4
 2010 (-) !!!! Guetta - Vignette infami, Antisemitis mo [ita] 3p bcem & os serv – 9gen12 – 1/3     Vignette infami Betti Guetta, Bollettino della Comunità Ebraica di Milano, 1 luglio 2010 Mariano Mingarelli, fondatore e presidente dell'Associa- zione di amicizia italo-palestinese, sostenitore di boicot- taggi e di ogni iniziativa a favore della causa palestinese e contro Israele, si è dimesso dal comitato di consulenti di Infopal, l'agenzia di stampa diretta da Angela Lano (una delle militanti che era a bordo della flottiglia turca che ha tentato di forzare il blocco per approdare a Gaza). Moti- vo? La presenza di intellettuali che hanno atteggiamenti antisemiti, negazionisti o comunque troppo aggressivi nei confronti di Israele. Se persino il presidente dell'Associazione di amicizia ita- lo-palestinese fa scattare l'allarme rosso sul pericolo anti- semitismo, vuol dire che le cose stanno cambiando. E in peggio. Sfaccettato e poliedrico, il pregiudizio antiebraico è un fenomeno in crescita. Ce lo racconta oggi una recente ricerca svolta dal CDEC che così classifica le sue varie forme: c'è un antisemitismo classico che tende a sottoline- are la distanza sociale che separa ebrei da non ebrei, de- scrivendo gli ebrei come gente diversa è un po' "infida". C'è poi un antisemitismo moderno che sottolinea il pre- sunto potere di cui gli ebrei disporrebbero, unito all'ambi- guità dei loro legami identitari e di fedeltà (sono italiani?, stranieri?, ma che cosa sono, in verità?). C'è un antisemiti- smo cattolico, integralista – fortunatamente minoritario – per cui perfino lo scandalo della pedofilia nella Chiesa è attribuito a un attacco sionista. Esiste un antisemitismo che nasce dal fastidio per un po- polo che non si è mai normalizzato, per un ebreo diverso ma uguale. Un antisemitismo da "inafferrabilità dell'ebre- o" come lo definisce il sociologo Zygmunt Bauman. C'è, infine, un nuovo antisemitismo, sempre più violento, legato all'attualità e che pesca nelle due più recenti dimen- sioni dell'identità ebraica: quella collegata al ricordo della Shoà e quella dei legami con lo Stato d'I sraele.

Vignette infami e antisemitismo

  • View
    138

  • Download
    0

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Siti web pieni di calunnie e falsi storici. disegni agghiaccianti con israeliani al posto dei nazisti. Il nuovo odio antisemita cresce sull'onda dei fatti di Gaza. E corre in rete. La crisi mediorientale è l'alibi perfetto per chi fa finta di non capire le ragioni di Israele e così scagliarsi contro gli ebrei.

Citation preview

5/12/2018 Vignette infami e antisemitismo - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/vignette-infami-e-antisemitismo 1/3

2010 (-) !!!! Guetta - Vignette infami, Antisemitismo [ita] 3p bcem & osserv – 9gen12 – 1/3

Siti web pieni di calunnie e falsi storici. disegni agghiaccianti con israeliani al posto dei nazisti. Il nuovo odio

antisemita cresce sull'onda dei fatti di Gaza. E corre in rete. La crisi mediorientale è l'alibi perfetto per chi fa

 finta di non capire le ragioni di Israele e così scagliarsi contro gli ebrei. 

 Vignette infamiBetti Guetta, Bollettino della Comunità Ebraica di Milano, 1 luglio 2010

Mariano Mingarelli, fondatore e presidente dell'Associa-zione di amicizia italo-palestinese, sostenitore di boicot-taggi e di ogni iniziativa a favore della causa palestinese econtro Israele, si è dimesso dal comitato di consulenti diInfopal, l'agenzia di stampa diretta da Angela Lano (unadelle militanti che era a bordo della flottiglia turca che hatentato di forzare il blocco per approdare a Gaza). Moti-vo? La presenza di intellettuali che hanno atteggiamentiantisemiti, negazionisti o comunque troppo aggressivi neiconfronti di Israele.

Se persino il presidente dell'Associazione di amicizia ita-lo-palestinese fa scattare l'allarme rosso sul pericolo anti-

semitismo, vuol dire che le cose stanno cambiando. E inpeggio. Sfaccettato e poliedrico, il pregiudizio antiebraicoè un fenomeno in crescita. Ce lo racconta oggi una recentericerca svolta dal CDEC che così classifica le sue varieforme: c'è un antisemitismo classico che tende a sottoline-are la distanza sociale che separa ebrei da non ebrei, de-scrivendo gli ebrei come gente diversa è un po' "infida".C'è poi un antisemitismo moderno che sottolinea il pre-sunto potere di cui gli ebrei disporrebbero, unito all'ambi-guità dei loro legami identitari e di fedeltà (sono italiani?,stranieri?, ma che cosa sono, in verità?). C'è un antisemiti-smo cattolico, integralista – fortunatamente minoritario –per cui perfino lo scandalo della pedofilia nella Chiesa è

attribuito a un attacco sionista.Esiste un antisemitismo che nasce dal fastidio per un po-polo che non si è mai normalizzato, per un ebreo diverso

ma uguale. Un antisemitismo da "inafferrabilità dell'ebre-o" come lo definisce il sociologo Zygmunt Bauman.

C'è, infine, un nuovo antisemitismo, sempre più violento,legato all'attualità e che pesca nelle due più recenti dimen-sioni dell'identità ebraica: quella collegata al ricordo dellaShoà e quella dei legami con lo Stato d'Israele.

5/12/2018 Vignette infami e antisemitismo - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/vignette-infami-e-antisemitismo 2/3

2010 (-) !!!! Guetta - Vignette infami, Antisemitismo [ita] 3p bcem & osserv – 9gen12 – 2/3

Ma esiste anche una grande area grigia – quella di chi nonapprova ma neanche disapprova affermazioni fortementeantiebraiche – che costituisce una parte ampia del cam-pione analizzato (43%), che rischia di essere contaminatada discorsi e atteggiamenti antisemiti. Questo è oggi il ve-ro pericolo: che il virus esca dai laboratori dove viene col-tivato e arrivi al più ampio tessuto sociale che potrebbe

accoglierlo. Ma di che cosa parliamo quando facciamoriferimento all'area grigia?

Gli atteggiamenti verso gli ebrei quasi sempre si riferisco-no a una figura di ebreo astratto, non conosciuto, collocatoa distanza di sicurezza e immune a qualunque informazio-ne fornita dall'esperienza e da qualsiasi emozione suscitatada un rapporto personale. Data la scarsa conoscenza degliebrei, si possono proiettare su di loro molte delle proprieinsicurezze, paure, ambiguità. Insicurezze e paure che cre-

scono nella società contemporanea con la globalizzazione,la crisi economica, l'immigrazione, la maggiore fatica acomprendere quello che ci circonda.

Lo sappiamo, in Italia esiste, ed è sempre esistita, una ri-stretta quota di antisemitismo duro e puro, ma va sottoli-neato che al suo fianco esiste anche un'area estesa di pre-giudizi e ignoranza. Un atteggiamento, un sentimento diinsofferenza, rancore, antipatia verso gli ebrei che accom-pagna da secoli la relazione tra ebrei e non ebrei. Talvoltaanche in assenza di ebrei. È questa una componente dipregiudizio antiebraico che si differenzia dall'antisemiti-smo per la sua maggiore volubilità. Questo tipo di antise-mitismo è come un fiume carsico, una sorta di correntesotterranea che riemerge a seconda delle circostanze. Imotivi sono molteplici e variano con il variare della situa-zione sociale, economica e politica della società.

Sicuramente negli ultimi 60 anni abbiamo assistito a uncambiamento di atteggiamenti. La vicinanza storica con laShoah aveva, in un certo modo, congelato i sentimenti an-tiebraici perché era diventato inammissibile essere anti-semiti. Molte affermazioni erano diventate impronunciabi-li. Ma con il passare degli anni abbiamo assistito a un pro-cesso di scongelamento di questi atteggiamenti, una formadi sdoganamento. Certo, solo da parte di una minoranza,ma col rischio di contaminare pensieri e parole di altri. E

così, col passare degli anni, l'antisemitismo si è lentamen-te ma inesorabilmente affrancato e oggi rischia di tornarea essere qualcosa di socialmente accettabile. Innegabil-mente, a offrire questa opportunità è stata la nascita dello

Stato di Israele e l'esplodere del conflitto israelo-palestinese. L'intrecciarsi di questi percorsi storici ha per-messo di spostare l'aggressività sociale dagli ebrei alloStato ebraico.

L'antisemitismo nei simboli

La demonizzazione di Israele, l'equiparazione del governoisraeliano con quello nazista, hanno rappresentato un at-teggiamento politico nefasto e fatto nascere un territoriosemantico pericoloso. La banalizzazione della Shoah, l'uti-lizzo fuorviato della parola e del concetto di Olocausto, lasovrapposizione tra il Maghen David e la svastica, nonsolo hanno inquinato i muri delle nostre città, intasato i sitiweb e alcune pagine di giornali, ma hanno lentamente resopossibili pensieri, atteggiamenti e posizioni politico-culturali fino a ieri inimmaginabili in soggetti sociali cheparevano esserne immuni.

La tesi di Levi Sullam è che il sentimento antiebraico siaun vero e proprio archivio che custodisce e sedimenta

mezzi diversi. Usa il termine "archivio" nel senso che gliattribuisce il filosofo Michel Foucault, quello di un reper-torio in cui s'incrociano immagini, luoghi retorici, ragio-namenti, meccanismi concettuali. Tutti elementi che dan-no vita all'antiebraismo come pratica discorsiva, che neltempo si riattiva, si rimobilita e si ricontestualizza a se-conda delle diverse situazioni storiche. È questo il casodel riemergere dell'antisemitismo in relazione ad accadi-menti in Medio Oriente (basti pensare all'episodio dellacosiddetta flottiglia pacifista partita dalla Turchia) oppurein concomitanza con date simboliche (il giorno della Me-moria). Ogni crisi in Medio Oriente risveglia sentimentiantisemiti. È successo con le diverse intifada, con la guer-

ra in Libano, con l'operazione Piombo Fuso. Dal 2000 inpoi il "discorso" antiebraico ha fatto un salto di qualità intermini di tono e aggressività.

Più l'azione militare israeliana nei confronti di Hamas di-ventava dura, con la costernazione anche della comunitàinternazionale più vicina a Israele, e più la propaganda an-tisemita dei gruppi più oltranzisti sia di destra sia di sini-stra, faceva breccia nella zona grigia risvegliando l'antie-braismo "dormiente". Durante le operazioni militari israe-liane a Gaza del 2009, abbiamo assistito ad una serie diepisodi emblematici: l'invito a boicottare i negozi che "sirifanno alla Comunità israelitica romana" di un sindacato

di categoria italiano, il sigillo alle serrature di 22 negozi diebrei, la crescita esponenziale di azioni intimidatorie a ca-rattere antiebraico in Francia, il grido "Hamas, Hamas, gliebrei nelle camere a gas" scandito in una manifestazione

5/12/2018 Vignette infami e antisemitismo - slidepdf.com

http://slidepdf.com/reader/full/vignette-infami-e-antisemitismo 3/3

2010 (-) !!!! Guetta - Vignette infami, Antisemitismo [ita] 3p bcem & osserv – 9gen12 – 3/3

antisraeliana in Olanda. L'Aftonbladet, giornale svedeseche vende un milione e mezzo di copie su nove milioni disvedesi, ha pubblicato un paginone sostenendo che i sol-dati d'Israele uccidono i giovani palestinesi per "racco-glierne" gli organi.

È con il cavallo di Troia della propaganda antisraelianache l'antisemitismo entra nella zona grigia e può creare le

condizioni per una pericolosa condivisione di luoghi co-muni che, partendo da Israele, arrivano agli ebrei.

Il rischio di questa contaminazione culturale è il cresceredi una insofferenza che dagli ebrei come categoria astrattapassa all'ebreo come persona concreta, fisica. Con l'idea direndere giustizia ai palestinesi si bruciano bandiere israe-liane, si disegnano svastiche sui muri, si gridano sloganinneggianti alla distruzione di Israele, e si arriva a chiede-re di boicottare i negozi di proprietari ebrei. Step by step ilpregiudizio si estende, e il rischio è che dalle opinioni sipassi alle azioni.

Le vignette sono (quasitutte) di Carlos Latuff,disegnatore "politico"brasiliano che ha scelto ilconflitto israelo-palestinesecome argomento dei suoilavori, appropriandosi delbinomio antisemita"israelonazisti".

E anche in questi giorni, dopo la vicenda della cosiddettaflottiglia della pace, abbiamo assistito a manifestazioni alghetto di Roma e grida rivolte contro gli ebrei romani (fa-scisti!, assassini!), con affermazioni che lasciano di sasso:"La svastica nazista è la bandiera di Israele" (Fidel Ca-stro); "Tornatevene ad Auschwitz" (frase gridata dai "pa-cifisti" della flottiglia). Cresce oggi sempre più un antise-mitismo antisionista e trasversale (estrema destra e estre-ma sinistra pescano dallo stesso pozzo, e ormai assistiamoa un'alleanza tra sinistra e fondamentalismo). Angela Lanoe Claudio Mutti, – i due italiani salpati per Gaza e che so-no a libro paga della radio dell'Iran –, scrivono entrambisu siti negazionisti, che denigrano "l'ebreo Carlo De Be-

nedetti", firmano appelli sul "cosiddetto olocausto" e assi-stono i figli dei kamikaze.

E su un sito abitualmente frequentato da "populisti estre-misti", quello di Beppe Grillo, vengono postati commentiantisemiti come: "Il 90% degli ebrei sono il cancro delpianeta, idolatri di potere e denaro infettano anche le men-ti altrui coi loro squallidi ideali e sono causa di fame eguerre direttamente o indirettamente"; "Israele è uno statoconfessionale (e questo fa già vomitare) il cui popolo è ilpiù razzista della storia. Pretendere di tenere per le pallemiliardi di persone in nome di dio e della sicurezza è ilprimo passo per una guerra definitiva"; "… e poi diconoche il cattivo era Hitler!"; "Certo che molti americani con

una parte di ebrei sono incazzati. Tra le torri gemelle, il

crack finanziario, le speculazioni finanziarie e lobby, con-trollo editoriale e mediatico, di sta razza di esseri non sene può proprio più…".

Infine c'è l'antisemitismo ai tempi di Internet. A partire dal2000, infatti, sul web ha preso piede una rete di comuni-cazione tra estrema destra e fondamentalismo islamico. Euna nuova preoccupazione nasce dai social network, an-che a causa della natura stessa del web, dove la totale li-bertà di espressione, la mancanza di regole per blog o so-cial-network (a parte quelle che essi stessi si danno, quindiassolutamente soggettive), hanno portato al proliferare di8.000 siti, blog, forum e chat antiebraici a livello mondia-le. In Italia? Per ora sono circa 50 gli spazi on line che ri-lanciano l'odio antisemita. Ed è grazie alla Rete che oggisi possono diffondere I Protocolli dei Savi di Sion (dispo-nibili praticamente in tutte le lingue, introvabili fino a po-chi anni fa in versione cartacea perché si potevano acqui-stare solamente in alcune librerie specializzate), il MeinKampf, film antiebraici tra cui Süss l'ebreo.

Il rischio è la sempre più diffusa accettazione, nel mondo

di Internet, dell'antisemitismo, o di altri atteggiamenti di-scriminatori, che la società "reale" aveva imparato a ripu-diare. Il vero rischio dell'antisemitismo on line è la suacapacità di influenzare i valori sociali, soprattutto tra i piùgiovani: sul web si condividono i contenuti con facilità,ma chi certifica la correttezza storica di questi contenuti?Il pericolo, infatti, non è tanto che sul web girino questetematizzazioni antisemitiche, il pericolo è che occhisprovveduti le leggano, le accettino come storicamentevalide e le trasformino in dato di realtà. La tecnologia creaun ambiente dove l'antisemitismo, o altre forme di odio,diventano accettabili all'interno della società. Quello cheinizia nella comunità on line può poi influenzare i reali

comportamenti sociali: Internet è uno dei mezzi, il piùsfuggente e pericoloso, con cui questi militanti parlanoall'area grigia. Non dobbiamo quindi abbassare la guardia.Anche in presenza di un basso tasso di episodi e aggressi-vità antisemita, come accade in Italia. È importante preoc-cuparsi della possibilità della zona grigia, di essere mani-polata. Comprendere il possibile rapporto di connivenzatra questa "area grigia" (una maggioranza silenziosa) e imilitanti antisemiti è la sfida del futuro. ■ 

URL: www.osservatorioantisemitismo.it/Scheda_del_documento.asp?docid=4431&idmacro=1&n_macro=&documento=Vignette%20infami%20&idtipo=60TAGS: Israele, Ebrei, Palestina, Gaza, Antisemitismo, Menzogne, Falsità, Vignette,

Web, Internet, Latuff