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Viaggiando n° 50 aprile 2010
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MENSILE - aNNo VIaprILE 20103,90 (Italia)
n. 50MENSILE - aNNo VIaprILE 20103,90 (Italia)
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egna
Da Kyoto a NagoyaPer la festa della Primavera nel giappone in fiore
PhuKetIl “Dragone marino” dell’oceano Indiano
CaPe towNtra vigneti e nightlife
el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese
Portogallo Nei luoghi più belli
dell’estate lusitana
Botswana, paese di incomparabile bellezza: il Delta dell’Okavango — il più grande delta interno del mondo, il parco
nazionale del Chobe con la più numerosa popolazione di elefanti della terra, le savane del Kalahari o le sconfi nate
depressioni saline del Makgadikgadi. I »Big Five« — leone, rinoceronte, elefante, bufalo e leopardo — sono parte
integrante della natura selvaggia del Botswana, che attende di essere scoperta da voi. www.botswanatourism.it
Botswana Tourism Karl-Marx-Allee 91 A, 10243 Berlin, Germany
Telefon: +49 (0) 30 42 02 84 64, Fax: +49 (0) 30 42 25 62 86
E-Mail: [email protected], www.botswanatourism.eu
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GRANDI ITINERARI
Speciale SardegnaGira la rivista...
34. Cape Town tra vigneti e nightlifeDa Cape Town a Stellenbosch passando per locali
modaioli, spiagge selvagge e romantiche distese verdi
46. Phuket il Dragone marinoDalla città all’isola omonima, per scoprire una meravigliosa
natura, spiagge deserte e una movida luccicante e divertente
60. El Jadida la città che attraversò l’AtlanticoMazagão è un’antica colonia portoghese rinata con il
nome di El Jadida, vitale centro della costa marocchina
72. Giappone la festa della primaveraUn affascinante percorso all’inseguimento della fioritura
dei ciliegi, pianta simbolo del coraggio dei samurai
84. Lisbona e i suoi tesoriLa città dei romantici incalliti, dove il profumo di mare
e fiume si fondono in un abbraccio senza tempo
94. Enna i riti della Settimana Santa Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano
si confondono nelle manifestazioni della Pasqua
4 | VIAGGIANDO
SOMMARIO | APRILE 2010 | NUMERO 50
In this wonderful country where smiles seem to be the national language, where welcomes are always heartfelt, and where making new friends is so easy, here you’ll discover true warmth.
DISCOVER WHAT YOU’VE BEEN MISSING.
www.tourismthailand.org
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28-10-2009
C 0M 0Y 5K 5
Senza titolo-1 1 25-02-2010 17:00:04
MENSILE - aNNo VIaprILE 20103,90
n. 50MENSILE - aNNo VIaprILE 20103,90
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Da Kyoto a NagoyaPer la festa della Primavera nel giappone in fiore
PhuKetIl “Dragone marino” dell’oceano Indiano
CaPe towNtra vigneti e nightlife
el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese
Portogallo Nei luoghi più belli
dell’estate lusitana
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28. V.I.P. Dario BallantiniIl mondo visto dagli occhi dei
personaggi dell’arte e dello sport
8. NewsNotizie dal mondo
10. CuriositàFatti strani ma incredibilmente veri!
12. GiramondoNove ore... in capsula
18. Agenda & eventiArte, musica, cinema, folclore, fiere.
Idee e occasioni per viaggiare
108. Weekend EuropaTre giorni nelle più belle città d’Europa
114. Tendenze BenessereViaggi all’insegna del piacere nelle
più belle Spa d’Italia e del mondo
116. Libri & recensioniDa mettere in valigia per viaggiare
anche con la mente
112. Tendenze ViaggiNatura, avventura, storia,
archeologia, gusto, sport
104. Weekend ItaliaViaggio nel cuore della provincia
fiorentina, ricca di storia e cultura
6 | VIAGGIANDO
SOMMARIO | APRILE 2010 | NUMERO 50
Sudafricatra vigneti e nightlife
Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti
testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA
Sudafricatra vigneti e nightlife
Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti
testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA
Dalla città all’isola omonima,
per scoprire una meravigliosa
natura, spiagge deserte,
e una nightlife luccicante,
divertente e chiassosa
testo di Patrizia Bertolotti
foto di Francesco Garufi
Phuket il dragone marino
REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA
Dalla città all’isola omonima,
per scoprire una meravigliosa
natura, spiagge deserte,
e una nightlife luccicante,
divertente e chiassosa
testo di Patrizia Bertolotti
foto di Francesco Garufi
Phuket il dragone marino
REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA
Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella...
testo e foto di Alberto Caspani
MAZAGÃO la città che attraversò l’Atlantico
REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO
Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella...
testo e foto di Alberto Caspani
MAZAGÃO la città che attraversò l’Atlantico
REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO
Il giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data im-
portante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede
maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al
solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo
aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare
gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamora-
ti che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature
che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del
loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un
bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti
giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di
godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di
sakura, i ciliegi appunto, in fiore.
Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione ma-
niacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un
viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spet-
tacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia
a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esatta-
mente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miya-
ko Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti
geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano
al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando
le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti
così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi
si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sor-
riso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine
della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate,
sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spetta-
colare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte
in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante
Hanami, la festa della Primavera
Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen
testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner
VIAGGIANDO | 73
REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE
Il giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data im-
portante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede
maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al
solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo
aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare
gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamora-
ti che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature
che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del
loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un
bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti
giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di
godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di
sakura, i ciliegi appunto, in fiore.
Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione ma-
niacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un
viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spet-
tacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia
a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esatta-
mente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miya-
ko Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti
geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano
al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando
le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti
così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi
si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sor-
riso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine
della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate,
sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spetta-
colare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte
in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante
Hanami, la festa della Primavera
Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen
testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner
VIAGGIANDO | 73
REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE
D
LISBONA e i suoi tesori
La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo
testo e foto di Gianluca Oppo
a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monu-
menti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a
svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una
signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e
furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti,
vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante
arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna.
Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone
come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appas-
sionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata pre-
feribilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas
del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una
vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tenden-
za hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane,
amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno
di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La par-
te bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il
grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rima-
sto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli
abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area
che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di
tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai
ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese.
Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di
circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di
Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più
suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle bou-
tique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali
del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a
Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.
84 | VIAGGIANDO
REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO
VIAGGIANDO | 85
D
LISBONA e i suoi tesori
La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo
testo e foto di Gianluca Oppo
a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monu-
menti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a
svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una
signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e
furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti,
vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante
arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna.
Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone
come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appas-
sionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata pre-
feribilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas
del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una
vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tenden-
za hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane,
amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno
di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La par-
te bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il
grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rima-
sto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli
abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area
che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di
tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai
ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese.
Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di
circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di
Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più
suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle bou-
tique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali
del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a
Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.
84 | VIAGGIANDO
REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO
VIAGGIANDO | 85
«Prego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorri-
so. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè,
biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti
faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto co-
lazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi
sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio
essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato
dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi
riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo
prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce
a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di
San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova
da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa
4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi,
in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di
costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui
suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirre-
no. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni,
Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu
appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si
parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più
simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vi-
cini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la
Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne
qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento
di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche
alla posizione relativamente isolata del paese, si è conser-
vata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la
sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza.
A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa ma-
nifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando
varie confraternite usavano seguire le processioni du-
rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano
i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La
necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfra-
tellano) è una caratteristica peculiare della manifestazio-
ne. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere
con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che
a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con
cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque
tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare
l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro
ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico,
fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’ar-
te da millenni. Oggi un costume completo può arrivare
a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede
molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il ros-
so, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello
dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come
la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni,
dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono
figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sici-
lia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha
evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia
una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rap-
presentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è
festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà
del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di
quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione,
ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo
anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì
Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere
riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte
a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile
suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gio-
Enna e San Fratelloi riti della Settimana Santa
Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua
testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | ITALIA | ENNA
94 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 95
«Prego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorri-
so. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè,
biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti
faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto co-
lazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi
sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio
essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato
dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi
riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo
prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce
a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di
San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova
da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa
4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi,
in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di
costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui
suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirre-
no. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni,
Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu
appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si
parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più
simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vi-
cini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la
Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne
qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento
di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche
alla posizione relativamente isolata del paese, si è conser-
vata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la
sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza.
A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa ma-
nifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando
varie confraternite usavano seguire le processioni du-
rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano
i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La
necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfra-
tellano) è una caratteristica peculiare della manifestazio-
ne. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere
con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che
a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con
cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque
tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare
l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro
ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico,
fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’ar-
te da millenni. Oggi un costume completo può arrivare
a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede
molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il ros-
so, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello
dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come
la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni,
dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono
figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sici-
lia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha
evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia
una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rap-
presentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è
festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà
del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di
quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione,
ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo
anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì
Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere
riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte
a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile
suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gio-
Enna e San Fratelloi riti della Settimana Santa
Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua
testo e foto di Peppe D’Urso
REPORTAGE | ITALIA | ENNA
94 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 95
Grosseto
Isola di Capraia
Isola di Montecristo
Isola del Giglio
Isola d’Elba
Siena
Arezzo
Pisa
Livorno
Lucca
PistoiaPrato
CarraraMassa
Vinci
FucecchioCerreto Guidi
Empoli
Capraia
LAZIO
UMBRIA
MARCHE
LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
FIRENZE
Mar Tirreno
Mar Ligure
Le Terre del Rinascimento costituiscono un circuito
turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei
comuni della provincia di Firenze, custodi di un pre-
zioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della
superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo
borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio
è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pres-
si del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucec-
chio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli.
Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti
gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è
conservata un’ampia documentazione originale del suo la-
voro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni
sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a ri-
chiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info:
fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sor-
ge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e
poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede
il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione ar-
cheologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,
una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente natu-
rale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte
dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio,
proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il
secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cer-
reto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui
fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di
Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per
praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe
di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Le-
onardo che conserva un fonte battesimale in terracotta in-
vetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi
è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una
preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca.
UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cer-
reto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia
di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’il-
lustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info:
museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della Palazzi-
DEGUSTAZIONI IN FATTORIAIl modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.
A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - [email protected] - terredelrinascimento.it
Vincie le Terre del Rinascimento
Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli
testo di Stefano Bonafè
104 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 105
WEEKEND | ITALIA | TOSCANA
Grosseto
Isola di Capraia
Isola di Montecristo
Isola del Giglio
Isola d’Elba
Siena
Arezzo
Pisa
Livorno
Lucca
PistoiaPrato
CarraraMassa
Vinci
FucecchioCerreto Guidi
Empoli
Capraia
LAZIO
UMBRIA
MARCHE
LIGURIA
EMILIA ROMAGNA
FIRENZE
Mar Tirreno
Mar Ligure
Le Terre del Rinascimento costituiscono un circuito
turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei
comuni della provincia di Firenze, custodi di un pre-
zioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della
superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo
borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio
è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pres-
si del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucec-
chio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli.
Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti
gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è
conservata un’ampia documentazione originale del suo la-
voro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni
sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a ri-
chiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info:
fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sor-
ge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e
poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede
il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione ar-
cheologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,
una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente natu-
rale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte
dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio,
proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il
secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cer-
reto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui
fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di
Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per
praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe
di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Le-
onardo che conserva un fonte battesimale in terracotta in-
vetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi
è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una
preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca.
UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cer-
reto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia
di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’il-
lustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info:
museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della Palazzi-
DEGUSTAZIONI IN FATTORIAIl modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.
A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - [email protected] - terredelrinascimento.it
Vincie le Terre del Rinascimento
Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli
testo di Stefano Bonafè
104 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 105
WEEKEND | ITALIA | TOSCANA
SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo
SPECIALE | SARDEGNA | DI MASSIMO NARDI
SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo
SPECIALE | SARDEGNA | DI MASSIMO NARDI
SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo
All’in
tern
o
ITALIA
IN TASCA
4 m
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uide
della Sard
egna
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