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Verifiche sperimentali legge di Coulomb
c a p i t o l o 3
Fino a che punto si può aver fiducia nella legge di Coulomb?
Era noto che:
Una buccia sferica omogenea di materia dà, al suo interno, un contributo nullo al campo gravitazionale.
L’effetto è troppo piccolo per poter essere verificato sperimentalmente nel caso delle interazioni gravitazionali.
Tuttavia
Il verificare una tale fenomenologia per le interazioni elettrostatiche, aveva fatto immediatamente supporre che:
La legge di forza tra cariche elettriche dovesse avere identica struttura di quella gravitazionale
Supponiamo di avere una buccia perfettamente sferica di materiale conduttore e di depositare su di essa una carica
elettrica
la carica fluirà e, per motivi di simmetria, la densità di carica sarà uniforme su tutta la buccia
Calcoliamo il campo elettrico presente in un
generico punto “p” interno alla buccia.
Occorrerà dividere la superficie della buccia in tante superficiette infinitesime, calcolare il singolo
contributo e sommare i vari risultati.
I contributi dovuti alle cariche presenti nei due elementi di
superficie saranno opposti in direzione.
Valutiamone i moduli
dE1 p( ) = 1
4πε0σ dS1r12+ε
dE2 p( ) = 1
4πε0σ dS2r22+ε
Quale dei due sarà maggiore?
dS2r22+ε ⇔
dS1r12+ε
Avremo:
dS1 =dω r1
2
cos θ1( ) dS2 =dω r2
2
cos θ2( )
dE1 p( ) = 1
4πε0σr1ε
dωcos θ1( )
dE2 p( ) = 1
4πε0σr2ε
dωcos θ2( )
Se la superficie è sferica il triangolo in figura è isoscele e quindi i due angoli sono uguali, per cui:
dE2 p( ) = 1
4πε0σ
cos θ( ) dω1r2ε
dE1 p( ) = 1
4πε0σ
cos θ( ) dω1r1ε
ε > 0
ε = 0
ε < 0
Se
Se invece
Se
prevale il contributo della superficie vicina
prevale il contributo della superficie lontana
i due contributi sono esattamente uguali ed opposti
In questo ultimo caso, sommando tutti i contributi delle coppie opposte, troveremo
all’interno campo elettrico nullo
In cosa consisterà quindi la verifica sperimentale?
Prendere una sfera metallica, depositarvi quanta più carica possibile e verificare se, al suo interno, appaiono tracce
misurabili di campo elettrico
È un esempio di misura di Zero
Se vale la legge dell’inverso del quadrato della distanza, la massa a riposo del fotone
è nulla
Come è possibile ottenere le valutazioni in tabella?
Una sfera non sarà mai perfetta, quindi:
La densità di carica non sarà uniforme
Il triangolo non sarà realmente isoscele
Esperimento di Williams, Faller e Hill
Schema dell’apparato sperimentale
Occorre svincolarsi da qualunque ipotesi su forme geometriche
Quello che potremmo scegliere è solo il materiale, tenendo conto che avremo a che fare con materiali reali
Un isolante non sarà mai un “perfetto” isolante
Un conduttore non sarà mai un “perfetto” conduttore
In un conduttore”non perfetto” le cariche non saranno veramente libere di muoversi. Su di esse si eserciteranno delle
forze “viscose”
Effetto degli attriti
Il sistema si evolve nel tempo e tende a portarsi nella configurazione di di equilibrio, caratterizzata dal minimo per l’energia
potenziale
All’equilibrio la forza totale sulla particella è nulla
All’interno il campo elettrico è ovunque nullo
Sulla superficie qE +Rv = 0
All’interno saranno nulle pure tutte le derivate del campo
Sulla superficie la derivata del campo normale alla superficie è
diversa da zero
∇ ⋅E = 0
∇ ⋅E ≠ 0
La legge di Gauss dice che :
∇ ⋅E =
ρε0
Quindi, se è vera, all’equilibrio dovremmo avere:
Internamente al conduttore ρ = 0
In altri termini , se la legge di Coulomb è vera, tutta la carica fornita ad un conduttore dovrà trovarsi, all’equilibrio sulla
superficie.
La carica depositata su di un conduttore si trova sulla superficie
Il campo elettrico interno è nulloImmediatamente fuori del conduttore il campo è finito
Come dipende il campo esterno dalla densità di carica superficiale?
ΦS E( ) = E ⋅ds = σ dsε0
E =σε0
È il doppio del campo elettrico generato da una lastra piana
Come mai?
può esser considerata come una superficie
piana
Equilibrio
Legge di Coulomb
Una lastra avrà uno spessore finito
Se lo trascuriamo, per densità di carica intenderemo la somma delle densità di carica che si trovano sulle due facce
Il campo esterno, espresso in termini di detta somma, conterrà quindi il fattore 2 a
denominatore
Per verificare la legge di Coulomb occorrerà vedere che non vi sia carica
all’interno di un conduttore carico.
Occorrerà praticare una cavità all’interno del conduttore in modo da posizionarvi gli strumenti
Quello che è accessibile sperimentalmente sarà la densità di carica sulla superficie interna ed il campo elettrico presente
nella cavità
Se pratichiamo una cavità, avremo due superfici: l’interna e l’esterna
Come abbiamo carica sulla superficie esterna potremmo averne anche sull’interna?
Superficie chiusa che racchiude la cavità passando all’interno del
conduttore
ΦS
E( ) = 0
Qint = 0
Il valore nullo per la carica totale potrebbe derivare da
compensazioni
Se la situazione fosse come quella descritta in figura avremmo un campo all’interno della cavità:
E ⋅dl ≠ 0
γ∫
Dato poi che all’interno del conduttore il campo è nullo ci
aspetteremo:
In contrasto con le leggi dell’elettrostatica.
Se la carica penetrasse all’interno, essa dovrebbe essere
rivelata dall’elettroscopio
Quindi, se vale la legge di Coulomb, la densità di carica sulla superficie interna deve essere nulla, come nullo deve
essere il campo elettrico all’interno della cavità
Di queste grandezze ne verificheremo il valore nullo
Un conduttore cavo divide lo spazio in due regioni:l’interna e l’esterna
Che relazione esisterà tra i valori dei campi
all’equilibrio, eventualmente presenti
nelle due regioni?
Il flusso del campo elettrico è nullo quindi:
Q2 = −Q3
Indicando con Qext
la carica complessiva del conduttore esterno
Q1 = Qext −Q2 = Qext +Q3
Primo caso particolare: Q1 = 0 ; σ1 = 0
Il campo sarà presente solo nella cavità, sarà nullo esternamente alla superficie interna e nel conduttore interno
Le linee di campo saranno inoltre normali alle due superfici S3 ed S2
Supponiamo di aver risolto il caso in cui la carica sul conduttore
interno valga Q3 = σ 3ds3 =
S3∫ α Coulomb
ed, ovviamente: Q2 = σ 2ds2 =S2∫ −α Coulomb
Domandiamoci quale sarà la soluzione nel caso in cui si depositi sulle due superfici una carica totale di diverso valore
Q2' = σ 2
' ds2 =S2∫ − ξ ⋅α Coulomb
Q3' = σ 3
' ds2 =S3∫ ξ ⋅α Coulomb
Una semplice soluzione sarebbe:
σ 3' =ξ ⋅σ 3
σ 2' =ξ ⋅σ 2
Si vede che essa è la soluzione corretta, in quanto:
2) i campi generati dalle nuove densità, a causa della loro additività, rispettano le condizioni al contorno
1) la soluzione per un sistema di equazioni per la divergenza ed il rotore di un campo è unica, una volta stabilite le condizioni al contorno
Il campo da essa generato vale: E ' = ξ
E
Ha identiche direzioni e versi del precedente
È nullo ove il precedente era nullo
Secondo caso particolare:
Q2 = 0 ; σ 2 = 0
Q3 = 0 ; σ 3 = 0
Il campo sarà presente solo all’esterno del conduttoreLe linee di campo saranno inoltre normali alla superficie S1
Q1 = σ1ds1 =S1∫ β Coulomb
Analogamente a prima, se si conosce la densità in un caso particolare
σ1' = χ ⋅σ1
sarà la densità nel caso che la carica depositata valga
Q1' = σ1
'ds1 =S1∫ χ β Coulomb
Caso generale: sono presenti cariche su tutte e tre le superfici
I campi generati da una distribuzione del tipo:
Rispetta le condizioni al contorno dei campi
Tramite opportuna scelta delle costanti può descrivere la situazione per qualunque valore delle cariche presenti sui due
oggetti
Qint =ξ ⋅α Coulomb
Qext = Q1 +Q2 = χ ⋅ β −ξ ⋅α Coulomb
ξ =Qint
α
Nulli all’interno degli oggetti, normali alle superfici, zero all’infinito
σ = χσ1 β( ) + ξ σ 2 α( ) +σ 3 α( )( )
χ =Qext +Qint
β
Cosa accadrà ai campi se si sposta il conduttore interno alla cavità?
Ovviamente le densità di carica sulle due superfici
interne cambierannoσ int* = ξ σ 2
* α( ) +σ 3* α( )( )
Cambierà pure ?σ1
Quali saranno i campi generati da σ * = χσ1 β( ) + ξ σ 2
* α( ) +σ 3* α( )( )
E* = χ
Eext β( ) + ξ
Eint* α( ) Che rispetta le
condizioni al contorno
Quindi:I campi esterno ed interno sono tra loro indipendenti
Ad esempio, se portassi il conduttore interno a toccare la superficie interna, neutralizzando così entrambe, il campo esterno resterebbe invariato