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Volo: compagnia: RYANAIR Andata: 24 Apr Partenza dall’Aeroporto di Pisa ore 7.05 Arrivo all’aeroporto di Dublino 8.50 Ritorno: 28 Apr Partenza dall’Aeroporto di Dublino ore 9.15 Arrivo all’aeroporto di Dublino 12.55 Ci ritroviamo alle ore 5.00 in aeroporto a Pisa, zona Check-in (Chi vi accompagna può parcheggiare l’auto nel Parcheggio n.3 proprio di fronte all’entrata dell’aeroporto, gratis i primi 15 minuti). Limitazioni del Bagaglio a mano: dimensioni massime 55 cm x 40 cm x 20 cm, peso massimo 10 Kg. Attenzione il bagaglio viene misurato in appositi dimensionatori, se non entra anche per pochissimo viene considerato bagaglio da stiva e deve essere pagato sul momento, il costo aggiuntivo è di 40 Euro. Qualunque oggetto, comprese macchine fotografiche, borse o borsette devono essere inseriti nel bagaglio a mano, altrimenti verranno considerate bagaglio aggiuntivo e soggette a pagamento (40 Euro). Non trasportate nel bagaglio a mano oggetti contundenti o taglienti (es. forbicine) o liquidi al di sopra di 100 ml, questi inseriteli nel bagaglio aggiuntivo che al Check-in mandate in stiva, del peso massimo di 15 Kg.. I contenitori per liquidi inferiori a 100 ml nel bagaglio a mano devono essere messi in apposite buste trasparenti con chiusura. Viaggio d’istruzione a Dublino, Irlanda. dal 24 al 28 APRILE 2012 5B BIO docente accompagnatore Federico Agen 5C BIO docente accompagnatore Rossella Lombardo

Viaggio dÕistruzione a Dublino, Irlanda. Gita Dublino Aprile 2012.pdf · accompagna può parcheggiare l’auto nel Parcheggio n.3 proprio di fronte all’entrata dell’aeroporto,

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Volo: compagnia: RYANAIR

Andata: 24 Apr Partenza dall’Aeroporto di Pisa ore 7.05 Arrivo all’aeroporto di Dublino 8.50

Ritorno: 28 Apr Partenza dall’Aeroporto di Dublino ore 9.15 Arrivo all’aeroporto di Dublino 12.55

Ci ritroviamo alle ore 5.00 in aeroporto a Pisa, zona Check-in (Chi vi accompagna può parcheggiare l’auto nel Parcheggio n.3 proprio di fronte all’entrata dell’aeroporto, gratis i primi 15 minuti).

Limitazioni del Bagaglio a mano: dimensioni massime 55 cm x 40 cm x 20 cm, peso massimo 10 Kg. Attenzione il bagaglio viene misurato in appositi dimensionatori, se non entra anche per pochissimo viene considerato bagaglio da stiva e deve essere pagato sul momento, il costo aggiuntivo è di 40 Euro. Qualunque oggetto, comprese macchine fotografiche, borse o borsette devono essere inseriti nel bagaglio a mano, altrimenti verranno considerate bagaglio aggiuntivo e soggette a pagamento (40 Euro). Non trasportate nel bagaglio a mano oggetti contundenti o taglienti (es. forbicine) o liquidi al di sopra di 100 ml, questi inseriteli nel bagaglio aggiuntivo che al Check-in mandate in stiva, del peso massimo di 15 Kg.. I contenitori per liquidi inferiori a 100 ml nel bagaglio a mano devono essere messi in apposite buste trasparenti con chiusura.

Viaggio d’istruzione a Dublino, Irlanda.dal 24 al 28 APRILE 2012

5B BIO docente accompagnatore Federico Agen5C BIO docente accompagnatore Rossella Lombardo

Alloggio:FOUR COURTS HOSTEL15-17 Merchants QuayDublin 8, Ireland

Tel: 353 1 672 5839; Tel: 353 1 672 5840;

Fax: 353 1 672 5862

e-mail: [email protected]

V i s i t a i l s i t o d e l l ’ H o s t e l : h t t p : / /www.fourcourtshostel.com/

Come arrivarci dall’aeroporto: - C’è un taxi fuori della sala arrivi. Il costo è di circa € 20 - € 25. - Hop sul bus n ° 748 che va alla stazione di Heuston e chiedere di essere lasciato fuori al Quay commerciante. Questa fermata è proprio accanto al nostro ostello e costerà € 6. - C’è anche un servizio di autobus 24 ore, il pullman Air Express che ti porta a O’Connell Street al prezzo di € 7. - Una opzione più conveniente è l’autobus # 41 o #

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16A che vi porterà a O’Connell Street e una breve passeggiata lungo il fiume si arriva a noi. Questo bus costa € 2.20

Dalla stazione degli autobus: Il numero 90 avrà un costo di soli € 1,90, o un taxi dovrebbe costare circa € 6,00. È inoltre possibile prendere il Tram (€ 1,40) e scendere a The Four Courts, siamo proprio di fronte al fiume.

Dalla stazione ferroviaria: bus n ° 90 L’corre tra le due stazioni Heuston e Connolly e passa proprio fuori dalla nostra porta! Il tram passa anche tra Heuston e Connolly, ma si deve attraversare il fiume dalla fermata Four Courts.

Servizi dell’hotel

Servizi generali

reception 24 ore su 24, camere non fumatori, camere/strutture per ospiti disabili, camere per famiglie, ascensore, check-in e check-out express, cassetta di sicurezza, riscaldamento, deposito bagagli, negozi, area fumatori

Attività

sala giochi, massaggi, biliardo, karaoke, freccette, biblioteca, accessori per barbecue, escursioni in bicicletta

Altri servizi

navetta aeroportuale, servizio lavanderia, cambio valuta, noleggio biciclette, pranzo al sacco, banco escursioni, fax/fotocopiatrice, servizio navetta (a pagamento), distributore automatico (bevande), distributore automatico (snack)

Internet

Gratis! Internet Wi-Fi è disponibile nelle aree pubbliche gratuitamente.

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Dublino:

DUBLINO e dintorni.

Dopo il boom economico degli anni ’90 che ha risollevato le sorti della Tigre Celtica (Irlanda), Dublino si è trasformata da una città assonnata, quale descritta da James Joyce, ad un capitale che sprizza vivacità ed autostima e dove risuonano denaro ed affari. Sulle rive del fiume Liffey, si snoda dal centro costituito dalle case più vecchie, basse, ai grandi edifici in stile georgiano o vittoriano, come L’Ufficio centrale delle Poste, la dogana e il Trinity College; non mancano oasi di pace da ricercare nei vicoli n a s c o s t i e n e g l i a m p i s p a z i v e r d i . Affascinante è anche la visione della città dagli imbarcaderi e dai numerosi ponti. Il centro città piuttosto piccolo e si può facilmente girare a piedi. Gran parte delle attrazioni si trovano a sud del fiume Liffey (Trinity College, St. Stephen Green, la Cattedrale di S. Patrizio, Grafton Street e Temple Bar). A nord del fiume ci si diverte con i venditori ambulanti di Moore Street e Mary’s Lane. Ad est del centro i canali conducono verso una zona densa di ristoranti e bar con uno splendido panorama sul fiume. Ad ovest si raggiungono il grande monumento nazionale di Kilmainham Goal (la visita è doverosa) e la più grande distesa verde di Europa, Phoenix Park.Con la metropolitana di superficie (DART , Dublin Area Rapid Transport) si possono raggiungere i dintorni di Dublino. A nord si può apprezzare una camminata a St. Anne’s Park, a Killestero intorno al promontorio di Howth Head, i cui sentieri portano a panorami su montagne, verdi campagne e scogliere.A sud si susseguono piccole località balneari di epoca georgiana e vittoriana (Dun Laoghaire, imbarco principale per traghetti a Dublino, Dalkey, con le sue strette viuzze, conserva suggestive atmosfere). Segue l’esclusiva Killiney, sulla cima della Killiney Hill, ricca di residenze esclusive. A Sandycove il J. Joyce Museum . La DART porta fino alla vecchia località di Bray.

Programma della visita dal 24 al 28:

24 APRILE , martedì :

5.00 ritrovo dei partecipanti e Check-in presso l’aeroporto “G. Galilei” di Pisa in orario convenuto e partenza con volo low cost alle ore 7.05. Arrivo a Dublino alle ore 8.45, ora locale,

10-10.30 Check-out e raggiungimento dell’Ostello Four Courts per deposito bagagli (probabile che le camere non siano disponibili prima delle 12!).

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11-12 Brunch in centro a Dublino Temple Bar[1]: mitico quartiere della città. E’ il cuore artistico e culturale di Dublino, oltre ad essere il principale centro del divertimento dublinese. Questo quartiere è risorto negli anni novanta e oggi è il punto di incontro di milioni di giovani di tutto il mondo. 12.30-14.30 (passando per il Tourist Office) a seguire visita del Trinity College[2]: i più grandi scrittori irlandesi hanno studiato qui - Jonathan Swift, Bram Stoker, Samuel Beckett - per citarne qualcuno. Questa università venne costruita nel 1592 quando Elisabetta I volle sottrarre all’influenza papista i suoi sudditi irlandesi. All’interno, da non perdere è la Old Library, con i suoi oltre 200.000 volumi qui custoditi. Da citare: cinquemila manoscritti greci e latini e un testo originale di Shakespeare. Al termine passeggiata per Grafton Street[3], la via ideale per fare shopping. Qui infatti si trovano negozi e importanti mall per gli amanti dello shopping; inoltre la via è disseminata di artisti di strada che allieteranno in vari modi la passeggiata. Nella vicina Moore Street dal lunedì al sabato mercato dei fiori di ogni genere.

15-17 Visita al Aviva Stadium[4]. Da Grafton Street andando verso il fiume arriviamo a Tara Street Station, dove prendiamo la DART fino a Lansdowne Rd. Station.

La DART, Dublin Area Rapid Transit, è una linea di treni elettrici che corre sul livello stradale o su rotaie elevate, e collega il centro di Dublino con la periferia. Parte dalla Connolly Station, da Tara Street, da Pearse Street e da Lansdowne Road ed effettua 28 fermate, tra cui Malahide, Howth e il porto di Dun Laoghaire. Parte ogni 10-20 minuti

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dalle 7 a mezzanotte, e la domenica dalle 9.30 alle 23. I biglietti si trovano alle biglietterie della stazione di partenza o alla Stazione Centrale, al 34 di Lower Abbey Street. Il treno è molto veloce e il percorso si snoda sulla costa: da Dublino, si va a nord passando per Malahide e Howth, oppure a sud attraverso la baia di Dublino. Quando comprate i biglietti, fatevi dare anche gli orari, perché nelle ore di punta spesso sono in ritardo.

Iarnród Éireann - DART Lansdowne Road railway station Direct to Aviva Stadium

Rientro in ostello, tempo utile per riposarsi e:

19.30 uscita serale per la cena (....gli irlandesi hanno orari diversi, ma troveremo chi ci darà da mangiare!)

Dove mangiare a DublinoCon la crescita del turismo, Dublino si arricchisce continuamente di nuovi ristoranti e pub, molti dei quali di ottima qualità. Giovani chef irlandesi di talento hanno rinnovato i menu enfatizzando ingredienti locali di buona qualità: non c'è che l'imbarazzo della scelta. Mangiare fuori a Dublino non è economico, ma potete risparmiare con gli speciali menu serviti prima delle 19, o mangiando fuori per pranzo, che è meno costoso.

Pub a DublinoPiù convenienti dei ristoranti di Dublino che non sono economici, i mille pub di Dublino, che offrono tradizionalmente la miglio convenienzaSi possono consumare dai semplici

sandwich a zuppe e piatti più sostanziosi.La maggioranza dei pub a Dublino serve anche da mangiare senza orari restrittivi, ma ricordate che tra le 19 e le 20 la cucina chiude.Potrete gustare piatti unici come la Irish Steak, la classica bistecca di manzo irlandese guarnita con patate, insalata e, a richiesta, funghi e cipolla. Potete chiedere un Irish Stew, se preferite lo spezzatino di agnello, mentre se chiederete un Dublin Coddle vi serviranno stufato con salsicce.Nel pub potete consumare anche la classica colazione irlandese con pancetta, uova fritte, black pudding e salsicce, spendendo intorno ai 5 euro.Se proprio non potete rinunciare ai dolci a colazione, la classica fetta di torta di mele la troverete sempre, ma non sarà un autentico Irish Breakfast tanto caro agli irlandesi che ne fanno il pasto principale. Poi, fino all'ora di cena, si limiteranno a un veloce spuntino a metà giornata.

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Fast food a DublinoOffrono una soluzione economica le catene di fast-food internazionali e quelle meno costose, da Pizzaland a Wimpy, fino ai ristoranti cinesi e alle kebab house presenti in ogni angolo e piuttosto brutti e mal tenuti rispetto agli standard degli altri paesi europei; fa una piacevole eccezione Beshoff Ocean Foods.21,00 passeggiata serale in centro (si accettano suggerimenti razionali per il dopocena) e pernottamento.

25 APRILE, mercoledì :

8.30 Colazione. sveglia alle 7.30-8.00 (considerate che avete un bagno per gruppo!), pronti a salpare alle 9.00.

9.30 visita al National Gallery of Ireland[5]: l’ingresso al museo è gratuito, mentre le visite guidate sono a pagamento e da prenotare in anticipo. Vale la pena di visitarlo, poichè contiene opere delle principali scuole europee. Tra gli artisti principali di cui si citano opere troviamo - Rembrandt, Caravaggio, Velasquez, El Greco, Couture, Picasso e Monet. Una zona del museo è dedicata alle opere di Jack B. Yeats e alla sua famiglia.

11.00 Al termine passeggiata per St. Stephen’s Park[6]: il parco pubblico di epoca vittoriana più famoso d’Irlanda, apprezzato per le sue spettacolari e coloratissime aiuole fiorite.

12.00 Pranzo libero. Nel pomeriggio itinerario a piedi per Dublino: Cattedrale di S. P a t r i z i o , D u b l i n c a s t l e , passeggiata lungo il fiume Lif fey, attraversando O’ C o n n e l l B r i d g e , c e n t r o nevralgico di Dublino, il centralissimo ponte sul Liffey, dedicato all'eroe della libertà irlandese Daniel O'Connell, la cui statua si trova al suo termine, dove inizia O'Connell Street, la via più celebre della città. Questa è un ampio viale con caffè, ristoranti, alberghi e il grande edificio neoclassico del General Post Office, che fu

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quartiere generale della insurrezione del 1916. La via termina in Parnell Square, bella piazza con eleganti edifici settecenteschi, tra i quali spicca il Rotunda Hospital. 16.00 visita al Guinness Storehouse: dove un tempo avveniva la fermentazione della birra, oggi sorge il museo dedicato alla birra. Questa at traz ione è senza dubbio la più visitata a Dublino e si trova proprio nel cuore della città a St. James’ s Gate Brewery. L’ingresso al museo costa €11,00, per studenti. Una visita al museo vale davvero la pena, anche per scoprire il passato di questa birra e la sua storia. All’ultimo piano del museo si trova il Gravity Bar, dove viene offerta una pinta di questa tipica birra e dove è inoltre possibile godere della vista di Dublino dall’alto. La fermata della Luas più vicina si trova al St. James's Hospital. Dalla fermata andare a destra, in James’s Street. All'incrocio con Echlin Street girare a destra. Arrivare alla fine della strada e girare a sinistra (di fronte all'Old Harbour P u b ) . P r e n d e r e l a prima strada a sinistra, Market Street. L'entrata pedonale della GUINNESS STOREHOUSE® è sulla sinistra. La GUINNESS STOREHOUSE® è aperta ogni giorno dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle ore 17).18.00 Rientro in ostello, tempo utile per riposarsi e uscita serale per la cena (ore 20.30: gli irlandesi hanno orari diversi, ma troveremo chi ci darà da mangiare), passeggiata serale in centro(si accettano suggerimenti per il dopocena) e pernottamento.

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26 APRILE, giovedì :

8.30 Colazione. sveglia alle 7.30-8.00 prima colazione in ostello;

9.00 mezza giornata dedicata alla visita della costa del sud e il tour dei giardini (Dùnlaghaire, Sandycove, baia di Killiney, giardini Powerscourt....) utilizzando prima da Four Courts il tram LUAS, fino alla stazione di Connolly, dove prendiamo la DART fino a Kinniley.

Attraverso questo tour sarà possibile ammirare il verde dell’Irlanda in tutto il suo splendore e la spettacolarità delle sue coste a picco sul mare con panorami mozzafiato.

10.00 Bray, località balneare.

Bray (Bré, anticamente Brí Chulainn in gaelico irlandese) è una città nel nord dellacontea di Wicklow. Bray è un centro urbano molto affollato e una località costiera di circa 30.000 abitanti nella costa orientale della propria nazione a circa 20 km a sud di Dublino. Nel centro hanno sede anche molte industrie, oltre che residenza molti pendolari diretti a Dublino in macchina o per il sistema ferroviario DART; è, non per ultimo, una market town per le aree circostanti e ancora attira turisti, specialmente da Dublino nei fine settimana. 11.30 Kinniley, località residenziale, sulla cui collina si può ammirare tutta la baia di Dublino.

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12.30 pranzo sulla costa

14.30 Dalkey , c ittadina costiera con fortificazione "Archibold's Castle".

L’Archbold’s Castle si trova a Dalkey, un sobborgo costiero situato a 13 Km da Dublino. Raggiungere questa località è molto semplice grazie al DART, la metropolitana locale, che ogni 15 minuti vi porterà a destinazione. L’Archbold’s Castle è uno dei 7 castelli (o case fortificate) di Dalkey, tuttavia oggi ne rimangono intatti solo 3. Il castello non è molto grande e presenta una base quadrata. Sfortunatamente non è aperto al pubblico. Se si vuole vedere un’esempio di castello - casa fortificata, vale la pena di andarci.

Sandycove (in gaelico irlandese Cuas an Ghainimh) situata a 9 km da Dublino, sulla costa orientale. La Torre di James Joyce (James Joyce Tower). Il luogo è famoso per la “Torre di James Joyce” una delle 26 “Martello Tower” costruite dagli inglesi per difendere l’Irlanda da una probabile invasione francese.

I francesi però non sbarcarono mai in Irlanda e

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molti anni dopo la British War Departmen decide di affittare la torre.

Il primo a prenderla in affitto fu lo scrittore irlandese Gogarty che decise di invitare molti letterari del tempo, tra cui anche James Joyce. Joyce accettò l’invito, in quel periodo però aveva già scritto un’opera The Holy Office dove aveva parlato male di molti scrittori irlandesi, compreso Gogarty (che era uno studente di medicina e sognava di diventare uno scrittore famoso).

Gogarty decise di vendicarsi, durante la notte sparò alcuni colpi contro Joyce dicendo poi di aver avuto un sogno in cui una pantera tentava di assalirlo e che gli spari non erano rivolti a Joyce ma alla pantera del suo sogno. Joyce rimase miracolosamente illeso, gli spari colpirono il muro sopra di lui, il poeta decise così di lasciare la torre.

È proprio in questa torre che James Joyce ebbe l’ispirazione per scrivere l’Ulisse ed è qui che è ambientato il primo capitolo del libro.

16.00 Sandycove, 17.00 rientro per Dublino

17.30 hostel, riposo prima della cena

19.30 c e n a n e i dintorni.

27 APRILE ,venerdì:

8.30 Colazione. sveglia alle 7.30-8.00 prima colazione in ostello;

9.00 tour costa nord (Howth.... a seconda del tempo anche il castello di Malahide, Giardini Nazionali Botanici, Casinò di Marino). Anche questo tour contribuirà ad una maggiore conoscenza del paesaggio irlandese e delle sue tradizioni : i castelli medievali, i siti megalitici più antichi delle piramidi, risalenti a 3.200 a.C.;

10.00 Howth, promontorio da percorrere a piedi, qualche ora, visita al faro di Baily, Nose di Howth, sentiero delle scogliere, vecchia abbazia di Howth, Old Abbey Tavern.

13.00 pranzo libero.

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15.00 rientro a Dublino, possibilità di visitare Phoenix Park, uno dei parchi più vasti e più belli d'Europa, è attraversato da un lungo viale rettilineo che avvicina edifici di rappresentanza. All'estremità est si può ammirare un obelisco eretto nel 1800: il Wellington Monument; a seguire visita al Killmainham Goal, simbolo dell’indipendenza e dell’orgoglio irlandese (tour interno su prenotazione). Rientro in hotel, cena .

21.30 possibilità di effettuare il tour dei fantasmi: condotti da una guida professionale, verranno illustrati gli aspetti più misteriosi della città, i suoi fantasmi, le sue leggende, visitando angoli sconosciuti della vecchia Dublino (durata 2 ore, costo 30 euro circa). La visita va prenotata per tempo.

23.30 Rientro in hotel e pernottamento.

28 APRILE , sabato: 6.00 sveglia

6.30 partenza per l’aeroporto.

7.30 arrivo in aeroporto, colazione.

9.15 partenza volo aeroporto di Dublino, Arrivo a Pisa alle ore 12.55.

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Breve storia dell’Irlanda:

Il mito racconta che i primi abitanti dell’Irlanda furono i Firbolg, discendenti di una stirpe di conquistatori dai poteri magici . Questa versione della storia del Paese si riassume in un ciclo di racconti su vari corteggiamenti, tradimenti, battaglie e gesta di eroi e di eroine come Fionn Mac Cumhaill, Diarmuid e Grainne, Deirdre of the Sorrows e Cuchulainn. In realtà si trattava più propriamente di un gruppetto di pescatori e raccoglitori di cibo che per primi attraversarono le coste di Antrim, provenienti dalla Scozia, circa 10.000 anni fa, al termine dell’ultima era glaciale. Poco si conosce di questi primi abitanti che finirono per stanziarsi sulle sponde di laghi o in riva al mare.

Quando i primi Celti iniziarono ad arrivare dal centro Europa, intorno al 500 a. C., la cultura irlandese aveva fatto passi da gigante durante le successive Età della pietra, del Bronzo e del Ferro, che avevano lasciato il paesaggio segnato da camere funerarie, cerchi di monoliti e necropoli. L’irlandese divenne lingua universale in un Paese diviso da dinastie rivali che eleggevano al loro interno un proprio re. Le famiglie vivevano in abitazioni di legno circondate da terrapieni e fortificate da mura di pietra. La terra era di proprietà comune, il bestiame rappresentava la prima forma di ricchezza e l’allevamento era diffuso ovunque. G>li scontri tra i vari regni dinastici divennero all’ordine del giorno. Equilibrio e senso di giustizia furono incoraggiati dal sistema di principi liberali, noto come Brehon Law , al quale la società finì indicativamente per attenersi.

In questa società prospera e vigorosa giunse, quindi, il Verbo introdotto per la prima volta in Irlanda dal predicatore itinerante Patrizio nel 432. A quel tempo il paese era diviso in 4 grandi regni o province ( Ulster, a nord, Cinnacht, a ovest, Leinster, ad est, Munster, a sud), ciascuna governata da un sovrano. San patrizio e i primi missionari cristiani decisero saggiamente di collaborare con la religione druidica ufficiale delle popolazioni celtiche irlandesi. Costruirono gran parte delle chiese e dei monasteri su siti già ritenuti sacri e mostrarono rispetto per i capi. Come ricompensa, ottennero che l’irlanda abbracciasse con fervore il messaggio cristiano.

Con il cristianesimo fiorirono arti e letteratura. I monasteri divennero i centri culturali dai quali i monaci irlandesi partivano per diffondere la parola in tutta Europa ed oltre. Fiorirono la poesia, la musica, la scultura e le arti orafe. Il VII e il VIII secolo furono il periodo d’oro della storia irlandese, che culminò con la produzione di celebri opere

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d’arte come Il calice di Ardagh e La spilla di Tara[4], entrambe del VIII secolo, oggi al National Museum of A r c h a e o l o g y a n d H i s t o r y , e nell’incomparabile Book of Kells, dell’800 circa, oggi al Trinity College di Dublino. Da lì in avanti i Vichinghi non furono ben accolti; Brian Boru, sovrano di Irlanda, riuscì a sconfiggerli nella battaglia di Clontarf nel 1014. Dovette passare un secolo prima che altri invasori volgessero lo sguardo oltre il mare di Irlanda.

I Normanni occuparono il Regno unito nel 1066, ma trascorsero altri 100 anni prima che invadessero l?Irlanda. Inizialmente si limitarono a dimostrare la loro potenza bellica costruendo castelli sulle terre che andavano conquistando; ma, dopo alcune sconfitte militari, enl corso dei secoli e dei matrimoni dinastici, finirono per stanziarvisi definitivamente, in gran parte in una striscia di terra intorno a Dublino, nota come Pale (perché difesa da steccati o palizzate), sistemandosi più o meno in prossimità dei nativi irlandesi.

Temendo che la Chiesa Cattolica Romana invadesse dall’Irlanda il suolo inglese, il re di Inghilterra Enrico VIII , poi sua figlia Elisabetta I, accesero il fuoco sotto il calderone del Paese nel XVI secolo con una serie di imposte fiscali punitive, confische ed estromissioni legali alle famiglie cattoliche irlandesi influenti. Nel 1541 Enrico VIII si fece proclamare sovrano di Irlanda, innescando un’ondata di repressione che sfociò, a sua volta, nel risentimento e nella ribellione. Le nazioni cattoliche d’Europa, desiderose di smussare la supremazia inglese sui mari e di riportare lo Stato protestante tra i ranghi della Chiesa Cattolica Romana, videro nell’Irlanda cristiana il trampolino di lanci per invadere il Regno Unito. L’esercito alleato di soldati spagnoli e italiani, sbarcato sulla penisola di Dingle nel 1580, subì una grave sconfitta per mano delle forze della Corona inglese, cui seguirono violenti atti di ribellione e repressione, che costrinsero i capostipiti delle grandi famiglie irlandesi a migrare oltreoceano; in quella che divenne la Grande Colonizzazione (Plantations) dell’Ulster, i contadini protestanti scozzesi e inglesi furono incoraggiati , mediante sovvenzioni in terre e denaro, a stanziarsi in tutto il nord dell’Irlanda, al fine di sottrarre terre a potenti ed influenti mani cattoliche. La situazione peggiorò nel secolo successivo quando la Guerra Civile inglese si estese all’Irlanda. Dopo 10 anni di lotte disordinate, Oliver Cromwell arrivò nel paese con i suoi cavalleggeri per dare inizio a forti repressioni, assai peggiori di quelle del periodo elisabettiano.

Questo triste periodo proseguì per tutta la prima metà del 1700; dopo la campagna repressiva di Cromwell, le speranze dei cattolici furono riposte in Giacomo II, sovrano cattolico, che sembrò concedere migliori opportunità, ma nell’arco di pochi anni furono introdotte le terribili Leggi Penali (Penal Laws), il nuovo codice legislativo che privava i cattolici del diritto di voto, di educare i figli secondo la propria fede, e del diritto di proprietà: era chiaro l’intento di effettuare una sorta di epurazione etnica in seno alla maggioranza cattolica. Il veto più severo fu quello di celebrare messa, tanto che il cattolicesimo divenne un culto clandestino, con preti minacciati di morte e fedeli che lottavano tra povertà e disperazione. Le rivolte scoppiavano e venivano represse. Esse

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culminarono alle fine del 1700 ottenendo un alleggerimento delle Leggi penali. Nel 1782 fu concessa l’indipendenza parlamentare, ma nel 1801 il Patto dell’Unione abolì il Parlamento irlandese imponendo il controllo diretto da Londra. Solo quando l’energico avvocato irlandese, Daniel O’ Condor vinse la battaglia per costringere Westminster a rispondere ai bisogni degli irlandesi, conquistò un seggio in Parlamento.

La storia dell’Irlanda fu, poi, caratterizzata dalla Grande Carestia (1845-1849), che interessò anche il ‘900 .

Il fungo della patata , Phytophthora infestans, colpì un Paese con una popolazione di 9 milioni di abitanti, composta prevalentemente da contadini poveri ed analfabetiche vivevano in famiglie patriarcali coltivando piccoli appezzamenti di terreno in affitto e si cibavano esclusivamente di questo tubero. Quando il fungo velenoso trasformò in poltiglia intere coltivazioni, i contadini si trovarono totalmente inermi. Il Governo inglese rispose alla situazione con indifferenza; all’inizio furono attivate misure per fronteggiare l’emergenza, quali

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la costruzione di depositi di cibo, introduzione del mais, apertura di ospedali e interventi di assistenza, ma le autorità vennero presto travolte dalla portata della catastrofe, dal gran numero delle persone coinvolte, dalla mancanza di infrastrutture. Il governo inglese declinò ogni responsabilità del disastro alle rappresentanze sindacali locali, alle associazioni caritatevoli e dei proprietari terrieri, inquadrandoli come sfruttatori assenteisti. Tifo, colera, febbri e dissenteria si diffusero a macchia d’olio e decimarono la popolazione: morirono in 4 anni circa un milione di persone.

L a c o n s e g u e n z a f u u n a f u g a dall’Irlanda, con la speranza di una vita migliore, verso gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia. La fuga fu un vero e proprio salasso per il Paese in termini di giovani e di forza lavoro. Oggi la popolazione irlandese è circa 3 milioni di abitanti, un terzo rispetto ai tempi precedenti la carestia. Negli emigrati rimase e rimane, tuttavia, il

senso di attaccamento alla patria a cui si mescolarono amarezza e senso di rabbia nei confronti del Regno unito, ritenuto responsabile della piaga: questo rafforzò nel tempo la nascita di sentimenti politici sottoforma di organizzazioni antibritanniche , come la Fenian Brotherhood, fondata negli USA nel 1850, che ancora oggi si prodiga per le comunità irlandesi espatriati a causa degli estremismi dell’Irlanda del Nord.

Dopo la carestia i movimenti politici irlandesi si organizzarono clandestinamente fino ad incarnarsi nel movimento indipendentista, le cui azioni crebbero a dismisura col tempo. Tutto questo contribuì a creare un Paese autonomo con l’insurrezione di Pasqua del 1916 dove il costituito partito repubblicano irlandese si scontrò con le forze britanniche soprattutto a Dublino; luoghi storici dei moti indipendentisti furono le arcate del General Post Office in O’ Connell street, in cui , poi, fu letto il proclama che inneggiava alla libertà del popolo irlandese. I moti finirono nel sangue con le numerose esecuzioni dei leaders del movimento indipendentista da parte degli inglesi. Ci furono bombardamenti per oltre una settimana che distrussero completamente l’ufficio generale delle Poste, quartier generale degli insurrezionisti.

Il sentimento repubblicano si concretizzò nel movimento Sinn Fein (Solo Noi), che, al termine delle prima guerra mondiale riuscì a portare all’attenzione del governo inglese la questione irlandese. Seguirono scontri armati per 2 anni finchè nel 1921 con il trattato Anglo-irlandese fu riconosciuta l’Irlanda come Stato libero ed indipendente , ad esclusione delle litigiose contee del Nord. Il Paese fu così smembrato nell’Eire , indipendente, e nell’Ulster ancora sotto il dominio del Regno Unito.

« Thousands are sailingAcross the western ocean,To a land of opportunityThat some of them will never see,Fortune prevailingAcross the western oceanTheir bellies fullTheir spirits freeThey’ll break the chains of poverty »

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Il trifoglio

Il simbolo ufficiale dell’Irlanda è l’arpa celtica, ma anche il trifoglio ha un significato speciale per il popolo irlandese, tanto da essere spesso associato alla verde isola, a volte più della stessa arpa.Lo shamrock (in gaelico seamrog = “summer plant”) è una qualità di trifoglio, il “trifolium repens”, caratterizzato in estate dalla fioritura di innumerevoli fiorellini bianchi.La prima volta che il trifoglio fu citato per iscritto fu nel 1571, sebbene l’uso leggendario che ne fece S. Patrizio preceda tale data di millenni. Secondo la tradizione, infatti, S. Patrizio usò il trifoglio per illustrare il concetto di trinità ai Celti.

Oggi è difficile dichiarare vere o meno tali leggende che circondano il trifoglio, ma bisogna ricordare che questa pinta era importante già per i Druidi, prima dell’arrivo di S. Patrizio. Si credeva che avesse proprietà curative e l’associazione al numero 3 aveva un importante significato nella numerologia antica, per la quale il 3 era un numero sacro con poteri mistici.Inoltre il trifoglio poteva avere proprietà profetiche, poiché a detta di molti, le foglie rivolte verso l’alto erano simbolo di maltempo in arrivo. Infine i Druidi ritenevano che il trifoglio potesse allontanare gli spiriti maligni.

Il legame tra S. Patrizio e il trifoglio crebbe durante la repressione dei Cattolici irlandesi e la confisca delle loro terre.La prima volta che il trifoglio fu messo in mano a S. Patrizio fu su una moneta coniata dai Cattolici Confederati di Kilkenny, nel 1645. I Confederati erano i Realisti che volevano barattare la loro lealtà con la libertà di praticare il Cattolicesimo e assicurarsi la resa delle loro terre confiscate.La prima volta che il trifoglio viene citato come emblema risale al 1681, nel diario di Thomas Dinely, che viaggiò in Irlanda sotto il regno di Carlo II: “The 17th day of March yearly is Saint Patrick’s, an immoveable feast when ye Irish of all stations and conditions wear crosses in their hats, some of pins, some of green ribbon, and the vulgar superstitiuosly wear shamroges. 3 leaved grass which they likewise eat to cause a sweet breath“.Dinely associava l’indossare il trifoglio alle classi sociali più basse. Ad indossare il trifoglio erano, infatti, gli stessi contadini il cui comportamento durante i pellegrinaggi tanto colpiva i vescovi nel XVII e XVIII secolo.

Quando Jonathan Swift osservò uomini e donne irlandesi a Londra il 17 marzo 1713, notò che indossavano croci, non trifogli. Questo perché a Londra si trovavano in visita persone benestanti e/o aristocratiche.Qualsiasi siano le antiche tradizioni riguardanti il trifoglio, dalla storia più recente risulta che la pianta continua ad essere una potente icona.Fu simbolo della ribellione e dell’indipendenza dalla Corona Britannica durante il regno di Vittoria (1837-1901). Il significato del trifoglio era così potente che indossarlo sull’uniforme militare era considerato crimine mortale. Tale oppressione servì solo a infondere un peso culturale sempre maggiore, tanto che “the wearing of the green” è diventato motivo di orgoglio nazionale.

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Appendice

Dublino:[1] Temple BarIl quartiere più vivace e divertente di Dublino è Temple Bar, sulle sponde del fiume Liffey. Tutto inizia da quello che adesso è un semplice pub, appunto Temple Bar, che in passato era la residenza del rettore del Trinity College: William Temple.

La zona si iniziò ad animare quando fu stabilito un piano di restaurazione di vecchi edifici e le stradine intorno furono ricoperte di pavè e rese pedonali. Molti importanti nomi dello spettacolo contribuirono alla rinnovazione aprendo locali e partecipando alle attività della zona.

Così Temple Bar divenne subito sinonimo di moda, meta di passaggio di ogni “Dubliner” dall’animo giovane. Centro nevralgico non solo dei pub più famosi, ma del divertimento nel senso più ampiamente irlandese. Le stradine che si sparpagliano fra un pub e l’altro sono affollate da artisti di strada, musicisti e tantissimi pedoni, sono costeggiate da ristoranti di tendenza, gallerie alla moda, da centri di esposizioni e centri culturali (come The Ark un centro culturale interamente dedicato ai bambini), fino a sfociare nelle Meeting House Square, una piazza dove si svolgono per tutta l’estate moltissimi concerti gratuiti e dove vengono proiettati diversi film.

Purtroppo il grandissimo affollamento di turisti, soprattutto nei periodi clou come ad Agosto o in primavera (se ci passate ad Agosto credo che non riusciate, non solo a trovare un tavolo per bervi la vostra Guinness, ma nemmeno un singolo irlandese non circondato da italiani, spagnoli o francesi), hanno fatto sì che un parte dei dublinesi, che si considerano “in”, abbia preferito altre zone della città.

The Oliver St John Gogarty Pub in Temple Bar

[2] Trinity College Fondato nel 1592, è la più antica università di Dublino. Attualmente, il campus ospita più di 12.000 studenti. L'attrazione più importante per i visitatori del Trinity College è la Old Library (l'antica biblioteca). Questa biblioteca e la sua stanza più grande, conosciuta come Long Room, con una lunghezza di 65 metri, insieme al Book of Kells (Libro di Kells) attraggono ogni anno più di 500.000 visitatori.

La Long Room contiene una collezione di circa 200.000 libri, i più antichi della biblioteca. Inoltre, accoglie una serie di busti di marmo e l'arpa probabilmente più antica

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d'Irlanda, che risale al XV secolo ed è realizzata in legno di rovere.Ma, senza dubbio, il pezzo da novanta del Trinity College è il Book of Kells, conservato nel Treasury. Questo libro è stato scritto all'incirca nell'anno 800 ed è decorato a meno con disegni molto elaborati. Inoltre, è anche possibile visitare la parte antica del campus universitario con una guida.

Il Libro di Kells ('Leabhar Cheanannais' in Gaelico) (Book of Kells in inglese), conosciuto anche come Grande Evangeliario di san Colombano, è un manoscritto miniato, realizzato da monaci irlandesi intorno all'800 nell'ambito dell'arte insulare. Per l'eccellenza tecnica della sua realizzazione e la sua bellezza, questo esempio dell'arte irlandese è considerato da molti studiosi una delle più importanti opere d'arte dell'epoca. Contiene la traduzione latina dei quattro Vangeli, accompagnata da note introduttive ed esplicative, il tutto corredato da numerose illustrazioni e miniature riccamente colorate.

Orari: dal Lunedì al Sabato: dalle 9.30 alle 17.00 Prezzi: Adulti: 9 €, Studenti: 8 € , Gruppi: 6.50 € a persona (per gruppi di più di 10 persone)

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[5] National Gallery of IrelandOspita la collezione d'arte irlandese e europea. Fondata nel 1854, aprì le porte al pubblico dieci anni più tardi. Nel cuore di Dublino, nelle gallerie sono ospitate numerose pitture di scuola irlandese, oltre che italiane, soprattutto barocche, e di grandi maestri olandesi. L'ingresso è gratuito.Tra le opere conservate:

- Condanna al rogo dei Santi Cosma e Damiano del Beato Angelico- Madonna col bambino di Paolo Uccello- Cattura di Cristo di Caravaggio- Giuditta con la testa di Oloferne di Andrea Mantenga- Ritratto di Baldassarre Castiglione di Tiziano- Studio di nudi per la Caduta dei Giganti di Paolo Pagani

Caravaggio: cattura di Cristo.

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National Gallery of Ireland - Millennium Wing

L’ala Millenium della National Gallery of Ireland è situata nell’angolo nord-ovest all’incrocio con Clare Lane e Clare Street. 

L’edificio è a venti metri dal livello stradale ed è costruito in cemento rinforzato pietra di Portland.

si trova a nord-ovest rispetto alla Gallery. L’edificio è stato completato nel dicembre del 2001.

St. Patrick’s CathedralÈ la chiesa più grande d’Irlanda, consacrata sopra il famoso pozzo dove San patrizio avrebbe battezzato alcuni convertiti nel 450 d. C. Probabilmente fu fondata nel 1191, anche se l’aspetto odierno si deve ai massicci interventi di restauro conseguiti nel 1864. Tra il 1713 ed il 1745 lo scrittore satirico Jonathan Swift, autore del romanzo “Gulliver’s Travel”, divenne decano della chiesa. Nel 1742 venne eseguito per la prima volta il “Messia” di Handel accompagnato da un coro combinato tra le chiese di St Patrick e Christ Church.

Christ ChurchLa seconda chiesa della città è la Christ Church, che si pose sempre in competizione con St Patrick’s. La cattedrale sorse nel 1030 nel quartiere medievale, vicino all’insediamento vichingo. L’aspetto attuale deriva dalla sua ricostruzione nel 1172 grazie al conte Richard de Clare, soprannominato Strongbow, il cui monumento funebre si trova nella navata laterale sud. Oggi, come la St Patrick’s Cathedral, appartiene alla chiesa protestante d’Irlanda.

[3] Grafton StreetGrafton Street è la seconda via commerciale di Dublino, contraltare di O’ Connell St, ma a differenza di quest’ultima è via pedonale, costellata di lussuosi negozi, meta dello shopping per celebrità. La domenica si possono trovare saltimbanco e banchetti di fiori, anche se d’estate la via si popola tutti i giorni.

[6] t Stephen’s Green e Merrion SquareSt Stephen’s Green è una delle più belle piazze di Dublino, popolata d’estate durante le belle giornate. La sua storia è scandita da momenti tragici, in quanto fu sede di impiccagioni e roghi pubblici. Intorno alla piazza si possono ammirare delle belle case in stile georgiano. La vicina Merrion Square è anch’essa una grande piazza su cui si affacciano case georgiane e centralmente occupata da un grande giardino, in cui si trova la bizzarra statua di Oscar Wilde.

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[4] L’Aviva Stadium a Dublino (in precedenza denominato il Nuovo Stadio di Lansdowne Road) è stato inaugurato nel maggio 2010 Ad opera dello studio Populous con Scott Tallon Walker Architects, deve la sua forma, la massa, i materiali e l’aspetto al sito su cui sorge e ai suoi dintorni. Una scintillante e trasparente copertura si erge a est e a ovest per ospitare la maggior parte degli spettatori nel lato migliore del campo e si riduce in altezza a nord per minimizzare l’impatto della costruzione nei quartieri adiacenti. La copertura trasparente, realizzata in lamelle in policarbonato, si abbassa anche verso sud per massimizzare l’apporto di luce solare sul campo sportivo e garantire la migliore superficie di gioco possibile. La forma ondulata trasparente è un aggiunta effimera allo skyline di Dublino. Riflettendo il colore del cielo e le condizioni di luce, la facciata della costruzione sembra in continua mutazione. La forma fluida e il rivestimento in policarbonato che riflette il cielo attenuano l’impatto della struttura sullo skyline urbano. L’intensità dell’esperienza di Lansdowne è rafforzata nel nuovo stadio con 50.000 posti a sedere, suddivisi in quattro ordini, che godono di viste a tutto campo il più vicine possibili alla zona di gioco. Scorci della città dall’interno dello stadio collegano questa intensa esperienza dello spettatore con la città di Dublino. All’interno dell’Aviva Stadium gli spazi a doppia altezza che si innalzano offrono attrezzature con vista sul campo di gioco e esternamente oltre la città.  A disposizione degli spettatori del nuovo stadio vi sono strutture di livello internazionale: da raffinati ed eleganti ristoranti e lounge bar a enormi bar e ristoranti per il grande pubblico.

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prof.ri Rossella Lombardo e Federico Agen

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