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2013 Voltana On Line www.voltanaonline.it
Salari, cresce disuguaglianza, 47% della ricchezza a 10% famiglie legge che imponga un tetto alle
retribuzioni dei top manager”. In-
fatti, osserva, “in questi sei anni di
crisi il potere d’acquisto dei salari
e delle pensioni si è più che dimez-
zato, mentre non hanno subito alcu-
na flessione i compensi dei top ma-
nager, così come nessuna inciden-
za ha subito quel 10% di famiglie
più ricche, determinando e incre-
mentando la vera forbice delle di-
seguaglianze”. Infatti dallo studio
emerge che “il rapporto tra retri-
buzione lorda di un lavoratore di-
pendente e compenso medio di un
top manager è attualmente di 1 a
163 mentre era nel 1970 di 1 a
20”.
Qui, secondo Megale, “c’è la vera
ingiustizia, che cresce pensando
che, nei fatti, il salario cumulato
nei passati quattro anni da un
lavoratore dipendente è pari a
Salari: Fisac Cgil, cresce forbi-
ce diseguaglianze, serve tetto
retribuzioni top manager Roma,
17 maggio - “Una forbice che cre-
sce, allargando senza freni le dise-
guaglianze, producendo un rappor-
to di 1 a 163 tra la retribuzione me-
dia di un lavoratore dipendente
(pari a 26 mila euro lordi) e il com-
penso, sempre medio, degli Ammi-
nistratori Delegati e dei top mana-
ger (pari a 4 milioni e 326 mila eu-
ro)”.
È quanto emerge da un aggiorna-
mento del rapporto sui salari 2012
presentato il 17 maggio 2013 dal
segretario generale della Fisac,
Agostino Megale, nel corso di un’i-
niziativa della Cgil Roma e Lazio.
Per il leader della categoria del
credito della Cgil, i numeri del rap-
porto sottendono “un distacco
enorme che richiede subito una
104 mila euro lordi mentre per i
top manager è pari a 17 milioni e
304 mila euro, pari cioè ad una
differenza di 17 milioni e 200 mi-
la euro”. Per questi motivi Megale propone “di realizzare unitaria-
mente, non solo nella categoria del
credito, il lancio di un disegno di
legge di iniziativa popolare, ac-
compagnato dalla raccolta di centi-
naia di migliaia di firme” e conte-
stualmente sollecita “la presenta-
zione da parte del centro-sinistra
della legge di iniziativa parlamen-
tare per porre un tetto alle retribu-
zioni nel rapporto uno a venti, im-
maginando che in tempi di difficol-
tà come questo le quote eccedenti
di compensi dei top manager pos-
sano essere versate – conclude – in
un fondo di solidarietà per favorire
un piano di occupazione per i gio-
vani”.
È stato pubblicato il n. 27
dell’ALMANACCO DI VOLTANA
2012 - Fatti e gente i casa nostra.
È disponibile in Delegazione.
La giornalista Oriana Liso, nel suo
articolo sul quotidiano la Repubbli-
ca, del 18 maggio 2013, ci descrive
“Il campionario delle spese da un
milione di euro contestate dalla
Corte dei Conti ai Consiglieri lom-
bardi. Il record spetta alla Lega:
quasi 600mila euro. E Luciana Ruffi-
nelli (Pdl) ha presentato il conto del
parrucchiere.”
Poi si sofferma per descrivere i
“due record [che] sono certi. Il pri-
mo è quello del partito che ha la
somma di rimborsi irregolari più
alta (soldi che dovranno essere re-
stituiti al Consiglio Regionale, sta-
bilisce la legge): la Lega ha un to-tale contestato di 597.525,42 euro,
di cui oltre 260mila euro per uno
studio sui “processi informativi e
comunicativi istituzionali e politici,
attraverso gli strumenti tradizionali
(giornali, radio, tv e cinema) e i
cosiddetti nuovi media (Facebook,
Twitter e web) e disciplina giuridi-
ca relativa” affidato a uno studio
legale con sede in via Montenapo-
leone, a Trescore Balneare, Sofia,
Sabato 25 maggio 2013 ore 16,30 Il Circolo del Partito Democratico ritorna nella Casa del Popolo.
Inaugurazione nuova sede.
Alla Casa del Popolo di Voltana in via Fiumazzo n.651, accesso laterale, al
primo piano, servito da ascensore.
Parole e immagini per ritrovarsi e riconoscersi nei valori e confrontarsi
nelle idee.
Intitolazione della saletta e del circolo.
Saluto ai circoli “gemelli”.
Saranno presenti rappresentanti locali e regionali del Partito Democratico.
Buffet democratico.
Tutta la cittadinanza è invitata.
Londra, Tokyo.
L’altro record è quello per il sin-
golo consigliere con più rimborsi
contestati: vince il pidiellino Ro-
berto Alboni, con 21.754,94 euro
spesi tra benzina (per cui, si ripete,
c’è già un indennizzo forfettario), la
mensa della Regione, ristoranti
(oltre 180 scontrini in un anno, con
spese da poche decine a 250 euro),
taxi (che costano la quasi totalità
della contestazione, 1.111,50 euro,
al consigliere pd Giuseppe Villani,
e le uniche due contestazioni al suo
compagno di partito Maurizio Mar-
tina, per 36,60 euro in totale), il
carburante (che fa molto del totale
contestato all’Udc).”
Lo sapevamo già: anche la Lega è
ladrona. E non soltanto a Roma!
Curiosità. Lombardia. Champagne, fiori e parrucchiere. I rimborsi record della Casta
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Caffè letterario di Lugo
Hotel Ala d’Oro - Corso Matteotti, 56
Info: 0545 - 22388 e su Facebook
Immagine
trovata su
Internet
e segnalata
da
Paolo
La formula per uscire dalla crisi è:
“Rigore, austerità, giustizia sociale”.
Ma non può funzionare se indica la
sequenza temporale degli interven-
ti. O tutti e tre simultaneamente op-
pure occorre iniziare subito dalla
equità sociale !
Sono felice. Felice perché, sebbene si
parli di una tragica crisi economica e
finanziaria da almeno due anni, noi, in
Italia, abbiamo finalmente scoperto
quale sarà la mossa strategica per uscir-
ne: togliere l'IMU, grosso peccato mor-
tale dell'ultima legislatura. Anzi, no,
forse dovremmo addirittura restituirla.
Questo, al massimo, potrebbe essere
lo scenario di considerazioni di un Pae-
se florido, che vive del proprio lavoro,
che mantiene entro i margini stabiliti il
proprio debito pubblico, rispettando
quella che è una sana e corretta propor-
zione col proprio Prodotto Interno Lor-
do.
Ma non può succedere in un Paese
come l'Italia. Un Paese che, non solo
non cresce, ma che si indebita. Giorno
dopo giorno.
Tutto si perde di vista nel nostro Pae-
se. Priorità, obiettivi, programmi. È suf-
ficiente una promessa da marinaio in
piena campagna elettorale ed ecco qui
che i sondaggi impazziscono, si capo-
volgono. Le elezioni si perdono.
Allo stesso modo, e con la medesima
logica ricattatoria e controproducente,
la questione IMU diventa la merce di
scambio di un governo destinato ad un
armistizio obbligatorio. Ordine del
giorno del primo consiglio dei ministri.
Spada di Damocle sulla testa di un Pre-
mier ad orologeria che passerà alla
storia se solo saprà fare da collante ad
un patchwork così variopinto ed etero-
geneo.
Eppure, un rapporto sugli immobili in
Italia stilato dall'Agenzia del Territorio e
delle Entrate ci dice che dei 41,5 milioni
di contribuenti italiani, solo il 59% è
proprietario di un immobile. Tra questi
non tutti sono tenuti al versamento
dell'imposta, visto che per le fasce di
reddito più basse le detrazioni arrivano
ad azzerarla. E si scopre quindi che
circa la metà delle famiglie italiane,
l'IMU non la paga. Inoltre, secondo alcu-
ni calcoli, al primo decile della distribu-
zione ci sono solo il 26,4% di famiglie
con IMU positiva e questa percentuale
aumenta all'aumentare del reddito, fino
ad arrivare al 78,7% dell'ultimo decile.
Comprovando che più della metà del
gettito dell'imposta comunale deriva
dalle fasce sociali più abbienti, annul-
lando da un lato il senso sociale dell'ab-
battimento dell'IMU.
Passando poi alle questioni generazio-
nali, si viene a sapere che solo poco più
di 800.000 contribuenti nella fascia d'età
tra i 21 e i 30 anni sono proprietari di
case: il 3,5% della totalità proprietaria.
Soltanto dopo i 30 anni la percentuale
aumenta, dimostrando che solo proie-
zioni fantasiose, degne di un premio
Nobel, potrebbero garantire che un
eventuale abbattimento sia agevole per
quella fascia di popolazione ancora
troppo giovane per accedere al merca-
to del lavoro e spesso già troppo adulta
per rischiare di fuoriuscirne.
E il buco di 4 miliardi, (8 in caso di
restituzione della somma versata prece-
dentemente) che i Comuni si trovereb-
bero a supportare? Come si farà fronte
a servizi che tutti riteniamo essenziali,
se venisse a mancare proprio una delle
fonti maggiori di introito per le casse
pubbliche locali?
In una società ferma come la nostra,
in cui almeno un paio di generazioni si
ritrovano nel limbo dell'incertezza so-
ciale, sulle cui aziende pesa un onere
economico e fiscale quanto mai inade-
guato ad un'ipotesi di crescita occupa-
zionale, in cui, dati DEF alla mano, si
prefigura un tasso di disoccupazione
crescente per tutto il 2014, quello che
servirebbe è un meccanismo accelera-
tivo che, partendo da una doverosa
diminuzione dei costi del lavoro, pro-
duca prima di tutto lavoro. Poi, una
maggiore propensione al consumo e
all'investimento. E che, non solo ci con-
senta di fronteggiare l'emergenza, spo-
stando la destinazione economica da un
obbligo erariale ad un altro, ma che
incida sulla sicurezza sociale di ognuno
di noi contribuendo nel tempo a ridare
slancio ad un'economia in piena reces-
sione.
Ragioniamoci. Un esito immediato
può esser un punto di vantaggio, ma
solo raramente una vittoria certa.
Abolire l'IMU non serve articolo di Elisa Rinelli. Pubblicato da Qualcosa di riformista n. 103
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Ci sono ancora di Massimo Gramellini. Editoriale su La Stampa dell’ 11/05/2013
stali. E c’è, la bellezza, nella ditta di
pompe funebri che ha detto «per il
funerale non vogliamo un euro»,
così i soldi sono andati ai volontari
che in ospedale aiutano i bimbi ma-
lati. Dove sono nato io, metteranno
addirittura una targa. Allora non
sono nato invano. Mi chiamo Ga-
briele Francesco, e ci sono ancora.
(Liberamente tratto dal testo inviato-
mi ieri, giorno del funerale di Ga-
briele Francesco, da un lettore di
Novara che ha chiesto di restare ano-
nimo. C’è tanta bellezza anche in
lui).
Buongiorno, mi chiamo Gabriele
Francesco. Sono nato a Novara l’11
aprile 2013 e oggi avrei un mese,
se fossi ancora vivo. Invece sono
morto lo stesso giorno in cui sono
nato. Adesso tutti starete pensando
che mamma e papà non si sono
comportati bene: in effetti mi hanno
lasciato solo, sotto un cavalcavia,
con indosso pochi stracci e senza
un biberon nei paraggi. Ma io non
mi permetto di giudicarli. Certo è
che noi neonati siamo indifesi: ci
buttano dai ponti, ci fanno esplode-
re sotto le bombe, ci vendono per
pochi soldi. Siamo carne da tele-
giornale. Prima di chiudere gli oc-
chi, mi sono raggomitolato tra i rifiu-
ti per cercare conforto e ho pensato:
ma è davvero così brutto questo
mondo che sto già per lasciare? Poi
mi sono sentito sollevare e sulla nu-
vola da cui vi scrivo ho visto che la
bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel
camionista che mi ha trovato e nell’i-
spettore che mi ha messo questo
nome meraviglioso: è importante
avere un nome, significa che sei esi-
stito davvero. C’è bellezza nei poli-
ziotti che per il mio funerale hanno
fatto una colletta a cui si sono uniti
tutti, dai pompieri alle guardie fore-
Sepolto in una tomba di famiglia il bimbo abbandonato dai genitori do. Il progetto si chiama Cameretta
Mia: faranno una camera con il suo
nome, a due letti, per tutti i bambini
malati. Un bambino per altri bambi-
ni». Perché è strano, ma la vita di
Gabriele Francesco è cominciata
solo dopo, nel regno dei morti. E
adesso, in quel posto di erba spor-
ca, di stracci e pezze nere, che è
l’unica cosa del mondo che ha potu-
to vedere, in quel campo rovesciato
di topi e cornacchie, al di là del fos-
sato ricolmo di rifiuti, anche qui
metteranno un’altra lapide. Ci rac-
conteranno solo una parte delle co-
se che conserva questa storia:
«Gabriele Francesco. Bimbo per un
giorno. Angelo per sempre».
Il resto sta nella tristezza della vi-
ta, in quel giorno, nello sguardo
vuoto del camionista che stava fa-
cendo solo i suoi bisogni quando ha
scoperto quel corpicino abbando-
nato come la carcassa di un anima-
le, e nel dolore di chi cominciava a
capire che era stato lasciato vivo,
così, in mezzo ai rifiuti, come un ri-
fiuto pure lui, e che di quel giorno
solo quello della vita aveva cono-
sciuto. Il resto sta in questa differen-
za, che dovrebbe interrogare anche
noi ogni tanto, nella vita rimpianta
solo al di là di questo esile confine,
che c’è dovunque, anche sotto a
quel cavalcavia di Novara Ovest, in
mezzo a quei rifiuti. È dura dover
guardare tutto questo e pensare che
Gabriele Francesco in fondo sta me-
glio adesso, sta meglio di là. Sta
meglio da morto.
di Pierangelo Sapegno.
Sul quotidiano La Stampa
Cronache 18/05/2013 - Novara
donato fra i rifiuti di una discarica,
ha avuto una signora che ha pianto e
si è impietosita come facciamo noi
ogni tanto per i morti, prima di
aprirgli la tomba di famiglia. Clau-
dio Tarantola, 45 anni, lo racconta
con fatica: «È stata mia sorella Paola.
Il giorno dopo mi ha chiamato pian-
gendo: “Sai cos’è successo?”. Ho
pensato subito a nostro padre: “No,
quel neonato. Dobbiamo fare qual-
cosa per lui, deve avere una degna
sepoltura, non voglio che finisca nel
campo dei bambini”. Siamo stati
subito tutti d’accordo. È stato un ge-
sto fatto con il cuore». L’hanno mes-
so nella tomba di famiglia, proprio
sotto il patriarca, Santino. «Fino al
funerale abbiamo pregato di mante-
nere massima discrezione. Dopo
uno dei poliziotti che l’hanno trovato
è venuto a conoscermi e mi ha det-
to: tanta gente ci chiama per sapere
dov’è sepolto per portargli un fiore.
Possiamo dirlo? Va bene, ho detto.
Adesso sulla lapide metteremo una
frase. La sceglieranno quegli agenti
che hanno fatto tanto per lui».
Perché il padre che l’ha adottato è
un ragazzo di occhi buoni, l’ispetto-
re della Scientifica R. I., che ha rac-
contato emozionato al questore Gio-
vanni Sarlo la sua storia di uomo che
ha visto quel bambino nudo e san-
guinante e che quando l’ha nascosto
pietosamente con una coperta ha
pensato a suo figlio e non è riuscito
più a staccarsi. «È venuto da me», fa
Sarlo. «Dottore, possiamo fare qual-
cosa? Certo, gli ho detto. Così, è
partita una colletta e daremo quei
soldi alla clinica pediatrica del Mag-
giore. Li stanno ancora raccoglien-
Adesso che il vento sta portando
via le nuvole, le ortensie e le rose
hanno un fremito, quasi un inchino,
sotto il suo nome: «Gabriele Fran-
cesco. 11 aprile 2013». Un giorno
solo, per la pietà degli uomini. Gli
hanno trovato un bel posto, in una
tomba di famiglia - lui che non l’ha
mai avuta -, accanto alla statua di
una Madonna.
Una Madonna che guarda lontano,
tutte quelle cose che lui non ha mai
potuto vedere. Gli hanno trovato un
posto pulito, con i fiori e le pietre di
marmo, lui che era stato abbando-
nato tra i topi e gli escrementi, ac-
canto a dei nomi così importanti,
sotto «Tarantola Santino, 1921-
2007», un grande impresario che
era stato anche il presidente del
Novara calcio, e di fianco a tutti i
suoi parenti di famiglia, e a tutte
quelle croci del Signore, di Enrico,
Francesco, Barbara, Angelo, Mode-
sta, Cesare, e gli hanno incorniciato
anche una bella targa bianca. Vedi,
gli stanno dicendo, di qua dalla
vita, nessuno ti abbandona, perché
siamo come in quella poesia di To-
tò: «Nuie simme serie. Appartenim-
mo a’ morte».
Però, nella vita, in questa strana
vita che ha sofferto per un giorno
solo, prima di essere trovato morto
sulla provinciale 299 in località
Agognate, sotto il cavalcavia
dell’A4 vicino al casello di Novara
Ovest, ha trovato un padre e una
madre che l’hanno adottato e che
neanche si conoscono fra di loro, e
ha trovato una città intera che l’ha
accolto come un figlio. Così Ga-
briele Francesco, il bimbo abban-
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IL PUNTO di Mario Paganini Tanti anni fa avevo studiato (ma
evidentemente non ben compreso!)
come “manovrando” sulla tassazio-
ne si potesse trasferire ricchezza tra
fasce di popolazione.
Ci sono due provvedimenti
“pidocchiosi” che in questi giorni
sono sotto gli occhi di molti contri-
buenti.
Uno è il contributo al Servizio
Sanitario Nazionale che viene ad
accrescere il premio assicurazio-
ne auto corrisposto ogni anno. Eb-
bene, quest’anno, chi ha avuto un
importo pari od inferiore ai “40 eu-
ro” non matura alcun diritto.
Chi, invece, possiede macchine di
grossa cilindrata, oppure ha avuto
degli incidenti, può beneficiarne.
Infatti gli euro, pagati oltre i primi
40, andranno a ridurre il suo debito
con il fisco!
Considerato che la stragrande
maggioranza della popolazione
possiede veicoli di modesta cilin-
drata ed ha una guida prudente, un
simile provvedimento risulta, per la
maggior parte della popolazione,
Aspettiamo le prossime elezioni.
Così ascolteremo nuove promesse!
Repetita iuvant, tradotta letteralmen-
te, significa "le cose ripetute aiuta-
no". Ma, se errare è umano; perse-
verare è … da masochisti!
3 - Mamma mia, la legge 2248!
Ma chi ha autorizzato e fatto i lavori
di escavazione del fosso in via Pa-
storella? Come ha fatto a non accor-
gersi del Pilastrino con una venera-
ta immagine? Ora il Pilastrino è pe-
ricolosamente inclinato! Domanda
chi ha fatto le misurazioni per la di-
stanza tra la recinzione del confine,
il fosso e la piattaforma stradale,
che unità di misura ha utilizzato?
Che cosa pensava fossero le “fasce
di rispetto”?
4 - Cementifichiamo ed asfaltiamo oppure non cementifichiamo e non
asfaltiamo? Un dilemma al quale è
stata finalmente data una risposta.
Quando occorre non cementifichia-
mo e neppure asfaltiamo!
Anche in questo caso qualcuno ha
notato un marciapiede od una pista
1 - Il viale della Stazione (o forse è più giusto chiamarlo: “Viale che
porta alla fermata del treno” consi-
derato che una stazione, in senso
proprio, non c’è più?!) si allaga
spesso. Perché?
No, la zona non ha un suo micro-
clima tropical-monsonico...
È sufficiente osservare l’altezza
dell’erba che esce dai chiusini e dei
tombini...
Molto più banalmente: i sifoni ed i
pozzetti non sono manutenuti.
È possibile che l’ordinaria manu-
tenzione non debba essere tra le
incombenza di un qualche settore
locale della Pubblica Amministra-
zione?
2 - Era una delle tante promesse fatte da qualcuno durante la campa-
gna elettorale. Promesse alla quale
qualcun altro, ahi lui!, aveva presta-
to attenzione. E cioè: la pista cicla-
bile, a destra, in uscita da Voltana e
fino alla Marmanna.
Qualcuno l’ha vista?
Che fine a fatto?
ciclabile uscendo da Voltana, a si-
nistra, in direzione della strada sta-
tale ed almeno fino al semaforo?
Sembra non ci sia nulla del gene-
re…
5 - La forma è la sostanza. No, non è un errore. Volutamente è stata tolta
la lettera “o”, che fa supporre un
significato alternativo, per utilizza-
re la terza persona del verbo esse-
re. Esistono, infatti, dei cambia-
menti che sono puramente formali
e, quindi, non possono essere con-
siderati sostanziali.
È intuitivo che, se verniciamo un
fabbricato, il fabbricato non cam-
bia le sue caratteristiche strutturali.
Alcune scelte economiche e com-
merciali, operate in tempi recenti,
lasciano interdetti. Mentre non cre-
sce il tessuto produttivo (anzi...)
qualche cosa cambia nella distribu-
zione. Peccato che a guardare i nu-
meri ci sia poco di che rallegrarsi.
Stabile l’occupazione mentre è in
crescita il numero di locali che non
trovano una destinazione.
L’ALTRA VOLTANA - Cambiare si può ! Cambiando noi, possiamo cambiare loro.
penalizzante!
“Ha conservato la scatola del di-
spositivo medico?”
“Certo che no!” “Ed allora mi di-
spiace, ma queste spese Sanitaria
sono indeducibili!”
Le dimensioni delle case, soprat-
tutto quelle di edilizia popolari, sono
arcinote. È di tutta evidenza come
sia assai poco agevole conservare,
un anno per l’altro, scatole di cerotti,
dispenser, spray, erogatori, ecc.
“Va bene. Faccia quello che deve
fare. Ma, per cortesia, mi può dire
qual è la logica? Perché questa inuti-
le ribalderia nei confronti del contri-
buente?”
“Beh dovrebbe servire a certifica-
re l’origine del prodotto. Evitare le
importazioni e/o le contraffazioni”.
Insomma, paghiamo per avere ser-
vizi e strutture dello Stato preposte
alla sicurezza dei confini e della sa-
lute dei cittadini… Poi, evidente-
mente lo Stato, inefficiente e consa-
pevole di esserlo, riversa su di noi
cittadini e contribuenti, ulteriori one-
ri ed incombenze. Debbiamo certifi-
care e mostrare che, da qualche
parte, nella confezione sono appo-
ste due lettere: “CE”.
Ma chi importa o contraffà sarà
realmente intimorito da una ulterio-
re manipolazione o falsificazione
della confezione? Queste motiva-
zioni sono ridicole, degne di una
Repubblica delle Banane!
Tasse, gabelle e balzelli vari.
Troppo tardi. Tradito dal naviga-
tore satellitare (evidentemente con
le mappe non aggiornate) sono co-
stretto ad entrare in una zona a traf-
fico regolamentato. La strada è a
senso unico. Non appena possibile,
cerco di uscire dalla zona. Eh, ce
l’ho fatta! Curioso, ma anche qui c’è
una telecamera? Dopo quasi tre
mesi due raccomandate, con due
foto, immortalano l’ingresso e l’u-
scita. Mi informo. La mia macchina
non è ancora attrezzata per il decol-
lo verticale, quindi dopo l’entrata ci
deve essere necessariamente l’u-
scita. “Paghi e non polemizzi o peg-
giora la sua situazione!” Caspita,
sta a vedere che sono diventato
anche un pericoloso criminale!
Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 7 - 2013
Ti farò mangiare per qualche mese di Rita Pani
na, non ci sarà alcuna speranza per
noi, per il nostro oggi, e per il futuro
nostro e dei nostri figli.
Non c’è alcun senso per nessuna
battaglia, per nessuna lotta civile, in
un paese in cui si è perso anche il
significato della parola dignità. Non
sono sicura che le signore in diffi-
coltà vedano il danaro promesso dal
criminale bugiardo – è uso a pro-
mettere e non mantenere – ma nel
caso questa volta decida davvero di
darlo, spero che ogni euro speso
possa bruciarle la mano. Spero che
per ogni euro le strozzi in nodo del-
la vergogna che dovranno provare
sapendo che si sono vendute al pari
delle puttane che quel mostro di
plastica e materiale tossico, ha pa-
gato prima per sollazzarsi, e che
paga ancora – senza limite di tempo
– per non essere ricattato, per non
essere sputtanato, per non essere
ancora condannato.
Ma la soddisfazione maggiore la
provo pensando che, anche il gior-
no in cui la promessa non sia mante-
nuta, nessuno glielo farà rivendica-
re in TV.
Accettare danaro da chi ha contri-
buito così pesantemente ad impove-
rirci tutti quanti, è forse un atto più
criminale di tutti quelli che possia-
mo immaginare. Mi piacerebbe
scrivere ancora una volta vergogna-
tevi! Ma gente così, che vende sé
stessa per un pezzo di pane ammuf-
fito in diretta tv, cosa sia la dignità o
la vergogna, non lo saprà mai. Sicu-
ramente andranno anche a Brescia,
a sputare sullo stato per 10 euro e
un panino.
Si fotta questo paese di merda.
Rita Pani (APOLIDE)
dal sito: http://r-esistenza-
settimanale.blogspot.it/
e dal sito www.comedonchisciotte.org
Berlusconi, ospite in esterna nel
programma in diretta su Rete4 di
Paolo Del Debbio, ieri, giovedì 9
maggio in fascia serale, ha promes-
so ad una donna e ad una coppia,
versanti in condizioni economiche
molto critiche, un aiuto in denaro
(cit.) “per non avere problemi per
qualche mese”.
Sapete cosa? Ogni volta che vedo
questo piccolo mondo infame
sguazzare nella melma in fondo al
barile, mi dico: “L’apoteosi!”, poi il
giorno dopo mi sveglio e ammetto:
“Ah! No, non era ancora abbastan-
za.” Leggo sui giornali di San Fran-
cesco da Arcore, che ha miracolato
due famiglie in TV (la peggiore
delle sue TV) e che con un miraco-
lo da portafoglio è riuscito a tra-
sformare le lacrime di disperazio-
ne, in lacrime di gioia.
E Lui disse: “Signora, le darò
quanto sufficiente per non avere
problemi per qualche mese.”
Le nubi in cielo si aprirono la-
sciando passare i caldi raggi del
sole. E svani-
rono i quattro
anni di gale-
ra, inflitti dal-
la giustizia
dell’uomo. E
s v a n i r o n o
anni e anni di
devastazione
e ruberie. E
si cancellaro-
no con una
sola promes-
sa, anni di
abbruttimen-
to, di mafia, di appalti truccati, di
sanità depredata, di miseria uma-
na, di bambine violate ma ben re-
tribuite, di ricatti e ricattatori, di
devastazione socioculturale.
Alla vigilia dell’ennesima vergo-
gnosa battaglia della criminalità di
stato contro la magistratura, in que-
sto paese che continua forsennata-
mente a girare al contrario, la mi-
seria umana si trasforma in oltrag-
gio, senza che nessuno senta l’im-
peto di ribellarsi.
Noi, altrettanto forsennatamente,
continuiamo a sentirci nauseati e
distrutti.
Lo show televisivo, seguendo le
regole del pietismo che fa spetta-
colo, regala l’ennesimo sogno,
l’ennesima piccola invidia, che dà
la speranza ai piccoli uomini e alle
piccole donne miserabili di sogna-
re di poter essere un giorno, mira-
colati dall’elemosina di un vecchio
debosciato, che donerà alla pover-
tà meno di quanto abbia mai dato a
una sua puttana per una serata.
F i n o a
quando ci
sarà anche
solo un mise-
rabile, che si
presterà ad
essere vitti-
ma di un de-
bosciato, e
carnefice di
sé stesso,
svilendosi al
punto di es-
sere strumen-
to di propa-
ganda, per
mistificare la
realtà italia-
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Fatti e gente di Voltana e dintorni
Pagina 6 www.voltanaonline.it n. 7 - 2013
La Grecia è in vendita di Caterina Amicucci e Carlo Dojmi. Tratto da ALTRECONOMIA n.148
La società petrolifera costa mezzo
miliardo di euro, l’aeroporto di Ate-
ne 700 milioni. Più a buon mercato -
400 milioni - il “pacchetto” che in-
clude tutti gli aeroporti regionali e
550 milioni per la lotteria di Stato.
La lista della spesa l’ha fatta Taiped,
ed è il fondo statale creato in segui-
to ai memorandum che la Grecia si
è vista costretta a firmare con l’U-
nione Europea per accedere agli
aiuti comunitari. Un vero e proprio
discount di tutti gli asset pubblici, in
vendita ad un prezzo stracciato per
gli investitori privati. Una mega
svendita di tutti i beni pubblici, dal-
la quale la Grecia otterrebbe 7 mi-
liardi di euro. È una cifra assoluta-
mente irrilevante, se paragonata ai
270 miliardi del debito greco, ma la
lista si allunga di giorno in giorno
con porti, terreni e perfino intere
isole. Un paradiso per gli investitori
che attendono impazienti di acqui-
stare il Paese. Pezzo per pezzo.
Il Fondo Monetario Internazionale,
che l’anno scorso ha visitato il Mini-
stero delle Finanze per “insegnare”
ai suoi dipendenti come valorizzare
il patrimonio pubblico, ha insistito
perché anche il Partenone, gli scavi
archeologici, le foreste e tutti gli
altri beni naturali venissero inventa-
riati, per il momento con un valore
simbolico. Ma visto che nessuna di
queste misure sortirà un qualche
risultato tangibile sulla crisi Greca,
appare evidente quale sarà la pros-
sima frontiera. Il primo esempio
concreto dell’inutilità di questo pia-
no di vendite forzate riguarda la
gestione dell’acqua. Lo scorso 21
febbraio il Taiped ha pubblicato
una gara pubblica per la vendita
del 51% dell’Eytah, la società che
gestisce il servizio idrico a Salonic-
co. Il ricavato previsto è di 80 milio-
ni di euro. La società, che per il
25% è già in mano ai privati, non
offre ai cittadini un servizio no-
profit. Ogni anno apporta nelle cas-
se dello Stato circa 20 milioni. Se
viene ceduta ai privati non è per un
interesse del Paese. Annotiamo,
però, che recentemente, il Primo
Ministro francese Francois Holland
ha visitato il Paese ellenico in com-
pagnia di rappresentanti di Suez e
Veolia, le due principali multinazio-
nali del settore idrico d’Oltralpe.
Ecco perché queste misure non
serviranno a salvare la Grecia, ma
solo a privarla del controllo di tutte
le infrastrutture e delle risorse fon-
damentali. […]
Leggi il resto nel n. 148 di Altreconomia
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Frase trovata su Internet e segnalata da
Adolfo
Tre perdenti al Governo e l'unico
vincitore all'opposizione.
A questo punto, per coerenza,
ridiamo a Schettino il comando di
una nave!
Informazione ? Da Terzo Mondo ! di Mario Paganini stigmatizza che quest’anno il Comu-
ne di XYZ non abbia ancora iniziato
la profilassi contro il diffondersi e
prosperare della fastidiosissima
“zanzara tigre”.
Ma l’autore dell’articolo è mai uscito
di casa durante questo mese di
maggio, tra i più piovosi del seco-
lo?!
Se vogliamo contrastare il diffonder-
si della “zanzara tigre”, con prodotti
ecologici, quali sono le quantità ne-
cessarie di tali prodotti, se un giorno
piove e l’altro pure?! L’autore di
quelle prose ha mai avuto il sospetto
che un prodotto troppo diluito sia
del tutto inutile per fermare la zan-
zara e sia, invece, uno spreco di ri-
sorse economiche?
“Il Governo in un mese ha fatto
poco o nulla. Ed il poco che ha fatto
è indegno e vergognoso. Ha regola-
mentato solamente l’accesso alle
toilette del Parlamento. Le lesbiche
ed i gay possono ricorrere al servi-
zio igienico che vogliono!”
Opss. Signor giornalista mi consenta
tre osservazioni:
1 – il Governo Letta (Enrico) è in
carica da una decina di giorni. Co-
me è eccessivo farsi delle illusioni,
così è ingiusto non concedere il
tempo necessario.
2 - Se la coalizione avesse già un suo
programma di ampio respiro, in tan-
ti penserebbero che, al di fuori del
Non è certo con un titolo che si
può concorrere ad alimentare ten-
denze razzistiche e xenofobe. Al
contrario può essere perfino che,
nel Terzo Mondo, l’informazione sia
fatta meglio di quanto non avvenga
qui, in Italia.
Ho scarsa fiducia in questa classe
politica. Però non credo la decaden-
za sia giunta a questo punto.
Leggo su un quotidiano che “per le
case poste in vendita da tempo … si
pensa di introdurre delle agevola-
zioni fiscali … [e] di ridurre l’IMU”.
Stento a crederlo. Ebbene metterò
in vendita la casa in cui abito per 13
o 14 milioni (sì, lo so, non li vale as-
solutamente, ma tanto non mi costa
nulla scrivere “milioni”!). Poi auto-
certifico (ma, nell’eventualità potrei
anche far constatare ad un terzo,
che - nonostante lo scorrere del
tempo - nessuno l’acquista. Dopo di
che saranno maturale le condizioni
per avere diritto all’agevolazione o
riduzione!
Geniale? No, non è falsa modestia la
mia, ma se fosse veramente allo stu-
dio un simile provvedimento legi-
slativo, quest’ultimo sarebbe sem-
plicemente demenziale!
Articolo, con tanto di intervista
ovviamente “in esclusiva” ad esper-
to (però non si capisce di quale in-
segnamento sia l’illustre e chiarissi-
mo cattedratico). Nella sostanza si
Parlamento, delle “entità” glielo
abbiano predisposto. Insomma il
Governo Letta diventerebbe, subi-
to, l’esecutore di quanto imposto da
poteri più o meno occulti.
3 - Pensavo che la regolamentazio-
ne, per l’accesso ai servizi igienici
del Parlamento, fosse stata raggiun-
ta e ratificata nell’ottobre del 2006
(dopo la … nota vicenda con al cen-
tro Vladimir Luxuria). Secondo me è
stata una veloci ratifica, in sede di
Commissione, e più di tanto non
può aver rallentato i lavori parla-
mentari. I problemi del Paese sono
molti, sono gravi e sono seri. Ma
almeno sulla possibilità di accedere
alla toilette, senza insormontabili
difficoltà, tutti sono d’accordo!
Immagine trovata su Internet e segnalata da Ivano
Dal sito www.voltanaonline.it
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“Il Napolitano Secondo e l'ipotesi
di un governissimo con PDL, PD e
chi ci sta, mi riempiono di entusia-
smo.”
Sì : zero No : 100%
Immagine trovata su Internet e segnalata da Pierpaolo
Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 7 - 2013
Pubblichiamo alcune segnalazioni giunte a Voltana On Line su facebook
“L’unica possibilità e la condizione pregiudi-
ziale di una ricostruzione stanno proprio in que-
sto: che una buona volta le persone coscienti ed
oneste si persuadano che non è conforme al van-
taggio proprio, restare assenti dalla vita politica
e lasciare quindi libero campo alle rovinose
esperienze dei disonesti e degli avventurieri.”
Giuseppe Dossetti - marzo 1945 Immagine
trovata su
Internet e
segnalata da
Alves
Immagine trovata su Internet e segnalata da Barbara
info: [email protected]
Immagine
trovata su
Internet e
segnalata da
Pierpaolo
Immagine trovata su Internet e segnalata da Mario
Immagine trovata su Internet e segnalata da Paolo
Immagine
trovata su
Internet e
segnalata da
Flavio
I tempi cambiano, ma i fascisti restano sempre
riconoscibili! Non biasimo loro. Biasimo gli italia-
ni che li votano e li fanno sedere in Parlamento!