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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA CIALDINI
VIA GAGARIN, 2 – 20036 MEDA (MONZA E BRIANZA)
CODICE MECCANOGRAFICO: MIIC857007 - CODICE FISCALE: 83010500151
E-mail: [email protected] - Posta certificata: [email protected] ==============================
P.O.F.
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Scuola Infanzia di via Garibaldi
C.M.: MIAA857014 - MIAA857003
Via Garibaldi - 20036 Meda
Tel 0362343458 - Fax 0362347525
E-mail: [email protected]
Scuola Primaria di via Cialdini q.re S. Giorgio
C.M.: MIEE857019
Via Cialdini - 20036 Meda
Tel/Fax 036271342
E-mail: [email protected]
Scuola Secondaria di Primo Grado "Giannino
Antona Traversi"
C.M.: MIMM857018
Via Gagarin, 2 – 20036 Meda
Tel. 036272147 - Fax 0362333550
E-mail: [email protected]
NOTIZIE UTILI:
Numero di alunni 947
Numero di docenti 90
Numero di assistenti amministrativi e dsga 6
Numero di collaboratori scolastici 16
Orario di ricevimento del Dirigente Scolastico Su appuntamento
Orario di ricevimento della segreteria: Dal lunedì al venerdì: ore 11.00 - ore 13.00;
il mercoledì dalle 8.15 alle 10.30 e dalle 15.00
alle 17.00.
Orario ricevimento degli insegnanti Mediante comunicazione sul diario degli allievi
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INDICE
1. Premessa pag. 03
2. Fotografia dell'esistente pag. 06
3. Le risorse pag. 07
4. Organizzazione pag. 13
5. Ambiti di competenza e responsabilità pag. 15
6. Mappatura del territorio e strategie relazionali pag. 17
7. Le scelte formative pag. 20
8. Il progetto curricolare pag. 21
9. La programmazione disciplinare pag. 22
10. Alunni con bisogni educativi speciali (BES) pag. 31
11. Accoglienza e integrazione degli alunni stranieri pag. 35
12. Il servizio di istruzione domiciliare pag. 37
13. Fare scuola per progetti pag. 39
14. Ampliamento dell'offerta formativa pag. 55
15. La valutazione pag. 61
16. Piani di sviluppo e miglioramento pag. 66
17. Autovalutazione di Istituto pag. 67
18. Formazione dei docenti pag. 70
19. I rapporti scuola-famiglia pag. 71
20. I criteri pag. 72
21.Visite guidate e viaggi di istruzione pag. 74
22. Adozione dei libri di testo pag. 76
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1. PREMESSA
Che cos'è il P.O.F. Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), che dall'a.s. 15/16 è integrato con il PTOF (Piano Trien-
nale dell'Offerta Formativa), si configura come il documento fondamentale della scuola, in quanto
la identifica dal punto di vista culturale e progettuale, esplicitandone la progettazione curricola-
re, extracurricolare, educativa e organizzativa.
È lo strumento attraverso il quale viene esplicitata l’intenzionalità formativa della scuola, la cui
organizzazione e i cui interventi educativi e didattici superano la frammentarietà e l’occasionalità,
per essere inseriti in un Piano organico basato su tre principi: la fattibilità, la verificabilità e la tra-
sparenza. E come tale, esso assume valore di contratto formativo tra Istituzione scolastica, genito-
ri e comunità.
In coerenza con questa premessa, pertanto, il POF / PTOF è stato elaborato dal collegio dei docenti
in modo partecipato; il documento è inoltre approvato dal Consiglio d’Istituto, sulla base delle pro-
poste e dei pareri provenienti dal territorio e dall'utenza.
La scuola dell’autonomia
Il punto di partenza per l’elaborazione del POF è il Regolamento per l’Autonomia Scolastica
(DPR 275 del 10/08/99), che segna il passaggio dalla scuola trasmissiva (con programmi predefini-
ti) alla scuola formativa; una scuola, cioè, che metta in rilievo la centralità dell’alunno rispetto al
programma e che miri, perciò, non solo all’istruzione (acquisizione di conoscenze), ma anche alla
formazione degli atteggiamenti e delle capacità che caratterizzano la persona umana.
In quest’ottica, la scuola che si organizza a sistema dell’autonomia colloca i docenti al servizio
dell’apprendimento, inducendoli a organizzare le attività di insegnamento nel modo più confacen-
te alle esigenze di apprendimento di ciascun allievo.
Per realizzare tali obiettivi, il presente Piano ha fatto propri i seguenti criteri:
progettualità – intesa come impegno collegiale per migliorare l’efficienza della scuola in un
ambito temporale definito;
flessibilità – intesa come insieme delle scelte innovative (didattiche, organizzative, curricolari
ed extracurricolari) più adatte alla realtà degli allievi;
integrazione – intesa come coordinamento delle diverse iniziative progettate dalla scuola in ac-
cordo con Enti e Associazioni locali;
responsabilità – intesa come assunzione di impegni per il conseguimento degli obiettivi previ-
sti, attraverso una puntuale verifica e valutazione dei risultati raggiunti;
trasparenza - intesa come capacità di utilizzare modalità comunicative chiare e complete, atte a
garantire il flusso delle informazioni all'interno ed all'esterno della scuola.
In coerenza con la legge 107 del 13 luglio 2015, il PTOF, sulla base delle risultanze del RAV (Rap-
porto di Autovalutazione) e del conseguente Piano di Miglioramento, indicherà il fabbisogno di or-
ganico di posti comuni e di sostegno, di posti di potenziamento, di personale ATA, di attrezzature e
infrastrutture materiali, le scelte di gestione e di organizzazione, la formazione in servizio dei do-
centi, le azioni coerenti con il Piano nazionale della scuola digitale.
Per tutti gli elementi non esplicitati nel PTOF si rimanda al POF 15/16, nella prospettiva dell'elabo-
razione di un documento unico.
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LA MISSION E I VALORI
LA MISSION DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
La mission dell’Istituto Comprensivo di Via Cialdini è favorire lo sviluppo integrale della persona
per formare cittadini educati alla partecipazione, al reciproco rispetto, alla collaborazione,
all’impegno e alla solidarietà. L’Istituto Comprensivo mira inoltre a fornire una solida istruzione,
attraverso l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze, in aderenza al “ Regolamento recante
indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del
2012 e assume, come riferimento, il quadro delle competenze chiave indicate nella Raccomanda-
zione del Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 2006).
I VALORI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO
Il complesso della attività didattiche e dei processi educativi messi in atto sono ispirati ai valori
elencati nella “Carta dei servizi dell’Istituto Comprensivo Statale di Via Cialdini”, approvata dal
Consiglio d’Istituto nella seduta del 18 giugno 1996.
Uguaglianza
Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico può essere compiuta per motivi ri-
guardanti sesso, etnia, lingua, religione, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.
Imparzialità e regolarità I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità.
L’Istituto Comprensivo, attraverso le sue componenti e con l’impegno delle istituzioni collegate, ga-
rantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative (…) nel rispetto dei princi-
pi e delle norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia.
Accoglienza e integrazione
L’Istituto Comprensivo si impegna, con opportuni ed adeguati atteggiamenti di tutti gli operatori
scolastici, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione di que-
sti ultimi, con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi prime e alle situazioni di rilevante
necessità.
Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli studenti stranieri e
a quelli in situazione di svantaggio. (…)
Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza
(…) La libertà di scelta si esercita fra le istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo, nei limiti del-
la capienza obiettiva di ciascuna di esse. In eccedenza di domande va, comunque, considerato il cri-
terio della territorialità (residenza, domicilio).
L’obbligo scolastico, il proseguimento degli studi superiori e la regolarità della frequenza sono assi-
curati con interventi di prevenzione e controllo della dispersione scolastica da parte di tutte le isti-
tuzioni coinvolte. (…)
Partecipazione, efficienza e trasparenza
(…) L’Istituto Comprensivo con l’ente locale si impegna a favorire le attività extrascolastiche che
realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, consen-
tendo l’uso dell’edificio e delle attrezzature fuori dell’orario del servizio scolastico.
L’Istituto comprensivo, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima
semplificazione delle procedure e un’informazione completa e trasparente.
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L’attività scolastica (…) si uniforma a criteri di efficienza, di efficacia, flessibilità
nell’organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta formativa integra-
ta. Per le stesse finalità, l’Istituto Comprensivo garantisce ed organizza le modalità di aggiornamen-
to del personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali, nell’ambito delle linee di indiriz-
zo e delle strategie di intervento definite dall’amministrazione.
Libertà di insegnamento e aggiornamento del personale La programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e garantisce la
formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armoni-
co della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici,
recepiti nei piani di studio di ciascun indirizzo.
L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un
compito per l’amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.
IL CONTRATTO FORMATIVO
Il contratto formativo è la dichiarazione esplicita e partecipata dell'offerta della scuola; si stabilisce
tra il docente e l'allievo, ma coinvolge l'intero consiglio di classe, gli organi di Istituto e i genitori.
Sulla base del contratto formativo, elaborato in coerenza con gli obiettivi formativi dell'Istituto:
il docente:
rispetto alla classe: esplicita e contestualizza la programmazione, i criteri della valutazione,
le metodologie di insegnamento, le attività per il recupero e il potenziamento; favorisce la
comunicazione;
rispetto all'alunno: adatta la proposta formativa al singolo allievo, individua percorsi perso-
nalizzati, definisce i livelli minimi (soglie di accettabilità), esplicita i criteri e stimola pro-
cessi di autovalutazione;
rispetto ai genitori: esplicita la proposta educativo- didattica, esplicita gli obiettivi discipli-
nari, esplicita i criteri della valutazione e favorisce la comunicazione.
la classe:
conosce gli obiettivi, il percorso e le fasi del suo curricolo;
offre contributi alla proposta formativa;
collabora e supporta con la realizzazione delle attività.
l'alunno e la famiglia:
analizzano e valutano con il docente il percorso effettuato, per individualizzarlo ai fini di un
eventuale recupero o del potenziamento;
sono corresponsabili degli esiti formativi.
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2. FOTOGRAFIA DELL’ESISTENTE
Storia dell’Istituto
L'Istituto Comprensivo di Via Cialdini è stato costituito nell'anno scolastico 2000/2001, in conse-
guenza della decisione amministrativa di verticalizzare le scuole dell'obbligo del territorio medese.
Il nostro Istituto, risulta così composto da tre plessi :
- dalla Scuola dell'infanzia di Via Garibaldi;
- dalla Scuola Primaria “San Giorgio”, situata in via Cialdini;
- dalla Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Antona Traversi”, in via Gagarin,2.
Essendo un Istituto Comprensivo, la nostra scuola ha in sé tutte le condizioni per avviare con effi-
cacia l'attuazione della continuità scolastica.
Tipologia dell’utenza e contesto socio-culturale Il comune di Meda è situato all'interno di una regione, la Lombardia, che presenta il tasso di
disoccupazione più basso dell'area nord ovest dell'Italia. Il territorio che fa capo a Meda, Cabiate e
Mariano Comense è noto in tutto il mondo come “distretto del mobile” e si configura per una sua
specificità produttiva. Nonostante le ripercussioni della crisi globale, il tessuto economico della città
è ancora in grado di attrarre investimenti e forza lavoro.
In questo contesto è possibile inquadrare la presenza di alcune comunità straniere, che godono dei
servizi messi a disposizione dagli enti locali. Il territorio presenta diverse opportunità: associazioni
sportive, di volontariato, biblioteche, Medateca, vigili urbani, Aido, oratori. Alcuni di questi Enti
collaborano con la scuola per interventi formativi ed educativi. L'ente locale mette a disposizione
delle risorse: educatori per gli alunni diversamente abili, mezzi di trasporto per uscite sul territorio.
Sono previsti specifici finanziamenti per sostenere l'ampliamento dell'offerta formativa e gli
interventi sul disagio scolastico.
Il tasso di immigrazione è inferiore rispetto ad altre realtà territoriali.
Le risorse umane e professionali dell’istituto scolastico più rilevanti sono:
- 90 docenti
- 22 unità di personale ATA (1 dsga, 5 assistenti amministrativi, 16 collaboratori scolastici)
- educatrici per i ragazzi in situazione di handicap e di disagio;
- insegnanti volontarie e tirocinanti per alfabetizzazione alunni stranieri;
- formatori esterni su Progetto;
- comitato dei genitori.
Provenienza degli alunni
L’Istituto Comprensivo compie regolarmente un’azione di monitoraggio sulla provenienza degli
alunni. Gli studenti iscritti alla scuola secondaria di primo grado “Giannino Antona Traversi” pro-
vengono dai seguenti centri urbani del territorio.
MEDA ………………… 275
SEVESO ……………… 56
CABIATE …………….. 11
SEREGNO …………… 15
MARIANO C.SE …...... 4
BARLASSINA ……..... 7
ALTRI …………………. 8
TOTALE ……………….. 376
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3. LE RISORSE
RISORSE STRUTTURALI Le risorse strutturali sono diversificate nei diversi edifici dell'Istituto, in quanto legate alla tipologia
scolastica (Scuola dell'infanzia, Primaria, Secondaria di Primo Grado) e alla funzione precedente-
mente ricoperta (sede centrale o plesso periferico). Sono individuate le seguenti risorse strutturali:
Scuola dell'infanzia
8 aule per la normale attività didattica
2 interspazi per i giochi comuni
Mensa scolastica
2 aule di psicomotricità
Strumenti per integrazione delle attività
curricolari e dei progetti
2 impianti stereo, strumenti musicali a per-
cussione, 1 televisore, 1 videoregistratore, 1
radiomicrofono, registratori
Giochi interni Tricicli, scivolo grande, scivolo piccolo,
tunnel, 2 bruchi, maxi-costruzioni di plasti-
ca, 2 castelli di plastica e 2 casette di plasti-
ca
Giochi esterni Caravella, castelli con scivolo, torretta con
scivolo, passerella fissa e mobile, tunnel di
varie dimensioni, sabbionaie, tenda indiana.
Scuola Primaria
15 aule per la normale attività didattica
Aule per i laboratori Manipolazione-musicale-creativo, artistico,
di psicomotricità, audiovisivi, per attività
con alunni DVA, drammatizzazione.
2 interspazi per le attività laboratoriali
Mensa scolastica
1 aula multimediale 8 personal computer, 3 stampanti, 1 scanner,
collegamento a Internet
Strumenti per integrazione alle attività
curricolari e progetti
6 televisori, lettori dvd/vhs, videoregistrato-
re, 3 registratori-lettori cd, videocamera,
microscopi, tastiera digitale professionale,
rilegatrice termica, perforatrice, plastifcatri-
ce, collegamento ad antenna parabolica (non
attivo), decoder.
7 lavagne LIM collocate in 7 classi
8
Scuola Secondaria di Primo Grado
21 aule per la normale attività didattica e labo-
ratori
4 laboratori informatica personal computer multimediali con dotazione
Office, modem per collegamento a Internet, pc
portatile, videoproiettore digitale
Computer 15 Pc per registro elettronico
Dotazioni video 2 televisori, 2 videoregistratori, videoproiettore,
2 lettori dvd, TV satellitare
Una aula di musica
Aula magna Impianto di amplificazione, televisore, videoregi-
stratore, lettore dvd
Mensa
Laboratorio educazione artistica Banchi da disegno inclinabili
Laboratorio di scienze Banconi e materiali adeguati per esperimenti di
fisica e biologia. Microscopi.
Locale stampa Fotocopiatrice, fotostampatore
Uffici di segreteria Computer con connessione ADSL, accesso a In-
ternet e reti locali, macchine da scrivere, telefax,
fotocopiatrice, scanner
Ufficio di presidenza Computer e stampante, accesso a Internet
Sala docenti
Biblioteca scolastica Volumi di narrativa ragazzi, saggistica, scienze,
arte, letteratura, storia e geografia
Palestra Attrezzi per pallacanestro, pallavolo
7 lavagne LIM, di cui una collocata in Aula Ma-
gna e le altre collocate nelle classi
Archivio storico
Ambulatorio
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RISORSE FINANZIARIE Le risorse finanziarie più importanti provengono da:
- Amministrazione statale
- Amministrazione comunale
- Genitori
- Altri enti.
RISORSE ORGANIZZATIVE Il servizio scolastico è, nel suo insieme, un sistema complesso, in cui il funzionamento di una parte
interagisce inevitabilmente con le altre. Non ci sono, perciò, servizi di supporto ad altri presunti es-
senziali, ma funzioni diversamente finalizzate all’apprendimento e alla crescita umana degli alunni,
in un quadro di complessivo benessere.
È importante che questa co-essenzialità sia profondamente compresa da tutti gli operatori e da tutti
gli utenti, poiché il contributo di ciascuno è fondamentale per la realizzazione delle strategie orga-
nizzative e tutti beneficiano dell’efficienza della macchina complessiva.
È questa la ragione per cui si parla di questioni organizzative e gestionali anche nel P.O.F. e non so-
lo nella Carta dei servizi.
Il modello organizzativo della scuola (così come rappresentato nella figura sottostante), può essere
descritto, dunque, come una struttura finalizzata alla concreta erogazione di corsi di studio. Al cen-
tro dell'attività pratica si trovano i consigli di classe, ma attorno ad essi operano delle strutture in-
terdipendenti, che appartengono sia al settore della didattica sia al settore dei servizi.
ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA
Dirigente Scolastico
Primo collaboratore
Secondo collaboratore
Responsabili di Plesso
Funzioni strumentali
D.S.G.A.
Personale
ATA
Giunta esecutiva Collegio dei docenti Personale ATA
Consiglio di Istituto
Gruppi di
materia
Referenti /
Responsabili
Commissioni
di lavoro
Gruppo dei
coordinatori
G.L I.
Consigli di
classe / In-
terclasse /
Intersezione
Comitato valutazione
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LO STAFF DI DIREZIONE È un organismo mobile composto dal DSGA, dal Primo e Secondo collaboratore, daI responsabili
di plesso e dalle funzioni strumentali.
IL SETTORE DELLA DIDATTICA Il primo settore è affidato alla responsabilità del collegio dei docenti, che prende tutte le deci-
sioni relative ai processi d’insegnamento. È il collegio dei docenti che formula gli obiettivi ge-
nerali della programmazione educativa e didattica conforme alle Indicazioni Nazionali; è sempre
il collegio che adotta i libri di testo, che delibera il piano annuale delle attività, l’aggiornamento
e le iniziative da incentivare. Purché non violino la libertà d’insegnamento, le decisioni del col-
legio sono vincolanti per tutti gli organi della scuola. Naturalmente il collegio, per lavorare pro-
duttivamente, ha bisogno di organizzarsi, articolandosi in gruppi di lavoro. I più importanti tra
questi organismi sono: i consigli di classe, i consigli di interclasse, i gruppi di materia, le com-
missioni di lavoro, i collaboratori del Preside.
Il Consiglio di classe (per la scuola secondaria di primo grado) è costituito dai docenti e dai
quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni della classe. Si riunisce una volta al mese e,
almeno due volte all’anno, alla presenza di tutti i genitori della classe. È in questa sede che,
all’inizio dell’anno scolastico, si procede alla definizione del piano di lavoro annuale, che assi-
cura la progettualità nell’ambito educativo e didattico delle singole classi (analisi della situazio-
ne di partenza, definizione degli obiettivi, strategie..) e l’interdisciplinarità nei vari ambiti.
Il Consiglio d'interclasse e d'intersezione (per la Scuola dell'infanzia e primaria) è composto
da tutti i docenti delle classi parallele, compresi gli insegnanti specialisti. Si riunisce con caden-
za bimestrale per la Primaria e, trimestralmente per la Scuola dell'Infanzia.
Il Consiglio d'interclasse con i genitori, è costituito dai docenti di un team e dai rappresentanti
dei genitori. Tra i suoi compiti c'è quello di esprimere un parere sull'adozione dei libri di testo.
I gruppi di materia sono formati dai docenti della stessa disciplina e si riuniscono per concor-
dare e confrontare periodicamente le programmazioni disciplinari.
Le commissioni sono gruppi di lavoro formati da docenti che, su mandato specifico del colle-
gio, hanno il compito di gestire e coordinare specifici segmenti dell'organizzazione.
I collaboratori del Dirigente scolastico sono scelti direttamente dal Dirigente scolastico. Il
Primo Collaboratore sostituisce il Dirigente scolastico, in caso di assenza, in tutte le sue funzio-
ni.
Altri organismi operanti nella scuola sono:
il gruppo dei coordinatori di classe, che si riunisce per confrontare e concordare linee di con-
duzione dei consigli di classe;
i docenti che svolgono le “funzioni strumentali”, cioè azioni ritenute prioritarie per realizzare
le finalità del POF.
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Le FUNZIONI STRUMENTALI individuate dal Collegio dei Docenti nell’anno scolastico
2015/16 sono cinque; gli ambiti di competenza sono stati articolati come riportato di seguito:
FUNZIONE STRUMENTALE COMPITI E RESPONSABILITA'
AREA 1
Gestione del POF / PTOF e autovalutazione
di Istituto
Coordinamento del lavoro di elaborazione, ag-
giornamento e gestione del POF annuale e del
PTOF.
Coordinamento del gruppo di autovalutazione
Valutazione Gestione e monitoraggio del piano di migliora-
mento, con particolare attenzione all'elaborazione
del curricolo e alla valutazione
AREA 2 – SOSTEGNO AI DOCENTI
Nuove tecnologie Coordinamento e attuazione registro elettronico,
cura e organizzazione strumenti tecnologici, sup-
porto progetti PON
AREA 3 – SUPPORTO AGLI STUDENTI
Integrazione alunni stranieri Predisposizione di test per rilevare i bisogni degli
alunni
Coordinamento degli interventi di
alfabetizzazione
Alunni BES (Bisogni Educativi Speciali) –
Alunni DVA
Gestione dello sportello DSA per famiglie e
specialisti
Consulenza per la predisposizione dei Piani
Didattici Personalizzati (PDP)
Coordinamento degli interventi per alunni DSA
Coordinamento degli interventi a favore degli
alunni DVA alla scuola secondaria
IL SETTORE DEI SERVIZI L’intera struttura contabile–amministrativa fa riferimento al Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi, il quale, oltre a collaborare col Preside nella gestione degli aspetti finanziari e
del funzionamento degli uffici, è direttamente responsabile della gestione del personale A.T.A
Il personale A.T.A.. è formato dai collaboratori scolastici, che hanno il compito della vigilanza
dei settori loro assegnati e della pulizia della scuola, e dagli assistenti amministrativi che han-
no il compito di gestire i settori amministrativo e didattico. Recentemente, il mansionario del
personale è stato ampliato, includendo altre attività, quali l’assistenza agli alunni portatori di
handicap, l’utilizzo del materiale tecnico, l’uso della fotocopiatrice, ecc.
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RISORSE UMANE
Il Dirigente scolastico partecipa e concorre al processo di realizzazione dell'autonomia scolastica.
In particolare:
- assicura la gestione unitaria dell'istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della
gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio;
- ha poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane;
- predispone gli strumenti attuativi del P.O.F. e promuove la cultura della progettualità;
- assicura le strutture organizzative, i flussi di comunicazione e i coordinamenti delle attività;
- coordina le attività di realizzazione, intervenendo per facilitare le soluzioni dei problemi;
- organizza le attività scolastiche secondo criteri di efficienza e di efficacia;
- garantisce il rispetto degli adempimenti e degli obblighi previsti dalle norme;
- favorisce le condizioni per il mantenimento di un adeguato livello qualitativo e quantitativo del-
le risorse professionali, amministrative e tecniche disponibili;
- mantiene i contatti con enti, organi e soggetti istituzionali esterni;
- promuove e garantisce il funzionamento degli organi collegiali.
Il Consiglio d’Istituto è l’organo collegiale in cui sono rappresentate tutte le componenti scola-
stiche: Dirigente scolastico, docenti, personale ATA, genitori.
Si occupa della gestione finanziaria della scuola, ma anche dell’organizzazione e della pro-
grammazione della vita scolastica. Si riunisce tutte le volte che se ne ravvisa la necessità.
A parte il Dirigente, tutte le componenti partecipano al Consiglio d’Istituto su base elettiva.
I docenti realizzano concretamente i percorsi educativi e didattici predisposti collegialmente. In
particolare, essi:
- individuano i bisogni formativi di ciascun alunno;
- creano condizioni favorevoli all’apprendimento;
- favoriscono i rapporti interpersonali fra gli alunni e i rapporti con le famiglie;
- verificano il conseguimento degli obiettivi;
- documentano il lavoro didattico.
I genitori partecipano costruttivamente alla vita della scuola. Essi riuniscono in un Comitato dei
genitori, che in questi anni ha operato attivamente, con proposte e iniziative. Tra le più importanti
segnaliamo:
- le feste di Natale e fine anno scolastico;
- organizzazione di conferenze e incontri pubblici su tematiche legate ai percorsi educativi
nella scuola e nella famiglia;
- cooperazione nell’organizzazione degli open day e della gara di corsa campestre.
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4. ORGANIZZAZIONE
Organizzazione strutturale dell’apparato didattico Il collegio dei docenti si articola in commissioni, gruppi di materia, dei coordinatori e dei referenti,
gruppo GLI, ecc. Ogni gruppo ha una responsabilità specifica sul compito assegnato dal collegio dei
docenti.
Organizzazione strutturale dell’apparato amministrativo La segreteria comprende un direttore dei servizi generali e amministrativi e gli assistenti ammini-
strativi. Ogni unità di personale riveste i compiti didattici e amministrativi che provengono dai pro-
fili contrattuali.
Organizzazione degli organi collegiali L’organizzazione degli organi collegiali prevede:
- collegio dei docenti;
- consigli di classe: si riuniscono una volta al mese;
- consiglio d'interclasse: si riunisce ogni due mesi;
- consiglio d'intersezione: si riunisce ogni trimestre;
- consiglio d'interclasse con i genitori : almeno tre volte l'anno;
- gruppo di materia: tre volte all’anno;
- consiglio d’istituto: quando se ne ravvisa la necessità;
- giunta esecutiva: prima della riunione del Consiglio d’Istituto;
- assemblea personale ATA: due volte all’anno;
- organo di garanzia previsto dal regolamento di disciplina: quando viene richiesto.
Rapporti interistituzionali a) Amministrazione comunale:
- diritto allo studio;
- servizi sociali;
- economato;
- ufficio scuola e cultura;
- ufficio tecnico (lavori di manutenzione);
- ufficio acquisti
b) ASL
- richieste di accertamenti / certificazioni per alunni BES
- ufficio igiene
- progetti di educazione alla salute
c) Assessorato allo sport
- utilizzo impianti sportivi
c) Scuole secondarie di 2° grado
-raccordo secondarie di 1° grado/secondarie di 2° grado
- orientamento
FUNZIONAMENTO GENERALE ATTIVITÀ CURRICULARI E EXTRACURRICULARI
L’istituto scolastico è un sistema aperto ad un intenso interscambio con l’ambiente circostante, che è
vitale per la sua esistenza ed il suo funzionamento, ed è fonte di rapporti di reciproca influenza. In
altri termini, la nostra scuola è un sistema organizzativo che accoglie gli alunni e riceve
dall’ambiente in cui è inserito le risorse necessarie per il proprio funzionamento; restituisce al terri-
torio e al tessuto sociale i risultati della propria attività di cambiamento. L’ambiente li accoglie e, in
cambio, continua a dare alla scuola le risorse necessarie al suo “mantenimento”, manifestando con
ciò il proprio consenso nei confronti dell’attività svolta dall’istituto stesso; questo interscambio ten-
de a durare e consolidarsi nel tempo, se continua ad essere di reciproca soddisfazione. Per far fronte
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a questi non semplici impegni programmatici, la nostra scuola, a qualsiasi livello operativo, anche
del singolo docente, mette in atto una serie di azioni.
La prima è la programmazione. Con essa la scuola fissa i propri obiettivi, ponendoli a confronto con
le risorse umane e strutturali disponibili, giungendo così a definire i programmi di lavoro.
La seconda è l’organizzazione. Con essa il sistema predispone l’impiego delle risorse, distribuendo
i compiti, fissando i ruoli, coordinandoli e collegandoli fra loro.
La terza è la realizzazione. Essa costituisce il momento in cui le diverse risorse, organizzate adegua-
tamente, forniscono le prestazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi programmati.
La quarta è il monitoraggio, cioè la misurazione dei risultati effettivamente conseguiti e il confronto
con i risultati attesi. Qualora fossero rilevate discrepanze significative tra i risultati ottenuti e gli
obiettivi pianificati, sono individuate azioni di miglioramento per intervenire sulle criticità emerse.
Un sistema organizzativo complesso è articolato in unità operative, a ciascuna delle quali vengono
assegnati compiti specifici ed una certa quantità di risorse. Per l’attuazione di tali compiti, ogni uni-
tà operativa deve darsi un proprio programma di lavoro, organizzarsi, svolgere le attività ed infine
controllare i risultati raggiunti.
Quindi, all’interno dell’istituto, è possibile individuare una molteplicità di livelli di azione organiz-
zativa concatenati fra loro.
Pertanto, programmazione, organizzazione, realizzazione e monitoraggio sono i momenti essenziali
dell’azione organizzativa.
L'attività curricolare dell’Istituto si differenzia nei vari livelli scolastici.
Nella SCUOLA DELL'INFANZIA è previsto un orario unico, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00
alle ore 16.00. Gli insegnanti strutturano l'orario in modo flessibile, per prevedere alcune ore di
compresenza.
L'entrata degli alunni è prevista al mattino dalle ore 8.00 alle ore 9.00; l'uscita, al pomeriggio, dalle
15.45 alle 16.00.
Nella SCUOLA PRIMARIA è vigente il modulo orario a 40 ore settimanali con 5 rientri.
Le disposizioni orarie sono le seguenti:
h. 8.25 / 8.30 : ingresso
h. 8.30 / 12.30: attività del mattino, con intervallo dalle 10.30 alle 10.45
h. 12.30 / 14.00: mensa e ricreazione
h. 14.00 / 16.30: attività pomeridiane
Nella SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO è previsto il seguente tempo scolastico:
MODULO ORARIO A 34 spazi (tutte le mattine + 2 pomeriggi)
Lingue straniere: Inglese e Tedesco/Spagnolo
Orario : lunedì, martedì e giovedì ore 8.00 – 13.15 INSEGNAMENTI SPAZI mercoledì ore 8.00 – 15.45 ( 2 spazi pomeridiani ) Italiano, Storia, Geografia 10
Venerdì ore 8.00 – 15.45 ( 2 spazi pomeridiani ) Matematica e Scienze 6
spazio mensa ore 13.15 -14.05 Tecnologia 2
OPPURE Inglese 3
martedì, mercoledì e venerdì ore 8.00 – 13.15 Spagnolo/Tedesco 2
lunedì ore 8.00 – 15.45 ( 2 spazi pomeridiani ) Arte e immagine 2
giovedì ore 8.00 – 15.45 ( 2 spazi pomeridiani ) Musica 2
Spazio mensa ore 13.15 -14.05 Scienze motorie e sportive 2
Struttura : 30 spazi settimanali curricolari + Religione 1
2 spazi settimanali per i laboratori + Laboratori 2
Italiano 1
Matematica 1
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5. AMBITI DI COMPETENZA E RESPONSABILITA’
DIRIGENTE SCOLASTICO
- coordina la didattica;
- nomina i Collaboratori;
- è parte attiva nella progettazione e attuazione di progetti e/o corsi di aggiornamento;
- tiene rapporti con le amministrazioni comunali e con l’équipe psicopedagogia;
- presiede i consigli di classe e il collegio dei docenti con ruolo trainante e di stimolo;
- coordina il Consiglio d’Istituto;
- interviene direttamente nelle situazioni problematiche di alunni, docenti, personale;
- controlla che le decisioni collegiali siano rispettate ed attuate;
- cura, insieme al responsabile amministrativo, la gestione amministrativa;
- diffonde una cultura organizzativa di tipo prevalentemente cooperativo e partecipativo;
- costituisce un punto di riferimento sicuro per la gestione complessiva dell’Istituto.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
- Approva gli indirizzi generali;
- determina le forme di autofinanziamento della scuola;
- delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
- delibera l'adesione a reti e la collaborazione con enti universitari e territoriali;
- adempie alle sue funzioni formali.
COLLEGIO DEI DOCENTI
- elabora il POF / PTOF ed esprime un parere collegiale;
- delibera sui progetti didattici;
- nomina i referenti e i responsabili delle diverse attività;
- fissa i criteri per orario scolastico, supplenze, formazione classi;
- assolve agli adempimenti formali secondo le sue competenze (visite guidate e viaggi
d’istruzione, libri di testo, ecc.);
- valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’attività didattica.
COMMISSIONE COORDINATORI
- funge da raccordo tra i vari consigli di classe;
- predispone i lavori del consiglio di classe e delle assemblee con i genitori chiarendo i punti
dell’o.d.g. e preparando gli strumenti di lavoro;
- decide in merito all’organizzazione dei momenti di scuola aperta.
CONSIGLIO DI CLASSE, D'INTERCLASSE E D'INTERSEZIONE
- analizza la situazione didattico-disciplinare degli alunni;
- individua strategie utili;
- stende il piano di lavoro annuale della classe e individualizzato per gli alunni in difficoltà;
- propone le visite guidate e i viaggi d’istruzione;
- mantiene i rapporti con l’ASL tramite il coordinatore o l'insegnante di sostegno.
TEAM DI PROGRAMMAZIONE
- è costituito dai docenti delle classi della scuola primaria ( a modulo o a tempo pieno) che, setti-
manalmente, si riuniscono per coordinare gli interventi e adeguare eventualmente la program-
mazione alla realtà contingente.
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
- coordina il personale ATA e distribuisce i compiti in segreteria;
- gestisce la funzione amministrativo-contabile;
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- tiene i contatti con i fornitori e con l’ufficio tecnico comunale per le riparazioni.
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
- curano il contatto con il pubblico;
- seguono l’evasione di pratiche per alunni e personale;
- curano le procedure per le visite d’istruzione e per gli acquisti;
- aggiornano i registri dei beni inventariati e di facile consumo.
COLLABORATORI SCOLASTICI
- accoglienza del pubblico;
- vigilanza sugli alunni;
- supporto all’attività amministrativa e didattica;
- pulizia dei locali assegnati.
COMMISSIONI
- elaborano proposte da sottoporre al collegio dei docenti;
- verbalizzano gli esiti degli incontri.
GRUPPI PER MATERIA
- stabiliscono obiettivi e criteri di valutazione comuni;
- elaborano proposte per visite d’istruzione;
- propongono testi da adottare.
STAFF DI DIREZIONE
- collabora con il dirigente scolastico per decisioni relative all’organizzazione scolastica e agli in-
terventi didattici.
COMITATO DEI GENITORI
- collabora nell’organizzazione dei momenti di scuola aperta e delle attività della scuola.
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6. MAPPATURA DEL TERRITORIO
E STRATEGIE RELAZIONALI
Strutture e servizi
Spazi e attrezzature: ambiti parrocchiali, centri culturali e sportivi;
Parchi e zone verdi: parco della Brughiera, parco di Cabiate, parco delle Groane;
Mezzi di trasporto: SPT, FNM, FF.SS., CTNM;
Teatro parrocchiale e sala civica “Radio”;
Mass-media locali: pagine locali del Cittadino e del Giornale di Seregno, pubblicazioni periodi-
che curate dall'amministrazione comunale, pagina locale de “Il Giorno”; non esiste sul territorio
alcuna radio locale.
Opportunità formative
Tipologie di scuole: il territorio comunale medese possiede due Istituti comprensivi (ciascuno
composto dalla Scuola dell'infanzia, dalla Primaria e dalla secondaria di primo grado). Esistono
anche una scuola dell’infanzia ente morale, una scuola primaria paritaria, un liceo scientifico
statale, un istituto professionale di stato, un centro di formazione professionale regionale;
Conservatori, Accademie: due scuole di musica private;
Centri di formazione professionale: un centro di formazione professionale regionale (perito del
legno e tappezziere);
Musei e Biblioteche: biblioteca comunale (Medateca);
Associazioni giovanili: gruppi sportivi (calcio, atletica leggera, ciclismo, tiro con l’arco, ginna-
stica artistica, ecc.);
Attività culturali: attività organizzate dagli assessorati competenti del Comune e da alcuni grup-
pi culturali;
Ufficio Cultura del Comune.
Realtà economica
Settori di attività: scarso l’apporto del settore primario; nel settore secondario sviluppate le in-
dustrie del legno e dell'arredamento, con aziende che si sono imposte sul mercato mondiale per
la qualità dei prodotti; molto sviluppato il settore terziario con banche e uffici;
Risorse finanziarie: le maggiori risorse provengono dal terziario e dall’artigianato.
Interlocutori istituzionali
Comune: diritto allo studio; decreto legislativo n.81/2008 sulla sicurezza; ufficio cultura, scuola
e sport; ufficio servizi sociali per sostegno agli alunni dva e BES (con bisogni educativi specia-
li); ufficio tecnico dei LL.PP.; ufficio igiene; ragioneria e ufficio anagrafe;
Ufficio scolastico territoriale: ragioneria; valutazione e finanziamento dei progetti; formazione
del personale (docenti e ATA); personale direttivo; ufficio supporto all’autonomia; ufficio tecno-
logie multimediali;
Regione: partecipazione a progetti sportivi;
Partecipazione a reti di scuole;
A.S.L: certificazione per alunni diversamente abili; ufficio igiene; interventi su soggetti proble-
matici da parte di psicologo e/o npi, controlli sanitari alunni e operatori, contributi e consulenze
per educazione alla salute;
Istituti superiori: scambi di informazioni, orientamento; organizzazione degli stage previsti dal
progetto “Insieme in rete”
IRRE: consulenze nell’ambito della formazione e di progetti didattici;
Distretto scolastico: contributi e coordinamento iniziative dell’orientamento e della formazione;
Forze dell’Ordine: interventi nell’ambito dell’educazione alla legalità;
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Comando di Polizia Locale: interventi e contributi nell’ambito dell’educazione stradale;
INVALSI e INDIRE: attivazione del Sistema Nazionale di Valutazione, con restituzione degli
esiti formativi degli studenti e supporto allo sviluppo dei Piani di Miglioramento elaborati dall'I-
stituto;
Ufficio scolastico regionale;
Provincia di Monza e Brianza;
Polo per la Qualità della Scuola, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (Milano);
CTS – Centri Territoriali di Supporto – Monza e Brianza / Monza Ovest
Interlocutori extra istituzionali
Banche: banca cassiera, sponsorizzazioni, contributi in sussidi didattici, interventi nell’ambito
dell’orientamento;
RSPP: compilazione del piano di evacuazione e contributi per la stesura del piano di valutazione
dei rischi;
Associazioni sportive: contributi organizzativi per la realizzazione dei Campionati Sportivi
d’Istituto e delle gare di corsa campestre; enti sportivi di riferimento sono: Real Meda, Ginna-
stica Cabiate, l'Atletica Meda e il Comitato Paralimpico;
Biblioteca comunale Medateca: attività di promozione della lettura;
Gruppo ambientalista Parco della Brughiera: contributi per la realizzazione di attività di educa-
zione ambientale
Altri interlocutori dell’Istituto Comprensivo sono:
Per la scuola dell’infanzia:
- Associazione Carabinieri in congedo: collaborazione nelle uscite a piedi;
- Parrocchia e associazioni religiose: interventi per favorire la conoscenza e il rispetto
dell’identità religiosa;
- Equipe socio-sanitaria (logopedista, psicomotricità, neuropsichiatria infantile, psicologa): indi-
viduazione e diffusione di informazioni sulle patologie legate a situazioni di disagio;
- Cooperative sociali: intervento di educatori per assistenza per alunni BES.
Per la scuola primaria:
- Accademia musicale: progetti di introduzione alla musica;
- Associazioni e centri sportivi (karate, tennis, pallavolo, pallamano, baseball): attività e laborato-
ri sportivi;
- Protezione civile: incontri con gli alunni per sensibilizzare alla prevenzione e previsione dei ri-
schi;
- LILT: incontri sul tabagismo;
- Banche del territorio: incontri divulgativi;
- Ministero della Salute, delle Politiche Agricole e dell’Istruzione: progetto “Frutta nelle scuole”
- Compagnia teatrale: spettacolo in lingua inglese.
Per la scuola secondaria di primo grado:
- Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia – Consolato Provinciale di Monza e Brianza: visita
alle aziende del territorio nell'ambito del progetto “la scuola nell'azienda: i giovani e il mondo
del lavoro”;
- A.V.I.S. e A.I.D.O. di Meda: lezioni teorico- pratiche di primo soccorso;
- LILT: incontri sul tabagismo;
- Piscina di Seregno: laboratorio opzionale di nuoto;
- Associazione “L'abbraccio”, di Meda: interventi e progetti di sensibilizzazione; contributo alla
realizzazione di scenografie per spettacoli teatrali;
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- Compagnia teatrale: spettacolo in lingua spagnola;
- “British Council”, “Goethe Institut”, “Istituto Cervantes”: esami per le certificazioni linguistiche
di inglese, tedesco e spagnolo;
- Istituto Comprensivo “Diaz”: test center accreditato per sostenere esami ECDL; - Università Statale di Milano e Università dell'Insubria di Como: convenzione per lo svolgimen-
to di un tirocinio di 150 ore annuali da parte di studenti della Facoltà di Mediazione Linguistica
e Culturale.
Contatti con i Servizi Sociali del Comune per rilevare situazioni di disagio familiare
Richieste di informazioni alla scuola elementare in merito alle competenze comunicative, espressi-
ve ed attitudinali degli allievi
Incontri con i genitori per affrontare le problematiche più comuni e ricorrenti nel rapporto adulti-
preadolescenti
Mappatura dei servizi sul territorio
SCELTA DELLE MODALITA’ PER RELAZIONI/COMUNICAZIONI EFFICACI CON
L’UTENZA E CON L’ESTERNO
a) Relazioni con l’utenza Le relazioni e le comunicazioni con l’utenza avvengono a diversi livelli: individuali, di gruppo clas-
se, generali.
Per le comunicazioni individuali si invia corrispondenza o si utilizza il contatto telefonico per fissa-
re un appuntamento, specificandone chiaramente il motivo.
Per i rapporti con il gruppo classe si utilizzano:
contatti con i delegati per presentare il problema;
valutazione del mezzo più idoneo per sensibilizzare gli altri genitori;
convocazione della riunione, indicando l’ordine del giorno.
Per informazioni generali vengono utilizzati il diario e/o un volantino. Informazioni di carattere isti-
tuzionale, la modulistica relativa a procedure burocratiche e la documentazione sui regolamenti in
vigore e gli obiettivi didattici e formativi dell'IC sono disponibili sul sito internet della scuola.
Per relazioni che coinvolgono tutta la scuola, possono essere presi accordi con i genitori del consi-
glio d’istituto sulle tematiche da trattare.
Nella prospettiva di un costante potenziamento della comunicazione scuola-famiglia, dall'anno
2015/16 è stato introdotto in via definitiva l'utilizzo del registro elettronico, aperto alla consultazio-
ne da parte dei genitori. Inoltre è stato completamente ristrutturato il sito internet dell'IC, che è pun-
tualmente aggiornato e suddiviso per aree di riferimento.
b) Relazioni esterne
Proposta di relazioni che coinvolgano gli enti, le associazioni e i privati nel processo di crescita
collettivo (partnership);
Incontri periodici con i soggetti istituzionali e partecipazione a manifestazioni pubbliche per fa-
vorire le relazioni;
Presentazione agli utenti e ai referenti esterni di una precisa immagine della scuola per consoli-
dare la credibilità e rafforzare la disponibilità a collaborare;
Richieste di eventuali contributi per attività;
Per le richieste di un’eventuale collaborazione, esplicitare le competenze necessarie;
Per le richieste all’Ente locale di un intervento strutturale, dimostrare la necessità, l’urgenza e le
relative responsabilità.
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7. LE SCELTE FORMATIVE
Le vigenti disposizioni sull’autonomia delle istituzioni scolastiche (D. P. R. 275/99), le Competenze
Chiave dell'UE del 2006, le Indicazioni Nazionali del 2012 e la successiva legge 107 del 2015, con-
figurano un sistema-scuola (autonomia, riforma dei cicli, elevamento dell’obbligo scolastico) con
precise finalità:
1- scuola formativa - per favorire lo sviluppo della personalità in tutte le direzioni (etiche, religio-
se, sociali, intellettive, affettive, operative, creative, ecc.) e la formazione dell’uomo e del citta-
dino secondo i principi sanciti dalla Costituzione;
2- scuola per tutti e per ciascuno - per offrire pari opportunità formative, per privilegiare gli in-
teressi, le attitudini e le vocazioni del singolo, per ridurre le ripetenze, per riconoscere e valoriz-
zare “le diversità”, promuovendo “le potenzialità di ciascuno e adottando tutte le iniziative utili
al raggiungimento del successo formativo” (art. 4, comma 1, Regolamento dell’autonomia);
3- scuola di progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa - per
promuovere negli allievi lo sviluppo della capacità di apprendere i “saperi essenziali”, imparan-
do a interagire con la cultura locale, nazionale e, in prospettiva, mondiale; per renderli artefici e
costruttori della loro autonomia e delle loro competenze cognitive, culturali, sociali e professio-
nali;
4- scuola orientativa - per aiutare l’alunno a prendere coscienza delle proprie capacità e quindi,
sapersi orientare nella realtà circostante; per promuovere l’autoresponsabilizzazione, imparando
a valutare con senso critico i propri difetti, limiti, potenzialità e attitudini; per favorire la forma-
zione di cittadini liberi, responsabili, tolleranti e capaci di scelte consapevoli, basate su un coe-
rente progetto di vita;
5- scuola delle relazioni – per favorire l’instaurarsi di rapporti tra le persone, basati sull’amicizia,
sulla comprensione, sulla lealtà, sulla solidarietà e sulla tolleranza; per impostare un dialogo
aperto e costruttivo; per esprimere le proprie opinioni e confrontarle con quelle degli altri; per
collaborare con il “diverso”; per formare una capacità di formulare giudizi autonomi;
6- scuola dei valori – per “rendere ogni alunno capace di giungere progressivamente
all’acquisizione del senso dell’attività umana, intesa come rispetto di sé e degli altri”; ciò attra-
verso analisi, esperienze e situazioni che vertono sui valori fondamentali della vita, nelle varie
dimensioni:
- saper analizzare, confrontare, scegliere, decidere (in una situazione data);
- saper prevedere, formulare ipotesi, tentare soluzioni;
- saper formulare valutazioni personali e giudizi critici
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8. IL PROGETTO CURRICOLARE
A partire dall’anno scolastico 2000/2001, la nuova Istituzione scolastica ha preso la denominazione
di Istituto Comprensivo di via Cialdini.
Data la presenza di una scuola dell’infanzia, di una scuola primaria e di una secondaria di 1°, il
progetto curricolare dell’Istituto è stato predisposto in modo da includere le programmazioni dei
tre differenti ordini scolastici.
Non si tratta, però, di tre programmazioni separate, in quanto esse tendono a raggiungere le finalità
individuate a livello collegiale, nella prospettiva di un curricolo verticale.
Alla luce delle Competenze Chiave definite dall'Unione Europea, delle Indicazioni Nazionali e della
recente legge 107 del luglio 2015, il gruppo di lavoro sul POF / PTOF ha avviato nell'anno scolasti-
co 2015 / 16 una revisione sistematica dell'intero percorso progettuale dell'IC.
La Programmazione
Il progetto curricolare si esplica nella programmazione didattico – educativa.
Ma cosa vuol dire programmare?
Programmare vuol dire rispondere con la maggiore chiarezza possibile alle domande:
- Che cosa dovrà sapere l’alunno al termine di una azione didattca per raggiungere le “competen-
ze” richieste?
- Che cosa dovrà saper fare nel campo operativo?
- Che cosa può favorire il saper essere, cioè l'acquisizione di specifiche competenze sociali e di
cittadinanza?
- Attraverso quali strumenti concreti potrà essere monitorato il percorso effettuato da ogni studen-
te?
La collegialità della programmazione è in questa prospettiva un elemento fondamentale.
Programmare insieme, nel gruppo di materia, nel Consiglio di classe (o d’interclasse), significa sa-
pere quello che fanno gli altri, confrontarsi, chiarire i propri obiettivi e, nei limiti del possibile, ren-
derli omogenei, anche con verifiche comuni confrontabili.
Programmare significa individuare delle finalità, degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi, in rife-
rimento alle specifiche esigenze di educazione e di apprendimento dei ragazzi, in un processo di in-
terazione con gli altri, che valorizzi le capacità e le potenzialità individuali in un percorso “modula-
re” strutturato in modo flessibile ed esauriente
Per programmare, i docenti si avvalgono delle Indicazioni per il Curricolo che esplicitano i livelli
essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole dell’infanzia, primarie e secondaria di primo grado del
Sistema Nazionale d’Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile
all’istruzione e alla formazione di qualità.
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9. LA PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE
A - Programmazione didattica della Scuola dell’infanzia
I soggetti
Con padre e madre, il bambino impara ad affrontare la realtà. Nel rapporto con i genitori il bambino
inizia la sua “avventura col mondo”: impara a riconoscere volti e oggetti, a muoversi nello spazio,
a giocare, a fare amicizia, a classificare.
Questo è il bambino che l’insegnante è chiamato a guardare nella sua unicità: ogni bambino, en-
trando nella scuola, porta la sua storia, i suoi bisogni, il desiderio di diventare grande.
La funzione della scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia è un luogo educativo specifico che si colloca nella realtà storica, in un con-
testo di relazioni e concorre “a promuovere la formazione integrale della personalità dei bambini ai
tre ai sei anni di età. Essa persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunica-
tivo, espressivo, logico ed operativo, sia un’equilibrata maturazione ed organizzazione delle com-
ponenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando con ciò il suo specifico
contributo alla realizzazione dell’uguaglianza delle opportunità educative.
Essa accoglie tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e apprendimen-
to, per i quali costituisce un’opportunità educativa rilevante. Ogni bambino deve potersi integrare
nell’esperienza educativa che essa offre, così da essere riconosciuto e riconoscersi come membro
attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che vi si svolgono.”
Mete educative
Le mete educative sono i traguardi che descrivono la crescita del bambino, che dovrebbe essere:
- aperto alla realtà che incontra e curioso di scoprirne il significato;
- desideroso di impegnarsi nella vita secondo una prima forma di responsabilità tipica dell’età;
- capace di porre domande pertinenti e utilizzarne le risposte;
- disponibile all’incontro con le altre persone come occasione di comunicazione di sé e di amicizia;
- attivo, creativo, ricco di modalità e strumenti di rapporto con la realtà;
- cosciente di sé, della propria storia e dei legami di appartenenza che lo aiutano a crescere;
- soggetto nel quale intelligenza e affettività concorrono, secondo la propria funzione, a determinare
lo sviluppo di un’esperienza umana completa.
Proposta formativa: i percorsi
I percorsi formativi sono la traduzione del progetto educativo in proposta didattica, allo scopo di
aiutare i bambini a conservare e sviluppare la loro naturale apertura nei confronti del mondo e a
scoprire la realtà nella totalità delle sue dimensioni costitutive.
Essi descrivono un cammino, un’avventura, nei quali ciò che si può prevedere è il punto di partenza
( le condizioni, l’ambiente, il contesto) e quello d’arrivo (le mete); tutto il resto è frutto non casuale
di una storia scritta a più mani con il concorso attivo di adulti e bambini.
-Intercultura. Il bambino, attraverso i percorsi formativi, è sollecitato ad esprimere e manifestare la
propria identità personale, aprendosi al modo di vedere e vivere degli altri come a una ricchezza di
sguardo sulla realtà che lo aiuta a crescere.
Criteri di progettazione
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Nella progettazione dei percorsi formativi, le insegnanti adotteranno i seguenti criteri:
- l’attenzione ad organizzare un ambiente accogliente, strutturato in modo differenziato, in funzione
degli interessi del bambino e dei suoi ritmi di sviluppo;
- la cura per favorire un contesto relazionale significativo e motivante, attraverso il quale attivare il
cammino educativo del bambino nella sua globalità (identità, competenza e responsabilità);
- l’attenzione ai diversi momenti di passaggio (inserimento alla scuola materna, eventi familiari si-
gnificativi, ingresso alla scuola elementare).
La progettualità del corpo docenti ha lo scopo di intrecciare attività, proposte e stimoli creando tra
questi coerenza ed interazione.
La cura per l’osservazione, la valutazione e la documentazione dell’esperienza è finalizzata sia ad
aiutare il bambino a fare memoria e sviluppare la coscienza di sé e del reale sia a modificare le pro-
poste didattiche per renderle sempre più corrispondenti allo scopo.
Scelta dei contenuti
Nell’elaborazione delle specifiche proposte, le insegnanti utilizzano elementi legati ai cicli naturali,
alla storia del bambino, alla conoscenza dell’ambiente circostante, alle domande e ai problemi
emergenti che più si avvicinano agli interessi dei bambini di questa età. Particolare attenzione è ac-
cordata al gioco (modalità caratterizzante l’approccio del bambino al reale), all’esperienza corporea,
alla motricità, alle attività costruttive, teatrali, espressive, di vita quotidiana e alla comunicazione.
0rganizzazione scolastica
a) Struttura per sezioni “La struttura per sezioni garantisce la continuità dei rapporti fra adulti e bambini e fra coetanei, evi-
ta i disagi affettivi causati da frequenti ed improvvisi cambiamenti, facilita i processi di identifica-
zione, consente di attuare progetti educativi mirati a favorire la predisposizione coerente di spazi
ambienti e materiali.”
Gli spazi di ogni sezione sono strutturati secondo l’età dei bambini e i loro bisogni. Gli spazi fisici e
psicologici delle sezioni permettono di valorizzare il mondo interno del bambino (le sue emozioni)
e il mondo esterno (le azioni e le cose). Questa attenzione ai legami tra affettività e intelligenza ren-
de la scuola dell’infanzia non solo un luogo sicuro e accogliente ma uno spazio di crescita e matu-
razione, dove l’intervento educativo delle insegnanti è rivolto al benessere globale del bambino.
b) Organizzazione della giornata La giornata è strutturata secondo ritmi stabili: attraverso le attività di routine, i bambini sono certi
di ciò che incontreranno a scuola. Con tali attività s’intendono: il gioco, tutte le esperienze di vita
pratica, quali la registrazione delle presenze, l’attività didattica, l’utilizzo dei servizi, il pranzo e al-
tri momenti quotidiani che scandiscono la giornata, trasmettendo ai bambini sicurezza, così da poter
affrontare serenamente nuove esperienze e relazioni. L'assegnazione di piccoli incarichi contribui-
sce al rafforzamento della stima in sé e l'acquisizione di una maggiore padronanza del proprio cor-
po, non soltanto all'interno della classe, ma in tutto lo spazio scolastico.
La giornata della scuola dell’infanzia inizia alle ore 8.00 e si conclude alle ore 16.00.
L’Amministrazione Comunale predispone, su richiesta, i servizi di pre-scuola (dalle 7.30 alle 8.00)
e post-scuola (dalle 16.00 alle 17.00).
c) Integrazione curricolare Per favorire ed arricchire i processi di crescita cognitiva e affettiva del bambino, la programmazione
educativo-didattica viene integrata da: visite alla biblioteca, spettacoli teatrali, laboratori di creativi-
tà, gite didattiche.
Valutazione del percorso formativo
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Come strumento di verifica vengono utilizzati momenti di osservazione e gli elaborati dei bambini.
In questo modo si hanno dati sul livello di apprendimento, sui rapporti interpersonali instaurati con i
compagni e gli adulti e sulle abilità acquisite. Tali verifiche periodiche consentiranno alle insegnanti
di apportare modifiche ed adeguamenti in itinere.
Condizioni per la realizzazione della proposta formativa
Corresponsabilità educativa Il rapporto tra scuola e famiglia è di fondamentale importanza per l’efficacia dell’azione educativa e
deve tendere all’unità dell’impostazione del processo formativo e alla condivisione della responsa-
bilità educativa.
Unità e condivisione non significano uniformità di giudizio ma disponibilità al dialogo, fondata su
un rapporto di fiducia, di rispetto e di stima reciproca. Per attuare questo cammino di integrazione
scuola-famiglia si prevedono:
- assemblea e colloqui preliminari con i genitori dei nuovi iscritti, per raccogliere le prime informa-
zioni sul bambino al fine di favorirne l’inserimento;
- colloqui individuali durante l’anno scolastico, per riflettere e confrontarsi sul processo di crescita
del bambino (data e orario vengono concordati con le insegnanti);
- assemblea di sezione, in cui avviene la presentazione del progetto educativo generale, dei percorsi
formativi periodici delle verifiche e la discussione di problemi generali legati alla vita della scuola;
- festa di Natale e festa di fine anno ( momento di convivenza tra adulti e bambini);
- consiglio di intersezione: composto dai rappresentanti di sezione e dalle insegnanti, aiuta la ge-
stione della scuola ed è occasione di confronto, al fine di accrescere la corresponsabilità educativa.
Flessibilità L’inserimento nella scuola dell’infanzia, “è un avvenimento carico di emozioni in cui il desiderio di
diventare grandi, a volte si scontra con quello di rimanere piccoli e protetti dentro la casa.” Per que-
sto motivo le insegnanti propongono l’inserimento graduale: i nuovi frequentanti verranno suddivisi
in piccoli gruppi ed inseriti in modo scaglionato. Per favorire questa operazione, viene ridotto
l’orario di apertura della scuola, consentendo alle insegnanti di sezione di essere contemporanea-
mente presenti per supportarsi, per accogliere e soddisfare i bisogni primari e le esigenze dei piccoli
in modo celere, se non immediato.
B - Programmazione didattica della Scuola Primaria
Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione
(2012), il percorso educativo, nella prospettiva della maturazione, tende al raggiungimento di Tra-
guardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria. Questi partono da obiettivi
di apprendimento ( raggiungibili al termine delle classi terza e quinta), adatti e significativi per i
singoli allievi, definiti anche con i relativi standard, si sviluppano mediante appositi percorsi di me-
todo e di contenuto e valutano, alla fine, sia il livello delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia
se e quanto esse abbiano maturato le competenze personali di ciascun allievo (art. 8 del Dpr.
275/99).
FINALITA’ EDUCATIVE
Le opportunità offerte dalla scuola primaria tendono a:
- favorire un ambiente adatto alla crescita affettivo-sociale di ciascun bambino;
- promuovere la positiva immagine di sé;
- potenziare l’autonomia, la creatività, il senso di responsabilità;
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- sviluppare le competenze che consentano il raggiungimento di obiettivi educativi e didattici te-
nendo conto dei ritmi individuali di apprendimento;
- rispettare le diversità individuali, sociali e culturali;
- valorizzare la capacità di comprensione, di cooperazione e di dialogo.
METODOLOGIA
- si favorisce l’apprendimento attivo;
- si valorizza l’esperienza personale;
- si adatta l’insegnamento all’evoluzione mentale e alle capacità degli alunni, differenziandolo
ogni volta che se ne dovesse presentare la necessità;
- si adotta il principio di partire dal concreto per giungere all’astratto e quindi alla formazione dei
concetti;
- si abituano i bambini a rappresentare concretamente le diverse situazioni per aiutarli a superare
le difficoltà di astrazione;
- si fa in modo che gli errori non vengano vissuti in modo negativo, ma utilizzati ai fini
dell’apprendimento e della crescita personale;
- si valorizzano momenti di interdisciplinarietà, proponendo attività di gruppo per abituare i bam-
bini a lavorare insieme.
VALUTAZIONE Per ogni disciplina sono previste verifiche dell’apprendimento mediante osservazioni sistematiche
da parte delle insegnanti ed esercitazioni periodiche dei bambini.
Per la valutazione quadrimestrale si compilano le schede di valutazione da consegnare alle famiglie.
OBIETTIVI DIDATTICI
Vista la situazione e tenuto conto che ogni persona deve formarsi tutti i suoi aspetti e potenziare le
sue capacità nel pieno rispetto dei suoi ritmi di apprendimento, alla luce dei Nuovi Programmi, si
stabiliscono i seguenti obiettivi didattici.
Lingua italiana
Ascoltare, comprendere, comunicare oralmente ed intervenire nelle discussioni rispettando i
turni e rispettando i punti di vista;
Leggere e comprendere testi di diverso tipo;
Comunicare oralmente e per iscritto testi di vario tipo, utilizzando correttamente l’ortografia
e i principali segni di interpunzione;
Riconoscere le strutture della lingua italiana.
Storia
Conoscere e ricostruire quadri storici;
Approfondire i legami tra fatti storici e territorio;
Attingere a fonti storiche;
Saper esporre quanto letto con l’uso del linguaggio specifico;
Geografia
Conoscere gli indicatori topologici e saperli usare per orientarsi nello spazio;
Osservare, descrivere e confrontare paesaggi e percorsi con l’uso di carte e rappresentazioni;
Spiegare la relazione tra clima, ambiente e vita dell’uomo
26
Matematica
Padroneggiare tecniche di calcolo; applicare proprietà e procedimenti;
Operare con figure geometriche, grandezze e misure;
Individuare, comprendere e rappresentare situazioni problematiche;
Utilizzare semplici linguaggi logici e procedure informatiche.
Scienze
Progettare e realizzare esperienze concrete e operative;
Osservare, fare ipotesi e verificarle;
Riconoscere e descrivere fenomeni fondamentali del mondo fisico, biologico, tecnologico.
Inglese
Comprendere semplici messaggi orali e scritti;
Conoscere vocaboli e strutture relativi agli argomenti trattati;
Rispondere a domande, formulare semplici frasi;
Conoscere alcuni aspetti culturali dei paesi anglosassoni
Educazione all’immagine
Descrivere, rappresentare e ricostruire la realtà e le esperienze attraverso semplici linguaggi
espressivi.
Educazione musicale
Ascoltare, analizzare e rappresentare fenomeni sonori e linguaggi musicali;
Esprimersi con il canto;
Esprimersi con semplici strumenti.
Educazione motoria
Padroneggiare abilità motorie di base in situazioni diverse;
Affinare la coordinazione dinamica generale;
Partecipare alle attività di gioco, di sport, rispettandone le regole.
C - Programmazione didattica della Scuola Secondaria di Primo Grado
GLI OBIETTIVI EDUCATIVI
Per raggiungere le finalità istituzionali della Scuola Secondaria di primo grado, il collegio dei do-
centi della scuola secondaria di primo gradi “Giannino Antona Traversi”, tenendo conto della realtà
territoriale in cui opera, ha individuato i seguenti obiettivi educativi:
- rispetto delle regole e delle norme fondamentali della convivenza civile;
- sviluppo delle capacità relazionali, intese sia come capacità comunicativa sia come disponibi-
lità a progettare con gli altri;
- disponibilità all’accoglienza;
- interesse e partecipazione alla vita della classe;
- responsabilità, intesa come impegno consapevole nel perseguire gli obiettivi.
In ottemperanza a quanto deliberato dal Collegio Docenti del 06/11/2008, si indicano qui di seguito
gli obiettivi educativi che figureranno sul registro personale degli insegnanti, per la determinazione
del voto quadrimestrale di condotta.
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Per la spiegazione più approfondita dei singoli descrittori si rimanda al documento “Indicazioni per
la valutazione didattica e comportamentale degli alunni”, approvato dal Collegio Docenti (circ. 14
del 21/11/2008).
I criteri elencati di seguito sono analizzati in dettaglio alla voce “Valutazione” del P.O.F., nel para-
grafo: “La valutazione nella Scuola secondaria di primo grado”, al punto 3, “Criteri per il voto di
condotta”.
OBIETTIVI EDUCATIVI
Voto
I quadrimestre
Voto
II quadrimestre
Rispetto delle persone
Rispetto delle regole
Rispetto dell’ambiente
Voto finale (media)
Legenda
5: scorretto 6: spesso scorretto 7: talvolta scorretto
8: in genere corretto 9: corretto 10: eccellente
GLI OBIETTIVI FORMATIVI
Premessa
La scuola dell’autonomia è impegnata a promuovere il perseguimento di obiettivi formativi che at-
tengono:
- al sapere, cioè all’acquisizione di conoscenze concettuali relative alle discipline;
- al saper fare, cioè alla formazione di capacità linguistiche, cognitive, estetiche, ecc.;
- al saper essere, cioè alla formazione di atteggiamenti positivi, quali l’interesse, la motivazione,
la disponibilità...
Gli obiettivi I docenti di lettere si sono confrontati e hanno concordato i seguenti obiettivi formativi:
- 1) favorire lo sviluppo armonico della personalità dello studente;
- 2) fornire agli alunni gli strumenti necessari per rielaborare in modo critico le informazioni ap-
prese durante le attività scolastiche, anche allo scopo di comprendere meglio la realtà sociale;
- 3) guidare gli alunni alla definizione della propria personalità e alla conquista di un ruolo auto-
nomo nella fase pre-adolescenziale;
- 5) motivare i ragazzi all’apprendimento e al suo significato;
- 6) guidare alla conoscenza del proprio stile di apprendimento.
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GLI OBIETTIVI DIDATTICI TRASVERSALI
Premessa Le conoscenze sono da intendere non come un elenco di contenuti da proporre agli allievi affinché
li apprendano e li memorizzino (secondo la concezione della scuola trasmissiva), ma l’insieme delle
conoscenze/competenze reali, indispensabili per vivere e operare in una società democratica in con-
tinua trasformazione.
Questa logica, che evidenzia la centralità dell’alunno rispetto al programma, permette di supera-
re un problema molto sentito dagli Insegnanti: la questione della selezione dei contenuti.
In una civiltà caratterizzata dalla rapida obsolescenza delle conoscenze, quello che più importa non
è che l’allievo possieda una quantità maggiore o minore di contenuti, quanto e soprattutto, che svi-
luppi in sé quelle capacità indispensabili per affrontare i problemi del mondo scolastico e della vi-
ta.
Ciò che conta, dunque, non è tanto finire il programma prefissato, quanto concentrarsi sui contenuti
essenziali per la formazione di base, cioè su quei contenuti ritenuti irrinunciabili per sviluppare , in
ogni singolo alunno, la capacità di relazionarsi con qualsiasi agenzia culturale, inclusa quella dei
media ( computer, stampa, Internet…).
Gli obiettivi minimi cognitivi, individuati dal collegio dei docenti, rispetto al sapere di base, sono i
seguenti:
- saper leggere in modo corretto e comprendere testi di vario tipo;
- saper ascoltare con attenzione ed esporre con ordine quanto appreso;
- saper scrivere testi coerenti, coesi e corretti, in lingua italiana;
- saper eseguire correttamente le operazioni elementari;
- saper classificare secondo un criterio noto;
- saper descrivere fatti e situazioni;
- saper applicare delle regole;
- saper riconoscere un problema-chiave.
Altri obiettivi, perseguiti dal Collegio dei Docenti, per potenziare la preparazione degli alunni so-
no:
- saper analizzare, confrontare, scegliere, decidere (in una situazione data);
- saper prevedere, formulare ipotesi, tentare soluzioni;
- saper formulare valutazioni personali e giudizi critici.
Gli obiettivi didattici
Il compito prioritario della scuola (data anche la rapida obsolescenza delle conoscenze), è quello di
far acquisire capacità (capacità di imparare, capacità critiche, comunicative, ecc. ). In quest’ottica,
i saperi essenziali, di natura prevalentemente trasversale, devono tradursi nel saper fare, cioè nello
sviluppo di abilità operative fondamentali.
I docenti hanno programmato i seguenti obiettivi didattici, comuni a tutte le discipline:
sviluppo delle capacità di comprensione, comunicazione, critiche e di analisi della realtà;
responsabile impegno nello studio;
consolidamento di un corretto e valido metodo di studio;
adeguata acquisizione di conoscenze dei programmi previsti per ciascun anno di studio;
In particolare nell’area cognitiva (linguistica, tecnico-scientifica, artistico-musicale, motoria) si
propongono questi obiettivi:
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- saper leggere e scrivere in forma chiara e corretta;
- saper ascoltare e saper comprendere i messaggi;
- saper produrre testi scritti esaurienti;
- sapersi esprimere con proprietà, ordine e completezza;
- saper osservare e descrivere;
- saper effettuare confronti, analogie, deduzioni;
- capire e usare linguaggi specifici;
- sintetizzare in modo comprensibile;
- memorizzare in modo efficace;
- esprimere valutazioni e idee personali su fatti e fenomeni;
- organizzare le conoscenze acquisite, dimostrando un valido metodo di studio;
- saper usare il libro di testo e altre fonti;
- saper decodificare gli audiovisivi;
- saper applicare le regole e usare tecniche operative; sviluppo della manualità, nonché
del senso pratico e operativo;
- sviluppare una corretta mentalità fisico – motoria e sportiva.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO E TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COM-
PETENZE
In allegato al POF, sono riportati gli obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle
competenze. Il documento è in fase di revisione e rielaborazione da parte del gruppo di lavoro POF
/ PTOF, sulla base delle documentazione formulata dai dipartimenti di materia. Il documento assu-
merà forma definitiva nell'anno scolastica 2016 / 2017.
IL PIANO DI LAVORO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Per quanto riguarda le operazioni di programmazione, di verifica e di valutazione della classe, il
Consiglio di classe si è costituito una serie di punti di riferimento e di confronto che permette un
utile svolgimento delle attività educative e didattiche.
La progettazione del Consiglio di classe tiene conto dei seguenti criteri:
situazione di partenza (composizione, fasce di livello, grado di socializzazione, comportamento,
partecipazione, interessi, impegno, autonomia, metodo di lavoro, casi particolari, bisogni educa-
tivi emersi con particolare riferimento agli alunni in situazione di handicap);
obiettivi educativi generali;
obiettivi didattici trasversali;
attività di consolidamento;
attività di recupero (individualizzato, a piccoli gruppi, a classi aperte…);
progetti (orientamento, informatica, educazione alla salute, educazione stradale, raccordo ele-
mentare media, raccordo media/superiore, L 1+ L 2+ L 3);
metodologie e strumenti comuni per il conseguimento degli obiettivi educativi generali e didat-
tici trasversali;
verifica: modalità e strumenti;
visite culturali e viaggi d’istruzione;
rapporti scuola – famiglia.
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IL PIANO DI LAVORO DEGLI INSEGNANTI Ogni insegnante si attiene con precisione al seguente modello per quanto riguarda la Programma-
zione di materia:
analisi della situazione di partenza (attenzione, motivazione, impegno, livello di preparazione
culturale, sintesi dei bisogni emersi, esiti delle prove d’ingresso);
obiettivi formativi;
obiettivi specifici di apprendimento;
contenuti delle attività di consolidamento;
contenuti delle attività do recupero (individualizzato, a piccoli gruppi, a classi aperte, ...);
contributi della disciplina ai progetti del consiglio di classe (orientamento, informatica, educa-
zione alla salute, educazione stradale, raccordo elementare / media, raccordo media / superiore,
L 1+L 2+L3…);
metodi e strumenti;
verifica: modalità e strumenti;
visite d’istruzione attinenti alla disciplina;
piano di lavoro delle compresenze nel tempo prolungato (obiettivi, metodi, contenuti, modalità e
strumenti di verifica);
piano di lavoro dei laboratori (obiettivi, metodi, contenuti, modalità e strumenti di verifica);
piano di lavoro di altre attività come attività alternative alla religione cattolica, ecc. (obiettivi,
metodi, contenuti, modalità e strumenti di verifica).
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10. ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
INCLUSIONE ALUNNI DVA
Rispettando quanto espresso dalla legge 104/92 e quanto suggerito dalle linee guida del Protocollo
d’intesa regionale per l’integrazione scolastica 2011-2016, il nostro Istituto ha individuato buone
prassi per salvaguardare i diritti degli alunni DVA, sia dal punto di vista organizzativo, che dal pun-
to di vista didattico-formativo.
L’Istituto sostiene e diffonde una cultura dell’integrazione all’interno dei gruppi docenti e di tutto il
personale coinvolto nell’offerta formativa; in questo modo la scuola pone come obiettivo fonda-
mentale lo sviluppo armonico e globale dell’alunno, accompagnandolo in un percorso di crescita
che valorizzi le potenzialità individuali e le autonomie personali, mirando all’integrazione e
all’orientamento nell’ambito sociale.
L’Istituto ha attivato un GLI (gruppo di lavoro sull'inclusività) costituito da: Dirigente Scolastico,
referenti di plesso per i DVA, Funzione Strumentale per stranieri, Funzione Strumentale per DSA,
operatori dei servizi sociali (assistente sociale), coordinatore degli educatori (cooperativa), genitori
dei DVA. Tale gruppo ha il compito di collaborare sviluppando una rete educativa responsabile del-
la definizione e dell’attivazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Ogni progetto educati-
vo tiene conto:
della diagnosi funzionale
delle valutazioni approfondite riportate nel Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
dell’analisi osservativa iniziale
delle condizioni di accessibilità degli spazi, della fruibilità delle risorse umane, delle struttu-
re e delle strumentazioni didattiche.
L’Istituto attiva dei GLI periodici, che attraverso un sistema di monitoraggio analizzano la validità
e la coerenza dei singoli PEI in itinere.
L’Istituto inoltre collabora con gli Enti Locali affinché venga assicurato il servizio di assistenza
educativa che integra il sostegno garantito dalla scuola, nella piena condivisione degli obiettivi
formativi.
In questo clima di corresponsabilità e condivisione educativa tra scuola e territorio, viene tutelato il
ruolo delle famiglie, non come destinatarie dell’azione educativa, ma come parte attiva nei processi
formativi dei propri figli e risorsa nella rete dell’integrazione.
INTERVENTI PER ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO
La funzione strumentale sui Bisogni Educativi Speciali ha il compito di individuare alunni con si-
tuazioni di disagio sociale e scolastico; di predisporre dove necessario interventi di supporto con
l’ausilio di educatori; di individuare all’interno dell’offerta formativa della scuola attività educative
e laboratoriali adatte alle specifiche esigenze di questi alunni.
FINALITA’: Favorire l’integrazione scolastica di alunni in situazione di disagio sociale e/o scolasti-
co, e sostenere gli alunni stranieri in fase di alfabetizzazione avanzata.
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OBIETTIVI: Sviluppare le capacità relazionali di socializzazione e di realizzazione personale, rag-
giungere gli obiettivi didattici che ci si prefigge, prevenire comportamenti a rischio, gestire e conte-
nere gravi problemi relazionali, incrementare l’autonomia personale.
METOLOGIE E STRUMENTI: Si prevedono interventi che favoriranno la socializzazione, la di-
scussione e il confronto su comportamenti a rischio, il potenziamento di autonomia personale; per
gli alunni stranieri interventi di consolidamento della padronanza della lingua italiana e per favorire
un approccio multiculturale in classe, ma anche sul rinforzo delle capacità relazionali.
DESTINATARI: Alunni con situazioni di disagio sociale e scolastico.
RISORSE UMANE: insegnanti, educatori culturali individuati e finanziati dalla scuola con il sup-
porto dell’Ufficio Scolastico del Comune.
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISTURBI SPECI-
FICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)
L’Istituto Comprensivo di via Cialdini prevede un protocollo di accoglienza per l’inserimento degli
alunni che presentano Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Il Protocollo fa riferimento a quanto stabilito dalle “Nuove norme in materia di disturbi specifici
dell’apprendimento” (testo del DDL approvato in sede deliberante dalla Commissione Cultura del
Senato il 19/05/2009 e DPR 122 del 22/06/2009, art. 10 “valutazione degli alunni con DSA”) e tie-
ne conto della nuova legge sui disturbi specifici di apprendimento (Legge 8 ottobre 2010 n. 70).
Questo Protocollo è volto a:
- garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni;
- favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento, agevolando la piena
integrazione, sociale e culturale;
- ridurre i disagi formativi ed emozionali;
- assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità;
- adottare forme di verifica e di valutazione adeguate;
- sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate
ai DSA;
Tale protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto è integrato e rivisitato periodicamen-
te, sulla base delle esperienze realizzate.
Il Protocollo di accoglienza prevede l’attuazione di alcune fasi:
- 1. Iscrizione dell’alunno e acquisizione della segnalazione specialistica;
- 2. Prima accoglienza e colloquio preliminare dei genitori degli alunni affetti da DSA con il
Dirigente Scolastico e con il referente DSA per la raccolta delle informazioni;
- 3. Accordo tra i docenti e il referente DSA per la predisposizione del Piano Didattico Perso-
nalizzato (nel Consiglio di Classe di ottobre);
- 4. Stesura finale e sottoscrizione del documento da parte dei docenti, dei genitori dello stu-
dente e dello specialista;
Il Piano Didattico Personalizzato deve contenere e sviluppare i seguenti punti:
- descrizione del profilo didattico / cognitivo dello studente, con allegata certificazione redatta
dallo specialista;
- strategie per lo studio – strumenti utilizzati;
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- strategie metodologiche e didattiche adottate;
- strumenti compensativi e dispensativi;
- criteri e modalità di verifica e valutazione;
- assegnazione dei compiti a casa e rapporti con la famiglia
A partire dall'anno scolastico 2013/14 è stato attivato lo Sportello DSA, rivolto a docenti, famiglie e
specialisti di riferimento. Finalità dello Sportello è migliorare la comunicazione tra tutti i soggetti
coinvolti e favorire la condivisione di strategie e metodologie didattiche ed educative.
Lo Sportello è a disposizione degli interessati ogni mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.30, su ap-
puntamento richiesto via mail alla docente Funzione Strumentale BES.
Piano Annuale per l’Inclusività (PAI)
Come previsto dalla Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 e dalla Circolare n. 8 del
06/03/2013 circa gli strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazio-
ne territoriale per l’inclusione scolastica, ogni scuola è chiamata ad “elaborare una proposta di
Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni
anno scolastico.
La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didatti-
ca delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integra-
zione. Il concetto di inclusione attribuisce, infatti, importanza all’operatività che agisce sul contesto,
mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit
o limiti di vario genere, e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il supera-
mento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema. Si tratta di un cambiamento di
prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifi-
che. Queste debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno, e il
nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica quotidiana, ov-
vero della normalità del funzionamento scolastico. L’adozione di questa ottica impone la persona-
lizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche
per tutti gli altri studenti. La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari op-
portunità di studio, con una normativa, la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate.
L’introduzione di studenti DVA nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una
scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze. Suc-
cessivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno: DSA, immigrati. In ultimo, la direttiva
del 27/12/2012 e la CM 8/2013 hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIA-
LE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad esempio, lo svantaggio socio-culturale. La scuola,
quindi, propone che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative;
utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o
alle direttive del POF.
Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da
affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre,
può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto .
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In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva
delle varie tipologie di svantaggio, delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre,
poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito posi-
tivo.
11. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
DEGLI ALUNNI STRANIERI
Poiché la nostra società sta diventando sempre più multiculturale, noi crediamo che, per i ragazzi di
nazionalità diversa dalla nostra, la scuola rappresenti la prima forma di inserimento nella società e
che la scolarizzazione sia uno strumento di reale integrazione.
Nell'Istituto Comprensivo sono presenti alunni di diversa nazionalità. Si tratta soprattutto di stranie-
ri di seconda generazione, di fatto di madrelingua italiana; pertanto, soltanto una quindicina di allie-
vi necessita di interventi specifici per superare l'ostacolo iniziale della lingua italiana e per raggiun-
gere il successo formativo e didattico e l'integrazione nella società.
Lavorando in un'ottica di particolare attenzione ai bisogni di questi alunni, l'Istituto Comprensivo di
Via Cialdini si è dotato di un Protocollo di Accoglienza e Integrazione condiviso e predispone una
serie di interventi di alfabetizzazione e potenziamento linguistico sugli alunni di recente immigra-
zione.
Il Protocollo di Accoglienza e Integrazione dell'Istituto Comprensivo definisce la linea d'azione del-
la nostra scuola nei confronti dell'accoglienza e del percorso scolastico degli alunni non italofoni o
che si trovano ancora in fase di alfabetizzazione.
Per ognuno di essi viene stilato un Piano Didattico Personalizzato approntato e approvato dal CdC.
Esso fornisce una linea d'azione per quanto riguarda gli obiettivi e i contenuti personalizzati prefis-
sati per lo studente nelle varie discipline.
Di seguito, la scuola propone un progetto di prima e seconda alfabetizzazione o potenziamento, fi-
nalizzato dapprima all'apprendimento o al consolidamento della lingua italiana - secondo il livello
A1/A2/B1 del Quadro di Riferimento Europeo – e in seconda istanza all'acquisizione della lingua
per lo studio. Gli spazi riservati all'alfabetizzazione sono inseriti nell'orario curricolare per un nu-
mero variabile fra 4 e 10 a seconda dei bisogni degli alunni. Le lezioni si svolgono in rapporto indi-
vidualizzato o in piccoli gruppi, sotto la guida di un docente.
Da quest'anno, oltre ad avvalersi della collaborazione consolidata con personale volontario, l'Istituto
Comprensivo ha stilato una convenzione con l'Università Statale di Milano e con l'Università
dell'Insubria di Como, che prevede lo svolgimento di un tirocinio di 150 ore annuali da parte di stu-
denti della Facoltà di Mediazione Linguistica e Culturale. OBIETTIVI:
1. definire pratiche condivise nella scuola in merito all'accoglienza degli alunni stranieri
2. facilitare l'ingresso a scuola dei ragazzi di diversa nazionalità
3. sostenere gli alunni neo-immigrati e le loro famiglie nella fase di inserimento e adattamento
alla nuova scuola
4. ricercare un rapporto collaborativo con la famiglia finalizzato in primo luogo a fornire in-
formazioni sul funzionamento della scuola e a diffondere informazioni sui servizi offerti dal
territorio
5. attivare percorsi individualizzati di alfabetizzazione o potenziamento linguistico
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6. attivare percorsi didattici personalizzati, formalizzati in un Piano Didattico Personalizzato
redatto dal CdC, tesi a rimuovere l'ostacolo della lingua e a favorire il successo formativo e
scolastico
7. favorire un clima di accoglienza che prevenga e rimuova gli ostacoli all'integrazione
DESTINATARI:
alunni neo-immigrati in fase di alfabetizzazione o non ancora completamente italofoni, che
necessitano di interventi di supporto linguistico
OPERATORI:
Studenti in Mediazione Linguistica e Culturale dell'Università Statale di Milano e dell'Uni-
versità dell'Insubria di Como, che svolgono attività di tirocinio per 150 ore annuali
Personale volontario (ex docenti in pensione)
METODO:
lezioni individuali o in piccoli gruppi di livello omogeneo per 4/10 ore settimanali, a secon-
da della necessità di esposizione alla lingua
lezioni frontali e dialogate, in cui viene valorizzato l'apprendimento fra pari
STRUMENTI:
testi di italiano L2 presenti nella biblioteca scolastica
libro di testo acquistato dagli alunni (e se necessario fornito gratuitamente) per l'apprendi-
mento dell'italiano Lingua 2 tramite il metodo comunicativo
testi ad alta comprensibiltà per alunni stranieri
materiale reperito su siti internet
PROGRAMMAZIONE
prima e seconda alfabetizzazione (livello A1/A2 del Quadro di Riferimento Europeo): pa-
dronanza strumentale dell'italiano come L2
potenziamento linguistico (livello B1 del quadro di Riferimento Europeo): consolidamento
delle competenze; avvio all'acquisizione della lingua per lo studio
lavoro sul linguaggio specifico e le competenze disciplinari
VALUTAZIONE:
iniziale: per valutare le conoscenze pregresse in italiano
in itinere: tramite le verifiche, per valutare i progressi
finale: a fine anno, per valutare il livello raggiunto e procedere a interventi di recupero o po-
tenziamento
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12. IL SERVIZIO DI ISTRUZIONE DOMICILIARE
Premessa
L’Istituto Comprensivo di Via Cialdini garantisce, qualora si rendessero necessari, interventi forma-
tivi a domicilio per gli alunni colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola per un pe-
riodo di almeno trenta giorni. Tale servizio è previsto e regolato dalla legge n. 440 / 97.
Il progetto di istruzione domiciliare necessita di una adeguata pianificazione didattica volta a garan-
tire il diritto all’apprendimento, nonché a facilitare il reinserimento nel contesto scolastico tradizio-
nale degli studenti che ne fruiscono.
Sono previste specifiche misure per supportare l’azione in presenza con azioni che utilizzano diffe-
renti tecnologie per consentire agli studenti un contatto più continuo e collaborativo con il proprio
gruppo-classe.
Finanziamenti
Il servizio di istruzione domiciliare utilizza specifici finanziamenti ministeriali. La normativa pre-
vede che ogni Istituzione scolastica deve prevedere un concorso finanziario al progetto, attraverso
risorse proprie o i altri enti, pari almeno al 50% della somma richiesta.
Attivazione del progetto
Nel caso di alunni colpiti da gravi patologie o impediti a frequentare la scuola per un periodo di al-
meno trenta giorni, l’Istituzione scolastica dell’alunno, previo consenso dei genitori e su loro speci-
fica richiesta, può attivare un progetto di Istruzione Domiciliare (ID).
Per la gestione corretta del progetto e per garantirne un adeguato monitoraggio e rendicontazione
sarà cura del Dirigente scolastico attenersi alla procedura specificata nel sito:
http://www.hshlombardia.it
La durata del progetto di ID deve corrispondere al periodo temporale indicato nel certificato rila-
sciato dall’ospedale escluso il periodo di degenza ospedaliera.
I modelli da compilare per l’attivazione di un progetto ID sono per questo anno scolastico i seguen-
ti:
- Modello S – Certificazione sanitaria ospedaliera o dello specialista di una struttura pubblica,
che attesti la prevedibile assenza dalle lezioni per periodi superiori ai 30 giorni anche senza
soluzione di continuità;
- Modello G – Dichiarazione di disponibilità della famiglia dell’alunno a ricevere l’ID.
Solo questi due modelli devono essere inviato in originale alla scuola Polo (Scuola Media Statale
“Don Milani” Lodi) o scansiti e inviati all’indirizzo [email protected].
Tutti gli altri modelli, scaricabili dal sito http://www.hshlombardia.it devono essere compilati inse-
rendo a computer i dati nei campi predisposti. Una volta compilati e salvati, dovranno essere inviati
esclusivamente per mail a [email protected].
La scuola Polo, d’intesa con l’Ufficio Scolastico per la Lombardia (USR), invierà ad ogni scuola
che avrà presentato un progetto di ID una comunicazione scritta a riscontro, con indicazione anche
dell’eventuale documentazione da fornire a perfezionamento della domanda.
Qualora fosse attivato un progetto di ID, l’Istituto Comprensivo di Via Cialdini avrà cura di indivi-
duare un referente di progetto, con il compito di coordinare e monitorare le diverse azioni.
IL Consigli di Classe pianificherà un percorso personalizzato, con l’individuazione delle competen-
ze da sviluppare e degli obiettivi minimi delle discipline necessarie per il superamento dell’anno. Si
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ricorda che, purché documentati e certificati, tutti i periodi attività svolti in ID concorrono alla vali-
dità dell’anno scolastico (Decreto del Presidente della Repubblica del 22 giugno 2009, n. 122)
Rendicontazione del progetto
Al termine del progetto la scuola trasmetterà immediatamente per via telematica alla scuola Polo la
necessaria rendicontazione, utilizzando i modelli presenti sul sito http://www.hshlombardia.it.
I risultati della valutazione dell’alunno e òle eventuali operazioni di scrutinio o esame saranno og-
getto di specifico monitoraggio da parte del Gruppo Tecnico regionale, istituito dall’USR. Il Diri-
gente Scolastico comunicherà tutti i dati relativi agli esiti scolastici, compresi esami e valutazioni
finali.
Strumentazioni informatiche e collegamenti internet
Anche per l’Istruzione domiciliare è prevista, in seguito a verifica della disponibilità di collegamen-
to nell’abitazione dello studente, l’attivazione del servizio di videoconferenza con la scuola.
Tale richiesta, da inserire nel progetto d ID, dovrà essere inviata dalla scuola di appartenenza
dell’alunno alla scuola Polo. È possibile chiedere l’assegnazione di un pc portatile all’alunno che ne
sia sprovvisto.
Il pc dovrà essere restituito al termine del periodo di ID. Le operazioni di ritiro e consegna del com-
puter sono a carico dei genitori dell’alunno e avverranno nella scuola Polo di Lodi.
38
13. FARE SCUOLA PER PROGETTI Che cos’è un progetto L’impostazione didattica tradizionale considera l’intelligenza linguistica e logica come preminente
rispetto alle altre. In linea con le nuove teorie sulle intelligenze multiple, e alla luce delle otto com-
petenze chiave individuate dall'Unione Europea, l'IC mette in campo una serie di interventi che pun-
tano a favorire lo sviluppo e l’utilizzo di linguaggi diversi: corporeo, musicale, informatico, espres-
sivo, manipolativo, logico, verbale.
L’ambito in cui sperimentare questo modo di fare scuola è quello dei progetti.
Ma che cos’è un progetto?
Con la parola progetto si definisce un’attività pianificata diretta a raggiungere, attraverso una se-
rie complessa di attività specifiche, un risultato concreto, valido in sé e verificabile.
In particolare, un progetto deve:
- essere finalizzato al raggiungimento di una competenza definita a priori;
- attribuire all’insegnante un ruolo non prescrittivo, ma di consulenza e collaborazione;
- avere uno specifico spazio curricolare, pur senza una scansione rigida;
- essere trasversale a più discipline;
- mettere, quando è possibile, in rapporto diretto la scuola con esperti esterni e con la realtà terri-
toriale.
Un progetto, di conseguenza, occupa uno spazio molto importante nel curricolo, proprio perché:
- contribuisce all’approfondimento di temi previsti dalla programmazione didattica disciplinare,
oppure consente l’introduzione di nuovi temi;
- permette l’adozione di metodi di lavoro non usuali;
- consente l’elaborazione di una nuova didattica, finalizzata al raggiungimento di specifiche com-
petenze;
- sviluppa la capacità di lavorare in gruppo;
- sviluppa la problematizzazione degli argomenti e le capacità critiche;
- permette la verticalizzazione del curricolo, in una logica di Istituto.
A livello più propriamente didattico-educativo, un progetto fa leva sulla motivazione dei ragazzi,
perché ne richiede la partecipazione diretta e attiva, sia nella fase della progettazione, sia in quella
della realizzazione.
Programmazione dei progetti
La realizzazione di un progetto presuppone, da parte del Consiglio di classe, una notevole capacità
organizzativa. Nella programmazione di un progetto, tutti i Consigli di classe e di interclasse se-
guono le stesse modalità operative, ormai codificate dalla pratica didattica. In particolare, essi de-
vono:
- individuare gli obiettivi, formativi e didattici;
- proporre una metodologia efficace;
- precisare i contenuti proposti;
- indicare in modo dettagliato tempi, eventuali costi, enti esterni coinvolti.
Monitoraggio e valutazione dei progetti
A tutte le persone coinvolte nella realizzazione dei progetti (alunni, famiglie, docenti) sono rego-
larmente proposti questionari di soddisfazione, volti a monitorare l'esito e il gradimento degli inter-
venti attivati. Al termine di ogni anno scolastico, inoltre, i referenti di progetto compilano una appo-
sita scheda di monitoraggio, indicando la tipologia di progetto, i costi eventualmente sostenuti, gli
obiettivi raggiunti: questi dati sono utilizzati al fine di valutare la riproposizione del progetto
nell'anno successivo. Il monitoraggio della soddisfazione e dell'efficacia è indirizzato alla prospetti-
va del miglioramento continuo.
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Progetti “orizzontali” e “verticali”. In base alla loro organizzazione e al loro ruolo nella costruzione del curricolo, i progetti attuati nei
plessi dell'Istituto possono essere classificati in due tipologie differenti:
progetti orizzontali: con questa definizione si identificano le attività che hanno un forte le-
game con la realtà del territorio e con gli enti locali che la caratterizzano. Possono essere in-
seriti in questa sezione progetti come l'orientamento (“Insieme in rete”, in collaborazione
con gli Istituti superiori locali; “La scuola nell'azienda”, con le imprese medesi e la collabo-
razione dei Maestri del Lavoro d'Italia); il Consiglio Comunale dei Ragazzi; le attività di
promozione della salute e del benessere, in collaborazione con le locali sezioni di Avis, AI-
DO, Lilt; educazione stradale con la Polizia Locale di Meda.
progetti verticali: sono le attività volte a individuare una continuità nel passaggio da un
plesso all'altro, con una progressiva complessità e acquisizione di competenze nell'evoluzio-
ne. Appartengono a questo secondo gruppo progetti come la promozione della lettura, che
coinvolge gli studenti dei tre plessi con attività mirate. Anche gli interventi di potenziamento
linguistico sono strutturati verticalmente: nella scuola dell'infanzia e nella primaria è attivata
la sperimentazione IBI-BEI, mentre nella secondaria di primo grado è in corso l'estensione
del progetto con l'iniziativa denominata “CLIL Excellence”.
Entrambe le tipologie di progetto rientrano nella definizione del profilo delle competenze in uscita
di ogni studente.
È importante sottolineare che l'adesione a molti di questi progetti, come il potenziamento linguistico
o diverse fasi del processo di orientamento, ha comportato la partecipazione dell'IC a reti e agenzie
di scuole. Questo “mettersi in rete” ha segnato non soltanto la fase della realizzazione concreta dei
progetti, ma anche e soprattutto l'ideazione, la stesura e la pianificazione del percorso proposto.
TABELLA RIASSUNTIVA DEI PROGETTI D’ISTITUTO
COMPETENZE
CHIAVE EUROPEE
PROGETTO
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
COMPETENZE
SOCIALI
SCUOLASICURA
EDUCAZIONE STRADALE
EDUCAZIONEAMBIENTALE
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
FRUTTA NELLE SCUOLE
PROGETTO
PSICOMOTRICITÀ
PROGETTO SPORTIVO
CAMPIONATI D’ISTITUTO DI
ATLETICA LEGGERA
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PREVENZIONE TABAGISMO
PRIMO SOCCORSO- AVIS
AIDO
INCONTRO SULLE
RELIGIONI
COMPETENZE
CIVICHE
INCONTRO CON LA
PROTEZIONE CIVILE
VISITA AL COMUNE MEDA
CONSIGLIO COMUNALE DEI
RAGAZZI
COMMEMORAZIONE
RIEVOCAZIONI STORICHE
RACCORDO INFANZIA-
PRIMARIA
RACCORDO PRIMARIA -
SECONDARIA
COMPETENZE
DIGITALI
USOCONSAPEVOLE DEL
WEB
CONSAPEVOLEZZA
ED
ESPRESSIONI
CULTURALI
PROMOZIONELETTURA-
MEDATECA
MOSTRA MERCATO
DELLIBRO USATO
EDUCAZIONE AL SUONO
COMUNICAZIONE
IN LINGUE
STRANIERE
-
CURRICOLO
VERTICALE
PROGETTO LINGUA
INGLESE
PROGETTO BEI/IBI
ECCELLENZACLIL
SPETT.TEATRALE IN
LINGUA INGLESE
SPETT.TEATRALE IN
LINGUA SPAGNOLA
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PROGETTO DI LINGUA
TEDESCA
IMPARARE A
IMPARARE
ORIENTAMENTO
INSIEME IN RETE
LA SCUOLA NELL’AZIENDA
PROGETTO DISAGIO
A - PROGETTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
RACCORDO SCUOLA DELL’INFANZIA - ELEMENTARE
La Commissione continuità fra la Scuola dell’infanzia e le Elementari prevede la collaborazione tra
le insegnanti delle scuole elementari e delle scuole materne statali e non, al fine di tutelare
l’identità culturale del bambino attraverso l’individuazione di uno stile educativo comune, soprattut-
to nel passaggio al grado successivo.
Di anno in anno, questa Commissione proporrà nuovi Progetti.
SPETTACOLI TEATRALI
Vengono proposti a tutti i bambini della scuola materna spettacoli teatrali scelti dalle educatrici e
realizzati da compagnie specializzate rispondenti all'età dei piccoli spettatori principalmente per fa-
vorire e facilitare la crescita affettiva, cognitiva ed espressiva dei bambini stessi.
PROGETTO SCUOLA SICURA
FINALITA’: Educare i futuri cittadini ad un comportamento corretto e responsabile in ogni si-
tuazione.
OBIETTIVI: Acquisire un atteggiamento idoneo nell’affrontare un pericolo, tale, cioè, da non
recare danno a sé e agli altri. Prendere coscienza di due parole chiave: “previsione" e "preven-
zione”.
METODOLOGIA: Simulare un’evacuazione dell’Istituto in caso di terremoto o incendio. La
simulazione, per la sua valenza di carattere formativo, legato all’operatività, alla comprensione
dei meccanismi, alla capacità di gestire gradualmente le reazioni emotive, il panico, la sorpresa,
fino al giungere, nel corso del tempo ad esercitare su di sé il massimo autocontrollo.
CONTENUTI: Analisi dell’ambiente, dei rischi, delle risorse, delle procedure.
ORGANIZZAZIONE: Destinatari: tutte le sezioni. Animatori: tutto il personale della scuola.
Tempi: la simulazione è effettuata due volte l’anno.
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PROGETTO PSICOMOTORIO
- FINALITA': Facilitare nei bambini i processi di comunicazione, creatività e operatività.
- OBIETTIVI: La comunicazione intesa come capacità di esprimersi. La creatività intesa come
capacità di utilizzare le proprie risorse dinamiche, espressive e gestuali in modo originale e
creativo. La conoscenza intesa come appropriazione progressiva della realtà delle relazioni spa-
zio-temporali e oggettuali.
- METODOLOGIA E STRUMENTI: All'interno di ogni lezione si prevede un processo pedago-
gico in cui il bambino sperimenta i differenti luoghi e materiali predisposti secondo un itinerario
che riproduce il modello naturale e consueto dei processi di conoscenza come azione, emozione,
trasformazione e rappresentazione.
- DESTINATARI: Il progetto è destinato a tutti i bambini dell'ultimo anno di scuola materna.
PROGETTO DI LABORATORIO MUSICALE
- FINALITA': Introdurre il bambino alla comprensione del mondo sonoro e del linguaggio musi-
cale, rendendolo capace di servirsi del linguaggio musicale.
- OBIETTIVI: Sviluppare l'attenzione, la percezione e l'orientamento, ma anche la concentrazio-
ne, la codificazione, la decodificazione e le capacità imitative e logiche. Educare all'ascolto.
- METODOLOGIA E STRUMENTI: Gli obiettivi saranno perseguiti mediante esercizi su para-
metri del suono, ritmo e movimento, educazione della voce. Uso di strumenti didattici a percus-
sione. Ascolto di semplici brani musicale.
- DESTINATARI: Il Progetto è destinato a tutti i bambini del penultimo anno di scuola materna.
PROGETTO LETTURE IN BIBLIOTECA
FINALITA’: avvicinare il bambino alla visione e lettura di libri, conoscere un ambiente differente
dove svolgere un’attività svolta generalmente in classe
OBIETTIVI: sviluppare la capacità di ascolto, di attenzione e di concentrazione. Imparare l’utilizzo
corretto e rispettoso di un sussidio didattico
DESTINATARI: tutti i bambini della scuola si recheranno in biblioteca (una sezione alla volta).
B - PROGETTI DELLA SCUOLA PRIMARIA
Per la realizzazione di iniziative culturali pregnanti si tiene conto dell’opportunità di migliorare e
integrare la didattica in funzione delle profonde modificazioni culturali, scientifiche e tecnologiche,
che riguardano la società in cui viviamo. È quindi indispensabile procedere costantemente per of-
frire a tutti la possibilità di aggiornare saperi e metodi.
Gli obiettivi considerati imprescindibili per un'efficace progettualità e per un maggior arricchimen-
to culturale per i ragazzi sono i seguenti:
avvicinare alunni e insegnanti alle realtà culturali che ogni individuo vive anche al di fuori
dell’ambiente scolastico considerando le interazioni tra parola, orale e scritta, immagini,
suoni, tecnologia e scienza;
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favorire collegamenti tra le classi di alunni e i loro insegnanti con altre forme culturali tese o
al miglioramento degli apprendimenti delle materie curricolari o alla conoscenza di altri am-
biti culturali;
introdurre in modo più costante l’approccio alle nuove tecnologie, realizzando o completan-
do laboratori già in fase d’installazione.
PROGETTO SPETTACOLO TEATRALE IN LINGUA INGLESE
A scuola partecipazione ad uno spettacolo teatrale con attori madrelingua.
FINALITA’: potenziare la conoscenza e la comprensione della lingua inglese
DESTINATARI: quarte e quinte.
PROGETTO SCUOLA SICURA
FINALITA’: Educare i futuri cittadini ad un comportamento corretto e responsabile in ogni situa-
zione.
OBIETTIVI: Acquisire un atteggiamento idoneo nell’affrontare un pericolo, tale, cioè, da non reca-
re danno a sé e agli altri.
METODOLOGIA: Simulare un’evacuazione del plesso in caso di terremoto o incendio. La simula-
zione ha una valenza di carattere formativo, legato all’operatività, alla comprensione dei meccani-
smi, alla capacità di gestire gradualmente le reazioni emotive, il panico, la sorpresa.
ORGANIZZAZIONE: Destinatari: tutte le classi. Animatori: tutto il personale della scuola. Tempi:
la simulazione è effettuata due volte l’anno.
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE
Il progetto è realizzato in collaborazione con i vigili della Polizia Locale
FINALITÀ: Acquisire non solo le norme del codice stradale , ma anche le norme di comportamento
nell’ambito di un sistema di vita che richiede di assumere atteggiamenti corretti, disciplinati e re-
sponsabili.
OBIETTIVI: Dimostrare di aver acquisito comportamenti corretti e responsabili quali utenti della
strada sia come pedoni sia come utenti di mezzi meccanici.
METODOLOGIE: Utilizzo di illustrazioni, questionari, diapositive, discussioni, conversazioni, ecc.
Incontri con i vigili urbani.
ORGANIZZAZIONE: Destinatari: alunni delle classi quarte.
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PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Sviluppano tematiche proprie dell'età degli allievi a cui si rivolgono, per promuovere lo star bene
con se stessi e con gli altri secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
PROGETTO “FRUTTA NELLE SCUOLE”
Promosso dall’U.E. e gestito dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in col-
laborazione con il ministero dell’istruzione
OBIETTIVO: Incrementare il consumo di frutta e verdura e promuovere una corretta
alimentazione sin dall’infanzia.
DESTINATARI: Alunni delle classi terze, quarte, quinte.
ORGANIZZAZIONE: Nell’arco dell’anno scolastico, la scuola riceverà, secondo un calendario
stabilito, frutta o verdura da distribuire agli alunni delle classi interessate. La frutta o la verdura
andrà consumata durante l’intervallo del mattino.
Sono inoltre previste azioni didattiche, realizzate con il supporto di personale qualificato,
per fornire ulteriori spunti di riflessione ed esperienze formative con lo scopo di motivare
maggiormente i bambini al consumo della frutta e della verdura.
PROGETTO “PREVENZIONE AL TABAGISMO”
Il progetto è promosso dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
OBIETTIVI: conoscere le pericolose conseguenze del fumo del tabacco e la funzione primaria
dell’alimentazione per prevenire gravi malattie e migliorare le abitudini e la qualità della vita.
DESTINATARI: classi IV
ORGANIZZAZIONE: l’attività prevede un incontro di due ore per classe
PROGETTO “ INCONTRO SULLE GRANDI RELIGIONI DEL MONDO”
Percorso di approfondimento riguardante le grandi religioni: Ebraismo, Buddismo, Islamismo e
Induismo. Il progetto è promosso in collaborazione con il C.A.D.R.( Centro Ambrosiano di Docu-
mentazione per le Religioni ).
OBIETTIVI: conoscere le grandi religioni del mondo attraverso i loro simboli, i gesti e il linguag-
gio.
FINALITÀ: arricchirsi umanamente e spiritualmente attraverso la conoscenza. Promuovere
simpatie, tolleranza e rispetto attraverso il dialogo, l’accoglienza, il riconoscimento della propria
identità e di quella altrui.
DESTINATARI: alunni delle classi IV (incontri sull'ebraismo) e delle classi V (incontri su
buddismo, islamismo e induismo).
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PROGETTO BEI/IBI
(BILINGUAL EDUCATION ITALY/INSEGNAMENTO BILINGUE ITALIA)
INSEGNAMENTO BILINGUE ITALIA NELLA SCUOLA PRIMARIA
Le classi prime, terze, quarte, quinte e la classe II A della scuola primaria “S. Giorgio” seguono il
progetto nazionale organizzato dal British Council con il MIUR – Direzione Generale Ordinamenti,
dal titolo “BEI”.
Il progetto mira a favorire l’apprendimento precoce di una seconda lingua, ovvero la lettura e la
scrittura in lingua inglese, utilizzando questa lingua come veicolare di altre discipline.
Nell’anno scolastico 2010/11 ha avuto inizio la fase pilota del progetto, con un coinvolgimento di 6
ore settimanali in L 2 comprendendo, oltre le 2 ore in inglese, anche le aree curricolari di scienze e
geografia da realizzare in inglese.
Tenuto conto della notevole importanza del Progetto e della complessità che esso comporta, il per-
corso progettuale sarà affiancato da un processo di valutazione del progetto stesso, in modo da con-
siderare attentamente ciò che è stato raggiunto e cosa è necessario sviluppare ulteriormente.
METODOLOGIA: Metodo “Jolly Phonics”, per l’avvio alla letto/scrittura, che si fonda sulla corri-
spondenza suono-fonema. I materiali di Jolly Phonics si ispirano al “Synthetics Phonics” che nel
National Curriculum Britannico è il metodo utilizzato per la letto/scrittura.
FINALITA’ EDUCATIVE: Fornire una esperienza motivante di istruzione bilingue ed offrire ai
bambini vantaggi evidenti in termini di sviluppi linguistici, interculturali, sociali, cognitivi e perso-
nali.
ORGANIZZAZIONE: Il progetto si amplierà nei successivi anni scolastici coinvolgendo ogni anno
le classi prime, oltre alle classi precedentemente implicate.
PROGETTO PER ALUNNI IN SITUAZIONE DI DISAGIO E STRANIERI
FINALITA’: Sostegno per l’integrazione scolastica per alunni in situazione di disagio sociale e/o
scolastico, e per alunni stranieri.
OBIETTIVI: Si intendono sviluppare le capacità relazionali di socializzazione e di realizzazione
personale, raggiungere gli obiettivi didattici che ci si prefigge, prevenire comportamenti a rischio,
gestire e contenere gravi problemi relazionali, incrementare l’autonomia personale.
METOLOGIE E STRUMENTI: Si prevedono interventi che favoriranno la socializzazione, la di-
scussione e il confronto su comportamenti a rischio, il potenziamento di autonomia personale; per
gli interventi su alunni con DSA, si prevedono attività di laboratorio per il recupero delle abilità di
letto-scrittura, per il rinforzo delle competenze di analisi e comprensione del testo e per il rinforzo
delle abilità matematiche; per gli alunni stranieri interventi di consolidamento della padronanza del-
la lingua italiana e per favorire un approccio multiculturale in classe, ma anche sul rinforzo delle
capacità relazionali.
DESTINATARI: Alunni con situazioni di disagio sociale e scolastico, con disturbi specifici
dell’apprendimento, stranieri.
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PROGETTO “EDUCAZIONE AMBIENTALE”
Il progetto è realizzato in collaborazione con il Consorzio Parco della Brughiera Briantea
OBIETTIVI: conoscere il territorio sotto gli aspetti naturalistici, culturali e storici e sensibilizzare
al rispetto e alla tutela dell’ambiente.
DESTINATARI: tutti gli alunni della scuola primaria.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: l’attuazione del progetto prevede uno/due incontri in classe su
temi relativi all’ambiente ed un’uscita didattica con accompagnatori esperti e qualificati.
PROGETTO “PROTEZIONE CIVILE”
Il progetto è organizzato in collaborazione con i volontari del gruppo comunale di Protezione Civi-
le.
OBIETTIVI: sensibilizzare alla cultura della protezione civile, alla prevenzione e previsione dei
rischi, all’emergenza, al rispetto e alla sicurezza della propria persona, dell’ambiente e del territorio
in cui si vive.
DESTINATARI: alunni delle classi quarte.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: l’attività prevede un incontro in classe con i volontari del gruppo
Protezione Civile di Meda.
PROGETTO “RACCORDO CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA”
Il progetto coinvolge i bambini di cinque anni della scuola dell’infanzia e i bambini iscritti al primo
anno della scuola primaria.
OBIETTIVO: avvicinare i bambini di cinque anni alla realtà della scuola primaria.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: l’attività prevede due momenti di incontro, organizzati alla scuo-
la primaria “San Giorgio”.
Al primo incontro, programmato a novembre, partecipano tutti i bambini di cinque anni del-
la scuola dell’infanzia “Garibaldi”;
Al secondo incontro, che si svolge ad aprile, partecipano tutti i bambini iscritti alle future
classi prime della scuola primaria “San Giorgio”.
VISITA AL COMUNE
OBIETTIVI: conoscere i più significativi uffici del Comune e le loro funzioni
DESTINATARI: gli alunni delle classi quarte
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: in una mattinata visita guidata
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PROGETTO DI LINGUA TEDESCA
OBIETTIVI: informare e sensibilizzare gli alunni allo studio della lingua tedesca
DESTINATARI: gli alunni delle classi quinte.
MODALITA' ORGANIZZATIVE: un incontro per classe, condotto dalla docente di lingua tedesca
della scuola secondaria dell'Istituto Comprensivo.
PROGETTO “RACCORDO CON LA SCUOLA SECONDARIA”
OBIETTIVO: prima conoscenza della scuola secondaria
DESTINATARI: gli alunni delle classi quinte
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: durante una mattinata visita alla scuola secondaria e partecipa-
zione ad attività laboratoriali.
PROGETTO BIBLIOTECA
OBIETTIVO: promuovere il piacere della lettura.
DESTINATARI: alunni delle classi quarte.
ORGANIZZAZIONE: un incontro per classe presso la Medateca.
C - PROGETTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
PROGETTO LINGUA STRANIERA
Visto il rilievo assunto dalle lingue straniere nella società contemporanea e nell’Unione Europea, il
nostro istituto dà particolare rilievo allo studio delle stesse, elaborando un progetto integrato che
offra agli alunni diverse opportunità di apprendimento.
Il Progetto Lingua Straniera della nostra Scuola è articolato in vari settori.
Lingua curricolare
La lingua studiata in tutte le classi è l’inglese. L’obiettivo generale è quello di mettere gli alunni, al-
la fine del triennio, in condizione di sostenere una conversazione in lingua, su argomenti di vita
quotidiana. Il metodo adottato è di tipo comunicativo in situazioni reali, alla luce dei livelli indivi-
duati nel Framework del quadro di riferimento europeo (minimi di apprendimento a vari livelli di
scolarizzazione).
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Seconda lingua straniera
Per dare una conoscenza maggiore delle lingue straniere, vengono proposte lo spagnolo o il tede-
sco. Per integrare e sviluppare l’obiettivo iniziale (che è quello di una lingua comunicativa), sono state
programmate una serie di attività collaterali:
- utilizzo degli strumenti multimediali per l’apprendimento della lingua;
- teatro in lingua, tenuto nella scuola da diverse compagnie inglesi, specializzate in proposte tea-
trali didattiche (uno spettacolo ogni anno, per tutte le classi);
- la scuola dà agli alunni la possibilità di sostenere un esame per ottenere un diploma riconosciuto
a livello internazionale, che certifica l’effettivo apprendimento della lingua (tale diploma è vali-
do come credito formativo nella prosecuzione degli studi e può essere certificato da Enti ricono-
sciuti; il costo dell’esame è a carico delle famiglie);
- il nostro istituto promuove anche delle vacanze-studio estive nel Regno Unito, per approfondire
l’aspetto linguistico e favorire la crescita personale dei ragazzi; tali vacanze-studio sono coordi-
nate da insegnanti della nostra scuola; il costo è a carico delle famiglie.
PROGETTO “ECCELLENZA CLIL”
La scuola secondaria Traversi, per proseguire il progetto IBI-BEI avviato nella scuola primaria dal
2010, ha aderito ed è stata scelta per la sperimentazione del progetto “Eccellenza Clil nel primo ci-
clo di istruzione”.
L'acronimo CLIL (“Content and language integrated learning”) viene utilizzato per indicare tutte le
attività in cui si utilizza una seconda lingua per insegnare materie del curricolo.
Il metodo CLIL ha lo scopo di:
migliorare le competenze linguistiche in lingua straniera e le abilità trasversali collegate alle
discipline coinvolte;
motivare all'apprendimento linguistico e disciplinare;
utilizzare la lingua straniera in contesti diversi da quelli in cui è normalmente utilizzata in
ambito scolastico;
attivare modalità di lavoro collaborativo tra docenti di lingua straniera e docenti di disciplina
non linguistica;
innovare i metodi e le pratiche didattiche.
ORGANIZZAZIONE: i docenti di disciplina non linguistica (DNL) e quelli di inglese lavorano in
co-progettazione e co-docenza.
RISORSE: il progetto è realizzato con la collaborazione di una mediatrice linguistica, il cui inter-
vento è stato reso possibile grazie al contributo delle famiglie. Per supportare il progetto, l'Ufficio
Scolastico ha dotato per questo anno scolatico la scuola di una cattedra aggiuntiva di lingua inglese.
Sono state avviate partenership con Università straniere (Oxford, Utah).
PROGETTO SCUOLA SICURA
FINALITA’: Educare i futuri cittadini ad un comportamento corretto e responsabile in ogni si-
tuazione.
OBIETTIVI: Acquisire un atteggiamento idoneo nell’affrontare un pericolo, tale, cioè, da non
recare danno a sé e agli altri. Prendere coscienza di due parole chiave: “previsione e prevenzio-
ne”.
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METODOLOGIA: Simulare un’evacuazione dell’Istituto in caso di terremoto o incendio. La
simulazione, per la sua valenza di carattere formativo, legato all’operatività, alla comprensione
dei meccanismi, alla capacità di gestire gradualmente le reazioni emotive, il panico, la sorpresa,
fino al giungere, nel corso del tempo ad esercitare su di sé il massimo autocontrollo.
CONTENUTI: Analisi dell’ambiente, dei rischi, delle risorse, delle procedure.
ORGANIZZAZIONE: Destinatari: tutte le classi. Animatori: tutto il personale della scuola.
Tempi: la simulazione è effettuata due volte l’anno: la prima debitamente annunciata, nel mese
di ottobre, la seconda, non annunciata, in un momento qualsiasi dell’anno scolastico.
PROGETTO ORIENTAMENTO
FINALITÀ: Avviare l’alunno verso scelte consapevoli. Sviluppare la capacità di autovalutazio-
ne e di autoanalisi. Rendere attivo l’allievo in modo che diventi protagonista delle proprie scel-
te.
OBIETTIVI: Suscitare gli interessi dei ragazzi, motivarli, guidarli e sostenerli nell’esercizio del-
le abilità che favoriscono la maturazione delle scelte. Conoscere le risorse economiche e lavora-
tive del territorio.
METODOLOGIA: Previa programmazione didattica, saranno proposte schede per rilevare atti-
tudini, interessi e potenzialità. Nello specifico, per le classi terze: raccolta e divulgazione del
materiale proveniente dalle scuole superiori del territorio, inerente la strutturazione didattica dei
corsi e le date dei vari open day. Nel mese di dicembre, distribuzione da parte dei docenti delle
classi terze, del consiglio orientativo. Nello stesso giorno in cui avverrà la distribuzione del con-
siglio orientativo, a dicembre, la Commissione Orientamento ha organizzato un incontro per tut-
ti i genitori interessati, durante il quale sarà chiarita la struttura e la funzione del Consiglio
Orientativo; saranno inoltre presentati i contenuti della Riforma della scuola superiore, con la
sintesi dei percorsi di formazione superiore definiti in seguito al riordino previsto dalla Riforma
stessa.
CONTENUTI: classi prime: conoscenza dell’ambiente scuola (cose, regole, persone), cono-
scenza di se stessi, organizzazione dello studio, conoscenza dell’ambiente in cui si vive; classi
seconde: conoscenza del mondo del lavoro e della organizzazione scolastica; avvio alla acquisi-
zione e all’applicazione del metodo di lavoro. classi terze: la scelta finale.
ORGANIZZAZIONE Destinatari: tutte le classi. Animatori: il consiglio di classe.
Nell’ambito delle attività finalizzate all’orientamento degli studenti delle classi terze sono con-
testualizzate due specifiche iniziative:
PROGETTO “INSIEME IN RETE”
Questo progetto comporta la partecipazione degli studenti delle classi terze ad uno stage di due
giorni negli istituti superiori e centri di formazione professionale del territorio.
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OBIETTIVI: far vivere agli alunni la realtà della scuola superiore, mediante un primo approc-
cio con un contesto didattico e formativo differente rispetto a quello cui sono abituati. I ragazzi,
durante gli stage, partecipano a varie attività e hanno l’opportunità di conoscere una tipologia
di scuola vicina ai loro interessi. Inoltre, iniziano a familiarizzare con alcune dinamiche degli
istituti prescelti, approfondendo l’aspetto operativo e organizzativo della scuola superiore.
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO: Le attività negli istituti superiori sono organizzate secondo
le seguenti modalità:
- nella mattina del primo giorno gli studenti partecipano in gruppo a specifiche attività didat-
tiche e di laboratorio, volte a presentare la tipologia di scuola che hanno scelto di conoscere;
- il secondo giorno, invece, avviene l’inserimento di gruppi di 5 / 6 stagisti nelle classi, per
vivere l’atmosfera quotidiana delle lezioni. Ogni gruppo è seguito da uno studente tutor
dell’istituto superiore.
La realizzazione del progetto prevede una fase preliminare, nella quale i coordinatori delle clas-
si terze raccolgono le indicazioni degli alunni in merito alla scuola che vorrebbero visitare; sul-
la base di questi dati, i responsabili del progetto formano gruppi di non oltre 15 alunni destinati
alle varie scuole.
TEMPI: gli stage sono organizzati nel primo quadrimestre, contestualmente alle iniziative di
orientamento. Il calendario dei giorni in cui si svolgono gli stage è stabilito dalla scuola capofi-
la del progetto, l’istituto “Majorana” di Cesano Maderno.
PROGETTO “LA SCUOLA NELL’AZIENDA: i giovani e il mondo del lavo-
ro”
Il progetto è realizzato in collaborazione con la Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia,
consolato provinciale di Monza e Brianza; comporta la visita guidata degli alunni delle classi
terze ad aziende medesi o comunque a impianti produttivi del tessuto industriale locale.
OBIETTIVI: avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, favorendo il confronto con una realtà
fondamentale nella vita di ogni persona e stimolando al tempo stesso il riconoscimento di alcu-
ne attitudini o aspirazioni personali.
METODOLOGIE: gli alunni raggiungono la sede di alcune aziende che hanno dato la loro di-
sponibilità al progetto e qui affrontano una visita guidata attraverso le varie fasi nella produzio-
ne di merci o beni. Al termine delle visite, agli studenti è proposto di realizzare un tema dedica-
to alle impressioni ottenute in merito al mondo del lavoro. Le opere ritenute più significative
sono premiate nel corso di un’apposita cerimonia, organizzata dai Maestri del Lavoro.
TEMPI: le uscite sono solitamente realizzate tra gennaio e febbraio e sono intese come un co-
rollario a tutte le iniziative di orientamento realizzate nella prima parte dell’anno. La premia-
zione del concorso per il miglior tema si svolge invece nel mese di maggio.
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE
FINALITÀ: Acquisire non solo le norme del codice stradale, ma anche le norme di comporta-
mento nell’ambito di un sistema di vita che richiede di assumere atteggiamenti corretti, discipli-
nati e responsabili.
OBIETTIVI: acquisire comportamenti corretti e responsabili quali utenti della strada, sia come
pedoni, sia come utenti di mezzi meccanici. Riconoscere i valori della segnaletica. Dimostrare
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consapevolezza circa rischi e danni derivanti alla salute dell’uomo dal traffico assordante e in-
quinante.
METODOLOGIE : Utilizzo di carte stradali, testi scolastici, opuscoli, illustrazioni, giornali,
questionari, produzioni personali, videoregistrazioni, diapositive, discussioni, conversazioni. Il
progetto prevede due incontri di un’ora ciascuno con agenti della polizia locale di Meda: questi
incontri si svolgono all’interno della scuola e trattano aspetti teorici, il rispetto delle norme di
comportamento previste dal codice della strada, le misure di sicurezza da assumere durante la
guida di cicli e motocicli. La parte pratica prevede la visita al locale comando di Polizia Muni-
cipale o un'uscita nel parchetto antistante la scuola, dove gli studenti assistono alla dimostrazio-
ne dell’uso di apparecchiature utilizzate per garantire la sicurezza e la repressione delle infra-
zioni al codice della strada.
CONTENUTI: Codice della strada e norme di comportamento attinenti, incidenti stradali, fat-
tori patologici che possono causare pericoli e danni alla circolazione stradale (droga, alcolismo,
ecc.). Analisi delle varie situazioni del traffico.
DESTINATARI: alunni delle classi seconde.
ORGANIZZAZIONE: Due incontri per ogni classe. Animatori: docenti di Lettere, Scienze e
Educazione tecnica e agenti della Polizia Locale. Tempi: I quadrimestre
PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Sviluppano tematiche proprie dell'età degli allievi per promuovere lo star bene con se stessi e con
gli altri, promuovendo la prevenzione dalle dipendenze e una corretta conoscenza di sé.
PREVENZIONE AL TABAGISMO
L’iniziativa è condotta in collaborazione con esperti della “Lega italiana per la lotta contro i
tumori”.
- FINALITA': promozione della cultura della salute all'interno di un progetto sulla prevenzione
primaria della dipendenza;
- OBIETTIVI: Favorire l'analisi e la riflessione su di sé, sulla diffusione delle dipendenze, sui bi-
sogni e sulle motivazioni che portano a iniziare a fumare; promuovere una maggior consapevo-
lezza sulle problematiche adolescenziali; facilitare l'espressione dei propri sentimenti; incorag-
giare la condivisione di problemi e il confronto di esperienze; favorire la ricerca in gruppo di
comportamenti adeguati.
- DESTINATARI E METODOLOGIA: un incontro di due ore per tutti gli alunni delle classi se-
conde.
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PROGETTO “PRIMO SOCCORSO”
Questo progetto è svolto con i volontari dell’A.V.I.S. e dell'A.I.D.O. di Meda.
OBIETTIVI: sensibilizzare ogni individuo al applicare le norme di primo intervento, anche con
semplici modalità che a volte si rivelano utili ad evitare danni o addirittura a salvare una vita
prima dell’arrivo dei soccorsi; offrire la possibilità ad ogni alunno di acquisire alcune compe-
tenze di base che gli consentano di reagire in modo corretto, in caso di emergenza,
DESTINATARI: tutti gli alunni delle classi terze;
MODALITA’ ORGANIZZATIVE: due incontri, di due ore ciascuno, organizzati all’interno del-
la scuola “Traversi”. Il primo incontro è di carattere teorico, mentre il secondo prevede un ap-
proccio pratico con l’uso di un manichino;
TEMPI: il progetto è realizzato nel primo quadrimestre.
CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
Si tratta di una proposta per far conoscere all’Amministrazione Comunale problemi e bisogni di ca-
rattere scolastico, ricreativo, sociale, ambientale dei più giovani e per contribuire all’attuazione di
progetti che rendano Meda più vivibile.
OBIETTIVI:
- PER I RAGAZZI: consentire un’esperienza diretta delle regole che governano la vita demo-
cratica, nella città e nella scuola; favorire lo sviluppo della coscienza civica, attraverso una
partecipazione più concreta e attiva alla vita cittadina; sostenere lo sviluppo del senso criti-
co, attraverso l’esercizio dei propri diritti e l’osservazione delle diverse realtà sociali, politi-
che e culturali;
- PER LA SCUOLA: favorire una sempre più larga collaborazione tra tutte le scuole
dell’obbligo, per coordinare l’attività educativa e l’offerta formativa; consentire la struttura-
zione della programmazione didattico-educativa intorno ad un soggetto più concreto: un ra-
gazzo inserito nel contesto del suo paese; incentivare lo sviluppo di una didattica attiva, at-
tenta agli aspetti formativi del curricolo;
- PER LA CITTA’: offrire l’occasione della crescita di un più intenso scambio fra mondo del-
la scuola e società civile, consentire agli amministratori di ascoltare il parere dei giovani;
sviluppare una rete di relazioni e scambi culturali con altri paesi, unendo le risorse delle sin-
gole scuole e quelle del Comune;
DESTINATARI: sono coinvolti come elettori e come candidati nelle attività del Consiglio Comuna-
le dei Ragazzi gli alunni della scuola secondaria di primo grado, mentre gli alunni dell’ultimo bien-
nio della scuola primaria, come futuri partecipanti al Consiglio Comunale dei Ragazzi (C.C.R.), ef-
fettuano visite ai vari uffici comunali;
MODALITA’ ORGANIZZATIVE. in momenti strutturati delle attività scolastiche, si procede alle
varie fasi operative che conducono all’individuazione degli alunni che faranno parte del C.C.R.: as-
semblee di classe per l’elezione di due rappresentanti; assemblea di Istituto dei rappresentanti di
classe, per l’elaborazione di proposte e la formazione di liste; campagna elettorale nelle classi; vo-
tazione di sette rappresentanti che, con i sette eletti dalla scuola media “Anna Frank”, formeranno il
C.C.R; proclamazione degli eletti. Le elezioni si tengono ogni tre anni.
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TEMPI: le assemblee e la formazione delle liste è effettuata nel primo quadrimestre; il calendario
delle attività è concordato con gli esponenti del Consiglio Comunale di Meda.
ATTIVITA' DI PROMOZIONE DELLA LETTURA
L'iniziativa è organizzata e condotta in collaborazione con la “Medateca”, la biblioteca comunale
della città.
OBIETTIVI: sensibilizzare gli alunni alla lettura come fonte di piacere e di arricchimento intellet-
tuale; stimolare gli studenti alla curiosità per i vari generi narrativi e alla ricerca di testi particolar-
mente affini alla loro sensibilità; favorire la conoscenza degli ambienti e del funzionamento orga-
nizzativo della “Medateca” (modalità di prestito dei libri e dei DVD, funzionamento dei terminali
elettronici).
DESTINATARI: tutti gli alunni delle classi prime.
I
MODALITA' ORGANIZZATIVE: ogni classe prima, accompagnata dall'insegnante di italiano, si
reca al secondo piano della Medateca, dedicato alla letteratura per ragazzi. Qui assiste ad una lettura
animata di brani tratti da testi per adolescenti realizzata da esperti e animatori selezionati dalla Me-
dateca.
TEMPI: gli incontri si svolgono solitamente nel I quadrimestre.
USO SICURO DEL WEB
OBIETTIVI: sviluppare la consapevolezza delle possibilità, dei limiti e dei rischi connessi all'utiliz-
zo delle tecnologie in rete.
DESTINATARI: tutti gli ordini di classi della scuola secondaria.
MODALITA' ORGANIZZATIVE: ogni classe partecipa a un incontro con un esperto. È prevista la
somministrazione di questionari finalizzati alla conoscenza delle modalità con cui i ragazzi vivono
la quotidianità in rete.
PARTNER COINVOLTI: “Telefono azzurro” per interventi sulle classi prime; associazione “Icaro”
per le classi seconde e terze.
Il progetto prevede anche un incontro serale con i genitori degli alunni.
54
14. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
L'ampliamento dell'offerta formativa è costituito dalle attività di arricchimento offerte dalla scuola
agli alunni e dalle attività proposte da Enti, Associazioni e da realtà culturali presenti sul territorio.
Sono deliberate dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’Istituto e favoriscono la valorizzazione
delle eccellenze e il raggiungimento degli obiettivi prefissati per la formazione educativa e didatti-
ca.
Didattica attiva e individualizzazione del curricolo
COMPETENZE
CHIAVE
EUROPEE
DIDATTICA
ATTIVA
LABORATORIALE
COMPETENZE
CHIAVE
EUROPEE
ATTIVITÀ DI
CONSOLIDAMENTO
E SVILUPPO
ATTIVITÀDI
CONSOLIDAMENTO
E RECUPERO
COMPETENZE DI
BASE IN SCIENZA
Laboratorio
scientifico
CERTIFICAZIONI
EUROPEE:
CORSI DI RECUPERO
COMUNICAZIONE
NELLE LINGUE
STRANIERE
Giochi linguistici in
lingua spagnola
COMUNICAZIONE
NELLA
MADRELINGUA
Certificazione di lingua
inglese: KET - PET
Corsi di recupero in
lingua inglese
COMUNICAZIONE
NELLA
MADRELINGUA
Giornalino della
scuola
Certificazione di lingua
tedesca: FIT 2
Corsi di recupero in
italiano
CONSAPEVOLEZZA
ED
ESPRESSIONI CULTURALI
Laboratorio di nuoto Certificazione di lingua
spagnola: DELE
Corsi di recupero in
matematica
Laboratorio di
ginnastica
ritmica/artistica
COMPETENZE
DIGITALI Certificazione
informatica
ECDL
PERCORSI DI PRIMA
E SECONDA
ALFABETIZZAZIONE
Laboratorio di
chitarra
COMUNICAZIONE
NELLA
MADRELINGUA
Corso di latino PERCORSO DI
PREVENZIONE DEL
DISAGIO
Cineforum
PERCORSI PER
ALUNNI CON DSA
Colonne sonore
Decorart
Maschere di carta
pesta
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Decora la tua
maglietta
Vacanze–studio La scuola favorisce soggiorni estivi di studio all’estero.
Attività sportive In ogni anno scolastico vengono realizzati importanti appuntamenti, a cui partecipano tutti gli allie-
vi della scuola media, e che si effettuano presso il centro sportivo comunale:
gara di corsa campestre, d’inizio anno scolastico, generalmente nel mese di novembre;
campionati d’Istituto di atletica leggera, di fine anno scolastico, generalmente nel mese di mag-
gio, con svolgimento di gare di corsa, getto del peso, salto in lungo e staffetta.
Laboratorio di nuoto presso la piscina comunale di Seregno.
Laboratorio di ginnastica artistica.
Laboratori Sono attività integrative a sostegno della didattica, organizzate nella scuola secondaria di primo
grado. Si svolgono per classi aperte il 5° e 6° spazio di ogni giovedì.
L'organizzazione e i contenuti delle attività laboratoriali sono strettamente connessi con il curricolo
di Istituto e con le competenze definite dalle più recenti indicazioni nazionali. In fase di assegnazio-
ne dei laboratori agli studenti, i referenti si impegnano ad assecondare, per quanto possibile, i desi-
deri espressi dai ragazzi, alla luce anche delle loro attitudini.
Proprio perché i laboratori sono parte integrante di una didattica attiva e concorrono ad approfondi-
re alcuni ambiti del curricolo, sono sottoposti a valutazione da parte degli insegnanti.
Iniziative culturali Sono momenti di riflessione e di arricchimento culturale.
Si concretizzano in:
conferenze di approfondimento su tematiche di cultura e di attualità;
incontri in cui gli studenti presentano ad amici e genitori i loro lavori più significativi (mostre,
rappresentazioni teatrali, esecuzioni musicali, canti, ecc..); questa tipologia di attività si realizza
ad esempio in due occasioni di scuola aperta:
- Festa di Natale;
- Festa di fine anno scolastico;
mercato del libro usato per ragazzi, con annesse attività teatrali quali spettacolo di mimo, canta-
storie;
Interventi di promozione della realtà locale;
Interventi da parte di esperti su temi legati al mondo contemporaneo (integrazione, legalità).
CERTIFICAZIONI DI LINGUA STRANIERA
L’Istituto Comprensivo Via Cialdini propone da anni ai suoi studenti alcune certificazioni interna-
zionali per le lingue straniere. Attualmente la preparazione per tali certificazioni avviene durante i
laboratori del giovedì mattina e coinvolgono lo studente per un intero anno scolastico. Al termine
del percorso l’allievo può affrontare l’esame che certificherà il livello linguistico raggiunto.
Che cosa è una certificazione?
Esistono diversi Enti certificatori per le diverse lingue straniere. Tali istituti, accreditati ai Ministeri
per l’Istruzione dei loro paesi, rilasciano certificati che testimoniano il livello di conoscenza lingui-
stica effettivamente raggiunto, riconosciuto a livello internazionale.
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L’allievo intraprende un percorso di studio e acquisisce un metodo di studio della lingua straniera
che abbraccia tutte le abilità (skills): dal parlato allo scritto, dall’ascolto alla lettura. È dunque un
tuffo completo nella lingua.
Tutte le lingue studiate nella nostra scuola (inglese, tedesco, spagnolo) offrono la possibilità di ac-
quisire tali certificazioni.
CERTIFICAZIONI DI LINGUA INGLESE
Certificazione University Cambridge.
Certificazioni proposte:
1.
Il Cambridge ESOL, dipartimento dell’università di Cambridge che si occupa degli esami di lin-
gua, rilascia dal 1913 delle certificazioni della competenza nella lingua inglese, attualmente ricono-
sciute dal Governo e dal Ministero Britannico e dalla QCA (Qualification and Curriculum Authori-
ty), oltre che da numerose istituzioni e governi a livello internazionale. Gli esami proposti nella no-
stra scuola sono quelli di General English (lingua per scopi generali) a livello A1/A2/B1.
MOVERS (Young Learners English)
Fa sempre parte degli esami dell’università di Cambridge ma si rivolge agli alunni tra i 7 e gli
11 anni. E’ il primo gradino per ottenere una certificazione. E’ un buon trampolino di lancio che
abitua i giovani studenti ad un metodo di studio della lingua inglese serio e divertente nello stes-
so momento. E’ adatto ai giovani alunni della classe prima.
KET (Key English Test) - Livello A2
Il Cambridge Key English Test (KET) costituisce il primo livello degli esami Cambridge in English
for Speakers of Other Languages (ESOL). Inserito a livello A2 dal Quadro Comune Europeo del
Consiglio d'Europa, il KET è un esame elementare che valuta la capacità di comunicazione quoti-
diana nella lingua scritta e parlata ad un livello di base.
Considerato il primo passo ideale per conseguire ulteriori e maggiori qualificazioni nella lingua in-
glese, rappresenta un livello di conoscenza della lingua utile e sufficiente per viaggiare nei paesi
anglofoni. Ai candidati che superano l'esame viene rilasciato un certificato riconosciuto da ESOL
Examination dell'Università di Cambridge e consegnato un rapporto sugli esiti di tutte e tre le pro-
ve, molto utile per la preparazione degli esami successivi, come il Preliminary English Test.
Il KET si rivolge a quegli studenti che hanno acquisito conoscenze di base della lingua inglese ne-
cessarie e sufficienti per viaggiare in paesi stranieri. Superare questo esame indica che il candidato è
in grado di comprendere i punti principali di testi elementari, di comunicare nella maggior parte del-
le situazioni note e di comprendere brevi notizie standard e semplici indicazioni verbali.
Adatto agli alunni che hanno una buona conoscenza della lingua inglese della classe seconda e ter-
za.
CERTIFICAZIONI DI LINGUA SPAGNOLA
57
L’Istituto Cervantes, in nome del Ministero de Educación, Cultura y Deporte, conferisce i Diplomi
DELE (Diploma Español Lengua Extranjera) che sono titoli ufficiali che accreditano il grado di
competenza e dominio della lingua spagnola.
Il Diploma “B1 ESCOLAR” è destinato a studenti che hanno un’età compresa tra i 12 e i 17 anni.
Certifica il livello B1 ma utilizza contenuti adattati a un pubblico scolastico. Accredita la capacità
dei ragazzi di comprendere e reagire in modo adeguato di fronte a situazioni della vita quotidiana e
comunicare desideri e necessità in forma essenziale. Il diploma Dele B1 certifica che il candidato ha
già un considerevole livello di spagnolo che lo pone lievemente in cima alla categoria di principian-
te.
L’esame consiste in differenti prove:
Gruppo 1: Comprensión de lectura (40 minuti) e expresión escrita (50 minuti)
Gruppo 2: Gramática y vocabulario (40 minuti)
Gruppo 3: Comprensión auditiva (30 minuti) e expresión e interacción oral (10 minuti)
Si richiede la qualifica di APTO (idoneo) in ognuno dei gruppi di prove.
CERTIFICAZIONI DI LINGUA TEDESCA
Il FIT in Deutsch 1 è un esame di certificazione di conoscenza della lingua tedesca che corrisponde
al livello A1 del Quadro Comune Europeo di riferimento.
Tale certificazione è rilasciata dal Goethe Institut che è l’ente nazionale tedesco per la diffusione
della lingua e della cultura tedesca nel mondo, nonché l’Ente Certificatore per la lingua tedesca ri-
conosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione.
La certificazione di tedesco:
Apre le porte a interessanti sbocchi professionali
È una qualifica che valorizza e distingue il curriculum
Il certificato del Goethe Institut:
Risponde ai criteri fissati dal Quadro Comune Europeo di Riferimento ( livelli A1-C2)
È accreditato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e dellaRicerca
È riconosciuto a livello internazionale
È garanzia di qualità: il Goethe Institut è membro dell’ALTE, “Association of Language Te-
sters in Europe “
Permette di ottenere crediti formativi per la scuola e per l’università
Il test è basato sulle quattro abilità linguistiche che sono l’ascolto, la lettura, la scrittura e il parlato
Conseguendo il Goethe- Zertifikat A1: FIT in Deutsch 1 si è in grado di:
Comprendere, in situazioni quotidiane, semplici domande, comunicazioni, messaggi al tele-
fono, informazioni tratte da trasmissioni radiofoniche e brevi conversazioni
Dedurre le informazioni più rilevanti contenute in brevi comunicazioni scritte, annunci, de-
scrizioni, lettere e semplici articoli di giornale
Scrivere brevi comunicazioni di tipo personale
Presentare se stessi durante una conversazione e rispondere a semplici domande riguardanti
la propria persona e gli interessi personali
Formulare risposte o reagire a richieste, inviti o domande inerenti la realtà quotidiana.
58
LA CERTIFICAZIONE ECDL
L’Istituto Comprensivo di Via Cialdini organizza corsi di preparazione al conseguimento della certi-
ficazione ECDL (European Computer Driving License). Così come i corsi di preparazione agli
esami per la certificazione linguistica, anche questi corsi si svolgono nell'ambito dei laboratori a
classi aperte del giovedì.
In Italia, la ECDL è conosciuta anche con il nome di “Patente informatica ECDL”, oppure “Patente
europea del computer”. Questa certificazione è riconosciuta internazionalmente e prova che il suo
titolare conosce i principi fondamentali dell’informatica e possiede le capacità necessarie per usare
con cognizione di causa un computer e i principali programmi applicativi.
CORSI DI RECUPERO
La scuola secondaria di primo grado “G. A. Traversi” organizza corsi di recupero per alunni che ab-
biano evidenziato specifiche difficoltà relativamente ad alcune competenze. Questi corsi sono atti-
vati nell’ambito di tre discipline: italiano, matematica e inglese. Gli incontri di recupero si tengono
di pomeriggio, in orario extrascolastico, e sono tenuti da insegnanti della scuola secondaria. Gli
alunni da destinare a questi corsi sono individuati al termine del primo quadrimestre dai docenti del
Consiglio di Classe, sulla base delle prove somministrate.
OBIETTIVI: i corsi sono finalizzati al recupero di specifiche abilità e competenze, nell’ambito di
alcune discipline scolastiche.
DESTINATARI: studenti della scuola secondaria di primo grado, che abbiano manifestato difficoltà
nell’ambito dello studio di italiano, matematica e inglese.
METODOLOGIE ORGANIZZATIVE: gli incontri di recupero si tengono di pomeriggio, in orari
che non coincidono con le lezioni in classe. A ciascun ordine di classi (prime, seconde, terze) è as-
segnata una materia nell’ambito della quale si tengono i corsi. Gli insegnanti della disciplina in que-
stione individuano gli studenti che saranno destinati ai corsi. Affinché l’azione degli insegnanti sia
efficace e permetta interventi specifici su ciascun alunno, i gruppi costituiti comprendono un nume-
ro limitato di studenti. Per ogni disciplina sono individuati obiettivi di recupero specifici, elaborati
anche sulla base dei bisogni emersi. Nell'ambito di uno specifico progetto di miglioramento, a parti-
re da quest'anno gli alunni iscritti ai corsi di recupero affronteranno un test di ingresso per verificare
la situazione di partenza; al termine dell'intervento svolgeranno un secondo test, che permetterà ai
docenti di misurare oggettivamente i progressi compiuti. Gli esiti saranno tabulati e aggregati da
una funzione strumentale.
TEMPI: gli incontri si tengono nel secondo quadrimestre, secondo un calendario stilato dagli inse-
gnanti coinvolti. Sono previsti dieci incontri per ciascun corso; ognuno ha la durata di un’ora e
mezza.
59
CORSO DI LATINO
OBIETTIVI: avviare i ragazzi allo studio del latino, fornendo nozioni di base che permettano la
comprensione di alcuni elementi costitutivi della lingua. In particolare il corso si propone di rag-
giungere i seguenti obiettivi:
- Conoscenza di alcune strutture morfosintattiche della lingua
- Capacità di eseguire semplici traduzioni dal latino all’italiano e dall’italiano al latino
- Capacità di rilevare somiglianze e differenze tra italiano e latino
DESTINATARI: alunni delle classi terze.
METODOLOGIA: Nella presentazione dei vari argomenti è fatto costante riferimento alle cono-
scenze possedute dai ragazzi in relazione alle strutture della lingua italiana, così da alternare lezioni
frontali, dedicate ad illustrare elementi del latino, a momenti di dialogo per stimolare la riflessione
su quanto appreso e il confronto tra le due lingue. Sono proposte esercitazioni guidate, individuali e
a gruppi per l’applicazione delle conoscenze.
TEMPI: Un’ora settimanale, il martedì pomeriggio, dalle 14.05 alle 15.05, presso la scuola Traversi,
per un totale di 12 incontri, programmati per il II quadrimestre.
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza ad ogni studente.
60
15. LA VALUTAZIONE
Valutare il processo di apprendimento significa considerare, per ogni allievo, l'effettivo raggiun-
gimento dei traguardi formativi fissati dalla programmazione didattica dei Docenti e del Consi-
glio di Classe (o di Interclasse); significa anche delineare un profilo dello studente, che tenga conto
delle competenze raggiunte, delle esperienze più significative vissute nel corso del triennio e della
maturazione globale, contestualizzata rispetto al livello di partenza.
La valutazione stessa, dunque, costituisce nella scuola un processo fondamentale, all'interno del
quale si intersecano diversi aspetti:
l'acquisizione di saperi;
lo sviluppo di competenze che permettano allo studente di utilizzare i saperi anche in un
contesto extra-scolastico;
l'acquisizione di competenze trasversali, ottenuta anche attraverso la partecipazione a pro-
getti e attività;
la partecipazione a percorsi mirati di consolidamento / potenziamento, volti a recuperare o
approfondire competenze legate al curricolo: si tratta di interventi quali l'alfabetizzazione, le
certificazioni linguistiche, ECDL, corso di latino, corsi di recupero in alcune discipline, per-
corsi mirati sul metodo di studio;
formulazione del voto di condotta (per i dettagli e gli indicatori si veda l'apposito paragrafo),
che a sua volta è posto in relazione all'acquisizione delle competenze civiche e sociali.
Si tratta di un’operazione complessa, nella quale occorre distinguere fasi e strumenti differenti; in
ogni caso essa deve essere collegata al percorso didattico e formativo.
All’interno della valutazione didattica si possono distinguere tre modalità, tra loro integrate:
La valutazione in ingresso; operazione tipica dell’inizio di ogni percorso formativo, che mette
compiutamente a fuoco la situazione di partenza di ogni alunno, relativamente agli obiettivi edu-
cativi e didattici, agli stili cognitivi e di apprendimento e al grado di sviluppo psicofisico. In con-
formità con il Piano di Miglioramento che sarà attuato nel triennio 2015 – 2018, a partire da que-
st'anno a tutti gli studenti della scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado sono stati
somministrati test di ingresso in tutte le discipline; l'esito di questi test è stato monitorato. Sono
previste anche prove intermedie, da effettuare nel secondo quadrimestre, che permetteranno ai
docenti di misurare sulla base di rilevazioni oggettive i progressi compiuti dagli studenti.
La valutazione formativa; (o in itinere); che, tenuto conto anche di eventuali percorsi individua-
lizzati, verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Pertanto, la valutazione formativa de-
ve fornire un feedback all’insegnante e all’allievo, ovvero indicazioni chiare sui progressi e sulle
criticità, in modo da definire attività personalizzate e calibrate . Il ruolo dell’allievo è qui molto
importante, in quanto la valutazione formativa ha anche una dimensione di autovalutazione, nel
senso che ciascuno deve essere messo in grado di capire il tipo di problema che ha davanti e gli
obiettivi che deve raggiungere.
La valutazione sommativa, quando giunti alla fine di un percorso didattico, si effettua un bilan-
cio dei risultati complessivi raggiunti dai singoli alunni. Tale valutazione avviene sulla base di un
confronto tra la situazione individuale di partenza e quella finale.
61
A - La valutazione nella Scuola dell’infanzia
Come strumento di verifica vengono utilizzati momenti di osservazione e gli elaborati dei bambini.
In questo modo si hanno dati sul livello di apprendimento, sui rapporti interpersonali instaurati con i
compagni e gli adulti, sulle abilità acquisite. Tali verifiche periodiche consentiranno alle insegnanti
di apportare modifiche e adeguamenti in itinere.
Ai bambini di 5 anni, nei mesi di ottobre e maggio, viene somministrato il “pacchetto di segni e di-
segni”: questo strumento (che nel mese di ottobre è proposto su foglio A3, mentre a maggio in A4)
permette all'insegnante di valutare l'acquisizione e l'interiorizzazione di concetti logici, verbali, to-
pologici, spaziali e corporei.
B - La valutazione nella Scuola primaria
Uno degli obiettivi primari della scuola è quello di far acquisire a tutti gli alunni le abilità di base
relativi ad ogni materia e disciplina, perciò non si può prescindere dal quantificare periodicamente
e costantemente l’apprendimento avvenuto, utilizzando strumenti di misura e quindi di valutazione
attendibili, semplici ed efficaci.
Per essere tali ed avere una finalità formativa, oltre a quella di “misurazione”, questi strumenti de-
vono essere strettamente correlati alla programmazione didattico-educativa, alle caratteristiche dei
soggetti che devono apprendere e agli apprendimenti pregressi.
Gli indicatori, le prove di verifica e i parametri di valutazione ogni anno vengono rivisti e perfezio-
nati dai Consigli d'interclasse, costituiti dai docenti riuniti per classi parallele.
L'obiettivo è quello di avere un sistema di valutazione similare e, quindi, poter procedere a un con-
fronto finale sugli apprendimenti, sulle difficoltà e sulle modifiche da apportare al sistema.
I tempi di somministrazione delle prove sono bimestrali e quadrimestrali, concordati dalle insegnan-
ti di materia.
Le verifiche in itinere sono svolte al termine di ogni unità di lavoro, al fine di rilevare eventuali dif-
ficoltà e, se necessario, proporre attività di recupero e/o di consolidamento.
Dall’anno scolastico 2008/09, ai sensi del D.L. 1° settembre 2008, n. 137, convertito in legge 30 ot-
tobre 2008, n. 169, la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e la certificazione delle
competenze solo nelle classi quinte sono effettuate mediante l’attribuzione di voti espressi in decimi
e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
La corrispondenza tra la valutazione espressa mediante aggettivi (non sufficiente, sufficiente, buo-
no, distinto, ottimo) e l’attuale è espressa dalla seguente tabella:
Non sufficiente 5
Sufficiente 6
Buono 7
Distinto 8
Ottimo 9 – 10
Mentre la tabella di raccordo tra la valutazione espressa mediante aggettivi, quella in decimi e gli
obiettivi posti è:
Non sufficiente 5 Obiettivo non raggiunto
Sufficiente 6 Obiettivo raggiunto in modo accettabile
Buono 7 Obiettivo raggiunto
Distinto 8 Obiettivo raggiunto in modo soddisfacente
Ottimo 9 – 10 Obiettivo pienamente raggiunto
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C - La valutazione nella Scuola secondaria di primo grado
INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE DIDATTICA E COMPORTAMENTALE
PREMESSA In relazione alla normativa sulla valutazione espressa in decimi, e al fine di favorire l'impiego di
criteri omogenei tra le diverse discipline, il Collegio dei Docenti ha deliberato in merito ai seguenti
punti:
1. DEFINIZIONE DELLE VALUTAZIONI NEGATIVE
2. CORRISPONDENZA DEI VOTI
a) con le percentuali per le verifiche scritte
b) con i descrittori per le verifiche orali
3. CRITERI PER IL VOTO DI CONDOTTA
Viene individuata la seguente linea, fermo restando il diritto di ogni insegnante di utilizzare l’intera
gamma di voti.
1. DEFINIZIONE DELLE VALUTAZIONI NEGATIVE Nell'ambito del passaggio tra i due sistemi di valutazione riveste particolare importanza la
definizione delle valutazioni negative. In una prospettiva di continuità, si considera il voto 5/10
come non sufficiente e il voto 4/10 come gravemente insufficiente.
2.CORRISPONDENZA DEI VOTI a) Verifiche scritte valutate con percentuale.
0%_44%
45%_54% 55%_64% 65%_74% 75%_84% 85%_94% 95%_100%
4 5 6 7 8 9 10
Si sottolinea che all'interno di questa linea di corrispondenza è fatta salva la libertà da parte del
docente di assegnare valutazioni anche in decimali non interi (ad es. 7 ½).
Sulla pagella, le valutazioni saranno espresse esclusivamente con numeri interi; i docenti
procederanno ad una approssimazione, per difetto o per eccesso, rispetto alla media aritmetica dei
voti, orientandosi in base alla linea sopra riportata.
Il voto dell'esame di licenza è dato, sulla base della normativa vigente, dalla media matematica
arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore allo 0,5.
Il voto finale è costituito dalla media dei voti attribuiti a tutte le prove scritte, compresa la prova
Invalsi, dal colloquio pluridisciplinare, dal giudizio di idoneità, che rappresenta il curriculum
dell'alunno.
b)Verifiche orali (interrogazioni, esposizione di lavori, relazioni, approfondimenti...)
VOTO DESCRITTORE
10 sicuro, approfondito e personale
9 esauriente, preciso
8 completo, corretto
7 positivo, appropriato, complessivamente corretto
6 accettabile, essenziale, semplice
5 parziale, impreciso, incerto, frammentario
4 scorretto, limitato, lacunoso, carente
63
Ciascun dipartimento di materia, pur nel rispetto di questi criteri generali, si riserva di adottare
strumenti di valutazione e indicatori elaborati sulla base delle esigenze delle singole discipline.
3. CRITERI PER IL VOTO DI CONDOTTA Per quanto concerne il voto di condotta, si valuterà il comportamento dell'alunno prendendo in
considerazione i seguenti punti:
rispetto delle persone
rispetto delle regole
rispetto dell'ambiente
RISPETTO DELLE PERSONE
Indica il rispetto di sé e degli altri (compagni, insegnanti, personale della scuola e persone esterne)
RISPETTO DELLE REGOLE
Si fa riferimento al rispetto delle regole di convivenza civile, del regolamento di istituto, dei
regolamenti interni alle singole classi e delle norme e procedure indicate dagli insegnanti nelle varie
discipline.
RISPETTO DELL'AMBIENTE
Riguarda:
il rispetto verso l'ambiente inteso come luogo dove l'alunno svolge le attività di carattere
didattico ed educativo (quindi ambiente scolastico ed extrascolastico: locali della scuola,
musei, impianti sportivi, spazi ricreativi, mezzi di trasporto ecc ).
il rispetto e la cura del materiale proprio e altrui.
Segue una tabella nella quale ad ogni voto corrispondono dei descrittori.
VOTO DESCRITTORE
SINTETICO
PERSONE REGOLE AMBIENTE
5 Scorretto Assume un
comportamento
sistematicamente
irrispettoso verso
compagni e adulti
Assume sistematicamente
comportamenti scorretti,
non adeguati e contrari ai
regolamenti
Non rispetta il materiale
proprio e altrui; danneggia
l'ambiente
6 Spesso scorretto Assume spesso un
comportamento poco
rispettoso verso compagni
e adulti
Assume spesso
comportamenti poco
corretti e non adeguati ai
regolamenti
Spesso non rispetta il
materiale proprio e altrui
7 Talvolta scorretto A volte tiene un
comportamento poco
rispettoso verso compagni
e adulti
Tiene talvolta dei
comportamenti inadeguati
ai regolamenti
A volte non rispetta il
materiale proprio e altrui e/o
l'ambiente
8 In genere corretto In genere tiene un
comportamento corretto
verso compagni e adulti
In genere tiene un
comportamento corretto e
rispettoso dei regolamenti
In genere rispetta il
materiale e l'ambiente
9 Corretto Ha un comportamento
sempre corretto verso
compagni e adulti
Tiene un comportamento
corretto e rispettoso dei
regolamenti
Rispetta il materiale e
l'ambiente
10 Eccellente Ha un comportamento
sempre corretto ed è
collaborativo con
compagni e adulti
Tiene un comportamento
sempre adeguato alla
situazione, dimostrando di
avere interiorizzato le
regole
Ha cura del materiale e
rispetta l'ambiente
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La misurazione delle prove
All’interno della valutazione scolastica degli alunni, assume un rilievo importante la misurazione
delle prove.
Le prove possono essere di vario genere (questionari, elaborazione di testi in L1 e L2 , interroga-
zioni, ricerche, esercitazioni di laboratorio) ma sempre mirate alla verifica degli obiettivi prefissati.
Per quanto riguarda le interrogazioni, vengono valutati i seguenti elementi:
- corretto e appropriato uso della lingua;
- coerenza del contenuto e organicità del pensiero;
- capacità di riflessione e di rielaborazione personale.
In ogni situazione, all’alunno sono resi noti i criteri con cui la prova viene misurata.
Gli strumenti per la registrazione Dopo un anno di sperimentazione, a partire dall'anno scolastico 2015/16 è entrato in vigore il regi-
stro elettronico, che ha sostitutito quello cartaceo. Il registro elettronico, ospitato sulla piattaforma
online “NUVOLA”, è oggi utilizzato sia come registro di classe, sul quale annotare gli argomenti
delle lezioni quotidiane e le assenze degli alunni, sia come registro personale dei docenti, su cui so-
no registrati gli esiti di tutte le verifiche.
Accanto al registro personale, si sottolinea l’importanza dei registri collegiali di verbalizzazione
(collegio dei docenti e consigli di classe).
La comunicazione Le valutazioni, scritte e orali, sono comunicate alle famiglie tramite diario.
Le prove scritte, firmate dal genitore, verranno conservate in sala docenti.
Gli alunni e le famiglie hanno la facoltà di chiedere le motivazioni di una valutazione (se non è
chiara) e il docente è tenuto a dare risposta; non è possibile, però, contestarla. I giudizi di merito dei
docenti sono, infatti, insindacabili; e, comunque, vanno inseriti in un contesto progettuale comples-
sivo.
I dati valutativi vengono, inoltre, comunicati alle famiglie con cadenza quadrimestrale, tramite la
scheda di valutazione e a livello intermedio, tramite "colloqui individuali alla presenza di tutti
gli insegnanti”
Sulla scheda di valutazione quadrimestrale (la “pagella”) sono riportati i voti conseguiti nelle singo-
le discipline e, in una apposita sezione, il voto relativo al comportamento.
È bene tenere presente due fondamentali punti:
- la valutazione quadrimestrale non è frutto di una media aritmetica tra prove riguardanti contenu-
ti e abilità diverse, ma il giudizio complessivo sul conseguimento degli obiettivi proposti (edu-
cativi e didattici);
- la responsabilità della valutazione quadrimestrale è sempre collegiale.
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16. PIANI DI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO
Una nuova impostazione strutturale della scuola secondaria di I grado
Le riforme in atto hanno posto le basi per creare nella scuola una rinnovata etica di servizio nei
confronti degli alunni e delle famiglie. La scuola dell’autonomia deve garantire il successo formati-
vo come diritto ad apprendere per tutti, promuovendo un patto sociale per l’interpretazione dei bi-
sogni in ambito territoriale, oltre a un diverso rapporto tra chi educa e chi deve essere educato.
Ciò significa modificare la normalità dell’aula e la quotidianità dei curricoli, recuperando quello
spessore educativo che non privilegi la quantità dei contenuti disciplinari, ma il saper essere
dell’alunno, con il quale bisogna attivare processi di integrazione sociale e culturale. Dunque: impa-
rare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme, imparare a essere.
In quest’ottica, il collegio dei docenti ha rilevato la necessità di ordinare in un sistema diverso, che
fosse il più coerente possibile, le varie attività e i numerosi progetti che – soprattutto in questi ultimi
anni – sono stati elaborati e realizzati.
La consapevolezza che l’orizzonte nel quale la scuola aveva costruito la sua storia era quanto mai
ricco ma non altrettanto organico, ha fatto emergere il bisogno di unitarietà e il bisogno di ricerca-
re uno strumento per soddisfare tale esigenza.
Da qui la proposta di una nuova impostazione curricolare, grazie alla quale le diverse proposte
hanno trovato una prima sistemazione, che ha consentito agli insegnanti di:
- ripensare alle proprie esperienze e ricollocarle, in buona parte, in un progetto unitario;
- riorganizzare i progetti e integrarli nella normale attività didattica;
- precisare e definire con maggiore attendibilità l’ipotesi di sviluppo di una scuola che vuole darsi
un curricolo unitario.
La nuova impostazione curricolare è partita dall’anno scolastico 2000/2001.
Nuova proposta organizzativa del tempo scuola
Unità oraria di 50’ Motivazioni:
1 - Possibilità di ampliare l’offerta formativa, all’interno delle attività curricolari, togliendo
l’extracurricolare nella scelta delle attività;
2 - il problema dell’attenzione, legato a spazi orari troppo lunghi identificabili con quelli di sessanta
minuti.
Intervallo mensa di 50’
Intervallo per gli alunni durante le ore di lezione di 15’
Settimana su cinque giorni (settimana corta) Motivazioni:
1.- Uniformità, all’interno del comprensivo, tra scuola elementare, materna e media;
2.- garantire una maggior coincidenza tra il tempo-scuola e il tempo-lavoro nella società contempo-
ranea;
3.- consentire un miglior utilizzo delle risorse costituite dal personale docente presente al completo
per cinque giorni lavorativi;
4.- il Trattato di Maastricht prevede un’azione della comunità intesa a sviluppare la dimensione eu-
ropea dell’insegnamento, uniformando nei vari paesi gli orari dell’attività didattica.
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17. AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO
L’Istituto Comprensivo di Via Cialdini ha maturato negli anni un'ampia esperienza nell'ambito delle
procedure autovalutative. Dall'anno 2010/11 ha attivato al proprio interno un processo sistematico
di autovalutazione, volto ad individuare i punti di forza e le aree da migliorare nell’organizzazione e
nelle modalità di erogazione dei servizi. Il processo è stato realizzato con il supporto del Polo Qua-
lità della Scuola dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia.
Finalità dell’autovalutazione è dotare la scuola di strumenti per monitorare in modo costante
l’efficacia delle azioni messe in atto per conseguire gli obiettivi definiti dal Collegio Docenti, indi-
viduando interventi prioritari nella prospettiva di un miglioramento continuo.
Il processo di autovalutazione ha coinvolto i tre plessi dell’Istituto Comprensivo. È stato condotto
da un Gruppo di Autovalutazione (GAV), composto da docenti che possiedono specifiche compe-
tenze in merito. L’analisi dei processi organizzativi della della scuola è stata condotta dal GAV gra-
zie al modello CAF, acronimo di Common Assessment Framework, un modello di eccellenza con-
diviso a livello europeo e ispirato ai principi del TQM, “Total Quality Management”.
Per monitorare il grado di soddisfazione di tutti i portatori di interesse della scuola, l'IC realizza a
cadenza biennale accurate indagini di customer satisfaction (soddisfazione dei clienti): sono stati
elaborati appositi questionari che sono proposti al personale della scuola (docenti e ATA), ai genitori
e agli alunni delle classi terminali dei plessi (quinte della scuola primaria e terze della scuola secon-
daria). I risultati di queste indagini, opportunamente aggregati e rielaborati dal punto di vista grafi-
co, sono poi diffusi all’interno della scuola e contribuiscono alla pianificazione delle iniziative di
miglioramento.
L'ATTESTAZIONE “EFFECTIVE CAF USER” Nell'anno scolastico 2013/14, l'IC di via Cialdini ha partecipato alla procedura europea denominata
“CAF External Feedback”: si tratta di un’opportunità, offerta alle amministrazioni che hanno effet-
tuato l’autovalutazione con il modello CAF e hanno avviato un piano di miglioramento, di ricevere
una valutazione esterna volta a verificare se il modello sia utilizzato in modo efficace.
Secondo la procedura, l’amministrazione fornisce ai valutatori la documentazione già prodotta in
relazione all’utilizzo del modello (rapporto di autovalutazione e piano di miglioramento), unitamen-
te a una serie di questionari. Il team di esperti effettua una visita per verificare la presenza dei requi-
siti dichiarati e raccogliere tutti gli elementi necessari ad esprimere una valutazione accurata relati-
vamente a:
- il modo in cui è stata condotta l’autovalutazione;
- il processo di definizione e avvio del piano di miglioramento;
- il livello di maturità organizzativa raggiunto in relazione agli otto principi di eccellenza, sia in ge-
nerale che in particolare, con un esame più approfondito su due di essi scelti dall’amministrazione.
Le amministrazioni che raggiungono il livello richiesto ottengono l’attestato europeo di “Effective
CAF User”, ovvero “amministrazione che utilizza in modo efficace il modello CAF”.
Durante la visita, avvenuta il 28 febbraio 2014, i valutatori hanno incontrato la Dirigenza, il Grup-
po di Autovalutazione (GAV) e il Gruppo di Miglioramento (GdM); hanno intervistato inoltre un
gruppo di responsabili di funzione e un gruppo di persone dell'amministrazione, per comprendere la
loro percezione in merito alle attività svolte. A valle della visita ciascuna amministrazione riceve un
rapporto di valutazione completo.
L'Istituto Comprensivo di Via Cialdini ha ottenuto l'attestazione europea di “Effective CAF User”.
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IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV) Nell'anno scolastico 2014/15, con un decreto ministeriale e successive circolari, è stata introdotta in tutte le scuole, pubbliche e private, l'autovalutazione di Istituto. Il processo è condotto con il supporto dell'Invalsi. La normativa prevede, per la conduzione del processo di autovalutazione (AV), il rispetto di procedure e tempistiche definite a livello ministeriale. L'implementazione completa dell'AV si articola in un periodo di tre anni. LE FASI Entro la fine di febbraio del 2015, tutti gli Istituti hanno compilato un questionario scuola, inserendo dati numerici e informazioni sulla gestione di pratiche didattiche e organizzative. Il MIUR ha messo a sistema queste informazioni e le ha aggregate, in modo da restituire alle scuole il confronto (benchmark) con i dati rilevati a livello nazionale e territoriale. Maggio 2015 – È stata attivata la piattaforma online per la compilazione del rapporto di autovalutazione (RAV). Anche la struttura del RAV è stata definita a livello ministeriale. Le scuole hanno compilato le sezioni del documento, individuando per ciascuna i punti di forza e i punti di debolezza. La stesura del RAV è stata effettuata dal DS e da un nucleo di autovalutazione, con la collaborazione dei responsabili di funzione. Luglio 2015 – Entro la fine del mese è stata prevista la chiusura del RAV, compilato in tutte le sue parti. Il documento è stato rivisto nel mese di settembre. Il 30 settembre, infine, è scaduto il termine per la revisione del RAV, che è stato chiuso in via definitiva ed è stato pubblicato online sul portale SCUOLE IN CHIARO. LA STRUTTURA DEL RAV Il RAV si articola in quattro sezioni principali. Ciascuna, poi, è strutturata in un numero variabile di subaree; per ognuna di queste, è messa a disposizione del nucleo di valutazione una serie di indicatori numerici. Tali dati provengono in parte dal sistema centralizzato del MIUR, in parte dalle informazioni inserite nel questionario scuola. Le sezioni del RAV sono: il contesto gli esiti i PROCESSI, che a loro volta si suddividono in: - pratiche educative e didattiche - pratiche gestionali e organizzative Tra i punti fondamentali del RAV sono da considerare gli ESITI degli studenti. Questi si articolano in quattro sezioni: - RISULTATI SCOLASTICI (esiti degli scrutini, ma anche abbandoni e trasferimenti); - RISULTATI delle PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI, ovvero i test INVALSI; - COMPETENZE CHIAVE e di CITTADINANZA;
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- RISULTATI a DISTANZA LA COMPILAZIONE Per ogni sezione sono stati individuati i punti di forza e di debolezza. Il giudizio è stato formulato sulla base di evidenze oggettive, come i dati messi a disposizione e il loro confronto con la realtà territoriale. Il gruppo di autovalutazione ha tenuto conto anche degli esiti della più recente indagine di soddisfazione, (giugno 2014), che ha coinvolto docenti e famiglie dell'IC, personale ATA e alunni delle classi V della primaria e III della secondaria. Per ogni sezione o subarea è stata compilata anche una rubrica di valutazione. È stata formulata una valutazione numerica in base a una griglia da 1 (situazione molto critica) a 7 (situazione eccellente). Il profilo corrispondente a ciascuna valutazione era predefinito nel format, per evitare il rischio dell'autoreferenzialità.
IL PIANO DI MIGLIORAMENTO Come in ogni pratica autovalutativa, la predisposizione del RAV è concepita in chiave proattiva, ovvero finalizzata al miglioramento. L'ultima sezione del RAV SNV è dedicata proprio all'individuazione di PRIORITA' STRATEGICHE e relativi TRAGUARDI per il MIGLIORAMENTO. Le priorità strategiche, in base alle quali si orienterà il Piano di Miglioramento, devono essere riferite agli ESITI degli STUDENTI. Devono inoltre essere individuati specifici OBIETTIVI di PROCESSO, su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche. LE PRIORITA' STRATEGICHE:
PRIORITA' DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
Miglioramento delle votazioni conseguite dagli alunni
all'esame di Stato
Riduzione degli studenti diplomati con valutazione suffi-
ciente e allineamento al dato provinciale. Consolidare la
percentuale di studenti eccellenti.
Esiti degli studenti nelle prove nazionali di italiano e matematica
Consolidare il punteggio medio, mantenendo i risultati in
linea o superiori ai parametri di riferimento.
GLI OBIETTIVI DI PROCESSO
AREA DI PROCESSO (solo da spuntare) DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO
Curricolo, progettazione e valutazione Realizzare prove iniziali e finali nella scuola primaria;
prove finali nella secondaria; condivisione tra docenti e
ordini di scuola. (rif. 3.1.d.1 – 3.1.d.3)
Ambiente di apprendimento Implementare le attrezzature tecnologiche, per attuare una
didattica interattiva.
Inclusione e differenziazione Sistematizzare contenuti, tempi e modalità degli interventi
per il recupero nella secondaria, attuando il monitoraggio
dei risultati. (rif. 3.3.b.2)
Attivazione di una didattica a classi aperte in lingua
inglese, con curricolo avanzato e tradizionale. (rif. 3.3.c.1)
Continuità e orientamento Definizione del profilo delle competenze da possedere in
uscita dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria. (rif.
3.4.a.1, ma anche 3.1.a.2)
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Estendere la formazione interna sull'innovazione didattica:
CLIL, ambienti di apprendimento, competenze. (rif. 3.6.a.)
Creazione di un portfolio della formazione attuata e delle
competenze acquisite da tutto il personale della scuola
Creazione di un curricolo BEI e di un archivio di materiali
condivisi. (rif. 3.6.b.3)
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18. FORMAZIONE DEI DOCENTI
La formazione come diritto-dovere La partecipazione ad attività di aggiornamento e di formazione in servizio è un elemento obbligato-
rio, strutturale e permanente dei docenti (legge 107), in relazione alle iniziative promosse dall'Am-
ministrazione e dal collegio dei docenti.
L'aggiornamento, dunque, è una componente fondamentale dell'attività degli insegnanti, utile e ne-
cessario per adeguare contenuti e metodologie alle nuove proposte nel campo della didattica e della
psicologia, e alle diversificate esigenze dell'utenza.
Il piano annuale di formazione dell’Istituto prevede come prioritarie le seguenti tematiche:
a) la gestione dell’istituzione scolastica e l’organizzazione collegiale delle attività per il migliora-
mento della qualità del servizio: piano dell’offerta formativa e carta dei servizi, autonomia
dell’istituzione scolastica, orientamento scolastico e suo raccordo con l’orientamento professionale;
b) la promozione del successo formativo: organizzazione ed attuazione degli interventi didattici ed
educativi integrativi, l’insegnamento individualizzato;
c) il rinnovamento delle impostazioni metodologico- didattiche in relazione a contenuti disciplinari
specifici: comunicazione e linguaggi, cultura scientifica e tecnologica, didattica modulare;
d) innovazioni e sperimentazioni dei curricoli di studio;
e) criteri, metodi e strumenti per la valutazione degli studenti e l’autovalutazione degli insegnanti;
f) nuove tecnologie dell’informatizzazione e della comunicazione applicate alla didattica, con parti-
colare riferimento a quelle multimediali;
g) educazione del cittadino, legalità, Europa, rapporti con culture diverse e pari opportunità;
h) ulteriori tematiche che rispondano a motivati bisogni formativi, purché facciano riferimento agli
obiettivi di lavoro comune ovvero alle esigenze della specifica programmazione didattica ed educa-
tiva, in riferimento ai contenuti delle diverse competenze previste dal profilo professionale dei do-
centi.
Il piano di formazione degli insegnanti seguirà, in coerenza con il piano di miglioramento di cui al
DPR 80/13, tre direttive fondamentali: formazione metodologia CLIL, formazione linguistica dei
docenti di discipline non linguistiche, insegnare per competenze e costruzione del curricolo vertica-
le, competenze digitali.
Formazione metodologia Clil: rivolta ai componenti del team CLIL;
Formazione linguistica per docenti DNL, per incrementare le competenze in lingua inglese
dei docenti di discipline non linguistiche del team CLIL;
Partecipazione a corsi di formazione per acquisire competenze digitali: rivolto a gruppi di
docenti;
Partecipazione a corsi di formazione per acquisire competenze sul rapporto tra didattica e
digitalizzazione: rivolto a gruppi di docenti.
Progettare per competenze: rivolto a tutti i docenti
Progettare il curricolo verticale: rivolto a tutti i docenti
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19. I RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA
Partecipazione La nostra istituzione scolastica riconosce una grande importanza al rapporto scuola-famiglia, in
quanto l'educazione dell'alunno è completa se c'è piena assonanza tra gli interventi educativi della
scuola e quelli operati dalla famiglia.
La famiglia deve, inoltre, fornire alla scuola tutte le opportunità per migliorare la conoscenza dei
propri figli, al fine di calibrare su ognuno di essi gli interventi più efficaci e di sicuro successo.
La partecipazione delle famiglie alla vita della scuola è prevista dalla normativa vigente, in partico-
lare dai decreti delegati del 1974.
Nella nostra scuola si concretizzano molteplici momenti.
Nella scuola dell'infanzia e nella primaria: - i consigli di interclasse, bimestrali per la Primaria, trimestrali per la scuola dell'Infanzia;
- i colloqui individuali, previsti in orari adeguati;
- le riunioni di classe, per illustrare le programmazioni (annuale, bimestrale e trimestrale), gli esiti
degli interventi didattici e l'eventuale consegna dei documenti di valutazione;
- incontri con i genitori dei nuovi iscritti, per la scuola dell'Infanzia; con i genitori delle future
classi prime, per la Primaria.
Nella scuola secondaria di primo grado: - il ricevimento dei parenti svolto dai docenti per un'ora settimanale, durante i periodi prestabiliti;
- i consigli di classe del mese di novembre, alla presenza di tutti i genitori, durante i quali vengono
illustrate le programmazioni dei consigli di classe, i piani di lavoro individuali di ogni docente, il
piano gite dell’anno scolastico in corso e i progetti che si intendono attuare;
- la distribuzione, nel mese di dicembre, ai genitori degli alunni delle classi terze, dei consigli orien-
tativi;
- gli incontri serali, nei mesi di dicembre e aprile, per comunicare i livelli di apprendimento rag-
giunti dagli alunni;
- la distribuzione delle schede di valutazione nei mesi di febbraio e giugno;
- i consigli di classe del mese di marzo, alla presenza di tutti i genitori, durante i quali vengono illu-
strate le nuove adozioni dei libri di testo, per l’anno scolastico successivo, e i risultati dei progetti
attuati o in via di attuazione;
- la partecipazione all'organizzazione di iniziative collaterali alle attività scolastiche (manifestazioni
del periodo natalizio e di fine anno scolastico).
Informazione Lo strumento privilegiato della comunicazione scolastica quotidiana è il diario dell'alunno, che de-
ve essere controllato giornalmente dai genitori.
Esso viene utilizzato anche dal Preside o dagli insegnanti per comunicazioni di carattere generale
e/o personale.
Il diario dell'alunno sarà progressivamente sostituito dal registro elettronico, consultabile anche da
parte dei genitori.
In casi particolari la Scuola comunica con la famiglia mediante lettera, in busta chiusa.
Comunicazioni istituzionali e informazioni di carattere generale sul funzionamento della scuola so-
no pubblicate con aggiornamenti costanti anche sul sito internet della scuola.
71
20. I CRITERI
Criteri di ammissione alla Scuola dell'Infanzia Garibaldi
1. Bambini diversamente abili con relativa certificazione residenti nel Comune di Meda
2. Bambini residenti nel Comune di Meda con segnalazione competente ufficio servizi sociali
3. Famiglia residente nel Comune di Meda
4. Bambini di tre anni
5. Bambini di quattro anni
6. Bambini di cinque anni
7. Famiglie monoparentali (formate da un solo genitore esercente la potestà – ragazza madre, ragaz-
zo padre, vedovo/a)
8. Famiglie in cui i genitori lavorano entrambi a tempo pieno (con relativa documentazione del da-
tore di lavoro alla data di presentazione della domanda)
9. Famiglie in cui uno dei genitori lavora part-time e uno a tempo pieno (con relativa documenta-
zione del datore di lavoro alla data di presentazione della domanda)
10. Famiglie in cui c'è un solo genitore lavoratore (con relativa documentazione del datore di lavoro
alla data di presentazione della domanda)
11. Bambini con fratelli contemporaneamente frequentanti la scuola Garibaldi nell'a.s. 2016/17
12. Bambini con fratelli contemporaneamente frequentanti le scuole dell'Istituto Comprensivo Via
Cialdini per l'a.s. 2016/17.
13. Fratelli gemelli di cui si chiede l'iscrizione.
Per ciascuno dei criteri sopraelencati è prevista l'attribuzione di un punteggio. Le dichiarazioni sa-
ranno verificate dalla segreteria.
Criteri per la formazione delle classi prime nella scuola Primaria San Giorgio
1. Residenza nel territorio dell’Istituto Comprensivo vicina alla sede scolastica.
2. Residenza nel territorio dell’Istituto Comprensivo
3. Alunni provenienti dalla scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo
4. Residenza nel territorio comunale e frequenza nel medesimo plesso di scuola primaria dell’ I.C.
di un fratello/sorella
5. Residenza nel territorio comunale e presenza in famiglia di altri figli che frequentano lo stesso
I.C.
6. Alunni con almeno un genitore non residente che lavora nel territorio comunale
7. Alunni con nonni residenti con entrambi i genitori non residenti che lavorano
8. Residenza fuori dal territorio comunale e frequenza nel medesimo plesso di scuola primaria dell’
I.C. di un fratello/sorella
9. Residenza fuori dal territorio comunale e presenza in famiglia di altri figli che frequentano lo
stesso I.C.
10. Residenza fuori dal territorio comunale
Qualora le richieste fossero comunque eccedenti i posti disponibili:
- si convocheranno i genitori per cercare insieme una soluzione;
- si passerà ad un sorteggio, in caso non si riuscisse ad individuare alcuna soluzione.
72
Nessuno provvedimento verrà preso senza il consenso dei genitori.
Criteri per la formazione delle classi prime della scuola secondaria di I grado Traversi
1. Residenza nel territorio dell’Istituto Comprensivo vicina alla sede scolastica.
2. Residenza nel territorio dell’Istituto Comprensivo.
3. Alunni provenienti dalla scuola primaria dell’Istituto Comprensivo.
4. Residenza nel territorio comunale e frequenza di un fratello/sorella nel medesimo plesso di scuo-
la secondaria di primo grado dell’ I.C.
5. Residenza nel territorio comunale e presenza in famiglia di altri figli che frequentano lo stesso
I.C.
6. Alunni con almeno un genitore non residente che lavora nel territorio comunale.
7. Alunni con nonni residenti con entrambi i genitori non residenti che lavorano.
8. Residenza fuori dal territorio comunale e frequenza nel medesimo plesso di scuola primaria dell’
I.C. di un fratello/sorella.
9. Residenza fuori dal territorio comunale e presenza in famiglia di altri figli che frequentano lo
stesso I.C.
10. Residenza fuori dal territorio comunale
Sulla base delle indicazioni fornite dalle maestre elementari, le classi prime si formano in modo da
avere:
- gruppi omogenei nella loro eterogeneità, riguardo le capacità degli allievi;
- gruppi in cui ogni alunno ritrovi almeno un/a compagno/a della precedente classe;
- gruppi equilibrati nel numero e, possibilmente, per sesso;
- alunni portatori di handicap inseriti nelle classi che si presentano più adatte alla loro integrazione.
Qualora le richieste fossero comunque eccedenti i posti disponibili:
- si convocheranno i genitori per cercare insieme una soluzione;
- si passerà ad un sorteggio, in caso non si riuscisse ad individuare alcuna soluzione.
Nessuno provvedimento verrà preso senza il consenso dei genitori.
Ovviamente rimangono predefinite quelle classi che si formano secondo le richieste specifiche dei
genitori (ad es. la richiesta della lingua straniera).
Assegnazione dei docenti alle classi Per l’assegnazione dei docenti alle classi si adotteranno i seguenti criteri:
- la continuità didattica;
- situazioni di opportunità, per una miglior organizzazione delle attività didattiche.
Formulazione dell'orario delle lezioni L'orario settimanale delle lezioni dovrà essere predisposto in modo da privilegiare gli aspetti didat-
tici ed educativi.
In particolare:
- in ogni giornata devono alternarsi le discipline;
- ogni classe deve disporre di due spazi settimanali uniti di italiano, matematica, educazione artisti-
ca;
- l’orario sarà strutturato in modo che ogni docente possa collocare uno spazio settimanale di rice-
vimento.
73
21. VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Le visite guidate e i viaggi d'istruzione, in considerazione delle valenze culturali, didattiche e pro-
fessionali che ne costituiscono il fondamento, presuppongono una precisa ed adeguata programma-
zione didattica predisposta fin dall'inizio dell'anno scolastico e si configurano come esperienze di
apprendimento e di crescita, rientranti tra le attività integrative della scuola.
La caratteristica di ogni visita culturale, pertanto, è quella di integrarsi nella normale attività della
scuola.
Al fine del conseguimento degli obiettivi formativi che i viaggi devono prefiggersi, è importante
che gli alunni siano anzitempo forniti di tutti gli elementi utili a documentarli sui contenuti delle
iniziative stesse.
Il Consiglio d’istituto nell'anno scolastico 2015/16 ha approvato un “Regolamento viaggi e visite di
istruzione”, in vigore nella scuola secondaria di primo grado; tale regolamento disciplina le modali-
tà organizzative e gli ambiti di responsabilità delle figure coinvolte.
Ogni classe compie, nell'anno scolastico, di norma tre visite guidate e un viaggio d'istruzione.
Indirizzi di massima della scuola dell'Infanzia Generalmente nell'ambito del Comune e legate ad attività che poi saranno approfondite nelle sezio-
ni.
Indirizzi di massima della Scuola Primaria Generalmente nell'ambito provinciale/regionale, sono legate agli argomenti di studio. Hanno già ca-
ratteristiche di attività integrative, anche se il taglio è ancora ludico/ricreativo.
Privilegiate quelle a tema naturalistico/ambientale.
Indirizzi di massima della scuola Secondaria di I° grado CLASSI PRIME
Visite guidate:
- museo/mostra;
- spettacolo teatrale/cinematografico/musicale;
- ambienti importanti per motivi storici, artistici, culturali (castelli, chiese, palazzi, città, ecc);
Viaggi d'istruzione:
- visite a carattere naturalistico/ambientale.
CLASSI SECONDE
Visite guidate:
- museo/mostra;
- spettacolo teatrale/cinematografico/musicale;
- ambienti importanti per motivi storici, artistici, culturali (castelli, chiese, palazzi, città, ecc.).
Viaggi d'istruzione:
- visite a carattere naturalistico/ambientale.
CLASSI TERZE
Visite guidate
- museo/mostra;
- spettacolo teatrale/cinematografico/musicale;
- ambienti importanti per motivi storici, artistici, culturali (castelli, chiese, palazzi, città, ecc.);
- visite ad aziende artigianali ed industriali, centrali elettriche, istituti scolastici e C.F.P.
Viaggi d'istruzione
74
- viaggi di più giorni.
Le visite guidate sono legate allo svolgimento dei programmi disciplinari o di progetti particolari; i
viaggi d'istruzione sono finalizzate all'educazione ad un turismo intelligente, dove momenti ricrea-
tivi e di socializzazione si fondono ad occasioni di crescita culturale.
Nessuna visita culturale può essere organizzata senza l'approvazione dell'Assemblea dei genitori
della classe, del Collegio dei docenti e del Consiglio d'istituto.
22. ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO
All’adozione dei libri di testo provvede il collegio dei docenti, sentiti i consigli di classe o di inter-
classe.
Accorta e ponderata deve essere l’azione dei docenti, nel valutare i testi che intendono adottare, nel
confrontarli con quelli già in uso e nell’indirizzare le scelte, assumendone la responsabilità.
In particolare, ogni insegnante dovrà tener conto:
a) dei programmi d’insegnamento;
b) di alcuni indicatori quali: l’organicità della presentazione della disciplina; la correlazione tra gli
argomenti trattati e le reali possibilità di apprendimento degli alunni; l’interdipendenza tra l’età de-
gli allievi cui ci si rivolge e lo stile espositivo; la corretta impostazione sul piano scientifico degli
argomenti trattati; l’idoneità a promuovere il senso della ricerca e a sollecitare l’acquisizione di un
personale metodo di studio; l’attenzione ai contenuti formativi essenziali; la snellezza;
l’economicità e il peso, tenendo conto dell’esigenza che l’onere per l’acquisto dei libri risulti il me-
no gravoso possibile per le famiglie, evitando l’adozione di testi che, giudicati di pari valore didatti-
co, siano più costosi o più pesanti; la tutela dalla pubblicità ingannevole;
c) dei risultati dell’operazione di valutazione dei testi, espressa dai genitori;
d) delle valutazioni formulate dai gruppi di materia o dai team.
Pertanto, le operazioni relative alle nuove adozioni e alle conferme dei libri di testo già in uso si ar-
ticoleranno nelle seguenti fasi:
- la possibilità per i genitori di ogni consiglio di classe o di interclasse di esaminare i testi ricevuti in
saggio dalla scuola e, in particolare, quelli proposti per l’adozione dai docenti delle singole materie;
- riunioni tra i docenti delle medesime discipline o dei singoli team per ampi esami dei testi già in
uso e di quelli dati in saggio;
- riunioni dei consigli di classe o di interclasse, programmate nel mese di aprile, alla presenza di tut-
ti i genitori, che dovranno esprimere il loro motivato parere in merito ai testi già in uso e alle even-
tuali nuove adozioni;
- collegio dei docenti per l’assunzione di motivate deliberazioni di adozione.