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PIEMONTE | 367 Vol.To - Csv Torino TAPPE STORICHE L’unione fa la forza: un centro nuovo, ma con solide fondamenta UNA CITTÀ VIVACE. Sebbene la storia del Csv di Torino parta come per i primi centri di servizio italiani a fine anni 90, la sua configurazione attuale è l’esito di una trasformazione che negli anni ha visto di- verse riorganizzazioni e una pluralità di attori coinvolti, segno della vivacità del vo- lontariato torinese. L’attuale Csv di Torino, infatti, è relativamente giovane: nasce nel 2015, ma ha fondamenta che vanno indietro negli anni. Partiamo dal 1996, anno della fondazione dell’associazione Univol con sede legale ad Asti e competenza sulle pro- vince di Alessandria, Asti e Cuneo. Nello stesso anno nasce l’associazione Centro servizi volontariato con competenza sulla provincia di Torino. Due realtà che, in vista della possibilità di gestire un Csv si uniscono facendo nascere Univol-Csv, un unico soggetto a cui il Co.Ge. attribuirà la funzione di centro di servizio per il volontariato per le province di Alessandria, Asti, Cuneo e parte del capoluogo regionale. Due le sedi operative: una in via An- drea Doria a Torino e l’altra, dedicata alla formazione, a Villa Badoglio ad Asti. In questi primi anni, Univol-Csv realizza la rivista “Progetto 1000 fiori” sui temi del volontariato e nel 2000 partecipa per la prima volta alla tre giorni del volontariato di Torino. Nel 2002, una delibera del Comitato di gestione promuove un assetto provinciale dei Csv ed è così che Univol-Csv cessa la sua attività. Univol-Csv, tutta- via, non è stato l’unico soggetto ad essersi attivato sul territorio torinese per creare un centro di servizio. Nel 1997 nasce il Centro di servizio per il volontariato sviluppo e solidarietà in Piemonte (Vssp) e vince il bando per l’istituzione dei centri di servizio. Un Csv che opera sul territorio regionale, con sede in via Giolitti n. 37 a Torino. Nel 2000, la sede si sposta in via Toselli, sempre a Torino e nel 2003 il Csv passa da una competenza regionale ad una provinciale, con un crescente numero Via Giolitti 21 - Torino 011 8138711 [email protected] www.volontariato.torino.it Ente gestore: Vol.To - Volontariato Torino

Vol.To - Csv Torino...con Niccolò Fabi come testimonial. Nel 2014, il sesto campo scuola della protezione civile svolto a Torino coinvolge 370 volontari e oltre 500 studenti e nello

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  • PIEMONTE

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    Vol.To - Csv Torino

    TAPPE STORICHE

    L’unione fa la forza: un centro nuovo, ma con solide fondamenta

    UNA CITTÀ VIVACE. Sebbene la storia del Csv di Torino parta come per i primi centri di servizio italiani a fine anni 90, la sua configurazione attuale è l’esito di una trasformazione che negli anni ha visto di-verse riorganizzazioni e una pluralità di attori coinvolti, segno della vivacità del vo-lontariato torinese. L’attuale Csv di Torino, infatti, è relativamente giovane: nasce nel 2015, ma ha fondamenta che vanno indietro negli anni. Partiamo dal 1996, anno della fondazione dell’associazione Univol con sede legale ad Asti e competenza sulle pro-vince di Alessandria, Asti e Cuneo. Nello

    stesso anno nasce l’associazione Centro servizi volontariato con competenza sulla provincia di Torino. Due realtà che, in vista della possibilità di gestire un Csv si uniscono facendo nascere Univol-Csv, un unico soggetto a cui il Co.Ge. attribuirà la funzione di centro di servizio per il volontariato per le province di Alessandria, Asti, Cuneo e parte del capoluogo regionale. Due le sedi operative: una in via An-drea Doria a Torino e l’altra, dedicata alla formazione, a Villa Badoglio ad Asti. In questi primi anni, Univol-Csv realizza la rivista “Progetto 1000 fiori” sui temi del volontariato e nel 2000 partecipa per la prima volta alla tre giorni del volontariato di Torino. Nel 2002, una delibera del Comitato di gestione promuove un assetto provinciale dei Csv ed è così che Univol-Csv cessa la sua attività. Univol-Csv, tutta-via, non è stato l’unico soggetto ad essersi attivato sul territorio torinese per creare un centro di servizio.

    Nel 1997 nasce il Centro di servizio per il volontariato sviluppo e solidarietà in Piemonte (Vssp) e vince il bando per l’istituzione dei centri di servizio. Un Csv che opera sul territorio regionale, con sede in via Giolitti n. 37 a Torino. Nel 2000, la sede si sposta in via Toselli, sempre a Torino e nel 2003 il Csv passa da una competenza regionale ad una provinciale, con un crescente numero

    Festa dei popoli 2017

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  • 368 | Venti anni di servizio | Csv 1997-2017. Una storia di promozione del volontariato

    di soci, passati da 15 a 66 associazioni. Nel 2005, sono già 77 le Odv socie, Vssp adot-ta la Carta dei servizi e si accredita come ente di prima classe per il servizio civile nazionale. Nel 2006 prende il via uno dei progetti che segnerà l’azione del Csv sul territorio: è Gio21, la campagna di ricerca volontari tra i giovani torinesi che nel 2007, anno in cui Vssp festeggia in piazza il compimento di 10 anni di attività, apre il primo sportello in via S. Ottavio. Nel 2008 vengono istituite le commissioni te-matiche e si realizzano per la prima volta le “Selezioni di idee”, mentre nel 2009 il Vssp si dota di un’immagine coordinata. Nello stesso anno si realizza lo sportello di progettazione sociale, mentre le commissioni tematiche realizzano i primi progetti. Nel 2010 il Vssp chiude la sede storica in via Toselli per trasferirsi in via Giolitti n. 21, e diventa socio del CSVnet. Nel 2011 le 90 Odv socie eleggono il consiglio direttivo più giovane d’Italia con un’età media di 34 anni. Nell’Anno euro-

    peo del volontariato, inoltre, il Vssp è partner in due progetti europei: “Awake” e “Volmanel”. Nel 2012 il Vssp festeggia 15 anni di attività e lancia nuovi servizi tra cui il portale Vssplive interamente dedicato alla promozione delle attività delle associazioni. L’anno successivo, il 2013, con una delibera dell’assemblea dei soci, inizia il percorso verso la fusione dei cen-tri di servizio e la nascita di Vol.To. Nello stes-so anno, per il progetto Gio21 viene realizzata la campagna “Volontariato: una buona idea” con Niccolò Fabi come testimonial. Nel 2014, il sesto campo scuola della protezione civile svolto a Torino coinvolge 370 volontari e oltre 500 studenti e nello stesso anno l’assemblea dei soci delibera la fusione con Idea solidale.

    Idea solidale è la realtà che ha gestito negli anni l’altro Csv attivo sul territo-rio torinese. Nasce nel 2002 da diverse organizzazioni del terzo settore presenti in provincia, in maggioranza di volontariato, a seguito della revisione delle aree territoriali del Piemonte decisa dal Comitato di gestione. Le attività partono dal 2003, mentre nel 2005 Idea solidale vede il primo rinnovo delle cariche sociali. Nello stesso anno, la prima partecipazione al Salone del libro di Torino, con uno spazio che storicamente sarà sempre dedicato alle associazioni torinesi. Sempre nel 2005, viene organizzata la prima edizione della Vetrina della solidarietà, un mercatino natalizio solidale a cui partecipa il volontariato locale. Il 2006 è l’anno dei giochi olimpici invernali e per l’occasione Idea Solidale partecipa allo sportello “Ethical Village” per la promozione del volontariato in collaborazione con l’Agen-zia per il volontariato delle Nazioni unite. Nel 2007 viene inaugurato lo sportello VolontariaMente presso la sede dell’università di Torino e viene realizzata la cam-pagna “Volontariato, più vita alla vita”. Sempre nel 2007 vengono realizzati alcuni spot televisivi con Bruno Gambarotta. Nel 2008 viene organizzata la prima edi-

    Inaugurazione della sede di Vol.To

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    Vol.To - Csv Torino | 369

    zione della “Strasolidale”, la marcia dei volontari nel canavese. Nel 2009, Idea solidale organizza a palazzo Lascaris il convegno “Volontari, cittadini Europei” in collaborazione con CSVnet e nello stesso anno viene pubblicato il primo bilancio sociale. Nel 2010 la seconda edizione della marcia Strasolidale vede come protagonisti i volontari della Valpellice. È un anno caratte-rizzato da un’intesa attività di formazione sulle tematiche europee con una visita alla sede del Parlamento di Strasburgo e uno scambio di buone prassi tra organiz-zazioni torinesi e spagnole. Nel 2011 una delegazione di volontari torinesi visita la sede del Parlamento di Bruxelles e Idea solidale è presente alla tappa del Giro d’Italia con uno stand per la promozione del volontariato. Nello stesso anno, il Csv partecipa all’organizza-zione della giornata dedicata ai volontari nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nel 2012, la sede centrale di Torino si trasferisce da corso Novara a corso Unione sovietica. Sempre nel 2012 viene effettuata la ri-cerca sul valore economico del volontariato, in collaborazione con l’Osservatorio sull’economia civile della camera di commercio di Torino ed il servizio Solidarie-tà sociale della provincia. Viene organizzata la prima edizione dello scambio “Un ponte di volontari”, che fa incontrare volontari torinesi con rappresentanti delle Odv di Reggio Calabria. Nel 2013 il Csv organizza il convegno “Volontariato, valo-re e valori” organizzato al Sermig. Inoltre viene organizzata la seconda edizione del “Ponte di volontari”, scambio che stavolta coinvolge alcune associazioni di Roma e provincia. Nello stesso anno parte il progetto di orientamento “Chi vuol essere vo-lontario”, con uno sportello settimanale presso Informagiovani, gestito insieme al Vssp. Nel 2014 viene organizzata a Torino, in collaborazione con Vssp, Cev (Centro europeo volontariato) e CSVnet la conferenza internazionale “Viewws”, mentre in

    Raccolta indumenti usati© Roberto Puato, Torino

  • 370 | Venti anni di servizio | Csv 1997-2017. Una storia di promozione del volontariato

    Cascina Roccafranca a Torino viene organizzato il convegno “Quale Europa per il volontariato, quale volontariato per l’Europa”. A metà del 2014, l’assemblea dei soci delibera la fusione con Vssp ed è così che nasce Vol.To.

    L’associazione Vol.To - Volontariato Torino diventa operativa nel 2015, con l’elezione delle cariche sociali per il trienno 2014-2017. Silvio Magliano è il primo presidente e il 29 gennaio apre le porte a Torino il nuovo Csv. “A livello ter-ritoriale i due centri si sovrapponevano, - racconta Luciano Dematteis, vice presi-dente vicario di Vol.To - I due vertici, però, non si parlavano, anche se poi c’erano le occasioni per vedersi a Roma con CSVnet. Così abbiamo iniziato a confrontarci, senza parlare di fusione. Questa cosa ci ha portato a conoscerci e abbiamo iniziato a ragionare: i fondi cominciavano a calare e ci siamo chiesti se avesse senso conti-nuare a farci concorrenza. Così abbiamo promosso delle iniziative insieme. Quan-do abbiamo capito che avevamo raggiunto la maturità di poter anche fare un centro unico l’abbiamo fatto e non c’è stata nessuna discussione sulla presidenza”. Un Csv sin da subito operativo: il 2 aprile, in occasione della Giornata dell’autismo, Vol.To partecipa all’abbraccio della città di Torino al suo simbolo, la Mole Anto-nelliana, illuminata di blu. Torna anche l’appuntamento con il Salone del libro

    di Torino: “Volontari tipi italia-ni” è il filo conduttore del grande stand in cui si svolgono due gran-di campagne di comunicazione: #lamiabuonazione e “Volonta-riato #iocimettolafaccia”. Impa-rare a convivere con i rischi del territorio, invece, è il tema della nuova edizione del campo scuola di protezione civile, denominato “Pulcherada2015”. Nel 2016 Vol.To ospita il meeting del progetto “Bevin” e presenta i risultati del progetto europeo “Dall’Europa nuove strade per l’inclusione so-ciale”. Al Salone del libro, nella sua edizione del 2016, Vol.To par-tecipa insieme a Ciessevi Milano e

    alla School of management dell’università di Torino e pone particolare attenzione alla relazione tra imprese, volontariato e terzo settore. Il 2016, inoltre, vede Vol.To e Anpas insieme per realizzare un nuovo centro di incontro ad Amatrice. A meno di un mese dal sisma in centro Italia oltre 230 volontari partecipano all’ottavo campo scuola di protezione civile. A fine 2016 Vol.To presenta il nuovo sportello Giovani volontariato Europa (Gio.Ve) e il bilancio di missione 2015. Il 22 dicembre, infine, Vol.To diventa nuovo punto Eurodesk a Torino. Nel 2017 Csv e la School of mana-

    Luciana Littizzetto, attrice, cabarettista, doppiatrice, conduttrice “Io ci metto la faccia”

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    Vol.To - Csv Torino | 371

    gement dell’università di Torino presentano l’Accademia dell’iniziativa sociale, un percorso di alta formazione al servizio del volontariato. Al Salone del libro, in-tanto, lo stand dedicato al volontariato è un “cantiere aperto” e diverse personalità indossano elmetto e pettorine con lo slogan “Come farei senza di te”. Infine, nel 2017 si svolge il nuovo campo scuola di protezione civile, “Vayes 2017”.

    CONTESTO

    Un volontariato attivo, sostenuto con efficienza

    Un nuovo Csv che guarda al futuro. Con ben 316 comuni, l’ex provincia di To-rino, dal 2015 città metropolitana, è uno dei territori provinciali più vasti d’Italia. I numeri di Vol.To, tuttavia, non raccontano soltanto di una consistente presenza del volontariato, ma anche di una forte partecipazione alla vita del centro di servizio. Sono oltre 1.500 le Odv attive nel torinese (dato del bilancio sociale di Vol.To 2016). Di queste, ben il 75 per cento sono iscritte al registro regionale e 156 sono le associazioni socie di un Csv che sul territorio è presente, oltre che con la sede cen-trale a Torino, anche con sette sportelli territoriali ubicati a Bussoleno, Chieri, Chi-vasso, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Sangano (Bilancio sociale 2016). A fine 2015, inoltre, sono 1.204 le Odv accreditate a Csv, l’80 per cento del bacino d’utenza. “Torino ha un suo primato nella voglia di darsi agli altri perché risente dell’impatto dei santi sociali, - racconta Silvio Magliano, - ma ha anche una storia importan-te di volontariato di matrice più lai-ca. È anche una città pesantemente colpita dalla crisi: il Piemonte è la regione che ha avuto il maggior nu-mero di ore di cassa integrazione in assoluto. Il volontariato ha tenuto, ma ho visto gente smettere di fare volontariato perché ha smesso di lavorare”. Un contesto di crisi che, tuttavia, ha visto crescere il numero di associazioni: “Abbiamo visto una proliferazione di associazioni che si occupano di un tema preciso, pensiamo all’ambiente o ai diritti”, racconta Magliano. Ad avere un impatto positivo sulle associazioni è stata anche la nascita di un unico Csv. “La compagine associativa si è allargata, - spiega il direttore del Csv, Stefano Meneghello. - Le associazioni fruitrici sono cresciute. Prima, alcune associa-zioni erano più affezionate al singolo Csv, ma pian piano i poli più estremi si sono riavvicinati e abbiamo visto fiorire cose importanti. Vol.To non è nessuno dei due centri precedenti, ma ha preso molti aspetti positivi di entrambi”. Una nuova real-

    Idea solidale, Campagna 5 per mille, Torino

  • 372 | Venti anni di servizio | Csv 1997-2017. Una storia di promozione del volontariato

    tà che è stata in grado di creare un rapporto rinnovato anche con gli enti locali e partner esterni. “Il nostro è il Csv con il rapporto costi fissi-costi variabili più basso d’Italia, - spiega Magliano, - perché ci siamo resi conto che dovevamo dare un segnale all’esterno. Abbiamo firmato un accordo con la regione sul tema dei migranti e ci sono risorse pubbliche gestite dal Csv. Inoltre, stiamo vincendo dei bandi europei che prima non vincevamo. Stiamo diventando un punto di rife-rimento sul territorio”.

    PROGETTI ESEMPLARI In Italia o in Europa, i giovani sempre al centro

    Sono i giovani i principali destinatari dei due progetti esemplari raccontati dal presi-dente e dal direttore del Csv di Torino. Il primo è un progetto avviato nel 2006 e rea-lizzato dal Vssp. Si tratta della campagna di ricerca volontari “Gio21” che negli anni è diventata punto di riferimento per i giovani grazie ad uno sportello ad hoc al di fuori dei tradizionali momenti informativi. “Il progetto nasce con Gio21 Village, - racconta Magliano. - Abbiamo preso una struttura di fronte all’università di Torino e le associazioni di volontariato organizzavano un’apericena per incontrare i ragaz-zi”. Nel 2013, il progetto ha anche un testimonial d’eccezione, ovvero Niccolò Fabi. “Abbiamo preso spunto da una sua canzone che diceva ‘mi piace-rebbe essere padre di una buona idea’, - ricorda il

    Niccolò Fabi testimonial della campagna“Volontariato una buona idea” (2013)

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    Vol.To - Csv Torino | 373

    presidente, - così abbiamo contattato il suo manager, l’abbiamo portato qui e abbia-mo fatto un bando dove chi avesse vinto avrebbe avuto la possibilità di collaborare con lui”. Sempre ai giovani è dedicato il progetto Gio.V.E. Giovani volontariato e Eu-ropa, un nuovo sistema di servizi integrati che amplia e rende più efficace l’offerta di opportunità per i giovani e le associazioni giovanili dell’area metropolitana. “Si tratta di un contenitore che richiama a sé tutte le iniziative possibili che hanno ricaduta verso la popolazione giovanile, - spiega Meneghello. - Nel frattempo ab-biamo provveduto a passare da ente accreditato di seconda classe a ente di prima classe per il servizio civile, prima che questo fosse superato dalla riforma stessa. Abbiamo tagliato il traguardo in tempo utile per essere uno dei soggetti da arruolare a livello territoriale per sviluppare progettualità nostre o di altri soggetti che si rivolgono a noi”.

    PAROLE CHIAVE

    Sussidiarietà e contaminazione, corresponsabilità ed efficacia

    Le parole chiave individuate dai protagonisti del Csv di Torino sono un mix ela-borato che nasce da una storia importante, ma anche dalla capacità di mettersi in discussione. La prima parola scelta dal presidente Magliano è anche uno dei pilastri su cui si regge il volontariato, mentre le altre parlano di un impegno costante nel diventare un Csv incisivo sulla comunità. “Sussidiarietà, - dice Magliano: - perché è l’unica forma che ho sempre visto funzionare veramente nel governo di cose complesse. La sussidiarietà è un gruppo di persone che si mette insieme per rispondere a un bisogno del proprio paesino e il Csv deve essere al loro servizio”. Tutto questo pun-tando su “efficienza” ed “efficacia”, aggiunge il presidente: “Abbiamo bisogno di calcolare l’impatto sociale di quello che facciamo. Ogni euro che il Csv spende deve generare opportunità e luoghi di condivisione”. Per Magliano è importante anche la parola “contaminazione”, ma “senza dimen-ticare chi siamo: portare la grandezza del volontariato anche in altri settori come il profit e le istituzioni avendo ben chiaro in testa che cos’è, che cosa ha rappresentato per il paese e che cosa può ancora rappresentare per tante nuove generazioni”. Per il direttore Meneghello, c’è anche la parola “corresponsabilità” “tra dipendenti, direttivo, le associazioni socie e quelle che beneficiano dei nostri servizi”, ma anche “passione per quello che facciamo e che fanno i volontari; e “stima” reciproca per il personale che in questi tre anni ha lavorato in Vol.To e per tutto ciò che di buono viene fatto dalle associazioni”.

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    SFIDE PER IL FUTURO

    Saper ascoltare e cambiare seguendo le esigenze del volontariato

    Un Csv pronto a cambiare con le esigenze delle associazioni. È questo che serve a Torino per i prossimi anni, spiega il presidente Magliano: “Abbiamo bisogno di un centro che sappia ascoltare, perché il volontariato è una sentinella del-la società, quindi non di un Csv ingessato che risponde sempre allo stesso modo, ma che sappia cambiare velocemente come cambiano le necessità dei volontari, perché esse a loro volta cambiano in base alle esigenze della gente”. Serve un Csv che sappia gestire al meglio le risorse, aggiunge Magliano, trovando “altre fonti di finanziamento per diventare un’agenzia di sviluppo territoriale”, ma che sia anche in grado di “creare un rapporto forte con le istituzioni affinché possano utilizzare tutta la professionalità che ormai alberga nel Csv”. Un identikit preciso, quello di Magliano, anche di fronte alla sfida della riforma.

    Nel caso di Torino, infatti, l’a-pertura della platea dei desti-natari avrà un impatto note-vole, come si legge nel bilan-cio sociale del 2016. Secondo il Csv di Torino, infatti, sulla base dei dati Istat sul non pro-fit del 2011, la situazione post riforma vedrà un incremento del bacino d’utenza pari a sei volte, passando dalle 1.500 Odv attuali a 9 mila realtà non profit con volontari. Un’attenzione particolare sarà sempre destinata al volonta-riato, precisa Meneghello, ma il nuovo scenario comporterà “un cambio radicale dell’ap-proccio, sia dal punto di vi-sta tecnico che politico”. Per Magliano, la speranza è che la “sussidiarietà rimanga un faro, - conclude: - i Csv servi-

    ranno in quanto sapranno modellarsi rispetto ai bisogni dei volontari e non per dire ai volontari dove andare. Non credo al Csv che detta la linea delle politiche sociali, credo a una governance dei Csv che sia in grado di ascoltare”.

    Campagna ”La mia buona azione” Salone del libro di Torino 2015