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Il Mosaico di Cristo Risorto nella nostra chiesa Vita Nostra Anno 2, Numero 1 Marzo 2007 Quando eravamo ancora bambi- ni, che cosa significava Pasqua per noi? Un bell’uovo di ciocco- lata con sorpresa, un dolce a for- ma di colomba, le vacanze dai nonni. Crescendo abbiamo incomincia- to a interiorizzare: Pasqua è primavera, Pasqua è voglia di scuoterci e di cambiare. Oggi che siamo diventati adulti, che cosa significa Pasqua per noi? Forse abbiamo già sulle labbra una risposta “teologica”, forse non ci va di ripetere definizioni alte e profonde, ma che non toccano la nostra vita concreta. Proviamo allora a interrogare la lista delle cose profane? Forse ci diranno qualcosa, hanno un senso pasquale. Prendiamo l’uovo, per esempio. Da sempre è simbolo di fecondità, di vita che sboccia. Se abbiamo il gusto del linguaggio simbolico, lo possiamo vedere come il sepolcro da cui sprizza fuori il Signore risorto. E la primavera, natu- ralmente, è pullulare di vita che si rinnova, che sgorga irresistibilmente dalle viscere della terra (ancora il sepolcro spalancato!). Il bel tempo, i colori, tutto in questa stagione comunica gioia e vitalità. Così come Cristo risorto ci infonde forza ed entusiasmo. Perfino le pu- lizie di casa, che le nostre brave mamme fanno in grande stile a Pa- squa, possono diventare la liturgia domestica del rinnovarsi, del rina- scere da capo per bene, con ordine. (Continua a pagina 2) Notiziario della Parrocchia di S. Camillo de Lellis — Padova Pasqua, festa di tutti 1 Battesimi, matrimoni e morti nel 2006 2 L’albergue San Camilo di Guadalajara 3 Cosa sono le END (Équipes Notre Dame) 5 Il patrimonio dei ricordi Padre Giovanni Maria Rossi 7 Rendiconto economico della nostra parrocchia 8 L’angolo dei giovani Il gruppino e il gruppone 10 Hanno scritto: Gianfranco Ravasi 11 Avvisi importanti 12 Sommario: PASQUA, FESTA DI TUTTI

Vita Nostra - Parrocchia San Camillo de Lellis · Da sempre è simbolo di fecondità, di vita che sboccia. Se abbiamo il gusto del linguaggio simbolico, lo possiamo vedere come

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Il Mosaico di Cristo Risorto nella nostra chiesa

Vita Nostra

Anno 2, Numero 1

Marzo 2007

Quando eravamo ancora bambi-ni, che cosa significava Pasqua per noi? Un bell’uovo di ciocco-lata con sorpresa, un dolce a for-ma di colomba, le vacanze dai nonni. Crescendo abbiamo incomincia-to a interiorizzare: Pasqua è primavera, Pasqua è voglia di scuoterci e di cambiare.

Oggi che siamo diventati adulti, che cosa significa Pasqua per noi? Forse abbiamo già sulle labbra una risposta “teologica”,

forse non ci va di ripetere definizioni alte e profonde, ma che non toccano la nostra vita concreta.

Proviamo allora a interrogare la lista delle cose profane? Forse ci diranno qualcosa, hanno un senso pasquale. Prendiamo l’uovo, per

esempio. Da sempre è simbolo di fecondità, di vita che sboccia. Se abbiamo il gusto del linguaggio simbolico, lo possiamo vedere come

il sepolcro da cui sprizza fuori il Signore risorto. E la primavera, natu-ralmente, è pullulare di vita che si rinnova, che sgorga irresistibilmente

dalle viscere della terra (ancora il sepolcro spalancato!). Il bel tempo, i colori, tutto in questa stagione comunica gioia e vitalità. Così come Cristo risorto ci infonde forza ed entusiasmo. Perfino le pu-lizie di casa, che le nostre brave mamme fanno in grande stile a Pa-squa, possono diventare la liturgia domestica del rinnovarsi, del rina-

scere da capo per bene, con ordine. (Continua a pagina 2)

Notiziario della Parrocchia di

S. Camillo de Lellis — Padova

Pasqua, festa di tutti 1

Battesimi, matrimoni e morti nel 2006

2

L’albergue San Camilo di Guadalajara

3

Cosa sono le END (Équipes Notre Dame)

5

Il patrimonio dei ricordi Padre Giovanni

Maria Rossi

7

Rendiconto economico della nostra parrocchia

8

L’angolo dei giovani Il gruppino e il gruppone

10

Hanno scritto: Gianfranco Ravasi

11

Avvisi importanti 12

Sommario:

PASQUA, FESTA DI TUTTI

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Vita Nostra Pagina 2

E anche interiormente siamo fatti nuovi, rilavati nel sangue di Cristo e nella sua risurrezione, attra-verso i sacramenti pasquali della Confessione e dell’Eucaristia.

Non temiamo di essere banali: anche la squisitezza del cioccolato, i colori della primavera, la cordialità degli auguri, tutto può essere ripor-tato alla festa solenne di Pasqua.

Infatti da Cristo crocifisso e risorto viene a noi ogni abbondanza di grazia, ricchezza, dolcezza e gioia, ci viene il gusto della vita. E la colomba? Prodotto dell’industria

(Continua da pagina 1)

dolciaria, la sua forma ci rimanda a qualcosa di ben più alto: è simbolo che raffigura lo Spirito Santo.

Sì, Pasqua è risveglio dal torpore, passaggio dalla morte alla vita, liberazio-ne e speranza, è fiducia in noi stessi, risorti con Cri-sto Signore, è comunione profonda con lo Spirito Santo. Pasqua, la festa dei salva-ti, la festa anche di noi che un giorno abbiamo aderito alla sua chiamata per mezzo del Sacramento del Battesimo e per tanti

anche per mezzo del Sacramento del Matrimonio. Questi due sacra-menti, essendo segno dell’alleanza pasquale, comportano il “morire e risorgere” ogni momento. Gli sposi sanno bene che rinunciare ai propri comodi e ai propri spazi per l’altro è morire e risorgere; sforzarsi di accettare e condividere tutto con l’altro è morire e risorgere; perdo-nare le offese, le incomprensioni e i torti subiti è morire e risorgere; pensare prima al bene dell’altro che al proprio, accettare le sue povertà, è morire e risorgere; riuscire a pre-venire l’altro e ricercare prima la

sua gioia piuttosto che pensare a soddisfare i propri istinti, è morire e risorgere; scegliere di essere fami-glia aperta ai figli e al servizio dei meno fortunati di noi, è morire e risorgere.

Questa è la strada che ci porta, come i discepoli e le donne, a quella tomba, e anche noi la troveremo vuota… la vita, quella che si nutre dell’amore vero, non muore mai.

É questa la gioia che nessuno ci può togliere e che ci dà forza di ri-conoscerlo nei gesti quotidiani , di “essere testimoni dell’amore di Dio nel mondo”. É la gioia della Pasqua, la gioia che dobbiamo condividere con tutti, perché è un bene troppo prezioso e grande che non possiamo trattenere solo per noi. A noi il com-pito di cogliere i piccoli segni di una nuova vita da condividere e che ad ogni festa di Pasqua si rinnovano. Se sarà così, Pasqua sarà vera festa per tutti.

Buona Pasqua

Padre Roberto e sacerdoti

collaboratori

BATTESIMI CELEBRATI NEL 2006 Trivellato Silvia 18 febbraio Busonera Sandeep Paolo 25 marzo Piron Paolo Demetrio 22 aprile Salvagno Miriam 6 maggio Arduini Alice 20 maggio Zelante Caterina 27 maggio De Meo Emma 3 giugno Desideri Alessandra 17 giugno Centis Anna 17 giugno Deganello Sara, Maria, Antonia 17 giugno Zuccaro Pignatelli Laura 2 settembre Zampieri Riccardo 9 settembre Corsato Federico 17 settembre Cavaliere Alessandro 7 ottobre Repele Carlo 21 ottobre Schiavon Michele 3 dicembre Gennaro Diletta 3 dicembre Corti Mario 3 dicembre

Come in ogni altra comunità di donne e uomini, anche nella nostra comunità parrocchiale di San Ca-millo le nascite, i matrimoni e le morti costituiscono momenti cruciali per la vita delle persone, delle fami-glie e della comunità intera.

Per una comunità come la nostra poi, che ha in Cristo la sua via, la sua verità e la sua vita, questi tre momenti assumono un senso che trascende la loro evidenza biologica e sociale e diventano tappe della crescita del Regno del Signore. É perciò opportuno che questi eventi vengano ricordati e se ne tenga me-moria al termine di ogni anno.

In questo primo numero del 2007 di Vita Nostra, anche per esplicita richiesta del Consiglio Pastorale, riportiamo quindi gli elenchi dei bambini battezzati nel 2006, delle coppie che si sono unite in matrimo-nio davanti al Signore e delle persone che sono pas-sate da questa vita alla Vita del Padre.

BATTESIMI, MATRIMONI E MORTI NEL 2006

Dal presepio della nostra chiesa del 2005: invito all’ingresso

Resurrezione di Gesù - "Noli me tangere" Giotto, Cappella degli Scrovegni

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Anno 2, Numero 1 Pagina 3

MATRIMONI CELEBRATI NEL 2006 Vedovato Giuseppe e Rubini Chiara 6 maggio Toffano Cristian e Bonifaci Diletta 17 giugno Bortolami Riccardo e Fermon Gloria 22 luglio Moretti Carlo e Chiaranda Elisa 5 agosto Del Torso Alessandro e Ometto Martina 2 settembre Franz Giulio e Veronese Luisa 16 settembre Mion Emanuele e Pasini Laura 2 dicembre DECEDUTI NEL 2006 Ghigini Rosa in Comparin a.68 27 marzo Suor Alma Sieff a.85 12 aprile Cerboni Lisandra in Grandis a. 79 18 aprile Tognon Marisa ved. Contin a. 69 7 maggio

Canova Jole a. 79 11 maggio Bruni Maria a. 69 13 maggio Geremicca Mario a. 78 26 giugno Barbera Arnaldo a. 81 21 luglio Schiavon Martino a .94 22 luglio Bilucaglia Licia ved. Rigamo a. 82 28 luglio Fascina Maria a. 71 23 settembre Menegotto Amabile ved. Sacchetto a. 96 24 settembre Suor Teresa Zaccarini a.71 4 ottobre Manzin Ennio a. 80 10 ottobre Canova Gina a. 82 17 ottobre Tolin Romeo a. 93 26 ottobre Azzolini Giuseppina ved. Allegretta a. 92 27 ottobre Lacovich Cenide ved. Kukuliana a. 93 4 dicembre

L’ALBERGUE SAN CAMILO DI GUADALAJARA

dicine), mentre l’altra metà o tiene un Seguro privato (una minoranza privilegiata) o riceve una assistenza minima nei cen-tri di salute dello Stato (che, ad esempio, non coprono le spese per le medicine). Essendo capi-tale dello Stato di Jalisco (circa 6 milioni e mezzo di abitanti), si concentrano in città quasi tutti i servizi medici e la popolazione dello Stato deve fare ore di pul-lman per ricevere assistenza. La preparazione dei professio-nisti é buona.

Guadalajara é, religiosa-mente parlando, il centro catto-lico del Messico. Si tratta di una religiosità diffusa in tutti i livel-li della popolazione, centrata sulla devozione eucaristica e mariana. Certamente ci sono anche qui forme di superstizio-ne e di devozione popolare di-scutibili, però nella maggioran-za delle persone troviamo una fede viva, calda e convinzioni molto profonde. In genere la espressione della fede si mani-festa in forma tranquilla, con molto ordine e senza manifesta-zioni esagerate.

L’aspetto religioso influi-sce sul modo di percepire la malattia, la sofferenza e la mor-te. Per la popolazione si tratta di fenomeni della vita che van-no accettati e vissuti con rasse-

(Continua a pagina 4)

XVI secolo: se entrate in Sacrestia, vi troverete di fronte ad un quadro settecentesco, l’immagine di San Camillo de Lellis: l’hanno portato i Padri Camilliani, presenti dal 175-5, inizialmente venuti per aprire una casa e una comunità per l’assi-stenza ai moribondi, e costretti, dopo il 1861, a interrompere l’atti-vità a causa delle rivoluzioni e delle persecuzioni anticlericali.

I Padri Camilliani ritornano a Zapopan, quartiere alla periferia di Guadalajara, nel 2000: sono P. Sil-vio, P Celeste, P. Davide.

Oggi ci descrivono così la re-altà del luogo e la loro attività:

“Come tutte le grandi città dei paesi poveri, Guadalajara presenta tutti i problemi caratte-ristici: povertà, disoccu-pazione, violenza, di-sgregazione della fami-glia. Da un punto di vista sanitario, l’assi-stenza é abbastanza ben organizzata; anche se mancano molti mezzi economici, il servizio offerto é di buona qua-lità. Solo la metà della popolazione gode del Seguro Social (che of-fre tutti i servizi: opera-zioni chirurgiche e me-

Guadalajara è la seconda città del Messico, dopo Ciudad del Mexi-co: nata nel 1542, capitale dello sta-to di Jalisco, uno dei 32 che forma-no la federazione messicana, conta circa 1,6 milioni di abitanti. L’ag-glomerato urbano arriva a 3,7 milio-ni di abitanti. Situata a 1552 m, ha un clima umido e piovoso da mag-gio ad ottobre, con temperature tra 34° e 38°. Negli altri mesi il clima è secco e le temperature variano tra i 20° e i 5°.

Guadalajara è divisa in quattro municipi: il centro cittadino vero e proprio e tre comuni, Zapopan, To-nalà, Taqueplaque, antichi agglome-rati indios conglobati nella città.

Al centro di Guadalajara c’è la Cattedrale che risale alla fine del

anche Guadalajara ha i suoi quartieri poveri: un sobborgo di Zapopan

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A Padova, una decina di anni fa, P. Roberto, il nostro parroco, ha fatto nascere il progetto della Casa di Accoglienza S. Camillo; il pro-getto è stato accolto e fatto proprio dalla comunità parrocchiale, soste-nuto nella fase di costruzione da Istituzioni pubbliche e private. An-che a Zapopan i tre Camilliani han-no avviato, da qualche anno, con tanto coraggio e con l’aiuto di vo-lontari, l’avventura di una Casa di Accoglienza: l’Albergue San Cami-lo, da poco raddoppiato. I due Al-bergues hanno

“… 28 letti in totale: 14 camere. Di solito si dà una ca-mera per famiglia, anche se c’é una sola persona. Le persone possono prepararsi gli alimenti e lavare la biancheria: di solito non diamo loro alimenti; i gruppi caritas delle parrocchie organizzano vicino a quasi tutti gli ospedali pubblici della città (una quindicina) servizi di mensa gratuita. Il servizio di questa realtà è a carico di un gruppo di volontarie (20 in un albergue: altre 15 nell’altro albergue). Nel 2006 si sono accolte 696 persone per un tota-le di 4.846 notti. Questa gente viene dallo Stato di Jalisco e da altri Stati limitrofi. Per essere ammessi é necessaria la presen-tazione dell’assistente sociale

formazione e di infor-mazione:

““““Nel 2006 sono stati impartiti corsi in differenti posti. 25 corsi di 20 ore sull’assistenza al-l’infermo cronico o terminale; 22 corsi di 14 ore sulla pre-venzione di malattie e incidenti.”

Pastorale della salute significa anche pre-senza discreta ma con-

tinua presso l’ammalato, aiuto spi-rituale, capacità d’ascolto: il cari-sma camilliano. Padre Celeste porta tutto ciò in tre ospedali della città, confessando, distribuendo la Co-munione (aiutato da 18 ministri straordinari che lui stesso coordi-na), impartendo l’Unzione degli infermi, parlando e consolando grandi e piccini. Le strutture ospe-daliere non prevedono la figura del cappellano, ma Padre Celeste in sei anni di lavoro senza soste, senza vacanze, senza tregua, è riuscito a farsi amare, stimare e sostenere non solo dagli ammalati ma anche dal personale medico e paramedico. E dai volontari, più di cento, della Famiglia Camilliana Laica di cui è assistente spirituale.

Continua la formazione dei seminaristi: adesso sono solo 4. Anche qui si sente la difficoltà della cultura materialista. Vivo-no nella casa di formazione con P. Davide Negrini, l’animatore vocazionale della comunità messicana di Guadalajara.

Come vivono? In modo autonomo. Padre Celeste è il cuoco, Padre Davide è l’econo-mo, Padre Silvio è in grado di sostituire l’uno o l’altro quando siano assenti. In verità, non han-no molto tempo da dedicare a se stessi.

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gnazione (c’è anche una dose di fatalismo) e specialmente con spirito cristiano, avvicinandosi ai sacramenti e alla vita di ora-zione.

La nostra presenza va nel-la direzione di offrire il nostro carisma perché i malati vivano meglio il momento della soffe-renza e perché la comunità ec-clesiale diventi sempre più at-tenta e efficace nella pastorale della salute.

Non si può fare tutto, per questo cerchiamo di “porre alcuni segni” della nostra pre-senza: la visita ai malati e un’attività di animazione della pastorale della salute.”

Alcuni segni: in realtà l’attività

di questi tre Camilliani instancabili, attenti e disponibili, è ricchissima di “segni”. Si suddividono i compiti: Padre Silvio, Superiore della Comu-nità, Direttore della rivista Vida y Salud, organizza e sostiene la pasto-rale della salute, come incaricato diocesano.

Pastorale della salute significa umanizzare gli ospedali pubblici, sostenere spiritualmente personale e degenti, organizzare il volontariato presso gli ammalati, gli anziani, i poveri, occuparsi della formazione permanente di religiosi e di laici, parlare alla maggior parte possibile della popolazione di igiene, di pre-venzione, di corretta alimentazione.

Padre Silvio promuove corsi di

(Continua da pagina 3)

Uno dei due “Albergues San Camilo” di Guadalajara

San Camillo de Lellis in un quadro settecente-sco conservato nella Cattedrale di Guadalajara

Pagina 4 Vita Nostra

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Anno 2, Numero 1 Pagina 5

Roberto, possono far giungere ai colleghi messicani per sostenere l’opera intrapresa di accoglienza e di servizio agli ammalati che San Camillo, con tanta forza e decisio-ne, iniziò e insegnò più di quattro-cento anni fa.

Mario Betetto

volontari motivati dallo stesso spirito - potevano due realtà così gemelle non riconoscersi l’una nell’altra?

Era scontato. Così, Padre Ro-berto e Padre Sil-vio, i volontari dell’una e dell’al-tra, la Casa e gli Albergues si sono gemellati nel no-me di San Camillo e, per dare concretezza a questo ge-mellaggio, la Casa di San Camillo ha deciso di sostenere gli Albergues con un consistente aiuto che permetta di continuare e, se possibile, di allarga-re l’attività di accoglienza intrapresa.

Forse nessun premio, nessuna gita o pranzo, nessun ringraziamento rende i volontari padovani altrettanto felici e orgogliosi quanto il sentirsi partecipi dell’aiuto che, con Padre

dell’ospedale. In città ci sono altri albergues, vicino ad altri ospedali e tutti stanno lavoran-do a pieno regime e tutti si ba-sano sul volontariato. Lo Stato non dà niente per il funziona-mento degli albergues.

Abbiamo creato queste iniziative di fronte ad emergen-ze che ci interpellavano. Si trat-ta solo di piccoli “segni”, con-vinti che non si possono risolve-re tutti i problemi; allo stesso tempo abbiamo cercato di coin-volgere la gente, perché senta il progetto come suo.”

Gli Albergues S. Camilo a Za-

popan, la Casa di Accoglienza S. Camillo a Padova: due città tanto diverse e tanto lontane, due iniziati-ve tanto analoghe e tanto vicine.

Potevano due realtà così uguali - nate per rispondere ad una urgente domanda reale, pensate entrambe da Padri Camilliani, mandate avanti con una impostazione analoga, con

COSA SONO LE END (Équipes Notre-Dame)

• mettere Cristo al centro della loro vita;

• impostare la loro vita coniugale e familiare sul Vangelo

• cercare di conoscere meglio, per poterla assecondare meglio, la volontà di Dio sull’uomo e sulla donna

(Continua a pagina 6)

per approfondire il significato del sacramento del matrimonio e per capire in quale modo esse potessero valorizzare il loro essere coppie e famiglie cristiane all’interno della società in cui vivevano.

Il movimento è riconosciuto dalla Chiesa come Associazione Cri-stiana Internazionale.

Gli scopi che hanno animato la nascita del Movimento END sono ancora attuali: la finalità delle END è di aiutare le coppie cristiane a vivere nella sua pienezza il sacramento del Matrimonio. Le END, come movi-mento di spiritualità coniugale della Chiesa Cattolica, sono formate da coppie che credono nell’ideale del matrimonio cristiano e che vogliono:

• restare fedeli alle promesse del Battesimo;

Le Équipes Notre-Dame sono nate in Francia, nel 1938, per inizia-tiva di alcune coppie di sposi che, insieme ad un sacerdote - l’Abbé Caffarel (nella foto qui sotto) - ini-ziarono ad incontrarsi mensilmente

Il Gruppo dei volontari con i tre camilliani, Silvio Marinelli, P. Celeste Guarise, P. Davide Negrini

Un’èquipe Notre-Dame (END) è una comunità cristiana di coppie

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Vita Nostra Pagina 6

ricevere un aiuto reciproco fraterno sia spirituale che umano e materiale.

L’incontro con le altre coppie del Movimento aiuta a valorizzare la propria vita familiare e coniugale alla luce della Parola di Dio; aiuta ad approfondire e a vivere con gra-zia la spiritualità coniugale: “Esiste una spiritualità coniugale che guida la vita di coppia. Le Équipes Notre-Dame offrono un aiuto per acquisir-la”

Nella Parrocchia di San Camillo l’esperienza delle END è molto ra-dicata. Cinque coppie vi partecipano in due diverse équipes (Francesca e Tino Cortesi, Giovanna ed Enrico Corti, Gianna ed Ennio Guido, Pao-la e Flavio Seno, Marina e Fabio Verlato). Per far conoscere in ma-niera più approfondita questa espe-rienza il gruppo di coppie che coor-dina le nove Équipes di Padova (chiamata Équipes settore) ha orga-nizzato una serata di presentazione presso il Patronato, il giorno 7 mar-zo alle ore 21.00... ma tutti coloro che non hanno potuto partecipare trovano in questo articolo le infor-mazioni essenziali

Équipe settore di Padova

sione dei punti concreti di impe-gno contenuti nel documento fonda-tore delle END (tra cui l'ascolto della Parola di Dio, la preghiera coniugale, il ri-spetto della regola di vita, la forza di trovare ogni mese il tempo per un vero dialogo co-niugale, sotto lo sguardo del Signo-

re: c.d. "dovere di sedersi") rappre-sentano il momento forte dell'aiuto reciproco secondo il grande inse-gnamento di San Paolo: «Portate i pesi gli uni degli altri, e così com-pirete la legge di Cristo» (Gal 6, 2).

Una comunità cristiana, poi, non può essere veramente tale senza un momento di preghiera in comune e senza un momento di approfondimento della propria fede (scambio sul tema di riflessione).

Le END come comunità di coppie

L’espressione «équipe» implica l’idea di uno scopo preciso, perse-guito attivamente ed in comune. Le Équipes si pongono sotto la protezione della Vergine. Con ciò esse sottolineano la loro vo-lontà di servirla, ed affermano che, per andare a Dio, non vi è guida migliore della Madre di Dio.

L’appartenenza al Movimen-to delle Équipes Notre-Dame non è solo un modo di vivere cristianamente la propria vita: è un modo di vivere in coppia da cristiani sposati nel mondo d’og-gi, secondo gli insegnamenti del Cristo, insieme ad una comunità di coppie cristiane, unite dal sa-cramento del Matrimonio, assi-stita da un consigliere spirituale.

Tale comunità è un’occasio-ne straordinaria per donare e

• testimoniare con la loro vita l’a-more di Dio;

• dare testimonianza dei valori cri-stiani nella vita sociale e profes-sionale;

• fare delle loro attività una collabo-razione con Dio ed un servizio al prossimo;

• favorire il matrimonio e la vita di famiglia nella società.

L’équipe

L’équipe è composta da un nu-mero di coppie di sposi che varia da 4 a 7, assistite da un Sacerdote Con-sigliere spirituale. Una di loro rico-pre il ruolo di coppia responsabile.

L’équipe si riunisce una volta al mese, di volta in volta presso l’abi-tazione di ciascuna delle coppie che ne fanno parte. L’incontro mensile vive di alcuni momenti significativi:

• il pasto;

• la messa in comune; • la compartecipazione sui punti

concreti d’impegno;

• la preghiera;

• lo scambio sul tema di riflessione. La condivisione del pasto favori-

sce la conoscenza reciproca e rinno-va l'amicizia tra gli équipiers; la "messa in comune” (dei momenti positivi e negativi della vita familia-re, professionale, sociale, delle pro-prie pene e delle gioie) e la condivi-

(Continua da pagina 5)

Un incontro mensile di una “equipe Notre Dame”

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Anno 2, Numero 1 Pagina 7

la Messa soprattutto per l'annuncio dei salmi.

Penso che l'insegnamento più grande di Giovanni sia stato pro-prio quello di utilizzare il proprio talento, migliorandolo, al servizio degli altri. Lui stesso da grande artista qual era, avrebbe potuto usare il suo genio artistico per di-ventare un musicista acclamato e soprattutto ben retribuito, invece ha preferito utilizzare questa sua meravigliosa dote per trasmettere l'amore per la parola di Dio e la condivisione del dolore con le per-sone sofferenti, per questo fu an-che il fondatore del centro trentino di MUSICOTERAPIA.

La sua scomparsa ha lasciato un grande dolore nel nostro cuore, ma allo stesso tempo ha lasciato un segno nelle sue canzoni e nelle persone che l'hanno conosciuto.

Ciao Padre Giovanni

Donata Franceschini

che soffriva fisicamente quando sentiva una "stecca" ma aveva an-che una grande sensibilità e, nel cor-reggere la nota stonata, soleva dire: NON ESISTONO PERSONE STO-NATE MA DISEDUCATE MUSI-CALMENTE.

Ho avuto la for-tuna di frequentare i corsi estivi di mu-sica e assemblea di cui Giovanni era uno dei fondatori ed istruttori. In questi corsi veniva-no formati gli ani-matori delle assem-blee liturgiche, che poi avrebbero ope-rato nelle parroc-chie con l'intento di curare la parte mu-sicale e l'animazione delle messe.

In quegli anni con il gruppo gio-vani ci fu la bella esperienza del Musical “C'É UNA CASA”, nato dall'approfondimento di alcune can-zoni scritte da Maurizio Testa sulla propria esperienza di fede. Oltre a portarlo in scena in diverse parroc-chie della provincia, incidemmo anche un disco grazie alle conoscen-ze di Giovanni.

Per noi ragazzi fu un'esperienza entusiasmante e anche molto impe-

gnativa, che ci fece crescere come gruppo e anche interior-mente. Proprio in questa occa-sione nacquero i primi solisti che, prima in modo molto timido, poi sempre più con sicurezza, ven-nero utilizzati anche durante

Penso non dimenticherò mai la veglia di Natale del 1977, fu una notte magica vissuta da noi ragazzi del gruppo giovani di San Camillo in modo particolarmente intenso grazie alla presenza di PADRE GIOVANNI MARIA ROSSI.

Era da poco arrivato nella no-stra parrocchia ed io avevo avuto modo di parlargli al telefono e sentendo la sua voce così ben im-postata, profonda, affascinante, me l'ero immaginato un pezzo d'uomo e sinceramente fui un poco sorpre-sa quando, incontrandolo di perso-na, vidi invece che Giovanni era un ometto piccolino e anche un poco strabico. Ma quale forza, quale vitalità, quale genio traspari-va da quel piccolo grande uomo!

Giovanni rimase nella nostra comunità per alcuni anni e operò una vera trasformazione nelle no-stre celebrazioni. Diede nuova vita alla corale, non solo ampliando notevolmente il repertorio già co-nosciuto, ma impostando le voci e soprattutto motivando i coristi fa-cendoli riflettere sull'importanza di cantare bene per trasmettere me-glio i testi delle canzoni, per cui non solo come buona musica, ma soprattutto vera preghiera.

Rossi era una persona di gran-de personalità artistica, si vedeva

Padre G. M. Rossi in mezzo ai giovani della nostra parrocchia, alla fine degli anni ’70

COME UNICO PANE Come unico pane anche noi qui formiamo un solo corpo, perché tutti mangiamo il pane vivo di Cristo

Rit. É questa la vita per noi, è questa la gioia: il vivere uniti con Cristo facendo la chiesa.

Per un'unica fede noi crediamo a questa santa cena e cantiamo all'amore di un Dio fattosi carne Siamo quelli di sempre, ma l'amore di Cristo ci tra-sforma e vogliamo gridarlo a chi ricerca la pace

Uno tra i tanti canti composti da Padre Rossi, che cantiamo spesso nelle nostre celebrazioni

Il patrimonio dei ricordi

PADRE GIOVANNI MARIA ROSSI

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offre una indicazione, molto impor-tante, di come la Comunità della nostra Parrocchia recepisce il dove-re di contribuire alle necessità della Chiesa, intesa nel suo signifi-cato più ampio.

Le offerte in chiesa, quelle a Natale e Pasqua, quelle per matri-moni, battesimi e varie, testimonia-

(Continua a pagina 9)

Nei due prospetti riportati in queste pagine, Vi abbiamo dovero-samente presentato i numeri della gestione amministrativa-finanziaria della nostra Parrocchia, gestione curata responsabilmente al massimo delle nostre capacità, con sobrietà e attuando sempre il principio della “diligenza del buon padre di fami-glia”.

Dobbiamo dire che il rendi-conto economico della nostra Comunità rispecchia il buon an-damento degli anni precedenti, che dà a tutti noi, ma special-mente al nostro Parroco padre Roberto, tranquillità per il pre-sente e fiducia nel futuro.

Al di là dei freddi numeri, questo bilancio consuntivo ci

Vita Nostra Pagina 8

BILANCIO CONSUNTIVO DELLA PARROCCHIA - ANNO 2006

ENTRATE 2006 2005 USCITE 2006 2005

Offerte in Chiesa 39.395,00 38.349,00 Contributi per Casa di accoglienza in Messico 20.000,00 20.000,00

Buste (Natale e Pasqua) 10.610,00 10.559,00 Interventi manut. Chiesa e fabbr. Parrocchiali 14.085,00 6.989,51

Offerte particolari 8.000,00 8.000,00 Imposte, assicurazioni e asporto rif iuti 6.453,54 9.154,00

Battesimi, matrimoni, funerali, ecc. 4.767,00 7.012,00 Pulizia Chiesa, Casa Acc. e Centro parrocch. 13.533,42 11.725,00

Rimborsi uso locali e varie 2.205,00 1.670,00 Arredamento Casa Accoglienza 1.743,85 1.806,00

Buste mensili per riscaldamento 7.547,00 7.533,00 Riscaldamento 25.401,00 20.563,00

Offerte e contributi Casa di Accoglienza 94.590,00 91.285,00 Energia elettrica ed acqua 10.864,85 10.155,52

Contributi dei gruppi parrocchiali 8.920,00 10.327,00 Telefono 2.769,00 2.697,00

Affitto appartamento 3.451,00 3.511,00 Arredi Chiesa e Centro parrocchiale 4.026,00 6.979,00

Stampati e cancelleria 2.371,09 2.303,00

Spese di culto e servizi liturgici 6.404,00 6.297,00

Concorso sostentamento sacerdoti 2.772,00 2.772,00

Controsoffitto per insonorizzazione chiesa 54.308,00

Tasse e spese condominiali affitto 70,00 527,00

Impianti e manutenzione Casa accoglienza 4.719,01 12.359,00

Conferenze e iniziative formative 2.053,00 1.978,00

TOTALE ENTRATE NELL'ANNO 179.485,00 178.246,00 TOTALE USCITE NELL'ANNO 171.573,76 116.305,03

saldo cassa all'inizio dell'anno 10.792,10 68.851,13 Incremento fondi spese programmate 10.000,00 120.000,00

TOTALE GENERALE ATTIVITA' 190.277,10 247.097,13 TOTALE GENERALE PASSIVITA' 181.573,76 236.305,03

AVANZO DI GESTIONE 8.703,34 10.792,10

TOTALI A PAREGGIO 190.277,10 247.097,13 TOTALI A PAREGGIO 190.277,10 247.097,13

Fondo interventi progr. Casa di Accoglienza 50.000,00 50.000,00

Fondo interventi bonifica acustica Chiesa 0,00 40.000,00

Fondo manut. chiesa e fabbricati parrocchiali 20.000,00 30.000,00

Fondo per sostituzione infissi chiesa 60.000,00 0,00

DETTAGLIO FONDI SPESE PROGRAMMATE

RENDICONTO ECONOMICO DELLA NOSTRA PARROCCHIA

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Anno 2, Numero 1 Pagina 9

nella Casa di Accoglienza e negli altri gruppi al servizio della Comu-nità, alle famiglie ed ai parrocchiani tutti che sentono il dovere di preoc-cuparsi anche delle esigenze di ca-rattere economico della nostra bella Parrocchia

Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici

resa più bella e più funzionale all’a-custica con l’installazione di pannel-li sul soffitto e la pittura di tutte le parti in cemento. Dovremo ora af-frontare il problema della sostituzio-ne di tutti gli infissi della Chiesa stessa.

Ci rimane l’obbligo dei ringra-ziamenti: ai volontari che operano

no la sensibilità di tutti i parrocchia-ni e delle famiglie della nostra Co-munità; e come non evidenziare i contributi dei gruppi parrocchiali, frutto di una disponibilità al servizio di volontariato, a dir poco encomia-bile? Inoltre, non sfuggirà a nessu-no la consistenza delle offerte e con-tributi per la “Casa di Accoglienza”, ma è doveroso per noi precisare che tutto questo è possibile perché di-verse persone, per molti di noi sco-nosciute, adempiono volontariamen-te e gratuitamente, a tutti i servizi che una simile struttura richiede.

Dal prospetto del bilancio e da quello delle Opere di Carità possia-mo renderci conto di come la nostra Parrocchia abbia sempre a cuore il dovere della solidarietà sia nell’am-bito del nostro territorio (offerte a persone e famiglie bisognose) sia in un ambito universale (contributi alla Casa di Accoglienza in Messico). Non dimentichiamo poi che molte offerte non transitano per la parroc-chia, ma vanno direttamente a desti-nazione (in particolare verso il no-stro caro Padre Amelio).

Ci siamo doverosamente posti anche il problema della “buona con-servazione del patrimonio” (vedi spese a bilancio) e dei miglioramen-ti alla struttura stessa della Chiesa,

(Continua da pagina 8) RENDICONTO OPERE DI CARITA’ - ANNO 2006

ENTRATE (offerte)

USCITE (erogazioni)

confronto anno 2005

giornata del Seminario 784,00 784,00 1.063,00

giornata missionaria mondiale 685,00 685,00 1.034,00

offerte carità quaresimale 4.445,00 4.445,00 4.904,00

offerta per tsunami 2.585,00

adozioni a distanza (16 adozioni) 11.401,00 11.401,00 10.416,00

Totali offerti e subito erogati 17.315,00 17.315,00 20.002,00

La Curia Vescovile della nostra Diocesi ha inviato alle parrocchie una lettera della C.E.I., in cui si esprime un vivo ringraziamento a chi ha optato per la scelta dell'8xmille in favore della Chiesa Cattolica.

Ne riportiamo le parti salienti.

INVITO A FIRMARE LA SCELTA DELL'OTTO PER MILLE In questa festa di Pasqua vorremmo entrasse nelle vostre case anche il "grazie" di quanti avete aiutato attra-verso l'8xmille alla Chiesa Cattolica. La vostra firma ha reso possibile migliaia di interventi a soccorso dei

fratelli più bisognosi. Nel 2006 l'8xmille ha realizzato progetti di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo (195 milioni di euro); ha promosso il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle comunità (155 milioni); ha

provveduto alle nuove chiese parrocchiali, ad iniziative nazionali ed al restauro del patrimonio artistico (244 milioni). Ha affiancato la missione di 39 mila preti diocesani, compresi 600 sacerdoti inviati nel Terzo Mon-do (336 milioni), ed ha raggiunto le destinazioni più diverse. La vostra firma è stata segno di partecipazione

alla vita della Chiesa che, grazie all'aiuto di tutti, ha provveduto alle attività del catechismo e degli oratori, ma anche alle chiese per le nuove periferie urbane.

Grazie per aver riacceso la speranza su milioni di volti nel 2006. Buona Pasqua a nome di tutti quelli che avete fatto sentire amati, secondo il comandamento evangelico.

CON L'OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA AVETE FATTO MOLTO, PER TANTI

FONDO DI SOLIDARIETA’ “PADRE MARIANI”

ENTRATE (offerte)

USCITE (erogazioni)

confronto anno 2005

In memoria di defunti e in occasione di battesimi 1.850,00 1.450,00

Offerte Avvento e Natale 1.662,00 1.616,00

Offerte varie 1.224,00 1.905,00

Totali 4.736,00 4.971,00

Erogate a persone / famiglie bisognose 4.785,00 4.950,00

Saldo cassa al 31.12.2005 2.908,36

Saldo cassa al 31.12.2006 2.859,36

Totali a pareggio 7.644,36 7.644,36

TOTALE OFFERTE OPERE DI CARITA’ 22.051,00 22.100,00 24.973,00

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stata affidata a Caterina, Paola, Ma-ria Giovanna, Beppe.

Il Gruppo’93 affronta quest’anno il tema “io e …”, nei sottotemi “Io e me stesso”, “Io e gli altri”, “Io e la fede”. Inoltre ha la responsabilità aggiuntiva di allietare il periodo natalizio organizzando la Chiara-stella (che tutti ricordate!!! Vero?). Gli incontri sono ogni giovedì dalle 20,30 alle 22,00, i ragazzi che parte-cipano circa 10-15.

Il Gruppone è una nuova creatu-

ra, o meglio, una che già c'era, ha cambiato il suo nome!!! Infatti, per motivi legati a necessità contingenti (leggasi carenza di animatori!!) ab-biamo optato per accorpare i nostri animati di età compresa tra i 14 e i 18 in un unico "gruppo giovanissi-mi", da tutti noi simpaticamente denominato GRUPPONE!!

É facile comprendere come l’at-tività settimanale del “gruppone” sia particolarmente impegnativa, do-vendoci confrontare con le esigenze di ragazzi appartenenti a variegate fasce d’età.

Ciononostante siamo partiti con entusiasmo e stiamo rilevando una buona frequenza.

In tale nuovo contesto abbiamo proposto delle tematiche che ritenia-mo trasversali ai bisogni degli ani-mati e precisamente: “SCUOLA E RELAZIONI”, “LE REGOLE” (con particolare attenzione a quelle relati-

di buon grado l’impli-cita proposta che i metodi siano differen-ti.

Il nostro desiderio è che la tappa di que-sto Sacramento non resti nella memoria come una semplice tappa intermedia, ma si configuri piuttosto come una svolta nella pro-pria maturità: fino ad un certo pun-to mi sono state insegnate delle cose, da quel punto in poi imparo a ragionare per conto mio. Così, con l'opportuna gradualità dovuta alle differenti soglie di età, ogni anno cerchiamo di impostare l'attività mescolando divertimento, serietà e fede, includendo attività extra ri-spetto all'incontro settimanale che riteniamo possano rientrare nei te-mi previsti e avere, allo stesso tem-po, un ruolo importante nella for-mazione: la raccolta viveri della quaresima dello scorso anno (che riproporremo a breve), la Chiara-stella a Natale, le testimonianze di persone impegnate contro la pover-tà e la fame nel mondo. Un'altra pedina importante in questo gioco è, a nostro avviso, il confronto con i coetanei; a questo scopo organiz-ziamo più o meno periodicamente quelle che chiamiamo due-giorni o tre-giorni (quest'anno sarà il 14 e 15 aprile): queste esperienze di bre-ve ma intensa convivenza con gli altri membri dello stesso gruppo - o di tutti gli altri gruppi - hanno di-mostrato negli anni la loro efficacia dal punto di vista formativo e della socializzazione.

Quest’anno i ragazzi sono divisi in due gruppi: i tredicenni formano il Gruppo’93 (o Gruppino), segui-ti da Maria e Filippo; i ragazzi dai 14 ai 17 anni formano il cosiddetto Gruppone, la cui responsabilità è

Esimi co-parrocchiani, gentili co-parrocchiane: salve a tutti!

A noi animatori dei gruppi gio-vanissimi della parrocchia è stato chiesto di presentare alla comunità la nostra occupazione infrasettima-nale: ed eccoci qui!

Il problema resta quello di trova-re una definizione che calzi a pen-nello: in effetti non si può dire che i nostri siano incontri di catechesi, d’altro lato è falso pure che siano ritrovi puramente ludici … Possia-mo però dire con certezza che la nostra eterna sfida è cercare di avvi-cinarci ai più giovani, al loro modo di pensare, al loro modo di interpre-tare le questioni importanti in cui – anche se celate sotto le spoglie della quotidianità – capita di imbattersi ogni giorno.

Nell’accostarci al loro cammino, piano piano assumiamo sempre più la connotazione di accompagnatori: i nostri momenti di ritrovo si potreb-bero definire come esercizi per svi-luppare una certa criticità di fronte ai problemi, per far emergere do-mande e cercare possibili risposte, sostenuti dai princìpi e dalla morale cristiana. Siamo così letteralmente “educatori, perché cerchiamo di tirar fuori (ex-ducere) tutto questo dai ragazzi, dalla loro vita, dal loro mo-do di venire a fare gruppo.

La fede rimane sempre come sfondo della nostra attività; sappia-mo che per molti versi le età con cui ci relazioniamo sono un po’ (o mol-to o estremamente, a seconda del-l’individuo) delicate, soprattutto da questo punto di vista. Dopo il sacra-mento della Confermazione, l’im-pressione che dai ragazzi spesso si riceve è una sorta di insofferenza verso i metodi del catechismo cui hanno partecipato fino a quel mo-mento, e noi animatori accogliamo

qualche faccia del GRUPPINO , alias Gruppo 93

L’angolo dei giovani

Vita Nostra Pagina 10

IL GRUPPINO E IL GRUPPONE

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PASQUA: SOLO IL TUO VOLTO Sarà come incontrarti per le strade della Galilea e sentire il battito delle Tue pupille divine riscaldare il mio volto. Sarà la Tua mano a prendere la mia con un gesto d’amore ignoto alla mia carne. Sarà come quando Tu parlavi a chi era respinto per i suoi peccati, sarà come quando Tu perdonavi. Dimmi che non sarà la morte, ma soltanto un ritrovo di amici separati da catene d’esilio ... Questa poesia, scritta da una giovane poetessa contemporanea, per me è un bellissimo canto pasquale: Cristo risorto continua a fissarci negli occhi, a prenderci con tenerezza per mano, a perdonare, a guarire, a con-solare. Ma l’incontro con Lui sarà proprio nel momento estremo della nostra esistenza. Allora, continua Dona-ta, non saranno paludi d’ombra a sommergermi, né acque profonde a travolgermi; in quell’istante, infatti, ci sarà solo il Tuo volto, solo il Tuo incontro. Nella morte Gesù è stato nostro fratello in modo radicale, condivi-dendo il nostro patire, la nostra solitudine, persino il silenzio di Dio. Eppure anche in quell’abisso di morte non ha cessato di essere il Figlio di Dio, eterno e vivente: è per questo che ha deposto nella nostra miseria di creature e nel nostro male una scintilla di eternità e di infinito. Ecco, allora, l’alba di Pasqua con la Risurrezione, segno di quella vita trascendente che anche a noi sarà donata e che ci permetterà di vedere quel volto divino, nella pienezza di luce che non conosce tramonto. Allora sarà il ritrovo di amici separati da catene di esilio

Anno 2, Numero 1 Pagina 11

a cura di Giuseppe Iori

Immagini del Gruppone ...

Continueremo la nostra atti-vità con la massima disponibilità ed entusiasmo, auspicando che, con il prossimo anno, possa ag-giungersi nel gruppo animatori qualche new entry di buona vo-lontà!!!!!

Gli animatori

vazioni sono state positi-ve, anzi hanno mani-festato il desiderio di poter fare gli appro-fondimenti evitando la suddivisione in sotto-gruppi, in quanto ri-tengono po-sitivo ed arricchente il potersi relazionare tra adolescenti di varie età.

Per noi animatori e per entram-

bi i gruppi rimane costante l’assi-stenza di Padre Paolo Floretta, che ancora ringraziamo, anche per la sua disponibilità alle Messe della domenica sera.

ve alla “vita di gruppo”), “I BISO-GNI” e “LA COMUNICAZIONE”, utilizzando, per quest’ultima, moda-lità diverse rispetto alla consuetudi-ne: non parole, ma musica e gestua-lità. Al fine di poter ottimizzare la fase di approfondimento della tema-tica presentata, durante le attività, i ragazzi vengono organizzati in pic-coli sotto-gruppi, a ciascuno dei quali viene dedicata la presenza di un animatore.

Come di regola, il momento del-la preghiera è stato curato con atten-zione nell’arco delle varie attività. Inoltre, abbiamo colto i momenti forti dell’anno liturgico per creare occasioni di approfondimento spiri-tuale. In Avvento abbiamo realizza-to un percorso di preghiera settima-nale, a cui è seguita la celebrazione del sacramento della Riconciliazio-ne. In Quaresima, invece, si è pro-posta una veglia di preghiera serale, rivivendo insieme l’esperienza della Riconciliazione, prima della Pasqua.

Abbiamo verificato con i ragazzi come stanno vivendo la nuova espe-rienza del “gruppone”: le loro osser-

Il Gruppo dei volontari con i tre camilliani, . Silvio Mari-

Hanno scritto: GIANFRANCO RAVASI

Un pezzo del GRUPPONE...

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AVVISI IMPORTANTI

BENEDIZIONE DELLA CASA Come gli anni scorsi, la benedizio-ne pasquale della casa è affidata al capofamiglia nel pranzo di Pasqua, seguendo l’apposita pagellina alle-gata. Chi volesse la presenza del sacerdote ponga l’indirizzo di fa-miglia nei cestini delle offerte o

avvisi i sacerdoti

GLI APPUNTAMENTI

Domenica 22 aprile Ore 16.30

FESTA DEL PERDONO

Domenica 13 maggio Ore 11

S. MESSA DI PRIMA COMUNIONE

1, 2 e 3 giugno

FESTA DELLA COMUNITA’

CALENDARIO PASQUALE

Notiziario della Parrocchia di

S. Camillo de Lellis — Padova

Vita Nostra

Parrocchia S. Camillo

Via Scardeone, 27

35128 Padova

telefono 0498071515

Anno 2, Numero 1

Marzo 2007

A P R I L E domenica 1 DOMENICA DELLE PALME

9.30 In patronato, benedizione dei rami d’ulivo, processione, S. Messa con lettura della Passione

A.C.R. Dopo la Messa delle ore 9.30 in Patronato attività e pranzo al sacco - ore 13.30 partenza per partecipare alla festa dio-cesana con il Vescovo (sono invitati anche i genitori) lunedì 2, martedì 3 e mercoledì 4, dalle 9.30 alle 18

QUARANTORE - Adorazione Eucaristica

martedì 3 MARTEDI’ SANTO

19.00 S. Messa presieduta dal nostro Vescovo Antonio Mattiazzo in Ospedale

mercoledì 4 MERCOLEDI’ SANTO

19.30 VIA CRUCIS diocesana per i giovani alla Casa della Divi-na Provvidenza di Sarmeola presieduta dal Vescovo

giovedì 5 GIOVEDI’ SANTO Rinnoviamo insieme la cena del Signore

“Fate questo in memoria di me”

16.30 S. Messa per i ragazzi e gli anziani

21.15 S. Messa con presentazione dei servizi ministeriali, lavanda dei piedi, processione e adorazione Eucaristica. La preghiera di adorazione e ringraziamento si prolunga fino a mezzanotte

venerdì 6 VENERDI’ SANTO - Celebriamo la passione e morte del Signore con l’esaltazione della Croce

(è giorno di astinenza e digiuno)

15.00 La comunità rievoca, lungo i viali dell’Opera Immacolata Concezione, la VIA CRUCIS del Signore

21.15 Celebrazione della Passione e Morte di Cristo; comprende: liturgia della Parola, preghiera universale, adorazione alla Croce e Comunione.

23.00 Veglia alla Croce per i giovani (prosegue per tutta la notte)

sabato 7 SABATO SANTO: Giorno di serena attesa della Risurrezione del Signore (durante il giorno i

sacerdoti sono a disposizione per la Confessione)

PASQUA DEL SIGNORE

21.15 VEGLIA PASQUALE; comprende: La liturgia della Luce (attorno al fuoco e al cero pasquale), la liturgia della Parola, la liturgia Battesimale, la liturgia Eucaristica

domenica 8 ore 9.30 - 11.00 (solenne) - 19.00 Sante Messe che annunciano con gioia la Risurrezione del Signore

Lunedì dell’Angelo: S. Messe ore 10 e 18 lunedì 9

Impaginazione e grafica di Mauro Feltini