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1 Verifiche ispettive nei luoghi di lavoro con presenza di rischio esplosione : Criticità rilevate nelle piccole e medie aziende Relatore : Paolo Mingardo- Tecnico della Prevenzione Roma, 23 novembre 2012 2 Importanza della verifica ispettiva nella prevenzione del rischio esplosione. Individuare e raggruppare le principali non conformità riscontrate in ambienti di lavoro con aree a rischio esplosione e rilevate nell’attività di verifica ispettiva di installazioni elettriche in zone ATEX. Analizzare le possibili cause delle Non Conformità riscontrate. Valutare se le verifiche ispettive (in particolare quelle previste dal DPR462/01) siano uno strumento efficace nella prevenzione del rischio esplosione. L’attività di verifica ispettiva nei luoghi di lavoro costituisce un punto di osservazione privilegiato per definire un quadro generale sullo stato di attuazione della prevenzione del rischio esplosione nelle aziende. Ci interessa in particolare....

Verifiche ispettive nei luoghi di lavoro con presenza di ... · ATTENZIONE : Agli impianti elettrici in zone ATEX sono pienamente ... delle zone ATEX è un “ progettista dei luoghi

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Verifiche ispettive nei luoghi di lavoro con presenza di rischio esplosione : Criticità rilevate nelle piccole e medie

aziende

Relatore : Paolo Mingardo- Tecnico della Prevenzione

Roma, 23 novembre 2012

2

Importanza della verifica ispettiva nella prevenzi one del rischio esplosione.

Individuare e raggruppare le principali non conformità riscontrate in ambienti di lavoro con aree a rischio esplosione e rilevate nell’attività di verifica ispettiva di installazioni elettriche in zone ATEX.Analizzare le possibili cause delle Non Conformità riscontrate.Valutare se le verifiche ispettive (in particolare quelle previste dal DPR462/01) siano uno strumento efficace nella prevenzione del rischio esplosione.

L’attività di verifica ispettiva nei luoghi di lavor o costituisce un punto di osservazione privilegiato per definire un quadro generale sullo stato di attuazione della prevenzione del rischio esplosione nelle aziende. Ci interessa in particolare....

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Sintesi delle norme di legge sulle verifiche di imp ianti in zonea rischio esplosione. Il D.Lgs.81/08

art.296 Obbligo a carico datore di lavoro di sottoporre a verifica le installazioni elettriche nelle aree classificate zone 0, 1,(gas) e 20 o 21 (polveri).(sanzionato penalmente)

ATTENZIONE : Agli impianti elettrici in zone ATEX s ono pienamente applicabili gli articoli del Capo III del D.lgs81art.80 Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica ...omissis.. derivati da:

innesco di esplosioni;art.81 requisiti di sicurezza

tutti i macchinari , le apparecchiature, gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.

art.86 verifiche... , il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente ..

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Sintesi delle Norme di legge sulle verifiche di imp ianti in zonea rischio esplosione. Il DPR 462/01

Il DPR 462/01 (Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia ….. Di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi ) specificatamente per gli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione prevede che:

La messa in servizio dell’impianto elettrico in luoghi a rischio di esplosione sia effettuata solo dopo della verifica della conformitàdell’impianto da parte dell’installatore che emette la dichiarazione di conformità ai sensi del DM37/08.

ASL /ARPA sono i soggetti che devono procedere all’omologazione dell’impianto (1°verifica); le ver ifiche periodiche successive possono essere effettuate da organismi abilitati

le Verifiche periodiche hanno cadenza biennale.

La mancata comunicazione di messa in servizio di impianti nuovi , modificati o ampliati comporta l’impossibilità tecnica di effettuare l’omologazione dell’impianto stesso.

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DPR 462/01: Quando devono essere “ denunciati ” gli impianti installati in zone a rischio esplosione ?

1-Il datore di lavoro valuta la possibile formazione di atmosfera esplosiva per la presenza di sostanze infiammabili o combustibili2- Il datore di lavoro denuncia ad ASL /ARPA la presenza di impianti elettrici installati in zone classificate 0,oppure 1 (per i gas e vapori) o 20;21 (per polveri) mediante presentazione delladichiarazione di conformità.Devono essere “denunciati” inoltre i luoghi nei quali vengono prodotte, manipolate, lavorate e depositate sostanze esplosiveSe non ci sono impianti elettrici installati nelle zone classificate non si deve “denunciare” nessun impianto.

Il DM22/12/58 che conteneva un ’elenco dei luoghi di lavoro classificati “con pericolo di esplosione” è stato abrogato.

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Norme e guide CEI sulle verifiche di impianti in zo ne a rischio di esplosione

Le norme e guide del CEI costituiscono il riferimento più autorevole anche nelle operazioni di verifica di impianti elettrici.

Guida CEI 0-14 : “guida all’ applicazione DPR 462/01.Norma CEI 64-8 parte 6:Impianti elettrici utilizzatori .....-VerificheGuida CEI 64-14 : guida alle verifiche di impianti elettrici

utilizzatoriNorma CEI EN 60079-14 :Atmosfere esplosive- Parte 14:

Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettriciNorma CEI EN 60079-17 :Atmosfere esplosive - Parte 17: Verifica

e manutenzione degli impianti elettrici.

Diverse norme di prodotto danno prescrizioni aggiu ntive specifiche:

Norma CEI EN 60079-25 :Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di Gas .Parte 25: Sistemi a sicurezza intrinseca

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Modalit à di verifica di impianti elettriciin zone a rischio esplosione

1- Verifica iniziale prima della messa in servizio dell’impianto

Gli impianti elettrici installati in zone a rischio esplosione sono (dovrebbero essere) soggetti a verifiche multiple:

L’impianto NON PUO’ essere messo in servizio prima della verifica effettuata dall’installatore (art.5 DPR 462/01)

L’impianto NON VERIFICATO non soddisfa ai criteri della REGOLA D’ARTE (art. 81 D.Lgs.81/08)

Effettuata da installatore abilitato e qualificato prima di emettere dichiarazione di conformità (art.7 DM37/08 . e Allegato L- art. 2.8 del D.Lgs81/08 )

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Verifiche di impianti elettrici in zone a rischio esplosione

2- Verifica “omologativa”dell’impianto elettrico(1°verifica)

Si ricorda l’obbligo del datore di lavoro di comunicare ad ASL /ARPA la messa in servizio dell’impianto inviando entro 30 gg la dichiarazione di conformità(art.5 DPR 462/01)

La verifica ispettiva da parte di organismo abilitato non sostituisce l’omologazione.

La mancata verifica dell’impianto costituisce violazione art. 296 D.Lgs.81/08 sanzionato penalmente.

Effettuata da ASL /ARPA competente per territorio (DPR 462/01)

Limitata agli impianti installati in zone 0-1 e/o 20/21

Modalit à di verifica di impianti elettrici in zone a rischio esplosione

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Verifiche di impianti elettrici in zone a rischio esplosione

3- Verifica ispettiva periodica successiva alla prima

In presenza di impianti elettrici in zone classificate 2 o 22 contigue alle zone 0e 1 (oppure 20 e 21) la verifica ispettiva riguarderà anche questi impianti.

Effettuate da ASL /ARPA o da organismi privati abilitati. (DPR 462/01)

4- Verifica periodica manutentiva

Controlli manutentivi effettuata dal datore di lavoro (art.86 comma1 D.Lgs.81/08)

Periodicità delle verifiche: max 3 anni ( riferimento EN 60079-17)E’ opportuno orientarsi su controlli biennali da intervallare con le

verifiche ispettive del DPR 462/01I controlli devono essere contestuali a quelli effettuati sull’intero

impianto elettrico (molti parametri sono fondamentali.I controlli manutentivi devono riguardare tutte le zone a rischio

esplosione(comprese le zone 2 e 22)

Modalit à di verifica di impianti elettrici in zone a rischio esplosione

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Il ruolo dei progettisti di impianti e valutatori / classificatori di zone a rischio esp losione

La valutazione del rischio esplosione e classificazione zone : la corretta classificazione determina il livello di sicurezza delle misure tecniche e organizzative che saranno adottate.

Il professionista che effettua la classificazione delle zone ATEX è un “ progettista dei luoghi e dei posti di lavoro “chiamato a rispondere del“rispetto dei principi di prevenzione in materia di salute e sicurezza” art.22 D.Lgs.81/08

A progettisti e classificatori compete in primis l’obbligo di applicare, per conto del datore di lavoro, il concetto di eliminazione alla fonte dei rischi prevenendo la formazione di atmosfere esplosive mediante scelte progettuali.

Obbligo frequentemente disatteso….

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Il ruolo dei progettisti di impianti e valutatori / classificatori di zone a rischio esp losione

Il progetto dell’impianto deve essere redatto da professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica ( art.5 DM37/08)

il progetto dell’impianto deve essere elaborato secondo la regola d’arte . “DM37/08 -art.5 comma 3

Si considerano “redatti secondo la regola d’arte” i progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e alle guide e norme dell’UNI, del CEI e di altri enti di normazione”.

Si ricorda che tutte le attività di installazione, ampliamento , modifica e trasformazione delle tipologie di impianto previste dal DM37/08 in zone a rischio esplosione sono sempre soggette a progettazione.

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Il ruolo dei progettisti di impianti in zone a rischio esplosione

La Norma EN 60079-14 prevede una specifica competen za per i progettisti di impianti in zona ATEX: Appendi ce F.3.4 EN60079-14“I progettisti devono essere in grado di dimostrare le proprie competenze e fornire evidenza di aver conseguito la conoscenza e le abilitàspecificare ... relative ai modi di protezione e/o tipi delle apparecchiature coinvolte. Essi devono anche essere in grado di dimostrare le proprie competenze con evidenze documentali…..”

Criteri di individuazione delle competenze professionali

Sono indicate nella stessa norma i criteri di valu tazione delle competenze …“La competenza delle Persone Responsabili, degli Operativi e dei Progettisti deve essere verificata ed attribuita …ad intervalli stabiliti.. su basi che forniscano sufficienti evidenze che la persona abbia le capacitàrichieste…..

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Il ruolo di installatori di impianti e attrezzature in zone a rischio esplosione

L’impianto deve sempre essere realizzato a regola d’arte ai sensi dell’ art.81 del D.Lgs.81/08 e DM 37/08 secondo il progetto del professionista.

L’installatore deve rilasciare sempre la dichiarazione di conformità dell’ impianto non solo per nuovi impianti, ma anche per modifiche , ampliamenti e lavori di manutenzione straordinaria .

L’installatore ha obbligo di rilasciare specifiche istruzioni per uso e manutenzione dell’impianto realizzato.

Il datore di lavoro deve affidarsi ad installatori qualificati e competenti specificatamente per impianti in zone a rischio esplosione (EN 60079-14)

In generale in aziende strutturate senza un responsabile tecnico qualificato con i requisiti previsti dal DM37/08 , i manutentori interni alle aziende stesse possono effettuare solo interventi di manutenzione ordinaria .

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Il ruolo di installatori di impianti e attrezzature e manutentor i in zone a rischio esplosione

La Norma EN 60079-14 prevede una specifica competenza per gli installatori e manutentori di impianti in zona ATEX: ( definiti OPERATIVI” . vedi app.F.3.3- EN 60079-14)“ Gli Operativi devono essere in grado di dimostrare le proprie competenze e fornire evidenza di aver conseguito la conoscenza e le abilità specificare in F.2.2 relative ai modi di protezione e/o tipi delle apparecchiature coinvolte.Essi devono anche essere in grado di dimostrare le proprie competenze con evidenze documentali.

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Il ruolo dei verificatori di impianti

Il verificatore deve accertare anche la “correttezz a documentale ”e cioè se la documentazione tecnica richiesta da nor me di legge e norme tecniche è disponibile, è corretta , è completa ed aggiornata.

L’esame della documentazione tecnica è parte integrante dell’attività di verifica di un impianto (Guida CEI 0-14 art.4.1)

In mancanza di documentazione tecnica sufficiente la verifica non può ritenersi positiva.

La verifica della documentazione non deve limitarsi ad una semplice conta dei documenti disponibili.

QUINDI

Il verificatore deve limitarsi a chiedere alla ditta solo la documentazione tecnica prevista da Norme di legge e norme tecniche applicabili .

Al termine della verifica il verificatore rilascia un Verbale di verifica e un Rapporto di verifica ( Guida CEI 0-14)

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Il ruolo dei verificatori di impianti

Tutte funzioni di sicurezza previste dalla Norma CEI 64-8 devono essere verificate ( protezione da contatti diretti, indiretti,dasovraccorrenti, sovratensioni, ecc) in quanto richiamate anche dalla Norma CEI EN 60079-14.

L’esperienza sul campo ha mostrato che in molti casi non èsufficiente acquisire la dichiarazione di conformità dell’impianto di cui DM37/08 e/o il verbale di verifica periodica dell’impianto di messa a terra.

La dichiarazione di conformità non è un indicatore di effettivo rispetto della regola dell’arte.

Alcuni aspetti della sicurezza potrebbero non essere stati valutati in occasione della verifica periodica dell’impianto di messa a terra.(esempio corretto coordinamento delle protezioni da sovraccarico per motori in esecuzione Ex-e)

E’ compito del verificatore accertarsi dell’idoneità di tutti i componenti dell’impianto elettrico che possono essere causa di innesco .

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Norma CEI 60079-17- il grado della verifica ispettiv a in impianti elettrici in zone a rischio esplosione

La Norma CEI EN 60079-17 dà indicazioni sul grado della verifica, che può essere “a vista” , “ravvicinato”o “dettagliato”.

Verifica a vista : si individuano difetti ad occhio nudo , senza utilizzo di attrezzi.

Verifica ravvicinata : si individuano difetti anche con uso di attrezzi, ma non si aprono custodie

verifica dettagliata o approfondita: si individuano i difetti rilevabili solo aprendo custodie.

Le verifiche a vista e ravvicinate possono essere effettuate con gli apparecchi sotto tensione.

La norma EN 60079-17 elenca in modo dettagliato i singoli interventi di ispezione sulle specifiche parti di impianto e il grado della verifica richiesto.

I risultati di tutte le verifiche iniziali, periodiche e a campione devono essere registrati.

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Formazione del personale che effettua le verifiche : il D.Lgs.81/08

I Contenuti della formazione per lavoratori esposti al rischio esplosione sono elencati all’ art.294 bis D.Lgs.81/08 :

classificazione delle zone;modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l’efficacia delle sorgenti di accensione;rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell’impianto;rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e/o polveri combustibili;significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici;

Il verificatore deve essere specificatamente formato nel duplice ruolo di:

lavoratore esposto al rischio esplosione –

Persona esperta e qualificata , competente nel campo della protezione contro le esplosioni che deve esprimere un parere in merito all’idoneità di un impianto.

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Qualifica del personale che effettua la verifica : il D.Lgs.81/08

Allegato L- “Misure di protezione”art.2.8. Anteriormente all'utilizzazione per la prima volta di luoghi di lavoro ...omissis.., è verificata la sicurezza dell'intero impianto per quanto riguarda le esplosioni. La verifica del mantenimento di dette condizioni è effettuata da persone che, per la loro esperienza e formazione professionale, sono competenti nel campo della protezione contro le esplosioni.

Allegato L Nota agli artt.1.1 e 2.2Per la qualifica di personale esperto , ed al fine di realizzare e mantenere in efficienza e sicurezza, impianti elettrici in luoghi classificati, si può fare riferimento alle norme tecniche armonizzate relative ai settori specifici ....

Attenzione : la qualifica richiesta di Personale Esperto (PES) non coincide con quella prevista dalla norma EN 50110-1 e CEI 11-27 per esecuzione di lavori elettrici.

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Qualificazione del personale che esegueverifiche e manutenzioni in zone classificate

Definizione “Personale esperto”Persona addestrata che conosce e comprende:

Istruzioni sui vari modi di protezione,Le modalità di installazione impiantileggi e norme pertinenti,procedure aziendaliPrincipi generali della classificazione dei luoghi pericolosi.

Il personale esperto deve seguire regolari corsi di aggiornamento e addestramento .La prova dell’esperienza sul campo (*) e della formazione (**) deve essere disponibile.* Prevedere registro della formazione e

dell’addestramento in campo

Art. 4.2 en 60079-17 : Le verifiche e la manutenzione degli impianti devono essere eseguite solo da personale esperto.

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La guida CEI 0-14 “Guida all'applicazione del DPR 462/01…” prevede per i tecnici verificatori in luoghi a rischio esplosione un corso di formazione di 24 ore teoriche e addestramento per affiancamento per 6 verifiche .. NO COMMENT !!!!

La formazione dei verificatori di enti pubblici e organismi abilitati privati è sempre adeguata??

Chi controlla i controllori?

Estratto da Guida CEI 0-14

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Impianti in luoghi classificati a rischio esplosion e : Norme di legge che prevedono specifica documentazione tecnic a

DM 37/08” Riordino disposizioni in materia installaz ione impianti..Obbligo di progetto elaborato a regola d’arteObbligo di emissione di dichiarazione di conformità dell’impiantoObbligo di consegnare al committente istruzioni per uso e manutenzione

dell’impianto ( art.8 comma2 DM 37/08)

D.Lgs.81/08 “Testo unico salute e sicurezza nei luo ghi di lavoro”“Documento sulla protezione contro le esplosioni” (DPE) art. 294

D.Lgs.81/08 .Valutazione del rischio elettrico – art. 80 D.Lgs.81/08 e art.85 D.Lgs.81/08Verbalizzazioni dei controlli eseguiti sull’impianto elettrico (art.86

D.Lgs.81/08)Altre informazioni sul “DPE” sono riportate anche nella direttiva

1999/92/CE e nella “guida di buona pratica all’attuazione della direttiva 1999/92/CE”

DPR 462/01 “regolamento di semplificazione…denuncia impianti…Verbalizzazioni di precedenti ispezioni periodiche

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Impianti in luoghi classificati a rischio esplosion e : Norme tecniche che prevedono specifica documentazione te cnica

Norme e guide di buona prassi sulla classificazione delle aree

EN 60079-10-1:2010 .. Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di gas .

EN 60079-10-2:2010 ..Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili” .

Guida CEI 31-35:2012: Guida alla classificazione dei luoghi con di atmosfere esplosive per la presenza di gas

Guida CEI 31-56 :2007 e 2012: guida alla classificazione x polveri

La classificazione delle zone deve essere rivista in occasione di variazioni del ciclo produttivo e di modifiche alla specifica norma tecnica.

Gli elaborati prodotti da software tecnici specialistici non possono considerarsi esaustivi di tutta la documentazione richiesta.

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Impianti in luoghi classificati a rischio esplosion e : Norme tecniche che prevedono specifica documentazione te cnica

Norme di progettazione e installazione impianti in zone classificateEN 60079-14:2010 “… progettazione, scelta e installazione degli impianti

elettrici Elenco dettagliato del contenuto della documentazione è riportato al

punto 4.2 della norma.La documentazione richiesta nella EN 60079-14 rientra a pieno titolo

nella “relazione sulla tipologia dei materiali utilizzati “, DM 37/08

Norme di prodotto per specifici “modi di protezione ”EN 60079-25:2012 “… Sistemi elettrici a sicurezza intrinseca.. EN 60079-7:2008 “ apparecchiature con modo di protezione a sicurezza

aumentata”

Norme di verifica e manutenzione di impianti in zon e classificateEN 60079-17:2008 “… progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici

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Norme tecniche di prodotto che prevedonouna specifica documentazione tecnica

Molte norme tecniche (e norme di prodotto) prevedono una ulteriore specifica documentazione : ad esempio la EN 60079-25 (..Sistemi a sicurezza intrinseca) prevede la redazione di un “Documento descrittivo del sistema a sicurezza intrinseca” con ben precisi contenuti. L’Allegato E della EN 60079-25 propone un modello per la progettazione di sistemi descrittivi a sicurezza intrinseca

Nelle piccole e medie aziende spesso tale documento è assente o incompleto o errato.

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Indagine su aziende soggette a verifica periodica d i installazioni elettriche in luoghi a rischio di esp losione

Obiettivi dell’indagine: Studiare in quale misura nelle piccole e medie aziende con presenza zone classificate a rischio di esplosione vi è una corretta applicazione delle specifiche norme tecniche e delle norme di legge applicabili. Individuare possibili indicatori dell’effettiva sicurezza degli impianti di processo installati in zone a rischio esplosione.

Oggetto dell’indagine: 65 Piccole e medie aziende con impianti elettrici in zone a rischio di esplosione soggette a verifica ispettiva ai sensi del DPR 462/01.

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Indagine su aziende soggette a verifica periodica d i installazioni elettriche in luoghi a rischio di esp losione

Definizione delle specifiche del campione di indag ine: Il campione di aziende esaminate non è rappresentativo dell’intera popolazione di aziende del territorio.(errore di selezione secondo la metodologia della ricerca sociale)Inserite solo aziende verificate negli ultimi 4 anni (soggette alla medesima normativa di legge e norma tecnica.)Inserite nel campione 50% verifiche ispettive omolgative e 50% verifiche periodiche.

Errori di osservazione del campione di indagine(dovuti alla soggettività dell’esaminatore) sono ritenuti minimali.

Attenzione alle check-list personalizzate che possono introdurre grossolani errori di osservazione.

Strumenti utilizzati nell’indagine: Check-list tratte direttamente da “ fonti primarie” :norme di legge, norme tecniche e guide di buona prassi europee e nazionali

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Indagine su aziende soggette a verifica periodica d i installazioni elettriche in luoghi a rischio di esp losione

Metodologie utilizzate nell’indagine: Metodo quantitativo . Punteggio per “Non Conformità”- (NC) rilevate a seguito di :

Esame di oltre il 90% dei prodotti **soggetti a direttiva ATEX 94/9/CE e impianti installati nelle zone classificate a rischio nelle aziende.Esame completo documentazione tecnica disponibili.

Conteggiate separatamente le “non conformità” tecniche” e “non conformità documentali” rilevate nelle aziende.Individuato un indicatore univoco per piccoli e per grandi aziende: NC unitario -definito come rapporto tra

Numero totale NC /Numero totale prodotti **controllati

**Sono definiti “prodotti” ai sensi della direttiva 94/9/CE l’insieme di “Apparecchi, componenti, sistemi di protezione, dispositivi di sicurezza”, vedasi anche “linee guida atex” al sito ec.europa.eu

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Individuazione di indicatori rappresentativi dell’i ndagine

L’indicatore “apparecchi controllati” esprime il numero totale dei prodotti ATEX per azienda ed esprime la complessità impiantistica delle aziende.

Valutare il numero di Non Conformità rilevate per ditta non consente un confronto corretto con altre aziende ; è meglio riferirsi al numero di NC unitario per prodotto ATEX installato.

Il numero di NC unitarie rappresenta un indice di regolarità impiantistica univoco per tutti gli impianti anche di aziende diverse.

Numero aziende ispezionate raggruppate per tipo attività

Numero “apparecchi controllati” nelle aziende , raggruppate per tipo attività

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Analisi dei dati raccolti nell’indagine

Indicatore di “regolarità impiantistica” per tipologi a di attività

L’indicatore esprime efficacemente lo stato di “reg olarità”indipendentemente dalla complessità dell’ impianto. ( nel grafico le industrie chimiche ispezionate , nonostante siano le più compl esse , sono quelle che presentano in proporzione il minor numero di anoma lie impiantistiche ).

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Suddivisione delle Non conformità rilevate in Ispez ioni di 1°verifica

La rispondenza alla “regola d’arte” è data dall’insieme della regolarità degli impianti alle norme tecniche e della documentazione prevista a norme tecniche e norme di legge.

Ispezioni di 1°verifica -Distribuzione Non Conformità“Impiantistiche”

Ispezioni di 1°verifica -Distribuzione Non Conformità“documentali”

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Correlazione tra Non Conformità di tipo “documentale ” e Non Conformità “Impiantistiche”

Ispezioni di 1°verifica. Correlazione tra Non Conformità “documentale” e “Impiantistico”

Nelle aziende ove ci sono molte anomalie sui documenti sono frequenti anche molte anomalie sull’impianto.

La correttezza documentale è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento della regola d’arte negli impianti.

Un esame d’ufficio della correttezza documentale può essere utilizzato per l’individuazione delle aziende più critiche in cui intensificare l’attivitàdi vigilanza.

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Analisi dei dati raccolti nell’indagine

Confronto tra Non Conformità di tipo "impiantistico " rilevate in 1° verifica e in verifica periodica

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1° verifica

Periodica

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Il ruolo di professionisti e installatori nella mes sa in servizi o di impianti a regola d’arte.

L’85% delle aziende ispezionate in fase di 1°verifi ca presenta più di una “non conformità” : Se ne deduce che gli impianti sono messi in servizio con anomalie documentali e impiantistiche .

Le irregolarità impiantistiche sono riconducibili (n el 14%dei casi) a errori progettuali o come conseguenze di errate cla ssificazioni di zone a rischio esplosione.

Riconducibilità delle non conformità rilevate nell’indagine

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Non conformità riscontrate nella documentazione tecn ica

Riferimento di progettazione /valutazione /classificazione a norme tecniche superate o non applicabili al caso specifico.( esempio nelle cabine di verniciatura o negli impianti di aspirazione trucioli legno sono applicabili norme tecniche armonizzate tipo C.)Mancanza di informazioni ( o informazioni incomplete) e/o di documentazioni espressamente previste da specifiche norme tecniche.Nella classificazione non sono considerate le situazioni “prevedibili”, quali ad esempio operazione di avvio e arresto impianto, operazioni di manutenzione, ecc.in impianti con sistemi o provvedimenti di bonifica non sono adeguatamente descritte le modalità con cui si garantisce il mantenimento della concentrazione di sostanze pericolose al di sotto del LEL.Le relazioni/ classificazioni delle zone a rischio esplosione dell’azienda non sono complete in quanto non riguardano tutte le zone pericolose o tutti gli impianti e pertinenze dell’azienda

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Non conformità della documentazione:documentazioni di impianti con provvedimenti di b onifica

L’idoneità di sistemi /provvedimenti di bonifica deve essere supportato con relazioni tecniche e descrizioni puntuali.E’ opportuno un riferimento esplicito a guide di buona prassi e guide CEI. Tipiche anomalie documentali rilevate:

Non si considerano, oltre al funzionamento ordinario, anche le fasi di avvio /arresto del sistema di bonifica.Non viene dimostrata l’efficacia del sistema / provvedimento , che in generale deve essere sorvegliato in continuo.Le procedure organizzative dichiarate non sono di fatto seguite nella realtà.

Falegnameria artigianale con dichiarato livello di pulizia “buono”

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Non conformit à di tipo impiantistico legate alla scelta e installazione del prodotto: Norma EN 60069-14

1-Il prodotto è stato correttamente scelto in funzione della zona classificata ma non è stato installato correttamente :Non sono rispettate le regole generali previste dalla EN 60079-14 ed EN 60079-17 ed altre norme di prodotto

Mancanza giunto di bloccaggio in esecuzioni Ex-dCablaggio non corretto di sistemi a sicurezza intrinseca

Non seguendo le prescrizioni aggiuntive indicate nel certificato di prova (individuabili dalla lettera X finale riportata nella siglatura).Non seguendo le prescrizioni del costruttore:

Pressacavi Ex-d non idonei al cavo specificoGiunto di bloccaggio non adeguatamente sigillato

2-Il prodotto non è idoneo in funzione della zona classificata in cui èinstallato.Non adatto in quanto di tipo normaleNon adatto perché con caratteristiche sbagliate (per errata sostanza pericolosa (G /D) o massima temperatura superficiale).Non adatto in quanto obsoleto (non rispondente alle prescrizioni minime di cui al D.Lgs.81/08 Allegato L)

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Verifica della idoneità di prodotti” ATEX

Apparecchi rispondenti direttive “antecedenti alla 94/9 installati prima del giugno 2003.

“Dispositivi di sicurezza”(barriera sic. Intrinseca) “componenti ” (selettore a chiave) rispondenti direttiva ATEX 94/9/CE

Il verificatore deve valutare se apparecchi, i componenti, i sistemi di protezione sono idonei in relazione alla classificazione della zona

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Verifica della rispondenza alla “regola d’arte” di i mpianti elettrici in relazione della zona classificata e del “modo di p rotezione”.

Il verificatore deve valutare se gli apparecchi, i componenti, i sistemi di protezione sono installati in modo corretto in relazione alla classificazione della zona e al “modo di protezione” adottato.

errato

OK

Manca tappo

La sicurezza degli impianti installati in zone a rischio esplosione si basa sulla corretta scelta ed installazione di TUTTI gli Apparecchi, componenti, dispositivi di protezione.

OKerrato

Modo di protezione “Ex-d” a prova di esplosione

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Riflessioni conclusive

La progettazione , installazione messa in servizio di impianti “a regola d’arte ” costituiscono il presupposto di base per un successivo avvio di un processo di miglioramento continuo della sicurezza.

Impianti che nascono con errori progettuali o di installazione costituiscono una “palla al piede” inaccettabile per le aziende , che devono poi reinvestire per sanare le anomalie grossolane evitabili fin dall’inizio.Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono una fonte di informazioni autorevoli (in molti casi riportano esempi pratici) ma sono poco conosciute e/o male applicate da molti progettisti di impianti e attrezzature, valutatori del rischio esplosione, installatori.

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Riflessioni conclusive

La documentazione tecnica prevista da leggi e norme tecniche non è un optional , ma uno strumento operativo per un corretto esercizio del’impianto.La documentazione tecnica emessa da progettisti, valutatori di rischio ,costruttori di attrezzature, installatori di impianti, di manutentori) spesso èerrata e/o insufficiente.Nella verifica ispettiva degli impianti molte volte si “chiude un occhio” sulla insufficiente documentazione tecnica disponibile. Il problema non è risolto ma solo rimandato.

I criteri di redazione della documentazione devono essere gli stessi del DVR : semplicità, brevità, comprensibilità, completezza, idoneità ( art. 28 D.Lgs.81/08)

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Riflessioni conclusive: efficacia delle verifiche i spettive

Allo stato attuale il DPR 462/01 costituisce l’unico strumento operativo con cui la società controlla (in parte) l’efficacia delle misure di prevenzione e protezione nelle aziende con rischio esplosione. (se si esclude la normativa per aziende a rischio incidente rilevante) Importanza delle verifiche ispettive nei luoghi con presenza di atmosfere esplosive quale momento di regolarizzazione documentale e impiantistica per avviare un reale ciclo di miglioramento continuo della prevenzione.

Fare “sconti” sulle non conformità rilevate durante la verifica ispettiva non è nell’interesse nédell’azienda né del verificatore: i problemi di sicurezza rimangono irrisolti.

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Riflessioni conclusive: la complessità normativa

Nel settore “rischio esplosione” vi èsicuramente un problema di complessità normativa ( molte norme tecniche si sormontano e si intersecano sulle medesime questioni). Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono una fonte di informazioni autorevoli (in molti casi riportano esempi pratici) ma sono poco conosciute e/o male applicate da molti progettisti di impianti e attrezzature, valutatori del rischio esplosione, installatori.

Norme tecniche e guide di buona prassi costituiscono la “ Regola dell’arte”.E’ necessaria una formazione specifica e qualificata per professionisti ed installatori

E’ sempre colpa del datore di lavoro (vi è sempre “culpa in eligendo??)

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Riflessioni conclusive: la mancanza di coordinament o

Manca molto spesso un coordinamento tra le varie figure professionali coinvolte nella progettazione e realizzazione dei posti di lavoro e degli impianti.

Il classificatore di zone ATEX può essere una figura diversa dal valutatore di rischio, ma deve comunicare al cliente i limiti del proprio lavoro .I professionisti incaricati non informano il committente del contenuto del proprio lavoro “tanto non ci capisce niente”.Le figure professionali coinvolte nella progettazione e realizzazione di impianti non leggono le istruzioni allegate alle apparecchiature , agli impianti e ai componenti che vengono installati.

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Riflessioni conclusive

E’ necessario un approccio multidisciplinare per avere una visione globale della sicurezza in ambienti a rischio esplosione.

Un singolo errore di un professionista (classificatore di zone, valutatore di rischio , progettista di impianti , installatore, manutentore) può compromettere in modo totale la sicurezza rendendo inutile il lavoro di tutte le altre figure professionali.Il verificatore deve avere elevata professionalità ed un approccio multidisciplinare per poter inquadrare il problema del rischio esplosione nella sua globalità.

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Grazie dell’ attenzione

Paolo Mingardo email: [email protected]