William Shakespeare - Amleto

Embed Size (px)

Citation preview

AMLETO

Questa Edizione curata da

EBOOGLEEbook da mangiarsi con gli occhi

Visita il sito

www.eboogle.ittroverai i migliori ebook per la formazione, il benessere, lazienda, la scuola e luniversit

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

2

AMLETO

SOMMARIOATTO PRIMO ATTO SECONDO ATTO TERZO ATTO QUARTO ATTO QUINTO 7 60 103 160 205

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

3

AMLETO

William Shakespeare

AMLETO

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

4

AMLETO

PERSONAGGI

CLAUDIO, re di Danimarca AMLETO, figlio del re defunto, e nipote del presente FORTEBRACCIO, principe di Norvegia ORAZIO, amico di Amleto POLONIO, Lord Ciambellano LAERTE, suo figlio VOLTIMANDO, CORNELIO, ROSENCRANTZ,

GUILDENSTERN, OSRIC: cortigiani Un Gentiluomo Un Sacerdote MARCELLO, BERNARDO: ufficiali FRANCESCO, soldato RINALDO, servo di PolonioEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

5

AMLETO

Un Capitano Ambasciatori d'Inghilterra Attori Due Villani, Becchini GERTRUDE, regina di Danimarca, e madre di Amleto OFELIA, figlia di Polonio Dame, Gentiluomini, Ufficiali, Soldati, Marinai, Messaggeri e Servitori. Lo Spettro del padre di Amleto

Scena: Elsinore

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

6

AMLETO

ATTO PRIMO

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

7

AMLETO

SCENA PRIMA - Elsinore. Un terrapieno innanzi al Castello(FRANCESCO al suo posto di guardia. Entra, verso di lui BERNARDO)

BERNARDO: Chi l? FRANCESCO: Anzi, rispondete a me; fermatevi, e svelate chi siete. BERNARDO: Viva il re! FRANCESCO: Bernardo? BERNARDO: Lui. FRANCESCO: Voi venite assai esattamente alla vostr'ora. BERNARDO: Son sonate ora le dodici; vattene a letto, Francesco. FRANCESCO: Molte grazie per questo cambio; fa un freddo pungente ed io mi sento abbattuto. BERNARDO: Ditemi, avete avuto una tranquilla guardia? FRANCESCO: Non s' mosso un topo.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

8

AMLETO

BERNARDO: Bene, buona notte. Se voi incontrate Orazio e Marcello, i compagni della mia vigilia, dite loro d'affrettarsi.

(Entrano ORAZIO e MARCELLO)

FRANCESCO: Mi pare di udirli. Fermatevi, oh! Chi l? ORAZIO: Amici di questo paese. MARCELLO: E vassalli del re di Danimarca. FRANCESCO: Dio vi dia la buona notte. MARCELLO: Oh, addio, onesto soldato: chi vi ha dato il cambio? FRANCESCO: Bernardo ha il mio posto. Dio vi dia la buona notte.

(Esce)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

9

AMLETO

MARCELLO: Ol! Bernardo! BERNARDO: Dite... che, Orazio cost? ORAZIO: Un pezzo di lui. BERNARDO: Benvenuto, Orazio; benvenuto, buon Marcello. ORAZIO: Ebbene, quella cosa apparsa di nuovo stanotte? BERNARDO: Io non ho visto nulla. MARCELLO: Orazio dice che non che la nostra fantasia, e non vuole lasciarsi dominare dalla credenza riguardo a questo orrendo spettacolo, due volte veduto da noi; perci io l'ho supplicato d'accompagnarci per vegliare con noi i minuti di questa notte, che se di nuovo questa apparizione venisse, egli possa far fede al nostri occhi, e parlarle. ORAZIO: Via, via, non apparir. BERNARDO: Sedetevi un poco; e lasciate che ancora una volta assaliamo i vostri orecchi, che son cos fortificati contro la nostra storia, con quel che noi abbiamo veduto due notti.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

10

AMLETO

ORAZIO: Bene, sediamoci, e sentiamo che ce ne dice Bernardo. BERNARDO: L'ultima notte fra tutte, quando quella

medesima stella ch' a occidente del polo era giunta nel suo corso a illuminare la parte del cielo dove arde adesso, Marcello ed io, la campana allora battendo l'una...

(Entra lo Spettro)

MARCELLO: Zitto; interrompiti; guarda, rieccolo che viene! BERNARDO: Con lo stesso aspetto, simile al re che morto. MARCELLO: Tu sei uomo di lettere; parlagli, Orazio. BERNARDO: Non assomiglia al re? osservatelo, Orazio. ORAZIO: Moltissimo; mi rimescola di paura e di stupore. BERNARDO: Vorrebbe che gli si parlasse.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

11

AMLETO

MARCELLO: Interrogalo, Orazio. ORAZIO: Chi sei tu che usurpi questo tempo della notte, insieme con quella aitante forma guerriera in cui la maest del sepolto re di Danimarca marci una volta? per il cielo io te lo ingiungo, parla! MARCELLO: E' offeso. BERNARDO: Vedete, s'allontana a gran passi. ORAZIO: Resta! parla, parla: io te lo ingiungo parla!

(Esce lo Spettro)

MARCELLO: Se n' andato, e non vuol rispondere. BERNARDO: Ebbene, Orazio? voi tremate e impallidite; non questo qualcosa di pi che fantasia? che ne pensate? ORAZIO: Innanzi al mio Dio, io non avrei potuto crederlo senza la sensibile e vera testimonianza dei miei propri occhi.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

12

AMLETO

MARCELLO: Non assomiglia al re? ORAZIO: Come tu a te stesso. Tale proprio era l'armatura che egli indossava quando die' battaglia all'ambizioso re di Norvegia; cos corrug le ciglia egli una volta, quando, in un iroso colloquio, abbatt sul ghiaccio i Polacchi nelle loro slitte. E' strano. MARCELLO: Cos gi due volte, e proprio a questa morta ora con passo marziale egli passato innanzi alla nostra guardia. ORAZIO: Che cosa pensarne precisamente io non so; ma, a quel che posso congetturare, questa cosa presagisce qualche singolare commovimento al nostro stato. MARCELLO: Di grazia, sediamo, e mi dica chi lo sa, perch questa rigida e attentissima guardia cos ogni notte affatica i sudditi del paese, e perch tal cotidiana fusione di cannoni di bronzo, e acquisto d'armamenti su mercati forestieri; perch un tal reclutamento di calafati, la cui faticosa bisogna non distingue la domenica dalla settimana; che cosa possa essere imminente, che questaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

13

AMLETO

sudata fretta debba far della notte la compagna di lavoro del giorno; chi che pu informarmi? ORAZIO: Io lo posso; almeno cos se ne sussurra. Il nostro ultimo re, la cui immagine pur ora apparsa a noi, fu, come voi sapete, da Fortebraccio di Norvegia, a ci spronato da un invidiosissimo orgoglio, sfidato al combattimento; nel quale il nostro valoroso Amleto (perch tale lo stimava questa parte del nostro mondo conosciuto) uccise questo Fortebraccio; che, per un patto sigillato ben ratificato secondo la legge e la consuetudine araldica, rassegn, con la sua vita, tutte quelle sue terre di cui egli aveva il possesso, al vincitore; contro le quali, una congrua porzione fu data in pegno dal nostro re, e questa sarebbe passata al retaggio di Fortebraccio, se egli avesse vinto; come, per lo stesso contratto e a tenore dell'articolo designato, la sua tocc ad Amleto. Ora, signore, il giovine Fortebraccio, caldo e pieno di non castigato umore, ha qua e l sui confini della Norvegia trangugiato una torma di arditi senza legge per cibo e vitto ad un'impresa che vuole stomaco; che non altro (come ben manifesto al nostro

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

14

AMLETO

stato) che di riconquistar da noi, per forza di mano e coercizione, quelle sopraddette terre cos perdute dal padre suo. E questo, com'io l'intendo, il principale motivo delle nostre preparazioni, la fonte di questa nostra vigilia, e la prima ragione di questo frettoloso affaccendamento nel paese. BERNARDO: Io credo che non sia altrimenti che proprio cos: ben s'accorda con ci che questa portentosa figura traversi armata la nostra guardia, cos simile al re che fu ed la causa di queste guerre. ORAZIO: E' bene un fuscello da turbar l'occhio della mente. Nel pi alto e felice Stato di Roma, un poco prima che cadesse il potente Giulio, le tombe restarono vacanti, e i morti nei loro sudari stridettero e squittirono nelle vie di Roma: e proprio un simile precorrimento di fieri eventi, come araldi che sempre precedono i fati e come prologo alla sventura che s'avanza, hanno cielo e terra insieme dimostrato ai nostri climi e ai nostri compatrioti, come le stelle con code di fuoco e rugiade di sangue, maligni aspetti nel sole; e l'umida stella, sull'influenza della qualeEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

15

AMLETO

si fonda l'impero di Nettuno, pat quasi il finimondo per un'eclissi.

(Entra di nuovo lo Spettro)

Ma, piano, guardate! ecco, ritorna! Io gli attraverser il passo, dovesse anche incenerirmi. Fermati, illusione! (Lo Spettro allarga le braccia) Se tu hai alcun suono od uso di voce, parlami: se vi alcuna cosa buona da farsi, che possa a te dar conforto e grazia a me, parlami: se tu sei a parte del fato del tuo paese, che, per avventura, il conoscerlo innanzi possa stornare, oh, parla! o se tu hai ammucchiato in vita tesori estorti nel seno della terra, per la qual cosa. dicono, voi spiriti spesso camminate in morte (il gallo canta) parlane: fermati, e parla! Fermalo. Marcello. MARCELLO: Debbo colpirlo con la mia partigiana? ORAZIO: Fallo, se non vuol fermarsi. BERNARDO: E' qui!EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

16

AMLETO

ORAZIO: E' qui! MARCELLO: E' andato! (Esce lo Spettro) Noi gli facciam torto, essendo cos maestoso, a far mostra di usargli violenza; poich esso , come l'aria, invulnerabile, e i nostri colpi vani una maligna beffa. BERNARDO: Stava sul punto di parlare quando il gallo ha cantato. ORAZIO: E allora ha trasalito come un essere colpevole a una spaventosa ingiunzione. Io ho udito che il gallo, ch' la tromba del mattino, con la sua gola dal suono alto e acuto, risvegli il dio del giorno; e, al suo richiamo, o nel mare o nel fuoco, o in terra o in aria, lo spirito vagante ed errabondo s'affretta al suo confino: e della verit di ci ha dato la riprova quel che abbiam visto ora. MARCELLO: Esso svanito sul cantar del gallo. Alcuni dicono che ogniqualvolta s'approssima la stagione in cui si celebra la nascita del nostro Salvatore, l'uccello dell'alba canta tutta la notte; e allora, dicono, nessuno spirito pu muoversi attorno; le notti sono salubri; allora nessunEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

17

AMLETO

pianeta assidera, nessuna fata incanta, n alcuna strega ha potere d'affatturare, cos santo e pieno di grazie quel tempo. ORAZIO: Cos ho udito anch'io, ed in parte lo credo. Ma guardate, il Mattino, vestito d'un manto rossiccio, cammina sulla rugiada di quell'alto colle volto ad oriente; poniam termine alla nostra guardia; e secondo il mio avviso, comunichiamo quel che abbiamo visto stanotte al giovine Amleto; perch, sulla mia vita, questo spirito, muto per noi, parler a lui. Consentite che lo informiamo di questo, come cosa che il nostro amore richiede, e si conviene al nostro dovere? MARCELLO: Facciamolo, di grazia, ed io stamane so dove lo troveremo pi facilmente.

(Escono)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

18

AMLETO

SCENA SECONDA - Una sala di cerimonia nel Castello(Squillo di tromba. Entrano il RE, la REGINA, AMLETO, POLONIO, LAERTE, VOLTIMANDO, CORNELIO, Signori, e il Seguito)

RE: Bench il ricordo della morte del nostro caro fratello Amleto sia ancora verde e a noi si convenga vestire di cordoglio i nostri cuori, e a tutto il nostro reame contrarsi in un sol cipiglio d'affanno, pure la discrezione ha tanto combattuto con la natura, che noi con pi savio dolore pensiamo a lui e insieme ci ricordiamo di noi stessi. Pertanto la nostra gi sorella, ora regina, l'imperiale erede di questo Stato guerriero, noi, per cos dire con una sfigurata gioia, con un occhio fausto ed uno lagrimoso, con letizia nei funerali e lamento nelle nozze, in equa bilancia pesando diletto e duolo, l'abbiam presa in moglie: n abbiamo in ci escluso il vostro miglior senno, col quale avete liberalmente assistito questo negozio: per tutto, le nostre grazie. Ora segue quel che sapete: il giovine Fortebraccio, facendo debole conto del nostro valore, oEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

19

AMLETO

pensando che per la scomparsa del nostro caro fratello defunto il nostro Stato sia sconnesso e fuor di sesto, associandovi quel ch'egli sogna della sua superiorit, non ha mancato di molestarci con messaggi, che importan la consegna di quelle terre perdute da suo padre, con tutti i termini di legge, in favore del nostro valorosissimo fratello. Tanto per quel che lo riguarda. Ora quanto a noi stessi, e a questa riunione, ecco di che si tratta: noi abbiamo qui scritto al re di Norvegia, zio del giovine Fortebraccio, il quale, impotente e infermo, quasi non si accorge di questo proposito di suo nipote, perch impedisca ch'egli proceda oltre in questa cosa; in quanto le leve, le liste e i pieni quadri, son tutti tratti dai suoi sudditi: e noi qui spediamo voi, buon Cornelio, e voi, Voltimando, come latori di questo saluto al vecchio re di Norvegia, non dando a voi nessun ulteriore potere personale di negoziare col re pi di quanto permetta il senso di questi articoli che voi portate. Addio, e che la vostra premura faccia risaltare il vostro ossequio. CORNELIO e VOLTIMANDO: In questa e in ogni cosa mostreremo il nostro ossequio.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

20

AMLETO

RE: Noi non ne dubitiamo punto: cordialmente addio. (Escono Voltimando e Cornelio) Ed ora, Laerte quali notizie avete voi? Voi ci diceste d'una supplica; che , Laerte? Voi non potete parlar di ragione al re danese, e perder la vostra voce: che vorresti tu implorare, Laerte, che non sia la mia offerta anzi che la tua richiesta? Il capo non pi imparentato col cuore, la mano pi solidale con la bocca, di quel che non sia il trono di Danimarca col padre tuo. Che cosa vorresti, Laerte? LAERTE: Mio temuto signore, la vostra licenza e il vostro favore per tornare in Francia, donde bench di buon grado io venissi in Danimarca, per rendere il mio omaggio nella vostra incoronazione, pure ora, debbo confessarlo, fatto il mio dovere, i miei pensieri e desideri piegan di nuovo verso la Francia, e s'inchinano alla vostra graziosa licenza e degnazione. RE: Avete voi licenza da vostro padre? Che dice Polonio? POLONIO: Egli m'ha, mio signore, strappata la mia

riluttante licenza con laboriosa petizione, e finalmente sulla

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

21

AMLETO

sua

volont

ho

messo

il

suggello

del

mio

duro

consentimento: io vi supplico, dategli licenza d'andare. RE: Prendi la tua bella ora, Laerte; il tempo sia tuo e le tue doti migliori lo spendano secondo la tua volont! Ma ora mio nipote Amleto, e mio fgliuolo... AMLETO (a parte): Un po' pi che della stessa gente, e men che gentile. RE: Com' che siete ancora rannuvolato? AMLETO: Non cos, mio signore; io son troppo nel sole. REGINA: Buon Amleto, spogliati del tuo notturno colore, fa' che il tuo occhio guardi da amico il re di Danimarca. Non cercar sempre con le tue palpebre abbassate il tuo nobil padre nella polvere; tu sai che cosa comune, tutto ci che vive deve morire, passando all'eternit attraverso la natura. AMLETO: S, signora, cosa comune. REGINA: Se tale, perch sembra essa cos particolare a te?EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

22

AMLETO

AMLETO: Sembra,

signora! anzi,

;

io

non conosco

"sembra". Non soltanto il mio tenebroso mantello, buona madre, n i consueti abiti d'un nero solenne, n il ventoso sospirare d'uno sforzato respiro, no, n il copioso fiume dell'occhio, n l'afflitto portamento del volto, insieme con tutte le forme, i modi, le mostre dell'affanno, che possan fedelmente esprimermi; queste cose davver "sembrano", perch sono azioni che un uomo potrebbe contraffare; ma io ho tal cosa in me che passa ogni mostra; questi non sono pi che le gualdrappe e gli abiti del dolore RE: E' dolce cosa e degna d'elogio nella vostra natura, Amleto, il render questo tributo di lutto al padre vostro: ma, voi dovete saperlo, vostro padre perse un padre, quel padre perduto perse il suo; e il sopravvivente tenuto come obbligo filiale per un certo termine a far esequie di dolore: ma il perseverare in un'ostinata doglianza un procedere d'empia caparbiet; un non virile affanno: mostra una volont molto ribelle al cielo, un cuore non fortificato, un animo impaziente, un intendimento semplice e non disciplinato: perch quel che noi sappiamo dover essere, ed comune come la cosa pi familiare ai sensi, perchEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

23

AMLETO

dovremmo noi nella nostra petulante opposizione prenderlo a cuore? Ohib! una colpa verso il cielo, una colpa contro i morti, una colpa verso la natura, quanto mai assurda verso la ragione, il cui tema usuale la morte dei padri, e che sempre ha gridato, dal primo cadavere fino a colui che morto oggi: "Cos dev'essere". Noi vi preghiamo, gettate a terra questo inutile affanno, e pensate a noi come ad un padre: perch, che il mondo lo sappia, voi siete il pi immediato erede del nostro trono; e con non minore nobilt d'amore di quella che il pi caro padre porta al suo figliuolo, io mi rivolgo a voi. Quanto alla vostra intenzione di ritornare a scuola in Vittemberga, essa assai contraria ai nostri desideri: e noi vi supplichiamo, piegatevi a rimanere qui sotto la festevolezza e il conforto dei nostri occhi, il nostro primo cortigiano, parente e nostro figlio. REGINA: Non fare che tua madre perda le sue preghiere, Amleto: ti prego, resta con noi; non andare a Vittemberga. AMLETO: Io v'obbedir del mio meglio, signora RE: Bene, un'amorosa e bella risposta: siate come noi stessi in Danimarca. Signora, venite: questo cortese e spontaneoEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

24

AMLETO

consentimento d'Amleto porta un sorriso al mio cuore; e in grazia di ci, nessun giocondo brindisi il re di Danimarca berr oggi, senza che il grande cannone lo ridica alle nuvole e senza che i cieli rimbombino della regia baldoria, echeggiando il tuono terrestre. Venite via.

(Squilli di tromba. Escono tutti meno Amleto)

AMLETO: Oh! cos questa troppo solida carne potesse fondersi, dimoiare e dissolversi in rugiada: o che l'Eterno non avesse stabilito la sua legge contro l'uccisione di s! O Dio! o dio! come tediosi, vieti, insipidi e non profittevoli sembrano a me tutti gli usi di questo mondo! Come l'ho a schifo! O schifo! un giardino non sarchiato che va in seme; piantacce andate in rigoglio e grossolane lo posseggono tutto. Che si dovesse venire a questo! Morto da soli due mesi! anzi, non da tanto, nemmeno due: un re cos eccellente: ch'era, rispetto a questo, quel ch' Iperione a un satiro; cos amorevole per mia madre, che non potevaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

25

AMLETO

permettere

che

i

venti

del

cielo

visitassero

troppo

rudemente la sua faccia. Cielo e terra! debbo io ricordare? ebbene, ella pendeva da lui, come se il desiderio si fosse accresciuto di ci di cui si pasceva; e pure, entro un mese! Ch'io non ci pensi: Fragilit, il tuo nome donna! Un mesetto! prima che fossero vecchie quelle scarpe con le quali ella segu il corpo del mio povero padre, come Niobe, tutta lacrime, ebbene lei proprio lei - o Dio! una bestia, a cui manca il discorso della ragione, avrebbe pianto pi a lungo - sposata a mio zio, il fratello di mio padre, ma non pi simile a mio padre che io ad Ercole. Entro un mese! prima ancora che il sale di quelle inique lagrime avesse lasciato il rossore nei suoi occhi gonfi, ella si sposata. Oh, malvagia fretta, accorrere cos lestamente a lenzuola incestuose! Non bene e non pu venire a bene; ma spezzati, mio cuore, perch io debbo frenare la lingua!

(Entrano ORAZIO, MARCELLO e BERNARDO)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

26

AMLETO

ORAZIO: Salute a Vostra Signoria! AMLETO: Sono lieto di trovarvi bene: Orazio, o io

m'inganno. ORAZIO: Quello stesso, mio signore, e sempre il vostro povero servitore. AMLETO: Signore, il mio buon amico; io scambier quel nome con voi: e che fate voi lontano da Vittemberga, Orazio? Marcello! MARCELLO: Mio buon signore! AMLETO: Son molto lieto di vedervi. (A Bernardo) Buona sera, signore. Ma che cosa, in fede, fate voi lontano da Vittemberga? ORAZIO: Un umor vagabondo, mio buon signore. AMLETO: Non vorrei udire il vostro nemico dir cos, n farete voi al mio orecchio questa violenza, di fargli credere al vostro proprio rapporto contro voi stesso. Io so che voi non siete un discolo; ma che avete voi a fare in Elsinore?EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

27

AMLETO

Noi vi insegneremo a bere profondo prima che partiate. ORAZIO: Mio signore, io venni per vedere i funerali di vostro padre. AMLETO: Ti prego, non ti far beffe di me, compagno studente, io credo che fu per vedere il matrimonio di mia madre. ORAZIO: Infatti, mio signore, questo segu subito dopo. AMLETO: Economia, economia. Orazio! i pasticci del

funerale guarnirono freddi le tavole nuziali. Cos avessi io incontrato il mio pi cordiale nemico in cielo prima d'aver mai veduto quel giorno, Orazio! Mio padre... mi pare di veder mio padre. ORAZIO: O dove, mio signore? AMLETO: Nell'occhio della mia mente, Orazio. ORAZIO: Io lo vidi una volta; egli era un bel re. AMLETO: Egli era un uomo, preso tutto insieme, ch'io non vedr il suo simile un'altra volta.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

28

AMLETO

ORAZIO: Mio signore, io credo d'averlo veduto iersera. AMLETO: Veduto? chi? ORAZIO: Signore, il re vostro padre. AMLETO: Il re mio padre! ORAZIO: Temperate il vostro stupore per un po' con un orecchio voi. AMLETO: Per amor di Dio, fatemi udire. ORAZIO: Due notti di seguito avevan questi gentiluomini, Marcello e Bernardo, nella loro vigilia nel mezzo del silenzioso deserto della notte, fatto questo incontro: una figura simile a vostro padre, armata di tutto punto, da capo a pi, apparisce a loro, e con solenne andatura passa lenta e maestosa innanzi a loro; tre volte egli ha camminato innanzi ai loro occhi oppressi e sorpresi dalla paura, alla distanza della sua mazza; mentre essi, quasi liquefatti in gelatina per opera della paura, stan muti, e non parlano aEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

attento,

finch

io

possa

annunziare,

sulla

testimonianza di questi gentiluomini, questa maraviglia a

29

AMLETO

lui. Questo a me essi han comunicato in tremenda segretezza; ed io con essi la terza notte ho fatto la guardia, dove, come avevano annunziato tanto per il tempo come per la forma della figura, ogni parola avverata e confermata, viene l'apparizione. Io ho riconosciuto vostro padre; queste mani non sono pi simili. AMLETO: Ma dove stato questo? ORAZIO: Mio signore, sul terrapieno dove noi eravamo di guardia. AMLETO: Voi non le avete parlato? ORAZIO: Mio signore, io le ho parlato; ma non ha fatto risposta alcuna; pure una volta, mi parso, ha levato su il capo e dato principio a un movimento, come se volesse parlare; ma proprio allora il gallo mattutino ha cantato forte, e a quel suono essa si ritratta rapidamente, ed svanita dal nostro sguardo. AMLETO: E' molto strano. ORAZIO: Com'io vivo, mio onorato signore, vero, e noiEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

30

AMLETO

abbiamo creduto che fosse scritto nel nostro dovere di farvelo noto. AMLETO: Davvero, davvero, signori, ma questo mi turba. Montate la guardia stanotte? MARCELLO e BERNARDO: S, mio signore. AMLETO: Armato, voi dite? MARCELLO e BERNARDO: Armato, mio signore. AMLETO: Dalla testa al calcagno? MARCELLO e BERNARDO: Mio signore, da capo a piedi. AMLETO: Allora non avete veduto la sua faccia? ORAZIO: Oh, s, mio signore; egli portava la visiera alzata. AMLETO: E che, aveva uno sguardo corrucciato? ORAZIO: Un volto pi addolorato che iroso. AMLETO: Pallido o rosso? ORAZIO: Anzi, pallidissimo.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

31

AMLETO

AMLETO: E fissava gli occhi su di voi? ORAZIO: Continuamente. AMLETO: Cos foss'io stato l! ORAZIO: Vi avrebbe assai sbigottito. AMLETO: Molto probabilmente, molto probabilmente. Si fermato a lungo? ORAZIO: Tanto che si sarebbe potuto contare con

moderata fretta fino a cento. MARCELLO e BERNARDO: Di pi, di pi. ORAZIO: Non quando l'ho visto io AMLETO: La sua barba era brizzolata? no? ORAZIO: Era, com'io l'ho veduta mentre viveva, d'un nero argentato AMLETO: Io veglier stanotte; forse camminer di nuovo. ORAZIO: Io garantisco di s. AMLETO: Se esso assumer la persona del mio nobileEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

32

AMLETO

padre,

io

gli

parler

anche

se

l'inferno

stesso

si

spalancasse per ordinarmi di tacere. Io prego voi tutti, se avete finora tenuta celata questa vista, fate che sia serbata nel vostro silenzio ancora; e qualunque altra cosa accadesse questa notte, prestate ad essa comprensione, ma non lingua: io ripagher il vostro amore. Cos statevi bene: sul terrapieno, tra le undici e le dodici, verr a visitarvi. TUTTI: Il nostro omaggio a Vostra Signoria. AMLETO: Il vostro amore, come il mio a voi addio. (Escono Orazio, Marcello e Bernardo) Lo spirito del padre mio in armi! non tutto bene; io sospetto qualche iniquit: cos la notte fosse gi venuta! Fin allora tienti tranquilla, anima mia: le turpi azioni risorgono, bench tutta la terra le sopraffaccia, agli occhi degli uomini.

(Esce)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

33

AMLETO

SCENA TERZA - Una stanza nella casa di Polonio(Entrano LAERTE ed OFELIA)

LAERTE: Il mio bagaglio imbarcato; addio; e, sorella, quando i venti sian favorevoli e ci sia un convoglio a disposizione, non dormite ma fatemi aver vostre notizie. OFELIA: Ne dubitate? LAERTE: Quanto ad Amleto, e a questo scherzo del suo favore, tenetelo per una galanteria, e un capriccio del sangue, una violetta precoce, nella non giovinezza permanente, della natura non primaverile, dolce,

duratura, il profumo e il sollazzo d'un istante; non pi. OFELIA: Non pi di questo? LAERTE: Non lo stimate di pi: perch la natura in crescenza non cresce soltanto di nerbo e di mole; ma,EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

34

AMLETO

come questo tempio s'espande, il servizio interiore della mente e dell'anima si fa insieme pi vasto. Forse egli vi ama ora, ed ora nessuna macchia o frode lorda la sua virtuosa volont; ma voi dovete temere, considerata la sua grandezza, che la sua volont non gli appartenga; poich egli stesso soggetto alla sua nascita; egli non pu, come fan le persone dappoco, fare a suo piacimento, perch dalla sua scelta dipende la salvezza e il benessere di tutto questo Stato, e pertanto la sua scelta deve essere subordinata alla voce e al consenso di quel corpo di cui egli il capo. Dunque se egli dice che v'ama, conviene alla vostra saggezza crederlo secondo che egli nella sua particolare operazione e posizione possa fare della sua parola un fatto; che non oltre quanto la voce universale di Danimarca vi s'accordi. Dunque pesate qual perdita il vostro onore potrebbe sostenere se con troppo credulo orecchio date ascolto alle sue canzoni, o perdete il vostro cuore, o aprire il vostro casto tesoro alla sua sfrenata sollecitazione. Temetelo, Ofelia, temetelo, mia cara sorella, e tenetevi alla retroguardia dei vostri affetti, fuori dal tiro e dal pericolo del desiderio. La pi modesta fanciulla EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

35

AMLETO

prodiga abbastanza, se ella smaschera la sua bellezza alla luna; la stessa virt non sfugge ai colpi della calunnia; il verme guasta i figliuoli della primavera troppo spesso innanzi che i loro boccioli sian dischiusi, e nel mattino e nella liquida rugiada della giovinezza pi sovrasta la minaccia d'influssi contagiosi. Siate cauta dunque; la miglior salvezza sta nella paura: la giovinezza concupisce se stessa anche se nessun altro sia vicino. OFELIA: Io terr la sostanza di questa buona lezione, come guardiana del mio cuore. Ma, mio buon fratello, non mi mostrate, come fanno certi sgraziati pastori, l'erta e spinosa via del cielo, mentre come un tronfio e temerario libertino, egli stesso calca il fiorito sentiero dei godimenti e non bada al suo proprio consiglio. LAERTE: Oh, non temete per me.

(Entra POLONIO)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

36

AMLETO

Io m'indugio troppo; ma ecco viene mio padre. Una doppia benedizione una doppia grazia; l'occasione arride a un secondo commiato. POLONIO: Ancora qui, Laerte? a bordo, a bordo, vergogna! Il vento siede sulla spalla della vostra vela, e per voi s'attende. Ecco la mia benedizione a te! E vedi d'imprimere questi pochi precetti nella tua memoria. Non dar voce ai tuoi pensieri, n la tua azione ad alcun pensiero smisurato. Sii tu familiare, ma per nessun conto volgare; quegli amici che tu hai, e di cui hai provato l'adozione, agganciali alla tua anima con uncini d'acciaio ma non t'intorpidire la palma intrattenendo ogni implume camerata col guscio in capo. Guardati dall'entrare in una lite, ma, essendovi, conducila cos che il tuo avversario debba guardarsi da te. Da' ad ognuno il tuo orecchio, ma a pochi la tua voce, accogli l'opinione d'ognuno ma riserva il tuo giudizio. Prezioso il tuo abito quanto la tua borsa pu comprarlo ma non stravagante; ricco, ma non vistoso; perch l'abbigliamento spesso rivela l'uomo; e in Francia le persone di pi alto rango e posizione sono assai distinte e generose, specie in

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

37

AMLETO

questo. Non far debiti e non prestar denaro; perch un prestito spesso perde se stesso e l'amico e il far debiti fa perdere il filo all'economia. Questo sopra tutto: a te stesso sii fedele, e deve seguirne, come la notte al giorno, che tu non puoi allora esser falso per nessuno. Addio: la mia benedizione faccia maturare in te questi consigli! LAERTE: Umilissimamente prendo il mio commiato, mio signore. POLONIO: attendono. LAERTE: Addio, Ofelia, e ricordate bene quello ch'io v'ho detto. OFELIA: E' serrato nella mia memoria, e voi stesso ne terrete la chiave. LAERTE: Addio. Il tempo v'invita; andate, i vostri servi

(Esce Laerte)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

38

AMLETO

POLONIO: Che , Ofelia, ch'egli v'ha detto? OFELIA: Piacendo a voi, qualcosa riguardo al principe Amleto. POLONIO: Diamine, ben pensato: mi si dice che sull'ultimo egli si trattenuto privatamente con voi assai spesso, e voi stessa siete stata assai libera e generosa della vostra udienza: s'egli cos (poich cos mi si d a credere, e questo in via di ammonimento), io debbo dirvi che non comprendete voi stessa cos chiaramente quel che s'addice alla mia figliuola e al vostro onore. Che c' fra voi? confidatemi la verit. OFELIA: Egli ha, mio signore, ultimamente fatto molte profferte del suo affetto verso di me. POLONIO: Affetto! puh! voi parlate come una ragazza ingenua, non esperta di cos pericolose circostanze. Credete voi alle sue profferte, come voi le chiamate? OFELIA: Io non so, mio signore, che cosa pensare. POLONIO: Diamine, v'insegner io: consideratevi unaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

39

AMLETO

bambina. che avete preso queste profferte, che non son di zecchino, per buon pagamento. Tenetevi da conto pi caramente; o (per non togliere il fiato alla povera frase, facendola correr tanto) voi mi profferirete un grosso. OFELIA: Mio signore, egli mi ha mostrato il suo amore in maniera onorevole. POLONIO: S, potete chiamarla una mostra; andate, andate. OFELIA: E ha confortato il suo discorso, mio signore, con quasi tutti i santi voti del cielo. POLONIO: S, laccioli da acchiappar merli. Io so, quando il sangue arde, come prodiga l'anima a prestar voti alla lingua: queste fiammate, figlia, che dan pi luce che calore, estinte in ambedue, nella loro stessa promessa, mentre la si fa, non dovete prenderle per fuoco. D'ora innanzi siate un po' pi avara della vostra virginea presenza; ponete i vostri trattenimenti a un prezzo pi alto che un ordine d'udienza. Quanto al principe Amleto,EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

40

AMLETO

credete in lui non pi di questo: ch'egli giovine, e pu camminare con un pi lungo guinzaglio di quel che possa darsi a voi: in breve, Ofelia, non credete ai suoi voti; ch son mezzani, non di quella tinta che le loro vesti mostrano, ma semplici supplicatori di profani amoreggiamenti, che spirano come santi e pii legami, per invescar meglio. Insomma: io non vorrei, in chiari termini, da ora in avanti, che voi cos diffamaste, sia pure l'agio d'un momento, da dar parole, o conversare col principe Amleto. Badateci, ve lo comando; venite via. OFELIA: Obbedir, mio signore.

(Escono)

SCENA QUARTA - Il terrapieno(Entrano AMLETO, ORAZIO e MARCELLO)EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

41

AMLETO

AMLETO: L'aria taglia di buono; fa molto freddo. ORAZIO: E' un'aria aspra e frizzante. AMLETO: Che ora adesso? ORAZIO: Credo che non siano le dodici. MARCELLO: No, son sonate. ORAZIO: Davvero? io non le ho udite: allora s'avvicina il tempo, in cui lo spirito era solito andar attorno. (Uno squillo di trombe e due cannoni sparano, al di dentro) Che vuol dir questo, mio signore? AMLETO: Il re veglia stanotte e tien la sua gozzoviglia, fa lo stravizio, e balla il dondolante saltins; e come egli tracanna i suoi sorsi di vin del Reno, il tamburo e la tromba cos sbraitano il trionfo dei suoi brindisi. ORAZIO: E' questa l'usanza? AMLETO: S, perdio, questa; ma al mio parere, bench io sia nativo di qui, e uso a questi modi fin dalla nascita, EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

42

AMLETO

un'usanza

meglio

onorata

con

l'infrangerla

che

con

l'osservarla. Queste orge che intontiscono fan di noi a oriente e a occidente la favola e il ludibrio delle altre nazioni; ci chiamano ubriaconi, e con una sozza parola macchiano il nostro epiteto; e davvero ci toglie alle nostre imprese, bench compiute eccellentemente, il nerbo e il midollo della nostra reputazione. Cos spesso accade in certi uomini, che per qualche maligno neo di natura in essi, come, nella loro nascita, in cui non han colpa (poich la natura non pu scegliere la propria origine), per l'eccessivo sviluppo di qualche umore, che spesso abbatte gli steccati e i baluardi della ragione, o per qualche abito che d troppo risalto alla forma delle maniere ben accette, che questi uomini, portando, dico, il marchio d'un sol difetto, che sia la livrea della natura, o la stella della fortuna, tutte le altre loro virt, sian esse pure come la grazia, infinite per quanto l'uomo n' capace, nella generale opinione saran corrotte da quel particolare mancamento: una dramma di male riduce tutto ci che nobile, per un sospetto, alla sua propria infamia.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

43

AMLETO

(Entra lo Spettro)

ORAZIO: Guardate, mio signore, viene! AMLETO: Angeli e ministri della grazia, difendeteci! Sia tu uno spirito salvato o un folletto dannato, porti con te aure dal cielo o raffiche dall'inferno, siano le tue intenzioni malvagie o caritatevoli, tu vieni in aspetto cos accostabile ch'io voglio parlarti: io ti chiamer Amleto, re, padre, re di Danimarca: oh, rispondimi! non mi lasciar scoppiare nell'ignoranza; ma di' perch le tue ossa consacrate, composte nella morte, hanno lacerato le loro bende funebri, perch il tuo sepolcro, in cui noi ti vedemmo quietamente deposto, ha aperto le sue ponderose mascelle marmoree, per ributtarti su. Che pu significare questo, che tu, morto cadavere, di nuovo, tutto in acciaio, rivisiti cos i bagliori della luna, facendo la notte spaventosa; e che noi zimbelli della natura cos orribilmente scotiamo la nostra fibra con pensieri di l dai limiti delle nostre anime? Di', perch questo? a che fine? che dovremmo noi fare?EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

44

AMLETO

(Lo Spettro fa cenno ad Amleto)

ORAZIO: Vi fa cenno d'andar via con lui, come se desiderasse comunicare qualcosa a voi solo. MARCELLO: Guardate, con che cortese gesto vi invita ad un luogo pi remoto: ma non andate con lui. ORAZIO: No, in nessun modo. AMLETO: Non vuol parlare; dunque io lo seguir. ORAZIO: Non lo fate, mio signore. AMLETO: Perch, che dovrei temere? io non pongo la mia vita al prezzo d'una spilla; e quanto alla mia anima, che pu egli farle, dacch una cosa immortale come lui? Mi fa cenno d'avanzare di nuovo; io lo seguir. ORAZIO: E che, se vi tentasse verso il flutto, mio signore, e all'orrida sommit della roccia che s'aggrotta sulla sua base entro il mare, e quivi assumesse qualche altra orribileEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

45

AMLETO

forma, capace di spodestare la sovranit della vostra ragione, e di trarvi alla pazzia? pensateci: il luogo stesso mette estri di disperazione, senz'alcun altro motivo, in ogni cervello che guardi da tante braccia nel mare e l'oda ruggire di sotto. AMLETO: Mi fa cenno ancora. Va' innanzi; io ti seguir. MARCELLO: Voi non andrete, mio signore. AMLETO: Gi le mani! ORAZIO: Lasciatevi convincere; voi non dovete andare. AMLETO: Il mio fato grida forte, e fa ogni minuta arteria in questo corpo vigorosa come il nerbo del leone nemeo. Ancora mi si chiama? Lasciatemi, signori; per il cielo, io far un fantasma di colui che mi trattiene: via, dico! Va' innanzi; io ti seguir.

(Escono lo Spettro ed Amleto)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

46

AMLETO

ORAZIO: Egli divien forsennato per immaginazione. MARCELLO: Seguiamolo; non bene obbedirlo cos. ORAZIO: Andiamogli appresso. A che fine verr questo? MARCELLO: Danimarca. ORAZIO: Il cielo lo guider. MARCELLO: Per, seguiamolo. V' qualcosa di putrido nello Stato di

(Escono)

SCENA QUINTA - Un'altra parte del terrapieno(Entrano lo Spettro ed AMLETO)

AMLETO: Dove vuoi tu condurmi? parla; io non verr piEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

47

AMLETO

innanzi. SPETTRO: Stammi attento. AMLETO: Ci star. SPETTRO: La mia ora quasi giunta, in cui io debbo consegnarmi alle sulfuree fiamme tormentatrici. AMLETO: Ahim, povero fantasma! SPETTRO: Non mi compatire, ma presta seriamente ascolto a ci ch'io sveler. AMLETO: Parla; t'ascolto con impegno. SPETTRO: E cos sei impegnato a vendicarmi, quando avrai ascoltato. AMLETO: Che cosa? SPETTRO: Io sono lo spirito di tuo padre; dannato per un certo termine a camminar la notte e per il giorno confinato a digiunare nel fuoco, finch i turpi delitti commessi nei miei giorni di natura siano arsi e purgati. Se non mi fosse vietato di narrare i segreti della mia prigione, io potreiEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

48

AMLETO

svelare una storia la cui pi lieve parola ti strazierebbe l'anima, agghiaccerebbe il tuo giovine sangue e farebbe i tuoi due occhi, come stelle, balzare dalle loro orbite, le tue ciocche annodate e intricate dividersi, e ogni singolo capello rizzarsi, come gli aculei sull'irritabile istrice: ma questa divulgazione dell'eternit non dev'essere per orecchi di carne e sangue. Ascolta, ascolta, oh, ascolta! Se tu hai amato mai il tuo caro padre... AMLETO: O Dio! SPETTRO: Vendica il suo infame e snaturato assassinio. AMLETO: Assassinio? SPETTRO: Assassinio oltremodo infame, com' nel miglior caso, ma in questo oltremodo infame, strano, e snaturato. AMLETO: Affrettati a farmelo conoscere, ch'io con ali rapide come la meditazione, o i pensieri d'amore, possa scattare alla mia vendetta. SPETTRO: Io ti trovo disposto; e pi insensibile tu dovresti essere della grassa erba che si infracida a suo agio sullaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

49

AMLETO

riva di Lete, se tu non t'agitassi per questa cosa. Ora Amleto, odi: s' propalato che, dormendo io nel mio giardino, un serpente mi punse; cos tutto l'orecchio di Danimarca da un falso racconto della mia morte sconciamente ingannato; ma sappi, tu nobile giovine, il serpente che punse la vita di tuo padre ora porta la sua corona. AMLETO: O mia profetica anima! Mio zio? SPETTRO: S, quella incestuosa, quell'adultera bestia, con la mala del suo ingegno, con doti traditrici - o malvagio ingegno e malvagie doti, che han potere di cos sedurre! conquise alla sua vergognosa libidine la volont della mia regina cos piena di virt apparente: o Amleto, che caduta fu quella! da me - il cui amore era di tanta dignit che andava tenendosi per mano col voto stesso ch'io feci a lei nel matrimonio - abbassarsi a un miserabile, i cui doni naturali eran poveri al paragone dei miei! Ma come la virt mai non si lascia muovere bench la licenza la corteggi in forma celeste, cos la libidine, bench congiunta a un angelo fulgente, far crapula in un letto celestiale, e siEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

50

AMLETO

rinzepper di lordure! Ma, adagio! mi pare d'odorar l'aria mattutina, ch'io sia breve. Dormendo io nel mio giardino, com'era sempre mio costume nel pomeriggio, nell'ora in cui ero senza sospetto, tuo zio s'insinu, col sugo del maledetto tasso in una fiala, e nelle conche de' miei orecchi vers quella lebbrosa distillazione; il cui effetto tanto nemico al sangue dell'uomo che rapido come l'argento vivo percorre le porte e i tramiti naturali del corpo; e con subitaneo vigore rapprende e caglia, come gocce d'acido nel latte, il sangue limpido e sano: cos fece del mio, e un'istantanea scabbia incrost, a guisa di Lazzaro, con una trista e schifosa squama tutto il mio liscio corpo. Cos, dormendo, dalla mano d'un fratello io fui tutt'insieme privato della vita, della corona, della regina, reciso proprio in sul fiore dei miei peccati, non comunicato, impreparato, senza l'estrema unzione; senza aver fatto computo alcuno, ma mandato a rendere i miei conti con tutte le mie imperfezioni sul mio capo: oh, orribile! oh, orribile! quanto orribile! Se hai in te natura, non lo sopportare, non lasciare che il regio letto di Danimarca sia il giaciglio della lussuria e del dannato incesto. Ma, comunque tu persegua51

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

AMLETO

quest'atto, non ti macchiare l'animo, n far che il tuo spirito disegni contro tua madre cosa alcuna; lasciala al cielo, e a quelle spine che nel suo seno albergano, per pungerla e trafiggerla. Addio senz'altro! La lucciola mostra che il mattino prossimo, e incomincia a smorzare il suo fuoco inefficace, addio, addio! ricordati di me.

(Esce. Amleto cade in ginocchio)

AMLETO: O voi tutte, legioni del cielo! o terra! che pi? e aggiunger l'inferno? oh, vergogna! Reggi, reggi, mio cuore; e voi miei nervi, non invecchiate all'improvviso, ma tenetemi su rigido. (Si alza) Ricordarmi di te? S, tu povero fantasma, finch la memoria tien seggio in questo globo impazzito. Ricordarmi di te? S, dalla tavola della mia memoria io canceller tutti i ricordi triviali e frivoli, tutti i detti dei libri, tutte le forme, tutte le impressioni passate, che la giovinezza e l'osservazione copiarono quivi; e il tuo comandamento tutto solo vivr nel libro e nel volume del mio cervello, non commisto a pi vile materia; s, per ilEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

52

AMLETO

cielo! O perniciosissima donna! o scellerato, scellerato, sorridente, maledetto scellerato! le mie tavolette... bene ch'io metta gi questo, che uno pu sorridere, e sorridere, ed essere uno scellerato; almeno son sicuro che pu essere cos in Danimarca. (Scrive) Cos, zio, l voi siete. Ora al mio motto; : "addio, addio! ricordati di me". Io l'ho giurato. ORAZIO e MARCELLO (di dentro): Mio signore, mio signore!

(Entrano ORAZIO e MARCELLO)

ORAZIO: Principe Amleto! MARCELLO: Il cielo lo protegga! AMLETO: Cos sia! ORAZIO: Al, oh, oh, mio signore! AMLETO: Al, oh, oh, ragazzo! vieni, uccello, vieni! MARCELLO: Come va, mio nobile signore?EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

53

AMLETO

ORAZIO: Che notizie mio signore? AMLETO: Oh, meravigliose! ORAZIO: Mio buon signore, ditele. AMLETO: No, voi le rivelerete. ORAZIO: Non io, mio signore, per il cielo! MARCELLO: N io, signore. AMLETO: Che dite voi, dunque; potrebbe cuore d'uomo mai pensarlo? Ma voi terrete il segreto? ORAZIO e MARCELLO: S, per il cielo, mio signore. AMLETO: Non v' un sol furfante in tutta la Danimarca che non sia un briccone matricolato. ORAZIO: Non c' bisogno che un fantasma, signore, venga dalla tomba per dirci questo. AMLETO: Bene, giusto; voi siete nel giusto; e cos, senza pi alcuna circonlocuzione, io stimo conveniente che ci stringiamo la mano e ci separiamo; voi, come le vostreEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

54

AMLETO

faccende e i vostri desideri vi guideranno; poich ogni uomo ha faccende e desideri, quali che si siano; e, per la mia povera parte, guardate, io andr a pregare. ORAZIO: Questa non che una ridda di parole forsennate, mio signore. AMLETO: Mi duole che vi offendano, di cuore; s, in fede, di cuore! ORAZIO: Non v' offesa, mio signore. AMLETO: S, per San Patrizio che v', Orazio, e grave offesa anche. Riguardo a questa visione qui, un onesto fantasma, lasciate ch'io ve lo dica, quanto al vostro desiderio di sapere che cosa c' fra di noi, dominatelo come potete. Ed ora buoni amici da quegli amici, da studiosi e soldati che siete, accordatemi una povera richiesta. ORAZIO: Che cosa , mio signore? noi lo faremo. AMLETO: Non fate mai noto quel che avete veduto questa notte.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

55

AMLETO

ORAZIO e MARCELLO: Mio signore, non lo faremo. AMLETO: S, ma giuratelo. ORAZIO: In fede, mio signore, non io. MACELLO: N io, mio signore, in fede. AMLETO: Sulla mia spada. MARCELLO: Noi abbiamo gi giurato, mio signore. AMLETO: Davvero, sulla mia spada, davvero.

(Lo Spettro grida sotto la scena)

SPETTRO: Giurate. AMLETO: Ah, ah, giovanotto! dici cos? sei tu cost, galantuomo? Andiamo; voi udite questo buon uomo in cantina;

consentite a giurare.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

56

AMLETO

ORAZIO: Proponete il giuramento, mio signore. AMLETO: Di non mai parlare di questo che voi avete veduto, giurate per la mia spada. SPETTRO: Giurate. AMLETO: "Hic et ubique"? allora noi muteremo luogo. Venite qui, gentiluomini, e ponete le vostre mani di nuovo sulla mia spada: giurate per la mia spada, di non mai parlare di questo che voi avete udito. SPETTRO: Giurate per la spada. AMLETO: Ben detto, vecchia talpa! puoi scavar nella terra cos presto? un bravo zappatore! Ancora una volta allontaniamoci, buoni amici. ORAZIO: O giorno e notte, ma questo meravigliosamente strano! AMLETO: E perci come a straniero dategli il benvenuto. ViEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

57

AMLETO

sono pi cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognano nella vostra filosofia. Ma venite; qui, come dianzi, mai, cos la grazia vi assista, per strano o bizzarro che sia il mio comportamento - com'io forse d'ora in poi creder conveniente affettare un umore fantastico - giammai, vedendomi in tali momenti non dovete, con le braccia cos intrecciate o questo scuoter del capo, o col pronunciare qualche frase dubbiosa, come "Bene, bene noi sappiamo", o "Noi potremmo, se volessimo", o "Se ci piacesse di parlare", o "Ce n', se potessero", o simili espressioni ambigue, dar a vedere che voi sappiate cosa alcuna di me: di non far questo, cos grazia e misericordia v'assistano quando pi occorra, giurate. SPETTRO: Giurate. AMLETO: Riposa, riposa, turbato spirito! (Giurano) Cos, signori, con tutto il mio amore a voi mi raccomando, e quel che un cos pover uomo com' Amleto pu fare, per esprimere il suo amore e la sua amicizia per voi, Dio volendo, non mancher. Entriamo insieme; e sempre il dito sulle labbra, prego. I tempi sono scombinati: o maledettaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

58

AMLETO

ggia, che mai io debba essere nato per rimetterli in sesto! Su, venite, andiamo insieme.

(Escono)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

59

AMLETO

ATTO SECONDO

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

60

AMLETO

SCENA PRIMA - Una stanza nella casa di Polonio(Entrano POLONIO e RINALDO)

POLONIO: Dategli questo danaro e questi fogli, Rinaldo. RINALDO: Lo far, mio signore. POLONIO: Voi farete cosa saggia a maraviglia, buon Rinaldo prima di visitarlo, informandovi del suo comportamento. RINALDO: Mio signore, tale era la mia intenzione. POLONIO: Voi farete cosa saggia a maraviglia, buon Rinaldo, prima di visitarlo, informandovi del suo comportamento. RINALDO: Mio signore, tale era la mia intenzione. POLONIO: Diamine, ben detto, assai ben detto. Guardate, messere, fatemi inchiesta prima di quali danesi siano in Parigi; e come, e chi, quali mezzi, e dove stanno, quale brigata, con che spese; e trovando con dimandare cos all'intorno e sulle generali, ch'essi conoscono mio figlio,EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

61

AMLETO

fatevi pi da presso di quanto le vostre particolari domande possano giungere; assumete, per cos dire, una remota conoscenza di lui, come "Io conosco suo padre, e i suoi amici, e in parte lui". Fate attenzione a questo, Rinaldo? RINALDO: S, assai bene, mio signore. POLONIO: "E in parte lui, ma - potete dire - non bene: ma se gli quello che io intendo, egli assai sfrenato, dedito" cos e cos, e l attribuitegli quali falsit vi piaccia; diamine, nessuna cos turpe che possa disonorarlo; badate a questo; ma, messere, di tali lascivi, sfrenati e consueti trascorsi che son compagni notori e ben conosciuti della giovinezza e della libert. RINALDO: Come giocare, mio signore. POLONIO: S, o bere, far di scherma, bestemmiare, rissare, andare a donne; potete giungere fin l. RINALDO: Mio signore, questo lo disonorerebbe. POLONIO: In fede, no; ch voi potete temperarlo

nell'accusa. Voi non dovete apporgli un alto scandalo,EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

62

AMLETO

ch'egli sia soggetto all'incontinenza; questo non quel ch'io intendo; ma sussurrate i suoi difetti con tale tatto ch'essi possan sembrare le mende della libert, la vampa e l'eruzione d'un animo infocato, una selvatichezza in sangue non mansuefatto, che assale quasi ognuno RINALDO: Ma, mio buon signore... POLONIO: Perch dovreste far ci? RINALDO: Gi, mio signore, questo io vorrei sapere. POLONIO: Aff, messere, ecco il mio disegno, e io la credo un'astuzia garantita; voi apponendo queste lievi macchie al mio figliuolo, come fosse una cosa un po' sporcata mentre la si lavorava (badate bene) il vostro interlocutore, quegli che voi vorreste sondare, se ha mai veduto il giovine di cui voi mormorate colpevole dei prenominati delitti, siate sicuro ch'egli attacca con voi nel modo seguente: "Buon signore", o cos, o "amico", o "gentiluomo", a seconda dell'epiteto, o del titolo dell'uomo e del paese RINALDO: Benissimo, mio signore. POLONIO: E poi, messere, fa egli questo? Egli... che cosaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

63

AMLETO

stavo dicendo? Per la messa, io stavo per dir qualche cosa: dove ho lasciato? RINALDO: A "attacca con voi nel modo seguente", a "amico, o cos", e "gentiluomo". POLONIO: A "attacca con voi nel modo seguente", s, perdio, egli attacca con voi cos: "Io conosco quel gentiluomo; o l'ho veduto ieri, o l'altro giorno, o allora, o allora, coi tali e tali, e come voi dite, l stava giocando, l clto a gozzovigliare, la rissando alla pallacorda"; o forse "Io l'ho veduto entrare nella tal casa di vendita", 'id est', un bordello, e cos via. Vedete ora; la vostra esca di falsit piglia questo carpione di verit; e cos noi gente savia e preveggente, per vie tortuose e con assaggi di sbieco, indirettamente scopriamo le direzioni: cos, secondo il mio precedente discorso e consiglio, voi farete del mio figliuolo. Voi m'avete capito, no? RINALDO: Mio signore, s POLONIO: Dio sia con voi; statevi bene. RINALDO: Mio buon signore!EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

64

AMLETO

POLONIO: Osservate la sua disposizione da voi stesso. RINALDO: Lo far, mio signore. POLONIO: E lasciate che attenda alla sua musica. RINALDO: Bene, mio signore. POLONIO: Statevi bene.

(Esce Rinaldo. Entra OFELIA)

Ebbene, Ofelia, che c'? OFELIA: Oh, mio signore, mio signore, ho preso tanta paura! POLONIO: Di che, in nome di Dio? OFELIA: Mio signore, mentre io cucivo nella mia stanzetta, il principe Amleto, col giustacuore tutto slacciato, senza cappello in testa, le calze sporche, slegate, e cascanti come ceppi alle caviglie, pallido come la sua camicia, le ginocchiaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

65

AMLETO

battenti l'una contro l'altra, e con uno sguardo di cos pietosa espressione come s'egli fosse stato liberato dall'inferno per parlare di orrori, mi viene davanti. POLONIO: Pazzo per amor tuo? OFELIA: Mio signore, non so, ma veramente lo temo POLONIO: Che ha detto? OFELIA: Egli mi ha presa per il polso, e mi ha tenuta forte; poi s'allontana della lunghezza di tutto il suo braccio, e, con l'altra mano cos sopra la fronte, si pone a esaminare la mia faccia come se volesse disegnarla. A lungo stato cos; da ultimo, un poco scotendomi il braccio, e tre volte col capo accennando in su e in gi cosi, egli ha levato un sospiro cos pietoso e profondo che pareva spezzargli tutta la persona e finire l'essere suo; ci fatto, egli mi lascia e col capo rivolto sopra la sua spalla parso trovare la sua strada senza gli occhi; perch andato fuori di casa senza il loro aiuto, e fino all'ultimo ha fissato la loro luce su di me. POLONIO: Ors, vieni con me; andr a cercare il re.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

66

AMLETO

Questa la vera frenesia d'amore, la cui violenta qualit distrugge se stessa e conduce la volont a disperate imprese, cos spesso come qualsiasi passione sotto il cielo che affligge la nostra natura. Mi duole... e che, gli avete voi dato qualche parola dura ultimamente? OFELIA: No, mio buon signore, ma, come voi comandaste, io respinsi le sue lettere e gli negai l'accesso a me. POLONIO: Questo lo ha fatto impazzire. Mi duole che con miglior cura e giudizio io non l'abbia osservato: io temevo ch'egli non facesse che scherzare, e intendesse rovinarti: maledetta la mia gelosia! Per il cielo, egli cos proprio della nostra et l'andare oltre il segno nelle nostre opinioni, com' comune per i pi giovani il mancar di discernimento. Vieni, andiamo dal re: questa cosa dev'esser conosciuta; la quale, tenuta segreta, potrebbe produrre pi dolore a nascondere, che odio a rivelare l'amore. Vieni.

(Escono)

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

67

AMLETO

SCENA SECONDA - Una stanza nel Castello(Squillo di tromba. Entrano il RE, la REGINA, ROSENCRANTZ, GUILDENSTERN, e il Seguito)

RE: Benvenuti, cari Rosencrantz e Guildenstern! Oltre che noi molto bramavamo di vedervi, il bisogno che noi avevamo dei vostri servigi stato causa del nostro affrettato richiamo. Qualche cosa voi avete udito della trasformazione di Amleto; cos chiamatela, poich n luomo esterno n l'interiore assomiglia a ci ch'egli fu. Che cosa possa essere, pi della morte dl suo padre, che cos l'abbia distolto di tanto dall'intendimento di se stesso, io non so immaginare: io supplico voi due, che essendo stati da cos giovine et allevati con lui, e da allora cos vicini alla sua giovinezza e ai suoi umori, vi degniate soggiornare qui alla nostra corte per un po' di tempo; per cos con la vostra compagnia attrarlo ai piaceri, e per raccogliere, per quanto vi si porga occasione di spigolare, se cosa alcuna aEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

68

AMLETO

noi ignota l'affligga cos, la quale, rivelata, sia in nostro potere di rimediare. REGINA: Buoni gentiluomini, egli ha molto parlato di voi, e io son sicura che non vivono due uomini ai quali egli sia pi legato. Se vi piacer di mostrare tanta cortesia e buona volont da spendere il vostro tempo con noi per un po' in soccorso e per vantaggio della nostra speranza, la vostra visita ricever tali grazie quali si convengono alla memoria d'un re. ROSENCRANTZ: Ambo le vostre maest potrebbero per il sovrano potere che voi avete su di noi, porre il vostro temuto piacere pi in un comando che in una supplica. GUILDENSTERN: Ma noi entrambi obbediamo, e qui

dedichiamo noi stessi, con la piena intenzione di porre i nostri servigi ai vostri piedi, per esser comandati. RE: Grazie, Rosencrantz e gentile Guildenstern. REGINA: Grazie, Guildenstern e gentile Rosencrantz; ed io vi supplico di visitare immediatamente il mio troppo mutato figliuolo. Andate, qualcuno di voi, e conducete questiEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

69

AMLETO

gentiluomini dov' Amleto. GUILDENSTERN: I cieli faccian la nostra presenza e i nostri atti piacevoli e giovevoli a lui! REGINA: S, amen!

(Escono Rosencrantz e Guildenstern. Entra POLONIO)

POLONIO: Gli ambasciatori della Norvegia, mio buon signore, sono gioiosamente ritornati. RE: Tu sempre sei stato il padre di buone notizie. POLONIO: S, mio signore? Siate certo, mio buon sovrano, ch'io debbo il mio omaggio, com'io debbo la mia anima, insieme al mio Dio e al mio grazioso re; ed io penso, o altrimenti questo mio cervello non segue la traccia dell'astuzia cos sicuramente come era usato di fare, d'aver trovato la vera causa della pazzia d'Amleto. RE: Oh, parla di questo; questo io bramo d'udire.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

70

AMLETO

POLONIO: Date prima accesso agli ambasciatori; le mie notizie saran le frutta di quel gran festino. RE: Tu stesso fa' loro onore, e introducili. (Esce Polonio) Egli mi dice, mia cara Gertrude, d'aver trovato l'origine e la fonte di tutta la malinconia di vostro figlio. REGINA: Io sospetto che non sia altro che la principale: la morte di suo padre, e il nostro troppo affrettato matrimonio. RE: Bene, noi lo vaglieremo.

(Entrano POLONIO, VOLTIMANDO e CORNELIO)

Benvenuti, miei buoni amici! Di', Voltimando, che notizie dal nostro fratello di Norvegia? VOLTIMANDO: Il pi schietto ricambio di saluti e di auguri. Alla nostra rimostranza egli mand a reprimere le leve di suo nipote, che a lui parevano essere una preparazione contro il re di Polonia, ma, meglio considerando, egliEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

71

AMLETO

veramente trov ch'era contro Vostra Altezza, al che, afflitto che cos la sua malattia, vecchiezza, ed impotenza, fossero falsamente ingannate, spedisce ordini d'arresto contro Fortebraccio: ai quali egli, in breve, obbedisce, riceve il rimprovero del re di Norvegia, e, finalmente, fa voto innanzi a suo zio di non pi mai far la prova dell'armi contro Vostra Maest. Per la qual cosa il vecchio re di Norvegia, sopraffatto dalla gioia, gli d sessantamila corone contro d'annuo il re di appannaggio, Polonia; con e la sua commissione qui pi d'impiegar quei soldati, cos arruolati come per l'innanzi, una supplica, ampiamente dimostrata (dando un foglio) che possa piacervi di dar passaggio indisturbato attraverso i vostri domini per quest'impresa, con tali termini di sicurezza e di concessione quali son qui esposti. RE: Ne siamo ben contenti, e quando avremo miglior agio per considerare, leggeremo, risponderemo, e penseremo a questa faccenda. Frattanto noi vi ringraziamo per la vostra ben condotta fatica; andate al vostro riposo; a notte faremo festaEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

72

AMLETO

insieme: molto benvenuti in patria!

(Escono gli Ambasciatori)

POLONIO:

Questa

faccenda

ben

conchiusa...

Mio

sovrano, e signora, il dissertare che cosa la maest debba essere, che cosa sia il dovere, perch il giorno sia giorno, la notte notte, e il tempo sia il tempo, non sarebbe altro che sciupare la notte, il giorno, il tempo. Pertanto, poich la brevit l'anima del senno, e la prolissit le membra e gli ornamenti esteriori, io sar breve. Il vostro nobile figliuolo pazzo: pazzo io lo chiamo; perch, a definire la vera pazzia, che se non esser pazzo e nient'altro? Ma lasciamo andare. REGINA: Pi sostanza, e meno arte. POLONIO: Signora, io giuro ch'io non uso punta arte. Ch'egli sia pazzo vero; vero che sia un peccato; ed un peccato che sia vero: una stolida figura; ma diamoleEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

73

AMLETO

l'addio, perch io non voglio usar punta arte. Pazzo concediamo dunque che sia; ed ora rimane che noi scopriamo la causa di questo effetto, o diciam piuttosto, la causa di questo difetto, poich questo effetto difettivo vien da una causa: cos la cosa rimane, e il rimanente questo. Ponderate: io ho una figlia - la ho, finch ella mia- che, per suo dovere e obbedienza, osservate, m'ha dato questo; ora ascoltate e deducete. (Legge) "Alla celestiale, e idolo dell'anima mia, la molto abbellita Ofelia". Questa una cattiva espressione, una vile espressione; "abbellita" una vile espressione, ma voi dovete udire. Ecco: (legge) "Nel suo eccellentemente bianco seno, queste, eccetera". REGINA: E venuto questo da Amleto a lei? POLONIO: Buona signora, attendete un poco; legger proprio come sta scritto. (Legge) "Nega degli astri il fuoco nega il raggio del vero nega del sole il moto, ma non negare l'amor mio sincero. O cara Ofelia, io son maldestro a scrivere versi; io non ho l'arte di scandire i miei gemiti, ma ch'io t'ami ottimamente,

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

74

AMLETO

o ottima, credilo. Addio. Il sempre pi tuo, carissima signora, finch questa macchina del corpo gli appartiene, Amleto". Questo in segno d'obbedienza m'ha la mia figliuola mostrato, e in soprappi, ha le sue sollecitazioni, com'esse accaddero in tempo, in modo, e luogo, tutte date al mio orecchio. RE: Ma come ella ha accolto il suo amore? POLONIO: Che pensate voi di me? RE: Che siete un uomo fedele e onorato. POLONIO: Io vorrei pur mostrarmi tale. Ma che potreste voi pensare se, veduto che io ebbi svolazzare questo caldo amore, com'io me n'accorsi, bisogna che ve lo dica, prima che mia figlia me lo dicesse; che potreste voi, o la mia cara maest, la vostra regina qui, pensare, s'io avessi fatto da scrittoio o da taccuino, o ammiccato al mio cuore, zitto e cheto, o considerato quest'amore con sguardo noncurante; che potreste voi pensare? No, io mi posi allora, senza preamboli, e alla mia damigella tenni questo discorso: "Monsignor Amleto un principe, fuori della tua stella;EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

75

AMLETO

questo non dev'essere"; e poi le prescrissi ch'ella dovesse appartarsi dalle sue visite, non ammettere alcun messaggero, non accogliere alcun pegno d'amore. Fatta la qual cosa, ella colse i frutti del mio consiglio; ed egli, respinto, per far breve la storia, cadde nella tristezza, poi nel digiuno, indi nella veglia, indi nella debolezza, indi nel vaneggiamento, e per questa declinazione nella pazzia nella quale egli ora delira, e per la quale tutti siam dolenti. RE: Credete voi che sia questo? REGINA: Potrebb'essere, assai probabilmente. POLONIO: V' mai stato un tempo, vorrei pur saperlo, ch'io abbia positivamente detto " cos", e poi la cosa stesse altrimenti? RE: Non ch'io sappia. POLONIO: Togliete questa da questo, se la cosa sta altrimenti. Se le circostanze mi guidano, io trover dove la verit nascosta, se pur fosse nascosta veramente al centro della terra.

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

76

AMLETO

RE: Come potremo provarlo, ancora? POLONIO: Voi sapete, qualche volta egli cammina

quattr'ore di seguito qui nella galleria. RE: Cos egli fa, infatti. POLONIO: A un tal tempo io lascer libera mia figlia per lui; mettiamoci allora voi ed io dietro un arazzo; osserviamo l'incontro; s'egli non l'ama, e non uscito di senno per questo, fate ch'io non sia pi il ministro d'uno Stato, ma badi a una fattoria e a barrocciai. RE: Faremo la prova.

(Entra AMLETO leggendo un libro)

REGINA: Ma guardate come il povero infelice viene leggendo triste triste. POLONIO: Via, io vi supplico, via entrambi. (Escono il Re, la Regina e il Seguito) Io l'abborder subito, oh, datemiEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

77

AMLETO

licenza. Come sta il mio buon principe Amleto? AMLETO: Bene grazie a Dio. POLONIO: Mi conoscete, mio signore? AMLETO: Ottimamente, voi siete un pescivendolo. POLONIO: Non io, mio signore. AMLETO: Allora io vorrei che voi foste un cos onest'uomo. POLONIO: Onesto, mio signore? AMLETO: S, messere; essere onesto, a come va questo mondo, essere un uomo scelto fra diecimila. POLONIO: Questo verissimo, mio signore. AMLETO: Poich se il sole genera vermi in un cane morto, ch' una carogna buona a baciarsi... Avete voi una figlia? POLONIO: S, mio signore. AMLETO: Non la fate camminare al sole: il concepire una benedizione; ma siccome vostra figlia potrebbe concepire, amico, stateci attento.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

78

AMLETO

POLONIO (a parte): Che ne dite? sempre batte sulla mia figliuola: e pure non mi ha riconosciuto dapprima; ha detto ch'ero un pescivendolo: egli assai innanzi, assai innanzi; e veramente nella mia giovent io ebbi estreme sofferenze per amore; molto simili a queste. Gli parler di nuovo... Che cosa leggete, mio signore? AMLETO: Parole, parole, parole. POLONIO: Qual la questione, mio signore? AMLETO: Fra chi? POLONIO: Voglio dire la questione di ci che voi leggete, mio signore. AMLETO: Calunnie, signore: perch questo briccone satirico dice qui che i vecchi han la barba grigia, che le loro facce sono rugose, i loro occhi spurgano una densa ambra, e gomma di susini, e ch'essi hanno una copiosa mancanza di senno, insieme con debolissimi lombi; tutte le quali cose, signore, bench io assai potentemente e possentemente leEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

79

AMLETO

creda, pure non ritengo onesto metterle gi cos; perch voi stesso, messere, sareste vecchio come me, se come un granchio poteste andare all'indietro. POLONIO (a parte): Bench questa sia pazzia, pure c' metodo in essa. Volete venir via dall'aria, mio signore? AMLETO: Nella mia tomba. POLONIO: Infatti, questa fuori dell'aria. (A parte) Come appropriate talvolta sono le sue risposte! una felicit che spesso la follia azzecca, che la ragione e la sanit non potrebbero cos prosperamente partorire. Io lo lascer, e subito diviser il mezzo onorato di far ch'egli io e mia figlia molto s'incontrino. Mio signore, voglio

umilmente prender congedo da voi. AMLETO: Voi non potete, messere, prendere da me cosa alcuna da cui io pi volentieri mi separi; fuorch la mia vita, fuorch la mia vita, fuorch la mia vita. POLONIO: Statevi bene, mio signore.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

80

AMLETO

AMLETO: Questi noiosi vecchi scemi!

(Entrano ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN)

POLONIO: Voi andate a cercare il principe Amleto; eccolo l. ROSENCRANTZ (a Polonio): Dio vi salvi, signore! (Esce Polonio) GUILDENSTERN: Mio onorato signore! ROSENCRANTZ: Mio carissimo signore! AMLETO: Miei ottimi amici! Come stai, Guildenstern? Ah, Rosencrantz? Buoni ragazzi. come state voi due? ROSENCRANTZ: Come i comuni figli della terra. GUILDENSTERN: Felici in quanto non siamo troppo felici; sulla berretta della Fortuna noi non siamo proprio ilEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

81

AMLETO

bottone. AMLETO: N le suole delle sue scarpe? ROSENCRANTZ: Neppure, mio signore. AMLETO: Allora voi le vivete intorno alla vita, o nel bel mezzo dei suoi favori? GUILDENSTERN: In fede, siamo i suoi intimi. AMLETO: Nelle segrete parti della Fortuna? oh, verissimo; ella una bagascia. Che notizie? ROSENCRANTZ: Nessuna, mio signore, se non che il mondo diventato onesto. AMLETO: Allora vicino il finimondo; ma la vostra notizia non vera. Lasciatemi interrogare pi particolarmente: che avete voi, miei buoni amici, meritato dalla Fortuna, ch'ella vi manda in prigione qui? GUILDENSTERN: In prigione, mio signore?

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

82

AMLETO

AMLETO: La Danimarca una prigione. ROSENCRANTZ: Allora anche il mondo una prigione. AMLETO: Una vaga prigione, in cui vi sono molte celle, carceri, e segrete; e la Danimarca una delle peggiori. ROSENCRANTZ: Noi non la pensiamo cos, signore. AMLETO: Ebbene, allora non una prigione per voi, perch non v' nulla di buono o di cattivo, che il pensiero non renda tale; per me una prigione. ROSENCRANTZ: Ebbene, allora la vostra ambizione fa ch'ella lo sia; troppo angusta per il vostro animo. AMLETO: O Dio, io potrei esser confinato in un guscio e tenermi re dello spazio infinito, se non fosse che io ho cattivi sogni. GUILDENSTERN: I quali sogni infatti sono ambizione; poich la stessa sostanza degli ambiziosi non che l'ombra d'un sogno. AMLETO: I sogni stessi non sono che ombre.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

83

AMLETO

ROSENCRANTZ: Veramente, ed io ritengo l'ambizione di qualit cos aerea e leggera ch'ella non che l'ombra d'un'ombra. AMLETO: Allora i nostri mendicanti sono corpi e i nostri monarchi e dilatati eroi le ombre dei mendicanti. Vogliamo andare alla corte? perch, per la mia fede, io non so ragionare. ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN: Ci mettiamo al vostro fianco. AMLETO: Nulla di simile; io non voglio porvi col rimanente dei miei servitori; poich, per parlare a voi da uomo onesto, io son servito orribilmente. Ma, per star sulla carreggiata dell'amicizia, che fate voi ad Elsinore? ROSENCRANTZ: Siam venuti a visitarvi, mio signore: nessun altro motivo. AMLETO: Mendicante com'io sono, io son povero anche di grazie; ma io vi ringrazio; e certo, cari amici, le mie grazie son troppo care per mezzo soldo. Non foste mandati aEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

84

AMLETO

chiamare? E' la vostra propria inclinazione? E' una libera visita? Via, comportatevi con me giustamente, andiamo, su, parlate. GUILDENSTERN: Che dovremmo dire, mio signore? AMLETO: Ebbene, qualunque cosa, eccetto che a proposito. Vi si mand a chiamare; e c' una sorta di confessione nei vostri sguardi, che la vostra modestia non ha arte bastevole a colorare: io so che il buon re e la regina v'han mandati a chiamare. ROSENCRANTZ: A che scopo, mio signore? AMLETO: Questo voi dovete insegnarmelo. Ma lasciate ch'io vi scongiuri, per i diritti della nostra solidariet, per la consonanza della nostra giovinezza, per l'obbligazione del nostro sempre serbato amore, e per tutto quello che un miglior oratore potrebbe invocare di pi caro da voi, siate franchi e diritti con me: siete stati mandati a chiamare o no? ROSENCRANTZ (a Guildenstern): Che dite voi?

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

85

AMLETO

AMLETO (a parte): Ah s? allora io tengo un occhio su di voi. Se voi m'amate, non indugiate. GUILDENSTERN: chiamare. AMLETO: Io vi dir perch, cos la mia anticipazione preverr la vostra confessione, e la vostra segretezza per il re e la regina non muter penna. Io ho ultimamente, ma perch non so, perso tutta la mia allegria, abbandonato ogni costume d'esercizi; e per vero io son cos aggravato nel mio umore che questa vaga fabbrica, la terra, sembra a me uno sterile promontorio, questo eccellentissimo padiglione, l'aria, badate, questa splendida volta del firmamento, questo tetto maestoso ageminato d'aurei fuochi, ebbene, non pare nulla a me se non una sozza e pestilente congregazione di vapori. Quale opera d'arte un uomo, come nobile per la sua ragione, come infinito nelle sue facolt nella forma e nel movimento, come preciso e ammirevole nell'azione, come simile a un angelo nell'intendimento, come simile a un dio: la bellezza del mondo; il paragone degli animali; e pure, per me, che EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

Mio

signore,

noi

fummo

mandati

a

86

AMLETO

questa quintessenza di polvere? l'uomo non mi diletta, no, e la donna nemmeno, bench dal vostro sorriso voi sembriate dire cos. ROSENCRANTZ: Mio signore, non c'era nulla di simile nei miei pensieri. AMLETO: Perch avete riso allora, quando io ho detto "l'uomo non mi diletta"? ROSENCRANTZ: Pensando, mio signore, se voi non vi dilettate degli uomini, che trattenimento quaresimale gli attori riceveranno da voi; noi li oltrepassammo per istrada; e qui essi vengono, per offrirvi i loro servigi. AMLETO: Colui che fa la parte del re sar il benvenuto, sua maest avr tributo da me; il cavaliere avventuroso user il suo fioretto e la sua targa; l'amoroso non sospirer gratis, il caratterista finir la sua parte in pace, il buffone far ridere quelli che hanno i polmoni facili a scattare, e la dama dir l'animo suo liberamente, o il verso sciolto ne zoppicher. Che attori sono? ROSENCRANTZ: Proprio quelli di cui voi eravate solitoEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

87

AMLETO

dilettarvi tanto, i tragici della citt. AMLETO: Come va che viaggiano? Lo starsene in citt era meglio per essi, tanto per la reputazione che per il guadagno. ROSENCRANTZ: Credo che il divieto che li ha colpiti sia una conseguenza della recente innovazione. AMLETO: Godono essi della stima che godevano quando io ero nella citt? hanno altrettanto seguito? ROSENCRANTZ: No, davvero, non l'hanno. AMLETO: Come accade? s'arrugginiscono? ROSENCRANTZ: Anzi, i loro sforzi tengono il passo

consueto, ma c', signore, una nidiata di fanciulli, piccoli falconcelli che strillano al culmine del diverbio e ricevon per questo i pi tirannici applausi; questi sono ora alla moda, e tanto vituperano i teatri comuni (cos li chiamano), che molti che portano stocco han paura delle penne d'oca, e appena osano recarvisi. AMLETO: E che, sono fanciulli? chi li mantiene? come sonoEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

88

AMLETO

pagati? Non seguiteranno la professione se non fin quando possan cantare? non diranno essi poi, se dovessero essi stessi diventare attori comuni (com' assai probabile, se i loro mezzi non sono migliori), che i loro scrittori fanno loro torto facendoli gridare contro il loro stesso avvenire? ROSENCRANTZ: In fede, c' stato un gran da fare da ambo le parti, e la nazione non ritiene sia peccato aizzarli alla controversia; per un certo tempo non vi fu offerta di danaro per un intreccio, a meno che il poeta e l'attore non facessero a pugni su questa quistione. AMLETO: E' possibile? GUILDENSTERN: Oh, c' stato un grande arrabattarsi di cervelli. AMLETO: I ragazzi la vincono? ROSENCRANTZ: S, la vincono, mio signore; e si portan via Ercole, e la sua soma anche. AMLETO: Non molto strano, poich mio zio re di Danimarca, e quelli che gli avrebbero fatto le boccacceEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

89

AMLETO

mentre mio padre era vivo, dan venti, quaranta, cinquanta, cento ducati l'uno, per i suoi ritratti in piccolo. Per il sangue, c' qualcosa in ci di pi che naturale, se la filosofia potesse scoprirlo.

(Uno squillo di tromba)

GUILDENSTERN: Ecco gli attori. AMLETO: Signori, voi siete i benvenuti ad Elsinore. Le vostre mani, via; gli accessori del benvenuto sono i bei modi e le cerimonie; lasciate ch'io le osservi con voi in questa guisa, affinch la mia accoglienza agli attori, la quale, io vi dico, deve avere una bella apparenza, non sembri pi premurosa di quella che fo a voi. Voi siete benvenuti; ma il mio zio-padre e la mia zia-madre si ingannano. GUILDENSTERN: In che, mio caro signore? AMLETO: Io non sono pazzo che a nord-nord-ovest;EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

90

AMLETO

quando il vento dal sud, io conosco un falco da un airone.

(Entra POLONIO)

POLONIO: Sia bene a voi, signori! AMLETO: Ascoltate, Guildenstern, e voi pure: ad ogni orecchio un uditore: quel gran bambolo che voi vedete l non ancora uscito dalle fasce. ROSENCRANTZ: Forse egli c' entrato per la seconda volta; perch, dicono, un vecchio due volte bambino. AMLETO: Io voglio profetare: egli viene a dirmi degli attori; osservate... Voi dite giusto, signore; luned mattina: fu proprio allora. POLONIO: Mio signore, io ho notizie da darvi. AMLETO: Mio signore, io ho notizie da darvi. Quando Roscio era un attore in Roma... POLONIO: Gli attori sono venuti qui, mio signore.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

91

AMLETO

AMLETO: Evvia! POLONIO: Sul mio onore... AMLETO: "Ogni attor giunto allora sul suo ciuco"... POLONIO: I migliori attori del mondo, sia per tragedia, commedia, istoria, pastorale, pastorale comica, storicopastorale, tragicoistoria, tragico-comico-istoricopastorale, scena indivisibile, o poema illimitato. Seneca non pu esser troppo pesante, n Plauto troppo leggero per il regolamento e la licenza... Questi sono i soli attori. AMLETO: O Jefte, giudice d'Israele, quale tesoro avevi tu! POLONIO: Quale tesoro aveva egli, mio signore? AMLETO: Ebbene, Bella figlia avea soltanto ch'egli amava a dismisura. POLONIO (a parte): Sempre su mia figlia. AMLETO: Non ho io ragione, vecchio Jefte? POLONIO: Se voi mi chiamate Jefte, mio signore, io ho una figlia ch'io amo a dismisura.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

92

AMLETO

AMLETO: No questo non segue. POLONIO: Che cosa segue allora, mio signore? AMLETO: Ebbene, Come a sorte, lo sa Iddio, e poi, voi sapete. Quello accadde che attendevasi... La prima stanza della pia canzone vi mostrer di pi, poich ecco che viene il mio intermezzo.

(Entrano gli Attori)

Voi siete benvenuti, signori benvenuti, tutti. Io sono contento di vedervi in buona salute: benvenuti, buoni amici. Oh, mio vecchio amico! Ebbene, la tua faccia s' ornata d'una frangia dall'ultima volta ch'io t'ho veduto; vieni tu a tirarmi per la barba in Danimarca? Come, mia giovane donna e signora! Per la Madonna, la vostra signoria pi vicina al cielo, rispetto a quando io laEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

93

AMLETO

vidi l'ultima volta, dell'altezza d'una pianella di Spagna. Pregate Dio, che la vostra voce, come una moneta d'oro fuori corso, non sia fessa dentro il cordone. Signori, voi siete tutti benvenuti. Noi ci verremo diritti come falconieri francesi, getteremo per qualunque cosa vediamo: vogliamo un discorso subito; via, dateci un saggio della vostra arte; via, un discorso appassionato. PRIMO ATTORE: Qual discorso, mio buon signore? AMLETO: Io t'udii una volta declamarmi un discorso, ma non fu mai recitato sulla scena, o, se mai, non pi d'una volta; perch il dramma, ricordo, non piacque alla moltitudine, era caviale pel volgo; ma era (secondo che l'intesi io, e altri, il cui giudizio in tali materie aveva assai maggior grido del mio), un dramma eccellente, ben distribuito nelle scene, esposto con tanta modestia quanto artificio. Ricordo che uno disse che non c'era nulla di piccante nei versi, per far la materia saporosa, n cosa alcuna nel fraseggiare che potesse accusare l'autore di affettazione;EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

94

AMLETO

ma lo chiam un metodo pulito, tanto sano quanto dolce, e pi decoroso assai che raffinato. Un discorso in esso io soprattutto amavo, era il racconto d'Enea a Didone; e quella parte specialmente, dov'egli parla dell'eccidio di Priamo. Se vive nella vostra memoria, cominciate a questo verso: vediamo, vediamo: "Lo scabro Pirro come tigre Ircana..." non cos; comincia con Pirro: "Lo scabro Pirro, ch'avea l'armi negre come il suo intento, simili alla notte, mentr'era crco nel fatal cavallo, l'orrenda e nera tinta or ha imbrattato di pi truce livrea; da capo a piedi tutto vermiglio, l'orrido suo addobbo sangue di padri, madri, figlie, figli, cotto e incrostato dalle arsive strade che all'eccidio del lor signore prestano cruda e dannata luce. Cosi, spesso dell'accigliato sangue, ed arrostito d'ira e di fiamma, due pirpi gli occhi, l'infernal Pirro il veglio Priamo cerca ". Cos, seguitate voi.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

95

AMLETO

POLONIO: Innanzi a Dio, mio signore, ben recitato, con buon accento e discernimento. PRIMO ATTORE: "Ecco, ei lo trova che d vani colpi ai Greci; giace la sua spada antica ribelle al braccio suo, l dove cade, resta al comando: in disugual tenzone Pirro a Priamo s'avventa: nella rabbia colpisce a vuoto, ma pel soffio e il vento dell'empia spada lo spossato padre procombe. Allor, come sentisse il colpo l'esanime Ilio la fiammante cima china alla base, e con orrendo schianto di Pirro fa prigion l'orecchio. Il ferro sul latteo capo al venerando Priamo gi declinante, par nell'aria figgersi; e Pirro sta qual dipinto tiranno e, il suo volere e il fin posti in non cale nulla fa. Ma come spesso, innanzi a un temporale, tacciono i cieli, immote stan le nubi, e muti i venti, e l'orbe sottostante par morto; ed ecco il tuono spaventoso squarcia l'aria; cos, dopo la pausa, la ridesta Vendetta incita Pirro; n mai cadder martelli di Ciclopi sull'usbergo di Marte, eterna tempra, con men rimorso, che il cruento ferro cade su Priamo.EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

96

AMLETO

Via bagascia Fortuna! O iddii, voi tutti, toglietele il potere in pien consesso, spezzate i raggi e i cerchi alla sua ruota, e pel clivo del cielo il tondo mozzo gi lanciate, che rtoli ai demoni!". POLONIO: Questo troppo lungo. AMLETO: Andr dal barbiere, insieme con la vostra barba. Di grazia, continua, egli vuole una farsa, o una novella salace, o altrimenti dorme: continua, vieni ad Ecuba. PRIMO ATTORE: "Oh, al veder la regina imbacuccata...". AMLETO: La "regina imbacuccata"? POLONIO: Questa buona: "regina imbacuccata" va bene. PRIMO ATTORE: "... correr scalza qua e l, con cieco pianto minacciando le fiamme, un cencio in capo ov'era un diadema, e come veste intorno ai fianchi affaticati e scarni una coltre raccolta nel trambusto... Chi, ci vedendo, reo di tradimento non avrebbe il poter della Fortuna detto, con lingua nel veleno intinta?

EBOOGLE

2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

97

AMLETO

Ma se gli stessi iddii l'avesser vista mirar di Pirro l'esecrabil gioco nel tagliuzzar le membra del suo sposo, il subito ululato ch'ella fece (se mai da umane cose essi son tocchi) inumidito avrebbe gli occhi ardenti del cielo ed a piet mossi gli di". POLONIO: Vedete, se non ha cambiato colore e ha le lagrime agli occhi. Di grazia, non pi. AMLETO: Sta bene; io ti far presto recitare quel che rimane di questo. Mio buon signore, volete vedere che gli attori sian bene alloggiati? Udite, fate ch'essi siano trattati bene, poich sono i compendi e le brevi cronache del tempo; dopo la vostra morte sarebbe meglio per voi avere un cattivo epitaffio che la loro mala voce finch vivete. POLONIO: Mio signore, io li tratter secondo il loro merito. AMLETO: Cospetto di Dio, compare, molto meglio! Trattate ogni uomo secondo il suo merito, e chi sfuggir alla frusta? Trattateli secondo il vostro proprio onore e la vostra dignit; quanto meno essi meritano, tanto maggiore ilEBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione www.eboogle.it

98

AMLETO

pregio della vostra generosit. Conduceteli dentro. POLONIO: Venite, signori. AMLETO: Seguitelo, amici: noi vogliamo udire un dramma domani. (Esce Polonio, con tutti gli Attori, fuor che il Primo) Ascoltami, vecchio amico; puoi tu recitare l'"Assassinio di Gonzago"? PRIMO ATTORE: