte arrivate hanno reso evidente l’esigenza di strutturare meglio i

momenti di confronto che se da una parte offrono a tutti la possibilità di intervenire e condividere il

proprio pensiero dall’altra rendono più difficile la definizione rapida di una sintesi condivisa.

Questo è il ritorno che è stato dato al CN che poi non è nient’altro che la descrizione di quello che è

successo nel tardo pomeriggio del 17 di gennaio a Roma, quando c’è stata una proposta da parte

della presidenza a procedere in tal senso e le persone che erano presenti hanno assentito a che si

procedesse in questo modo. Dal momento che Pasquale De Rosa non ha nulla da aggiungere il

segretario pone a votazione il verbale del CNS del 17 gennaio. 2015. Il verbale è approvato a

maggioranza con il voto contrario dei presidenti dei collegi di Salerno e l’astensione di Vercelli e

Verona.

Page 3: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

3

Costituzione commissione elettorale.

Appurata l’età anagrafica dei colleghi che si sono candidati a svolgere la funzione di scrutatori (i

più anziani di età presenti in aula) e di segretario della commissione elettorale (il più giovane di età

presente in aula), così come stabilito dalle norme vigenti, la commissione elettorale risulta

composta dal presidente uscente della Federazione, Alessandro Beux, dai sigg.ri Giulio Sapienza e

Silvana Mondino, in quanto anagraficamente i più anziani di età tra i presenti, scrutatori, e Davide

Cavedagna, in quanto anagraficamente più giovane, segretario della commissione stessa.

Relazione del Collegio Revisori dei Conti. Leggi

Bilancio consuntivo 2014

Il segretario dà qui la parola al Tesoriere Fausto Facchini per il punto relativo al Bilancio

consuntivo 2014.

Cercherà di essere breve per non tediare i presenti quindi inizia con l’esposizione del Bilancio

Consuntivo 2014 e gli allegati documenti che sono stati inviati insieme alla convocazione a tutti i

presidenti. Leggi la relazione.

Il Segretario ringrazia a nome del CC il Tesoriere e apre il dibattito.

Si iscrive a parlare il presidente del collegio di Bologna, Massimo Romanelli.

Vuole alcuni chiarimenti in merito al bilancio. Ritiene necessario che il tesoriere dichiari il dettaglio

del percepito dal CC e dai consulenti – se ci sono –non essendo possibile desumerlo attraverso una

macro voce.

Angelo Di Matteo, presidente del collegio dell’Abruzzo. Vuole fare una proposta in merito alla

voce partite di giro. Siccome la federazione riporta anche i fondi che poi vanno rigirati ai collegi,

che corrispondono ai due terzi delle partite di giro, chiede che vengano registrati solo i fondi di

competenza della federazione che restano effettivamente in bilancio. Questo per evitare di gonfiare

inutilmente il bilancio.

Pasquale De Rosa, Presidente collegio di Salerno. All’atto dell’approvazione del preventivo

aveva fatto una proposta sulle progettualità e le varie commissioni che il Tesoriere aveva rimandato

all’approvazione del bilancio consuntivo. In questa sua proposta chiedeva di valutare se l’attività e

gli obiettivi erano stati raggiunti per poi riposizionare il consuntivo. Chiede quindi una risposta in

merito alle progettualità (€ 20000,00) con riferimento a codice deontologico (€ 6000,00)

radioprotezione (€ 8000,00), etc.

Diego Catania, Presidente del collegio di Milano.

Non conoscendo i meccanismi che stanno dietro a certe dinamiche amministrative, essendo di

fresca nomina pone due domande. Con la prima vuole sapere se corrisponde al vero che il CC ha

elargito compensi a consulenti non fatturati e rendicontati. La seconda riguarda l’anticipo dell’80%

che i collegi ricevono in acconto sulle quote incassate attraverso i MAV, presume che dietro questa

operazione ci sia una finanziaria e chiede di sapere il tasso di interesse che viene richiesto e pagato.

Prende la parola il Tesoriere, Fausto Facchini, per rispondere alle domande effettuate.

Rispetto a quanto chiesto dai colleghi di Bologna e Salerno, dopo aver riletto il verbale, torna a dire

che le progettualità sono state pubblicate nel sito nazionale. Se invece si chiede di inviare al CN

tutta la mole dei partitari, si può fare dopo averne verificato le modalità. Per quanto riguarda il

dettaglio delle macro voci, è stato stabilito nei precedenti CN che i fondi destinati ad una

Page 4: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

4

progettualità, non utilizzati, confluissero nelle voci dei progetti attivi. Nella prima pagina sono

riportati i fondi destinati al CC, poi ci sono quelli che vanno ai revisori dei conti, con i vari

contributi, i fondi individuati per i collaboratori. La Federazione ha avuto tre collaboratori fissi che

sono i colleghi Morabito, Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento ufficiale con tanto di

mod. CUD. Ci sono poi delle progettualità portate avanti da 25 persone di cui alcune hanno avuto

un riconoscimento a fine anno – una tantum – sotto forma di dotazione tecnologica. Inoltre rassicura

il dott. Catania che non ci sono pagamenti non fatturati e non rendicontati nel bilancio della

Federazione, tuttavia, se il presidente di Milano ritiene che vengano effettuate operazioni scorrette

lo invita ad effettuare le dovute denunce agli organi competenti. Inoltre sottolinea che non è stato

modificato nulla rispetto agli anni precedenti e che tutto è rendicontato mensilmente in modo

chiaro.

Sulle anticipazioni dell’80% delle somme ai collegi aggiunge anche che l’80% è chiesto ad

Equitalia, e poiché è una anticipazione sulle somme che la stessa riscuoterà di lì a breve dagli iscritti

(600.000,00 euro dagli aderenti e 300.00,00 dai non aderenti) versa tale quota alla Federazione

gratuitamente. Pertanto dietro all’operazione non c’è nessuna finanziaria, poiché le somme vengono

anticipate da Equitalia per l’elevata affidabilità della Federazione in termini di solvenza a tasso

zero. Infine visto che il CC si trova nella fase elettorale di rinnovo, si sente in dovere di ribadire in

qualità di responsabile nazionale della Tesoreria, che non esiste e non c’è nessuna voce nel bilancio

della Federazione che sia uscita “in nero” e si rende disponibile a verificarlo in tutte le sedi

competenti; oltretutto con queste affermazioni “gratuite” si mette in discussione la veridicità e la

correttezza della relazione del collegio revisori dei conti.

Riprende la parola il presidente del collegio di Bologna, Massimo Romanelli. Precisando di non

volere che gli vengano attribuite parole che non ha detto, ritiene, senza voler fare nessuna critica,

che sia lecito sapere su una macro voce pari a X euro, quanto percepisce il CC nella figura dei suoi

componenti e i consulenti. Non vuole mettere in dubbio l’operato del tesoriere, ma avendo fatto

riferimento al 730, alle persone (consulenti) che hanno percepito degli emolumenti, senza nessun

tono polemico, senza mala fede, chiede di sapere quanto hanno percepito queste persone.

Il segretario dà la parola al presidente del collegio dei revisori dei conti, Siro Giampaolo

Manetti.

Intende rafforzare quanto detto dal tesoriere Facchini perché, insieme agli altri due colleghi, ha

sempre fatto il proprio dovere e se c’è stato qualche problema ha cercato di chiedere spiegazioni.

Sono tre mandati che fa come presidente dei revisori e non ci sono mai stati problemi di quel

genere. Infatti ogni atto contabile viene controllato e verificato prima di essere firmato, consapevole

del fatto che la responsabilità penale è del presidente del collegio revisori dei conti, e risulta

difficile pensare a 59 anni di aver voglia di andare in galera per atti che non sono in regola e questo

vale anche per i colleghi.

Prende la parola il presidente Alessandro Beux evidenziando che trova gravissima l’osservazione

che è stata fatta dal Presidente di Milano. Il fatto che qualcuno insinui che si prendano compensi

non fatturati e rendicontati è di una enorme gravità. Per precisione sottolinea di prendere una

indennità assoggettata alla contribuzione della gestione separata dell’INPS, per la quale la

federazione rilascia un regolare CUD che tutti gli anni presenta per il 730. Ribadisce che trova

gravissimo che qualcuno insinui che si percepiscano fondi in nero. Ci sono organismi competenti

per segnalare questi inconvenienti, sono quelli a cui bisogna rivolgersi. Non è certamente la strada

della calunnia e della diffamazione che inquina un CN che deve andare verso l’alto e non deve

essere portato dentro il peggior letame.

Page 5: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

5

Il tesoriere Fausto Facchini riprende la parola per ribadire che nel bilancio previsionale del 2014

tutte le voci delle progettualità erano descritte e potevano essere modificate, tuttavia ritiene di

ricordare ancora una volta che il CC e la Tesoreria hanno lavorato nel rispetto di un bilancio votato

dal CN. Riguardo ai tre collaboratori fissi basta andare a vedere i loro impegni per risalire alla

spesa. Se si ritenesse che ci sia ancora qualcosa di illegale invita ancora una volta ad inviare la

denuncia alla Procura della Repubblica. Trattandosi di una insinuazione vergognosa, dichiara sotto

la propria responsabilità che non vi è nulla che è stato o che venga erogato in nero.

Paolo Giarolo, presidente del collegio di Verona. E’ dispiaciuto perché ha sempre cercato di

essere coerente con ciò che dice, proprio per questa coerenza pensava che questo bilancio sarebbe

stato un po’ diverso non tanto nei contenuti ma perché, in base a una richiesta effettuata un po’ di

tempo fa, non ha dato indicazione degli obiettivi raggiunti. Chiede quindi ancora se è possibile

avere un bilancio consuntivo che, come ha rilevato il collega Facchini, già dal preventivo 2015,

(compattato come richiesto da alcuni componenti del CN) fornisca quei chiarimenti. Vuole chiedere

inoltre cosa è “la formazione ei pass” per un totale di 18.000,00 euro. Vuole capire inoltre qual è la

differenza tra i rimborsi ai consulenti, consulenti specifici, collaboratori e referenti organizzativi e a

chi è riferito. Il collegio di Verona ha elaborato un progetto di risparmio sulle voci di spesa del

bilancio della federazione dopo attenta valutazione dei consiglieri del nostro collegio e del tesoriere

Girlanda, questo progetto di risparmio è stato quantificato tra i 180.000,00 e i 200.000,00 euro.

Questo risparmio potrebbe essere impiegato a loro modo di vedere, o con la riduzione, o con la

rinegoziazione della quota del mutuo stipulato per l’acquisto della sede istituzionale, oppure

aumentando il contributo destinato al congresso nazionale per abbattere le quote di iscrizione dei

TTSSRM, o anche con un coinvolgimento economico delle associazioni scientifiche presenti sul

territorio nazionale per la realizzazione dei progetti scientifici, rivolti soprattutto alla base della

professione. Invita i colleghi favorevoli a questa iniziativa a presentare altre proposte. Ribadisce, in

conclusione, l’invito a rivedere la stesura del bilancio in modo da poter confrontare in maniera

immediata le stesse voci presenti e i dettagli con gli importi inseriti negli anni precedenti per avere

una idea precisa di quello che può essere il risparmio o l’aumento delle varie voci di spesa, tanto più

che le voci di spesa sono quasi tutte uguali. Ciò per aumentare la trasparenza di queste voci e per

avere una indicazione dettagliata di progetti politici economici da raggiungere su indicazione del

CN e con quali strumenti raggiungerli. Volendo aprire ancora di più mettendo anche una finestra

per tutte le proposte che arriveranno dagli iscritti e che dopo una analisi preventiva dei componenti

del CN da approvarsi in assemblea riunita.

Il Segretario interviene per precisare che siccome le proposte effettuate erano già state presentate,

sono state prese sì in considerazione, ma sarà il nuovo CC a valutarle e quindi eventualmente a

modificare l’impostazione del bilancio. E’ un’operazione che va effettuata sul preventivo e non sul

consuntivo. Invita il collega Giarolo a lasciare la sua proposta in segreteria, se non l’ha già fatto.

Pasquale De Rosa, presidente del collegio di Salerno. Probabilmente il suo intervento è stato

frainteso nella foga della discussione. Ad ottobre disse che sulle progettualità e sulle attività che

venivano affidate alle commissioni sarebbe stato opportuno avere delle relazioni di attività e il

presidente successivamente gli diede anche ragione assicurando che sarebbe stato fatto. Siccome

non ha avuto riscontro, ripropone la domanda e cioè vorrebbe sapere se gli obiettivi sono stati

raggiunti perché non ha visto le relazioni che il presidente condivideva si dovessero presentare.

Visto che le commissioni sono state anche implementate, significa che si sono raggiunti tutti gli

obiettivi. Citava il codice deontologico per sapere se l’attività è stata conclusa e cosa ha portato.

Rifacendosi a Romanelli crede che sia legittimo che i componenti percepiscano dei compensi. Lui

per andare al collegio tutti i martedì e i venerdì ha percepito 1.187,00 euro. Ritiene che possa essere

pubblicato sul sito che il presidente di Salerno ha preso una certa cifra, il presidente nazionale ne ha

Page 6: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

6

presa un’altra, è assolutamente legittimo, le valutazioni o le eventuali verifiche vanno fatte dopo e

nelle sedi opportune.

Il vicepresidente ricorda che in sede plenaria è stato deciso che in ordine al problema trasparenza –

ANAC- e ai dati da inserire nel sito non dovessero essere pubblicate le notizie relative agli

emolumenti dei presidenti. Se si cambia idea si pubblicano tutti perché la procedura ANAC si

riferisce a tutti.

Pasquale De Rosa precisa che si tratta solo di dirlo nella sede del consiglio nazionale fermo

restando che lui si adeguerebbe a pubblicare anche il suo compenso. Precisa che in ogni caso la

richiesta di Romanelli gli sembra legittima. Si tratta di dare informazioni al CN, poi le verifiche e le

valutazioni verranno fatte successivamente.

Fausto Facchini. Ogni componente del CC ha fatto una relazione delle cose fatte su precisa

richiesta del presidente. Invita ad aprire la prima pagina del sito nazionale per verificare l’attività

svolta dal CC. Se volete sapere specificatamente che tipo di attività e su quale progettualità hanno

lavorato, chiaramente raggiungendo l’obiettivo, lo vedete dal sito. In un CN precedente il presidente

Torrisi chiese di pubblicare il 730. Il Tesoriere fa presente che nel suo 730 è inserita anche la

moglie e pertanto non trova corretto esibirlo e non è nemmeno obbligatorio. Come è stato deciso nei

consigli nazionali e nei comitati centrali precedenti, i componenti del CC percepiscono un importo

base legato alla responsabilità e quindi alla carica, e un importo legato alla progettualità. Poi negli

ultimi tre anni si sono individuati tre collaboratori cioè le persone di cui ha parlato prima. Non dirà

gli importi che sono stati votati dal CN e che non sono stati sforati. Se il CN ritiene che quanto

corrisposto in termini di partecipazione e di progettualità, che è legale, debba essere ufficializzato, il

nuovo CC nel prossimo previsionale lo farà. Ricorda di avere effettuato una relazione che il

ministero ha chiesto anche ai collegi, però se il CN ritiene di cambiare le regole bisogna trovare il

modo per farlo tenendo conto di una quota base e della progettualità. Questo è quanto è stato

consigliato dal commercialista. Se invece viene chiesto il 730 la risposta è no perché non c’è

quest’obbligo. Quindi ribadisce che nel primo foglio del bilancio ci sono i compensi del CC in

relazione ai quali esistono le relazioni sulle attività svolte e poi ci sono una serie di altre

competenze che ognuno ha seguito e in base a queste competenze c’è stato un riconoscimento con il

capitolo individuato per le progettualità.

Gilberto Contrini, presidente del collegio di Brescia. Non sa se riuscirà a riassumere bene quello

che è stato discusso fino ad adesso. Romanelli ha fatto una domanda ben precisa per due volte però

non ha avuto la risposta, almeno questo è quello che ha percepito lui. Facchini ha detto giustamente

che per un certo numero di consulenti sono stati stanziati tot soldi, però quello che si cerca di capire,

premesso che non deve essere pubblicato nella sezione “trasparenza”, è quello che ha percepito il

consulente tizio e il consulente caio. Se viene chiesto è perché non viene desunto dal bilancio anche

se ci sarà senz’altro scritto. Si permette poi di ricollegarsi a quanto detto dal presidente Beux perché

a suo parere si sta strumentalizzando le loro richieste facendole passare come se venissero effettuate

per mettere in dubbio la serietà del CC, mentre non è questo il fine. L’intenzione, anche quella di

Diego Catania, non era certamente questa, ma quella di avere più chiarezza e semplicità nel

trasportare al CN le informazioni.

Il Tesoriere vuole precisare che tra i consulenti ci sono anche i proff. Tavani e Zanchetti per i quali

sono stati stanziati 10000,00 euro e relativi oneri riflessi, l’avv. Piccioli, la ditta che effettua le

pulizie è un altro consulente come Datakey. Sono state effettuate anche le gare per assegnare

l’incarico. Per quanto riguarda il CC ripete, al primo punto c’è riportata l’indennità corrisposta ai

componenti per l’attività istituzionale pari a 74.717,00 lordi annui da dividere per sette, poi

Page 7: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

7

nell’ultima voce degli organi della federazione c’è invece un capitolo riferito alle progettualità pari

a 20.000,00 riferita al 2014. Si vuole sapere quanto prendono i vari componenti. Il CC ha stabilito

degli importi in base alla responsabilità che vengono corrisposti in modo ufficiale e altri che

vengono corrisposti in base alle progettualità, sempre in modo ufficiale. Se si vogliono conoscere

gli importi di ciascuno, che si chiedano al prossimo CC per evidenziarli nel successivo bilancio

previsionale. Lui non poteva che predisporre un consuntivo sulla base del preventivo già approvato

regolandosi in base alla prassi adottata nel tempo dalla Federazione. E’ stato fatto così anche

quando c’erano altri componenti nel CC. Poi se il problema è se si sono raggiunti gli obiettivi, non

può che rispondere di sì, almeno come Tesoriere si sente di affermarlo. Forse a qualcuno si poteva

dare di più, comunque è a disposizione delle proposte che il CN vorrà fare. Ricorda che erano stati

lasciati 15.000,00 euro a disposizione del CN da destinare a nuovi progetti, riducendo le altre spese.

Se da lunedì il CN vorrà intraprendere azioni per diminuire i fondi alla Federazione come è scritto

in alcune liste, va bene, crede che il prossimo Tesoriere ne terrà conto. Termina dicendo che se si

vuole sapere quando ciascun componente ha percepito, basta guardare il bilancio alle voci

progettualità e indennità del CC e dividere tali importi per sette.

Rocco Baglivo, presidente del collegio di Lecce. La sua è una considerazione e non una richiesta.

Si è letto tutto il bilancio e si rivolge al tesoriere come 30 colleghi TSRM si sono rivolti a lui perché

non vogliono pagare più la tassa di iscrizione all’albo perché non si sentono né rappresentati, né

tutelati e quindi pensa che prima salterà il bilancio del suo collegio e poi quello della federazione.

Invita a tenere conto di questo fenomeno, che potrebbe anche aumentare, per cercare di essere uniti

e poter dare una risposta agli iscritti.

Diego Catania, presidente del collegio di Milano. Dal momento che si sta parlando di bilancio e

di spese future e visto che si è all’interno di una assemblea elettorale vorrebbe capire e pertanto

pone la domanda al CC uscente che si sta ricandidando con una nuova lista se è già in previsione

che i colleghi di cui ha apprezzato la lettera, dott. Brancato e dott. Sabatino diventeranno consulenti

della Federazione perché se così fosse visto che si sta parlando di tagli di costi la federazione si

graverebbe di ulteriori costi di consulenti per tenere in piedi il sistema. Quindi non è assolutamente

d’accordo su questa linea.

Il Segretario con il permesso del presidente risponde che nella sua storia crede di avere

rappresentato la professione degnamente. Chi parla è stato anche presidente della federazione. A

prescindere dalla consulenza si definisce una persona che ha creato la possibilità di cambiamento

dei quadri e lo informa che è stato un presidente votato all’unanimità dal CN e che ha lasciato la

presidenza prima della fine del mandato elettorale, pertanto capace e proattivo al cambiamento dei

quadri in una logica di continuità favore degli interessi della professione. Quindi a lui poco gli si

insegna in materia. La decisione spetta al CN, Bordigoni e Giordano potevano essere utilizzati per

la loro esperienza ma non sono mai stati chiamati. Nell’auspicare un superamento degli errori del

passato, invita il nuovo CC a ricercare di implementare le collaborazioni esterne al CC eletto. Michele Caliari, presidente del collegio di Trento. Prende la parola per avvertire che se il CN

intende proseguire su una strada polemica se ne andrà a casa prima. Ricorda che si sta

rappresentando la categoria e che le spaccature fanno male alla causa. Invita a ritornare al tema in

discussione che è il bilancio consuntivo. Fa presente che la normativa vigente non prevede la

presentazione di liste perché è tutta la categoria che deve eleggere la nuova classe dirigente.

Naturalmente condivide la richiesta perché anche lui vorrebbe sapere quanto prende il CC però

queste discussioni fanno male al gruppo rappresentato perché dividono.

Page 8: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

8

Massimiliano Sabatino. Si riserva di intervenire domani per fare un ragionamento politico. Il tema

è se l’esperienza fatta dai componenti uscenti si vuole continuare ad utilizzarla. Come ha scritto

nella sua lunga lettera è normale che ci sia un cambiamento non generazionale, non fatto per

aspirazioni personali o per fare una della demagogia inutile. Questo gruppo è arrivato ad avere una

sua stabilizzazione grazie al contributo di tutti, anche il loro. Se il CN è sovrano deciderà se

avvalersi anche della loro collaborazione. Sia lui che Brancato e Ferrante sono usciti di propria

volontà però trova poco eleganti certe affermazioni rivolte a chi ha vinto le elezioni per venti anni

di seguito.

Massimo Angelini, presidente del collegio di Perugia/Terni. Condivide l’impostazione di

Michele Caliari anche se chiedere conto di come siano stati spesi i fondi non la trova una cosa

scandalosa. Personalmente ritiene che a chi sacrifica il proprio tempo per la categoria possa essergli

riconosciuto anche uno stipendio. Ci sono sette persone che lavorano per noi, che prendono il

congedo per farlo, perché non riconoscergli lo stesso stipendio di un dirigente del pubblico impiego

perché questa attività non può essere basata tutta sul volontariato. Pertanto questa vicenda per

quanto poco chiara e che poteva essere gestita con una trasparenza diversa la chiuderebbe senza

ulteriori strascichi. Ciò che condivide con Caliari è che occorre guardare avanti, al futuro. Rispetto

alle liste ha detto e scritto che è un piacere vedere che c’è fermento però il fermento non può

diventare guerra civile. La comodità della lista nasce dall’esigenza di creare un gruppo di persone

con le quali c’è identità di vedute. L’aspetto che propone come riflessione è che siccome il gruppo

dirigente deve essere espressione delle varie anime del CN non trova sconveniente che all’interno

del CC ci siano istanze che non siano in linea con quelle di chi vuole proporsi come presidente. Il

CC deve essere espressione anche della minoranza perché tutti devono essere rappresentati

all’interno del CC. Suggerisce quindi di aprire il seggio ma di non votare per prendersi una serata di

riflessione per vedere se è possibile ricomporre la situazione perché quando viene votata al cento

per cento una lista di fatto si è creata già una frattura e lui non vorrebbe trovarsi nei tre anni futuri,

che si configurano peraltro già delicati, con una parte del CN disposta con i fucili puntati sul CC.

Fausto Facchini. Alcune precisazioni. Al presidente di Milano risponde che è difficile per uno

come lui che non sa ancora se sarà riconfermato pensare ai futuri collaboratori. Vuole far osservare

però che su sette persone facenti parte del CC uscente, tre non si ripresentano. Nel 2009, il CC di

allora decise nell’ambito di un processo di riorganizzazione dell’attività del CC di individuare dei

progetti che ogni componente avrebbe dovuto obbligatoriamente eseguire durante il mandato.

Quindi questo CC costa 74.000,00 lordi diviso sette (capitoli 210101a-Indennità CC, prima voce

delle uscite correnti alle quali somme si aggiunge una indennità per la responsabilità derivante dalla

carica ricoperta. Queste voci si riscontrano nel primo capitolo e nelle progettualità. Sono state

deliberate dal CC e inserite nel bilancio preventivo e si riferiscono a tutto il CC. Se qualcuno mi

dice: “Ma il presidente ha lavorato per percepire questi 10000,00 euro? Ha raggiunto gli obiettivi?”

Poi aggiunge i collaboratori non sono solo tre, ma ventitré. Può fare anche i nomi e dire quale

compenso è stato riconosciuto. Come Tesoriere può garantire sulla sua serietà e su quella del CC,

naturalmente il CN, se ritiene il contrario, può anche comportarsi come suggeriva prima, cioè

denunciare le irregolarità.

Massimo Romanelli, presidente del collegio di Bologna. Senza fare polemiche e senza spaccare il

centesimo, quello che si chiedeva alla fine è stato detto. Non c’è nessuna remora sulla serietà e

sull’onestà del CC e del Tesoriere che non ha mai messo in dubbio. E’ lecito domandare e

altrettanto lecito rispondere. Alla fine è stato risposto e pertanto si ritiene soddisfatto.

Page 9: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

9

Gilberto Contrini, presidente del collegio di Brescia. Si appresta a leggere una dichiarazione che

avrebbe voluto leggere domani perché potrebbe essere uno spunto di riflessione per la notte. “Mi

sento in dovere quale portavoce come presidente di collegio della provincia di Brescia di dare un

contributo attraverso una serena riflessione dopo aver letto i programmi e le lettere arrivate ad oggi

rispetto alle elezioni della federazione nazionale per il triennio 2015/2017: insieme per crescere,

insieme per il nostro futuro, rinnovare e crescere. Un abuso a mio modo di vedere della parola

insieme. Spesso ci si ferma solo al significato letterale, ma non si arriva a ciò che si può fare nel

concreto. E’ fondamentale passare dalle parole ai fatti concreti. Insieme è sicuramente il punto di

partenza imprescindibile per poter crescere sotto tutti i punti di vista condivisi a priori per vincere le

sfide immediate che ci aspettano. Dobbiamo essere innanzitutto solidali nel viaggio che andiamo ad

intraprendere. Tutto è possibile se mettiamo al centro la professione, se lasciamo da parte per una

volta simpatie, antipatie, invidie, gelosie, sete di potere interessi personali sicuramente arriviamo ad

un cambiamento concreto e reale per gli altri innanzitutto e non per noi stessi. Un primo passo è

stato fatto con la rottura di logiche passate che oggi non possono più sussistere. Auspico che

culturalmente siamo pronti mettere al centro i 27.178 colleghi incanalando i 172 voti con la

responsabilità di presidenti che ci compete verso persone rappresentative a livello nazionale capaci

competenti e disinteressate motivate e disinteressate con idee positive scaturite dal nostro gruppo

professionale, un gruppo sì disomogeneo, ma con tanta voglia di distinguersi ed essere parte attiva

nel rinnovamento cultural sociale che ci aspetta nell’immediato. Grazie”.

Diego Catania, presidente collegio di Milano. Si scusa con l’assemblea perché non voleva essere

polemico ma cercava solo delle chiarificazioni, anche Caliari probabilmente ha interpretato male la

sua domanda. Crede che se le cose si faranno insieme, come diceva il collega, si otterranno dei

risultati superiori rispetto ad una linea che viene data e che deve essere seguita senza un confronto

tra le parti. Rispetto al fatto di non votare questa sera, perché magari si poteva pensare di avere un

confronto tra i presentatori delle liste, secondo lui in una professione moderna, si deve ricercare

perché sennò significa che non c’è un confronto, significa che c’è un CC che va, decide le linee,

decide le strategie, se andare da una parte o dall’altra, e poi c’è un gruppo professionale che

probabilmente perde quel necessario contatto con i dirigenti. Non ci si può lamentare se all’interno

dei collegi non ci sono le persone, se non si riesce a coinvolgerle, il CN non si può lamentare se il

CC non dà il necessario feedback. La sua era solo una domanda che diceva: “Andiamo verso il

futuro”. Questo futuro è un futuro di trasparenza, di condivisione oppure è un futuro di scontro? E’

perfettamente d’accordo, questa frattura, se c’è una frattura perché lui non crede che ci sia, fa male

al gruppo professionale, fa solo male al gruppo professionale, però a suo avviso, come condiviso

con alcuni dirigenti del CC è un momento in cui si vede il fermento del gruppo professionale, vuol

dire che c’è gente che tiene a questa professione. Questa era la sua idea.

Vicepresidente Massimiliano Sabatino. Innanzitutto il sistema delle regole, poi il bon ton

elettorale. Il sistema delle regole parte dal fatto che tutti sono eleggibili, in base al peso ponderato

degli iscritti di ogni collegio. Questo dice la legge per tutti i collegi e ordini. Le regole sono che

adesso si sta parlando di bilancio consuntivo che deve essere votato. Nella rete tra territori e collegi

non si può parlare di confronto e poi sparare a zero sui compensi corrisposti al CC e su chi

diventerà collaboratore dello stesso CC perché certamente si creano delle fratture. Il gruppo

dirigente attuale è in grado di fare una difesa della professione nei confronti di un sistema

complesso? Non verso il basso e verso gli iscritti che è dovuto per il semplice fatto che siete stati

eletti presidenti o per caso, per fortuna o per volontà. Come presidenti dovete garantire voi i vostri

territori. Il tema è definire linee politiche, progetti politici, non “vogliamoci tutti bene”. Il presidente

di Brescia ha detto che i tre programmi elettorali sono sovrapponibili quindi se sono sovrapponibili

cosa significa? Si deve lavorare per identificare dei quadri che hanno dei profili e delle carature

necessarie per stare in un gruppo dirigente capace di confrontarsi con gruppi dirigenti attrezzati

Page 10: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

10

almeno quanto noi? Sì, si deve lavorare sulle persone, le idee, i progetti, tutta una cosa molto più

complessa. Non si deve lavorare in streaming, nessuna professione lo fa. Questa qui è una

corporazione intermedia di interessi particolari, di difesa della categoria dei TTSSRM iscritti,

autofinanziata. Rimane ancora adesso sorpreso che si continui a lanciare sassi perché è una

dinamica vecchia che si ripresenta in ogni competizione elettorale. Oggi, come da odg, si deve

parlare di bilancio, con le connesse implicazioni civili e penali, domani ci sarà la relazione del

presidente che è anche portatore di una lista, e si potrà parlare di programmi, ognuno farà la propria

battaglia, chi perderà si dovrà allineare al volere del CN. Non c’è un problema di maggioranza e

minoranza. Il tutto dentro un sistema di regole chiare e trasparenti che si devono conoscere perché

altrimenti si fa una confusione enorme. Invita ad essere coerenti e ad evitare di dare in pasto ai

radiologi motivi per dire che il gruppo si autodistruggendo.

Michele Caliari, presidente del collegio di Trento. Il discorso che ha fatto prima vale anche per

Sabatino. Invita lui e anche gli altri a calmarsi. Ripropone quando detto da Angelini invitando a non

votare questa sera.

Franco Ascolese, presidente del collegio di Napoli. E’ vero che i sta votando il bilancio però le

regole devono valere per tutti. Non è che la regola è un elastico che adattiamo alle circostanze. La

mozione conclusiva dei lavori del precedente CN. Condivide il fatto che in assenza di tempo si sia

chiesto ai Presidenti di vedersela da casa. La norma vieta assolutamente questa procedura, allora il

buon senso che all’inizio dei lavori è stato chiesto, a prescindere dalle liste elettorali presentate,

avrebbe voluto che il tesoriere non impiegasse tre ore per dire che un componente del CC

percepisce 1500,00 euro netti, no lordi. A domanda si risponde, non si può dire: poi mandiamo a

casa perché chiunque volesse prendere visione delle schede di bilancio è legittimato a farlo seduta

stante chiedendo alla commercialista presente di mostrargliele. Il problema l’ha creato il Tesoriere

perché è stato evasivo e non coerente nelle risposte che ha fornito. Il suo è un ruolo tecnico. Visto

che oggi sarebbe stato meglio ci fosse stata la relazione politica del presidente e domani il bilancio,

la serata in effetti può essere utilizzata per conoscere i candidati e i programmi senza votare.

Conclude dicendo di aver voluto dare una spiegazione di quanto successo invitando tutti alla calma

e al Tesoriere a rispondere alle richieste effettuate perché nessuno ha voluto mettere in dubbio la

buona fede e l’onestà del CC.

Giuseppe Brancato, segretario. Sempre tenendo a mente il rispetto delle regole interviene per dire

che il CN ad apertura dei lavori poteva fare la richiesta di cambiare l’ordine del giorno.

Passa quindi alla votazione del bilancio consuntivo chiedendo ai presidenti che sono intervenuti con

proposte di ottimizzazione del bilancio stesso di inviarle in Federazione in modo da essere prese in

considerazione dal nuovo CC per il prossimo bilancio previsionale.

Il bilancio consuntivo 2014 è approvato a maggioranza con il voto contrario del collegio di Verona

e l’astensione di quello di Salerno.

Alle ore 17,45 i tre scrutatori si convocheranno con il presidente per l’apertura del seggio prevista

per le ore 18.00. Il seggio verrà chiuso alle ore 19.00.

Il g. 14 marzo 2014 all’apertura dei lavori sono presenti n. 45 presidenti di collegio.

Franco Ascolese, presidente collegio di Napoli. Non ha nessuna preclusione nei confronti dei

componenti il seggio elettorale. Si riferisce alla questione che si è posta ieri. Ripete di avere piena

fiducia nei componenti il seggio elettorale però le norme devono essere rispettate in maniera da

garantire tutto il CN. Quando ieri i componenti si sono riuniti chiudendo la porta del seggio, le urne

andavano sigillate e poi riaperte.

Page 11: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

11

Il Segretario gli risponde che se le norme vengono violate esiste la possibilità di ricorrere alla

CCEPS.

Dichiara quindi aperti i lavori dando la parola al presidente Beux per la sua relazione.

Alessandro Beux, presidente Federazione. “Giungiamo alla fine di un triennio molto complesso e

impegnativo che ha sollecitato, vivacizzato e molto rafforzato il gruppo professionale, presidenti di

collegio e CC. La nostra è una professione che soffre delle criticità che caratterizzano tutte le altre

professioni sanitarie in un momento sociale che, come abbiamo più volte ribadito, è difficile per

tutti quanti. Alcuni problemi sono di carattere generale, penso al problema occupazione, altri sono

specifici, per esempio alcune professioni sanitarie in questo momento storico sentono l’esigenza di

ridefinirsi, riposizionarsi all’interno del sistema sanitario e la nostra è una delle professioni più

sollecitate, sia dall’esterno che dall’interno. Ritengo di averlo detto più volte e l’ho anche scritto

perché vorrei che fosse uno di quei messaggi che, insieme agli altri che passano con una certa

frequenza e intensità, arrivasse ai TSRM. Mi rendo conto che questa percezione è il frutto di chi

come me presiede una professione che ritengo essere una professione forte anche se non posso

tenere conto del fatto che, il singolo o una serie di singoli TSRM, quando pensano a se stessi

all’interno della sanità, hanno una percezione differente da questa. Il tema non è capire chi ha

ragione, il tema è creare quella dimensione intermedia che faccia sì che chi sta in un contesto come

il nostro, quindi ha tutta una serie di informazioni e di sollecitazioni, quindi capacità di analisi e di

valutazioni, possa in qualche modo trasferirle anche ai singoli TSRM affinché anche in periferia

possano comunque partecipare di quella visione che noi abbiamo a livello centrale. Questa credo sia

la più grossa responsabilità. La nostra è una professione forte, più forte delle altre professioni

sanitarie perché non solo è riuscita a mantenere la propria posizione, ma negli ultimi tre anni è

riuscita a rilanciare ciò che era. Faccio riferimento al progetto ad oggi incompiuto di valorizzazione

delle specializzazione delle competenze. C’è un’altra professione al pari del TSRM che è quella

dell’infermiere, perché anche l’infermiere ha il percorso di valorizzazione delle proprie competenze

ancora in itinere che è la tentata e non realizzata risposta ad una specifica richiesta di valorizzare

alcune professione sanitarie già presenti nel sistema. Dico più forte perché a differenza

dell’infermiere, il TSRM con i casi Marlia e Barga, è stato minato nelle sue fondamenta in quanto

c’è stato un momento nel nostro Paese in cui si è messa in discussione la possibilità per il TSRM di

condurre, in assenza fisica del medico radiologo, l’indagine di radiologia convenzionale, non

contrastografica, non in regime di emergenza-urgenza, quindi non era nemmeno presente la

variabile della criticità clinica che poteva giustificare questo tipo di problema, ebbene nonostante

tutto, questa professione ha mantenuto la posizione, è stata in grado di rilanciare, nonostante pezzi

importanti del sistema l’avessero messa in discussione in modo importante, ripeto nei suoi

fondamentali.

Fabbisogno. Voi sapete che i sindacati hanno denunciato il Ministero perché non si dava corso

all’ennesima chiara richiesta che perveniva da parte delle regioni. La nota in questione è quella

sottoscritta dal dott. Coletto lo scorso 28 gennaio. La settimana scorsa è stata anticipata a tutto il Cn.

La lettera è il frutto di un incontro avuto la settimana precedente tra il sottoscritto e un componente

del Cc della Federazione IPASVI e il presidente della conferenza Stato-Regioni. Ciò che può essere

detto all’interno di questo consesso è: miglioriamo, perfezioniamo, implementiamo, rafforziamo le

relazioni che abbiamo anche con tutti gli altri attori istituzionali, ma che sia consapevolezza piena e

definitiva di questo Cn che il gruppo professionale, attraverso il suo Cc che a suo tempo le ha

ricercate, le ha create, le ha coltivate e le ha portate a livelli di efficacia tali, da far sì che le

sollecitazioni dei TSRM e degli infermieri professionali porta a note che sono note di sistema

pesanti. Ci sono due progetti di ampliamento e specializzazione delle competenze. Sapete bene, e lo

ripropongo come un tema di riflessione che voglio condividere con voi perché insieme si possa

trovare il modo per manifestare la realtà in modo diverso rispetto a come è stato fatto oggi, che non

Page 12: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

12

è possibile che una professione, forte come la nostra, venga in periferia percepita come una

professione addirittura morente. C’è qualcosa che non funziona, sarà la percezione, sarà il

messaggio che viene dato o non viene dato, sarà la modalità in cui il messaggio è stato formulato, i

canali e i mezzi di comunicazione, però almeno essere certi che sul contenuto non possiamo che

negare la percezione ultima in periferia.

Prima ho detto due professioni (infermieri e TSRM) reggono nel momento in cui ci sono

sollecitazioni contrarie, ma anche se guardiamo oramai ai processi attivatisi dal dicembre 2011 in

seno al Ministero (15 dicembre parte il progetto per gli infermieri; 15 giugno 2012 quello per i

TSRM), pur non essendo ancora compiuti, questi due progetti dovrebbero essere inviati dal

Ministero alla conferenza delle regioni per quella che poi sarà la validazione e il recepimento delle

regioni. Quello che sappiamo, anche se è stato comunicato in modo non adeguatamente efficace, è

che mentre per il progetto infermieri c’è solo il documento cappello, il contenitore, per quello che

riguarda i TSRM ci sono anche i contenuti rappresentati dalle schede master sottoscritte all’interno

dell’area radiologica, che vanno a sostanziare quanto nel documento è scritto. Il cappello è uguale a

quello degli infermieri. Anche qui si dimostra che quella di TSRM è una professione in grado di

stare a un certo livello, di essere propositiva e di ricercare gli interlocutori e di negoziare. Quella è

stata una bella esperienza in area radiologica che si sarebbe dovuta continuare perché è stata

un’esperienza di area radiologica libera, scevra da interessi di tipo corporativo e tentativi

anacronistici e violenti di replicare logiche, relazioni e modalità d’azione che non siamo più disposti

ad accettare. C’erano tutti i rappresentanti delle società scientifiche, delle istituzioni che agiscono in

area radiologica che hanno concorso, tant’è che ne abbiamo evidenza documentale e che

quell’esperienza è ancora oggi il modello di riferimento al quale il ministero guarda, per valorizzare

le professioni sanitarie, nell’interesse del sistema e degli operatori che agiscono all’interno del

sistema dell’area radiologica. Prima di cambiare tema faccio un’altra riflessione su ciò che ha

caratterizzato il dibattito interno al gruppo professionale, soprattutto nelle ultime settimane: la paura

che gli infermieri ci fagocitino. Io penso che sia un’idiozia, ma non perché ho una percezione

diversa dalla realtà, ma perché ci sono i documenti che lo dimostrano. E’ impossibile che possa

succedere perché se è vero tutto ciò che abbiamo ricordato sino ad ora, e ne abbiamo evidenza

documentale, come può essere possibile che una professione sanitaria (l’infermiere) fagociti quella

del TSRM, che insieme a lui sta in seno al ministero, su mandato e su specifica e reiterata richiesta

delle regioni, realizzando un percorso di crescita di ampliamento di articolazione interna, a

testimonianza del fatto che il TSRM, così com’era, non è più sufficiente all’interno del sistema

tant’è che deve acquisire competenze specialistiche per poter stare bene nei diversi contesti

dell’area radiologica? Allora è auspicabile pensare a una professione sanitaria che includa qualche

piccola professione sanitaria, che ha un core professionale nobile, ma limitato, perché in un sistema

di razionalizzazione, è nell’interesse sia generale che particolare, perché forse lo è anche della

professione che viene inclusa, che entra in un contesto più forte e più robusto. Questa dinamica è

impossibile per il TSRM da parte di qualsivoglia professione sanitaria, a partire da quella più

potente che è quella degli infermieri perché mancano gli elementi minimi affinché ciò possa

succedere, ancorché ce ne fosse la volontà, ma non c’è neppure la volontà.

Contro di noi abbiamo la lobby dei medici, credo che vada detto con serenità perché non c’è

nessuna acredine nei confronti di questo gruppo professionale ma in questo momento è nostro

antagonista o meglio la classe medica è antagonista delle altre professioni sanitarie. I più attenti ne

hanno evidenza quotidiana. C’è solo un riconoscimento formale del peso del valore di sistema che

le professioni sanitarie hanno. Una delle obiezioni mosse contro i processi di valorizzazione delle

specializzazioni delle professioni sanitarie (infermieri e TSRM) era l’assenza di un appiglio

all’interno della norma primaria che consentisse al ministero di intervenire in risposta alla richiesta

delle regioni. Allora il ministero ha pensato di risolvere questa richiesta, pretestuosa, ma pur sempre

lecita, attraverso il comma 566 della legge di stabilità 2015. Venuta meno questa possibilità di

rallentare, se non ostacolare, il processo di valorizzazione e specializzazione, la considerazione che

Page 13: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

13

viene utilizzata per impedire che il progetto si realizzi, è che non si può definire nulla sulle

professioni sanitarie se prima non si è definito l’atto medico. Quello che è importante è che c’è una

potenziale volontà di crescere, c’è una potenziale sinergia tra questa tensione e chi ha la

responsabilità diretta che sono le regioni; c’è una resistenza da parte della componente medica che è

molto influente sul ministero che dovrebbe fungere da catalizzatore e consentire che le cose si

realizzino. Ci sono elementi culturali pesantissimi, lo ricordavo ieri presso la federazione delle

ostetriche dove sono stato insieme ai colleghi Brancato e Sabatino, e dove erano presenti anche il

presidente IPASVI e Bortone in rappresentanza di tutte le altre professioni sanitarie: gli interventi

sui termini. La componente medica dice che non si può parlare di équipe, se ci deve essere un

modello di riferimento, per descrivere la sanità, è quello dell’equipaggio dove c’è il capitano, gli

ufficiali e la truppa. Quindi ci sono i direttori di dipartimento, di struttura complessa, i medici e poi

ci siamo noi, quelli che prendono ordini. Allora io credo, come dice una persona dalla quale ho

imparato di più, che è il collega Massimiliano Sabatino, quando la partita diventa importante le

questioni sono basiche, perché quando una professione come quella medica ha bisogno di ribadire

un modello gerarchico, mancano le condizioni di minima per poter condividere un percorso. In area

radiologica alcuni colleghi sono andati a processo, non perché sono stati denunciati da colleghi

TSRM o da amministratori della sanità pubblica o da infermieri. Io vedo un gruppo che si è lacerato

per due anni perché qualcuno in area radiologica riteneva che a Marlia l’erogazione delle

prestazioni radiologiche fossero contra legem. Chi ha fatto ricorso al TAR contro la procedura di

teleradiologia di Pordenone? SIRM e SNR, cioè soggetti che esercitando la loro libera facoltà di

valutazione, decisione e azione, stabiliscono di andare contro un modello di sanità pubblica a favore

del quale si esprime questo gruppo professionale, pertanto diventa difficile trovare una sintesi. C’è

un distinguo tra chi, magari sbagliando, ma in buona fede, cerca di lavorare per la fattibilità

(realizzare concretamente le cose) e la sostenibilità (mantenere nel tempo ciò che si è creato) e chi

invece, per interessi corporativistici, zavorra e continua a zavorrare il sistema sanitario.

A favore delle professioni sanitarie e del loro percorso di crescita, ci sono le regioni con ciò che ne

consegue in termini di spesa e di gestione, e le OO.SS. che ci sono state sempre vicine forse più in

termini formali che sostanziali. Serve qualcuno che stabilisca le regole del gioco. Chi dovrebbe

arbitrare la partita? L’arbitro dovrebbe essere il Ministero della salute che è l’istituzione che ormai

stiamo cercando da tre anni senza grossa soddisfazione e che dovrebbe posizione il TSRM

all’interno del sistema sanitario nel medio e lungo periodo. I TTSSRM non sono contro i medici

radiologi e non sono nemmeno a favore degli infermieri, ma del sistema sanitario, della sua

sostenibilità e pertanto del beneficio che possono trarne i cittadini. Ecco perché a volte si crea una

conflittualità tra soggetti che rappresentano professioni diverse di area radiologica. E’ lecito che

l’SNR faccia interventi a favore dei loro iscritti; noi non siamo un sindacato, una società scientifica,

un’associazione o un ufficio di collocamento, ma un ente di diritto pubblico, pertanto se il SNR

prende lecite e legittime posizioni contro la teleradiologia, collegi e federazione si posizionano

contro questo atteggiamento perché non giova al sistema sanitario. Quindi noi non possiamo che

fare questa scelta sulla base di presupposti valoriali in coerenza con il nostro mandato. Per dare

ulteriori elementi di chiarezza abbiamo preso delle posizioni contro i vertici SIRM e SNR, che sono

cosa diversa rispetto ai radiologi. A Torino questa settimana, in qualità di componente del gruppo di

lavoro, ho sottoscritto la revisione della procedura aziendale che SIRM non avrebbe voluto che si

replicasse all’interno di quel contesto. La procedura è stata aggiornata anche tenuto conto di quanto

avvenuto in area radiologica e del documento sottoscritto il 17 dicembre 2013 ed è stata sottoscritta

anche da medici radiologici, uno dei quali componente del direttivo SIRM, perché ci sono medici

radiologici di valore nel senso più alto del termine. Queste sono le persone che dobbiamo

intercettare e con le quali scrivere l’area radiologica alla quale tutti teniamo; un’area radiologica che

sia al servizio del SSN, delle persone assistite e non un’area dove si chiudono gli interessi che non

gli appartengono.

Page 14: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

14

Trovo scandaloso che una società scientifica produca un documento insieme ad un sindacato perché

dimostra che ci sono solo interessi di tipo corporativo e lobbistico da salvaguardare.

La frase: “E’ necessario premettere che la SIRM e il SNR ritengono per le attività radiologiche

ambulatoriali, svolte sul territorio, necessaria la presenza del Medico Radiologo e che questa non

possa essere surrogata per mere esigenze economiche dal solo TSRM…omissis” è scandalosa.

L’idea che l’investimento delle regioni vogliono fare sulle professioni sanitarie sia una operazione

meramente economica e che se davvero il ministero non si oppone a questa richiesta, si metterebbe

a rischio la salute pubblica e non ci sarebbe garanzia di qualità della prestazione è scandalosa.

Questo è un messaggio che va rigettato con forza e dobbiamo esserne tutti convinti perché non può

passare l’idea che a Marlia i due colleghi e a Barga i dodici e tutti gli altri che lavorano senza la

presenza del medico radiologo stanno mettendo a rischio la salute pubblica delle persone che a loro

si rivolgono. Queste sono affermazioni pericolosissime che inquinano il ragionamento e il sistema e

pertanto vanno contrastate con forza.

“Al contrario il Radiologo può operare da solo, rimanendo il responsabile dell’intera prestazione, o

con l’ausilio di altre figure professionali”, cioè se il TSRM non piega la testa, loro possono servirsi

di altre figure. Sono vaneggiamenti. C’è il disagio di chi non è al passo con i tempi.

Applicando il criterio gerarchico, il D.Leg.vo 187/00, recependo una direttiva europea, è stato

forzato è andato al di là di ciò che avrebbe dovuto fare. Il decreto ha un’unica finalità: recepire nel

nostro Paese una direttiva europea che deve garantire la radioprotezione. Sono passati 15 anni e

vorrei che qualcuno ci mostrasse i dati sull’aumento dell’appropriatezza delle immagini

radiologiche e sulla riduzione delle dosi alle quali abbiamo esposto la popolazione, per chiedere

ufficialmente scusa agli interlocutori istituzionali e pubblici. Se così non fosse, non ci interessa

cercare i responsabili della mala interpretazione e recepimento della direttiva europea precedente, ci

interessa registrare, con i radiologi in primis, che quella modalità di recepimento non ha garantito

nel nostro Paese la radioprotezione e pertanto cerchiamo di recepire la nuova direttiva in modo

diverso, obiettivo, così come vuole l’Europa, proponenedo cose fattibili e sostenibili. Questa è una

responsabilità professionale alla quale non possiamo e non voglio sottrarci. Questa è la linea che

incarna il pensiero del Cn e su questa linea andremo avanti in modo imperterrito, senza nessuna

possibilità di negoziazione. Il recepimento della direttiva deve solo garantire la radioprotezione e

non gli interessi dell’una o dell’altra professione. Lo dico perché se il Cn voterà il Presidente

uscente della Federazione e il suo gruppo, sosterrà questa linea per la quale abbiamo deciso di

correre qualche rischio.

Al tavolo ministeriale che stava esitando le linee di indirizzo di cui all’art. 6 del D.leg.vo 187/00

(quindi con 14 anni di ritardo), cui partecipavo come esperto del ministero e non come Presidente

della Federazione, dopo aver letto il documento e averne fatto un esame critico, ho inviato una nota

con 11 punti dicendo che il documento andava modificato. Potevano accettare i suggerimenti,

potevano convocare una riunione e invece salta il tavolo. Io non sono pentito di quello che ho fatto,

anzi ne sono orgoglioso perché a quel documento erano state aggiunte delle frasi volute dai

radiologi. Vi rendete conto che il ministero, nel 2014, scrive che nella radiologia convenzionale,

non contrastografica, standardizzata, il TSRM non può esercitare senza la presenza del medico

radiologo? E’ pura follia non si stanno rendendo conto della distanza abissale che c’è tra quello che

sta nella loro testa e la vita quotidiana.

Bibbolino, dopo Marlia, a Trieste, ribadisce il ruolo del medico radiologo. Dopo Marlia si è

evidenziato ciò che stava nelle leggi dello Stato, come la Casa della salute che è manifestazione e

concretizzazione di volontà politiche precise nazionali, internazionali e regionali.

Bordon ha esitato la procedura contro la quale SIRM ed SNR hanno fatto ricorso. Le procedure

cliniche sono una emanazione del D.Lgs.vo 187/00 e danno una parziale soddisfazione a quella

esigenza di giustificazione delle indagini radiologiche perché basate sulle prove di efficacia. Se

l’impianto, sostenuto da questo gruppo dirigente, non avesse tenuto, non sarebbe stato recuperato da

un direttore generale dopo averlo condiviso con altri direttori generali.

Page 15: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

15

Ho trovato significativo che il coordinamento dei collegi IPASVI del Friuli Venezia Giulia abbia

sentito l’esigenza di scrivere al direttore generale per manifestare solidarietà appresa la notizia che

aveva perso il ricorso al TAR. E’ una dimostrazione documentale, politica, di obiettività e di

sistema da parte di professioni sanitarie che hanno ben chiaro il contesto ampio e articolato

all’interno del quale sono chiamati ad operare. Con gli infermieri esiste in questo periodo un buon

rapporto perché abbiamo condivisione di vedute di sistema. Insieme possiamo contribuire al

miglioramento del sistema sanitario, crescendo come professioni. Più ci si incontra e più ci

rendiamo conto che ci sono dei miti falsi (gli infermieri ci fagocitano, la professione di TSRM

muore). Sono idiozie negate dai fatti e dalle posizioni formalmente assunte come rappresentanze

istituzionali.

Vi mostro la lettera scritta nel luglio 2014 dal presidente IPASVI di Torino e componente del CC

IPASVI, scritta all’assessore alla salute della regione Piemonte affinché venga modificata una DGR

all’interno della quale in modo acritico (copia e incolla) è stato recepito un passaggio di un

documento esitato dal GISE (standard/ requisiti minimi dei laboratori di emodinamica), dove si

indicava preferibilmente un TSRM altrimenti, se la tecnologia ha determinate caratteristiche, va

bene anche l’infermiere. Se gli infermieri fossero quelli dipinti da qualcuno, non avrebbero preso

questa posizione formale, che a loro non porta alcun tipo di vantaggio, visto che nel documento si

dice che ad usare quella determinata tecnologia per ottimizzare, per la radioprotezione del paziente,

ci deve stare l’unica professione competente che è il TSRM.

Nel gruppo professionale in questo momento vedo quelli che strillano, insultano, minacciano,

strumentalizzano, millantano, propongono modelli di crescita che falliranno sempre. Ho anche

scritto che gli obiettivi di queste persone sono nella maggior parte condivisibili. La questione sono i

modi e i toni che vengono utilizzati che sono, secondo me, completamente censurabili tanto è vero

che, a distanza di un anno, la professione, grazie a quel contributo, non si è spostata in avanti, anzi.

Poi ci sono quelli che pensano di non potercela fare da soli, quelli che pensano che il TSRM non

possa avere una sua dignità, svincolata, a fianco delle altre professioni, a partire da quelle di area

radiologica in primis il medico radiologo. Poi ci sono quelli che pensano che il TSRM possa avere

una ragion d’essere direttamente utile al sistema sanitario che ne fruisce. Come posso compiermi

come professione sanitaria se sono vincolato ad un’altra professione? Lo divento solo se mi separo

in modo deciso dalle altre professioni con le quali, un secondo dopo, inizierò a collaborare.

Partecipazione, percorsi di rappresentatività interna. Credo che il dibattito che si è aperto, anche se

nei modi e nei toni sbagliati, è un dibattito che ha vivacizzato il gruppo professionale, ha stimolato

il gruppo professionale, ha generato delle sollecitazioni che ha consentito l’interazione tra le diverse

anime del gruppo. Questo non potrà che fare bene alla causa a prescindere di chi sta con chi.

C’è il problema della disaffezione nei confronti delle istituzioni, bisogna interrogarsi sul perché

siamo arrivati a questo punto. Un conto è interrogarsi e un conto è aggredire le istituzioni che nel

tempo non sono state in grado di alimentare quel dibattito interno che è vitale per il gruppo

professionale. Sono due obiettivi diversi. Se l’istituzione nella quale mi riconosco, nel tempo non è

stata in grado di raggiungere determinati obiettivi, per cui mi interrogo su cosa devo andare a

correggere, va bene, ma se l’obiettivo è quello di aggredire e delegittimare l’istituzione, allora non

siamo d’accordo.

Percorsi democratici: lavoriamoci. Ci siamo presi impegni elettorali formali, il Cn ha recepito

queste istanze e nell’alveo di ciò che sarà consentito dalla norma, se tutti saremo d’accordo sul fatto

che alcune dinamiche interne possono favorire il gruppo se vanno in un modo piuttosto che in un

altro, allora potremo autoregolamentarci. Però alcune cose vanno dette perché le persone che in

modo molto paziente mi stanno ascoltando sono state legittimate da un voto democratico. Se su

mille iscritti vanno a votare in cento, occorre interrogarsi sul perché 900 non esercitano questo

diritto, ma resta il fatto che chi è stato eletto è legittimato e non si può pensare di depotenziare

questi soggetti solo perché sono espressione di una parte residuale degli aventi diritto. Chi ha scelto

di non andare ha, di fatto, delegato i cento che sono andati a votare per la rappresentanza

Page 16: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

16

istituzionale. Se non sono andati a votare, devono avere il buon gusto di tacere per tre anni, sino alle

elezioni successive. Lo stesso discorso vale per ciò che sta succedendo qui in questi giorni. Va bene

la dialettica, il dibattito, aspro e, da parte di alcune persone anche eccessivo, però il Cc che uscirà

dalle urne sarà il Cc legittimato dal Cn.

Perché le istituzioni non possono essere violentate. Ci sono modi di pensare, di comunicare sbagliati

ancorché le persone che li realizzano sono fermamente convinte della bontà di quello che stanno

facendo. Le istituzioni vanno ristrutturate, bisogna averne cura e poco per volta, preferibilmente

insieme, renderle migliori rispetto a come sono oggi.

Concludo ringraziando tre amici come li ho definiti nel messaggio che ho inviato la settimana

scorsa. Rolando, Massimiliano e soprattutto Giuseppe per quello che hanno fatto in questi anni, per

quello che mi hanno insegnato perché per me sono dei maestri di vita, non solo istituzionale. Mi

hanno trasferito valori. Soprattutto Giuseppe, perché sapete tutti, a lui mi lega un affetto particolare

perché è una persona al di sopra della media. Da lunedì ci saranno persone responsabilizzate sul

governo di questo gruppo professionale e da lunedì faranno le scelte che riterranno più utili sulla

base di quello che sanno e che gli verrà chiesto di fare e sulla base del vissuto di questi mesi. Come

insegna un maestro di vita: “La storia anche quella recente non si cancella”.

Rolando Ferrante leggi la lettera

Franco Ascolese, presidente del collegio di Napoli. Il tema fondamentale, la parola chiave

scaturita dalle comunicazioni fatte dai colleghi fino a questo momento è stata quella di lavorare in

maniera collegiale e in armonia. Il commiato di Ferrante ha toccato tutti però vorrebbe estendere

l’applauso anche a Brancato e Sabatino che lasceranno il CC, come hanno dichiarato, perché con

loro sono stati condivisi tanti anni di attività per portare in alto la professione di TSRM. Vuole dire

al presidente Beux che già dai suoi esordi nel DIFA si vedeva la sua capacità, la forza

comunicativa. Gli ricorda che hanno collaborato insieme anche alla rivista. Poi nel tempo si sono

sviluppate dinamiche che hanno messo gli uni contro gli altri, invita perciò a districare tutti questi

nodi per cercare di lavorare insieme. Si devono delineare gli scenari futuri per cui da lunedì si deve

essere insieme per lavorare per il gruppo professionale. Tre anni fa quando Alessandro Beux si è

trovato in difficoltà, lui lo ha votato, pur non facendo parte del Board, accompagnandolo nel nuovo

tragitto, per salvaguardare l’istituzione che è sacrosanta. Oggi si deve riflettere e fare una

valutazione di questi tre anni. Il blocco del reclutamento nel SSN, unica fonte, ha portato a dei

grossi problemi. Forse bisogna lavorare verso la libera professione e sul territorio. E’ mancata

inoltre la sinergia tra il CC e il CN che sono gli interlocutori dei bisogni collettivi che nascono nelle

regioni. L’idea pensante non sono i sette, ma i sessantasette presidenti di collegio che allargano sul

territorio le idee e le proposte e portano linfa all’interno dei sette. Questo è quello che è mancato,

questo deve essere il vero cambio. La comunicazione deve essere aperta, i presidenti devono potere

leggere il protocollo della Federazione perché il CN fa parte dello stesso gruppo. Nei tre anni

trascorsi si è percepita la distanza che si è frapposta tra questi due organi. Oggi si deve costruire una

nuova identità al passo con i tempi moderni e che tenga conto della crisi. Fa presente che il

coordinamento della sua regione gli ha chiesto di ricandidarsi forte anche degli ottocentocinquanta

iscritti che sono recati a votare nel suo collegio. Occorre lavorare per riavvicinare la base

all’istituzione, lui è orgoglioso che il 30% dei suoi iscritti abbiano partecipato al voto perché

significa che hanno sentito l’esigenza di riappropriarsi dell’istituzione. Dà pertanto ufficialmente la

sua disponibilità ad essere eletto nel CC che non deve essere espressione della maggioranza, ma

deve garantire anche la minoranza come tutti gli apparati democratici. Nella bozza di riforma degli

ordini si parlava già di una lista di minoranza che doveva entrare nel consiglio. Deve essere imposto

per legge? Non si può applicare fin da ora per consentire a chi ha voglia di lavorare di far parte del

CC? I problemi da affrontare sono tanti. Dove sono i dirigenti all’interno delle organizzazioni

sanitarie? Dove sono i professori? In molte aziende sono stati inseriti gli infermieri per coprire i

Page 17: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

17

posti dirigenziali. Ricorda ancora le parole, pronunciate tre anni fa da Annalisa Silvestro quando

disse: “Ma secondo voi servono davvero tutte queste professioni sanitarie?” In sede di conferenza

dei CdL dove lui è stato per tanti anni vice coordinatore, c’è un dibattito aperto sulla selezione dei

22 profili professionali quindi occorre ragionare su quelle che sono le aggregazioni e le competenze

dei TSRM, allora come diceva Rolando, come si fa a diventare professore senza l’aiuto dei

radiologi? E’ impossibile. Come si fa oggi a parlare di gestione, organizzazione di lavoro, in

assenza di un dirigente, senza parlare con il radiologo? Occorreva, allora, essere più diplomatici e

non rompere i rapporti con i radiologi. L’istituzione non deve lacerare i rapporti. Ora c’è una nuova

direttiva e se non ha capito male, il dott. Rossi del Ministero ha detto che il recepimento senza

l’accordo tra le due parti, non si può fare. Quindi la richiesta di collaborazione viene proprio dal

ministero dove gli infermieri stanno ottenendo le nuove competenza a differenza dei TSRM. Invita

a guardare l’emodinamica, la complementare, l’ecografia, etc. Adesso è il periodo delle nuove

competenze. Fu scritto a suo tempo nel libro del core curriculum, core competence, lo diceva la

Binetti, bisogna chiedere spazio non a danno degli altri, ma cercando nuove aree. Questo è il

momento per fare rivendicazioni cercando la collaborazione di tutte le corporazioni interessate. In

quanto coordinatore dello screening mammografico della sua regione (governa insieme a 24

persone lo screening) parla di una legge regionale che ricalca quelle nazionali pur lavorando in

gisma non ci sono linee guida ad hoc. Quindi per tutti questi aspetti, occorre creare gruppi di studio,

cambiare la federazione come modo di vedere rispetto al territorio, allargarsi alla periferia,

utilizzare i presidenti e i coordinamenti regionali finanziandoli. Come si fa a fare i CdL con le

pochissime risorse che il Tesoriere mette a disposizione? Allora dopo questa competizione

elettorale, che si proceda insieme per il bene comune.

Vincenzo Torrisi, presidente collegio Catania. Al contrario di Ascolese, non si candida. Fa gli

auguri al CC e al presidente Beux perché ritiene che attualmente è l’unico che può rappresentare il

gruppo. Chiede che in futuro quando devono essere prese decisioni di una certa importanza si

convochino più CN. Ciò che è importante è che le decisioni prese siano espressione del CN, non

importa se non vengono prese all’unanimità. Questo per evitare che si verifichino scollamenti con la

base, come sta succedendo alla SIRM. Non è mai stato d’accordo sul fatto di sedersi allo stesso

tavolo con chi plaudiva all’azione dei magistrati e a scritto e riscritto i noti documenti. Cosa diversa

è quando è il ministero a convocare le due professioni. Si può accettare di dialogare con SIRM su

temi che riguardano l’area radiologica: protocolli, linee guida, su come interagire con le aziende

rispetto alle dosi delle macchine, etc., ma non per sentirsi dire cosa deve fare il tecnico. Con il SNR

poi non c’è proprio motivo di entrare in contatto. Il suo legale gli ha ribadito che l’autonomia del

TSRM è scritta nella legge, il punto debole è il decreto 187. A suo parere, rispetto al 187 si deve

intervenire sulla responsabilità. Si parla del medico curante prescrivente. Questo è già un errore

perché c’è anche il medico richiedente che prima del medico curante effettua la richiesta di esami.

La responsabilità è di pertinenza del medico specialista prescrivente o richiedente. Il medico

radiologo non può entrare nel merito di una richiesta di un altro specialista, ma solo redigere il

referto e consentire al medico richiedente di fare una diagnosi e di seguire bene il paziente. Occorre

coinvolgere la FNOM che rappresenta tutti i medici specialisti per poter modificare questo aspetto

legato alla responsabilità. Non bisogna consentire che la legge venga interpretata. La legge si

applica. Va inoltre tolto il concetto di “delega”. L’esecuzione dell’esame spetta al TSRM.

L’infermiere in radiologia svolge altri compiti. Nella complementare in presenza di specialisti

diversi dal medico radiologo è sempre obbligatorio che ci sia il TSRM. Senza di lui la macchina

nemmeno si accende. Rispetto alla prossima tornata elettorale si augura che elezioni si svolgano in

modo democratico e trasparente consentendo a livello provinciale di discutere e condividere le linee

del programma presentato. Non si può in prossimità delle votazioni ricevere lettere e programmi

perché si crea solo confusione non essendoci il tempo materiale necessario per riflettere. Ricorda

Page 18: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

18

che la legge non parla di liste, né di maggioranza e minoranza perché i collegi e la federazione non

sono organi politici.

Michele Caliari, presidente del collegio di Trento. Innanzitutto esprime contentezza per non

essersene andato ieri in quanto trova che il clima si sia rasserenato. Vuole fare inoltre una proposta

che è quella di rivedersi in occasione del congresso che si terrà a Riccione, organizzando un CN

aperto a tutti gli iscritti. Vuole rispondere inoltre ad Ascolese circa i rapporti con la SIRM, che il

prof. Rotondo di recente, in un momento congressuale sullo screening mammografico, avrebbe

detto di fronte a delle colleghe che il medico radiologo è l’unico responsabile dell’atto, che è

responsabile di raccogliere il consenso informato anche nel primo livello di screening. Propone

inoltre di aprire un altro fronte preventivo, che riguarda il contratto. Costringere le amministrazioni

a scrivere cioè nel contratto pubblico, perché a ricaduta, riguarderebbe tutti gli ambiti, qual è il

profilo di ruolo e non solo amministrativo di queste figure professionali di un certo livello,

amministrazione di sistema, coordinatore, esperto in RM, il profilo di ruolo, delineando meglio qual

è il requisito e le modalità per l’accesso, non più solo selezioni interne anche per il coordinatore.

Questo per evitare che il professionista sia scelto dal barone di turno e non per le sue capacità.

Monitorare bene la scrittura del profilo di ruolo e i requisiti dell’accesso possibilmente con contratto

pubblico aperto all’esterno. Questo passaggio potrebbe collocarsi nella rivisitazione della PA. Si

potrebbero aiutare le regioni per costruire i metodi di accesso a livello regionale e non più

aziendale. Il prossimo triennio potrebbe essere il momento favorevole per attuarlo. Per ultimo,

siccome a Trento il prossimo mese di ottobre verrà organizzato il festival delle professioni, propone

che il TSRM sia presente per far conoscere la professione.

Laura Canovi, presidente di Modena/Reggio Emilia. Vuole ringraziare il CC per l’aiuto che gli

ha fornito dopo la scomparsa del collega Pietro Messori. Chiede inoltre di poter far parlare anche i

colleghi presentatori di una lista che non sono presidenti di collegio. Precisa di parlare a titolo

personale e ad insaputa della persona interessata. Non è una dichiarazione di voto a suo favore,

vuole soltanto che gli sia data la stessa possibilità degli altri colleghi. Chiede di poter mettere ai voti

questa richiesta

Il Segretario precisa che la richiesta deve essere messa ai voti.

Pasquale De Rosa, presidente del collegio di Salerno. A suo parere la richiesta di Canovi si

riferisce ai presentatori della lista e non anche a coloro che ne fanno parte.

Il Segretario specifica che si crea un precedente che varrà per il futuro. Chiede quindi ai presenti di

esprimersi.

Antonio Cambria, presidente del collegio di Messina. Interviene per dire che la mozione che si

voterà ha valore temporaneo e non per il futuro, non è vincolante.

Il Segretario registra che la richiesta di Canovi è approvata all’unanimità.

Dino Barbera. Conferma che non era al corrente della richiesta di Laura Canovi e pertanto non si

era preparato nessun discorso visto che il Segretario gli aveva detto che il regolamento non prevede

la possibilità di intervenire per i non presidenti di collegio. Ringrazia pertanto i presidenti di

collegio per la deroga effettuata. Attraverso la sua lettera ha comunicato a tutti che il sistema di

presentazione del sistema di rinnovo del CC deve essere adeguato con i tempi, cioè occorrerebbe

ragionare su quello che sarà il futuro gruppo dirigente perché ci sono delle persone valide, che

hanno delle idee e la possibilità di dedicare del tempo al gruppo professionale i cui obiettivi devono

Page 19: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

19

essere stabiliti dal CN. E’ anacronistico dati i tempi ed è per questo motivo che si candida senza

avere dietro una squadra, perché come i suoi grandi formatori, a partire da Bordigoni, gli hanno

insegnato (sono 27 anni che è all’interno di questa organizzazione anche come componente del CC)

è anacronistico che questo quadro dirigente, questo sistema di istituzione pubblica che ha nel CN il

suo valore, cioè la rappresentatività di tutto il territorio, non sia in grado di dare un progetto politico

a chi deve governarlo. Condivide quanto detto da Torrisi in merito al fatto che occorre trovarsi

almeno prima per ragionare sul futuro del percorso del CC. Quello è il grande cambiamento. Ora

non si può più fare. Nessuna legge nega che ci si possa dare delle regole per andare in quella

direzione, questo è il primo elemento. Secondo elemento. E’ consapevole di avere tanti imbarazzi in

questa situazione perché come tutti sanno è stato comunque dentro alle attività della Federazione

mettendoci le sue energie (qualcuno lo ha definito l’uomo nero che tira i fili di nascosto, che fa

girare i soldi della Federazione, che manovra tutta l’industria radiologica a favore dei TSRM, lo

stesso Tesoriere ha detto che lui porta un bel capitale al congresso nazionale). E’ molto dispiaciuto

di aver sentito dire che si è portato via un sacco di soldi con AEDO mentre lui ha pagato 26.750,00

euro di tasca sua per coprire i debiti di AEDO. Ci tiene a dirlo come critica di un sistema che

secondo lui è poco chiaro in tante cose. Un collega di recente gli ha detto che aveva approvato il

bilancio di AEDO e c’erano 150 milioni poi dopo il suo ingresso (quello di Barbera) è fallita e si

chiedeva pertanto dov’erano finiti i soldi. Lui sa soltanto che quando ha preso in mano AEDO

c’erano 60 milioni di passivo e li ha saldati tutti di tasca sua, come sanno molte persone presenti

oggi.

Trasparenza. E’ stanco di sentire parlare di compensi. Lui è stato pagato per le sue collaborazioni e

come diceva anche il Presidente che ha girato l’Italia in largo e lungo, vorrebbe vedere che non

fosse retribuito. Lui ha tolto tempo alla sua famiglia invita pertanto a smetterla di seminare dubbi e

non ci deve essere nessun problema a scrivere in chiaro sul bilancio gli importi percepiti da

ciascuno di noi basta che dall’altra parte ci sia un apporto maturo a non giudicare chi è bravo e chi

non lo è, perché i compensi sono anche commisurati al tempo dedicato. Non ha problemi sulla

trasparenza, nemmeno ad esibire i registri di AEDO. Non ha problemi nemmeno ad aprire gli

incontri ai colleghi perché sappiano. Non si deve nascondere niente perché tutto ciò che si sta

facendo è per loro e con loro. Perché ha deciso di fare una proposta singola di candidatura? Nel

mese di settembre disse al Presidente di essere disponibile ad entrare in CC, lui gli rispose che non

era il caso perché aveva altri progetti e che poteva continuare nell’attività che stava già svolgendo

all’esterno. Barbera vuole precisare due aspetti non in contrapposizione con Beux cui riconosce

leadership, come più volte gli ha ribadito, ma solo per fare chiarezza. Primo punto: stare fuori vuol

dire non essere rappresentativo, perché non eletto, e la parola finale è del CC, quindi chiedeva di

poter contare come loro. E’ vero che oggi c’è un documento di ampliamento delle competenze

come è vero che ci si trova un passo avanti agli infermieri, che ci sono le schede dei master e che

c’è stato un lavoro sincronizzato con molti colleghi che hanno lavorato insieme a lui al tavolo con

tutte le associazioni, ma è anche vero che se non si fosse firmato quel documento oggi non ci

sarebbe quella delibera. Pertanto è fondamentale che chi lavora abbia la possibilità di esprimere il

suo pensiero, di avere la stessa dignità, ma soprattutto è fondamentale che quel concetto di area

radiologica che tanto bene ha espresso il Presidente, con il quale si sente di essere in linea, sia

comunque vincolante all’interno del futuro dei TSRM. Al momento dell’allontanamento del Tavolo

tecnico, che come ricordato dal dott. Rossi è in pausa, Alessandro ha mandato una mail con la sua

posta personale e lui non gli ha risposto per iscritto, nel rispetto dei tanti accordi, ma gli ha

telefonato dicendogli che era d’accordo sui punti che aveva scritto perché bisogna difendere il

gruppo professionale e perché è ciò di cui il gruppo ha bisogno. Lui non è d’accordo soltanto nei

metodi, qualsiasi situazione si gestisce standoci dentro continuando a discutere per settimane, per

mesi, ma mai mettendola in pausa in un momento storico delicato come l’attuale perché la

situazione è molto più critica di quanto si pensi. Non dubita che il prof. Rotondo possa avere fatto

quella dichiarazione perché in Veneto, quel progetto (che sia il radiologo a fare tutta la parte

Page 20: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

20

ananmestica) è approvato dalla Regione e finanziato da soggetti privati. Quindi è importante

esserci, molti colleghi ricordano le scene che si sono create tra tecnici e medici in fase di

discussione dei documenti prodotti. Pertanto, non ci si può permettere di andare via dai tavoli se si

vuole difendere la categoria e portare a casa dei risultati. Il secondo ragionamento è che premesso

che il suo sostegno continuerà a darlo sia al suo collegio che a chi glielo chiederà, oggi ritiene che

serva invece non la prostrazione verso i radiologi, ma incentivare la discussione. Nei prossimi tre

anni e lo ha dichiarato nell’ultima riunione cui ha partecipato occorre fare dei compromessi, non è

possibile portare il gruppo contro un muro, la peggiore lobby è proprio l’istituzione. Nei prossimi

tre anni la professione vivrà tre passaggi importanti: il recepimento degli ordini professionali che

sposterà il peso delle professioni all’interno del Ministero della Salute (un ordine di 650.000

operatori peserà di più di uno di 400.000 e uno di 250.000). E’ vero che non c’è evidenza ma è

anche vero che la politica dell’ultimo minuto, anche con una virgola, come è stato di recente

dimostrato, può dar vita a questa paura. Quindi occorrerà stare molto attenti. Il secondo e il terzo

problema hanno un denominatore comune. L’ampliamento di competenze: la conferenza Stato-

Regioni vuole andare avanti, c’è un forte stimolo perché il sistema ha bisogno di sostenibilità, ma è

anche vero che lo stesso sistema propongono i medici di serie A e di serie B. I medici di serie B li

vanno a classificare in fascia DS e nella radiologia quel medico è previsto come refertatore. Chiede

se si ha consapevolezza di ciò perché in questa situazione non pensa che ci possa essere spazio per

l’ampliamento delle competenze. Non è la FNOM a chiedere questa suddivisione, ma la parte

istituzionale. Questo è un altro argomento da osservare con particolare attenzione che il CN deve

discutere. La lobby medica agisce sull’istituzione per avere sanata la loro disoccupazione, come

sostiene anche Alessandro. Recepimento Euratom. Non è vero che si poteva cambiare la legge nella

sua fase iniziale perché riguarda tutta la protezione e la sicurezza del paziente, della persona e

dell’ambiente, agglomerando tutto. Quella norma è scritta così perché dietro ci sono documenti

europei e non che dicono banalmente quello che dice oggi il decreto 187 e se non c’è un intervento

lobbistico molto forte lo stato italiano può recepire tranquillamente secondo le indicazioni europee

con dentro le professioni degli infermieri, dei biotecnologi, dei tecnici ortopedici, degli ingegneri

clinici, perché la direttiva europea e mondiale questo prevede, parla di una responsabilità clinica che

non vuol dire medica, e la cita sempre così. L’ampliamento delle competenze e la direttiva europea

devono essere discusse in un rapporto paritetico, di rispetto e di stima con tutte le figure

rappresentate nell’area radiologica. Lui ha fatto molte battaglie in tavoli tecnici con i fisici per

rispondere ad Angelini, perché i fisici in questo momento stanno acquisendo un potere enorme,

nella direttiva hanno ottenuto l’unica cosa che poteva essere dei tecnici e cioè l’ottimizzazione.

Avevamo un tavolo composto da tutta l’area radiologica ed ora è sospeso in una fase molto critica e

i fisici si stanno organizzando per conto loro. Quindi il suo pensiero è quello di riprendere le fila dei

ragionamenti accantonati, magari facendo un passo indietro, senza accettare compromessi ma

continuando a parlare. Ieri qualcuno ha detto che i programmi sono gli stessi; certo i tre programmi

integrati sarebbero la soluzione migliore, darebbero una visione completa dello scenario, ma anche

questo deve far riflettere perché se viene sacrificato tempo è perché si crede che il TSRM ha una

sua forte dignità, un suo forte bisogno, giustificato all’interno dell’area radiologica, anzi del sistema

salute, dedicato al paziente. Non accetterà mai di essere schiavo del radiologo. Riferisce di essere

stato chiamato da un collega, che se è presente potrà confermare, per riferirgli che il suo direttore

gli ha consigliato di votarlo. A questo collega ha risposto di non farlo perché non ha mai chiesto

nulla ai radiologi, né vuole nulla da loro. Vuole essere votato da colleghi che credono in lui e nel

suo programma, invita a smetterla con questa campagna denigratoria, e auspica un confronto e una

possibilità democratica per gestire la professione.

Antonio Cambria, presidente del collegio di Messina, interviene per dire che non ha capito bene

il programma elettorale espresso da Barbera.

Page 21: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

21

Massimo Romanelli, presidente del collegio di Bologna. Questa mattina sono state usate delle

parole come pregiudizi, forse anche la sua persona è stata presentata usando dei pregiudizi dandone

una presentazione completamente diversa da quella che è realmente. Conoscendo le persone ha

potuto anche rivedere i giudizi precedentemente dati. La parola pregiudizi è nascosta dietro

ciascuno di noi. Ieri ha chiesto di conoscere i compensi corrisposti ai componenti del CC, senza

pregiudizi; ritiene giusto che chi sacrifica il proprio tempo, venga retribuito, ritiene però altrettanto

giusto che gli si risponda. Rispetto all’espressione usata questa mattina dal Presidente come

professione morente, progetti con gli infermieri, fagocitare, con chi stare, esperto del ministero. E’

vero la Federazione va ristrutturata, crede che si debba fare dei passi in avanti, ma qualcuno

dovrebbe anche fare dei passi indietro. Condivide con Angelini che debba essere rappresentata

anche la minoranza perché la competizione aiuta le persone a dare più capacità ai programmi. Fuori

di questa assise si va molto velocemente pertanto si sprecano tempo ed energia in questa aula che

andrebbero meglio indirizzate per riallacciare i rapporti, costituire dei gruppi che possano

coadiuvare il CC. Se nessuno dei candidati dell’Emilia Romagna verrà eletto lui continuerà a

collaborare con il CC risultato vincitore della competizione elettorale in modo costruttivo perché ha

conosciuto le persone e ha potuto verificare che anche dall’altra parte ci sono persone che come lui

lavorano e credono nella stessa causa. Invita anche il CC uscente a prenderne atto per stare sui fatti

concreti come rivolge lo stesso invito ai suoi colleghi. A proposito di lobby crede che ci siano le

competenze e le capacità per sedere in certi tavoli. Il presidente ha parlato di avere agito come

“esperto del ministero”. Perché come esperto non ci può stare un componente del CN o del CC?

Crede si debba agire ed essere performanti in tutti tavoli. La Federazione non è un sindacato, non è

possibile quindi, come qualcuno ha detto, che si deve intervenire sui CCNL. Si devono creare degli

organismi alternativi per agire contrattualmente, solo lavorando in sinergia e su più fronti si

possono raggiungere determinati obiettivi. Occorre mettere in punti nevralgici, persone del gruppo

che abbiano competenza e capacità di stare ai tavoli e raggiungere dei risultati. E’ soddisfatto

perché è stata data voce anche a chi non ne aveva e ringrazia per questo Canovi e Barbera. Se si

deve aprire anche a chi non fa parte del CN, perché non può essere data la parola a chi non è

presidente di collegio? Occorre essere aperti e prendere ciò che di buono il CN offre, il

rinnovamento progressivo ci deve essere. Prima si parlava di DS, se i medici invadono quei settori

dove si arriva per selezione interna, i coordinatori con un anno di esperienza possono partecipare

alla selezione, perché tutti coloro che hanno la specialistica non possono essere inquadrarti in DS?

Invita quindi a fare più fatti e meno chiacchiere.

Giulio Sapienza, presidente del collegio di Palermo. Intanto si compiace perché il CN si è

riappropriato della sua funzione politica. Nei tre anni trascorsi non ha mai sentito interventi come

quelli fatti oggi che sarebbero stati utili al CC e alla categoria. Il CC deve realizzare quanto il CN

suggerisce e propone in termini di politica professionale, votate dall’intera assemblea. Oggi si

criticano i rapporti con la SIRM. A lui sembra si stia tornando indietro, all’epoca in cui si facevano

le prime battaglie per il riconoscimento della categoria. Oggi invece il tavolo è paritetico, per

confrontarsi e arrivare ad un accordo dignitoso fra le parti. Il programma deve essere approvato dal

CN e recepito dai candidati che guideranno la Federazione, ma visto che in questa campagna

elettorale si è trasceso a livelli molto bassi e con modi che toccano le persone, che vanno fuori dal

contesto, dice che occorre dimostrare di essere capaci nell’attività svolta all’interno dei propri

collegi dove ci si confronta con la base. Quindi rivolge un interrogativo: “I presidenti di collegio

che cosa fanno?” In tre anni di attività in cui questo CC ha lavorato, commettendo anche degli

errori, il CN cosa ha fatto per correggere questi errori. La riflessione che pone all’attenzione dei

presenti è questa: c’è un presidente nazionale che stima per le sue capacità e professionalità, al pari

degli altri componenti, anche quelli che hanno poca visibilità, ma lavorano dietro le quinte, c’è

bisogno di tutti per portare acqua al mulino della categoria. Il compito fondamentale è quello di far

crescere una classe dirigente giovane e dinamica. Ha sentito dire che occorre rinnovare

Page 22: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

22

completamente il CC magari con persone che orbitano da 25 anni intorno alla Federazione. Di quale

rinnovamento si parla? Lui ha applaudito le tre persone del CC che hanno fatto un passo indietro

per iniziare un cambiamento che non può essere radicale perché l’esperienza serve per far crescere.

Il rinnovamento deve essere fatto nell’arco di un periodo ben definito portando avanti idee e

risultati.

Franco Ascolese, presidente collegio di Napoli. Una precisazione senza nessuna polemica. Ha

sentito parlare di tangenti pari a 16.700,00 che avrebbe preso in relazione al congresso che si terrà a

Riccione. Lui non ha mai preso soldi se non quelli autorizzati e trascritti nel bilancio della

Federazione ed è pronto – se gli verrà richiesto – a dimostrarlo. Franco Ascolese farà il provider

della Federazione, invia una rivista a 9.000 persone, produce libri sulla radioterapia a 35,00 euro.

Visto che lo fa per il suo collegio, vorrebbe farlo anche per la Federazione.

Massimiliano Sabatino, vicepresidente. Questa è una sessione che si occupa espressamente del

progetto politico per il prossimo triennio. Come nel passato si lavora poco sul progetto e molto sulla

personalizzazione dei rapporti. Trova che chi deve condurre la Federazione debba avere una cultura

giuridico amministrativa e procedurale, non solo saper fare una risonanza perché probabilmente non

serve a nulla. Lui è per un clima di pacificazione purché non sia la derivazione della mancanza di

una progettualità politica. Allora bisogna essere chiari e dire che in assenza della richiesta

progettualità occorre lavorare sul profilo di un componente ideale che partecipi al gruppo di lavoro

con caratteristiche fondamentali quali quelle giuridiche, amministrative e procedurali. Dietro al

comma 566 c’è tutto un iter parlamentare, una rete di contatti, conferenza Stato-Regioni come si

trasforma cioè il pensiero in azione. Dopo venti anni di attività crede che ci sia ancora bisogno di

crescere perché ha sentito solo slogan e non un progetto politico alto. I candidati hanno in parte

raccontato di se stessi mentre non c’è bisogno di un curriculum ma di sapere se sono persone

affidabili e se hanno capacità politico culturali per subentrare al posto di chi c’era prima o se sono

in grado di sostenere il programma elettorale del CN. Ha sentito parlare di scollamento tra il CN e il

CC. Non è così, tutto è sempre passato al vaglio del CN, tutto è stato sottoposto a processi formali

del CN e il CC ha sempre eseguito la volontà del CN. Il problema non è la procedura seguita dal CC

nei confronti del CN, è il dibattito che è basso. Ieri si è perso tempo tra delazioni, macchine del

fango e accuse irripetibili, oggi per giustificarsi. Ma dov’è il programma politico? In venti anni non

ha mai avuto rapporti con la SIRM, non con i radiologi, e gli altri che l’anno avuti si sono distinti

per fatti e non per chiacchiere. Prima di tutto ci vuole l’onestà intellettuale di sapere che tutto si

paga e passa sulla propria pelle. Adesso occorre fare delle scelte ben precise e il clima di

pacificazione si creerà dopo. Accetta tutti i suggerimenti effettuati, di Angelini, di Romanelli, ma

occorre dire da che parte si vuole stare e domenica pomeriggio ci sarà un nuovo CC con una

squadra che bisogna lavori, che faccia crescere dei quadri. Siamo tra l’altro a un mese dal congresso

che festeggia i 50 della professione e bisogna arrivarci uniti per i colleghi che saranno presenti. La

questione degli emolumenti: lui non è per raccontare i fatti all’esterno, perché ci sono già organi di

vigilanza e controllo deputati alla verifica contabile. La Federazione non è un partito politico, non

deve fidelizzare nessuno, è un organo di autogoverno. Ha sentito parlare 42 volte di trasparenza.

Prima non si poteva parlare di emolumenti perché l’attività doveva essere svolta su base volontaria.

Sono stati sacrificati alla famiglia giorni interi. Per essere presenti alle riunioni si devono prendere

ferie, i permessi non vengono riconosciuti. In CN non si è mai discusso formalmente di emolumenti

fissando una fascia di fondi da destinare loro. Il presidente sacrifica giorno e notte alla Federazione

portando avanti contestualmente il suo lavoro e pertanto è giusto che gli sia riconosciuto un

compenso. Questo principio non è mai stato dichiarato. Sulla dirigenza non è d’accordo con Barbera

che bisogna passare da un radiologo, ma da un meccanismo molto più complesso aziendale

(capacità, requisiti). Se si deve riaffrontare il problema, che lo si faccia pensando ad un restayling

profondo della professione per essere competitiva veramente ed essere attrattiva sul mercato. Con

Page 23: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

23

27 mesi di scuola si può fare poco più di un operaio specializzato, quindi l’ampliamento delle

competenze ti permettono di essere sulla piazza. Gli slogan non servono (diminuiamo la quota

pagata alla Federazione) se poi tutto finisce in un vogliamoci bene. Occorre rafforzare i territori per

affrontare le problematiche locali e non ricorrere sempre alla Federazione come è successo

recentemente rispetto all’assistenza anche legale da fornire ad una iscritta. Invita a non confondere i

vari livelli e a rimanere nelle proprie caselle. Si viene qui a denunciare determinate situazioni e poi

si delega la Federazione a subentrare al loro posto. Lui e Brancato hanno deciso di rimanere fuori

per allargare la base e dare di più a dimostrazione del fatto che non serve essere dentro per dare il

proprio apporto, si tratta soltanto di lavorare con la coerenza votando le persone che sono state

indicate e da martedì chi vorrà collaborare si metterà a disposizione per lavorare con chi vincerà. Il

CN da svolgersi nell’ambito congressuale potrà essere la prima occasione per concretizzare queste

aspettative. Sugli ordini sono state dette delle inesattezze. Il ministero ha chiesto se nell’ordine dei

TSRM potevano essere incluse tutte le altre professioni dell’area tecnico sanitaria perché gli

infermieri non le vogliono? E nemmeno le ostetriche? E’ diverso dal dire che gli infermieri

vogliono fagocitare i TSRM. E’ stato convocato un CN straordinario per la posizione che si doveva

assumere in relazione a questa ipotesi. La sen. De Biasi contattata proprio ieri insieme ai colleghi

Paganini e Di Bella per preparare la difesa su Pordenone, ha riferito che la riforma è in stallo oltre

che per la mole di provvedimenti attualmente all’esame del Senato anche perché non è chiaro cosa

intendano fare Renzi e la Guidi. E’ strumentale alimentare paure perché la situazione è quella

conosciuta e decisa dal CN. Non sono gli infermieri che fagocitano, i TSRM avranno dei

avvantaggi aprendo alle altre professioni sanitarie.

Sui radiologi. Il ministro Lorenzin dice che la medicina difensiva costa 12 miliari di euro ed è una

inappropriatezza prescrittiva diagnostica esercitata dai medici clinici nei confronti di alcune

prescrizioni (da medici per altri medici). Negli ultimi 20 anni non ha mai visto un radiologo

rifiutare una prestazione richiesta da altri specialisti. Masciocchi in una recente intervista ha detto

che il parco tecnologico è obsoleto e bisogna comprare macchine. Loro costituiscono un gruppo di

potere che hanno obiettivi ben precisi quelli di alimentare un mercato di inappropriatezza

tecnologica. Adesso sono contro la teleradiologia. Hanno vissuto per 15 anni sui RIS e sui PACS,

hanno comprato centinaia di tecnologie inutili e dovremmo essere collaborazionisti? I TSRM sono

stati predati e quindi si deve valutare tutte le opportunità che vengono offerte. La parte TSRM ha

abbandonato quel Tavolo perché si è sentita umiliata anche per l’atteggiamento tenuto da un

professore del CSS che mostrava di non conoscerci. Non abbiamo accettato compromessi perché

dietro c’era il CN a sostenerci assumendosene anche le responsabilità conseguenti. Chi si candida

deve sapere quale sono le responsabilità cui va incontro. Chiede di fare una riflessione politica seria

perché il CC rappresenta il CN e il CN rappresenta i propri iscritti. Non si può essere in balia di chi

giudica chi è bravo e chi non lo è usando un bottone e la rete. Bisogna avere l’orgoglio di difendere

la categoria con la passione, con il cuore, l’indipendenza. Fino a lunedì ci si confronta aspramente

perché i presidenti devono votare chi li garantisce di più perché i compiti da affrontare devono

essere gestiti da persone adatte, con la necessaria competenza.

Massimo Angelini, presidente Collegio PG/TR. Aveva intenzione di non fare ulteriori interventi,

la diapositiva su Giovanni Falcone gli ha fatto cambiare idea e siccome vuole tornare dai suoi

colleghi a testa alta e c’è anche il momento dell’assunzione di responsabilità come detto da

Sabatino, e il fatto, come detto da Sapienza, che non si può contestare per tre anni e poi non mettersi

in gioco, tutto ciò premesso, diventa una provocazione in termini positivi, che si sente di accogliere

per dare la sua disponibilità. Non possono esserci due o tre squadre, la squadra è unica si sta

giocando tutti una partita, non è un campionato, alla fine non ci saranno vinti e vincitori. Il concetto

di competizione e di vittoria lo vede in questo caso fuori luogo e fuorviante. Ha cercato di spiegarlo

ieri può essere d’accordo al 50% con gli uni e con gli altri però crede che un CC debba avvalersi per

forza di queste contraddizioni che poi fanno la forza del CC. Capisce la scelta effettuata da

Page 24: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

24

Alessandro perché è la stessa dei collegi nelle rispettive province, cioè comporre una squadra con

persone con cui hai più affinità per facilitarti la vita però per esempio nel suo collegio sono stati

eletti tre/quattro elementi nuovi che la pensano parzialmente in modo diverso da lui, ma non per

questo pensa di avere dei nemici. In questo modo ha delle opportunità diverse da sfruttare, di

crescita. E’ sbagliato parlare di competizione perché la politica è unica, semmai deve essere

mediato il modo con il quale raggiungere l’obiettivo. Non può pensare che l’idea di Beux sia

diversa da quella di Barbera perché allora si tratterebbe di un suicidio e tutto finirebbe male. Fa

notare che sarebbe stato meglio che i colleghi candidati si fossero presentati come ha fatto Barbera

perché alcuni di loro per esempio non li conosce anche perché vanno a sostituire almeno due su tre

che hanno avuto un discreto peso specifico. Crede che sarebbe stato un atto di responsabilità nei

confronti del CN che deve votare. Quindi chi si mette a disposizione lo fa in una squadra unica in

cui ci sono molte riserve ma giocano una partita unica. Diversamente ci si fa solo del male.

Contrini, presidente del collegio di Brescia. Anche lui si era riproposto di non parlare però in

coscienza si sente di fare alcune riflessioni che legge per essere breve e conciso. “Riflettendo sugli

interventi fatti innanzitutto non mi propongo come candidato. A mio modo di vedere la rosa di

candidati che si è resa disponibile è più che sufficiente. Guardiamoli tutti negli occhi e votiamo in

qualità di presidenti coloro che volgarmente hanno gli attributi e sono rappresentativi a livello

nazionale ed internazionale ma soprattutto coloro che portano in sé dei valori come persone e

sostengono i veri valori della professione. A questo livello è necessario e fondamentale dialogare,

confrontarsi con tutti gli attori del sistema sanitario nazionale e non solo, arrivare ad accordi se

possibile, ma saper dire di no se necessario. Quindi sono le persone che fanno la differenza nei vari

contesti istituzionali e non. A noi ora spetta la scelta che non dovrebbe essere dettata da logiche di

potere o personali, ma da logiche legate alla nostra onestà intellettiva; eleggere i nostri

rappresentanti come sinonimo di correttezza, professionalità e capacità strategiche politiche uniche.

Diego Catania, presidente collegio Milano. E’ in difficoltà a parlare dopo dei carri armati a cui

vanno tutti i suoi ringraziamenti per avere portato la Federazione fino a questo punto. Si

complimenta con gli intervenuti perché il livello si è alzato rispetto a ieri a dimostrazione del fatto

che all’interno dell’aula c’è molto di buono. I colleghi hanno dimostrato maturità e si scusa con la

platea se nella giornata di ieri ha usato dei toni troppo accesi, conseguenza delle pressioni subite. Ha

esercitato la professione di TSRM per oltre 25 anni e ha compiuto una serie di azioni con

un’associazione scientifica fondata nel 1999 creando un gruppo di colleghi professionisti,

volenterosi e capaci, non retribuiti per la categoria. Tutto ciò è agli atti, Beux lo conosce, è un

collega con il quale ha condiviso una serie di attività del passato. Se è arrivato a questo punto è

merito della professione che ha esercitato e che lo ha fatto crescere facendolo diventare un

professionista in ambito sanitario. Si definisce anche un uomo idealista e ottimista, propositivo e a

volte purtroppo anche ruvido nelle cose che dice, ma chi lo conosce lo sa. Si è proposto perché ad

un certo punto storico ha visto delle cose che non andavano proprio come dovevano. E’ stato

consigliere ed è sempre rimasto perciò a margine dell’istituzione. Con un gruppo di persone hanno

fatto un cambiamento al collegio di Milano nonostante ciò con Sabatino mantiene dei rapporti

sereni ed equilibrati. E’ stato condotto ad una scelta, tutti i presidenti hanno avuto il suo programma

perché non ha condiviso il modo e la scelta dei candidati presentata dal Presidente uscente per il

prossimo triennio. Lui ha scelto presidenti e colleghi che sono ancora all’interno del gruppo

professionale, presidenti e fondatori di associazioni scientifiche, colleghi validi che sono all’interno

di istituzioni, rappresentanze di tipo universitario, facendo una specie di provocazione al gruppo

dirigente attuale dimostrando che c’è anche una base a cui bisogna creare le condizioni per una

opportunità di crescita. E’ difficile mettere insieme tutte le situazioni, le logiche di tipo politico con

le esigenze della base. Condivide appieno il pensiero di Massimiliano quando dice è facile mettersi

in una stanza con un computer e sparare a zero su tutti e questo non porta molto lontano la

Page 25: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

25

categoria. Probabilmente occorrerà interrogarsi sul perché avviene questo, è stata lasciata troppo

sola la base? L’istituzione si è allontanata troppo dai colleghi? Questa è la domanda che occorre

porsi. Lui si è candidato per mettersi a disposizione del gruppo professionale, per le sue competenze

e capacità e la richiesta che fa all’assemblea sovrana, è un appello accorato al voto responsabile per

la scelta degli uomini che vengono ritenuti più idonei a ricoprire questi ruoli.

Giuseppe Brancato, segretario. Vuole fornire degli spunti sul lavoro da svolgere nel prossimo

triennio anche in relazione ai programmi elettorali pervenuti e agli interventi dei colleghi effettuati.

Il professore associato. Precisa che essere in questo ruolo non vuol dire fare il TSRM. Pertanto se si

vuole fare il professore associato occorre aprirsi ad una carriera diversa e ad un percorso formativo

diverso che permetta ai colleghi di occupare i posti destinati al MED 50, cioè riservati ai TSRM.

Non si diventa professori associati perché si è amici di un cattedratico, perché è tutto un altro lavoro

e un altro sistema per fare carriera.

Quando si parla di Tavolo sospeso non viene colto il fatto che un Tavolo sospeso si è costituito

dopo cinquant’anni di storia, che trent’anni fa il documento sarebbe stato firmato a prescindere di

quello che pensassero i TSRM, ciò che non viene colto è la forza della professione che riesce a dire

di no e il lavoro non va avanti fino a che non diventa un sì. Ha ragione Torrisi quando parla di

responsabilità, ma la responsabilità non può essere delegata, occorre prendersela. Bisogna capire

quale tipo di responsabilità la professione vuole prendersi perché su questa responsabilità si fonda

tutta l’attività lavorativa futura. Occorre smetterla di dire che i TSRM non sono in emodinamica e

via dicendo, perché non ci vanno?

Il problema sollevato da Caliari, che a suo parere viene letto come un problema sindacale, riguarda

una professione suddivisa per competenze all’interno di un processo gestionale. Non è che essere

coordinatore è come essere dirigente, essere dirigente è come essere professore associato. Se la

professione cresce tutti possono arrivare. Le differenziazioni sono legate più alle competenze che

alle raccomandazioni. Le raccomandazioni restano ma almeno la professione ha scelto come

crescere.

L’altro elemento che bisognerà cominciare ad assimilare riguarda il fatto che bisogna smettere di

definire la professione come non medica o come professione sanitaria. Occorre definirsi solo

TSRM, perché il muro cui faceva riferimento un collega questa mattina è stato incrinato e pensare

che si va trecento all’ora per andare a sbattere contro un muro non lo trova d’accordo. Il muro è

costituito dai medici che si frappongono alle professioni sanitarie. Se ci si va contro in 600.000 si

potrebbe anche rompere, come è caduto il muro di Berlino. Il problema è se si ritiene di andarci da

soli, facendo degli accordini con qualcuno, o insieme alle altre professioni sanitarie.

Non voleva parlare della SIRM che sembra debba essere il tema centrale. Ha sentito da Dino queste

parole: unitario, paritetico, rispettoso. Quando sarà chiarito il significato di queste parole allora ci si

potrà sedere in qualunque tavolo. Se queste tre parole non riescono a reggere in un sistema di

dialogo allora si sta parlando del nulla. Non crede che dopo tanti anni il CN merita di sentir

continuare a parlare del nulla, ma merita di dire finalmente questa è la professione che rappresento

con orgoglio dopo 50 anni di storia che nessuno potrà togliere.

Rispetto agli ordini il CN futuro, a prescindere da quanto realizzato finora, dovrà prendersi delle

responsabilità per regolamentare i nuovi ordini anche con le difficoltà rappresentate.

Davide Cavedagna, presidente del collegio di Ferrara. Anche per lui parlare dopo certi

carrarmati è difficile però ieri sera si è confrontato con alcuni componenti del suo direttivo e anche

se era nauseato per come si erano svolti gli interventi vuole esprimere il suo pensiero. Ha letto i

programmi elettorali presentati, ma anche visto colleghi, che stima, usare dei pretesti allusivi nei

confronti dell’attuale CC, votato tra l’altro dal CN. In tre CN cui ha partecipato non aveva mai visto

niente di simile. Capisce Alessandro quando dice che c’è fermento elettorale che porta valore

Page 26: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

26

aggiunto però il valore aggiunto ci deve essere veramente non deve tramutarsi in allusioni di

pratiche illegali. Come i colleghi del suo direttivo gli hanno detto, chi attacca le persone senza

scinderle dal ruolo istituzionale che ricopre, attacca per un motivo suo e questo non è

rappresentativo del ruolo istituzionale che ricopre. Questo lo fa molto pensare, anche perché è stato

ripetutamente chiesto di conoscere gli importi corrisposti al CC e lui ha verificato che in bilancio

detti valori sono riportati, basta dividere l’importo complessivo per il numero dei componenti.

Trova strano che dette insinuazioni in nome della trasparenza vengano da persone che sono state

all’interno dell’organizzazione e rivolte nei confronti di coloro che sono state elette proprio dal CN.

Si sta stancando perché una foga di questo tipo non deve far dimenticare che si è lì per i colleghi. E’

contento che oggi i toni siano cambiati però non può fare a meno di pensare che si è un po’

camaleonti se prima si lanciano determinate accuse e dopo si diventa tutti fratelli. Diventa difficile

credere a chi si comporta così soprattutto se si pensa alla loro affidabilità nel governo della

Federazione.

Comunica di aver ricevuto una posta certificata dal collegio di Napoli con un messaggio di una

collega. La prima cosa che ha pensato dei colleghi interessati di Piacenza e Genova è che nei loro

panni si sarebbe molto inquietato perché ogni realtà locale ha le sue dinamiche e il tempismo e la

mole di documenti inviati da Napoli cosa stanno a dimostrare? Quindi tutti questi fatti lo hanno

fatto molto riflettere. Tutti i presenti hanno una percezione aulica della categoria, ma i fatti li

smentiscono. Il nuovo CC dovrà impegnarsi tantissimo, il suo voto (quello degli iscritti che

rappresenta) andrà alle persone che gli sembrano più affidabili e lineari. Spera di non ricredersi.

Marco Ciccone, presidente collegio GE/SV/IM. Generalmente è sintetico nei suoi interventi oggi

invece impiegherà un po’ più di tempo. La sua scaletta si concentra su tre punti: rimpianti, sogni e

certezze. Il rimpianto è quello di essere arrivato oggi e di essersi perso la giornata di ieri. Ho

pensato: parla Facchini, se non lo sento sto meglio e invece si è perso un mucchio di roba.

I sogni. Bisogna dirlo chiaramente, siccome si è capito che tutti sono candidati, ci sono tre liste,

allora dichiara di candidarsi anche lui. Lo ha deciso ora. Ha tutte le carte in regola. E’ presente da

meno tempo di Sabatino e Brancato, quindi è abbastanza giovane, ha la stessa età di Franco

Ascolese, ha condiviso i percorsi con Dino e Diego Catania. Giustamente come le ha detto il suo

vicepresidente deve proporre un programma. Il suo programma elettorale è: “Garantisco che nel

giro di tre anni, se vengo eletto e sarò presidente, occuperò tutti i nostri disoccupati, avrò un

successo tale che chiamerò i tecnici di radiologia argentini e li farò diventare italiani, cosa mai

successa. Però non basta un posto solo anche se riconosco che è forte. Il secondo punto me lo ha

suggerito Massimiliano Sabatino perché ascolto sempre con attenzione Massimiliano che diceva

“che gli infermieri non vogliono le altre professioni sanitarie allora le abbiamo prese noi”, io

prenderò nei tre anni anche gli infermieri e creerò l’ordine dei TSRM e delle altre professioni

sanitarie minori. Il terzo punto invece è una elaborazione di quello che ha suggerito il collega

Barbera, vogliamo che i medici da dirigenti diventino DS, va bene, ci stiamo, e noi da DS

diventiamo dirigenti. Siccome so di aver conquistato tutti voi e mi sono assicurato la mia elezione, a

questo punto qua, passiamo alle certezze”.

Anche lui ringrazia il CC uscente, il presidente Alessandro Beux e tutti i colleghi e amici a partire

da quel galantuomo di Rolando Ferrante, però su un punto si dovrebbe riflettere tutti. Sellitti dice

tutto e il contrario di tutto. Cita sempre Sabatino: “E’ vero ma la comunicazione dove è stata

lasciata? sarà in grado il prossimo gruppo a mettere in campo da subito un sistema di

comunicazione con tutti gli iscritti, di pari livello? Si decida come. Si decida una strategia. Se si

perde il 70% del tempo in CN a discutere su problemi sollevati da un modello di comunicazione

arbitrario, vuol dire che qualcosa non funziona e che non si è riusciti a mettere in piedi un sistema di

comunicazione adeguato. I soldi ci sono, ci sono i mezzi e, pensa, anche le competenze. Altra

questione. L’accordo con la SIRM del novembre 2013 è stato portato avanti da un gruppo di

professionisti delegati dal CC lo stesso nucleo che aveva portato avanti il discorso sui Master con la

Page 27: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

27

SIRM, lui è uno dei quattro che ha firmato per primo quel documento. Però, lo ha già detto ai

componenti del CC, è stato un errore, non fare il documento o firmarlo, è stato un errore che sia

stato costituito un gruppo di professionisti senza un potere politico se non un potere politico

delegato, per trattare con la SIRM. Va bene la discussione tecnica sui Master, ma la discussione sul

nucleo politico della professione devono essere il presidente e il vicepresidente ad andare a trattare

con il presidente e il vicepresidente della SIRM perché senno si creano due binari e si creano delle

incomprensioni perché al di là delle politiche interne dei due blocchi le incomprensioni nascano

anche da questi aspetti.

La SIRM, nessuno ne vuole parlare, è il convitato di pietra, è una società scientifica, o meglio, si

qualifica come tale perché in Italia c’è una legge che dice che le società scientifiche sono enti che

hanno determinate caratteristiche, che possono fare alcune cose, e all’art. 3 dice che non possono

fare lobby, non possono interessarsi di problemi sindacali. Allora c’è un documento firmato SNR e

SIRM, c’è un ufficio legale, si riesce a capire se quei documenti sono compatibili? E se non lo sono,

si può provare a portare in tribunale la SIRM e dire: “Voi non siete più società scientifica?”

Il collega Angelini nella sua missiva inviata a tutti i presidenti di collegio fa un passaggio

sull’assicurazione, corretto. Però ricorda che il CN nove anni fa, aveva delegato la prima

Fondazione per la strutturazione di tutto il percorso. Non e venuto fuori niente se non sporadiche

iniziative locali. Anche su questo occorre interrogarsi un pochino.

Ha scoperto con interesse che il TSRM non serve più, perché non serve più un TSRM che vada nel

gruppo direttivo e non sappia tutto di leggi, non abbia una laurea in giurisprudenza o affini e non

serve nemmeno più se dovesse fare carriera o il percorso di professore associato universitario. Lui

non ne è così sicuro perché alla fine se si rappresenta una professione chi la rappresenta l’anima

della professione deve averla non a parole, ma nei fatti. E’ una sua visione, forse parcellizzata. Il

percorso universitario va al di là della problematica: associati sì, no o per come. Il percorso

universitario è fondamentale. Esiste un contenzioso, una dialettica aperta con la SIRM e tutti i nostri

sacrosanti CdL, master, etc. sono diretti nel 99% dei casi da un professore universitario ordinario

associato in radiologia. Questa è una cosa su cui riflettere. Il problema teleradiologia sì, no, o come,

andrebbe inquadrato in un’ottica “utilitaristica” con la SIRM. La politica è l’arte del compromesso

si può arrivare a dei compromessi. La SIRM dice la teleradiologia in Italia non si può fare e poi tra i

10 articoli più importanti dell’ECR 2015, c’è un articolo di una dottoressa italiana radiologa che ha

fatto un censimento tra i radiologi italiani sulla teleradiologia e l’80% è favorevole. Ce ne sarebbe

da dire, ma allora se si va ad un confronto con la SIRM, a suo modo di vedere, se hanno deciso che

la teleradiologia non si debba fare più, non si fa più. Se in ambito ambulatoriale ci vogliono 4

medici e un tecnico, va benissimo, in cambio si chiede la direzione dei corsi di laurea e magari tra

dieci anni si fala teleradiologia da soli o con i pachistani.

Pierluigi Ferrari, presidente del collegio di Cremona. Vuole recuperare quello che ha sentito e

che in parte corrisponde al suo pensiero e che è ciò che unisce l’assemblea e che può essere

propedeutico per il futuro. La prima cosa che ha sentito e che gli piace molto è che l’elaborazione

del programma è di competenza del CN. Conseguentemente a questo il suo personale parere è che

le liste presentate sono una distorsione del sistema. Lui crede in un programma messo a punto dal

CN e crede ad una serie di persone che si mettono a disposizione del CN per portare avanti il

programma che quest’ultimo ha deciso. Tanto tempo fa Facchini, in un contesto naturalmente

diverso, disse a Bordigoni una frase che non ho più dimenticato: “Io non entrerò in CC ma lavorerò

per mettere al tuo fianco persone che ti daranno filo da torcere”. Lui prende in prestito quella frase

per dire che analogamente lavorerà per far entrare persone che opereranno per il bene di tutta la

categoria. Stabilito che il programma deve essere fatto dal CN e non da altri, servono anche le

persone giuste, che sappiano unire capacità, competenza, carisma, intelligenza politica,

disponibilità, rappresentatività territoriale e affidabilità. L’individuazione di queste persone è

competenza e grande responsabilità del CN, indipendentemente dalle liste presentate. Si augura che

Page 28: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

28

anche in futuro si dia la parola ad un candidato che non era presidente. Gli ha fatto molto piacere

che la collega di Reggio Emilia abbia presentato una mozione d’ordine per dare la parola a Barbera.

Questo non deve avvenire solo perché si tratta di un collega che tutti conosciamo e di cui tutti

abbiamo stima, perché la stessa possibilità deve essere data a tutti i TSRM candidati e non per

favorire i candidati, ma il CN perché non si può votare per sentito dire. Prima di accordargli la sua

preferenza ha bisogno di conoscerli. E’ assolutamente d’accordo che debba esserci un ricambio

ponderato, intelligente altrimenti si rischia solo di fare dei danni. Poi il CC deve avvalersi anche

della collaborazione di altre persone valide, cercando di sfruttare tutte le professionalità a

disposizione per progetti specifici. Non si scandalizza pertanto se i componenti uscenti saranno

chiamati a lavorare insieme al CC se possono dare ancora qualcosa e hanno esperienza da

trasmettere, così come non si scandalizza se verranno chiamate persone candidate che non sono

state elette, naturalmente tutte pagate. Nello specifico dei programmi si permette di dare una sua

piccola indicazione per quanto riguarda il percorso costruito insieme riguardante i master, la

specialistica in cui molti colleghi hanno partecipato credendoci. Adesso deve essere fatto qualche

passo in più sui percorsi di studio e pur comprendendo la linea che divide questa organizzazione dal

sindacato, occorre lavorare verso le istituzioni competenti affinché i titoli acquisiti siano spendibili.

Non crede infatti nella dirigenza unica perché il rapporto con le altre figure professionali è sempre

da uno a 10. Crede fortemente in un mandato da dare al nuovo CC, sempre che sia condiviso da tutti

i presidenti presenti, e cioè di puntare in maniera forte sulla dirigenza di area specialistica.

Bartolomeo Campo, presidente del collegio di Trapani. Ha sentito gli interventi dei suoi colleghi

e le dichiarazioni di intenti per il futuro, ma non ha sentito grosse critiche all’operato del CC

uscente. Quanto successo tra ieri e oggi le inserirebbe nella parentesi delle dinamiche elettorali che

si scatenano ad ogni rinnovo degli organi che rappresentano la Federazione. Essendo negato per la

politica agisce istintivamente e pertanto ha necessità di dire ciò che pensa e ritiene giusto.

Innanzitutto non è che il CC uscente ha fallito il suo compito anche se ci sono delle modifiche da

fare. Ritiene che in quanto enti che non possono agire sindacalmente, sarebbe importante che la

categoria si muovesse parallelamente all’evoluzione contrattuale perché altrimenti si innescano

meccanismi impressionanti. Ai tempi in cui l’ausiliario spingeva l’apparecchio portatile di corsia

per fare un torace a letto lo rimproverava perché era geloso del suo apparecchio portatile e perché

quell'esame doveva farlo lui in quanto abilitato a farlo. Purtroppo lui rimane legato alle previsioni

della legge dello Stato a cui si affiancano i contratti di lavoro e pertanto se altre figure si affacciano

sullo scenario lavorativo si affaccia il problema della SIRM. Giusto che ci siano le dichiarazioni

degli infermieri a favore del fatto che non sono loro competenze, ma è pure vero che un radiologo

non deve permettere ad un infermiere di sedersi ad una consolle e fare una RM o fare altre attività

di pertinenza del TSRM. Il TSRM ha bisogno dell’abilitazione, l’infermiere del medico radiologo.

Ritiene che questa cosa vada attenzionata e discussa nelle sedi opportune e cioè con la SIRM che ho

dà le indicazioni o non si oppone, che è lo stesso. Per quanto riguarda il contratto, a fronte di un

percorso formativo di tutto rispetto, non capisce cosa significa la parola professionale, non capisce

cosa vuol dire essere abilitato alle funzioni direttive (devo fare un concorso, devo avere dei titoli, da

chi devo essere abilitato). Per quello che lo riguarda i TSRM sono classificati in D e DS. Queste

categorie hanno due livelli economici diversi di tipo verticale. Il D ha delle competenze stabilite

dalla legge, il DS ne ha altre sempre stabilite dalla legge. Per passare da D a DS si deve fare un

concorso in forza del quale si dà a quelle persone l’abilitazione a funzioni dirigenziali. Nella sua

azienda succede che un DS se non ha il master in coordinamento gli tolgono tutto però gli danno

una posizione organizzativa. Se non puoi essere coordinatore come puoi avere la posizione

organizzativa. Nella sua azienda chi dovrebbe essere dirigente delle professioni tecniche, per i

requisiti che ha acquisito nel tempo, non può fare il TSRM però le funzioni di coordinamento

vengono affidate a chi è in categoria D solo perché ha il master. Ci sono cose che non funzionano e

quindi come istituzione si devono difendere le professionalità fissate dalla legge e non dalla

Page 29: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

29

convenienza dell’azienda, e del radiologo in base ai rapporti instaurati. Il nuovo CC a suo parere

dovrà prendere in carico queste situazioni per fare osservare le leggi esistenti altrimenti che senso

ha prendersi la laurea specialistica?

Pasquale De Rosa, presidente del collegio di Salerno. Vuole chiedere, come fa lui sempre fatto,

che gli interventi venissero supportati da documenti in modo da dare forza e credibilità a ciò che si

sta affermando. Non vuole fare polemiche, non vuole entrare nel merito di alcune domande o

risposte, non vuole entrare nel merito di come si sono svolti determinati fatti. Si riferisce alla

collega La Valle e a quanto detto dal Presidente in merito al fatto che lunedì invierà della

documentazione. Siccome appena ricevuta la documentazione da parte del collegio di Napoli,

l’argomento è stato portato all’attenzione del suo CD, e siccome anche loro hanno delle

problematiche (rischio radiologico in una clinica privata, concessa come malattia; colleghi a cui è

stato chiesto di svolgere attività di fisioterapista in regime di spending revew, entrambe risolte),

chiede se risponde al vero che la richiesta della collega è stata inviata in Federazione la prima volta

il 22 settembre 2014.

Franco Ascolese, presidente del collegio di NA/CE/AV/BN. Interviene per precisare che l’invio

dell’ultima documentazione riguardante la collega La Valle Consuelo è dovuto ad un errore della

collaboratrice del suo collegio. Precisa di non essersi mai messo contro la Federazione né contro i

collegi. Quando ha ricevuto la nota ha richiesto un parere legale, il parere che risultava contrastante

lo ha mandato all’interessata e al CN. Vuole quindi precisare che non si permette di entrare nel

merito della situazione locale. Il suo voleva solo essere un contributo. Ripete che si è scusato anche

con la collega perché il suo messaggio è stato trasmesso inavvertitamente per errore.

Flavio Grazioli, presidente del collegio di Piacenza. Sulla questione “La Valle Consuelo” è stata

fatta, purtroppo, molta confusione. Il suo è un piccolo collegio, non hanno molta disponibilità, però

si sono occupati della cosa nel miglior modo possibile. Deve ringraziare il CC che si è offerto di

aiutarlo. A lui è dispiaciuto leggere sui social commenti sull’argomento e offerte di pareri legali non

richiesti, creando, tra l’altro, qualche problema in più coinvolgendo, in maniera non vera, anche gli

altri sette colleghi. Come si sono permessi di scrivere tali falsità? Nessuno si è preoccupato prima di

scrivere di accertarsi dei fatti. E’ grato al CC che lo ha fatto e al Presidente che ha dato un parere

autorevole in termini di legge. E’ convinto che fosse la migliore risposta possibile. E’ intervenuto

insieme ai rappresentanti della Federazione chiamando la collega per concordare un’azione da

svolgere insieme al collegio degli infermieri. La questione non è ancora definita e risolta. Si

incontreranno con i responsabili della clinica il prossimo 20 aprile e se avrà un esito negativo hanno

già programmato insieme al collegio di Genova una linea successiva da intraprendere. Non hanno

voluto dare al problema un risalto nazionale, pubblicizzandola, per salvaguardare la collega che

conosce pur non essendo iscritta al suo collegio e che rischia il posto di lavoro essendo impiegata in

una struttura particolare perché privata.

Il suo obiettivo è quello di aiutare l’interessata e non di alimentare le casse degli avvocati. Spera di

essere stato chiaro e di poter fornire in futuro notizie che possano tornare utili a tutti i TSRM sia nel

pubblico che nel privato.

Il Segretario chiede ai presenti se acconsentano a dare la parola ad Attinà per una sua

presentazione.

Claudio Attinà. (leggi i dati)

Terminata la relazione, il segretario chiede se ci sono domande da fare su quanto esposto.

Page 30: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

30

Michele Caliari, presidente del collegio di Trento. Siccome sono diversi anni che sta facendo le

stesse analisi e siccome età anagrafica e iscrizione non sono sufficienti, chiede se è possibile di farsi

dire dagli iscritti in che situazione occupazionale si trovano, ma soprattutto dove lavorano perché,

ed è l’esempio che porta sempre in assemblea, il più vecchio iscritto (un sessantanovenne) è anche

il più recente iscritto al collegio di Trento perché si è reiscritto per lavorare in una struttura privata.

Occorre incrociare i dati.

Claudio Attinà risponde subito. Per quanto riguarda l’occupazione e inoccupazione sul sito

tsrmweb ci sono tutte le combinazioni possibili e c’è anche quella lavora/non lavora. Ringrazia sia

la Federazione che Datakey che hanno consentito di raggiungere i molteplici obiettivi. Uno di questi

potrebbe essere di far compilare ai partecipanti ai corsi FAD organizzati al nostro interno un

modulo con i dati da inserire nel data base nazionale (lavora/non lavora). A suo parere bisogna

sensibilizzare i colleghi dicendogli che i dati richiesti principalmente aiutano loro a trovare lavoro.

Occorre studiare insieme un modo che sia poi adottato da tutti. Le iniziative singole non danno

risultati a livello nazionale. I dati raccolti potranno poi essere spesi dalla Federazione al Ministero

della salute in sede di discussione sul fabbisogno.

Vincenzo Torrisi, presidente del collegio di Catania. Alcuni mesi fa ha mandato una statistica

fatta nella sua regione partendo dal presupposto che i posti letto sono decisi in base agli abitanti (e

di conseguenza gli operatori). Propone di fare il lavoro al contrario: i presidenti di collegio si

impegnino a sapere dalle strutture pubbliche quanti TSRM ci sono e quanti dovrebbero esserci. Il

nuovo CC dovrà individuare quelle università che laureano troppi TSRM. Città di Ferrara: 110.000

abitanti, quella di Catania 300.000 abitanti. Provincia di Ferrara: 300.000, provincia di Catania

900.000. Iscritti Ferrara 340, iscritti Catania 354. Nel 2007, nella ricerca mostrata, Catania aveva

327 iscritti, ora ne ha 354. Sono stati più i cancellati che gli iscritti. L’università di Catania tranne

gli ultimi due anni è stata virtuosa perché il corso per TSRM era di 10 unità (non tutti di Catania).

Negli ultimi anni ci sono stati anche pochissimi concorsi. Invita a prendere esempio dagli esempi

positivi.

Paolo Giarolo, presidente collegio Verona. Sul fabbisogno formativo si è già parlato e

approfondito, e quindi vuole chiedere a Claudio Attinà se nel numero delle cancellazioni o meglio

nel rapporto ingressi/cancellazioni fosse stato considerato proprio l’aspetto dei colleghi pensionati

perché il dato potrebbe essere significativo (nella sua regione ne contano circa 150, il 10% a

provincia). La verifica sui corsi di aggiornamento non è attendibile perché i pensionati non li fanno.

Il calcolo del fabbisogno, e anche questa è una considerazione che era già stata fatta, deve essere

fatta sulla popolazione delle apparecchiature perché si dovrebbe arrivare al recupero di tutti quei

posti di lavoro i cui dati che solo l’apparecchiatura può fornire o può essere più significativo.

Giuseppe Brancato, segretario Federazione. La considerazione è giusta. Dove c’è più

popolazione ci sono più tecnologie e pertanto ci vorranno più TSRM. Sono dati da considerare nello

studio.

Claudio Attinà. Torrisi ha localizzato troppo nel suo intervento. Si ragiona purtroppo ancora

tenendo presente il proprio orticello. Le regioni, il fabbisogno lo chiedono per tutte le province, non

è la singola università che fa e decide. Ci si rapporta con la regione e non con singola università.

A Giarolo dice che il vero problema sono i dati relativi alla fascia superiore ai 65 anni che riguarda

senz’altro gente che ancora lavora. Bisogna tenere conto anche degli studi convenzionati. Il

rapporto con gli abitanti, quindi, non basta da solo, non è sufficiente come dato per arrivare al

Page 31: Verbale lavori Consiglio Nazionale gg. 13.14.15-03 ... - TSRM · Email: federazione@tsrm.org PEC: federazione@pec.tsrm.org ... Barbera e Attinà che hanno avuto un riconoscimento

31

numero degli iscritti perché gli ospedali ridurranno i posti letto e nei prossimi anni non è previsto in

sanità altro collocamento al lavoro per concorso.

Giuseppe Brancato. Precisa che il lavoro va inteso come indicazione e va completato oggettivando

il percorso. E’ vero che i posti letto diminuiscono, ma è anche vero che le aziende fanno entrare ed

uscire un paziente entro 48 ore e per fare ciò le radiologie devono lavorare almeno 12 ore.

I lavori si concludono alle ore 16,30 del g. 14 marzo 2015 e subito dopo viene aperto il seggio per

consentire ai presenti di esercitare il diritto di voto.

Il giorno successivo (15/03/2015) il seggio verrà aperto come da odg.

Del che è verbale.

Il Segretario Il Presidente (TSRM Dr. Giuseppe Brancato) (TSRM Dr. Alessandro Beux)