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Vi raccontiamo chi è Jane Goodall

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Vi raccontiamo chi è Jane Goodallperché…

Lo studio delle scienzequest’anno è iniziato conl’Etologia, che è quella parte dellaBiologia che studia ilcomportamento degli animali.Abbiamo letto alcuni racconti dallibro «L’anello di Re Salomone»,di Konrad Lorenz, che èconsiderato il padre dell’etologia,tra cui il brano sull’ochettaMartina, contenuto in molteantologie.Successivamente la nostrainsegnante ci ha letto un capitolodel libro «La mia vita con gliscimpanzé», di Jane Goodall…

Facendo click su questo link si puòascoltare un podcast su Lorenz:https://www.raiplayradio.it/audio/2019/02/Memoradio---Il-paginone-Konrad-Lorenz-e-le-oche---ffbb4d3b-63a0-4bee-9510-0990f5e2e0c7.html

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BIOGRAFIAJane Goodall nacque a Londra il 3aprile 1934.

Fin da piccola lesse avidamente libri suglianimali, sognando di vivere come Tarzan,osservando e descrivendo gli animali concui viveva.

Quando un’amica la invitò ad andare inKenya nel 1957, Jane accettòprontamente. Pochi mesi dopo il suo arrivoincontrò il famoso antropologo epaleontologo Dr. Louis Leakey, che erainteressato a studiare gli scimpanzé innatura, collegando il loro comportamentocon il percorso evolutivo dell’uomo.Leakey desiderava che le ricerche di Janefossero a lungo termine, anche se moltierano convinti che lei non avrebberesistito più di tre settimane.

Jane iniziò subito a studiaregli scimpanzé del Gombe StreamNational Park (Parco nazionale delfiume Gombe, immissario del lagoTanganica, in Tanzania - Africacentrale).

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Jane Goodall e Luis Leakey

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RISULTATISCIENTIFICI

Goodall è nota soprattutto per le sue ricercasul comportamento degli scimpanzé: perdistinguerli era solita dare deisoprannomi ai singoli esemplari, comeDavid Greybeard, Mike, Olly eFifi…,anziché assegnare loro codicialfanumerici, come gli studiosi britanniciavevano fatto fino a quel momento.

Nel 1964 ottenne, pur non essendolaureata, il dottorato in etologia pressol'Università di Cambridge, dando inizio allasua lunga carriera scientifica.

Nel 1968 anche la piccola riserva faunisticadi Gombe fu “promossa” a Parco nazionaledal governo della Tanzania.

Jane aveva già cominciato a ottenere fondidalla National Geographic Society. Si erasposata, era diventata madre ed erafamosa in tutto il mondo grazie anche agliarticoli scritti per questa rivista. Avevatrasformato il suo accampamento in unastruttura permanente in grado di ottenerefinanziamenti, il Gombe Stream ResearchCenter (Gsrc).

Nello stesso periodo cominciò a ospitare aGombe studenti e ricercatori universitariche l’aiutavano nella raccolta dei dati.

Jane con il figlio

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JANE RACCONTA …«A dieci anni decisi che, una voltadiventata grande, sarei partita perl’Africa e avrei vissuto con glianimali della foresta e scritto libri sudi loro.“Impossibile!” mi fu risposto. LaSeconda Guerra Mondiale stavaimperversando in tutta Europa,l’Africa era troppo lontana, i soldinon bastavano neanche permangiare ed io in fondo checos’ero? Soltanto una ragazza. Fumia madre a dirmi: “Se desideridavvero qualcosa dovrai lavoraresodo per ottenerla, imparare acogliere ogni opportunità e importidi non rinunciare per nulla almondo”.Ho seguito il suo consiglio e il miosogno, alla fine, è diventato realtà.L’ho fatto. Sono arrivata fino inAfrica e ho vissuto insieme aglianimali selvaggi. Ho condiviso lamia vita con gli scimpanzé, laspecie che più ci assomiglia.»

Facendo click su questo link si vedrà la presentazione del film JANE del National Geographic:

http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2018/03/15/video/jane_il_film_sulla_primatologa_goodall_in_prima_tv-3904803/1/

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L’amicizia con Flo e Flint

«Imparai quanto fosse importanteessere calma, evitare i movimentibruschi, avere pazienza. Quando sonoarrivata a Gombe ho speso i primi mesiosservando gli scimpanzé attraverso ilbinocolo. Fuggivano, se mi avvicinavotroppo. Poiché vestivo sempre gli stessiindumenti e non dimostravo di essereuna minaccia, ad un certo punto hannosmesso di avere paura ed ho potutosedermi serenamente vicino a loro.

Così ho iniziato a conoscerli comeindividui e iniziato ad impararegradualmente i loro complessi eaffascinanti comportamenti.

Ricordo quando la vecchia femminadominante, Flo, mi accettò a talpunto che permise al suo piccolo di4 mesi, Flint, di avvicinarsi etoccarmi».

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Comunicazione non

verbale

«Un giorno, era passato circa un anno dalmio trasferimento a Gombe, un maschioadulto di scimpanzé si fermò al nostrocampo, per mangiare le noci mature di unalbero. Ritornò ancora, più volte. Duranteuna delle visite, prese un casco di bananedalla mia tenda; questo mi suggerì dilasciare delle banane fuori dalla tenda.Quando lo scimpanzé David Barbagrigiaarrivava, veniva sempre a prendersele.Pian piano David diventava sempre menopauroso in mia presenza. Un giorno,mentre cercavo di offrirgli una noce,sempre con molta cautela, lui, che avevalasciato cadere il frutto, perché non lovoleva, mi toccò la mano con le dita conuna certa pressione, che è il modo con cuigli scimpanzé si rassicurano tra di loro.

Era un deliberato gesto di comunicazione,da Barbagrigia a me. Io gli avevo fattoun’offerta che lui aveva rifiutato, maaveva voluto comunque rassicurarmiche non era arrabbiato con me. E’ statocome usare il linguaggio che i nostri antichiprogenitori avevano sviluppato, unlinguaggio non verbale. Poi scappò via: maio rimasi un bel po’ di tempo sotto l’albero,a riflettere sul dono che avevo ricevuto.

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Gli scimpanzé sanno costruire utensili!

«Nel Novembre del 1960, eraappena iniziata la stagione dellepiogge e stavo camminando inmezzo all’erba alta e bagnata,quando vidi una figura scurachinata su un termitaio: era unmaschio di scimpanzé che stavausando uno stecco come utensile.

Lo inseriva con abilità in una dellefessure del termitaio e aspettavache gli insetti vi si aggrappassero,poi ritirava l’utensile e se limangiava. Non soltanto usavaun utensile, ma lo avevafabbricato. Aveva preso unrametto e ne aveva tolto le foglie,adattandolo al suo scopo. Questaosservazione mi entusiasmò,perché fino ad allora si era credutoche solo gli umani potesserocostruire i loro utensili.»

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Gesti d’amicizia

… «gli scimpanzé come noiumani hanno un lato oscuro,aggressivo e brutale, propriodella loro natura. I maschisono molto territoriali espesso si cimentano in vere eproprie guerre con lecomunità vicine.

All’interno della comunità,tuttavia, dimostrano anchebuone capacità di risolvere iconflitti: se minacciata oattaccata, la vittima spesso siavvicina all’aggressore echiede un gesto amico o unabbraccio.

Uno dei gesti d’amicizia più

comuni è il grooming, cioèl’azione di cercare le pulcinella pelliccia di parenti edamici.

Facendo click su questo link si puòvedere un filmato in cui la scimpanzéWounda abbraccia Jane prima della loroseparazione:

https://www.youtube.com/watch?v=Ze6FRMMVNAo

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Lettera di Jane Goodall

ai giovani

«Dopo più di 80 anni di vita, vedo ilmondo completamente cambiato:quando ero bambina non esisteva latelevisione, non c’erano le email o itelefoni cellulari.Innovazione e sviluppo hanno reso lavita molto più semplice, non c’è dubbio,ma hanno anche inflitto terribili danniall’ambiente e aggravato le condizioni dipovertà in cui vivono milioni di persone.Abbiamo dato origine ad una societàavida e materialista, cresciuta oltre ognilimite. Se ci ostiniamo a proseguire suquesta strada come nulla fosse, il futurodei nostri figli e delle nuove generazioniè destinato ad essere sempre più cupo.Alcuni di voi, probabilmente, sannoesattamente di cosa sto parlando. Losanno, ma si sentono inutili: questiproblemi sono troppo grandi, come puòuna singola, minuscola persona fare inqualche modo la differenza? Così visentite inermi. Forse addiritturadepressi. Oppure ancora moltoarrabbiati. Lasciate dunque che, conquesta lettera, io vi sveli un segreto.

Jane ragazza, ai tempi della scuola

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Qual è il segreto?«Ognuno di voi può davvero fare ladifferenza, giorno dopo giorno. Tuttinoi possiamo. E siamo noi a scegliere chetipo di cambiamento portare avanti.Provate a pensare a tutte le conseguenzedelle piccole scelte che compiamo ognigiorno: cosa comprare ad esempio – cibo,vestiti e tutto il resto.Da dove proviene? Come è statorealizzato? Ha causato la sofferenza di unanimale o è in qualche modo derivato dallosfruttamento di lavoro minorile?Ne abbiamo davvero bisogno? Stiamoattenti a non dimenticare la luce accesa oa non sprecare l’acqua del rubinetto?Come trattiamo, noi per primi, le altrepersone e gli animali?Quando a porsi queste domande e a faredelle scelte ogni giorno non sarà soltantouno, ma saranno finalmente miliardi di noi,il mondo non potrà che essere un postomigliore.Si tratta soprattutto di abbattere lebarriere che abbiamo costruito tra nazioni,culture e religioni differenti, provando aportare avanti qualcosa di giustoinsieme.»

2018: Jane e Greta

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«Qualunque sia il colore della nostra pelle, ilsangue che scorre dentro di noi è lostesso. Ridiamo quando siamo felici epiangiamo quando ci sentiamo tristi.Ci innamoriamo. E mi sono innamoratadella foresta, della sua preziosaBIODIVERSITA’, della sua più purabellezza.Mi sono allontanata dalla foresta soltantoquando ho scoperto che il numero degliscimpanzé stava diminuendo velocemente,che i loro rifugi venivano distrutti senzaalcun rispetto, che venivano cacciati educcisi mentre i loro cuccioli rapiti con lascusa di un po’ di intrattenimento.E ho capito che la mia specie stavacausando l’estinzione delle altre in tutto ilmondo.»

14 LUGLIO 2018: E’ istituita la GiornataMondiale dello Scimpanzé.

Scopo della giornata è lanciarel’allarme sul grave rischio di estinzioneche corre questa specie. Oggi infatti nerimangono meno di 200 mila esemplariin tutto il mondo, di cui anche 49 incattività in Italia, secondo ilcensimento svolto dalla sezione italianadell’Istituto Goodall.

Con un click su questo link si potràvedere il filmato celebrativo cheNATIONAL GEOGRAPHIC ha fatto a Janecome regalo di compleanno:

https://video.nationalgeographic.com/video/00000145-23f9-de11-aff5-bffdeb5b0000?source=relatedvideo

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ONORIFICENZEE PREMI

• Le è stato consegnato il Premio Hubbard della National Geographic

Society negli Stati Uniti.

• Ha avuto il Premio Kyoto in Giappone.

• Nell’aprile 2002 il segretario generale dell’ONU di allora, Kofi

Annan, l’ha nominata “Messaggero di Pace”.

• Nel 2003 ha ricevuto il Premio Principe de Asturias per la scoperta

scientifica e tecnica in Spagna.

• Nel 2004 il Principe Charles l’ha insignita del titolo di Dama

dell’Impero Britannico (DBE).

• Nel 2006 ha ricevuto dal Primo Ministro Villepin la LEGIONE

D’ONORE, la più alta onorificenza francese.

• Nel 2011 è stata nominata GRANDE UFFICIALE DELLA REPUBBLICA

ITALIANA «per il suo lavoro straordinario sui primati, per la sua azione determinante in favore del

rispetto della biodiversità e dei popoli e per gli sforzi nell’educare e

mobilitare i giovani»2002: Jane con Kofi Annan